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Amanda Seyfried al posto di Emma Stone in He’s Fuckin’ Perfect

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Amanda Seyfried al posto di Emma Stone in He’s Fuckin’ Perfect

La bella Amanda Seyfried è stata appena scelta per interpretare la protagonista femminili del film He’s Fuckin’ Perfect, una romcom prodotta da Will Ferrell e Adam McKay e diretta dal regista della serie tv Funny or Die Jake Szymanski. Se il titolo vi suona familiare è perchè al ruolo era stata precedentemente associata Emma Stone che però è stata adesso sostituita dalla Seyfried.

Il film racconta di una ragazza esperta di social media che è pessimista sull’amore e triova sempre difetti nelle relazioni dei suoi amici. Quando questa abitudine la porterà a scoprire il ragazzo perfetto, decide di usare la sua abilità con internet per trasformare se stessa nella sua partner perfetta.

Amanda Seyfried sta vivendo un momento molto impegnato, infatti dopo i successi raccolti nella passata stagione cinematografica grazie a Les Miserables, l’attrice è ora già coinvolta nel prossimo film di Seth MacFarlane, un western da titolo A Million Ways to Die in the West, mentre è impegnata con le riprese di While We’re Young con Noah Baumbach. Dopo questo impegno la aspetta Z for Zachariah, un adattamento sci-fi di Craig Zobel e poi Three Little Words, un dramma diretto da James Mangold. Per sua fortuna He’s Fuckin’ Perfect non ha ancora una data di inizio riprese, e quindi la Seyfried può gestire come meglio crede il suo tempo, per ora.

Fonte: SF

Lo Hobbit La desolazione di Smaug: intervista a Evangeline Lilly

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Lo Hobbit La desolazione di Smaug: intervista a Evangeline Lilly

Manca ormai pochissimo all’uscita dell’atteso Lo Hobbit La Desolazione di Smaug , secondo capitolo della nuova trilogia diretta da Peter Jackson e tratta ancora una volta dal lavoro letterario di J.R.R. Tolkien. Tra i personaggi più discussi, certamente c’è quello dell’elfa Tauriel interpretato dalla bellissima Evangeline Lilly e che è stato creato da Peter Jackson e i suoi sceneggiatori. Ecco l’intervista a Evangeline Lilly:

Come sei stata coinvolta in “Lo Hobbit: La desolazione di Smaug”? Avevi letto il libro?

Sono stata in qualche modo catturata da questo progetto. Ero a letto, dopo aver avuto il mio primo bambino – proprio alla lettera – e ho ricevuto una chiamata in cui mi è stato detto, “Peter Jackson vorrebbe che tu interpretassi un elfo nel suo prossimo film sugli Hobbit. Ti dispiacerebbe sentire per telefono i suoi collaboratori e discutere l’eventualità?” La mia reazione è stata, “Caspita!”

Pensavo che a quel punto della mia vita mi sarei ritirata dalle scene, stavo entrando nel momento della vita in cui ci si dedica alla maternità, e volevo cimentarmi con la scrittura. La mia attenzione si era distolta dalla recitazione. Lo Hobbit è stato il mio libro preferito quando ero un’adolescente. L’adattamento cinematografico di Peter Jackson de Il Signore degli anelli fa parte dei miei film preferiti. Inoltre ero una grande fan di J.R.R. Tolkien, la trilogia de Il Signore degli anelli e in generale di tutti i lavori di Tolkien. Quindi ho pensato “Cavolo devo farlo. Non posso dire di no, proprio non posso. Nonostante desideri dedicarmi ad altro, devo accettare questa opportunità”.

Sapevo inoltre da diverse persone del settore che avevano lavorato con Peter e i suoi collaboratori che sono delle persone fantastiche. È meraviglioso lavorare con loro. Quindi ho accettato e mi hanno detto che volevano che interpretassi un elfo dei boschi. Gli elfi dei boschi sono i miei personaggi preferiti. Da bambina mi piaceva fantasticare e far finta di essere un elfo dei boschi. Non potevo dire di no.

Mi è stato chiesto quando lavoravo a Lost nel corso degli anni, “Qual’è il ruolo dei tuoi sogni?” E io rispondevo “Non lo so, non ne ho uno in particolare.” Ma non sai di avere queste cose finché non ti vengono proposte. E poi ti viene da dire “Oh mio Dio, eccolo il ruolo dei miei sogni”. Non me ne ero resa conto, ma è davvero il ruolo dei miei sogni. Perciò quando il mio bambino aveva solo tre mesi, ho preso un volo per la Nuova Zelanda e ho iniziato ad allenarmi.

Il tuo personaggio, Tauriel, è un personaggio nuovo che non viene espressamente descritto nel libro. L’hai vista come un’opportunità di dare il tuo contributo al personaggio? E quali sono state le discussioni tra te e gli sceneggiatori?

Sì. Sono stata molto fortunata proprio perché il mio personaggio era nuovo di zecca, quindi avevo molta libertà d’interpretazione. C’era anche molta libertà da parte degli sceneggiatori di coinvolgermi e chiedermi: “Come la vedresti, come vorresti interpretarla”. Non ho mai lavorato in una situazione in cui gli sceneggiatori collaborano così tanto con un attore.

Il procedimento è stato molto intimo. Sono stata invitata a casa di Philippa Boyens per sedermi a tavolino con Peter Jackson, Fran Walsh, Philippa Boyens, e rivedere le pagine della sceneggiatura che andava completata con il mio contributo. E avevo facoltà di dire, “Penso che potrebbe fare così. E cosa ne pensate se facesse questo? No, sì?” È alquanto pressante la prima volta che dici a degli sceneggiatori vincitori del premio Oscar “non credo proprio”. [Ride] Pensavo “Come ho potuto? È davvero inappropriato da parte mia!” Ma questa è la dimostrazione di quanto siano umili, aperti e collaborativi, al punto che erano disposti a sentire il mio parere.

Perciò penso di essere stata in grado di trasmettere molte delle mie idee e sensazioni su Tauriel nel personaggio, e questo naturalmente è un’arma a doppio taglio. Perché se il mondo ne è a conoscenza, sarà molto arrabbiato con me se il personaggio non piace. Ma sono pronta ad affrontare le masse che mi vogliono far bruciare sul rogo. [Ride]. Quindi va bene così. Penso sia divertente.

Parlaci del personaggio che interpreti… di Tauriel? Che tipo è? Cosa ti piace di lei?

Non saprei descriverla meglio se non dicendo questo: Tauriel è una donna di potere perché è a capo della Guardia si Elven, quindi è in una posizione di leadership. È una guerriera spietata, precisa e di talento. Falcia gli Orchi come se fossero fili d’erba.

Ma ciò che mi piace di lei è che tutto questo in cuor mio non la rende una donna forte e un personaggio femminile dominante — perché non è una donna, lei è un elfo. [Ride] È il motivo per cui combatte — per la verità e la giustizia. E quando vedo i film in cui le donne pigliano a calci i loro avversari, la loro aggressività sembra quella di una donna che imita un uomo. Penso sia controproducente per l’auto-affermazione femminile perché non credo che le donne debbano aspirare ad essere come gli uomini. Penso che le donne debbano aspirare ad essere le più incredibili e potenti versioni di loro stesse, che io personalmente ritengo passi attraverso le virtù femminili, quali la compassione, la grazia, l’amore, la bellezza e tutto ciò che rifulge dall’anima.

Quindi quando penso a Tauriel, sono sempre titubante nell’interpretare una donna che va in giro ad uccidere perché non credo in quel genere di messaggio. Ma nel film Lo Hobbit, quasi ogni singolo personaggio maschile è mosso da desideri egoisti. Tauriel è una dei pochi personaggi nel film mossa dalla giustizia e dalla verità. È questo il motivo per cui combatte; ciò che la motiva — la sua compassione per i deboli, e i sofferenti; e il suo desiderio di combattere per la giustizia e la verità- Questo è ciò che mi piace di più di lei.

Se devo pensare ad altri personaggi che condividono questa sua visione, i due che mi vengono in mente sono Gandalf e Galadriel. E penso “Sono in ottima compagnia”. Loro sono due dei miei personaggi preferiti della trilogia, e sono felice di combattere sul quel fronte, non sul fronte degli egoisti. [Ride]

Com’è stato girare insieme ad attori incredibili in Nuova Zelanda?

Meraviglioso. Mi piace immaginarci come una Compagnia d’attori del Commonwealth, dal momento che tutti noi veniamo da paesi del Commonwealth. L’Inghilterra, l’Irlanda, la Scozia, l’Australia, la Nuova Zelanda e il Canada. Io ero l’unica rappresentante del Canada. Abbiamo tutti lavorato per film americani dove si beveva caffè e coca cola, in questo caso bevevamo il tè. Avevamo l’affinità dell’appartenenza che ci ha reso uniti dal principio. Io sono arrivata dopo un periodo in cui gli altri avevano girato assieme da molto tempo, quindi ero la nuova arrivata. Sarebbe stato facile sentirmi fuori dal gruppo, ma non è stato così nemmeno per un istante.

Penso che in qualche modo i ragazzi abbiano avuta la sensazione del tipo “Oh mio Dio, finalmente una donna”. Quindi in un certo modo sono partita avvantaggiata, erano grati di avere una femmina sul set che sorridesse, ridacchiasse e facesse tutte le cose che fanno le ragazze. È stato meraviglioso.

Per prima cosa ho lavorato con gli elfi e gli umani. A dire il vero non ho lavorato molto con i Nani. E sono stata molto fortunata perché avevo delle scene con i bambini di Bard e adoro lavorare con i bambini. È ciò che preferisco di più. Penso si davvero divertente. Mi viene da pensare “Che lavoro faccio? Ah sì gioco all’allegra famiglia”. È ciò che faccio, ed è divertente, dolce, facile e semplice, i bambini non ci pensano e non complicano le cose. Questa è stata una delle cose più belle per me, durante le riprese.

Come è stato  lavorare con Peter Jackson?

Peter è il tipo di regista che preferisco perché non si prende troppo sul serio. Ha una formazione nel genere horror, e i primi film li ha girati nel cortile di casa sua, è così che ha iniziato a fare cinema. E continua ad avere lo stesso approccio, grazie al cielo, non è diventato uno di quei guru del cinema che credono di fare spuntare il sole e la luna a loro piacimento. Vuole sempre ridere. Vuole sempre fare il burlone. È molto umile e dolce.

Mi è sempre stato d’aiuto, è davvero tranquillo, splendido. Per di più ha i migliori lobi delle orecchie del settore; potrei sfregarli tutto il giorno. Lo adoro. È stato un piacere lavorare con lui. Una vera delizia.

Lo Hobbit: La desolazione di Smaug, il film

Lo Hobbit: La desolazione di Smaug, secondo capitolo della trilogia uscirà al cinema il 12 dicembre 2013. Lo Hobbit: La desolazione di Smaug è il secondo capitolo della Trilogia di Peter Jackson tratta dall’omonimo romanzo di J.R.R. Tolkien. La pellicola uscirà il 12 dicembre 2013 in Italia ed è scritto da Fran Walsh, Peter Jackson, Philippa Boyens e Guillermo del Toro. La terza parte, invece intitolata Lo Hobbit: Racconto di un ritorno è atteso per il 14 Dicembre 2014. Il cast del film comprende Martin FreemanBenedict CumberbatchIan McKellenEvangeline LillyLuke EvansRichard ArmitageElijah WoodOrlando BloomCate Blanchett,Hugo WeavingChristopher Lee e Andy Serkis

Trama: Le avventure di Bilbo Baggins e della compagnia di dodici nani di Thorin Scudodiquercia, formata da Balin, Dwalin, Kili, Fili, Dori, Nori, Ori, Oin, Gloin, Bifur, Bofur e Bombur. Il gruppo deve recuperare il tesoro posto nel cuore della Montagna Solitaria, sorvegliato dal drago Smaug.

Mondo poster per i film di Ben Affleck

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I poster Mondo sono notissimi nell’ambiente artistico e cinematografico e questa volta hanno messo al centro del loro mirino l’intera filmografia (da regista) di Ben Affleck, che è stata messa in immagini da Matthew Woodson, Daniel Danger e Adam Simpson, che si sono occupati rispettivamente dei poster di Argo, The Town e Gone Baby Gone.

Ben Affleck ha detto in merito:

Ho sempre amato Mondo e la loro passione per i film, così come il loro gruppo di artisti. Inizialmente sono stato attratto dalla loro capacità di offrire una prospettiva unica su tanti film amati e sono entusiasta di vedere i miei film diventare le più recenti aggiunte al loro lavoro.”

Ecco i Mondo poster per i film di Ben Affleck gone-baby-gone-mondo-poster-ben-affleck the-town-mondo-poster-ben-affleck 2 the-town-mondo-poster--ben-affleckargo-mondo-poster-ben-affleckFonte: collider

La mafia uccide solo d’estate: il backstage del film di Pif

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La-mafia-uccide-solo-d-estate-clipVi presentiamo il video backstage de La mafia uccide solo d’estate, il film di Pif con Cristiana Capotondi, che si è aggiudicato il Premio del Pubblico all’ultima edizione del Torino Film Festival.

Leggi anche: La mafia uccide solo d’estate recensione del film di Pif

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Leggi anchePif presenta il suo film a Roma

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Tutte le foto del film:

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La mafia uccide solo d’estate narra l’educazione sentimentale e civile di un bambino, Arturo, che nasce a Palermo lo stesso giorno in cui Vito Ciancimino, mafioso di rango, è stato eletto sindaco.

E’ una storia d’amore che racconta i tentativi di Arturo di conquistare il cuore della sua amata Flora, una compagna di banco di cui si è invaghito alle elementari che vede come una principessa.

Attraverso questa tenera ma divertente storia d’amore, il pubblico verrà coinvolto emotivamente negli eventi più tragici della nostra storia recente. Arturo infatti è un ragazzo come tanti altri dell’Italia degli anni ’70 ma, a differenza dei suoi coetanei del nord, è costretto a fare i conti con le infiltrazioni e le azioni criminose della mafia nella sua città. La consapevolezza di Arturo cresce anno dopo anno, ma nessuno lo ascolta. Palermo ha altro a cui pensare.

L’ostinazione del nostro protagonista a interessarsi di mafia come un fenomeno reale fa separare Arturo e Flora che si ricongiungeranno solo dopo le stragi del 1992 che apriranno definitivamente gli occhi alla ragazza.

The Amazing Spider-Man 2: anche Venom nel trailer?

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The Amazing Spider-Man 2: anche Venom nel trailer?

Il trailer di The Amazing Spider-man 2 ha fatto nascere molto discussioni in rete, oltre ad aver dato delle risposte alla domanda su quale strada Marc Webb e la Sony stiano facendo prendere al franchise dell’Uomo Ragno. Come molti di voi la nostra sensazione è che l’idea di inserire personaggi tutti insieme in un unico film stia prendendo sempre più piede a Hollywood, come testimoniato dalla conferma di Wonder Woman (Leggi qui) in Batman vs Superman, o anche la presenza di Electro, Rhino e Green Goblin presenti  in The Amazing Spider-man 2 . Ebbene pare che in realtà questi tre non saranno gli unici ad essere presenti nel film. Infatti CBM fa notare grazie ad un fotogramma che anche Venom potrebbe apparire in un piccolo cameo nel film…

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Inoltre, potrebbe essere che la formazione definitiva dei Sinistri 6 comprenderà Lizard, Electro, Rhino, Goblin, l’Avvoltoio e Doc Ock? Staremo a vedere.

Di seguito la Fotogallery del film:

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Come sempre ricordiamo che nel film ritorneranno i protagonisti  e  ai quali si aggiungono  in Electro, ​​ come Harry Osborn, il villain Paul Giamatti . Tutte le news sul film le trovate nel nostro speciale: The Amazing Spider-man 2Mentre per tutte le info sul film vi segnaliamo la nostra Scheda Film: The Amazing Spider-man 2La pellicola è diretta ancora una volta da  su una sceneggiatura di   ed uscirà il 2 Maggio 2014.

Ecco anche la trama del film:

In The Amazing Spiderman 2, per Peter Parker (Andrew Garfield), vive una vita molto la occupata – tra prendere i cattivi come Spider-Man e passare il tempo con la persona che ama, Gwen (Emma Stone); diplomato ormai ha lasciato le scuole superiore e non ha dimenticato la promessa fatta al padre di Gwen di  proteggerla – ma questa è una promessa che semplicemente non può mantenere sempre. Le cose cambieranno per Peter quando un nuovo cattivo, Electro (Jamie Foxx), emerge dagli abissi della città, e un vecchio amico, Harry Osborn (Dane DeHaan), ritorna, e fa riemergere nuovi indizi sul suo passato.

Spaghetti Story recensione del film di Ciro de Caro

Spaghetti Story recensione del film di Ciro de Caro

spaghetti story recensioneValerio e Cristian, detto Scheggia, sono due grandi amici. Si conoscono da una vita e da una vita si arrangiano per tirare avanti. Valerio vorrebbe fare l’attore ma il suo agente non lo spinge quanto dovrebbe e lui, non avendo una lira per permettersi le public relations necessarie a sfondare, campa di lavoretti nei fast food e feste per bambini. Divide un appartamento con la ragazza, Serena e si trova spesso costretto a chiedere una mano alla sorella, Giovanna appassionata di cucina cinese e di medicina olistica. Gli affari di Cristian invece sono assolutamente illegali ma molto più redditizi, nonostante ciò Scheggia non si decide a lasciare la casa della nonna, dove vive ormai da tempo. Piccoli spacci, carichi di strane droghe e spacciatori internazionali, questo il giro nel quale Scheggia si distingue e Valerio finisce per farsi coinvolgere. L’incontro con Mei Mei, una ragazza cinese segregata in un appartamento e costretta a prostituirsi cambierà la vita dei quattro ragazzi, costringendoli a fare i conti con le loro delusioni e le loro prospettive.

spaghetti story recensione filmIl film si può comodamente incasellare nell’ambito delle commedie generazionali “off”. Perché se da una parte i vari Moccia, Brizzi e Genovese ci hanno mostrato gli adolescenti laccati e glamour dei quartieri alti, da tempo si trova nelle sale italiane anche un altro tipo di racconti, che hanno come protagonisti giovani meno patinati e con storie più dure alle spalle (tra i più famosi ricordiamo Alì ha gli occhi azzurri, Good Morning Aman) e che si rifanno ad una poetica quasi neorealista. Attori professionisti, ma non ancora famosi spesso alla loro prima o seconda apparizione cinematografica, macchina a mano e fotografia spesso sporca e volutamente distratta, che si dimentica di mettere a fuoco gli attori che stanno parlando o di allargare il quadro per includere tutti i protagonisti, sceneggiature spesso forti ma prive di un ritmo che ti cattura. Elementi questi che spesso non provengono da una genuina scelta poetica, ma sembrano piuttosto studiati a tavolino per rendersi subito riconoscibili come “indipendenti”.

La recitazione è strascicata e (troppo) naturale, talmente tanto da rendere difficile, in alcuni casi, addirittura la comprensione dei dialoghi. Nonostante questo la storia ha una sua intima tenerezza, che non si perde mai e che non diventa schiava né dell’abusato a lieto fine né dagli “spiegoni” a tutti i costi. I personaggi ci regalano da subito una tale familiarità da permetterci anche di odiarli, e da non lasciarci a bocca asciutta quando il film finisce senza sapere come verranno a capo di tutti i loro problemi. Perché ci sembra, chissà come mai, che potremmo trovarli da un momento all’altro su un autobus, in un bar o all’Università, e poterglielo chiedere di persona, come è andata a finire “quella storia”.

Pacific Rim: i concept preliminari del film di Guillermo del Toro

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Pacific Rim è uno dei film di successo di questo 2013  e come molti di voi sapranno, Guillermo del Toro sta già pensando ad un sequel, soprattutto grazie al successo del film ottenuto nel mercato asiatico.

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Ebbene, oggi il concept artist di The Strain (la nuova serietv di prossima uscita creata da del Toro), Francisco Ruiz-Velasco ha pubblicato alcuni sorprendenti concept preliminari di Jaeger e Kaiju. Potete gustarli in questa gallery, pubblicata da CBM:

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In Pacific Rim quando una legione di creature mostruose, chiamate Kaiju, emerge dagli oceani, scoppia una guerra destinata a distruggere milioni di vite e consumare le risorse umane per tutti gli anni a venire. Per combattere i giganteschi Kaiju viene creata un’arma speciale: enormi robot, chiamati Jaeger, controllati simultaneamente da due piloti le cui menti sono collegate a una rete neurale. Ma anche i Jaeger sembrano impotenti di fronte alla ferocia degli instancabili Kaiju.  Sull’orlo della sconfitta, le forze militari che difendono l’umanità non hanno altra scelta che rivolgersi a un duo di eroi male accoppiati: un ex pilota caduto in disgrazia  (Charlie Hunnam) e una ragazza recluta senza esperienza (Rinko Kikuchi), che vengono chiamati a pilotare un leggendario quanto obsoleto Jaeger, una reliquia del passato. Insieme i due saranno l’ultimo bastione dell’umanità prima dell’apocalisse.

Il regista candidato  all’Oscar Guillermo del Toro (“Il labirinto del fauno”) dirige questo film d’azione, fantascienza e avventura tratto da una sceneggiatura di Travis Beacham (“Scontro tra titani”).  Thomas Tull, Jon Jashni e Mary Parent sono i produttori e Callum Greene è il produttore esecutivo.

Nel film recitano Charlie Hunnam (Sons of Anarchy per la TV), Idris Elba (Thor), Rinko Kikuchi (The Brothers Bloom), Charlie Day (Come ammazzare il capo … e vivere felici), e Ron Perlman (i film di Hellboy). Il cast di attori stellari comprende anche Max Martini, Robert Kazinsky, Clifton Collins, Jr., Burn Gorman, Larry Joe Campbell, Diego Klattenhoff e Brad William Henke. La squadra creativa di del Toro dietro le quinte comprende il direttore della fotografia vincitore del premio Oscar Guillermo Navarro, lo scenografo Andrew Neskoromny, il montatore  Peter Amundson, e la costumista  Kate Hawley. In uscita all’inizio dell’estate 2013, il film è presentato dalla Warner Bros. Pictures e Legendary Pictures e sarà distribuito dalla Warner Bros. Pictures, una compagnia della Warner Bros. Entertainment.

 

X-Men Apocalypse: primi dettagli sulla trama

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X-Men ApocalypseIeri sera come molti di voi avranno letto, il regista Bryan Singer attraverso il profilo Twitter ha infiammato la schiera di fan con l’annuncio del prossimo film X-Men Apocalypse e questa sera arrivano le prime indiscrezioni sulla possibile trama o filo narrativo che vedremo in questo prossimo capitolo del franchise sugli X-Men prodotto dalla 20th Century Fox. Le prime indiscrezioni sono riportate da Bleeding Cool  e riguardano in sostanza le voci e i legami di Apocalypse con il film di imminente uscita X-Men giorni di un futuro passato. Infatti, come molti di voi sapranno, quest’ultimo capitolo è un contenitore di personaggi presenti, passati e futuri. A questo proposito i primi dettagli parlando di un nuovo film che includerà molto dei personaggi in X-Men giorni di un futuro passato, tanto da non escludere la presenza nel prossimo film di attori come Michael FassbenderIan McKellen entrambi Magneto nel passato e nel presente, anche se non è chiaro come questo possa funzionare. Saranno ovviamente presenti nuovi personaggi e inoltre si dice (secondo alcuni rumors) che  Apocalypse sarà una continuazione diretta del  X-Men giorni di un futuro passato e  raccoglierà il filo della storia al tempo presente.

Vi ricordiamo che il nuovo emozionante capitolo della saga dei mutanti della Marvel che sarà distribuito il 24 Maggio 2014 da 20th Century Fox.

Le foto ufficiali del film:

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La trama di X-Men giorni di un futuro passato, tratta dall’omonimo fumetto del 1981, ripercorre un arco temporale ambientato in un imprecisato futuro in cui gli USA sono dominati dalla Sentinelle, mentre i mutanti vivono confinati in campi di concentramento. Kitty Pride torna indietro nel tempo e impedisce dal passato che gli eventi precipitino a tal punto da trasformare la vita dei mutanti del futuro in un inferno di reclusione.

Vi ricordiamo che nel cast sono confermatissimi Halle Berry, Peter Dinklage e . Il film è ispirato ai fumetti di Chris Claremont e John Byrne dal titolo: ”Uncanny X-Men” # 141 e 142 nel 1981. Tutte le info sul film nella nostra scheda: X-Men: giorni di un futuro passato. Tutte le news sul film invece sono nel nostro speciale: X-Men.

Un fantastico via vai: tre clip del film di Leonardo Pieraccioni

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Un fantastico via vai: tre clip del film di Leonardo Pieraccioni

Un fantastico via vai recensione filmTre nuove clip di Un fantastico via vai, il film di Leonardo Pieraccioni con Leonardo Pieraccioni, Chiara Mastalli, Marianna Di Martino, Giuseppe Maggio, David Sef, Maurizio Battista, Marco Marzocca, Massimo Ceccherini e Giorgio Panariello, che arriverà nelle sale il 12 dicembre con 01 Distribution.

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Guarda il Trailer: Un Fantastico Via Vai Trailer del film di Leonardo Pieraccioni

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Thor The Dark World supera i 600 milioni in tutto il mondo

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Thor The Dark World supera i 600 milioni in tutto il mondo

Thor-The-Dark-World-recensioneLa Walt Disney Pictures annuncia che il secondo capitolo della saga sul Dio del Tuono prodotto da Marvel Studios Thor The Dark World  ha raggiunto la spaventosa cifra di 600 milioni d’incasso in tutto il mondo confermando il successo  dei prodotti Marvel.

LEGGI la recensione di Thor The Dark World 

I dati di Disney riassumono così l’incasso della pellicola di Brian Taylor con un incasso in USA che si aggira intorno ai 188.900.000 di dollari, mentre nel mondo il film ha raggiunto la cifra di $ 411.800.000. Questo risultato rende Thor The Dark World il terzo film della Disney che supera i 500 milioni d’incasso e il secondo film Marvel. Gli altri due titolo sono Iron Man 3Monsters University di Disney Pixar. Il film ha già superato da tempo il primo film di Thor che incasso $ 150 milioni ed ha anche superato i totali di incasso nel mondo di altri film come Iron Man (585 milioni dollari) e Captain America: The First Avenger (371 milioni dollari). Questi risultati potrebbero ulteriormente crescere con l’uscita Giappone pervista per il 1 ° febbraio.

Thor The Dark World: gigantesco martello apparso al Lucca Comics & Games 2013

Jaimie Alexander supersexy alla premiere di Thor The Dark World a Los Angeles

Tutte le foto della premiere mondiale:

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Per le news sul film vi segnaliamo il nostro speciale: Thor 2, mentre per tutte le info sul film nella nostra Scheda Film: Thor The Dark World.  Vi ricordiamo che nel cast del film vi sono anche: .  Il film è uscito nelle nostre sale il 20 novembre 2013.

Martina Stoessel canta All’Alba Sorgerò da Frozen – Il regno di ghiaccio

Martina Stoessel, la star di Violetta nella serie TV cult di Disney Channel, interpreta “All’alba sorgerò”, versione italiana di “Let it go”, brano principale del nuovo film d’animazione Frozen Il Regno di Ghiaccio, nelle sale italiane dal 19 dicembre 2013 in Disney Digital 3 e, in anteprima, in 100 sale italiane il 15 dicembre.

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Martina Stoessel, premiata agli Argentinean Martin Fierro Awards 2013 come Migliore Artista Esordiente, arricchisce, con il suo talento, la colonna sonora che accompagna la valorosa Anna nel suo epico viaggio per salvare il regno di Arandelle da un inverno senza fine. Personaggi indimenticabili come il coraggioso uomo di montagna Kristoff con la sua fidata renna Sven e un buffo pupazzo di neve di nome Olaf, accompagnano Anna in questa avventura.

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Frozen – Il regno di ghiaccio è diretto da Chris Buck (Tarzan, Surf’s Up) e Jennifer Lee (sceneggiatore di Ralph Spaccatutto), che ha scritto anche il copione, e prodotto da Peter Del Vecho (Winnie the Pooh, La principessa e il ranocchio).

La colonna sonora di Frozen – Il regno di ghiaccio è già disponibile nei negozi dove è possibile acquistare anche “Noi siamo V-lovers”, il nuovo cofanetto realizzato in tiratura limitata solo per l’Italia contenente tutta la discografia di Violetta con numerose bonus track, foto, sticker esclusivi ed un brano inedito cantato in italiano dalla stessa Violetta ed alcuni gadget.

Film horror: tutti i luoghi comuni in un video

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horrorSi chiama Lucio Laugelli e con un team di amici, appassionati e aspiranti professionisti di cinema, ha messo insieme un progetto relativo al cinema, ai suoi generi e ai suoi luoghi comuni, strutturato per podcast. Ogni video avrà un tema ben preciso e racconterà qualcosa che non sappiamo (o che sappiamo ma è sempre bene ricordarlo) di un genere cinematografico particolare,o di un filone tematico che ha avuto, o ha, particolarmente successo al cinema.

Per il primo epsodio si è pensato di dedicarsi all’horror, ai suoi luoghi comuni e a tutte le cose che non si dovrebbero fare, ma che puntualmente si fanno, quando si è inconsapevoli protagonisti di una storia dell’orrore:

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Il video è prodotto da stanwoodstudio.com e da paperstreet.it.

Marvel Studios: i fumetti al cinema e la rivoluzione delle realtà espanse

Il cinema del nuovo millennio è in piena crisi di originalità, e sceneggiatori, produttori e registi fanno sempre più fatica a trovare nuovi soggetti con cui raccontare storie alle platee, tanto che ormai un po’ tutti ci siamo abituati ai termini remake, sequel, reboot, spin-off, ecc. Individuare come, dove e quando sia cominciata questa carenza di idee sarebbe complesso, ma basti pensare che solo nel 2015 (anno cinematografico definitivo, se si pensa alla quantità di mega-produzioni che ci sono state promesse) quasi tutti i film che sono attesi al box office sono operazioni nostalgiche (alcune delle quali giungono fuori tempo massimo), sequel o remake di proprietà non originali. Jurassic World (aka Jurassic Park 4), Star Wars Episodio VII, Mission Impossibile 5, Terminator 5, I Fantastici 4 Reboot, Independence Day 2 e I Minion (spin-off di Cattivissimo Me) sono solo alcuni degli esempi che si potrebbero citare. E’ vero, il pubblico è cambiato, ed assieme ad una riscontrata nostalgia per i bei ‘vecchi film di un tempo’ si aggiunge anche una certa  difficoltà nello stupire le folle contemporanee.

Gli anni ’50-’60 furono gli anni delle colossali produzioni epiche, i ’70-’80 furono gli anni in cui le convenzioni del cinema d’autore furono convogliate in produzioni per la masse ed in generi più popolari ed i ’90 sono stati il fulcro delle grandi rivoluzioni tecnologiche e degli effetti speciali applicati al cinema. E per quanto riguarda gli anni del secondo millennio? Dove ricercare una nuova evoluzione con cui dare una scossa all’industria cinematografica?

Alla fine del secolo scorso, dopo il discreto successo commerciale di Blade (1998), nelle segrete stanze dei Marvel Studios si cominciò a dare un’occhiata all’infinita quantità di materiale in loro possesso, precedentemente ceduto alle major hollywoodiane per lo sfruttamento cinematografico, e si decise di fare il passo decisivo per approdare con uno sconfinato repertorio fumettistico sul grande schermo. Cominciano i contatti con le case di produzione che detengono i diritti di sfruttamento e la 20th Century Fox, che era in possesso delle liberatorie relative agli X-Men, fiuta l’affare e mette subito in produzione, insieme alla Marvel, il primo dei film dedicati ai supereroi mutanti, affidandone la regia ad un giovanissimo Bryan Singer.

I personaggi dei fumetti al cinema non erano una novità. Nel 1943 Batman aveva già fatto la sua prima apparizione sulla celluloide e negli anni ’80 Superman sbancava ai botteghini con i quattro film interpretati da Christopher Reeve. Ma, dopo la rivoluzione tecnologica, i cineasti avrebbero avuto l’ausilio di nuove tecniche nel campo degli effetti speciali con cui creare qualcosa di molto più verosimile e vicino a quanto si vedeva nei fumetti. Con il primo X-Men, Bryan Singer intuisce inoltre la necessità di depurare i singoli personaggi della loro bidimensionalità cartacea, ed il bisogno imprescindibile di renderli reali, umani, dotati di storie personali, sentimenti e pulsioni. In pratica, la storia non doveva più essere soltanto quella di un film che parla di buoni contro cattivi. Proprio in questo il regista ha il suo merito principale e, visto che da qui in avanti queste saranno le linee guida per ogni sceneggiatore che si cimenterà nello scrivere di un supereroe, Singer diventa l’incosciente pioniere di un nuovo genere cinematografico.

Il successo al botteghino, a fronte di un budget ridotto all’osso, è strepitoso. Le intuizioni del regista vengono premiate e le major cominciano a sentire profumo di dollari, tanto che chiunque sia in possesso dei diritti di questo o quel supereroe comincia a produrre pellicole dedicate al mondo dei fumetti. La Sony Pictures mette subito in cantiere il primo Spiderman di Sam Raimi (2002) e la New Line produce Blade II di Guillermo Del Toro (2002). Il pubblico accorre a frotte nelle sale, la cosa funziona e da questo punto in poi si susseguono altre produzioni: nel 2003 Daredevil, X-Men 2 e Hulk; nel 2004 The Punisher, Spiderman 2 e Blade: Trinity; nel 2005 Elektra, I Fantastici 4 e Man Thing; nel 2006 X-Men: Conflitto Finale; nel 2007 Ghost Rider, Spiderman 3 e I Fantastici 4 e Silver Surfer. E’ la nascita di un nuovo genere: il cinecomic o, da noi, il cinefumetto. Nessuno vuole perdere questa nuova corsa all’oro, tanto che la Marvel viene presto raggiunta. Nel 2005 la Warner/DC riavvia il franchise di Batman e con Batman Begins Christopher Nolan manda il pubblico in visibilio, alzando poi la posta in palio con Il Cavaliere Oscuro (2009) e Il Cavaliere Oscuro il Ritorno (2012), e si parla di cinefumetto d’autore. Tutto ciò senza dimenticare i vari 300, Watchmen, The Spirit ed i due Hellboy di Guillermo Del Toro.

Intanto ai Marvel Studios, tra il 2005 ed il 2006, qualcuno dell’entourage produttivo della casa di Stan Lee si chiede: “Se nei nostri fumetti i protagonisti delle varie testate possono riunirsi tra di loro o fare apparizioni nelle avventure degli altri supereroi, perché non potrebbero farlo anche  al cinema?” L’idea è semplice e banale, pulita e geniale. Siamo ad una svolta: si guarda alla testata fumettistica degli Avengers e si avviano i lavori per la creazione di una serie di film che condurranno i singoli protagonisti a riunirsi in una pellicola corale. Se l’Iron Man (2008) di Jon Favreau e Robert Downey Jr. era al di fuori della dinamica produttiva in prospettiva di The Avengers, spetta a Thor (diretto da Kenneth Branagh e interpretato dall’allora sconosciuto Chris Hemsworth e in cui fa una breve apparizione Ochcio di Falco) il compito di fare da apripista e così, un film dopo l’altro, si costruisce il cammino verso la mega-riunione progettata a tavolino dagli studios. Poi sul grande schermo Iron Man 2 (2010, in cui troviamo per la prima volta anche Nick Fury e Natasha Romanoff) e Captain America – Il Primo Vendicatore (2011). Gli ingredienti sono pronti sul tavolo, e la torta viene presto sfornata con The Avengers (2012). Il regista Joss Whedon dosa perfettamente gli equilibri mettendo su un circo dalle proporzioni inaudite. Il pubblico gioisce, e con un budget stimato di circa 220 milioni di dollari, il film incassa 1,5 miliardi in tutto il mondo divenendo il terzo miglior incasso nella storia del cinema. Le cose vanno talmente bene che nella casa di Iron Man & Co. è già stata avviata la Fase 2, iniziata con Iron Man 3 (2013), proseguita con Thor: The Dark World (2013) e con gli imminenti Captain America: The Winter Soldier e I Guardiani della Galassia  (pronti a debuttare nelle sale per il 2014), andando poi a culminare con Avengers: Age of Ultron nel 2015. La produzione inoltre già strizza l’occhio alla Fase 3, con Ant-Man (2015) pronto a spalancarne le porte.

Un resoconto della storia recente dei cinefumetti Marvel era necessario. Dopotutto, non si può capire dove si è arrivati senza tener conto del punto da cui si è partiti. Partendo da quello che ad Hollywood era considerato un sottogenere, si è giunti a dare vita ad una nuova realtà cinematografica. Dalla narrazione delle gesta di questi eroi, si è arrivati alla creazione di un vero e proprio universo, tanto vasto da continuare a lasciare aperte le porte a migliaia di nuove fantastiche storie. La singola pellicola non rimane più rappresentativa di un mondo a se stante, ma gira attorno alle altre come in un moto planetario. Non vive più esclusivamente in se stessa, ma vive per e con le altre. Si parla di realtà cinematografica espansa, in cui ogni nuovo film della serie crea nel pubblico attesa ed aspettative per il successivo. Chi guarda sa che mentre l’eroe di turno combatte questa battaglia, gli altri stanno facendo altrove la medesima cosa. E questo rende la platea sempre più avida.

Tale fenomeno non tarda a scatenare emulazioni, tanto che la Warner ha prodotto L’Uomo D’Acciaio (2013) con lo specifico intento di  portare l’universo DC Comics al cinema, facendo con la Justice League quello che alla Marvel hanno fatto con gli Avengers. Il progetto di una Justice League al cinema è, ad onor del vero, decennale, ma pare che solo ora le cose si stiano concretizzando. Inoltre, in base alle recenti dichiarazioni della portavoce Amy Pascal, la Sony Pictures ha espresso a sua volta la volontà di fare qualcosa di molto simile con il mondo dei personaggi di Spider-Man. Questo nuovo metodo di narrazione colpisce l’attenzione di tutti, tanto che anche altre tipologie di produzioni cominciano a sfruttarlo per allargare le realtà relative a nuovi franchise di altro genere.

All’inizio abbiamo accennato al concetto di rivoluzione. Ebbene cosa è, se non una rivoluzione, la creazione di un nuovo genere cinematografico unita all’affermazione di una nuova metodologia narrativa che, in tempo di crisi per i botteghini, riesce a portare nuovamente le folle nei multisala?

La ricetta per la riuscita di tutto ciò è stata molto semplice e deriva da un’accurata scelta degli ingredienti: registi e sceneggiatori talentuosi, giovani promesse pronte a diventare le star del domani, volti noti portati a nuova notorietà ed un’attentissima ed efficace selezione del cast (Robert Downey Jr. nei panni di Tony Stark/Iron Man è in assoluto l’operazione di casting meglio riuscita dell’ultimo decennio). Inoltre, come si diceva in apertura, le linee guida fissate con il primo X-Men di Bryan Singer hanno contribuito ad elevare il genere, da film per NERD a film per la grande massa. I personaggi, le storie e le sotto-trame affondano le loro radici in tematiche sulla natura umana quanto mai reali e vicine: si parla di redenzione, di caduta e rinascita, di conflitti con l’Io profondo, di responsabilità, di paura del diverso, di guerra al terrorismo, di amicizia, di amore, di accettazione di se stessi, di legami famigliari. Situazioni e tematiche in cui ognuno, indipendentemente dall’età, può facilmente riconoscersi.

Il tutto raccontato con la semplicità di linguaggio che soltanto un albo a fumetti può avere. Entrando in sala per assistere allo spettacolo, è commovente osservare i genitori molto più emozionati dei propri figli. Gli adulti tornano a quelle pagine sfogliate durante l’infanzia ed i più piccoli sono pronti a scoprire questo nuovo mondo fatto di superbuoni, supercattivi e superpoteri. E se questo tipo di produzione ha un merito, è proprio quello di aver riportato il cinema alla sua giusta dimensione: quella di vera, unica e sola fabbrica dei sogni. In attesa anche di The Amazing Spider-Man 2 e X-Men: Giorni di un futuro passato, in sala il prossimo anno, c’è da sperare che la corsa dei Cinecomic al cinema continui ancora per lungo tempo. La fusione della Marvel avvenuta nel 2009 con il colosso Walt Disney, ed il ritorno dei diritti di sfruttamento di molti eroi direttamente nelle mani dei Marvel Studios, lasciano ben sperare per il futuro. Per cosa ricorderemo il cinema di questo inizio millennio? Forse lo ricorderemo proprio per l’apporto dato dalla compagnia fondata da Stan Lee alla creazione di un nuovo sistema narrativo, ma soprattutto per loro, per tutti quei supereroi che tutti noi avremmo voluto essere almeno una volta nella vita.

The Amazing Spider-Man 2: il trailer commentato dal cast e regista

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The-Amazing-Spider-Man-2Ieri come molti di voi avranno visto è arrivato il primo atteso trailer di The Amazing Spider-man 2, con Andrew Garfield che torna per la seconda volta nella tutina rossa e blu dell’Uomo Ragno. Oggi arriva invece da Total Film il trailer commentato sequenza per sequenza dagli interpreti del film e dal regista Marc Webb.

Leggi anche: The Amazing Spider-Man 2: anche Avvoltoio e Dottor Octopus nel trailer

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Leggi Anche: The Amazing Spider-Man 2 trailer in italiano.

Vi ricordiamo che attualmente il sequel della nuova serie è attualmente in post-produzione. Tutte le foto di  The Amazing Spider-man 2:

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Come sempre ricordiamo che nel film ritorneranno i protagonisti  e  ai quali si aggiungono  in Electro, ​​ come Harry Osborn, il villain Paul Giamatti . Tutte le news sul film le trovate nel nostro speciale: The Amazing Spider-man 2Mentre per tutte le info sul film vi segnaliamo la nostra Scheda Film: The Amazing Spider-man 2La pellicola è diretta ancora una volta da  su una sceneggiatura di   ed uscirà il 2 Maggio 2014.

Abbiamo sempre saputo che la battaglia più difficile per Spider-Man è sempre stata quella interiore: la lotta tra i compiti ordinari di Peter Parker e le straordinarie responsabilità di Spider-Man. Ma in The Amazing Spider-Man 2, Peter Parker si troverà a scoprire che c’è un conflitto ancora più profondo che deve affrontare.

E’ un grande lavoro essere Spider-Man (Andrew Garfield). Per Peter Parker, non c’è nessuna emozione bella come volteggiare trai grattacieli, dedicandosi all’essere un eroe, e passare il tempo con Gwen (Emma Stone). Ma l’essere Spider-Man ha un prezzo: solo Spider-Man può proteggere i suoi amici di New York dai formidabili cattivi che minacciano la città. Con l’incombere di Electro (Jamie Foxx), Peter deve confrontarsi con un nemico molto più potente di lui. E mentre il suo vecchio amico, Harry Osborn (Dane DeHaan), ritorna, Peter comincia a capire che tutti i suoi nemici hanno una cosa in comune: la OsCorp.

Superman Returns recensione del film con Brandon Ruth

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Superman Returns recensione filmAnno: 2006

Regia: Brian Synger

Cast: Brandon Routh, Kevin Spacey, Sam Huntington, Kate Bosworth, James Marsden.

Trama: Quando Superman ritorna in grande stile dopo 5 anni di assenza, giustificata (ma non agli occhi del mondo) da un viaggio verso gli ultimi resti del suo pianeta natale Krypton, non tutti sono pronti ad accettarlo. Specialmente la sua amata Lois Lane che intanto ha vinto un premio pulitzer con l’editoriale “Perchè il mondo non ha bisogno di Superman” e vive con un compagno e un figlio. Ci sono molte cose da mettere a posto, disastri da sventare, criminali da inseguire, donne amate da riconquistare e soprattutto Lex Luthor da fermare.

Analisi: Superman come Batman. Dopo le degenerazioni degli ultimi capitoli occorreva fare ordine, tornare alle origini, riprendere i fili del discorso. Di acqua ne è passata sotto i ponti, di cose ne sono accadute dentro e fuori lo schermo e il primo dei supereroi rischiava di essere tagliato fuori se non ci si inventava qualcosa per giustificarne assenza e ritorno. E così è stato. L’uomo d’acciaio raffigurato in Superman Returns e diretto da Bryan Singer, è tutto nuovo anche se con un’aura demodé che poco gli dona, e si riallaccia al primo episodio ignorando giustamente gli altri.

Ora che i film tratti dai supereroi dei fumetti sono diventati un vero e proprio sottogenere cinematografico, blockbuster da svariati milioni di dollari a botta, la trasposizione sul grande schermo non può accontentarsi di essere una semplice avventura per ragazzi. Ecco allora che le operazioni in tal senso diventano radicali. Bryan Singer mette molta carne al fuoco e (pur continuando a sospettare che sia un sopravalutato) quello che ne esce è un divertente kolossal, dove si mescolano poesia e azione, piccoli sguardi e imprese titaniche, sentimenti ed effetti speciali – stavolta sì – davvero da urlo (la sequenza dell’aereo su tutte). Superman torna così ad essere quello che è (non sfuggirà ai più attenti la citazione della prima copertina del fumetto, un’icona ormai, in cui Superman solleva un’auto sopra la testa o la resurrezione, per pochi secondi purtroppo, di Marlon Brando nei panni del padre Jor-El): l’eroe a tutto tondo senza macchia e senza paura, colui che può tutto ma che soffre per amore, il figlio mandato dal padre per salvare il genere umano, un popolo che sa fare del bene ma che ha bisogno di qualcuno che gli indichi la strada. Il mondo ha bisogno di Superman? è la domanda che serpeggia lungo tutto il film. A proiezione conclusa la risposta è, ancora di più, sì nonostante Lois Lane, nell’articolo che le ha regalato il Pulitzer, dica di no.

Il ritorno di Superman datato 2006 quindi, nonostante abbia convinto in pochi, forse a causa di un attore protagonista poco convincente (Brandon Routh) e di un plot twist di poco impatto emozionale, vince per un forte legame al film del 1979. Bryan Singer infatti mette in scena un super eroe umano, in salsa old fashion molto legato alla mitologia dei fumetti, però pecca di presunzione, rendendo il nuovo Superman bi-dimensionale, quasi senz’anima. Intrigante e di grande effetto invece è Lex Lutor interpretato da un magnetico Kevin Spacey, forse l’unico vero attore che ha dato un volto terribilmente attraente ad uno dei  villain più amati di sempre. Per il resto Superman Returns nonostante le accortezze stilistiche, poteva fare di meglio.Superman Returns recensione

Samuel L. Jackson nel trailer di Reasonable Doubt

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Samuel L. Jackson nel trailer di Reasonable Doubt

reasonable-doubt-samuel-l-jacksonArrivano online i primi materiali per Reasonable Doubt, crime-thriller con Samuel L. Jackson e Dominic Cooper.
il film per la regia di Peter P. Croudins, seguirà le vicende del procuratore distrettuale Mitch Brockden,che cercherà di fermare un presunto omicida scagionato diverse volte dalle autorità e sul quale non sono mai state trovate prove certe.
Di seguito potete trovare poster e trailer per il film che in USA uscirà il 17 Gennaio.

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Fonte: Cominsoon.net

VIEW Conference 2013: edizione da record

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View Conference 2013Da sempre VIEW Conference si rivolge principalmente al mondo giovanile: per i temi trattati (dal cinema d’animazione alla computer grafica, dai videogiochi all’arte digitale), per le modalità (anteprime, making of, laboratori con grandi ospiti internazionali), ma soprattutto per l’attenzione all’aspetto formativo, che è andata crescendo di anno in anno, permettendo all’evento di divenire non solo un appuntamento imperdibile per i massimi esperti dell’industria digitale, ma anche uno spazio privilegiato e unico nel panorama italiano, di formazione nell’ambito del digitale.

 Come già era accaduto lo scorso anno, anche per quest’edizione di VIEWFest e VIEW Conference si è deciso di non limitare l’intervento formativo di VIEW agli spazi convenzionali – il Cinema Massimo e il Centro Congressi Torino Incontra – ma di estenderlo, portando i talenti di VIEW direttamente nelle scuole. In totale, più di 800 studenti hanno aderito alle proposte di VIEW Conference e VIEWFest.

Per la buona riuscita dell’iniziativa è stato fondamentale l’apporto e il sostegno dell’assessora ai Servizi Educativi della Città di Torino Maria Grazia Pellerino, che ha riservato un contributo specifico per l’organizzazione di una serie di laboratori formativi che sarebbero stati impossibili senza il suo intervento.

I workshop organizzati sono stati molti e su diversi argomenti, spaziando dai laboratori manuali a quelli dedicati all’approfondimento di un determinato software.

I registi di “Piovono Polpette 2”, Cody Cameron e Kris Pearn, hanno giocato con le creature metà cibo e metà animali del loro film insegnando ai bambini come creare i loro foodimal personali. Insieme ai due registi, i partecipanti al workshop si sono divertiti a dare vita a simpatiche creature utilizzando banane, fragole, pomodori, cetrioli e limoni, con l’ausilio di stuzzicadenti e puntine da disegno.

Emanuele Micheli, ingegnere e designer, responsabile della Scuola di Robotica di Genova, (un’associazione no profit che ha come scopo la promozione della cultura mediante attività di istruzione, formazione, educazione e divulgazione delle arti e delle scienze coinvolte nel processo di sviluppo di questa nuova scienza)  ha condotto un  workshop rivolto agli studenti delle Scuole Elementari, Medie Inferiori e Superiori. Il laboratorio “Costruisci il tuo Robot” prevedeva la costruzione di piccoli robot, in grado di interagire con le persone in azioni molto semplici. I bambini coinvolti hanno potuto assemblare i robot e sono stati guidati nel compiere i loro primi passi nel mondo della programmazione.

Le proiezioni riservate ai ragazzi durante il VIEWFest hanno visto partecipare con successo anche gli artisti Pixar Dan Scanlon e Sandra Karpman, che hanno risposto alle domande degli studenti sulla creazione del film Pixar “Monsters University”.

Il comico e sceneggiatore David Misch, ironico e illuminante, si è concesso al pubblico raccontando regole e principi della commedia, offrendo un punto di vista ravvicinato sulle “viscere” della commedia, tra cui la regola del 3 (“Perché le cose sono più divertenti in tre? Davvero, perché? Voglio dire, perché???”), il rapporto tra la commedia e la logica (suggerimento: sono acerrimi nemici), i calcoli sulla tempistica; gli spunti comici e perché nasconderli a volte è il modo migliore per ottenere una risata, perché il vostro corpo è esilarante, il “dolore” delle battute; i “placebo” della commedia, e come la meccanica delle barzellette – tensione e risoluzione, riconoscimento degli esempi, depistaggio e sorpresa – fornisca un modello per tutto l’umorismo.

Lucia Modesto di Dreamworks Animation ha spiegato i trucchi che stanno alla base dei controlli di animazione. La particolarità di questo workshop è stato l’utilizzo di materiali semplici e di uso comune per costruire un modello articolato al fine di valutare il range di movimento richiesto, e poter così definire in specifico i controlli di animazione necessari, in ordine di priorità.

Lucia Modesto ha illustrato le modalità di valutazione dei controlli di animazione (per rigger e animatori) creando un piccolo modello reale e articolato e individuando i controlli di animazione necessari per lo specifico modello.

Dario Passariello di Autodesk ha tenuto una serie di lezioni sull’utilizzo di 3D Studio Max e sull’integrazione con Mudbox per creare un’animazione avanzata, andando ad analizzare anche nello specifico le tecniche di animazione e di modellazione booleana.

Daniele Angelozzi ha svelato i segreti del programma di modellazione avanzata Zbrush  per  la creazione di un impianto per la stampa 3D, partendo da forme semplici e sfruttando diverse caratteristiche come dynamesh, l’inserimento di meshbrushes, retopology e strumenti di remeshing.

Fabrizio Arzani di Escape Studios ha accompagnato i presenti alla scoperta dei segreti del “camera mapping”, mostrando come creare una ripresa fotorealistica a partire da un’immagine fotografica, utilizzando l’allineamento della geometria e delle telecamere a un backplate e creando poi una mappatura tramite il punto di vista della videocamera.

 Luca Deriu di PlaySys, in collaborazione con il fisico Massimo Temporelli, ha proposto una panoramica sui nuovi orizzonti che si stanno aprendo per la grafica tridimensionale: software evoluti, processi di elaborazione ottimizzati e sistemi hardware di nuova generazione danno la possibilità di anticipare il mercato del futuro. La semplicità della modellazione poligonale, trova oggi non solo la finalizzazione del proprio processo produttivo nel render fotorealistico, tramite software come V-Ray o iRay, ma anche la possibilità di scolpire oggetti in tempi brevi e con costi accessibili. La nuova frontiera della stampa 3D infatti offre grandissime possibilità di progettazione, creazione, manipolazione e miglioramento dei prodotti che vedremo sul mercato.

Appuntamento imperdibile è stato anche quello con il “game evangelist” Marco Mazzaglia e la sua vita tra i giochi scoprendo la “gamification”, l’utilizzo di tecniche di game design ed elementi di gioco che si sta diffondendo in molti contesti, dalla formazione in alcune scuole alle multinazionali; durante il workshop Mazzaglia ha parlato di come funziona la gamification e di cosa vuol dire lavorare sulla motivazione e sulle personalità dei singoli giocatori. Per spiegare le sue teorie, il game evangelist ha interagito con i presenti, chiamandoli sul palco per provare la resa emozionale di diversi videogiochi.

Una menzione speciale va al Masterclass della durata di 6 ore tenuto da Paul Debevec, dal titolo “Illuminazione, aspetto e animazione per attori digitali fotorealistici”.

Nel corso del workshop Debevec si è  concentrato sulla modellazione basata sulle immagini e sulle tecniche di rendering, con successive specializzazioni in High Dynamic Range Imaging, misura della riflettanza, animazione facciale e illuminazione basata sulle immagini attraverso la registrazione della luce nel punto in cui l’attore deve andare, lo studio della geometria del volto e modellazione delle texture, la ricostruzione dettagliata dell’aspetto della pelle e l’elaborazione della scansione facciale.

Nella seconda parte è stata analizzata approfonditamente l’animazione guidata attraverso diversi casi di studio, tra cui “Il curioso caso di Benjamin Button”, “Avatar”, “Tron: Legacy” e molti altri lavori di Paul Debevec.

Da segnalare anche l’incontro con Parag Havaldar sulla stereoscopia nella produzione di film, che ha proposto una riflessione comparativa sulla tecnologia necessaria per la produzione di contenuti stereoscopici parlando anche della creazione di contenuti stereoscopici per progetti interamente in CG, la generazione di un “altro” occhio rispetto a quello tradizionale di una videocamera, e i problemi che sorgono con un contenuto stereoscopico nativo.

Troy Saliba ha tenuto un workshop sulla pianificazione della ripresa, seguendo il processo di realizzazione di un film dalle miniature al fotogramma finale, con particolare attenzione alla differenza di pianificazione tra film live-action, lavori di animazione e  cortometraggi.

Matthias Winckelmann, freelance motion designer e regista, e Carlo Costacurta, graphics designer, hanno parlato del  workflow tra CINEMA 4D e After Effects CC per il motion design e gli effetti speciali, dimostrando la facilità con cui si possono scambiare file native 3D e il metodo di aggiornamento degli elementi di una scena lavorando in parallelo con CINEMA 4D Lite e After Effects.

Un successo senza precedenti per questo specifico calendario di VIEW, che conferma ancora di più la valenza formativa dell’evento, al punto che è già in programma un nuovo appuntamento, previsto per febbraio su specifica richiesta degli organizzatori di Giovedì Scienza.

Volete far parte del programma della prossima edizione di VIEW Conference? Mandateci le vostre idee per conferenze e i workshop. All’indirizzo seguente troverete i moduli per sottoporre le vostre proposte:

http://viewconference.it/papers-workshop

Se invece avete realizzato, tra il 2013 e il 2014, un cortometraggio con animazioni 2D/3D o con effetti visivi, inviatecelo per concorrere al VIEW Awards 2014.  Presentarsi è semplice: basta compilare il modulo che trovate all’indirizzo

http://viewconference.it/view-awards-2014?lang=it

Vi aspettiamo dal 14 al 17 Ottobre 2014 per la nuova VIEW Conference!

American Hustle: recensione del film con Christian Bale

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American Hustle: recensione del film con Christian Bale

Con una storia recente che dimostra tutta la grande considerazione che il mondo della settima arte ha per lui, David O. Russell torna sul grande schermo con American Hustle, accompagnato da un pungo di attori che gli sono ben noti e con i quali ha condiviso i grandiosi successi delle passate stagioni cinematografiche.

Sono Christian Bale e Amy Adams (visti in The Fighter) e Jennifer Lawrence e Bradley Cooper (protagonisti di Il Lato Positivo) le due coppie che ci raccontano il film, una storia di truffe, truffatori, doppi giochi, femme fatale, politici onesti, poliziotti entusiasti, tradimenti, soldi e corruzione. In American Hustle troviamo il gusto per il film di genere, con tanto di storia d’amore tormentata, dramma familiare e un pizzico di gangster movie, il tutto condito da una vera comica che dopo Il Lato Positivo sembra stare molto comoda al regista di Three Kings.

American Hustle, il film

Protagonista del film è un irriconoscibile Christian Bale , con tanto di riporto e ventre prominente, che di professione fa il truffatore, fino a che non incontra la rossa e pericolosa Amy Adams, una donna con un cervello letale quasi quanto il suo fascino. Con lei metterà in piedi una interessante attività di raggiri e condividerà un po’ di serenità, peccato però che a casa, ad aspettare il fedifrago marito, ci sia la mogliettina Jennifer Lawrence, bella, triste e sciocca. A questo triangolo, già esplosivo, si aggiungono un poliziotto ambizioso con la faccia da schiaffi di Bradley Cooper, e un politico genuino e sincero, impegnato nella sua missione di rendere il mondo un posto migliore, con le sembianze di Jeremy Renner.

American Hustle recensione

David O. Russell affronta la storia di petto, immettendoci già in una dinamica avviata e pronta ad esplodere e che poi ci viene raccontata nei dettagli per circa metà film, con il classico stile del regista, un po’ sporco e sbilenco, ma che lo caratterizza e lo rende distinguibile tra mille. La molteplicità di voci over e una scelta di racconto vagamente ellittico, rendono il film un po’ confuso nella parte narrativa, laddove una storia basata su intrighi e doppi giochi dovrebbe essere oscura solo per il raggirato di turno, non per lo spettatore che è in qualche modo “complice” della truffa che viene messa in atto.

Nonostante questa difficoltà di comunicazione, Russell si salva per qualche dialogo davvero brillante, ma soprattutto perché si è affidato ai citati magnifici quattro: Bale-Adams-Cooper-Lawrence fanno loro ogni momento del film, mettendo in scena delle performance che già tutti definiscono da Oscar. A loro si aggiunge un Jeremy Renner che, forse influenzato dall’eccellenza che lo ha circondato su quel set, non fa assolutamente brutta figura accanto all’irriconoscibile e straordinario Bale. American Hustle è un film di attori, un film di cui si gode grazie alle magnifiche performance e che trova, purtroppo, nell’approccio al racconto, il suo punto debole.

 

Dwayne Johnson protagonista del disaster movie San Andreas

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Dwayne Johnson protagonista del disaster movie San Andreas

Il 2015 si arricchisce di un altro film con budget potenzialmente importane,si tratta della nuova pellicola di Brad Payton(Viaggio nell’Isola Misteriosa) intitolata San Andreas,che avrà come star Dwayne Johnson.

Andre Fabrizio e Jeremy Passmore avevano già fornito una prima bozza della sceneggiatura, mentre Chad e Carey Hayes(The Conjuring, I Segni del Male) di recente hanno portato delle modifiche con una riscrittura parziale.

La trama (com’è facilmente intuibile) parlerà del Big One,il terremoto che dovrebbe scatenarsi a ridosso della faglia di San Andreas e provocare consistenti danni in California; Johnson in tutto questo sarà un pilota di elicotteri alla disperata ricerca della figlia.

La release del film è prevista per il 5 giugno, che quindi vedrà la forte concorrenza del ritorno di Jurassic World(12 giugno).

Fonte: Comingsoon.net

Buon Compleanno Judd Apatow

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Quando gli eroi della tua infanzia sono Steve Martin e i fratelli Marx, e da grande finisci a lavorare nello showbiz, la tua specialità non potrà che essere la commedia. Magari non è detto che tu voglia mostrare un pene in ogni tuo film, ma questo è quello che Judd Apatow si è ripromesso di fare anni or sono.

Prima di diventare un maestro della risata (più o meno sboccata), fa la gavetta come lavapiatti al Long Island East Side Comedy Club, mentre gestisce il suo personale Comedy Club per la radio della scuola. Un vero cultore della materia, il ragazzo. Dopo il diploma si trasferisce a L.A. per studiare sceneggiatura all’università – organizzando regolarmente delle “Comedy Nights” al campus – ma molla il corso prima della laurea, e va a vivere con Adam Sandler, incontro fortunato di Judd, oltre a quello con Ben Stiller, con cui fa amicizia nel 1990 fuori da un concerto di Elvis Costello, e per cui scrive un programma targato Fox, The Ben Stiller Show.

Nonostante le critiche positive e l’Emmy agli autori, la rete lo cancella e Apatow si butta sul Larry Sanders Show della HBO e su diverse serie tv, per poi esordire come sceneggiatore cinematografico nel ’95 con Pesi massimi. Nel frattempo incontra la donna della sua vita, l’attrice Leslie Mann, bella bionda che non solo accetterà di sposarlo, ma gli darà pure due figlie, e come minimo si merita di comparire in gran parte dei suoi progetti. Dopo tanto scrivere, Judd decide di tentare con la regia, debuttando nel 2005 con 40 anni vergine, co-sceneggiato insieme al protagonista Steve Carell: il film è un successone e, rotto il ghiaccio col grande pubblico, Apatow è pronto per il bis, con la commedia politically s-correct Molto incinta (2007), protagonisti l’amico Seth Rogen e la Katherine Heigl di Grey’s Anatomy. Judd va alla grande anche come produttore con la sua società Apatow Productions, che, tra le altre, porta sullo schermo la commedia femminile più scollacciata e di successo di tutti i tempi, nonostante il famigerato marchio “R” (“restricted”) della censura americana: Le amiche della sposa sbanca il box office e riceve nomination agli Oscar e ai Golden Globe. Tiè.

La sua ultima fatica multi-tasking (sceneggiatore/regista/produttore) si intitola Questi sono i 40, ma per lui oggi sono 46. HAPPY BIRTHDAY JUDD!

James Franco svela i suoi cinque film preferiti

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James Franco svela i suoi cinque film preferiti

James Franco è sicuramente una delle stelle di Hollywood in rapida ascesa,il suo talento lo ha portato a interpretare ruoli molti ruoli diversi fra loro,riconoscendolo come uno dei migliori attori della nostra epoca,basti pensare a due ruoli diametralmente opposti come in Spring Breakers e Facciamola Finita per avere un’idea. Listal ha contattato l’attore californiano per domandargli i suoi 5 film preferiti chiedendo anche una motivazione;di seguito trovate la lista di James Franco con relativo trailer:

Gimme Shelter di Charlotte Zwerin, David Maysles e Albert Maysles (1970)
E’ semplicemente incredibile. Ho guardato tutti i film dei fratelli Maysles e mi piace molto il loro approccio, che hanno chiamato “cinema diretto”. Mi piace l’idea che la vita può essere così drammatica come la finzione. E’ molto diverso dal reality, perché è molto manipolato. L’approccio dei Maysles è la minima interazione e di osservare il più possibile. Gimme Shelter è un grande dramma, ed è ben fatto. Come lo sono tutti i loro film.

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Belli e Dananti di Gus Van Sant (1991)
Anche prima di iniziare a recitare, questo è stato un film molto importante per me. Ovviamente ero davvero attratto dalle recitazioni e dai personaggi… e poi c’è il modo in cui è girato

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Ladri di Biciclette di Vittorio De Sica (1948)
Tutti i miei film preferiti si avvicinano al realismo in un modo diverso. Questo è il neorealismo italiano – ovviamente c’è uno script e una storia e tutto, ma è girato in strada e, come Belli e dannati, ha una narrazione ingannevole, semplicemente costruita. Ma c’è tanta emozione evocata da queste storie molto semplici.

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4 mesi,3 settimane e 2 giorni di Cristian Mungiu (2007)
Anche in questo caso, un approccio molto semplice, ma c’è così tanto potere in quel film. Tu non sei sicuro di quello che sta accadendo all’inizio, ma vieni gettato nel film. Il film ti dà davvero la sensazione di vivere in Romania nel 1980.

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The Wrestler di Darren Aronofsky (2008)
Ho amato questo film! Mi piacciono molto i film dei Fratelli Dardenne, come Il figlio e L’Enfant, e sono sicuro che The Wrestler sia stato influenzato da Jean-Pierre e Luc Dardenne, soprattutto all’inizio quando la telecamera segue la parte posteriore della testa di Mickey Rourke attraverso i corridoi. Mi ricordo quando ho incontrato Darren Aronofsky, quando era uscito The Fountain e lui mi ha detto che guardava i film dei fratelli Dardenne perché stavano facendo roba davvero buona, quindi so che lui è un loro fan.

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Fonte: Listal 

Lebron James sarà protagonista in una commedia con Kevin Hart

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Lebron James sarà protagonista in una commedia con Kevin Hart

lebron-jamesSi chiama Ballers il film che vedrà il ritorno di una All-Star NBA sul grande schermo,questa volta però non sarà Micahel Jordan o Shaquille O’Neal ma bensì il più forte giocatore di Basket del momento: Lebron James,stella dei Miami Heat e bi-campione in carica della lega.
Con James ci sarà anche l’attore comico Kevin Hart a formare una coppia che per fisicità ricorda molto quella De Vito-Schwarzenegger in I Gemelli.
Secondo i primi dettagli,James interpreterà una sorta di se stesso intento a giocare a basket,mentre Hart sarà il fratello minore ,costantemente invidioso del primogenito e in cerca di un riscatto che non lo tenga nell’ombra del suo familiare.
Per la sceneggiatura si parla di Lowell Ganz e Babaloo Mandel(già autori di alcune commedie per ragazzi),con la collaborazione dello stesso Hart.
Si sa inoltre che il film verrà girato quasi interamente in estate 2014,causa impegni sportivi di Lebron.

 

Oscar 2014 ecco i 10 concorrenti alla nomination per gli effetti speciali

è iniziata la stagione dei premi e con essa anche il processo di selezione alle nomination per l’edizione numero 86 degli Oscar 2014,che si terrà nel consueto Kodak Theatre il 2 marzo.

Oggi l’academy ha annunciato i 10 film che si giocheranno la nomination per gli effetti speciali e si tratta di:

Elysium di Neill Blomkamp
Gravity di Alfonso Cuaron
Lo Hobbit:La Desolazione di Smaug di Peter Jackson
Iron Man 3 di Shane Black
The Lone Ranger di Gore Verbinski
Oblivion di Joseph Kosinski
Star Trek Into Darkness di J.J. Abrams
Pacific Rim di Guillermo Del Toro
World War Z di Marc Foster

ricordiamo che le nomination verranno effettuate dal comitato per gli effetti speciali dell’academy che vedranno spezzoni di questi 10 film il 9 gennaio 2014 e in seguito voteranno i cinque film finalisti;mentre l’annuncio delle nomination avverrà il 16 gennaio 2014.

Morto Nelson Mandela ecco come lo aveva raccontato il cinema

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Morto Nelson Mandela ecco come lo aveva raccontato il cinema

E’ arrivata questa sera la triste e forse un po’ annunciata notizia della morte di Nelson Mandela, a 95 anni, dopo una lunga malattia e una lunghissima degenza in ospedale. Uomo dalla forza d’animo rara e della grande tempra morale, fu uno dei leader del movimento anti-apartheid ed ebbe un ruolo determinante nella caduta di tale regime, pur passando in carcere gran parte degli anni dell’attivismo anti-segregazionista. Protagonista insieme al presidente Frederik Willem de Klerk dell’abolizione dell’apartheid all’inizio degli anni Novanta, venne eletto presidente nel 1994, nelle prime elezioni multirazziali del Sudafrica, rimanendo in carica fino al 1999.

Il cinema lo ha fatto spesso soggetto di storie costruttive ed edificanti, non ultimo il film Mandela, con protagonista Idris Elba, che proprio in questi giorni sta vedendo la sua fase di promozione negli States. Fu anche interpretato nel 2007 da Dennis Haysbert nel film Detenuto 46664, da Lindani Nkosi in Drum del 2004 e nel film tv Mandela, da Danny Glover. La sua più recente e illustre incarnazione cinematografica è stata quella di Morgan Freeman in Invictus del 2009.

Figura di riferimento di un popolo e di un secolo intero, con lui si spegne una delle più grandi personalità che il mondo abbia visto.

Dal profondo della notte che mi avvolge,
Nera come un pozzo da un polo all’altro,
Ringrazio qualunque dio esista
Per la mia anima invincibile.

Nella feroce morsa delle circostanze
Non ho arretrato né gridato.
Sotto i colpi d’ascia della sorte
Il mio capo è sanguinante, ma non chino.

Oltre questo luogo d’ira e lacrime
Incombe il solo Orrore delle ombre,
E ancora la minaccia degli anni
Mi trova e mi troverà senza paura.

Non importa quanto stretto sia il passaggio,
Quanto piena di castighi la vita,
Io sono il padrone del mio destino:
Io sono il capitano della mia anima.

X-Men: Apocalypse Bryan Singer annuncia il film nel 2016

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Non è ancora uscito al cinema X-Men giorni di un futuro passato, che uscirà negli USA 23 maggio 2014, che già il regista Bryn Singer annuncia l’ennesimo film sui mutanti Marvel: si intitolerà X-Men: Apocalypse e uscirà il 27 maggio 2016.

La mossa è stratetica per non far raffreddare tropo il terreno intorno agli X-Men, intanto però chissà quale sarà l’accoglienza riservata al film la prossima primavera.

GUARDA IL TRAILER DI X-MEN GIORNI DI UN FUTURO PASSATO

Tutte le foto di X-Men giorni di un futuro passato nella nostra gallery:

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La trama di X-Men giorni di un futuro passato, tratta dall’omonimo fumetto del 1981, ripercorre un arco temporale ambientato in un imprecisato futuro in cui gli USA sono dominati dalla Sentinelle, mentre i mutanti vivono confinati in campi di concentramento. Kitty Pride torna indietro nel tempo e impedisce dal passato che gli eventi precipitino a tal punto da trasformare la vita dei mutanti del futuro in un inferno di reclusione.

Vi ricordiamo che nel cast sono confermatissimi ,  Halle Berry, Peter Dinklage e . Il film è ispirato ai fumetti di Chris Claremont e John Byrne dal titolo: ”Uncanny X-Men” # 141 e 142 nel 1981. Tutte le info sul film nella nostra scheda: X-Men: giorni di un futuro passato. Tutte le news sul film invece sono nel nostro speciale: X-Men.

Fonte: SHH

Un fantastico via vai: recensione del film di Leonardo Pieraccioni

Pieraccioni torna con Un fantastico via vai a raccontarci con il suo fare poetico e fantasioso una storia di situazioni comuni, di persone normali con problemi altrettanto normali, ma stavolta il suo sguardo è diverso. Forse maturato come il regista toscano, il protagonista non cerca o insegue l’amore ma se stesso. Così rivivendo le emozioni di quand’era ventenne, capisce, attraverso gli occhi e le paure di chi ventenne lo è davvero, ciò che gli era sfuggito finora. Ma mentre gli studenti aiutano Arnaldo indirettamente, lui per loro è un vero e proprio deus ex machina sotto le sembianze di un fratello maggiore. Nella sceneggiatura si nota il tocco esterno del regista Paolo Genovese che, nel ruolo di co-sceneggiatore insieme a Pieraccioni, sostituisce la sua eterna spalla Giovanni Veronesi.  Ecco che allora un paio di scene perdono il marchio ‘toscano’ e l’epicità del sentimento non lascia spazio ad altro.

Un fantastico via vai, la trama

In Un fantastico via vai Arnaldo Nardi (Leonardo Pieraccioni) è felicemente sposato con Anita (Serena Autieri), ha due figlie, una bella casa, un posto fisso in banca e una sera a settimana esce con i suoi due colleghi, Esposito (Marco Marzocca) e Giovannelli (Maurizio Battista). Insomma, non gli manca nulla nella sua vita tranne un po’ di brio, così quando per un malinteso la moglie lo caccia da casa, va ad abitare con quattro studenti: Anna (Chiara Mastalli), romana, ha il complesso della babysitter, Marco (Giuseppe Maggio) studia medicina ma non riesce a guardare il sangue, Camilla (Marianna Di Martino) è andata via da Catania perché incinta ed Edoardo (David Sef), perugino di colore, è fidanzato con Clelia (Alice Bellagamba), figlia del Cavalier Mazzarra (Giorgio Panariello), borghesotto razzista. La settimana passata insieme aiuterà Arnaldo ad avere ancora fiducia nel suo futuro e ai quattro giovani ad avere coraggio nel presente, ora che hanno vent’anni e la vita è così fantastica.

Per comporre il cast Pieraccioni chiama molti attori comici, tutti con un ruolo funzionale alla storia: Panariello che con il suo Cavalier Mazzarra si muove tra il comico e il drammatico, Massimo Ceccherini, che appare poco ma ruba sempre una risata, Battista (L’Ultima Ruota del Carro) e Marzocca (Fascisti su Marte), che si rivelano una coppia ben assortita ed esilerante. La scelta della moglie è una sorpresa, visto che Pieraccioni ha sempre preferito le sue partner castane e stavolta ci troviamo sullo schermo l’Autieri (Il Principe Abusivo), ma l’attrice napoletana è perfetta nel piccolo ruolo che le viene affidato, quindi non ci si fa più di tanto caso. Tra i cinque giovani, volti noti soprattutto in tv, c’è qualcuno che brilla più di altri, come la Mastalli e la Di Martino.

Ambientato nell’incantevole Arezzo, ma culturalmente senza confini, Un fantastico via vai è una commedia piacevole e divertente, adatta al periodo natalizio per le promesse che ci spinge a fare a noi stessi. Al cinema dal 12 dicembre.

Frozen – Il regno di ghiaccio: intervista a Enrico Brignano

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Frozen – Il regno di ghiaccio: intervista a Enrico Brignano

Fra i grandi nomi che hanno partecipato al doppiaggio del nuovo film Disney di Natale Frozen – Il regno di ghiaccio, spicca certamente quello del popolare attore Enrico Brignano. E’ sua infatti la voce del simpaticissimo Olaf, il pupazzo di neve che ama i caldi abbracci e sogna l’estate.

A parlarcene è direttamente l’attore romano in questo video:

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Avventura, magia e musica sono gli ingredienti di questo Natale Disney: arriva al cinema Frozen Il Regno di Ghiaccio, il nuovo emozionante film d’animazione diretto da Chris Buck e Jennifer Lee con la produzione esecutiva di John Lasseter. Nato dal genio creativo degli autori di Rapunzel – L’intreccio della torre e Ralph Spaccatutto, il nuovo capolavoro d’animazione Disney sarà nelle sale italiane dal 19 dicembre in Disney Digital 3D™. Anticiperanno l’uscita dell’incantato capolavoro 100 esclusive anteprime, nei cinema di tutta Italia.

Ispirato alla fiaba di Hans Christian Andersen “La regina delle nevi” (pubblicata per la prima volta nel 1845), Frozen – Il regno di ghiaccio trasporterà il pubblico in una grande ed emozionante avventura, tra paesaggi da sogno ispirati agli spettacolari fiordi norvegesi, per un Natale ancora più ricco di magia. Con la valorosa e ottimista Anna (nella versione italiana doppiata da Serena Rossi) e il coraggioso Kristoff, accompagnati dalla renna Sven e dal pupazzo di neve Olaf (interpretato da Enrico Brignano), saremo protagonisti di un viaggio epico alla ricerca di Elsa (che ha la voce di Serena Autieri), sorella di Anna, che con i suoi poteri ha intrappolato il regno di Arendelle in un inverno senza fine.

“Siamo incredibilmente orgogliosi di questo film che fa onore alla nostra esperienza dei Walt Disney Animation Studios con le sue radici senza tempo – afferma Lasseter – Tuttavia i suoi personaggi forti, la sua narrazione straordinaria e i favolosi elementi visivi sono destinati completamente al pubblico di oggi”.

Martina Stoessel, la star della serie Tv cult Violetta e premiata agli Argentinean Martin Fierro Awards 2013 come Migliore Artista Esordiente, interpreta la versione per i titoli di coda della canzone “All’alba sorgerò”, adattamento italiano di “Let it go”. La colonna sonora del film, che in Italia uscirà il 3 dicembre distribuita da Universal Music, include otto nuove canzoni originali composte da Kristen Anderson-Lopez (In Transit, Winnie the Pooh) e dal vincitore del Tony® Award Robert Lopez (The Book of Mormon, Avenue Q).

Nexo Digital porta al cinema il Frankenstein di Danny Boyle con Benedict Cumberbatch

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Nexo Digital va avanti con il progetto National Theatre Live, portando i grandi successi del National Theatre di Londra, in lingua originale e con sottotitoli in italiano, nelle sale cinematografiche di tutta Italia. Dopo The Audience e Macbeth è il turno di Frankenstein. Il terzo appuntamento è Frankenstein, al cinema il 10 dicembre, diretto dal Premio Oscar Danny Boyle.

Il desiderio dell’uomo di giocare al ruolo di divino artefice, nella sinistra e sempre affascinante cornice di uno dei romanzi gotici che hanno fatto la storia, torna ad emozionare con una produzione sensazionale diretta dal Premio Oscar Danny Boyle (Trainspotting, The Millionaire). Boyle dirige questa produzione stagionale con Benedict Cumberbatch e Jonny Lee Miller.

QUI LA RECENSIONE DELLO SPETTACOLO

L’elenco delle sale è disponibile su www.nexodigital.it

Su MYmovies gli streaming del Courmayeur Noir in Festival

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Su MYmovies gli streaming del Courmayeur Noir in Festival

Courmayeur-Noir in FestivalMYmovies.it presenta l’offerta streaming della XXIII edizione del Courmayeur Noir in Festival. Una rassegna di imperdibili film noir nati dalla penna di illustri scrittori in streaming su MYMOVIESLIVE!

Giunto alla XXIII edizione il Courmayeur Noir in Festival si riconferma tra le più originali esperienze nel mondo del cinema e della letteratura di genere e, da quest’anno,  grazie alla partnership con MYmovies.it, propone a tutti gli appassionati del brivido e del mistero un’esclusiva selezione di film disponibili in streaming su MYMOVIESLIVE! in contemporanea con la programmazione ufficiale.

Dal 10 al 15 Dicembre, infatti, sarà possibile assistere ogni sera alla visione streaming di una rassegna di titoli selezionati tra le migliori novità di genere degli ultimi anni, mostrati gratuitamente nell’esclusivo teatro di MYMOVIESLIVE!, solo ad un numero limitato di utenti.

“Al Noirfest di Courmayeur la ‘specialità della casa’ è l’accoppiata vincente tra cinema e letteratura” – ha dichiarato il direttore artistico Giorgio Gosetti – “Questo da sempre rende il festival unico e specialmente amato. Per festeggiare l’incontro con MYMOVIESLIVE! abbiamo pensato di proporre un viaggio tra grandi noir che nascono dalla penna di grandi scrittori. Cominciamo con uno dei più recenti successi del festival (E ora parliamo di Kevin con una strepitosa Tilda Swinton) e proseguiamo con un classico modernissimo come Cesare deve morire, dal maestro di tutti, William Shakespeare, di cui si parla anche al Noir di quest’anno grazie a un bellissimo documentario come Off Stage di Francesco Cinquemani. E poi, in contemporanea con l’edizione 2013 del festival, Vinodentro con Giovanna Mezzogiorno, Lambert Wilson, Vincenzo Amato. Seguono un’incursione nella black comedy come Ladri di cadaveri di John Landis; un noir italiano d’autore come Gorbaciof di Stefano Incerti, con Toni Servillo; e Jar City (Myrin), omaggio al giallo scandinavo eletto a ospite d’onore a Courmayeur 2013. Buona visione dunque: dalle nevi alle spiagge quest’anno tutto è noir, anche nella sala virtuale di MYMOVIESLIVE!“.

“COURMAYEUR NOIR IN FESTIVAL SU MYMOVIESLIVE!” –Il programma:

martedì 10 Dicembre

ore 21:30

E ora parliamo di Kevin

di Lynne Ramsay

(Official Selection Noirfest 2011)

venerdì 13 Dicembre      

ore 21:30       

Ladri di cadaveri

di John Landis

           

mercoledì 11 Dicembre

ore 21:30

Cesare deve morire

di Paolo e Vittorio Taviani

sabato 14 Dicembre

ore 21:30       

Gorbaciof

di Stefano Incerti     

giovedì 12 Dicembre

ore 21:30

Vinodentro

di Ferdinando Vicentini Orgnani

(Official Selection Noirfest 2013)

domenica 15 Dicembre

ore 21:30       

Jar City (Myrin)

di Baltasar Kormàkur          

(Official Selection Noirfest 2007)

Per assistere alla visione dei titoli della rassegna dedicata al Courmayeur Noir in Festival basta collegarsi alla pagina http://www.mymovies.it/live/, registrarsi e attivare un profilo FREE oppure UNLIMITED. I film di MYMOVIESLIVE! simulano fedelmente le visioni al cinema, iniziano a un orario preciso ed è possibile fare amicizia con gli altri utenti presenti in sala, condividendo opinioni ed emozioni sui film in programma anche tramite accesso diretto dal proprio account Facebook.

Martin Freeman, da Baker Street alla Terra di Mezzo

Martin Freeman, da Baker Street alla Terra di Mezzo

Sembrano passati secoli da quanto Sherlock, la serie di culto della BBC, ha fatto il suo debutto sul primo canale britannico lanciando le carriere dei suoi protagonisti e proiettandole nel mondo del cinema: spesso del tutto identificato con le vertiginose deduzioni dell’affascinante detective interpretato da Benedict Cumberbatch, il successo della formula creata da Steven Moffat e Mark Gatiss  non sarebbe però stato lo stesso senza la presenza di Martin Freeman, impeccabile John Watson e adesso pronto a tornare nei cinema di tutto il mondo il 12 dicembre con Lo Hobbit – la Desolazione di Smaug, secondo capitolo del nuovo franchise tolkieniano curato e diretto da Peter Jackson.

Martin John Christopher Freeman nasce ad Aldershot (Hampshire) l’8 settembre 1971, ultimo di 5 figli: dopo la separazione dei genitori avvenuta quando aveva appena 5 anni Martin va a vivere con il padre, ma la morte improvvisa di quest’ultimo pochi anni dopo getta un’ulteriore ombra sull’infanzia del bambino, già fragile e asmatico; come prevedibile, questa perdita segnerà Freeman per il resto della vita e condizionerà forse anche il rapporto con una credo religioso che rimarrà per lui, cresciuto in una famiglia di cattolici osservanti e mandato in scuole salesiane fino agli anni dell’università, un’incancellabile certezza.

Scoperta la recitazione nel contesto scolastico, a 17 anni Martin decide di dedicarsi seriamente alla recitazione, iscrivendosi dopo le superiori alla prestigiosa London’s Central School of Speech and Drama; iniziata una lunga gavetta che lo vede collezionare numerose piccole parti sul piccolo schermo, nel 2001 interpreta il ruolo più negativo della sua carriera, ma anche il più importante sul piano personale: sul set del film tv di Channel 4 Men Only, dove il suo personaggio è parte di una gang che violenta un’infermiera, si innamora ricambiato della collega Amanda Abbington (Being Human, Mrs Selfridge), sua attuale compagna e madre dei suoi due figli.

La svolta professionale arriva nello stesso anno con The Office, acclamata sitcom in forma di mockumentary scritta da Ricky Gervais e Stephen Merchant e ambientata nella fittizia impresa cartaria “Wernham Hogg”: confermata per due stagioni, la serie è un grande successo di pubblico e critica e grazie al ruolo del simpatico responsabile vendite Tim Cantenbury Martin diventa un volto conosciuto e familiare per tutto il pubblico UK.

Nel 2003, ottiene una parte di rilievo sul grande schermo in Love Actually, deliziosa commedia natalizia firmata dal Maestro Richard Curtis dove “sveste” i panni di John, controfigura per le scene di sesso di un film che cerca teneramente di conquistare l’amore della collega Judy; nel 2004, entra invece per la prima volta a far parte della famiglia di Simon Pegg ed Edgar Wright con il primo film della Trilogia del Cornetto L’alba dei Morti Dementi: tornerà anche nel secondo episodio della serie Hott Fuzz (2007) e in The World’s End (2013), terzo irriverente capitolo che gli concederà finalmente maggiore spazio nell’economia della storia.

Nel 2005 è al fianco di Zooey Deshanel (500 Giorni Insieme) per interpretare Arthur Dent, imbranato terrestre sorpreso dalla fine del mondo in vestaglia, nella trasposizione cinematografica della Guida Galattica per Autostoppisti di Douglas Adams; il film ha una bassissima distribuzione ma resta comunque un cult per chiunque abbia conosciuto e amato l’opera di Adams, a cui la pellicola è stata alla fine dedicata: seguono il Mockumentary Confetti, commedia che chiama 3 coppie a competere per conquistare il titolo di matrimonio più originale dell’anno e Complicità e Sospetti, raffinato dramma diretto da Anthony Minghella con Jude Law e Juliette Binoche.

Dopo diversi piccoli ruoli, Freeman è voluto dal regista Peter Greenaway come protagonista assoluto del suo Nighwatching, affresco estenuante ed estremo dedicato a Rembrandt e al mistero che circonda il suo famoso quadro “La Ronda di Notte”: l’attore non si lascia intimidire dalle numerose scene di nudo né dal rigido impianto teatrale della messa in scena, dipingendo con la sua performance un ritratto d’artista complesso, rabbioso e appassionato.

Nel 2009, oltre alla pellicola natalizia Nativity e alla commedia nera Wild Target con Emily Blunt e Bill Nighy, Martin ottiene però il ruolo della vita, la grande occasione dopo la quale niente sarà mai più come prima: dopo una lunga e infruttuosa ricerca, Moffat e Gatiss trovano in lui il John Watson ideale per la loro rilettura contemporanea delle avventure del Detective nato dalla penna di Arthur Conan Doyle, ad oggi benedetta da un successo inarrestabile.

La chimica con lo Sherlock Holmes di Benedict Cumberbatch è palpabile e alle prese con un personaggio introverso e composto Freeman mette tutto sé stesso in una prova trattenuta e commovente che conquista all’istante, regalandogli anche la vittoria ai BAFTA 2011 come miglior attore non protagonista; per la seconda serie, riceverà una nuova candidatura al premio (vinto poi dal Moriarty di Andrew Scott) e ai Primetime Emmy Awards.

Colpito dalla sua interpretazione in Sherlock, Peter Jackson capisce che Martin è l’unico Bilbo possibile per la sua nuova trasposizione cinematografica tratta da Lo Hobbit di J. R. R. Tolkien: nonostante la prestigiosa offerta, Freeman è sul punto di rifiutare il ruolo a causa del conflitto di scheduling con le riprese della seconda serie di Sherlock, ma con la consapevolezza di non poter affidare il ruolo a nessun altro Jackson è persino disposto a riorganizzare il suo piano di lavoro, in modo da consentire a Martin di volare in Nuova Zelanda una volta concluso il suo impegno con la serie.

martin freeman - hobbit 1La fiducia del regista è ben riposta: con Un Viaggio Inaspettato, primo capitolo di una saga che si svilupperà in una trilogia attingendo a piene mani dalla vasta mitologia sulla Terra di Mezzo, Martin dimostra di essere uno Hobbit assolutamente perfetto, fedele alla pagina scritta e pronto ad assecondare con la giusta sensibilità la lunga corsa della storia; sul set del secondo film La Desolazione di Smaug ritrova virtualmente ( i due non hanno mai recitato fisicamente nella stessa stanza) Cumberbatch, chiamato a prestare voce e movenze in motion capture al temibile Drago dentro la Montagna.

Nonostante il grandissimo successo del film e la notorietà conseguita, l’avventura in Nuova Zelanda non è però tutta rose e fiori: lasciati Amanda e i bambini in Inghilterra, il peso della distanza si fa sentire e Martin si impegna per il futuro a non abbracciare progetti che lo tengano troppo a lungo lontano dai suoi cari.

L’attesissima terza serie di Sherlock, che debutterà sulla BBC l’1 gennaio 2014 ed esplorerà gli effetti del ritorno dalla morte di Holmes sul fedele Watson, rappresenterà al contrario una piccola riunione di famiglia: non nuova alle collaborazioni sul set col compagno, Amanda Abbington vestirà infatti i panni della moglie di John, Mary Morstan.

Anche se impegnato con la Trilogia, Freeman non si adagia sugli allori e inizia presto a guardare al futuro: dopo aver prestato la voce al film d’animazione della Aardman Pirati! Briganti da strapazzo (2012) e aver assistito alla fine del mondo in The World’s End (2013), l’attore tornerà sul piccolo schermo sfoggiando un accento del Minnesota grazie a Fargo, serie tv della Fox prodotta da Joel ed Ethan Coen che proseguirà gli eventi dell’omonimo film con una storia altrettanto nera.

martin freeman - hobbitIl ruolo dell’attore sarà quello di Lester Nygaard (personaggio simile a quello interpretato a suo tempo da William H. Macy) depresso venditore di assicurazioni che vive una spenta esistenza succube di una moglie insopportabile, fino a quando un misterioso straniero di nome Lone Marvo (Billy Bob Thornton) non arriva in città cambiando per sempre la sua vita; Freeman sembra intenzionato a indirizzare la sua carriera su solidi binari, alternando le luci dei grandi blockbuster a produzioni meno colossali e stressanti ma egualmente promettenti.

Nelle parole di Steven Moffat, laddove Benedict Cumberbatch riesce ad incarnare al meglio figure intellettualmente complesse e fuori dagli schemi, Martin Freeman trova invece sempre la poesia nell’uomo comune cogliendo lo straordinario che si nasconde dentro personaggi ordinari coinvolti loro malgrado in situazioni eccezionali; a noi basta guardare nei suoi quieti e malinconici occhi blu, o ascoltare le sue battute taglienti che con fare decisamente british sono spesso in bilico fra puro humour e amaro sarcasmo, per capire che il più amato Watson del piccolo schermo non ha alcuna intenzione di lasciarsi travolgere dall’ onda del successo perdendo di vista le cose importanti: “Alcune persone hanno quel grido nella testa, ma io non credo di averlo mai avuto. Quella cosa del “vivi in fretta – muori giovane”. Nessuno lo vorrebbe veramente – Jimi Hendrix, Janis Joplin – non è un bene. Io voglio vivere con Amanda fino a 70 anni.”

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