Al Pacino e la sua ossessione
per Oscar Wilde. Al Pacino e la sua Salomè. Al Pacino e Jessica, la
Chastain, bellissima e bravissima.
Presence: trailer dell’atteso film di Steven Soderbergh in arrivo nelle sale dal 24 luglio.
Dopo il passaggio a dicembre 2024 in concorso al Noir in festival, il passaggio a febbraio al Sundance Film Festival e l’anteprima italiana al COMICON Napoli 2025, Lucky Red svela il trailer italiano di Presence, l’atteso film di Steven Soderbergh in arrivo nelle sale dal 24 luglio.
Scritto da David Koepp, Presence è interpretato da un cast che mescola volti affermati con attori emergenti: sul grande schermo vedremo Lucy Liu, Chris Sullivan, Callina Liang, Eddy Maday, West Mulholland e Julia Fox.
Il pluripremiato regista Steven Soderbergh, che ha esordito con la Palma d’Oro a Cannes Sesso, bugie e videotape e ha poi diretto commedie entrate nell’immaginario collettivo (Magic Mike e la trilogia di Ocean’s) e film di enorme successo (Erin Brockovich – Forte come la verità e Traffic) torna al cinema con un thriller soprannaturale, interamente girato in un’unica location.
Presence è una ghost story che fa vivere allo spettatore un’esperienza unica e impressionante. Rebecca (Lucy Liu), assieme al marito Chris (Chris Sullivan) e ai figli adolescenti Tyler (Eddy Maday) e Chloe (Callina Liang), si trasferisce in una bella villetta in periferia. Chloe è ancora sconvolta dalla perdita della sua migliore amica, morta per overdose poco tempo prima. Tyler invece è all’apice del successo: campione di nuoto, sta diventando molto popolare all’interno della nuova scuola. Rebecca spera che il trasferimento aiuti Tyler ad ottenere risultati sempre migliori e Chloe a superare il lutto. Un giorno però Chloe si accorge che nella sua camera sono stati spostati dei quaderni su cui stava studiando, anche se nessuno è entrato a riordinare. Percepisce anche una presenza, un’entità che la sorveglia e di cui in qualche modo sente le emozioni. La madre e il fratello non sono disposti a crederle, mentre suo padre sembra darle più credito. Ben presto le manifestazioni aumentano e per tutta la famiglia diventa impossibile ignorarle…
Presence di Steven Soderbergh sarà al cinema dal 24 luglio con Lucky Red.
Presence: Steven Soderbergh dirigerà un film horror!
Steven Soderbergh dirigerà un nuovo film horror. Il regista dopo una lunga carriera, dirigendo film come Ocean’s Eleven, Contagion e Magic Mike si avvicina finalmente ad un genere che non aveva mai affrontati fino ad oggi. Il suo film più recente, Magic Mike – Last Dance, è uscito all’inizio di quest’anno.
Di recente ha rivelato di avere due nuovi progetti cinematografici in programma con un’ampia uscita nelle sale. Parlando con Variety Soderbergh ha aggiunto che entrambi erano film di “genere” e che uno di loro era una commedia.
Qual è il prossimo film di Steven Soderbergh?
Uno di questi è un film horror psicologico chiamato Presence, che dovrebbe essere girato a settembre, a seconda dello sciopero dello scrittore. La storia si svolge in una casa di periferia abitata da una forza sconosciuta. Lo stesso regista tuttavia ha affermato che in realtà, un “thriller psicologico”, ma molto nella vena dell’orrore.
Presence: recensione del film horror di Steven Soderbergh
A quasi quarant’anni dal suo debutto con Sesso, bugie e videotape, Steven Soderbergh continua a sorprendere. Con Presence, presentato come un horror ma in realtà più vicino a un dramma familiare sperimentale, il regista dimostra ancora una volta quanto sia instancabile nella sua ricerca formale. Dietro una storia di fantasmi apparentemente semplice, si cela infatti un’operazione cinematografica che riflette sullo sguardo, sull’assenza e sull’enigma della perdita, mettendo lo spettatore nei panni di una vera e propria presenza invisibile all’interno della scena.
L’occhio del fantasma
La trama è quella di molti ghost movie: una famiglia si trasferisce in una nuova casa e inizia a percepire strani fenomeni. Ma sin dalla prima inquadratura, Presence impone un punto di vista radicale. Non siamo esterni agli eventi, né testimoni neutri: siamo dentro la casa fin dal primo fotogramma, prima ancora che i protagonisti arrivino. La macchina da presa è letteralmente il “fantasma” del titolo. Si muove attraverso gli ambienti, spia le stanze, si insinua negli spazi più privati. La soggettiva diventa l’unico sguardo possibile, come se l’intero film fosse narrato da un’entità silenziosa, invisibile e onnipresente.
Soderbergh – che firma anche la fotografia, come di consueto sotto lo pseudonimo Peter Andrews – imposta il racconto attraverso una serie di lunghi piani sequenza, ciascuno costruito con rigore geometrico e movimenti fluidi. Il montaggio è ridotto al minimo, e il senso di continuità è claustrofobico: non possiamo mai davvero distogliere lo sguardo, perché la macchina da presa non ci lascia scampo. È un meccanismo che richiama il voyeurismo di L’occhio che uccide o La finestra sul cortile, ma riletto in chiave contemporanea e minimalista.
Un dramma familiare mascherato da horror
I protagonisti sono Rebekah (Lucy Liu), madre rigida e pragmatica, Chris (Chris Sullivan), padre più empatico e dimesso, e i loro due figli adolescenti: Chloe (Callina Liang), ancora sconvolta per la morte ambigua della sua migliore amica Nadia, e Tyler (Eddy Maday), un ragazzo narcisista e insensibile che cerca il controllo attraverso il disprezzo. La famiglia si sistema man mano in questa nuova casa, ma l’equilibrio è precario fin dal principio. Chloe è la prima ad avvertire una presenza estranea. All’inizio si pensa a un riflesso del trauma, ma le cose iniziano davvero a muoversi. Oggetti spostati, sensazioni inspiegabili, sguardi che sembrano provenire dal nulla.
Il dubbio si insinua: è tutto nella sua testa o c’è davvero qualcuno (o qualcosa) che la osserva? Le dinamiche interne alla famiglia, come è naturale, si complicano. Chris cerca di capire, Rebekah la zittisce, Tyler la prende in giro. In questo contesto, anche la figura di Ryan (West Mulholland), amico del fratello e nuovo interesse romantico di Chloe, aggiunge ulteriore ambiguità. Le relazioni si caricano di tensione, e quando entra in scena una medium per tentare di “leggere” la casa, la posta in gioco si fa più alta. È l’unica, oltre a Chloe, a guardare direttamente in camera, come se potesse davvero vederci. Ma l’effetto è disturbante, perché mette in crisi la nostra posizione di spettatori.

Non un horror da brividi, ma un’opera inquieta e cerebrale
Chi si aspetta jumpscare o colpi di scena alla The Conjuring resterà probabilmente deluso. Presence è un film che lavora per sottrazione: l’orrore non è tanto nella presenza, quanto nell’assenza. L’assenza di comunicazione tra i personaggi, l’assenza di empatia, l’assenza fisica di una persona a noi cara che non c’è più. Il film si muove su una linea sottile tra realtà e percezione, tra lutto e proiezione psichica. E proprio in questo equilibrio risiede la sua forza.
Il paragone con Storia di un fantasma di David Lowery è inevitabile, ma Soderbergh rifiuta la deriva elegiaca e poetica per restare dentro una dimensione più analitica e teorica. Più che commuovere, vuole far pensare. E infatti Presence si interroga sul linguaggio del cinema: chi guarda? Da dove viene lo sguardo? È davvero neutrale? Cosa accade quando lo sguardo diventa un personaggio?
Soderbergh continua a reinventarsi
Girato con un budget ridotto – appena due milioni di dollari – Presence si rivela un’opera compatta, rigorosa e coerente, tanto nella messa in scena quanto nella scrittura. La sceneggiatura di David Koepp, collaboratore fidato di Soderbergh, costruisce con intelligenza un racconto carico di ambiguità e tensione, lasciando che siano lo spazio e lo sguardo a suggerire ciò che le parole non dicono.
Come già accaduto in film come Unsane o Kimi – Qualcuno in ascolto, Soderbergh utilizza un impianto narrativo di genere per compiere una riflessione più ampia sul linguaggio del cinema e sul ruolo dello spettatore. La sua regia non si limita mai a essere funzionale alla trama, ma diventa sempre un gesto di ricerca, un atto di sperimentazione continua. Con Presence, dal 24 luglio nelle sale italiane, firma un film ipnotico e inquieto, capace di interrogare lo spettro della visione con lucidità e originalità.
Presence, la spiegazione del finale: chi è il fantasma?
Il thriller soprannaturale di Steven Soderbergh, Presence, offre uno sguardo sperimentale su una casa infestata dal punto di vista del fantasma che la infesta, culminando con una rivelazione scioccante sulla vera natura del fantasma. Da giovedì nelle sale, Presence racconta il trasferimento di una famiglia in una nuova casa attraverso gli occhi di una misteriosa entità che si trova già nella casa quando arrivano. Si scopre che ogni personaggio chiave del cast di Presence sta affrontando le proprie fonti di ansia, in particolare la figlia Chloe (Callina Liang), che sta affrontando la recente morte per overdose di due suoi amici.
L’interferenza dell’entità nella casa si intensifica man mano che vengono rivelate ulteriori informazioni su ciascun membro della famiglia, ma si scopre che l’entità è particolarmente protettiva nei confronti di Chloe. Chloe finisce per iniziare una relazione segreta con Ryan, amico di suo fratello Tyler e apparentemente uno degli atleti più popolari del distretto scolastico. Le motivazioni di Ryan si rivelano malvagie, poiché cerca di drogare Chloe nella sua stanza (per aggredirla sessualmente, come si deduce) prima che l’entità faccia cadere la sua bevanda drogata sul pavimento.
La tensione in casa aumenta fino a quando i genitori Rebekah e Chris partono per il fine settimana per un viaggio di lavoro, il che spinge Chloe a invitare Ryan a passare la notte da loro. Ryan droga suo fratello Tyler in modo da poter passare del tempo da solo con Chloe, ed è allora che inizia il vero terrore. Ryan convince Chloe a bere un bicchiere di alcol corretto per aiutarla a rilassarsi, e le sue vere motivazioni vengono finalmente rivelate, portando a uno scontro sorprendente e culminante con l’entità nella casa prima che la sua identità venga finalmente svelata. Senza ricorrere a facili spaventi, il thriller psicologico di Soderberg è un mistero sconvolgente sull’istinto che vi farà venire i brividi lungo la schiena.
L’identità del fantasma in Presence completamente spiegata
C’erano piccoli indizi prima della rivelazione finale scioccante
Nella scena finale del film, Rebekah (Lucy Liu) si prende un momento per sé nella casa dopo che la famiglia ha impacchettato tutto per traslocare e finalmente si rende conto dell’entità. Lo segue nel soggiorno e si ferma davanti all’antico specchio d’argento, dove l’entità si rivela essere suo figlio Tyler (Eddy Maday), morto mentre cercava di salvare sua sorella Ryan (West Mulholland) dalla finestra del secondo piano. Rebekah urla di angoscia e dolore e cade a terra, gridando che lui “è tornato per salvarla”.
Mentre Chloe credeva che il fantasma fosse lo spirito della sua amica morta Nadia, si capisce che in realtà si trattava di Tyler. La medium, Lisa, fornisce una spiegazione quando visita la casa per la prima volta, poiché lei e suo marito notano che, nella sua esperienza di persona con il “secondo senso”, i fantasmi o le entità come quella nella casa spesso non hanno alcuna conoscenza di chi sono, perché si sono manifestati o in quale periodo storico si trovano.
Possono essere spostati nel tempo e Lisa nota in seguito che il fantasma sembra essere presente a causa di qualcosa che non è ancora accaduto, ma che sta per accadere. Nota anche che ha a che fare con una finestra, ma non è in grado di fornire ulteriori informazioni. Quando il fantasma sveglia disperatamente Tyler, sotto l’effetto di droghe, alla fine di Presence, si capisce che è in quel momento che ha preso coscienza del proprio scopo e della propria identità, e ha capito che Tyler doveva morire affinché il fantasma potesse essere creato per svegliarlo.
È un paradosso sconcertante che si capisce appieno solo quando il pubblico conosce l’identità del fantasma. A un secondo sguardo, ci sono indizi sull’identità del fantasma, in particolare la sua protezione nei confronti di Chloe e il fatto che distrugge con rabbia la stanza di Tyler quando lui sta intrattenendo la famiglia con il suo scherzo crudele alla compagna di classe Simone. Il fantasma è una versione colpevole dello stesso Tyler, legato solo alle emozioni e ai legami della sua vita terrena; è arrabbiato con se stesso per la sua crudeltà e si sente protettivo nei confronti della sorella a causa di quanto era distante e cattivo con lei.
La svolta serial killer di Presence spiegata
Il vero male non è mai stato il fantasma
Ryan, l’amico di Tyler, appare sospetto fin dalla sua prima apparizione e, quando vengono rivelate le sue motivazioni (quando droga la bevanda di Chloe nella sua stanza), sembra essere un individuo malato che abusa sessualmente delle ragazze, data la sua abilità e preparazione nel drogare Chloe. Gli spettatori più attenti possono cogliere il collegamento tra Ryan che droga Chloe e l’overdose dei suoi amici. Tuttavia, quando finalmente riesce a drogare sia Ryan che Chloe, la sua vera natura viene rivelata.
Al suo debutto al Sundance Film Festival nel 2024, alcuni spettatori avrebbero abbandonato la sala a causa dell’intensità del film, citando come motivo il livello di stress che provocava.
Ryan era più che indirettamente coinvolto nella morte delle due amiche di Chloe; al contrario, le loro morti erano in realtà omicidi commessi da lui. Ryan si rivela essere un serial killer che ha drogato entrambe le ragazze prima di soffocarle mentre erano prive di sensi. Al medico legale è sembrato che le ragazze avessero smesso di respirare a causa dell’interazione delle droghe con il loro organismo, ed è per questo che è riuscito a farla franca. Tenta di fare lo stesso con Chloe prima che il fantasma di Tyler risvegli il suo corpo per salvarle la vita e uccidere Ryan.
Come fa il fantasma di Tyler a essere presente prima di morire?
La medium Lisa fornisce una breve spiegazione
Lisa, che ha avuto poteri psichici per tutta la vita, descrive alcune esperienze generali con entità quando Chris (Chris Sullivan) la invita a casa sua per la prima volta. Afferma che il fantasma potrebbe non essere nemmeno consapevole di chi o cosa sia, né di quando si trovi nel tempo. Possono provenire dal passato, dal presente o dal futuro e avere uno scopo di cui potrebbero non essere del tutto consapevoli. Nel caso di Tyler, il fantasma è il suo sé futuro morto, mandato indietro nel tempo per abitare nella casa e proteggere sua sorella da Ryan.
Il paradosso metafisico di un fantasma che agisce essenzialmente per garantire la propria creazione futura non viene mai esaminato in modo particolarmente approfondito, e non è questa l’intenzione. Il punto non è la pseudoscienza che sta dietro all’origine del fantasma, ma piuttosto la potenza del senso di colpa di Tyler e il suo bisogno di espiare la crudeltà che ha inflitto sia a sua sorella che agli altri. Non è necessario spiegare i meccanismi effettivi del viaggio nel tempo. Infatti, il fantasma di Tyler può essere visto come una manifestazione del suo senso di colpa e del suo rimorso, quindi è come se esistessero due versioni di se stesso allo stesso tempo.
Perché ogni membro della famiglia è così teso
Ogni persona ha la propria fonte di stress
Poiché la storia è raccontata in frammenti, ci sono molti indizi sulla trama e sui dettagli dei personaggi, ma raramente viene rivelato il quadro completo. Ogni membro della famiglia ha il proprio fattore di stress, motivo per cui la tensione in casa è sempre molto alta. Rebekah è coinvolta in qualcosa di illegale al lavoro; probabilmente si tratta di frode o appropriazione indebita, dato che è frenetica nel voler chiudere la vendita della casa e spiega ubriaca a Tyler che “si può andare troppo oltre per le persone che si amano”.
Chris è a conoscenza delle attività illecite della moglie e sembra vicino alla fine del loro matrimonio, come indicato dalla sua richiesta di consulenza legale sulla responsabilità del coniuge nei problemi legali del partner. Egoista e crudele, Tyler è preoccupato soprattutto della sua posizione sociale e di come il dolore e il comportamento strano della sorella possano influire su di essa. Chloe sta ancora affrontando il dolore per la perdita della sua migliore amica, che la rende introversa e isolata, un’ulteriore fonte di preoccupazione per Chris. Mettete tutto questo insieme e la famiglia è al punto di ebollizione quando si trasferisce nella casa infestata.
Cosa ha detto Steven Soderbergh sul finale di Presence
Il regista ha fornito alcune informazioni sul colpo di scena
Con uno stile cinematografico e una prospettiva della telecamera così particolari, le informazioni fornite dal regista Steven Soderbergh sono particolarmente preziose per analizzare Presence. In un’intervista con Rue Morgue, Soderbergh ha parlato di quanto sia difficile collocare Presence in un genere ben definito, perché il film e il finale non forniscono necessariamente gli spaventi che si associano tipicamente all’horror puro.
Per me è un dramma che utilizza un fantasma come cavallo di Troia per mostrare il ritratto di una famiglia in difficoltà. Non ho iniziato a lavorarci pensando di voler realizzare un film di quel genere; mi sembrava un modo interessante per mostrare una famiglia che va in pezzi.
In questo senso, Presence è più un dramma familiare che un film horror. Detto questo, Soderbergh ha anche notato il terrore palpabile provocato dalla dinamica disfunzionale della famiglia e quanto questo renda più potente il finale del film.
In un certo senso è una tragedia, perché la madre si sente così vicina al figlio che non presta davvero attenzione a ciò che sta succedendo alla figlia. È chiaro fin dall’inizio del film che la presenza è molto concentrata su Chloe e molto protettiva nei suoi confronti, e parte del terrore che inizia a crescere man mano che il film va avanti è la consapevolezza che sta per succedere qualcosa di brutto, e che probabilmente succederà a lei.
Anche se Presence non offre quel tipo di chiarezza che permette di collocarlo in un genere ben definito, quella fusione tra dramma familiare e presagio soprannaturale è proprio ciò che lo porta nel regno dell’horror. I temi esplorati dalla narrazione sono certamente in linea con quelli tipici dei film horror, così come le rivelazioni scioccanti sull’identità di Ryan e del fantasma. Gli elementi horror sono presenti in tutto il film, anche se non sono completamente evidenti.
Il vero significato del finale di Presence
Il film è ricco di temi quali trauma, dolore e amore
Al suo centro, Presence è un’analisi della persistenza del trauma e del dolore e delle conseguenze di vasta portata del modo in cui vengono affrontati. La sensibilità di Chloe nei confronti del fantasma è immediata perché ha vissuto un vero trauma con la morte della sua amica Nadia. Il resto della sua famiglia non è così in sintonia fino a quando non vede i danni fisici causati dal fantasma. Il fatto che Rebekah riesca finalmente a vedere Tyler alla fine si ricollega anche a ciò che Lisa ha detto loro sui fantasmi all’inizio: Rebekah ha finalmente vissuto il vero trauma della morte di Tyler, quindi può vederlo.
Rebekah conclude il film consumata dal dolore, ricompensa per essersi allontanata da Chloe nel momento in cui aveva più bisogno di lei.
Al contrario, Presence sottolinea anche l’importanza di amare e tendere la mano a chi sta attraversando un momento difficile, e come questo a volte possa essere l’unica cosa in grado di portare davvero la pace. Il fantasma di Tyler che sale al cielo alla fine del film implica che la sua anima riposa in pace, e Chloe ha una parvenza di pace sapendo cosa è realmente successo ai suoi amici e sapendo che la persona responsabile non può fare del male né a lei né a nessun altro. Rebekah conclude il film consumata dal dolore, la sua ricompensa per essersi tenuta lontana da Chloe quando aveva più bisogno di lei.
Cosa abbiamo scritto nella nostra recensione di Presence?
“Girato con un budget ridotto – appena due milioni di dollari – Presence si rivela un’opera compatta, rigorosa e coerente, tanto nella messa in scena quanto nella scrittura. La sceneggiatura di David Koepp, collaboratore fidato di Soderbergh, costruisce con intelligenza un racconto carico di ambiguità e tensione, lasciando che siano lo spazio e lo sguardo a suggerire ciò che le parole non dicono.
Come già accaduto in film come Unsane o Kimi – Qualcuno in ascolto, Soderbergh utilizza un impianto narrativo di genere per compiere una riflessione più ampia sul linguaggio del cinema e sul ruolo dello spettatore. La sua regia non si limita mai a essere funzionale alla trama, ma diventa sempre un gesto di ricerca, un atto di sperimentazione continua. Con Presence, dal 24 luglio nelle sale italiane, firma un film ipnotico e inquieto, capace di interrogare lo spettro della visione con lucidità e originalità.”
Presa mortale: trama, cast e curiosità sul film con John Cena
Quello di Dwayne Johnson è certamente il caso più famoso di lottatore di wrestling che intraprende una carriera di successo da attore cinematografico. Come lui inizia però ora ad imporsi sempre di più anche John Cena, altro iconico volto di tale disciplina nonché uno dei più leggendari lottatori di sempre. Negli ultimi anni egli ha infatti ridotto la propria presenza sul ring per portarla davanti la macchina da presa, recitando in film come Non si scherza col fuoco, Fast & Furious 9 e The Suicide Squad. Il suo film di debutto risale però al 2006 ed è intitolato Presa mortale.
Questo lungometraggio, il cui titolo originale è The Marine, è diretto da John Bonito e prodotto dalla 20th Century Fox in collaborazione con la WWE Film, sussidiaria dell’azienda di wrestling impegnata nella produzione dei film che hanno per attori i wrestler sotto contratto con la WWE. Pur non affermandosi come un grande successo, Presa mortale è ancora oggi uno dei titoli più noti prodotti da quest’ultima società ed ha il merito di aver dimostrato le capacità di Cena nella recitazione, attività alla quale come già detto si è poi sempre più avvicinato nel corso degli anni.
Come il titolo lascia intuire, il film è un puro action condito da grandi scontri e momenti di forte tensione. Per tutti gli amanti del genere si tratta dunque di un buon film da recuperare, anche solo per ritrovare Cena in panni diversi da quelli del wrestler. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e ai suoi sequel. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
Presa mortale: la trama del film
Il film ha per protagonista John Triton, valoroso marine che si vede però congedato dai suoi superiori per via di un’insubordinazione. Egli, contro la sua volontà, non può che fare ritorno a casa dalla guerra in Iraq. Tornato negli USA, trova lavoro come guardia giurata, ma a causa dei traumi riportati in guerra perde rapidamente anche quell’impiego. Su consiglio di sua moglie Kate, egli decide di fare un viaggio insieme per rilassarsi. Nel corso della vacanza, tuttavia, Kate viene casualmente rapita da una banda di assassini e ladri, guidati dal fuorilegge e psicopatico Rome.
Per l’ex marine, quello che doveva essere un periodo di relax si trasforma dunque ben presto in una corsa contro il tempo per salvare l’amata. Pur di ritrovarla, egli si scontrerà con pericoli di ogni tipo, dando però prova del suo valore e della sua resistenza. Gli anni nella guerra lo hanno infatti reso una vera e propria arma da combattimento umana, che non si ferma davanti a nulla. Più si avvicina al suo obiettivo, però, più John dovrà vedersela anche con doppiogiochisti, pericoli naturali e numerose altre sfide di resistenza.
Presa mortale: il cast del film
Come anticipato, ad interpretare il ruolo del protagonista John Triton vi è John Cena, qui al suo film di debutto. Prima di lui, tuttavia, il ruolo era stato offerto al wrestler Stone Cold Steve Austin, il quale però vi rinunciò in seguito al termine dei suoi rapporti con la WWE. La parte fu dunque offerta a Randy Orton, altro celebre lottatore della WWE, il quale però rifiutò in quanto negli anni Novanta era stato congedato con disonore dai Marines e non voleva più riprendere quei panni. Fu solo allora che venne scelto Cena per interpretare il protagonista. Per prepararsi al ruolo, egli si allenò con veri Marines.
Il ruolo del criminale Rome, inizialmente offerto ad Al Pacino, è poi stato interpretato da Robert Patrick. La presenza di quest’ultimo, celebre per aver interpretato il T1000 in Terminator 2 – Il giorno del giudizio, ha ispirato la battuta di uno dei suoi scagnozzi, il quale riferendosi al protagonista esclama “è peggio di Terminator!”. Infine, nei panni di Kate, la moglie di John, vi è l’attrice Kelly Carlson, celebre per aver interpretato Kimber Henry nella serie Nip/Tuck. La Carlson fu fortemente voluta da Cena, il quale la ritenne perfetta per la parte.
I sequel di Presa mortale, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
Anche se non particolarmente apprezzato, il film ha comunque ottenuto sufficiente successo da giustificare la realizzazione di altri sequel. Ad oggi questi sono ben cinque, facendo dunque di Presa mortale (o The Marine) una vera e propria saga. I titoli realizzati, distribuiti direttamente per il mercato home video, sono intitolati Presa mortale 2, Presa mortale – Il nemico è tra noi, The Marine 4: Moving Target, Presa mortale 5 – Scontro letale e The Marine 6: Close Quarters. Cena non ha però ripreso il ruolo ed il protagonista di questi è dunque diventato il wrestler The Miz. Si tratta però di film che non presentano forti legami tra loro.
È possibile fruire di Presa mortale grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, Amazon Prime Video e Disney+. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 2 maggio alle ore 21:25 sul canale Nove.
Fonte: IMDb
Prequel per Peter Pan
Torna al cinema il bambino che non voleva crescere. La Sony
infatti annuncia un progetto dal titolo cristallino: Peter Pan
Begins, che racconterà chiaramente le origini del ragazzino leader
dei Bambini Sperduti.
Prequel di Shining per la Warner Bros?
Preparativi per stare insieme per un periodo indefinito di tempo: recensione del film
Una veglia a cavallo tra illusioni della mente e realtà: questo è Preparativi per stare insieme per un periodo indefinito di tempo, opera seconda della regista ungherese Lili Horvát. Il film, dal 2 marzo è anche nelle sale italiane ed è un viaggio intimo e onirico.
La trama di Preparativi per stare insieme per un periodo indefinito di tempo
Márta (Natasha Stork) è una promettente dottoressa ungherese che vive e lavora negli Stati Uniti. Ad un congresso nel New Jersey conosce János (Viktor Bodó), un medico ungherese, e se ne innamora a prima vista. Alla fine del congresso, i due non si scambiano i numeri ma, in pieno stile Before Sunrise, si danno un appuntamento due mesi dopo a Budapest. János però non si presenta all’incontro e, quando Márta lo va a cercare, l’uomo finge di non conoscerla. Esterrefatta, la donna sviene. János è così indifferente verso di lei che Márta mette in dubbio il suo ricordo. È davvero avvenuto l’incontro tra i due o è soltanto una illusione della mente di Márta? Le sue conoscenze in campo neurologico si mescolano con i suoi sentimenti: la donna decide di rimanere a Budapest per indagare a fondo, tra scienza e sentimenti, che cosa le stia accadendo.
Un racconto confusionario per esprimere una mente confusionaria
Márta appare fin da subito come una donna molto introspettiva. Preparativi per stare insieme per un periodo indefinito di tempo si apre con il suo racconto, intimo ed emozionato, del primo incontro con János. Da questa premessa, il film si sviluppa in modo tutt’altro che rettilineo, e non per quanto riguarda l’ordine temporale del film. Immagini reali e ricordi soggettivi della protagonista si mescolano continuamente, mettendo sullo stesso piano illusioni, memorie, presente e passato. Márta confessa fin da subito di essersi innamorata a prima vista e follemente: tutto quello che accade dopo questa dichiarazione la mette in una posizione sempre più instabile dal punto di vista mentale. La donna sviene, ricorda cose che non sembrano essere successe, è confusa. La confusione non è osservata esteriormente dallo spettatore, al contrario pervade la narrazione ad ogni livello: parte dalla protagonista, si trasferisce alla struttura del film e arriva fino allo spettatore, che prova a raccogliere il senso di un racconto disordinato (e che non ambisce a mettersi in ordine).
Scienza e amore: due forze che collidono
La cosa curiosa è il fatto che la protagonista sia un medico e che si occupi di neurologia: Márta è la prima a mettere in discussione la propria mente e ad indagarla. La donna, medico e cultrice della scienza, fatica a convivere con il proprio lato irrazionale: s’innamora per la prima volta e non sa come gestire un sentimento così illogico come l’amore a prima vista, totalmente istintivo e travolgente. Non appena János la rifiuta, Márta non esita a dubitare del suo sentimento e confonde le sue emozioni con le problematiche mentali che è solita studiare. Tuttavia, Márta non è disposta a rinunciare a questo suo nuovo lato irrazionale: lo indaga e lo coltiva allo stesso tempo.
La rappresentazione di un sentimento nuovo
Preparativi per stare insieme per un periodo indefinito di tempo fa una onesta rappresentazione di un amore vissuto tra due menti scientifiche e ben poco romantiche. Non ci sono enfatizzazioni o esagerati gesti d’affetto, tutto è estremamente semplice e pragmatico, ma non per questo meno intenso. Gli attori principali sono espressivi pur senza essere enfatici, figure di pietra che entrano in contatto con emozioni forti. Il volto della protagonista è incantevole e cattura l’attenzione dello spettatore, spiccando tra gli altri personaggi, pressoché anonimi.
Anche a livello di riprese, il film conserva una certa genuinità. Introspezione e alienazione sono i cardini del film, a livello narrativo e visivo. Il lungometraggio è girato in pellicola (35mm), cosa che dà solidità ai personaggi. Non solo: la pellicola ha una grana ben visibile, utile anche per esprimere la confusione del racconto, tutt’altro che limpido. Anche i movimenti di camera sono significativi: zoom e close-up negli interni si alternano a campi più ampi, punti camera fissi e distanti per le scene tra le strade di Budapest.
Preparativi per stare insieme per un periodo indefinito di tempo, al cinema dal 2 marzo
il trailer e il poster ufficiali del film Preparativi per stare insieme per un periodo indefinito di tempo di Lili Horváth, nelle sale italiane dal 2 marzo grazie a Cineclub Internazionale Distribuzione.
Presentato alle Giornate degli Autori della 77° Mostra del Cinema di Venezia e proiettato al 45° Festival di Toronto nella sezione Contemporary World Cinema, il film è stato presentato dall’Ungheria per la corsa agli Oscar 2021 e segna il ritorno alla regia della cineasta ungherese Lili Horváth.
Dopo l’esordio con “The Wednesday Child”, vincitore del 27° Trieste Film Festival e del Karlovy Vary International Film Festival nel 2015, la regista si cimenta nella storia di un amore a prima vista che si trasforma in ossessione, dipanata attraverso una trama enigmatica e piena di suspence.
Al centro della vicenda Marta, neurochirurga di 40 anni. Un giorno, durante una conferenza medica in New Jersey, l’incontro inaspettato con un medico ungherese accende in lei qualcosa di nuovo e potente. Decide così di lasciare una promettente carriera negli Stati Uniti e di trasferirsi a Budapest per iniziare una nuova vita con l’uomo che ama. Ma all’appuntamento che hanno preso lui non si presenta. Marta inizia disperatamente a cercarlo e, quando finalmente lo trova, l’uomo le dice di non averla mai vista prima: per la donna inizia così una solitaria ossessione amorosa, che potrebbe essere reale oppure frutto della sua fantasia. Fino a che punto avrà il coraggio di spingersi?
“Nello sviluppo di questo personaggio così complesso e affascinante, mi sono ispirata a personaggi di donne guidate da grandi ossessioni” – ha dichiarato la regista Lili Horváth- “alla protagonista del dramma ‘Käthchen’ di Heinrich von Kleist, a Madeleine di ‘La donna che visse due volte’ di Hitchcock, o ancora ‘Adèle H.’ di Truffaut, alle protagoniste femminili dei film di Kieslowski. Durante la fase di scrittura, ho deciso che Marta sarebbe stata una neurochirurga. In questa specializzazione convivono un aspetto di grande concretezza (la carne, le ossa, il sangue) ma anche un elemento misterioso e affascinante, quasi poetico, dato dal fatto che il chirurgo tiene tra le sue mani i pensieri e i sentimenti di una persona. E la dimensione del ‘pensare” e del “sentire’ è così enigmatica che risuonava bene con il tema del film. Con le immagini, volevamo catturare l’inesplicabile: l’intuizione profonda e misteriosa dietro le nostre irrazionali scelte d’amore”.
Preparativi per stare insieme per un periodo indefinito di tempo, il poster
Preoccupazione per Nick Stahl: è scomparso
Prendimi!, il trailer ufficiale del film con Jeremy Renner e Jon Hamm
Ecco il trailer italiano ufficiale di Prendimi!, la nuova commedia targata Warner Bros e diretta da Jeff Tomsic che vede protagonisti Jeremy Renner, Jon Hamm, Isla Fisher, Ed Helms, Jake Johnson, Annabelle Wallis, Leslie Bibb, Rashida Jones, Brian Dennehy, Hannibal Buress, Nora Dunn, Steve Berg, dal 5 luglio al cinema.
Per un mese all’anno, cinque amici altamente competitivi si sfidano in una versione senza barriere del gioco del ‘tag’ cominciato dai tempi delle elementari, mettendo a rischio la propria pelle, il proprio lavoro e le proprie relazioni, pur di poter gridare l’urlo di battaglia Prendimi!. Quest’anno, il mese del gioco coincide con il matrimonio dell’unico giocatore ancora imbattuto, cosa che dovrebbe renderlo un bersaglio facile. Ma lui sa che gli altri stanno arrivando… ed è pronto. Basato su una storia vera, la commedia della New Line Cinema Prendimi!, mostra fino a che punto si può arrivare pur di vincere la sfida.
Di seguito il poster del film:
“Prendimi!” è diretto da Jeff Tomsic (“Broad City” di Comedy Central), ed è interpretato da un cast corale formato da Ed Helms (i film “Una notte da leoni”, “Come ti spaccio la famiglia”), Jake Johnson (la serie TV “New Girl”), Annabelle Wallis (“La mummia”), Hannibal Buress (“Cattivi vicini”), Isla Fisher (“Now You See Me – I maghi del crimine”), Rashida Jones (“Parks and Recreation” in TV), Leslie Bibb (“Iron Man 2”), con Jon Hamm (“Baby Driver: Il genio della fuga”, “Mad Men” in TV) e il candidato all’Oscar® Jeremy Renner (“The Hurt Locker”, “The Town”). La sceneggiatura di “Prendimi!” è opera di Rob McKittrick (“Waiting”) e Mark Steilen (“Mozart in the Jungle” in TV), screen story di Mark Steilen, ed è basata sull’articolo del Wall Street Journal intitolato “It takes planning, caution to avoid being it” di Russell Adams. Il film è prodotto da Todd Garner e Mark Steilen, mentre Richard Brener, Walter Hamada Dave Neustadter e Hans Ritter sono i produttori esecutivi. La squadra creativa comprende il direttore della fotografia Larry Blanford, lo scenografo David Sandefur, il montatore Josh Crockett e la costumista Denise Wingate.
L’uscita nei cinema italiani di Prendimi! è prevista per il 5 luglio 2018.
Prendimi! recensione del film con Jeremy Renner
Torna al cinema una nuova commedia prodotta dalla Warner Bros, che sembra ormai aver individuato la formula perfetta per questo genere di film: Prendimi!
A partire dalla trilogia di Una Notte da Leoni, passando per Come Ammazzare il Capo…e Vivere Felici, fino ad arrivare al recente Game Night, ormai questo tipo di comedy made in U.S.A. incontra sempre un buon successo di pubblico. Per non sbagliare il risultato, gli ingredienti tendono a rimanere piuttosto invariati. C’è un gruppo di grandi amici, una svolta improvvisa all’interno delle loro vite, e soprattutto tanta tanta comicità scorretta. Battute scurrili, doppisensi volgari, scene paradossali, che però alla fine funzionano, e rendono il prodotto piuttosto divertente.
In Prendimi! gli amici di vecchia data Hoagie (Ed Helms), Chilli (Jake Johnson), Bob (Jon Hamm) e Jerry (Jeremy Renner) si ritrovano a giocare a Prendimi (in inglese “Tag”) – ovvero il nostrano Acchiapparella – ogni mese di maggio da quando sono piccoli. Il record di “imprendibilità” è detenuto da Jerry, abilissimo nello sfuggire alle mille trappole che gli tendono. Ma questo maggio è diverso. Jerry si sposa. E i tre sconfitti vogliono farsi giustizia a tutti i costi, cercando di rompereil primato di Jerry a Prendimi. Si fa fatica a pensare che una sinossi del genere possa creare del vero intrattenimento. L’idea di base è piuttosto labile, eppure in qualche strano modo funziona.
Merito forse del cast
divertente e divertito, che oltre ai già citati
Helms, Renner e
Hamm, mette in campo una
Isla Fisher agguerritissima. Pare che la
storia si basi su un fatto realmente accaduto e descritto anni fa
in un articolo del Wall Street Journal, dove si parlava di quattro
compagni di liceo che dagli anni ’80 ad oggi continuano a giocare a
rincorrersi, producendosi di volta in volta in effetti sorpresa che
colgano in fallo colui che deve essere acchiappato.
Proprio negli anni ’80 il gioco “Tag” entrò molto in voga, e tra i film ad esso dedicati ricordiamo Toccato (1985) e Tag: the Assassination Game (1982). Nulla di nuovo quindi, sul fronte cinematografico, eppure Prendimi! si rivela una commedia godibile, con poche idee certo, ma un buon ritmo. Lungo i titoli di coda scorrono alcuni video amatoriali dei veri protagonisti della vicenda narrata.
Prendiamoci una pausa: al via le riprese del film di Christian Marazziti
Sono iniziate, lo scorso 8 settembre, le riprese di Prendiamoci una pausa. Il nuovo film di Christian Marazziti che, dopo il successo di Sconnessi, torna a dirigere un cast corale esplorando le varie sfaccettature ironiche e comiche dei personaggi.
Una commedia brillante e divertente che esplora un momento che non è stato mai davvero raccontato nelle storie d’amore: la pausa di riflessione. Quel limbo complicato in cui non si riesce né a stare insieme né a lasciarsi, dove le relazioni – sempre più sfidate da tentazioni e ritmi frenetici – rischiano di scivolare in secondo piano.
Vale davvero la pena, in un modo o nell’altro, fermarsi ed ascoltarsi per cercare di salvare la coppia?
Il film è scritto dal regista insieme a Mauro Graiani (sceneggiatura) e Gianni Corsi (soggetto e sceneggiatura), prodotto da Camaleo ed Eagle Pictures. in coproduzione con Agresywna Banda (Polonia) e Koboflopi (Spagna), distribuito da Eagle Pictures. Con il contributo del Fondo per lo sviluppo degli investimenti nel cinema e nell’audiovisivo – contributo selettivo OPS 2024. Con il sostegno del Programma POR FESR LAZIO 2021-2027 – Lazio Cine-International.
La data di uscita è prevista nella primavera del 2026 – oppure a San Valentino 2026.
Nel cast figurano i volti più celebri del cinema italiano: Marco Giallini (Perfetti Sconosciuti,Follemente), Claudia Gerini (US Palmese, Viaggi di nozze ), Paolo Calabresi (Berlinguer – La grande ambizione, Boris – Il film), Fabio Volo (Casomai, Il giorno in più), Ilenia Pastorelli (Lo chiamavano Jeeg Robot, Benedetta follia), Aurora Giovinazzo (Freaks Out, Nuovo Olimpo), Ricky Memphis (Poveri noi, Immaturi – Il viaggio), Lucia Ocone (Metti la nonna in freezer, Poveri ma ricchissimi) e Alessandro Haber (Per amore, solo per amore, La sconosciuta).
Le riprese si protrarranno per sei settimane e si svolgeranno nel Lazio.

La trama di Prendiamoci una pausa
Tre coppie di età diverse decidono di prendersi una “pausa di riflessione”. Per il quarantenne Fabrizio è un disastro emotivo che nasconde altro; per la sua compagna Valeria un’opportunità; per Valter, prossimo ai sessanta, è un inaccettabile torto impostogli dalla moglie Fiorella, con cui è sposato da trent’anni, mentre per lei è un’esigenza; per la diciannovenne Erica è un incidente di percorso; per il suo ragazzo Gabriel, conosciuto online, è uno scudo per nascondere la ricerca di se stesso.
Prendi Il Volo: nuovo trailer ufficiale, dai creatori di Cattivissimo ME
Questo Natale, Illumination, i
creatori dei blockbuster
Minions,
Cattivissimo Me, Sing e Pets –
Vita da animali, vi invitano a volare nell’emozione
dell’ignoto con una divertente e piumata vacanza in famiglia nella
nuova commedia ricca di azione, Prendi
Il Volo.
La famiglia Mallard è intrappolata nella sua routine.
Mentre papà Mack è felice di mantenere la sua famiglia al sicuro
navigando all’infinito nel loro stagno del New England, mamma Pam è
intenzionata a dare una scossa alla loro vita e mostrare ai loro
figli – il figlio adolescente Dax e la papera Gwen – il mondo
intero. Dopo che una famiglia di anatre migratorie si posa sul loro
stagno raccontando entusiasmanti storie di luoghi lontani, Pam
convince Mack a intraprendere un viaggio di famiglia, passando per
New York City, fino alla Jamaica tropicale.
Man mano che i Mallard si dirigono verso sud per l’inverno, i loro piani ben architettati vanno rapidamente in rovina. L’esperienza li stimolerà a espandere i loro orizzonti, ad aprirsi a nuovi amici, a realizzare più di quanto avessero mai immaginato, ma soprattutto insegnerà loro più cose sull’altro – e su se stessi – di quanto avessero mai pensato.
Dalla sceneggiatura di Mike White, il creatore vincitore di un Emmy per The White Lotus e lo sceneggiatore di School of Rock, il film vanta un cast comico di alto livello guidato dall’attore candidato all’Oscar e all’Emmy Kumail Nanjiani (The Big Sick – Il matrimonio si può evitare… l’amore no, Eternals) nel ruolo dell’ansioso papà Mallard Mack e dalla candidata all’Emmy Elizabeth Banks (Hunger Games e Pitch Perfect) nel ruolo di Pam, la coraggiosa e pronta di spirito matriarca dei Mallard.
Caspar Jennings interpreta Dax, il figlio sicuro e inquieto dei Mallard, e, nel suo debutto cinematografico, Tresi Gazal interpreta Gwen, la figlia innocente e adorabile della famiglia.
La vincitrice del Golden Globe Awkwafina (Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli) dà voce al capo coraggioso di una banda di piccioni di New York City; l’Emmy winner e candidata all’Oscar Carol Kane (La storia fantastica) interpreta Erin l’airone, la prima amicizia che i Mallard fanno durante il loro viaggio; l’Emmy winner Keegan-Michael Key (Super Mario Bros. Il Film, Il Re Leone) presta la voce a un pappagallo giamaicano nostalgico rinchiuso in un ristorante di Manhattan, e il vincitore del BAFTA David Mitchell (Peep Show) interpreta il leader yogico di una misteriosa fattoria di anatre. Il leggendario vincitore di un Emmy e candidato all’Oscar Danny DeVito (C’è sempre il sole a Philadelphia) appare nel ruolo dello zio avventuroso di Mack, dal carattere scorbutico.
Diretto da Benjamin Renner, il regista candidato all’Oscar di Ernest e Celestine – L’avventura delle 7 Note e La Volpe Cattiva e altri Racconti, Prendi Il Volo è uno spettacolo visivo senza precedenti nell’acclamata storia di Illumination; caratterizzato da una tecnica espressiva elevata, un umorismo sovversivo e un animo autentico tipici di Illumination, Prendi Il Volo vanta personaggi indimenticabili e una colonna sonora straordinaria.
Prodotto dal fondatore e CEO di Illumination, Chris Meledandri, Prendi Il Volo è un film che racconta argomenti universali, come superare le proprie paure e aprirsi al mondo e alle sue opportunità. Il film è co-diretto da Guylo Homsy (responsabile della fotografia di Sing e Sing 2), montato da Christian Gazal (Happy Feet, Peter Rabbit) e il direttore artistico è Colin Stimpson (Pets – Vita da animali 2).
Prendi Il Volo: il Trailer Ufficiale del nuovo film Illumination
Questo Natale, Illumination, i creatori dei blockbuster Minions, Cattivissimo Me, Sing e Pets – Vita da animali, vi invitano a volare nell’emozione dell’ignoto con una divertente e piumata vacanza in famiglia nella nuova commedia ricca di azione, Prendi il Volo.
La famiglia Mallard è intrappolata nella sua routine. Mentre papà Mack è felice di mantenere la sua famiglia al sicuro navigando all’infinito nel loro stagno del New England, mamma Pam è intenzionata a dare una scossa alla loro vita e mostrare ai loro figli – il figlio adolescente Dax e la papera Gwen – il mondo intero. Dopo che una famiglia di anatre migratorie si posa sul loro stagno raccontando entusiasmanti storie di luoghi lontani, Pam convince Mack a intraprendere un viaggio di famiglia, passando per New York City, fino alla Jamaica tropicale.
Man mano che i Mallard si dirigono verso sud per l’inverno, i loro piani ben architettati vanno rapidamente in rovina. L’esperienza li stimolerà a espandere i loro orizzonti, ad aprirsi a nuovi amici, a realizzare più di quanto avessero mai immaginato, ma soprattutto insegnerà loro più cose sull’altro – e su se stessi – di quanto avessero mai pensato.
Dalla sceneggiatura di Mike White, il creatore vincitore di un Emmy per The White Lotus e lo sceneggiatore di School of Rock, il film vanta un cast comico di alto livello guidato dall’attore candidato all’Oscar® e all’Emmy Kumail Nanjiani (The Big Sick – Il matrimonio si può evitare… l’amore no, Eternals) nel ruolo dell’ansioso papà Mallard Mack e dalla candidata all’Emmy Elizabeth Banks (Hunger Games e Pitch Perfect) nel ruolo di Pam, la coraggiosa e pronta di spirito matriarca dei Mallard.
Caspar Jennings interpreta Dax, il figlio sicuro e inquieto dei Mallard, e, nel suo debutto cinematografico, Tresi Gazal interpreta Gwen, la figlia innocente e adorabile della famiglia. La vincitrice del Golden Globe Awkwafina (Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli) dà voce al capo coraggioso di una banda di piccioni di New York City; l’Emmy winner e candidata all’Oscar® Carol Kane (La storia fantastica) interpreta Erin l’airone, la prima amicizia che i Mallard fanno durante il loro viaggio; l’Emmy winner Keegan-Michael Key (Super Mario Bros. Il Film, Il Re Leone) presta la voce a un pappagallo giamaicano nostalgico rinchiuso in un ristorante di Manhattan, e il vincitore del BAFTA David Mitchell (Peep Show) interpreta il leader yogico di una misteriosa fattoria di anatre. Il leggendario vincitore di un Emmy e candidato all’Oscar® Danny DeVito (C’è sempre il sole a Philadelphia) appare nel ruolo dello zio avventuroso di Mack, dal carattere scorbutico.
Diretto da Benjamin Renner, il regista candidato all’Oscar® di Ernest e Celestine – L’avventura delle 7 Note e La Volpe Cattiva e altri Racconti, Prendi Il Volo è uno spettacolo visivo senza precedenti nell’acclamata storia di Illumination; caratterizzato da una tecnica espressiva elevata, un umorismo sovversivo e un animo autentico tipici di Illumination, Prendi Il Volo vanta personaggi indimenticabili e una colonna sonora straordinaria.
Prodotto dal fondatore e CEO di Illumination, Chris Meledandri, Prendi Il Volo è un film che racconta argomenti universali, come superare le proprie paure e aprirsi al mondo e alle sue opportunità. Il film è co-diretto da Guylo Homsy (responsabile della fotografia di Sing e Sing 2), montato da Christian Gazal (Happy Feet, Peter Rabbit) e il direttore artistico è Colin Stimpson (Pets – Vita da animali 2).
Prendi il volo in streaming sulle piattaforme digitali
Mentre continua la sua corsa nelle sale, la commovente commedia della Illumination, creatori di grandi successi come Cattivissimo Me e Sing, sarà disponibile esclusivamente su piattaforme digitali per l’acquisto dall’8 febbraio 2024, distribuito da Universal Pictures Home Entertainment. Prendi il volo invita i fan a lanciarsi nel brivido dell’ignoto in una piumata vacanza di famiglia divertente come nessun’altra.
La nuova avventurosa commedia sul superare le proprie paure e sull’aprirsi al mondo e alle sue opportunità è piena dell’umorismo sovversivo, del cuore autentico e dei personaggi indimenticabili tipici della Illumination. La famiglia Mallard intraprende un viaggio verso sud in vista dell’inverno, verso la Giamaica passando per New York City, dove i loro piani ben architettati vanno storti, guidandoli verso nuove amicizie e orizzonti inaspettati. Preparati a spiccare il volo per un’esilarante vacanza in famiglia piena di piume e divertente come nessun’altra!
Prendi Il Volo in streaming è disponibile sulle seguenti piattaforme:
Da Illumination e dal produttore Chris Meledandri, il regista Benjamin Renner (Ernest & Celestine, The Big Bad Fox) e il co-regista Guylo Homsy (Cattivissimo Me 2, Sing), Prendi il volo porta con sé un cast stellato con le voci originali di Kumail Nanjiani (The Big Sick, Stuber), Elizabeth Banks (Pitch Perfect, The Hunger Games), Keegan-Michael Key (The Super Mario Bros., Keanu), Awkwafina (Ocean’s 8, The Little Mermaid) e Danny DeVito (Batman Returns, “Taxi”). Nella versione italiana le voci dei protagonisti sono di Francesco Scianna (Mack9 e Serena Rossi (Pam).
- Cast: Kumail Nanjiani, Elizabeth Banks, Keegan-Michael
Key, Awkwafina and Danny DeVito
- Musiche di: John Powell
- Co-Regista: Guylo Homsy
- Storia Di: Mike White and Benjamin Renner
- Sceneggiatura di: Mike White
- Prodotto da: Chris Meledandri
- Diretto da: Benjamin Renner
Prendi il Volo in streaming su NOW e in tv su SKY
Arriva in prima TV su Sky il nuovo film d’animazione targato Illumination Prendi il Volo, in onda giovedì 5 settembre alle 21:00 su Sky Cinema Family, in streaming su NOW e disponibile on demand. Su Sky il film sarà disponibile on demand anche in 4K.
Illumination, la casa di produzione dei Minions, vi invita a prendere il volo con la famiglia Mallard in un film d’animazione ricco di umorismo e buoni sentimenti.
Prodotto da Chris Meledandri, diretto da Benjamin Renner (Ernest & Celestine) e Guylo Homsy (Cattivissimo Me 2, Sing), con la sceneggiatura di Mike White, il film presenta nella versione italiana le voci di Francesco Scianna e Serena Rossi nei ruoli dei protagonisti, rispettivamente l’ansioso papà Mallard, Mack, e la coraggiosa e arguta matriarca dei Mallard, Pam.
La trama di Prendi il Volo
Dai creatori di Cattivissimo Me arriva una nuova commedia piena di avventura che parla di come superare le proprie paure e aprirsi al mondo e alle sue opportunità, con l’umorismo sovversivo, il cuore autentico e i personaggi indimenticabili tipici di Illumination. La famiglia Mallard intraprende un viaggio verso sud per l’inverno, in Giamaica, passando per New York, solo che i loro piani ben congegnati vanno a monte, portando a nuovi amici e orizzonti sconosciuti. Preparatevi a prendere il volo in una vacanza divertente e piumata come nessun’altra!
Prende forma la trama di Transformers 4
I lavori del quarto capitolo del giocattolone cinematografico di Michael Bay, Transformers 4, stanno procedendo a gonfie vele. E’ il Michigan Film office a confermare che le riprese del film,
Prende corpo il nuovo progetto di Richard Ayoade
Il comico britannico (prossimo
interprete di The Watch, a fianco di Ben Stiller)
avvierà il prossimo 20 maggio le riprese del remake del romanzo Il
Sosia, di Fyodor Dostoyesky: il ruolo dei due protagonisti è stato
affidato a Jesse Eisenberg; del cast fanno parte James Fox, Wallace
Shawn Noah Taylor, Yasmin Paige e Mia Wasikowska. Il film
sarà una trasposizione in tempi attuali del romanzo, uscito nel
1840.
Fonte: Empire
Premonitions: Trailer italiano del thriller con Anthony Hopkins e Colin Farrell
Guarda il Trailer ufficiale italiano di Premonitions, il thriller di Afonso Poyart con Anthony Hopkins, Colin Farrell, Jeffrey Dean Morgan e Abbie Cornish che arriverà in sala dal 12 novembre.
Premonitions: recensione del film con Colin Farrell
Per il thriller sovrannaturale diretto da Afonso Poyrat, Anthony Hopkins torna nelle vesti dello psicanalista, ma stavolta con un segno totalmente opposto. Se in Red Dragon e ne Il Silenzio degli Innocenti, era dalla parte dei cattivi, qui si trova invece nettamente schierato con la giustizia, nel senso più alto che riusciamo a dare a questa parola. Tra Hannibal Lecter e l’agente Dale Cooper di Lynchiana memoria, il dottor Clancy è il personaggio sul quale si regge il disegno drammaturgico di Premonitions.
L’agente speciale dell’FBI Joe Merriwether (Jeffrey Dean Morgan), insieme alla sua squadra, è sulle tracce di un serial killer che agisce con modalità tanto intelligenti quanto misteriose. Giunto a un punto morto con le sue indagini, l’agente chiede aiuto a John Clancy (Anthony Hopkins), uno psicanalista dotato di abilità sensitive che, in passato, ha messo a servizio delle forze dell’ordine. Distrutto da una tragedia personale, sulle prime Clancy è restio ad accettare la sfida, ma le sue visioni non gli permettono di restare mero spettatore di quello che sembra l’inizio di una serie di eventi catastrofici.
Premonitions: recensione del film con Anthony Hopkins e Colin Farrell
Il film di Poyrat gioca
su una caccia all’uomo, interpretato da un bravissimo
Colin Farell, atipica innanzitutto per
l’ostentata assenza del killer stesso sullo schermo per più della
metà della durata del film e per il ruolo di assassino
misericordioso a lui affidato. Un’assenza che si fa presenza
strisciante, che si insinua nelle vite dei personaggi coinvolti e
funge da chiave di lettura degli stessi, che ripercorreranno la
loro vita, guidati passo dopo passo dal suo fantasma. Accanto alle
indubbie qualità di scrittura di un buon film di genere, bisogna
sottolineare come Premonitions trovi il
suo pregio nel riuscire a tirare in ballo senza forzature questioni
delicate come la linea sottile che divide, nell’opinione pubblica,
l’omicidio dall’eutanasia e le sofferenze e i sensi di colpa che da
essi derivano.
Il killer e il “profiler” sono impegnati in uno scontro-incontro che è il motore propulsore del film, azionato dalle comuni capacità sensitive che ne investono anche la struttura visiva, che si avvale di non pochi effetti speciali, che non risultano però invasivi. Al centro esatto del disegno il peso che ogni singola e banale scelta dell’individuo ha nel bilancio di un’intera vita. Progettato con meticolosa precisione, il percorso di riflessione che si snoda durante il film è tracciato dall’antagonista che, a poco a poco, si trasforma nel deus ex machina, conducendo il protagonista sulla via dell’accettazione di se stesso e dell’auto-redenzione. In uscita il 12 novembre, Premonitions si presenta come un prodotto godibile che, l’inaspettato rovesciamento di ruoli, abilmente gestito dalla regia, trasforma in potenziale materia di un discorso critico più articolato.
Premonitions: curiosità e spiegazione del film con Anthony Hopkins
Nei film di genere thriller caratterizzati dalla presenza di un serial killer e di un individuo impegnato nella sua cattura, uno degli elementi più affascinanti è proprio il modo in cui la sfida tra questi due personaggi si costruisce ed evolve fino al finale. Ma cosa succede se entrambi hanno la capacità di precognizione, ovvero di prevedere il futuro? È quanto avviene in Premonitions (qui la recensione), film del 2015 scritto da Ted Griffin e Sean Bailey e diretto da Afonso Poyart. La classica storia investigativa viene dunque qui portata a nuovi livelli, offrendo momenti di grande suspence.
Originariamente il racconto alla base di questo film doveva servire per dar vita ad un sequel del thriller del 1995 Seven. Morgan Freeman avrebbe per questo ripreso il ruolo del detective William Somerset, il quale aveva sviluppato nel tempo poteri psichici. Il regista di Seven, David Fincher, si oppose però a tale progetto e la storia venne dunque riscritta affinché divenisse un film a sé stante. Nasce così Premonitions, il quale oltre alla sua forte premessa di base vanta la presenza di un cast di grandi attori, tra cui spicca il premio Oscar Anthony Hopkins.
Accolto in modo contrastante, il film non è certamente esente da difetti ma può comunque trovare nei fan del genere il suo pubblico ideale, che saprà apprezzare le peculiarità e le novità apportate da Premonitions. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e, per chi ha già visto il film, alla spiegazione del finale. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
La trama e il cast di Premonitions
La storia di Premonitions ha inizio nel momento in cui l’Agente Speciale dell’FBI Joe Merriwether, perplesso di fronte ad una serie di omicidi, decide di chiedere aiuto ad un suo ex collega in pensione, medico psicanalista e sensitivo, il dottor John Clancy. L’uomo non vuole però avere niente a che fare con il caso, né usare le sue capacità per risolverlo. Ma quando ha delle visioni molto violente con protagonista la giovane collega di Joe, l’agente speciale dell’FBI Katherine Cowles, cambia idea, pensando che queste possano essere anche una sorta di messaggio personale. Ben presto, però, il medico si renderà conto che il suo “dono” è nulla rispetto agli straordinari poteri del misterioso assassino.
Ad interpretare il dottor John Clancy vi è il già citato attore premio Oscar Anthony Hopkins, dichiaratosi particolarmente entusiasta del progetto e del suo personaggio. Accanto a lui, nel ruolo dell’agente Joe Merriweather vi è invece l’attore Jeffrey Dean Morgan, mentre Abbie Cornish interpreta l’agente Katherine Cowles. Nel ruolo dell’assassino, il cui nome è Charles Ambrose, vi è invece l’attore Colin Farrell. Proprio per via del personaggio interpretato e dell’aura di mistero che vi è intorno ad esso, l’attore compare fisicamente per la prima volta nel film solo dopo un’ora e otto minuti dall’inizio.
La spiegazione del finale di Premonition e il significato del film
Di seguito si riportanno elementi spoiler riguardanti il finale del film, dunque per chi non ha ancora terminato la visione, si consiglia di interrompere la lettura. Per chi invece ha visto il film e il suo finale e desidera avere maggiori chiarimenti a riguardo, di seguito si riporta nel dettaglio la spiegazione di quanto avviene. Giunti al termine del film, dunque, Clancy scopre l’identità dell’assassino, il cui nome è Charles Ambrose. Questi è come lui dotato della possibilità di prevedere il futuro, potendo dunque anticipare le mosse degli agenti FBI. Egli usa inoltre tale potere per scegliere le proprie vittime. Ambrose, infatti, uccide persone malate terminali per evitare loro una morte lenta e dolorosa.
Al momento del confronto finale con Clancy, l’assassino gli rivela di essere anche lui prossimo alla morte e chiede dunque al dottore di ucciderlo e di prendere il suo posto. Per salvare l’agente Cowles, Clancy si vede costretto a sparare e uccidere Ambrose, di fatto soddisfando la sua richiesta. Egli non intende però diventare a sua volta il tipo di “benefattore” che Ambrose era, anche se rivela di essere stato egli stesso a praticare l’eutanasia sulla propria figlia malata, di fatto rivelandosi in ultimo più simile al killer di quanto si poteva pensare. Ed è propio su questo tema, l’eutanasia, che ragiona il film.
Ambrose afferma sostanzialmente di compiere atti d’amore particolarmente difficili da sopportare, ma necessari. Il suo agire è però controverso, poiché se da un lato fa terminare la sofferenza dei malati terminali, dall’altro ruba loro gli ultimi momenti di vita accanto ai rispettivi cari. Nel corso del film si tenta dunque di ragionare su tale spinosa questione, da sempre al centro dei dibattiti di natura etica. Di fatto, però, nel finale le rivelazioni di Clancy sembrano lasciar intendere che anche lui, come Ambrose, condivida il pensiero per cui per amore a volte è giusto spingersi lì dove non si vorrebbe mai arrivare.
Il trailer di Premonitions e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di Premonitions grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Google Play, Apple iTunes, Rai Play e Now. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 31 gennaio alle ore 21:10 sul canale Rai Movie.
Fonte: IMDb
Premio Virna Lisi 2023 a Greta Scarano
La Fondazione Virna Lisi assegnerà anche quest’anno il prestigioso Premio che eccezionalmente sarà organizzato in collaborazione con il Torino Film Festival. Istituito dalla famiglia dell’attrice sette anni fa, il Premio Virna Lisi viene assegnato ogni anno ad una protagonista del cinema italiano che si è distinta non solo per la sua professionalità ma per il carisma e la passione , emozionando con le sue interpretazioni gli spettatori.
Mercoledì 29 novembre al Torino Film Festival si renderà omaggio ad una delle stelle più luminose del nostro cinema celebrando l’arte, il talento e la forza delle donne nel settore cinematografico. A ricevere il Premio Giovane Rivelazione sarà Romana Maggiora Vergano che con la sua bravura è riuscita ad arrivare al cuore di tutti gli italiani con l’interpretazione di Marcella nel film C’è ancora domani di Paola Cortellesi, con una performance di grande maturità artistica e freschezza espressiva che anticipano una brillante carriera futura.
Il Premio Virna Lisi verrà assegnato a Greta Scarano, che con la sua presenza scenica incarna quella straordinaria combinazione di talento, passione e intensità emotiva. Nel suo lavoro viene fuori dedizione e profondità artistica.
Il Premio sarà assegnato con un talk condotto dal direttore artistico Steve Della Casa e da Laura Delli Colli presidente dei giornalisti cimnematografici italiani alla presenza delle due attrici nel pomeriggio di mercoledì 29 novembre alle ore 17.30 presso il Cinema Romano.
Questi riconoscimenti non solo celebrano il talento attuale e emergente nel cinema, ma anche riaffermano l’importanza di investire e credere nelle nuove generazioni di artiste, continuando a onorare l’eredità di donne che hanno lasciato un’impronta indelebile nell’arte cinematografica.
Nel corso degli anni il Premio Virna Lisi è stato assegnato ad attrici come Margherita Buy, Paola Cortellesi, Monica Bellucci, Claudia Gerini, Elena Sofia Ricci e Micaela Ramazzotti, protagoniste di primo piano nel cinema italiano, alle quali si è aggiunto nelle ultime edizioni il riconoscimento nato per segnalare una Giovane rivelazione, assegnato ad Ilenia Pastorelli e Ludovica Nasti.
Premio Scerbanenco: ecco il vincitore dell’edizione 2022
La giuria letteraria del Premio Giorgio Scerbanenco composta da Cecilia Scerbanenco (Presidentessa), Alessandra Calanchi, Valerio Calzolaio, Luca Crovi, Cecilia Lavopa, Sergio Pent, Alessandra Tedesco, Sebastiano Triulzi e John Vignola ha deciso all’unanimità di assegnare il premio Giorgio Scerbanenco 2022 al romanzo.
FUOCO
di Enrico Pandiani
Rizzoli Nero
Con la seguente motivazione:
“Perché il suo autore, in questo romanzo dal ritmo hard boiled, conferma la solidità e la varietà dell’impianto narrativo noir evidenziate fin dagli esordi, mettendo al centro di quest’opera un gruppo di antieroi metropolitani impegnati a salvare se stessi e casualmente un po’ anche il mondo”.
Il Premio del Pubblico, assegnato dal Noir in Festival al romanzo partecipante al Premio Giorgio Scerbanenco 2022 che ha ottenuto più voti dei lettori è andato a NEL NERO DEGLI ABISSI (Salani) di François Morlupi. Entrambi i premi sono stati consegnati ai vincitori nella serata di sabato 3 dicembre a Casa Manzoni di Milano.
Premio Nostalgia del Futuro 2012: quarta edizione
PREMIO KINÉO “New Generation”: 18° edizione, tutti i premiati
La diciottesima edizione del Premio Kinéo – che quest’anno ha cambiato veste, diventando “Kinéo New Generation” per “sottolineare la capacità del premio di sapersi rinnovare, abbracciando anche il mondo delle piattaforme streaming nazionali e internazionali”, come ha sottolineato la direttrice e ideatrice Rosetta Sannelli – come sempre assegna il prestigioso riconoscimento ad alcuni dei migliori talenti cinematografici internazionali.
IL PREMIO KINÉO “NEW GENERATION”
Il Premio Kinéo “diamanti al cinema italiano”, è nato nel 2002 per iniziativa del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, progettato e promosso dall’Associazione Culturale Kinéo, ideato e diretto da Rosetta Sannelli. Fin dagli esordi ha realizzato una stretta collaborazione con Cinecittà, con il Centro Sperimentale di Cinematografia e con il MIBACT. Da allora, ogni anno si svolge all’interno della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, di cui è evento speciale collaterale.
Quest’anno, giunto alla diciottesima edizione, il Premio Kinéo ha saputo rinnovarsi ancora una volta. La storica kermesse, infatti, per l’occasione, ha voluto intitolarsi “Kinéo New Generation”, una scelta che intende sottolineare la capacità del premio di sapersi rinnovare, abbracciando anche il mondo delle piattaforme streaming nazionali e internazionali che, proprio di questi tempi, ci hanno costretto a ripensare nuove forme di fruizione e del cinema e dell’audiovisivo in un contesto quasi universale, anche se la sala cinematografica sarà ancora per molto la “piattaforma regina, quella che ci regalerà emozioni e magia.
Una nuova visione di tutto il settore audiovisivo, tanto interconnesso, ci ha guidato verso un incontro predestinato, con le fondatrici dell’Italian Television Festival di Los Angeles (ITTV), Valentina Martelli, Cristina Scognamillo e Francesca Scorcucchi, un progetto che vuole unireil mondo del cinema e il mondo della televisione, valorizzando produzioni uniche e complementari che diventano successi internazionali e che portano all’attenzione di un pubblico internazionale tutto il mondo dell’audiovisivo italiano.
TUTTI I PREMIATI
Miglior Film Drammatico: Pinocchio
di Matteo Garrone – Produzione Archimede Film/Mibact – 01
Distribution
Miglior Commedia: Odio l’estate di Massimo Venier – Produzione
Agidi – Distribuzione Medusa Film
Miglior Opera Prima: L’Immortale di Marco D’Amore – Produzione
Cattleya/Fandango – Distribuzione Vision Distribution
Miglior Attore Protagonista: Pierfrancesco Favino per Hammamet di
Gianni Amelio
Miglior Attrice Protagonista: Anna Foglietta per Genitori quasi
perfetti di Laura Chiossone
Miglior Attore Non Protagonista: Lino Capolicchio per Il signor
Diavolo di Pupi Avati
Miglior Attrice Non Protagonista: – Silvia D’Amico per Brave
Ragazze di Michela Andreozzi
Menzione speciale Opera Prima: Picciridda – Con i piedi nella
sabbia di Paolo Licata – Alba produzioni
Menzione speciale Opera Prima: Nevia di Nunzia di Stefano –
Produzione Archimede Film
Kinéo Giovani Rivelazioni: Rossella Romano
Kinéo Giovani Rivelazioni: Massimiliano Caiazzo
Premio SNCCI Pubblico & Critica: Volevo nascondermi di Giorgio
Diritti
Kinéo International Award Best Actress: Olga Kurylenko
Kinéo International Award Best Actor in a Drama Series: Madds
Mikkelsen for Hannibal
Kinéo International Award Best Production in a Drama Series: Martha
De Laurentiis for Hannibal
Kinéo International Award Best Picture: Joker by Todd Phillips
Kinéo Life Achieving Award: Oliver Stone
Kinéo International Award: Sara Serraiocco
Kinéo – Green & Blu Project U.N.Award: Katherine Waterson
IL PREMIO ITTV/KINEO
Il Premio ITTV/KINEO è un
riconoscimento voluto da Kinéo e ITTV- The Italian Tv Festival di
Los Angeles, dedicato alla migliore Serie televisiva italiana,
premierà la produzione TV e i protagonisti che hanno ottenuto
maggiori consensi negli Stati Uniti.
Nel settembre del 2021, infatti, il Kinéo volerà a Los Angeles,
durante la II edizione di ITTV Festival dove sarà consegnato
l’ITTV/KINEO premiando produzioni e protagonisti più amati.
Premio Kinéo diventa Kinéo New Generation, premio alla carriera a Oliver Stone
Il Premio Kinéo ideato e diretto da Rosetta Sannelli compie 18 anni, cambia veste e presenta alcune novità. La storica kermesse, infatti, si chiamerà “Kinéo New Generation”, “una scelta per sottolineare la capacità del premio di sapersi rinnovare, abbracciando anche il mondo delle piattaforme streaming nazionali e internazionali, oggi necessario più che mai. L’emergenza sanitaria che abbiamo vissuto ci ha costretto a ripensare a nuove forme di fruizione e universalizzazione del cinema e dell’audiovisivo, accelerando inesorabilmente un processo che era già in corso da tempo”, sottolinea la Sannelli.
Tra le novità di quest’anno anche la sede, con la serata di premiazione all’aperto a Venezia in Campo Santa Sofia, a due passi da Ponte Rialto, e la cena ufficiale nella dimora cinquecentesca dei Dogi Morosini a Ca’ Sagredo. Un modo per creare una vera e propria integrazione delle due realtà territoriali della Mostra.
Con lo stesso spirito, ma guardando al futuro, torna, quindi, il Premio Kinéo, evento speciale collaterale della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, sabato 5 settembre 2020 alle ore 13.30 con conferenza stampa all’Italian Pavilion all’Hotel Excelsior del Lido.
Tra i numerosi artisti internazionali presenti, Oliver Stone che riceverà il Premio alla Carriera per il suo cinema di impegno civile che è riuscito a sublimare in arte e oggi anche nella testimonianza della sua autobiografia Chasing the Light, Cercando la luce, in uscita in Italia, in cui si ritrovano i momenti salienti della sua vita e del suo cinema, dal volontariato in Vietnam ai retroscena di Hollywood.
Tra gli altri ospiti presenti Mads Mikkelsen protagonista della celebre serie Hannibal, Pierfrancesco Favino, Matteo Garrone e la produttrice americana Martha De Laurentiis, moglie di Dino De Laurentiis.
Ospite d’onore del Premio Kinéo Maria Francesca Spatolisano, Chairman delle Nazioni Unite, Vice del Segretario Generale António Guterres, per il Coordinamento delle Politiche e Inter-Agency nel Dipartimento degli Affari Economici e Sociali. Spatolisano è stata Ambasciatrice dell’Unione Europea all’ODEC e all’UNESCO. Tra le sue funzioni anche il perseguimento di obiettivi di sviluppo sostenibile.
In attesa di conoscere tutti i premiati, l’organizzazione del Kinéo annuncia la giuria italiana presieduta da Jean Gili, già direttore del Festival di Annecy e uno dei maggiori esperti e studiosi di cinema italiano che insieme agli altri giurati assegnerà i riconoscimenti di tutte le categorie.
Tutti i componenti della giuria: Barbara Alberti, Scrittrice e attrice; Alberto Barbera, Direttore Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia; Richard Borg, A.D. Universal Pictures; Thomas J. Ciampa, Warner Bros; Adriano De Micheli, Consigliere Delegato Anica Servizi; Paolo Del Brocco, A.D. Rai Cinema; Marcello Foti, A.D. Centro Sperimentale di Cinematografia Production; Daniel Frigo, General Country Manager Walt Disney Italia; Simone Gialdini, Direttore Generale ANEC/ANEM; Giampaolo Letta, A.D. Medusa e Vice Presidente ANICA; Michele Lo Foco; Membro Consiglio Superiore del Cinema e dell’Audiovisivo | MiBACT; Luigi Lonigro, Direttore Generale 01 Distribution; Nicola Maccanico; A.D. Vision Distribution; Mario Mazzetti, Direttore Ufficio Cinema ANEC; Franco Montini, Presidente SNCCI; Andrea Occhipinti, Presidente Lucky Red; Cristiana Paternò, Vicedirettore Cinecittà News; Erik Protti; CEO Circuito Cinepark;.
La giuria internazionale, guidata da Silvia Bizio, Hollywood Foreign Press Association, include Martha De Laurentiis, Produttrice cinematografica e televisiva; Jane Goren, Artista, Gary Shapiro, Member of Academy of Motion Picture Arts and Sciences and on International Film Selection Committee; Carlo Siliotto, Compositore.
Dopo aver avuto, lo scorso anno, nomi del calibro di Sienna Miller, Marco Bellocchio e il cast de “Il traditore”, Lina Wertmuller che Kinéo ha anche accompagnato nel suo percorso verso l’Oscar, il Premio si prepara, dunque, alla nuova edizione con grande coraggio, nonostante le difficoltà, camminando al passo con una nuova epoca del sistema audiovisivo.
Il Premio Kinéo, si realizza col patrocinio del CSC (Centro Sperimentale di Cinematografia) e in collaborazione con l’AD del CSC Production, Marcello Foti, con S.I.A.E. (Società Italiana degli Autori ed Editori), con ANEC (Associazione Nazionale Esercenti Cinema), con il SNCCI (Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani), e il sostegno della DGCA (Direzione Generale Cinema e Audiovisivo del Mibact (Ministero per i Beni e le Attività Culturali). E per il primo anno in collaborazione con la Giornata Mondiale del Cinema Italiano promossa dall’Intergruppo Cinema della Camera dei Deputati della Repubblica Italiana.
Premio Kinéo compie 20 anni, presentato a Cannes 75
Il Premio Kinéo ideato e diretto da Rosetta Sannelli, presidente dell’Associazione Culturale Kinéo, compie 20 anni alla 79. Mostra del Cinema di Venezia e verrà presentato con una conferenza stampa in anteprima durante il Festival di Cannes, presso l’Italian Pavillion, giovedì 19 maggio alle ore 17:15.
Nato come premio del cinema italiano votato dagli spettatori per sostenere l’industria e le sale cinematografiche, negli anni ha ampliato i propri orizzonti aprendosi all’audiovisivo internazionale, favorendo incontri tra artisti di tutto il mondo e affidandosi anche al giudizio di una giuria di eccellenza. “Da allora, molto è successo e cambiato in un ventennio. Il cinema italiano ha rialzato la testa e l’industria, grazie anche all’avvento delle piattaforme che hanno moltiplicato le opportunità di lavoro, sembra godere di buona salute. Certamente il mondo degli audiovisivi ha subito la rivoluzione copernicana di quasi tutti gli altri settori economici e della vita di ognuno di noi. E molti ancora saranno i cambiamenti e le trasformazioni dovuti a un mercato dell’audiovisivo sempre più allargato e globale – dichiara la presidente Sannelli–; In questa ottica, Kinéo ritiene molto importante sostenere e valorizzare le giovani generazioni di artisti italiani di qualsiasi branca del cinema/audiovisivo che dovranno essere all’altezza delle nuove sfide del futuro”.
E proprio per far fronte alle nuove sfide, il Kinéo da quest’anno dà il via ad una nuova collaborazione con Fenix Entertainment di Riccardo Di Pasquale, una realtà leader nella produzione cinematografica, televisiva e musicale, coadiuvata dal consulente Daniele Orazi, affermato professionista del settore audiovisivo.
Uno degli obiettivi comuni è puntare sulle nuove generazioni. Da molti anni, infatti, il Kinéo ha avviato insieme al Centro Sperimentale di Cinematografia e all’allora Direttore Generale Marcello Foti, un progetto per valorizzare i giovani artisti emergenti selezionati dalle varie scuole di cinema con un premio dedicato, assegnato ogni anno ai più meritevoli.
Non solo. Da quest’anno il Kinéo dedicherà anche un evento speciale ai giovani artisti, un’intera serata di festa, di incontri, di confronto con artisti affermati, registi e produttori, che culminerà con l’assegnazione dei riconoscimenti.
Come da tradizione, il Premio continuerà a collaborare con ANEC e a sostenere le sale cinematografiche, luogo dove si può godere l’esperienza completa della magia del cinema, nel compendio di tutte le sue arti, con la Veneto Film Commission, con l’ITTV Festival di Los Angeles creato da Valentina Martelli e Cristina Scognamillo, con il Sindacato Critici cinematografici (Sncci), e con lo SGDs in Action Film Festival.
Le categorie dei premi saranno quelle ormai note: Miglior Film; Miglior Regia; Miglior Opera Prima; Miglior Attore Protagonista e non Protagonista; Miglior Attrice Protagonista e non Protagonista; Miglior film Internazionale; Miglior serie TV/Piattaforma nazionale; Miglior serie TV/Piattaforma internazionale; Migliori artisti internazionali; Premio alla carriera; Premi speciali, tra cui il Premio “Personaggio dell’anno per il Cinema” conferito a Piera Detassis.
Con orgoglio e commozione, infine, Kinéo in questo importante anniversario dei 20 anni alla Mostra del Cinema di Venezia annuncia l’intestazione a Martha De Laurentiis del premio ricorrente al miglior produttore nazionale o internazionale. “Martha ci ha lasciato, troppo giovane, nel corso dello scorso anno. Era una produttrice molto amata in America, proseguendo il mestiere che aveva imparato dal grande maestro e marito Dino De Laurentiis. Nel 2020 Martha è stata la presidente onoraria del Premio Kinéo e aveva accettato questo ruolo con grande entusiasmo – dichiara Rosetta Sannelli – Non solo, nel 2019 aveva contribuito, aprendo la sua casa all’industria e agli artisti di Hollywood, ai festeggiamenti in onore di Lina Wertmüller e partecipato a molti eventi di una settimana fantastica conclusasi con l’assegnazione a Lina Wertmüller dell’Honorary Award alla carriera. Martha de Laurentiis era la bandiera del cinema italiano a Hollywood. Ha collaborato con le istituzioni del nostro Paese per avvicinare la nostra industria e i nostri artisti al mondo del cinema americano. Kinéo, d’accordo con la famiglia, è dunque onorata di istituire il Premio Martha De Laurentiis per ricordare il suo lavoro e la sua straordinaria personalità”.
La premiazione alla 79. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, sabato 3 settembre 2022, con una partecipazione di grandi artisti nazionali e internazionali, culminerà con una serata nello splendore di Cà Sagredo.
Premio Giorgio Scerbanenco 2021: ecco i cinque finalisti
Pubblicata la cinquina dei romanzi italiani finalisti del Premio Giorgio Scerbanenco 2021, risultata dalla sommatoria dei voti dei lettori sul sito, ben 2.949 votanti, e di quelli ponderati della Giuria letteraria, che ha votato in questa formazione: Cecilia Scerbanenco (Presidente), Alessandra Calanchi, Valerio Calzolaio, Luca Crovi, Sergio Pent, Sebastiano Triulzi e John Vignola.
I 5 finalisti (in ordine
alfabetico):
Cristina Cassar Scalia, L’UOMO DEL PORTO
(Einaudi)
Antonella Lattanzi, QUESTO GIORNO CHE
INCOMBE (HarperCollins)
Pasquale Ruju, IL CODICE DELLA VENDETTA
(Edizioni e/o)
Lorenzo Scano, VIA LIBERA (Nero
Rizzoli)
Francesca Serafini, TRE MADRI (La nave di
Teseo)
Il romanzo Come delfini tra pescecani. Un’indagine per i Cinque di Monteverde di François Morlupi (Salani) si aggiudica il Premio dei lettori al miglior romanzo Noir per essere stato il più votato sul sito del festival.
I cinque finalisti e l’autore più premiato dal pubblico saranno presentati il 10 dicembre, ore 17.00, al Teatro Filodrammatici di Milano.
Il Premio Giorgio Scerbanenco 2021, consistente in un ritratto di Giorgio Scerbanenco ad opera dell’artista Andrea Ventura, verrà consegnato nel corso della 31a edizione del Noir in Festival, il 10 dicembre 2021 a Milano.