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Due inquiline di troppo: al vie la riprese del film di e con Nunzio Fabrizio Rotondo e Paolo Vita

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Sono iniziate a Roma le riprese di Due Inquiline di Troppo di e con Nunzio Fabrizio Rotondo e Paolo Vita al loro debutto alla regia.

Autori e attori, Nunzio e Paolo lavorano nell’industria dell’intrattenimento dagli anni ’90, dopo essere diventati popolari come VJ per il noto canale televisivo romano Magic TV, questo è il loro terzo lungometraggio scritto a sei mani con Herbert Simone Paragnani che li vede per la prima volta cimentarsi nel ruolo di registi; i loro precedenti lavori Innamorati di me e Non è vero ma ci credo, hanno avuto grande successo sulla Pay Tv italiana.

La direzione della fotografia è di Claudio Zamarion (Parasitic Twin, Niente può fermarci, In questo mondo di ladri).

Prosegue la collaborazione con Maurizio Mattioli (Sconnessi, Sei mai stata sulla luna?, Immaturi – La Serie) già presente nel cast dell’ultimo film Non è vero ma ci credo, a cui si aggiunge un altro nome noto della comicità italiana Enzo Salvi (Lockdown all’italiana, Box Office 3D, Io che amo solo te, Matrimonio al Sud).

Le due fantasmesse, la duchessa Gilda e la sua dama di compagnia Cettina saranno interpretate da Carlotta Rondana (Così in cielo, così in terra, Let me out) ed Enrica Guidi (I delitti del Bar Lume, Tutto Molto Bello, Innamotati di me).

Nunzio e Paolo interpretano, uniti da una grande amicizia, ma anche da un passato fatto di imprese fallimentari, nell’ennesimo tentativo di sbarcare il lunario si indebitano con uno strozzino e devono assolutamente trovare il modo di ripagarlo. Così, sfruttando le abilità tecnologiche di Nunzio, si imbarcano in un folle business nelle vesti di medium improvvisati. Di casa in casa consentono ai loro creduloni clienti di incontrare i propri cari estinti, ovvero degli ologrammi che gli assomigliano, finché un giorno incappano in due veri fantasmi, o per meglio dire due fantasmesse: Gilda e Cettina. Col passare dei giorni, gli iniziali e vani tentativi di liberarsene, lasceranno il posto ad un’insolita storia d’amore.

Guglielmo Marchetti, CEO & Chairman di Notorious Pictures ha dichiarato: “E’ un piacere tornare a collaborare per la seconda volta con la collaudata coppia di Nunzio e Paolo, e siamo felicissimi di poterli supportare in questo importante nuovo traguardo del loro percorso professionale, il loro debutto alla regia.”

“Importante poter cominciare questa avventura! Due inquiline di Troppo ha un doppio significato, da un lato di ripartenza contro questa emergenza sanitaria, andando sul set, dall’altro prosegue la strada della sperimentazione del genere” afferma Emanuele Nespeca, produttore per Solaria Film “e questo film ha tutte le caratteristiche per lasciare il segno tra le nuove proposte di commedia all’italiana.”

“Nunzio, Paolo, Guglielmo, Emanuele e Andrea. Non è un gruppo di lavoro, sono più che amici, quasi parenti. Tornare a lavorare con loro per Minerva è una grande gioia, prima ancora che una bella avventura creativo-imprenditoriale. Poi l’esordio alla regia di Nunzio e Paolo… Delizia assoluta!”, dichiara Gianluca Curti.

Due immagini dal videogioco di Star Trek Into Darkness!

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Due immagini dal videogioco di Star Trek Into Darkness!

Arrivano le prime foto e maggiori dettagli dal nuovo gioco di Star Trek, tratto dal film di prossima uscita Star Trek: Into Darkness diretto da J.J. Abrams  e sequel del primo film.

ATTENZIONI POSSIBILI SPOILER DEL VIDEOGIOCO:

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All’inizio del gioco, Kirk e Spock saranno chiamati in soccorso di una stazione spaziale misteriosa che si trova in una situazione molto difficile. Prima del loro arrivo, Kirk e Spock incontreranno una donna scienziato vulcaniana chiamata T’Mar, che avrà un ruolo molto importante nel viaggio che attenderà i due protagonisti.Mentre la storia prosegue, T’Mar si unisce a Kirk e Spock nel loro viaggio verso New Vulcan, un pianeta che orbita intorno a una stella e che è stato colonizzato dai vulcaniani dopo la distruzione del loro mondo, vista nel film 2009. Là, il gruppo troverà Surok, un grande leader vulcaniano. Con il progredire del gioco, si scoprirà che Surok è uno dei pochi sopravvissuti all’attacco di New Vulcan da parte dei perfidi Gorn. Il perché abbiano attaccato e che cosa stavano cercando è il cuore di STAR TREK Il Videogioco. Durante la storia, sia T’Mar sia Surok giocano un ruolo chiave nell’aiutare Kirk e Spock a scoprire di più sui brutali attacchi che i Gorn stanno portando in tutta la galassia. Rivelano anche i Gorn hanno rubato una macchina misteriosa conosciuta con il nome di Helios Device, che può diventare un’arma micidiale nelle mani di nemici senza pietà come i Gorn.

Per i giocatori che vogliono provare l’esperienza di giocare nei panni di Kirk e Spock, questo titolo sarà perfetto”, ha sottolineato Brian Miller, Senior Vice President ed Executive Producer di Paramount. “Ma lo sarà anche per quelli che sono bramosi di immergersi in una storia accattivante e profonda, perfetta sia per i fan di Star Trek che per chi ama i videogiochi”.

STAR TREK Il Videogioco sarà disponibile dal 26 aprile per Xbox 360, PlayStation 3 e PC. 

Vi ricordiamo che il prossimo film Star Trek: Into Darkness uscirà nelle sale il 06 Giugno 2013. Nel cast del film Chris Pine, Zachary Quinto, Zoe Saldana, Benedict Cumberbatch, Simon Pegg, Karl Urban, John Cho, Bruce Greenwood, Alice Eve, Anton Yelchin. Tutte le news sul film le trovate nel nostro speciale: Star Trek 2.

Il blockbuster dell’anno si può solo definire “Spettacolare” (Rolling Stone). Quando Khan (Benedict Cumberbatch), uno spietato criminale dalla mente brillante, dichiara guerra alla Federazione, il capitano Kirk (Chris Pine), Spock (Zachary Quinto) e l’ardito equipaggio della U.S.S. Enterprise intraprendono la caccia all’uomo più esplosiva di sempre. Ci vorrà tutta la loro abilità per difendere la Terra ed eliminare la letale minaccia in questa “avventura entusiasmante e geniale” (USA Today) firmata J.J. Abrams.

Due icone della Hollywood che fu

Se ne sono andate a poca distanza l’una dall’altra, una al 19 dicembre 2009, l’altra il 22 gennaio 2010, due attrici della Hollywood dei tempi d’oro, non icone assolute come Marilyn Monroe o Audrey Hepburn, ma comunque interessanti, capaci di portare pubblico nelle sale con i loro film e di farsi conoscere, grazie a tv, vhs e dvd, anche dalle generazioni più giovani.

Jennifer Jones, morta a dicembre, aveva 91 anni, Jean Simmons, morta a gennaio, ne aveva 81, la prima, passionale e affascinante, la seconda, icona di classe simpatica e spiritosa. Jennifer Jones, classe 1918, era approdata ad Hollywood giovanissima alla fine degli anni Trenta, dove aveva sposato il produttore David O. Selznick, uomo chiave dietro numerosi kolossal, a cominciare da Via col vento.

Nel 1943, a venticinque anni, vinse l’Oscar come migliore attrice protagonista con Bernadette, la storia della fanciulla di Lourdes, ma non si adagiò sugli allori. Poco dopo interpretò un ruolo agli antipodi, quello della sensuale meticcia assetata di emozioni in Duello al sole, kolossal in cui Gregory Peck interpretava uno dei suoi pochi ruoli negativi. Negli anni successivi interpretò altri film di successo, come Il ritratto di Jennie, storia paranormale oggi considerata un classico del genere, L’amore è una cosa meravigliosa, uno dei film sentimentali più amati, Madame Bovary, sontuoso adattamento da Flaubert, Addio alle armi, dal romanzo di Hemingway, Buongiorno Miss Dove, storia di un’insegnante single adorata dai suoi allievi, Tenera è la notte, ispirato alla vita di Francis Scott Fitzgerald e al suo matrimonio con Zelda. Lasciò quasi del tutto il cinema a partire dagli anni Sessanta, dopo la morte del marito Selznick.

Jean Simmons, di origini inglesi, si fece notare nell’immediato dopoguerra interpretando Ofelia nell’Amleto di Laurence Olivier. A Hollywood interpretò kolossal di ambientazione antica come La tunica e soprattutto Spartacus di Kubrick, filmoni sentimentali come La regina vergine e Desirée, musical come Bulli e pupe, commedie come L’erba del vicino è sempre più verde. Dopo due matrimoni falliti, con l’attore Stewart Granger e con il regista Richard Brooks e alcuni problemi di alcolismo, Jean Simmons seppe riciclarsi con ruoli da anziana in diverse serie televisive, come Uccelli di rovo e Nord e Sud, svolgendo anche ruoli da doppiatrice (sua la voce della protagonista anziana nella versione inglese de Il castello di Howl di Hayao Miyazaki) e in radio.

Entrambe le attrici hanno rappresentato la varietà di ruoli e le possibilità di lavoro che avevano le donne all’interno dell’industria del cinema americano. Certo, c’erano stereotipi, ma nessuna delle due ha mai interpretato la donna fatale o la consolatrice dell’eroe, spaziando la prima tra sante, eroine romantiche, donne forti in anticipo sui tempi, la seconda tra ragazze spiritose, volitive, sognatrici ma con buon senso. Le generazioni più vecchie ricordano sia Jennifer Jones che Jean Simmons sugli schermi della loro giovinezza, i più giovani le hanno conosciute in pomeriggi davanti alla tv, in pellicole comunque ormai entrate nella storia del cinema, anche solo di quello popolare.

Due giovanissime per Geoffrey Fletcher

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Carey Mulligan e Saoirse Ronan, due giovanissime attrici entrambe già detentrici di una nomination all’Oscar, dovrebbero essere presto le protagoniste di Violet and Daisy, film che segnerà l’esordio nella regia di Geoffrey Fletcher, lo sceneggiatore di Precious.

Due Giorni, Una Notte trailer italiano e poster del film con Marion Cotillard

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Anche nell’edizione appena passata non potevano di certo mancare a Cannes Jean-Pierre e Luc Dardenne, i due registi hanno infatti un felice rapporto con il festival francese in cui hanno vinto per ben due volte la Palma d’Oro (Rosetta, L’Enfant – Una Storia D’Amore) ma anche miglior sceneggiatura (Il Matrimonio di Lorna) e Gran Premio della Giuria (Il Ragazzo con la Bicicletta).

Purtroppo per loro nell’ultima edizione non sono riusciti a portare a casa nessun premio con Due Giorni, Una Notte nonostante un accoglienza decisamente calda e critiche molto positive (96% su RottenTomatoes e 92/100 di Metascore). Il film con protagonista assoluta Marion Cotillard racconta la storia di Sandra, una donna che dovrà convincere i suoi colleghi di lavoro a fare un sacrificio economico (rinunciare al bonus di produzione) per permetterle di mantenere la sua occupazione e non essere licenziata. Di seguito potete ammirare trailer e poster di Due Giorni, Una Notte.

 

Due Giorni Una Notte: recensione del film con Marion Cotillard

Due Giorni Una Notte: recensione del film con Marion Cotillard

I fratelli Jean- Pierre e Luc Dardenne tornano dietro la macchina da presa, arricchendo il mosaico della loro vasta filmografia con un nuovo tassello intitolato Due Giorni Una Notte, dramma umano con protagonista la tenace e intensa Marion Cotillard, qui nei panni di Sandra, un’operaia in una fabbrica di pannelli solari che viene licenziata dopo una brutta depressione. Ha a disposizione solo due giorni per convincere tutti i suoi colleghi a votare nuovamente per lei, salvandole il posto di lavoro e rinunciando ad un bonus di mille euro. Ma la via verso la salvezza è lunga e ardua, e non sempre la realtà corrisponde alle proprie speranze ed aspettative.

I Dardenne, da sempre impegnati nel sociale, tornano a mettere in scena- utilizzando un linguaggio crudo e realistico, senza virtuosismi pleonastici o scivolate nel sentimentalismo- un dramma umano prima che sociale, raccontando una piaga che affligge la nostra società: la disoccupazione.

Il dramma della perdita di un lavoro si riflette sull’identità dell’individuo, che si sente sempre più ai margini di un tessuto sociale che ha da sempre alimentato, condiviso e vissuto in prima persona, finché non ne è stato escluso forzatamente. Il dramma messo in scena è quello della classe media odierna, sempre più povera e sempre più incline ad un meccanismo da “cane mangia cane” per salvaguardare sé stessa e il proprio status; una classe che ha perso il suo potere d’acquisto e, parallelamente, il suo ruolo attivo nella vita sociale e nazionale.

I Dardenne utilizzano gli occhi limpidi della Cotillard come specchi in cui riflettersi, carichi di pietà e dignità, frutto pure del contegno di un personaggio- quello di Sandra, appunto- che non perde la sua integrità morale mai, in nessuna situazione, nemmeno quando si ritrova faccia a faccia con i suoi colleghi, creature impaurite e spaventate come lei che, almeno in questa occasione, si sono ritrovate dall’altro lato della barricata.

A metà strada tra il neorealismo e la nouvelle vague, lo sguardo della macchina da presa si snoda tra le villette dei quartieri residenziali e le case di periferia, dove si racconta di una moderna classe operaia che, anche stavolta, è ben lontana dal paradiso.

Due fratelli: recensione del film di Léonor Serraille

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Due fratelli: recensione del film di Léonor Serraille

Dopo il passaggio lo scorso anno in concorso a Cannes 2022 finalmente arriva nelle nostre sale Due fratelli. Questo film di Léonor Serraille è il suo secondo lungometraggio dopo il debutto nel 2017 con Montparnasse – Femminile singolare. La regista e sceneggiatrice francese ha preso spunto per raccontare questa storia d’immigrazione, la vita stessa del suo compagno. In Due fratelli, in originale Un petit frere, è una pellicola strutturata in tre capitolo, uno per ciascuno dei protagonisti, che alla fine si uniscono perfettamente in un unico racconto tra le gioie e dolori di una mamma e il suo amore incondizionato per i suoi due figli.

La madre di Due fratelli

Rose, interpretata dall’attrice francese Annabelle Lengronne, è una giovane madre che alla fine degli anni Ottanta, in compagnia dei suoi bambini, il maggiore Jean e il minore Ernest, lascia la Costa d’Avorio per Parigi. Qui nella grande capitale europea, ospitata all’inizio da una coppia di parenti che vivono nella banlieue, la periferia parigina, inizia a lavorare come cameriera pulendo le camere di un hotel e cerca di crescere al meglio i suoi due figli. Questo primo capitolo intitolato proprio con il nome “Rose”, non mostra solo una mamma ma ragazza single che non rinuncia mai alla sua indipendenza anche se in qualche modo è alla ricerca costante dell’uomo giusto. Durante un giornata qualunque al lavoro Rose conosce Thierry e decide, di punto in bianco, di lasciare Parigi e inseguire l’uomo, di cui si è innamorata, trasferendosi con Jean e Ernest a Rouen, una cittadina portuale a Nord della Francia nella regione della Normandia.

I fratelli Jean ed Ernest

Qui finisce la parte di film con più presenza di Rose e inizia quella incentrata sul fratello maggiore Jean. Il giovane ragazzo crescendo si ritrova a fare da genitore al piccolo Ernest, perché la madre torna a Rouen, solo nei fine settimana e di riposo dal lavoro. Il secondo capitolo è anche un modo per mostrare l’angoscia adolescenziale e la sensibilità di Jean che cerca di gestire tutto da solo senza smettere di studiare o uscire con la sua ragazza. Il fratello maggiore si trasforma da promettente studente di prima classe con il sogno di diventare un pilota in un adolescente spericolato e confuso. Il terzo e finale capitolo di Due fratelli mostra Ernest in due fasi della sua crescita la preadolescenza e quella da giovane adulto come professore che insegna filosofia in un liceo parigino. Questa pellicola si conclude con un incontro toccante tra Ernest e sua madre Rose in una caffetteria dove lei però accusa il figlio minore d’essere diventato troppo “bianco”. 

Un petit frère. Léonor Séraille.

Un dramma francese dove non c’è solo l’immigrazione

La regista affronta per tutta la durata del film il difficile tema dell’immigrazione e lo fa in modo sensibile e non cadendo mai nei cliché. La questione razziale è sempre di sfondo ma non è il tema centrale, Léonor Serraille mostra invece due decenni di una famiglia ivoriana che ha scelto la Francia come un nuovo inizio e la possibilità per i due fratelli di aver un futuro migliore grazie allo studio. L’unica scena in cui si sbatte sul grande schermo il razzismo sistematico è solo un caso isolato verso il finale in cui Ernest adulto viene fermato, senza una logica, da due poliziotti in divisa che gli chiedono i documenti.

In Due fratelli si pone invece l’accento non sull’aspetto sociale ma sul vissuto individuale di ciascuno dei protagonisti. La regista sceglie una narrazione dinamica, che racconta le diverse fasi della storia, prima con la madre poi con il fratello più grande e poi il più piccolo, quello che più si è anche integrato nella società. La parte con per protagonista Rose sono forse quelli più complessi e più intensi, merito della sua interprete Annabelle Lengronne, magnetica nello sguardo e nella sua totale libertà di scegliersi lei l’uomo da frequentare o con cui divertirsi per il suo personale piacere. 

L’intensità del film diminuisce quando l’attenzione si sposta suoi capitoli intitolati “Jean” ed “Ernest”. Il risultato è un lavoro solvente, onesto, dallo sguardo sincero e non paternalistico, cinematograficamente molto buono, con particolari novità e possedendo un ottima fotografia firmata da Hélène Louvart. Per concludere le scene più belle visivamente sono quelle estive in cui si vedono entrambi i due fratelli, in capitoli diversi, in mezza la natura e in compagnia dei i loro amici e amiche. Una delle poche critiche che si può fare alla regista è proprio rinunciare alla presenza di Rose sempre più di sfondo e senza concludere il suo ciclo di narrazione.  

Due film di Star Wars al cinema nel 2026: la Disney annuncia nuove date di uscita

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Due nuovissimi film di Star Wars usciranno entrambi nel 2026! Nuove data di uscita sono state annunciate grazie a un aggiornamento della Disney. Questo è un importante sviluppo del franchise, non solo perché si ritarda il prossimo film di Star Wars, ma anche perché si preannuncia il rilascio di ben due film in un anno. L’aggiornamento arriva dal The Hollywood Reporter, che conferma che un film di Star Wars arriverà al cinema il 22 maggio 2026, mentre il successivo arriverà il 18 dicembre 2026. Il terzo film, invece, è ancora previsto per il 17 dicembre 2027, ma non è confermato quale dei tre film precedentemente annunciati è assegnato a ciascuna data di uscita.

Star Wars: quello che sappiamo sui prossimi film della saga

Ad oggi sono infatti tre i film annunciati come certi per il futuro della saga: quello diretto da James Mangold, quello diretto da Dave Filoni e quello diretto dalla regista Sharmeen Obaid-Chinoy, che sarà ambientato quindici anni dopo gli eventi di L’ascesa di Skywalker, avendo come protagonista la Rey di Daisy Ridley intenta a gestire una propria scuola di Jedi, nel tentativo di stabilire un Nuovo Ordine Jedi. Il produttore esecutivo di The Mandalorian, Dave Filoni, dirigerà invece una storia ambientata nella timeline della Nuova Republica e che servirà come culmine dei vari show Disney+. Mentre il progetto del regista James Mangold (Logan, Indiana Jones e il Quadrante del Destino) sembra racconterà la storia del primo Jedi che abbia mai esercitato la Forza.

Come anticipato, non è noto l’abbinamento tra i tre progetti e le date annunciate, ma con due film in arrivo già nel 2026 è lecito aspettarsi sempre più dettagli nel giro dei prossimi mesi. Ulteriori notizie a riguardo potrebbero in realtà già essere rilasciate dalla Disney e dalla Lucasfilm nel giro delle prossime ore o dei prossimi giorni. In ogni caso, è sempre più evidente che i fan possono prepararsi a compiere nuovi viaggi nella galassia lontana lontana, grazie a tre progetti sulla carta molto interessanti e con i quali si potrà entrare in contatto con nuove e inedite storie.

Due Featurette per Beautiful Creatures – La sedicesima luna

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Due Featurette per Beautiful Creatures – La sedicesima luna

La Eagle Pictures ha pubblicato due dietro le quinte del film Beautiful Creatures – La Sedicesima, la nuova saga dei produttori di Twilight. La pellicola vanta un cast d’eccezione che comprende i volti nuovi Alden Ehrenreich, Alice Englert e i veterani Emma Thompson, Emmy Rossum, Thomas Mann, Jeremy Irons e Viola Davis. Il film è tratto dall’omonimo libro scritto da Kami Garcia. Il film sarà al cinema dal Febbraio 2013.

Due Facce avrà la sua prima serie in solitaria, mentre Harvey Dent tornerà finalmente in tribunale

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La DC Comics ha annunciato che Due Facce riceverà una nuova serie limitata di fumetti dallo scrittore Christian Ward e dall’artista Fábio Veras. Che ci crediate o no, questa sarà la prima serie in solitaria per il famigerato supercriminale di Gotham City (e occasionalmente bravo ragazzo) Harvey Dent!

Nella tradizione della recente serie a fumetti incentrata sui cattivi, The Penguin, la nuova serie “All In” della DC Two-Face esplora i lati buoni e cattivi di Harvey Dent come due personaggi che operano e vivono nello stesso corpo. Mentre l’Harvey buono esplora una vita da avvocato alla Perry Mason, l’Harvey cattivo non vuole solo il controllo parziale del corpo, ma il pieno controllo della mente.

Ecco la descrizione ufficiale di Two-Face #1 direttamente dalla DC Comics:

Dopo anni di conflitti interni, le due metà di Harvey Dent hanno raggiunto un’inquieta pace. Nella nuova serie Due Facce della DC, Harvey usa le sue abilità di avvocato per risolvere i conflitti dei criminali più strani e pericolosi di Gotham, a cominciare da Victor Zsasz. Quando Zsasz viene accusato dell’omicidio di un collega della malavita di Gotham, chi meglio di qualcuno che è stato da entrambi i lati della legge può dimostrare l’innocenza di un criminale?

Ci sembra una premessa divertente e che promette di esplorare il personaggio in modo divertente e avvincente. Anche se siamo sicuri che il lato oscuro di Harvey finirà per prevalere, questo potrebbe essere l’inizio di un nuovo ed entusiasmante status quo per il cattivo.

Dopo essermi innamorato della scrittura del bellissimo e complicato Harvey in Batman: Città della follia“, ha dichiarato Ward, ”non potrei essere più entusiasta o più orgoglioso di scrivere la prima serie in solitaria di Due Facce!”.

“Due Facce è senza alcuna esitazione non solo il mio cattivo preferito di Batman, ma anche il mio personaggio preferito di tutta Gotham, e sono entusiasta di portarlo, insieme all’artista superstar in divenire Fábio Veras e alle leggende che sono il colorista Ivan Plascencia e il letterista Hassan Otsmane-Elhaou, in alcuni luoghi selvaggi che forse non vi aspettate”.

E ha aggiunto. “Il primo di questi porta Harvey Dent di nuovo in un’aula di tribunale. Nella nostra serie, Harvey cerca di usare le sue competenze criminologiche per risolvere i conflitti dello strano e pericoloso sottosuolo criminale di Gotham… il tutto mentre ha in mente di tornare alla società civile e forse di riconciliarsi con il suo vecchio amico, Bruce Wayne”.

“Quindi tutti in piedi, il tribunale è in seduta, Harvey ha lanciato la sua moneta e il giudizio sta per arrivare!”.

Potete dare un’occhiata alle copertine di Two-Face #1 qui sotto, insieme ad alcune immagini interne del numero d’esordio.

Due Facce

Due emisferi: la storia vera dietro il film Netflix

Due emisferi: la storia vera dietro il film Netflix

Due emisferi è una storia commovente che racconta i tentativi di una madre di assicurare la vita migliore possibile a suo figlio, nato con una patologia che ne complica l’esistenza. Il figlio maggiore di Bárbara Anderson, Lucca, è infatti nato con una paralisi cerebrale infantile, un disturbo dello sviluppo cerebrale che presto inizia a minacciare la qualità della sua vita. Di conseguenza, quando la madre sente parlare di un trattamento sperimentale in India che promette grandi miglioramenti, decide di far accedere il figlio a questa terapia. Così, nonostante le complicazioni di un viaggio internazionale tanto impegnativo, Bárbara si assume il compito di rendere il Citotrone, apparentemente miracoloso, parte del futuro di suo figlio.

LEGGI ANCHE: Due Emisferi, la spiegazione del finale: Lucca riceve le cure di cui ha bisogno?

Diretto da Mariana Chenillo, questo film spagnolo si addentra quindi nella vita di un ragazzino disabile la cui famiglia lo sostiene nella buona e nella cattiva sorte. Un’attenzione particolare è rivolta a sua madre, Bárbara, che è disposta a muovere l’inferno e l’acqua alta per ottenere per suo figlio tutte le opportunità che merita. I temi commoventi della storia, come l’amore familiare, le complicazioni della disabilità cronica e la tenacia della madre, hanno risuonato con il pubblico abbastanza da far diventare Due emisferi il film più visto del momento su Netflix, ma anche suscitare l’interesse per Lucca e per la sua storia vera oltre il film.

Due emisferi è basato sul libro autobiografico di Bárbara Anderson

Il film è un adattamento del libro di Bárbara Anderson I due emisferi di Lucca. Il romanzo spagnolo, pubblicato nel 2019, è la prima incursione della giornalista nella scrittura e rappresenta un resoconto autobiografico della sua esperienza di madre di un bambino disabile. Da quando Lucca è nato e gli è stata diagnosticata una paralisi cerebrale, sua madre si è tenuta diligentemente al corrente delle novità e degli aggiornamenti in campo sanitario per poter cercare alternative che rendessero la vita più facile a suo figlio. Per questo motivo, poco dopo essere entrata in scena, la madre è venuta a conoscenza di Cytotron, un dispositivo a risonanza magnetica che potrebbe potenzialmente aiutare Lucca.

Due emisferi – Immagine dal set

Grazie a un contatto ad Harvard, Anderson è riuscita a contattare il dottor Rajah Kumar, l’inventore del Citotrone. Da lì, lei, suo marito Andres e i loro figli, Lucca e Bruno, hanno deciso di intraprendere un viaggio in India nel 2017 per provare il trattamento sperimentale. Il viaggio è stato finanziariamente impegnativo e ha comportato una serie di complicazioni. Ciononostante, gli Anderson non hanno lasciato che nulla li dissuadesse dal percorso che avevano scelto. Durante questo periodo, la giornalista ha tenuto un diario dettagliato del viaggio, annotando ogni progresso medico nella vita di suo figlio. Queste annotazioni l’hanno aiutata a scrivere il suo romanzo d’esordio e a condividere la storia della sua famiglia con il mondo.

Il trattamento iniziale con Citotrone, durato 28 giorni, ha finito per fare miracoli per Lucca, che è stata una delle prime persone al mondo a testare il dispositivo per quanto riguarda la rigenerazione dei neuroni e la riparazione dei danni neurologici. In effetti, il trattamento lo ha aiutato a sviluppare la capacità di parlare e le sue prime parole sono state il nome dell’inventore, Kumar. Il film di Mariana Chenillo, con la sceneggiatura di Javier Peñalosa, racchiude la meraviglia di questo primo viaggio in India intrapreso dalla famiglia Anderson. Mette in luce le sfumature mediche della storia di Lucca e allo stesso tempo fa luce sulle dinamiche familiari emotivamente crude che hanno reso possibile questo incredibile trattamento per il giovane ragazzo.

Per questo, nonostante l’occasionale allontanamento dalla realtà, Due emisferi rimane una versione autentica e accurata della vera storia della famiglia Anderson. In una conversazione con Netflix, la Anderson ha parlato della sua esperienza con il film. Ha detto: “Guardare se stessi in un film è molto difficile da spiegare; ho pianto quando ho visto che eravamo di nuovo noi. Ascoltando le voci di Bárbara Mori e Juan Pablo Medina, con il mio timbro o con le frasi di Andrés, mio marito, ho visto che eravamo altre persone e il mio corpo si è bloccato. Come si dice spesso che la realtà supera la finzione, questa volta la finzione ha catapultato la nostra vita a un altro livello”.

Due Emisferi
Hernán Mendoza è Dr. Ibarra, Bárbara Mori è Bárbara, Julian Aguilar Tello è Lucca, Paloma Alvamar è Nayelli in Due emisferi. Cr. Maria Medina / Netflix ©2025

Il Citotrone è un dispositivo reale che può essere usato nel trattamento del cancro

Sebbene l’attenzione centrale di Due emisferi rimanga indubbiamente sulla famiglia Anderson e sulla sua storia, il film porta alla luce anche l’influenza reale del Citotrone, una macchina innovativa, ideata dal dottor Rajah Vijay Kumar, uno scienziato di Banglore. Kumar ha iniziato le sue ricerche per la creazione della macchina già nel 1987 e ha prodotto il primo prototipo nel 1999. Il medico ha sempre voluto che la macchina fosse utilizzata per il trattamento del cancro. Il suo utilizzo commerciale è iniziato nel 2006 come strumento per l’ingegneria dei tessuti. Nel 2012, il Citotrone è stato approvato per l’uso clinico con il marchio CE (Conformité Européenne).

Inoltre, il trattamento di Lucca Anderson ha avuto un ruolo cruciale nel portare la tecnologia rivoluzionaria in Messico. Dopo il suo caso, l’Hospital Infantil de México Federico Gómez, un centro sanitario infantile di Città del Messico, ha potuto acquistare una delle macchine. Secondo quanto riferito, Barabara Anderson ha dato un notevole contributo alla realizzazione di questa realtà. Oggi il Citotrone continua a essere uno strumento efficace per la diagnosi dei tumori e per il trattamento di tumori e tessuti. Nel 2017, per la sua invenzione innovativa Kumar è stato riconosciuto come uno dei dieci migliori scienziati dell’India.

Lucca Anderson continua a vivere la sua vita al meglio

Dopo il primo trattamento con Citotrone nel 2017, Lucca Anderson si è sottoposto al trattamento altre tre volte durante i suoi viaggi in India. Di conseguenza, è oggi libero dall’epilessia da cinque anni e ha mosso i primi passi per camminare e parlare. Attualmente frequenta la scuola elementare insieme al fratello minore Bruno. Continua a vivere nuove avventure con la sua famiglia, sia che si tratti di festeggiare piccoli traguardi, come compleanni e festività, sia che si tratti di nuove esperienze emozionanti. Recentemente, ha ad esempio vissuto l’esperienza di sfilare sul tappeto rosso con la sua famiglia per la prima del film Due emisferi.

Due Emisferi, la spiegazione del finale: Lucca riceve le cure di cui ha bisogno?

Basato sul libro “The Two Hemispheres of Lucca” di Barbara Anderson, Due Emisferi è un potente dramma messicano che fa un ottimo lavoro nell’adattare il materiale originale, offrendo uno sguardo risoluto sulla crescita di un bambino con paralisi cerebrale, insieme alla lotta dei genitori del protagonista, Lucca, alla ricerca di una potenziale cura per aiutare ad alleviare la sua condizione.

Questa ricerca è il fulcro della narrazione di Due Emisferi, con Barbara che parte con la sua famiglia in India, dove una nuova procedura sperimentale pionieristica potrebbe vedere Lucca iniziare a formare più connessioni cerebrali rispetto a prima. Questo, a sua volta, gli consentirebbe di evolversi oltre il suo stato attuale, rendendolo in grado di formare parole, mangiare, bere e persino ridere. Tutti questi passaggi della vita che i bambini compiono organicamente hanno molto più peso e significato nel film.

Lucca inizia a regredire?

Dopo che Barbara viene licenziata dal suo lavoro, quella notte Lucca finisce per avere una crisi. Questa volta dura solo 25 secondi, ma è un avvertimento per ciò che potrebbe accadere se i suoi trattamenti venissero interrotti. Le sue crisi sono diminuite del 70% da quando si è sottoposto ai trattamenti in India, ma significa anche che se continuano, potrebbero vanificare tutto il lavoro svolto finora con la sperimentazione Cytotron.

Andres convince Barbara a lasciare che Lucca sbocci e sia se stesso. Vuole che si arrenda e permetta a Lucca di avere ciò che è meglio per lui. È ovviamente difficile per Barbara farlo, dato che ha trascorso così tanto tempo a cercare di dargli la migliore vita possibile. Barbara si è sempre incolpata per non aver spinto di più durante il travaglio, e quindi sta quasi cercando di riempire quel senso di colpa nella sua vita con queste cure.

Due emisferi – Immagine dal set

Perché Barbara si sente così in colpa?

Barbara aveva un lavoro molto difficile, che l’ha portata ad avere un arresto respiratorio. È stata salvata per miracolo e i dottori dell’epoca hanno tirato fuori suo figlio e hanno fatto del loro meglio per lui. Avrebbero potuto morire entrambi in quel momento, ma grazie a una sorta di miracolo o intervento divino, sono sopravvissuti entrambi. Dato che questo è uno dei motivi principali per cui Barbara è rimasta indietro, sentirlo è sufficiente a farle apprezzare di nuovo la vita.

In seguito Barbara telefona a John, uno degli uomini che ha preso parte ai processi di Kumar, e scopre che i piani per la clinica di Baltimora erano tutti una bugia. Jaramillo è un completo imbroglione e non aveva alcuna intenzione di aprire una clinica. In realtà ha pagato per un’e-mail con il dominio di John Hopkins per aiutare a vendere la bugia, ma nessuno oltre a lui lo conosce.

Barbara fa ulteriori ricerche e scopre che Jaramillo ha truffato numerose persone in passato, tra cui John e persino il dottor Kumar, cercando di prendersi il merito di essere l’inventore del Cytotron quando in realtà, questo è ovviamente completamente falso.

Cosa fa Barbara al riguardo?

Barbara è una donna posseduta, determinata a far cadere l’uomo. Jaramillo sa chiaramente come muoversi nel sistema legale e Barbara gli invia un’e-mail con le sue scoperte. Questo fa gesto fa da traino e con l’aiuto del Segretario della Salute, organizza un incontro per discutere delle sperimentazioni del Cytotron.

Barbara si presenta con Lucca ma ci sono brutte notizie. Si scopre che vogliono solo approvare l’uso della macchina per scopi oncologici. Non ne consentono l’uso a scopi neurologici e decidono invece di concentrarsi sui trattamenti contro il cancro. “Per il bene della maggioranza piuttosto che dei singoli casi”.

Los Dos Hemisferios de Lucca (L to R) Hernán Mendoza as Dr. Ibarra, Bárbara Mori as Bárbara, Julian Aguilar Tello as Lucca, Paloma Alvamar as Nayelli in Los Dos Hemisferios de Lucca. Cr. Maria Medina / Netflix ©2025

Quindi, sebbene questa sia una piccola vittoria, ovviamente non lo è per Barbara… finché non riceve una chiamata dal dottor Kumar, che le dice che è sempre la benvenuta e che il costo del Cytotron per lei in India è pari a zero. Ha fatto molto per aiutare e di conseguenza, dopotutto, c’è una cura per lei e Lucca. Barbara aveva deciso prima di questo di godersi il processo di crescita di Lucca e ottiene la sua ricompensa proprio alla fine, quando Lucca pronuncia il suo nome “Mamma”.

In che modo si conclude Due Emisferi?

Mentre scorrono i titoli di coda, apprendiamo che Lucca e la sua famiglia hanno fatto altri 3 viaggi in India e attualmente Lucca sta finendo la scuola elementare ed è nella stessa classe di suo fratello Bruno. Lucca non soffre di epilessia da 5 anni e ha anche iniziato a camminare e parlare.

Ad agosto 2021, Barbara, Andres e gli investitori hanno acquistato 2 macchine Cycotron e hanno aperto la prima clinica fuori dall’India. Quindi alla fine, Lucca riesce a ottenere il suo trattamento e i sacrifici fatti dalla famiglia si concretizzano nel miglior modo possibile, infondendo speranza anche a molti altri.

Due Emisferi è disponibile su Netflix.

Due donne – Passing: recensione del film di Rebecca Hall #RFF16

Due donne – Passing: recensione del film di Rebecca Hall #RFF16

Presentato nella selezione ufficiale della Festa del Cinema di Roma, Due donne – Passing è il primo lavoro dietro la macchina da presa di Rebecca Hall. L’attrice britannica che ha lavorato con registi del calibro di Woody Allen e Christopher Nolan, candidata ai Golden Globe nel 2009 per Vicky Cristina Barcelona, oggi decide di dirigere una storia sua, di cui è anche sceneggiatrice e produttrice, ispirandosi all’omonimo romanzo del 1929 di Nella Larsen, figlio del cosiddetto “Rinascimento di Harlem”, movimento di affermazione dei diritti degli afroamericani alla fine degli anni Venti. Il film ha partecipato al Sundence Film Festival e ora arriva a Roma, prima di sbarcare su Netflix a novembre.

Due donne – Passing: la trama

New York, fine anni Venti. Irene Redfield, Tessa Thompson, e Clare Kendry, Ruth Negga, sono due donne di colore, ex amiche d’infanzia ad Harlem. Si incontrano di nuovo per caso molti anni dopo. Hanno fatto scelte di vita molto diverse: Clare ha sposato John, Alexander Skarsgård, un bianco benestante, e ora vive a Chicago. Per poter far ciò, però, ha dovuto pagare un prezzo molto alto e mantenere un grande segreto. Irene vive ancora ad Harlem, suo marito Brian, André Holland, è un medico di colore e lei un’attivista per i diritti degli afroamericani. Non potrebbero essere più diverse. Irene pensa di non rivedere più Clare, ma questa insiste e alla fine Irene accetta. L ‘arrivo di Clare sconvolge gli equilibri in famiglia. La donna in compagnia di Irene e dei suoi si sente di nuovo libera. Ha un fascino magnetico, che conquista gli amici, i figli di Irene e non lascia indifferente neppure il marito. Irene si chiede se non abbia commesso un errore a riallacciare i rapporti con Clare.

Due donne – Passing, ovvero, passare per ciò che non si è

Due donne - Passing film recensione
Netflix © 2021

Era complicato rendere con una traduzione il termine “passing”. Così, in italiano il titolo del film diventa: Due donne. In realtà, quel “passing” ben riassume il cuore del film. Si tratta di una pratica in uso nell’America anni Venti da  parte di quelle persone di colore la cui carnagione non molto scura poteva facilmente essere scambiata per bianca, magari con l’aiuto di un po’ di trucco. Ciò facilitava l’integrazione sociale in un paese ancora fortemente razzista, in cui i neri erano spesso oggetto di attacchi e aggressioni violente. “Passing” è dunque la scelta fatta dalla protagonista del film, Clare, che pur di elevarsi socialmente, ma soprattutto, di ottenere l’accettazione della società, rinuncia a sé stessa, alla libertà di esprimere e vivere la propria identità. Una scelta radicale, che la porta a negare sé stessa in nome del bisogno di essere accettata e amata. Una scelta che però è sempre più difficile da sopportare. Ecco perché l’incontro con Irene rappresenta per Clare una via di fuga, una boccata d’ossigeno che le è via via sempre più necessaria. Irene è l’opposto: orgogliosa delle proprie origini, della propria storia e animatrice di un comitato per i diritti degli afroamericani. Appare forte quanto l’altra è fragile, insicura e sempre in cerca delle lusinghe del prossimo. Ma Irene è anche una donna dall’animo sensibile e non riesce a restare indifferente di fronte alla visibile sofferenza dell’amica. Due donne – Passing non è solo un film sul razzismo, ma su due modi opposti di vedere il mondo: accettazione passiva e ribellione, finzione e autenticità, bianco e nero – e il film non poteva che essere in un elegante bianco e nero non solo esteticamente accattivante, ma simbolo perfetto di questa dicotomia.

In Due donne – Passing, tutti nascondono qualcosa

D’altra parte, però, Clare non è l’unica a fingere. Anche Irene nasconde qualcosa. Così come vorrebbe nascondere ai suoi figli la realtà di un paese razzista in cui gli afroamericani rischiano la vita per il colore della propria pelle. Forse è proprio questo che accomuna e fa sentire vicine, nonostante tutto, due donne così diverse. Inoltre, anche Brian, forse, non ha detto proprio tutto a sua moglie. Nascondere, nascondersi è un elemento che percorre tutto il film e interessa più personaggi, creando anche una sottile suspense.

Due donne - Passing film 2021Uno stile elegante e accattivante per un esordio con personalità

Rebecca Hall ha poi uno sguardo molto attento e raffinato. Cura i dettagli, si concentra su visi ed espressioni significative, ma crea anche una sua poetica delle immagini: la neve, le foglie che cadono, i fasci di luce che inondano il campo. Riesce bene a ricreare le atmosfere della New York della Grande Depressione inserendovi un tocco originale.

Il risultato è un film piacevole da guardare, elegante, un film diretto da una donna, che mette al centro le donne con due ruoli femminili accuratamente delineati, interpretati da due protagoniste talentuose e molto in parte. Tessa Thompson, una conferma, si era già misurata con un affresco d’epoca in Sylvie’s Love.

Quello di Rebecca Hall è uno sguardo rivolto verso il passato, ma di straordinaria attualità, ora che si sta conoscendo un nuovo “rinascimento” dei movimeti per i diritti degli afroamericani. Un invito all’autenticità e all’orgoglio delle proprie radici. Un buon esordio che fa ben sperare per il futuro.

Due Date Trailer: Robert Downey Jr e Jamie Foxx

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Ancora Legendary Pictures, che dopo il Successo di “Una Notte da leoni”, in attesa del sequel, rimette insieme parte della squadra vincente in questa nuova esilarante commedia targata dall’infallibile Todd Phillips(oramai specialista di genere)  dal titolo Due Date, con Robert Downey Jr., il divertentissimo zach galifianakis(già visto in Una notte da Leoni) e Jamie Foxx. Eccovi il trailer:


 

 

Scritta da Alan R. Cohen, Alan Freedland, Adam Sztykiel e dallo stesso Todd Phillips, con: Robert Downey Jr. Zach Galifianakis, Juliette Lewis, Michelle Monaghan, Jamie Foxx, Alan Arkin.

 

Due cuori e una provetta: trama, cast e curiosità sul film

Due cuori e una provetta: trama, cast e curiosità sul film

La commedia sentimentale statunitense ha spesso e volentieri affrontato, all’interno dei canoni del genere, tematiche di vario tipo il più delle volte legate a vere situazioni presenti nella realtà. In Due cuori e una provetta (qui la recensione), titolo italiano di The Switch, l’argomento principale è quello dell’inseminazione artificiale, attorno a cui si costruisce la vicenda di due personaggi legati tra loro in modi inaspettati. Il film, scritto da Allan Loeb, è stato diretto nel 2010 da Josh Gordon e Will Speck, duo di registi comici anche noti per i film Blades of Glory – Due pattini per la gloria e La festa prima delle feste.

La storia, pur ispirandosi alle vere pratiche dell’inseminazione artificiale, si basa prevalentemente sul racconto breve Baster, scritto da Jeffrey Eugenides, autore principalmente noto per il romanzo Le Vergini Suicide (da cui è poi stato tratto l’omonimo film di Sofia Coppola). Pubblicato nel 1996 sul periodico The New Yorker, il racconto ottenne da subito grande popolarità proprio per il suo coniugare una pratica sempre più diffusa con i toni della commedia. Baster si presentava dunque come una storia ideale per essere portata al cinema, ma essendo un racconto breve diverse furono le aggiunte fatte in fase di adattamento, così da rendere la storia adatta ad un lungometraggio.

Accolto in modo positivo al box office, con un incasso di circa 50 milioni di dollari a fronte di un budget di 20, Due cuori e una provetta si è confermato essere una delle commedie sentimentali più apprezzate del suo anno. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Due cuori e una provetta: la trama del film

Protagonista del film è Kassie Larson, una quarantenne newyorkese che, nonostante la sua bella apparenza e la sua intelligenza, proprio non riesce a trovare l’uomo adatto a lei. Stanca di spendere il suo tempo in brevi relazioni senza futuro né particolare coinvolgimento decide che se non può trovare l’amore in un uomo quantomeno vuole diventare madre. Per farlo, ricorre dunque all’inseminazione artificiale. Il suo amico di sempre Wally Mars, segretamente innamorato di lei, si offre subito come donatore, ma per evitare di complicare il loro rapporto Kassie preferisce rivolgersi alla banca del seme.

Qui sceglie come donatore l’affascinante Roland e prima di procedere con l’operazione organizza un party per festeggiare la sua imminente nuova vita da mamma. Durante la festa, però, un Wally leggermente ubriaco fa rovesciare per sbaglio la provetta con il seme di Roland nel lavandino. Per rimediare decide dunque di sostituirlo con il suo e non dire niente a nessuno. Anni dopo, Kassie è ora madre di un bambino, mentre Wally non ricorda assolutamente nulla della sera dell’incidente. Quando però la donna presenterà il figlio all’amico, egli non potrà fare a meno di notare alcune somiglianze con sé stesso. Inizierà così a ricostruire quanto accaduto, con esiti a dir poco comici.

Due cuori e una provetta cast

Due cuori e una provetta: il cast del film

Ad interpretare il ruolo di Kassie Larson vi è l’attrice Jennifer Aniston, una delle regine della commedia americana. Tra i suoi maggiori successi si annoverano infatti titoli come Una settimana da Dio, Ti odio, ti lascio, ti…, Come ammazzare il capo… e vivere felici e Come ti spaccio la famiglia. La Aniston ha dichiarato di essere rimasta da subito affascinata dalla storia di Due cuori e una provetta, trovando che si parli in questa di tematiche femminili non sempre trattate con disinvoltura. È però rimasta scontenta quando il titolo è stato cambiato da Baster al più generico The Switch. Nel ruoolo della sua amica Debbie vi è invece la candidata al premio Oscar Juliette Lewis.

Nel ruolo di Wally si ritrova invece Jason Bateman, anche lui popolarissimo per diverse commedie di successo. L’attore è inoltre amico sin da giovanissimo della Aniston, con la quale ha recitato in diversi film oltre a questo. Proprio per la grande sintonia che c’è tra loro due, i produttori li hanno considerati l’unica coppia di interpreti protagonisti possibile. Leonard, il migliore amico di Wally, è invece interpretato da Jeff Goldblum, un ruolo scritto appositamente per lui e congeniale alla sua comicità. Nei panni dell’affascinante Roland vi è invece Patrick Wilson, attore oggi conosciuto come protagonista maschile della saga di film di The Conjuring. Nel ruolo di Sebastian, il figlio di Kassie, vi è invece Bryce Robinson.

Due cuori e una provetta: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile vedere o rivedere il film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Due cuori e una provetta è infatti disponibile nel catalogo di Chili, Google Play, Apple iTunes e Now. Per vederlo, in base alla piattaforma scelta, basterà iscriversi o noleggiare il singolo film. Si avrà così modo di poter fruire di questo per una comoda visione casalinga. È bene notare che in caso di solo noleggio, il titolo sarà a disposizione per un determinato limite temporale, entro cui bisognerà effettuare la visione. Il film sarà inoltre trasmesso in televisione il giorno martedì 14 giugno alle ore 21:30 sul canale TV8.

Fonte: IMDb

Due cuori e una provetta: recensione del film con Jennifer Aniston

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Arriva al cinema distribuito da Moviemax Due cuori e una provetta, la nuova esilarante commedia diretto da Josh Gordon e Will Speck e con Jennifer Aniston e Jason Bateman.

In Due cuori e una provetta Kassie (Jennifer Aniston) splendida 40enne single comunica al suo migliore amico Wally (Jason Bateman) che ha deciso di avere un figlio con un’inseminazione artificiale. Ma quando Kassie troverà il giusto donatore, alla festa per il lieto evento, Wally ubriaco mischierà un po’ le carte in tavola.

Due cuori e una provetta  diretto da Josh Gordon, Will Speck, vede nei due protagonisti il suo peggio e il suo meglio. Infatti se la Aniston offre al suo personaggio una scarsa varietà di espressioni, oltre che una serie di atteggiamenti fastidiosi, il buon Bateman si conferma come uno dei migliori attori di commedia in circolazione. La storia, che parte da uno spunto di formidabile e tutt’altro che comica attualità, si basa su uno dei più classici espedienti della commedia: lo scambio di persona, rivisitato e corretto per l’occasione.

Due cuori e una provetta film

Il risultato di questa scelta è sicuramente un prodotto con una partenza originale, ma senza troppa personalità e che purtroppo si indirizza verso un finale scontato. Spicca in questo mare di banalità la divertentissima interpretazione di Jeff Goldblum, nei panni del miglior amico e socio di Wally, in un ruolo leggero e scanzonato che sembra essergli stato cucito addosso, e nel senso inverso segnaliamo la decadente interpretazione di una Juliette Lewis sempre più in disgrazia.

Commedia sentimentale senza troppe pretese, Due cuori e una provetta è l’ideale per passare un bel pomeriggio al cinema, sorridendo, ma senza esagerare.

Due Clip per Lincoln di Steven Spielberg!

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lincolnGuarda le due clip in anteprima del film più atteso del momento, Lincoln di Steven SpielbergLa pellicola che è stata candidata a 12 Premi Oscar, incluso miglior protagonista a Daniel Day-Lewis

Due clip in italiano per Epic

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La Blue Sky Studios ha pubblicato questa mattina le prime due cilp in italiano dell’attesissimo film di animazione Epic, in uscita a fine maggio nei nostri cinema.

Tratto da un romanzo per bambini di William Joyce (autore della serie da cui è tratto Le 5 Leggende), il film racconta la grande battaglia nascosta tra le forze del bene e del male che popolano la foresta. Una giovane ragazza si troverà ben presto costretta ad allearsi con il piccolo popolo per salvare il loro mondo e anche il nostro.

Il film è diretto da Chris Wedge (autore de L’Era Glaciale e Robots) e le voci del cast originale comprendono Josh Hutcherson, Amanda Seyfried, Beyoncé Knowles, Johnny Knoxville, Aziz Ansari, Jason Sudeikis, Pitbull,Steven Tyler Judah Friedlander. Il film uscirà, in 3D, negli Stati Uniti a partire dal 24 maggio.

Fonte: comingsoon.net

Due clip di Escape plan con Stallone e Schwarzenegger

Due clip di Escape plan con Stallone e Schwarzenegger

Escape-Plan-banner

Sono state rese disponibili due nuove clip di Escape plan – Fuga dall’inferno, film di Mikael Hafstom che vedrà protagonisti due mostri sacri dell’action come Sylvester Stallone e Arnold Schwarzenegger, pronti ad una fuga da un carcere di massima sicurezza.

Nella prima clip vediamo Ray Breslin, interpretato da Sylvester Stallone, rendersi conto di essere stato incastrato, mentre nella seconda pronto a dare consigli su come evadere dal carcere. Eccovi le due clip:

http://www.youtube.com/watch?v=ci3Sd2ntZmw

Il film è incentrato sulla storia di Ryan Bresling (Stallone), la più importante autorità mondiale nel campo della sicurezza delle strutture di detenzione. Analizzando ogni carcere di massima sicurezza e maturando un vasto numero di tecniche di sopravvivenza, Bresling viene ritenuto il migliore. Il suo ingegno, tuttavia, verrà messo a dura prova: dovrà fuggire dalla stessa prigione da lui disegnata.

Escape Plan è diretto da Mikael Hafstrom (1408) e vedrà la partecipazione di Jim Caviezel (la passione di cristo), 50 centVinnie Jones (Fire with Fire), Amy Ryan (Green Zone) e Vincent D’Onofrio.

Il film uscirà nelle sale il 18 Ottobre

Due clip dal film Il Grande e Potente Oz con James Franco

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Due clip dal film Il Grande e Potente Oz con James Franco

Guarda altre due clip dal film Il Grande e Potente Oz diretto da Sam Raimi e con un cast d’eccezione: James Franco, Mila Kunis, Rachel Weisz e Michelle Williams. 

 

Con James Franco, Michelle Williams, Mila Kunis, Rachel Weisz, Abigail Spencer e Zach Braff e diretto da Sam Raimi (Spider-Man). Il Grande e Potente Oz arriva in Italia al cinema a marzo 2013. Quando Oscar Diggs (James Franco), il mago di un piccolo circo, grazie ad un trucchetto di troppo, si ritrova nel fantastico mondo di Oz, dovrà trasformarsi davvero nel grande e potente Mago, oltre che in un uomo migliore.

Due anni di carcere al pirata del Cavaliere Oscuro

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Due anni di carcere al pirata del Cavaliere Oscuro

Un uomo residente del Missouri è stato condannato a passare due anni in prigione e pagare una multa per aver registrato illegalmente Il Cavaliere Oscuro con una videocamera, stampando poi DVD illegali e vendendoli nel 2008.

L’uomo, che è stato accusato dopo una indagine della MPAA (Motion Picture Association), dovrà pagare una multa di 24mila dollari e passare 24 mesi in prigione, e poi tre anni di libertà vigilata.

Dopo la condanna, il vice presidente della divisione “protezione dei contenuti” dell’MPAA Mike Robinson ha voluto così commentare:

Questo furto di film tramite la registrazione con videocamera è una minaccia molto seria alla salute dell’industria cinematografica, che dà lavoro a 2.4 milioni di americani. E’ una sentenza adeguata alla serietà del crimine, speriamo serva da esempio verso coloro i quali intendono rubare i film.

Due Agenti Molto Speciali: recensione del film con Omar Sy

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Due Agenti Molto Speciali: recensione del film con Omar Sy

Omar Sy, soprannominato l’Eddy Murphy francese torna a far ridere il suo pubblico che l’ha amato in Quasi Amici e che lo ritrova qui in un buddy-movie a base di inseguimenti e sparatorie nei quartieri alla periferia di Parigi. In Due Agenti Molto Speciali, Omar Sy, con semplicità e tanta ironia, diventa un poliziotto nato e cresciuto a Bodigny che per ragioni professionali si troverà a lavorare a stretto contatto con un damerino degli uffici di polizia parigina, interpretato da Laurent Lafitte.

Un mattino a Bobigny, nei pressi di una bisca clandestina, viene ritrovato il corpo senza vita di Eponine Chaligny, moglie dell’influente premier francese Jean-Éric Chaligny, e sospettata di intrattenere rapporti economici in nero con gli organizzatori delle serate di gioco d’azzardo. Da quel momento si intersecano due mondi radicalmente opposti: quello di Ousmane Diakité, agente di polizia della sezione finanziaria di Bobigny, e quello di François Monge, capitano della famosa polizia criminale di Parigi.

Il regista David Charhon, co-autore della sceneggiatura, ci racconta con una regia piuttosto classica una storia già vista, che forse acquista un po’ di freschezza solo perché ambientata a Parigi e non nelle più classiche metropoli statunitensi, vero luogo deputato del buddy movie. Inseguimenti e battute di spirito si susseguono in maniera abbastanza equilibrata, dando al film una particolare leggerezza che si rivela essere la chiave di volta del film.

Due Agenti Molto Special, il film

Punto di forza del film è ovviamente il suo protagonista, Omar Sy, che con la faccia pulita e il sorriso sincero riesce a farci divertire con semplicità e misura, quasi come se sullo schermo ci fosse un nostro amico, una persona che conosciamo e alla quale siamo legati. Ma un buon protagonista non può nulla senza una spalla all’altezza, e infatti Lafitte, famoso e amato attore di commedia francese, si rivela perfetto per completare in maniera complementare il carattere impulsivo e schietto del suo collega sullo schermo.

Unico scopo del racconto, costellato anche di riferimenti al potere e alla classe dirigente francese, è quello di intrattenere in pubblico con una storia ben raccontata e costruita su ottimi tempi comici che Sy scandisce con proprietà, anche quando è il momento di passare all’azione e mettere al servizio del film le sue doti atletiche grazie alla virata action che ben presto il film rivela.

Due Agenti Molto Speciali è una commedia leggera e divertente, che nel finale lascia intendere, forse, la nascita di un nuovo franchise comic-action targato Francia.

DuckTales: la Disney torna a Paperopoli

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DuckTales: la Disney torna a Paperopoli

DuckTalesNel 2017 la Disney riporterà i suoi fan, vecchi e nuovi, a Paperopoli, per una nuova serie dei DuckTales – Avventure di paperi.

Come chi ha circa 30 anni sa bene, DuckTales – Avventure di paperi è una serie animata della Disney andata in onda tra gli anni Ottanta e Novanta. La nuova serie andrà in onda su Disney XD.

Non si hanno ancora troppi dettagli in merito, ma possiamo immaginare che vedremo nello show tutti i protagonisti della vecchia serie tv: Paperon de’ Paperoni, Qui, Quo, Qua, Gaia, Jet McQuark, Beninta Beakley, Archie, Cuordipietra Famedoro, Archimede Pitagorico, Miss Paperett, Paperino, Fenton Paperconchiglia, Gastone Paperone.

Ducktales: arriva la nuova serie con Paperon de’ Paperoni

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Ducktales: arriva la nuova serie con Paperon de’ Paperoni

L’attesa è finita! La nuovissima e divertente serie TV Ducktales, ispirata all’omonimo successo premiato con l’Emmy Award negli anni ’80 che conquistò un’intera generazione di spettatori, arriverà in esclusiva su Disney Channel (canale 613 disponibile solo su Sky) dal 26 novembre con un nuovo episodio ogni domenica alle ore 19.45. Le avventure di Ducktales, vivranno anche sul settimanale Topolino che pubblicherà le storie a fumetti, disegnate dagli italiani Luca Usai e Gianfranco Florio con la supervisione di Marco Ghiglione, ambientate nello stesso universo della serie TV ma completamente originali.

Protagonisti delle rocambolesche avventure animate attorno al globo sono ancora una volta il papero più ricco del mondo Paperon de’ Paperoni, i suoi curiosi e scatenati nipotini Qui, Quo e Qua, e l’ottimista ma sfortunato Paperino. Torneranno anche gli altri amatissimi personaggi come il maggiordomo Archie, Archimede Pitagorico, Jet McQuack, Cuordipietra Famedoro, Amelia la fattucchiera e Gennarino, Mamma Bass e la Banda Bassotti (Burger e Boxy Bass), Tata Beakley e Gaia Vanderquack.

DuckTales occupa un posto speciale nella storia dell’animazione televisiva Disney: la serie era ispirata ai fumetti di Carl Barks, una vera leggenda Disney, e grazie alle abilità narrative e artistiche dei suoi disegnatori pose le basi per numerosi prodotti di intrattenimento animati capaci di conquistare sia i bambini che gli adulti. La serie regalerà la medesima energia e lo stesso spirito avventuroso a una nuova generazione.

La serie sarà composta da 25 episodi da 22 minuti ciascuno e arriverà in esclusiva su Disney Channel (canale 613 disponibile solo su Sky) dal 26 novembre ogni domenica alle ore 19.45.

Dual – Il clone: la spiegazione del finale del film

Dual – Il clone: la spiegazione del finale del film

Nei film di Riley Stearns, l’emozione è un bene usato con parsimonia. L’umorismo spietato è il tono emotivo costante utilizzato in tutto il film, mentre esplora le interazioni umane e le loro sfumature in tutta la loro goffa alacrità. In Dual – Il clone, Stearns prende una premessa essenzialmente fantascientifica e ne esplora l’interno, sia il nucleo emotivo della protagonista che la presenza emotiva del mondo intorno a lei, che interagisce grazie alla sua presenza e a quella del suo clone, e come il mondo decide di accettare l’esistenza di una sola di loro. Il finale lascia poi in sospeso alcuni dubbi, che cerchiamo di chiarire in questo approfondimento.

La trama di Dual – Il clone

Il film è ambientato in un futuro prossimo e racconta la storia di Sarah (Karen Gillan), una donna che scopre di essere una malata terminale. Dopo la diagnosi, Sarah decide di procedere con una clonazione di se stessa, così da non causare un grande dolore alla sua famiglia in seguito alla sua morte. Una volta che il clone è stato creato, la donna insegna all’altra sé a comportarsi come lei o, meglio, a essere lei. Quando, però, Sarah si riprende, guarendo miracolosamente, si rende conto che ora che la sua vita non è più a rischio, non ha bisogno del suo clone. È così che cerca di liberarsi dell’altra, ma inutilmente.

Infatti, nella società del futuro non possono co-esistere a lungo un umano e il suo clone. Uno dei due deve essere eliminato e viene decretato che a continuare a vivere sarà quello che vincerà un duello all’ultimo sangue. Determinata a sconfiggere il suo doppio, Sarah inizia a prendere lezioni da Trent (Aaron Paul), noto per essere uno specialista delle lotte tra replicanti. Ha dunque per lei inizio un duro addestramento necessario alla sua sopravvivenza. Con lo scontro sempre più vicino, Sarah dovrà dunque lottare per affermarsi come l’unica versione possibile di sé.

Karen Gillan e Andrei Alén in Dual - Il clone
Karen Gillan e Andrei Alén in Dual – Il clone © RLJE Films

La spiegazione del finale del film

Verso il finale del film, Sarah insegue il suo clone fino a un parco giochi. Qui, però, le due si siedono l’una accanto a l’altra e finalmente parlano della loro vita. Il clone afferma che capisce finalmente perché Sarah era depressa e successivamente la porta ad un gruppo di sostegno, dove i sopravvissuti ai duelli tra cloni confessano i loro sentimenti di sindrome dell’impostore e senso di colpa. Secondo le regole del gruppo, i sopravvissuti scrivono una lettera alla loro controparte uccisa, descrivendo i loro sentimenti in quel momento. Il clone di Sarah scrive una lettera eloquente in cui si assume tutte le colpe e accusa quel sistema crudele che non permette a entrambe le versioni di una persona di esistere.

Di conseguenza, entrambe progettano di fuggire dal confine e di vivere una vita libera dalle costrizioni imposte. Il mattino seguente, dopo aver guidato fino alla periferia della città, Sarah e il suo clone initraprendono un’escursione in una foresta. Nel bel mezzo dell’escursione, però, Sarah si rende conto che il suo clone l’ha ingannata e, nella sua natura fiduciosa, ha bevuto l’acqua dalla bottiglia del suo doppio, che era stata avvelenata. La scena si sposta poi nel parco giochi dove avrebbe dovuto svolgersi il duello. Vediamo “Sarah” zoppicare nel parco giochi e dirigersi verso l’arbitro, che la informa che il suo “clone” è fuggito, dando automaticamente forfait al duello.

Viene quindi condotta un’indagine che consiste nel chiedere alla sua famiglia se credono che quella “Sarah” sia davvero l’originale, e la famiglia risponde affermativamente, perché ha già dimostrato in passato di preferire il clone più dell’originale. Così, questa nuova versione di Sarah è libera di prendere completamente in mano la sua vita. Tuttavia, ben presto si ritrova presto a sua volta depressa perché la vita che condivide con Peter e la madre la abbatte come era successo all’originale. Il film si conclude dunque con lei che, emotivamente distrutta, capisce di essersi ritrovata costretta a vivere una vita che non ha mai scelto.

Aaron Paul in Dual - Il clone
Aaron Paul in Dual – Il clone © RLJE Films

Ci sono tuttavia anche teorie che credono che sia stata la vera Sarah a sopravvivere e non il clone. Queste teorie non spiegano come possa essere sopravvissuta dopo essere stata avvelenata, ma si ritiene che Sarah abbia ingannato le persone che la circondavano, tornando in società spacciandosi però per il suo clone. Secondo questa teoria, avrebbe fatto quindi credere alla madre che lei è il clone, da cui lo stratagemma delle lenti a contatto. Alla fine del film, dunque, la si vedrebbe piangere perché non solo si rende conto di essere tornata alla sua vita, ma anche che sua madre ama il sosia e non lei. Tuttavia, è molto più probabile la versione in cui sia il clone a sopravvivere.

Si comprende come Dual – Il clone presenti diverse somiglianze con gli episodi di Black Mirror, mostrando un mondo in cui il progresso della tecnologia e della fantascienza viene utilizzato per usi che vanno oltre le norme tradizionali della progressione umana. Qui, la prospettiva della clonazione, pur sembrando un’idea promettente sulla carta, viene percepita e mostrata come un metodo molto più contorto per evitare il confronto con sentimenti fondamentali come il dolore. Invece di accettare e cercare di superare la perdita di un individuo, questo futuro preferisce accettare una versione clonata dello stesso individuo.

E il regista mostra sottilmente che la situazione non è così rosea come la pubblicità intende rappresentare, poiché anche il fondatore dell’azienda che ha sperimentato la tecnologia è stato un clone per 12 anni. Tuttavia, nel finale della pubblicità, lo vediamo avvicinarsi per un bacio con la moglie, che lo allontana sottilmente. Come contrappunto, vediamo che la Sarah originale viene messa da parte per un modello più nuovo e forse molto più “pulito”, il che è un risultato accettabile per la sua famiglia, ma progressivamente il clone sviluppa quella stessa fase di depressione e insoddisfazione che aveva afflitto la Sarah originale.

Aaron Paul e Karen Gillan in Dual - Il clone
Aaron Paul e Karen Gillan in Dual – Il clone © RLJE Films

È un pensiero che fa riflettere: l’incapacità di Sarah di affrontare la sua depressione e il venir meno del rapporto con la sua famiglia hanno contribuito alla creazione del clone. La presenza del clone aggrava la sua depressione. Si potrebbe sostenere che Sarah sia stata più felice quando si è allenata per più di un anno o quando ha ripreso le lezioni di danza hip-hop, perché le ricordavano una versione di sé che credeva di aver perso. Ma prima che potesse prendere atto di questa consapevolezza e continuare questo ragionamento, è stata avvelenata dal suo clone, che voleva conquistare la sua singolare identità.

Il trailer del film e dove vederlo in streaming e in TV

È possibile fruire di Dual – Il clone grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Apple iTunes e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di venerdì 24 gennaio alle ore 21:20 sul canale 20 Mediaset.

Drug War: recensione del film di Johnnie To

Drug War: recensione del film di Johnnie To

Al Festival Internazionale del film di Roma 2012, arriva un’altra leggenda del cinema asiatico, stiamo parlando del maestro dell’action Johnnie To. Infatti, è l’ultimo lavoro del regista di Honk Kong, Drug War, il secondo film a sorpresa in concorso all’edizione 2012 del Festival Internazionale del film di Roma diretta da Marco Mueller.

La pellicola intitolata Drug War racconta di Ming, cinico trafficante di droga, che si schianta in auto contro un negozio dopo l’esplosione del suo laboratorio dove si fabbrica eroina. Si salva la vita, ma ha la moglie e il cognato bloccati dentro la fabbrica. Lei, funzionario di polizia intelligente e attento, prova a rintracciare gli altri criminali offrendo a Ming l’opportunità di ridurre la pena detentiva. Ming decide di aiutarlo, tradendo tutti i suoi fratelli, ma all’ultimo minuto… Un viaggio all’interno del labirinto di mafia e traffici illegali, il primo film cinese che osa parlare apertamente di droga.

Drug War, il film

Drug War

Drug War dispiega gran parte degli elementi più iconici del cinema di Johnnie To che negli anni è diventato un grande specialista del poliziesco e del Noir, riuscendo a incasellare con una certa continuità i suoi film fra le migliori performace d’azione degli ultimi decenni, ricevendo il doveroso riconoscimento sia dal pubblico che dalla critica. Nonostante ciò Drug War rappresenterà forse un bivio per l’autore asiatico che qui per la prima volta rinuncia a virtuosismi e all’attenzione maniacale per l’estetica e la regia a favore della narrazione e soprattutto della recitazioni. Infatti, nell’evolversi della storia la pellicola si dimostra un film di recitazione e di avvenimenti più che di sequenze e di regia; cosa che forse avviene per la prima volta nella filmografia del regista, tanto da relegarsi troppo a semplice narratore e perdendo quel qualcosa in più che contraddistingueva i suoi film.

Il risultato è si un ottimo film di genere che fa della recitazione e della storia la sua vocazione principale ma che, anche per questo motivo, a molti potrà sembrare un po’ semplicistico e forse un po’ piatto. In ogni caso, rimane comunque un coraggioso affresco del problema della droga che attanaglia anche la Cina e il continente asiatico. Un racconto sincero e veritiero di questo male ormai incurabile che affligge le esistenze di questo mondo. Nota estremamente positiva è la sequenza finale colma di tensione e di proiettili impazziti, che non sarà certo una delle migliori sequenze nella filmografia del regista, ma che certamente farà felici gli amanti del genere.

Drops of God, la nuova dramedy ispirata al manga bestseller di Tadashi Agi e Shu Okimoto

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Apple TV+ ha annunciato oggi l’acquisizione di “Drops of God“, la nuova dramedy multilingue franco-giapponese di Legendary Entertainment, adattata dall’omonima serie manga giapponese bestseller del New York Times, creata e scritta dal pluripremiato Tadashi Agi, con artwork di Shu Okimoto e pubblicata da Kodansha. Composta da otto episodi, “Drops of God” è interpretata da Fleur Geffrier (“Das Boot”, “Elle”) nei panni di Camille Léger e Tomohisa Yamashita (“The Head”, “Tokyo Vice”, “Alice in Borderland”) nei panni di Issei Tomine ed è prodotta da Les Productions Dynamic in associazione con 22H22 e Adline Entertainment.

Drops of God, la trama

La serie si apre con il mondo della gastronomia e dei vini pregiati in lutto perché Alexandre Léger, creatore della famosa Léger Wine Guide e figura emblematica dell’enologia, è appena morto nella sua casa di Tokyo all’età di 60 anni. Il compianto Alexandre lascia una figlia, Camille (Fleur Geffrier), che vive a Parigi e non vede il padre dalla separazione dei suoi genitori, avvenuta quando lei aveva nove anni. Camille vola a Tokyo per assistere alla lettura del testamento di Léger e scopre che suo padre le ha lasciato una straordinaria collezione di vini, la più grande al mondo secondo gli esperti. Ma, per rivendicare l’eredità, Camille deve competere con un giovane e brillante enologo, Issei Tomine (Tomohisa Yamashita), che suo padre ha preso sotto la sua ala protettrice e che nel testamento di Léger viene indicato come il suo “figlio spirituale”. Ma la sua connessione con Issei è realmente solo spirituale?

Scritto e ideato da Quoc Dang Tran (“Marianne”, “Parallel”), prodotto da Klaus Zimmermann (“Borgia”, “Trapped”) e diretto da Oded Ruskin (“No Man’s Land”, “Absentia”), “Drops of God” uscirà nel 2023 su Apple TV+, Giappone escluso. La serie è presentata in collaborazione con France Télévisions e Hulu Japan.

Kodansha, una delle più grandi case editrici giapponesi, è stata fondata nel 1909 e a oggi vanta una vasta gamma di attività editoriali. Da sempre impegnata nella promozione della lettura, offre numerosi premi letterari, come il Premio Noma e il Premio Yoshikawa, che riconoscono agli autori di maggior talento i contributi per il miglioramento della cultura editoriale.

Drop: trailer del nuovo horror della Blumhouse

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Drop: trailer del nuovo horror della Blumhouse

I primi appuntamenti sono già abbastanza stressanti. Ma andare a un primo appuntamento mentre uno sconosciuto ti invia dei meme irritanti che evolvono in minacce di morte, è da brividi. Il regista Christopher Landon torna ai thriller dall’intensità giocosa e imprevedibile, perfezionata nei film Auguri per la tua Morte, in questo giallo moderno dove chiunque è un sospettato… o una vittima. Drop è prodotto congiuntamente dalle case di produzione specializzate in blockbuster di genere, Blumhouse e Platinum Dunes.

La candidata agli Emmy Meghann Fahy, star rivelazione di The White Lotus e The Perfect Couple, interpreta Violet, una madre vedova che dopo anni ha il suo primo appuntamento. All’arrivo in un ristorante elegante, scopre che il suo appuntamento, Henry (Brandon Sklenar di It Ends with Us), è più affascinante e attraente di quanto si aspettasse. Ma la loro alchimia inizia a deteriorarsi quando Violet viene prima infastidita e poi terrorizzata da una serie di messaggi anonimi sul suo telefono.

Le viene ordinato di non parlarne con nessuno e di seguire le istruzioni, altrimenti la figura incappucciata che appare nelle telecamere di sorveglianza di casa, ucciderà suo figlio e la sorella che lo sta accudendo. Violet deve fare esattamente ciò che le viene chiesto o tutti quelli che ama moriranno. L’ultima direttiva del suo aguzzino invisibile? Uccidi Henry.

Il film vede anche la partecipazione di Violett Beane (Obbligo o verità) e del giovane esordiente Jacob Robinson, rispettivamente nei ruoli della sorella e del figlio di Violet; con Reed Diamond (L’arte di vincere), Gabrielle Ryan (Power Book IV: Force), Jeffery Self (Mack & Rita), Ed Weeks (The Mindy Project) e Travis Nelson (The Lake) come membri dello staff e clienti del ristorante.

Drop è diretto dall’acclamato regista Christopher Landon, sceneggiatore e regista di Un Fantasma In Casa dello scorso anno e dei successi Blumhouse come Freaky, Il segnato e la saga Auguri per la tua Morte. Il film è scritto da Jillian Jacobs & Chris Roach, autori di Obbligo o verità e Fantasy Island di Blumhouse.

Il film è prodotto da Jason Blum (Five Nights at Freddy’s, M3GAN) per Blumhouse, e da Michael Bay (i film di Transformers, il franchise A Quiet Place), Brad Fuller (i film di A Quiet Place, la saga de La notte del giudizio) e Cameron Fuller (The Astronaut) per Platinum Dunes. Il produttore esecutivo è Sam Lerner.

Drop Dead Diva 6×13: anticipazioni e promo

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Si intitolerà  It Had to Be You, Drop Dead Diva 6×13,  la tredicesima puntata della sesta stagione della serie televisiva targata lifetime.

Drop Dead Diva 6×13In Drop Dead Diva 6×13, Owen e Kim cercano di parlare a Jane della sua relazione con Ian e di quello che non va, mentre Teri scopre che è stato Ian a sabotare la sua performance ed a toglierle ogni possibilità di successo ed infine Owen e Jane si ritrovano ad avere opinioni divergenti su un caso.

Drop Dead Diva è una serie televisiva statunitense prodotta dal 2009.

Creata da Josh Berman, la serie mescola la commedia, il genere fantasy e il legal drama, e racconta le vicende di Deb Dobkins, un’aspirantemodella che, dopo essere rimasta uccisa in un incidente d’auto, si reincarna nel corpo di Jane Bingum, un’avvocatessa goffa e sovrappeso.

La serie è stata trasmessa in prima visione assoluta negli Stati Uniti da Lifetime dal 12 luglio 2009. In lingua italiana è trasmessa dall’11 gennaio2011, in Italia dal canale in chiaro Cielo e da quello satellitare Fox Life, mentre nella Svizzera italiana da RSI LA1. Il 2 marzo 2013 la serie è stata rinnovata per una quinta stagione.

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