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Sasha Baron Cohen in The Dictator!

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Sasha Baron Cohen in The Dictator!

Paramount Pictures annuncia che la nuova commedia di Sacha Baron Cohen THE DICTATOR sarà distribuita in tutto il mondo l’11 Maggio 2012. Gli studios hanno inoltre annunciato che Larry Charles (“Borat”, “Bruno”) ne sarà il regista.

Il film racconta l’eroica storia di un dittatore che ha rischiato la sua vita per assicurarsi che la democrazia non prenda piede nel Paese che sta amorevolmente opprimendo. L’ispirazione viene dal romanzo best seller “Zabibah and The King” di Saddam Hussein.

Come Produttori, al fianco di Baron Cohen, troviamo Scott Rudin, Alec Berg, Jeff Schaffer e David Mandel. Questo progetto segna la prima collaborazione tra Rudin (“The Social Network,” “True Grit”) e Baron Cohen, mentre Berg, Schaffer e Mandel (Seinfeld, Curb Your Enthusiasm) lo affiancano come sceneggiatori.

“The Dictator” rappresenta la continua collaborazione tra Baron Cohen e Charles, i due avevano lavorato insieme su “Borat” e “Bruno”. Dan Mazer (“Borat” “Bruno”), Ant Hines (“Borat” “Bruno”) e Peter Baynham (“Borat”) saranno i produttori esecutivi, si riunirà così il prestigioso cast nominato agli Academy Award® e vincitore del Golden Globe  per “Borat”. Todd Schulman (“Borat” “Bruno”) sarà co-produttore per la Four By Two Films di Baron Cohen.

Fonte: Nbc Universal Italia

Sardinia Film Festival: presentato il programma della XIV Edizione

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Presentato questa mattina il programma ufficiale della XIV Edizione del Sardinia Film Festival, il premio internazionale organizzato dal Cineclub Sassari dedicato al cortometraggio, divenuto uno degli appuntamenti più attesi nell’isola per il cinema indipendente.

Quindici giorni di appuntamenti in quattro diverse località del nord Sardegna, centoventi proiezioni in lingua originale, diciotto prime europee e tante altre nazionali, oltre duemila opere totali pervenute al concorso. E ancora ospiti d’eccezione, concerti, incontri e masterclass.

Il Sardinia Film Festival vede coinvolti i comuni di Sassari, Villanova Monteleone, Bosa e Alghero, per un circuito che comprende fiction, documentari, animazioni, sperimentali e videoart.

Quest’anno si registra un forte incremento di opere dall’ampia tematica sociale che arrivano soprattutto da paesi in via di sviluppo”, ha affermato il direttore artistico Carlo Dessì. “Provengono dalle zone del nord-Africa, dal Medioriente, dal Sudamerica e dall’Asia, e non a caso presentano spesso una particolare attenzione alla condizione della donna, ai diritti umani e al lavoro”. E a tal proposito, saranno moltissimi anche gli eventi collaterali, gli incontri e le masterclass dedicati a questi temi. “Ci siamo organizzati per offrire al nostro pubblico una visione privilegiata di punti di vista diversi e restare collegati alla cose del mondo”, ha aggiunto il Presidente Angelo Tantaro.

“Questa è anche la prima edizione senza Nando Scanu, decano e socio fondatore del Cineclub”, ha proseguito Dessì. “Cercheremo di rendere onore alla grande eredità che ci ha lasciato”.

Il Sardinia Film Festival sarà anticipato da un’anteprima di due giorni, il 14 e 15 giugno, presso l’Accademia Mario Sironi di Sassari, dove saranno proiettati i corti della sezione Experimental e Videoart. Si riparte con una seconda anteprima il 24, 25 e 26 giugno a Palazzo di Città, che accoglie i segmenti Vetrina Italia e Vetrina Sardegna e numerosi eventi collaterali.

Tra questi la tavola rotonda “Focus Donna”, che si terrà il 24 giugno, in collaborazione con l’associazione noi Donne 2005, e la masterclass di sceneggiatura che si svolgerà il 25 giugno, a cura di Filippo Kalomenidis.

Tra i lungometraggi presentati al Sardinia Film Festival, sono in calendario diverse prime. Il 25 giugno la proiezione in anteprima nazionale del film Restiamo Amici di Antonello Grimaldi, tratto dal romanzo di Bruno Burbi “Si può essere amici per sempre”, e interpretato da Michele Riondino, Alessandro Roja e Violante Placido.

Sempre il 25 giugno verrà presentato il film L’ultimo pizzaiolo, del giornalista Sergio Naitza, un lavoro che focalizza l’attenzione sulla chiusura delle sale cinematografiche in Sardegna.

Il 26 giugno verrà presentato, per la prima volta nella sua edizione restaurata dopo un impegnativo lavoro di recupero, la pellicola Altura di Mario Sequi, il primo film sardo girato nel dopoguerra (1949). L’opera, che ha avuto come protagonisti Massimo Girotti, Eleonora Rossi Drago e Roldano Lupi, con le musiche di Ennio Porrino, è stata recuperata dal circolo Gremio dei Sardi a Roma, grazie a una ricerca di Franca Farina del Centro Sperimentale di Cinematografia Cineteca Nazionale, che lo ha scovato nella collezione di un privato.

La partenza ufficiale del Sardinia Film Festival sarà il 28 giugno a Villanova Monteleone con tre giornate di appuntamenti nella suggestiva località turistica, per il Premio al Miglior documentario italiano. In anteprima assoluta verrà presentato il documentario Radici di Luigi Monardo Faccini, nato da un’idea di Marina Piperno.

Dal 1 luglio a fare da cornice del Sardinia Film Festival per due giornate sarà la meravigliosa cittadina sul Temo, con il V Bosa Animation Award, dedicato ai corti d’animazione provenienti da tutto il mondo.

All’interno del Bosa Animation Award, si terrà il “Laboratorio di lettura e scrittura del fumetto – per bambini e ragazzi” a cura del Centro Internazionale del Fumetto diretto da Bepi Vigna. Tra i protagonisti del 2 luglio ci sarà anche Luca Raffaelli, che presenterà al pubblico il suo libro “Le anime disegnate”.

La tappa finale della manifestazione, dal 3 al 7 luglio si terrà nell’incantevole centro storico di Alghero. Attesissimo il focus Sardinia Animation Net, uno spazio dedicato alla formazione e all’approfondimento sul cinema d’animazione, che favorirà l’incontro tra filmaker, animatori e produttori. Sarà ancora un appuntamento imperdibile per gli appassionati, l’unico nell’isola a dedicare al tema ben due giornate di proiezioni più due di formazione con protagonisti di fama internazionale.

Ad aprire la masterclass sarà ancora una volta il giornalista e scrittore Luca Raffaelli con il suo workshop “Breve storia del cinema d’animazione”. Seguirà il panel “Il cinema d’animazione dall’idea alla distribuzione”, tenuto da Cristian Jezdic, vicepresidente di Cartoon Italia, Pedro Citaristi, sales manager della Superights e Lucia Geraldine Scott di Red Monk Studio, che affronteranno il tema dell’industry.

Una seconda masterclass sul “Mondo della produzione in Italia” sarà a cura di Giannandrea Pecorelli, dirigente televisivo e produttore cinematografico con all’attivo titoli come Don Matteo, Un medico in famiglia e il film di esordio di Fausto Brizzi Notte prima degli esami, solo per citarne alcuni.

Il Sardinia Film Festival è realizzato grazie alla collaborazione dei Comuni di Sassari, Villanova Monteleone, Alghero, Bosa e dei numerosi altri partner istituzionali come la Regione Sardegna, l’Unesco, la Presidenza della Repubblica, il Senato della Repubblica, la Camera dei deputati, la Presidenza del Consiglio dei ministri, il Ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, il Ministero di Giustizia, fondazione Sardegna Film Commission, Fondazione Alghero, Unione dei Comuni del Villanova, Università di Sassari e Accademia delle Belle Arti Mario Sironi. Concorrono inoltre diversi partner privati come Obus, main partner che assegnerà il premio alla migliore opera della categoria Vetrina Sardegna, l’Aeroporto di Alghero SoGeAAl, Key Lab, Confalonieri, Noi Donne 2005, Cherchi Olio e Centro Internazionale del Fumetto.

Ecco i nomi dei componenti delle giurie: GIURIA DOCUMENTARY – Marina Piperno, Gianfranco Pannone, Antonietta De Lillo. GIURIA FICTION – Gianadrea Pecorelli; Danila Alda Confalonieri; Abdelkarim Ouakrim. GIURIA ANIMAZIONE – Luca Raffaelli; Cristian Jezdic; Chiara Magri.

Sul sito ufficiale del Festival, il programma completo.

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Sardinia Film Festival: My Tyson vince il premio per il miglior doc italiano

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È ambientato a Roma, più precisamente nelle estreme periferie di Torre Angela e Torre Maura, My Tyson, il cortometraggio documentario vincitore del Premio Villanova Monteleone, che ormai per il settimo anno consecutivo premia il miglior documentario italiano all’interno del Sardinia Film Festival.

Il film, distribuito da Zen Movies, racconta la vita quotidiana di Alaoma Tyson, il campione italiano di boxe dei pesi Youth. Mentre si allena per il prossimo incontro, sua madre Patience racconta la storia della famiglia, dal viaggio migratorio alle difficoltà economiche incontrate in Italia. Rievocando il passato, Patience tesse il futuro di Tyson, il cui nome sembra predestinato ad essere un combattente.

Il premio è stato assegnato da una giuria di assoluta eccellenza, composta dai registi Antonietta De Lillo e Gianfranco Pannone e dalla produttrice Marina Piperno, prima donna a ricoprire il ruolo di produttrice cinematografica negli anni Sessanta.

“Abbiamo avuto l’opportunità di vedere documentari che restituiscono frammenti del nostro complesso paese, e tra questi abbiamo scelto un documentario che mette a confronto due destini e due generazioni, quelli di una madre e di un figlio, che ha in sé una forza drammaturgica anche grazie a una grammatica cinematografica curata ed elegante. Una narrazione che restituisce speranza e riscatto in un momento assai delicato nel processo di accoglienza dell’altro” – questa la motivazione espressa dai tre giurati. Antonietta De Lillo ha tenuto a precisare, al momento della consegna, quanto sia stata ardua la scelta tra lavori ben realizzati e di diverso argomento, ma tutti interessanti nell’evidenziare peculiari realtà del nostro paese e non solo.

“Ringrazio il Sardinia Film Festival e la giuria per questo premio. Riceverlo da professionisti del vostro calibro è un onore ancora maggiore”, ha dichiarato il giovane regista romano Claudio Casale alla consegna della targa. “Il documentario è qualcosa che tu inizi a girare e poi non sai dove andrai a finire, soprattutto quando ti tuffi nella vita di qualcun altro come ho fatto io. La storia di ‘My Tyson’ è un racconto intergenerazionale. Nel raccontare la seconda generazione, di italiani nati da genitori stranieri, abbiamo provato a metterlo in relazione con la generazione d’arrivo. Abbiamo provato a cercare di capire dove sta andando questa Italia multiculturale di cui tanto si parla; a volte è vista come una risorsa, altre come una minaccia, ma la realtà è che è già qui. Nelle periferie soprattutto, che sono sia per opportunità che per mancanza di risorse, la trincea di ogni comunità, si possono vedere questi fenomeni. Per questo Alahoma Tyson, campione italiano dei pesi medi Youth, cresciuto a Torre Angela, ci ha dato i suoi quadri di vita quotidiana di adolescente romano, rapportandolo alle memorie di sua madre riguardo le sue origini, il viaggio migratorio, la sua difficoltà di adattarsi in Italia e la sua volontà di integrazione che, come storicamente abbiamo visto anche noi italiani quando siamo emigrati all’estero, si compie in più di una generazione”.

Claudio Casale ha inoltre voluto dedicare il suo premio a qualcuno di davvero speciale: “Dedico sentitamente questo premio a Carola Rakete di Sea Watch, per l’azione che ha compiuto. La Capitana rappresenta un simbolo di cosa può essere fatto, al di là di come la si pensi e al di là delle leggi italiane. C’è  una presa di posizione e c’è una presa di responsabilità per un fenomeno, che è quello migratorio, che sta accadendo e che nessuno vorrebbe. Non lo vorrebbero le persone che partono e nemmeno le persone che accolgono, ma è un fenomeno che esiste, davanti al quale si deve fare una scelta. Personalmente credo che la figura del regista documentarista sia quella di uno che la realtà la segue e al massimo cerca di portare l’attenzione per pochi minuti su qualcosa. Carola e le persone come lei fanno molto di più: si attivano, mettono la propria vita, la posizione sociale e legale in gioco per cercare di salvare vite umane. La storia darà ragione a Carola Rakete, a Mediterranea, a Sea Watch”.

Claudio Casale nasce a Roma, dove si laurea in Economia Aziendale. Vive per anni in India e Sud-Est Asiatico, dove sviluppa la sua passione per il documentario. Tornato in Italia gira “Buio in sala”, web-documentario di analisi sulle sale cinematografiche dismesse, e “Piccolo mondo cane”, documentario sulla precarietà. Nel 2018 realizza “My Tyson”, con il contributo del MiBAC, che viene presentato in anteprima mondiale alla 75° Mostra del Cinema Venezia nella sezione MigrArti, vincendo il premio per il Miglior Documentario. Come regista concentra la sua ricerca sul docufilm, con l’obiettivo di raccontare storie vere emozionanti utilizzando immagini forti e un linguaggio cinematografico. Per raggiungere questo, trascorre diversi mesi ricercando e osservando i soggetti prima di girare una singola inquadratura. Nel 2019 “My Tyson” riceve il premio Villanova Monteleone per il miglior documentario italiano alla XIV edizione del Sardinia Film Festival.

La giuria ha anche assegnato una menzione speciale a “Retour au Village”, di Flora Presenti, “Perché affronta un tema importante, quello dello spopolamento dei paesi rurali, che ci riguarda tutti. Corsica, Sardegna, Europa”.

Il Sardinia Film Festival si sposta ora a Bosa per la sezione dedicata al cinema d’animazione, nelle giornate del 1 e 2 luglio, e quindi ad Alghero, dal 3 al 7 luglio.

Sardinia Film Festival 2019: tutti i vincitori

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Sardinia Film Festival 2019: tutti i vincitori

La MEDAGLIA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA per Il Miglior cortometraggio della quattordicesima edizione del Sardinia Film Festival va a “My Tyson”, di Claudio Casale, già vincitore del premio come Miglior documentario italiano durante la tappa di Villanova Monteleone. “Un film documentario che mette a confronto due destini e due generazioni, quelli di una madre e di un figlio, che ha in sé una forza drammaturgica anche grazie a una grammatica cinematografica curata ed elegante. Una narrazione che restituisce speranza e riscatto in un momento assai delicato del processo di accoglienza dell’altro”.

“Grazie al festival e a tutti quanti voi. Mi sento ufficialmente adottato, non penso vi libererete mai di me”, ha esordito il giovane regista romano, nel ritirare il premio consegnatogli dal Presidente del Sardinia Film Festival Angelo Tantaro. “Tyson è un pugile romano, nato a Roma da genitori nigeriani. Ha vinto dei trofei per l’Italia, è campione dei pesi medi Youth. Il mio cortometraggio cerca di unire la sua storia a quella di sua madre, la cui integrazione non è stata facile. Dedico il premio a Tyson e a Passions, sua madre. Come documentaristi ci vengono affidate delle storie, abbiamo una responsabilità nel raccontarle. Quindi vi ringrazio anche a nome loro perché questo premio è anche un riconoscimento al valore di questa famiglia”.

L’attore Roberto Citran ha ricevuto una menzione speciale per la sua interpretazione all’interno del cortometraggio “Mon clochard”, di Gian Marco Pezzoli. “L’attore principale conferma ancora una volta la sua grande capacità di dare vita a un personaggio complesso e articolato. In questo caso un uomo di poche parole, ostile verso il prossimo, che cerca di vincere la sua incapacità di uscire dal suo mondo e accettare chi è estraneo, chi è diverso. Una interpretazione importante che si unisce ai tanti personaggi interpretati sempre con grandissima umanità e ironia”.

La giuria Internazionale, composta dal produttore Giannandrea Pecorelli, il Direttore Ufficio Promozione Culturale SIAE Daniela Alda Confalonieri e il giornalista Abdelkarim Oakrim, ha assegnato i premi per la sezione International, dedicata a documentari e film di finzione.

Il premio per il Miglior Documentario Internazionale è andato a “Beetween the Lines”, di Frederic Farrucci (France), perché “Attraverso la sempre efficace forma espressiva della macchina da presa che sembra spiare la realtà stando il più possibile vicino ai personaggi, Farrucci ci porta a condividere, con sempre crescente emozione, la giornata di cinque giovanissimi che vivono ai margini del nostro mondo. Un viaggio quasi in tempo reale nella realtà dei nostri giorni in cui si alternano sguardi, suoni, tempi apparentemente lunghi e improvvise accelerazioni fino a farci scoprire gli sforzi di un bambino che cerca di integrarsi impegnandosi a leggere”.

Una Menzione speciale è stata assegnata ad Arcangel di Angeles Cruz (Messico).

“Una intensa e dolorosa storia di solitudine e solidarietà, con una grande interpretazione di Noé Hernandez che interpreta un contadino che sta perdendo la vista e che cerca di trovare un ricovero a una donna anziana. Un racconto coraggioso e di grande sensibilità che ci porta a scoprire una realtà che spesso evitiamo di voler vedere e che porta al centro dell’attenzione il rapporto con i nostri anziani e il mondo che ci circonda”.

Il Sardinia Film Festival assegna inoltre due premi molto peculiari, quelli delle Giurie Ristrette, formate dai detenuti del Carcere di Bancali, sezione maschile e femminile. Le volontarie della Casa Circondariale hanno tenuto a sottolineare come sette uomini, di diversa età e diversa nazionalità nella sezione protetta del carcere, che si sono sentiti protetti e insieme coinvolti nel poter assegnare un premio così speciale. Le donne non partecipano quasi mai a iniziative esterne, raramente vengono coinvolte, ma questa volta si sono sentite gratificate da questa esperienza, che speriamo di ripetere nei prossimi anni.

Il premio della Giuria ristretta maschile va a “The european dream: Serbia” di Jaime Alekos  (Spagna). “Il cortometraggio vincitore fa vedere molto realisticamente una situazione che spesso è nascosta e ignorata. I giovani intervistati hanno fatto tanti sforzi e vissuto condizioni disumane per cercare una vita migliore. Vengono trattati male in molti modi e picchiati dalla polizia di confine senza che nessuno reagisca. Molti di noi si sono trovati in situazioni di difficoltà e sanno cosa vuol dire non essere aiutati da nessuno. E subire angherie senza motivazione, non sapendo come difendersi. Il cortometraggio parla con grande efficacia  degli invisibili alle nostre frontiere. Spesso anche alcuni di  noi si sono sentiti invisibili nelle proprie città. Il cortometraggio è un invito per tutti a fare qualcosa perché non ci siano più invisibili fuori e dentro le frontiere”.

La Giuria ristretta della sezione femminile attribuisce il suo premio con voto 10/10 al cortometraggio “Ian, a moving story” di Abel Goldfarb (Argentina), con la seguente motivazione: “Non sempre ai bambini disabili vengono tese le mani attraverso la rete che li separa dagli altri. E il regista visualizza in modo molto efficace la sofferenza di Ian, mostrando la disintegrazione del suo corpo ogni volta che gli altri lo ignorano. Ma il disabile Ian, con la sua forza di volontà, riesce a ricompattarsi, a ribellarsi alla propria condizione e a ottenere l’attenzione degli altri bambini. Grazie alla loro solidarietà la rete si dissolve. è una lezione per tutti.

Di seguito gli altri premi del Sardinia Film Festival:

Miglior Cortometraggio Sperimentale

Per l’incredibile capacità di sintesi e il sapiente utilizzo del mezzo filmico attraverso il quale l’autore ha affrontato il dramma politico e sociale della dittatura argentina trasmettendo in modo breve ed efficace il messaggio con grande intensità.

4664 di Federico Robles (Argentina)

Menzione speciale

Per la potenza espressiva che ai limiti tra documentario finzione e sperimentazione restituisce allo spettatore un’opera pregna di umanità e poetica in cui lo sguardo del regista non è semplice strumento ma protagonista assoluto.

Microcosmo di Tommaso Fagioli (Italy)

Miglior Video Art

Per aver sviluppato il tema della ciclicità attraverso uno stile tecnico e narrativo capace di amalgamare l’immagine animata e il suono trasportando così lo spettatore in un potente loop sonoro e visivo.

Orbit di Martin Tess (Paesi Bassi)

Miglior Animazione

Un film che racconta come la grande passione di un bambino abbia bisogno di un mondo libero per potersi esprimere. E lo fa con scene cariche di eleganza e di emozione.

Mercurio di Michele Bernardi (Italia)

Menzione speciale Animazione

Che cos’è la paura? È possibile sentirla come un’emozione utile, che ci può salvare la vita? Questo film spettacolare ci mette su una ruota panoramica, quella del titolo, per spingerci a superare la paure che ci bloccano, proiettandoci verso il tranquillo vortice della vita.

La noria di Carlos Baena (Spagna)

Miglior documentario italiano – Premio Villanova Monteleone

My Tyson di Claudio Casale (Italia)

Miglior documentario straniero

Un film documentario che racconta la condizione umana di tanti migranti attraverso la forza delle immagini. Un’opera semplice e complessa al tempo stesso, che si affida soprattutto ai volti dei testimoni con una forza emotiva capace di restituirci anche quello che non dicono.

The European Dream: Serbia di Jaime Alekos (Spagna)

Menzione speciale

Perché affronta un tema importante, quello dello spopolamento dei paesi rurali, che ci riguarda tutti: Corsica, Sardegna, Europa.

Retour au village di Flora Pesenti (Francia)

Premio scuola sotto 18 – Medaglia Presidente Camera

Per aver affrontato e raccontato con gli occhi dei bambini il dramma degli incendi che ogni anno colpiscono vaste zone della nostra penisola.

Giustino, uccellino coraggioso di Mena Solipano (Italia)

Premio Diari di Cineclub

Il film esibisce la capacità di raccontare, con forza visiva e dialoghi essenziali, la particolare elaborazione del lutto di un ragazzo legato alla madre separata e prematuramente scomparsa da un rapporto complesso fatto di conflitti, tenerezze e ambiguità sessuali. Sul filo di una memoria proustiana, con un occhio a Resnais e uno ad Antonioni, il protagonista rivive l’ultimo weekend trascorso con lei e, per restare l’ultima volta solo con lei, la strappa al rituale del funerale.

Noi soli di Francesco Alessandro Cogliati (Italia)

Miglior Vetrina Sardegna – Premio Obus, main sponsor del SFF

Per l’accuratezza registica e narrativa e per l’utilizzo non banale del montaggio, del suono e della fotografia in grado di immergere lo spettatore in un vortice di suspense, passione e mistero.

Klepsydra di Adriana Perra e Roberto Fara (Italia)

Menzione speciale Vetrina Sardegna Premio Obus

Per aver osservato con sensibile sguardo fotografico il cambiamento urbano di una cittadina turistica dettato dall’alternanza delle stagioni.

Still Here di Chiara Porcheddu (Italia)

Miglior fiction italiana

Un’opera in cui la musica, le parole, i suoni e le immagini si fondono in un racconto di trasformazione, di speranza, di impegno, ma anche di integrazione e fantasia. Il tema centrale del racconto è inedito quanto particolare, ovvero la gestione dei rifiuti. Attorno a loro si compie il destino, con la protagonista che simbolicamente riuscirà a trasformali in una nuova forma, simbolo di rinascita anche per le persone.

Solstizio d’inverno di Alessandra Pescetta (Italia)

Miglior fiction straniera

Attraverso la sempre efficace forma espressiva della macchina da presa che sembra spiare la realtà stando il più possibile vicino ai personaggi, l’autore ci porta a condividere con sempre crescente emozione, la giornata di cinque giovanissimi che vivono ai margini del nostro mondo. Un viaggio quasi in tempo reale nella realtà dei nostri giorni in cui si alternano sguardi, suoni, tempi apparentemente lunghi e improvvise accelerazioni fino a farci scoprire gli sforzi di un bambino che cerca di integrarsi sforzandosi a leggere.

Beetween the lines di Frederic Farrucci (Francia)

Menzione speciale fiction straniera

Una intensa e dolorosa storia di solitudine e solidarietà, con una grande interpretazione di Noé Hernandez che interpreta un contadino che sta perdendo la vista e che cerca di trovare un ricovero a una donna anziana. Un racconto coraggioso e di grande sensibilità che ci porta a scoprire una realtà che spesso evitiamo di voler vedere e che porta al centro dell’attenzione il rapporto con i nostri anziani e il mondo che ci circonda.

Arcangel di Angeles Cruz (Messico)

“Sono molto soddisfatto dei risultati ottenuti dal Sardinia Film Festival in questa XIV Edizione, sia in termini numerici che per quanto riguarda importanti messaggi veicolati dal festival, ha dichiarato il direttore artistico Carlo Dessì. “Anche quest’anno abbiamo confermato il nostro impegno sul territorio sardo, coinvolgendo quattro diversi comuni e constatando l’affetto e la stima che il pubblico ormai nutre nei nostri confronti, dal momento che siamo diventati un appuntamento attesissimo e immancabile. Grazie alla collaborazione con le Istituzioni, con i Sindaci del Comuni di Sassari, Villanova Monteleone, Alghero, Bosa e gli Assessori alla Cultura, ma anche con importanti partner privati quali l’Aeroporto di Alghero SoGeAl e Obus, abbiamo fatto crescere la nostra kermesse e continueremo a farlo. Il Sardinia Film Festival si conferma sempre più un evento dal respiro internazionale: quest’anno abbiamo avuto ospiti da ogni parte del mondo, dal Libano, alla Russia, alla Gran Bretagna, solo per citarne alcuni. Ciò che è emerso in tanti giorni trascorsi insieme è la volontà di comunicare, all’insegna dello scambio culturale, della tolleranza, dell’accoglienza. Valori tipici della nostra terra che si fanno così bandiera di democrazia e di interscambio nel mondo intero.

Un grazie speciale alla Regione Sardegna, all’Unesco, la Presidenza della Repubblica, il Senato della Repubblica, la Camera dei deputati, la Presidenza del Consiglio dei ministri, il Ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, il Ministero di Giustizia, fondazione Sardegna Film Commission, Fondazione Alghero, Unione dei Comuni del Villanova, Università di Sassari e Accademia delle Belle Arti Mario Sironi. Grazie a importantissimi partner come Key Lab, Confalonieri, Noi Donne 2005, Cherchi Olio e Centro Internazionale del Fumetto: con la cooperazione di tutti voi abbiamo reso indimenticabile questa edizione e ci impegneremo per crescere sempre di più”.

Sarah Wayne Callies: 10 cose che non sai sull’attrice

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Sarah Wayne Callies: 10 cose che non sai sull’attrice

Sarah Wayne Callies è una di quelle attrici che ha contribuito a rivoluzionare il mondo delle serie tv grazie alle sue incredibili e tanto diverse interpretazioni. L’attrice, che ha lavorato anche sul grande schermo e che ha alle spalle qualche esperienza da regista, ha dimostrato sin da subito di avere un grande talento, conquistando il cuore di milioni di spettatori.

Ecco, allora, dieci cose da sapere su Sarah Wayne Callies.

Sarah Wayne Callies serie

Sarah Wayne Callies serie1. Una vita tra serie tv. L’attrice ha iniziato la sua carriera nel mondo della recitazione, debuttando sul piccolo schermo con la serie Queens Supreme (2003-2007), per poi proseguire con Law & Order – Unità vittime speciali (2003), Dragnet (2003), Tarzan (2003), Numb3rs (2005), Dr. House – Medical Division (2010) e Prison Break (2010-2017). Tra i suoi ultimi lavori, vi sono The Long Road Home (2017), Colony (2016-2018), The Walking Dead (2010-2018), Letterkenny (2018) e Unspeakable (2019).

2. Non solo serie, ma anche film. Nel corso della sua carriera, l’attrice ha prestato spesso la sua attività anche per il grande schermo. Infatti, ha iniziato a lavorarvi in The Celestine Prophecy (2006), per poi proseguire con Il respiro del diavolo (2007), Bittersweet (2008), Lullaby for Pi (2010), Black Gold (2011) e Faces in the Crowd – Frammenti di un omicidio (2011). Successivamente, è apparsa in Foreverland (2011), Black November (2012), Into the Storm (2014), Pay the Ghost – Il male cammina tra noi (2015), The Other Side of the Door (2016) e This Is Your Death (2017). Dal 2018 al 2019 è apparsa in Letterkenny. Nel 2019 ha interpretato il ruolo di Margaret Sanders nella miniserie tv Unspeakable. Nel 2020 Sarah Wayne Callies ha interpretato Robin Perry nella serie tv Council of Dads.

3. È anche doppiatrice e regista. L’attrice è andata oltre la sua attività, tanto da vestire i panni della doppiatrice per la serie Robot Chicken (2017) e quelli di regista. Infatti, ha diretto un episodio della serie Colony (2018) e uno di Unspeakable (2019).

Sarah Wayne Callies The Walking Dead

Sarah Wayne Callies the walking dead4. Ha adorato il suo personaggio. L’attrice ha dichiarato di aver molto amato il personaggio di Lori Grimes: “Lei è uno di quei personaggi che penso vivranno nel mio cuore per un lungo, lungo, lungo, lungo tempo. Ho imparato tanto da lei”. Tra le altre cose, per lei è stato esaltante, quando soddisfacente, poter scavare così tanto nel suo personaggio e capire la sua psicologia.

Sarah Wayne Callies Prison Break

Sarah Wayne Callies

5. Il suo personaggio è stato adattato a lei. Il personaggio di Sara in Prison Break è stato messo in panchina durante la terza stagione delle serie a causa della gravidanza dell’attrice. Nella serie, Sara è stata dichiarata morta per mano altrui, per poi ritornare nella quarta stagione. In seguito, è stato spiegato che la sua stagione è stata solo una grande messa in scena.

6. Interpreta un dottore. L’attrice, che interpreta Sara Tancredi, ha ammesso che si sarebbe infastidita quando la gente l’avrebbe riconosciuta e si sarebbe rivolta a lei come un’infermiera, in quanto, nella serie, interpreta un medico.

Sarah Wayne Callies e Josh Winterhalt

7. È sposata da molti anni. L’attrice si è sposata per la prima volta il 21 luglio 2002 con Josh Winterhalt: i due si sono conosciuti mentre entrambi frequentavano il Dartmouth College e non si sono più lasciati da allora. Il marito è un insegnante di arti marziali.

 

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8. È madre di due figli. Dall’unione con suo marito è venuta al mondo Keala, nata il 20 luglio del 2007. In seguito, la coppia ha adottato Oakes, nato nell’agosto del 2013.

Sarah Wayne Callies su Instagram

9. Ha un profilo molto seguito. L’attrice possiede un proprio profilo Instagram seguito da 1,4 milioni di persone in tutto il mondo. La sua bacheca è ricca di foto che la ritraggono impegnata in momenti mondani o di lavoro, insieme a molte altre che la vedono protagonista insieme alla sua famiglia, ad amici o colleghi e in diversi momenti nostalgia.

 

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Sarah Wayne Callies: età e altezza

10. Sarah Wayne Callies è nata l’1 giugno del 1977 a La Grange, nell’Illinois, e la sua altezza complessiva corrisponde a 174 centimetri.

Fonti: IMDb, Collider

Sarah Snook protagonista della serie thriller All Her Fault

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Sarah Snook protagonista della serie thriller All Her Fault

Sarah Snook ha ottenuto il suo primo ruolo da protagonista in TV dopo la fine di “Succession“. Sarah Snook sarà la protagonista della serie “All Her Fault“, che ha ottenuto il via libera dalla Peacock. La serie è basata sull’omonimo romanzo di Andrea Mara.

La sinossi ufficiale della serie recita: “Marissa Irvine (Snook) arriva al numero 14 di Arthur Avenue, pensando di andare a prendere suo figlio Milo dal suo primo appuntamento con un ragazzo della sua nuova scuola. Ma la donna che apre la porta non è una madre che riconosce. Non è la tata. Non ha Milo. E così inizia il peggior incubo di ogni genitore“.

Per la sua interpretazione di Shiv Roy in “Succession“, Snook si è guadagnata un Emmy Award nel 2023, dopo essere stata nominata sia nel 2022 che nel 2020. Per la serie ha vinto anche due Golden Globe. “Succession” ha concluso la sua corsa acclamata dalla critica alla HBO dopo quattro stagioni nel 2023. Tra gli altri titoli televisivi di Snook figurano “The Beautiful Lie”, “Black Mirror”, “The Secret River”, “Soulmates” e “All Saints”. Al cinema, ha recitato in film come “Steve Jobs“, “Pieces of a Woman“, “Predestination” e “The Glass Castle”.

Chi scriverà All Her Fault? 

Megan Gallagher sta adattando “All Her Fault” per lo schermo e sarà produttore esecutivo. Snook sarà produttore esecutivo oltre che protagonista. Minkie Spiro dirigerà diversi episodi, compreso il primo, e sarà produttore esecutivo. Terry Gould produrrà, mentre Mara sarà il produttore associato. La serie è prodotta da Universal International Studio.

Sarah Snook affronta i fantasmi del suo passato nel primo trailer di Il morso del coniglio (Run Rabbit Run)

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La premessa agghiacciante per l’imminente thriller horror, Il morso del coniglio (Run Rabbit Run), pongono una domanda inquietante: e se le persone che amiamo potessero tornare dopo la morte? Prima della premiere del film che debutterà il 28 giugno, Netflix ha rilasciato il trailer ufficiale del thriller diretto dalla regista nominata agli Emmy Daina Reid.

Logline

Una specialista in fertilità si trova a mettere in discussione i propri valori e a combattere fantasmi del passato quando nota gli strani comportamenti della figlia.

La trama del film

Sarah è una specialista in fertilità e ha una profonda conoscenza del ciclo della vita. Ma quando è costretta a dare un senso ai comportamenti sempre più strani della figlia deve mettere in discussione le proprie convinzioni e combattere i fantasmi del passato. Con Sarah Snook (Succession, The Beautiful Lie), Lily LaTorre, Damon Herriman (Thai Cave Rescue – Salvati dalla grotta, The Serpent, C’era una volta a… Hollywood) e Greta Scacchi (Darby & Joan, Shepherd).

Diretto da Daina Reid (Shining Girls, The Handmaid’s Tale, The Outsider) e sceneggiato da Hannah Kent, (La donna del bosco, Devotion, Ho lasciato entrare la tempesta), il film è prodotto da Sarah Shaw e Anna McLeish (Relic, Partisan, Snowtown). La produzione esecutiva è di Nate Bolotin, Maxime Cottray, Nick Spicer e Aram Tertzakian di XYZ Films, Deanne Weir, Olivia Humphrey, Jack Christian, D.J. McPherson, Daina Reid, Sarah Snook, Jake Carter e Katie Anderson. Il morso del coniglio (Run Rabbit Run) è una produzione Carver Films, con importanti investimenti da parte di XYZ Films e Screen Australia, in collaborazione con Film Victoria, South Australian Film Corporation, Soundfirm, Storyd Group e Fulcrum Media Finance. Il capitale investito da XYZ Films proviene dal suo fondo di produzione finanziato da IPR.VC.

Sarah Scotford: ecco la sexy controfigura di Margot Robbie per Suicide Squad

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Che Margot Robbie fosse di una bellezza fuori dal comune è indiscusso, ma che la sua controfigura per Suicide SquadSarah Scotford, sia altrettanto mozzafiato era fino a questo momento un segreto. Ecco a voi la modella, attrice e stunt,

Sarah Scotford: ecco la sexy controfigura di Margot Robbie per Suicide Squad

Ecco cosa ha dichiarato Sarah in merito al lavoro su Suicide Squad: “Lavorare a Suicide Squad è stato divertentissimo, è stata una full immersion e siamo diventati tutti alquanto vicini. Si tratta di una grande industria in cui lavorare, si tratta di lavorare sodo ma di divertirsi anche tanto. Quindi, quando le riprese sono terminate, un po’ di noi, inclusi Margot e Jay Hernandez, abbiamo fatto un torneo di golf. È stato divertente.”

 

Sarah Scazzi: una serie e un doc in lavorazione sull’omicidio di Avetrana

L’omicidio di Sarah Scazzi, commesso dieci anni fa ad Avetrana (Taranto) e che ancora oggi non può dirsi del tutto risolto, diventerà una serie televisiva con la regia di Pippo Mezzapesa (Il bene mio e Il paese delle spose infelici) e un documentario diretto da Christian Letruria e scritto da Flavia Piccinni e Carmine Gazzanni. Entrambi i progetti saranno prodotti da Matteo Rovere per Groenlandia (Smetto Quando Voglio- saga, Moglie e Marito, Il Primo Re, Croce e Delizia, Il Campione). La produzione ha infatti acquisito i diritti per sviluppare il progetto dal libro Sarah – La ragazza di Avetrana firmato da Piccinni e Gazzanni che, pubblicato da Fandango Libri a fine luglio, è già alla seconda ristampa e ha riportato al centro dell’opinione pubblica il caso con inquietanti rivelazioni.

A dieci anni dalla morte della quindicenne, la vicenda rimane ancora avvolta nel mistero. È il 26 agosto del 2010 quando Sarah esce di casa per non farvi più ritorno. La denuncia della scomparsa da parte della famiglia finisce in tragedia dopo quarantadue giorni di ricerche. Intanto Avetrana si trasforma in un set a cielo aperto e il caso diventa a tutti gli effetti il primo reality show dell’orrore italiano, la cui svolta è la rivelazione in diretta televisiva a Concetta Serrano della sorte della figlia. A confessare è Michele Misseri, zio della ragazza. La verità giudiziaria, però, indica come colpevoli del crimine la zia e la cugina di Sarah, Cosima Serrano e Sabrina Misseri. Le due, nonostante negli anni abbiano continuato a dichiararsi innocenti, vengono condannate all’ergastolo. Intanto Michele Misseri continua a dirsi l’unico colpevole. E intorno a questa vicenda di cronaca, che ha tenuto col fiato sospeso l’intero Paese, molti sono i punti di domanda rimasti ancora irrisolti.

Sarah Rafferty: 10 cose che non sai sull’attrice

Sarah Rafferty: 10 cose che non sai sull’attrice

Negli anni l’attrice Sarah Rafferty ha saputo costruirsi una solida carriera cinematografica e televisiva. Ruolo dopo ruolo ha saputo affermare il suo talento recitativo ricevendo le lodi di critica e pubblico. Grazie alla partecipazione ad alcune serie TV di successo, in particolare, ha saputo scolpire il suo volto nell’immaginario, affermandosi su più fronti.

Ecco 10 cose che non sai di Sarah Rafferty.  

Sarah Rafferty film

1 I film e la carriera. L’attrice debutta al cinema nel 2000 con il film Mambo Café. Negli anni seguenti prende parte a lungometraggi come Speakeasy (2002), Soccer Dog: European Cup (2004), Falling for Grace (2006), Four Single Fathers (2009) e Small, Beautifully Moving Parts (2011).

2 Le serie TV. Particolarmente nota in televisione, Sarah Rafferty ha partecipato a serie TV come Law & Order (1999), Walker, Texas Ranger (2001), CSI: Miami (2002), Six Feet Under (2003), Charmed (2004), Pepper Dennis (2006), Samantha Who? (2008), e Bones (2009). Dal 2011 fa parte del cast principale della serie Suits, dove ricopre il ruolo di Donna Roberta Paulsen.

Sarah Rafferty Instagram

3 Ha un profilo personale. L’attrice detiene un account personale sul social Instagram, dove è seguita da 1,9 milioni di persone. Qui la Rafferty è solita postare foto scattate durante il quotidiano o sui set da lei frequentati. Numerosi sono anche i video che mostrano il dietro le quinte delle riprese e fotografie tratte dalle premiere a cui l’attrice ha preso parte.

Sarah-rafferty-instagram

Sarah Rafferty marito

4 E’ sposata. L’attrice ha conosciuto suo marito, l’analista Aleksanteri Olli-Pekka alla Yale University. I due si sono sposati il 23 giugno 2001 e hanno avuto due bambine: Oona Gray, nata nel 2007, e Iris Friday, nata nel 2012. I due sono molto riservati, e raramente lasciano comparire la loro vita privata sui social network.

 Sarah Rafferty studi

5 E’ laureata in teatro. Prima di intraprendere la carriera d’attrice, la Rafferty ha studiato alla Philips Academy di Andover, in Massachusetts fino al 1989. Dopo essersi laureata in inglese e Teatro English all’Hamilton College, l’attrice ha deciso di continuare i suoi studi teatri nel Regno Uniti, all’Università di Oxford. Dopo poco, tuttavia, ha iniziato ad ottenere i primi lavori nel campo dello spettacolo, decidendo di intraprendere questa strada a tempo pieno.

Sarah Rafferty sport

6 Ha praticato nuoto sincronizzato. In un’intervista l’attrice ha dichiarato di aver praticato nuoto sincronizzato per un breve periodo durante la sua adolescenza. La passione le era nata dopo una festa in piscina a casa di amiche, dove aveva imparato le prime basi. A distanza di tempo l’attrice afferma di ricordare ancora alcuni movimenti.

Sarah Rafferty Gabriel Macht

7 E’ molto amica dell’attore Gabriel Macht. Nonostante i loro personaggi nutrano dei sentimenti l’uno per l’altro, i due attori sono amici intimi già da ben prima di ritrovarsi sul set della serie Suits. I due ebbero infatti modo di conoscersi nel 1993 al Williamstown Theatre Festival. Recentemente hanno inoltre dichiarato che anche le loro rispettive figlie sono migliori amiche tra di loro.

Sarah-rafferty-film

Sarah Rafferty crema solare

8 Non esce mai senza crema solare. L’attrice, rossa naturale e di pelle particolarmente chiara, ha dichiarato di non uscire mai di casa senza la propria crema solare, che le impedisce di scottarsi al sole, cosa che a sua detta accade molto facilmente. Un altro strumento con il quale l’attrice è solita proteggersi dai raggi solari è il cappello.

Sarah Rafferty Suits

9 E’ entusiasta di come sia stato esplorato il suo personaggio. Durante le numerose stagioni di Suits, il personaggio di Donna interpretato dalla Rafferty ha acquisito sempre più importanza all’interno della storia. L’attrice si è dichiarata particolarmente soddisfatta dell’evoluzione compiuta, e ha affermato di essere altrettanto curiosa di scoprire cosa ancora la aspetta nel futuro.

Sarah Rafferty età e altezza

10 Sarah Rafferty è nata a Greenwich, nel Connecticut, il 6 dicembre 1972. L’attrice è alta rispettivamente 175 centimetri.

Fonti: IMDb

Sarah Polley è in trattative per dirigere il live-action di Bambi per la Disney

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Dopo aver vinto l’Oscar per la migliore sceneggiatura non originale per Women Talking, Sarah Polley sembrerebbe ora essere impegnata nell’impresa più epica della sua carriera cinematografica fino ad ora, poiché Deadline ha appreso che la regista è in trattative per dirigere una versione live-action di Bambi per la  Disney. Diverse fonti suggeriscono che il progetto è un musical con la musica della star country vincitrice di sei Grammy Kacey Musgraves. Micah Fitzerman-Blue e Noah Harpster hanno scritto la bozza più recente della sceneggiatura, mentre la Depth of Field di Chris e Paul Weitz parteciperà alla produzione.

Lo studio ha segnalato per la prima volta la sua intenzione di adattare Bambi con un live-action all’inizio del 2020, portando a bordo Geneva Robertson-Dworet e Lindsey Beer come scrittori e la Depth of Field per produrre. Non si sa però ancora quando il progetto potrebbe essere avviato, date le imprevedibili condizioni date dallo sciopero degli sceneggiatori.  Il film riproporrà ovviamente la storia di formazione di Bambi, il giovane cervo colpito da una tragedia che conta tra i suoi amici dei boschi il coniglio Thumper e una puzzola di nome Flower. Un adattamento del romanzo di Felix Salten del 1923 Bambi, a Life in the Woods.

Distribuito nel 1942, l’originale Bambi è stato il quinto film d’animazione realizzato dalla Disney, ed ha incassato oltre 267 milioni di dollari in tutto il mondo, ottenendo anche nomination all’Oscar per il miglior suono, canzone e colonna sonora originale. In generale, è rimasto un classico nel corso degli anni, continuando sicuramente a traumatizzare i giovani spettatori con la sua famosa rappresentazione della morte della madre di Bambi fino ad oggi. Se la Polley dovesse essere confermata come regista, la sua versione potrebbe naturalmente apportare alcuni cambiamenti alla storia, coerentemente con le preferenze cinematografiche della regista.

Sarah Paulson: intervista alla protagonista femminile di Glass

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Sarah Paulson: intervista alla protagonista femminile di Glass

Glass, nuovo film di M. Night Shyamalan, riporta sullo schermo i personaggi di Kevin Crumb, David Dunn e Elijah Price, ma tra le new entry più importanti c’è anche la Dottoressa Ellie Staple, interpretata da Sarah Paulson.

Ecco di seguito la nostra intervista con l’attice, vincitrice del Golden Globes per American Crime Story.

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Interpretato da Samuel L. Jackson, James McAvoy, Bruce Willis e dall’attrice vincitrice del Golden Globe Sarah Paulson, Glass porta avanti le vicende narrate in Unbreakable – Il Predestinato (2000) e Split (2016), entrambi scritti e diretti dallo stesso Shyamalan. Glass vede David Dunn all’inseguimento dell’identità sovrumana di Kevin Wendell Crumb, ovvero la Bestia, in un susseguirsi di incontri sempre più pericolosi. Elijah Price, noto anche con lo pseudonimo de “l’Uomo di Vetro”, emergerà dall’ombra in possesso di segreti decisivi per entrambi gli uomini.

Si uniscono al cast anche due degli attori di Unbreakable – Il Predestinato, ovvero Spencer Treat Clark e Charlayne Woodard, che interpretano nuovamente il figlio di Dunn e la madre di Price, oltre all’attrice premiata con il Golden Globe Sarah Paulson (la serie American Horror Story).

Ambientato dopo la fine di Split, il nuovo film di M. Night Shyamalan Glass vede David Dunn all’inseguimento dell’identità sovrumana di Kevin Wendell Crumb, ovvero la Bestia, in una serie di incontri sempre più pericolosi, mentre Elijah Price Price emerge dall’ombra nel ruolo di orchestratore in possesso di segreti decisivi per entrambi gli uomini.

Il direttore della fotografia del film è MIKE GIOULAKIS (Split), lo scenografo CHRIS TRUJILLO (la serie Netflix Stranger Things) e il costumista PACO DELGADO (Split, Les Misérables). Il montaggio di Glass è affidato a LUKE CIARROCCHI (Split) e BLU MURRAY (Sully). La colonna sonora è firmata dal compositore WEST DYLAN THORDSON (Split).

Questo film straordinario, che è la somma dei blockbuster mondiali di Shyamalan, è prodotto dal regista stesso e da JASON BLUM della Blumhouse Production, già produttore dei due precedenti capitoli del regista-sceneggiatore. ASHWIN RAJAN e MARC BIENSTOCK e STEVEN SCHNEIDER e KEVIN FRAKES sono i produttori esecutivi insieme a GARY BARBER, ROGER BIRNBAUM e KEVIN FRAKES.

Sarah Paulson: 10 cose che non sai sull’attrice

Sarah Paulson: 10 cose che non sai sull’attrice

Attiva tanto nel campo cinematografico quando in quello televisivo, l’attrice Sarah Paulson ha ottenuto grande successo per la sua partecipazione a celebri serie TV e film, ottenendo importanti riconoscimenti di critica e pubblico. Oggi è tra le più apprezzate interpreti del momento, sempre pronta a stupire con nuovi affascinanti ruoli.

Ecco 10 cose che non sai su Sarah Paulson.

Sarah Paulson film

1. Ha recitato in lungometraggi di successo. L’attrice debutta al cinema nel 1999 con il film Un amore speciale. Prende poi parte a What Women Want (2000), con cui ottiene una prima notorietà, ed appare successivamente in importanti titoli come Serenity (2005), The Spirit (2008), Capodanno a New York (2011), Mud (2012), 12 anni schiavo (2013), Carol (2015), The Post (2017), Ocean’s 8 (2018), Bird Box (2018), Glass (2019) e Il cardellino (2019).

2. È celebre per i suoi ruoli televisivi. La Paulson è particolarmente nota per aver preso parte ad alcune delle più celebri serie degli ultimi anni. Dopo aver partecipato ad alcuni episodi di American Gothic (1995-1996) e Deadwood (2005), dal 2011 l’attrice è infatti una delle punte di diamante della serie American Horror Story, apparendo in ognuna delle otto stagioni fino ad ora realizzate. L’attrice è poi protagonista anche della prima stagione di American Crime Story (2016), dedicata al caso O.J. Simpson.

3. Ha prodotto alcuni dei suoi progetti da interprete. Negli anni l’attrice si è dedicata anche alla produzione, in particolare ricoprendo il ruolo per la serie American Crime Story e la serie Ratched, prevista per il 2020.

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Sarah Paulson Instagram

4. Ha un account personale. L’attrice è presente sul social network Instagram con un proprio profilo, seguito da 2,5 milioni di persone. All’interno di questo l’attrice è solita condividere fotografie scattate in momenti di svago. Non mancano tuttavia anche scatti realizzati per riviste di moda o per pubblicizzare i suoi progetti da interprete.

Sarah Paulson fidanzata

5. Si è dichiarata bisessuale. In un’intervista rilasciata nel 2013, l’attrice ha chiarito di considerarsi bisessuale, e di aver avuto relazioni sia con uomini che con donne. Dal 2015 la Paulson è fidanzata con l’attrice Holland Taylor, con la quale vive a Los Angeles.

Sarah Paulson Desperate Housewives

6. Ha avuto una parte nella serie. L’attrice è apparsa in due episodi della celebre serie. Il primo risale al 2007, mentre il secondo al 2011. In entrambi l’attrice ha interpretato il personaggio di Lydia, sorella di Lynette, interpretata da Felicity Huffman. Nel corso dei due episodi, distanti anni l’uno dall’altro, viene esplorato il rapporto tra le due sorelle, fatto di comprensione ma anche di rivalità reciproca.

Sarah Paulson American Horror Story

7. Ha ricevuto numerose nomination. Per i suoi numerosi ruoli nella serie, l’attrice ha ricevuto diverse nomination ai prestigiosi Emmy Award. La prima risale al 2013, quando viene nominata come attrice non protagonista per la stagione Asylum. Segue nel 2014, come attrice protagonista, per la stagione Coven. Nel 2015 viene nuovamente nominata come attrice non protagonista per Freak Show, e replica nel 2016 con Hotel. Nel 2018 viene infine nominata come attrice protagonista per la stagione Cult.

8. Non farà parte della nona stagione. Dopo essere stata una delle attrici di punta della serie, la Paulson ha confermato che non farà parte della nuova stagione, intitolata 1984 e prevista per il 2020. L’attrice non ha chiarito i motivi della sua assenza, limitandosi a suggerire che potrebbe al massimo comparire come comparsa.

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Sarah Paulson American Crime Story

9. Grazie alla serie ha vinto il suo primo Emmy. Nel 2016 l’attrice prende parte alla serie American Crime Story: Il caso O.J. Simpson. Qui l’attrice interpreta il ruolo di Marcia Clark, e recita insieme agli attori Cuba Gooding Jr. e John Travolta. Per la sua parte, l’attrice ha vinto il suo primo Emmy Award come miglior attrice in una miniserie per la televisione.

Sarah Paulson età e altezza

10. Sarah Paulson è nata a Tampa, in Florida, Stati Uniti, il 17 dicembre 1974. L’altezza complessiva dell’attrice è di 168 centimetri.

Fonte: IMDb

 

 

 

Sarah Paulson protagonista dell’adattamento in serie tv di Untamed

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Il The Hollywood Reporter rivela che Sarah Paulson, la vincitrice dell’Emmy sarà la protagonista di un adattamento televisivo del libro di memorie bestseller Untamed.

Il progetto su Untamed, che sarà presto distribuito su reti e streamer, vedrà Sarah Paulson interpretare l’autore di memorie Glennon Doyle, una moglie e madre insoddisfatta che inizia a mettere in discussione tutto quando si ritrova attratta da una sconosciuta, portandola su una strada accidentata verso una riscoperta di se stessa.

Chi scriverà Untamed?

Krista Vernoff, ex showrunner di Grey’s Anatomy e Station 19, scriverà l’adattamento, segnando il suo primo progetto televisivo da quando ha lasciat Grey’s Anatomy e Station 19 dopo la 19esima stagione l’anno scorso. Pubblicato nel 2020, Untamed ha debuttato al primo posto nella lista dei bestseller di saggistica del New York Times e ha trascorso un totale di sette settimane al primo posto, vendendo più di 2 milioni di copie.

Sarah Paulson ha recitato in nove stagioni di American Horror Story e ha vinto un Emmy nel 2016 per aver interpretato il pubblico ministero Marcia Clark in The People v. OJ Simpson: American Crime Story di FX. Ha collaborato di nuovo con il produttore di Horror Story Ryan Murphy nel 2021 per interpretare l’informatrice Linda Tripp in Impeachment: American Crime Story. I suoi altri crediti televisivi includono RatchedMrs. America e Studio 60 on the Sunset Strip.

Sarah Paulson nel cast de Il cardellino

Sarah Paulson, star di American Horror Story e Carol, sarà nel cast del Il cardellino a fianco di Ansel Elgort (The divergent saga, Colpa delle stelle) e di Aneurin Barnard (Dunkirk).

Il film, tratto dal romanzo omonimo di Donna Tartt vincitore del Premio Pulitzer nel 2014, è diretto da John Crowley.

La storia parla di Theodore Decker che, dopo aver perso la madre in un attacco terroristico in un museo, ruba il dipinto più famoso custodito in quello stesso museo. Paulson interpreta Xandra, la fidanzata del padre di Theodore.

Sarah Paulson con Meryl Streep per Steven Spielberg

Prossimamente vedremo Sara Paulson nel film The post di Steven Spielberg con Tom Hanks e Meryl Streep, in Ocean’s Eight e nel film Netflix  Ratched basato sul film Qualcuno volò sul nido del cuculo.

Fonte: Empire

Sarah Paulson con Meryl Streep per Steven Spielberg

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Anche Sarah Paulson è entrata a far parte del cast del film di Steven Spielberg precedentemente noto come The Post, e adesso intitolato The Papers.

Insieme a Sarah Paulson, recentemente premiata con il Golden Globe per la sua straordinaria performance in American Crime Story The People vs OJ Simpson, sono entrati nel cast di Spielberg anche Bob Odenkirk, Matthew Rhys, Bradley Whitford, Carrie Coon, Jesse Plemons, David Cross, Alison Brie, Bruce Greenwood, Tracy Letts, Michael Stuhlbarg e Zach Woodsche si uniscono ai già annunciati Meryl Streep e Tom Hanks.

Ocean’s Eight: anche Sarah Paulson in trattative per lo spin-off

The Post racconterà la vicenda nota come Pentagon Papers, in cui documenti top secret del Dipartimento della Difesa, riguardanti il Vietnam e le strategie militari degli Stati Uniti, furono venduti e pubblicati per la prima volta sul New York Times, in prima pagina, il 13 giugno 1971 e in seguito sul The Washington Post.

Spielberg dirigerà Hanks e Streep mentre alla produzione ci sarà Amy Pascal per la Pascal Pictures. Alla produzione parteciperanno anche la Fox e la Amblin Entertainment.

Tom Hanks è reduce dal bellissimo Sully, di Clint Eastwood, mentre la Streep ha ricevuto, per Florence, la sua ventesima nomination agli Oscar. Steven Spielberg è invece al momento impegnato nella post produzione di Ready Player One, mentre è a lavoro su The Kidnapping of Edgardo Mortara, con Mark Rylance e Oscar Isaac.

Sarah Paulson al fianco di Nicholas Hoult nel biopic su JD Salinger

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Sarah Paulson, star delle serie tv American Horror Story e American Crime Story, si è unita al cast di Rebel in the Rye, biopic scritto e diretto da Danny Strong (Empire), che vedrà Nicholas Hoult (X-Men Giorni di un Futuro Passato, Mad Max Fury Road) nei panni del celebre scrittore JD Salinger.

La storia segue la biografia del famoso autore scritta da Kenneth Slawenski, JD Salinger: A Life. Nel cast del film ci saranno anche il due volte premio Oscar Kevin Spacey (che interpreterà il professor  Whit Burnett, mentore del giovane Salinger), Brian D’Arcy James (Spotlight), Victor Garber (Sicario) e Hope Davis (Real Steel).

La storia si concentra sulla nascita de Il Giovane Holden, romanzo di formazione per eccellenza e opera più famosa di Salinger, attraversandone però tutta la vita, dall’adolescenza turbolenta, alla Guerra Mondiale, fino alla collaborazione con il New York Times. Le riprese del film sono attualmente in corso a New York.

Fonte

Sarah Michelle Gellar: 10 cose che forse non sai sull’attrice

Sarah Michelle Gellar: 10 cose che forse non sai sull’attrice

Tra le più iconiche attrici di fine anni Novanta e primi anni Duemila, Sarah Michelle Gellar è entrata nei cuori di un’intera generazione grazie alla serie Buffy l’ammazzavampiri, divenuta un modello imprescindibile. Oltre questo suo popolare lavoro, l’attrice è ricordata per la partecipazione ad alcuni film horror e thriller divenuti autentici cult, ma anche ad altri progetti che – seppur di minor rilievo – hanno dimostrato quanto i suoi fan siano sempre pronti a seguirla e sostenerla.

I film e i programmi TV di Sarah Michelle Gellar

1. Ha recitato in note serie TV. L’attrice ha iniziato a recitare per il piccolo schermo ottenendo una prima popolarità grazie alle soap opera Swans Crossing (1992) e La valle dei pini (1993-1995). Diventa però un’autentica celebrità interpretando il ruolo della protagonista in Buffy l’ammazzavampiri, andata in onda dal 1997 al 2003. Prende parte anche alle serie Angel (1999-2000) e Sex and the City (2000), per poi tornare sul piccolo schermo per Ringer (2011-2012), The Crazy Ones (2013-2014), dove recita accanto a Robin Williams e The Big Bang Theory (2019), prendendo parte all’ultimo episodio dell’ultima stagione.

2. Ha preso parte a noti film. Gellar ottiene una buona popolarità anche sul grande schermo prendendo parte ai film So cosa hai fatto (1997) e Scream 2 (1997). Successivamente ha recitato in Semplicemente irresistibile (1999), Cruel Intentions – Prima regola non innamorarsi (1999), Harvard Man (2001) e i film Scooby-Doo (2002) e Scooby-Doo 2 – Mostri scatenati (2004). Ha poi recitato negli horror The Grudge (2004) e The Grudge 2 (2006), per poi recitare in L’incubo di Joanna Mills (2006), Southland Tales – Così finisce il mondo (2006), Suburban Girl (2007), The Air I Breathe (2007), Possession (2009) e Veronika Decides to Die (2009).

I film e le serie di oggi di Sarah Michelle Gellar

Di recente, l’attrice è tornata sul grande schermo con un piccolo ruolo in Clerks III (2022) e il film Do Revenge (2022). Ha inoltre preso parte alle serie Wolf Pack (2023) e Dexter: Original Sin (2024-2025) e ha dato voce a Teela nella serie animata Masters of the Universe: Revelation (2021).

Sarah Michelle Gellar Buffy
Sarah Michelle Gellar in Buffy l’ammazzavampiri

Sarah Michelle Gellar è Buffy l’ammazzavampiri

3. Inizialmente si era proposta per un altro ruolo. Sebbene oggi sia impossibile immaginarla in un ruolo diverso da quello di Buffy, Sarah Michelle Gellar ha raccontato di aver inizialmente sostenuto il provino per il ruolo di Cordelia Chase, mentre Charisma Carpenter, che ha poi interpreta Cordelia, ha fatto il provino per il ruolo di Buffy. I produttori della serie, infatti, ritennero più opportuno che invertire le due attrici, assegnando così il ruolo di Buffy alla Gellar.

4. Ha mantenuto un profilo basso. Sarah Michelle Gellar si è tenuta volutamente lontana dai riflettori durante le riprese, in modo che gli spettatori più giovani non vedessero immagini di lei – e dunque di Buffy – intenta a bere o fumare. L’attrice, consapevole del grande seguito tra le giovani generazione, decise di impegnarsi per non mandare loro messaggi sbagliati e non rischiare di far sì che i suoi ammiratori potessero acquisire abitudini sbagliate pur di imitarla.

5. Ha discusso con una sua collega. Nonostante lo studio di produzione fosse intenzionato a rinnovare la serie per un’ottava stagione, Sarah Michelle Gellar e Joss Whedon si dissero contrari. L’attrice ha poi annunciato che la settima stagione sarebbe stata l’ultima in un’intervista a Entertainment Weekly. Nessuno dei suoi compagni di cast ne era a conoscenza. Alyson Hannigan, in particolare, si arrabbiò molto e incolpò la Gellar di averle tolto il lavoro. C’è voluto un po’ di tempo per le due per riconciliarsi.

LEGGI ANCHE: Sarah Michelle Gellar rompe il silenzio sul reboot di Buffy: “Faremo questo show solo se riusciremo a farlo bene”

Sarah Michelle Gellar ha recitato in Scooby-Doo!

6. Ha odiato il costume del suo personaggio. Nel film live-action Scooby-Doo! l’attrice ha interpretato Daphe. Per il ruolo, ha dovuto indossare una parrucca rossa – in quanto ancora impegnata sul set di Buffy l’ammazzavampiri. Ma ciò che ha davvero infastidito l’attrice è stato il costume viola, tipico del personaggio. In particolare, non sopportava gli stivali che era costretta ad indossare. Ogni volta che terminava una ripresa, dunque, se li toglieva per mettersi delle più comode sneakers.

Sarah Michelle Gellar e Freddie Prinze Jr. in Scooby-Doo 2 - Mostri scatenati
Sarah Michelle Gellar e Freddie Prinze Jr. in Scooby-Doo 2 – Mostri scatenati. Foto di Diyah Pera – © 2004 Warner Bros.

Sarah Michelle Gellar in Dexter

7. Ha un ruolo ricorrente nella serie. In Dexter: Original Sinserie prequel di Dexter, l’attrice interpreta Tanya Martin, responsabile della scientifica della polizia di Miami che offre a Dexter un tirocinio. Per la Gellar partecipare a questo franchise è un sogno divenuto realtà, in quanto si è sempre detta fan della serie originale e di essere rammaricata per non avervi potuto prendere parte. Questa serie prequel, inoltre, le ha permesso di cimentarsi con un personaggio diverso da quelli che ha interpretato in passato. “È una donna d’affari. Inizierà ad aprirsi un po’ su cosa questo significhi e su quanto fosse difficile in quel periodo“.

Il marito e i figli di Sarah Michelle Gellar

8. Ha conosciuto suo marito sul set. Dal 1º settembre 2002 l’attrice è sposata con l’attore Freddie Prinze Jr., conosciuto nel 1997 sul set di So cosa hai fatto. I due avevano iniziato a frequentarsi nel 2000 e si erano ufficialmente fidanzati nel 2001. Il matrimonio si è tenuto in Messico a El Careyes Beach Resort. La coppia ha poi avuto due figli: Charlotte Grace, nata il 19 settembre 2009, e Rocky James, nato il 20 settembre 2012.

9. Hanno recitato insieme una seconda volta. Il regista di Scooby-Doo!, Raja Gosnell, voleva una coppia reale per interpretare Daphne e Fred. La sua prima scelta è stata proprio Sarah Michelle Gellar e Freddie Prinze Jr.. Inizialmente, però, Prinze Jr. non voleva fare il film perché riteneva che non sarebbe stato all’altezza dei cartoni animati di Scooby-Doo, ma la Gellar lo convinse a partecipare e poterono così condividere nuovamente il set.

L’età e l’altezza di Sarah Michelle Gellar

10. Sarah Michelle Gellar è nata il 14 aprile del 1977 a New York, New York, Stati Uniti. L’attrice è alta complessivamente 1,63 metri.

Fonti: IMDb, TVLine

Sarah Michelle Gellar sarà il capo di Dexter in Dexter: Original Sin

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Sarah Michelle Gellar, l’iconica protagonista della serie Buffy l’ammazzavampiri ha firmato per entrare a far parte del cast della prossima serie prequel di “Dexter“, “Dexter: Original Sin“, la tanto attesa storia delle origini per Paramount+ e Showtime. Come riportato da Variety, Gellar interpreterà il ruolo di Tanya Martin, capo della CSI presso il Dipartimento di Polizia di Miami e nuovo capo di Dexter. Il suo, però, sembra sarà un ruolo da guest star e non è dunque detto che sarà presente in tutti gli episodi.

L’attrice si unisce così ai membri del cast già annunciati che recitano nella serie prequel di “Dexter”: Christian Slater nel ruolo di Harry Morgan, Patrick Gibson nel ruolo di Dexter Morgan, Patrick Dempsey nel ruolo di Aaron Spencer, Molly Brown nel ruolo di Debra Morgan, James Martinez nel ruolo di Angel Batista, Christina Milian nel ruolo di Maria LaGuerta, Alex Shimizu nel ruolo di Vince Masuka e Reno Wilson nel ruolo di Bobby Watt.

La serie, come precedentemente riportato, è ambientata nella Miami del 1991, “Dexter: Original Sin” segue Dexter nel suo passaggio da studente a serial killer vendicativo. Quando i suoi impulsi sanguinari non possono più essere ignorati, Dexter deve imparare a canalizzare la sua oscurità interiore. Con la guida del padre Harry, adotta un codice che lo aiuta a trovare e uccidere le persone che meritano di essere eliminate dalla società senza finire nel mirino delle forze dell’ordine. Nel mentre, inizia anche uno stage di medicina legale presso il Dipartimento di Polizia di Miami.

Scream 2 Sarah Michelle Gellar
Sarah Michelle Gellar in Scream 2

 

La carriera di Sarah Michelle Gellar

Conosciuta soprattutto per il suo ruolo iconico di Buffy Summers in “Buffy l’ammazzavampiri“, la Gellar ha partecipato ad altre serie televisive come “Wolf Pack” della Paramount+, “The Crazy Ones” della CBS con Robin Williams e “Ringer” della CW. “Sarah Michelle Gellar è un’icona della cultura pop che completa perfettamente il nostro cast di prim’ordine che comprende, tra gli altri, Christian Slater e Patrick Dempsey“, ha dichiarato Nina Diaz, presidente dei contenuti e chief creative officer di Showtime/MTV Entertainment Studios & Paramount Media Networks. “Siamo entusiasti del suo ritorno nella famiglia Showtime/MTV Entertainment Studios e della sua partecipazione alla storia delle origini del franchise di ‘Dexter’“.

Sarah Michelle Gellar rompe il silenzio sul reboot di Buffy: “Faremo questo show solo se riusciremo a farlo bene”

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In un post su Instagram, Sarah Michelle Gellar ha commentato la notizia del revival di Buffy l’ammazzavampiri in lavorazione su Hulu. Secondo alcune fonti, il reboot avrebbe la sua star, Gellar, ma sarà incentrato su una Cacciatrice più giovane. “Quindi… potreste aver sentito qualche novità questa settimana, ma mi rendo conto che non avete sentito niente da me”, ha detto Sarah Michelle Gellar.

Ha continuato a descrivere la storia di come è iniziato il il progetto: “Tre anni fa, ho ricevuto una chiamata dalla mia cara amica e mentore, Gail Berman. Mi ha detto che voleva che mi sedessi con Chloé Zhao per ascoltare la sua opinione su un potenziale revival di Buffy. Sono rimasta sbalordita dal fatto che Chloé sapesse chi fossi, ma, come ho sempre fatto, ho detto a Gail che non vedevo proprio un modo per far esistere di nuovo lo show. Eravamo sempre state d’accordo su questo, ma questa volta ho sentito qualcosa di diverso nella sua voce. Alla fine ho accettato di andare (principalmente solo per incontrare Chloé) e il nostro caffè di venti minuti si è rapidamente trasformato in un’avventura di quattro ore. Abbiamo riso, abbiamo pianto, ma soprattutto abbiamo parlato entrambe di quanto questo show significhi per noi”.

“Ho sempre ascoltato i fan e ho sentito il vostro desiderio di rivisitare Buffy e il suo mondo, ma non era qualcosa che potevo fare a meno che non fossi stata sicura che avremmo fatto le cose per bene. È stato un lungo processo e non è ancora finito”, ha scritto. “Vi prometto che realizzeremo questo show solo se sapremo di poterlo fare bene. E vi dirò che siamo sulla buona strada.”

Buffy l’ammazzavampiri preferita dai fan ha concluso il post aggiungendo: “Mi sento così fortunata a essere in questo viaggio con queste quattro donne incredibilmente talentuose, che amano tutte Buffy tanto quanto me. E quanto voi. Grazie a tutti i fan che non hanno mai smesso di chiedermelo. Questo sarà per voi.”

Buffy l’ammazzavampiri è andato in onda in televisione dal 1997 al 2003. Nel corso degli anni, ci sono stati tentativi di riportare in auge la serie horror con Sarah Michelle Gellar. Tuttavia, ha detto a dicembre, che era “molto orgogliosa dello show che abbiamo creato e che non c’è bisogno di farlo.” Il revival sarà “il prossimo capitolo del Buffyverse” e dovrebbe avere Chloé Zhao alla regia.

Sarah Michelle Gellar rende omaggio a Michelle Trachtenberg, sua sorella in Buffy l’Ammazzavampiri

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Sarah Michelle Gellar ha reso omaggio alla sua sorella in Buffy l’Ammazzavampiri, Michelle Trachtenberg, morta il 26 febbraio a 39 anni. Secondo la polizia, la Trachtenberg, che recitava dall’età di tre anni, è stata trovata priva di sensi nel suo appartamento di New York. Naturalmente, tra i tanti tributi che le sono stati rivolti, quello della Gellar era il più atteso, dato il legame che ha unito le due nel corso della serie che le ha rese celebri.

Sarah Michelle Gellar saluta Michelle Trachtenberg

Michelle, ascoltami. Ascolta. Io ti amo. Ti amerò sempre. La cosa più difficile in questo mondo, è viverci. Sarò coraggiosa. Vivrò… per te”, ha scritto Sarah Michelle Gellar su Instagram accompagnata da una galleria di foto delle due attrici insieme nella serie. La frase è una citazione ripresa proprio dalla quinta stagione di Buffy l’Ammazzavampiri, dove però in quel caso era il personaggio della Gellar (Buffy) a chiedere a quello della Trachtenberg (Dawn) di vivere per lei.

Sappiamo che la causa del decesso di Michelle Trachtenberg rimarrà indeterminata poiché la sua famiglia ha rifiutato l’autopsia, come ha confermato Variety. Le famiglie possono rifiutare l’autopsia quando non ci sono prove di omicidio o per motivi religiosi. La scomparsa dell’attrice ha rappresentato un duro colpo per i suoi fan, che hanno imparato ad apprezzarla si da quando è entrata a far parte di Buffy l’ammazzavampiri nella quinta stagione, interpretando Dawn Summers, la sorella minore della Buffy di Sarah Michelle Gellar.

Il ruolo, estremamente importante nella serie e confermato poi anche per le stagioni sei e sette, ha reso la Trachtenberg un’icona, nonché una delle attrici più amate dai giovani spettatori di quegli anni. Con il reboot di Buffy l’Ammazzavampiri in programma, era possibile che riprendesse il ruolo di Dawn, ma la sua improvvisa scomparsa spegne ogni speranza a riguardo e getta un’ombra di tristezza sul cuore dei suoi fan.

Sarah Jessica Parker: 10 cose che non sai sull’attrice

Popolare grazie televisione, e celebre anche per alcuni ruoli cinematografici, l’attrice Sarah Jessica Parker si è conquistata un posto nel cuore dei suoi fan grazie ad alcuni ruoli divenuti iconici, in primis quello nella serie Sex and the City. Oltre a questa, la Parker ha saputo rinnovarsi dimostrando buone capacità comiche anche sul grande schermo, dove ha recitato in alcune commedie divenute grandi successi di pubblico.

Ecco 10 cose che non sai di Sarah Jessica Parker.

Sarah Jessica Parker: i suoi film

1. Ha recitato in popolari commedie. L’attrice debutta al cinema nel film Footloose (1984), per poi recitare in film come Hocus Pocus (1993), Ed Wood (1994) e Il club delle prime mogli (1996) che le fanno ottenere una buona notorietà. Successivamente appare anche in Mars Attacks! (1996), Hollywood, Vermont (2000), La neve nel cuore (2005), Sex and the City (2008), Che fine hanno fatto i Morgan? (2009), Sex and the City 2 (2010), Ma come fa a far tutto? (2011), Capodanno a New York (2011) e Tutte le strade portano a Roma (2016).

2. È celebre per i suoi ruoli televisivi. L’attrice ottiene una prima notorietà partecipando alla serie Zero in condotta (1982), per poi apparire in E giustizia per tutti (1990-1991), e consacrarsi definitivamente con il ruolo di Carrie Brashaw nella serie Sex and the City (1998-2004). Successivamente appare in alcuni episodi di Glee (2012-2013) e nella serie Divorce (2016-2019).

3. Si è distinta come produttrice. Nel corso degli anni la Parker ha assunto anche il ruolo di produttrice per quei progetti a cui si sentiva più legata. In particolare ha prodotto oltre 60 episodi della serie Sex and the City, nonché i due film cinematografici dedicati alla serie. Ha poi prodotto anche gli episodi della serie Divorce.

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Sarah Jessica Parker è su Instagram

4. Ha un account personale. L’attrice è presente sul social network Instagram con un proprio profilo, seguito da 6 milioni di persone. All’interno di questo l’attrice è solita condividere fotografie scattate in momenti di svago, ma anche immagini promozionali dei suoi film o scatti realizzati per riviste di moda o in occasione delle premiere a cui ha preso parte.

Sarah Jessica Parker in Sex and the City

5. Aveva una clausola particolare nel suo contratto. Nella celebre serie l’attrice interpreta il personaggio di Carrie Bradshaw. Per interpretarlo, l’attrice aveva fatto aggiungere nel suo contratto la clausola di non dover mai sostenere un nudo totale. Per questo nella serie, al contrario delle altre co-protagoniste, il personaggio non appare mai privo di vesti.

6. Ha ricevuto numerosi premi per il ruolo. Per il suo ruolo nella serie, l’attrice ha ricevuto ben sette nomination come miglior attrice ai premi Emmy Award, vincendo infine il premio nel 2004. Ha inoltre vinto 4 Golden Globe come miglior attrice in una serie commedia o musicale e uno Screen Actors Guild Award come miglior attrice in una serie commedia.

Sarah Jessica Parker in Hocus Pocus

7. Trovava confortevole l’imbracatura richiesta per il ruolo. Nel film Hocus Pocus l’attrice interpreta la strega Sarah. La Parker ha rivelato la curiosità secondo cui si sarebbe trovata particolarmente a suo agio con l’imbracatura che la teneva sospesa sulla scopa volante, tanto da chiedere di non essere riportata a terra durante i momenti di pausa ma di poter rimanere lì a leggere qualcosa in tranquillità.

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Sarah Jessica Parker in Glee

8. Ha recitato nella quarta stagione della serie. L’attrice è apparsa nella quarta stagione di Glee, ricoprendo il ruolo di Isabelle Wright in tre episodi. Nella serie il personaggio sarà il mentore di Kurt, nonché dirigente di Vogue.com a New York.

Sarah Jessica Parker: il suo 2019

9. È tornata a recitare in TV. Nel 2019 l’attrice è stata protagonista dell’ultima stagione della serie Divorce, dove interpreta Frances Dufresne, donna sposata e con una relazione extraconiugale, la quale finirà per far precipitare il suo matrimonio nel vortice del divorzio. Per il ruolo l’attrice è stata nominata ai Golden Globe come miglior attrice in una serie commedia o musical.

Sarah Jessica Parker età e altezza

10. Sarah Jessica Parker è nata a Nelsonville, in Ohio, Stati Uniti, il 25 marzo 1965. L’altezza complessiva dell’attrice è di 160 centimetri.

Fonte: IMDb

Sarah Jessica Parker sostituisce Demi Moore in Lovelace!

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Sarà la stella di Sex and the City Sarah Jessica Parker a interpretare l’icona femminista Gloria Steinem in Lovelace, biopic dedicato alla vita della porno diva Linda Lovelace. La parte, che era stata assegnata a Demi Moore appena all’inizio di gennaio, era ritornata disponibile la scorsa settimana dopo l’abbandono improvviso dell’attrice, troppo provata dal recente divorzio dal marito Ashton Kutcher per concentrarsi sul progetto.

I registi Rob Epstein e Jeffrey Friedman hanno comunque assicurato che Demi Moore non aveva ancora girato alcuna scena sul set e che pertanto la sostituzione non comprometterà in alcun modo il progresso del film. La parte di Linda Lovelace sarà interpretata da Amanda Seyfried, mentre probabilmente sarà James Franco ad interpretare il fondatore di playboy Hugh Hefner.

fonte: imdb

Sarah Jessica Parker nella prima foto di Divorce, la nuova serie tv

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Guarda la prima foto ufficiale di Divorce, l’annunciata nuova serie tv con protagonista Sarah Jessica Parker. La serie è una inedito comedy show targato HBO.

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Creata da Sharon Horgan, Divorce ha nel suo cast anche Thomas Haden Church(Wings) nei panni del marito di Frances, Molly Shannon (Wet Hot American Summer: First Day of Camp), Talia Balsam (Mad Men) e Tracy Letts (Homeland).

Sarah Jessica Parker e Raoul Bova nel trailer di All Roads Lead to Rome

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Ecco il trailer di All roads lead to Rome, commedia romantica firmata dalla svedese Ella Lemhagen (I gioielli della corona), con protagonisti Sarah Jessica Parker, Raoul Bova, Rosie Day e Claudia Cardinale.

Una commedia romantica, interamente girata e ambientata in Italia, in particolare a Roma e dintorni, tra le splendide location dei laghi di Martignano e Albano e i caratteristici quartieri capitolini di Trastevere e del Ghetto.

A firmare la regia è la svedese Ella Lemhagen (I gioielli della corona), autrice anche della sceneggiatura insieme a Josh Appignanesi (Infedele per caso) e alla scrittrice Cindy Myers.

All Roads Lead to Rome posterIl cast è internazionale. Sarah Jessica Parker è una madre americana single che, insieme al suo primo fidanzato italiano, interpretato da Raoul Bova, si lancia in un viaggio nel Bel Paese alla ricerca della figlia ribelle, Rosie Day (The Seasoning House). Insieme a loro Claudia Cardinale nel ruolo della eccentrica madre di Bova e l’attrice spagnola Paz Vega in quello di una reporter televisiva.

Sarah Jessica Parker anticipa la terza stagione di And Just Like That: “La storia subirà delle forti oscillazioni”

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And Just Like That sta per tornare per una terza stagione e, secondo Sarah Jessica Parker, lo spin-off di Sex and the City sta alzando la posta in gioco. Durante una discussione sul palco del Red Sea Film Festival in Arabia Saudita, la Parker ha rivelato ciò che i fan possono aspettarsi dalla prossima stagione. Parker ha dichiarato che la terza stagione di And Just Like That, le cui riprese sono durate sette mesi, sarà la più ambiziosa che abbiano mai realizzato e ha parlato dei “grandi cambiamenti” che hanno preso nella direzione creativa della serie.

“Sembra davvero grande, molto robusto ed eccitante. Ci sono così tante storie interessanti con personaggi aggiuntivi che trovano giustamente una vera casa. C’è una crescita con nuovi volti. Carrie ha una trama meravigliosa. La storia ha delle grandi oscillazioni e noi inseriamo delle grandi idee in queste grandi oscillazioni. Alcuni dei personaggi maschili sono tornati e ci sono nuovi uomini”.

Durante l’apparizione, Parker ha anche riflettuto sull’impatto di Sex and the City, aggiungendo:È stato il pubblico femminile, quello che abbiamo chiamato la banda dei 10 milioni, a rendere possibile lo show”, ha detto. “Abbiamo portato il pubblico in un’avventura singolare, e io ho avuto il privilegio di ritrarre un personaggio per un lungo periodo della sua vita che abbraccia già circa 25 anni”.

Cosa è successo nel finale della seconda stagione di “And Just Like That”?

I fan stanno ancora analizzando l’emozionante finale della seconda stagione, in cui Carrie e Aidan (John Corbett) hanno messo in pausa la loro storia d’amore. Dopo che Aidan decide di concentrarsi sulla crescita dei suoi figli adolescenti in Virginia, dice a Carrie che aspetteranno cinque anni prima di riunirsi. Lo showrunner Michael Patrick King ha difeso la decisione, sottolineando che l’amore di Aidan per i suoi figli doveva avere la precedenza. “L’unico modo in cui sapevamo che si sarebbe mai allontanato da lei è che l’amore più grande – e ogni genitore suppone che questo sia un amore più grande – è la responsabilità e l’amore per i tuoi figli”, ha spiegato nel podcast The Writers Room. Tuttavia, King ha lasciato intendere che la tempistica potrebbe non essere fissata nella pietra, facendo riferimento al commento scherzoso di Carrie a Seema (Sarita Choudhury) nel finale: “Beh, potrei avere un po’ di tempo libero per buona condotta”.

Just Like That tornerà su HBO e Max nel 2025, con le prime due stagioni attualmente in streaming su Max e in Italia su NOW e SKY.

Sarah Jessica Parker a Roma per All Roads Lead to Rome

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Sarah Jessica ParkerAMBI Pictures di Andrea Iervolino e Monika Bacardi finanzierà e produrrà la nuova avventura cinematografica della diva di “Sex and the City”, Sarah Jessica Parker, protagonista femminile  della commedia romantica “All Roads Lead to Rome” in collaborazione con Silvio Muraglia della Paradox Studios di Mikael Wiren, che è anche produttore esecutivo.

Roma è in trepidante attesa per l’arrivo della star di Hollywood Sarah Jessica Parker. Ad Ottobre, infatti, partiranno le riprese del film All Roads Lead to Rome, diretto da Ella Lemhagen (“I Gioielli della Corona”) e scritto da Cindy Meyers.

Maggie (Parker) e il suo ex fidanzato italiano, Luca, intraprendono un viaggio emozionante attraverso l’Italia per inseguire la figlia adolescente e ribelle di Maggie che sta cercando disperatamente di tornare a New York, mentre la madre di Luca è in missione segreta d’amore .

Iervolino commenta: “Stavamo cercando una commedia romantica da aggiungere alla nostra lista e immediatamente abbiamo capito di aver trovato esattamente quello che cercavamo appena finito di leggere la sceneggiatura di ” Tutte le strade portano a Roma “. Il film è perfetto per Sarah Jessica Parker – un’attrice straordinaria che ha un collegamento autentico con il pubblico. Siamo entusiasti di produrre questo film.”

Silvio Muraglia aggiunge: “Dal momento in cui abbiamo conosciuto Ella, sapevamo di avere le basi per un grande progetto. Il suo lavoro su “ Patrick Aged 1,5” ci ha assolutamente sconvolto positivamente e sapevamo che era la regista perfetta per la sceneggiatura di “All Roads Lead to Rome”.

Sarah Jeffery: 10 cose che non sai dell’attrice

Sarah Jeffery: 10 cose che non sai dell’attrice

L’attrice Sarah Jeffery è probabilmente un volto ancora poco noto al grande pubblico, ma grazie ad alcuni ruoli televisivi ha iniziato a farsi notare acquisendo una discreta fama. Con il tempo ha dimostrato di sapersi adattare a personaggi e contesti diversi, mettendo in mostra la ecletticità e la buona presenza scenica. Ancora alla ricerca del ruolo che possa consacrarla, l’attrice si costruisce nel frattempo una notevole carriera.

Ecco 10 cose che non sai di Sarah Jeffery.

Sarah Jeffery carriera

1 I film. Ancora esigua, la carriera cinematografica dell’attrice è composta dai film Across the Line (2015), Be Somebody (2016) e Daphne & Velma – Il mistero della Ridge Valley High (2018), apprezzato spin-off della serie Scooby-Doo, dove l’attrice ricopre il ruolo di Daphne Blake.

2 Le serie TV. Più famosa per i suoi ruoli televisivi, l’attrice ha negli anni preso parte alle serie Rogue (2013-2016), Wayward Pines (2015), Shades of Blue (2016-2018), X-Files (2018), e Streghe, dove dal 2018 ricopre il ruolo di Maggie Vera. L’attrice ha inoltre preso parte ai film TV Descendants (2015) e Descendants 3 (2019).

3 Il doppiaggio. L’attrice è nota per aver anche prestato dal 2015 al 2017 la voce al personaggio di Audrey nella serie animata di Disney Channel Descendants: Wicked World. L’attrice aveva inoltre interpretato lo stesso ruolo nei film TV dedicati alla serie.

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Sarah Jeffery Instagram

4  Ha un account personale. L’attrice è presente sul social network Instagram con un proprio profilo personale, seguito da 1,5 milioni di persone. All’interno di questo l’attrice è solita condividere fotografie scattate in momenti di svago, ma non mancano anche foto scattate sui set o alle premiere a cui l’attrice ha preso parte.

Sarah Jeffery musica

5 Ha composto diversi brani. L’attrice è anche cantante, e in più di un occasione ha composto dei brani per la colonna sonora dei film o delle serie a cui ha preso parte. Celebre è la sua “Queen of Mean” composta per Descendants 3, o “Set It Off” per Descendants.

6 Non si aspettava la popolarità raggiunta dal suo brano. L’attrice ha dichiarato di essere rimasta particolarmente colpita dal successo riscontrato dal brano “Queen of Mean”. Secondo la Jeffery ciò è dovuto dal fatto che chiunque può riconoscersi nel testo, il quale tratta la paura di non essere accettati e venire dimenticati.

Sarah Jeffery Shades of Blue

7 Ha interpretato la figlia di Jennifer Lopez. Nella serie Shades of Blue l’attrice interpreta Cristina Santos, figlia del personaggio ricoperto da Jennifer Lopez. L’attrice ha indicato l’esperienza come una delle più formative della sua carriera, con la Lopez che le avrebbe dato numerosi consigli preziosi per il futuro.

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Sarah Jeffery Streghe

8 Ha risposto alle accuse sui casting. Il reboot della serie Streghe è stato al centro di alcune polemiche nel momento in cui alcuni personaggi originariamente interpretati da attori di bianchi sono stati ora assegnati ad attori di colore. L’attrice ha risposto alle accuse semplicemente affermando che non è intenzione degli ideatori stravolgere in modo fine a sé stesso l’etnia dei personaggi, ma che il desiderio è quello di attualizzare alla contemporaneità la serie.

Sarah Jeffery Descendants

9 Era a conoscenza della svolta dark del suo personaggio. Nel terzo film della serie, Audrey, il personaggio interpretato dalla Jeffery, sorprende tutti con una svolta malvagia, che sembra portarla dal lato dei villain. L’attrice tuttavia non era al corrente di quanto tutto ciò sarebbe stato preminente nel film, e ciò le ha permesso di scoprire le motivazioni del personaggio di volta in volta, come un normale spettatore.

Sarah Jeffery età e altezza

10 Sarah Jeffery è nata a Vancouver, in Canada, il 3 aprile 1996. L’altezza complessiva dell’attrice è di 160 centimetri.

Fonte: IMDb

Sarah Gadon racconta la sua storia d’amore con il Conte Dracula

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Sarah Gadon racconta la sua storia d’amore con il Conte Dracula

Bellissima, minuta e sorridente, ma anche cinefila, gentile e divertente, la canadese Sarah Gadon, musa di David Cronenberg, si è prestata al blockbuster per entrare nel ruolo di Mirena, dolce e innamorata moglie di Vlad L’Impalatore, uomo dietro alla leggenda di cui si narra in Dracula Untold. Un ruolo romantico e appassionato, che la Gadon ha amato molto interpretare e che l’ha portata a Roma, per parlare con la stampa di questa avventura accanto a Luke Evans.

Qual è l’aspetto più interessante del personaggio?

SG: “Ci sono molti aspetti di lei che mi piacciono, è una persona dai forti valori morali e una delle cose che mi piace di lei è il suo amore per la vita e il marito. Vuole fare le scelte giuste e questo è davvero centrale nella storia.”

Quale scena ti è piaciuta girare di più?

SG: “Una delle scene più belle è quella finale. Mi è piaciuto molto quando l’ho rivista sul grande schermo. Sono rimasta stupita di quello che il cinema riesce a fare.”

Qual è il tuo rapporto con la letteratura, con il romanzo di Bram Stoker?

SG: “Amo tantissimo la letteratura gotica e romantica e il romanzo di Bram Stoker. Sono appassionata di questo tipo di racconti, mi piace molto anche Frankenstein di Mary Shelley e Jena Eyre. L’idea di interpretare una storia su Dracula e sulle sue origini mi ha fatto davvero piacere. Non so se ho visto tutti i film su Dracula. Mi piace moltissimo il Dracula di Coppola e penso che il nostro film sia un’espansione dei primi dieci minuti di quel film. Ma ho sempre amato i racconti di vampiri, guardavo anche Buffy L’Ammazzavampiri.”

Sarah GordonCome ti sei rapportata alle Spose di Dracula, tu sei la moglie di Vlad ma la tradizione vede protagoniste della storia le spose di Dracula. Come ti sei rapportata a loro, se lo hai fatto?

SG: “A me piace pensare che lui sia solo mio marito (ride). Nel film lei mantiene il marito in uno stato di amore puro, di sentimento puro e incondizionato. Qui si tratta di una vera storia d’amore e mi piace pensare a questo.”


Il tuo personaggio è una moglie ma è anche una madre. Quanto è stato difficile immedesimarsi nell’amore di madre?

SG: “Ho un rapporto davvero stretto con mia madre, non ho figli ma so come ama una madre, conosco quel tipo d’amore.”

Sembra che il tuo percorso lavorativo ti porti a scegliere ruoli in grandi produzioni e in piccoli film, lavorando con esordienti e con registi di fama affermata come Cronenberg. E’ una scelta precisa per la tua carriera?

SG: “In realtà penso che il mondo è pieno di persone che vogliono fare le attrici e io lo faccio e sono fortunata. C’è tanta gente che non riesce a recitare né a lavorare al giorno d’oggi e quindi io penso che sia importantissimo tenermi occupata e continuare a lavorare.”

Hai fatto tre film con David Cronenberg, che tipo di rapporto hai con lui?

SG: “Maps to the Star uscirà al cinema tra poco (da noi in Italia è arrivato subito dopo il Festival di Cannes, ndr), e sono molto grata di aver lavorato con lui. La nostra collaborazione ha cambiato completamente la mia prospettiva su questo lavoro, penso che lui non mi abbia mai voluto insegnare nulla consapevolmente ma mi ha cambiata e ispirata. Lavorare con lui è un’esperienza completamente folle.”

Con quale regista ti piacerebbe lavorare adesso?

SG: “Vivi o morti? Mi sarebbe piaciuto davvero tanto lavorare con Vittorio De Sica, ma per quanto riguarda i registi vivi, mi piacerebbe continuare con David Cronenberg, con Sofia Coppola, con Luca Guadagnino. Mi piacerebbe continuare a lavorare.”

Sei già stata in Italia?

SG: “Si ho molti bei ricordi legati all’Italia. La mia prima volta ad un Festival, su un tappeto rosso, è stato a Venezia per A Dangerous Method. Ho un ricordo molto bello di quella esperienza.”

Che film ami guardare da spettatrice?

SG: “Io guardo qualsiasi cosa, i film in IMAX ma anche quelli in tv, i documentari, sono una vera cinefila. Mi piace il cinema di tutto il mondo, il cinema giapponese, il cinema italiano, quello francese. Ci sono così tanti film da vedere in tutto il mondo che a volte non riesco a scegliere.”

Sarah Gadon nella ghost story Octavio Is Dead

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La splendida attrice canadese Sarah Gadon sarà la protagonista di Octavio Is Dead, ghost story scritta e diretta da Sook-Yin Lee con Rosanna ArquetteRaoul Trujillo.

Sarah Gadon, che è anche produttrice esecutiva del film, interpreta la figlia di una madre autoritaria (Arquette) che viene a contatto con il mondo di lusso e stranezze del padre deceduto (Raoul Trujillo), padre che non ha mai conosciuto. In questo viaggio la giovane donna si confronterà anche con l’occulto.

Le riprese del film sono in corso a Toronto. Sarah Gadon sarà anche nella miniserie Netflix Alias Grace e nel debutto in lingua inglese di Xavier Dolan The Death and Life of John F. Donovan.

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