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Paulette recensione di Jérôme Enrico

paulette recensione Paulette recensione

In un momento in cui i nostri anziani campano a stento di misere pensioni e sono sempre più considerati un peso sociale, il regista francese Jérôme Enrico propone la sua personale ricetta anticrisi, un fantasioso manuale di sopravvivenza che individua rimedi…a dir poco anticonvenzionali!

Paulette (Bernadette Lafont) è una vecchia signora che, rimasta vedova, è stata costretta a cedere la sua adorata pasticceria a quei “maledetti musi gialli” che hanno invaso la periferia di Parigi. Ormai ridotta a frugare tra la spazzatura per rimediare qualcosa da mangiare, comincia a notare i loschi traffici che si agitano nel suo quartiere, e decide di entrare a farne parte: d’altronde, con lo spaccio di hashish si guadagna piuttosto bene, e la sua pratica mentalità imprenditoriale la aiuterà a farsi strada nella nuova attività, in uno slalom continuo tra il genero poliziotto, la minacciosa concorrenza e amiche rimbambite e ficcanaso (tra queste si distingue il nome di Carmen Maura, musa di Almodovar immigrata d’eccezione).

paulette posterSpicca per genialità questa moderna favola urbana che prende spunto da una reale notizia di cronaca, segnalata da una studentessa del laboratorio di scrittura tenuto dallo stesso Enrico: il coinvolgimento nel commercio di Cannabis di un’anziana signora in serie difficoltà economiche. Da questo eccezionale nucleo poteva nascere la più straziante delle tragedie o la più spassosa delle commedie: per fortuna, il regista è riuscito a intravedere e sviluppare le possibilità della seconda opzione.

Il prodotto finale è un piccolo gioiello che brilla di entusiasmo e di fine humor, raro caso di uno spettacolo insieme intelligente e divertente al massimo grado.

Xenofoba incattivita, Paulette incarna la degenerazione della povertà e della solitudine a cui i nostri vecchi sono spesso condannati. Poco portata per l’autocommiserazione e il lamento, ella è più incline all’insofferenza nei confronti del prossimo, che viene puntualmente esternata: è proprio qui che l’esilarante sceneggiatura si scatena, ideando battute e sberleffi che, fregandosene del politicamente corretto, fanno di “Nonna Spinello” e della sua lingua tagliente il cuore pulsante della pellicola.

Il ritmo narrativo è così incalzante da non contemplare tempi morti: mirabilmente costruito e mai scontato, il film si fa forte delle situazioni assurde che racconta. L’alleanza tra giovani spacciatori immigrati e una tradizionale vecchietta col foulard in testa non è cosa da tutti i giorni, e permette così di battere inesplorati territori di comicità: giudicando dalle risate sguaiate della sala, l’operazione si può dire straordinariamente riuscita.

Bernadette Lafont si ritrova nei panni di quella che potrebbe essere la versione invecchiata della ragazza a cui quarant’anni fa aveva dato il volto in Mica scema la ragazza! di Francois Truffaut: entrambe anime ribelli e noncuranti delle regole sociali, sono sorprendenti cicloni di vitalità.

 
 

Paula Patton rivela com’è diventata Garona in Warcraft [Video]

L’attrice Paula Patton trai protagonisti di Warcraft – L’Inizio, film di Duncan Jones che la vede recitare al fianco dei protagonisti Travis Fimmel e Toby Kebbell, commenta la sua esperienza in un divertente video dietro le quinte e ci spiega come è riuscita a diventare Garona:

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Leggi la recensione di Warcraft – l’Inizio

Guarda il trailer italiano di Warcraft – L’Inizio

Da Legendary Pictures e Universal Pictures arriva Warcraft – L’Inizio, l’epica avventura di un conflitto tra mondi in collisione, basata sul fenomeno mondiale di Blizzard Entertainment.

Il pacifico regno di Azeroth è sul piede di guerra e la sua civiltà è costretta ad affrontare una terribile stirpe di invasori: i guerrieri Orchi in fuga dalla loro terra agonizzante e pronti a colonizzarne un’altra.Warcraft l'inizio poster Quando il portale che collega i due mondi si apre, un esercito va incontro alla distruzione, mentre l’altro rischia l’estinzione. Da fronti opposti, due eroi affronteranno un conflitto che deciderà il destino delle loro famiglie, dei loro popoli e della loro terra.

Così ha inizio una spettacolare saga di potere e sacrificio, durante la quale la guerra avrà molte facce, ed ognuno combatterà per la propria causa.

Diretto da Duncan Jones (Moon, Source Code) e da una sceneggiatura di Charles Leavitt e Jones, il film, che ha come protagonisti Travis Fimmel, Paula Patton, Ben Foster, Dominic Cooper, Toby Kebbell, Ben Schnetzer, Rob Kazinsky e Daniel Wu, è una produzione Legendary Pictures, Blizzard Entertainment e Atlas Entertainment production. Warcraft – L’Inizio arriverà nelle sale italiane il primo giugno 2016.

 
 

Paula Patton in Mission Impossible 4

Paula Patton (Precious) è stata scritturata nel cast del nuovo Mission: Impossible, che non avrà accanto al titolo il numero 4, trattandosi di un reboot, e la cui preparazione è stata a quanto pare accelerata.

 
 

Paula Patton in 2 Guns

La bella e affascinante Paula Patton di Mission Impossible: Protocollo Fantasma è in trattative per il ruolo di protagonista femminile di 2 Guns, l’action thriller diretto da Baltasar

 
 

Paul: recensione del film con Simon Pegg

Paul recensione

Anomalo road movie all’insegna del citazionismo sfacciato e autoreferenziale, Paul sovverte tutta la leggendaria cronologia costruitasi negli anni intorno agli alieni e ne mostra un esemplare umanizzato che parla la nostra lingua e che pare aver preso un sacco di cattive abitudini dagli umani, fumo e parolacce comprese.

Graeme Willy e Clive Collings, due nerd inglesi appassionati di fantascienza, partono per gli Stati Uniti alla volta del ComiCon. Decidono di proseguire il loro tour negli States percorrendo con un camper tutte le mete di avvistamento UFO entrate nella leggenda. Nel loro viaggio si imbattono però nella cosa più assurda ed inaspettata che potesse loro capitare: Paul!

I due nerd del caso sono interpretati da Simon Pegg e Nick Frost, inglesi doc, che si confrontano con le dimensioni estese del deserto americano. Come al solito ottimi attori di commedia demenziale all’inglese, rasentano la più assurda stupidità mantenendo un contegno che può essere solo made in Uk, dove addirittura i poliziotti non girano armati…ma come faranno mai a sparare alle persone?

Tuttavia nonostante la bravura dei protagonisti e una certa freschezza di scrittura, i tempi del film troppo spesso di alternano tra lunghi tempi morti e inseguimenti rapidi che sfociano poi nel finale a sorpresa con tanto di (prevedibilissima) guest star. Caricaturale il personaggio di Jason Bateman, agente federale che sembra uscito direttamente da un film di James Bond, ma qui siamo dall’altro lato del Pacifico, e lui non è al servizio di Sua Maestà. Infarcito di citazioni, sin dall’inizio il film rivela il suo essere un omaggio a quella fantascienza il cui capostipite è senza dubbio Steven Spielberg, con gli inflazionati (anche in questo film) E.T. e Incontri Ravvicinati del Terzo Tipo. Per quanto sia divertente per lo spettatore medio (ma anche per il critico più snob) prevedere le battute e le vicende di un film mentre lo si guarda, nel caso di Paul la prevedibilità diventa imbarazzante, talmente sono ovvi i riferimenti ad altri classici di genere, anche da un punto di vista delle battute, che scatenano larghi sorrisi, probabilmente perché quelle stesse battute, nate al cinema, sono entrate nella vita quotidiana di tanti appassionati, ed ora, forse impropriamente, vengono restituite allo schermo.

 
 

Paul Wesley: tutto quello che non sai sull’attore

Paul Wesley

Paul Wesley è nato nel 1982 ed è cresciuto a Marlboro, in New Jersey. I genitori erano immigrati dalla Polonia, dove Paul ha speso parte dell’infanzia. Ha dedicato gli anni della propria istruzione al teatro, che ha studiato sia in New Jersey che a New York e ha cominciato a recitare molto presto. Infatti, nel 1999,  durante il suo “junior year”, ha ottenuto un ruolo al’interno della soap opera Destini. A causa della carriera, si è spostato da una scuola all’altra, per poi diplomarsi nel 2000 e iscriversi alla Rutgers University. L’ha lasciata dopo un semestre, per dedicarsi interamente alla recitazione, che andava a gonfie vele.

È diventato famoso nel 2009 grazie alla serie The Vampire Diaries – Il diario del vampiro. All’epoca si era presentato alle audizioni sia per il ruolo di Damon (il fratello cattivo) che di Stefan (il fratello buono). Forse per il suo viso delicato, gli fu assegnato il ruolo di Stefan.

Paul Wesley: è fidanzato?

Dopo la rottura tra Wesley e Tonkin, sono cominciate le speculazioni: che ci fosse qualcosa tra lui e Nina Dobrev? I due si sono incontrati a New York e hanno postato le foto della loro giornata sui social media: ma sono solo buoni amici.

Lo scorso dicembre, invece, Paul è stato paparazzato con una ragazza sconosciuta, mentra passeggiavano mano nella mano. Non si sa chi lei sia, non si sa se ci sia una relazione. Forse c’è ancora speranza, e il bellissimo attore è tornato single.

Qualche dato su Paul Wesley: altezza, nascita, segno

  • Altezza: 183 cm

  • Peso: 79 kg

  • Data di nascita: 23 luglio 1982

  • Segno: Leone

Paul Wesley: i film

È nel 2009 che è entrato a far parte del cast di The Vampire Diaries, ricoprendo la parte di Stefan Salvatore fino alla fine della serie nel 2017.

Nel corso degli anni, ha collezionato una serie di apparizioni in serie TV molto celebri degli anni Duemila, tra cui Smallville, The O.C., CSI: Miami, Crossing Jordan, I signori del rum, Army Wives – Conflitti del cuore, 8 semplici regole, Cold Case – Delitti irrisolti e Law & Order – Unità vittime speciali.

Al cinema, ha recitato in molti film indipendenti, che sono girati soprattutto nei circuiti dei festival, come Killer Movie, presentato in anteprima al Tribeca Film Festival, e  Sam & Amira, presentato al Seattle International Film Festival. Recentemente, ha recitato in Mothers and Daughters film corale del 2016 diretto da Paul Duddridge, al fianco di attrici d’eccezione: Sharon Stone, Susan Sarandon, Courteney Cox e Christina Ricci.

Una curiosità: è comparso in Minority Report di Steven Spielberg, ma non è accreditato.

Paul Wesley: Instagram e Twitter

Ci sono star che vivono di Instagram, e star riservate, o che amano farsi aspettare. Mentre Paul ha un popolarissimo profilo Twitter, con il quale risponde spesso a Tweet dei fan o partecipa in lunghe discussioni, il profilo Instagram di Paul Wesley si è fatto aspettare dai fan. Nel gennaio 2013, vista la proliferazione di falsi account sul social (tra cui, a quanto pare, quello di un tizio che posta fotografie di tazze Starbucks in continuazione…), l’attore ha comunicato su Twitter di NON averne uno. Sarà che ha cambiato idea, ma nell’ottobre dello stesso anno ha comunicato il nome del suo vero profilo Instagram: @paulvedere.

Le relazioni di Paul Wesley: la moglie e la storia con Phoebe Tonkin

Paul Wesley è stato sposato con Torrey Joël DeVittois, l’attrice che interpreta Melissa in Pretty Little Liars, dal 2011 al 2013.

Dopo la fine del matrimonio, Paul ha conosciuto Phoebe Tonkin sul set di The Vampire Diaries, dove lei interpreta una licantropa di nome Hayley. La storia è cominciata presto tra i due, che sono diventati inseparabili e i beniamini dei fan della serie. Dopo quattro anni, però, hanno deciso di lasciarsi. Dopo qualche mese, i fan avevano sperato in una riappacificazione tra i due: erano infatti stati avvistati di nuovo insieme. La relazione era stata ripresa, infatti, tra marzo e aprile del 2017. Ma le cose hanno cominciato a sembrare strane, e i paparazzi hanno scoperto che Paul non era presente alla festa di compleanno della sua ragazza. La conferma definitiva della rottura? I due non si seguono più su Instagram e Twitter.

 
 

Paul Walter Hauser: 10 cose che forse non sai sull’attore

Paul Walter Hauser

Fattosi notare grazie ad un ruolo “ruba scena” in Tonya, l’attore Paul Walter Hauser ha conquistato negli ultimi anni una sempre crescente e meritata popolarità. Capace di passare con naturalezza dalla commedia al dramma, è lui una delle più brillanti scoperte di Hollywood degli ultimi tempi, dotato di un talento unico e di uno spessore interpretativo davvero sorprendente. Ora che sempre più il mondo dello spettacolo si sta accorgendo di lui, è bene scoprire qualcosa in più sulla sua carriera!

I film e i programmi TV di Paul Walter Hauser

1. Ha preso parte a celebri film. La carriera dell’attore è esplosa nel momento in cui ha partecipato al film Tonya (2017), dove recita accanto a Margot Robbie e Sebastian Stan. Da quel momento l’attore ha partecipato ai film Super Troopers 2 (2018), BlacKkKlansman (2018), E poi c’è Katherine (2019) e Richard Jewell (2019) di Clint Eastwood, che rappresenta il suo primo ruolo da protagonista. In seguito ha recitato in Adam (2020), Da 5 Bloods – Come fratelli (2020), Songbird (2020), Queenpins: Le regine dei coupon (2021), Silk Road (2021), Crudelia (2021), Americana (2023), The Instigators (2024) e The Luckiest Man in America (2024). Nel 2025 è in I Fantastici Quattro: Gli Inizi, Una pallottola spuntata e Springsteen: Liberami dal nulla.

2. Ha recitato in alcune importanti serie. Per quanto riguarda la televisione, la carriera di Hauser inizia recitando in alcuni episodi delle serie Community (2010), C’è sempre il sole a Philadelphia (2010), Kingdom (2014-2017), The Night Shift (2015), Superstore (2017) e Unbreakable Kimmy Schmidt (2018-2019). Ottiene maggior popolarità grazie alla serie Cobra Kai (2019-in corso), seguita poi da Reno 911! (2020) e Black Bird (2022), dove recita accanto a Taron Egerton. Nel 2023 recita invece in Afterparty.

3. È anche doppiatore. Oltre ad aver recitato davanti la macchina da presa, Hauser ha lavorato in diverse occasioni anche come doppiatore. Ha infatti inizialmente prestato la propria voce ad un episodio della serie Calls (2021) e poi al film animato Aqua Teen Forever: Plantasm (2022). Nel 2024 dà voce al personaggio Buio in Orion e il buio, film d’animazione disponibile su Netflix. Nello stesso anno doppia invece Imbarazzo in Inside Out 2.

Black Bird serie Apple tv
Paul Walter Hauser e Taron Egerton in Black Bird. © Apple TV+ 2022

Paul Walter Hauser in Black Bird

4. Ha interpretato un temuto assassino. Nella miniserie Black Bird Paul Walter Hauser ha ricoperto il ruolo di Larry Hall, un serial killer e stupratore accusato di aver ucciso 14 donne. Per la sua interpretazione di questo ruolo, basato appunto su una persona realmente esistente, Hauser ha ottenuto grandi riconoscimenti, come il Golden Globe e l’Emmy Awards come Miglior attore non protagonista.

Paul Walter Hauser in Cobra Kai

5. Il suo personaggio è stato “messo in pausa”. Dopo essere apparso nel ruolo di Raymond “Pastinaca” Porter in quasi tutti gli episodi della seconda stagione di Cobra Kai, l’attore avrebbe dovuto originariamente apparire anche nella terza stagione, ma Paul Walter Hauser era impegnato nelle riprese di Crudelia della Disney in Inghilterra, mentre la terza stagione era in fase di produzione. Il suo personaggio è così stato messo in pausa ed è stato ripreso a partire dalla quarta stagione.

Paul Walter Hauser è Imbarazzo in Inside Out 2

6. Ha partecipato al doppiaggio del film d’animazione. Nel fortunatissimo sequel di Inside Out, uscito nei cinema di tutto il mondo a giugno, l’attore ha dato voce ad una delle nuove emozioni introdotte: Imbarazzo. Si tratta, insieme ad Ansia, dell’emozione più importante e che ha un ruolo decisivo all’interno del film. Parlando di questo ruolo, l’attore ha dichiarato: “Ogni volta che interpreto un personaggio che è in qualche modo sommesso, per me è sempre una forzatura. Non sto mai zitto. È stato divertente cercare di trovare l’umorismo e le diverse piccole voci e le cose che si possono fare per essere aggiuntivi“.

Paul Walter Hauser in I Fantastici Quattro: Gli Inizi

7. È un celebre villain dei protagonisti. Hauser fa parte del cast dell’atteso I Fantastici Quattro: Gli Inizi, ma il ruolo che andrà ad interpretare è rimasto a lungo un mistero. A riguardo, l’attore ha inizialmente detto: “Tutto quello che posso dire è che io, in qualche iterazione, sarò nel film. […] È un personaggio molto distinto che sono entusiasta di interpretare e sto cercando di capire cosa fare in questo momento”. Come poi rivelato e confermato da un’immagine ufficiale, l’attore interpreta nel film l’Uomo Talpa.

Richard Jewell trama film
Sam Rockwell e Paul Walter Hauser in Richard Jewell. Foto di Claire Folger.

I premi vinti da Paul Walter Hauser

8. Ha ottenuto importanti riconoscimenti. Paul Walter Hauser ha ottenuto riconoscimenti prestigiosi per la sua interpretazione di Larry Hall nella miniserie Black Bird. Per questo ha vinto il Golden Globe come Miglior Attore Non Protagonista in una miniserie o film televisivo, il Critics’ Choice Television Award nello stesso anno e categoria, e il Primetime Emmy Award 2024 come Miglior Attore Non Protagonista in una miniserie. Sebbene non abbia vinto premi major per il film Richard Jewell, la sua interpretazione gli è valsa numerose nomination e consensi dalla critica, come il National Board of Review Breakthrough Performance Award nel 2019.

Paul Walter Hauser è anche un lottatore di wrestling

9. Ha intrapreso una carriera come lottatore. Con una mossa professionale audace, Paul Walter Hauser è passato da Hollywood al mondo del wrestling professionistico, definendosi come “il Dwayne Johnson al contrario”. Il suo debutto nel wrestling professionistico è avvenuto nel 2023 e da allora ha fatto passi da gigante nella Major League Wrestling. Sotto la guida dell’ex wrestler della MLW Paul London, Hauser ha sviluppato un bagaglio di abilità e il 17 aprile 2025 ha vinto il Progress Proteus Title.

L’età e l’altezza di Paul Walter Hauser

10. Paul Walter Hauser è nato il 15 ottobre del 1986 a Grand Rapids, Michigan, Stati Uniti. L’attore è alto complessivamente 1,75 metri.

Fonti: IMDb, ScreenRant

 
 

Paul Walter Hauser si unisce al cast del biopic su Bruce Springsteen

Richard Jewell trama film
Sam Rockwell e Paul Walter Hauser in Richard Jewell. Foto di Claire Folger.

Il cast del film biopic su Bruce Springsteen, dal titolo Deliver Me From Nowhere, sta continuando ad arricchirsi: secondo le fonti di Deadline, Paul Walter Hauser (Richard Jewell, Tonya, Crudelia) è in trattative per unirsi al film. Anche se non è stato confermato, le fonti dicono che interpreterà il tecnico della chitarra di lunga data Mike Batlan in questo film prodotto dai 20th Century Studios.

Batlan era il tecnico che agli inizi della carriera di Springsteen costruì uno studio di registrazione nella camera da letto dell’appartamento della rockstar a Colts Neck, nel New Jersey. Alla fine sarebbe diventato uno dei principali tecnici di Springsteen nei tour degli anni Settanta e Ottanta. Questo nuovo progetto va dunque ad aggiungersi ad un elenco di impegni particolarmente importanti per l’attore.

Dopo aver vinto l’Emmy per la sua interpretazione nella miniserie Black Bird di Apple TV+, Hauser interpreterà Chris Farley nel nuovo biopic The Chris Farley Show. Il pacchetto, che vede lui protagonista e Josh Gad alla regia, è stato venduto alla New Line all’inizio di quest’anno in un accordo eccezionale che mette Hauser in fila per un’altra possibile stagione di premi. Recentemente ha anche ottenuto un ruolo segreto nel film dei Marvel Studios The Fantastic Four. Hauser avrà anche un ruolo nel remake di Una pallottola spuntata.

Richard Jewell cast
Kathy Bates, Sam Rockwell, Paul Walter Hauser in Richard Jewell. Foto di Claire Folger.

Deliver Me From Nowhere: tutto quello che sappiamo sul biopic su Bruce Springsteen

Come noto, Jeremy Allen White – star di The Bear – interpreterà Springsteen e Scott Cooper dirigerà il biopic, che racconta la storia della realizzazione del classico album di Springsteen Nebraska. è in trattative per interpretare il manager di lunga data di Springsteen, Jon Landau. Cooper sta anche scrivendo il film, basato sul libro di Warren Zane del 2023 “Deliver Me From Nowhere: The Making of Bruce Springsteen’s Nebraska”.

In aprile, lo studio ha chiuso un accordo per finanziare e distribuire il film, che segue l’icona del rock ‘n’ roll che, dopo aver lottato con i suoi demoni personali e aver cercato di diventare una superstar globale, ha scritto e registrato Nebraska, l’album del 1982 che rivaleggia con Blue di Joni Mitchell come uno degli album più emotivamente crudi, oscuri e onesti della storia della musica recente.

Scott Stuber, nella sua prima mossa dopo aver lasciato il ruolo di responsabile di Netflix Film, sta producendo con Ellen Goldsmith-Vein ed Eric Robinson del Gotham Group. Springsteen e Landau sono coinvolti nella realizzazione del film, le cui riprese dovrebbero iniziare in autunno. “È un onore irripetibile collaborare con Bruce Springsteen, un artista stimolante e incomparabile che rappresenta così tanto per così tanti”, ha dichiarato il presidente di Disney Live Action e 20th Century Studios David Greenbaum il mese scorso quando il progetto è stato annunciato.

 
 

Paul Walter Hauser nel remake di Una pallottola spuntata

Richard Jewell trama film
Sam Rockwell e Paul Walter Hauser in Richard Jewell. Foto di Claire Folger.

La carriera di Paul Walter Hauser ha definitivamente preso il volo. Il talentuosissimo attore che lavorerà per la New Line nel film biografico su Chris Farley in cui reciterà per la regia di Josh Gad, l’attore ha firmato per il reboot senza titolo di Una pallottola spuntata in lavorazione alla Paramount Pictures.

Hauser si unisce a un ensemble che comprende anche Liam Neeson e Pamela Anderson. Assumerà il ruolo del Capitano Ed, interpretato in Una pallottola spuntata da George Kennedy.

Akiva Schaffer dirige e produce la commedia, la cui uscita nelle sale è prevista per il 18 luglio 2025. Dan Gregor e Doug Mand hanno scritto la bozza della sceneggiatura insieme a Schaffer, con il quale hanno collaborato al film vincitore dell’Emmy Chip ‘n Dale: Rescue Ranger. Seth MacFarlane e Erica Huggins produrranno tramite Fuzzy Door, con Daniel M. Stillman che fungerà anche da EP.

Dopo aver vinto Emmy, Critics Choice e Golden Globe per il suo inquietante ruolo nel ruolo del serial killer Larry Hall nel film poliziesco della Apple Black Bird, Paul Walter Hauser è stato visto di recente anche nella seconda stagione della commedia di successo della Apple The Afterparty di Lord & Miller.

 
 

Paul Walker: venduta all’asta la Toyota Supra del primo Fast & Furious

E’ stata venduta all’asta la storica Toyota Supra guidata da Paul Walker del primo Fast & Furious, al Mecum per la 28esima edizione dell’Original Spring Classic. L’autovettura è stata comprata per 185 mila dollari. Per tutti gli amanti del franchise l’auto ricorda il primo scontro tra Brian O’Conner (Walker) e Dominic Toretto (Vin Diesel).

 
 

Paul Walker: una vita al massimo

Paul Walker Fast X

Paul William Walker IV nasce in California il 12 Settembre del 1973, primo dei cinque figli di un pugile quasi professionista e di una modella. Facile quindi rintracciare nel suo DNA le tracce che caratterizzeranno la sua carriera: la prestanza fisica e la bellezza.

Paul inizia in fasce la sua carriera di modello: è un bebè quando appare in uno spot della Pampers, è adolescente quando invece calca le scene, che gli portano un discreto riscontro, di alcune soap opera e serie tv da adolescenti: Febbre d’amore, Il mio amico Arnold e Autostop per il cielo.

Nel frattempo coltiva la sua passione per il mare e la biologia marina, in cui si diploma al college. Questi studi gli garantiranno, ma solo nel 2006, il suo unico ruolo da protagonista in un format televisivo, nella serie della National GeographicExpedition Great white”, in cui Walker si univa ad un gruppo di esperti incaricati di trovare e registrare gli immensi squali bianchi.

Paul Walker Film Title: Fast FiveSi affaccia al cinema nel 1993, ha alcuni ruoli di rilievo in Varsity Blues e in The Skulls, ma è ovviamente nel 2001 che la sua stella comincia a brillare davvero: inizia la collaborazione fortunata con quello che diventerà uno dei franchise di film d’azione più duraturi della recente storia del cinema: Fast & Furious. Il personaggio di Paul Walker, che nel primo episodio è un poliziotto incaricato di fermare e arrestare la gang di Dominic Toretto (Vin Diesel), accusata di furti di automobili e dell’organizzazione di gare di macchine clandestine, cambierà molto nei successivi episodi, fino ad entrare nello stesso gruppo e diventare fraterno amico di Toretto, tanto da sposarne la sorella (nella finzione). In questi anni fioccano i premi, che gli vengono conferiti da quello che è il suo bacino di utenza: Mtv awards e Kids choice award. Anche quest’anno infatti, gli MTv Movie Awards gli hanno tributato il suo ultimo premio, quello per il miglior duo sullo schermo, insieme all’amico e collega Vin Diesel, per il sesto film del franchise.

Paul Walker è veramente il classico ragazzone americano, bello e rassicurante, sullo schermo e nella vita reale, in cui sposa la sua fidanzata di sempre con cui ha una figlia: Meadow. Cresciuto in una famiglia cattolica osservante, Walker si divide tra le sue passioni: le macchine veloci e l’amore per il prossimo; fonda un’associazione per aiutare le popolazioni vittime di calamità naturali, la Reach Out Worldwide, con la quale va ad esempio in Cile dopo il devastante terremoto del 2010, e allo stesso tempo corre, anche a livello agonistico, con le macchine sportive.

Questi due aspetti si uniranno in maniera fatale nell’ultimo giorno della sua vita: Paul si stava allontanando da una festa organizzata dalla Reach Out worldwide quando la sua macchina sportiva, guidata dall’amico e consulente finanziario Roger Rodas, lanciata a più di 130 km/h in una curva si è schiantata contro due alberi e un muro di cemento. Morte immediata di entrambi.

La morte di Paul Walker ha avuto ovviamente un’eco immediata sui social media, regno dei suoi fan, e sono state diverse le ipotesi, false, che la sua morte fosse una messa in scena.

Al dramma si è accostato ancora una volta il lavoro del carrozzone hollywoodiano, che comunque deve andare avanti: Walker era sul set del settimo capitolo di Fast & Furious, e dopo uno stop voluto dalla Universal per sentire anche le opinioni della famiglia su come proseguire con il film, la pellicola verrà ultimata anche grazie al coinvolgimento dei due fratelli dell’attore, Caleb e Cody, che saranno gli stunt del fratello nelle scene mancanti, mentre in sala nelle prossime settimane usciranno Brick mansions, remake americano dell’action francese District 13 e Hours, basato sugli avvenimenti legati all’uragano Katrina.

 
 

Paul Walker: un video tributo dalla Universal

Paul Walker Fast X

 

La Universal Pictures ha diffuso online uno speciale video tributo a Paul Walker e al suo ruolo di Brian O’Connor nella saga di Fast & Furious. Eccolo, per voi, di seguito.

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Paul Walker è morto in seguito ad un incidente con la nuova Porche GT a Santa Clarita. L’auto è finita fuori strada, finendo la sua corsa su un albero, uccidendo il noto attore e un altro passeggero.

L’attore era impegnato nelle riprese di Fast and Furious 7 con Vin Diesel e il nuovo regista James Wan. Inoltre, apparirà nel thriller indipendente scritto e diretto da Eric Heisserer che è stato presentato al Festival SXSW.

L’attore, quarant’anni, era noto per diversi film, ma ottenne il successo negli anni duemila quanto, il regista Rob Cohen lo scelse per far coppia con Vin Diesel nel primo film de franchise, The Fast and the Furious.

Fonte: Coming Soon

 
 

Paul Walker: la Paramount lavorerà ad un documentario sull’attore

Cinque anni fa Paul Walker moriva vittima di un incidente mortale a bordo di una Porsche Carrera GT guidata da un amico, Roger Rodas, anch’egli rimasto ucciso. Da allora l’attore è apparso brevemente nelle uniche scene girate per Fast & Furious 7 (nelle restanti è stato sostituito digitalmente dai fratelli Cody e Caleb) e celebrato in più occasioni dagli amici e colleghi che avevano condiviso con lui il set del franchise.

Ora la Paramount sta lavorando per portare sullo schermo il documentario I Am Paul Walker, con la produzione di Derik Murray (I Am Heath Ledger), che racconterà tramite interviste e testimonianze delle persone vicine all’attore una vita spentasi troppo presto.

Adrian Buitenhuis, regista di I Am JFK Jr., I Am Sam KinisonI Am Dale EarnhardtI Am Bruce Lee, dirigerà il film.

Paul Walker: dai film alla tragica morte, la carriera dell’attore

Fonte: Deadline

 
 

Paul Walker: il videotributo realizzato con GTA 5

Paul Walker Fast X

Abbiamo visto per l’ultima volta il compianto Paul Walker battersi a suon di corse in Fast and Furious 7, ebbene oggi dalla rete arriva il videotributo all’attore realizzato con GTA 5:

Continuando le imprese globali nell’inafferrabile franchise fondato sulla velocità, Vin Diesel, Paul Walker e Dwayne Johnson si riuniscono per capeggiare il cast di Fast and Furious 7. James Wan dirige questo capitolo della serie di grandissimo successo che vede nel cast i ritorni di Michelle Rodriguez, Jordana Brewster, Tyrese Gibson, Chris “Ludacris” Bridges, Elsa Pataky e Lucas Black. Per l’occasione, si uniscono al cast altre star internazionali come Jason Statham, Djimon Hounsou, Tony Jaa, Ronda Rousey, Nathalie Emmanuel e Kurt Russell. Il film è scritto da Chris Morgan e prodotto da Neal H. Moritz, Vin Diesel e Michael Fottrell. Il film arriverà in Italia il 2 aprile 2015.

 
 

Paul Walker: gli MTv Movie Awards ricordano l’attore

Gli MTv Movie Awards sono un evento decisamente in controtendenza rispetto agli altri premi di cinema, forse più prestigiosi, che si concentrano tutti nel lasso di tempo che va dai Golden Globes agli Oscar. Sono quei premi in cui tra le varie voci presenti in nomination ci sono le canditature per il miglior bacio, la miglior performance senza maglietta e la miglior performance “spaventata”.

Paul WalkerL’atmosfera è sempre goliardica e allegra e tutti i nominati si vogliono bene, ridono e fanno baccano. Quest’anno però la manifestazione si prenderà qualche minuto di silenzio per ricordare la memoria di Paul Walker, attore scomparso qualche mese fa e protagonista anche di una nomination postuma che condivide con Vin Diesel in Fast and Furious 6 per il miglior Duo sullo schermo.

Ovviamente, come ben sappiamo, quella di Walker non è stata la sola dolorosa dipartita dell’ultimo anno, ma il presidente di MTv, Stephen Friedman, ha specificato che considerato il target di utenti del canale, un ricordo di Paul Walker era d’obbligo anche in riconoscimento dell’affetto dei fan per la rete e per l’attore stesso. “Paul era un modello per l’audience di MTv – ha dichiarato Friedman – dall’inizio della sua carriera fino al grande successo con Fast and Furious. I nostri spettatori sono cresciuti con lui. Era una star del cinema, ma anche una persona con cui si poteva instaurare un dialogo, una relazione. La sua umanità e la sua gentilezza trasparivano dai suoi ruoli. Siamo onorati di poter dedicare un piccolo momento dello show alla sua memoria.”Fonte: HitFix

 
 

Paul Walker: dai film alla tragica morte, la carriera dell’attore

Dopo aver catturato l’attenzione del pubblico e dell’industria cinematografica, accompagnato dalla sua innegabile presenza scenica, Paul Walker  ha imposto la sua figura da leader sul piccolo e sul grande schermo con film di grande successo, ruoli drammatici e documentari. La notizia della sua morte in un tragico incidente avvenuta nel novembre del 2013 ha lasciato un vuoto incolmabile ad Hollywood.

Oltre ad essere stato co-protagonista del film campione d’incassi Fast and Furious 6, al fianco di Vin Diesel e Dwayne Johnson, Walker ha anche interpretato il thriller mozzafiato sulle ore drammatiche post uragano Katrina Hours, che ha anche prodotto in modo esecutivo. Il film presentato in anteprima al 2013 SXSW Film Conference & Festival ha ricevuto recensioni molto positive anche per l’interpretazione di Walker.

Paul Walker, filmografia

Il film drammatico d’azione di Paul Walker a sfondo criminale Brick Mansions, è uscito postumo nella primavera del 2014, ed è stato distribuito dal Relativity Media. In passato ha recitato in Fast and Furious 5 (Fast Five) ed in Fast & Furious – Solo parti originali (Fast & Furious) rispettivamente il quinto ed il quarto episodio della saga campione d’incassi; e ha duettato con Matt Dillon e Hayden Christensen in Takers, il crime-action movie della Screen Germs.

Nel Novembre 2009, Paul Walker è apparso nel documentario del National Geographic Channel Expedition Great White, un lavoro volto all’esplorazione dei pericoli di una delle creature più forti e pericolose in natura: lo squalo bianco. Affiancato da una squadra di biologi marini, Walker salpa intorno alle coste della Baja California, per scoprire come vive questo predatore gigante.

La versatilità di Paul Walker appare evidente nelle numerose trasformazioni avute dall’attore sullo schermo. Nel 2006 Clint Eastwood scrittura Paul Walker nel ruolo di un soldato nel suo Flags of Our Fathers, dramma sulla Seconda Guerra Mondiale, della Paramount Pictures. Nello stesso anno, ha recitato nel grande successo della Disney 8 Amici Da Salvare (Eight Below), diretto da Frank Marshall, nella parte di Jerry Shepard, un esploratore costretto ad abbandonare i suoi cani da slitta.

In Running (Running Scared), il thriller scritto e diretto da Wayne Kramer (The Cooler), Paul Walker recita accanto a Vera Farmiga nel ruolo di un padre disperato che cerca di proteggere il figlio invischiato in un coinvolgimento mafioso dopo l’assassinio di un poliziotto. Paul Walker è inoltre apparso assieme a Jessica Alba nell’action-thriller Trappola In Fondo Al Mare, (Into the Blue) per la regia di John Stockwell. Ha partecipato nel 2004 al cast al fianco di Susan Sarandon, Penelope Cruz, Robin Williams ed Alan Arkin nell’esordio alla regia di Chazz Palminteri Un Amore Sotto L’albero (Noel), la storia di un gruppo di newyorchesi che si riuniscono per la vigilia di Natale.

Nel 2003 Paul Walker ha partecipato all’adattamento cinematografico del regista Richard Donner Timeline – Ai Confini Del Tempo, tratto da un racconto di Michael Crichton (Timeline), ed è apparso in 2 Fast 2 Furious per la regia di John Singleton, il seguito di quel Fast & Furious – il primo episodio della saga in cui ha ugualmente recitato nel 2001 – che ha incassato più 127 milioni di dollari in tutto il mondo. Nello stesso anno Paul Walker è stato inoltre co-protagonista con Steve Zahn e Leelee Sobieski del thriller acclamato dalla critica Radio Killer (Joy Ride), un film diretto da John Dahl e prodotto dalla 20th Century Fox. Altri crediti cinematografici dell’attore: la pellicola di successo The Skulls – I Teschi, diretto da Rob Cohen; la commedia drammatica sul football Varsity Blues; l’acclamato Pleasantville, scritto e diretto da Gary Ross, senza dimenticare il film prodotti dalla Miramax, Kiss Me (She’s All That); Bangkok Senza Ritorno (Brokedown Palace) e Bobby Z, Il Signore Della Droga (The Death and Life of Bobby Z).

Paul Walker morte

Il 30 novembre 2013 Paul Walker perse la vita all’età di 40 anni in un incidente stradale presso Santa Clarita (Los Angeles) a bordo di una Porsche Carrera GT guidata da un amico, Roger Rodas, anch’egli rimasto ucciso. Secondo il suo agente prima dell’incidente Paul walker e il suo amico erano reduci da un evento benefico organizzato per raccogliere fondi da destinare alle popolazioni colpite dal tifone Yolanda nelle Filippine quando la Porsche Carrera GT su cui viaggiavano si schiantò contro un lampione e due alberi e prese fuoco. Il corpo dell’attore fu cremato e le sue ceneri sepolte al Forest Lawn Memorial Park di Hollywood Hills.

A seguito della morte dell’attore, la produzione di Fast and Furious 7 ingaggiò i suoi fratelli Cody e Caleb come controfigure per continuare a girare la pellicola.

Paul Walker tra le persone più belle nel mondo

Fast and Furious 8People inserì Paul Walker  nella lista delle 50 persone più belle nel mondo nel 2001.

Paul Walker figlia

Paul Walker ha avuto una figlia dalla ex-fidanzata Rebecca Soteros, che si chiama Meadow Walker (Meadow Rain Walker), nata il 04 Novmebre del 1998.

Paul Walker Incidente

Il conducente alla guida della sua Porsche Carrera GT era l’amico e socio Roger Rodas, Amministratore Delegato della casa automobilistica Always Evolving di cui Paul Walker era il proprietario.  Roger Rodas era inoltre un ex pilota di auto da corsa.

 
 

Paul Walker: anche il padre cita in giudizio la Porsche

Paul Walker moriva due anni fa nel weekend del Ringraziamento, in seguito al terribile incidente stradale avvenuto con la sua Porsche Carrera GT, guidata però in quel momento dall’amico Roger Rodas. Paul Walker Sr, il padre dell’attore di Fast & Furious, ha deciso di seguire l’esempio della nipote, Meadow Rain, la figlia di Paul, intraprendendo un’azione legale contro la Porsche per negligenza.

L’accusa di Walker Senior muove dal fatto che la Porsche Carrera GT non sarebbe stata dotata di tutti i dispositivi di sicurezza necessari ad assicurare l’incolumità delle persone a bordo e che invece, se presenti, avrebbero potuto salvare la vita del figlio Paul. Questi dispositivi, citati in altre cause pendenti contro la casa automobilistica tedesca, sono ad esempio i rinforzi aggiuntivi alle portiere, il controllo di stabilità e la funzione di blocco nell’impianto in cui scorre la benzina, che dovrebbe prevenire lo scoppio di un incendio dopo una collisione. 

Paul Walker è scomparso a 40 anni il 30 novembre 2013, durante un intervallo nella lavorazione di Fast & Furious 7. La sua tragica fine ha giustamente e inevitabilmente fatto slittare la conclusione e l’uscita del film, che non è diventato solo un successo al box office del 2015 ma della classifica generale degli incassi cinematografici.

La Porsche non ha rilasciato ancora alcun commento ufficiale, come invece fece alla figlia di Paul Walker Meadow lo scorso settembre. Attendiamo gli ulteriori sviluppi di questa dolorosa vicenda.

Fonte: The Hollywood Reporter

 
 

Paul Walker: 10 cose che non sai sull’attore

Paul Walker film

Attore particolarmente amato dal pubblico, Paul Walker si è negli anni affermato grazie al suo ruolo da protagonista nella celebre saga di Fast and Furious. Il suo successo non si limita però solo a questa, e grazie alla partecipazione ad altri noti titoli per il grande schermo ha potuto dar prova del proprio talento, supportato da un grande carisma.

Ecco 10 cose che non sai di Paul Walker.

Paul Walker figlia

Paul Walker: i suoi film e le serie TV

10. Ha recitato in celebri lungometraggi. Walker debutta al cinema nel 1986 con il film dell’orrore Non aprite quell’armadio. Successivamente acquista popolarità grazie a titoli come Pleasantville (1998), con Tobey Maguire, The Skulls – I teschi (2000) e Fast and Furious (2001), con Vin Diesel. Negli anni seguenti si alterna tra i successivi film della saga ed altri titoli, comparendo quindi in film come 2 Fast 2 Furious (2003), con Tyrese Gibson, Un amore sotto l’albero (2004), Flags of Our Fathers (2006), di Clint Eastwood, 8 amici da salvare (2006), Fast & Furious – Solo parti originali (2009), Takers (2010), Fast & Furious 5 (2011), con Dwayne Johnson, Fast & Furious 6 (2013), con Luke Evans, Pawn Shop Chronicles (2013), Brick Mansions (2014) e Fast & Furious 7 (2015).

9. Ha preso parte a produzioni televisive. All’inizio della sua carriera Walker ha principalmente recitato per alcune popolari serie televisive. La prima di queste è Autostop per il cielo (1985-1986), per poi ottenere un ruolo di maggior rilievo in Throb (1986-1987) e nella soap opera Febbre d’amore (1992-1993). Con l’accresciuta popolarità, Walker inizierà a dedicarsi prevalentemente al cinema, comparendo in televisione soltanto per alcuni episodi di serie come Casalingo superpiù (1991), L’amico di legno (1991) e Il tocco di un angelo (1996), che si segnala come sua ultima interpretazione televisiva.

8. È stato anche produttore. Negli ultimi anni della sua carriera l’attore aveva esordito anche nel ruolo di produttore, sostenendo economicamente alcuni dei progetti a cui era legato anche come interprete. Il primo di questi è Pawn Shop Chronicles, commedia dove ha recitato accanto ad attori come Matt Dillon ed Elijah Wood. Nello stesso anno, il 2013, produce anche i film Vehicle 19 e Hours, thriller d’azione di cui è anche protagonista.

Paul Walker aveva una figlia

7. Ha avuto una figlia da una vecchia relazione. Nel 1998 Walker diventa padre della sua unica figlia, chiamata Meadow, ed avuta dall’ex fidanzata Rebecca Soteros. Dopo essersi separati, i due si divisero la custodia della bambina, che fino al 2011 visse con la madre per poi trasferirsi in California per stare con suo padre. Walker era particolarmente legato alla figlia, indicandola più volte come sua fonte di gioia.

6. Non era sposato. L’attore non si è mai sposato, ma ebbe diverse importanti relazioni. La prima di queste, come anticipato, fu con Rebecca Soteros. Dal 2005 sino alla sua scomparsa era però sentimentalmente legato a Jasmine Gosnell, con la quale conduceva una vita piuttosto riservata e lontana dai riflettori che una celebrità come lui si porta dietro. Di loro infatti si sa molto poco, ma è certo che non ebbero figli né che vi sia stato un matrimonio tenuto privato.

Paul Walker Fast & Furious

Paul Walker in Fast & Furious

5. Accettò il ruolo per un motivo specifico. Walker non fu la prima scelta per il personaggio di Brian O’Connor, ma si dichiarò molto interessato a poter recitare tale parte, a tal punto che finì con l’ottenerla. Ad interessare l’attore, in particolare, era la possibilità di interpretare un poliziotto sotto copertura infiltrato in una banda criminale, con tutte le implicazioni psicologiche e caratteriali che ciò comporta. Walker desiderò avere una parte del genere dopo aver visto il film Donnie Brasco, con Johnny Depp.

4. Ha sempre eseguito da sé le acrobazie previste nei film. Elemento chiave della saga sono le spericolate corse automobilistiche che da sempre affascinano gli spettatori. Walker non si è mai tirato indietro nell’eseguire personalmente tali sequenze. Egli era infatti non solo un grande appassionato e collezionista di auto da corsa, ma anche un ottimo pilota, a tal punto da dimostrare di poter dar vita alle manovre richieste per il film senza riportare danni né a sé né alle auto coinvolte.

3. Fu “sostituito” dai suoi fratelli per il settimo film della saga. Scomparso tragicamente nel periodo in cui erano in corso le riprese di Fast & Furious 7, l’attore venne sostituito dai suoi due fratelli, Caleb e Cody. Questi prestarono il proprio corpo per le scene mancanti, e su di loro venne poi ricostruito in computer grafica il volto dell’attore. Ciò permise alla produzione di portare a termine il film e l’arco narrativo del personaggio di Walker, realizzando così un ultimo tributo all’amato interprete.

Paul Walker: il suo incidente

2. Ebbe un terribile incidente d’auto. Nel novembre del 2013 l’attore perse la vita in seguito ad un incidente automobilistico. Dopo essere stato ad un evento di beneficenza, l’attore andò via insieme ad un suo amico. L’auto dei due, tuttavia, forse per la troppa velocità, finì fuori strada prendendo fuoco in seguito all’impatto, causando la morte dei presenti. L’evento sconvolse tanto Hollywood quanto tutti gli appassionati della saga e i fan dell’attore.

Paul Walker: età e altezza

1. Paul Walker è nato Glendale, in California, Stati Uniti, il 12 settembre 1973, ed è deceduto a Santa Clarita, in California, il 30 novembre del 2013. L’attore era alto complessivamente 188 centimetri.

Fonte: IMDb

 
 

Paul Walker rifiutò un ricco compenso per interpretare Superman

Paul Walker film

L’attore Paul Walker si è fatto un nome come co-protagonista della serie Fast & Furious insieme a Vin Diesel, ma è poi tragicamente scomparso in un incidente stradale nel 2013. Pur avendo recitato anche in altri film d’azione, Walker purtroppo non ha mai avuto la possibilità di recitare in un progetto di supereroi. Sembra però che una possibilità di far ciò gli sia stata data, ma che Walker abbia deciso di rifiutarla. È infatti noto che nei primi anni Duemila l’attore era tra i papabili interpreti del progetto mai andato in porto Superman Flyby, di J.J. Abrams. Sembra però che Walker fosse ben più che un semplice candidato, bensì il primo della lista.

Nel documentario I Am Paul Walker – recentemente trasmesso da The CW – il suo manager, Matt Luber, e la sua controfigura, Oakley Lehman, hanno infatti rivelato che l’attore è andato estremamente vicino al vestire i panni di Kal-El. Come riportato da Deadline, secondo Luber, Walker “stava facendo un provino per Superman… credo si trattasse di un contratto da 10 milioni di dollari e lui era il favorito“. Lehman ha poi affermato che il suo amico di lunga data “era pronto” e “stava pensando di farlo”.

Tuttavia, Luber ha anche aggiunto che “sapevo che non voleva fare tre o quattro film di Superman ed essere Superman per il resto della sua vita“. A quanto pare, proprio l’indossare l’iconico costume di Superman durante un’audizione fece capire a Walker che il ruolo non era adatto lui e che quella ricca paga non gli avrebbe fatto cambiare idea. “Ho una ‘S’, ho un mantello, stivali, calzamaglia… questo non sono io. Me ne vado da qui. Devo andarmene.”, avrebbe detto l’attore secondo Luber. Come noto, il progetto non si è poi concretizzato e Superman è tornato al cinema solo con Superman Returns, prima di divenire parte del DCEU.

 
 

Paul Walker protagonista in Mansion Brick

i am paul walker

Già nel 2011 Paul Walker era in trattativa per partecipare al remake americano in 3D del capolavoro francese del 2004 Banlieue 13 di Pierre Morell, ma ora la sua presenza nel cast di Mansion Brick è ufficiale. La Relavity Media ha annunciato il via alla produzione del lungometraggio, affiancata dalla presenza di un originalissimo Luc Besson in veste di co-produttore.

Camille Delamarre, pupillo di Besson, dirigerà la pellicola rivisitata dallo sceneggiatore Robert Mark Kamen. che racconta le vicende un detective sotto copertura a caccia un’arma di distruzione di massa rubata che lo porterà in un ghetto di spacciatori e assassini conosciuto come Brick Mansiosn (Distretto 13). Walker vestirà i panni del protagonista, originariamente interpretato da David Belle che qui compare nel ruolo dell’amico Lino e come coordinatore degli stuntman di parkour. Besson ha infatti insistito per riavere Bell nel cast artistico e tecnico. Walker sarà inoltre impegnato per un nuovo riadattamento del thriller Hitman previsto per la fine dell’anno.

Fonte: hollywoodreporter

 
 

Paul Walker in Terminator 5?

Il progetto del quinto Terminator procede a gonfie vele. Nelle ultime ora si sono susseguite voci che  vorrebbero nel cast del film Paul Walker.

 
 

Paul Walker è il nuovo Hitman

Il primo film dedicato al videogioco Hitman non viene certamente ricordato come un capolavoro: lo scrittore Skip Wood,  il regista Xavier Gens e il protagonista Timothy Oliphant diedero vita a un’opera stroncata pesantemente dalla critica, ma che nonostante tutto fu premiata da un incasso di un centinaio di milioni di dollari.

Naturale quindi pensare che la Fox ci voglia riprovare; la strada presa è peraltro analoga quella del film precedente: medesimo scrittore e un regista anch’esso alle prime armi – Aleksander Bach. Il ruolo del protagonista è invece stato affidato a Paul Walker, veterano della serie Fast & Furious. Nulla si sa ancora riguardo la il plot del film.

Fonte: Empire

 
 

Paul W.S. Anderson dirigerà Resident Evil 6

Resident Evil The Final Chapter

Paul-W-S-Anderson-Milla-JovovichDopo il successo dell’ultimo capitolo, il regista Paul W.S. Anderson ha deciso di ritornare alla regia del sesto capitolo di Resident Evil che ha già una data di uscita prevista per il 12 Settembre 2014

 
 

Paul W. S. Anderson: da amante dei videogiochi a regista di un franchise milionario

Milla Jovovich e Paul W. S. Anderson
Gage Skidmore, CC BY-SA 3.0 , via Wikimedia Commons

Paul W. S. Anderson – Ciò che lo appassiona è l’azione, sono le sequenze all’insegna dell’adrenalina, la suspense. Ciò che gli riesce meglio è tenere lo spettatore col fiato sospeso, spaventarlo e creare scenari futuribili nei quali far muovere i suoi personaggi.

È affascinato dal mondo dei videogiochi ed è diventato un maestro nel trasporli sul grande schermo, con operazioni che piacciono agli appassionati del genere, ma  sono in grado di avvincere anche i profani. La sua notorietà la deve principalmente proprio alla direzione di questo tipo di film. Si è fatto notare con Mortal Kombat e ha confermato la sua mano felice in Resident Evil, di cui stiamo per vedere il quinto capitolo, che uscirà a settembre negli Usa. E’ noto anche per essere il marito dell’attrice Milla Jovovich, protagonista proprio della saga di Resident Evil.

Paul W. S. Anderson, da non confondere con il regista americano Paul Thomas Anderson, è inglese ed è nato nel marzo del ’65 a Newcastle upon Tyne, già patria del fisico Peter Higgs, scopritore del famigerato bosone (nonché di Sting ed Eric Burdon degli Animals). E di scienza si occupa in un certo senso anche Anderson, aggiungendo però sempre un tocco, abbondante, di fantasia nelle sue pellicole, di cui è spesso anche sceneggiatore e produttore.

Esordisce nel lungometraggio nel 1994 con Shopping, ritratto di una gioventù sbandata, che vaga per le strade del Regno Unito in cerca di forti emozioni. Protagonista Jude Law, 22enne anche lui agli esordi, che qui interpreta Billy: un ragazzo appena uscito di galera, che non vede l’ora di rimettersi nei guai e lo fa assieme alla sua compagna d’avventura Jo/Sadie Frost, con rocamboleschi e scenografici furti. Il film è senza dubbio di grande impatto visivo, dal ritmo adrenalinico, adatto a chi ama gli inseguimenti automobilistici, i motori ruggenti e le vetrine in frantumi. Anderson è particolarmente a suo agio nel concepire e realizzare queste scene d’azione ad alto ritmo con corse a folle velocità, elementi che ritroveremo in altri suoi lavori. Qui cura anche la sceneggiatura. La pellicola incontra non poche difficoltà nelle sale cinematografiche inglesi, a causa di alcune scene particolarmente violente.

L’anno dopo, è la volta del primo adattamento cinematografico di un videogioco: Mortal Kombat, in cui la mano del regista si mostra assai abile. Il terreno delle sfide di arti marziali che coinvolgono i destini planetari sembra proprio quello adatto per mettere in luce le capacità di Anderson, che dosa abilmente effetti speciali e azione. Critiche non troppo entusiastiche, ma buoni incassi.

La stessa cosa non può dirsi per i due lavori che seguono: Punto di non ritorno (1997) e Soldier (1998). Siamo sempre in territori fantascientifici. Nel primo caso, attorno al 2050, si tratta di recuperare un’astronave. L’operazione spaziale è affidata al capitano Miller/Laurence Fishburne e allo scienziato Weir/Sam Neill. In questa miscela tra fantasy e horror, però, qualcosa non va, non sembra essere abbastanza originale e convincente. Così anche Soldier, in cui il protagonista Kurt Russell si muove sempre in uno scenario futuribile, in una società disumanizzata.

Le cose vanno decisamente meglio  quattro anni dopo, quando Anderson torna a territori a lui più congeniali, alla sua capacità di portare al cinema i videogame, con Resident Evil. Fantascienza dunque, coniugata con il cinema horror (il videogioco in questione fu il primo del genere survival horror). E se l’ispirazione del gioco ha certo a che vedere con i film popolati da zombi del regista George Romero, anche Anderson dimostra di aver ben presente la lezione del maestro dello zombie movie, non deludendo affatto le aspettative del pubblico. Protagonista del film è Milla Jovovich, nei panni dell’agente Alice, che assieme ad altri compagni, ha una missione delicatissima: mettere in sicurezza il laboratorio segreto della multinazionale farmaceutica Umbrella Corporation, detto l’Alveare, dopo che questo è stato contaminato da un misterioso virus. L’attrice, conosciuta sul set del film, diventerà la compagna di Anderson e i due avranno una figlia. Il film riceverà un’ottima accoglienza, potendo contare su un pubblico eterogeneo che apprezza la Jovovich nei panni dell’eroina e la contaminazione del videogioco con la cinematografia a base di zombi. Il secondo e il terzo capitolo della saga, che vedranno sempre la Jovovich protagonista, nel 2004 e nel 2007, saranno prodotti e sceneggiati ma non diretti da Anderson, che invece tornerà a dirigere Resident Evil: Afterlife  (2010).

Nel 2004 il regista di Newcastle si cimenta con Alien vs. Predator: ancora legami col mondo dei videogiochi (e dei fumetti), scontro tra due specie di creature aliene e umani ad assistere e cercare di salvarsi. Tra questi anche Raoul Bova. Anderson mescola fantasy, horror, suspense, azione, anche se il risultato non è all’altezza del precedente. Il 2008 invece è l’anno del ritorno all’adrenalina e alle folli corse che avevano caratterizzato anche l’esordio del regista inglese. Dirige infatti Death Race, dove a fronteggiarsi in gare automobilistiche davvero sui generis non sono delle creature aliene, ma i detenuti nelle carceri americane del futuro. Corse spettacolari, in cui si può morire, ma si può anche essere premiati con la libertà. Questo tenterà di fare il protagonista Jensen Aimes/Jason Statham, incarcerato ingiustamente. Traendo spunto da Anno 2000. La corsa della morte di Paul Bartel (1975), Anderson lo rielabora alla sua maniera. Orchestra con maestria le sequenze d’azione e dimostra ancora la sua capacità di fondere il linguaggio del grande schermo e quello del videogame in un mix spettacolare di sicuro effetto.

I tre moschettieriNel 2010, come detto, Anderson è di nuovo dietro la macchina da presa per la saga di Resident Evil, con Resident Evil: Afterlife, ma il quarto capitolo, seppure in 3D, non ripete il successo dei precedenti e anzi si rivela piuttosto stanco. Così l’anno dopo il regista cambia soggetto e porta al cinema il romanzo di Dumas I tre moschettieri, senza pretese di fedeltà allo scritto, puntando sempre sull’azione e su un’estetica da videogioco. Nel cast, oltre a Milla Jovovich nei panni di Milady, il giovanissimo Logan Lerman/D’Artagnan, Luke Evans/Aramis, Ray Stevenson/Porthos, Matthew MacFadyen/Athos e Orlando Bloom/Il duca di Buckingham.

Quest’anno, invece, Anderson è alle prese con Resident Evil: Retribution, cui tocca cercare di risollevare la saga e riportarla ai livelli degli inizi. Vedremo se il regista di Newcastle e la sua affascinante consorte, che vestirà ancora una volta i panni di Alice, vinceranno la sfida. Appuntamento nelle sale cinematografiche americane dal 14 settembre 2012 e in quelle italiane dal 12 ottobre, sempre in 3D.

 
 

Paul Verhoeven racconta Elle e la sua carriera tra passato, presente e futuro

Paul Verhoeven

Elle è il nuovo film diretto dal cineasta olandese – naturalizzato americano – Paul Verhoeven che ha riscosso un certo successo negli ambiti festivalieri più importanti: passando da Cannes ai Golden Globes, fino ad approdare agli Oscar dove la sua protagonista e mattatrice assoluta, Isabelle Huppert, ha ottenuto perfino una candidatura come Miglior Attrice Protagonista.

Arrivato a Roma per presentare il film, in uscita nelle sale il prossimo 23 Marzo, Verhoeven ha risposto ad alcune domande della stampa.

Nonostante la candidatura di Isabelle Huppert agli Oscar,il film non è comunque stato inserito nella rosa finale del Miglior Film Straniero. Forse perché è troppo eversivo per il pubblico – e per il mercato – americano?

«Posso solo provare a formulare delle ipotesi, ma sicuramente il terzo atto del film e stato il più difficile da accettare per gli americani, quello cruciale in cui lei sviluppa un rapporto dal sapore sadomasochista con il suo seviziatore. Adesso, o per questo motivo o per altro non abbiamo trovato fondi americani o attrici statunitensi interessate al ruolo, per cui la sua esclusione dall’Oscar come Miglior Film si è rivelata una scelta orientata politicamente.»

Elle affronta il tema molto difficile e complesso della violenza sulle donne e del femminicidio, ma non esclude delle aperture a degli sprazzi di caustica ironia. Com’è avvenuto questo processo, come si è svolto ma soprattutto qual è l’eredità che ha verso il romanzo di partenza di Philippe Djian dal titolo oh…?

«L’elemento ironico era già accennato nel romanzo, dove l’autore se n’era servito con magistrale bravura spaziando da momenti di grandissima violenza ad aspetti più legati alla critica sociale, legati ai rapporti umani che intrattiene Michèle (la Huppert) con il resto dei personaggi che popolano il suo mondo. Non volevo realizzare semplicemente un thriller, volevo che il risultato fosse scevro ma con venature noir, contaminate da una serie di relazioni, di rapporti sociali e umani comunque importanti e fondamentali da orchestrare sul grande schermo. Questo perché penso che la Vita non appartenga ad un genere solo: oggi si tende troppo spesso a categorizzare tutto, io invece non volevo realizzare un film incasellato in un genere specifico perché questa è la Vita, sempre all’insegna della varietà. A Michèle accadono cose terribili ambientate sia nel passato che nel presente, e così lei stessa sviluppa dei rapporti strani con le persone.»

Che ne pensa delle figure di donne tormentate che popolano il suo cinema?

«In genere non sono attratto da donne tormentate nella vita; e nemmeno questo personaggio è tormentato, in realtà agisce normalmente; mi ricorda, ad esempio, la protagonista del mio film Black Book dove ciò che spinge entrambe ad agire è il concetto di necessità naturale. Michèle ha subito delle esperienze difficili che l’hanno forgiata già nell’infanzia: la vedo come una sopravvissuta, una donna che rifiuta di essere una vittima. Non e una persona squilibrata o tormentata, la sua è solo una questione caratteriale. Nel terzo atto di Elle, quando instaura quel rapporto strano con il suo violentatore, la risposta fornita diventa “ama il tuo nemico”.»

Elle è un film molto femminista con forti figure femminili – appunto – e personaggi maschili deprecabili: era già tutto nel libro?

«Era già tutto nel libro, io mi sono soltanto limitato a modificare e ampliare degli aspetti, non ho variato molto i personaggi.»

Qualche aneddoto legato alle difficoltà nel trovare un’attrice interessata al ruolo ad Hollywood, com’è stato poi lavorare con la Huppert e qualcosa di significativo legato al suo viaggio A/R dall’Europa ad Hollywood e ritorno?

«Quello che è successo riguardo il film è un aspetto legato al circuito cinematografico statunitense: c’è molta meno libertà negli USA che in Europa – ne è un sintomo evidente la situazione politica attuale – e le ragioni principali riguardano la mia scelta di vita americana a Los Angeles: la Huppert era già interessata al ruolo prima che entrassi anch’io io nel progetto. Con il produttore Saïd Ben Saïd, che ha lavorato negli USA con famosi cineasti come Polanski o De Palma, abbiamo deciso di contattare uno sceneggiatore inglese – David Birke – ma dopo aver consegnato tutto alle attrici e ai loro agenti, per due o tre mesi abbiamo assistito a dei rifiuti continui. A quel punto abbiamo preso la difficile decisione di riportare il film in Europa, richiamando la Huppert. Mettendo da parte l’orgoglio le abbiamo chiesto se voleva rientrare nel progetto e lei ha accettato senza dover discutere di aspetti freudiani e altri complessi elementi legati all’analisi del personaggio di Michèle. Abbiamo poi adattato la sceneggiatura dall’inglese al francese depurandola da alcuni aspetti più macchinosi; a quel punto, tutto è andato liscio e lei ha dato molto per al personaggio, mettendosi in gioco in prima persona, senza cercare disperatamente la simpatia e la compassione delle persone del pubblico.»

Come nasce l’idea di ambientare la dinamica di Elle nel mondo dell’industria videoludica?

«In realtà inizialmente l’idea non era quella di rendere Michèle la rampante manager CEO di una società di videogiochi. Nel libro lei è a capo di un gruppo di sceneggiatori tv ed editor che correggono bozze, così abbiamo puntato sull’apparente correlazione tra chi guarda – e gioca – videogiochi violenti con la violenza stessa. Parlandone in famiglia, e emersa questa possibilità di apportare tali modifiche: lo sceneggiatore era d’accordo, e così abbiamo proceduto visitando e contattando delle società già esistenti che si occupano di videogiochi.»

Il personaggio di Michèle è molto antiborghese nei suoi atteggiamenti: come si è evoluta quindi, nella sua filmografia, la figura della donna?

«Si potrebbe definire Michèle amorale ma a me non importa poi molto, perché la moralità è assente nei miei film la realtà è che uomini e donne hanno dei rapporti anche fuori dal matrimonio, rompendo ogni convenzione. La monogamia mi fa sorgere dei dubbi, anche se in questo caso ho seguito lo sviluppo narrativo del romanzo. Non contesto nulla al personaggio di Michèle e ciò si ricollega alla mia visione delle donne; invecchiando sono, ovviamente, più interessato alle donne che agli uomini: ecco perché sono protagoniste dei miei film, e col tempo ho capito quanto sia stata importante, ad esempio, la figura di mia moglie nel determinare ancora la mia ammirazione verso le donne. Non è un caso se, il mio prossimo film, parlerà ancora una volta di due donne, nello specifico due suore. Sarà ambientato in Toscana, nel medioevo, e racconterà degli eventi accaduti a Peschia, una località che sorge vicino Firenze, in un monastero. È basato su un libro scritto da un professore americano, ma il titolo provvisorio del progetto al momento è Blessed Virgin.»

E per quanto riguarda i due biopic su Gesù e Hitler, li riprenderà?

«Il film su Gesù è tratto da un non fiction book, non un romanzo, un libro pseudo accademico che ho scritto basato sul vangelo di Marco: non escludo di recuperare questo progetto in futuro, come pure il film su Hitler che non sarà assolutamente un biopic, in quanto basato su un libro del 1928 scritto da un autore amico di Bertold Brecht e incentrato sul personaggio di una donna, che si ritrova coinvolta nei fatti del Putsch di Monaco del 1923 firmato, appunto, da Hitler.»

 
 

Paul Verhoeven presidente di giuria al Festival di Berlino 2017

Arriva da Variety la comunicazione ufficiale che il regista Paul Verhoeven sarà il presidente di giuria al Festival di Berlino 2017. L’ultimo film di Verhoeven, Elle, è stato presentato al Festival di Cannes e la sua protagonista, Isabelle Huppert, sta riscuotendo grande successo negli USA per la sua interpretazione, tanto che si parla anche di Oscar.

Paul Verhoeven presidente di giuria della Berlinale

Dieter Kosslick, direttore della Berlinale, ha dichiarato: “Con Paul Verhoeven come presidente di giuria, abbiamo un regista che ha lavorato in diversi generi, sia in Europa che a Hollywood. Lui è creativo, poliedrico e la sua volontà di sperimentare si riflette nello spettro delle sue opere.”

Il Festival di Berlino 2017 si svolgerà dal 9 al 17 febbraio nella capitale tedesca.

 
 

Paul Verhoeven incontra il pubblico del Festival di Roma 2012

Oggi all’Auditorium è stata la giornata di Paul Verhoeven, il regista di Atto di Forza e Robocop, tra gli altri, che ha accompagnato la proiezione del suo ultimo Steekspel con una lezione di cinema. Il film è un esempio di

 
 

Paul Verhoeven commenta i remake di RoboCop e Atto di Forza

In occasione della promozione del suo nuovo film Elle, il celebre regista Paul Verhoeven è stato intervistato da Collider e ha avuto la possibilità di dire finalmente la sua sui remake di due suoi cult senza tempo, ossia RoboCop e Atto di Forza.

Il remake di RoboCop è uscito nel 2014 ed è stato diretto da José Padilha, con protagonista Joel Kinnaman (Suicide Squad). Quello di Atto di Forza, invece, è arrivato nelle sale nel 2012 per la regia di Len Wiseman, con Colin Farrell (Animali Fantastici e Dove Trovarli) nel ruolo che nell’originale fu di Arnold Schwarzenegger.

Questo il pensiero di Verhoeven:

“In qualche modo pensano sempre che la leggerezza di pellicole come RoboCop o Total Recall sia d’intralcio. E riprendono queste storie, che sono in un certo senso parecchio assurde, e le trasformano in qualcosa di serioso. Penso che sia questo l’errore. Nel nuovo RoboCop specialmente, quando si risveglia si ritrova con lo stesso cervello. È terribilmente ferito, ha arti amputati, è tutto orribile e tragico fin dal principio. Noi non avevamo fatto così. Il suo cervello era andato, aveva dei flash della sua vita passata e aveva addirittura bisogno di accedere a un computer per scoprire chi fosse. Credo che l’assenza di questo elemento, il non avere un cervello da robot, rende il film inutilmente più serio, senza aiutarlo. Diventa sciocco e assurdo, ma nella maniera sbagliata. Entrambe quelle pellicole avevano bisogno della distanza data dalla satira e dalla commedia per entrare in connessione col pubblico. L’approccio serio e diretto è un problema, non un miglioramento”.

Cosa ne pensate?

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RoboCop: recensione del remake del film di Paul Verhoeven

Fonte: ScreenRant

 
 

Paul Thomas Anderson: tutti i suo film al MIC di Bolagna

Dal 13 al 22 aprile presso il MIC – Museo Interattivo del Cinema Fondazione Cineteca Italiana presenta PAUL THOMAS ANDERSON – TUTTI I FILM, grande omaggio al regista americano che già dal suo esordio dietro la macchina da presa (Sydney, 1996), si impone come un autentico ragazzo prodigio della regia.

Il suo è un cinema di ambizioni alte, corale e visionario, che si ispira all’Altman delle storie collettive e allo Scorsese dei sinuosi movimenti di macchina e dei piani sequenza accompagnati da un’incalzante colonna sonora.

Per l’occasione il MIC propone tutte le sue opere, dal film d’esordio Sydney, fino all’ultimo lavoro Il filo nascosto (proiezione in attesa di conferma), vincitore del Premio Oscar 2018 per i Migliori Costumi e che vanta l’interpretazione davvero straordinaria di Daniel Day-Lewis, nel ruolo del tormentato Reynolds Woodcock. L’attore ha dichiarato che questa è stata la sua ultima interpretazione e una carriera del genere non avrebbe potuto che meritare una conclusione così magistrale.

LE SCHEDE DEI FILM E IL CALENDARIO
 
Venerdì 13 aprile
h 17.00 Vizio di forma
Paul Thomas Anderson, USA, 2014, 148’. Con Joaquin Phoenix, Benicio Del Toro.
Larry Doc Sportello è un detective privato della Los Angeles del 1969. Dipendente dalle droghe e dai metodi insoliti, Sportello viene contattato da un’ex amante per risolvere un interessante caso.
  
Sabato 14 aprile
h 17.00 Ubriaco d’amore
Paul Thomas Anderson, USA, 2002, 97’. Con Adam Sandler, Philip Seymour Hoffman.
Barry Egan ha trascorso l’infanzia e l’adolescenza con sette sorelle che non gli hanno mai permesso di vivere una vita tranquilla né di innamorarsi. Poi, un giorno, si imbatte in una ragazza misteriosa…
 
Martedì 17 aprile
h 16.00 The Master
Paul Thomas Anderson, USA, 2012, 138’. Con Joaquin Phoenix, Philip Seymour Hoffman.
Reduce dalla Seconda Guerra Mondiale, Freddie Quell vive un forte disturbo post traumatico da stress. L’incontro con Lancaster Dodd, fondatore del movimento “La Causa”, dà nascita a un sodalizio.

Mercoledì 18 aprile
h 16.00 Il petroliere
Paul Thomas Anderson, USA, 2007, 158’, v.o. sott.it. Con Daniel-Day Lewis, Paul Dano.
California, fine XIX-inizio XX secolo: raccogliendo una dritta dell’enigmatico Eli, il modesto minatore Daniel Plainview si arricchisce in breve tempo. Parallelamente, il suo sistema di valori viene intaccato dalla corruzione e dall’immiserimento morale.

Giovedì 19 aprile
16.00 Magnolia
Paul Thomas Anderson, USA, 1999, 188’. Con Julianne Moore, Tom Cruise.
Il film segue una giornata qualsiasi di nove persone diverse legate da un filo comune.
 
Venerdì 20 aprile
h 15.00 Sydney
Paul Thomas Anderson, USA, 1996, 102’. Con Philip Baker Hall, Gwyneth Paltrow.
Quando John, un tipo solitario, arriva a Reno, Nevada, vuole solo nascondersi. Ma, improvvisamente viene importunato da Sydney, un uomo anziano che caricatolo su un’autovettura lo deposita davanti a un casinò.
 
h 17.00 Boogie Nights. L’altra Hollywood
Paul Thomas Anderson, USA, 1997, 152’. Con Burt Reynolds, Mark Wahlberg.
L’ascesa e il declino di un giovane attore pornografico nella California tra gli anni Settanta e gli Ottanta, con la presidenza di Regan che porta al tramonto della cultura alternativa.
 
h 20.30 Il filo nascosto (in attesa di conferma)
Paul Thomas Anderson, USA/UK, 2017, 130’. Con Vicky Krieps, Daniel-Day Lewis.
Anni Cinquanta, Londra. Raynold Woodcock è un rinomato stilista, la cui vita e visione della donna viene sconvolta dall’incontro con la giovane Alma.
 
Sabato 21 aprile
h 15.00 Il petroliere
Paul Thomas Anderson, USA, 2007, 158’, v.o. sott.it. Con Daniel-Day Lewis, Paul Dano.
Replica.
 
h 17.45 Ubriaco d’amore
Paul Thomas Anderson, USA, 2002, 97’. Con Adam Sandler, Philip Seymour Hoffman.
Replica.
 
Domenica 22 aprile
h 17.00 Vizio di forma
Paul Thomas Anderson, USA, 2014, 148’, v.o. sott.it. Con Joaquin Phoenix, Benicio Del Toro.
Replica.
 
h 19.30 Il filo nascosto (in attesa di conferma)
Paul Thomas Anderson, USA/UK, 2017, 130’. Con Vicky Krieps, Daniel-Day Lewis.
Replica.

 
 

Paul Thomas Anderson: il suo doc si vedrà in streaming

Junun, il nuovo film di Paul Thomas Anderson, sarà distribuito dal servizio streaming MUBI a partire dal 9 ottobre, un giorno dopo l’anteprima ufficiale che si terrà l’8 ottobre al New York Film Festival. Dopo le fatiche di Inherent Vice – Vizio di forma, all’inizio di quest’anno Paul Thomas Anderson si è recato in India nord-occidentale, nel Rajasthan, raggiungendo l’amico e collaboratore Jonny Greenwood (chitarrista dei Radiohead) e il musicista, compositore e poeta israeliano Shye Ben Tzur, ospiti del Maharaja di Jodhpur.

Nella fortezza cinquecentesca di Mehrangarh, Greenwood, insieme al produttore dei Radiohead Nigel Godrich e a un gruppo di musicisti radunatisi da tutto il subcontinente indiano, ha dato vita al nuovo album di Ben Tzur, che verrà pubblicato a novembre da Nonesuch. Junun racconterà gli esiti di questa inedita collaborazione artistica, restituendo un’esperienza visiva, sonora e sensoriale capace di catturare l’immaginazione dello spettatore. La parola “Junun”, espressione alternativa di “junoon”, in arabo, persiano, urdu e hindi vuol dire mania o pazzia di amore.

Junun di Paul Thomas Anderson sarà a disposizione, previa sottoscrizione, sulla piattaforma MUBI, attualmente presente in 200 paesi offrendo almeno 30 titoli al giorno con un dinamico turn over di film.

“Siamo grandi fan di MUBI e vogliamo essere parte del loro progetto. Speriamo la gente possa scoprire sia la musica di Shye e Jonny, sia un grande posto per vedere i film”, ha spiegato il regista de Il petroliere.

Fonte: Variety