Home Blog Pagina 1485

La mummia: dal cast alle location, tutte le curiosità sul film

La mummia: dal cast alle location, tutte le curiosità sul film

Quando si pensa ad un puro film d’avventura, probabilmente il primo titolo che viene in mente è uno di quelli appartenenti alla saga di Indiana Jones. Dopo di questi, però, c’è La mummia, il film realizzato nel 1999 dal regista Stephen Sommers. Oggi questo è considerato uno dei film d’avventura per eccellenza, per via delle sue location esotiche, del suo eroico protagonista, dei risvolti romantici e per il suo basarsi sulla cultura egiziana facendole acquisire rinnovata popolarità a livello mondiale. Tutti questi elementi e altri ancora hanno portato il film ad essere un successo commerciale da 416,4 milioni di dollari.

La mummia si ispira inoltre primo al film horror omonimo del 1932, rispetto al quale si pone come remake. Sommers, però, non voleva realizzare un semplice rifacimento e decise di puntare sul dar forma ad un’epopea romantica di azione e avventura con solo alcuni elementi horror. Trasse poi ispirazione da un elemento reale, ovvero la scritta presente sulla tomba del giovane faraone Tutankhamon, che recita: “La morte verrà su rapide ali per colui che oserà aprire questa cassa”. Ciò gli permise di scrivere una sceneggiatura che offre dunque un nuovo approccio al racconto.

Ciò è evidente anche dal fatto che la mummia barcollante e coperta di bende dei vecchi film viene sostituita da un mostro più veloce, più cattivo e più spaventoso, che si è subito affermato nell’immaginario culturale. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a La mummia. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e a tante altre curiosità ancora. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

La trama di La mummia

La storia ha inizio nel 1719 a.C. a Tebe, in Egitto. Il sacerdote Imhotep, custode dei morti viene sepolto vivo e maledetto a sofferenze eterne per aver ucciso l’imperatore Seti insieme alla sua amante Anck-su-Namun. Il racconto si sposta poi al 1923, al Cairo, dove l’avventuriero Rick O’Connell, la bibliotecaria ed egittologa Evelyn e suo fratello Jonathan sono alla ricerca del favoloso tesoro di Imhotep. I tre, convinti che sia stato seppellito insieme al sacerdote, si recano a Hamunaptra, la Città dei Morti. Durante le loro ricerche, il gruppo libererà però la mummia di Imhotep, che da tremila anni bramava di tornare tra i vivi per compiere la sua vendetta.

La mummia cast
Brendan Fraser, Rachel Weisz e Arnold Vosloo in La mummia. © 1999 – Universal Pictures – All Rights Reserved

Il cast di attori, da Brendan Fraser a Rachel Weisz

Grande protagonista del film è l’attore Brendan Fraser, qui nel ruolo per cui è ancora oggi maggiormente ricordato, l’avventuriero Rick O’Connell. L’attore, scelto a seguito del successo di George re della giungla… ? (1997), ha capito che il suo personaggio “non si prende troppo sul serio, altrimenti il pubblico non può fare quel viaggio con lui” e si è dunque approcciato con questa consapevolezza al ruolo. Come noto, sul set Fraser ha anche rischiato di morire soffocato durante la scena in cui il suo personaggio viene quasi impiccato.

L’attrice Rachel Weisz non è una grande fan dei film horror, ma non ha visto questo film come tale. Come ha detto in un’intervista, lo considera come “un racconto da mondo di fumetti“. Interessatasi al progetto, ha dunque accettato il ruolo di Evelyn. John Hannah è invece è invece suo fratello Jonathan. L’attore Oded Fehr interpreta invece Ardeth Bay, discendente delle guardie del corpo del faraone. Kevin J. O’Connor interpreta Beni Gabor, servitore di Imhotep, mentre Patricia Velásquez è Anck-Su-Namun, amante di Imhotep.

Arnold Vosloo interpreta invece Imhotep. Per dar vita alla sua mummia, è stata utilizzata una combinazione di live action e computer grafica. Poi, sono stati fatti corrispondere i pezzi di trucco protesico digitale sul volto di Vosloo durante le riprese. John Andrew Berton Jr., autore degli effetti visivi, ha dichiarato: “Quando vedete la sua immagine cinematografica, è lui. Quando gira la testa e metà del suo viso è mancante e si può vedere fino ai denti, quello è davvero il suo volto. Ed è per questo che è stato così difficile da fare“.

La mummia sequel
Brendan Fraser, John Hannah e Rachel Weisz in La mummia. © 1999 – Universal Pictures – All Rights Reserved

Le location di La mummia e altre curiosità sul film

Per le riprese del film, la troupe non ha potuto girare in Egitto a causa delle instabili condizioni politiche, così le riprese sono iniziate a Marrakech, in Marocco. Questa aveva l’ulteriore vantaggio di essere molto meno moderna del Cairo, rendendo più facile vestirsi come negli anni Venti. Dopo Marrakech, le riprese si sono spostate nel deserto del Sahara, fuori dalla cittadina di Erfoud. Lo scenografo Allan Cameron ha trovato il vulcano inattivo di Dormant, vicino a Erfoud, dove è stato possibile costruire l’intero set di Hamunaptra. Si tratta della location più importante, per costruire la quale sono state necessarie 16 settimane di lavori.

Dopo le riprese in Nord Africa, la produzione si è spostata nel Regno Unito. Qui, i cantieri navali di Chatham sono stati utilizzati per le scene ambientate nel porto di Giza, sul fiume Nilo, per il quale è invece stato utilizzato il Frensham Ponds a Farnham, nel Surrey. Il set era lungo 600 piedi e conteneva un treno a vapore, una locomotiva a trazione Ajax, tre gru, una carrozza aperta a due cavalli, quattro carri trainati da cavalli, cinque cavalli da tiro e stallieri, nove asini da soma e muli, oltre a bancarelle del mercato, venditori vestiti da arabi e spazio per 300 comparse in costume. Le Torri di Mentmore, nel Buckinghamshire sono infine state utilizzate per le scene interne del museo.

Per le riprese girate in Marocco, la produzione ha avuto il supporto ufficiale dell’esercito marocchino e ogni membro del cast aveva un’assicurazione in caso di rapimento. Questo dettaglio è però stato rivelato agli interpreti solo dopo fine delle riprese. Le riprese in Marocco e in Egitto furono però rese difficili dalla presenza di scoprioni, insetti e serpenti ed è stata cosa comune che gli elicotteri arrivassero nel deserto per portare i membri della crew nell’ospedale più vicino, a causa di morsi di questi animali. Sul set, inoltre, era presente un egittologo per aiutare nella resa fonetica dei dialoghi in antico egiziano.

I sequel del film

Il successo del film ha generato due sequel diretti, La mummia – Il ritorno (2001) e La mummia – La tomba dell’Imperatore Dragone (2008). Nel primo di questi, i protagonisti affrontano nuovamente Imhotep e il Re Scorpione, mentre nel film del 2008 si trovano a confrontarsi con la mummia del primo imperatore cinese, Qín Shǐ Huángdì, e il suo esercito. Successivamente è stato realizzato anche il prequel Il Re Scorpione (2002), con protagonista Dwayne Johnson nel ruolo del re del titolo. Nel tempo, i tentativi di riavviare la proprietà e dare il via ad un nuovo franchise mediatico hanno portato a un film nel 2017 interpretato da Tom Cruise Sofia Boutella, che si è però affermato come un flop economico.

Il trailer di La mummia e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di La mummia grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Apple TV, Prime Video, Now e Netflix. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 17 aprile alle ore 21:00 sul canale 20 Mediaset.

La Mummia: clip esclusiva dal BLU-RAY

0
La Mummia: clip esclusiva dal BLU-RAY

La Universal Pictures Home Entertainment Italia e Cinefilos.it vi svelano in esclusiva una clip da La Mummia, il film con protagonista Tom Cruise che debutterà in home video in Digital HD, 4K Ultra HD, Blu-ray 3D e Blu-ray dal 20 Settembre 2017, in DVD dal 4 Ottobre 2017.

 

Tom Cruise (Mission: Impossible franchise, Top Gun) combatte il male più pericoloso nella versione mozzafiato del mostro mistico e leggendario che ha affascinato e terrorizzato l’umanità per secoli. Con oltre un’ora di contenuti extra mai-visti-prima, LA MUMMIA in 4K Ultra HD, Blu-ray 3D, Blu-ray e DVD rivela i segreti più profondi dietro l’epica sontuosa e carica di meraviglie.

Un’antica principessa (Sofia Boutella, Star Trek Beyond, Kingsman: Secret Service), il cui destino le fu ingiustamente sottratto e che tutti pensavano sepolta al sicuro nelle profondità del deserto, viene risvegliata ai nostri giorni. La sua malevolenza è cresciuta nei millenni e con essa arriva un terrore che sfida l’umana comprensione. Dalle sabbie del Medio Oriente alla Londra contemporanea, LA MUMMIA è un mix di meraviglia, brividi ed immaginazione.

La Mummia recensione del film con Tom Cruise

Il più recente film d’azione del regista e produttore Alex Kurtzman (Star Trek: Into DarknessNow You See Me) e il produttore Chris Morgan (Fast & Furious franchise), LA MUMMIA ha tra i suoi protagonisti anche il premio Oscar Russell Crowe (Il GladiatoreA Beautiful Mind), Jake Johnson (Jurassic WorldNew Girl), Annabelle Wallis (King Arthur: Il Potere della SpadaPeaky Blinders) e Courtney B. Vance (American Crime Story: The People v. O.J. SimpsonTerminator Genisys).

 

La Mummia: c’è un collegamento con la trilogia con Brendan Fraser?

I fan de La Mummia con Brendan Fraser e Rachel Weisz saranno felici di sapere che la trilogia scritta da Stephen Sommers potrebbe indirettamente far parte del Dark Universe.

Sebbene il Dark Universe si basi pesantemente sui classici monster movie prodotti da Universal negli anni ’30, la storia de La Mummia è ormai meglio nota per il remake diretto da Stephen Sommers nel 1999. Considerato uno dei blockbuster di maggior successo degli ultimi vent’anni, i film con Brendan Fraser hanno ottenuto il favore dalla critica per il loro divertente mix di azione, horror e personaggi avventurosi e gradevoli.

Leggi la nostra recensione de La Mummia

Nonostante l’ultima versione de La Mummia sia ambientata ai giorni nostri e prenda una direzione completamente differente rispetto a quella di Sommers, pare che il regista Alex Kurtzman abbia aggiunto alcuni easter egg direttamente collegati alla trilogia con Fraser. Un esempio è un libro dorato trovato casualmente da Jenny Halsey (Annabelle Wallis): il tomo è, in realtà, il Libro di Amun-Ra, un oggetto mitologico introdotto nella versione de La Mummia del 1999 e creduto perso in La Mummia – Il Ritorno. Forse Alex Kurtzman sta cercando di dirci qualcosa di più sul Dark Universe prodotto da Universal?

Sebbene possano sembrare pure speculazioni, non è impossibile che Universal colleghi indirettamente la trilogia con Fraser con il suo nuovo Dark Universe: basterebbe non contraddire le vicende e i fatti mostrati nei film precedenti. In effetti, il libro di Amun-Ra non è stato mai distrutto, bensì perduto, e questo sembra confermare la teoria che le due versioni de La Mummia (quella del 1999 e del 2017) siano interconnesse.

La mossa di Kurtzman potrebbe scaturire l’interesse dei fan della trilogia con Fraser e, se l’espediente dovesse funzionare, potrebbe essere efficacemente utilizzato in altri film del Dark Universe.

Kurtzman stesso ha parlato di questo easter egg in un’intervista a Digital Spy:

“Bisogna rendere omaggio a tutto ciò che c’è stato prima. Ho solo rispetto per tutti i film che sono stati fatti e per i cineasti che li hanno realizzati. Negarne l’esistenza in qualsiasi modo sarebbe incredibilmente scortese. Quindi, tutti questi film fanno parte della storia dei mostri Universal e quindi ho pensato che, invece di dire che non sono ‘canone’, diciamo ‘No, sono canonici; li stiamo solo portando in un’altra direzione’.”

La mummia: Brendan Fraser ha rischiato di soffocare sul set del film

0

Uno degli attori del momento, Brendan Fraser, candidato al premio Oscar grazie alla sua interpretazione in The Whale, ha recentemente raccontato di uno spaventoso incidente avvenuto sul set di La mummia. Rilasciato nel 1999, il celebre film d’avventura aveva per protagonista Rick O’Connell, un avventuriero che affronta una mummia risvegliatasi da un sonno millenario e determinata ora a ricongiungersi con il suo amore perduto da tempo. Il film, che è stato un successo straordinario e in seguito al quale sono stati realizzati due sequel diretti, ha rappresentato una sfida fisica su più fronti per Fraser, il quale ha anche rischiato di morire soffocato sul set.

In una recente intervista, Fraser ha infatti ricordato un particolare incidente avvenuto su quel set e che lo ha portato ad essere asfissiato fino all’incoscienza. Questo è avvenuto durante le riprese della sequenza dell’impiccagione, quando la persona incaricata di tenere la corda non ha retto quest’ultima a sufficienza. “Sono stato soffocato accidentalmente. Stephen, il regista, mi disse che non avevo reso abbastanza l’effetto dell’essere strozzato e voleva girarne un’altra. Quindi il tizio che teneva la corda l’ha alzata ancor di più e io sono rimasto bloccato, senza poter poggiare i piedi a terra”. 

Lui tirava in alto e io andavo in basso. Ad un certo punto si è fatto tutto scuro e quando mi sono risvegliato il mondo era di traverso e c’era della ghiaia nei miei denti e tutti erano davvero silenziosi.” L’attore ha poi anche raccontato che non appena ebbe ripreso conoscenza, la prima cosa che gli venne detta è stata “Congratulazioni, sei nel club – la stessa cosa è successa a Mel Gibson in Braveheart”. Un brutto incidente, dunque, che non ha però impedito all’attore di portare a termine le riprese del film, con il quale si è poi definitivamente consacrato nell’ambiente Hollywoodiano.

Fonte: ScreenRant

La Mummia: Annabelle Wallis nel cast contro Tom Cruise

0

Mentre la produzione de La Mummia continua senza particolari problemi, arriva ora via Variety la notizia che l’attrice Annabelle Wallis, che fu Jane Seymour nella serie HBO The Tudors, è entrata a far parte del cast in un ruolo che probabilmente darà del filo da torcere al protagonista interpretato da Tom Cruise.

annabelle wallis la mummiaPossiamo quindi immaginare che il ruolo della Wallis sarà chiave nel procedimento che vedrà risuscitare la Mummia del titolo, che sarà interpretata da Sofia Boutella (Kingsman the Secret Service). I dettagli sulla storia sono ancora piuttosto scarsi, ma quello che sappiamo per adesso è che il film, remake del classico horror del 1932, sarà ambientato ai nostri giorni, a differenza della trilogia con Brendan Fraser, e che il personaggio di Cruise non sarà un archeologo ma un militare in pensione.

Alla regia ci sarà Alex Kurtzman, titolare dello sviluppo dell’Universo Condiviso dei Mostri Universal, e che la sceneggiatura è stata scritta da Jon Spaihts (Doctor Strange). Annabelle Wallis è nota per le serie tv Peaky Blinders e The Tudors. Il suo piùimportante ruolo sullo schermo è stato quello nell’horror Annabelle di James Wan e la vedremo in un piccolor uolo in The Grimsby Brothers con Sacha Baron Cohen e Mark Strong.

Tra le sue tante partecipazioni la ricordiamo in Nessuna Verità di Ridley Scott, in X-Men L’inizio in cui interpreta un piccolissimo ruolo di una ragazza avvicinata da Xavier al bar, e in Biancanere e il Cacciatore. La vedremo a breve in un piccolo ruolo nel King Arthur di Guy Ritchie.

La Mummia: anche Jake Johnson nel cast

0
La Mummia: anche Jake Johnson nel cast

Dopo Annabelle Wallis, ecco una nuova aggiunta ufficiale al cast de La Mummia. Si tratta di Jake Johnson, attore visto in Jurassic World e interprete di Nick Miller in New Girl.

La Mummia Jake JohnsonThe Hollywood Reporter riferisce che Johnson interpreterà uno dei membri della squadra di militari capitanata presumibilmente dal personaggio di Tom Cruise.

I dettagli sulla storia sono ancora piuttosto scarsi, ma quello che sappiamo per adesso è che il film, remake del classico horror del 1932, sarà ambientato ai nostri giorni, a differenza della trilogia con Brendan Fraser, e che il personaggio di Cruise non sarà un archeologo ma un militare in pensione.

Alla regia ci sarà Alex Kurtzman, titolare dello sviluppo dell’Universo Condiviso dei Mostri Universal, e che la sceneggiatura è stata scritta da Jon Spaihts (Doctor Strange).

Nel cast del film Tom Cruise, Sofia Boutella, Annabelle Wallis e Jake Johnson.

Fonte: CBM

La Mummia: Alex Kurtzman sul reboot

0
La Mummia: Alex Kurtzman sul reboot

L’idea di un reboot de La Mummia non è ancora tramontata, nonostante non se ne parli da tempo, ed a riportare in auge l’argomento ci ha pensato il regista designato al rilancio della saga: Alex Kurtzman.

In una recente intervista, infatti, Kurtzman non solo ha svelato alcuni dettagli di quello che sarà il nuovo inizio della saga, ma ha anche lasciato intendere che La Mummia segnerà un primo passo verso un universo unico in cui collideranno le storyline delle future pellicole dedicate ai Mostri Classici di Hollywood.

“Ho avuto la fortuna di scrivere e produrre un sacco di questi film. Ho passato molto tempo con registi che sono stati così disponibili da permettermi di sedere al loro fianco. Li ho guardati fare le loro cose ed ho imparato molto. Credo che non si finisca mai di imparare, specialmente da persone che sono così eccezionali, dunque mi sento pronto. Mi sento davvero pronto e la Universal è stata incredibile nel supportare il nostro Universo di Mostri, dunque sono felice di avere persone così fantastiche intorno a me che ci aiuteranno a lanciarlo. Il mio partner in questo universo è Chris Morgan, non avrei potuto avere nessuno di migliore in quanto si tratta di qualcuno che comprende i grandi film ed i grandi franchise.”

In merito a questo universo esteso ha annunciato che ne La Mummia potremo incontrare anche ulteriori mostri ed ha aggiunto che nonostante non sia collegato a Dracula Untold quello in questione è un argomento oggetto di discussione.

Circa invece le ambientazioni del film ha sottolineato che sarà ambientato in epoca moderna, sottolineando che:

“Sarà interessante capire come convincere il pubblico che un mostro così antico possa esistere ai giorni d’oggi.”

Fonte: Comic Book Movie

La Mummia, posticipata la data d’uscita del reboot

0
La Mummia, posticipata la data d’uscita del reboot

La Mummia rebootLa data di uscita al cinema per il reboot de La Mummia è stata posticipata di due mesi in modo tale da essere distante da un altro film, The Huntsman  lo spin off di Biancaneve e il Cacciatore, previsto per aprile 2016 (leggi qui).

Adesso il film uscirà il 24 giugno 2016, a distanza appunto di due mesi dal film The Huntsman che vedrà protagonista Chris Hemsworth.

LEGGI ANCHE:

La Mummia reboot: Andres Muschietti lascia la regia!

La mummia Len Wiseman abbandona il reboot

La Mummia – La tomba dell’Imperatore Dragone: la storia vera dietro il film

La Mummia – La tomba dell’Imperatore Dragone è il terzo capitolo della celebre saga avventurosa iniziata nel 1999 con La Mummia e proseguita nel 2001 con La Mummia – Il ritorno. Diretto da Rob Cohen, il film abbandona le sabbie egiziane per spostarsi nell’antica Cina, offrendo al pubblico una nuova ambientazione, nuove leggende e una mummia dal volto completamente diverso. Brendan Fraser torna nei panni dell’intrepido Rick O’Connell, mentre il personaggio di Evelyn ha il volto di Maria Bello, che sostituisce Rachel Weisz. Con un tono ancora più spettacolare e azioni mozzafiato, il film tenta di rinnovare la formula mantenendo lo spirito di avventura classico che ha reso la saga un cult del cinema popolare.

Uno degli elementi più interessanti del film è il modo in cui fonde elementi fantastici con leggende e figure realmente esistite della cultura cinese. La mummia questa volta è quella dell’Imperatore Qin Shi Huang, interpretato da Jet Li, sovrano bramoso di potere che, dopo aver conquistato buona parte del mondo conosciuto, viene maledetto insieme al suo esercito da una potente strega (Michelle Yeoh). L’introduzione del figlio di Rick ed Evelyn come nuovo protagonista d’azione mostra inoltre la volontà di dare un respiro più generazionale alla saga, anche se i cambiamenti non sono stati accolti in maniera unanime dai fan della prima ora.

Nel corso di questo approfondimento, si andrà ad analizzare in particolare quanto di vero ci sia dietro alla figura dell’Imperatore Dragone e in che modo il film prenda ispirazione dalla reale storia dell’Imperatore Qin Shi Huang, noto per aver unificato la Cina e per essere stato sepolto con il celebre esercito di terracotta. Sebbene il film prenda molte libertà narrative e inserisca elementi completamente fantastici, il contesto storico e archeologico che lo ispira è affascinante e merita un’analisi più attenta.

La mummia - La tomba dell'Imperatore Dragone
© 2008 – Universal Studios

La trama di La Mummia – La tomba dell’Imperatore Dragone

Il film si apre nell’antica Cina del III secolo a.C. Qui l’imperatore Qin shi Huang, un signore della guerra brutale e tirannico servito da un esercito di diecimila guerrieri, ricorre alla magia dei signori dell’occulto per ampliare i suoi domini. All’ambizioso e spietato Han vengono però concessi i poteri elementali, mentre il tiranno brama l’immortalità ad ogni costo. Per questo invia suoi due fedelissimi a cercare la maga Yuan che pare conosca il segreto della vita eterna. Purtroppo per lui la sua crudeltà sarà anche la sua rovina, la maga cercherà di fermarlo e lancerà una maledizione su Huang che sarà tramutato in una statua di terracotta insieme al suo esercito.

Duemila anni dopo, nel 1946, Rick ed Evelyn O’Connell si sono ritirati nell’Oxfordshire e hanno abbandonato i loro avventurosi viaggi in Egitto, che Evelyn ha poi raccontato in due romanzi di grande successo. La mancanza di adrenalina e di un soggetto per il terzo libro di Evelyn però si farà presto sentire, portando i coniugi O’Connell ad accettare un’ultima missione. Questa prevede lo scortare un prezioso manufatto sino a Shangai per restituirlo alle autorità cinesi. Qui scopriranno però che Alex, il loro figlio, ha involontariamente risvegliato la mummia dell’Imperatore Dragone e con lui anche il suo esercito. Fermarli prima che invadano il mondo intero sarà un’impresa quantomai disperata.

La storia vera a cui ispira il film

Il film La Mummia – La tomba dell’Imperatore Dragone si ispira a una delle figure storiche più affascinanti della Cina antica: Qin Shi Huangdi, il primo imperatore dell’impero unificato cinese. Nato nel 259 a.C., salì al trono a soli 13 anni come re dello stato di Qin, ma fu solo nel 221 a.C. che, dopo aver conquistato tutti gli altri regni rivali, si proclamò Imperatore della Cina. La sua ascesa segnò la fine del periodo degli Stati Combattenti e l’inizio di una nuova era sotto un governo centralizzato. Qin Shi Huangdi fu un riformatore ambizioso, promotore della standardizzazione della scrittura, delle monete e delle unità di misura, ma anche un sovrano autoritario che reprimette duramente il dissenso e ordinò la distruzione di testi storici e filosofici non conformi alla sua visione.

L'Esercito di Terracotta in La Mummia - La tomba dell'Imperatore Dragone
L’Esercito di Terracotta in La Mummia – La tomba dell’Imperatore Dragone © 2008 – Universal Studios

Il progetto più celebre legato alla figura dell’imperatore è senza dubbio la costruzione del suo imponente mausoleo nei pressi dell’attuale Xi’an, nella provincia dello Shaanxi. Secondo le cronache antiche, l’edificazione della tomba iniziò non appena Qin salì al trono e coinvolse centinaia di migliaia di lavoratori per decenni. Al suo interno, si dice che fosse stato ricreato un mondo sotterraneo in miniatura, completo di fiumi di mercurio e trappole per proteggere il sovrano anche nell’aldilà. Tuttavia, il cuore del mistero rimane il leggendario Esercito di Terracotta, scoperto casualmente nel 1974 da alcuni contadini intenti a scavare un pozzo.

L’Esercito di Terracotta è composto da oltre 8.000 statue a grandezza naturale tra guerrieri, arcieri, carri e cavalli, disposte in formazione militare e realizzate con un livello di dettaglio sorprendente. Ogni soldato ha tratti unici, come se fosse stato modellato a partire da una persona reale. Questo straordinario esercito non era solo simbolico, ma rappresentava la convinzione dell’imperatore di poter continuare a governare anche dopo la morte, difeso da una forza immortale. L’enorme complesso funerario, ancora oggi solo parzialmente esplorato, è considerato uno dei ritrovamenti archeologici più importanti del XX secolo.

Nel film, la figura di Qin Shi Huangdi viene invece trasformata in un sovrano assetato di potere e magia, maledetto per la sua brama di immortalità insieme al suo esercito, che viene così trasformato in terracotta. Sebbene la narrazione cinematografica prenda dunque molte libertà artistiche rispetto alla realtà riguardanti Qin Shi Huangdi, il mito dell’imperatore e del suo esercito sotterraneo continua ancora oggi esercitare un forte fascino, alimentando il confine tra storia, leggenda e fantasia.

La Mummia reboot: Andres Muschietti lascia la regia!

0
La Mummia reboot: Andres Muschietti lascia la regia!

La Mummia rebootArriva una seconda perdita per l’annunciato reboot del franchise de La Mummia. Infatti dopo Len Wiseman anche il suo sostituto, il regista Andres Muschietti noto per il film Mama, ha lasciato per divergenze creative con la produzione. Lo conferma il noto sito The Wrap, che rivela anche che i conflitti sono nati quando il regista ha cercato di introdurre un lato più oscuro nel film mentre la Universal vuole fare un film anche per famiglie.

Sceneggiato dallo sceneggiatore di Prometheus, La Mummia è un classico della Major della Universal, il cui primo film risale al 1932 e seguirono quattro sequel fino al 1944. Nel 1999 fu Stephen Sommers a dirigere un nuovo reboot che porto a due film di incredibile successo, La Mummia e La Mummia il ritorno che lanciarono anche l’attrice Rachel Weisz. L’ultimo film rilase al 2012 ed è il terzo capitolo meno noto della trilogia. Inoltre ci sono stati anche degli spin-off come Il Re Scorpione.

Ora a produrre il nuovo reboot ci saranno Sean Daniels, Alex Kurtzman e Roberto Orci. A differenza dei precedenti film il nuovo reboot sarà ambientato in epoca contemporanea.

La Mummia La tomba dell’imperatore dragone stasera in Tv

0
La Mummia La tomba dell’imperatore dragone stasera in Tv

La Mummia La tomba dell'imperatore dragone-in-tvSerata all’insegna del fantasy quella in programmazione su Italia 1, infatti, andrà in onda in prima serata La Mummia La tomba dell’imperatore dragone di Rob Cohen con Brendan Fraser, Maria Bello, John Hannah, Jet Li e Michelle Yeoh.

Trama: In un incipt ambientato nell’antica Cina scopriamo come L’imperatore Hang (Jet Li) , un signore della guerra brutale e tirannico servito da un esercito di diecimila guerrieri, ricorre alla magia dei signori dell’occulto per ampliare i suoi domini.

All’ambizioso e spietato Han saranno concessi i poteri elementali, ma il tiranno brama l’immortalità ad ogni costo e per questo invia suoi due fedelissimi a cercare la maga Yuan che pare conosca il segreto della vita eterna. Purtoppo per lui la sua crudeltà sarà anche la sua rovina, la maga cercherà di fermarlo e lancerà una maledizione su Han che sarà tramutato in una statua di terracotta insieme al suo esercito.

Duemila anni dopo, siamo nel 1946, Rick ed Evelyn O’Connell (Brendan Fraser e Maria Bello) si sono ritirati nell’Oxfordshire e hanno abbandonato i loro avventurosi viaggi che Evelyn ha raccontato in due romanzi di grande successo. La mancanza di adrenalina e di un soggetto per il terzo libro di Evelyn però si farà presto sentire e i coniugi O’Connell accetteranno un’ultima missione, scortare un prezioso manufatto sino a Shangai per restituirlo alle autorità cinesi.

Curiosità:

– La pellicola è il terzo capitolo della serie iniziata nel 1999 con “La mummia” e proseguita nel 2001 con “La mummia – Il ritorno”.

– La tomba dell’Imperatore Dragone, con i suoi guerrieri di terracotta, si ispira alla reale tomba del primo imperatore della dinastia Qin che si trova a Xi’an, in Cina.

– Brendan Fraser e John Hannah sono gli unici attori ad apparire in tutti e tre i film della serie.

– Brendan Fraser, che interpreta Rick, è nato nel 1968. Maria Bello che interpreta Evelyn, è nata nel 1967. Luke Ford, che interpreta il figlio Alex, è nato nel 1981, il che lo rende 13 anni più giovane di Fraser e 14 anni più giovane della Bello.

– Il piccolo dispositivo che attiva una trappola, facendo cadere una biglia di bronzo dalla bocca di un drago alla bocca di una rana, si ispira ad un antico strumento in grado di prevedere la direzione di un terremoto in arrivo. E’ considerato il primo sismografo.

– Le trappole con balestre nella scena della tomba si basano su vere trappole. Secondo gli archeologi cinesi, lo scavo dell’Esercito di Terracotta ha richiesto in parte così tanto tempo perché il sito era pieno di trappole simili.

– Questo film segna il debutto a Hollywood per l’artista marziale cinese Wu Jing (Jacky Wu), che ha un cameo all’inizio del film come uno degli assassini che hanno un combattimento breve, ma furioso con l’esperto di “Wu Shu” Jet Li.

La Mummia con Tom Cruise: prima clip italiana

0
La Mummia con Tom Cruise: prima clip italiana

La Universal ha diffuso la prima clip ufficiale di La Mummia, il reboot con protagonista Tom Cruise.

Tom Cruise sarà il protagonista della spettacolare e completamente rivisitata versione della leggenda che ha affascinato le culture di tutto il mondo sin dall’inizio dell’umantà: La Mummia (The Mummy).  Creduta sepolta in una cripta in profondità sotto un deserto che non perdona, la principessa Ahmanet (Sofia Boutella di Kingsman – Secret Service e Star Trek Beyond) il cui destino le è stato ingiustamente strappato via, si risveglia nei giorni nostri portando con se una malvagità cresciuta con lei nel corso dei millenni e terrori che sfidano la comprensione umana.

Dalle vaste sabbie del Medio Oriente fino ad arrivare a labirinti nascosti sotto un’odierna Londra, La Mummia (The Mummy) porta una sorprendente intensità e un mondo di meraviglie ed emozioni in una nuova e fantastica visione che inaugura un nuovo universo di dei e mostri.

Cruise sarà affiancato da un cast d’eccezione che comprende anche il premio Oscar Russell Crowe (Il Gladiatore), Annabelle Wallis (presente nel prossimo King Arthur e nella serie televisiva Peaky Blinders), Jake Johnson (Jurassic World) e Courtney B. Vance (della serie televisiva American Crime Story: The People V. O.J. Simpson).
Il team creativo di questo nuovo mix di azione e avventura è guidato dal regista / produttore Alex Kurtzman e dal produttore Chris Morgan, che hanno svolto un ruolo fondamentale nella crescita di alcune delle serie di maggior successo degli ultimi anni, con l’apporto di Kurtzman nella sceneggiatura e nella produzione di Transformers, Star Trek e la serie di Mission: Impossible, e le capacità di ingegnere narrativo Morgan in Fast & Furious come abbiamo potuto constatare dalla sua crescita esplosiva dal terzo capitolo della saga in poi. Sean Daniel, che ha prodotto la più recente trilogia de “La Mummia”, sarà anch’egli produttore al fianco di Kurtzman e Morgan.
 

La mummia – La tomba dell’Imperatore Dragone: recensione del film con Brendan Frazer

0

Arrivata La mummia – La tomba dell’Imperatore Dragone, terzo capitolo la saga moderna sui cacciatori di mummie più famosa del globo lascia l’amaro in bocca a tutti gli aficionados di Rick O’Connell e consorte.

Questo terzo episodio vede un ormai in pensione Rick O’Connell che cerca di adattarsi alla normalità della vita quotidiana, cercando di mettere da parte il suo spirito di avventura. La bella Evelyn, in questo episodio interpretata da Maria Bello che sostituisce la splendida Rachel Weisz, invece vive di ricordi, scrivendo romanzi che parlano delle sue avventure passate, e leggendoli in club per signore. A riportare nella vita dei coniugi annoiati un po’ di sale è Alex, il loro unico figlio, cresciuto con la stessa passione dei genitori per l’avventura e per i guai.

La mummia – La tomba dell’Imperatore Dragone, il film

Ricco di spunti narrativi, questo film promette assai più di quanto non mantenga. Infatti, pur basandosi su un’idea fondante buona, la scrittura del film lascia parecchio a desiderare. I personaggi non sono all’altezza dei due capitoli precedenti, né lo sforzo della Bello riesce nel suo intento. Molto brava nelle parti drammatiche, attrice di grande sensibilità, si trova a sostenere una parte che non le si addice, sia perché la Evelyn O’Connell della Weisz era più altezzosa e raffinata, meglio accostandosi così al carattere ruvido del suo partner maschile, sia perché la scrittura non le è stata d’aiuto rendendola più che ironica, a tratti ridicola.

Michelle Yeoh in La mummia - La tomba dell'Imperatore Dragone (2008)
© 2008 – Universal Studios

Anche l’eroe protagonista, un Brendan Frazer/Rick O’Connell leggermente sottotono, non stupisce né colpisce come in passato, ancora una volta a causa di una storia scritta approssimativamente. Oltre alla conferma del divertente personaggio di John Hannah, ancora una volta nei panni dell’imbranato Jonathan Carnahan, che a dispetto dell’andamento globale resta una figura godibile e demenziale quanto basta, le new entry non sono da considerarsi di grande rilievo, fatta eccezione ovviamente per i Michelle Yeoh, una delle regine del cinema orientale, e per Jet Li, perfido Imperatore Dragone.

La storia d’amore tra il giovane Alex(Luke Ford) e la bella figlia immortale (Isabella Leong) della sacerdotessa/strega, seppure suggerita sin dall’inizio, non è spiegata dagli eventi, e viene messa in scena senza una vera e propria causa scatenante. Inoltre, anche il contrasto generazionale, l’astio che c’è tra genitori e figli, non viene approfondito, pur essendo uno spunto interessante, un tema originale trattandosi di un film d’azione.

Jet Li in La mummia - La tomba dell'Imperatore Dragone (2008)
© 2008 – Universal Studios

E proprio l’azione sicuramente non manca. Seppure con una scrittura (di Alfred Gough e Miles Millar) lasciata quasi al caso, il film mantiene una sua godibilità estetica, essendo gli effetti speciali sapientemente utilizzati. Merito del talento del regista, Rob Cohen (The Fast and The Furious), per gli action-movies, che riesce a tenere l’attenzione desta anche con degli strumenti così poco affilati.

Stephen Sommers, regista e scrittore delle due pellicole precedenti, compare come produttore e c’è notizia di una sua sceneggiatura dal titolo La Mummia: la tomba dell’Imperatore Dragone non accreditata e datata 2001 (!).

La Mummia – La tomba dell’Imperatore Dragone: le curiosità sul film!

Uscito nel 1999 al cinema, il film La mummia si è imposto come un cult che riportava in auge una serie di mostri classici del cinema statunitense. Questo era infatti un remake dell’omonimo film del 1932, ma aggiornava la vicenda tanto nella narrazione quanto nei toni, avvalendosi di grandi effetti speciali. Dopo un primo sequel uscito nel 2001, bisognò attendere il 2008 prima di vedere il terzo capitolo della trilogia, che si concentrava però su una storia diversa rispetto ai precedenti due. Il film in questione è La Mummia – La tomba dell’Imperatore Dragone (qui la recensione), diretto da Rob Cohen e ambientato stavolta non in Egitto ma in antichi territori della Cina.

La vicenda è basata sul primo sovrano cinese, Qin Shi Huang, vissuto tra il 260 e il 210 a.C., e sull’esercito di soldati a protezione della sua tomba. Questa si trova a Xi’an, in Cina, ed ospita il vasto Esercito di Terracotta, la quale aveva lo scopo simbolico di proteggere il sovrano e servirlo anche nell’aldilà. Scoperta nel 1974, questa è oggi composta da circa ottomila guerrieri e suscita ancora molto mistero. Nel film, la storia di Qin e dell’esercito assume poi connotati soprannaturali, che implicano la mummificazione dell’armata e dell’imperatore, in attesa di poter tornare tra i vivi e conquistare il mondo.

Con un incasso di 403 milioni in tutto il mondo, il film si affermò come un buon seguito della serie, vantando in particolare una grande quantità di sbalorditivi effetti speciali. In seguito a questo, tuttavia, invece che un nuovo sequel è stato realizzato un reboot nel 2017 con Tom Cruise protagonista. Prima di intraprendere una visione del film del 2008, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

L'Esercito di Terracotta in La Mummia - La tomba dell'Imperatore Dragone
L’Esercito di Terracotta in La Mummia – La tomba dell’Imperatore Dragone © 2008 – Universal Studios

La trama di La Mummia – La tomba dell’Imperatore Dragone

Il film si apre nell’antica Cina del III secolo a.C. Qui l’imperatore Qin shi Huang, un signore della guerra brutale e tirannico servito da un esercito di diecimila guerrieri, ricorre alla magia dei signori dell’occulto per ampliare i suoi domini. All’ambizioso e spietato Han vengono però concessi i poteri elementali, mentre il tiranno brama l’immortalità ad ogni costo. Per questo invia suoi due fedelissimi a cercare la maga Yuan che pare conosca il segreto della vita eterna. Purtroppo per lui la sua crudeltà sarà anche la sua rovina, la maga cercherà di fermarlo e lancerà una maledizione su Huang che sarà tramutato in una statua di terracotta insieme al suo esercito.

Duemila anni dopo, nel 1946, Rick ed Evelyn O’Connell si sono ritirati nell’Oxfordshire e hanno abbandonato i loro avventurosi viaggi in Egitto, che Evelyn ha poi raccontato in due romanzi di grande successo. La mancanza di adrenalina e di un soggetto per il terzo libro di Evelyn però si farà presto sentire, portando i coniugi O’Connell ad accettare un’ultima missione. Questa prevede lo scortare un prezioso manufatto sino a Shangai per restituirlo alle autorità cinesi. Qui scopriranno però che Alex, il loro figlio, ha involontariamente risvegliato la mummia dell’Imperatore Dragone e con lui anche il suo esercito. Fermarli prima che invadano il mondo intero sarà un’impresa quantomai disperata.
La mummia - La tomba dell'Imperatore Dragone cast

Curiosità sul cast del film

Per dar vita al nuovo film della trilogia era importantissimo avere lo stesso carismatico protagonista dei due precedenti capitoli. L’attore Brendan Fraser, divenuto celebre proprio grazie ai film de La mummia, accettò così di partecipare al progetto del terzo film, interessato a dar vita ad una versione più matura di Rick O’Connell. Per lui fu infatti importante evidenziare le differenze che intercorrono tra il personaggio visto nei primi due film e quello che si ritrova ora nel terzo. Accanto a lui, torna nei panni del simpatico Jonathan Carnahan l’attore John Hannah, a sua volta divenuto celebre proprio grazie a questa trilogia. I due sono infatti gli unici attori ad aver recitato in tutti e tre i film. Nei panni di Alex, il figlio dei due protagonisti, vi è invece l’attore Luke Ford.

Nei panni di Evelyn O’Connell, moglie di Rick, vi è invece l’attrice Maria Bello, che sostituisce la premio Oscar Rachel Weisz. Quest’ultima, che aveva interpretato il personaggio nei primi due film, si disse impossibilitata a partecipare per via di altri impegni cinematografici. La Bello, naturalmente bionda, dovette tingersi i capelli di castano per poter assomigliare al personaggio come ormai noto.  Nei panni dello spietato imperatore Qin Shi Huang vi è invece il noto attore cinese Jet Li, celebre per la sua maestria nelle arti marziali. L’attore, tuttavia, per motivi di tempo non poté interpretare tutte le scene del personaggio. Per questo motivo, nel presente in cui appare come mummia è spesso sostituito da una controfigura, nascosta poi dagli effetti speciali.

Il trailer di La mummia – La tomba dell’Imperatore Dragone e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. La mummia – La tomba dell’Imperatore Dragone è infatti disponibile nel catalogo di Apple iTunes e Amazon Prime Video. Per vederlo, basterà noleggiare il singolo film, avendo così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 5 ottobre alle ore 21:00 sul canale 20 Mediaset.

Fonte: IMDb

La Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro incontra Bertolucci

0

La 47a Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro, conclusasi pochi giorni fa, ha dato l’opportunità alla città e ai tanti cinefili interessati, di assistere a uno degli appuntamenti più speciali e istruttivi del Festival: l’incontro con il regista Bernardo Bertolucci. L’evento, che si è svolto sabato 25 giugno, nella cornice del Teatro Sperimentale di Pesaro, ha visto come conduttori due grandi teorici del cinema, nonché storici fondatori del Festival del Cinema di Pesaro, Bruno Torri e Adriano Aprà.

La Mostra dei Film DreamWorks: Sogni, Magia e Avventure a Roma

La Mostra dei Film DreamWorks: Sogni, Magia e Avventure a Roma

Il team di Art Ludique-Le Musée, in collaborazione con DreamWorks Animation e Universal Pictures International Italy, annunciano «La Mostra dei Film DreamWorks: Sogni, Magia e Avventure» a Roma dal 24 Settembre al 29 Ottobre presso L’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone.

La mostra organizzata da Universal Pictures International Italy è realizzata con il patrocinio del Comune di Roma Assessorato ai Grandi Eventi, Sport, Turismo e Moda in collaborazione con Fondazione Musica per Roma. Cultural Partner Alice nella città e Festa del Cinema di Roma, media partner Radio Dimensione Suono Soft. L’ingresso alla mostra sarà gratuito su prenotazione. Per info e prenotazioni www.auditorium.it

Il prestigioso studio DreamWorks Animation, fondato da Steven Spielberg,  Jeffrey Katzenberg e David Geffen, ha aperto le porte al team del museo Art Ludique, con l’obiettivo di selezionare, in collaborazione con gli artisti dello studio, le opere più straordinarie e rappresentative. Nel percorso della mostra i visitatori scopriranno lo spirito unico che caratterizza alcuni dei grandi capolavori dello studio, e le specificità che ne definiscono la personalità.

Lo studio DreamWorks, di cui fanno parte molti artisti cosmopoliti, ha prodotto molti film che costituiscono un vero e proprio «tour mondiale dell’animazione» (Il principe d’Egitto, Madagascar, Kung Fu Panda, Il piccolo yeti, etc.). Altra caratteristica dello studio è quella di avere uno stile artistico senza limiti, che non utilizza né ricette né formule, ma si serve piuttosto di tutti gli stili possibili, che mette al servizio della storia e della narrazione.

È grazie a questo che lo studio ha saputo reinterpretare racconti e leggende del passato in modo umoristico e poetico e al tempo stesso è stato in grado di dar vita a fiabe contemporanee. La mostra esporrà più di 300 opere selezionate in collaborazione con gli artisti della DreamWorks Animation studio.

Oltre alle illustrazioni storiche dello studio il pubblico potrò ammirare esclusivi dipinti digitali dalle produzioni più recenti della DreamWorks, tra cui la ricerca per i film Spirit – Il Ribelle, Baby Boss 2, Troppo Cattivi, Ruby Gillman – La ragazza con i tentacoli e molti lavori colorati e impattanti, sviluppati per Il gatto con gli stivali 2 – L’ultimo desiderio e una grande selezione di opere esclusive di Trolls 3 – tutti insieme, alcuni di questi anche in formato gigante!

La mostra sarà arricchita anche da delle interviste esclusive con i creatori di Trolls 3 – tutti insieme, tra cui il regista Walt Dohn, il co regista Tim Heitz e produttrice Gina Shay, ripresi presso lo studio della DreamWorks a Glendale unicamente per la mostra di Roma. Trolls 3 – tutti insieme, il terzo capitolo della saga diretto da Walt Dohrn verrà presentato in anteprima ad Alice nella città   in occasione della prossima edizione che si svolgerà tra il 18 e il 29 ottobre. Il film a cui prestano le voci nella versione originale Justin Timberlake (Branch) e Anna Kendrick (Poppy) sarà doppiato nella versione italiana da Stash e Lodovica Comello.

A completare il percorso espositivo saranno presenti anche opere dei film DreamWorks sin dalla sua creazione nel 1994, un itinerario che racconta la storia dello studio, da Il principe d’Egitto, Z la formica e chiaramente Shrek, il primo film a vincere per lo studio un Oscar per animazione del 2002. A seguire visitatori potranno ammirare la diversità dei prodotti DreamWorks, gli stili diversi e creatività che spazia da Bee Movie a Baby Boss a Megamind a I Croods e Ruby Gillman – La ragazza con i tentacoli.

Il pubblico scoprirà il lavoro magnifico di ricerca, creazione e immaginazione usata per reinventare storie e leggende, e lo sviluppo di nuovi racconti: Le 5 leggende, Dragon Trainer, Troppo Cattivi, Il gatto con gli stivali e Trolls. Pezzi eccezionali conquisteranno il pubblico dei film e chi apprezza opere originali potrà vedere disegni unici, tra cui uno story board in matita per il film Shrek e spettacolari disegni con lo sviluppo del personaggio di Po in Kung Fu Panda, oltre ai meravigliosi draghi dalla serie di Dragon Trainer.

Art Ludique – Le Musée

Il Museo è stato ideato e progettato nel 2013 da Jean-Jacques Launier e dalla moglie Diane, rispettivamente Presidente e Direttore generale. Il museo ha presentato le mostre “Pixar, 25 ans d’animation” e “L’Art des Super-Héros Marvel”, che si posizionano nella top 15 delle mostre più viste in Francia nel 2014; e ancora, “Dessins du studio Ghibli: les secrets du layout pour comprendre l’animation de Takahata et Miyazaki”, “Aardman, l’Art qui prend forme”, “L’Art dans le jeu vidéo”, “L’Art de Blue Sky”, “L’Art des Studios d’Animation Walt Disney, le mouvement par nature” e “L’Art de DC, L’Aube des Super Héros”.

Jean-Jacques e Diane Launier hanno inoltre fondato a Parigi, nel 2003, la galleria Arludik, la prima al mondo a esporre e vendere disegni originali di fumetti, videogiochi, manga, film d’animazione e cinema.

I due sono inoltre gli ideatori e gli organizzatori della mostra “Miyazaki-Moebius”, allestita nel 2005 al Museo della zecca di Parigi, e di numerose altre mostre come “L’Âge de Glace” a La Baule, “L’Art de John Howe” su Il Signore degli Anelli, “Hommage à Toy Story” ad Angoulême e “L’Art de Moi Moche et Méchant” ad Annecy.

Jean-Jacques Launier è autore del romanzo La Mémoire de L’Âme: ogni pagina è illustrata con un disegno di Moebius (Anne Carrière-Stardom); Launier è inoltre co-autore del libro Art Ludique (Sonatine éditions). Nel 2016 è stato nominato Cavaliere dell’Ordine delle Arti e delle Lettere.

Universal Pictures International

Universal Pictures è una società di intrattenimento leader a livello mondiale con una presenza forte e diversificata nella produzione e nella distribuzione di film.

Universal Pictures International Italy commercializza e distribuisce direttamente i film tramite i propri uffici a Roma, promuovendo campagne e strategie di lancio dei prodotti che rispondono alla cultura e alle tendenze del territorio. Universal Pictures fa parte di NBCUniversal, una delle principali aziende leader nel mondo dei media e dell’intrattenimento per quanto riguarda lo sviluppo, la produzione ed il marketing dello spettacolo, delle notizie e dell’informazione per un pubblico globale.

NBC Universal detiene e gestisce un pregevole portfolio di canali votati all’informazione e all’intrattenimento, una casa cinematografica, importanti attività di produzione televisiva, il principale gruppo di emittenti televisive, e parchi a tema di fama mondiale.

NBC Universal è una controllata di Comcast Corporation.

La mossa del pinguino: recensione del film con Edoardo Leo

La mossa del pinguino: recensione del film con Edoardo Leo

Arriva nelle sale italiane il primo film da regista di Claudio Amendola, La mossa del pinguino, film che vede protagonisti un cast d’eccezione composto da Edoardo Leo, Ricky Memphis, Antonello Fassari e Ennio Fantastichini.

In La mossa del pinguino Bruno (Edoardo Leo) e Salvatore (Ricky Memphis) sono amici e precari, uno sotto sfratto, l’altro col padre malato a carico. Bruno è un Peter Pan inconcludente e un po’ folle, amante delle imprese impossibili. Salvatore lo asseconda per amicizia. Così pensano di mettere su una squadra di curling e partecipare alle Olimpiadi invernali, convinti che sia facile, sognando di vincere e magari arricchirsi. Neno (Antonello Fassari) e Ottavio (Ennio Fantastichini) – un biscazziere mago del biliardo e un rigoroso vigile pensionato, patito di bocce, entrambi senza nulla da perdere – sono i compagni ideali. Quest’avventura rimette tutti in gioco.

La mossa del pinguino: il film

Per il suo esordio da regista Claudio Amendola punta sul sicuro: squadra collaudata di amici (con il fratello Giorgio H. Federici alle musiche e la figlia Alessia interprete). Non fa il passo più lungo della gamba, ma ciò che ci si aspetta. Parla di sport come passione e come modo per avvicinare le persone, di amicizia e legami affettivi, di vita quotidiana nella periferia romana con gioie, dolori, sogni.

La trama di La mossa del pinguino sta tra originalità – lo sport poco noto del curling, in cui si fa scivolare una pietra sul ghiaccio aiutandosi con delle “scopette”; la follia del sogno olimpico – e prevedibilità – Leo come bambinone precario che architetta un modo per “svoltare”, lo sviluppo che non riserva grosse sorprese.  Certe dinamiche ne riecheggiano altre (il personaggio di Neno ha un’umanità più simile a quella di Cesare Cesaroni che alla crudeltà di un ex strozzino, Memphis e Fiorentini tornano ad essere padre e figlio).

A dispetto di un titolo non felicissimo, La mossa del pinguino funziona. Funziona perché è una  commedia onesta, con un cast affiatato, dai perfetti tempi comici, ma anche capace di dare corpo a momenti di amaro realismo – l’ormai nota bravura di  Memphis, Fassari e Leo, per non dire di Inaudi e Fantastichini – credibilissimo anche nei panni del burbero vigile burino e zoppo. Notevole anche la disinvoltura del piccolo Damiano De Laurentiis, già ne La nostra vita. La sceneggiatura – di Amendola e Leo con Michele Alberico e Giulio Di Martino – ha un buon ritmo e una scrittura efficace. Si ride per la classica comicità di situazione, sfruttata nella giusta misura. Ma il film ha anche un’anima più seria, mostra la realtà senza ipocrisie né vittimismi, con le sue durezze. C’è abilità nel fotografare certi nodi, certe solitudini, certi tabù come quello della vecchiaia e della morte. Un’attitudine da classica commedia all’italiana che riesce ad avvicinare lo spettatore e creare empatia, al di là della semplice risata.

Dunque un lavoro che non stupisce con effetti speciali, ma rientra nei canoni della commedia italiana che vive di luoghi e storie quotidiane, per chi non ama le  commedie patinate.

La Mossa del pinguino Trailer del film di Claudio Amendola

0
La Mossa del pinguino Trailer del film di Claudio Amendola

Arriverà nelle sale il prossimo 6 marzo, La Mossa del pinguino, la pellicola prodotta da De Angelis Group e distribuita da Videa, che segna il debutto alla regia di Claudio Amendola con Edoardo Leo, Ricky Memphis, Ennio Fantastichini, Antonello Fassari, Francesca Inaudi.

[iframe width=”640″ height=”360″ src=”//www.youtube.com/embed/tMhhpoUMUs0?rel=0″ frameborder=”0″ allowfullscreen][/iframe]

La Mossa del PinguinoLA MOSSA DEL PINGUINO è il sogno olimpico di quattro uomini disagiati che scoprono per caso il gioco del curling e si convincono di poter partecipare alle Olimpiadi Invernali di Torino 2006 dove l’Italia, paese ospitante, avrà di diritto una squadra qualificata. S’ingegnano in allenamenti improbabili, trovano scappatoie alle regole, provocano gli avversari e finiscono per diventare campioni italiani, acquisendo così il diritto di partecipazione alle Olimpiadi. Per riuscirci dovranno però diventare uomini migliori. La loro è una storia di riscatto individuale e familiare, prima ancora che sociale. I toni sono quelli della commedia, il riferimento più vicino è senz’altro l’inglese “Full Monty” di Peter Cattaneo, pur mantenendo in modo forte la propria identità di commedia italiana.

Una storia talmente assurda che è addirittura vera! Rincorrere un sogno non è mai stato così divertente…

La mossa del pinguino Claudio Amendola presenta il suo esordio da regista

La Mossa del PinguinoIncontro stampa per La mossa del pinguino, con cui Claudio Amendola esordisce alla regia con tra sport, divertimento e problemi di ogni giorno, affiancato da un cast di amici (Edoardo Leo, Antonello Fassari, Ricky Memphis, Francesca Inaudi, Ennio Fantastichini).

Com’è nato il progetto?

Claudio Amendola:Edoardo sapeva che stavo cercando una storia con cui debuttare. Quando ha letto questo soggetto (di Michele Alberico, Giulio Di Martino e Andrea Natella ndr) l’ha trovato giusto per me. lo me ne sono subito innamorato: parlava di sogno, sport e amicizia, i temi che volevo affrontare. Abbiamo lavorato per renderlo più simile alla nostra idea di cinema”.

Edoardo Leo:Conosco il progetto dal 2005. Amavo il personaggio di Bruno e volevo qualcuno che mi dirigesse. Siccome è una storia delicata, di sport, d’amore, con elementi molto intimi, conoscendo il lato più “sentimentale” di Claudio, pensavo fosse la  persona giusta”. E a proposito dei film sui precari: “Oggi se ti propongono un film, è sempre la storia di un precario, ma noi spesso abbiamo trovato i film sui precari poco aderenti. C’era sempre un piagnucolare eccessivo, o il dramma. Volevamo raccontare dei disagiati, con molti problemi, ma non necessariamente infelici per questo”.

Come nasce il desiderio della regia?

C. A.:La parte tecnica di questo mestiere mi ha entusiasmato da subito. Gli anni davanti alla macchina da presa sono stati quasi un tirocinio per arrivare pronto a questo momento”.

Quanto c’è di vostro nei personaggi?

E. L.: “Volevo spiegare alle donne perché un uomo, se lo inviti a un matrimonio a 100 metri da casa non ci viene, ma se si deve alzare alle 4:30 per andare a giocare a calcetto il 3 gennaio, ci va. Il motivo è che abbiamo questa parte anche molto ingenua e per certi versi stupida, che però è una caratteristica di una generazione (quella mia e di Claudio). Quell’ingenuità ha in sé una poesia”.

Com’è stato dirigere degli amici?

C. A.:Proporre loro il film è stato un colpo gobbo. Neno l’ho scritto su Antonello. Ricky non poteva non partecipare al mio esordio, con lui ho fatto le cose più belle della mia carriera; poi volevo una perla nel cast e ho provato a chiedere a Ennio di partecipare”.

Un commento all’Oscar italiano

C. A.:Speriamo faccia molto bene al nostro cinema. Sono molto contento del riconoscimento. Ho amato al 50%  il film, ma capisco che sia un film che vince l’Oscar”.

Cosa vi è piaciuto del lavoro e dei vostri personaggi?

Ennio Fantastichini:Mi ha colpito l’idea dell’abbandonarsi a un sogno in un paese che sembra abbia rinunciato ai suoi, e una visione dello sport non prettamente competitiva. Poi, finalmente, nessuno vive in un loft di 400 mq, ma c’è un forte legame con la nostra attuale contingenza”.

Antonello Fassari:Il mio è uno di quei personaggi che una volta stavano nelle bische, tipico degli anni ’70, un sopravvissuto. La cosa  pesante del film è stato il curling, a cui siamo arrivati assolutamente impreparati”.

In sala dal 6 marzo in 200 copie.

La mossa del pinguino

La mossa del diavolo: trama, cast e curiosità sul film con Kim Basinger

Sono molti i film che affrontano l’eterna lotta tra Bene e Male attraverso la presenza di forze divine e infernali. Celebri titoli di questo filone del genere thriller/horror sono Rosemary’s Baby, L’esorcista, Il presagio o L’avvocato del diavolo o il più recente I segni del male. Tra questi si colloca anche La mossa del diavolo, film del 2000 diretto da Chuck Russell, regista divenuto noto grazie ad altri film di questo genere come Nightmare 3 – I guerrieri del sogno e Blob – Il fluido che uccide. Con questo suo ennesimo lungometraggio ha così confermato la propria predisposizione al genere, affrontando tematiche sempre ricche di fascino.

Per La mossa del diavolo egli si è affidato al romanzo Bless the Child, scritto da Cathy Cash Spellman. Realizzando una trasposizine di questo Russell ha così avuto modo di dar vita ad un’opera incentrata sulla natura della fede come anche sui peccati dell’uomo. Riflessioni che gli amanti del genere potranno trovare qui declinati in modi inaspettati, con una trama ricca di colpi di scena. Arricchito da un cast di celebri star di Hollywood, tra cui anche una premio Oscar come protagonista, il film non manca ancora oggi di generare un certo fascino.

Costato circa 65 milioni di dollari per via dei suoi numerosi effetti speciali, La mossa del diavolo non ottenne in realtà ottimi riscontri al momento della sua uscita. Negli anni è però diventato un vero e proprio scult, da recuperare se appassionati di questa tipologia di storie. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

La mossa del diavolo: la trama del film

Il film racconta la storia di Maggie O’Connor, un’infermiera newyorkese che vive una vita tranquilla e solitaria. Questa viene però stravolta nel momento in cui si imbatte in Cody, neonata che sua sorella Jenna le ha lasciato prima di scappare via senza spiegazioni. Maggie deciderà allora di crescere la bambina nella speranza che un giorno possa ricongiungersi con la madre. Con il passare degli anni, la donna si affeziona sempre di più alla bambina e la tratta come se fosse proprio sua figlia. Sei anni dopo, la sorella Jenna torna nella vita di Maggie insieme al marito Eric Stark, il capo di una nota setta satanica che ufficialmente aiuta chi si trova in difficoltà.

Senza troppe spiegazioni, i due sono intenzionati a prendere Cody e portarla via con sé. Maggie, intuendo qualcosa di malvagio nelle loro azioni, specialmente per via dell’attività di Eric, decide di opporsi. Le sue proteste però potranno poco contro i due, che riusciranno a rapire la bambina. Nel disperato tentativo di ritrovarla prima che le accada qualcosa, Maggie inizia un’indagine insieme all’agente dell’FBI John Travis. Ben presto, la donna scoprirà il motivo del rapimento, come anche gli straordinari poteri racchiusi in Cody, la quale si rivela non essere una comune bambina.

La mossa del diavolo cast

La mossa del diavolo: il cast del film

Ad interpretare il personaggio di Maggie O’Connor vi è l’attrice Kim Basinger, premio Oscar per il film L.A. Confidential. Originariamente il personaggio da lei interpretato era pensato per essere la nonna di Cody. Dal momento che nella realtà la Basinger aveva però una bambina più o meno coetanea di quella presente nel film, fu ritenuta troppo giovane per essere una nonna. Il personaggio venne così riscritto per essere la sorella della madre di Cody. L’attrice si disse particolarmente attratta dal ruolo e dal film, specialmente per via delle sue tematiche. Non avendo mai recitato in un film di questo genere, inoltre, fu ulteriormente invogliata a partecipare al progetto.

Accanto a lei, nei panni di Cody, si ritrova l’attrice Holliston Coleman. Oggi nota per la serie Medium, questa aveva all’epoca del film recitato solo in un precedente lungometraggio. Grazie a questo fu notata e scelta per la parte della misteriosa bambina. Nei panni del malvagio Eric Stark si ritrova invece l’attore Rufus Sewell, oggi noto per essere stato John Smith nella serie L’uomo nell’alto castello. Nei panni di Jenna, madre di Cody, vi è l’attrice Angela Bettis, mentre Christina Ricci interpreta Cheri Post, una giovane ragazza tossicodipendente che fornirà a Maggie preziosi indizi. Jimmy Smith, infine, è l’agente John Travis. L’attore è in particolare noto per aver interpretato Bail Organa nella trilogia prequel di Star Wars.

La mossa del diavolo: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di La mossa del diavolo grazie alla sua presenza su una delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nel catalogo di Infinity. Su questa si avrà modo di guardare il film in totale comodità e al meglio della qualità video. In alternativa si potrà guardare il film in diretta streaming, gratuitamente, su Mediaset Play, nella pagina dedicata alle dirette. Il film sarà infatti disponibile gratuitamente on-demand su Mediaset Play dopo la messa in onda, prevista per sabato 27 febbraio alle ore 21:00 sul canale Iris.

Fonte: IMDb

La Mosca: recensione del fim di David Cronenberg

La Mosca: recensione del fim di David Cronenberg

La Mosca è il film cult del 1986 di David Croneneberg con protagonisti nel cast Jeff Goldblum e Geena Davis.

Nel 1986 David Cronenberg realizza un remake di un classico del genere horror contaminato da venature fantascientifiche, L’esperimento del dottor K portato al cinema da K.Neumann nel 1958 e interpretato magistralmente da un inquietante Vincent Price.

La pellicola girata nel XX secolo si intitola La mosca e ricalca in parte la trama dell’originale: un brillante genetista di fama mondiale, Seth Brundle (interpretato da un titanico Jeff Goldblum) costruisce una macchina per il teletrasporto in grado di cambiare per sempre la percezione che gli esseri umani hanno delle coordinate spazio-temporali; ma il rivoluzionario marchingegno infernale mostra qualche “piccolo” difetto nel teletrasporto degli esseri viventi.

Dopo un primo, eclatante, successo (su un povero babbuino!)  la sicurezza di Seth cresce, ma in maniera inversamente proporzionale rispetto alla storia con la giornalista Veronica (Geena Davis), della quale è geloso. Ubriaco e fuori di sé, tenta di teletrasportarsi da lei introducendosi nella cabina, ma con lui si introduce nell’abitacolo anche una mosca. Pian piano Seth scopre di essere diventato più forte, resistente e disgustoso: comincia a decomporsi, perde intere parti del corpo e frammenti di pelle, si deforma, in definitiva comincia a trasformarsi in qualcosa di… “altro”, in una mosca.

La mosca mostra tutto il gusto gore cronenberghiano per gli eccessi che indugiano nelle deformazioni fisiche e psichiche, collocando di diritto l’opera nel filone del body horror, uno dei tanti sottogeneri dell’horror-splatter che vede un’attenzione perversa proprio per le deformità fisiche del corpo umano, seguendo con occhio clinico le sue metamorfosi, i suoi cambiamenti, i suoi smembramenti. Spesso questo genere si accompagna a un gusto grottesco e iperrealista condito però da una discreta dose di sottile e caustica ironia provocatoriamente disgustosa, erede del tocco di quei registi, si veda Sam Raimi, che ne hanno fatto una loro cifra stilistica.

La Mosca, oltre ad essere un delirante e disgustoso viaggio attraverso il crollo e la radicale trasformazione psico-fisica di un uomo, può inoltre essere letto come una riflessione su alcuni punti fondamentali che rientrano nel dibattito sulla bioetica e le nuove scienze: i limiti della tecnologia e le sue conseguenze (il teletrasporto e il suo tragico epilogo); la volontà umana di migliorare a tutti i costi le proprie condizioni fisiche (l’iniziale stupore di Seth di fronte alle nuove capacità fisiche acquisite); le polemiche riguardo all’aborto, temi che forse David Cronenberg non si è mai minimamente sognato di toccare ma che risaltano, insistentemente, agli occhi dello spettatore più attento che legge nella semplice parabola macabra dell’uomo-mosca una metafora dei nostri tempi asettici, dominati da scienza e tecnologia.

La trasformazione del protagonista, poi, sembra evocare a tratti quello stesso orrore “quotidiano” de La metamorfosi kafkiana. Se nel racconto del celebre scrittore ceco lo scarafaggio indicava la mediocrità, forse nella pellicola di David Cronenberg la mosca in cui si trasforma Brundle può essere emblema di un male antico, radicato e irrazionale. Non a caso, nella Bibbia e nei Vangeli il principe dei demoni è chiamato proprio Beelzebub (o Belzebù), che vuol dire “Signore/Dio delle mosche”.

La mosca oscilla tra un gusto gore unito a un’estetica che rimanda ai film di fantascienza stile Alien, dove tutto però è avvolto da un’atmosfera di sottile e perversa inquietudine uscita direttamente da uno dei migliori incubi kafkiani.

La morte ti fa bella: trama, cast e curiosità sul film con Meryl Streep

Il regista premio Oscar Robert Zemeckis ha nel corso della sua carriera realizzato film di vario genere, dal fantascientifico Ritorno al futuro al drammatico Forrest Gump, dall’horror Le verità nascoste al biografico The Walk. Uno dei suoi titoli più bizzarri e ancora oggi più apprezzati è anche La morte ti fa bella, da lui diretto nel 1992 e scritto da Martin Donovan e David Koepp. Il film è in particolare ricordato per la sua trama grottesca, in cui si mescolano commedia e fantasia, ma anche per i suoi sbalorditivi effetti speciali, premiati poi con l’Oscar.

Il film si presentava infatti come tecnologicamente complesso da realizzare e ha rappresentato un importante progresso nell’uso degli effetti generati dal computer, sotto la direzione pionieristica della Industrial Light and Magic. Ad esempio, è stato il primo film in cui è stata utilizzata una trama della pelle generata al computer. Nonostante la grande presenza di effetti speciali e il coinvolgimento di celebri interpreti di Hollywood, La morte ti fa bella riuscì ad avere un budget contenuto di soli 55 milioni di dollari. L’incasso globale di 150 portò dunque il film ad affermarsi come un buon successo, con personaggi e scene ancora oggi iconiche.

Negli anni la pellicola ha poi guadagnato lo status di cult, come anche un significativo numero di fan, specialmente all’interno della comunità LGBT. Si tratta dunque di un film imperdibile, sorprendente sotto più punti di vista e sempre divertente nella sua follia. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

La trama di La morte ti fa bella

La storia di La morte ti fa bella vede Helen Sharp, ambiziosa aspirante scrittrice, sconvolta dal tradimento del suo fidanzato Ernest Melville con la seducente attrice Madeline Ashton, ex compagna di classe di Helen. Vent’anni dopo, Helen sembra aver finalmente superato i propri traumi, curando sé stessa e divenendo la scrittrice che desiderava essere. Al contrario, la rivale Madeline ha perso tutta la sua bellezza nonché popolarità, vivendo ora una crisi matrimoniale con Ernest. Per paura che il marito possa decidere di lasciarla per tornare con Helen, Madeline decide di rivolgersi ad una misteriosa clinica dove l’affascinante Lisle le fa acquistare un elisi di lunga vita. Da quel momento, la vita di lei, di Helen e del pover Ernest diventerà quantomai ricca di imprevisti.

La morte ti fa bella: il cast del film

Ad interpretare il ruolo della scrittrice Helen Sharp vi è l’attrice premio Oscar Goldie Hawn, mentre il ruolo di Madeline Ashton è interpretato dalla tre volte premio Oscar Meryl Streep. Entrambe hanno dichiarato di aver trovato i personaggi talmente originali da non poter perdere l’occasione di darvi vita. La Streep, però, ha anche affermato di aver trovato frustrante l’esperienza di doversi relazionare con i tanti effetti speciali nel film, al punto tale da non voler più prendere parte ad un film simile. Nel corso delle riprese si è anche verificato uno spiacevole incidente quando durante la scena di lotta tra le due donne la Streep ha realmente ferito al volto la collega.

Nel ruolo di Ernest Menville si ritrova l’attore Bruce Willis, il quale ha sostituito Kevin Kline dopo che questi chiese un compenso troppo elevato. L’attrice italiana Isabella Rossellini, invece, interpreta la misteriosa Isle. Poiché per tale personaggio era prevista una scena di nudo, la Rossellini richiese una controfigura, non volendo lei recitare senza indumenti. In totale, l’attrice, pur essendo indicata come una delle interpreti primarie del film, compare soltanto per 12 minuti complessivi all’interno del film. Nel ruolo di uno dei dottori presenti nel corso della storia, inoltre, vi è il celebre regista premio Oscar Sydney Pollack, che compare con un cameo non accreditato.

La morte ti fa bella finale alternativo

La morte ti fa bella: il finale alternativo del film

Originariamente il film aveva un finale differente rispetto a quello oggi ufficiale. In questo, dopo essere fuggito dalla casa di Lisle, Ernest trovava rifugio nel bar dove lavorava Toni, una ragazza con cui aveva stretto amicizia interpretata da Tracey Ullman. Con lei l’uomo riusciva a inscenare la sua morte e a scappare via. Ventisette anni dopo, in Europa, Madeline ed Helen, ormai ridotte a manichini grotteschi, sono in viaggio per sfuggire alla noia di quella “vita forzata”. Per caso si imbattono in un’anziana coppia che si tiene per mano su una panchina, e se ne prendono gioco. I due anziani si rivelano poi essere proprio Ernest e Toni.

Tale finale fu però tagliato e sostituito dopo che una prima proiezione di prova aveva fatto riscuotere pareri negativi. In generale, lo si era ritenuto troppo sdolcinato e poco in linea con il resto del film. Per questo il personaggio di Toni venne interamente rimosso, portando a riscrivere interamente le sorti del personaggio di Enerst. La sceneggiatura originale, contenente tale finale, nonché le riprese fatte di questo, sono oggi disponibili online e per i fan si tratta di materiale particolarmente interessante, specialmente per poter guardare il film con altri occhi.

La morte ti fa bella: il trailer e dove vedere il film completo in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. La morte ti fa bella è infatti disponibile nei cataloghi di Google Play, Apple iTunes, Amazon Prime Video e Now. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di giovedì 21 settembre alle ore 21:10 sul canale TwentySeven.

Fonte: IMDb

La Morte Nera distrugge l’Enterprise: Video!

0
La Morte Nera distrugge l’Enterprise: Video!

morte-neraE’ un video davvero eccezionale quello segnalato dal blog tematico di Badtste, BadWars, in cui una Morte Nera in costruzione distrugge l’Enterprise di ritorno sulla Terra nel cielo di San Francisco.

Come ci informa la descrizione del video, prodotto e segnalato al blog da Ign, Dopo Star Trek IV, l’equipaggio dell’Enterprise torna sulla Terra a San Francisco, solo che in un futuro alternativo, il sistema di difesa che Reagan ha promosso negli anni ’80 è diventato una Morte Nera in pieno funzionamento, anche se non del tutto ultimata.

Ecco infatti cosa accade allo sventurato equipaggio del Capitano Kirk:

 

Il video, splendidamente realizzato, potrebbe sembrare anche una parodia o un mash up estremamente attuale considerando che i due franchise che appassionano milioni di nerd in tutto il mondo sono ora nelle mani di un solo regista, JJ Abrams, che sembra non voler fare a meno di nessuno dei due.

Ricordiamo che potete seguire tutte le notizie relative ai due franchise sui nostri speciali:  Star Wars e Star Trek.

Fonte: Badtaste

La morte è un problema dei vivi: recensione del film di Teemu Nikki

Sono passati tre anni da quando, con il film Il cieco che non voleva vedere Titanic, il regista finlandese Teemu Nikki si è imposto a livello internazionale quale nuova originale, acuta ma anche dissacrante voce del cinema europeo. Egli torna ora con una nuova commedia nera dal titolo La morte è un problema dei vivi, presentata nella sezione Progressive Cinema della Festa del Cinema di Roma, e distribuita in sala dal 4 luglio 2024 da I Wonder Pictures, con cui continua a parlare di umanità declinandola sempre attraverso una personalissima lente d’ingrandimento, tra assurdità, imprevisti della vita e quei sentimenti da preservare in ogni modo possibile.

Perché se è vero che Nikki porta i suoi spettatori in contesti aridi, cupi, dove sembra esserci ogni possibilità tranne che la sincera risata, è anche vero che il regista trova sempre il modo per ironizzare su tutte queste brutture, mettendole alla berlina e mostrando attraverso ciò la necessità di quei sentimenti e legami di cui si pensava di non avere bisogno. La morte è un problema dei vivi riflette allora sull’amicizia, il perdono, sulle assurdità della vita e su come affrontarle giorno dopo giorno invece di soccombervi amaramente.

La trama di La morte è un problema dei vivi

Protagonisti del film sono Risto (Pekka Strang) e Arto (Jari Virman), i più economici impresari di pompe funebri sul mercato, a cui nella vita tutto è andato storto. Risto è un incallito giocatore d’azzardo che a causa del suo vizio rischia di perdere famiglia e lavoro, mentre Arto scopre, durante un controllo medico, di essere nato con l’85% di cervello in meno rispetto alla media e questa rivelazione gli crea il vuoto intorno. Nonostante ciò, i due decideranno di fare squadra nella speranza di trovare una soluzione alle loro esistenze, finendo però per accettare anche lavori a dir poco particolari e non sempre pienamente legali.

Sventurati coloro che rimangono

La morte è un problema dei vivi. Lo ripete continuamente Risto, il quale dimostra di sapere benissimo che per chi se ne va non c’è più nulla di cui preoccuparsi, nessuna necessità di guadagnare soldi per campare, nessun bisogno di mantenere vivi i complicati rapporti di tutti i giorni. Tutto ciò rimane prerogativa dei vivi, “costretti” a vagabondare ancora un po’ su questa landa desolata e dolorosa che è la terra. In più, ai vivi spetta il compito di occuparsi dei corpi dei morti, il classico “lavoro sporco che qualcuno deve pur fare”. Il nuovo film di Nikki riflette dunque su questa dinamica, mostrandoci tutte le difficoltà che vivere comporta.

E le comporta soprattutto se si è circondati da un contesto spietato, dove non ci si pone scrupoli prima di danneggiare la reputazione di qualcuno o nel offrire a poveri disperati la possibilità di giochi mortali in cambio di denaro. Ma è poprio in questo contesto che si muovono Risto e Arto, cercando di ambientarvisi ma non senza la paura di ciò che tale adattamento può far perdere loro. E Risto quasi ci casca, col suo vizio per il gioco che lo spinge in più occasioni a preferire la sfida, il brivido, la possibile ricompensa, anziché gli affetti o, in altre parole, il cuore.

La morte è un problema dei vivi Pekka Strang Jari Virman
Pekka Strang Jari Virman in una scena di La morte è un problema dei vivi. Foto di ©JyrkiArnikari

Uno spiraglio di speranza

Ma allora come sopravvivere in un mondo come questo, dove ogni possibile interazione umana sembra destinata a fallire e l’altruismo non è contemplato? Nikky sembra avere la risposta, che potrà non risultare originale ma non ha bisogno di esserlo, essendo sempre valida: i rapporti umani. Risto e Arto sono due veri e propri outsider, allontanati e derisi, che si riconoscono nella sventura e cercano di affrontarla insieme, costruendo e fortificando così un legame umano che riconosceranno infine essere ciò che di più prezioso hanno, da difendere contro tutto e tutti.

Nel proporci ciò, il regista confeziona dunque un racconto che si prende il suo tempo prima di partire ma che quando lo fa sa come scaldare il cuore dello spettatore. E ciò avviene grazie al suo rimanere sempre accanto ai suoi personaggi, al raccontarceli nel modo più diretto e sincero possibile, lasciandoli parlare in tutte le loro grazie e disgrazie. Così facendo ci si interessa alle loro vicende, se ne ride in quanto la risata è l’unica arma possibile contro certe situazioni della vita. Una vita che per chi la vive può essere un problema, ma dal quale possono emergere inaspettate gioie.

La morte è un problema dei vivi: intervista al regista Teemu Nikki e ai protagonisti del film – #RoFF18

Il regista finlandese Teemu Nikki si è fatto conoscere a livello internazionale grazie al film Il cieco che non voleva vedere Titanic, distinguendosi per la sua capacità di saper ridere e far ridere anche di situazioni tutt’altro che comiche, spingendo però allo stesso tempo a profonde riflessioni sulle tematiche di cui esse si fanno portatrici. Nikki torna ora a fare tutto ciò anche con il suo nuovo film, intitolato La morte è un problema dei vivi (qui la recensione), presentato nella sezione Progressive Cinema della 18esima edizione della Festa del Cinema.

Protagonisti del film sono Risto (Pekka Strang) e Arto (Jari Virman), i più economici impresari di pompe funebri sul mercato, a cui nella vita tutto è andato storto. Risto è un incallito giocatore d’azzardo che a causa del suo vizio rischia di perdere famiglia e lavoro, mentre Arto scopre, durante un controllo medico, di essere nato con l’85% di cervello in meno rispetto alla media e questa rivelazione gli crea il vuoto intorno. Nonostante ciò, i due decideranno di fare squadra nella speranza di trovare una soluzione alle loro esistenze, finendo però per accettare anche lavori a dir poco particolari e non sempre pienamente legali.

Teemu Nikki: “per i miei film parto sempre da qualcosa che mi dà fastidio”

Giunto alla Festa del Cinema di Roma per presentare il film insieme ai due attori Strang e Virman, Nikki inizia a raccontare di questo suo nuovo progetto affermando che “nel concepire i miei film parto sempre da qualcosa che mi dà fastidio. Perché se qualcosa mi provoca questa sensazione, devo capire perché me la provoca, devo capire se c’è qualcosa che non va in me o se posso cambiarla. Ecco allora che diventa il motore da cui si sviluppa il film, attraverso cui cerco di capirne di più, come un processo di cura. In questo caso, mi interessava raccontare una storia incentrata sulle dipendenze come la ludopatia, ma anche sull’amicizia”.

Per questo film, – continua poi Nikki – mi sono ispirato alla commedia nera dei fratelli Coen. Loro hanno sperimentato diversi generi nel corso della loro carriera ed è quello che vorrei fare anche io. Per questo film, poi, da un punto di vista stilistico, sapevo di volermi tenere quanto più vicino possibile agli attori. Il direttore della fotografia praticamente respirava al loro stesso ritmo. Abbiamo quindi cercato di ricreare un mondo e delle situazioni nel modo più realistico possibile, senza nasconderci dietro a nessun tipo di vezzo artistico. Sostanzialmente non volevo volgere altrove lo sguardo. Anche quando si trovano in situazioni terribili e ci sono scene molto crude, l’obiettivo era di essere lì, di guardarla”.

La morte è un problema dei vivi Pekka Strang Jari Virman
Pekka Strang e Jari Virman in una scena di La morte è un problema dei vivi. Foto di ©JyrkiArnikari

L’approccio ai personaggi

Parlando dei personaggi, Strang racconta che “non ho mai pensato realmente al mio personaggio come ad un uomo senza cuore, perché quando ti trovi in una situazione come quella in cui si trova lui semplicemente non hai controllo, non capisci quale è effettivamente il problema, sai solo che soffri e non riesci a fare nulla di giusto. Quindi ti attacchi a qualsiasi cosa che possa sembrare d’aiuto. Con Virman siamo partiti da questa consapevolezza per ricercare i nostri personaggi e l’amicizia che si è sviluppata tra di noi si è riversata anche in loro, rendendoli realistici nella loro umanità anche per via di tutti i loro problemi”.

Il suo co-protagonista, Virman, concorda con lui e aggiunge che “neanché io pensavo al mio personaggio come all’uomo senza cervello. Quella è più una cosa che vedono le persone all’esterno, additandolo come fosse un malato. Più che pensarlo così, mi sono concentrato sul pensarlo nel suo rapporto con il personaggio di Strang. Insieme abbiamo deciso di rimanere nei panni e nella mentalità dei nostri personaggi anche al di fuori delle riprese, per cercare di mantenere una certa atmosfera. Così facendo abbiamo trovato Risto e Arto”.

La morte secondo i vivi

I due attori e il regista riflettono infine sul concetto che loro stessi hanno della morte e il primo a parlarne è Strang, che afferma “devo ammettere di non aver mai pensato troppo alla morte, anche se è una cosa che ci riguarda tutti, è dietro l’angolo. Per venire qui, in aereo, abbiamo incontrato una turbolenza e in quel momento un po’ ti assale la paura, ti chiedi “dunque, ci siamo? Ho avuto una buona vita?”. Ecco, se devo pensare alla morte e pormi questa domanda, ad ora posso dirmi che sì, ho avuto una bella vita”. “Io ho naturalmente pensato molto alla morte, durante la realizzazione del film.”, afferma invece Nikki.

Prima perché era il tema del film e in seguito perché il nostro direttore della fotografia – Jyrki Arnikariè venuto a mancare poco dopo il completamento delle riprese e quindi La morte è un problema dei vivi è come diventato un suo lasciato, l’opera ultima di un artista che non c’è più. Lui non c’è più ma noi siamo ancora qui a riflettere e interrogarci sulla sua assenza e in questo senso la morte è un nostro problema. Il concetto è poi racchiuso in una frase che Arnikari era solito ripetere e che abbiamo inserito alla fine del film per omaggiarlo: “Ognuno ha il proprio tempo da scontare sulla terra”.

La morte è un problema dei vivi: clip in esclusiva dal film di Teemu Nikki

0

Ecco, in esclusiva per Cinefilos.it, una clip da La morte è un problema dei vivi, il nuovo film che vi lascerà… morti dal ridere!

I Wonder Pictures è lieta di portare nelle sale italiane dal 4 luglio La morte è un problema dei vivi diretta dal pluripremiato regista finlandese Teemu Nikki (Euthanizer, Il cieco che non voleva vedere Titanic).

La morte è un problema dei vivi: intervista al regista Teemu Nikki e ai protagonisti del film 

Protagonisti sono Risto (Pekka Strang) e Arto (Jari Virman), vicini di casa che non potrebbero essere più diversi: il primo è un impresario di pompe funebri dipendente dal gioco d’azzardo, in crisi matrimoniale, con una suocera alcolizzata e un figlio per cui è raramente presente; il secondo è un mite educatore in una scuola per l’infanzia, convive con la ricercatrice Saija e i due cercano da tempo di allargare la famiglia, ma l’attesa gravidanza tarda ad arrivare. La ruota gira per entrambi nel modo più inaspettato quando Risto si ritrova schiacciato dai debiti e ad Arto viene diagnostica una condizione più unica che rara: è nato con l’85% di cervello in meno rispetto alla media. Da vicini di casa, Risto e Arto, l’uomo senza cuore e l’uomo senza cervello, divengono così una strana coppia di becchini che deve svolgere il lavoro sporco per un’attività illegale molto particolare.

Leggi la recensione del film!

Presentato all’interno del Concorso Progressive Cinema della Festa del Cinema di Roma 2023, LA MORTE È UN PROBLEMA DEI VIVI è una commedia nera originale e commovente sull’amicizia e il perdono, sulle assurdità della vita e su come affrontarle giorno dopo giorno. Ad accompagnare la brillante sceneggiatura, le musiche originali del compositore Marco Biscarini (Volevo nascondermi, Lubo, Un giorno devi andare) alla prima collaborazione con il regista Teemu Nikki.

La morte è un problema dei vivi, dal 4 luglio al cinema

La morte è un problema dei vivi, dal 4 luglio al cinema

I Wonder Pictures porterà nelle sale italiane dal 4 luglio LA MORTE È UN PROBLEMA DEI VIVI (leggi al nostra recensione) diretta dal pluripremiato regista finlandese Teemu Nikki (Euthanizer, Il cieco che non voleva vedere Titanic).

Teemu Nikki torna sul grande schermo con una brillante commedia tinta di humour nero che mette in scena in una Finlandia cinica e incrudelita le conseguenze della ludopatia e le vicende di un’improbabile e scombinata coppia di emarginati dalla società.

LEGGI ANCHE: Teemu Nikki: intervista al regista di Nimby – Not in my backyard, dal Noir in Festival

Protagonisti sono Risto (Pekka Strang) e Arto (Jari Virman), vicini di casa che non potrebbero essere più diversi: il primo è un impresario di pompe funebri dipendente dal gioco d’azzardo, in crisi matrimoniale, con una suocera alcolizzata e un figlio per cui è raramente presente; il secondo è un mite educatore in una scuola per l’infanzia, convive con la ricercatrice Saija e i due cercano da tempo di allargare la famiglia, ma l’attesa gravidanza tarda ad arrivare. La ruota gira per entrambi nel modo più inaspettato quando Risto si ritrova schiacciato dai debiti e ad Arto viene diagnostica una condizione più unica che rara: è nato con l’85% di cervello in meno rispetto alla media. Da vicini di casa, Risto e Arto, l’uomo senza cuore e l’uomo senza cervello, divengono così una strana coppia di becchini che deve svolgere il lavoro sporco per un’attività illegale molto particolare.

LEGGI ANCHE: La morte è un problema dei vivi: intervista al regista Teemu Nikki e ai protagonisti del film – #RoFF18

Presentato all’interno del Concorso Progressive Cinema della Festa del Cinema di Roma 2023, LA MORTE È UN PROBLEMA DEI VIVI è una commedia nera originale e commovente sull’amicizia e il perdono, sulle assurdità della vita e su come affrontarle giorno dopo giorno. Ad accompagnare la brillante sceneggiatura, le musiche originali del compositore Marco Biscarini (Volevo nascondermi, Lubo, Un giorno devi andare) alla prima collaborazione con il regista Teemu Nikki.

“I miei film nascono in modo piuttosto anticonvenzionale. Di solito, qualcosa inizia a darmi fastidio e subito dopo stiamo già girando un film sull’argomento. L’idea è nata quando ho letto tre interessanti articoli. Uno di questi parlava di un giocatore d’azzardo, un altro di un uomo senza cervello e il terzo di un autista di carri funebri. Le tre cose si sono mescolate nella mia mente e lentamente hanno dato via ad una storia di amicizia tra un uomo senza cuore e un uomo senza cervello. […] Ho scoperto che la risata è il mio scudo contro ogni male, forse è per questo che penso che l’approccio migliore ai temi oscuri nel cinema sia il tono da commedia. Finché c’è da ridere, c’è vita. Questo film è significativo anche perché è stata l’ultima collaborazione tra me e il direttore della fotografia Jyrki Arnikari, che ha girato i miei primi film e mi ha sostenuto fino alla fine. Spero che La morte è un problema dei vivi possa offrire agli spettatori un’esperienza che li faccia ridere, magari piangere, e che ricordi loro di amare la vita” – afferma Teemu Nikki.

La morte è un problema dei vivi Pekka Strang Jari Virman
Pekka Strang Jari Virman in una scena di La morte è un problema dei vivi. Foto di ©JyrkiArnikari

LA MORTE È UN PROBLEMA DEI VIVI sarà nei cinema italiani dal 4 luglio distribuito da I Wonder Pictures. Il film è prodotto da Jani Pösö per It’s Alive Films e Andrea Romeo per The Culture Business ed è la prima coproduzione italo-finlandese tra le due società.

Sinossi: A Risto e Arto tutto è andato storto. Il primo ha una dipendenza da gioco d’azzardo, un matrimonio sul punto di andare in pezzi e un’automobile con cui svolge servizio da becchino. Il secondo, da quando ha scoperto di essere nato con l’85% di cervello in meno rispetto alla media, si è trovato il vuoto intorno, abbandonato e insultato da amici, parenti e colleghi. Insieme, cercano maldestramente di trovare una soluzione alle loro esistenze; una ricerca su cui dovranno scommettere le loro stesse vite. Dal pluripremiato regista Teemu Nikki (Euthanizer, Il cieco che non voleva vedere Titanic), una commedia nera originale e commovente sull’amicizia e il perdono, sulle assurdità della vita e su come affrontarle giorno dopo giorno.

La morte dei genitori di Batman nella storia dei media [VIDEO]

0
La morte dei genitori di Batman nella storia dei media [VIDEO]

La morte dei genitori di BatmanAbraham Reisman ha realizzato un supercut di tutte le volte in cui i genitori di Batman sono morti sul grande schermo, nei videogames, nei film d’animazione e, adesso con la serie Gotham, anche sul piccolo schermo.

Di seguito il video che comprende parti di Batman, Batman: The Brave and The Bold, Batman Begins (nella foto a destra), Super Friends, Gotham, Batman: Year One, The Dark Knight Returns, Gotham Knight e Arkham Origins.

Chissà se, dopo la visione di Batman v Superman Dawn of Justice, dovremo inserire un altro episodio al video che vi abbiamo mostrato.

[iframe src=”http://video.vulture.com/video/Batman-s-Parents-Dying-The-Supe/player?layout=compact&read_more=1″ width=”616″ height=”433″ frameborder=”0″ scrolling=”no”][/iframe]

La morte dei genitori di Batman è l’evento scatenante, l’origine dell’eroe e allo stesso tempo la nascita dell’oscurità nell’animo del piccolo Bruce, oscurità che, come sappiamo verrà incanalata nella nascita, anni più tardi, del Cavaliere Oscuro.

Fonte: CB

La morte arriva su tacco 12

La morte arriva su tacco 12

 

Caro amico lettore,

che mi mandi sms gioiosi, uozzap curiosi, o che semplicemente voi sape’ gossip su ospiti, party, glamour e che chiosi con ‘beata te!’.

Segui il mio ragionamento.

L’ abituale permanenza al Lido di un povero criticocinematograficodemmerda si svolge così:  la mattinata la passi a vedere film impronunciabili, o che durano inspiegabilmente quanto Saturno nel mio segno,  in sale gelide -pare- per tonificare il corpo e ritemprare lo spirito (anche se noi sospettiamo per creare tipo una calotta glaciale isolante quelli che la mattina non se lavano, ma nel dubbio devono annà random e gelano tutti, stanno sperimentando dei sensori comunque, abbiate fede). Segue una fase di incomprensibili corse in sala stampa, in preda a un’urgenza dal sapore autolesionista, spesso per metterti nuovamente in una fila abominevole e seguire le conferenze stampa, rigorosamente ad ora di pranzo  (te pare che puoi magnà?). Se ti dice male e hai bisogno del traduttore, segue anche momento assalto alle cuffie + momento restituzione, per cui in sostanza passi ‘na mattinata in fila peggio che ai saldi di H&M, e non compri manco niente, anzi ci guadagni al massimo qualche calcio negli stinchi, borsate in faccia, piedi pestati. Io giuro che dopo un pò di giorni così torno a casa e me metto in fila pure per andare a farmi la doccia a casa mia, anche se vivo da sola. Il pomeriggio se non hai convegni o film da vedere muori di morte lenta in sala stampa, dove il massimo del comfort è il tè thai del quale vi abbiamo raccontato, che secondo me è bromuro per sedare impulsi sessuali, nsiamai ‘na botta d’ormone da ste parti. Vai avanti per un po’, fino a esaurimento recensioni o/e esaurimento nervoso. Tutto questo se non hai interviste, roundtable, radio o video da fare. Siccome le distanze tra le varie location sono abbastanza impegnative per i tempi stretti, la sera per levarti le scarpe serve un esorcismo. Io che naturalmente giro in tacco 12 ho sfiorato la morte non so quante volte, destreggiandomi in un percorso degno di giochi senza frontiere sotto temperature che oscillano tra quella di un abbattitore per tonni a quella della superficie del Sole. Poi ovviamente ariguardi film e torni a scrivere: tutto questo se riesci a uscire incolume, abbiamo visto gente spiaccicarsi letteralmente faccia a terra per questa meravigliosa usanza del posto che è accendere le luci solo quando la sala sì è svuotata. Se sei gran culo finisci intorno alle 22. Poi dovrai pure magnà visto che non tocchi cibo dalle sette del mattino.

Ma con che coraggio dopo una giornata così, dopo che se so fatte minimo le 24, si può andare tutte le sere a una festa la cui location non è ovviamente al lido (qua non c’è niente da festeggià) e per andarci te devi mette con la carta geografica a fa l’itinerario marittimo tipo Magellano.

 E come sono le feste a Venezia? Dell’altri.

(Vì)

 

Se esco vivo di qui devo ricordarmi cosa comporta accettare un invito a un pranzo ufficiale durante un Festival. Come un moderno Prometeo ho peccato di hybris pensando di poter mantenere un regime dietetico semi-salutare, evitando l’alcool e l’eccesso di carboidrati. Mica per niente, è che c’ho una certa e se non mi do una regolata qua si rischia di schioppare prima della premiazione. E la prima settimana ero stato pure bravo, spesetta tranquilla al supermarket di proteine e verdure, un paio di giorni fa mi sono ritrovato anche nella busta una fetta di Asiago e delle ciriole non previste dal programma, segno che il Demonio ci voleva già mettere lo zampino. Mi sono limitato a tenerle nel frigo per collezione, giuro che se avessi tempo le riporterei anche indietro.

Un primo cedimento l’ho avuto un paio di sere fa, a una festa.

C’era una barista impanicata che tentava di aprire una bottiglia da un quarto d’ora, fronteggiando orde di ubriaconi molesti e così ho pensato di renderle onore, ma era più per cortesia che per reale desiderio, lo giuro. Ma oggi, oggi, è stato il giorno della disfatta.

Ho molto da fare, ma c’è un evento con pranzo allegato e dire di no mi pare brutto, anche nei confronti dei colleghi che vanno avanti a acqua e salatini degli sponsor. Come dì, non poi dà un calcio in culo alla miseria. Ma pensavo si trattasse di un pranzetto veloce a buffet, di quelli che puoi fare la comparsata, prendere una fetta di breasaola e defilarti facilmente dichiarando ‘scusate, ma ho un altro impegno’. Che in effetti nemmeno è una scusa, perché la giornata è fittissima. E invece, è un pranzo seduti, in terrazza.

Mi vedo perso e vengo attaccato da una serie di portate aggressive che sembrano preparate da un ibrido tra Gordon Ramsay e Dimebag Darrel dei Pantera quando si cimentava col barbecue, per lo più servite a un ritmo lentissimo come se fossimo tutti a fare festa durante una tranquilla domenica pomeriggio. Dribblo la cesta del pane ma vengo colpito in pieno da un piatto di tagliolini mari e monti, in cui, preso dai morsi della fame,  affondo la faccia come un maiale in un trogolo. Un tiramisù all’arancia mi dà il colpo di grazia. Mi alzo caracollando con un netto ritardo rispetto alla tabella di marcia, impossibilitato a una qualsivoglia forma di recupero (leggasi pennichella) a causa dei numerosi impegni successivi.

Quello che mi preoccupa è che anche stasera ho una cena programmata. E una vecchia inviperita sta insistentemente bussando alla mia porta reclamando la sua fetta di Asiago.

(Ang)

La Moglie di Frankenstein: le riprese al via il primo febbraio

0

Bill Condon dirigerà La Moglie di Frankenstein e, nonostante l’avvio dell’Universo Condiviso sui Mostri non sia stato folgorante, con gli scarsi risultati de La Mummia con Tom Cruise, sembra che i progetti successivi della Universal siano rimasti invariati.

Parlando con Forbes, Bill Condon ha infatti spiegato quando cominceranno le riprese del film:

“Cominceremo il primo Febbraio 2018 quindi non è troppo presto per essere qui a Londra e cominciare a vedere le location e a parlare dei set che stiamo costruendo, è tutto molto eccitante. Per me il film di James Whale è nel pantheon e come sapere, la Sposa è un personaggio che compare solo negli ultimi cinque minuti del film e poi viene distrutta, quindi il nostro è un modo per continuare la storia del film che voi potete aver immaginato un terzo film di Frankenstein, ma ambientato nel 2018.”

Dark Universe: La Moglie di Frankenstein sarà il prossimo titolo

La Moglie di Frankenstein sarà diretto da Bill Condon, reduce dal travolgente successo di pubblico de La Bella e la Bestia, mentre la creatura sarà interpretata da Javier Bardem.