Notizie dell’ultima ora ci dicono che
i due attori Michael Sheen e Juno
Temple raggiungono proprio in questi giorni Carey
Mulligan, Mattias Schoenarts e Tom Sturridge nel cast del
dramma in costume di Via dalla Pazza
Folla che la Fox Searchlight ha
intenzione di portare presto nelle sale cinematografiche.
Thomas Vinterberg inizierà le riprese del film da
un adattamento dell’omonimo romanzo di Thomas
Hardy firmato dalla mano di David
Nicholls. Allon Reich e Andrew Macdonald
della DNA Films produrranno la pellicola insieme
al produttore esecutivo Christine Langan della
BBC Films. Il film sarà girato nel Dorset,
nell’Oxfordshire, nel Buckinghamshire e a Londra, con l’inizio
delle riprese fissato per i prossimi giorni.
Il precedente casting della
Mulligan e di Schoenarts è stato
annunciato durante l’ultimo Festival di Cannes e
Michael Sheen e la Temple sono le
ultime aggiunte eccellenti all’interno del cast.
Il romanzo Via dallapazza
folla, pubblicato per la prima
volta nel 1874, è incentrato sulla
figura diBetsabeaEverdene(interpretata da
CareyMulligan),edi suoi
pretendenti:GabrielOak(MattiasSchoenaerts),un allevatore di pecore;FrankTroy(TomSturridge),un sergente,e
WilliamBoldwood(MichaelSheen),uno scapoloricco ematuro.
JunoTempleinterpreteràil ruolo diFanny,unaserva.
Julie Christie, Peter
Finch, Alan Bates and Terence Stamp furono il cast
originale di un precedente adattamento cinematografico del romanzo
diretto dal regista John Schlessinger nel
1967.
Direttamente dal Toronto
Film Festival, dove si è recato per promuovere il suo
ultimo film Prisoners, l’australiano
Hugh Jackman trova il tempo per dire la sua in
merito al prossimo capitolo della saga degli
X-Men diretto da Bryan
Singer, X-Men – Days Of Future
Past in cui, al fianco del cast più giovane ereditato
da X-Men – L’inizio, potremo vedere il
team originale composto tra gli altri da Halle Berry,
Patrick Stewart, Ian McKellen, James Marsden e lo stesso
Jackman, il quale affronta il discorso sulla
percezione che il pubblico potrebbe avere nei confronti della
pellicola:
Credo che molte persone
potrebbero pensare che il film è soltanto la scusa per mettere
insieme tutti questi attori e fare un film in stile The Avengers,
ma la realtà è che si tratta di una grande sceneggiatura e Bryan
Singer ha l’ambizione di fare il miglior film della saga. Ha a
disposizione il cast più grande ed il budget più alto di tutti gli
altri capitoli, ed in più è lui che ha dato il via al tutto, quindi
questa è la sua eredità. Lui è un fan dei film sul viaggio nel
tempo ed il dettaglio che ha dedicato a questo tema è incredibile.
Sono abbastanza fiducioso che questo X-Men sarà il più grande e il
migliore di di tutti. Quando mi sono seduto al pannello del
ComicCon e ho guardato gli attori ho pensato che questo potrebbere
essere uno dei migliori ensemble mai messi insieme!
Riguardo all’incontro del suo
Wolverine con il più giovane Magneto di Michael Fassbender,
Jackman ha avuto modo di aggiungere una piccola battuta ed
una strizzatina d’occhio ai fan della Saga:
I rapporti di sicuro non
saranno migliori. Vengo rimandato nel passato quindi lui (Magneto)
non ha idea di chi io sia, e ci si può immaginare che Wolverine
avrà un bel po’ da divertirsi con questo!
La trama di X-Men giorni di un futuro
passato, tratta dall’omonimo fumetto del 1981,
ripercorre un arco temporale ambientato in un imprecisato futuro in
cui gli USA sono dominati dalla Sentinelle, mentre i mutanti vivono
confinati in campi di concentramento. Kitty Pride torna indietro
nel tempo e impedisce dal passato che gli eventi precipitino a tal
punto da trasformare la vita dei mutanti del futuro in un inferno
di reclusione.
È stato presentato oggi alla Casa del
Cinema di Villa Borghese Il Futuro, l’ultima opera di
Alicia Scherson. Ad accompagnare la regista e sceneggiatrice
cilena ci sono i produttori Mario Mazzarotto, Bruno
Bettati, Emanuele Nespeca e gli attori Nicolas
Vaporidis, Luigi Ciardo e Alessandro Giallocosta.
Grandi assenti sono la protagonista Manuela Martelli e
l’attore olandese Rutger Hauer.
Alla regista. Immagino che anche
lei come l’autore del libro, da cui è tratto il film, abbia visto
Roma con occhi curiosi, affascinati. Come ha vissuto l’idea di fare
un film tratto da un romanzo di uno straniero che arriva a
Roma?
AS.Io non
conoscevo Roma prima di girare il film. Per me era un posto quasi
immaginario, molto legato al cinema. Fellini, Pasolini,
Antonioni. Per me Roma era una Roma cinematografica.
All’inizio avevo pensato di girare il film in Cile o in Messico,
poi ho deciso con il produttore di non cambiare il luogo in cui si
svolgeva la storia e abbiamo cercato un produttore italiano. Quando
sono venuta per la prima volta qui, avevo il romanzo tutto
sottolineato con i posti che Bolaño citava. Il mio legame con Roma
dipendeva dal romanzo, dal cinema, perché non ero mai stata qui
come turista, ancora non conosco i luoghi turistici. Abbiamo
cominciato a vedere i pochi posti che l’autore racconta
specificatamente, ne abbiamo presi alcuni e altri li abbiamo scelti
perché erano più affini all’atmosfera del romanzo. Nel libro si
legge di una Roma più centrale, noi ci siamo spostati verso la
periferia, vicino Cinecittà. Abbiamo cominciato a costruire la Roma
particolare di questa storia, la Roma di Bolaño, degli orfani, una
Roma molto contemporanea con un’atmosfera densa.
A Vaporidis. Visto che è anche
produttore associato, volevo sapere come è nato il suo
coinvolgimento nel progetto.
NV.Il
coinvolgimento nasce in modo classico. Mi è stato proposto di
partecipare, ho fatto un paio di provini con Alicia e ci siamo
trovati. Ho letto la storia e ho scoperto Bolaño. Attraverso questo
film ho imparato a conoscere la sua grandezza, la sua complessità,
il suo modo di scrivere, di raccontare le cose. Avendo la
possibilità, poi, di partecipare a un progetto internazionale come
questo, con Rutger, con Alicia, con tre produzioni, ho cercato di
metterci quello potevo, di partecipare in maniera più consistente.
Da qui nasce il mio ruolo di produttore associato in un progetto in
cui ho creduto fin da subito e che a oggi ha regalato a me, a tutti
noi, tante soddisfazioni. Essere stato per la prima volta in
concorso al Sundance e in altri festival internazionali; aver
ricevuto ottime recensioni su importanti magazine di cinema come
Variety, Hollywood Report; aver girato ed avuto la possibilità di
essere in sala a New York, in Cile, in Giappone e in Europa mi
inorgoglisce come italiano, in primis, e poi come attore. Sono
contento. Finalmente siamo arrivati in Italia. Il film è molto
italiano e molto cileno, è internazionale. Sul set noi parlavamo
quattro lingue. Alicia parlava spagnolo, noi parlavamo italiano, la
troupe tedesca parlava in tedesco e poi tutti si parlavano in
inglese.
Al produttore Mazzarotto. Com’è
nata l’idea di film?
MM.La proposta mi
è stata fatta dal produttore cileno Bruno Battiati. Facciamo parte
di un gruppo di produttori europei e ci ritroviamo occasionalmente
per delle riunioni di produzione. In uno di questi incontri, a
Praga, Bruno mi ha parlato di questo progetto, dicendomi che aveva
acquisito i diritti di questo romanzo con Alicia e volevano provare
a farlo in Italia. Dopo aver sentito che Alicia pensava di girarlo
in altri Paesi, io ho letto il romanzo e ho detto che andava
assolutamente fatto in Italia, che dovevamo provarci insieme. Da
questo primo incontro è nata l’idea di fare il film in
co-produzione e questo film è il primo frutto di una co-produzione
tra Italia e Cile. Si è aggiunta poi la Pandora, una casa di
produzione tedesca. Successivamente, ognuno di noi ha cercato di
raccogliere le risorse interne di ciascun Paese per poter
realizzare il film. Il budget è di circa 2 mln di euro e questo
processo, dal primo incontro al primo ciak, è durato circa un anno
e mezzo.
Visto che il film è uscito già in
diversi paesi e ha avuto un buon successo di critica, perché
aspettare tutto tempo per farlo uscire in Italia?
Il film ha avuto molte occasioni
internazionali. Abbiamo partecipato al Sundance Film Festival,
subito dopo siamo andati a Rotterdam, dove ha vinto l’equivalente
del premio della critica qui in Italia. Credo, se non sbaglio, che
finora abbia partecipato a circa 25 festival internazionali ed è
sempre stato accolto con molto interesse e molta attenzione.
Abbiamo deciso di farlo uscire ora in Italia perché le condizioni
distributive che aveva trovato la Movimento Film, la casa di
distribuzione del film in Italia, risultavano essere più favorevoli
in questo periodo per un film importante ma indipendente come
questo. Speriamo che susciti interesse nel pubblico e anche nella
critica italiana come in quella estera. L’altro giorno il film è
uscito a New York e abbiamo avuto ottime recensioni dal NY Times e
dal NY Village.
In quante copie esce il
film?
Il film esce in venti copie il
19 settembre, ma contiamo di aumentare la distribuzione se i
risultati saranno buoni come quelli che merita.
Alla regista. Com’è stato il suo
rapporto con il romanzo? Quanto è rimasta fedele nel passaggio tra
la pagina scritta allo schermo?
AS.Io ho letto
quasi tutto Bolaño, ma mai pensando di fare un adattamento. La
trasposizione è molto fedele; tutta la struttura temporale, tutti i
personaggi, tutti i fatti che succedono nel romanzo sono gli stessi
nella sceneggiatura. Questa era una condizione che mi ero imposta.
La sfida più grande era mantenere l’atmosfera, perché Bolaño è uno
scrittore con tantissima atmosfera, ma non utilizza tante parole.
Il regista deve prendere questa sensazione tra le righe e trovare
un’immagine concreta, precisa. Nel cinema è tutto terribilmente
materiale, tutto ha un colore, una luce, una forma concreta e la
sfida era proprio questa.
Com’è nata l’idea di Rutger
Hauer e com’è stato sul set?
AS.Il casting di
questo personaggio era molto difficile. Maciste è un personaggio
che anche fisicamente era complicato trovare. Ha delle
caratteristiche precise: età, corporatura; è vecchio ma ancora
attraente, sexy, con quest’aurea da vecchia star. Allora abbiamo
fatto un casting immaginario, non si poteva fare un casting aperto
con i provini e, tuttavia, non erano in molti gli attori a poter
fare questo ruolo. Poi una mattina il mio produttore cileno
mi chiama e mi dice: ‘Rutger Hauer!’. Siamo andati su Google
per vedere le foto più recenti ed era perfetto. L’abbiamo
rintracciato e Bruno ci ha parlato tramite Skype (Hauer è un
fanatico di Internet). Lui ha letto il romanzo, la sceneggiatura e
ha accettato. Durante le riprese era un attore molto creativo,
forse perché si trattava di un film indipendente e voleva
contribuire. Non è un attore facile, ma molto interessante,
intenso, con un’esperienza incredibile. È puro cinema. È stato
bellissimo lavorare con lui.
A Vaporidis. Cosa l’ha stupita
maggiormente di questa Roma scritta da Bolaño e riscoperta con gli
occhi di Alicia?
NV.Più che la
Roma di Bolaño, che è scritta e non visiva, è quella raccontata da
Alicia che è diversa, che ha un fascino particolare. È emozionante
come lei che non era mai stata a Roma prima, mi abbia fatto
scoprire dei luoghi che non conoscevo o vedere con occhi nuovi,
diversi quelli dietro casa mia davanti ai quali passo tutti i
giorni. Mi ha sorpreso positivamente. Lo stesso vale per la
caratterizzazione dei nostri personaggi. Se io avessi pensato a due
ragazzi romani di periferia, li avrei descritti in modo
completamente diverso da come ha fatto Alicia, ma perché vengo da
Roma e conosco la realtà di Roma. Sono abituato a vederli in un
certo modo, così come sono abituato a vedere Roma in un certo modo.
Lei ha messo la telecamera in luoghi nuovi o in posizioni diverse.
La città che vediamo è una periferia mista al centro di Roma con
parti di Roma antica e questo modo di vederla e di raccontarla è,
secondo me, una novità assoluta rispetto alla cinematografia
italiana. È una Roma unica.”
Sulla fiducia, e
sull’onda del successo del primo episodio, ma ancora di più su
quello di The conjuring, sempre firmato da
James Wan, Insidious 2 arriva in testa
al box office USA di questa settimana. L’incasso del film è di
tutto rispetto, 41 milioni di dollari. Segue, in seconda
posizione, The family, storia di mafia e
risate con Robert De Niro e Michelle Pfeiffer. Il film incassa 14
milioni di dollari. In terza posizione troviamo
invece Riddick, che questa settimana incassa
7 milioni di dollari per un totale di 31. In quarta posizione
scende anche The butler, ma dopo aver
raggiunto, con i 5 milioni di dollari di questa settimana, i 100
milioni di incasso. Il film è in sala da 5 settimane. Al quarto
posto scende anche abbastanza velocemente We’re the
Millers, che questa settimana ha un incasso di 5 milioni
di dollari che porta il suo totale a 132, mentre scende al sesto
posto il fenomeno delle scorse tre settimane, il film
messicano No se aceptan devoluciones, che
incassa 4 milioni di dollari questa settimana per un totale di 26.
Resiste ancora nella classifica dei dieci film più visti al box
office USA nonostante non abbia mai
brillato, Planes, che ritroviamo in settima
posizione con un incasso settimanale di 3 milioni di dollari per un
totale di 83. L’ottavo posto è occupato da This is
us film concerto degli One direction diretto da Morgan
Spurlock che incassa 2 milioni questa settimana per un totale di
27. La nona posizione è invece occupata
da Elysium, al mese e mezzo di classifica,
che incassa questa settimana 2 milioni di dollari per un totale di
88. Il decimo posto lo occupa invece Percy Jackson –
Sea of monsters che incassa quasi due milioni di dollari
per un totale di 62.
La prossima settimana usciranno:
l’ultimo film con James Gandolfini Enough
said, Thanks for sharing, una
commedia sulla dipendenza da sesso, e un nuovo film sul
ballo, Battle of the year
Thomas Vinterberg
dirige Carey Mulligan e Matthias
Schoenarts in Via dalla pazza folla, tratto
dall’opera di Thomas Hardy.
Se ne parlava da tempo e arriva l’annuncio ufficiale: oggi sono
cominciate le riprese diVia dalla pazza folla,
il nuovo film diretto da
Thomas Vinterberg
tratto dal celebre romanzo di Thomas Hardy.
L’acclamato regista de Il
Sospetto (Palma d’oro a Mads Mikkelsen a Cannes 2012) dirige
un ricco cast che vede Carey Mulligan (Il
Grande Gatsby, Drive) nei panni della protagonista.
Il cast maschile include invece Matthias
Schoenaerts(Un sapore di ruggine e ossa,
Blood Ties), Michael Scheen (Midnight
in Paris, Frost/Nixon) e Tom
Sturridge (On the Road). Completa il cast
Juno Temple (Il Cavaliere Oscuro – Il
Ritorno).
La sceneggiatura del film è stata
scritta da David Nicholls (One Day). Le riprese si
svolgeranno a Londra e nel Dorset, Oxfordshire e
Buckinghamshire.
A proposito della pellicola,
Vinterberg ha dichiarato: “Sono felicissimo di lavorare con
DNA, Fox Searchlight e un cast e una crew talentuosi in Via
dalla pazza folla. Per me è un privilegio portare sul grande
schermo un’opera straordinaria della letteratura inglese“.
Via dalla pazza folla
racconta la storia di Bathsheba Everdene (Mulligan), una
donna bellissima, testarda e indipendente corteggiata da tre
uomini: Gabriel Oak (Schoenaerts), un giovane pastore, Frank Troy
(Sturridge), un affascinante sergente, e William Boldwood (Sheen),
un proprietario terriero.
Nella troupe tecnica del film,
troviamo Charlotte Bruss Christensen (Il Sospetto) alla
fotografia, lo scenografo Kave Quinn (The Woman in Black)
e la costumista Janet Patterson (Lezioni di Piano,
Bright Star).
Sarà Eyemoon
Pictures a distribuire in Italia il film Miss
Violence di Alexandros Avranas
(qui la nostra recensione), in Concorso alla
70ema Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia e
trionfatore al Festival con ben 4 premi: il Leone
d’Argento per la migliore regia, la Coppa
Volpi per la migliore interpretazione maschile – a Themis
Panou -, il premio Arca Cinema Giovani come miglior film
ed il premio Fedeora come miglior film dell’area
Euro-Mediterraneo; il film potrà essere visto in anteprima domani,
17 settembre, alla rassegna “Da Venezia a Roma” ed il 19 e 20
settembre a “Da Venezia a Milano”.
Ritratto familiare spietato e
sorprendente, ha lasciato il pubblico di Venezia a bocca aperta fin
dalle prime immagini: è il giorno del suo compleanno quando
l’undicenne Angelica, con un sorriso stampato sul volto, si lancia
dal balcone di casa. Mentre la polizia e i servizi sociali tentano
di scoprire il motivo di questo gesto, la famiglia di Angelica
continua a ripetere che si è trattato di un incidente. Qual è il
segreto che la piccola Angelica ha portato con sé? Sullo sfondo una
Grecia che a fatica finge una vita “normale”.
Per lo stile e la forza della
narrazione per immagini, che gli è valso il Leone d’Argento,
Alexandros Avranas è riconosciuto dalla stampa internazionale come
un nuovo straordinario regista del firmamento cinematografico.
“Mi chiedo sempre chi abbia il potere: chi colpisce o chi prova
il dolore? La violenza più efferata è quella del silenzio.”
(Alexandros Avranas).
In Italia il film uscirà
prossimamente con la giovane distribuzione Eyemoon Pictures,
di Ruggero Dipaola e Giovanni Cassinelli: “Abbiamo scelto
Miss Violence – afferma Dipaola – perché è un
film eccezionale, per il suo inizio e la sua evoluzione – potenti e
sconcertanti – per la narrazione tesa ed il crescendo di suspense,
per la scomoda verità che svela poco alla volta”. Eyemoon Pictures,
che ha debuttato felicemente nel 2012 con “Appartamento ad Atene”
(il film che con 39 riconoscimenti è il titolo italiano più
premiato dell’anno), si propone di distribuire cinema di
qualità.
Guarda il nuovo trailer
e l’esclusiva locandina italiana del film Disney
Planes. Diretto da Klay
Hall, il film Disney Planes
prenderà il volo in Italia l’8 Novembre 2013 nei migliori
cinema, in Disney Digital 3D™.
Sinossi
Dai cieli sopra il mondo di Cars, arriva il nuovo film d’animazione
Disney Planes, una commedia in 3D ricca d’avventura che vede
protagonista Dusty, un piccolo aereo agricolo dal cuore grande e
con un unico sogno: partecipare alle gare ad alta quota come aereo
da competizione. Ma Dusty non è stato esattamente progettato per
gareggiare e soffre di vertigini. Così si rivolge all’aviatore
navale Skipper, che lo aiuta a prepararsi per sfidare Ripslinger,
il campione in carica. Il coraggio di Dusty sarà messo a dura prova
quando cercherà di raggiungere altezze a cui non aveva mai sognato
di arrivare prima d’ora, dimostrando al mondo con grande prodezza
di sapersi spingere oltre ogni record previsto.
Herclues,
in uscita il 25 Luglio 2014 negli Stati Uniti, ci
regala oggi una nuova immagine. Nello specifico, si tratta di una
fotografia realizzata sull’imponente set dove stanno avendo luogo
le riprese. Nell’immagine, vediamo (se pur di spalle) proprio
Hercules, interpretato
da DwayneJohnson. Lo
stesso attore americano è stato artefice della condivisione della
foto in giro per la rete, che ovviamente ha cominciato a far
parlare di se in una manciata di secondi.
Tutti conoscono la
leggenda di Ercole e delle sue dodici fatiche.
Questa storia comincia dopo le fatiche e la leggenda.
Ossessionato da un errore del suo passato, Hercules è diventato unmercenario. Insieme
ai suoi cinque fedeli compagni,
viaggerà nell’antica Grecia vendendo i suoiservizi per
l’oro, grazie
alla sua leggendaria reputazione di intimidire i
nemici. Ma quando il sovrano della Tracia e sua
figlia cercheranno il suo aiuto, Hercules tornerà a
lottare per il bene e il trionfo della giustizia,
tornando ad essere l’eroe di una volta. Dovrà abbracciare di
nuovo il suo mito e tornare ad essere Hercules.
Brian De Palma sta
lavorando per realizzare e dirigere una sorta di adattamento
cinematografico del romanzo del 1867 di Émile
Zola “Teresa Raquin”. L’attrice protagonista
sarà Emily Mortimer, meglio conosciuta per la
serie The Newsroom.
Andando nel particolare, si tratterà
più che altro di un meta-adattamento. Questo perché il film non
avrà la stessa trama del libro di Zola, ma vedrà protagonisti un
regista e due attori che, dovendo fare un film basato sul libro in
questione, troveranno diverse analogie tra le loro vite e la storia
del libro.
Sarà sicuramente interessante
vedere come un regista di esperienza come De
Palma, riuscirà a realizzare un conversione in pellicola
così particolare e sopratutto quanto del suo stile e della sua
personalità come regista saranno mantenuti in questo
meta-adattamento.
La grande
bellezza di Paolo Sorrentino;
Midway tra la vita e la morte di
John Real; Miele di
Valeria Golino; Razza
bastarda di Alessandro Gassman;
Salvo di Antonio
Piazza e Fabio Grassadonia;
Viaggio sola di Maria Sole
Tognazzi e Viva la libertà di
Roberto Andò: sono questi, tra i film italiani
distribuiti sul nostro territorio nazionale tra il 1° ottobre
2012 e il 30 settembre 2013, i sette titoli che si sono
iscritti alla corsa per la candidatura del rappresentante italiano
all’Oscar per il migliore film in lingua non inglese.
La Commissione di selezione,
composta da Nicola BORRELLI, Direttore Generale Cinema del
Ministero per i Beni e le Attività Culturali; Martha
CAPELLO, produttrice, Presidente AGPC – Associazione Giovani
Produttori Cinematografici; Liliana CAVANI, Regista;
Tilde CORSI, Produttrice; Caterina D’ AMICO, Preside
Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia; Piera
DETASSIS, Giornalista; Andrea OCCHIPINTI, Produttore e
Distributore; Barbara SALABE’ , Distributore e Giulio
SCARPATI, Attore e Presidente Sindacato Attori Italiani si
riunirà per votare mercoledì 25 settembre, presso la sede
dell’ANICA, che agisce in rappresentanza dell’Academy of Motion
Pictures Arts and Sciences.
L’annuncio delle cinquine che
parteciperanno al premio Oscar per il miglior film in lingua non
inglese sarà dato giovedì 16 gennaio 2014, mentre la cerimonia di
consegna dell’86esimo premio Oscar si svolgerà domenica 2 marzo
2014.
Thor the Dark
World, che arriverà nelle sale il 21 Novembre
2013, si arricchisce oggi con un nuovo spot
internazionale. Siamo consapevoli che il video è in lingua russa,
dunque si potrebbero avere non pochi problemi di comprensione e che
la qualità non è decisamente al massimo…Tuttavia, ci sono delle
sequenze inedite che potranno comunque arricchire l’esperienza
visiva degli appassionati.
Trama: Continuano le avventure di Thor, il più forte degli
Avengers, che combatte per salvare la terra e tutti i Nove Regni da
un oscuro nemico che vuole dominare l’universo. Thor lotta per
ristabilire l’ordine tra i pianeti… ma un’antica dinastia dominata
dallo spietato Malekith minaccia di far ripiombare l’universo
nell’oscurità. Affrontato da un nemico a cui nemmeno Odino e Asgard
possono opporsi, Thor deve intraprendere il viaggio più
pericoloso ed introspettivo della sua vita, che lo ricongiungerà
con Jane Foster e lo obbligherà a sacrificare tutto per salvare
l’universo intero.
Demolition Man è
il film cult del 1993 diretto da Marco
Brambilla e vede protagonisti Sylvester Stallone,
Sandra Bullock, Nigel Howthorne, Denis Leary, Glenn
Shadix.
Demolition Man, la
Trama: Nel 2032, a seguito di sconvolgimenti civili e
guerre di strada, Los Angeles ha inglobato le città di Santa
Barbara e San Diego, trasformandosi in San Angeles. La città è
governata dal Dr. Raymond Cocteau (Nigel Howthorne) che ha
trasformato la società in una massa ubbidiente e poco incline agli
istinti primordiali, attraverso un politica e un’organizzazione
mirata a reprimere la libertà individuale e di pensiero. Gli unici
a ribellarsi a questo potere despotico sono “i relitti”, ribelli
residenti nelle fogne e guidati da Edgar Friendly (Denis
Leary).
Per mettere a tacere il nemico,
Cocteau decide di far evadere dal carcere criopenitenziario Simon
Phoenix (Wesley
Snipes), un criminale ibernato nel 1996 per un
“congelamento correttivo”. Le forze dell’ordine, che da anni non
combattono la criminalità, sono completamente sopraffatte dalla
violenza e la pazzia di Phoenix. L’agente Lenina Huxley (Sandra
Bullock), quindi, propone di scongelare “Demolition Man” ovvero
John Spartan (Sylvester Stallone), il poliziotto che arrestò
Phoenix anni prima e che fu ibernato per i suoi metodi poco
ortodossi.
Demolition Man, l’analisi
Il futuro della società nelle mani
di un despota, governo o uomo che sia, schiacciato sotto un macigno
di burocrazia e costernato da una falsa libertà, è uno degli
argomenti chiave che ha arricchito le pagine di una miriade di
romanzi e, da questi, sono sorte brillanti pellicole
cinematografiche. Demolition Man non fa parte di
queste pellicole per due ragioni. La prima è che, ufficialmente, un
filo diretto con un 1984 o Il mondo nuovo, tanto per
citare due libri, non esiste; anche se alcuni aspetti
sull’ambientazione e sulla collettività sembrano riferirsi
implicitamente al romanzo di Huxley. La seconda ragione è che il
film non è affatto una pellicola brillante.
Brambilla confeziona un film che
solo apparentemente ci riporta a qualche tipo di considerazione
morale, incentrandosi prevalentemente sulla faccia rocciosa di
Stallone e sulla sua pistola dal grilletto facile. Ci troviamo
dinnanzi al solito film d’azione americano, inserito in un futuro
scopiazzato male qua e là dalla letteratura, e con protagonisti,
tanto per non esagerare con le novità in un genere dall’incasso
scontato, due “super uomini” dei nostri tempi.
Dopo il botto
iniziale con l’edificio in fiamme e il salto dall’elicottero senza
paracadute, si profila una buona mezz’ora di stasi, nella quale il
film sembra confluire in una commedia strappa sorrisi con
battute e situazioni comiche. Azzeccata, dunque, la presenza della
Bullock, anche se sottotono o forse ancora lontana dalla sua
maturità artistica; così come non convincente ci appare
l’interpretazione di Wesley Snipes che, di contro, s’impone con una fisicità
e agilità prorompente da far arrossire il povero Sly per più di una
volta.
Più interessante sembra invece la
scenografia, lontana dall’arrivo della CGI. Se nel cinema, infatti,
sembra prassi consolidata la costruzione di fredde mura e città
inquinate, Demolition Man apre uno spiraglio alla
salvaguardia dell’ambiente, incentrando molte scene proprio sul
verde che, paradossalmente, è uno dei simboli del potere dispotico
combattuto, scenograficamente parlando, dai tunnel scuri e lerci
che si trovano sotto le strade. Demolition Man è un
film da vedere solo per un genere di spettatori: quelli che amano
Stallone. Astenersi, invece, chi cerca riflessioni futuristiche,
morali o politiche.
Escape from Tomorrow è forse una
delle pellicole più particolari che si siano viste negli ultimi
anni. O almeno, dalle informazioni che abbiamo, le aspettative
sembrano andare in tal senso.
Si tratta di un film ambientato
interamente dentro il Walt Disney World
Resort, il noto parco di divertimenti ad Orlando in
Florida e dentro Disneyland, un altro parco
divertimenti situato però in California ad Anaheim. Fin qui sarebbe
tutto particolare, ma comunque accettabile. Il problema è che le
riprese dentro i parchi sono state effettuate
segretamente, vale a dire, senza avere le
autorizzazioni per le riprese. Se date un’occhiata al trailer, non
è così difficile capire il perché. Al tutto, aggiungeteci che
il film è stato girato interamente in bianco e nero, per aumentare
la dose di surrealismo e tensione, di cui il film sembra
pregno.
Presentato al Sundance
Festival ad inizio 2013, Escape From
Tomorrow è diretto dal debuttante Randy
Moore. Si tratta di una sorta di fanta-horror, dove
un padre che ha appena perso il lavoro accompagna i bambini a
Disney World, in quella che dovrebbe essere una vacanza gioiosa e
rilassante. Purtroppo per lui, diventerà un vero incubo dominato da
una serie di incontri poco graditi e visioni paranoiche, il tutto
condito da un’ alta dose di cupa ironia, fantasy e horror.
Salvo imprevisti dell’ultima ora e
vista la natura del film è lecito attendersi qualche controversia,
la pellicola uscirà il 10 Ottobre nelle sale statunitensi. In
Italia lo vedremo più probabilmente in dvd.
In You’re Next per
festeggiare il loro anniversario di matrimonio, i coniugi Davison
decidono di radunare i loro quattro figli e relativi consorti in
una casa isolata. I festeggiamenti paiono svolgersi al meglio,
fatta eccezione che per i soliti bisticci e rancori di famiglia.
Ben presto però la residenza viene attaccata da quattro sconosciuti
che indossano maschere da animali, armati di balestre e asce. Il
gruppo si ritrova così braccato come in una trappola per topi.
Le minestre riscaldate, si sa, non
piacciono a nessuno, specialmente quelle cinematografiche, e se è
vero che esistono alcuni generi intoccabili, l’home invasion
è uno di questi. Adam Wingard non sembra porsi minimamente
il problema, e con il suo You’re Next confeziona un
prodotto-fotocopia che nulla aggiunge ad un filone ormai
rinsecchito, se non una sana dose di citazionismo.
Allontanandosi anni luce dalle
morbose violenze di Funny Games, dall’inquietante
realismo di The Strangers e dalle cupe visioni futuribili del
recente The Purge, Wingard si lascia cullare da una
cacofonia di clichè che fuoriescono da una sceneggiatura
arida e legnosa scritta in collaborazione con l’amico e storico
supporter Simon Barrett, che purtroppo non è minimamente in
grado di bissare l’ottima esperienza di A Horrible Way to
Die. La storia si ingolfa, deraglia e implode su una
narrazione fin troppo lineare e prevedibile, in grado di rendere
banali anche i (non pochi) colpi di scena, seminati con la chiara
intenzione di salvare il salvabile di un prodotto marcio in
partenza.
A nulla possono le prestazioni più
che dignitose di un cast che comprende Sharni Vinson, eroina
di Step Up 3D qui in veste di vendicatrice
ammazzatutti, affiancata dall’ormai premiata ditta Wingard composta
da Nicholas Tucci, Wendy Glenn, AJ Bowen e
l’amico-regista Ti West. Degna di nota è la presenza,
ritorno di gloria, di Barbara Crampton
(Re-Animator e Omicidio a luci rosse),
la quale però, alla pari dei suoi colleghi, si ritrova in bocca
dialoghi scartavetrati, da vero manuale horror per adolescenti. A
nulla poi serve l’uso ossessivo e ripetitivo del contrappunto
musicale, che dovrebbe creare angoscia e oppressione ed invece già
alla mezz’ora rischia di far innervosire anche i più quieti
spettatori. Wingard ce la mette tutta, ma cade sempre sullo stesso
punto: il già (troppo) visto.
Anche l’uso, per atro originale,
delle armi arcaiche impiegate dai killers finisce per dare al tutto
una venatura di eccessivo grottesco e malsano humor che farebbe
rizzare i capelli perfino a Peter Jackson, come a voler
calcare troppo sul pedale dell’auto ironia senza avere il controllo
del mezzo filmico. Comunque però, pur attenendoci al sacro
undicesimo comandamento del cinema (non spoilerare) vale la pena
avvisare lo spettatore che, dopo la visione del film, non sarà più
possibile usare un frullatore allo stesso modo.
12 Years a
Slave di Steve McQueen ha vinto la
38esima edizione del Toronto
International Film Festival (TIFF) o se vogliamo essere
precisi, ha vinto il People’s Choice Award,
vale a dire il premio del pubblico, ovvero il più ambito e
prestigioso per il Festival di Toronto.
Ecco tutti i premi assegnati ieri durante la giornata di
chiusura del Festival di Toronto:
People’s Choice Award: 12 Years a
Slave di Steve McQueen
People’s Choice Award For Midnight Madness: Why
Don’t You Play In Hell? di Sion
Sono
People’s Choice Award al Documentario: The
Square di Jehane Noujaim
Miglior film canadese: When Jews Were
Funny di Alan Zweig
Miglior opera prima canadese: Asphalt
Watches diShayne
Ehman, Seth Scriver
Miglior cortometraggio canadese:
Noahdi Walter
Woodman, Patrick Cederberg
Premio FIPRESCI per la Sezione Special Presentations:
Idadi Pawel
Pawlikowski
Premio FIPRESCI per la Sezione Discovery: The
Amazing Catfish di Claudia Sainte-Luce
NETPAC Award per il miglior film asiatico: Qissa
di Anup Singh
Grolsch Film Works Discovery Award: All The Wrong
Reasons
diGia
Milani
Qui sotto tutte le informazioni e
le foto sul film vincitore:
Tutte le foto dal film:
[nggallery id=271]
Il film dovrebbe uscire negli
USA ad Ottobre e racconta una storia basata
sull’autobiografia, datata al 1853, di Solomon Northrup
(Chiwetel Ejiofor) un nero libero dello stato di
New York, che venne rapito e venduto come schiavo. Di fronte a
crudeltà (personificata dal terribile schiavista, interpretato
da Michael Fassbender), così come a
gentilezze inaspettate, Salomon lotta non solo per rimanere in
vita, ma per conservare la sua dignità. Nel dodicesimo anno della
sua indimenticabile odissea, un fortuito incontro con un
abolizionista canadese (Brad Pitt), cambierà per
sempre la sua vita.
Fast and Furious
7 ha già cominciato a far parlare di se con rumours,
aggiornamenti continui dal cast e altre rimbalzanti notizie che si
susseguono solitamente quando la data d’uscita di un film è ancora
troppo lontana.
Stavolta è il turno della
prima immagine ufficiale del
film (sotto), che ritrae Vin Diesel in tutta
la sua virtuosità. Si tratta di una foto postata su Facebook dallo
stesso Vin Diesel, che ci permette di vedere anche
un pensieroso Paul Walker in secondo piano. Forse
è un’immagine un po’ deludente, visto che in sostanza non rivela
nessun dettaglio interessante della trama o qualche automobile
degna di nota, ma a poco meno di un anno di distanza dall’uscita,
possiamo attenderci poco altro.
Il film sta mano a mano annunciando
le star che ne faranno parte. Per ora abbiamo un cast formato,
oltre che dai già citati Diesel e Walker, anche da Jason
Statham, Tony Jaa, Ronda
Rousey, Kurt Russell,Djimon
Hounsou.
Fast and Furious
7 sarà diretto dal regista malese James
Wan (Saw – L’enigmista;The Conjuring), alla
sua prima volta con un episodio della saga Fast and Furious.
Considerando che gli ultimi 4 capitoli della serie erano stati
diretti da JustinLin, si tratta
di una piccola rivoluzione. Arriva il 10 Luglio
2014.
Guarda le video interviste
All’anteprima a Roma di Rush, atteso
film di Ron Howard ambientato nel mondo
della Formula 1 e nella straordinaria lotta in pista tra
Niki Lauda e James
Hunt, interpretati sullo schermo da Chris
Hemsworth e Daniel Bruhl. Cinefilos.it ha
intervistato per voi i protagonisti Ron Howard,
Chris Hemsworth e Daniel
Bruhl.
Ecco la trama del film: Il racconto
di una delle più celebri rivalità sportive della storia, quella tra
i piloti di Formula 1 James Hunt e Niki Lauda. Nato da un ambiente
privelgiato, carismatico e affascinante, Hunt non poteva essere più
diverso dal metodico e riservato Lauda: la loro rivalità nacque fin
dai tempi della Formual 3 e continuò per anni, fermata nemmeno dal
terribile incidente che vide protagonista Lauda nel 1976 al
Nürburgring. Il film nasce da un soggetto di Peter
Morgan, autore anche della sceneggiatura, ed è prodotto da
Ron Howard stesso con la sua Imagine Brian Grazer,
insieme a Brian Oliver della Cross Creek e
Tim Bevan e Eric Fellner della
Working Title.
Guarda il video della conferenza
dell’anteprima a Roma di Rush, atteso film
di Ron Howard ambientato nel mondo della
Formula 1 e nella straordinaria lotta in pista tra Niki
Lauda e James
Hunt, interpretati sullo schermo
da Chris Hemsworth e Daniel
Bruhl.
Ecco la trama del film: Il racconto
di una delle più celebri rivalità sportive della storia, quella tra
i piloti di Formula 1 James Hunt e Niki Lauda. Nato da un ambiente
privelgiato, carismatico e affascinante, Hunt non poteva essere più
diverso dal metodico e riservato Lauda: la loro rivalità nacque fin
dai tempi della Formual 3 e continuò per anni, fermata nemmeno dal
terribile incidente che vide protagonista Lauda nel 1976 al
Nürburgring. Il film nasce da un soggetto di Peter
Morgan, autore anche della sceneggiatura, ed è prodotto da
Ron Howard stesso con la sua Imagine Brian Grazer,
insieme a Brian Oliver della Cross Creek e
Tim Bevan e Eric Fellner della
Working Title.
Nuovi contenuti
per Elysium, lo sci-fi del regista
Neill Blomkamp con protagonisti Matt
Damon e Jodie Foster. Primo fra
questi un video dedicato agli effetti speciali del film, uno dei
punti di forza della pellicola. Eccovi il filmato:
Oltre al video vi proponiamo anche i concept art della
pellicola, creati da Ben Mauro e
Aaron Beck:
Vi ricordiamo che Elysium è
diretto dal regista (pupillo di Peter Jackson e autore di Dristict
9) Neill Blomkamp e comprende nel cast oltre al protagonista
Matt Damon anche
Jodie Foster, Sharlto
Copley, William Fichtner,
Alice Bragae
Diego Luna. Fanno parte del cast anche gli attori
Adrian Holmes, Carly Pope, , Faran
Tahir, Jose Pablo Cantillo,, Maxwell Perry
Cotton, Michael Shanks, Ona Grauer, Talisa
Soto, Terry Chen, Wagner Moura.
Trama: Nell’anno 2159,
esistono due classi di persone: i ricchi abitanti che vivono in una
stazione spaziale immacolata, chiamata Elysium, e gli altri, che
vivono su una terra sovrappopolata e in rovine. Il segretario
Rhodes (Jodie Foster) è un duro ufficiale governativo che non si
fermerebbe davanti a nulla pur di imporre le leggi
anti-immigrazione e preservare lo stile di vita lussuoso dei
cittadini di Elysium. Ciò non impedisce agli abitanti della terra
di tentare di entrare, con ogni mezzo necessario. Quando lo
sfortunato Max (Matt Damon) viene messo all’angolo, accetta di
partecipare a una missione impossibile che, se avesse successo, non
solo salverebbe la sua vita, ma potrebbe portare uguaglianza tra
questi mondi opposti.
Raccontare l’agonismo sportivo sul
grande schermo è molto difficile, ambientare quest’agonismo su una
pista di Formula 1 poi non era mai stato tentato prima. Ron
Howard, che ha dimostrato in passato di saper gestire
molto bene gli scontri/incontri tra grandi personalità, ha dato
prova di essere un grande narratore, un geniale artista della
macchina da presa. In Rush, il regista
premio Oscar racconta la rivalità sportiva tra Niki Lauda, il
pilota tedesco conosciuto come “il computer”, e James Hunt, l’adone
inglese tutto donne e mondanità.
Il fuoco del racconto è puntato sul
leggendario campionato del 1976, quello in cui Lauda rischiò la
vita e Hunt ebbe l’occasione di arrivare al suo primo, e unico,
titolo mondiale. Ma prima di arrivare alle piste della massima
serie, Ron Howard ci fa fare un passo indietro, e
ci racconta i sei anni precedenti che hanno visto i due cominciare
a scontrarsi, offendersi, attaccarsi e alla fine a stimarsi sulle
piste della Formula 3. Due vite a confronto, due uomini agli
antipodi eppure due personaggi che per brevissimo tempo hanno dato
l’uno all’altro forza, energia e voglia di spingersi ai limiti, pur
con tutte le differenze che li caratterizzano.
Ad interpretare i due piloti, sul
grande schermo ci sono Chris Hemsworth, che da ancora una volta prova
di buone doti d’attore oltre che di grande presenza scenica, e
Daniel Brühl, nei panni di un Lauda freddo,
calcolatore, con lo sguardo fisso davanti a sé e con l’oceano in
tempesta dentro. Ad affiancarli sul set troviamo le donne della
loro vita: Alexandra Maria Lara è Marlene, moglie
di Lauda, e Olivia Wilde che invece è Suzy, moglie di
Hunt. A completare il cast c’è Pierfrancesco Favino, che ritrova Howard dopo
Angeli e Demoni e che interpreta qui
il compagno di scuderia di Lauda, Clay Regazzoni.
Rush, il film
A guidare dai box la gara, è il
caso di dirlo, c’è Howard, regista che ha attraversato diversi
generi, non tutti con grandi risultati, ma che con
Rush realizza un film capolavoro:
l’emozione della pista, la sofferenza della vita privata, la voglia
di vincere e la vicinanza costante della morte ci fanno entrare in
due esistenze parallele e opposte, che arrivano a toccarsi nel
profondo. La narrazione di procede su due binari diversi e di volta
in volta passiamo da una parte all’atra, da Hunt a Lauda, sempre
accompagnati da un linguaggio che ci fa entrare nella gara,
letteralmente, con dettagli dei motori che rombano e che aumentano
il ritmo di un film che a tratti assume i toni di un thriller,
mentre si aspetta l’inevitabile.
Rush è
l’epopea di un vissuto straordinario, raccontata con un ritmo rock,
sostenuta da una colonna sonora del solito noto Hans
Zimmer e fotografata strizzando l’occhio agli anni ’70 dal
premio Oscar Anthony Dod Mantle. Straordinario
racconto di vita e di sport, Rush è un
film che appassionerà anche gli spettatori che non seguono la
Formula 1.
Altri concept art. Questa volta si tratta de
Il Cavaliere Oscuro, la
reinterpretazione di Batman ideata da Christopher Nolan, che tanto successo
ha avuto, sia da parte della critica che del pubblico. Ad
impersonare l’uomo pipistrello Christian Bale.
Ma ecco i concept art pensati e realizzati da Jamie
Rama:
Sono disponibili online alcuni
concept art di Oblivion, film diretto dal
regista Joseph Kosinski, con un cast formato
da Tom
Cruise,Morgan
Freeman, Melissa Leo, Andrea
RiseborougheNickolaj
Coster-Waldau. Eccovi le immagini:
In un spettacolare pianeta Terra
del futuro che si è evoluto fino a diventare irriconoscibile, un
uomo si confronta col passato che lo porterà ad affrontare un
viaggio di redenzione e ricerca mentre si batterà per salvare
l’umanità. Jack Harper (Tom
Cruise) è uno degli ultimi riparatori di droni
operanti sulla Terra. Parte di una massiccia operazione per
estrarre risorse vitali dopo decenni di guerra contro una
terrificante minaccia conosciuta come Scavs, la missione di Jack è
quasi terminata. Vivendo e perlustrando gli straordinari cieli da
migliaia di metri d’altezza, la sua esistenza crolla quando salva
una bella straniera da uno spacecraft precipitato. Il suo arrivo
innesca una serie di eventi che lo costringono a mettere in
questione tutto ciò che conosceva e mettono nelle sue mani il
destino dell’umanità. Tutte le info sul film nella nostra scheda
film: Oblivion.
Novità musicale per
Piovono Polpette 2. A far parte della
colonna sonora ci sarà un musicista celebre come Paul
Mccartney. La canzone in questione è “New”, il nuovo
singolo dell’ex Beatles uscito pochi giorni fa. Oltre a
questo, è stato pubblicato anche il video ufficiale di
“LaDaDee”, la traccia di Cody Simpson,
appositamente composta per il film. All’interno del video, che vi
proponiamo, anche alcune scene inedite:
Ricordiamo che Piovono
Polpette 2 è il sequel del fortunato primo episodio
prodotto dalla Sony Picture Animation. La pellicola sarà nelle
sale statunitensi il 27 settembre prossimo. In Italia si dovrà
invece aspettare il 25 dicembre. Nella sua versione originale,
gli attori che presteranno le voci ai personaggi animati
saranno Bill Hader, Anna Faris, James Caan, Will
Forte, Andy Samberg, Benjamin Bratt, Neil Patrick Harris, Terry
Crews e Kristen Schaal.
Piovono Polpette 2 – La
rivincita degli avanzi ricomincia proprio da
dove era terminata la precedente commedia campione
d’incassi della Sony Pictures Animation. La genialità
dell’inventore Flint Lockwood viene finalmente riconosciuta grazie
all’invito del suo idolo, Chester V, ad entrare a far parte della
The Live Corp Company, che riunisce i migliori e più brillanti
inventori del mondo, impegnati a creare tecnologie per il
miglioramento della razza umana. Il braccio destro di Chester,
oltre che una delle sue più riuscite invenzioni, è Barb, un orango
altamente evoluto dotato di un cervello umano, che è anche ambiguo,
manipolativo e che adora mettersi il rossetto. Essere riconosciuto
come un grande inventore, è sempre stato il sogno di Flint. Tutto
cambia però quando scopre che la sua invenzione più famosa (una
macchina che trasforma l’acqua in cibo), è ancora operativa e che
attualmente sta creando dei cibo-animali ibridi — gli
“Animacibi!” Con il destino dell’umanità nelle sue mani, Chester si
unisce a Flint ed i suoi amici in una missione delicata e
pericolosa, combattendo contro famelici Tacodrilli, Orangamberi,
Torte a Sonagli, Spiderburgher ed altri Animacibi, per salvare
nuovamente il mondo!
Ron Howard, il
regista premio Oscar, racconta in Rushè
raccontato uno dei campionati di Formula 1 più avvincenti che la
storia ricordi, quello del 1976, quando a contendersi il titolo di
Campione del Mondo erano leggende di Niki Lauda alla Ferrari e
James Hunt alla McLaren. Oggi, in occasione della prima nazionale
del film, il regista, con i suoi protagonisti, ha partecipato ad
un’affollata conferenza stampa, in cui ha raccontato la rivalità
agonistica del due grandi campioni. Il regista non è nuovo ai
grandi confronti di personaggi molto carismatici, si pensi a
Frost/Nixon, infatti ha dichiarato di
aver sempre amato raccontare di persone che vengono messe alla
prova in maniera inusuale e sorprendente. “Scelgo questo tipo
di storie appositamente, di persone che fanno cose estreme per
mettere alla prova se stessi – ha detto Howard – e così il
pubblico riesce a scoprire in questi eroi molte caratteristiche a
loro comuni“.
Rush
affronta anche in maniera diretta il tema della morte, che in un
film sulla Formula 1 degli anni ’70 è straordinariamente attuale;
“Il modo in cui ci rapportiamo alla morte è diverso per
ciascuno di noi. Ci definisce come esseri umani. Le persone
affrontano il concetto di morte in maniera diversa e questo è stato
molto interessante per questo film. Entrambi i personaggi del film
hanno un rapporto particolare con lo spettro della morte, un senso
comune per i piloti degli anni ’70. Nello specifico, Lauda avesse
un fascino particolare verso il rischio. Per Daniel
(Brühl che interpreta Niki Lauda, ndr) è
stato un elemento sorpresa“.
“Si, rispetto al personaggio
più effervescente di James Hunt – interviene
Daniel Brühl – Niki Lauda era più un
calcolatore, lui correva mettendo sempre in conto una percentuale
di morte del 20%, mai di più. In un certo senso era un pioniere,
più simile ai piloti moderni. Sapeva che guidando una macchina così
c’erano dei grossi pericoli, ma allo stesso tempo aveva una
particolare sensibilità di capire quando era il caso di correre e
quando no. E’ quello che succede nel gran premio del Giappone del
’76, quando non è disposto a mettere a repentaglio la sua vita e il
suo rapporto con Marlene. Credo che Lauda abbia contribuito tanto
alla sicurezza nel mondo delle corse, se ci pensate dopo il brutto
incidente fatale di Senna, non ci sono stati più incidenti mortali
in F1“.
Se Brühl
interpreta il calcolatore Lauda,
Chris Hemsworth è l’eccessivo James Hunt,
playboy, bevitore e edonista a tutto tondo. “Diversamente da
Niki Lauda che affrontava il discorso della morte da
matematico, – dice Chris – James era più viscerale,
qualcosa che continuava in tutta la sua vita anche fuori dalla
pista. Se aveva un desiderio faceva quello che voleva, senza
problemi. Loro vivevano la minaccia continua della morte, Niki la
calcolava, James cercava di esorcizzarla indulgendo in altre
attività, come il bere o le donne. Questi piloti avevano bisogno di
uno sfogo, in particolare allora, per poter affrontare la morte,
che negli anni ’70 era frequente. Mi è piaciuto correlare la paura
all’immediatezza del moemnto presente. Se l’alternativa alla morte
era la concentrazione nel momento presente, allora era meglio
concentrarsi. La nostra abitudine è quella di pensare al futuro, a
domani o alla prossima settimana, il prossimo anno, o magari
guardare al passato. Queste attività che ti costringono a guardare
al momento immediato mi attirano, anche se nella mia vita non porto
le cose così all’estremo“.Per la realizzazione di
Rush, Ron Howard ha
collaborato di nuovo con Peter Morgan, con cui
aveva lavorato già in Frost/Nixon.
E’ stato infatti Morgan stesso a
fargli conoscere questa storia che per Howard aveva tutti gli
elementi per diventare un grande film. “Abbiamo lavorato alla
sceneggiatura cercando di applicarvi le ricerche che facevamo, poi
abbiamo fatto le prove con il cast, e la sceneggiatura si evolveva.
Ha scritto un bellissimo script ma era comunque aperto alle
novità“. L’occasione di interpretare Lauda e Hunt ha offerto
ai due attori la possibilità di approcciarsi a questo sport. Per
Hemsworth è stata una prima volta, dal momento che non era mai
stato vicino al mondo della F1. Molto diverso il lavoro di
Daniel Brühl, cresciuto in Germania, dove Lauda è una
vera e propria leggenda e da dove è poi venuto un certo signor
Michael Schumacher, che gli italiani conoscono molto bene; per lui
il film è stato un’occasione di riavvicinarsi alla Formula 1 dopo
che il periodo di supremazia di Schumacher lo aveva annoiato.
“Mi sono riavvicinato alla Formula 1 con il bellissimo
documentario su Senna. E dopo alcuni mesi è arrivato questo copione
che ha catturato subito la mia attenzione“.
Ecco la trama del film: Il racconto
di una delle più celebri rivalità sportive della storia, quella tra
i piloti di Formula 1 James Hunt e Niki Lauda. Nato da un ambiente
privelgiato, carismatico e affascinante, Hunt non poteva essere più
diverso dal metodico e riservato Lauda: la loro rivalità nacque fin
dai tempi della Formual 3 e continuò per anni, fermata nemmeno dal
terribile incidente che vide protagonista Lauda nel 1976 al
Nürburgring. Il film nasce da un soggetto di Peter
Morgan, autore anche della sceneggiatura, ed è prodotto da
Ron Howard stesso con la sua Imagine Brian Grazer,
insieme a Brian Oliver della Cross Creek e
Tim Bevan e Eric Fellner della
Working Title.
Star Trek – Into
Darkness è l’ultimo lavoro di JJ Abrams uscito nelle sale di
tutto il mondo, in bilico tra un buon giudizio della critica e un
velato malcontento dei fan della serie tv e dell’intero franchise.
Il regista è così tornato a parlare di questo malcontento, trovando
uno dei possibili motivi nel videogioco che è stato tratto dal
film.
Nel videogame di Star Trek, in
vendita dallo scorso aprile, Kirk e Spock avevano le sembianze e le
voci di Chris Pine e
Zachary Quinto, gli
attori che li interpretano al cinema. Ecco l’opinione di JJ Abrams
in merito: Secondo me il videogame sarebbe potuto essere
qualcosa che avrebbe potuto davvero aiutare la serie e risultare
divertente da giocare, con un ottimo gameplay, ma non è stato così
ed è stato emotivamente doloroso, perché noi ci siamo fatti il c*lo
per fare il film. Poi arriva questo videogioco, e non che si tratta
solo del mio giudizio, visto che è stato universalmente stroncato,
che senza ombra di dubbio non ha giovato a Into Darkness,
anzi.
Ecco il video in cui il regista ha
parlato del fallimento del videogioco dedicato a Star
Trek e rivelato alcuni dettagli di altri progetti a
cui sta lavorando, da Portal ad
Half Life:
Siamo ormai ai giorni finali del
Toronto Film Festival, e dopo una successione di proiezioni
di successo ieri è stata la volta di Love Punch,
commedia con Pierce Brosnan e Emma Thompson, diretta
da Joel Hopkins.
Nel film i due attori interpretano
una coppia in crisi che si avventura in Europa ,mettendo in atto
una caccia all’uomo per rintracciare un malfattore che li ha
truffati, riscoprendo intanto il loro reciproco amore.
I due attori, che erano presenti
ieri sul red carpet del festival per presentare il film, hanno
dichiarato di essersi trovati davvero bene sul set, tanto che
Brosnan ha detto che la sua partner riusciva a
farlo sentire un grande attore e sempre felice.
Anche la Thompson
ha dichiarato di essersi divertita molto durante le riprese e di
aver ritrovato in Joel Hopkins un regista
eccentrico ma molto bravo e professionale, dato che avevano già
collaborato in Oggi è già domani,film del 2008 con
Dustin Hoffman.
Love Punch dovrebbe
uscire nelle sale inglesi il prossimo Dicembre.
Tutti ricorderete la collana di
romanzi del terrore per ragazzi Piccoli Brividi, che
spopolò negli anni ’90 ed è stata trasformata anche in una serie
tv. Ecco, presto arriverà al cinema un film basato su quei racconti
e che vi tornerà a spaventare tutti. Fino ad ora era stata
annunciata solo la produzione del film ma non era ancora stato
deciso chi dovesse far parte del cast.
Ieri è arrivata la notizia che,
molto probabilmente, Jack Black farà parte del cast.
L’attore , infatti, sarebbe in trattativa con la Sony
Pictures proprio per questo film, che sarà prodotto da Neal
H. Moritz, già produttore di Fast and Furious, e
Deborah Forte ( The Golden Compass) e diretto
da Rob Letterman.
Black dovrebbe interpretare
il protagonista del film, un personaggio ispirato all’ autore dei
libri R.L. Stine, che sarà costretto a scappare dalle
grinfie dei suoi stessi personaggi, quando essi riusciranno ad
uscire direttamente dalle pagine dei libri. La sceneggiatura del
film sarà scritta da Carl Elisworht e Darren Lemke,
che cercheranno di adattare i racconti alle esigenze
cinematografiche, senza eliminare, ovviamente. i personaggi i punta
e più famosi della serie.
Nuova featurette per Carrie, film diretto
da Kimberly
Peirce, conChloe Moretz come
attrice principale. Nel video, proposto sotto, potete ammirare
alcune scene inedite della pellicola, che ricordiamo, è la
trasposizione cinematografica dell’omonimo romanzo di
Stephen King.
Vi ricordiamo
cheCarrieè il remake del
film del 1976 diretto da Brian De
Palma. Ad interpretare il ruolo che fu
di Sissy Spacek ci sarà, per questa
versione del 2013, la
giovane Chloe Grace Moretz,
mentre Julianne Moore interpreta
la sua fanatica madre.
Trama: tratto dal romanzo di
Stephen King, il film è il remake di Carrie, lo sguardo di Satana
diretto nel 1976 da Brian De Palma con protagonista Sissy Spacek.
Protagonista della storia è Carrie White, un’adolescente
complessata per l’educazione sbagliata ricevuta dalla madre nonché
zimbello della scuola dove viene ridicolizzata di continuo. Quando
Carrie scopre di avere dei misteriosi poteri telecinetici inizierà
ad usarli per vendicarsi.
E’ stato annunciato ieri
dalla Hollywood Foreign Press Association che Woody
Allen riceverà il Cecil.B de Mille Award 2014, ovvero il
Golden Globe alla carriera, il prossimo 12 Gennaio. Il presidente
dell’associazione ha dichiarato in merito che ““Non c’è nessuno
più degno di questo premio di Woody Allen. I suoi contributi alla
cinematografia sono stati fenomenali e lui è veramente un tesoro
nazionale”.
Ogni anno questo premio viene
consegnato a chi ha avuto un impatto forte sul mondo dello
spettacolo, come Morgan Freeman nel 2012, Anthony Hopkins nel 2011,
Al Pacino nel 2001 e tantissimi altri grandi del cinema.Il grande
regista ha alle spalle oltre 45 film girati, 9 Premi Oscar e 22
candidature, 7 nomination ai Golden Globe e 2 vinti: il primo per
La rosa purpurea del Cairo (1986) e il secondo per il
recente Midnight in Paris, nel 2011. Premio alla
carriera, quindi, più che meritato per un regista amato e seguito
in tutto il mondo.