Thriller dai tratti
fantascientifici, Bodies è la nuova serie Netflix scritta e diretta da Paul
Tomalin e basata sull’omonima graphic novel della DC
Vertigo. La serie, formata da una sola stagione di otto episodi,
ognuno da circa 50 minuti, è avvolta in un perenne velo di mistero.
Il cast presenta figure già note nel panorama cinematografico anche
internazionale: Jacob Fortun-Lloyd (La
regina degli scacchi) qui interpreta il detective Charles
Whiteman, mentre Kyle Soller (Anna
Karenina,
Fury) è nei panni del detective Hillinghead. L’attore
Stephan Graham (Pirati
dei caraibi: la vendetta di Salazar,
Rocketman) è nel ruolo del comandante Mannix.
Bodies: il corpo del passato, del
presente e del futuro
Luglio 2023: durante una
manifestazione a Whitechapel, Londra, la detective Shahara Hassan
trova un cadavere a Longarvest Lane. Il cadavere ha una ferita da
arma da sparo in corrispondenza di un occhio. Il corpo, non
identificato, ha fatto altre apparizioni nella storia: nel 1890,
nel 1941 e ritornerà nel futuro, nel 2053.
Sono quattro i detective che nelle
rispettive epoche storiche cercano di risolvere il caso, senza
arrivare a smascherare il colpevole.
Se il primo episodio di
Bodies si concentra maggiormente sul presente e
sui casi passati, diventa fondamentale in un secondo momento la
narrazione attraverso gli occhi del detective Maplewood nel 2053.
La società ha subito in questo periodo storico un cambiamento
radicale rispetto al passato: ciò è dovuto ad un misterioso
attacco, avvenuto il 14 luglio del 2023, che porterà alla morte di
centinaia di migliaia di persone ed all’instaurazione del nuovo
governo di stampo totalitario, con il comandante Mannix al
potere.
Le vite dei quattro detective,
apparentemente legati solo dalla scoperta di un corpo, finiranno
per intrecciarsi indissolubilmente, creando una realtà in cui il
tempo viene piegato ai voleri di un uomo, in un perenne paradosso
temporale.
Un loop temporale che
sorprende il pubblico
Pian piano che si prosegue con la
visione attraverso i vari episodi, sarà subito chiara allo
spettatore la particolare complessità che caratterizza questa
serie. Già da qui non si può che elogiare la bravura nella
sceneggiatura e nella realizzazione: talvolta, quando si punta a
dare vita ad un qualcosa di così complicato, si potrebbero
tralasciare alcuni elementi creando così dei controsensi nella
trama. Qui, nonostante i vari salti temporali, si garantisce allo
spettatore un quadro completo e credibile degli avvenimenti.
Ad ogni modo,
Bodies presenta tanti piccoli elementi che
potrebbero non essere colti subito in una prima visione:
sicuramente in un rewhatch si noteranno tanti particolari con cui
si rimette più facilmente insieme tutti i pezzi del puzzle.
Nonostante la trama si svolga in
quattro periodi storici differenti, vengono mantenuti in tutti gli
episodi degli elementi di collegamento: un esempio sono le indagini
di Shahara sui detective del 1890 e 1941. Altro particolare tecnico
utilizzato come ponte tra presente e passato è lo split screen:
questo permette allo spettatore la visione in contemporanea di due
periodi storici, per poi effettuare il passaggio verso le vicende
nel passato, presente o futuro.
Ad alleggerire le vicende
contribuiscono anche le storie personali dei singoli detective: la
relazione clandestina tra Hillinghead ed il giornalista nel 1890,
il rapporto forte che si instaura tra la bambina Ester ed il
detective Whiteman, le tante attenzioni che Shahara dedica ad
Elias, incolpato dell’assassinio dell’uomo nel vicolo, ed il
rapporto tra Maplewood e lo scienziato De Foe.
Bodies: predestinazione o libera
scelta?
La libera scelta non esiste, è un’illusione.
Un altro tema attorno al quale si
sviluppa tutta la narrazione di Bodies è la
predestinazione: per quanto si cerchi di modificare il passato,
questo sembra essere ormai marchiato nella pietra. Non sembra
essere possibile modificare le scelte di una persona: ciò è almeno
quello che il professore Gabriel De Foe spiega alla detective
Maplewood. Le nostre scelte non sono realmente nostre, ma dipendono
da tante variabili esterne che influenzano il nostro giudizio.
Ad ogni modo nel finale
effettivamente si riescono a fare dei cambiamenti nel passato: non
tutto sembra essere già scritto. Ma allora sorge spontaneo
chiedersi quanto delle nostre scelte dipende da noi e quanto
dipende dall’universo?
Un elemento che si può analizzare
che rende molto la contrapposizione predestinazione/ libera scelta
sono gli amori e le relazioni che si sviluppano durante la
narrazione. Nel finale, senza fare spoiler, le piccole modifiche
attuate nel passato non permetterebbero al detective Hillinghead di
conoscere il giornalista di cui si innamora, ed allo stesso modo il
detective Whiteman non avrebbe avuto l’occasione di conoscere la
piccola Ester. Ma l’Universo, o magari il loro affetto sopito, fa
si che l’amore e l’affetto trovino il modo di germogliare
ugualmente tra questi personaggi.
Un’interessante rappresentazione
dei viaggi nel tempo
Già nei primi episodi di
Bodies il professore De Foe spiega durante una
lezione universitaria la teoria dei viaggi nel tempo. Si tratta di
una rappresentazione molto originale di questo fenomeno
fantascientifico: secondo le parole di De Foe, un corpo, nel
viaggiare nel tempo, si duplica, creando delle versioni alternative
di sé nel passato o nel futuro. Questa teoria ricorda molto la
clonazione: si crea un clone del soggetto che viene catapultato
nell’epoca designata.
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