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Biografilm Festival 2015: Matteo Garrone protagonista della seconda giornata

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Bebe Cave e Guillaume Delaunay
Bebe Cave e Guillaume Delaunay

Seconda giornata per il Biografilm Festival 2015 di Bologna. È la giornata di Matteo Garrone, che dopo aver tenuto questo pomeriggio una masterclass per gli studenti della Biografilm School (innovativo progetto di formazione promosso da Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna e Biografilm Festival), riceverà stasera il Celebration of Lives Award, il premio che Biografilm Festival dedica ai grandi narratori che con le loro opere e la loro vita hanno lasciato un segno profondo nella storia contemporanea. Della filmografia di Garrone saranno oggi proposti Il racconto dei racconti, l’ultimo film ancora nelle sale e in concorso a Cannes, e Ospiti (1998), storia di due cugini albanesi senza casa che si trovano ad essere accolti in una torrida estate romana da un fotografo in un esclusivo quartiere romano.

Partisan di Ariel Kleiman con Vincent Cassel
Partisan con Vincent Cassel

Vincent Cassel, tra gli interpreti internazionali de Il racconto dei racconti, è anche il protagonista di Partisan, proiettato in anteprima europea al festival nella sezione Bio World Wide, che sarà trasmesso in anteprima tv il 14 giugno su Sky Cinema Cult HD in versione originale sottotitolata. Partisan, diretto dal debuttante regista australiano Alison Kleiman, è uno sconvolgente racconto di formazione che ripercorre la storia del giovane Alexander, cresciuto in una casa famiglia sotto la protezione del carismatico e controverso Gregori (Vincent Cassel): un microcosmo isolato, governato da un codice morale deformato.

Altro ospite d’eccezione del festival è Simon Chinn, produttore due volte premio Oscar per il miglior documentario con Man on Wire e Sugar Man, film lanciato in Italia proprio dal Biografilm Festival. Dopo la masterclass tenuta da Simon Chinn, verrà presentato nel Concorso Internazionale il suo nuovo documentario, Garnet’s Gold, l’avvincente storia di Garnet Frost e della sua ossessione per il fantomatico tesoro di Bonne Prince Charlie, andato perduto nel 1746.

Sempre in Concorso, passa l’intenso Dal ritorno; il regista Giovanni Cioni fa conoscere allo spettatore la storia di Silvano Lippi, ufficiale italiano in Grecia che nel 1943 viene fatto prigioniero dai tedeschi a Mauthausen dove, per 39 mesi, diventa addetto ai forni crematori. Dopo 60 anni di silenzio, Lippi si dedicherà a una dolorosa ma necessaria attività di testimonianza dell’orrore vissuto fino alla sua morte, avvenuta nel 2014.

Per tutte le informazioni sui film e gli eventi: www.biografilm,it

Biografilm Festival 2015: la terza giornata tra musica e diritti civili

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Terza giornata del Biografilm Festival 2015 di Bologna nel nome di Patricio Guzmán, dei diritti civili e della musica.

Il bottone di madreperla di Patricio Guzman
Il bottone di madreperla di Patricio Guzman

Oggi il grande maestro cileno del documentario Patricio Guzmán (La battaglia del Cile, Il caso Pinochet) presenterà al pubblico Il bottone di madreperla (El Boton de Nacar), vincitore dell’Orso d’Argento per la miglior sceneggiatura a Berlino 2015. La storia e la memoria del Cile sono indissolubilmente intrecciate all’acqua e a due massacri: quello dei Selknams, il popolo nativo americano che viveva in armonia con la natura cilena, sterminato dai colonizzatori; e quello dei desaparecidos di Villa Grimaldi a Santiago, il grande centro di detenzione e tortura cileno sotto la dittatura di Pinochet. Sono queste le chiavi interpretative usate dal regista per raccontare il Cile. «Il Cile è un paese che sta vivendo una realtà molto strana», ha dichiarato Guzmán all’incontro con la stampa del 5 giugno scorso, «c’è un desiderio di progresso economico e un desiderio di dimenticare la storia. Ciò porterà a un altro disastro; non si può vivere in questo modo, non si può vivere dimenticando. Il territorio del Cile è un territorio meraviglioso, immenso ma disabitato, vuoto. Una terra piena d’acqua, bellissima. È molto bello stare lì, perché si percepisce la solitudine e tutto il pianeta».

I Am Michael di Justin Kelly con James Franco e Zachary QuintoL’altro importante filo conduttore della giornata è rappresentato dall’attivismo per i diritti Lgbt. Ci sarà, infatti, la première italiana di I Am Michael, film di Justin Kelly con James Franco e Zachary Quinto sulla storia vera di Michael Glatze, fervente attivista gay che ha deciso di rinnegare la propria omosessualità dopo aver abbracciato un credo ortodosso dopo una profonda crisi personale. Altra proiezione molto attesa è quella di Torri, checche e tortellini, il documentario diretto da Andrea Adriatico sulla nascita del Cassero LGBT Center di Bologna, certamente una delle tappe più significative nella storia del movimento omosessuale italiano. La scanzonata e commovente ricostruzione di quell’avventura segna, infatti, una svolta cruciale: il passaggio dalla rivolta alla rivendicazione di spazi pubblici. E della città capoluogo che, nonostante tutte le sue contraddizioni, disse sì e concesse all’Arcigay non solo uno spazio pubblico, ma addirittura un monumento storico. Il tema Lgbt a Biografilm proseguirà nel corso della rassegna grazie a una collaborazione con il Cassero Center attiva su numerosi titoli in programma: saranno programmati anche Olya’s Love di Kirill Sakharnov, Voglio dormire con te di Mattia Colombo e The Amina Profile di Sophie Deraspe.

Enzo Jannacci, Lo Stradone con baglioreLa grande musica italiana è oggi celebrata al Biografilm Festival innanzitutto con l’omaggio a Enzo Jannacci, che solo pochi giorni fa avrebbe compiuto ottant’anni, protagonista del documentario Jannacci – Lo stradone col bagliore di Ranuccio Sodi, amico di Jannacci fino alla morte del cantautore avvenuta nell’aprile del 2013. Lo stradone col bagliore è un omaggio in musica, parole e immagini al modo di vivere e fare arte di Jannacci, ma anche di Milano, vista come una vera e propria fucina di talenti, da Giorgio Gaber a Giorgio Faletti, da Diego Abatantuono a Massimo Boldi, da Cochi e Renato a Paolo Rossi.

Sarà, inoltre, proiettato Senza Lucio di Mario Sesti, documentario dedicato al compianto e indimenticato cantautore bolognese Lucio Dalla.

Nel Concorso Internazionale passa The Troublemaker di Roberto Salinas, uno dei due film italiani: un focus sulla figura di Miguel d’Escoto Brockmann, controverso presidente dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 2008 che guiderà lo spettatore alla scoperta dell’Onu, del suo funzionamento e delle complesse correnti che uniscono e allontanano gli Stati membri.

Per dare uno sguardo al programma e al resto degli eventi: www.biografilm.it

 

Biografilm Festival 2015: la carica degli italiani

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Biografilm Festival 2015: la carica degli italiani

Il Biografilm Festival 2015 di Bologna continua dopo aver assegnato i riconoscimenti del Concorso Internazionale (qui la lista dei vincitori), concentrando lo sguardo su quattro produzioni biografiche italiane, presentate nelle sezioni Biografilm Italia e Biografilm Music. Della prima fanno parte Uomini Proibiti, di Angelita Fiore, che riflette sullo scottante tema del celibato sacerdotale per la Chiesa cattolica, e Napolislam di Ernesto Pagano, che racconta le storie di napoletani convertiti all’Islam e delle piccole e grandi criticità che questa decisione comporta nella loro vita quotidiana.

Napolislam di Ernesto Pagano
Napolislam di Ernesto Pagano

Nella sezione Biografilm Music verranno, invece, presentati Numero Zero di Enrico Bisi, sulla storia della musica hip hop in Italia, e lo sperimentale Unità di Produzione Musicale di Pietro De Tilla, Elvio Manuzzi e Tommaso Perfetti sul dissidio tra libertà creativa e imposizione commerciale. Settantadue musicisti vengono assunti da una fabbrica, dotati di numero di matricola e tuta, e di un compito: produrre musica su scala industriale in otto ore lavorative, divisi in gruppi come in una vera catena di montaggio.

 

 

Entra, inoltre, nel vivo l’omaggio a Michael Madsen, il documentarista danese che nelle sue opere mescola verità e finzione per analizzare la condizione dell’uomo in relazione al suo ambiente e al contempo le mutazioni e le rivoluzioni che il tempo, la scienza, il pensiero umano producono nella realtà nel suo farsi. Oggi il festival bolognese gli rende onore con The Average of average e con l’episodio di Cattedrali della Cultura 3D dedicato al carcere di Halden, in Norvegia, definito dalla rivista Time come “la prigione più umana al mondo”. Verrà, inoltre, riproposto Into Eternity: A Film for the Future, costruito a partire dalla realizzazione del primo deposito permanente di scorie radioattive a Onkalo, in Finlandia, 5 km sottoterra.

Per tutte le informazioni: www.biografilm.it

 

 

Biografilm Festival 2015: l’arte protagonista della penultima giornata

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Il Biografilm Festival 2015 offre oggi una programmazione dedicata all’arte, in collaborazione con Sky Arte HD e si accinge a consegnare i suoi ultimi riconoscimenti, premiando i vincitori della sezione Biografilm Italia, i preferiti del pubblico nonché la migliore opera prima.

Mario Carbone, il fotografo con la macchina da presa di Giuseppe D’Addino
Mario Carbone, il fotografo con la macchina da presa di Giuseppe D’Addino

Il primo focus si concentra sulla scoperta di Mario Carbone, fotografo e documentarista che ha saputo cogliere i momenti cruciali del cambiamento della società e della cultura italiane, dalle lotte operaie all’occupazione delle terre in Calabria, dall’alluvione di Firenze del 1966 alla performance di Ulay e Marina Abramovic alla galleria d’arte moderna di Bologna nel 1977. Di Mario Carbone il festival presenta una selezione di documentari, seguita dall’anteprima mondiale del film di Giuseppe D’Addino Mario Carbone, il fotografo con la macchina da presa, che rende conto dell’attività a 360 gradi di Carbone lasciando emergere la sua visione del mondo. A Mario Carbone sarà poi consegnato il Celebration of Lives Award, il premio che Biografilm Festival dedica ai grandi narratori, andando così ad affiancare gli altri vincitori di quest’anno Matteo Garrone e Frederick Wiseman.

I ritratti di altri due importanti artisti arricchiranno poi il cartellone. Innanzitutto, Chi è Alberto Garutti e perché parla di noi di Giampaolo Penco, dedicato ad Alberto Garutti, critico e maestro dell’arte pubblica. Il film racconta la preparazione e l’inaugurazione della mostra a lui dedicata al PAC, l’installazione permanente nel grattacielo Unicredit a Milano, il lavoro nel suo studio e tra i collaboratori, con il filo rosso di un concetto caro all’artista: l’irripetibilità dell’esperienza. A seguire, sempre in anteprima mondiale, sarà la volta di I come Isgrò di Nunzio Gringeri e Riccardo Cannella,  dedicato all’artista concettuale ma anche giornalista, scrittore, drammaturgo e poeta Emilio Isgrò.

Dopo la premiazione dei premi del pubblico, della sezione Biografilm Italia e della migliore opera prima, verrà consegnato anche al documentarista danese Michael Madsen il Celebration of Lives Award e sarà proiettato il suo The Visit, il film celebrato a Sundance 2015, dove il regista mette in scena un ipotetico “incontro del terzo tipo” tra umani e alieni, immaginando la situazione dell’incontro, i rischi e le tensioni scatenanti, le strategie di politici, scienziati, agenzie spaziali.

Per scoprire gli ultimi eventi, consultate il sito del festival:

www.biografilm.it

 

Biografilm Festival 2015: il programma della quinta giornata

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Biografilm Festival 2015: il programma della quinta giornata

Quinta giornata del Biografilm Festival 2015 che, fino al 15 giugno, proporrà il meglio dei documentari e della fiction a tema biografico. Il programma odierno si concentra in particolar modo sui mezzi di comunicazione di massa, indagando la loro evoluzione negli ultimi decenni.
La nascita del talk show politico, così come lo intendiamo oggi, è raccontata da Best of Enemies di Robert Gordon e Morgan Neville. Il documentario, inserito nella sezione Contemporary Lives, ripropone il confronto televisivo tra il repubblicano William Buckley e il democratico Gore Vidal, andato in onda sulla Abc nell’estate del 1968. Non un banale confronto dialettico sulle rispettive visioni degli Stati Uniti, ma un’arena verbale senza esclusioni di colpi. Gli ascolti salirono alle stelle e la tribuna politica non avrà più lo stesso profilo.

Il regista e giornalista Marco Spagnoli e il press agent Enrico Lucherini
Marco Spagnoli ed Enrico Lucherini

Di “manipolazione” delle informazioni e dell’immaginario se ne intende Enrico Lucherini, storico press agent del cinema italiano, oggi ospite del festival bolognese. Dalla sua frenetica creatività deriva il neologismo “lucherinata”, ossia il finto scandalo creato ad arte per promuovere film e star. Il documentario a lui dedicato, diretto da Marco Spagnoli nel 2014, Enrico Lucherini – Ne ho fatte di tutti i colori sarà proiettato nella sezione Biografilm Arte e precederà la masterclass che lo stesso Lucherini terrà ai ragazzi della Biografilm School. Nella sezione Music si terrà, invece, l’anteprima mondiale di Lucia la cetra del quartetto di Mietta Albertini, a cui parteciperà, oltre alla regista, Carlo Savona, figlio di Lucia Mannucci del Quartetto Cetra.

Si parla ancora di Stati Uniti nella sezione Contemporary Lives con Invasion di Abner Benaim sull’invasione americana di Panama, e con Silenced di James Spione: un’incursione nei Servizi di sicurezza Usa per denunciare le sistematiche violazioni della privacy e il ricorso alle torture e a procedure illegali nella lotta al terrorismo dopo l’11 settembre.

The Salvation filmIn concorso passa Sumé – The sound of revolution, opera prima di Inuk Silis Høegh sul processo di indipendenza groenlandese, passato anche attraverso la musica della band Sumé. Nella sezione Europa viene presentato The Salvation, il western di Kristian Levring con Mads Mikkelsen ed Eva Green.

Potete seguire il festival anche su: www.biografilm.it

Biografilm Festival 2015: il programma

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Biografilm Festival 2015: il programma
Matteo Garrone sul set del film
Matteo Garrone sul set del film Il Racconto dei Racconti

Torna il grande cinema biografico con l’11esima edizione del Biografilm Festival – International Celebration of Lives, che si svolgerà dal 5 al 15 giugno a Bologna proponendo un fitto programma di anteprime internazionali, nazionali ed europee, masterclass, incontri con registi e produttori, oltre agli omaggi a Matteo Garrone, Roberto Minervini, Antonietta De Lillo ma soprattutto a Michael Madsen, Signe Byrge Sørensen, produttrice dei due documentari capolavoro di Joshua Oppenheimer (The Act of Killing e The Look of Silence) e ai grandi maestri del doc Patricio Guzmán e Albert Maysles.

Se il biopic negli ultimi dieci anni sembra essere stato eletto come una delle forme privilegiate del racconto cinematografico contemporaneo, particolarmente gradito anche in chiave premi (Oscar su tutti), il Biografilm Festival si pone l’ambizioso obiettivo di operare una selezione ragionata a livello globale di fiction e documentari incentrati sul racconto di vita, prediligendo sguardi poco consueti e riflettendo sui processi biografici all’epoca dei selfie e dei social network. “La continua espansione delle fonti disponibili ha comportato un completo ribaltamento nella creazione del racconto biografico – ha spiegato il direttore artistico Andrea Romeo –. Un tempo fare biografia era un’attività additiva: la difficoltà stava nel reperire tutto il materiale possibile sull’argomento trattato. Oggi è diventata un’attività sottrattiva e selettiva“.

citizenfourNon a caso, il leitmotiv della rassegna 2015 è “Vite Connesse – Dalla fine della privacy al sapere collettivo”, declinato in temi di non semplice decifrazione come la privacy, la gestione dei dati e della propria immagine personale, potenziati nelle loro implicazioni dallo strapotere di internet e delle nuove tecnologie digitali. Uno dei film più attesi è, infatti, Citizenfour (documentario premiato quest’anno con l’Oscar), che ricostruisce l’incontro tra la regista Laura Poitras, i giornalisti Glenn Greenwald ed Ewen MacAskill e l’ex tecnico della Cia Edward Snowden, nel corso del quale si rivelano i documenti che testimoniano la massiccia invasione della privacy operata dalla NSA nei confronti dei cittadini Usa e dei governi stranieri.

Il festival inaugura il 5 giugno con l’anteprima italiana di Amy – The Girl Behind The Name, il discusso documentario dedicato ad Amy Winehouse firmato da Asif Kapadia (Senna), già presentato all’ultimo festival di Cannes, che sarà distribuito nel nostro Paese il 15, 16 e 17 settembre prossimi.

amy winehouseSono 111 i film che compongono le diverse sezioni della manifestazione. Ecco qualche coordinata per orientarsi.

Concorso internazionale: dieci anteprime provenienti da tutto il mondo si contenderanno il Best Film Unipol Award per il miglior film, il Life Tales Award, assegnato al più travolgente racconto biografico, e il Premio Hera “Nuovi Talenti” per la miglior opera prima. Da segnalare El boton de nacar di Patricio Guzmán (premio al Festival di Berlino per la sceneggiatura) e gli italiani – per la prima volta nel concorso principale – Dal ritorno di Giovanni Cioni e The Troublemaker di Roberto Salinas.

Contemporary Lives ossia una fotografia del presente che viviamo attraverso la lente d’ingrandimento dei biopic. Il protagonista di quest’anno è il potere. Tra i titoli: Best of Enemies, sul confronto televisivo avvenuto nel 1968 tra il repubblicano William Buckley e il democratico Gore Vidal; e Torri, checche e tortellini, la storia del Cassero, il primo centro italiano Lgbt sorto a Bologna e sviluppato in un edificio monumentale concesso dal Comune nel 1982.

The Salvation
The Salvation

Biografilm Europa propone il meglio delle produzioni del Vecchio Continente, tra cui Lo straordinario viaggio di T.S. Spivet di Jean-Pierre Jeunet e il western danese The Salvation di Kristian Levring con Mads Mikkelsen, Eva Green, Jeffrey Dean Morgan ed Eric Cantona. Elijah wood è il protagonista di Set Fire to the Stars, nuova opera di Andy Goddard sul poeta Dylan Thomas, ma il titolo di punta della sezione è The Brand New Testament, il nuovo film del belga Jaco Van Dormael (acclamato regista di Mr Nobody) con Catherine Deneuve, presentato in anteprima italiana a Biografilm dopo il passaggio in Croisette.

– La nuova sezione Biografilm World Wide riunisce racconti emblematici sotto il profilo culturale, storico e politico. Attesa per Going Clear: Scientology and the Prison of Belief di Alex Gibney, sulla setta che comprende anche celebrità di Hollywood; I am Michael di Justin Kelly sull’attivista gay Michael Glatze con James Franco e Zachary Quinto; il “romanzo di formazione” Partisan di Ariel Kleiman, premio speciale della giuria per la fotografia nella sezione World Cinema Dramatic al Sundance 2015 con Vincent Cassel e Steve McQueen: The Man & Le Mans di Gabriel Clarke e John McKenna.

Completano il programma le sezioni Biografilm Italia, Best of Fest (opere che hanno ricevuto consensi nei migliori festival del mondo) e le due sezioni dedicate alla musica e all’arte.

Ogni giorno seguiranno aggiornamenti sul programma. Per tutte le informazioni si può visitare:

www.biografilm.it

Biografilm Festival 2015: annunciati i vincitori

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Il bottone di madreperla di Patricio Guzman
Il bottone di madreperla di Patricio Guzman

Il Biografilm Festival 2015 ha concluso il suo Concorso Internazionale con la cerimonia di premiazione che, ieri sera, ha reso noti i vincitori. A conquistare il Best Film Unipol Award è stato El boton de nacarIl bottone di madreperla del maestro cileno Patricio Guzmàn. La giuria, formata da Silvio Soldini, Elena Fortes, Gloria Giorgianni e Angela Baraldi (assente alla cerimonia per motivi di salute), ha riconosciuto il documentario come “un film di grande impatto visivo e di profonda riflessione sulla vita, sul passato e sulla memoria attraverso un linguaggio che riesce a coniugare poesia e scienza con una forte denuncia storico-politica. Un film che ci guida alla ricerca del nostro posto nell’universo”.

The Russian Woodpecker di Chad Gracia
The Russian Woodpecker di Chad Gracia

Il Life Tales Award per il più travolgente racconto biografico è invece andato a uno dei titoli più apprezzati della competizione, ossia The Russian Woodpecker di Chad Gracia. “La vita, l’arte, l’attivismo politico in un film fuori dagli schemi, che attraverso un personaggio creativo e visionario si domanda i perché di una tragedia come quella di Chernobyl”, è stata la motivazione della giuria. La menzione speciale a disposizione dei giurati è stata attribuita a A Syrian Love Story di Sean McAllister “per il coraggio e la tenacia di raccontare, con un linguaggio diretto e senza filtri, una storia d’amore e di guerra portandoci dentro la quotidianità di una famiglia stravolta dall’idealismo e dalla violenza”.

Il Biografilm Festival 2015 prosegue fino al 15 giugno con la sua articolata ricognizione sulla vita e sulle biografie di persone dalle storie straordinarie ed emblematiche per il resto dell’umanità. Per scorpire gli altri appuntamenti, basta collegarsi al sito della rassegna:

www.biografilm.it

Biografilm Festival 2015, settima giornata con Steve McQueen e il fumetto

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Steve McQueen sul set de Le 24 Ore Di Le Mans (1971) di Lee H. Katzin La settima giornata del Biografilm Festival 2015 è all’insegna di Steve McQueen, protagonista assoluto del documentario Steve McQueen: The Man & Le Mans di Gabriel Clarke e John McKenna, che viene oggi presentato al pubblico della rassegna dopo la proiezione al gala di inaugurazione il 4 giugno scorso e che uscirà al cinema in autunno per I Wonder Pictures e Unipol Biografilm Collection. Questo week-end scatta la 24 Ore di le Mans e quale occasione migliore per rievocare il sogno del grande attore di realizzare un film epocale – Le 24 Ore Di Le Mans appunto, film del 1971 diretto da Lee H. Katzin – il più realistico mai girato sulle corse automobilistiche. L’immortale icona attoriale non immaginava però quanto impegno e quanti sforzi sarebbero stati necessari per raggiungere l’agognato traguardo. Nel documentario, Chad McQueen costruisce sul filo della memoria paterna un film nel film sul circuito dove l’icona della vita spericolata sfrecciò confondendo la finzione con la realtà dell’autodromo. “Quattro anni fa Andrew Marriott, produttore del film è venuto da me – ha dichiarato il co-regista John McKenna, ospite a Bologna per l’anteprima del film – io e Gabriel abbiamo letto la sceneggiatura e ci siamo detti che questa è una storia veramente fantastica e che non era stata mai raccontata così”.

Dylan Dog il film
Dylan Dog

Co-protagonista della giornata è il fumetto. Dopo aver presentato a Biografilm due anni fa il suo Come Tex nessuno mai, un ritratto appassionato di Gian Luigi Bonelli, Giancarlo Soldi porta oggi al festival un altro lavoro dedicato a un grande nome del fumetto italiano, Tiziano Sclavi, creatore di Dylan Dog e sceneggiatore tra gli altri per Zagor, Mister No e Ken Parker, oltre che romanziere. Il documentario Nessuno siamo perfetti è il ritratto inedito e sincero di Tiziano Sclavi che rivela i suoi pensieri più profondi. Stasera si terrà poi, in collaborazione con Sky Arte HD, l’anteprima mondiale de Gli Italiani e il fumetto, il documentario di Paolo Caredda che raccoglie cinquanta storie di lettori, cinquanta dichiarazioni d’amore per il fumetto. Attraverso gli aneddoti e i ricordi di una storia, di un personaggio, di un episodio, ripercorriamo la storia e la leggenda del fumetto, da Tex a Dylan Dog, da Hugo Pratt ad Andrea Pazienza.

Si segnalano, inoltre, l’anteprima mondiale di A proposito di Franco di Gaetano Di Lorenzo, dedicato al regista palermitano Franco Indovina; l’anteprima italiana di Iraqi Odyssey, titolo in Concorso con il regista Samir in sala e l’anteprima internazionale di A Syrian Love Story, sempre in concorso, alla quale parteciperanno il regista Sean McAllister e i protagonisti del film Amer Daoud e Raghda Hasan. 

Per tutte le informazioni, il programma è disponibile al sito: www.biografilm.it

Biografilm Festival 2015 entra nel vivo con la sesta giornata

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Biografilm Festival 2015 entra nel vivo con la sesta giornata
The Russian Woodpecker di Chad Gracia
The Russian Woodpecker di Chad Gracia

È la bugia il tema della sesta giornata del Biografilm Festival 2015, la manifestazione bolognese dedicata al cinema biografico ormai entrata decisamente nel vivo. In tempo di “vite connesse” e di digitalizzazione imperante, i documentaristi, i cineasti e gli artisti si interrogano sulla veridicità di determinati eventi e fenomeni. The Russian Woodpecker di Chad Gracia, film rivelazione al Sundance 2015, è il titolo del Concorso Internazionale destinato a mettere in discussione tutte le certezze che, fino ad oggi, hanno sostenuto il racconto storico e sociale del disastro di Chernobyl. Il documentario segue l’indagine dell’artista ucraino Fedor Alexandrovich che arriva a scoprire la Duga, una gigantesca e misteriosa antenna costruita dai sovietici nei pressi della centrale nucleare per intercettare e disturbare le comunicazioni occidentali, e che potrebbe non essere estranea allo scoppio del reattore avvenuto nel 1986.

Le bugie sono, inoltre, quelle responsabili dell’inizio di una guerra, denunciate da War of Lies (sezione Contemporary Lives) di Matthias Bittner. Il dossier su Al-Janabi, iracheno rifugiatosi nel 1999 a Colonia che dichiara di essere un ingegnere chimico militare e collabora con i Servizi tedeschi rivelando l’esistenza di armi di distruzione di massa nelle mani di Saddam Hussein, diventerà il pretesto per l’invasione dell’Iraq nel 2003. Anche se il rapporto tra Al-Janabi e i Servizi segreti è ormai interrotto dall’ottobre 2000. Attraverso una lunga intervista, alternata a ricostruzioni, il documentario mira a svelare i retroscena di questa pesante menzogna. Sempre nella sezione Contemporary Lives, verrà proiettato Democrats della danese Camilla Nielsson, che ha seguito per tre anni il lungo e complesso processo di elaborazione della Costituzione dello Zimbabwe del presidente Robert Mugabe.

In Your Arms di Samanou Acheche Sahlstrøm
In Your Arms di Samanou Acheche Sahlstrøm

Scomode verità riguardano anche le multinazionali dello zucchero, come ci spiega Sugar Blues di Andrea Culkova, che sceglie il punto di vista di una mamma che deve eliminare lo zucchero dalla dieta familiare perché soffre di diabete gestionale. Il titolo è presentato nell’ambito della sezione Best of Fest, che propone oggi anche Walking With Red Rhino di Marilena Moretti, ritratto del filmmaker Alberto Signetto.

Biografilm Europa propone poi altri due titoli: In Your Arms di Samanou Acheche Sahlstrøm, sul dibattuto tema dell’eutanasia, e Set Fire to the Stars di Andy Goddard, dove un aspirante poeta, interpretato da Elijah Wood, riceve l’incarico di fare da “angelo custode” a uno degli autori più geniali e sregolati del suo tempo, Dylan Thomas, in tour negli Usa.

Per tutte le news: www.biografilm.it

 

Biografilm Festival 2015 chiude il concorso internazionale

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Biografilm Festival 2015 chiude il concorso internazionale
The Brand New Testamen di Jaco Van Dormael.
The Brand New Testamen di Jaco Van Dormael.

Il Biografilm Festival 2015 chiude stasera il Concorso Internazionale, ma la rassegna proseguirà fino al 15 giugno con numerose proiezioni. Ad assegnare il Best Film Unipol Award – Biografilm Festival 2015 per il miglior film e il LifeTales Award per il più travolgente racconto biografico, è la giuria internazionale formata dal presidente Silvio Soldini, dall’attrice e musicista Angela Baraldi, da Elena Fortes, direttrice di Ambulante, il più importante festival del cinema documentario del Messico e dalla produttrice Gloria Giorgianni. La cerimonia di premiazione precederà la proiezione di The Brand New Testament, la nuova surreale commedia firmata dal regista belga Jaco Van Dormael (Toto le heròsMr.Nobody), presentata con grande successo all’ultimo Festival di Cannes, che calerà il sipario sulla sezione Biografilm Europa.

Oggi prende, inoltre, il via l’omaggio a Michael Madsen, che culminerà domenica 14 giugno con l’anteprima italiana di The Visit, fanta-documentario sull’incontro mai avvenuto tra l’uomo e gli extra-terrestri; evento di punta di quella che sarà la cerimonia di premiazione della sezione Biografilm Italia, dei premi del pubblico e del premio Opera Prima.

Segui tutti gli eventi su www.biografilm.it

Biografilm Festival 2015 chiude con il doc su Scientology

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Biografilm Festival 2015 chiude con il doc su Scientology

Chiusura d’onore per il Biografilm Festival 2015 che ha registrato dieci giorni intensissimi di eventi, incontri e proiezioni. Partendo dalle storie e dalle biografie, la rassegna bolognese ha raccontato l’Italia e il mondo, svelando storie straordinarie di personaggi noti e soprattutto meno noti, tracciando tematiche universali e particolari dalle infinite valenze sociali, culturali, storiche, politiche e religiose.

Film di chiusura è l’atteso Going Clear: Scientology e la prigione della fede di Alex Gibney, che uscirà nelle sale italiane il 25 giugno per Lucky Red. Il documentario, basato sul libro del premio Pulitzer L. Wright, sviscera diversi aspetti della discussa e controversa chiesa di Scientology, tornando alle origini con il ritratto intimo del fondatore L. Ron Hubbard e passando poi a descriverne le modalità di funzionamento, dal reclutamento alle pratiche giornaliere, fino al coinvolgimento delle celebrità hollywoodiane che di fatto hanno contribuito a diffonderne il credo. 

Il Biografilm Festival avrà domani e mercoledì un’appendice finale, con diverse repliche dei titoli premiati e l’anteprima italiana di While we’re Young di Noah Baumbach con Ben Stiller e Naomi Watts.

Ieri sono stati, infine, consegnati gli ultimi riconoscimenti ufficiali.

Napolislam di Ernesto Pagano
Napolislam di Ernesto Pagano

La Giuria per la sezione Italia, composta quest’anno dai registi Antonietta De Lillo, Michele Fornasero (smoKings) ed Enrico Salvatori (Dai nostri inviati), hanno assegnato  il Biografilm Italia Award | Biografilm Festival 2015 a Napolislam di Ernesto Pagano con la seguente motivazione: “Un film necessario, un affresco di un’Italia islamica nella cattolica Napoli di oggi, negli anni della islamofobia. Una regia che con bravura e naturalezza mette assieme tante storie in un unico racconto”. Menzioni speciali sono state assegnate a L’equilibrio del cucchiaino di Adriano Sforzi e a Samsara Diary di Ramchandra Pace. Il Premio di distribuzione attribuito da Unipol Biografilm Collection e I Wonder Pictures è stato infine consegnato a Numero Zero di Enrico Bisi.

The Brand New Testamen di Jaco Van Dormael.
The Brand New Testamen di Jaco Van Dormael

Ramchandra Pace si è portata a casa anche il premio Hera per la miglior opera prima per la sezione Biografilm Italia, mentre sul fronte del Concorso Internazionale ha trionfato The Russian Woodpecker di Chad Gracia.

Anche il pubblico del festival ha fatto sentire la propria voce, premiando con l’Audience Award – come del resto la giuria – Il bottone di madreperla di Patricio Guzman per quanto riguarda il Concorso, India’s Daughter di Leslee Udwin per la sezione Contemporary Lives, The Brand New Testament di Jaco Van Dormael per Biografilm Europa, L’equilibrio del cucchiaino di Adriano Sforzi e Numero Zero di Enrico Bisi per la sezione Music.

L’appuntamento è fissato per il 2016 con la dodicesima edizione di Biografilm Festival.

www.biografilm.it

Biografilm Festival 2015 al via con Amy

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Biografilm Festival 2015 al via con Amy

amywinehousePrende ufficialmente il via il Biografilm Festival 2015 di Bologna, il primo festival dedicato ai film, ai documentari e ai progetti biografici consacrati ai racconti di vita (qui il programma della rassegna) che arriva quest’anno all’undicesima edizione. La prima giornata è dedicata a personaggi femminili forti. La vetrina è tutta per Amy Winehouse; l’anteprima italiana del documentario Amy – The Girl Behind the Name di Asif Kapadia, che arriverà nelle nostre sale solo a settembre (sarà distribuito nelle tre giornate del 15, 16 e 17 settembre da Nexo Digital e Good Films) è uno dei piatti forti della kermesse. Nella nuova sezione Bio World Wide sarà proiettato È arrivata mia figlia, in uscita nelle sale italiane, alla presenza della regista Anna Muylaert. L’omaggio al grande documentarista Albert Maysles, scomparso a marzo all’età di 88 anni, prende le mosse da Iris, ritratto dell’effervescente Iris Apfel, ultranovantenne fashion guru di New York e interior designer per ben nove presidenti Usa, da Truman a Clinton.

Una sequenza del doc Terra di mezzo di Matteo Garrone
Terra di mezzo di Matteo Garrone

L’omaggio a Matteo Garrone inizia ripercorrendo gli esordi da documentarista del cineasta: Terra di mezzo del 1997, che fotografa la vita sulla strada tra prostitute nigeriane, un benzinaio egiziano abusivo e due albanesi alle prese con il lavoro nero; e Oreste Pipolo fotografo di matrimoni (1998), sulla figura del fotografo napoletano (scomparso a febbraio), definito il “Maradona” dei matrimoni. Il regista documentarista Patricio Guzmán, di cui verrà oggi riproposto Nostalgia de la Luz (2010), terrà oggi pomeriggio una masterclass agli studenti della Biografilm School e ai Follower del festival.

Il Concorso Internazionale si inaugura con The possibilities are Endless di James Hall ed Edward Lovelace, che racconta il difficile percorso di guarigione dall’ictus di Edwyn Collins, frontman degli Orange Juice, grazie soprattutto all’amore della moglie Grace Maxwell. La sezione collaterale dedicata all’arte si accende con Piccolo gruppo in moltiplicazione (2015) di Emanuele Angiuli sull’esperienza di A/traverso, foglio di agitazione non periodico, fondato a Bologna nel maggio del 1975 da Franco “Bifo” Berardi e dal collettivo omonimo. Biografilm Italia propone, invece, L’equilibrio del cucchiaino di Adriano Sforzi, dedicato alla vita del circense Alberto “Bertino” Sforzi.

The possibilities are Endless, in Concorso Internazionale al Biografilm festival 2015
The possibilities are Endless, in Concorso Internazionale

Il Biografilm Festival 2015 vive, come già gli anni passati, anche fuori dalla sala cinematografica con gli eventi del Bio Parco: spettacoli live, djset e concerti che si svolgono nel Parco del Cavaticcio adiacente alla Cineteca bolognese. Protagonista e madrina della festa d’inaugurazione di Biografilm 2015 sarà la cantautrice Meg, che presenterà questa sera per la prima volta dal vivo il suo nuovo album da solista, Imperfezione.

Per tutte le info: www.biografilm.it

Biografilm Festival 2014: incontro con Andrea Romeo

Biografilm Festival 2014: incontro con Andrea Romeo

Biografilm Festival 2Nella cornice della Casa del Cinema di Villa Borghese il direttore artistico Andrea Romeo ha presentato, brevemente, il programma- in anteprima- del Biografilm Festival che si tiene, da ormai dieci anni, a Bologna durante l’estate (nello specifico: quest’anno dal 6 al 16 Giugno).

Lo scopo del Festival è quello di trovare e divulgare al pubblico piccole e grandi storie, in grado di far riflettere ed emozionare, mostrando percorsi ed esperienze che hanno influenzato e determinato la vita di una singola persona o di un’intera generazione, per non parlare del mondo intero.

Biografilm FestivalNumerosi i film in concorso, provenienti da svariati paesi e suddivisi per categorie: What’s Culture?, Celebration, Concorso Internazionale, Biografilm Europa, Biografilm Italia, Celebration of Lives Award e poi omaggi e Best Of; oltre alla volontà di approfondire l’orizzonte culturale inoltrandosi in territori sempre più insoliti e sconosciuti, la domanda che si pone quest’anno il festival (e alla quale tenta di rispondere la sezione Celebration) è: What’s the Culture, ovvero “cos’è la cultura”? come la creiamo e la esprimiamo? Per provare a rispondere, la programmazione prevede una serie di documentari che da un lato esplorano i temi, le idee e le testimonianze dei grandi personaggi del mondo della Cultura, che dall’altro provano a raccontarLa attraverso quelli che sono i suoi luoghi e le sue “cattedrali”. Da Alphabet di Wagenhofer a National Gallery di Wiseman, da The Great Museum di Holzhausen a The Salt of the Earth di Salgado, dal nuovo documentario di Gondry Is the man Who is Tall Happy? Fino ai brevi film in 3D Cathedrals of Culture, passando per eccezionali ed esclusive anteprime come Burroughs: The Movie di Aaron Brookner, Piero Tosi 1690, l’inizio di un secolo di Francesco Costabile, fino a Travelling (in)to Fluxus di Irene di Maggio e infine L’Orchestra. Claudio Abbado e i musicisti della Mozart di Helmut Failoni e Francesco Merini.

Per quanto riguarda il concorso internazionale, invece, si spazia tra i generi raccontando biografie con toni più o meno lievi e ironici, passando dalle vite straordinarie di artisti, personalità pubbliche a persone sconosciute ma dalle vite straordinarie. Come ogni anno, il Biografilm Festival presenta dieci storie di vita eccezionali e coinvolgenti, dieci imperdibili anteprime nazionali e internazionali provenienti da ogni angolo del mondo: dall’Indonesia al Messico, dalla Cina alla Francia, dalla Libia agli Stati Uniti, dalla Finlandia all’Algeria, dall’Inghilterra alla Bielorussia. I film in concorso saranno valutati da una giuria internazionale che assegnerà i premi Best Film Unipol Award/ Biografilm Festival 2014 (miglior Film), Best Life Award (per il più travolgente racconto biografico), il prestigioso Richard Leacock Award alla miglior opera prima e infine l’Audience Award assegnato dal pubblico. La giuria internazionale di quest’anno è composta dal produttore Danny Bramson, il maestro del documentario Nicolas Philibert, il regista- sceneggiatore- produttore Sebastiàn Lelio e gli sceneggiatori Ludovica Rampoldi e Marco Pettenello.

Per questa edizione il Biografilm amplia il suo orizzonte e offre uno spazio maggiore al cinema di fiction, dedicando al genere biopic la nuova sezione Biografilm Europa che presenterà i migliori biopic prodotti dai 28 paesi dell’Unione Europea: tra questi, non si possono non citare il pluripremiato Frank di Lenny Abrahamson (con protagonista il talentuoso Michael Fassbender) e il nuovo film di John Ridley, premio Oscar 2014 per il film 12 Anni Schiavo e qui nella doppia veste anche registica per raccontare, per la prima volta sul grande schermo, l’appassionata ed avvincente vita della rockstar (prima che icona generazionale) Jimi Hendrix nel suo Jimi: All by My Side.

La sezione Biografilm Italia si concentra, invece, sulle eccellenze del cinema biografico (in ambito documentaristico) italiano prodotte in questo mese; infine, nella sezione Contemporary Lives verranno presentati in anteprima 12 Film Internazionali gettando una panoramica nuova sulle ultime tendenze del cinema contemporaneo, concentrato soprattutto sull’arte del raccontare, con un occhio speciale sull’argomento diversità e sull’uso dell’ arte come strumento di trasformazione sociale e personale.

Biografilm 2016: gran finale con Marina Abramović e Jaco Van Dormael

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Si avvia alla conclusione il Biografilm Festival 2016. Stasera si terrà la cerimonia di consegna dei premi del pubblico della kermesse nella prestigiosa cornice del Teatro Comunale di Bologna. L’appuntamento sarà arricchito dall’anteprima europea di The Space in Between: Marina Abramovic and Brazil di Marco Del Fiol.

In viaggio in Brasile alla ricerca di nuovi stimoli creativi, Marina Abramović intraprende un percorso di guarigione spirituale. Il sincretismo religioso del Brasile più profondo si fa percorso personale e artistico e racconto per immagini, in un seducente intreccio di profondità e ironia. Tra cerimonie di purificazione e trip psichedelici, Marina riflette sulle affinità tra performance artistiche e rituali e si mette totalmente a nudo, in un tragitto anche interiore nei meandri del suo passato difficile. Un film autenticamente “in between”, sospeso tra arte e vita, tra road movie e spiritual thriller, tra diario intimo e osservazione antropologica.

Ospite di oggi del festival è Jaco Van Dormael, regista e sceneggiatore belga, autore di L’ottavo giorno, Mr. Nobody e Dio esiste a vive a Bruxelles che terrà una Masterclass nell’ambito di Biografilm School e poi presenterà al pubblico il suo ultimo film di successo con Benoît Poelvoorde, Yolande Moreau, Catherine Deneuve e Johan Heldenbergh che aveva debuttato in Italia un anno fa, proprio al Biografilm Festival.

Dio esiste e vive a Bruxelles

Stasera, il Biografilm Festival presenta per la prima volta in Italia I miei giorni più belli (Trois souvenirs de ma jeunesse), l’ultimo acclamato film di Arnaud Desplechin, vincitore del Premio César 2016 per la migliore regia. Il film arriva dal 22 giugno, con Bim Distribuzione, nei cinema di Roma, Bologna e Parma in lingua originale con sottotitoli in italiano e on demand (anche in lingua italiana) su CHILI, GOOGLE PLAY, INFINITY, ITUNES, MEDIASET PREMIUM PLAY, TIMVISION, WUAKI.

A vent’anni esatti da Comment je me suis disputé (ma vie sexuelle), il manifesto generazionale di Arnaud Desplechin, torna sullo schermo l’antropologo dal cognome joyciano, Paul Dédalus, sempre interpretato dal grande Mathieu Amalric, in un “prequel” che gli ricorda episodi cardine della sua giovinezza, tra ricordi e sentimenti mai dimenticati.

Nella sezione Biografilm World Wide spicca anche l’anteprima italiana di Elvis & Nixon, diretto da Liza Johnson con due grandi interpreti come Michael Shannon e Kevin Spacey. Nel dicembre del 1970, il re del Rock’n Roll fece infatti la sua inaspettata comparsa all’ingresso della Casa Bianca e chiese di parlare con il Presidente. Elvis & Nixon reimmagina l’improbabile incontro tra i due – interpretati rispettivamente da Shannon e Spacey – e rilegge con ironia uno dei momenti più bizzarri della cultura pop e della storia politica statunitense.

Il programma completo è disponibile su www.biografilm.it

Biografilm 2016: Gael García Bernal e La grande bellezza versione integrale

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La competizione si è chiusa e le giurie hanno assegnato i loro premi, ma non rallenta il programma di Biografilm Festival 2016 di Bologna. Oggi Gael García Bernal racconta, insieme alla direttrice artistica Elena Fortes, il festival Ambulante | Gira de documentales da lui fondato. L’appuntamento è con le due proiezioni dell’Omaggio ad Ambulante: Tempestad di Tatiana Huezo (ore 16.00, Cinema Jolly) e Los reyes del pueblo que no existe di Betzabè Garcìa (ore 21.00, Cinema Lumière).

Gael Garcia Bernal

Stasera, alle ore 21, ci sarà una proiezione della versione integrale de La Grande Bellezza di Paolo Sorrentino con ben trenta minuti di scene inedite. A tre anni dall’uscita, il film tornerà al cinema in questa nuova versione solo per tre giorni, dal 27 al 29 giugno, presentato da Indigo Film, Medusa Film e Nexo Digital assieme ai media partner Radio DEEJAY e MYmovies.it e in collaborazione con Sky Cinema HD. Luca Bigazzi, direttore della fotografia de La Grande Bellezza, sarà ospite di Biografilm Festival 2016 e terrà una masterclass per la Biografilm School.

Sarà, inoltre, proiettato Under The Sun, affascinante ritratto di una famiglia della Corea del Nord, dipinto da Vitalij Mansky. Il regista è riuscito a girare un documentario in un paese illuminato dal sole – come dice il titolo – e tuttavia nebuloso, anche malato e ipocrita a causa del suo totalitarismo. Nonostante abbia reso il regime nord-coreano partner ufficiale della produzione del film, permettendo agli ufficiali il completo controllo sullo script, Mansky è riuscito a mostrare la macchina della propaganda lasciando la telecamera accesa mentre ogni ripresa veniva preparata.

Shashamane di Giulia Amati
Shashamane di Giulia Amati

La regista Giulia Amati accompagna l’anteprima di Shashamane: presa diretta su una comunità di afro-americani in Etiopia, tornata a vivere nella terra dei padri cantata da Bob Marley. Un esodo che per alcuni rappresenta un approdo, per altri una gabbia. Shashamane racconta un capitolo della lunga storia della diaspora africana, attraverso le voci di uomini e donne che, dopo 400 anni dall’inizio della schiavitù, hanno lasciato l’Occidente per cercare la loro terra promessa.

In anteprima italiana viene poi presentato Catching Haider (Fang der Haier) di Nathalie Borgers: un ritratto tra pubblico al privato di Jörg Haider, il più giovane parlamentare austriaco e il primo leader populista a portare al potere un partito di estrema destra. Il governatore della Carinzia Jörg Haider, morto in un incidente d’auto nel 2008, è stato definito neonazista e seduttore, provocatore e carismatico. Ma la sua è una personalità complessa e una vita intrisa di segreti, dalle compromissioni della famiglia con il Terzo Reich fino alle voci sulla sua omosessualità.

Replica questa sera per Porno e libertà di Carmine Amoroso, documentario che racconta la liberazione sessuale dell’Italia negli anni 70 tra pornografia e rottura dalle convenzioni.

Tutte le informazioni sul festival si trovano sul sito www.biografilm.it

Biografilm 2016: Gael Garcia Bernal alla cerimonia di premiazione

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Sarà Gael Garcia Bernal il protagonista della cerimonia di premiazione del Biografilm 2016 per presentare anche in anteprima di Neruda.

Gael Garcia Bernal

Venerdì 17 giugno un poker di film a tema religioso: The Student, The Settlers, Among the Believers, Holy Hell. E una voce illuminista: Norman Lear

Venerdì 17 giugno presso il Biografilm Hera Theatre (Cinema Arlecchino), Biografilm Festival presenta l’anteprima italiana di NERUDA, il nuovo attesissimo film di Pablo Larraín (No – I giorni dell’arcobaleno, Il club) che racconta l’epica fuga del poeta Pablo Neruda (interpretato da Luis Gnecco), perseguitato dal governo cileno.

Il film, distribuito in Italia a ottobre da Good Films e presentato in anteprima mondiale a Cannes, sarà proiettato in occasione della Cerimonia di premiazione di Biografilm 2016 alla presenza dell’attore Gael García Bernal, che nel film interpreta l’ispettore Oscar Peluchonneau, instancabile nemesi di Neruda.

Bernal, ospite a Biografilm per raccontare, insieme alla direttrice artistica Elena Fortes, il festival Ambulante | Gira de documentales da lui fondato, in occasione dell’anteprima di NERUDA riceverà il Biografilm Celebration of Lives Award, il premio che Biografilm Festival dedica ogni anno ai grandi narratori che con le loro opere e la loro vita hanno lasciato un segno profondo nella storia contemporanea, assegnato quest’anno anche a Valerio De Paolis, Christo e Jaco Van Dormael.

Il giorno dopo, sabato 18 giugno, Bernal presenzierà anche alle due proiezioni dell’Omaggio ad Ambulante: Tempestad di Tatiana Huezo (ore 16.00, Cinema Jolly) e Los reyes del pueblo que no existe di Betzabè Garcìa (ore 21.00, Cinema Lumière).

La Cerimonia di premiazione di Biografilm 2016, che si terrà a partire dalle ore 19.00, prima della proiezione del film, vedrà l’assegnazione dei premi da parte delle tre giurie di questa dodicesima edizione di Biografilm Festival.

La GIURIA DEL CONCORSO INTERNAZIONALE, che assegnerà il Best Film Unipol Award | Biografilm Festival 2016 per il miglior film e il LifeTales Award | Biografilm Festival 2016 per il più travolgente racconto biografico, è presieduta da Hussain Currimbhoy e composta da Mike Goodridge, Margita Gosheva, Roberto Mancinelli e Michal Marczak.

La GIURIA BIOGRAFILM ITALIA, che assegnerà il Best Film Yoga Award | Biografilm Italia 2016 e il LifeTales Award | Biografilm Italia 2016, è presieduta da Andrea Segre e composta da Olivia Corsini e Giuseppe Catozzella.

La GIURIA OPERA PRIMA, che assegnerà il Premio Hera “Nuovi talenti” | Biografilm Festival 2016 alla miglior opera prima delle sezioni Concorso Internazionale, Biografilm Italia e Contemporary Lives, è presieduta da Daniel Marquet, e composta da Chad Gracia, Frankie hi-nrg mc e, su suggerimento di Daniel Marquet, anche da uno dei giovani iscritti alla Biografilm School, Chiara Lenzi.

Biografilm 2016: da Neruda con Gael Garcia Bernal al Medio Oriente

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Gael Garcia Bernal è il protagonista dell’ottava giornata del Biografilm 2016. Non solo riceverà il Biografilm Celebration of Lives Award, ma presenterà al pubblico l’anteprima italiana di Neruda del grande Pablo Larraín (No – I giorni dell’arcobaleno, Il club), film che sovverte e riscrive i canoni del genere biografico offrendo l’ennesima dimostrazione del talento del regista cileno che, attraverso le sue opere, ritrae la storia ma soprattutto l’identità e le contraddizioni del suo paese.

La proiezione di Neruda sarà anticipata dalla Cerimonia di premiazione e dalla consegna dei premi da parte delle giurie (Concorso Internazionale, Biografilm Italia, opera prima). Ma se le competizioni ufficiali finiscono, il programma di Biografilm 2016 si conferma ricco di appuntamenti. Nella sezione Biografilm Europa passerà The Student, il film di Kirill Serebrennikov vincitore del premio François Chalais Prize a Cannes 2016. È la storia del giovane Veniamin, in piena crisi mistica, che tenta di imporre ai suoi compagni di scuola la sua ortodossia estrema, citando a memoria i passi più cruenti della Bibbia.

Biografilm 2016: The Student
The Student

Dell’influenza della religione e, più in generale, di qualsiasi credo parla Holy Hell di Will Allen (Contemporary Lives) che, in questo documentario opera prima, racconta i vent’anni trascorsi nella setta californiana “Buddha Tribe”, di cui ha documentato con la sua telecamera eventi ed eccessi.

Shimon Dotan, documentarista pluripremiato di origini rumene che ha sempre vissuto in Israele, con The Settlers va dritto al cuore di uno dei principali ostacoli al processo di pace mediorientale. I “settlers” sono infatti gli abitanti ebrei della Cisgiordania, che occupano porzioni di un territorio appartenente alla Palestina. Si continua a parlare di Medio Oriente con Among the Believers, il documentario di Hemal TrivediMohammed Ali Naqvi che mostra la battaglia tra l’islam moderato e quello radicale su uno dei campi più delicati e strategici: quello dell’istruzione. Censurato in Pakistan a causa del tema religioso intorno a cui ruota, il film, dopo la premiere al Tribeca International Film Festival, ha vinto numerosi premi fra cui quello come Miglior Documentario all’Hollywood Film Festival.

Focus sull’immigrazione con Walls di Pablo Iraburu e Migueltxo Molina, che racconta le storie e le ragioni dei due lati della barricata, dall’Africa al Messico: dei migranti che fuggono per avere un futuro e di chi ha il compito di fermarli nonostante la compassione.

La sezione Biografilm Arte propone un’incursione nella vita e nella carriera di uno degli autori e produttori televisivi di maggior successo di tutti i tempi con Norman Lear: just another version of you di Heidi Ewing e Rachel Grady. 

Tutte le informazioni e gli aggiornamenti sul programma di Biografilm 2016 si trovano sul sito www.biografilm.it

Binge-watch da quarantena: cosa (ri)guardare per combattere la reclusione #iorestoacasa

A casa, nelle quattro mura domestiche, in solitudine e a distanza. Sembra essere questo l’unico modo per arginare il contagio da coronavirus e uscire, tutti insieme, da questa brutta epidemia che minaccia di farsi altrimenti incontrollabile.

Eppure, nonostante social, piattaforme di streaming, videogames e altri gadget tecnologici abbiano minato fino a questo momento la naturale socializzazione, in questo momento gli strumenti dell’anti-socialità ci vengono in soccorso, per aiutarci a superare a cuor leggero (per quanto possibile) questo periodo, che ci auguriamo non troppo lungo, di reclusione forzata.

Netflix, Prime, Now TV, tutte le piattaforme, ma anche acquisti e noleggi in versione digital, ci possono venire in soccorso in questo momento, e di seguito ecco alcuni binge-watch salva umore, per arginare la noia e l’ansia da isolamento:

Harry Potter

film per tuttiMaghi, incantesimi, signori oscuri e amici dotati di ingegno, bontà e coraggio. La formula ideale per una lunga avventura, ben otto film, e diverse ore occupate da duelli, lezioni, amori adolescenziali e un tocco di dramma, con la certezza che tutto andrà bene, alla fine.

Star Wars

Sono ben undici i film che compongono il canone completo del franchise Lucasfilm, con tanto di spin-off che contribuiscono ad un ottimo intrattenimento domestico, un ripasso dovuto di quella che è una delle saghe più amate di sempre. E anche se il finale della saga degli Skywalker non è piaciuto a tutti, è chiaro che si tratta di una conclusione all’insegna della speranza.

Il Signore degli Anelli

signore degli anelliIl fantasy per eccellenza racconta della sfida dei più piccoli contro il Male assoluto. Nelle versioni estese, i tre film di Peter Jackson possono fare sicuramente ottima compagnia in una condizione di reclusione forzata. Inoltre il film consegna ai suoi spettatori e fan un messaggio di grande positività, di senso di squadra e di coraggio, anche nelle situazioni più difficili.

Indiana Jones

indiana jonesNon sono gli anni, sono i chilometri. La battuta preferita di Harrison Ford in tutti i suoi film riecheggia cristallina nell’aria, appena viene nominato I Predatori dell’Arca Perduta, e perché non approfittare di una lunga permanenza domestica per ripassare tutte le battute cult della trilogia (no, il quarto non esiste) di Steven Spielberg?

Ritorno al futuro

ritorno-al-futuro-filmSe si parla di saghe divertenti, che tirano su l’umore e ci permettono di rasserenare gli animi in tempi così cupi, sicuramente Zemeckis e compagnia sono tra le prime cose che vengono in mente ai fan, e si tratta di un suggerimento tanto banale quanto prezioso. Sempre alla conquista del tempo, del futuro e del bene delle generazioni future (e passate!).

Una mamma per Amica

Se la reclusione forzata dovesse prolungarsi oltremodo e se fosse necessario per i cittadini sani e responsabili dover rimanere in casa più tempo del previsto, una bella maratona di Gilmore Girls potrebbe senza dubbio aiutare a far passare il tempo in serenità. Le avventure delle ragazze Gilmore sono un toccasana per l’umore e la qualità di scrittura di Amy Sherman-Palladino invecchia straordinariamente bene!

Scrubs

JD, Turk e tutti gli infermieri e chirurghi dell’Ospedale Sacro Cuore sono sempre lieti di accogliere e riaccogliere pazienti e spettatori. Sarà per la grande leggerezza con cui si affrontano anche i momenti difficili, sarà per il divertimento folle che questa serie promette e regala, ma ci sembra un modo davvero adatto di passare il tempo in periodi cupi-

E alla fine arriva mamma

Una storia d’amore lunga una serie: un padre che impiega ben nove stagioni per chiedere ai figli il permesso di uscire con la loro “zia”. In molti hanno storto il naso per la scelta finale della serie, che in originale si intitola How I Met Your Mother, eppure un rewatch potrebbe convincere tutti che gli eventi finali sono stati preparati nel corso di tutte le esilaranti stagioni, e che la conclusione era l’unica giusta e possibile.

Friends

friendsFanno parte della famiglia, loro si che sono davvero vecchi amici, sapere che esistono 10 stagioni da 24 episodi l’una che ci possono far compagnia in questi giorni difficili per tutti rende già l’animo più leggero. Gli amici, quelli veri, non passano mai di moda e non importa quante volte li vedi e fanno le stesse battute, è sempre un piacere ritrovarli.

Bingbing Li: intervista alla protagonista di Transformers 4 l’Era dell’Estinzione [Video]

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Guarda l’intervista video a Bingbing Li, tra le protagoniste femminili dell’atteso quarto capitolo del franchise diretto da Michael Bay, Transformers 4 l’Era dell’Estinzione. 

http://youtu.be/al_QD_yXDlU

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Foto della premiere a New York

LE FOTO DELLA PREMIERE  [nggallery id=877]

Bingbing LiVi ricordiamo che Transformers 4 L’era dell’estinzione sarà diretto nuovamente da Michael Bay con protagonisti: Jack Reynor, Nicola Peltz e Kelsey Grammer. Vi ricordiamo che per tutte le news sul film potete consultare il nostro speciale: Transformers 4. Mentre per le info utili sulla pellicola c’è la nostra Scheda Film:  Transformers 4 L’era dell’estinzione. Le riprese cominceranno in giugno e la pellicola uscirà negli Stati Uniti il 27 Giugno 2014, mentre quella italiane il 16 luglio 2014.

“Transformers 4 – L’Era dell’Estinzione” è il quarto episodio della saga campione d’incassi del regista Michael Bay. Interpretato da Mark Wahlberg, Stanley Tucci, Li Bingbing, Kelsey Grammer, Sophia Myles , T.J. Miller, Nicola Peltz, Jack Reynor e Titus Welliver.

Il film inizia dopo che una battaglia epica ha lasciato una grande città devastata, pur avendo salvato la Terra. Quando l’intera umanità si è ricomposta, appare un gruppo di uomini oscuro che tenta di controllare la direzione della storia… mentre una nuova minaccia, antica e potente, prende di mira la Terra. Con l’aiuto di nuovi esseri umani, Optimus Prime e gli Autobot si preparano ad affrontare una sfida ancora più terribile. In un’avventura incredibile, sono coinvolti nella guerra tra il bene e il male, che culmina in una battaglia dalla portata globale.

Ispirato ai personaggi della Hasbro, Transformers™. Scritto da Ehren Kruger. Diretto da Michael Bay.

 

Binario 9 ¾: 10 dettagli nascosti sul binario di Harry Potter

Binario 9 ¾: 10 dettagli nascosti sul binario di Harry Potter

L’affascinante binario 9 ¾ di Harry Potter nascosto all’interno della stazione di King’s Cross di Londra è chiamato così a causa della sua posizione segreta tra i binari 9 e 10. L’unico accesso alla location è attraversando una barriera apparentemente solida, che di solito non causa alcun problema poiché la stazione è incredibilmente affollata tutto l’anno. In altre parole: i babbani vedono solo ciò che vogliono vedere e per coloro che accidentalmente intravedono, ci sono misure in atto per prevenire l’esposizione del mondo magico…

binario 9 ¾ è impegnato solo per sei giorni ogni anno scolastico

binario 9 ¾Dato che l’unica funzione del binario è quella di traghettare gli studenti da Hogwarts a Londra e da Londra a Hogwarts, ha senso che rimanga chiuso per la maggior parte del tempo.

C’è un viaggio per ciascuno degli studenti in base all’inizio e alla conclusione di ogni trimestre, e due viaggi ciascuno per le stagioni principali, le vacanze di Natale e di Pasqua. Tuttavia, quando è attivo, il binario è incredibilmente affollato, con vari panorami, suoni e odori che riempiono l’aria (per lo più coinvolgendo un genitore che urla o piange per aver perso il suo bambino).

È stato utilizzato dalla metà del XIX secolo

È stato utilizzato dalla metà del XIX secoloIl binario 9 ¾ è stato fondato a metà del XIX secolo. Dopo che il governo magico aveva allestito i binari del treno e costruito lo stesso Hogwarts Express, il passo successivo fu quello di creare una piattaforma ferroviaria a Hogsmeade.

Questo luogo non aveva bisogno di essere nascosto, poiché il villaggio era (e lo è ancora) composto soltanto di streghe e maghi. Tuttavia, durante la costruzione della stazione opposta a Londra, il Ministero ha dovuto escogitare uno schema molto più intelligente in modo da preservare lo Statuto Internazionale di Segretezza della Magia.

Binario 9 ¾ è stato istituito da un Ministro della Magia

Binario 9 ¾ è stato istituito da un Ministro della MagiaÈ interessante notare che il Ministro Ottaline Gambol (1827-1835) fu il primo a dichiarare la possibilità di utilizzare la tecnologia ferroviaria Babbana, con conseguente creazione dell’Hogwarts Express.

Tuttavia, il Ministero non sapeva come creare un punto di raccolta e di consegna plausibile nel mezzo di una delle città più affollate del mondo, senza che tutti se ne rendessero immediatamente conto. Il trucco della creazione di un “binario segreto” fu ideato da Evangeline Orpington, Ministro della Magia dal 1849 al 1855.

Il Ministero è a disposizione per gestire eventuali errori

Anche con un piano incredibilmente scaltro, le folle che popolano il binario 9 ¾ tendono a commettere piccoli errori, impercettibili a loro stessi, ma che potenzialmente rappresentano una seria minaccia di essere scoperti.

Ad esempio, rivelando accidentalmente libri di testo o materiali magici, facendo troppo rumore mentre si attraversa la barriera del binario e così via. Pertanto, il governo nomina alcuni dipendenti nei sei giorni nominati in precedenza per fornire all’ultimo minuto qualche correzione della memoria, se necessario.

La barriera non è immune alla magia degli elfi

L’ingresso al binario speciale avviene tramite una barriera posta tra le piattaforme 9 e 10, attraverso la quale i viaggiatori possono passare per arrivare dalla stazione di King’s Cross all’Hogwarts Express.

In quanto tale, questo spazio è stato intriso di una vasta gamma di incantesimi complessi che gli impediscono di essere facilmente scoperto o danneggiato in qualsiasi modo. Tuttavia, questa regola chiaramente non si applica agli elfi domestici, come evidenziato dal fatto che Dobby riesce senza sforzo a impedire a Harry Potter di arrivare al treno in tempo. 

Come sono arrivati prima ​​gli studenti a Hogwarts?

Quando i Babbani e gli esseri magici vivevano in armonia (un’armonia provvisoria, ovviamente), gli alunni andavano ad Hogwarts con i mezzi che volevano. Questi includevano scope, veicoli merci, bestie magiche e così via, ma questi mezzi di trasporto non erano privi di risultati problematici, inclusi incidenti in gran parte evitabili.

Successivamente, le passaporta furono sviluppate per questo processo e persino la Polvere Volante era occasionalmente impiegata dall’amministrazione. Non c’era coerenza, tuttavia, almeno non fino allo standard che esiste nella presente linea temporale.

Il binario ha una guardia della stazione apposita

Oltre al numero di servitori del Ministero della Magia, c’è anche un ufficiale dedicato al binario  9 ¾. Non si sa nulla di lui, tranne che è sempre presente e garantisce che le persone che accedono al luogo lo facciano con le dovute precauzioni.

Il suo lavoro è ancora più importante quando si tratta di studenti che escono dalla barriera, che è presumibilmente un atto molto più evidente rispetto a svanire semplicemente nel nulla…

Sentimento anti-Babbano

Sentimento anti-BabbanoIl Ministero sotto la guida di Gambol ha portato avanti il ​​suo piano per fornire il sistema di trasporto più sicuro e conveniente per gli studenti di Hogwarts, anche se alcuni “Purosangue” hanno sollevato una seria denuncia contro di esso.

Sostenevano che il fatto delle sue origini Babbane stesse offendendo la loro eredità, definendo l’intero sistema “insicuro, antigenico e umiliante”. Per fortuna, il governo non si è piegato ai loro desideri, imponendo invece che solo gli alunni che avevano viaggiato sull’Hogwarts Express fossero autorizzati a entrare nella scuola.

Una versione “reale” alla stazione di King’s Cross

A causa della popolarità della serie di Harry Potter, orde di fan hanno visitato la stazione di King’s Cross a Londra da tutte le parti del mondo, per il solo motivo di scattare fotografie vicino all’area in cui avrebbe dovuto essere il binario 9 ¾.

Il numero aumentò al punto che le autorità costruirono un piccolo carrello parzialmente incastrato in una barriera, come se fosse stato già mezzo trasportato nel mondo magico.

Perché ¾?

Perché ¾?Poiché il binario 9 ¾ si trova all’interno della gamma dei binari nove e dieci, questo è il nome che è stato scelto per esso. Non c’è una ragione specifica per spiegare perché questa particolare frazione sia stata coinvolta, specialmente quando la barriera è direttamente tra nove e dieci.

Avrebbe potuto essere altrettanto facilmente Piattaforma 9 e ½, o Binario nove e due terzi. Lasciamo la scelta all’immaginazione dell’autrice e accettiamo che sia semplicemente così…

Billy: recensione del film di Emilia Mazzacurati

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Billy: recensione del film di Emilia Mazzacurati

“Un’avventura corale vissuta attraverso la crescita di un ragazzo e i passaggi naturali che questa comporta. Un coming of age contemporaneo e fuori dal comune, in cui sono quasi più gli adulti a cercare, e trovare, una guida nei ragazzi”. Basterebbe questo breve scampolo. Poche parole, estrapolate dalle note di regia del film. Sarebbero sufficienti a cogliere l’essenza dell’esordio cinematografico di Emilia Mazzacurati, figlia di Carlo. Basterebbero, ma Billy merita qualcosa in più. Perché non di rado ci si accosta alle prime volte con diffidenza, con preconcetto; lasciando che la paura dell’inesperienza di un nuovo sguardo si sostituisca alla curiosità si svelarne le vedute. E Dimenticando che, non di rado, emergono prodotti, opere o anche solo intuizioni di fronte alla cui leggerezza, timori e pregiudizi, semplicemente, svaniscono.

Billy: la trama

La prima volta di Emilia Mazzacurati ci trasporta presso una tranquilla cittadina di provincia. Ci trasporta da Billy. Il ragazzo (Matteo Oscar Giuggioli), abbandonato dal padre quando era ancora piccolo, è un ex bambino prodigio e inventore di un podcast musicale di successo. Ora, a diciannove anni, vive con la madre Regina (una eccentrica Carla Signoris) e trascorre buona parte del suo tempo in una roulotte, a giocare con Roberto (8 anni) ed altri bambini della città. Billy soffre da sempre di attacchi di panico, è segretamente innamorato della vicina di casa Lena (Benedetta Gris), sorella di Roberto, e non sa che fare della sua vita.

Billy Alessandro Gassman

L’arrivo nel quartiere di Zippo (Alessandro Gassmann), un tempo rocker di grande fama scappato nel bel mezzo di un concerto ed eclissatosi dalla scena, cambia però le carte in tavola. L’incontro con Billy smuove qualcosa; e tra fughe, chiacchierate e lunghi silenzi si delineano per i due nuove strade, nuovi sbocchi; in un andirivieni di bizzarri personaggi a cavallo tra passato, presente e timore per il futuro.

Terra di frontiera

Emilia Mazzacurati torna in “provincia”, in quei grovigli semi sconosciuti di vie che a lungo hanno accompagnato il percorso cinematografico del padre. A incorniciare il suo racconto d’esordio è una cittadina del nord, non luogo (quasi) senza tempo, scandito solo dal silenzioso susseguirsi delle fasi lunari. Una terra di frontiera dalle sfumature western (il soprannome del protagonista è Billy the Kid), segnata da una sua pacifica ritmicità e abitata da caratteristici figuri – uno su tutti Massimo (Giuseppe Battiston), timido pompiere innamorato di Regina che vive in una casa-barca ormeggiata sul fiume per fare fronte al pericolo incendi.

billy film recensione

L’inaspettata intrusione di Zippo, in questo senso, è allora per certi versi assimilabile alla venuta del cowboy, dello straniero senza nome, giunto da lontano nel tempo e nello spazio. Un selvaggio Ethan Edwars, un oscuro Django, qui localmente e brutalmente rivisitati nello spaesamento esistenziale di un Alessandro Gassmann che è fallito tra i falliti, dimenticato uomo di mezza età con pochi sogni e troppi rimpianti.

Billy: un racconto di formazione “sui generis”

Quella dipinta dalla regista è una città isolata, “figlia d’arte” colma di padri senza figli e figli senza padri. Ma il legame generazionale tra i Mazzacurati non è questione esclusivamente geografica (o sarebbe meglio dire scenografica?). A connettere padre e figlia è infatti il cuore pulsante del film, la sua anima coming of age, le sue (a)tipiche dinamiche di “formazione”. Dinamiche a onor del vero trasversali nella storia del cinema che qui, oltre a farsi memoria quasi scontata del lavoro paterno (L’estate di Davide, 1998), avvicinano il film della Mazzacurati alle atmosfere di un altro esordio, quelle dell’indipendente How to be di Oliver Irving (2008).

Se il disorientamento adolescenziale di Davide e Art (un giovanissimo Robert Pattinson) rappresentano però il focus accentratore dei rispettivi racconti, la narrazione di Billy tenta una via leggermente diversa; facendo perno sulla vicenda di vita del ragazzo per delineare un esistere confusionario che è proprio dell’intera comunità che lo circonda. E tracciando i confini di una provinciale Isola che non c’è popolata di bimbi – più o meno cresciuti – sperduti.

Stupore e leggerezza

È forse in questo impeto, in questo coraggioso osare che Emilia Mazzacurati smarrisce alcuni punti di riferimento. E la sua “fiaba”, come del resto i personaggi della stessa, vaga a tratti scombussolata, faticando a gestire l’agognata coralità e non riuscendo a trovare un vero e proprio equilibrio coerente nella gestione dei suoi molti interpreti.

Rimane però un buon sapore, una curiosità sincera; il desiderio di scoprire, al di là dell’inesperienza, quali scorci sedurranno in futuro lo sguardo della regista e su quali strade Mazzacurati condurrà la propria macchina (da presa). Con la speranza, non così remota, di ritrovarci presto a riabbracciare la leggerezza e lo stupore di Billy. Lo stupore del bambino e del ragazzo, lo stupore dell’adulto che ancora non sa cosa lo attende lungo il cammino.

Billy, il trailer del film d’esordio di Emilia Mazzacurati

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Billy, il trailer del film d’esordio di Emilia Mazzacurati

Ecco il primo trailer di Billy, l’esordio dietro la macchina da presa di Emilia Mazzacurati con protagonisti Matteo Oscar Giuggioli, Carla Signoris, Giuseppe Battiston, Alessandro Gassmann, Benedetta Gris, Carlotta Gamba, Roberto Citran, Sandra Ceccarelli. Il film è prodotto da Jolefilm con Rai Cinema.

Billy, la trama

Billy (19 anni) è un ex bambino prodigio che a 9 anni ha inventato e condotto un podcast di musica di successo. Oggi vive con l’eccentrica madre Regina, è segretamente innamorato di una sua vicina di casa, frequenta solo bambini fra gli 8 e i 12 anni e non sa cosa fare della sua vita. Finché non incontra il suo idolo d’infanzia, Zippo, un rocker scomparso da anni. Le loro similitudini li porteranno a trovare un modo di affrontare la vita. Ma non sempre quello che abbiamo tanto desiderato poi va come vorremmo…

Billy Zane in Superman?

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Secondo fonti non precisate (ma ritenute dal sito LiveForFilms molto attendibili – Billy Zane avrebbe incontrato il regista Christopher Nolan per discutere di un ruolo nel reboot di Superman o – visto che Nolan sta lavorando a entrambi i progetti – nel terzo film della franchise batmaniana.
Ovviamente la notizia è da prendere con le molle, data la velocità con cui queste voci non confermate si diffondono nel web, ma Zane potrebbe effettivamente essere perfetto per un ruolo in uno di questi due importanti comic book movies.

Billy Zane è un sorprendente sosia di Marlon Brando nella prima immagine di Valzer con Brando

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Un biopic sul leggendario attore de Il Padrino, Marlon Brando, prodotto e interpretato dalla star di Titanic Billy Zane, arriverà presto sui nostri schermi. Intitolato Waltzing With Brando, il lungometraggio sarà presentato in anteprima il mese prossimo al Torino Film Festival e, in vista della sua prima mondiale, è stata diffusa una foto in anteprima del film. L’immagine mostra Zane nei panni di Brando che ricrea un’indimenticabile immagine di Don Vito Corleone, il memorabile personaggio di Brando del classico poliziesco del 1972. A prima vista, è incredibilmente impossibile dire che non sia Brando quello nell’immagine, poiché il cattivo di Titanic ha un’incredibile somiglianza con la defunta leggenda del cinema.

Scritto e diretto da Bill Fishman, Waltzing With Brando è un adattamento dell’omonimo libro di Bernard Judge del 2011. Judge era un architetto che incontrò Brando nel periodo che coincise con le riprese de Il Padrino e Ultimo tango a Parigi. Brando divenne un’ispirazione per Judge, convincendo il giovane architetto a costruirgli quello che sarebbe stato il primo rifugio ecologico del mondo sull’isola tahitiana di Tetiaroa. Per il resto della sua carriera, Judge divenne famoso per i suoi progetti e le sue innovazioni ecologiche. Il loro rapporto di lavoro si trasformò in amicizia e a un certo punto entrambi andarono a vivere insieme.

Waltzing with Brando sarà presentato in anteprima mondiale al 42TFF in occasione della cerimonia di premiazione di sabato 30 novembre. Insieme al regista, sarà presente il protagonista Billy Zane che interpreta, con una stupefacente e totale immedesimazione, l’iconica star Marlon Brando.

Cosa aspettarsi da “Waltzing With Brando”?

Waltzing With Brando non è il tipico biopic che racconta l’intera vita di una persona, ma cercherà invece di rappresentare un periodo distinto della vita di Marlon. “Il tono del film è…. Non è il solito biopic, non è una storia dalla culla alla tomba”, ha dichiarato Zane in un’intervista a Entertainment Weekly. “Si tratta di un periodo di cinque anni e di un’amicizia unica tra lui e il suo architetto, che cerca di capire il design sostenibile tra la fine degli anni Sessanta e l’inizio degli anni Settanta a Tahiti. È curiosamente un’ottima lente su una figura, rispetto al tentativo di raccontare un’intera vita”.

Oltre a Il Padrino e Ultimo tango a Parigi, il biopic coprirà anche il periodo in cui Brando ha interpretato il padre kryptoniano di Kal-El in Superman (1978). Possiamo quindi aspettarci di vedere Zane infilarsi in un abito per ricreare un altro ruolo memorabile di Marlon Brando, come ha ulteriormente condiviso: “Letteralmente, abbiamo solo aggiunto un piccolo outtake di Jor-El – di lui che fa outtakes durante le riprese di [Superman]. Abbiamo trovato quel [filmato] online e abbiamo pensato che fosse la cosa più divertente”. Sembra proprio che Valzer con Brando sarà un’esperienza nostalgica per gli amanti dei film di Marlon Brando e per coloro che hanno condiviso lo schermo con lui. Dobbiamo anche aspettarci una performance incredibile da parte di Zane: il direttore del festival Giulio Base ha detto a Variety della sua interpretazione: “Non ci crederete: è posseduto da Marlon Brando”.

La data di uscita nelle sale non è ancora stata annunciata, ma Waltzing with Brando sarà presentato nella serata di chiusura del Torino Film Festival, in programma dal 22 al 30 novembre a Torino. Un trailer dovrebbe arrivare presto, quindi restate sintonizzati su Collider per saperne di più.

Billy Lynn’s Long Halftime Walk di Ang Lee: proiettato il trailer a 120 fps, le reazioni

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Ospite al CinemaCon, il regista premio Oscar Ang Lee ha proiettato il trailer del suo ultimo film, Billy Lynn’s Long Halftime Walk, girato a 120 fotogrammi al secondo (HFR). Per dare un’idea di ciò di cui stiamo parlando, ricordiamo che la trilogia de Lo Hobbit è stata girata e proiettata a 48 fotogrammi al secondo, mentre un film normale è girato a 24 fotogrammi al secondo. Per intenderci, Billy Lynn’s Long Halftime Walk sarà “veloce” più del doppio de Lo Hobbit.Billy Lynn’s Long Halftime Walk

Le reazioni a questo ulteriore esperimento con la tecnica cinematografica sono state generalmente entusiaste, e tutte sottolineano l’aspetto molto emozionale del film. Di seguito alcuni commenti su Twitter:

Scritto da Simon Beaufoy, il film è tratto dal romanzo È il tuo Giorno, Billy Lynn?

Di seguito la trama del romanzo: I dieci soldati della squadra Bravo hanno compiuto una coraggiosa azione di guerra in Iraq, immortalata per caso dalle telecamere di un tg; trasformati di colpo in eroi nazionali, vengono richiamati in patria per due settimane di Victory Tour (interviste in tv, visita alla Casa Bianca, comizi pubblici aperti dal sermone di un predicatore), che culminano nell’apparizione come ospiti d’onore alla tradizionale, popolarissima partita di football del Giorno del Ringraziamento. Durante questa fatidica giornata, fra le strette di mano ai petrolieri texani, le canne fumate di nascosto, il trauma ancora vivissimo della recente morte di un compagno, la sensualità delle cheerleader, le avances di Hollywood e una proposta di diserzione, il diciannovenne caporale Billy Lynn cerca di non impazzire: la mattina dopo, la squadra deve tornare al fronte. La spettacolarizzazione dello sport e della guerra, il conflitto di classe, lo strapotere dell’entertainment e del mercato, ma anche la forza dell’amicizia, la paura della morte e la scoperta dell’amore.

Billy Lynn’s Long Halftime Walk di Ang Lee: prima foto dal film

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Billy Lynn’s Long Halftime Walk di Ang Lee: prima foto dal film

Ecco la prima immagine dell’ambizioso film di Ang Lee, Billy Lynn’s Long Halftime Walk, adattamento dell’omonimo romanzo di Ben Fountain, e il cast comprende Vin Diesel, Kristen Stewart, Garrett Hedlund, Steve Martin, Ben Platt, Chris Tucker e l’esordiente Joe Alwyn.

Billy Lynn’s Long Halftime Walk

Il film è stato girato a 120 fotogrammi al secondo (HFR). Per dare un’idea di ciò di cui stiamo parlando, ricordiamo che la trilogia de Lo Hobbit è stata girata e proiettata a 48 fotogrammi al secondo, mentre un film normale è girato a 24 fotogrammi al secondo. Per intenderci, Billy Lynn’s Long Halftime Walk sarà “veloce” più del doppio de Lo Hobbit.

Billy Lynn’s Long Halftime Walk è l’adattamento dell’omonimo romanzo di Ben Fountain, e il cast comprende Vin Diesel, Kristen Stewart, Garrett Hedlund, Steve Martin, Ben Platt, Chris Tucker e l’esordiente Joe Alwyn.

Di seguito la trama del romanzo: I dieci soldati della squadra Bravo hanno compiuto una coraggiosa azione di guerra in Iraq, immortalata per caso dalle telecamere di un tg; trasformati di colpo in eroi nazionali, vengono richiamati in patria per due settimane di Victory Tour (interviste in tv, visita alla Casa Bianca, comizi pubblici aperti dal sermone di un predicatore), che culminano nell’apparizione come ospiti d’onore alla tradizionale, popolarissima partita di football del Giorno del Ringraziamento. Durante questa fatidica giornata, fra le strette di mano ai petrolieri texani, le canne fumate di nascosto, il trauma ancora vivissimo della recente morte di un compagno, la sensualità delle cheerleader, le avances di Hollywood e una proposta di diserzione, il diciannovenne caporale Billy Lynn cerca di non impazzire: la mattina dopo, la squadra deve tornare al fronte. La spettacolarizzazione dello sport e della guerra, il conflitto di classe, lo strapotere dell’entertainment e del mercato, ma anche la forza dell’amicizia, la paura della morte e la scoperta dell’amore.

Fonte: USA Today

Billy Lynn’s Long Halftime Walk di Ang Lee: il primo trailer ufficiale

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Ecco il primo trailer ufficiale dell’ambizioso film di Ang Lee, Billy Lynn’s Long Halftime Walk, adattamento dell’omonimo romanzo di Ben Fountain. Il cast comprende Vin Diesel, Kristen Stewart, Garrett Hedlund, Steve Martin, Ben Platt, Chris Tucker e l’esordiente Joe Alwyn.

Il film è stato girato a 120 fotogrammi al secondo (HFR). Per dare un’idea di ciò di cui stiamo parlando, ricordiamo che la trilogia de Lo Hobbit è stata girata e proiettata a 48 fotogrammi al secondo, mentre un film normale è girato a 24 fotogrammi al secondo. Per intenderci, Billy Lynn’s Long Halftime Walk sarà “veloce” più del doppio de Lo Hobbit.

Billy Lynn’s Long Halftime Walk è l’adattamento dell’omonimo romanzo di Ben Fountain, e il cast comprende Vin Diesel, Kristen Stewart, Garrett Hedlund, Steve Martin, Ben Platt, Chris Tucker e l’esordiente Joe Alwyn.

Di seguito la trama del romanzo: I dieci soldati della squadra Bravo hanno compiuto una coraggiosa azione di guerra in Iraq, immortalata per caso dalle telecamere di un tg; trasformati di colpo in eroi nazionali, vengono richiamati in patria per due settimane di Victory Tour (interviste in tv, visita alla Casa Bianca, comizi pubblici aperti dal sermone di un predicatore), che culminano nell’apparizione come ospiti d’onore alla tradizionale, popolarissima partita di football del Giorno del Ringraziamento. Durante questa fatidica giornata, fra le strette di mano ai petrolieri texani, le canne fumate di nascosto, il trauma ancora vivissimo della recente morte di un compagno, la sensualità delle cheerleader, le avances di Hollywood e una proposta di diserzione, il diciannovenne caporale Billy Lynn cerca di non impazzire: la mattina dopo, la squadra deve tornare al fronte. La spettacolarizzazione dello sport e della guerra, il conflitto di classe, lo strapotere dell’entertainment e del mercato, ma anche la forza dell’amicizia, la paura della morte e la scoperta dell’amore.

Billy Lynn un giorno da eroe recensione del film di Ang Lee

Billy Lynn un giorno da eroe recensione del film di Ang Lee

Torna sui grandi schermi Ang Lee, pluripremiato regista taiwanese, vincitore – per ben due volte – dell’Oscar alla Miglior Regia (per i film I Segreti di Brokeback Mountain e Vita di Pi).

Americano di adozione, in questa sua ultima opera Lee tratta di uno dei temi cardini dell’american way of life, quello dell’amore verso la propria patria.

Lo spinoso argomento della guerra in Iraq non è infatti che un pretesto per raccontare, dal personalissimo punto di vista di un Soldato Speciale, come viene vissuta dai giovani militari americani l’esperienza di vita collettiva e di responsabilità militare verso il proprio paese.

Tratta dal best seller di Ben Fountain, “È il tuo giorno, Billy Lynn!”, la storia parla del breve periodo di licenza concesso al Soldato Scelto Billy Lynn (l’esordiente Joe Alwyn), diciannovenne texano costretto da cause di forza maggiore, ad arruolarsi nell’esercito e a partire per l’Iraq. Le vicende del soldato sono inframmezzate da continui flashback che riguardano il drammatico episodio accaduto in terra straniera, dove la morte del Sergente Maggiore (Vin Diesel) – ripresa per caso dalla telecamera di un giornalista – ha permesso alla Squadra Bravo di salire alle luci della ribalta ma, contemporaneamente, ha sprofondato i soldati negli abissi dei disturbi post-traumatici.

Ang Lee dirige col suo personale stile, ormai noto, avvalendosi come sempre di un’ottima fotografia (di Jhon Toll) e aiutandosi – per la prima volta nella storia del cinema – di una camera da presa da 120 frame al secondo, girando in 3D a 4k di altissima risoluzione. Questa particolare scelta registica è dovuta alla volontà di far fare allo spettare una full immersion all’interno dell’esperienza esistenziale di un soldato di stanza in Iraq. 

Il realismo è stata la parola-chiave con la quale il regista ha messo mano ad una storia fittizia ma incredibilmente verosimile, dove nulla è edulcorato e la realtà è indagata con occhio concreto.

È il tuo giorno, Billy Lynn!: nuovo trailer ufficiale del film di Ang Lee

Si è fatto un gran parlare, soprattutto da parte della stampa americana, dell’aspetto pro o anti-guerra del film, quando in verità quello che emerge chiaramente dagli intenti di regista e sceneggiatore non è schierarsi a favore o contro la questione bellica, quanto piuttosto far emergere l’uso puramente commerciale che gli Stati Uniti ne fanno.

Paragonato infatti all’evento del Super Bowl, al quale la squadra Bravo viene invitata in veste di ospite d’onore, il vissuto traumatico dei soldati viene dato in pasto ai mass media alla stessa stregua di una partita di football o di un concerto di pop stars. Marionette mosse dal Grande Fratello, i reduci dell’Iraq si dimostrano molto più umani e supportivi dell’impietoso star system, che vorrebbe per altro acquisire la loro storia per pochi dollari trasformandola in un colossal-movie dall’incasso facile.

In questo senso le due ore di film scorrono godibilissime, non inducendo forzatamente lo spettatore a parteggiare per buoni o cattivi, eppur ritagliandosi quei pochi momenti strappalacrime messi lì proprio per ricordarci che, in fondo, stiamo pur sempre di fronte ad una favola. Perché la guerra, così come la vita vera, non può essere compresa se non da chi l’ha vissuta personalmente. 

Billy Lynn – Un giorno da eroe: trama e cast del film di Ang Lee

Billy Lynn – Un giorno da eroe: trama e cast del film di Ang Lee

Reduce dall’Oscar alla miglior regia per Vita di Pi, il regista Ang Lee ha portato al cinema nel 2016 l’epico film di guerra Billy Lynn – Un giorno da eroe, basato sul romanzo È il tuo giorno, Billy Lynn. Questo è stato pubblicato nel 2012 dallo scrittore Ben Fountain, ed essendosi dimostrato da subito un grande successo di pubblico venne ben presto opzionato per una trasposizione cinematografica. Nel realizzarlo, Lee ha richiesto di poter utilizzare una particolare tecnica cinematografica, poi divenuta la caratteristica principale di questo film come anche del suo successivo Gemini Man.

Billy Lynn – Un giorno da eroe è infatti il primo film ad utilizzare l’extra-high frame rate, ovvero con 120 frame al secondo. Questo ha permesso al titolo di stabilire un vero e proprio record, con una media di cinque volte superiore allo standard di 24 frame al secondo. L’intento del regista era infatti quello di dar vita ad un film particolarmente realistico e immersivo per gli spettatore. L’effetto visivo ottenuto permette così di seguire con grande trasporto emotivo le vicende dei protagonisti. L’utilizzo di questa tecnica portò naturalmente a far aumentare i costi di produzione, e il film divenne uno dei più grandi progetti dell’autore cinese.

Presentato poi in anteprima mondiale al New York Film Festival, il titolo non incontrò un parere particolarmente favorevole da parte della critica. In generale, molti hanno elogiato l’aspetto visivo del film, il quale non è però supportato da una solida sceneggiatura. Anche al box office la pellicola non ottenne risultati entusiasmanti, finendo con l’incassare circa 30 milioni di dollari a fronte di un budget di 40. Billy Lynn – Un giorno da eroe è però un titolo da rivalutare, che segna un considerevole traguardo nel progresso tecnologico e mostra ancora una volta le grandi capacità cinematografiche del regista premio Oscar.

Billy Lynn – Un giorno da eroe: la trama del film

Protagonista del film è il soldato semplice Billy Lynn, il quale a soli diciannove anni si ritrova ad essere osannato come eroe nazionale insieme ai suoi commilitoni della Bravo Squad. Il motivo di tale celebrità è da ricondursi ad una loro coraggiosa azione durante la guerra in Iraq. Il gruppo viene così ricondotto negli Stati Uniti, dove vengono celebrati con interviste e festeggiamenti. Si ritrovano invitati al Super Bowl e alla Casa Bianca per incontrare il presidente. Come se non bastasse, un produttore cinematografico inizia a seguirli desideroso di realizzare un film su di loro. Sottoposti dunque ad una pressione mediatica fuori dalla norma, il gruppo inizia a manifestare dei primi sintomi di cedimento.

Non tutta la verità è infatti stata raccontata, e vi sono alcuni retroscena di quanto accaduto in Iraq che i soldati sperano non vengano alla luce. Billy Lynn, però, è quello che più di altri fatica a mantenere un distacco emotivo a riguardo, e proverà una fatica ben maggiore nel doversi sottoporre alle luci della ribalta. Egli non riesce infatti a dimenticare gli orrori della guerra, i quali lo traumatizzano ancora a distanza di tempo. In particolare, però, il giovane soldato è rimasto particolarmente sconvolto dalla morte di un suo commilitone, evento sul quale vi sono diversi interrogativi.

Billy Lynn cast

Billy Lynn – Un giorno da eroe: il cast del film

Per interpretare il ruolo del giovane soldato protagonista Billy Lynn, il regista ricercò a lungo il giusto interprete. Era infatti consapevole che assegnare il ruolo alla persona sbagliata poteva rivelarsi particolare dannoso. La svolta arrivò però nel momento in cui alle audizioni si presentò Joe Alwyn, il quale aveva da poco terminato gli studi di recitazione e non aveva ancora mai recitato in un film. Dopo averlo visto al provino, Lee decise di tenere in forte considerazione il giovane. Questi, però, dovette superare lo scetticismo dei produttori, i quali non volevano assegnare il ruolo del protagonista ad uno sconosciuto. Dopo numerosi test e colloqui, Alwyn riuscì infine ad ottenere la parte.

Per prepararsi al ruolo, egli si sottopose ad un lungo allenamento fisico, volto a far aumentare la sua massa muscolare. Ciò permise all’attore di poter prendere parte alle complesse sequenze previste dal copione. Alwyn, inoltre, essendo inglese di nascita, iniziò a studiare l’accento americano al fine di risultare credibile nel ruolo. Il suo lavoro su questo fu talmente convincente che i suoi colleghi lo credettero davvero di origini americane. Nel film sono poi presenti anche altri noti nomi di Hollywood. Kristen Stewart recita nel ruolo di Kathryn Lynn, mentre Garrett Hedlund è il sergente Dime. Vin Diesel compare nei panni del sergente maggiore Shroom, e Steve Martin in quelli di Norm Oglesby. Tim Blake Nelson, infine, recita nel ruolo di Wayne Foster.

Billy Lynn – Un giorno da eroe: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Per gli appassionati del film, o per chi desidera vederlo per la prima volta, sarà possibile fruirne grazie alla sua presenza nel catalogo di alcune delle principali piattaforme streaming oggi disponibili. Billy Lynn – Un giorno da eroe è infatti presente su Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, Tim Vision e Amazon Prime Video. Per poter usufruire del film, sarà necessario sottoscrivere un abbonamento generale o noleggiare il singolo film. In questo modo sarà poi possibile vedere il titolo in tutta comodità e al meglio della qualità video, senza limiti di tempo. Il film è inoltre in programma in televisione per lunedì 19 ottobre alle ore 21:30 sul canale TV8.

Fonte: IMDb

Billy Elliot: dieci cose che non sai sul film

Billy Elliot: dieci cose che non sai sul film

Billy Elliot è uno dei film cult della vita, che fa riflettere e commuovere. Non si può restare inermi dinanzi alla storia di Billy Elliot, un ragazzino di appena undici anni che sa quale sia il sogno della sua vita: diventare un ballerino di danza classica. Ambientato nel 1984, quando ci fu lo sciopero dei minatori inglesi a causa della chiusura delle miniere dovuta dalle disposizioni di Margaret Thatcher, la storia di Billy Elliot era destinata a diventare uno dei film del cuore per miliori di cinefili e non. Ecco dieci cose che, forse, non sapevate su Billy Elliot.

Billy Elliot: film

billy elliot

1. Billy Elliot avrebbe dovuto avere un titolo diverso. Il titolo originale di Billy Elliot sarebbe dovuto essere Dancer, ma quando il film venne preso al Festival di Cannes c’era anche un altro film chiamato Dancer in the Dark (2000) di Lars Von Trier, che ha vinto la Palma d’Oro, causando una gran confusione. Date le circostanze, la Universal ha realizzato che sarebbe stato il caso di cambiare nome e, quindi, il film venne denominato come Billy Elliot.

2. Billy Elliot è stato scritto da Lee Hall. Il film è stato scritto da Lee Hall, ambientato tra il 1984/1985 e poi nel 1999, quando era un neofita delle sceneggiature, cercando di raccontare la sua storia in modo visuale. La prima immagine che gli è venuta in mente è stata quella di un bambino che salta su e giù sul letto, scena che poi è stata effettivamente realizzata. Una volta avuta in mente quest’immagine, il resto è arrivato a cascata. Il film si ispira in parte anche a E le stelle stanno a guardare (1940), film basato sul romando di A.J. Cronin che narra di varie ingiustizie di una comunità nel nord-est dell’Inghilterra.

Il film aveva come protagonisti Michael Redgrave, Emlyn Williams e Margaret Lockwood e alcune delle rprese sono state fatte a Tynecastle, dove Lee Hall è nato. Ma non è tutto: Billy Elliot si ispira anche alla storia del ballerino Philip Mosley del Royal Ballett, che Lee Hall ha incontrato mentre stava facendo le ricerche per realizzare la versione definitiva della sceneggiatura. Marsden è del nord dell’Inghilterra e la sua famiglia aveva un trascorso nell’ambiente minerario. Dalla sceneggiatura del film è stato tratto un romanzo omonimo di Melvin Burgess, uscito in Italia nel 2002, diventando un ottimo romanzo di formazione per ragazzi.

3. Quando Billy Elliot venne girato, Jamie Bell aveva 14 anni. Durante il periodo delle riprese di Billy Elliot, Jamie Bell stava entrando nel periodo della pubertà. Per alcuni dialoghi è stato necessario post-sincronizzarli, in quanto la sua voce si spezzava in alcuni momenti. La scena di apertura, nella quale Billy salta sul letto, è stata tra le ultime ad essere girata. In quel frangente, Jamie Bell aveva cominciato ad acquisire i peli sulle gambe e fu necessario depilarlo.

Billy Elliot: musical

4. Billy Elliot ha avuto una versione teatrale nel 2005. Quando Elton John vide il film per la prima volta a Cannes, ha avuto subito l’idea di realizzare uno spettacolo teatrale, coinvolgendo il regista dell’omonimo film Stephen Daldry. Lo spettacolo teatrale ha debuttato nel West End nel 2015, aggiudicandosi tante nomination e diversi premi: per realizzarlo, sono stati usati 5,5 milioni di sterline, circa tre milioni in più della realizzazione del film. Nel 2008 ha debuttato a teatro, nel ruolo diel migliore amico di Billy, Tom Holland, prima di diventarne il protagonista nello stesso anno.

5. Il musical di Billy Elliot è arrivato anche in America. Quando il musical è sbarcato a Broadway, è costato circa 18 milioni di dollari. Tutte e tre le realizzazioni (film, West End e Broadway) sono stati de grandi successi commerciali. A Broadway Billy Elliot ha debuttato all’Imperial Theater il 13 novembre 2008, realizzando qualcosa come 675 repliche e vincendo il Tony Award per il Miglior Musical nel 2009.

Billy Elliot: cast

billy elliot

6. Jamie Bell ha preso lezioni di balletto. Jamie Bell ha avuto alcune situazioni che ha condiviso con il suo personaggio: durante la scuola secondaria, Bell ha preso lezioni di balletto e di danza classica che gli ha causato spesso atti di bullismo psicologico. Così, Bell ha utilizzato alcune delle sue esperienze quando ha interpretato il ruolo di Billy Elliot. Inoltre, Bell è l’unico dei quattro protagonisti principali che proviene dall’area in cui è stato realizzato il film.

7. Julie Walters ha avuto la sua prima esperienza con la danza grazie a Billy Elliot. Julie Walters, prima del film, non aveva mai avuto esperienze con il balletto. Ha anche ammesso che, durante il film, stava entrando in menopausa ed è stata dura realizzare le coreografie mentre le aveva le classiche vampate di calore. Ha ammesso di essersi sentita come l’ippopotamo di Fantasia (1940).

8. Burberry ha celebrato il film. Per celebrare i 15 anni dall’uscita del film, Burberry ha voluto realizzare una campagna per il Natale del 2015, con Julie Walters, Elton John, Michelle Dockery, Naomi Campbell e Rosie Huntington-Whiteley.

Billy Elliot: sistina

billy elliot

9. Billy Elliot è sbarcato al Sistina di Roma. Dal 2015 Billy Elliot è arrivato a Roma, al teatro Sistina, replicato nel 2018. Lo spettacolo è stato diretto e adattato in italiano da Massimo Romeo Piparo ed è ultimamente andato in scena dal 6 al 22 aprile 2018. Fedele trasposizione nel musical originale britannico, lo spettacolo ha avuto modo di esistere grazie alla produzione di PeepArrow Entertainment e di Il Sistina, con la promessa di suscitare nuove emozioni e un cast rinnovato, con la presenza di tre giovani allievi dell’Accademia Il Sistina.

Billy Elliot streaming

10. Pur essendo un film apprezzato e molto amato, trovarlo in streaming è un po’ difficoltoso di questi tempi. Non presente sulle piattaforme più utilizzate, quali Netflix o Infinity, è possibile trovare Billy Elliot su Google Play o su ITunes.

Fonti: IMDb, IlSistina

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