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The Mandalorian: Gina Carano entra nel cast dello spin-off di Star Wars

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Arriva un’altra conferma per il cast ufficiale di The Mandalorian, serie spin-off di Star Wars disponibile il prossimo anno sulla piattaforma streaming Disney +: come riporta The Wrap, anche Gina Carano sarà fra gli interpreti insieme a Pedro Pascal, anche se il suo ruolo non è stato ancora rivelato.

Vi ricordiamo che la storia di The Mandalorian racconterà di Jango e Boba Fett, guerrieri dell’universo di Star Wars e sarà ambientata dopo la caduta dell’Impero e prima dell’emergere del Primo Ordine, ruotando attorno il travagliato percorso di un pistolero solitario nella parte esterna della galassia, lontano dall’autorità della Nuova Repubblica.

Mandalorian – Star Wars Series, prima foto, tra i registi Taika Waititi e Bryce Dallas Howard

The Mandalorian sarà scritta e prodotta dal produttore e attore candidato all’Emmy Jon Favreau, come annunciato in precedenza, con Dave Filoni ( Guerre stellari: Guerre dei cloni , Star Wars Rebels ) a dirigere il primo episodio. Gli altri registi saranno Deborah Chow ( Jessica Jones), Rick Famuyiwa ( Dope ), Bryce Dallas Howard ( Solemates ) e Taika WaititiThor: Ragnarok ). Mandalorian – Star Wars Series prodotto da Jon Favreau, Dave Filoni, Kathleen Kennedy e Colin Wilson. Karen Gilchrist sarà il co-produttore esecutivo.

Riguardo a The Mandalorian: I Mandaloriani erano un gruppo di persone che si basava su una società formata da clan, composti da membri di diverse specie. La loro cultura si era evoluta sui concetti di battaglia e guerra visti come sorgente di onore e orgoglio nella comunità. Il capo dei Mandaloriani prendeva il titolo di Mandalore. I Mandaloriani erano spesso alleati con i Sith e con l’Impero Galattico. Durante gli ultimi anni della vecchia Repubblica Galattica diventarono un prototipo per i Clone Trooper sotto Palpatine.

Originalmente, la razza Mandaloriana era composta da individui simili a umani, chiamati Taung, che avevano una pelle di colore grigio e occhi gialli, e provenivano da Coruscant. Con il tempo più razze si aggregarono ai Taung, come umani, Twi’Lek e molti altri, e i guerrieri si chiamarono Mandaloriani in onore della colonia planetaria Mandalore. In seguito i Mandaloriani originali Taung si estinsero e l’aggettivo Mandaloriano rimase per indicare la cultura, che si tramandò nella maggiore componente umana del gruppo.

Fonte: The Wrap

Widows – Eredità criminale: l’anteprima a Fondazione Prada

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Il 14 Novembre 20th Century Fox Italia in collaborazione con Fondazione Prada ha presentato in anteprima nazionale Widows – Eredità Criminale, il nuovo folgorante thriller del Premio Oscar Steve McQueen in uscita al cinema dal 15 novembre. Una serata speciale ad inviti per 200 selezionati ospiti, accolti alle ore 19:30 con un cocktail al Bar Luce seguito dalla proiezione del film al Cinema della Fondazione Prada che nel 2005 ha presentato la prima personale in Italia del regista e artista inglese.

Tra i partecipanti all’esclusivo evento, oltre alla speaker radiofonica di Radio DeeJay La Pina e alla “Iena” Nina Palmieri, il regista Premio Oscar® Gabriele Salvatores, gli artisti Lupo Borgonovo e Gió Marconi e la blogger Tamu McPherson. Gli ospiti hanno potuto visitare privatamente anche la mostra “Sanguine. Luc Tuymans on Baroque”, attualmente in corso negli spazi della fondazione.

Di seguito, le immagini della serata:

Il thriller diretto dal Premio Oscar Steve McQueen (12 Anni Schiavo, Shame) e scritto da Gillian Flynn (Sharp Objects, L’Amore Bugiardo – Gone girl) racconta la storia di quattro donne che si cimentano in un’impresa di cui nessuno le riteneva in grado. Il Premio Oscar® Viola Davis (The Help, Le Regole Del Delitto Perfetto) guida un gruppo eccezionale di donne formato da Michelle Rodriguez (Sin City, Avatar), Cynthia Erivo (7 Sconosciuti A El Royale) ed Elizabeth Debicki (Il Grande Gatsby, Guardiani della Galassia Vol.2).

Widows – Eredità criminale: Viola Davis e Michelle Rodriguez nel trailer del nuovo film di Steve McQueen

Nel cast maschile di Widows – Eredità Criminale Liam Neeson (Schindler’s List, Io vi troverò – Taken), il Premio Oscar© Robert Duvall (Il Padrino, Apocalypse Now), Colin Farrell (In Bruges – La coscienza dell’assassino, End of justice – Nessuno è innocente), Daniel Kaluuya (Scappa – Get Out), Jon Bernthal (The Walking Dead, Baby Driver – Il genio della fuga),

Film d’apertura del London Film Festival, Widows – Eredità Criminale è stato acclamato dalla critica internazionale per aver saputo combinare in maniera magistrale suspense, azione e tematiche sociali.

SINOSSI

Ambientato nella Chicago dei nostri giorni, in un periodo di agitazione e tumulti, quattro donne, senza nulla in comune tranne il debito lasciato dalle attività criminali dei mariti, uccisi durante un colpo andato male, decidono di unirsi e prendere in mano le redini dei loro destini.

Leggi la recensione di Widows – Eredità Criminale

Stan Lee ha co-creato un altro eroe, prima di morire

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Stan Lee e sua figlia J.C. stavano lavorando insieme a un supereroe prima che la leggenda del fumetto ci lasciasse. Lee è meglio conosciuto per il suo lavoro con Marvel Comics ed è stato “responsabile” della creazione o della co-creazione di una serie di personaggi senza tempo come Spider-Man, Silver Surfer, Iron Man, X-Men e molti altri.

Negli ultimi anni, Lee ha guadagnato ulteriore fama grazie ai suoi cameo spesso esilaranti nei film Marvel. Purtroppo, Lee è scomparso lunedì all’età di 95 anni, dopo essere stato ricoverato in ospedale in seguito a una serie di problemi di salute. Negli ultimi due giorni, grandi nomi del mondo dei fumetti e di Hollywood hanno dichiarato la loro ammirazione e il loro rispetto per Lee e si sono unite all’ondata di tristezza dei fan per la sua morte.

Mentre il pensiero di un film Marvel senza cameo di Lee è certamente strano, è stato confermato che molte di queste scene sono state girate in anticipo sia per Captain Marvel che per Avengers 4 – apparizioni che forse ora saranno agrodolci per il pubblico.

Stan Lee: i 10 cameo meno conosciuti del fumettista Marvel

Oltre a filmare queste brevi apparizioni, sembra che Lee abbia continuato a creare personaggi dei fumetti nel periodo precedente alla sua morte. La figlia di Lee, J.C. Lee, ha confermato in un’intervista con TMZ che lei e suo padre avevano di recente inventato un supereroe di nome Dirt Man.

Il personaggio è stato il risultato dei lunghi tentativi di J.C. di convincere suo padre a lavorare con lei su un supereroe e sebbene abbia sviluppato il concetto iniziale da sola, Stan si è unito successivamente al processo creativo. J.C. sostiene che suo padre stava lavorando sul personaggio recentemente durante il suo ultimo fine settimana e giura di portare avanti il ​​progetto in sua assenza, sperando di vedere Dirt Man apparire sul grande schermo in futuro.

J.C. Lee non ha offerto alcun dettaglio su quali siano i poteri o il retroscena di Dirt Man ma, dato il nome, si può presumere che si tratti più di un eroe dal nucleo narrativo leggero, comico che ha il potere di creare sporcizia o che è in grado manipolare la melma attorno a lui, da usare contro i nemici. In alternativa, il personaggio potrebbe avere un risvolto ambientale e possedere il potere di distruggere l’inquinamento. Indipendentemente dalle sue capacità, Dirt Man sembra certamente un concetto interessante e potrebbe offrire qualcosa di diverso dall’attuale configurazione Marvel.

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Fonte: TMZ

Animali Fantastici: I Crimini di Grindelwald, la premiere UK

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Animali Fantastici: I Crimini di Grindelwald, la premiere UK

Si è svolta ieri in serata la premiere europea di Animali Fantastici: I Crimini di Grindelwald (recensione), il nuovo capitolo del Wizarding World di J.K. Rowling. Presenti all’evento tutti i protagonisti del film, da Eddie Redmayne e Jude Law, da Ezra Miller a Johnny Depp.

Animali Fantastici: I Crimini di Grindelwald è la seconda delle cinque nuove avventure del Wizarding World di J.K. Rowling.

Alla fine del primo film, il potente Mago Oscuro Gellert Grindelwald (Johnny Depp), viene catturato dal MACUSA (Il Magico Congresso degli Stati Uniti d’America), con l’aiuto di Newt Scamander (Eddie Redmayne). Tuttavia, come aveva minacciato di fare, Grindelwald riesce a fuggire dalla detenzione e inizia a radunare i suoi seguaci, la maggior parte dei quali ignari delle sue vere intenzioni: riunire dei maghi purosangue per governare su tutti gli esseri non-magici.

Nel tentativo di contrastare i piani di Grindelwald, Albus Silente (Jude Law) recluta il suo ex studente Newt Scamander, che accetterà di aiutarlo, inconsapevole dei pericoli che si troveranno ad affrontare. Si creeranno divisioni, l’amore e la lealtà verranno messi a dura prova anche tra gli amici più stretti e in famiglia, in un mondo magico sempre più minaccioso e diviso.

Animali Fantastici: I Crimini di Grindelwald

Il film presenta un cast corale guidato da Eddie Redmayne, Katherine Waterston, Dan Fogler, Alison Sudol, Ezra Miller, con Jude Law e Johnny Depp. Fanno parte del cast anche Zoë Kravitz, Callum Turner, Claudia Kim, William Nadylam, Kevin Guthrie, Carmen Ejogo e Poppy Corby-Tuech.

Animali Fantastici: I Crimini di Grindelwald è diretto da David Yates, tratto da una sceneggiatura di J.K. Rowling, e prodotto da David Heyman, J.K. Rowling, Steve Kloves e Lionel Wigram.

L’uscita italiana del film è prevista per il 15 novembre 2018, e sarà distribuito in 2D e 3D nei cinema selezionati e IMAX dalla Warner Bros. Pictures, una società della Warner Bros. Entertainment Company.

Foto: JJ

Matteo Garrone per Campari: il backstage con Ana de Armas

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Matteo Garrone per Campari: il backstage con Ana de Armas

Ecco il backstage del nuovo spot Campari diretto da Matteo Garrone con protagonista Ana de Armas (Blade Rinner 2049). Di seguito il video e le foto dal set:

Campari, l’iconico aperitivo italiano, è lieto di annunciare il ritorno di Campari Red Diaries 2019 con Entering Red, un cortometraggio enigmatico diretto da Matteo Garrone, due volte vincitore del Grand Prix al Festival di Cannes e quest’anno designato a rappresentare l’Italia nella corsa all’Oscar con Dogman. Il nuovo cortometraggio sarà il perno di una più ampia campagna di comunicazione integrata che sarà implementata nel corso del 2019.

Interpretato dall’attrice di fama internazionale Ana de Armas (Blade Runner 2049) e dall’attore italiano Lorenzo Richelmy, quest’anno il cast prevede inoltre i cameo di una crew di influencer internazionali e dei “Red Hands” di Campari, sei dei migliori bartender del mondo: a rappresentare l’Italia Tommaso Cecca, Bar Manager del Camparino in Galleria. Nel cortometraggio è prevista anche la partecipazione di un altro giovane attore italiano, Cristiano Caccamo che accompagnerà Campari nella comunicazione del progetto Red Diaries 2019 in Italia.

Da sempre legato in modo indissolubile al mondo del cinema, nonché main sponsor della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, Campari scrive così un nuovo affascinante capitolo del suo lungo percorso nell’ambito dell’utilizzo del mezzo cinematografico come veicolo di comunicazione per raccontare storie.

Hugh Jackman e il suo commosso e divertente ricordo di Stan Lee

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Hugh Jackman e il suo commosso e divertente ricordo di Stan Lee

Anche Hugh Jackman si è lasciato andare a un commosso ma divertito ricordo di Stan Lee, creatore di molti eroi Marvel, compreso Wolverine, scomparso lo scorso lunedì.

Ospite da Stephen Colbert, l’attore australiano ha detto di Lee: “Era un genio creativo, ha sempre pensato fuori dagli schemi. Ha creato un intero unoverso che ha cambiato le vite di moltissime persone, inclusa la mia.”

Dal momento che Hugh Jackman deve tutta la sua carriera al cinema al ruolo di Wolverine, è sicuramente una verità. L’attore ha poi proseguito raccontando della prima volta che lo ha incontrato, in occasione del Comic Con di San Diego.

Jackman era l’unico attore sul red carpet e pensava di ottenere un po’ di attenzione da fan e fotografi pur non essendo ancora troppo noto, ma tutti erano concentrati da un’altra parte, perché dalla parte opposte del tappeto rosso c’era Stan Lee, e tutti volevano la sua attenzione. L’attore ha però spiegato di non essersi affatto offeso per essere stato ignorato!

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Star Wars: di fronte ai nuovi film, a Simon Pegg “manca George Lucas”

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Simon Pegg ha partecipato a Star Wars: Il Risveglio della Forza nei panni di Unkar Plutt, ma sembra che in generale i suoi sentimenti in merito al nuovo corso del franchise non siano troppo lusinghieri.

Durante un incontro con The Adam Buxton Podcast, l’attore inglese ha spiegato: Devo ammettere che, guardando l’ultimo film di Star Wars, il sentimento dominante che ho avuto quando sono uscito dalla sala è stato: “Mi manca George Lucas“. Nonostante tutte le lamentele che ho esposto contro di lui quando sono usciti i prequel, c’era qualcosa di sorprendente nella sua immaginazione. Mi sento come se la sua voce mancasse dai film attuali.”

Quello di Simon Pegg sembra un sentimento molto sottile, legato alla passione di un fan di lunga data, e sicuramente una visione condivisibile dal punto di vista di chi ha sempre chiesto a Star Wars innovazione ed emozione.

Star Wars: Episodio IX, chi ha deciso di far “tornare” Carrie Fisher?

Nel cast del film tornano Daisy Ridley, Adam Driver, John Boyega, Oscar Isaac, Lupita Nyong’o, Domhnall Gleeson, Kelly Marie Tran, Joonas Suotamo e Billie Lourd. Si uniranno al cast di Star Wars: Episodio IX Matt Smith, Naomi Ackie e Richard E. Grant, insieme ai veterani del franchise Mark Hamill, Anthony Daniels e Billy Dee Williams, che riprenderà il ruolo di Lando Calrissian.

L’uscita di Star Wars: Episodio IX è prevista per il dicembre 2019.

Venom apre con 111 milioni in Cina, rimpingua le casse SONY

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Venom apre con 111 milioni in Cina, rimpingua le casse SONY

Venom sta contribuendo in maniera importante a rimpinguare le casse della SONY con un esordio da capogiro in Cina: 111 milioni di dollari soltanto nel primo weekend.

Secondo Deadline, il primo film SONY dello Spider-Verse ha incassato 700 milioni in tutto il mondo. Oltre a questo importante risultato, il film ha permesso allo studio di raggiungere i 2 miliardi complessivi al box office, insieme agli incassi di Hotel Transylvania 3, Peter Rabbit, The Equalizer 2 e ovviamente Jumanji 2, a inizio anno. Inoltre lo studio ha ancora Spider-Man: Un nuono universo nel cassetto, pronto per invadere le sale di tutto il mondo.

Nonostante la risposta negativa della critica, Venom ha ricevuto un vero e proprio plebiscito di apprezzamenti da parte del pubblico, che lo ha dimostrato pagando il biglietto e andando a vederlo al cinema.

Venom, recensione del film con Tom Hardy

Tom Hardy, Michelle Williams, Woody Harrelson, Jenny Slate, Riz Ahmed, Michelle Lee, Reid Scott, Scott Haze, Sam Medina formano il cast di Venom, diretto da Ruben Fleischer e in sala dal 4 ottobre 2018.

Venom, il protettore letale, uno dei personaggi Marvel più enigmatici, complessi e tosti arriva sul grande schermo interpretato dall’attore candidato all’Oscar Tom Hardy.

Harry Potter: 10 cose della saga che notiamo solo da adulti

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Harry Potter: 10 cose della saga che notiamo solo da adulti

Molti di noi sono cresciuti leggendo i romanzi di J.K.Rowling da una prospettiva innocente e infantile – com’è giusto che sia – maturando nel tempo un pensiero critico e una maturità tale da rendere l’approccio alle storie di Harry Potter sicuramente diverso dal passato. Questo però non ci ha impedito di notare alcune contraddizioni o situazioni che, col senno di poi, avrebbero compromesso durante gli anni la nostra “purezza”.

Ecco allora di seguito 10 cose della saga di Harry Potter che abbiamo notato solo da adulti:

Gli animali sono persone, e possono essere sacrificate

Molte persone trattano i loro amici a quattro zampe come se fossero bambini con le stesse emozioni e la stessa integrità degli esseri umani, tuttavia nel mondo della magia apprendiamo fin dall’inizio che questi sono addirittura antropomorfizzati: persone vere e proprie incastrate nel corpo di una creatura. Per questo risulta un po’ strano che la maggior parte di loro vengano trattati come bestie sacrificabili (tranne Hagrid, che li cura con amore e passione).

Tassorosso: una casa di “hippie”?

La serie di Harry Potter non ha mai nascosto il “vizio” del fumo di alcuni professori che usavano pipe o assumevano pozioni per migliorare le loro abilità, ma se pensiamo alla casa dei Tassorosso ci viene presentata come un gruppo di studenti tendenzialmente più sereni degli altri che sono a Hogwarts, eccellenti nella classe di Erbologia. E considerando quanto sia stratificato e consapevole la preparazione culturale di J.K. Rowling, è possibile che questa casata sia una matefora della società hippie, un po’ “strafumata” rispetto agli standard scolastici!

Mirtilla Malcontenta era un fantasma “perverso”

Mirtilla Malcontenta è una delle vittime dello sguardo pietrificante del basilisco e compare per la prima volta in Harry Potter e la Camera dei segreti quando incontra Harry nel bagno di Hogwarts. Tuttavia il suo comportamento nei confronti degli studenti è inquietante: perché era così ossessionata dallo spiare i ragazzi come Cedric o Harry mentre cercavano di capire l’indovinello dell’uovo d’oro nudi nella vasca?

I gemelli Weasley erano più strani di quanto pensiamo

In Harry Potter e il prigioniero di Azkaban la spalla di Voldemort, Peter Minus, viene avvistato sulla Mappa del Malandrino che Fred e George Weasley regaleranno a Harry. Sulla mappa Minus compare sotto il nome di Crosta, il topo di Ron…ma cosa hanno fatto durante tutto il tempo in cui spiavano le persone attraverso questo oggetto magico? Non hanno mai controllato il fratello minore? Avrebbero scoperto che ogni notte c’era un ospite non gradito nella sua stanza…

Fat-shaming

Oggetto di risate da parte degli spettatori e dei lettori, Dudley Dursley viene trattato nei primi episodi della serie di Harry Potter in modo abbastanza preoccupante. Si, avrà pure difetti caratteriali scaturiti da un’educazione familiare strana, ma le parole usate dalla Rowling lo fanno passare per un ragazzo sovrappeso simile ad un maiale con una parrucca, per alcuni troppo crudeli e tendenti al fat-shaming.

Il Ministero della Magia è un grande fratello orwelliano

Per alcuni i Dissennatori sono quanto di più vicino ad un incubo fascista orwelliano, e la società magica ha avuto modo di dimostrarlo a più riprese: grazie alla magia, il governo può letteralmente vedere e ascoltare ogni singola cosa che fai, un po’ come un Grande Fratello. Ricordate l’avviso che Harry riceve per aver usato un incantesimo fuori dalla scuola? E che dire della Mappa del Malandrino che mostra la posizione e le attività di tutti in ogni momento? La privacy non esiste nell’universo di Harry Potter.

Perché Hogwarts non controllava il passato degli insegnanti prima di assumerli?

Lupi mannari, assassini, folli incompetenti: Hogwarts sembra avere uno speciale talento nel selezionare i professori meno adatti per i propri studenti (almeno sulla carta), e questo perché sostanzialmente il consiglio scolastico non studia il passato degli insegnanti per controllare da dove venissero e quali problemi avrebbero riscontrato…

Hogwarts è un cimitero, non una scuola

Pensate a tutti quei genitori che affidano i loro figli, la loro educazione, la loro vita alla scuola di Hogwarts (che in teoria dovrebbero essere luoghi sicuri dove i bambini possono imparare e crescere), e categoricamente ogni anno qualcuno muore o viene attaccato da un ippogrifo, un troll, o un gigantesco ragno. Chiamarli incidenti sembra riduttivo…Hogwarts sembra fare di tutto per mettere intenzionalmente in pericolo i propri studenti, come nel Torneo Tremaghi, dove usano loro come come esca vivente per draghi e sirene.

Silente è un sociopatico machiavellico

Albus Silente

Albus Silente potrebbe anche rimanere nella memoria come il preside più venerato di Hogwarts, spesso disposto a interpretare la figura paterna per Harry in un momento della sua vita in cui aveva disperatamente bisogno di una guida morale, tuttavia ciò non significa che il personaggio non abbia difetti e qualche contraddizione, anzi. Come rivelato sul finale della saga, Silente sapeva fin dall’arrivo di Harry ad Hogwarts che il ragazzo era condannato a morire per mano di Voldemort, come parte già scritta di una profezia che avrebbe portato al sacrificio. Sapere tutto non significa gettare il povero Harry nel pericolo ogni anno, assumere professori “pericolosi” come Remus Lupin e includerlo nella sua caccia agli Horcrux…non è troppo crudele?

La schiavitù è un fatto socialmente accettato

La storyline sugli elfi domestici poteva essere uno degli elementi più inquietanti della saga di Harry Potter, con Dobby, Kreacher e tutte le altre creature che la società dei maghi ha reso schiavi; tuttavia la cosa insensata è che per tanti maghi e streghe più benevoli la cosa sembra quasi irrilevante, perché si sono mostrati insensibili di fronte alla gravità di tale pratica. Famiglie come i Malfoy e i Black hanno costretto questi poveri esseri a una vita di lavoro e sacrificio, e soltanto le nuove generazioni sembrano aver compreso che la schiavitù vada abolita per liberare gli elfi domestici dalla loro condizione.

Harry Potter: 10 teorie dei fan che si sono rivelate vere

Fonte: Looper

Toy Story 4: i primi character poster

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Toy Story 4: i primi character poster

Dopo il primo trailer, che ha presentato già due dei nuovi personaggi del film, ecco i character poster di Toy Story 4, in cui vediamo Woody e Buzz, ma anche Ducky e Bunny e Forky.

A distanza di più di vent’anni dalla realizzazione da parte dei Pixar Animation Studios di Toy Story – Il Mondo dei Giocattoli, il primo lungometraggio al mondo animato al computer, i protagonisti dell’indimenticabile film Disney Pixar ritornano nei primi contenuti speciali di Toy Story 4, nelle sale italiane dal 27 giugno 2019.

Diretto da Josh Cooley, Toy Story 4 è prodotto da Jonas Rivera e Mark Nielsen, Toy Story 4 vede Woody e Buzz alle prese con un viaggio in compagnia di vecchi e nuovi amici e inaspettati ritorni.

Toy Story 4: teaser trailer 2

Da oltre vent’anni, Toy Story è indubbiamente una delle saghe cinematografiche più amate dal pubblico di tutte le età”, ha commentato l’amministratore delegato di The Walt Disney Company Italia, Daniel Frigo, “e questo nuovo capitolo è sicuramente uno dei film più attesi del 2019. Con Toy Story 4 vogliamo dare un nuovo impulso alla stagione estiva, per questo abbiamo fissato l’uscita nelle nostre sale per la seconda metà di giugno. Si tratta di un passo importante che ci consente di distribuire la nostra offerta cinematografica nell’arco di tutto l’anno, con l’obiettivo comune di avere un’unica stagione di 12 mesi.

“Come molti, anche io avevo pensato che con Toy Story 3 si concludesse la storia”, afferma il regista Josh Cooley. “E in effetti si concludeva la storia di Woody con Andy. Ma, come accade nella vita reale, ogni fine è in realtà un nuovo inizio. La vita di Woody in una nuova cameretta, con nuovi giocattoli e un nuovo bambino è qualcosa che non abbiamo mai visto prima. Ci siamo chiesti come sarebbe stato e da questa domanda ha cominciato a prendere vita una nuova storia che meritava di essere esplorata”.

“Il mondo di Toy Story si basa sull’idea che ogni cosa abbia un proprio scopo” spiega Cooley. “Lo scopo di un giocattolo è esserci per il suo bambino. Ma cosa accade con quei giocattoli che nascono dalla combinazione di altri oggetti? Forky è un cucchiaio-forchetta usa e getta che Bonnie ha trasformato in un giocattolo e che di conseguenza ora vive una crisi: desidera portare a compimento il proprio scopo di posata, ma ora si trova ad avere anche un nuovo scopo come giocattolo”.

Toy Story 4, la trama

Woody ha sempre saputo quale fosse il suo posto nel mondo e la sua priorità è sempre stata prendersi cura del suo bambino, che si trattasse di Andy o di Bonnie. Ma l’arrivo di un nuovo riluttante giocattolo di nome “Forky” nella cameretta di Bonnie dà il via a una nuova avventura on the road insieme a nuovi e vecchi amici, che mostrerà a Woody quanto può essere grande il mondo per un giocattolo.

Breaking Bad: Bryan Cranston disponibile a tornare nel film

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Qualche giorno fa è arrivata la conferma dell’inizio della produzione del film su Breaking Bad scritto e probabilmente anche diretto dallo showrunner della serie originale Vince Gilligan, e del fatto che si tratterà di un sequel vero e proprio dedicato al personaggio di Jesse Pinkman.

L’ex “discepolo” di Walter White e co-protagonista dello show creato da Gilligan tornerà quindi sullo schermo sempre interpretato da Aaron Paul. Ma dell’altro protagonista che ne sarà? Ovviamente chi ha visto la serie sa che il personaggio interpretato da Bryan Cranston muore nell’ultimo episodio, tuttavia l’attore si è detto disponibile a comparire nel film:

Mi faranno vedere su una lapide o qualcosa del genere? Non ne ho idea, non ho ancora letto né visto una sceneggiatura. Presumo che stia succedendo qualcosa, o forse no. Ma certo che mi piacerebbe fare un film di Breaking Bad. Non ora, perché sono impegnato con uno spettacolo a Broadway, almeno fino marzo….poi chissà“.

Breaking Bad: in arrivo il film, le riprese partiranno a breve

Sul progetto si sa ancora poco, tranne il fatto che Gilligan scriverà la sceneggiatura e figurerà nelle vesti di produttore esecutivo. È anche probabile che alla fine dei giochi assumerà il comando dell’operazione dirigendo il film. Per quanto riguarda le riprese, sembra che il set sia pronto a partire già nelle prossime settimane in New Mexico.

Va ricordato che questo speciale lungometraggio di due ore di Breaking Bad segna il primo titolo di Gilligan in seguito al nuovo accordo triennale firmato a luglio con Sony TV. Le fonti parlano di un contratto da 50 milioni di dollari che fa affiancare la figura del produttore a nomi del calibro di Shonda Rhimes e Ryan Murphy.

Breaking Bad: 10 cose che non sai sulla serie

Fonte: Cinemablend

Captain Marvel: a quale fumetto si ispira il film con Brie Larson?

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Se vi stavate chiedendo a quale storia in particolare si fosse ispirati i Marvel Studios per la creazione del film su Captain Marvel, Kevin Feige potrebbe avere la risposta tanto desiderata. Intervistato di recente da Bionic Buzz, il presidente del MCU ha spiegato che il cinecomic in arrivo nel 2019 “è si confusa, perché tornerà indietro nel passato di Captain Marvel, ma ci siamo basati sui fumetti di Carol Danvers scritti da Kelly Sue DeConnick, che è con la Marvel Comics da pochi anni. Nonostante ciò ci è stata di grande ispirazione“.

La fumettista collabora infatti alle storie di Carol Danvers dal 2012, anno di uscita di Captain Marvel vol. 7, dopo aver pubblicato dal 2010 ad oggi diversi fumetti su Lady Sif, Captain America e Avengers.

Captain Marvel: 10 teorie sul film che potrebbero avverarsi

Vi ricordiamo che alla regia del cinecomic ci saranno Anna Boden e Ryan Fleck mentre l’arrivo al cinema è fissato all’8 marzo 2019.

Il cast ufficiale: Brie LarsonSamuel L. JacksonBen MendelsohnDjimon HounsouLee PaceLashana LynchGemma ChanAlgenis Perez SotoRune TemteMcKenna GraceClark GreggJude LawAnnette Bening.

 

La sinossi:

Basato sul personaggio dei fumetti Marvel apparso per la prima volta nel 1968, il film segue Carol Danvers mentre diventa uno degli eroi più potenti dell’universo. Quando la Terra viene coinvolta in una guerra galattica tra due razze aliene, è lì che Captain Marvel interverrà. Ambientato negli anni ’90, il cinecomic è un’avventura tutta nuova che racconterà un periodo inedito nella storia dell’universo cinematografico Marvel.

Captain Marvel: il primo trailer del film Marvel Studios

Captain Marvel non sarà una tradizionale storia di origine e che Carol Danvers non è, nei piani del Marvel Cinematic Universe, un’eroina come tante. Adesso, a darne conferma è Kevin Feige in persona, durante un’intervista ai British Academy Britannia Awards.

Cosa aspettarci, dunque, da Captain Marvel“È ambientato negli anni Novanta e anche se è una storia d’origine, è un tipo molto diverso di storia d’origine, e sono molto eccitato di svelare questa storia agli spettatori”. Inoltre Feige ha aggiunto che il film diretto da Anna Boden Ryan Fleck sta “venendo su estremamente bene”.

“Brie Larson ha fatto un lavoro enorme, Samuel L. Jackson sarà un Nick Fury molto molto diverso, ha fatto un ottimo lavoro, e l’intero cast è tutto molto diverso ed eccitante.”Considerato che il film sarà ambientato nel passato, il senso comune ci dice che possiamo aspettarci che il film sia collegato in modi davvero inaspettati agli altri film del MCU, a partire dalla lunga carriera di Fury nello SHIELD.

Fonte: Bionic Buzz

Fantastici Quattro, il regista saluta Stan Lee e confessa: “L’ho deluso”

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La morte di Stan Lee ha scosso tutto il mondo e concinuano a fioccare i messaggi di saluto, gratitudine e cordoglio dedicati a The Man, colui che ha cambiato la cultura popolare per sempre. Tra le tante voci che hanno espresso il loro lutto e la vicinanza alla famiglia di Lee, c’è anche quella di Josh Trank, regista del disastroso adattamento de Fantastic 4 – I fantastici quattro del 2015. Il regista ha twittato il suo saluto al Sorridente, confessando di averlo deluso per il cattivo adattamento cinematografico della prima Famiglia Marvel.

Ecco il tweet: Nonostante potesse dire che lo avevo deluso, Stan Lee restò sempre in contatto con me. Oggi salutiamo una delle più grandi icone creative della storia, qualcuno che ci ha sempre ricordato che l’umanità non era un’identità segreta. Riposa in pace, Stan.”

In allegato al suo tweet, Josh Trank ha pubblicato un biglietto inviatogli da Stan Lee, in cui il 92enne gli augurava di star bene, probabilmente un biglietto di auguri, o una risposta a una conversazione privata trai due.

https://twitter.com/joshuatrank/status/1062080526809329665?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1062080526809329665&ref_url=https%3A%2F%2Fwww.cbr.com%2Ffantastic-four-josh-trank-stan-lee-tribute%2F

I Fantastic 4 – I fantastici quattro sono trai personaggi Marvel a non aver ricevuto mai un adattamento al cinema all’altezza delle storie a fumetti. Oltre al tentativo di Trank, ricordiamo anche i due film dei primi anni 2000, con un approccio decisamente naive al cinecomic. Il risultato è stato quello di due film che non sono troppo dispiaciuti al pubblico ma che oggi non sembrano abbastanza.

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Il Ritorno di Mary Poppins: le scene con Dick Van Dyke ci faranno piangere

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Tra poco più di un mese sbarcherà nelle nostre sale Il Ritorno di Mary Poppins, atteso “sequel” che vede protagonista Emily Blunt nei panni dell’iconica tata resa celebre da Julie Andrews. Nel film, come già annunciato, ci sarà anche Dick Van Dyke in quelli del sig. Dawes Jr., e da quanto raccontato dall’attrice l’atmosfera sul set in presenza dell’attore ha letteralmente fatto piangere ogni membro della troupe:

Dick aveva appena terminato il suo discorso, e Rob [Marshall] riusciva a stento a trattenere le lacrime. La scena finì e per qualche secondo rimanemmo in attesa del suo segnale…fu allora che ci rendemmo conto che stavamo scrivendo davvero un capitolo successivo di Mary Poppins e che onore sarebbe stato portare avanti la sua eredità

Dello stesso parere è Lin-Manuel Miranda, co-protagonista, che racconta: “Il giorno in cui abbiamo avuto Dick sul set è stato il più emozionante della lavorazione, perché doveva recitare questo bellissimo monologo e ha anche cantato improvvisando ‘Feed the Birds’. Quando ero un bambino il solo accenno di quella melodia mi faceva scoppiare in lacrime, impedendomi di finire il film. Rivederlo dal vivo, eseguito da Dick, è stato davvero straordinario“.

Ecco il trailer ufficiale di Il ritorno di Mary Poppins

Nel cast del film Emily Blunt, nel ruolo che fu di Julie AndrewsLin-Manuel Miranda, creatore del musical di grandissimo successo Hamilton, e la tre volte premio Oscar Meryl Streep, che interpreterà il ruolo della cugina Topsy. Ben Whishaw (Spectre, The Zero Theorem, Paddington) interpreterà invece Michael Banks da adulto e Emily Mortimer sarà Jane. Infine ci saranno anche Dick Van Dyke e Angela Lansbury.

Il film arriverà in sala il 19 dicembre 2018 e racconta di Jane e Michael Banks oramai diventati adulti che, dopo una grave perdita, accolgono in casa Mary Poppins. Attraverso le sue doti magiche, e con l’aiuto del suo amico Jack, Mary aiuterà la famiglia a riscoprire la gioia e il senso di meraviglia che hanno abbandonato le loro vite.

La sceneggiatura sarà scritta da David Magee; per quanto riguarda la colonna sonora, importantissima per questo progetto, il candidato al premio Oscar Marc Shaiman si occuperà della composizione, mentre il vincitore del Tony Award Scott Wittman scriverà nuove canzoni originali.

A dirigere il film è stato chiamato un esperto di musical, Rob Marshall. L’ambientazione, che nel primo film era di poco precedente alla Prima Guerra Mondiale, in questo film sarà quella della Grande Depressione, mentre la storia sarà basata sulle storie di Pamela Lyndon Travers su Mary Poppins e la famiglia Banks.

Il Ritorno di Mary Poppins, leggi la recensione

Fonte: EW

Oscar 2019: Dogman e Bismillah ai Cinema Italian Style

Oscar 2019: Dogman e Bismillah ai Cinema Italian Style

Dogman e Bismillah a Hollywood per rappresentare il cinema italiano in corsa verso gli Oscar. Tra gli ospiti all’inaugurazione del Cinema Italian Style – evento prodotto e organizzato da Istituto Luce Cinecittà in collaborazione con l’American Cinematheque di Los Angeles – erano presenti anche il regista Alessandro Grande e l’attore Marcello Fonte.

Questi ultimi, accomunati dall’origine calabrese, hanno accompagnato negli States le proiezioni del cortometraggio Bismillah, già vincitore del David di Donatello, e del film Dogman di Matteo Garrone che ha regalato a Fonte il premio come migliore attore a Cannes. Entrambe le opere rappresentano il cinema italiano nella selezione per la statuetta più ambita. L’accoglienza della stampa e del pubblico americano è stata positiva, a testimonianza dell’attenzione e della credibilità di cui gode il cinema italiano all’estero.

Oscar 2019: Dogman di Matteo Garrone il candidato per l’Italia

Dal cuore di Hollywood, Alessandro Grande ha voluto ringraziare l’organizzazione per l’opportunità offerta al suo corto Bismillah, che tratta in maniera poetica e originale il tema dell’immigrazione, di essere presentato anche in America, per sostenere la campagna Oscar dopo lo straordinario successo riscosso nei festival di tutto il mondo. Il corto è stato co-prodotto da Indaco Film con la partecipazione di Calabria Film Commission e Comune di Catanzaro e la distribuzione di Zen Movie.

Wonder Woman 1984: Chris Pine sapeva che sarebbe tornato?

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Wonder Woman 1984: Chris Pine sapeva che sarebbe tornato?

Intervistato da BBC Radio 1 in occasione dell’arrivo su Netflix del nuovo film che lo vede protagonista (il dramma storico Outlaw King), Chris Pine ha avuto modo di parlare anche del suo atteso ritorno in Wonder Woman 1984, sequel che lo vedrà ancora protagonista insieme a Gal Gadot nei panni di Steve Trevor. Ma al contrario dei fan, che sono rimasti sorpresi da questo annuncio (il personaggio moriva alla fine del primo capitolo), l’attore sembrava conoscere la sua sorte già ai temi delle riprese di Wonder Woman:

La cosa non mi ha affatto sorpreso. Patty [Jenkins] mi aveva accennato questa idea mentre giravamo il primo film. Ed era un’idea davvero potente, come tutte quelle che le vengono in mente…è come se avesse piantato un seme a terra e quello all’improvviso iniziasse a crescere e diventare un albero. Lei potrebbe farti fare qualsiasi cosa…

I primi report dal film hanno confermato che tornerà lo stesso personaggio (e non un nipote, come si era pensato all’inizio, visti i decenni che separano le ambientazioni dei due film), dunque sembra proprio che la produzione e gli sceneggiatori abbiano trovato il modo per farlo resuscitare dalla tomba.

Wonder Woman 1984come tornerà Steve Trevor?

È stato confermato dalla Jenkins durante lo scorso CinemaCon che Wonder Woman 1984 sarà ambientato negli anni Ottanta, rivelando al pubblico un’altra epoca iconica in cui svolgere le avventure di Diana.

L’ordine cronologico del personaggio è stato già rimescolato, essendo stata introdotta nell’era contemporanea di Batman v Superman: Dawn of Justice per poi tornare al vecchio secolo con Wonder Woman.

Wonder Woman 1984 vedrà ancora come protagonista Gal Gadot opposta a Kristen Wiig, scelta per interpretare la villain Cheetah. L’ultimo acquisto del cast è Pedro Pascal, di cui non è stato ancora confermato il personaggio. Il film sarà ambientato durante la Guerra Fredda e la sceneggiatura è stata curata da Goeff Johns e Patty Jenkins.

Wonder Woman 1984 arriverà al cinema il 5 giugno del 2020.

Fonte: BBC Radio 1

II gladiatore: dieci cose che non sai sul film

II gladiatore: dieci cose che non sai sul film

Il Gladiatore  è uno di quei film che ha fatto la storia del cinema. Diretto da Ridley Scott e con interpretazioni magistrali, come quelle di Russell Crowe e di Joaquin Phoenix, Il Gladiatore racconta la vicenda di Massimo Decimo Meridio, dalla stima dell’imperatore Marco Aurelio che vede in Massimo il figlio che avrebbe sempre voluto, alla vendetta verso Commodo, usurpatore del titolo paterno e mandante degli omicidi verso la sua famiglia.

Mentre Ridley Scott è pronto a tornare dietro la macchina da presa per realizzare un sequel, che dovrebbe concentrarsi su Lucio, figlio di Augusta Lucilla, ecco le dieci cose che, forse, non sapevate su Il Gladiatore.

Il Gladiatore: film

il gladiatore

1. Le riprese del film non avvennero in Italia. La richiesta di poter svolgere le riprese dei combattimenti al Colosseo venne fatta al comune di Roma e venne rifiutata, poiché l’anfiteatro era in fase di restauro. Venne così fatta a Malta una replica del Colosseo in scala ridotta a un terzo. Per la sua realizzazioni ci sono voluti diversi mesi e il costo è stato stimato a un milione di dollari. Un grande dispendio per poter realizzare in modo preciso l’assortimento decorativo ai tempi dell’Impero Romano, fatto di colonne, ponti, statue e tanto altro. Il complesso realizzato è stato reso servizievole con camerini e altre connotazioni. Il resto del Colosseo è stato realizzato digitalmente.

2. Il Gladiatore ha mantenuto la tradizione del pollice all’insù. Uno dei malintesi molto comuni risiede nel fatto che un imperatore romano abbia alzato il pollice per indicare che un gladiatore dovesse essere risparmiato, mentre il pollice in giù stava a significare che non ci sarebbe stata pietà per un gladiatore abbattuto. In realtà, questo gesticolare si verificava in modo diverso: il pollice alzato stava a simbolizzare un’azione di spada (e, quindi, la morte), mentre il pollice in basso simbolizzava una spasa sguainata, cioè la grazia. Lo staff del film era a conoscenza di queste simbologie mentre stavano realizzando il film, ma siccome il pollice rivolto verso l’alto è entrato di uso comune per significare che va tutto bene, venne deciso di non confondere il pubblico inutilmente.

3. Ne Il Gladiatore appare un effetto sfocato che non era previsto. A metà della scena di guerra tra l’esercito di Massimo e le tribù germaniche è presente un effetto di sfocatura che non era inizialmente previsto. La scena è stata girata in prima serata, ma si è continuato a girare per diverso tempo e la luce si era drasticamente ridotta. Per mantenere l’illuminazione allo stesso livello per poter realizzare la scena in modo continuativo ed evitare di investire un altro giorno per girare, il direttore della fotografia John Mathienson decise di girare le scene con una sequenza di fotogrammi molto bassa. Per compensare le perdita di fotogrammi, questi sono stati ripresi e duplicati diverse volte in post produzione e modificati nel film in modo tale che tutto potesse sembrare naturale.

Il Gladiatore: streaming

4. Il Gladiatore è disponibile in streaming. Chi ha voglia di rivedere uno dei film che ha fatto la storia del cinema o chi desidera approcciarsi a Il Gladiatore per la prima volta, il film è disponibile sulle piattaforme streaming di Netflix, Chili e Rakuten Tv.

Il Gladiatore: colonna sonora

5. La colonna sonora di Hans Zimmer è una delle più rinomate nella storia del cinema. In origine, Zimmer voleva che la cantante israeliana Ofra Haza fornisse la sua voce di fonda alla colonna sonora del film, avendo lavorato con lui già per Il principe d’Egitto un paio di anni prima. Tuttavia, Ofra morì inaspettatamente nel 2000 di polmonite correlata all’AIDS e venne sostituita con Lisa Gerrard.

Il Gladiatore: cast

il gladiatore

6. Russell Crowe ha definito Il Gladiatore come uno dei migliori film americani che abbia mai fatto. Dopo che Mel Gibson rifiutò il ruolo di Massimo Decimo Meridio (dato che ritenere di essere troppo vecchio per interpretare il protagonista), Russell Crowe accettò il ruolo e cominciò a lavorarci su durante il film che stava girando, ovvero Insider – Dietro la verità. Per questo film aveva preso molti chili e per Il Gladiatore li avrebbe dovuti perdere tutti e acquisire una certa muscolatura. A detta di Crowe, pare che non abbia fatto nulla di speciale tranne che praticare dei normali lavori di fattoria in Australia. Durante le riprese de Il Gladiatore, Crowe era continuamente scontento della sceneggiatura, tanto da riadattarla con le proprie mani. Avrebbe persino abbandonato il set se le cose non andavano come diceva lui. Pare addirittura che si sia rifiutato inizialmente di dire la fase, ormai famosa, “in questa vita, o nell’altra, avrò la mia vendetta”, dicendo anche allo sceneggiatore William Nicholson che il suo lavoro era spazzatura e che lui, essendo uno dei migliori attori al mondo, lo avrebbe reso migliore.

7. Joaquin Phoenix è sempre stata la prima scelta per il ruolo di Commodo. Ridley Scott non aveva dubbi: anche dopo aver provinato diversi attori (tra cui, pare, Jude Law) Joaquin Phoenix era la scelta giusta. Sembra che Phoenix fosse molto nervoso sul set e che avesse chiesto a Crowe di dargli una mano per far sì che potesse concentrarsi su sé stesso.

8. Oliver Reed morì tre settimane prima di finire le scene principali. Dal momento che era considerato un personaggio chiave, una clausola e della copertura assicurativa del film avrebbe permesso di rigirare tutte le scene con un altro attore. Le parti che non era riuscito a girare sono state sistemate in post produzione.

Il Gladiatore: curiosità

il gladiatore

9. Sul set de Il Gladiatore vennero portate cinque tigri vere. Queste cinque tigri furono portate sul set per la scena di lotta di Massimo contro le tigri nell’arena. Un veterinario era sempre pronto e armato di tranquillanti per tutto il tempo delle riprese. Per garantire la sicurezza, Crowe venne posizionato a circa più di 4 metri dalle tigri.

10. Ridley Scott ha resistito dall’includere ne Il Gladiatore un rapporto amoroso. Scott aveva pensato di includere nel film una relazione tra Massimo e Augusta Lucilla (Connie Nielsen) di tipo sessuale, ma decise poi di non farlo perché avrebbe cozzato con il sentimento di vendetta di Massimo verso la morte di moglie e figlio. Lo stesso Crowe era contro questa opzione, sentendo che non sarebbe stata parte del suo personaggio.

Fonte: IMDb

Aquaman: un epico dietro le quinte del film

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Aquaman: un epico dietro le quinte del film

La Warner Bros ha finalmente cominciato la massiccia compagna promozionale per Aquaman, il film dell’universo DC Comics che porta sulle spalle la pesantissima responsabilità di risollevare l’interesse dei fan nei confronti degli eroi DC sul grande schermo, dopo il “disastro” di Justice League.

Il compito è stato affidato alla regia di James Wan e alla massiccia presenza scenica di Jason Momoa, che si circonda di un cast di tutto rispetto e soprattutto di grande richiamo di pubblico: Amber Heard, Nicole Kidman, Willem Dafoe, Patrick Wilson e molti altri.

Ecco di seguito un video dal backstage che ci accompagna nel making of del film che promette risate, avventura e tanta azione.

Aquaman: il secondo trailer dal New York Comic Con!

Il film è stato diretto da James Wan (Insidious, L’evocazione The Conjuring, Fast and Furious 7) e vede protagonista Jason Momoa. Con lui ci sarà Amber Heard nei panni di Mera, Yahya Abdul-Mateen II, Patrick Wilson, Dolph Lundgren, Ludi Lin e  Willem Dafoe. Il cinecomic arriverà al cinema il 21 Dicembre 2018.

Aquaman è il re dei Sette Mari. Questo sovrano riluttante di Atlantide, bloccato tra il mondo della superficie, costantemente violento contro la vita nel mare e gli Atlantidei che sono in procinto di rivoltarsi, deve occuparsi di proteggere il mondo intero.

Aquaman, recensione del film con Jason Momoa

Stan Lee: il video tributo ufficiale della Marvel

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Stan Lee: il video tributo ufficiale della Marvel

È stato diffuso da Marvel il video tributo ufficiale alla vita e alle opere di Stan Lee, il padre di moltissimi degli eroi della Casa delle Idee, l’artefice dell’Era delle Meraviglie.

L’inventore di eroi si è spento nella mattina di lunedì, ma il cordoglio che sta attraversando il globo, da parte dei tanti fan, degli esponenti del mondo del fumetto, del cinema, della cultura pop in generale che lui stesso ha contribuito a modificare, è ancora una fortissima onda di emozione che regala un caldo senso di appartenenza a tutti coloro che hanno letto anche un solo fumetto creato da lui.

Su questa potente onda emotiva, la Marvel ha realizzato il video di seguito, un omaggio e un grazie a Stan Lee.

Stan Lee, noto al pubblico di massa anche per i suoi cameo nei film sui supereroi Marvel (da prima che nascessero i Marvel Studios), aveva già realizzato i suoi cameo per Avengers 4 e per Spider-Man: Far From Home. Ironia della sorte, la sua ultima apparizione cinematografica lo vedrà partecipare proprio al nuovo film del suo eroe di maggiore successo: L’Uomo Ragno.

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Mandalorian: Star Wars Series, Pedro Pascal sarà uno dei protagonisti

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Come riportato da Variety, Pedro Pascal è il primo ad entrare nel cast d iThe Mandalorian, nuova serie tv spin-off di Star Wars che approderà il prossimo anno sulla piattaforma streaming Disney + insieme agli altri titoli in programma (una serie dedicata al personaggio di Cassian Andor e le serie sui supereroi Marvel).

La storia di The Mandalorian racconterà di Jango e Boba Fett, guerrieri dell’universo di Star Wars e sarà ambientata dopo la caduta dell’Impero e prima dell’emergere del Primo Ordine, ruotando attorno il travagliato percorso di un pistolero solitario nella parte esterna della galassia, lontano dall’autorità della Nuova Repubblica.

Mandalorian – Star Wars Series, prima foto, tra i registi Taika Waititi e Bryce Dallas Howard

The Mandalorian sarà scritta e prodotta dal produttore e attore candidato all’Emmy Jon Favreau, come annunciato in precedenza, con Dave Filoni ( Guerre stellari: Guerre dei cloni , Star Wars Rebels ) a dirigere il primo episodio. Gli altri registi saranno Deborah Chow ( Jessica Jones), Rick Famuyiwa ( Dope ), Bryce Dallas Howard ( Solemates ) e Taika WaititiThor: Ragnarok ). Mandalorian – Star Wars Series prodotto da Jon Favreau, Dave Filoni, Kathleen Kennedy e Colin Wilson. Karen Gilchrist sarà il co-produttore esecutivo.

Riguardo a Mandalorian: I Mandaloriani erano un gruppo di persone che si basava su una società formata da clan, composti da membri di diverse specie. La loro cultura si era evoluta sui concetti di battaglia e guerra visti come sorgente di onore e orgoglio nella comunità. Il capo dei Mandaloriani prendeva il titolo di Mandalore. I Mandaloriani erano spesso alleati con i Sith e con l’Impero Galattico. Durante gli ultimi anni della vecchia Repubblica Galattica diventarono un prototipo per i Clone Trooper sotto Palpatine.

Originalmente, la razza Mandaloriana era composta da individui simili a umani, chiamati Taung, che avevano una pelle di colore grigio e occhi gialli, e provenivano da Coruscant. Con il tempo più razze si aggregarono ai Taung, come umani, Twi’Lek e molti altri, e i guerrieri si chiamarono Mandaloriani in onore della colonia planetaria Mandalore. In seguito i Mandaloriani originali Taung si estinsero e l’aggettivo Mandaloriano rimase per indicare la cultura, che si tramandò nella maggiore componente umana del gruppo.

Fonte: Variety

Pixar. 30 anni di animazione, la mostra a Palazzo delle Esposizioni

Dal 9 ottobre al 20 gennaio 2019 il Palazzo delle Esposizioni di Roma presenta la mostra “Pixar. 30 anni di animazione”, una grande rassegna internazionale curata da Elyse Klaidman e Maria Grazia Mattei, promossa da Roma Capitale – Assessorato alla Crescita Culturale e organizzata da Pixar Animation Studios.

La mostra ripercorre la storia della Pixar dalla sua fondazione nel 1986, arrivando al successo rivoluzionario di Toy Story nel 1995, passando per i classici Alla ricerca di Nemo, Wall-E e Up, e fino al recente Coco, vincitore del Premio Oscar al Miglior Film d’Animazione nel 2018. All’interno il pubblico potrà ritrovare tutti i celebri personaggi della celebre casa di produzione americana con cui sono cresciute intere generazioni.

In rassegna si trova infatti una raffinata selezione di oltre 400 opere, che mostrano lo straordinario patrimonio artistico ideato per ciascun film. Storyboard, disegni a matita, a pennarello, dipinti in acrilico, acquerelli, calchi e modelli fatti a mano e soprattutto numerosi bozzetti preparativi, attraverso i quali si può ripercorrere la genesi dei film e dei celebri personaggi Pixar.

Grande importanza è data inoltre all’approfondimento sul costante rapporto tra disegno a mano e lavoro digitale, da sempre elementi chiave dello casa di produzione. Il digitale per la Pixar è sia strumento che linguaggio, e attraverso innovazione e creatività vengono realizzati alcuni dei più importanti capolavori del cinema d’animazione.

Toy Story 4: teaser trailer italiano del film Disney Pixar

Il percorso espositivo si divide in ultimo in tre sezioni: personaggi, storie, mondi. Ogni film ha inoltre un proprio spazio riservato, dove è possibile ammirare le opere ad esso dedicate e scoprire interessanti curiosità sulla sua realizzazione. Dai bozzetti preparatori di Woody e Buzz di Toy Story, ai calchi dei personaggi de Gli Incredibili e fino alla realizzazione grafica degli estremamente dettagliati capelli di Merida in Ribelle – The Brave.

La mostra è inoltre accompagnata da un ciclo di incontri di approfondimento, per entrare nell’universo dell’animazione Pixar e comprenderlo a fondo. Contemporaneamente, fino al termine della mostra, si terrà una rassegna cinematografica che permetterà di rivedere sul grande schermo tutti i film prodotti dalla Pixar.

Trovandosi davanti alle opere esposte, si ha modo di provare nuovamente le emozioni che la visione di questi film ci hanno trasmesso. La mostra “Pixar. 30 anni di animazione” è una vera e propria macchina del tempo, in grado di far rivivere a grandi e piccini la grande rivoluzione cinematografica e culturale portata dalla Pixar.

Il Testimone Invisibile: trailer ufficiale con Riccardo Scamarcio

Warner Bros Italia ha diffuso il trailer di Il Testimone Invisibile con protagonisti  Riccardo Scamarcio, Miriam LeoneFabrizio Bentivoglio e Maria Paiato

Picomedia e Warner Bros. Entertainment presentano “Il testimone Invisibile”, il nuovo film di Stefano Mordini, con Riccardo Scamarcio, Miriam Leone, Fabrizio Bentivoglio e Maria Paiato, al cinema dal 13 Dicembre 2018, distribuito da Warner Bros. Pictures.

Il Testimone Invisibile, la trama

Adriano Doria (Riccardo Scamarcio), un giovane imprenditore di successo, si risveglia in una camera d’albergo chiusa dall’interno accanto al corpo senza vita della sua amante, l’affascinante fotografa Laura (Miriam Leone). Viene accusato di omicidio ma si dichiara innocente. Per difendersi, incarica la penalista Virginia Ferrara (Maria Paiato), famosa per non aver mai perso una causa.

L’emergere di un testimone chiave e l’imminente interrogatorio che potrebbe condannarlo definitivamente, costringe Adriano e l’avvocato Ferrara a preparare in sole tre ore la strategia della sua difesa e a cercare la prova della sua innocenza. Spalle al muro, Adriano sarà costretto a raccontare tutta la verità.

A head full of Dreams: il film sui Coldplay al cinema e su Amazon

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I Coldplay hanno annunciato un nuovo film, A head full of Dreams, che svela al pubblico tutta la loro carriera ventennale. Il documentario sarà disponibile in streaming in esclusiva su Amazon Prime Video in tutto il mondo dal 21 Novembre.

Insieme all’esordio di A head full of Dreams su Amazon Prime Video, i Coldplay realizzeranno tre tracce esclusive disponibili su Amazon Music. Le trace sono: Stayin Alive (Live at Glastonbury) dei Coldplay & Barry Gibb, Us Against The World (Live in São Paulo) e Don’t Panic (Live in Paris).

A head full of Dreams offre un approfondimento sull’incredibile ascesa della band, dai dietro le quinte nei pub di Camden ai sold out negli stadi di tutto il mondo. Protagonista del documentario è l’incrollabile legame tra i membri della band che non si è mai incrinato nonostante i vari alti e bassi della loro storia.

A head full of Dreams, il film

Il film è stato diretto da Mat Whitecross – director di Supersonic, l’acclamatissimo documentario del 2016 sugli Oasis – che ha incontrato i quattro amici al college a Londra prima ancora che formassero la band. Whitecross era presente fin dall’inizio per trasformare in video la musica e l’amicizia tra i componenti della band, dalle primissime prove in un affollato bagno universitario.

Da allora Whitecross ha diretto numerosi tra i più iconici videoclip della band (tra gli altri Paradise, A Sky Full Of Stars e Adventure Of A Lifetime) e ha continuato a documentare l’evoluzione personale e musicale dei Coldplay.

Attingendo ad un grande archivio inedito di video di dietro le quinte e dei live, A HEAD FULL OF DREAMS è una riflessione della band sulle due decadi insieme. La maggior parte del documentario è stato girato durante il loro tour di maggior successo dal titolo A Head Full Of Dreams Tour, che è stato certificato come uno dei tre più grandi tour di tutti i tempi e che ha visto i Coldplay suonare davanti a più di 5.5 milioni di fan.

Animali Fantastici: I Crimini di Grindelwald, la recensione

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Animali Fantastici: I Crimini di Grindelwald, la recensione

In principio era un nome sulle figurine delle Cioccorane, poi un antico alleato nel passato oscuro di Albus Silente e infine, in Animali Fantastici e Dove Trovarli, una minaccia al mondo magico; in Animali Fantastici: I Crimini di Grindelwald, il mago oscuro prende il suo posto nella storia della magia e, con le fattezze di Johnny Depp, comincia a raccogliere accoliti per instaurare il suo regno del terrore, che culminerà nella Seconda Guerra Mondiale. Ma questo lo vedremo nel corso degli anni, al cinema.

Per adesso, sappiamo che I Crimini di Grindelwald, dal 15 novembre al cinema, racconta della fuga e dell’inizio della scalata al potere di Gellert. Con questo secondo capitolo della pentalogia magica, prequel della saga di Harry Potter, J.K. Rowling, in veste di sceneggiatrice, racconta un altro pezzetto del suo mondo, a quei fan che hanno ancora sete delle sue storie. E proprio per soddisfarli, la scrittrice ordisce un intricato racconto, affollato di trame e personaggi, tutti convergenti nel cimitero monumentale di Père-Lachaise, a Parigi, dove è ambientato il finale della storia.

La trama di Animali Fantastici: I Crimini di Grindelwald

Dopo i tumultuosi eventi del primo capitolo, la scena si sposta in Europa. Troviamo Newt Scamander (Eddie Redmayne) interdetto dal Ministero a compiere viaggi internazionali, la confusione creata a New York spinge le alte sfere del governo magico inglese a tenere sotto controllo l’anarchico magizoologo, che rifiuta di collaborare con gli Auror per dare la caccia a Credence (Ezra Miller).

Anche Silente (Jude Law) però cerca il ragazzo. Il grande mago, che troviamo nei panni di insegnante a Hogwarts, sa che il suo vecchio amico Grindelwald si sta muovendo per realizzare il suo piano malvagio, sopraffare i Babbani e far uscire violentemente i maghi allo scoperto, ma per motivi misteriosi non può agire contro di lui. Così pensa di incaricare Newt di mettersi lui sulle tracce di Credence, l’Oscuriale sulle cui tracce è anche il mago oscuro.

Dal canto suo, il magizoologo, che per caso si imbatte di Queenie (Alison Sudol) e Jacob (Dan Fogler), desidera soltanto una cosa, ritrovare Tina (Katherine Waterston), l’Auror americana che gli ha rubato il cuore. Il caso, il destino, un piano superiore, o chi per loro, porterà tutti i protagonisti nella capitale francese, dove la storia si svilupperà a colpi di incantesimi, bestie magiche, identità misteriose.

David Yates torna alla regia

David Yates torna alla regia di un film del franchise magico, confermandosi il perfetto operaio, senza troppa personalità, per la Warner Bros, che continuerà a sfruttare la saga come una vera gallina dalle uova d’oro. Ma oltre al valore genuinamente commerciale che sicuramente ha questa nuova pentalogia, è interessante notare come J.K. Rowling sia ancora in grado in intessere trame e temi in maniera fitta e interessante, nonostante, in questo film, lo faccia con poco ordine.

Il peggiore difetto di Animali Fantastici: I Crimini di Grindelwald è proprio la mancanza di equilibrio trai tre atti, dove la prima parte è un mero posizionamento delle pedine della storia, con tagli bruschi e scene che perdono i nessi di casualità, a scapito di un ritmo blando e poco coinvolgente. E, mentre la seconda parte comincia a farsi avvincente, è lasciato al terzo atto lo scioglimento di tutti i nodi in una scena-spiegone, necessaria per dare un orientamento allo spettatore, ma che spezza la tensione nella misura in cui rallenta il climax finale (lo scontro diretto tra buoni e cattivi).

I livelli di lettura di Animali Fantastici: I Crimini di GrindelwaldI livelli di lettura di Animali Fantastici: I Crimini di Grindelwald

Sarebbe ingiusto condannare Animali Fantastici: I Crimini di Grindelwald per lo squilibrio nel racconto, perché nonostante la confusione con cui vengono raccontati i fatti, la Rowling riesce comunque a riempire la storia di livelli di lettura, presentandoci una galleria di personaggi ricchi di sfumature. Nella saga di Animali Fantastici, così come è stato in quella di Harry Potter, il bene e il male si fondono e si toccano nell’animo di più di un personaggio, dando vita a caratteri complessi, mai bidimensionali. Per i personaggi positivi della Rowling il male eserciterà sempre fascino, mentre il bene sarà sempre la “debolezza” del più cattivo dei maghi.

Lo stesso Newt Scamander, personaggio piccolo, lontano dalle logiche di potere e di sottomissioni (che sia del Ministero o dei seguaci di Grindelwald), non prende posizione, si estranea da quello che è lo scontro, perché a lui interessano solo i suoi animali magici, sontuose creature in CGI, sempre più belle, una meraviglia per gli occhi, ma marginali.

Eppure anche Newt dovrà sceglie uno lato, alla fine, quando colpi di scena, rivelazioni e scelte avventate avranno spostato completamente gli equilibri della storia, arricchendola di un numero di enigmi ancora maggiore e rivelando la seconda debolezza del film: Animali Fantastici: I Crimini di Grindelwald è un film di passaggio, preparatorio, non autosufficiente, e per essere il secondo capitolo di una pentalogia (cinque film) sembra davvero troppo presto per cominciare a raccontare “storie di mezzo” e svolte.

Johnny Depp vs Jude LawJohnny Depp vs Jude Law

Oltre ai personaggi già incontrati, trai quali Jacob e Queenie completamente privati della leggerezza che portavano al primo film, spiccano in queste seconda avventura una serie di volti nuovi, di grande carisma. Su tutti Johnny Depp. Il suo Gellert è accattivante e affascinante, e come ogni uomo che radica il suo potere nel consenso delle masse, è un grande affabulatore, come lo era stato in maniera diversa Voldemort, come lo sono stati i grandi dittatori del secolo scorso, come tentano di essere anche alcuni uomini politici della nostra contemporaneità (e in questo senso la Rowling non rinuncia mai a offrirci il suo sguardo sulla nostra realtà Babbana).

Contrapposto a Grindelwald, c’è il Silente di Jude Law, affabile e meditabondo, costretto da un vincolo misterioso all’immobilità. Da sempre sorvegliato speciale del Ministero, il suo Silente è già un ottimo giocatore, ma non gestisce dall’alto le pedine come ha fatto per tutta la saga di Harry Potter, e si trova invischiato nel gioco, anche lui travolto dal desiderio del suo avversario di perseguire “il bene superiore”. Lo scontro, che sappiamo avverà nell’ultimo film, tra il Gellert di Depp e l’Abus di Law, si preannuncia epico, la più grande battaglia che si sia mai vista nel franchise della Rowling.

Completano il cast di new entry la straordinaria Zoe Kravitz, nei panni di Leta Lastrange, che conferma un talento sfaccettato e la capacità di adattarsi a ogni ruoli, e Callum Turner nel ruolo di Theseus Scamander, l’inquadrato, serio, assennato fratello Auror di Newt.

Animali Fantastici: I Crimini di GrindelwaldI Crimini di Grindelwald è un film di passaggio

I ribaltamenti e le identità segrete hanno spesso caratterizzato molte delle story line costruite dalla scrittrice, che continua su questa strada, svelando ancora una volta la ricchezza del suo mondo, cadendo nella trappola che invece era stata evitata con il primo film. Se Animali Fantastici si poteva apprezzare anche come film a se stante, un’avventura magica con le creature di Newt al centro della storia, I Crimini di Grindelwald è aggrappato con ogni suo frame al mondo di Harry Potter, al quale si ricongiungerà in futuro.

Il film mette da parte il pretesto iniziale (le creature magiche), innesco della saga, e ne sacrifica ogni aspetto ludico, in favore di toni cupi e di una storia violenta, profondamente radicata nel suo tempo, l’Europa post bellica che ha accolto i fascismi e li ha portati al potere, svelando anche echi spaventosi di quello che accade sotto al nostro naso, nella contemporaneità.

Lang Lang: intervista esclusiva al pianista

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Lang Lang: intervista esclusiva al pianista

In occasione della sua collaborazione nel film Lo Schiaccianoci e i Quattro Regni (recensione) abbiamo avuto il piacere di intervista il pianista Lang Lang. Lang Lang ha collaborato insieme al compositore del film James Newton Howard.

Da moltissimi anni, “Lo Schiaccianoci” riporta alla mente immagini di decorazioni natalizie, un soldatino di legno, fiori danzanti e una bambina terrorizzata da topi. Scritto nel 1816 da E.T.A. Hoffmann, il racconto originale “Lo Schiaccianoci e il Re dei Topi” ha conquistato l’immaginazione dei lettori di tutto il mondo, ispirando spettacolari adattamenti teatrali che hanno affascinato il pubblico per generazioni e, ora, anche un’epica avventura cinematografica. Ecco cosa ci ha detto il pianista in merito alla sua esperienza:

In Lo Schiaccianoci e i Quattro Regni, Keira Knightley veste i panni della Fata Confetto e Mackenzie Foy interpreta la giovane protagonista. Clara. Helen Mirren dà vita alla temutissima Madre Cicogna, mentre Morgan Freeman interpreta Drosselmeyer, l’eccentrico padrino di Clara. Eugenio Derbez e Richard E. Grant sono rispettivamente Biancospino e Brivido, i reggenti della Terra dei Fiocchi di Neve e della Terra dei Fiori. Jayden Fowora-Knight è stato scelto per interpretare Phillip Hoffman, il soldato Schiaccianoci che prende vita. Matthew Macfadyen, Ellie Bamber e Thomas Sweet sono stati ingaggiati per interpretare rispettivamente il padre di Clara, il signor Stahlbaum, la sorella Louise e il fratello Fritz. Omid Djalili e Jack Whitehall interpretano le guardie del palazzo Cavaliere e Arlecchino. Il film è arricchito da una performance speciale eseguita dai grandi ballerini classici Misty Copeland e Sergei Polunin.

Lo Schiaccianoci e i Quattro Regni

Tutto ciò che Clara (Mackenzie Foy) desidera è una chiave: una chiave unica nel suo genere, in grado di aprire una scatola che contiene un dono inestimabile ricevuto dalla sua defunta madre. Un filo d’oro, ricevuto durante l’annuale festa natalizia del suo padrino Drosselmeyer (Morgan Freeman) la conduce verso l’ambita chiave, che però scompare immediatamente in uno strano e misterioso mondo parallelo. È qui che Clara incontra un soldato di nome Phillip (Jayden Fowora-Knight), una banda di topi e i reggenti che governano tre Regni: la Terra dei Fiocchi di Neve, la Terra dei Fiori e la Terra dei Dolci. Clara e Phillip devono coraggiosamente avventurarsi nel minaccioso Quarto Regno, in cui vive la malvagia Madre Cicogna (Helen Mirren), per recuperare la chiave di Clara e riportare l’armonia nell’instabile mondo.

Alita: L’Angelo della Battaglia: il trailer finale ufficiale

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Alita: L’Angelo della Battaglia: il trailer finale ufficiale

È stato distribuito il nuovo trailer finale ufficiale di Alita: Angelo della Battaglia, il film diretto da Robert Rodriguez e prodotto da James Cameron, basato sull’omonimo anime. Il film è stato presentato all’ultimo San Diego Comic Con. Ecco di seguito il video diffuso dal canale Youtube Ufficiale di 20th Century Fox.

In Alita: Battle Angel, lo scienziato Dr. Ido recupera una cyborg femmina, Alita, da una discarica del 26esimo secolo. Diventato un surrogato di padre per Alita, Ido scopre che lei è una sorta di Angelo della Morte che potrebbe rompere il cerchio di morte e distruzione nel quale ruota questo mondo post-apocalittico, devastato 300 anni prima da una terribile guerra mondiale…

La protagonista di Alita: Angelo della Battaglia sarà interpretata da Rosa Salazar (The Divergent Series,Maze Runner). Nel cast ci sono anche Lana Condor, Leonard Wu, Christoph Waltz, Jackie Earle Haley, Mahershala Ali, Ed Skrein, Jennifer Connelly e Jorge Lendeborg Jr.

Il film, che verrà distribuito dalla 20th Century Fox, è diretto da Robert Rodriguez (Sin City, Grindhouse Planet Terror, Machete) e prodotto da James Cameron.

Alita: l’Angelo della Battaglia, recensione del film

Fonte: 20th Century Fox

Torino Film Festival 36: il programma della selezione ufficiale

Torino Film Festival 36: il programma della selezione ufficiale

È stato annunciato il programma della trentaseiesima edizione del Torino Film Festival, che si svolgerà all’ombra della Mole dal 23 novembre all’1 dicembre 2018. Emanuela Martini, direttore del festival, annuncia che il Gran Premio Torino sarà assegnato a Jean-Pierre Léaud e gli verrà consegnato giovedì 29 novembre alle ore 20.15 al Cinema Massimo 3, prima della proiezione del film diretto da Jean Eustache, La maman et la putain (Francia, 1973, 35mm, 217’).

Apertura e chiusura del Torino Film Festival 36

Intanto già solo i titoli di apertura e chiusura confermano la qualità di una selezione che ogni anno conferma il valore del festival torinese, giunto con successo all’edizione numero 36. In apertura il Torino Film Festival presenterà The Front Runner, il nuovo atteso film di Jason Reitman. In chiusura, invece, sarà la volta di Nanni Moretti, che torna con il docu-film Santiago, Italia, proiettato a Torino nell’ultimo giorno di manifestazione.

The Front Runner è tratto dal libro All the Truth Is Out: The Week Politics Went Tabloid del giornalista e sceneggiatore americano Matt Bai. Il film racconta la vicenda che nel 1988 vide protagonista il senatore americano Gary Hart, interpretato da Hugh Jackman. Candidato democratico alla presidenza, mentre era in piena corsa elettorale, Hart vide sfumare qualsiasi possibilità di vittoria quando trapelò sui giornali la notizia di una sua ipotetica relazione extraconiugale con la modella Donna Rice Hughes. Per la prima volta il gossip sulla vita privata dei politici occupò le prime pagine dei giornali.

The Front Runner uscirà nelle sale italiane il 21 febbraio 2019 distribuito da Warner Bros. Entertainment Italia.

Santiago, Italia è un film-documentario presentato in prima mondiale che racconta, attraverso le parole dei protagonisti e i materiali dell’epoca, i mesi successivi al colpo di stato dell’11 settembre 1973 che pose fine al governo democratico di Salvador Allende, e si concentra in particolare sul ruolo svolto dall’ambasciata italiana a Santiago, che diede rifugio a centinaia di oppositori del regime del generale Pinochet, consentendo poi loro di raggiungere l’Italia. Prodotto da Sacher Film, Le Pacte, Storyboard Media e Rai Cinema.

Il film uscirà al cinema giovedì 6 dicembre 2018 distribuito da Academy Two.

La selezione ufficiale del Torino Film Festival 36

Per quantoriguarda la selezione ufficale del festival, la più importante sezione competitiva del festival, riservata a opere prime, seconde o terze, propone 15 film, inediti in Italia. I paesi rappresentati sono: Polonia, Austria, Lussemburgo, Germania, Francia, Belgio, Grecia, Italia, Ungheria, Danimarca, Islanda, Brasile, Filippine, Stati Uniti, Canada.  Incentrata sul cinema “giovane”, la selezione dei film in concorso si rivolge alla ricerca e alla scoperta di talenti innovativi, che esprimono le migliori tendenze del cinema indipendente. Nel corso degli anni sono stati premiati autori ai loro inizi come: Tsai Ming-liang, David Gordon Green, Chen Kaige, Lisandro Alonso, Pietro Marcello, Debra Granik, Alessandro Piva, Pablo Larraín, Damien Chazelle. Un cinema “del futuro”, rappresentativo di generi, linguaggi e tendenze.

Nel 2017 Al Tishkechi Oti / Don’t Forget Me di Ram Nehari (Israele, Francia, Germania, 2017) ha vinto il premio come Miglior Film e i premi per la Miglior Interpretazione maschile, all’attore Nitai Gvirtz, e per la Miglior Interpretazione femminile, all’attrice Moon Shavit (ex-aequo con Emily Beecham per il film Daphne di Peter Mackie Burns | UK, 2017); A Fábrica De Nada di Pedro Pinho (Portogallo, 2017) ha ottenuto il Premio Fondazione Sandretto Re Rebaudengo; Kiss and Cry di Chloé Mahieu e Lila Pinell (Francia, 2017) ha vinto il premio per la miglior sceneggiatura.

I titoli di Torino 36

53 WOJNI / 53 WARS di Ewa Bukowska (Polonia, 2018, DCP, 82’)

Quando Anka e Witek decidono di avere un figlio, lei rinuncia alla sua carriera di giornalista mentre lui continua a fare l’inviato di guerra. Anka comincia allora a vivere nel timore di ricevere la telefonata che annuncia la morte del marito, finendo per sviluppare una sindrome da stress post traumatico come quella dei soldati al fronte. L’attrice Ewa Bukowska esordisce dietro alla macchina da presa con un ritratto femminile potente, tra dramma familiare e thriller psicologico.

ALL THESE SMALL MOMENTS di Melissa B. Miller (USA, 2018, DCP, 84’)

Un ragazzino affronta i primi turbamenti dell’adolescenza: i suoi genitori sono sull’orlo del divorzio, una compagna di scuola lo corteggia, una giovane che incrocia sull’autobus accende le sue fantasie. E poi ci sono il fratellino, gli amici, Brooklyn, la vita che cambia. Un febbrile racconto di formazione, che guarda, rinnovandolo, al cinema di John Hughes (la presenza di Molly Ringwald nel ruolo della madre lo conferma). Con Jemima Kirk (Girls) e Brian D’Arcy James (Il caso Spotlight).

ANGELO di Markus Schleinzer (Austria/Lussemburgo, 2018, DCP, 111’)

In cinque capitoli, la vera storia di Angelo Soliman, figura controversa dell’illuminismo viennese. Quando arriva dall’Africa in Europa, all’inizio del XVIII secolo, è appena un bambino. Venduto a una contessa (Alba Rohrwacher), è battezzato con il nome di Angelo e avviato a un esperimento educativo. Crescendo, diventa un’attrazione  dell’alta società fino ad una svolta imprevista. Tra alterità, accettazione e adattamento, l’ipnotica opera seconda di Markus Schleinzer (in concorso a Cannes 2011 con Michael).

ATLAS di David Nawrath (Germania, 2018, DCP, 99’)

Walter lavora per una compagnia di recupero crediti collusa con la malavita: lui e i suoi pignorano e sfrattano inquilini da appartamenti che interessano agli speculatori. Un giorno, Walter bussa a una nuova porta, e qualcosa cambia. Opera prima che sfiora atmosfere noir, basata su personaggi e volti che portano impressi i segni di una vita e un mondo faticosi e spietati, ma che riescono a far emergere il calore del sentimento. In prima mondiale al TFF.

LA DISPARITION DES LUCIOLES di Sébastien Pilote (Canada, 2018, DCP, 96’)

In una sonnecchiante cittadina della provincia canadese, la teenager Léo teme di affogare nel tedio, schiacciata tra una vita di routine, la nostalgia per il padre lontano e un rapporto irrisolto con la mamma e il patrigno. La tenera relazione con Steve, un uomo più grande di lei, chitarrista pigro e debosciato, sembra risvegliarla dal suo torpore. Opera terza, tagliente e delicata, di Sébastien Pilote, già in concorso al TFF29 con Le vendeur e al TFF31 con Le démantèlement.

MARCHE OU CRÈVE di Margaux Bonhomme (Francia, 2018, DCP, 85’)

Vercors, Elisa è bella e piena di vita, Manon, sua sorella, è affetta da una grave disabilità. Il padre (Cédric Kahn) si occupa di loro da quando la madre se ne è andata dopo l’ennesimo rifiuto di ricoverare la figlia in una struttura; ma Elisa scalpita, divisa tra il desiderio di autonomia e il senso di responsabilità verso la famiglia. Il lucido esordio alla regia di una giovane fotografa, capace di sostenere con coraggio uno sguardo non pacificato su un tema difficile.

NERVOUS TRANSLATION di Shireen Seno (Filippine, 2017, DCP, 90’)

Una bimba di otto anni trascorre le giornate in casa da sola: la madre torna tardi dal lavoro, il padre è lontano; e così, fra oggetti e piccole epifanie, cresce. Un delicato e sussurrato coming of age ad altezza infanzia e al femminile, che cerca nel privato risposte spesso inesistenti e che racconta il mondo con toni lievi, un’attenzione curiosa per i dettagli e senza retorica. Mentre la realtà assume proporzioni inattese. Prodotto da John Torres.

NOS BATAILLES di Guillaume Senez (Belgio/Francia, 2018, DCP, 98’)

Romain Duris è Olivier, padre, marito, sindacalista. Quando un mattino la moglie Laura abbandona la famiglia senza lasciare alcuna traccia di sé, Olivier si vede costretto dall’oggi al domani a ripensare la quotidianità cercando di non venir meno al suo dovere lavorativo, al suo impegno politico ma anche, e soprattutto, al suo ruolo di padre. Un dramma intenso, sincero e profondamente umano che segna il ritorno in concorso di Guillaume Senez vincitore del TFF33 con Keeper.

OIKTOS / PITY di Babis Makridis (Grecia, 2018, DCP, 97’)

Si può essere felici solo quando si è infelici? Questa è la domanda e la scommessa dell’opera seconda di Babis Makridis (autore di L). Il risveglio dal coma della moglie destabilizza e deprime, in modo grottesco, il marito, un avvocato di successo. Una dark comedy intima e visivamente raffinata sulla singolare gestione del dolore. Il protagonista fa pensare ad alcuni personaggi del cinema di Marco Ferreri. Cosceneggiata (si sente e si vede) dallo sceneggiatore di Lanthimos.

RIDE di Valerio Mastandrea (Italia, 2018, DCP, 95’)

Una donna e il figlio di dieci anni affrontano, a modo loro, il lutto per la morte del marito e padre, avvenuta in fabbrica, mentre tutto attorno crescono l’attesa e il raccoglimento per il giorno del funerale. Al suo esordio nella regia, Valerio Mastandrea sorprende dirigendo un dramma stralunato e orginale, raccontato come una commedia, capace di cambiare fuoco e registri, e di giocare col naturalismo come col surreale. Risate e commozione, senza trucchi o facili scorciatoie.

ROSSZ VERSEK / BAD POEMS di Gábor Reisz (Ungheria, 2018, DCP, 97’)

Una delusione d’amore mette in crisi il giovane Tamás: la fidanzata Ana lo lascia improvvisamente. Lui, devastato e confuso, tenta di curare i suoi dolori rievocando la sua infanzia e cercando di capire la ragione della malinconia che da sempre lo affligge. Una commedia dai toni fumettistici sull’impossibilità di essere felici. Opera seconda dell’ungherese Gábor Reisz, vincitore con For Some Inexplicable Reasons del Premio Speciale della Giuria e del Premio del Pubblico al TFF 2014.

DEN SKYLDIGE / THE GUILTY di Gustav Möller (Danimarca, 2018, DCP, 85’)

Confinato al pronto intervento telefonico per un’indagine interna, un poliziotto di Copenhagen riceve una chiamata da una donna che sostiene di essere stata rapita: dovrà gestire la situazione rimanendo sempre vicino al telefono. Un thriller tesissimo, in tempo reale, capace di avvincere e di ragionare su realtà e apparenza mettendo in scena un personaggio e un unico ambiente dal primo all’ultimo minuto. Grande prova d’attore del protagonista Jakob Cedergren.

TEMPORADA di André Novais Oliveira (Brasile, 2018, DCP, 112’)

Trasferitasi dalla provincia brasiliana al grande centro di Contagem e in attesa che la raggiunga il marito, Juliana diventa impiegata di un’agenzia comunale per il controllo sanitario. Le sue giornate trascorrono con poche novità, ma i cambiamenti sono dietro l’angolo. Un’opera prima tersa, apparentemente fatta di niente: ma c’è dentro il tutto della vita. Trascinante nella sua semplicità, con un pudore raro e uno sguardo folgorante sui luoghi. Da applausi Grace Passô.

VARGUR / VULTURES di Börkur Sigbórsson (Islanda, 2018, DCP, 95’)

Due fratelli dai caratteri opposti cercano di risolvere i loro problemi economici con il contrabbando di cocaina, facendo ingerire ovuli a una ragazza polacca che viaggia da Copenhagen a Reykjavík. Quando la giovane inizia a star male, con la polizia già sulle loro tracce, tensioni e violenza esplodono. Un noir ruvido e perturbante, che mostra senza filtri il lato oscuro di una società – quella islandese, e per estensione nordeuropea – troppo spesso ingenuamente idealizzata.

WILDLIFE di Paul Dano (USA, 2018, DCP, 104’)

L’attore Paul Dano esordisce come regista e sceneggiatore, ispirandosi al romanzo Incendi di Richard Ford. Nel Montana degli anni Sessanta, un adolescente è il testimone dello sgretolamento del matrimonio dei suoi genitori (Jake Gyllenhaal e Carey Mulligan). Il padre perde il lavoro e decide di unirsi ai volontari che cercano di domare un incendio che devasta le montagne. L’aria poco serena del Midwest è messa in scena con mano sicura. Mettendo a fuoco le dinamiche familiari, gli slittamenti degli affetti e soprattutto gli “incendi” emotivi.

The Front Runner: Il Vizio Del Potere aprirà il Torino Film Festival

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Sarà The Front Runner: Il Vizio Del Potere, il film diretto dal regista candidato all’Oscar Jason Reitman con Hugh Jackman, Vera Farmiga, J.K. Simmons e Alfred Molina, la pellicola che aprirà la trentaseiesima edizione del Torino Film Festival.

La storia racconta l’ascesa e la caduta del senatore americano Gary Hart, interpretato dall’attore nominato al Premio Oscar Hugh Jackman. Considerato il favorito tra i democratici alle elezioni del 1988, Gary Hart ha catturato l’immaginario collettivo e anche l’elettorato più giovane ma, quando la vita privata si è mescolata con quella pubblica, il suo impegno politico è passato in secondo piano.

The Front Runner: Il Vizio Del Potere, il film

Tratto dal libro “All the Truth Is Out: The Week Politics Went Tabloid” del giornalista e sceneggiatore americano Matt Bai, The Front Runner: Il vizio del potere sarà nelle sale italiane il 21 febbraio 2019 distribuito da Warner Bros. Entertainment Italia. Nel cast anche Vera Farmiga, il premio Oscar J.K. Simmons e Alfred Molina.

Il film, accolto con entusiasmo da pubblico e stampa, è stato protagonista di alcuni dei maggiori festival internazionali tra i quali Telluride, Toronto e Londra.

Il candidato all’Oscar Hugh Jackman protagonista del thriller drammatico The Front Runner nel ruolo del carismatico politico Gary Hart. Il film, diretto dal regista candidato all’Oscar Jason Reitman, segue l’ascesa e la caduta del senatore Hart, capace di catturare l’immaginazione dei giovani votanti e considerato il favorito tra i democratici alle elezioni del 1988. La sua campagna passa in secondo piano a causa della relazione extraconiugale che intrattiene con Donna Rice.

The Front Runner: Il Vizio Del Potere, trama

Quando la vita privata si mescola con quella politica, il senatore Hart è costretto a rinunciare alla sua candidatura – un evento che ha un impatto durevole e profondo nella politica americana ma anche in quella mondiale. Nel cast anche Vera Farmiga, J.K. Simmons e Alfred Molina.

The Front Runner, la recensione

Roma: trailer del film di Alfonso Cuarón

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Roma: trailer del film di Alfonso Cuarón

Netflix ha diffuso il trailer ufficiale di Roma (recensione), l’acclamato film del premio Oscar Alfonso Cuarón, vincitore del Leone d’Oro a Venezia 75.

Il progetto ad oggi più personale del regista e sceneggiatore premio Oscar Alfonso Cuarón (Gravity, I Figli degli uomini, Y Tu Mama Tambien), ROMA segue le vicende di Cleo (Yalitza Aparicio), una giovane collaboratrice domestica di una famiglia della classe media che vive nel quartiere di Roma a Città del Messico. Con un’artistica lettera d’amore alle donne che lo hanno cresciuto, Cuarón attinge alla propria infanzia per creare un vivido ed emozionante ritratto di conflitto domestico e gerarchia sociale nel pieno delle turbolenze politiche degli anni ’70. Il primo progetto di Cuarón dal rivoluzionario Gravity (2013).

Roma avrà un’uscita esclusiva in un numero limitato di sale nelle città di Los Angeles, New York e in Messico dal 21 novembre. Altre uscite cinematografiche nelle città americane, a Toronto e Londra seguiranno il 29 novembre insieme ad altri importanti mercati e territori internazionali, che continueranno ad aggiungersi a partire dal 5 dicembre. Il film sarà distribuito a livello mondiale su Netflix il 14 dicembre accompagnato da un’espansione del numero di sale negli Stati Uniti e nei mercati internazionali. Nel complesso, il film sarà distribuito nelle sale di oltre 30 paesi in tutto il mondo, con proiezioni anche nel formato 70mm.

Toy Story 4: teaser trailer italiano del film Disney Pixar

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Toy Story 4: teaser trailer italiano del film Disney Pixar

Walt Disney Italia ha diffuso il teaser trailer italiano di Toy Story 4, l’annunciato quarto capitolo dell’indimenticabile film Disney Pixar.

A distanza di più di vent’anni dalla realizzazione da parte dei Pixar Animation Studios di Toy Story – Il Mondo dei Giocattoli, il primo lungometraggio al mondo animato al computer, i protagonisti dell’indimenticabile film Disney Pixar ritornano nei primi contenuti speciali di Toy Story 4, nelle sale italiane dal 27 giugno 2019.

Diretto da Josh Cooley, Toy Story 4 è prodotto da Jonas Rivera e Mark Nielsen, Toy Story 4 vede Woody e Buzz alle prese con un viaggio in compagnia di vecchi e nuovi amici e inaspettati ritorni.

Da oltre vent’anni, Toy Story è indubbiamente una delle saghe cinematografiche più amate dal pubblico di tutte le età”, ha commentato l’amministratore delegato di The Walt Disney Company Italia, Daniel Frigo, “e questo nuovo capitolo è sicuramente uno dei film più attesi del 2019. Con Toy Story 4 vogliamo dare un nuovo impulso alla stagione estiva, per questo abbiamo fissato l’uscita nelle nostre sale per la seconda metà di giugno. Si tratta di un passo importante che ci consente di distribuire la nostra offerta cinematografica nell’arco di tutto l’anno, con l’obiettivo comune di avere un’unica stagione di 12 mesi.

 

“Come molti, anche io avevo pensato che con Toy Story 3 si concludesse la storia”, afferma il regista Josh Cooley. “E in effetti si concludeva la storia di Woody con Andy. Ma, come accade nella vita reale, ogni fine è in realtà un nuovo inizio. La vita di Woody in una nuova cameretta, con nuovi giocattoli e un nuovo bambino è qualcosa che non abbiamo mai visto prima. Ci siamo chiesti come sarebbe stato e da questa domanda ha cominciato a prendere vita una nuova storia che meritava di essere esplorata”.

“Il mondo di Toy Story si basa sull’idea che ogni cosa abbia un proprio scopo” spiega Cooley. “Lo scopo di un giocattolo è esserci per il suo bambino. Ma cosa accade con quei giocattoli che nascono dalla combinazione di altri oggetti? Forky è un cucchiaio-forchetta usa e getta che Bonnie ha trasformato in un giocattolo e che di conseguenza ora vive una crisi: desidera portare a compimento il proprio scopo di posata, ma ora si trova ad avere anche un nuovo scopo come giocattolo”.

Toy Story 4: teaser trailer 2

Toy Story 4, la trama

Woody ha sempre saputo quale fosse il suo posto nel mondo e la sua priorità è sempre stata prendersi cura del suo bambino, che si trattasse di Andy o di Bonnie. Ma l’arrivo di un nuovo riluttante giocattolo di nome “Forky” nella cameretta di Bonnie dà il via a una nuova avventura on the road insieme a nuovi e vecchi amici, che mostrerà a Woody quanto può essere grande il mondo per un giocattolo.