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Peacemaker 1×08: promo e trama dall’episodio

Peacemaker

HBO MAX ha diffuso il promo di Peacemaker 1×08, l’ottavo episodio della serie tv creata da James Gunn Peacemaker

Peacemaker, la serie tv

Peacemaker è la serie tv creata da James Gunn per il servizio di streaming HBO Max e si basa sull’omonimo personaggio della DC Comics. Lo show è la primaserie televisiva del DC Extended Universe (DCEU) e spin-off del film del 2021 The Suicide Squad. La serie tv è ambientata dopo gli eventi di The Suicide Squad (2021), ed esplora le origini di Peacemaker e le sue successive missioni.

In Peacemaker  protagonisti sono John Cena come Christopher Smith / Peacemaker: un killer spietato che crede nel raggiungimento della pace ad ogni costo. Lo showrunner James Gunn ha descritto il personaggio come un “supereroe/supercattivo/[il] più grande coglione del mondo”. Steve Agee come John Economos: il direttore del penitenziario di Belle Reve e un aiutante di Amanda Waller. Danielle Brooks è Leota Adebayo. Gunn l’ha descritta come una co-protagonista della serie con una visione politica diversa da quella di Peacemaker.  Robert Patrick come Auggie Smith: il padre di Peacemaker.  Jennifer Holland come Emilia Harcourt: un agente della NSA che è un aiutante di Amanda Waller.  Freddie Stroma come Adrian Chase/Vigilante : un procuratore distrettuale e combattente del crimine che può guarire rapidamente dalle ferite.  Chukwudi Iwuji come Clemson Murn.

 
 

Peacemaker 1×07: promo e trama dall’episodio

Peacemaker

HBO MAX ha diffuso il promo di Peacemaker 1×07, il settimo episodio della serie tv creata da James Gunn Peacemaker

In Peacemaker 1×07 che si intitolerà “Stop Dragon My Heart Around”

Peacemaker, la serie tv

Peacemaker è la serie tv creata da James Gunn per il servizio di streaming HBO Max e si basa sull’omonimo personaggio della DC Comics. Lo show è la primaserie televisiva del DC Extended Universe (DCEU) e spin-off del film del 2021 The Suicide Squad. La serie tv è ambientata dopo gli eventi di The Suicide Squad (2021), ed esplora le origini di Peacemaker e le sue successive missioni.

In Peacemaker protagonisti sono John Cena come Christopher Smith / Peacemaker: un killer spietato che crede nel raggiungimento della pace ad ogni costo. Lo showrunner James Gunn ha descritto il personaggio come un “supereroe/supercattivo/[il] più grande coglione del mondo”. Steve Agee come John Economos: il direttore del penitenziario di Belle Reve e un aiutante di Amanda Waller. Danielle Brooks è Leota Adebayo. Gunn l’ha descritta come una co-protagonista della serie con una visione politica diversa da quella di Peacemaker.  Robert Patrick come Auggie Smith: il padre di Peacemaker.  Jennifer Holland come Emilia Harcourt: un agente della NSA che è un aiutante di Amanda Waller.  Freddie Stroma come Adrian Chase/Vigilante : un procuratore distrettuale e combattente del crimine che può guarire rapidamente dalle ferite.  Chukwudi Iwuji come Clemson Murn.

 
 

Peacemaker 1×06: promo dall’episodio

Peacemaker serie tv 2022

HBO MAX ha diffuso il promo di Peacemaker 1×06, il sesto episodio della serie tv creata da James Gunn Peacemaker

In Peacemaker 1×06 che si intitolerà  “Murn After Reading” Murn rivela il suo segreto più profondo; Auggie viene liberato; l’arresto fallito di Peacemaker manda l’alieno Goff in un nuovo ospite inaspettato.

Peacemaker, la serie tv

Peacemaker è la serie tv creata da James Gunn per il servizio di streaming HBO Max e si basa sull’omonimo personaggio della DC Comics. Lo show è la primaserie televisiva del DC Extended Universe (DCEU) e spin-off del film del 2021 The Suicide Squad. La serie tv è ambientata dopo gli eventi di The Suicide Squad (2021), ed esplora le origini di Peacemaker e le sue successive missioni.

In Peacemaker protagonisti sono John Cena come Christopher Smith / Peacemaker: un killer spietato che crede nel raggiungimento della pace ad ogni costo. Lo showrunner James Gunn ha descritto il personaggio come un “supereroe/supercattivo/[il] più grande coglione del mondo”. Steve Agee come John Economos: il direttore del penitenziario di Belle Reve e un aiutante di Amanda Waller. Danielle Brooks è Leota Adebayo. Gunn l’ha descritta come una co-protagonista della serie con una visione politica diversa da quella di Peacemaker.  Robert Patrick come Auggie Smith: il padre di Peacemaker.  Jennifer Holland come Emilia Harcourt: un agente della NSA che è un aiutante di Amanda Waller.  Freddie Stroma come Adrian Chase/Vigilante : un procuratore distrettuale e combattente del crimine che può guarire rapidamente dalle ferite.  Chukwudi Iwuji come Clemson Murn.

 
 

Peacemaker 1×05: promo e trama dall’episodio

Peacemaker serie tv 2022

HBO MAX ha diffuso il promo e la trama di Peacemaker 1×05, il quinto episodio della serie tv creata da James Gunn Peacemaker

In Peacemaker 1×05 che si intitolerà “Monkey Dory”  La squadra esplora l’apparente hub per l’approvvigionamento alimentare degli alieni, solo per trovarsi faccia a faccia con un’invasione a tutti gli effetti. Nel frattempo, il tentativo di Auggie di vendere suo figlio alla polizia è complicato dal misterioso contatto di Murn.

Peacemaker, la serie tv

Peacemaker è la serie tv creata da James Gunn per il servizio di streaming HBO Max e si basa sull’omonimo personaggio della DC Comics. Lo show è la primaserie televisiva del DC Extended Universe (DCEU) e spin-off del film del 2021 The Suicide Squad. La serie tv è ambientata dopo gli eventi di The Suicide Squad (2021), ed esplora le origini di Peacemaker e le sue successive missioni.

In Peacemaker protagonisti sono John Cena come Christopher Smith / Peacemaker: un killer spietato che crede nel raggiungimento della pace ad ogni costo. Lo showrunner James Gunn ha descritto il personaggio come un “supereroe/supercattivo/[il] più grande coglione del mondo”. Steve Agee come John Economos: il direttore del penitenziario di Belle Reve e un aiutante di Amanda Waller. Danielle Brooks è Leota Adebayo. Gunn l’ha descritta come una co-protagonista della serie con una visione politica diversa da quella di Peacemaker.  Robert Patrick come Auggie Smith: il padre di Peacemaker.  Jennifer Holland come Emilia Harcourt: un agente della NSA che è un aiutante di Amanda Waller.  Freddie Stroma come Adrian Chase/Vigilante : un procuratore distrettuale e combattente del crimine che può guarire rapidamente dalle ferite.  Chukwudi Iwuji come Clemson Murn.

 
 

Peacemaker – Stagione 2: Sol Rodríguez sarà Sasha Bordeaux

Peacemaker stagione 2

Mentre continua la produzione di The Peacemaker – Stagione 2, abbiamo notizie di due nuove aggiunte al cast della serie spin-off di The Suicide Squad di James Gunn. THR riporta infatti che l’attrice Sol Rodriguez di Picard e David Denman, attore di The Office, hanno entrambi firmato per ruoli di supporto, e almeno uno di loro interpreterà un personaggio affermato della DC Comics.

Mentre i dettagli sul ruolo di Denman sono stati tenuti nascosti, Rodriguez è stata scritturato per il ruolo di Sasha Bordeaux, che ha fatto il suo debutto come alleato di Batman nel n. 751 di Detective Comics del 2000. Introdotta per la prima volta come giovane artista marziale assunta come guardia del corpo di Bruce Wayne da Lucius Fox, il Cavaliere Oscuro ha in realtà addestrato la Bordeaux come sua nuova apprendista prima che venisse incastrata per l’omicidio di Vesper Fairchild e mandata in prigione. In seguito si è unita all’agenzia governativa Checkmate.

La Rodriguez ha interpretato la dottoressa Teresa Ramirez nella seconda stagione di Picard ha anche diretto la commedia romantica di Netflix Holiday in the Vineyards. Tra gli altri suoi crediti figurano il reboot di Party of Five di Freeform e la serie Devious Maids di ABC Signature/Lifetime. Denman è invece probabilmente noto per aver interpretato Roy in The Office della NBC, e in precedenza ha lavorato con Gunn in L’angelo del male – Brightburn. È apparso anche in 13 Hours, Big Fish, Bosch: Legacy e nell’attuale serie di Netflix Eric.

the suicide squad
John Cena è Peacemaker in una scena di The Suicide Squad

Chi ci sarà in Peacemaker – Stagione 2?

La prima stagione di James Gunn ha visto protagonisti John Cena nel ruolo di Peacemaker, Danielle Brooks nel ruolo di Leota Adebayo, Jennifer Holland nel ruolo di Emilia Harcourt, Freddie Stroma nel ruolo di Adrian Chase/Vigilante, Steve Agee nel ruolo di John Economos, Chukwudi Iwuji nel ruolo di Murn, Robert Patrick nel ruolo di Auggie Smith/White Dragon, Frank Grillo sarà Rick Flag, Sr. e altri ancora.

Non è chiaro quali personaggi torneranno nel prossimo capitolo, ma James Gunn ha già detto che ha intenzione di stabilire più collegamenti con la DC nel prossimo capitolo, dopo le apparizioni a sorpresa di Ezra Miller e Jason Momoa nel finale della prima stagione. James Gunn, tuttavia, ha anche affermato che quasi tutto il cast ritornerà nella seconda stagione.

L’agenzia conferma inoltre che Gunn sarà il regista di tre episodi della seconda stagione. I dettagli sulla trama della seconda stagione sono ancora per lo più nascosti, ma sappiamo che Frank Grillo riprenderà il ruolo di Rick Flag Sr. e cercherà di vendicarsi per l’uccisione di suo figlio Rick Jr. da parte di Peacemaker in The Suicide Squad.

LEGGI ANCHE: James Gunn spiega come sta realizzando Superman e la seconda stagione di Peacemaker

 
 

Peacemaker – stagione 2: rivelata la data di inizio produzione e quanto dureranno le riprese!

Peacemaker stagione 2

Se siete fan del wrestling, siamo certi che saprete che questo fine settimana WrestleMania avrà come protagonisti The Rock e Roman Reigns contro Cody Rhodes e Seth Rollins nella prima serata e Reigns contro Rhodes II nella seconda.

L’aspettativa è che alcuni volti noti del passato possano essere coinvolti in uno o entrambi gli incontri, e i nomi di John Cena e Stone Cold Steve Austin sono stati citati in diverse occasioni nelle ultime settimane. Tuttavia, le star di Suicide Squad e di Peacemaker non si sono fatti ancora vedere.

Perché? Beh, possiamo ancora una volta dare la colpa a quei fastidiosi vincoli di Hollywood!

È già stato confermato che la seconda stagione di Peacemaker sarà girata durante l’estate e PWInsider rivela che, sebbene John Cena sia atteso in città per WrestleMania, non è ancora chiaro se farà parte dello show.

Tuttavia, quello che si può dire è che John Cena “sarà fuori dai giochi per qualsiasi cosa importante per la WWE per la maggior parte del resto del 2024“. Questo perché le riprese di Peacemaker si svolgeranno tra giugno e novembre, e la lavorazione dovrebbero concludersi intorno al Giorno del Ringraziamento.

Siamo certi che John Cena possa essere in gradi di fare qualche comparsata nello show per scontrarsi con qualcuno di molto noto (la star di Black Adam The Rock è un candidato privilegiato) con una Attitude Adjustment, ma non scommettiamo che possa fare molto di più. Come The Final Boss, non può rischiare di infortunarsi mentre lavora a film o show televisivi, perché rischia di ritardare la produzione di mesi e di costare potenzialmente milioni di dollari a uno studio.

Per me si trattava solo di capire chi fosse Peacemaker“, ha rivelato James Gunn nel 2022 quando gli è stato chiesto come ha fatto a rendere uno dei personaggi più spregevoli di Suicide Squad qualcuno per cui tifare. “Sapevo di amare il ragazzo. Sapevo che mi dispiaceva per lui e sapevo che era intrappolato in quella che sarebbe stata chiamata mascolinità tossica“.

È intrappolato in questo mondo stabilito dal padre che lo ha costretto a essere in un certo modo, ma nel suo cuore è un artista. È il ragazzo che vediamo alla fine del sesto episodio suonare il pianoforte. Peacemaker è così, eppure è diventato qualcosa di completamente diverso“.

È un ragazzo la cui anima è stata veramente salvata dal rock ‘n’ roll”, ha continuatoJames Gunn. “È stata la sua ultima forma di ribellione, ma anche il suo modo di mantenere se stesso e chi è in una certa misura. Credo che se io lo amavo, ho sempre pensato che anche altre persone si sarebbero innamorate di lui“.

 
 

Peacemaker – Stagione 2: Nicholas Hoult avrebbe girato una scena nei panni di Lex Luthor

Peacemaker stagione 2

James Gunn ha detto chiaramente che il nuovo DCU sarebbe stato un universo condiviso molto più coeso di quanto non lo sia mai stato il DCEU, quando ha assunto la carica di co-CEO dei DC Studios, e sappiamo già che il prossimo reboot di Superman avrà dei collegamenti con la seconda stagione di Peacemaker. È stato confermato che Frank Grillo interpreterà Rick Flag Sr. in entrambi i progetti ma un nuovo rumor afferma che un personaggio molto più importante è destinato a farsi sentire anche nella seconda stagione di Peacemaker dopo aver fatto il suo debutto sul grande schermo.

Secondo Grace Randolph, Nicholas Hoult ha girato una scena nel ruolo di Lex Luthor per la seconda stagione dello show con protagonista John Cena. Grace non è nota come la più attendibile delle fonti, ma in passato ha pubblicato alcuni scoop significativi, per cui riteniamo che questa notizia meriti una certa attenzione. Inoltre, in base alle recenti foto sul set, Luthor sta probabilmente finanziando Flag e la sua banda per la cattura dell’Uomo d’Acciaio in Superman, quindi sarebbe logico che continuasse a tirare le fila di Rick anche in Peacemaker.

Peacemaker, cosa sappiamo sulla seconda stagione

Peacemaker esplora la storia del personaggio che John Cena riprende all’indomani del film del 2021 del produttore esecutivo James Gunn, Suicide Squad – un uomo irresistibilmente vanaglorioso che crede nella pace ad ogni costo, non importa quante persone debba uccidere per ottenerla!”. I dettagli sulla trama della seconda stagione sono ancora per lo più nascosti, ma sappiamo che Frank Grillo riprenderà il ruolo di Rick Flag Sr. e cercherà di vendicarsi per l’uccisione da parte di Peacemaker di suo figlio Rick Jr. (Joel Kinnaman) avvenuta in The Suicide Squad.

Gunn, Peter Safran e Matt Miller sono i produttori esecutivi di Peacemaker. Anche il produttore esecutivo John Cena e il produttore consulente Stacy Littlejohn sono coinvolti nella produzione dello show. Nel cast si ritrovano anche Sol Rodríguez nei panni di Sasha Bordeaux, Tim Meadows nei panni di Langston Fleury e David Denman in un ruolo misterioso. Al momento, non è stata annunciata una data di debutto.

 
 

Peacemaker – Stagione 2: James Gunn svela due nuovi poster!

Peacemaker stagione 2

Il nuovo trailer della seconda stagione di Peacemaker debutterà domani durante il panel del San Diego Comic-Con e, in attesa dell’evento, James Gunn e HBO Max hanno condiviso due nuovi poster (li si può vedere qui e qui). Il primo mostra Christopher Smith (John Cena) che guarda un murale raffigurante la sua versione alternativa (che indossa un casco ridisegnato), mentre il secondo aggiunge il resto della squadra, che nella prima stagione si è soprannominata 11th Street Kids. “Se non riesce a trovare la pace qui, forse la troverà altrove”, ha scritto Gunn nel suo post.

Il regista ha poi aggiunto: “La storia di Superman e della DCU continua con la seconda stagione di Peacemaker il 21 agosto”. Il riferimento specifico a Superman indica che David Corenswet apparirà nei panni dell’Uomo d’Acciaio? Gunn ha già rivelato che in un episodio di questa nuova stagione ci sarà un cameo importante, ma questo potrebbe semplicemente riferirsi ad alcuni punti della trama che sono stati impostati nel film. Sappiamo però che appariranno personaggi come Guy Gardner, Hawkgirl e Maxwell Lord.

La seguente sinossi conferma praticamente la teoria secondo cui Smith si infiltrerà in una realtà alternativa e tenterà di prendere il posto del Peacemaker di quell’universo (che, presumibilmente, è molto più apprezzato nella comunità dei supereroi): “Nella seconda stagione, Peacemaker scopre un mondo alternativo dove la vita è tutto ciò che desidera. Ma questa scoperta lo costringe anche ad affrontare il suo passato traumatico e a prendere in mano il proprio futuro”.

Tutto quello che sappiamo della stagione 2 di Peacemaker

La gente sta capendo che la seconda stagione di Peacemaker riguarda due dimensioni, e questo è davvero il cuore della serie”, ha spiegato Gunn durante una recente intervista con Rolling Stone. “Ma non è che una di queste sia la vecchia DCEU e l’altra la DCU. La questione viene affrontata in modo diverso, in modo molto diretto in una stagione in cui quasi tutto nella prima stagione è canonico e alcune cose non lo sono. E infatti ho registrato un podcast con gli attori Steve Agee e Jen Holland“.

Abbiamo parlato di ogni episodio di Peacemaker e in quegli episodi ho spiegato cosa è canonico e cosa non lo è. In pratica ho eliminato alcune piccole cose della prima stagione di Peacemaker che non sono canoniche, come Aquaman. Ma la maggior parte delle cose è canonica“. Stando a queste parole di Gunn, sarà dunque interessante scoprire cosa la seconda stagione aggiungerà alla storia di Peacemaker e come lo renderà a tutti gli effetti un personaggio del DC Universe.

Peacemaker esplora la storia del personaggio che John Cena riprende all’indomani del film del 2021 del produttore esecutivo James Gunn, Suicide Squad – un uomo irresistibilmente vanaglorioso che crede nella pace ad ogni costo, non importa quante persone debba uccidere per ottenerla!”, è stato poi riferito. I dettagli precisi sulla trama della seconda stagione sono ancora per lo più nascosti, ma sappiamo che Frank Grillo riprenderà il ruolo di Rick Flag Sr. e cercherà di vendicarsi per l’uccisione da parte di Peacemaker di suo figlio Rick Jr. (Joel Kinnaman) avvenuta in The Suicide Squad.

La serie arriverà a partire dal 21 agosto.

LEGGI ANCHE: Peacemaker – Stagione 2: cast, trama e tutto quello che sappiamo

 
 

Peacemaker – Stagione 2: James Gunn sembra suggerire l’apparizione di Blue Beetle

Blue Beetle recensione film
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Blue Beetle potrebbe fare un’apparizione nella seconda stagione di Peacemaker? James Gunn sembra aver confermato in modo criptico che l’eroe con lo scarabeo apparirà in qualche momento della serie, ma non specifica in quale stagione. Parlando con IMDB (tramite l’account Instagram del sito), l’intervistatore ha detto di essere un grande fan di Blue Beetle e di sperare di vedere il personaggio apparire nei futuri episodi della serie. Gunn ha risposto in modo interessante: “Beh, sai, non direi che non sei fortunato”.

Il margine di manovra di Gunn sta nel fatto che non ha specificato in quale stagione apparirà il personaggio e non ha specificato quale Blue Beetle. Come noto, il film Blue Beetle confermava che Ted Kord un tempo ricopriva il ruolo di Blue Beetle ed era a capo della Kord Industries prima di scomparire in circostanze misteriose. Il suo destino viene accennato nella scena a metà dei titoli di coda, dove un messaggio preregistrato emerge dal suo vecchio sistema informatico.

In esso, Kord rivela di essere ancora vivo e chiede che qualcuno contatti sua figlia. Questa rivelazione ha alimentato una delle principali teorie dei fan, secondo cui Kord sarebbe rimasto bloccato in una dimensione alternativa a seguito di un esperimento fallito. Il momento in cui è stata avanzata questa ipotesi è particolarmente intrigante, dato che la seconda stagione di Peacemaker è destinata ad approfondire il concetto di realtà alternative attraverso la Quantum Unfolding Chamber, creando potenzialmente un punto di incontro con il film e un’occasione per Kord di tornare a casa.

Più recentemente, in un’altra intervista, Gunn ha anche collegato i personaggi, affermando che entrambi avevano dei progetti in un momento in cui il DCEU era in uno stato di cambiamento, rendendo molto facile portarli nel DCU. Il regista ha inoltre in precedenza confermato che il personaggio sarà uno di quelli che dal DCEU varrà “salvato” e portato anche nel DCU, quindi il suo ingresso in scena è da ritenere molto probabile da qui in avanti. Che ciò possa avvenire proprio nel corso di Peacemaker?

Tutto quello che sappiamo della stagione 2 di Peacemaker

La gente sta capendo che la seconda stagione di Peacemaker riguarda due dimensioni, e questo è davvero il cuore della serie”, ha spiegato Gunn durante una recente intervista con Rolling Stone. “Ma non è che una di queste sia la vecchia DCEU e l’altra la DCU. La questione viene affrontata in modo diverso, in modo molto diretto in una stagione in cui quasi tutto nella prima stagione è canonico e alcune cose non lo sono. E infatti ho registrato un podcast con gli attori Steve Agee e Jen Holland“.

Abbiamo parlato di ogni episodio di Peacemaker e in quegli episodi ho spiegato cosa è canonico e cosa non lo è. In pratica ho eliminato alcune piccole cose della prima stagione di Peacemaker che non sono canoniche, come Aquaman. Ma la maggior parte delle cose è canonica“. Stando a queste parole di Gunn, sarà dunque interessante scoprire cosa la seconda stagione aggiungerà alla storia di Peacemaker e come lo renderà a tutti gli effetti un personaggio del DC Universe.

Peacemaker esplora la storia del personaggio che John Cena riprende all’indomani del film del 2021 del produttore esecutivo James Gunn, Suicide Squad – un uomo irresistibilmente vanaglorioso che crede nella pace ad ogni costo, non importa quante persone debba uccidere per ottenerla!”, è stato poi riferito. I dettagli precisi sulla trama della seconda stagione sono ancora per lo più nascosti, ma sappiamo che Frank Grillo riprenderà il ruolo di Rick Flag Sr. e cercherà di vendicarsi per l’uccisione da parte di Peacemaker di suo figlio Rick Jr. (Joel Kinnaman) avvenuta in The Suicide Squad.

LEGGI ANCHE: Peacemaker – Stagione 2: cast, trama e tutto quello che sappiamo

 
 

Peacemaker – stagione 2: il regista rivela che il Rick Flag di Joel Kinnaman tornerà nella seconda stagione

Peacemaker stagione 2

Come si è visto nella prima stagione di Peacemaker, il Christopher Smith di John Cena si è pentito di aver ucciso il Rick Flag Jr. di Joel Kinnaman in The Suicide Squad.

Suicide Squad ha rivelato che Peacemaker era segretamente un agente doppiogiochista che lavorava per Amanda Waller, la quale aveva l’ordine di coprire il coinvolgimento del governo degli Stati Uniti in esperimenti disumani che coinvolgevano Starro e i cittadini di Corto Maltese.

Nella seconda stagione della serie televisiva di supereroi Peacemaker, Frank Grillo vestirà i panni di Rick Flag Sr. e, secondo quanto riferito, prenderà di mira Peacemaker per vendicarsi.

Su Instagram, il regista Peter Sollett ha rivelato di aver terminato le riprese dell’episodio della seconda stagione, ma sembra essersi lasciato sfuggire inavvertitamente che Joel Kinnaman riprenderà il suo ruolo di Rick Flag Jr.

La domanda che i fan si pongono ora è se Joel Kinnaman appaia in un flashback o se sia stato in qualche modo riportato in vita. Con il reboot del DCU, ci sono molte speculazioni sul fatto che la nuova stagione dello show si svolga in una nuova realtà, dato che la prima stagione era saldamente ambientata nel DCEU di Zack Snyder. Se Peacemaker si è in qualche modo ritrovato in una nuova realtà, forse si tratta di una realtà in cui Flag Jr. non è mai morto?

Peacemaker, cosa sappiamo sulla seconda stagione

Peacemaker esplora la storia del personaggio che John Cena riprende all’indomani del film del 2021 del produttore esecutivo James Gunn, Suicide Squad – un uomo irresistibilmente vanaglorioso che crede nella pace ad ogni costo, non importa quante persone debba uccidere per ottenerla!”. I dettagli sulla trama della seconda stagione sono ancora per lo più nascosti, ma sappiamo che Frank Grillo riprenderà il ruolo di Rick Flag Sr. e cercherà di vendicarsi per l’uccisione da parte di Peacemaker di suo figlio Rick Jr. (Joel Kinnaman) avvenuta in The Suicide Squad.

Gunn, Peter Safran e Matt Miller sono i produttori esecutivi della serie. Anche il produttore esecutivo John Cena e il produttore consulente Stacy Littlejohn sono coinvolti nella produzione dello show. Nel cast si ritrovano anche Sol Rodríguez nei panni di Sasha Bordeaux, Tim Meadows nei panni di Langston Fleury e David Denman in un ruolo misterioso. Al momento, non è stata annunciata una data di debutto.

 
 

Peacemaker – Stagione 2: il primo trailer rivela l’apparizione di Nathan Fillion

Peacemaker - stagione 2 trailer nathan fillion

DC Studios debutta con il primo teaser trailer ufficiale della seconda stagione di Peacemaker, che apre un nuovo capitolo della saga di Christopher Smith nell’universo DC. Sono passati più di tre anni dalla fine della prima stagione di Peacemaker, ma l’attesa per il ritorno di John Cena nel mondo dei supereroi è quasi finita, dato che la serie tornerà questo autunno. Con la seconda stagione di Peacemaker che entra a far parte della timeline DCU, i fan non vedono l’ora di scoprire come l’ex serie DCEU si inserirà nel nuovo franchise di James Gunn.

Ora, DC Studios e Max hanno ufficialmente pubblicato il nuovo trailer della seconda stagione di Peacemaker, che mostra il personaggio titolare interpretato da Cena e la sua squadra mentre entrano nel prossimo capitolo. Guardalo qui sotto:

La data di uscita

Peacemaker – stagione 2 è ufficialmente prevista per giovedì 21 agosto, più di un mese dopo l’uscita nelle sale del film Superman di Gunn. Gunn ha anche condiviso il primo poster della seconda stagione di Peacemaker, che potete trovare qui sotto:

 

Il poster della seconda stagione di Peacemaker mostra il personaggio DC di Cena in tenuta da combattimento, mentre lui e la sua aquila domestica, Eagly, sono raffigurati fronte a fronte. Come la prima stagione, anche la seconda stagione di Peacemaker sarà composta da otto episodi.

Cosa rivela il trailer della seconda stagione di Peacemaker

john cena e Danielle Brooks in Peacemaker - Stagione 2

Una delle novità più importanti del trailer della seconda stagione di Peacemaker è la comparsa di tre membri del cast di Superman. Sebbene brevi, Guy Gardner di Nathan Fillion e Hawkgirl di Isabela Merced fanno parte dell’intervista ai supereroi di Peacemaker per Maxwell Lord, rivelando il primo sguardo al nuovo personaggio DCU di Sean Gunn. Il trailer include anche Rick Flag Sr. di Frank Grillo, che sarà anche in Superman, rendendolo il quarto membro del cast del film. La sua caccia a Peacemaker viene mostrata dopo che quest’ultimo ha ucciso Rick Flag Jr. in The Suicide Squad.

Mentre il trailer della seconda stagione di Peacemaker è fortemente incentrato sul team che cerca di trovare il proprio posto nel mondo dopo gli eventi della prima stagione, nelle immagini potrebbe essere stato finalmente svelato un indizio importante sul cambiamento dell’universo DCU. Verso la fine, il personaggio di Cena si trova di fronte a un altro Peacemaker, che potrebbe essere un doppelgänger proveniente da un’altra Terra o un clone, poiché al momento non è chiaro chi o cosa sia il nuovo personaggio simile a Cena. Sebbene non sia confermato, la seconda stagione di Peacemaker potrebbe suggerire che il concetto di multiverso avrà un ruolo importante nel ritorno della serie.

Il filmato della seconda stagione di Peacemaker offre anche alcuni scorci di altri nuovi membri del cast, tra cui Tim Meadows nel ruolo dell’agente ARGUS Langston Fleury e Sol Rodríguez nel ruolo del personaggio legato a Batman Sasha Bordeaux. Pur senza rivelare mai il suo nome, un personaggio misterioso che si vede evocare fiamme sembra essere interpretato da Michael Rooker, che ha lavorato con Gunn in diversi progetti, tra cui la serie Guardiani della Galassia. Al di là della trama, il teaser trailer della seconda stagione di Peacemaker mostra anche molti degli elementi d’azione che il pubblico potrà aspettarsi nella nuova stagione.

 
 

Peacemaker – Stagione 2: Frank Grillo sfoggia il fisico per Rick Flag Sr.

Boss Level - Quello che non ti uccide Frank Grillo

Dopo essere stato scelto per interpretare Rick Flag Sr. nella serie animata Creature Commandos dei DC Studios, abbiamo recentemente appreso che Frank Grillo passerà al live-action quando riprenderà il ruolo nella seconda stagione di Peacemaker. La sua presenza nella serie con protagonista John Cena ha perfettamente senso, dato che quest’ultimo ha ucciso suo figlio Rick Flag nel film The Suicide Squad. Nella seconda stagione, dunque, il personaggio interpretato da Grillo andrà senza dubbio a caccia di Peacemaker in cerca di vendetta.

Sembra inoltre che la sua sarà una minaccia ben peggiore di quello che ci si potrebbe aspettare, dato il fisico messo su dall’attore e che è stato da lui recentemente condiviso sui social. Frank Grillo si sta dunque allenando per non sfigurare accanto al possente ex wrestler e l’obiettivo sembra essere stato raggiunto. Qui di seguito, ecco la foto condivisa sul proprio account Instagram dall’attore:

Chi ci sarà in Peacemaker – Stagione 2?

La prima stagione di James Gunn ha visto protagonisti John Cena nel ruolo di Peacemaker, Danielle Brooks nel ruolo di Leota Adebayo, Jennifer Holland nel ruolo di Emilia Harcourt, Freddie Stroma nel ruolo di Adrian Chase/Vigilante, Steve Agee nel ruolo di John Economos, Chukwudi Iwuji nel ruolo di Murn, Robert Patrick nel ruolo di Auggie Smith/White Dragon, Frank Grillo sarà Rick Flag, Sr. e altri ancora.

Non è chiaro quali personaggi torneranno nel prossimo capitolo, ma James Gunn ha già detto che ha intenzione di stabilire più collegamenti con la DC nel prossimo capitolo, dopo le apparizioni a sorpresa di Ezra Miller e Jason Momoa nel finale della prima stagione. James Gunn, tuttavia, ha anche affermato che quasi tutto il cast ritornerà nella seconda stagione.

L’agenzia conferma inoltre che Gunn sarà il regista di tre episodi della seconda stagione. I dettagli sulla trama della seconda stagione sono ancora per lo più nascosti, ma sappiamo che Frank Grillo riprenderà il ruolo di Rick Flag Sr. e cercherà di vendicarsi per l’uccisione di suo figlio Rick Jr. da parte di Peacemaker in The Suicide Squad.

LEGGI ANCHE: James Gunn spiega come sta realizzando Superman e la seconda stagione di Peacemaker

 
 

Peacemaker – Stagione 2: cast, trama e tutto quello che sappiamo

The Peacemaker - stagione 2

La seconda stagione di Peacemaker passa dal DCEU al DCU, sollevando molte domande su come sarà la nuova era della serie. Christopher Smith, alias Peacemaker, interpretato da John Cena, è entrato a far parte della timeline del DCEU in The Suicide Squad, prima del suo ritorno a sorpresa in uno spin-off dedicato al personaggio. HBO Max ha rapidamente dato il via libera al progetto di James Gunn per Peacemaker, una serie originale di otto episodi che ha segnato il primo show televisivo del DCEU. James Gunn è ora il co-CEO ufficiale del DCU e ha recentemente reso noti i suoi piani per il primo capitolo del DCU, intitolato “Gods and Monsters”.

Peacemaker – stagione 1 riprende dopo The Suicide Squad, quando Smith viene dimesso dall’ospedale e reclutato in una nuova squadra della Task Force X. Il loro compito era quello di fermare un’invasione aliena nota come Progetto Farfalle, ma Peacemaker ha dovuto anche combattere contro suo padre, Auggie Smith, alias White Dragon (Robert Patrick), un suprematista bianco. La serie DC ha riservato molte sorprese, culminate in un finale esplosivo della prima stagione di Peacemaker. Per quanto riguarda il futuro della serie, ci sono molte domande sulla seconda stagione di Peacemaker, tra cui la trama, il cast e la data di uscita.

Le ultime notizie sulla seconda stagione di Peacemaker

john cena e Danielle Brooks in Peacemaker - Stagione 2

Peacemaker ha finalmente una data di uscita

Da quando Peacemaker è diventato un successo a sorpresa nel 2022, i fan del personaggio e della sua incredibile serie hanno atteso con ansia l’uscita della seconda stagione, dopo che James Gunn ha confermato che sarebbe stata realizzata nonostante il caos che ha caratterizzato il nuovo DCU. La buona notizia è che Peacemaker – stagione 2 ha finalmente una data di uscita, poiché James Gunn ha confermato su X che sarà trasmessa il 21 agosto 2025 e sarà un’originale Max proprio come la prima stagione.

Tre anni dopo la prima stagione sembrano tanti, ma ormai è normale per i servizi di streaming. Considerando tutti i cambiamenti alla Warner Bros. e la nuova era della DC nei cinema e in TV inaugurata dalla DC Studios, è emozionante che Peacemaker torni alla ribalta, visto che la prima stagione della serie è stata un successo che ha superato praticamente tutte le aspettative. L’uscita a solo un mese dall’arrivo di Superman aiuterà anche la DCU a mantenere lo slancio.

Data di uscita della seconda stagione di Peacemaker

Un mese dopo il debutto di Superman nel live-action DCU

I fan di Peacemaker non dovranno aspettare molto per rivederlo in azione, poiché la seconda stagione di Peacemaker uscirà il 21 agosto 2025, solo un mese dopo che Superman avrà dato il via a questa nuova era della DC. La seconda stagione di Peacemaker sarà il secondo progetto live-action ad essere pubblicato nella DCU e il terzo in assoluto, dopo Creature Commandos e Superman, tutti e tre progetti distintamente firmati James Gunn.

La seconda stagione di Peacemaker fa parte del DCU o del DCEU?

Peacemaker stagione 2

Sarà ambientata nel DCU

Dato che la prima stagione di Peacemaker faceva parte del DCEU, il pubblico ha dovuto affrontare una notevole confusione riguardo allo status della stagione sequel nel franchise complessivo, soprattutto perché quasi tutti gli altri personaggi del DCEU saranno ricastati, ad eccezione della squadra principale di Peacemaker. Tuttavia, James Gunn ha confermato più di una volta che la seconda stagione di Peacemaker fa parte del DCU. Anche se il DCU inizia ufficialmente con Creature Commandos, diversi elementi precedenti continuano a esistere in una certa misura nel canone stabilito dai progetti DCEU di James Gunn.

Parlando con The Hollywood Reporter, Gunn ha chiarito ancora una volta cosa fa parte del canone DCU e cosa no, parlando in particolare di The Suicide Squad e della prima stagione di Peacemaker, e se questi possano essere considerati dei prologhi per ciò che accadrà in Creature Commandos e nel resto dell’universo. La sua dichiarazione completa è la seguente:

Sì, sono leggermente canonici. Peacemaker è piuttosto semplice, con l’eccezione dell’apparizione di un certo gruppo [l’ex Justice League della DCEU] alla fine. (Ride.) Non esistono ancora. Ma la regola è: se menzioniamo [qualcosa del passato] in uno dei nuovi show [e film] della DCU, allora è successo. Quindi è così che lo stiamo affrontando.

Con Peacemaker che avrà una seconda stagione all’interno del DCU, abbiamo sempre pensato che anche la prima stagione sarebbe stata canonica in qualche forma, con alcune modifiche apportate lungo il percorso per renderla un po’ più coerente. James Gunn non solo conferma che praticamente tutto tranne il cameo della Justice League è canonico nella DCU dalla stagione 1 di Peacemaker, ma conferma anche che l’iconico team di supereroi della DC non esisterà ancora nell’universo, preparando il terreno per Superman.

Cast della seconda stagione di Peacemaker

Peacemaker 2

Il cast principale tornerà

La buona notizia per la seconda stagione di Peacemaker è che la maggior parte dei membri del cast principale dovrebbe tornare in qualche modo, nonostante non ci siano ancora annunci. John Cena tornerà ovviamente a interpretare l’antieroe amante della pace, personaggio centrale della serie, e sembra probabile che Freddie Stroma tornerà nei panni di Vigilante, vista la sua stretta amicizia con Peacemaker.

Danielle Brooks potrebbe anche tornare dopo che Adebayo si rende conto di essere tagliata per lo stile di vita che conduce sua madre.

Jennifer Holland dovrebbe tornare per continuare la guarigione di Harcourt e forse andare avanti con la sua relazione con Smith. Economos è tornato alla prigione di Belle Reve, quindi anche Steve Agee potrebbe tornare. Danielle Brooks potrebbe anche tornare dopo che Adebayo si rende conto di essere tagliata per lo stile di vita che conduce sua madre.

La seconda stagione di Peacemaker potrebbe anche coinvolgere Auggie, interpretato da Robert Patrick, dopo che il finale ha mostrato Chris che vede il fantasma di suo padre. Con la prima stagione di Peacemaker che coinvolge farfalle che possiedono gli esseri umani, sembra logico che qualcosa come il fantasma di Auggie Smith continui a giocare un ruolo nella serie, sia come semplice manifestazione del rapporto distorto di Chris con il suo crudele padre, sia come segno di qualcosa di più per la serie.

Il pubblico potrebbe anche vedere Viola Davis assumere un ruolo più importante come Amanda Waller nella seconda stagione di Peacemaker. Ciò sembra doppiamente probabile dato che lo show Waller è previsto in uscita prima, consentendo lo sviluppo del personaggio DCU prima di qualsiasi trama che la seconda stagione dello show possa intraprendere.

Nel giugno 2024 è stato rivelato che Sol Rodriguez e David Denman si uniranno al cast di Peacemaker. Sebbene il ruolo di Denman non sia ancora noto, il casting di Sol Rodriguez nel ruolo di Sasha Bordeaux solleva alcuni concetti particolarmente interessanti su ciò che potrebbe riservare la prossima stagione.

Nei fumetti, Bordeaux è un membro di spicco di un gruppo noto come Checkmate, un altro ramo della Task Force X di Amanda Waller più focalizzato sulle missioni di spionaggio, il che suggerisce che questo gruppo potrebbe apparire nella stagione successiva. Bordeaux ha anche un passato importante con Batman, con cui ha avuto una relazione sentimentale per un certo periodo, il che suggerisce che potrebbe esserci di nuovo un legame. Forse l’aspetto più interessante è che la storia di Sasha la vede diventare un’entità simile a un cyborg dopo essere entrata a far parte di un gruppo di esseri robotici conosciuti come OMAC, che potrebbero essere adattati per creare un personaggio davvero unico.

La trama di Peacemaker – Stagione 2

Peacemaker - stagione 2 trailer nathan fillion

La serie non tratterà il multiverso

È interessante notare che gli aggiornamenti di James Gunn sulla serie includevano la rivelazione che la seconda stagione di Peacemaker non si concentrerà sul multiverso in modo significativo, poiché il co-CEO della DCU ha dichiarato che “non vorrebbe che il cambiamento dell’universo fosse una parte così importante della storia”.

Sebbene ciò suggerisca che la stagione sequel affronterà il passaggio dal DCEU al DCU, significa anche che, se così fosse, non sarà un aspetto principale della storia e potrebbe anche essere affrontato solo con una battuta o una frase isolata che aiuti il pubblico a capire come la serie affronterà il cambiamento del franchise.

Tenendo presente tutto ciò, sembra che i punti salienti della trama stabiliti dal finale della prima stagione di Peacemaker saranno ancora parte integrante del prossimo passo della storia. Ciò è particolarmente promettente dato che la serie si conclude con la rivelazione da parte di Adebayo dei segreti sporchi della Task Force X e dell’ARGUS al pubblico, confermando che le Farfalle erano lì e che Peacemaker è stato incastrato per averne avuto conoscenza preventiva. Ha persino smascherato sua madre, Amanda Waller (Viola Davis), come la mente dietro l’operazione.

Con la seconda stagione di Peacemaker in uscita subito dopo Superman e Rick Grillo che riprende il ruolo di Rick Flag Sr. a partire da Creature Commandos, è probabile che alcuni dei punti della trama di questi progetti saranno ripresi in Peacemaker.

Screen Rant ha recentemente intervistato Steve Agee sul suo ruolo di John Economos nella seconda stagione di Peacemaker, anticipando cosa aspettarsi dalla prossima stagione e cosa succederà al suo personaggio dopo Peacemaker, affermando:

“Non so cosa succederà dopo Creature Commandos nella seconda stagione di Peacemaker… Non so cosa riserva il futuro a Economos. Ci sono molte cose che vorrei potervi dire, [ride] ma dovrete sintonizzarvi per scoprirlo!”.

Steve Agee ha comunque anticipato qualcosa sulla portata della prossima stagione di Peacemaker, parlando di come si inserirà in un mondo enorme e di come i fan della prima stagione apprezzeranno anche questa. Ecco la sua dichiarazione:

È sicuramente una trama più epica. Questa volta sono coinvolti più personaggi ed è una storia enorme in un mondo enorme. Penso che chiunque abbia apprezzato la prima stagione adorerà la seconda.

 
 

Peacemaker – Stagione 2, il trailer dal Comic-Con!

La maggior parte degli appassionati di cinecomic si è chiesta come la prima stagione di Peacemaker di James Gunn si sarebbe inserita nel nuovo DCU, inaugurato con Superman. Secondo lo stesso Gunn, Peacemaker – Stagione 2 dovrebbe rispondere a questa domanda, e il breve trailer uscito al Comic-Con lo fa sicuramente.

Dopo aver introdotto il concetto di universi multipli o “tascabili” in Superman, Peacemaker – Stagione 2 sembra pronta a buttarsi a capofitto nell’idea. Tanta azione da supereroi, risate fuori dagli schemi e, naturalmente, più Eagly sono in arrivo per la seconda stagione di quello che potrebbe essere un capitolo fondamentale del nascente DCU.

LEGGI ANCHE: Peacemaker – Stagione 2: cast, trama e tutto quello che sappiamo

Peacemaker esplora la storia del personaggio che John Cena riprende all’indomani del film del 2021 del produttore esecutivo James Gunn, Suicide Squad – un uomo irresistibilmente vanaglorioso che crede nella pace ad ogni costo, non importa quante persone debba uccidere per ottenerla!”, è stato poi riferito. I dettagli precisi sulla trama della seconda stagione sono ancora per lo più nascosti, ma sappiamo che Frank Grillo riprenderà il ruolo di Rick Flag Sr. e cercherà di vendicarsi per l’uccisione da parte di Peacemaker di suo figlio Rick Jr. (Joel Kinnaman) avvenuta in The Suicide Squad.

La serie arriverà a partire dal 21 agosto.

 
 

Peacemaker – stagione 2 ha ricevuto un emozionante aggiornamento da James Gunn

The Peacemaker - stagione 2

La produzione della seconda stagione di Peacemaker è stata oggetto di una tonnellata di aggiornamenti interessanti negli ultimi tempi, e le aggiunte degne di nota continuano ad arrivare. Un residuo del DCEU, ormai in via di estinzione, l’amato antieroe Peacemaker di John Cena, è destinato a tornare per una seconda stagione e i co-direttori dei DC Studios James Gunn e Peter Safran hanno un piano ben definito per far sì che lo show diventi parte del loro DCU collegato. Questo prevede la partecipazione del regista di Superbad e Adventureland, Greg Mottola.

Mottola dirigerà gli episodi due e tre della prossima seconda stagione e Gunn ha confermato il coinvolgimento del regista con un post su Instagram che ritrae la coppia insieme. La didascalia di James Gunn recita: “Da quando ho visto Daytrippers negli anni ’90 al Film Forum di New York, sono un grande fan di @gregmottolaofficial – attraverso Superbad e molto altro. Quando abbiamo avuto bisogno di un regista per gli episodi due e tre della seconda stagione di #Peacemaker, è stata la prima persona a cui ho pensato. Non vedo l’ora di farvi vedere cosa stiamo preparando!“.

Quando Mottola prenderà le redini di questi due episodi, sarà la prima volta che il regista sarà coinvolto in un adattamento del fumetto di questa portata. Tra i precedenti crediti televisivi di Mottola figurano Dave, The Newsroom e Arrested Development. Il suo lavoro su Superbad, una commedia adolescenziale di successo con Jonah Hill, Michael Cera ed Emma Stone, lo rende uno dei suoi lavori più apprezzati.

Sebbene James Gunn sia stato molto generoso nel condividere le informazioni, i dettagli sulla trama della seconda stagione di Peacemaker sono rimasti avvolti nella segretezza. Il personaggio di Cena, Christopher Smith alias Peacemaker, non è ostacolato dalla nozione di risoluzione non violenta dei conflitti, ma vuole raggiungere la pace con ogni mezzo necessario. La prima puntata dello show ha visto l’antieroe scontrarsi con il proprio padre, il terrorista razzista noto come il Drago Bianco (Robert Patrick). La serie è diventata uno dei progetti fumettistici più apprezzati di sempre, con un punteggio di critica del 94% e di pubblico dell’89% sul sito web aggregatore Rotten Tomatoes.

Il cast della seconda stagione di Peacemaker

Peacemaker

Il ritorno del Peacemaker di Cena nella seconda stagione segnerà la terza apparizione dell’antieroe dopo le precedenti apparizioni nella prima stagione e nel primo film DC di Gunn, Suicide Squad. La seconda stagione dovrebbe vedere il ritorno di molti altri membri del cast, tra cui Leota Adebayo (Danielle Brooks), l’agente Emilia Harcourt (Jennifer Holland) e John Economos (Steve Agee).

La seconda stagione accoglierà anche nuovi membri del cast, tra cui Sol Rodríguez nel ruolo di Sasha Bordeaux, Tim Meadows nel ruolo di Langston Fleury e David Denman in una veste al momento sconosciuta. È stato inoltre confermato che Frank Grill riprenderà il ruolo di Rick Flag, Sr. dalla prossima serie animata Creature Commandos.

 
 

Peacemaker – seconda stagione: James Gunn aggiorna sulla serie

Peacemaker

James Gunn, co-CEO dei DC Studios, ha fornito ai fan un aggiornamento sulla pre-produzione della seconda stagione di Peacemaker per iniziare l’anno.

Su Threads è stato chiesto a James Gunn un aggiornamento sui progressi della seconda stagione di Peacemaker. La prima stagione ha debuttato nel gennaio del 2022, prima del cambio di leadership alla DC. Sebbene la serie sia stata confermata anche dopo il cambiamento, Gunn sta per dirigere il primo film della nuova era, Superman: Legacy.

In risposta alla domanda, il regista ha rivelato che la seconda stagione di Peacemaker è “scritta per oltre la metà“, e James Gunn ha precedentemente confermato che sta scrivendo la serie almeno dallo scorso ottobre.

Basato sui personaggi della DC, Peacemaker è scritto, diretto e creato da James Gunn. I produttori esecutivi sono James Gunn, Cena, Peter Safran e Matt Miller. La serie è stata prodotta da Troll Court Entertainment e The Safran Company in associazione con Warner Bros. Television.

Chi ha recitato in Peacemaker Stagione 1?

La prima stagione di James Gunn ha visto protagonisti John Cena nel ruolo di Peacemaker, Danielle Brooks nel ruolo di Leota Adebayo, Jennifer Holland nel ruolo di Emilia Harcourt, Freddie Stroma nel ruolo di Adrian Chase/Vigilante, Steve Agee nel ruolo di John Economos, Chukwudi Iwuji nel ruolo di Murn, Robert Patrick nel ruolo di Auggie Smith/White Dragon e altri ancora. Non è chiaro quali personaggi torneranno nel prossimo capitolo, ma James Gunn ha già detto che ha intenzione di stabilire più collegamenti con la DC nel prossimo capitolo, dopo le apparizioni a sorpresa di Ezra Miller e Jason Momoa nel finale della prima stagione.

 
 

Pazza Idea (Xenia) trailer e poster italiani

Presentato al Festival di Cannes 2014 nella sezione Un Certain Regard, arriverà sugli schermi italiani con Officine UBU, Pazza Idea (Xenia), il film diretto dal regista greco Panos H. Koutras, che vede nella colonna sonora la presenza di brani di Patty Pravo, la quale è anche presente nel film nei panni di se stessa.

Pazza Idea (Xenia)LEGGI LA RECENSIONE DEL FILM

Danny e Odysseus, due giovani fratelli, sono i protagonisti del film diretto dal regista greco Panos H. Koutras. I due ragazzi decidono di partire da Atene alla volta di Salonicco alla ricerca del padre, che li aveva abbandonati in tenera età. Sarà l’inizio di un’avventura ricca di imprevisti e di situazioni paradossali, tra realtà e sogno, attraverso la quale il regista racconterà, con tono leggero e scanzonato, la passione dei due fratelli per la canzone italiana e per Patty Pravo, cameo nel film, la loro attrazione per la cultura ‘pop’ dei talent show, ma anche il tema della ricerca dell’identità, del legame profondo tra fratelli e, non da ultimi, del diritto di cittadinanza, dell’ospitalità e del senso di appartenenza a un luogo.

 
 

Pazza idea (Xenia) recensione

Pazza idea (Xenia) 2 Danny (Kostas Nikouli), 16 anni, e Odysseas (Nikos Gelia), 18 anni, si ritrovano ad essere stranieri nel proprio Paese dopo la morte della loro madre albanese. Decideranno così di attraversare la Grecia per trovare il loro padre greco e costringerlo a riconoscerli ufficialmente. Sulla strada dovranno affrontare i fantasmi del proprio passato e la crudeltà degli uomini per realizzare a qualunque costo il loro sogno.

Panos H. Koutras scrive e dirige il suo quarto lungometraggio Pazza idea (Xenia), presentato al Festival di Cannes 2014 nella sezione Un Certain Regard. Il film attraverso temi drammatici riesce a mescolare lo humor e i sogni di due fratelli che durante il viaggio di formazione si ritrovano e si conciliano con la loro identità spezzata. Il film del regista greco ha la struttura classica di un road movie che permette ai due ragazzi di essere il punto di vista dello spettatore sulla Grecia moderna, a volte dominata dai fronti nazionalisti che vogliono un Paese libero “dagli stranieri e dagli omosessuali”. Temi a cui il regista riesce a dare un tono internazionale, grazie a diversi personaggi e lingue da cui è composto il film, ma senza perdere le radici della cultura greca (da qui il titolo Xenia che vuol dire “ospitalità”, andato perso con la traduzione italiana) ed in particolar modo quelle rivolte alla mitologia. Pazza Idea (Xenia)Questa viene però usata come suggerimento ironico che bilancia le scene drammatiche che i due giovani vivono: lo stesso viaggio è “un’odissea” e l’avvocato che li aiuterà si chiama Antigone. La matrice umoristica viene trasmessa soprattutto attraverso le parentesi musicali che sono quelle che fanno da collante trai due mondi così distanti dei due ragazzi, le canzoni degli anni ’70 rappresenteranno infatti il denominatore comune di un’infanzia triste ma ancora molto forte in loro. Ma il film usa le canzoni anche per accompagnare i sogni bizzarri di Dany e Ody che vengono incarnati dalla voce della “Dea” Patty Pravo che li “aiuterà” nei momenti più tristi conquistando la risata del pubblico con “studiate” coreografie. Tra gli attori emergono inevitabilmente i due esordienti, anche se il ruolo di Nikouli è quello che racchiude più insidie; il personaggio vive una sfacciata e ribelle omosessualità ma soprattutto evidenti traumi che ha subito nei vari abbandoni familiari, (Il padre poi il fratello e infine la morte della madre) qui incarnati nelle varie trasformazioni del coniglio Dido che arricchiscono il film di una particolare componente surrealistica.

Pazza idea (Xenia) è un film con una precisa visione registica, che utilizza gli scorci marini e urbani della Grecia per muovere solide critiche alla comunità europea (una su tutte, come ha permesso che determinati valori quali la cittadinanza e la fratellanza andassero perduti), ma che purtroppo cede in continuità narrativa a causa dei numerosi registri (reali, fiabeschi e umoristici) con cui viene dipinto questo lungo viaggio.

 
 

Paziente 64 – Il giallo dell’isola dimenticata: il libro e la storia vera dietro al film

Paziente 64 - Il giallo dell'isola misteriosa film

I paesi scandinavi sono noti per i loro racconti thriller, che dalla letteratura al cinema e fino alla televisione appassionano ormai tutto il mondo. Per l’audiovisivo, è nota la trilogia di Uomini che odiano le donne ma anche titoli presenti su Netflix come L’uomo delle castagne, Una famiglia quasi normale o La ragazza di Oslo. Si tratta di opere capaci di costruire grandi misteri spesso legati al passato dei protagonisti o della storia del paese di riferimento. Quest’ultimo caso è proprio alla base di Paziente 64 – Il giallo dell’isola dimenticata, film danese del 2018 diretto da Christoffer Boe, basato su un omonimo romanzo che a sua volta riprende una macabra vicenda della storia della Danimarca.

Tenendo fede alla tradizione dei thriller scandinavi, si offre così un thriller ricco di colpi di scena, che parallelamente alla verità porta alla luce una vicenda ricca di orrore e dolore, sulla quale ancora oggi la Danimarca si interroga. Il film è inoltre – ad oggi – l’ultimo capitolo cinematografico dedicato alle indagini del detective Carl Mørck, nato dalla penna di Jussi Adler-Olsen e più volte portato sul grande schermo. Paziente 64 – Il giallo dell’isola dimenticata era dunque un titolo molto atteso, divenuto poi il film danese di maggior incasso di tutti i tempi al momento dell’uscita e l’11° film di maggior incasso in Danimarca. Grazie ora al suo passaggio televisivo, è dunque possibile riscoprire questo piccolo gioiello di genere.

Per gli amanti dei thriller, scandinavi o non, Paziente 64 – Il giallo dell’isola dimenticata è dunque un film da non perdere, capace di appassionare, spaventare e sollevare una serie di forti riflessioni su cui è bene continuare ad interrogarsi ben oltre il termine della visione. In questo articolo approfondiamo alcune curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori al libro da cui è tratto e alla storia vera a cui ci si ispira. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Paziente 64 - Il giallo dell'isola misteriosa cast

La trama e il cast di Paziente 64 – Il giallo dell’isola dimenticata

Protagonisti del film sono Carl Mørck e Assad, agenti di polizia che si ritrovano ad avere a che fare con il macabro ritrovamento di tre corpi mummificati seduti attorno a un tavolo, con un posto rimasto vuoto affianco a loro. Mentre tentano di svelare l’identità delle mummie e di capire a chi fosse destinato il posto libero, scoprono che le ultime persone che hanno abitato quell’appartamento sono collegate al famoso ospedale sull’isola di Sprogø, luogo in cui venivano internate e sottoposte a sterelizzazione forzata le donne che all’epoca erano considerate troppo facili e promiscue. Mentre portano alla luce terribili verità legate a una delle pagine più buie della storia della Danimarca, quelle pratiche raccapriccianti sembrano continuare a protrarsi anche nel presente.

Ad interpretare i due protagonisti, Carl Mørck e Assad vi sono gli attori Nikolaj Lie Kaas e
Fares Fares. Il primo è noto per aver recitato anche in Angeli e demoni e Child 44, mentre il secondo è stato visto in Safe House – Nessuno è al sicuro, Zero Dark Thirty e Rogue One: A Star Wars Story. Accanto a loro recitano poi Johanne Louise Schmidt nel ruolo di Rose, Søren Pilmark in quelli di Marcus Jacobsen e le attrici Birthe Neumann e Fanny Bornedal nel ruolo di Nete da adulta e da giovane. Clara Rosager interpreta Rita, mentre Luise Skov è Gitte Charles. Amanda Radeljak interpreta Nour, mentre Anders Hove e Elliott Crosset Hove ricoprono il ruolo di Curt Wad da adulto e da giovane.

Paziente 64 - Il giallo dell'isola misteriosa storia vera

Il libro da cui è tratto il film e la storia vera a cui si ispira

Paziente 64 – Il giallo dell’isola dimenticata è l’ultimo di una serie di film, preceduto da Carl Mørck – 87 minuti per non morire del 2013, The Absent One – Battuta di caccia del 2014 e A Conspiracy of Faith del 2016, tutti tratti dai romanzi di Jussi Adler-Olsen facenti parte di una saga di genere giallo avente come protagonista l’ispettore Carl Mørck. Per Paziente 64 – Il giallo dell’isola dimenticata, pubblicato in Italia nel 2014 da Marsilio, lo scrittore ha costruito una vicenda di fantasia basandosi però su un reale luogo della storia danese, ovvero l’isola di Sprogø, situata sulla Grande Belt, lo stretto che separa le principali isole danesi di Fionia e Selandia. È situata all’incirca a metà dello stretto, a 6.7 km dalla costa di Selandia e 8 km dalla costa di Fionia.

Il luogo è noto in quanto negli anni fra il 1923 ed il 1961 fu utilizzato per isolare donne ritenute patologicamente promiscue dal punto di vista sessuale e di basso quoziente intellettivo. L’intento dichiarato era allora quello di prevenire gravidanze che potessero dare continuità ad un patrimonio genetico ritenuto insano. All’epoca tale pratica veniva considerata legale per le donne che si trovavano già in stato di reclusione. Sull’isola si perpetrarono dunque a lungo atti di violenza e repressione, oggi ricordati come una delle pagine più drammatiche della storia danase. Come riportato al termine del film, si stima che tra il 1934 e il 1967, oltre 11.000 donne danesi siano state sterilizzate con la forza. Oggi l’isola non è abitata ed è una riserva naturale visitabile.

Il trailer di Paziente 64 – Il giallo dell’isola dimenticata e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Paziente 64 – Il giallo dell’isola dimenticata grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Apple TV e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di sabato 10 agosto alle ore 21:20 sul canale Rai 4.

 
 

Paycheck, la spiegazione del finale del film con Ben Affleck

Paycheck film ben affleck

Paycheck è un thriller fantascientifico diretto da John Woo e interpretato da Ben Affleck, tratto da un racconto di Philip K. Dick. Uscito nel 2003, il film mescola azione, memoria cancellata e viaggi mentali nel tempo, offrendo un intreccio ricco di misteri e colpi di scena. Al centro della vicenda c’è Michael Jennings, un ingegnere che lavora su progetti segreti e accetta volontariamente di farsi cancellare la memoria al termine di ogni incarico. Ma qualcosa stavolta è andato storto.

Il finale di Paycheck lascia molti interrogativi aperti, soprattutto per chi cerca di capire come gli oggetti apparentemente insignificanti che Jennings riceve in una busta si rivelino decisivi per il suo destino. In questo approfondimento analizziamo passo dopo passo il significato delle ultime sequenze, cosa rappresenta realmente la macchina per vedere il futuro e perché il protagonista riesce a ribaltare il proprio futuro partendo da piccoli indizi.

In “Paycheck”, Michael Jennings, uno specialista di alta tecnologia con la memoria cancellata, scopre di aver ricevuto una busta piena di cianfrusaglie invece della somma a otto cifre che si aspettava. Utilizza gli oggetti e il ricordo di aver visto il futuro attraverso la macchina che ha creato per scoprire il suo passato e sfuggire a chi lo insegue. Il finale prevede un ultimo utilizzo della macchina, che rivela il numero vincente della lotteria e un atto di autodifesa che porta alla sua “morte” e a una nuova vita con la donna che ama e un amico.

I ninnoli e il passato

Jennings trova la busta contenente oggetti strani come un orologio, un biglietto e una gabbia per uccelli, che sono indizi dei suoi ultimi tre anni. Usa la macchina per vedere il futuro, compreso il modo in cui sarà braccato dal suo ex datore di lavoro.

L’uso finale della macchina

Prima di distruggere la macchina, Jennings la usa un’ultima volta per vedere se stesso mentre viene ucciso da un agente dell’FBI su una passerella. Manomette la macchina con degli esplosivi in modo che venga distrutta poco dopo e usa l’ultima previsione della macchina per schivare il proiettile che lo avrebbe ucciso, colpendo invece a morte il suo inseguitore, Rethrick.

“Morte” e una nuova vita:

Con la macchina distrutta e Rethrick morto, arrivano l’agente Dodge e la sua squadra. Solidali con la situazione, riferiscono della “morte” di Jennings nella distruzione del laboratorio. Jennings, Porter e Shorty si trasferiscono in campagna e aprono un vivaio.

Il biglietto della lotteria

Jennings, ricordando il messaggio di un biscotto della fortuna, scopre un biglietto della lotteria nella gabbia degli uccelli di Porter. Si rende conto che il biglietto è quello vincente di una lotteria da 90 milioni di dollari, un ultimo gesto che ha compiuto con la macchina per assicurarsi il successo futuro.

 
 

Pax Massilia: la spiegazione del finale della serie Netflix

Pax Massilia Tewfik Jallab
Foto di Laurent Le Crabe / NETFLIX. © 2023 Netflix, Inc.

Nuova serie francese di genere crime, Pax Massilia (anche nota come Blood Coast) è uno dei titoli più visti del momento sulla piattaforma Netflix. Composta da sei episodi con la regia di Olivier Marchal e Ivan Fegyveres, si tratta di un titolo che porta lo spettatore nel sottobosco della criminalità francese, tra grandi signori della droga, avidi criminali in cerca di potere e forze dell’ordine corrotte. Nella serie, infatti, mentre un feroce spacciatore cerca di dominare su Marsiglia, un capitano di polizia ribelle e la sua temeraria squadra accolgono una nuova recluta con un piano per fermare la nuova ondata di criminalità. Naturalmente non tutto è come sembra ed ecco perché per alcuni elementi può essere necessaria una spiegazione.

1Lyes è il padre di Zoe?

Pax Massilia Murillo Jeanne Goursaud Tewfik Jallab
Foto di Laurent Le Crabe / NETFLIX. © 2023 Netflix, Inc.

Successivamente ad uno scontro con Murillo, in cui egli riesce a fuggire, Lyes può comunque dirsi soddisfatto in quanto è riuscito a salvare Fanny e Zoe. A quel punto decide di prendere parte ad un test del DNA con la bambina, per sapere con certezza se è lui il padre. Nel finale, una volta ricevuto il risultato, Lyes decide però di non aprire la busta e di non leggere dunque ciò che essi riportano. Il risultato non viene dunque svelato, anche se ci sono forti probabilità che sia proprio Lyes il padre di Zoe. Il suo non voler conoscere la verità potrebbe essere un modo per lasciare a Fanny il compito di gestire la vita di Zoe, dato che lui è stato assente dalla sua vita per tutto questo tempo, non sentendo dunque il diritto di essere per lei un padre. I risultati del test del DNA potrebbero comunque tornare centrali in un’eventuale seconda stagione.

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Paws of Fury – La leggenda di Hank in arrivo su SKY e NOW

Paws of Fury - La leggenda di Hank

Arriva in prima visione su Sky Paws of Fury – La leggenda di Hank, divertente rivisitazione animata di Mezzogiorno e mezzo di fuoco di Mel Brooks. La pellicola, targata Sky Original, sarà in esclusiva su Sky domenica 15 ottobre alle 21.15 su Sky Cinema Uno (alle 21.45 anche su Sky Cinema Family), in streaming solo su NOW e disponibile on demand. Su Sky il film sarà disponibile on demand anche in 4K. 

La pellicola è una travolgente e divertente commedia d’azione per tutta la famiglia, che nella versione italiana vede tra i doppiatori Federico Buffa. La versione originale vanta invece le voci di Michael Cera, che interpreta Hank, Samuel L. Jackson, nel ruolo un recalcitrante maestro di arti marziali, Ricky Gervais, che dà voce al cattivo del film e Mel Brooks, che presta la voce al personaggio di Shogun.

La trama di Paws of Fury – La leggenda di Hank

Un segugio sfortunato di nome Hank si ritrova a vivere in una città piena di gatti. I felini hanno bisogno di un eroe che li difenda dal malvagio piano di uno spietato cattivo, che vuole radere al suolo il loro villaggio. Con l’aiuto di uno scontroso maestro, Hank si addestra diventare il samurai della città e collaborare con gli abitanti del villaggio per salvare la situazione. Ma c’è un unico problema: i gatti odiano i cani! 

Paws of Fury – La leggenda di Hank – Dal 15 ottobre alle 21.15 su Sky Cinema Uno (alle 21.45 anche su Sky Cinema Family), in streaming solo su NOW e disponibile on demand. Su Sky il film sarà disponibile on demand anche in 4K per i clienti Sky Q o Sky Glass con pacchetto Sky Cinema e con servizio opzione Sky HD/Sky Ultra HD attivo.

 

 
 

Pavarotti, Ron Howard presenta il suo nuovo documentario #RomaFF14

Pavarotti film

Pavarotti è il secondo documentario che il regista premio Oscar Ron Howard dedica a grandi miti della musica. Nel 2016 era toccato ai Beatles, con The Beatles: Eight Days a Week – The Touring Years, mentre viene ora presentato alla quattordicesima edizione della Festa del Cinema di Roma il film sulla vita del celebre tenore italiano.

Giunto a Roma per presentare il film, Howard apre la conferenza stampa raccontando proprio di come nasce l’idea di dedicare un documentario proprio a Luciano Pavarotti. “Dopo il documentario sui Beatles, io e il produttore Brian Grazer volevamo realizzare un nuovo progetto di questo tipo. – afferma Ron HowardLa scelta è ricaduta su Pavarotti, perché è una delle personalità più straordinarie degli ultimi decenni, ma per quanto sia noto in tutto il mondo, non tutti sono a conoscenza di molti aspetti della sua vita privata e artistica, di come ha iniziato, delle gioie, dei dolori. La sua intera vita è stata come un’opera lirica, ricca di passioni e drammi, e da un certo punto di vista ciò che cantava sembrava sempre essere adeguato a quanto accadeva nella sua vita privata.”

“Lavorare ad un progetto simile è una sfida immane. – prosegue il regista – C’è stato un team di collaboratori che ha speso più di un anno a raccogliere, revisionare e classificare tutto il materiale. Parliamo di migliaia di foto, interviste, filmati di repertorio, testimonianze. Il mio obiettivo tuttavia era riuscire a consegnare un ritratto dell’uomo dietro il cantante, raccontarlo nei suoi giorni migliori e in quelli in cui è stato più vulnerabile. La selezione dei materiali si è dunque orientata in quella direzione.”

Tra i temi centrali del film vi è quello della famiglia, grande e insostituibile valore nella vita di Pavarotti, che nel film appare ricorrente attraverso interviste alle due mogli e alle tre figlie. “La storia della famiglia è la chiave del film, quella con cui è possibile identificarsi di più. Questa gli ha dato tutto, e lui si è sempre speso molto per i suoi cari. Era un uomo generoso, ma portava negli occhi anche il dolore per la convinzione di non essere stato il padre che avrebbe voluto essere. Credo che da simili sofferenze possa nascere la vera arte, e Pavarotti ne è un esempio perfetto.”  

Il documentario di Howard persegue inoltre nell’intento sempre rincorso da Pavarotti, ovvero quello di portare l’opera alla massa. Stando alle parole del regista, infatti, “il desiderio era realizzare un film che potesse arrivare a tutti. Non solo agli amanti dell’opera, ma anche a chi desidera approcciarsi per la prima volta a Pavarotti e alla sua musica.”

Per concludere l’incontro, Howard ripercorre brevemente la sua fortunata carriera, iniziata come attore e proseguita poi come regista di successo. “Quando decisi di passare dietro la macchina da presa, sapevo di non volermi specializzare in un genere e rimanere ancorato a questo. Desideravo provare un po’ di tutto, e ho avuto l’opportunità di farlo. La mia è stata una crescita creativa, e ho sempre cercato di fare affinché fosse tale. Oggi esistono tecnologie che rendono il cinema estremamente entusiasmante. Ci sono costantemente cose nuove da provare e sperimentare ed è ciò che voglio fare, grato per l’esperienza fatta fino ad oggi e con ancora la forza e la curiosità di scoprire cosa ci sarà dopo. I miei figli sono grandi e autonomi ormai, non ho hobby, e l’unica cosa che voglio fare è passare del tempo con la mia famiglia e lavorare a nuovi progetti già in cantiere. Tutto qui.

 
 

Pavarotti, recensione del film di Ron Howard #RomaFF14

pavarotti-recensione

“Come vorresti essere ricordato tra cent’anni? – Come un cantante che ha portato l’opera alle masse – E invece come Pavarotti uomo?” È a partire da questa fondamentale domanda che il regista premio Oscar Ron Howard costruisce il suo nuovo film documentario, intitolato Pavarotti, e dedicato al celebre tenore italiano. Il film, presentato all’interno della selezione ufficiale dell’edizione 2019 della Festa del Cinema di Roma, è un nuovo tassello all’interno della variegata carriera del regista, che negli anni ha affrontato ogni sorta di genere, dalla fantascienza al film storico.

Il documentario ripercorre l’intera vita di Luciano Pavarotti, dalle origini ai primi successi e fino alle esibizioni sui palchi più importanti del mondo. Attraverso un vasto repertorio di materiali d’archivio, il regista ricostruisce tanto il percorso dell’artista quanto quello dell’uomo. Importanti sono infatti anche le interviste alle due mogli, alle tre figlie, e ai numerosi amici e collaboratori, i quali raccontano lati nascosti, inaspettati e commoventi dell’amato cantante.

Pavarotti, dalla nascita alla consacrazione del mito

Luciano Pavarotti è uno dei cantanti globalmente più popolari, il quale per buona parte della sua vita ha perseguito il desiderio di portare l’opera, normalmente considerato un genere difficile e di nicchia, alle grandi masse. Si può dire che vi sia riuscito con successo, divenendo egli stesso una vera e propria “rockstar”. Howard, dal canto suo, insegue il desiderio di comporre il ritratto appassionato di un uomo buono, premuroso, misterioso e non privo di lati oscuri.

Il regista non manipola le immagini, non le utilizza per costruire la sua idea di Pavarotti, ma cerca di riproporlo nel modo più naturale, tanto nei suoi giorni migliori quanto in quelli in cui il tenore si sentiva più vulnerabile. Perché è proprio dal dolore che può nascere l’arte, ed è per questo che Howard scava per rintracciare quanto della vita privata abbia influito su quella artistica e pubblica.

Un proposito interessante questo, frenato soltanto dalla struttura stessa del documentario, che non si distacca dall’agiografia e segue in modo piuttosto pedagogico  e lineare il percorso di vita di Pavarotti. Per una personalità così popolare ciò appare tuttavia limitante, permettendo di fare una scorpacciata di fatti e curiosità, senza però soffermarsi in maniera approfondita su di essi. Ciò appare ancor più forte nel momento in cui, ad esempio, viene raccontato del celebre concerto di Pavarotti insieme a Placido Domingo e José Carreras, avvenuto alle Terme di Caracalla nel 1990.

La storia di questo particolare concerto, ciò che ha significato e il modo in cui i tre tenori si sono misurati e sfidati l’un l’altro, è in grado di catturare l’attenzione molto più di tante altre dispersive sequenze. Il risultato finale del documentario non è tuttavia privo di un certo fascino, ma ha quantomeno il pregio di permettere a tutti di potersi avvicinare alla figura di Pavarotti, amanti dell’opera e non.

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Pavarotti: un documentario costruito sulla voce

Per quanto la scelta di fare un excursus più o meno completo sulla vita del tenore non sia errata, questa svela tuttavia l’attaccamento ad un canone che rivela i suoi limiti non presentando particolari motivi di attrattiva, e offrendo invece poco di aspetti che potevano da soli essere protagonisti del film. Uno di questi è certamente la voce.

È difficile non riconoscere che la voce di Pavarotti sia il vero intrattenimento del film. Così precisa, pulita, capace davvero di risuonare nel cuore degli spettatori che basterebbe quella a rendere superflua qualsiasi altra divagazione. La voce, come affermava lo stesso tenore, era la sua prima donna, il grande amore, ed è proprio questa a tenere alto l’interesse nei confronti del film.

Quella voce che veniva influenzata molto dagli eventi privati della vita del cantante, tanto da risultare straziante nel brano Ridi pagliaccio e invincibile in Nessun dorma. Quella voce che probabilmente svela meglio di qualunque parola o immagine l’uomo che la emetteva, che sapeva controllarla e utilizzarla come il suo strumento privilegiato. Alla domanda all’inizio del film, dunque, Howard lascia rispondere lo stesso Pavarotti, grato per molto, rammaricato per tanto altro. Alla sua voce, dunque, affida lo svelamento di sé stesso, lasciando così decadere il fazzoletto del cantante che copriva il volto dell’uomo dietro di esso.

 
 

Pavarotti di Ron Howard: 28, 29 e 30 ottobre al cinema, il trailer

Arriverà nelle sale italiane solo per tre giorni, il 28, 29 e 30 ottobre, il documentario evento PAVAROTTI, che racconta la storia, la voce, i segreti e la leggenda del tenore Luciano Pavarotti e del suo incredibile percorso, da figlio di un fornaio a superstar internazionale capace di trasformare per sempre il mondo dell’opera.

Firmato dal regista Premio Oscar® Ron Howard, PAVAROTTI è realizzato con filmati mai visti prima e immagini delle performance più iconiche del tenore che offrono un ritratto intimo ed emozionante dell’artista e dell’uomo, il più amato cantante d’opera di tutti i tempi con oltre 100 milioni di dischi venduti nel corso della sua carriera.

La Coppa del Mondo del 1990 in Italia è stata l’occasione in cui l’opera ha conquistato il grande pubblico: in quell’occasione, sul palco di Roma, Pavarotti si è unito ai colleghi tenori Placido Domingo e José Carreras, esibendosi per un pubblico mondiale di 1,4 miliardi di persone. La loro potente interpretazione di “Nessun Dorma” vive ancora oggi come uno dei brani musicali più conosciuti al mondo: una performance con cui Pavarotti ha coronato definitivamente il suo sogno di portare l’opera nelle case del grande pubblico.

Ron Howard ha scelto un approccio intimo per raccontare la storia di Pavarotti: si è spinto oltre l’iconica figura pubblica per rivelare l’uomo. Grazie alla partnership con Decca Records e all’accesso esclusivo agli archivi di famiglia e al vasto materiale musicale ripreso dal vivo, il documentario evento fa emergere la storia personale dell’artista: dalle sue umili origini nel Nord Italia fino allo status di superstar mondiale. Attraverso le immagini e alla musica di PAVAROTTI, gli spettatori viaggeranno in tutto il mondo in compagnia del tenore. Lo conosceranno come marito e padre, filantropo instancabile e soprattutto artista sensibile, che ha avuto una relazione complessa con il suo talento e con un successo senza precedenti.

Dai creatori del blockbuster mondiale The Beatles: Eight Days a Week, PAVAROTTI di Ron Howard è prodotto da Polygram Entertainment, Imagine Entertainment e White Horse Pictures con Diamond Docs e in collaborazione con TIMVISION e WILDSIDE. I produttori esecutivi italiani sono Lorenzo Gangarossa, Mario Gianani e Lorenzo Mieli.

Il documentario sarà nei cinema italiani solo per tre giorni, il 28, 29 e 30 ottobre, distribuito da Nexo Digital in collaborazione con i media partner RTL 102.5, Classica HD, MYmovies.it, Rockol.it, Onstage.

In occasione dell’uscita del film, saranno disponibili dal 7 giugno pubblicati da Decca il nuovo Greatest Hits di Big Luciano che raccoglie i grandi successi dell’artista, 3 CD con 67 brani per oltre 3 ore e mezzo di musica, e la colonna sonora originale del film che, oltre a raccogliere i grandi successi di Pavarotti, contiene due inediti: Miserere con Zucchero e Andrea Bocelli e l’Ave Maria di Schubert con Bono.

 
 

Paura primordiale: trama, cast e curiosità sul film

Paura primordiale film

Certe mostruose creature sembrano poter esistere soltanto nelle opere di finzione, eppure in alcuni angoli del mondo vi sono esemplari rari, se non unici, che risultano altrettanto spaventosi e pericolosi. Con il film del 1975 Lo squalo si è dimostrato come questi possano essere fonte di grande interesse, dando vita ad uno scontro tra uomo e natura senza fine. Negli anni sono stati realizzati innumerevoli film di questo tipo, tra anaconda, ragni e coccodrilli. Proprio quest’ultimo è protagonista assoluto del film del 2007 Paura primordiale, diretto da Michael Katleman. Per quanto l’esemplare mostrato nel film sembri esagerato, esiste invece realmente.

Si tratta del coccodrillo rinominato Gustave, un esemplare di Crocodylus niloticus, generalmente residente lungo il fiume Nilo. Di grandi dimensioni, questo è lungo oltre 7 metri e pesante una tonnellata. Gustave, in particolare, nelle foreste del Burundi. Qui si narra che abbia nel tempo divorato più di 300 persone, un numero secondo alcuni esagerato ma secondo altri inferiore rispetto alla realtà. L’animale, inoltre, si è dimostrato capace di catturare e divorare anche grossi mammiferi come ippopotami e bufali. Ad oggi non si sa nulla circa l’età del coccodrillo né sulla sua aspettativa di vita media. L’ultimo avvistamento di Gustave risale al 2015, ma è certo che egli sia ancora lì fuori, pronto ad uccidere.

Divenuto popolare in tutto il mondo proprio la sua unicità, si è naturalmente deciso di trarre un film a riguardo, poi affermatosi come un buon successo di pubblico. Ancora oggi, per gli amanti del brivido e di questa tipologia di film, è un titolo particolarmente affascinante. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Paura primordiale: la trama del film

Protagonista del film è il celebre giornalista televisivo Tim Manfrey, caduto in disgrazia dopo aver mandato un servizio rivelatosi infondato. Per punirlo e allontanarlo dai riflettori della vergogna, il network per cui lavora decide di inviarlo in Burundi, insieme al fidato cameraman Steven Johnson, al fine di documentare la ricerca e la cattura di un gigantesco coccodrillo, terrore degli abitanti della zona. Considerato una creatura leggendaria e quasi divina, l’esemplare è stato rinominato Gustave, ed ha attirato nuovo interesse su di sé dopo aver sbranato un’antropologa forense, in quei luoghi per indagare su uno scontro tra etnie.

Alla spedizione di cattura, incaricata di porre definitivamente fine ai massacri, partecipano l’esperto naturalista Matthew Collins, il cacciatore Jacob Krig, a cui Gustave ha appena ucciso la moglie, il giovane autoctono Jojo e la giornalista Aviva Masters. Quest’ultima si trova lì per documentare un altro enorme pericolo, che da tempo sta seminando il panico tra la popolazione e che metterà a dura prova il team. Questo è rappresentato dalle stragi compiute da un signore della guerra rinominato Piccolo Gustave, impegnato a favorire le stragi tra le tribù del luogo. Tra pericoli naturali e umani, la troupe dovrà dunque cercare di sopravvivere.

Paura primordiale cast

Paura primordiale: il cast del film

Protagonista del film, nei panni del giornalista Tim Manfrey, è l’attore Dominic Purcell. Egli è particolarmente noto per aver interpretato Lincoln Burrows nella serie Prison Break e il supercriminale Heat Wave in Legends of Tomorrow. Per prepararsi al ruolo, Purcell si è non solo allenato fisicamente, ma ha anche approfondito la professione del giornalista e ciò che si sa di Gustave. Il contratto dell’attore stabiliva che doveva sempre avere tre o quattro bottoni della sua camicia sbottonati in ogni momento, indipendentemente dalla situazione in cui si trovavano. Brooke Langton, nota per la serie Melrose Place, interpreta invece la giornalista Aviva Masters.

Nei panni del fidato amico di Tim e cameraman Steven Johnson, vi è invece l’attore Orlando Jones, celebre per le serie American Gods e Sleepy Hollows, dove ha interpretato Frank Irving. L’attore tedesco Jürgen Prochnow, noto come caratterista solito interpretare ruoli di autorità o di antagonisti, è qui il cacciatore Jacob Krieg. L’attore Gideon Emery, attivo principalmente come doppiatore di videogiochi, è l’esperto naturalista Matthew Collins. Jojo, il ragazzo del villaggio del Burundi, è interpretato dall’esordiente Gabriel Malema, mentre il criminale noto come Piccolo Gustave ha il volto di Dumisani Mbebe.

Paura primordiale: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su une delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Paura primordiale è infatti disponibile nel catalogo di Disney+, nella sezione Star, con prodotti per un pubblico adulto. Per vederlo, basterà sottoscrivere un abbonamento al servizio, avendo così modo di guardare il film in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 16 marzo alle ore 21:20 sul canale Rai 4.

Fonte: IMDb

 

 
 

Paura per Harrison Ford

Harrison Ford

Attimi di panico per Harrison Ford. La star di Indiana Jones, che vedremo prossimamente nell’attesissimo Star Wars: Il risveglio della forza, è rimasto coinvolto in un incidente aereo.

L’attore stava pilotando un aereo d’epoca ed era da poco decollato dall’aeroporto di Santa Monica; una serie di imprevisti hanno costretto l’attore ad un atterraggio d’emergenza su un campo da golf in California. Ford (che ricordiamo essere un pilota esperto) era già stato coinvolto in un incidente simile nel 1999, quando, pilotando un elicottero, fu costretto ad un atterraggio d’emergenza sempre in California.

L’attore è stato subito soccorso da due medici prima di essere trasportato d’urgenza in ospedale. Suo figlio Ben (via Twitter) e il suo addetto stampa hanno comunque rassicurato in merito alle condizioni della star, specificando che non è in pericolo di vita:

“Harrison Ford stava pilotando un aereo d’epoca WW2, ma ha avuto alcuni problemi subito dopo il decollo. Ha dovuto dunque optare per un atterraggio di emergenza, fatto naturalmente in modo sicuro. È stato subito portato in ospedale dove ha ricevuto pronte cure mediche. Le ferite riportate non mettono in pericolo la sua vita e si riprenderà presto”.

Fonte

 
 

Paura e desiderio: un giovane Stanley Kubrick inedito e sconosciuto affronta il tema della guerra tra paura e desiderio

Paura e desiderio
Fotogramma dal film - Via Wikipedia - Secondo la Legge 22 aprile 1941 n. 633 e successive modificazioni, le fotografie prive di carattere creativo e le riproduzioni di opere dell'arte figurativa divengono di pubblico dominio a partire dall'inizio dell'anno solare seguente al compimento del ventesimo anno dalla data di produzione

Paura e desiderio è il fim culto di Stanley Kubrick con protagonisti nel cast Frank Silvera, Paul Mazursky, Kenneth Harp, Stephen Coit e Virginia Leith.

“In questa foresta non si racconta una guerra che c’è stata o che ci sarà…ma si parla di una guerra qualsiasi”. Ecco l’apologo con cui una voce narrante fuori campo introduce lo spettatore nella storia che si sta andando a raccontare. Soldati di un non ben precisato esercito sopravvivono ad un atterraggio di fortuna in terra nemica, un nemico senza nome. Perduti a sei miglia dalla linea del fronte decideranno di avventurarsi lungo il fiume per scampare alla morte.

Quattro uomini disperati, impauriti e smarriti cui foschi pensieri echeggiano sino a stordirli e confonderli facendo vacillare ad ognuno le proprie identità. Scappare dal nemico? affrontarlo uccidendo un importante generale per dare un senso ad esistenze vuote? scelte e bivi da affrontare perchè risalire quel fiume porterà a ritrovare o a perdere se stessi.

Ha solo 25 anni Stanley Kubrick quando produce e dirige Paura e desiderio il suo primo, vero, lungometraggio. Autoprodotto con un budget ridottissimo, una lavorazione difficoltosa e piena di problemi tecnici in fase di missaggio, questo film è stato a lungo nascosto dal genio newyorkese in quanto il risultato finale non lo soddisfaceva a pieno.

Solo dal 2008 in Italia abbiamo la possibilità di reperire il dvd in lingua originale con sottotitoli ed una qualità dell’immagine molto approssimativa. Ma questo primo vagito cinematografico di un regista che in seguito scriverà pagine indelebili nella storia del cinema mondiale, è un insieme di spunti e idee su cui Kubrick tornerà spesso e ripetutamente nei film che dirigerà poi.

Paura e desiderio sono 68 minuti di un’intensità incredibile, pazzesca, un film tanto breve e sì artigianale quanto pregno di sostanza e di innovative scelte registiche. La guerra e la paura della morte, la violenza e l’assuefazione ad essa, temi che Kubrick riprenderà in film come Orizzonti di gloria, Arancia meccanica o Full metal jacket e che già ai suoi esordi erano tanto presenti nella sua mente. La geniale scelta di non specificare il contesto spazio-temporale e opporre soldati di eserciti non meglio precisati e che parlano la stessa lingua, senza distinzioni, perché la guerra e la violenza che ne deriva non ha colori, bandiere o nazionalità, è semplicemente fatta e voluta dagli uomini in quanto tali.

Paura e desiderio, l’esordio di Stanley Kubrick

La voce fuori campo come elemento distintivo e già presente da questo suo primo film e che quasi sempre caratterizzerà in futuro lo stile del maestro; le angosce, i pensieri, le paure e anche i desideri disperati prendono voce e si incrociano confusi come tante voci che escono e si perdono nell’aria. Un’atmosfera di angoscia crescente accompagnata da una musica incalzante e ossessiva e soprattutto quelle inquadrature tanto peculiari e mai banali dove abbondano i primi piani, di volti, di occhi sbarrati dal terrore o di mani contrite in un ultimo gesto di morte.

Guardando questo Paura e desiderio la mente corre ad un altro film di guerra dove l’introspezione dei vari personaggi è l’elemento portante e pregnante: La sottile linea rossa di quel Terrence Malick tanto acclamato e giustamente riconosciuto dalla critica internazionale. Si capisce come Kubrick sia arrivato molto prima di lui a intendere un film con queste finalità: fotografare la paura prima di un assalto, immortalare sguardi e pensieri di uomini prima che soldati.

Era il 1953, aveva solo 25 anni e da poco aveva smesso i panni del giovane fotografo che consegnava a Life istantanee su teneri e malconci scugnizzi degli slums newyorkesi, ma già faceva intendere, intuire di quale pasta fosse fatto. Era un perfezionista, maniacale potremmo dire, e per anni la sua vanesia ossessione di eccellenza ci ha negato la possibilità di conoscerlo meglio attraverso questa sua primissima pellicola…ci perdonerà se oggi disattendiamo il suo volere e ci avviciniamo ancora di più al suo genio anche attraverso questo piccolo quanto incredibile film.

 
 

Paura e desiderio, il primo film di Kubrick venne visto a Venezia nel 1952

Paura e desiderio
Fotogramma dal film - Via Wikipedia - Secondo la Legge 22 aprile 1941 n. 633 e successive modificazioni, le fotografie prive di carattere creativo e le riproduzioni di opere dell'arte figurativa divengono di pubblico dominio a partire dall'inizio dell'anno solare seguente al compimento del ventesimo anno dalla data di produzione

Fear and Desire (Paura e desiderio), il primo lungometraggio diretto da Stanley Kubrick, venne proiettato per la prima volta al pubblico in occasione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia del 1952, diretta da Antonio Petrucci. La proiezione del film, intitolato all’epoca Shape of Fear, avvenne il 18 agosto 1952 al Palazzo del Cinema del Lido, alle 10 del mattino, nella sezione denominata Festival del film scientifico e del documentario d’arte.

La singolare vicenda è stata per la prima volta interamente ricostruita attraverso lettere e documenti dall’Archivio Storico delle Arti Contemporanee (ASAC) della Biennale di Venezia. Ciò è avvenuto nell’ambito delle ricerche collegate alla pubblicazione del volume storico La Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, nuova opera del prof. Gian Piero Brunetta, frutto della collaborazione fra la Biennale e l’editore Marsilio. Il volume verrà presentato sabato 9 luglio a Venezia, alla Biblioteca dell’Archivio Storico (Giardini della Biennale), in occasione del convegno e della giornata dedicati alla celebrazione dei 90 anni della Mostra del Cinema.

Quando sottopone alla Mostra di Venezia il suo primo lungometraggio Shape of Fear (nel 1953 rinominato Fear and Desire), Stanley Kubrick ha 23 anni, anche se è già un fotografo affermato. Dal carteggio con il direttore della Mostra, Antonio Petrucci, emerge tutta la sua straordinaria personalità e l’autocoscienza delle proprie doti di regista. L’importanza della ricostruzione della vicenda – oltre ad attestare il rilievo dei documenti conservati all’ASAC per ulteriori ricerche, e a riempire un tassello non ancora definito della biografia artistica di Kubrick – sta proprio nell’individuare già nella gestione di questo suo primo film il genio di uno dei massimi maestri della storia del cinema.

Tutto nasce da una lettera del 15 luglio del 1952 inviata dal distributore newyorkese Joseph Burstyn – che all’epoca importava negli Stati Uniti cinema europeo di qualità – al direttore della Mostra Antonio Petrucci: “Caro dott. Petrucci, un anno fa, quando eravamo insieme a Roma, mi hai chiesto di tenerti informato se io vedessi o sentissi di qualche buon film indipendente originale. Bene, ne ho visto uno! Il titolo del film è Shape of Fear, realizzato da un giovane di 23 anni che si chiama Stanley Kubrick. A mio avviso è uno dei più bei film che ho visto negli ultimi anni, potrebbe suscitare grandi discussioni e potrebbe essere la grande sorpresa del tuo festival”.

Petrucci decide però, “per lunghezza e caratteristiche”, di non accogliere Shape of Fear (1 ora e 2 min.) nella selezione principale della Mostra (“big Festival competition”), come scrive lui stesso a Kubrick in un telegramma del 7 agosto 1952, e lo fa proiettare nella sezione denominata Festival del film scientifico e del documentario d’arte, in una data (il 18 agosto) antecedente al periodo di svolgimento della Mostra principale (20 agosto – 12 settembre). E’ per questo che la presenza del film non risulta dal catalogo della Mostra di quell’edizione.

Stanley Kubrick a sua volta scrive ad Antonio Petrucci un paio di lettere, la prima il 21 luglio in cui afferma che non è ancora terminata la postproduzione del film, e nel caso esso venga selezionato, si ripromette di mandare i titoli di testa completi in modo che basti semplicemente incollarli. Nella seconda lettera del 26 agosto, Kubrick scrive al direttore della Mostra: “Le sarei grato di sapere quale sia stata la ‘reazione‘ al mio film Shape of Fear. Poi, il fatto di cui mi ha informato, ovvero che ‘caratteristiche e lunghezza’ del film hanno impedito di farlo inserire della selezione principale, mi hanno lasciato molto nel dubbio su cosa esattamente lei abbia in mente. E poiché non ho più sentito più nulla di quell’ ’invito speciale in concorso’ di cui lei aveva parlato quando accettò il film, può ben capire lo stato di confusione in cui ora io mi trovo”.

Benché proiettato al di fuori della selezione principale, il primo film di Kubrick arricchisce l’elenco dei grandi maestri del cinema che nei decenni hanno debuttato al Lido di Venezia. Ma incrementa anche la qualità dell’edizione 1952 della Mostra, quando si festeggiava il ventennale della manifestazione e Petrucci intendeva farne un’edizione memorabile. Al concorso parteciparono 16 nazioni con 30 film di cui 13 in prima visione mondiale. Il vincitore dell’edizione fu Jeux interdits (Giochi proibiti) di René Clement (poi premio Oscar come miglior film straniero) premiato «per aver saputo elevare a singolare purezza lirica ed eccezionale forza espressiva l’innocenza infantile nella tragedia e nella desolazione della guerra», come disse la motivazione della giuria. Gli altri premi furono assegnati a Europa ’51 di Roberto Rossellini, The Quiet Man (Un uomo tranquillo) di John Ford e Saikaku Ichidai Onna (La vita di O-Haru donna galante) di Kenji Mizoguchi. Parteciparon
o inoltre Lo sceicco bianco di Federico Fellini e Summer Interlude (Un’estate d’amore) di Ingmar Bergman. La giuria, presieduta dal critico Mario Gromo, era ancora costituita da personalità italiane e comprendeva anche il poeta Giuseppe Ungaretti.

Quest’opera prima di Kubrick, scritta dal futuro Premio Pulitzer Howard Sackler, vale anche in quanto anticipatrice di quelle tematiche poi sviluppate dal regista in Orizzonti di gloria e Full Metal Jacket. Si tratta di un apologo sull’insensatezza della guerra, una guerra astratta, immaginaria, tra due nazioni volutamente non identificate. Quattro militari sopravvissuti all’abbattimento del loro aereo si ritrovano in territorio nemico. Sopraffatti dal panico, perdono la testa e innescano una serie di violenze insensate, compresa la cattura di una ragazza trovatasi sulla loro strada. Gli interpreti (Steve Coit, Frank Silvera e Virginia Leith) provenivano quasi tutti dal teatro, tranne il futuro regista Paul Mazursky, allora studente al college.

A montaggio finito, Kubrick aveva noleggiato una piccola sala a New York per le visioni in anteprima e per la distribuzione si era affidato proprio a Joseph Burstyn, che in città aveva fatto arrivare i maggiori capolavori del neorealismo italiano. Fu lui a scegliere il titolo definitivo (Fear and Desire) del film, che avrebbe dovuto intitolarsi The Trap (La trappola) prima di Shape of Fear (La forma della paura). Le altalenanti sorti del film vengono ben documentate da Richard Koszarski nel recente volume Keep ‘em in the East. Kazan, Kubrick and the Postwar New York Film Renaissance (Columbia University Press, 2021). Kubrick cercherà di toglierlo dalla circolazione, insoddisfatto dagli esiti commerciali e dagli attacchi della critica americana. In Italia il film arriva solo nel 1989 grazie a «Fuori orario» su Rai3 in copia deteriorata. Esce nel 2013 in sala e in DVD (Paura e desiderio, Raro Video, 68’, versione doppiata in italiano), nella versione restaurata in HD dalla Libr
ary of Congress di Washington.

La questione della presenza del primo film di Kubrick a Venezia è emersa nella recente monografia di James Fenwyck Stanley Kubrick Produces (Rutgers University Press, 2021) basata sui documenti conservati agli Stanley Kubrick Archives presso il London College of Communication. Si ringrazia Lorenzo Codelli.

 
 

Paura 3D: recensione del film dei Manetti Bros

Paura 3D

Ci sono occasione nella vita che faremmo meglio a non cogliere. Con questa frase si apre la sinossi ufficiale di Paura 3D, ultimo film dei Manetti Bros in uscita il prossimo 15 giugno in 220 copie distribuito da Medusa.

In Paura 3D Tre ragazzi si trovano per caso in possesso delle chiavi di un villa fuori  Roma, e sapendo che il proprietario, il Marchese Lanzi, resterà fuori città per tutto il fine settimana, ne approfittano, introducendosi in casa sua. Qualcosa però va storto, uno dei ragazzi, Simone, trova qualcosa che non avrebbe dovuto trovare, e contemporaneamente il Marchese torna a casa per un imprevisto, rimanendo molto contrariato dall’intrusione di estranei nella sua villa. Il film di Antonio e Marco Manetti si costruisce sui canoni più classici del genere horror, mantenendo una buona dose di suspence e la giusta dose di schizzi di sangue, senza per questo rinunciare alla tensione psicologica. Proprio questo è il pregio più grande del film, ovvero il suo soffermarsi su scelte e comportamenti apparentemente incomprensibili ma perfettamente inseriti nel pretesto narrativo.

Protagonisti di questo film sono tre giovani sventurati e un po’ stupidotti, che presentano personalità molto diverse anche se sono accomunati dalla condivisa insoddisfazione quotidiana. Ale è Domenico Diele, già visto in ACAB, estroverso trascinatore, intraprendente anche nei momenti di difficoltà. Claudio Di Biagio (Freaks) è Marco, apparentemente più bamboccione rispetto agli altri e che si lascia trascinare dal più deciso Ale, a lui sono affidate alcune battute divertenti del film. Simone invece, interpretato da Lorenzo Pedrotti (Krokodyle), è il ragazzo più introverso, appena mollato dalla ragazza e forse quello emotivamente più fragile. È l’anello di congiunzione tra la normalità e la mostruosità della storia, e Pedrotti riesce a rappresentare bene il momento di passaggio trasformando il suo personaggio da ragazzino abbandonato a salvatore risoluto.

Paura 3D

Nei panni del cattivo abbiamo un inedito Peppe Servillo, che con misura e contegno da vita ad un mostro particolarmente inquietante per lo stridore che si genera tra il suo aspetto e le sue azioni. Francesca Cuttica (L’Arrivo di Wang), è invece la vittima totale, Sabrina, ruolo particolarmente impegnativo non solo per la performance fisica  (la Cuttica resta infatti totalmente nuda per gran parte delle sue scene), ma soprattutto per l’esperienza psicologica che l’attrice ha dovuto affrontare e ricreare per il suo personaggio.

Il 3D proposto dai Manetti, presenta qualche difetto di fruizione, ma è di discreta fattura anche se non rappresenta un mezzo drammaturgico, piuttosto un’aggiunta tecnica alla produzione. Il film pecca però nella messa in scena e nel finale, quando ci si aspetta un’accelerazione drammatica che invece non avviene, lasciando spazio invece ad una sequenza che dilatandosi eccessivamente, perde il giusto ritmo. Il film riesce a coinvolgere lo spettatore soprattutto perché è perfettamente fedele ai cliché di genere, strappando addirittura un timido applauso in uno dei momento clou.

Paura 3D è un buon prodotto di genere che premia la volontà anticonformista e l’esigenza di indipendenza dei suoi due registi.