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Steven Spielberg: i film Netflix per gli Emmy, non per gli Oscar

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Durante la promozione di Ready Player One, Steven Spielberg ha avuto la possibilità di esprimersi sul fenomeno delle piattaforme di streaming, che ormai stanno occupando una fetta di mercato sempre più vasta e attirando anche nomi importanti del cinema.

Parlando con ITV News, il regista ha riconosciuto che “la televisione è più grande oggi di quanto non sia mai stata nella storia della televisione”, ma i cineasti non lottano tanto per perseguire le loro idee creative. Spielberg ha discusso il rapporto tra i modelli di intrattenimento in streaming, in contrasto con l’esperienza tradizionale della sala.

Per quanto riguarda la stagione dei premi, infine, ha osservato che “una volta che ti impegni in un formato televisivo, sei un film per la TV.” Il regista ha quindi parlato della stagione dei premi e ha osservato, di conseguenza, che se il film in questione è per il formato televisivo, allora la “corsa” che gli compete è quella agli Emmy e non agli Oscar.

Intanto il regista si prepara a tornare sul grande schermo con l’adattamento del romanzo di Ernest Cline, che, come da tradizione per il regista, sfrutta a pieno l’esperienza in sala.

Ready Player One: la recensione del film di Steven Spielberg

Nel cast del film sono stati confermati Olivia Cooke (Bates Motel, Quel fantastico peggior anno della mia vita), nei panni della protagonista Art3misTye Sheridan (The Tree of Life, X-Men Apocalypse), che interpreta il protagonista maschile Wade Owen Watts a.k.a. Parzival, e Ben Mendelsohn (Rogue One a Star Wars Story), che invece sarà il villain Nolan Sorrento. Si aggiungono Mark Rylance, Simon Pegg, TJ Miller Win Morisaki.

La storia del libro vede come protagonista Wade Watts, un teenager che scappa dai luridi sobborghi in cui vive per raggiungere OASIS, un mondo virtuale e utopico dove i cittadini posso vivere vite alternative. Quando l’eccentrico creatore di OASIS muore decide di lasciare il suo impero al vincitore di una grande caccia al tesoro, a cui Wade partecipa scontrandosi con la realtà di concorrenti senza scrupoli, pronti a tutto pur di accaparrarsi il bottino.

Steven Spielberg: Fox finanzierà il nuovo film

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Tempo fa vi avevamo anticipato che lo storico regista Steven Spielberg e l’attore Tom Hanks si sarebbero ritrovati, ancora una volta, per mettere in piedi un nuovo progetto ambientato nel bel mezzo della Guerra Fredda. Ebbene ora ci giunge la conferma che sarà la Fox a co-finanziare la pellicola attualmente prodotta dallo stesso regista, da Marc Platt Kristie Macosko Krieger.

Valore aggiunto del film, attualmente ancora privo di un titolo, sarà sicuramente la sceneggiatura scritta dai fratelli premi Oscar Joel ed Ethan Coen (già premi oscar per Non è un Paese per Vecchi Fargo), basata su una sceneggiatura originariamente redatta da Matt Charman. Il film sarà basato su una storia vera, quella dell’avvocato James Donovan che si trovò coinvolto nel bel mezzo della Guerra Fredda per volere della CIA, organizzazione che lo inviò a negoziare per il rilascio del pilota Americano Gary Power tenuto prigioniero in seguito ad un incidente diplomatico che vide coinvolti Stati Uniti ed Unione Sovietica.

Fonte: Hollywood Reporter

Steven Spielberg: al via i casting per West Side Story

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Mentre si aspetta l’uscita in sala, l’1 Febbraio, di The Post e l’arrivo in primavera di Ready Player One, Steven Spielberg non si mette affatto a riposo, e mentre continua ad accarezzare l’idea di un Indiana Jones 5, parte ufficialmente con i lavori del remake di West Side Story.

Il regista sta sviluppando il remake del classico di Robert Wise del 1961 insieme a Tony Kushner, con cui ha già lavorato in Munich e Lincoln. Del progetto però si sa ancora poco, a parte che il casting call riporta la ricerca di tre interpreti di origini latine per i ruoli di Maria, Anita e Bernardo, e un attore caucasico per il ruolo di Tony.

Spielberg non ha replicato a nessun commento per adesso, mentre il casting call dichiara che i pretendenti devono essere in grado di cantare e che devono avere anche doti di ballerini.

The Post, recensione del film di Steven Spielberg

Per quanto riguarda invece l’altro progetto del regista, The Kidnapping of Edgardo Mortarasembra che il film sia stato accantonato perché, dopo aver provinato oltre duemila bambini, Steven Spielberg non ha ancora trovato il protagonista adatto a interpretare il giovane ebreo cresciuto da cristiano nell’Italia del 19° secolo.

Nonostante l’età, i premi, e la carriera stellare, Spielberg non sembra affatto interessato a smettere di raccontare le sue storie. Il suo ultimo film, The Post, è stato nominato a due premi Oscar, Miglior film e Migliore attrice protagonista, Meryl Streep.

Fonte: EW

Steven Spielberg: 10 cose che non sai sul regista

Steven Spielberg: 10 cose che non sai sul regista

Steven Spielberg è un regista che non ha bisogno di presentazioni. Tra le più importanti personalità di cinema mai esistite, egli ha nel corso della sua carriera dato vita a grandissimi successi di critica e pubblico, coniugando alla perfezione autorialità e cinema popolare. I suoi film riescono infatti a parlare a spettatori di ogni tipo, facendo sognare grazie a storie fantastiche che permettono anche di riflettere sull’essere umano, i suoi valori e le sue virtù. Da molti considerato uno dei maggiori storyteller ancora oggi in attività, Spielberg è da sempre una vera e propria garanzia di qualità.

Ecco 10 cose che non sai di Steven Spielberg.

Steven Spielberg: i suoi film più famosi

1. Ha diretto numerosi celebri film. Spielberg debutta alla regia di un lungometraggio con Duel (1973), seguito poi da Sugarland Express (1974) e Lo squalo (1975), che gli conferisce grande popolarità. Seguono poi opere molto apprezzate come Incontri ravvicinati del terzo tipo (1977), I predatori dell’arca perduta (1981), E.T. – L’extraterrestre (1982), Il colore viola (1985), Hook – Capitan Uncino (1991), Jurassic Park (1993) e Schinderl’s List (1993), che lo consacra definitivamente come uno dei più importanti registi di Hollywood. Negli anni successivi ha poi diretto Salvate il soldato Ryan (1998), A.I. – Intelligenza artificiale (2001), Minority Report (2002), Prova a prendermi (2002), La guerra dei mondi (2005), Lincoln (2012), Il ponte delle spie (2015) e The Post (2017). I suoi ultimi film sono invece Ready Player One (2018), West Side Story (2021) e The Fabelmans (2022).

2. Ha prodotto molti film di successo. Grazie alla sua casa di produzione, la Amblin Entertainment, Spielberg si è occupato anche della produzione non solo dei suoi progetti ma anche dei film di altri registi. Tra i più noti vi sono I Goonies (1985), Ritorno al futuro (1985), Chi ha incastrato Roger Rabbit (1988), Cape Fear – Il promontorio della paura (1991), Casper (1995), Man in Black (1997), Flags of Our Fathers (2006), Transformers (2007), Super 8 (2011), Jurassic World (2015), First Man – Il primo uomo (2018) e l’atteso Indiana Jones e la ruota del destino (2023).

3. Ha vinto 3 Oscar. Nel corso della sua carriera Spielberg ha ricevuto ben 20 candidature ai premi Oscar. In particolare, è stato nominato otto volte come miglior regista, trionfando nel 1994 per Schindler’s List e nel 1999 per Salvate il soldato Ryan, e undici come produttore del miglior film, vincendo in tale categoria nel 1994 per Schindler’s List. Nel 1987 gli è invece stato conferito il premio alla memoria Irving G. Thalberg, assegnato periodicamente a produttori creativi i cui lavori riflettono delle continue produzioni cinematografiche di alto livello.

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Steven Spielberg e Duel

4. Originariamente era pensato come film per la televisione. Duel rappresenta il vero e proprio debutto di Spielberg alla regia di un lungometraggio. Girato in soli 13 giorni e con mezzi molto scarsi, il film con la sua durata di 74 minuti era pensato per una distribuzione televisiva. Dato il buon successo ottenuto, però, a Spielberg fu chiesto di aggiungere alcune scene così da fargli raggiungere i 90 minuti di durata e poter essere distribuito nelle sale cinematografiche. Qui ottenne un successo ancora maggiore e fece guadagnare a Spielberg una buona notorietà.

Steven Spielberg e Lo squalo

5. Ha girato il film in mare aperto. Nel girare Lo squalo, il film che gli ha conferito un’enorme successo di critica e pubblico, Spielberg si rifiutò di girare in una vasca e preferì invece realizzare le riprese in mare aperto. Ciò comportò però numerose difficoltà, dalle onde che provocavano inquadrature mosse fino alla comparsa di altre barche all’orizzonte. Il problema principale però si verificò con il mancato funzionamento dello squalo meccanico, che costrinse la troupe a lunghe ed estenuanti attese. Per risolvere la situazione si decise di ridurne al minimo le apparizioni, sostituendole con momenti di attesa e suspense che paradossalmente decretarono il successo del film.

Steven Spielberg e il suo nuovo film The Fabelmans

6. È basato sulla sua infanzia. Nel 2021 Spielberg ha annunciato di essersi finalmente deciso a realizzare un film a cui da diverso tempo pensava, basato sulla sua infanzia. Più volte rimandato per la difficoltà di rapportarsi in modo tanto diretto con il proprio vissuto, Spielberg ha poi intitolato il film The Fabelmans, partecipando anche alla sceneggiatura e basandolo in modo più vago sulle proprie esperienze da ragazzo. In esso egli racconta la sua famiglia, il rapporto con i genitori e le sorelle e, naturalmente, anche della sua passione per il cinema.

Steven Spielberg e Superman

7. Avrebbe dovuto dirigere il film. Quando nel 1978 arrivò al cinema Superman, il primo film dedicato al celebre supereroe, Spielberg era stato considerato per dirigere il film. Egli, tuttavia, era in quel momento impegnato su altri progetti che suscitavano maggiormente il suo interesse e così la regia venne infine affidata a Richard Donner. Di recente, però, un incontro tra Spielberg e l’amministratore delegato della Warner Bros. David Zaslav ha spinto in molti a credere che lo studios starebbe cercando di offrire proprio al celebre regista l’opportunità di dirigere un nuovo film su Superman. Nulla a riguardo è però stato ad ora confermato.

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Steven Spielberg: la moglie e i figli

8. Si è sposato due volte. Spielberg è sempre stato molto riservato circa la propria vita privata, ma di lui si sa che è stato sposato dal 1985 al 1989 con l’attrice Amy Irving, alla quale era precedentemente stato legato dal 1976 al 1979. Al momento del loro divorzio, il giudice riconobbe come valido un accordo prematrimoniale scritto su un tovagliolo, stando al quale la Irving ricette una buonuscita di ben 100 milioni di dollari. In seguito, nel 1991 Spielberg ha sposato l’attrice Kate Capshaw, che nel 1984 aveva diretto nel film Indiana Jones e il tempio maledetto.

9. Ha diversi figli. Dal primo matrimonio Spielberg ebbe un figlio, nato nel 1989 e chiamato Max Samuel. In seguito, dalla Capshaw ha avuto tre figli naturali: Sasha, nata nel 1990 e oggi attivta come cantante e attrice, Sawyer, nato nel 1992 e Destry, nato nel 1996. Con la moglie aveva poi già adottato un bambino di nome Theo e una bambina di nome Mikaela. Spielberg ha inoltre come figliastra l’attrice Jessica Capshaw, nata nel 1976 dal precedente matrimonio della moglie.

Steven Spielberg: il suo patrimonio

10. È uno delle più ricche personalità del cinema. Spielberg è ormai attivo da cinquant’anni nell’industria cinematografica e ha raggiunto uno status pressocché unico. Grazie ai numerosi film diretti, prodotti o ad altri suoi coinvolgimenti in tale ambito, egli può oggi vantare un patrimonio di 8 miliardi di dollari. Una cifra che lo rende la seconda celebrità più ricca del mondo, secondo solo al suo vecchio amico George Lucas, che vanta invece una fortuna pari a 10 miliardi.

Fonte: IMDb, CelebrityNetWorth

Steven Spielberg: “Tintin 2 non è morto!”

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Steven Spielberg: “Tintin 2 non è morto!”

Nel 2011, Steven SpielbergPeter Jackson portarono sul grande schermo la divertente avventura di Tintin in Le avventure di Tintin – Il segreto dell’Unicorno. Il progetto di collaborazione trai due cineasti prevedeva una trilogia, ma i due film successivi non sono poi stati realizzati, almeno fino a questo momento.

Durante la promozione di Ready Player One, Spielberg ha dichiarato al magazine Premiere che il progetto di proseguire con i film di Tintin non è morto. “Peter Jackson deve dirigere la parte due. Se tutto va secondo la regola, dovrebbe cominciare a lavorare allo script tra poco. Dal momento che il primo film ha avuto bisogno di due anni di lavorazione sull’animazione, fossi in voi, non mi aspetterei il film prima dei prossimi tre anni. Ma Peter ci lavorerà. Tintin non è morto!”.

Nel 2012, Steven Spielberg aveva già confermato il sequel, che sarebbe dovuto entrare in produzione una volta che Peter Jackson avesse archiviato la sua seconda avventura nella Terra di Mezzo, ma il progetto è stato poi rimandato.

Le dichiarazioni di Spielberg danno nuova fiducia ai fan del protagonista dei fumetti di Hergé e a tutti gli amanti dell’avventura che i due cineasti sanno bene portare al cinema.

Steven Spielberg: “I cinecomics faranno la fine dei western”

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Già nel 2013 Steven Spielberg aveva esternato la sua convinzione per la ciclicità delle mode cinematografiche, nello specifico per i cinecomics, che sono ad oggi il trend per eccellenza.

Parlando con The Associated Press, la leggenda del cinema di Hollywood ribadisce la sua posizione: “La vedo ancora in quel modo. Eravamo già in giro quando è morto il western, e ci sarà un momento in cui i film di supereroi faranno la stessa fine. Questo non vuol dire che non ci saranno altre occasioni per i western di tornare o per i cinecomics quando sarà. Ovviamente adesso il film supereroistico è vivo e vegeto. Sto solo dicendo che ci sono cicli nella cultura pop moderna. Ci sarà un giorno in cui le storie mitologiche saranno soppiantate da un altro genere a cui forse sta già pensando un giovane filmaker che non ha ancora avuto la sua possibilità”.

Cosa ne pensate? Fatecelo sapere nei commenti.

Steven Spielberg, Tom Hanks e Meryl Streep insieme per un film sui Pentagon Papers

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Steven Spielberg, Tom Hanks e Meryl Streep collaboreranno per portare al cinema un film dal titolo The Post, che racconterà la vicenda nota come Pentagon Papers, in cui documenti top secret del Dipartimento della Difesa, riguardanti il Vietnam e le strategie militari degli Stati Uniti, furono venduti e pubblicati per la prima volta sul New York Times, in prima pagina, il 13 giugno 1971 e in seguito sul The Washington Post.

Spielberg dirigerà Hanks e Streep mentre alla produzione ci sarà Amy Pascal per la Pascal Pictures. Alla produzione parteciperanno anche la Fox e la Amblin Entertainment.

Tom Hanks è reduce dal bellissimo Sully, di Clint Eastwood, mentre la Streep ha ricevuto, per Florence, la sua ventesima nomination agli Oscar. Steven Spielberg è invece al momento impegnato nella post produzione di Ready Player One, mentre è a lavoro su The Kidnapping of Edgardo Mortara, con Mark Rylance e Oscar Isaac.

Da Wikipedia: I Pentagon Papers (“Documenti del Pentagono”) sono dei documenti top-secret di 7000 pagine del Dipartimento della difesa americano che presentano uno studio approfondito sulle strategie e i rapporti del governo americano con il Vietnam nel periodo che va dal 1945 al 1967. Furono raccolti nel 1967, per volere di Robert McNamara, che voleva darli all’amico Robert Kennedy, che in quel momento pensava di candidarsi alla presidenza. I Pentagon Papers furono poi copiati da Daniel Ellsberg, che li rese poi noti.

Fonte: Variety

Steven Spielberg, in giro negli Universal Studios, rivive il suo cinema – Video

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Guarda il leggendario Steven Spielberg fare un giro agli Universal Studios di Hollywood e commentare gran parte delle attrazione basata sul suo cinema, in un video che diventerà storia:

Via EW

Steven Spielberg vuole riportare in TV Bryan Cranston

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Steven Spielberg vuole riportare in TV Bryan Cranston

Con la vittoria del Tony Award domenica notte, Bryan Cranston è ad un passo dal diventare un EGOT, overo vincitore di Emmy, Grammy, Oscar e Tony. L’attore è stato premiato per il suo ruolo del presidente Lyndon B. Johnson nella piece All The Way. Adesso Steven Spielberg vuole fare di questa opera teatrale una serie tv, riportando Bryan Cranston nello stesso personaggio.

Le serie potrebbe interessare sia la HBO, con la quale Spielberg ha già lavorato, o la AMC, che ha prodotto Breaking Bad. Vi terremo aggiornati.

Qui di seguito il discorso di ringraziamento di Bryan Cranston ai Tony Awards 2014:

http://youtu.be/0c1iZxf_whw

Steven Spielberg vuole produrre la vita di Jackie O

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L’attività di produttore di Steven Spielberg è ancora più intensa e frenetica di quella di regista: e proprio come produttore ta cercando si far realizzare un progetto di film biografico dedicato a Jacqueline Kennedy Onassis, la celebre vedova di John Fitzgerald Kennedy.

Steven Spielberg vorrebbe portare al cinema Il Talismano di Stephen King

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Instancabile Steven Spielberg: dopo aver portato in sala quest’anno già due titoli (The Post e Ready Player One), il regista ha espresso il desiderio di adattare per il grande schermo Il Talismano di Stephen King, progetto a cui in realtà è legato da molto tempo.

Quasi trentacinque anni fa infatti, Spielberg aveva opzionato il romanzo ancor prima che fosse pubblicato:

La Universal acquistò il libro per me nel 1982, e spero di realizzare questo film nei prossimi due anni. Non sto dicendo che il progetto mi impegnerà come regista, ma che è qualcosa che vorrei vedere realizzato per il grande schermo“.

Steven Spielberg: i film Netflix per gli Emmy, non per gli Oscar

Nella stessa intervista, concessa a EW, Spielberg ha confessato che aveva provato a trasformare il romanzo di King in una serie, ma “all’epoca il materiale di partenza era fin troppo ricco per un budget televisivo, così tentai di riadattarlo in forma di lungometraggio“.

Stephen King pubblicò il romanzo nel 1983, co-scritto insieme a Peter Straub. Di seguito la sinossi:

Il Talismano racconta l’avventura di un dodicenne di nome Jack Sawyer che parte dalla costa Est degli Stati Uniti d’America nel tentativo di salvare la madre, malata di cancro, con un oggetto magico chiamato ‘Il Talismano’.

I lupi mannari chiamati semplicemente Lupi, abitano la zona ovest di un mondo parallelo all’America chiamato “i Territori” e fungono da pastori o guardie del corpo. Un Lupo sedicenne, chiamato Lupo, viene accidentalmente portato in America da Jack Sawyer. I due fanno subito amicizia. Lupo è un po’ lento, ma molto amabile.

Indiana Jones donna? Ecco cosa dice Steven Spielberg

Fonte: EW

Steven Spielberg sigla un accordo per la Amblin Partners

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Il regista Steven Spielberg, fondatore dei DreamWorks Studios, Jeff Skoll presidente di Participant Media, Anil Ambani della Reliance Group e Darren Throop presidente di Entertainment One (eOne) hanno annunciato oggi di aver siglato un accordo che costituirà la Amblin Partners, una nuova società di produzione cinematografica, televisiva che sarà distribuita dalla Universal Pictures. 

La società sarà costituita da un patto che comprenderà da quattro a sette film a cominciare da La Fille du Rer, film che si basa sull’omonimo best-seller. Il Thriller sarà distribuito tramite la Focus Features ad ottobre del 2016.

via Deadline

Steven Spielberg si è emozionato per la reunion del cast originale di Jurassic Park

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Il prossimo Jurassic World Il Dominio vedrà tornare sul grande schermo il trio protagonista di Jurassic Park di Steven Spielberg: Sam Neill, Laura Dern e Jeff Goldblum, il quale era già apparso in Jurassic World: Il Regno Distrutto.

Parlando del film con Empire, il regista Colin Trevorrow ha raccontato che quando ha inviato a Steven Spielberg, la foto dal set con il cast riunito, il regista si è molto commosso.

“Nel momento in cui tutti si sono presentati per la prima volta insieme, erano tutti stipati in una Jeep. E gli ho fatto una foto e l’ho inviata a Steven [Spielberg]. Si è emozionato molto. Non credo che nemmeno lui fosse preparato a quanto sarebbe stato commovente vedere tutti quei personaggi che ama, e le persone che ama, avere un aspetto incredibile e vivere un’avventura insieme”.

Jurassic World Il Dominio vedrà sia Chris Pratt che Bryce Dallas Howard tornare nei loro ruoli. Insieme a loro, ritroveremo anche Justice Smith, Daniella Pineda, Jake Johnson e Omar SyLaura Dern e Sam Neill riprenderanno rispettivamente i ruoli che avevano in Jurassic Park, rispettivamente la Dr. Ellie Sattler e il Dr. Alan Grant. I personaggi sono stati visti per l’ultima volta nel Jurassic Park 3 del 2001. Un altro eroe originale, Ian Malcolm, interpretato da Jeff Goldblum, ha firmato per tornare in Jurassic World 3. Goldblum è stato visto l’ultima volta in Jurassic World: Il Regno Distrutto.

Steven Spielberg rivela il titolo del suo cinecomic preferito

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Steven Spielberg 01Ospite al Festival di Cannes 2016, dove ha presentato il suo ultimo film Il GGG – Il Grande Gigante Gentile, Steven Spielberg ha parlato anche di cinecomics, un genere che sappiamo non apprezza molto, stando a quanto ha dichiarato di recente il regista di Incontri ravvicinati del terzo tipo (leggi qui).

Captain America Civil War: 10 easter eggs che forse vi siete persi – SPOILER

Ecco cosa ha dichiarato in merito al suo cinecomics preferito. La risposta non dovrebbe sorprendere i più: “Mi piacciono i Superman di Donner e il Cavaliere Oscuro di Christopher Nolan, il primo Iron Man anche. Ma il film di supereroi che mi ha davvero impressionato è uno che non si prendo troppo sul serio: Guardiani della Galassia. Quando finì la proiezione, mi sono sentito come se avessi visto qualcosa di nuovo al cinema, senza il cinismo o la paura di essere oscuri quando ce n’è il bisogno. C’è una differenza tra l’eroe e il supereroe. L’eroe è una persona ordinaria che si interfaccia con una situazione molto seria e agisce per modificarla. Un eroe è una persona che cammina per strada, vede un’auto in fiamme e corre per salvare la persone che c’è dentro incastrata sul sedile dalla cintura di sicurezza. Un supereroe è una persona che, nella stessa situazione, volerebbe verso la macchina, scuotendola e provando a ribaltarla, facendo uscire la persona dal suo interno. Io mi identifico di più con il primo esempio. Filmare gli eroi ogni giorno”.

Steven Spielberg: “I cinecomics faranno la fine dei western”

Che ve ne pare? Siete d’accordo con la scelta di Steven Spielberg?

Fonte

Steven Spielberg ringrazia i David di Donatello per il premio a The Fablemans

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Dopo l’incoronazione di The Fabelmans come Miglior Film Internazionale ai Premi David di Donatello 2023, il regista Steven Spielberg ha scritto una lettera di ringraziamento alla Presidente Piera Detassis e a tutti i giurati e membri dell’Accademia del Cinema Italiano che con il loro voto hanno determinato tale vittoria.

Ecco di seguito il testo della lettera:

Cara Piera,
vorrei estendere i miei ringraziamenti a te e all’intero corpo dell’Accademia del Cinema Italiano per aver onorato The Fabelmans come Miglior Film Internazionale 2023. Come sai, questo film è molto speciale e non avrebbe potuto essere più profondamente personale, quindi il vostro apprezzamento significa molto. Essere premiato dall’Accademia del Cinema Italiano, la casa di tanti dei miei eroi, tutti gli uomini e le donne che hanno ispirato il mio lavoro nel corso della mia vita e carriera. Il loro coraggio nel condividere le loro storie personali ha dato coraggio a me per condividere la mia. I miei coproduttori Kristie Macosko Krieger e Tony Kushner condividono il premio e partecipano al mio ringraziamento.
un caro saluto,
Steven Spielberg

La storia di Steven Spielberg con i Premi David di Donatello è molto lunga. Il regista americano ha infatti più volte il riconoscimento nel corso della sua carriera. Oltre al premio per The Fabelmans, Steven Spielberg ha vinto anche due David Speciali, nel 2004 e nel 2018, due David per il Miglior film straniero con Il ponte delle spie e Incontri ravvicinati del terzo tipo, un David al Miglior Regista Straniero per E.T. – L’extraterrestre nel 1983 e uno come Miglior Produttore Straniero nel 1986 per Ritorno al futuro.

Steven Spielberg riflette sull’importanza culturale di Black Panther

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Steven Spielberg sta promuovendo il suo ultimo film, Ready Player One, che arriverà nelle sale italiane a partire dal 28 marzo, e naturalmente, data la sua posizione di potere e influenza nell’industria di Hollywood, viene chiesto il suo parere non solo in merito ai suoi film, ma anche in merito a ciò che accade nel mondo, tra politica, problemi sociali e soprattutto nuove tendenze dell’industria cinematografica.

Dopo essersi pronunciato su Netflix e sui film che scelgono la piattaforma di streaming per essere diffusi, il regista ha espresso la sua opinione sull’importanza culturale di Black Panther, il cinecomic che ha incassato di più nella storia del genere negli Stati Uniti. Ecco cosa ha dichiarato a EW Canada:

“Penso che Ryan Coogler abbia fatto un ottimo lavoro nello scrivere e dirigere un film che è culturalmente, forse, il più influente dell’ultima decade. Cambierà davvero le cose, e le manterrà così per tutti, si spera (…) Credo che l’idea che bimbi bianchi guardino il film e dicano ‘Da grande voglio essere come Black Panther’ è qualcosa di magnifico, una cosa magnifica che sta succedendo adesso.”

Steven Spielberg ha poi aggiunto: “Il Colore Viola era alquanto avanti con i tempi. E sono stato criticato per aver diretto quel film, perché non ero un regista di colore. Ora lo capisco. Non lo capivo all’epoca, ma guardandomi indietro capisco quelle critiche adesso.”

Ready Player One: la recensione del film di Steven Spielberg

Nel cast del film ci sono Olivia Cooke (Bates Motel, Quel fantastico peggior anno della mia vita), nei panni della protagonista Art3misTye Sheridan (The Tree of Life, X-Men Apocalypse), che interpreta il protagonista maschile Wade Owen Watts a.k.a. Parzival, e Ben Mendelsohn (Rogue One a Star Wars Story), che invece sarà il villain Nolan Sorrento. Si aggiungono Mark Rylance, Simon Pegg, TJ Miller Win Morisaki.
La storia del libro vede come protagonista Wade Watts, un teenager che scappa dai luridi sobborghi in cui vive per raggiungere OASIS, un mondo virtuale e utopico dove i cittadini posso vivere vite alternative. Quando l’eccentrico creatore di OASIS muore decide di lasciare il suo impero al vincitore di una grande caccia al tesoro, a cui Wade partecipa scontrandosi con la realtà di concorrenti senza scrupoli, pronti a tutto pur di accaparrarsi il bottino.

Steven Spielberg rifà Casper?

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Steven Spielberg sembra instancabile, pare infatti che stia per aggiungerne un altro alla sua agenda. Si tratta di un reboot di Casper, il film sul fantasmino buono della metà degli anni ’90 che vedeva trai i protagonisti una piccola Cristina Ricci nel ruolo di Kat; la Amblin Entertainment di Spielberg e la Universal Pictures stanno acquistando i dirittti dalla Classic Media.

Il film fu un vero e proprio successo anche in Home Video dando vita ad una serie di sequel usciti direttamente in DVD e ad una serie TV animata.

Fonte: comingsoon.it

Steven Spielberg riceverà il Selznick Award!

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Steven Spielberg riceverà nel 2012 il prestigioso premio David O. Selznick Achievement Award dalla associazione produttori di Hollywood, la Producers Guild of America. In un comunicato i due direttori dell’organizzazione, Paula Wagner e Michael Manheim, hanno dichiarato:

Steven Spielberg realizzerà un film ispirato alla sua infanzia

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Steven Spielberg realizzerà un film ispirato alla sua infanzia

Il leggendario regista Steven Spielberg è al lavoro su un film liberamente ispirato alla sua infanzia in Arizona. A riportare i primi dettagli sul progetto è Deadline, il quale aggiunge che l’attrice premio Oscar Michelle Williams (Marilyn, Manchester by the Sea) è in trattative per interpretare un personaggio basato sulla madre di Spielberg.

Tony Kushner, frequente collaborare del regista, sta scrivendo la sceneggiatura del film insieme allo stesso Spielberg, che non si occupa di scrivere un progetto (né suo né di altri colleghi) dall’uscita di A.I. – Intelligenza artificiale del 2001. Secondo la fonte, le riprese del film dovrebbero partire quest’estate, mentre l’uscita nelle sale dovrebbe avvenire già nel 2022.

A breve inizieranno i casting per i giovani attori che interpreteranno la figura di Spielberg in momenti diversi dalla sua vita, dall’infanzia fino all’adolescenza (anche se non sappiamo con precisione quanti anni verranno effettivamente coperti dagli eventi che saranno narrati nel film). Il progetto è in cantiere da oltre 20 anni: la prima volta fu il celebre regista François Truffaut (nonché star del film Incontri ravvicinati del terzo tipo) a spingere Spielberg a realizzare un film sulla sua infanzia.

I prossimi progetti di Steven Spielberg

In attesa di nuovi dettagli, ricordiamo che l’ultimo film di Steven Spielberg ad essere arrivato nelle sale è stato Ready Player One nel 2018, basato sull’omonimo romanzo di Ernest Cline. Per lo scorso dicembre, invece, era atteso West Side Story, nuovo adattamento del celebre musical di Arthur Laurents, Leonard Bernstein e Stephen Sondheim, che a causa della pandemia di Covid-19 è stato posticipato a dicembre di quest’anno.

Steven Spielberg racconterà di nuovo l’invasione aliena in The Fall

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Dopo aver già affrontato il tema nel fantascientifico La guerra dei mondi con Tom Cruise (uscito nel 2005), Steven Spielberg tornerà ad occuparsi di un argomento a lui particolarmente caro, già ampiamente affrontato all’interno della sua vastissima filmografia in misure e contenuti differenti (si pensi anche ad E.T. L’extra-terrestre e a Incontri ravvicinati del terzo tipo).

Il celebre regista infatti, insieme alla sua Amblin Entertainment, produrrà The Fall, film fantascientifico basato su una sceneggiatura originale dell’australiano Pete Bridges. Si tratta di una classica storia di invasione aliena nella quale si seguiranno le vicende di una coppia di divorziati che deve attraversare un’Atlanta attaccata dagli alieni con l’obiettivo di recuperare i figli, rimasti bloccati a casa.

Tra i prossimi progetti di Steven Spielberg figurano Il GGG Il grande gigante gentile (presentato a Cannes 2016) che arriverà nelle nostre sale a gennaio del 2017, lo sci-fi Ready Player One tratto dal romanzo di Ernest Cline, il drammatico The Kidnapping of Edgardo Mortara che sarà girato in Italia il prossimo anno e l’annunciato quinto capitolo della saga di Indiana Jones. In cantiere anche un film incentrato su Walter Cronkite, giornalista e personaggio televisivo statunitense, che sarà sviluppato da Spielberg insieme al team de Il Ponte delle Spie, ultimo film diretto dal regista.

Fonte: Empire

Steven Spielberg racconta a Martin Scorsese perché un regista molto riservato ha realizzato “The Fabelmans” e come Laura Dern ha convinto David Lynch a interpretare John Ford

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Sono stato molto riservato riguardo alla mia vita privata e non ho mai reso pubblica la mia vita privata fino ad ora“, ha detto Steven Spielberg in una sorprendente proiezione avvenuta del suo attesissimo film avvenuta domenica negli USA. È stata la minaccia esistenziale della pandemia di Covid nella sua forma più letale nel 2020 a spingere la sua personalissima storia familiare sul grande schermo.

Quello che ho pensato è che se dovessi fare un altro film, se dovessi raccontare un’altra storia, quale sarebbe quella storia? Ed è per questo che ho deciso di metterlo in produzione”, ha detto a Martin Scorsese durante una sessione di domande e risposte dopo la proiezione di The Fabelmans a New York al DGA Theater. “Mia madre ed io abbiamo avuto un segreto per molto tempo, e mia madre mi diceva sempre: ‘Accidenti Steve, questo sarebbe un film davvero fantastico. Perché non fai quella mossa un giorno o l’altro? Quindi l’ho fatta venire da me e da  un lato avevo lei, dall’altro lato Tony Kusher, che aveva sentito le storie e stava davvero spingendo per fare questo.” Tony Kusher è il pluripremiato drammaturgo e sceneggiatore e suo collaboratore di lunga data che ha co-scritto The Fablemans, nonché a un punto centrale della trama madre-figlio nel film.

L’aspirante regista adolescente Sam Fabelman è interpretato da Gabriel LaBelleMichelle Williams e Paul Dano sono i suoi genitori. Seth Rogen e Judd Hirsch fanno parte del cast del film attualmente nelle sale negli USA, e in uscita in Italia dal 22 dicembre 2022. Alla domanda sulla storia delle origini del film, Spielberg ha detto a Scorsese che i sentimenti di perdita e solitudine dopo la morte dei suoi genitori negli ultimi anni lo hanno spinto a fare sul serio nel mettere giù la sua storia. Lui e Kushner hanno scritto la sceneggiatura ma “non avevo nessuna intenzione di farla… e sarei stato felice di metterla in un cassetto da qualche parte. Ma il Covid mi ha dato tanto tempo per pensarci. E soprattutto quando il Covid era davvero brutto”, ha detto. “Quando abbiamo perso 500.000 americani, figuriamoci milioni in tutto il mondo… era davvero una conclusione scontata che questo non fosse un evento che mette fine alla vita?

Martin Scorsese ha voluto che il regista rivelasse anche un delizioso retroscena di un cameo di David Lynch nel ruolo di John Ford, fonte d’ispirazione per Sam Fabelman. Ford offre un breve ma memorabile consiglio alla fine del film e all’inizio della carriera del giovane. “Stavo cercando un attore che conoscevo personalmente e gli stavo per chiedere di interpretare John Ford”, ha detto Spielberg. Prima che lo facesse, il marito di Kusher, Mark Harris, ha suggerito di chiedere a David Lynche una lampadina si è spenta“. Lynch era molto lusingato ma rifiutò. “Ha detto che non era un attore, e aveva altri progetti, e John Ford era così grande, e se non avesse raggiunto quegli standard? Era solo un po ‘timido al riguardo.”

Lynch si è ammorbidito quando ha saputo che Spielberg e sua moglie erano diventati entusiasti della meditazione trascendentale attraverso la fondazione di Lynch. Ma ha detto ancora di no. “Così sono andato dalla mia persona di riferimento, la sua migliore amica, Laura Dern. “Devi convincere David a farlo. Hai due settimane per convincerlo a farlo.” Quando i due registi hanno poi parlato, “Dice, ‘Ho deciso che lo farò a una condizione… voglio avere il costume due settimane prima del tempo per viverlo.’ Ho detto: ‘Vuoi dire che lo indosserai? Disse: “Sì, tutti i giorni”. Il cappello, la benda [sull’occhio] tutto. E si è presentato con un costume piuttosto logoro”, ha detto Spielberg. «E il tempo che impiega per accendere quel sigaro?» ha chiesto Scorsese. È stato un processo comicamente lento. “Questa è una delle cose che sappiamo tutti sulla magia del montaggio cinematografico, puoi far durare qualsiasi cosa quanto vuoi”, ha detto Spielberg.

Steven Spielberg produrrà un film ambientato in India

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Steven Spielberg sarebbe intenzionato a produrre un film ambientato in India, e in particolare nella provincia del Kasmir, al confine col Pakistan.

Il regista ha parlato del progetto a Mumbay, in occasione della presentazione di Lincoln: tutto partirebbe dall’ampia molte di fotografie scattate dal padre di Spielberg nel corso della Seconda Guerra Mondiale.

Il regista ha spiegato come quelle foto gli abbiano dato la piena consapevolezza dell’esperienza del padre, offrendogli la rappresentazione visiva dei suoi racconti. Le immagini ritraggono spesso gruppi di bambini indiani assiepati attorno alle jeep e che cercano di comunicare con i giovani soldati americani; le foto scattate ad elefanti, mucche, bazaar, mercati e persone restituiscono invece una vivida immagine della vita quotidiana in India all’epoca. Al momento il progetto è in fase di scrittura e in attesa di un regista.

Spielberg ha già avuto a che fare con l’India in passato, girandovi parte di Indiana Jones e il Tempio maledetto e alcune scene di Incontri Ravvicinati del Terzo Tipo.

Altra notizia sul fronte – Spielberg è quella dell’acquisizione dei diritti da parte della Dreamworks del prossimo libro di David Finkel Thank You For Your Service, incentrato sulla sindrome post-traumatica che colpisce alcuni reduci dall’Iraq e dall’Afghanistan. Lo stesso Spielberg ha inoltre dichiarato di puntare al Natale 2015 per l’uscita del seguito di Tintin.

Fonte: Empire

Steven Spielberg produrrà e forse dirigerà Prigioniero del Papa Re

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Steven SpielbergIl regista Steven Spielberg è ancora alla ricerca di un progetto a cui dedicarsi, e oggi arriva la conferma da Variety che il regista produrrà e potrebbe dirigere l’adattamento cinematografico del romanzo di David Kertzer, The Kidnapping of Edgardo Morara. Secondo il sito a scrivere la sceneggiatura del film ci sarà nuovamente Tony Kushner, già autore di due film del regista, Munich e Lincoln.

Il film è stato sviluppato in collaborazione da DreamWorks Pictures e The Weinstein Company.

Prigioniero del Papa Re, titolo italiano del romanzo, ha avuto un ruolo centrale nella controversia riguardo il processo di beatificazione di Papa Pio IX. Il libro narra che nel 1858, dietro ordine dell’Inquisizione, un bambino ebreo di sei anni fu separto dalla sua famiglia di Bologna, che a quel tempo era parte degli Stati Pontifici. Il motivo di questo gesto fu ricondotto al presunto battesimo del bambino da parte di una serva, senza che i genitori ne sapessero alcunche’. Gli inquisitori decretarono che il bambino era divenuto cattolico e come tale non poteva rimanere presso la sua famiglia ebrea. La polizia strappo’ il bambino dalle braccia del padre e fu l’inizio di una saga drammatica. Nonostrante le proteste internazionali, Papa Pio IX si rifiuto’ di restituire il bambino e acquisi’ di fatto il ruolo di padre surrogato. La forte controversia che ne segui’ contribui’ l’anno seguente alla caduta degli Stati Pontifici.

 

Steven Spielberg produrrà e dirigera Robopocalypse!

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E’ ufficiale: la DreamWorks produrrà Robopocalypse, adattamento del romanzo scritto dall’esperto di robotica Daniel H. Wilson. A dirigere il kolossal sarà Steven Spielberg: le riprese partiranno a gennaio 2012!

Steven Spielberg per Halo

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Ci aveva già provato Peter Jackson in qualità di produttore, con Neill Blomkamp alla regia, ma il progetto era naufragato. E’ noto comunque che la Microsoft non ha mai accantonato l’idea di un adattamento del suo videogame Halo.

Steven Spielberg per Empire: la lettera dedicata all’esperienza in sala

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Il nuovo numero di Empire Magazine è curato da Edgar Wright (regista della “Trilogia del Cornetto” e di Baby Driver) ed è dedicato all’esperienza cinematografica in sala, esperienza che purtroppo, a causa della pandemia di Coronavirus, manca nella vita di appassionati cinefili e non ormai da quasi un anno.

Lo speciale in questione contiene diversi contributi da parte di alcuni dei più celebri registi e attori di Hollywood, tra cui anche Steven Spielberg, che ha scritto una bellissima lettera in cui ha cercato di spiegare perché l’esperienza della sala non morirà mai, nonostante il momento difficile (per non dire drammatico!) che l’industria sta attraversando. Potete leggere la nostra traduzione della lettera di seguito:

“Nell’attuale crisi sanitaria, in cui le sale cinematografiche sono chiuse o la partecipazione è drasticamente limitata a causa della pandemia globale, ho ancora la speranza – una speranza al limite della certezza – che quando si tornerà alla normalità, il pubblico tornerà al cinema.

Mi sono sempre dedicato alla comunità cinematografica, alla comunità di chi va al cinema, di chi lascia la propria abitazione per recarsi in sala, e il concetto di comunità è proprio dovuto alla sensazione di compagnia, con altre persone che hanno lasciato anche loro la propria abitazione e sono sedute accanto a noi. Al cinema guardi un film con persone che magari sono importanti per te, ma anche in compagnia di estranei. Questa è la magia che sperimentiamo quando usciamo per andare a vedere un film, uno spettacolo teatrale, un concerto o uno spettacolo comico. 

Steven Spielberg: “L’arte ci chiede di essere consapevoli del particolare e dell’universale, contemporaneamente.”

Non sappiamo chi siano tutte queste persone sedute intorno a noi, ma quando quell’esperienza ci fa ridere o piangere o esultare, o magari riflettere, e quando le luci si accendono e dobbiamo lasciare i nostri posti, tutte quelle altre persone con cui ci dirigiamo di nuovo verso il mondo reale non sembrano più dei completi estranei. Siamo diventati una comunità, vicini nel cuore e simili nello spirito, o comunque nell’aver condiviso per un paio d’ore un’esperienza così potente.

Quel breve intervallo nei cinema non cancella le molte cose che ci dividono: razza o classe, o credo, genere, politica. Ma il nostro paese e il nostro mondo si sentono meno divisi, meno fratturati, dopo che una congregazione di estranei ha riso, pianto, si è alzata di scatto insieme, e tutto nello stesso momento. L’arte ci chiede di essere consapevoli del particolare e dell’universale, contemporaneamente. Ed è per questo che, di tutte le cose che hanno il potenziale per unirci, nessuna è più potente dell’esperienza comunitaria delle arti.”

Steven Spielberg parla di Transformer 4 e Indiana Jones 5

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Steven Spielberg parla di Transformer 4 e Indiana Jones 5

Steven Spielberg in occasione dell’attività stampa per l’uscita di War Horse  ha rilasciato alcune interessanti dichiarazioni sui franchise da lui prodotti e diretti. A pubblicare alcune di queste dichiarazioni ci ha pensato Entertainment Weekly. I commenti riguardano Transformers e Indiana Jones.

La prima domanda ha riguardato la presenza di Michael Bay alla regia nel quarto film dei Transformers: Lo spero davvero, perché penso che abbia realizzato il miglior film della saga con l’ultimo episodio della trilogia. Certamente non riesco a pensare a nessuno, tranne Michael, in grado di girare un altro Transformers. Lui ha creato un genere cinematografico, ha la formula segreta.

Ad oggi si sa che  il regista Bay sta considerando l’idea di tornare anche nel quarto capitolo, ma non prima di girare un altro film nel frattempo.

Poi Spielberg ha parlato delle polemiche suscitate da Indiana Jones e il Teschio di Cristallo: Io sono veramente fiero di quel film. Sono stato felicissimo di riportare Marion indietro. E adoro il fatto che Indiana ora abbia un figlio. E’ un film d’azione per tutta la famiglia, e adoro l’intero concetto che sta alla base. E’ noto che George, io e Harrison abbiamo adorato sia il genere che il concept di questo film. Ma ho sempre raccontato storie di George. Il mio contributo maggiore è stato aggiungere il padre nel terzo episodio. E’ stata una mia idea coinvolgere Sean Connery come padre di Harrison. George è il mio migliore amico e sono molto ligio nel raccontare storie scritte da lui. Magari litighiamo su aspetti che non mi convincono, ma alla fine George vuole inserire esseri interdimensionali nel Teschio di Cristallo, farò del mio meglio per portare la sua idea sul grande schermo e renderlo fiero.

Il regista ha aggiornato così sul quinto episodio: E’ tutto nelle mani di George. Abbiamo già dato il nostro ok sul genere del quinto film della saga, abbiamo già un concept in mente. Non so a che punto della storia sia George. Ma non ci sarà alcun Indiana Jones 5 finché non lo dirà lui.

Fonte:  Entertainment Weekly

Steven Spielberg parla di Lincoln: inizio di riprese nei prossimi giorni!

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Siamo ormai vicini all’attesissimo ritorno di Steven Spielberg nelle sale cinematografiche e lo farà con ben due titolo altrettanto attesi: War Horse e Le avventure di Tintin: il segreto dell’unicorno. Nonostante ciò il regista è già a lavoro sul suo prossimo film: l’atteso progetto intitolato Lincoln, biopic sul carismatico presidente degli Stati Uniti che sul grande schermo avrà il volto di Daniel Day Lewis.

Steven Spielberg parla di Le avventure di TinTin: il segreto dell’unicorno.

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Steven Spielberg ha rilasciato una lunga intervista ad Empire sull’atteso film Le avventure di Tintin: Il segreto dell’unicorno che vedremo in anteprima nella Sezione Alice del Festival del film di Roma.

Steven Spielberg Orso d’Oro alla carriera al 73° Festival di Berlino

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Steven Spielberg sarà onorato in occasione del 73° Festival Internazionale del Cinema di Berlino con l’Orso d’oro onorario alla carriera e con un omaggio del festival.

L’ultimo film di Spielberg, The Fablemans, il suo sguardo semi-autobiografico sulla crescita di un adolescente ossessionato dal cinema in Arizona e nel nord della California, sarà proiettato al festival che si svolgerà dal 16 al 26 febbraio 2023 nella capitale tedesca. Universal Pictures Germany distribuirà il film nelle sale tedesche a marzo.

“Con un’incredibile carriera, Steven Spielberg non solo ha incantato generazioni di spettatori in tutto il mondo, ma ha anche dato un nuovo significato al ‘cinema’ come fabbrica dei sogni”, hanno dichiarato Mariette Rissenbeek e Carlo Chatrian, direttori della Berlinale, in una dichiarazione.

“Sia nell’eterno magico mondo degli adolescenti o nella realtà che la storia ha scolpito per sempre, i suoi film ci portano a un livello diverso, dove il grande schermo diventa la superficie adeguata per la realizzazione delle nostre emozioni. Se la Berlinale 2023 rappresenta un nuovo inizio, non potremmo trovare un inizio migliore di quello offerto dal grande lavoro di Spielberg”, hanno aggiunto.

Steven Spielberg Orso d’Oro alla carriera

Nel corso di una lunga e gloriosa carriera, Spielberg è stato candidato all’Oscar per un totale di 19 volte e ha vinto tre Oscar: due statuette per il miglior film a Il colore viola e Schindler’s List e un premio per il miglior regista per Salvate il soldato Ryan.

“È considerato il regista di maggior successo di tutti i tempi”, ha dichiarato la Berlinale in una nota, che ha anche notato che Spielberg ha vinto numerosi Golden Globe ed Emmy per i suoi film, oltre a una serie di riconoscimenti per il suo impegno nelle cause umanitarie.

La Berlinale ha sottolineato che Steven Spielberg nel 1998 è stato insignito della Gran Croce con Stella dell’Ordine al Merito della Repubblica Federale Tedesca in riconoscimento per Schindler’s List e della sua Fondazione Shoah. Nel 2001, la regina Elisabetta II ha nominato il regista e produttore Knight Commander of the Order of the British Empire (KBE). Nel 2015 ha ricevuto la Presidential Medal of Freedom dall’allora presidente degli Stati Uniti Barack Obama.

La selezione dei film di Spielberg che saranno proiettati alla Berlinale come parte dell’omaggio e anche la data della cerimonia durante la quale riceverà il premio saranno annunciati in un secondo momento.