La MEDAGLIA DEL PRESIDENTE
DELLA REPUBBLICA per Il Miglior cortometraggio della
quattordicesima edizione del Sardinia Film Festival va a
“My Tyson”, di Claudio Casale, già vincitore del
premio come Miglior documentario italiano durante la tappa di
Villanova Monteleone. “Un film documentario che mette a confronto
due destini e due generazioni, quelli di una madre e di un figlio,
che ha in sé una forza drammaturgica anche grazie a una grammatica
cinematografica curata ed elegante. Una narrazione che restituisce
speranza e riscatto in un momento assai delicato del processo di
accoglienza dell’altro”.
“Grazie al festival e a tutti quanti
voi. Mi sento ufficialmente adottato, non penso vi libererete mai
di me”, ha esordito il giovane regista romano, nel ritirare il
premio consegnatogli dal Presidente del Sardinia Film Festival
Angelo Tantaro. “Tyson è un pugile romano, nato a Roma da genitori
nigeriani. Ha vinto dei trofei per l’Italia, è campione dei pesi
medi Youth. Il mio cortometraggio cerca di unire la sua storia a
quella di sua madre, la cui integrazione non è stata facile. Dedico
il premio a Tyson e a Passions, sua madre. Come documentaristi ci
vengono affidate delle storie, abbiamo una responsabilità nel
raccontarle. Quindi vi ringrazio anche a nome loro perché questo
premio è anche un riconoscimento al valore di questa famiglia”.
L’attore Roberto Citran ha ricevuto
una menzione speciale per la sua interpretazione all’interno del
cortometraggio “Mon clochard”, di Gian Marco
Pezzoli. “L’attore principale conferma ancora una volta la sua
grande capacità di dare vita a un personaggio complesso e
articolato. In questo caso un uomo di poche parole, ostile verso il
prossimo, che cerca di vincere la sua incapacità di uscire dal suo
mondo e accettare chi è estraneo, chi è diverso. Una
interpretazione importante che si unisce ai tanti personaggi
interpretati sempre con grandissima umanità e
ironia”.
La giuria Internazionale, composta
dal produttore Giannandrea Pecorelli, il Direttore Ufficio
Promozione Culturale SIAE Daniela Alda Confalonieri e il
giornalista Abdelkarim Oakrim, ha assegnato i premi per la sezione
International, dedicata a documentari e film di finzione.
Il premio per il Miglior
Documentario Internazionale è andato a “Beetween the
Lines”, di Frederic Farrucci (France), perché “Attraverso
la sempre efficace forma espressiva della macchina da presa che
sembra spiare la realtà stando il più possibile vicino ai
personaggi, Farrucci ci porta a condividere, con sempre crescente
emozione, la giornata di cinque giovanissimi che vivono ai margini
del nostro mondo. Un viaggio quasi in tempo reale nella realtà dei
nostri giorni in cui si alternano sguardi, suoni, tempi
apparentemente lunghi e improvvise accelerazioni fino a farci
scoprire gli sforzi di un bambino che cerca di integrarsi
impegnandosi a leggere”.
Una Menzione speciale è stata
assegnata ad
“Arcangel” di
Angeles Cruz (Messico).
“Una intensa e dolorosa storia di
solitudine e solidarietà, con una grande interpretazione di Noé
Hernandez che interpreta un contadino che sta perdendo la vista e
che cerca di trovare un ricovero a una donna anziana. Un racconto
coraggioso e di grande sensibilità che ci porta a scoprire una
realtà che spesso evitiamo di voler vedere e che porta al centro
dell’attenzione il rapporto con i nostri anziani e il mondo che ci
circonda”.
Il Sardinia Film Festival assegna
inoltre due premi molto peculiari, quelli delle Giurie Ristrette,
formate dai detenuti del Carcere di Bancali, sezione maschile e
femminile. Le volontarie della Casa Circondariale hanno tenuto a
sottolineare come sette uomini, di diversa età e diversa
nazionalità nella sezione protetta del carcere, che si sono sentiti
protetti e insieme coinvolti nel poter assegnare un premio così
speciale. Le donne non partecipano quasi mai a iniziative esterne,
raramente vengono coinvolte, ma questa volta si sono sentite
gratificate da questa esperienza, che speriamo di ripetere nei
prossimi anni.
Il premio della Giuria ristretta
maschile va a “The european dream: Serbia” di
Jaime Alekos (Spagna). “Il cortometraggio vincitore fa vedere
molto realisticamente una situazione che spesso è nascosta e
ignorata. I giovani intervistati hanno fatto tanti sforzi e vissuto
condizioni disumane per cercare una vita migliore. Vengono trattati
male in molti modi e picchiati dalla polizia di confine senza che
nessuno reagisca. Molti di noi si sono trovati in situazioni di
difficoltà e sanno cosa vuol dire non essere aiutati da nessuno. E
subire angherie senza motivazione, non sapendo come difendersi. Il
cortometraggio parla con grande efficacia degli invisibili
alle nostre frontiere. Spesso anche alcuni di noi si sono
sentiti invisibili nelle proprie città. Il cortometraggio è un
invito per tutti a fare qualcosa perché non ci siano più invisibili
fuori e dentro le frontiere”.
La Giuria ristretta della sezione
femminile attribuisce il suo premio con voto 10/10 al
cortometraggio “Ian, a moving story” di Abel
Goldfarb (Argentina), con la seguente motivazione: “Non sempre ai
bambini disabili vengono tese le mani attraverso la rete che li
separa dagli altri. E il regista visualizza in modo molto efficace
la sofferenza di Ian, mostrando la disintegrazione del suo corpo
ogni volta che gli altri lo ignorano. Ma il disabile Ian, con la
sua forza di volontà, riesce a ricompattarsi, a ribellarsi alla
propria condizione e a ottenere l’attenzione degli altri bambini.
Grazie alla loro solidarietà la rete si dissolve. è una lezione per
tutti”.
Di seguito gli altri premi del
Sardinia Film Festival:
Miglior Cortometraggio
Sperimentale
Per l’incredibile capacità di
sintesi e il sapiente utilizzo del mezzo filmico attraverso il
quale l’autore ha affrontato il dramma politico e sociale della
dittatura argentina trasmettendo in modo breve ed efficace il
messaggio con grande intensità.
4664 di Federico Robles
(Argentina)
Menzione
speciale
Per la potenza espressiva che ai
limiti tra documentario finzione e sperimentazione restituisce allo
spettatore un’opera pregna di umanità e poetica in cui lo sguardo
del regista non è semplice strumento ma protagonista assoluto.
Microcosmo di Tommaso
Fagioli (Italy)
Miglior Video
Art
Per aver sviluppato il tema della
ciclicità attraverso uno stile tecnico e narrativo capace di
amalgamare l’immagine animata e il suono trasportando così lo
spettatore in un potente loop sonoro e visivo.
Orbit di Martin Tess (Paesi
Bassi)
Miglior
Animazione
Un film che racconta come la grande
passione di un bambino abbia bisogno di un mondo libero per potersi
esprimere. E lo fa con scene cariche di eleganza e di emozione.
Mercurio di Michele Bernardi
(Italia)
Menzione speciale
Animazione
Che cos’è la paura? È possibile
sentirla come un’emozione utile, che ci può salvare la vita? Questo
film spettacolare ci mette su una ruota panoramica, quella del
titolo, per spingerci a superare la paure che ci bloccano,
proiettandoci verso il tranquillo vortice della vita.
La noria di Carlos Baena
(Spagna)
Miglior documentario
italiano – Premio Villanova Monteleone
My Tyson di Claudio Casale
(Italia)
Miglior documentario
straniero
Un film documentario che racconta la
condizione umana di tanti migranti attraverso la forza delle
immagini. Un’opera semplice e complessa al tempo stesso, che si
affida soprattutto ai volti dei testimoni con una forza emotiva
capace di restituirci anche quello che non dicono.
The European Dream: Serbia
di Jaime Alekos (Spagna)
Menzione
speciale
Perché affronta un tema importante,
quello dello spopolamento dei paesi rurali, che ci riguarda tutti:
Corsica, Sardegna, Europa.
Retour au village di Flora
Pesenti (Francia)
Premio scuola sotto 18 –
Medaglia Presidente Camera
Per aver affrontato e raccontato con
gli occhi dei bambini il dramma degli incendi che ogni anno
colpiscono vaste zone della nostra penisola.
Giustino, uccellino
coraggioso di Mena Solipano (Italia)
Premio Diari di
Cineclub
Il film esibisce la capacità di
raccontare, con forza visiva e dialoghi essenziali, la particolare
elaborazione del lutto di un ragazzo legato alla madre separata e
prematuramente scomparsa da un rapporto complesso fatto di
conflitti, tenerezze e ambiguità sessuali. Sul filo di una memoria
proustiana, con un occhio a Resnais e uno ad Antonioni, il
protagonista rivive l’ultimo weekend trascorso con lei e, per
restare l’ultima volta solo con lei, la strappa al rituale del
funerale.
Noi soli di Francesco
Alessandro Cogliati (Italia)
Miglior Vetrina Sardegna –
Premio Obus, main sponsor del SFF
Per l’accuratezza registica e
narrativa e per l’utilizzo non banale del montaggio, del suono e
della fotografia in grado di immergere lo spettatore in un vortice
di suspense, passione e mistero.
Klepsydra di Adriana Perra e
Roberto Fara (Italia)
Menzione speciale Vetrina
Sardegna Premio Obus
Per aver osservato con sensibile
sguardo fotografico il cambiamento urbano di una cittadina
turistica dettato dall’alternanza delle stagioni.
Still Here di Chiara
Porcheddu (Italia)
Miglior fiction
italiana
Un’opera in cui la musica, le
parole, i suoni e le immagini si fondono in un racconto di
trasformazione, di speranza, di impegno, ma anche di integrazione e
fantasia. Il tema centrale del racconto è inedito quanto
particolare, ovvero la gestione dei rifiuti. Attorno a loro si
compie il destino, con la protagonista che simbolicamente riuscirà
a trasformali in una nuova forma, simbolo di rinascita anche per le
persone.
Solstizio d’inverno di
Alessandra Pescetta (Italia)
Miglior fiction
straniera
Attraverso la sempre efficace forma
espressiva della macchina da presa che sembra spiare la realtà
stando il più possibile vicino ai personaggi, l’autore ci porta a
condividere con sempre crescente emozione, la giornata di cinque
giovanissimi che vivono ai margini del nostro mondo. Un viaggio
quasi in tempo reale nella realtà dei nostri giorni in cui si
alternano sguardi, suoni, tempi apparentemente lunghi e improvvise
accelerazioni fino a farci scoprire gli sforzi di un bambino che
cerca di integrarsi sforzandosi a leggere.
Beetween the lines di
Frederic Farrucci (Francia)
Menzione speciale fiction
straniera
Una intensa e dolorosa storia di
solitudine e solidarietà, con una grande interpretazione di Noé
Hernandez che interpreta un contadino che sta perdendo la vista e
che cerca di trovare un ricovero a una donna anziana. Un racconto
coraggioso e di grande sensibilità che ci porta a scoprire una
realtà che spesso evitiamo di voler vedere e che porta al centro
dell’attenzione il rapporto con i nostri anziani e il mondo che ci
circonda.
Arcangel di Angeles Cruz
(Messico)
“Sono molto soddisfatto dei
risultati ottenuti dal Sardinia Film Festival in questa XIV
Edizione, sia in termini numerici che per quanto riguarda
importanti messaggi veicolati dal festival”, ha
dichiarato il direttore artistico Carlo Dessì. “Anche quest’anno
abbiamo confermato il nostro impegno sul territorio sardo,
coinvolgendo quattro diversi comuni e constatando l’affetto e la
stima che il pubblico ormai nutre nei nostri confronti, dal momento
che siamo diventati un appuntamento attesissimo e immancabile.
Grazie alla collaborazione con le Istituzioni, con i Sindaci del
Comuni di Sassari, Villanova Monteleone, Alghero, Bosa e gli
Assessori alla Cultura, ma anche con importanti partner privati
quali l’Aeroporto di Alghero SoGeAl e Obus, abbiamo fatto crescere
la nostra kermesse e continueremo a farlo. Il Sardinia Film
Festival si conferma sempre più un evento dal respiro
internazionale: quest’anno abbiamo avuto ospiti da ogni parte del
mondo, dal Libano, alla Russia, alla Gran Bretagna, solo per
citarne alcuni. Ciò che è emerso in tanti giorni trascorsi insieme
è la volontà di comunicare, all’insegna dello scambio culturale,
della tolleranza, dell’accoglienza. Valori tipici della nostra
terra che si fanno così bandiera di democrazia e di interscambio
nel mondo intero.
Un grazie speciale alla Regione
Sardegna, all’Unesco, la Presidenza della Repubblica, il Senato
della Repubblica, la Camera dei deputati, la Presidenza del
Consiglio dei ministri, il Ministero degli Affari esteri e della
Cooperazione internazionale, il Ministero di Giustizia, fondazione
Sardegna Film Commission, Fondazione Alghero, Unione dei Comuni del
Villanova, Università di Sassari e Accademia delle Belle Arti Mario
Sironi. Grazie a importantissimi partner come Key Lab,
Confalonieri, Noi Donne 2005, Cherchi Olio e Centro Internazionale
del Fumetto: con la cooperazione di tutti voi abbiamo reso
indimenticabile questa edizione e ci impegneremo per crescere
sempre di più”.