Sarà la bella Emilia
Clarke ad interpretare il ruolo di Sarah Connor
per prossimo reboot di Terminator, che come sappiamo si
intitolerà Terminator Genesis. A
confermare la notizia è stato Deadline, che ha
rivelato che l’attrice si unirà ufficialmente a Arnold
Schwarzenegger e al probabile Jason Clarke che dovrebbe
interpretare John Connor.
Chi ha seguito insieme a noi le
notizie su questo titolo si ricorderà che si parlava di un quinto
capitolo della saga, ma pare che questo sarà proprio un reboot di
una nuova trilogia che sarà prodotta da Megan
Ellison della Annapurna e David
Ellison di Skydance. Dana
Goldberg e Paul Schwake di
Skydance saranno i produttori esecutivi. La
sceneggiatura invece è stata scritta da Laeta
Kalorgridis (Avatar, Shutter
Island) e Patrick Lussier
(Drive Angry). Mentre alla regia ci sarà
Alan Taylor, che ha già lavorato con la Clarke
nella fortunata serie fantasy HBO Game of
Thrones, nel quale l’attrice interpreta Daeyneris. La
pellico uscirà il 2 luglio 2015.
Quello di Terminator è un ciclo di
film di fantascienza composto da quattro
pellicole. Nella saga i Terminator sono cyborg, androidi o semplici
robot, ideati dall’intelligenza artificiale Skynet, un
supercomputer che, acquisita autocoscienza, si pone come obiettivo
la distruzione del genere umano. La serie di film è
indissolubilmente legata a Arnold Schwarzenegger, che è stato il
primo e più famoso interprete di un Terminator.
È stato rilasciato online il nuovo
Teaser Poster dell’attesissimo Sin City: A Dame to Kill
For che segna il ritorno della coppia Robert
Rodriguez e Frank Miller.
Le star confermate per il sequel sono: Mickey
Rourke come “Marv,” Jessica Alba come
“Nancy,” Bruce Willis è di nuovo Hartigan,
Rosario Dawson “Gail” e Jaime
King è “Goldie/Wendy”con l’aggiunta in questo secondo
viaggio nella città del peccato di Josh Brolin
come “Dwight,” Joseph Gordon-Levitt è “Johnny”,
Jeremy Piven è “Bob”, Jamie Chung è “Miho”,
Ray Liotta è “Joey”, Juno Temple
è “Sally” e Julia Garner “Marcy.” ed infine anche
la celebre popstar Lady Gaga.
In The Amazing Spiderman 2, per Peter Parker
(Andrew Garfield) affronta la vita
post diploma. Lasciatosi alle spalle le scuole superiori si è
ritrovato sempre più impegnato vestendo i panni di Spiderman,
senza, però, dimenticare la promessa fatta al padre di Gwen
(Emma Stone): proteggerla. A disturbare gli
equilibri ci penserà l’arrivo di un nuova nemesi, Electro
(Jamie Foxx) ed il ritorno di un vecchio amico,
Harry Osborn (Dane DeHaan).
Disney porta sul grande schermo un
meraviglioso classico d’animazione e arricchisce il Natale di
avventura, magia, musica e divertimento, rendendolo davvero
indimenticabile. Dopo il grande successo nelle sale americane con
un incasso di oltre 140 milioni di dollari in appena due settimane,
arriva in Italia
Frozen – Il regno di ghiaccio, il nuovo film
d’animazione diretto da Chris Buck e
Jennifer Lee con la produzione esecutiva di
John Lasseter. Nato dal genio creativo degli
autori di Rapunzel – L’intreccio della torre e Ralph Spaccatutto,
il nuovo capolavoro Disney sarà nelle sale italiane dal 19 dicembre
in Disney Digital 3D™, distribuito in oltre 500 copie.
Domenica 15 Dicembre, nei cinema di
tutta Italia, anticiperanno l’uscita dell’incantato capolavoro
cento esclusive anteprime.
Ispirato alla fiaba di Hans
Christian Andersen “La regina delle nevi” (pubblicata per la prima
volta nel 1845),
Frozen – Il regno di ghiaccio trasporterà il
pubblico in una grande ed emozionante avventura, tra paesaggi da
sogno ispirati agli spettacolari fiordi norvegesi. Con la valorosa
e ottimista Anna (nella versione italiana doppiata da Serena Rossi)
e il coraggioso Kristoff, accompagnati dalla renna Sven, saremo
protagonisti di un viaggio epico alla ricerca di Elsa (che ha la
voce di Serena Autieri), sorella di Anna, che con i suoi poteri ha
intrappolato il regno di Arendelle in un inverno senza fine. Anna e
Kristoff incontreranno sul loro cammino creature fantastiche come
un buffo e caloroso pupazzo di neve di nome Olaf (interpretato da
Enrico Brignano), i trolls e il loro chiassoso, autoritario ma
amorevole capo Granpapà (con la voce di Massimo Lopez).
Martina Stoessel, la star della
serie Tv cult Violetta e premiata agli Argentinean Martin Fierro
Awards 2013 come Migliore Artista Esordiente, interpreta la
versione per i titoli di coda della canzone “All’alba sorgerò”,
adattamento italiano di “Let it go”.
La vision del film è preceduta dal
nuovo cortometraggio dei Walt Disney Animation Studios Tutti in
scena!. Diretto da Lauren MacMullan, Tutti in scena! porta sul
grande schermo il carro da fieno musicale su cui Topolino (che
nella versione originale ha la voce dello stesso Walt Disney) e la
sua storica fidanzata Minnie, insieme ai loro amici Orazio Cavezza
e Clarabella, si esibiscono fino a quando non compare Pietro
Gambadilegno che tenta di farli uscire di strada. Arricchito dal
classico bianco e nero, dai disegni fatti a mano che si animano
sullo schermo e dalle tecniche più moderne (spesso nello stesso
frame), questo rivoluzionario cortometraggio viene stravolto quando
Topolino si trova a essere separato da Minnie e deve ricorrere a
ogni mezzo per tornare da lei.
Channel 4, canale televisivo
britannico, è pronto a lanciare la Stanley Kubrick
Season, un ciclo di film dedicato al regista newyorkese,
da molti considerato il più grande della storia del cinema. Per
pubblicizzare l’evento è stato preparato uno spot che riporta lo
spettatore sul set di Shining, una delle
pellicole più celebri di Kubrick, interpretata magnificamente da
Jack Nicholson, nei panni del protagonista Jack
Torrance. Ve lo mostriamo qui sotto, poco più di un minuto da
gustare:
Una ricostruzione davvero ben riuscita, piena
zeppa di citazioni al film. Promo meraviglioso da vedere e rivedere
alla ricerca dei piccoli dettagli che ricordano un grande regista
come Stanley Kubrick.
La più celebre casa di produzione di Anime, lo
Studio Ghibli di cui Hayao Miyazaki è co-fondatore,
porterà sul grande schermo il libro per bambini dell’autore
britannico Joan G. Robinson. Il film sarà
intitolato Omoide no
Marnie (When Marnie Was
There) e verrà diretto da Hiromasa
Yonebayashi. Per la release bisognerà aspettare l’estate
2014.
Omoide no Marnie sarà
la prima produzione da quando Miyazaki ha deciso di ritirarsi, dopo
il suo ultimo lavoro Kaze Tachinu (Wind
Rises).
Hiromasa Yonebayashi ha già diretto
The Secret World of Arrietty , che ha
guadagnato 145 milioni dollari a livello mondiale, di cui quasi 20
milioni di dollari Usa. L’ultimo film di Miyazaki ha invece
incassato 120 milioni di dollari solo in Giappone ed è probabile
possa contendere ai lavori animati di tutto il globo il prestigioso
premio Oscar. Nel corso del 2013 lo Studio Ghibli
ha rilasciato anche The Tale of Princess
Kaguya, del co -fondatore Isao
Takahata, che però non è riuscito ad avere il successo
sperato, passando solo una settimana in vetta al botteghino,
rispetto ai due mesi di Wind Rises.
When Marnie Was There è la
trasposizione di una storia di Robinson, che parla di una ragazza
adottata, che fa una spettrale amicizia in riva al mare inglese,
che ovviamente sarà trasportata in Giappone .
Nuovo poster per Out of The
Furnace, nuovo film di Scott
Cooper, con
protagonisti Christian Bale, Woody
Harrelson, Casey Affleck, Zoe Saldana, Forest Whitaker, Willem
Dafoe eSam
Shepard. Di questo grande cast, nel poster possiamo
ammirare Christian Bale, Woody
Harrelson, Zoe
Saldana, Forest
Whitaker e Casey Affleck.
La pellicola racconta la storia di Russell Baze
(Christian Bale), un uomo che esce dopo quattro anni di prigione,
deciso più che mai a rifarsi una vita; di giorno comincia a
lavorare in un altoforno, mentre di notte si
prende cura del padre malato. Quando però il fratello
minore (Casey Affleck), dopo essere ritornato dall’Iraq, scompare
misteriosamente, Russell decide di mettersi da solo sulle sue
tracce data l’inefficienza della polizia. Durante la ricerca della
verità, il protagonista troverà anche il tempo di innamorarsi di
una giovane donna (interpretata da Zoe Saldana).
Ricordiamo che tra i produttori
di Out of The Furnace, che verrà
rilasciata in America il prossimo 27
novembre, figurano Leonardo
DiCaprio, Ridley
Scott e Tony Scott. Al momento
non sappiamo quando Out of the Furnace verrà
distribuito in Italia.
Ed Helms
prenderà idealmente il posto del compianto Leslie
Nielsen nel reboot di Una pallottola
spuntata, franchise che rese celebre l’attore
canadese, poi nazionalizzato statunitense. Nielsen ha lasciato il
cinema e i suoi cari il 28 novembre 2010, a causa di alcune
complicazioni seguite ad una polmonite (qui potete
leggere il nostro addio a Leslie Nielsen).
Helms, che ha conosciuto la notorieta con la
trilogia The Hangover, riporterà ancora
una volta sul grande schermo il personaggio del detective Frank
Drebin. La sceneggiatura del film è stata affidata dalla Paramount
Pictures a Thomas Lennon e Robert Ben Garant, i cui lavori più
celebri sono quelli legati ad un altro franchise di successo, Una
Notte al Museo.
Basato sulla serie Police
Squad! della ABC TV, che aveva come protagonista
sempre Leslie Nielsen, sono stati ben 3 i film dedicati a Frank
Drebin: Una Pallottola Spuntata,
Una pallottola spuntata 2½ – L’odore della paura
e Una pallottola spuntata 33⅓ – L’insultofinale, i cui creatori sono Jim Abrahams,
David Zucker e Jerry Zucker.
La Sony ha pubblicato nuovo materiale dedicato
a Piovono Polpette 2, atteso sequel
del lungometraggio diretto da Phil Lord e
Chris Miller.
In particolare ecco una nuova clip, in cui
possiamo osservare l’Arrivo di Chester V a Swallow Marinata:
Oltre alla clip è stata pubblicata anche
una featurette,che spiega i processi di
animazione degli animacibi con il commento del senior animation
supervisor, Peter Nash.
Piovono Polpette 2 – La rivincita
degli avanzi, ricomincia proprio da dove era
terminata la precedente commedia campione d’incassi della Sony
Pictures Animation. La genialità dell’inventore Flint Lockwood
viene finalmente riconosciuta grazie all’invito del suo idolo,
Chester V, ad entrare a far parte della The Live Corp Company, che
riunisce i migliori e più brillanti inventori del mondo, impegnati
a creare tecnologie per il miglioramento della razza umana. Il
braccio destro di Chester, oltre che una delle sue più riuscite
invenzioni, è Barb, un orango altamente evoluto dotato di un
cervello umano, che è anche ambiguo, manipolativo e che adora
mettersi il rossetto. Essere riconosciuto come un grande inventore,
è sempre stato il sogno di Flint. Tutto cambia però quando scopre
che la sua invenzione più famosa (una macchina che trasforma
l’acqua in cibo), è ancora operativa e che attualmente sta creando
dei cibo-animali ibridi — gli “Animacibi!” Con il destino
dell’umanità nelle sue mani, Chester si unisce a Flint ed i suoi
amici in una missione delicata e pericolosa, combattendo contro
famelici Tacodrilli, Orangamberi, Torte a Sonagli, Spiderburgher ed
altri Animacibi, per salvare nuovamente il mondo!
Come accade di consueto per i cinecomic, anche
la release di Captain America: The Winter Soldiersarà accompagnata da
tutta una serie di prodotti gravitanti intorno alla figura del
personaggio Marvel. Insieme con l’uscita del
film, al momento prevista per il 4 aprile 2014, ecco al conferma di
un fumetto e un libro tie in, di cui vi proponiamo copertine e
descrizioni:
Captain America e Vedova Nera si
gettano nell’azione in una nuova avventura inedita e dalle
atmosfere cinematiche. Cosa spinge Steve Rogers a tornare nel
vecchio vicinato di Brooklyn? Indizio: non sono solo i
frullati. Il fumetto conterrà anche il primo numero ristampato
con Falcon protagonista.
The Art Of
Proseguendo la celebre serie ART OF, la Marvel è fiera di presentare il suo
ultimo traguardo. Con artwork e concept esclusivi, foto dai dietro
le quinte, foto di produzione e dettagliate interviste con il cast
e la troupe, il libro tie-in regala uno sguardo dall’interno
all’attesissimo film diretto da Anthony e Joe Russo e con Chris
Evans, Scarlett Johansson, Samuel L. Jackson,
Anthony Mackie, Robert Redford, Cobie Smulders e Sebastian
Stan.
Il libro della serie The Art Of è previsto in uscita a
marzo.
La storia si riaggancerà alla fine di The
Avengers, continuando a seguire il Captain America impegnato con
Nick Fury e la S.H.I.E.L.D e alle prese con la modernità. Come
detto, l’uscita del film è prevista per il 4 aprile del 2014. Vi
ricordiamo che tutte le news sul film sono reperibili nel nostro
speciale: Captain America: The Winter
Soldier. Tutte le info utili nella nostra scheda:
Captain America: The Winter Soldier.
Solo qualche giorno fa parlavamo
della petizione scattata per far distribuire in Italia l’atteso
film Nymphomaniac del
regista Lars von Trier. Infatti, per i
contenuti al limite del porno il film rischiava seriamente di non
essere distribuito nel nostro Paese. Ebbene oggi arriva la notizia
dal Cinematografo.it che c’è una distribuzione che ha
avviato le trattative per acquisirne i diritti per l’Italia. Si
tratta della Good Films, casa di distribuzione che
pochi mesi fa ci ha regalato al Festival di Roma 2013 l’intenso
Dallas Buyers Club (recensione). La
società di produzione e distribuzione cinematografica è stata
fondata da Ginevra Elkann, Francesco
Melzi d’Eril, Luigi Musini e
Lorenzo Mieli.
Il debutto mondiale di
“Nymphomaniac” è atteso il 25 dicembre a Copenaghen e come molti di
voi sapranno uscirà in due versioni.
“Nymphomaniac è la storia poetica e
selvaggia del viaggio erotico di una donna dalla sua nascita fino
all’età di cinquant’anni, raccontata dalla protagonista, la
ninfomane Joe. Una fredda sera d’inverno l’anziano scapolo
Seligman trova Joe in un vicolo, è stata picchiata. La porta a casa
sua, e cerca di curarla, chiedendole nel frattempo informazioni
sulla sua vita. Ascolta così il racconto in otto capitoli la storia
della sua complicata e lussuriosa vita, ricca di coincidenze
fortuite e collegamenti.”
Uno dei personaggi più attesi che
ritornano in questo secondo capitolo de Lo Hobbit: La
Desolazione di Smaug è senz’altro Legolas,
personaggio che in verità non è presente nella storia originale da
cui è tratto il film, Lo Hobbit di
J.R.R.Tolkien, ma che è stato inserito dal
regista Peter Jackson, come un tramite tra le due storie Lo Hobbit
e il Signore degli Anelli. Ne parliamo proprio con l’attore che
interpreta il personaggio Orlando Bloom.
Come hai scoperto che
Legolas sarebbe tornato per i film de Lo Hobbit e in
quell’occasione cosa hai pensato?
Ero in contatto con [il
regista] Peter Jackson. Ci siamo incontrati a Londra mentre era là
in viaggio. Mi ha detto “Senti, avremmo in mente di far tornare
‘Leggy’. Questo è ciò che abbiamo in mente. Tu cosa ne pensi?” E io
ho detto, “Certo”. Adoro il personaggio, adoro Peter Jackson e
adoro la Nuova Zelanda. Quindi ho detto, “Sì, fantastico”.
A livello creativo, penso che
loro [Jackson e i co-sceneggiatori Fran Walsh e Philippa Boyens]
amano lasciarsi aperti alla possibilità che le storie si evolvano e
cambino, perciò c’era un’ampia traccia di come avrebbero potuto
essere le cose. Io mi sono lasciato coinvolgere sulla fiducia,
convinto che poi le cose avrebbero preso forma. E, naturalmente,
avendo lavorato con Pete, Fran e Philippa, e avendo lavorato nella
trilogia de Il Signore degli anelli, sapevo come avrei recitato.
Pete ha lanciato la mia carriera, scegliendomi per Legolas. Adoro
il personaggio e quel mondo. Non mi sono dovuto sforzare in alcun
modo per rientrare nel personaggio.
L’unica perplessità, che
ho esposto a Pete, è stata sulla reazione dei fan nel vedere
Legolas far parte di un mondo nel quale non era stato incluso nei
libri di Tolkien. Ma Pete è stato molto rassicurante nella sua
risposta, che è stata che naturalmente Thranduil fa parte di quel
mondo. Legolas è il figlio di Thranduil e perciò combacia con la
storia. Pete tiene sempre d’occhio il libro, mantenendo l’integrità
di quel mondo e della storia, prendendo poi la licenza poetica per
procurare, ciò che ritengo, quello che spero siano per i fan e il
pubblico delle storie avvincenti e lo sviluppo dei personaggi.
Quindi, a mio avviso, ha trovato un ottimo equilibrio.
Com’è stato andare in Nuova
Zelanda e reindossare le orecchie e la parrucca di Legolas? Ti sei
riappropriato del personaggio?
Naturalmente, è stato
meraviglioso tornare in Nuova Zelanda. È stato un ritorno in
famiglia, davvero, sotto tanti punti di vista. Ho vissuto nella
stessa via dove avevo vissuto quando avevo fatto le mie prime
riprese. È stato straordinario.
Ovviamente reindossare le
orecchie, la parrucca e il costume e tutto il resto è stato
fondamentale per riappropriarmi del personaggio. Ho avuto un po’ di
tempo prima delle riprese per allenarmi con il tiro con l’arco, la
spada, andare a cavallo, riprendere i movimenti e tutte quelle
cose. Tutta questa preparazione mi ha ricordato e rinfrescato la
memoria su come avevo costruito il mio personaggio e come
l’avevo approcciato durante quegli anni. È stata un’esperienza
meravigliosa.
Legolas avrà delle folli
scene acrobatiche in questo film come quelle nella prima
trilogia?
Sì, ha dei momenti particolarmente
interessanti. Pete è bravo per queste cose. Sa quando e di che cosa
ha bisogno ciascun personaggio, e penso che questo si rifletta su
Leggy. È un personaggio grandioso. Arriva senza dire molto e
sfodera delle mosse e affronta la situazione. È un piano semplice
ma efficace.
Mi puoi dire cosa ne pensa
Legolas di Thorin e della Compagnia dei Nani quando li
incontra? Nutre la stessa antipatia per i Nani che aveva nei
film de Il Signore degli anelli?
Come prequel, in queste
storie puoi vedere chiaramente il conflitto interraziale tra i Nani
e gli Elfi, ai suoi inizi o quanto meno in parte. È lampante. Direi
proprio di sì. Gli Elfi e il Regno dei Boschi, che ho sempre
identificato con Legolas, sono un gruppo alquanto militante. Penso
che [J.R.R.] Tolkien li descrivesse come “meno saggi e più
pericolosi”, che in verità riassume ciò che sono. Quindi hanno
indubbiamente una spigolosità e un temperamento
peperino. Penso che, per quanto riguarda il percorso del mio
personaggio in questi film, sia fantastico come si sia unito al
gruppo degli elfi. Ha senso. È molto ben costruito e ragionato, da
quella prospettiva. Almeno questo è il mio pensiero. Credo che
funzioni e che i fan si divertiranno. Non sono uno scrittore, ma
nella mia testa ha tutto senso ed è molto ben spiegato.
Raccontami del rapporto tra
Legolas e l’elfo guerriero Tauriel, interpretato da Evangeline
Lilly, e come è stato lavorare con Evangeline?
Tauriel è un po’ una
principiante, un elfo impulsivo. Lei è ancor meno saggia e ancor
più pericolosa. È un personaggio molto volenteroso. La storia del
mio personaggio riprende una dinamica di padre/figlio con
Thranduil; e poi Tauriel si intreccia con la sua vicenda e questo
si interseca con ciò che accade quando interagiscono tutti quanti.
È molto bella questa aggiunta per Legolas. Penso funzioni bene in
questo prequel.
Mi sono divertito a lavorare
con Evangeline. Penso sia stata la scelta perfetta per Tauriel, e
ha contribuito al personaggio con la sua visione e le sue idee.
Credo funzioni molto bene. È un gran personaggio, quello di
Tauriel, e penso che Legolas e Tauriel funzionino bene insieme.
Credo sia stato una sorta di bonus aggiuntivo.
Hai fatto riferimento
alla dinamica padre/figlio tra Legolas e Thranduil. Come
descriveresti il loro rapporto?
Suo padre è un personaggio
complesso ed è ovviamente un personaggio potente e ferito. C’è un
interessante dinamica basata su Thranduil. Cerca di controllare,
mantenere e sviluppare il potere degli Elfi del Bosco Atro, e come
interagiscono con i Nani.
Naturalmente vediamo
quell’interazione e la complessità della dinamica. Quindi, penso
che Legolas, in quella dinamica tra padre e figlio, sia il figlio
che cresce e desidera andare ad unirsi alla compagnia dell’anello.
Sta imparando e rendendosi conto che ci sono cose che desidera fare
al di fuori dei confini familiari.
Dal momento che hai avuto
il tuo debutto come Legolas, hai incontrato delle persone che ti
dicono nel corso degli anni che Legolas è il loro personaggio
preferito?
Sì. È successo. È un grande
personaggio. Come ho detto non mi sono dovuto sforzare in alcun
modo per rientrare nel personaggio, perché amo molto interpretarlo.
È ritratto meravigliosamente da Tolkien. E la visione di Pete sul
personaggio e la storia è semplicemente meravigliosa. Perciò è
stato fantastico.
Trama: Le avventure di Bilbo
Baggins e della compagnia di dodici nani di Thorin Scudodiquercia,
formata da Balin, Dwalin, Kili, Fili, Dori, Nori, Ori, Oin, Gloin,
Bifur, Bofur e Bombur. Il gruppo deve recuperare il tesoro posto
nel cuore della Montagna Solitaria, sorvegliato dal drago
Smaug.
“Ogni volta che si fa un film
si va ad attingere dalla propria situazione di quel momento. In un
certo senso per Walter Mitty è stato così. – così Ben Stiller, attore e regista
comico/demenziale per eccellenza, nel panorama cinematografico
hollywoodiano e mondiale, ha introdotto la sua conversazione con la
stampa romana in occasione della presentazione del suo ultimo film
che interpreta, dirige e produce,
I Sogni Segreti di Walter Mitty. – Nel film ho
riportato quello che vivo e quello che provo adesso, i problemi che
mi riguardano. Dirigere un film ti da una grande opportunità, ti da
il permesso di fare qualcosa che non hai mai fatto prima. Come
regista è molto importante spingersi in territori che non ti sono
congeniali, ma secondo me questo è il modo per poter rimanere
impegnati e riuscire ad essere coinvolti dando il meglio. E credo
che questa sia stata da un punto di vista registico l’esperienza
che mi ha dato maggiori soddisfazioni fino ad ora.”
Questo film può essere
anche chiamato ‘Ben Stiller e il senso della vita’, parafrasando i
Monty Python, con una visione alla Aki Kaurismaki. E’ un film
poetico. Hai accantonato la commedia grottesca per sfociare nel
surreale, hai abbandonato la famiglia irruenta, sempre presente e
ingombrante, per andare avanti da solo. Ci spiega questa nuova
visione?
“Sicuramente è stata la
sceneggiatura che ha dettato lo stile del film, era quello che
sentivo: la storia di questo personaggio che per lavoro si occupa
di fotografie, e passa tutta la sua vita a guardare queste immagini
meravigliose di persone che fanno cose straordinarie e incredibili
e lui invece non ha mai fatto nulla di tutto ciò. Credo che sia
stata principalmente l’attenzione che lui come personaggio dedica
all’immagine che ha dettato lo stile visivo e il tono del film.
Questo mio film è molto meno cinico di quello che ho fatto in
passato, è molto più aperto dal punto di vista dei sentimenti. Ma
in realtà non è una cosa a cui ho pensato prima, nè durante la
realizzazione. Mentre giravo sentivo di fare quello che la storia
chiedeva. E’ stato forse durante il montaggio e dopo, nelle
proiezioni per il pubblico, che mi sono reso conto che era qualcosa
di diverso. Non giudicavo più il film dal numero di risate che
suscitava. E’ stato qualcosa di nuovo, che mi ha anche fatto un po’
paura, ma è anche positivo andare ad inoltrarsi in un territorio in
cui non sei a tuo agio, è importante per un regista questo, così
come è importante non doversi mai adagiare.”
C’è un motivo per cui
la foto in un certo senso protagonista del film e del finale non è
inquadrata per più tempo?
“Credo di averla mostrata il
tempo necessario per farla vedere e per poterla introiettare, non
volevo indugiarci troppo. Mi sembrava sufficiente mostrarla per un
tempo giusto, per far capire cosa si intendeva con quell’immagine,
non era mia intenzione tenerla troppo o troppo poco.”
I Sogni Segreti di
Walter Mitty dietroun’apparente leggerezza tratta temi molto
profondi. Ad esempio quanto è difficile oggi continuare ad essere
se stessi e non tradirsi in un epoca di mondi paralleli dove domina
il virtuale?
“Walter sogna ad occhi aperti,
è importante per lui nella sua vita per riuscire ad andare avanti
nella routine quotidiana. Ma d’altra parte lo blocca, gli impedisce
di creare questo rapporto con gli altri. Credo che il discorso
riguardo a creare rapporti sia importante soprattutto nel mondo di
oggi in cui siamo nel digitale e in cui ci sono troppe cose che ci
distraggono. E’ molto difficile essere concreti e avere una
interazione con gli altri. Lui non è introverso, cerca solo la sua
collocazione. Questo suo allontanarsi dagli schermi per passare nel
mondo reale, per lui è importante e credo sia un buon messaggio per
le nuove generazioni.”
Come assisti a questo
processo di digitalizzazione, di dismissione che i giornalisti in
particolare vivono, e che nel film sembra la causa scatenante della
storia?
“Per me personalmente, questa è
una situazione che ho vissuto. Il primo computer è arrivato quando
avevo 14 o 15 anni. Non esistevano i telefoni cellulari nè i
videogames. La mia generazione ha vissuto a pieno questa
transizione. Credo sia un peccato che oggi le cose siano cambiate.
Avere una rivista tra le mani e sfogliarla è molto bello, io
detesto leggere i libri sui tablet, mi piace l’oggetto fisico.
Quando abbiamo cominciato a fare le ricerche per il film, abbiamo
visto gli archivi di LIFE: tenere in mano un numero di LIFE del
1945 era come avere tra le mani un pezzo di storia. Purtroppo oggi
questo non è possibile, i ragazzi di oggi non hanno avuto questa
fortuna e questa esperienza. Questo film è stato come incidere
nella memoria e celebrare il mondo analogico. Walter per il suo
lavoro non può non essere a suo agio nel mondo analogico. Era
importante girare questo film in pellicola, proprio per la storia
che racconta.”
Sono passati 19 anni da
Giovani Carini e Disoccupati. Dove sono finiti quei personaggi?
Forse Walter è uno di loro?
“All’epoca mi sentivo molto più
vicino a quei personaggi, anche per l’età ovviamente. In questo
film invece sono molto più consapevole di quello che vivo, del mio
momento e del punto della mia carriera in cui sono arrivato. Questo
si rispecchia nei personaggi dei diversi film.”
I Sogni Segreti di Walter Mitty racconta di un uomo
gentile e sognatore che lavora allo sviluppo foto della celebre
rivista Life; nel tempo libero fa sogni di gloria, ma deve entrare
in azione quando un importante negativo scompare. Il film è il
remake della celebre commedia del 1947 Sogni
proibiti che vedeva protagonista il
grande Danny Kaye, a sua volta adattamento di
un romanzo di James Thurber. La pellicola, oltre allo stesso
Ben Stiller,comprende
nel cast attori del calibro di
Sean Penn, Kristen
Wiig, Adam Scott, Patton
Oswalt e Shirley
MacLaine.
I Sogni Segreti di Walter Mitty sarà distribuito nei
cinema americani a partire dal 25 dicembre 2013,
mentre in Italia arriverà il 16 gennaio 2014.
Continua la campagna promozionale
dell’atteso e chiacchierato
film Nymphomaniac del regista
Lars von Trier. Come molti di voi sapranno,
durante il percorso che porterà all’uscita (almeno nel mondo) del
film, verranno rilasciate clip legate ai capitolo del film. Ebbene
oggi arriva il capitolo 7 dove possiamo
ammirare Charlotte Gainsbourg che rinuncia al
sesso.
Come di consueto, il video è
accompagnato da una descrizione:
Chapter 7: The
Mirror
The image you see in a mirror
will at first glance seem like an exact replica of the object
you’re looking at. However, this is in fact false, as the object
will always be a mirrored, and thus flawed, version of the original
object. Joe tries to rid herself of her sexuality.
“Nymphomaniac è la storia poetica e
selvaggia del viaggio erotico di una donna dalla sua nascita fino
all’età di cinquant’anni, raccontata dalla protagonista, la
ninfomane Joe. Una fredda sera d’inverno l’anziano scapolo
Seligman trova Joe in un vicolo, è stata picchiata. La porta a casa
sua, e cerca di curarla, chiedendole nel frattempo informazioni
sulla sua vita. Ascolta così il racconto in otto capitoli la storia
della sua complicata e lussuriosa vita, ricca di coincidenze
fortuite e collegamenti.”
David Thewlis –
All’inizio fu il teatro, in particolare i palcoscenici della sua
Inghilterra, ad ospitarne le performance. A farlo conoscere però è
stato il cinema di Mike Leigh, che nei primi anni
Novanta ha pensato a lui come protagonista di Naked –
Nudo.
Poi è arrivata la condivisione del
set con DiCaprio in Poeti
dall’inferno di Agnieszka Holland, il
successo di un fantasy come Dragonheart –Cuore di drago, che gli ha spalancato le porte di un
genere. Basti pensare alla sua partecipazione stabile alla saga di
Harry Potter a partire dal 2004.
È stato diretto da
Jean-Jaques Annaud accanto a Brad
Pitt in Sette anni in Tibet, dai fratelli
Cohen, da Bernardo Bertolucci,
Ridley Scott, Terrence Malick, Luc Besson,
Steven Spielberg, fino ad arrivare
a Terry Gilliam. Quel che è certo è che ha sempre
spaziato in generi e ruoli diversi, frequentando sia il cinema
d’autore che il blockbuster. Si è spesso ritagliato ruoli da
comprimario di classe, ma ha saputo anche essere protagonista o
coprotagonista eccellente.
David Thewlis Biografia
David Thewlis
nasce nella stessa cittadina del Lancashire che dà i natali a
Robert Smith, leader dei Cure, ovvero a Blackpool.
Ama il rock e da ragazzo mette insieme una band chiamata QED.
Arriva a registrare un disco; poi
fa il chitarrista punk per i Door 66. Se la cava piuttosto bene con
la musica e pensa di proseguire su quella strada. Gli studi
universitari intrapresi assieme ai compagni di band lo portano a
Londra, alla Guildhall School of Music and Drama. Qui qualcosa
cambia, Thewlis riconosce la sua vera passione e nel 1984 ne esce
con una laurea, da attore.
Debutta in teatro a Greenwich, ma
approda presto al grande schermo, portando con sé oltre
all’acconciatura scapigliata da intellettuale eccentrico, l’aria da
nichilista solitario e quel tanto di distruttività punk che ora gli
servono non più a fare musica, ma a dare la giusta complessità e
irriverenza a quella strana figura di bohèmien che è Johnny,
protagonista di Naked – Nudo (1993) di Mike
Leigh, a dipingere in una mescolanza di humour e
desolazione, alienazione e disincanto, l’Inghilterra del suo tempo.
Per la convincente interpretazione riceve diversi premi in patria e
negli Usa, ma anche la Palma d’Oro a Cannes, con cui è premiato
pure Mike Leigh per la regia.
È il primo successo internazionale
per l’attore britannico. Due anni dopo è Agnieszka
Holland a volerlo al fianco di Leonardo
DiCaprio nel drammatico Poeti dall’inferno,
ricostruzione dell’esistenza di Arthur Rimbaud
(DiCaprio) e della sua travagliata vicenda
sentimentale con Paul Verlaine
(Thewlis). L’attore di Blackpool tratteggia in
modo convincente la figura del “poeta maledetto”, travagliato da
dubbi, sensi di colpa e depressione.
David Thewlis filmografia
Il ’96 è l’anno del primo approccio
col fantastico. Rob Choen infatti gli propone il
ruolo del cattivo, il re Einon, in Dragonheart – Cuore di
drago, opposto a Dennis Quaid (Bowen) e
al suo amico, il drago volante Draco. Il film è un’occasione per
accresce la notorietà di Thewlis, estendendola a un diverso tipo di
pubblico, e al tempo stesso ne comprova la versatilità.
Quindi, è la volta di Sette
anni in Tibet, in cui interpreta Peter Aufschnaiter:
compagno d’avventura attraverso India e Tibet dello scalatore
Heinrich Harrer (Brad Pitt). Partiti dall’Austria
nel ’39 per tentare la scalata alla vetta himalayana del
Nanga Parbat per conto del Terzo Reich, saranno arrestati in India
dagli inglesi, riusciranno a evadere dal carcere e proseguiranno il
viaggio fino in Tibet, dove li attendono esperienze che cambieranno
la loro vita. Il film è tratto dall’autobiografia di Harrer.
Fa parte del ricco cast de Il
grande Lebowsky (1998) dei fratelli
Coen, per poi essere protagonista della commedia
grottesca Divorcing Jack – La notte di Starkey, in
cui torna a confrontarsi con la contemporaneità del proprio paese,
vestendo i panni di un giornalista di Belfast, Don Starkey, alle
prese con rivelazioni scottanti alla vigilia delle elezioni,
cadaveri e rapimenti. Il film, diretto da David
Coffrey, può contare sulla verve attoriale di Thewlis e
sull’efficacia di uno sguardo brillante e originale su temi noti.
L’attore britannico riceve così una nomination al British
Independent Film Award. Ma il 1998 è anche l’anno in cui
Thewlis è scelto da Bernardo
Bertolucci come protagonista di una pellicola di
tutt’altro genere, il drammatico L’assedio, delicata
storia d’amore e non solo. Qui interpreta con sapiente misura il
ruolo di un solitario pianista inglese perdutamente innamorato
della sua domestica africana (Thandie Newton)
fuggita dal suo paese preda di violenze e dittatura. Con lei vive
in un palazzo del centro di Roma e con l’ostinazione che solo gli
innamorati sanno avere, il sacrificio di quanto ha di più caro,
oltre che la sensualità ammaliante della sua musica, cercherà di
far capitolare l’amata.
Nel 2001 Thewlis sposa l’attrice
Anna Friel, dalla quale avrà una figlia, Gracie,
quattro anni dopo.
È il 2004, invece, quando partecipa
per la prima volta a un episodio della saga di Harry Potter:
Harry Potter e il prigioniero di Azkaban di
Alfonso Cuarón, nel ruolo di Remus Lupin. La parte
sarà sua anche nei successivi quattro episodi. L’anno
successivo non gli sfugge l’occasione di farsi dirigere da
Ridley Scott ne Le crociate – Kingdom of
Heaven, rivisitazione in chiave di leggenda di un tema
storico complesso, che conta su un cast stellare – Thewlis è qui
assieme a Orlando Bloom, Liam Neeson e
Jeremy Irons. Il film convince poco, specie negli
Usa. Lo stesso anno, l’attore britannico è diretto da un grande
nome del cinema americano, Terrence Malick, in
The new world – Il nuovo mondo, che racconta alla
maniera del regista texano l’approccio degli inglesi al Nuovo
Mondo, scegliendo come punto di osservazione lo sbarco sulle coste
della Virginia nel ‘600 e l’amore tra il capitano John Smith
(Colin Farrel) e l’indigena Pocahontas
(Q’Orianka Kilcher). Thewlis
veste i panni del capitano Edward Wingfield.
Altra interpretazione degna di nota
è quella del gerarca nazista ne Il bambino con il pigiama a
righe (2008) di Mark Herman, che affronta
il tema dell’olocausto guardandolo dalla prospettiva dei bambini,
operazione già avvenuta con film come La vita è
bella. Qui però, l’ottica è molto più realisticamente
impietosa, anche se il film, dalla tematica forte, è destinato
nelle intenzioni dei suoi produttori (Miramax-Disney), proprio ad
un pubblico di bambini. Protagonisti Bruno (Asa
Butterfield) e Shmuel (Jack Scanlon),
figlio di un gerarca nazista (Thewlis) il primo,
rinchiuso in un campo di concentramento il secondo. Tra loro
nascerà un’amicizia che va oltre le divisioni razziali. A
Thewlis il compito di tratteggiare la figura di un
padre che cerca di istigare il figlio all’odio razziale ed esegue
ciecamente ordini portatori di morte.
Nel 2011 l’attore compare in
diversi lavori: diretto da Spielberg in War
Horse e da Roland Emmerich in
Anonymous – thriller che mescola realtà e congetture
sull’identità del più grande drammaturgo di tutti i tempi, William
Shakespeare – ma soprattutto è Michael Aris,
marito del premio Nobel per la pace e leader dei democratici
birmani Aung San Suu Kyi, in The
Lady di Luc Besson. Il film ricostruisce
la vicenda umana e politica della donna, interpretata da
Michelle Yeoh ed è scelto per aprire il
Festival del Film di Roma.
Il 2013 vede
Thewlis nel cast de Il quinto
potere, sulla figura di Julian Assange,
fondatore di WikiLeaks. Inoltre, Terry Gilliam lo
dirige nel suo nuovo lavoro, in concorso al Festival di Venezia: il fantascientifico
The zero theorem, dove condivide il set con
Christoph Waltz, Matt Damon e Tilda
Swinton.
Fonti autorevoli come USA
Today e HitFix annunciano e confermano
che l’attore Don Cheadle, che
interpreta e James ‘Rhodey’
Rhodes nei film di Iron Man, avrà un
ruolo chiave nello scontro dei vendicatori contro Ultron,
nell’atteso The Avengers Age of
Ultron.
Inoltre, il sito Bleeding
Cool rivela un rumors secondo il quale
l’attore Simon McBourney potrebbe interpretare
il ruolo di Jarvis nel secondo capitolo del franchise diretto da
Joss Whedon. Per chi non lo conoscesse, Edwin Jarvis, è il
maggiordomo di Tony Stark. Quindi questo rumors potrebbe confermare
le voci che vorrebbero Tony Stark al centro del film e causa del
male impersonato da Ultron.
Nuovo adattamento in vista
per Omicidio sull’Orient Express, il celebre
racconto del 1934 di Agatha Christie, ad
annunciarlo è il noto sito The Hollywood Reporter, secondo il quale
la Major Fox, dopo aver raccolto i diritti cinematografici del
classico si appresta a sviluppare un film che sarà prodotto dalla
squadra composta da Ridley Scott , Simon
Kinberg e Mark Gordon.
Il libro è stato già adattato
nell’omonimo film del 1974 dove ad interpretare Poirot c’era
l’attore Albert Finney e che ottenne ben
sei nomination all’Oscar con Ingrid
Bergman che vinse il premio come attrice non
protagonista.
Nel frattempo, vi ricordiamo che
Ridley Scott sta girando per la Fox anche il
film Exodus con Christian Bale, e narra la storia di Mosè.
Gondon invece sta
sviluppando il nuovo film del franchise su Le Cronache di
Narnia.
Assassinio sull’Orient Express
(Murder on the Orient Express) è uno tra i più famosi romanzi
gialli di Agatha Christie, reso ancora più celebre dall’omonimo
film del 1974. Ha tra i protagonisti il detective Hercule Poirot.
Scritto dalla Christie durante un suo soggiorno a Istanbul, nella
stanza 411 del Pera Palas Hotel (oggi adibita a piccolo museo in
suo onore), il romanzo fu pubblicato a puntate dal settimanale
statunitense The Saturday Evening Post nell’estate del 1933, mentre
l’anno successivo fu raccolto in un unico libro dall’editore
inglese Collins Crime Club; in Italia fece la sua comparsa nel
1935, edito da Mondadori.
Trama: L’investigatore Hercule Poirot, partito da
Istanbul con l’Orient Express e diretto a Londra, si trova a
indagare sull’assassinio di un certo Ratchett, un distinto
americano ritrovato esanime nel proprio scompartimento, sullo
stesso treno in cui viaggia il detective. Ma un’abbondante nevicata
bloccherà il convoglio per parecchie ore, e in questo modo Poirot
si vedrà costretto a ipotizzare che l’assassino è uno dei
passeggeri il cui scompartimento è nella carrozza per Calais, la
stessa in cui si trova quello del signor Ratchett.
Un indizio rivelatore porterà alla
scoperta che il vero nome della vittima era Cassetti, un assassino
in fuga dalla giustizia americana perché accusato del rapimento a
scopo di estorsione e dell’omicidio della piccola Daisy Armstrong,
avvenuti anni prima (l’episodio si ispira alla tragedia che colpì
il noto aviatore statunitense Charles Lindbergh, il cui
figlioletto Charles III di un anno e mezzo fu rapito e brutalmente
ucciso nel 1932), uccisione che in seguito aveva provocato
indirettamente altre morti fra le persone a lei vicine.
La Warner Bros Italia ha diffuso il
trailer italiano dell’atteso Sci-Fi Edge
of Tomorrow Senza Domanicon protagonisti
Tom Cruise e Emily Blunt
e basato sull’acclamato romanzo All You Need
Is Kill di Hiroshi
Sakurazaka. Nel cast del film diretto da del
regista Doug Liman,
ancheBill Paxton, Kick Gurry,
Dragomir Mrsic, Charlotte Riley, Jonas
Armstrong e Franz Drameh.
Una razza aliena, i Mimics, ha
colpito la Terra, devastando le città e uccidendo milioni di
esseri umani. L’unico modo per resistere alla brutalità
dell’offensiva aliena è quello di unire le forze e tentare
l’impossibile. Il tenente Bill Cage (Tom
Cruise), ucciso in pochi minuti, si risveglia finendo però
in un loop temporale, che lo condanna a vivere lo stesso giorno e
lo stesso combattimento all’infinito… Aiutato dall’agente delle
forze speciali Rita Vrataski (Emily Blunt), cercheranno insieme di
annientare gli invasori e salvare la Terra
Il regista Doug
Liman è noto per aver diretto i primi due episodi del
franchise The Bourne Identity, oltre ad
essere il regista del film del 2008
Jumper, e di Fair Game –
Caccia alla spia del 2010. Ha anche diretto
l’episodio pilota di The O.C.
La Summit Entertainment ha diffuso
un nuovo trailer del film
Hercules – La leggenda ha inizio che vede
protagonista Kellan Lutz, nei panni del leggendario
personaggio. Nel cast del film anche Gaia
Weiss (Bianca come il latte, rossa come il sangue),
Scott Adkins (Zero Dark Thirty, I
Mercenari 2, The Bourne Ultimatum), Roxanne
McKee (Il trono di
Spade), Liam McIntyre
(Spartacus – la serie).
Hercules – La leggenda ha inizio è interpretato dalla
giovane star in ascesa Kellan Lutz, già tra i protagonisti
della fortunata saga di Twilight nel ruolo del
sexy vampiro Emmett Cullen. Lutz è stato recentemente eletto dalla
rivista GQ come Man of the Year 2013 e, nel 2014,
sarà protagonista anche di “Tarzan” e de “I Mercenari 3”.
Nel cast del film anche Gaia Weiss
(Bianca come il latte, rossa come il sangue), Scott Adkins
(Zero Dark Thirty, I Mercenari 2, The Bourne
Ultimatum), Roxanne McKee (Il trono di
Spade), Liam McIntyre (Spartacus – la
serie).
Hercules, il principe semidio, non
ha però alcuna conoscenza dei suoi natali divini o di quello che
sarà il suo destino. Il suo unico desiderio è avere l’amore della
bellissima Hebe, principessa di Creta, che è stata però promessa in
sposa dal re tiranno al figlio maggiore Iphicles,
fratello dell’eroe. Una volta venuto a conoscenza della grandiosità
del proprio destino, il giovane semidio sarà posto di fronte a una
scelta: fuggire con il suo vero amore o realizzare il suo destino e
diventare il più grande eroe di tutti i tempi.
La vita è fatta di imprevisti, di
cose inattese e di piccole e grandi avventure che aspettano solo
colui che è abbastanza coraggioso da intraprenderle. Walter Mitty
invece preferisce sognarle, quelle avventure, immaginando cose
stranissime e inverosimili che non accadranno mai. Lui “si incanta”
e vive una vita parallela fatta di salti da un ponte, duelli
sull’asfalto di New York e conversazioni che non avverranno mai
nelle quali fa la parte del duro. In I sogni segreti di
Walter Mitty Walter Mitty è una persona mite e un po’
introversa, fino a che le necessità della vita non lo spingeranno a
diventare straordinario, facendolo tuffare in un’avventura che
metterà in gioco la sua vita e i suoi punti di riferimento e
persino il suo lavoro di responsabile dell’archivio fotografico a
LIFE magazine.
Ben Stiller ritorna alla regia cinematografica a cinque
anni da Tropic Thunder, e realizza un film delicato ed
emozionante, una boccata d’aria fresca che sembra dedicata a quelle
persone giovani (non importa se all’anagrafe o solo di spirito) che
non hanno paura di mettersi in gioco e che rischiano ogni giorno il
conosciuto per l’ignoto. Walter non è una persona spericolata, ma
impara a godersi la vita e a rischiare, riuscendo così a trovare
quello che cerca: un oggetto, uno stato mentale, la felicità.
I sogni segreti di Walter Mitty, il film
Sfruttando dei paesaggi naturali
che sembrano usciti da una vera e propria favola, Ben Stiller ci racconta un mondo affascinante e
selvaggio, incontaminato e pericoloso, alternando questa natura
così passionale con scorci di una New York che ci sembra di
guardare per la prima volta, adottando uno sguardo di chi vive e
conosce la città, nelle sue stradine meno note, nei suoi angoli
pittoreschi, senza rinunciare alla bellezza dell’inconfondibile
skyline riveduta e corretta. Una regia fluida e che in alcuni
momenti assume dei toni da cinema d’azione allo stato puro, uno
stile narrativo che riesce a modularsi sul pensiero e sulla grande
immaginazione del protagonista.
Accanto a Ben Stiller, che si carica sulle spalle tutto il peso
del film, c’è Kristen Wiig, che ha abbandonato il taglio corto e
l’approccio isterico de Le Amiche della Sposa, per
lasciare spazio ad un personaggio abbastanza comune, al quale però
riesce a dare una dolcezza toccante.
Guest star del film è invece
Sean Penn, nei panni dell’avventuriero e fotografo Sean
O’Connell, scontroso e amichevole, un’anima romantica alla ricerca
dell’emozione. A completare il cast ci sono la leggendaria
Shirley MacLaine nei panni della madre di Walter, Kathryn
Hahn in quelli di Odessa, la su sorella ‘attrice’ e Adam
Scott, nell’inamidato completo grigio del responsabile
dell’acquisizione di LIFE.
Avventuroso, toccante, divertente e
insolito I Sogni Segreti di Walter Mitty allarga e
scalda il cuore, facendoci credere che un altro mondo e un’altra
strada sono possibili, basta sapersi ‘buttare’.
La Warner Bros ha
ufficializzato la data di uscita al cinema dell’annunciato film
Pan, nuovo adattamento cinematografico
del classico scritto da J.M. Barrie, Peter
Pan che come sappiamo sarà diretto dall’acclamato
regista Joe Wright.
La pellicola si basa su una
sceneggiatura scritta da Jason Fuchs già autore
di L’Era Glaciale arriverà al cinema il 26 giugno
2015, e sarà prodotto da Greg Berlanti che per Warner ha già
lavorato su Lanterna Verde.
Un altro progetto su Peter Pan è
attualmente in lavorazione presso la Columbia Pictures
incentrati sulle origini del personaggio di Barrie, e vede tra i
produttori coinvolti Channing Tatum e Joe Roth (Alice in
Wonderland)
Un simile tema “storia delle origini” assumere la proprietà è già
in lavorazione presso la Columbia Pictures con Neverland. Tra i
produttori che del film sono Channing Tatum e Joe Roth (Alice in
Wonderland) con Shattered Glass e Billy Ray a lavoro sulla
sceneggiatura.
Peter Pan è un personaggio
letterario creato dallo scrittore scozzese James Matthew Barrie nel
1902. Si tratta di un bambino in grado di volare e che si rifiuta
di crescere, trascorrendo un’avventurosa infanzia senza fine
sull’Isola che non c’è, come capo di una banda di “Bimbi Sperduti”,
in compagnia di sirene, indiani, fate e pirati; occasionalmente
incontra bambini nel mondo reale, da dove egli stesso proviene,
essendo un bambino mai nato, e avendo trascorso i primi tempi della
sua eterna infanzia nei Giardini di Kensington, a Londra. Oltre che
in due diversi testi letterari e in un’opera teatrale di Barrie, il
personaggio appare in numerose altre produzioni di varia natura
(film, cartoni animati, fumetti), tutte ispirate agli scritti di
Barrie, e nel relativo merchandising. James Matthew Barrie, alla
sua morte, lasciò in eredità lo sfruttamento dei diritti d’autore
al Great Ormond Street Hospital, un ospedale pediatrico londinese
(quartiere di Bloomsbury).
Dopo il clamoroso slittamento che
lo escluderà dai film in corsa ai prossimi Oscar, Grace di
Monaco, l’attesissimo biopic sulla star hollywoodiana e
principessa di Monaco Grace Kelly, sarà
ufficialmente nelle sale dal 13 marzo del 2014, sempre che regista
e produttore abbiano deciso di sotterrare l’ascia di guerra. A fare
da sfondo alla lunga gestazione del film è stato, infatti, un
controverso dibattito che ha visto il regista Olivier
Dahan e il produttore Weinstein scontrarsi animatamente
sul taglio da dare al film. Da una parte, la volontà del regista di
mettere in scena la tanto dibattuta vita di Grace in modo
compassato ed elegante in una pellicola di circa tre ore,
dall’altra, l’esigenza di Weinstein di partorire un’opera più
snella e vendibile; è facile intuire come presupposti così
dissimili fossero destinati a collidere. Del resto, trovare un
ragionevole compromesso tra il respiro artistico e le leggi del
mercato è da sempre una scomoda faccenda.
Olivier Dahan,
fautore di un cinema votato alla cruda esplorazione degli intimi
dissapori dell’animo umano, dopo averci consegnato il sublime
ritratto di Edith Piaf ne La vie en
rose (Oscar a Marion Cotillard), ci
regala in Grace di Monaco l’affresco di un’altra
donna-leggenda, l’indiscussa regina del grande schermo e divina
principessa di Monaco, Grace Kelly. Una donna che
con la sua incantevole bellezza e grazia è riuscita in soli cinque
anni ad avere l’abbagliante mondo di Hollywood letteralmente ai
suoi piedi, prima di ritirarsi dalle scene e dedicare la sua vita
al ruolo di mamma e moglie del principe Ranieri.
Puntando su quello che sa fare
meglio, ovvero interrogarsi sul sofferto conflitto che corre tra le
due facce di una celebrità, il volto mediatico e quello reale,
vissuto all’ombra dei riflettori, Olivier Dahan
fruga nell’irrisolta e dirompente personalità di Grace
Kelly per restituirci un ritratto che, lungi dall’essere
il semplice encomio di una star o la malinconica riflessione su una
morte prematura, si pone come il racconto di un momento cruciale
nella vita di Grace, circoscritto ai sei mesi del 1962 che
segnarono il suo sorprendente addio a Hollywood. Dalle glorie del
cinema a quelle da principessa di Monaco, Grace
Kelly sposa il principe Ranieri sostenendolo fermamente,
come il film ci mostra, nella disputa politica con il presidente
Charles De Gaulle e nella difesa del
principato.
Hitchcock l’aveva definita
l’incarnazione del ghiaccio bollente, mettendo in luce come Grace
fosse la perfetta sintesi tra stoica freddezza e cocente
sensualità. E chi meglio dell’angelico e impalpabile volto di
Nicole Kidman a farci rivivere la sublime ed
ambigua bellezza di una delle più eleganti icone del cinema?
Ci auguriamo che Nicole possa fare
del suo meglio accanto al suo Principe Ranieri interpretato da
Tim Roth. A completare il cast Paz
Vega nei panni di Maria Callas e l’attore
sbocciato nei serial televisivi, Milo
Ventimiglia.
La Sony ha annunciato ufficialmente i
suoi progetti sull’universo di Spider-Man, attraverso un comunicato
stampa. Ebbene Lo studios annuncia
che AlexKurtzman, RobertoOrci, Jeff
Pinkner, EdSolomon
e DrewGoddard stanno
scrivendo le sceneggiature degli spin-off di Venom e Sinistri sei.
La squadra di scrittori lavora insieme alla Marvel e i produttori Avi Arad
e Matt Tolmach. Quindi ci aspettano molti film targati
Sony/Marvle.
Il primo è quello su Venom,
annunciato in via ufficiosa molto tempo fa dai continui rumors. A
dirigere il film ci sarà proprio lo
sceneggiatore AlexKurtzman,
che sta sviluppando lo script insieme al fidato collega storico
Orci e Ed Solomon. Mentre i film sui Sinistri sei lo sta
sviluppando Drew Goddard, che forse potrebbe anche dirigerlo, ma su
quest’ultimo particolare non ci sono conferme ufficiali. Con questi
annunci si confermano tutte le voci che davano la Major Sony
intenzionata a sfidare i colossi Warner/DC e Disney/Marvel sul comparti del Cinecomics.
In The Amazing Spiderman 2, per
Peter Parker (Andrew Garfield) affronta la vita
post diploma. Lasciatosi alle spalle le scuole superiori si è
ritrovato sempre più impegnato vestendo i panni di Spiderman,
senza, però, dimenticare la promessa fatta al padre di Gwen
(Emma Stone): proteggerla. A disturbare gli
equilibri ci penserà l’arrivo di un nuova nemesi, Electro
(Jamie Foxx) ed il ritorno di un vecchio amico,
Harry Osborn (Dane DeHaan).
Direste mai che Eric Marlon
Bishop – in arte Jamie Foxx – ha un passato nelle
sit-com? Racconta barzellette sin da bambino ed è talmente bravo
che gli insegnanti usano il suo talento come ricompensa per la
classe: se si comportano bene, finite le lezioni Eric ne dice una
delle sue.
Il nome d’arte stesso è un tributo
alla comicità (di Redd Foxx), scelto nell’89 quando il
giovane comincia ad esibirsi al cabaret: accorgendosi che le
colleghe donne di solito vengono chiamate per prime, Foxx si
sceglie uno pseudonimo ambiguo quanto basta per avere la precedenza
(‘Jamie’ è unisex). Malgrado gli esordi brillanti, al cinema è raro
vederlo in vesti comiche: la sua specialità sono gli action e i
ruoli drammatici. Il primo a catturare l’attenzione è il
quarterback di Ogni maledetta domenica (1999), in cui
Foxx dà prova delle sue doti da footballer (alle superiori è il
campione della scuola) e per cui scrive anche dei brani, compreso
quello che dà il titolo al film (Any Given Sunday). Nel
2004, la svolta: Jamie si cimenta in taxi driver per Michael
Mann nell’acclamato Collateral, dove recita
accanto alla star Tom Cruise. L’interpretazione gli vale una
nomination all’Oscar 2005 come comprimario, ma Foxx finisce per
beccarsi la statuetta da protagonista (è candidato in entrambe le
categorie) con Ray. Studiare pianoforte dall’età di 5
anni lo avrà aiutato nel ritrarre un’icona come Charles, che
affianca l’attore durante la produzione, ma purtroppo scompare poco
prima dell’uscita del film. Dopo il trionfo all’Academy, una
pioggia di progetti si abbatte su di lui: Jarhead,
Miami Vice (trasposizione del celebre telefilm, di
nuovo con Mann), Dream Girls, The
Kingdom. È il 2007, ed è giunto il momento di farsi
scolpire una bella stella sulla Walk of Fame di Hollywood, anche se
il cinema non è l’unico interesse di Foxx, che è pure un cantante
di discreto successo, e vanta collaborazioni con grandi artisti
come Kanye West, Mary J. Blige e Justin
Timberlake. Ancora una manciata di pellicole (assai
variegate: Il solista, Giustizia
privata, Appuntamento con l’amore) e poi il
ruolo cool, che gli resterà incollato a vita: il tostissimo
protagonista di Django Unchained, firmato
Tarantino. Non serve aggiungere altro, se non che qui Jamie
dà il meglio di sé (ma proprio tutto il meglio).
Chissà come si vanteranno con le
amiche le sue due figlie… E, se ancora non bastasse, a breve il
loro papà diventerà un supereroe (il malefico Electro) nel capitolo
2 del nuovo Spiderman. Che dire? Superauguri! HAPPY
BIRTHDAY MR. FOXX!
Una famiglia si raduna in una casa
per trascorrere il periodo natalizio. Ci sono quattro coppie: un
maestro elementare insieme ad una donna con due bambini, nati da
altrettante relazioni sfortunate (Claudio
Bisio –
Claudia Gerini); un ragazzo disabile che ha perso
l’uso delle braccia e la sua fidanzata psicologa (Raoul
Bova –
Cristiana Capotondi); un benestante proprietario di
una ditta di panettoni, nonché padrone di casa, insieme ad una
moglie di carattere (Diego Abatantuono – Angela
Finocchiaro) e i due sono anche i genitori della
psicologa; un economicamente povero napoletano esuberante e la
timida moglie, insieme a tre bambini piccoli (Carlo
Buccirosso – Rosalia Porcaro). Aggiungiamo una donna
rimasta vedova da pochi mesi, il cui defunto marito è il padre o il
nonno di almeno un membro a coppia.
Indovina chi viene a Natale, il
film
Indovina chi viene a
Natale? di Fausto Brizzi non è un
“cinepanettone”, al contrario di quello che il titolo potrebbe
suggerire. O almeno non ha i classici tratti del “genere” in
questione, dominato da comicità demenziale retta da diversità
dialettali di facile utilizzo. Qui mancano: donne nude, abusi di
turpiloquio, amanti col dono dell’ubiquità.
Si, è ambientato a Natale. Ma
questo è l’unico aspetto in comune con le pellicole citate poco
sopra. Non aggiunge né toglie nulla ad un film di Brizzi: corale,
rapido, è una commedia che fa riflettere, ma anche un film
riflessivo che odora di commedia. Un tema sociale, delicato come
quello della diversità, immesso in una cornice di aria festosa,
condita da gag qualche volta divertenti. E allora procede sulla
doppia linea della risata e della riflessione, forse talvolta
esagerando un filo, ma perdendosi comunque poco.
Il senso di stantio non glielo
toglie nessuno; intorno al film c’è come un interminabile vocina
sussurrante che gli gira intorno e che ripete: “non c’è nulla di
nuovo”! Inoltre, molti passaggi di sceneggiatura, magari appena
accennati ad inizio film, porteranno invece a conclusioni più che
prevedibili per uno sviluppo che dovrà inevitabilmente seguire una
linea rigida, con pochi scossoni. Ma nel profumo generale del
Natale immerso nel filone della commedia italiana del nuovo
millennio, sarebbe stato eccessivo osare di più.
L’ambientazione sembra sospesa
nello spazio e nel tempo, come se non esistesse nulla al di fuori
di quella casa e di quella famiglia. Quasi inesistenti i personaggi
di contorno e pure quando ci sono, si tratta di comparse. Si chiama
Indovina chi viene a Natale? perché il
maestro elementare interpretato da Bisio e il ragazzo disabile
(Bova) ancora non li conosce nessuno.
Ari Folman, regista di
Valzer con Bashir, ha dichiarato di avere
in mente l’idea di scrivere e dirigere un film di animazione basato
sulla vita ed il diario di Anna Frank.
Anne Frank : Il diario di una giovane
ragazza è di solito richiesto come lettura per i
bambini della scuola elementare, e Folman proprio
per questo motivo intende appropriata la caratteristica di
orientarsi verso un film animato. La produzione è programmata
per iniziare nell’inverno del 2014. Non è ancora
nota la tecnica che verrà utilizzata per la pellicola, ma sembra
non essere l’animazione in CGI.
Folman intanto racconta a The
Hollywood Reporter :
Portare il Diario di Anne Frank sugli schermi è una
fantastica opportunità e una sfida . C’è un reale bisogno di nuovo
materiale artistico per mantenere viva la memoria per le giovani
generazioni.
L’intenzione di
Folman è quella di fornire un nuovo modo per
insegnare il materiale del libro, descrivendolo nel contempo sotto
una prospettiva nuova ed unica. Secondo The Hollywood
Reporter, i realizzatori hanno anche ottenuto l’accesso
completo a tutti gli archivi dell’Anne Frank Fonds
di Basilea, fondata dal padre di Anna Otto Frank,
così come a tutti i rami della Anne Frank Fonds in
tutto il mondo.
La 20th Century Fox
ha rilasciato i primi nuovi poster per Il pianeta
delle scimmie Revolution (Dawn of the
Planet of the Apes). I dettagli sulla trama sono
ancora scarsi. Intanto questi nuovi manifesti danno un primo
sguardo a Cesare e ai suoi compatrioti. La vernice da guerra è
interessante, quindi si attende di vedere quale tipo di battaglia
tra uomini e scimmie il regista Matt Reeves ha in
serbo questa volta. Ecco di seguito i nuovi poster:
Matt Reeves ha
twittato sul suo profilo ufficiale che possiamo aspettarci di
vedere il primo trailer del film il 18 dicembre. Oltre a
Andy Serkis a vestire i panni di Cesare, il film è
interpretato anche da Jason Clarke, Keri Russell, Gary
Oldman, Judy Greer, Kodi Smit – McPhee, e Toby
Kebbell. Il pianeta delle scimmie
Revolution debutterà nelle sale il 11 luglio 2014
.
Ecco la sinossi ufficiale per
Il pianeta delle scimmie Revolution:
Una nazione crescente di scimmie geneticamente evolute guidati da
Cesare è minacciata da una banda di sopravvissuti umani al virus
devastante scatenato un decennio prima. Raggiungono una pace
fragile, ma si rivela di breve durata, in quanto entrambe le parti
sono portate sull’orlo di una guerra che determinerà chi emergerà
come specie dominante del pianeta .
Uno dei personaggi più iconici del
nuovo capolavoro DisneyFrozen – Il
regno di ghiaccio è certamente il piccolo e tenero
Olaf, il pupazzo di neve che ama i caldi abbracci e sogna l’estate.
Tanto adorabile quanto divertente, Olaf ha, nella versione
italiana, la voce di Enrico Brignano.
Frozen Il Regno di
Ghiaccio è ispirato dalla storia di Andersen La
Regina delle Nevi, e in questa nuova e rivisitata versione troviamo
il coraggioso viaggio della Principessa Anna che si imbarca alla
ricerca della sorella la Regina Elsa, insieme al montando Kristoff
e al pupazzo di neve Olaf ,che ha intrappolato il regno in un
inverno eterno. Le musiche originali del film d’animazione
sono state composte da Christophe Beck ,
vincitore di premioOscar per il cortometraggio Paperman e
compositore di famose colonne sonore come quella
di Una Notte Da
Leoni,Pitch
Perfect(Voices), The Perfect
Mane I Muppett.
Mentre le canzoni originali sono state scritte
daKristen Anderson-Lopez e Robert Lopez ,
famosi coniugi compositori dietro alle musiche di film come Nuove
Avventure nel Bosco dei 100 Acri , Winnie The Pooh e numerosi
musical tra cui i vincitori di Tony Awards Avenue Q e The Book of
Mormon. L’appuntamento è a partire dal 19 dicembre al cinema,
per un altro grande capolavoro Disney, e per riscoprire un po’
della magia del natale in mezzo alla neve.
Guarda il trailer italiano di
12 Anni schiavo, il nuovo film di Steve
McQueen, che ha ottenuto 7 candidature ai Golden Globe e
che vede protagonista un cast d’eccezione composto
da Michael Fassbender, Benedict
Cumberbatch, Brad Pitt, Paul Dano, Paul
Giamatti.
12
Anni Schiavo è tratto dall’incredibile storia vera
di un uomo e della sua battaglia per la sopravvivenza e la libertà.
Stati Uniti. Negli anni che hanno preceduto la guerra civile
americana, Solomon Northup (Chiwetel
Ejiofor), un nero nato libero nel nord dello stato di
New York, viene rapito e venduto come schiavo. Misurandosi tutti i
giorni con la più feroce crudeltà (impersonificata dal perfido
mercante di schiavi interpretato da
Michael Fassbender) ma anche con gesti di inaspettata
gentilezza, Solomon si sforza di sopravvivere senza perdere la sua
dignità. Nel dodicesimo anno della sua odissea, l’incontro con un
abolizionista canadese (Brad
Pitt) cambierà per sempre la sua vita.
La pellicola porta al cinema
l’autobiografia, datata al 1853, di Solomon Northrup
(Chiwetel
Ejiofor) un nero libero dello stato di New York, che
venne rapito e venduto come schiavo. Di fronte a crudeltà
(personificata dal terribile schiavista, interpretato da
Michael Fassbender), così come a gentilezze
inaspettate, Salomon lotta non solo per rimanere in vita, ma per
conservare la sua dignità. Nel dodicesimo anno della sua
indimenticabile odissea, un fortuito incontro con un abolizionista
canadese (Brad
Pitt), cambierà per sempre la sua vita.
Puntata numero 138 per la
trasmissione Pop Corn da Tiffany. Questa
sera in radio si parlerà di Blue
Jasmine,l’ultimo film di
Woody Allen: Jasmine, una bellissima donna di
classe, si sta trasferendo da New York, dove conduceva una vita
agiatissima, a San Francisco, nello squallido appartamento della
sua sorella adottiva Ginger. Fin dalle prime scene è evidente che
Jasmine abbia dei problemi psicologici: la donna seduta accanto a
lei in aereo racconta a suo marito di averla vista parlare da sola
per tutto il volo. Una volta a San Francisco Jasmine riflette sulla
sua vita, cercando il modo di ricominciare da zero.
Come di consueto a condurre
Emanuele Rauco, e insieme a lui anche ci saranno
in studio per le rubriche Riccardo Iannaccone, Simone
Dell’Unto e Serena Guidoni.