Margot Robbie si affretta a
raggiungere il suo bungalow affittato a Hollywood. In un pomeriggio
di aprile, di ritorno da una sessione di doppiaggio per un film
d’animazione della DreamWorks, l’attrice fa del suo meglio per
sistemare i suoi vestiti sparpagliati in valigie stracolme, a
dimostrazione del fatto che la settimana che intendeva trascorrere
a Los Angeles alla fine si è tramutata in un mese.
“Mi dispiace per il
disordine” afferma l’attrice venticinquenne nata a Gold Coast,
in Australia, e che ora vive a Londra, anche se è da molto
dall’ultima volta che ha trascorso del tempo nelle due città.
“Penso sempre che la
settimana prossima le cose si calmeranno” aggiunge
rilassandosi sul divano accanto a un cuscino con la scritta
“Dio salvi la Regina”.
“Ma poi la settimana successiva
è ancora più frenetica”.
Margot Robbie è
nel bel mezzo di un percorso professionale che la porta da una
parte all’altra del mondo dal 2013. Tutto è cominciato quando è
stata la rivelazione del film The Wolf of Wall
Street di Martin Scorsese, dove
interpretava l’amante e poi moglie del broker senza scrupoli
interpretato da Leonardo DiCaprio.
Dopo tre anni di lavoro senza
sosta, in estate l’attrice tornerà sul grande schermo in due ruoli
importanti in due diversi franchise il cui successo potrebbe
trasformarla da potenziale star a una star a pieno titolo.
Innanzitutto la vedremo nei panni
dell’indipendente Jane in The Legend of
Tarzan, la nuova versione cinematografica sull’eroe
della giungla che uscirà nelle sale il 14 luglio. Il 18 agosto
Margot Robbie sarà in Suicide Squad, basato sulla serie
della DC Comics, nel ruolo di Harley Quinn, la
psicologa criminale che sfodera una mazza da baseball e un accetto
di Brooklyn con la stessa ferocia.
Queste prospettive sembrerebbero un
sogno che diventa realtà per qualsiasi attore, ma in realtà l’hanno
indotta a chiedersi se realizzano davvero le sue aspirazioni.
Anche se non vuole sembrare
ingrata, Margot Robbie riflette sul significato di
tale visibilità e si chiede se era questo ciò che aveva desiderato
per la sua carriera attuale.
“È un trambusto incessante
– afferma – Pensavo che sarebbe stato come scalare una
montagna: arrivi in cima e pensi che poi sarà tutto più
semplice”.
E invece: “Ogni volta che sto
per raggiungere la cima, mi rendo conto che c’è un’altra montagna
da scalare. La lotta continua”.
Terza di quattro figli cresciuti da
una madre single, Margot Robbie non si è concessa
neppure una pausa dalla fine del 2010, quando è scaduto il suo
contratto per Neighbours, una soap opera
australiana dove interpretava una donna bisessuale e indipendente
in cerca del padre biologico.
Poco dopo raggiunse Los
Angeles per sostenere alcune audizioni per episodi pilota di serie
tv americane. Venne ingaggiata nella serie Pan
Am della ABC.
“Per tutti è molto più divertente
dire che ottenere una parte è come vincere alla lotteria in una
sorta di processo istantaneo” dichiara. “Ma in realtà è tutto molto
strategico: bisogna proseguire passo dopo passo”.
La cancellazione di Pan Am
dopo solo 14 episodi è stata una parentesi fortunata che le ha
permesso di lavorare alla commedia romantica Questione di tempo di Richard Curtis
e poi a The Wolf of Wall Street.
La sua performance straordinaria (e
l’accento newyorkese) in The Wolf of Wall
Street è stata il suo biglietto da visita. Ma ha
dovuto anche apparire nuda in diverse scene, tra cui quella in cui
seduce il personaggio di DiCaprio indossando soltanto un paio di
calze e tacchi alti.
L’attrice ricorda la sfida di
quella sequenza provocante. Durante le riprese pensava: “Il
sacrificio che devo fare è apparire nuda ed è una cosa che non
voglio fare. Ma sto lavorando per Martin Scorsese! Quindi qual è la
cosa più importante fra le due?”.
Anche se il regista le disse che
avrebbe potuto interpretare la scena indossando una vestaglia o la
biancheria intima, l’attrice confessa che ha scelto di comportarsi
come avrebbe fatto il suo personaggio: “Lei non lo avrebbe
fatto. Si sarebbe mostrata completamente nuda”.
Dopo quell’esperienza
Margot Robbie ha recitato in Suite
Francese, tratto dal romanzo di Irène
Némirovsky, e nel thriller Focus – Niente è
come sembra (con Will
Smith).
Ma è grazie al suo ruolo in
The Wolf of Wall Street che i registi e i
produttori la scelgono nei loro film.
David Yates, il
regista di The Legend of Tarzan, ha
dichiarato che vederla nel film di Scorsese la rendeva “glamour
ed eccitante”, ma allo stesso tempo si chiedeva se si sarebbe
trattato solo di una suggestione momentanea.
Il regista di quattro film della
saga di Harry Potter e dell’imminente
Animali Fantastici e dove
trovarli ha affermato che per il suo film su
Tarzan non voleva una Jane “troppo vulnerabile, che aveva
bisogno di essere salvata”.
Quando ha incontrato
Margot Robbie, Yates ha trovato la donna giusta
per la parte, ma diversa da ciò che si aspettava.
“È molto pragmatica – ha
affermato il regista – Molto perspicace. Anche se è bellissima
e ambiziosa in modo positivo, ha i piedi per terra”.
Per il film su Tarzan, Margot Robbie ha dovuto
trascorrere molto tempo davanti al green screen a Londra, fingendo
di scappare dagli assalti degli animali o di sopportare la stagione
dei monsoni.
Durante le riprese ha festeggiato
il suo ventiquattresimo compleanno con una festa durata 24 ore.
“Molti mi dicevano: ‘Margot, sono stanco’ – ricorda –
E io rispondevo: ‘Ma non abbiamo ancora finito!’”.
L’attrice ha affrontato prove di
resistenza decisamente diverse per prepararsi a Suicide
Squad, il film che vede nel cast anche Will
Smith e Jared
Leto. Margot Robbie interpreta una
criminale in un team male assortito di villain che diventano
eroi.
A proposito della loro prima
conversazione su Skype, David Ayer
(End of Watch – Tolleranza Zero,
Fury), il regista e sceneggiatore di Suicide
Squad, ha affermato: “È stata molto seria e precisa. Ma
quando si sente a suo agio diventa molto espansiva”.
Margot Robbie è
proprio l’attrice che il regista desiderava per la folle
Harley Quinn, perché è in grado di interpretare
“gli sbalzi d’umore del personaggio, gli scatti selvaggi ma
anche la sua autenticità, diventando improvvisamente
straziante”.
Anche nei panni di
Harley Quinn l’attrice ha dovuto mettere in mostra
il suo corpo. Il personaggio indossa quasi sempre dei pantaloncini
aderenti e nel trailer la vediamo indossare una T-shirt attillata.
Lei giustifica il guardaroba del suo personaggio, che “indossa
i pantaloncini cortissimi perché sono briosi e spassosi – non
perché – vuole che i ragazzi le guardino il sedere”.
Tuttavia: “Quando sono me
stessa, non mi piace indossarli. A pranzo mangio hamburger, ma poi
devo girare una scena in cui sono tutta bagnata mentre indosso una
T-shirt bianca e vestiti attillati e ne sono ben
consapevole”.
Il regista ha aggiunto: “Non
pensavo che una tenuta in denim sarebbe stata appropriata per il
personaggio – e l’attrice ha compreso che quell’abbigliamento
– è parte della sua immagine iconica”.
Quando interpreta dei personaggi
ben consapevoli del loro aspetto, come una reporter di guerra
sicura di sé nella commedia di Tina Fey Whiskey Tango Foxtrot o una versione
ironica di se stessa, come nella scena de La Grande
Scommessa in cui spiega il significato di titoli garantiti da
ipoteca in una vasca da bagno piena di schiuma, non è detto che
Margot Robbie la pensi allo stesso modo.
“Devi recitare credendo di
essere davvero bellissima e devi esserne convinta, perché in questo
modo lo penseranno anche gli altri”. L’attrice è in grado di
farlo “quando sono davvero sicura che non si tratta di
me”.
Se Suicide Squad avrà un
sequel, lei afferma ironicamente: “La prossima volta non
indosserò i pantaloncini cortissimi”. I suoi colleghi della
pellicola Suicide Squad la descrivono come un’interprete
la cui tenacia viene poco considerata a uno sguardo superficiale.
“Penseresti che Margot sia una persona molto rilassata, ma è
serissima in ciò che fa”, ha dichiarato Jai
Courtney, che interpreta Captain Boomerang. “È
stata molto tenace nel raggiungere i suoi risultati – ha
aggiunto – Se lo merita, ha lavorato sodo. Ma non si riposa
sugli allori né fa affidamento sulla sua bellezza”.
Margot Robbie ha
contribuito alla creazione di una nuova società di produzione,
LuckyChap Entertainment, finalizzata allo sviluppo di progetti ai
quali potrebbe partecipare come attrice, come un film sulla figura
controversa della pattinatrice di figura Tonya
Harding.
Come l’attrice ha rivelato,
dedicarsi alla produzione è un modo consapevole di esercitare la
sua influenza sulla sua celebrità prima che siano gli altri a
sfruttarla.
“Mi ci è voluto
un po’ per abituarmi all’idea che ora sono una sorta di bene
commerciale al quale viene attribuito un valore. Qualcuno cercherà
sempre di usare il mio nome, di sfruttarlo e di trarne beneficio.
Quindi anche gli amici potrebbero farlo”.
Quando le viene chiesto se ha
raggiunto i risultati che desiderava da quando è arrivata a
Hollywood, Margot Robbie riflette un po’ prima di
rispondere di no. Non saprebbe dire precisamente cosa desiderava
allora, ma ha rivelato una fantasia che le è venuta in mente di
recente.
“Spesso mi dico che avrei
dovuto fare la stuntwoman. Adoro fare gli stunt e stare sul set, ma
non dovresti essere celebre”. Tuttavia, aggiunge: “Non si
può tornare indietro”.
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