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Pinocchio: trama, cast e location del film di Matteo Garrone

Pinocchio: trama, cast e location del film di Matteo Garrone

Quante volte il burattino Pinocchio è stato protagonista di lungometraggi per il cinema? Numerosi sono i film a lui dedicati, da quello d’animazione della Walt Disney risalente al 1940 al Pinocchio in carne ed ossa di Roberto Benigni del 2002, solo per citare due tra i tanti. Tra i più recenti vi sono però il Pinocchio di Robert Zemeckis, con Tom Hanks nel ruolo di Geppetto, e il Pinocchio di Guillermo Del Toro in chiave dark, mentre in Italia l’ultimo film ad aver portato sul grande schermo il celebre personaggio è stato il Pinocchio (qui la recensione) di Matteo Garrone. Un fantasy in live-action di produzione italiana visivamente ricco di magia.

Garrone, che era reduce dal successo di Dogman, affermò di aver sempre desiderato poter trasporre al cinema il romanzo per ragazzi di Carlo Collodi, mantenendosi però fedele a questo nel farne un racconto cupo e ricco di tutti quegli elementi spesso trascurati. Con un budget di 11 milioni di dollari, il suo Pinocchio vanta così grandi ricostruzioni scenografiche, una colonna sonora di prim’ordine composta dal premio Oscar Dario Marianelli, e un lavoro sui costumi e il trucco poi candidato ai premi Oscar. Tutto ciò per raccontare una storia nota a tutti sono un punto di vista nuovo, comprensivo della crudetà del racconto originale.

Apprezzato da adulti e bambini, il Pinocchio di Garrone è stato uno dei maggiori successi italiani dell’anno, con un incasso di oltre 15 milioni di euro. Il merito va tanto alla visione del regista sulla storia quanto agli straordinari interpreti che vi hanno preso parte. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alle location del film. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il titolo nel proprio catalogo.

La trama di Pinocchio

La vicenda, nota a tutti, è quella di Geppetto, un povero falegname celibe ridotto alla povertà che, dopo aver assistito ad uno spettacolo di marionette, decide di costruirsi un burattino di legno per poterne fare la sua fonte di guadagno e sostentamento. Il tronco che acquista per intagliare il pupazzo, tuttavia, ha qualcosa di magico e nel momento in cui l’uomo ne ricava la marionetta desiderata si rende conto di come questa sia dotata di vita propria. Geppetto chiama così il suo burattino con il nome di Pinocchio, il quale diventa per l’anziano un figlio a tutti gli effetti. Da quel momento Geppetto lo cresce dunque istruendolo come meglio può cercando di tenerlo lontano dai guai.

La curiosità di Pinocchio per il mondo, tuttavia, è troppo forte e ben presto il giovane burattino oltrepasserà i limiti imposti dal padre per intraprendere nuove avventure. Nel corso di queste incontrerà personaggi poco raccomandabili come il Gatto e la Volpe, il monello Lucignolo e lo spaventoso Mangiafuoco. Potrà però contare anche sull’aiuto della Fata Turchina, grazie alla quale riuscirà ritrovare la retta via. Nel corso della sua avventura, inoltre, Pinocchio maturerà sempre di più il desiderio di tornare a casa da suo padre Geppetto, ed è verso quella meta che si concentreranno tutti i suoi sforzi, incontrando pericoli e attraversando luoghi straordinari.

Pinocchio cast

Pinocchio: il cast di attori del film

Per dar vita a Pinocchio, Garrone ha condotto una lunga ricerca con l’obiettivo di trovare l’interprete più adatto. La scelta è infine ricaduta sul giovane Federico Ielapi, che al momento delle riprese aveva appena 8 anni. Nonostante la giovane età, si tratta di un bambino con alle spalle già diverse prove attoriali in film come Quo vado? e Brave ragazze, ma anche nella fiction Don Matteo. Quella in Pinocchio è stata una sfida non da poco per Ielapi, che si è dovuto sottoporre ogni giorno a 4 ore di trucco al fine di ottenere l’aspetto del celebre burattino. Accanto a lui, nel ruolo della Fata Turchina vi è da prima Alida Baldari Calabria per la versione bambina, e poi Marine Vacth per la versione adulta.

Ad interpretare Geppetto si ritrova invece Roberto Benigni, il quale è così passato dall’aver interpretato Pinocchio nel 2002 all’interpretare il falegname padre del protagonista. Per la sua interpretazione, Benigni ha poi ottenuto una nomination come miglior attore non protagonista ai David di Donatello. Nel film si ritrovano poi Rocco Papaleo nei panni del Gatto e Massimo Ceccherini in quelli della Volpe. Gigi Proietti, invece, qui in una delle sue ultime interpretazioni, è Mangiafuoco. Davide Marotta è il Grillo Parlante, mentre Paolo Graziosi è Mastro Ciliegia. Alessio Di Domenicantonio, infine, interpreta il pestifero Lucifero.

Pinocchio: le location del film

Con l’obiettivo di essere quanto più fedele possibile alle ambientazioni descritte da Collodi, Garrone ha condotto una ricerca sulle location che realmente potrebbero aver ispirato lo scrittore. Avvicinandosi a questi luoghi, Garrone ha deciso di ricostruire il villaggio di Geppetto nel borgo medievale di La Fratta, a Sinalunga, in Toscana. Per il teatro di Mangiafuoco, invece, è stato scelto il Teatro cittadino di Nojano, il teatro più piccolo del mondo che si trova a Noicattaro, in provincia di Bari, in Puglia. Ulteriori riprese sono poi state fatte al Parco Nazionale dell’Alta Murgia, ma anche Altamura e Gravina in Puglia. Il Paese dei Balocchi, infine, è stato ricostruiro tra Ostuni e Fasano.

Il trailer di Pinocchio e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Pinocchio grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Apple TV, Google Play, Prime Video e Now. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di sabato 30 dicembre alle ore 21:10 sul canale Rai Movie.

Fonte: IMDb

 

Pinocchio: Toni Servillo sarà Geppetto per Matteo Garrone

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Pinocchio: Toni Servillo sarà Geppetto per Matteo Garrone

È Variety a informarci che Toni Servillo interpreterà Geppetto nell’adattamento in live action della favola di Pinocchio diretta da Matteo Garrone. A produrre il film ci sono la Archimede Productions dello stesso Garrone, la Recorded Picture Company di Jeremy Thomas e la Le Pacte di Jean Labadie. La produzione del film si svolgerà in Italia, e le riprese partiranno il prossimo anno, in primavera, tra Lazio e Toscana.

Rai Cinema distribuirà il titolo in Italia mentre Le Pacte in Francia. Secondo le prime dichiarazioni “creerà un mondo fantastico fatto di mistero e meraviglia, con una storia piena di momenti toccanti, divertenti e vivaci. Realizzerà gli animali e le creature fantastiche del mondo di Pinocchio usando un approccio molto pratico, fondendo trucco, protesi e CGI“.

Pinocchio sarà il nuovo film di Matteo Garrone

Considerando che in produzione a Hollywood c’è anche un omonimo progetto con Robert Downey Jr, prodotto da Disney e Ron Howard alla regia, il lavoro di Garrone e Servillo sarà un direto concorrente.

Pinocchio: Tom Hanks in trattative per il ruolo di Geppetto

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Pinocchio: Tom Hanks in trattative per il ruolo di Geppetto

La produzione di Pinocchio sembrerebbe aver trovato uno dei suoi personaggi principali: secondo quanto riportato nelle ultime ore infatti, Tom Hanks sarebbe in trattative finali per interpretare Geppetto nel live action Disney le cui riprese inizieranno nel 2019 tra Inghilterra e Italia.

Sul film non abbiamo altri aggiornamenti, tranne la conferma che – dopo la rinuncia di Sam Mendes -la casa di Topolino ha finalmente ingaggiato il regista definitivo, ovvero Paul King (PaddingtonPaddington 2), a cui verrà affidata la sceneggiatura di Jack Thorne.

Queste le dichiarazioni ufficiali dello sceneggiatore Chris Weitz:

Siamo ancora nelle prime fasi di sviluppo della sceneggiatura, quindi non possiamo ancora parlare di casting, ma ne sono molto entusiasta“.

Lodato dalla critica per i suoi precedenti lavori, King ha appena firmato un contratto con la Warner Bros per dirigere un nuovo adattamento di Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato, il classico per bambini di Roald Dahl.

Pinocchio si aggiunge alla lunga lista di live action finora prodotti dalla Disney, come Alice nel Paese delle MeraviglieIl libro della giunglaCenerentola e il più recente La Bella e la Bestia.

Il Re Leone, remake del classico d’animazione Disney sarà nelle sale italiane dal 21 agosto 2019.

Fonte: Variety

Pinocchio: Tim Burton alla regia e Robert Downey Jr nel cast?

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Pinocchio: Tim Burton alla regia e Robert Downey Jr nel cast?

Le favole continuano a invadere Hollywood: dopo Biancaneve, la strega Malefica e persino Hansel e Gretel in versione cacciatori di streghe, potrebbe essere Pinocchio il prossimo personaggio destinato a rivivere sul grande schermo: il film, con la sceneggiatura di Bryan Fuller e la produzione della Warner Bros, racconterà la storia unicamente dal punto di vista di Mastro Geppetto, unico protagonista di un lungo e avventuroso viaggio per ritrovare la sua marionetta.

A sorprendere sono però i grandi nomi coinvolti dalla Warner: Tim Burton alla regia e Robert Downey Jr come protagonista. Entrambi però sono allo stato attuale decisamente richiesti e impegnati e nulla si sa in merito alla loro risposta al progetto.

Nell’attesa Pinocchio sarà protagonista di un’altra pellicola, già in produzione, da realizzarsi in stop motion per la regia di Gris Grimley e con la supervisione di Gulliermo Del Toro e della Jim Henson Company.

fonte: badtaste.it

Pinocchio: teaser trailer del live action Disney

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Pinocchio: teaser trailer del live action Disney

La celebrazione mondiale del Disney+ Day tornerà giovedì 8 settembre 2022, in occasione del D23 Expo: The Ultimate Disney Fan Event presentato da Visa ad Anaheim, California. Per festeggiare, la piattaforma streaming ospiterà esperienze speciali per i fan e per gli abbonati; nuovi contenuti dei suoi brand principali, tra cui il ritorno dell’amato classico Disney nel nuovissimo live action Pinocchio, debutteranno in arrivo sulla piattaforma streaming l’8 settembre, in occasione del Disney+ Day. Da oggi sono disponibili il teaser trailer e la key art del film, interpretato da Tom Hanks, Benjamin Evan Ainsworth, Cynthia Erivo, Joseph Gordon-Levitt, Keegan-Michael Key, Lorraine Bracco e Luke Evans. Oltre a Pinocchio, Disney+ annuncerà nei prossimi mesi nuovi titoli Disney, Pixar, Marvel, Star Wars, National Geographic e Star in arrivo per il Disney+ Day.

Diretto dal vincitore dell’Academy Award Robert Zemeckis, Pinocchio rivisita in chiave live action l’amata storia di un burattino di legno che intraprende un’emozionante avventura per diventare un bambino vero. Tom Hanks interpreta Geppetto, l’intagliatore di legno che costruisce e si prende cura di Pinocchio (Benjamin Evan Ainsworth) come se fosse suo figlio. Joseph Gordon-Levitt è il Grillo Parlante, guida di Pinocchio nonché sua “coscienza”; la candidata all’Academy Award Cynthia Erivo è la Fata Turchina; Keegan-Michael Key è la Volpe; la candidata all’Academy Award Lorraine Bracco è Sofia il Gabbiano, un nuovo personaggio; e Luke Evans è il Postiglione. Il cast include inoltre Kyanne Lamaya nel ruolo di Fabiana (e della sua marionetta Sabina), Giuseppe Battiston in quello di Mangiafuoco e Lewin Lloyd in quello di Lucignolo.

Il film è prodotto da Robert Zemeckis, Derek Hogue, Andrew Miano, Chris Weitz e Paul Weitz, mentre Jackie Levine, Jack Rapke, Alexandra Derbyshire e Jeremy Johns sono i produttori esecutivi.

Pinocchio: Sam Mendes in trattative per il film Disney

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Pinocchio: Sam Mendes in trattative per il film Disney

Risale al 2015 l’annuncio che la Disney era a lavoro su un adattamento in live action di Pinocchio, altre grande classico d’animazione che subirà quindi il trattamento riservato ormai a tutti i film per bambini della Casa di Topolino.

Adesso sembra che il progetto stia prendendo piede e che alla regia sia richiesta la presenza di Sam Mendes. Le trattative sono infatti in corso tra Disney e il regista Premio Oscar.

Pinocchio è un titolo molto di moda in questi giorni a Hollywood e non solo. Ci sono infatti altri due progetti sul burattino di Collodi in corso. Il primo vede Ron Howard alla regia e Robert Downey Jr. nei panni di Geppetto, il secondo è invece un progetto in stop-motion che ha in cantiere Guillermo Del Toro. Infine sarà proprio Pinocchio il prossimo film di Matteo Garrone, che si avvale della presenza di Toni Servillo, sempre nei panni del falegname, papà del protagonista.

Il film originale è basato sul romanzo del 1883 Le Avventure di Pinocchio, di Carlo Collodi, è uscì nel 1940 portando a casa due premi Oscar. Nel 2001 fu annunciato un sequel animato poi cancellato.

Pinocchio: recensione del film di Enzo D’Alò

Pinocchio: recensione del film di Enzo D’Alò

Trattare un tema entrato a far parte dell’immaginario collettivo è sempre un rischio, soprattutto se riguarda una pietra miliare della narrativa infantile. Ed è proprio questa la coraggiosa prova a cui si sottopone il Pinocchio di Enzo D’Alò, che dopo la tiepida accoglienza di Opopomoz, torna a collaborare con lo sceneggiatore Umberto Marino per riproporre le rocambolesche avventure del  celebre burattino di Collodi.

Discostandosi dall’edizione della Disney e di Benigni, occhieggiando al capolavoro di Manfredi, il regista concede poche licenze poetiche, arrivando a parafrasare interi dialoghi del testo e generando nello spettatore una strana ridondanza che non sempre risulta gradita. Il progetto di Pinocchio, sospeso più volte a causa di numerosi rimaneggiamenti di sceneggiatura, pur mentendosi saldamente ancorato alle linee del romanzo non manca di approfondire in maniera originale alcune tematiche molto complesse, tra cui spicca la figura di Geppetto, emblema per eccellenza del ruolo di genitore.

Pinocchio, il film di Enzo D’Alò

Pinocchio: recensione del film di Enzo D’Alò

Splendido il lavoro grafico del disegnatore Lorenzo Mattotti che realizza suggestive ambientazioni dove personaggi scaturiti da matita e pastello risultano ben caratterizzati, dando vita ad un mondo popolato da burattini ipercinetici e figure stilizzate. Numerosi sono i rimandi iconografici a  De Chirico e Prampolini, così come non mancano riferimenti all’espressionismo tedesco e al cinema di Fritz Lang.

Possente la colonna sonora di Lucio Dalla che spazia tranquillamente da Rossini ai ritmi scatenati del Jazz e dell’Hip Pop. Purtroppo però gli interventi cantati risultano molto ridotti e poco incisivi, relegandosi in secondo piano. Tra i doppiatori spiccano Rocco Papaleo, Mino Capriolo e Paolo Ruffini, anche se non sempre purtroppo le voci si adattano alle fisionomie dei personaggi.

Opera sincera e coraggiosa che però non può sottrarsi ad una narrazione troppo concentrata, nella quale gli eventi paiono svolgersi e risolversi in maniera troppo sbrigativa e spesso ingenua, lasciando gli spettatori più piccoli amareggiati. L’autore, confidando troppo nell’universalità della storia,  non dà agli eventi il giusto spessore e il tempo necessario per esaurirsi. Anche i dialoghi appaino posticci e trascinati, mischiando tra loro registri antichi e moderni che fanno a pugni con lo stile della narrazione.

Pinocchio è essenzialmente una storia per bambini, ma qui abbiamo a che fare con un’eccessiva ingenuità di fondo che rischia di non essere gradita soprattutto dal pubblico dei più piccoli. Malgrado ciò non possiamo non considerare questa ennesima opera di D’Alò come una prova di coraggio e qualità, che seppur non all’altezza dei suoi lavori recenti contribuisce ad affermare la sua grande passione per il mondo dell’infanzia.

Pinocchio: Puppet making for stop-motion

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Pinocchio: Puppet making for stop-motion

Fasi di realizzazione del prototipo di un burattino per un progetto in animazione stop-motion su Pinocchio, tratto dal mio libro pubblicato da Logos Edizioni. Ho utilizzato una tecnica diretta, senza uso di stampi, con applicazione del lattice di gomma a tampone. Lo scheletro è ibrido, fatto di snodi a sfere e filo di alluminio intrecciato, con rinforzi fatti di tubi in alluminio.

Se volete saperne di più sulla fabbricazione dei burattini per stop-motion venite ai miei workshop e leggete il mio libro “Stop-motion, la fabbrica delle meraviglie”

If you want to learn  making puppets for stop-motion come to my workshops and read my book “Stop-motion, the marvel factory “

Pinocchio: primo teaser trailer del nuovo live action Disney

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Pinocchio: primo teaser trailer del nuovo live action Disney

Il Twitter ufficiale  di On The Red Carpet  ha svelato il primo  teaser trailer di Pinocchio, l’atteso nuovo live action targato Disney. Il video, che annuncia l’arrivo del trailer ufficiale nella giornata di oggi, rivela il primo sguardo al live-action Jiminy Cricket e Blue Fairy per il prossimo film Disney.

Guarda il teaser trailer qui sotto:

Il nuovo film sarà basato sul libro italiano del 1883 e sul film Disney del 1940 che ruota attorno al burattino di legno del titolo che prende vita grazie ai poteri della Fata Turchina e invitato a diventare un vero ragazzo rimanendo sincero. Mentre si sforza di diventare un vero ragazzo, Pinocchio incontrerà una varietà di personaggi problematici e imparerà a conoscere la capacità del suo naso di crescere ogni volta che mente.

Tom Hanks guida il cast di Pinocchio nei panni del creatore del burattino Geppetto insieme a Benjamin Evan Ainsworth come voce di Pinocchio, Cynthia Erivo come Fata Turchina, Luke Evans come Il cocchiere, Joseph Gordon-Levitt come voce di Jiminy Cricket, Keegan-Michael Key e Lorena Bracco. Lo sviluppo del live-action Pinocchio  è stato annunciato per la prima volta nel 2015, anche se era in sviluppo da quasi cinque anni quando un certo numero di scrittori e registi andavano e venivano nel progetto, incluso  Paul King di Paddington, prima che Robert Zemeckis firmasse per co-scrivere e dirigere questo film. Con la produzione del film che si è conclusa nel 2021, il pubblico ha finalmente il primo assaggio del film live-action di Pinocchio.

Pinocchio: ogni adattamento per il cinema e la tv

Pinocchio: ogni adattamento per il cinema e la tv

La storia di Pinocchio, il celebre burattino “figlio” della penna e del cuore di Carlo Collodi ha ispirato innumerevoli adattamenti al cinema e in tv. La parabola di Geppetto, intagliatore di legno dal cuore gentile, che costruisce il burattino del titolo e desidera che prenda vita, crescendolo poi come un figlio, è una delle storie sempreverdi nella tradizione letteraria italiana, che continua a vivere grazie alla cinepresa di grandi maestri, tra cui Guillermo del Toro e Robert Zemeckis, impegnati entrambi in trasposizioni della storia di Pinocchio che usciranno rispettivamente su Netflix e Disney+.

Pinocchio (1911)

Il mediometraggio di Giulio Antamoro rappresenta la prima trasposizione della storia di Carlo Collodi al cinema. In questa versione, il burattino combina guai è interpretato dall’attore adulto Ferdinand Guillaume (noto anche col nome di Polidor) ed è possibile visionarlo per interno sul canale ufficiale Vimeo della Fondazione Cineteca Italiana.

Pinocchio (1940)

disney live actionL’accattivante storia di un burattino di legno, costruito da un vecchio falegname solitario, che sogna di diventare un bambino vero è uno dei classici senza tempo di Walt Disney. L’adattamento del 1940 diretto da registi vari ha introdotto al grande pubblico per la prima volta i personaggi principali della storia di Pinocchio, soprattutto il Grillo Parlante, la coscienza di Pinocchio, che cercherà di tenerlo lontano da situazioni difficili o pericolose finché il burattino non avrà maturato la consapevolezza necessaria per divenire un ragazzo vero.

Un burattino di nome Pinocchio (1971)

Un burattino di nome Pinocchio è un lungometraggio di animazione italiano del 1971 tratto dal romanzo Le avventure di Pinocchio. Storia di un burattino di Carlo Collodi. È l’opera più nota dell’animatore e regista Giuliano Cenci, considerato per la sua arte ed estro creativo il “Walt Disney italiano“. Innamoratosi del film d’animazione targato Disney e uscito nel 1940, Cenci decise di mettere la propria firma su un nuovo adattamento del romanzo, quanto più possibile vicino al racconto originale, ispirato ai modelli classici di Attilio Mussino e alla cui produzione presero parte anche gli eredi di Carlo Collodi, i nipoti Mario e Antonio Lorenzini, che la ritennero l’unica versione di Pinocchio che abbia rispettato in toto l’iconografia collodiana.

Le avventure di Pinocchio (miniserie televisiva 1972)

1972 - Le avventure di PinocchioLa genesi di questa produzione risale in realtà al 1963 quando Comencini e Suso Cecchi D’Amico, caduti i diritti d’autore sull’opera di Collodi nel 1940, cominciarono a scrivere una nuova sceneggiatura a quattro mani, per poi rinunciarvi quando Federico Fellini si dichiarò intenzionato a girare un film sulla storia.

Comencini ci restituisce attraverso questa serie tv una versione della storia di Pinocchio che ne sviscera la poetica e la delicatezza del rapporto padre-figlio, avvalendosi di grandissimi interpreti: Andrea Balestri (Pinocchio), Nino Manfredi (Geppetto), Gina Lollobrigida (Fata Turchina), Franco Franchi (il Gatto), Ciccio Ingrassia (la Volpe), Vittorio De Sica (il giudice), Lionel Stander (Mangiafoco), Domenico Santoro (Lucignolo). Secondo Paolo Mereghetti, lo sceneggiato ebbe un “cast perfettamente azzeccato”, con una soddisfacente riduzione dal libro con “più realismo sociale a (lieve) discapito della componente fantastica”.

Bad Pinocchio (1996)

Questo adattamento horror diretto da Kevin S. Tenney con Candace McKenzie e Lewis Van Bergen rielabora il racconto di Pinocchio in maniera davvero peculiare. Dopo essere stato condannato per omicidio, il serial killer Vincent Gorro regala al suo avvocato Jennifer Garrick un Pinocchio di legno, suo unico oggetto personale nonché prova recuperata da una delle “sue” scene del crimine. Zoe, la figlia dell’avvocato, pensando che la bambola sia un regalo indirizzato a lei, inizia ad affezionarvisi, inconsapevole che scatenerà ben presto un serie di sfortunati eventi.

Le straordinarie avventure di pinocchio (1996)

Allontanandosi dal classico Disney, questo aggiornamento in live-action di Steve Barron include effetti speciali all’avanguardia e una trama più vicina al materiale di partenza di Collodi. E’ un film passato in sordina durante la sua prima uscita nelle sale, ma che ha riguadagnato fiducia grazie alla distribuzione home-video e che possiamo definire intrattenimento delicato, luminoso e dal cuore tenero, pensato per coinvolgere l’intera famiglia.

Pinocchio (cortometraggio 1999)

Laddove la versione Disney marginalizzava gli elementi più oscuri del romanzo, l’adattamento di Gianluigi Toccafondo li mette al centro della narrazione. Si tratta di un cortometraggio che ha richiesto tre anni per essere completato. Come un dipinto onirico in movimento, questa versione di Pinocchio vive della giocosità folle delle commedie del cinema muto, ricordandoci come i personaggi di Buster Keaton, Stanlio e Ollio e Charlie Chaplin siano ancora tutti ragazzi nel cuore: curiosi e ignoranti, ancora stupiti, sorpresi e inorriditi dal mondo che li circonda.

Pinocchio (2002)

roberto-benigni-pinocchioIl Pinocchio di Roberto Benigni è stato il film più costoso nella storia del cinema italiano, costato circa 45 milioni di euro. Fu scelto come rappresentante dell’Italia alla 75ª edizione degli Oscar per la categoria miglior film straniero senza però riuscire ad essere candidato. A detta di Benigni, l’idea del progetto risale al 1990, quando, durante le riprese del film La voce della luna, Fellini ribattezzò Benigni e Paolo Villaggio “personaggi collodiani”. In quell’occasione vennero anche girate alcune scene di prova e Vincenzo Cerami – futuro sceneggiatore del film – iniziò a lavorare sul soggetto.

Seppur vennero apprezzate le scenografie, i costumi, la fotografia e la colonna sonora a cura di Nicola Piovani, questa versione della favola di Pinocchio venne prevalentemente criticata, soprattutto in termini di performance, ritenute troppo caricaturali, in particolare quella di Nicoletta Braschi nei panni della fata turchina e dello stesso Benigni. All’estero, la pellicola non incontrò di certo più favore, dato che i critici attaccarono pesantemente il doppiaggio in lingua inglese, in particolare la scelta di Breckin Meyer come doppiatore di Benigni, la cui voce era considerata decisamente troppo giovanile.

Pinocchio 3000 (2004)

Pinocchio 3000, analogamente ad A.I. Intelligenza Artificiale (2001), è un’interpretazione fantascientifica futuristica del classico romanzo di Carlo Collodi. In questo film Pinocchio non è un burattino animato dalla magia, ma un robot che prende vita attingendo alla corrente elettrica di una città. Pinocchio cerca di adattarsi alla vita degli umani, ma incontrerà parecchie difficoltà nella città di Scamboville.

Pinocchio è accompagnato nella sue avventure da Spencer, un pinguino robotico parlante che lo aiuta a prendere decisioni morali, guidandolo attraverso la città ed evitando i pericoli. È basato sul personaggio del Grillo Parlante della storia originale, ma a differenza di lui non ha un ruolo così importante nella storia. È un po’ goffo e rilassato e viene mostrato come assistente di Geppetto. Altro personaggio rilevante è House, la casa di Geppetto dotata di un’intelligenza artificiale in grado di controllare porte, finestre e altri elettrodomestici. Si tratta di un’evoluzione del concetto di casa intelligente già in atto con progetti di abitazioni tecnologiche a Scamboville.

Pinocchio (2012)

Pinocchio: recensione del film di Enzo D’AlòAttenendosi al testo di Collodi, l’adattamento di Enzo D’Alò vive della logica onirica e impulsiva tipica dell’artista e che si adatta perfettamente al mezzo animato. Gli sfondi vibranti e impressionisti che incorniciano le avventure di Pinocchio definiscono a quest’opera largamente apprezzata un senso visivo attraente e anticonformista, che rispecchia ottimamente la vivacità grottesca della storia di Pinocchio. Un film da non perdere per gli appassionati di D’Alò e che è stato nominato agli European Film Awards nella categoria Miglior Film D’Animazione.

Pinocchio (miniserie televisiva 2013)

La regista Anna Justice si rivolge chiaramente al pubblico dei più piccoli con questo adattamento, sia per l’umorismo piuttosto sobrio che lo contraddistingue che per la rappresentazione stessa di Pinocchio. I bambini si identificheranno subito con il vivace ragazzo di legno che mette costantemente alla prova i suoi limiti, non ama ascoltare gli altri, preferisce i dolci all’apprendimento e vuole solo piacere agli altri. Il fatto che venga ricondotto sulla retta via da persone estranee, in primis dal coscienzioso grillo Coco, rende anche questa versione di Pinocchio educativamente preziosa, nonostante la moltitudine di episodi raccontata in 180 minuti renda nel complesso l’opera di Justice disarticolata.

Pinocchio (2019)

PinocchioNel 2019 Matteo Garrone ha riavvicinato Roberto Benigni alla favola di Pinocchio, questa volta facendogli però interpretare il saggio Geppetto. La sua versione si rifà direttamente al testo di Collodi e, a parte la digressione iniziale, che sottolinea la magia insita nella creazione del burattino, Garrone ha optato per un approccio duro e realistico nei confronti delle avventure del nostro protagonista. “La nostra sfida è stata quella di tornare alle origini. Roberto ha usato un altro approccio, ed è bene che ci siano visioni diverse. Ho preferito tornare all’originale e basare i disegni sulle illustrazioni che accompagnavano la prima versione, realizzate sotto la supervisione dello scrittore”, ha affermato Garrone.

Pinocchio: A True Story (2022)

Diretto dal regista russo Vasiliy Rovenskiy, Pinocchio: a True Story rielabora il racconto di Collodi in chiave umoristica e inserendovi una storia d’amore come centro propulsivo del racconto. Invece di sembrare un bambino, Pinocchio è qui un giovane adulto dall’umorismo asciutto, che scappa dal suo geniale creatore Jepetto accompagnato dal cavallo Tibalt per scoprire il mondo e si unisce al circo itinerante gestito dal truffatore Modjafocco.

Pinocchio (Disney, 2022)

Film Disney 2022 PinocchioRobert Zemeckis (Forrest Gump) ha firmato l’ennesimo remake dell’iconico burattino, che arriverà su Disney+ l’8 settembre, scritto insieme a Chris Weitz, autore anche della sceneggiatura del remake live-action di Cenerentola del 2015. In questo caso, più che il burattino guastafeste, la vera attrazione del film sembra essere il cast-all star di cui si avvale.

Vedremo infatti Tom Hanks nel ruolo di Geppetto, l’intagliatore che crea Pinocchio e lo tratta come se fosse suo figlio, mentre sarà Benjamin Evan Ainsworth (The Haunting of Bly Manor) a dare la voce a Pinocchio e Joseph Gordon-Levitt (500 Days of Summer) a impersonare il Grillo Parlante che funge da guida e “coscienza” di Pinocchio. Cynthia Erivo (Harriet) sarà la Fata Turchina e Keegan-Michael Key (Keanu) l'”Onesto” John. In questa nuova versione della storia, incontreremo poi Sofia il Gabbiano, nuovo personaggio interpretato da Lorraine Bracco (I Soprano), mentre Luke Evans (La Bella e la Bestia) interpreta il Cocchiere.

Pinocchio (Netflix, 2022)

Pinocchio di Guillermo del Toro

L’adattamento di Guillermo Del Toro della favola di Pinocchio sarà un film d’animazione stop-motion del diretto insieme a Mark Gustafson con Gregory Mann, Ewan McGregor, Tilda Swinton, Christoph Waltz, Finn Wolfhard, Cate Blanchett, John Turturro, Ron Perlman, Tim Blake Nelson e Burn Gorman. Ispirato alla famosa fiaba di Carlo Collodi, questo musical in stop motion segue le straordinarie avventure di un bambino di legno portato magicamente in vita da un desiderio del padre. Ambientato durante l’ascesa del fascismo nell’Italia di Mussolini, il film di Del Toro è una storia d’amore e disobbedienza, in cui Pinocchio fatica a essere all’altezza delle aspettative del padre.

Pinocchio: la prima immagine di Federico Ielapi nel film di Garrone

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Dopo aver dato uno sguardo a Roberto Benigni nei panni di Geppetto, ecco arrivare la prima immagine ufficiale di Federico Ielapi, il giovanissimo protagonista di Pinocchio di Matteo Garrone.

Coproduzione internazionale Italia/Francia, la pellicola uscirà nelle sale italiane a Natale distribuita da 01 Distribution.

Sono molto felice di aver avuto modo di collaborare con un grande artista come Mark Coulier, già impegnato nella realizzazione dei personaggi di Harry Potter e vincitore di due premi Oscar per Grand Budapest Hotel e The Iron Lady.” ha dichiarato il regista parlando del lavoro sugli effetti speciali. “Sapevamo di non voler ricorrere a tecniche digitali nella creazione dei personaggi di Pinocchio, e per questo motivo ci siamo affidati a Mark, che grazie allo special make-up è riuscito a restituire la magia e insieme il realismo delle creature immaginate da Collodi, sorprendendoci e trasportandoci in un’atmosfera fiabesca. Speriamo che quello stesso stupore arrivi al pubblico, e soprattutto agli spettatori più piccoli.

Guarda il trailer di Pinocchio, il nuovo film di Matteo Garrone

Pinocchio: la Disney ha trovato il regista del live action

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Pinocchio: la Disney ha trovato il regista del live action

Dopo la rinuncia di Sam Mendes, sembra che la Disney abbia finalmente ingaggiato il regista definitivo per il live action di Pinocchio: si tratta di Paul King (Paddington, Paddington 2), a cui verrà affidata la sceneggiatura di Jack Thorne.

Lodato dalla critica per i suoi precedenti lavori, King ha appena firmato un contratto con la Warner Bros per dirigere un nuovo adattamento di Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato, il classico per bambini di Roald Dahl.

Pinocchio: Sam Mendes lascia, la Disney pensa a Guillermo Del Toro

Pinocchio si aggiunge alla lunga lista di live action finora prodotti dalla Disney, come Alice nel Paese delle MeraviglieIl libro della giunglaCenerentola e il più recente La Bella e la Bestia.

In cantiere ci sono DumboAladdinIl re leone.

Guillermo Del Toro su Pinocchio: “Il progetto non è in sviluppo”

Fonte: THR

Pinocchio: la conferenza stampa del film di Enzo D’Alò

Pinocchio-locandinaÈ stato presentato oggi alla Casa del Cinema di Roma Pinocchio, il quinto lungometraggio d’animazione di Enzo D’Alò (La Gabbianella e il Gatto, Opopomoz).

Pinocchio: la commovente modifica di Guillermo del Toro alla storia

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Vanity Fair ha pubblicato le prime immagini ufficiali di Pinocchio di Guillermo del Toro, il nuovo lavoro in stop motion del regista premio Oscar prodotto con Netflix. Nella presentazione del film, la rivista fornisce anche delle dichiarazioni del regista, alcune delle quali molto interessanti per capire lo spirito del progetto.

Tra queste, spicca una piccola modifica che del Toro ha fatto alle origini di Pinocchio. Il legno da cui Geppetto fabbrica il burattino, infatti, secondo questo nuovo racconto proviene da un albero nato sulla tomba di Carlo, il vero figlio del falegname e questo gesto è una specie di seconda occasione per l’uomo solo, che “chiede un’altra possibilità di essere padre”. Il regista approfondisce il retroscena:

“Lui implora per avere un’altra possibilità di essere padre, ma non riconosce che l’essenza di suo figlio ritorna nella forma di questo ragazzo indomabile. Il conflitto principale tra Geppetto e Pinocchio è che Geppetto voleva Carlo, che era un ragazzo molto ben educato, molto docile, e non capisce Pinocchio, che è turbolento, selvaggio ed esuberante.”

Foto di Vanity Fair

Il regista premio Oscar® Guillermo del Toro reinventa il grande classico di Carlo Collodi dedicato al burattino di legno che prende magicamente vita per riscaldare il cuore di Geppetto, intagliatore in lutto. Questo stravagante musical in stop-motion diretto da Guillermo del Toro e Mark Gustafson segue le spericolate e indisciplinate avventure di Pinocchio nella sua ricerca di un posto nel mondo.

Diretto da Guillermo del Toro e Mark Gustafson, il film presenta un cast vocale stellare con Ewan McGregor nei panni del Grillo Parlante, David Bradley in quelli di Geppetto, mentre l’esordiente Gregory Mann presta la voce a Pinocchio. Nel cast figurano anche Finn Wolfhard, la vincitrice dell’Oscar® Cate Blanchett, John Turturro, Ron Perlman, Tim Blake Nelson, Burn Gorman, insieme al premio Oscar® Christoph Waltz e alla vincitrice dell’Oscar® Tilda Swinton.

Pinocchio: intervista a Proietti, Papaleo e Ceccherini

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Pinocchio: intervista a Proietti, Papaleo e Ceccherini

In occasione della presentazione di Pinocchio di Matteo Garrone, Gigi Proietti (Mangiafuoco), Rocco Papaleo (il Gatto) e Massimo Ceccherini (la Volpe), hanno raccontato i loro personaggi nel film che arriverà in sala il 19 dicembre, distribuito da 01 Distribution.

Matteo Garrone presenta Pinocchio, il suo sogno realizzato

Pinocchio, una coproduzione internazionale Italia/Francia, è prodotto da ARCHIMEDE con RAI CINEMA e LE PACTE, con RECORDED PICTURE COMPANY, in associazione con LEONE FILM GROUP, in associazione con BPER BANCA, con il contributo del MIBACT – DIREZIONE GENERALE CINEMA E AUDIOVISIVO e di EURIMAGES, con il sostegno della REGIONE LAZIO – Avviso pubblico Attrazione produzioni cinematografiche (POR FESR LAZIO 2014-2020) Progetto Cofinanziato dall’Unione Europea e Regione Lazio Fondo Regionale per il Cinema e l’Audiovisivo, con il contributo della REGIONE PUGLIA (POR Puglia FESR-FSE 2014/2020) Fondazione Apulia Film Commission e della REGIONE TOSCANA – Toscana Promozioni, con il contributo di CANAL + e di CINE +. Vendite internazionali: HANWAY FILMS. Distribuzione italiana: 01 DISTRIBUTION.

Pinocchio: intervista a Matteo Garrone e Roberto Benigni

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Pinocchio: intervista a Matteo Garrone e Roberto Benigni

In occasione della presentazione di Pinocchio, Matteo Garrone (regista), Roberto Benigni (Geppetto) e Federico Ielapi (Pinocchio) hanno parlato del film che riporta al cinema la fiaba di Collodi. Pinocchio arriverà al cinema il prossimo 19 dicembre, distribuito da 01 Distribution.

Matteo Garrone presenta Pinocchio, il suo sogno realizzato

PINOCCHIO, una coproduzione internazionale Italia/Francia, è prodotto da ARCHIMEDE con RAI CINEMA e LE PACTE, con RECORDED PICTURE COMPANY, in associazione con LEONE FILM GROUP, in associazione con BPER BANCA, con il contributo del MIBACT – DIREZIONE GENERALE CINEMA E AUDIOVISIVO e di EURIMAGES, con il sostegno della REGIONE LAZIO – Avviso pubblico Attrazione produzioni cinematografiche (POR FESR LAZIO 2014-2020) Progetto Cofinanziato dall’Unione Europea e Regione Lazio Fondo Regionale per il Cinema e l’Audiovisivo, con il contributo della REGIONE PUGLIA (POR Puglia FESR-FSE 2014/2020) Fondazione Apulia Film Commission e della REGIONE TOSCANA – Toscana Promozioni, con il contributo di CANAL + e di CINE +. Vendite internazionali: HANWAY FILMS. Distribuzione italiana: 01 DISTRIBUTION.

 

Pinocchio: il trailer del film di Matteo Garrone

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Pinocchio: il trailer del film di Matteo Garrone

Ecco il trailer ufficiale di Pinocchio, il nuovo film di Matteo Garrone che arriverà il 19 dicembre al cinema. Nel film, nei panni di Geppetto, è stato scelto Roberto Benigni.

Pinocchio, una coproduzione internazionale Italia/Francia, è prodotto da ARCHIMEDE con RAI CINEMA e LE PACTE, con RECORDED PICTURE COMPANY, in associazione con LEONE FILM GROUP, in associazione con BPER BANCA, con il contributo del MIBACT – DIREZIONE GENERALE CINEMA E AUDIOVISIVO e di EURIMAGES, con il sostegno della REGIONE LAZIO – Avviso pubblico Attrazione produzioni cinematografiche (POR FESR LAZIO 2014-2020) Progetto Cofinanziato dall’Unione Europea e Regione Lazio Fondo Regionale per il Cinema e l’Audiovisivo, con il contributo della REGIONE PUGLIA (POR Puglia FESR-FSE 2014/2020) Fondazione Apulia Film Commission e della REGIONE TOSCANA – Toscana Promozioni, con il contributo di CANAL + e di CINE +. Vendite internazionali: HANWAY FILMS. Distribuzione italiana: 01 DISTRIBUTION.

Pinocchio: il progetto di Guillermo del Toro è ancora vivo

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Pinocchio: il progetto di Guillermo del Toro è ancora vivo

Anche se da un po’ di tempo non sentiamo parlare del progetto di Guillermo del Toro relativo a un film in animazione stop-motion che riporterebbe al cinema le vicende di Pinocchio, il film non è stato accantonato dal regista de Il Labirinto del Fauno

Parlando con Collider, del Toro ha dichairato che il lavoro procede e che è stato appena assunto uno sceneggiatore per mettere insieme uno script. 

Guillermo del Toro ha trovato uno sceneggiatore per Pinocchio

“Sto preparando – ha dichiarato Guillermo del Toro – il mio debutto nell’animazione stop-motion con Pinocchio, che sto cercando di realizzare da un po’, e non ne sono stato ancora capace. Le ultime novità sul progetto sono che avevo bisogno di un co-sceneggiatore, che potesse essere un buon partner di lavoro, e sono felice di dire che l’ho trovato in Patrick McHale, che ha scritto Over the Garden Wall, e che mi affiancherà nella stesura di questa nuova versione della sceneggiatura.”

I dettagli del progetto sono chiaramente ancora in via di definizione e vi terremo aggiornati su eventuali novità in merito.

Il film d’animazione in stop-motion non va confuso con il progetto in live action che vede protagonista nei panni di Geppetto Robert Downey Jr.

Considerando la natura originaria di Pinocchio, ovvero quella di un burattino che prende vita, l’animazione in stop-motion sembra il mezzo narrativo più appropriato a raccontarne le gesta.

Pinocchio: il primo trailer del film di Matteo Garrone

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Pinocchio: il primo trailer del film di Matteo Garrone

In occasione di Ciné – Giornate estive di Cinema, 01 Distribution ha presentato il primo trailer di Pinocchio, il nuovo film di Matteo Garrone, con Roberto Benigni nei panni di Geppetto. Eccolo a seguire:

Il regista, reduce dal travolgente successo ai Premi David di Donatello 2019, dove il suo Dogman ha conquistato nove premi, è tornato subito al lavoro al suo nuovo ambizioso progetto che vede Roberto Benigni di nuovo alle prese con il burattino di Collodi, questa volta nei panni di Geppetto.

Pinocchio, una coproduzione internazionale Italia/Francia, è prodotto da Archimede con Rai Cinema e Le Pacte, con Recorded Picture Company, in associazione con Leone Film Group, con il contributo del MiBAC – Direzione Generale Cinema – e di Eurimages, in associazione con Unipol Banca, con il sostegno di Regione Toscana – Toscana Promozione. Le vendite internazionali sono curate da HanWay Films. Il film sarà distribuito in Italia da 01 Distribution e in Francia da Le Pacte.

Le riprese del film sono iniziate lo scorso 18 marzo e proseguiranno tra Toscana, Lazio e Puglia per un totale di 11 settimane. Il film è scritto e diretto da Matteo Garrone  che si avvale della stessa squadra che lo ha seguito in Dogman: fotografia di Nicolaj Bruel, scenografie di Dimitri Capuani, costumi di Massimo Cantini Parrini, montaggio di Marco Spoletini, suono di Maricetta Lombardo. Al Prosthetic make up ci saranno i francesi Coulier Creatures SFX, mentre gli effetti speciali saranno eseguiti da One of Us.

Di seguito tutto il cast al completo:

  • Pinocchio Federico Ielapi
  • Geppetto Roberto Benigni
  • Mangiafuoco Gigi Proietti
  • Gatto Rocco Papaleo
  • Volpe Massimo Ceccherini
  • Fata adulta Matilda De Angelis
  • Fatina bambina Alida Baldari Calabria
  • Lucignolo Alessio Di Domenicantonio
  • Lumaca Maria Pia Timo
  • Grillo parlante Davide Marotta
  • Mastro Ciliegia Paolo Graziosi
  • Civetta Gianfranco Gallo
  • Corvo Massimiliano Gallo
  • Pappagallo Marcello Fonte
  • Gorilla Teco Celio
  • Faina Enzo Vetrano
  • Omino di burro Nino Scardina

Pinocchio: Guillermo del Toro ci porta dietro le quinte del suo prossimo film in stop-motion Netflix

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Come parte dell’evento TUDUM dello scorso fine settimana, Netflix ha condiviso una nuovissima featurette dietro le quinte che esplora le complesse tecniche di burattini e stop-motion utilizzate nell’imminente rivisitazione di Pinocchio da parte di Guillermo del Toro. Il recente riavvio dal vivo della Disney non è riuscito a conquistare fan e spettatori, quindi tutti gli occhi sono ora puntati su questa versione per offrire una nuova interpretazione della storia iconica.

“Volevo davvero che questo film arrivasse in un modo che avesse l’espressività e la natura materiale di un’animazione fatta a mano”, spiega il regista nel video qui sotto. “Un esercizio artigianale e bellissimo di intaglio, pittura [e] scultura, ma aveva il movimento [sofisticato] a cui ci hanno portato la ricerca sulle piattaforme e sulla creazione di marionette”. Alcuni dei pupazzi usati sono abbastanza piccoli da stare nella mano di qualcuno, mentre altri sono più grandi di una persona reale. Tuttavia, questo fa tutto parte dell’esclusivo processo di realizzazione del film.

“Pinocchio è una favola vissuta nei secoli”, dice del Toro del suo amore per la fiaba “[È] una favola che mi sta molto a cuore e siamo molto sicuri che questa iterazione sia particolarmente bella”. La versione Disney+ è stata una grande delusione, e qualcosa ci dice che la sensibilità horror e fantasy di del Toro trarrà grandi benefici da questa versione. Si spera che un altro trailer sia proprio dietro l’angolo (per ora puoi dare un’occhiata al primo proprio qui).

PINOCCHIO DI GUILLERMO DEL TORO arriva su Netflix questo dicembre. Diretto da Guillermo del Toro e Mark Gustafson, il film presenta un cast vocale stellare con Ewan McGregor nei panni del Grillo Parlante, David Bradley in quelli di Geppetto, mentre l’esordiente Gregory Mann presta la voce a Pinocchio. Nel cast vocale figurano anche Finn Wolfhard, la vincitrice dell’Oscar Cate Blanchett, John Turturro, Ron Perlman, Tim Blake Nelson, Burn Gorman, insieme al premio Oscar Christoph Waltz e alla vincitrice dell’Oscar Tilda Swinton.

Pinocchio: ecco quando inizieranno le riprese del live action

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Pinocchio: ecco quando inizieranno le riprese del live action

Inizieranno nel 2019 le riprese di Pinocchio, nuovo adattamento in live action del classico d’animazione Disney, e i set verranno ricostruiti tra l’Inghilterra e l’Italia, come dichiarato dallo sceneggiatore Chris Weitz:

Siamo ancora nelle prime fasi di sviluppo della sceneggiatura, quindi non possiamo ancora parlare di casting, ma ne sono molto entusiasta“.

Dopo la rinuncia di Sam Mendes, la Disney ha finalmente ingaggiato il regista definitivo per il live action di Pinocchio: si tratta di Paul King (PaddingtonPaddington 2), a cui verrà affidata la sceneggiatura di Jack Thorne.

Lodato dalla critica per i suoi precedenti lavori, King ha appena firmato un contratto con la Warner Bros per dirigere un nuovo adattamento di Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato, il classico per bambini di Roald Dahl.

Pinocchio si aggiunge alla lunga lista di live action finora prodotti dalla Disney, come Alice nel Paese delle MeraviglieIl libro della giunglaCenerentola e il più recente La Bella e la Bestia.

In cantiere ci sono DumboAladdin Il re leone.

Fonte: Latino Review

Pinocchio: Disney rivela la prima foto, ecco Tom Hanks nei panni di Geppetto

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Arriva direttamente dall’account Instagram di Disney+ la prima immagine di Pinocchio, il nuovo adattamento in live action della fiaba di Collodi, destinato alla piattaforma. Nell’immagine di seguito si può vedere Tom Hanks nei panni di Geppetto che scruta da vicino suo figli Pinocchio, il burattino appena “nato”.

Tom Hanks as Geppetto in PINOCCHIO, exclusively on Disney+. Photo courtesy of Disney Enterprises, Inc. © 2022 Disney Enterprises, Inc. All Rights Reserved.

Diretto dal vincitore dell’Academy Award® Robert Zemeckis, Pinocchio rivisita in chiave live action l’amata storia di un burattino di legno che intraprende un’emozionante avventura per diventare un bambino vero. Tom Hanks interpreta Geppetto, l’intagliatore di legno che costruisce e si prende cura di Pinocchio (Benjamin Evan Ainsworth) come se fosse suo figlio. Joseph Gordon-Levitt è il Grillo Parlante, guida di Pinocchio nonché sua “coscienza”; la candidata all’Academy Award® Cynthia Erivo è la Fata Turchina; Keegan-Michael Key è la Volpe; la candidata all’Academy Award® Lorraine Bracco è Sofia il Gabbiano, un nuovo personaggio; e Luke Evans è il Postiglione.Il film è prodotto da Robert Zemeckis, Derek Hogue, Andrew Miano, Chris Weitz e Paul Weitz, mentre Jackie Levine, Jack Rapke, Alexandra Derbyshire e Jeremy Johns sono i produttori esecutivi.

Uno dei film più amati della Disney, il classico per eccellenza, tornerà in una nuova versione in live action su Disney+, diretto da Robert Zemeckis e con Tom Hanks, Luke Evans, Cynthia Eviro, Joseph Gordon-Levitt. Pinocchio sarà protagonista di un nuovo racconto in carne e ossa.

Pinocchio: Cynthia Eviro e Joseph Gordon-Levitt nel cast

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Pinocchio: Cynthia Eviro e Joseph Gordon-Levitt nel cast

Cynthia Erivo e Joseph Gordon-Levitt sono entrati a far parte del cast di Pinocchio nei panni, rispettivamente, della Fata Turchina e del Grillo Parlante. Sappiamo già che in questo live action che adatterà la fiaba di Collodi Tom Hanks sarà Geppetto, mentre Luke Evans è stato scelto per interpretare il Cocchiere.

Uno dei film più amati della Disney, il classico per eccellenza, tornerà in una nuova versione in live action su Disney+, diretto da Robert Zemeckis e con Tom Hanks, Luke Evans, Cynthia Eviro, Joseph Gordon-Levitt. Pinocchio sarà protagonista di un nuovo racconto in carne e ossa.

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Pinocchio: campione di incassi a Santo Stefano

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Pinocchio: campione di incassi a Santo Stefano

Nel giorno di Santo Stefano, per tradizione uno dei più ricchi dell’intero box office italiano, Pinocchio di Matteo Garrone è primo al botteghino, sfiorando 1,9 milioni di euro e superando così i 6,5 milioni di incasso complessivo.

Un dato eccezionale che, unito a quello altrettanto positivo del 25 dicembre (oltre 1 milione di euro), fa di Pinocchio il maggiore risultato del Natale 2019.

Dichiara Matteo Garrone: “Che emozione sapere che il film è stato visto da tanti spettatori, grandi e piccoli. Vogliamo ringraziare tutto il pubblico che ha scelto Pinocchio e che si è lasciato trasportare per un paio di ore in un mondo magico, dove il reale si mescola al fantastico“.

Pinocchio, leggi la recensione

PINOCCHIO, una coproduzione internazionale Italia/Francia, è prodotto da ARCHIMEDE con RAI CINEMA e LE PACTE, con RECORDED PICTURE COMPANY, in associazione con LEONE FILM GROUP, in associazione con BPER BANCA, con il contributo del MIBACT – DIREZIONE GENERALE CINEMA E AUDIOVISIVO e di EURIMAGES, con il sostegno della REGIONE LAZIO – Avviso pubblico Attrazione produzioni cinematografiche (POR FESR LAZIO 2014-2020) Progetto Cofinanziato dall’Unione Europea e Regione Lazio Fondo Regionale per il Cinema e l’Audiovisivo, con il contributo della REGIONE PUGLIA (POR Puglia FESR-FSE 2014/2020) Fondazione Apulia Film Commission e della REGIONE TOSCANA – Toscana Promozioni, con il contributo di CANAL + e di CINE +. Vendite internazionali: HANWAY FILMS. Distribuzione italiana: 01 DISTRIBUTION.

Pinocchio: Ben Stiller alla regia?

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Potrebbe essere Ben Stiller a dirigere Robert Downey Jr nella nuova versione live action di Pinocchio di cui è tanto a lungo parlato. Stiller prenderebbe quindi il posto di Tim Burton, da sempre associato al progetto, per dirigere l’interprete di Iron Man nei panni di mastro Geppetto e riunire i due dopo l’esperienza di Tropic Thunder.

Sembra che Jane Goldman sia stata inoltre incaricata di rivedere lo script di Bryan Fuller, integrandolo con le note di Robert Downey Jr stesso. Tratto dall’immortale libro di Carlo Collodi, questa nuova versione vorrebbe dedicare meno spazio alla figura del burattino concentrandosi proprio su Geppetto, pronto ad affrontare un lungo viaggio per ritrovare il figlioletto scomparso affrontando mille peripezie, fino a finire nello stomaco della balena.

Pinocchio, recensione del film di Matteo Garrone

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Pinocchio, recensione del film di Matteo Garrone

Narratore del realismo sempre intriso di un’aura di tenerezza e magia, Matteo Garrone si confronta per la prima volta nella sua carriera con la fiaba pura, quel Pinocchio di Carlo Collodi che rappresenta l’ossatura della tradizione letteraria italiana per ragazzi. Dopo il trionfo di critica e pubblico di Dogman, Garrone si impegna, finalmente, in quello che per lui è stato il progetto della vita, e lo fa partendo dal testo. La prima cosa che si evince dalla sua lettura di Pinocchio è che si tratta di una rappresentazione abbastanza fedele alle pagine, ma che comunque racconta una storia che interessa più a Matteo che a Carlo.

Nel lavoro che Matteo Garrone compie su Pinocchio cogliamo la volontà del regista di mettere a fuoco non tanto gli aspetti educativi della fiaba sul piano delle regole e della disciplina, che il burattino deve imparare per diventare un bambino vero, quanto quelli relativi alla crescita umana ed empatica del burattino/bambino. A Garrone interessa non che Pinocchio diventi uno studente e un figlio ubbidiente (non solo, almeno), ma che impari la bontà e la compassione, l’impegno a prendersi cura degli altri.

La storia di Pinocchio

La storia ricalca quasi completamente il testo, ad eccezione di poche sequenze che si è scelto di non includere. Geppetto, falegname poverissimo, riceve da Mastro Ciliegia un ceppo di pino, dal quale ricava un bellissimo burattino di legno che battezza Pinocchio. Il burattino si rivela da subito senziente, vivace, discolo, ma risveglia immediatamente la paternità nel vecchio falegname solitario che da subito sacrifica tutto ciò che ha, ben poco a dire il vero, per permettere al figlio di andare a scuola.

Pinocchio però non entrerà mai in classe, attirato dal teatrino di burattini di Mangiafuoco, lì verrà preso prigioniero del burattinaio, ma riuscirà a commuovere il suo cuore e a farsi liberare, addirittura con un regalo di 5 zecchino d’oro, da portare al suo povero babbo. Sulla strada per casa, Pinocchio si fa abbindolare da Gatto e Volpe, due cialtroni truffaldini, e così via, passando per l’intervento della Fata Turchina, la visita al Paese dei Balocchi con Lucignolo, la pancia del Pescecane e il lieto fine che tutti conosciamo.

Il Pinocchio “realistico” di Garrone

pinocchio recensioneNonostante si tratti del più fantastico dei suoi racconti cinematografici, Garrone infonde un realismo estremo alla storia, dall’utilizzo di scenografie prevalentemente naturali, alla scelta di volti caratteristici, salvo poi rendere antropomorfi i personaggi animaleschi che Pinocchio incontra nelle sue peripezie. Garrone gioca ancora una volta con realtà e fiaba, sovrapponendo le due visioni e giocando con lo spettatore.

Non calca la mano su ciò che potrebbe essere spaventoso, e nella storia di Collodi ce ne sono di momenti così, né spettacolarizza gli eventi che si presterebbero a evoluzioni e utilizzo di effetti visivi roboanti, rimane su un registro lineare e rassicurante, alla ricerca di una purezza dell’immagine e del linguaggio che si rispecchia nel Pinocchio di Federico Ielapi, sincero seppure disobbediente, mai in mala fede, completamente inesperto del mondo e che alla fine impara che non è tanto il seguire le regole che conta, quanto il capire per cosa vale la pena lottare e faticare.

Il linguaggio di Matteo Garrone è dolce, delicato, affettuoso e devoto, come il Geppetto di Roberto Benigni, ricco solo dell’amore che nutre per la sua creatura e dello struggimento che prova quando il burattino scappa di casa.

Con Pinocchio, il regista romano si cimenta con la memoria collettiva popolare, e riesce ad imporre la sua visione sulla storia, sui personaggi, suoi volti e sui paesaggi senza rompere la tradizione, ma insinuandosi nell’immaginario condiviso, rimanendo autentico e fedele al proprio sguardo.

Pinocchio, le differenze del live-action di Robert Zemeckis rispetto all’originale

Il remake in live-action di Pinocchio a cura di Robert Zemeckis e rifacimento del classico Disney del 1940, è ora disponibile su Disney+ e ha già attirato su di sè non poche critiche per le grandi e piccole differenze che ha applicato al film originale. Diretto da Robert Zemeckis di Ritorno al futuro e interpretato da Tom Hanks nel ruolo di Geppetto, il Pinocchio del 2022 rimane per lo più fedele all’aspetto e all’atmosfera dell’originale del 1940. Tuttavia, alcuni elementi chiave della trama sono stati eliminati o modificati per il nuovo film, in base all’attuale contesto socio-culturale.

Pinocchio è l’ultimo remake in live action del catalogo animato della Disney, che segue le orme de Il libro della giungla, Lilli e il vagabondo e La bella e la bestia. Come per questi remake, il Pinocchio di Zemeckis mescola personaggi in CGI più fotorealistici con attori in carne e ossa per aggiornare la storia classica e consegnarla a un nuovo pubblico. In fondo, il Pinocchio live-action è ancora la storia di un burattino di legno che desidera diventare un bambino vero, ma nella sua durata di 111 minuti, rispetto ai 91 minuti dell’originale, ci sono diversi elementi e aggiunte che hanno fatto storcere il naso al pubblico.

Geppetto ha una storia tragica alle spalle

L’originale Pinocchio del 1940 non si sofferma sulle ragioni che spingono Geppetto ad affidare a una stella il desiderio di poterle donare un bambino vero, cosa che invece viene affrontata dal remake live-action. Quando il pubblico viene introdotto per la prima volta al Geppetto di Tom Hanks, questi sta cantando una canzone, intitolata “Quando era qui con me”, mentre lavora alla marionetta che diventerà Pinocchio. Geppetto guarda la foto incorniciata di un ragazzino che, come si capisce dalla canzone, non è più con Geppetto. Il destino del figlio scomparso di Geppetto non viene mai chiarito, ma quando Pinocchio non torna a casa, la sua ansia di lasciare il negozio per la prima volta dopo un evento ignoto ci suggerisce un incidente traumatico nel suo passato, in cui potrebbe aver perso moglie e figlio.

Gli orologi a cucù sono tutti easter egg Disney

Il laboratorio di Geppetto è pieno di Easter Eggs Disney, scelta che continua una tendenza ormai nota dello studio. Quando tutti gli orologi a cucù del suo laboratorio si attivano contemporaneamente, si possono vedere spuntare da questi le repliche in legno di Woody di Toy Story, Roger Rabbit e Aurora de La bella addormentata nel bosco. Ci sono altri orologi che si riferiscono al vasto catalogo di film Disney che hanno seguito le orme del Pinocchio originale, uscito per la prima volta nelle sale 82 anni fa. Considerata la data di uscita del film, il Disney+ Day, non sorprende che Pinocchio includa questo tributo alla ricca storia dei film d’animazione della Disney.

L’orologio più controverso è stato modificato

Uno dei pochi orologi rimasti nel laboratorio di Geppetto del Pinocchio originale è quello più oscuro: la madre arrabbiata che sculaccia il figlio allo scoccare dell’ora, ogni ora. Tuttavia, il suo design è stato chiaramente modificato e aggiornato secondo gli standard del “politically correct” del 2022. Questa volta, quando l’orologio batte l’ora, la madre di legno alza la mano per sculacciare il povero figlio, ma viene interrotta da un poliziotto.

La Fata Turchina canta “Una stella cade”

Scritta per il Pinocchio originale da Ned Washington e Leigh Harline, “Una stella cade” è diventata da allora la sigla della Walt Disney Company. Nel Pinocchio originale, il Grillo Parlante (Cliff Edwards) canta la canzone all’inizio del film. Saggiamente, Robert Zemeckis e Chris Weitz hanno mantenuto la canzone nel remake di Pinocchio, ma con una piccola modifica. Anche il Jiminy di Joseph Gordon-Levitt apre il film cantando la canzone, ma solo per un paio di battute. Solo quando Cynthia Erivo, nei panni della Fata Turchina, appare nel laboratorio di Geppetto, l’iconica canzone viene eseguita per intero proprio dalla Fata, anziché dal Grillo Parlante.

Mangiafuoco è ancora più minaccioso

Mangiafuoco è il principale personaggio cattivo nel Pinocchio originale, che rinchiude il burattino in una gabbia per uccelli e si rifiuta di lasciarlo andare a casa. Tuttavia, il Mangiafuoco del remake è molto più minaccioso di quello del Pinocchio originale: ha una mostruosa macchina in stile steampunk che aziona le marionette e ci sono marionette inquietante appese al soffitto del suo ufficio. È una creazione molto più da incubo rispetto allo spavaldo uomo di spettacolo del film originale.

Pinocchio ha una fidanzata (o quasi)

Una delle altre marionette del teatro di Mangiafuoco è Sabina, uno dei nuovi personaggi del remake di Pinocchio. A differenza di Pinocchio, Sabina non è magica ed è manovrata da Fabiana, una burattinaia frustrata che lavora instancabilmente dietro le quinte. È Sabina a salvare Pinocchio quando cade sul palcoscenico, mentre nel film originale la sua caduta è parte dello spettacolo messo in scena. Pinocchio e Sabina stringono un legame, che prevede molte strette di mano e balli insieme e che sembra essere un potenziale set-up per un sequel live-action, soprattutto quando vediamo Fabiana acquisire l’attività di Mangiafuoco alla fine, trasformandola in un business decisamente più inclusivo.

Il paese dei balocchi è più a misura di bambini

Sebbene il modo in cui Pinocchio approda all’Isola dei Balocchi sia leggermente diverso nel remake, il burattino si ritrova più o meno nello stesso contesto del cartone, che rende schiavi ragazzi e ragazze trasformandoli in asini. Tuttavia, ci sono alcune modifiche significative all’isola che la rendono molto più appetibile per i film Disney+ del 2022. L’attenzione si concentra ancora sull’abilitazione di comportamenti distruttivi e sull’ingordigia infantile, ma la birra bevuta da Pinocchio nell’originale non è alcolica nel remake, mentre la datata sequenza in cui Pinocchio fuma il sigaro è stata saggiamente eliminata.

Pinocchio sugli sci d’acqua

Il remake di PinocchioDopo aver evitato per un soffio di essere trasformato in un asino e spedito nelle miniere di sale, Pinocchio torna a casa e scopre che Geppetto se n’è andato. Nel film originale, un biglietto magico dice a Pinocchio e al Grillo che Geppetto, Figaro e Cleo sono all’interno di una balena gigante. Nel remake, un gabbiano parlante di nome Sofia, doppiato da Lorraine Bracco dei Soprano, informa i due della posizione di Geppetto, che ha venduto tutti i suoi preziosi orologi per comprare una barca nel tentativo di salvare il figlio dal Paese dei Balocchi.

In entrambi i film, la dinamica costringe Pinocchio e Grillo ad intraprendere una missione di salvataggio. Nell’originale, Pinocchio attraversa il fondale marino e si tiene compagnia con i pesci, che lo aiutano a raggiungere Geppetto. Nel nuovo remake live-action della Disney, i pesci attaccano una corda a Sofia, che li fa volare attraverso il mare mentre Pinocchio si tiene stretto e usa i suoi piedi di legno come sci d’acqua. Più avanti nel film, dopo aver salvato Geppetto, Figaro e Cleo, Pinocchio usa anche i suoi magici piedi di legno come pale d’elica per superare il mostro marino gigante, la Balena.

La Balena è un vero e proprio mostro marino

La Balena di PinocchioNel Pinocchio originale, tutti vengono inghiottiti dalla Balena, un capodoglio gigante, e sono costretti a sfruttare l’astuzia e l’ingegno per sfuggire alla sua terribile digestione. Come nell’emozionante climax del film originale, la stessa cosa accade nel remake di Pinocchio in live action. La differenza principale è che la Balena non è un semplice capodoglio nel remake: è un terrificante mostro marino con tentacoli multipli e una gigantesca pinna sporgente e appuntita.

Geppetto annega al posto di Pinocchio

PinocchioPoiché Pinocchio è un film con Tom Hanks, quest’ultimo ha più possibilità di brillare rispetto al Geppetto animato originale. Ad esempio, il film si concentra di più sui suoi tentativi di ritrovare Pinocchio quando non torna a casa da scuola. Si inverte anche il ruolo di Pinocchio nel momento culminante del remake live-action, forse perché un essere umano che annega è più realistico di un burattino di legno senza polmoni. Si conclude così l’arco emotivo di Pinocchio, che finalmente si dimostra coraggioso, onesto e altruista. Presumibilmente, le lacrime magiche che versa alla morte di Geppetto sono la prova della sua onestà emotiva. Le lacrime riportano in vita anche il padre umano e i due si incamminano verso la rassicurante luce blu alla fine del tunnel, felici e contenti.

Pinocchio non diventa un bambino vero (o forse sì?)

Pinocchio di Robert ZemeckisIl cambiamento più grande riguarda il modo in cui termina il remake di Pinocchio in live action. Geppetto dice a Pinocchio che smetterà di cercare di plasmarlo a immagine e somiglianza di “qualcun altro” e afferma che il burattino onesto, altruista e coraggioso è esattamente il “vero ragazzo” che vuole. Una voce fuori campo finale aggiunge ambiguità alla trasformazione di Pinocchio. In una delle inquadrature finali, le sue gambe sembrano diventare vere – non fatte di pino – come dice il Grillo Parlante al pubblico: “La gente dice che è stato trasformato in un ragazzo vero e proprio. Ma è successo davvero?”. Sicuramente è successo nel film originale del 1940, quando, dopo l’annegamento, viene resuscitato come un ragazzo in carne e ossa. Forse Robert Zemeckis e Chris Weitz volevano che la loro versione di Pinocchio fosse incentrata sull’importanza di ciò che si ha dentro, piuttosto che sull’inseguimento di una versione fantastica di se stessi.

Pinocchio, la recensione del film di Guillermo del Toro

Pinocchio, la recensione del film di Guillermo del Toro

Il regista messicano è pronto a tornare in grande stile con il suo Pinocchio di Guillermo del Toro, in maniera più semplice Pinocchio, rivisitazione della storia di Carlo Collodi Le avventure di Pinocchio. Storia di un burattino. La scelta di inserire il suo nome nel titolo della pellicola è chiara: il racconto qui proposto non è lo stesso di quello conosciuto, c’è la sua rilettura.

L’idea di costruire un nuovo universo del burattino di legno nasce al regista messicano nel 2008, un progetto molto ambizioso che però vede nel 2017 una rinuncia anche a causa dei costi troppo elevati del film. Per fortuna Netflix nel 2018 decide di acquistarne i diritti, mettendo di nuovo in moto la sua lavorazione. Il prodotto è un film d’animazione realizzato con la tecnica dello stop-motion, e arriverà nelle sale cinematografiche dal 4 dicembre e su Netflix dal 9 dicembre.

Pinocchio di Guillermo del Toro, la trama

Prima Guerra Mondiale. Geppetto (David Bradley) è un falegname che vive in un paesello nel Nord Italia insieme a suo figlio Carlo, al quale insegna l’arte dell’artigianato. Una sera, ultimato un lavoro che l’uomo aveva fatto in chiesa, i due vengono colpiti da un bombardamento aereo, che causa la morte di Carlo. Il lutto per la perdita del figlio porta Geppetto a consolarsi nelle bottiglie di alcol, consumate sulla lapide del bambino.

È ora il ventennio fascista. Dopo essere rientrato da una delle sue solite visite alla tomba, preso da un momento di collera, il falegname inizia a intagliare su un pezzo di legno grezzo una sorta di burattino incompleto. Nella notte, però, uno Spirito (Tilda Swinton) dall’aspetto etereo giunge in casa per regalargli la vita, dando la possibilità a Geppetto di essere nuovamente felice. Non appena questo prende vita, diventando Pinocchio (Gregory Mann), le avventure che deve subito affrontare insieme al grillo Sebastian (Ewan McGregor), per rendere orgoglioso il padre, lo portano faccia a faccia con la vera dittatura.

Dentro il racconto di del Toro

Se Guillermo del Toro avesse dovuto presentare il suo Pinocchio esattamente come introduce i racconti estraendo oggetti dal suo wunderkammer in Cabinet of Curiosities, avrebbe esordito così: “Questa è la storia di un burattino di legno, pregna però di sfumature oscure, contorni crudi e verità forse inaccettabili. Questo, signori, non è il Pinocchio che conosciamo”. E non c’è niente di più vero.

Le opere di Del Toro si distinguono principalmente per tre fattori: lo sfondo politico, l’atmosfera pseudo religiosa, lo spazio gotiche. E qui, nel suo Pinocchio, tali caratteristiche si presentano tutte in maniera equilibrata, evidenziando la sua impronta registica – e stilistica – che si estende a macchia d’olio lungo l’impianto narrativo del film. D’altronde, se non avesse potuto marchiare la storia di Collodi seguendo i dettami della sua arte, probabilmente il film non sarebbe mai esistito.

Il regista apre la finestra della realtà credibile sull’universo di Pinocchio, proponendo un racconto in cui condizione umana e politica si intrecciano e si fondono. Del Toro opera allo stesso modo di Il labirinto del fauno, rinunciando però qui alle eccessive sfumature fiabesche, il cui guizzo si può riscontrare piuttosto negli insegnamenti di vita che il burattino assorbe nel suo percorso di crescita. Questi, infatti, arricchiscono la trama di continui moniti, veicolati allo spettatore attraverso tematiche sulle quali spesso si ha timore di soffermarsi: la storia e l’evoluzione, a volte terribile, del genere umano.

Quello che porta al cambiamento e alla crescita, a maggior ragione se inserito in un avvenimento storico di rilievo quale – in questo caso – il periodo ostico della dittatura, non può essere mostrato attraverso colori sgargianti e morbidi climax, ma piuttosto esposto con una crisi profonda e un ostacolo, quello sociale e politico, che va al di là degli happy ending. È questa l’opera di Del Toro.

Pinocchio di Guillermo del Toro film 2022
Cr: Netflix © 2022

Una “favola” antifascista

In una sceneggiatura che ha prediletto il taglia e cuci, il regista spoglia la storia della sua bellezza favolistica, riducendo Pinocchio agli elementi essenziali in grado di far virare ad una narrazione molto più impattante a livello contenutistico. Del Toro fa camminare il suo burattino nelle difficoltà di una Italia intrappolata nel ventennio fascista, in un contesto di assoggettamento del popolo al suo Duce, dalle cui labbra pendono tutti i personaggi che Pinocchio incontra lungo il cammino, e di cui si serve per prendere consapevolezza.

L’ambiente politico è il primo vero tema caldo dello script, in cui emerge l’inclinazione del burattino a non soccombere come gli altri al Podestà, uno dei principali villain che vede in lui un’arma indistruttibile ai fini della guerra – essendo immortale – e di cui le truppe militari fasciste possono farne uso. Ciò che corrode l’intero villaggio in cui Pinocchio è “nato”, ma che si annida come muffa in tutto lo stivale, è la famosa propaganda “Il Duce ha sempre ragione”, seguita da un discorso dittatoriale che seppur non si senta, si riesce a percepire: “La libertà senza ordine e senza disciplina significa dissoluzione e catastrofe.”

Il tessuto del film si districa proprio attraverso questo concetto “Mussoliniano” a cui Pinocchio si ribella, imponendosi come individuo capace di fare la differenza a dispetto di chi, con credenze bigotte di fronte al suo essere “semplicemente di legno” – seppur venerino Gesù, fatto di legno, sulla croce – lo reputi una maledizione e un’opera del Diavolo. Eppure lui, nonostante sia di pino, si rivela essere più umano di quelli fatti di carne e ossa poiché, al contrario di come succedeva all’epoca di Benito Mussolini, riesce ad esercitare il libero arbitrio. Ecco dunque la morale principale del regista: essere diversi, e in questo caso sovversivi, può divenire un atto salvifico.

Una storia di fragilità umana

Sin dalle prime inquadrature, il cui ricco setting evidenzia una minuziosa lavorazione del profilmico, è chiaro ciò che Del Toro porterà all’occhio attento dello spettatore: questa è una fiaba che non sa di meraviglia, sa di verità. Da Steve Barron, passando a Robert Zemeckis e finendo a Roberto Benigni, l’avventura coming of age di Pinocchio è sempre stata smorzata da toni prevalentemente caramellosi e semplici, il cui obiettivo era viaggiare sulle ali della fantasia, più che impegnarsi in un reale racconto di formazione. E alla domanda “cosa si cela dietro la storia di Pinocchio?” fino ad oggi è riuscito a rispondere esaustivamente solo il regista messicano.

Nelle pellicole antecedenti la rivisitazione deltoriana, Geppetto è stato designato come un uomo il cui desiderio era avere un figlio a cui donare tutto l’amore di cui avesse bisogno. Ma nessuno, fino ad oggi, aveva tentanto di esplorare davvero il passato del falegname per capire da cosa potesse derivare tale necessità, fornendo solo qualche informazione poco dettagliata a riguardo. Del Toro invece osa. E osa più che bene. Entra nella condizione di fragilità umana di Geppetto e ne restituisce una versione cruda e senza filtri di un uomo lacerato dal lutto, il cui avvenimento lo ha condotto sulla strada dell’alcolismo mentre piange disperato sulla lapide del suo bambino, Carlo.

Carlo, un figlio strappato troppo presto dalle braccia del padre per colpa dei bombardamenti della Prima Guerra Mondiale; un bambino vittima della guerra come tanti altri; un figlio, che diventa il figlio di tutti, il cui padre non è riuscito ad accettare la sua morte improvvisa, e che nel tentativo di addormentare un dolore che brucia costantemente nel petto, si abbandona tristemente a se stesso. Entrare in contatto profondo con il background di Geppetto prepara emotivamente alla storia. Accende il processo dell’identificazione e permette alla fruizione di essere molto più densa e, per certi versi, molto più difficile ma necessaria per una mise en scene il cui elemento realistico è garantito.

Comprendere a pieno chi fosse Geppetto prima di Pinocchio, imprime di valore il rapporto dell’uomo con il burattino di legno. Se all’inizio il falegname era restio ad accettare la sua presenza a causa della ferita ancora aperta di Carlo, il loro tendersi progressivamente la mano per costruire un legame di fiducia reciproco, conferisce alla nascente relazione padre-figlio il taglio del vero amore.

Bellezza stilistica

Se Del Toro ha impiegato diverso tempo per la produzione del suo Pinocchio, la visione del prodotto ne fa capire il motivo. La tecnica dello stop-motion non è di sicuro un “metodo” semplice per costruire delle pellicole, specie se in termini di minutaggio queste risultino essere lunghe. Basti pensare che per un movimento del personaggio ripreso, bisogna scattare precisamente 24 fotogrammi e le espressioni facciali, seppur impercettibili, devono essere diverse. Eppure, ogni personaggio che entra a far parte di questo lungometraggio è pieno di sfaccettature, di dettagli, di cura. L’attenzione e la minuzia nel disegnarli e portarli in vita è evidente: passando dai tratti del grillo, che seppur non abbia un volto umano sa trasmettere tutte le emozioni che prova, e finendo a quelli di un Geppetto le cui lacrime che solcano il viso sembrano reali.

L’ambiente, poi, è ben studiato. Di solito, lo spazio-tempo attorno ad un personaggio deve essere molto pieno nei fumetti per restituire al lettore un orientamento della scena. Al cinema, l’ambiente ha senz’altro una sua importanza e rilevanza, ma molto fa la bravura degli attori e non è sempre scontato che quando invece si tratti di dare vita ad un film d’animazione, che potrebbe essere paragonato ad un fumetto, si ponga accortezza sul luogo. Nel Pinocchio di Del Toro, invece, il setting principale, rappresentato dal villaggio, sembra condurre realmente nel paesello arroccato nel Nord Italia. Non c’è senso di vuoto, ma pienezza completa e misurata, senza la presenza di elementi superflui. La scelta cromatica, seppur ampia, predilige come sempre nel cinema deltoriano la prevalenza dell’ambra, che garantisce un”atmosfera sia magica che realistica. Il tutto, poi, amalgamato con le spettacolari musiche di Alexandre Desplat.

Pinocchio di Guillermo del Toro risulta perciò un film la cui bellezza favolistica cede il passo a quella reale, i cui tratti spesso sono crudi ma mai eccessivi. Il suo essere un film antifascista lo trasforma in un inno alla libertà in cui il suo protagonista dimostra che a volte, anche se c’è meno fiaba, si può sempre indirizzare un messaggio d’amore, di patria e di crescita. E così Del Toro ci ricorda che tutte le favole, alla fine, nascono da frammenti di realtà rielaborati. Ed è per questo che dall’altra parte noi riusciamo a imparare.

Pinocchio sarà il nuovo film di Matteo Garrone

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Pinocchio sarà il nuovo film di Matteo Garrone

Sarà un adattamento su Pinocchio il nuovo film di Matteo Garrone che sarà basato sull’omonima classico di Carlo Collodi. Dunque, altro fantasy per Garrone che ha già firmato l’apprezzatissimo Il racconto dei racconti – Tale of Tales

Al momento si sa molto poco su film ma sarà sicuramente una pellicola con un budget importante, simile ai 15 milioni di euro spesi per Il Racconto dei Racconti. Al momento inoltre pare siano già partiti i casting per il film che sarà prodotto da Archimede, casa di produzione dello stesso Garrone.

Vi ricordiamo che Pinocchio sta tornando di moda proprio in questo periodo e sono in cantiere anche adattamenti di un certo respiro come Il Pinocchio hollywoodiano che avrà come protagonista Robert Downey jr. La storia 14 anni fa fu portato in sala da Roberto Benigni, il film più costoso nella storia del cinema italiano con 45 milioni di euro di budget.

Pinocchio Robert Downey Jr sarà sia il protagonista che Geppetto?

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Il sito Bleeding Cool ha diffuso una notizia alquanto interessante. Robert Downey Jr potrebbe interpretare sia Pinocchio che Geppetto nell’adattamento cinematografico della celebre favola di Collodi ad opera di Ben Stiller.

Inizialmente Pinocchio sarebbe dovuto arrivare sul grande schermo per mano di Tim Burton, con Downey Jr sempre nei panni del tenero burattino di legno. Qualche mese fa, però, l’attore protagonista di Iron-Man dichiarò pubblicamente: “Vorrei fare di Pinocchio un live action, senza ricorrere all’animazione. Lo vorrei fare con Ben Stiller…“. Così, per volere della Warner Bros, Burton è stato rimpiazzato da Stiller, attualmente in fase di negoziazione per dirigere il film, mentre a Robert potrebbe spettare l’arduo ma sicuramente affascinante compito di interpretare due personaggi nella medesima pellicola. Al momento non sappiamo se l’attore presterà solo la voce ad entrambi i personaggi o se li interpreterà per mezzo della tecnica del motion-capture.

Ben Stiller sarà tra i protagonisti di The Secret Life of Walter Mitty, remake dell’omonima commedia di Norman Z. McLeod del 1947. In cantiere per lui anche Zoolander 2 ed Una notte al museo 3. Robert Downey Jr., invece, sarà tra i protagonisti di The Judge, commedia drammatica diretta da David Dobkin con Robert Duvall, Vera Farmiga, Vincent D’Onofrio, Billy Bob Thornton e Leighton Meester. Tra i prossimi progetti dell’attore, Sherlock Holmes 3 e The Avengers 2 e 3.

Pinocchio Robert Downey Jr

Fonte: Bleeding Cool

 

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