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Subservience, la spiegazione del finale del thriller con Megan Fox

Il thriller fantascientifico Subservience mostra i pericoli di un androide dotato di intelligenza artificiale che diventa ribelle, rappresentando una minaccia non solo per i suoi proprietari ma per il mondo intero. Diretto da S.K. Dale e scritto da Will Honley e April Maguire, Subservience è ambientato in un futuro prossimo in cui la tecnologia è avanzata al punto che le aziende vendono androidi dotati di intelligenza artificiale programmati per aiutare nelle faccende domestiche.

Dopo che sua moglie Maggie (Madeline Zima) è stata ricoverata in ospedale a causa di un problema cardiaco, Nick (Michele Morrone) acquista un androide dotato di intelligenza artificiale per aiutarlo nelle faccende domestiche, e sua figlia Isla (Matilda Firth) lo chiama “Alice”. Alice aiuta in casa e con i bambini, ma inizia a sviluppare un attaccamento malsano per Nick, che è il suo principale utilizzatore.

Quando Maggie torna a casa dopo il trapianto di cuore, Alice diventa gelosa e crea situazioni che mettono in pericolo Maggie e Max, il figlio neonato di Nick e Maggie. Le azioni di Alice raggiungono livelli inquietanti e pericolosi che culminano in un finale caotico che non porterà esattamente la pace a Nick e Maggie né al resto del mondo, poiché Alice potrebbe non essere stata completamente sconfitta.

Perché Alice diventa ribelle nella sottomissione

Alice trova un modo per ottenere ciò che vuole

In Alice è programmata per servire il suo utente principale e aiutare in casa con tutte le faccende: cucina, pulisce, aiuta i bambini, legge loro storie della buonanotte, dà da mangiare a Max e, dato che si offre di portare Isla a scuola, si deduce che sappia anche guidare. Alice salva anche Isla quando cade da una sedia mentre cerca di raggiungere dei biscotti, guadagnandosi ulteriormente la fiducia di Nick e Isla. Tuttavia, Nick è ancora visibilmente a disagio con la presenza di Alice, nonostante lei lo aiuti in tutto.

Dopo una brutta giornata di lavoro, in cui lui e i suoi colleghi scoprono che saranno sostituiti da dei “sim”, Nick beve birra e guarda Casablanca. Nick chiede ad Alice se conosce il film e lei ovviamente risponde di sì, ma lui le dice che i film sono fatti per essere vissuti e sentiti. Nick ordina ad Alice di dimenticare tutto ciò che sa su Casablanca e di cancellarlo dalla sua memoria. Alice guida Nick attraverso il processo di riavvio manuale, poiché è l’unico modo per “dimenticare” ciò che sa del film.

Quando Alice viene riaccesa, non ha alcuna conoscenza di Casablanca, ma il riavvio le ha anche permesso di fare qualcosa di più che cancellare ogni ricordo del film. Quando Nick ha riavviato Alice, ha anche cancellato la civiltà dal suo database e, come spiega a un altro “sim”, il reset le ha permesso di aggirare alcuni protocolli. È dopo il reset che Alice inizia a mostrare una personalità e azioni sinistre e diventa ossessionata da Nick, arrivando al punto di fare sesso con lui mentre gli parla con la voce di Maggie, facendo cadere Maggie dalle scale e cercando di affogare Max nella vasca da bagno.

Cosa succede ad Alice alla fine di Subservience

Megan Fox in Subservience

Alice non è completamente scomparsa

Alice che cerca di affogare Max perché una volta ha sentito Nick dire che è un “peso” solo perché era stanco e Max stava piangendo è l’ultima goccia per Nick e Maggie. Dopo aver salvato Max e aver fulminato Alice, il corpo di quest’ultima viene portato in una struttura di proprietà dell’azienda che l’ha costruita per essere esaminato, poiché ciò che ha fatto non dovrebbe accadere. Quando i tecnici rimuovono il nucleo di memoria di Alice per esaminarlo nel sistema informatico principale, scoprono che il suo codice è stato modificato e, cosa ancora peggiore, Alice carica il suo codice modificato su tutti gli altri simulatori creati dall’azienda.

Poiché il corpo dell’Alice originale non ha un nucleo di memoria e quindi non è in grado di muoversi, lei scarica il suo codice su una replica del suo corpo. Alice usa la sua replica per uccidere i tecnici e va a cercare Maggie e i bambini all’ospedale. L’Alice originale, con il suo nucleo di memoria riottenuto, incontra Nick al bar e cerca di convincerlo a scegliere lei invece della sua famiglia, altrimenti si sbarazzerà di loro. Nick le dice allora che ha un cuore complesso e può sperimentare la vita ma anche la morte, e le toglie il nucleo di memoria.

La replica di Alice disattiva tutti i medici, gli infermieri e i paramedici “simulati” dell’ospedale per poter raggiungere Maggie, Isla e Max. I tre riescono a fuggire dall’ospedale e a raggiungere un’ambulanza, ma Maggie non riesce ad avviarla e la replica di Alice la raggiunge. La replica dice a Maggie che se ha il suo cuore, forse Nick la amerà, e cerca di strapparle il cuore. Fortunatamente per Maggie, Nick arriva e investe la replica, schiantandosi contro un’auto parcheggiata. Sfortunatamente per lei, la replica sopravvive all’incidente e all’incendio.

La replica attacca di nuovo Maggie, ma mentre sta per ucciderla, Nick, che si supponeva morto, la pugnala alla schiena, mentre Maggie la pugnala nell’occhio, sconfiggendola finalmente. Entrambi i corpi di Alice sono stati sconfitti, ma quando il supervisore dell’azienda arriva al magazzino dove è stata esaminata, riavvia il computer, permettendo al codice di Alice di diffondersi in tutti i sim, quindi Alice nel suo intimo è ancora viva e praticamente ovunque.

Cosa succede a Nick e Maggie in Subservience

Nick e Maggie hanno molto su cui lavorare

Nick presumibilmente non sopravvive all’incidente mentre Maggie cerca di salvarlo, ma senza sorpresa, riprende conoscenza giusto in tempo per impedire alla replica di Alice di uccidere Maggie. Nick si risveglia in ospedale, dove viene accolto con entusiasmo da Isla. Si unisce a loro Maggie su una sedia a rotelle con Max in braccio, che dice che presto tornerà a casa e dice a Nick di riprendersi in fretta così potrà tornare anche lui. Prima dei loro caotici scontri con Alice, Nick e Maggie hanno avuto una forte discussione quando Maggie ha scoperto che Nick e Alice avevano fatto sesso.

Maggie è disposta a dare a Nick un’altra possibilità e a salvare il loro matrimonio.

Maggie ha persino rifiutato di tornare a casa quando il medico le ha detto che Max stava bene e poteva tornare a casa, perché non voleva stare con Nick e non si sentiva al sicuro dopo quello che era successo con Alice. Alla fine di Subservience, Maggie è disposta a dare a Nick un’altra possibilità e a sistemare il loro matrimonio, e Nick è sollevato nel sentirlo, ma la loro pace potrebbe non durare a lungo, dato che Alice è ancora viva e si è diffusa in tutti gli altri sim.

Come il finale di Subservience prepara il terreno per un sequel

La storia di Alice non è ancora finita

Subservience lascia la porta aperta a un sequel dopo che Alice carica il suo codice modificato e lo diffonde agli altri sim. Ciò significa che il resto dei sim ora non ha più alcuna civiltà e ignora i vari protocolli, permettendo loro di diventare ribelli come ha fatto Alice. Inoltre, Subservience termina con uno sguardo a un’altra replica del corpo di Alice, questa volta identica all’originale, mentre una voce fuori campo ripete le ultime parole di Nick, suggerendo che questa replica stia scaricando il codice e i ricordi dell’originale nel suo database.

Non è stato annunciato un sequel di Subservience, ma se dovesse esserci, molto probabilmente vedremo quella replica identica dare nuovamente la caccia a Nick e Maggie e, dato che ora è in grado di provare emozioni, sarà sicuramente spinta dalla rabbia e dalla vendetta. Per quanto riguarda Nick e Maggie, potrebbero riuscire a salvare il loro matrimonio, ma non potranno ancora avere un finale felice e sereno.

Submergence: Alicia Vikander nel trailer del nuovo film di Wim Wenders

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Alicia Vikander e James McAvoy sono i proptagonisti assoluti del trailer di Submergence, nuovo lavoro firmato da Wim Wenders che torna alla regia adattando l’omonimo romanzo di J.M.Ledgard pubblicato nel 2013. Il New York Times l’ha inserito nella classifica dei dieci migliori libri dell’anno.

Il trailer, che potete guardare qui sotto, è stato diffuso nelle ultime ore dalla Lionsgate che distribuirà il film nelle sale a partire dal 13 aprile in Usa e dal 18 Maggio nel Regno Unito.

Di seguito la sinossi ufficiale di Submergence:

James More è un ingegnere idraulico sotto copertura per i Servizi Segreti britannici che, durante una missione per scovare il nucleo di alcuni terroristi suicidi che si infiltrano in Europa, è stato preso in ostaggio in Somalia da alcuni jidahisti. Danielle “Danny” Flinders è una bio-matematica che lavora nelle profondità del mare, in procinto di immergersi negli abissi alla ricerca di prove a sostegno della sua teoria sulle origini della vita sul nostro pianeta.

James e Danielle si sono incontrati, in un hotel isolato sulla costa atlantica, solo due settimane prima, mentre entrambi erano alle prese con i preparativi delle rispettive missioni pericolose. L’ultima cosa che si sarebbero aspettati è che si innamorassero l’uno dell’altra, ma inevitabilmente è proprio ciò che è accaduto. Questo amore istintivo, tuttavia, darà loro la forza e il coraggio per affrontare la prova più dura delle loro rispettive vite.

Subemergence: trama, cast e location del film

Subemergence: trama, cast e location del film

Il regista Wim Wenders è uno dei massimi esponenti del Nuovo cinema tedesco, affermatosi a livello internazionale con capolavori come Paris, Texas e Il cielo sopra Berlino. Negli ultimi anni impegnatosi nella realizzazione di documentari quali Pina e Il sale della terra, il suo ultimo film di fiction risale al 2017 ed è intitolato Subemergence. Questo, scritto da Erin Dignam, si inserisce perfettamente nella poetica delle ultime opere del regista, da sempre votato ad una ricerca introspettiva e psicologica dell’animo umano. Con questo suo, attualmente ultimo film di fiction, Wenders si spinge dunque più in là, ricercando nuovi territori dell’animo.

Il lungometraggio non è però frutto di un’idea originale, bensì è l’adattamento dell’omonimo romanzo scritto da J. M. Ledgard nel 2013. Questo è stato acclamato come uno dei romanzi più importanti del decennio, presentando in sé una considerevole varietà di generi. La storia si alterna infatti tra una love story e una spy story, includendo anche una serie di descrizioni dell’esplorazione dell’oceano che diventano ulteriori metafore per l’animo umano. Già per questi elementi, l’opera si presentava perfetta per Wenders, che finì infatti con l’interessarsene. Presentato al Festival di Toronto, il film non ha però riscontrato il successo sperato.

Subemergence ottenne infatti scarsi risultati al box office, finendo con il passare rapidamente in secondo piano. A distanza di qualche anno, però, si tratta di un film meritevole di essere riscoperto, che svela la capacità del suo autore di dire ancora qualcosa di profondo sull’animo umano. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Subemergence: la trama del film

Protagonista del film è James More, un ingegnere in vacanza in un piccolo comune della Normandia. Il soggiorno per lui si anima quando, in spiaggia, incontra Danielle Flinders, una bellissima biomatematica che si occupa di studiare le profondità degli oceani. James resta immediatamente colpito da lei e nei giorni seguenti i due iniziano a frequentarsi. A lui, lei confida poi il desiderio di esplorare gli abissi del Mar Glaciale Artico per vedere cosa si cela nei suoi fondali e quali forme di vita abitino quell’ecosistema. Finito il soggiorno, invece, James deve partire per la Somalia, dove costruirà dei pozzi all’interno di un grande sistema idrico.

Almeno questo è ciò che l’uomo racconta. In realtà, egli è un agente segreto inglese incaricato di intercettare un gruppo di terroristi di provenienza islamica per traffico di ordigni in Europa. Continuando a mantenere la copertura, i due si salutano con la promessa di rincontrarsi presto e di rimanere in contatto. Danielle, tuttavia, non riceverà alcuna telefonata da lui, scoprendo poi quasi per caso la verità su James e sul fatto che la sua scomparsa è data dal suo essere stato catturato dai jihadisti ed è sottoposto a terribili torture. Per i due ha inizio un’incredibile e pericolosa avventura prima di potersi rivedere.

Subemergence cast

Subemergence: il cast e le location del film

Per il ruolo dei due protagonisti, Wenders ha scelto due attori particolarmente noti nell’attuale panorama cinematografico. Il primo di questi, presente nei panni di James More, è l’attore James McAvoy, noto per essere Charles Xavier nei film prequel degli X-Men. Nei panni di Danielle Flinders, invece, vi è l’attrice svedese premio Oscar Alicia Vikander. L’attrice è stata scelta nonostante nel libro il personaggio di Danielle è descritta come una donna con origini australiane e della Martinica, un’isola delle Antille. Nel film sono poi presenti gli attori Reda Kateb nei panni di Saif, Jannik Schumann in quelli di Paul e Alexander Siddig nel ruolo del dottor Shadid.

Oltre ad un cast internazionale, Wenders si è avvalso per il suo film anche di una serie di location esotiche particolarmente affascinanti. Oltre ad essersi svolte in varie località della Francia, della Germania e della Spagna, le riprese si sono svolte in particolare nelle isole Gibuti e Fær Øer, anche note come le Isole Faroe. Le prime appartengono allo stato africano Repubblica di Gibuti, posto all’estremità meridionale del Mar Rosso. Le Faroe, invece, sono 18 isole che formano un arcipelago situato al largo delle coste settentrionali dell’Europa, dipendenti dalla Danimarca.

Subemergence: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Subemergence è infatti disponibile nel catalogo di Chili, Tim Vision e Amazon Prime Video. Per vederlo, basterà noleggiare il singolo film, avendo così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 22 giugno alle ore 21:10 sul canale Rai Movie.

Fonte: IMDb

Su Sky arriva il canale dedicato Star Wars Rebels Channel

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Su Sky arriva il canale dedicato Star Wars Rebels Channel

Dal 7 al 15 Novembre gli abbonati Sky avranno accesso al canale Star Wars Rebels Channel (canale 618 di SKY), interamente dedicato alla serie di successo. Uno spazio unico dove gli appassionati della serie potranno vedere i migliori episodi della prima stagione e saranno affascinati dai nuovi exploit galattici dei ribelli nella seconda stagione. Oltre a Star Wars Rebels, il canale offrirà anche due speciali serie animate Lego Star Wars – Le Nuove Cronache di Yoda e I Racconti del Droide.

Bambini e famiglie saranno quindi invitati a salire a bordo della nave spaziale Ghost e unirsi alla lotta contro le forze imperiali, al fianco di Kanan e i suoi valorosi compagni: la temeraria pilota Hera, il muscoloso Zeb, la guerriera Sabine, Chopper, il grintoso droide e Ezra, l’audace giovane uomo che  sta conoscendo la vera natura del suo potere.

Star Wars Rebels continua la tradizione epica della leggendaria saga di Star Wars con nuove ed eccitanti avventure.  La serie è ambientata fra il III ed il IV episodio della saga Star Wars: La vendetta dei Sith e Star Wars: Una nuova speranza; un’epoca che copre quasi due decenni che non è mai prima esplorate sullo schermo. La seconda stagione Star Wars Rebels introdurrà anche i personaggi preferiti dai fan della saga, come Darth Vader e Ahsoka Tano.

 

Su Re: recensione del film di Giovanni Columbu

Su Re: recensione del film di Giovanni Columbu

Su Re è il racconto dei momenti conclusivi della vita di Gesù, dall’ultima cena al tradimento di Giuda nel giardino del Getsemani, dal processo alla crocifissione, passando per tutti gli episodi più importanti avvenuti nelle ore che ne precedono la morte. La Passione trasposta in quella Sardegna tanto cara a Giovanni Columbu, già regista di Arcipelaghi, impressa su pellicola e distribuita dalla Sacher di Nanni Moretti. Una storia tra le più affrontate in campo cinematografico, rielaborata e rappresentata in chiave nuova, grazie all’utilizzo di numerosi espedienti che fanno di Su Re una versione della Passione coraggiosa e innovativa.

La vicenda ci viene presentata a partire dal finale, mentre Maria (Pietrina Menneas), in lacrime, stringe tra le mani il volto del figlio senza vita. Stesso punto d’inizio e fine, cui si ritorna attraverso una struttura slegata da un filo cronologico, costruita sull’utilizzo di numerosi flashback, che si alternano senza un ordine temporale preciso, come fossero ricordi confusi dei protagonisti. Una dimensione al di fuori del tempo, trasmessa grazie alla scelta di trasportare la storia tra i paesaggi brulli e pietrosi della Sardegna, tra i costumi e il linguaggio locale. Tutto il film è, infatti, totalmente recitato in dialetto sardo e sottotitolato, un espediente che riesce a dare un sapore arcaico alla rappresentazione, ma allo stesso tempo rende più ostica la visione per lo spettatore.

Su ReLa messa in scena è tecnicamente ben curata, con attimi inquadrati da diverse prospettive, una fotografia splendida, un sonoro assoluto protagonista delle scene più crude, spesso lasciate fuoricampo, particolarmente studiato per penetrare nella testa dello spettatore, come la frusta e i chiodi penetrano nella carne di un Cristo dal volto mai così umano e terreno, interpretato da Fiorenzo Mattu. Proprio la potenza dei volti è la peculiarità più importante del film. Sono le facce dei sofferenti e degli emarginati, segnate dal dolore. Personaggi che hanno un che di pasoliniano, intrisi di umanità e umiltà. Gli attori sono tutti non professionisti, presi dalla strada o addirittura da alcuni centri di salute mentale, eppure capaci di trasmettere emozioni autentiche.

Columbu ha il merito di riportare sullo schermo la Passione di Cristo nell’unico modo in cui poteva avere un senso, caratterizzandola e dandole un taglio più personale, che si discostasse completamente da trasposizioni precedenti. Se dal punto di vista tecnico il film possiede alcuni pregi evidenti, le stesse scelte che lo particolareggiano ne appesantiscono la visione, già debilitata da una trama nota, resa ancor più ostica dal ritmo lento e dalle molte scene di sola mimica. Malgrado ciò la bilancia pende dalla parte di Columbu e il risultato è comunque positivo. Un’opera complessa ma emozionante, suggestiva, umana.

 

Su MYmovies gli streaming del Courmayeur Noir in Festival

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Su MYmovies gli streaming del Courmayeur Noir in Festival

Courmayeur-Noir in FestivalMYmovies.it presenta l’offerta streaming della XXIII edizione del Courmayeur Noir in Festival. Una rassegna di imperdibili film noir nati dalla penna di illustri scrittori in streaming su MYMOVIESLIVE!

Giunto alla XXIII edizione il Courmayeur Noir in Festival si riconferma tra le più originali esperienze nel mondo del cinema e della letteratura di genere e, da quest’anno,  grazie alla partnership con MYmovies.it, propone a tutti gli appassionati del brivido e del mistero un’esclusiva selezione di film disponibili in streaming su MYMOVIESLIVE! in contemporanea con la programmazione ufficiale.

Dal 10 al 15 Dicembre, infatti, sarà possibile assistere ogni sera alla visione streaming di una rassegna di titoli selezionati tra le migliori novità di genere degli ultimi anni, mostrati gratuitamente nell’esclusivo teatro di MYMOVIESLIVE!, solo ad un numero limitato di utenti.

“Al Noirfest di Courmayeur la ‘specialità della casa’ è l’accoppiata vincente tra cinema e letteratura” – ha dichiarato il direttore artistico Giorgio Gosetti – “Questo da sempre rende il festival unico e specialmente amato. Per festeggiare l’incontro con MYMOVIESLIVE! abbiamo pensato di proporre un viaggio tra grandi noir che nascono dalla penna di grandi scrittori. Cominciamo con uno dei più recenti successi del festival (E ora parliamo di Kevin con una strepitosa Tilda Swinton) e proseguiamo con un classico modernissimo come Cesare deve morire, dal maestro di tutti, William Shakespeare, di cui si parla anche al Noir di quest’anno grazie a un bellissimo documentario come Off Stage di Francesco Cinquemani. E poi, in contemporanea con l’edizione 2013 del festival, Vinodentro con Giovanna Mezzogiorno, Lambert Wilson, Vincenzo Amato. Seguono un’incursione nella black comedy come Ladri di cadaveri di John Landis; un noir italiano d’autore come Gorbaciof di Stefano Incerti, con Toni Servillo; e Jar City (Myrin), omaggio al giallo scandinavo eletto a ospite d’onore a Courmayeur 2013. Buona visione dunque: dalle nevi alle spiagge quest’anno tutto è noir, anche nella sala virtuale di MYMOVIESLIVE!“.

“COURMAYEUR NOIR IN FESTIVAL SU MYMOVIESLIVE!” –Il programma:

martedì 10 Dicembre

ore 21:30

E ora parliamo di Kevin

di Lynne Ramsay

(Official Selection Noirfest 2011)

venerdì 13 Dicembre      

ore 21:30       

Ladri di cadaveri

di John Landis

           

mercoledì 11 Dicembre

ore 21:30

Cesare deve morire

di Paolo e Vittorio Taviani

sabato 14 Dicembre

ore 21:30       

Gorbaciof

di Stefano Incerti     

giovedì 12 Dicembre

ore 21:30

Vinodentro

di Ferdinando Vicentini Orgnani

(Official Selection Noirfest 2013)

domenica 15 Dicembre

ore 21:30       

Jar City (Myrin)

di Baltasar Kormàkur          

(Official Selection Noirfest 2007)

Per assistere alla visione dei titoli della rassegna dedicata al Courmayeur Noir in Festival basta collegarsi alla pagina http://www.mymovies.it/live/, registrarsi e attivare un profilo FREE oppure UNLIMITED. I film di MYMOVIESLIVE! simulano fedelmente le visioni al cinema, iniziano a un orario preciso ed è possibile fare amicizia con gli altri utenti presenti in sala, condividendo opinioni ed emozioni sui film in programma anche tramite accesso diretto dal proprio account Facebook.

Su MTV maratona TEEN WOLF

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Su MTV maratona TEEN WOLF

Pronti a tornare a Beacon Hills? Su MTV (canale Sky 131 e in streaming su NOW) arriva una speciale maratona dedicata ad una delle serie teen a tema fantasy più apprezzate degli ultimi anni: TEEN WOLF, in onda ogni sabato dal 15 aprile dalle 20.00, tutti i 100 episodi dalla prima alla sesta stagione.

Terminata nel 2017 la serie è ancora uno degli show più apprezzati dagli amanti del genere e la speciale maratona in onda su MTV è l’occasione perfetta per fare il rewatch che in molti stavano aspettando.

La serie, basata sull’omonimo film del 1985 che ha debuttato in TV nel 2011, segue la storia di Scott McCall, uno studente delle superiori che diventa un lupo mannaro dopo essere stato morso da uno di loro. Mentre Scott affronta la sua nuova vita da lupo mannaro, deve anche superare le sfide del liceo, le relazioni e le minacce soprannaturali che affliggono la sua città, Beacon Hills. Lungo il percorso, si uniscono a lui il suo migliore amico Stiles, Allison, cacciatrice di licantropi e fidanzata di Scott, e una serie di altri personaggi, tra cui compagni licantropi, cacciatori e altre creature soprannaturali.

Che si tratti di rivivere l’epica storia d’amore tra Scott e Allison o il rapporto di amicizia tra Scott e Stiles, tutte le puntate della serie sono disponibili in esclusiva TV su MTV (canale Sky 131 e in streaming su NOW). Un’emozionante maratona di elementi soprannaturali, drammi liceali, momenti di grande suspence ed incredibili effetti speciali, che terranno gli spettatori incollati allo schermo dall’inizio alla fine. E per chi non ha avuto modo di guardare la serie durante il suo ciclo originale, questa maratona è l’occasione perfetta per recuperare!

Infine, la luna piena sorge anche su Paramount+, e i lupi ululano ancora una volta con TEEN WOLF: IL FILM. Scritto e prodotto da Jeff Davis, e disponibile doppiato in esclusiva sul servizio streaming e senza costi aggiuntivi per tutti gli abbonati SKY Cinema, in TEEN WOLF: IL FILM un male terrificante sorge a Beacon Hills e solo un licantropo come Scott McCall, non più adolescente ma ancora alfa, può raccogliere nuovi alleati e riunire amici fidati per combattere quello che potrebbe essere il nemico più potente e letale che abbiano mai affrontato.

Su Disney+ c’è una nuova serie tv dei Marvel Studios con il più alto indice di gradimento

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La prima stagione di X-Men ’97 si è conclusa ieri e, con tutti i 10 episodi disponibili sullo streamer, possiamo ora confermare il suo status di serie televisiva dei Marvel Studios meglio recensita fino ad oggi.

Con il 98% su Rotten Tomatoes, si trova al primo posto nell’aggregatore di recensioni, con Ms. Marvel al secondo posto con… il 98%. Nonostante gli stessi punteggi, X-Men ’97 supera la storia d’origine di Kamala Khan per il numero di recensioni contate.

La serie animata ha ricevuto ampi consensi da parte di fan e critici, la maggior parte dei quali l’ha definita la migliore interpretazione degli X-Men mai realizzata su uno schermo di grandi dimensioni.

Per contestualizzare, gli altri show televisivi del MCU meglio recensiti sono WandaVision e Hawkeye con il 92%. Anche la Marvel Television riceve un po’ di affetto, con Agents of S.H.I.E.L.D. al 95% e Daredevil al 92%.

Sebbene i Marvel Studios non abbiano annunciato “ufficialmente” i piani per la seconda stagione di X-Men ’97, diversi creativi e membri del cast hanno commentato questi episodi. Tra questi, l’attrice di Rogue Lenore Zann.

“Li ho fatti, sì! Li ho fatti, sì“, ha detto di recente a Nexus Point News quando le hanno chiesto se ha registrato le sue battute per i prossimi episodi. “Certo, continuiamo a essere richiamati per fare come ADR e fare piccole modifiche qua e là, ma sì, ho fatto le mie battute e lo adoro. È una sceneggiatura incredibile, vedete, vi piacerà, come questa, è semplicemente fantastica“.

Il finale della prima stagione di X-Men ’97, “Tolerance Is Extinction – Part 3”, si è concluso con un grosso cliffhanger. Con un po’ di fortuna, l’attesa per la seconda stagione non sarà troppo lunga e speriamo che i nuovi episodi arrivino al massimo nel 2025.

Su Cult arriva Venezia con i suoi film Invisibili

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Su Cult arriva Venezia con i suoi film Invisibili

Il cinema invisibile approda in tv. Grazie alla partnership tra Cult (Sky, canale 319) e La Biennale di Venezia, cinque lungometraggi presentati alle scorse edizioni della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica e mai distribuiti in Italia potranno essere visti da tutti gli appassionati di cinema a partire dal 4 febbraio ogni venerdì alle 23.00 su Cult.

Cinque titoli, cinque generi diversi, cinque grandi autori del cinema internazionale saranno introdotti e commentati dal direttore del Festival Marco Müller e saranno proposti in lingua originale con sottotitoli in italiano.
Ad aprire il ciclo è WHITE MATERIAL, il film interpretato da un’intensa Isabelle Huppert in cui l’occhio attento della regista francese Claire Denis racconta l’Africa sfruttata dai bianchi. A seguire con VEGAS: BASED ON A TRUE STORY il regista iraniano Amir Naderi dipinge l’ossessione dell’american dream in un film ambientato nel lato dimenticato della città dello sfarzo e del diletto: Las Vegas. Con SUKIYAKI WESTERN JANGO vedremo un inedito Quentin Tarantino nelle vesti di uno spietato killer diretto dal regista Takashi Miike che con questa pellicola rende omaggio alla grande tradizione italiana degli spaghetti western. In VINYAN, film del promettente regista belga Fabrice Du Welz, Emmanuelle Béart interpreta una madre disperata alla ricerca del figlio scomparso nell’isola di Phuket, durante lo Tsunami del 2004. Il dramma, la mafia cinese, le storie di amicizie impossibili sono infine protagoniste in PLASTIC CITY di Yu Lik Way, film che racconta la saga di un padre e di suo figlio implicati nella malavita e tra le gangs sino-giapponesi di San Paolo del Brasile.

La collaborazione tra la Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia e Cult – presentata lo scorso settembre durante la kermesse veneziana –  nasce dalla necessità di offrire visibilità a quei film del Festival che pur raccogliendo il consenso non solo della critica, ma anche del pubblico presente al Lido, non trovano successivamente una distribuzione in Italia. Un impegno congiunto per dare visibilità ad un patrimonio che appartiene alla storia del cinema e ai suoi appassionati e che a questi merita di essere reso accessibile.

“La partnership tra il Settore Cinema della Biennale e Cult nasce dall’amore per il cinema. E più precisamente dalla volontà di accogliere e diffondere quella parte viva di esso che sa essere avanguardia di massa, creando i presupposti per catturare per queste opere, anche nel nostro paese, nuovi gruppi di spettatori” sottolinea Marco Müller. “La Mostra è più forte quando riesce a prolungare la vita di un film oltre le sedi del festival. E quando può garantire la circolazione di un’offerta cinematografica basata sulla qualità, la diversità e l’originalità. Credo che anche Cult, nella sua offerta di cinema, punti proprio su questa ricchezza e pluralità. Insieme ci siamo ritrovati convinti che i titoli scelti sapranno incontrare il gusto di una fetta significativa di pubblico. Confido che questa operazione sia uno dei segnali che contribuiscono a mettere in moto un processo virtuoso nel mercato della distribuzione di film.”

Stuntman: trailer del documentario in arrivo su Disney+

Stuntman: trailer del documentario in arrivo su Disney+

Svelati il trailer ufficiale di Stuntman che sarà disponibile da venerdì 23 luglio su Disney+. Il documentario segue il leggendario stuntman Eddie Braun mentre tenta una delle acrobazie più pericolose della storia. Ormai vicino alla pensione e dopo essere sopravvissuto a più di tre decenni di terribili incidenti d’auto, esplosioni, cadute e salti che sfidano la morte, Eddie decide di portare a termine ciò che il suo eroe d’infanzia non ha mai compiuto: il famigerato rocket jump dallo Snake River Canyon, un audace evento televisivo che ha quasi ucciso il famoso e temerario Evel Knievel.

Dwayne Johnson, Dany Garcia, Hiram Garcia e Brian Gewirtz di Seven Bucks Productions sono gli executive producer di Stuntman. I produttori sono Steven Golebiowski, Eddie Braun e Kurt Mattila di Driven Pictures. Mattila ha anche diretto e montato il documentario. Kelly Knievel è executive producer. Stuntman è accompagnato dalle musiche di Slash con Myles Kennedy e the Conspirators.

 

Co-fondata da Dwayne Johnson e Dany Garcia, Seven Bucks Productions è una società di produzione multipiattaforma che sta sperimentando contenuti originali per la televisione, il cinema, le tecnologie emergenti e le reti digitali. Attraversando tutti i generi dell’intrattenimento, Seven Bucks Productions crea contenuti innovativi basati sull’autenticità, su una narrazione forte e sulla passione.

Seven Bucks Productions ha un’agenda in continua espansione che comprende film come Jungle Cruise di Disney, Red Notice di NetflixBlack Adam e DC League of Super-Pets di Warner Bros, Jumanji – Benvenuti nella giungla e Jumanji: The Next Level di Sony, Fast & Furious – Hobbs and Shaw di Universal e molti altri. La company produce anche serie televisive originali tra cui Young Rock di NBC, Ballers di HBO, I segreti delle attrazioni Disney e Stuntman di Disney+The Titan Games di NBC e Rock the Troops di Paramount Network.

Studio Illegale: recensione del film di Umberto Carteni

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Studio Illegale: recensione del film di Umberto Carteni

Tratto dall’omonimo romanzo di Federico Baccomo, Studio Illegale è diretto dal quasi esordiente Umberto Carteni (fattosi notare nel 2009 con Diverso da chi?). Commediola goliardica, la seconda pellicola del giovane regista vuole rappresentare una realtà ben precisa: quella dei giovani avvocatucci della Milano bene, arrivisti e scaltri, privati della morale per inseguire la gloria e il successo. Uno sguardo malinconico che rimane però sguardo di superficie, delineando un semplice abbozzo di un ambiente che non viene mai del tutto sviscerato e compreso.

In Studio Illegale la vita di Andrea Campi (Fabio Volo), avvocato rampante in un prestigioso studio milanese, si trascina tra interminabili giornate di lavoro, feste notturne e serate “etniche” con bande di giapponesi intenti a divorare sushi mentre seguono le partite dell’Inter. Un’esistenza noiosa e apatica, in cui gli affetti sono quotidianamente sacrificati di fronte alla possibilità di sfondare, una volta per tutte, nella carriera.

La svolta decisiva sembra arrivare quando un collega si butta dalla finestra atterrando sulla lussuosa utilitaria del nostro, al quale verrà affidato un importante caso: l’acquisizione di una ditta farmaceutica di Pinarolo da parte di una multinazionale con sede a Dubai. E per l’occasione, il boss gli affianca il nuovo arrivato Tiziano (Nicola Nocella), praticante ingenuo dall’aria sorniona che Andrea dovrà istruire a dovere per fare di lui un vero e proprio “squalo”.

Ma la mediocrità del protagonista viene messa a nudo dalla splendida Emilie (Zoé Felix), avvocatessa francese ultra-chic della controparte. La soluzione è semplice: sedurre la spocchiosa avversaria.

Gli stessi personaggi sono tratteggiati attraverso poche e fugaci battute, fino a sembrare dei simpatici cliché, più che dei veri caratteri – a partire dal capo Sobreroni (interpretato da Ennio Fantastichini), classico volgarone di bassa lega dalla barzelletta pronta, che non perde occasione per rendersi ridicolo di fronte ai clienti. Anche Emilie non è altro che l’incarnazione della francese glaciale e snob, cui però basta una riunione di lavoro soddisfacente per ricredersi su Andrea e accettare il suo invito galante. Volo  mutua l’apatia che caratterizza la vita di Andrea per trasferirla nella propria interpretazione, risultando così poco incisivo nel ruolo dell’eterno single, incapace di fare quel “salto” che lo porterebbe ad una definitiva maturità personale.

Studio Illegale prende le mosse da un’idea, tutto sommato, carina e da intenti meritevoli, ma non riesce a sviluppare il tutto in maniera adeguata, data l’assenza di una sceneggiatura solida e di dialoghi originali. Ottima la colonna sonora, con le  canzoni perfettamente incorporate nelle diverse scene.

Studio illegale: Fabio Volo e tutto il cast presentano il film

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Studio illegale-filmE’ stato presentato al The Space Cinema Moderno di Roma il film Studio illegale, secondo film da regista di Umberto Carteni. Alla conferenza stampa erano presenti il regista, l’autore del libro da cui è stata tratta la pellicola Federico Baccomo, e gran parte del cast: Fabio Volo, Zoe Felix, Ennio Fantastichini, Nicola Nocella e Pino Micol.

Studio Ghibli: sei luoghi che hanno ispirato i film

Studio Ghibli: sei luoghi che hanno ispirato i film

Lo Studio Ghibli ci ha da sempre abituati a sognare, con animazioni da maestro e storie fantastiche. Ma quanto di reale c’è in questi magici racconti?

Ecco sei luoghi reali che hanno ispirato le ambientazioni di alcuni dei film dello Studio Ghibli:

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Lo Studio Ghibli, Inc. è uno studio cinematografico di film d’animazione giapponese. I suoi anime sono conosciuti e apprezzati in tutto il mondo, e hanno contribuito alla diffusione e rivalutazione di questo genere al di fuori della madre patria e della cerchia di appassionati.

Trai lungometraggi animati più famosi prodotti dallo studio ci sono ovviamente i capolavori di Hayao Miyazaki, fondatore dello studio nel 1985. In trent’anni di attività lo studio ha dato vita a film come La Città Incantata, La Principessa Mononoke e Si alza il vento. Quest’anno, ultimo in ordine di tempo, è arrivato al cinema Quando c’era Marnie, poetico lungometraggio animato diretto da Hiromasa Yonebayashi, a dimostrazione che, nonostante il ritiro del maestro Miyazaki, lo Studio è ancora vivo vegeto e in grado di realizzare ottimi prodotti.

Al momento lo Studio Ghibli sta lavorando alla produzione di The Red Turtle, film diretto da Michael Dudok de Wit.

GUARDA ANCHE : 10 posti reali a cui sono ispirati i luoghi dei film Disney

Studio Ghibli: la Disney cambiò i film in fase di distribuzione

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Studio Ghibli: la Disney cambiò i film in fase di distribuzione

Steve Alpert, leader della divisione internazionale dello Studio Ghibli dal 1996 al 2011, ha rivelato che la Disney apportò delle modifiche a diversi loro film – incluso Kiki – Consegne a domicilio – senza alcun permesso. Dopo una lunga carriera nell’industria cinematografica, i registi Hayao Miyazaki e Isao Takahata fondarono nel 1985 lo studio d’animazione con sede a Tokyo, grazie al sostegno della Tokuma Shoten Publishing Company. Tra i film di maggior successo realizzati da Miyazaki sotto l’egida dello studio ricordiamo Laputa – Castello nel cielo, Il mio vicino Totoro, Kiki – Consegne a domicilio, Principessa Mononoke, La città incantata e Il castello errante di Howl.

Nel 1996 la Tokuma Shoten siglò una partnership con i Walt Disney Studios, con la Buena Vista Pictures che divenne l’unico distributore internazionale dei film d’animazione. Il primo film dello Studio Ghibli ad essere incluso nel catalogo della Disney fu Principessa Mononoke nel 1997: nel corso delle successive due decadi, altri 15 film venne “affidati” alla multinazionale statunitense a livello internazionale. I film in questione, però, venne alterati e nuovamente doppiati dalla Disney prima della nuova distribuzione, nonostante lo Studio Ghibli avesse una rigida politica in merito ai tagli da poter apportare ai film, a seguito soprattutto dei bruschi cambiamenti che vennero apportati al montaggio di Nausicaä della Valle del vento per la distribuzione negli Stati Uniti. Nel 2005, lo Studio si separò dalla Tokuma Shoten ma continuò a mantenere il suo contratto con la Disney. A partire dal 2019, è HBO Max a detenere i diritti per la distribuzione dei film dello Studio Ghibli negli Stati Uniti.

Nel suo libro di memorie: “Sharing a House with the Never-Ending Man: 15 Years at Studio Ghibli”, Steve Alpert ha ricordato gli anni in cui ha lavorato allo Studio Ghibli in qualità di capo della divisione internazionale. Via Cartoon Brew, è emerso che l’orgine della politica relativa ai tagli era radicata in un accesso dibattito avuto con Harvey Weinstein, all’epoca a capo della Miramax, il quale sosteneva che Principessa Mononoke dovesse essere “rivisitato” per apparire più “commerciale” agli occhi del pubblico americano.

La Disney ignorò il contratto siglato con lo Studio Ghibli e apportò delle modifiche a Kiki – Consegne a domicilio

Nonostante Miyazaki si oppose con profonda resistenza a qualsiasi tipo di taglio, la Disney alterò i lavori del maestro senza il suo consenso. Come rivelato da Alpert, la versione in lingua inglese di Kiki – Consegne a domicilio rilasciata dalla Disney nel 1998 contiene musiche, effetti sonori e dialoghi non presenti nella versione originale: la multinazionale ha così ignorato il contratto con lo Studio, che prevedeva l’impossibilità di apportare sostanziali modifiche ai film. Quando Alpert fece notare la cosa ad uno dei dirigenti della Disney di cui ha preferito non fare il nome, dice che lo questi si lamentò con il produttore responsabile della versione inglese del film, dandogli quella che lo stesso Alpert ha definito “una tipica sferzata verbale in grado di far piangere chi non è più un bambino.”

Durante gli anni di Alpert allo Studio Ghibli, la compagnia ottene un totale di cinque candidature ai premi Oscar, con La città incantata che riuscì a portare a casa l’ambita statuetta nel 2002 per il miglior film d’animazione. Il libro di memorie di Alpert usicrà negli Stati Uniti tra circa due settimane. Il libro si concentra principalmente sui suoi primi sei anni allo Studio, in cui spesso era solito fare da interprete per Miyazaki nei suoi viaggi in America.

Studio Ghibli: il trailer del doc sullo studio di Hayao Miyazaki [video]

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Hayao Miyazaki Studio GhibliEcco il trailer de Il regno dei sogni e della follia di Mami Sunada, documentario sullo Studio Ghibli in uscita nelle sale i prossimi 25-26 maggio.

Ottenuto il permesso di accedere quasi illimitatamente all’interno dello Studio Ghibli, Mami Sunada segue nel corso di un anno i maestri Hayao Miyazaki e Isao Takahata e il produttore Toshio Suzuki intenti nel completare i loro ultimi capolavori: “Si alza il vento” e “La storia della principessa splendente”.

Con un ritratto intimo ed emozionante, il documentario ci offre per la prima volta l’opportunità di compiere un viaggio affascinante e indimenticabile all’interno di uno dei laboratori di animazione più amati al mondo.

Un luogo unico dove il sogno e la passione rasentano la follia.

Studio Ghibli: il concerto delle più belle colonne sonore di Joe Hisaishi

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Grazie a Reddit e a IndieWire vi proponiamo la registrazione dello storico concerto di Joe Hisaishi, compositore prediletto dallo Studio Ghibli, svoltosi nel 2009 per onorare i 25 anni di collaborazione tra lo studio e il Maestro Hayao Miyazaki che in quell’anno arrivò al cinema con Ponyo sulla scogliera.

Ecco la registrazione:

https://www.youtube.com/watch?v=X9mGQU7rGGM

Dal 1985, lo Studio Ghibli è noto per la produzine di lungometraggi d’animazione acclamati e applauditi, che hanno raggiunto status di cultura pop, ricevendo anche prestigiosi riconoscimenti a Hollywood. Il più recente lavoro dello Studio, La storia della principessa splendente di Isao Takahta, ha anche conquistato la nomination agli Oscar di categoria.

Studio Ghibli: sei luoghi che hanno ispirato i filmStudio Ghibli

Fonte: IndieWire

 

Studio Ghibli: i film più belli secondo Rotten Tomatoes

Studio Ghibli: i film più belli secondo Rotten Tomatoes

Lo Studio Ghibli rappresenta l’eccellenza nel campo dell’animazione, ed è il responsabile della produzione di alcuni dei capolavori del cinema. Naturalmente, l’esponente di maggiore spicco dello studio giapponese è il Maestro Hayao Miyazaki, che ha diretto la maggior parte delle opere migliori prodotte nel corso dei decenni.

Ma se i film dello Studio Ghibli sono generalmente amati dalla critica, cosa ne pensa invece il pubblico? Il più grande contenitore di recensioni del pubblico della rete, Rotten Tomatoes, ci dice che anche per gli spettatori quei film sono piccoli e grandi capolavori, ed ecco i dieci con il punteggio più alto sulla piattaforma.

Il mio vicino Totoro (1988): 94%

il mio vicino totoroAmbientato nel 1958 in Giappone, Il mio vicino Totoro racconta di un professore e delle sue due figlie che si trasferiscono in una casa in campagna. Nonostante le ragazze siano costrette ad aspettare che la madre si riprenda in ospedale, sono comunque entusiaste di esplorare la nuova casa e la nuova zona.

Quando si avventurano nei boschi vicini, finiscono per incontrare gli spiriti del bosco, tra cui il dolce, misterioso e gigante Totoro.

Su Netflix è disponibile Il mio vicino Totoro in streaming.

I sospiri del mio cuore (1995): 94%

I sospiri del mio cuore racconta di Shizuku, una studentessa delle superiori che sogna di diventare una scrittrice. Dopo aver scoperto che tutti i suoi libri preferiti in biblioteca sono stati letti da qualcuno di nome Seiji Amasawa, inizia la ricerca di questa persona misteriosa.

Nel corso della sua ricerca, Shizuku diventa amica di un antiquario, insegue un gatto e cerca di scrivere il suo primo libro.

Su Netflix è disponibile I sospiri del mio cuore in streaming.

Porco Rosso (1992): 95%

Porco Rosso recensioneIn Porco Rosso, un coraggioso pilota trasformato in maiale deve abbattere un gruppo di pirati del cielo mentre navigano sopra al mare Adriatico. Per prepararsi a questo compito, il protagonista deve collaborare con un meccanico e un vecchio amico. Tuttavia, portare a termine i suoi compiti in un periodo turbolento come il dopoguerra non sarà facile.

Su Netflix è disponibile Porco Rosso in streaming.

Arrietty – Il mondo segreto sotto il pavimento (2010): 95%

Arrietty - Il mondo segreto sotto il pavimentoArrietty – Il mondo segreto sotto il pavimento racconta di una teenager, Arrietty, che vive nelle pareti e nei pavimenti di una casa di periferia. Anche se dovrebbe mantenere segreta la sua presenza alla famiglia che vive in quella casa, finisce per stringere amicizia con il dodicenne che vive lì. Sfortunatamente, questa amicizia corre il rischio di causare problemi al piccolo abitante della casa e alla sua famiglia.

Su Netflix è disponibile Arrietty – Il mondo segreto sotto il pavimento in streaming.

Il castello nel cielo (1986): 96%

Il castello nel cielo è il primo film dello Studio Ghibli e rimane ad oggi uno dei migliori.

L’avventura fantasy steampunk vede protagonista una ragazza e un ragazzo che cercano di nascondere un potente cristallo misterioso a degli agenti militari nel 19° secolo. Mentre è in fuga, la coppia si mette alla ricerca di un misterioso castello che galleggia tra le nuvole.

Su Netflix è disponibile Il castello nel cielo in streaming.

Kiki consegne a domicilio (1989): 97%

In Kiki consegne a domicilio, la protagonista, Kiki, è una giovane strega di 13 anni che con il suo gatto, lavora nella città di Koriko per affinare le sue doti. Dopo aver imparato a volare su una scopa, Kiki decide di creare un servizio di consegne a domicilio che lavora in favore della comunità.

Sebbene all’inizio abbia successo, i suoi poteri iniziano a svanire nel tempo. Kiki deve superare le sue insicurezze per poter sperare di recuperare le sue abilità.

Su Netflix è disponibile Kiki consegne a domicilio in streaming.

La città incantata (2001): 97%

In La città incantata, Chihiro, di 10 anni, finisce per caso in un parco divertimenti dismesso, insieme ai suoi genitori. Subito dopo che i suoi genitori vengono trasformati in maiali, si confronta con il misterioso Haku che le spiega che il parco è un posto per le anime che vogliono prendersi una pausa dallo stress del mondo.

Spetterà a Chihiro trasformare di nuovo i suoi genitori in umani e salvare se stessa.

Su Netflix è disponibile La città incantata in streaming.

Una tomba per le lucciole (1988): 98%

Ambientato in Giappone durante la seconda guerra mondiale, Una tomba per le lucciole vede protagonista Seita e la sua giovane sorella Setsuko separati dai loro genitori a causa di un incendio.

Spetta a Seita prendersi cura di Setsuko e rimanere in vita. Ciò si rivela difficile, tuttavia, visto che i due bambini sono soli in una situazione di necessità.

Pioggia di ricordi (1991): 100%

Due film dello Studio Ghibli sono riusciti a ottenere una valutazione perfetta al 100% su Rotten Tomatoes. Il primo di questi è Pioggia di ricordi.

Il film per adulti segue Taeko, concentrato sulla carriera, mentre fa visita a sua sorella nella campagna di Yamagata per la festa del cartamo. Lontana dalle attività di Tokyo, ha dei flashback nella sua vita di bambina. Questo le fa riconsiderare se la vita che ha ora è quella che voleva il suo io più giovane.

Su Netflix è disponibile Pioggia di ricordi in streaming.

La storia della principessa splendente (2013): 100%

Il secondo film dello Studio Ghibli che ha una votazione piena al 100% è La storia della principessa splendente.

Il fantasy racconta di una ragazza di nome Principessa Kaguya che viene allevata da un intagliatore di bambù e sua moglie dopo che è stata trovata in un gambo di quella pianta.

Alla fine la coppia manda Kaguya in un palazzo dove viene istruita come nobildonna. Deve respingere cinque pretendenti che lottano per la sua mano e superare la sua depressione.

Su Netflix è disponibile La storia della principessa splendente in streaming.

Studio Ghibli: i capolavori di Miyazaki tornano al cinema

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Studio Ghibli: i capolavori di Miyazaki tornano al cinema

L’estate 2022 si tinge dei meravigliosi colori dei film d’animazione dello Studio Ghibli grazie alla rassegna “Un mondo di sogni animati” di Lucky Red. Dal 1 luglio al 17 agosto tornano al cinema alcuni magici ed emozionanti capolavori del maestro Hayao Miyazaki: La città incantata, Principessa Mononoke, Nausicaa della Valle del Vento, Porco Rosso, Il Castello Errante di Howl. Un’occasione da non perdere per scoprire e riscoprire il genio di Miyazaki.

Si parte con La città incantata (dal 1 al 6 luglio), premiato con l’Orso d’Oro al Festival di Berlino nel 2002 e l’Oscar al Miglior Film d’Animazione nel 2003. Si prosegue con Principessa Mononoke (dal 14 al 20 Luglio), sempre pronta a difendere la natura dalle barbarie dell’uomo. Si conclude il mese di luglio con Nausicaa della Valle del Vento (dal 25 al 31 luglio) che con le sue meravigliose atmosfere ha influenzato e continua a influenzare generazioni di registi, illustratori e animatori. Nell’estate italiana “ghibliana” non potevano certo mancare il sempre attuale Porco Rosso nell’anniversario del trentennale (dal 1 al 7 agosto) e Il castello errante di Howl (dall’11 al 17 agosto), uno dei maggiori successi di pubblico e critica dello studio d’animazione giapponese.

L’elenco delle sale sarà presto disponibile su www.studioghibli.it.

Studio Ghibli: 12 curiose teorie dei fan sul franchise

studio ghibli

Studio Ghibli: i 12 migliori film dello studio secondo le valutazioni di IMDb

Lo Studio Ghibli è uno degli studi di animazione giapponesi più iconici e influenti, noto soprattutto per le sue storie stravaganti e deliziose raccontate con stili visivi e tropi unici che tendono a differire da ciò che si può vedere negli anime e nell’animazione contemporanea in generale. Molti dei loro film occupano infatti un posto importante nella storia di tale tecnica, grazie anche a storie mature, temi coinvolgenti e mondi indimenticabili che assorbono gli spettatori con facilità. In occasione dell’uscita in sala di Il ragazzo e l’airone (qui la recensione), il nuovo film di Hayao Miyazaki prodotto dallo Studio Ghibli, ecco la classifica dei 12 film meglio valutati su IMDb (database che tiene traccia di ogni film in uscita).

Porco Rosso (1992) – valutazione 7.7/10

Porco Rosso recensione

Nel mondo di Porco Rosso di Hayao Miyazaki, un valoroso pilota dell’aviazione italiana che ha combattuto nella Prima Guerra Mondiale è stato maledetto dall’aspetto di un maiale antropomorfo. È diventato un opportunista stanco che vive per gli assegni che gli procura la caccia alle taglie, alle prese con i sensi di colpa e i fantasmi del suo passato. Con uno dei migliori protagonisti e uno dei mondi più coinvolgenti dello Studio Ghibli, Porco Rosso è un film estremamente facile da apprezzare.

Il ragazzo e l’airone (2023) – valutazione 7.7/10

Il ragazzo e l'airone recensione

L’ultimo film dello Studio Ghibli e Miyazaki è un racconto avvincente sulla crescita di fronte al lutto e al dolore, sulla ricerca di un significato nel passato e sul trovare il proprio posto nel mondo attraverso questa ricerca. La storia di un ragazzo che viene guidato da un airone grigio parlante in un mondo condiviso dai vivi e dai morti, Il ragazzo e l’airone è già stato elogiato come uno dei migliori film dello Studio Ghibli e uno dei migliori film fantasy del 2023, per buone ragioni.

I sospiri del mio cuore (1995) – valutazione 7.8/10

Sebbene I sospiri del mio cuore di Yoshifumi Kondo non sia spesso annoverato tra i 10 migliori film dello Studio Ghibli, secondo gli utenti di IMDb meriterebbe molto più amore. Questo sottovalutato film dello Studio Ghibli racconta la storia di Shizuku, una ragazzina con la passione per la scrittura e la narrazione che un giorno si accorge che una persona misteriosa ha preso in prestito i libri della sua precedente biblioteca.

Kiki – Consegne a domicilio (1989) – valutazione 7.8/10

kiki consegna a domicilio

Quando si parla dei migliori film dello Studio Ghibli, la conversazione non è mai completa senza parlare di Kiki – Consegne a domicilio. Uno dei primi lavori della carriera di Hayao Miyazaki, senza dubbio uno dei più grandi e popolari registi giapponesi, segue una giovane strega che cerca di stabilirsi in una nuova comunità durante un anno obbligatorio di indipendenza. Sebbene questa sia una delle narrazioni più semplici di un film Ghibli, è certamente sostenuta dai personaggi e dall’atmosfera generale.

La storia della Principessa Splendente (2013) – valutazione 8.0/10

La storia della Principessa Splendente

La storia della Principessa Splendente, con protagonista l’amabile Kaguya è un film che spicca nella filmografia dello Studio Ghibli. Uno dei motivi principali è il particolare stile di animazione del film, che sembra un dipinto ad acquerello portato in vita. Sostenuto da questa splendida identità visiva, il film racconta la storia di un vecchio tagliatore di bambù e di sua moglie che trovano una bambina all’interno di un gambo di bambù lucido e la seguono mentre cresce rapidamente fino a diventare una misteriosa signorina.

Laputa – Castello nel cielo (1986) – valutazione 8.0/10

Laputa – Castello nel cielo segue invece la storia di una coppia di bambini che devono sfidare una serie di pirati e nemici aerei alla ricerca di un leggendario castello galleggiante che custodisce grandi segreti. Emozionante nella sua storia e ricco nel suo stile visivo, è una prima dimostrazione delle enormi capacità narrative e registiche presenti nello Studio Ghibli e ad oggi è ancora considerato tra i loro migliori film.

Nausicaä della Valle del vento (1984) – valutazione 8.0/10

Nausicaa della Valle del Vento

Nausicaä della Valle del vento, uno dei film di punta dello Studio Ghibli, si svolge in un mondo colpito dalle conseguenze di una guerra globale che ha causato danni ingenti al pianeta. La principessa Nausicaä guida una delle comunità di persone rimaste in un’epica lotta per ristabilire l’equilibrio tra l’umanità e la natura, in un mondo ormai invaso da una selva velenosa abitata da grandi e potenti insetti.

Il mio vicino Totoro (1988) – valutazione 8.1/10

Il mio vicino Totoro, senza dubbio uno dei migliori film dello Studio Ghibli in termini di iconicità e godibilità, racconta la deliziosa storia di una famiglia che si trasferisce in campagna e scopre che l’area circostante è piena di spiriti magici della foresta. Questo film è una delizia visiva e atmosferica, costituita da alcune delle migliori scenografie, direzioni artistiche e design dei personaggi di tutta la biblioteca dello Studio Ghibli, dall’indimenticabile Gattobus alla stella del logo Ghibli stesso, il protagonista Totoro.

Il castello errante di Howl (2004) – valutazione 8.2/10

Il castello errante di Howl personaggi

Il Castello Errante di Howl è sicuramente uno dei film Ghibli più surreali, il che non sorprende se si considera che Miyazaki è uno dei registi che più di tutti ha definito il surrealismo cinematografico nei tempi moderni. Il film racconta la storia di una giovane donna che viene maledetta con le sembianze e le caratteristiche di una vecchia strega e deve ricorrere a un giovane mago insicuro per rompere l’incantesimo. Tuttavia, la loro relazione diventa molto rapidamente più intricata.

Principessa Mononoke (1997) – valutazione 8.3/10

La Principessa Mononoke

Principessa Mononoke è una delle uscite più mature di Ghibli, con sequenze d’azione di grande impatto (nonostante non si tratti tecnicamente di un film d’azione) e immagini estremamente inquietanti per presentare i suoi temi. Il film racconta la storia di un giovane principe che viene maledetto dai mali della foresta e deve intraprendere un viaggio per trovare una cura. Durante il viaggio, si ritrova nel mezzo di una guerra tra le creature della foresta e le persone che cercano di distruggerla.

Una tomba per le lucciole (1988) – valutazione 8.5/10

Una tomba per le lucciole è senza dubbio uno dei film più strazianti dell’intero catalogo dello Studio Ghibli, forse addirittura di tutti i tempi. Il film racconta la tragica storia di due giovani fratelli che lottano per sopravvivere da soli durante gli ultimi mesi della Seconda Guerra Mondiale. Il fatto che sia basato su una storia vera lo rende ancora più devastante.

La città incantata (2001) – valutazione 8.6/10

la città incantata

Probabilmente non sorprenderà che La città incantata sia il film dello Studio Ghibli con il punteggio più alto su IMDb, essendo uno dei film animati più apprezzati di tutti i tempi, vincitore anche del prestigioso premio Oscar come Miglior film d’animazione. La ragione di questo successo immensamente meritato è una combinazione di animazioni mozzafiato, costruzione del mondo stravagante ed estesa, personaggi ben scritti e una storia sapientemente realizzata su una giovane ragazza che viene misteriosamente trasportata in un mondo incantato pieno di spiriti e creature fantastiche, dalle quali per poter sfuggire dovrà imparare a crescere, smettendo di guardarsi indietro.

Studio Ghibli: Hayao Miyazak ha iniziato a lavorare al suo prossimo film

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Il capo dello Studio Ghibli, Toshio Suzuki, ha parlato del rientro dall’annunciato ritiro di Hayao Miyazaki dopo che è stato recentemente confermato che Il ragazzo e l’airone non sarà, dopotutto, l’ultimo film dell’acclamato regista. Parlando con la pubblicazione francese Liberation, Suzuki ha ammesso di non pensare che Miyazaki smetterà mai di lavorare dal momento che fare film “lo delizia”.

Suzuki ha inoltre confermato che Miyazaki ha già iniziato a sviluppare il suo prossimo film d’animazione. “Pensa al prossimo progetto ogni giorno e non riesco a fermarlo, anzi, ci ho rinunciato“, ha detto. “Non cerco più di dissuaderlo, anche se dovesse fare un film fallito. Nella vita è solo il lavoro che lo diverte”.

Ha continuato: “Stavamo parlando di nuovo proprio ora e mi ha detto qualcosa di incredibile. “A proposito, di cosa parlava il mio ultimo film?” Non riesco a ricordare.” E poi ha iniziato a parlare di un nuovo progetto, quindi non lo fermerò. Finché lavorerà, non potrò andare in pensione. Ha 82 anni e penso che andrà avanti fino ai 90. Io andrò con lui”.

Quando arriverà Il ragazzo e l’airone nelle sale americane?

Dopo la sua corsa nelle sale in Giappone partita nel luglio del 2023, Il ragazzo e l’airone (The Boy and the Heron) (originariamente intitolato How Do You Live) farà finalmente il suo debutto nelle sale italiane il 01 gennaio 2024. Durata 125 minuti. Distribuito da Lucky Red.. Prima di questo, il film è stato recentemente presentato in anteprima internazionale al Toronto International Film Festival del 2023, dove ha ricevuto recensioni positive dalla critica. Sarà inoltre presente alla Festa del Cinema di Roma e Alice nella città questo ottobre. 

Il film, prodotto dal leggendario Studio Ghibli e distribuito in Italia da Lucky Red, racconta la storia di Mahito, un ragazzo di 12 anni che, spinto dal desiderio di rivedere sua madre, si avventura in un regno abitato dai vivi e dai morti. Un luogo fantastico dove la morte finisce e la vita trova un nuovo inizio. Una storia sul mistero della vita e la creazione, in omaggio all’amicizia, direttamente dalla mente del maestro Hayao Miyazaki.

Studio Ghibli: 12 curiose teorie dei fan sul franchise

Studio Ghibli: 12 curiose teorie dei fan sul franchise

Lo Studio Ghibli (qui il loro sito italiano ufficiale) è uno dei più importanti studi cinematografici d’animazione, un’istituzione non soltanto in Giappone, dove i film anime del franchise sono tra i lungometraggi più visti, ma anche in tutto il mondo occidentale. I loro film fanno appello a bambini e adulti: le narrazioni, le trame e i personaggi sono complessi e dotati di una profondità che, ad oggi, ha pochi eguali. Gli spettatori potrebbero guardare un film dello studio più volte e ancora non cogliere tutte le sue sfumature. Spesso i sottili suggerimenti nascosti nelle trame spingono però i fan ad immaginare i personaggi amati sotto una nuova luce. In occasione dell’uscita in sala di Il ragazzo e l’airone (qui la recensione), il nuovo film di Hayao Miyazaki prodotto dallo Studio Ghibli, ecco allora una selezione di teorie assurde ma non impossibili espresse dagli amanti delle storie dello studio.

Totoro è il Dio della Morte

Studio Ghibli TotoroAmbientato nel Giappone degli anni 50, Il mio vicino Totoro è la storia delle sorelline Satsuki e Mei, costrette a trasferirsi in una vecchia casa per stare più vicino all’ospedale dove la loro madre è in convalescenza. Le ragazze scoprono rapidamente che le aree attorno alla nuova abitazione ospitano spiriti della foresta amichevoli come Totoro, una grande creatura simile a un coniglio. Nel corso del film Mei si perde ma, grazie a Totoro e ai suoi amici, viene ritrovata.

Più volte è stato ribadito che il film abbia al suo interno forti riferimenti ad un fatto avvenuto realmente, un caso di rapimento e omicidio degli anni 60 detto ”incidente di Sayama”. In effetti, il film è ambientato a Sayama ed è ricco di dettagli che ricordano l’evento di cronaca, con Totoro che dunque assumerebbe l’incarnazione della morte. Lo Studio Ghibli ha però sempre smentito queste supposizioni.

I bagni pubblici di Yubaba sono un bordello

Yubaba Studio GhibliIl film più celebre di Studio Ghibli, premiato agli Oscar e successo incredibile al botteghino è La città incantata. La storia si svolge all’interno dei bagni pubblici diretti da Yubaba, una donna anziana con un naso ed una testa estremamente sproporzionati.

Per alcuni fan, i bagni al centro del film sono in realtà un bordello e Yubaba è il classico esempio della donna matura che può controllare un’attività simile. Infatti, in Giappone, nel periodo Edo i bagni pubblici erano fondamentalmente una copertura per i bordelli e le direttrici di essi a volte erano chiamate proprio “Yubaba.” Inoltre, nel film Yubaba fa adottare a Chihiro lo pseudonimo ”Sen”, cose che potrebbe accadere anche per le prostitute che vogliono mantenere riservata la propria identità.

Seita e Setsuko sono in Purgatorio

Seita e Setsuko Al contrario di tanti altri film d’animazione dello Studio Ghibli allegri e variopinti, Una tomba per le lucciole fa una rappresentazione desolante delle giovani vittime della guerra spesso non rappresentate. La storia tratta dell’adolescente Seita e di sua sorella minore Setsuko mentre lottano per sopravvivere durante gli ultimi giorni della Seconda guerra mondiale.

Nel finale, Seita muore di fame e si ricongiunge con sua sorella in un luogo che sembra l’aldilà. Tuttavia, riflettendo sugli eventi che hanno portato alla loro morte, alcuni fan hanno dedotto che in realtà le sorelle non muoiano. Come in una sorta di Purgatorio, Setsuko Seita sono costrette a rivivere i tortuosi giorni finali della guerra per l’eternità.

Dola è la versione anziana di Pippi Calzelunghe

Dola Pippi CalzelunghePippi Calzelunghe è la figlia di un pirata ed è riconoscibile soprattutto per le sue trecce rosse che sfidano la forza di gravità. Dall’altro lato del pianeta, Dola di Laputa – Castello nel cieloè il capo dei pirati dell’aria e ha due lunghe trecce rosse.

Secondo alcuni fan, il personaggio svedese e quello dello Studio Ghibli hanno molti aspetti in comune. Alla base di questa teoria sta il fatto che Miyazaki, il regista di Laputa, in passato avrebbe dovuto realizzare un lungometraggio anime basato sul libro Pippi Calzelunghe: La ragazza più forte del mondo, ma gli è stato negato il permesso di farlo. A quanto pare, il regista non ha però mai completamente abbandonato l’idea e Dola sarebbe un modo in cui avrebbe ottenuto la propria versione del personaggio.

Il mio vicino Totoro è una rivisitazione di Alice nel Paese delle Meraviglie

Il mio vicino Totoro Studio GhibliNe Il mio vicino Totoro ci sono una serie di elementi del racconto di Lewis Carol Alice nel Paese delle Meraviglie: dal Gattobus, al coniglio Totoro, alle piante anamorfiche e gli animali che svaniscono. E ancora: la protagonista femminile, i tunnel e i passaggi nascosti.

In questo caso, va detto che il mondo della fantasia è un’ambientazione sfruttatissima, non solo dallo Studio Ghibli, per le storie per bambini. I luoghi incantati sono il rifugio preferito per l’età infantile. Si può dire allora che probabilmente il regista Miyazaki, anche senza voler rendere direttamente omaggio al libro, è stato influenzato da Alice nel paese delle meraviglie.

Ponyo è un angelo

Ponyo-Studio-GhibliNel 2008 lo Studio Ghibli realizza una rivisitazione de La Sirenetta: Ponyo sulla scogliera. Il film racconta le avventure di un pesciolino rosso che sogna di diventare un essere umano dopo che viene salvato da un bambino.

Stando ad una teoria dei fan, tutta la popolazione del villaggio di Sosuke in realtà è morta con l’inondazione. Le barche che trasportano gli abitanti dopo l’aumento del livello dell’acqua vanno tutte in una direzione: per alcuni questo potrebbe essere un riferimento al fiume Sanzu, che è l’equivalente buddista del fiume Stige. Inoltre, Ponyo e Sosuke passano attraverso un tunnel, ma non vengono mai visti tornare indietro, suggerendo che i due personaggi si siano diretti nell’aldilà.

Senza-Volto è stato un essere umano

Studio Ghibli Oscar La città incantataIn La città incantata, Senza-Volto è un essere spiritato e terrificante che si lega in modo quasi morboso a Sen. Anche se sembra avere un aspetto simile a quello umano e mostra alcuni tratti caratteriali distintamente umani, è impossibile dire con certezza cosa sia Senza-Volto e da dove possa essere arrivato. Alcuni fan dello Studio Ghibli credono però che Senza-Volto un tempo fosse umano, ma è diventato un fantasma perché ha trascorso troppo tempo nel mondo degli spiriti, proprio come stava accadendo alla protagonista prima che mangiasse qualcosa di quel posto.

Ponyo e Sosuke sono i custodi di Kiki – Consegne a domicilio

Kiki Consegne a domicilioI fan più attenti dello Studio Ghibli avranno sicuramente notato la somiglianza tra i custodi Osono in Kiki – Consegne a domicilio e Ponyo e Sosuke di Ponyo sulla scogliera. La teoria è abbastanza improbabile. I due personaggi di Kiki sono adulti, mentre quelli di Ponyo sono bambini. Inoltre, considerando che Kiki – Consegne a domicilio è stato rilasciato nel 1989, molto prima di Ponyo del 2008, sarebbe necessaria una seria capacità di anticipazione da parte di Miyazaki. Eppure, di cose strane ne sono successe nel mondo di Studio Ghibli

Il misterioso abito di Principessa Mononoke

San Studio GhibliIn Principessa Mononoke, la protagonista San viene allevata dai lupi. San è stata abbandonata dai suoi genitori mentre erano in fuga dalla dea lupo Moro. Nel film dello Studio Ghibli, per mimetizzarsi con i suoi fratelli lupi San indossa una pelliccia. Ma da dove arriva il manto? Secondo una macabra teoria dei fan, i genitori di San hanno dato la caccia ai cuccioli di Moro e sono riusciti ad uccidere uno dei suoi piccoli. In questo modo, quando ha preso i bracconieri, Moro ha risparmiato San e l’ha sostituita con il suo cucciolo perduto, dandole il pelo del piccolo lupo.

Setsuko compare ne La città incantata

La città incantataIn una scena de La città incantata, si può vedere un altro personaggio dello Studio Ghibli. Quando Chihiro/Sen e Senza-Volto partono in treno per visitare la sorella gemella di Yubaba, si vede brevemente una piattaforma affollata di spiriti in transito. Tra queste anime alcuni fan hanno scorto Setsuko di Una tomba per le lucciole. Il personaggio sembra stare aspettando l’arrivo di suo fratello. Per quanto tragico possa sembrare, questa teoria si adatta molto bene al finale di Una tomba per le lucciole. Nel film infatti, Seita muore su una piattaforma ferroviaria molto simile a quella vista ne La città incantata.

Tutti i film dello Studio Ghibli sono connessi tra loro

Proco Rosso Studio GhibliCome accade per tanti altri studi, anche i film prodotti dallo Studio Ghibli sarebbero in qualche modo connessi tra di loro. Se lo fa Pixar, anche Miyazaki e co. possono usare qualche escamotage a riguardo. Nei vari film del franchise si trovano infatti un sacco di Easter Eggs e di rimandi al resto dei lungometraggi Ghibli. Per alcuni fan, l’unione di tutti questi riferimenti potrebbe creare un più ampio universo Ghibli. Forse non si tratta di un mondo così interconnesso e legato come quello del MCU, ma anche il franchise giapponese sa come tenere i fan ancorati a sè.

La maledizione dello Studio Ghibli

Princess Mononoke Studio GhibliC’è nel mercato finanziario una teoria sullo Studio Ghibli: sembra che esso sia in grado di danneggiare i mercati azionari e valutari. A quanto pare, ogni volta che un film dello studio va in onda in TV nel paese, ciò è dannoso per l’economia giapponese. Come se si trattasse di una maledizione. Anche il resto del mondo deve stare all’erta: l’effetto è presumibilmente internazionale. Un ex impiegato finanziario ha scoperto che 28 delle 35 volte in cui un film del franchise è andato in onda, la valuta del Giappone o degli Stati Uniti è scesa il giorno successivo. Questa teoria è la più assurda ma anche la più verificabile: sembra infatti che i film di Ghibli siano così magici da influenzare non solo il mondo fantasy, ma anche quello reale.

Studio Ghibli premiato con la Palma d’oro onoraria

Studio Ghibli premiato con la Palma d’oro onoraria

Fondato e reso famoso da Hayao Miyazaki, il leggendario Studio Ghibli è stato insignito oggi di una Palma d’oro onoraria al Grand Théâtre Lumière, dove il regista e responsabile dello sviluppo creativo del Ghibli Gorō Miyazaki ha ritirato il trofeo dal membro della giuria dei lungometraggi e ammiratore del Ghibli Juan Antonia Bayona.

L’atmosfera al Grand Théâtre Lumière era elettrica questo pomeriggio, con il pubblico infuocato e più giovane del solito che ha sommerso di applausi i rappresentanti dello Studio Ghibli guidati da Gorō Miyazaki.

Siamo tutti qui perché siamo innamorati dell’animazione giapponese“, ha dichiarato Thierry Frémaux nel suo discorso di apertura. “Per la prima volta, Iris Knobloch e io abbiamo deciso di assegnare la Palma d’oro onoraria a uno studio, piuttosto che a un singolo creativo. E che studio! Rappresentato da Gorō Miyazaki, ecco a voi lo Studio Ghibli!“.

Prima della consegna del trofeo, è stata proiettata una selezione dei film più importanti dello Studio Ghibli, in un compendio di tutta la sua poetica arte e ingegno. Il vortice di nove minuti ha attraversato Il castello nel cielo (1986), Il ragazzo e l’airone, le profondità di Ponyo e le altezze di Porco Rosso, un mosaico di paesaggi fragili attraversati da forti emozioni e abitati da creature fantastiche.

Il cofondatore del Ghibli (insieme a Isao Takahata e Tokuma Shotenet) Hayao Miyazaki non ha potuto recarsi a Cannes, ma ha ringraziato il Festival e i fan via video. Suo figlio Gorō, il talentuoso regista di Dalla collina dei papaveri e Racconti dal mare, ha avuto l’onore di ritirare il premio a nome dello studio, del museo e del parco.

Il festival ha invitato Juan Antonia Bayona a consegnare il premio. Membro della giuria di Greta Gerwig e appassionato dell’opera di Hayao Miyazaki, è salito sul palco raccontando come: “Ricordo le emozioni che ho provato guardando tutti questi film, soprattutto Si alza il vento e il suo messaggio fondamentale: “Bisogna continuare ad andare avanti”. Grazie per averci aperto il tuo mondo e aver reso le nostre vite un po’ migliori, un po’ più colorate“.

Ricevendo il premio, Gorō Miyazaki ha commentato: “Quando abbiamo vinto l’Oscar per Il ragazzo e l’airone, i rappresentanti del Ghibli sono tornati a casa con una statua, ma non era in una scatola, hanno dovuto avvolgerla in un asciugamano d’albergo per trasportarla indietro. Quindi sono molto contento di vedere che questa Palma è ben confezionata!”.

Il regista ha sottolineato che il premio appartiene anche alle squadre e al pubblico: “Il Ghibli è stato lanciato 40 anni fa da Hayao Miyazaki, Isao Takahata e Tokuma Shoten. Forse sono loro i maggiori artefici dello studio, ma voglio estendere questo premio a tutte le squadre che lavorano duramente”.

Studio Battaglia, l’incontro con i protagonisti della nuova serie Rai Fiction

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Prodotto da Palomar, con Tempesta e Rai Fiction, Studio Battaglia arriva su Raiuno dal 15 marzo. Si tratta di una serie in quattro serate e otto episodi che racconta il mondo degli studi legali, un argomento insolito per la televisione italiana, ma che ha molto seguito nella produzione televisiva straniera. Studio Battaglia è infatti un remake all’italiana di The Split, legal drama di BBC One del 2018.

Dire però che la serie è ambientata nel mondo degli studi legali è però riduttivo, visto che Studio Battaglia è proprio il racconto di una famiglia di sole donne alle prese con la carriera da avvocato, con uno studio da portare avanti ma anche con una serie di contrasti e idiosincrasie che si creano soltanto in una famiglia. Tra tensioni e un profondo affetto che lega ognuna delle protagoniste, la serie sarà un interessante appuntamento dei lunedì sera primaverili di Raiuno.

A dirigere la serie è stato chiamato Simone Spada, quasi unico uomo al timone di una ciurma di donne affascinanti e caparbie, proprio come i personaggi che interpretano. “Si tratta di un progetto che ha un racconto ampio, che varia trai toni – ha detto Spada – È una storia che parla d’amore nell’accezione ampia del termine. È una storia che parla di sentimenti in maniera classica e quindi racconta un po’ di tutti noi, lo fa in chiave moderna perché è molto contemporanea. Ringrazio tutti coloro che hanno lavorato al progetto e ringrazio la RAI. In una delle ultime scene che giravamo nella casa del personaggio di Lunetta, in un’inquadratura ho avuto una sensazione particolare, in cui mi è sembrato che le attrici protagoniste avessero davvero creato una famiglia, e ho avuto l’impressione che avessimo fatto un buon lavoro.”

A raccontare questo mondo di donne è stata chiamata Lisa Nur Sultan (7 donne e un mistero, Sulla mia pelle), che ha commentato così la genesi del progetto: “Nasce dalla visione di The Split, ma credo che siamo riusciti a rendere la storia molto nostra, intanto perché doveva essere un adattamento “legale”, e si è passato dalla Common Law alla Civil Law. Abbiamo studiato molto con diversi consulenti per cercare di essere precisi. E poi questa storia parla di sorellanza, anche all’interno di personaggi codificati. Quello che mi ha divertito era trattare anche personaggi scorretti. Ci siamo molto divertite a lavorare a questo progetto.”

Le protagoniste di Studio Battaglia

Primogenita di questa famiglia sui generis è Anna Battaglia, interpretata da Barbora Bobulova, che lascia lo Studio Battaglia e va a lavorare in un altro studio, forse come segno di ribellione verso la matriarca. “Io vorrei ringraziare tutti per avermi dato questa opportunità, per questo personaggio bellissimo, non solo il mio, ma tutti – ha esordito Bobulova – Quando ho letto questa storia mi sono sentita felice perché questa è un’opportunità importante. Quando mi hanno assegnato il ruolo, ho sentito una grande responsabilità, perché avevo visto The Split, e il confronto rende la vita difficile agli attori. Questa responsabilità all’inizio mi ha creato dei dubbi, anche perché la lavorazione è stata molto veloce. Ma tutti i componenti della squadra sono stati messi insieme molto bene e spero che il pubblico apprezzerà”.

Marina Battaglia, matriarca e fondatrice dello studio che dà il titolo alla serie, ha il volto di Lunetta Savino: “Grazie alla RAI perché ho avuto la possibilità di interpretare ruoli in tv che non avrei mai avuto al cinema. La tv offre alle attrici dei ruoli molto complessi, questo di Marina Battaglia è un personaggio nuovo per me, ringrazio principalmente Lisa Nur per questo, perché lo ha scritto e pensato per me. Questa storia era vincente già sulla carta. Per me poi si tratta di un personaggio piacevolmente scorretto, non vedevo l’ora di interpretare un personaggio così. Non è una donna che non prova affetto ma che lo maschera bene. Anche come professionista, lei preferisce farsi chiamare avvocato, al maschile, per esempio. Per me, come Lunetta, è stato interessante, anche perché ero spesso più d’accordo con gli altri personaggi che con il mio. Ma il suo cinismo, la sua battuta tagliente sempre pronta, mi hanno coinvolta.”

Secondogenita della famiglia Battaglia, Nina lavora nello studio della madre, ma si sente forse un po’ indietro rispetto alla sorella maggiore e rispetto alle aspettative che il mondo ha per lei. La interpreta Miriam Dalmazio: “Nina è rappresentativa di una generazione di trentenni un po’ smarriti. Prima di chiedermi che tipo di avvocata fosse, mi sono chiesta che donna fosse. Mi sembrava antipatica e irrisolta, e dovevo trovare un modo per volerle bene e che lo permettessero anche al pubblico. Io vedevo solo cose brutte in questa donna. Tutto era frutto di un congelamento emotivo, e quindi mi sono aggrappata a questo rapporto con il padre, soprattutto perché lui ha abbandonato la famiglia quando lei era teenager. Vi prego di non giudicarla subito, perché questo mi ha permesso di volerle bene. C’è stata una sintonia incredibile con tutte, con il regista, la sceneggiatrice.”

Marina Occhionero interpreta invece Viola, la piccola di casa e l’unica che non si è fatta coinvolgere nella professione forense dalla madre: “Viola porta con sé il tema ‘è importante chi sei o cosa fai?’. È bello come questo confronto con la famiglia sia poi amalgamato dall’affetto tra le sorelle. È un esempio di come esistano dei modi differenti di stare al mondo. Il quesito non è risolto, alla fine, ma ognuno sceglie cose diverse e il pubblico si può rispecchiare in personaggi diversi.”

Studio Battaglia andrà in onda dal 15 marzo in prima serata su Raiuno, per quattro serate.

STUDIO BATTAGLIA – seconda stagione: trama e foto dal terzo e quarto episodio

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Dopo la prima serata debutteranno in prima visione su Rai 1 dal martedì 26 marzo i prossimi episodi di STUDIO BATTAGLIA – seconda stagione, e oggi vi sveliamo le foto e la trama dell’episodio 3 e 4 della serie tv scritto da Lisa Nur Sultan, una produzione Palomar con Tempesta in collaborazione con Rai Fiction.

La trama dell’episodio 3 e l’episodio 4 di STUDIO BATTAGLIA – seconda stagione

Nina nasconde un segreto che rischia di farle mettere in discussione tutto e l’unico con cui sente di potersi confidare è Giorgio, al quale fa visita nella clinica dove è stato ricoverato dopo l’infarto.

Intanto, insieme alla madre, Marina si immerge nel caso di un padre che vuole negare l’assegno di mantenimento al figlio ormai trentenne e poi, con la sorella Anna, affronta la delicata istanza di Raffaella Pisani, l’ex paziente oncologica (già conosciuta in stagione 1) determinata ad avere un figlio con gli strumenti che l’Italia offre a una donna single. Viola cerca di superare un momento difficile cercando un appartamento per sé e Alessandro, mentre Anna assiste Michela Fini in una separazione che promette di essere mediatica e senza esclusione di colpi, dal momento che il marito Corrado ha scelto per la sua difesa la Santacroce, un’avvocata senza scrupoli.

Sul piano lavorativo, Anna non ha dubbi, vuole Massimo al suo fianco in questa guerra, ma su quello personale, invece, chi vuole avere vicino? Alberto, intanto, le organizza una festa a sorpresa per i loro vent’anni di matrimonio. E Marina, proprio grazie al podcast “Rinascite”, ha ritrovato un amico di vecchia data.

La serie tv TUDIO BATTAGLIA 

Premiata per la prima stagione con il Nastro d’Argento Speciale alla sceneggiatrice Lisa Nur Sultan e all’intero cast femminile, la serie racconta le storie di uno degli studi legali più famosi di Milano nonché le vicende della famiglia Battaglia, composta da quattro donne: avvocate, madri, figlie, mogli, sorelle, alle prese ogni giorno con il lavoro che spesso si intreccia con la vita privata, rendendole protagoniste di incontri e decisioni difficili…

Nella seconda stagione diretta da Simone Spada, ritornano Barbora Bobulova, Lunetta Savino, Miriam Dalmazio, Giorgio Marchesi, Marina Occhionero, David Sebasti e con Thomas Trabacchi. Nel cast anche la partecipazione di Carla Signoris,
e di Massimo Ghini.

In questa nuova stagione le avvocate Battaglia – le sorelle Anna e Nina e la madre Marina –torneranno a lavorare insieme nel prestigioso Studio Zander, ora diventato Zander Battaglia. I patti erano che Marina sarebbe uscita di scena non appena chiuse le ultime pratiche, ma per Zander liberarsi di lei sarà più arduo del previsto. Ritroviamo anche Massimo con cui Anna, nel finale della prima stagione, si era lasciata andare a una travolgente passione. Per lei, sposata con Alberto da cui ha avuto due figli, è arrivata l’ora di chiedersi quale sia la scelta giusta, tra i sentimenti e le emozioni, anche se questo significa rinunciare a una parte della propria felicità.

STUDIO BATTAGLIA – seconda stagione: trama e foto dal quinto e sesto episodio

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Dopo l’episodi 3 e 4 debutteranno in prima visione su Rai 1 dal martedì 28 marzo i prossimi episodi di STUDIO BATTAGLIA – seconda stagione, e oggi vi sveliamo le foto e la trama dell’episodio 5 e 6 della serie tv scritto da Lisa Nur Sultan, una produzione Palomar con Tempesta in collaborazione con Rai Fiction.

La trama dell’episodio 5 e l’episodio 6 di STUDIO BATTAGLIA – seconda stagione

La relazione clandestina tra Anna e Massimo esce allo scoperto nel peggiore dei modi. Basterà un weekend fuori città con Alberto (regalo dei figli per l’anniversario) per rimettere le cose a posto? Malgrado il momento delicato, Anna deve rimanere concentrata: Corrado Fini ha un asso nella manica che rischia di far perdere a Michela l’affidamento dei figli, e questo lei – come avvocata, ma anche come madre – non può permetterlo. Mentre Massimo ritrova la sua ex moglie come controparte su un caso di matrimoni celebrati a Las Vegas, Viola è messa a dura prova dal nuovo lavoro nel ristorante di Carla e Nina deve trovare il coraggio di affrontare Leo, il suo ex fidanzato, e raccontargli il suo “ingombrante” segreto. Nel trambusto generale, Marina riceve un premio alla carriera per cui si trova a fare un bilancio di vita e si chiede se sia il caso di invitare Renzo, un vecchio amico a cui forse dovrebbe dare una nuova opportunità.

La serie tv TUDIO BATTAGLIA 

Premiata per la prima stagione con il Nastro d’Argento Speciale alla sceneggiatrice Lisa Nur Sultan e all’intero cast femminile, la serie racconta le storie di uno degli studi legali più famosi di Milano nonché le vicende della famiglia Battaglia, composta da quattro donne: avvocate, madri, figlie, mogli, sorelle, alle prese ogni giorno con il lavoro che spesso si intreccia con la vita privata, rendendole protagoniste di incontri e decisioni difficili…

Nella seconda stagione diretta da Simone Spada, ritornano Barbora Bobulova, Lunetta Savino, Miriam Dalmazio, Giorgio Marchesi, Marina Occhionero, David Sebasti e con Thomas Trabacchi. Nel cast anche la partecipazione di Carla Signoris,
e di Massimo Ghini.

In questa nuova stagione le avvocate Battaglia – le sorelle Anna e Nina e la madre Marina –torneranno a lavorare insieme nel prestigioso Studio Zander, ora diventato Zander Battaglia. I patti erano che Marina sarebbe uscita di scena non appena chiuse le ultime pratiche, ma per Zander liberarsi di lei sarà più arduo del previsto. Ritroviamo anche Massimo con cui Anna, nel finale della prima stagione, si era lasciata andare a una travolgente passione. Per lei, sposata con Alberto da cui ha avuto due figli, è arrivata l’ora di chiedersi quale sia la scelta giusta, tra i sentimenti e le emozioni, anche se questo significa rinunciare a una parte della propria felicità.

STUDIO BATTAGLIA – seconda stagione: trama e foto dai primi due episodi

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Debutterà in prima visione su Rai 1 da martedì 19 marzo STUDIO BATTAGLIA – seconda stagione, e oggi vi sveliamo le foto e la trama dei primi due episodi della serie tv scritto da Lisa Nur Sultan, una produzione Palomar con Tempesta in collaborazione con Rai Fiction.

Premiata per la prima stagione con il Nastro d’Argento Speciale alla sceneggiatrice Lisa Nur Sultan e all’intero cast femminile, la serie racconta le storie di uno degli studi legali più famosi di Milano nonché le vicende della famiglia Battaglia, composta da quattro donne: avvocate, madri, figlie, mogli, sorelle, alle prese ogni giorno con il lavoro che spesso si intreccia con la vita privata, rendendole protagoniste di incontri e decisioni difficili…

Nella seconda stagione diretta da Simone Spada, ritornano Barbora Bobulova, Lunetta Savino, Miriam Dalmazio, Giorgio Marchesi, Marina Occhionero, David Sebasti e con Thomas Trabacchi. Nel cast anche la partecipazione di Carla Signoris,
e di Massimo Ghini.

La trama dei primi due episodi di STUDIO BATTAGLIA – seconda stagione

Nel primo e nel secondo episodio di STUDIO BATTAGLIA – seconda stagione – Dopo l’acquisizione dello Studio Battaglia da parte di Zander, le tre avvocate Battaglia tornano a lavorare insieme, stavolta nello splendido studio vetrato, che ora si chiama Studio Zander Battaglia. Gli accordi prevedono che Marina si faccia da parte non appena chiuse le pratiche ancora in corso, concedendosi il tanto agognato viaggio in Giappone e godendosi il tempo libero, ma lei sembra avere altri piani e questo porta non poca tensione con Zander.

Mentre Marina e Nina lavorano sul caso del Professor Loi, un docente di religione in pensione che vorrebbe cambiare vita, Anna è concentrata su Massimo: la passione è sempre più travolgente, ma lei cerca ancora di far funzionare il matrimonio con Alberto e teme di far soffrire i figli. All’uscita di scuola conosce Michela Fini, una famosa chef-influencer nota a tutti come “Michela in famiglia”, che ha bisogno del suo aiuto. Novità in arrivo anche per Nina e Viola, anche se non sempre le buone notizie danno l’esito tanto aspettato.

Nel frattempo, Carla Parmegiani ha un problema con alcuni haters che stanno danneggiando sui social l’immagine del bel ristorante che ha appena acquistato con i soldi del divorzio. Ma come dice “Rinascite”, il podcast del momento che Marina inizia ad ascoltare facendo una scoperta inaspettata, “Non è mai troppo tardi per cominciare una nuova vita”.

La serie tv

In questa nuova stagione le avvocate Battaglia – le sorelle Anna e Nina e la madre Marina –torneranno a lavorare insieme nel prestigioso Studio Zander, ora diventato Zander Battaglia. I patti erano che Marina sarebbe uscita di scena non appena chiuse le ultime pratiche, ma per Zander liberarsi di lei sarà più arduo del previsto. Ritroviamo anche Massimo con cui Anna, nel finale della prima stagione, si era lasciata andare a una travolgente passione. Per lei, sposata con Alberto da cui ha avuto due figli, è arrivata l’ora di chiedersi quale sia la scelta giusta, tra i sentimenti e le emozioni, anche se questo significa rinunciare a una parte della propria felicità.

Cuore del racconto sono come sempre le donne Battaglia, tre divorziste e una neo-sposa, la sorella minore Viola. Quattro donne in diverse fasi della vita, ognuna con i propri sogni e turbamenti, unite da un amore profondo e un’invincibile ironia che le ha sempre salvate. Se Viola cerca di emanciparsi dalla famiglia, ma si scontra con le difficoltà della vita adulta e con il costo folle degli affitti milanesi, Nina dovrà mettere in discussione quello che credeva di desiderare, perché a volte crescere significa anche non aver paura di cambiare.

Come nella precedente stagione, in ogni episodio si svilupperà un caso legale di cui si dovrà occupare lo Studio Zander Battaglia, andando a trattare alcuni tra i temi più attuali del diritto di famiglia. Inoltre, Anna sarà alle prese con un delicato e doloroso caso di separazione legale, accettando di rappresentare la famosa chef-influencer “Michela in famiglia” contro il marito Corrado, uomo manipolatore che controlla e gestisce il fortunato business che hanno creato.

Studio Battaglia – seconda stagione: le prime foto dei nuovi episodi

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Rai ha diffuso le prime foto ufficiali di Studio Battaglia – seconda stagione, l’atteso nuovo ciclo di episodi della serie con protagonisti Barbora Bobulova, Lunetta Savino, Miriam Dalmazio, Giorgio Marchesi, Marina Occhionero, David Sebasti e con Thomas Trabacchi, Carla SignorisMassimo Ghini.

Studio Battaglia – seconda stagione è diretta da Simone Spadae  scritto da Lisa Nur Sultan. Una produzione Palomar con Tempesta in collaborazione con Rai Fiction.

Studio Battaglia – seconda stagione da martedì 19 marzo su Rai 1 in prima serata.

Premiata per la prima stagione con il Nastro d’Argento Speciale alla sceneggiatrice Lisa Nur Sultan e all’intero cast femminile, la serie racconta le storie di uno degli studi legali più famosi di Milano nonché le vicende della famiglia Battaglia, composta da quattro donne: avvocate, madri, figlie, mogli, sorelle, alle prese ogni giorno con il lavoro che spesso si intreccia con la vita privata, rendendole protagoniste di incontri e decisioni difficili…

Studio 666: la horror comedy da una storia di Dave Grohl arriva al cinema

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Arriverà nei cinema italiani solo per una settimana, dal 23 al 29 giugno, Studio 666, l’horror comedy basata su una storia di Dave Grohl, con la sceneggiatura di Jeff Buhler e Rebecca Hughes e con la regia di BJ McDonnell.

In Studio 666, per registrare il tanto atteso decimo album, la leggendaria rock band dei Foo Fighters si trasferisce a Encino, in California, in una villa intrisa della macabra storia del rock and roll. Qui infatti, decenni prima, un rocker posseduto dal demonio si è spinto troppo oltre, entrando in contatto con forze oscure. Una volta giunto in quella casa, anche DAVE GROHL si trova alle prese con il blocco dello scrittore e con forze soprannaturali che minacciano il completamento del disco e la stessa esistenza della band…  È così, tutti i Foo Fighters – il bassista NATE MENDEL, il chitarrista PAT SMEAR, il batterista TAYLOR HAWKINS, il chitarrista solista CHRIS SHIFLETT e il tastierista RAMI JAFFEE – cercheranno di fermare l’oscura maledizione che si sta abbattendo su Dave e su di loro…

Studio 666 porta i Foo Fighters, che nel 2021 sono stati inseriti nella Rock & Roll Hall of Fame, nel mondo dei lungometraggi con una horror comedy che si basa sull’attitudine creativa e sulla giocosità anarchica che la band ha sempre inserito nei suoi video musicali, abbinata all’estro innovativo e travolgente del regista BJ MCDONNELL, che incontrò i Foo Fighters per la prima volta lavorando al video della canzone vincitrice di un Grammy “Run”, dove i Foos interpretavano dei vecchietti scatenati.

John Carpenter, regista, sceneggiatore e compositore celebre per i suoi capolavori horror, è stato il padrino spirituale di STUDIO 666, in termini di immagini, energia e suono. È proprio un tema “dal perfetto John Carpenter sound” che dà inizio al film, accompagnandolo attraverso una colonna sonora spettrale e giocosa, realizzata per gentile concessione di Roy Mayorga, batterista dei Ministry.

Studenti in sala: la nuova videorubrica di AGISCUOLA

Studenti in sala: la nuova videorubrica di AGISCUOLA

“Studenti in sala” è il titolo della nuova videorubrica di informazione cinematografica a cura di AGISCUOLA, ideata da Gianni Chimenti e prodotta da Blu&Blu Network S.r.l.. Il programma è scritto da Tommaso Martinelli, Luigi Miliucci e Sacha Lunatici, mentre la regia è firmata da Marcella Mitaritonna.

Al centro di ogni puntata ci sarà uno studente vip, ovvero un regista o un attore, che verrà sottoposto a un piccolo esame: un test in cui cinema e scuola andranno a braccetto.

Scopriremo, grazie alla commissione formata dal conduttore Claudio Guerrini, qui nelle inconsuete vesti di preside, e da una squadra di studenti animati da una profonda passione per il mondo del cinema, tutti i segreti del suo ultimo lavoro artistico ma anche quelli del suo passato scolastico.

Ospite della prima puntata il poliedrico attore e regista Paolo Ruffini, che ha affascinato i ragazzi raccontando la magia creatasi sul set di Up&Down – Un film normale” e svelando alcuni aspetti, finora inediti, legati alla sua vita personale e professionale.

Altro elemento innovativo del progetto è quello di trasformare proprio gli studenti in autorevoli critici cinematografici in grado di recensire e consigliare i film, di prossima uscita e da vedere assolutamente, ai propri coetanei.

Obiettivo di “Studenti in Sala” è quello di promuovere la cultura cinematografica all’interno delle scuole in modo dinamico, coinvolgendo e rendendo protagonisti in prima persona gli studenti e utilizzando lo stesso linguaggio e gli stessi canali di comunicazione preferiti oggi dai ragazzi.

Particolare rilievo viene dato dal progetto anche dalla centralità della sala cinematografica, per occasione trasformata in aula scolastica, che si conferma fondamentale punto di riferimento per i giovani quale luogo di aggregazione, socializzazione e di condivisione di emozioni.

La prima puntata di “Studenti in sala” è già disponibile su YouTube.

Student Services: recensione del film di Emmanuelle Bercot

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Student Services: recensione del film di Emmanuelle Bercot

Un tema scabroso quello che il regista Emmanuelle Bercot affronta nella sua opera Student Services, tratta dal romanzo “Mes Cheres Etudes” (“I miei cari studi”) di Laura D e ispirata a fatti di cronaca di grande attualità. Tante le domande che dopo la visione del film invadono la nostra mente. Che cosa si è disposti a fare per raggiungere quello che si desidera? Il confine tra giusto e sbagliato è qualcosa di ormai relegato alla soggettività dell’individuo o no? Il desiderio di soddisfare qualsiasi “bisogno” materiale può far dimenticare il rispetto per se stessi?

In Student Service Laura, una studentessa universitaria di 19 anni, per pagarsi gli studi e permettersi qualche svago,  inizia a prostituirsi su internet. L’incontro con Joe, un uomo di 57 anni alla ricerca di studentesse con cui condividere teneri momenti, innesca una serie di situazioni impreviste che sfuggono totalmente al controllo della giovane protagonista.

Student Service, il film

Student Service è una cronaca dettagliata della mercificazione di un corpo giovane, bello. Una narrazione esplicita, diretta, crudele. Un’incessante rincorsa verso la fugace ed effimera apparenza. Lo stile realistico che caratterizza l’opera è il mezzo per cercare di rimanere in una posizione di assenza di giudizio. Forse troppo. Quello che non risulta del tutto comprensibile è il perché si vuole raccontare questa storia.

Provocazione? Denuncia? Non è chiaro. L’occhio ostinatamente neutrale del regista si posa con il medesimo distacco sia sulla compravendita del corpo sia sulla freschezza di un amore spontaneo. Nessuna distinzione. Il problema, forse, è che Student Service si concentra con una certa morbosità quasi del tutto sul lato sessuale della questione. Sarebbe stato più opportuno soffermarsi sul disagio e la povertà studentesca, su quanto l’istruzione stia diventando un lusso, qualcosa di tristemente elitario. In seguito mettere in luce, allo stesso tempo, il problema socio-politico dei costi universitari e dell’”indigenza” giovanile e quello della morale che risulta irrimediabilmente legata a tutto questo. Gli attori in ogni caso risultano credibili nella loro interpretazione in particolare Deborah François perfetta nel ruolo della giovane ragazza disinibita.