Home Blog Pagina 2567

Bruce Wayne v Clarke Kent: sfilata di identità segrete [foto]

Dopo le numerose immagini dei protagonisti di Batman v Superman Dawn of Justice “in costume”, ecco finalmente una foto di Bruce Wayne v Clarke Kent “in borghese”, mentre mettono in mostra le loro identità segrete.

[nggallery id=957]

“Temendo le azioni incontrastate di un supereroe pari ad una divinità, il formidabile e fortissimo vigilante di Gotham City decide di affrontare il più riverito salvatore di Metropolis , mentre il mondo si batte per capire di quale tipo di eroe ha bisogno. E con Batman e Superman in guerra, sorge qualcosa di nuovo che mette l’umanitá in un pericolo mai conosciuto prima”.

LEGGI ANCHE: Greg Silverman su Batman v Superman, Wonder Woman e…

LEGGI ANCHE: Zack Snyder su Marvel vs DC, Justice League e l’universo cinematografico DC

LEGGI ANCHE: Ecco il Batwing da vicino

LEGGI ANCHE: Batman v Superman: dettagli sulla nuova ‘sexy’ Batmobile

batman-vs-superman-official-logoRicordiamo che Batman v SupermanDawn of JusticeZack Snyder è stato scritto da Chris Terrio, da un soggetto di David S. Goyer. Nel film saranno presenti Henry Cavill nel ruolo di Superman/Clark Kent e Ben Affleck nei panni di Batman/Bruce Wayne. Nel cast ci saranno anche: Amy AdamsLaurence FishburneDiane LaneJesse EisenbergRay Fisher, Jason Momoa e Gal GadotBatman v SupermanDawn of Justice arriverà nelle sale di tutto il mondo il 6 maggio 2016.

 
 

Bruce Wayne scopre la percentuale di Wonder Woman su Rotten Tomatoes

The Batman ben affleck bruce wayne

Bruce Wayne ha scoperto la percentuale di “freschezza” di Wonder Woman su Rotten Tomatoes e non sembra averla presa troppo bene. Per chi non lo sapesse, Rotten Tomatoes è un portale USA che raccoglie recensioni di utenti e di critici e realizza delle percentuali che indicano il gradimento complessivo del film. Come sappiamo, il sito ha letteralmente demolito sia Suicide Squad che Batman v Superman Dawn of Justice, ma sembra che Wonder Woman abbia completamente invertito la tendenza. Ecco il simpatico video che illustra la reazione del Bruce Wayne di Ben Affleck di fronte a questa scoperta:

Leggi la nostra recensione di Wonder Woman

CORRELATI:

Nel cast di Wonder Woman ci sono Gal Gadot, Chris Pine, Connie Nielsen, Robin Wright, Lucy Davis, Lisa Loven Kongsli, Danny Huston, Ewen Bremner, Saïd Taghmaoui, Elena Anaya e David Thewlis.

Wonder Woman: polemiche su Diana troppo “depilata”

Il film è prodotto da Charles Roven, Zack Snyder e Deborah Snyder, con Richard Suckle, Stephen Jones, Wesley Coller, Geoff Johns, Connie Nielsen e Rebecca Roven come executive producers.

 
 

Bruce Wayne è pronto alla guerra nella nuova foto di Batman v Superman

L’ultima volta che abbiamo visto il Bruce Wayne di Ben Affleck, è stato nell’ambito dello spot della Turkish Airlines, in occasione del Super Bowl. Ma il Mr. Wayne che incontriamo nella nuova foto da Batman v Superman Dawn of Justice è molto diverso. Il sorriso affascinante dell’uomo più ricco di Gotham ha lasciato il posto alla maschera di rabbia e sofferenza di un uomo pronto a sfidare la divinità venuta da Krypton.

Nella gallery la nuova immagine di Wayne/Affleck:

GUARDA IL TRAILER

[nggallery id=957]

Qui di seguito la trama ufficiale del film:

“Temendo le azioni incontrastate di un supereroe pari ad una divinità, il formidabile e fortissimo vigilante di Gotham City decide di affrontare il più riverito salvatore di Metropolis , mentre il mondo si batte per capire di quale tipo di eroe ha bisogno. E con Batman e Superman in guerra, sorge qualcosa di nuovo che mette l’umanitá in un pericolo mai conosciuto prima”.

Ricordiamo che Batman v Superman Dawn of JusticeZack Snyder è stato scritto da Chris Terrio, da un soggetto di David S. Goyer. In Batman v Superman saranno presenti Henry Cavill nel ruolo di Superman/Clark Kent e Ben Affleck nei panni di Batman/Bruce Wayne. Nel cast ci saranno anche: Amy AdamsLaurence FishburneDiane LaneJesse EisenbergRay Fisher, Jason Momoa e Gal GadotBatman v Superman Dawn of Justice arriverà nelle sale di tutto il mondo il 6 maggio 2016.

 
 

Bruce Wayne è Batman: quale momento-rivelazione tratto dai film è il migliore?

“Devi solo toglierti la mascherina e mostrarci chi sei veramente”. Le parole pronunciate dal Joker ne Il Cavaliere Oscuro racchiudono una delle più grandi crisi che Batman ha dovuto affrontare: il mondo che scopre la sua identità. Nel corso degli anni, le diverse iterazioni cinematografiche di Batman hanno enfatizzato (a vari livelli) l’importanza che Bruce Wayne attribuisce alla sua maschera, al suo simbolismo e alla protezione che offre agli altri.

Ci sono stati diversi casi nei film in cui l’identità di Bruce è stata rivelata, sia per scelta che contro la sua volontà. Smascherare il cavaliere oscuro offre alle storie che vengono raccontate un potente strumento per incorporazione al loro interno sia il conflitto che la catarsi…

1Jim Gordon – Il Cavaliere Oscuro: Il ritorno

Il Cavaliere Oscuro – Il Ritorno potrebbe essere considerato da molti un atto di chiusura imperfetto della trilogia de Il Cavaliere Oscuro, ma colpisce sicuramente in modo toccante per come chiude la relazione tra Batman e il Commissario Gordon. Mentre Batman si prepara a far volare la bomba via da Gotham, Gordon dice a Batman che le persone dovrebbero conoscere l’eroe che li ha salvati. Batman dice al Commissario che gli eroi possono essere chiunque, anche qualcuno che fa qualcosa di semplice come confortare un bambino traumatizzato i cui genitori erano appena morti, per ricordare loro che il mondo non era finito.

Gordon è sbalordito mentre ricorda il momento in cui ha incontrato Bruce. Considerando che il loro rapporto professionale è iniziato con Gordon che vuole conoscere l’identità di Batman, il cerchio si chiude quando Blake si commisererà con Gordon, alla fine, che i cittadini di Gotham non sapranno mai chi ha salvato la loro città. Gordon sorride e risponde con: “Lo sanno. Era Batman”.

Successivo

Bruce Wayne (o Batman) appare in Joker: Folie À Deux? Ecco cosa c’è da sapere – SPOILER

Joaquin Phoenix e Brendan Gleeson in Joker: Folie à Deux
Copyright: © 2024 Warner Bros. Entertainment Inc. All Rights Reserved. Photo Credit: Niko Tavernise

Sebbene Joker del 2019 non sia stato chiaramente un film eccessivamente preoccupato di aderire ai fumetti, si è svolto in una Gotham City con almeno alcuni legami degni di nota con l’Universo DC. Il principale di questi è la presenza della famiglia Wayne. Il film ha fatto di tutto per far credere a noi – e ad Arthur Fleck – che potesse essere il figlio illegittimo di Thomas Wayne (rendendolo così fratellastro di Bruce Wayne).

Era un’idea intrigante, ma alla fine Arthur ha scoperto che sua madre mentiva; tuttavia, Joker ha almeno lasciato un po’ di spazio all’interpretazione, rendendo possibile che Thomas abbia falsificato i documenti di adozione per nascondere la sua infedeltà. Durante l’atto finale di Joker, le azioni di Arthur ispirano altri criminali di Gotham ad agire, compreso l’uomo che spara ai genitori del giovane Bruce Wayne davanti a lui.

Si potrebbe pensare che almeno alcune di queste idee vengano rivisitate in Joker: Folie à Deux, ma no, a parte una rapida inquadratura delle Wayne Enterprises, Bruce Wayne non appare e non viene menzionato. Non ci aspettavamo necessariamente che Bruce si presentasse come Batman in questo film, ma il futuro Crociato e il destino della sua famiglia sono un non-fattore.

Molti fan speravano che, in caso di sequel, un Bruce vendicativo sarebbe diventato un Batman con i piedi per terra per farla pagare a “Joker”. Invece, l’attenzione si sposta sulla storia d’amore di Arthur con Lee Quinzel e su quei discutibili elementi musicali.

Il regista Todd Phillips è sempre stato trasparente sul fatto di non voler raccontare una storia di Batman, quindi l’assenza di Bruce non sarà probabilmente uno shock. Tuttavia, dato che la storia si conclude qui, sembra un errore non aver inserito almeno un Easter Egg! Siete delusi dal fatto che Joker: Folie à Deux non esplora cosa ne è stato di Bruce?

CORRELATE

Tutto quello che c’è da sapere su Joker: Folie à Deux

Joker: Folie à Deux presenterà il ritorno di Joaquin Phoenix nel ruolo del cattivo DC Joker. Il sequel presenterà nuovi arrivati ​​Brendan Gleeson, Catherine Keener, Jacob Lofland e Harry Lawtey. Nel cast c’è anche Lady Gaga che darà vita a Harley Quinn. I dettagli della trama sono ancora per lo più nascosti, ma sappiamo che la maggior parte del film si svolgerà ad Arkham Asylum e conterrà significativi “elementi musicali”.

Come ormai noto, la versione di Gaga di Harley Quinn avrà un ruolo più importante di quanto originariamente riportato, con la storia che potrebbe svolgersi interamente dal suo punto di vista. Il film di Todd Phillips del 2019 è stato un successo sia di critica che commerciale con un incasso mondiale di oltre 1 miliardo di dollari al botteghino, rendendolo il film con il maggior incasso di tutti i tempi. Ha ricevuto riconoscimenti da numerosi importanti enti premiati, tra cui due Oscar e due Golden Globe, sia per il miglior attore che per la miglior colonna sonora.

 
 

Bruce Springsteen: ecco il documentario collettivo

Un documentario collettivo dedicato a Bruce Springsteen,  costruito grazie ai filmati inviati dagli appassionati: è il progetto Springsteen and I, commissionato dalla Black Dog Films di Ridley Scott; l’uscita è prevista per il prossimo anno.

A selezionare la mole (che, si suppone, sarà enorme) del materiale raccolto sarà il regista Baillie Walsh (Flashbacks Of A Fool), che userà come spirazione Day In A Life di Kevin Macdonald, altro documentario creato grazie alla raccolta di filmati in rete. La filosofia di Springsteen and I sarà simile: gli appassionati sono invitati a registrare brevi video nel quale narrino il rapporto che li lega al Boss, in un progetto globale, da cui emergeranno i motivi che hanno portato Springsteen ad essere amato non solo suolo americano, ma anche nel resto del globo, dal Regno Unito alla Corea.

I filmati dovranno avere una lunghezza massima di cinuqe minuti ed essere caricati direttamente presso il sito www.springsteenandi.com, in una vasta gamma di formati, da quelli girati con gli smartphones a quelli prodotti utilizzando le più moderne telecamere ad alta definizione; sarà inoltre possibile inviare semplici foto. C’è tempo fino al 29 novembre.

Walsh ha affermato che Springsteen è una grande narratore, che provoca sempre un qualche tipo di reazione nei propri fan: lo scopo del progetto è mostrare in che modo la musica del Boss incida sulla vita delle persone.

Fonte: Empire

 
 

Bruce Springsteen al Festival di Roma

Bruce_Springsteen

Bruce Springsteen il 1° novembre sarà presente in sala al Festival Internazionale del Film di Roma per la proiezione del film The Promise: The Making of Darkness on the Edge of Town di Thom Zimny, in concorso nella sezione L’Altro Cinema | Extra a cura di Mario Sesti.

 
 

Bruce Lee: Ang Lee dirigerà il biopic in cui reciterà anche Mason Lee

Bruce Lee film

Bruce Lee verrà immortalato in un nuovo film biografico. Ang Lee, il regista premio Oscar di Vita di Pi e I Segreti di Brokeback Mountain, dirigerà un film sull’icona cinese-americana delle arti marziali, lo stesso report di Variety riferisce che nel film reciterà anche Mason Lee, figlio di Bruce Lee.

Il film è in fase di sviluppo presso la 3000 Pictures di Sony. Lo sceneggiatore di Capote, Dan Futterman, sta adattando la sceneggiatura. Bruce Lee ha recitato in film come Dalla Cina con Furore, I 3 dell’Operazione Drago e L’urlo di Chen terrorizza anche l’occidente, così come nella serie TV The Green Hornet, che ha contribuito a rendere popolari le arti marziali in tutto il mondo tra la fine degli anni ’60 e l’inizio degli anni ’70.

“Mai accettato come né completamente americano né completamente cinese, Bruce Lee è stato un ponte tra Oriente e Occidente che ha introdotto il Chinese Gung Fu nel mondo, uno scienziato del combattimento e un artista iconico che ha rivoluzionato sia le arti marziali che il cinema d’azione”, ha dichiarato Ang Lee in un comunicato.

“Mi sento in dovere di raccontare la storia di questo essere umano brillante e unico che desiderava appartenere, possedeva un enorme potere in una cornice di 61 chili e che, attraverso un duro lavoro instancabile, ha trasformato i sogni impossibili in realtà”. Bruce Lee morì nel 1973 all’età di appena 32 anni.

 
 

Bruce Lee: 10 cose che non sai sull’attore

Bruce Lee film

Esperto maestro di arti marziali, con il tempo Bruce Lee è divenuto una vera e propria leggenda, tanto per la sua vita quanto per la sua improvvisa morte. Tra gli anni Sessanta e Settanta ha raggiunto la massima notorietà partecipando da protagonista a celebri film dedicati alle arti marziali, dove si è fatto valere per la sua straordinaria presenza scenica. Le sue scene di combattimento sono diventate tra le più note della storia del cinema, e tramandano ancora oggi la sua figura.

Ecco 10 cose che non sai di Bruce Lee.

2Parte delle cose che non sai sull’attore

Bruce Lee fisico

Bruce Lee e il figlio Brandon

5. Suo figlio divenne un noto attore. Nel periodo in cui Lee frequentò la facoltà di filosofia dell’Università di Washington conobbe Linda Emery, della quale si innamorò perdutamente. I due si sposeranno poi nell’agosto del 1964, dando alla luce i figli Brandon Lee e Shannon Emery, rispettivamente nel 1965 e nel 1969. Brandon divenne poi famoso tra gli anni Ottanta e Novanta per aver a sua volta partecipato a diversi film incentrati sulle arti marziali. Diventerà però particolarmente celebre come protagonista de Il corvo, che gli costò la vita.

4. Lee avrebbe potuto essere interpretato da suo figlio. Nel momento in cui si preparava il film Dragon – La storia di Bruce Lee, la produzione era alla ricerca di un attore che potesse ricoprire il ruolo del protagonista. Il primo della lista di candidati era proprio il figlio Brandon, il quale però non si dichiarò interessato, preferendo non legarsi troppo al nome di suo padre e tentare di costruirsi una propria carriera. La produzione poi lo scartò giudicando i suoi tratti somatici troppo poco cinesi, e scelse così un altro attore.

Bruce Lee: il suo allenamento e il suo fisico

3. Era esperto di numerose discipline. Lee è noto per la sua grande conoscenza del Kung Fu, da lui poi reso celebre in tutto il mondo. Egli ebbe modo di studiare con il noto maestro Yip Man, fino a diventare uno degli allievi migliori. Attratto da qualsiasi disciplina da combattimento, Lee si allenò anche nel pugilato e nella scherma. Il suo allenamento includeva tutti gli elementi di fitness, forza e resistenza muscolare, resistenza cardiovascolare e flessibilità. Lee, tuttavia, non basava i propri allenamenti soltanto sul corpo, sottolineando in più occasioni come la preparazione mentale e spirituale fossero una componente fondamentale.

2. Scolpì un fisico divenuto celebre. Quasi tutti si saranno imbattuti in una foto di Lee tratta dai suoi film dove l’attore fa sfoggio del suo fisico. Egli ne era particolarmente orgoglioso, e basava anche su di esso la sua grande presenza scenica. Per raggiungere una tale forma Lee utilizzò le tecniche tradizionali del culturismo per scolpire la propria massa muscolare. Si avvalse inoltre di attrezzature appositamente progettate e costruite per lui. Possedere una tale forma fisica gli permetteva così di essere sempre agile e performante per le scene di combattimento previste per i suoi film.

Bruce Lee: età e altezza

1. Bruce Lee è nato a San Francisco, in California, Stati Uniti, il 27 novembre del 1940. L’attore è morto ad Hong Kong, in Cina, il 20 luglio del 1973, all’età di 32 anni. Era alto complessivamente 172 centimetri.

Fonte: IMDb

 

Successivo

Bruce Dern, il burbero dal cuore d’oro

Oltre mezzo secolo di storia del cinema: la carriera di Bruce Dern è costellata da collaborazioni con registi del calibro di Kazan, Hitchcock, Tarantino e Payne. Ma la rinnovata stagione da protagonista giunge alla soglia degli ottant’anni con Nebraska, che gli è valso il premio come Miglior Attore a Cannes 2013.

Il mito di Bruce Dern è scolpito negli ultimi decenni di Hollywood e in un cinema più intimista che lo attrae ben più dei riflettori. Attore prolifico apparso in oltre cento film, grande amico di Jack Nicholson, ha spesso lavorato con la celebre figlia, Laura Dern. Popolare in ruoli di ribelli, sociopatici e killer, interprete inimitabile di cattivi e spietati del cinema, Bruce Dern ritrova nell’autunno della sua esistenza una rinnovata freschezza, vestendo i panni di un uomo ordinario in bilico tra speranza e disillusione.

Bruce MacLeish Dern nasce il 4 giugno 1936 a Chicago, in Illinois, in una famiglia ricco borghese. Nelle sue vene scorre sangue tedesco, inglese, scozzese e olandese, vantando inoltre una rara madrina di battesimo, l’ex First Lady Eleanor Roosevelt.

La famiglia intende avviarlo alla carriera di avvocato, ma il giovane insegue il mito di James Dean e preferisce dedicarsi alla recitazione. Si trasferisce quindi a New York e studia al prestigioso Actor’s Studio. Calca da subito il palcoscenico, recitando a teatro con Lyle Kessler in Aspettando Godot. Il passo a Broadway è breve ed è accompagnato dalla sua prima apparizione al cinema con un piccolo ruolo in Fango sulle Stelle (1960) di Eliah Kazan. “Proprio Kazan, all’inizio della mia carriera, mi diceva che bisogna rischiare. Il segreto è avere fiducia in se stessi e una buona guida”.

Così Bruce Dern lavora per un altro mito della settima arte, Alfred Hitchcock, che gli affida una parte in Marnie nel 1964, per poi dedicarsi anche alla televisione in ruoli da guest star di serie tv che consolidano la sua popolarità. Ha inoltre l’onore di interpretare l’amante della diva Bette Davis in Piano… Piano, Dolce Carlotta. L’attore diventa celebre per ruoli di supporto in cui eccelle come villain, come in Non si uccidono così anche i cavalli? (1969) di Sidney Pollack, Il dito più veloce del West (1969) e I cowboys (1972), dove spara a sangue freddo nientemeno che al leggendario John Wayne. A questo proposito, Wayne lo ammonì ironicamente per essere stato il primo a ucciderlo sul grande schermo, dicendogli: “L’America ti odierà per questo”.

Il 1972 è un anno importante. Dopo numerosi ruoli da comprimario in cui rivela un grande carisma, Bruce Dern ottiene il suo primo ruolo da protagonista come eroe dello spazio in 2002, la Seconda Odissea di Douglas Trumbull, film fantascientifico che cerca un’affinità con il capolavoro di Kubrick 2001: Odissea nello spazio. Lo stesso anno segna la sua quarta collaborazione con il grande amico Jack Nicholson in Il re dei giardini di Marvin, dove veste i panni di suo fratello, il truffatore Jason. Si tratta di una preziosa opportunità che lo inserisce tra i miti della New Hollywood, in una pellicola dove la spontaneità e l’improvvisazione consolidano la sua recitazione sopraffina.

Gli anni settanta rappresentano un decennio di successi per Bruce Dern, che ottiene una nomination al Golden Globe come Migliore Attore Non Protagonista per la celebre trasposizione cinematografica del capolavoro di F. Scott Fitzgerald, Il Grande Gatsby, del 1974. Dern è Tom Buchanan, il rivale del protagonista interpretato da Robert Redford e marito della Daisy che ha il volto di Mia Farrow.

Si concede nuovamente a uno dei generi che hanno fatto la sua fortuna, il western, recitando in I giustizieri del west di e con Kirk Douglas, per poi essere richiamato da Hitchcock per il suo ultimo film, Complotto di Famiglia.

Il ruolo memorabile è quello del 1978 in Tornando a casa di Hal Ashby. Bruce Dern è il Capitano Bob Hyde, tormentato reduce del Vietnam, marito di Jane Fonda e al centro di un triangolo sentimentale che vede coinvolto anche Jon Voight. Con questo intenso ruolo ottiene una nuova candidatura ai Golden Globe e la sua prima nomination all’Oscar come Migliore Attore Non Protagonista, ma la statuetta fu assegnata a Christopher Walken (per Il cacciatore).

Per qualche anno la stella di Dern rischia di eclissarsi, perché dopo la nomination all’Oscar riceve proposte di ruoli sempre identici, mentre l’attore ama la versatilità nella sua professione. Il periodo cupo della sua carriera ha fine nel 1983, quando Bruce Dern vince l’Orso d’argento come Miglior Attore al Festival di Berlino per la sua parte in Correre per vincere. Gli anni successivi vedono un’alternanza tra cinema d’autore e film più noti al grande pubblico, come le sue partecipazioni in Velluto Blu di David Lynch e Jurassic Park di Steven Spielberg, fino a condividere il set con Charlize Theron nel film che le ha regalato l’Oscar, Monster (2003).

Nel 2010 gli viene assegnata la sua personalissima stella sulla Hollywood Walk of Fame insieme alle altre due attrici della famiglia, la seconda moglie Diane Ladd e la figlia Laura Dern, con cui ha spesso lavorato. Tra le sue apparizioni più recenti, ricordiamo la parentesi tarantiniana come brutale proprietario di schiavi in Django Unchained. Ma l’anno della rinascita è il 2013 quando, ormai nella leggenda di Hollywood come burbero che nasconde in realtà un cuore d’oro, è grande protagonista per Alexander Payne in Nebraska.

Nella pellicola in bianco e nero, road movie generazionale, Bruce Dern è Woody Grant, anziano padre alcolista che, convinto di aver vinto un milione di dollari al gioco, intraprende un toccante viaggio con il figlio (Will Forte). Fragile, caparbio, tragicomico e meravigliosamente autentico, con Nebraska l’attore aggiunge una nuova voce alla sua versatile e lunga carriera, riuscendo a conquistare un inedito spazio nella dimensione della sua personale identità di attore.

Ma il binomio padre-figlio finisce per rovesciarsi nella realtà perché, come confessa Bruce Dern, “alla fine di questo film ho ritrovato mio padre”. E l’attore trova anche, con imperdonabile ritardo, una vera e propria consacrazione. Vince la Palma d’Oro al Festival di Cannes 2013 come Migliore Attore, ottiene numerose candidature tra cui spiccano quelle al Golden Globe, ai SAG e al Bafta. E nel desiderio di riscatto del suo Woody, leggiamo la dignità di un attore che ottiene il giusto riconoscimento in un mondo cinematografico che difficilmente concede l’esplorazione di nuovi territori; ma l’esperienza di un grande attore come Bruce Dern, in grado di infrangere i canoni  dell’industria hollywoodiana, può sempre fare la differenza.

 
 

Bruce Dern riceverà il Modern Master Award al SBIFF

once upon a time in hollywood

Il Santa Barbara International Film Festival onorerà Bruce Dern con il Modern Master Award durante l’edizione di quest’anno, che si terrà dal 30 gennaio al 9 febbraio. La cerimonia di premiazione di quest’anno si terrà l’8 febbraio all’Arlington Theatre.

“Siamo profondamente grati e riconoscenti verso Bruce Dern che ha voluto accettare questo premio. Non è solamente un Modern Master, ma è un eroe”, questo quanto dichiarato da Roger Durling, direttore esecutivo del SBIFF.

Emma Thompson, all’inizio segnalata come personaggio a cui sarebbe potuto andare il premio, ha dovuto declinare l’invito perchè impegnata a Londra per la messa in scena della versione della Filarmonica di New York dello Sweeney Todd di Stephen Sondheim.

Il Modern Master Award è un premio molto prestigioso. Venne istituito per offrire un riconoscimento ad un personaggio che avesse contribuito ad accrescere la cultura attraverso il suo impegno nell’industria cinematografica.

Fonte: Variety

 
 

Bruce Campbell vuole realizzare una versione horror de I Mercenari

bruce-campbellL’icona Bruce Campbell vuole realizzare una versione horror de I Mercenari, o meglio, vuole realizzare un film che contenga tutti i protagonisti del cinema horror degli anni passati così come I Mercenari di Stallone ha fatto per le icone dell’action.

L’attore e produttore al momento sarebbe impegnato nel sequel del suo film My Name Is Bruce, che dovrebbe intitolarsi Bruce vs. Frankenstein e in cui tornerà ad interpretare se stesso.

Ecco cosa ha dichiarato al  Los Angeles Times nel corso di una lunga intervista sulla sua carriera: “Mi piacerebbe realizzare un I Mercenari, o meglio, un Questo pazzo, pazzo, pazzo mondo dell’horror. Vorrei unire insieme tante star dell’horror così che le persone non possano non vedere il film. Voglio che Kane Hodder ci racconti nel dettaglio cosa mangia. Voglio che Robert Englund interpreti un duro che conosce il taekwondo. Voglio svelare i lati segreti di tutte queste persone. Alcuni interpreteranno se stessi, altri si caleranno nei panni di personaggi creati da me. Potrei far interpretare Frankenstein a Kane Hodder. Potrebbe interpretare se stesso in una lotta interiore per diventare Frankenstein. Sarebbe folle. Speriamo di realizzare questa pazza storia entro un paio di anni. Le mie pause di lavorazione di Burn Notice – Duro a morire si stanno riducendo perché i produttori stanno aggiungendo episodi. Cercano di trasformarmi in un topo del mondo della tv e io potrei lasciarli fare. C’è una sceneggiatura, ma ancora nessuno l’ha vista perché ci stiamo lavorando su. Gireremo tutto in studio in Oregon. Sarà un po’ come il 300 delle commedie horror. Vogliamo creare un intero mondo”.

 
 

Bruce Campbell spiega l’unico criterio che ha seguito per accettare il cameo in Doctor Strange 2

Doctor Strange nel Multiverso della Follia bruce campbell

Quando si va a vedere un film di Sam Raimi, è quasi certo che da qualche parte spunterà Bruce Campbell e così è accaduto anche per Doctor Strange nel Multiverso della Follia. In un’intervista con THR, l’attore ha spiegato la sua condizione per partecipare al film:

Sai, l’unico criterio di cui ho bisogno è che il personaggio debba essere fondamentale. Nel primo Spider-Man, ho usato per la prima volta io il nome Spider-Man. Nel secondo, sono l’unico personaggio a sconfiggere Spider-Man non facendolo entrare a teatro, dove era arrivato in ritardo per vedere Mary Jane. E in Spider-Man 3, va dal maître per chiedere aiuto con la sua proposta a Mary Jane. Quanti supereroi chiedono aiuto ai mortali? Zero. Quindi, ho stabilito un precedente. E se mi metti lì, il mio personaggio cambierà il film per sempre. Sam è consapevole del fatto che ho reso i suoi film iconici.

(Ride.) L’altro criterio, onestamente, è l’unico motivo per essere in questi film, ed è per molestare la star. Se guardi tutti i film di Spider-Man, tutto ciò per cui sono lì è far confusione con il protagonista. Questo è tutto. Lo sminuisco, lo prendo in giro, lo affronto e lo molesto. Ovviamente vince sempre, ma devi creare ostacoli per il tuo eroe e rendere il viaggio più difficile. È il mio lavoro.

E qui, non possiamo davvero negare che ho impiegato circa 45 secondi del tempo di Strange. E forse per questo gli ho salvato la vita. In quei 45 secondi, forse ho salvato la vita a qualcun altro, forse ho sventato un complotto.

Al di là dell’ironia, sappiamo che il cameo di Campbell nel film è un omaggio dentro all’omaggio per Sam Raimi, soprattutto se si guarda la seconda scena post credits!

Doctor Strange nel Multiverso della Follia: recensione del film con Benedict Cumberbatch

Doctor Strange nel Multiverso della Follia vedrà Benedict Cumberbatch tornare nel ruolo di Stephen Strange. Diretto da Sam Raimi, il sequel vedrà anche Wanda Maximoff/Scarlet Witch (Elizabeth Olsen) assumere un ruolo da co-protagonista dopo WandaVision.

La sceneggiatura del film porterà la firma di Jade Bartlett e Michael Waldron. Oltre a Cumberbatch e Olsen, nel sequel ci saranno anche Benedict Wong (Wong), Rachel McAdams (Christine Palmer), Chiwetel Ejiofor (Karl Mordo) e Xochitl Gomez (che interpreterà la new entry America Chavez). Nel cast è stato confermato anche Patrick Stewart nel ruolo di Charles Xavier. Doctor Strange nel Multiverso della Follia è al cinema dal 4 maggio 2022. Le riprese sono partite a Londra a novembre 2020 e avranno luogo anche a New York, Los Angeles e Vancouver. Nel sequel dovrebbe apparire in un cameo anche Bruce Campbell, attore feticcio di Sam Raimi. Al momento, però, non esiste alcuna conferma in merito.

 
 

Bruce Campbell rivela in quale grande franchise Disney avrebbe voluto non essere ucciso

Bruce-Campbell-la-casa

Sebbene sia sopravvissuto a decenni di orde di non morti nel franchise di La casa, la leggenda dell’horror Bruce Campbell – noto appunto per il ruolo dell’improbabile eroe Ash Williams nella serie La casa di Sam Raimi – ha rivelato in quale franchise Disney avrebbe voluto trascorrere più tempo prima che il suo personaggio incontrasse la fine. Nonostante la sua carriera nell’horror, tuttavia, Campbell ha infatti fatto diverse apparizioni in film più adatti alle famiglie, come doppiatore di personaggi in film d’animazione o brevi ma memorabili camei in alcuni dei più noti film di supereroi degli anni 2000.

Poiché Campbell è noto per le sue numerose battute, Variety ha chiesto all’attore se fosse in grado di individuare quali battute provenissero da ogni specifica voce della sua filmografia nel suo ultimo video su YouTube. Per quanto riguarda la terza citazione, Campbell si è inizialmente confuso su quale dei suoi numerosi personaggi con molte battute fosse, per poi scoprire che si trattava del suo breve cameo nel ruolo di Rod “Torque” Redline in Cars 2.

Ora stai iniziando a… Stai andando oltre i “golden mouldies”. “Stavo solo indossando un travestimento. Voi siete bloccati con questo aspetto”. È una battuta tipica che direi, devi aiutarmi in questo caso… È stato un piccolo cameo, non ho nemmeno cambiato la storia con quello”, ha affermato l’attore. Bruce Campbell ha così rivelato che avrebbe voluto avere un ruolo più ampio proprio nel sequel animato della Pixar. L’attore ha scherzato sul fatto che ciò è dovuto principalmente al potenziale lucrativo che si può ricavare dai diritti residuali che si ottengono con le ripetizioni del film.

È stata una sfortuna che io sia morto, perché sono fantastici per i residui, quindi vuoi davvero vivere in un film d’animazione. Perché i bambini guarderanno un film d’animazione migliaia di volte. Ti pagano 12 dollari per registrarlo. Non lo fai per quello, lo fai per i sette anni di diritti residui che otterrai dal piccolo Billy che dice: “Devo guardarlo di nuovo! Posso guardarlo questa settimana?”. Grazie alla sua lunga lista di precedenti ruoli da doppiatore in film, televisione e videogiochi, non sorprende che Bruce Campbell abbia una grande familiarità con i dettagli dell’industria del doppiaggio.

Campbell avrebbe persino ripreso il ruolo di Redline nel videogioco collegato a Cars 2. Nonostante ciò, è improbabile che Redline avrebbe avuto un ruolo più ampio nel sequel Pixar. Nel film, è l’auto che trascina Cricchetto (Larry the Cable Guy) nel complotto di spionaggio e diventa lo sfortunato esempio della reazione chimica mortale del film al carburante Allinol. Come tale, Redline svolge e conclude il suo ruolo all’interno della narrazione del singolo film.

 
 

Bruce Campbell prende in giro i fan di Doctor Strange e immagina un crossover con Evil Dead

Bruce Campbell ha condiviso una finta pagina della sceneggiatura di Doctor Strange in the Multiverse of Madness che anticiperebbe un legame tra l’atteso sequel e La casa di Sam Raimi. Il film dei Marvel Studios è attualmente in produzione e sarà diretto proprio dal regista del celebre franchise horror e della prima trilogia cinematografica dedicata a Spider-Man.

In occasione del 1 aprile, la giornata in cui si celebra il tradizionale “Pesce d’aprile”, Campbell ha voluto prendersi gioco dei fan del MCU e giocare sul fatto che i due franchise – quello di Evil Dead e quello di Doctor Strange – saranno in qualche modo connessi tanto grazie a Raimi quanto all’iconico personaggio di Ash. Via Twitter, infatti, Campbell ha fatto finta di condividere “accidentalmente” una pagina della sceneggiatura di Doctor Strange 2.

Nella pagina condivisa dall’attore, lo Stregone Supremo viaggia attraverso il Multiverso e si ritrova catapultato in un bosco coperto dalla nebbia. All’improvviso, il suono di una motosega cattura la sua attenzione. Quando la nebbia inizia a calare, Doctor Strange si accorge dell’esistenza di una casetta di legno. Poco dopo si palesa un tizio con una motosega al posto del braccio desto che gli chiede: “Tu chi diavolo sei?”. Si tratta proprio di Ash. A quel punto Stephen Strange gli spiega di essere alla ricerca del Darkhold. Così Ash gli chiede: “Ha una faccia sulla copertina?” (in riferimento al Necronomicon de La casa). Decisamente sorpreso, Strange risponde in maniera negativa.

Bruce Campbell sarà davvero in Doctor Strange 2?

Non è la prima volta che Bruce Campbell stuzzica i fan in merito ad una sua possibile apparizione in Doctor Strange 2, anche se ad oggi non esiste ancora una conferma ufficiale circa il suo coinvolgimento.

Sappiamo bene che Campbell è uno degli attori feticcio di Sam Raimi: i due hanno lavorato insieme per la celebre trilogia horror di Evil Dead, e Campbell è persino apparso in tutte e tre i capitoli della saga di Spider-Man diretta da Raimi, interpretando ogni volta un personaggio diverso in un breve cameo. Inoltre, quando Saimi è stato ufficializzato al timone del sequel, è stato proprio Campbell a dichiarare che avrebbe voluto prendere parte al film.

Annunciato ufficialmente questa estate al Comic-Con di San Diego, Doctor Strange 2 vedrà Benedict Cumberbatch tornare nel ruolo di Stephen Strange. Diretto da Scott Derrickson, il sequel vedrà anche Wanda Maximoff alias Scarlet Witch (Elizabeth Olsen) assumere un ruolo da co-protagonista dopo WandaVision.

Secondo Collider, la produzione ha fatto già un passo in avanti assumendo lo sceneggiatore Jade Bartlett. Il suo ruolo non è stato ancora chiarito, visto che lo script dovrebbe essere firmato da Derrickson in persona e quindi Bartlett dovrebbe intervenire solo a limare il testo o magari a scrivere a quattro mani con il regista.

Il primo film su Doctor Strange è uscito nel 2016 e ha raccontato la nascita dell’eroe, dall’incidente di Stepehn Strange fino al confronto con Dormammu. Nel film c’erano anche Benedict Wong, Tilda Swinton Chiwetel EjioforRachel McAdams non tornerà nei panni di Christine Palmer. Abbiamo rivisto Strange in Infinity War e in EndgameDoctor Strange in the Multiverse of Madness arriverà al cinema il 5 novembre 2021.

 
 

Bruce Campbell nel sequel de L’Armata delle Tenebre?


Attendendo con trepidazione l’uscita dell’attesissimo remake de La Casa (Evil Dead) che avrà luogo negli Stati Uniti il 5 aprile, i fans del grande Sam Raimi si sono trovati di fronte ad una dichiarazione sconvolgente.

Pare infatti che lo stesso regista, durante il tour promozionale congiunto de Il grande e potente Oz ed Evil Dead, abbia affermato la sua intenzione di iniziare a breve i lavori progettuali di un possibile sequel de L’amata delle Tenebre. Fin qui nulla di strano, poiché la voce già era in circolazione da più di un mese, ma è ora che viene il bello; secondo le parole di Raimi e del produttore Rob Tapert, per il ruolo del protagonista Ash sarebbe stato nuovamente interpellato lo storico Bruce Campbell, amico stretto del regista e già volto noto nella serie horror. Un’ulteriore conferma arriva poi dalla voce dello stesso Campbell, il quale ha affermato scherzosamente:

L’accoglienza di questo remake è stata piuttosto buona fino ad ora, in un modo che ha incoraggiato Sam e me di andare avanti, e forse dovremmo rispolverare la vecchia motosega di Ash ! Se questo film dovesse aiutarci a realizzare un altro Army Of Darkness, allora così sia.

Se queste voci venissero confermate, allora rivedremmo nuovamente sul grande schermo la storica coppia Raimi/Campbell dopo l’ultimo sodalizio del 1992, dopo che il povero Ash, trasportato nell’Inghilterra medioevale, si è trovato faccia a faccia con un’orda di morti viventi, sfoderando la sua inimitabile arma a motosega pronta a mietere vittime.

Ci sono molte idee nella testa di Sam. Ma per ora cerchiamo di non impazzire.” Afferma il fratello di Raimi, Ivan, durante un’intervista, “Ha appena finito di realizzare Oz, e ha intenzione di prendersi una pausa. Poteva andarsene a fumare sigari su una spiaggia per quanto ne so, ma potrebbe in realtà essere già al lavoro, chi lo sa?

Qualora dovessero andare in porto il progetto di un sequel, va comunque tenuto in considerazione il fatto che L’armata delle Tenebre, originariamente prevedeva due finali distinti; il primo (quello ufficiale) vede Ash ritornare al suo tempo per salvare una sua collega di lavoro da una stramba possessione, il secondo (inedito) in cui Ash finisce in una Londra post-apocalittica. Quale di questi due Raimi sceglierà per portare avanti un sequel? Ricordiamo che Evil Dead uscirà nelle sale italiane il 9 maggio per la regia di Fede Alvarez.

Fonte: empire

 
 

Brownie Wise: Sandra Bullock e Tate Taylor per il biopic

Sony Pictures Entertainment ha annunciato oggi che Tate Taylor è stato incaricato di scrivere e dirigere un biopic su Brownie Wise, pioniera del marketing che riuscì a creare la “Tupperware home party strategy“, un vero marchio di fabbrica per il rilancio professionale delle carriere delle donne.

Il film si baserà sul romanzo di Bob Kealing, Tupperware Unsealed e il primo grande nome accostato al progetto risponde a quello di Sandra Bullock.

Anche se Brownie Wise viene ricordata e riconosciuta oggi come una donna esperta di marketing, va considerato che nel 1950 idealizzò il concetto di casalinga, trasformando se stessa in una donna d’affari che riuscì a costruire una sorta di social network, attraverso il quale tutte le donne potevano guadagnare denaro e, soprattutto, la loro indipendenza.

La Wise fu la prima donna ad apparire sulla copertina di Business Week e divenne una figura molto popolare come dirigente di marketing per la Tupperware. Tuttavia, gli attriti con il fondatore Earl Tupper e le circostanze che circondano la sua uscita dalla società, la raffigurano spesso e volentieri come una rivoluzionaria a tutti gli effetti.

“Come scrittore-regista, Tate ha la capacità rara e delicata di riuscire a catturare il romanticismo e le restrizioni che il tempo e il luogo comportavano” ha affermato Hannah Minghella, presidente della produzione per lo studio. “In questo caso, quello dell’America sub-urbana del 1950, i caratteri dei personaggi devono essere immediatamente riconoscibili. E non credo che ci sia qualche altra attrice migliore di Sandra per interpretare la Wise. Condividono un coraggio feroce e uno spirito indipendente.”

Queste, invece, le parole di Taylor: “Sono anni che volevo collaborare assieme a Sandra per un progetto così ambizioso. Sono felice di poterle affidare la Tupper! Questo è un sogno professionale che si avvera!

Il film è stato prodotto da David Hoberman e Todd Lieberman della Mandeville Films and Television, che ha portato il progetto allo studio. Partecipano anche come produttori Tom Shelly di Steele Mill Productions e Taylor per Wyolah FilmsJohn Norris e Alex Young lavoreranno come produttori esecutivi. Hannah Minghella e Andrea Giannetti supervisioneranno il progetto per lo studio.

Fonte: Comingsoon.net

 
 

Brothers: Josh Brolin e Peter Dinklage sono gemelli nel primo sguardo al film comico sulle rapine

Josh Brolin
Foto di Luigi de Pompeis © Cinefilos.it

È stata diffusa una prima immagine di Josh Brolin e Peter Dinklage in Brothers. Diretto da Max Barbakow, con una sceneggiatura scritta da Macon Blair, l’imminente action-comedy vede protagonisti Dinklage e Brolin nei panni di due improbabili fratelli gemelli che intraprendono un viaggio in auto. Il film, che uscirà su Prime Video dopo essere stato proiettato in alcune sale, è interpretato anche da Brendan Fraser, Taylour Paige, Glenn Close e dal compianto M. Emmet Walsh nel suo ultimo ruolo cinematografico.

Secondo un articolo di Entertainment Weekly, sono state diffuse le prime immagini del film. Esse offrono al pubblico uno sguardo non solo sui fratelli gemelli criminali interpretati da Dinklage e Brolin, ma anche sul rapporto che condividono con la madre, interpretata dalla candidata all’Oscar Glenn Close. Scopritele nella galleria di immagini qui sotto:

Cosa sappiamo finora di Brothers

Come già detto, Brothers seguirà due gemelli criminali che intraprendono un viaggio in macchina. Uno di loro è Moke (Brolin), che sta cercando di lasciarsi alle spalle la sua vita passata ed è ora sulla retta via, tornando nel mondo della criminalità quando suo fratello Jady (Dinklage) gli promette un ultimo lavoro che può renderli ricchi per il resto della loro vita. A loro si unisce la madre, Cath (Close), e cercano di riparare il rapporto incrinato tra i tre.

Anche Brendan Fraser è presente nel film e interpreta un personaggio di nome Farful. Sebbene non siano stati rivelati dettagli sul personaggio, l’immagine qui sopra lo mostra mentre arresta Jady di Dinklage. Potrebbe forse rappresentare l’agente di polizia sulle tracce dei due fratelli criminali mentre tentano un ultimo pericoloso colpo prima di lasciare completamente il loro passato nello specchietto retrovisore.

Il film sembra fortemente ispirato a Twins di Ivan Reitman, in cui due fratelli con enormi differenze si riuniscono e vivono un’avventura che cambia la loro vita. Anche se ci saranno alcune somiglianze, la storia sembra abbastanza fresca da attirare gli spettatori che amano vedere Brolin e Dinklage in ruoli più comici, e un ritorno di Brendan Fraser che interpreta personaggi più leggeri, come faceva negli anni ’90 e nei primi anni 2000. Brothers uscirà in sale selezionate il 10 ottobre prima di approdare su Prime Video il 17 ottobre.

 
 

Brotherhood: recensione

Brotherhood

Brotherhood – Tutti ne parlano, nessuno ne racconta. L’omosessualità è senza dubbio un tema inflazionato e talvolta banalizzato. Ecco che dalla Danimarca arriva un piccolo gioiello e ogni racconto visto o ascoltato in precedenza sullo stesso tema diventa banale. Brotherhood di Nicolo Donato racconta la storia di due ragazzi, Jimmy e Lars, che si uniscono ad un gruppo di neo-nazi, salvo poi scoprire tra loro una passione ardente e autentica che collide violentemente con l’ideologia che i due dovrebbero abbracciare. La scelta sarà presto inevitabile: seguire i propri sentimenti o scegliere il gruppo?

BrotherhoodBrotherhood, con una gestazione di quattro anni, arriva al Festival di Roma sorprendendo ed emozionando, ma soprattutto facendo riflettere sul tema dell’ identità sessuale, ma anche su quello più profondo della scelta, del cambiamento della vendetta e della punizione. Brotherhood è un film fatto bene, costruito con attenzione e diligenza, con una fotografia notevole e degli interpreti eccezionali. Vince il Gran Premio della Giuria e Marc’Aurelio d’oro.

La trama di Brotherhood segue linee guida apparentemente convenzionali ponendo nella parte finale l’accento sulle conseguenze delle proprie scelte e delle proprie azioni presenti e passate. Con un misto di delicatezza narrativa e durezza delle immagini e dei temi trattati il film di Donato arriva al cuore e al cervello spingendo oltre la naturale organizzazione narrativa riguardo ai film sull’omosessualità che si vedono in giro. E’ prima di tutto una storia di crescita, una storia d’amore, una storia dura che svolta nel finale in maniera tanto interessante quanto inaspettata anche se annunciata.

Le conseguenze delle proprie azioni si pagano nel bene e nel male, si esce cambiati dai traumi della vita, ma tante volte la sofferenza non riesce a scalfire quelle che sono convinzioni assurde e tante volte simulate, il rimorso non attecchisce lì dove non c’è terreno fertile e tante volte l’amore si trova nei momenti, nei posti e con le persone mai immaginate.

Tutto questo è Brotherhood, un ritratto bellissimo di una storia d’amore.

 
 

Brosnan per la Bier

Pierce_Brosnan

Susanne Bier è pronta a rimettersi a lavoro con un progetto del tutto diverso dal suo precedente: si tratta della commedia romantica All You Need Is Love. A interpretarla sarà Pierce Brosnan, che ha appena avuto del tempo libero dovuto all’annullamento del progetto nel quale era coinvolto.

 
 

Bros: trailer del film con Billy Eichner

Questo autunno, Universal Pictures è orgogliosa di presentare la prima commedia romantica di una major su due uomini gay che forse, possibilmente, probabilmente, inciampano verso l’amore. Forse. Sono entrambi molto impegnati.

Dalla fervida mente comica di Billy Eichner (Billy on the Street, Il Re Leone (2019), Difficult People, American Crime Story 3: Impeachment) e dalla genialità di autori di successo quali Nicholas Stoller (Cattivi Vicini, Non mi scaricare) e Judd Apatow (Il Re di Staten Island, Un disastro di ragazza, The Big Sick – Il matrimonio si può evitare… l’amore no), nasce Bros, una commedia intelligente, sensuale e profonda sulla ricerca di sesso, amore e romanticismo con l’aggiunta di un po’ di follia.

Interpretato da Billy Eichner, il primo uomo apertamente gay a essere co-sceneggiatore e protagonista di un proprio film prodotto da una major, Bros è diretto da Nicholas Stoller, anche co-sceneggiatore insieme a Eichner. Il film è prodotto da Judd Apatow, Stoller e Joshua Church (co-produttore di Un disastro di ragazza, Fratellastri a 40 anni). La produzione esecutiva del film è di Eichner.

 
 

Bros: la recensione del film di Nicholas Stoller e Billy Eichner

Bros-Billy-Eichner

A quanti è capitato di guardare una commedia romantica e immedesimarsi nell’amore struggente e idilliaco vissuto dai protagonisti? Considerata la popolarità che questo genere di film vanta nella storia del cinema, si direbbe che sia successo a molti. Con Bros, finalmente, potrà capitare anche a qualcuno di più. Il nuovo film diretto da Nicholas Stoller e da lui scritto insieme all’attore Billy Eichner porta infatti sul grande schermo la prima storia d’amore tra due omosessuali, non relegati a ruoli da comprimari bensì protagonisti assoluti di questo racconto. Presentato con successo alla Festa del Cinema di Roma, il film vanta però anche altri importanti primari.

Si tratta infatti non solo di un film con attori appartenenti alla comunità LGBTQ+, bensì del primo lungometraggio incentrato su di un amore gay ad essere distribuito da una major hollywoodiana, la Universal. Un dettaglio non da poco, che permetterà alla storia d’amore tra Bobby Lieber (Billy Eichner) e Aaron (Luke Macfarlane) di raggiungere un pubblico particolarmente ampio. Il primo dei due è il conduttore di un podcast gay, ora incaricato di aprire il primo museo newyorkese sulla storia della comunità LGBTQ+. Il secondo, invece, è un giovane aitante particolarmente dedito alla cura del proprio corpo. Il loro incontro sarà un vero e proprio colpo di fulmine, ma per potersi realmente amare dovranno prima rinunciare ad ogni pregiudizio e paura.

Una rom-com tradizionale ma originale

Erano anni che Stoller ed Eichner progettavano di portare al cinema un film come Bros, che potesse unire commedia, amore ed omosessualità in modo genuino, rispettoso e brillante. I due hanno dunque scritto un racconto che rientra perfettamente nei classici canoni del genere, visti non come una costrizione bensì come l’opportunità per normalizzare la storia di Bobby e Aaron e allo stesso tempo far emergere la loro unicità. Classici di questo genere come Harry, ti presento Sally…, Insonnia d’amore e C’è posta per te vengono omaggiati apertamente nel film, anche solo con la presenza di Marc Shaiman, l’autore delle colonne sonore di quei film, chiamato a realizzare le musiche per Bros.

Il film procede dunque per una serie di “tappe obbligatorie” di questa tipologia di racconti: dall’incontro all’interesse, dai primi problemi all’allontanamento e fino al lieto fine. L’intelligenza di Stoller (autore di brillanti commedie come The Five-Year Engagement e Cattivi vicini) e Eichner sta poi nel riempire tali fasi del racconto con situazioni particolarmente sincere e il più possibile realistiche nei confronti delle relazioni omosessuali. L’appartenenza di Eichner alla comunità LGBTQ+ aiuta in tal senso a garantire un ritratto onesto di tale argomento, che non ripropone dunque i classici stereotipi più e più volte riproposti proprio dall’industria hollywoodiana.

In Bros, infatti, i protagonisti e quanti intorno a loro non vengono mai proposti come fossero oggetti estranei da studiare. L’approccio che Stoller ed Eichner hanno nei loro confronti, e nei confronti della storia in generale, è identico a quello che si può riscontrare in qualunque altro film di questa tipologia ma con protagonisti etero. Non ci sono differenze nel modo in cui Bobby e Aaron vengono raccontati, perché non ce ne sono neanche nella realtà. L’amore, ribadiscono gli autori del film, non si distingue da questi dettagli. I sentimenti messi in campo sono dunque universali e ciò consente a chiunque di poter godere di Bros in quanto film profondamente romantico e sinceramente divertente.

Bros-recensione

Bros, una divertente commedia politica

Lo spettatore che si concederà una visione priva di pregiudizi potrà dunque facilmente ritrovarsi ad identificarsi ora in Bobby ora in Aaron. Entrambi compiono gesti e pronunciano frasi che a chiunque può capitare di fare e dire nel quotidiano. Oltre questa ricerca di realismo, però, Bros non dimentica di essere anche una commedia, proponendo dunque scene, battute e gag particolarmente divertenti, che grazie alla regia di Stoller vengono ulteriormente valorizzate. Il film riesce a far ciò anche per via del suo non dimenticare mai il contesto culturale vigente al momento della sua produzione. Trovano dunque ampio spazio riflessioni sul nostro mondo digitale fatto di app di incontri e ritmi esagitati, ma anche quelle relative al concetto di uomo e genere.

Bros si propone a riguardo come un’opera particolarmente irriverente, capace di affrontare i luoghi comuni esistenti a riguardo smontandoli passo dopo passo senza perdere in ritmo e vivacità. Il merito va anche ai due protagonisti, lo stesso Eichner e Macfarlane, i quali risultano particolarmente generosi nei confronti dei loro personaggi, fornendoli di sincera umanità. In ultimo, al di là del divertimento e delle riflessioni proposte, non bisogna dimenticare quanto Bros possa essere anche un film politico, che in un periodo come quello attuale in cui i dibattiti sui diritti umani si sprecano, si eleva sopra di essi per ricordarci che l’amore è un diritto di tutti.

 
 

Bros: il trailer del nuovo film Universal

Ecco il primo trailer italiano del nuovo film Universal, Bros. Questo autunno, Universal Pictures è orgogliosa di presentare la prima commedia romantica di una major su due uomini gay che forse, possibilmente, probabilmente, inciampano verso l’amore. Forse. Sono entrambi molto impegnati.

Dalla fervida mente comica di Billy Eichner (Billy on the Street, Il Re Leone (2019), Difficult People, American Crime Story 3: Impeachment) e dalla genialità di autori di successo quali Nicholas Stoller (Cattivi Vicini, Non mi scaricare) e Judd Apatow (Il Re di Staten Island, Un disastro di ragazza, The Big Sick – Il matrimonio si può evitare… l’amore no), nasce Bros, una commedia intelligente, sensuale e profonda sulla ricerca di sesso, amore e romanticismo con l’aggiunta di un po’ di follia.

Interpretato da Billy Eichner, il primo uomo apertamente gay a essere co-sceneggiatore e protagonista di un proprio film prodotto da una major, Bros è diretto da Nicholas Stoller, anche co-sceneggiatore insieme a Eichner. Il film è prodotto da Judd Apatow, Stoller e Joshua Church (co-produttore di Un disastro di ragazza, Fratellastri a 40 anni). La produzione esecutiva del film è di Eichner.

 
 

Brooklyn: trama, cast e curiosità sul film con Saoirse Ronan

Brooklyn film

Pochi film hanno saputo raccontare l’emigrazione, la difficoltà di trovarsi in una terra straniera e la formazione del proprio animo da un punto di vista femminile come Brooklyn (qui la recensione). Diretto da John Crowley nel 2015, questo è basato sull’omonimo romanzo del 2009 di Colm Tóibín, noto per i suoi romanzi che ripercorrono la storia dell’Irlanda e con ricorrenti tematiche religiose e LGBT. All’interno di questo film si ritrova dunque una dettagliata ricostruzione di dinamiche storiche unite ad una struggente storia d’amore, elementi che hanno portato Brooklyn ad essere indicato come uno dei film più belli del suo anno e a guadagnare tre nomination al premio Oscar.

La storia, sceneggiata per il cinema da Nick Hornby, è ambientata in un periodo in cui la migrazione irlandese verso New York era particolarmente fiorente. Nella città statunitense iniziarono infatti a formarsi intere comunità di irlandesi, dove le donne componevano una presenza particolarmente più significativa di quella maschile. La maggior parte di questi immigrati sfuggiva ad una situazione europea ancora ferita dalla Seconda guerra mondiale, ricercando dunque lavoro e nuove possibilità in quella che era vista come la terra della speranza. Il film ripercorre in modo particolarmente fedele la descrizione che Tóibín fa a riguardo, divergendo soltanto nel finale, meno ambiguo rispetto al libro.

Affermatosi come un grande successo, Brooklyn raccoglie dunque al suo interno elementi diversi, componendo un ritratto appassionante di luoghi e persone. Un film di rara delicatezza che non manca di incontrare continue lodi. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Brooklyn: la trama del film

La vicenda si svolge nel 1952, ed ha per protagonista la giovane Eilis Lacey. Nata e cresciuta in un piccolo paese in Irlanda, la sua unica occupazione è quella di lavorare in un negozio nel solo giorno di domenica. Non riuscendo a trovare un impiego che le permetta di raggiungere una propria indipendenza, Eilis decide infine di emigrare negli Stati Uniti alla ricerca di un futuro migliore. Affrontando un viaggio ricco di insidie, riesce infine ad arrivare a New York, dove si scontra però con un contesto particolarmente caotico e variegato. Prendendo dimora nel quartiere di Brooklyn, Eilis deve inizialmente gestire la nostalgia di casa, imparando a distaccarsene per poter costruire qualcosa di nuovo.

A facilitare ciò arriva Antonio Fiorello, un idraulico italiano con cui Eilis intreccia da subito un’appasionata storia d’amore. Il loro idillio viene però spezzato da un’improvvisa tragedia famigliare, che costringe la ragazza a tornare nella propria casa in Irlanda per assistere la madre. Qui rincontra tutto ciò che aveva lasciato e ora le sembra addirittura di poter avere la vita che prima le era negata. Incontra perfino un ragazzo gentile e ricco di nome Jim Farrell, che le propone di sposarlo. Sarà in quel momento che Eilis sarà chiamata a compiere delle dolorose scelte, tra la sua casa natìa e il luogo che le ha donato nuove speranze, tra la famiglia e l’amore.

Brooklyn cast

Brooklyn: il cast del film

Qualche anno prima che il film si concretizzò, per il ruolo di Eilis Lacey era originariamente stata scelta l’attrice Rooney Mara. Saoirse Ronan, comunque tra le candidate, era infatti stata giudicata troppo giovane per interpretare la parte. Tuttavia, la produzione del film entrò in stallo e ci volle qualche anno perché la situazione si sbloccasse. A quel punto la Mara aveva rinunciato al ruolo e la Ronan era cresciuta abbastanza da poterlo assumere. Irlandese di origine, per lei fu la prima volta in cui si trovò a poter interpretare un personaggio con cui condivide la provenienza e per questa sua performance ha guadagnato la sua seconda nomination all’Oscar, la prima come miglior attrice protagonista.

Accanto a lei, nel ruolo di sua madre Mary vi è l’attrice Jane Brennan, mentre Fiona Glascott è la sorella di Eilis, Rose. Il premio Oscar Jim Broadbent è il reverendo Flood, irlandese a Brooklyn che aiuta Eilis ad emigrare. Julie Walter, nota per essere stata Molly Weasley nella saga di Harry Potter, interpreta Magde Kehoe, mentre Jessica Peré è Miss Fortini. Nel ruolo di Antonio Fiorello vi è invece l’attore Emory Cohen, il quale ha raggiunto notorietà grazie a questo personaggio, costruito guardando numerosi film italiani del neorealismo. Domhnall Gleeson, attore noto per il personaggio di Bill Weasley nella saga di Harry Potter e del Generale Hux nei nuovi tre film di Star Wars, veste qui i panni di Jim Farrell.

Brooklyn: il trailer, la struttura del film e dove vederlo in streaming e in TV

Il regista John Crowley ha diviso questo film in tre diversi “movimenti” visivi. Il primo si svolge prima che Eilis lasci l’Irlanda del dopoguerra ed è caratterizzato da inquadrature strette e ricche di toni verdi, che danno un’idea di oppressione. Il secondo movimento inizia invece quando Eilis parte per Brooklyn. Qui viene presentato il primo campo lungo, che apre ad un maggior respiro, mentre i colori diventano più giocosi e variegati. Il terzo movimento si ha invece con il ritorno in Irlanda. Questo è più luminoso, più glamour e sottilmente più colorato rispetto al primo. Crowley voleva infatti mostrare che in Eilis è cambiato qualcosa e che questo si ripercuote anche sul modo in cui vede ora la propria terra natale.

È possibile vedere o rivedere il film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Brooklyn è infatti disponibile nel catalogo di Rakuten TV, Chili, Google Play, Apple iTunes, Disney+, Tim Vision e Amazon Prime Video. Per vederlo, in base alla piattaforma scelta, basterà iscriversi o noleggiare il singolo film. Si avrà così modo di poter fruire di questo per una comoda visione casalinga. È bene notare che in caso di solo noleggio, il titolo sarà a disposizione per un determinato limite temporale, entro cui bisognerà effettuare la visione. Il film sarà inoltre trasmesso in televisione il giorno martedì 12 settembre alle ore 21:20 sul canale Canale 5.

Fonte: IMDb

 
 

Brooklyn: trailer e poster del film con Saoirse Ronan

La Fox Searchlight Pictures ha diffuso il primo trailer e poster ufficiali di Brooklyn, dramma romantico che potrebbe dire la sua nella prossima stagione dei premi, grazie innanzitutto a un cast d’eccezione il cui fulcro è Saoirse Ronan. Intorno a lei ruotano Domhnall Gleeson, Emory Cohen e colonne quali Jim BroadbentJulie Walters.

Brooklyn, diretto da John Crowley sulla sceneggiatura che l’esperto Nick Hornby ha tratto dall’omonimo romanzo di Colm Toibin, racconta la toccante storia di Eilis Lacey, che parte dalla natìa irlanda per vivere il sogno americano nella Brooklin degli anni Cinquanta del secolo scorso. Conoscerà la nostalgia di casa, ma soprattutto l’amore, fino a che il passato non tornerà a bussare alla sua porta, costringendola a scelte dolorose.

Il film uscirà negli Stati Uniti il 6 novembre con una distribuzione limitata.

 

Il poster del film Brooklyn con Saoirse Ronan
Il poster del film Brooklyn con Saoirse Ronan

Fonte: Comingsoon.net

 
 

Brooklyn: recensione del film con Saoirse Ronan

Brooklyn

Vecchio e nuovo mondo sono separati da distanze geografiche e culturali che gli anni delle grandi migrazioni hanno cercato di ridurre. Lo sbarco a Ellis Island fa parte ormai dell’immaginario collettivo come una pagina di storia tragica e al tempo stesso colma di speranza; al cinema, l’ultimo tentativo di dare corpo alla difficile ambientazione di un’immigrata ci è stato offerto da The Immigrant di James Grey, un lavoro dalla forte vena politica. Brooklyn invece lascia fuori quella “maturità” perché racconta “gli inizi” della vita. Soprattutto è un film molto femminile, e lo si intuisce dalle prime inquadrature. L’occhio cerca nient’altro che volti di donne, lo fa con una certa insistenza e con una delicatezza pronunciata, com’è delicata la Eilis Lacey ritratta da Saoirse Ronan.

Spinta dall’insoddisfazione e dal bisogno, una giovane ragazza lascia la terra natia, un piccolo paese dell’Irlanda, per sognare una vita diversa in America, là dove il tempo scorre velocemente e le etnie del mondo convivono in pace, o almeno è ciò che sembra. Lo scontro culturale e il percorso di ambientazione sono il cuore pulsante di questo dramma che ha la forza di un sospiro, mai esagerato nel raccontare il dolore lasciato alle spalle e la paura di ritrovarsi in un contesto nuovo ed estraneo; il fascino della pellicola di John Crowley appartiene a epoche passate di cui abbiamo dimenticato la bellezza estetica e la dignità di espressione, entrambi valori rimessi in gioco dalla piacevolissima sceneggiatura di Nick Hornby. Contrariamente al taglio cinico e stralunato delle sue opere letterarie, la scrittura cinematografica rivela un’anima oltremodo elegante, sospendendo giudizi morali sulla società e limitando al minimo le estremizzazioni caratteriali dei personaggi.

BrooklynIn questo, Brooklyn somiglia a An education, opera scritta dallo stesso Hornby e sempre legata ad un problema di “ambientazione” con protagonista una donna. Per Eilis, ogni cosa si riduce ad essere parte di un viaggio di formazione, che preso al principio attraverserà difficoltà e nel suo divenire conoscerà anche dolcezza e amore. Le lunghe attese, i corteggiamenti beneducati, il senso di solitudine poi, vengono messi in scena da una meravigliosa Saoirse Ronan: nel volto porcellana dell’attrice sono disegnati i tratti riservati di un’inadeguatezza al luogo, quella New York calderone di razze e stili di vita, al progresso sociale testimone di una rivalsa femminile nel mondo del lavoro, infine alle palpitazioni del primo innamoramento.

Poco importa se la regia assai scolastica e i reparti tecnici non elevino il film alla dimensione dell’indimenticabile, poiché sono la semplicità dell’insieme e l’umore generale a rendere Brooklyn un episodio sensibile, che scivola via nell’intera durata come il tocco di una carezza sulla guancia. Se non è femminile tutto questo, cos’altro?

 
 

Brooklyn: nuove clip dal film con Saoirse Ronan

Ecco nuove clip di Brooklyn, dramma romantico con un cast d’eccezione il cui fulcro è Saoirse Ronan. Intorno a lei ruotano Domhnall GleesonEmory Cohen e colonne quali Jim Broadbent e Julie Walters.

Brooklyn, diretto da John Crowley sulla sceneggiatura che l’esperto Nick Hornby ha tratto dall’omonimo romanzo di Colm Toibin, racconta la toccante storia di Eilis Lacey, che parte dalla natìa irlanda per vivere il sogno americano nella Brooklin degli anni Cinquanta del secolo scorso. Conoscerà la nostalgia di casa, ma soprattutto l’amore, fino a che il passato non tornerà a bussare alla sua porta, costringendola a scelte dolorose.

Il film uscirà negli Stati Uniti il 6 novembre con una distribuzione limitata.

 
 

Brooklyn: bacio sul set tra Saoirse Ronan e Emory Cohen [Foto]

Arrivano le prime foto dal set del film Brooklyn, protagonisti degli scatti gli interpreti Saoirse Ronan e Emory Cohen, impegnati in una scena emozionale di un bacio.

Le foto arrivano da JJ:

[nggallery id=750]

Le scene del film si sono girate a New York, Coney Island. La storia racconta di una giovane ragazza che emigra dall’Irlanda a Brooklyn nel 1950. Brooklyn, tratto dall’omonimo romanzo di Colm Tóibín, è diretto dal regista John Crowley e basato su una sceneggiatura scritta da Nick Hornby. Nel cast del film  Saoirse Ronan, Domhnall Gleeson, Emily Bett Rickards, Jim Broadbent, Julie Walters e Emory Cohen.

 
 

Brooklyn’s Finest: trama e cast del film con Richard Gere

Brooklyn's Finest film

Fiore all’occhiello della città di New York, il corpo di polizia viene anche identificato con l’espressione New York’s Finest, ovvero “i migliori di New York”. Considerati da sempre come uno dei gruppi di polizia migliori al mondo, estremamente competenti e ricchi di risorse, questi sono in più occasioni stati resi protagonisti di film per il cinema. Uno dei più recenti e apprezzati è Brooklyn’s Finest, che, come il titolo suggerisce, si concentra sulla più popolosa delle cinque suddivisioni amministrative della città. Da qui prende vita un teso thriller d’azione, diretto dall’esperto del genere Antoine Fuqua. Questi è infatti ricordato per film come Training Day, Attacco al potere e The Equalizer – Il vendicatore.

Distribuito in sala a partire dal 2009, Brooklyn’s Finest vanta una genesi particolarmente articolata e affascinante. La sua sceneggiatura è infatti stata scritta da Michael C. Martin, ex dipendente della metropolitana di New York che in seguito ad un incidente automobilistico si decise a perseguire il sogno di diventare uno scrittore. Egli diede così vita alla storia narrata nel film, inviando lo scritto ad un contest per sceneggiatori. Pur arrivando secondo, egli vide la sua storia ottenere sempre più popolarità, attirando l’interesse di diversi produttori. Questa venne infine comprata per duecento mila dollari, ottenendo così la possibilità di trasformarsi in film.

Con un cast di grandi stelle di Hollywood e risvolti narrativi particolarmente complessi, il film ha da subito attratto critica e pubblico, affermandosi come un titolo del suo genere da non lasciarsi assolutamente sfuggire. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Brooklyn’s Finest: la trama del film

Il film segue la vicende di tre poliziotti operanti nel Distretto 65, una delle zone più pericolose a nord di Brooklyn. Il primo di questi è Eddie, un agente prossimo alla pensione che non vede l’ora di poter abbandonare quel mestiere e ritirarsi ad una vita tranquilla lontana dallo stress della città. Depresso e infelicemente sposato, l’idea di trasferirsi in una baita nel Connecticut sembra essere l’unico motivo per alzarsi dal letto ogni giorno. Poco distante da lui vi è Sal, da 12 anni operante nella squadra antidroga. La sua vita è altrettanto complessa, avendo ben cinque figli, una moglie con problemi di salute e uno stipendio con cui fatica ad arrivare a fine mese.

Infine vi è Tango, agente che ha passato anni a lavorare sotto copertura come spacciatore, accettando anche di trascorrere un anno in carcere. La sua vicinanza al mondo criminale, però, lo ha profondamente cambiato, tanto da renderlo spesso poco incline ad arrestare quelli che ormai considera suoi amici, tra cui vi è Caz, criminale che in passato gli ha salvato la vita. Gestire le due realtà diventa però ogni giorno più difficile. Questi tre agenti, che pur lavorando nello stesso Distretto non si sono mai incontrati, sono destinati a incrociare il loro percorso in seguito ad un evento inaspettato, che li cambierà per sempre.

Brooklyn's Finest cast

Brooklyn’s Finest: il cast del film

Ad interpretare l’agente Eddie vi è l’attore Richard Gere, il quale non è nuovo al ruolo del poliziotto. Questi ne aveva infatti già interpretato uno nel film Affari sporchi, dove però il suo personaggio era corrotto. In Brooklyn’s Finest, invece, il poliziotto Eddie è uno dei pochi personaggi moralmente più validi. Per il ruolo, Gere ha avuto modo di incontrare alcuni poliziotti di Brooklyn, apprendendo da loro cosa vuol dire svolgere quel mestiere nel pericoloso Distretto 65. Nei panni di Sal, invece, vi è l’attore Ethan Hawke. Questi aveva già lavorato con Fuqua per il film Training Day, dove interpretava una poliziotto buono. In Brooklyn’s Finest, invece, ha il ruolo di un agente corrotto.

Il candidato all’Oscar Don Cheadle dà qui vita al controverso Tango. Anche lui, come i due colleghi protagonisti, ebbe modo di incontrare alcuni veri agenti, da cui poter apprendere i principali “segreti del mestiere”. Nel film sono poi presenti altri noti attori come Vincent D’Onofrio nei panni dell’agente Carlo e Wesley Snipes in quelli del criminale Caz. Per quest’ultimo si è trattato del primo film dopo Blade: Trinity ad ottenere una distribuzione cinematografica. L’attrice Shannon Kane, presente nei panni della spogliarellista Chantal, per prepararsi al ruolo ha affittato un appartamento a Brooklyn, frequentando molti strip club al fine di comprendere l’attività di tali performer. L’attrice Ellen Barkin, che interpreta l’agente Smith, ha accettato di recitare nel film soltanto per poter lavorare con Cheadle.

Brooklyn’s Finest: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Brooklyn’s Finest è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Now e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di sabato 27 marzo alle ore 21:10 sul canale Paramount Channel.

Fonte: IMDb

 

 
 

Brooklyn Nine-Nine 3×06: anticipazioni e promo

Si intitolerà Into The WoodsBrooklyn Nine-Nine 3×06, la sesta puntata della terza stagione della serie televisiva Brooklyn Nine-Nine, che andrà in onda sul network americano Fox.

https://youtu.be/j5XVnajwedw

In Brooklyn Nine-Nine 3×06 Jake e Charles convincono Terry a fare un viaggio nel fine settimana a un campeggio come una “babymoon” tanto necessaria, ma ben presto realizzano che potrebbe non essere il fine settimana ideale per cui avevano sperato. Nel frattempo tornato al distretto, Holt dà a Rosa alcuni importanti consigli di rapporto e Amy chiede aiuto a Gina per prepararla a una presentazione importante.