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Bronx: la storia vera dietro al film di Robert De Niro

Robert De Niro, Chazz Palminteri, Francis Capra e Clem Caserta in Bronx
Robert De Niro, Chazz Palminteri, Francis Capra e Clem Caserta in Bronx © 1993 Tribeca Productions

Dopo aver recitato in gangster movie come Mean Street e Quei bravi ragazzi, entrambi diretti dall’amico Martin Scorsese, Robert De Niro debuttò alla regia nel 1993 con il film Bronx, dedicato al celebre quartiere di New York, noto anche per la forte attività criminale verificatasi nel corso del Novecento. De Niro si cimenta dunque con un racconto che ben conosce, essendo lui stesso cresciuto in comunità di italoamericani dove spesso e volentieri si verificano episodi di criminalità.

Il film, dedicato al padre Robert De Niro Sr., scomparso proprio nel 1993, è basato sul testo teatrale A Bronx Tale, scritto da Chazz Palminteri, anche sceneggiatore e interprete di questo film. Pur non narrando una storia effettivamente accaduta, il film offre un compendio della vita nel Bronx nella metà del Novecento. Ci sono però dei precisi riferimenti alla giovinezza di Palminteri, che approfondiamo in questo articolo.

Per tutti gli appassionati di questo genere, infatti, proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla Storia vera. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo. Sarà dunque l’occasione – grazie anche al suo passaggio televisivo – per riscoprire un film di De Niro spesso poco citato ma con diversi elementi di grande fascino.

Robert De Niro e Francis Capra in Bronx
Robert De Niro e Francis Capra in Bronx © 1993 Tribeca Productions

La trama e il cast di Bronx

Anno 1960. Nel Bronx, quartiere popolare di New York, il piccolo Calogero Anello, un bambino di nove anni figlio di immigrati italiani, passa le sue giornate a imitare il boss Sonny, che esercita il suo dominio sul quartiere. Un giorno, però, Calogero assiste per caso a un brutale omicidio, orchestrato e commesso da Sonny. Il bambino però non rivela alla polizia l’identità dell’aggressore su consiglio del padre Lorenzo (Robert De Niro), che non vuole avere a che fare con i mafiosi. Per sdebitarsi, Sonny propone a Lorenzo un lavoro ben retribuito ma l’uomo, modesto autista di autobus, rifiuta l’offerta, preferendo una vita rispettosa della legge.

Tuttavia, a poco a poco Calogero cade sotto l’incantesimo del mafioso, che dal canto suo lo tratta come un figlio. Con il passare degli anni, però, il ragazzo imparerà a rendersi conto di quanto spietato e pericoloso possa essere il mondo di Sonny. A fargli aprire gli occhi, in particolare, sarà la sua frequentazione con Jane Williams, una ragazza afroamericana. Con la tensione razziale nel Bronx molto alta, Calogero dovrà ben presto scegliere che tipo di persona vuole essere e da che parte stare.

Ad interpretare Calogero ci sono due attori: Francis Capra per quando il protagonista ha solo 9 anni e Lillo Brancato per quando ne ha 17. Nel ruolo del criminale Sonny, invece, vi è Chazz Palminteri, autore della piece teatrale da cui è tratto il film, di cui è sceneggiatore. Robert De Niro, invece, si è ritagliato il ruolo di Lorenzo, padre di Calogero. Taral Hicks, invece, interpreta Jane Williams. Nel finale del film, e ancora più brevemente all’inizio, appare Joe Pesci, che ha lavorato con Robert De Niro in Toro scatenato e in Quei bravi ragazzi.

Joe Pesci in Bronx
Joe Pesci in Bronx © 1993 Tribeca Productions

La storia vera dietro il film

Il film, come anticipata, si basa sull’opera teatrale omonima di Chazz Palminteri, e insieme all sceneggiatura del film sono entrambe ispirate alla sua infanzia. Il vero nome di Chazz, infatti, è infatti Calogero Lorenzo Palminteri. Nato il 15 maggio 1952 nel Bronx, a New York, Palminteri è figlio di Rose, una casalinga, e di Lorenzo Palminteri, un autista di autobus. Pur essendo cresciuto nel quartiere Belmont del Bronx, egli vanta dunque origini italiane e in particolare origini siciliana. I suoi nonni, Calogero Palminteri e Rosa Bonfante, si sposarono nel 1908 ed emigrarono negli Stati Uniti nel 1910 da Menfi, in provincia di Agrigento, in Sicilia.

Per quanto riguarda l’evento che ha ispirato Bronx, questo avvenne – come per il protagonista del film – quando Palminteri aveva nove anni. A quell’età egli avrebbe infatti assistito all’omicidio di un mafioso davanti al suo appartamento. La polizia lo interrogò, ma lui sostenne di non aver visto l’incidente. Tale evento, unito anche ad altri episodi di criminalità verificatisi negli anni della sua giovinezza, sono dunque poi confluiti nel racconto del testo teatrale prima e della sceneggiatura del film poi.

Il trailer del film e dove vederlo in streaming e in TV

Sfortunatamente il film non è presente su nessuna delle piattaforme streaming attualmente attive in Italia. È però presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 7 giugno alle ore 21:20 sul canale Rai 4. Di conseguenza, per un limitato periodo di tempo sarà presente anche sulla piattaforma Rai Play, dove quindi lo si potrà vedere anche oltre il momento della sua messa in onda. Basterà accedere alla piattaforma, completamente gratuita, per trovare il film e far partire la visione.

 
 

Broker, il nuovo film di Hirokazu Kore-eda, in Italia con Koch Media e Lucky Red

Koch Media e Lucky Red hanno siglato un accordo di co-acquisizione per la distribuzione in Italia del nuovo film di Hirokazu Kore-eda, Broker.

Dopo aver vinto la Palma d’oro con Un affare di famiglia, l’acclamato regista giapponese torna in concorso a Cannes con Broker, firmando per la prima volta un film di produzione coreana.

Nel cast la star Song Kang-ho (il Mr. Kim di Parasite) e con lui Bae Doona (Cloud Atlas, The Host), Gang Dong-won (Peninsula, The Priests) e l’artista IU alias Lee Ji-eun.

L’uscita del film in Corea è annunciata per giugno, mentre in Italia arriverà al cinema in autunno. La distribuzione commerciale nelle sale sarà coordinata da Lucky Red, mentre l’edizione home video sarà gestita da Koch Media.

Broker, il poster

 
 

Broken Vows: Jaimie Alexander e Wes Bentley protagonisti

Jaimie Alexander (Thor, Thor: The Dark World) e Wes Bentley (American Beauty, Hunger Games) reciteranno insieme nel thriller psicologico Broken Vows. Il film racconterà la storia di Patrick Flynn (Bentley), un ragazzo tanto affascinante quanto mentalmente instabile. Un giorno, Patrick conosce Tara Bloom (Alexander) e da subito ne rimane folgorato. Quando Tara lo rifiuta, Patrick entrerà in una spirale di follia che lo porterà a perseguitare la donna e, contemporaneamente, a distruggere la sua vita.

Broken Vows è stato scritto da James Agnew e Sean Keller (Rage), sarà diretto dall’emergente Bram Coppens e prodotto da Larry Ladove (The Butler).

Fonte

 
 

Broken Rage: Prime Video svela le prime foto del film di Takeshi Kitano

Broken Rage film 2024

Prime Video svela le prime immagini del film Original giapponese Broken Rage, prodotto da Amazon MGM Studios. Presentato il prossimo venerdì 6 settembre in anteprima mondiale all’81. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, Broken Rage è il primo film giapponese prodotto per un servizio streaming ad essere incluso nella selezione ufficiale del prestigioso Festival internazionale del Cinema. Broken Rage sarà presentato nella sezione Fuori Concorso della Mostra e sarà disponibile in esclusiva su Prime Video nel 2025.

Diretto, scritto e interpretato dal leggendario regista Takeshi Kitano, acclamato in tutto il mondo, Broken Rage è basato sulla sua idea di esplorare “gli elementi della commedia all’interno di un film violento”. Ridefinendo le norme del genere, la prima parte del film racconta di un sicario, Nezumi (interpretato da Takeshi Kitano), che lotta per la sua sopravvivenza ritrovandosi incastrato tra la polizia e l’organizzazione criminale Yakuza. Nella seconda parte il crudo thriller d’azione prende una svolta inaspettata, evolvendosi in una commedia autoironica che racconta la stessa storia ma con un tocco umoristico accattivante.

Tadanobu Asano, nel cast di Zatōichi (2003) e Kubi (2023) di Kitano e nominato agli Emmy per la sua interpretazione nella serie Shogun (2023), veste i panni di un detective che costringe Nezumi a collaborare come informatore segreto in un’indagine sul traffico di droga. Nao Omori, anche lui nel ruolo di investigatore, ha debuttato in The Outsiders (2018) ed ha preso parte a cinque film di Kitano, tra cui Dolls (2002), Achilles and the Tortoise (2008), Outrage Coda (2017) e Kubi (2023).

Il ruolo del boss di Yakuza, che sovrintende il traffico di droga, è interpretato da Shidō Nakamura, che ha debuttato nel film di Takeshi Kitano Kubi (2023); nei panni del giovane boss invece troviamo Hakuryu, già in numerosi film del cineasta giapponese. Il talentuoso cast comprende anche Takashi Nishina (Outrage Coda, Kubi), So Kaku (Sanctuary, 2023), oltre a famosi comici che per la prima volta compaiono in un film di Kitano, come Gekidan Hitori, Masanori Hasegawa (Nishikigoi), Azusa Babazono e Mogura Suzuki (Kuki Kaidan).

Figura cardine del cinema giapponese per gli spettori di tutto il mondo, Takeshi Kitano, cineasta apprezzato e rispettato a livello internazionale con oltre 35 anni di esperienza, continua a spingersi oltre i limiti con la sua ultima impresa, Broken Rage.  “Quando ho letto la sceneggiatura di Broken Rage, sono rimasto sorpreso dai colpi di scena senza precedenti – ha detto Tadanobu Asano – e allo stesso tempo entusiasta di poter prendere parte con il regista a questa nuova sfida”.

“Prima di tutto, sono stato felicissimo di poter lavorare di nuovo con Takeshi Kitano, un regista che ammiro profondamente – ha detto Nao Omori – Quando ho letto la sceneggiatura, sentivo che per lui si trattava di un nuovo percorso creativo, molto diverso dal suo precedente lavoro, e non ero sicuro di come affrontarlo. Ma sul set, nonostante l’intensità, c’era sempre da ridere, circondati da quell’atmosfera familiare così riconoscibile sui set di Kitano”.

 
 

Broken City: recensione del film di Allen Hughes

Broken City

Il regista Allen Hughes si separa momentaneamente dal fratello e collaboratore Albert (con cui aveva portato sullo schermo La vera storia di Jack lo Squartatore e Codice Genesi) e dirige Broken City, un thriller politico ambientato a New York con protagonisti Russell Crowe e Mark Wahlberg Quest’ultimo nel film è Billy, un detective di Brooklyn assunto dal sindaco (Crowe) per scoprire l’uomo che va a letto con sua moglie. Il detective trova l’uomo in questione, ma appena ne comunica il nome al sindaco, il presunto amante viene trovato morto, e così Billy inizia a indagare su un contesto più ampio che coinvolge il sindaco stesso e una profonda rete di corruzione che attraversa tutta la città.

Broken City è un film che spicca per la sua regia, Hughes conduce con grande maestria la macchina da presa in mezzo ai personaggi, mostrandoci inoltre una città lontana dalla patina di glamour con cui siamo abituati a guardare al cinema la Grande Mela. Il regista scende nei vicoli, sotto i ponti e nell’anima nera della città più famosa del mondo, aiutandoci a capire su quali meccanismi oscuri si basano le realtà quotidiane di cittadini ignari. In contrapposizione alla regia però il film presenta dei difetti in sceneggiatura che ne rallentano il ritmo, facendo perdere il film in preamboli verbosi che non ne facilitano l’ascolto. Nel momento in cui nel film abbiamo la svolta, il ritmo diviene più incalzante e la trama comincia a coinvolgere maggiormente, anche se mai completamente, lo spettatore.

A sorpresa, nei confronti a due, Mark Wahlberg, particolarmente a suo agio nei panni dell’eroe metropolitano, batte il più blasonato e carismatico Russell Crowe, che appare imbolsito rispetto alla sua recente interpretazione in Les Misérables. Accanto ai due protagonisti che rappresentano due facce della stessa medaglia un cast di tutto rispetto che tra nomi noti e meno noti riesce a compensare le mancanze di sceneggiatura: Catherine Zeta-Jones, Jeffrey Wright, Natalie Martinez, Kyle Chandler, Barry Pepper e Justin Chambers. Il film ricorda alcune atmosfere del cinema anni ’80, rivelandosi così pericolosamente in bilico tra l’omaggio ad un certo tipo di cinema e l’anacronismo involontario.

Broken City è un film dignitoso, che pur non brillando si prende la sua fetta di gradimento soprattutto perché fa affidamento su un protagonista molto in parte e un cast di insieme efficace.

 
 

Broken City: la trama e il cast del film con Mark Wahlberg

Broken City film

Affascinante thriller sul mondo della corruzione, Broken City  (qui la recensione) è arrivato nei cinema nel 2013, diretto da Allen Hughes, già autore in coppia con il fratello Albert di titoli come La vera storia di Jack lo squartatore e Codice Genesi. Questa è invece la sua prima regia in solitaria, basata sulla sceneggiatura originale scritta da Brian Tucker. Il film vanta inoltre la presenza di un ricco cast, composto dal premio Oscar Russell Crowe, Catherine Zeta Jones e Mark Wahlberg, il quale figura anche in veste di produttore.

La storia di Tucker aveva acquistato un certo prestigio nel corso degli anni, essendo stata anche inserita nel 2008 nella Black List delle migliori sceneggiature ancora non prodotte. Dopo anni di tentativi, il progettò trovò infine i suoi finanziatori, ottenendo un budget di circa 35 milioni di dollari. Le riprese poterono a quel punto iniziare, svolgendosi prevalentemente nelle città di New York e New Orleans. Una volta distribuito in sala, tuttavia, il film non andò incontro ad un particolare apprezzamento da parte di critica e pubblico.

Broken City finì infatti con l’incassare soltanto 34 milioni di dollari, non riuscendo quindi a generare il profitto sperato. Anche la critica dimostrò una certa delusione nei confronti del titolo, lodando gli interpreti ma indicando proprio nella sceneggiatura le principali problematiche. Con il tempo, ad ogni modo, il film ha acquisito un certo fascino per via della sua atmosfera e della sua intricata trama. Ad ogni passaggio televisivo, infatti, non manca di essere un titolo particolarmente ricercato, generando curiosità anche solo per via dei suoi fenomenali interpreti principali.

Broken City: la trama del film

Protagonista del film è Billy Taggart, detective della polizia devoto al suo lavoro e alla giustizia. Egli è sempre determinato ad andare fino in fondo ai casi in cui si ritrova coinvolto, ma proprio uno di questi segnerà la sua rovina. Spintosi troppo in là in un’indagine per omicidio, Taggart è costretto a lasciare la polizia. Passano sette anni, ed egli è ora un detective privato con difficoltà ad arrivare a fine mese. La sua sorte sembra cambiare nel momento in cui l’uomo più potente della città, il sindaco Nicholas Hostetler, lo ingaggia per un delicato caso. Il suo compito è infatti scoprire se la moglie Cathleen lo tradisca o meno. Se ciò venisse confermato e reso pubblico, rappresenterebbe un serio rischio per la reputazione del sindaco e la sua rielezione.

Taggart inizia così le sue indagini, consapevole che un caso come questo potrebbe riportarlo ad ottenere il distintivo e la credibilità persa da tempo. Con la solita devozione che lo contraddistingue, si cala così nella vita del sindaco e del suo mondo. Ben presto, però, scoprirà che dietro il caso si nasconde ben più che un possibile tradimento coniugale. Taggart entra in contatto con un contesto dove corruzione e ingiustizia dominano sul male, e la vendetta è la ricompensa per chi non segue le regole. Scoperto più di quanto avrebbe dovuto, il detective si ritrova ora in piena guerra contro il sindaco. Ma quest’ultimo non sa che la tenacia di Taggart è inarrestabile, e che egli diventerà il suo peggior incubo.

Broken City cast

Broken City: il cast del film

Non nuovo al ruolo del detective, l’attore Mark Wahlberg aveva già dato vita a ruoli simili per i film The Departed e I padroni della notte. Inizialmente, però, egli non aveva intenzione di interpretare il ruolo del protagonista in Broken City. In qualità di produttore, aveva invece offerto il ruolo di Bill Taggart all’attore Michael Fassbender, il quale però rifiutò per via di altri impegni cinematografici. Fu a quel punto che Wahlberg si decise ad interpretare il ruolo. Come suo solito, si preparò fisicamente ad esso con lunghe sessioni di allenamento. Inoltre, andò ad incontrare diversi detective di New York per poter apprendere i segreti del loro mestiere e potersi calare in modo più realistico nella parte.

Il personaggio del sindaco Hostetler venne invece offerto al premio Oscar Russell Crowe. Questi accettò la parte, dichiarandosi entusiasta di poter dar vita ad un personaggio malvagio dopo anni di soli ruoli positivi. Anche lui, come Wahlberg, approfondì tramite ricerche il contesto narrato nel film, costruendo il suo personaggio basandosi sulla figura dei gangster di una volta. Accanto a loro si ritrova poi l’attrice Catherine Zeta Jones, nel ruolo di Cathleen Hostetler, moglie del sindaco e iniziale oggetto delle indagini di Taggart. L’attrice premio Oscar è stata particolarmente lodata per la sua interpretazione, con un personaggio che ricorda molto il classico ruolo della femme fatale del genere noir.

All’interno del film si ritrovano poi anche altri noti interpreti hollywoodiani. Jeffrey Wright è infatti il capitano Carl Fairbanks, superiore di Taggart quando questi lavorava in polizia e suo protettore nel corso del film. Barry Pepper, noto per il ruolo di Vince nella saga di Maze Runner, interpreta qui Jack Valliant, avversario di Hostetler alle elezioni. L’attore Kyle Chanderl, celebre per The Wolf of Wall Street e Manchester by the sea è invece Paul Andrews, manager della campagna elettorale di Valliant e coinvolto a suo modo nel caso. L’israeliana Alon Tal, nota per i suoi ruoli televisivi è invece Katy Bradshaw, assistente di Taggart che aiuta il detective nel corso delle sue indagini.

Broken City: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Per gli amanti del film, o per chi volesse vederlo per la prima volta, è possibile fruirne grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Broken City è infatti presente nel catalogo di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, e Apple iTunes. È inoltre disponibile all’interno della piattaforma Tim Vision. Per vederlo, una volta scelto il sito di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene inoltre notare che il noleggio prevede dei tempi di scadenza entro i quali è necessario guardare il titolo. Il film sarà inoltre presente nel palinsesto di martedì 15 novembre alle ore 21:20 sul canale Rai 4.

Fonte: IMDb

 
 

Broken City: Immagini di Mark Wahlberg detective privato per il sindaco Russell Crowe

Circa un anno fa è partito il progetto di Broken Citycon Russell Crowe e Mark Wahlberg, la storia è un crime-drama nel cast anche Catherine Zeta-Jones. 

 
 

Brokeback Mountain, Ang Lee su Heath Ledger: “Aveva un dono di Dio”

I segreti di Brokeback Mountain film

Il regista Ang Lee ricorda una suggestiva scena di Heath Ledger durante le riprese di I segreti di Brokeback Mountain. Il defunto attore ha guadagnato consensi per molti ruoli nel corso della sua carriera ed è meglio ricordato come il Joker nel film di Christopher Nolan del 2008 Il cavaliere oscuro. Al di fuori del suo ruolo da cattivo di Batman, Ledger è stato riconosciuto per il suo lavoro in diversi progetti, tra cui 10 cose che odio di te e I segreti di Brokeback Mountain. Diretto da Lee e adattato da un racconto di Annie Proulx, il film è interpretato da Ledger e  Jake Gyllenhaal nei panni di un ranch e di un rodeo cowboy che sviluppano un profondo sentimento reciproco nel 1963.

In I segreti di Brokeback Mountain, Ennis Del Mar (Heath Ledger) e Jack Twist ( Jake Gyllenhaal) si incontrano durante una stagione di allevamento di pecore sulla montagna che dà il titolo al film nel 1963 e stringono una relazione intima. Mentre la coppia completa il lavoro e si separa, Ennis si sposa con la sua dolce metà Alma (Michelle Williams), ma la continua relazione tra Jack ed Ennis mette a dura prova il matrimonio. Alla fine, Alma lascia Ennis e lui ha una breve avventura con Cassie Cartwright (Linda Cardellini), dopo di che dice a Jack che non possono più vedersi. Durante una conversazione con Empire, Lee descrive una delle scene più memorabili di Ledger, elogiando la profonda comprensione del personaggio da parte del defunto attore e il suo “dono di Dio”. Ecco cosa ha detto Ang Lee:

“Ennis è solo, sta mangiando una fetta di torta di mele. Linda [Cardellini] sta recitando a squarciagola, è in lacrime, affrontando Ennis: ‘Perché l’hai fatto?’ Ma lei non ottiene una parola da lui. Durante tutta la scena, Heath non fa nulla: mangia solo la torta di mele. Ma guardando i giornalieri, anche la troupe piangeva, dicendo: ‘Lascia stare quel tizio!’ Ho capito e apprezzato la tranquillità di Heath, la sottigliezza del momento e il modo in cui si è comportato in quella scena. Siamo stati tutti molto fortunati a poter fare un film con un attore di quel calibro. Aveva un dono di Dio. In cuor suo, penso che Heath conoscesse profondamente il personaggio di Ennis.”

Prima di tutti i film che negli ultimi anni hanno raccontato e celebrato un amore furoi dagli schemi classici c’è stato I segreti di Brokeback Mountain, diretto nel 2005 dal premio Oscar Ang Lee. Questo è in particolare ricordato per la delicatezza con cui l’amore tra i due protagonisti viene raccontato, dando vita ad una storia struggente e senza tempo.

Il film è basato sul racconto Brokeback Mountain, anche noto come Gente del Wyoming, scritto nel 1997 da Annie Proulx per la rivista The New Yorker. Benché di questo una sceneggiatura fu scritta subito, ci vollero anni perché il film si concretizzasse. Da molti era infatti ritenuto un progetto troppo rischioso, sia per ciò che si raccontava sia per ciò che si mostrava. Lee si rivelò il regista giusto per quest’opera, essendo tutto il suo cinema percorso da un conflitto tra i sentimenti e le costrizioni. La brevità del racconto ha in questo caso permesso di inserire tutto ciò che è scritto nel film, lasciando spazio anche ad una serie di approfondimenti dei personaggi e del loro vissuto.

 
 

Brody per Allen

Adrien Brody

Adrien Brody, che possiamo vedere in questi giorni sui nostri schermi in Manolete, si unisce al nutrito gruppo di attori che comprende ormai Owen Wilson, Marion Cotillard, Rachel McAdams, Kathy Bates, Carla Bruni e Michael Sheen.

 
 

Broadway Danny Rose: il film di Woody Allen

Broadway Danny Rose

Broadway Danny Rose è il film del 1984 di e con Woody Allen e nel cast Mia Farrow, Nick Apollo Forte. È stato presentato fuori concorso al 37º Festival di Cannes. Per questo film Allen ha ricevuto anche due nomination agli Oscar: Miglior regia e miglior sceneggiatura. Mentre l’attrice protagonista Mia Farrow, ha ricevuto una nomination ai Golden Globe come migliore attrice.

Broadway Danny Rose ha come protagonista il talent-scout “Broadway” Danny Rose (Allen), il quale però rappresenta tutta una serie di artisti bislacchi e senza talento alcuno: un ballerino senza una gamba, un ventriloquo balbuziente, uno xilofonista cieco. Tra loro però c’è anche il cantante italo-americano Lou Canova (Nick Apollo Forte), la cui carriera è però in un momento di ristagno. Dopo una serie di intrecci professionali, nonché sentimentali tra i due protagonisti e Tina (Mia Farrow) – in una sorta di buffo triangolo carico di equivoci e divertenti sequenze (in pieno stile Woody Allen) – Canova riuscirà a ritrovare il successo e mollerà il suo sfigato manager. Ma a quest’ultimo resterà qualcosa di più delle semplici soddisfazioni professionali.

Buoni sentimenti ed ironia condiscono questa piacevole commedia di Allen. Film che segna un distacco rispetto ai precedenti, non essendo statico, e solo minimamente critico verso la società americana. Nella fattispecie, Allen tocca le corde dell’arrivismo del mondo dello spettacolo, che spesso si dimentica dei sentimenti umani in nome del successo. Tredicesimo film per il regista americano re della commedia, il quale ha lavorato spesso e volentieri con la brava e bella Mia Farrow. I due hanno avuto anche una lunga quanto burrascosa storia d’amore. Broadway Danny Rose è il terzo film in cui hanno lavorato insieme, preceduto da Una commedia sexy in una notte di mezza estate e Zelig. Il loro sarà un connubio professionale ben consolidato, poiché ne seguiranno altri 9; l’ultimo è Mariti e mogli del 1992. Dopo questo film la sua carriera professionale segna un evidente rallentamento, che nei vent’anni successivi è figurata solo in 4 film, dedicandosi anche al doppiaggio in film di animazione.

Unico film di rilievo invece per Nick Apollo Forte, che interpreta appunto il cantante in crisi Lou Canova. Broadway Danny Rose debuttò negli Stati Uniti il 27 gennaio 1984 in 109 sale. Gli incassi totali non furono straordinari, con un guadagno netto di 2 milioni di dollari, essendone costato 8 e avendone fatti incassare 10. Resta però un film gradevole e molto significativo, che dà pace ma anche un senso di malinconia, rabbia e spunti di riflessione.

 
 

Bro Thor: i pro e i contro per un suo ritorno nella Fase 4

Dopo i tragici eventi Avengers: Infinity War abbiamo ritrovato un Thor (detto Bro Thor) irriconoscibile rispetto ai precedenti film, afflitto da problemi di dipendenza dall’alcool, sovrappeso, senza onore e nobiltà, ma soprattutto rassegnato ad una realtà che gli ha strappato via la famiglia e il suo popolo. Fortunatamente l’eroe riesce a riscattarsi nel corso di Avengers: Endgame dimostrando il suo vero valore.

Ma quante possibilità ci sono di rivederlo in questo stato anche nella Fase 4? E se così fosse, perché i Marvel Studios dovrebbero continuare su questa strada?

Bro Thor nella Fase 4 – Pro

La costante dell’universo cinematografico Marvel è sempre stata l’ironia, tuttavia questo tono scanzonato ha “contagiato” il franchise di Thor soltanto in Ragnarok, capitolo scritto e diretto da Taika Waititi la cui eredità è stata ripresa dai fratelli Russo in Infinity War e Endgame. Fermo restando che, molto probabilmente, i Marvel Studios manterranno intatto il tocco del regista anche in Love and Thunder, c’è un motivo fondamentale per cui Bro Thor dovrebbe restare anche nella Fase 4 del MCU: il divertimento, per il personaggio, e per Chris Hemsworth, dichiaratosi entusiasta di questo cambio di rotta.

C’è poi il lato motivazionale della svolta di Bro Thor, che potrebbe ispirare milioni di persone ad accettare il proprio fisico abbattendo così qualsiasi stereotipo dell’eroe tradizionale hollywoodiano tutto muscoli e forme perfette. Sappiamo già che nel prossimo capitolo intitolato Thor: Love and Thunder Natalie Portman tornerà nei panni di Jane Foster e sarà lei a sollevare il Mjolnir, diventando Mighty Thor, quindi è ipotizzabile che il Dio del Tuono lasci spazio all’eroina continuando il suo percorso di consapevolezza di sé oppure che, nella speranza di rimettersi insieme a Jane, lavori su se stesso tornando al suo aspetto originale…

 
 

Brizzi presenta Femmine contro Maschi

femmine_contro_maschi

Maschi contro Femmine è uscito qualche mese fa, ed ora anche Femmine contro Maschi, il suo completamento (parlare di sequel sarebbe sbagliato) è stato presentato alla stampa. Il cast al completo, con un Brizzi in forma smagliante ha presieduto l’incontro. Come sempre più spesso accade la conferenza si è risolta in un’allegra chiacchierata tra la stampa e questa famiglia allargata che ha realizzato il film.

 
 

Brivido: recensione del film di Stephen King

Brivido recensione film Stephen King

Brivido è il film del 1986 diretto da Stephen King con protagonisti Emilio Estevez, Pat Hingle, Yeardley Smith.

La trama di Brivido

Quando la Terra si trova nella scia di una cometa, si verifica una  ribellione di massa da parte di qualsiasi meccanismo creato dall’uomo, dagli elettrodomestici da cucina  agli aerei (con la notabile eccezione delle auto); seguiamo così le vicende di un variegato gruppo di personaggi, che dopo essersi rifugiati in una stazione di servizio, partiranno alla ricerca di una via di fuga.

Re Mida dei cui successi letterari si da al cinema

E’ il 1986, e Stephen King è all’apice della notorietà, un Re Mida i cui successi letterari si replicano puntualmente quando portati sul grande schermo;  tuttavia anche i più grandi prima o poi prendono una cantonata, e per King questo momento arriva quando ha la malaugurata idea di accettare la proposta di mettersi egli stesso dietro la macchina da presa, per adattare, ampliandolo, il racconto Trucks (in italiano Camion, inserito nella raccolta A volte ritornano).

Il film partirebbe anche bene: la parte iniziale  ci mostra di volta in volta vari episodi della rivolta delle macchine contro gli umani, non senza trovate ironiche anche divertenti (in apertura c’è un cameo dello stesso King, nel ruolo del cliente di uno sportello bancomat che viene riempito di insulti dalla macchina) ; tuttavia, quando si passa ai personaggi in carne ed ossa, King mostra di non saper bene dove portare il film, che diventa una scialba variazione sul tema del gruppo di persone che cercano di sopravvivere alla minaccia incombente. La storia mostra poi una serie di incongruenze, a partire dal dubbio irrisolto: “perché i camion si e le auto no?”, mentre  una postilla finale ribalta completamente le premesse del film, aggiungendo confusione più che spiegare.

Scarso il contributo offerto dal cast: Emilio Estevez, dopo i discreti corali Breakfast Club e I fuochi di Sant’Elmo, si trova a dover reggere quasi da solo un’opera mediocre, non avendone il carisma; il ruolo del tipico cattivo ‘kinghiano’ disposto a tutto pur di trarre benefici anche dalle situazioni più disperate è affidato allo storico caratterista Pat Hingle, la cui esperienza non basta però a salvare il film; degna di nota la presenza di Yeardley Smith, in seguito divenuta la voce originale di Lisa Simpson.

Il disastro è completato da una serie di incidenti che finisce per gettare una luce sinistra sul progetto, culminata con quello occorso al direttore della fotografia, l’italiano Armando Nannuzzi, che ci rimise un occhio; da dimenticare anche l’aspetto commerciale, con gli incassi rimasti ben al di sotto dei costi. Unica vera nota positiva del film, l’eccellente colonna sonora firmata AC/DC.

Visto oggi Brivido (inspiegabile traduzione italiana, dell’originale  Maximum Overdrive), come all’epoca,  strappa  risate più che a impaurire, un fantasma pronto ad animare le sue notti insonni di Stephen King, indicato solo ai fan dello scrittore.

 
 

Brivido nella notte: tutte le curiosità sul film di Clint Eastwood

Brivido nella notte film

Clint Eastwood è oggi unanimemente considerato uno dei più importanti registi statunitensi di sempre. Nel corso della sua lunga carriera ha infatti diretto film come Lo straniero senza nome, Gli spietati, Mistyc River e Gran Torino, oggi considerati come dei capolavori assoluti. Il suo primo film da regista risale al 1971 e si tratta di Brivido nella notte, un thriller psicologico scritto da Dean Riesner e Jo Heims e divenuto un grande successo, tanto da essere ancora oggi ricordato come uno dei titoli più identificativi del suo genere relativo agli anni Settanta.

Da tempo Eastwood cercava un progetto con cui cimentarsi per la prima volta nella regia. Dopo anni passati a fare l’attore, egli si sentiva infatti pronto per compiere il passaggio dietro la macchina da presa, avendo appreso i trucchi del mestiere e gli errori da non fare. Imbattutosi nella sceneggiatura di Brivido nella notte (il cui titolo originale è Play Misty for Me) Eastwood vi ritrovò una serie di elementi a lui congeniali, dalla morbosità dei rapporti tra i personaggi alle forti passioni che li muovono, dal pericoloso intreccio che si genera ad un protagonista che necessità di trovare una via di fuga dalla brutta situazione in cui si è cacciato.

Al momento della sua uscita in sala, il film venne accolto da ampi consensi di critica e pubblico, affermandosi in breve come un titolo imperdibile. Ancora oggi per i fan del regista Brivido nella notte è un titolo da vedere assolutamente, ritrovando in questo già molte delle caratteristiche tipiche del suo cinema successivo. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alle location. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Brivido nella notte: la trama del film

Protagonista del film è Dave Garner, speaker notturno di una stazione radio noto per il suo grande successo con le donne. E sarà proprio la sua passione per il gentil sesso a causargli non pochi guai. Mentre la sua fidanzata Tobie è fuori città, Dave commette infatti l’errore di passare una notte con Evelyn, credendo che quella sarebbe stata un’avventura come un’altra. In realtà, il loro incontro è stato tutt’altro che causale e Evelyn si rivele essere l’ascoltatrice che chiama continuamente al programma radiofonico di Dave per richiedere la canzone jazz Misty.

La ragazza, in seguito, si dimostra tutt’altro che disposta ad essere allontanata dopo quel primo appuntamento e inizia a manifestare una serie di atteggiamenti particolarmente morbosi nei confronti di Dave. Più lui la rifiuta più lei diventa ossessiva. In breve, Evelyn arriva addirittura a seguire e spiare Dave e la sua ragazza, covando una gelosia e una follia sempre crescente. Ormai folle, Evelyn, si convince che il solo modo per poter essere amata da Dave è eliminare l’unico ostacolo tra lei e Dave, ovvero Tobie. Introdottasi nell’appartamento della ragazza, Evelyn è intenzionata a torturarla a morte. Dave sarà a quel punto costretto a prendere una serie di difficili decisioni.

Brivido nella notte cast

Brivido nella notte: il cast e le location del film

Oltre a figurare come regista, Clint Eastwood è presente anche come attore protagonista nel ruolo di Dave Garner. Originariamente il ruolo era stato offerto a Steve McQueen, ma questi rifiutò poiché considerava il ruolo di Evelyn troppo più importante rispetto a quello di Dave. Per il ruolo di Evelyn i produttori volevano l’attrice candidata all’Oscar Lee Remick, ma Eastwood si impose per avere Jessica Walters, da cui era rimasto colpito dopo averla vista recitare in Il gruppo. Per la sua interpretazione della problematica donna, la Walters ottenne poi una nomination ai Golden Globe come miglior attrice. Ad interpretare Tobie, la fidanzata di Dave, vi è invece Donna Mills, mentre John Larch è il sergente McCallum. Il regista Don Siegel, che più volte ha diretto Eastwood, fa un cameo nei panni del barista.

Originariamente la trama era ambientata a Los Angeles, ma su insistenza di Eastwood il film è stato girato nella più tranquilla e confortevole Carmel-by-the-Sea, dove ha potuto girare scene alla stazione radio locale, in bar, ristoranti, e in case di amici. Il film è poi stato girato anche a Monterey, in California, in particolare durante il Jazz Festival di settembre. Il ristorante The Sardine Factory è ancora nella stessa localita di dove lo si vede nel film, a Prescott e Wave Street, a solo un isolato da Cannery Row a Monterey. La stazione radio, KRML, era invece una vera stazione jazz a Carmel.

Brivido nella notte: il trailer e dove vedere il film completo in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Brivido nella notte è infatti disponibile nei cataloghi di Apple iTunes, Now e Mediaset Play. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 1 settembre alle ore 00:40 sul canale Rete 4.

Fonte: IMDb

 

 
 

Brittany Snow: 10 cose che non sai sull’attrice

Brittany snow film

Celebre attrice di film comici o musicali, l’attrice Brittany Snow ha negli anni consolidato il proprio talento affermandosi tanto per le doti interpretative quanto per quelle canore. Divisasi tra cinema e televisione, è ad oggi un volto noto per molti spettatori, i quali la ricordano senza dubbio per i suoi ruoli più celebri.

Ecco 10 cose che non sai di Brittany Snow.

2Parte delle cose che non sai sull’attrice

Brittany snow instagram

Brittany Snow in Pitch Perfect

5. Ha recitato realmente nuda per una scena. Nel primo film della trilogia l’attrice è presente in una scena, condivisa con l’attrice Anna Kendrick, dove le due fanno una doccia insieme. L’atmosfera erotica percepibile è merito della chimica tra le due attrici. Stando a quanto da loro dichiarato, se all’inizio l’essere entrambe nude poteva essere imbarazzante, in breve si sono abituate alla cosa, sfruttandola per rendere più realistica la scena.

4. Considera perfetto il finale. L’attrice si è dichiarata particolarmente soddisfatta del finale dell’ultimo dei tre film. Ha infatti dichiarato che questo è stato frutto di tanta improvvisazione e devozione alla storia e ai personaggi. La volontà di raccontare di un gruppo di donne diverse ma unite raggiunge qui la sua massima espressione.

Brittany Snow in Gossip Girl

3. Ha recitato in un episodio della celebre serie. Nel 2009 l’attrice compare come guest star nell’episodio Valley Girl, il ventiquattresimo della seconda stagione. Qui ricopre il ruolo di Lillian “Lily” Rhodes. La puntata doveva servire ad introdurre tale personaggio, con il fine di costruirvi sopra una serie spin-off. Il progetto tuttavia non venne mai realizzato.

Brittany Snow in Hairspray

2. Ha cantato uno dei brani del film. Grazie al film Hairspray l’attrice ha potuto dare prova di non essere solo una brava interprete ma di possedere anche notevoli qualità canore. All’interno della pellicola si esibisce infatti nel brano The New Girl in Town. La possibilità di cantare le permetterà poi di essere scelta per il cast di Pitch Perfect, altro film ricco di canzoni.

Brittany Snow: età e altezza

1. Brittany Snow è nata a Tampa, in Florida, Stati Uniti, il 9 marzo 1986. L’attrice è alta complessivamente 163 centimetri.

Fonte: IMDb

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Brittany Non Si Ferma Più, recensione del film con Jillian Bell

Brittany non si ferma più recensione

Vincitore del premio del pubblico al Sundance Film Festival di quest’anno e disponibile su Amazon Prime Video a partire dal 15 novembre, Brittany Non Si Ferma Più è l’opera prima del regista americano Paul Downs Colaizzo.

Come spesso accade, le storie più buffe e particolari che vediamo al cinema sono tratte da storie vere, e il racconto di questo film non fa eccezione, visto che il regista ha scritto la sceneggiatura per raccontare la storie di Brittany O’Neill, sua migliore amica fin dai tempi del college.

Brittany non si ferma più è ispirato a una storia vera

La storia della ventisettenne protagonista, interpretata in maniera tenera ed insieme esilarante da Jillian Bell, comincia in un momento non molto felice della sua parabola esistenziale, anzi, si tratta di un periodo della sua vita di lenta, ma constante discesa. Brittany è la migliore amica di tutti, l’anima delle feste che riesce sempre a strappare una risata e a fare un altro brindisi, ma a questa grande vitalità sociale, corrisponde una intimità davvero disastrosa. Brittany è la peggiore nemica di se stessa, non ha stima di sé né sul lavoro, né nelle relazioni affettive, né tanto meno nei confronti del suo corpo che trascura decisamente troppo.

Quando va da un medico per farsi prescrivere dei medicinali stimolanti per l’attività cognitiva, il medico le risponde che ha semplicemente bisogno di rimettersi in forma e ritrovare lo smalto che si è perso sotto strati di pigrizia e trascuratezza. Perché, si sa, quando si mette in moto il fisico e si è in salute, tutto il resto segue a ruota.

E parte così l’ascesa di Brittany, che comincia timidamente la sua attività fisica, optando per la corsa, poco costosa e che offe più di un alibi per fermarsi ogni tanto. Dal giro del quartiere alla maratona di New York: il percorso di Brittany è in salita, ma la sua ritrovata determinazione mostrerà al mondo intero che è solo una questione di buona volontà. CA sostenerla e a partecipare al suo proposito di correre la maratona cittadina, ci sono i suoi amici Catherine (Michaela Watkins) e Seth (Micah Stock).

Brittany non si ferma più è prodotto da Tobey Maguire

Brittany non si ferma più recensionePaul Downs Colaizzo, che alla produzione si avvale di Tobey Maguire rimasto folgorato dopo aver visto una sua pièce teatrale, confeziona un efficace feel good movie, una storia di riscatto motivazionale in cui la vittoria dipende solo dalle forze della protagonista. La scelta è quella di prendere la classica loser della commedia adolescenziale americana allo stadio successivo della sua vita: che succede se questa “sfigata” delle superiori non si riscatta? Diventa Brittany! E ora è il suo turno di brillare.

La consueta frivolezza di quel tipo di film, però, trova qui un maggiore spessore psicologico, grazie alla scrittura brillante e forse anche grazie al materiale d’ispirazione di partenza a cui il regista è affezionato.

Brittany non si ferma più riesce con grande brio a ricordarci una lezione che più spesso vorremmo sentirci ripetere: Puoi farcela da solo! Niente di nuovo, dunque, ma la forma e il linguaggio riescono comunque a regalare intrattenimento e buonumore. E non è poco.

 
 

Brittany Murphy, chi è? curiosità sull’attrice di Ragazze Interrotte

Britanny Murphy in The Ramen Girl
dal film The Ramen Girl - Brittany Murphy - [fonte: IMDB]

La storia di Hollywood è piena di star del cinema e della televisione che hanno lasciato questo mondo troppo presto. Entrare a far parte del mondo dello spettacolo non è sempre facile e a volte, fama e ricchezza, posso arrivare a distruggerti. Tra disordini alimentari, depressione e dipendenza da alcol, droghe e farmaci vari, troppe star nel corso degli anni sono cadute in una spirale senza risalita. Oggi vi parliamo di una delle attrici più promettenti che Hollywood abbia mai ospitato, Brittany Murphy, strappata alla vita a soli trentadue anni.

Scopriamo insieme tutto quello che c’è da sapere su Brittany Murphy, ripercorrendo la sua purtroppo breve ma intensa carriera.

Brittany Murphy film e serie tv: gli inizi della sua carriera

Nata il 10 novembre del 1977 ad Atlanta, in Georgia, Stati Uniti, Brittany Anne Bertolotti è figlia dell’irlandese Sharon Murphy e dell’italo-americano Angelo Bertolotti. I coniugi divorziano quando Brittany ha solo due anni e la piccola viene affidata alle cure della madre. Solo successivamente, la ragazza decide di cambiare il suo nome da Brittany Anne Bertolotti a Brittany Anne Murphy.

Dopo aver cambiato città diverse volte, Brittany e la madre si stabiliscono a Burbank, in California, dove la ragazza può finalmente dedicarsi alla sua passione per la recitazione e il canto. La sua carriera nel mondo dello spettacolo, infatti, comincia molto presto. Grazie a una sua entusiasmante esibizione all’età di nove anni nel musical Les Misérables, a soli tredici anni, Brittany ha già un manager che la rappresenta e cura la sua immagine.

Il suo primo vero ingaggio nel mondo dello spettacolo risale al 1991 quando Brittany ottiene una parte nella serie tv per ragazzi Un Professore Alle Elementari. Grazie a quel primo ruolo televisivo, Brittany continua la sua scalata e, negli stessi anni partecipa alle serie Kids Incorporated (1992), Parker Lewis (1992), Famiglia Cercasi (1993), Frasier (1994), Sister Sister (1994-1995), Crescere che Fatica! (1995), Marshal (1995), SeaQuest (1995), Murder One (1995) e Nash Bridges (1996).

Contemporaneamente, Brittany Murphy comincia anche a muovere i primi passi sul grande schermo. Negli anni novanta la vediamo in moltissimi film poi diventati cult di genere come Ragazze a Beverly Hills (Clueless, 1995), Falling Sky (1998), L’angelo del Male (1998), Bella da Morire (1999) e Ragazze Interrotte (1999).

Brittany Murphy in Ragazze Interrotte: un cult anni ’90

Nel 1999, l’uscita del film Ragazze Interrotte fece un bel po’ di rumore. Adattamento del diario di Susanna Kaysen, La Ragazza Interrotta, il film affronta il tema dei disturbi mentali da un inedito punto di vista.

Figlia dell’economista Carl Kaysen, professore del MIT e primo consigliere del presidente Kennedy, Susanna nel 1967 viene rinchiusa in un ospedale psichiatrico a causa della sua depressione. Durante il suo soggiorno, apprende invece di essere affetta da disturbo borderline della personalità, una condizione medico psichiatrica che influenza il comportamento di una persona.

Tra le caratteristiche di questa patologia ci sono paura del rifiuto e dell’abbandono, instabilità nelle relazioni interpersonali e instabilità anche nella percezione di sé e del proprio comportamento. Le persone affette da questo disturbo presentano anche repentini cambi d’umore con conseguenti scatti d’ira seguiti da un terribile stato depressivo. In aggiunta, inoltre, a questi comportamenti si possono manifestare autolesionismo, manie suicide, disordini sessuali e abuso di sostanze. [fonte: Wiki]

Segnata profondamente dalla sua permanenza in clinica, durata diciannove mesi, Susanna decide successivamente di mettere nero su bianco la sua esperienza nell’autobiografia pubblicata nel 1993. Il libro ha poi ispirato il film, diretto da James Mangold, con Winona Ryder, Angelina Jolie, Brittany Murphy, Elisabeth Moss, Woopi Goldberg e Vanessa Redgrave.

Ragazze Interrotte, trama e personaggi

E’ il 1967 quando Susanna Kaysen (Winona Ryder), viene ricoverata nel reparto psichiatrico del Claymoore Hospital. Da tutti definita come una ragazza normale e con la passione per la scrittura, Susanna nasconde invece molto bene i suoi problemi. Molto debole e insicura, nonché costantemente in conflitto con i suoi genitori, una sera la ragazza decide di buttar giù un flacone intero di aspirine con della vodka. Salvata per un pelo da suo padre e sua madre, Susanna finisce al Claymoore.

Durante la sua permanenza scopre di soffrire di disturbo borderline della personalità, malattia spesso definita come ereditaria. Nonostante la ragazza continui la sua terapia e tenga aggiornati i suoi genitori, capisce presto di dover affrontare il suo percorso di guarigione da sola. I suoi infatti rifiutano di essere associati ad una malattia mentale, informazione che trascinerebbe il nome di famiglia nel fango.

In ospedale quindi, sola e abbandonata dai genitori, Susanna non può far altro che interagire con le sue compagne di viaggio. C’è Lisa (Angelina Jolie), una sociopatica dal carattere dominante, Georgina (Clea DuVall), bugiarda patologica, Daisy (Brittany Murphy), ricca e viziata, Janet (Angela Bettis) che soffre di anoressia e Polly (Elisabeth Moss) ustionatasi durante l’infanzia.

Nonostante le ragazze siano tutte affette da disturbi differenti e abbiano personalità assai diverse tra loro, riescono a trovare il modo per comunicare, affrontando insieme quella difficile avventura.

Nel film Brittany Murphy interpreta Daisy Randone, una ragazza ricca, infantile e assai viziata, vittima purtroppo degli abusi del padre. A causa dei traumi relativi al suo passato e presente, Daisy soffre di autolesionismo, disturbo ossessivo compulsivo, bulimia e relativa dipendenza da lassativi e valium. Completamente succube del padre e non in grado di affrontare il mondo, Daisy finirà per togliersi la vita.

Brittany Murphy in 8 Mile: film sulla vita di Eminem

Grazie al successo di Ragazze Interrotte e non solo, la carriera di Brittany Murphy sembra andare a gonfie vele. Negli anni successivi la vediamo in tantissimi film tra i quali ricordiamo Trixie (2000), Cherry Falls – Il Paese del Male (2000), I Marciapiedi di New York (2001), Il Sogno di Una Estate (2001), Don’t Say a Word (2001), I Ragazzi della Mia Vita (2002), Spun (2002) e infine 8 Mile (2002).

Quest’ultimo film – che i trentenni di oggi ricorderanno con nostalgia -, diretto da Curtis Hanson, è ispirato alla vera storia di Eminem, famoso rapper e cantante statunitense. Con 8 Mile, Eminem racconta della sua lunga e impervia scalata al successo, dal bassifondi di Detroit fino alla vetta delle classifiche mondiali.

La storia inizia nel 1995 a Detroit e più specificamente sulla 8 Mile Road, la strada più malfamata della città e che divide in un certo senso il quartiere bianco da quello nero. Jimmy Smith Jr. (Eminem), detto B-Rabbit, ha una grande passione per l‘hip hop e, nonostante sia uno dei pochi ragazzi bianchi in un quartiere nero, cerca in tutti i modi di sfondare nel mondo della musica. Ma la vita per Jimmy non è affatto facile.

Con una sorellina piccola, un avviso di sfratto e una madre alcolizzata – interpretata da Kim Basinger – innamorata di un uomo violento, il ragazzo cerca di restare a galla e di usare il suo talento per uscire dal ghetto. Jimmy quindi si iscrive a una sfida di freestyle per tentare di superare il suo imbarazzo, affrontando i suoi sfidanti e il suo pubblico ostile.

Nel film Brittany Murphy interpreta Alex, una ragazza che Jimmy incontra nella fabbrica dove lavora e che diventerà successivamente la sua fidanzata.

Brittany Murphy e Eminem: una breve storia d’amore

Grazie ai mesi passati a lavorare insieme al film 8 Mile, Brittany Murphy e Eminem, nel 2002, cominciano a frequentarsi e tra loro nasce una bellissima storia breve ma intensa. Nato in maniera assai spontanea, il loro amore è durato quanto un battito d’ali eppure per entrambi, quel periodo passato insieme è stato indimenticabile.

Nonostante la loro storia non abbia funzionato, i due sono rimasti comunque in buoni rapporto e il loro affetto reciproco non è mai svanito. Anche dopo la morte improvvisa di Brittany, Marshall (vero nome di Eminem), non sembrava darsi pace. In un’intervista rilasciata un anno dopo la scomparsa della Murphy, il rapper ha ricordato la sua ex con molto affetto, puntando il dito verso quel sistema hollywoodiano malato che finisce con lo ‘schiacciare’ i più deboli.

“E’ folle che non ci sia più perchè, un tempo, ervamo molto vicini e lei era davvero una bella persona. E’ folle quando vedi tutto quello che accade, non solo a lei, ma in generale a Hollywood con le persone che lavorano in campo musicale, con gli attori…con le persone famose. Le persone famose che muoiono di overdose sono sempre di più […] quando sei famoso, i dottori ti baciano il c**o perchè amano la celebrità. [Basta una telefonata] Ci sono dottori pronti a darti qualunque cosa solo perché sei quello che sei”. [fonte: MTV]

Brittany Murphy in Sin City

Dopo il successo di 8 Mile, la carriera di Brittany continua e negli anni duemila la vediamo spesso sul grande schermo. Sono di questo periodo i film Oggi Sposi…Niente Sesso (2003) – con Ashton KutcherLe Ragazze dei Quartieri Alti (2003), Tutte le Ex del Mio Ragazzo (2004), Sin City (2005), Neverwas – La Favola Che Non C’è (2005), Fuga dal Matrimonio (2006), Amori e Altri Disastri (2006), The Dead Girl (2006), The Ramen Girl (2008), Deadline (2009) e Across The Hall (2009).

Tra tutti questi titoli, quello che spicca per importanza è senza dubbio Sin City, film scritto e diretto da Robert Rodriguez, Frank Miller e Quentin Tarantino. Tratto dall’omonimo fumetto di Miller, il film è diviso in tre episodi ognuno dei quali è dedicato a una delle tre storie originali dell’opera. La trilogia è composta da Un Duro Addio, Quel Bastardo Giallo e Un’Abbuffata di Morte. Inoltre, all’inizio e alla fine del film, si fa riferimento a un quarto raconto di Miller, dal titolo Il Cliente Ha Sempre Ragione.

Il film si svolge nell’oscura e violenta Sin City e segue le storie di alcuni dei suoi personaggi più corrotti e depravati. Il poliziotto John Hartigan (Bruce Willis) da otto anni ormai insegue il terribile killer e pedofilo Roark Junior (Nick Stahl) che continua a mietere vittime. Una delle ultime a cadere nella sua rete è la piccola Nancy Callahan, rapita da Roark. Nonostante le sue indagini siano ostacolate dal collega Bob (Michael Madsen) e dagli scagnozzi di Roark, Hartigan farà di tutto per proteggere la ragazzina e riportarla a casa.

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Durante la sua missione di salvataggio, Hartigan si addentra sempre di più nel mondo corrotto di Sin City, facendo la conoscenza di alcuni discutibili personaggi, legati loro malgrado a Roark. Tra questi c’è Nancy (Jessica Alba), sorvegliata speciale della famiglia Roark, la cui vita s’intreccerà con quella di Hartigan. Ancora, tra gli abitanti di Sin City c’è Marv (Mickey Rourke), un uomo pericoloso e sfigurato, accusato di aver ucciso la prostituta Goldie (Jamie King), vittima invece del killer cannibale Kevin Roarl (Elijah Wood).

Dall’altro capo della città c’è invece Dwight (Clive Owen) che, per difendere l’onore della sua ragazza Shellie (Brittany Murphy), finirà col farsi un letale nemico. L’uomo che continua a insidiare Shellie è Jackie Boy (Benicio del Toro), un ex poliziotto corrotto, pericoloso e in contatto con i peggiori criminali della città. Ad avere un ruolo fondamentale in questa faida è Gail (Rosario Dawson), a capo delle Girls of Old Town, un gruppo di prostitute che si autogestiscono e hanno il controllo sulla città.

Nel film Sin City, Brittany Murphy interpreta Shelley, una cameriera del bar Kadie’s, nonché fidanzata occasionale di Dwight McCarthy. Dopo la sua burrascosa relazione con Jackie Boy, violento e pericoloso, la ragazza cerca conforto tra le braccia di Dwight, finendo però con lo scatenare una guerra tra i peggiori criminali di Sin City. [fonte: Fandom]

Brittany Murphy, una morte inaspettata

La carriera di Brittany procede spedita, tra film, serie tv e doppiaggio eppure qualcosa del suo comportamento comincia a destare preoccupazioni. Nel corso degli anni, per via soprattutto del suo lavoro, l’attrice affronta tantissime trasformazione fisiche, cambiando il suo aspetto per entrare nella parte. Tuttavia, i fan e i media, cominciano a notare nella ragazza un’enorme e improvvisa perdita di peso che alcune voci attribuiscono a disordini alimentari e a una possibile dipendenza dalla cocaina.

Le accuse dei media vengono però smentite dall’attrice che nega di soffrire di dipendenza da droghe o di disturbi alimentari. Quel periodo per lei è molto felice; la sua carriera infatti va a gonfie vele e nella sua vita pare ci sia un nuovo amore. Nel 2007, Brittany Murphy sorprende tutti e sposa la sceneggiatore Simon Monjack. Ma la sua felicità non è destinata a durare.

Il 20 dicembre del 2009, Brittany Murphy viene trovata senza vita nella vasca da bagno della sua casa di Los Angeles. Nonostante l’intervento tempestivo dei paramedici che provano più volte a rianimarla, l’attrice viene portata al Cedars-Sinai Mediacl Center dove viene dichiarata morta per arresto cardiaco. Data la giovane età della Murphy (32 anni) e la presenza di vomito accanto al suo corpo senza vita, la polizia di Los Angeles avvia un’inchiesta per morte sospetta. Viene quindi eseguita pochi giorni più tardi un’autopsia e un esame tossicologico che portano alla luce una serie di problemi. Le cause del decesso infatti pare siano state molteplici; Brittany era affetta da una grave polmonite, non curata, aggravata da una forte anemia e da un’intossicazione da farmaci.

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Il mistero però si infittisce quando, cinque mesi dopo la morte di Brittany, anche suo marito Simon Monjack viene ritrovato senza vita della stessa casa. Le indagini della polizia quindi cominciano ad andare in direzioni diverse. C’è chi prende in considerazione che i due coniugi facessero uso di sostanze stupefacenti mentre i genitori di Brittany spingono le indagini della polizia verso un sospetto avvelenamento.

Su entrambi i corpi di Brittany e Simon, sono predenti altissimi livelli di metalli pesanti e sui capelli della ragazza vengono addirittura ritrovate tracce di veleno. Inoltre, dalle autopsie sono state rinvenute anche tracce di spore di una particolare muffa tossica di cui Simon si era lamentato con il costruttore della casa.

Ma se per i genitori di Brittany si tratta di omicidio, queste teorie e le prove scientifiche recuperate non portano da nessuna parte. Ancora oggi infatti la morte di Brittany Murphy e di suo marito sono avvolte nel mistero.

Fonte: Wiki, IMDB, MTV, Fandom

 
 

Brittany Curran in Backmask

Brittany Curran si è fatta conoscere negli States soprattutto grazie alla serie Men of a Certain Age, inedita da noi; dopo una comparsata di The Uninvited e un ruolo più sostanzioso in Captured, le cui riprese sono appena terminate (uscita prevista per il 2013), l’attrice sarà prossimamente impegnata in Backmask, nuova regia di Marcus Nispel dopo il non indimenticabile Conan.

Nispel torna così a tematiche che forse gli sono più congeniali, avendo infatti all’attivo i remake di Non aprite quella porta e Venerdì 13 (per quanto anch’essi non sia stati granché graditi dai fan degli originali). Trai suoi prossimi progetti, vi è l’adattamento della serie a fumetti Hack / Slash di cui – in caso la collaborazione andasse a buon fine – la stessa Curran potrebbe essere protagonista.  In Backmask (cui parteciperà anche Kirsten Helms, già vista nel remake di Non aprite quella porta) una band di adolescenti libererà uno spirito demoniaco, che progressivamente si impossesserà di uno di loro; il titolo del film si riferisce alla tecnica di inserire messaggi nascosti all’interno di brani musicali; incidentalmente, anche Captured (per la regia di Joe Arias), cui partecipa la stessa Curran, sarà ambientato nel mondo della musica rock: stavolta la band di turno sarà però semplicemente perseguitata da un maniaco omicida.

Fonte: Empire

 
 

Britt Robertson: 10 cose che non sai sull’attrice

Britt Robertson 2021

Britt Robertson è una delle attrici che si è sempre divisa tra film e serie tv, contribuendo a rivoluzionare entrambi gli ambiti. L’attrice, che ha iniziato la sua attività sin da giovanissima, ha conquistato milioni di persone in tutto il mondo grazie al suo talento recitativo e molte altre abilità.

Ecco dieci cose da sapere su Britt Robertson.

Britt Robertson serie

britt robertson

1. Ha lavorato in molte serie tv. La carriera dell’attrice è iniziata nel 2000 con il debutto nel mondo della recitazione grazie alla serie Sheena, per poi proseguire con Power Rangers Time Force (2001), Freddie (2005-2006), The Winner (2007), CSI – Scena del crimine (2007) e Swingtown (2008). In seguito, ha recitato in Criminal Intent (2009), Three Rivers (2009), Life Unexpected (2010-2011), The Secret Circle (2011-2012) e Under the Dome (2013-2014). Tra i suoi ultimi lavori, vi sono Casual (2016), Girlboss (2017) e For the People (2018-2019). Nel 2021 ha interpretato Cheyenne Kleinsasser nella serie Big Sky.

2. Ha lavorato spesso per il grande schermo. L’attrice non ha lavorato solo in prodotti pensati per il piccolo schermo, prestando spesso la sua attività anche per il cinema. Infatti, ha debuttato sul grande schermo con The Ghost Club (2003), per poi proseguire con One of Them (2003), The Last Summer (2004), Al passo con gli Stein (2006), L’amore secondo Dan (2007), From Within (2008) e Mother and Child (2009). In seguito, ha preso parte a film come Questioni di famiglia (2011), Scream 4 (2011), The First Time (2012), Delivery Man (2013), Cake (2014), Chiedimi tutto (2014), La risposta è nelle stelle (2015), Tomorrowland – Il mondo di domani (2015), Mother’s Day (2016), Lo spazio che ci unisce (2017) e Qua la zampa! (2017). Nel 2020 ha interpretato Jenna in Books of Blood, Jodi in Kappa Kappa Die e Melissa in Cosa mi lasci di te. Nel 2021 sarà protagonista nei panni di Rachel Davis nel film A Mouthful of Air.

3. È anche doppiatrice, produttrice, regista e sceneggiatrice. Nel corso della sua carriera, l’attrice ha vestito panni diversi da quelli usuali: ad esempio, ha indossato quelli da doppiatrice, prestando la propria voce per la serie Rapunzel – La serie (2017). Inoltre, ha sceneggiato, prodotto e diretto il corto Little Fig (2019).

Britt Robertson e Dylan O’Brien

4. Sono stati fidanzati per sei anni. L’attrice e Dylan O’Brien si sono conosciuti nel 2011 sul set del film The First Time, iniziando a frequentarsi seriamente l’anno successivo e dando vita ad una storia importante che sembrava avrebbe dovuto portarli sino al matrimonio. Tuttavia, la coppia è scoppiata tra le fine del 2017 e l’inizio del 2018.

Britt Robertson fidanzato

5. Ha avuto una storia di qualche mese. Dopo la fine della sua storia con Dylan O’Brien, l’attrice aveva trovato di nuovo l’amore con il collega Graham Rogers. I due, infatti, avevano iniziato a frequentarsi a metà 2018, ma pare che la loro relazione sia durata solo qualche mese.

6. Si vocifera di una storia con KJ Apa. Sembra che durante l’ultima edizione del San Diego Comic Con i due si siano stati visti baciarsi più e più volte con una certa disinvoltura, tanto che ha fatto pensare all’inizio di una storia. L’attrice e il collega si erano conosciuti già nel 2017 sul set del film Qua la zampa!, attualmente stanno lavorando al film I Still Believe e potrebbe essere davvero scoccata la scintilla.

Britt Robertson Instagram

7. Ha un profilo molto seguito. L’attrice possiede un proprio profilo Instagram che è seguito da 805 mila persone. Aperto dal 2012, l’attrice non è molto costante con i post, ma la maggior parte delle fotografie la ritraggono quasi sempre protagonista tra momenti di lavoro e di svago con gli amici o la famiglia.

Britt Robertson e Scott Eastwood

britt robertson

8. Hanno recitato insieme in un film. L’attrice ha avuto l’occasione di recitare insieme a Scott Eastwood in La risposta è nelle stelle, un film di George Tillman Jr., uscito nel 2015 e tratto dall’omonimo romanzo di Nicholas Sparks edito due anni prima.

Britt Robertson oggi

9. La si vedrà presto sul grande schermo. L’attrice ha in mano diversi progetti: infatti, farà parte del cast dei film I Still Believe e Stowaway, entrambi in attuale fase di pre-produzione.

Britt Robertson: età e altezza

10. Britt Robertson è nata il 18 aprile del 1990 a Charlotte, nel North Carolina, e la sua altezza complessiva corrisponde a 160 centimetri.

Fonti: IMDb, Elle

 
 

Britt Robertson protagonista di The Longest Ride dal libro di Nicholas Sparks

Britt RobertsonL’attrice Britt Robertson sarà al fianco di Scott Eastwood nel film The Longest Ride, adattamento dell’omonimo romanzo di Nicholas Sparks.  La pellicola che sarà diretta da George Tillman Jr. dovrebbe arrivare nelle sale nell’Aprile del 2015.

A produrre il film ci sarà invece Marty Bowen, Wyck Godfrey, Theresa Park e Robert Teitel, insieme a Nicholas Sparks.

The Longest Ride racconta due storie d’amore che s’intrecciano. La prima storia vede come protagonista un uomo anziano che rievoca il suo ultimo amore di gioventù, subito dopo la seconda guerra mondiale. La coppia divenne una famosa collezionista d’arte, ma lei morì d’infarto. La seconda storia d’amore riguarda una giovane studente d’arte e un affascinante cavalcatore di tori. Un strano fenomeno consente alle due generazioni di amanti di salvarsi reciprocamente.

L’attrice inoltre sarà anche tra i protagonisti di Tomorrowland di Brad Bird.

Fonte: Deadline

 
 

Britt Robertson nel cast di Starbuck

Britt Robertson, star della serie tv ha concluso l’accordo per partecipare a Strabuck, film prodotto dalla Dreamworks: del cast del film, remake dell’omonimo canadese del 2011, faranno parte, tra gli altri, Vince Vaughn, Cobie Smulders e Chris Pratt. Il film narra le vicende di un quarantenne (Vaughn) che, donatore di sperma, scopre di essere il padre biologico di oltre 500 bambini.

Le cose precipitano quando un folto gruppo di questi suoi ‘figli’ firma una petizione contro la banca del seme per conoscere l’identità del loro vero padre; il protagonista si troverà nel frattempo di fronte alla decisione che la sua compagna (Smulders), rimasta in cinta, su se ritenerlo o meno un padre adeguato per il loro figlio in arrivo. Brittany Robertson avrà la parte di una delle figlie biologiche di Vaughn. Le riprese del film, scritto e diretto da Ken Scott, cominceranno entro l’anno.

Fonte: ComingSoon.Net

 
 

Britt Robertson da Tomorrowland a Jack Goes Home

Britt Robertson, vista di recente al cinema in Tomorrowland al fianco di George Clooney e in La risposta è nelle stelle con Scott Eastwood, sarà la protagonista, insieme a Nikki Reed (Twilight) di Jack Goes Home, il secondo film da regista (dopo Whore) dell’attore Thomas Dekker (Heroes).

Si tratta di un thriller horror incentrato sulla storia di un editor che da Los Angeles è costretto a fare ritorno nella casa di famiglia in Colorado dopo l’improvvisa morte del padre in un incidente stradale. Una volta a casa, il ragazzo scoprirà una serie di inquietanti segreti sul passato della sua famiglia, arrivando a mettere in discussione la propria identità. Nel film, la Reed interpreterà la migliore amica del protagonista, mentre la Robertson sarà la sua fidanzata in dolce attesa.

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Britney Spears: in arrivo l’adattamento per il cinema della sua biografia The Woman in Me

Framing Britney Spears

Universal Pictures ha ottenuto i diritti di The Woman in Me, bestseller numero 1 del New York Times acclamato dalla critica, biografia di Britney Spears, un progetto che il regista di Wicked Jon M. Chu è impegnato a sviluppare e dirigere. Il ruolo da protagonista è ovviamente un ruolo molto ambito: interpretare un’artista multi-platino che cade in disgrazia, solo per risorgere.

Chu è un punto di forza per il progetto data la sua storia con film musicali; non solo l’imminente Wicked ma anche il film concerto Justin Bieber: Never Say Never, Step Up 2: The Streets e In the Heights. Marc Platt, che ha recentemente lavorato con Chu su Wicked, sarà il produttore.

Il libro segue la traiettoria di Britney Spears verso la celebrità e come si è definita attraverso i colpi di scena della vita. Il libro ha venduto oltre 2,5 milioni di copie negli Stati Uniti nei formati copertina rigida, ebook e audiolibro.

Il biopic su Britney Spears basato su The Woman in Me

L’audiolibro, letto dall’attrice candidata all’Oscar Michelle Williams con un’introduzione di Britney Spears, è il più venduto nella storia di Simon & Schuster. È stato l’audiolibro più ascoltato su Spotify nel 2023. Il libro è stato un bestseller istantaneo del New York Times in copertina rigida, ebook e audio ed è stato il libro di saggistica con copertina rigida più venduto di Simon & Schuster nel 2023. In tutto il mondo, ci sono oltre 3 milioni di copie stampate. The Woman in Me è stato pubblicato da Gallery Books il 24 ottobre 2023.

 
 

British to Hollywood: gli attori britannici ‘rifanno’ il grande cinema

michael caine

Basta guardare alle nomination agli Oscar di quest’anno per intuire che il nuovo cinema britannico si sta espandendo sempre di più a Hollywood, con una nuova generazione di attori che portano alta la tradizione britannica coltivata sulle tavole del palcoscenici shakespeariani.

Leggi anche – Oscar 2015: la cover all star di Vanity Fair

Adesso, per Vanity Fair li raccoglie tutti in bellissimi video che ci preparano psicologicamente ai BAFTA e in cui i protagonisti ricreano le scene dei più celebri capolavori di Hollywood.

Trai volti più noti, accanto ai veterani di classi come Michael Caine e Jeremy Irons, anche le ‘nuove’ leve Benedict Cumberbatch, Felicity Jones, Eddie Redmayne, Keira Knightley e Tom Hiddleston.

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Fonte: Vertigo 24

 
 

British Invasion: perché gli attori britannici conquistano Hollywood

Trovare la prossima giovane star britannica è diventato un grande affare a Hollywood: molti agenti americani vanno nel Regno Unito a cercare fra teatri e scuole di recitazione la prossima grande stella.

Un primo esempio di questa moderna ‘invasione britannica’ è la serie televisiva americana The Wire, ambientata a Baltimora, che vedeva nel cast Idris Elba e Dominic West.

British InvasionUn altro può essere il fatto che la maggior parte dei supereroi di oggi sono inglesi. Henry Cavill è perfetto per Superman, e Christian Bale era perfetto per Batman.

Ormai la storia è diventata una ricerca del miglior attore. Si tratta infatti di riuscire ad individuare per un determinato ruolo la persona più giusta che si può trovare nell’ambiente, indipendentemente dalla provenienza e dall’accento.

C’è anche da dire che in Gran Bretagna gli attori sono in grado di replicare quegli accenti americani che li rendebbero molto più versatili e competitivi ai casting.

Nel Regno Unito, inolte, la recitazione è basata molto sulla formazione teatrale. Non c’è una vera e propria cultura della celebrità in teatro, le persone sono obbligate a lavorare sodo e a essere considerate tutto sullo stesso piano. Avere a che fare con spettacoli teatrali è davvero un ottimo allenamento, e fornisce agli attori le giuste fondamenta.

Benedict Cumberbatch aka Doctor Strange, Tom Hiddleston aka Loki, Christian Bale aka Batman, Henry Cavill aka Superman, James McAvoy aka Professor X, Michael Fassbender aka Magneto, Andrew Garfield aka Spiderman, e molti altri si sono formati attraverso scuole di recitazione britanniche ed è evidente che i risultati parlano da soli.

Fonte: The Hollywood Reporter

 
 

Britannia Award: Emma Watson, Robert Downey Jr. e Mark Ruffalo onorati dai BAFTA

bafta -logo

Emma Watson, Robert Downey Jr. e Mark Ruffalo sono stati onorati dai BAFTA con il Britannia Award. Ecco di seguito le foto della serata e a seguire il discorso di ringraziamento di Emma Watson:

Ad accompagnare Mark e Robert c’erano le rispettive consorti, mentre con Emma Watson sono arrivati altri due giovanissimi e talentuosi attori, Eddie Redmayne e Hailee Steinfeld.

Il Britannia Awards è un premio noto ufficialmente con il nome di BAFTA Los Angeles Jaguar Britannia Awards.

Il premio viene assegnato ogni anno a “queli individui che hanno dedicato la loro carriera a migliorare le forme d’arte dell’immagine in movimento nel Regno Unito, negli USA e in tutto il resto del Mondo”.La cerimonia andrà in onda il 2 novembre sulla BBC America.

I premi sono sponsorizzati da BBC America e da United Airlines. Nella stagione dei premi BAFTA, i Britannias sono seguiti dall’Award Season Tea Party a Los Angeles il prossimo 10 gennaio e la EE British Academy Film Awards a Londra, il prossimo 8 febbraio.

Fonte: JJ

 
 

Bring Her Back: Torna da me, la spiegazione del finale – cosa succede a Piper, Oliver e Laura

Bring Her Back spiegazione finale

Bring Her Back è un’angosciante esplorazione del dolore che culmina in un rituale straziante che coinvolge Laura, una madre in lutto, e i suoi figli adottivi/vittime rituali, Piper e Oliver. Bring Her Back è il degno successore spirituale di Talk To Me dei registi Danny e Michael Philippou, entrambi film che esplorano i modi in cui le persone possono diventare mostri se hanno la possibilità di oltrepassare i confini della vita e della morte. Bring Her Back è incentrato su Andy e Piper, due adolescenti che vengono accolti da una madre adottiva di nome Laura insieme al loro nuovo “fratello”, Oliver.

Nonostante il suo aspetto innocente, Laura è in realtà molto più pericolosa di quanto sembri inizialmente, poiché ha scoperto un rituale che sacrifica la vita dei bambini affidati alle sue cure per avere la possibilità di riportare in vita la figlia defunta. L’acclamato Bring Her Back è una potente riflessione su quanto il dolore possa spingere una persona. Anche se il film lascia in sospeso il destino di alcuni personaggi, l’ultima scena, straziante e mozzafiato, chiarisce il significato del film.

Come Piper fugge da Laura nel finale di Bring Her Back

Piper riesce a malapena a sfuggire a Laura ed evitare di essere sacrificata per resuscitare Cathy

Il finale cupo di Bring Her Back vede Piper sfuggire a Laura prima che lei possa completare il rituale per resuscitare sua figlia, preparando il terreno per i momenti finali inquietanti del film. Dopo aver capito che Laura l’ha manipolata per metterla contro Andy (e aver scoperto il cadavere di suo fratello), Piper cerca di sfuggire alla sua nuova madre adottiva. Tuttavia, viene trascinata in piscina da Laura, che cerca di affogarla. Mentre lotta per scappare, Piper implora Laura di risparmiarla e la chiama persino “mamma”. Questo singolo gesto scuote Laura nel profondo, permettendo a Piper di sfuggire alla sua presa. Fuggendo sulla strada e fermando un passante per chiedere aiuto, Piper riesce ad allertare le autorità e a distruggere l’immagine di Laura come madre innocente e addolorata.

Il finale non conferma cosa succederà a Piper dopo gli eventi del film, anche se probabilmente verrà mandata in un’altra casa famiglia. L’ultima scena di Piper la vede notare un aereo che passa, ricordando come Andy le aveva detto una volta che gli aerei trasportano le anime dei defunti nell’aldilà. È un finale cupo per Piper, ma almeno esce dal film con la vita.

Come Oliver si libera dalla possessione

film Bring Her Back

Piper che salva se stessa sembra anche risparmiare a Oliver un destino oscuro

Un’altra vittima di Laura nel piano per resuscitare sua figlia è Oliver, un ragazzino rapito con il pretesto di un’adozione. Oliver è una parte importante del rituale di resurrezione, poiché funge da contenitore vivente per l’anima di Cathy mentre è posseduto da una forza demoniaca. Il rituale lascia Oliver in uno stato simile al trance, disposto a mangiare qualsiasi cosa, dalle mosche ai coltelli e al legno. Una volta che Laura riesce a uccidere Piper nello stesso modo in cui è morta Cathy, Oliver può mangiare pezzi del corpo di Cathy e sputarli su Piper, completando così il trasferimento dell’anima.

Qualsiasi tentativo di allontanare Oliver dalla proprietà di Laura provoca un dolore intenso, oltre a momenti fugaci in cui il vero bambino riesce a emergere. Fortunatamente per Piper e Oliver, la prima riesce a sfuggire alla presa di Laura e a scappare. Di conseguenza, il rituale viene interrotto e la forza demoniaca sembra lasciare andare Oliver. I suoi ultimi momenti nel film sono quelli in cui viene trovato dalle autorità e rivela loro il suo vero nome, suggerendo che può essere riportato a casa e può iniziare a riprendersi dal trauma che Laura gli ha fatto subire.

Cosa succede a Laura dopo il fallimento del rituale

Laura è ritratta come un personaggio davvero tragico in Bring Her Back, anche se commette atti atroci contro persone innocenti. La sua unica motivazione è la resurrezione di sua figlia, che i nastri che ha trovato suggeriscono essere effettivamente possibile. Tuttavia, dopo aver ucciso sia Andy che la sua ex collega Wendy, Laura decide che è ora di mettere in atto il suo piano. Quando fallisce, sembra che Laura non abbia più nulla nella vita e sembra averlo accettato. L’ultima scena del film mostra Laura che culla il cadavere della figlia nella piscina, in attesa che la polizia arrivi per arrestarla.

Date le azioni di Laura (che vanno dalla morte di Andy e Wendy al rapimento di Oliver e al quasi annegamento di Piper), è probabile che dovrà affrontare una vita in prigione. In particolare, questa non sembra una punizione più brutale per lei della vita fuori. Laura è ritratta come una figura molto materna, i cui tentativi di legare con Piper sembrano in qualche modo sinceri. Laura sembra persino sconvolta dalla necessità di uccidere Andy, ammettendo a Piper e Wendy che ciò che sta facendo è terribile ma necessario.

Senza Cathy nella sua vita, Laura sembra non avere nulla. Non le importa del mondo che la circonda o del suo posto in esso, se questo significa non poter stare con sua figlia. Questa è la tragedia centrale di Bring Her Back, poiché in tutto il film ci sono suggerimenti che Laura, se riuscisse ad accettare il suo dolore e a superarlo, potrebbe essere una buona tutrice per Andy e Piper. A volte ci sono empatia, comprensione e amore sincero, ma nulla di tutto ciò può superare il suo dolore, spingendola a diventare un mostro alla ricerca di sua figlia.

Qual è il segreto di Andy in Bring Her Back?

Andy trascorre gran parte di Bring Her Back facendo tutto il possibile per sostenere Piper, anche a costo di frustrare sua sorella. La sua grave miopia non la rende completamente cieca, ma le impedisce di prendere alcune decisioni importanti nella sua vita. Verso la fine di Bring Her Back, Andy cerca di avvicinarsi a Piper, che è stata progressivamente allontanata da lui dalle macchinazioni di Laura, e le rivela che uno dei motivi per cui è così determinato ad aiutarla è che, quando lei era molto piccola e adorata dal padre, Andy, geloso, l’aveva picchiata.

La confessione straziante di Andy verso la fine del film ridefinisce completamente il personaggio.

Questo spiega in gran parte perché Andy è così determinato a vegliare su Piper, poiché si capisce che si sente in colpa (a torto o a ragione) per la sua condizione attuale. Inoltre, aggiunge un tocco ancora più triste alla sua morte per mano di Laura, poiché questa consapevolezza lascia Piper sola al mondo. Andy è un personaggio avvincente già prima di questa rivelazione, ma la confessione straziante di Andy alla fine del film ridefinisce completamente il personaggio.

Il vero significato di Bring Her Back

Proprio come il loro film precedente, Talk to Me, Bring Her Back dei Philippou è radicato nell’esplorazione del dolore. Mentre quel film era interamente incentrato sull’esperienza di essere giovani e confrontarsi con il dolore persistente che rimane dopo una tragica perdita, Bring Her Back divide l’attenzione tra adolescenti che fanno del loro meglio per superare il dolore insieme all’adulto che non riesce a sfuggire al proprio. Il dolore può unire le persone, come si vede in una serata di fantasticherie dopo che Andy e Piper hanno seppellito il padre. Laura è al massimo del suo fascino in questa sequenza, un potenziale nuovo perno nella loro vita.

Come riportato da Screen Rant, Danny e Michael Philippou hanno suggerito che Talk to Me e Bring Her Back sono ambientati nello stesso universo.

Tuttavia, non potrà mai sfuggire al dolore per la perdita della figlia, anche se mente spudoratamente e dice che sta bene. Laura è disposta a tutto pur di riportarla indietro, anche a costo di sacrificare altri bambini come Oliver e Piper per la sua missione. Le misure che una persona è disposta a prendere per rompere l’ordine naturale e ricongiungersi con i propri cari possono trasformare persone buone in mostri, riprendendo i temi di Talk To Me e Bring Her Back. Bring Her Back è una storia straziante sulla perdita e su ciò che può fare a una persona.

 
 

Bring Her Back sarà il prossimo film horror dei registi di Talk to Me

Talk to Me

A24 collaborerà nuovamente con Danny e Michael Philippou di Talk to Me per un nuovo film horror con Sally Hawkins intitolato Bring Her Back.

Dopo il successo della loro unione per il film horror del 2023 Talk to Me, A24 e i coniugi Philippous hanno deciso di riunirsi per altri progetti, soprattutto se si considera che Talk to Me è stato il titolo horror di A24 che ha ottenuto il miglior risultato sul mercato nazionale.

Bring Her Back riunirà A24 e i Philippou

Sally Hawkins non è estranea al cinema di genere, avendo recitato in La forma dell’acqua di Guillermo Del Toro e Godzilla: King of the Monsters di Michael Dougherty. È nota soprattutto per i ruoli drammatici in film come Spencer, Submarine, Un’educazione, Happy-Go-Lucky.

La trama di Bring Her Back è attualmente sconosciuta, ma il film si aggiunge ai progetti che i Philippous stanno già sviluppando, con un sequel di Talk to Me e un progetto di documentario ispirato al loro viaggio nel mondo del deathmatch wrestling underground internazionale.

Talk to Me è stato uno dei film horror più apprezzati del 2023, con un’interpretazione di spicco della protagonista Sophie Wilde. Il film ha consacrato il duo di registi australiani Philippous come una nuova ed entusiasmante voce del genere. Samantha Jennings e Kristina Ceyton della Causeway Films produrranno Bring Her Back. L’inizio della produzione è previsto per l’estate del 2024.

 
 

Brimstone: trailer internazionale del film con Dakota Fanning e Kit Harington

È online il trailer internazionale di Brimstone, il violento western “femminista” diretto dal regista olandese Martin Koolhoven, presentato in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia, al Toronto International Film Festival e al London Film Festival.

Dakota Fanning interpreta Liz, una levatrice muta costretta ad affrontare le ferite mai chiuse del suo passato quando nel suo villaggio arriva il temibile Reverendo (Guy Pearce). Nel cast ci sono anche l’emergente Emilia Jones e in due ruoli minori ma significativi Kit Harington e Carice van Houten, entrambi volti amatissimi di Game of Thrones. 

Brimstone uscirà il 12 gennaio in Olanda, il 17 marzo negli Stati Uniti da Momentum Pictures con una distribuzione multi-piattaforma. Non è ancora disponibile una data italiana di uscita.

 
 

Brimstone: recensione del film con Dakota Fanning e Guy Pearce

Brimstone

A metà strada tra Salem e il vecchio west si insinua la nuova fatica cinematografica del regista olandese Martin Koolhoven, Brimstone, quest’anno in concorso a Venezia.

Protagonista di Brimstone è la giovane e bella Liz (Dakota Fanning) un’ostetrica sposata ad un uomo molto più vecchio di lei, che vive in quella che sembra una quieta cittadina di stampo puritano. A turbare la sua tranquillità ci pensa l’arrivo inaspettato al villaggio del reverendo Preacher (Guy Pearce) che sembra avere dei conti in sospeso con Liz e appare da subito intenzionato a trasformare la sua vita in un inferno. Inizia così per la ragazza una vera e proprio lotta per la sopravvivenza che la spingerà a lasciare la città per sfuggire al pericoloso nemico e proteggere così i suoi figli dalla sua ira.

Brimstone

Koolhoven, dopo aver introdotto la sua imperturbabile protagonista femminile, decide di raccontarci la sua storia ripercorrendo gli eventi che hanno segnato la vita di Liz ma lo fa andando a ritroso prima di arrivare ad un ‘fiammeggiante’ finale. Essendo la componente religiosa fondamentale alla narrazione, il film viene suddiviso in quattro episodi, ognuno dei quali prende il suo titolo dalla Bibbia, ovvero Apocalisse, Esodo, Genesi e Castigo.

Questa divisione in capitoli, che dovrebbe rendere il film più dettagliato e facilitarne la comprensione, in realtà non fa altro che frammentare ancor di più una storia la cui sceneggiatura fa acqua da tutte le parti sin dalle prime battute. Si parte infatti con Apocalisse – senza alcun dubbio l’episodio più convincente dei quattro – e ci si ritrova in un’ambientazione tipica del New England dell’epoca puritana; ma l’atmosfera, caratteristica dei film che affrontano il difficile periodo della caccia alle streghe, subisce un brusco e repentino cambiamento con il sopraggiungere del secondo episodio, Esodo, dove ci ritrova all’improvviso nel polveroso e selvaggio west.

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Questo avvicendamento così drastico non solo è destabilizzante per lo spettatore ma sembra non aver alcun senso; non si riesce infatti ad inserire la storia in una precisa dimensione spazio temporale e ognuno degli episodi sembra essere completamente scollegato dagli altri.

A pesare ancora di più sul già labile equilibrio del film è l’uso eccessivo della violenza, soprattutto sulle donne e animali, che non è solo inquietante ma, nella maggior parte dei casi, anche gratuito.

La brutalità di alcune scene sembra voler sopperire alla mancanza di sostanza del film le cui sorti non vengono risollevate nemmeno dalla presenza nel cast di attori eccellenti come la giovanissima Fanning e il suo antagonista Pearce; mentre la prima risulta quasi totalmente inespressiva, Guy invece dà vita ad un personaggio così rigido e controllato da sembrare quasi la versione macchiettistica di un inquisitore, suscitando ilarità piuttosto che terrore e raccapriccio. Nonostante le onorevoli intenzioni di Martin Koolhoven di omaggiare il genere del western all’italiana, Brimstone è purtroppo un esperimento completamente fallito che qui a Venezia ha guadagnato ben pochi applausi e un numero imbarazzante di fischi.

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