Si svolgerà a Venezia dal 31
agosto al 10 settembre la XIII edizione delle Giornate degli
Autori, organizzate dall’Associazione presieduta da
Roberto Barzanti, promosse da Anac e 100autori, dirette da Giorgio Gosetti, organizzate con il
sostegno della Direzione Generale Cinema del MiBACT e il contributo
di partner pubblici e privati.
Sezione autonoma e
indipendente nel quadro della Mostra Internazionale d’Arte
Cinematografica, conosciute nel mondo con il brand internazionale
di Venice Days, le Giornate sono ormai una realtà strutturale nel
più antico festival cinematografico del mondo ma, da sempre,
affiancano alla selezione del cinema indipendente di qualità una
fitta attività di ricerca, incontri e dibattiti che hanno il loro
fulcro nella Villa degli Autori.
Prettamente internazionale, con una
selezione di prime mondiali e internazionali e con una speciale
attenzione all’Europa grazie alla partnership con il Parlamento
europeo per il progetto 28 Times Cinema e il
Premio LUX, l’immagine delle Giornate degli Autori
difende la creatività, l’innovazione e la ricerca dei nuovi
linguaggi dell’audiovisivo così come la libera circolazione delle
idee.
«Il segno forte di questa selezione
– osserva il delegato Giorgio Gosetti – è la
creatività femminile che attraversa la gran parte dei film che
abbiamo visionato e la maggior parte di quelli selezionati. È la
conferma di quell’attenzione all’universo femminile che ormai da
anni – anche grazie al creative partner Miu Miu con il progetto
“Women’s Tales” – abbiamo posto al centro della nostra ricerca. Ma
è anche un segno forte di vitalità e ringiovanimento dell’arte
cinematografica che, non a caso, si conferma nell’eccezionale
numero e qualità di opere prime e seconde in cui crediamo».
Venti nazionalità rappresentate
(comprese quelle degli autori), sette opere prime, sette autrici,
tre film italiani realizzati con il contributo del MiBACT, undici
titoli in concorso per il Venice Days Award (con
una dotazione di 20.000 euro equamente divisi tra il regista e il
distributore internazionale) assegnato da una giuria di ventotto
giovani europei appassionati di cinema, selezionati in
collaborazione con il Parlamento europeo ed Europa Cinemas e
coordinati dal direttore artistico del Karlovy Vary Film Festival,
Karel Och.
A presiedere la giuria sarà il
geniale scrittore, fotografo, regista canadese Bruce La
Bruce, già presente alle Giornate nel 2013 con
Gerontophilia.
I film europei della selezione
concorreranno al Label Europa Cinemas attribuito da una giuria di
esercenti, mentre un Premio del Pubblico sarà stabilito dal
pubblico della Mostra grazie al contributo di BNL – Gruppo BNP
Paribas (main sponsor).
Le opere prime delle Giornate degli
Autori concorreranno infine al Premio Luigi De Laurentiis per
l’opera prima designato tra gli esordi di tutte le sezioni della
Mostra.
Molti dei generi più popolari del
racconto per immagini saranno rappresentati in questa selezione,
sia pure sotto l’emblema forte dell’originalità espressiva: il
documentario (The War Show), il racconto
di formazione (Heartstone e
Polina), il melodramma
(Indivisibili e Pamylia
Ordinaryo), il suspence thriller (Hounds
of Love), il western
(Pariente), il road-movie
(The Road to Mandalay), senza dimenticare
il dramma familiare declinato in chiave realista (La
ragazza del mondo), grottesca (Quit
Staring at My Plate), memoriale (Sami
Blood). Dalla Siria alla Bolivia, dalla Svezia
all’Asia, i grandi temi della politica e del disagio sociale
corrono come vene scoperte o sotterranee in molti dei titoli della
selezione; ma una volta di più è l’individuo singolo a combattere
contro la crudezza del destino e della società. Segno di uno
smarrimento senza facili soluzioni consolatorie che caratterizza
questo momento delle nostre civiltà. Anche per questo contrasto
drammatico e per la forza devastante di una realtà che non è mai
semplice spettacolo, l’apertura delle Giornate 2016 è riservata
all’emozionante video-diario dal cuore della Siria The
War Show del danese Andreas
Dalsgaard e della siriana Obaidah
Zytoon.
Gli eventi speciali, che quest’anno
caratterizzeranno anche alcune delle serate alla Villa degli
Autori, sono presentati fuori concorso per i temi, i motivi e il
carattere che mettono in luce e che alimentano la riflessione e il
dialogo tipici delle Giornate. Così è per la prima co-produzione
ufficiale tra l’Italia e la Cina, Coffee
di Cristiano Bortone, a completare una serie di
iniziative dedicate al dialogo tra le due culture che prosegue
anche quest’anno con la terza edizione del China Film
Forum; così è per i dialoghi sulla fede, l’accoglienza,
l’umanità che accomunano le riflessioni di due artisti molto
diversi come Giorgio Pressburger (Il
profumo del tempo delle favole) e Pippo
Delbono presente alle Giornate come attore (La
ragazza del mondo) e regista/narratore nel suo
provocatorio Vangelo. Così è per i
ritratti di due icone della trasgressione come
Rocco e You Never Had
It, conversazione venuta dal passato con lo
“scandaloso” Charles Bukowski.
La serie degli eventi speciali si
completa con il gemellaggio con il Tribeca Film Festival che ogni
anno porta alle Giornate uno dei suoi titoli statunitensi in
anteprima internazionale (Always Shine di
Sophia Takal), i film brevi della serie Women’s
Tales firmati quest’anno da due autrici come Naomi
Kawase e Crystal Moselle, un
film-sorpresa che verrà annunciato in seguito così come il film di
chiusura dell’edizione 2016.
Molti i partner che anche quest’anno
affiancano e arricchiscono l’attività delle Giornate degli Autori:
la SIAE che assegnerà il Premio alla Carriera e una Speciale
Menzione a uno dei titoli italiani della selezione; le associazioni
degli autori (Anac e 100autori) che animeranno le giornate di
approfondimento tematico; Miu Miu con la serie di conversazioni
sulla creatività femminile; Bridging the Dragon che collabora al
China Film Forum insieme a Doc/it che porterà a Venezia la sua
attività a sostegno del cinema del reale; i media partner Cinecittà
News, Cineuropa e Fred, il Premio LUX che porta a Venezia i tre
titoli finalisti dell’anno; la Trentino Film Commission,
Sub-ti.
Le Giornate degli Autori
sono realizzate in accordo con La Biennale di Venezia.
«Mitica, seducente, mutante,
inquietante è quest’anno la Sirena – dice Giorgio
Gosetti -, l’immagine simbolo della XIII edizione: un
omaggio alla femminilità e al mare che di Venezia sono l’origine;
ma anche a quella dimensione inafferrabile e unica che è dell’arte
e dell’invenzione umana. Noi non siamo sirene, ma per la loro
sopravvivenza ci battiamo».

SELEZIONE
UFFICIALE
FILM DI APERTURA – IN
CONCORSO
THE WAR SHOW di Andreas
Dalsgaard e Obaidah Zytoon
Danimarca / Finlandia, 2016, prima
mondiale
Produzione: Fridthjof Film in
co-produzione con Oktober Oy, Dharma Film
Vendite internazionali: DR Sales by
Kim Christiansen
Obaidah e un gruppo di amici partono
da Damasco per un viaggio attraverso la Siria per prendere parte
alla rivoluzione. Sarà un’esperienza destinata a cambiare le loro
vite perché saranno testimoni della spirale che ha portato il paese
alla guerra civile. Il materiale girato appartiene in gran parte al
gruppo di amici che si vedono sullo schermo, specialmente Dana e
Obaidah che cominciarono a girarlo nel 2011.
Obaidah Zytoon ha vissuto in Turchia
fino al 2014. Vive in Danimarca dal dicembre 2015 ma poiché non ha
voluto fare richiesta di asilo politico si trova in una situazione
critica non potendo rientrare né in Turchia né nel suo paese. Forse
andrà in Libano dove oggi vivono i suoi genitori.
Andreas Dalsgaard è stato coinvolto
nel progetto dalla produzione Fridthjof nel giugno 2014 dopo che
una serie di contrasti tra il team danese e i protagonisti siriani
avevano bloccato la lavorazione del film. Con lui hanno lavorato al
montaggio finale il celebre montatore Adam Nielsen e il Ceasar
Groep per le immagini fotografiche.
La rabbia, la rivolta,
la guerra civile: nel cuore dell’inferno siriano raccontato senza
sensazionalismi, quasi un video-diario cominciato nel 2011 e
vissuto come un road movie molto personale in cui si stagliano
personaggi tanto epici quanto reali. La guerra non è uno
spettacolo, è sangue, speranze, sofferenze e
delusioni.
CONCORSO
HJARTASTEINN (HEARTSTONE) di
Guðmundur Arnar Guðmundsson
Opera prima
Islanda / Danimarca, 2016, prima
mondiale
Con: Søren Malling, Baldur
Einarsson, Blær Hinriksson, Diljá Valsdóttir
Produzione: SF Studios Production
ApS, Join Motion Pictures
Vendite internazionali: Films
Boutique
In un piccolo villaggio di pescatori
gli adolescenti Thor e Christian vivono un’estate turbolenta:
mentre il primo cerca di conquistare il cuore di una ragazza,
l’altro scopre nuove emozioni nella complicità tra maschi. Quando
l’estate finisce e l’aspra natura dell’Islanda riprende il
sopravvento viene il tempo di lasciare il mondo dei giochi per
affrontare la brutalità dell’età adulta.
Ciò che ha fatto
improvvisamente grande e appassionante il nuovo cinema islandese è
il vibrante confronto tra l’uomo e la natura. Ma questo racconto
tra due stagioni e due amori è anche un viaggio nel
mito.
HOUNDS OF LOVE di Ben
Young
Opera prima
Australia, 2016, prima mondiale
Con: Emma Booth, Ashleigh Cummings,
Stephen Curry, Susie Porter
Produzione: Factor 30 Films
Vendite internazionali: Urban
Distribution Intl.
La diciassettenne Vicki Malonie si
imbatte in una coppia di pericolosi maniaci che la rapiscono in una
strada di periferia. Osservando le dinamiche del rapporto che lega
i suoi torturatori, Vicki capisce presto che, per poter restare
viva, dovrà far leva su un possibile punto di rottura tra i
due…
Sulla scena australiana
degli anni ‘80, il più teso e nevropatico dei thriller diventa un
ring claustrofobico per una partita a tre contro la morte. Ma ben
presto le regole del gioco si alterano per sviluppi
imprevedibili.
INDIVISIBILI (INDIVISIBLE)
di Edoardo De Angelis
Italia, 2016, prima mondiale
Con: Angela Fontana, Marianna
Fontana, Antonia Truppo, Tony Laudadio, Antonio Pennarella, Peppe
Servillo, Gaetano Bruno
Produzione: Tramp in co-produzione
con O’ Groove, con il contributo del MiBACT
Vendite internazionali: True
Colours
Distribuzione italiana: Medusa
Film
Due gemelle siamesi cantanti, grazie
alle loro esibizioni, danno da vivere a tutta la famiglia. Le cose
vanno bene fino a quando non scoprono di potersi dividere…
In un territorio tanto
realista quanto onirico, in un litorale campano che raccoglie un
universo visionario ed estremo nasce la strana favola di Viola e
Dasy, indivisibili, sognatrici, disperate e felici. La conferma di
un autore che rinnova il cinema italiano.
NE GLEDAJ MI U PIJAT (QUIT
STARING AT MY PLATE) di Hana Jušić
Opera prima
Croazia / Danimarca, 2016, prima
mondiale
Con: Mia Petričević, Nikša Butijer,
Arijana Čulina, Zlatko Burić
Produzione: Kinorama
Vendite internazionali: New Europe
Film Sales
Tutta la vita di Marjana ruota
intorno alla sua famiglia, che lo voglia o no. Vivono stipati in un
piccolo appartamento e rischiano di andare fuori di testa finché un
ictus che trasforma il padre in un vegetale costringe la ragazza a
farsi carico dei superstiti: una madre onnipresente e un fratello
handicappato. Marjiana adesso fa due lavori, cerca una boccata
d’ossigeno in fuggevoli rapporti erotici con estranei, assapora il
gusto della libertà. Ma cosa fare di se stessa una volta assaggiata
la nuova condizione?
Si potrebbe dirlo con
Hana Juŝić: «Lo stile del mio film oscilla fra il grottesco di
Rabelais e il realismo psicologico dei miei personaggi che sono
animali strani, ma anche capaci di profondità interiore e di drammi
reali». Un esordio che non si dimentica.
PAMILYA ORDINARYO di Eduardo
Roy, Jr.
Filippine, 2016, prima
internazionale
Con: Ronwaldo Martin, Hasmine
Killip, Maria Isabel Lopez, Sue Prado, Ruby Ruiz
Produzione : Found Films in
coproduzione con Cinemalaya Foundation
Vendite internazionali: Ignatius
Films
È il ritratto di famiglia di Jane,
16 anni, e del suo ragazzo, Aries, che vivono da soli nelle
caotiche strade di Manila. Sopravvivono con piccoli furti ed
espedienti ma la loro esistenza cambia quando si scoprono, senza
preavviso, genitori. Appena un mese dopo la nascita, il loro
bambino viene rubato. Nell’intento di riaverlo, i due smarriti
genitori devono adottare misure estreme…
L’autore
di Baby Factory e Quick Change,
visto alla Berlinale del 2013, ritorna con un dramma “sulla strada”
che sorprende per il punto di vista insolito e conferma che il
nuovo cinema di Manila non si ferma dalle parti di Lav Diaz e
Brillante Mendoza.
PARIENTE (GUILTY MEN) di
Iván D. Gaona
Opera prima
Colombia, 2016, prima mondiale
Con: Willington Duarte, René
Calderón, Leidy Herrera Castillo, Christian Hernández, Alfonso
López
Produzione: La Banda del Carro Rojo,
con il supporto di Proimágenes Colombia e Fondo Cinematográfico
Mancano otto giorni al matrimonio
tra Mariana e René, il cugino di Willington che ama la donna in
segreto. Non avendo i soldi per il matrimonio, René decide di
rubarli. Nella regione si sta ufficialmente sciogliendo un gruppo
illegale di vigilantes, ma una serie di morti sospette getta una
luce sinistra anche sulle nozze imminenti. Così il futuro di René
finirà, per uno scherzo del destino, a dipendere da Willington.
Western rurale e
contemporaneo, una ballata degna di Sam Peckimpah, una storia di
vendette private che ha sullo sfondo il disastro di un paese e di
una società corrotta dal sogno della ricchezza e dalla brutalità
politica.
POLINA, DANSER SA VIE
(POLINA) di Valérie Muller e Angelin Preljocaj
Opera prima
Francia, 2016, prima mondiale
Con: Nastya Shevtzoda, Aleksey
Guskov, Juliette Binoche, Niels Schneider
Produzione: Everybody On Deck
Vendite internazionali: TF1
International
Nella Mosca dei primi anni ‘90,
quando la cortina di ferro è appena caduta, una bambina di otto
anni scopre le sue incredibili doti di ballerina grazie alla severa scuola del maestro
Bojinski che la preparerà per il Teatro Bolshoi. Dieci anni dopo la
giovanissima allieva incontra l’amore e l’ispirazione grazie al
francese Adrien, un suo coetaneo che la porterà ad Aix-en-Provence
dove Polina apprende i segreti della danza moderna. La sua parabola
si compirà però tra Anversa, Montpellier, Avignone quando Polina
sarà ormai diventata una donna.
Danzare la vita non
significa poter superare di slancio la paura, la durezza, la
solitudine. Nel tragitto della bambina Polina, della giovane
étoile, della donna che scopre se stessa lontano dal progetto che
il destino sembra assegnarle, uno dei più grandi coreografi del
mondo, insieme a sua moglie Valérie, firma un esordio che va ben
oltre la danza. Ispirato alla graphic novel di Bastien Vives, «il
viaggio di Polina – dicono gli autori – è tanto un’avventura fisica
ed emotiva quanto un percorso di crescita
artistica».
LA RAGAZZA DEL MONDO (WORDLY
GIRL) di Marco Danieli
Opera prima
Italia, 2016, prima mondiale
Con: Sara Serraiocco, Michele Riondino, Marco Leonardi, Stefania
Montorsi, Lucia Mascino, Pippo Delbono
Produzione: CSC Production, Rai
Cinema in co-produzione con Barbary Films
Vendite internazionali:
Intramovies
Distribuzione italiana: Bolero
Film
Quello di Giulia è un mondo antico e
sospeso, fatto di rigore e testi sacri, che esclude con ferocia chi
non vi appartiene. Quello di Libero è il mondo di tutti gli altri,
di chi sbaglia, di chi si arrangia cercando un’altra possibilità e
di chi ama senza condizioni. Quando Giulia incontra Libero scopre
di poter avere un altro destino, tutto da scegliere. La loro è una
storia d’amore purissima e inevitabile e per i due ragazzi inizia
un intenso periodo di vita insieme, scelta che comporterà per
Giulia una totale esclusione dal mondo dei Testimoni di Geova al
quale appartiene.
Quella dei Testimoni di
Geova in Italia è un delle comunità più fiorenti e significative
d’Europa. Il film d’esordio dell’ex allievo e ora docente del CSC
Marco Danieli (classe 1976) non vuole però proporsi come un
documento su questo mondo; piuttosto un confronto fra due idee di
libertà e felicità che stringono Giulia fino quasi a
stritolarla.
SAMEBLOD (SAMI BLOOD) di
Amanda Kernell
Opera prima
Svezia / Danimarca / Norvegia, 2016,
prima mondiale
Con: Lene Cecilia Sparrok, Mia Erika
Sparrok, Maj Doris Rimpi
Produzione: Nordisk Film Production
Sverige in co-produzione con Sveriges Television, Bautafilm,
Digipilot,
Vendite internazionali: LevelK
A 14 anni Elle Marja è una ragazzina
innocente della comunità Sami, i “nativi” dell’estremo nord
svedese. Esposta al razzismo coloniale degli anni ‘30 e alla
certificazione della razza a cui è sottoposta a scuola, la ragazza
sogna una vita diversa in cui non doversi sentire ogni volta
‘diversa’. Per ottenerla dovrà però tagliare ogni ponte con la sua
famiglia, con la cultura della sua gente e diventare un’altra.
Tanti anni dopo Elle Marja ritorna alla sua terra d’origine…
Lo Yoik è un ormai quasi
dimenticato canto tradizionale del popolo Sami. «Questo film – dice
la sua autrice – è una storia di canto e sangue, una dichiarazione
d’amore per quelli che scapparono e per quelli che restarono
durante una delle pagine più oscure del colonialismo svedese». Ma è
anche un emozionante viaggio nell’idea stessa di identità culturale
al tempo dell’omologazione globale.
ZAI JIAN WA CHENG (THE ROAD
TO MANDALAY) di Midi Z
Myanmar / Taiwan Cina / Francia /
Germania, 2016, prima mondiale
Con: Kai Ko, Wu Ke-Xi
Produzione: Seashore Image
Productions, Flash Forward Entertainment, Myanmar Montage Films,
House on Fire in co-produzione con Pop Pictures Company Limited,
Bombay Berlin Film Production
Lianging e Guo si incontrano durante
il loro passaggio clandestino attraverso il confine tra Burma e la
Thailandia. Lianging trova lavoro come lavapiatti in città mentre
lui finisce in una fabbrica di tessuti della periferia. Mentre la
fiducia di Lianging nel suo cavalier servente viene pian piano
meno, la fedeltà cieca di Guo non muta. Eppure il loro amore è
ormai irrimediabilmente compromesso…
Il tema del viaggio,
insieme a quello del femminile, caratterizza la selezione di
quest’anno: viaggio come ricerca, movimento, simbolo del
cambiamento, corsa ignara verso il vuoto. Midi Z si conferma uno
dei più esplosivi talenti del cinema asiatico e porta alla ribalta
una cinematografia – quella birmana – quasi sconosciuta in
Occidente.
WOMEN’S TALES
#11 SEED di
Naomi Kawase
Italia / Giappone, 2016
Con: Sakura Ando, Jiji Boo, Wakato
Kanematsu
Produzione: Hi! Production
Una ragazza compie un viaggio,
spostandosi dalla natura selvaggia di Nara alla folla e alle strade
congestionate di Tokyo. Lungo il cammino, incontra un ragazzo che
le fa dono di una mela. Lei la offrirà in seguito a un senzatetto,
che ricambia con uno svolazzante tessuto di chiffon. Nel corso
delle diverse trasformazioni, la ragazza si muove come un albero
che ondeggia al vento, espressione di uno spirito che scorre
segretamente in questi oggetti e luoghi diversi, pulsanti di
vita.
Della protagonista interpretata da
Sakura Ando, Naomi Kawase dice: «Sembra piuttosto una fata, una
creatura misteriosa». La narrazione della storia cambia la nostra
percezione. «Che succede se vediamo le cose capovolte?». Il suo è
anche un ritratto pieno di sentimento della femminilità asiatica,
che la regista definisce «primitiva, originaria ed erotica allo
stesso tempo».
#12 THAT ONE DAY di Crystal
Moselle
Italia / Stati Uniti, UK, 2016,
Prima mondiale
Con: Rachelle Martinez, Nina Moran,
Ardelia Lovelace, Ajani Russell, Jules Lorenzo, Brenn Lorenzo,
Kabrina Adams, Amber Coffman
Produzione: Hi! Production !,
Somesuch
In un solo giorno può cambiare
tutto. Rachelle, una ragazza di 17 anni della periferia di New
York, se ne rende conto durante un viaggio alla scoperta di se
stessa a bordo del suo skateboard. Intimorita da un sessismo
machista e indifferente, si imbatte per caso in una gang di skater,
piene di carisma e senza paura, che le mostrano l’esistenza di un
altro mondo. Un universo femminile fatto di amicizia, forza e senso
di appartenenza.
Crystal Moselle è una regista
americana che vive a New York, nota soprattutto per “The Wolfpack”,
il documentario vincitore del Gran Premio della Giuria al Sundance
2015.
EVENTI SPECIALI
In accordo con il Tribeca Film
Festival
ALWAYS SHINE di
Sophia Takal
Stati Uniti, 2016, prima
internazionale
Con: Davis Mackenzie, Caitlin
Fitzgerald
Produzione: Little Teeth Pictures in
associazione con Salem Street Entertainment
Vendite internazionali: Visit
Films
Due attrici si mettono in viaggio
verso Big Sur per curare la loro amicizia, ma la gelosia riapre
antiche ferite. È il terreno di racconto ideale per un complicato e
suggestivo thriller che ruota intorno a temi come ossessione,
celebrità, femminilità.
CAFFÈ (COFFEE) di Cristiano
Bortone
Italia / Belgio / Cina, 2016, prima
mondiale
Con: Hishem Yacoubi, Arne De
Tremerie, Koen De Bouw, Lu Fang-Sheng, Zhuo Tan, Sarah Li, Dario
Aita, Miriam Dalmazio, Ennio Fantastichini
Produzione: Orisa Produzioni
(Italia), Savage Film (Belgio), Road Pictures, China Blue Film
(Cina) con il contributo del MIBACT, in collaborazione con Rai
Cinema, D’Hive, Yunnan Communication Group, Lucent Pictures
Distribuzione italiana: Officine
Ubu
I sommelier dicono che il caffè
abbia tre sapori: l’amaro, l’aspro e una nota finale profumata.
Attraverso l’elemento comune di questo prodotto così evocativo, il
film racconta tre storie ambientate in tre parti del mondo molto
lontane fra di loro, tre destini che si intrecciano nei tempi
confusi e incerti che il nostro mondo sta vivendo.
IL PROFUMO DEL TEMPO DELLE
FAVOLE di Mauro Caputo
Italia, 2016, prima mondiale
Dal testo omonimo di Giorgio
Pressburger
Produzione Vox Produzioni, Istituto
Luce Cinecittà
Distribuzione italiana e vendite
internazionali: Istituto Luce – Cinecittà
Trieste, città di confine e simbolo
dell’unione cosmopolita, dove convivono persone di culture e
nazionalità diverse, che hanno mantenuto vive le proprie tradizioni
nei luoghi di culto, come i nove cimiteri appartenenti a diverse
religioni. In questo contesto e in questi luoghi, Giorgio
Pressburger cerca, tra dubbi e tormenti, i segni della propria
fede, mettendo a nudo la sua esperienza, scardinando certezze e
false ipocrisie, entrando nelle pieghe più nascoste della mente
umana.
Il film verrà presentato nella cornice di una serata
multimediale alla Villa degli Autori
ROCCO di Thierry Demaiziere
e Alban Teurlai
Francia, 2016, prima mondiale
Produzione: Program 33, Mars Films,
Falabracks
Vendite internazionali: Wild
Bunch
Distribuzione italiana: BIM
Distribuzione
Rocco Siffredi sta alla pornografia
come Mike Tyson alla boxe, Mick Jagger al rock ‘n’ roll: una
leggenda vivente. Oggi si racconta, a rischio di infrangere il
mito; un “dietro le quinte” sul mondo del porno e delle sue
stelle.
VANGELO di Pippo
Delbono
Italia / Belgio, 2016, prima
mondiale
Con: Pippo Delbono, Safi Zakria,
Nosa Ugiagbe, nel ruolo di loro stessi e con l’amichevole
partecipazione di Petra Magoni e Ilaria Fantin e con Bobò e Pepe
Robledo
Produzione: Stemal Entertainment con
Rai Cinema, in associazione con DO Consulting&Production, con
Ventura Film, Snaporaxverein (Svizzera), Les films du fleuve
(Belgio), in associazione con CDP e Arte France – La Lucarne, in
collaborazione con Alce Nero
Pippo, regista teatrale, si reca in
un centro dove i profughi trovano asilo e condivide la loro
quotidianità fatta di tempo sospeso tra dolorose memorie e incerto
futuro. Poco alla volta i rifugiati si aprono al regista, gli
raccontano le loro storie. Qualcuna di queste sarà nel film, altre
rimarranno segrete. E alla fine l’idea di mettere in scena il
Vangelo prende una sua forma incarnandosi nelle vite di queste
persone, inevitabili protagoniste di un tempo nuovo.
YOU NEVER HAD IT – AN
EVENING WITH BUKOWSKI di Matteo Borgardt
Stati Uniti / Messico / Italia,
2016, prima mondiale
Con: Charles Bukowski, Silvia Bizio,
Linda Lee Beighle, Frances Schoenberger, Michael Montfort, James
Borgardt
Produzione: Alevi, Itaca Films
Vendite internazionali: Latam
Pictures
Distribuzione italiana : Alevi
Questo breve documento nasce dalla
video-intervista realizzata dalla giornalista italiana Silvia Bizio
nel gennaio del 1981 con Charles Bukowski nella sua casa di San
Pedro, California. E’ stata una lunga notte di sigarette e vino con
lo scrittore e la sua futura moglie Linda Lee Beighle, a parlare di
ogni possibile soggetto, dagli scrittori al sesso, dall’amore
all’umanità. L’intervista fu registrata su nastri Umatic che poi
rimasero dimenticati per oltre 30 anni; sono stati digitalizzati e
editati con l’inserzione di nuove scene girate appositamente in
Super8 e con alcune poesie lette dallo stesso Bukowski.
28 SGUARDI DALL’EUROPA. LA
GIURIA DEL VENICE DAYS AWARD
Per il terzo anno consecutivo, il
premio delle Giornate degli Autori Venice Days
Award verrà assegnato da una giuria d’eccezione: i 28
giovani europei di 28 Times Cinema. Il progetto,
che giunge quest’anno alla sua VII edizione, è promosso dalle
Giornate degli Autori, dal LUX Film
Prize del Parlamento europeo e dal network di sale d’essai
di Europa Cinemas, con la collaborazione di
Cineuropa.
28 Times Cinema è nato nel 2010
dall’esigenza di coinvolgere e interrogare le nuove generazioni,
percepite sempre più lontane dalla sala cinematografica e in
generale dal cinema d’essai. In questi anni 28 ragazzi tra i 18 e i
25 anni, ciascuno proveniente da un paese dell’Unione europea, sono
stati invitati a Venezia per osservare da vicino il festival più
antico d’Europa, arricchendolo con uno sguardo originale. Questa
esperienza continua a dimostrare ogni anno l’interesse dei più
giovani per il cinema indipendente, europeo e non. Il
ventiquattrenne olandese Matthijs van der Veer non ha dubbi in
proposito: «Il cinema d’essai soffre di una stigmatizzazione di
prodotto vecchio e noioso. Riportarlo al centro della scena è il
primo passo per riportarlo verso il pubblico».
La curiosità verso il nuovo anima da
sempre i dibattiti che si svolgono alla Villa degli Autori. Per
tenere unite le fila di una giuria così numerosa e varia, le
Giornate degli Autori hanno preso in prestito il direttore
artistico del Festival di Karlovy Vary, Karel Och,
nel ruolo di coordinatore. «Non vedere l’ora di venire alla Mostra
del Cinema significa per me non vedere l’ora di passare tempo con
un gruppo di giovani appassionati di arte cinematografica le cui
genuine opinioni sui film sono una boccata d’aria fresca insieme ad
un raro arricchimento».
Per 15 giorni, 17 ragazze e 11
ragazzi provenienti da tutt’Europa e accomunati solo dalla passione
per il cinema, si confronteranno su 11 film in concorso per il
Venice Days Award, nonché sui temi di maggiore attualità nella
scena cinematografica europea. Si tratterà di un gruppo
assolutamente eterogeneo che conta al suo interno molti ragazzi
appena usciti da scuola, studenti universitari di cinema e di
animazione, giornalisti, blogger (quello di Adrià Guxens Chaparro
vanta 400.000 lettori) musicisti, attori, ma anche storici,
ingegneri e tuttofare come il ceco Jakub Brych: di giorno commesso
e lavapiatti, di notte proiezionista. Alcuni di loro sono già
inseriti nel mondo dei cinema: Mónika Bajnóczi (Ungheria) lavora da
due anni come assistente editoriale con FIPRESCI, Elvire Munoz
(Francia) firma sceneggiature per la TV belga, Maj Rafferty
(Danimarca) dirige e produce video musicali anche per grandi
produzioni scandinave, Carla Fotea (Romania) lavora nella casa di
produzione fondata da Cristian Mungiu, Steven Armour (UK) cura il
programma di corti a tema LGBT in uno dei principali cinema di
Edimburgo mentre la svedese Clara Gower gestisce insieme ad altri
tre volontari l’intera programmazione dell’unico cinema d’essai
della sua città.
Da questo incrocio di passioni,
culture, professioni e lingue diverse nascerà il verdetto decisivo
che sancirà il vincitore della XIII edizione delle Giornate degli
Autori.