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Michael Sheen e Juno Temple in Via Dalla Pazza Folla

michael-sheen-juno-templeNotizie dell’ultima ora ci dicono che i due attori Michael Sheen e Juno Temple raggiungono proprio in questi giorni Carey Mulligan, Mattias Schoenarts e Tom Sturridge nel cast del dramma in costume di Via dalla Pazza Folla che la Fox Searchlight ha intenzione di portare presto nelle sale cinematografiche. Thomas Vinterberg inizierà le riprese del film da un adattamento dell’omonimo romanzo di Thomas Hardy firmato dalla mano di David Nicholls. Allon Reich e Andrew Macdonald della DNA Films produrranno la pellicola insieme al produttore esecutivo Christine Langan della BBC Films. Il film sarà girato nel Dorset, nell’Oxfordshire, nel Buckinghamshire e a Londra, con l’inizio delle riprese fissato per i prossimi giorni.

Il precedente casting della Mulligan e di Schoenarts è stato annunciato durante l’ultimo Festival di Cannes e Michael Sheen e la Temple sono le ultime aggiunte eccellenti all’interno del cast.

Il romanzo Via dalla pazza folla, pubblicato per la prima volta nel 1874, è incentrato sulla figura di Betsabea Everdene (interpretata da Carey Mulligan), ed i suoi pretendenti: Gabriel Oak (Mattias Schoenaerts), un allevatore di pecore; Frank Troy (Tom Sturridge), un sergente, e William Boldwood (Michael Sheen ), uno scapolo ricco e maturo. Juno Temple interpreterà il ruolo di Fanny, una serva.

Julie Christie, Peter Finch, Alan Bates and Terence Stamp furono il cast originale di un precedente adattamento cinematografico del romanzo diretto dal regista John Schlessinger nel 1967.

 
 

X-Men: Days Of Future Past, parla Hugh Jackman

X-Men giorni di un futuro passato- Wolverine

Direttamente dal Toronto Film Festival, dove si è recato per promuovere il suo ultimo film Prisoners, l’australiano Hugh Jackman trova il tempo per dire la sua in merito al prossimo capitolo della saga degli X-Men diretto da Bryan Singer, X-Men – Days Of Future Past in cui, al fianco del cast più giovane ereditato da X-Men – L’inizio, potremo vedere il team originale composto tra gli altri da Halle Berry, Patrick Stewart, Ian McKellen, James Marsden e lo stesso Jackman, il quale affronta il discorso sulla percezione che il pubblico potrebbe avere nei confronti della pellicola:

Credo che molte persone potrebbero pensare che il film è soltanto la scusa per mettere insieme tutti questi attori e fare un film in stile The Avengers, ma la realtà è che si tratta di una grande sceneggiatura e Bryan Singer ha l’ambizione di fare il miglior film della saga. Ha a disposizione il cast più grande ed il budget più alto di tutti gli altri capitoli, ed in più è lui che ha dato il via al tutto, quindi questa è la sua eredità. Lui è un fan dei film sul viaggio nel tempo ed il dettaglio che ha dedicato a questo tema è incredibile. Sono abbastanza fiducioso che questo X-Men sarà il più grande e il migliore di di tutti. Quando mi sono seduto al pannello del ComicCon e ho guardato gli attori ho pensato che questo potrebbere essere uno dei migliori ensemble mai messi insieme!

Riguardo all’incontro del suo Wolverine con il più giovane Magneto di Michael Fassbender, Jackman ha avuto modo di aggiungere una piccola battuta ed una strizzatina d’occhio ai fan della Saga:

I rapporti di sicuro non saranno migliori. Vengo rimandato nel passato quindi lui (Magneto) non ha idea di chi io sia, e ci si può immaginare che Wolverine avrà un bel po’ da divertirsi con questo!

La trama di X-Men giorni di un futuro passato, tratta dall’omonimo fumetto del 1981, ripercorre un arco temporale ambientato in un imprecisato futuro in cui gli USA sono dominati dalla Sentinelle, mentre i mutanti vivono confinati in campi di concentramento. Kitty Pride torna indietro nel tempo e impedisce dal passato che gli eventi precipitino a tal punto da trasformare la vita dei mutanti del futuro in un inferno di reclusione.

Vi ricordiamo che nel cast sono confermatissimi ,  Halle Berry, Peter Dinklage e . Il film è ispirato ai fumetti di Chris Claremont e John Byrne dal titolo: ”Uncanny X-Men” # 141 e 142 nel 1981. Tutte le info sul film nella nostra scheda: X-Men: giorni di un futuro passato. Tutte le news sul film invece sono nel nostro speciale: X-Men.

 
 

Il Futuro conferenza stampa

il-futuroÈ stato presentato oggi alla Casa del Cinema di Villa Borghese Il Futuro, l’ultima opera di Alicia Scherson. Ad accompagnare la regista e sceneggiatrice cilena ci sono i produttori Mario Mazzarotto, Bruno Bettati, Emanuele Nespeca e gli attori Nicolas Vaporidis, Luigi Ciardo e Alessandro Giallocosta. Grandi assenti sono la protagonista Manuela Martelli e l’attore olandese Rutger Hauer.

Alla regista. Immagino che anche lei come l’autore del libro, da cui è tratto il film, abbia visto Roma con occhi curiosi, affascinati. Come ha vissuto l’idea di fare un film tratto da un romanzo di uno straniero che arriva a Roma?

AS. Io non conoscevo Roma prima di girare il film. Per me era un posto quasi immaginario, molto legato al cinema. Fellini, Pasolini, Antonioni. Per me Roma era una Roma cinematografica. All’inizio avevo pensato di girare il film in Cile o in Messico, poi ho deciso con il produttore di non cambiare il luogo in cui si svolgeva la storia e abbiamo cercato un produttore italiano. Quando sono venuta per la prima volta qui, avevo il romanzo tutto sottolineato con i posti che Bolaño citava. Il mio legame con Roma dipendeva dal romanzo, dal cinema, perché non ero mai stata qui come turista, ancora non conosco i luoghi turistici. Abbiamo cominciato a vedere i pochi posti che l’autore racconta specificatamente, ne abbiamo presi alcuni e altri li abbiamo scelti perché erano più affini all’atmosfera del romanzo. Nel libro si legge di una Roma più centrale, noi ci siamo spostati verso la periferia, vicino Cinecittà. Abbiamo cominciato a costruire la Roma particolare di questa storia, la Roma di Bolaño, degli orfani, una Roma molto contemporanea con un’atmosfera densa.

A Vaporidis. Visto che è anche produttore associato, volevo sapere come è nato il suo coinvolgimento nel progetto.

NV. Il coinvolgimento nasce in modo classico. Mi è stato proposto di partecipare, ho fatto un paio di provini con Alicia e ci siamo trovati. Ho letto la storia e ho scoperto Bolaño. Attraverso questo film ho imparato a conoscere la sua grandezza, la sua complessità, il suo modo di scrivere, di raccontare le cose. Avendo la possibilità, poi, di partecipare a un progetto internazionale come questo, con Rutger, con Alicia, con tre produzioni, ho cercato di metterci quello potevo, di partecipare in maniera più consistente. Da qui nasce il mio ruolo di produttore associato in un progetto in cui ho creduto fin da subito e che a oggi ha regalato a me, a tutti noi, tante soddisfazioni. Essere stato per la prima volta in concorso al Sundance e in altri festival internazionali; aver ricevuto ottime recensioni su importanti magazine di cinema come Variety, Hollywood Report; aver girato ed avuto la possibilità di essere in sala a New York, in Cile, in Giappone e in Europa mi inorgoglisce come italiano, in primis, e poi come attore. Sono contento. Finalmente siamo arrivati in Italia. Il film è molto italiano e molto cileno, è internazionale. Sul set noi parlavamo quattro lingue. Alicia parlava spagnolo, noi parlavamo italiano, la troupe tedesca parlava in tedesco e poi tutti si parlavano in inglese.

Al produttore Mazzarotto. Com’è nata l’idea di film?

MM. La proposta mi è stata fatta dal produttore cileno Bruno Battiati. Facciamo parte di un gruppo di produttori europei e ci ritroviamo occasionalmente per delle riunioni di produzione. In uno di questi incontri, a Praga, Bruno mi ha parlato di questo progetto, dicendomi che aveva acquisito i diritti di questo romanzo con Alicia e volevano provare a farlo in Italia. Dopo aver sentito che Alicia pensava di girarlo in altri Paesi, io ho letto il romanzo e ho detto che andava assolutamente fatto in Italia, che dovevamo provarci insieme. Da questo primo incontro è nata l’idea di fare il film in co-produzione e questo film è il primo frutto di una co-produzione tra Italia e Cile. Si è aggiunta poi la Pandora, una casa di produzione tedesca. Successivamente, ognuno di noi ha cercato di raccogliere le risorse interne di ciascun Paese per poter realizzare il film. Il budget è di circa 2 mln di euro e questo processo, dal primo incontro al primo ciak, è durato circa un anno e mezzo.

il futuro filmVisto che il film è uscito già in diversi paesi e ha avuto un buon successo di critica, perché aspettare tutto tempo per farlo uscire in Italia?

Il film ha avuto molte occasioni internazionali. Abbiamo partecipato al Sundance Film Festival, subito dopo siamo andati a Rotterdam, dove ha vinto l’equivalente del premio della critica qui in Italia. Credo, se non sbaglio, che finora abbia partecipato a circa 25 festival internazionali ed è sempre stato accolto con molto interesse e molta attenzione. Abbiamo deciso di farlo uscire ora in Italia perché le condizioni distributive che aveva trovato la Movimento Film, la casa di distribuzione del film in Italia, risultavano essere più favorevoli in questo periodo per un film importante ma indipendente come questo. Speriamo che susciti interesse nel pubblico e anche nella critica italiana come in quella estera. L’altro giorno il film è uscito a New York e abbiamo avuto ottime recensioni dal NY Times e dal NY Village.

In quante copie esce il film?

Il film esce in venti copie il 19 settembre, ma contiamo di aumentare la distribuzione se i risultati saranno buoni come quelli che merita.

Alla regista. Com’è stato il suo rapporto con il romanzo? Quanto è rimasta fedele nel passaggio tra la pagina scritta allo schermo?

AS. Io ho letto quasi tutto Bolaño, ma mai pensando di fare un adattamento. La trasposizione è molto fedele; tutta la struttura temporale, tutti i personaggi, tutti i fatti che succedono nel romanzo sono gli stessi nella sceneggiatura. Questa era una condizione che mi ero imposta. La sfida più grande era mantenere l’atmosfera, perché Bolaño è uno scrittore con tantissima atmosfera, ma non utilizza tante parole. Il regista deve prendere questa sensazione tra le righe e trovare un’immagine concreta, precisa. Nel cinema è tutto terribilmente materiale, tutto ha un colore, una luce, una forma concreta e la sfida era proprio questa.

Com’è nata l’idea di Rutger Hauer e com’è stato sul set?

AS. Il casting di questo personaggio era molto difficile. Maciste è un personaggio che anche fisicamente era complicato trovare. Ha delle caratteristiche precise: età, corporatura; è vecchio ma ancora attraente, sexy, con quest’aurea da vecchia star. Allora abbiamo fatto un casting immaginario, non si poteva fare un casting aperto con i provini e, tuttavia, non erano in molti gli attori a poter fare questo ruolo.  Poi una mattina il mio produttore cileno mi chiama e mi dice: ‘Rutger Hauer!’. Siamo andati su Google per vedere le foto più recenti ed era perfetto. L’abbiamo rintracciato e Bruno ci ha parlato tramite Skype (Hauer è un fanatico di Internet). Lui ha letto il romanzo, la sceneggiatura e ha accettato. Durante le riprese era un attore molto creativo, forse perché si trattava di un film indipendente e voleva contribuire. Non è un attore facile, ma molto interessante, intenso, con un’esperienza incredibile. È puro cinema. È stato bellissimo lavorare con lui.

A Vaporidis. Cosa l’ha stupita maggiormente di questa Roma scritta da Bolaño e riscoperta con gli occhi di Alicia?

NV. Più che la Roma di Bolaño, che è scritta e non visiva, è quella raccontata da Alicia che è diversa, che ha un fascino particolare. È emozionante come lei che non era mai stata a Roma prima, mi abbia fatto scoprire dei luoghi che non conoscevo o vedere con occhi nuovi, diversi quelli dietro casa mia davanti ai quali passo tutti i giorni. Mi ha sorpreso positivamente. Lo stesso vale per la caratterizzazione dei nostri personaggi. Se io avessi pensato a due ragazzi romani di periferia, li avrei descritti in modo completamente diverso da come ha fatto Alicia, ma perché vengo da Roma e conosco la realtà di Roma. Sono abituato a vederli in un certo modo, così come sono abituato a vedere Roma in un certo modo. Lei ha messo la telecamera in luoghi nuovi o in posizioni diverse. La città che vediamo è una periferia mista al centro di Roma con parti di Roma antica e questo modo di vederla e di raccontarla è, secondo me, una novità assoluta rispetto alla cinematografia italiana. È una Roma unica.”

 
 

Box Office USA del 16 Settembre 2013

insidious-2-nuovo-posterSulla fiducia, e sull’onda del successo del primo episodio, ma ancora di più su quello di The conjuring, sempre firmato da James Wan, Insidious 2 arriva in testa al box office USA di questa settimana. L’incasso del film è di tutto rispetto, 41 milioni di dollari. Segue, in seconda posizione, The family, storia di mafia e risate con Robert De Niro e Michelle Pfeiffer. Il film incassa 14 milioni di dollari. In terza posizione troviamo invece Riddick, che questa settimana incassa 7 milioni di dollari per un totale di 31. In quarta posizione scende anche The butler, ma dopo aver raggiunto, con i 5 milioni di dollari di questa settimana, i 100 milioni di incasso. Il film è in sala da 5 settimane. Al quarto posto scende anche abbastanza velocemente We’re the Millers, che questa settimana ha un incasso di 5 milioni di dollari che porta il suo totale a 132, mentre scende al sesto posto il fenomeno delle scorse tre settimane, il film messicano No se aceptan devoluciones, che incassa 4 milioni di dollari questa settimana per un totale di 26. Resiste ancora nella classifica dei dieci film più visti al box office USA nonostante non abbia mai brillato, Planes, che ritroviamo in settima posizione con un incasso settimanale di 3 milioni di dollari per un totale di 83. L’ottavo posto è occupato da This is us film concerto degli One direction diretto da Morgan Spurlock che incassa 2 milioni questa settimana per un totale di 27. La nona posizione è invece occupata da Elysium, al mese e mezzo di classifica, che incassa questa settimana 2 milioni di dollari per un totale di 88. Il decimo posto lo occupa invece Percy Jackson – Sea of monsters che incassa quasi due milioni di dollari per un totale di 62.

La prossima settimana usciranno: l’ultimo film con James Gandolfini Enough saidThanks for sharing, una commedia sulla dipendenza da sesso, e un nuovo film sul ballo, Battle of the year

 
 

Via dalla pazza folla: Thomas Vinterberg dirige Mulligan e Schoenaerts

Via dalla pazza folla

Thomas Vinterberg dirige Carey Mulligan e Matthias Schoenarts in Via dalla pazza folla, tratto dall’opera di Thomas Hardy. Se ne parlava da tempo e arriva l’annuncio ufficiale: oggi sono cominciate le riprese di Via dalla pazza folla, il nuovo film diretto da Thomas Vinterberg tratto dal celebre romanzo di Thomas Hardy.

L’acclamato regista de Il Sospetto (Palma d’oro a Mads Mikkelsen a Cannes 2012) dirige un ricco cast che vede Carey Mulligan (Il Grande Gatsby, Drive) nei panni della protagonista. Il cast maschile include invece Matthias Schoenaerts (Un sapore di ruggine e ossa, Blood Ties), Michael Scheen (Midnight in Paris, Frost/Nixon) e Tom Sturridge (On the Road). Completa il cast Juno Temple (Il Cavaliere Oscuro – Il Ritorno).

La sceneggiatura del film è stata scritta da David Nicholls (One Day). Le riprese si svolgeranno a Londra e nel Dorset, Oxfordshire e Buckinghamshire.

A proposito della pellicola, Vinterberg ha dichiarato: “Sono felicissimo di lavorare con DNA, Fox Searchlight e un cast e una crew talentuosi in Via dalla pazza folla. Per me è un privilegio portare sul grande schermo un’opera straordinaria della letteratura inglese“.

Via dalla pazza folla racconta la storia di Bathsheba Everdene (Mulligan), una donna bellissima, testarda e indipendente corteggiata da tre uomini: Gabriel Oak (Schoenaerts), un giovane pastore, Frank Troy (Sturridge), un affascinante sergente, e William Boldwood (Sheen), un proprietario terriero.

Nella troupe tecnica del film, troviamo Charlotte Bruss Christensen (Il Sospetto) alla fotografia, lo scenografo Kave Quinn (The Woman in Black) e la costumista Janet Patterson (Lezioni di Piano, Bright Star).

Fonte: CS

 
 

Miss Violence distribuito in Italia da Eyemoon Pictures

miss violence recensione posterSarà Eyemoon Pictures a distribuire in Italia il film Miss Violence di Alexandros Avranas (qui la nostra recensione), in Concorso alla 70ema Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia e trionfatore al Festival con ben 4 premi: il Leone d’Argento per la migliore regia, la Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile – a Themis Panou -, il premio Arca Cinema Giovani come miglior film ed il premio Fedeora come miglior film dell’area Euro-Mediterraneo; il film potrà essere visto in anteprima domani, 17 settembre, alla rassegna “Da Venezia a Roma” ed il 19 e 20 settembre a “Da Venezia a Milano”.

Ritratto familiare spietato e sorprendente, ha lasciato il pubblico di Venezia a bocca aperta fin dalle prime immagini: è il giorno del suo compleanno quando l’undicenne Angelica, con un sorriso stampato sul volto, si lancia dal balcone di casa. Mentre la polizia e i servizi sociali tentano di scoprire il motivo di questo gesto, la famiglia di Angelica continua a ripetere che si è trattato di un incidente. Qual è il segreto che la piccola Angelica ha portato con sé? Sullo sfondo una Grecia che a fatica finge una vita “normale”.

Per lo stile e la forza della narrazione per immagini, che gli è valso il Leone d’Argento, Alexandros Avranas è riconosciuto dalla stampa internazionale come un nuovo straordinario regista del firmamento cinematografico. “Mi chiedo sempre chi abbia il potere: chi colpisce o chi prova il dolore? La violenza più efferata è quella del silenzio.” (Alexandros Avranas).

In Italia il film uscirà prossimamente con la giovane distribuzione Eyemoon Pictures, di Ruggero Dipaola e Giovanni Cassinelli: “Abbiamo scelto Miss Violence – afferma Dipaola – perché è un film eccezionale, per il suo inizio e la sua evoluzione – potenti e sconcertanti – per la narrazione tesa ed il crescendo di suspense, per la scomoda verità che svela poco alla volta”. Eyemoon Pictures, che ha debuttato felicemente nel 2012 con “Appartamento ad Atene” (il film che con 39 riconoscimenti è il titolo italiano più premiato dell’anno), si propone di distribuire cinema di qualità.

 
 

Planes Trailer italiano e Poster

Planes nuova clipGuarda il nuovo trailer e l’esclusiva locandina italiana del film Disney Planes. Diretto da Klay Hall, il film Disney Planes prenderà il volo in Italia l’8 Novembre 2013 nei migliori cinema, in Disney Digital 3D™.

Plans-locandina

Sinossi
Dai cieli sopra il mondo di Cars, arriva il nuovo film d’animazione Disney Planes, una commedia in 3D ricca d’avventura che vede protagonista Dusty, un piccolo aereo agricolo dal cuore grande e con un unico sogno: partecipare alle gare ad alta quota come aereo da competizione. Ma Dusty non è stato esattamente progettato per gareggiare e soffre di vertigini. Così si rivolge all’aviatore navale Skipper, che lo aiuta a prepararsi per sfidare Ripslinger, il campione in carica. Il coraggio di Dusty sarà messo a dura prova quando cercherà di raggiungere altezze a cui non aveva mai sognato di arrivare prima d’ora, dimostrando al mondo con grande prodezza di sapersi spingere oltre ogni record previsto.

 
 

Box Office ITA del 16 settembre 2013

Percy Jackson e gli dei dell'Olimpo: Il mare dei mostri

Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo: il mare dei mostri apre in testa, seguito da Come ti spaccio la famiglia e Monsters University. Non pervenute le altre new entry.

 
 

Hercules, nuova foto dal set

Herclues, in uscita il 25 Luglio 2014 negli Stati Uniti, ci regala oggi una nuova immagine. Nello specifico, si tratta di una fotografia realizzata sull’imponente set dove stanno avendo luogo le riprese. Nell’immagine, vediamo (se pur di spalle) proprio Hercules, interpretato da Dwayne Johnson. Lo stesso attore americano è stato artefice della condivisione della foto in giro per la rete, che ovviamente ha cominciato a far parlare di se in una manciata di secondi.

Hercules, che come sappiamo sarà diretta e prodotta da Brett Ratner è attualmente in fase di ripresa a Budapest, in Ungheria. Nel cast di Hercules oltre al protagonista Dwayne Johnson ci sono attori del calibro di  e . Il film uscirà negli USA il 25 Luglio 2014.

Ecco la trama ufficiale:

Tutti conoscono la leggenda di Ercole e delle sue dodici fatiche. Questa storia comincia dopo le fatiche e la leggenda. Ossessionato da un errore del suo passato, Hercules è diventato unmercenario. Insieme ai suoi cinque fedeli compagni, viaggerà nell’antica Grecia vendendo i suoiservizi per l’oro, grazie alla sua leggendaria reputazione di intimidire i nemici. Ma quando il sovrano della Tracia e sua figlia cercheranno il suo aiuto, Hercules tornerà a lottare per il bene e il trionfo della giustizia, tornando ad essere l’eroe di una volta. Dovrà abbracciare di nuovo il suo mito e tornare ad essere Hercules.

Fonte: Comingsoon.net

 
 

Brian De Palma per un meta-adattamento di Teresa Raquin

Brian De Palma sta lavorando per realizzare e dirigere una sorta di adattamento cinematografico del romanzo del 1867 di  Émile Zola “Teresa Raquin”L’attrice protagonista sarà Emily Mortimer, meglio conosciuta per la serie The Newsroom.

Brian de palmaAndando nel particolare, si tratterà più che altro di un meta-adattamento. Questo perché il film non avrà la stessa trama del libro di Zola, ma vedrà protagonisti un regista e due attori che, dovendo fare un film basato sul libro in questione, troveranno diverse analogie tra le loro vite e la storia del libro.

Sarà sicuramente interessante vedere come un regista di esperienza come De Palma, riuscirà a realizzare un conversione in pellicola così particolare e sopratutto quanto del suo stile e della sua personalità come regista saranno mantenuti in questo meta-adattamento.

Fonte: Indiewire

 

 

 

 
 

Oscar 2014: ecco i candidati italiani per la corsa alla Nomination

Toni_Servillo_foto_Gianni_FioritoLa grande bellezza di Paolo Sorrentino; Midway tra la vita e la morte di John Real; Miele di Valeria Golino; Razza bastarda di Alessandro Gassman; Salvo di  Antonio Piazza e Fabio Grassadonia; Viaggio sola di Maria Sole Tognazzi e Viva la libertà di Roberto Andò: sono questi, tra i film italiani distribuiti sul nostro territorio nazionale tra il 1° ottobre 2012  e il 30 settembre 2013, i sette titoli che si sono iscritti alla corsa per la candidatura del rappresentante italiano all’Oscar per il migliore film in lingua non inglese.

La Commissione di selezione, composta da Nicola BORRELLI, Direttore Generale Cinema del Ministero per i Beni e  le Attività Culturali; Martha CAPELLO, produttrice, Presidente AGPC – Associazione Giovani Produttori Cinematografici; Liliana CAVANI, Regista; Tilde CORSI, Produttrice; Caterina D’ AMICO, Preside Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia; Piera DETASSIS, Giornalista; Andrea OCCHIPINTI, Produttore e Distributore; Barbara SALABE’ , Distributore e Giulio SCARPATI, Attore e Presidente Sindacato Attori Italiani si riunirà per votare mercoledì 25 settembre, presso la sede dell’ANICA, che agisce in rappresentanza dell’Academy of Motion Pictures Arts and Sciences.

L’annuncio delle cinquine che parteciperanno al premio Oscar per il miglior film in lingua non inglese sarà dato giovedì 16 gennaio 2014, mentre la cerimonia di consegna dell’86esimo premio Oscar si svolgerà domenica 2 marzo 2014.

Oscar 2014

 
 

Thor the Dark World, nuovo spot internazionale

Thor the dark world

Thor the Dark World, che arriverà nelle sale il 21 Novembre 2013, si arricchisce oggi con un nuovo spot internazionale. Siamo consapevoli che il video è in lingua russa, dunque si potrebbero avere non pochi problemi di comprensione e che la qualità non è decisamente al massimo…Tuttavia, ci sono delle sequenze inedite che potranno comunque arricchire l’esperienza visiva degli appassionati.

Ecco lo spot:

Fonte: Comicbookmovie.com

Ecco la nostra fotogallery
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Per le news sul film vi segnaliamo il nostro speciale: Thor 2, mentre per tutte le info sul film nella nostra Scheda Film:  Thor The Dark World.

Vi ricordiamo che nel cast del film vi sono anche: .  Il film esordirà nelle nostre sale il 21 novembre 2013.

Trama: Continuano le avventure di Thor, il più forte degli Avengers, che combatte per salvare la terra e tutti i Nove Regni da un oscuro nemico che vuole dominare l’universo. Thor lotta per ristabilire l’ordine tra i pianeti… ma un’antica dinastia dominata dallo spietato Malekith minaccia di far ripiombare l’universo nell’oscurità. Affrontato da un nemico a cui nemmeno Odino e Asgard possono opporsi, Thor deve intraprendere il viaggio più pericoloso ed introspettivo della sua vita, che lo ricongiungerà con Jane Foster e lo obbligherà a sacrificare tutto per salvare l’universo intero.

 
 

Demolition Man: recensione del film con Sylvester Stallone

Demolition Man

Demolition Man è il film cult del 1993 diretto da Marco Brambilla e vede protagonisti Sylvester Stallone, Sandra Bullock, Nigel Howthorne, Denis Leary, Glenn Shadix.

Demolition Man, la Trama: Nel 2032, a seguito di sconvolgimenti civili e guerre di strada, Los Angeles ha inglobato le città di Santa Barbara e San Diego, trasformandosi in San Angeles. La città è governata dal Dr. Raymond Cocteau (Nigel Howthorne) che ha trasformato la società in una massa ubbidiente e poco incline agli istinti primordiali, attraverso un politica e un’organizzazione mirata a reprimere la libertà individuale e di pensiero. Gli unici a ribellarsi a questo potere despotico sono “i relitti”, ribelli residenti nelle fogne e guidati da Edgar Friendly (Denis Leary).

Per mettere a tacere il nemico, Cocteau decide di far evadere dal carcere criopenitenziario Simon Phoenix (Wesley Snipes), un criminale ibernato nel 1996 per un “congelamento correttivo”. Le forze dell’ordine, che da anni non combattono la criminalità, sono completamente sopraffatte dalla violenza e la pazzia di Phoenix. L’agente Lenina Huxley (Sandra Bullock), quindi, propone di scongelare “Demolition Man” ovvero John Spartan (Sylvester Stallone), il poliziotto che arrestò Phoenix anni prima e che fu ibernato per i suoi metodi poco ortodossi.

Demolition Man, l’analisi

Il futuro della società nelle mani di un despota, governo o uomo che sia, schiacciato sotto un macigno di burocrazia e costernato da una falsa libertà, è uno degli argomenti chiave che ha arricchito le pagine di una miriade di romanzi e, da questi, sono sorte brillanti pellicole cinematografiche. Demolition Man non fa parte di queste pellicole per due ragioni. La prima è che, ufficialmente, un filo diretto con un 1984 o Il mondo nuovo, tanto per citare due libri, non esiste; anche se alcuni aspetti sull’ambientazione e sulla collettività sembrano riferirsi implicitamente al romanzo di Huxley. La seconda ragione è che il film non è affatto una pellicola brillante.

Brambilla confeziona un film che solo apparentemente ci riporta a qualche tipo di considerazione morale, incentrandosi prevalentemente sulla faccia rocciosa di Stallone e sulla sua pistola dal grilletto facile. Ci troviamo dinnanzi al solito film d’azione americano, inserito in un futuro scopiazzato male qua e là dalla letteratura, e con protagonisti, tanto per non esagerare con le novità in un genere dall’incasso scontato, due “super uomini” dei nostri tempi.

Demolition ManDopo il botto iniziale con l’edificio in fiamme e il salto dall’elicottero senza paracadute, si profila una buona mezz’ora di stasi, nella quale il film sembra confluire  in una commedia strappa sorrisi con battute e situazioni comiche. Azzeccata, dunque, la presenza della Bullock, anche se sottotono o forse ancora lontana dalla sua maturità artistica; così come non convincente ci appare l’interpretazione di Wesley Snipes che, di contro, s’impone con una fisicità e agilità prorompente da far arrossire il povero Sly per più di una volta.

Più interessante sembra invece la scenografia, lontana dall’arrivo della CGI. Se nel cinema, infatti, sembra prassi consolidata la costruzione di fredde mura e città inquinate, Demolition Man apre uno spiraglio alla salvaguardia dell’ambiente, incentrando molte scene proprio sul verde che, paradossalmente, è uno dei simboli del potere dispotico combattuto, scenograficamente parlando, dai tunnel scuri e lerci che si trovano sotto le strade. Demolition Man è un film da vedere solo per un genere di spettatori: quelli che amano Stallone. Astenersi, invece, chi cerca riflessioni futuristiche, morali o politiche.

 
 

Escape From Tomorrow, trailer del film girato in segreto a Disney World.

Escape from tomorrow

Escape from Tomorrow è forse una delle pellicole più particolari che si siano viste negli ultimi anni. O almeno, dalle informazioni che abbiamo, le aspettative sembrano andare in tal senso.

Si tratta di un film ambientato interamente dentro il Walt Disney World Resort, il noto parco di divertimenti ad Orlando in Florida e dentro Disneyland, un altro parco divertimenti situato però in California ad Anaheim. Fin qui sarebbe tutto particolare, ma comunque accettabile. Il problema è che le riprese dentro i parchi sono state effettuate segretamente, vale a dire,  senza avere le autorizzazioni per le riprese. Se date un’occhiata al trailer, non è così difficile capire il perché. Al tutto, aggiungeteci che il film è stato girato interamente in bianco e nero, per aumentare la dose di surrealismo e tensione, di cui il film sembra pregno.

Presentato al Sundance Festival ad inizio 2013, Escape From Tomorrow è diretto dal debuttante Randy Moore. Si tratta di una sorta di fanta-horror, dove un padre che ha appena perso il lavoro accompagna i bambini a Disney World, in quella che dovrebbe essere una vacanza gioiosa e rilassante. Purtroppo per lui, diventerà un vero incubo dominato da una serie di incontri poco graditi e visioni paranoiche, il tutto condito da un’ alta dose di cupa ironia, fantasy e horror.

Salvo imprevisti dell’ultima ora e vista la natura del film è lecito attendersi qualche controversia, la pellicola uscirà il 10 Ottobre nelle sale statunitensi. In Italia lo vedremo più probabilmente in dvd.

Ecco il trailer:

Fonte: Cineblog/Vulture

 
 

You’re Next: recensione del film di Adam Wingard

In You’re Next per festeggiare il loro anniversario di matrimonio, i coniugi Davison decidono di radunare i loro quattro figli e relativi consorti in una casa isolata. I festeggiamenti paiono svolgersi al meglio, fatta eccezione che per i soliti bisticci e rancori di famiglia. Ben presto però la residenza viene attaccata da quattro sconosciuti che indossano maschere da animali, armati di balestre e asce. Il gruppo si ritrova così braccato come in una trappola per topi.

Le minestre riscaldate, si sa, non piacciono a nessuno, specialmente quelle cinematografiche, e se è vero che esistono alcuni generi intoccabili, l’home invasion è uno di questi. Adam Wingard non sembra porsi minimamente il problema, e con il suo You’re Next confeziona un prodotto-fotocopia che nulla aggiunge ad un filone ormai rinsecchito, se non una sana dose di citazionismo.

Allontanandosi anni luce dalle morbose violenze di Funny Games, dall’inquietante realismo di The Strangers e dalle cupe visioni futuribili del recente The Purge, Wingard si lascia cullare da una cacofonia di clichè che fuoriescono da una sceneggiatura arida e legnosa scritta in collaborazione con l’amico e storico supporter Simon Barrett, che purtroppo non è minimamente in grado di bissare l’ottima esperienza di A Horrible Way to Die. La storia si ingolfa, deraglia e implode su una narrazione fin troppo lineare e prevedibile, in grado di rendere banali anche i (non pochi) colpi di scena, seminati con la chiara intenzione di salvare il salvabile di un prodotto marcio in partenza.

A nulla possono le prestazioni più che dignitose di un cast che comprende Sharni Vinson, eroina di Step Up 3D qui in veste di vendicatrice ammazzatutti, affiancata dall’ormai premiata ditta Wingard composta da Nicholas Tucci, Wendy Glenn, AJ Bowen e l’amico-regista Ti West. Degna di nota è la presenza, ritorno di gloria, di Barbara Crampton (Re-Animator e Omicidio a luci rosse), la quale però, alla pari dei suoi colleghi, si ritrova in bocca dialoghi scartavetrati, da vero manuale horror per adolescenti. A nulla poi serve l’uso ossessivo e ripetitivo del contrappunto musicale, che dovrebbe creare angoscia e oppressione ed invece già alla mezz’ora rischia di far innervosire anche i più quieti spettatori. Wingard ce la mette tutta, ma cade sempre sullo stesso punto: il già (troppo) visto.

Anche l’uso, per atro originale, delle armi arcaiche impiegate dai killers finisce per dare al tutto una venatura di eccessivo grottesco e malsano humor che farebbe rizzare i capelli perfino a Peter Jackson, come a voler calcare troppo sul pedale dell’auto ironia senza avere il controllo del mezzo filmico. Comunque però, pur attenendoci al sacro undicesimo comandamento del cinema (non spoilerare) vale la pena avvisare lo spettatore che, dopo la visione del film, non sarà più possibile usare un frullatore allo stesso modo.

 
 

Festival di Toronto, vince 12 Years a Slave di Steve McQueen

12 Years a Slave di Steve McQueen ha vinto la 38esima edizione del Toronto International Film Festival (TIFF) o se vogliamo essere precisi, ha vinto il People’s Choice Award, vale a dire il premio del pubblico, ovvero il più ambito e prestigioso per il Festival di Toronto.

Ecco tutti i premi assegnati ieri durante la giornata di chiusura del Festival di Toronto:

People’s Choice Award: 12 Years a Slave di Steve McQueen

People’s Choice Award For Midnight Madness: Why Don’t You Play In Hell? di Sion Sono

People’s Choice Award al Documentario: The Square di Jehane Noujaim

Miglior film canadese: When Jews Were Funny di Alan Zweig

Miglior opera prima canadese: Asphalt Watches di Shayne Ehman, Seth Scriver

Miglior cortometraggio canadese: Noah di Walter Woodman, Patrick Cederberg

Premio FIPRESCI per la Sezione Special Presentations: Ida di Pawel Pawlikowski

Premio FIPRESCI per la Sezione Discovery: The Amazing Catfish di Claudia Sainte-Luce

NETPAC Award per il miglior film asiatico: Qissa di Anup Singh

Grolsch Film Works Discovery Award: All The Wrong Reasons di Gia Milani

Fonte: Comingsoon.net/Indiewire/Bestmovie

Qui sotto tutte le informazioni e le foto sul film vincitore:

Tutte le foto dal film:
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Il film dovrebbe uscire negli USA ad Ottobre e racconta una storia basata sull’autobiografia, datata al 1853, di Solomon Northrup (Chiwetel Ejiofor) un nero libero dello stato di New York, che venne rapito e venduto come schiavo. Di fronte a crudeltà (personificata dal terribile schiavista, interpretato da Michael Fassbender), così come a gentilezze inaspettate, Salomon lotta non solo per rimanere in vita, ma per conservare la sua dignità. Nel dodicesimo anno della sua indimenticabile odissea, un fortuito incontro con un abolizionista canadese (Brad Pitt), cambierà per sempre la sua vita.

12 Years a Slave è diretto da Steve McQueen e basato su una sceneggiatura di McQueen e John Ridley, e vede nel cast .

 

 

Fonte: Comingsoon.net

 
 

Fast and Furious 7, prima foto ufficiale con Vin Diesel

Fast and Furious

Fast and Furious 7 ha già cominciato a far parlare di se con rumours, aggiornamenti continui dal cast e altre rimbalzanti notizie che si susseguono solitamente quando la data d’uscita di un film è ancora troppo lontana.

Stavolta è il turno della prima immagine ufficiale del film (sotto), che ritrae Vin Diesel in tutta la sua virtuosità. Si tratta di una foto postata su Facebook dallo stesso Vin Diesel, che ci permette di vedere anche un pensieroso Paul Walker in secondo piano. Forse è un’immagine un po’ deludente, visto che in sostanza non rivela nessun dettaglio interessante della trama o qualche automobile degna di nota, ma a poco meno di un anno di distanza dall’uscita, possiamo attenderci poco altro.

Il film sta mano a mano annunciando le star che ne faranno parte. Per ora abbiamo un cast formato, oltre che dai già citati Diesel e Walker, anche da Jason StathamTony Jaa, Ronda Rousey, Kurt Russell,  Djimon Hounsou.

Fast and Furious 7 sarà diretto dal regista malese James Wan (Saw – L’enigmista; The Conjuring), alla sua prima volta con un episodio della saga Fast and Furious. Considerando che gli ultimi 4 capitoli della serie erano stati diretti da Justin Lin, si tratta di una piccola rivoluzione. Arriva il 10 Luglio 2014 

 

Fast and Furious 7

Tutte le foto del film:

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Fonte: Collider

 

 
 

Rush Anteprima Roma: video interviste a Ron Howard e Chris Hemsworth

Guarda le video interviste All’anteprima a Roma di Rush, atteso film di Ron Howard ambientato nel mondo della Formula 1 e nella straordinaria lotta in pista tra Niki Lauda James Hunt, interpretati sullo schermo da Chris Hemsworth e Daniel Bruhl. Cinefilos.it ha intervistato per voi i protagonisti Ron Howard, Chris Hemsworth e Daniel Bruhl.

Nel cast di Rush insieme a Chris Hemsworth e Daniel Brühl anche Alexandra Maria Lara, Christian McKay, James Michael Rankin, Jensen Freeman, Natalie Dormer e, nel ruolo della moglie di Hunt, Olivia Wilde.

Ecco la trama del film: Il racconto di una delle più celebri rivalità sportive della storia, quella tra i piloti di Formula 1 James Hunt e Niki Lauda. Nato da un ambiente privelgiato, carismatico e affascinante, Hunt non poteva essere più diverso dal metodico e riservato Lauda: la loro rivalità nacque fin dai tempi della Formual 3 e continuò per anni, fermata nemmeno dal terribile incidente che vide protagonista Lauda nel 1976 al Nürburgring. Il film nasce da un soggetto di Peter Morgan, autore anche della sceneggiatura, ed è prodotto da Ron Howard stesso con la sua Imagine Brian Grazer, insieme a Brian Oliver della Cross Creek e Tim Bevan e Eric Fellner della Working Title.

 
 

Rush video della conferenza a Roma con Chris Hemsworth e il cast

Guarda il video della conferenza dell’anteprima a Roma di Rush, atteso film di Ron Howard ambientato nel mondo della Formula 1 e nella straordinaria lotta in pista tra Niki Lauda James Hunt, interpretati sullo schermo da Chris Hemsworth e Daniel Bruhl. 

 

Nel cast di Rush insieme a Chris Hemsworth e Daniel Brühl anche Alexandra Maria Lara, Christian McKay, James Michael Rankin, Jensen Freeman, Natalie Dormer e, nel ruolo della moglie di Hunt, Olivia Wilde.

Ecco la trama del film: Il racconto di una delle più celebri rivalità sportive della storia, quella tra i piloti di Formula 1 James Hunt e Niki Lauda. Nato da un ambiente privelgiato, carismatico e affascinante, Hunt non poteva essere più diverso dal metodico e riservato Lauda: la loro rivalità nacque fin dai tempi della Formual 3 e continuò per anni, fermata nemmeno dal terribile incidente che vide protagonista Lauda nel 1976 al Nürburgring. Il film nasce da un soggetto di Peter Morgan, autore anche della sceneggiatura, ed è prodotto da Ron Howard stesso con la sua Imagine Brian Grazer, insieme a Brian Oliver della Cross Creek e Tim Bevan e Eric Fellner della Working Title.

 
 

Elysium: i concept art dal film e un video sugli effetti speciali

Nuovi contenuti per Elysium, lo sci-fi del regista Neill Blomkamp con protagonisti Matt Damon e Jodie Foster. Primo fra questi un video dedicato agli effetti speciali del film, uno dei punti di forza della pellicola. Eccovi il filmato:

http://www.youtube.com/watch?v=FU71MaIQNns

Oltre al video vi proponiamo anche i concept art della pellicola, creati da Ben Mauro e Aaron Beck:


Vi ricordiamo che Elysium è diretto dal regista (pupillo di Peter Jackson e autore di Dristict 9) Neill Blomkamp e comprende nel cast oltre al protagonista Matt Damon anche Jodie Foster, Sharlto Copley, William Fichtner, Alice Braga e Diego Luna. Fanno parte del cast anche gli attori Adrian Holmes,  Carly Pope, , Faran Tahir,  Jose Pablo Cantillo,, Maxwell Perry Cotton, Michael Shanks, Ona Grauer,  Talisa Soto, Terry Chen, Wagner Moura.

Trama: Nell’anno 2159, esistono due classi di persone: i ricchi abitanti che vivono in una stazione spaziale immacolata, chiamata Elysium, e gli altri, che vivono su una terra sovrappopolata e in rovine. Il segretario Rhodes (Jodie Foster) è un duro ufficiale governativo che non si fermerebbe davanti a nulla pur di imporre le leggi anti-immigrazione e preservare lo stile di vita lussuoso dei cittadini di Elysium. Ciò non impedisce agli abitanti della terra di tentare di entrare, con ogni mezzo necessario. Quando lo sfortunato Max (Matt Damon) viene messo all’angolo, accetta di partecipare a una missione impossibile che, se avesse successo, non solo salverebbe la sua vita, ma potrebbe portare uguaglianza tra questi mondi opposti.

 
 

Rush: recensione del film di Ron Howard

Rush film recensione

Raccontare l’agonismo sportivo sul grande schermo è molto difficile, ambientare quest’agonismo su una pista di Formula 1 poi non era mai stato tentato prima. Ron Howard, che ha dimostrato in passato di saper gestire molto bene gli scontri/incontri tra grandi personalità, ha dato prova di essere un grande narratore, un geniale artista della macchina da presa. In Rush, il regista premio Oscar racconta la rivalità sportiva tra Niki Lauda, il pilota tedesco conosciuto come “il computer”, e James Hunt, l’adone inglese tutto donne e mondanità.

Il fuoco del racconto è puntato sul leggendario campionato del 1976, quello in cui Lauda rischiò la vita e Hunt ebbe l’occasione di arrivare al suo primo, e unico, titolo mondiale. Ma prima di arrivare alle piste della massima serie, Ron Howard ci fa fare un passo indietro, e ci racconta i sei anni precedenti che hanno visto i due cominciare a scontrarsi, offendersi, attaccarsi e alla fine a stimarsi sulle piste della Formula 3. Due vite a confronto, due uomini agli antipodi eppure due personaggi che per brevissimo tempo hanno dato l’uno all’altro forza, energia e voglia di spingersi ai limiti, pur con tutte le differenze che li caratterizzano.

Ad interpretare i due piloti, sul grande schermo ci sono Chris Hemsworth, che da ancora una volta prova di buone doti d’attore oltre che di grande presenza scenica, e Daniel Brühl, nei panni di un Lauda freddo, calcolatore, con lo sguardo fisso davanti a sé e con l’oceano in tempesta dentro. Ad affiancarli sul set troviamo le donne della loro vita: Alexandra Maria Lara è Marlene, moglie di Lauda, e Olivia Wilde che invece è Suzy, moglie di Hunt. A completare il cast c’è Pierfrancesco Favino, che ritrova Howard dopo Angeli e Demoni e che interpreta qui il compagno di scuderia di Lauda, Clay Regazzoni.

Rush, il film

RUSH

A guidare dai box la gara, è il caso di dirlo, c’è Howard, regista che ha attraversato diversi generi, non tutti con grandi risultati, ma che con Rush realizza un film capolavoro: l’emozione della pista, la sofferenza della vita privata, la voglia di vincere e la vicinanza costante della morte ci fanno entrare in due esistenze parallele e opposte, che arrivano a toccarsi nel profondo. La narrazione di procede su due binari diversi e di volta in volta passiamo da una parte all’atra, da Hunt a Lauda, sempre accompagnati da un linguaggio che ci fa entrare nella gara, letteralmente, con dettagli dei motori che rombano e che aumentano il ritmo di un film che a tratti assume i toni di un thriller, mentre si aspetta l’inevitabile.

Rush è l’epopea di un vissuto straordinario, raccontata con un ritmo rock, sostenuta da una colonna sonora del solito noto Hans Zimmer e fotografata strizzando l’occhio agli anni ’70 dal premio Oscar Anthony Dod Mantle. Straordinario racconto di vita e di sport, Rush è un film che appassionerà anche gli spettatori che non seguono la Formula 1.

 
 

Il Cavaliere Oscuro: I concept art dal film

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Altri concept art. Questa volta si tratta de Il Cavaliere Oscuro, la reinterpretazione di Batman ideata da Christopher Nolan, che tanto successo ha avuto, sia da parte della critica che del pubblico. Ad impersonare l’uomo pipistrello Christian Bale.

Ma ecco i concept art pensati e realizzati da Jamie Rama:

 

 
 

Oblivion: i concept art dal film

Sono disponibili online alcuni concept art di Oblivion, film diretto dal regista Joseph Kosinski, con un cast formato da  Tom Cruise, Morgan Freeman, Melissa Leo, Andrea Riseboroughe  Nickolaj Coster-Waldau. Eccovi le immagini:


Tom Cruise è il protagonista di Oblivion, un evento cinematografico originale e rivoluzionario dal regista di TRON: Legacy Joseph Kosinski e dal produttore de L’Alba del Pianeta delle scimmie. Nel cast anche Morgan Freeman, Nikolaj Coster-Waldau, Olga Kurylenko, Zoe Bell, Melissa Leo, Andrea Riseborough

In un spettacolare pianeta Terra del futuro che si è evoluto fino a diventare irriconoscibile, un uomo si confronta col passato che lo porterà ad affrontare un viaggio di redenzione e ricerca mentre si batterà per salvare l’umanità. Jack Harper (Tom Cruise) è uno degli ultimi riparatori di droni operanti sulla Terra. Parte di una massiccia operazione per estrarre risorse vitali dopo decenni di guerra contro una terrificante minaccia conosciuta come Scavs, la missione di Jack è quasi terminata. Vivendo e perlustrando gli straordinari cieli da migliaia di metri d’altezza, la sua esistenza crolla quando salva una bella straniera da uno spacecraft precipitato. Il suo arrivo innesca una serie di eventi che lo costringono a mettere in questione tutto ciò che conosceva e mettono nelle sue mani il destino dell’umanità. Tutte le info sul film nella nostra scheda film: Oblivion.

 
 

Paul Mccartney nella colonna sonora di Piovono Polpette 2

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Novità musicale per Piovono Polpette 2. A far parte della colonna sonora ci sarà un musicista celebre come Paul Mccartney. La canzone in questione è “New”, il nuovo singolo dell’ex Beatles uscito pochi giorni fa. Oltre a questo, è stato pubblicato anche il video ufficiale di “LaDaDee”, la traccia di Cody Simpson, appositamente composta per il film. All’interno del video, che vi proponiamo, anche alcune scene inedite:

Ricordiamo che Piovono Polpette 2 è il sequel del fortunato primo episodio prodotto dalla Sony Picture Animation. La pellicola sarà nelle sale statunitensi il 27 settembre prossimo. In Italia si dovrà invece aspettare il 25 dicembre. Nella sua versione originale, gli attori che presteranno le voci ai personaggi animati saranno Bill Hader, Anna Faris, James Caan, Will Forte, Andy Samberg, Benjamin Bratt, Neil Patrick Harris, Terry Crews e Kristen Schaal.

Piovono Polpette 2 – La rivincita degli avanzi ricomincia proprio da dove era terminata la precedente commedia campione d’incassi della Sony Pictures Animation. La genialità dell’inventore Flint Lockwood viene finalmente riconosciuta grazie all’invito del suo idolo, Chester V, ad entrare a far parte della The Live Corp Company, che riunisce i migliori e più brillanti inventori del mondo, impegnati a creare tecnologie per il miglioramento della razza umana. Il braccio destro di Chester, oltre che una delle sue più riuscite invenzioni, è Barb, un orango altamente evoluto dotato di un cervello umano, che è anche ambiguo, manipolativo e che adora mettersi il rossetto. Essere riconosciuto come un grande inventore, è sempre stato il sogno di Flint. Tutto cambia però quando scopre che la sua invenzione più famosa (una macchina che trasforma l’acqua in cibo), è ancora operativa e che attualmente sta creando dei cibo-animali ibridi — gli “Animacibi!” Con il destino dell’umanità nelle sue mani, Chester si unisce a Flint ed i suoi amici in una missione delicata e pericolosa, combattendo contro famelici Tacodrilli, Orangamberi, Torte a Sonagli, Spiderburgher ed altri Animacibi, per salvare nuovamente il mondo!

 
 

Ron Howard, Chris Hemsworth e Daniel Brühl presentano Rush a Roma

Ron Howard, il regista premio Oscar, racconta in Rush è raccontato uno dei campionati di Formula 1 più avvincenti che la storia ricordi, quello del 1976, quando a contendersi il titolo di Campione del Mondo erano leggende di Niki Lauda alla Ferrari e James Hunt alla McLaren. Oggi, in occasione della prima nazionale del film, il regista, con i suoi protagonisti, ha partecipato ad un’affollata conferenza stampa, in cui ha raccontato la rivalità agonistica del due grandi campioni. Il regista non è nuovo ai grandi confronti di personaggi molto carismatici, si pensi a Frost/Nixon, infatti ha dichiarato di aver sempre amato raccontare di persone che vengono messe alla prova in maniera inusuale e sorprendente. “Scelgo questo tipo di storie appositamente, di persone che fanno cose estreme per mettere alla prova se stessi – ha detto Howard – e così il pubblico riesce a scoprire in questi eroi molte caratteristiche a loro comuni“.

Rush affronta anche in maniera diretta il tema della morte, che in un film sulla Formula 1 degli anni ’70 è straordinariamente attuale; “Il modo in cui ci rapportiamo alla morte è diverso per ciascuno di noi. Ci definisce come esseri umani. Le persone affrontano il concetto di morte in maniera diversa e questo è stato molto interessante per questo film. Entrambi i personaggi del film hanno un rapporto particolare con lo spettro della morte, un senso comune per i piloti degli anni ’70. Nello specifico, Lauda avesse un fascino particolare verso il rischio. Per Daniel (Brühl che interpreta Niki Lauda, ndr) è stato un elemento sorpresa“.

Si, rispetto al personaggio più effervescente di James Hunt – interviene Daniel Brühl – Niki Lauda era più un calcolatore, lui correva mettendo sempre in conto una percentuale di morte del 20%, mai di più. In un certo senso era un pioniere, più simile ai piloti moderni. Sapeva che guidando una macchina così c’erano dei grossi pericoli, ma allo stesso tempo aveva una particolare sensibilità di capire quando era il caso di correre e quando no. E’ quello che succede nel gran premio del Giappone del ’76, quando non è disposto a mettere a repentaglio la sua vita e il suo rapporto con Marlene. Credo che Lauda abbia contribuito tanto alla sicurezza nel mondo delle corse, se ci pensate dopo il brutto incidente fatale di Senna, non ci sono stati più incidenti mortali in F1“.

Se Brühl interpreta il calcolatore Lauda, Chris Hemsworth è l’eccessivo James Hunt, playboy, bevitore e edonista a tutto tondo. “Diversamente da Niki Lauda che affrontava il discorso della morte da matematico, – dice Chris – James era più viscerale, qualcosa che continuava in tutta la sua vita anche fuori dalla pista. Se aveva un desiderio faceva quello che voleva, senza problemi. Loro vivevano la minaccia continua della morte, Niki la calcolava, James cercava di esorcizzarla indulgendo in altre attività, come il bere o le donne. Questi piloti avevano bisogno di uno sfogo, in particolare allora, per poter affrontare la morte, che negli anni ’70 era frequente. Mi è piaciuto correlare la paura all’immediatezza del moemnto presente. Se l’alternativa alla morte era la concentrazione nel momento presente, allora era meglio concentrarsi. La nostra abitudine è quella di pensare al futuro, a domani o alla prossima settimana, il prossimo anno, o magari guardare al passato. Queste attività che ti costringono a guardare al momento immediato mi attirano, anche se nella mia vita non porto le cose così all’estremo“.Per la realizzazione di Rush, Ron Howard ha collaborato di nuovo con Peter Morgan, con cui aveva lavorato già in Frost/Nixon.

E’ stato infatti Morgan stesso a fargli conoscere questa storia che per Howard aveva tutti gli elementi per diventare un grande film. “Abbiamo lavorato alla sceneggiatura cercando di applicarvi le ricerche che facevamo, poi abbiamo fatto le prove con il cast, e la sceneggiatura si evolveva. Ha scritto un bellissimo script ma era comunque aperto alle novità“. L’occasione di interpretare Lauda e Hunt ha offerto ai due attori la possibilità di approcciarsi a questo sport. Per Hemsworth è stata una prima volta, dal momento che non era mai stato vicino al mondo della F1. Molto diverso il lavoro di Daniel Brühl, cresciuto in Germania, dove Lauda è una vera e propria leggenda e da dove è poi venuto un certo signor Michael Schumacher, che gli italiani conoscono molto bene; per lui il film è stato un’occasione di riavvicinarsi alla Formula 1 dopo che il periodo di supremazia di Schumacher lo aveva annoiato. “Mi sono riavvicinato alla Formula 1 con il bellissimo documentario su Senna. E dopo alcuni mesi è arrivato questo copione che ha catturato subito la mia attenzione“.

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Nel cast di Rush insieme a Chris Hemsworth e Daniel Brühl anche Alexandra Maria Lara, Christian McKay, James Michael Rankin, Jensen Freeman, Natalie Dormer e, nel ruolo della moglie di Hunt, Olivia Wilde.

Ecco la trama del film: Il racconto di una delle più celebri rivalità sportive della storia, quella tra i piloti di Formula 1 James Hunt e Niki Lauda. Nato da un ambiente privelgiato, carismatico e affascinante, Hunt non poteva essere più diverso dal metodico e riservato Lauda: la loro rivalità nacque fin dai tempi della Formual 3 e continuò per anni, fermata nemmeno dal terribile incidente che vide protagonista Lauda nel 1976 al Nürburgring. Il film nasce da un soggetto di Peter Morgan, autore anche della sceneggiatura, ed è prodotto da Ron Howard stesso con la sua Imagine Brian Grazer, insieme a Brian Oliver della Cross Creek e Tim Bevan e Eric Fellner della Working Title.

 
 

JJ Abrams parla del videogioco di Star Trek

Star Trek – Into Darkness è l’ultimo lavoro di JJ Abrams uscito nelle sale di tutto il mondo, in bilico tra un buon giudizio della critica e un velato malcontento dei fan della serie tv e dell’intero franchise. Il regista è così tornato a parlare di questo malcontento, trovando uno dei possibili motivi nel videogioco che è stato tratto dal film.

Nel videogame di Star Trek, in vendita dallo scorso aprile, Kirk e Spock avevano le sembianze e le voci di Chris Pine e Zachary Quinto, gli attori che li interpretano al cinema. Ecco l’opinione di JJ Abrams in merito: Secondo me il videogame sarebbe potuto essere qualcosa che avrebbe potuto davvero aiutare la serie e risultare divertente da giocare, con un ottimo gameplay, ma non è stato così ed è stato emotivamente doloroso, perché noi ci siamo fatti il c*lo per fare il film. Poi arriva questo videogioco, e non che si tratta solo del mio giudizio, visto che è stato universalmente stroncato, che senza ombra di dubbio non ha giovato a Into Darkness, anzi.

Ecco il video in cui il regista ha parlato del fallimento del videogioco dedicato a Star Trek e rivelato alcuni dettagli di altri progetti a cui sta lavorando, da Portal ad Half Life:

 
 

Love Punch al Toronto Film Festival

The Love Punch

Siamo ormai ai giorni finali del Toronto Film Festival, e dopo una successione di proiezioni di successo ieri è stata la volta di Love Punch, commedia con Pierce Brosnan e Emma Thompson, diretta da Joel Hopkins.

Nel film i due attori interpretano una coppia in crisi che si avventura in Europa ,mettendo in atto una caccia all’uomo per rintracciare un malfattore che li ha truffati, riscoprendo intanto il loro reciproco amore.

I due attori, che erano presenti ieri sul red carpet del festival per presentare il film, hanno dichiarato di essersi trovati davvero bene sul set, tanto che Brosnan ha detto che la sua partner riusciva a farlo sentire un grande attore e sempre felice.

Anche la Thompson ha dichiarato di essersi divertita molto durante le riprese e di aver ritrovato in Joel Hopkins un regista eccentrico ma molto bravo e professionale, dato che avevano già collaborato in Oggi è già domani,film del 2008 con Dustin Hoffman.

Love Punch dovrebbe uscire nelle sale inglesi il prossimo Dicembre.

Fonti: www.torontosun.com

 
 

Jack Black protagonista di Piccoli Brividi

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Tutti ricorderete la collana di romanzi del terrore per ragazzi Piccoli Brividi, che spopolò negli anni ’90 ed è stata trasformata anche in una serie tv. Ecco, presto arriverà al cinema un film basato su quei racconti e che vi tornerà a spaventare tutti. Fino ad ora era stata annunciata solo la produzione del film ma non era ancora stato deciso chi dovesse far parte del cast.

Ieri è arrivata la notizia che, molto probabilmente, Jack Black farà parte del cast. L’attore , infatti, sarebbe in trattativa con la Sony Pictures proprio per questo film, che sarà prodotto da Neal H. Moritz, già produttore di Fast and Furious, e Deborah Forte ( The Golden Compass) e diretto da Rob Letterman.

Black dovrebbe interpretare il protagonista del film, un personaggio ispirato all’ autore dei libri R.L. Stine, che sarà costretto a scappare dalle grinfie dei suoi stessi personaggi, quando essi riusciranno ad uscire direttamente dalle pagine dei libri. La sceneggiatura del film sarà scritta da Carl Elisworht e Darren Lemke, che cercheranno di adattare i racconti alle esigenze cinematografiche, senza eliminare, ovviamente. i personaggi i punta e più famosi della serie.

Fonti: comingsoon.net

 
 

Carrie: scene inedite nella nuova featurette

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Nuova featurette per Carrie, film diretto da , con Chloe Moretz come attrice principale. Nel video, proposto sotto, potete ammirare alcune scene inedite della pellicola, che ricordiamo, è la trasposizione cinematografica dell’omonimo romanzo di Stephen King.

Vi ricordiamo che Carrie è il remake del film del 1976 diretto da Brian De Palma. Ad interpretare il ruolo che fu di Sissy Spacek ci sarà, per questa versione del 2013, la giovane Chloe Grace Moretz, mentre Julianne Moore interpreta la sua fanatica madre.

Completato il cast del film diretto da Kimberly Peirce (Boys Don’t Cry) La pellicola è basata sull’omonimo romanzo breve di Stephen King.

Trama: tratto dal romanzo di Stephen King, il film è il remake di Carrie, lo sguardo di Satana diretto nel 1976 da Brian De Palma con protagonista Sissy Spacek. Protagonista della storia è Carrie White, un’adolescente complessata per l’educazione sbagliata ricevuta dalla madre nonché zimbello della scuola dove viene ridicolizzata di continuo. Quando Carrie scopre di avere dei misteriosi poteri telecinetici inizierà ad usarli per vendicarsi.

 
 

Woody Allen riceverà il Golden Globe alla carriera

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E’ stato annunciato ieri  dalla Hollywood Foreign Press Association che Woody Allen riceverà il Cecil.B de Mille Award 2014, ovvero il Golden Globe alla carriera, il prossimo 12 Gennaio. Il presidente dell’associazione ha dichiarato in merito che ““Non c’è nessuno più degno di questo premio di Woody Allen. I suoi contributi alla cinematografia sono stati fenomenali e lui è veramente un tesoro nazionale”.

Ogni anno questo premio viene consegnato a chi ha avuto un impatto forte sul mondo dello spettacolo, come Morgan Freeman nel 2012, Anthony Hopkins nel 2011, Al Pacino nel 2001 e tantissimi altri grandi del cinema.Il grande regista ha alle spalle oltre 45 film girati, 9 Premi Oscar e 22 candidature, 7 nomination ai Golden Globe e 2 vinti: il primo per La rosa purpurea del Cairo (1986) e il secondo per il recente Midnight in Paris, nel 2011. Premio alla carriera, quindi, più che meritato per un regista amato e seguito in tutto il mondo.

Fonti: comingsoon.net