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Killer in viaggio Trailer della black comedy Inglese!

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Killer in viaggio Trailer della black comedy Inglese!

killer-in-viaggio-trailerEcco il trailer italiano della black comedy inglese Killer in viaggio (Sightseers), diretta dall’acclamato regista britannico Ben Wheatley e con protagonisti Alice Lowe, Eileen Davies e Steve Oram. 

Killer in Red: il corto Campari di Paolo Sorrentino

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Killer in Red: il corto Campari di Paolo Sorrentino

Il canale Youtube di Campari ha pubblicato il cortometraggio diretto da Paolo Sorrentino, Killer in Red, in cui vediamo protagonista Clive Owen.

Killer in Red: il corto Campari di Paolo Sorrentino

https://www.youtube.com/watch?v=fKKp6tQeXho&feature=share

La Campari è celebre per affidarsi al mondo dello spettacolo per promuovere il suo inconfondibile prodotto, marchiato di rosso, ovviamente.

Paolo Sorrentino è reduce dal travolgente successo di The Young Pope, che anche negli Stati Uniti ha destato attenzione e interesse.

Mentre si prepara alla seconda stagione della serie co-prodotta da Sky con Jude Law, Sorrentino non ha altri progetti per il cinema ufficialmente annunciati al momento.

Killer Elite: trama, cast e curiosità sul film con Jason Statham

Killer Elite: trama, cast e curiosità sul film con Jason Statham

Ormai volto noto del cinema d’azione statunitense, l’attore Jason Statham ha negli anni preso parte a film come Parker, Blitz, Safe e Death Race. Nel 2011 è invece stato protagonista di Killer Elite (qui la recensione), anch’esso thriller d’azione come i titoli poc’anzi citati e diretto da Gary McKendry, qui al suo esordio nel lungometraggio. Al centro di questo si ritrovano molte delle caratteristiche classiche del genere, con Statham chiamato a salvare il suo mentore da un pericoloso nemico comune. Tra sparatorie, inseguimenti e tanta adrenalina, il film si configura anche come un’avvincente spy story, andando a raccontare sul grande schermo eventi realmente accaduti.

Killer Elite è infatti tratto dal romanzo di Ranulph Fiennes The Feather Men, scritto nel 1991 e pubblicato in Italia prima con il titolo Gli uomini piuma e poi nuovamente con lo stesso del film. Il libro si ispira poi a sua volta a fatti realmente accaduti negli anni Ottanta, durante il periodo di grande crisi petrolifera e le conseguenti guerre in Medio Oriente. Nell’adattare tale opera, però, il film si è naturalmente preso alcune libertà, adattando il racconto ad una maggiore contemporaneità, tanto negli eventi tanto per i personaggi. Con un budget di 70 milioni, dato anche dalle numerose location presenti, Killer Elite è così diventato un film di grande interesse per gli appassionati del genere.

La presenza, oltre a Statham, di altri celebri attori di Hollywood rende poi il film ancor più attraente. Per chi cerca grande intrattenimento misto a grandi interpretazioni, questo è dunque il film giusto da non lasciarsi sfuggire. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Jason Statham e Robert De Niro in Killer Elite
Jason Statham e Robert De Niro in Killer Elite © 2011 – Open Road Films

La trama di Killer Elite

La vicenda si apre nel Regno Unito del 1980, dove Danny Bryce è un killer professionista che, insieme al suo amico e mentore Hunter, uccide persone scomode o pericolose su commissione. Dopo aver visto però troppa morte, violenza e dolore, Danny avverte il bisogno di disintossicarsi da quella vita, allontanandosene e ricercando una tranquillità fino a quel momento sconosciuta. Si trasferisce così a vivere in Australia, occupandosi di una fattoria insieme alla sua vecchia compagna di scuola Anne Frazier. Non passa però molto prima che la vecchia attività di Danny si ripresenti nella sua vita.

A richiamarlo all’azione, infatti, vi è la notizia del rapimento di Hunter. Questi è stato fatto prigioniero da uno sceicco tribale in Oman. Danny è così costretto a tornare in azione. Per liberare l’amico, però, dovrà accettare un compito molto difficile: vendicare la morte dei figli dello sceicco, uccisi per mano di alcuni ex membri del SAS durante la segreta guerra del Dhofar. In caso contrario, Hunter sarà giustiziato. La situazione si complica ulteriormente quando Danny scopre che i suoi bersagli sono protetti da una squadra clandestina di uomini senza pietà: i “Feather Men”, guidati dal crudele Spike.

Robert De Niro in Killer Elite
Robert De Niro in Killer Elite © 2011 – Open Road Films

 

Il cast del film

Come anticipato, ad interpretare il protagonista Danny Bryce vi è l’attore Jason Statham. Dotato di grande carisma, l’attore riesce ad apportare grande fascino ad ognuno dei personaggi da lui interpretati. Ciò vale anche per quello qui interpretato, per il quale si è preparato come suo solito attraverso un rigido allenamento fisico. Grazie a questo, l’attore ha infatti potuto confermare la capacità di prendere parte anche alle scene più complesse e acrobatiche del film, evitando di dover eccessivamente ricorrere a controfigure. Nei panni della sua compagna Anne Frazier vi è l’attrice australiana Yvonne Strahovski, nota per le serie Dexter e Chuck.

Ad interpretare i compagni di attività di Danny vi sono gli attori Dominic Purcell, noto per la serie Prison Break, qui nei panni di Davies, e Aden Young in quelli di Meier. Adewale Akinnuoye-Agbaje è l’Agente, mentre Rodney Afif è lo sceicco. Sono poi presenti gli attori Ben Mendelsohn, noto per i film Rogue One: A Star Wars Story e Ready Player One, nei panni di Martin e Clive Owen in quelli dello spietato sicario Spike. Infine, nei panni di Hunter, mentore del protagonista, si ritrova il due volte premio Oscar Robert De Niro. Affascinato dal ruolo, questi decise di accettarlo, allenandosi al fine di poter essere fisicamente pronto a quanto richiesto dal personaggio.

Il trailer del film e dove vederlo in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Killer Elite è infatti disponibile nei cataloghi di Apple TV, Tim Vision e Now. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 8 ottobre alle ore 21:20 sul canale Italia 1.

Fonte: IMDb

Killer Elite: recensione del film Jason Statham

Killer Elite: recensione del film Jason Statham

Dopo aver vinto il premio Oscar nel lontano 2004 per il cortometraggio Everything in This Country Must, arriva al cinema Killer Elite, il debutto in un lungometraggio per il regista Gary McKendry. Per la sua opera prima l’irlandese McKendry sceglie di cimentarsi in una spy-story tratta dal romanzo di Ranulph Fiennes “The Feather Men” che s’ispira a sua volta a fatti realmente accaduti negli anni ‘80, durante il periodo di grande crisi petrolifera e le conseguenti guerre in Medio Oriente.

Killer Elite ripercorre la storia di due organizzazioni segrete in conflitto fra loro: la prima, chiamata The Clinic, è composta da killer professionisti; la seconda, The Feather Men, da un gruppo di vigilantes che proteggono ex membri dei reparti speciali e le loro famiglie. Quando un team della prima organizzazione viene assoldato da uno sceicco arabo per uccidere dei membri della SAS che ritiene responsabili della morte del figlio, le cose si faranno davvero esplosive.

Sin dall’inizio si può constatare quanto Killer Elite abbia alle sue fondamenta un difetto facilmente riscontrabile, ovvero la poca originalità della storia e il tema abbondantemente abusato come le guerre in Medio Oriente. La regia di McKendry è sobria e pulita, e aiuta di gran lunga la narrazione a procedere con ritmo spedito. Di accompagnamento, invece da il suo prezioso contributo un nutrito cast di attori di spessore, nonché avvezzi al genere d’action puro. Dall’ormai specialista Jason Statham, sempre credibile nei panni di Dio distruttore, passando per il crudo e spietato Clive Owen, qui nelle vesti di un eccentrico ex SAS, smanioso di ritornare all’azione. Chiude il cerchio dei protagonisti un Bob De Niro barbuto e specialista prossimo al pensionamento, ruolo che negli ultimi anni ha imparato ad interpretare alla perfezione vista l’età. Fa da contorno invece un parter di attori noti e meno noti, come Yvonne Strahovski, famosa per il suo ruolo in Chuck, Dominic Purcell (Prison Break) e Adewale Akinnuoye-Agbaje (G.I. Joe).

Nonostante ciò, il film stenta a decollare, ingabbiato in alcuni cliché tipici del genere, ripetendo all’infinti uno schema già noto. Non aiuta alla causa l’eccessiva durate della pellicola e i continui richiami ad una storia d’amore solo abbozzata e  che poco si sposa con il plot principale.

Killer Elite: la storia vera dietro il film con Jason Statham

Killer Elite: la storia vera dietro il film con Jason Statham

Ormai volto noto del cinema d’azione statunitense, l’attore Jason Statham ha negli anni preso parte a film come Parker, Blitz, Safe e Death Race. Nel 2011 è invece stato protagonista di Killer Elite (qui la recensione), anch’esso thriller d’azione come i titoli poc’anzi citati e diretto da Gary McKendry, qui al suo esordio nel lungometraggio. Al centro di questo si ritrovano molte delle caratteristiche classiche del genere, con Statham chiamato a salvare il suo mentore da un pericoloso nemico comune. Tra sparatorie, inseguimenti e tanta adrenalina, il film si configura anche come un’avvincente spy story.

In particolare, però, a rendere affascinante il film vi è il fatto che con esso si portano sul grande schermo eventi realmente accaduti, seppur questi siano accostati ad altri frutto della fantasia di Ranulph Fiennes, autore del romanzo The Feather Man, da cui è tratto questo film. Ci sono in realtà diverse controversie a riguardo, che a lungo hanno reso difficile stabilire quanto di quanto narrato da Fiennes sia vero o meno.

Ad ogni modo, la presenza – oltre a Statham – di altri celebri attori di Hollywood rende poi il film ancor più attraente. Per chi cerca grande intrattenimento misto a grandi interpretazioni, questo è dunque il film giusto da non lasciarsi sfuggire. In questo articolo approfondiamo alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla storia vera. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Jason Statham e Robert De Niro in Killer Elite
Jason Statham e Robert De Niro in Killer Elite © 2011 – Open Road Films

La trama e il cast di Killer Elite

La vicenda si apre nel Regno Unito del 1980, dove Danny Bryce è un killer professionista che, insieme al suo amico e mentore Hunter, uccide persone scomode o pericolose su commissione. Un giorno decide però di abbandonare quella vita e si sposta ad occuparsi di una fattoria in Australia insieme alla sua vecchia compagna di scuola Anne Frazier. Non passa però molto prima che la vecchia attività di Danny si ripresenti nella sua vita. A richiamarlo all’azione, infatti, vi è la notizia del rapimento di Hunter. Questi è stato fatto prigioniero da uno sceicco tribale in Oman e per liberarlo dovrà accettare un compito molto difficile.

Ad interpretare il protagonista Danny Bryce vi è l’attore Jason Statham. Dotato di grande carisma, l’attore riesce ad apportare grande fascino ad ognuno dei personaggi da lui interpretati. Ciò vale anche per quello qui interpretato, per il quale si è preparato come suo solito attraverso un rigido allenamento fisico. Nei panni della sua compagna Anne Frazier vi è l’attrice australiana Yvonne Strahovski, nota per le serie Dexter e Chuck. Ad interpretare i compagni di attività di Danny vi sono gli attori Dominic Purcell, noto per la serie Prison Break, qui nei panni di Davies, e Aden Young in quelli di Meier.

Adewale Akinnuoye-Agbaje è l’Agente, mentre Rodney Afif è lo sceicco. Sono poi presenti gli attori Ben Mendelsohn, noto per i film Rogue One: A Star Wars Story e Ready Player One, nei panni di Martin e Clive Owen in quelli dello spietato sicario Spike. Infine, nei panni di Hunter, mentore del protagonista, si ritrova il due volte premio Oscar Robert De Niro. Affascinato dal ruolo, questi decise di accettarlo, allenandosi al fine di poter essere fisicamente pronto a quanto richiesto dal personaggio.

Jason Statham in Killer Elite
Jason Statham in Killer Elite © 2011 – Open Road Films

La storia vera a cui si ispira il film

Come anticipato, Killer Elite è tratto dal romanzo di Ranulph Fiennes The Feather Men, scritto nel 1991 e pubblicato in Italia prima con il titolo Gli uomini piuma e poi nuovamente con lo stesso titolo del film. Il libro si ispira a fatti realmente accaduti negli anni Ottanta, durante il periodo della grande crisi petrolifera e le conseguenti guerre in Medio Oriente. Di vero c’è infatti innanzitutto il contesto, quello della guerra civile scoppiata nella provincia Dhofar, tra il sultano di Mascate e l’Oman, a causa del suo appoggio nei confronti del Regno Unito.

A quei tempi, infatti, il sultanato dell’Oman era visto come una tirannia, tanto che agli inizi degli anni ’70 venne accolto come rifugiato nel Regno Unito a seguito del colpo di stato organizzato da suo figlio. Entrano a questo punto in gioco i S.A.S. (Servizi aerei speciali britannici), che si sarebbero macchiati di diversi crimini nel territorio del Dhofar. Tuttavia, è proprio nel raccontare di ciò che lo scrittore sembra essersi preso diverse libertà, attirandosi poi le critiche non solo dei S.A.S. ma anche delle famiglie degli uomini che morirono durante le esercitazioni.

Il libro è stato originariamente pubblicato includendo fotografie reali dei personaggi dei libri e presentato come se il suo contenuto potesse essere basato su una storia vera. Oggi Fiennes afferma però che il libro è effettivamente un’opera di fantasia, ma la verità è confusa dai vari modi in cui il libro è stato commercializzato dalla sua pubblicazione originale nel 1991. Il film, d’altra parte, si discosta chiaramente dalla trama del libro, introducendo la dinamica tra Danny e il suo mentore Hunter.

Il trailer del film e dove vederlo in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Killer Elite è infatti disponibile nei cataloghi di Apple TV, Tim Vision e Now. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 8 ottobre alle ore 21:20 sul canale Italia 1.

Killer Elite: intervista a Clive Owen

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Killer Elite: intervista a Clive Owen

Anche Clive Owen è trai protagonisti di Killer Elite, adrenalinico film che vede sullo schermo Robert De Niro e Jason Statham. Ecco a seguire un’intervista rilasciata da Owen,

Killer Elite – Trailer Italiano

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Tratto dal romanzo di Ranulph Fiennes “The Feather Men”, racconta la storia di due organizzazioni segrete in conflitto fra loro: la prima, chiamata The Clinic, è composta da killer professionisti; la seconda, The Feather Men, da un gruppo di vigilantes che proteggono ex membri dei reparti speciali e le loro famiglie. Quando un team della prima organizzazione viene assoldato da uno sceicco arabo per uccidere dei membri della SAS che ritiene responsabili della morte del figlio, le cose si faranno davvero esplosive.

Killer Elite – Trailer italiano

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Lucky Red presenta KILLER ELITE, film di Gary McKendry con Jason Statham, Clive Owen e Robert De Niro.
SINOSSI
Danny (Jason Statham) è un killer e, insieme al suo mentore e amico Hunter (Robert De Niro) e ad un ristretto gruppo di fedelissimi, uccide su commissione. Ormai stanco della sua spietata professione di mercenario, Danny si ritira in luogo privato, lontano dalle brutalità commesse e alla ricerca di una serenità mai avuta precedentemente. Quando però scopre che Hunter è prigioniero del sultano dell’Oman, abbandona tutto per salvarlo. Il costo della vita dell’amico è molto alto. Per liberarlo, infatti, dovrà accettare un compito molto difficile: vendicare la morte dei figli del sultano, uccisi per mano di alcuni ex membri dei SAS (Servizi Aerei Speciali Britannici) durante la segreta Guerra dell’Oman. L’impresa si complica ulteriormente quando Danny scopre che i suoi bersagli sono protetti da una squadra clandestina di uomini spietati: i “Feather Men”, capitanati da Spike (Clive Owen), ex SAS assetato di combattere una nuova guerra. Danny con la sua squadra e Spike con i suoi “Feather Men” sono missili la cui traiettoria è destinata a scontrarsi, ciascuno pronto a battersi per ciò che ritiene giusto. KILLER ELITE è la storia della loro guerra segreta, combattuta dalla Gran Bretagna all’Oman, da Parigi all’Australia.

KILLER ELITE è tratto dal romanzo di Ranulph Fiennes The Feather Men e arriverà nelle sale italiane il 20 aprile.

Killer Elite – Nuovo trailer italiano

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Ecco il nuovo trailer di Killer Elite, con Jason Statham, Robert De Niro, Clive Owen e Yvonne Strahovski. In uscita il 1 Giugno.

Killer Elite – Intervista a Jason Statham

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Killer Elite – Intervista a Jason Statham

Jason Statham torna all’azione, ecco l’intervista in cui parla  di Killer Elite e dell’esperienza sul set.

Kill Your Friends: nuovo trailer con Nicholas Hoult

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È stato pubblicato online il nuovo trailer di Kill Your Friends, commedia nera di Owen Harris tratta dall’omonimo romanzo del 2008 di John Nivens. Protagonista del film e del trailer è Nicholas Hoult. 

Trama:

Mentre il ventesimo secolo esala il suo ultimo respiro con il Britpop al suo zenit, il ventisettenne talent-scout Steven Stelfox sta forgiando la sua strada attraverso l’industria musicale londinese. Impegnato in una ricerca globale della prossima megahit e alimentato da avidità e quantità disumane di cocaina, Stelfox indulge liberamente in un’orgia infinita di autogratificazione, ma l’industria sta cambiando velocemente e le hit si stanno prosciugando e l’unico modo che ha di salvare la sua carriera è quello di portare l’idea di “ferocia” a nuovi livelli di follia omicida.

Nel cast ci sono anche Jim Piddock (che incarna Derek Summers, direttore dell’etichetta per cui lavora Steven Stelfox), James Corden e Tom Riley.

Fonte: gamesradar

Kill Your Darlings teaser poster del film con Daniel Radcliffe

Kill Your Darlings teaser poster del film con Daniel Radcliffe

E’ stato rilasciato online il primo teaser poster ufficiale di Kill Your Darlings, pellicola di John Krokidas con protagonisti Daniel Radcliffe e Dane DeHaan. Il film, presentato al Sundance Film Festival, sarà in concorso alla decima edizione delle “Giornate degli Autori” durante il Festival del Cinema di Venezia 2013. In Italia, verrà rilasciato il 17 ottobre con il titolo Giovani ribelli – Kill Your Darlings.

Kill Your Darlings teaser poster 

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Kill Your Darlings è ispirato alla storia vera di quattro studenti della California University che, basandosi sulla “setta dei poeti estinti” di Walt Whitman, decidono di infrangere le regole di una delle più importanti università americane, influenzando così a loro volta le generazioni a venire. Il resto del cast include Jack Huston, Ben Foster, Michael C. Hall, Elizabeth Olsen e Jennifer Jason Leigh.

Fonte: Coming Soon

Kill Your Darlings prima clip del film con Daniel Radcliffe

Kill Your Darlings prima clip del film con Daniel Radcliffe

E’ stata rilasciata online la prima clip ufficiale di Kill Your Darlings, pellicola di John Krokidas con protagonisti Daniel Radcliffe e Dane DeHaan. Il film, presentato al Sundance Film Festival, sarà in concorso alla decima edizione delle “Giornate degli Autori” durante il Festival del Cinema di Venezia 2013. In Italia, verrà rilasciato il 17 ottobre con il titolo Giovani ribelli – Kill Your Darlings.

Kill Your Darlings è ispirato alla storia vera di quattro studenti della California University che, basandosi sulla “setta dei poeti estinti” di Walt Whitman, decidono di infrangere le regole di una delle più importanti università americane, influenzando così a loro volta le generazioni a venire. Il resto del cast include Jack Huston, Ben Foster, Michael C. Hall, Elizabeth Olsen e Jennifer Jason Leigh.

Kill Your Darlings prima clip

Kill Your Darlings a Venezia 2013 con Daniel Radcliffe e Michael C. Hall?

Kill Your Darlings a Venezia 2013Durante l’evento a Riccione delle Cinè – Giornate Estive di Cinema, occasione in cui i principali distributori cinematografici italiani presentano agli esercenti e alla stampa le uscite in sala dei successivi sei mesi, è stata annunciata una bella sorpresa per i fan di Harry Potter e di Dexter. Roberto Proia, CEO di Notorius ha infatti annunciato, durante la presentazione del listino, che Giovani ribelli – Kill Your Darlings uscirà in Italia il 26 settembre, e che gli attori protagonisti del film Daniel Radcliffe e Michael C. Hall saranno probabilmente al Lido di Venezia quest’anno per presentare il film al Festival.

Si tratta tuttavia ancora di congetture, ma vi terremo aggiornati. Resta il fatto che dopo l’anuncio ufficiale che Gravity aprirà la kermess del Lido, questi due nomi sarebbero un altro bel colpo per festeggiare i 70 anni del Festival.

Il film è un thriller che racconta l’amicizia tra tre grandissimi esponenti della letteratura mondiale: Ginsberg (Radcliffe), Kerouac (Jack Huston) e Burroughs (Ben Foster), e il loro rapporto con Lucien Carr (Dane DeHaan), uno studente della Columbia University, quando quest’ultimo viene coinvolto in un omicidio.

Ironia della sorte la vittima sarà interpretata proprio da Michael C. Hall.

Fonte: Bestmovie

Kill Your Darlings : ecco Daniel Radcliffe

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Ecco la prima foto di Daniel Radcliffe sul set di Kill Your Darlings , film che lo vede protagonista nei panni dello scrittore Ginsberg, noto anche per la sua relazione

Kill The Messenger: primo trailer con Jeremy Renner

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Kill The Messenger: primo trailer con Jeremy Renner

Dopo avervi proposto pochi giorni fa il primo poster di Kill The Messenger, thriller che vede protagonista l’attore Jeremy Renner, è giunto il momento di darvi un nuovo assaggio del film che vedrà la luce il prossimo 10 ottobre 2014.

Fresco di pubblicazione ci giunge, infatti,  il primo trailer del film, video che vi proponiamo qui di seguito:

http://www.youtube.com/watch?v=e0gbQk38F0g

Diretto da Michael Cuesta (Homeland, Dexter), il film è basato sulla storia vera del giornalista Gary Webb, la cui vita viene rovinata quando collega la CIA ad uno schema per armare i ribelli Contras in Nicaragua ed importare cocaina in California. Dopo aver pubblicato la sua serie “Dark Alliance” nel 1996, Webb diventa il bersaglio di una campagna diffamatoria da parte della CIA che avrà  gravi ripercussioni. Peter Landesman ha scritto la sceneggiatura, e l’impressionante cast comprende Rosemarie DeWitt, Ray Liotta, Barry Pepper, Michael Sheen, Mary Elizabeth Winstead, Oliver Platt, Andy Garcia, Tim Blake Nelson, Robert Patrick, Michael Kenneth Williams e Paz Vega.

Fonte: Comic Book Movie Trailers

Kill me Three Times: ufficiale il cast completo

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Kill me Three Times: ufficiale il cast completo

È ufficiale il cast del nuovo thriller di Kriv Stenders, Kill me three times, che vedrà protagonista l’attore Simon Pegg, visto ultimamente in Star Trek: into the darkness e The World’s end. Insieme a lui sul set ci saranno Sullivan Stapleton, Alice Braga, Teresa Palmer, Bryan Brown, Callan Mulvey and Luke Hemsworth.

Le riprese sono iniziate da poco nella zona di Perth e un po’ in tutta la regione ovest australiana e non si è ancora parlato di un’ipotetica data di fine. Il film è prodotto da Laurence Malkin e Share Stallings, produttori di Death at a funeral (in italia dal titolo Festa col morto) e Tre uomini e una pecora, affiancati da Tania Chambers l’ ex amministratore delegato della Screen New South Wales.

Kill me three times, scritto da James McFarland, sarà ambientato in Australia, dove una giovane cantante è l’elemento che unisce tre racconti di omicidi, delitti e ricatti. Pegg interpreta uno scaltro assassino che viene assunto dal marito della ragazza, interpretato da Stapleton, per farla ammazzare. Ma c’è più di una persona che vuole morta la giovane.

Bryan Brown, invece, interpreta un poliziotto corrotto che cerca di ottenere successo, mentre Luke Hemsworth è un giovane e affascinante surfista che attira l’attenzione della ragazza.   Il regista Stenders si è ritenuto molto soddisfatto della scelta del cast, ritenendo ogni componente dotato di grande talento e professionalità, e definendo il film come un thriller originale che ci stupirà tutti.

Fonti: Comingsoon.net

Kill Me Three Times: nuovo trailer con Simon Pegg

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Un nuovo trailer della commedia nera Kill Me Three Times ci mostra un inedito Simon Pegg nei panni di Charlie Wolfe, un cruento assassino a sangue freddo.

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Kill Me Three Times diretto da Kriv Stendersè prodotto da Laurence Malkin e Share Stallings (il team dietro Death at a Funeral e A Few Best Men) e Tania Chambers.

Pegg interpreta l’assassino, Charlie Wofle, che scopre di non essere l’unica persona che tenta di uccidere la sirena di un’assolata città (Alice Braga). Charlie si trova rapidamente al centro di tre storie di omicidi, caos,ricatto e vendetta. Il film si basa su una sceneggiatura originale firmata da James McFarland. Nel cast anche Sullivan Stapleton, Teresa Palmer, Callan Mulvey, Luke HemsworthBryan Brown.

Kill Me Three Times è atteso nei cinema statunitensi a partire dal 10 aprile 2015.

Fonte: Gamesradar

Kill me please: recensione del film di Olias Barco

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Kill me please: recensione del film di Olias Barco

Kill me please. Già dal titolo si intuisce che qualcosa non funziona, non va tutto per il verso giusto, si pensa addirittura a qualcosa che fa eco alla famosa canzone, Killing me Softly, un film magari su una storia d’amore morbosa o simili. Le luci si spengono e si accende lo schermo. Bianco e nero, niente musica, pochi rumori e molti momenti di silenzio, tutti i presupposti per un film … noioso.

E piano piano scopriamo di cosa si tratta: una bella villa, isolata in mezzo ad un bosco innevato, ospita una clinica. Ma di cosa si tratta? Anche questo ci viene rivelato poco a poco: è una clinica dove si assistono i suicidi, dove le persone che vogliono togliersi la vita vengono assistiti dal dottor Krueger, che prova a dissuaderli in maniera piuttosto blanda. Ci sono i malati terminali, i depressi, quelli che semplicemente sono stanchi di vivere. Quello che si presentava come un film noioso e immobile si rivela essere un incredibile affresco esilarante e grottesco dell’umanità che percorre la sua vita senza una vera e propria coscienza di sé.

C’è la cantante d’opera che dopo la diagnosi di un tumore al polmone, vuole morire, non prima di aver cantato la Marsigliese ad un piccolo pubblico; c’è lo psicopatico che vuole morire perché l’ha sempre sognato, sin da bambino, ma non riesce a farlo da solo; c’è l’attore caduto in depressione che finge di essere un malato terminale e l’uomo indeciso che ha perso la moglie … in una mano di poker! Diverse realtà si incrociano e si scontrano in questo groviglio di esilarante disperazione, fino a scoppiare in un finale senza senso che acuisce l’ilarità dello spettatore, completamente immerso in questo mondo alla rovescia, dove i pazienti vogliono morire e dove il medico alla fine rivelerà la sua profonda inadeguatezza a ricoprire un ruolo così importante. Kill Me Please mantiene un certo grado di mistero poiché alla fine non ci è rivelato né il luogo geografico, né chi è il mandante della strage finale, né tantomeno quale sarà il destino di questa clinica sui generis.

La sua forza tuttavia resta nella profonda contraddizione che si presenta agli occhi dello spettatore così assurda da essere irresistibile. Divertente oltre ogni aspettativa, Kill me please è un film che cresce piano piano nel cuore dello spettatore, regalando 95 minuti di grasse risate attraverso l’assurdità dei personaggi, delle loro dinamiche interpersonali e del loro rapporto con la vita e la morte, sfociando in un finale di gustosa confusione narrativa che corona un’esperienza surreale. Premiato a Roma come miglior film, Kill Me Please  è diretto da Olias Barco che ne ha curato anche la sceneggiatura insieme a Virgile Bramly, interprete di uno dei personaggi più riusciti di tutto il film.

Kill Me if you can: trailer del nuovo documentario di Alex Infascelli

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Wanted Cinema ha diffuso il trailer di Kill Me if you can, il nuovo documentario di Alex Infascelli, tratto da “Il Marine. Storia di Raffaele Minichiello” di Pier Luigi Vercesi. Prodotto da Fremantle Italia e The Apartment con Rai Cinema e scritto da Alex Infascelli e Vincenzo Scuccimarra. Prodotto da Lorenzo Mieli e Gabriele Immirzi. Il film sarà presentato alla Festa del cinema di Roma. 

Il 31 ottobre del 1969 le trasmissioni televisive di tutta l’America vengono interrotte da un annuncio: un uomo armato fino ai denti, ha preso il controllo di un jet della TWA in partenza da Los Angeles e diretto a SanFrancisco, destinazione finale: Roma. Inizia così il più lungo dirottamento nella storia dell’aviazione. Mentre l’America è incollata davanti alla televisione a seguire con il fiato sospeso l’odissea del volo TWA 85, gli agenti dell’FBI scoprono l’identità del ragazzo.

Si chiama Raffaele Minichiello, anni 19, emigrato negli Usa dall’Irpinia dopo il terremoto del 1962, Marine pluridecorato per il valore dimostrato in battaglia. Nel frattempo, anche l’Italia ha iniziato a seguire la gimcana tra i cieli del proprio connazionale. All’arrivo a Roma, Minichiello cerca la fuga con una macchina della polizia ma viene catturato e arrestato… Kill Me If You Can racconta l’incredibile vicenda di Raffaele Minichiello, una vita punteggiata da terremoti, attentati, guerre, tragedie personali e guai di ogni sorta, ma sempre all’insegna di una irriducibile voglia di vivere, o meglio, di sopravvivere, nonostante un destino che sembra proprio accanirsi contro di lui.

 

 

 

Kill Me if you can: sala come evento speciale il 27, 28 febbraio e il primo marzo

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Dopo la calorosa accoglienza all’ultima Festa del Cinema di Roma, dove è stato presentato in anteprima, Wanted Cinema è lieto di portare in sala come evento speciale il 27, 28 febbraio e il primo marzo il documentario KILL ME IF YOU CAN diretto da Alex Infascelli.

Prodotto da Fremantle Italia e The Apartment, società del gruppo Fremantle, con Rai Cinema, il film narra l’incredibile storia vera del primo dirottatore di un volo transatlantico, al quale si ispirò Sylvester Stallone per il personaggio di Rambo. Protagonista di questa incredibile vicenda è Raffaele Minichiello, veterano del Vietnam, italiano originario di Melito Irpino ed emigrato negli USA, una vita punteggiata da tragedie personali, incontri inattesi e guai di ogni sorta, ma sempre all’insegna di una irriducibile voglia di vivere, o meglio, di sopravvivere. Pier Paolo Pasolini dedicò un intero articolo alla storia e al suo personaggio principale, che, secondo l’intellettuale, era un delitto tenere in prigione, una cosa contronatura, e il cui occhio ridarello rendeva la legge bieca e ridicola.

Alex Infascelli parte dal libro di Pier Luigi Vercesi “Il Marine. Storia di Raffaele Minichiello” per portarci avanti e indietro nel tempo sulle tracce di un personaggio imprevedibile e controverso, tra Stati Uniti e Italia, raccogliendo testimonianze, foto di archivio e soprattutto lasciando la parola al vero protagonista di questi eccezionali eventi.

KILL ME IF YOU CAN di Alex Infascelli sarà nei cinema come evento speciale il 27, 28 febbraio e il primo marzo distribuito da Wanted Cinema. Il film è candidato al Premio Cecilia Mangini per il miglior documentario David di Donatello 2023.

KILL ME IF YOU CAN, la trama

Il 31 ottobre del 1969 le trasmissioni televisive di tutta l’America vengono interrotte da un annuncio: un uomo armato fino ai denti ha preso il controllo di un jet della TWA inpartenza da Los Angeles e diretto a San Francisco con destinazione finale Roma. Inizia così  il più lungo dirottamento nella storia dell’aviazione. Mentre l’America è incollatadavanti    alla televisione a seguire con il fiato sospeso l’odissea del volo TWA 85, gli agenti dell’FBI scoprono l’identità del ragazzo. Si chiama Raffaele Minichiello, anni 19, emigrato negli Usa     dall’Irpinia dopo il terremoto del 1962, Marine pluridecorato per il valore dimostrato in battaglia. Nel frattempo, anche l’Italia ha iniziato a seguire la gimcana tra i cieli del proprio connazionale. All’arrivo a Roma, Minichiello cerca la fuga con una macchina della polizia ma viene catturato e arrestato… Kill Me If You Can racconta l’incredibilevicenda di Raffaele Minichiello, una vita punteggiata da terremoti, attentati, guerre, tragedie personali e guai di ogni sorta, ma sempre all’insegna di una irriducibile voglia di vivere, o meglio, di sopravvivere, nonostante un destino che sembra proprio accanirsi contro di lui.

Kill me if you can, la recensione del film di Alex Infascelli

Kill me if you can, la recensione del film di Alex Infascelli

Kill me if you can è il nuovo documentario diretto da Alex Infascelli che sarà in sala dal 27 febbraio. La sua carriera inizia già imbevuta di cinema: nipote del produttore e regista Carlo i cui figli hanno praticamente tutti seguito le sue orme, tra i quali quindi anche il papà di Alex, Carlo, muove i primi passi iniziando nel mondo della musica, sia suonandola, facendo parte di diverse band, che partecipando alla produzione di un gran numero di videoclip agli inizi degli anni ’90.

Dopo aver dato il via alla carriera da regista nel cinema di finzione, e aver vinto un David di Donatello e un Nastro d’Argento nel 2000 per Almost Blue, esce nel 2015 con S is for Stanley grazie a cui vince un altro David nel 2016 partendo ufficialmente all’esplorazione del documentario. L’anno successivo dirige la trasposizione di una piéce teatrale intitolata Piccoli crimini coniugali, con Sergio Castellitto e Margherita Buy, con la quale aveva già lavorato nel 2004 ne Il siero della vanità, per poi tornare al documentario con il celebre e patriottico – per così dire – Mi chiamo Francesco Totti, presentato tre anni fa alla Festa del Cinema di Roma, che gli vale ancora un David e un Nastro d’Argento.

Alex Infascelli si identifica con i personaggi di cui racconta. Sicuramente questo è un aspetto che riguarda chiunque si muova all’interno di un’espressione artistica in generale: specchiarsi nella propria opera è probabilmente inevitabile per un autore, oltre che fondamentale per farne anche un narratore. La peculiarità del regista è quella di essere attratto da storie che abbiano strati sotterranei che non balzano subito all’occhio.

Kill me if you can, il significato del titolo

Kill me if you can era la frase che Raffaele Minichiello si era inciso sull’elmetto quando a diciassette anni e mezzo si era arruolato nei Marines e combatteva in Vietnam. Il giovane italo americano è passato alla storia dell’epoca – nonché è entrato nel Guinness dei primati – per aver compiuto il più lungo dirottamento di un volo di linea. Il 31 ottobre del 1969, alla vigilia del suo ventesimo compleanno, sale armato su un aereo della compagnia TWA che avrebbe dovuto essere diretto a san Francisco e che lì non arriverà mai, ma che atterrerà a Roma dopo più di diciannove ore e tre scali per far rifornimento. L’uomo oggi ha settantatré e tre figli, è sorridente e calmo nel raccontarsi. La ragione della folle idea era stata un’ingiustizia subita da parte di un suo superiore riguardo a una somma di denaro che avrebbe dovuto ritirare e che aveva messo da parte durante la missione in Vietnam, ma che gli era stata data decurtata di 200 dollari.

Kill Me if you canIl ritratto che compone Infascelli dell’uomo è veramente interessante, soprattutto nel modo in cui scorre da un aspetto all’altro della sua vita e nel ritmo che dà al quadro che man mano si arricchisce di colori e sfumature fino a completarsi del tutto. Raffaele Minichiello appare quasi compiaciuto, ancora stralunato dall’inaspettato successo che un atto – dopotutto – criminale gli ha portato. Il regista segue il narcisismo del protagonista e, chissà, forse per alcuni aspetti lo soddisfa, riflettendosi in esso. È, in fondo, il destino delle personalità istrioniche quello di non avere sempre la percezione dell’effetto che le loro azioni hanno su chi gli sta attorno, o gli vive accanto. Infatti è quasi doloroso, in alcuni tratti, cogliere l’ingombro che Raffaele Minichiello, nel suo ruolo di padre, dev’essere stato soprattutto nella vita del figlio maggiore. Verrebbe quasi da domandarsi se non possa essere stato un sentimento condiviso col regista.

Ad ogni modo, la grande bravura di Alex Infascelli in Kill me if you can è distesa ed espressa alla perfezione. L’occhio narrante nel lasciare parlare lo stesso oggetto di cui vuole dire la storia, riesce a dargli un taglio che va oltre la consapevolezza stessa del protagonista. Proprio come quello che succede quando uno mostra di sé molto più di quanto vorrebbe, e l’interlocutore furbescamente lo usa per piacere personale.

Kill Boksoon, recensione del film action coreano su Netflix

Kill Boksoon, recensione del film action coreano su Netflix

Con il successo agli Oscar di Parasite di Bong Joon Ho, si è aperta una porta nella percezione internazionale del cinema sudcoreano nel 2020. L’industria cinematografica coreana è una delle più produttive, creative e artisticamente sofisticate della regione asiatica ma, solo negli ultimi anni, il cinema sudcoreano, con il suo intero spettro, è entrato nella coscienza cinematografica globale. La cinematografia coreana deve la sua diversità non solo a un sistema di finanziamento statale, ma anche alla vivace dissoluzione dei confini tra cultura d’autore e cultura pop. La nuova produzione coreana di Netflix Kill Boksoon, presentata in anteprima alla Berlinale di quest’anno, ne è il miglior esempio.

Kill Boksoon, la trama: un duplice conflitto

Con Kill Boksoon, Byun Sung-hyun crea un mondo in cui gli omicidi su commissione assumono i connotati dello spettacolo e la violenza diventa arte. Gil Boksoon (Jeon Do-yeon), la protagonista di questo thriller sudcoreano, non è affatto ingenua o sconsiderata: è una killer provetta, impiegata da un’agenzia che fa fare il lavoro sporco ai suoi clienti, fino a quando, come di consueto per queste storie, accade l’inevitabile: la posizione di rilievo di Boksoon si sgretola.

La trama di Kill Boksoon intreccia conflitti privati e strutturali, che concernono un sistema lavorativo più vasto, partendo dalla protagonista che ci viene mostata come un personaggio dai tratti ruvidi che lotta con il doppio ruolo che è costretta a interpretare, quello di madre e assassina. Mentre siede con amici davanti a un caffè, li sente parlare dei loro figli e delle vacanze. Gil è fisicamente presente, ma la sua mente va altrove. Pensa ai suoi “viaggi” di lavoro e la prima associazione che fa è quella di una gola tagliata: non esattamente l’epitome di mamma modello.

Gil è una dei migliori killer dell’Agenzia MK, una società di omicidi su commissione che tiene assemblee annuali e, in stile Hogwarts, alleva le nuove generazioni nella propria università. A casa, tuttavia, Gil sta combattendo su un fronte completamente diverso. La figlia quindicenne Jae-young (Kim Si-A), che non sa nulla della vita professionale segreta della madre, è sempre più restia ad aprirsi al dialogo con questa. Per quanto Gil sia brava a prevedere le azioni dei suoi avversari, le sue abilità vengono meno con la figlia. Anche la ragazza ha i suoi segreti: è innamorata di una compagna di scuola e le bullette della classe minacciano di rendere pubblica questa relazione. Quando Gil manifesta la sua intenzione di non volere più rinnovare il suo contratto all’agenzia per potersi occupare di più della figlia, i suoi colleghi rimangono sconvolti.

Una scena di Kill Boksoon

Da mamma ad assassina provetta

Il conflitto generazionale che si sviluppa con la figlia di Boksoon, Jae-young, si dipana con intelligenza, poichè eleva il conflitto sul tema della violenza a un livello superiore. Byun Sung-hyun utilizza l’ambiente della mafia e dei gangster per raccontare un sistema sociale che vive del mangiare e dell’essere mangiato: o si impara ad adottare uno stile di vita violento per sapersi difendere, o si finisce nella gabbia dei predatori. Quando la figlia di Boksoon entra in contatto con questi meccanismi già nella vita scolastica di tutti i giorni, la situazione diventa esplosiva e, in questo senso, la messa in scena diventa ancora più funzionale per delineare questo duplice conflitto, lotte di potere e di dominio e al contempo personali. La violenza diventa una danza espressiva in Kill Boksoon, con influenze da grandi film action recenti quali The Raid e l’indonesiano The Night Comes For Us.

Con ingegno e molta attenzione ai dettagli, il regista e sceneggiatore Byun Sung-hyun mette a punto una classica storia di genere, particolarmente convincente con le sue sequenze di combattimento mozzafiato ed estetizzate. Dalla metà del film, il rapporto madre-figlia diventa sempre più centrale e determina le dinamiche contrastanti della narrazione. Assolutamente convincente e con garbata ironia, la protagonista Jeon Do-yeon disegna il suo personaggio, che si fa strada in un ambiente professionale dominato dagli uomini tra l’abile omicidio e il sovraccarico emotivo che l’essere madre comporta.

Il regista Byun Sung-hyun riesce a cogliere il conflitto emotivo della madre al meglio, non avvicinando il mondo degli assassini su commissione a un modello reale, ma delineandone i confini di un mondo opulento e colorato. Gli assassini professionisti seguono programmi scolastici e universitari; completano la loro formazione per essere distribuiti in aziende più o meno prestigiose. Quelli che raggiungono il livello A lavorano per le più grandi catene; quelli che non se la passano bene devono guadagnarsi da vivere come piccoli imprenditori freelance. I datori di lavoro si riuniscono regolarmente per una sorta di congresso, mentre i dipendenti si scambiano idee in compagnia al tavolo degli habitué.

Kill Boksoon Netflix

Un viaggio di formazione per madre e figlia

Il contraltare di tutto questo per Boksoon sono le preoccupazioni della figlia: le serate di ritrovo dei genitori, i colloqui con il preside e lo scontro verbale con l’adolescente che sta appena scoprendo la sua sessualità e la vulnerabilità che ne deriva. Effettivamente, tutto ciò a cui deve andare incontro la figlia nella sua quotidianità liceale ha conseguenze ben più gravi della somma di tutti gli omicidi su commissione che la madre compie nel frattempo.

La componente drammatica insita nel percorso di formazione della figlia ha un peso affettivo di gran lunga maggiore in uno spazio molto più ridotto rispetto all’azione omicida della madre, che è leggera e ironica per sua stessa natura. Infatti, la produzione di Byun Sung-hyun dà il meglio di sé quando i piccoli atti di violenza del mondo della figlia vengono accostati alle scappatelle comiche ed emotivamente insignificanti della vita professionale della madre, sconvolgendo l’equilibrio di entrambi i mondi.

Nei momenti cruciali, molto dipende da Jeon Do-yeon, che qui, come in tutta la sua carriera, viaggia senza sforzo tra i generi, passando con disinvoltura dall’omicidio d’arte alle difficoltà dell’essere madre, e rendendo visibile l’enorme sforzo che questo comporta per il suo personaggio. Di ritorno da una lotta mortale in un bar, si dirige con calma e trionfo verso la sua auto, osservata dai sopravvissuti. Quando la porta si chiude, Gil Boksoon è solo la madre ferita che non riesce a lavare il sangue dei suoi avversari dalle sue unghie, e il lavoro e la vita sono in equilibrio.

Kill Bill: Uma Thurman odiava la tuta gialla di Beatrix Kiddo

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Kill Bill: Uma Thurman odiava la tuta gialla di Beatrix Kiddo

Di recente, hanno fatto il giro del mondo alcune dichiarazioni di Quentin Tarantino in merito a Kill Bill Vol. 3, progetto di cui il regista parla ormai da diverso tempo, ma che di fatto potrebbe non vedere mai la luce.

Nello specifico, Tarantino ha rivelato che, qualora decidesse di realizzare davvero il film, affiderebbe a Maya Hawke, la figlia di Uma Thurman, il ruolo di B.B., la figlia di Beatrix Kiddo, l’iconico personaggio interpretato dalla musa del regista in Kill Bill Vol. 1 e 2

Adesso, però, Tarantino ha sviscerato un altro interessantissimo dettaglio in merito alla realizzazione dei primi due capitoli di quella che – si spera! – possa realmente diventare una trilogia un giorno. Attualmente impegnato con la promozione del libro basato su C’era una volta a Hollywood, Tarantino ha rivelato a CinemaBlend che Thurman odiava l’iconica tuta gialla di Beatrix Kiddo.

“Uma odiava la tuta gialla”, ha spiegato Quentin Tarantino. “La odiava davvero. Ma non ho mai capito perché. Pensavo che assomigliasse a un ghiacciolo, un ghiacciolo alla banana. Semplicemente, non le piaceva. Quasi non aveva idea di chi fosse Bruce Lee. Alla fine ho dovuto mostrarle L’ultimo combattimento di Chen. In un certo senso, poi, l’ha capito. Da allora è diventato un costume veramente iconico. Probabilmente, ora non se lo ricorda nemmeno, ma all’epoca ripeteva sempre: ‘Stai cercando di farmi sembrare un pagliaccio!'”

Di cosa potrebbe parlare Kill Bill Vol. 3?

Negli anni trascorsi dall’uscita di Kill Bill Vol. 2 nelle sale, che ha chiuso la sanguinosa epopea di Beatrix Kiddo, Tarantino ha spesso parlato del desiderio di rivisitare il personaggio e sua figlia B.B. in una terza ipotetica puntata del franchise. In varie occasioni, infatti, ha affermato che il piano sarebbe quello di far tornare la figlia di Vernita Green (interpretata da Vivica A. Fox in Kill Bill Vol. 1), ora alla ricerca di vendetta contro Beatrix e B.B. La stessa Fox ha proposto Zendaya come possibile interprete della vendicativa Nikki Green.

Kill Bill: Quentin Tarantino svela la prima scelta per il personaggio di Bill

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In attesa di scoprire quali saranno con precisione i piani di Quentin Tarantino in merito al terzo chiacchieratissimo film della saga di Kill Bill, il celebre regista e sceneggiatore ha rivelato un aneddoto decisamente interessante in merito alla saga con protagonista Uma Thurman nei panni di Beatrix Kiddo.

In una recente intervista durante un podcast di CinemaBlend, Quentin Tarantino ha svelato che inizialmente il ruolo di Bill non era stato pensato per David Carradine, ma bensì per altri due attori, entrambi molti noti al grande pubblico: Warren Beatty e Bruce Willis. Per Beatty si sarebbe trattata della prima collaborazione con Tarantino, mentre Willis aveva già lavorato con il regista in Pulp Fiction e Four Rooms. A proposito del casting del personaggio di Bill, Tarantino ha spiegato:

“Avevo creato il personaggio di Bill appositamente per Warren Beatty, ma alla fine mi sono reso conto che un personaggio del genere non avrebbe potuto funzionare con lui. Così ho provinato David Carradine, e ho apportato alcuno modifiche al personaggio proprio per lui. La mia terza scelta sarebbe stata Bruce Willis. Ogni volta che leggo la prima versione di Kill Bill, per certi aspetti mi fa ridere… perché è la versione di Warren Beatty. 

Il regista ha poi aggiunto: “Nella prima versione del film, Bill era una sorta di James Bond malvagio. Più che un villain alla 007, sembrava una sorta di alter-ego cattivo di Bond, e penso che Warren avrebbe potuto mettere in luce questo aspetto. Se invece avessi dovuto scegliere Bruce, probabilmente non avrei dovuto riscrivere così tanto il personaggio. Bruce avrebbe potuto interpretare un James Bond cattivo senza alcuna difficoltà. Forse mi sarei fatto soltanto guidare un po’ di più dal suo carattere. Un po’ meno Cristal. Un po’ più Coors. Un po’ meno champagne, un po’ più birra.”

LEGGI ANCHE – Quentin Tarantino su Kill Bill 3: “Ho un’idea interessante”

Ricordiamo che l’ultimo film di Quentin Tarantino, C’era una volta a Hollywood, ha ricevuto 5 nomination ai Golden Globes 2020, incluso Miglior Film (Musical o Commedia), Miglior Regia, Miglior Attore Protagonista (Musical o Commedia) per Leonardo DiCaprio e Miglior Attore Non Protagonista per Brad Pitt. Il film ha inoltre ricevuto 4 candidature ai SAG Awards 2020 e ben 12 candidature ai Critics’ Choice Awards.

Kill Bill: dieci cose che non sai sulla saga

Kill Bill: dieci cose che non sai sulla saga

Kill Bill è uno dei progetti più ambizioni di Quentin Tarantino. Tenuto in incubazione per diversi anni, il progetto ha visto la luce nel 2003 con il primo volume, seguito dal secondo l’anno successivo e non è chiaro se in futuro potrà realizzarsi un terzo capitolo.

Uma Thurman è la protagonista assoluta di questi due film, che hanno avuto un successo incredibile e continuano ad averlo a distanza di diversi anni. Un successo che ha consacrato le carriere di Tarantino e della Thurman stessa.

Ecco dieci cose che, forse, non sapevate di Kill Bill.

Kill Bill: Vol. 1

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1. L’idea per la realizzazione di Kill Bill viene da Pulp Fiction. Quentin Tarantino è stato uno dei primi nell’era post-moderna a creare una specie di universo condiviso, in cui tutti i suoi film sono legati tra loro in qualche modo. E Kill Bill non poteva essere da meno. Sembra che l’idea di realizzare questo film sia nata mentre avvenivano le riprese di Pulp Fiction nel 1994. Quentin Tarantino e Uma Thurman iniziarono a parlare dei film che avrebbero voluto fare e Quentin disse che avrebbe voluto fare un film sul kung-fu in stile anni ’70.

Lo spunto fondamentale proviene però dalla storiella di Mia Wallace, quando al locale racconta a Vincent Vega la sua esperienza di attrice per un episodio pilota di una serie intitolata Fox Force Five. In questa sequenza, Mia racconta che tra i personaggi previsti c’erano una bionda, la leader, una giapponese maestra di kung fu, una ragazza di colore, una ragazza francese e il personaggio interpretato da lei, la donna più letale del mondo con una lama.

2. Sia Tarantino che la Thurman tenevano a realizzare questo film insieme. L’idea di questo film è venuta ad entrambi e tutti e due tenevano a realizzarlo insieme. Nonostante le loro strade si fossero divise, Tarantino aveva messo da parte il copione senza mai dimenticarlo e dopo la prima gravidanza della Thurman, i due cominciarono a girare il film, uscito nel 2003.

3. Durante la lotta con gli 88 folli è stata usata una fotografia in bianco e nero. Ciò è un chiaro omaggio ai film di kung fu degli anni ’70 e ’80. Il bianco e nero (così come il bianco e rosso) erano usati per mascherare la perdita di sangue dalla censura televisiva. In origine, non venivano usati effetti fotografici in bianco e nero ma la MPAA chiese delle misure per abbassare il tono di certe scene. Tarantino ha usato questo vecchio trucco per realizzare un omaggio.

Kill Bill: Vol. 2

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4. In questo secondo capitolo, Tarantino avrebbe dovuto dare la voce a un personaggio. Originariamente, Tarantino avrebbe voluto che Pai Mei muovesse le labbra come se stesse parlando il cantonese, ma senza dire una parola, mentre la voce di Tarantino sarebbe stata in inglese. Alla fine il regista abbandonò l’idea e il personaggio Pai Mei parlò con la voce del suo interprete, Chia-Hui Liu.

5. Uma Thurman ha detto di essere stata costretta a girare una scena pericolosa. Secondo l’intervista rilasciata dalla Thurman al New York Times all’inizio del 2018, sembra che Tarantino l’avesse costretta a girare una scena pericolosa e senza controfigura in Kill Bill: Vol. 2 (2004), ovvero quella in cui corre su una strada sterrata a più di 64 km orari su un’auto d’epoca. Mentre stava facendo la ripresa, Uma perse il controllo e andò a sbattere contro un albero.

Da questo incidente la Thurman subì qualche danno al collo e a un ginocchio di lunga portata e per circa quindici anni la produzione del film, la Miramax facente capo a Harvey Weinstein, si era rifiutata di dare alla vittima una copia del video dell’incidente. Tarantino ha ammesso in seguito di non aver raccontato il vero tipo di strada che Uma avrebbe trovato, ingannandola perché lei si fidava ciecamente di lui e di essere stato un suo grande rammarico.

6. Nella scena in cui La Sposa e la figlia guardano la televisione abbracciate, sarebbe dovuto esserci un film di animazione Disney. In origine i due personaggi avrebbe dovuto guardare Gli Aristogatti (1970), ma la Disney non lo permise, così Tarantino decise di inserire un episodio del cartone animato Samurai Jack (2001). Ma il film deciso dopo aver eseguito il montaggio finale è stato Shogun Assassin (1980).

Kill Bill: Vol. 3

7. L’idea di realizzare un terzo volume di Kill Bill c’è sempre stata. Sin dalla fine del secondo capitolo, ci si è sempre chiesti quale sarebbe stata la fine di Beatrix Kiddo. Tarantino ha sempre ammesso di voler fare di Kill Bill la sua Trilogia del Dollaro, di girarne uno ogni dieci anni e di rendere protagonista di questa terza fase la figlia di Vernita Green, Nikki. Pare che Tarantino ami talmente tanto il personaggio di Beatrix da avere qualche difficoltà a lasciarla andare, sempre pronto a mantenerla in vita. Ma non è solo Tarantino che vorrebbe fare questo film: sono molte le attrici che si sono offerte per interpretare il ruolo della figlia di Beatrix e di Nikki.

Kill Bill: streaming

8. Entrambi i volumi di Kill Bill sono disponibili in streaming. Chi volesse rivedere tutti e due i film di Tarantino può farlo in streaming grazie alla piattaforma Chili.

Kill Bill: curiosità

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9. Per realizzare questo dittico, sono stati usati litri e litri di sangue finto. Christopher Allen Nelson, truccatore del film (che ha vinto l’Oscar, nel 2017, per il Miglior Trucco per Suicide Squad, insieme ad Alessandro Bertolazzi e Giorgio Gregorini), ha rivelato che sono stati usati qualcosa come oltre 1700 litri di sangue finto tra il primo Kill Bill e il secondo volume.

10. Tarantino possiede la Pussy Wagon. Sembra che Tarantino abbia guidato il veicolo quotidianamente per promuovere l’uscita del secondo volume di Kill Bill. Tarantino stesso ne ha concesso l’uso per diversi video musicali come I’m Really Hot di Missy Elliott e Telephone di Lady Gaga e Beyonce.

Fonti: IMDb, IMDb

Kill Bill Vol. 3? Per Tarantino c’è una possibilità

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Kill Bill Vol. 3? Per Tarantino c’è una possibilità

Nonostante la saga di Beatrix Kiddo si sia conclusa tanti anni fa con la vendetta completa della Sposa su coloro che le avevano distrutto la famiglia, sembra che Quentin Tarantino possa considerare seriamente l’idea di far tornare il personaggio in pista per un terzo capitolo di Kill Bill. Quale sarebbe il pretesto?

All’inizio della sua vendetta, la protagonista uccide il personaggio di Vernita Green di fronte a sua figlia. Andando via dice alla bambina: “Quando sarai grande, se sentirai ancora rabbia per questo, io ti aspetterò”. Si pongono così le basi per una nuova storia di vendetta, che però metterebbe Beatrix dalla parte della “preda”.

Sembra però che Tarantino e Uma Thurman non abbiano ancora messo mano alla storia perché il regista vorrebbe che i personaggi dei primi due film tornassero in carne e ossa, con tutti gli anni trascorsi a dar loro maggiore peso drammatico. Non sarebbe quindi da escludere un confronto tra le due bambine nei primi film, BB figlia di Beatrix e Nikki figlia di Vernita. Questo vorrebbe dire anche che a interpretare le due giovani donne tornerebbero proprio le allora bambine Perla Haney-Jardine e Ambrosia Kelley.

Che ve ne pare? Vi piace l’idea di un Kill Bill Vol. 3?

Fonte: The Mary Sue

Kill Bill Vol. 3: Vivica A. Fox suggerisce un ruolo per Zendaya

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Kill Bill Vol. 3: Vivica A. Fox suggerisce un ruolo per Zendaya

È a partire più o meno dalla metà dello scorso anno che Quentin Tarantino ha iniziato a confermare nel corso di numerose interviste di avere un’idea per un eventuale Kill Bill Vol. 3 e di averne anche già parlato con Uma Thurman. Nelle intenzioni del regista di The Hateful Eight e C’era una volta a… Hollywood ci sarebbe la volontà di raccontare la storia della figlia ormai adulta di Vernita Green (Vivica A. Fox) e della sua vendetta nei confronti di Beatrix Kiddo (Thurman) per la morte della madre.

Già alcuni mesi fa Vivica A. Fox aveva commentato le dichiarazioni di Tarantino, rivelando di essere assolutamente interessata ad una parte nel film. All’epoca l’attrice aveva dichiarato di non sapere molto sul progetto, se non che – appunto – Tarantino e Thurman ne stavano parlando. Adesso, in una nuova intervista con NME, Fox è tornata a parlare del possibile terzo capitolo, svelando che se la produzione dovesse scegliere una nuova attrice per il ruolo di sua figlia (e non l’originale Ambrosia Kelley), c’è una giovane attrice che dal suo punto di vista sarebbe perfetta per la parte, ossia Zendaya, nota per Spider-Man: Homecoming, The Greatest Showman e per la serie Euphoria

“Non so ancora niente di ufficiale in merito a Kill Bill Vol. 3”, ha spiegato Fox. “Forse Tarantino stava aspettando che l’attrice che interpreta mia figlia crescesse. Nel corso di un’intervista mi hanno chiesto a quale giovane attrice avrei fatto interpretare quel personaggio. Io risposi facendo il nome di Ambrosia, ma loro volevano il nome di un’attrice affermata, e così ho risposto Zendaya. Quanto sarebbe fico? Probabilmente darebbe il via libera al progetto. Inoltre, lei e Uma sono molto alte e insieme spaccherebbero. E poi adoro Zendaya. Magari possiamo farci sentire: ‘Tarantino, scegli Zendaya!’. Forse scateneremo l’interesse e il progetto diventerà una sua priorità. Non sarebbe bellissimo?” 

C’era una volta a… Hollywood, l’ultimo film di Quentin Tarantino

In attesa che Tarantino ci delizi con nuovi aggiornamenti sul possibile Kill Bill Vol. 3, ricordiamo che il suo ultimo film, C’era una volta a Hollywood, è uscito nelle sale lo scorso anno. Il film, con protagonisti Leonardo DiCaprioBrad Pitt e Margot Robbie, ha vinto 3 Golden Globe su 5 candidature, tra cui il Golden Globe per il miglior film commedia o musicale, e 2 Premi Oscar su un totale di 10 candidature.

A proposito di Zendaya – che vedremo prossimamente in Dune, il nuovo adattamento dell’omonimo romanzo di Frank Herbert ad opera di Denis Villeneuve -, è di pochi giorni fa la notizia che la giovane attrice ha completato le riprese di un nuovo film segreto intitolato Malcolm & Marie.

Kill Bill Vol. 3: Tarantino affiderebbe il ruolo della figlia di Beatrix a Maya Hawke

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Quentin Tarantino ha rivelato che, qualora decidesse di realizzare davvero Kill Bill Vol. 3, affiderebbe il ruolo della figlia dell’iconica Beatrix Kiddo a Maya Hawke, la vera figlia di Uma Thurman, interprete della Sposa in Kill Bill Vol. 1 e 2, nonché musa del regista fin dagli inizi della sua carriera.

Negli anni trascorsi dall’uscita di Kill Bill Vol. 2 nelle sale, che ha chiuso la sanguinosa epopea di Beatrix Kiddo, Tarantino ha spesso parlato del desiderio di rivisitare il personaggio e sua figlia B.B. in una terza ipotetica puntata del franchise. In varie occasioni, infatti, ha affermato che il piano sarebbe quello di far tornare la figlia di Vernita Green (interpretata da Vivica A. Fox in Kill Bill Vol. 1), ora alla ricerca di vendetta contro Beatrix e B.B. La stessa Fox ha proposto Zendaya come possibile interprete della vendicativa Nikki Green.

Ora, in una recente intervista con Joe Rogan (via The Ronin) in occasione della promozione del romanzo basato su C’era una volta a Hollywood, Quentin Tarantino ha rivelato che, se dovesse un giorno decidere di realizzare davvero Kill Bill Vol. 3, il ruolo di B.B. andrebbe sicuramente a Maya Hawke, la figlia di Uma Thurman, nota per aver recitato nella terza stagione di Stranger Things.

“Penso che si tratterebbe di rivisitare quei personaggi vent’anni dopo e immaginare la Sposa e sua figlia, B.B., che hanno trascorso 20 lunghi anni di pace e tranquillità, per poi vedere tutto andare in frantumi”, ha spiegato Tarantino. “Ora la Sposa e B.B. sono in fuga e solo l’idea di poter immaginare Uma Thurman e sua figlia Maya Hawke insieme è veramente eccitante.”

Tarantino ha inoltre ricordato che, al di là di Nikki Green, tutti i personaggi di cui la Sposa non è riuscita a prendersi cura nei primi due film potrebbero potenzialmente tornare per cercare vendetta: “Elle Driver è ancora là fuori, Sophie Fatale si è tagliata un braccio, ma è ancora là fuori. Hanno tutti i soldi di Bill. In realtà, Gogo aveva una sorella gemella, Shiaki… Quindi, anche sua sorella gemella potrebbe fare la sua apparizione.”