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Pinocchio di Guillermo del Toro: tutte le canzoni originali del film

Il Pinocchio di Guillermo del Toro è una pellicola in stop-motion piena di magia. La capacità del regista di rendere le storie così autentiche nonostante lo stampo fiabesco, deriva dalla sua abilità a raggiungere il vero cuore dei personaggi, riuscendo a mostrarne le sfaccettature più impercettibili. Nella sua rivisitazione della storia burattino di legno, Del Toro ha voluto far suo il racconto di Carlo Collodi, modificandolo secondo la sua interpretazione e la sua sensibilità, differenziandolo – senza mai stravolgerlo – dall’originale del 1883.

Nonostante il suo Pinocchio scavi molto più a fondo nel background dei personaggi, portando alla luce un’opera molto più realistica e struggente, rispetto ad altre trasposizioni della storia come quella Disney del 1940, il regista non ha comunque voluto rinunciare a quel tocco favolistico della storia disneyana, inserendo all’interno del film nove toccanti canzoni che accompagnano il burattino durante tutto il suo percorso di crescita. In realtà, la colonna sonora di Pinocchio ne elenca dieci, ma fra queste ce n’è una non originale.

La musica all’interno del lungometraggio in stop-motion è affidata ad Alexandre Desplat, uno dei più noti compositori cinematografici che, fra l’altro, ha già condiviso il tavolo da lavoro con il regista, vincendo l’Oscar alla migliore colonna sonora per La forma dell’acqua. Di seguito una guida alle canzoni di Pinocchio, ognuna delle quali affidata agli attori che prestano la voce ai personaggi.

My son

La prima canzone originale di Pinocchio si trova nelle sequenze d’apertura, quando lo spettatore incontra per la prima volta Geppetto insieme al figlio. “My son” è cantata da David Bradley e accompagna con dolcezza le scene le cui immagini presentano la quotidianità del falegname con Carlo, fra lavoro, diletto e chiesa.

My son” prepara all’incidente scatenante della pellicola deltoriana, caratterizzata da un patos estremo che viene accentuato al ricordo della canzone poco prima terminata.

Everything Is New to Me

Quella che segue dopo potrebbe essere considerata la canzone più innocente ma al tempo stesso divertente del film. Principalmente è la voce di Gregory Mann, ossia Pinocchio, a condurre le parole e la musica, con qualche intervento di David Bradley.

È “Everything is New to Me”, ed esprime a pieno la meraviglia del burattino verso ciò che lo circonda e gli è sconosciuto, desideroso di andare quanto prima in esplorazione. In questa scena Pinocchio è talmente euforico da distruggere tutta la casa di Geppetto, mentre intona il motivetto saltellando.

We Were a King Once

Con la canzone “We Were a King Once” si incontra uno dei villain principali di Pinocchio: Conte Volpe. Come lo stesso Del Toro afferma, per dare vita a questo personaggio serviva un attore che fosse in grado di modificare all’improvviso il tono della voce, per dargli il giusto tocco maligno e folle.

Il nome che subito balenò nella mente del regista fu quello di Christoph Waltz e, nella scena della canzone, intona parole in ricordo dei bei tempi andati, quando il suo circo era all’apice del successo e la sua condizione economica migliore. Non appena la musica termina, Conte Volpe incontra Pinocchio, che poi usa per poter tornare in carreggiata con la sua attività.

My Bubblegum

Quando Pinocchio incontra il Conte Volpe, quest’ultimo gli garantisce successo e fama, esattamente come avveniva nel Pinocchio disneyano con Mangiafuoco. Il burattino, dall’animo ancora puro e non consapevole dell’avidità del Conte, si lascia convincere ad esibirsi al suo spettacolo di marionette, firmando con lui lunghissime clausole contrattuali.

Dopo aver lasciato Sebastian il Grillo, Pinocchio è pronto a dare il meglio di sé davanti ad una folla di persone curiose. È qui che Pinocchio, con la voce di Gregory Mann, intona “My Bubblegum”, fra balli, piroette e applausi.

The Late Lamented

A seguito dell’esibizione di Pinocchio, Geppetto riesce a raggiungere il burattino all’entrata del circo per poterlo portare a casa. È qui che il falegname ha un diverbio con il Conte Volpe, terminato con la morte del burattino investito da un’auto.

Pinocchio si risveglia in una bara portata sulle spalle dai Conigli Neri. Questi stanno cantando “The Late Lamented”, e la voce è di Tim Blake Nelson.

Ciao Papà

Nel secondo atto, Pinocchio decide di andare in tournée con lo spettacolo del Conte Volpe, per poter pagare i debiti del padre e mandargli la sua percentuale di guadagno. Le immagini scorrono veloci mentre il burattino viaggia da una città all’altra in giro per la penisola. Ad accompagnare queste sequenze c’è la canzone “Ciao Papà” di Gregory Mann, la più struggente e malinconica di tutta la pellicola in stop-motion.

Pregna di tutto l’amore che Pinocchio nutre per Geppetto, “Ciao Papà” esprime il coraggio del burattino nel lasciare la sua casa, per poter permettere a suo padre un futuro migliore. La canzone è cantata anche davanti ad un pubblico entusiasta di vedere Pinocchio sul palco.

Marcia della Patria

Del Toro ha realizzato un’opera antifascista per eccellenza, in cui Pinocchio deve affrontare non solo un’Italia piegata da Benito Mussolini, ma anche una privazione della libertà individuale e di pensiero. Molti sono i personaggi che si muovono con l’obiettivo di compiacere il Duce, o come lo chiama Pinocchio il Dulce, e fra questi c’è il Conte Volpe.

Nella tournée, infatti, Pinocchio canta un’ode all’Italia, o meglio all’ideologia fascista. “Marcia della Patria” di Gregory Mann è la canzone che il burattino si ritrova ad eseguire con fierezza, seppur non sia a conoscenza di cosa realmente significhi.

Marcia del Duce Big Baby II

Il giorno tanto atteso è arrivato, Pinocchio è in Sicilia per esibirsi proprio di fronte a Benito Mussolini. Ma dopo aver assistito alla spiacevole aggressione del Conte Volpe verso Spazzatura, Pinocchio si ribella e decide di provocarlo stravolgendo il testo di “Marcia della Patria”.

Questa è una delle canzoni più emblematiche ed esilaranti, poiché in fondo rappresenta più che la vendetta del burattino, una vera e propria protesta al regime dittatoriale e fascista. La “Marcia del Duce Big Baby II”, nome con cui si intitola il motivo, è cantata proprio davanti a un Duce allibito.

Rataplan Delle Camicie Nere

Nel terzo atto, Pinocchio è preso dal Podestà e inserito insieme al figlio Lucignolo nel Progetto Militare Elitario per la Speciale Gioventù Patriottica, per prepararsi alla guerra. Mentre la macchina da presa mostra la struttura atta ad addestrare i futuri soldati fascisti, Daniele Derra intona “Rataplan Delle Camicie Nere”, canzone del periodo Mussolinano e inno alla guerra da parte dell’Italia. Questa è, fra le dieci, la canzone non originale della pellicola.

Bonus: l’addestramento dei giovani soldati fascisti è stato ripreso dalla vera organizzazione giovanile del Regno d’Italia, chiamata Operazione nazionale Balilla, in cui i bambini – che venivano divisi per sesso, categoria ed età – imparavano o a diventare ottimi soldati fascisti nel caso dei maschi, oppure grandi donne della società fascista nel caso delle femmine, grazie a corsi di cucito, pronto soccorso, ricamo ed economica domestica.

Better Tomorrows

La canzone “Better Tomorrows” è eseguita da Ewan McGregor nei panni di Sebastian il Grillo a conclusione del film Pinocchio. Non appena i titoli di coda scorrono, Sebastian illuminato da luci da palcoscenico la intona poeticamente.

L’intro della canzone inizia nel corso di Pinocchio un paio di volte, quando Sebastian tenta di ritagliarsi uno spazio tutto per sé, ma viene sempre bruscamente interrotto a causa degli spiacevoli eventi che lo coinvolgono.

Pinocchio di Guillermo del Toro: teaser trailer del film Netflix

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Pinocchio di Guillermo del Toro: teaser trailer del film Netflix

Netflix rilascia oggi il teaser trailer ufficiale e il key art di Pinocchio di Guillermo del Toro, una stravagante rivisitazione in stop-motion del racconto classico, in arrivo a dicembre su Netflix.

Il regista premio Oscar Guillermo del Toro reinventa il grande classico di Carlo Collodi dedicato al burattino di legno che prende magicamente vita per riscaldare il cuore di Geppetto, intagliatore in lutto. Questo stravagante film in stop-motion diretto da Guillermo del Toro e Mark Gustafson segue le spericolate e indisciplinate avventure di Pinocchio nella sua ricerca di un posto nel mondo.

Diretto da Guillermo del Toro e Mark Gustafson, il film presenta un cast vocale stellare con Ewan McGregor nei panni del Grillo Parlante, David Bradley in quelli di Geppetto, mentre l’esordiente Gregory Mann presta la voce a Pinocchio. Nel cast vocale figurano anche Finn Wolfhard, la vincitrice dell’Oscar Cate Blanchett, John Turturro, Ron Perlman, Tim Blake Nelson, Burn Gorman, insieme al premio Oscar Christoph Waltz e alla vincitrice dell’Oscar Tilda Swinton.

Pinocchio di Guillermo del Toro: svelato il cast di doppiatori

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Pinocchio di Guillermo del Toro: svelato il cast di doppiatori

A quanto pare, il Pinocchio in stop-motion di Guillermo del Toro che verrà distribuito da Netflix si avvarrà di un cast di doppiatori originali di prim’ordine. Il progetto è stato annunciato ufficialmente a ottobre del 2018, ma da allora non ci sono più stati grandi aggiornamenti in merito, a parte alcune dichiarazioni dello stesso regista in merito alle atmosfere e al tono del film.

Adesso, grazie a quanto rivelato dall’attore David Bradley (Harry Potter, Game of Thrones) in una recente intervista, sappiamo quali saranno gli attori (o comunque una parte del cast) che metteranno a disposizione il loro talento “vocale” per la prossima avventura cinematografica di Guillermo del Toro, attualmente impegnato con le riprese di Nightmare Alley. 

Intervistato da Na Ekranie (via The Playlist), Bradley ha rivelato che nel film sarà lui a prestare la voce al personaggio di Geppetto, e che al suo fianco ci saranno Ewan McGregor, Tilda Swinton, Christoph Waltz e Ron Perlman (attore feticcio di del Toro, che con il regista ha lavorato fin dal suo debutto nel lontano 1993 con Cronos). 

David Bradley, che aveva già lavorato con del Toro nelle serie Trollhunters e The Strain, non ha ovviamente rivelato quali personaggi andranno a doppiare i suoi colleghi: è probabile che McGregor presterà la voce al celebre burattino di legno, mentre la Swinton potrebbe interpretare la Fata Turchina.

Pinocchio dovrebbe debuttare su Netflix nel 2021.

LEGGI ANCHE – Guillermo del Toro dirige Pinocchio per Netflix

Guillermo del Toro debutta alla regia del suo primo lungometraggio di animazione con Pinocchio, un film originale Netflix, un progetto che ha cuore da tutta la vita. Sarà un musical realizzato in stop motion, di cui il regista Premio Oscar firmerà anche la sceneggiatura e la produzione.

Del Toro inaugura un nuovo modo di raccontare la fiaba classica di Pinocchio, ambientata in Italia negli anni Trenta. Il progetto segna un momento chiave nella già consolidata relazione tra Netflix e il celebre regista, che proprio per Netflix aveva creato la trilogia di DreamWorks “Tales of Arcadia”, con il primo capitolo “Trollhunters”, vincitore di diversi premi Emmy, il secondo “3Below”, che debutterà il 21 dicembre 2018, e il terzo capitolo “Wizards” previsto nel 2019. Del Toro è anche il creatore della prossima serie Netflix “Guillermo del Toro Presents 10 After Midnight”, che arriverà prossimamente sulla piattaforma.

Guillermo del Toro ha così commentato: “Nessuna forma d’arte ha influenzato la mia vita e il mio lavoro quanto l’animazione e nessun personaggio ha avuto un legame profondo con me quanto Pinocchio. Nella nostra storia, Pinocchio è un’anima innocente con un padre indifferente che si perde in un mondo che non può comprendere. Il nostro protagonista si imbarca in un viaggio straordinario che lo condurrà ad una profonda comprensione di suo padre e del mondo reale. Ho da sempre voluto realizzare questo film. Sono estremamente grato a Netflix e al suo eccezionale team per questa opportunità unica nel suo genere, che mi permetterà di presentare la mia personale versione di questo strano burattino al pubblico di tutto il mondo.”

Pinocchio di Guillermo del Toro, un esclusivo backstage dal film Netflix

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In occasione di TUDUM, l’evento Netflix dedicato ai fan, è stato presentato un esclusivo backstage di Pinocchio di Guillermo del Toro.

Il regista premio Oscar® Guillermo del Toro trasforma il racconto classico di PINOCCHIO in un’avventura musicale in stop motion. Segui le disavventure di Pinocchio mentre cerca di diventare un bambino in carne e ossa.

La versione originale presenta un cast vocale d’eccezione: Ewan McGregor è il Grillo parlante, David Bradley è Geppetto e Gregory Mann fa il suo debutto prestando la voce a Pinocchio. Altre voci del cast includono Finn Wolfhard, l’attrice premio Oscar® Cate Blanchett, John Turturro, Ron Perlman, Tim Blake Nelson, Burn Gorman, l’attore premio Oscar® Christoph Waltz e l’attrice premio Oscar® Tilda Swinton.

PINOCCHIO DI GUILLERMO DEL TORO arriva su Netflix questo dicembre.

Diretto da Guillermo del Toro e Mark Gustafson, il film presenta un cast vocale stellare con Ewan McGregor nei panni del Grillo Parlante, David Bradley in quelli di Geppetto, mentre l’esordiente Gregory Mann presta la voce a Pinocchio. Nel cast vocale figurano anche Finn Wolfhard, la vincitrice dell’Oscar Cate Blanchett, John Turturro, Ron Perlman, Tim Blake Nelson, Burn Gorman, insieme al premio Oscar Christoph Waltz e alla vincitrice dell’Oscar Tilda Swinton.

Pinocchio di Guillermo del Toro, trailer ufficiale, in arrivo dal 9 dicembre!

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Netflix rilascia oggi il trailer ufficiale di Pinocchio di Guillermo del Toro, una stravagante rivisitazione in stop-motion del racconto classico, in arrivo il 4 dicembre in cinema selezionati e dal 9 dicembre su Netflix.

Il regista premio Oscar Guillermo del Toro reinventa il grande classico di Carlo Collodi dedicato al burattino di legno che prende magicamente vita per riscaldare il cuore di Geppetto, intagliatore in lutto. Questo stravagante film in stop-motion diretto da Guillermo del Toro e Mark Gustafson segue le spericolate e indisciplinate avventure di Pinocchio nella sua ricerca di un posto nel mondo.

Diretto da Guillermo del Toro e Mark Gustafson, il film presenta un cast vocale stellare con Ewan McGregor nei panni del Grillo Parlante, David Bradley in quelli di Geppetto, mentre l’esordiente Gregory Mann presta la voce a Pinocchio. Nel cast vocale figurano anche Finn Wolfhard, la vincitrice dell’Oscar Cate Blanchett, John Turturro, Ron Perlman, Tim Blake Nelson, Burn Gorman, insieme al premio Oscar Christoph Waltz e alla vincitrice dell’Oscar Tilda Swinton.

Pinocchio di Guillermo Del Toro, Netflix annuncia il cast del film d’animazione

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Netflix ha annunciato oggi il cast di Pinocchio, l’imminente lungometraggio musicale animato in stop motion del premio Oscar Guillermo del Toro. L’esordiente Gregory Mann vestirà i panni di Pinocchio, mentre Ewan McGregor sarà il Grillo Parlante e David Bradley (franchise di Harry Potter, Il trono di spade) interpreterà Geppetto. Nel cast figurano anche la premio Oscar Tilda Swinton, il premio Oscar Christoph Waltz, Finn Wolfhard (Stranger Things), il premio Oscar Cate Blanchett, John Turturro (The Batman), Ron Perlman, già premiato ai Golden Globe (Nightmare Alley), Tim Blake Nelson (Watchmen) e Burn Gorman (Enola Holmes).

Ispirato alla famosa fiaba di Carlo Collodi, questo musical in stop motion segue le straordinarie avventure di un bambino di legno portato magicamente in vita da un desiderio del padre. Ambientato durante l’ascesa del fascismo nell’Italia di Mussolini, il film di Del Toro è una storia d’amore e disobbedienza, in cui Pinocchio fatica a essere all’altezza delle aspettative del padre.

La pellicola è diretta da Del Toro insieme a Mark Gustafson (Fantastic Mr. Fox), mentre Del Toro e Patrick McHale sono gli autori della sceneggiatura. I testi delle canzoni sono di Del Toro e Katz, con le musiche del premio Oscar Alexandre Desplat che comporrà anche la colonna sonora. Del Toro, Guy Davis e Curt Enderle collaboreranno alle scenografie. Gris Grimly ha creato il design originale del personaggio di Pinocchio. Lo studio Mackinnon and Saunders (La sposa cadavere) sta creando i pupazzi del film.

Pinocchio è prodotto da Del Toro, insieme a Lisa Henson di The Jim Henson Company, Alex Bulkley e Corey Campodonico di ShadowMachine e Gary Ungar di Exile Entertainment. La coproduzione è affidata a Blanca Lista di The Jim Henson Company e Gris Grimly. Tra gli altri figurano anche Melanie Coombs alla supervisione della produzione, i codirettori artistici Guy Davis e Curt Enderle, il supervisore dell’animazione Brian Hansen, Georgina Hayns alla supervisione dei pupazzi, il direttore della fotografia Frank Passingham, l’art director Rob DeSue e il responsabile del montaggio dell’animazione Ken Schretzmann.

Pinocchio, che rappresenta il coronamento di un progetto che appassiona Del Toro da una vita, sarà distribuito nei cinema e su Netflix. Le riprese sono iniziate lo scorso autunno negli studi di ShadowMachine a Portland (Oregon) e la produzione è proseguita anche durante la pandemia.

Dopo aver inseguito questo sogno per anni, Netflix rappresenta il partner perfetto per realizzarlo. Abbiamo passato molto tempo a trovare un cast e una troupe di prim’ordine e il continuo supporto di Netflix ci ha permesso di procedere in tutta tranquillità e con impegno, senza perdere colpi. L’animazione ci appassiona, perché pensiamo rappresenti il mezzo ideale per raccontare questa storia classica in un modo completamente nuovo“, sostiene Del Toro.

Pinocchio di Guillermo del Toro, il primo teaser trailer!

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Pinocchio di Guillermo del Toro, il primo teaser trailer!

Netflix rilascia oggi il teaser ufficiale di “Pinocchio di Guillermo del Toro”, in arrivo a dicembre 2022 solo su Netflix.

Il regista premio Oscar® Guillermo del Toro reinventa il grande classico di Carlo Collodi dedicato al burattino di legno che prende magicamente vita per riscaldare il cuore di Geppetto, intagliatore in lutto. Questo stravagante musical in stop-motion diretto da Guillermo del Toro e Mark Gustafson segue le spericolate e indisciplinate avventure di Pinocchio nella sua ricerca di un posto nel mondo.

Diretto da Guillermo del Toro e Mark Gustafson, il film presenta un cast vocale stellare con Ewan McGregor nei panni del Grillo Parlante, David Bradley in quelli di Geppetto, mentre l’esordiente Gregory Mann presta la voce a Pinocchio. Nel cast figurano anche Finn Wolfhard, la vincitrice dell’Oscar® Cate Blanchett, John Turturro, Ron Perlman, Tim Blake Nelson, Burn Gorman, insieme al premio Oscar® Christoph Waltz e alla vincitrice dell’Oscar® Tilda Swinton.

Pinocchio
PINOCCHIO (Pictured) GUILLERMO DEL TORO. Cr. mandraketheblack.de/NETFLIX © 2020

PINOCCHIO Anatomy of a puppet

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PINOCCHIO Anatomy of a puppet

PINOCCHIO Anatomy of a puppet – work in progress. A little creepy and dark film by Stefano Bessoni. A production by Fulldawa Film Paris. Modeling and moulds by Gigi Ottolino for Makinarium

Pino: concluse le riprese del nuovo film di Francesco Lettieri

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Pino: concluse le riprese del nuovo film di Francesco Lettieri

Sono iniziate il 28 ottobre a Napoli le riprese del documentario Pino diretto da Francesco Lettieri (Lovely Boy) e prodotto da Groenlandia, Lucky Red e Tartare Film.

Un grande cantautore, un poeta, un grandissimo chitarrista, Pino Daniele è riuscito a fondere la tradizione napoletana con la musica nera creando dei sound completamente nuovi e originali. Amato per la semplicità e la sfrontatezza con cui accedeva al suo mondo interiore e per la capacità di raccontarlo agli altri, con la sua musica e le sue parole.

Nel documentario è la stessa voce di Pino Daniele a raccontare i propri sogni, le lotte, le delusioni, i traguardi e il rapporto con amici e colleghi, grazie a una lunga intervista video inedita rilasciata al giornalista Federico Vacalebre, che firma il soggetto del documentario insieme a Francesco Lettieri. Il racconto è costruito servendosi di 50 ore di video mai diffusi di concerti, backstage e sale d’incisione; ma anche di inediti musicali, foto degli album di famiglia; appunti tratti dal diario personale, strumenti musicali e accessi ai luoghi in cui Pino ha vissuto.

Il documentario realizzato con la collaborazione della Fondazione Pino Daniele Ets

Il tutto grazie alla preziosa collaborazione della Fondazione Pino Daniele Ets, che ha riconosciuto al progetto del documentario il sigillo “70/10 Anniversary”, un marchio distintivo assegnato esclusivamente a eventi, progetti e manifestazioni che, oltre a rendere omaggio alla memoria di Pino Daniele, rappresentano un valore significativo e un contributo rilevante alla sua eredità musicale e culturale, in occasione dei 10 anni dalla sua scomparsa e dei 70 anni dalla sua nascita (www.fondazionepinodaniele.org/anniversary).

Oltre alla voce di Pino Daniele, nel documentario sono presenti le interviste, a tanti artisti con cui ha collaborato, tra cui Rosario Fiorello, Eros Ramazzotti Zucchero, Jovanotti, Vasco Rossi, Renato Zero, Fiorella Mannoia, ma anche James Senese, Rosario Jermano, Tullio De Piscopo, Tony Esposito e poi amici di infanzia, parenti e discografici, senza tralasciare importanti testimonianze d’archivio di grandi star internazionali, come Eric Clapton, Pat Metheny, Alphonso Johnson e Chick Corea. Ci sarà anche la voce di Alex, il figlio di Pino, che condivide i suoi ricordi di vita e di lavoro con il padre.

Francesco Lettieri, regista napoletano che oltre al cinema vanta innumerevoli collaborazioni con il mondo della musica e un particolare sodalizio con il cantante Liberato, con cui ha codificato un personalissimo immaginario legato a Napoli, innovativo e lontano dagli stereotipi, racconta Pino Daniele anche e soprattutto attraverso la Napoli di oggi girando ex novo i videoclip di alcune sue canzoni e inserendoli all’interno di questo racconto.

Pino Daniele – Il Tempo Resterà: al cinema il film a Marzo

A due anni di distanza dalla scomparsa del musicista, arriva nei cinema italiani Pino Daniele – Il Tempo Resterà, un viaggio attraverso la musica, i concerti e la vita del grande artista partenopeo con una straordinaria serie di immagini – molte delle quali mai mostrate finora -, testimonianze e performance musicali. Il docu-film, diretto da Giorgio Verdelli, è una produzione Sudovest con Rai Cinema e sarà distribuito da Nexo Digital solo il 20, 21 e 22 marzo (elenco delle sale a breve su www.nexodigital.it) come evento cinematografico pensato per offrire ai fan di Pino Daniele l’opportunità di ritrovarne su grande schermo la musica e il percorso artistico dagli anni ’70 agli ultimi concerti.

Molto del materiale utilizzato per comporre Pino Daniele – Il Tempo Resterà è assolutamente inedito ed è stato selezionato appositamente dal regista Giorgio Verdelli attraverso una lunga e paziente ricerca. Patrimonio prezioso che ha permesso che la voce narrante del film fosse quella dello stesso Pino Daniele, supportato dal contributo di Claudio Amendola.

Molte sono le testimonianze e le presenze di artisti e amici di Pino Daniele.

Pino Daniele – Il Tempo Resterà: al cinema il film a Marzo

Pino Daniele – Il Tempo Resterà è stato riconosciuto come film di interesse culturale nazionale e indicato come Progetto Speciale dal Ministero dei Beni e delle attività culturali e del Turismo.

Il film sarà presentato in anteprima al Teatro San Carlo di Napoli il 19 marzo, giorno del compleanno di Pino Daniele, con il supporto della Regione Campania.

Le riprese a Napoli sono state realizzate grazie alla collaborazione del Comune  di Napoli.

Pink Subaru: recensione del film diretto da Kazuya Ogawa

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Pink Subaru: recensione del film diretto da Kazuya Ogawa

In Pink Subaru Elzober è un sushi chef che lavora da 20 anni nel ristorante di un suo amico a Tel Aviv. Il suo sogno è quello di comprarsi una macchina, una Subaru, marca diffusissima in Israele e Palestina per costo e consumi, ma quando finalmente il sogno si realizza, la macchina gli viene rubata la notte stessa. Ovviamente l’uomo è disperato, ma tutto il piccolo villaggio in cui vive, Tayibe, si mette in moto per aiutarlo a ritrovare la macchina prima che finisca oltre i checkpoint della vicina Tulkarem, in Palestina e lì venga smembrata o rivenduta.

Cugini, sorelle, parenti vari e anche un ladro di macchine vengono chiamati all’appello, mentre un giapponese in missione di lavoro a Tulkarem condividerà i momenti più drammatici ma anche felici della vicenda di Elzober. Pink Subaru è innanzitutto un esperimento. Mettere insieme, più di tre etnie, più di tre lingue e tre religioni diverse, in una storia in cui ognuno ha la sua parte.

Senza moralismi, come affermano anche gli sceneggiatori, si vuole mostrare la vita in Israele e in West Bank, senza però far vedere i checkpoint o l’esercito. Quindi si vedono scorci della Tel Aviv dei locali, il Rotschild boulevard dove si trova il ristorante sushi dove lavora Elzober e Jaffa, l’antica Tel Aviv, quella araba. Il confine tra i due paesi, uno dentro l’altro come matrioske, non si vede mai, ma si vedono i continui incroci obbligati che questa situazione genera: israeliani di origini arabe che ritrovano le loro origini marocchine, ladri d’auto in fondo di buon cuore, amici che sono un po’ invidiosi e fanno azioni assurde, personaggi di contorno ben costruiti. Pink Subaru è quindi un vero pentolone che trabocca di storie parallele a quella principale, che è il motore che ci fa conoscere e dipanare le altre, che vengono accennate, nessuna realmente approfondita per questioni di trama e probabilmente di tempo.

La storia su cui ruota Pink Subaru è una leggenda urbana probabilmente vera secondo la quale le Subaru sono le auto più diffuse in Palestina, perché non essendoci concessionarie di auto diffuse nei villaggi, l’unico modo per avere una macchina fosse attraverso il mercato nero dei ladri di vetture che privilegiavano la marca giapponese in quanto apparentemente indistruttibile, e quindi adatta alle strade scoscese dei villaggi più isolati della Palestina. Pink Subaru verrà distribuito in 10 copie in tutta Italia, è stato presentato allo scorso Festival di Torino e ha vinto il premio come miglior opera prima al festival Yubari in Giappone e sarà proprio in questi due paesi che verrà principalmente distribuito.

Pink Subaru è un’opera originale, coraggiosa a suo modo, sia per la modalità di produzione, diverse persone provenienti da paesi e culture diverse che hanno deciso di raccontare la storia delle Subaru rubate di Tel Aviv, sia come storia, che prende un territorio martoriato e stereotipato, ovviamente anche a ragione come sofferente e in guerra perenne, e ne racconta la vita di tutti i giorni, che nonostante tutto, va avanti nel più semplice dei modi.

Pink Subaru: la conferenza stampa

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In una Roma ancora in piena desolazione estiva, avere un’anteprima è sempre un piacere. Per l’aria condizionata, in giornate torride come quelle che abbiamo appena superato e perchè è sempre un piacere andare al cinema.

Pink Subaru viene presentato il 23 Agosto e nonostante la calura e le vacanze di molti, la sala è abbastanza piena, segno che questo film completamente indipendente, presentato a diversi festival tra cui quello scorso di Torino, crea un discreto interesse.

Pink Floyd. Delicate sound of Thunder arriverà al cinema ad Ottobre

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Arriva nei cinema di tutto il mondo a ottobre PINK FLOYD. DELICATE SOUND OF THUNDER (elenco sale a breve su www.DelicateSoundOfThunder.com e su nexodigital.it, prevendite aperte a partire dal 27 agosto).

Il 1987 rappresentò per i Pink Floyd un anno di rinascita trionfale. La leggendaria band britannica, formatasi nel 1967, aveva subito la perdita di due co-fondatori: il tastierista e cantante Richard Wright, che se ne andò dopo The Wall nel 1979, e il bassista e compositore Roger Waters, che aveva lasciato il gruppo nel 1985, subito dopo l’album del 1983, The Final Cut.

La sfida fu quindi rilanciata dal chitarrista e cantante David Gilmour e dal batterista Nick Mason, che diedero vita all’album multiplatinoA Momentary Lapse Of Reason, un successo assoluto nelle classifiche mondiali che vide anche il ritorno di Richard Wright.

Uscito nel settembre 1987, A Momentary Lapse Of Reason fu subito accolto a braccia aperte dai fan di tutto il mondo, accorsi per partecipare alle date del tour iniziato pochi giorni dopo l’uscita dell’album. Il tour raccolse più di 4,25 milioni di fan in oltre 2 anni: celebrazione del talento duraturo e del fascino globale di David, Nick e Richard (supportati da altri 8 musicisti sul palco), fu un evento insuperabile per l’epoca.

Girato nell’agosto 1988 al Nassau Coliseum di Long Island a New York, diretto da Wayne Isham e nominato ai Grammy, PINK FLOYD. DELICATE SOUND OF THUNDER, digitalizzato in 4k e rimontato dalla pellicola originale del leggendario tour “A Momentary Laps Of Reason”, con audio rimasterizzato in Dolby Atmos, arriva per la prima volta nelle sale di tutto il mondo. La versione restaurata del film concerto (2020) è realizzata a partire da oltre 100 bobine di negativi originali in 35 mm, accuratamente restaurati e digitalizzati in 4K e completamente rielaborati e aggiornati da Benny Trickett, sotto la direzione creativa di Aubrey Powell/Hipgnosis. Il suono è stato completamente remixato dai nastri multitraccia originali dallo storico ingegnere del suono dei Pink Floyd Andy Jackson con David Gilmour, assistito da Damon Iddins.

Sul palco coi Pink Floyd: Jon Carin (tastiere, voce), Tim Renwick (chitarra, voce), Guy Pratt (basso, voce), Gary Wallis (percussioni), Scott Page (sassofoni, chitarra), Margret Taylor (Cori), Rachel Fury (Cori) e Durga McBroom (Cori).

Crediti tecnici Pink Floyd. Delicate sound of Thunder

  1. Produttori cinematografici: Curt Marvis e Carl Wyant;
  2. Direttore della fotografia: Marc Reshovsky;
  3. Lighting Designer: Marc Brickman, con filmati concettuali diretti da Storm Thorgerson (ad eccezione di “Money” diretto da Storm Thorgerson, Barry Chattington e Peter Medak).

L’animazione di “Time” era di Ian Emes.La scaletta bilancia con attenzione il nuovo materiale e i classici dei Pink Floyd, incluse quattro canzoni da The Dark Side of the Moon (Time, On the Run, The Great Gig in the Sky e Us and Them), l’inno di Wish You Were Here, Comfortably Numb e Run Like Hell da The Wall. Da A Momentary Lapse of Reason Signs of Life, il potente Learning to Fly e il lirico On the Turning Away.

Testimonianza del bruciante potere creativo di David Gilmour, Nick Mason e Richard Wright al loro meglio, PINK FLOYD. DELICATE SOUND OF THUNDER è un evento pensato per tutti gli amanti della musica rock.

PINK FLOYD. DELICATE SOUND OF THUNDER sarà nei cinema (e in Dolby Atmos in sale selezionate) solo 19, 20 e 21 ottobre distribuito in Italia in esclusiva da Nexo Digital in collaborazione con D’alessandro e Galli.

Pinguino: la serie con Colin Farrell ufficialmente in produzione a HBO Max

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La serie spin-off di The Batman sul personaggio del Pinguino alla HBO Max è stata ufficialmente messa in produzione.

Come riportato in esclusiva da Variety nel dicembre 2021, Colin Farrell tornerà per la serie limitata dopo aver interpretato il famoso cattivo di Batman nel film uscito lo scorso 3 marzo. Basata sui personaggi creati da Bob Kane e Bill Finger per la DC, la serie seguirà il personaggio, il cui vero nome è Oswald Cobblepot, mentre scala i ranghi della malavita criminale di Gotham. Variety ha riferito che la serie era in lavorazione a settembre 2021.

The Batman, il film

The Batman diretto da Matt Reeves uscirà nelle sale il 4 marzo distribuito da Warner Bros Italia. Protagonisti del film insieme a Robert Pattinson nei panni di Bruce Wayne, ci saranno anche Colin Farrell (Oswald Chesterfield/Pinguino), Zoe Kravitz (Catwoman), Jeffrey Wright (Jim Gordon), Paul Dano (Enigmista) e Andy Serkis (Alfred). Infine, John Turturro sarà il boss Carmine Falcone. Nel cast anche Peter Sarsgaard che sarà Gil Colson, il Procuratore Distrettuale di Gotham.

Due anni trascorsi a pattugliare le strade nei panni di Batman (Robert Pattinson), incutendo timore nel cuore dei criminali, hanno trascinato Bruce Wayne nel profondo delle tenebre di Gotham City. Potendo contare su pochi fidati alleati – Alfred Pennyworth (Andy Serkis) e il tenente James Gordon (Jeffrey Wright) – tra la rete corrotta di funzionari e figure di alto profilo della città, il vigilante solitario si è affermato come unica incarnazione della vendetta tra i suoi concittadini. Quando un killer prende di mira l’élite di Gotham con una serie di malvagi stratagemmi, una scia di indizi criptici spinge il più grande detective del mondo a indagare nei bassifondi, incontrando personaggi come Selina Kyle / alias Catwoman (Zoe Kravitz), Oswald Cobblepot / alias il Pinguino (Colin Farrell), Carmine Falcone (John Turturro) e Edward Nashton / alias l’Enigmista (Paul Dano). Mentre le prove iniziano a condurlo più vicino alla soluzione e la portata dei piani del malfattore diventa chiara, Batman deve stringere nuove alleanze, smascherare il colpevole e rendere giustizia all’abuso di potere e alla corruzione che da tempo affliggono Gotham City.

Pina: recensione del film di Wim Wenders

Pina: recensione del film di Wim Wenders

Il prossimo 4 novembre uscirà nelle sale italiane Pina, l’ultimo film di Wim Wenders dedicato e realizzato in onore e in memoria di Pina Bausch, una delle più grandi coreografe del XX secolo, improvvisamente scomparsa il 20 giugno 2009. Pina racconta la straordinarietà artistica e poetica della grande coreografa tedesca e lo fa attraverso le parole, le testimonianze e i ricordi di coloro che hanno condiviso quotidianamente con lei la sua irripetibile carriera: i ballerini del suo corpo di ballo, i ballerini del Tanztheater di Wuppertal. Ma la vera protagonista del film è la danza, l’arte di Pina Bausch, che Wenders pone al centro della trama narrativa e a cui conferisce un’assoluta centralità; esibizioni personali di ogni singolo ballerino, immagini tratte dagli spettacoli più recenti così come delle prove preparatorie il tutto ripreso e riproposto con la innovativa tecnologia tridimensionale. Gli spettacoli presi in considerazione da Wenders sono: Cafè Muller, Le sacre du primtemps, Vollmond e Kontakthof.

L’amicizia tra Pina Bausch e Wim Wenders risale a circa vent’anni fa quando al Festival di Venezia la coreografa tedesca presentò il suo “Cafè Muller” in occasione di una retrospettiva a lei dedicata. Wenders rimase talmente colpito dalla profondità e dalla forza espressiva e visiva che lo spettacolo della Bausch offriva che da subito paventò all’amica l’idea di realizzare un film che presentasse a livello cinematografico il suo lavoro.

Pina, il film

Questo progetto ambizioso e di difficile attuazione è rimasto in sospeso per questi ultimi vent’anni, Wenders non riusciva a trovare il metodo tecnico adatto ad esaltare in modo compiuto ed efficace la forza emotiva che l’opera della Bausch è capace di trasmettere allo spettatore. La svolta è arrivata improvvisa quando Wenders ha assistito alla proiezione in 3d del film-concerto degli U2 al Festival di Cannes. Il regista tedesco ha immediatamente capito che quella poteva essere la soluzione, il 3d avrebbe potuto conferire la giusta profondità e il giusto coinvolgimento ad ogni singolo movimento del teatro danzante della Bausch. Tutto era deciso, tutto era pronto per far partire questo progetto a lungo sognato; nei primi mesi del 2009 Wenders con la sua casa di produzione, la Neue Road Movies, Pina Bausch e il corpo di ballo del Tanztheater Wuppertal hanno iniziato la fase di pre-produzione.

Dopo un intenso lavoro durato più di un anno a soli due giorni dalle prime registrazioni in 3d accade l’impensabile: Pina Bausch muore il 20 giugno in modo improvviso e assolutamente inaspettato. Wenders attraversa una difficile fase di lutto, inizialmente la prima reazione e di abbandonare tutto; spinto e sollecitato dagli stessi ballerini che gli fanno capire come il lavoro di Pina Bausch fosse ancora lì, vivo e vitale, nelle prove e negli spettacoli che stavano preparando, il regista si convince e decide di proseguire. “Il film era stato scritto con e per Pina” afferma Wenders, “ volevamo guardare lei alle prove, seguire lei in tourneè con la compagnia e doveva essere lei a introdurci nel suo regno” ma convinto dai ballerini stessi capisce che “ su tutto c’era ancora lo sguardo di Pina! Così abbiamo ripreso in mano il progetto”.

Pina è uno dei primissimi lungometraggi europei che utilizza la stereografia 3d, e sicuramente il primo film d’autore a fare uso di questa modernissima tecnologia. Le difficoltà sono state enormi, sopratutto da un punto di vista tecnico. Il produttore del 3d Erwin M. Schmidt ammette: “nessuno di noi sapeva come si realizza un film di danza in 3d: abbiamo dovuto prepararci, documentarci e imparare” e per raggiungere l’obbiettivo è stato anche ingaggiato uno dei massimi esperti della stereografia 3d, Alain Derobe.

E’ lo stesso Derobe che ci spiega come per ottenere un effetto ancora più intenso e coinvolgente le cineprese “ le abbiamo messe in mezzo ai danzatori, la camera danza letteralmente con loro, quindi ogni membro della troupe doveva conoscere la coreografia, sapere esattamente come si sarebbero mossi i danzatori”. L’effetto è straordinario, l’impressione è di essere lì sul palco con i ballerini stessi, si condivide con loro ogni singolo particolare e dettaglio tanto cari a Pina Bausch rinomatamente precisa, puntigliosa quanto geniale e carismatica. Quindi filmati di repertorio, brevi assoli dei danzatori del Tanztheater di Wuppertal, ricordi e testimonianze che i ballerini, su invito di Wenders, hanno espresso sotto forma di esibizioni solistiche filmate in luoghi diversi di Wuppertal e dintorni.

Pina è un film in memoria di una delle coreografe più innovative e geniali del XX secolo, colei che fu tra i primi, a metà anni ’70, a concepire un incontro fra teatro, recitazione e danza, un connubio nuovo e sperimentale che con gli anni farà scuola e che in lei nasceva da una formazione multidisciplinare e completa. Pina è al contempo un film che è ben lungi dal voler solo piangere la prematura scomparsa della sua protagonista, non si pone l’obbiettivo di una triste e lacrimevole retorica commemorativa. Pina – di Wim Wenders è un film che su ogni cosa vuole risaltare, utilizzando tecnologie innovative, l’arte e il genio poetico ed espressivo della Bausch, un film che vuole farci conoscere la sua opera e sopratutto far si che ogni singolo spettatore la possa vivere intensamente. “ Pina vedeva col cuore “ afferma Wenders sull’amica “ fino allo sfinimento, non si risparmiava “ quindi conclude: “ ha permesso a noi, il suo pubblico, di condividere il suo sguardo e aprire gli occhi per vedere noi stessi e il linguaggio nascosto dentro di noi”.

Pina 3D – intervista a Wim Wenders!

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In occasione del Festival del film di Roma 2011, Wim Wenders è stato intervistato per voi. Fra i primi grandi autori a cimentarsi con il 3D, il film del regista tedesco è stato accolto positivamente dal pubblico romano.

Pilou Asbæk da Game of Thrones a Ghost in the Shell

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Pilou Asbæk da Game of Thrones a Ghost in the Shell

Variety riporta la notizia che Pilou Asbæk, noto al grande pubblico per il ruolo dello spin doctor Kasper Juul nella serie televisiva The Borgias, affiancherà Scarlett Johansson nel live action di Ghost in the Shell. Asbæk interpreterà il personaggio di Batou; lui e la Johansson avevano già lavorato insieme in Lucy di Luc Besson.

A dirigere il film è stato chiamato Rupert Sanders (Biancaneve e il Cacciatore), mentre Avi Arad e Steven Paul produrranno la pellicola basata su una sceneggiatura di Jonathan Herman (Straight Outta Compton).

Ricordiamo che Pilou Asbæk interpreterà Euron “Occhio di Corvo” Greyjoy nella sesta stagione della nota serie Game of Thrones.

Fonte

Pilou Asbaek in Aquaman 2 accanto a Jason Momoa

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Pilou Asbaek in Aquaman 2 accanto a Jason Momoa

Warner Bros., DC Entertainment e James Wan hanno trovato il co-protagonista di Aquaman 2, che si affiancherà al già confermato Jason Momoa. Deadline riferisce che Pilou Asbaek, meglio conosciuto per il ruolo del malvagio Euron Greyjoy in Game of Thrones, è in trattative per unirsi al cast del prossimo blockbuster Warner DC. La Warner Bros. non ha commentato la notizia.

Tutto quello che c’è da sapere su Aquaman 2

Vi ricordiamo che Jason Momoa è atteso di nuovo nei panni dell’eroe nel sequel di Aquaman, film che ha rilanciato in positivo le sorti dell’universo cinematografico DC. Diverse fonti fanno sapere che gli studios vorrebbero riportare James Wan dietro la macchina da presa per Aquaman 2 ad una condizione: che sia lui a scegliere il gruppo di sceneggiatori e a seguire da vicino il processo di sviluppo.

David Leslie Johnson-McGoldrick, collaboratore ricorrente di James Wan (The Orphan, The Conjuring 2, The Conjuring 3), scriverà la sceneggiatura del film insieme a Will Beal, mentre il regista e Peter Safran saranno co-produttori.

Fonte: Deadline

Pilgrimage: Holland, Armitage e Bernthal nei character poster

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Pilgrimage: Holland, Armitage e Bernthal nei character poster

Ecco i tre character poster di Pilgrimage, il film che vede protagonisti Richard Armitage, Jon Bernthal e Tom Holland.

La storia del film è incentrata su un gruppo di monaci che iniziano un pellegrinaggio per trasportare la più santa delle reliquie in loro possesso a Roma.

Pilar Fogliati: 10 cose che non sai sull’attrice

Pilar Fogliati: 10 cose che non sai sull’attrice

Da qualche anno a questa parte, Pilar Fogliati è una delle personalità dello spettacolo più interessanti in attività. Grazie alla sua freschezza, alla sua vitalità e alla capacità di destreggiarsi tra ruoli diversi, spaziando dalla commedia al dramma, si è infatti distinta come un’attrice intelligente e attenta alla ricerca dei progetti giusti. Ha poi debuttato di recente anche come regista, dando prova di possedere numerose altre qualità.

Ecco 10 cose che non sai su Pilar Fogliati.

Pilari Fogliati: i suoi film e le serie TV

1. Ha recitato in alcuni noti film. Ad oggi Fogliati ha preso parte a quattro film per il grande schermo, a partire da Forever Young (2016), che ha rappresentato il suo esordio. In seguito, ha recitato in Gli indifferenti (2020), con Valeria Bruni Tedeschi, Corro da te (2022), con Pierfrancesco Favino e Miriam Leone e Romantiche (2023). Sono però in arrivo i film Confidenza, con Isabella Ferrari, e Finché notte non ci separi, con Francesco Pannofino.

2. Ha lavorato anche a progetti televisivi. Nella sua carriera, oltre al cinema, c’è però anche tanta televisione. Ha infatti iniziato recitando in un episodio di Che Dio ci aiuti (2014), per poi prendere parte anche alle serie Il bosco (2015), Fuoco amico TF45 – Eroe per amore (2016) e Un passo dal cielo (2017-2021), dove interpreta l’etologa Emma Giorgi ottenendo una prima popolarità. Ha poi recitato anche in Non dirlo al mio capo (2016), ExtraVergine (2019), Mai scherzare con le stelle! (2020) e Cuori (2021-in corso), altro titolo che la rende particolarmente nota. Dal 2022 è invece protagonista della serie Netflix Odio il Natale, ad oggi composta da due stagioni.

3. Ha condotto un noto programma. Nel 2019, con Extra Factor, Fogliati ha condotto per la prima volta un programma TV affiancando il cantante Achille Lauro. Nel corso di questo, i due conduttori intervistano, per i commenti a caldo, sia l’eliminato della puntata appena andata in onda sia i giudici, i quali vengono sottoposti anche alle domande e alle critiche del pubblico (tramite telefonate in studio, collegamenti via Skype e commenti sulla pagina ufficiale del programma presente sui due social network).

Romantiche Pilar Fogliati

 

Pilar Fogliati regista di Romantiche

4. Ha diretto un film. Nel 2023 l’attrice ha debuttato alla regia di un lungometraggio con Romantiche, da lei anche scritto insieme a Giovanni Nasta e Giovanni Veronesi. Grazie a questo film, apprezzato da critica e pubblico, l’attrice ha ricevuto una candidatura per la Miglior opera prima al Globo d’Oro, dove ha poi vinto i premi come Miglior commedia e Miglior attrice, mentre ai Nastri d’Argento ha ottenuto il premio come Miglior attrice in un film commedia e la nomination per la Migliore commedia.

5. Ha interpretato tutte e quattro le protagoniste. Per Romantiche Fogliati si è fatta in quattro, scegliendo non solo di dirigere il film ma anche di interpretare le quattro protagoniste degli altrettanti episodi che compongono il lungometraggio. Ha dunque assunto i panni di Eugenia, un’aspirante sceneggiatrice; Tazia, una donna dei Parioli, aggressiva e dominatrice verso l’altro sesso; Michela, una ragazza di Guidonia, divisa tra due amori; e infine Uvetta, una giovane aristocratica, desiderosa di uscire dal suo mondo per confrontarsi con la vita di tutti i giorni.

Pilar Fogliati in Cuori

6. È rimasta colpita dalla tenacia del suo personaggio. Nella serie Cuori Fogliati interpreta Delia Brunello, brillante cardiologa che possiede formidabili capacità diagnostiche grazie all’orecchio assoluto, ovvero la capacità di individuare le anomalie solo tramite l’auscultazione. Nell’interpretarla, l’attrice ha raccontato di essere rimasta colpita da come nonostante l’ambiente profondamente maschile tenti di opprimerla lei riesca sempre ad uscirne a testa alta. È stato questo ruolo a conferire a Fogliati una maggiore notorietà.

Pilar Fogliati e i dialetti romani

7. Un suo video comico l’ha resa celebre. Ad aver conferito ulteriore popolarità all’attrice vi è un suo video, divenuto virale, in cui imita tutte le parlate dei quartieri romani. “Mai mi sarei aspettata tutto questo, è stato pubblicato da un giornalista, Sergio Fabi, ed era un video nato per caso. Me ne sono accorta due settimane dopo, è esploso all’improvviso”, ha raccontato l’attrice, affermando di essere contenta di questa inaspettata viralità e popolarità portatale dal web.

Odio il Natale Pilar Fogliati

Pilar Fogliati: le sue origini

8. Ha origini argentine e polacche. Da parte della nonna paterna, l’attrice ha origini argentine e polacche. María Del Pilar, questo il nome della donna a cui l’attrice deve il proprio nome, era infatti argentina e a sua volta d’origine polacca, emigrata in Sudamerica con la famiglia nell’anteguerra.

Pilar Fogliati: la sua vita privata

9. È molto riservata. Della vita privata dell’attrice si sa poco e nulla. Fogliati è infatti molto attenta a far sì che non si verifichino intromissioni esterne in essa, come spesso accade a chi code della sua popolarità. Ad ogni modo, sappiamo che da quattro anni ha una relazione con un uomo di nome Severiano Recchi, estraneo al mondo dello spettacolo, conosciuto durante una cena e con il quale convive da poco.

Pilar Fogliati: età e altezza dell’attrice

10. Pilar Fogliati è nata ad Alessandria, in Piemonte, il 28 dicembre del 1992. L’attrice è alta 1,76 metri.

Fonti: IMDb, IlFattoQuotidiano, FanPage

PIIGS: trailer del documentario narrato da Claudio Santamaria

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PIIGS: trailer del documentario narrato da Claudio Santamaria

Ecco il trailer di PIIGS, il documentario narrato da Claudio Santamaria e diretto da Adriano Cutraro, Federico Greco, Mirko Melchiorre.

Il film racchiude interviste e testimonianze di Noam Chomsky, ​Yanis Varoufakis, ​Warren Mosler, Stephanie Kelton, Erri De Luca, Federico Rampini, Stefano Fassina,
Marshall Auerback, Paolo Barnard.

https://www.youtube.com/watch?v=GWLRAYdZC6I

PIIGS ​è un film a metà strada tra ​Inside Job (documentario del 2010 sulla crisi finanziaria USA) e le storie proletarie di Ken Loach. Narrato da Claudio Santamaria e con interviste a Noam Chomsky, Yanis Varoufakis ed Erri De Luca. È un viaggio affascinante e rivoluzionario nel cuore della tragica crisi economica europea. Realizzato da tre filmmaker dopo cinque anni di ricerche e due di riprese, ​PIIGS è un’immersione senza precedenti e senza censure nei dogmi dell’austerity.

Il documentario racconta anche le dirette conseguenze dell’austerity a Roma, concentrandosi sulla storia della sopravvivenza di una Cooperativa sociale che assiste disabili e persone svantaggiate.

Dintorni di Roma, oggi. Claudia sta provando a salvare la Cooperativa “Il Pungiglione” dal fallimento. “Il Pungiglione” ha un credito di un milione di euro dal comune e dalla regione e rischia di chiudere per sempre: 100 dipendenti perderanno il lavoro e 150 disabili rimarranno senza assistenza. È una bomba sociale a orologeria.

È vero che nell’Eurozona non c’è alternativa all’austerity, al Fiscal Compact, al pareggio di bilancio, ai tagli alla spesa sociale? Al fallimento del “Pungiglione”?

Pigneto Film Festival 2021: dal 19 al 25 settembre

Pigneto Film Festival 2021: dal 19 al 25 settembre

Dopo il successo degli anni passati, è in arrivo un nuovo imperdibile appuntamento con il festival del quartiere più irriverente della città di Roma.

Si parte domenica 19 settembre con la quarta edizione del Pigneto Film Festival, organizzato e prodotto da Waldo Event Network e Preneste Pop.  

Il padrino Francesco Montanari è tra i volti più noti del panorama romano ed italiano. Attore di successo di teatro, televisione e cinema. Diplomatosi all’Accademia d’Arte drammatica, nel 2008 raggiunge presto il successo per il ruolo de “Il libanese” in “Romanzo criminale – la serie”.

Premiato a Venezia come attore emergente 2011, consolida il successo in diverse produzioni quali Oggi sposi”, Tutti al mare”, Sotto il vestito niente – lultima sfilata”, Sole, cuore, amore”, Come non detto”, Regina”.

Negli ultimi anni lo abbiamo visto protagonista della serie Il cacciatore”, con cui vince nel 2018 il premio come miglior interprete maschile del Cannes International Series Festival. Nel 2019 ha partecipato alla produzione internazionale in onda su Rai 1 I Medici”.

A valutare le opere in concorso, una giuria composta da importanti esponenti del cinema e della cultura: lo sceneggiatore Nicola Guaglianone (Lo chiamavano Jeeg Robot, Indivisibili, Freaks Out), il critico cinematografico Steve Della Casa, il musicista e compositore Theo Teardo (Lavorare con lentezza, Il divo, Diaz- Don’t clean up this blood),  la regista e sceneggiatrice Paola Randi (Tito e gli alieni, Zero), il regista Enrico Rosati (Gomorra – La serie, Masantonio, Nero a metà), l’attrice Valentina Bellè (Una questione privata, I Medici, Fabrizio de Andè – principe libero, Il Divin codino, Volevo fare la Rockstar), l’attrice Elda Alvigini (L’odore della notte, La verità vi prego sull’amore, I Cesaroni), il direttore della fotografia Fabio Zamarion (Respiro, La migliore offerta, Tolo Tolo).

Il Pigneto film festival è un festival dedicato alla cinematografia italiana ed internazionale, che vede protagonisti cinque giovani filmmaker provenienti da tutto il mondo impegnati per sei giorni di riprese all’interno del quartiere Pigneto.

IL CONTEST

I partecipanti dovranno sviluppare un corto su un tema che gli sarà comunicato solo il giorno prima delle riprese, i lavori dei filmmaker saranno esaminati da una giuria tecnica che assegnerà pubblicamente il premio al vincitore. 

Durante la settimana del festival, proiezioni di cortometraggi, incontri d’autore, anteprime cinematografiche, tutto rigorosamente gratuito.

IL PROGRAMMA 

Tantissime e importanti le novità di questa quarta edizione, degne di nota in apertura il 19 settembre l’anteprima del cortometraggio Bauli In Piazza – Il Racconto (Italia, 2021, 21’) dell’associazione di promozione sociale Bauli In Piazza, formata dai professionisti del mondo dello spettacolo e degli eventi che da marzo 2020 non possono più svolgere la loro professione.

Per la serata The winner is, il 21 Settembre al Nuovo Cinema Aquila, saranno presenti i direttori artistici di alcuni dei più importanti festival italiani di cinema, Italian film festival, Festival del cinema africano, Visioni corte film festival, Animaphiix, Clorofilla film festival, Corti sonanti film festival, Umbria film festival, Adriatic film festival, Sicilia queer film festival saranno proiettati i cortometraggi vincitori delle passate edizioni insieme a momenti di confronto e riflessione con gli organizzatori dei rispettivi festival.

Il 22 Settembre altra importante anteprima: al Nuovo Cinema Aquila il Pigneto Film Festival ospiterà l’anteprima di Karawan Fest con il lungometraggio “Easy living” di Orso e Peter Miyakawa

Confermata anche quest’anno la fortunata collaborazione con un’importante realtà del cinema romano: “Le mujers del cinema”, dinamico e importante collettivo femminile che supporta tutte le donne che lavorano nel mondo dello spettacolo e che il 23 Settembre al Cinema Avorio proietterà 6 cortometraggi.

Non mancheranno i corti d’autore il 24 Settembre al Cinema Avorio tra cui  i pluripremiati “Klod” di Giuseppe Marco Albano, “Ape Regina” di Nicola Sorcinelli e “Mother” di Antonio Costa. 

Immancabile la sezione “Incontri d’autore”, tra i quali parteciperanno  Mattia Zecca che presenterà il suo libro Lo capisce anche un bambino, Nicola Manuppelli con A Roma con Nino Manfredi, Cathy La Torre con Nessuna causa è persa, Valentina Mira con il suo esordio letterario X.

Saranno organizzati degli street art tour con l’associazione Muri Lab, per due visite guidate alla scoperta della street art del Pigneto e Tor Pignattara.

Ricca anche la sezione del Fuorifestival che si aprirà il 19 settembre con “RE: BLUE UN’ESPERIENZA IMMERSIVA” RE act di Francesco Thérèse, continuando dal 20 al 25 Settembre con “ANIMALI SOTTO VETRO” di Moby Dick presso la Nero Gallery e COSPLAY di Filippo Trojano che inaugurerà il nuovo spazio IPOGEO di Necci.

NOVITÀ 2021

Due importanti novità per questa nuova edizione sono la sezione GREEN ZONE contenitore per tutti di progetti a tematica ambientale, degno di nota la proiezione di “Intrecci Etici” di Lorenzo Malavota e Lucia Mauri il 24 settembre alle 19:30 presso Largo Venue, e per i più piccoli la sezione CORTI PISCHELLI sabato 25 settembre alle 11:00 sempre presso Largo Venue.

I LUOGHI del PFF 2021

Nuovo Cinema Aquila – Libreria Marini – Largo Venue – Cinema Avorio – Nero Gallery – Necci – Fortezza Est.

Il PFF è una produzione Waldo Event Network e Preneste Pop, ideato da Simone Vesco, con la direzione artistica di Andrea Lanfredi, Paola Guarnieri come responsabile filmmaker e Chiara Leone che ne cura la direzione artistica musicale.

Il progetto, promosso da Roma Culture, è vincitore dell’Avviso pubblico Estate Romana 2020-2021-2022 curato dal Dipartimento Attività Culturali ed è realizzato in collaborazione con SIAE.

Il corto vincitore dell’edizione 2021 sarà proiettato durante la Festa del Cinema di Roma, grazie alla collaborazione con Alice nella città. Sponsor della quarta edizione JAMESON IRISH WISKEY e PIGNETO HOME.

L’ingesso a tutti gli eventi sarà gratuito, ma solo ed esclusivamente prenotando il proprio posto sul sito https://www.prenotaunposto.it/pignetofilmfestival/. Saranno adottate tutte le misure e procedure per il controllo e il contenimento del virus SARS-COV-2

Piggy: una clip in anteprima dal film di Carlota Pereda

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Piggy: una clip in anteprima dal film di Carlota Pereda

Esce in sala con I Wonder Pictures dal 20 luglio Piggy di Carlota Pereda. In esclusiva per voi ecco una clip dal film con protagonista Laura Galán.

Protagonista di Piggy è Sara (Laura Galán), un’adolescente sovrappeso vittima di bullismo da parte una cricca di ragazze coetanee. A osservare l’ennesimo abuso, un uomo misterioso che darà una svolta inaspettata alla vita della ragazza. Posta di fronte all’opportunità di vendicarsi del costante e gratuito body shaming, Sara dovrà decidere se essere complice di un terribile segreto o far prevalere il comune senso etico e morale.

https://www.youtube.com/watch?v=Im3wpPnYhXM

Piggy, la trama

L’adolescente Sara è schernita e bullizzata costantemente dai suoi coetanei. Incompresa anche dalla sua stessa famiglia, la ragazza vive un’esistenza isolata. Ma quando, dopo l’ennesimo abuso da parte di alcune compagne, avrà l’inaspettata occasione di vendicarsi delle sue aguzzine, scoprirà quanto può essere semplice passare da vittima a carnefice. Tra Carrie e Non aprite quella porta, Piggy è uno slasher psicologico mozzafiato, inquietante e sanguinario splendidamente diretto dalla nuova maestra dell’horror iberico Carlota Pereda e sorretto dalla feroce interpretazione di Laura Galán.

Piggy, leggi la recensione

Piggy: trailer dell’horror spagnolo in arrivo al cinema!

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Piggy: trailer dell’horror spagnolo in arrivo al cinema!

I WONDER PICTURES ha diffuso il trailer italiano dell’horror spagnolo Piggy di Carlota Pereda. Un piccolo fenomeno che, dopo aver ottenuto sei candidature ai Goya in Spagna, ha inanellato nel corso del 2022 una serie di fortunati passaggi nei principali festival internazionali – tra cui le anteprime al Sundance 2022 e come evento speciale ad Alice nella Città alla Festa del Cinema di Roma 2022 – ricevendo il plauso della critica.

Protagonista di Piggy è Sara (Laura Galán), un’adolescente sovrappeso vittima di bullismo da parte una cricca di ragazze coetanee. A osservare l’ennesimo abuso, un uomo misterioso che darà una svolta inaspettata alla vita della ragazza. Posta di fronte all’opportunità di vendicarsi del costante e gratuito body shaming, Sara dovrà decidere se essere complice di un terribile segreto o far prevalere il comune senso etico e morale. PIGGY di Carlota Pereda sarà nelle sale italiane dal 20 luglio distribuito da I WONDER PICTURES.

La trama di Piggy

L’adolescente Sara è schernita e bullizzata costantemente dai suoi coetanei. Incompresa anche dalla sua stessa famiglia, la ragazza vive un’esistenza isolata. Ma quando, dopo l’ennesimo abuso da parte di alcune compagne, avrà l’inaspettata occasione di vendicarsi delle sue aguzzine, scoprirà quanto può essere semplice passare da vittima a carnefice. Tra Carrie e Non aprite quella porta, Piggy è uno slasher psicologico mozzafiato, inquietante e sanguinario splendidamente diretto dalla nuova maestra dell’horror iberico Carlota Pereda e sorretto dalla feroce interpretazione di Laura Galán.

Piggy, recensione del film di Carlota Pereda

Piggy, recensione del film di Carlota Pereda

Dal cortometraggio del 2018 Cerdita, Carlota Pereda ha tratto il film Piggy presentato in anteprima al Sundance Film Festival 2022 e, in territorio italiano, ad Alice nella città alla Festa del Cinema di Roma 2022. Riflettendo su come il concetto di vendetta possa piegarsi a istinti diversi nella mente e nel corpo, Piggy esplora il sodalizio silenzioso tra due parti unite emotivamente, altamente distruttivo nella messa in scena di una propria verità che confonde al massimo l’antinomia tra vittima e carnefice.

Piggy: un nuovo capitolo dell’horror di formazione?

Sara è un’adolescente sovrappeso che assiste al rapimento da parte di uno sconosciuto di un gruppo di ragazze che la bullizzano regolarmente. Quando la polizia inizia a fare domande, Sara tace, combattuta tra il rivelare la verità e il proteggere l’uomo che l’ha salvata.

Rinnovando la collaborazione con Laura Galàn, già protagonista del cortometraggio da cui è nato Piggy, Carlota Pereda cerca di elaborare una nuova versione del coming-of-age, che ha a che fare soprattutto con la carne, la propria e quella delle persone con cui entriamo in contatto. Instradata da Raw di Julia Ducournau, vero caposaldo dell’horror di formazione, in cui il passaggio alla maturità ha a che fare necessariamente con la veracità carnale, la regista spagnola parte del successo del suo cortometraggio, a suo modo innovativo, cercando di estendere la narrazione per poter costruire un vero e proprio film attorno a Sara.

Piggy perde l’anima del suo cortometraggio

Gli ideali visivi e la parvenza di organicità della trama rimangono visibili oltre i vari difetti di Piggy ma, purtroppo, non riescono ad elevare il film di Pereda rispetto ad altri progetti indipendenti attinenti al genere horror e presentati sempre nell’ambito dei festival indipendenti americani; basti pensare a Speak No Evil di Christian Tafdrup, certamente artigianale ma affilatissimo nella scrittura. Al contrario, Piggy comprime l’arguzia del cortometraggio nelle brevi sequenze iniziali, per poi lasciare spazio alla storia del dopo, tutto quello che non vorremmo nè dovremmo sapere. Carlota Pereda opta per l’analisi delle conseguenze, di ciò che accade dopo che un singolo e silenzioso gesto di consenso ha dato via a una caccia al mostro in paese. Così facendo, tuttavia, toglie a Piggy l’angosciante atmosfera di terrore con cui avevamo lasciato Sara nel cortometraggio, chiedendoci veramente come avremmo dovuto porci nei confronti di questo personaggio.

Sara è continuamente difesa: nessuno può andare contro a una ragazza bullizzata perchè è facile credere che venga continuamente vessata. In realtà, Sara è un coniglio, come quello che viene offerto alla ragazza bionda quando fa compere all’inizio del film nella macelleria dei suoi genitori. Il come la sua paura approvi la violenza, le consenta di agire quasi “sotto copertura”, viene completamente atterrito da un ritmo incostante, che cerca in una soluzione finale visivamente impattante di accaparrarsi la comprensione dello spettatore. La verità è che, dallo sguardo interrogativo, quasi minimalista del cortometraggio, sull’horror popolare dell’Estremadura, si passa a una ricreazione più convenzionale dello slasher yankee. Pereda guarda di traverso a molteplici riferimenti (De Palma, Tob Hopper, King…) e, pur rimanendo fermo alla sua idea originale, che denuncia l’oppressione dei diversi nelle piccole società rurali, questo Piggy – meno sottile, più esplicito -, non è più come quello che ha vinto il Goya.

Un silenzio agghiacciante dall’effetto ambiguo

Pereda fa del suo personaggio il centro di una sorta di body horror che non ha bisogno di ferite o di violenza esplicita per essere inquietante. Allo stesso tempo, fa della sua vita il palcoscenico per una’esistenza spaventosa sotto molteplici aspetti. Le molestie subite da Sara sono solo il preludio di qualcosa di più cruento e lo scopriamo nell’intervallarsi tra sequenze di violenza adolescenziale e piccole fratture del quotidiano con toni sanguinosi. Da vittima propiziatoria e disumanizzata, Sara diventa testimone di una sorta di rabbia selvaggia che, in un modo o nell’altro, sembra nutrirsi del suo dolore.

Ben presto, la trama mette insieme una sorta di connessione diabolica tra la sofferenza di Sara e la crudeltà inflitta dall’assassino. A quel punto, Pereda si sforza di mostrare una sorta di legame tra la storia e il corpo del suo personaggio che provoca un profondo disagio. È possibile racchiudere due idee simili nello stesso spazio senza che una giustifichi l’altra? Il bisogno inarrestabile di essere compresi, anche attraverso la violenza, emerge prepotentemente ma, al di là di una premessa azzeccata, Piggy non riesce a tenere testa ai propri intenti.

Piggy, la spiegazione del finale: Sara salva i suoi amici o li uccide?

Una macabra miscela di storia d’amore moralmente poco casta e thriller slasher morbosamente giustificato: questo è Piggy, il film spagnolo diretto da Carlota Pereda, che osa esplorare l’angoscia adolescenziale, la crudeltà e l’estrema diffidenza con un racconto sanguinoso come il sapore della rabbia perplessa e incancrenita. Questo body horror femminista di un’impavida regista esordiente, corredato dalla brillante performance d’esordio di Laura Galan, infesta lo schermo con un’angoscia che fa venir voglia di distogliere lo sguardo, più che con il semplice gore inquietante. Cosa che gli permette di accostarsi ad altri film horror spagnoli come Venus, Sorella morte e La abuela – Legami di sangue.

La trama di Piggy: di cosa parla il film?

Protagonista di Piggy è Sara, una giovane adolescente, è estremamente consapevole del suo peso corporeo, per il quale viene costantemente derisa e bullizzata dai suoi “amici” e dai vicini della piccola città. La situazione non è molto migliore nemmeno in casa di Sara, poiché la madre è sempre severa con lei e la incolpa quasi sempre delle sue azioni. Una mattina, come di consueto, si trova all’interno del negozio di carne gestito dalla famiglia, quando vede le sue amiche radunate all’esterno. Altre tre ragazze della sua età che vivono nel quartiere, Maca, Claudia e Roci, discutono con il loro amico Pedro di andare ad una festa quella sera.

Poco dopo, Claudia e Maca entrano nel negozio di Sara per prendere della carne che la madre di Claudia aveva ordinato. Sebbene non facciano nulla di strano, Sara è sicura che le ragazze faranno sicuramente qualcosa di cattivo e, dopo un po’, scopre che Maca ha pubblicato una foto di Sara e della sua famiglia sui social media e le ha chiamate “maiali”. Sara si è ormai abituata a questi commenti dispregiativi, ma la rabbia si accumula sempre di più dentro di lei. Le cose peggiorano però quello stesso pomeriggio, quando nella piscina locale le stesse Maca e Roci maltrattano Sara e quasi cercano di annegarla.

Poiché Claudia è una che considera ancora sua amica, Sara le chiede aiuto, ma Claudia non si schiera dalla sua parte. Le tre fuggono poi via con i vestiti di Sara e la ragazza è costretta a percorrere la lunga strada verso casa in costume da bagno. Mentre cammina, vede improvvisamente un furgone bianco fermarsi dietro di lei. Questo è guidato dallo straniero che aveva visto prima in piscina. Accettando il telo che le offre per coprirsi, Sara rimane scioccata nel vedere Claudia prigioniera all’interno del furgone, che le chiede aiuto. La giovane adolescente non sa come reagire, se salvare quella che credeva sua amica o ignorarla come ha fatto lei poco prima.

Laura Galán in Piggy
Laura Galán in Piggy. Cortesia di I Wonder.

Cosa fa lo sconosciuto a Maca, Roci e Claudia?

Sara, alla fine, riesce a tornare a casa, ma non dice a nessuno ciò che ha visto. Più tardi, nel pomeriggio, viene mandata in un negozio di ferramenta a prendere delle luci nuove per il padre ed è qui che la madre le viene incontro. Portando con sé Sara, la madre si reca alla piscina pubblica, dove ormai si è riunita la polizia, poiché il bagnino è stato trovato morto sott’acqua. Sebbene Sara non voglia raccontare a nessuno gli incidenti di prima, perché rievocare gli atti di bullismo sarebbe traumatico, la madre rende pubblico che la figlia è stata in piscina. Quando sta per essere interrogata dalla polizia, la ragazza mente dicendo di essere andata al fiume e di non aver visto nulla in piscina.

I telegiornali dicono che il bagnino è stato ucciso dal fidanzato della cameriera, entrambi scomparsi, ma non viene sollevato alcun sospetto contro lo sconosciuto, che ha sicuramente commesso l’omicidio, uccidendo un’altra donna quella sera in città. A casa di Sara, la madre di Claudia viene a cercare informazioni sulla figlia, che non è ancora rientrata. La donna dice che ha provato a chiamare Sara, ma che lei non risponde, il che ricorda a Sara che quel pomeriggio aveva lasciato il suo telefono da qualche parte. Forse rendendosi conto che si sarebbe messa nei guai se il telefono fosse stato trovato dalla polizia, Sara decide di andare a cercarlo.

Prende il telefono del padre e ripercorre il cammino che aveva fatto quel pomeriggio, chiamando continuamente il suo numero per rintracciare il telefono. Nel frattempo, anche i genitori delle altre ragazze si preoccupano che le loro figlie non siano tornate a casa, soprattutto perché c’è un assassino a piede libero, e decidono di andare a cercarle. Utilizzando un’applicazione di tracciamento del segnale, rintracciano i telefoni delle ragazze e raggiungono la stessa area boschiva in cui Sara sta cercando il proprio telefono. Proprio quando lo trova, vede arrivare lo strano uomo del pomeriggio che le si avvicina.

Nonostante sia un assassino violento, l’uomo aveva sviluppato un certo affetto nei confronti di Sara e sembrava interessato all’adolescente. Anche se il motivo per cui ha commesso gli altri omicidi non viene mai rivelato, l’uomo ha rapito le tre ragazze sicuramente perché le aveva viste maltrattare e molestare Sara. Al momento, l’uomo chiede alla ragazza di stare tranquilla e si nascondono insieme in un edificio abbandonato. A Sara questo momento sembra piuttosto romantico, probabilmente perché era la prima volta nella sua adolescenza che condivideva una vicinanza così stretta con un uomo. Nel frattempo genitori delle ragazze scomparse seguono il segnale dei telefoni delle figlie.

Laura Galán e Richard Holmes in Piggy
Laura Galán e Richard Holmes in Piggy. Cortesia di I Wonder.

Raggiungono così la stessa costruzione, ma quando si guardano intorno si imbattono nel corpo morto della cameriera scomparsa dal bordo della piscina. Mentre il corpo viene portato via dalla polizia, Sara torna a casa e viene nuovamente chiamata da Pedro. Il ragazzo la mette di fronte all’accusa di aver mentito e dice che Claudia aveva inviato un video di lei in piscina quel pomeriggio e Pedro era a conoscenza del fatto che lei era effettivamente stata lì. Sara racconta allora a Pedro degli atti di bullismo e gli promette di dire la verità alla polizia se lui verrà accusato di qualche reato, ma il ragazzo la tradisce subito.

La madre di Claudia e i genitori delle altre due ragazze affrontano dunque i due adolescenti per strada e la madre di Sara esce allo scoperto per proteggere la figlia. Scoppia una rissa e la polizia arriva quando Pedro rivela davanti a tutti che Sara ha ammesso di essere andata in piscina. La ragazza viene così immediatamente prelevata dalla polizia per essere interrogata. Durante l’interrogatorio, la madre si comporta in modo estremamente difensivo nei confronti della figlia. Protegge Sara non permettendo ai poliziotti di fare troppe domande e, quando finalmente possono andarsene, rivela il motivo per cui lo ha fatto.

La madre di Sara aveva trovato l’asciugamano che la ragazza aveva avvolto intorno a sé al ritorno dalla piscina. Era lo stesso asciugamano che le aveva dato l’assassino, un asciugamano che apparteneva a Claudia e sul quale c’erano anche le sue iniziali. La madre di Sara capisce che la figlia sa qualcosa che sta nascondendo e quindi non vuole che si metta nei guai. Mentre tornano a casa, l’assassino irrompe nell’abitazione di Sara e aggredisce il padre quando questi lo trova all’interno. Il padre cerca di reagire, ma alla fine viene ucciso dall’uomo. Sara è ormai tornata a casa e ha uno sfogo contro la madre, perché sente che i suoi genitori non la capiscono e grida che vuole solo che muoiano.

Nello stesso momento, l’assassino entra in scena e uccide la madre. Poi prende Sara e la porta via con il suo furgone. L’assassino la trasporta poi protettivamente in un grande mattatoio abbandonato fuori città, dove si era rifugiato. La mattina dopo, Sara si sveglia all’interno di quel luogo poco illuminato e mentre lo ispeziona si imbatte in Claudia e Roci, tenute in ostaggio lì. Le ragazze sono state incatenate alle mani e ai piedi, con la bocca imbavagliata. Chiedono disperatamente l’aiuto di Sara, che fa del suo meglio per slegarle. Tuttavia, proprio in quel momento, l’assassino ritorna e Sara deve decidere rapidamente da che parte stare.

Pilar Castro, Lía Lois, Mabel del Pozo e Fred Tatien in Piggy
Pilar Castro, Lía Lois, Mabel del Pozo e Fred Tatien in Piggy. Cortesia di I Wonder.

La spiegazione del finale di Piggy: Sara salva i suoi amici o li uccide?

Mentre Claudia e Roci rimangono ancora appese alle catene, Sara si nasconde dall’assassino e deve attraversare l’intero mattatoio, quasi come un animale che cerca di sfuggire al macello. Nel farlo, si imbatte anche nel cadavere della sua terza amica, Maca, che era stata la più crudele con lei e a cui è toccata la sorte peggiore, poiché la ragazza è stata uccisa e fatta a pezzi. Alla fine, viene Sara viene però catturata dall’assassino e, mentre grida che non vuole morire, l’uomo le assicura che non le farà alcun male. Poi la porta davanti alle due ragazze prigioniere e la aizza contro le due prepotenti. L’uomo consegna a Sara il suo coltello e le dice che uccideranno le due bulle insieme.

Sara ci pensa per qualche secondo, mentre il suo volto esprime in modo incontrollato tutto l’odio e la rabbia che prova nei confronti delle due per i loro continui abusi nei suoi confronti, ma alla fine decide di non cedere a questo odio totalizzante. Sara si gira e tenta di pugnalare l’assassino, ma lui è pronto a difendersi. Segue una lotta e anche le due ragazze prigioniere riescono a dare una mano pur se legate. Sara alla fine riesce ad uccidere l’assassino e può tirare un sospiro di sollievo. Claudia e Roci le chiedono di nuovo aiuto ma Roci si riferisce ancora una volta a Sara chiamandola “maialina”.

È quasi come se Roci non si rendesse conto di quanto sia sbagliato, e Piggy vuole così mostrare la normalizzazione dell’abuso nella società, cosa che lo fa quasi diventare inconscio. Sentendosi chiamare così, Sara raccoglie un fucile spara verso le sue due amiche. Per un momento viene dunque fatto credere che le abbia uccise, ma si capisce poi che anche stavolta non ha ceduto alla rabbia ed ha in realtà sparato alle catene che le trattengono, liberandole. Sara esce dal mattatoio e si dirige verso la strada principale come stordita da tutto quello che è appena successo e, sulla strada principale, ferma Pedro, che stava passando in moto. Chiede il suo aiuto e gli dice di portarla in città.

Il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Piggy grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Apple iTunes e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 4 dicembre alle ore 21:20 sul canale Rai 4.

Piggy, gratis al cinema con Cinefilos.it

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Piggy, gratis al cinema con Cinefilos.it

In occasione dell’uscita al cinema di Piggyil nuovo film di Carlota Pereda con Carmen Machi, Laura Galán, Claudia Salas, Pilar Castro, Fred Tatien, Camille Aguilar, José Pastor, Mabel del Pozo, Stéphanie Magnin, Irene Ferreiro, Julián Valcárcel, Fernando Delgado-Hierro, Chema del Barco, Cinefilos.it offre la possibilità ai suoi lettori di assistere gratuitamente al film in anteprima.

La proiezione del film è previste il 19 luglio in diverse sale italiane. Ecco l’elenco completo delle sale che aderiscono all’iniziativa:

  • Fiumicino (RM) – Uci Cinemas Parco Leonardo – Via Gian Lorenzo Bernini, 20/22, 00054 Fiumicino RM    19-lug    20.30
  • Milano – Uci Cinemas Bicocca – Via Chiese, 20126 Milano MI    19-lug    21.00
  • Genova – Uci Cinemas Fiumara – Via Paolo Mantovani, 16151 Genova GE    19-lug    20.30
  • Orio (BG) – Uci Cinemas Orio al Serio – Via Portico, 71, 24050 Orio al Serio BG    19-lug    20.30
  • Moncalieri (TO) – Uci cinemas Moncaglieri – Via Fortunato Postiglione, 2, 10024 Moncalieri TO    19-lug    20.30
  • Montano Lucino (CO) – Uci Cinemas Como – Via G. Leopardi, 1/A, 22070 Montano Lucino CO    19-lug    20.30
  • Savignano sul Rubicone (FC) – Uci Cinemas Romagna – Piazza Metropolis, 47039 Savignano sul Rubicone FC    19-lug    20.30
  • S.G. Lupatoto (VR) – Uci Cinemas Verona – Via Monte Pastello, 37057 San Giovanni Lupatoto VR    19-lug    20.30
  • Bologna – Pop UP Cinema Arlecchino  – Via delle Lame, 59/A, 40121 Bologna BO    19-lug    21.00

Prenota QUI il tuo biglietto omaggio: www.anteprimeluglio.it

Per prenotare il tuo invito gratuito valido per 2 ingressi clicca qui (link) riceverai una e-mail di conferma invito fino ad esaurimento posti.

Piggy, la trama

Sara (Laura Galán) vive in un piccolo paese, alternando lo studio con il lavoro, dato che temporaneamente supporta i genitori nel negozio di macelleria. Soprannominata “Piggy“, per il suo sovrappeso, è costretta a subire ripetuti atti di bullismo, che culminano un pomeriggio in piscina.

Guarda il trailer di Piggy

Piggy gratis al cinema con Cinefilos.it

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Piggy gratis al cinema con Cinefilos.it

In occasione dell’uscita al cinema di Piggyil nuovo film di Carlota Pereda con Carmen Machi, Laura Galán, Claudia Salas, Pilar Castro, Fred Tatien, Camille Aguilar, José Pastor, Mabel del Pozo, Stéphanie Magnin, Irene Ferreiro, Julián Valcárcel, Fernando Delgado-Hierro, Chema del Barco, Cinefilos.it offre la possibilità ai suoi lettori di assistere gratuitamente al film in anteprima.

La proiezione del film è previste il 19 luglio in diverse sale italiane. Ecco l’elenco completo delle sale che aderiscono all’iniziativa:

Roma Uci Cinemas Porta di Roma

6

Galleria Comm Porta di Roma, Via Alberto Lionello, 201, 00139 Roma RM

19-lug

21.00

Fiumicino (RM) Uci Cinemas Parco Leonardo

15

Via Gian Lorenzo Bernini, 20/22, 00054 Fiumicino RM

19-lug

20.30

Milano Uci Cinemas Bicocca

1

Via Chiese, 20126 Milano MI

19-lug

21.00

Genova Uci Cinemas Fiumara

1

Via Paolo Mantovani, 16151 Genova GE

19-lug

20.30

Orio (BG) Uci Cinemas Orio al Serio

2

Via Portico, 71, 24050 Orio al Serio BG

19-lug

20.30

Moncalieri (TO) Uci cinemas Moncaglieri

1

 Via Fortunato Postiglione, 2, 10024 Moncalieri TO

19-lug

20.30

Montano Lucino (CO) Uci Cinemas Como

1

Via G. Leopardi, 1/A, 22070 Montano Lucino CO

19-lug

20.30

Savignano sul Rubicone (FC) Uci Cinemas Romagna

1

Piazza Metropolis, 47039 Savignano sul Rubicone FC

19-lug

20.30

Molfetta (BA) Uci Cinemas Molfetta

8

Via dei Portuali, 12, 70056 Molfetta BA

19-lug

20.30

S.G. Lupatoto (VR) Uci Cinemas Verona

4

Via Monte Pastello, 37057 San Giovanni Lupatoto VR

19-lug

20.30

Bologna Pop UP Cinema Arlecchino

unica

Via delle Lame, 59/A, 40121 Bologna BO

19-lug

21.00

 

Prenota QUI il tuo biglietto omaggio: www.anteprimeluglio.it

Per prenotare il tuo invito gratuito valido per 2 ingressi clicca qui (link) riceverai una e-mail di conferma invito fino ad esaurimento posti.

Piggy, la trama

Sara (Laura Galán) vive in un piccolo paese, alternando lo studio con il lavoro, dato che temporaneamente supporta i genitori nel negozio di macelleria. Soprannominata “Piggy“, per il suo sovrappeso, è costretta a subire ripetuti atti di bullismo, che culminano un pomeriggio in piscina.

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Pig: la spiegazione del finale del film con Nicolas Cage

Pig: la spiegazione del finale del film con Nicolas Cage

Il finale di Pig, film del 2021 con Nicolas Cage, ha spiegato il suo obiettivo principale: sovvertire le aspettative degli spettatori rifiutando qualsiasi conflitto violento e, di conseguenza, un climax convenzionale. La storia di Pig avrebbe potuto seguire la strada di John Wick: Rob (Cage), uno chef in pensione che vive nelle profondità della foresta dell’Oregon, parte per la città alla ricerca del suo amato compagno – un maiale, rubato da delinquenti violenti. Tuttavia, invece di terminare con un crescendo di violenza, Pig offre un messaggio rilevante contro la vendetta e chiude il cerchio nel momento in cui Rob accetta il suo dolore senza vendicarsi.

Alla fine, Rob non riavrà il suo maiale e i suoi nemici riusciranno a scappare, ma questo è irrilevante rispetto al vero scopo di Pig: imparare a fare pace con il passato. Pig è stato uno dei migliori film del 2021, anche se richiede pazienza da parte del pubblico. Dopo il furto del maiale di Rob, il film prende un corso narrativo completamente diverso, ma non subisce alcun cambiamento di tono; sullo schermo non avvengono cambiamenti drastici, ma se gli spettatori guardano più da vicino, il finale di Pig spiega come la psiche di Rob sia stata alterata per sempre e che ha scelto di scegliere un percorso di guarigione.

Cosa succede nel finale di Pig?

Quando gli spettatori arrivano al finale di Pig, molti personaggi sono stati introdotti, ma solo tre rimangono al centro del climax della storia: Rob, Amir e il padre di Amir, Darius. Dopo un’indagine approfondita e conversazioni approfondite con personaggi del suo passato, Rob scopre che dietro il furto del suo maiale c’è Darius. Darius offre allo chef in pensione una cifra ragionevole in cambio dell’animale, insistendo sul fatto che se Rob non abbandona l’inseguimento, ucciderà il maiale.

Alcuni spettatori potrebbero essere insoddisfatti del finale agrodolce di Pig. Tuttavia, ha senso: si scopre che Darius sta bluffando, poiché i delinquenti che ha assunto per rubare il maiale hanno maneggiato male l’animale, che quindi è già morto. Rob rivela di non aver mai avuto bisogno del maiale per cacciare i tartufi: lo rivuole perché è l’unica cosa che conta per lui.

Dopo aver appreso la verità sul destino del suo maiale durante la cena che ha preparato per Darius, Rob torna alla sua baita isolata devastato, ma qualcosa sembra essere cambiato in lui. Finalmente si lava il viso insanguinato che prima si rifiutava di pulire e ascolta la cassetta della moglie defunta senza sentire il bisogno di spegnerla.

La cena di Rob spiegata

Le numerose recensioni positive di Pig si spiegano con le sfumature dei suoi personaggi. Per capire il significato della cena di Rob alla fine del film, è importante prima comprendere il dramma che circonda Amir e la sua famiglia. All’inizio del film, Amir racconta a Rob del matrimonio infelice dei suoi genitori e di come la cena al ristorante di Rob sia stato il loro momento più felice prima che la madre di Amir morisse suicida.

Tuttavia, in seguito si scopre che la madre di Amir è viva e in coma in una struttura di cura. Per ottenere ulteriori informazioni sul suo maiale, Rob decide di servire a Darius lo stesso piatto e la stessa bevanda che aveva preparato per Darius e sua moglie anni prima. Come previsto, questo riapre vecchie ferite del passato e colpisce Darius emotivamente, facendogli confessare la verità su ciò che è accaduto al maiale di Rob.

Il vero significato del maiale di Robin

Per Rob, il maiale non ha mai riguardato veramente il maiale

Parte del motivo per cui Pig funziona è che l’attrazione emotiva della storia si basa molto sull’attenzione ai dettagli. Fin dai primi minuti del film anti-vendetta, gli spettatori vedono come il maiale sia per Rob qualcosa di più di una semplice risorsa per la caccia al tartufo. I due condividono i pasti, dormono l’uno accanto all’altro e fanno passeggiate ogni giorno. Rob avrebbe potuto riempire il vuoto della sua routine senza sbalzi con un altro compagno, ma non vedeva l’animale come un modo per combattere la solitudine. Il maiale era un amico, lui le voleva bene e si prendevano cura l’uno dell’altro.

La straziante conclusione diPig mostra che Rob non è mai venuto a patti con la morte della moglie e ora che il suo maiale non c’è più…

Per questo motivo, sente il bisogno di lottare per riaverla. Soprattutto, la perdita dell’amato maiale fa riaffiorare ricordi dolorosi sulla moglie di Rob e la sua ricerca ossessiva riflette l’urgenza di evitare il confronto con il passato. La straziante conclusione diPig mostra che Rob non è mai venuto a patti con la morte della moglie e ora che il suo maiale non c’è più, non gli resta altra scelta che imparare cosa significa lasciare finalmente andare qualcuno.

Qual è il significato dell’arco di Rob?

Il maiale è il viaggio di Rob per imparare che il dolore non è una ragione per cercare di dimenticare il passato.

Le azioni di Rob sono difficili da interpretare per la maggior parte del film, e Cage è perfetto per il ruolo con espressioni solenni che possono dire molto senza una sola parola. Incarna la natura anti-vendetta del film attraverso l’atteggiamento passivo del personaggio nei confronti dei nemici che si è fatto lungo il cammino. Rob passa l’intero film con un’aria sconfitta, ma non abbandona i suoi obiettivi.

Pig avrebbe potuto prendere la strada più facile strutturando l’arco narrativo di Rob come una tipica storia di vendetta. Rob non vuole avere nulla a che fare con le persone che gli hanno portato via il maiale; il suo unico desiderio è riaverlo. È quasi come se la vita di Rob si fermasse dopo che gli hanno portato via il maiale, perché lascia il comfort della sua casa senza guardarsi indietro, non si cambia mai i vestiti né si lava il viso, e non ricorre a nessun convenevole. Durante il viaggio incontra diversi volti del suo passato, che non significano nulla per lui, sia che lo trattino male o meno.

Anche quando Rob scopre che il suo maiale è stato trattato male e ucciso, non se la prende con Darius, che pure deve combattere le sue battaglie. Al contrario, Rob affronta la situazione come il momento in cui impara finalmente che ciò che non può essere sostituito non deve essere dimenticato o ignorato, perché i ricordi sono preziosi e sono l’unica cosa che rimane.

Cosa succede a Rob alla fine?

Cage offre una delle migliori interpretazioni della sua carriera nei momenti finali di Pig, mescolando dolore e resistenza in un unico sguardo solenne. Il futuro di Rob non si basa su alcuna redenzione, ma piuttosto sull’accettazione della vita così com’è. Prima degli eventi del film, la sua vita era un perpetuo rinvio del lutto; preferiva ignorare i lividi del dolore piuttosto che affrontare i suoi demoni e andare avanti.

Ora sa di non poter sostituire le cose che ha amato e perso, quindi Rob probabilmente non cercherà un altro maiale.

Prima di tornare a casa, Rob decide di riprendere la collaborazione con Amir, il che implica che continuerà a cercare tartufi nel bosco, questa volta usando gli alberi come guida. Ora sa di non poter sostituire le cose che ha amato e perso, quindi probabilmente non cercherà un altro maiale. Lo stesso vale per la moglie: può finalmente ascoltare le sue cassette senza rimorsi, sentendo la sua presenza intorno a sé.

Come è stato accolto il finale di Pig

Pig ha fatto guadagnare a Nicolas Cage alcune delle migliori recensioni degli ultimi anni, contribuendo a dare il via al suo ritorno a Hollywood. Oltre che per la sua interpretazione, il film è stato lodato per il suo viaggio imprevedibile ed emotivamente soddisfacente che si è concluso con un finale perfetto.

Quentin Tarantino ha elogiato il finale creativo del film

Molti critici hanno sottolineato che il film sovverte le aspettative, offrendo un’impostazione che sembra un ripoff di John Wick, solo per consegnare qualcosa con un messaggio genuino e molto cuore. Ty Burr del Boston Globe ha commentato la fine del film:

“Pig” è un film riflessivo e ben fatto per un pubblico pronto a ricevere schifezze: è una perla prima dei porci”.

Il pubblico ha anche lodato il finale per aver portato la storia a una conclusione piena di emozioni. Anche se c’è un certo dibattito su dove Rob si trovi alla fine in termini di dolore, molti fan, come MainRadiance di Redditor, sono stati colpiti dallo strazio, dal dolore e dalle emozioni umane degli ultimi momenti del film:

Mi sono sentito davvero emozionato dalla scena della cucina fino alla fine. In sala piangevo e trattenevo i singhiozzi, ma quando l’hanno “rivelato” non sono più riuscito a trattenermi. Questo film mi ha spezzato il cuore.

L’acclamato regista Quentin Tarantino ha recentemente condiviso il suo amore per Pig , definendolo uno dei migliori film degli ultimi cinque anni. Ha anche elogiato il finale per il modo inventivo in cui prende l’impostazione e la capovolge:

[Il film si configura come tutte le vendette-matiche che Nic Cage sembra aver fatto negli ultimi cinque anni… questo si prefigura come tale, ma non lo fa nel modo più creativo possibile”.

Pif: 10 cose che non sai sull’attore

Pif: 10 cose che non sai sull’attore

Brillante conduttore e autore televisivo, Pif, nome d’arte di Pierfrancesco Diliberto, è oggi tra le personalità più richieste del mondo dello spettacolo. Negli anni si è distinto per il suo impegno politico, che lo ha portato con la leggerezza della commedia a trattare in modo originale il problema della mafia in Italia. Distintosi in seguito anche come regista, i suoi film hanno ottenuto importanti riconoscimenti, consolidandone il successo. Ecco 10 cose che non sai su Pif.

Parte delle cose che non sai sull’attore

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Pif: i suoi film e le serie TV

10. Si è affermato come regista. Nel 2013 Pif si afferma al cinema con la sua prima opera da regista, La mafia uccide solo d’estate, che diventa da subito un grande successo di critica e pubblico. Nel 2016 porta in sala la sua opera seconda, In guerra per amore, dove dirige l’attrice Miriam Leone. Anche questo suo secondo film ottiene importanti riconoscimenti, confermando l’influenza di Pif all’interno dell’industria. Attualmente sta completando la realizzazione del suo terzo film da regista, intitolato E noi rimanemmo solo a guardare, dove recita l’attrice Ilenia Pastorelli. Per la televisione ha invece diretto il documentario Roberto Saviano: Uno scrittore sotto scorta (2016) e la serie documentario Caro Marziano (2017).

9. Ha recitato anche in film altrui. Oltre ad aver ricoperto il ruolo del protagonista nei propri film, Pif è apparso al cinema anche in Pazze di me (2013), che ne ha segnato il debutto con il ruolo di Ludovico. Ha poi recitato nel film Momenti di trascurabile felicità (2019), ricoprendo il ruolo del protagonista Paolo. Per La mafia uccide solo d’estate è stato invece Arturo Giammaresi, mentre per In guerra per amore ha dato vita al personaggio di Arturo.

8. Ha preso parte a produzioni televisive. In televisione, Pif è noto per la sua partecipazione a programmi come Le Iene, Il testimone e Caro Marziano. Recentemente è invece stato la voce narrante della serie La mafia uccide solo d’estate, tratta dal suo film e interpretata dall’attrice Anna Foglietta.

Pif: chi è la sua fidanzata

7. Ha avuto una relazione con una collega. Grazie al suo lavoro in televisione, nel 2011 l’attore conosce la conduttrice Giulia Innocenzi, specializzata in inchieste giornalistiche nelle aree sociali di degrado. I due intraprendo una relazione, che rendono pubblica soltanto nel 2013. Particolarmente riservati, la coppia rilascia poche dichiarazioni sulla loro relazione, mentre nel 2016 annunciano la separazione, pur rimanendo in buoni rapporti.

Pif ha pubblicato un libro

6. È l’autore di un romanzo. Nel 2018 Pif pubblica il libro … che dio perdona a tutti, dove attraverso la storia di Arturo l’autore porta il lettore a riconsiderare i rapporti che ci legano gli uni agli altri, dal comportamento quotidiano alle parole di solidarietà, uguaglianza e verità. Edito da Feltrinelli, il romanzo è stato descritto come una storia agrodolce della stessa unicità che vive nei film scritti e diretti da Pif.

Parte delle cose che non sai sull’attore

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Pif e Le Iene

5. È stato uno dei più noti inviati del programma. A partire dal 2001 Pif, inizialmente tra gli autori del programma Le Iene, ne diventa uno degli inviati principali. Celebri, in particolare, sono i suoi servizi realizzati nel corso di feste della Lega Nord o in Sicilia, dove si finge un abitante dell’Italia settentrionale. È così divenuto noto per le sue inchieste politiche, tratto distintivo del suo interesse come autore.

4. Ha condotto il programma. A partire dal gennaio del 2016 viene annunciato come conduttore ufficiale del programma, ruolo che riveste insieme alla collega Nadia Toffa. Con loro il programma conosce una nuova popolarità, anche grazie alla capacità di Pif di portare alla luce alcuni tra gli aspetti più trascurati della società italiana.

Pif in Il testimone

3. Ha ideato il noto programma. Dal 2007 Pif porta in televisione il programma Il testimone, da lui ideato e condotto. Questo si propone di raccontare storie, eventi e persone attraverso l’occhio della telecamera che lo stesso conduttore porta con sé durante i reportage. Questa tecnica di ripresa permette allo spettatore una visione della realtà concreta, trasmettendo il messaggio sociale presente in ogni puntata.

Pif: l’origine del suo nome d’arte

2. Ha rivelato l’origine del suo celebre soprannome. Divenuto celebre con il nome di Pif, questi è un nome d’arte assegnatogli dal collega Marco Berry de Le Iene. Sembra che Pif altro non sia che un’originale abbreviazione di Pierfrancesco, vero nome dell’attore e conduttore.

Pif: età e altezza

1. Pif è nato a Palermo, in Sicilia, Italia, il 4 giugno 1972. L’attore e conduttore è alto complessivamente 183 centimetri.

Fonte: IMDb

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