Marco Spagnoli racconta la
storia d’amore tra
Walt Disney e l’Italia. È lo stesso regista, nonché giornalista e
critico cinematografico, Marco Spagnoli a presentare alla stampa il
suo
Walt Disney e l’Italia Una storia
d’amore, appassionato
documentario che ricostruisce il rapporto tra il nostro paese e il
padre dell’animazione moderna.
Hai usato tutto il materiale
disponibile nel documentario o hai dovuto rinunciare a
qualcosa?
Marco Spagnoli: “Non c’erano
altri momenti oltre a quelli che mostriamo, ma per ciascun momento
non abbiamo usato tutto il materiale, bensì selezionato ciò che
potevamo meglio inserire nel tessuto narrativo.
Abbiamo preso, ad esempio, tutti
i filmati dell’archivio dell’Istituto Luce, per quanto riguarda la
parte di Torino con la visita alla Fiat. Che Disney venga accolto
dagli operai, dagli impiegati, più che da dirigenti, è
significativo”.
La passione
italiana per Disney è divisa fra i fumetti e il cartone. Quale
delle due cose ti è sembrato interessasse di più gli intervistati?
Perché il fumetto ha una natura più italiana, con autori in gran
parte italiani; mentre il cinema rimane una produzione più
esclusivamente americana.
M. S.: “Ciascuno ha parlato di
ciò che preferiva. Abbiamo poi voluto evidenziare la questione del
doppiaggio. La scoperta più rivelatrice è che Romeo (de Gli
Aristogatti) in originale non sia romano, ma irlandese. La
trovo una cosa geniale, una scelta probabilmente non in linea con
ciò che si aspettavano negli Usa, un modo un po’ sovversivo,
italiano, di rendere il personaggio. Ci è sembrato giusto,
quindi, coinvolgere Roy De Leonardis, il figlio di una delle
“leggende Disney”. Suo padre è stato infatti responsabile di tutti
questi doppiaggi”.
Come avete scelto i
testimonial?
M. S.: “Molte erano persone che
conoscevo, incontravo per lavoro, come per esempio Marco Giallini,
che da piccolo amava molto Topolino, oltre che essere un bravo
disegnatore. Qualcun altro si è proposto. Abbiamo fatto una
selezione delle persone che hanno dimostrato questa grande
passione. Volevamo una visone del mondo Disney dal punto di vista
dei fan”.
Perché Disney ha attecchito così
tanto in Italia, diventando praticamente un prodotto
italiano?
M. S.: “La spiegazione credo
sia, come afferma Giacomo Scarpelli, un’affinità tra il mondo
raccontato da Disney e il nostro paese. Lui parla in particolare
del nostro “essere bambini”. Ma soprattutto, credo si tratti
del fatto che Disney in Usa è considerato più un tycoon,
assimilabile a uno dei fratelli Warner, un grande produttore. Qui
invece lo consideriamo un artista, un regista. È stato il primo a
fare cartoni animati col sonoro, a colori, un lungometraggio
d’animazione; con lui i cartoni hanno fatto per la prima volta
anche commuovere”.
Si tratta di un’esclusiva The Space
Cinema, in sala dal 10 al 12 febbraio. L’uscita sarà seguita da
eventi in varie città d’Italia e da passaggi televisivi su Sky e
Rai dal 20 febbraio fino a fine mese. Il documentario anticipa
l’uscita di Saving Mr Banks.

La nostra video intervista:
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