Con il nuovo anno ripartono anche con
tanta nuovaenergia i nostri cari amici di Pop Corn da
Tiffany, che come di consueto, il giovedì sera, ci tengono
compagnia dalle 21.30 alle 23.00 circa con chiacchiere semi serie
ma sempra interessanti su cinema, serie tv e affini.
Per questa 140esima puntata
Riccardo Iannaccone, Emanuele Rauco, Serena
Guidoni e Simone dell’Unto ci parleranno
dei film più attesi di questo 2014 appena cominciato, che siano
essi blockbuster che segneranno le sorti degli incassi mondiali
oppure film di nicchia che aspettano in pochi.
L’appuntamento è questa sera 2 gennaio 2014 alle ore 21.30 su
ryar.net, non
mancate!
Serata all’insegna del grande romanzo
quello in programmazione questa sera. Infatti il film che vi
segnaliamo oggi è Il Conte di
Montecristocon Gerard
Depardieu in onda su Canale 5 giovedì 2 e venerdì 3
alle 21:10. Nel cast anche gli italiani Ornella Muti e Sergio
Rubini.
La fiction è tratta dall’omonimo,
affascinante romanzo di Alexandre Dumas. Ambientata nell’ 800,
anche la fiction racconta le avventure di Edmond Dantes (Gerard
Depardieu), un giovane marinaio marsigliese che, la sera del suo
fidanzamento con una bellissima ragazza, Mercedes, viene
ingiustamente imprigionato in seguito ad una macchinazione ordita
ai suoi danni. Rinchiuso per venti interminabili anni nelle segrete
di un castello, Edmond evade mosso da un inestinguibile desiderio
di vendetta ed andrà in cerca di tutti coloro che lo hanno
ingiustamente condannato. Per la prima volta Gerard Depardieu
recita per la televisione e fa tornare Edmond Dantes nel piccolo
schermo. La storia di un eroesospeso tra vendetta e giustizia è
stata girata combinando ritmo e sentimenti, spettacolarità ed
eleganza, fascino e autenticità.
Il protagonista è affiancato da
Ornella Muti che interpreta Mercedes, la donna tanto amata da
Edmond Dantes, e da Sergio Rubini nel ruolo di Bertuccio, suo
servitore e amico.
E’ stata pubblicata all’interno di
una rivista giapponese una nuova immagine ufficiale di
Godzilla, che ritrae due dei
protagonisti del film, Ken Watanabe e
Sally Hawkins. Purtroppo la foto non è ancora
disponibile in alta risoluzione, ma potete comunque darle
un’occhiata di seguito (all’interno della foto, lo
scatto si trova in basso sulla sinistra).
Godzilla, il film
Vi ricordiamo che Godzilla, diretto
da Gareth
Edwards,comprende nel cast attori
del calibro di
Aaron Taylor-Johnson, Bryan
Cranston, Elizabeth
Olsen David Strathairn, Juliette
Binoche e la new entry Ken
Watanabe. La pellicola arriverà in Italia il 15 Maggio
2014. Akira Takarada, protagonista della pellicola
originale, dovrebbe, inoltre, avere anche una piccola parte in
questa rivisitazione, tornando sul set
di Godzillaa
sessanta anni di distanza dalla sua interpretazione.
Scritto da Max
Borenstein, che ha rielaborato uno script
di David S. Goyer e David
Callaham, Godzillasarà
il film di punta della Warner Bros dell’anno 2014, visto
che la data di uscita preventivata è stata infatti individuata nel
16 maggio 2014. Un film da cui la produzione si aspetta
molto che, però, dovrà scontrarsi al botteghino con altre pellicole
in uscita nello stesso periodo, quali The Amazing
Spiderman 2, il reboot delle tartarughe ninja e il
sequel dell’Alba del pianeta delle scimmie.
Ecco una nuova bellissima immagine
di Maleficent, l’ultimo adattamento
Disney della fiaba de La Bella Addormentata nel Bosco, in
cui Angelina Jolie interpreta la strega nemica
della principessa Aurora (Elle Fanning).
Tutte le foto:
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Disney
presenta Maleficent, la storia mai raccontata di una
delle più amate cattive delle favole Disney, tratta dal classico
del 1959 La bella addormentata nel bosco. Malefica, una
bella e giovane donna dal cuore puro, vive una vita idilliaca
immersa nella pace della foresta del regno, fino a quando, un
giorno, un esercito di invasori minaccia l’armonia di quei luoghi.
Malefica diventa la più fiera protettrice delle sue terre, ma
rimane vittima di uno spietato tradimento ed è a questo punto che
il suo cuore puro comincia a tramutarsi in pietra. Decisa a
vendicarsi, Malefica affronta una battaglia epica contro il
successore del re invasore e, alla fine, lancia una maledizione
contro la piccola Aurora. Quando la bambina cresce, Malefica
capisce che Aurora rappresenta la chiave per riportare la pace nel
regno e, forse, per far trovare anche a lei la vera felicità.
La Walt
Disney ha svelato in esclusiva la nuova sinossi
ufficiale di Maleficent, la nuova
pellicola fantasy che segnerà il ritorno sul grande schermo del
premio Oscar Angelina Jolie. Eccola, di
seguito:
“Maleficent racconterà la
storia di una delle villain più amate dell’universo Disney,
antagonista della favola La bella addormentata nel bosco del 1959.
Affascinante donna dal cuore gentile, la bellissima Maleficent ha
vissuto a lungo in un bosco incantato circondata da pace e armonia,
fino a quando un squadra di invasori non ha messo a repentaglio la
tranquillità del suo regno. Maleficent si trasforma così nella più
cattiva guardiana del suo universo, subendo un terribile tradimento
che tramuterà il suo cuore benevolo in un cuore di pietra. Accecata
dalla sete di vendetta, Meleficent inizierà una leggendaria
battaglia contro il successore del re invasore, gettando una
maledizione sulla figlia Aurora. Col passare del tempo, la strega
di renderà conto che la giovane custodisce la chiave per la
salvezza del suo regno e forse anche quella per ritrovare l’ormai
perduta serenità.“
Diretto dallo scenografo due volte
premio Oscar Robert
Stromberg, Maleficent,
prodotto da Joe Roth, annovera nel cast
anche Elle Fanning, Sharlto Copley, Sam Riley, Imelda
Staunton, Juno Temple, Palak
Patel e Miranda Richardson. La
release è prevista per il 14 marzo 2014.
Il 2014 è appena iniziato e ci
pensano i Muppets ad augurarvi buon anno. Sono arrivati online,
infatti, due nuovi video promozionali di Muppets Most
Wanted, sequel de I
Muppets, di James Bobin. La
pellicola riporterà sul grande schermo i pupazzi creati da Jim
Henson negli anni ’50, diventati celebri nelle trasmissioni
televisive Muppet Show e Sesamo Apriti. Insieme
ai filmati, è stata anche diffusa una nuova immagine ufficiale del
film.
Nel film della Walt Disney Pictures
ritroveremo Kermit la Rana, Miss Piggy, Fozzie Bear, Gonzo,
Animal, Ricky Gervais, Ty Burrell e Tina
Fey.
Il film uscirà nel 2014, il
21 marzo, e vedrà i pupazzi impegnati in un giro
intorno al mondo, a portare in giro il loro show soprattutto il
Europa con le sue capitali Berlino, Madrid, Londra. Ma il gruppo di
strani amici si trova coinvolto suo malgrado in un crimine di
Constantine, il criminale più ricercato del mondo.
Attraverso il blog ufficiale di
Christian Bale, è arrivata in rete una nuovo foto dal set di
Exodus, prossimo progetto colossale di
Ridley Scott che vedrà protagonista proprio
Bale negli inediti panni di Mosè. In piena
tradizione hollywoodiana, infatti, mentre il regista Darren
Aronofsky si sta dedicando alle rifiniture del suo film su
Noè (Russel Crowe) e sull’episodio biblico del
Diluvio Universale, Scott si dedica a colui che nella tradizione
ebraica ha restituito la libertà al popolo eletto dalla schiavitù
d’Egitto. Di seguito la foto.
Come da tradizione, quando il
faraone ordina di uccidere ogni primo nato del popolo ebraico, la
madre di Mosè lo affida alle acque del Nilo, al sicuro in una
cesta. Qui il bimbo viene ritrovato dalla figlia del Faraone che lo
alleva come suo insieme al figlio stesso del Faraone, quello che
diventerà Rhamses II. Cresciuti i due sono amici, ma la scoperta da
parte di Mosè delle sue vere origini farà cambiare completamente i
loro rapporti e il loro futuro. La storia, celebre nella Bibbia, è
stata portata sul grande schermo con immenso successo nel 1956 da
Cecil B. De Mille, I Dieci Comandamenti, con protagonista
Charlton Heston nei panni di Mosè.
Exodus
diretto da Ridley Scott su sceneggiatura di
Bill Collage, Adam Cooper e Steven
Zaillian vede nel cast Christian Bale, Ben
Kingsley, Joel Edgerton, John Turturro, Sigourney Weaver, Indira
Varma e Aaron Paul. Il film uscirà il
5 dicembre 2014 nel Regno Unito.
Finalmente è possibile dare un
primo sguardo alla nuova commedia western di Seth
MacFarlane (Ted), dal titolo A
Million Ways to Die in the West. E’ arrivata online,
infatti, la prima immagine ufficiale del film che ritrae alcuni dei
protagonisti, come Neil Patrick Harris, Amanda
Seyfried e Charlize Theron. Eccola di
seguito.
In A Million Ways to
Die in the West, Neil Patrick Harris si
ritroverà a lavorare all’interno di un cast di assoluto
valore, che comprende Charlize Theron,
Amanda Seyfried, Sarah Silverman,
Liam Neeson, Giovanni Ribisi
e lo stesso Seth MacFarlane.
La Universal e Media Rights Capital
hanno annunciato la data di uscita ufficiale del film, fissata per
il 30 maggio 2014. Ecco la sinossi ufficiale
di A Million Ways to Die in the
West:
La mutevole fidanzata (Amanda
Seyfried) di un pecoraro codardo (Seth MacFarlane) decide di
lasciarlo per un altro uomo dopo che lui si è tirato indietro a un
duello. Una misteriosa e bella donna (Charlize Theron) appena
giunta in città lo aiuterà a ritrovare coraggio, e i due si
innamoreranno. Il contadino dovrà mettere alla prova il suo
coraggio appena ritrovato quando il marito di lei, un noto
fuorilegge (Liam Neeson), arriverà in cerca di vendetta.
Grazie alla Paramount Pictures, è
arrivato online il primo character poster di Jack Ryan
L’iniziazione. Si tratta del manifesto che ritrae
l’attrice Keira Knightley, co-protagonista
femminile della pellicola. Eccolo di seguito.
Previsto al cinema per il prossimo
17 gennaio, Jack Ryan L’iniziazione
(Jack Ryan Shadow Recruit) di Kenneth Branagh
vanta nel cast anche Chris Pine, Kevin Costner,
Peter Andersson, lo stesso Branagh, David
Paymer e Colm Feore.
Basato sul celebre
personaggio di Tom Clancy, Jack Ryan Shadow Recruit è
un action thriller contemporaneo ambientato ai giorni nostri. La
sceneggiatura, scritta da David Koepp e Adam Cozad,
segue le avventure del giovane Jack mentre è impiegato come
analista a Mosca. Qui l’ex Marine si imbatte in una truffa
colossale finanziaria messa in piedi da un gruppo terroristico. Al
suo fianco troveremo Kevin Costner nei panni di un veterano della
CIA che gli affida un delicato incarico e Branagh che darà vita al
villain del film, il feroce oligarca russo Viktor Cherevin,
coinvolto nel terrorismo internazionale e nell’alta finanza.
L’amato regista inglese
Edgar Wright, atteso al varco dai suoi fan per la
trasposizione cinematografica di AntMan
che avrà come protagonista Paul Rudd, ha stilato
la sua personale classifica dei migliori 20 film del 2013.
Con sorpresa la lista sembra
alquanto schizofrenica, e vede presenti film che denotano un gusto
cinematografico quantomeno eccentrico e diversificato, e anche per
questo Wright ci piace. Al grandioso primo posto di
Gravity, segue il bellissimo
Her di Spike Jonze e il
controverso Spring Breakers:
Addio a Antonio
Allocca, attore napoletano che ricordiamo con grande
affetto per la sua interpretazione del professore di italiano de
I ragazzi della terza C.
Allocca però ha costruito anche
un’importante carriera cinematografica come caratterista accanto ai
più grandi nomi del cinema e del teatro del nostro Paese. Tra
questi ci sono Eduardo De Filippo, Steno, Luciano Salce,
Ugo Tognazzi, Nino Taranto, Macario.
Schietto e preparato, Allocca ha
dichiarato più volte di preferire il teatro al cinema, anche se per
sua stessa ammissione diceva sempre che era il cinema a fargli
guadagnare da vivere.
Nato a Portici, Napoli,
Antonio Allocca ricordava con particolare affetto
l’esperienza con I ragazzi della terza C, serie che gli
diede una grandissima notorietà.
Ci ha lasciati all’età
di 89 anni l’attore Joseph Ruskin.
Ruskin, che era a Santa Monica, si è
spento per cause naturali. La sua carriera si è divisa tra piccolo
e grande schermo e conta circa 124 credits in show televisivi,
oltre alla partecipazione a importanti pellicole cinematografiche
come Mission: Impossible, Star Trek, e
altri 25 film tra cui i più noti I Magnifici Sette,
L’Onore dei Prizzi e
Smokin’ Aces.
La sua ultima performance è stata
sulle tavole del palcoscenico con la Anteus Theatre Company per The
Crucible.
Joseph Ruskin
nacque a Haverhill, nel Massachusetts. Studiò alla Carnegie Mellon
University e cominciò la sua carriera di attore professionista alle
Pittsburgh Playhouse e al Rochester Arena Stage, prima di trovare
successo in televisione.
Fu il primo vice presidente
nazionale del SAG per otto anni e il primo vice presidente
regionale dell’occidente dell’Actors Equity Association.
Il film The
Raid Redemption di Gareth Evans,
incentrato sull’assalto di un gruppo di poliziotti al
condominio-fortezza di un signore della droga, è rimasto inedito in
Italia
nonostante il successo avuto al Torino Film Festival del 2011
ed i riconoscimenti ottenuti in tutto il mondo.
Adesso vi mostriamo il trailer del
sequel, The Raid 2 Berandal:
Il film sarà ambientato appena due
ore dopo la fine del primo capitolo e ampierà l’ambientazione della
storia, che in The Raid era crcoscritta ad un palazzo
inespugnabile.
Nel cast del film Julie
Estelle, Alex Abbad, Yayan Ruhian, Mathias Muchus, Tio Pakusadewo,
Marsha Timothy, Cecep Arif Rahman, Matsuda Ryuhei, Endo
Kenichi e Kitamura Kazuki.
I fan di Kevin Smith
saranno contenti di sapere che il regista ha cambiato i suoi piani
di ritirarsi dopo aver realizzato Clerks
III. Inoltre Smith ha anche detto di voler chiudere
il suo “Askewniverse” con un altro film in cui
seguiremo le avventure dell’iconica coppia Dante Hicks and Randal
Graves, e così Smith ha cominciato questo 2014 seguendo un vero e
proprio mantra creativo al quale si aggiungerà un progetto
completamente nuovo dal titolo Helena Handbag.
Prima di questo nuovo progetto però,
Kevin Smith si dedicherà a completare
Tusk, suo ultimo film, e a riportare
sullo schermo i commessi più sgangherati del cinema per il loro
terzo episodio.
A farvi compagnia
questo mercoledì primo gennaio al cinema ci sarà il regista e
sceneggiatore David O. Russell che riunisce un cast
d’eccezione composto da Bradley Cooper, Christian Bale, Jennifer
Lawrence, Robert De Niro, Amy Adams, Jeremy Renner per portare
sul grande schermo la storia di Irving Rosenfeld, noto impostore
americano che, con l’aiuto della compagna, si troverà a collaborare
con l’FBI,
intrecciando rapporti con mafiosi, faccendieri e malavitosi:
American Hustle – L’apparenza inganna
(American Hustle,qui la recensione). Un’altra biografia a stelle
e strisce è The Butler – Un maggiordomo alla casa
bianca (The Butler,qui la recensione) raccontata da Lee
Daniels, regista non indifferente alle vicende umane
(Precious, The Paperboy), incentrata
sulla vita di Eugene Allen, maggiordomo alla Casa Bianca per 34
anni, dal 1958 al 1986, testimonianza di una bella fetta della
storia degli Stati Uniti attraverso le storie dei 7 presidenti che
ha servito. A servizio del regista, invece, cast pluripremiato e
numeroso: Forest Whitaker, John Cusack, James
Marsden,Jane Fonda, Robin Williams, Lenny
Kravitz, Jesse Williams, Liev Schreiber, Minka
Kelly, Terrence Howard, Cuba Gooding Jr.,
Vanessa Redgrave, Mariah Carey, Melissa Leo,
Oprah Winfrey e David Oyelowo.
Fantascienza animata nipponica in
Capitan Harlock 3D (Space Pirate Capitan
Harlock,qui la recensione) che a bordo della sua
astronave Arcadia in una battaglia intergalattica dovrà vincere la
Coalizione Gaia e salvare il genere umano. Regia di Shinji
Aramaki.
In Belgio, invece, un simpatico
gattino randagio sarà adottato da un anziano appassionato di magia
ed entrerà a far parte della fantasiosa famiglia composta da
giocattoli animati che faranno fronte unito contro la messa in
vendita della loro dimora. Il castello magico
(The House of Magic,qui la recensione) è un film d’animazione
diretto da Jeremy Degruson e Ben Stassen.
Per concludere, il regista di
Benvenuti al Nord e Benvenuti al
Sud, Luca Miniero, torna alla commedia con
Un boss in salotto (qui la recensione), accompagnato da Rocco
Papaleo, Paola Cortellesi, Luca Argentero,
Angela Finocchiaro, Marco Marzocca, Ale e
Franz interpreti della vicenda di Cristina che vive la sua
perfetta tranquillità in un piccolo paesino. Tranquillità che
presto verrà sconvolta dall’arrivo del fratello Ciro, finito agli
arresti domiciliari per un affare di camorra.
Ecco la prima foto del film prodotto
dalla Walt Disney Pictures e basato sul romanzo
classico per bambini di Judith Viorst,
Alexander and the Terrible Horrible No Good Very Bad
Day. Alexander
and the Terrible Horrible No Good Very Bad Day è
scritto e diretto da ROb Lieber e uscirà negli Stati Uniti il
prossimo 10 ottobre 2014. Nel film saranno protagonisti
Steve Carell, Jennifer Garner, Dylan Minnette, Kerris
Dorsey, Ed Oxenbould, Megan Mullally, Jennifer Coolidge e
Bella Thorne.
Il film segue le avventure di
Alexander, un bambino di 11 anni, durante la più orribile e brutta
giornata della sua giovane vita. La giornata infatti comincia con
una gomma attaccata ai capelli, seguita poi da una calamità dopo
l’altra. Ma quando racconta alla sua famiglia delle disavventure
della sua orribile giornata trova poca comprensione, e comincia a
pensare che forse le disavventure capitino solo a lui. Ma presto
scoprirà che non è solo e che anche sua madre, suo padre e i suoi
fratelli stanno trascorrendo una giornata terribile, orribile, non
buona, davvero brutta.
Esce oggi 1 Gennaio 2014, l’atteso
film d’animazione Capitan Harlock
3D, ed ecco tre clip in italiano del film basato
sull’opera originale “Capitan Harlock, pirata dello
spazio” scritta da Leiji Matsumoto,
leggendario autore di fumetti sci-fi.
Capitan Harlock 3D, il
film in computer grafica realizzato da un gruppo di animatori ed
esperti di computer grafica giapponesi, è certamente un film
destinato a fare epoca. James Cameron, regista di Avatar, lo ha
definito: “Mitico, epico e visivamente senza precedenti”. Questo
film avventuroso, pieno di ritmo e di azione, è basato sull’opera
originale “Capitan Harlock, pirata dello spazio” scritta da Leiji
Matsumoto, leggendario autore di fumetti sci-fi. Matsumoto è noto
per storie come “Galaxy Express 999”, che raccontano del celebre
pirata dello spazio che si ribella contro le forze governative, e
si batte insieme al suo equipaggio a bordo dell’invincibile
astronave Arcadia, per difendere l’umanità.Nel 1977 la storia era
diventata una serie a fumetti nelle pagine di Play Comic, mentre
l’anno successivo si era trasformata in una serie di cartoni per la
televisione, che aveva subito riscosso un enorme successo
internazionale. Tanto che, per esempio, oggi in Francia la
generazione dei trentenni/quarantenni, viene chiamata ‘generazione
Albator’, dal nome che Harlock aveva assunto nella seguitissima
edizione francese. Avendo un ruolo sia in “Galaxy Express 999” che
in “Capitan Harlock, pirata dello spazio” (di cui è il
protagonista), Capitan Harlock è un personaggio importante del
mondo creato da Matsumoto. Tuttavia questo film non si limita a
riportare sullo schermo Harlock. Proprio come Batman (1989) è
rinato nei panni di The Dark Knight (2008) e Superman (1978) in
quelli di Man of Steel (2013), anche in
questo caso si tratta di una riproposizione a partire dal materiale
originale decisamente più innovativa e spettacolare che in passato,
pur essendo stata mantenuta fedele allo spirito del lavoro di
Matsumoto. Il cambiamento più evidente riguarda Harlock come
‘anti-eroe ribelle’, visto in questo film attraverso lo sguardo di
Logan, una spia che si infiltra sull’Arcadia fingendosi membro
dell’equipaggio. Ricercato in tutta la galassia per i suoi crimini,
Harlock è un comandante straordinariamente abile in battaglia e un
leader ammirato che non abbandonerebbe mai i suoi uomini. Questa
rivisitazione approfondisce in modo interessante l’intima natura di
Harlock, oscura ma allo stesso tempo affascinante. Si tratta di un
personaggio che incarna la distruzione e il saccheggio, o
rappresenta invece l’ultima speranza di sopravvivenza per la Terra?
Nel tentativo di scoprire la verità sul capitano, Logan si imbatte
in un incredibile segreto del passato di Harlock. Guidata dal
creatore del fumetto Leiji Matsumoto e dal regista di Appleseed,
Shinji Aramaki, la troupe comprende alcuni tra i più apprezzati
professionisti dell’industria cinematografica giapponese. La
sceneggiatura è stata scritta da Harutoshi Fukui, i cui romanzi
sono stati spesso adattati per il grande schermo – come nel caso di
Aimless Aegis – e da Kiyoto Takeuchi, che aveva già collaborato in
passato con il regista Aramaki per la sceneggiatura di Appleseed
Ex
Machina. Per questa rivisitazione di Harlock, la storia
originale è stata arricchita da un tema portante più attuale, ed è
stato creato un universo completamente nuovo. L’ideatore delle
parti meccaniche, Atsushi Takeuchi della Production IG, è noto per
la sua collaborazione al film Star
Wars: The Clone Wars, mentre il creatore e disegnatore dei
personaggi, Yutaka Minowa, è celebre per Ninja Scroll.Avendo
lavorato anche in passato a progetti di Matsumoto, Minowa è stato
in grado di mantenere integre anche per questo nuovo adattamento le
atmosfere del mondo creato dal grande maestro. Infine, fanno parte
del progetto i team della Toei Animation e della Marza Animation
Planet, che hanno messo insieme ii migliori esperti di computer
grafica giapponesi, sotto la supervisione di Takeuchi Kengo. Dalle
scene delle battaglie nello spazio remoto, agli scontri diretti a
bordo delle astronavi prive di forza di gravità, il ritmo e la
qualità delle sequenze, visivamente stupefacenti, sono
assolutamente mozzafiato.
La Sony Pictures ha diffuso ieri notte
una clip dalla notte di Capodanno dell’atteso
film The Amazing Spider-man2, che vede
protagonista Andrew
Garfieldnei panni di Peter Parker. A presentare
la clip il leggendario Stan Lee:
E’ bello essere Spider-Man (Andrew Garfield). Per Peter
Parker, non c’è niente di più emozionante che oscillare tra i
grattacieli, sapere di essere un eroe, e passare del tempo
con Gwen (Emma Stone). Ma
essere Spider-Man però ha un prezzo: solo Spider-Man può
proteggere il suo concittadini newyorchesi dai malvagi che
minacciano la città. Con la comparsa di Electro (Jamie
Foxx), Peter deve affrontare un nemico molto più potente di lui. E
con il ritorno del suo vecchio amico Harry Osborn (Dane
DeHaan), Peter si rende conto che tutti i suoi avversarsi hanno una
cosa in comune: la OsCorp.
Buon anno cinefilo a tutti! Come
notizia inaugurale di questo 2014 appena cominciato vi mostriamo la
prima foto ufficiale di Guardiani della Galassia, diffusa
dalla Disney in rete. Eccola di seguito:
Come potete ammirare dall’immagine, i personaggi sembrano
davvero interessanti, soprattutto il gruppo appare credibile e ben
equilibrato. Questi look, a parer nostro, così convincenti,
sembrano far ben sperare per uno dei film Marvel che desta più curiosità trai
fan dei fumetti e i semplici amanti dei cinecomics.
Il film è attualmente in pre
produzione nel Regno Unito e dovrebbe arrivare al cinema il primo
agosto 2014. I Guardiani della
Galassia (Guardians of the Galaxy) sono un gruppo di
personaggi dei fumetti Marvel Comics, creato da Arnold Drake (testi) e
Gene Colan (disegni). La prima apparizione avviene in Marvel Super-Heroes (seconda serie)
n. 18 (gennaio 1969).
Primo dell’anno all’insegna del
classico dell’animazione per la prima serata.
Infatti, è La Carica dei 101, il
film che vi segnaliamo per l’01 Gennaio 2014, in programmazione su
Rai 1 alle 21:00.
La carica dei
101 (One Hundred and One
Dalmatians) è un film d’animazione Disney, tratto dal
romanzo di Dodie Smith I cento e una dalmata. È considerato il 17º
classico Disney secondo il canone ufficiale.
Curiosità e differenze dal libro
originale:
Nell’edizione italiana del film,
Roger è ribattezzato Rudy (nome rimasto invariato nella traduzione
italiana del libro). Nel libro, inoltre, Roger di cognome fa
“Dearly”, mentre nel film è stato cambiato in “Radcliff”.
Nel libro, è molto più evidente
come i cani siano in realtà i padroni degli uomini.
Il personaggio di Peggy che appare
nel film è la fusione fra due diverse femmine di dalmata che
appaiono nel libro: una è Missis (vera madre dei quindici cuccioli
e compagna di Pongo), mentre la seconda è una cagnetta di nome
Perdita che viene adottata da Anita e Roger per allattare i
quindici cuccioli di Pongo. Dopo la partenza di Pongo e Missis alla
ricerca dei cuccioli, Perdita resta ad accudire gli umani. Questa
scena è assente nel film, infatti Pongo e Peggy scappano di casa
per andare in cerca dei cuccioli senza che Rudy e Anita se ne
accorgano.
Nel libro, Crudelia De Mon è di carnagione più scura ed è
sposata. Suo marito, infatti, è un pellicciaio dal carattere molto
più fragile del suo. Infatti, è lui il responsabile del rapimento
dei cuccioli.
Dopo Vin Diesel,
anche Dwayne Johnson annuncia al mondo
intero, tramite il suo profilo Twitter di aver avuto un incontro
per discutere di un prossimo film o progetto segreto con la DC
Comics. L’attore quindi è stato contattato presumibilmente per
interpretare un personaggio dell’universo DC.
Questa non è la prima volta che
l’attore è collegato ad un progetto della DC. Infatti, il suo nome
era stato precedentemente legato al ruolo di Black Adam in un film
pori naufragato.
Al momento non si sa se questo è un
personaggio di un nuovo prossimo progetto. L’unico progetto fino ad
oggi annunciato è quello di Zack Snyder,
Batman vs Superman le cui riprese
inizieranno a Gennaio 2014. Quindi non è da escludere che quel
progetto potrebbe essere proprio il sequel di Man of Steel, e magari il
ruolo potrebbe essere quello di Doomsday? Non resta
che aspettare ulteriori notizie.
Batman vs Superman vedrà il
ritorno
di Henry Cavill come Superman,
insieme a Ben Affleck nel
ruolo di Batman. Nel cast anche Amy Adams,
Diane Lane, Gal
Gadot e Laurence Fishburne. Batman vs Superman uscirà
nei cinema il 17
luglio 2015.
Cujo è un film del
1983 diretto da Lewis Teague e con protagonisti
nel cast Dee Wallace, Daniel Pintauro, Daniel Hugh
Kelly e Ed Lauter.
Cujo, la trama
Nella ridente località di Castle
Rock nel Maine, (dove Stephen King ha ambientato tanti dei suoi
romanzi) un sanbernardo, proverbiale simbolo di mansuetudine
canina, contrae la rabbia e si trasforma in una scatenata
macchina di terrore e morte.
Dopo aver lasciato dietro di sé una
lunga scia di sangue, se la prenderà con una giovane donna e il suo
piccolo figlio che, chiusi in macchina, in un luogo isolato,
diverranno vittime di un autentico assedio da parte della bestia
scatenata, fino all’epilogo, in cui la madre prenderà coraggio,
affrontandola direttamente.
L’analisi del film
Tra gli adattamenti dei romanzi di
Stephen King, Cujo è
uno dei meno riusciti, finito presto nel dimenticatoio, abbastanza
meritatamente. Un film in parte sfortunato, destinato a fare la
fine del vaso di coccio trai vasi di ferro, la sua uscita
‘incastrata’ tra quelle di La zona morta e Christine, anch’essi targati 1983 e
firmati rispettivamente da David Cronenberg e John
Carpenter. A dirigere le danze in questo caso è
Lewis Teague, del quale non si ricordano altre
opere degne di nota, a parte forse il film a episodi L’occhio del gatto, altro adattamento minore dai
racconti di King.
Dee Wallace è la
protagonista, nel ruolo della madre: all’epoca l’attrice era reduce
da E.T., anche in quel caso nel ruolo di una
madre, alle prese con un più innocuo alieno; assieme a lei nel cast
il marito Christopher Stone; più noti
Daniel Hugh Kelly (in seguito protagonista della
serie tv Hardcastle and McCormick, nel ruolo di
quest’ultimo) e soprattutto Ed Lauter, storico
caratterista hollywoodiano con innumerevoli apparizioni al suo
attivo: quella in The Artist è stata una delle ultime, prima
della scomparsa.
Al di là delle prove, di certo non
strabilianti, offerte dagli attori, il film trova il suo limite
principale nell’obbiettiva difficoltà dell’adattamento
dell’originale: il libro di King era un meccanismo perfetto,
giocato sulla costruzione della concatenazione di eventi che
avrebbe portato una donna e suo figlio nell’improbabile situazione
di trovarsi asserragliati in un auto sotto attacco da parte di un
sanbernardo rabbioso; nel passaggio sul grande schermo, gran parte
dell’efficacia della storia si perde, a causa dei necessari
rimaneggiamenti, tagli, sunti… il tutto finisce per essere una
catena di uccisioni da parte del cane, che diviene una sorta di
nemesi, nello stile di prodotti come Venerdì
13 e simili.
Se poi ai già pesanti interventi
sul materiale di partenza, si aggiunge il totale stravolgimento del
finale, reso molto più rassicurante rispetto all’autentico pugno
nello stomaco dell’originale, la mediocrità dell’esito appare
scontata. Nonostante tutto il film ha goduto di un successo
breve ma intenso al botteghino, con incassi che arrivarono quasi a
triplicare il budget di partenza.
Christine – La macchina
infernale è il film del 1982 diretto da John
Carpenter con Keith Gordon, John Stockwell,
Alexandra Paul, Robert Prosky, Harry Dean Stanton, Kelly
Preston.
La trama di Christine – La macchina
infernale
Nella classica cittadina della
provincia americana, il giovane Arnie fugge dai bulli e dalle
tensioni tipiche dell’adolescenza dedicandosi anima e corpo a
rimettere in sesto un’auto d’epoca: l’innocente hobby si
trasformerà ben presto in un’ossessione, assumendo poi contorni da
incubo quando l’auto, animata da vita propria, comincerà ad
eliminare tutti coloro che hanno infastidito il protagonista,
prendendosela anche con la fidanzata di quest’ultimo, vista come
una pericolosa rivale…
Anno d’oro, il 1983, per i cinefili
appassionati di Stephen King: a breve distanza l’uno
dall’altro escono Cujo,
La zona morta e
Christine, confermando lo
status dello scrittore del Maine quale
blockbuster non solo per l’editoria, ma anche per il grande
schermo; portare al cinema i suoi lavori è diventata una
sorta di ‘sfida registica’ per la quale c’è la fila; così, dopo
Brian De Palma con Carrie, il controverso adattamento di
Shining firmato da Stenlay
Kubrick e David Cronenberg con la sua
traduzione de La Zona Morta, è la volta di John
Carpenter, che qui si occupa anche delle musiche,
come al solito.
L’esito, non straordinario, è
comunque convincente: rispettoso, pur se con le tipiche ‘libertà
narrative’, del romanzo originale, Carpenter imbastisce un film con
una sana dose di pathos e un buon ritmo. Cast pieno di giovani
semiesordienti, trai quali però la sola Alexandra
Paul (nel film la fidanzata del protagonista) avrà in
seguito una certa notorietà, diventando uno dei volti fissi della
serie “Baywatch”; il protagonista Keith Gordon
(già visto nel Lo squalo II e
All That Jazz), si è poi fatto apprezzare
come regista sia al cinema (The singing
detective) che in tv (soprattutto in Dexter), mentre il suo migliore amico, John
Stockwell, si è alternato tra regia e recitazione, anche
se senza particolari ‘acuti’. Assieme a loro, va almeno
ricordata la presenza di Harry Dean Stanton e di
Kelly Preston, in seguito ‘signora Travolta’.
La protagonista del film è pero
come nel libro, la vettura e in effetti gli episodi più
coinvolgenti del film, sono quelli in cui l’auto procede ai propri
atti vendicativi, nonché le sequenze in cui si ‘autoripara’, frutto
di effetti speciali oggi del tutto superati, ma efficacissimi
all’epoca. Pur se privo di elementi indimenticabili, a partire
delle interpretazioni, spesso e volentieri abbastanza, impacciata,
Christine – La macchina infernale finisce per
essere comunque un film discreto, caratterizzato da un
riuscito equilibrio di tutte le componenti; un adattamento
non memorabile, ma capace di rendere bene le atmosfere
in chiaroscuro degli ambienti scolastici ed adolescenziali. Accolto
con discreto favore da critica e pubblico, non è comunque riuscito
a sfondare al botteghino come altre trasposizioni dei libri di
King.
Brivido è il film del 1986 diretto da
Stephen King con protagonisti Emilio Estevez,
Pat Hingle, Yeardley Smith.
La trama di Brivido
Quando la Terra si trova nella scia
di una cometa, si verifica una ribellione di massa da parte
di qualsiasi meccanismo creato dall’uomo, dagli elettrodomestici da
cucina agli aerei (con la notabile eccezione delle auto);
seguiamo così le vicende di un variegato gruppo di personaggi, che
dopo essersi rifugiati in una stazione di servizio, partiranno alla
ricerca di una via di fuga.
Re Mida dei cui successi letterari si da al cinema
E’ il 1986, e
Stephen King è all’apice della notorietà, un Re
Mida i cui successi letterari si replicano puntualmente quando
portati sul grande schermo; tuttavia anche i più grandi prima
o poi prendono una cantonata, e per King questo momento arriva
quando ha la malaugurata idea di accettare la proposta di mettersi
egli stesso dietro la macchina da presa, per adattare, ampliandolo,
il racconto Trucks (in italiano Camion, inserito nella raccolta
A volte ritornano).
Il film partirebbe anche bene: la
parte iniziale ci mostra di volta in volta vari episodi della
rivolta delle macchine contro gli umani, non senza trovate ironiche
anche divertenti (in apertura c’è un cameo dello stesso King, nel
ruolo del cliente di uno sportello bancomat che viene riempito di
insulti dalla macchina) ; tuttavia, quando si passa ai personaggi
in carne ed ossa, King mostra di non saper bene dove portare il
film, che diventa una scialba variazione sul tema del gruppo di
persone che cercano di sopravvivere alla minaccia incombente. La
storia mostra poi una serie di incongruenze, a partire dal dubbio
irrisolto: “perché i camion si e le auto no?”, mentre una
postilla finale ribalta completamente le premesse del film,
aggiungendo confusione più che spiegare.
Scarso il contributo offerto dal
cast: Emilio Estevez, dopo i discreti corali
Breakfast Club e I fuochi
di Sant’Elmo, si trova a dover reggere quasi da solo
un’opera mediocre, non avendone il carisma; il ruolo del tipico
cattivo ‘kinghiano’ disposto a tutto pur di trarre benefici anche
dalle situazioni più disperate è affidato allo storico caratterista
Pat Hingle, la cui esperienza non basta però a
salvare il film; degna di nota la presenza di Yeardley
Smith, in seguito divenuta la voce originale di Lisa
Simpson.
Il disastro è completato da una
serie di incidenti che finisce per gettare una luce sinistra sul
progetto, culminata con quello occorso al direttore della
fotografia, l’italiano Armando Nannuzzi, che ci
rimise un occhio; da dimenticare anche l’aspetto commerciale, con
gli incassi rimasti ben al di sotto dei costi. Unica vera nota
positiva del film, l’eccellente colonna sonora firmata AC/DC.
Visto oggi
Brivido (inspiegabile traduzione
italiana, dell’originale Maximum
Overdrive), come all’epoca, strappa
risate più che a impaurire, un fantasma pronto ad animare le sue
notti insonni di
Stephen King, indicato solo ai fan dello
scrittore.
Anno: 1985
Regia: Dan O’Bannon Cast: Clu
Gulager, James Caren, Don Calfa, Thorn Mathews, Beverly Randolph,
Linnea Quigley
Trama: Il giovane
Freddy è al primo giorno di lavoro per una società che si occupa di
raccogliere e distribuire cadaveri a scopo di studio ed esperimenti
per università e ricerche scientifiche; qui, il responsabile del
magazzino gli racconta una strana storia, secondo cui la vicenda
raccontata nel film La notte dei morti viventi nasceva da una
storia vera, e che alcuni di quei cadaveri ambulanti sono stati
ibernati e immagazzinati lì… un incidente finirà per rimettere in
circolazione gli zombie, liberando inoltre un gas, che ricadendo a
terra assieme alla pioggia, ne farà risuscitare altri, nel vicino
cimitero. A farne le spese sarà un gruppo di punk, riunitisi lì per
un festino a base di musica e sesso.
Analisi: Nella
lunga e fertile storia dei film dedicati ai cadaveri
ambulanti, Il Ritorno dei Morti
Viventi si ritaglia uno spazio particolare: un
prodotto che omaggia il genere, senza troppe pretese, ma premendo
spesso e volentieri il pedale dell’ironia. La regia, per cui era
inizialmente previsto Tobe Hooper, passa poi ad un
navigato mestierante come Dan O’Bannon,
collaboratore di Carpenter ai tempi Dark Star, con una
partecipazione agli effetti speciali di Guerre Stellari e alla
sceneggiatura tra gli altri di Alien e
Atto di Forza.
Il cast è composto di attori di seconda fila,
che appartengono alla folta schiera dei caratteristi per cinema e
tv, tutti con svariate apparizioni all’attivo: tra questi,
Clu Gulager, Don Calfa, James Caren; a farsi
notare più di tutti è però Linna Quigley, reginetta dell’horror di
serie B a cavallo tra gli anni ’80 e ’90, qui tra l’altro
protagonista di un memorabile spogliarello tra le lapidi del
cimitero.
Il film, che conta su effetti
speciali e make up più che discreti, considerando il budget a
disposizione, introduce alcune novità che forse snaturano un po’ i
cardini del genere: i corpi ad esempio continuano a muoversi anche
dopo la decapitazione e, forse per la prima volta, i cadaveri
riescono ad esprimersi in un linguaggio comprensibile, oltre ad
essere affamati, più che di generica carne umana, di cervelli.
Menzione d’onore per una colonna
sonora di prim’ordine, infarcita di brani garage punk di band come
Cramps, Damned e 45 Grave e che può contare anche sulla presenza di
Rocky Erickson, fondatore degli psichedelici 13th
Floor Elevator.
Il Ritorno dei Morti
Viventi godè di un buon successo in patria,
ricevendo discreti apprezzamenti anche dalla critica, tanto da
generarne due sequel, che peraltro con l’originale hanno avuto ben
poco a che fare, destinati esclusivamente al mercato dell’home
video; in Italia passò invece quasi del tutto inosservato,
uscendo come riempitivo estivo, oltretutto vietato ai minori di 18
anni. Un gioellino da recuperare, anche se solo per i cultori
del genere.
Ancora una volta le ultime ore
dell’anno vengono spese a fare conti e classifiche, a selezionare
film, a scartare l’uno piuttosto che l’altro, a rinuciare
irrimediabilmente a sceglie in alcune occasione e preferire la
democrazia del pari merito. Anche quest’anno, inaspettatamente, la
classifica è stata difficile da stilare, perchè i bei film, diluiti
in 12 mesi, sembrano davvero pochi, ma concentrati in sole 10
posizioni, diventano decisamente troppi.
La classifiche, così come i voti,
non sono cose che amo molto, anche se si confermano operazioni
quasi ludico-ricreative, nonostante il “dolore” connaturato alla
scelta. Ecco di seguito la mia top 10 dell’anno appena trascorso,
che comprende solo titoli distribuiti qui in Italia.
10- Pari merito tra Questione di
Tempo e Before
Midnight. Il primo è una piacevolissima conferma
del talento di Richard Curtis, che si conferma un
vero e proprio cardiologo del grande schermo: ci guarda in faccia,
ci fa ridere, e poi piano piano ci entra nel cuore con i suoi
adorabili e strampalati personaggi, per rimanere lì per sempre.
Before Midnight merita di stare in
classifica anche solo perchè è la “conclusione” di una storia
sospesa che è cominciata 18 anni fa e che ci fa credere quanto il
vero sentimento d’amore sia non solo difficile da vivere, ma anche
da raccontare in maniera realistica e profonda: Jesse e Celine ci
sono riusciti, ancora una volta, e noi spettatori li
ringraziamo.
9- Philomena.
Quando Judi Dench riempie l’inquadratura,
l’equilibrio è perfetto; quando la sua Philomena sorride o versa
una piccola lacrima, con lei piange e ride ogni singolo spettatore.
Quando la regia precisa, la sceneggiatura brillante, la storia
potente concorrono a realizzare il film inaspettato, il cinema si
rivela.
8- Cloud
Atlas. I fratelli
Wachowski hanno creato un universo, una teoria, partendo
da un romanzo complicato e bellissimo, come una rivelazione. Allo
stesso modo il loro film si dischiude davanti agli occhi dello
spettatore, divenendo rivelazione e raccontando di una vita e di
tutte le altre vite che in essa si compiono e si ripropongono.
Tutto realizzato secondo i dettami della meraviglia visiva e
registica.
7- Stoker. Una
grande diva che si fronteggia con una piccola creatura fragile,
Kidman vs Wasikowska in un confronto
paradossalmente ad armi pari in cui la piccola Mia
dimostra una potenza e una violenza insospettate. Il dramma
psicologico travestito da film horror fa di questa incursione
americana di Chan-wook Park un film magnetico, che
emoziona e atterrisce allo stesso tempo, regalando momenti di pure
suspance e di puro gusto ritmico e registico, scandito dal silenzio
assordante dopo un colpo di fucile.
6- Lincoln. Un
trattato di politica dall’uomo più retto e nobile che la storia
americana ricordi, un capolavoro tecnico in cui la luce si fa
personaggio e racconta, un attore (Daniel
Day-Lewis) che sembra spingersi oltre l’umanamente
possibile, finalmente uno Spielberg ritornato
coraggioso alle prese con una storia che non si spaventa nel
mettere a nudo il lato meno nobile della leggenda e lo fa con un
tono dimesso, che diventa epico in una corsa contro il tempo che ha
segnato per sempre la storia dell’umanità.
5- Rush. Ogni
leggenda ha un’origine, e Ron Howard ci ha
raccontato quella di Lauda/Hunt come solo il grande narratore sa
fare. Grazie a due grandi interpreti, a una storia incredibilmente
vera, a una regia attenta ed equilibrata, a una fotografia
luccicante il regista ci ha trasportati indietro nel tempo e ha
realizzato un incontro tra il pubblico e il privato, tra la vicenda
nota e quella meno nota, riportando in vita una grande storia e
regalando alla settima arte un altro tassello importante.
4- Re della Terra
Selvaggia. Il gioiello inaspettato che si trova
nel fango, l’energia della giovinezza e della creatività, la forza
espressiva di un piccolo corpicino fragile alle prese con la
potenza devastante della natura, un ritratto realistico e allo
stesso tempo estremamente poetico di un mondo che sembra non avere
tempo e spazio, attraverso gli occhi innocenti e feroci di una
bambina di otto anni.
3- Noi Siamo
Infinito. Il film che non ti aspetti, la storia
giusta e perfettamente raccontata, un cast di giovani in cui
Logan Lerman e Ezra Miller
brillano come due fulgidi diamanti. Il profondo tatto nel
raccontare il trauma senza ipocrisia, l’indescrivibile poesia della
corsa sotto al tunnel, la voglia di ritornare adolescenti per
sentirsi, ancora una volta, infelici ma invincibili, ancora una
volta, infinito.
2- La vita di
Adele. Quando un film racconta l’urgenza, la
fame, la passione, la curiosità, la normalità allora, racconta la
vita. Adele è tutti noi che ci approcciamo con genuinità al nuovo,
che ci facciamo pervadere dall’emozione, che senza paura
affrontiamo la sofferenza, anche quella più nera, per poi scendere
a patti con la vita. Adele resta con noi, in noi, alla fine del
film, quando i lunghi minuti del racconto si sono esauriti, quando,
nonostante tutto, vorremmo sapere ancora altro di lei, e forse, di
noi.
1- Gravity.
L’universo ingoto, l’oscurità dello spazio profondo, la tristezza
di un animo spezzato, la solitudine. Lo straordinariamente grande
che coincide con l’incommensurabilmente piccolo in una ricerca
della salvezza che passa per una ricerca interiore in cui l’uomo
viene messo alla prova rispetto alle proprie paure.
Gravity ci mette di fronte ad un’opera
perfetta, in cui ogni momento, ogni battito, ogni respiro, ogni
silenzio è fondamentale, in cui lo spettatore si perde, si ritrova
e alla fine in cui annega.
Con grande fatica, da parte mia,
sono rimasti fuori da questa (riduttiva) lista film magnifici, film
che non ho avuto la possibilità di vedere, film che ho amato
profondamente ma che non hanno scalato la vetta. E’ difficile
decretare quale sia il film dell’anno, così come è difficile
scegliere un film preferito in assoluto, nonostante questo ci ho
provato e spero che il risultato non vi dispiaccia.
Da poco meno di una settimana in
programmazione nelle sale americane, l’esordio c’è stato lo scorso
25 dicembre, The Wolf of Wall
Street, ultima fatica dell’ormai consolidato
duo Marin Scorsese–Leonardo Di
Caprio, torna a mostrarsi in due nuovi video che non si
limitano a farci assaporare le atmosfere della pellicola, ma ne
approfondiscono le tematiche attraverso i commenti del regista e
del cast.
Nel primo video, che troverete dopo
il salto, viene sottolineata l’importanza dell’umorismo che la
pellicola trasuda ed è delineata la figura di Jordan Belfort che,
secondo Di Caprio, altro non è che la sincera
espressione di una Wall Street paragonabile al Far
West.
Nel secondo video, invece, il cast
e Scorsese si concentrano sul ruolo
di Leonardo Di Caprio e sul personaggio da
lui interpretato:
Questa la trama del film: Jordan
Belfort, uno dei broker di maggior successo nella storia di Wall
Street, viene condannato a 20 mesi di carcere dopo aver rifiutato
di collaborare alle indagini su di un massiccio caso di frode atto
a svelare la diffusa corruzione vigente negli anni ’90 a Wall
Street e nel mondo bancario americano. Il film è l’adattamento
cinematografico dell’omonimo libro autobiografico di Jordan
Belfort. La pellicola segna la quinta collaborazione tra Martin Scorsese e
Leonardo DiCaprio.
Già giunto nei cinema americani lo
scorso 20 dicembre, Saving Mr.
Banks, film prodotto
dalla Disney, diretto da John
Lee Hancock ed interpretato da
Tom Hanksed Emma
Thompson, arriverà nelle sale cinematografiche del nostro
paese non prima del 20 febbraio 2014.
A rendere meno dura l’attesa per
coloro i quali amarono il sempreverde
classico Mary Poppins ci ha
pensato la rivista Variety che, in
esclusiva, ha pubblicato, attraverso il proprio canale
youtube, un video che ne svela il dietro le quinte.
Come molti sapranno,
Saving Mr Banks porterà sul grande
schermo la storica “guerra” tra il patron Walt
Disney (Tom Hanks) e la
scrittrice Pamela Lyndon
Travers (Emma Thompson) che si
protrasse nel corso della realizzazione di quella che, vincitrice
di 5 premi Oscar, fu la pellicola di maggior successo del
colosso americano: MaryPoppins.
Qui di seguito vi proponiamo il
filmato in questione:
Saving Mr.
Banks con protagonista
Tom Hanksnei panni di Walt
Disney, diretto da John Lee Hancock (The Blind
Side, Alamo-Gli Ultimi eroi) e scritto da Kelly
Marcel e Sue Smith.
Il film narra la storia dei
problemi affrontati da Walt Disney – per ben 14 anni – per portare
sullo schermo il romanzo di Pamela L. Travers,
Mary Poppins, e della difficoltà nel convincere l’autrice a cederne
i diritti. Saving Mr.
Banks segue la realizzazione di questo classico, in
fase di sviluppo, lavorazione e uscita. Mary Poppins, coi suoi 5
Oscar e lo stratosferico successo di pubblico, sarebbe poi
diventato uno dei fiori all’occhiello della Disney. Nonostante
questo, la bisbetica Travers odiò la pellicola, incluse le
straordinarie sequenze animate. Del cast fanno parte, oltre a
Tom Hanks,
Emma Thompso,
Colin Farrell, Bradley Whitford, Jason Schwartzman
e Paul
Giamatti. La release statunitense è fissata per il 20
dicembre 2013. Inoltre, qualora non l’abbiate fatto, vi consigliamo
di dare uno sguardo al trailer italiano
di Saving MrBanks.
Barry Lyndon è un
film del 1975 del regista culto Stanley
Kubrick con nel cast protagonisti Ryan
O’Neall, Gay Hamilton, Marisa Berenson.
Barry Lyndon la
trama
Irlanda, metà
‘700. Il giovane ed ingenuo Redmond Barry (Ryan
O’Neall) è da sempre innamorato della cugina, Mrs. Nora
Brady (Gay Hamilton), la quale invece cerca da
tempo un buon marito in grado di garantire a lei e alla sua
famiglia un futuro agiato e sicuro. L’occasione propizia
sembra giunta con l’arrivo di un borioso capitano inglese, il
quale inizia subito a corteggiarla con la promessa di un’ottima
rendita.
Redmond non accetta il decorrere
degli eventi e offende il rivale in amore tanto da rendere
necessario un duello. Credendo di aver ucciso il capitano, a
Redmond è consigliata la fuga per evitare la forca; gli eventi si
accavallano ininterrottamente, un sali e scendi della sorte che lo
farà arruolare nell’esercito, partecipare alla guerra dei sette
anni, prima con la divisa inglese quindi con quella prussiana. Sarà
una spia agli ordini del Kaiser quindi il braccio destro di un
furbo baro d’alto borgo che gli insegnerà tutto dell’alta
società.
Riuscirà a sposare una nobildonna,
Lady Lyndon (Marisa Berenson), e avvicinarsi al
suo sogno di una vita: diventare un lord e avere un titolo
nobiliare. Ma per Barry, come detto, la vita è un continuo
alternarsi di fortune e sventure e non tutto, alla fine,
quadrerà.
Barry Lyndon, il film
in costume di Stanley Kubrick
Analisi: Barry
Lyndon è l’unico film in costume prodotto e diretto da
Stanley Kubrick e a differenza che in
Spartacus, qui il regista ha avuto, come
suo solito, completa libertà d’azione. Girato nell’ormai lontano
1975, Barry Lyndon rappresenta ancora oggi
una delle opere cinematografiche più mirabili e straordinarie a
livello di rappresentazione scenografica di un periodo storico
lontano. Una testimonianza visiva del XVIII secolo senza pari per
fedeltà e precisione di particolari, spesso utilizzata da storici e
studiosi del periodo in questione.
Dopo la solita
lunga ed estenuante ricerca bibliografica durata anni, Kubrick
trovò finalmente nel romanzo Le memorie di Barry
Lyndon di William Makepeace Tacheray
il soggetto ideale per realizzare quel film ambientato nel ‘700 che
da una vita bramava. Un film lungo e didascalico, che spesso assume
una lentezza voluta e non facilmente comprensibile ma che
rispecchia l’intento del regista di voler mantenere un ritmo
sommesso e adatto ad una fotografia di straordinaria staticità,
immagini e sequenze che assumono l’aspetto di opere d’arte.
Gli Oscar alla scenografia e alla
fotografia conferiti al film l’anno successivo, sono il
meritatissimo premio ad un lavoro certosino maniacale e di una
competenza inaudita a cui tutti, sarti, fotografi e tecnici,
dovettero sottostare per soddisfare l’esigenza di perfezione del
maestro. Costumi disegnati ricopiando i modelli direttamente dai
quadri d’epoca, esterni selezionati in base all’osservazione dei
capolavori dei grandi paesaggisti inglesi ed una fotografia
impreziosita dall’utilizzo esclusivo di luci naturali…anche in
notturna, dove ci si avvaleva solo di candele e candelabri vari e
ben disposti. Per poter riprendere con una luce così bassa e tenue,
la ditta Zeiss mise a disposizione degli obbiettivi particolari che
aveva appena progettato per la NASA.
Barry Lyndon recensione del film di
Stanley Kubrick
Al
di là dei meriti tecnici, Barry Lyndon è un
film che propone varie tematiche, alcune anche molto attuali.
Quella di Redmond è una storia asimmetrica racchiusa in una lunga
parabola che gli farà conoscere grandi fortune in mezzo ad un
inizio ed una fine tragica. L’arrivismo sociale del protagonista e
dell’anziana madre sono debolezze comuni e molto diffuse anche
nella società moderna; nel film l’inesorabile quanto rapida scalata
sociale del giovane ed innocente ragazzo di campagna cammina a
braccetto con il suo imbruttimento morale, con la sua degenerazione
spirituale.
Kubrick rimase
convinto sempre della scelta di O’Neal nel ruolo del protagonista
certo delle sue qualità, poco espresse nei suoi film precedenti
(Love Story per citarne uno); noi troviamo
l’interpretazione di Ryan alquanto piatta e monocorde, non
particolarmente espressiva. Nonostante questo e nonostante i suoi
difetti e le sue mancanze, lo spettatore, in genere, si affeziona
al personaggio di Redmond forse perché lo trova tanto umano, sia
nel bene che nel male.
Barry
Lyndon, film che non trovò un immediato riscontro di
critica e pubblico, è un film non facile, un film da osservare
oltre che guardare ed ascoltare, ammirare prima che interpretare, e
forse solo dopo essere entrati nel mondo tanto perfettamente
ricreato dal maestro, si potrà instaurare quel rapporto di intimità
con i personaggi che vi farà apprezzare il tutto nella sua
magnifica completezza.
I sette fratelli
Cervi è il film del 1968 di Gianni
Puccini con protagonisti nel cast Gian
Maria Volonté, Don Backy, Riccardo Cucciolla, Renzo Montagnani,
Carla Gravina, Serge Reggiani, Lisa Gastoni.
La trama di I sette fratelli Cervi
In I sette fratelli Cervi
Campegine, Reggio Emilia, 1943. Aldo, Agostino, Gelindo, Antenore,
Ettore, Ferdinando e Ovidio sono i sette figli di Alcide e
Genoveffa Cervi, una fiera ed unitissima famiglia contadina che da
sempre affronta con dignità e orgoglio la dura vita da fittavoli.
Fermamente cattolici, i sette ragazzi sono altresì da sempre
avversi ai soprusi, alla guerra…al fascismo. Quando Aldo, il più
carismatico ed istruito tra loro, allaccia un collegamento con il
movimento partigiano attraverso la bella attrice Lucia Sarzi, i
sette fratelli Cervi iniziano la “loro” battaglia contro tedeschi e
fascisti. Costretti, ormai da mesi, alla macchia sui monti,
torneranno per un ultima volta presso il casolare paterno dove
cadranno in un’imboscata improvvisa. Condotti nelle carceri di
Reggio Emilia non avranno il tempo di domandarsi quale futuro
attendersi che per loro già si è deciso il più terribile degli
epiloghi.
I sette fratelli
Cervi è un film di Gianni Puccini del
1968 basato sulla celebre quanto purtroppo vera, verissima storia
di sette fratelli partigiani fucilati, uno accanto all’altro, in un
freddo mattino del 28 dicembre del 1943.
Se per stendere il soggetto
Gianni Puccini si è avvalso della collaborazione
di Bruno Baratti, la sceneggiatura è stata
impreziosita dalla penna “magica” di Cesare
Zavattini, vecchio ed inseparabile braccio destro del De
Sica “neorealista” del decennio precedente. I sette
fratelli Cervi è un film che vuole, primariamente,
raccontare e rendere omaggio a questi giovani martiri nella lotta
per la libertà entrati da subito nell’immaginario collettivo come
simbolo delle vittime della barbarie nazi-fascista.
Considerato anche l’anno “caldo”
nel quale il film venne girato, possiamo arguire che i partiti di
sinistra, soprattutto quella più anti-governativa, vollero
utilizzare il film come strumento di propaganda politica e di
lotta, una testimonianza visiva ed efficacissima per risvegliare
antichi e sopiti sentimenti anti-fascisti.
I sette fratelli
Cervi di Puccini può in parte rispondere a questa finalità
ma in realtà esprime, con grande onestà intellettuale, quanto le
gesta e le imprese di questi sette ragazzi fossero scollegate da
qualsiasi logica di partito o da direttive superiori con cui anzi
si sono sempre scontrati. Giovani, audaci, coraggiosi, onesti e
antifascisti sì, ma anche credenti e mai veramente parte di un
movimento politico particolare. Il film risalta in modo
straordinario l’incredibile orgoglio di tutta la famiglia Cervi, un
orgoglio ed una dignità trasmessa ai ragazzi da due straordinari
genitori che per primi insegnarono loro a non piegarsi mai alle
prepotenze e alle ingiustizie della vita.
Un cast di attori straordinari in
cui risalta il solito ed immenso Gian Maria
Volontè (Aldo) intenso e vibrante come il personaggio
richiedeva; quindi citiamo Riccardo Cucciolla
(Gelindo) il fratello più saggio ed anziano, la bella Lisa
Gastoni (Lucia Sarzi) che interpreta con grande sentimento
la convinta pasionaria attratta dall’audace e spontanea convinzione
di Aldo, e non ultima Elsa Albani (mamma Cervi)
semplicemente eccellente nella parte forse più difficile del
film.
I sette fratelli
Cervi non è il solito film di retorica anti-fascista e
partigiana, non è un mero strumento di propaganda politica, ma è un
film che con profondità ed onestà racconta una delle pagine più
nere e vergognose della guerra civile combattuta nel nostro paese a
partire dal settembre del 1943. Un film profondo ma anche
essenziale, binomio che troviamo sintetizzato soprattutto
nell’ultima drammatica sequenza, quella girata nel cortile del
poligono di tiro di Reggio Emilia, il luogo della fucilazione. Una
scena scarna e quasi monocorde, priva di musiche melense, primi
piani forzati o altri artifici finalizzati a sollecitare
l’emotività dello spettatore; una scena semplice e dignitosa così
come fu piena di dignità la morte di questi sette fratelli.
Vi abbiamo raccontato in poche
battute quali sono i film che il grande pubblico aspetta per questo
vicinissimo 2014. In questa sede vogliamo invece raccontarvi di
qualche titolo che, magari meno promosso, potrebbe rendere migliore
il vostro rapporto con il cinema nei 12 mesi che verranno.
Partiamo immediatamente da quei titoli
che l’amante della sala più distratto potrà trovare a breve in
sala: Nebraska di Alexander
Payne, The Wolf of Wall Street
di Martin Scorsese, Dallas Buyers
Club di Jean-Marc Vallée. Una
tripletta niente male se pensiamo che tutti e tre questi film
vantano almeno una nomination ai prossimi Golden Globe e un futuro
da protagonisti nella stagione dei premi. Nebraska
segna il ritorno di Payne alla regia, dopo il grande successo di
critica e pubblico del suo ultimo film Paradiso
Amaro, e resta quindi un film da tenere d’occhio. Non
c’è bisogno di troppe parole invece per capire il valore
dell’ultimo film di Scorsese, che già oltreoceano ha fatto scalpore
per la straordinaria interpretazione di Leonardo
DiCaprio, che di nuovo a braccetto con Martin
Scorsese conferma il suo grande talento e forse (ma ormai
non ci speriamo neppure) si aspetta un po’ di considerazione da
parte di “certi” premi, anche se dovrà fare i conti con un certo
Matthew Maconaughey, che si è scoperto grande
attore a più di 40 anni nonostante la ventennale carriera e che
mira molto molto in alto.
Sarà un febbraio 2014
bello fitto per chi vorrà tenere il passo con gli appuntamenti
importanti al cinema. Sappiamo che è in questo periodo che da noi
in Italia arriva il “meglio di Hollywood” ovvero quel cinema che
pur provenendo da una “fabbrica” ha comunque qualcosa da dire, e
un’anima con cui seduce gli spettatori più attenti. Cominciamo con
All is Lost uno stand alone di
Robert Redford che potrebbe riservare molte
sorprese ai fan del leggendario attore e a quelli dei film in cui
l’uomo, solo, si staglia, piccolo ma determinato, contro la Natura.
Passiamo poi ad una saga familiare all stars: I segreti
di Osage County, in cui troviamo Meryl
Streep e Julia Roberts, madre e figlia,
alle prese con il funerale del capofamiglia e con vecchi e nuovi
screzi. Il film, elogiato negli States per le performance delle
attrici protagoniste, potrebbe essere un buon appuntamento al
cinema. Ancora, a febbraio, potremmo vedere il Italia
Monuments Men, film in cui il caro
George Clooney torna alla regia, dopo essersi
goduto il successo da produttore dello scorso anno con
Argo. Così George ci mette la
regia e anche la faccia e si fa accompagnare da Matt Damon,
Cate Blanchett, John Goodman, Bill Murray e Jean
Dujardin; e se quesi nomi non dovessero bastare come
motivazione? Aggiungiamo il fatto che la trama del film, quella di
un gruppo di esperti d’arte che durante la Seconda Guerra Mondiale
si dedicano a salvare i capolavori della cultura mondiale, è tratta
da una storia vera. Arrivano a fine febbraio 12 Anni
Schiavo e Saving Mr. Banks,
due film molto diversi ma che ci sentiamo di consigliarvi perchè
promettono molte emozioni. Il primo, diretto da Steve
McQueen con Chiwetel Ejiofor, Michael
Fassbender e Brad Pitt, è la storia nuda
e violenta della crudeltà dell’uomo; il secondo racconta il
backstage della storia dietro la realizzazione di Mary Poppins:
Tom Hanks e Emma Thompson sono la
garanzia di grande recitazione, mentre la storia vera riletta da
Disney assicura lacrime e trionfo di buoni sentimenti.
A marzo potremo godere
invece degli ultimi film d’alta stagione americana:
Her di Spike Jonze,
Labor Day di Jason
Reitman, The Grand Budapest
Hotel di Wes Anderson. Tre film di
grandi artisti della settima arte che ci sentiamo di consigliarvi,
il primo perchè lo abbiamo già visto al Festival di Roma e,
assicuriamo, si candida a miglior film del 2014; il secondo per
l’interpretazione di Kate Winslet da protagonista;
il terzo perchè guardare un film di Wes Anderson è
sempre come tornare a casa a ritrovare tanti volti familiari, un
po’ cambiati, ma accoglienti e rassicuranti.
Usciranno quest’anno altri due film
che destano la nostra curiosità e che vi consigliamo di andare a
vedere: l’ultima prova da protagonista di James
Gandolfini, Non dico altro;
Gigolò per caso, diretto dall’amico di
Gandolfini, John Turturro con Woody
Allen protagonista davanti alla macchina da presa.
Il 2014 sarà anche
l’anno dei grandi registi. Abbiamo già citato Anderson, McQueen e
Scorsese (tra gli altri) ma non dimentichiamo
Aronofsky, i fratelli Wachowski, Chris
Nolan e ancora, Ridley Scott, che aprendo
l’anno con The Counselor – il
procuratore, lo chiude con
Exodus, rilettura dell’episodio biblioco
di Mosè con protagonsita Christian Bale. Non sarà
l’unico film biblico, perchè Darren Aronofski ci
racconterà invece di Noè, e chissà quali saranno i toni del suo
film, dato il suo modo estremo di fare cinema! Tornano poi anche
Nolan e i Wachowski, e ovunque ci
siano questi grandi cineasti, c’è sempre anche un motivo per andare
al cinema a vedere i loro ultimi viaggi mentali, che condividono, e
di questo li ringraziamo, con noi essere umani “comuni”.
E voi cosa ci consigliate? Quali
sono i film nascosti, in attesa di data d’uscita, quelli piccoli e
bellissimi che si vedono solo ai festival e che forse usciranno nel
2014? Quali sono i vostri consigli a noi per il nuovo anno?
Qualunque sia la vostra scelta,
auguriamo a tutti un anno cinefilo, all’insegna del cinema che fa
bene alla mente, allo spirito e anche all’umore.