Ormai manca poco più di un mese al
Festival di
Cannes 2013, che sarà aperto dall’anteprima de
Il Grande Gatsby, come molti di voi sapranno la
pellicola vede coinvolte anche tre artisti molto importanti del
panorama attuale della musica che presteranno la loro voce al film
di Baz Luhrmann. Ecco in anteprima una preview
della canzone di Florence + The Machine,
intitolata Over The Love.
Il sito ufficiale del film qui. Il Grande
Gatsby racconta la storia di un aspirante scrittore, Nick
Carraway che lasciato il Midwest Americano, arriva a New York nella
primavera del 1922, un’epoca in cui regna la dubbia moralità, la
musica jazz e la delinquenza. In cerca del suo personale Sogno
Americano, Nick si ritrova vicino di casa di un misterioso
milionario a cui piace organizzare feste, Jay Gatsby, ed a sua
cugina Daisy che vive sulla sponda opposta della baia con il suo
amorevole nonché nobile marito, Tom Buchanan. E’ allora che Nick
viene catapultato nell’accattivante mondo dei super-ricchi, le loro
illusioni, amori ed inganni. Nick è quindi testimone, dentro e
fuori del suo mondo, di racconti di amori impossibili, sogni
incorruttibili e tragedie ad alto tasso di drammaticità.
Dallo sceneggiatore de “Il cavaliere
oscuro” Jonathan Nolan e da J.J.
Abrams (Fringe, Lost), arriva in Blu-ray
Alta Definizione e DVD la prima stagione completa della serie
rivelazione Person of Interest.
I 23 emozionanti episodi seguono le
vicende di Harold Finch e John Reese – il primo un genio
dell’informatica, il secondo un ex agente della CIA – i quali
attraverso i dati elaborati da un supercomputer riescono ad
identificare e fermare gente comune che sta per essere coinvolta in
atti terroristici.
Le edizioni Home Video includono
uno speciale “Vivere nell’era della sorveglianza”, le gag e
il commento del produttore esecutivo all’episodio pilota
TRAMA: Un supercomputer sviluppato
da un genio dell’informatica, un miliardario che vive come un
eremita, Harold Finch (Michael Emerson), analizza e combina dati
per un sistema di sorveglianza del governo degli Stati Uniti per
prevenire atti di terrorismo. Ma il computer, noto solo come “la
Macchina”, è in grado di identificare gente comune che sta per
essere coinvolta in atti criminali. E’ possibile impedire che
questi atti criminali vengano compiuti? Finch e l’ex agente della
CIA John Reese (Jim Caviezel) decidono di accedere segretamente
alla Macchina e di usare tecniche da vigilantes e la più avanzata
tecnologia per identificare le potenziali vittime di crimini e
impedire che questi avvengano. Intanto due detective della polizia
di New York (Taraji P. Henson, Kevin Chapman) vengono assegnati ai
casi e al mistero che circonda i due misteriosi personaggi che si
battono contro il crimine.
INFORMAZIONI SUL PRODOTTO
BLU-RAY
TITOLO
Person of Interest
CAST
James Caviezel, Michael Emerson, Taraji P.
Henson
GENERE
Crime, Sci-Fi
ANNO
2012
DURATA
1007 minuti circa
FILM
Formato Video: 1080p High Definition 16×9
FF
Lingue: Dolby Digital: Italiano 5.1, Tedesco 5.1; DTS-HD
Master Audio: Inglese 5.1.
Sottotitoli: Italiano per non udenti, Tedesco per non
udenti, Inglese per non udenti
CONTENUTI SPECIALI*• Episodio Pilota Originale con commento
del Produttore Esecutivo
• Episodio Pilota Esteso (mai andato in onda) con commento
del Produttore Esecutivo
• Contenuto extra :Vivere nell’Era della
Sorveglianza
• Le Gag
* Possono non essere in alta definizione. Audio e Sottotitoli
vari.
INFORMAZIONI SUL PRODOTTO
DVD
TITOLO
Person of Interest
CAST
James Caviezel, Michael Emerson, Taraji P.
Henson
GENERE
Crime, Drammatico
ANNO
2012
DURATA
799 minuti circa
FILM
Formato Video: 1080p High Definition 16×9
FF
Lingue: Italiano, Tedesco (2.0 Dolby Digital), Inglese
(5.1 Dolby Digital).
Sottotitoli: Italiano per non udenti, Tedesco per non
udenti, Inglese per non udenti.
Sottotitoli Non Udenti:CONTENUTI SPECIALI**• Episodio
Pilota Originale con commento del Produttore Esecutivo
• Episodio Pilota Esteso (mai andato in onda) con commento
del Produttore Esecutivo
• Contenuto extra :Vivere nell’Era della
Sorveglianza
Arriva in edizione DVD grazie a Warner
Home Video la serie completa di Alcatraz, una delle serie tv più
amate degli ultimi anni. Un mix di azione e mistero per uno
show mozzafiato che vanta il genio di J.J. Abrams (Fringe, Lost)
come produttore esecutivo. L’Edizione Home Video, in vendita
dal 15 maggio, comprende tutti i 13 episodi della serie completa e
in più un affascinante approfondimento sulla celebre prigione con
filmati e foto d’archivio, oltre ad interviste ai membri del cast,
ai creatori della serie, a ex-guardie e detenuti.
Inoltre, tra gli imperdibili
extra, le scene inedite e le
gag.
TRAMA:
Nel 1963 tutti i detenuti del
Penitenziario federale dell’isola di Alcatraz vennero trasferiti. O
almeno questa è la versione ufficiale. Ora i peggiori criminali
d’America – noti come i 63 – hanno fatto ritorno nelle strade di
San Francisco per replicare i loro crimini orrendi. Toccherà ad una
fuoriclasse come la detective Rebecca Madsen e all’esperto di
Alcatraz Diego “Doc” Soto collaborare con l’agente dell’FBI Emerson
Hauser e con la dottoressa Lucy Banerjee per scoprire perché i 63
sono tornati e per portare alla luce una minaccia molto più
spaventosa.
INFORMAZIONI SUL PRODOTTO
DVD
TITOLO
ALCATRAZ – LA PRIMA STAGIONE COMPLETA
CAST
Sarah Jones, Sam Neill, Jorge
Garcia, Parminder Nagra, Jonny Coyne, Jason Butler Harner,
Robert Forster
GENERE
Sci-Fi, Crime
ANNO
2012
DURATA
540 minuti ca.
FILM
Video: 16×9 FF
Audio: Italiano 2.0, Tedesco 2.0 (2.0 Dolby Digital), Inglese
(5.1 Dolby Digital)
Sottotitoli: Portoghese, Turco, Italiano per non udenti,
Tedesco per non udenti,
Inglese per non udenti.CONTENUTI SPECIALI++– Alcatraz:
l’isola degli intrighi – Un affascinante approfondimento sulla
celebre prigione che comprende filmati e foto d’archivio, oltre ad
interviste ai membri del cast, ai creatori della serie e ad
ex-guardie e detenuti.
Il pugilato è probabilmente lo sport che più di ogni altro ha
affascinato Hollywood: ring e guantoni sarsnno ancora
una volta al centro della scena in Fighting
Man, che vedrà protagonisti James
Caan e Louis Gosset Jr.
Giunto alla notorietà presso il
grande pubblico grazie al personaggio del romanziere – detective
Castle, protagonista dell’omonima serie,
Nathan Fillion rilancia la sua carriera
sul grande schermo, almeno a livello ‘vocale’, entrando nel cast di
Monsters
University.
Fillion non è l’unica novità
dell’ultimo minuto: in occasione del CinemaCon in
corso a Las Vegas, è stato infatti annunciato il cast definitivo,
con le conferme di John Krasinski e Bonnie
Hunt. Fillion sarà Johnny Worthington, una bestia cornuta
Presidente della Roar Omega Roar, una confraternita universitaria
che arruola studenti particolarmente spaventosi.
Krasinski darà la voce a
‘Frightening’ Frank McCay, che sarà fonte d’ispirazione per i
protagonisti Mike (Billy Crystal) e Sulley (John Goodman). Hunt,
collaboratrice di lungo corso della Pixar (ha al
suo attivo ruoli in A Bug’s Life,
Cars, Toy Story 3 e
Monster Inc.), sarà invece l’insegnante
Karen Graves.
Il cast vocale di Monsters
University include: Steve Buscemi,
Helen Mirren, Alfred
Molina, Beth Behrs,Aubrey
Plaza, Sean P Hayes, Julia
Sweeney, Bobby Moynihan, Dave
Foley, Joel Murray, Pete
Sohn, Charlie Day, Tyler
Labine e John Ratzenberger.
La Paramount, in
occasione del CinemaCon in corso a Las Vegas, ha
annunciato che il settimo capitolo della saga di
Fast & Furious uscirà nelle sale
l’11 luglio 2014; nella stessa occasione, sono arrivate novità
riguardo i sequel di Pitch Perfect,
Biancaneve e il Cacciatore e sul
nuovo film della saga di Bourne.
Nonostante il recente abbandono
dello storico regista della serie, James Wan, i
programmi della Paramount al momento non cambiano, segno che la
compagnia è sicura di trovare un sostituto in tempi
brevi. Capitolo – sequel: già in corso di sviluppo
Pitch Perfect 2, con la firma di
Kay Cannon e uscita prevista nel
2015; nello stesso anno si prevede l’arrivo del seguito di
Biancaneve e il Cacciatore; ancora avvolto nel mistero invece il
nuovo film della saga di Bourne.
Nella stessa occasione sono state
presentate alcune sequenze di Kick-Ass
2, di R.I.P.D., di
2 Guns (protagonisti Mark
Wahlberg e Denzel
Washington).
Seguendo le indicazioni del viral
marketing, in base all‘ultimatum di Zod,
ecco che è arrivato puntuale un nuovo trailer per L’Uomo
d’Acciaio, reboot di Superman e diretto dalla
sapiente mano action di Zach Snyder, nonchè
prodotto da quel genio di Christopher Nolan.
Ecco il trailer:
Nel film, un ragazzo impara
scopre di avere straordinari poteri e che non è nato sul Pianeta
Terra. Come giovane uomo, viaggia cercando di scoprire da dove
viene e che cosa è stato mandato a fare sulla Terra. Ma l’eroismo
nascosto in lui deve emergere se vuole salvare il mondo e diventare
un simbolo di speranza per tutti gli uomini giusti.
L’Uomo d’Acciaio, il film
Warner Bros. Pictures e Legendary
Pictures presentano L’Uomo
d’Acciaio, con
Henry Cavill nel ruolo di Clark Kent/Superman,
per la regia di Zack Snyder. Il film è
interpretato anche da
Amy Adams (“The Fighter”), attrice candidata tre volte
agli Oscar, nel ruolo della giornalista del Daily Planet Lois Lane,
e il candidato all’Oscar
Laurence Fishburne (“What’s Love Got to Do with It”)
in quello del direttore del giornale, Perry White. Nel ruolo dei
genitori adottivi di Clark Kent, Martha e Jonathan Kent, ci sono la
candidata agli Oscar
Diane Lane (“Unfaithful — L’amore infedele”) e il
premio Academy Award
Kevin Costner(“Balla coi lupi”).
A combattere contro il supereroe
sono due altri Kryptoniani sopravvissuti, il malvagio Generale Zod,
interpretato dal candidato agli Oscar
Michael Shannon (“Revolutionary Road”) e Faora,
interpretata da Antje Traue. Originari di Krypton
sono anche i genitori biologici di Superman, la madre Lara Lor-Van,
interpretata da Ayelet Zurer (“Angeli e demoni”) e
il padre Jor-El, interpretato dal premio Academy Award
Russell Crowe (“Il gladiatore”). Nel cast anche
Harry Lennix, nel ruolo del Generale Swanwick,
Christopher Meloni in quello del Colonnello Hardy
e Richard Schiff che interpreta il Dr. Emil
Hamilton. Tutte le news nel nostro
speciale: Superman: Man of
steel.
Tremate, tremate, Le Streghe
di Salem son tornate, e con loro ritorna sul grande schermo
uno degli autori più irriverenti ed eclettici del panorama
contemporaneo; Rob Zombie. In questo suo quinto lungometraggio Zombie
rispolvera un tema non proprio originale, quello della stregoneria,
cercando di attualizzarlo introducendo come filo conduttore la
tematica della musica ed i suoi effetti subliminali. Il regista
infatti presenta il Male come un qualcosa che proprio tramite la
musica ha la possibilità di ritornare e di scatenare dal passato i
suoi terribili effetti, complice la ritrita tematica di una
maledizione perpetrata attraverso le generazioni.
In Le Streghe di
Salem Heidi è una giovane deejay di una piccola emittente
della cittadina di Salem, conosciuta per la grande caccia alle
streghe di fine ‘600. Un giorno la ragazza riceve una misteriosa
scatola di legno contenente un disco in vinile appartenente ad uno
sconosciuto gruppo musicale chiamato I signori di Salem.
Incuriosita, Heidi decide di ascoltarlo. Sarà solo l’inizio di una
serie di oscuri eventi che riporteranno in vita un male celato da
tempo.
Malgrado i buonissimi propositi
purtroppo l’opera ultima di Zombie è da considerasi come un vero e
proprio fallimento su più fronti, primo fra tutti la sceneggiatura,
alquanto mediocre e per nulla originale, piena di cliché del genere
e di svolte narrative troppo prevedibili. Zombie inoltre annulla
del tutto il suo stile, proponendo un’estetica piatta ed anonima,
sintomo di una regia in chiara fase di regressione. Unici momenti
in cui la vena dell’autore emerge sono le scene oniriche,
obiettivamente impeccabili e stilisticamente visionarie, dove però
purtroppo Zombie si lascia prendere troppo la mano, mettendo in
atto una gratuita e (forse troppo) estrema blasfemia religiosa che
in alcuni punti rasenta un fastidio viscerale che permane durante e
dopo la visione. Siamo ben lontani dall’intelligente e gustosa
struttura scenica de La casa dei 1000 corpi, poiché
ci troviamo dinnanzi ad una fotografia estremamente povera e
lontana anni luce dalle esplosioni psichedeliche a cui Zombie ci
aveva abituati.
Altri punti dolenti sono i
dialoghi, troppo ingenui e fastidiosamente ridondanti di citazioni
di genere che toccano punti di ridicolo ed un parco attoriale
sommariamente costruito, su cui campeggia la musa Sheri Moon
in versione rasta ed intenta più a mostrare le priore nudità che a
dedicarsi alla recitazione. Completano il cast un famelico terzetto
stregonesco formato da Dee Fallace, Particia Quinn e
Maria Alonso, in una ridicola versione dark di
Disperate Housewives. Uniche note di colore sono le
deliranti musiche dei John 5, perfettamente amalgamate con
l’atmosfera del racconto e le numerose citazioni sul cinema di
genere del passato (Meliés e i noir su tutti), testimoniando come
il regista abbia forse voluto palesare la finzione del meccanismo
cinematografico fino a creare l’illusione di una sacra
rappresentazione in stile orrorifico.
Un film che, al di là delle
numerose pecche e meccanismi poco azzeccati, lascia indubbiamente
un segno indelebile nella mente dello spettatore, un film da amare
o odiare, ma che farà parlare molto di se.
Deadline riporta
che l’attore rso famoso dalla serie The Walking Dead,
Michael Rooker, si è unito al cast de I Guardiani della
Galassia e interpreterà Yondu.
Il personaggio è uno degli eroi
fondatori del gruppo originale protagonista del film e il casting
di Rooker non è molto sorprendente dal momento che l’attore ha
lavorato in Slither e
Super, gli altri due film diretti da
James
Gunn, al timone del film.
Gli altri nomi confermati fino ad
ora sono Chris Pratt nel ruolo di Peter Quill, aka
Star Lord, e Dave Bautista in quello di Drax il
Distruttore. Alcune voci riportano che l’attrice protagonista di
Avatar e
Star Trek, Zoe
Saldana, potrebbe interpretare Gamora.
Il film è attualmente in pre produzione nel Regno Unito e
dovrebbe arrivare al cinema il primo agosto 2014.I Guardiani
della Galassia (Guardians of the Galaxy) sono un gruppo di
personaggi dei fumetti Marvel Comics, creato da Arnold Drake (testi) e
Gene Colan (disegni). La prima apparizione avviene in Marvel
Super-Heroes (seconda serie) n. 18 (gennaio 1969). Sono dei
supereroi, che agiscono nel XXXI secolo dell’universo Marvel.Fonte:
Superherohype
Bryan Singer ha
twittato ancora! Questa volta non si tratta di foto dal set di
X-Men: giorni di un futuro
passato o del make up di
Nicholas Hoult nei ‘peli’ di Bestia, ma di
Shawn Ashmore pronto a reinterpretare Iceman dopo
aver vestito i suoi freddi panni in X-Men 2 e in X-Men Conflitto
finale.
Nella foto Ashmore, che abbiamo
visto da poco accanto a Kevin Bacon in
The Following, ha il viso coperto da
marcatori per la motion capture. Questo vorrà forse dire che
vedremo Bobby Drake/Iceman di nuovo completamente di ghiaccio?
Tutti i suoi fan aspettano Iceman a
braccia aperte, intanto ecco come l’ha mostrato sul popolare social
Bryan:
Ricordiamo che nei due film citati,
il personaggio di Ashmore era al centro di un menage amoroso che
coinvolgeva anche Marie/Rouge (Anna Paquin) e
Kitty Pride/Shadowcat (Ellen Page). Entrambe le
attrici ritorneranno in questo film ma non sappiamo se la story
line romantica verrà ripresa.
È stata presentata questa mattina,
l’ultima pellicola del regista iraniano Abbas Kiarostami,
Qualcuno da amare presso la Casa del Cinema a Roma.
Il film è distribuito dalla Lucky Red ed esce il 24 Aprile in circa
50 copie, il film era stato presentato all’ultima edizione del
Festival del Cinema di Cannes. Alla conferenza stampa ha
partecipato il regista.
Qual’è il suo rapporto con il
cinema giapponese, come spettatore e come cineasta?
Abbas Kiarostami: Fino a questa mattina credevo che il film
fosse un film iraniano-giapponese, un connubio tra questi due, ma
questa mattina vedendo il film mi sono reso conto che è un film
giapponese-iraniano-italiano. Spesso avevo detto che ho fatto
questo film perché mi piacevano i giapponesi, mi piaceva
l’ambiente, però questa mattina riflettendo ho visto che il film è
qualcosa che è dappertutto e noi troviamo questa idea che
appartiene a tutti. Quando siamo lontani crediamo di essere molto
differenti tra di noi, ma se riflettiamo vediamo che queste
lontananze ci creano soltanto incomprensioni in realtà ci
somigliamo tantissimo.
Come ha scelto gli interpreti?
Li conosceva o ha fatto dei casting?
A.K.: Il film è stato girato in giapponese, tutti gli attori e
l’equipe era giapponese io ero il regista ospite, ho iniziato il
film tramite casting, ho cercato il protagonista tra molti attori
professionisti ma mi sono trovato in difficoltà e non ho avuto
successo, poiché tutto gli attori anziani erano abituati a recitare
e questo nel mio cinema non andava bene, mi serviva una recitazione
naturale, perciò ho dovuto allontanarmi da questa scelta è ho
cercato il protagonista tra le comparse. Il signor Tadashi
Okuno mi diceva che erano 50 anni che faceva la comparsa e non
aveva mai detto una parola, non accettava di essere il protagonista
del mio film, ma gli ho spiegato che non doveva parlare e che
c’erano pochissimi dialoghi. Di due pagine in due pagine, ho
cercato che lui andasse avanti. Quando il film è finito, avevo una
grandissima stima del signore, perché è un personaggio molto
vigoroso, sereno e responsabile, lui mi ha ringraziato tantissimo e
mmi ha detto che era molto contento di aver lavorato con me, ma era
stato molto difficile per lui e non vuole più continuare come
attore ma vuole tornare ad essere una comparsa. Una dei motivi per
cui sono andato in Giappone a girare questo film è perché credo che
ancora nel modo esistono persone come lui.
Quando ha iniziato a pensare che
l’abitacolo di una macchina potesse essere il luogo dove esprimere
il suo cinema?
A.K.: Dal 2002 ho cominciato
a portare la macchina da presa dentro l’abitacolo di una macchina,
direi che l’abitacolo di un’automobile è simile a qualsiasi altro
luogo è una scelta personale di una location, la volta precedente
avevo promesso ai miei spettatori di non fare più riprese
all’interno di una macchina ma dopo mi sono ricordato che il film
successivo è all’interno di una macchina, poi smetterò ma
ripensandoci ci sono altri due film che dovrò fare che sono
all’interno di una macchina! Poi mi domando, dove altro potrei
mettere due generazioni così lontane, due realtà così
differenti, un anziano e una giovane che parlano tra di loro
in un modo intimo mentre non si guardano, non si vedono, ma hanno
un legame che si crea in un ambiente così stretto, non ho trovato
nessun altro spazio. Dovunque mi servirà un abitacolo di una
macchina io ci entrerò e gli spazi aperti li potrete vedere dai
finestrini della macchina.
Il suo film è immerso nella
Tokyo di oggi, questo confronto/scontro tra generazioni e i
villaggi e la metropoli, le piacerebbe tornare a girare in
Giappone?
A.K.: Quando ho scritto la
sceneggiatura e l’ho proposto al mio produttore, mi ha guardato un
po’ male, ma io non sapevo se avrei fatto un film buono o no però
volevo fare un film giapponese. E quando il film è terminato le
persone che hanno visto il film, mi hanno detto di non aver visto
l’ombra e lo sguardo di uno straniero. Ma devo dire che è stato
molto duro e molto difficile.
Durante le riprese mi è venuta a trovare l’assistente di
Kurosawa, la signora Moganì e mi ha visto con il bastone e
io ero veramente provato e mi ha raccontato un aneddoto, ho visto
la stessa reazione ed esperienza quando Kurosawa faceva il film in
Russia, Dersu Uzala, ed era devastato e ogni notte
piangeva, io ho risposto che non piangevo ogni notte, ma una si e
una no.
Come mai questa fine quasi non fine? Ha altri progetti?
A.K.: Il finale non è strano ma inusuale, quando ho mandato la
sceneggiatura al produttore francese, sono arrivato all’ultima
scena e mi è venuto da scrivere “The End”, inseguito ho scritto al
produttore che avevo tempo per pensare ad un altro finale, ho
riflettuto un anno, ho dovuto riflettere un anno per quello che è
successo in Giappone nel 2011 però alla fine ho deciso che questo
era il finale che mi piaceva di più. Questa è stata la mia
giustificazione, qual’è la storia in cui noi siamo presenti dentro
e consideriamo che la fine è la fine della storia? Noi arriviamo a
metà strada e dopo un po’ abbandoniamo la storia e proseguiamo ma
la storia non finisce, la storia continua, noi entriamo ed usciamo.
Perciò possiamo pensare che la fine del film non è la fine della
storia, la storia può continuare ed il professore può avere altre
avventure, altre storie da continuare ma noi abbiamo finito a 100
minuti.
Ho una sceneggiatura già pronta, ho
individuato già una location, ho quasi deciso il protagonista
perciò se dovessi fare un film lo farei su questa sceneggiatura
però in questo momento non ci sono condizioni, io personalmente non
ho le condizioni opportune per farlo.
Che percorso ha
fatto il film da Cannes? E se il film uscito in Giappone ed Iran
quali sono state le reazioni?
A.K.: Non ricordo esattamente, ma circa 20 paesi hanno portato
o stanno portando sugli schermi questo film. Per quanto riguarda il
Giappone, anche se non con totale certezza, posso dire che ci sono
state due reazioni completante opposte: quelli che hanno amato
fortemente il film e quelli che non lo hanno assolutamente
accettato. Dovrei aggiungere, che in Giappone gran parte della
popolazione non ama il cinema tradizionale giapponese, ovviamente
il mio cinema, ha avuto l’influenza dei grandi registi giapponesi
come Ozu e Mizoguchi. Perciò posso dire che adesso
in Giappone, gran parte dei cineasti riproduco il cinema americano
e non amano il loro cinema tradizionale. È strano, ma negli Stati
Uniti ha avuto un grandissimo successo e la critica ha accettato
molto bene questo film è ha avuto un importante vendita. Sembra che
il Giappone e l’Europa hanno più interesse per il cinema
hollywoodiano mentre gli americani stessi si sono distaccati e si
stanno interessando al cinema d’autore e al cinema europeo. In Iran
non è uscito, non c’è stata la possibilità io ho proposto di
doppiare il film e di poter presentare il film, ma non è stato
accettato. Ma il film in formato video con sottotitoli in inglese è
stato distribuito.
Perché non è uscito in
Iran?
A.K.: non vorrei entrare nei
dettagli, ma è difficile poter dire che rapporto c’è tra me è il
governo iraniano, in realtà non ci capiamo, ci sono delle
difficoltà. Il mio film non ha nulla per essere censurato, ma non
c’è questa reciprocità e comprensione.
Lei in passato ha girato in
Toscana, forse girerà in Puglia, cosa le piace del nostro cinema e
del nostro paese e se ha dei registi di rifermento anche nel
passato.
A.K.: Elencare i registi italiano che amo mi poterebbe ad
omettere qualche nome e mi sentirei in imbarazzo, l’impronta del
mio cinema parte dal neorealismo italiano. Conosco da molti anni
l’Italia e la conosco tramite il suo cinema piuttosto che nelle
passeggiate tra le varie città. Ho un senso di familiarità quando
sono in Italia e non è solo per me, ma per gran parte degli
iraniani, amano l’Italia e si trovano bene in Italia. Tutta la mia
adolescenza passava da un cinema all’altro a vedere i film
italiani, per me e i compagni della mia generazione al di fuori
dell’Iran cerca solo l’Italia.
La creatività in Iran si sta
proponendo con molta forza, non crede?
A.K.: Per quanto riguarda la creatività questa va al di là
delle condizioni sociali di un paese, questa è un qualcosa che non
può essere in nessun modo soffocata e nessun sistema può soffocare
la creatività e potrei dire che oggi, nonostante le grandissimi
difficoltà sono testimone di una vivace creatività artistica in
Iran. Vedo e conosco giovani colleghi, nell’ambito cinematografico,
che stanno esprimendo in mondo eccellente e molto creativo. Perciò
posso dire che la condizione sociale qualche volta potrebbe
addirittura aiutare a vivacizzare sempre di più la creatività.
Passione
Sinistra, ultimo film del figlio d’arte Marco Ponti,
è un film tratto liberamente dal romanzo di Chiara Gamberale
Una Passione Sinistra, ed è una commedia brillante
sull’ideologia, le scelte di vita e la nostra Italia, sempre divisa
tra destra e sinistra (che sia politica o di pensiero e posizione
sociale). La passione sinistra del titolo è quella che nasce tra
Nina e Giulio. Lei è cresciuta a pane e politica. Idealista,
integralista e decisamente di sinistra, crede in quello che fa ed è
convinta del fatto che si possa lottare per un mondo migliore. Vive
con Bernardo, giovane intellettuale e scrittore di imminente – ma
non ancora conclamato – successo: uno destinato a fare la giovane
promessa per tutta la vita. Lui invece è l’erede di una famiglia di
industriali, che più arrogante e qualunquista non si può. Uno che
l’idea del mondo migliore non lo sfiora neppure. Non a caso è
fidanzato con Simonetta, una simpatica biondezza che ogni tanto
inciampa persino sui congiuntivi. Nina e Giulio sono agli antipodi,
se non fosse che spesso il destino ci mette lo zampino e trai due
nascerà un’attrazione irrefrenabile, una passione sinistra che li
porterà ad intrecciare una relazione.
Distribuito da 01 distribution il
film di Ponti trova il suo punto di forza nei personaggi, nella
loro caratterizzazione e soprattutto nel cast formato da volti
italiani notissimi al grande pubblico. Se i comprimari come Eva
Riccobono e Geppi Gucciari sono quei volti più amati e riconosciuti
le vere stelle sono Valentina Lodovini e Alessandro Preziosi che,
particolarmente affiatati sul set, sprigionano una grande alchimia.
La bellezza verace della Lodovini si sposa alla perfezione con la
passione politica di Nina, e allo stesso tempo il fascino un po’
ombroso, più che la bellezza in sè, di Preziosi si addice
particolarmente all’uomo d’affari senza scrupoli che dovrebbe
essere Giulio. Sicuramente sono loro il vero punto di forza di un
film che con leggerezza si inserisce in un discorso sociale
particolarmente “italiano”.
Non c’è dubbio che una coppia di
protagonisti così amati dal grande pubblico possa invogliare tanti
spettatori curiosi ad andare a vedere come si raccontano le
ideologie politiche al cinema! E voi cosa ne pensate della coppia
Lodovini – Preziosi? Riusciranno a fare breccia nel cuore degli
spettatori più esigenti? Ma soprattutto, è ancora attuale in Italia
parlare di ideologia politica? Marco Ponti ha detto la sua, potete
farlo anche voi commentando di seguito.
Guarda tutte le foto del cast alla
Premiere al CinemaCon di Into
Darkness – Star Trektenutasi a Las
Vegas. All’evento era presenti gli attori Chris
Pine, Zachary
Quinto, Alice
Eve, John Cho e lo
sceneggiatore Damon Lindelof. Curiosità, alla
proiezione era presente anche il regista di Transformers Michael
Bay, magari solo in qualità di fan?
…
Trama: Quando l’Enterprise è
chiamata a tornare verso casa, l’equipaggio scopre una terrificante
e inarrestabile forza all’interno della propria organizzazione che
ha fatto esplodere la flotta e tutto ciò che essa rappresenta,
lasciando il nostro mondo in uno stato di crisi. Spinto da un
conflitto personale, il Capitano Kirk condurrà una caccia all’uomo
in un mondo in guerra per catturare una vera e propria arma umana
di distruzione di massa. Mentre i nostri eroi vengono spinti in
un’epica partita a scacchi tra la vita e la morte, l’amore verrà
messo alla prova, le amicizie saranno lacerate, e i sacrifici
compiuti per l’unica famiglia che Kirk abbia mai avuto: il suo
equipaggio.
Sylvester
Stallone, nei nostri cinema con Jimmy Bobo –
Bullet to the Head, informa tramite Twitter che
l’attore Wesley Snipes, suo compagno di set nel
magnifico Demolition Man del 1993, si
unirà al cast di Expendables 3, dai noi
I Mercenari
3.
Il film, già ricco di vecchie e
nuove glorie del cinema action, potrebbe avvalersi anche della star
di Blade, a rimpolpare di testosterone le
sue fila. Wesley
Snipes è reduce da una bega legale che l’ha visto
condannare al carcere per evasione fiscale, anche se si è sempre
detto innocente. Da poco infatti è riuscito ad ottenere gli arresti
domiciliari, che si concluderanno il prossimo luglio rendendolo
quindi virtualmente disponibile a partecipare al film. Possiamo
addirittura azzardare a dire che l’attore abbia voglia sicuramente
di ripulire la sua immagine e sicuramente partecipare ad un
franchise di grande successo come quello in questione potrebbe
certamente dargli una grossa mano in tal senso.
Ma le sorprese di Stallone non
finiscono qui, sempre su Twitter, Sly ha elogiato le doti
registiche di Mel Gibson, dicendo che sarebbe
davvero bello averlo dietro la macchina da presa de
I Mercenari
3 . Trattandosi di un grosso calibro, è probabile
che dietro questa dichiarazioni ci possano essere stati degli
incontri tra Stallone e Gibson e che con il tweet il regista e
attore di Rocky voglia solamente valutare
le reazione del suo pubblico in merito.
Per la carriera di Robert
Downey Jr varrebbe il detto “dalle stalle alle stelle”, ma
non potremmo mai ridurre a un mero gioco di parole la simbiosi tra
recitazione e vita. L’infanzia del piccolo Robert è controversa:
con Allyson, la sorella maggiore, è subito immerso nel mondo del
cinema essendo figlio di Robert Downey Sr, attore e regista, e
dell’attrice Elsie Ford. Sin da quando aveva meno di dieci anni, il
padre lo iniziò all’uso di marijuana nella speranza che ciò potesse
instaurare un rapporto con il figlio.
È sempre il padre a introdurlo nel
mondo della recitazione, includendolo, sin dall’età di cinque anni,
in molti suoi film (Pound,Greaser’s Palace,
Moment to Moment, Up the Academy). Dopo essersi
diplomato alla Stagedoor Manor, i genitori divorziano e decide di
seguire il padre in California, ma poco dopo ritornerà a New York
ormai deciso sul suo destino: diventare un attore. A soli venti
anni entrerà a far parte del Saturday Night Live e, allo stesso
tempo, interpreterà ruoli secondari al cinema: lo vedremo nella
pellicola di John Hughes, La donna
esplosiva (1985), la storia di due ragazzi che creano una
donna dotata di poteri straordinari e A scuola con
papà (1986), una commedia dove il padre decide di tornare
al college con il figlio introverso.
Nel 1987 arriva un primo ruolo da
protagonista nella commedia romantica di James
Toback,Ehi…ci stai?, dove interpreta Jack
Jericho un allenatore di baseball che s’innamora di Randy Jensen
(Molly Ringwald), la figlia di un mafioso. “Il
fantasma del Natale futuro”, così l’attore definisce la sua
performance in Al di là di tutti i limiti, tratto dal
libro di Bret Easton Ellis Meno di zero, in cui veste i
panni di un giovane che vede fallire la sua vita a causa della
droga. Il 1988 è la volta de La grande promessa e
1969 – I giorni della rabbia e successivamente prende
familiarità con il mondo degli avvocati al fianco di James
Woods in Verdetto finale (1989), regia di
Joseph Ruben. Nello stesso anno fa parte del cast
di Uno strano caso, commedia fantastica con
Ryan O’Neil e Christopher
McDonald.
Gli anni Novanta costituiscono allo
stesso tempo, il vertice e il declino della sua carriera. In
Air America (1990) è accanto all’amico Mel
Gibson in una commedia avventurosa incentrata su un corpo
speciale di piloti della CIA che opera durante la guerra del
Vietnam. Continuano i ruoli nelle commedie, per le quali sembra
avere un talento naturale. Lo vediamo in Bolle di
sapone (1991), un film di Michael Hoffman
che ironizza sul mondo delle soap opera, ma lo ricordiamo anche in
4 fantasmi per un sogno (1993), dove, dopo un
incidente con l’autobus, le anime di quattro persone rimangono
intrappolate sulla terra diventando gli amici immaginari di un
bambino. Ma è il ruolo di Charlie Chaplin, nel
film Charlot (1992) di Richard Attenborough, a porlo
sotto i riflettori del mondo di Hollywood. La sua interpretazione
gli varrà la nomination come miglior attore protagonista. Nel 1994
sarà la volta di Assassini nati, diretto da
Oliver Stone, e della commedia romantica
Only you – Amore a prima vista.Restoration –
Il peccato e il castigo (1995) è la sua seconda
collaborazione con Hoffman, questa volta da protagonista in
un’altra pellicola che si farà notare agli Oscar vincendo per la
Migliore scenografia e i Migliori costumi .
Dal 1996 iniziano i problemi
legali: viene arrestato per possesso di stupefacenti, guida in
stato di ebbrezza, violazione di domicilio e possesso di armi. I
tentativi di disintossicarsi falliscono miseramente e la sua
carriera ne risente. Dopo essere stato condannato a tre anni di
libertà vigilata, nel 1998 e nel 1999 viene arrestato più volte
dopo che non si presenta ai test antidroga previsti dalla
procedura, fino ad arrivare alla condanna di tre anni di
reclusione. Interpreta ruoli secondari come in Complice la
notte (1997), Hugo Pool (1997),
Conflitto d’interessi (1998), U.S. Marshals –
Caccia senza tregua (1998) fino a In Dreams
(1999).
Dopo essere stato rilasciato sotto
cauzione, la rinascita recitativa coincide con la definitiva
disintossicazione e l’interpretazione di uno dei più esilaranti
fidanzati di Ally McBeal, nell’omonima serie
televisiva, per cui vincerà un Emmy Awards nel 2001.
Nel 2003 ancora una volta con Mel
Gibson, è uno scrittore in ospedale che ripercorrerà la sua vita
parallelamente al suo romanzo di successo in The Singing
Detective. Nello stesso anno sarà il Dott Graham nel
thriller Gothika, accanto a Halle
Berry. Nel 2004 prende parte a Eros, film
nato dalla collaborazione di tre registi (Michelangelo
Antonioni, Steven Soderbergh e Wong
Kar-wai) che, attraverso tre episodi, spiega i vari lati
dell’amore. Dopo la commedia nera Kiss Kiss Bang Bang
(2005) con Val Kilmer, sarà la voce narrante del
documentario Hubert Selby Jr: It/ll Be Better
Tomorrow (2005), dedicato all’omonimo scrittore e costruito
raccogliendo le sue interviste inedite e contributi di altri
personaggi famosi. George Clooney lo include nel
cast di Good Night, and Good Luck (2005), che
racconta la storia dell’anchorman americano Edward R.
Murrow. Trionferà con l’intero cast di Guida per
conoscere i tuoi santi (2006) al Sundance Film Festival, in
cui otterrà per la miglior regia e il premio speciale della
giuria.
Gli anni della
dipendenza sono ormai lontani e interpreta un film dopo l’altro che
lo porta al successo internazionale. Uno di questi è A
Scanner Darkly (2006) film di fantascienza di Richard
Linklater, basato su Uno oscuro scrutatore dello scrittore
statunitense Philipp K.Dick e girato in live action ritoccato con
l’animazione grafica digitale. Sarà cronachista di nera che
indagherà con Jake Gyllenhall in
Zodiac (2007), il thriller di Robert
Graysmith incentrato sul misterioso assassino di San
Francisco negli anni Sessanta e Settanta.
Prima di lui Nicolas
Cage, Tom
Cruisee Leonardo DiCaprio
erano i possibili protagonisti nel ruolo di Iron Man
(2008), ma tra lo sconcerto generale venne fatto il suo nome. C’era
chi pensava già al flop e invece, Tony Stark, il miliardario
geniale ed eccentrico, è il personaggio della rinascita. Gli amanti
del fumetto hanno rivisto in Robert Jr l’incarnazione perfetta del
loro eroe, notando anche molte somiglianze tra i due: la genialità
affogata nei problemi con l’alcolismo. Il ruolo di Iron Man è ormai
assicurato per i sequel, Iron Man 2 (2010) e
Iron Man 3 (2013) e per il crossover The
Avengers (2012).
Grazie alla parodia dei film di
guerra Tropic Thunder (2008), diretta da Ben
Stiller, Robert Downey Jr. ottiene la
nomination all’Oscar e al Golden Globe come miglior attore non
protagonista. Reciterà ne Il solista (2009) nel ruolo
di un giornalista che indaga sulla vita di un senzatetto che suona
il violino (Jamie Foxx) e in Parto col
folle (2011) in coppia con Zach
Galifianakis.
La genialità e la
stranezza, nonché uno spiccato senso dell’umorismo caratterizzano
la sua recitazione e ce ne dà prova reinventando la figura di
Sherlock Holmes (nel 2009 e nel 2011), affiancato da
un’altrettanto insolito Watson interpretato da Jude
Law e diretto da Guy Richie.
Robert Downey Jr. rischiava
di essere una parentesi del cinema hollywoodiano, l’ennesima star
in grado di arrivare molto lontano ma che brucia la propria vita
prematuramente. Non è stato così e noi per questo lo ringraziamo,
chiedendogli di non fermarsi qui. La consacrazione avvenuto con
Iron Man è solo l’inizio della sua seconda vita.
Ne Il
Grande Gatsby l’estate del 1922 è una stagione
frizzante e piena di energia per gli abitanti delle ricche ville
sulla Costa Est: Nick Carraway, impiegato di Borsa di estrazione
borghese, vive in un piccolo villino confinante con l’immensa
magione di Jay Gatsby, misterioso miliardario famoso per dare delle
feste straordinarie ma estremamente schivo e assente, anche nei
confronti degli stessi invitati spesso ignari dell’identità e
dell’aspetto del padrone di casa.
Un inaspettato invito personale ad
una delle feste del suo strano vicino dà finalmente a Nick
l’opportunità di conoscere Gatsby, segnando l’inizio a un’amicizia
che svelerà presto il vero disegno del miliardario: Gatsby è
infatti deciso a riconquistare Daisy, cugina di Nick, della quale
era follemente innamorato prima di partire per la Grande Guerra e
che senza attendere il suo ritorno ha sposato il giocatore di polo
Tom Buchanan per vivere quella vita di lusso e noia che il suo
primo amore, all’epoca ancora privo di sostanze, non era in grado
di offrirle.
Certo che Daisy
lo ami ancora e sia pure disposta a lasciare un marito che non
esita a esserle infedele con l’esuberante Myrtle, moglie
insoddisfatta di uno squattrinato meccanico, Gatsby dedicherà tutte
le sue energie a realizzare il sogno di riprendersi il grande amore
della sua vita, ma dovrà scontarsi con le illusioni di un mondo
patinato che preferisce annegare nello sfarzo e nel lusso le sue
ipocrisie.
I ruggenti anni 20’ stanno vivendo
una nuova giovinezza: dopo Midnight In Paris di Woody Allen, deliziosa commedia di ambientazione
parigina che guardava con nostalgia alla generazione perduta di
Hemingway e Fitzgerald è proprio il capolavoro di quest’ultimo
Il Grande
Gatsby a tornare nelle sale grazie a Baz
Luhrmann e a un cast stellare.
Confrontarsi con l’ultima
trasposizione de Il
Grande Gatsby datata 1974, basata su una
sceneggiatura di Francis Ford Coppola e con Robert Redford e Mia
Farrow nel ruolo di Gatsby e della sua amata Daisy non è facile
(molti la considerano la versione definitiva, altri sostengono che
manchi di una tensione drammatica adeguata alla storia) ma il
matrimonio fra la regia sperimentale di Lurhmann, al suo meglio in
Moulin Rouge e Romeo+Juliet, e lo
spirito indomabile dei roaring twenties promette un
risultato abbagliante e indimenticabile: pronto a rimettersi in
gioco a 4 anni di distanza dal non riuscitissimo colossal Australia, Lurhmann ha chiamato
Leonardo DiCaprio e la giovane Star in ascesa
Carey Mulligan come protagonisti, senza
dimenticare
Tobey Maguire (al suo primo ruolo in una grossa
produzione dopo gli Spiderman di Raimi)
nel ruolo del narratore Nick Carraway, Joel Edgerton e Jason Clarke (entrambi visti di recenti sugli schermi
con Zero Dark Thirty) come Tom Buchanan e il meccanico
Wilson e infine Isla Fisher per la parte dell’infelice moglie di
quest’ultimo Myrtle.
In perfetta sintonia col suo tocco
unico e irriverente, Luhrmann ha preferito a Jazz e Fox Trot
sonorità decisamente più contemporanee, puntando su una colonna
sonora che conta fra gli altri pezzi di Beyonce, will.i.am, Jack
White, Lana del Rey e Florence + the Machine; proprio l’attento
lavoro sulle musiche del film avrebbe spinto il regista, noto per
il suo estremo perfezionismo, a rimandare l’uscita del film da
dicembre 2012 a Maggio 2013.
A illuminare le
sfarzosissime feste di Jay Gatsby ci saranno soprattutto gli
splendidi costumi firmati da Catherine Martin con
la collaborazione esclusiva di Miuccia Prada: sembra che oltre
40 modelli fra abiti da cocktail e da sera siano stati
realizzati da Prada e Miu Miu e che Tiffany abbia messo numerosi
gioielli a disposizione delle attrici.
Altro motivo di grande attrattiva e
curiosità è l’uso della tecnologia 3D, scelta dal regista a
dispetto del registro prettamente drammatico del film per rendere
al meglio la grandezza della magione di Gatsby: ”Fitzgerald
avrebbe approvato, anche la scelta del 3D – ha dichiarato
Luhrmann– d’altronde era un modernista, ed è stato sempre
influenzato dal cinema. Fitzgerald amava il grande schermo e
credeva ardentemente nel potere della settima arte. Non a caso Il
grande Gatsby e’ stato adattato non meno di quattro volte per il
grande schermo. La sua storia supera il tempo e la geografia. Il
nostro obiettivo e’ quello di rendere giustizia all’abilità
narrativa di Fitzgerald e di illuminare le sue grandi idee e la sua
umanità. Questa è la nostra sfida e la nostra avventura.”
Costato oltre 127 milioni di
dollari e girato in Australia fra Sydney e le Blue Mountains,
Il Grande Gatsby aprirà fuori
concorso il 66° Festival di Cannes il 15 maggio 2013, prima di
arrivare nelle sale italiane il giorno successivo.
Ne
L’ipnotista una famiglia viene
brutalmente massacrata: cadono sotto i colpi furiosi di una lama
madre, padre e bambina; si salva per miracolo, gravemente ferito,
il figlio adolescente. L’ispettore dell’anticrimine Joona Limma di
fa carico del caso. Per venirne a capo, chiede aiuto a un
misterioso ipnotista,Erik Bark, pregandolo di scandagliare il
subconscio del giovane sopravvissuto. La situazione precipita
quando il figlio di Bark viene rapito…
C’è una Scandinavia nera, libri e
film ne parlano da qualche anno, e ne continuano a parlare,
talvolta avendo qualcosa da dire, spesso aggrappandosi senza troppi
argomenti a un calderone commerciale, sperando di avere fortuna. Il
navigato cineasta svedese Lasse Hallstrom si cala
in questo habitat con L’ipnotista, un
buon giallo tratto dall’omonimo romanzo di Lars Kepler. Partenza
sanguinaria, buona presentazione dei personaggi, parte mediana a
tratti un po’ frettolosa, ma comunque convincente, e un finale che
tiene ben desti e diverte. Due ore di storia, solcate da due
protagonisti: l’investigatore Joona, l’ipnotista Erik. Il primo
eroe razionale, il secondo magico, quasi uno stregone di cui lo
spettatore impara a fidarsi poco a poco. Il doppio lead
carachter è una qualità che giova all’intero racconto e gli fa
evitare sgradite vie, come una scontata linea sentimentale: se
fosse solo al comando, il poliziotto Limma potrebbe concedersi una
liason con la bella dottoressa Daniella; invece, non c’è che
una cena, per giunta interrotta bruscamente.
L’ipnotista è anche una bella storia di
Natale. La carneficina si consuma a pochi giorni dal 25 dicembre e,
mentre l’indagine procede, le esistenze inquiete dei personaggi
trovano un po’ di quiete. Erik e la moglie Simone, messi alla prova
dal ricordo di un tradimento, stroncati dalla reciproca diffidenza,
ritrovano l’unità nella sofferenza per il rapimento del fragile
figlio; e Joona, in una tenera e fugace coda del racconto, sembra
realmente intenzionato a vivere un Natale di umano calore, chissà
dopo quanti anni.
La Scandinavia senza sorrisi,
famiglie felici, welfare e mobili imballati trova in Lasse
Hallstrom un cantore e narratore raffinato e lontano dai
più fastidiosi cliché del filone giallo – noir. Per il regista di
Chocolat e Le regole della
casa del sidro, una felice parentesi domestica tra le
glorie e le fatiche hollywoodiane.
Il noto attore della
sit-com Seinfeld, Danny
Woodburn, ha ottenuto la parte del
Maestro Splinter nell’action movie
Ninjia Turtles diretto
da Jonathan Liebesman prodotto da
Michael Bay. Splinter è un anziano ratto mutante
che diventa il mentore dei quattro protagonisti, e verrà realizzato
attraverso la tecnica del motion capture come le tartarughe.
Danny Woodburn si
unisce al cast che già comprende Megan Fox (April
O’Neil), Alan Ritchson (Raffaello), Noel
Fisher (Michelangelo), Jeremy Howard
(Donatello) e Pete Ploszek (Leonardo).
Cosa ne pensate della scelta? Le
riprese del nuovo franchise inizieranno a breve, ed il film
arriverà nelle sale dal 6 giugno del 2014.
L’atteso film di David
O. Russell ha finalmente un
titolo.Collider, dopo una
dichiarazione dello stesso regista, conferma che si
chiamerà American
Hustle. Un nome decisamente più sobrio e ad
effetto diAmerican Bullshit.
L’imbroglio a cui si riferisce il
titolo è l’operazione segreta, nome in codice Abscam,
realmente messa in piedi dall’FBI negli anni ’80 per debellare la
corruzione tra alcuni membri del Congresso statunitense. Nel
cast ci saranno Christian Bale e Amy
Adams, ma Russell ha voluto
ancheBradley Cooper e Jennifer
Lawrence complice il grande successo
deIl Lato Positivo. l loro
fianco ci saranno anche Robert De Niro, Jeremy
Renner, Alessandro Nivola, Louis CK, Michael
Pena e Jack Huston. Il film, le cui riprese
sono già iniziate nella città di New York, debutterà nelle sale
americane il 13 dicembre prossimo.
WallyPfister, storico
direttore della fotografia di Christopher Nolan, è al lavoro al
suo primo film da regista. Transcendence,
che arriverà nelle sale solo nel 2014, annovera nel
cast Cillian Murphy. Famoso per essere
apparso in Batman Begins, Murphy
secondo LatinoReview, è entrato
ufficialmente nel cast ottenendo la parte di uno dei tre
protagonisti maschili. Nessun dettaglio sul personaggio in sé,
anche se si ipotizza possa essere quello di uno scienziato di nome
Max. Cillian Murphy si unisce a Johnny Depp, Paul Bettany, Kate
Mara, Morgan Freeman e Rebecca Hall. Le
riprese inizieranno tra meno di un mese. Rimanete sintonizzati per
ulteriori informazioni
Proprio in questi giorni a Las
Vegas si sta svolgendo il CinemaCon, la versione cinematografica
del ComiCon. Riservata agli esercenti cinematografici in cui
vengono presentati in anteprima trailer e materiale promozionale
vario nonché incontri di presentazione dei film più importanti
della prossima stagione, proprio in questa occasione, durante
l’incontro della Paramount Pictures, Michael
Bay ha annunciato che nel suo
prossimo Transformers
4troveremo
un’interessantenew-entry: Stanley
Tucci.
Stanley Tucci già
visto per esempio in Percy Jackson e gli Dei
dell’Olimpo e più recentemente nel primo capito di
Hunger Games, nel quarto capitolo della
fortunata saga robotica dividerà lo schermo con
Mark Wahlberg, il giovane attore
irlandese Jack Reynor e
poi Nicola Peltz. Inoltre proprio durante
un’intervista rilasciata al sito Collider,
Michael Bay ha annunciato che il film, girato in
IMAX, sarà qualcosa di grandioso. Aspettiamo allora con ansia il 27
giugno 2014.
Guarda la seconda clip
di Iron man 3 nella quale
Tony Stark (Robert Downey Jr)
manda un messaggio al Mandarino, che nel film è interpretato
da Ben Kingsley. Probabilmente questa
scena segue la clip di ieri, e il messaggio arriva dopo gli attacci
del Mandarino allo stesso Tony Stark.
Trama: Il nuovo film Marvel Iron Man 3 vede lo sfacciato
ma brillante industriale Tony Stark/Iron Man combattere contro un
nemico senza limiti. Quando Stark vedrà il suo mondo personale
distrutto per mano del suo nemico, intraprenderà una straziante
missione alla ricerca dei responsabili. Si tratterà di un’impresa
che metterà a dura prova il suo coraggio in ogni momento. Con le
spalle al muro, Stark dovrà sopravvivere senza i dispositivi da lui
creati, fidandosi solo del proprio ingegno e istinto per
proteggerele persone che ama. Mentre trova tutte le forze per
reagire, Stark trova la risposta alla domanda che lo ha sempre
segretamente perseguitato: è l’uomo che fa l’armatura o è
l’armatura che fa l’uomo?
Dopo le prime foto dal set con
Andrew Garfield e Emma
Stone, ecco che finalmente arriva il personaggio inedito
più atteso di The Amazing Spider-Man 2:
Electro , o meglio quello che per adesso possiamo vedere di lui!
Daily Mail ha infatti pubblicato delle foto dal set del
film in cui Jamie Foxx, che interpreta appunto
Maxwell Dillon (a.k.a. Electro), va in giro per il
set con il make up del prossimo villain di Spidy.
Ecco le immagini:
Electro, il cui vero nome è Maxwell
“Max” Dillon, è un personaggio dei fumetti creato da Stan Lee e
Steve Ditko, pubblicato dalla Marvel Comics. È apparso la prima volta nel
numero 9 di The Amazing Spider-Man nel febbraio del 1964.
Vi ricordiamo che nel film
ritorneranno i protagonisti Andrew
Garfield e Emma Stone ai
quali si aggiungono Jamie Foxx in
Electro, Shailene Woodley nei panni di
Mary Jane Watson e Dane DeHaan come
Harry Osborn. Tutte le news sul film le trovate nel nostro
speciale: The Amazing Spider-Man
2.
Mentre per tutte le info sul film
vi segnaliamo la nostra Scheda Film: The Amazing
Spider-Man 2. La pellicola è diretta ancora una
volta da Marc Webb su una sceneggiatura
di Alex Kurtzman, Jeff
Pinkner, Roberto Orci ed uscirà il 2 Maggio 2014.
Alla Casa del Cinema
Alessandro Gassman insieme al cast e ai produttori
presenta la sua opera prima, Razzabastarda,
vincitrice del Premio Francesco Laudadio nella sezione
ItaliaFilmFest “Oper prime e seconde” nell’ambito della IV edizione
del BIF&ST.
Alla sua prima regia per il cinema,
Gassman arriva dopo ben sei regie teatrali e, non possiamo fare a
meno di dirlo, l’esperienza si vede! Patrocinato da Amnesty
International, il film è anche un importante traguardo per Gassman
in qualità di attivista dell’Organizzazione: da sei anni, ormai, si
batte per i Diritti Umani e, riguardo alla parte che il cinema può
fare nella lotta, dice: “In un paese come l’Italia, in cui
l’impatto dell’immigrazione è forte, penso che anche il cinema si
debba interrogare. Credo sia un buon servizio per un paese
democratico che, da tale, dovrebbe concedere la cittadinanza a chi
nasce in Italia da genitori non italiani. Nelle mie stesse vene
scorre sangue misto: mia nonna era ebrea e, nel periodo fascista, è
stata costretta a cambiare nome. Anche questo mi ha spinto a fare
questo film: il fatto che mi piacerebbe vivere in un paese dove
nessuno sia costretto a cambiare cognome”.
Riguardo la mancanza di lieto fine,
Gassman parla delle differenze con la piéce teatrale, diretta da
lui stesso e dal quale il film è tratto: “in teatro Roman si
spara di striscio, quindi ne segue una lunga agonia e un lungo
monologo, al cinema non poteva essere riportato tutto questo.
Questo finale così brusco è voluto, avevo bisogno che restasse una
sensazione di malessere, per indurre a riflettere: non è una storia
che merita un happy ending”.
Interrogato riguardo ai personaggi
e la relativa preparazione, il cast risponde:
Manrico Gammarota (Geco):
Tutti i personaggi sono delle anime smarrite, siamo tutti
bambini spaventati e questo ci accomuna, per cui ho cercato di dare
a Geco poesia, ma soprattutto umanità.
Madalina Ghenea (Dorina):
è una storia in cui mi sono ritrovata molto, io stessa sono
andata via di casa a 14 anni per aiutare la mia famiglia. Nel mio
caso è andata molto bene ma, nella maggior parte dei casi, si
finisce come Dorina, per cui ho sentito molto questo
personaggio.
Giovanni Anzaldo (Nicu):
è stato bello fare questo film perché ho lavorato molto
sull’insicurezza, sulle debolezze umane. Nicu è uno che ha bisogno
sempre di qualcun altro, è dipendente, e per un attore è
interessante esplorare un personaggio del genere.
Matteo Taranto (Dragos):
Dragos è un personaggio temibile, ma che in realtà nasconde una
grande umanità, che ferisce per non essere ferito. La mia più
grande preoccupazione era dargli credibilità.
Nadia Rinaldi (Maddalena):
Io e Roman siamo personaggi molto simili, siamo gli unici due
genitori e, significativamente, Maddalena è l’unico personaggio che
riesce a fargli paura.
Ringraziando Alessandro
Gassman, Carlotta Sami, rappresentate di Amnesty
International, mette in evidenza come il film “metta a confronto
due esclusioni: quella degli italiani poveri e quella degli
extracomunitari che si aiutano fra loro”.
Per chiudere, Gassman parla di
informazione e di quanto questa sia importante per imparare ad
“accettare coloro che arrivano e continueranno ad arrivare qui,
non solo per necessità, ma soprattutto per imparare da loro, per
migliorare”.
In uscita il 18 Aprile,
Razzabastarda è una promettente opera prima, che fa ben
sperare sui prossimi lavori di Gassman.
Tilda Swinton è
irriconoscibile in uno dei nove character poster di
Snowpiercer, il nuovo film di
Bong Joon-ho che vede protagonisti, accanto alla
Swinton, Chris Evans, Jamie Bell, John Hurt,
Ed Harris, Ko Ah-sung, Song Kang-ho, Octavia
Spencer e Ewen Bremner, con lei nei
poster.
Ecco i character poster:
Il film è prodotto da Park
Chan-wook (Oldboy,
Stoker) ed è basato sulla graphic novel
francese Le Transperceneige. E’ probabile che il film
venga presentato a Cannes quest’anno come uno dei film evento che
interesseranno in Festival francese.
La Weinstein Company ha acquistato
i diritti per la distribuzione americana del film, ma non si
conosce ancora una data d’uscita ufficiale.
La storia èbasata
su un graphic-novel francese degli anni ottanta, Le
Transperceneige, ambientata in un mondo
post-apocalittico, in cui una nuova era glaciale causata da un
esperimento per cercare di fermare il riscaldamento globale ha
avuto anche un terrificante effetto collaterale, eliminando quasi
totalmente ogni forma di vita sul pianeta. Siamo nel 2031
e pochi sopravvissuti vivono a bordo di un treno in moto
perpetuo, chiamato appunto Snowpiercer. All’interno
del treno si è creato una vera società e alcuni passeggeri si
trovano ora in conflitto con il sistema classista venuto a
formarsi. I più poveri vivono infatti in condizioni
proibitive, in cui vengono miseramente lasciati, e daranno inizio
ad una rivoluzione di massa, una vera e propria ribellione che
scolvolgerà il sistema.
I protagonisti della storia sono:
Curtis (Chris Evans), Mason (Tilda
Swinton), Gilliam (John Hurt), Wilford
(Ed Harris), Namgoong Minsu (Kang-ho
Song), Edgar (Jamie Bell ), Tanya
(Octavia Spencer), Andrew (Ewen
Bremner), Yona (Ah-sung Ko).
L’attore Anthony
Mackie, che presto sarà fra i protagonisti di
Captain America: il soldato
d’inverno, ha rilasciato molti dettagli interessanti
sul ruolo di Falcon che lo vedrà coinvolto nel sequel della
Marvel Studios. L’attore è stato
intervistato da BlackFilm:
Sono molto felice di poter dire che avrò un ruolo
piuttosto importante nel film, faccio parte integrante della trama
e aiuto attivamente Captain America a sconfiggere il Soldato
d’Inverno. E’ fantastico. Hanno iniziato le riprese da circa tre
settimane e non appena avrò finito la campagna promozionale di Pain
& Gain andrò sul set e inizierò a girare le mie scene. Mi sto
allenando e preparando per i combattimenti, sarà qualcosa di
grosso.
Poi l’attore commenta i concept
rilasciati: “Hanno appena pubblicato le immagini la
settimana scorsa costume. È più un costume in stile militare
tattico. E’ in linea con quello di Capitan
America.
La storia si riaggancerà alla fine
di The Avengers, continuando a seguire il Captain America impegnato
con Nick Fury e la S.H.I.E.L.D e alle prese con la modernità. Al
momento l’uscita del film è prevista per il 4 aprile del 2014. Vi
ricordiamo che tutte le news sul film sono reperibili nel nostro
speciale: Captain America: il soldato
d’inverno. Tutte le info utili nella nostra
scheda: Captain America: il soldato
d’inverno.
Arriva un nuovo poster di
Into
Darkness – Star Trek insieme ad una clip
catastrofica del film che è stato proiettata ieri durante gli MTV
Movie Awards 2013. Nel poster protagonista John Harrison,
interpretato nel film da Benedict
Cumberbatch, nell’attesa di vedere il nuovo trailer che
dovrebbe uscire domani. La clip invece riguarda la caduta rovinosa
dell’Enterprice.
Trama: Quando l’Enterprise è
chiamata a tornare verso casa, l’equipaggio scopre una terrificante
e inarrestabile forza all’interno della propria organizzazione che
ha fatto esplodere la flotta e tutto ciò che essa rappresenta,
lasciando il nostro mondo in uno stato di crisi. Spinto da un
conflitto personale, il Capitano Kirk condurrà una caccia all’uomo
in un mondo in guerra per catturare una vera e propria arma umana
di distruzione di massa. Mentre i nostri eroi vengono spinti in
un’epica partita a scacchi tra la vita e la morte, l’amore verrà
messo alla prova, le amicizie saranno lacerate, e i sacrifici
compiuti per l’unica famiglia che Kirk abbia mai avuto: il suo
equipaggio.