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La Santa recensione del film di Cosimo Alemà

La Santa recensione del film di Cosimo Alemà

la santa recensione

La Santa di Cosimo Alemà è stato presentato al Festival Internazionale del Film di Roma 2013 nella categoria “fuori concorso”.

Quattro persone, differenti per età, carattere, abitudini, si recano in un paesino della Puglia per rubare la statua della santa patrona, di grande valore, convinti che sia un gioco da ragazzi. Ci riescono, ma non hanno fatto i conti con il paese: dopo meno di un minuto, tutti i cittadini sanno cosa i quattro hanno rubato e che stanno scappando. Comincia la caccia, senza pietà.

Con un cast non altisonante (intendiamoci, parliamo di nomi), dove spicca il più giovane Gianluca Di Gennaro e talvolta la protagonista femminile Marianna Di MartinoLa Santa parte da un’idea interessante, sviluppando una trama originale e riuscendo a mantenere sempre viva l’attenzione, seguendo quattro storie distinte, visto che il gruppo si separa, pur figlie di una stessa madre. Dentro c’è un po’ di tutto: dall’azione alla drammaticità, ad una piccola dose di humour “scuro”, con un tocco di noir, specie nel raccontarsi dei personaggi.

Il furto della santa colpisce l’animo del paese, non certo per il presunto valore economico che dovrebbe avere, quanto per una profonda ferita nell’orgoglio, un discorso di “principio”, doversi riprendere ciò che è proprio a qualsiasi costo, fucili compresi. Una violenza inaspettata, diabolica, talmente eccessiva da risultare alla fine veritiera e una delle cose più riuscite del film.

Alemà però si rifugia troppo dentro una citazione che pronuncia uno dei suoi attori nei minuti iniziali: “È un film, per forza deve andare così”, riferendosi ad un’altra pellicola, in una stravagante conversazione tra i personaggi. Come a dire che nei film qualcosa deve succedere per forza ed è normale che alcuni passaggi servano per arrivare ad altri. Difficile non essere d’accordo in senso assoluto e ragionando solo in quest’ottica è possibile giustificarli tutto. Ma il discorso vale solo quando non se ne sente il peso. Uscendo dallo schema, o almeno prendendolo con le molle, si tocca con mano uno script forzato e uno svilupparsi dei personaggi che sembra costruito ad hoc per arrivare a determinate conclusioni, anche fini a se stesse. Così, si accelera e si frena a seconda del momento e sembra che la frase citata sia un espediente per giustificare e mettere le mani avanti su ciò che arriverà.

Non mancano frecciatine al mondo religioso, a partire dal furto della santa, ma anche immagini visuali più o meno sacre e sequenze in compagnia di suore e scuole cattoliche.

Alemà ha creato un prodotto dove l’azione risulta anche avvincente e mai noiosa, aiutata dalle quattro storie che si alternano; ma si avverte  il peso di una sceneggiatura troppo indirizzata, rinchiusa dentro al concetto: “è un film, per forza deve andare così”.

La nostra foto gallery del Festival:

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Box Office ITA dell’11 novembre 2013

Box Office ITA dell’11 novembre 2013

Sole a Catinelle domina il box office con incassi stellari, seguito dalle new entry Planes e Prisoners. Ma decisamente non c’è concorrenza.

Dopo l’exploit del primo weekend, Sole a Catinelle conferma ovviamente la prima posizione con un incasso altrettanto stellare. Negli ultimi quattro giorni, il film con Checco Zalone ha incassato ben 11 milioni di euro in oltre 1000 sale, giungendo alla bellezza di 34,5 milioni di euro in appena undici giorni. E’ evidente che il campione di incassi sarà in grado di superare i 44 milioni globali registrati a fine corsa da Che bella giornata, con un passaparola e un andamento impressionante in pochissimi giorni. Neppure Avatar di James Cameron, che primeggia nella classifica italiana dei maggiori incassi di tutti i tempi, riuscì a incassare una cifra di questa portata in così poco tempo.

Il resto della classifica registra risultati decisamente al di sotto per via del dominio incontrastato di Sole a Catinelle al box office italiano. Gli altri due gradini del podio sono occupati da due new entry. Il film della Disney Planes apre al secondo posto con 1,4 milioni incassati in 536 copie, mentre il thriller Prisoners con Hugh Jackman esordisce in terza posizione con 609.000 euro in circa 270 sale a disposizione.

Cattivissimo Me 2 scende al quarto posto con altri 531.000 euro, arrivando a quota 15,3 milioni. Captain Phillips – Attacco in mare aperto perde due posizioni rispetto all’esordio, giungendo a 1,3 milioni totali con altri 402.000 euro.

Seguono altre due novità del fine settimana. Machete Kills di Robert Rodriguez apre al sesto posto con 360.000 euro incassati in 193 copie, mentre la commedia romantica Questione di tempo di Richard Curtis debutta con 345.000 euro in 218 sale disponibili.

Alle posizioni successive troviamo pellicole in calo, ossia Ender’s Game (214.000 euro) e La Vita di Adele (175.000 euro), giunti rispettivamente a 928.000 euro complessivi e 1,3 milioni.

Chiude la top10 un’altra new entry. Presentato all’ultimo Festival di Cannes, Giovane e Bella esordisce in coda della top10 con 156.000 euro. Il film di François Ozon è stato lanciato in appena 62 copie, ottenendo una buona media di poco inferiore ai tremila euro.

Buon Compleanno Leonardo Di Caprio

Buon Compleanno Leonardo Di Caprio

Si chiama come Leonardo Da Vinci perché ha dato il primo calcio nel pancione mentre la mamma ammirava un dipinto del celebre artista. E il nome ha portato fortuna a Leonardo Di Caprio, che esordisce a soli 3 anni in uno show per bambini e, dopo la gavetta in TV, nel ‘93 debutta al cinema con De Niro in Voglia di ricominciare. Nello stesso anno è anche il fratello handicappato di Johnny Depp in Buon compleanno Mr. Grape, per cui si becca le nomination al Golden Globe e all’Oscar.

Anche i personaggi successivi sono impegnativi – vedi il tossico di Ritorno dal nulla e il tormentato Rimbaud in Poeti dall’inferno – per non parlare dell’eroe shakespeariano in Romeo + Giulietta  di Baz Luhrmann, con cui conquista il Festival di Berlino e milioni di ragazze. La sua faccia monopolizza diari e pareti, e le cose peggiorano quando nel ‘97 esce Titanic. Jack Dawson è il re del mondo, ma anche dei cuori delle spettatrici che assistono impotenti al tragico epilogo.

Quanti accidenti si è presa la povera Rose! È vero, quella zatterella bastava per tutti e due, ma la licenza artistica dove la mettiamo? Il colossal di Cameron lancia Leo nell’olimpo di Hollywood, eppure, malgrado la scia del Titanic, La maschera di ferro e The beach non fanno faville, e Di Caprio vira verso progetti più tosti, dando il via al suo sodalizio con Scorsese, che nel 2002 lo dirige in Gangs of New York, per poi riconfermarlo come protagonista in The aviator (2004), The departed (2006), Shutter Island (2010) e l’imminente The wolf of Wall Street.

Ma Leo collabora anche con altri registi DOC come Spielberg (Prova a prendermi), Edward Zwick (Blood Diamod), Ridley Scott (Nessuna verità), Sam Mendes (Revolutionary Road, dove torna a lavorare con la naufraga Kate Winslet), Christopher Nolan (Inception), Clint Eastwood (J. Edgar), e Tarantino, che finalmente lo convince a fare il cattivo in Django Unchained (dopo il no di Leo all’Hans Landa di Bastardi senza gloria – p.s. Christoph Waltz ringrazia per l’Oscar). Ultimamente lo abbiamo rivisto al servizio di Luhrmann nelle bianche vesti di Gatsby, che si strugge d’amore per la Daisy di Carey Mulligan; nella vita vera, invece, frequenta una modella tedesca appena ventenne, Toni Garnn, l’ultima di una lunga serie di top. Ci si potrebbe organizzare un defilé con le sue ex: Gisele Bundchen, Bar Rafaeli, Erin Heatherton; magari lasciamo fuori Aretha Wilson, una modella che nel 2005 a un party gli ha tirato in testa una bottiglia rotta (= 17 punti di souvenir), ma buttiamo in passerella un’altra fiamma di Leo, l’attrice Blake Lively (ora Mrs Reynolds).

Ha buon gusto Di Caprio (pur essendo vegetariano) e di certo gradirà la nostra torta. Speriamo che ci inviti nella sua isola del Belize con gli amichetti del cuore – Winslet, Haas, Maguire – per spegnere le candeline (rigorosamente eco-compatibili). HAPPY BIRTHDAY LEO!

The Railway Man i character poster con i protagonisti

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The Railway Man i character poster con i protagonisti

The-Railway-ManArrivano i primi character poster per The Railway Man di Jonathan Teplitzky (Gettin’ Square, Better than Sex),film tratto dall’autobiografia di Eric Lomax, tenente dell’esercito inglese portato in Giappone durante la seconda guerra mondiale come prigioniero di guerra.
La pellicola che uscirà in Australia e Regno Unito tra la fine del 2013 e inizio 2014 vede protagonisti Colin Firth, Nicole Kidman,Stellan Skarsgard,Hiroyuki Sanada e Jeremy Irvine.
Di seguito potete ammirare i poster

La sinossi del film: Fin dall’infanzia Eric Lomax era appassionato di treni. Per uno scherzo del destino, è stato catturato dai giapponesi durante la seconda guerra mondiale e mandato in Thailandia a lavorare alla ferrovia Burma-Siam, il progetto barbarico che ha richiesto le vite di 250 mila uomini. Lì costruii una radio per ricevere notizie sulla guerra e in segreto disegnò una mappa della ferrovia. Per questo, Lomax è stato sottoposto a torture e interrogatori estenuanti. In mezzo a tutto ciò c’era Nagase Takashi. un giovane soldato giapponese che traduceva le domande del suo aguzzino e le risposte di Lomax. Trenta anni dopo, Lomax ha cercato il suo molestatore giapponese, incontrandolo su una collina sul fiume Kwai. Ma il motivo per cui Takashi voleva voleva incontrare Takashi non era la vendetta. Era la riconciliazione.

Fonte: Impawards

Oldboy tre nuove clip e un greenband trailer

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Oldboy tre nuove clip e un greenband trailer

oldboyA poche settimane dall’uscita nei cinema USA, cresce l’attesa per vedere in sala Oldboy di Spike Lee,remake del classico di Park Chan-Wook,con Josh Brolin nei panni di Joe Doucett.

Di seguito trovate il greenband trailer(in cui non vi sono scene di violenza esplicite) e tre nuove clip.

Il Trailer

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E le Clip

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Il film, remake dell’omonima pellicola di Park Chan-wook, è diretto da Spike Lee ed è atteso nei cinema statunitensi il 27 novembre. Oldboy è un thriller provocatorio e viscerale che racconta la storia di Joe Doucette, un uomo che senza alcuna ragione apparente, viene improvvisamente rapito e tenuto in ostaggio in completo isolamento, per vent’ anni. Al momento del suo rilascio inaspettato, e senza alcuna spiegazione, inizia una missione ossessiva per scoprire chi lo ha imprigionato, anche se quel che emergerà è che il vero mistero è il motivo della sua liberazione.
Nel remake firmato Spike Lee vedremo un cast comprendente gli attori Josh Brolin, Elizabeth Olsen, Sharlto Copley, Samuel L. Jackson e James Ransone.

L’Evocazione – The Conjuring avrà due spin-off

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L’Evocazione – The Conjuring avrà due spin-off

Dopo il grandissimo successo ottenuto da L’Evocazione – The Conjuring (oltre 300 milioni di dollari incassati a fronte di una spesa di soli 20), New Line Cinema ha deciso di mettere in cantiere almeno due spin-off per il film di James Wan.

Se su uno dei due il segreto è ancora massimo(o più probabilmente ancora senza un preciso soggetto),per l’altro sappiamo che John Darko e John R. Leonetti(quest’ultimo ha fotografato, con uno splendido lavoro,il film originale di Wan) avranno una co-regia. Il progetto dovrebbe intitolarsi The Annabelle Story(chiaro il rimando alla bambola demoniaca con cui si apre l’horror originale) e sarà un prequel rispetto alle vicende narrate nell’evocazione. Per ora non sono stati forniti ulteriori dettagli per quanto riguarda trama, budget, cast ma le riprese dovrebbero iniziare già il mese prossimo.

Insieme a questi spin-off, New line sta sviluppando anche il seguito di The Conjuring sulla base di una sceneggiatura di Chad e Carey Hayes;anche qui però non sono disponibili altri dettagli e probabilmente non ce ne saranno ulteriori finché James Wan non avrà terminato Fast and Furious 7.

Fonte: BloodDisgusting

Festival di Roma 2013 Scarlett Johansson e Joaquin Phoenix sul red carpet per Her

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Arrivano altre tre grandi star di Hollywood ad animare il red carpet del festival di Roma 2013, la bellissima Scarlett Johansson, Joaquin Phoenix e Rooney Mara, che insieme al regista Spike Jonze presentano in concorso Her (recensione).

Tutte le nostre Foto dal Festival:

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Segui il nostro speciale con tutte le news sul Festival di Roma 2013

 

Lo Hobbit la Desolazione di Smaug i LEGO e gli occhiali 3D del film

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Per tutti gli appassionati di toys LEGO, ecco che grazie al sito The Brick Fan oggi vi mostriamo una nuova scatola gioco che raffigura due diversi set del film Lo Hobbit la Desolazione di Smaug: La Battaglia di Dol Guldur e Agguato a Dol Guldur.

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Inoltre grazie al sito theonering.net ecco gli occhiali 3D che verranno indossati da alcuni fortunati frequentatori di cinema selezionati. Gli occhiali sono disegnati da Look3D:

occhiali 3D lo hobbit la desolazione di smaug

Lo Hobbit: La desolazione di Smaug, il film

Lo Hobbit: La desolazione di Smaug, secondo capitolo della trilogia uscirà al cinema il 12 dicembre 2013. Lo Hobbit: La desolazione di Smaug è il secondo capitolo della Trilogia di Peter Jackson tratta dall’omonimo romanzo di J.R.R. Tolkien. La pellicola uscirà il 12 dicembre 2013 in Italia ed è scritto da Fran Walsh, Peter Jackson, Philippa Boyens e Guillermo del Toro. La terza parte, invece intitolata Lo Hobbit: Racconto di un ritorno è atteso per il 14 Dicembre 2014. Il cast del film comprende Martin Freeman, Benedict Cumberbatch, Ian McKellen, Evangeline Lilly, Luke Evans, Richard Armitage, Elijah Wood, Orlando Bloom, Cate Blanchett, Hugo Weaving, Christopher Lee e Andy Serkis.

Trama: Le avventure di Bilbo Baggins e della compagnia di dodici nani di Thorin Scudodiquercia, formata da Balin, Dwalin, Kili, Fili, Dori, Nori, Ori, Oin, Gloin, Bifur, Bofur e Bombur. Il gruppo deve recuperare il tesoro posto nel cuore della Montagna Solitaria, sorvegliato dal drago Smaug.

Hunger Games – La ragazza di fuoco: nuovo spot tv

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Hunger Games – La ragazza di fuoco: nuovo spot tv

Manca davvero poco alla premier romana, in occasione dle Festival di Roma, di Hunger Games la Ragazza di Fuoco, ed ecco che è stato diffuso via internet un nuovo spot tv del film con protagonista Jennifer Lawrence:

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Hunger Games – La ragazza di Fuoco, il film

Hunger Games – La ragazza di Fuoco è diretto da Francis Lawrence e oltre a Jennifer Lawrence il cast comprende anche Josh HutchersonLiam HemsworthPhilip Seymour HoffmanWoody HarrelsonElizabeth Banks, Lenny Kravitz, Jeffrey WrightStanley Tucci, Donald Sutherland, Amanda Plummer e Lynn Cohen. Tutte le news sulla saga nel nostro speciale Hunger Games. Per tutte le info sul film vi segnaliamo la nostra scheda Hunger Games – La ragazza di Fuoco.

La trama del film: Katniss Everdeen torna a casa incolume dopo aver vinto la 74ª edizione degli Hunger Games, insieme al suo amico, il “tributo” Peeta Mellark. La vittoria però vuol dire cambiare vita e abbandonare familiari e amici, per intraprendere il giro dei distretti, il cosiddetto “Tour di Victor”. Lungo la strada Katniss percepisce che la ribellione sta montando, ma che il Capitol cerca ancora a tutti i costi di mantenere il controllo proprio mentre il Presidente Snow sta preparando la 75ª edizione dei giochi (The Quarter Quell), una gara che potrebbe cambiare per sempre le sorti della nazione di Panem.

Festival di Roma 2013 Alex De La Iglesia incontra il pubblico

Festival di Roma 2013 Alex De La IglesiaL’incontro con Alex De La Iglesia prende vita dopo la proiezione di una serie di sequenze tratte dai suoi film più famosi, Acciòn Mutante, Perdida Durango, El Dia de la Bestia, La Comunidad, El Crimen Perfecto, The Oxford Murders, La Chispa de la vida, Balada Triste de Trumpeta e il nuovissimo Las Brujas de Zugarramurdi.

Il regista catalano comincia la chiacchierata raccontando la genesi del suo ultimo film parlando della sequenza iniziale, nella quale un rapinatore, camuffato da Cristo, con tanto di croce sulle spalle, assalta un banco dei pegni trasformandosi in feroce assassino. De La Iglesia racconta che aveva avuto questa idea vent’anni prima, per un film che poi non è mai stato realizzato perché ritenuto troppo estremo e demenziale,  all’interno del quale trovavano spazio anche le figure di alcune streghe, divenute poi il punto centrale del suo ultimo film.

Festival di Roma 2013 Alex De La IglesiaLa scelta di ambientare la storia nel piccolo paese di confine tra Spagna e Francia chiamato Zagarramurdi è stata pressochè obbligata, poiché tale luogo sembra essere l’equivalente della cittadina americana di Salem, nota per le sue oscure vicende legate alla stregoneria. A Zagarramurdi sembra prendere origine tutta la stregoneria del vecchio continente ed in particolare, in una grotta limitrofa al paesino, sembra che avvenissero sabba di dimensioni incredibili, che coinvolgevano centinaia, forse migliaia di adoratrici del demonio. De La Iglesia racconta divertito di aver girato la sequenza finale del film proprio in quella grotta e di aver scoperto durante le ricerche per sviluppare la storia del film le vere origini di alcune abitudini stregonesche, come quella di cavalcare le scope, pratica legata ad una forma di autoerotismo al fine di assimilare una mistura a base di veleno di rospo e altre sostanze allucinogene spalmate sul manico dell’utensile; il volare altro non sarebbe che una visione metaforica dell’orgasmo allucinatorio raggiunto attraverso tale pratica.

Poi si è lungamente soffermato su uno dei temi principali del suo ultimo film, ma anche di tante altre sue opere, ovvero il difficile, se non impossibile, rapporto tra uomo e donna, ma anche sull’ipocrisia che a suo avviso è insita nella convivenza quotidiana tra esseri umani, molte volte basata su una subdola forma educazione superficiale quasi sempre malcelata. A proposito di tali dichiarazioni non si può non pensare ai rapporti degenerati tra condomini bellicosi de La Comunidad, o quello che avveniva tra i commessi del grande magazzino de El Crimen Perfecto. Alex De la Iglesia definisce gli esseri umani degli animali feroci, ma stupidamente intelligenti, che stentano a convivere e faticano a non sbranarsi l’uno con l’altro.

Torna poi nuovamente a sottolineare la dipendenza inconsapevole degli uomini dalle donne e il continuo loro bisogno di fare ritorno a l’utero materno e sentenzia beffardo che l’egoismo e la sopravvivenza sono la vera natura dell’amore e ciò che di conseguenza alimenta l’animo di tutti i suoi personaggi e motore di molte delle sue storie.

Alla domanda di come faccia ad avere uno stile così particolare e riconoscibile, lui semplicemente risponde che quello è il suo occhio e che naturalmente lui racconta ciò che lo circonda. Afferma che quella che si vede nei suoi film è la sua visione della vita, senza sforzarsi di voler costruire una sua originalità autoriale. Un buon regista, sostiene, deve essere come un barman, ovvero bravo a miscelare gli ingredienti già esistenti, senza dover necessariamente inventare chissà cosa. E’ convinto che non esista l’innovazione, ma che tutto è ricordo del futuro, che le idee differenti tra loro lottano, ma al tempo stesso si sostengono.  Dice che andare avanti, significa guardare indietro.

In conclusione e in maniera simpaticamente provocatoria si autodefinisce un immorale e prostituto mentale, che farebbe di tutto per soldi, ma ride sornione, e noi sappiamo bene che non è così.

Las brujas de Zugarramurdi recensione del film di Alex De La Iglesia

Las brujas de Zugarramurdi recensioneJosè in compagnia di un gruppo di balordi compie una rapina in un banco di pegni e ruba venticinquemila fedi nuziali. Porta con sé il figlio di appena otto anni, facendolo partecipare attivamente al colpo all’insaputa della moglie, in lotta con lui per l’affidamento del bambino. Ma qualcosa va storto, la rapina si trasforma in una caneficina e Josè, con il figlio, un altro strampalato rapinatore, un ignaro tassista e un ostaggio, fuggono verso il confine francese. Ma nella loro fuga approdano a Zugarramurdi, un piccolo paese popolato da streghe bellicose che non hanno nessuna intenzione di lasciarli andare via.

Las brujas de Zugarramurdi recensione posterDopo Balada triste de trumpeta, film molto personale e apice indiscusso della sua poetica, Alex De La Iglesia torna a realizzare un film più leggero e scanzonato, ma non per questo meno riuscito. La libertà espressiva di cui ormai dispone gli permette di confezionare un piccolo gioiellino che si barcamena disinvoltamente tra generi diversi e che stupisce lo spettatore con continue sorprese e cambi di rotta improvvisi. Si parte con un action-movie rutilante, al cardiopalma, che immediatamente si trasforma in commedia per poi scivolare nell’horror, con punte di puro splatter, ma senza mai perdere di vista significati e riflessioni importanti, disseminate di citazioni colte camuffate sapientemente con elementi pop.

E’ un turbinio di continue invenzioni, a cominciare da Gesù Cristo rapinatore che nasconde un fucile a pompa nella croce, il lercio omino che vive imprigionato sotto al cesso pubblico, le bislacche abitudini goderecce delle streghe, fino ad arrivare ad un sabba infernale rivisitato come un moderno rave  debitore delle pitture nere di Goya e pregno di fondatissime ricerche folkloristiche e antropologiche.

La sceneggiatura è una macchina ben oliata, che scorre disseminando battute a raffica che ironizzano e fanno riflettere sui rapporti tra uomo e donna e tra esseri umani in generale. E quando il discorso sembra farsi troppo serio ecco che arrivano a sorpresa folgoranti sequenze visionarie colme d’azione e trovate strabilianti, personaggi improbabili e creature uscite direttamente da un libro di fiabe. Gli interpreti sono tutti azzeccati e in grande sintonia, in particolare una divertita Carmen Maura e i due protagonisti Hugo Silva e Carolina Bang.

Ne Las brujas de Zugarramurdi si respira l’aria migliore del nuovo cinema iberico, si sente lontano l’eco di Almodovar (suo primo produttore), si intravede nella nebbia l’affabulazione gotica di Del Toro, ma soprattutto si gusta la stupefacente esibizione poetica e stilistica di Alex De La Iglesia.

Festival di Roma 2013 Jonathan Demme incontra il pubblico

Jonathan Demme

Oggi pomeriggio il Festival di Roma 2013 ha dato l’opportunità al pubblico di partecipare all’incontro col grande regista americano Jonathan Demme. L’autore di film come Il silenzio degli innocenti e Philadelphia, solo per citare i due più famosi e premiati, non ha perso occasione per mettere in luce la sua passione per il cinema e per far trasparire la sua ironia.

Dopo una breve filmato iniziale, Jonathan Demme ha iniziato a rispondere alle domande, la prima delle quali piuttosto generica, sul concetto di comunicare con il cinema e sulla sensazione che si prova:

“Io ho sempre riflettuto sulla dimensione narrativa del cinema. Raccontare storie è sempre primario per me. Se non hai una storia forte o non la sai raccontare, sei nei guai. Tutti le persone che ruotano intorno al film raccontano una storia e hanno una responsabilità completa. Dagli attori all’operatore, tutti con il loro lavoro raccontano storie”.

La discussione si è poi spostata sugli inizi cinematografici di Demme e non è potuto mancare il riferimento al regista e produttore Roger Corman:

“Posso considerarlo un maestro. Io adoro fare cinema e incontrare Corman è stato un momento unico, di quelli che ti capitano una volta nella vita. Corman mi fece scrivere una sceneggiatura e io ero agli inizi. Mi propose di andare a Los Angeles e lavorare al film. Dissi di si senza neanche far passare un secondo”.

Inevitabile poi la domanda riguardante Fear of Falling, un film che andrà in onda domani 11 Novembre 2013 al Festival del Cinema di Roma in anteprima mondiale. Si tratta di un progetto particolare, poiché è un film basato su un progetto teatrale, un mondo con il quale Demme non si era mai confrontato:

“Pensavo sarebbe stato facile trasportare il teatro al cinema. Invece mi sono reso conto, quando ho cominciato il lavoro, che non è affatto semplice perché il tipo di performance teatrale non è adatta per il cinema. Posso dire che Fear of Falling sia il progetto più coraggioso che abbia mai realizzato. Alcuni amici che l’hanno già visto mi hanno detto che assomiglia ad un film di Bergman però visto sotto l’effetto di Lsd”…

Poi Demme ha continuato, spiegando perché dopo aver raggiunto grandi traguardi cinematografici, sia tornato un po’ agli albori, voltando le spalle alle grandi industrie:

“Non mi piace dire che ho voltato le spalle. Quando si inizia la propria carriera come regista indipendente, si hanno budget limitatissimi, ho fatto un film anche con 125.000 dollari. Quando poi vai avanti e fai successo, sai come gestire meglio dei budget più elevati, anche milioni di dollari. Ma sai anche che hai delle responsabilità, ovvero fare un film che debba almeno pareggiare il bilancio. Ecco, io non avevo più voglia di queste responsabilità. A me piace lavorare con cifre minori e lavorare in tempi più stretti”.

In ultimo, anche al pubblico è stato concesso un piccolissimo spazio ed in particolare una domanda ha fatto scatenare le risate della sala,vista la risposta tanto secca quanto esplicativa di Demme:

Se qualcuno mi ha mai chiamato per girare un film di supereroi che tanto hanno successo negli ultimi anni? Semplicemente, no.

 

La nostra foto gallery del Festival:
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Entre nos recensione del film di Paulo Morelli

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Entre nos recensione del film di Paulo Morelli

Presentato in Concorso alla ottava edizione del Festival Internazionale del Film di Roma, Entre Nos racconta la storia di un gruppo di giovani, spensierati e ottimisti, che passano insieme una parte della lroo vita prima che questa cambi radicalmente. Isolati dal resto del mondo in una magnifica tenuta di campagna, i giovani amici decidono di scrivere delle lettere indirizzandole ai se stessi che diventeranno da li ai dieci anni successivi, e di seppellirle con la promessa di ritornare in quel luogo al tempo stabilito per rileggerle insieme. Il giorno stesso, però, in seguito a un tragico e imprevisto incidente automobilistico, ognuno di loro prende strade diverse. Contro ogni previsione il gruppo affiatato all’inizio si perde di vista, e la loro vita prenderà una piega completamente diversa. A dieci anni di distanza però i protagonisti si ritroveranno, riuniti a causa della morte di uno di loro e da un mistero che li tiene involontariamente uniti. Riaffioreranno così vecchie passioni, nuove frustrazioni e un oscuro segreto sepolto nel passato.

A dirigere il film Paulo Morelli, italiano per metà, che ci racconta un tipo di storia che è stato già affrontato, anche se con toni nelle intenzioni pià leggeri, dal nostro cinema con Immaturi. Come nel film di Paolo Genovese, un gruppo di amici si ritrova dopo aver trascorso anni senza vedersi, e così la loro vita cerca di riprendere in qualche modo lì dove si era interrotta. Purtroppo però le intenzioni del regista vengono ostacolate da un plot banale, da una sceneggiatura piatta e da una serie di cliché ripetuti, che contribuiscono a fare di Entre Nos un film non riuscito.

I personaggi stessi del racconto sono appena abbozzati, riducendosi a sagome che inscenano schemi interpersonali fissi. Nel cast Caio Blat, Carolina Dieckmann, Maria Ribeiro, Paulo Vilhena, Martha Nowill, Julio Andrade, Lee Taylor. Il film non manca di una certa leggerezza che, unita alla durata ragionevole, aiuta lo spettatore a procedere nella visione; ma il prodotto finale rimane patinato e scontato, come in un lungo spot televisivo.

Song’e Napule: recensione del film dei Manetti Bros

Song’e Napule: recensione del film dei Manetti Bros

E’ stato presentato Fuori Concorso al Festival Internazionale del Film di Roma l’ultima impresa dei Manetti Bros , Song’e Napule. Tra il comico, il noir e il poliziesco, il film è un cocktail di generi a cui i registi romani si sono affezionati particolarmente con la serie tv L’Ispettore Coliandro interpretato da Giampaolo Morelli. Il loro attore-feticcio torna protagonista di questa storia, riunendo le forze con i fratelli Antonio e Marco per raccontare una Napoli diversa, diversa anche da quella raccontata da Gomorra e co. senza troppa angoscia e rifiuti, ma con un film rilassato e positivo.

Song’e Napule segue le vicende di Paco Spillo (Alessandro Roja), un pianista diplomato in conservatorio che si ritrova a fare il poliziotto per sfuggire alla disoccupazione. La sua dote musicale tornerà utile quando all’Ispettore Cammarota (Paolo Sassanelli) dell’anticrimine serve un infiltrato al matrimonio della figlia del boss di Somma Vesuviana per acchiappare il famoso latitante O’ Fantasma. Paco, non con poca riluttanza ,si trasformerà da signorino del conservatorio a tamarro cafone per entrare a far parte della band di Lollo Love (Giampaolo Morelli), un famoso cantante neo melodico ben inserito nel giro delle feste. Suo malgrado, Paco in arte Pino Dynamite, si troverà a rischiare la sua vita incappando in piacevoli rapporti di amore e amicizia.

Song’e Napule, il film

Song'e Napule recensione

 

Con un cast costellato di tanti amici , oltre che a Roja, Morelli e Sassanelli troviamo Serena Rossi, Carlo Buccirosso, Antonio Pennarella e un cammeo di Peppe Servillo, sempre centratissimo nel personaggio. I Manetti Bros realizzano quasi una serenata a Napoli con le canzoni di Lollo Love interpretate da Morelli, arrangiamenti di musiche degli Avion Travel e tanti altri omaggi alla canzone napoletana grazie a Franco Ricciardi, Ivan Granatino, Antonio Buonomo, Serena Rossi, Pino Moccia e Rosario Miraggio.

Raccontato in modo semplice e vero, Song’e Napule regala risate dall’inizio alla fine, senza mai scadere nella comicità demenziale ma facendo affidamento a gli unici tempi comici della “lingua napoletana”. Un bell’affresco di Napoli che mostra non solo la parte brutta “della fogna dell’Italia” ma anche la parte onesta senza troppo buonismo del , sempre più generalizzato , Napoletano medio.

Questo è stato l’ultimo film prodotto da Luciano Martino, fermo sostenitore dell’idea di Morelli.

Festival di Roma 2013: Video commento dei film del terzo giorno

Festival di Roma 2013

Nella terza giornata del Festival di Roma 2013 è stato presentato e accolto calorosamente dalla stampa Her di Spike Jonze di con Joaquin Phoenix, Amy Adams, Rooney Mara, Olivia Wilde e la calorosa voce di Scarlett Johansson. Nella sezione Fuori Concorso è stato presentato Las brujas de Zugarramurdi di Álex de la Iglesia, il regista che aveva segnato il festival di Venezia con La ballata dell’odio e dell’amore, nel cast troviamo Javier Botet, Mario Casas, Carmen Maura, Hugo Silva e Carlos Areces.
Di seguito il video commento dei film con i trailer:

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Tutte le foto del Frestival di Roma 2013 nella nostra gallery:

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Festival di Roma 2013 Joaquin Phoenix, Spike Jonze e Rooney Mara presentano Her

Festival di Roma 2013 HERE’ stato presentato nella selezione ufficiale in Concorso alla ottava edizione del Festival Internazionale del Film di Roma Her, ultimo film di Spike Jonze in cui un magnifico Joaquin Phoenix si innamora della voce sensuale di Scarlett Johansson. Sono arrivati a Roma per presentare il film il regista Spike Jonze, il protagonista Joaquin Phoenix e Rooney Mara, che nel film interpreta l’ex moglie del protagonista. L’incontro con la stampa è stato, come c’era da aspettarsi, atipico, essendo note a tutti le stranezze di Phoenix e la sua ritrosia verso i giornalisti e le domande sul suo lavoro.

Ciò nonostante l’attore si è mostrato insolitamente loquace, anche se ha prevalentemente scherzato sul suo ruolo e con i suoi colleghi. Il regista Jonze ha commentato così la sua esigenza di raccontare il film: “Volevo raccontare questa storia perché tratta temi sui quali ho riflettuto, nei confronti delle quali ho una valutazione un po’ confusa. Il modo in cui viviamo e gestiamo i nostri rapporti, che non sempre sono semplici.”

In una delle poche risposte esaurienti concesse, Joaquin Phoenix ha accennato alla complicità di sua sorella (e sua manager) nella partecipazione al progetto: “E’ stata mia sorella e mia agente a passarmi la sceneggiatura. Mi ha detto che Spike aveva una sceneggiatura per me, l’ho letta e ci siamo innamorati.”

Rooney Mara ha invece dovuto lottare per ottenere il suo ruolo: “Mi hanno inviato la sceneggiatura e volevo partecipare al film, solo che Spike diceva che ero troppo giovane. Quando ci siamo incontrati però sono riuscita a convincerlo che la forza interiore del personaggio era senza tempo e che quindi ero adatta al ruolo.”

I costumi e gli arredi sono vintage ma il film è ambientato in un vicino futuro. Può motivare questa scelta?

SJ: “L’obbiettivo era creare un mondo accogliente, e questo mi sembrava il modo migliore per mettere in scena questa esigenza di gradevolezza e facilità della vita. Tuttavia ci sono ancora personaggi che desiderano qualcosa, a cui manca qualcosa.”

In che modo Joaquin e Scarlett hanno interagito sul set per parlarsi senza che la Johansson fosse presente?

SJ: “Quando abbiamo girato il film c’era un’altra attrice, Samantha Morton, che ci ha accompagnati nella lavorazione. Era sul set e parlava con Joaquin. Poi in post produzione è arrivata Scarlett che è stata accompagnata da entrambi per registrare le sue parti e creare un’intimità.”

 

Tutte le nostre Foto dal Festival:

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Her: recensione del film con Joaquin Phoenix e Scarlett Johansson

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Spike Jonze ci ha da sempre abituati a viaggiare in mondi straordinari, che con profonda malinconia coinvolgono lo spettatore, trasportandolo in una realtà parallela e deliziandolo con storie magistralmente raccontate. Il suo ultimo film Her non fa eccezione. Interpretato da Joaquin Phoenix, il film racconta di Theodore, un uomo dal cuore spezzato che sta cercando di metabolizzare la separazione e l’imminente divorzio dall’amata moglie (Rooney Mara).

In una Los Angeles futuristica ed insieme straordinariamente malinconica, Theodore trascorre le sue giornate tra il lavoro e il suo solitario appartamento, fino a che non incontra Samantha, un sistema operativo senziente e intuitivo (cui da la voce Scarlett Johansson), e in grado di evolversi con l’uso, con la quale Theo comincia una relazione particolare che trasformerà sia l’umano che l’artificiale fino a giungere ad un epilogo inevitabile e struggente.

La domanda che ci pone Jonze è semplice e complessa insieme: si può amare qualcuno nel corso di tanti anni, accettandone e consentendone i cambiamenti fondativi di un essere umano in continuo divenire? Si può amare ed essere ricambiati anche attraverso il tempo di una vita che cambia e trasforma?

Her, il film

Her

Il caro Theodore, personaggio con il quale non si può non entrare in sintonia, ci conduce con mesta compostezza nella sua vita, e noi impariamo molto su di lui e su possibili risposte alle domande dello stesso regista. Mattatore incontrastato del film è Joaquin Phoenix, attore straordinario, uno dei migliori della propria generazione, che ad ogni nuova prova d’attore riesce a scavare in se stesso e nell’animo dello spettatore, completamente rapito dai suoi occhi, dalle sue movenze, da questo essere romantico e triste che l’attore dipinge sullo schermo.

A dare voce al sistema operativo c’è Scarlett Johansson, che per una volta rinuncia a sfruttare la sua prorompente presenza scenica e ci regala solo il suono della sua sensuale voce, creando con pochi mezzi un personaggio artificiale per natura ma allo stesso tempo estremamente umano. Completano il cast una diafana Rooney Mara e Amy Adams, che riesce con pochi sguardi a dare profondità anche al più piccolo dei personaggi.

Il film di Spike Jonze è un viaggio nella coscienza di un uomo che può essere ognuno di noi, è un viaggio nell’amore e nella sua trasformazione in quanto sentimento tanto universale quanto privato e mutevole, un viaggio ambientato in una bellissima Los Angeles delicatamente futuristica che funge da perfetta cornice per il nostro malinconico protagonista. Her è un racconto coinvolgente e struggente, romantico, tenero e profondamente devastante, che emoziona lo spettatore e lo induce a riflettere con inquietante profondità ed urgenza sulla propria vita.

 

 

The invisible Life recensione del film di Vítor Gonçalves

The invisible Life recensione del film di Vítor Gonçalves

the invisible life recensioneThe Invisible Life (A Vida Invisìvel) è un film diretto da Vítor Gonçalves presentato in Concorso alla ottava edizione del Festival Internazionale del film di Roma.

 

È notte fonda e Hugo, un impiegato statale, siede sui gradini del Ministero in cui lavora. Non ha il coraggio di tornare a casa e non riesce a togliersi dalla mente le immagini di un misterioso filmino in 8mm che ha ritrovato in casa del defunto Antonio. Ricorda quindi il giorno in cui Antonio, suo superiore al Ministero, gli rivelò che stava per morire. Hugo ha sempre creduto che Antonio volesse in realtà confidargli qualcosa che lo riguardava direttamente. Spinto dal desiderio di comprendere questo segreto inconfessato, rispolvera ricordi sepolti da tempo. E ripensa all’ultima volta che ha visto Adriana, la donna che amava. Ancora una volta lo assale il pensiero che la sua è stata una vita non vissuta.

the invisible life recensione poster

Gonçalves sceglie la strada del racconto a posteriori per mostrarci il viaggio interiore del protagonista Hugo (Filipe Duarte); un racconto in voce fuori campo in cui seguiamo in una serie di accavallamenti temporali il percorso del personaggio, tra ricordo del passato e indagine nel futuro alla ricerca di un misterioso messaggio che forse non è mai stato scritto.

Il racconto, il ricordo e la ricerca sono però raccontati attraverso uno stile statico, che non fa nulla per coinvolgere lo spettatore, addentrandosi in un racconto autoreferenziale e complesso, difficilissimo da comprendere a ancora più difficile da gradire. Nonostante Duarte sia un interprete molto intenso, la scelta registica di utilizzare prevalentemente la camera fissa non fa altro che ostacolare ulteriormente la fluidità di un racconto che non decolla mai.

Completano il cast Maria João Pinho, João Perry, Pedro Lamares e Susana Arrais.

The Invisible Life è un racconto pretensioso e poco interessante di una vita misteriosa sì, ma chiusa in se stessa e che non ha nessuna voglia di mostrarsi benevola nei confronti dello spettatore.

World of Warcraft primi concept presentati da Duncan Jones

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Sabato scorso, in occasione del BlizzCon 2013, il regista Duncan Jones ha reso pubblici i primi concept per il film World of Warcraft, tratto dal leggendario gioco di ruolo e finalmente in fase avanzata di pre-produzione.

Ecco i disegni:

World of Warcraft concept World of Warcraft primi concept World of Warcraft primi concept World of Warcraft primi concept 2

Il film su World of Warcraft si baserà sul popolare e omonimo videogame e avrà a disposizione un budget di 100 milioni di dollari, non tantissimi, ma comunque una cifra rispettabile per realizzare un fantasy con i fiocchi.

Pre quanto riguarda il casting del film, al progetto era stato accostato Johnny Depp, ma non si sa ancora nulla di certo a riguardo.

Il film sarà basato su una sceneggiatura di Charles Leavitt, già sceneggiatore del bellissimo Blood Diamond.

World of Warcraft (letteralmente “il mondo di Warcraft”, spesso abbreviato in WoW) è un gioco di ruolo fantasy tridimensionale. Sviluppato dalla Blizzard Entertainment, è stato pubblicato il 23 novembre 2004. World of Warcraft è il gioco di ruolo più giocato al mondo, con circa 12 milioni di iscrizioni attive. Il gioco è ambientato nell’universo di Warcraft, ambientazione nata con la pubblicazione di tre precedenti videogiochi strategici in tempo reale della Blizzard (Warcraft, Warcraft II, Warcraft III). Il server di gioco, originariamente disponibili solo in inglese, francese e tedesco, sono stati successivamente resi attivi in altre lingue, mentre il supporto in italiano è arrivato solo il 29 agosto del 2012.

Fonte: CS

Batman vs Superman ecco alcuni contendenti per il ruolo di Nightwing

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Come vi avevamo accennato qualche giorno fa (qui la notizia), è probabile che in Batman vs Superman, titolo provvisorio del sequel di Man of SteelL’Uomo d’Acciaio, comparirà un altro iconico supereroe dell’universo DC: Nightwing.

Già si era parlato di Adam Driver, visto in Girls, come possibile spalla di Ben Affleck/Batman, tuttavia oggi arrivano due nuovi nomi che potrebbero fare al caso della produzione. Entrambi molto giovani e dotati, sarebbero in competizione per interpretare Dick Grayson Penn Badgley (27 anni) visto in Gossip Girls e Ezra Miller (21) straordinario interprete di Noi siamo Infinito e di …E ora parliamo di Kevin.

Per adesso il ruolo di Nightwing è ancora in forse, e anche la partecipazione al casting di questi attori citati è da considerarsi all’interno della sfera del rumors. Vi ricordiamo che L’uomo d’Acciaio è uscito negli USA il 14 giugno 2013, il 20 giugno in Italia, e nel cast oltre a Henry Cavill e Russell Crowe ci sono anche Amy Adams, Diane Lane,  Kevin Costner, Laurence Fishburne, Michael ShannonL’uomo d’Acciaio è diretto da Zack Snyder. Tutte le info utili nella nostra Scheda Film: L’uomo d’Acciaio. Tutte le news nel nostro speciale: Superman: Man of steel.

Fonte: CBM

Buon Compleanno Ennio Morricone

Buon Compleanno Ennio Morricone

Compositore e direttore d’orchestra, sì, ma pop: il preferito di The Edge degli U2, ha ispirato uno dei Kasabian nella scelta del nome del figlio (Ennio, appunto) e viene regolarmente omaggiato da rockstar del calibro dei Muse (che nei live suonano sempre un brano da C’era una volta il West per introdurre la loro canzone Knights of Cydonia), dei Metallica e di Springsteen.  Per non parlare del fan n° 1 di Ennio Morricone, lo stalker Tarantino, che lo ha spudoratamente saccheggiato in Kill Bill e Bastardi senza gloria, finché non ha potuto godere di una collaborazione ufficiale col Maestro in Django Unchained, col brano Ancora qui interpretato da Elisa.

Prima diventare un’icona del cinema mondiale, Morricone fa il trombettista, e nel ‘58 lavora pure in RAI. Per un giorno. Assunto come assistente musicale, si licenzia subito quando scopre che gli è preclusa ogni possibilità di carriera (non si trasmettono brani composti dai dipendenti). Ottima mossa, perché di lì a poco scriverà la prima colonna sonora importante: è il ’64, il regista è un ex compagno delle elementari, Sergio Leone, e Per un pugno di dollari dà inizio a una solida collaborazione, con titoli come Il buono, il brutto e il cattivo, C’era una volta il West, Giù la testa, fino all’ultima opera di Leone, C’era una volta in America. Lanciato dagli spaghetti-western (definizione che lui odia), Morricone in realtà ha prodotto solo una trentina di colonne sonore per questo filone, essendosi poi cimentato in tutti i generi cinematografici nel corso di una carriera lunga mezzo secolo. Dalla fantascienza al thriller, dal film erotico alla commedia: da Carpenter a Verdone, insomma. Indimenticabili le melodie di Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto, Mission, Gli intoccabili, Nuovo Cinema Paradiso, La leggenda del pianista sull’oceano, Canone inverso, Malèna. Ma con più di 500 colonne sonore al suo attivo, e 70 milioni di dischi venduti, l’elenco è piuttosto riduttivo; ed è impossibile riportare tutti i premi vinti dal Maestro, perciò ci limitiamo a quelli alla carriera: il Leone d’Oro nel ‘95 e l’Oscar nel 2007.

Dopo 5 nomination a vuoto, l’Academy riconosce finalmente il suo inestimabile contributo al cinema, e chiede al cowboy Clint Eastwood di consegnare a Morricone l’ambita statuetta. Noi gli consegniamo la torta e lo aiutiamo a spegnere le 85 candeline. TANTI AUGURI MAESTRO!

Jared Leto video intervista sul red carpet del Festival di Roma 2013

Jared-Leto-Festival-di-Roma-2013Guarda l’intervista sul red carpet del Festival di Roma 2013. L’ottava edizione dell’evento diretto da Marco Muller, al secondo anno al timone della kermesse capitolina ha accolto nella bellissima cornice dell’Auditorium le prime due star internazionali, Jared Leto, protagonista dell’intenso Dallas Buyers Club (recensione). Abbiamo scambiato qualche battuta con il cantante e attore.

Tutte le nostre Foto dal Festival:

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Jared Leto e le foto del secondo giorno del Festival di Roma 2013

Guarda tutte le foto di Jared Leto e degli ospiti del secondo giorno del Festival di Roma 2013. L’ottava edizione dell’evento diretto da Marco Muller, al secondo anno al timone della kermesse capitolina ha accolto nella bellissima cornice dell’Auditorium le prime due star internazionali, Jared Leto (INTERVISTA) protagonista dell’intenso Dallas Buyers Club (recensione) e John Hurt (incontro e Intervista)che ha incontrato il pubblico e accreditati. Domani invece è il grande giorno di Spike Jonze,  Joaquin Phoniex, Scarlett Johansson, Rooney Mara. Stay tuned

Ecco tutte le nostre Foto:

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In uscita un docufilm in onore della scrittrice Dacia Maraini

In uscita un docufilm in onore della scrittrice Dacia Maraini

Dacia Maraini

Il regista livornese Irish Braschi ha deciso di omaggiare una delle più grandi scrittrici italiane, Dacia Maraini, in un docufilm biografico, Io sono nata viaggiando.

L’attrice è una delle più conosciute  intellettuali italiane viventi ed è davvero nata viaggiando, trasferitasi subito dopo la nascita nel 1936 a Fiesole da un’aristocratica famiglia cosmopolita, visse l’infanzia in Giappone durante la Seconda Guerra Mondiale, dove è stata in un campo di concentramento con i genitori prima di tornare in Italia. Ha vissuto in Sicilia, terra natìa della madre, e poi a Roma col padre, viaggiando per tutto il mondo , per lavoro ma anche per diletto.

L’attrice dice di sé stessa che realmente è nata viaggiando:

“Io sono nata viaggiando. Il primo sapore che ho conosciuto, e di cui conservo la memoria, è il sapore del viaggio. Un gusto di bagagli appena aperti: naftalina, lucido da scarpe e quel profumo che impregnava i vestiti di mia madre in cui affondavo la faccia con delizia.”

Il regista Braschi, ex assistente di Paolo Virzì, ha girato questo docufilm che uscirà nelle sale italiane solo per tre giorni, L’ 11, il 12 e il 13 Novembre, prima di essere proiettato su Sky in occasione del compleanno dell’attrice. La voce narrante del film sarà Maria Pia di Meo, celebre doppiatrice di Meryl Streep e Audrey Hepbrun.

Batman vs Superman: Zack Snyder parla al fan event su Man of Steel

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Dopo le voci sulle tre attrici provinate per il ruolo di Wonder Woman e il rumors legato alla possibilità di vedere Nightwing nel film arrivano le dichiarazioni di Zack Snyder dal Fan event su Man of Steel, dove il regista ha parlato del personaggio di Lex Luthor più volte, senza però dichiarare apertamente se sarà o meno nell’atteso sequel, per poi soffermarsi sulla possibilità del ritorno di Hans Zimmer:

“Penso che sarebbe fantastico se Hans ritornasse anche in questo film, ritornando così ad esplorare Batman” anche se le dichiarazioni di Zimmer no erano state molto positive in merito (leggi qui). Poi le domande si sono intensificate sulla costruzione di alcuni set attualmente in corso e sulla possibilità di rivedere nuovamente Illinois come Smallville. La sua risposta però è stata vaga per puoi annunciare che no può parlarne.

Batman vs SupermanIntanto sono arrivati qualche giorno fa nuovi dettagli sul Batman che vedremo (LEGGI QUI), mentre Ben Affleck ha già iniziato ad allenarsi, e sembra davvero in forma in queste foto: VEDI QUI.

Manto Acuìfero recensione del film di Michael Rowe

Manto Acuìfero recensione del film di Michael Rowe

manto acuìfero recensioneL’australiano Michael Rowe ci racconta Manto Acuìfero, narrazione che celebra il rito di passaggio dall’infanzia al mondo degli adulti di una bambina che sta vivendo un momento particolare della sua giovane esistenza.

Caro ha otto anni. I suoi genitori divorziano e lei va vivere con la madre e il suo nuovo fidanzato, che lei fatica a vedere come il nuovo padre. Nonostante la madre le abbia fatto capire a chiare lettere che non vuole più avere a che fare con il padre, Caro si sente abbandonata e non desidera nient’altro che il genitore ritorni. Giocando in giardino, si rifugia nei pressi del pozzo del cortile dietro casa, un luogo segreto che nutre la sua fervida immaginazione. Si allontana sempre di più dalla madre, che d’altro canto sembra tutta protesa verso il nuovo compagno e poco propensa ad aiutare la figlia in questa particolare fase di cambiamenti importanti. Contemporaneamente riscopre foto, segreti e interessi del padre lontano, con morbosa attenzione, tanto che finisce per creare una specie di santuario a lui dedicato in fondo al pozzo dove si rifugia.

Come accennato, il film ci racconta il passaggio dall’innocenza all’età adulta, dalla purezza dell’essere bambino alla crudeltà di commettere il primo atto violento, la prima efferatezza, il primo gesto da adulto (con tutte le implicazioni negative del caso). Rowe ci racconta una storia a misura e ad altezza di bambino, o meglio di bambina, questa Caro che, taciturna e apparentemente assente in famiglia, è vivace, curiosa e intelligente in mezzo alla natura, in questo immenso giardino nel quale lei riscopre animali e insetti che nutrono la sua fantasia.

La narrazione procede lenta, prevalentemente affidata a piani fissi e silenziosi, che ci mostrano semplicemente la quotidianità della vita nel suo svolgersi inesorabile e continuo. Proprio per questo Manto Acuìfero risulta essere particolarmente ostico, non riesce a mantenere alta l’attenzione e naufraga in un tentativo di raccontare lo svezzamento alla violenza e alla vita “vera”, concentrando nei secondi finali tutto il significato di un film che altrimenti raccontato sarebbe stato ben più interessante.

Nel cast un taciturno terzetto di attori Zaili Sofía Macías Galván, Tania Arredondo e Arnoldo Picazzo che realizzano ritratti essenziali e quotidiani di personaggi che non hanno nulla di straordinario.

La normalità è una dimensione che al cinema è spesso sottovalutata, ma che qualche volta ha bisogno di qualche orpello per risultare interessante.

Justin Lin alla regia di The Bourne Legacy: il sequel

Justin Lin alla regia di The Bourne Legacy: il sequel

Dopo aver lasciato la regia di Fast and Furious, Justin Lin sarà alla regia del sequel di The Bourne Legacy, che vedrà l’attore Jeremy Renner di nuovo nei panni di Aaron Cross. Stavolta il film sarà sceneggiato da Anthony Peckham ( Sherlock Homes e Invictus), e Lin prenderà il posto del regista secolare della saga The Bourne, Tony Gilroy che è stato anche sceneggiatore degli altri film.

La saga di The Bourne è ispirata ai libri scritti da Eric Van Lustbader, che ha proseguito la saga iniziata nel 2001 dallo scrittore Robert Ludlum. Ancora non è stato annunciato un titolo ufficiale, ma se si seguirà l’ordine dei romanzi potrebbe essere The Bourne Betrayal- La colpa di Bourne. Anche la trama dovrebbe essere simile a quella del libro:

Jason Bourne si è lasciato tutto alle spalle: la CIA, l’identità fittizia della quale era rimasto prigioniero e il dolore per la perdita della propria famiglia. Ma quando Martin Lindros, vicedirettore della Central Intelligence e suo amico, scompare durante un’azione in Etiopia, solo un cane sciolto come Bourne può scoprire cosa sia veramente successo, e sperare di salvargli la vita. La data d’uscita dovrebbe essere fissata per l’estate 2015, ma ancora non si sa niente di certo.

EFA 2013 ecco i nominati

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EFA 2013 ecco i nominati

European Film Academy 2013 logoAl Seville European Film Festival,  European Film Academy ed  EFA Productions hanno annunciato le nomination per la  26ma  edizione degli European Film Awards. Gli oltre 2900 membri dell’EFA voteranno ora i vincitori che saranno annunciati nel corso della cerimonia di premiazione il  7 Dicembre a Berlino.

I nominati  sono:

FILM EUROPEO 2013

LA MIGLIOR OFFERTA                                              

Italia, 130 min
SCRITTO & DIRETTO DA: Giuseppe Tornatore
PRODOTTO DA: Isabella Cocuzza & Arturo Paglia

BLANCANIEVES

Spagna/Francia, 104 min
SCRITTO & DIRETTO DA: Pablo Berger
PRODOTTO DA: Ibon Cormenzana, Jérôme Vidal & Pablo Berger
THE BROKEN CIRCLE BREAKDOWN
Belgio, 100 min
DIRETTO DA: Felix van Groeningen
SCRITTO DA: Carl Joos & Felix van Groeningen
PRODOTTO DA: Dirk Impens
LA GRANDE BELLEZZA
Italia/Francia, 140 min
DIRETTO DA: Paolo Sorrentino
SCRITTO DA:: Paolo Sorrentino & Umberto Contarello
PRODOTTO DA: Nicola Giuliano & Francesca Cima
OH BOY!
Germania, 83 min
SCRITTO & DIRETTO DA: Jan Ole Gerster
PRODOTTO DA: Marcos Kantis & Alexander Wadouh
LA VIE D’ADELE: CHAPITRES 1 & 2 
Francia, 179 min
DIRETTO DA: Adellatif Kechiche
SCRITTO DA:: Abdellatif Kechiche & Ghalya Lacroix
PRODOTTO DA: Brahim Chioua, Vincent Maraval & Abdellatif Kechiche
 COMMEDIA EUROPEA 2013
LOS AMANTES PASAJEROS
Spagna, 90 min
SCRITTO & DIRETTO DA: Pedro Almodóvar
PRODOTTO DA: Agustín Almodóvar & Esther García
BENVENUTO PRESIDENTE!
Italia, 100 min
DIRETTO DA : Riccardo Milani
SCRITTO DA: Fabio Bonifacci
PRODOTTO DA: Nicola Giuliano & Francesca Cima
DEN SKALDEDE FRISØR (LOVE IS ALL YOU NEED)
Danimarca, 111 m
DIRETTO DA: Susanne Bier
SCRITTO DA: Anders Thomas Jensen & Susanne Bier
PRODOTTO DA: Sisse Graum Jørgensen, Vibeke Windeløv
SVECENIKOVA DJECA (THE PRIEST’S CHILDREN?
Croazia/Serbia, 93 min
DIRETTO DA: Vinko Brešan
SCRITTO DA: Mate Matišić & Vinko Brešan
PRODOTTO DA: Ivan Maloča
REGISTA EUROPEO 2013
Pablo Berger per BLANCANIEVES
Felix van Groeningen per THE BROKEN CIRCLE BREAKDOWN
Abdellatif Kechiche per LA VIE D’ADELE (Adele)
François Ozon per DANS LA MAISON (In the House)
Paolo Sorrentino per LA GRANDE BELLEZZA 
Giuseppe Tornatore per LA MIGLIOR OFFERTA

ATTRICE EUROPEA 2013

Keira Knightley in ANNA KARENINA
Veerle Baetens in THE BROKEN CIRCLE BREAKDOWN
Barbara Sukowa in HANNAH ARENDT
Naomi Watts in LO IMPOSIBLE (The Impossible)
Luminita Gheorghiu in POZITIA COPILULUI (Child’s Pose)

ATTORE EUROPEO 2013

Jude Law in ANNA KARENINA
Johan Heldenbergh in THE BROKEN CIRCLE BREAKDOWN
Fabrice Luchini in DANS LA MAISON (In the House)
Toni Servillo in LA GRANDE BELLEZZA
Tom Schilling in OH BOY

SCENEGGIATORE EUROPEO 2013

Tom Stoppard per ANNA KARENINA
Giuseppe Tornatore per LA MIGLIOR OFFERTA
Carl Joos & Felix van Groeningen per THE BROKEN CIRCLE BREAKDOWN
François Ozon per DANS LA MAISON (In the House)
Paolo Sorrentino & Umberto Contarello per LA GRANDE BELLEZZA 

Festival di Roma 2013: Video commento dei film del secondo giorno

Un interessante secondo giorno al Festival Internazionale del Film di Roma numerosi sono stati i film in programma ma chi ha convinto di più sono stati nella sezione In Concorso, Dallas Buyers Club diretto da Jean-Marc Vallée e con Matthew McConaughey, Jennifer Garner e un sorprendente Jared Leto. Per la sezione Fuori Concorso è stato presentato il film italiano Come il vento di Marco Simon Puccioni con Valeria Golino e Filippo Timi ed infine per la sezione Alice nella città l’adattamento cinematografico di Belle et Sébastien di Nicolas Vanier.
Di seguito il video commento dei film con immagini dei trailer:

Inoltre qui sotto tutta la nostra Gallery:

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Transformers age of extinction, ecco un arwork dei dinobot

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Joblo ha pubblicato una nuova immagine di Transformers Age of Exctinction, quarto episodio della saga fantascientifica di Michael Bay.

Questa volta parliamo di un artwor, nel quale vediamo Optimus Prime a cavallo di un dinobot. Si tratta di Grimlock, un T-Rex robot. La notizia che i dinobot sarebbero apparsi nel film era già intuibile nelle riprese di alcune scene, che erano state raccontate all’interno di alcuni reportage dal set. Ora abbiamo la conferma ufficiale della presenza dei dinobot, con questo primo artwork:

transformers-age-of-extinction-dinobot-artwork

Vi ricordiamo che per tutte le news sul film potete consultare il nostro speciale: Transformers 4. Mentre per le info utili sulla pellicola c’è la nostra Scheda Film: Transformers 4. Le riprese cominceranno in giugno e la pellicola uscirà negli Stati Uniti il 27 Giugno 2014. Transformers Age of Extinction sarà diretto nuovamente da Michael Bay con protagonisti: Jack Reynor, Nicola Peltz e Kelsey Grammer.

Piccole anticipazioni sulla trama. Il film comincerà dove è finito il terzo capitolo, in un mondo in cui nonostante la minaccia dei Deception è stata debellata, l’umanità ne è uscita distrutta. La pace non durerà poi così tanto, quando alcuni  uomini potenti, cercando di studiare la tecnologia dei robot alieni.

 

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