Ecco un nuovo trailer esteso per
The Purge Election Year, terzo capitolo
del franchise de Il Giorno del Giudizio.
Il video, una vera manna per i fan di The
Purge, ci mostra qualche scena inedita e ci fornisce
anche un retroscena dal film.
Ecco il video di seguito:
The Purge Election
Year arriverà nei cinema statunitensi il 1
luglio 2016. Nonostante una sinossi ufficiale non sia
ancora stata diffusa, è arrivata online la seguente descrizione
della pellicola:
“Continuando ad espandere il
fortunato universo che è riuscito a guadagnare oltre 200 milioni di
dollari al box office mondiale, la Universal Pictures presenta The
Purge 3, il prossimo terrificante capitolo sulle 12 ore di anarchia
sanzionate annualmente dai Nuovi Fondatori d’America”.
James DeMonaco,
già regista de La notte del giudizio e
Anarchia La notte del giudizio dirige
anche questo terzo nuovo film.
Trama: Due anni dopo aver
risparmiato la vita all’uomo responsabile della morte di suo
figlio, l’ex sergente di polizia Leo Barnes è diventato capo della
sicurezza della senatrice Charlene Roan, la favorita alle elezioni
presidenziali, che intende eliminare la notte dello Sfogo. La sera
di quello che dovrebbe essere l’ultimo Sfogo, tuttavia, un
traditore all’interno del governo costringe Barnes e Roan a
scendere nelle strade, dove dovranno trovare un modo per
sopravvivere. Fino alle 7 di mattina (l’ora della
fine).
Quale momnto migliore che il
dibattito presidenziale per diffondere in tv il primo spot
di The Purge: Election Year? Ecco di
seguito il filmato andato in onda ieri in America proprio durante
l’importante evento che prepara la nazione alle elezioni
presidenziali:
The Purge: Election
Year arriverà nei cinema statunitensi il 1
luglio 2016. Nonostante una sinossi ufficiale non sia
ancora stata diffusa, è arrivata online la seguente descrizione
della pellicola:
“Continuando ad espandere il
fortunato universo che è riuscito a guadagnare oltre 200 milioni di
dollari al box office mondiale, la Universal Pictures presenta The
Purge 3, il prossimo terrificante capitolo sulle 12 ore di anarchia
sanzionate annualmente dai Nuovi Fondatori d’America”.
James DeMonaco, già
regista de La notte del giudizio e Anarchia La notte
del giudizio dovrebbe dirigere anche questo terzo nuovo
film.
The Purge
6, sesto film della saga di La
notte del giudizio, ha ricevuto un promettente
aggiornamento direttamente dalla star del franchise Frank Grillo. Ideato dal regista James
DeMonaco, questo franchise distopico esplora come noto gli
effetti dell’evento titolare, un periodo annuale di 12 ore in cui
tutti i crimini sono legali. Dopo cinque film di successo che hanno
incassato complessivamente oltre 533 milioni di dollari in tutto il
mondo, l’imminente The Purge 6 viene ora descritto come
l’ultimo capitolo. A giugno dello scorso anno era stato comunicato
che la sceneggiatura era pronta, ma da quel momento non si è più
saputo nulla.
Ora, in un’intervista con Screen Rant sul red carpet di
Lights Out, Grillo, già apparso nel 2014 in
Anarchia – La notte del giudizio e nel successivo La notte del giudizio: Election Year, conferma che
“la sceneggiatura è pronta. È fondamentalmente incentrata su
Leo Barnes, il mio personaggio. Sarebbe l’ultimo degli ultimi degli
ultimi, come il tizio che continua ad andare in pensione. James
DeMonaco lo dirigerà, se succederà, ed è una questione di soldi. È
una questione di quanto grande vogliono che sia il film, di quanti
soldi vogliono spendere per il film, considerando che hanno fatto
molto in questo franchise. Ma è una grande sceneggiatura“.
Tutto quello che sappiamo su The Purge 6
La notte
del giudizio per sempre, uscito nel 2021, era stato
inizialmente presentato come il quinto e ultimo capitolo del
franchise. Tuttavia, circa due anni dopo la sua uscita,
l’amministratore delegato della Blumhouse Productions, Jason Blum, ha dato un aggiornamento
entusiasmante sul futuro dei film della saga, rivelando che The
Purge 6 era in fase di sviluppo. Da allora, però, gli
aggiornamenti sono stati lenti, mettendo in dubbio lo stato del
film.
Parlando di The Purge 6,
DeMonaco ha rivelato che il film avrebbe portato in vita una
versione da incubo dell’America. Alla fine del film del 2021, gli
Stati Uniti erano caduti nel caos quando numerosi cittadini avevano
reso l’Epurazione un evento continuo, e sembra che il nuovo film
esplorerà ulteriormente ciò che è accaduto al paese in seguito a
quell’evento. DeMonaco ha anche detto che i singoli Stati saranno
estremamente divisivi e che il paese sarà delimitato in base
all’ideologia, alla sessualità e alla religione.
La maggior parte del cast di The
Purge 6 non è ancora stata rivelata, dato che Grillo è l’unico
attore confermato finora. Vale la pena notare che l’ultima volta
che il suo personaggio è apparso nel franchise, stava lavorando per
proteggere il senatore Roan in La notte del giudizio: Election
Year. Sarà dunque interessante vedere come verrà reintrodotto
in The Purge 6 e come reagirà alla nuova America
anarchica. Ad ora, per confermare la realizzazione del film,
sembrerebbe occorrere solo che lo studios di produzione stabilisca
un budget.
Per noi italiani si tratta “solo”
del quarto sequel di una fortunata saga cinematografica, ma per gli
americani The Purge 4 è già qualcosa di più.
Previsto per il 4 Luglio in sala e
anticipato da una campagna promozionale che fa eco a quella che fu
la campagna di Donald Trump, il film si presenta
come segue nel primo teaser trailer:
Il film arriverà al cinema i 4
luglio 2018 e sarà diretto da Gerard
McMurray, che si è fatto notare al Sundance con
Burning Sands. Il film è stato distribuito da
Netflix, visibile in Italia con il titolo di
Il Codice del Silenzio.
A scrivere la sceneggiatura c’è
James DeMonaco. Il franchise ha incassato fino a
questo momento 318 milioni di dollari, a fronte di una irrisoria
spesa di 22 milioni per tutti e tre i film. Motivo più che valido
per continuare a sfruttare la formula.
Arriva da The Hollywood
Reporter la notizia che la Universal ha trovato un regista per
The Purge 4, il nuovo capitolo della saga di
successo che fino a questo momento era stata diretta da
James DeMonaco.
Il film arriverà al cinema i 4
luglio 2018 e sarà diretto da Gerard
McMurray, che si è fatto notare al Sundance con
Burning Sands. Il film è stato distribuito da
Netflix, visibile in Italia con il titolo di
Il Codice del Silenzio.
A scrivere la sceneggiatura c’è
James DeMonaco. Il franchise ha incassato fino a
questo momento 318 milioni di dollari, a fronte di una irrisoria
spesa di 22 milioni per tutti e tre i film. Motivo più che valido
per continuare a sfruttare la formula.
Il terzo capitolo del franchise
distopico noto come La notte del giudizio
ha una data di uscita. The Purge 3
(questo il titolo originale) arriverà nei cinema statunitensi il
1 luglio 2016. Nonostante una sinossi ufficiale
non sia ancora stata diffusa, è arrivata online la seguente
descrizione della pellicola:
“Continuando ad espandere il
fortunato universo che è riuscito a guadagnare oltre 200 milioni di
dollari al box office mondiale, la Universal Pictures presenta The
Purge 3, il prossimo terrificante capitolo sulle 12 ore di anarchia
sanzionate annualmente dai Nuovi Fondatori d’America”.
James DeMonaco,
già regista de La notte del giudizio e Anarchia La
notte del giudizio dovrebbe dirigere anche questo terzo nuovo
film.
Diversi anni prima che il Marvel Cinematic Universe
diventasse una realtà consolidata, alcuni dei suoi supereroi già
calcavano autonomamente il grande schermo. Tra questi si annoverano
Spider-Man, i Fantastici 4 e
Blade. Nel 2004
arriva invece al cinema il film The
Punisher, diretto da Jonathan
Hensleigh. Per certi versi, il film sembra oggi molto
lontano dalle caratteristiche dei film Marvel, apparendo come
un’opera decisamente cupa e riservata ad un pubblico di adulti.
Protagonista è il personaggio di Frank Castle, che assume i panni
di Punisher per punire quanti si sono macchiati dell’omicidio della
sua famiglia.
Il film è l’adattamento del
personaggio ideato per la Marvel da Gerry Conway e
Ross Andru. Per la trama il regista, qui anche
sceneggiatore, si è in particolare ispirato alla saga
Bentornato, Frank, come anche alla miniserie Punisher:
Year One. Hensleigh decise però di apportare alcune modifiche
alla storia, cercando di semplificarla il più possibile. Questo
avvenne anche per via del budget limitato e delle poche settimane a
disposizione per le riprese. Per cercare di rendere il film più
epico possibile, il regista decise di ispirarsi a film come Il
buono, il brutto, il cattivo, Il padrino, Gangster Story,
Interceptor e alla serie de l’ispettore Callaghan.
Arrivato in sala, il film non riuscì
tuttavia ad affermarsi come il grande successo sperato. A fronte di
un budget di 33 milioni di dollari, The Punisher riuscì ad
incassarne solo circa 55 in tutto il mondo. I produttori cercarono
ugualmente di dar vita ad un sequel, ma Hensleigh decise di
lasciare la regia a causa di divergenze creative. Il personaggio di
Punisher ebbe però ugualmente altre occasioni di arrivare al cinema
e in televisione. Prima di arrivare a ciò, però, può essere utile
conoscere alcune delle principali curiosità legate alla trama e al
cast del film. Proseguendo nella lettura sarà possibile scoprire
tutto ciò, come anche le piattaforme dove ritrovare il film in
streaming.
The Punisher: la trama del
film
Protagonista del film è
Frank Castle, agente dell’FBI felicemente sposato
e con un figlio. Questi svolge con grande cura il proprio mestiere,
consapevole dei rischi incombenti. Sarà proprio un imprevisto a
spezzare per sempre la sua vita. Nel corso di una missione sotto
copertura, infatti, viene ucciso il figlio di un importante e
spietato boss d’affari di Tampa di nome Howard
Saint. In cerca di vendetta, questi arriva a scoprire il
nome di colui che ritiene responsabile della morte del figlio, ed
invia da questi alcuni dei suoi uomini migliori. La famiglia di
Frank viene così brutalmente uccisa, e lui si salva solo perché
creduto morto. Riacquistate le sue forze e pianti i cari uccisi,
Frank decide di iniziare una personale missione alla ricerca dei
responsabili di quel massacro.
Egli si reca allora a Tampa,
iniziando la propria indagine che lo porterà a scontrarsi con
Saint. Prima di arrivare a questi, però, ci sono diverse prove che
Frank dovrà superare. Durante queste forgerà il proprio carattere e
il proprio corpo, divenendo una letale macchina da guerra. Ben
presto, egli arriverà a dimostrare come la vendetta sia un atto
irrisorio in confronto a ciò che lui cerca. Indossando una maglia
regalatagli dal figlio, raffigurante un grande teschio, Frank
assume i panni de Il Punitore. Ed è questo che
vuole infliggere ai suoi nemici, una severa e fredda punizione.
Nulla potrà fermarlo dal compiere la sua missione.
The Punisher: il cast del
film
Per il ruolo del protagonista Frank
Castle, il regista aveva in mente un solo attore: Thomas
Jane. Questi tuttavia rifiutò più volte l’offerta di
interpretare il personaggio, non pensando a sé come l’interprete
ideale per un supereroe. L’attore cambiò però idea nel momento in
cui gli furono mostrati i primi bozzetti del look del personaggio.
Approfondendo questo anche tramite la lettura dei fumetti, Jane
divenne un vero e proprio fan di Il Punitore, ed ebbe modo di
costruire il personaggio ricercando una marcata complessità nella
sua psicologia di fondo. Per prepararsi al ruolo, infine, si
sottopose ad un lungo allenamento che lo portò a guadagnare diversi
chili di muscoli. Si allenò in particolare con i Navy SEALs degli
Stati Uniti, apprendendo quanto necessario sul loro ruolo come
forze speciali.
Accanto a lui, nel ruolo dello
spietato Howard Saint, vi è l’attore John
Travolta. Questi raccontò di aver accettato il ruolo
attratto dalla possibilità di interpretare il villain in un film di
questo genere. Roy Scheider, celebre per essere
stato protagonista di Lo squalo, interpreta qui Frank
Castle Sr., padre del protagonista. Si annovera poi la
partecipazione di Laura Harring nei panni di Livia
Saint, moglie di Howard, mentre Will PAtton è
Quentin Glass, braccio destro del boss criminale. Alleati del
protagonista sono invece Rebecca Romijn nei panni
di Joan, Joh Pinette in quelli di Mr. Bumpo, e
Ben Foster come Spacker Dave. Nel film compare
anche l’attore e wrestler Kevin Nash, a cui spetta
il personaggio di il Russo, invincibile sicario inviato contro
Frank con lo scopo di ucciderlo.
The Punisher: i sequel, la
serie TV, il trailer e dove vedere il film in streaming e in
TV
Dato il discreto successo del film,
lo studios di produzione decise di mettere in cantiere un sequel.
La lavorazione di questo si protrasse però per diversi anni,
portando infine il regista e l’attore protagonista ad abbandonare
il progetto. Si decise così di realizzare un reboot del film, e fu
così che nel 2008 arrivò al cinema Punisher – Zona di
guerra, interpretato da Ray Stevenson e
Dominic
West. Il personaggio è poi stato protagonista, dal
2017 al 2019, dell’omonima serie televisiva. Questa nacque come
spin-off di Daredevil, e ad interpretare il protagonista è l’attore
Jon
Bernthal. Ad oggi i diritti di The Punisher sono
tornati totalmente di proprietà della Marvel, e il produttore
Kevin
Feige ha accennato circa l’intenzione di riportare il
personaggio sul grande schermo in un prossimo futuro.
In attesa di vedere gli sviluppi
futuri, per gli appassionati del film è possibile fruire
di The Punisher grazie alla sua
presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming
presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi
di Chili Cinema e Netflix. Per vederlo, una volta scelta la
piattaforma di riferimento, basterà noleggiare o acquistare il
singolo film, o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. In caso di noleggio però, è bene considerare il fatto che il
film sarà disponibile soltanto per un determinato limite
temporale. The Punisher è inoltre presente nel
palinsesto televisivo di martedì 10
maggio alle ore 23:50 sul canale
TV8.
Thomas Jane
vorrebbe dirigere la versione di Punisher ad opera
di Jon Bernthal in un nuovo film. Jane ha
interpretato Frank Castle nell’adattamento cinematografico del
2004, diretto da Jonathan Hensleigh. Sebbene il film non sia stato
accolto bene dalla critica, la performance di Jane è stata comunque
apprezzata. Il personaggio è stato riavviato in Punisher: War
Zone del 2008, altro adattamento purtroppo mal accolto.
Bernthal ha fatto la sua prima
apparizione nei panni di Frank Castle nella seconda stagione di
Daredevil, che ha debuttato su Netflix nel 2016. La performance di Bernthal è stata
ben accolta e decisamente più apprezzata rispetto alle precedenti
iterazioni. Proprio per qeusto, Netflix ha deciso di dare al
personaggio uno proprio spin-off, The Punisher,
andato in onda per due stagioni prima di essere cancellato da
Netflix, nonostante lo stesso Bernthal abbia anticipato che una
terza stagione è ancora possibile.
Parlando con
ComicBook, Thomas Jane ha espresso interesse a
far rivivere il personaggio sul grande schermo. Ha detto che
sarebbe disposto a interpretare di nuovo Frank Castle se i fan lo
volessero, ma che sarebbe disposto anche ad affrontare un nuovo
film incentrato sulla versione del personaggio di Jon Bernthal in qualità di regista. Jane ha
spiegato che, proprio in base all’amore del pubblico per iterazioni
cinematografiche decisamente più oscure di celebri personaggi dei
fumetti, questo potrebbe essere il momento giusto per un nuovo film
basato sul Punitore.
“Se i fan mi rivolessero davvero
nei panni del personaggio, allora potremmo trovare una
sceneggiatura. Penso che nessun film abbia mai onorato realmente il
personaggio. Adoro quello che ha fatto Jon Bernthal nella serie
Netflix. Penso che sia stato un grandissimo Punitore. In effetti,
mi piacerebbe dirigere un nuovo film con Bernathal protagonista,
perché è un grande attore.”
Il futuro del Punisher di John Bernthal
La serie The
Punisher targata Netflix è stata cancellata solo a causa
di una ristrutturazione interna alla Marvel, non a causa
dell’accoglienza dello show o del numero di spettatori. In effetti,
la maggior parte dei fan voleva che la serie continuasse, con la
versione del personaggio ad opera di Bernthal che in molti avevano
iniziato a considerare come quella definitiva.
Dopo che le versioni precedenti del
Punitore erano fallite, è sembrato quasi controproducente eliminare
in maniera così rapida una versione ampiamente apprezzata di Frank
Castle. Sfortunatamente, la cancellazione prematura di The
Punisher sembra aver chiuso la porta sul futuro del Frank
Castle di Bernthal. Tuttavia, la speranza potrebbe non essere del
tutto persa.
Just Jared ha condiviso
ancora più foto dal set della prossima The Punisher Special
Presentation dei Marvel Studios, offrendo un primo
sguardo al ritorno del Frank Castle di Jon Bernthal, con un aspetto notevolmente
diverso e molto più brizzolato rispetto all’ultima volta che lo
abbiamo visto.
L’ultima volta che abbiamo visto
Frank Castle, era evaso dalla prigione improvvisata di Kingpin
(Vincent
D’Onofrio) ed era presumibilmente in fuga in seguito
all’attuazione del mandato Anti-Vigilante di Fisk. Mentre le voci
suggeriscono una sua possibile apparizione nella seconda stagione
di Daredevil:
Rinascita, recentemente conclusa, in arrivo a marzo
2026, nulla è stato confermato ufficialmente, quindi ci sono buone
probabilità che la prossima presentazione speciale possa essere
quella in cui lo ritroveremo – e una cosa è chiara: il tempo non è
stato clemente con il buon vecchio Frank.
Le ultime foto mostrano Bernthal con
una lunga barba, un po’ malconcio, e apparentemente in basso
profilo. Sebbene stia probabilmente sorvegliando una posizione
sospetta, solleva anche la questione se la presentazione speciale
possa sovrapporsi agli eventi della seconda stagione di
Rinascita, dato che Castle sembra ancora in
fuga.
Sono emerse foto dal set che
hanno praticamente confermato che la principale antagonista della
presentazione speciale è Isabella “Ma” Gnucci, una delle nemiche
più formidabili di Castle nei fumetti. Dopo che lui ha ucciso i
suoi tre figli e il fratello, Gnucci si è lanciata contro
The Punisher con tutto il suo arsenale. Tuttavia,
le cose non sono andate per il verso giusto quando Castle l’ha
superata in astuzia e l’ha intrappolata con un orso polare, che ha
proceduto a sbranarla, lasciandola senza arti. Sorprendentemente,
la donna sopravvive allo scontro e continua la sua vendetta, ma
Castle alla fine la rintraccia nella sua villa, la incendia e, in
uno dei momenti più cupi e iconici della trama di “Bentornato,
Frank”, la getta tra le fiamme, ponendo di fatto fine al suo
regno.
L’attrice che interpreta il
famigerato gangster rimane segreta, ma probabilmente scopriremo la
sua identità nei prossimi giorni, mentre le riprese continuano a
New York.
Dopo la sua apparizione in
The Punisher Special Presentation, Jon
Bernthal riprenderà il suo ruolo in
Spider-Man: Brand New Day di Destin Daniel Cretton,
dove reciterà al fianco di Tom
Holland e – se le indiscrezioni sono fondate – i due
faranno squadra per affrontare L’incredibile Hulk di Mark
Ruffalo!
Guarda le nuove foto dal set al link
incorporato qui sotto:
La scomparsa della Marvel Television ha
lasciato lo status di serie come Agents of
SHIELD e Daredevil in una sorta di limbo. A lungo si è parlato
della possibilità di “soft reboot” che possano riportare nei
rispettivi ruoli attori come Charlie Cox e
Vincent D’Onofrio, o magari nelle vesti di
varianti degli stessi personaggi, ma ad oggi non esiste ancora
nessuna conferma in merito.
Ci sono molti eroi e altrettanti
cattivi di quelle serie che i fan vorrebbero vedere nel Marvel
Cinematic Universe. Naturalmente, in cima alla lista c’è
Frank Castle, interpretato da Jon Bernthal nella serie The
Punisher. In una recente intervista con Forbes, è stato
proprio l’attore a parlare della possibilità di tornare nei panni
del personaggio. “Per quanto riguarda il futuro, Frank è un
personaggio che sento davvero di portare nel cuore”, ha detto
Bernthal.
“Sono davvero grato di aver
avuto quell’opportunità. Ma non si tratta di quello che vorrei io.
Si tratta di dare ai fan quello che meritano. E Frank Castle si
merita un ritorno in grande stile”, ha aggiunto. “Se lo
fanno, saranno in grado di farlo bene? Sarà abbastanza dark? Sarà
abbastanza grintoso? Daremo ai fan che amano questo personaggio ciò
che si meritano? Se la risposta a tutte queste domande dovesse
essere sì, allora mi piacerebbe tornare.”
In un’eventuale ambientazione MCU,
probabilmente il Punitore non riceverebbe mai un divieto ai minori
di diciotto anni, ma ci sono comunque tanti modo per rendere
giustizia al personaggio, anche in un ambiente PG-13. Ci sono tanti
film e serie tv in cui Frank Castle potrebbe ipoteticamente fare
ritorno, ma tutto dipenderà ovviamente dalla volontà di Kevin Feige e dal suo reale interesse nei
confronti del personaggio.
Durante una recente intervista
rilasciata a Looper lo
sceneggiatore Kurt
Sutterha avuto modo di parlare,
non senza un evidente pizzico di amarezza e fastidio, della propria
turbolenta esperienza con The Punisher War
Zone, il celeberrimo e travagliato reboot del noto
adattamento cinematografico ispirato al
personaggio MarvelComics di Frank
Castle per il quale Sutter aveva inizialmente
elaborato uno script, in seguito rifiutato dai vertici
della Marvel che si sono presi la libertà di
modificare radicalmente la narrazione.
Ricordando il suo coinvolgimento
iniziale nel progetto di The Punisher War
Zone diretto nel 2008
da Lexi Alexander (dopo le
defezioni di Jonathan
Hensleigh e Thomas
Jane), Kurt
Sutterha confessato le
possibili ragioni che avrebbero condotto i
vertici Marvel a rifiutare il suo script e ad
affidare il lavoro a Nick Santora, affermando
che “sono un grande fan della Marvel, ma da
piccolo non amavo leggere fumetti tutto il tempo. Non ho avuto modo
di entrare in quel mondo in maniera immersiva fino a
circa 15 anni fa, nel periodo in cui ho iniziato a lavorare
sulle graphic novel. Mi sono appassionato a questo universo
durante un soggiorno a Parigi, perché ila loro
industria grafica è avanti decenni rispetto alla nostra! Non
mi sono reso conto che non ci si può prendere delle
libertà con i personaggi dei fumetti, perché sono già definiti
e a quelli bisogna attenersi. Sono molto classici, stereotipati, ma
questo è ciò che li rende così interessante per il pubblico …
Quindi sono personaggi a due dimensioni per una ragione e questo è
lo scopo per il quale servono. Così ho cercato di espandere
l’universo Marvel in una direzione che non avrebbe
dovuto essere messa in atto“.
Mettendo in evidenza la genesi
alquanto rocambolesca e in parte sfortuna che ha riguardato il
personaggio
di The Punisher nel
corso dei suoi vari adattamenti sul grande schermo – il
primo Il Vendicatore del 1989
con Dolph Lundgren e The
Punisher del 2004 con Thomas
Jane, a cui seguì il reboot del
2008 The Punisher War
Zoneinterpretato
da Ray Stevenson – Kurt Sutterha affermato
che “nel momento in cui componevo il mio
script stavo cercando di scrivere riguardo
all’emotività di questo tizio e motivare la sua assurda
violenza con qualche tipo di significato. Stavo solo cercando di
scavare un pò di più nell’angoscia mentale che egli ha
attraversato e di giustificarla. Quindi penso che quello
che stavo cercando di fare è stato di umanizzare un pò di più
il personaggio di The Punisher. Ma è il
genere di cose che non hanno molto seguito in un progetto del
genere, non si può davvero avere una sottotrama che esplori questo
genere di cose. Non in un blockbuster estivo
della Marvel“.
Reduce dal grande successo della
serie FXSons of
Anarchy, Kurt
Suttersembra pronto a tornare a
trattare la materia di The Punisher,
soprattutto dopo l’annuncio dell’ingresso del noto anti-eroe
nell’universo della seconda stagione
di Daredevil prodotta
da Marvel e Netflix, il quale sarà interpreto
da Jon Bernthal.
Si tratta ovviamente solo di rumors
che pertanto non sono completamente affidabili, ma sembra che la
guerra civile reale tra la divisione cinema e quella tv della
Marvel possa influire anche sul
progetto dei Difensori su Netflix. Mentre Daredevil è
ormai solidamente avviata e Jessica Jones
è pronta per fare il suo debutto, con Luke
Cage già in produzione, sembra che i Marvel Studios
vogliano impedire l’utilizzo di Iron Fist
al canale in streaming, che potrebbe valutare l’idea di sostituire
il eprsonaggio con The Punisher, che
vedremo già nella seconda stagione di Daredevil interpretato da
Jon Bernthal.
La Marvel non riesce a capire
dove poter inserire Iron Fist e intanto il tempo stringe. Sono
molto felici di quello che ha fatto Jon Bernthal con il personaggio
di Frank Castle per la seconda stagione di Daredevil e sanno che i
fan amano molto il personaggio. Sanno anche che una serie sul
Punitore sarebbe più economica e fattibile. Hanno un contratto con
Netflix e devono fare qualcosa. Sembra che per Iron Fist il tempo
stia finendo.
Inoltre sembra che la Marvel stia
avendo un po’ di problemi a trovare il giusto attore per
Iron Fist e se è vero che la serie non si
farà più, potremmo avere buone chance di vederlo al cinema, magari
in Doctor Strange.
Quello del revenge movie è
da sempre un filone di film particolarmente popolari e acclamati,
dove il protagonista di turno intraprende una spedizione punitiva
nei confronti di quanti hanno ucciso o rapito dei suoi cari. Da
prima genere prettamente pensato per un pubblico maschile, negli
ultimi anni, fortunatamente, sono stati realizzati sempre più film
dove ad andare in cerca di vendetta è un personaggio femminile. Da
Il buio nell’anima a
Colombiana, da Peppermint – L’angelo della
vendetta fino al recente The Protégé,
diretto da Martin Campbell, regista già distintosi
per thriller d’azione come GoldenEye, Casino Royale o
The Foreigner.
Questo suo nuovo film, però, pur
vantando un cast di grandi interpreti, è passato grossomodo in
sordina. Si tratta però un film che, pur non discostandosi poi
troppo dai sicuri binari dei suoi canoni di riferimento, sa trarre
il meglio dai suoi interpreti, posti al servizio di personaggi
intriganti e bidimensionali, ma anche dalle sue sequenze d’azione.
Tra colpi di scena, spericolate acrobazie e location sempre
diverse, che vanno dall’Inghilterra alla Romania e fino al Vietnam,
The Protégé è dunque un titolo da non perdere.
Per gli appassionati del genere
potrebbe infatti facilmente rappresentare una gradita sorpresa. In
questo articolo approfondiamo alcune delle principali curiosità
relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti
possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama e al cast di attori. Si
forniranno poi alcuni dettagli riguardo la spiegazione
del suo finale e il finale
alternativo di cui è stata confermata l’esistenza.
Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
Protagonista del film è
Anna, una donna tanto affascinante quanto letale,
in quanto è la killer a contratto più abile al mondo, addestrata
dal leggendario assassino Moody. Quest’ultimo ha
trovato e salvato Anna durante un lavoro a Saigon, tramutatosi
presto in un massacro in cui la piccola è stata suo malgrado
coinvolta perdendo i suoi genitori. Per anni i due hanno viaggiato
per il mondo e completato contratti di alto profilo, stabilendosi
infine in Inghilterra dove Anna gestisce ora un negozio di libri
rari e Moody vive in una lussuosa casa padronale. Quando però
l’uomo che per lei è stato come un padre viene ucciso, Anna giura
vendetta nei confronti del suo assassino.
Ad interpretare Anna, vi è l’attrice
Maggie Q, nota
per aver interpretato Nikita nell’omonima serie TV ma vista anche
per il ruolo di Tori Wu nella trilogia di film di
Divergent. Ad interpretare il suo mentore, Moody, vi è
l’attore Samuel L.
Jackson, mentre Michael Rembrandt, misterioso uomo con
cui Anna intraprende una relazione, è interpretato da Michael Keaton.
L’attore, pur non essendo il protagonista del film, è il primo ad
apparire nei credits del film, in quanto ritenuto più celebre
dell’attrice effettivamente protagonista. Keaton, inoltre, ha
raccontato di essere rimasto affascinato da questo complesso ruolo,
non essendosi mai imbattuto in qualcosa di simile prima.
La
spiegazione del finale e il finale alternativo
Alla fine di The
Protégé, Anna e Rembrandt hanno un ultimo confronto. La
loro relazione è stata difficile e, mentre in un’altra vita
sarebbero potuti finire insieme, sanno che uno dei due deve
uccidere l’altro, altrimenti si guarderanno sempre le spalle.
Sentiamo un colpo di pistola e poi vediamo Anna uscire
dall’edificio, il che implica fortemente che abbia ucciso
Rembrandt. Ma esiste anche un finale alternativo per il film. Il
regista Martin Campbell ha infatti rivelato –
durante un’intervista a Collider – che in realtà, inizialmente, era
stato girato un finale diverso.
In esso si sente lo sparo, la porta
inizia ad aprirsi, ma il film si chiude prima che si sappia chi è
sopravvissuto allo scontro. Ha poi spiegato perché hanno scelto il
finale che si vede nel film. “Abbiamo testato due finali per il
film. Uno è quello che si vede. E l’altro è che non si vede chi,
quindi quando la porta inizia ad aprirsi, si taglia via, quindi non
si vede mai chi. Questo era l’altro”, ha detto Campbell.
“Abbiamo testato il film e il risultato è stato molto alto; il
pubblico ha amato quello che si vede nel film così com’è
ora”.
Per quanto riguarda il miglioramento
del finale, Campbell ha detto che si tratta di un divario
considerevole, ma anche che i due finali hanno richiesto
cambiamenti diversi nel corso del film (presumibilmente per rendere
l’uccisione di Rembrandt da parte di Anna una decisione più
accettabile per il pubblico, dato che Rembrandt non è un
antagonista monodimensionale). “Si trattava [probabilmente di
una differenza] di sette punti, otto punti. E la cosa interessante
è che il finale ha influenzato anche altre cose. Non si è trattato
solo del finale, ma anche di altri elementi, perché il finale era
quello. È piuttosto interessante”.
Ci sarà un sequel del film?
Per quanto riguarda l’eventualità
che il finale scelto possa portare a un sequel, Campbell ha
dichiarato che l’intenzione è quella di mantenere questo film come
uno standalone, anche se “Chi lo sa? Non si è parlato di sequel
perché quando l’abbiamo realizzato era un’opera unica. È quello che
è”. Successivamente all’uscita del film, infatti, non si è
parlato di un sequel e negli anni tale ipotesi non è mai stata
avanzata, né dal regista né dai produttori, lasciando dunque
intendere che The Protégé rimarrà effettivamente
un film a sé.
Il trailer del film e dove vederlo
in streaming e in TV
È possibile fruire di The
Protégé grazie alla sua presenza su alcune delle più
popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è
infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Apple TV,
Infinity+ e Prime Video. Per vederlo, una volta
scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo
film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il
film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di lunedì
16 settembre alle ore 21:20 sul canale
Italia 1.
Un dramma storico dalla forte
intensità, Bastarden – The Promised Land arriva a Venezia 80. Un film fortemente voluto dal
Arcel, anche un progetto intimo per lui che porta al Lido e che
ottiene i suoi primi consensi. Come racconta il regista la
paternità ha avuto un ruolo chiave nella sua realizzazione.
“È una cosa banale da dire ma
avere un figlio ti cambia la vita e non immagini quanto. Quando ho
letto il romanzo stavo diventando padre e leggerlo mi ha fatto
scoprire questa storia di ambizione che contrasta con la famiglia.
Prima ragionavo sempre in termini di ambizione, ma ora mi rendo
conto che la famiglia è il mio nuovo obiettivo. Ecco perché è un
film così personale per me”.
Il film presenta anche molte scene
violente e crude. Il regista e lo sceneggiatore hanno spiegato che
per queste parti è stata fatta una ricerca su fatti realmente
esistiti: “È realmente esistito un tale Schinkel, ma di lui
abbiamo solo una citazione tramandata nel tempo e a partire da
quella abbiamo costruito il personaggio che vedete nel film”,
racconta Jensen.
Nonostante sia ambientato nel 1755
il film presenta alcuni elementi contemporanei e moderni che non
sono assolutamente frutto dell’epoca passata anzi come dice Arcel
si tratta di temi universali “il come bilanci e controlli la
tua vita o come la lasci in balia del caos. Per me emotivamente
questo risuona ancora oggi nel nostro contemporaneo”. Alla
conferenza stampa, presenti anche gli attori che hanno raccontato
il loro personaggio. Sono tutti diversi ed emotivamente a
pezzi.
“Sono stata affascinata dal
personaggio ma c’è un momento in cui ho capito di dover dare tutto
al regista per poter davvero trovare la strada e il carattere di
Ann Barbara. Mi sono arresa al personaggio ed è stato un viaggio
stupendo”, ha detto Amanda Collin. “È
interessante interpretare un uomo così focalizzato su un unico
obiettivo. L’ho trovato complesso e per questo stimolante. Ogni
giorno era una nuova sfida”, racconta Mikkelsen che già aveva
collaborato con Arcel per Royal Affair: “Non abbiamo lavorato più
insieme per circa 10 anni, quindi prima ci siamo rincontrati per
capire come lavorare di nuovo insieme e abbiamo concordato di
immergerci il più possibile nella storia. Sarò sincero, speravo che
(Arcel) non facesse passare così tanto per una nuova collaborazione
insieme (ride)”, conclude l’attore
Bastarden – The Promised
Land è un film di genere che ha avuto tante ispirazioni:
“Penso sia ovvio vedendo questo film che io sia un film dei
grandi film epici, sin da quando ero bambino. I film di David Lean
ad esempio. Nel tempo ci ho sempre ripensato e l’obiettivo è stato
quello di ambire a realizzare qualcosa di simile. Non considero
Bastarden un Western, anche se naturalmente ci sono elementi di
quel genere, ma c’è anche tutta una descrizione delle corti danesi
di quel tempo”.
Open Road Films ha diffuso online
un nuovo trailer del dramma diretto da Terry
George (Hotel Rwanda) con il
premio Oscar Christian Bale e il sempre più in ascesa
Oscar Isaac.
Oscar Isaac
è Michael Boghosian, studente di medicina armeno che incontra
l’artista armena Ana (CharlotteLeBon), legata sentimentalmente al fotoreporter
americanoChris Myers (Christian Bale). Questo triangolo
amoroso si snoda in un contesto storico ben preciso: la fine
dell’Impero Ottomano, lo scoppio della prima guerra mondiale e
la persecuzione delle minoranze etniche, armeni in testa.
Presentato in anteprima
mondiale durante il Toronto International Film Festival,
The Promise è stato scritto da George
e Robin Swicord (The Curious Case
of Benjamin Button).
Nel cast figurano anche Shohreh
Aghdashloo, Angela
Sarafyan (Westworld), Daniel
Giménez-Cacho e James
Cromwell.
The Promise uscirà nelle sale
americane il 21 aprile.
In The Prom Dee
Dee Allen (la tre volte vincitrice del premio Oscar Meryl Streep) e
Barry Glickman (il vincitore del Tony Award James Corden) sono star
del palcoscenico di New York City alle prese con una situazione
critica: il loro nuovo e costoso spettacolo di Broadway è un grosso
flop che ha improvvisamente distrutto le loro carriere. Nel
frattempo, in una piccola città dell’Indiana, la studentessa del
liceo Emma Nolan (l’esordiente Jo Ellen Pellman) sta vivendo un
dispiacere molto diverso: nonostante il sostegno del preside del
liceo (Keegan-Michael Key), il capo dall’associazione
genitori-insegnanti (Kerry Washington) le ha vietato di partecipare
al ballo di fine anno con la sua ragazza, Alyssa (Ariana DeBose).
Quando Dee Dee e Barry decidono che la difficile situazione di Emma
è la causa perfetta per aiutarli a riabilitare la propria immagine
pubblica, si mettono in viaggio con Angie (la vincitrice del premio
Oscar Nicole Kidman) e Trent (Andrew Rannells), un’altra coppia di
cinici attori in cerca di un’ascesa professionale. Ma il loro
egocentrico attivismo, tipico delle celebrità, gli si ritorce
inaspettatamente contro e i quattro si trovano a capovolgere le
proprie vite mentre si riuniscono per offrire a Emma una notte in
cui può celebrare chi è veramente.
Diretto da Ryan Murphy e interpretato anche da Tracey Ullman,
Kevin Chamberlin, Mary Kay Place, Logan Riley, Nico Greetham, Sofia
Deler e Nathaniel J. Potvin, The Prom è lo spettacolare adattamento
cinematografico e dal grande cuore del pluripremiato musical di
Broadway di Chad Beguelin, Bob Martin e Matthew Sklar, candidato ai
Tony Award. La sceneggiatura è scritta da Bob Martin e Chad
Beguelin; il film è prodotto da Ryan Murphy, Dori Berinstein, Bill
Damaschke, Alexis Martin Woodall e Adam Anders.
Netflix ha diffuso le prime immagini
ufficiali di The
Prom, il film musical originale Netflix scritto e
diretto da Ryan Murphy e basato sull’amato musical
di Broadway. Nelle prime immagini il cast composto da
Meryl Streep, James Corden,
Nicole Kidman, Keegan-Michael Key, Andrew Rannells, Ariana
DeBose,
Kerry Washington e Jo Ellen
Pellman.
1 di 8
The Prom, il film
In The Prom
Dee Dee Allen (la tre volte vincitrice del premio Oscar Meryl
Streep) e Barry Glickman (il vincitore del Tony Award® James
Corden) sono star del palcoscenico di New York City alle prese con
una situazione critica: il loro nuovo e costoso spettacolo di
Broadway è un grosso flop che ha improvvisamente distrutto le loro
carriere. Nel frattempo, in una piccola città dell’Indiana, la
studentessa del liceo Emma Nolan (l’esordiente Jo Ellen Pellman)
sta vivendo un dispiacere molto diverso: nonostante il sostegno del
preside del liceo (Keegan-Michael Key), il capo dall’associazione
genitori-insegnanti (Kerry Washington) le ha vietato di partecipare
al ballo di fine anno con la sua ragazza, Alyssa (Ariana DeBose).
Quando Dee Dee e Barry decidono che la difficile situazione di Emma
è la causa perfetta per aiutarli a riabilitare la propria immagine
pubblica, si mettono in viaggio con Angie (la vincitrice del premio
Oscar Nicole Kidman) e Trent (Andrew Rannells), un’altra coppia di
cinici attori in cerca di un’ascesa professionale. Ma il loro
egocentrico attivismo, tipico delle celebrità, gli si ritorce
inaspettatamente contro e i quattro si trovano a capovolgere le
proprie vite mentre si riuniscono per offrire a Emma una notte in
cui può celebrare chi è veramente.
Diretto da Ryan Murphy e interpretato anche da Tracey
Ullman, Kevin Chamberlin, Mary Kay Place, Logan Riley, Nico
Greetham, Sofia Deler e Nathaniel J. Potvin, The
Prom è lo spettacolare adattamento cinematografico e
dal grande cuore del pluripremiato musical di Broadway di
Chad Beguelin, Bob Martin e Matthew Sklar,
candidato ai Tony Award. La sceneggiatura è scritta da Bob Martin e
Chad Beguelin; il film è prodotto da Ryan Murphy, Dori Berinstein,
Bill Damaschke, Alexis Martin Woodall e Adam Anders.
Dee Dee Allen (la tre volte
vincitrice del premio Oscar® Meryl Streep) e Barry Glickman (il
vincitore del Tony Award® James Corden) sono star del palcoscenico
di New York City alle prese con una situazione critica: il loro
nuovo e costoso spettacolo di Broadway è un grosso flop che ha
improvvisamente distrutto le loro carriere. Nel frattempo, in una
piccola città dell’Indiana, la studentessa del liceo Emma Nolan
(l’esordiente Jo Ellen Pellman) sta vivendo un dispiacere molto
diverso: nonostante il sostegno del preside del liceo
(Keegan-Michael Key), il capo dall’associazione genitori-insegnanti
(Kerry Washington) le ha vietato di partecipare al ballo di fine
anno con la sua ragazza, Alyssa (Ariana DeBose). Quando Dee Dee e
Barry decidono che la difficile situazione di Emma è la causa
perfetta per aiutarli a riabilitare la propria immagine pubblica,
si mettono in viaggio con Angie (la vincitrice del premio Oscar
Nicole Kidman) e Trent (Andrew Rannells), un’altra coppia di cinici
attori in cerca di un’ascesa professionale. Ma il loro egocentrico
attivismo, tipico delle celebrità, gli si ritorce inaspettatamente
contro e i quattro si trovano a capovolgere le proprie vite mentre
si riuniscono per offrire a Emma una notte in cui può celebrare chi
è veramente.
Diretto da Ryan Murphy e interpretato anche da Tracey Ullman,
Kevin Chamberlin, Mary Kay Place, Logan Riley, Nico Greetham, Sofia
Deler e Nathaniel J. Potvin, The Prom è lo spettacolare adattamento
cinematografico e dal grande cuore del pluripremiato musical di
Broadway di Chad Beguelin, Bob Martin e Matthew Sklar, candidato ai
Tony Award. La sceneggiatura è scritta da Bob Martin e Chad
Beguelin; il film è prodotto da Ryan Murphy, Dori Berinstein, Bill
Damaschke, Alexis Martin Woodall e Adam Anders.
The Prom,
adattamento dell’omonimo musical di Broadway di Matthew Sklar,
Chad Beguelin e Bob Martin del 2016, è l’ultimo
lungometraggio di Ryan Murphy (Glee, American Horror Story,
Hollywood) disponibile su Netflix dall’11 dicembre 2020.
Il film racconta il
tentativo di riabilitazione mediatica di due star di Broadway, Dee
Dee Allen (Meryl Streep) e Barry Glickman (James
Corden), la cui carriera sembra stroncata da una recensione
negativa sul loro ultimo spettacolo. I due, insieme alla ballerina Angie (Nicole Kidman), che agogna
ancora il ruolo che la renderà celebre ed al dipomato alla Juliard,
anche se momentaneamente barman, Trent Olivier (Andrew
Rannels) decidono di provare a dare al pubblico una migliore
immagine di sé, dedicandosi alla causa di Emma Nolan (Jo Ellen
Pellman), giovane studentessa lesbica dell’Indiana, alla quale
il comitato dei genitori della scuola ha attribuito la causa della
decisione di non dare luogo al ballo di primavera annuale, in
inglese “the Prom”.
I protagonisti
raggiungono Edgewater in Indiana ed irrompono nella scuola di Emma
in grande stile hollywoodiano, a suon di canzoni, vestiti
sgargianti e brio e ciò comporterà non poche conseguenze negative
per la vicenda, che poco alla volta, faranno scattare il grillo
parlante nascosto nei vari personaggi, per affrontare la loro
coscienza ed i loro fantasmi.
Una sfavillante e
travolgente Meryl Streep, veste i panni esagerati di Dee Dee
Allen, attrice sfrontatamente egocentrica e avara che influisce ora
negativamente ora positivamente sulla storia di Emma: più lei
comprende i suoi sbagli, più vediamo i nodi del film sciogliersi,
per poi intrecciarsi nel modo giusto.
“Anteporre le esigenze altrui alle tue, fa di te una brava
persona”, sono le parole che Angie rivolge a Dee Dee, ed è proprio
questo che quest’ultima è chiamata a fare, per essere una donna
migliore per sé e con gli altri.
Opposta a Dee Dee troviamo Emma, interpretata da Jo Ellen
Pellman: classe ’96, laureata in teatro all’Università del
Michigan e già svezzata come attrice per alcune serie televisive
(compare ne “La fantastica Signora Maisel), è qui al suo primo
debutto nel cinema e pare farci una promessa di talento, incantando
lo schermo con la sua canzone “unruly heart”; Emma è già donna:
matura, forte e cristallina, una luce nella notte oscura dei
quattro artisti allo sbaraglio.
The Prom è una
sinfonia di valori
The Prom si fa
portavoce di una serie di valori fondamentali, che fungono
da base per conflitti intensi, seppur non abbastanza approfonditi:
c’è l’egoismo di alcuni personaggi (Dee Dee, Barry) contrapposto
all’altruismo di altri (il preside della scuola Tom Hawkins, alias
Keegan Michael Key); la paura del giudizio altrui di Alyssa
(Ariana DeBose), fidanzata in incognito di Emma, ed invece
il coraggio di quest’ultima; la generosità e l’avarizia (Angie e
Dee Dee), la sfiducia negli altri e/o in sé stessi, il bigottismo,
il rapporto genitori/figli, la finzione e la realtà. C’è un
mondo di valori messo in ballo e due ore per raccontarlo e questo
ha portato purtroppo a tralasciare indagini introspettive che
sarebbe stato opportuno fare.
Certi personaggi, come
Angie, rimangono sullo sfondo, facendo la loro comparsa, in maniera
sorprendente (c’è da ammetterlo), all’occorrenza. Altri come Barry,
si guadagnano la simpatia dello spettatore. Ogni azione è
accompagnata fedelmente dalla sua canzone, rendendo il film quasi
una “dimostrazione” delle doti artistiche dei quattro
Broadwairiani.
La fotografia di
Mattew Libatique è sfavillante, dai colori sgargianti, che
infondono entusiasmo ed allegria. La regia è quasi nevrotica ed
allo spettatore non è lasciato un solo istante per prendere
fiato.
Il film è un’esplosione
di colori e zucchero, a cui fanno da contorno scelte spesso
scontate, con il risultato di una narrazione debole, priva di
originalità, ma tutto sommato godibile. The
Prom è una melodia spensierata e festosa che distrae
per un po’ dai pensieri, non sempre felici, del presente.
Guarda il trailer ufficiale di
The Program, biopic dedicato al
ciclista Lance Armstrong, interpretato nel
film dall’attore Ben Foster (Lone
Survivor). Al momento la pellicola non ha ancora una data di
uscita.
The
Program racconterà la storia della battaglia di
Armstrong contro il cancro negli anni 90′ per arrivare in fine alla
sua recente confessione di aver fatto uso di sostanze dopanti. La
sceneggiatura è stata scritta da John Lodge,
frequente collaboratore di Danny Boyle
(Shallow Grave, Trainspotting, Trance).
Nel cast del film anche
Chris O’Dowd, Guillaume Canet, Jesse Plemons, Dustin
Hoffmam e Lee Pace. The Program
è diretto da Stephen Frears (The
Queen).
Guarda il Teaser
Trailer Ufficiale Italiano diThe Program, il nuovo attesissimo film
del candidato premio Oscar, Stephen Frears, nelle sale dal
prossimo ottobre grazie a Videa.
Dai produttori de
La teoria del tutto, il regista candidato Oscar
Stephen Frears, dopo il successo di
Philomena, porta sul grande schermo il più
convincente ed elettrizzante imbroglio sportivo dei nostri tempi:
quello di Lance Armstrong. L’ossessione per la vittoria
spinge Armstrong a mentire e a tradire la lealtà di un’intera
comunità. La vita di questo campione rivela la dura verità che
alcune competizioni sono impossibili da vincere…senza doping.
Scritto da John Hedge (candidato Oscar per
Trainspotting) e basato sul libro del giornalista del
Sunday Times David Walsh, è un thriller intrigante e spietato. Da
Ottobre al cinema distribuito da VIDEA
Ecco un nuovo spot in
esclusiva di The Program, biopic
sulla straordinaria e sconvolgente vicenda di Lance
Armstrong, interpretato nel film da Ben
Foster.
Di seguito le foto e il manifesto
italiano del film:
[nggallery id=2017]
Dai produttori de La teoria
del tutto, il regista candidato Oscar Stephen
Frears, dopo il successo di Philomena,
porta sul grande schermo il più convincente ed elettrizzante
imbroglio sportivo dei nostri tempi: quello di Lance
Armstrong. L’ossessione per la vittoria spinge Armstrong a
mentire e a tradire la lealtà di un’intera comunità. La vita di
questo campione rivela la dura verità che alcune competizioni sono
impossibili da vincere…senza doping. Scritto da John Hedge
(candidato Oscar per Trainspotting) e basato sul
libro del giornalista del Sunday Times David Walsh, è un thriller
intrigante e spietato. Dall’8 Ottobre al cinema distribuito da
VIDEA.
The
Program, pellicola diretta da Stephen
Frears che racconta una delle pagine nere della storia del
ciclismo, ci mostra Ben Foster nei panni
di Lance Armstrong in un nuovo trailer
ufficiale.
Dai produttori de La teoria
del tutto, il regista candidato Oscar Stephen
Frears, dopo il successo di Philomena,
porta sul grande schermo il più convincente ed elettrizzante
imbroglio sportivo dei nostri tempi: quello di Lance
Armstrong. L’ossessione per la vittoria spinge Armstrong a
mentire e a tradire la lealtà di un’intera comunità. La vita di
questo campione rivela la dura verità che alcune competizioni sono
impossibili da vincere…senza doping. Scritto da John Hedge
(candidato Oscar per Trainspotting) e basato sul
libro del giornalista del Sunday Times David Walsh, è un thriller
intrigante e spietato. Dall’8 Ottobre al cinema distribuito da
VIDEA.
Dai produttori de La teoria
del tutto, il regista candidato Oscar Stephen
Frears, dopo il successo di Philomena,
porta sul grande schermo il più convincente ed elettrizzante
imbroglio sportivo dei nostri tempi: quello di Lance
Armstrong. L’ossessione per la vittoria spinge Armstrong a
mentire e a tradire la lealtà di un’intera comunità. La vita di
questo campione rivela la dura verità che alcune competizioni sono
impossibili da vincere…senza doping. Scritto da John Hedge
(candidato Oscar per Trainspotting) e basato sul
libro del giornalista del Sunday Times David Walsh, è un thriller
intrigante e spietato. Da Ottobre al cinema distribuito da
VIDEA.
“Il dr Ferrari non ha mai
somministrato eritropoietina a Lance Armstrong”. Lo affermano
gli avvocati del dottor Ferrari che diffidano la Videa dal
distribuire nelle sale The Program di
Stephen Frears.
Sette volte campione al Tour de
France e poi trovato positivo al doping e privato dei titoli,
Lance Armstrong rivive con le sembianze di
Ben Foster nel film di Stephen
FrearsThe Program, tratto dal
libro di David Walsh, edito in Italia da Sperling
e Kupfer.
La casa di distribuzione Videa è
stata diffidata dallo Studio Bolognesi, avvocati penalisti, dal
distribuire nelle sale italiane il film The
Program.
Lo Studio Bolognesi – che agisce per
conto del Dr Michele Ferrari, interpretato nel
film da Guillaume Canet – richiede il
sequestro del film e minaccia una richiesta di risarcimento danni,
sostenendo che il loro assistito non avrebbe mai somministrato
sostanze dopanti ad Armstrong.
La vicenda umana e sportiva di
Lance Armstrong ha scosso non solo uno sport che
lui stesso aveva contribuito a crescere e prosperare, ma tutta una
generazione che credendo in un simbolo della lotta contro il
cancro, un campione dello sport e un personaggio pubblico dedito
all’impegno e alla fatica, si è poi trovata di fronte un impostore,
una manzogna.
Con la regia di Stephen
Frears, questa incredibile storia diventa un film,
The Program, con protagonista Ben
Foster in una straordinaria interpretazione mimetica per
diventare il campione della truffa più grande mai perpetrata nel
mondo dello sport.
Ripercorrendo la
carriera, la malattia e poi il fulgido percorso trionfale che portò
Armstrong a vincere sette Tour de France in sette anni, il film
racconta con precisione non solo la storia del “programma” seguito
dall’atleta che aveva sconfitto il cancro, ma anche la lotta
continua di un uomo, il giornalista David Walsh, che intervistò
Lance prima che prendesse parte al suo primo giro e prima della sua
malattia, e che da subito sospettò che qualcosa in quell’arrogante
e sicuro ciclista americano non quadrasse.
Il racconto di Frears non elogia e
non denuncia, espone i fatti ponendo l’accento sulle relazioni tra
Armstrong e i media, ma soprattutto evidenziando il suo rapporto
con i compagni di squadra, quel team che con lui aveva il compito
di portare avanti il “programma” per la vittoria del singolo. In
questo frangente diventa infatti importante la figura di Floid
Landis (Jesse Plemons), componente della squadra
che vuole a tutti i costi essere come Lance e che ci riesce solo
quando il primo si ritira, scontrandosi poi con i controlli
antidoping e risultando successivamente positivo al testosterone.
Perché nessuno aveva la volontà e la sistematicità di Armstrong,
nessuno riusciva a seguire il programma come lui, nessuno aveva il
possente scudo del cancro dietro cui si nascondeva e,
paradossalmente, grazie al quale ha anche realizzato qualcosa di
giusto e buono per chi, come lui, era affetto da questo grande
male.
Nonostante le grandi
epopee cinematografiche raccontate da Frears negli ultimi anni, il
film si riduce a essere una cronistoria, un racconto piuttosto
fedele e documentaristico di ciò che accadde tra il 1993 e il 2013,
quando in un’intervista con Oprah Winfrey, il
corridore ex campione iridato ha confessato che la sua è stata una
storia perfetta, magnifica, ma completamente falsa.
Quello che resta della storia vera,
e anche del film di Frears, è un personaggio complesso, menzognero
eppure per certi perversi aspetti positivo, per quello che riguarda
il suo impegno contro il cancro, quello forse genuino e unica vera
battaglia che Armstrong abbia vinto in tutta la sua vita.
Dai produttori de L’esorcismo
di Emily Rose e Il
Ritoarriva al cinema The
Prodigy, il nuovo film horror di Nicholas
McCarthy e con Jackson Robert Scott, Taylor
Schilling, Colm Feore, Peter Mooney e
Brittany Allen.
The
Prodigy, lungo 92 minuti arriverà al cinema il 28
Marzo distribuito da Eagle Pictures.
The Prodigy: trailer ufficiale
The Prodigy, la trama
In The Prodigy
Sarah è preoccupata per il comportamento inquietante del figlio di
8 anni Miles: la giovane madre, infatti, teme che qualcosa di
soprannaturale possa essersi impossessato del bambino. Decide
quindi di farlo ipnotizzare, scoprendo così che un demone ha scelto
il corpo di suo figlio per manifestarsi.
Costato 6 milioni di dollari il
film è una produzione Canada, USA e uscito il 10 Febbraio, nel
primo weekend d’apertura americano ha totalizzato 5.8 milioni di
dollari per u incasso totale che arriva fino a 14 milioni di
dollari.
Il film è prodotto da Tripp Vinson
(Il
Rito, The Exorcism of Emily Rose) e diretto da Nicholas
McCarthy (The Pact), con Taylor Schilling (Orange is the New Black
di Netflix), Jackson Robert Scott (It,
Fear the Walking Dead), Colm Feore (Thor) e Brittany Allen (Quello
che ti tiene Vivo,
Saw: Legacy).
Il cinema ha più volte tratto
ispirazione dalle storie di possessioni ed esorcismi per i film
horror. Sono numerosi i celebri titoli a riguardo, da L’esorcista a
L’esorcismo di Emily rose. Uno dei casi più recenti e
affascinanti è però quello di The Prodigy– Il figlio del male, diretto nel 2019 da
Nicholas McCarthy. Già autore per questo genere di
The Pact e Oltre il male, questi si è qui
affidato ad una sceneggiatura di Jeff Buhler per
raccontare il complesso rapporto tra una madre e il figlio, il
quale manifesta inquietanti segnali di possessione demoniaca. Una
storia particolarmente cupa, che non manca di suscitare forti
emozioni e molta paura, come ad ogni buon film di questo tipo si
richiede.
Il risultato iniziale raggiungeva
infatti livelli di terrore tale che molti spettatori faticarono a
proseguire nella visione, costringendo i produttori a far rigirare
alcune scene affinché fossero più tollerabili. Il grande punto di
forza del film è infatti proprio quello di ispirarsi a casi reali,
trasformando ciò che di questi sembra irrealistico in orrori quanto
mai concreti. Con la sua tetra atmosfera e le ottime
interpretazioni dei protagonisti, il film si rivelò poi un buon
successo, arrivando ad un incasso di circa 21 milioni di dollari a
fronte di un budget di soli 6.
Si è così affermato come uno dei
titoli di questo genere più affascinanti degli ultimi anni,
richiamando numerosi spettatori verso un tipo di storia qui
arricchita di nuovi dettagli ed elementi, tutti di grande fascino.
Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente
utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a
questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile
ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama e al cast di attori.
Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
The Prodigy – Il figlio del
male: la trama del film
Protagonista del film è
Miles, un bambino molto intelligente che mostra
sin da piccolo di avere delle capacità che sembrano andare al di là
della sua età. Con il passare degli anni, tali comportamenti non
fanno che diventare sempre più strani, dando non poche
preoccupazioni alla madre Sarah e al padre
John. Dal momento in cui compie 8 anni, Miles
diventa sempre più una personalità cupa e inquietante, e in sua
presenza accadono spesso cose brutte. La sua tata, la signora
Zoe, rimane infatti gravemente ferita da lui,
mentre a scuola sono in diversi i compagni a cui capitano cose
brutte.
Preoccupata da quanto sta accadendo
al suo bambino, Sarah decide di rivolgersi ad una specialista.
Miles viene così affidato alle cure della psicologa Elaine
Strasser, la quale però fatica a spiegarsi molte delle
capacità del bambino, giudicandole innaturali. Ciò che ancor di più
spaventa Sarah, però, è la lingua che il figlio parla mentre dorme.
Nel tentativo di decifrarla e comprenderne il significato, la donna
finirà con l’innescare una serie di eventi spaventosi, attraverso i
quali Miles mostrerà infine la propria natura. Per salvare suo
figlio, Sarah sarà allora costretta a ricorrere all’impensabile.
Dovrà però stare molto attenta, in quanto ella stessa rischia di
diventare una vittima degli eventi.
The Prodigy – Il figlio del
male: il cast del film
A dar volto alla premurosa madre
Sarah vi è l’attrice Taylor
Schilling, celebre grazie al ruolo di Piper Chapman
nell’acclamata serie Orange Is The New Black. Contattata
dal regista, questa ha in seguito raccontato di essere rimasta
entusiasta della sceneggiatura, e di averla letta tutta d’un fiato
in soli 45 minuti. Dopo di ciò ha subito accettato la parte,
desiderosa di misurarsi con un personaggio tanto disperato quanto
pronto a tutto per amore del figlio. La sua interpretazione è stata
poi particolarmente apprezzata, permettendole di ottenere ulteriore
riconoscimenti internazionali. Accanto a lei, nel ruolo del marito
John, si ritrova invece l’attore Peter Mooney,
noto per aver interpretato il ruolo di Nick Collins in Rookie
Blue.
Vera star del film è però il
demoniaco Miles Blume, che ha il volto del giovanissimo
Jackson Robert Scott. A soli 12 anni questo è già
una vera e propria icona del cinema horror, avendo recitato nel
ruolo di Georgie Denbrough nei film It e It – Capitolo Due. Con
The Prodigy – Il figlio del male ha però avuto modo di
essere protagonista per la prima volta, sfoggiando il grande
talento che lo contraddistingue. L’attrice Brittany
Allen, recentemente vista nella serie The Boys, dà invece qui
vita a Margaret St. James, scrittrice che si ritroverà strettamente
legata ai terribili eventi scatenati dal protagonista. Colm
Feore, attualmente noto per essere l’interprete di
Reginald Hargreeves nella serie The Umbrella Academy, è
qui presenti nei panni di Arthur Jacobson, dottore specializzato in
reincarnazione che visiterà il piccolo Miles.
The Prodigy – Il figlio del
male: il trailer e dove vedere il film in streaming e in
TV
È possibile vedere o rivedere il
film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari
piattaforme streaming presenti oggi in rete. The
Prodigy – Il figlio del male è infatti disponibile
nel catalogo di Rakuten TV,Chili Cinema e
Now TV. Per vederlo, in base alla piattaforma scelta,
basterà iscriversi o noleggiare il singolo film. Si avrà così modo
di poter fruire di questo per una comoda visione casalinga. È bene
notare che in caso di solo noleggio, il titolo sarà a disposizione
per un determinato limite temporale, entro cui bisognerà effettuare
la visione. Il film sarà inoltre trasmesso in televisione il giorno
mercoledì27 luglio alle
ore 21:20 sul canale Rai 4.
Dalla Alcon Entertainment arriva
Prisoners
un film della Warner Bros. Pictures con i candidati all’Oscar
Hugh Jackman (“Les Misérables”) e
Jake Gyllenhaal (“Brokeback Mountain”), per la regia
di Denis Villeneuve, che ha diretto “Incendies”, candidato
all’Oscar come miglior film straniero. Cosa sei disposto a fare per
proteggere la tua famiglia? Keller Dover (Hugh
Jackman) si trova ad affrontare il peggiore incubo per
un genitore. Sua figlia di sei anni, Anna, scompare insieme alla
sua amica Joy e mentre i minuti diventano ore, il panico prende il
sopravvento. L’indizio principale è un camper fatiscente
parcheggiato nella loro strada. A capo dell’investigazione, il
Detective Loki (Jake
Gyllenhaal) arresta il suo proprietario, Alex Jones
(Paul Dano), ma la mancanza di prove lo costringe al suo
rilascio.
Mentre la polizia segue diverse piste, la pressione cresce e
sapendo che è in gioco la vita di sua figlia, fuori di sé Dover
decide di non avere altra scelta che quella di prendere in mano la
situazione. Ma fino a dove si spingerà questo padre disperato, per
proteggere la sua famiglia?
Con
Hugh Jackman e
Jake Gyllenhaal, il thriller drammatico “Prisoners” è
interpretato da un cast stellare, tra cui la candidata all’Oscar
Viola Davis (“The Help,” “Doubt”), la candidata al
Golden Globe, Maria Bello (“A History of
Violence,” “The Cooler”), il candidato all’Oscar,
Terrence Howard (“Hustle & Flow”), il premio
Oscar,
Melissa Leo (“The Fighter”) e
Paul Dano.
Denis Villeneuve
dirige Prisoners
da una sceneggiatura originale di Aaron Guzikowski. Il candidato
all’Oscar Broderick Johnson (“The Blind Side”), Kira Davis, il
candidato all’Oscar® Andrew A. Kosove (“The Blind Side”) e Adam
Kolbrenner sono i produttori, con Edward L. McDonnell, John H.
Starke, Robyn Meisinger, Mark Wahlberg e Stephen Levinson come
produttori esecutivi. Villeneuve è supportato da
un importante team creativo che include il direttore della
fotografia, dieci volte candidato all’Oscar, Roger A. Deakins
(“Skyfall”), la scenografa candidata all’Oscar, Patrice Vermette
(“The Young Victoria”), il montatore premio Oscar, Joel Cox
(“Unforgiven”), il montatore Gary Roach e la costumista Renée
April. Le musiche sono di Jóhann Jóhannsson.
Dopo il grande successo di pubblico
e critica durante il CinemaCon di aprile, Prisoners,
il nuovo thriller di Denis Villeneuve, si prepara ad
approdare nei cinema americani il 20 settembre 2013, e nell’attesa
ecco che è stato da poco rilasciato il nuovo trailer internazionale
esteso.
Basato su uno script di Aaron
Guzikowski, Prisoners
racconta di Keller Dover (Hugh Jackman), un normalissimo
padre di famiglia impegnato ad accudire la moglie Grazia e la
figlia Anna. Improvvisamente però, dopo l’improvvisa scomparsa
della bambina, l’uomo inizia una forsennata caccia all’uomo, con
l’aiuto del detective Loki (Jake Gyllenhaal), che lo porterà
ad un sospetto di nome Paul Dano. Non potendo però trattenere il
sospettati a causa della mancanza di prove, ecco che Dover si
improvvisa giustiziere privato, pronto a tutto per ritrovare la sua
bambina.