Via Col Vento è un film
del 1939 diretto dal grande Victor Fleming
che vede protagonisti Vivien Leigh,
Clark Gable,
Olivia de Havilland, Leslie Howard, Hattie
McDaniel.
La trama del
film Via col vento
Sud degli Stati Uniti alla vigilia
dello scoppio della Guerra di Secessione. Due ricche e felici
famiglie della Georgia: gli O’Hara e i Wilkes. La figlia maggiore
degli O’Hara ama Ashley Wilkes, che però vuole sposare Melania
Hamilton. Durante il ricevimento per l’annuncio delle nozze, nella
tenuta dei Wilkes, Rossella parla con Ashley e gli dichiara il suo
amore, ma questi non intende cambiare idea sul suo matrimonio.
Intanto si prepara la guerra, in
cui si fronteggeranno due opposte visioni: i nordisti, che vogliono
un’America industriale libera dalla schiavitù, e i sudisti, come le
due famiglie protagoniste, che sulla schiavitù basano la loro
fortuna, facendo coltivare proprio agli schiavi neri i loro campi
di cotone. Ashley sposa Melania e Rossella per ripicca accetta di
sposare il fratello di lei Carlo. Entrambi gli uomini partono per
la guerra, mentre un altro personaggio conosciuto da Rossella a
casa dei Wilkes accumula fortune durante il conflitto: lo scaltro
Rhett Butler.
Durante la guerra Carlo muore e
Rossella, rimasta vedova, raggiunge Melania e la zia ad Atlanta.
Melania aspetta un bambino da Ashley e partorisce proprio quando la
guerra volge a sfavore dei sudisti e i nordisti assediano la città.
Appena dopo il parto, perciò, le due donne, con l’aiuto di Rhett
Butler, fuggono da Atlanta per tornare nella tenuta degli O’Hara,
Tara. Rhett, prima di lasciarle e arruolarsi, dichiara il suo amore
a Rossella, la quale però lo respinge, perché ama ancora Ashley. A
Tara, tutto è cambiato: la famiglia di Rossella distrutta, la
miseria, la terra incolta. Solo la schiava governante Mamy accoglie
la padrona come un tempo. Rossella si fa coraggio e prendere le
redini della proprietà, che con duro lavoro e fatica, assieme alle
sorelle, riesce a rimettere in piedi, ma senza i fasti di un
tempo.
A guerra finita, Ashley torna e
resta a Tara con moglie e figlio, collaborando alla gestione della
tenuta. Bisognosa di denaro per pagare le nuove tasse, Rossella non
trova di meglio che “rubare” il fidanzato alla sorella Susele e
sposarlo non solo per i soldi, ma anche per convincerlo ad aprire
una segheria, che poi gestirà lei stessa e che farà la sua fortuna.
La donna infatti è ossessionata dal desiderio di ricchezza e non si
fa scrupolo di fare affari anche coi nordisti. Alla morte del
secondo marito, Rossella si ritrova sola e accetta così finalmente
la proposta di matrimonio di Rhett. I due hanno una figlia,
Diletta. Ma Rossella non sembra essere una buona madre, inoltre
Rhett, il cui amore è sincero, si accorge che lei non ha ancora
dimenticato Ashley ed è sempre più infastidito dalla volubilità
della donna. Quando Diletta muore in un incidente, i rapporti tra i
due s’incrinano definitivamente. Solo dopo la morte di Melania,
quando Ashley ammette di aver sempre amato solo sua moglie,
Rossella si accorge di aver inseguito un’illusione e scopre che il
suo unico sentimento reale è quello nei confronti di Rhett.
Nonostante lui l’abbia lasciata, lei non si perde d’animo e si
ripromette di tornare a casa, a Tara, e di riconquistarlo.
Via col vento, il film dei
record
Via col vento è senza dubbio il
film dei record: è una delle più grandi produzioni della
sua epoca, ad opera di David O. Selznick – che
volle portare sullo schermo il romanzo omonimo di Margaret
Mitchell – nonché il film che ha incassato di più in
assoluto (è stato scalzato dalla vetta solo nel 2010 da Avatar)
e la prima pellicola che spopolò in tutto il mondo.
Da record anche la durata di Via
col vento: quasi quattro ore. O. Selznick chiamò a
dirigerlo Victor Fleming, ma alla regia lavorarono
anche George Cukor e Sam Wood. Il
cast vanta una star come Clark Gable tra i
protagonisti e Vivien Leigh, già attrice di
teatro, che proprio con la sua complessa e intensa interpretazione
di Rossella vinse il suo
primo Oscar e raggiunse la fama internazionale. A renderlo di
indubbio fascino sono poi i temi: da un lato la storia coinvolgente
dell’eroina romantica, coraggiosa, bella e capricciosa che è
Rossella.
Una ragazza e una donna che vive
del suo amore ideale per un uomo, ma che al tempo stesso non si
tira indietro di fronte alle difficoltà concrete della vita, che
affronta con coraggio la guerra, la fatica, il duro lavoro, che con
la sua indipendenza e spregiudicatezza, inusuali per l’epoca,
dirige proficuamente un’azienda. Un’eroina anche cinica, egoista e
ipocrita, che paga alla fine questa sua indole con la solitudine e
l’abbandono. Personaggio sfaccettato di non facile catalogazione,
cui Vivien Leigh sa dare corpo in maniera egregia,
come farà spesso nella sua carriera trovandosi alle prese con ruoli
complessi. Senza dimenticare, poi, il grande affresco storico
creato dal regista e fortemente voluto dal produttore, il cui
intento era quello di non relegare quest’elemento a mero
sfondo.

E dunque l’America lacerata dalla
guerra di secessione, un paese ridotto alla fame e a un cumulo di
macerie da una guerra civile. A questo proposito, è vero
che Via col vento evoca spesso nostalgicamente il
vecchio sud prebellico (e dunque anche schiavista) e i suoi valori,
primo tra tutti il forte legame con la propria terra, più volte
ribadito. Tuttavia, per contro assistiamo all’emergere sulla scena
proprio degli schiavi che cessano di essere tali, e assumono un
ruolo tutt’altro che secondario nella narrazione. Emblematico in
proposito il personaggio di Mamy, che ha le fattezze, la vitalità e
l’efficacia di Hattie McDaniel e che è stata tra i
premiati con l’Oscar per la sua interpretazione.
Altro punto di forza di Via
col vento è poi il bilanciamento tra le componenti: quella
sentimentale e melodrammatica è certamente assai rilevante – legata
al tema dell’amore, della guerra e delle sue conseguenze – ma
accanto ad essa troviamo quella realistica e pragmatica e anche
quella ironica e sarcastica, affidata principalmente alle pungenti
battute di Rhett (Clark Gable), che svelano
l’ipocrisia di Rossella, e guardano con disincanto al mondo. Tra
queste, l’ultima da lui pronunciata è celeberrima: quel
“Francamente, me ne infischio.” con cui lascia, forse per
sempre, una Rossella disperata. Ma come suo costume, la
protagonista non si perde d’animo, ribadendo la perseveranza e
l’incrollabile determinazione che l’hanno sempre contraddistinta
nell’altrettanto celeberrimo: “E troverò un modo per
riconquistarlo. Dopotutto, domani è un altro giorno!”.
La pellicola resta perciò una delle
più famose di tutti i tempi, nonché delle più premiate. Ha infatti
al suo attivo ben nove statuette, tra cui: miglior film, regia,
attrice protagonista Vivien Leigh, attrice non
protagonista appunto la McDaniel, sceneggiatura, montaggio. In
Italia, Via col vento arrivò solo nel 1948.