Mentre l’eccitazione continua a
crescere per un nuovo trailer di Superman al
CinemaCon la prossima settimana (previsto, ma non confermato),
abbiamo notizie su una delle tante apparizioni a sorpresa nel film,
così come le reazioni all’ultimo test-screening.
Secondo Jeff
Sneider nell’episodio di ieri sera di The Hot Mic, il
reboot DCU di James
Gunn conterrà almeno un cameo di grandi
dimensioni. Non ha detto molto, poiché lo considera uno spoiler
importante, ma potremmo avere qualcosa in più su cui basarci. Le
speculazioni indicano che questo personaggio sia il padre di
Superman, Jor-El, e ci è stato detto che è così,
ma sarà l’attore, non necessariamente chi interpreta, a generare
più clamore.
Un altro test-screening si è tenuto
mercoledì sera per Superman e, ancora una volta,
stiamo ricevendo resoconti contrastanti. Alcuni hanno detto di aver
“adorato” il film, mentre ad altri non è piaciuto affatto ciò che
hanno visto. Reazioni contrastanti ma anche abbastanza prevedibili,
visto che è impossibile avere lo stesso gradimento da parte di un
pubblico diverso.
Superman, tutto
quello che sappiamo sul film di James Gunn
Superman,
scritto e diretto da James Gunn, non
sarà un’altra storia sulle origini, ma il Clark Kent che
incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane reporter” a
Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois Lane e,
potenzialmente, i suoi compagni eroi (Gunn ha detto che
esistono già in questo mondo e che l’Uomo di domani non è il primo
metaumano del DCU). Il casting ha
portato alla scelta degli attori David Corenswet
e Rachel
Brosnahan come Clark Kent/Superman e Lois Lane. Nel
casta anche Isabela Merced, Edi Gathegi,
Anthony Carrigan,
Nicholas Hoult e Nathan Fillion.
Il film è stato anche descritto come
una “storia
delle origini sul posto di lavoro“, suggerendo che una
buona parte del film si concentrerà sull’identità civile di
Superman, Clark Kent, che è un giornalista del Daily Planet.
Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la prima bozza della
sua sceneggiatura prima dello sciopero degli sceneggiatori, ma ciò
non significa che la produzione non subirà alcun impatto in
futuro.
Con la sua solita cifra stilistica,
James Gunn
trasporta il supereroe originale nel nuovo immaginario mondo della
DC, con una singolare miscela di racconto epico, azione, ironia e
sentimenti, consegnandoci un Superman guidato dalla compassione e
dall’innato convincimento nel bene del genere umano.
“Superman è il vero fondamento
della nostra visione creativa per l’Universo DC. Non solo è una
parte iconica della tradizione DC, ma è anche uno dei personaggi
preferiti dai lettori di fumetti, dagli spettatori dei film
precedenti e dai fan di tutto il mondo”, ha detto Gunn durante
l’annuncio della lista DCU. “Non vedo
l’ora di presentare la nostra versione di Superman, che il pubblico
potrà seguire e conoscere attraverso film, film d’animazione e
giochi”. Il film uscirà nelle sale il 10 luglio
2025.
In Daredevil:
Rinascita della Marvel Television, Matt Murdock
(Charlie
Cox), un avvocato cieco con abilità straordinarie,
lotta per ottenere giustizia attraverso il suo vivace studio
legale, mentre l’ex boss della mafia Wilson Fisk (Vincent
D’Onofrio) persegue i suoi impegni politici a New
York. Quando le loro identità passate iniziano a emergere, entrambi
gli uomini si ritrovano su un’inevitabile rotta di collisione.
La serie vede anche la
partecipazione di Margarita Levieva, Deborah Ann Woll,
Elden Henson, Zabryna Guevara, Nikki James, Genneya Walton, Arty
Froushan, Clark Johnson, Michael Gandolfini, con
Ayelet Zurer e Jon Bernthal.
Dario Scardapane è lo showrunner.
“Un capolavoro di proporzioni
epiche, Daredevil:
Rinascita offre una potente e imperdibile
interpretazione dell’Uomo senza paura”, abbiamo detto nella
nostra recensione. “Mettendo l’eroismo di strada sulla mappa in
un modo che promette di cambiare per sempre l’MCU, lo spettacolo è una sublime
narrazione di supereroi a un livello completamente nuovo.”
La Ruota
del Tempo – stagione 3, episodio 5, ha un sacco
di materiale nuovo da svelare, dagli sviluppi della trama alle
rivelazioni sulla costruzione del mondo, fino ai punti di
confusione generale. La terza stagione, episodio 4, ha portato gli
spettatori attraverso un’esperienza selvaggia con le visioni di
Rand e Moiraine a Rhuidean, e al contrario… beh, anche l’episodio 5
ha portato gli spettatori in un viaggio selvaggio attraverso le
visioni, anche se questa volta utilizzando alcune meccaniche appena
introdotte. Abbiamo anche assistito agli sviluppi delle trame di
Two Rivers, White Tower, Tanchico e Aiel Waste, con la serie TV
all’altezza delle crescenti aspettative di adattare The
Shadow Rising.
Di tutti i libri di La Ruota del Tempo di Robert Jordan,
L’Ombra che Sorgerà è il romanzo più noto per aver ampliato
notevolmente la premessa, prendendo l’arco narrativo del viaggio
dell’eroe piuttosto semplice dei tre volumi precedenti e passando a
un’epopea mondiale di culture complesse e motivazioni
diverse. Come il libro, anche la serie TV non si tira indietro
nell’introdurre fasce di nuovi personaggi e ampliamenti del
mondo.
Spiegazione dell’abilità di
Egwene di camminare nei sogni
In The Eye of the World, o
La Ruota del Tempo – stagione 1, Egwene si unisce a Moiraine,
Rand e agli altri nel loro viaggio grazie al suo potenziale
inespresso con il Potere Uno. È già diventata un’Accettata delle
Aes Sedai, ma il suo prossimo passo è esplorare la sua capacità di
Dreamwalk, che le consente di accedere a Tel’aran’rhiod, un
mondo parallelo dettato dal proprio subconscio. Essere una
Dreamwalker addestrata le permetterebbe di manipolare gli eventi di
questo mondo, rendendola straordinariamente potente.
Il fatto che Egwene sia una
Dreamwalker è separato dal fatto che sia un’Aes Sedai, poiché non
c’è stata una Dreamwalker nell’ordine da centinaia di anni. Questo
è il motivo per cui Egwene ha iniziato a sfruttare il suo potere
con i Saggi degli Aiel, che forniscono alcune spiegazioni sui
pericoli dell’esplorazione di questo regno.
Ad esempio, Egwene viene scoperta
da Lanfear, che spesso appare come una minaccia nei sogni e decide
di strangolarla, costringendola a svegliarsi con lividi sul collo
nel mondo fisico.
Egwene scopre poi che Rand e
Lanfear si baciano nel sogno di Rand, aumentando la distanza tra
lei e il suo amore per i Due Fiumi.
Più avanti nell’episodio, Moiraine
spinge Egwene ad aiutarla a raggiungere Siuan Sanche, la sede
Amyrlin delle Aes Sedai, tramite Tel’aran’rhiod, in modo che possa
raccontarle le sue visioni del futuro da Rhuidean. Moiraine
avverte Siuan Sanche che la Torre Bianca deve giurare fedeltà a
Rand, il Drago Rinato, per non perdere l’Ultima Battaglia. Le
due donne si salutano con un momento di tenero ma cupo commiato.
Egwene scopre poi che Rand e Lanfear si stanno baciando nel sogno
di Rand, aumentando la distanza tra lei e il suo amore di Two
Rivers.
Rand è Car’a’carn o
no?
Rand al’Thor ha dimostrato di
essere Colui che viene con l’alba nella La Ruota del Tempo
–stagione 3, episodio 4, dopo essere emerso da
Rhuidean con i due tatuaggi del drago. Anche se questo potrebbe
allinearlo alla profezia Aiel, per loro è ancora un estraneo e non
tutti i personaggi Aiel che abbiamo visto sono disposti ad
accettarlo per ora. Rand ha fatto alleati con i Taardad Aiel, ma ci
sono altri clan che dovrà conquistare prima che diventino suoi
seguaci.
Aviendha, che ha avuto dubbi su
Rand fin dall’inizio, nell’episodio 5 ha avuto il compito di
seguirlo e insegnargli le usanze del suo popolo. Quindi sì, Rand è
Car’a’carn proprio come è il Drago Rinato, ma non è così facile
conquistare un’intera cultura. Le sue prove nella Desolazione
Aiel non sono ancora finite.
Perché Siuan Sanche cerca di
intrappolare Elaida alla Torre Bianca
Dopo che Liandrin è riuscita a
fuggire nell’episodio 1, la presenza dell’Ajah Rossa alla Torre
Bianca è occupata da Elaida. Elaida ha causato problemi sin dal suo
arrivo e si è spinta persino ad avvicinarsi a Siuan Sanche nei suoi
alloggi e a insultare il suo status di bassa nascita e il suo gusto
nell’arredamento. Siuan crede che ci siano ancora membri
dell’Ajah Nera alla Torre Bianca e si chiede se Elaida sia una di
loro, il che la porta a tendere una trappola ai loro
prigionieri. Elaida può essere subdola, ma le sue azioni indicano
che non è una Oscura.
Perché i Mantelli Bianchi hanno
ucciso Natti Cauthon
Dopo un episodio di pausa, la terza
stagione di La Ruota del Tempo, episodio 5, ci riporta a Two
Rivers, dove i Mantelli Bianchi tengono prigionieri Natti Cauthon
(la madre di Mat) e le sue due giovani figlie. Guidati da Dain
Bornhald, i Mantelli Bianchi sono lì alla ricerca di Perrin dopo la
fine della La Ruota del Tempo – stagione 2, dove ha ucciso
Geofram Bornhald a Falme. In una sequenza con Dain e Natti, la
madre cerca di afferrare le chiavi della cella di Dain ma non ci
riesce, e Dain viene successivamente spinto indietro dal Potere
Uno.
L’esplosione è stata provocata da
una delle sorelle minori di Mat, ma Natti si prende la colpa,
sapendo cosa pensano i Mantelli Bianchi delle Aes Sedai. Più
avanti nell’episodio, Perrin e la sua squadra guidano un tentativo
di salvataggio, solo per trovare Natti già uccisa dopo essere stata
torturata da Eamon Valda. Alanna e il suo Guardiano, Maksim, hanno
una breve separazione a metà dell’episodio, ma alla fine si
riuniscono in battaglia, aiutando la squadra di Perrin a
sconfiggere i Mantelli Bianchi. Perrin viene pugnalato da Dain, ma
Faile lo salva lanciando un coltello nella spalla di Dain.
Chi sono i Popoli del Mare (e
come possono canalizzare?)
Mat, Elayne e Nynaeve faticano nel
loro viaggio verso Tanchico a causa del mal di mare e dei
battibecchi infantili, ma nell’episodio 5 fanno alcuni progressi.
Per prima cosa scoprono che Min è a bordo e viene presentata alle
altre due ragazze. Sebbene il loro gruppo abbia promesso di
rimanere sottocoperta, scoprono che la loro nave è pilotata dai
Popoli del Mare e che stanno usando l’Unico Potere per farla
avanzare rapidamente, il che significa che il loro viaggio
finirà molto prima di quanto avessero previsto.
I Popoli del Mare sono una delle
numerose culture del
mondo di La Ruota del Tempo e non devono essere confusi
con i Seanchan della seconda stagione.
Sono un popolo marittimo, noto
anche come Atha’an Miere, che vive su isole e arcipelaghi
nell’Oceano Aryth. La rappresentazione della canalizzazione del
Popolo del Mare nella serie TV è abbastanza fedele a quanto
spiegato nei libri La Ruota del Tempo, in cui usano i
Venti Tessitori per accelerare il viaggio. Questa è principalmente
una dimostrazione che c’è molto di più nel mondo creato da Robert
Jordan di quanto abbiamo visto finora.
La Parigi delle
Lumières, animata da nuove idee radicali, moderne, in una Francia
scossa da una rivoluzione che monta e si fa sempre più minacciosa,
fa da sfondo ai nuovi episodi della serie Sky Exclusive
Maria Antonietta – stagione 2, la cui seconda
stagione, dal sottotitolo Lo scandalo della
collana, è in partenza domani, 29 marzo, in
esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW.
Se la prima
stagione vedeva Maria Antonietta (interpretata da EMILIA
SCHÜLE) emergere come una trionfante regina di Francia che
sa di essere sola ad affrontare i suoi nemici e i futuri ostacoli
dopo la morte di sua madre, in questo nuovo capitolo l’iconica
sovrana si troverà a fronteggiare pericoli e insidie ancora più
grandi. Il suo gusto porta Parigi ad essere la capitale della moda,
a fiorire sotto il suo regno, ma il suo atteggiamento
anticonvenzionale attira l’attenzione dei suoi nemici. Tra problemi
politici e tormenti personali, un clima di cospirazione si fa
strada alla Corte. Ma mentre la Rivoluzione bussa alle porte di
Versailles, Maria Antonietta è una Regina temibile e coraggiosa,
che arriverà persino a governare al posto del marito.
Nel cast anche
Louis Cunningham (Bridgerton),
Freya Mavor (The Keeper), Jack Archer (Call the
Midwife) e Roxane Duran (Riviera).
La serie è
prodotta da Alban Étienne e Stéphanie Chartreux di Banijay Studios
France, Claude Chelli e Aude Albano di Capa Drama e Christophe
Toulemonde di Les Gen. I primi quattro episodi sono diretti da Ed
Bazalgette, regista candidato ai BAFTA, noto per il suo lavoro su
“Poldark”.
La trama di Maria Antonietta – stagione 2
All’apice del
loro potere, Maria Antonietta e Luigi affrontano una crisi
finanziaria senza precedenti.
Gli incessanti
attacchi dei loro nemici fomentano l’odio dei nobili mentre si
profilano conseguenze disastrose. Da Versailles al Palais-Royal, la
rivolta rimbomba…
Una delle uscite cinematografiche
più attese di marzo è stato Mr. Morfina (qui la recensione), un film
d’azione/thriller con protagonista Jack Quaid, meglio conosciuto per il suo ruolo
da protagonista come Hughie nella serie TV di Prime VideoThe
Boys.
Quaid non ha sbagliato un colpo
ultimamente, recitando in molti progetti estremamente apprezzati, e
le recensioni di Mr. Morfina indicano che questo film non sarà
diverso. Quello che sembra più interessante, però, è l’ispirazione
per questo film.
La serie di John
Wick ha ridefinito cosa sono i film d’azione negli ultimi
anni, e molti classici moderni del genere prendono ispirazione dal
franchise guidato da Keanu Reeves. Mr. Morfina fa parte proprio di
questa lista di titoli ispirati al franchise.
Jack Quaid voleva fare Mr. Morfina dopo aver visto John Wick
4
È stato ispirato dal franchise già
iconico di Keanu Reeves
In un’intervista con
DiscussingFilm, Jack Quaid ha rivelato
che voleva fare Mr. Morfina dopo aver visto
l’ultimo capitolo del franchise di John Wick,
dicendo che voleva far parte di quel tipo di universo in qualche
modo e questo gli sembrava un modo per farlo. Guardando il film,
questa ispirazione ha assolutamente senso, poiché ha un tipo di
azione molto simile a quello dei film di John
Wick.
Il film condivide con John Wick
anche l’aspetto produttivo: si tratta di un film relativamente a
basso budget che però sta premiando con ottimi incassi e spettatori
entusiasti anche in Italia, dove il film è arrivato il 27 marzo con
Eagle Pictures.
Mr. Morfina è un tipo di film
d’azione completamente diverso da John Wick
Nonostante la sua ispirazione, il
film è un’altra cosa
Jack Quaid in Mr. Morfina
Nonostante la sua ovvia influenza,
Mr. Morfina è comunque
molto diverso da John Wick, in molti modi. Il
primo è che John Wick tende a essere leggermente più realistico nel
suo mondo e nei suoi personaggi. Mentre il mondo di John Wick è
diventato molto più fantastico nei film recenti, con personaggi
selvaggi e aspetti di worldbuilding introdotti nel terzo e quarto
film, l’azione e i personaggi tendono a puntare su un realismo più
crudo rispetto a Mr. Morfina, con Nathan che
essenzialmente ha un superpotere con la sua
insensibilità congenita al dolore con anidrosi (CIPA).
Mentre il franchise di John
Wick tira sicuramente fuori un po’ di commedia dalle
situazioni oscure che crea, l’umorismo non è affatto un obiettivo
principale della serie, al contrario di questo film, che ha molte
battute per tutta la sua durata.
Mr. Morfina è comunque un
divertente film d’azione
Intrattenimento e azione
contemporanei
Jack Quaid in Mr. Morfina
Dalla sua uscita nel 2014,
John Wick è diventato il modello di come dovrebbe
essere un grande film d’azione moderno, e il fatto che Mr. Morfina se ne discosti
parecchio potrebbe essere visto come una delusione per alcuni.
Tuttavia, il film è un eccellente film d’azione e la
differenziazione da John Wick gioca assolutamente
a suo favore, poiché non sembra solo una copia. Il film originale
di Keanu Reeves rimane un film d’azione iconico e
cercare di farlo di nuovo probabilmente non funzionerebbe.
Una grande somiglianza tra i due
film sono gli attori principali. Il primo film del franchise di
John Wick ha riportato Reeves alla celebrità dopo
che la sua carriera è stata messa in ombra nel corso degli anni
2000, e ora è di nuovo una delle più grandi celebrità di Hollywood.
Mentre la carriera di Jack Quaid è ancora
relativamente agli inizi, Mr. Morfina potrebbe
portarlo ancora più alla ribalta.
Lo show olandese di NetflixKnokke Off, noto anche come High
Tides, porta un mondo di drammi dell’alta società nella
seconda stagione, con le buffonate degli adolescenti,
l’appropriazione dell’eredità e l’infedeltà che dilagano a Knokke.
Giunta alla sua seconda stagione, la serie continua a riscuotere
grande successo su Netflix, affermandosi nuovamente come uno dei titoli
più visti del momento. Anche nei nuovi episodi, sono tante le
vicende che interessano i protagonisti, generando un forte
intrecciarsi di linee narrative che mirano però a confluire nella
medesima conclusione. In questo articolo, approfondiamo proprio
quanto accade nella seconda stagione, concentrandoci sul finale di
essa e la sua spiegazione.
La trama di Knokke Off
– Stagione 2
Nella seconda stagione
Patrick riesce a sopravvivere alla ferita da arma
da fuoco di Olivia, anche se per un pelo. Mentre
si riprende, Elenore inventa la storia della
caduta del marito dalle scale come copertura per salvare la figlia.
Tuttavia, la madre di Patrick, Jacqueline Vandael,
rimane sospettosa riguardo all’intera vicenda. Decide quindi di
intervenire e di supervisionare il lato commerciale delle cose in
assenza del figlio. In questo periodo, Melissa,
che è diventata la babysitter di Olivia solo per scoprire
informazioni sul coinvolgimento di Patrick nella morte della
sorella Claudia, continua a lavorare per la
famiglia. La donna estorce denaro a Elenore in cambio del suo
silenzio sul vero motivo che sta alla base delle condizioni di
Patrick, mentre cerca di ottenere i dettagli sul luogo in cui
l’uomo ha seppellito la sorella.
D’altra parte,
Daan, Louise e
Alex, i tre ragazzi al centro dell’avvincente
triangolo amoroso della storia, mantengono una certa distanza l’uno
dall’altro. Questa distanza serve a Daan, che riesce a cogliere
l’opportunità di fare una mostra fotografica nella galleria del suo
capo. Alex, invece, non se la passa molto bene sul fronte
professionale, soprattutto dopo che la nonna, Jacqueline, lo
costringe a fare carriera per guadagnarsi il posto di successore
dell’azienda. Allo stesso modo, Louise rimane incredibilmente
insoddisfatta della sua vita, poiché è costretta ad assumere
farmaci per il suo disturbo bipolare. Per questo motivo, finisce
per cercare di rientrare nell’orbita di Daan. Lui è riluttante a
ricominciare la sua storia d’amore con Louise, data la loro storia
e il fatto che ha una fidanzata, Anouk.
Tuttavia, le complicazioni tra lui e
Anouk e l’innegabile attrazione che prova per Louise lo spingono a
cedere alle sue avances. In questo periodo, inoltre, Louise smette
di nascosto di prendere le medicine, stufa della sensazione di
intorpidimento che le infondono. Tuttavia, le conseguenze non
tardano ad arrivare: la ragazza entra in un episodio maniacale e ad
alta energia che la porta a fare festa, a drogarsi e a convincere
Daan a fare una cosa a tre con lei e Alex. Tornando ai Vandael,
mentre Jacqueline cerca di tenere Elenore lontana dalle ricchezze
del marito, il suo assistente/amante, decisamente più giovane,
Thomas, le propone di sposarsi. Sebbene la donna
accetti prontamente, la sua famiglia rimane preoccupata per le vere
motivazioni del giovane. Ciononostante, la coppia finisce per
concludere il matrimonio in tribunale.
Willem De Schryver e Pommelien Thijs in Knokke Off – Stagione 2.
Foto di Ilias Van Bambost / Netflix
La spiegazione del finale di
Knokke Off – Stagione 2: Cosa succede a
Thomas?
Thomas, una nuova aggiunta alla
storia, rimane un individuo sospetto fin dall’inizio. Entra nella
narrazione della famiglia Vandael come assistente di Jacqueline,
con la quale ha anche una relazione. È chiaro che ha conquistato la
fiducia della donna, cosa che la nuora di lei, Elenore, non ha
ancora fatto. Tuttavia, il suo atteggiamento di sufficienza nei
confronti della matriarca della famiglia Vandael e l’evidente
interesse per Melissa lo pongono sotto una luce sospetta.
Nonostante la loro relazione, è evidente che l’uomo non è realmente
innamorato di Jacqueline. In un certo senso, anche lei sembra
esserne consapevole, ma si lascia facilmente influenzare dal suo
sex appeal. Per questo motivo, il suo inevitabile tradimento non è
uno shock.
In seguito, Thomas ha un chiaro
obiettivo da raggiungere dal suo matrimonio con Jacqueline, ovvero
rovinare la vita del figlio di lei, Patrick. Pertanto, quando non
riesce a paralizzare finanziariamente l’uomo, decide di affrontare
il problema di petto e si presenta alla sua porta di casa. A questo
punto, Thomas è più che frenetico. Vuole disperatamente vendicarsi
di Patrick, ma il piano a cui ha lavorato per mesi è stato
sventato. Sembra che ancora una volta l’uomo riuscirà a farla
franca senza pagare le conseguenze delle sue azioni. Così, in preda
alla rabbia, l’uomo si scatena e aggredisce fisicamente Patrick.
Quest’ultimo, ancora in fase di recupero, è a malapena in grado di
reggersi in piedi da solo, per non parlare di opporre
resistenza.
Anche se Alex, che in quel momento
si trova in casa, cerca di intervenire, Thomas si scaglia anche
contro di lui, incurante di sferrare pugni a destra e a manca. Il
trambusto attira l’attenzione di Melissa e Daan dallo studio della
tenuta, che accorrono in aiuto. Anche se i due non provano amore
per i Vandael, che sono i mandanti della morte di Claudia, cercano
di dare una mano, non volendo vedere Thomas uccidere qualcuno in
preda alla rabbia. Tuttavia, questo non fa altro che fargli
rivolgere i pugni anche verso Daan. Pertanto, mentre cerca di
soffocare l’adolescente, Melissa gli sbatte in testa un oggetto
pesante.
Alla fine, Thomas muore dissanguato
nella casa dei Vandael, ucciso per mano della madre di Daan. Per
uno scherzo del destino, la madre single e il figlio si trovano in
una posizione simile a quella della ricca famiglia che hanno a
lungo odiato. Disprezzano i Vandael perché usano i loro soldi e la
loro influenza per uscire dalle situazioni più difficili, persino
l’omicidio. Tuttavia, ora Daan non ha altra scelta che collaborare
con Alex per coprire la morte di un uomo. Alla fine, i due ragazzi
seppelliscono Thomas in un cantiere del Vandael Group con l’aiuto
del capocantiere John, da sempre dipendente di Patrick. Thomas
diventa così un altro dei nomi misteriosi scomparsi dal registro
della famiglia Vandael.
Eliyha Altena in Knokke Off – Stagione 2. Foto di Ilias Van Bambost
/ Netflix
Melissa trova il corpo di Claudia?
Daan lascia Knokke?
L’unico motivo per cui Melissa e
Daan arrivano a Knokke è la disperazione della prima di scoprire
cosa è successo a sua sorella, scomparsa dopo aver lavorato per i
Vandael come babysitter. Tuttavia, la donna continua a porsi altre
domande dopo aver appreso della sfortunata scomparsa di Claudia
nella tenuta. Vuole trovare il cadavere per piangere adeguatamente
la scomparsa della sorella. Inoltre, il corpo la aiuterà a creare
un caso legittimo contro Patrick. Inoltre, il denaro per il
silenzio che sta estorcendo a Elenore rimane un bonus.
Tuttavia, mentre il tempo passa e
Daan continua a impelagarsi con i ricchi viziati di Knokke, diventa
evidente che la città non è la più adatta alle sue aspirazioni. È
stufo della crudeltà che regna a Knokke, perennemente governata dai
capricci dei ricchi. Peggio ancora, sembra essere perennemente
incapace di stare lontano dall’orbita di Louise, il che finisce
sempre male per lui. Per lo stesso motivo, la soluzione migliore
per lui è lasciare la città e ricominciare da capo. Alla fine,
anche Melissa si rende conto che un cambiamento di scenario
potrebbe essere la cosa migliore per loro due. Una conversazione
con Olivia le rivela che la famiglia di solito usa i cantieri per
seppellire qualsiasi prova, compresi i cadaveri. Per questo motivo,
si rende conto che la ricerca del corpo di Claudia è in definitiva
inutile e non darà mai risultati.
Di conseguenza, Melissa decide di
usare il denaro ricevuto da Elenore per trasferirsi e ricomprare la
vecchia casa del padre. Tuttavia, pochi istanti dopo, il duo
madre-figlio viene coinvolto nell’alterco incriminato tra i Vandael
e Thomas. Poiché è Melissa a sferrare il colpo mortale – e Daan
deve aiutare Alex a nascondere il corpo – entrambi si sono
effettivamente uniti ai Vandael per coprire gli omicidi. Sembra
quindi improbabile che lascino presto la città. Il caso funge da
punto di svolta per i personaggi, facendoli passare dalla bussola
morale della storia a un’altra famiglia macchiata dalla doppiezza e
dalla disonestà dell’élite di Knokke.
Willem De Schryver in Knokke Off – Stagione 2. Foto di Ilias Van
Bambost / Netflix
Perché Louise ha rovinato la mostra
di Daan?
Nonostante l’antipatia generale di
Daan per la città, trova un momento di soddisfazione dopo che la
sua fotografia di talento ha finalmente la possibilità di essere
esposta in una galleria. L’opportunità promette grandi cose per il
futuro del giovane, offrendo vantaggi finanziari e professionali.
Tuttavia, la notte prima della mostra, Lousie si intrufola nella
galleria e, in preda a un raptus di follia, spruzza vernice su
tutti gli espositori. In seguito a ciò, la gallerista Christine
ritiene Daan responsabile del disastro e annulla l’intera mostra.
In questo modo, la fidanzata del fotografo ha definitivamente
rovinato la sua unica occasione d’oro. Naturalmente, le azioni
distruttive di Lousie rimangono un punto di intrigo.
Dopo la rottura iniziale della
coppia, Daan cerca di dimenticare Louise iniziando una relazione
con Anouk. Anche se questa storia d’amore presenta delle
complicazioni, offre una certa stabilità alla vita del giovane.
Tuttavia, Louise lo attira nuovamente nella sua vita,
costringendolo a darle un’altra possibilità. In questo periodo, la
donna sta vivendo un mondo di complicazioni. Il suo disturbo
bipolare è stato a lungo un punto di conflitto per lei e la sua
famiglia. Detesta l’assunzione di farmaci per il suo disturbo,
perché la lasciano insensibile e poco creativa. Tuttavia, i suoi
episodi maniacali sono palesemente troppo difficili da gestire
senza le pillole.
Nonostante ciò, Lousie decide di
sospendere i farmaci in segreto, non volendo vivere la vita alle
condizioni della madre. All’inizio, la decisione è accompagnata da
un’ondata di euforia e da una grande voglia di vivere. In questo
periodo, si accende la sua storia d’amore con Daan, riprende a
dipingere e trova la felicità nella vita di tutti i giorni.
Tuttavia, l’euforia dura poco. Alla fine, l’ondata di emozioni
diventa eccessiva e la porta a un episodio maniacale. A questo
punto inizia a litigare con gli amici, a drogarsi e a iniziare una
relazione sessuale con Alex. L’incidente di questo episodio è
catastrofico e la spinge quasi a tentare il suicidio.
Sebbene Louise si astenga
dall’autolesionismo fatalista, in seguito inizia a sentirsi
incredibilmente sola e vulnerabile. Per lo stesso motivo, trova
difficile affrontare il nuovo successo nella vita di Daan. In
effetti, è persino un po’ gelosa dell’apprezzamento che lui riceve
per la sua arte, mentre la sua arte rimane confinata nel suo
studio. Per questo, in uno dei suoi momenti più bassi, decide di
sabotare la mostra del suo ragazzo. Anche se si pente quasi subito
dell’azione, non può fare nulla per rimediare al danno che ha
causato. Gli eventi costringono anche la sua famiglia a
preoccuparsi per lei, al punto da prendere in considerazione l’idea
di ricoverarla in ospedale per un aiuto professionale.
Inizialmente, Louise tenta di scappare di casa e prende addirittura
in considerazione l’idea di porre fine alla sua vita sulla
spiaggia. Tuttavia, si rende conto che sarebbe un altro esempio di
comportamento maniacale ed egoista fatto per un’errata
autoconservazione. Per lo stesso motivo, alla fine decide di farsi
ricoverare in un centro di assistenza.
Pommelien Thijs in Knokke Off – Stagione 2. Foto di Ilias Van
Bambost / Netflix
Chi è Thomas? Perché sposa
Jacqueline?
Il ruolo di Thomas nella narrazione
rimane ambiguo per qualche tempo. Sebbene sia evidente che sta con
Jacqueline per i suoi soldi, i dettagli del suo piano rimangono
oscuri fino a quando non viene rivelata un’informazione cruciale:
Thomas è il figlio di Jacque. Jacque era il proprietario del bar
sulla spiaggia e l’ex socio in affari di Patrick. Quest’ultimo lo
aveva tradito ai tempi della loro attività imprenditoriale e
qualche mese fa aveva cercato di acquisire il controllo del suo
amato bar sulla spiaggia. Questo ha inevitabilmente portato Jacque
a rompere la sua sobrietà e a subire una morte inaspettata.
Per lo stesso motivo, Thomas incolpa
Patrick della morte del padre ed è venuto a regolare i conti.
Inizialmente, il suo piano è quello di ottenere la completa fiducia
di Jacqueline e di sposarla. Nelle condizioni di declino di
Patrick, tutto il potere della famiglia Vandael è nelle mani
dell’anziana donna. Pertanto, sposarla gli garantirebbe il completo
controllo finanziario della famiglia e dei fondi miliardari della
loro attività. Da qui, progetta di sottrarre a Patrick questa
ricchezza, lasciandolo senza un soldo e in povertà, proprio come
l’altro uomo aveva fatto con suo padre.
Jacqueline muore? Thomas si prende
i suoi soldi?
Thomas ha intenzione di superare la
ricchezza della famiglia Vandael poco dopo la conclusione del suo
matrimonio con Jacqueline. Anche se la donna più anziana sembra
stanca dell’uomo e delle sue motivazioni, è abbastanza ammaliata
dalla sua giovinezza e dalla sua bellezza da andare fino in fondo.
Tuttavia, quando Thomas mostra la sua vera natura e tenta di
rendere Jacqueline incapace di intendere e di volere, la donna
rivela anche il suo asso nella manica. Come si scopre, la donna non
si era mai fidata di Thomas, almeno non nella misura in cui lui
credeva. Per questo motivo, pur avendogli permesso di sedersi al
tavolo del Gruppo Vandael e di consegnargli il controllo di parte
dell’eredità di famiglia, aveva anche messo in atto diverse misure
di salvaguardia.
Prima di sposare Thomas, Jacqueline
aveva già trasferito tutto il suo patrimonio a nome di Patrick. Per
questo motivo, anche se la coppia si è sposata in regime di
comunione dei beni – il che significa che condividono i loro
patrimoni – la donna non possiede alcun patrimonio miliardario.
Quando Thomas si rende conto di essere stato ingannato, diventa
sempre più violento. Tuttavia, nonostante i tentativi di uccidere
Jacquline, non ci riesce. Alla fine, la donna sopravvive, grazie
all’interruzione tempestiva di Elenore e della giovane Olivia. Alla
fine, i fondi della famiglia Vandael sono al sicuro con il figlio
di Jacquline.
L’annuncio del cast principale di
Avengers:
Doomsday in una live di cinque ore è stato il live
stream più seguito di sempre per lo Studio, con 275 milioni di
visualizzazioni digitali e 3,1 milioni di menzioni sui social. Il
live streaming è iniziato è durato 5 ore e 27 minuti.
Quel numero è anche più di 5 volte
il volume social del trailer del Super Bowl di Deadpool e
Wolverine (attualmente il trailer più visto di tutti i
tempi) dell’anno scorso. Ora dopo ora il pubblico è cresciuto fino
a raggiungere quello che è lo stunt live streaming multipiattaforma
più visto.
Lo stunt ha prodotto oltre 55
distinti termini di tendenza su Twitter/X per tutto il giorno con
#AvengersDoomsday che ha mantenuto il primo posto di tendenza su
Twitter/X per oltre 7 ore. Dopo 24 ore, il live streaming ufficiale
Marvel su YouTube era al secondo
posto di tendenza.
Ma sembra che ce ne saranno ancora!
Ieri Downey, Jr. ha scritto: “Questo è quello che si chiama una
panchina di talenti… in realtà è più simile a una fila, ma molto
lunga… deve essere così… giusto?”. L’handle dei Marvel Studios ha risposto: “C’è sempre spazio
per altro…”, lasciando intendere che quei nomi che tutti ci
aspettavano (Chris Evans e Hugh Jackman su tutti) potrebbero ancora
spuntare.
Holland è il nuovo
mistery thriller di Prime Video interpretato da
Nicole Kidman, e presenta alcuni colpi di
scena scioccanti che cambiano completamente il destino della
protagonista. Diretto da Mimi Cave, Holland
porta dunque il pubblico nella cittadina del Michigan che dà il
titolo al film, nota per i suoi tulipani, i mulini a vento e per
essere una piccola comunità. Qui si seguono Nancy
Vandergroot (Kidman), un’insegnante che vive con il marito
Fred Vandergroot (Matthew
Macfadyen) e il figlio Harry
(Jude Hill).
I Vandergroot vivono dunque una vita
tranquilla in Olanda, finché Nancy non inizia a sospettare che Fred
la tradisca. Si confida allora con il collega insegnante
Dave (Gael
García Bernal), arrivato in città da poco tempo, e lo
convince ad aiutarla a scoprire cosa sta combinando il marito.
Nancy e David, che provano anche un forte sentimento l’uno per
l’altra, si mettono quindi alla ricerca delle prove del tradimento
di Fred, in modo che Nancy possa lasciarlo senza rimorsi. Tuttavia,
fanno una scoperta inquietante sull’uomo, che cambia completamente
i loro piani e le loro opinioni.
Che cosa è successo veramente a
Fred, il marito di Nancy, in Olanda?
Fred Vandergroot è
un optometrista e, essendo Holland una piccola città, tutti lo
conoscono. Egli si reca costantemente fuori città per lavoro, cosa
che Nancy non ha mai ritenuto sospetta fino a quando non trova in
tasca una ricevuta che contraddice il luogo in cui sarebbe stato.
Questo è l’inizio della spirale di Nancy, che si convince che Fred
la tradisca, anche se non ne ha le prove. Non ottiene subito delle
risposte, rendendo Holland un mistero a fuoco
lento che, una volta giunto al terzo atto, aumenta il ritmo.
Dopo che Nancy lascia cadere i suoi
gioielli nell’ufficio di Fred durante un’irruzione notturna,
infatti, Fred la affronta, dicendole che dovrebbero semplicemente
“resettare” e andare avanti. Tuttavia, Nancy è già troppo presa da
Dave, che l’ha aiutata a introdursi nell’ufficio di Fred, e sebbene
voglia lasciare il marito, vuole prima avere le prove della sua
infedeltà, in modo da avere un motivo solido per lasciarlo. In quel
momento, i suoi unici indizi sono una scatola di pellicole Polaroid
e il primo scontrino.
Quindi, quando Fred va di nuovo
fuori città, Dave e Nancy lo seguono. La donna si introduce nella
sua stanza d’albergo mentre Dave tiene d’occhio Fred al bar
dell’hotel e trova nella sua stanza biancheria intima, manette e
croccantini per cani. Questo non è ancora sufficiente per
confermare che Fred la tradisce, ma Nancy deve tornare a casa per
prendere Harry, così Dave rimane per continuare a seguire Fred. Nel
frattempo, Nancy fa le sue ricerche presso la biblioteca della
città con alcuni dettagli che trova nel modellino della città di
Fred.
Nancy scopre così di molte donne
scomparse e poi ritrovate morte, mentre Dave assiste a Fred che
incontra una giovane donna. Quando poi irrompe nella casa, vede i
cani della donna mangiare le leccornie, mentre in un’altra stanza
Fred viene sorpreso a uccidere la giovane donna. A quel punto Dave
e Fred si azzuffano e Fred viene pugnalato con il suo stesso
coltello e cade nel lago. Dave torna quindi in Olanda e comunica a
Nancy che lei e Harry sono al sicuro, ma c’è ancora una sorpresa
per loro.
Durante il festival olandese Tulip
Time, gli amici di Nancy le dicono di aver visto Fred poco tempo
prima e Dave, effettivamente, lo individua tra la folla. La donna
si fa allora prendere dal panico e porta Harry in un motel vicino,
mentre Dave li segue. Ma anche Dave si fa prendere dal panico e
dice a Nancy che dovrebbero avvertire la polizia. Lei lo ferma, ma
in quel momento un televisore gli cade in testa. Quando Nancy
chiama Harry per chiedere aiuto, lo trova fuori con Fred,
sopravvissuto dunque alla lotta con Dave. Come ha sempre fatto,
Fred tenta di tranquillizzare la moglie, dicendole ancora una volta
che si limiteranno a fare un “reset”, ma Nancy è determinata a
lottare per lei e il figlio.
Tornati in macchina, Nancy fa
fermare Fred e dice a Harry di scappare, mentre lei si difende con
la pistola di Dave. Nancy spara quindi a Fred ma lo manca,
colpendolo solo alla guancia e all’orecchio, e dopo che Harry cerca
di difenderla ma viene spinto via da Fred, Nancy prende uno zoccolo
e lo picchia a morte. Evidentemente Fred non pagherà mai per i suoi
crimini, ma Nancy gli ha finalmente impedito di uccidere altre
donne.
In Holland
Dave è arrivato da poco in Olanda e insegna nella stessa scuola di
Nancy. Si dimostra attento a chi lo circonda, compresi i suoi
studenti, ma deve affrontare un certo razzismo in quanto messicano.
Tuttavia, è sempre disposto ad aiutare, tanto da mettersi in
pericolo per Nancy. Sebbene Dave voglia stare con lei, si ferma
prima di esagerare perché non lo ritiene giusto, dato che Nancy è
sposata, e vuole proteggere i suoi sentimenti. Tuttavia, quando
Nancy gli dice che sta per lasciare Fred, Dave si offre di
procurarle le prove dell’infedeltà di Fred. Dopo il confronto con
Fred, Dave si convince che Fred è morto, ma è ancora molto
paranoico al riguardo.
Quando poi l’uomo effettivamente
ricmpare, lui cerca di convincere Nancy a chiamare la polizia, ma
lei lo spinge e un televisore gli cade in testa, ferendolo. Quando
Nancy torna nella stanza del motel dopo aver ucciso Fred, Dave non
c’è più e la voce fuori campo finale cambia tra Dave e Nancy.
Indubbiamente, Dave sopravvive alle ferite e molto probabilmente
lascia Holland dopo quanto accaduto. La narrazione finale in
Holland non menziona il fatto che Dave e Nancy si
siano messi insieme, quindi è lecito pensare che sia semplicemente
scomparso dopo quel giorno.
Il vero significato del modellino
della città di Fred
Fin dall’inizio di
Holland, la cinepresa si concentra sul modellino
di Fred, che viene ripreso già durante i titoli di testa. Fred e
Harry trascorrono del tempo insieme nel garage, dove lavorano
insieme a questo progetto. Sebbene il pubblico sia portato a vedere
il modellino della città come un semplice hobby che Fred ama
condividere con Harry, c’è qualcosa di molto più sinistro dietro di
esso, che è ben più che una semplice replica di Holland.
Il primo indizio di qualcosa che non
va nel plastico è quando Nancy nota in una delle case del plastico
un’insegna che aveva visto in una delle polaroid di Fred. Una
rapida ricerca fa emergere il nome di Lacey Anne,
che Nancy scoprirà poi essere stata uccisa tre anni prima. La
ricerca di Nancy porta a trovare altre donne uccise negli ultimi
anni e nella zona di Holland, e fa il collegamento tra loro e le
case e le strade del modellino di Fred. Il plastico della città,
quindi, è il registro di tutti gli omicidi commessi da Fred.
Quando Dave dice a Nancy che è al
sicuro e che Fred non tornerà (perché lo crede morto), Nancy non ha
la reazione che lui sperava. Invece di accettare di lasciare la
città con lui e il figlio, Nancy gli dice che non possono farlo
perché la vita di Harry sarà compromessa e non possono partire
prima del festival. Nancy dice anche a Dave che terranno nascoste
le azioni e il destino di Fred, mantenendo il più completo silenzio
sulla cosa. Durante tutto Holland, Nancy si
dimostra molto tradizionale, ma ha sempre lottato con il
potere.
All’inizio Nancy spiega che Fred
l’ha “salvata” e portata in Olanda, dove ha una vita perfetta – o
almeno così pensava. L’Olanda è quindi diventata il luogo sicuro di
Nancy e, anche se suo marito è un serial killer, lei non è pronta a
lasciare il posto più sicuro che abbia mai avuto e in cui si sente
molto a suo agio. Alla fine di Holland si capisce
quindi che Nancy e Harry non lasciano la città e si limitano a
superare insieme tutto quello che è successo con Fred.
La spiegazione della battuta finale
di Holland
La voce fuori campo alla fine di
Holland è quella di Dave, alla quale comincia però
poi a sovrapporsi a quella di Nancy, che condivide gli stessi
sentimenti di paura, insicurezza e sensazione di invisibilità.
Nancy dice di aver finalmente trovato una via d’uscita, ma sia Dave
che Nancy si chiedono se tutto “fosse reale”. Nancy trova
una via d’uscita dal suo matrimonio, anche se non esattamente
dall’Olanda, mentre Dave trova una via d’uscita dalla città, una
città che non è stata accogliente con lui fin dall’inizio. Tutto
ciò che Dave e Nancy affrontano insieme è sufficiente a far loro
dubitare che quanto avvenuto sia reale, ma non significa
letteralmente che la maggior parte di quanto visto
in Holland non sia accaduto.
Dave e Nancy trovano l’uno
nell’altra il conforto, il sostegno e la compagnia che gli mancano,
ma alla fine hanno visioni molto diverse della vita e vogliono cose
diverse. Dave assiste a un omicidio e quasi uccide un uomo, mentre
Nancy scopre che suo marito è un serial killer e deve quindi
lottare per la sicurezza sua e di suo figlio. È comprensibile che
Dave e Nancy si chiedano se quello che hanno vissuto insieme fosse
reale o meno, ma è sicuramente così: questo dimostra come ognuno
veda il mondo in modo diverso e affronti i suoi orrori nel modo
migliore.
Steven Yeun si è unito al cast del film
d’animazione ancora senza titolo di Avatar – La leggenda di
Aang della Paramount Pictures e
Nickelodeon Movies. Come riportato da Variety, non è ancora chiaro da
quale delle Quattro Nazioni possa provenire Yeun, dato che i
dettagli sul personaggio sono stati tenuti nascosti. L’attore si
aggiunge ai membri del cast già annunciati Dave Bautista, Eric Nam,
Dionne Quan, Jessica Matten e
Román Zaragoza. Lauren Montgomery
è alla regia e William Mata alla co-regia del
film, basato sulla serie Avatar – L’ultimo dominatore
dell’aria, creata da Michael Dante DiMartino
e Bryan Konietzko. L’uscita del film è prevista
per il 30 gennaio 2026.
Steven Yeun, dalla TV al cinema
Steven Yeun è stato precedentemente
coinvolto in The Legend of Korra, anch’esso parte
dell’universo di questo franchise. Ha inoltre doppiato Wan, il
primo Avatar. Yeun è divenuto noto in televisione per la
serie The Walking Dead, mentre di recente ha ricevuto
diverse lodi per la sua interpretazione in Lo
scontro.
Candidato all’Oscar per il suo
lavoro nel film di Lee Isaac Chung del 2020
Minari,
Steven Yeun è attualmente in produzione
in Animals di Ben Affleck per Netflix. Recentemente ha terminato la produzione di
RIP di Joe Carnahan, in cui recita con
Matt Damon e Affleck, sempre per Netflix.
Attualmente è protagonista di Mickey
17 di Bong
Joon Ho, accanto a Robert Pattinson e Mark Ruffalo.
Lili Taylor si è
unita al cast di Daredevil: Rinascita – Stagione
2 su Disney+ in un ruolo ricorrente,
ha confermato Deadline. Nessuno
ha voluto commentare, ma sembra che interpreterebbe un’avversaria
politica per Wilson Fisk di Vincent
D’Onofrio. Le riprese della nuova stagione sono
attualmente in corso a New York.
Proseguimento della serie
Daredevil andata in onda su Netflix dal 2015 al 2018, Rinascita
riprende con il nostro eroe Matt Murdock (Charlie
Cox), un avvocato cieco con abilità straordinarie,
impegnato in una continua lotta per la giustizia attraverso il suo
vivace studio legale. Allo stesso tempo, l’ex boss della mafia
Wilson Fisk (Vincent
D’Onofrio) persegue i suoi impegni politici a New
York. Quando le loro identità passate iniziano a emergere, entrambi
gli uomini si ritrovano su un’inevitabile rotta di collisione.
Il cast di Daredevil:
Rinascita
Matt Murdock (Charlie
Cox), un avvocato cieco con abilità elevate, lotta per
la giustizia attraverso il suo vivace studio legale, mentre l’ex
boss della mafia Wilson Fisk (Vincent
D’Onofrio) persegue i suoi sforzi politici a New York.
Quando le loro identità passate iniziano a emergere, entrambi gli
uomini si ritrovano su un’inevitabile rotta di collisione.
La serie Daredevil:
Rinascita vede la partecipazione anche di
Margarita Levieva, Deborah Ann Woll, Elden Henson, Zabryna
Guevara, Nikki James, Genneya Walton, Arty Froushan, Clark Johnson,
Michael Gandolfini, con Ayelet Zurer e
Jon Bernthal. Dario Scardapane è
lo showrunner.
Gli episodi sono diretti da
Justin Benson e Aaron Moorhead,
Michael Cuesta, Jeffrey
Nachmanoff e David Boyd; e i produttori
esecutivi sono Kevin Feige, Louis D’Esposito, Brad
Winderbaum, Sana Amanat, Chris Gary, Dario Scardapane, Christopher
Ord e Matthew Corman, e Justin Benson e Aaron
Moorhead.
La serie MarvelDaredevil:
Rinascita vede Lili Taylor
aggiungersi al cast della seconda stagione con un ruolo ricorrente,
secondo quanto riportato da Deadline. Non è stato confermato
il personaggio che interpreterà, ma si dice che sarà un nemico
politico del
Wilson Fisk/Kingpin di Vincent D’Onofrio. La Taylor si unisce così
all’altro nuovo membro del cast della seconda stagione
Matthew Lillard, anch’egli destinato a un ruolo
ricorrente. Le riprese sono attualmente in corso a New York.
Matt Murdock (Charlie
Cox), un avvocato cieco con abilità elevate, lotta per
la giustizia attraverso il suo vivace studio legale, mentre l’ex
boss della mafia Wilson Fisk (Vincent
D’Onofrio) persegue i suoi sforzi politici a New York.
Quando le loro identità passate iniziano a emergere, entrambi gli
uomini si ritrovano su un’inevitabile rotta di collisione.
La serie Daredevil:
Rinascita vede la partecipazione anche di
Margarita Levieva, Deborah Ann Woll, Elden Henson, Zabryna
Guevara, Nikki James, Genneya Walton, Arty Froushan, Clark Johnson,
Michael Gandolfini, con Ayelet Zurer e
Jon Bernthal. Dario Scardapane è
lo showrunner.
Gli episodi sono diretti da
Justin Benson e Aaron Moorhead,
Michael Cuesta, Jeffrey
Nachmanoff e David Boyd; e i produttori
esecutivi sono Kevin Feige, Louis D’Esposito, Brad
Winderbaum, Sana Amanat, Chris Gary, Dario Scardapane, Christopher
Ord e Matthew Corman, e Justin Benson e Aaron
Moorhead.
Nel 1980 è arrivato al cinema
Shining, capolavoro di
Stanley Kubrick basato sull’omonimo romanzo del
1977 di Stephen King. Il film si è subito
affermato come un’opera di straordinaria potenza visiva ed emotiva,
capace di incutere profondo timore negli spettatori pur non
mostrando nulla di esplicitamente scioccante, bensì la “semplice”
discesa nella pazzia del protagonista Jack Torrance. Nel 2013, King
ha poi deciso di dar vita ad un romanzo sequel di quel suo
capolavoro, Doctor
Sleep, divenuto nel 2019 un film per la regia di
Mike Flanagan (autore anche di Oculus – Il riflesso del male e La caduta della casa degli Usher).
Con questo film si torna dunque
all’Overlook Hotel, riportando dunque un Dan Torrance adulto
(Ewan
McGregor) tra i resti in rovina dell’edificio che lo
ha quasi ucciso da bambino. In tutti questi anni Dan ha lottato
contro l’abuso di alcol e lo ritroviamo a lavorare come inserviente
in un ospizio, usando i suoi poteri per aiutare a calmare i
pazienti mentre passano a miglior vita. La sua esistenza
relativamente tranquilla viene interrotta quando incontra
Abra, un’adolescente dotata a sua volta della
“luccicanza”. Sapendo che anche Dan condivide tale potere, la
giovane richiede il suo aiuto contro la spietata Rose
Cilindro e i suoi seguaci, i membri de Il
Nodo, che si nutrono della Luccicanza degli innocenti alla
ricerca della loro immortalità.
Cosa accade nel finale di Doctor Sleep
Dopo aver ucciso con successo la
maggior parte dei membri del gruppo nel corso del film, Dan e Abra
devono affrontare la loro leader, Rose Cilindro,
affamata di vendetta quanto del vapore di Abra. Sapendo che anche
l’Overlook Hotel si nutre di vapore, Dan fa la pericolosa scommessa
di portare Abra al vecchio hotel infestato per tendere una trappola
a Rose. Scatena i fantasmi dell’hotel, che ha rinchiuso uno per uno
nel corso degli anni, e gli spettri affamati si abbattono su Rose e
la consumano fino a quando di lei non rimane più nulla, non prima
però che lei riesca a procurare a Dan una ferita letale
intaccandogli l’arteria femorale della gamba.
Dopo aver divorato Rose, i fantasmi
rivolgono ovviamente la loro attenzione su Dan e l’hotel si
impossessa di lui. Egli inizia allora ad inseguire Abra con
un’ascia (proprio come fece suo padre con lui e sua madre tanti
anni prima), ma riesce a resistere abbastanza a lungo da
permetterle di fuggire e di porre fine all’Overlook una volta per
tutte. Il film amplia dunque la mitologia di Shining e chiude in
modo struggente l’arco narrativo di Dan. Questo finale si discosta
in realtà di molto da quello del romanzo di King (diverse
sono infatti le differenze tra le due opere), ma a differenza
di quanto compiuto da Kubrick, King ha stavolta apprezzato le
modifiche apportate da Flanagan.
Ewan McGregor in Doctor Sleep
La verità sull’Overlook Hotel
L’Overlook Hotel è essenzialmente un
vampiro psichico che assorbe i fantasmi delle persone che muoiono
al suo interno e li trasforma in agenti della sua stessa fame. I
fantasmi dell’hotel sono stati attratti dal giovane Danny a causa
della sua luccicanza e hanno continuato a seguirlo anche dopo la
sua partenza. Anche Jack Torrance aveva il luccichio, motivo per
cui era in grado di vedere i fantasmi dell’Overlook. Rose Cilindro
dice a Dan che il vapore si corrompe e si macchia quando i bambini
diventano adulti, ed è questa corruzione che ha permesso
all’Overlook di prendere effettivamente possesso di Jack e di
mandarlo ad uccidere la sua famiglia.
L’hotel voleva che il giovane Danny
morisse all’interno della struttura per potersi nutrire di lui e,
dopo aver liberato i fantasmi dalle loro prigioni, questi iniziano
a nutrirsi anche di lui. A differenza di Jack, però, la discesa di
Dan nella follia avviene molto rapidamente e, quando riesce a
mettere alle strette Abra nella stanza 237. Tuttavia, Dan aveva
previsto questa eventualità fin dall’inizio, facendo esplodere la
caldaia dell’Overlook. Abra ricorda allora dii questo dettaglio
all’ormai posseduto Dan, e la volontà dell’hotel di preservarsi ha
la meglio sulla necessità di consumare Abra, dandole così la
possibilità di fuggire. Dan usa le sue ultime tracce di energia per
far sì che il luogo che ha ucciso suo padre venga distrutto e muore
in pace nell’hotel in fiamme.
Danny parla ancora con Abra
Uno dei modi in cui Doctor
Sleep chiude il cerchio della storia di Dan Torrance è
quello di fargli svolgere nella vita di Abra lo stesso ruolo che
Dick Hallorann aveva svolto nella sua. Ciò è
evidenziato dal parallelo tra il giovane Danny seduto su una
panchina con il fantasma di Hallorann all’inizio del film e Dan che
in seguito condivide la panchina con Abra la prima volta che si
incontrano nella vita reale. La scena in cui il giovane Danny parla
con Hallorann sulla panchina ci viene però mostrata anche dal punto
di vista di sua madre Wendy, che vede il figlio parlare da
solo.
Allo stesso modo, quando Abra sta
parlando con Danny nella sua stanza alla fine del film, sua madre
entra e vede solo sua figlia. Il fatto che Danny parli ancora ad
Abra nella sua stanza non significa che la perseguiti o che non
possa andare avanti con la sua non-esistenza. Come ha spiegato Dick
Hallorann quando il suo fantasma ha fatto visita a Danny per
l’ultima volta da adulto, nell’aldilà il tempo funziona in modo
diverso ed è probabile che Dan vada avanti proprio come ha fatto
Hallorann, tranne nei momenti in cui Abra ha bisogno di lui.
Kyliegh Curran ed Ewan McGregor in Doctor Sleep
Il significato della donna nella
vasca da bagno
Un fantasma di Shining che fa un
grande ritorno in Doctor Sleep è Lorraine
Massey, ovvero lo spirito che abita la vasca da bagno
della stanza 237. Un tempo seduttrice che alla fine si è suicidata
in quella stanza, Lorraine ha cercato di strangolare il giovane
Danny in Shining ed è apparsa
come una giovane donna a Jack Torrance, che l’ha baciata fino a
quando, vedendo il suo riflesso nello specchio, ha capito che in
realtà stava baciando una vecchia in decomposizione. Lorraine è uno
dei fantasmi più spaventosi dell’Overlook, motivo per cui la Stanza
237 ha un’energia così sinistra, ed è anche il primo fantasma a
seguire Danny lontano dall’hotel.
Con l’aiuto di Dick Hallorann riesce
però a rinchiuderla in una scatola nella sua mente, ma durante lo
scontro finale con Rose Cilindro viene nuovamente liberata insieme
al resto dei fantasmi. L’Overlook può essere stato distrutto, ma i
suoi fantasmi no, e proprio come hanno fatto con Danny seguono Abra
nella speranza di nutrirsi di lei. Tuttavia, Abra è ben
equipaggiata per affrontare alcuni di loro e il film si conclude
con lei che entra nel bagno senza paura. Il fantasma di Lorraine
Massey, che rappresenta il modo in cui gli adulti si nutrono dei
bambini e li privano della loro innocenza, sembra quindi venire
distrutta definitivamente.
Il vero significato del finale di
Doctor Sleep
Parlando con CinemaBlend, a proposito
dell’alcolismo di Dan in Doctor Sleep, McGregor ha
detto: “Mike è stato molto chiaro sul fatto che Shining era un
romanzo scritto sull’alcolismo e la dipendenza, mentre Doctor Sleep
è un romanzo scritto sul recupero”. Parte della guarigione,
per Dan, consiste quindi nel tornare all’inizio del suo alcolismo,
tornando all’Overlook Hotel e affrontando il fantasma di suo padre.
Durante uno dei suoi incontri con gli Alcolisti Anonimi, Dan
ammette che, essendo suo padre morto quando era così giovane,
l’unico modo per ricordarlo e sentirsi vicino a lui era bere e
sfogare la sua rabbia come faceva suo padre.
Tuttavia, anche Jack Torrance è
riuscito a disintossicarsi prima del suo fatidico viaggio verso
l’Overlook Hotel, e Dan trova un modo più sano per conoscere il
genitore facendo lo stesso viaggio verso la sobrietà. Come in
Shining, l’Overlook
Hotel è una metafora della dipendenza. Jack Torrance si è
disintossicato dopo aver accidentalmente rotto il braccio del
giovane Danny mentre era ubriaco, ma l’Overlook lo ha sedotto
ancora una volta verso la strada che porta a fare del male ai suoi
cari. Un punto di svolta fondamentale in Shining è quando Lloyd,
il barista, versa un drink a Jack, agendo di fatto come la voce
sussurrante della dipendenza.
Per Dan, che è diventato un
alcolizzato per imitazione del padre, ha senso che il suo Lloyd sia
lo stesso Jack Torrance. A differenza del padre, però, Dan è in
grado di usare gli strumenti del recupero per resistere alla
tentazione di ricadere nei vecchi schemi, e il fatto di bruciare
l’Overlook con se stesso all’interno è un modo per porre fine al
ciclo della dipendenza, per il bene di Abra. Mentre nel romanzo Dan
torna al suo lavoro, con una rinnovata consapevolezza del suo scopo
nella vita, il finale del film – perquanto amaro – offre un finale
che conclude in modo definitivo l’arco narrativo del
personaggio.
Il thriller fantascientifico
Minority Report di Steven Spielberg dipana un contorto mistero di
omicidio che continua a sorprendere fino alla fine. Basato
sull’omonimo racconto di Philip K. Dick, il film
vede protagonista Tom Cruise nel ruolo di John
Anderton, il capo dell’Unità Precrimine in una visione
futuristica di Washington. Utilizzando tre sensitivi chiamati
“precog”, la Precrimine è in grado di vedere gli omicidi prima che
avvengano e di prevenirli. I colpevoli vengono arrestati,
condannati e imprigionati sulla base del fatto che avrebbero
indiscutibilmente ucciso qualcuno se non fossero stati fermati.
Quando la Precrimine sta per
diventare un programma nazionale, un investigatore federale di nome
Danny Witwer (Colin
Farrell) arriva sulla scena per cercare le falle del
sistema. Poco dopo, i precog hanno una visione di John che uccide
un uomo di nome Leo Crow (Mike
Binder), che non ha mai incontrato. Credendo che Witwer lo
abbia incastrato, John si dà alla fuga nel tentativo di guadagnare
abbastanza tempo per dimostrare la propria innocenza. La sua
ricerca della verità lo conduce allo strano caso di una donna di
nome Anne Lively (Jessica
Harper), che è stata salvata da un omicidio per
annegamento dai poliziotti della Precrimine, per poi scomparire
subito dopo.
John viene anche a conoscenza di un
insabbiamento all’interno della Precrimine. Di tanto in tanto, le
visioni di uno dei precog sono in disaccordo con gli altri due,
generando un cosiddetto “rapporto di minoranza” che viene
cancellato in modo che non ci siano dubbi sulla certezza del futuro
da parte della Precrimine. Credendo di dover avere un rapporto di
minoranza, John torna alla Precrimine e rapisce la più forte dei
precog, Agatha (Samantha Morton).
Mentre i minuti scorrono verso il presunto omicidio di Leo Crow,
John non ha ancora idea di chi sia la sua vittima o del motivo per
cui avrebbe voluto ucciderla… fino a quando non raggiunge
l’appartamento di Crow.
Tom Cruise, Colin Farrell e Neal McDonough in Minority
Report
Come (e perché) John è stato
incastrato nella morte di Leo Crow
L’omicidio di Leo Crow da parte di
John era effettivamente premeditato, ma non da John. È stato
orchestrato da Lamar Burgess (Max von
Sydow), uno dei fondatori della Precrimine e amico intimo
di John. Lamar ha pianificato l’omicidio dopo che John si è rivolto
a lui per chiedere informazioni su Anne Lively e sul motivo per cui
la visione di Agatha sulla morte di Lively era scomparsa dal
sistema. Sapendo che John si era avvicinato troppo a una verità
oscura che avrebbe potuto distruggere la Precrime poco prima che il
programma diventasse nazionale, Lamar ha usato contro di lui quella
che sapeva essere la più grande debolezza di John: la scomparsa del
figlio Sean (Tyler Patrick
Jones), avvenuta a Baltimora sei anni prima.
Lamar ha fatto in modo che un
criminale di nome Leo Crow venisse rilasciato dalla prigione e gli
ha promesso che se avesse accettato di essere ucciso da John, lui
si sarebbe preso cura della sua famiglia. Fece in modo che Leo
alloggiasse in un appartamento con quella che Witwer definisce
“un’orgia di prove” sparse sul letto: centinaia di foto di bambini,
comprese foto false di Leo con Sean. Quando John lo incalza, Leo
offre anche agghiaccianti dettagli inventati su come Sean era morto
– annegato in un barile zavorrato – e accennava al fatto che aveva
abusato sessualmente di lui prima di ucciderlo. Tutto ciò è
sufficiente a far accettare a John che è destinato a uccidere Leo
Crow. Tuttavia, alla fine John lascia passare la scadenza per
l’omicidio e cerca invece di arrestare Leo.
Disperato, egli rivela di essere
stato pagato per mentire sull’omicidio di Sean e usa la pistola di
John per uccidersi. L’omicidio di Leo Crow crea però un paradosso
di predestinazione, poiché l’unico modo in cui John sapeva di dover
cercare un uomo chiamato Leo Crow era perché aveva già avuto una
visione di se stesso che lo uccideva, ed era riuscito a trovare
l’appartamento solo utilizzando gli indizi che aveva visto nella
visione. Anche se John non ha un rapporto di minoranza, la sua
decisione di non uccidere Leo Crow mina l’affidabilità di Precrime
in un altro modo: conoscendo il suo futuro, John era in grado di
cambiarlo. Se è stato in grado di prendere questa decisione, allora
molti dei criminali che ha arrestato nel corso degli anni avrebbero
potuto fare lo stesso.
Tom Cruise e Samantha Morton in Minority Report
Cosa è successo davvero al figlio
di John
Dopo che Leo Crow si è rivelato un
falso, gli spettatori potrebbero chiedersi cosa sia realmente
accaduto a Sean. Minority Report lascia deliberatamente questa
domanda senza risposta, tanto che alla fine del film non sappiamo
ancora nulla di più di John: stava trattenendo il respiro
sott’acqua in una piscina pubblica e quando è riemerso Sean era
scomparso. Non sappiamo chi abbia preso Sean, come sia morto o se
sia ancora vivo da qualche parte. In un’intervista del 2002 con Roger Ebert,
Spielberg spiegò che alcune domande di Minority
Report erano state deliberatamente lasciate senza
risposta:
“Avevo John Huston nelle
orecchie. Sono tornato indietro e ho guardato Il falcone maltese e
Il grande sonno di [Howard] Hawks per vedere come venivano risolti
alcuni dei misteri dei film noir. Non mettevano i puntini sulle i,
ma cercavano di tenerti in bilico. Facevano più domande di quante
potessero rispondere a quei tempi”.
All’interno della storia, il fatto
che la scomparsa di Sean rimanga un mistero è di vitale importanza,
perché il trauma della perdita del figlio è ciò che alimenta la
fede di John nella Precrimine. Il programma mostra visioni di
omicidi che possono essere riprodotti, messi in pausa e migliorati
in modo che John possa concentrarsi su di essi e trovare le
risposte, cosa che non è riuscito a fare per Sean. Alla fine del
film, l’accettazione da parte di John della morte dell’Unità
Precrime è anche il simbolo della sua accettazione del fatto che
non saprà mai cosa è successo a Sean e che finalmente è pronto ad
andare avanti.
I Precog di Minority Report
Come (e perché) Anne Lively è stata
uccisa
La storia di Minority
Report inizia sei anni prima dell’inizio del film, quando
Lamar ha trovato un modo per fare l’impossibile: commettere un
omicidio in un mondo in cui la polizia può vedere gli omicidi prima
che accadano. Lamar ha infatti ucciso Anne Lively per lo stesso
motivo per cui in seguito ha organizzato l’omicidio di Leo Crow da
parte di John: per proteggere la Precrimine. Sebbene i precog siano
pubblicamente presentati come un dono miracoloso per l’umanità, la
dottoressa Hineman (Lois Smith)
rivela a John che in realtà sono figli di madri dipendenti da una
prima versione di neuroina, la stessa droga che usa John.
L’esposizione alla neuroina nell’utero ha inflitto ai bambini
terribili danni cerebrali e la maggior parte di loro è morta in
tenera età.
Tuttavia, quelli che sono
sopravvissuti hanno avuto visioni di omicidi non ancora avvenuti,
che sono diventati la base di Precrimine. Anne
Lively era la madre di Agatha, una neuroinomane che si era
recata in un centro di riabilitazione ed era riuscita a sconfiggere
la sua dipendenza. Dopo essersi ripulita, voleva riavere la sua
bambina. Lamar non poteva permettere ad Anne di portare via Agatha,
poiché i precog funzionano come una mente alveare e gli altri due,
i fratelli gemelli Arthur (Michael
Dickmann) e Dashiell (Matthew
Dickmann), non “funzionano” senza Agatha. Inoltre, non
poteva rischiare che Anne chiedesse pubblicamente la restituzione
della figlia, poiché ciò avrebbe attirato l’attenzione sul
benessere dei precog.
Per compiere l’omicidio di Anne
Lively, Lamar ha quindi utilizzato un fenomeno chiamato “eco”, in
cui i precog sperimentano la riproduzione di visioni passate. Ha
detto ad Anne di raggiungerlo in un lago e ha pagato un vagabondo
tossicodipendente per cercare di annegarla. Dopo aver assistito
alla visione della sua morte, Lamar conosceva tutti i dettagli di
come si sarebbe svolto l’omicidio originale. Ha quindi atteso in
riva al lago che il vagabondo venisse arrestato dalla Precrimine e,
dopo che questi se ne erano andati, ha ucciso Anne Lively nello
stesso identico modo. Anche i precog hanno inviato una visione di
quell’omicidio, ma è stata archiviata come una semplice eco e
cancellata.
Max Von Sydow in Minority Report
Con la sua scelta, Lamar Burgess
distrugge la Precrimine
Nel finale di Minority
Report, Lamar Burgess si trova di fronte allo stesso
dilemma di John Anderton nel racconto originale di Philip K. Dick:
può commettere un omicidio e condannare se stesso, salvando però la
Precrimine; oppure può scegliere di non commettere l’omicidio
previsto, esponendo così un difetto fatale della Precrimine e
distruggendo la sua stessa creazione. Con l’omicidio già previsto e
gli agenti della Precrime che si avvicinano, Lamar sceglie di
spararsi al petto. All’inizio del film aveva detto a Witwer:
“Non voglio che John Anderton si faccia male” – e
nonostante tutte le sue bugie, sembra che questa affermazione fosse
del tutto onesta.
Rendendosi conto di avere una
scelta, Lamar decide di togliersi la vita piuttosto che uccidere
John, perché non può sopportare che la sua eredità venga
smantellata. Se Lamar avesse scelto di sparare a John, sarebbe
stato arrestato per l’omicidio (insieme a quello di Anne Lively),
ma avrebbe anche dimostrato che la Precrimine funziona. Il presunto
omicidio di Leo Crow è stato presentato come un “difetto umano”
della Precrimine, dovuto al fatto che gli agenti non sono riusciti
a raggiungere la scena del crimine in tempo, e la morte di John
Anderton sarebbe stata trattata allo stesso modo.
L’Unità Precrime avrebbe potuto
comunque diventare nazionale e l’eredità di Lamar sarebbe stata
preservata. Scegliendo di non sparare a John, Lamar dimostra invece
pubblicamente ciò che John aveva già scoperto all’inizio del film:
che una persona che conosce il proprio futuro è in grado di
cambiarlo, e quindi le visioni dei precog non sono così certe come
le si ritiene. Questo porta pertanto allo scioglimento della
Precrimine e al rilascio dei precog, che possono ora cercare di
vivere una vita “normale”, lontani dalla tortura a cui erano
sostanzialmente costretti.
Tom Cruise in Minority Report
Il vero significato del finale di
Minority Report
Come molte altre storie di viaggi
nel tempo e visioni futuristiche, Minority Report
si chiede se il futuro, una volta conosciuto, possa essere
cambiato. Terminator
– Destino Oscuro risponde a questa stessa domanda
suggerendo che certe cose sono inevitabili e accadranno nonostante
gli sforzi per evitarle; dopo che Sarah Connor ha impedito l’ascesa
di Skynet, un altro sistema informatico chiamato Legion ha preso il
suo posto e ha portato a una simile rovina dell’umanità. Quando Leo
Crow muore quasi nello stesso identico modo previsto dalla visione,
nonostante John abbia scelto di non ucciderlo, sembra che
Minority Report possa trarre una conclusione
simile.
Danny Witwer critica la Precrimine
all’inizio del film, chiedendo come possano essere certi che un
omicidio sarebbe sicuramente avvenuto. In risposta, John fa
rotolare una palla verso di lui. Quando Witwer la prende per
evitare che cada, John sostiene che il fatto di averla presa non
cambia il fatto che sarebbe sicuramente caduta. A differenza della
palla che rotola, però, John e Lamar possono scegliere di non
cadere (metaforicamente parlando). L’elemento dell’agenzia umana
nell’equazione è ciò che rende le visioni dei precog non del tutto
certe ed è anche responsabile della creazione del “rapporto di
minoranza”.
Il film si interroga anche
sull’etica di punire qualcuno per qualcosa che stava per fare ma
che non ha ancora fatto. Uno dei temi preferiti del dibattito etico
è se sarebbe giustificabile o meno tornare indietro nel tempo e
uccidere Adolf Hitler da bambino. L’azione è
generalmente ritenuta sbagliata sotto due aspetti: primo,
l’uccisione di Hitler bambino non garantisce che un’altra persona
occupi il posto che Hitler ha occupato nella storia, con lo stesso
risultato; secondo, anche se l’uccisione di Hitler bambino
impedisse l’Olocausto, si ucciderebbe comunque un bambino ancora
innocente.
In Minority Report
la Precrimine si trova di fronte allo stesso dilemma e giustifica
il rinchiudere i futuri assassini sulla base del fatto che non c’è
alcun ragionevole dubbio che non avrebbero ucciso la loro vittima.
Il finale di Minority Report dimostra che tale ragionevole dubbio
invece esiste, dimostrando che il percorso di vita di nessuno è
completamente predeterminato e che le persone possono scegliere
diversamente anche quando sembra che non si possa tornare
indietro.
Il film di fantascienza distopica Chaos
Walking, interpretato da Tom Holland di Spider-Man e Daisy Ridley di Star
Wars, è basato su La fuga, il primo romanzo di
una trilogia di romanzi di Patrick Ness. Tuttavia,
per l’adattamento cinematografico sono state apportate importanti
modifiche alla storia che rendono praticamente impossibile il
proseguimento di essa in altri film. In particolare, il film
conclude in modo affrettato il conflitto tra i protagonisti Todd e
Viola e il loro nemico, il sindaco Prentiss.
Tuttavia, questa non è l’unica
differenza tra il libro e il film, e molti di questi cambiamenti
hanno portato alle numerose lacune che hanno reso Chaos
Walking più confuso di quanto avrebbe dovuto essere,
impedendogli di ottenere un successo simile a quello di adattamenti
letterari di genere distopico come
Hunger Games,
Maze Runner o
Divergent. In questo articolo, dunque, approfondiamo
alcune delle differenze più degne di nota che il film ha apportato
al libro.
Uno dei cambiamenti più importanti è
che il film rende Todd più vecchio di quanto non
sia nei libri. In questi, Todd sta per compiere 13 anni, un’età in
cui tutti i ragazzi di Prentisstown devono sottoporsi a un rituale
specifico per diventare uomini che prevede l’uccisione di qualcuno.
I padri adottivi di Todd vogliono però salvarlo da questo destino e
dunque lo mandano via.
Nel film Chaos
Walking, invece, Todd è più grande, anche se è ancora
considerato giovane rispetto al resto degli abitanti di
Prentisstown. Anche il sindaco Prentiss fa capire di avere dei
piani speciali per lui, ma non rivela mai quali siano, limitandosi
a dire che vede qualcosa di speciale nel giovane. Inoltre, non è
l’evitare un rituale a far scappare Todd, ma il trovare Viola e
aiutarla a fuggire dal sindaco Prentiss, cosa che non accade
all’inizio del primo romanzo, La fuga. Questa modifica
cambia dunque radicamente l’evento scatenante della storia.
Daisy Ridley in Chaos Walking
La causa della morte delle
donne
Uno dei principali colpi di scena di
Chaos Walking riguarda la sorte delle donne sul
pianeta appena colonizzato. Nel film, Todd viene educato a credere
che tutte le donne siano morte quando la specie nativa del pianeta,
gli Spackle, le ha uccise in seguito a una guerra tra Prentisstown
e gli Spackle. Tuttavia, in seguito si scopre che gli uomini di
Prentisstown hanno ucciso tutte le donne perché non riuscivano a
vedere e sentire i loro pensieri, mentre le donne potevano invece
vedere e sentire i loro grazie a un fenomeno chiamato “Rumore”.
Nei libri, la spiegazione della
mancanza di donne a Prentisstown è però diversa: gli uomini di
Prentisstown sostengono che un germe diffuso dallo Spackle abbia
ucciso tutte le donne e abbia infettato gli uomini con il Rumore.
Questo fa sì che gli uomini inizino una guerra con lo Spackle per
fermare la diffusione del germe mortale e porta Todd a credere di
essere portatore della malattia. Alla fine, però, il grande colpo
di scena della storia è lo stesso: gli uomini di Prentisstown hanno
ucciso le donne.
Animali e Rumore
In Chaos Walking,
tutti gli uomini hanno il Rumore. Come già detto, i libri
attribuiscono il Rumore a un germe diffuso dalle specie indigene
del pianeta. Inoltre, tutti i maschi, indipendentemente dalla
specie, possiedono il Rumore. Di conseguenza, nei libri è possibile
vedere e sentire i pensieri del cane di Todd, Manchee, e degli
altri animali che incontrano nei boschi. Il Rumore si estende anche
agli Spackle, che lo usano per comunicare tra loro. Nel film,
invece, tutti gli uomini umani, ma non le altre specie, sono
afflitti dal Rumore nel momento in cui attraversano l’atmosfera del
pianeta, rendendo il pianeta stesso responsabile della cosa.
Il ruolo degli Spackle nella
storia
Il trattamento che il film riserva
agli Spackle è molto diverso da quello dei libri.
Nel romanzo, il germe che causa il Rumore provoca una guerra tra i
coloni umani e gli Spackle, che porta gli umani, guidati dal
sindaco Prentiss, a catturare molti Spackle e a usarli come
schiavi. D’altra parte, gli Spackle non sono altro che informazioni
di sfondo nel film. Solo un membro della specie appare sullo
schermo e non viene schiavizzato. Di conseguenza, l’importanza
degli Spackle per la storia è stata pressocché ridotta al
minimo.
Daisy Ridley e Tom Holland in Chaos Walking
L’incontro tra Todd e Viola
Il film e il libro di Chaos
Walking descrivono l’ingresso di Viola nella storia in
modo diverso. Nel film, Viola fa parte di una navetta di
esplorazione inviata sul pianeta per preparare l’arrivo del
prossimo gruppo di coloni. Dopo essere stata l’unica sopravvissuta
a un atterraggio di fortuna e aver capito che gli uomini di
Prentisstown sono pericolosi, si dà alla fuga, con l’aiuto di
Todd.
Nel libro, Todd è invece già in fuga
quando incontra Viola nel bosco. Nel frattempo, anche se Viola si
schianta sul pianeta, in questo caso era su una navetta con i suoi
genitori che muoiono nell’incidente. Nel film, tuttavia, i genitori
di Viola muoiono sull’astronave durante il viaggio per raggiungere
il pianeta, un evento che non ha dunque nulla a che fare con la sua
missione di esplorazione.
Lo scontro finale
In Chaos Walking,
Todd e Viola vengono inviati nella città di Farbranch per trovare
aiuto. Anche nel libro si recano a Farbranch, ma poi questo e il
film prendono direzioni completamente diverse. Nel film il sindaco
di Farbranch li manda in una terza comunità chiamata Haven. Quando
Prentiss si presenta a Farbranch, continua a inseguire Todd e Viola
finché non arrivano tutti alla prima grande astronave che ha
portato i coloni umani sul pianeta. È qui che si svolge il
combattimento finale del film e Viola e Todd non riescono mai a
raggiungere Haven.
Questo non è ciò che accade nel
primo libro, né in nessuno dei successi in realtà. Todd e Viola non
si fermano mai su una nave per entrare in contatto con la gente
della ragazza nello spazio. Invece, continuano a correre e alla
fine arrivano ad Haven. Il colpo di scena è che Prentiss li batte
sul posto, si dichiara presidente di New World e cattura sia Todd
che Viola. Il film arriva invece più rapidamente alla resa dei
conti finale con Prentiss, eliminando gran parte dell’azione dei
libri.
Il titolo di quello che fino ad oggi
era noto come Downton
Abbey 3 è stato rivelato essere Downton Abbey:
The Grand Finale con un nuovo poster. Il film, come noto,
è il terzo di una trilogia di film che seguono il popolare dramma
che ha raccontato le vite dei residenti e della servitù in una
tenuta dello Yorkshire ed è andato in onda per sei stagioni tra il
2010 e il 2015. L’imminente nuovo film che è stato diretto da
Simon Curtis, presenta un grande cast d’insieme
che include le star che ritornano Hugh Bonneville,
Laura Carmichael, Jim Carter,
Raquel Cassidy, Brendan Coyle,
Michelle Dockery, Joanne
Froggatt, Allen Leech ed
Elizabeth McGovern, insieme ai nuovi arrivati
Paul Giamatti, Alessandro
Nivola e Joely Richardson.
Focus Features ha dunque ora svelato
il teaser poster ufficiale del nuovo film, che mostra un
personaggio in abito rosso rivolto verso la macchina da presa che
cammina lungo un corridoio ornato della casa principale. Il titolo
completo del film viene rivelato sotto la tagline “è arrivato
il momento di dire addio”, che insieme al sottotitolo conferma
dunque che la serie estesasi dalla televisione al cinema si
concluderà dopo 15 anni con questo capitolo conclusivo. Di seguito,
ecco il poster condiviso dall’accounto Instagram ufficiale del
film:
Cosa aspettarsi da Downton Abbey: The Grand
Finale
Sebbene i film di Downton
Abbey abbiano riscosso un grande successo di critica e
commerciale, è logico che il racconto si stia concludendo dopo un
decennio e mezzo di vita. La serie originale ha abbracciato più
tempo nell’universo di quanto non abbia fatto, estendendosi dal
1912 al 1926. I film si sono spinti ancora oltre, seguendo i
personaggi rispettivamente nel 1927 e nel 1928. Tuttavia, è
possibile raccontare solo una parte della storia con gli stessi
personaggi, come è stato dimostrato dal fatto che
Downton Abbey: Una nuova era del 2022 ha visto la
morte del personaggio preferito dai fan, Violet
Crawley (Maggie Smith).
Tuttavia, fattori attenuanti come la
linea temporale di Downton Abbey potrebbero
rivelarsi ragioni insufficienti per porre fine al franchise se
questo gran finale supererà notevolmente gli incassi del
precedente, diventando un grande successo. Esistono dei precedenti
di film con “finale” nel titolo sono poi stati seguiti da altri
episodi. Anche Downton Abbe: The Grand Finale
potrebbe seguire questo esempio, anche se è più probabile che gli
ulteriori episodi siano prequel o spinoff piuttosto che sequel
diretti. Intanto, questo terzo film arriverà in sala il 12
settembre 2025.
Sono iniziate le riprese
di Nemesi, una serie tv in sei episodi, un
thriller che esplora il tema del destino e delle imprevedibili
conseguenze di chi osa sfidarlo con protagonisti Pierfrancesco Favino, Barbara Ronchi ed Elodie.
Nemesi è
una serie Netflix, prodotta da Indigo Film, con il supporto di
Creative Europe Programma Media dell’Unione Europea.
La trama di
Nemesi
Tommaso Gherardi
(Pierfrancesco Favino), erede di una ricca famiglia di imprenditori
milanesi, è accusato di aver ucciso sua moglie Gloria (Elodie).
Tutte le prove lo inchiodano, almeno fino a quando ad assumere la
sua difesa è Diana Potenza (Barbara Ronchi), un’avvocata che nella
vita si è fatta strada con fatica e determinazione. Sarà lei a
scoprire la verità, complessa e inaspettata, che si cela dietro
l’omicidio.
La serie è creata e
scritta da Alessandro Fabbri, Ludovica Rampoldi e Stefano Sardo ed
è diretta da Piero Messina. Nemesi sarà disponibile prossimamente
solo su Netflix
Wanted è lieta di
svelare il trailer del film norvegese LOVE (titolo
originale Kjærlighet,
qui la nostra recensione), in arrivo nelle sale dal 17
aprile – dopo essere stato presentato in concorso ufficiale
all’81esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia
e in anteprima il prossimo 6 aprile alla presenza del regista al
Bolzano Film Festival Bozen.
Scritto e diretto
da Dag Johan Haugerud, LOVE è parte della trilogia
SEX-LOVE-DREAMS
che affronta diverse sfaccettature dei rapporti amorosi e sessuali
del mondo contemporaneo, indagando forme di intimità oltre i limiti
delle relazioni convenzionali. LOVE vede
protagonisti Marianne (interpretata da Andrea Bræin
Hovig, nota per le sue interpretazioni in An Affair,
Hope e Beware of Children), un medico pragmatico, e Tor
(interpretato da Tayo Cittadella Jacobsen (apparso in
Fuck the Crops, Stevens Johnson e Beware of
Children), un infermiere compassionevole. I due fanno amicizia
sul lavoro e iniziano a confidarsi le rispettive storie di
relazione affettiva e sessuale: entrambi rifuggono i rapporti
troppo convenzionali, prediligendo una maggiore libertà e
autenticità nelle relazioni che intraprendono. Una sera, su un
traghetto che attraversa il fiordo di Oslo collegando la città e le
isole di provincia, Tor le confessa che spesso trascorre lì le sue
notti, in cerca di incontri occasionali con uomini di passaggio.
Marianne, invece, si concede appuntamenti al buio e ha da poco
intrecciato una relazione con un uomo divorziato, padre di famiglia
e con l’ex moglie che vive nella casa accanto.
LOVE è
un film romantico che esplora la sessualità, le relazioni e
l’amore, incentrato sull’amicizia e il confronto tra due colleghi
di lavoro. “Per molti versi – dichiara il regista Dag
Johan Haugerud – questo film tratta della ricerca di
relazioni sessuali ed emotive con gli altri senza necessariamente
conformarsi alle norme e alle convenzioni sociali predominanti. La
sessualità femminile, che sembra essere costantemente messa in
discussione da uomini e donne in molte parti della società, è un
punto centrale del film. Non siamo ancora arrivati a un punto in
cui le donne possano fare scelte riguardanti la loro sessualità e
la loro vita sentimentale senza doversi difendere o spiegare.Con LOVE – e con l’intera trilogia completata da SEX e DREAMS –
il mio obiettivo primario è stato quello di trasmettere che sono
possibili per tutti nuovi modi di pensare e di
comportarsi”.
Applaudito nel
concorso internazionale della Mostra del Cinema di Venezia 2025,
LOVE fa parte di una trilogia del regista Dag Johan Haugerud
insieme a SEX (presentato alla Berlinale 2024 e in arrivo in
Italia a maggio) e DREAMS (dal 13 marzo nei cinema e premiato con l’Orso
d’oro alla Berlinale 2025), tutti distribuiti in Italia da Wanted
Cinema.
La trilogia e il
suo regista sarà ospitata dal Bolzano Film Festival Bozen che
proietterà, oltre a LOVE in anteprima italiana il 6 aprile, anche
DREAMS, l’11 aprile e SEX, in anteprima nazionale il 12 aprile.
La trama di Kjærlighet
(Love)
Marianne, un
medico pragmatico, e Tor, un infermiere compassionevole, fanno
amicizia sul lavoro e iniziano a confidarsi le rispettive storie di
relazione affettiva e sessuale: entrambi vorrebbero evitare
rapporti convenzionali, in cerca di una maggiore libertà e
autenticità. Una sera, dopo un appuntamento al buio, Marianne
incontra Tor su un traghetto che attraversa la città di Oslo, dove
entrambi vivono. Lui le confessa che spesso trascorre lì le sue
notti in cerca di incontri occasionali con uomini e condivide le
sue abitudini più intime. Lei invece sta andando a un appuntamento
con un uomo che spera sarà quello giusto…
Secondo Deadline, uno dei più importanti
film annunciati di recente avrebbe trovato una casa nei
20th Century Studios. Si tratta del progetto di un
film drammatico diretto da Martin Scorsese che dovrebbe avere come
protagonisti
Dwayne Johnson, Leonardo DiCaprio ed Emily Blunt. Il progetto viene descritto come
Quei bravi ragazzi ma sostituendo il Jimmy il
Gentile di Robert de Niro con uno “spietato boss della
criminalità hawaiana”. Il film, scritto da Nick
Bilton, si concentra dunque su un periodo turbolento
dell’isola paradisiaca, quando quest’aspirante boss della mafia si
scontrò con elementi come le triadi e l’esercito americano per
strappare loro il controllo degli affari locali.
Il personaggio è basato su
Wilford “Nappy” Pulawa, che negli anni ’70 era a
capo della più grande organizzazione criminale delle isole Hawaii,
The Company. Il suo dominio si basava su una reputazione di
brutalità e omicidio, terreno che Scorsese ha trattato sia in
Quei bravi ragazzi che in The Departed. I racket della Compagnia comprendevano
gioco d’azzardo, traffico di esseri umani, traffico di marijuana e
corruzione lavorativa. Accusato di due omicidi, nel 1973 si beccò
15 anni per evasione fiscale e si dice che continuò a gestire il
sindacato dalla sua cella in una prigione federale prima di essere
arrestato. Nel 1975, il Nevada gli impedì a vita di entrare nei
casinò dello Stato. Ha continuato a gestire il sindacato dalla
prigione federale prima di essere rilasciato nel 1984.
Riguardo questo progetto, è stato
precedentemente riportato che si era
scatenata una guerra delle offerte per l’acquisizione del film.
Questo dimostra il fascino che Martin Scorsese esercita ancora come regista.
Dimostra anche il potere delle star Johnson, Blunt e DiCaprio, che
sono tra i più grandi attori del momento. Avere tutti e tre insieme
nello stesso progetto è molto probabile che generi un notevole
interesse e contribuisca a rendere il film un successo,
indipendentemente dalla sua uscita. Mentre molti registi danno la
priorità alle uscite nelle sale, in passato l’aspetto economico
dello streaming ha attirato l’attenzione di Scorsese.
Gli streamer ricchi di liquidità
spesso pagano bene per progetti di nomi noti e se il budget è
accompagnato dalla libertà creativa, si possono realizzare film
ambiziosi che potrebbero non essere mai approvati per le sale. La
recente carriera di Scorsese lo dimostra, avendo realizzato
The Irishman per Netflix e Killers of the Flower Moon per Apple, due film costosi
che si collocano tra i suoi film più apprezzati dalla critica. Se
dovesse essere invece la 20th Century Studios ad
assicurarsi i diritti del film, si tratterebbe di un accordo molto
importante per Martin Scorsese, che si garantirebbe così una
forte uscita in sala.
Un nuovo teaser trailer del prossimo
film dei Marvel StudiosThunderbolts*
rivela che Sentry si rivelerà essere più potente di tutti i
Vendicatori del MCU messi insieme. Il film, come
noto, riunirà una nuova squadra di individui, ma con cattivi e
antieroi riformati piuttosto che supereroi. La squadra dei Thunderbolts dovrebbe infatti unire le forze al
posto di una squadra di Vendicatori della
Saga del Multiverso e continuerà a operare come squadra nel
futuro del MCU, dato che la maggior parte
dell’impressionante cast di è stato
confermato per tornare in Avengers:
Doomsday.
A poco più di un mese dal debutto di
Thunderbolts*,
previsto per il 30 aprile 2025, i Marvel Studios hanno dunque ora
pubblicato un nuovo teaser che mostra altri poteri di Sentry.
Lewis Pullman è stato scritturato per il film nel
ruolo di “Bob” dopo che Steven Yeun ha lasciato il progetto nel
gennaio 2024. “Bob” si riferisce a Robert Reynolds, il personaggio
della Marvel Comics che ha debuttato come supereroe
retroattivo e amnesico noto come Sentry nel 2000. Sentry sarà
dunque uno dei nuovi personaggi più potenti del MCU, come dimostra il nuovo teaser
di Thunderbolts*.
Qui di seguito, il teaser diffuso su Instagram:
Diretto da Jake
Schreier (Paper Towns), il cast di Thunderbolts*
comprende Sebastian Stan nel ruolo di Bucky Barnes,
Hannah John-Kamen nel ruolo di Ava Starr alias
Ghost, Wyatt Russell nel ruolo di John Walker,
David Harbour nel ruolo di Alexei Shostakov
alias Red Guardian, Olga Kurylenko nel ruolo di Antonia Dreykov
alias Taskmaster, Harrison Ford nel ruolo del Generale Thaddeus
‘Thunderbolt’ Ross e Lewis Pullman nel ruolo di
Bob alias Sentry.
In Thunderbolts*,
i Marvel Studios
riuniscono una insolita squadra di antieroi: Yelena Belova, Bucky
Barnes, Red Guardian, Ghost, Taskmaster e John Walker. Dopo essersi
ritrovati nel mezzo di una trappola mortale orchestrata da
Valentina Allegra de Fontaine, questi emarginati disillusi devono
affrontare una missione pericolosa che li costringerà a
confrontarsi con gli aspetti più oscuri del loro passato. Questo
gruppo disfunzionale si distruggerà dall’interno o riuscirà a
trovare redenzione, unendosi e trasformandosi in qualcosa di più
grande, prima che sia troppo tardi?
Florence Pugh riprende il ruolo di Yelena
Belova, sorella di Vedova Nera (e una delle parti migliori della
serie MarvelDisney+ Occhio di Falco). Inoltre, Julia
Louis-Dreyfus interpreta Valentina Allegra de Fontaine,
con Geraldine Viswanathan nei panni di Mel, la sua assistente (che
sostituisce una Ayo Edebri estremamente impegnata e piena di
impegni).
Lo sceneggiatore di Black
WidoweThor:
Ragnarok Eric Pearson si unisce agli sceneggiatori di
Beef Lee Sung Jin e Joanna Calo. Un trailer è stato mostrato a
porte chiuse al San Diego Comic-Con. Thunderbolts*
arriverà nelle sale il 30 aprile 2025, in ritardo
rispetto alla precedente data di uscita del 20 dicembre 2024 a
causa degli scioperi della WGA e della SAG-AFTRA. Nel frattempo,
restate aggiornati sul MCU con la nostra
guida alla storia della Fase 5 della Marvel e con uno
sguardo a ciò che deve ancora venire nella Fase 6 della Marvel.
Thunderbolts*
è diretto da Jake Schreier e Kevin
Feige è il produttore. Louis D’Esposito, Brian
Chapek, Jason Tamez e Scarlett
Johansson sono i produttori esecutivi.
È stato diffuso il primo trailer
completo di
One Battle After Another, il nuovo film di
Paul Thomas Anderson dopo il precedente Licorice
Pizza. Il film vedrà Leonardo DiCaprio – qui alla sua prima
collaborazione con Anderson – nel ruolo di Bob Ferguson, un
rivoluzionario stravagante e spettinato che cerca di salvare sua
figlia. Il filmato inizia proprio con Bob, in berretto e
accappatoio, che usa un telefono pubblico per chiedere aiuto a
degli sconosciuti alleati ribelli, ma dimentica quali parole in
codice usare.
Benicio Del Toro interpreta invece il sensei
di Bob e gli insegna a vivere senza paura – e lo spinge fuori da
un’auto in corsa. Il trailer si conclude poi con DiCaprio che urla
“Viva la revolución” e lui e del Toro si preparano a combattere
contro i loro nemici. Non è stato confermato, ma si ritiene
che One Battle After Another sia in qualche
modo ispirato al romanzo cult di Thomas Pynchon
del 1990 “Vineland”.
Quello che sappiamo di One
Battle After Another
Prima che venisse rivelato il
teaser, gli unici dettagli sulla trama del film erano che ha
un’“ambientazione contemporanea” e che si tratta di un
film corale, ma ancora prima che venisse rivelata la storia,
circolavano già voci che il film sarebbe stato il più costoso di
Anderson. Secondo i primi rapporti di Variety, One Battle
After Another sarebbe costato più di 100 milioni di
dollari, mentre la cifra più recentemente riportata indicava 140
milioni di dollari.
Il film ha iniziato le riprese
principali con il titolo provvisorio “BC Project” nel gennaio 2024
in California, dove si svolge la maggior parte dei film di
Anderson. One Battle After Another è stato girato
su pellicola da 35 mm con telecamere VistaVision. Oltre alla
produzione in California, sono state effettuate altre riprese in
loco a El Paso, in Texas.
Il film è inoltre la sesta
collaborazione tra Anderson e il compositore Johnny
Greenwood, nonché la quinta tra Anderson e il primo
assistente alla regia Adam Somner, morto nel
novembre 2024. L’uscita del film è prevista per il 26
settembre, distribuito dalla Warner Bros. Pictures. Nel
film, DiCaprio sarà affiancato da Sean Penn, Benicio Del Toro, Regina Hall, Chase
Infiniti, Alana Haim e Teyana Taylor.
Ben Affleck ha fatto visita al set di The
Odyssey, il film di Christopher
Nolancon protagonista l’amico MattDamon. Dopo aver dunque
assistito alle riprese, l’attore ha parlato con GQ delle grandi scene d’azione
che sono state eseguite davanti ai suoi occhi, definendole “un
territorio alla Bourne Identity”. Affleck ha infatti
affermato che Damon sta “facendo molte prove di stunt” per
The
Odyssey, cosa che non faceva da tempo, paragonando
tutto ciò a The Bourne Identity, il thriller d’azione del 2002 con
protagonista MattDamon.
“È una delle cose di cui parlavo
con Matt – sta andando a fare questo film di Chris Nolan e sta
facendo un sacco di prove di stunt, ed era tipo: “Ragazzi, è
passato un po’ di tempo, vero? Dove devi davvero imparare i
combattimenti – questo è il territorio alla Bourne
Identity”.
Cosa significa la preparazione
fisica di Matt Damon per The
Odyssey
Dopo l’emozionante epopea storica di
Oppenheimer, che ha guadagnato quasi un miliardo di
dollari al botteghino e ha vinto il premio come miglior film agli
Oscar,
Christopher Nolan sta tornando al genere d’azione con
il suo prossimo film, The
Odyssey. La quantità di azione dovrebbe essere
paragonabile ad alcuni dei suoi film passati, come Tenet, Dunkirk o anche la trilogia del Cavaliere Oscuro.
The Bourne Identity è dunque indubbiamente un
interessante punto di riferimento per le scene d’azione del nuovo
film di Nolan.
Uscito nel 2002, è considerato uno
dei film d’azione più influenti mai realizzati. Ha ridisegnato il
modo in cui Hollywood si è avvicinata al cinema di questo genere
nel XXI secolo, introducendo uno stile più concreto, realistico e
intenso che si allontanava dalle sequenze d’azione esagerate e
piene di effetti degli anni Novanta. Nolan, noto per la sua
preferenza per gli effetti pratici, insieme all’uso della nuova
tecnologia cinematografica IMAX, potrebbe dunque presentare nel
film sequenze d’azione altrettanto influenti.
Quello che sappiamo su The
Odyssey
L’antico poema epico di Omero
racconta la storia di Odisseo, re di Itaca, e del suo pericoloso
viaggio di ritorno a casa dopo la guerra di Troia, esplorando temi
di eroismo, lealtà, astuzia e la lotta contro la volontà divina. Il
racconto include episodi iconici come l’incontro con il ciclope
Polifemo, le Sirene e la strega-dea Circe, avventure che culminano
con il suo ricongiungimento con la moglie Penelope.
Secondo recenti indiscrezioni, nel
film Tom Holland interpreterà il figlio di Odisseo,
Telemaco (come già ipotizzato), Zendaya sarà la dea della saggezza Atena,
Charlize Theron la maga Circe, Anne Hathaway la moglie di Odisseo, Penelope,
Benny Safdie il re di Micene Agamennone e Lupita Nyong’o sua moglie Clitennestra.
I dettagli sulla trama del film
The
Odyssey di Christopher Nolan sono ad ora stati tenuti
nascosti e non è confermato quanto il regista sarà fedele all’opera
di Omero. Considerando i suoi precedenti, c’è da aspettarsi che
apporti una svolta inaspettata alla storia che già presenta tutti i
marchi di fabbrica del suo cinema, in particolare la non linearità
della narrazione. Le riprese di Odyssey dovrebbero iniziare il mese
prossimo e sarà il secondo film di Nolan per la Universal, dopo
Oppenheimer.
Il reboot di Blade
potrebbe finalmente essere pronto per andare avanti: secondo quanto
riportato, i Marvel Studios starebbero infatti puntando al
regista della serie John Wick per dirigere il reboot del Marvel Cinematic Universe. Dal San
Diego Comic-Con 2019, i Marvel Studios stanno lavorando
attivamente al nuovo reboot di Blade,
con Mahershala Ali che interpreterà il personaggio
principale nella linea temporale del MCU. Tuttavia, dopo diversi
ritardi, il film è attualmente ancora senza un regista e una data
di uscita, poiché i Marvel Studios stanno ancora
cercando di capire la direzione da dare all’iconico vampiro.
Ad ogni modo, secondo The InSneider, lo stesso regista
di John Wick, Chad Stahelski, starebbe
pensando di dirigere il reboot di Blade del
MCU con Ali. Al momento della
pubblicazione, i Marvel Studios non hanno però
commentato la notizia, lasciando il destino del film ancora avvolto
nel mistero. Tuttavia, l’assunzione del ruolo da parte del regista
avrebbe senso sulla base di una precedente intervista rilasciata a
The Playlist, in cui Stahelski ha dichiarato che gli piacerebbe
lavorare a un film di Blade, affermando che
“tra tutte le cose che ci sono là fuori, mi cimenterei con
‘Blade’ in un secondo”.
Cosa potrebbe significare il
coinvolgimento di Chad Stahelski per Blade
Anche se solo il tempo ci dirà se
Chad Stahelski otterrà il lavoro o meno, se è vero
che è nel radar dei Marvel Studios per
Blade, significa che stanno chiaramente prendendo
la strada giusta per quello che vogliono fare con il personaggio di
Ali nel MCU, in quanto Stahelski potrebbe
apportare al film tutta l’azione spettacolare di cui ha bisogno.
Dato l’enorme talento di cui dispone Ali come protagonista di
Blade, la pressione sul progetto è estremamente alta, soprattutto
se si considera la popolarità del personaggio nel canone Marvel. Per quanto sia stato
frustrante vedere il reboot attraversare i numerosi problemi
creativi, è meglio prendersi del tempo piuttosto che cancellare del
tutto il film.
La domanda più importante, tuttavia,
è se Blade sia destinato a far parte della
Saga del Multiverso, o se il suo film da solista possa essere
conservato fino alla Fase 7. A questo punto, dato che i Marvel Studios sono impegnati con
Avengers:
Doomsday – che è uno degli ultimi pezzi grossi per
concludere la Saga del Multiverso – potrebbe avere più senso
programmare il film per la Fase 7. Dal momento che Avengers:
Secret Wars si vocifera che sarà un reboot soft per il
MCU, il debutto del film sul
vampiro in una nuova iterazione di questo franchise sarebbe
probabilmente più utile al personaggio rispetto alla sua
collocazione nella Fase 6.
Blade, tutto
quello che sappiamo sul film
Del nuovo Blade si
sa ancora molto poco se non che esplorerà la natura del
personaggio, un vampiro in grado di camminare alla luce del sole
che usa i suoi poteri per dare la caccia ai suoi simili malvagi. Il
personaggio era già stato raccontato al cinema con i film Blade,Blade II e Blade: Trinity, dove ad interpretare il personaggio vi
era l’attore Wesley Snipes. La scelta di Mahershala Ali per assumere ora tale ruolo
sembra aver messo d’accordo tutti, con l’attore indicato
perfettamente idoneo sia a livello estetico che di carisma.
Il personaggio di Ali, come noto, ha
già avuto un suo piccolo ingresso nell’MCU. Sua è infatti
la voce che si può ascoltare nella scena post titoli di coda del
film Eternals, quella in cui compare anche l’attore
Kit Harington e la celebre Lama d’Ebano, che
a sua volta sembra comparirà in Blade. Come noto, il
film sta però affrontando numerosi problemi produttivi, con Ali che
sembra essere stato scontento delle prime versioni della
sceneggiatura.
Sarebbe dunque stata attuata una
forte fase di riscrittura, che ha però naturalmente portato il
progetto a subire ritardi sia sull’inizio delle riprese che
sull’uscita in sala, attualmente non ancora ristabilita.
Recentemente, inoltre, era stato riportato che Yann Demange ha abbandonato la regia del film,
presumibilmente
per via di alcuni contrasti con Ali. Bladeè
dunque ora alla ricerca di un nuovo regista.
Giancarlo Esposito, l’attore celebre per
Breaking Bad,
The Mandaloriane recentemente visto in Captain
America: Brave New World, ha rivelato nel corso di
un’intervista rilasciata a IGN di essere interessato ad unirsi
anche all’Universo DC di James Gunn, avendo già in mente quale famoso
cattivo gli piacerebbe interpretare. L’attore ha indicato
nientemeno che Mr. Freeze, l’iconico personaggio
amante del freddo apparso una sola volta in live action con
l’interpretazione di Arnold Schwarzenegger.
Il commento di Esposito sul DCU arriva poco dopo il suo debutto nel Marvel Cinematic Universe, dove ha
interpretato Seth Voelker, alias Sidewinder. Sebbene si sia detto
interessato ad interpretare Mr. Freeze, non ci sono ancora commenti
da parte dei DC Studios sulla presenza o meno del personaggio in
quello che sarà il film che introdurrà il Batman del DCU, ovvero
The Brave and The Bold. Data la bravura di Esposito
con i ruoli da villain, non è però escluso che il suo desiderio
possa un domani concretizzarsi.
Che cosa significano i commenti di
Giancarlo Esposito su Mr. Freeze per il DCU?
Anche se solo il tempo ci dirà se
Mr. Freeze sarà presente nel Capitolo 1 del DCU: “Dei e Mostri”, il fatto che
Giancarlo Esposito voglia questo specifico
ruolo la dice lunga. Nonostante sia già legato al MCU, se Esposito condivide il
desiderio di interpretare un personaggio come Mr. Freeze, potrebbe
implicare che potrebbe fare entrambe le cose, anche se la DC e la
Marvel si sono spesso limitate nel
condividere gli attori tra i loro franchise. Per il momento, il
futuro di Sidewinder nel MCU non è chiaro, poiché resta da
vedere dove apparirà dopo Captain America: Brave New World.
A parte l’imminente film solista di
Clayface,
non è chiaro nemmeno cosa il DCU abbia intenzione di fare con la maggior parte
dei suoi cattivi di Batman. Tuttavia, l’idea di affidare a un
talento come quello di Esposito il ruolo di Mr. Freeze
rappresenterebbe un’importante scelta di casting per il franchise
del DCU, in quanto l’attore – come già affermato – ha
un’ottima esperienza nell’interpretare i supercriminali. Mentre i
cattivi di Batman nella linea temporale del DCU iniziano ad avere il loro posto nel reboot di
Gunn, non resta che attendere di scoprire se anche Giancarlo Esposito apparirà nel radar dei DC
Studios.
Quando una serie genera un clamore
come quello ottenuto da Adolescence in queste
settimane, si pensa subito a ripetere il successo con una seconda
stagione. Poiché Adolescence è però
stata originariamente sviluppata come una miniserie, è poco
probabile che Netflix possa essersi già messa in contatto con gli
autori per un sequel. Stephen Graham e
Hannah Walters, infatti, restano cauti al momento
e sottolineano che non c’è assolutamente nulla di ufficiale. “È
possibile, attendiamo ulteriori risultati”, dice Graham
parlando con Variety. “Ma sì, c’è la
possibilità di sviluppare un’altra storia”.
Anche se Walters afferma che sarebbe
felice di lavorare di nuovo con Netflix “per tutto il
giorno”, aggiunge che “è difficile” dare un seguito a
qualcosa che ha avuto un impatto così incredibile“. “Un
prequel di Adolescence non si farà di certo”, dice. “Ma
c’è così tanto spazio per il piano sequenza e così tanto spazio per
investire di nuovo nella natura umana e guardare a
qualcos’altro”. Il racconto potrebbe dunque essere espanso,
idealmente introducendo nuovi punti di vista sulla vicenda narrata.
Al momento, però, non ci sono conferme ufficiali e gli stessi
autori sembrano più propensi ad immaginare una collaborazione con
Netflix su un progetto del tutto diverso.
La storia di Adolescence
Stephen Graham
guida il cast della serie nel ruolo di Eddie
Miller, il padre di Jamie Miller, un
adolescente apparentemente normale che viene accusato di aver
accoltellato a morte la sua compagna di classe,
Katie. Adolescence ha ricevuto un
raro punteggio del 100% su Rotten Tomatoes, rendendola una
delle nuove serie più acclamate dalla critica del 2025. La serie è
realizzata in modo brillante e si svolge come una rappresentazione
teatrale, con ogni episodio che si sviluppa in modo straordinario
attraverso un singolo piano sequenza, portandoci ad un confronto
ravvicinato con i personaggi e le loro esperienze.
La serie crime spagnola di Netflix, Atrapados – In
trappola, traccia un’indagine tesa che finisce per
condurre una giornalista su strade inaspettatamente caotiche. In
essa si segue la storia di Ema Garay, una
giornalista investigativa che si occupa del caso di un predatore
che prende di mira giovani ragazze da adescare su piattaforme
online. Mentre la giornalista si immerge in un’indagine contro il
colpevole, scopre che il primo sospettato è un operatore dei
servizi sociali locali, Leo Mercer. Tuttavia, poco
dopo questa scoperta, Martina Schulz,
un’adolescente, scompare, aprendo un mistero completamente nuovo.
Quando Ema si mette in cammino per sviscerare la realtà che si cela
dietro la scomparsa di Martina e il suo legame con Leo, sorge un
nuovo mistero. La complicata rete di bugie e cospirazioni che
circonda il caso infonde un’aria di intrigo intorno alla
narrazione, aumentando il mistero che affligge la città argentina
di Bariloche.
La trama di Atrapados – In
trappola
Ema Garay è nota per le sue
operazioni di infiltrazione in diversi casi criminali, che vengono
registrati nella sua serie di pubblicazioni online. Nella serie si
occupa del caso di un adescatore online e stabilisce persino una
corrispondenza con un sospetto, FinalGame05, con un falso ID
utente, spacciandosi per una ragazza di 17 anni. Tuttavia, la
trappola per incontri che lei e i suoi colleghi hanno organizzato
non porta a nessun risultato. Contemporaneamente, Ema cerca di
interrogare Isabel e Facundo, i
genitori di un’altra adolescente, Camila, che è
stata recentemente adescata e abusata da un uomo attraverso la
comunicazione online. La sua strada si incrocia così con
Leo Mercer, un amico di famiglia che cerca di
tenerla lontana, ancora sconvolto per la tragedia degli ultimi
eventi.
Anche se lui ed Ema partono con il
piede sbagliato, Leo accetta di lavorare con lei per trovare presto
il vero l’abusatore. Inoltre, tra i due sembra scoccare la
scintilla, nonostante i sentimenti complicati della giornalista per
la devastante morte del marito. Poco dopo aver fatto squadra, Ema
trova l’opportunità di pianificare un altro incontro con
FinalGame05. Così, si ritrova in una casa isolata nel cuore della
notte, in attesa di catturare l’uomo che varca la porta,
dimostrando la sua colpevolezza. A sorpresa, è però Leo a fare la
sua comparsa. Nel confronto che segue, sembra confuso e insiste sul
fatto di non essere un predatore. Tuttavia, il fatto che sia
entrato in casa per incontrare una minorenne è una prova
schiacciante per la giornalista.
Così, mentre Leo riesce a sfuggire
alle autorità, Ema lo dichiara latitante e abusatore attraverso i
social media. La notizia arriva alla famiglia di Camila e scatena
la furia di Facundo, che non riesce a credere che una persona a lui
così vicina come Leo possa abusare di sua figlia. Di conseguenza,
inizia una caccia alle streghe nei suoi confronti. Sebbene alcuni
amici intimi del sospettato, tra cui Marcos Brown,
insistano sulla sua innocenza, l’opinione pubblica rimane
contraria. Nello stesso periodo, dei ragazzi del liceo locale
entrano in una casa sul lago per una festa. Alla fine della serata,
una di loro, Martina Schulz, scompare senza
lasciare traccia. Nel frattempo, Ema riceve una telefonata criptica
da Leo, che le chiede un incontro privato.
Durante questo, Leo rivela che sia
lui che Ema sono stati incastrati per usarlo come capro espiatorio
per i crimini del vero abusatore. Sebbene le sue affermazioni
attirino l’attenzione della giornalista, vengono rese obsolete
quando Facundo rintraccia finalmente Leo. Nel teso alterco che
segue, il padre spara all’amico, che precipita nel fiume
sottostante. In seguito al ritrovamento del cadavere di Martina,
Leo viene incolpato della sua morte. Tuttavia, le insistenti
indagini di Ema rivelano un legame inquietante tra la giovane e il
ricco Fran Briguel, che aveva cercato di iniziare
una relazione sessuale con la ragazza. Il caso porta così la
giornalista a nuove sorprendenti conclusioni. Tuttavia, una cosa
diventa evidente: Leo Mercer non è il colpevole che tutti pensavano
fosse. Pertanto, alla fine, Ema non può fare a meno di chiedersi se
la fatidica caduta abbia davvero portato l’uomo alla morte.
Leo è davvero morto?
I dettagli di quella notte sono
rimasti ambigui fin dalle prime battute del violento litigio tra
Facundo e Leo. Sebbene Ema avesse visto il padre sparare al collo
dell’altro uomo, quest’ultimo non era effettivamente morto prima di
inciampare dalla scogliera e finire nel fiume sottostante. Inoltre,
anche mesi dopo l’evento, il suo corpo non è stato trovato da
nessuna parte. Sebbene rimanga l’ipotesi che sia stato
probabilmente trasportato dalla corrente – e che potrebbe
riapparire nei pressi del lago – non si giunge a una conclusione
definitiva. Anche se in seguito altri fili narrativi hanno la
priorità, l’incertezza sulla morte di Leo rimane.
Con l’avanzare della trama, Leo si
guadagna quindi la colpa della morte di Martina, dopo che il suo
cellulare viene trovato tra le sue cose in un campeggio
improvvisato. Tuttavia, alla fine, questa colpa viene cancellata
quando emerge la verità su ciò che è accaduto alla giovane ragazza.
Di conseguenza, Leo e il suo destino diventano l’ultimo mistero che
Ema deve risolvere. Questo porta la giornalista da Facundo, che è
stato detenuto con l’accusa di omicidio. Tuttavia, tali accuse sono
state recentemente modificate in tentato omicidio alla luce della
continua assenza del cadavere di Leo. Facundo era incredibilmente
vicino all’uomo, che era quasi un fratello maggiore per lui.
Pertanto, la sua opinione sulla questione è fondamentale. Crede che
se Leo fosse vivo, avrebbe trovato il modo di perdonare Ema e gli
altri per aver espresso giudizi avventati su di lui.
Per Facundo, quindi, il fatto che
l’uomo non sia tornato a Bariloche suggerisce che sia veramente
morto. Tuttavia, la narrazione presenta una risposta alternativa
alla domanda. Nella conclusione della stagione, si vede Leo
cavalcare un cavallo nel deserto con una nuova mandria di amici
come compagnia. Questa scena è un po’ ambigua e invita a porsi
ulteriori domande sulla sopravvivenza dell’uomo e sul luogo in cui
si trova attualmente, soprattutto per la sua sfumatura onirica.
Tuttavia, non c’è alcuna ragione concreta per supporre che Leo non
sia effettivamente vivo e vegeto con un cavallo in un luogo
misterioso. In effetti, si intravede una cicatrice sul lato del
collo che fa sottilmente riferimento alla ferita quasi mortale che
Facundo gli ha inferto.
Ciò conferma quasi l’ambientazione
della scena all’indomani della presunta morte di Leo. Sembra che
l’uomo sia sopravvissuto ai momenti difficili che Bariloche gli ha
riservato. Tuttavia, quando emerge dall’altra parte, non è
desideroso di dare un’altra possibilità alla città e ai suoi
cittadini. Facundo ritiene che Leo sarebbe tornato in città se
fosse sopravvissuto e avesse trovato il modo di perdonare tutti per
le offese subite. Pertanto, poiché è sopravvissuto ma non è
tornato, si può solo supporre che non sia ancora pronto a perdonare
e dimenticare. Per questo motivo, si sta godendo una nuova vita
lontano dal bagaglio che è destinato ad appesantirlo a Bariloche.
Fino alla fine, anche Ema rimane fiduciosa nella sua sopravvivenza,
come dimostra la sua presenza al lago, dove si aspetta che il suo
corpo venga ritrovato.
La spiegazione del finale di
Atrapados – In trappola: chi ha ucciso
Martina?
Lo scagionamento del nome di Leo
nella morte di Martina non deriva da alcuna prova che dimostri la
sua innocenza. Al contrario, l’ostinata prosecuzione delle indagini
di Ema svela ulteriormente il caso, rivelando il vero colpevole
della morte della ragazza. Si scopre che Martina aveva un passato
molto più complicato di quanto si potesse immaginare. Anche se Leo
non la stava adescando, l’adolescente era comunque vittima di
avances indesiderate e di manipolazioni da parte di uomini adulti.
Come si è scoperto, la ragazza era solita pubblicare contenuti
espliciti di auto-piacere su un’app in abbonamento. Alla fine ha
attirato l’attenzione di un lucroso uomo d’affari, Fran della
famiglia Briguel.
Fran ha fatto volare Martina a
Buenos Aires, proponendo un accordo per pagarla profumatamente per
una sessione privata dei suoi contenuti. Tuttavia, una volta
incontrato l’uomo nella stanza d’albergo, questi tentò di iniziare
un rapporto sessuale fisico con lei nonostante le sue proteste.
Alla fine è riuscita a chiudersi in bagno per salvarsi da lui,
minacciando di denunciarlo come predatore online. Di conseguenza,
Fran ha mandato il suo amico e collega Marcos
Brown a calmare la ragazza e a rimandarla a casa. Ciò ha
finito per aprire la possibilità di una dinamica tra Marcos e
Martina. Poiché l’uomo più anziano le aveva offerto una spalla
utile nel momento del bisogno, Martina finisce per fidarsi di lui
nonostante il suo dubbio consiglio di non denunciare Fran.
Col tempo, Marcos riesce a sfruttare
questo legame per utilizzare Martina nei suoi piani futuri. Di
conseguenza, la giovane finisce per diventare involontariamente un
catalizzatore della morte di Leo. La sera dell’operazione di Ema,
Martina partecipa alla festa del liceo, dove la sua strada si
incrocia con quella di Armando, un ragazzo che ha
un rapporto stretto con Leo. Poiché i due adolescenti vanno
d’accordo, finiscono per tornare a casa di lui e per frequentarsi.
Più tardi, quella sera, mentre Martina sta cercando di uscire di
nascosto, si diffonde la notizia dell’apparente identità di Leo
come adescatore di bambini, grazie a Ema. Le ragazze iniziano così
a dare di matto, attirando l’attenzione di Armando.
Armando è confuso e frustrato per le
notizie che circolano su Leo, e presto rivolge la sua rabbia contro
Martina dopo aver capito che lei ha contribuito a incastrare
l’amico. Pertanto, in un impeto di rabbia, finisce per spingere la
ragazza lontano da lui, facendola inavvertitamente volare giù dalle
scale verso la sua inevitabile morte. Quando sua madre,
Juliana, torna a casa, Martina è già morta da
tempo, costringendo il duo madre-figlio a coprire la sua morte.
Dopo aver nascosto il suo cadavere nella foresta, Juliana piazza il
telefono della ragazza nel campeggio di Leo per incastrarlo. Anche
se lei è la cosa più vicina alla sua famiglia, sceglie di salvare
Armando invece di lui, avendo capito che il caso di Leo è ormai una
causa persa.
Tutto questo viene rivelato a Ema
proprio alla fine, quando ha chiuso il caso di Martina e ha anche
tirato le somme del suo giudizio. Tuttavia, la fatidica scoperta di
una polaroid che identifica il luogo in cui si trovava la ragazza a
casa di Armando dopo la festa funge da catalizzatore per svelare il
mistero. Alla fine, anche se Juliana cerca di tenere al sicuro il
figlio implorando il silenzio della giornalista, Armando si assume
la responsabilità delle sue azioni. La morte di Martina, benché
accidentale, è stata per tutto questo tempo un’ossessione per il
ragazzo, che è pronto a sopportare le conseguenze delle sue azioni.
Alla fine si costituisce alla stazione di polizia, aprendosi a
futuri processi e accuse penali. Così facendo, permette alla
famiglia di Martina di conoscere la verità sulla morte della
figlia.
Alla fine, comincia a diventare
chiaro che Leo non è stato semplicemente incastrato come adescatore
dall’assassino di Martina, ma la morte della ragazza e le accuse di
adescamento sono state usate come strumenti per incastrarlo a causa
di una vendetta personale nei suoi confronti. Ema inizia a prendere
in considerazione questa prospettiva quando si rende conto che, in
assenza dell’uomo, la sua Fondazione si stava dissolvendo,
lasciando il suo terreno a disposizione. Secondo lo statuto della
Fondazione, se uno dei suoi membri viene accusato di criminalità,
l’intera organizzazione verrebbe disintegrata, aprendo la terra al
miglior offerente. Tuttavia, uno sguardo più conciso allo statuto
rivela che il terreno è in realtà destinato a tornare ai
proprietari originali, la famiglia Brown.
La verità, quindi, viene a galla:
Marcos, il più caro amico di Leo, lo ha incastrato
come pedofilo. Dopo le complicazioni con il suo ultimo studio,
Marcos ha lottato per riconquistare la sua reputazione e la sua
influenza come erede della famiglia Brown. Inevitabilmente, aveva
finito per dover acquisire la proprietà del terreno della
Fondazione sul lago. Alla luce dell’irremovibile rifiuto di Leo,
Marcos decide quindi di incastrarlo. Per prima cosa, organizza il
caso dell’adescatore online per Ema. Poi, usa la sua influenza su
Martina per convincerla ad attirare Leo nella casa con la porta
rossa, dove finisce per essere creduto come adescatore
nell’operazione di Ema. Sebbene non abbia mai pianificato la morte
di Martina e Leo, le sue azioni hanno indirettamente portato alla
loro scomparsa, un fatto che era disposto ad accettare affinché
potesse trarre profitto dai terreni della Fondazione.
Quando Ema scopre la verità sullo
statuto della Fondazione, concludendo che Marcos deve aver
incastrato Leo, lo affronta coraggiosamente. Di conseguenza, l’uomo
impazzisce e colpisce la giornalista alla testa con una pistola.
Decide poi di ucciderla per tenere al sicuro il suo segreto.
Tuttavia, Ema sventa il suo tentativo di annegarla nel lago e
agendo in fretta va in diretta sul suo account social , raccontando
i fatti che aveva appena scoperto. Chiede anche aiuto,
assicurandosi che Marcos non possa ucciderla senza ottenere prove
schiaccianti. Per lo stesso motivo, Marcos fugge dalla zona e cerca
di trovare una via d’uscita dall’angolo in cui è stato messo.
Inizialmente chiama la moglie per
dissuaderla dal sintonizzarsi sul telegiornale, insistendo sul
fatto che stanno diffondendo bugie su di lui. Tuttavia, sa che le
riprese in diretta delle sue azioni sono destinate ad aprire un
vaso di Pandora che rivelerà la verità su tutte le sue azioni
passate. Per questo motivo, si rende conto che non c’è via d’uscita
senza affrontare le conseguenze delle sue azioni. Peggio ancora,
dovrebbe affrontare la sua famiglia – comprese le sue due bambine –
sapendo di aver perso la loro fiducia e il loro rispetto. Così, non
volendo vedere la realtà, sfreccia sulla strada e sbatte la sua
auto contro un camion in arrivo. Alla fine, Marcos si uccide per
sfuggire alla fossa in cui si era cacciato.
Cosa succede a Fran Briguel?
Anche se la conclusione del caso di
Martina rivela che Fran Briguel non ha alcun
legame diretto con la sua morte, l’uomo rimane comunque colpevole
di diverse cose. Aveva trasportato una minorenne in una nuova città
con l’intenzione di costringerla a compiere atti sessuali con lui.
Anche se i poliziotti erano a conoscenza di questa parte della
storia – a parte i suoi tentativi di aggressione a Martina – si
erano rifiutati di muoversi contro di lui. Fran proviene da una
famiglia potente la cui influenza si è fatta sentire in tutta
Bariloche. Di conseguenza, anche le autorità sono disposte a
chiudere un occhio sulle sue indiscrezioni dannose e criminali.
Tuttavia, Ema e il suo team non sono
dello stesso parere e vogliono smascherare Fran per la sua oscura
realtà. Tuttavia, la giornalista si è resa conto che la sua
avventurosa avventura ha avuto un prezzo precario. Infatti, Fran si
era recato a casa sua e aveva minacciato il figlio,
Bruno, per il fatto che la madre avesse ficcato il
naso nei suoi affari. Inoltre, la maggiore concentrazione di Ema
sul suo lavoro le ha sottratto tempo prezioso dal suo ruolo di
madre, soprattutto durante la traumatica assenza del padre di
Bruno. Alla fine, quindi, decide di non denunciare Fran. Passa
invece il testimone a Vicky, sua compagna e
giornalista in erba, altrettanto appassionata al caso. In questo
modo, il passaggio della torcia sancisce il completamento del
viaggio di Ema e forse l’inizio di una nuova straordinaria
giornalista in città.
Gerri, la nuova serie
crime con Giulio Beranek e Valentina Romani,
prodotta da Cattleya – parte di ITV Studios – in
collaborazione con Rai Fiction, in collaborazione con il
Ministero della Cultura – Direzione Generale Cinema e
Audiovisivoe con il supporto di Regione Puglia,
Fondazione Apulia Film Commission e Puglia Promozione, in onda
da lunedì 5 maggio per quattro prime serate su Rai
1.
La serie è una distribuzione
internazionale Rai Com ed è stata già venduta in numerosi paesi,
tra cui Gran Bretagna, Stati Uniti, Canada, Slovacchia, Ungheria,
Croazia, Lituania, Bulgaria, Georgia, Spagna e America Latina.
Gerri sarà presentata oggi
al Bif&st nella sezione Eventi
speciali alla presenza del regista Giuseppe Bonito e del
protagonista Giulio Beranek.
La serie, girata interamente in
Puglia, è tratta dai romanzi di Giorgia Lepore editi da
Edizioni E/O,scritta da Sofia Assirelli e
Donatella Diamanti e diretta da Giuseppe
Bonito.
La trama della serie Gerri
Il protagonista della storia è
Gregorio Esposito, per tutti Gerri. Trent’anni, occhi profondi e
malinconici, Gerri (Giulio Beranek) ha l’aria di qualcuno
capitato nella storia sbagliata e forse è proprio
così. Ispettore di polizia di origine rom, studia con
metodo i casi su cui indaga, prende appunti complicati per poi
lanciarsi in decisioni avventate a volte risolutive, altre
pericolose; è sempre in bilico, tra presente e passato. Innamorato
del genere femminile, esercita un grande fascino sulle donne
ad eccezione della viceispettrice Lea Coen (Valentina
Romani) che sembra invece essere l’unica a non voler avere
nulla a che fare con lui, intuendo che è un uomo ancora
profondamente irrisolto. Infatti, dietro alla sua corazza di uomo
affascinante e risoluto, Gerri nasconde un animo profondamente
inquieto e segnato da un passato misterioso da scoprire.
Nel cast, al fianco di Giulio
Beranek nel ruolo dell’ispettore Gerri Esposito
e Valentina Romani nel ruolo della viceispettrice Lea
Coen, troviamo Fabrizio Ferracane, Roberta Caronia, Irene
Ferri, Lorenzo Adorni, Lorenzo Aloi, Cristina Pellegrino, Tony
Laudadio, Cristina Cappelli, Carlotta Natoli e Massimo
Wertmüller.
Uscito negli Stati Uniti nel
2023, I
Cavalieri dello Zodiaco (Knights of the
Zodiac) è l’adattamento live-action del popolarissimo
manga Saint Seiya, e grazie anche al buon
riscontro di pubblico ottenuto dal suo arrivo
su Netflix ci sono oggi diversi aggiornamenti
interessanti riguardo a un potenziale I Cavalieri dello
Zodiaco 2. Il film racconta la storia di un giovane
ragazzo di nome Seiya che ha il compito di sbloccare il suo vero
potenziale e di proteggere la reincarnazione umana di una potente
dea. Nel tempo ci sono stati diversi adattamenti, ma questo film in
livea-ctiion è indubbiamente quello di più alto profilo.
I Cavalieri dello
Zodiaco si avvale di un cast eccellente che dà vita a
questo audace assortimento di personaggi e, sebbene il film includa
diversi cambiamenti rispetto alla storia originale, le complesse
relazioni rimangono l’aspetto più emozionante di questa narrazione.
Ci sono stati diversi aggiornamenti interessanti sul futuro di
questo potenziale franchise, con nuovi dettagli rilasciati
costantemente sui piani del cast e della troupe per rendere
I Cavalieri dello Zodiaco qualcosa di più di un
singolo film e all’altezza dell’eredità di Saint Seiya.
Come il finale di I
Cavalieri dello Zodiaco prepara un sequel
I Cavalieri dello
Zodiaco non include il resto dei Bronze Saints, ma solo
Seiya e Nero. Per questo motivo, il più grande aggancio per un
potenziale sequel di Knights of the Zodiac 2 è la prospettiva di
vedere Andromeda Shun, Dragon
Shiryu e Cygnus Hyoga in live-action.
Alla fine del film, Sienna dice che devono trovare altri guerrieri
che combattano per lei nelle guerre a venire, il che significa che
un sequel introdurrebbe probabilmente i personaggi mancanti
preferiti dai fan. Anche la fuga di Nero e l’introduzione della
Tela del Sagittario sono elementi che fanno pensare direttamente a
un sequel dei I Cavalieri dello Zodiaco.
Dopo quasi un anno di silenzio, le
ultime notizie sull’adattamento dell’anime di I Cavalieri
dello Zodiaco fanno tendenza grazie a Netflix. Quando il
film è uscito nel maggio del 2023, è stato respinto dalla critica e
ha incassato un grande flop al botteghino. Tuttavia, il suo
improvviso arrivo su Netflix nel novembre di quell’anno ha visto la
sua ascesa nel catalogo dello streamer, in gran parte dovuta al
successo della serie live-action One
Piece. Il film è infatti divenuto in breve uno dei titoli
più popolari sulla piattaforma, nonché tra i più visti di quel
momento.
Anche se non è stato confermato
nulla, il picco di popolarità su Netflix è stato sufficiente a
stimolare i discorsi riguardo un sequel, e I Cavalieri
dello Zodiaco potrebbe trovare una seconda vita dopo
l’insuccesso del suo esordio. L’apparizione di Mackenyu sia nel
film che nel già citato One Piece è probabilmente il
motivo principale per cui il film ha avuto un’impennata, ma il suo
cast all star potrebbe essere un altro fattore utile per far sì che
il sequel venga realizzato.
Al momento, anche se non è stato
confermato ufficialmente dallo studio, è stato rivelato che i piani
per realizzare più di un singolo film sono in corso. In
un’intervista a Variety, il produttore
internazionale di Toei Animation, Ikezawa Yoshi,
ha spiegato che i suoi piani per il franchise includono diversi
sequel per coprire l’enorme mole narrativa del manga originale:
“Stiamo pensando a sei film come pacchetto”. Tuttavia, il
fallimento del primo film ha messo in pericolo questo piano e al
momento non ci sono conferme sulle intenzioni dello studio.
La trama e il cast di I
Cavalieri dello Zodiaco 2
Il cast principale de I
Cavalieri dello Zodiaco 2 potrebbe essere composto da
volti noti: le star Sean Bean e Famke Janssen saranno probabilmente presenti
per riprendere i loro ruoli rispettivamente di Alman
Kiddo e Guraad. Allo stesso modo,
Mackenyu tornerà probabilmente nel ruolo del
protagonista della serie Seiya, e sappiamo che la
continuità è fondamentale in un franchise in corso. Personaggi come
Athena (Madison Iseman),
Nero (Diego Tinoco) e
Mylock (Mark Dacascos) hanno un
ruolo importante nel manga, quindi è probabile che tornino anche
loro.
Nella sua intervista, Ikezawa ha
rivelato: “Abbiamo realizzato questo film come base per
realizzare dei sequel”. Anche se la storia di I
Cavalieri dello Zodiaco è a sé stante, il film getta le
basi per ciò che avverrà in futuro. I personaggi centrali hanno
tutti le loro sottotrame separate, e sono tutte strade che
potenziali sequel potrebbero esplorare efficacemente, introducendo
nuovi conflitti con la miriade di cattivi del manga.
Il film lascia inoltre irrisolti
diversi fili della trama, come l’addestramento e il viaggio di
Seiya per diventare un potente cavaliere. Questo aspetto è stato
indubbiamente lasciato per i sequel, permettendo al suo sviluppo di
non avere fretta. Se alla fine lo studio deciderà di realizzare i
sei film previsti, potrebbe volerci un po’ di tempo per vedere
Seiya crescere al massimo delle sue potenzialità. Forse ogni storia
si concentrerà su un conflitto diverso che gli insegnerà qualcosa
in più su se stesso e svilupperà ulteriormente il background
dell’universo, adattandosi al tono e alla struttura del manga.
Sono terminate le riprese
de La
Lezione, il nuovo film diretto
da Stefano Mordini, tratto dall’omonimo
romanzo di Marco Franzoso, edito da Mondadori. Nel
cast Matilda
De Angelis,
Stefano Accorsi, Marlon Joubert, Eugenio
Franceschini. La sceneggiatura è firmata
da Stefano Mordini e Luca
Infascelli.
La Lezione è una
produzione Picomedia e Vision
Distribution, in collaborazione
con Sky.
L’opera è stata realizzata con il contributo del Fondo per lo
sviluppo degli investimenti nel cinema e nell’audiovisivo del MiC
Direzione Generale Cinema e Audiovisivo e con il sostegno di FVG
Film Commission – PromoTurismoFVG. Le riprese si sono
svolte a Trieste e
a Roma.
La trama del
film
Una giovane e brillante avvocatessa
di Trieste, dopo aver difeso con successo dall’accusa di violenza
sessuale un carismatico professore universitario, viene
ricontattata da lui per intentare una causa contro l’università
che, pur avendolo reintegrato, lo relega a un ruolo marginale.
Nello stesso momento, il suo passato torna a cercarla: strani
segnali, presenze elusive e un senso di costante minaccia le
insinuano il dubbio che il suo ex compagno, violento e ossessionato
da lei tanto da essere stato condannato per “stalking”, abbia
ripreso a perseguitarla. Mentre il confine tra realtà e
immaginazione si fa sempre più labile, Elisabetta si decide a
scoprire la verità, in un crescendo di tensione che la porterà a
ritrovarsi sola e a mettere in discussione tutto quello che credeva
di sapere.
Il film segna una reunion importante
per
Matilda De Angelis che torna a lavorare con
Stefano Accorsi, attore che l’ha affiancata in Veloce
come il Vento, il film che l’ha lanciata nell’Olimpo delle star
italiane.
Il finale di I
Cavalieri dello Zodiaco (Knights of the
Zodiac) diretto da Tomasz Baginski
vede Seiya e Sienna fare delle
scelte ridefinitive e allo stesso tempo prepara le storie future
incentrate sui personaggi del manga di Saint
Seiya. Il film live-action incorpora infatti elementi del
manga e dell’anime originali e del reboot animato del 2019 in una
storia che apporta cambiamenti significativi al materiale di
partenza. Invece delle Guerre di Galaxian, I Cavalieri
dello Zodiaco si conclude con una battaglia tra
Pegasus Seiya e Phoenix Nero,
seguita dal tentativo del primo di salvare Sienna
dai suoi stessi poteri.
La maggior parte dei personaggi non
faceva parte del cast di I Cavalieri dello
Zodiaco, quindi il film si è concentrato interamente su
Seiya. La battaglia tra Seiya e Nero non ha avuto una vera e
propria conclusione, poiché è stata interrotta dalla trasformazione
di Sienna. La forma reincarnata di Atena aveva perso il controllo
dei suoi poteri e stava lentamente abbracciando tutto il Cosmo di
Atena. Fortunatamente, con l’aiuto di Seiya, Sienna è riuscita a
recuperare la sua coscienza e a controllare il suo Cosmo. Sebbene
il cattivo principale sia stato sconfitto e persino redento, il
finale ha lasciato spazio a un potenziale I Cavalieri dello
Zodiaco2.
La spiegazione del cliffhanger de I
Cavalieri dello Zodiaco: Seiya troverà mai sua sorella?
La ricerca della sorella da parte di
Seiya è il punto di partenza di I Cavalieri dello
Zodiaco. Sebbene questa trama faccia parte anche del
manga, ciò che è accaduto alla sorella di Seiya nel film di Saint
Seiya differisce dal materiale di partenza. Nel manga, Seika
scompare quando Seiya si sta allenando in Grecia, mentre nel film
viene portata via dalla loro casa da Guraad e Kido. Verso la fine
del film, Seiya scopre che sua sorella è molto probabilmente viva e
che ha evitato di riunirsi a lui per proteggerlo. La sorella di
Seiya non ha mai avuto Cosmo, il che significa che Guraad ha preso
il bambino sbagliato.
Anche se Guraad ha lasciato andare
la sorella di Seiya, la ragazza era ancora seguita dai suoi agenti.
Pertanto, se Seika si fosse mai riunita a Seiya, Guraad avrebbe
avuto la sua esatta posizione. Ora che Guraad e la sua
organizzazione sono stati sconfitti, Seiya e sua sorella
dovrebbero, in teoria, potersi riunire dopo diversi anni. Se Marin,
il guerriero che ha addestrato Seiya, fosse sua sorella fin
dall’inizio, è una domanda su cui Saint Seiya ha giocato per
diversi anni. Tuttavia, nel manga viene successivamente confermato
che Marin non è la sorella di Seiya. Seika appare di nuovo nella
Saga dell’Ade, dove appare chiaro che lei e Marin sono due persone
diverse.
La spiegazione della trasformazione
di Sienna in Cosmo: ora è Athena?
La storia di I Cavalieri
dello Zodiaco è incentrata sul crescente potere di Sienna,
che la porta a diventare Atena, la dea della guerra. Il film
live-action di Saint Seiya ritrae il Cosmo di Atena come qualcosa
di estremamente pericoloso che mette a rischio la vita di Sienna e
del pianeta. Kido ha sviluppato una tecnologia speciale per
impedire a Sienna di risvegliare il Cosmo di Atena, ma ha
funzionato solo all’interno della loro casa. Una volta che Sienna è
uscita dalla villa ed è stata esposta alla macchina di Guraad, è
entrata rapidamente in uno stato di trasformazione. La scena
d’azione finale di I Cavalieri dello Zodiaco vede
Seiya cercare di impedire a Sienna di trasformarsi completamente in
Atena e di distruggere il mondo.
Grazie a Seiya, Sienna è riuscita a
fermare la trasformazione prima che fosse completa. In breve, il
personaggio aveva il classico aspetto di Atena, compresi i lunghi
capelli viola, il vestito bianco e il bastone. Sebbene Sienna sia
riuscita a mantenere il controllo del suo corpo e a non bruciare
tutto il Cosmo di Atena, alcuni dei cambiamenti sono stati
permanenti. Ecco perché Sienna aveva i capelli viola alla fine del
film. La versione reincarnata di Atena ora ha anche un migliore
controllo dei suoi poteri, ed è per questo che è stata in grado di
usare il suo Cosmo per curare le ferite della madre e ricostruire
le sue braccia.
Qual era il vero piano di Nero ne
I Cavalieri dello Zodiaco?
Ikki, che nel 2019 è stato
rinominato “Nero” per la versione inglese, era uno dei cattivi del
film live-action I Cavalieri dello Zodiaco. Nero è
stato inizialmente presentato come uno degli scagnozzi di Guraad,
ma il film ha offerto diversi indizi sul fatto che fosse in realtà
il Cavaliere della Fenice. Il ritratto e il ruolo di Nero nella
storia sono molto diversi dal materiale di partenza e il film non
rivela molto della sua storia o dei suoi obiettivi. È solo durante
il finale che Nero attiva il suo Phoenix Cloth e combatte Seiya
dopo aver tradito Guraad.
Oltre a uccidere Sienna per
proteggere il mondo da Atena, Nero voleva anche rubare la Tela del
Saggitario. Per qualche motivo, Guraad possedeva una delle Stoffe
d’oro, anche se non viene spiegato quando o come sia riuscita ad
acquisirla. In ogni caso, Nero non riesce a sconfiggere Seiya e a
uccidere Sienna, ma sopravvive agli eventi del film. Un eventuale
I Cavalieri dello Zodiaco 2 avrebbe molto da
esplorare sul personaggio, soprattutto se introducesse il resto dei
personaggi. Nonostante le modifiche apportate alla sua storia,
vedere Phoenix Ikki – o Phoenix Nero – con l’armatura completa è
stato un punto di forza del film.
Perché Guraad rinuncia al suo piano
di rubare il Cosmo di Atena
Vander Guraad, un personaggio che
non esiste nel manga e che è basato sull’antagonista di Saint
Seiya: Knights of the Zodiac, era il cattivo principale di
I Cavalieri dello Zodiaco. Guraad temeva che i
poteri della figlia adottiva sarebbero diventati troppo pericolosi,
soprattutto dopo che la “maledizione di Atena” aveva distrutto le
sue braccia e l’aveva resa dipendente da Cosmo per sopravvivere.
Guraad progettava di estrarre il Cosmo di Sienna e di ucciderla nel
processo, ma alla fine la cattiva si è pentita della sua decisione
e ha cercato di fermare il processo. La redenzione di Guraad è
stata confermata quando Sienna ha usato i suoi poteri per guarire
la madre.
Il vero significato del finale di
I Cavalieri dello Zodiaco
Prima di sconfiggere Phoenix Nero e
impedire a Sienna di diventare pienamente Athena, Seiya ha avuto
una classica “sequenza di ispirazione” prima di avere un power-up,
un classico tropo degli anime. Seiya ha finalmente capito che si
stava incolpando per quello che era successo a sua sorella e che
doveva lasciar andare il senso di colpa se voleva accedere al suo
pieno potere. Una cosa simile è accaduta a Sienna che, dopo aver
capito di essere padrona del proprio destino, ha potuto utilizzare
maggiormente il Cosmo di Athena senza diventare una minaccia per
l’umanità. Seiya e Sienna sono ora pronti per i prossimi capitoli
del loro viaggio.
Prime Video ha rilasciato l’atteso trailer e il poster
ufficiali di Étoile, la nuova serie comedy
ambientata nel mondo della danza, creata dagli amati Amy
Sherman-Palladino e Daniel Palladino.
Ambientata fra New York e Parigi, la
nuova serie Original segue i ballerini e lo staff artistico di due
compagnie di danza di fama mondiale, che, per salvare le loro
storiche istituzioni, tenteranno una mossa ambiziosa: scambiarsi
gli allievi di maggior talento. Étoile debutterà con tutti
gli otto episodi il 24 aprile, in oltre 240 Paesi
e territori nel mondo, in esclusiva su Prime Video.
Il cast di Étoile include
il vincitore dell’Emmy Award Luke Kirby (La fantastica signora
Maisel), Charlotte Gainsbourg (The Pale Blue Eye – I
delitti di West Point, Antichrist, Nymphomaniac), Lou de Laâge
(The Innocents), Gideon Glick (La fantastica signora
Maisel, Maestro), David Alvarez (West Side Story),
Ivan du Pontavice (Rupture), Taïs Vinolo (The Show
Must Go On), David Haig (Quattro matrimoni e un
funerale), LaMay Zhang, insieme a Simon Callow
(Outlander) e Yanic Truesdale (Una mamma per
amica) in ruoli ricorrenti.
Prodotta da Amazon MGM Studios,
Étoile ha come executive producer Amy Sherman-Palladino,
Daniel Palladino e Dhana Rivera Gilbert. Scott Ellis è co-executive
producer della serie.