“Desidero annunciare
che Hayao Miyazaki ha deciso di ritirarsi dopo
The Wind Rises.”
A dare questa notizia che per molti
sarà un vero fulmine a ciel sereno è stato il presidente dello
Studio Ghibli Koji Toshino , durante la conferenza
stampa proprio del film che è stato presentato in concorso alla
70esima Mostra d’Arte cinematografica di Venezia. E se già il film
visto ieri dalla stampa si è candidato da solo, con la sua
complessa magnificenza, a favorito per il Leone D’Oro, dopo questa
dichiarazione forse il premio si fa più vicino, anche come
coronamento di una carriera straordinaria.
Gli appassionati di animazione
piangono lacrime amare, ma per chi ama davvero il maestro la
notizia può essere considerata anche come l’inevitabile conclusione
di una carriera prolifera e qualitativamente altissima, che
arrivata ad un vertice straordinario con The Wind Rises, può
inevitabilmente solo finire o scemare.
Tutti noi che amiamo il suo lavoro
possiamo quindi solo dirgli: Grazie maestro Miyazaki per l’arte,
l’emozione, l’inconfondibile tratto dei tuoi film.
Indiscrezioni
dell’ultima ora ad Hollywood vedrebbero la
Legendary Pictures, fresca del divorzio con gli
studios della Warner Bros. e del nuovo matrimonio
con la Universal Pictures, al centro di succulente
trattative per la co-produzione di due delle pellicole di punta
della prossima stagione cinematografica targata
Universal.
I titoli in questione sarebbero
proprio Dracula:Year Zero di Gary
Shore, che vedrà Luke Evans
(Fast & Furious 6) nei panni del principe
Vlad di Transilvania, figura storica realmente
esistita a cui Bram Stoker si ispirò per la
crezione dell’immortale conte Dracula, e
Jurassic Park 4 di Colin
Trevorrow.
Mentre per il primo titolo le
trattative sono già state avviate, nonostante nulla sia stato
ancora ufficializzato, per il secondo la Legendary
ha chiesto di prendere in considerazione la possibilità di
co-finaziare la pellicola. Il che aiuterebbe la
Universal a soddisfare le significative richieste
di Steven Spielberg in merito alla
propria percentuale sugli incassi del film. Anche se, nel caso del
franchise giurassico, la compagnia stà aspettando di prendere in
visione la stesura definitiva del copione per ufficializzare la
proposta.
In entrambe i casi la notizia non
comporterebbe modifiche alla fase creativa dei due film
(Dracula è già in produzione in Irlanda e
Colin Trevorrow continua a lavorare al
perfezionamento della sceneggiatura e allo sviluppo artistico del
quarto capitolo di Jurassic Park), ma la
sferzata della Legendary Pictures sancisce ed
inaugura nel migliore dei modi la nuova partnership con la
Universal.
Ricordiamo che
Dracula:Year Zero (la cui distribuzione
nelle sale è stata recentemente spostata ad ottobre 2014) tratterà
della storia del principe Vlad di Transilvania,
mescolando elementi storici e fantastici, e di come costui
sacrificò la propria anima per salvare la vita di sua moglie e di
suo figlio dando vita al primo dei vampiri:
Dracula (nel cast oltre a Luke
Evans saranno presenti anche Dominic
Cooper e Sarah Gadon). Mentre
Jurassic Park 4, riporterà i fan della
saga cinematografica ad Isla Nublar lì dove tutto ebbe inizio, con
il parco più pericoloso del mondo finalmente in funzione e pronto
ad accogliere gli ignari turisti.
Le ultime notizie riguardanti
Dumber & DumberTo, l’attesissimo sequel di
Scemo & Più Scemo, rivelano l’ingresso di
Kathleen Turner all’interno del cast. A svelare la
notizia è la rivista Variety, secondo la quale
sarà proprio l’attrice del serial
Californication e storica voce di
Jessica Rabbit ad affiancare in un ruolo ancora
non ben precisato i colleghi Jim Carrey e
Jeff Daniels che ritorneranno sul grande schermo
nelle vesti dei due svitati amici Lloyd ed Harry. L’inizio delle
riprese è atteso per settembre, anche se sono poche le notizie
trapelate riguardo la trama. I Rumors indicherebbero che vedremo
Harry e Lloyd ancora una volta in viaggio per gli Stati Uniti, ma
questa volta in cerca di un rene per un membro della famiglia
illegittima di Harry. I fratelli e registi Peter e
Bobby Farrelly ritorneranno al timone ed alla
sceneggiatura anche in questo secondo capitolo, nonostante non ci
siano ancora conferme definitive sull’inizio dei lavori da parte
degli studios della Universal, che hanno
recentemente ripreso in mano il progetto. Nel corso degli ultimi
tempi, comunque, l’attesa dei fan del primo capitolo è cresciuta ed
è per questo che i fratelli Farrelly si stanno
dedicando con grande impegno alla stesura del copione.
Seguito dell’acclamata commedia
Scemo & Più Scemo, Dumber &
Dumber To attende di prendere vita dal lontano 1994,
anno di produzione della pellicola originale seguita da
un’improbabile prequel nel 2003. Giunti a questo punto, non resta
che attendere gli eventuali e prossimi sviluppi della produzione
per capire se e quando effettivamente cominceranno le riprese e per
avere chiarimenti inerenti il ruolo che sarà interpretato da
Kathleen Turner nel
film.
Tradito dalla sua stessa specie e
lasciato a morire su un pianeta desolato, Riddick
lotta per la sopravvivenza contro i predatori alieni e diventa più
potente e pericoloso che mai. Dopo aver fatto dei cacciatori di
taglie delle pedine per il suo piano di vendetta, scatena una
feroce rappresaglia prima di tornare al suo pianeta natale di Furya
e salvarlo dalla distruzione.
Nove anni fa abbiamo lasciato
Riddick a capo dell’impero Necromonger e scoprire
di appartenere alla razza Furiana, dopo un breve prologo della sua
giunta in questo pianeta alieno, vediamo una piccola parentesi di
quel mondo personificato dal Vakoo di Karl Urban. Inseguito la sceneggiatura anziché
riprendere le trame della storia dei Furiani, preferisce ritornare
a una struttura più simile a Pitch Black che richiama
le atmosfere di film quali Dune.
Riddick, il film
I primi minuti del film procedono
con estrema lentezza all’esplorazione di questo mondo alieno ed
estremamente ostile in cui il ricercato più spietato del cosmo
cerca di sopravvivere con il suo innato spirito da predatore e che
pian piano riesce a conquistare grazie all’addestramento che si
impone per ritornare ad essere “l’animale” delle origini. Quindi
vediamo un Riddick vicino alla sua natura selvaggia e mostrando
così nella prima mezz’ora le forti doti visive del regista e
produttore David Twohy, che predilige primi piani e dettagli
ma anche vari tipi di angolazioni e rallenty per catturare
l’attenzione dello spettatore e seguire i perfetti movimenti del
cacciatore. Ma anche all’impiego di numerosi effetti visivi ed una
fotografia satura, che ci fornisce anche una forte
caratterizzazione geografica.
Superata la mezz’ora del film si
assiste all’azione che contraddistingue la serie di Vin Diesel, la sceneggiatura punterà alla lotta del
nemico comune e alla caratterizzazione dei personaggi nei vari
ruoli. Le scene splatter così come il taglio veloce e le atmosfere
di tensione faranno da registro per il resto del film. I momenti di
forte azione saranno alternati dalle battute esilaranti agli
atteggiamenti spavaldi in cui Vin Diesel ormai è completamente a suo agio,
conquistando così la simpatia del pubblico, che con il suo tono
sbruffone e sopra le righe ribadisce il marchio della serie.
Difatti sarà l’unico a spiccare per interpretazione all’interno del
cast che nonostante tutto fornisce una buona recitazione. Brava
Katee Sackhoff, l’unico personaggio femminile, nella veste
di un freddo mercenario dal pungo facile e oggetto di numerose
battute da “caserma”, ma anche Jordi Mollà nel ruolo del
mercenario attaccabrighe che trova il suo esatto opposto nel
metodico Matt Nable, che sin dai primi minuti in scena
porterà il suo contribuito di collegamento agli altri film della
serie.
Riddick chiude alcune
parentesi a cui era legato il protagonista per dedicarsi ai
probabili sequel che avrà il killer dello spazio. Ma il film manca
l’appuntamento con una sceneggiatura sviluppata e costruita,
lasciando che l’azione sia riversata solo alle ben orchestrate
scene di lotta e alle battute; facendo apparire così, l’intero film
come una parentesi tra il secondo e un eventuale quarto film della
saga e non contribuendo allo sviluppo del personaggio
Riddick e i suoi viaggi tra pianeti.
Rivelazione importante che arriva
da uno degli attori principale di Sin City: A dame to
kill for. Joseph Gordon Lewitt ha infatti rivelato che
Lady Gaga farà parte del cast del
cinecomic diretto da Robert Rodriguez, sequel dell’affascinante
primo capitolo dedicato ai fumetti di Frank Miller.
La rivelazione è arrivata durante
un intervista dell’attore, che ha così parlato della popstar:
è una grande attrice. E non lo
sapevo. Sapete, è arrivata sul set e ho pensato ‘ok, certo, hanno
una popstar che fa una scena nel film, capisco…’ ma poi sono
partite le riprese e… ha dato una performance ottima! Ha azzeccato
il personaggio, ha fatto un ottimo lavoro. Sono rimasto
stupito!
Lady Gaga apparirà anche in un altro
film di Robert Rodriguez, Machete Kills, in uscità
quest’anno.
Ricordiamo che l’uscita
di Sin City: A Dame to
Kill For, è stata posticipata qualche mese fa. La
pellicola non verrà più rilasciata il prossimo 4 ottobre (come
stabilito tempo addietro), ma bensì nel 2014, più precisamente
il 22 agosto. Le ragioni di questa scelta
rimangono un mistero; è probabile che il
regista, Robert Rodriguez, voglia dedicare
più tempo alla post-produzione. In Italia, Sin
City: A Dame to Kill For verrà distribuito
dalla Lucky Red.
The Death of Superman Lives: What
Happened?è l’atteso documentario che ripercorre
la storia di uno dei più ambiziosi progetti cinematografici
dedicati al celebre supereroe DC. Ecco il trailer del film:
Superman
Lives arrivava dopo l’insuccesso dei primi quattro
film interpretati da Christopher Reeve. Il
progetto era uno dei tanti che perveniva alla Warner
Bros per continuare o cominciare da capo la saga dedicata
a Superman. La sceneggiatura di Poirier aveva
impressionato non poco la Warner Bros e fu poi corretta da
Kevin Smith per attenersi ancor di più al
fumetto. L’antagonista del film avrebbe dovuto essere un
ragno gigante, mentre nella storia erano presenti alcune novità,
come la figura di Brainiac, che combatteva contro un orso polare ed
era accompagnato da un robot di nome L-Ron, definito con entusiasmo
dal produttore “una specie di R2-D2 gay”, mentre Lex Luthor era in
possesso di un cane spaziale.
Per la regia, dopo la rinuncia di
Robert Rodriguez, fu assunto niente meno che
Tim Burton, che era già stato al
lavoro per l’altro celebre eroe dei fumetti DC, Batman. Nicolas Cage avrebbe invece dovuto
interpretare Superman e già erano stati approcciati anche altri
grandi attori per i ruoli più importanti, come Kevin
Spacey nei panni di Lex Luthor. Nel giugno 1997 il film
entrò in preproduzione e le riprese furono fissate per l’inizio del
1998.
La Warner, in seguito, ritenne lo
script troppo costoso e assunse Dan Gilroy per
riscrivere la sceneggiatura. Il budget passò, dunque, da 190 a 100
milioni di dollari. Nonostante l’abbassamento dei costi il progetto
fu bloccato, e Tim Burton abbandonò
definitivamente il film per dedicarsi a Sleepy
Hollow. Altri registi furono considerati per la
sostituzione, ma nel 2000 anche Nicolas Cage abbandonò il progetto,
per cui furono spesi inutilmente 30 milioni di dollari e che non
sarebbe più riuscito a decollare.
Un iBook delle Giornate degli Autori
arrivate al loro primo decennio.
Si legge su iPad, si scorre come il
nastro della memoria, si vede come un mini-film lungo dieci anni. È
lo speciale diario di bordo in formato elettronico che le Giornate
degli Autori, in collaborazione con BNL – gruppo BNP Paribas si
sono regalate per festeggiare insieme la prima decade della loro
collaborazione. Se infatti il festival celebra i suoi primi dieci
anni, BNL, main sponsor della sezione indipendente della Mostra del
Cinema di Venezia fin dalla prima edizione, festeggia un secolo di
storia della banca e i suoi ottanta anni a fianco del cinema.
Un iBook per sua natura è un
piccolo tesoro di testi, immagini, contenuti multimediali, link e
rimandi ipertestuali che sono preclusi all’editoria tradizionale.
Un’iniziativa che segna un esordio rivoluzionario, è infatti il
primo iBook realizzato per un festival di cinema.
Oltre cento pagine in lingua
inglese, che sono naturalmente molte di più grazie allo scroll dei
testi. Si possono ripercorrere le nove edizioni, la decima sarà
possibile riceverla dopo l’aggiornamento a fine festival,
attraverso i testi di presentazioni del presidente Roberto Barzanti
e dei delegati Giorgio Gosetti e Fabio Ferzetti, autori anche di un
dialogo serrato che riporterà alla memoria le scelte e i programmi
della manifestazione.
Non solo testi ma anche gallerie
fotografiche che ricordano le numerose presenze alla Villa degli
Autori e alla Pagoda, e video, dai trailer dei film alle interviste
realizzate da Cineuropa.org. Ai quattro Leoni del Futuro e ai nove
Label Europa Cinemas è dedicata l’attenzione con una sezione
specifica.
Altri contributi importanti sono
stati creati per l’occasione con venti titoli selezionati
attraverso dei testi critici che mostrano quanto il cinema e, in
particolare, i film delle Giornate abbiano dato luogo a riflessioni
non strettamente legate agli addetti ai lavori e non
necessariamente affidate alla sola critica cinematografica.
Infine alcune delle iniziative e
degli eventi che si sono imposti all’attenzione della critica e del
pubblico, a partire dal progetto “100 + 1. Cento film e un paese,
l’Italia”, per proseguire con le fruttuose collaborazioni con Miu
Miu Women’s Tales, con le attività della SIAE e quelle del Premio
LUX.
L’iBook si scarica su iPad
attraverso iBooks e su computer su iTunes, cercando “Giornate degli
Autori”. È stato creato da Immagine e Strategia per mano di
Antonella e Teresa Pizzetti e Massimo De Sanctis, curato da Mazzino
Montinari con l’assistenza per le ricerche di Christina Elisha.
«Il nostro non è un Paese
attrezzato per il futuro» a sentir parlare il professore di
Stella (Alba
Rohrwacher) sembra non sia passato neanche un giorno
da quella Meglio Gioventù raccontata da
Marco Tullio Giordana proprio dieci anni fa. E
infatti le cose sono rimaste immutate. O se possibile, sono
peggiorate. Con il fiato sospeso è un pugno allo
stomaco che mette k.O. e che segue le vicende di una giovane
laureata in Farmacia, Stella, che decide di dedicare la propria
vita al suo unico grande amore: la ricerca.
Stella passa tutte le sue giornate
rinchiusa nei laboratori di chimica dell’università di Catania
fieramente convinta di perseguire chissà quale alto ideale. A farle
da contro altare c’è la coinquilina Anna che, disillusa nei
confronti dell’amore per la ricerca che le procurava solo ansia e
frustrazione, ha deciso di lasciarsi alle spalle quel tipo di
carriera per godersi un po’ la vita suonando in un gruppo indie
rock.
Voce narrante (Michele
Riondino) di questo diario a cuore aperto è un altro
ragazzo, sempre ricercatore, che ripercorre entusiasmi, facili
scoramenti e drammi di una gioventù distrutta dalle istituzioni,
quelle stesse istituzioni su cui aveva fatto affidamento per
garantirsi un futuro. Il ritmo è quello serrato del thriller in cui
si viene a scoprire che un Paese padre e padrone ha rubato il
futuro ai propri figli. A rendere ancor più drammatica una verità
già di per sé amara c’è il fatto che gli eventi narrati nel
documentario (in perfetto stile mokumentary americano, a metà tra
la finzione cinematografica e la verità documentaristica) sono
realmente accaduti: Costanza Quartiglio, già vista
dietro la macchina da presa con ottime prove come
Terramatta e Il mio cuore umano
decide infatti di raccontare i fatti della Facoltà di Farmacia
dell’ateneo di Catania il cui laboratorio, nel 2008, fu messo sotto
sigilli in seguito a procedimenti giudiziari avviati dopo le
denunce seguite a decessi per tumori e malattie contratte dai
ricercatori.
Tuttavia quello che ci si trova di
fronte non è uno j’accuse in pieno stile: alla
Quartiglio infatti, più che scendere nel merito
delle vicende giudiziarie legate all’inchiesta e alla cronaca
interessa andare oltre e portare su schermo un messaggio chiaro e
forte: di sogni (e di futuro) si muore.
In trentacinque minuti la
Quatriglio, che nonostante l’ottima filmografia
alle spalle ha incontrato talmente tante problematiche da decidere
di autoprodursi (in corso d’opera sono subentrate Jolefilm e
Istituto Luce) volge lo sguardo verso un Paese, un tempo grande,
che non riesce più a dare una risposta di speranza ai propri figli
ma che anzi rischia di fagocitarli. La storia, raccontata nel
diario del ricercatore malato di tumore che prima di morire decide
di denunciare l’insalubrità del luogo di ricerca, è metafora della
condizione di una generazione intera, tumore interna a un corpo,
l’Italia, che se continua a ignorare la malattia finirà per
morire.
Con il fiato sospeso partecipa il
31 agosto fuori concorso alla sezione Orizzonti della
settantesima Mostra di Venezia.
Nuova featurette in arrivo per
Carrie, trasposizione cinematografica dell’omonimo romanzo di
Stephen King, che vedrà Kimberly
Peircealla regia eChloe Moretz come
attrice principale. Proprio l’attrice di Atlanta è protagonista
della featurette, dedicata al ruolo di Carrie.
Vi ricordiamo
cheCarrieè il remake del
film del 1976 diretto da Brian De
Palma. Ad interpretare il ruolo che fu
di Sissy Spacek ci sarà, per questa
versione del 2013, la
giovane Chloe Grace Moretz,
mentre Julianne Moore interpreta
la sua fanatica madre.
Completato il cast del film diretto
da Kimberly Peirce (Boys don’t
cry)Alex
Russell, Ansel
Elgort, Gabriella
Wilde. La pellicola è basata sull’omonimo
romanzo breve di Stephen King.
Trama:
Tratto dal romanzo di Stephen King,
il film è il remake di Carrie, lo sguardo di Satana diretto nel
1976 da Brian De Palma con protagonista Sissy Spacek. Protagonista
della storia è Carrie White, un’adolescente complessata per
l’educazione sbagliata ricevuta dalla madre nonché zimbello della
scuola dove viene ridicolizzata di continuo. Quando Carrie scopre
di avere dei misteriosi poteri telecinetici inizierà ad usarli per
vendicarsi.
Piovono Polpette
2, sequel del fortunato primo episodio, è pronto ad
invadere le sale statunitensi il 27 settembre prossimo. In Italia
si dovrà invece aspettare il 25 dicembre 2013. Nella sua
versione originale, gli attori che presteranno le voci ai
personaggi animati saranno Bill Hader, Anna Faris,
James Caan, Will Forte, Andy Samberg, Benjamin Bratt, Neil Patrick
Harris, Terry Crews e Kristen
Schaal.
Nella nuova clip animata Flint
Lockwood e compagni d’avventure faranno la conoscenza degli
Animacibi. Eccovi la clip di Piovono polpette
2:
Piovono Polpette
2 – La rivincita degli avanzi ricomincia proprio
da dove era terminata la precedente commedia campione d’incassi
della Sony Pictures Animation. La genialità dell’inventore Flint
Lockwood viene finalmente riconosciuta grazie all’invito del suo
idolo, Chester V, ad entrare a far parte della The Live Corp
Company, che riunisce i migliori e più brillanti inventori del
mondo, impegnati a creare tecnologie per il miglioramento della
razza umana. Il braccio destro di Chester, oltre che una delle sue
più riuscite invenzioni, è Barb, un orango altamente evoluto dotato
di un cervello umano, che è anche ambiguo, manipolativo e che adora
mettersi il rossetto. Essere riconosciuto come un grande inventore,
è sempre stato il sogno di Flint. Tutto cambia però quando scopre
che la sua invenzione più famosa (una macchina che trasforma
l’acqua in cibo), è ancora operativa e che attualmente sta creando
dei cibo-animali ibridi — gli “Animacibi!” Con il destino
dell’umanità nelle sue mani, Chester si unisce a Flint ed i suoi
amici in una missione delicata e pericolosa, combattendo contro
famelici Tacodrilli, Orangamberi, Torte a Sonagli, Spiderburgher ed
altri Animacibi, per salvare nuovamente il mondo!
Riddick,
prossimo film con protagonista Vin Diesel,
riporterà sullo schermo l’antieroe cieco protagonista dei
precedenti episodi. Sono stati intanto distribuiti alcuni minuti di
dietro le quinte del film:
Diretto da David
Twohy, il film uscirà il 6 settembre e vede nel cast in
protagonista assoluto Vin
Diesel,con Karl Urban, Jordi Molla, Matt
Nable, Katee Sackhoff, Bokeem Woodbine, Dave Bautista, Conrad Pla,
Raoul Trujillo, Nolan Funk e Keri
Hilson.
Riddick è stato lasciato, dato per
morto, su un pianeta privo di vita. Tuttavia presto trova in se
stesso la forza di combattere per sopravvivere contro i predatori
alieni che in realtà vivono il pianeta dove è stato abbandonato. La
sua unica speranza di sopravvivenza è quella di mandare un segnale
alle navi spaziali mercenarie.
La pellicola vede nel cast anche
Amy Ryan, Vincent D’Onofrio, Vinnie Jones, e
uscirà in Italia il 24 Ottobre.
Trama: La storia parla di un
esperto di sicurezza strutturale (Sylvester Stallone), costretto a
fare appello a tutte le sue capacità per scappare dalla prigione
che lui stesso ha progettato. Arnold Schwarzenegger interpreta
invece un carcerato che cerca di mantenere la calma dei compagni
nel momento di massima difficoltà.
Primo red band trailer per
Plush, thriller diretto
da Catherine Hardwicke e interpretato da
Emily Browning, una vicenda appassionante dai toni
rock. Heley è infatto una giovane rockstar che, dopo aver perso il
compagno di band e fratello a causa per
un’overdose, si ritrova in grave difficoltà. Il secondo album della
sua band, i Plush, ha ricevuto critiche pessime e va molto male sul
mercato. Hayley ritrova un po’ di fiducia grazie all’amicizia con
Enzo, nuovo chitarrista che dà una sferzata di energia portando
nuova creatività nella band, ma presto l’amicizia rischia di
traformarsi in una relazione vera e propria e Hayley, che è sposata
con due figli, è costretta a rifiutare le avance di Enzo.
Quando scopre il suo oscuro passato, la ragazza capisce che l’uomo
è, in realtà, un folle psicopatico pronto a minacciare la sua vita
e la sua famiglia.
Nel cast di
Plush sono presenti
anche Cam Gigandet, Xavier Samuel, Casey
LaBow, Marlene Forte, Thomas Dekker, Kimiko
Gelman. La pellicola verrà rilasciata il 13 settembre
negli Usa, solo per un numero limitato di copie.
Dopo lo spinoso e attuale tema
della violenza domestica sulle donne, il Festival di Venezia
propone, in concorso, Night Moves, un altro film
dal tema universale e attuale: la difesa dell’ambiente.
Protagonisti di Night
Moves, questa storia dai risvolti thriller sono tre
ragazzi, con storie molto diverse alle spalle ma con in comune la
grande passione per la difesa dell’ambiente e del Pianeta Terra.
Harmon è un ex marine, che ha sviluppato, nella sua esperienza
bellica, un particolare astio verso l’istituzione. Suo amico di
vecchia data, Josh appartiene al ceto medio, lavora in una fattori
biologica e il suo impegno sociale e ambientale è innato nella sua
persona tanto da renderlo disposto a fare qualunque cosa. Ai due si
unisce Dena, giovanissima signorina altolocata che si è allontanata
dall’alta società in cui è cresciuta per cercare uno stile di vita
più genuino e per perseguire le proprio cause.
Night Moves, il film
Nella storia, raccontataci dalla
regista Kelly Reichardt, lo spettatore è
catapultato in un racconto che fatica ad ingranare, rivelandosi
solo a mezz’ora dall’inizio con maggiore chiarezza. I due
protagonisti, imprigionati in ruoli così diversi dai loro consueti
personaggi, faticano un poco ad entrare in parte, e se Dakota Fanning fa un po’ meglio di Jesse Eisenberg, quest’ultimo si limita a
mettere su un’espressione spigolosa e un atteggiamento taciturno
che disegna bene la personalità del personaggio ma non lo
rappresenta.
Night
Moves, caratterizzato appunto prevalentemente da
movimenti e azioni notturne, è un film difficile da seguire, più
per l’estrema lentezza del racconto che per una vera è propria
bruttezza insita nella storia. L’elemento thrriller del film viene
sacrificato nella ricerca di una suspance che è estenuante più che
avvincente, penalizzando così tutta la storia.
Persentato in concorso alla 70esima
edizione del Festival di Venezia, Night
Moves annoia per i tempi del racconto rinunciando
alla ghiotta possibilità di fare deuncia e sprecando così una
preziosa occasione.
Manca ormai poco all’inizio delle
riprese dell’atteso Fast & Furious 7 che
come sappiamo sarà diretto dal regista di
SawJames Wan. Oggi
arriva da Variety l’annuncio che l’attore e Kurt
Russell è in trattative per unirsi al cast già ricchissimo
che comprende Vin Diesel, Paul Walker, Jason Statham, Ronda
Rousey, Tony Jaa e Tyrese Gibson. Al
momento non si hanno ulteriori notizie riguardo al ruolo che
dovrebbe interpretare. Vi ricordiamo che la pellicola sarà in sala
dall’11 luglio del 2014, e vedrà James Wan per la prima volta alla
regia del franchise, con Chris Morgan autore dello script.
Continuando le imprese globali
nell’inafferrabile franchise fondato sulla velocità,
Vin Diesel, Paul Walker e Dwayne
Johnson si riuniscono per capeggiare il cast di
Fast
and Furious 7. James Wan dirige
questo capitolo della serie di grandissimo successo che vede nel
cast i ritorni di
Michelle Rodriguez, Jordana Brewster,
Tyrese Gibson, Chris “Ludacris” Bridges,
Elsa Pataky e Lucas Black. Per l’occasione,
si uniscono al cast altre star internazionali comeJason
Statham,
Djimon Hounsou, Tony Jaa, Ronda Rousey e
Kurt
Russell. Il film, scritto da Chris Morgan e
prodotto da Neal H. Moritz,
Vin Diesel e Michael Fottrell, è diretto
da James Wan e arriverà in Italia il 2 aprile
2015.
Dopo l’estenuante count down che ci
ha svelato, uno per uno, i campioni nel nuovo banner di
Hunger Games La ragazza di Fuoco, ecco l’immagine al
completo. L’ultimo tributo ad essere stato svelato è stato Finnich
Odair, affascinante rappresentante del Distretto 4 che imbraccia
con fiero cipiglio il suo tridente.
La Mostra internazionale d’Arte
Cinematografica di Venezia, il festival più longevo al mondo che
quest’anno spegne le 70 candeline, ha sempre offerto una vasta
gamma di grandissime star che hanno attirato negli anni, un grande
volume di pubblico, caratteristica ce ha contribuito a fare la
fortuna della kermesse.
Quest’anno, siamo ancora al terzo
giorno me se ne può già parlare, il Lido ospita nomi interessanti,
che per adesso hanno coinvolto più generazioni. Inaugurazione super
glamour con uno George Clooney sempre più in forma
e una Sandra Bullock radiosa in un J Mendel rosso
“red carpet” che hanno presentato con Alfonso
Cuaron il film d’apertura fuori concorso
Gravity. Poi è stato il turno del
leggendario William Friedkin, Leone d’Oro alla
Carriera e regista che impersona la leggenda cinematografica, uomo
concreto e schietto, autore di alcuni dei film che hanno fatto la
storia del cinema (vedi L’Esorcista).
Sono già passati dal red carpet
Mia Wasikowska e Nicolas Cage,
forse i nomi più noti avvistati fino ad ora sulla banchina
dell’Excelsior, storico sbarco per i vip da Festival al Lido.
Mentre la bella Mia si è dimostrata, come sempre di grande eleganza
e discrezione, Nic Cage, consapevole della fama di cui gode tra i
fan più accaniti, nonostante qualche scivolone negli ultimi anni di
carriera, ha fatto la superstar, rispondendo con intelligenza e
spirito anche alle domande più oziose.
Per quanto riguarda invece le
“nostre” star, hanno già fatto bella mostra di se l’onnipresente
Alba Rohrwacher, coprotagonista con Emma
Dante di Via Castellana
Bandiera, in concorso. Con loro, al suo primo red
carpet all’età di 82 anni, la grande attrice teatrale Elena
Cotta, in odore di Coppa Volpi.
Oggi è la giornata sarà
monopolizzata da James Franco, che presenta in
concorso Child of God, e dalle giovani
star Jesse Eisenberg e Dakota
Fanning, oltre alla magnifica Judi
Dench.
Forfait invece per Michael
C. Hall e Richard Madden, mentre, così
come è accaduto lo scorso anno per le starlette di
Spring Breakers, grande tripudio di
pubblico adolescente si aspetta per Daniel
Radcliffe, fu Harry Potter, che presenterà
Kill Your Darling per le Giornate degli
Autori.
Seguendo alcune voci circolate alla
fine della scorsa settimana, la Marvel Studios ha ufficialmente
confermato una nuova new entry nel cast dei I Guardiani della Galassia, il
film di James
Gunn che si sta girando in questi giorni nei pressi di
Londra. Infatti l’attore Bradley Cooper
presterà la voce al personaggio di Raccoon Rocket.
Il film è attualmente in pre
produzione nel Regno Unito e dovrebbe arrivare al cinema il primo
agosto 2014. I Guardiani della
Galassia (Guardians of the Galaxy) sono un gruppo di
personaggi dei fumetti Marvel Comics, creato da Arnold Drake (testi) e
Gene Colan (disegni). La prima apparizione avviene in Marvel
Super-Heroes (seconda serie) n. 18 (gennaio 1969).
Casey Wilson e
June Diane Raphael hanno scritto e interpretato la
commedia Ass Backwards presentato al
Sundance Film Festival di quest’anno. La
pellicola è stata acquisita nel mese di luglio da Gravitas
Ventures, ed oggi è stato rilasciato online il primo trailer. La
trama parla di due amiche, Kate e Chloe che intraprendono un lungo
viaggio per far ritorno alla loro cittadina d’origine e vincere un
concorso dal quale erano state escluse da bambine.
Nel cast sono presenti anche Alicia Silverstone,
Vincent D’Onofrio, Jon Cryer,
Brian Geraghty e Bob Odenkirk il
film è stato diretto da Chris Nelson.
L’uscita è prevista per l’8 novembre nelle sale
americane.
James Franco
sembra aver trovato realmente una nuova vocazione nella regia.
L’attore, noto ai più per la sua partecipazione agli Spiderman di
Sam Raimi, presenta al Festival di Venezia del 2013, nella sezione
in Concorso, il suo ultimo lavoro, Child of
God, film tratto dall’omonimo romanzo del grande
Cormac McCarthy (in italiano Figlio di
Dio).
La storia ruota intorno ad un
serial killer, Lester Ballard, uomo dalla psiche disturbata
probabilmente per aver assistito, da piccolo, al suicidio del
padre. Lester vive da solo nei boschi intorno alle città di
Crawley, Lewisburg, Marlinton e Roncerverte, nella Virginia
Occidentale; è violento, sporco e aggressivo, curandosi
particolamente di tenere alla larga ogni contatto umano. Stringe
amicizia con dei peluches che vince ad una festa di paese e gioca
con gli animali selvatici che cattura, ma proprio non vuole sapere
di avere a che fare con i suoi simili, a meno che non siano ragazze
… morte.
Scott Haze rinnova
la sua collaborazione con il Franco regista e si trasforma
nell’orribile e grottesco Ballard, un essere umano che lungo la via
dell’autodistruzione riesce a trovare ogni giorno una diversa
ragione per andare avanti, perpetrando i suoi crimini. Se
all’inizio pensiamo che il nostro protagonista sia solo una vittima
delle circostanze, man mano che la storia si dipana scopriamo la
sua vera natura, tutt’altro che semplice. L’interpretazione, pur
servendo un personaggio complesso, si rivela ben presto essere
esasperata ed eccessiva, volta ad uno svolgimento che sembra
inevitabile ma che, nel caso di McCarthy, lascia sempre spazio alla
possibilità.
Interessante invece l’uso della
musica che Franco sceglie di abbinare ai momenti più drammatici,
creando un bel contrappunto attraverso l’inserimento di musica
country che pur estraniando i gesti efferati del protagonista,
rende più facilmente digeribili mostruosità che troppe volte non
sono relegate allo schermo o alla carta.
Child of
God è un film che mostra i suoi limiti, pur essendo
sufficentemente equilibrato e interessante.
I Mercenari
3 è in fase di riprese e oggi è stata pubblicata
online la prima foto di Arnold Schwarzenegger e
Harrison Ford sul set del nuovo film.
“è stato un fantastico primo giorno di riprese di ‘I
Mercenari 3’“, ha scritto Schwarzenegger su Instangram
“Ottimo per lavorare con Harrison e il nostro direttore,
Patrick [Hughes].”
Nel terzo episodio vedremo Barney
(Stallone), Christmas (Statham) e
il resto del team che si trovano faccia a faccia con Conrad
Stonebanks (Gibson) che proprio qualche anno prima
aveva fondato la banda dei Mercenari insieme a Barney. Con il
passare del tempo però Conrad era cambiato tanto da diventare
violento e spietato e da costringere Barney ad ucciderlo.
Stonebanks invece è riuscito a salvarsi ed ora ha una sola
missione: annientare i Mercenari. Barney decide così di combattere
il vecchio sangue con il nuovo e porta una nuova aria nel gruppo,
reclutando membri più giovani, veloci e tecnologicamente avanzati.
L’ultima missione diventa così lo scontro tra il classico stile old
school e le competenze tecniche, dando luogo alla più personale
battaglia affrontata dai Mercenari fino ad oggi.
A dirigere questo bel gruppo di
eroi ci sarà Patrick Hughes che avrà a
disposizione un budget di 90 milioni di dollari. La trama del film:
ne I Mercenari
3, Barney (Sylvester Stallone), Christmas (Jason
Statha) e il resto della squadra si trovano faccia a faccia con
Conrad Stonebanks (Gibson), un vecchio amico di Barney e
co-fondatore del gruppo di Mercenari. Stonebanks però si allontanò
dal gruppo, costringendo Barney ad ucciderlo, o almeno così si
pensava. Lui invece è riuscito a eludere la morte, e ora è tornato
per cercare di mettere fine al gruppo che lui stesso ha fondato. Ma
Barney ha piani diversi.
Siamo al terzo giorno
di Festival e oggi tocca al film in concorso Night
Moves con protagonisti Jesse Eisenberg,
Dakota Fanning e Peter Sarsgaard. La
pellicola è un classico film indipendente americano che senza
grosse pretese, affida completamente agli attori di talento il
compito di portare a casa un film che si rivela essere piatto e
noioso, percorrendo un binario narrativo fatto di poco coraggio e
tanta incomunicabbilità .
Trama: Fino a che punto le
convinzioni legittime di una persona giustificano comportamenti
illegali? Come può reagire un individuo mosso da un radicato
idealismo quando si trova tutt’a un tratto con le spalle al muro.
Night Moves è la storia di tre ambientalisti radicali e del loro
progetto di far saltare una diga idroelettrica.
Vi ricordiamo che tutte le notizie
e le recensioni in anteprima dal Festival di Veneziale
trovate nel nostro speciale Venezia 70.
Di seguito tutte le foto nella
nostra foto gallery
Siamo arrivati al terzo giorno e
come di consueto facciamo un riepilogo fatto d’immagini delle star
che in questi giorni hanno sfilato sul red carpet della
settantesima edizione della Mostra d’Arte Cinematografica di
Venezia:
Continuano le riprese dell’atteso
nuovo adattamento di Hercules e come di consueto
continuano ad arrivare aggiornamenti dal profilo Twitter del
protagonista del film Dwayne Johnson. Oggi,
infatti, arriva una nuova foto che mostra più nel dettaglio il
costume che l’attore sta indossando per alcune riprese del fim e
alcuni graffi molto grandi che suggeriscono la presenza di un
felino di grosse proporzioni e al quanto violento.
Tutti conoscono la leggenda di Ercole e delle sue dodici fatiche.
Questa storia comincia dopo le fatiche e la leggenda.
Ossessionato da un errore del suo passato, Hercules è diventato unmercenario. Insieme
ai suoi cinque fedeli compagni,
viaggerà nell’antica Grecia vendendo i suoiservizi per
l’oro, grazie
alla sua leggendaria reputazione di intimidire i
nemici. Ma quando il sovrano della Tracia e sua
figlia cercheranno il suo aiuto, Hercules tornerà a
lottare per il bene e il trionfo della giustizia,
tornando ad essere l’eroe di una volta. Dovrà abbracciare di
nuovo il suo mito e tornare ad essere Hercules.
Il mondo di Arthur
Newman l’esordio alla regia del giovane Dante
Ariola, apprezzato autore di spot pubblicitari, si presenta
come una più che ordinaria commedia romantica, condita di tutti i
crismi del genere, senza lesinare in fatto di luoghi comuni e di
situazioni da puro manuale rosa.
In Il mondo di Arthur
Newman insoddisfatto della propria vita, del proprio
lavoro e con alle spalle un divorzio e un difficile rapporto col
figlio, Wallace Avery decide di dare un taglio col passato. Dopo
aver inscenato la propria scomparsa, acquista la nuova identità di
Arthur Newman, brillante golfista che incarna il suo alter ego
ideale. Ma l’incontro fortuito con la giovane tossica Michaela
Fitzerland, anche lei sotto falsa identità, farà nascere nell’uomo
l’impulso di ritornare sulla propria strada per affrontare le
proprie responsabilità.
Il mondo di Arthur Newman, il film
Affidandosi totalmente ad una
sceneggiatura scritta più di vent’anni fa da Becky Johston,
qui lontana anni luce dalla purezza di Sette anni in
Tibet, che risente indubbiamente del peso del tempo,
Ariola confeziona un prodotto che, seppur godibile a livello di
intrattenimento, non può nascondere alcune gravissime pecche di
forma e di stile, confermando come il regista risenta della
fantomatica crisi da opera prima. Innanzitutto non vi è un
sufficiente approfondimento psicologico dei due personaggi
principali, i quali vengono presentati come semplici manichini
mossi da motivazioni posticce, all’interno di un quadro narrativo
in cui i fatti e gli avvenimenti semplicemente accadono senza dare
il tempo allo spettatore di digerirli e di capirne a fondo le
dinamiche.
Come se non bastasse poi, il film
si presenta pieno zeppo di riferimenti metacinematografici e
narrativi più che evidenti, occhieggiando più volte senza vergogna
a Il fu Mattia Pascal di Pirandello e citando in maniera
inquietante Ferro 3, proponendo la figura dei due
protagonisti impegnati ad intrufolarsi nelle abitazioni altrui. A
salvare il tutto ci pensano fortunatamente le interpretazioni più
che soddisfacenti dei due protagonisti, a cominciare da sir
Colin Firth, che riesce a dar vita in maniera perfetta
alla personalità semplice, pura e sincera di Arthur / Wallace,
ponendo l’accento sulla riflessione riguardo al tema dell’identità
(peraltro già affrontata in L’importanza di chiamarsi
Ernest). Ciò che salta però all’occhio è il fatto che
ultimamente l’attore appare sclerotizzato, sia fisicamente che a
livello prestazionale, all’interno di un modello di personaggio
che, dopo A Single Man, pare averlo ingabbiato
definitivamente. Allo stesso modo risulta ammirabile e genuina
l’interpretazione di Emily Blunt, bravissima nel conferire
al personaggio di Michaela / Charlotte una gustosa vena di follia e
di erotismo (peraltro in alcune scene abbastanza spinto).
Di sicuro ammirabile l’intento di
Ariola, ma ciò non toglie il fatto che il tutto, nelle mani forse
di un regista più esperto e con una sceneggiatura di maggiore
freschezza, avrebbe potuto dar vita ad un universo del tutto
differente. Rimane comunque innegabile come il tema predominate,
ovvero l’identità morale e fisica di un individuo, divenga la
struttura portante del mondo del protagonista, ovvero Il
mondo di Arthur Newman, e che esso venga qui affrontato
con intelligenza e profondità.
In concorso a Venezia 70,
Philomenadi Stephen
Frears si mostra oggi nella sua prima locandina.
Sarà presentato domani alla Mostra
di Venezia Philomena,
il nuovo film di Stephen Frears (The
Queen). Protagonista della pellicola tratta da una storia
vera, la grande Judi Dench, affiancata da
Steve Coogan che ha inoltre scritto la
sceneggiatura insieme a Jeff Pope. Dopo aver ammirato il
trailer del film qualche settimana fa, è apparso oggi il primo
poster di Philomena, che sarà distribuito in Italia dalla
Lucky Red. Vi riportiamo qui di seguito il poster e la sinossi
ufficiale del film.
Rimasta incinta da adolescente
in Irlanda nel 1952, Philomena venne chiusa nel convento di
Roscrea, dove si presero cura di lei in quanto “donna caduta nel
peccato”. Quando suo figlio era ancora piccolo, le suore lo
portarono via per darlo in adozione in America. Philomena dedicò i
cinquant’anni seguenti alla ricerca del bambino, ma senza alcun
successo. Poi conobbe Martin Sixsmith, un giornalista politico
stanco del mondo che restò affascinato dalla sua storia. Insieme, i
due partirono per l’America per affrontare un viaggio che non solo
avrebbe gettato luce sulla storia straordinaria del figlio di
Philomena, ma avrebbe anche creato un legame di un’intensità
inaspettata tra Philomena e Martin. Il film è una narrazione
avvincente sull’amore umano e sulla perdita che in definitiva
celebra la vita.
Continuano a piovere immagini dal
backstage di Interstellar, il nuovo
sci-fi di Christopher Nolan in uscita il
7 novembre 2014. Dopo le prime foto del
protagonista Matthew McConaughey,
ne arrivano altre di Jessica Chastain,
direttamente dal set in Canada, nella città di Alberta.
Insieme alle immagini, sono apparse
in rete nuove indiscrezioni circa la trama della pellicola. Ecco
quanto riportato dal sito Fort MacLeod Magazine:
“Ambientato nel futuro, Interstellar racconterà dei cambiamenti
climatici e di come questi abbiano colpito l’agricoltura. Il
granturco è la sola coltivazione in grado di crescere ancora. Gli
scienziati intraprendono un viaggio attraverso uno worm hole
interdimensionale in cerca di altri luoghi adatti alla
coltivazione“.
Interstellar, il film
Dal celebrato regista Christopher Nolan (la serie di “The Dark
Knight”, “Inception”), Interstellar
vede come interpreti il premio Oscar Matthew McConaughey (“Dallas Buyers Club”), il
premio Oscar Anne Hathaway (“Les Miserables”), la candidata
all’Oscar Jessica Chastain (“Zero Dark Thirty”),
Bill Irwin (“Rachel Getting Married”), il premio
Oscar Ellen Burstyn (“Alice Doesn’t Live Here
Anymore”) ed il premio Oscar
Michael Caine (“Le regole della casa del
sidro”).
Il cast principale include anche
Wes Bentley,
Casey Affleck, David Gyasi, Mackenzie Foy e
Topher Grace. La trama: Quando i nostri giorni
sulla Terra stanno per giungere al termine, un team di esploratori
dà il via alla missione più importante nella storia dell’uomo: un
viaggio attraverso la galassia per scoprire se l’uomo potrà avere
un futuro tra le stelle.
Diretto da
Christopher Nolan, il film è stato sceneggiato da
Jonathan Nolan e
Christopher Nolan. Emma Thomas, Christopher
Nolan e Lynda Obst hanno prodotto
Interstellar
con Jordan Goldberg, Jake Myers, Kip Thorne e
Thomas Tull come produttori esecutivi. Il team
creativo dietro la macchina da presa del film di Nolan, è stato
guidato dal direttore della fotografia Hoyte Van
Hoytema (“Her”), lo scenografo candidato all’Oscar
Nathan Crowley (“The Dark Knight”), il montatore
candidato all’Oscar Lee Smith (“The Dark Knight”)
e la costumista candidata all’Oscar Mary Zophres
(“Il Grinta”). La colonna sonora è stata composta dal premio Oscar
Hans Zimmer (la trilogia di “The Dark Knight” “Il
Re leone”).
Presentato nella selezione
Ufficiale del Concorso alla 70esima edizione del Festival di
Venezia, Joe, di David Gordon
Green ci mette di fronte ad un Nicolas Cage finalmente di nuovo alle prese
con un ruolo di spessore, dopo tanti flop e blockbuster di scarso
successo (Kick Ass escluso). Il premio
Oscar nipote del grande Francis Ford Coppola è il
protagonista di questo dramma di periferia, tratto dall’omonimo
romanzo di Larry Brown del 1991.
La storia è quella di Joe Ransom
(Nicolas Cage), un uomo con un pessimo rapporto
con la giustizia istituzionale ma con un grande senso di umanità.
Joe vorrebbe solo vivere la sua vita, provando a controllare la sua
innata violenza che sa essere eccessiva, tuttavia l’ambiente della
piccola cittadina del Texas che lo circonda sembra fare di tutto
per metterlo alla prova. Ma la sua salvezza si presenterà nella
forma di Gary, un ragazzo di 15 anni con una famiglia problematica
e un padre alcolizzato e violento, al quale Joe proverà a fare da
amico e genitore, diventando il suo eroe.
Gordon Green si cala alla
perfezione in una storia violenta, cruda, che mette a nudo la
cattiveria umana nella sua forma più vorace. In questo ambiente
così innaturalmente brutale, Joe, le sue puttane, i suoi amici di
lavoro e soprattutto Gary, cercano di trovare una via d’uscita, uno
spiraglio di serenità senza tuttavia provare ad aspirare a qualcosa
di migliore e di lontano.
In contrappunto con la cattiveria
dell’animo umano, Gordon Green adotta una regia descrittiva che in
alcuni momenti di riflessione vira quasi al lirismo, sublimando la
violenza dei personaggi e rendendola astratta, lontana dalla
realtà, quasi impossibile.
Nicolas Cage offre
una performance apprezzabile, confermando qualche limite di
espressività, ma allo stesso tempo dimostrando una buona presenza
scenica e una mimesi eccellente nel personaggio. Accanto a lui
Tye Sheridan, giovanissimo interprete che ha
esordito nientemeno che con Terrence Malick in
The Tree of Life ed è apparso in
Mud di Jeff Nichols.
Alla sua terza apparizione cinematografica di spessore, Sheridan si
conferma un giovane talentuoso da tenere d’occhio.
Le storie, la Storia,
venivano un tempo tramandate oralmente, quindi attraverso la
scrittura, e negli ultimi cento e passa anni la memoria storica è
coadiuvata dai supporti di registrazione audiovisivi. L’archivio,
“nosarchives.com”
ideato da Cecilia Pagliarani, che raccoglie gli home video mandati
spontaneamente da persone da tutto il mondo, vuole essere sia un
luogo di memoria della nostra società moderna, alcuni dei
contributi sono degli anni ’20, attraversando gli anni ’60 fino ai
giorni nostri, sia un modo per gli stessi “autori” di questi
video amatoriali di guadagnare qualcosa dallo sforzo creativo
realizzato in tempi non sospetti, visto che secondo la
stessa opinione dell’organizzazione, molto spesso queste immagini
risultano essere allo stesso livello se non addirittura superiore,
per quanto riguarda l’esclusività delle immagini di archivio
registrate istituzionalmente.
Il concorso esiste invece da
quest’anno, mentre il festival è alla sua seconda edizione. C’è da
dire che è soprattutto la passione a portare avanti l’opera visto
che il lavoro di nosarchives.com è tutto sulle spalle
di soli quattro dipendenti e volenterosi e curiosi stagisti
provenienti da vari indirizzi umanistici (design e cinema
soprattutto) . Il festival vuole mettere in mostra e mettere alla
prova l’usabilità dell’archivio, indicizzato in tag, che suddivide
le immagini in argomenti . Gli aspiranti concorrenti avevano due
indirizzi di ispirazione: advertising (realizzare uno spot di 45’’)
o documentario. Unica regola: che almeno il 60% del materiale
provenisse dall’archivio del festival.
Dal 12 al 14 settembre 2013,
quindi, presso l’Archivio Storico in via Mazzini, si svolgerà
un festival che mette in mostra come eravamo, forse per farci
capire meglio quello che siamo. Ospite d’onore, Gianni Amelio.
Quando la donna subisce la violenza
del proprio compagno/marito/padre/amante, in molti, esterni alla
“dinamica” di coppia, si pongono la domanda: com’è possibile? Come
una donna può sopportare e continuare a subire nonostante la realtà
dei lividi, il dolore delle botte e la continua sensazione di
pericolo che aleggia in casa? Philip Gröning,
regista, sceneggiatore e appassionato cinefilo tedesco, ci pone
davanti una realtà, una famiglia che sembra normale e felice ma che
nasconde un grande segreto.
Die Frau des Polizisten
(The Police Officer’s Wife), fortemente strutturato
in capitoli (ben 58 per una durata complessiva di 175 minuti), ci
accompagna in maniera estenuante, inevitabile e minacciosa in una
storia di violenza domestica che indaga bene, con cura ma con
voluto distacco, una realtà inesorabile che purtroppo appartiene
alla quotidianità di molte famiglie e che viene mostrata con una
escalation lenta, ma predestinata ad una fine tragica.
La struttura ad episodi che
comincia raccontandoci momenti quotidiani, scorci paesaggistici e
gesti comuni, contribuisce alla creazione di una sensazione
straniante che ci coinvolge, ma allo stesso tempo ci fa percepire,
con lentezza ma con chiarezza, che qualcosa sta per accadere.
Proprio la scelta di un racconto così strutturato, teso e
sicuramente difficile da reggere per una tale durata, è però
funzionale alla costruzione di una tensione così particolare che
innesca la morbosità dello spettatore, la voglia di vedere dove la
violenza scoppierà in tutta la sua potenza devastante.
Straordinari, nella costruzione di due personaggi fragili e
complessi, perfettamente complementari, sono i due protagonisti
David Zimmerschied e Alexandra
Finder, il carnefice e la vittima.
Die Frau des Polizisten
(The Police Officer’s Wife) è un’esperienza emotiva
che pur rimanendo di difficile fruizione si identifica con una
attenta analisi di uno status quo tragicamente attuale e
apparentemente inevitabile. Presentato in Concorso alla 7oesima
edizione del Festival di Venezia.