Si intitolerà The
combination, Unforgettable 3×02, la dodicesima e
penultima seconda puntata della terza stagione della serie
televisiva Unforgettable.
In Unforgettable 3×02,
Carrie ed Al devono
cercare di mettere insieme i pezzi di un caso particolarmente
curioso, nel quale un pugile che nel suo passato è riuscito a
vincere diversi titoli prestigiosi è stato picchiato a morte senza
nessun tipo di indicazione che egli si sia difeso o abbia cercato
di reagire durante la tremenda aggressione.
Si intitolerà New
Hundred, Unforgettable 3×01, la prima puntata della
terza stagione della serie
televisiva Unforgettable, che
ritorna questa sera sul network americano CBS.
In Unforgettable 3×01 i Servizi
Segreti chiedono l’aiuto
di Carrie ed Al quando
un’indagine per un omicidio li porta a scoprire un gruppo dedito
alla contraffazione che viene gestito da un assassino e questa
nuova alleanza farà tutto ciò che è necessario per assicurare i
criminali alla giustizia al più presto.
Unforgettable è una serie
televisiva statunitense, basata sul racconto The
Rememberer di J. Robert Lennon ed ideata
da Ed Redlich e John Bellucci.Si tratta di una co-produzione
di CBS Television Studios e Sony Pictures
Television, e viene trasmessa in prima visione assoluta dal 20
settembre 2011 sul canale CBS
In lingua
italiana, la serie è trasmessa in prima visione
in Italia dal 1º febbraio 2012 sul
canale satellitare Fox Crime; il debutto in
chiaro è avvenuto il 22 aprile 2012 sul canale
italiano Cielo col solo episodio pilota, mentre i
successivi sono trasmessi in Svizzera dall’11 settembre
2012 su RSI LA1
La serie segue le
vicende di Carrie Wells, un’ex poliziotta
di Syracuse affetta da ipertimesia, una condizione
che le dà la capacità di ricordare ogni dettaglio della sua
vita. Dopo essere stata testimone di un caso di omicidio,
Carrie decide, nonostante un’iniziale riluttanza, di accettare la
proposta del suo ex compagno ed ex collega Al Burns e di unirsi
alla Squadra Omicidi della Polizia del Queens, uno dei
Distretti della città di New York. La decisione le permette di
far luce sull’unica cosa che sembra aver dimenticato, ovvero chi
abbia ucciso sua sorella diversi anni prima.
Si intitolerà A
Moveable Feast,Unforgettable 3×05,
l’atteso quinto episodio della terza stagione dello show di
successo targato CBS e basata
sul racconto The
Rememberer di J.
Robert Lennon ed ideata
da Ed Redlich e John
Bellucci.
Unforgettable è una serie
televisiva statunitense, basata sul racconto The
Rememberer di J. Robert Lennon ed ideata
da Ed Redlich e John Bellucci. Si tratta di una
co-produzione di CBS Television Studios e Sony
Pictures Television, e viene trasmessa in prima visione assoluta
dal 20 settembre 2011 sul canale CBS.
In lingua
italiana, la serie è trasmessa in prima visione
in Italia dal 1º febbraio 2012 sul
canale satellitare Fox Crime; il debutto in
chiaro è avvenuto il 22 aprile 2012 sul canale
italiano Cielo col solo episodio pilota, mentre i
successivi sono trasmessi in Svizzera dall’11 settembre
2012 su RSI LA1.
La serie segue le
vicende di Carrie Wells, un’ex poliziotta
di Syracuse affetta da ipertimesia, una condizione
che le dà la capacità di ricordare ogni dettaglio della sua
vita. Dopo essere stata testimone di un caso di omicidio,
Carrie decide, nonostante un’iniziale riluttanza, di accettare la
proposta del suo ex compagno ed ex collega Al Burns e di unirsi
alla Squadra Omicidi della Polizia del Queens, uno dei
Distretti della città di New York. La decisione le permette di
far luce sull’unica cosa che sembra aver dimenticato, ovvero chi
abbia ucciso sua sorella diversi anni prima.
Autore di alcuni tra i maggiori cult
degli anni Ottanta e Novanta come 9 settimane e ½, Attrazione
fatale e Lolita, il regista
Adrian Lyne è recentemente tornato nel mondo del
cinema con Acque profonde, un
thriller erotico con protagonisti Ben Affleck e
Ana de Armas.
Prima di questo titolo, l’ultimo lungometraggio di Lyne risale a
ben vent’anni fa, ed è Unfaithful – L’amore
infedele. Anche questo è oggi ricordato come un altro
suo grande classico, che porta avanti tematiche come la sessualità
e la morbosità che ne può derivare, presenti lungo tutta la
filmografia del regista.
Unfaithful, uscito nel
2002, è il remake del celebre film francese Stéphane, una
moglie infedele, regia di Claude Chabrol. A
partire dalla storia di una coppia felice ma che va incontro
all’infedeltà di uno dei due coniugi, il regista ha così avuto modo
di ritornare sull’analisi dei rapporti matrimoniali e sessuali, nei
quali, secondo la sua poetica, traspare la vera natura dell’essere
umano. Anche per via delle prolungate ed esplicite scene di sesso,
di cui si parlava già prima dell’uscita del film,
Unfaithful ha destato l’interesse di molti arrivando ad un
incasso di circa 120 milioni di dollari in tutto il mondo.
Arricchito da ottime interpretazioni
di grandi attori e da una regia attenta a sottolineare il
trasformarsi del rapporto tra i protagonisti, il film è ancora oggi
particolarmente apprezzato e indicato come uno dei migliori
thriller erotici di sempre. Prima di intraprendere una visione del
film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle
principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella
lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama, al cast di
attori e al suo finale. Infine, si
elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
Unfaithful – L’amore
infedele: la trama del film
Il film ha per protagonisti i
coniugi Edward e Connie Sumner, i
quali hanno tutto ciò che serve per potersi definire felici: una
buona posizione economica, un amorevole figlio di nome
Charlie, un’accogliente casa a New York e,
soprattutto, l’amore e il rispetto reciproco. I due sembrano
infatti ancora sinceramente innamorati dopo 11 anni di matrimonio,
ma l’inaspettato è sempre dietro l’angolo. Un giorno, infatti, a
causa di una raffica di vento Connie si scontra con un affascinante
sconosciuto, cadendo e ferendosi. L’uomo, di nome Paul
Martel, la invita nel suo appartamento per offrirle una
medicazione. Da quell’incontro apparentemente banale, nascerà però
un’attrazione difficile da reprimere.
Ben preesto, Paul entrerà sempre di
più nella vita di Connie, la quale cederà inaspettatamente ad una
passione travolgente, da consumare in modo clandestino. Con il
passare del tempo, però, Edward inizierà a notare strani
comportamenti nella moglie e deciderà di indagare. Ciò che
scoprirà, sarà naturalmente una sorpresa per lui, che credeva nella
felicità del suo matrimonio. Più la passione diventa ossessione,
più i tre si ritroveranno loro malgrado coinvolti in un intreccio
da cui non sembra esserci via di fuga. In una situazione simile,
solo un gesto estremo può portare ad un vero cambiamento e qualcuno
sarà chiamato a prendersi le proprie responsabilità.
Unfaithful – L’amore
infedele: il cast del film
Ad interpretare Edward Sumner vi è
l’attore Richard Gere,
il quale si era dichiarato da subito particolarmente affascinato
dalla storia e dal suo personaggio. Egli ebbe anche modo di dare il
suo contributo sulla sceneggiatura, spingendo affinché la relazione
dei due coniugi, inizialmente descritta come disfunzionale, venisse
cambiata in un matrimonio perfettamente felice. Ciò, secondo
l’attore, avrebbe dato all’infedeltà di Connie una natura
totalmente più arbitraria, evidenziando l’imprevedibilità delle
passioni. Ad interpretare Connie, invece, vi è Diane Lane,
scelta dopo che il regista la vide in A Walk on the Moon.
Secondo il regista, l’attrice trasmetteva una forte sessualità,
adatta al personaggio.
Nei panni di Paul vi è invece
l’attore francese Olivier Martinez, il cui
ingresso nel cast ha portato il suo personaggio ad essere riscritto
proprio come francese. L’attore, inoltre, ha contribuito a
modificare alcune delle sue battute e scene. Le lunghe scene di
sesso che lo vedono protagonista insieme alla Lane hanno
naturalmente avuto bisogno di grande preparazione e i due attori
hanno evitato di conoscersi troppo prima delle riprese proprio per
mantenere una certa estraneità. Per prepararsi a queste scene, il
regista chiese ai due di guardare film come Attrazione
fatale e Ultimo tango a Parigi. Completano poi il
cast attori come Erik Per Sullivan nei panni del
figlio Charlie e Dominc Chianese in quelli di
Frank Wilson.
Unfaithful – L’amore
infedele: il finale del film
Non tutti sanno che Lyne girò ben
cinque finali diversi del film, memore della sua esperienza con
Attrazione fatale. La conclusione originale di questo,
infatti, era stata rifiutata dal pubblico di prova e costrinse in
regista a tornare sul set per girare un nuovo epilogo.
Naturalmente, tra i finali di Unfaithful ve ne era uno più
classico, dove ogni colpa veniva punita. Questa era la conclusione
che la Fox, lo studio di produzione dietro al film, voleva inserire
nel montaggio finale. Sia Lyne che gli attori, però si opposero
fermamente alla cosa e anche il pubblico di prova rigettò questo
finale più conciliante. La Fox, dunque fu costretta a rinunciare a
tale conclusione.
A quel punto, per la versione
definitiva, fu ripristinato il finale ideato da Lyne e dallo
sceneggiatore Alvin Sargent. Questo, come
noterà chi vedrà il film, è particolarmente più cupo e ambiguo,
capace pertanto di suscitare più emozioni forti e discussioni senza
imboccare nulla allo spettatore. Gli stessi attori si sono definiti
entusiasti della conclusione scelta, poiché rimane coerente con
l’imprevedibilità generale della storia. Come non era prevedebile
che Connie, pur con un matrimonio felice, cascasse nel tradimento,
così non sono prevedibili le scelte che i due coniugi compiono alla
fine del film. È stato probabilmente anche questo finale a
garantire al film il suo successo, considerando che ancora oggi è
particolarmente discusso.
Unfaithful – L’amore
infedele: il trailer e dove vedere il film in streaming e in
TV
È possibile fruire di
Unfaithful – L’amore infedele grazie alla
sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming
presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi
di Chili Cinema, Apple iTunes, Netflix e Amazon Prime Video. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
mercoledì 28 novembre alle ore
21:20 sul canale Rai 4.
In Un’estate da
giganti due fratelli adolescenti, Zak
(Zacharie Chasseriaud) e Seth (Martin
Nissen), stanno passando le vacanze estive nel cottage di
famiglia. Si direbbe la normalità, non fosse per il piccolo
particolare che la madre dei due, l’unico adulto con cui sono in
contatto, non sembra avere intenzione di raggiungerli e che le loro
giornate sono destinate a trascinarsi, tra una canna e una battuta,
in compagnia del loro nuovo amico Dany (Paul
Bartel).
I tre, però, passata l’euforia
iniziale, si ritrovano senza soldi, né protezione e capiscono che
non possono contare sui loro genitori e che è già arrivato il
momento di ritagliarsi un posto nel mondo. La natura incontaminata,
aperta e luminosa in cui è ambientata la vicenda e su cui la
telecamera indugia a lungo, è il luogo ideale per dare forma al
percorso, spesso travagliato e pieno di ostacoli, al termine del
quale i tre ragazzi diventeranno tre adulti. Gli spazi ampi, dove
ci si può muovere liberamente, si contrappongono infatti in modo
fin troppo marcato all’universo chiuso e rigido degli adulti,
popolato da individui inadeguati, per non dire mostruosi.
Zak, Seth e Dany, senza una guida e
senza punti cardinali, vengono continuamente ignorati,
derisi, ingannati e raggirati dal mondo dei grandi, persone
la cui immoralità emerge tra le pieghe della pelle, nei buchi della
dentatura, in un labbro leporino, in un’espressione vacua.
Nonostante le difficoltà, il
procedere a tentoni e le sbandate, i ragazzi non si danno per vinti
e, come sottolineano due bellissime inquadrature, una dall’alto e
una alla fine del film, trovano la loro strada da soli, in mezzo ad
un campo di mais che diventa una via da percorrere in macchina e
sopra lo specchio d’acqua di un fiume che li porterà, insieme alla
corrente, verso il futuro.
Gli attori, magistrali nella loro
interpretazione nonostante la giovane età, riescono con il solo
gioco di sguardi e con l’espressività dei piccoli gesti, a rendere
palpabile il disagio e l’entusiasmo dell’adolescenza, l’ottimismo
di un’età in cui tutto sembra ancora possibile e le difficoltà che
comporta la crescita. Un’estate da giganti è un
ottimo film, con tempi forse un po’ dilatati, che sa essere
delicato ma tagliente, divertente e triste. Notevole la colonna
sonora firmata The Bony King of Nowhere che fa da
cassa di risonanza alle piccole scene dove, in apparenza, non
accade nulla.
Un’estate da
giganti, diretto da Bouli Lanners e
presentato alla Quinzaine des Réalisateurs al Festival di
Cannes 2012, sarà in Italia dal 31 ottobre. Sarebbe un peccato
perderlo.
Ad un anno di distanza dal suo
La Loi du marché – presentato in concorso alla
scorsa edizione del Festival di Cannes – Stéphane
Brizé cerca di incantare il pubblico veneziano con
Une Vie, il suo nuovo dramma in costume.
Tratto dall’omonimo romanzo del
1883 di Guy de
Maupassant, il film narra la storia di Jeanne
(Judith Chemla), unica figlia del barone
Simone-Jacques Le Perthuis (Jean-Pierre
Darroussin) e di sua moglie Adelaide (Yolande Moreau), una
ragazza semplice ed ingenua che, dopo aver studiato in collegio per
anni, fa ritorno a casa e si prepara a prendere marito. Il suo
pretendente, il visconte Julien de Lamare (Swann
Arlaud), sembra un uomo gentile e sensibile e Jeanne
acconsente alle nozze. Soltanto più tardi scoprirà davvero cosa si
cela dietro la mite facciata del suo amato Julien.
La vita sofferta di una giovane
donna aristocratica, raccontata da Brizè, si trasforma presto in un
insopportabile melodramma, fin troppo melenso, tanto lento da
sembrare quasi immobile, che mette a dura prova la pazienza anche
degli spettatori più sensibili. I lunghi primi piani della
protagonista, la soffocante presenza della natura in ogni scena, i
violenti ed incomprensibili stacchi di montaggio – ad una scena
luminosa e rumorosa ne segue sempre una più scura e silenziosa –,
l’eccessiva retorica della sceneggiatura, sono tutti elementi che
contribuiscono a dilatare i tempi narrativi e a dare l’impressione
che il tempo trascorra molto più lentamente. Assistiamo per due
ore, inermi, al pietoso spettacolo della vita di Jeanne, che sembra
non poter mai trovare pace, senza purtroppo riuscire a provare
empatia per lei e le sue disavventure. Nonostante la presenza di un
marito fedifrago, di una madre bugiarda e di un figlio ingrato,
Jeanne è convita di poter costruire, fagocitando i peccati delle
persone che fanno parte della sua vita, la sua utopia, un mondo
dove la menzogna e il peccato non trovano posto e dove è soltanto
l’amore a governare indisturbato.
Il regista, più concentrato sui
dettagli della sua splendida location che suoi suoi personaggi,
trascura la narrazione trasformando con Une Vie il
film in una sorta di quadro in movimento; tutto è piatto,
quasi bidimensionale, senza accelerate o frenate brusche e i colpi
di scena, a causa di questo andamento così orizzontale, passano
inosservati senza produrre nessun effetto nello spettatore che
intanto continua a sbadigliare. Il meraviglioso romanzo di de
Maupassant fa quindi una pessima fine nella mani di Stéphane Brizé
che qui a Venezia non riesce a far innamorare il suo pubblico.
Eppure una domanda sorge spontanea: ma se l’adattamento
cinematografico di Une Vie fosse stato affidato ad un altro
regista, come Stephen Frears, abituato a gestire storie di
questo tipo, il risultato sarebbe stato lo stesso?
In Une Vie
Meilleure Yann e Nadia si incontrano e si innamorano.
Entrambi poveri ma molto appassionati decidono di comprare un
vecchio locale sul lago per farne un ristorante, investendo nel
progetto ogni goccia del loro sangue e del loro soldi. Lui cuoco e
lei cameriera, sono convinti di riuscire in qualche modo a portare
a termine la loro impresa, ma ben presto le spese diventano
insostenibili e anche i debiti si ingigantiscono, rischiando di
diventare permanenti e oberare sui nostri per tutta la loro vita.
Yann ha la possibilità di vendere, ma vuole portare avanti il
progetto e questo scatena le proteste di Nadia. La donna va via, in
Canada, verso un lavoro migliore, lasciando al compagno il figlio
di 9 anni con la promessa di spedirgli presto un biglietto aereo
per raggiungerla oltreoceano. Ma le cose si complicano per
entrambi, i tempi di allungano e Nadia sparisce senza dare più sue
notizie.
Una vita migliore è l’aspettativa
di ogni essere umano, e Yann, con i suoi progetti, i suoi sogni, la
sua tenacia e anche la sua onestà può rappresentare tante persone
che cercano di dare una svolta alla propria vita anche osando e
facendo ‘il passo più lungo della gamba’.
La drammatica attualità del film è
attenuata dal racconto molto freddo che il regista Cédric
Kahn ci propone, offrendo sempre un punto di vista
distanziato, non indulgendo mai nei dettagli e riuscendo con
sobrietà a raccontare la tristezza e la miseria, ma anche
l’integrità di un’anima che cerca di non affondare.
Protagonista del film è un bravo
Guillaume Canet, già regista e protagonista lo scorso
anno di
The Last Night, che si cimenta in un ruolo sofferto
dell’uomo in difficoltà che cerca anche di improvvisarsi padre e
che nella sua miseria riesce, con misure estreme, a raggiungere un
luogo ed uno scopo che lo metteranno davanti ad altre difficoltà
impreviste.
Il film si chiude però con un
sorriso, una speranza, un obbiettivo che, nonostante tutto,
potrebbe portare di nuovo la felicità.
Arriva oggi, 13 settembre, su
Prime
Video, Undone, la nuova serie
originale della piattaforma in streaming che nasce dalle menti
geniali e contorte di Raphael Bob-Waksberg e
Kate Purdy, creatori di Bo-Jack
Horseman.
La serie d’animazione al rotoscope
racconta la storia di Alma, una donna che, a seguito di un
incidente d’auto, scopre di vivere in una realtà in cui il tempo e
lo spazio, esclusivamente per lei, non si muovono più in maniera
lineare, ma seguono una logica misteriosa che Alma presto capirà
essere legata alla dipartita del padre. L’uomo, morto in un
incidente d’auto, comincerà ad apparire ad Alma e la aiuterà a
gestire questa sua nuova condizione, invitandola anche a risolvere
un mistero…
Già le prime informazioni sulla
trama ci consentono di capire che la storia si ammanta di mistero e
si aggroviglia intorno al personaggio di Alma, interpretata da
Rosa Salazar, che, all’inizio sprovveduta e
spaventata da questa nuova condizione, cerca di capire cosa mai
possa volere il padre da lei e quale sia il modo per aiutarla. Al
di là dello sforzo drammaturgico, Undone è anche tecnicamente un
prodotto di grande interesse, soprattutto per quello che riguarda
l’evoluzione dell’animazione.
Infatti, la serie, diretta dal
visionario Hisko Hulsing esperto d’animazione, è
realizzata in rotoscope, una tecnica d’animazione che consente un
risultato molto realistico e che, secondo Hisko, era l’unica che
potesse consentire alla produzione di realizzare quella storia,
restituendo “la ‘misteriosità’ della realtà e quella
dell’irrealtà, contemporaneamente”. La produzione ha lavorato
servendosi non solo di riprese dal vivo e di animazione 2D, ma
anche di pittura ad olio e animazione 3D, realizzando un vero e
proprio ibrido tra animazione e live action.
I toni utilizzati da
Bob-Waksberg e Purdy si caratterizzano per un
estremo realismo, intriso di umorismo nero e di un disincanto che
gli autori avevano già profuso in Bo-Jack
Horseman, ma che in questo caso sembra assumere maggiore
consistenza a causa della tragicità di alcuni avvenimenti, esposti
con un occhio apparentemente superiore a qualsiasi parte o
personaggio. Siamo nella testa di Alma, seguiamo il suo trauma e i
suoi spostamenti spazio temporali, ma non siamo mai dalla sua
parte, semplicemente siamo compagni di viaggio in un’automobile che
non percorre una strada retta.
A tratti oscuro e non troppo
rassicurante, Undone apre una nuova porta
all’intrattenimento, perfezionando la tecnica del rotoscope e
spingendo sull’acceleratore anche da un punto di vista
drammaturgico, diventando quindi un raro esempio in cui i due
elementi, forma e contenuto, si sforzano di andare oltre la loro
dimensione canonica.
Nel cast di
Undone, disponibile su Amazon Prime da oggi, 13
settembre, ci sono Rosa Salazar,
Bob Odenkirk, Constance Marie, Angelique Cabral e
Siddharth Dhananjay.
Dopo aver sorpreso il
pubblico di Amazon
Prime Video grazie all’inventiva della storia e
all’uso del rotoscope come tecnica d’animazione, la serie
Undone 2 torna sulla piattaforma streaming con una
seconda stagione che si sviluppa all’insegna della continuità
rispetto alla prima e al tempo stesso propone delle varianti
significative.
Undone 2, la
trama
Al centro della storia
troviamo nuovamente Alma (Rosa Salazar), la quale
nelle puntate precedenti ha dovuto affrontare il paradosso spaziale
e temporale di un universo parallelo per riportare in vita suo
padre Jacob (Bob
Odenkirk), morto in circostanze ancora non del tutto
chiare. Nella seconda stagione la protagonista, con il supporto di
alcuni altri membri della famiglia, deve adoperare i propri poteri
per risolvere un mistero legato al misterioso passato di sua madre
Camila (Constance Marie).
Se la
prima stagione di Undone aveva espresso al
meglio le proprie potenzialità sfruttando con dovizia l’elemento
sci-fi, questa seconda lo adopera principalmente come mezzo per
raccontare un tessuto familiare tanto comune quanto composito.
Il tessuto familiare al centro del
racconto
Più dell’elemento
fantastico, a imporsi in questi nuovi episodi è invece quello
drammatico: lo sviluppo di una trama ben congegnata all’interno
degli stilemi del melodramma ci porta a scoprire non soltanto
personaggi che devono fare i conti con un passato doloroso, ma
anche rapporto familiari fatti di incomprensioni, paure, sentimenti
taciuti per troppo tempo. Insomma, la famiglia Winograd puntata
dopo puntata si scopre sempre più “normale” agli occhi dello
spettatore, e questo rende i suoi componenti multidimensionali: le
sottotrame legate agli altri membri del nucleo – nelle prime
puntate principalmente quello legato alla sorella Becca Angelique
Cabral) – compongono un mosaico emozionale penetrante, sincero.
Tale efficacia nel
raccontare i dilemmi e le frustrazioni delle figure in scena
supporta una scrittura che nella prima metà della stagione fatica
un poco a trovare il proprio ritmo narrativo, dilungando in qualche
caso una trama che avrebbe potuto essere più concisa. Il cambio di
marcia avviene nel quinto episodio, quando alcuni misteri che poi
tanto tali non sono vengono svelati Undone vira più esplicitamente dentro i toni
del dramma familiare: da quel momento tutto diventa più coeso, il
pathos di vicenda e psicologie si compatta nella narrazione di
un’umanità contaminata dai rimorsi, dilaniata dagli orrori del
passato e incapace a lasciarseli alle spalle. La seconda parte di
Undone 2, pur non raccontando nulla di originale,
riesce però a farlo con una profondità emotiva e insieme una
delicatezza del tocco ammirevoli.
Undone 2 ha bisogno di tempo per
crescere
Bisogna concedere tempo
a questa seconda stagione di
Undone. Quando la fantascienza punta a indagare l’animo umano e
la complessità delle relazioni interpersonali si tratta nella
maggior parte dei casi di costruire un’alchimia molto complessa tra
narrazione e studio di caratteri. Lo show tenta questa strada con
un’audacia insolita in quanto non permette alla funzionalità della
trama di sovrapporsi a quello che vuole realmente mettere in scena,
ovvero personaggi che devono barcamenarsi confusi alla ricerca di
un centro emotivo, di una stabilità che la vita non ti consente di
avere.
È una famiglia vera,
tangibile, quella che vediamo messa in scena in Undone, e alla fine della magnifica ultima
puntata della stagione arriveremo a conoscerla in maniera più
profonda e appassionante. Non tutto è perfetto negli otto nuovi
episodi, non tutto funziona a livello drammaturgico. Ma non è forse
così che in fondo vanno le cose quando le viviamo veramente? Invece
di cercare forza nella finzione, Undone ribalta l’equazione trovando la verità
delle sue debolezze grazie alla realtà dietro la finzione stessa:
un tentativo ammirevole, che premierà gli spettatori desiderosi di
comprendere in maniera empatica Alma e gli altri personaggi invece.
Una ricompensa preziosa e malinconica, che pone molti più
interrogativi di quanto fornisca certezze. Come la fantascienza
dovrebbe sempre fare…
Il regista Walter
Hill è noto per la sua capacità di contaminare e
ridefinire i generi cinematografici, inserendo nei suoi film
elementi apparentemente contrastanti ma che grazie alla sua
maestria si fondono alla perfezione, dando vita ad opere uniche.
Suoi sono infatti titoli cult come Driver l’imprendibile,I guerrieri della notte, 48 ore e Strade di
fuoco. Si tratta di film “ruvidi”, che mescolano la brutalità
di contesti sociali difficili a personaggi in cerca di rivalsa. Uno
dei suoi ultimi film, Undisputed,
realizzato nel 2002 porta avanti queste caratteristiche, mescolando
elementi da prison movie con quelli dei film sulla
boxe.
Scritto dallo stesso Hill insieme a
David Giler, a partire da una loro storia
originale, Undisputed nasce dal desiderio del regista di
realizzare un film incentrato sulla boxe. Lo spunto per il film si
presentò loro nel 1992, quando il campione dei pesi massimi
Mike Tyson venne condannato ad alcuni anni di
prigione. A partire da quell’evento i due decisero di scrivere la
storia di una celebrità che si ritrova a dover fare i conti con la
sua nuova vita in carcere. Ciò permise loro non solo di raccontare
il declino di un uomo, ma anche la durissima realtà del sistema
penitenziario statunitense.
Al momento del suo arrivo in sala,
Undisputed mancò però di ottenere importanti
riconoscimenti da parte di critica e pubblico. A renderlo
maggiormente popolare è stato però il mercato home-video,
dove ottenne grande successo divenendo un vero e proprio cult.
Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente
utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a
questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile
ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama,
al cast di attori e alla serie di
sequel. Infine, si elencheranno anche le
principali piattaforme streaming contenenti il
film nel proprio catalogo.
Undisputed: la trama del film
Protagonista del film è
George “Iceman” Chambers, campione del mondo dei
pesi massimi di pugilato, la cui carriera viene distrutta a causa
del suo arresto con l’accusa di stupro. Arrivato in prigione, egli
è ormai un uomo finito e senza più speranze. Venuto però a sapere
dell’esistenza di un programma di boxe interno al carcere, George
decide immediatamente di iscrivervisi. Campione indiscusso
all’interno della prigione è Monroe Hutchen, il
quale è imbattuto da dieci anni. Mentre si inimica l’intera
comunità carceraria, George decide di prepararsi all’incontro,
desideroso di dimostrare di non essere secondo a nessuno.
Undisputed: il cast del film
Per i due protagonisti del film, il
regista dichiarò di aver sempre pensato a due attori di colore, in
quanto ciò avrebbe conferito maggior credibilità al modo in cui
questi vengono trattati nel film. Il ruolo di George Chambers è
dunque stato assegnato a Ving Rhames,
principalmente noto per essere stato Marsellus Wallace in Pulp Fiction. L’attore
aveva passato due anni a mettersi in forma per un altro film
biografico incentrato su di una leggenda della boxe, ma quando quel
progetto fallì, la sceneggiatura di Undisputed ha
attirato la sua attenzione, spingendolo a riprendere il suo
allenamento per questo film.
Nel ruolo del campione Monroe
Hutchen vi è invece l’attore Wesley Snipes,
celebre per aver recitato nella trilogia di Blade. Desideroso di
mostrarsi al meglio per il personaggio, Snipes ebbe modo di
allenarsi nella boxe con Emanuel Steward, noto per
aver addestrato diversi campioni del mondo. Al momento di dove
girare il loro incontro, i due attori rifiutarono di farsi
sostituire da controfigure e diedero vita ad una coreografia di
lotta estremamente realistica, con colpi molto vicini all’essere
veri. Nel film compare inoltre l’attore Peter
Falk nei panni di Mendy Ripstein, un anziano capo
mafia che organizzerà l’incontro tra i due pugili.
Undisputed: la serie di
sequel, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
Divenuto un buon successo grazie
alla sua distribuzione in home-video, il film ebbe poi tre
sequel, anche se con regista e cast diversi rispetto all’originale.
Questi sono Undisputed II: Last Man Standing, uscito nel
2006, Undisputed III: Redemption, uscito nel 2010, e
Undisputed 4 – Il ritorno di Boyka, uscito nel 2016. Nel
primo dei sequel vi è sempre il personaggio di George Chambers,
anche se ad interpretarlo è un diverso attore. Compare qui anche il
personaggio Yuri Boyka, interpretato da ScottAdkins, che diventerà poi il protagonista
principale dei successivi due sequel.
È possibile fruire di
Undisputed grazie alla sua presenza su
alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in
rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Chili
Cinema e Rai Play. Per vederlo, una volta scelta la
piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o
sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il
film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
giovedì 14 luglio alle ore 21:20
sul canale Rai 4.
Si è portato a casa l’Orso d’Argento
per la migliore interpretazione femminile all’ultimo Festival di
Berlino, Undine, il nuovo film di Christian
Petzold, che arriva a due anni dall’ultimo La donna dello
scrittore. Con questo film, il regista tedesco si conferma
interessato a raccontare l’amore, ma questa volta assume una deriva
che potremmo definire, senza paura di essere smentiti,
fantastica.
La trama di Undine
Undine è ad un bar accanto al
Märkisches Museum di Berlino, dove lavora. Il suo compagno la sta
lasciando, ma lei non accetta la notizia, gli dice, con sguardo
spiritato: “Se mi lasci non potrai fare altro che morire”,
e poi va al lavoro, dicendo all’uomo di rimanere lì, lo raggiungerà
durante la sua pausa. Seguiamo la donna che arriva al museo, con
movimenti nervosi si cambia, conduce una visita guidata ad un
gruppo di visitatori, il suo compito è spiegare ai visitatori i
plastici che raffigurano la città nei suoi progressivi stadi
evolutivi, e poi scappa di nuovo al bar, dove il suo ormai ex
compagno non c’è più. Entra nel locale, sperando di trovarlo ai
servizi, ma di lui non c’è traccia. Qui viene raggiunta da
Christoph, uno dei visitatori del museo, che era rimasto ammaliato
dalla sua bellezza e della sua bravura nel condurre il tour.
Improvvisamente la donna si sente
chiamare, crede che sia un piccolo pupazzetto a forma di palombaro,
all’interno di un acquario, che senza preavviso esplode e travolge,
acqua, vetri e pesciolini, i due. Da questo momento in poi, le vite
di Undine e quella di Christoph si intrecciano.
Con grazia, Petzold intreccia realtà
e fantasia, disorientando lo spettatore, senza mai farci capire
bene su quale piano ci troviamo, un’affermazione di forte autonomia
e consapevolezza del racconto, che si svolge su due piani, quello
terrestre, in cui le vite dei protagonisti scorrono più o meno
normalmente, e quello subacqueo. Christoph infatti è un palombaro e
nelle sue incursioni nello Sprea, entra in contatto con pesci gatto
leggendari, creature marine fantastiche che hanno le sembianze di
Undine. Il nome stesso della protagonista rievoca una
mitologia nordica legata alle ninfe dell’acqua, per cui lei, con
gli occhi blu e i riccioletti color del rame assume a tutti gli
effetti le caratteristiche di una sirena che, con il suo amore
terribile e totale dà e prende la vita.
Undine, la ninfa del
fiume
Il film sembra dunque diviso tra un
realismo totale, legato alle contingenze della vita della nuova
coppia, e un’impalpabile velo di fantasia, che sembra caricare di
significato piccoli gesti, oggetti ed elementi del racconto. Due
entità che si fondono e si completano, in qualche modo, come le due
nature di Berlino, quella dell’Est e quella dell’Ovest che solo dal
’89 in poi hanno cominciato a mescolarsi, come la stessa Undine
spiega, nei suoi tour del museo.
Paula Beer
e Franz Rogowski sono una coppia insolita,
tanto è bella, eterea lei quanto particolare lui, e la loro
fisicità rispecchia i loro personaggi, uno legato alla terra,
nonostante il lavoro sbacque, l’altra legata all’acqua,
all’indefinito, al mistero. Undine è un film affascinante che
nell’insidioso ed originale incontro tra realtà e fantasia pone il
suo punto di maggiore interesse che, nel finale si scioglie in un
invito a “rimanere con i piedi per terra”, una soluzione realistica
e solida alle fantasie della vita.
Undine di Christian
Petzold uscirà nelle sale italiane il 24 settembre
2020 grazie a Europictures. Presentato
con successo alla 70° edizione del Festival di
Berlino, il film è una intrigante storia che
racconta un amore eterno, dove l’antica mitologia si
incardina nella più moderna architettura della Berlino
contemporanea. Il regista tedesco Christian Petzold, Orso d’argento
alla regia per il film “La scelta di Barbara” e nella
giuriadella 77° Mostra del Cinema di
Venezia presieduta da Cate Blanchett, dirige qui una
straordinaria Paula Beer, già insignita del Premio
Mastroianni al Festival di Venezia per “Frantz” di
François Ozon, e che grazie al ruolo della protagonista Undine ha
vinto l’Orso d’argento come miglior attrice alla
70° Berlinale. Sempre nell’edizione 2020 del Festival di Berlino il
film “Undine” è stato insignito anche del Premio
FIPRESCI della federazione internazionale della stampa
cinematografica.
Al centro della vicenda Undine
(Paula Beer), che lavora in un museo di Berlino
come storica, dove illustra ai visitatori lo sviluppo urbano della
città mediante i plastici che la rappresentano, descrivendo i suoi
diversi stadi evolutivi che l’hanno resa la capitale odierna. Un
giorno il suo amato Johannes (Jacob Matschenz) decide di lasciarla
per un’altra donna, venendo meno alla sua promessa di amore
eterno. Affranta, Undine incontra il sommozzatore
Christoph (Franz Rogowski) e se ne innamora perdutamente. Questo
nuovo amore permette alla donna di rinvigorirsi e ricostruire se
stessa, proprio come la sua Berlino, la città che non si è mai
spezzata. Ma quanto accaduto non può essere cancellato così
facilmente e Undine finisce per imbattersi in quel mito del
folklore europeo che la rappresenta.
“Undine è una storia
d’amore” – spiega il regista Christian
Petzold – “così come lo sono ‘La scelta di Barbara’
(Barbara), ‘Il segreto del suo volto’ (Phoenix) e ‘La donna dello
scrittore’ (Transit). Ma raccontano un amore impossibile,
danneggiato, o uno che forse può evolversi. Questa volta ho voluto
fare un film in cui si vede come l’amore si sviluppa e
rimane.”
La sinossi di Undine
Undine è una storica,
specializzata nello sviluppo urbano di Berlino. Ma quando l’amato
la lascia, l’antica leggenda è destinata ad avverarsi. Undine deve
uccidere l’uomo che l’ha tradita e tornare alle acque.
Può stupire, ma non tutti amano
Undici, uno dei personaggi principali
diStranger
Things. Con l’uscita su Netflixdella
quarta stagionedi Stranger
Things – per ora solo la prima parte – i fan
hanno espresso le loro opinioni sulle nuove avventure che
coinvolgono i vari personaggi della serie di fantascienza. In
particolare, gli utenti di Reddit si sono concentrati su
un personaggio ormai simbolo dello show…
Interpretata da Millie Bobby Brown, Undici/Jane Ives è per molti la star della
serie. Nella quarta stagionedi Stranger
Things, conosciamo però un nuovo aspetto del
personaggio. Dopo essere diventata parte di un gruppo di amici
per la prima volta e dopo aver imparato ad usare i propri poteri
contro i mostri della sua nuova città, Undici appare
abbastanza diversa per i fan. Proprio per questo, alcuni
Redditors hanno voluto esprimere la propria
unpopular opinion sulla ragazza
sovrannaturale.
L’eccessivo hype attorno
a Undici
Fin dalla prima volta in
cui appare nella stagione 1, Undici
è mostrato come un personaggio misterioso da scoprire a poco a
poco. I suoi poteri sono davvero speciali e le scene d’azione in
cui è coinvolta sono entusiasmanti. Sia i suoi amici all’interno
della serie. sia fan di Stranger
Things esplorano gradualmente la sua storia,
affezionandosi a lei.
Questo non vale per tutti. C’è un
utente di Reddit (distortedrebel) che
ha scritto: “Non sono mai riuscito a connettermi con lei o a
trovarla così grandiosa come viene descritta.”
Mike e Undici non sono fatti per
stare insieme
Per la maggior parte dei fan,
Mike e Undici sono una delle migliori coppie di
Stranger Things. Prima sono diventati amici
stretti e poi si sono messi insieme. Nella quarta stagione, vivono una complicata storia
a distanza che li mette abbastanza in difficoltà.
L’utente di Reddit GolfWang123170 però non è d’accordo
con la maggioranza: crede che la coppia non sia granché e che
risulti un po’ troppo forzata, soprattuto in Stranger
Things 4.
Il personaggio di Undici non
cambia mai
Per l’utente marymayhemzUndici non è un
personaggio a tutto tondo: crede che gli autori abbiano ricreato
attorno a lei ”la stessa scena più e più volte.” In aggiunta,
l’user sostiene che a Undici manchi profondità e un vero e
proprio sviluppo del personaggio.
In realtà, per quasi tutti i fan
che hanno seguito Stranger Things fin
dall’inizio, Undici cambia molto dalla stagione 1 alla stagione 4: è
diventata più coraggiosa e più sicura di sè. Inoltre, anche se sta
ancora facendo i conti con i traumi del passato, ha imparato a
fidarsi degli altri.
Undici è una guastafeste nel
gruppo di amici
Nonostante al pubblico
piacciano le dinamiche relazionali messe in scena nella serie, c’è
un utente
Reddit che non è d’accordo: Undici è tra i piedi, è
una guastafeste nel gruppo di amici in cui si insinua.
Al contrario, per molti
Undici è molto dolce e crea legami unici con Mike, Dustin, Lucas,
Will e Max: è commovente vedere come i
personaggi di Stranger Things imparano a
prendersi cura l’un l’altro.
La personalità di Undici è più
interessante dei suoi poteri
Fin dalla prima apparizione
del personaggio a Hawkins, uno degli aspetti più
interessanti di Undici è la particolarità dei suoi poteri.
La ragazzina ha delle doti davvero uniche che risultano vitali per
la missione del gruppo, e tutti in
Stranger Thingscercano di comprendere il
funzionamento delle sue doti magiche.
Tuttavia, l’unpopular
opinion espressa da strthings333 sostiene
però che la serie dovrebbe focalizzarsi su altri aspetti del
personaggio: “sarebbe più convincente vedere una ragazza
vulnerabile e mal trattata che cerca di capire la vita
normale.”
Undici vince sempre in
Stranger Things
Per l’utente RADIOACTIVEGAMER2211 la serie è un
po’ troppo ”prevedibile”: Undici vince sempre. Anche se questa dinamica accade
abbastanza spesso – almeno una volta in ogni stagione – la capacità di Undici
di usare i poteri per salvare Hawkins è generalmente
vista come un aspetto memorabile e commovente della serie. Grazie a
lei, tutti possono sentirsi al sicuro dalla minaccia
del Mind Flayer.
Undici avrebbe dovuto lasciare la
serie
Per come si è conclusa la
prima parte di
Stranger Things 4, tanti fan hanno ancora un sacco di
domande sul personaggio di Undici. Sembra che la ragazza
abbia ancora parecchia strada da fare nelle prossime
puntate, e ciò piace ai fan.
Forse questa è una delle opinioni
più impopolari. Per un
utente di Reddit la serie avrebbe dovuto concludersi dopo
l’ottava puntata della prima stagione, con
Undici che se ne va definitivamente e Will che torna alla normalità.
Stranger Things è più interessante
quando Undici fa la ”strana”
Nella terza stagione, i personaggi di Stranger Things trascorrono l’estate del 1985
allo Starcourt Mall. Finalmente, dopo aver scoperto il
terribile background sullo sviluppo dei suoi poteri e i
maltrattamenti dell’orribile “Papa” Dottor Brenner,
vediamo Undici che si diverte un po’ e fa
amicizia con Mike.
Questa serenità raggiunta da
Undici non è stata apprezzata da tutti: cactuscat15 non
ama l’arco del personaggio durante questi episodi e afferma di
”odiare” la normalità acquisita dalla ragazza.
Undici non è così dolce come
sembra
Tanti apprezzano
l’evoluzione di Undici nel corso di Stranger Things,
il legame che ha creato con i suoi amici e il bel rapporto padre e
figlia che c’è tra lei e Hopper.
Per l’utente di Reddit Keller213, la ragazza
non è dolce come sembra: è “ingrata, irrispettosa e scortese”.
Questa è decisamene un’opinione impopolare, dal momento che
Undici ha attraversato molte difficoltà e sta facendo del
suo meglio per capire il mondo che la circonda.
Riesce davvero a parlare con
001?
Per alcuni fan, la
quarta
stagione fornisce i retroscena necessari per
comprendere la storia di Undici. Stranger Things
4 mostra infatti l’orribile massacro del laboratorio di
Hawkins e spiega molto del viaggio compiuto dal
personaggio.
Tuttavia, l’utente Urban-Survival22 ha
scritto che fatica a credere alla possibilità di un dialogo tra
Undici e 001, dal momento che lei nel
laboratorio è “come un bambino appena nato“.
Con il film del 2003
Underworld ha avuto inizio quella che è
oggi considerata tra le più importanti saghe di genere
horror degli ultimi anni. Composta da cinque film, questa ha
portato sul grande schermo lo scontro tra vampiri e licantropi,
creature fantastiche che ben prima di Twilight hanno mostrato
qui tutto il loro potenziale. Il primo film, diretto da Len
Wiseman, è oggi considerato un vero e proprio cult del suo
genere, capace di combinare al suo interno numerosi generi per dar
vita ad una storia quantomai avvincente.
La storia scritta da Wiseman
insieme a Danny McBride e Kevin
Grevioux presenta infatti una serie di elementi tipici
tanto dell’horror quanto del fantasy. In particolare, infatti, è
l’aspetto visivo del film a colpire. Particolarmente cupo e ricco
di violenza, questo mostra in modo più che adeguato tutta la
brutalità che intercorre tra le due fazioni opposte. Ed è stata
proprio questa sua atmosfera a decretare il successo di
Underworld, attirando tanto i fan del genere quanto dei
nuovi curiosi. Non capita infatti tutti i giorni di poter vedere
due delle creature più celebri della cultura popolare darsi
battaglia fino all’ultimo sangue.
Pur se accolto negativamente dalla
critica, il film si affermò dunque come un successo particolarmente
eclatante. A fronte di un budget di 22 milioni di dollari, questo
arrivò ad incassarne circa 95 in tutto il mondo. Grazie a questo
risultato presero vita i successivi sequel. Prima di intraprendere
una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire
alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo
qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori
dettagli relativi alla trama, al cast di
attori e ai suoi sequel. Infine, si
elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
Underworld: la trama del film
La vicenda del film si svolge in un
mondo dove da generazioni ha luogo una guerra segreta tra vampiri e
Lycan, un’antica specie di lupo mannaro. A rallentare bruscamente
le ostilità vi è però stata la morte del capo dei mannari, il
potente Lucian. La sua scomparsa ha dunque reso
meno acceso un conflitto mai del tutto spentosi. Benché i Lycan
siano inferiori di numero, hanno infatti saputo mutare la propria
natura, divenendo dunque più pericolosi per il popolo dei vampiri.
Tra questi ultimi vi è Selene, una vampira
specializzata nell’assassinio dei mannari. A guidarla vi è il
desiderio di vendetta per la sua famiglia, uccisa anni prima da un
gruppo di Lycan.
La battaglia si fa per lei più
accesa e pericolosa nel momento in cui scopre che i suoi nemici
giurati hanno sviluppato delle speciali armi in grado di uccidere
tutti i vampiri. Introdottasi nella loro tana, Selene tenta di
ottenere maggiori informazioni, riuscendo inoltre a liberare
Michael Corvin, un giovane medico appartenente
alla razza umana. Intuendo l’importanza di questi per i Lycan,
Selene comprende che la guerra tra i due nemici giurati sta per
scoppiare nuovamente in tutta la sua brutalità. Per poter avere una
speranza di vincere, la donna si vedrà costretta a riportare alla
vita creature antiche e pericolose.
Underworld: il cast del film
Ad interpretare l’iconica vampira
Selene vi è l’attrice Kate
Beckinsale. Questa, che fino a quel momento aveva
recitato prevalentemente in film in costume, accettò la parte con
grande entusiasmo. L’attrice desiderava infatti cimentarsi con
nuovi generi, andando contro l’immagine che si era costruita fino a
quel momento. Grazie a questo film è infatti divenuta
principalmente nota come eroina di film action. Originariamente per
lei era prevista anche una scena di nudo, ma la Beckinsale si
oppose a questa affermando di non voler più prendere parte a scene
di questo tipo. Proprio sul set del film Underworld,
infine, ha conosciuto il suo futuro marito, il regista Len
Wiseman.
Ad interpretare il medico umano
Michael Corvin vi è l’attore Scott Speedman, il
quale ha inseguito raccontato di essersi infortunato sul set a
causa di un colpo in testa causato da uno degli oggetti di scena.
Michael Sheen è invece il volto del mannaro
Lucian. Ironicamente, questi avrebbe in seguito interpretato un
vampiro che odia i lupi nella saga di Twilight.Bill Nighy,
celebre per aver interpretato il malvagio Davy Jones in Pirati
dei Caraibi, è qui presente nei panni del potente vampiro
Viktor. Sono poi presenti gli attori Shane Brolly
ed Erwin Leder nei panni del vampiro Kraven e del
Lycan Singe. Kevin Grevioux, infine, è Raze, il
braccio destro di Lucian. Per la voce di questi non è stato usato
nessun effetto speciale, essendo di suo particolarmente grave di
tonalità.
Underworld: i sequel, il trailer e
dove vedere il film in streaming e in TV
Come anticipato, il grande successo
del film ha permesso la realizzazione di una vera e propria saga
cinematografica. Questa è infatti proseguita nel 2006 con
Underworld: Evolution, e poi con Underworld – Il
risveglio del 2012. Nel 2017 è infine uscito Underworld: Blood Wars,
attualmente capitolo conclusivo della saga. È in realtà stato
annunciato anche un sesto film, ma la Beckinsale, protagonista di
tutti i sequel, ha dichiarato di non avere intenzione di riprendere
il ruolo di Selene. Oltre a questi titoli, nel 2009 è stato
rilasciato il primo e unico prequel della saga. Intitolato
Underworld – La ribellione di Lycans, questo va a narrare
le origini della guerra tra vampiri e licantropi, e non presenta
dunque il personaggio di Selene.
Prima di vedere tali sequel, è
possibile fruire di Underworld grazie alla sua presenza su
alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in
rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten
Tv, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, Tim Vision e Amazon Prime Video. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
lunedì 1 marzo alle ore 21:20 sul
canale Rai 4.
Theo James tornerà
a recitare nel franchise di Underworld.
The Hollywood Reporter, infatti, ci informa che la star di
Divergent, già apparsa nell’episodio del 2012
Underworld: Awakening, riprenderà il ruolo del vampiro
David nel reboot della saga. James sarà al centro delle avventure
del nuovo film e reciterà al fianco di due nuovi personaggi
femminili (al momento non sappiamo quali saranno le attrici che li
interpreteranno).
Le riprese del reboot di
Underworld, che sarà sceneggiato da
Cory Goodman (Priest), inizieranno nella
primavera del 2015. Il film verrà prodotto da Gary
Lucchesi e Tom Rosenberg per la
Lakeshore.
Len
Wiseman ha partecipato al New York Comic Con. Il questa
occasione ha avuto modo di aggiornare i fan in merito al futuro del
franchise di Underworld.
Wiseman ha detto che sono in
cantiere un po’ di progetti che coinvolgono il franchise, con lo
scopo di espanderlo. In primo luogo ha parlato dello spin-off, da
un po’ già annunciato con protagonista Theo James,
visto in Divergent, che interpreterà di
nuovo David, da Underworld Awakening.
Inoltre è in fase di sviluppo un altro film che vedrà protagonista
di nuovo Kate Backinsale, nonostante le precedenti
dichiarazioni che la volevano fuori dal franchise.
Infine, Wiseman ha annunciato che è
in va di sviluppo anche una serie tv a tema vampiri vs zombie. Ecco
l’intervista:
Ritorna nelle sale cinematografiche
la guerra sanguinosa fra Vampiri e Lycan, solo che questa volta a
temere l’estinzione sono entrambe le razze, a favore di un uomo
sempre più temibile e intenzionato a far scomparire dalla faccia
della terra questa tremenda epidemia. E’ questo l’incipt (non certo
un’ondata innovativa) di Underworld: il risveglio,
quarto capitolo della saga di Underwolrd, che vede ritornare in
grande forma Kate Beckinsale nella graziosa e sexy tutina
di pelle della vampira Selene. La vicenda inizia con la sua
cattura e successivamente il suo risveglio dopo oltre dieci anni in
un laboratorio di Antigen, una potente compagnia biotech impegnata
a sviluppare un vaccino contro i virus che ha creato Vampiri e
Lycan.
Il nuovo Underworld: il
risveglio, prodotto dall’ideatore della saga, nonché
regista dei primi due capitoli Len Wiseman è a tutti gli effetti
l’ideale continuazione di Underworld Evolution. Infatti, i
collegamenti con il secondo film sono tutti esplicitamente
dichiarati nel prologo iniziale, come a voler per certi versi
dissociarsi dal terzo capitolo, non del tutto fortunato. Punti
di forza di questa nuova pellicola sono senz’altro la scelta
di ritornare ad alcuni registri che avevano regalato il successo al
primo episodio. In questa nuova vicenda a dominare la scena
incontrastata è l’azione, vero cuore pulsante della saga, che
assieme alle atmosfere lugubri e dark, forgiano un’opera adatta al
grande pubblico e agli amanti di genere. Arricchisce
ulteriormente il vettore spettacolare di Underworld: il
risveglio un’evoluzione stereoscopica sorprendente,
funzionale alla storia e servile all’azione.
Il suo impiego non è mai futile, ma
sempre scrupoloso ed efficace, tanto da rendere alcune sequenze
davvero spettacolari e far sobbalzare lo spettatore a più riprese.
Inoltre, il ritorno della protagonista si sente e come, ed è grazie
ad essa che lo spettatore viene coinvolto nuovamente nella storia,
il suo personaggio affascina e intriga ed aiuta a rendere più umane
le vicende. Con Selene ritornano anche le lunghe sequenze di
combattimento che senz’altro faranno felici gli avvezzi al
genere. Unica nota negativa è data da una sceneggiatura che
risica la sufficienza e si limita a raccontare la vicenda senza mai
andare sopra le righe, come se non ci si volesse complicare la
vita, e talvolta arriva a essere fin troppo esplicativa; molto
spesso il silenzio è più assordante di mille dialoghi. Questa
caratteristica arriva anche a produrre momenti di
presunzione, nel tentativo di dare maggiore profondità e
introspezione a personaggi che non necessariamente ne posseggono le
capacità.
Underworld: il
risveglio rispetta le aspettative del genere,
intrattenendo a più riprese lo spettatore, con pochissimi momenti
di riflessione e tanta azione e combattimenti, che ne fanno un film
degno della saga e lo proiettano senza esclusioni di colpi ad un
probabile quinto capitolo.
Quando vent’anni fa ha diretto
Underworld, il regista Len Wiseman
era un nuovo arrivato nell’industria cinematografica, dal momento
che è arrivato alla regia del film (poi diventato cult) dopo aver
diretto soltanto videoclip musicali. Molte cose erano nuove per
lui, e c’erano alcune persone che semplicemente non conosceva o di
cui non aveva nemmeno sentito parlare. In occasione
dell’anniversario di Underworld, Wiseman ha rilasciato
un’intervista a Collider in cui racconta che credeva di aver
“scoperto”, artisticamente parlando, Bill Nighy, che si era presentato alle
audizioni.
Nighy ha interpretato Viktor, uno
dei vampiri più antichi e potenti della serie
Underworld, uno che ha lasciato istruzioni chiare
per svegliarlo dal letargo solo quando assolutamente necessario.
Questo è ciò che fa Selene (Kate Beckinsale), ma
infrangendo il protocollo risveglia anche la furia di Viktor. E
Wiseman ha visto il potenziale di Nighy come vampiro anziano
durante il processo di casting:
“Quando sono andato a Londra e stavo
facendo il casting, e stavamo cercando Viktor, ho visto molti
attori che proponevano personaggi simili all’Imperatore di Star
Wars e tutti questi attori caratteristici davvero fantastici.
Non conoscevo Bill Nighy. Ero dietro alla telecamera, stavo facendo
l’audizione e ho avuto i brividi. Ricordo di aver detto allo
studio: “Ho trovato questo ragazzo da cui le persone rimarranno
così colpite, e il suo nome è Bill Nighy”. Pensavo di averlo
scoperto, ecco quanto ero ingenuo.”
Non molto tempo dopo aver recitato
in
Underworld,Bill Nighy è diventato un nome familiare nel
cinema mainstream dopo aver interpretato il cattivo Davy Jones in
Pirati dei Caraibi: La maledizione del forziere
fantasma, Slartibartfast in Guida
galattica per autostoppisti e il ministro Rufus
Scrimgeour in Harry Potter e i Doni della Morte
Parte 1. Nighy ha anche ripreso il ruolo di Viktor in
Underworld: Evolution e Underworld: Rise of the Lycans. Wiseman ha
lavorato nuovamente con l’attore nel remake di Total
Recall, questa volta pienamente consapevole di chi fosse
la star britannica.
Oltre a Nighy e Beckinsale, il cast
di Underworld comprende anche Scott Speedman
(Grey’s Anatomy), Michael
Sheen (Good Omens), Shane Brolly
(Spread), Wentworth Miller (Legends of Tomorrow) e
Sophia Myles (A Very British Scandal).
Il mondo dark e decadente della
vampira Selene è tornato: Underworld Blood Wars è
(forse) l’ultimo capitolo della saga che racconta l’eterna lotta
tra vampiri e licantropi iniziata nel 2003 e che vede ancora una
volta l’attrice Kate Beckinsale nei panni della letale
vampira, pronta a difendere la propria stirpe – in via d’estinzione
– dalla violenza dei Lycans, i lupi mannari assetati di potere che
vogliono spodestarli. Alla regia non troviamo più Len
Wiseman ma la “neofita” Anna Foerster,
qui al suo debutto alla regia dopo aver diretto alcuni episodi di
serial tv.
Riprendendo uno schema già
utilizzato nell’ultimo capitolo della saga di
Resident Evil, la regista e lo sceneggiatore
Cory Goodman cercano di tirare le fila delle
innumerevoli vicende che si sono succedute nei precedenti capitoli:
ritroviamo Selene ancora in lotta contro i Lycans e la sua stessa
gente, soprattutto quella Casata Orientale che l’ha bandita per
sempre come traditrice. Contando solo sulla lealtà e l’appoggio di
David (Theo
James) e di suo padre Thomas (Charles
Dance) cerca un modo per porre fine all’eterna lotta tra
le due fazioni, soprattutto adesso che i Lycans sono guidati dal
misterioso Marius (Tobias
Menzies) e interessati a sterminare, ad ogni costo, i
loro rivali mentre Selene continua ad essere alla disperata ricerca
di sua figlia Eve, ed è pronta a trovarla a qualunque costo.
Trama intricata e caotica,
sceneggiatura piatta ed eventi che si succedono senza ritmo sullo
schermo abbassano il livello mantenuto finora dalla saga di
Underworld: Blood Wars stupisce per la
banalità e la confusione con la quale cerca, caoticamente, di dare
ordine alla catena di cause e conseguenze che si avvicendano.
L’apparente complessità che
dovrebbe muovere, almeno su carta, le azioni dei protagonisti – e
soprattutto di Selene, David, Semira (Lara Pulver)
e Marius – si riduce ad un banale ed usurato meccanismo
hollywoodiano incapace perfino di garantire, allo spettatore, il
divertimento e il piacere amarcord che dovrebbero
garantire prodotti audiovisivi seriali dotati di questa
impronta.
L’horror lascia spazio al fantasy,
in alcuni punti la Foerster sembra rincorrere il mito del successo
legato all’estetica televisiva de Il
Trono di Spade ma il risultato è un caotico
guazzabuglio, un pastiche fiacco che non diverte, non
terrorizza, non crea tensione e non mantiene le aspettative.
Attori validi si muovono ingabbiati
nei loro personaggi piatti, ingabbiati in un’estetica patinata che
perde di credibilità proprio quando si allontana dalla propria
stessa natura. Scenografie decadenti e gotiche, insieme alle
prodezze garantite dai Visual Effects e dalle scene d’azione
spettacolari garantiscono un minimo di credibilità da blockbuster
hollywoodiano, ma il vero problema di Underworld: Blood
Wars si annida tra le righe dei dialoghi, tra gli
improbabili colpi di scena e nella pigrizia di una improbabile,
imbarazzante, sceneggiatura che invece di portare la storia alla
sua inesorabile conclusione la dirotta verso il caos dell’ennesimo
capitolo di passaggio.
Underworld è una
saga cinematografica che ha fatto parte del cinema recente per
diversi anni, dal 2003 fino al 2017. La serie, composta da cinque
film, ha avuto talmente tanto successo da vedere i primi tre
capitoli adattati in una serie a fumetti e a fare da base per tre
romanzi basati su di essi.
Delle faide tra vampiri e Lycans si
è costruito un impero, che ha consacrato la serie per tutti questi
anni intorno al mondo, nonostante le tematiche (vampiri, licantropi
e via dicendo) siano state trattate molte volte e in modi diversi
nella storia del cinema.
Ecco dieci cose che, forse,
non sapevate sulla saga di Underworld.
Underworld
1. Il primo film della
serie è stata fonte di questioni amorose. Prima di
realizzare il Underworld, Kate
Beckinsale convinse il regista Len
Wiseman ha far sì che il suo compagno di allora, Michael
Sheen, potesse essere incluso nel cast, così da poter
trascorrere anche più tempo insieme durante le riprese e a Sheen
venne assegnato il ruolo di antagonista principale. Tuttavia, il
set è stato luogo di amore tra la Beckinsale e il regista del film:
i due, infatti, si sono innamorati sul set e si sono sposati nel
2004, due anni dopo essersi conosciuti, per separarsi poi dodici
anni dopo.
2. La scena dell’attacco
del cani è frutto di un attento montaggio. Questo tipo di
scena, in realtà, è stato realizzato con cani docili e giocosi, gli
unici cani di cui si poteva disporre in quel momento. Per
realizzare così la scena dell’inseguimento canino, il regista
Wiseman decise di riprendere diverse volte i suddetti cani mentre
correvano, utilizzando poi il montaggio e un aiuto sonoro per dare
realismo all’inseguimento. Se si guarda attentamente, è possibile
vedere i cani che corrono tranquillamente avanti e indietro.
Underworld – Il risveglio
3.
Il risveglio è il terzo capitolo della serie. Il film,
che è uscito, nel 2012, lo stesso giorno di Underworld:
Evolution, realizzato sei anni prima, vede la presenza di
Stephen Rea, che ironicamente ha interpretato il ruolo di vampiro
nel film Intervista col Vampiro, del 1994.
Underworld 5
4.
Underworld: Blood Wars è quinto capitolo della saga
cinematografica. Questo è stato il film di debutto di
Anna Foerster, che ha lavorato spesso con
Roland Emmerich (iniziando come direttore della
fotografia per gli effetti visuali di Independence
Day del 1996). Il produttore Len
Wiseman ha lavorato anche lui con Emmerich come assistente
sempre per
Independence Day e anche per Stargate, del
1994, e Godzilla del 1998.
5. Di questo film, uscito
nel gennaio del 2017, fanno parte 4 attori de Il trono di
spade. Di questo film, infatti, fanno parte
Charles Dance (Thomas) che ha interpretato Tywin
Lannister, Tobias Menzies (Marius) che
interpretato Edmure Tully, James Faulkner
(Cassius) che ha intrapreso il ruolo di Randyll Tarly, e
Lara Pulver (Semira) che ha dato la voce a Lady
Elissa Forrestore per il videogioco ad episodi basato sulla serie
televisiva fantasy.
6. Il finale di questo film
è aperto. Ciò sta a significare che potrebbe dare avvio a
un sesto capitolo della saga. Tuttavia, Kate
Beckinsale ha affermato, nel settembre del 2018, di non
essere più disponibile per interpretare nuovamente il ruolo di
Selene, di non tornare a questa serie cinematografica. Pare,
invece, che questo franchise possa proseguire seguendo la strada
della serialità, realizzando uno show televisivo dedicato, sempre
prodotto da Len Wiseman.
Underworld: Evolution
7. In questo film sarebbe
dovuta esserci una scena di sesso molto più lunga. Nel
primo montaggio del film, realizzato intorno alla primavera del
2005, che non includeva molto degli effetti visivi e della CGI,
senza un corretto mixaggio del suono e che, si è detto, era lungo
più di due ore, la scena di sesso tra Michael e Selene era molto
più lunga e, in realtà, includeva maggiore nudità dell’attrice
protagonista Kate Beckinsale. In origine, la scena includeva anche
la parte in cui, subito dopo che Selene ha avuto un orgasmo (questa
è la parte in cui la scena di ferma e si dissolve in nero nella
versione finale del film), lei si mette sopra Michael e continuano
a fare l’amore.
8. La Beckinsale ha
richiesto di non includere inquadrature in cui fosse completamente
nuda. La scena di sesso, come si è etto sopra, è stata
pesantemente rimaneggiata: ciò è stato fatto a causa delle
richieste dell’attrice protagonista di non inserire nessuna
inquadratura che la mostrasse nuda integralmente. La scena era
stata filmata con lei e Scott Speedman mentre era totalmente nuda,
e per esaudire le sue richieste, si sono dovuti effettuare alcuni
grossi tagli durante il montaggio finale del film. Tutto ciò spiega
l’uso di diverse dissolvenze tra alcune inquadrature della scena e
alcune modifiche “grezze”. Date le diverse ragioni e circostanze,
ecco perché la parte in cui lei, dopo l’orgasmo, torna a fare
l’amore con Michael, è stata tagliata, anche perché non sarebbe
stata vista con la corretta prospettiva.
Underworld: streaming
9. La saga di Underworld è
disponibile in streaming. Chi desidera scoprire questo
franchise oppure vuole rivederlo, è possibile fare affidamento alle
piattaforme streaming di TimVision e RakutenTv che raccolgono
l’intera serie di film, mentre su Infinity si può trovare il quarto
film, Underworld – Il risveglio del 2012.
Underworld: curiosità
10. Di questa serie esiste
un film prequel. Il terzo film, Underworld – La
ribellione dei Lycans, è un prequel della saga: in ordine
cronologico, risulterebbe come il primo film che ha dato origine a
tutte le diatribe ed eventi che si evolvono negli altri film del
franchise. In questo film la Beckinsale fa solo una breve
comparsata, mentre il vero protagonista è Michael
Sheen. Tra le altre cose, mentre stava girando questo
film, Ron
Howard gli chiese se avrebbe potuto registrare un
veloce passo di un dialogo di Frost/Nixon – Il duello (2008). Sheen acconsentì e lo
fece mentre era truccato per Underworld, coperto di sangue
finto.
Primo film della serie ad essere
girato in 3D e apporta una straordinaria nuova dimensione all’epico
scontro tra Vampiri e Lycans. Kate Beckinsale, protagonista
dei primi due film, torna nel ruolo della vampira guerriera Selene
che, sfuggita alla prigionia, si ritrova in un mondo in cui gli
umani hanno scoperto l’esistenza di clan di Vampiri e Lycans e
combattono una guerra spietata per eliminare le due specie
immortali.
Bradley James,
famoso volto televisivo nella serie tv
Merlin, nei panni di Re Artù, si dedica a
un personaggio negativo, il villain di Underworld
Next Generation, al fianco di Kate
Backinsale e Theo James.
Anna Foerster,
meglio conosciuta per il suo lavoro come direttore della fotografia
in The Day After Tomorrow e White House Down di
Roland Emmerich, si occuperà della regia del film.
Underworld 5, che sarà sceneggiato da
Cory Goodman (Priest), entrerà in
produzione a Ottobre, precisamente a Praga. Il film verrà prodotto
da Gary Lucchesi e Tom Rosenberg
per la Lakeshore.
Confermati nel
cast Kate Backinsale e Theo
James, al fianco di Tobias Menzies
e Bradley James.
Nonostante il franchise
sia abbastanza nuovo, Underworld subirà
un reboot totale. Ad ordinare questo film è stata proprio la casa
proprietaria dei diritti (Lakeshore Entertainment) che già aveva
prodotto i primi quattro capitoli. Underworld, Underworld: Evolution, Underworld: la
Ribellione dei Lycans e Underworld – Il
Risveglio hanno raccolto in totale 458 mln, un
risultato che, a quanto pare, è stato sufficiente a convincere i
produttori per rilanciare la saga che probabilmente non vedrà
Kate Beckinsale nei panni della vampira
Selene.
Il film ha già uno sceneggiatore a bordo, si tratta di
Cory Goodman, già autore di
Priest con Paul Bettany
e The Last
Witch Hunter con Vin Diesel,
mentre ancora nessuna notizia sulla possibile protagonista o su chi
dirigerà il film.
Ecco il nuovo trailer italiano di
Underworld 4: il Risveglio. Come sappiamo in questa nuova avventura
Selene (Kate Backinsale) si risveglia da un letargo di 12 anni e
ritrova il mondo cambiato.
E’ on-line il trailer
italiano di Underworld Il Risveglio 3D. Nel film rivedremo a
bellissima Kate Beckinsale vestire le tute attillate di Selene, a
vampira diventata famosa con l’omonima trilogia.
Dopo essere rimasta imprigionata in
uno stato simile al coma per quindici anni, Selene scopre di avere
una figlia quattordicenne, Nissa, che è un ibrido vampiro/Lycan.
Una volta incontrate, le due ragazze dovranno fermare la BioCom,
che sta cercando di creare super Lycan per uccidere tutti loro…
Dopo il panel di
Underworld
Blood Wars, presso la New York Comic Con, la star
di Underworld e
Divegent, Theo James, ha
discusso della sua esperienza in questi film, caratterizzati dalla
presenza di una forte co-star femminile. James interpreta
infatti David nella saga di Underworld,
accanto a Kate Beckinsale, mentre è Tobias
“Quattro” Eaton nel franchise Divergent,
in cui la star è Shailene Woodley.
All’attore è stato chiesto com’è
essere co-protagonista con accanto due personaggi femminili così
importanti. “Distrae“, ha risposto scherzosamente
l’attore, “è molto semplice, molto bello. Siamo in un
mondo dove ci sono sacco di grandi film e serie tv a guida
femminile, quindi è ottimo.“
Riguardo alle differenze sul lavoro
con le due attrici:
Più humour
britannico con Kate. Direi, più il sarcasmo con
Underworld.
Vi ricordiamo che l’uscita di
Underworld
Blood Wars, inizialmente prevista per il 14 ottobre
2016, è stata posticipata di tre mesi: la pellicola arriverà nelle
sale il 3 gennaio 2017.
Con Kate
Beckinsale nel ruolo di Selene tornerà anche
Theo James nel ruolo di David, alleato di Selene.
Gli attori britannici Tobias Menzies (Outlander, Roma) eLara Pulver
(Sherlock) avranno i rispettivi ruoli di un nuovo
formidabile leader dei Lycans e quello di un feroce ambizioso
Vampiro. Charles Dance (Game of Thrones)
interpreterà invece un Vampiro anziano, Thomas. A completare il
cast stellare del film troviamo: James Faulkner
(Game of Thrones), Peter Andersson (The Girl with
the Dragon Tattoo), l’esordiente Clementine
Nicholson, Bradley James e Daisy
Head.
Anna Foerster,
meglio conosciuta per il suo lavoro come direttore della fotografia
in The Day After Tomorrow e White House
Down di Roland Emmerich, si occuperà della regia del
film. Underworld
Blood Warss, che sarà sceneggiato
da Cory
Goodman (Priest), verrà
prodotto da Gary
Lucchesi e Tom
Rosenberg per la Lakeshore.
A oltre quattro anni
da Underworld
Awakeningecco finalmente
avvicinarsi il debutto del tanto atteso sequel Underworld
Blood Wars, quinta incursione
dell’universo di Underworld a partire dal
lontano 2003 che vede la veterana Kate Beckinsale nell’ormai iconico ruolo della vampira
Selene. Nel pieno di una campagna pubblicitaria
agguerrita più che mai e intenzionata a mantenere alta l’attenzione
su un franchise di discreto successo al box office ma dalle
valutazioni critiche altalenanti, ecco che, a quasi un mese esatto
dall’uscita del film negli Stati Uniti, la casa di
distribuzione Screen Gems ha rilasciato
una nuova avvincente clip dal titolo “Attempted Not Kill
Tou“.
La clip mostra la vampira
Seleneintenta a rimuovere
un proiettile molto speciale dal
protetto David (Theo
James), un proiettile progettato
dai Lycans con il compito di rallentare
il normale e velocissimo processo di rigenerazione nei tessuti dei
vampiri.
Underworld
Blood Warstenta di proseguire
sul solco misto fra action e horror tracciato dal franchise nel
corso dei precedenti capitoli, e come si può notare da queste
immagini l’impianto visivo è rimasto come sempre cupo e altamente
suggestivo.
L’uscita di Underworld
Blood Wars, inizialmente prevista per il 14 ottobre
2016, è stata posticipata di tre mesi: la pellicola arriverà nelle
sale il 3 gennaio 2017.
Con Kate
Beckinsalenel ruolo di Selene tornerà
anche Theo James nel ruolo di David,
alleato di Selene. Gli attori britannici Tobias
Menzies (Outlander, Roma) e Lara
Pulver(Sherlock) avranno i rispettivi ruoli di un
nuovo formidabile leader dei Lycans e quello di un feroce
ambizioso Vampiro. Charles Dance (Game
of Thrones) interpreterà invece un Vampiro anziano, Thomas. A
completare il cast stellare del film troviamo:James
Faulkner (Game of Thrones), Peter
Andersson (The Girl with the Dragon Tattoo),
l’esordiente Clementine
Nicholson, Bradley
James e Daisy Head.
Anna Foerster,
meglio conosciuta per il suo lavoro come direttore della fotografia
in The Day After Tomorrow e White House
Down di Roland Emmerich, si occuperà della regia del
film. Underworld
Blood Wars, che sarà sceneggiato da Cory
Goodman (Priest), verrà
prodotto da Gary
Lucchesi e Tom
Rosenberg per la Lakeshore.
Underworld
Blood Wars torna al centro dell’attenzione mediatica
attraverso una nuova carrellata di immagini che ci mostrano in
azione i protagonisti Kate
Backinsale e Theo James.
Underworld
Blood Wars, inizialmente prevista per il 14 ottobre
2016, è stata posticipata di tre mesi: la pellicola arriverà nelle
sale il 3 gennaio 2017.
Con Kate
Beckinsale nel ruolo di Selene tornerà anche
Theo James nel ruolo di David, alleato di Selene.
Gli attori britannici Tobias Menzies (Outlander, Roma) e Lara
Pulver(Sherlock) avranno i rispettivi ruoli di un
nuovo formidabile leader dei Lycans e quello di un feroce
ambizioso Vampiro. Charles Dance (Game of Thrones)
interpreterà invece un Vampiro anziano, Thomas. A completare il
cast stellare del film troviamo:James Faulkner
(Game of Thrones), Peter Andersson (The Girl with
the Dragon Tattoo), l’esordiente Clementine
Nicholson, Bradley James e Daisy
Head.
Anna Foerster,
meglio conosciuta per il suo lavoro come direttore della fotografia
in The Day After Tomorrow e White House
Down di Roland Emmerich, si occuperà della regia del
film. Underworld
Blood Wars che sarà sceneggiato
da Cory
Goodman (Priest), verrà
prodotto da Gary
Lucchesi e Tom
Rosenberg per la Lakeshore.