Jenna Ortega ha dichiarato a E! sul red carpet
degli Emmy di aver “ricevuto alcuni copioni per la seconda
stagione” di Mercoledì
2, il suo mega successo su Netflix
che ha debuttato nell’autunno del 2022 ed è diventato una delle
serie originali più viste di tutti i tempi. La produzione della
seconda stagione è stata ritardata dagli scioperi
di Hollywood dell’anno scorso, ma dovrebbe iniziare in
primavera.
“Ci stiamo decisamente
orientando verso un po’ più di horror“, ha detto Jenna Ortega in un aggiornamento ai fan.
“È davvero, davvero eccitante perché, nel corso della serie,
anche se Mercoledì ha
bisogno di un po’ di arco narrativo, non cambia mai veramente e
questa è la cosa meravigliosa di lei“.
Jenna Ortega ha continuato: “Ci sono
battute molto, molto belle e penso che tutto sia più grande. È
molto più ricco di azione. Ogni episodio sarà probabilmente un po’
più simile a un film, il che è bello“.
Tutto quello che sappiamo sulla
seconda stagione di Mercoledì
Mercoledì
sta spostando la produzione dalla Romania all’Irlanda per la
seconda stagione e le riprese dovrebbero iniziare ad aprile, come
ha confermato Variety lo scorso novembre. La serie segue Jenna Ortega nel ruolo della protagonista
della “Famiglia Addams”, che si iscrive alla Nevermore Academy. A
dicembre è
stato annunciato che Netflix sta sviluppando uno spin-off
incentrato sul Fester di Fred Armisen. In Mercoledì
compaiono anche Catherine Zeta-Jones nel ruolo di Morticia
Addams, Luis Guzmán nel ruolo di Gomez Addams e
Isaac Ordonez nel ruolo di Pugsley Addams.
Durante una conversazione con
Elle Fanning per l’edizione di Variety “Actors
on Actors” dello scorso anno, Jenna Ortega ha rivelato alcune delle sue
maggiori priorità per la seconda stagione di Mercoledì“.
“Abbiamo deciso di concentrarci
un po’ di più sull’aspetto horror della serie“, ha dichiarato
Ortega all’epoca. “Perché è così spensierato, e in uno show
come questo con vampiri, lupi mannari e superpoteri, non si vuole
prendere troppo sul serio“.
“Stiamo abbandonando qualsiasi
interesse amoroso romantico per Mercoledì, il che è davvero
fantastico“, ha aggiunto, riferendosi alla storyline della
Stagione 1 che vedeva Mercoledì in un triangolo amoroso tra Tyler
Galpin (Hunter Doohan) e Xavier Thorpe (Percy Hynes White). In
passato, Jenna Ortega ha commentato che la trama
“non aveva senso” per il suo personaggio.
Jenna Ortega ha partecipato agli Emmy come
candidata per Mercoledì
nella categoria “outstanding lead actress in a comedy series”.
Quinta Brunson si è aggiudicata il premio per “Abbott
Elementary”.
Per concludere il grande evento del
TUDUM, Netflix ha schierato la Famiglia Addams
(Jenna
Ortega, Luis Guzmán, Joanna Lumley, Fred
Armisen e Isaac Ordonez) al completo, che
ha mostrato i primi 6 minuti dell’attesissima Mercoledì –
Stagione 2, in uscita il 6 agosto con la prima parte e il
3 settembre con la seconda parte della stagione.
Il cast ha poi accolto Lady
Gaga sul palco del Tudum, confermando ufficialmente la sua
partecipazione come guest star della seconda parte della seconda
stagione di Mercoledì, nel ruolo della leggendaria insegnante di
Nevermore destinata a incrociare il cammino della protagonista
Jenna Ortega riprende le iconiche vesti di
Mercoledì Addams, affiancata da Catherine Zeta-Jones, Luis Guzmán e
Isaac Ordoneznei ruoli rispettivamente di Morticia, Gomez
e Pugsley Addams. Tra le novità del cast della seconda stagione
vediamo l’ingresso di Steve Buscemi (Il grande
Lebowski, Boardwalk Empire – L’impero del crimine) e la
partecipazione di Christopher Lloyd (La
famiglia Addams, Ritorno al futuro) come guest star della
serie.
MERCOLEDÌ – STAGIONE
2
La serie è un mystery con
toni investigativi e soprannaturali che ripercorre gli anni di
Mercoledì Addams come studentessa presso la Nevermore Academy.
Regista/ Executive Producer: Tim
Burton (Beetlejuice – Spiritello Porcello, Edward Mani di
forbice)
Creatori/ Showrunners / Produttori
Esecutivi: Al Gough e Miles Millar (Smallville, Into the
Badlands)
Tra gli altri executive producer
Steve Stark, Andrew Mittman, Tommy Harper, Karen Richards, Kayla
Alpert, Jonathan Glickman, Gail Berman e Meredith Averill. E da
questa seconda stagione, anche Jenna Ortega assume anche il ruolo
di executive producer.
Altri registi della seconda
stagione sono Paco Cabezas e Angela Robinson.
Studio: MGM Television
Cast:
Jenna Ortega, Steve Buscemi, Emma Myers, Joy Sunday, Hunter Doohan,
Victor Dorobantu, Moosa Mostafa, Isaac Ordonez, Luyanda Unati
Lewis-Nyawo, Billie Piper, Georgie Farmer, Evie Templeton, Owen
Painter, Noah Taylor with Luis Guzmán e Catherine Zeta-Jones; con
la partecipazione di Joanna Lumley, Thandiwe Newton, Jamie McShane,
Frances O’Connor, Haley Joel Osment, Heather Matarazzo, Joonas
Suotamo con Fred Armisen e Christopher Lloyd e molti altri….
Mancano ancora tre settimane
all’uscita del film I
Mercenari 3, ma il film è già stato visto da
migliaia di persone. Nell’arco di 24 ore, infatti, un video in
qualità DVD è stato scaricato da un sito pirata ben 189.000
volte.
Sicuramente un fatto molto negativo
per la produzione, che potrebbe vedere gli incassi al box office
scendere enormemente rispetto alle previsioni. Inoltre, con ancora
21 giorni all’uscita del film, il download illegale potrebbe far
perdere milioni di potenziali spettatori. Lionsgate, che
distribuisce il film, si è rifiutata di commentare. La fonte
originale della copia pirata non è ancora chiara, ma i commenti
inseriti dagli utenti sui siti di pirateria indicano il rip è
autentico.
La copia pirata de I
Mercenari 3 ha cominciato a girare su siti di
torrent-sharing nella giornata di mercoledì, e il download è
cominciato a in quantità vertiginose giovedì. A partire dalle 18:00
di giovedì, il filmato era stato scaricato 189.052 volte in tutto
il mondo, con 42.216 negli Stati Uniti, secondo Excipio.
Un avvenimento del genere si era
già vissuto con X-Men le origini di
Wolverine, che era stato condiviso su Megaupload
quasi un mese prima dell’uscita nelle sale, con ben 15 milioni di
persone che avevano potuto guardare il film e decine di milioni di
dollari persi dalla 20th Century Fox. L’FBI ha poi arrestato
nel dicembre 2009 Gilberto Sanchez per aver
caricato illegalmente il film, condannato a un anno di
prigione. Nel frattempo, negli Stati Uniti, le forze dell’ordine
chiusero nel 2012 Megaupload, e la MPAA ha citato in giudizio
il sito web defunto per recuperare i danni monetari.
A dirigere questo bel gruppo di
eroi ci sarà Patrick Hughes che avrà a
disposizione un budget di 90 milioni di dollari. La trama del film:
ne I Mercenari
3, Barney (Sylvester Stallone), Christmas (Jason
Statham) e il resto della squadra si trovano faccia a faccia con
Conrad Stonebanks (Gibson), un vecchio amico di Barney e
co-fondatore del gruppo di Mercenari. Stonebanks però si allontanò
dal gruppo, constringendo Barney ad ucciderlo, o almeno così si
pensava. Lui invece è riuscito a eludere la morte, e ora è tornato
per cercare di mettere fine al gruppo che lui stesso ha fondato. Ma
Barney ha piani diversi.
La sesta edizione del Mercato
Internazionale del Film | The Business Street si chiude confermando
il successo delle passate edizioni e annunciando un’importante
novità per il 2012, accolta molto positivamente da tutti gli
operatori del settore
Sembra che i Marvel Studios abbiano trovato un
nuovo Special da realizzare e distribuire su Disney+. Mesi dopo il debutto
di Werewolf by Night, il
nuovo progetto sarebbe incentrato sul villain
Mephisto, la cui comparsa nel Marvel Cinematic
Universe è attesa da tempo, e ad interpretarlo dovrebbe esserci
proprio Sacha Baron
Cohen. Il rumor arriva da Jeff
Sneider, che ha dichiarato nell’ultimo episodio del suo
podcast The Hot Mic, che lo speciale è attualmente in fase di
riprese proprio sul set di un altro progetto MCU. “Mi è
stato detto che ci sono delle riprese speciali di Mephisto sul set
di Agatha: House of Harkness“, ha affermato Sneider.
Sebbene la Marvel non abbia ancora
confermato tale Special, la sequenza temporale della produzione è
perfettamente in linea con ciò che abbiamo visto dallo studio in
passato. In questo periodo l’anno scorso, la Marvel aveva iniziato
le riprese di Werewolf by Night, completandolo in poco
meno di un mese. Già ai tempi di WandaVision si era
ipotizzato che potesse esserci Mephisto dietro ciò che stava
accadendo alla protagonista, ma le teorie si sono poi rivelate
inesatte. Il rumor per cui il personaggio sarebbe prossimo ad una
comparsa nel Marvel Cinematic Universe era però circolata di nuovo
qualche mese fa, con alcune indiscrezioni che lo vorrebbero come
antagonista nella serie Ironheart.
Allo stesso tempo, già al momento
della diffusione di quella notizia si ipotizzò una sua presenza in
Agatha: House of Harkness.
Dato quanto riportato da Snider, questa voce si fa ora più
insistente e addirittura il personaggio potrebbe non solo essere
parte dello show ma avere anche un proprio Special. Il
coinvolgimento di Mephisto avrebbe ovviamente importanti
implicazioni soprannaturali per il futuro dell’MCU e sarà dunque
molto interessante scoprire, nel caso il personaggio venga
introdotto realmente, come verrà gestito nelle prossime fasi.
Si conclude, con un altro successo ed un altro premio,
l’avventura di Krokodyle e del suo regista, Stefano Bessoni, al 44esimo Festival Internazionale
del cinema fantastico della Catalunya.
Mentre sulla Croisette è tutto
pronto o quasi per aprire le danze, ecco che da Comingsoon.net arrivano delle immagini,
il trailer e il primo poster di As I Lay
Dying ( Mentre Morivo ),
film tratto dall’omonimo romanzo di William Faulkner e che verrà
presentato a questo 66esimo Festival di Cannes nella sezione Un
Certain Regard. Il film è diretto da James
Franco che fa parte anche del cast.
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A seguire la trama del romanzo:
Una famiglia di contadini poveri e
primordialmente legati alla terra, i Bundren, è presentata mentre
veglia insieme ad alcuni vicini sugli ultimi momenti di vita di
mamma Addie. Siamo nella contea di Yoknapatawpha (l’immaginaria
regione del Mississippi, qui nominata fuggevolmente solo una volta,
già introdotta da Faulkner in Sartoris e ne L’urlo e il furore,
entrambi del 1929), ed è un luglio insieme torrido e piovoso, che
sconvolgerà il territorio con un’inondazione mai vista da quelle
parti a memoria d’uomo. Morta Addie, il marito Anse e i cinque
figli (Cash, Darl, Jewel, Dewey Dell e Vardaman) caricano la bara
su un carro malconcio e partono per la lontana Jefferson, dove la
donna era nata e dove desiderava essere sepolta. Questo viaggio
carico di simboli archetipici e allegorie anche bibliche (il pesce,
il cavallo, il diluvio, la discesa agli inferi, il rogo
purificatore, il capro espiatorio), a causa dell’inondazione che
trascina via i ponti del fiume, dura più di una settimana tra varie
e tragicomiche peripezie, e occupa gran parte della narrazione. E
sono proprio le difficoltà del viaggio e far esplodere i rancori
che covano tra i membri della famiglia, ciascuno dei quali è
prigioniero del proprio dramma privato e nasconde segreti e
desideri più o meno inconfessabili. Giunti a Jefferson, i Bundren
si liberano dei ‘miasmi’ tragici che li opprimono, seppellendo il
cadavere in putrefazione di Addie (sono passati nove giorni dalla
morte) e spedendo Darl al manicomio di Jackson, mentre la
diciassettenne Dewey Dell, segretamente incinta, cerca di
procurarsi un aborto farmacologico finendo involontariamente per
prostituirsi a un droghiere senza scrupoli, che in cambio le dà da
bere un intruglio che “puzzava d’acquaragia”. Così purificata, la
famiglia si ricompone all’istante e realizza finalmente i piccoli
sogni dei poveri, come le banane comprate da Dewey Dell per il
piccolo Vardaman, il grammofono per Cash e i denti nuovi per lo
sdentato Anse, che a Jefferson trova pure una nuova moglie.
Nel cast del film, oltre a
James Franco, anche Jim Parrack , Tim
Blake Nelson , Danny McBride , Ahna O’Reilly , Logan
Marshall-Green e Beth Grant.
Giunge alla sua decima
edizione Mente Locale – Visioni sul
territorio, il primo festival italiano di
cinema documentario interamente dedicato al racconto del
territorio – naturale, culturale, antropologico,
sociale – in programma dal 5 al 14 maggio
prossimi nelle province di Modena e
Bologna, ideato dall’Associazione Carta Bianca. Una scelta
precisa, quella di un festival diffuso,
ospitato da sale indipendenti e in luoghi solitamente
non raggiunti da festival, che risponde alla sfida
di creare comunità attorno alle sale
cinematografiche: in un presente in cui la provincia e la
sua valorizzazione tornano ad essere al centro del discorso
politico e sociale, Mente Locale aspira ad essere luogo di
costruzione di un’identità culturale basata sulla prossimità, le
relazioni, la sostenibilità, la qualità della vita.
L’edizione 2023 affida la direzione
artistica a Leena Pasanen, una
delle figure internazionali di riferimento nel mondo del cinema
documentario, già direttrice dell’European Documentary Network, di
DOK Leipzig e di Biografilm Festival, oltre che testimonial ideale
dello slow living: finlandese di origine ma cittadina del mondo, la
Pasanen si è stabilita infatti nel 2019 sulle colline di Grizzana
Morandi, in provincia di Bologna, in una fattoria circondata dai
suoi amati cavalli e da vigneti.
Sono 17 i film in gara per la competizione
internazionale, che saranno valutati dalla giuria composta
da Sarah Elena Schwerzmann, già commissioning editor di ARTE,
Claudia Tosi, regista e produttrice e Marco Cucco, direttore del
Master di primo livello in Management del Cinema e dell’Audiovisivo
e docente DAR Università di Bologna. Una selezione che è stata
caratterizzata da una forte attenzione ai temi di
attualità, declinati attraverso la lente tematica del
racconto dei territori. Tre le anteprime
nazionali “Silent love” di Marek
Kozaviewicz (Polonia/Germania, 2022), storia di
una coppia di donnecostretta a
nascondere il proprio amore per ottenere
l’affidamento del fratellino di una delle due
nell’intollerante Polonia rurale dei
nostri giorni; “Call me anytime I’m not leaving the
house” (Usa, 2022) di Sanjna Selva,
il racconto della guerra via FaceTime tra due sorelle
ucraine, una artista a Brooklin, l’altra ad Odessa, a due
giorni dall’invasione russa; infine “Live till I
die” (Svezia, 2022) di Gustav Ågerstrand, Åsa Ekman,
Oscar Hedin Hetteberg e Anders Teigen in cui si esplora il
territorio di confine tra vita e morte delle case di
riposo. Tra i film dedicati alla guerra in Ucraina
anche “Dear Odesa” (Italia, 2022,
anteprima regionale) del giovane filmmaker ucraino Kyrylo Naumko,
in cui il regista torna nella sua amata-odiata città natale che,
dopo l’invasione russa, sente l’urgenza di riscoprire attraverso un
dialogo con la madre Olha e il suo amico d’infanzia Mykyta. Al
miglior film verranno assegnati durante la tradizionale ma inusuale
cerimonia di domenica 14 maggio, seduti attorno a un tavolo per un
pranzo collettivo con i protagonisti del festival all’agriturismo
“Il Castellazzo” in Valsamoggia, i 2mila euro del premio Mente
Locale Visione Globale, cui si affiancano altri premi e menzioni,
tra cui quello di 1000 euro per il miglior uso delle immagini
d’archivio, il premio per la migliore colonna sonora e il premio
distribuzione di Sayonara Film.
Accanto alla competizione internazionale, per il secondo anno Mente
Locale ospita il concorso “Mente Locale
Young” dedicato ai documentari realizzati dagli
studenti di tutta Italia. Sono 19 le pellicole
selezionate tra le oltre 150 arrivate, che verranno
proiettate le mattine del 5 e 6 maggio in Valsamoggia e a Bologna:
i vincitori saranno proclamati da una Giuria Young di
650 ragazze e ragazzi degli istituti secondari di
primo e secondo grado da tutta Italia, guidati in un percorso di
accostamento alla critica cinematografica da Roy Menarini, docente
DAMS, e Riccardo Palladino, filmmaker, saggista e docente. In palio
per il miglior film mille euro, oltre a tanti altri premi e
menzioni. Il film del concorso Young saranno disponibili dal 5 al
14 14 maggio in streaming gratuitamente sulla piattaforma Openddb
(https://festival.openddb.it/mente-locale-festival/).
Accanto alle visioni, gli eventi
collaterali: giovedì 11
maggio la prima edizione di Mente Locale
Lab, masterclass dedicata a registi,
produttori, compositori e studenti di cinema e
musica moderata da Leena Pasanen e condotta da Sanna
Salmenkallio, nota per la musica composta per fiction e
documentari, e Maurizio Feverati, avvocato esperto in questioni di
diritto d’autore legati alla musica e al cinema, che parlerà di
diritti musicali e del valore aggiunto della musica originale nei
film rispetto all’utilizzo delle librerie musicali. I sapori del
territorio sono protagonisti: accanto alle degustazioni di vini che
accompagneranno con “un vino al giorno” le
proiezioni, sabato 13 maggio a
Spilamberto, patria dell’aceto balsamico
tradizionale, verrà presentato in anteprima
il video di candidatura dell’aceto a patrimonio
immateriale dell’umanità Unesco, seguito da un panel di
discussione sul legame tra patrimonio immateriale e territorio e
una visita guidata con degustazione al Museo dell’aceto balsamico
tradizionale. Reggio Emilia ospiterà invece un evento speciale in
collaborazione con il Consorzio del Parmigiano Reggiano, storico
partner di Mente Locale.
Altre iniziative collaterali
prevedono proiezioni pomeridiane dedicate agli anziani in
collaborazione con SPI-CGIL, iniziative di valorizzazione del
territorio in sinergia con realtà locali, presentazioni di libri,
letture per bambini e molto altro. Oltre al periodo del festival,
sono previste nel corso dell’anno giornate di replica dei film
vincitori nei territori del festival.
P.J. Hogan
presenta a Roma Fuori Concorso il suo ultimo film
Mental, una commedia drammatica che
racconta di una famiglia particolare, i Moochmore, composta da un
padre, politico locale, assente e donnaiolo, da una madre con crisi
di nervi che non riesce a far fronte a tutte le incombenze della
casa e della famiglia e da cinque figlie, ognuna con una diversa
fissazione su malattie mentali più o meno esistenti.
Quando la madre collassa e viene
ricoverata in una clinica psichiatrica, il padre porta a casa una
donna con lo scopo di dare alle ragazzine una regola,
un’educazione, un punto di riferimento. La donna, Shaz, novella
Mary Poppins, si rivelerà essere non meno strana di chi è chiamata
a “educare” e così le cinque ragazze scopriranno una nuova
prospettiva del mondo, una nuova lettura della realtà e una nuova
considerazione di sé. PJ Hogan si mette a nudo e
racconta una storia autobiografica in maniera quasi filologica,
ripercorrendo la sua infanzia australiana sulla Gold Coast.
Mental: il film
Mental
non da scampo, si rivela dall’inizio essere un delirante affresco
di una famiglia alla deriva, dove i punti di riferimento, in genere
intesi come i genitori, vengono meno e dove la prole assorbe forse
involontariamente tutte le mancanze dei genitori. Superstar del
film è Toni Collette che interpreta l’esuberante,
folle e a tratti inquietante Shaz. L’attrice conferma il suo
immenso talento, mostrando le prime rughe d’età e un fascino
intramontabile, aumentato dall’incredibile magnetismo recitativo,
oltre che dalla noncuranza nel mettersi a nudo con un ruolo sopra
le righe. Altro volto molto noto presente nel film è quello
magnificamente espressivo di Liev Schreiber, che interpreta un cacciatore
di squali, anche lui in bilico tra la follia e la normalità.
Ma
infondo quello che il film insegna è proprio che la normalità è un
concetto relativo, al contesto e soprattutto a chi ci guarda. Oltre
ai volti noti però il film si fregia anche di incredibili attrici
in erba, sono le cinque giovani protagoniste che interpretano le
sorelle Moochmore, genuine e divertenti. PJ Hogan
conduce il racconto con grande sensibilità, costruendo una gag
comica dopo l’altra senza mai perdere di vista il fuoco della
vicenda raccontata: una cronaca familiare in cui la malattia
mentale finisce per inghiottire tutti se abbandonata a se
stessa.
La sceneggiatura, basata sulla
chiara intenzione del regista di raccontarsi, spicca per il brio
dei dialoghi e il divertente distacco dalla realtà di alcune
sequenze. Ennesimo protagonista del film è il colore che
contrassegna la regione geografica, ma anche la vivacità delle
persone che attraversano la storia rendendola allegra e surreale,
commovente e triste, straordinariamente equilibrata.
Meno di
Trenta assegnerà il primo Premio
Speciale della sua seconda edizione a
Ludovico Di Martino, regista
ventottenne che negli ultimi anni ha firmato progetti
prestigiosi per il cinema e per la TV; tra i lavori da lui diretti
spicca la terza stagione di SKAM Italia, teen drama realizzato da
una crew particolarmente giovane nonché amato dagli adolescenti, e
Di Martino ha dichiarato di recente l’importanza del dare
spazio ai giovani“per provare a rinnovare il
presente e per garantirci il futuro del cinema”.
L’ultimo lungometraggio diretto da
Ludovico Di Martino, l’action thriller “La belva”,
per diverse settimane ha avuto inoltre il privilegio di restare
inserito nella top ten dei film più visti su Netflix in 190
paesi.
La premiazione avrà
luogo tra venerdì 11 e domenica 20
Giugno nell’ambito del “Festival del Cinema Città
di Spello e dei Borghi Umbri – Le Professioni del Cinema”;
la manifestazione, presieduta da Donatella
Cocchini con la direzione artistica di Fabrizio
Cattani, è dedicata da sempre ai
professionisti del dietro le quinte e ha deciso
quest’anno di puntare i riflettori sui talenti under
30 ospitando la seconda edizione di Meno di
Trenta. Sarà previsto anche un
secondo premio speciale – che verrà annunciato in
un secondo momento – che sarà consegnato ad un giovane
professionista che si sia distinto in una categoria diversa dalla
recitazione e dalla regia – rigorosamente sotti i
trent’anni.
Ludovico Di
Martino
Il regista cinematografico Ludovico
Di Martino ha esordito nel 2015 con il lungometraggio “Il Nostro
Ultimo”, partecipando a festival di tutto il mondo e nel 2017 il
suo cortometraggio ‘Pipinara’ è stato presentato alla 75a Mostra
Internazionale del Cinema di Venezia. Nel 2019 scrive e dirige la
terza stagione di Skam Italia (Netflix), adattamento dell’omonima
serie Norvegese di successo, sempre su Netflix il 27 Novembre 2020
è uscito il suo film d’azione “La belva”. Il suo stile registico fa
largo uso di inquadrature e movimenti di camera che invitano
all’immedesimazione e sembrano rispecchiare lo stato d’animo dei
protagonisti. Nei suoi lavori inoltre fa molto affidamento sulla
colonna sonora, tanto da produrre lui stesso alcune delle tracce
che utilizza.
Meno di
Trenta è un format ideato da
Silvia Saitta che prevede, come attività
principale,l’evento di premiazione
dedicato ad artisti di cinema, TV e web
rigorosamente sotto i trent’anni. Il
premio ha già avuto la sua prima edizione
a Roma, il 7 dicembre 2019, organizzata con
Stefano Amadio direttore del portale
Cinemaitaliano.info. I vincitori della prima edizione sono stati
Carlotta Antonelli, Giacomo Ferrara, Ludovica Martino,
Giulio Pranno, Phaim Bhuiyan e Jenny De Nucci. Con il
desiderio di continuare a valorizzare i giovani talenti
dell’audiovisivo italiano – non solo artistici ma anche
tecnici – Meno di Trenta è oramai un format in continua
espansione, come avvenuto con il ciclo di
incontri“Meno di Trenta alla Mostra”
organizzati durante la Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica
di Venezia 2020 dalle testate Cinemaitaliano.info e Cinecittà News
all’Italian Pavilion.
Meno di
Trenta, il premio dedicato ai giovani attori
italiani sotto i 30 anni, ha assegnato i premi
principali della sua seconda
edizione.
La premiazione si svolgerà venerdì
18 Giugno nell’ambito del “Festival del
Cinema Città di Spello e dei Borghi Umbri – Le Professioni del
Cinema”, giunto alla sua decima edizione e
presieduto da Donatella Cocchini con la direzione
artistica di Fabrizio Cattani; la manifestazione,
dedicata da sempre ai professionisti del dietro le quinte, ha
deciso quest’anno di puntare i riflettori sui talenti under
30 ospitando la seconda edizione di Meno di
Trenta.
La giuria stampa,
composta da Giulia Bianconi (Il Tempo, Ciak),
Lucrezia Leombruni (Diregiovani), Chiara
Nicoletti (FRED Film Radio), Damiano
Panattoni (Hotcorn.com), Gianluca
Pisacane (Famiglia Cristiana, Rivista del Cinematografo) e
Caterina Sabato (Cinematographe.it, Ciak) ha
decretato i vincitori basandosi sulle cinquine che
hanno preso in considerazione le uscite dal 1° dicembre
2019 al 30 novembre 2020.
Per il premio Migliore
Attrice – Cinema le vincitrici sono ex
aequo: Ludovica Francesconi per il ruolo
ironico e toccante della protagonista Marta nel teen drama
“Sul più bello” di Alice Filippi –
prodotto per Eagle Pictures da Roberto Proia in collaborazione con
Weekend Film e distribuito da Eagle Pictures, presentato
all’edizione 2020 di Alice nella Città e di cui sono in corso le
riprese dei due sequel – e Beatrice Grannò ne
“Gli Indifferenti” di Leonardo Guerra Seràgnoli
per il complesso ruolo di Carla, di matrice letteraria moraviana;
il film è prodotto da Vision Distribution e Indiana Production in
collaborazione con Le Spectre, Nightswim SRL, Sky
Italia, Amazon Prime Video, e distribuito da Vision
Distribution.
Il premio Miglior Attore –
Cinema è stato assegnato a Mattia Garaci
per il film “Padrenostro” di Claudio
Noce: una produzione Lungta Film, PKO Cinema & Co, Tendercapital
Productions in collaborazione con Vision Distribution e con il
sostegno della Calabria Film Commission, distribuito da Vision
Distribution e presentato alla 77. Mostra Internazionale d’Arte
Cinematografica di Venezia nella Selezione Ufficiale In Concorso.
Il giovanissimo attore si è misurato al suo debutto con il ruolo di
Valerio recitando al fianco di Pierfrancesco Favino, vincitore
della Coppa Volpi proprio per l’interpretazione in
“Padrenostro“.
Proseguendo con i premi dedicati
alla serialità televisiva, il Miglior Attore – Serie
TV è Massimiliano Caiazzo per
“Marefuori” di Carmine Elia, in cui interpreta il
ruolo chiave di Carmine, figlio di una nota famiglia di camorristi
di Napoli da cui cerca di fuggire con l’aiuto del comandante
dell’Istituto di Pena Minorile di Napoli. La serie è una
coproduzione Rai Fiction-Picomedia andata in onda su Rai2, e sono
in corso le riprese della seconda stagione.
Con il ruolo di “Sana”, ragazza
italiana di seconda generazione che convive con il difficile
equilibrio tra i suoi valori e quelli dei suoi compagni di liceo,
la Migliore Attrice – Serie TV è stata
Beatrice Bruschi
per “SKAM Italia –
stagione 4” di Ludovico Bessegato
, una
co–produzione Cross Productions e TIMVISION.
La quarta stagione è arrivata a maggio 2020 in contemporanea su
TIMVISION e Netflix.
Meno di
Trenta prosegue con la tradizione di due
premi speciali che valorizzino talenti diversi da quello
per la recitazione. Il primo premio speciale, già annunciato nei
mesi scorsi, è stato assegnato a Ludovico Di
Martino, regista ventottenne che negli
ultimi anni ha firmato progetti prestigiosi per il cinema e per la
TV; tra i lavori da lui diretti spicca la terza stagione di SKAM
Italia, teen drama realizzato da una crew particolarmente giovane
nonché amato dagli adolescenti. L’ultimo lungometraggio diretto da
Ludovico Di Martino, l’action thriller “La belva”,
per diverse settimane ha avuto inoltre il privilegio di restare
inserito nella top ten dei film più visti su Netflix in 190
paesi.
A Matteo Bendinelli,
giovanissimo sound designer, spetterà invece
il secondo premio speciale. Il suo curriculum
spazia da “La grande bellezza” di Paolo Sorrentino – cui ha preso
parte nel 2013 – alle «palestre» di Leonardo Pieraccioni,
Francesco Patierno e Terence Hill. Ha lavorato al film “Un giorno
all’improvviso” di Ciro d’Emilio, ed è reduce dal successo
professionale de “I Predatori” di Pietro Castellitto, uno dei
film-rivelazione all’ultima Mostra del Cinema di Venezia e in
generale dell’ultima stagione cinematografica. Un vero e
proprio “re dei suoni” che incarna alla perfezione “l’altra faccia
del cinema”: quello reale e concreto fatto da veri artigiani.
Assegnare il secondo premio speciale
in chiave under 30 ad una professione poco conosciuta al
grande pubblico – quella del sound designer – assume per
Meno di Trenta un valore aggiunto,
essendo la premiazione ospitata, oltretutto, dal “Festival
del Cinema Città di Spello e dei Borghi Umbri – Le Professioni del
Cinema” dedicato storicamente ai mestieri del cinema.
Sono stati
assegnati i premi di
Meno di Trenta, l’iniziativa dedicata agli
artisti italiani di cinema e serie TV – rigorosamente sotto
i 30 anni – ideata e organizzata da Stefano Amadio e
Silvia Saitta.
Nella
quarta edizione sono state introdotte importanti
novità: nessuna distinzione di genere tra i
candidati e dunque nelle duecategorie principali,Cinema e
Serie TV, sono stati presi in considerazione
ragazzi e ragazze insieme.
Altra novità è
stata la collaborazione con la storica
rivistaCIAK – il mensile del cinema
italiano dal 1985 – la cui redazione ha organizzato due turni di
votazione da parte del pubblico tramite il sito
ciakmagazine.it. Come
Miglior Meno di Trenta – Cinema il
Pubblico ha scelto Valentina Romani per l’interpretazione di Emma
– personaggio “chiave” costruito con maturità ed ironia – ne
“Il sol dell’avvenire” di Nanni Moretti
(produzione Sacher Film, Fandango con Rai Cinema, Le Pacte,
distribuito da 01 Distribution) e Nicolò Galasso
come Miglior Meno di Trenta – Serie TV per il
ruolo di O’ Pirucchio in “Mare fuori – stagione 3”
di Ivan Silvestrini.
Flavio Natalia
(direttore di CIAK): Ospitare la votazione di Meno di Trenta ha
avuto un significato di incoraggiamento allo sviluppo dei talenti
di domani del nostro cinema e della nostra serialità. I risultati
sono stati ottimi, sia in termini di voti raccolti, sia per quanto
riguarda il livello artistico espresso dai finalisti e dai due
talentuosi vincitori, Valentina Romani e Nicolò Galasso, ai quali
ora questo premio attribuirà nuovo entusiasmo, oltre a
rappresentare una occasione per far notare la qualità del lavoro
che hanno svolto sin qui. L’appuntamento è ora per la prossima
edizione di Meno di Trenta.
Come ogni edizione
ha votato anche una giuria stampa composta, in
questa occasione, dagli esperti Nicole Bianchi (Cinecittà News),
Emanuele Bigi (Vanityfair.it), Lucrezia Leombruni (Agenzia Dire),
Damiano Panattoni (Movieplayer.it), Carola Proto (Comingsoon.it) e
Manuela Santacatterina (The Hollywood Reporter Roma).
Per il premio
Meno di Trenta – Cinemaassegnato dalla
Stampa ha trionfato l’esordiente Greta
Gasbarri grazie al ruolo di protagonista in
“Mia” di Ivano De Matteo (prodotto da Lotus
Production e Rai Cinema e distribuito da 01 Distribution), storia
attuale e molto dolorosa. La motivazione della giuria:
“Alla sua prima prova d’attrice, la 17enne Greta
Gasbarri debutta all’altezza dell’intensità del tema trattato dal
regista Ivano De Matteo. La performance di Greta restituisce tutto
il dramma famigliare raccontato in “Mia”.Francesco Centorame e Nicolò Galasso hanno vinto –
ex aequo – il premio Stampa Meno di Trenta – Serie
TV. Le motivazioni: “Francesco Centorame con la sua
interpretazione di Elia (in “SKAM Italia
5”di Ludovico Bessegato prodotta da Cross
Productions e disponibile su Netflix Italia) ha saputo
raccontare con delicatezza e potenza un disagio. Con talento e
maturità Centorame rompe ogni tabù sulla sessualità dando ai
giovani uno spazio in cui riconoscersi e non provare più
vergogna;Nicolò Galasso, in “Mare Fuori –
stagione 3” di Ivan Silvestrini (coproduzione Rai Fiction
– Picomedia, prodotta da Roberto Sessa, andata in onda in onda su
Rai2 e già disponibile in anteprima esclusiva su RaiPlay),
regala uno dei momenti più drammatici e emozionanti della terza
stagione di “Mare Fuori”, grazie alla sua interpretazione intensa.
Attraverso il personaggio di Gaetano, detto ‘O Pirucchio, ha
dimostrato come in contesti difficili si possa avere il coraggio di
cambiare”.
La
direzione artistica, composta da Stefano Amadio e
Silvia Saitta con la collaborazione di Andrea Santocco, ha deciso
di assegnare due ulteriori premi
dedicati al talento poliedrico che spazia tra cinema e
teatro: uno a Francesco Gheghi (oltre
all’horror “Piove” di Paolo Strippoli, che lo vede protagonista, è
stato Romeo nel Romeo e Giulietta di Mario Martone al Piccolo
Teatro Strehler di Milano) e uno a Blu Yoshimi (di cui ricordiamo il ruolo ne “Il
sol dell’avvenire” di Nanni Moretti e l’impegno a teatro con uno
spettacolo in programma al Festival dei Due Mondi). Entrambi i
giovani attori erano stati tra i protagonisti, nel 2020, del ciclo
di incontri “Meno di trenta alla Mostra” organizzati alla Mostra
Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.
Il premio Meno
di Trenta, alla sua quarta edizione, si conferma un
appuntamento sempre più gradito agli occhi dei artisti esordienti;
l’obiettivo principale dell’iniziativa resta infatti quello
di mettere in contatto giovani colleghi
creando nuove sinergie.
La
premiazione avrà luogo il 15 giugno nell’ambito
della 26/a edizione de “Lo schermo è donna”
organizzata a Fiano Romano con la direzione
artistica di Alberto Crespi e Rocco Giurato
(ingresso libero fino ad esaurimento posti). La manifestazione,
promossa e organizzata dall’associazione culturale “Città per
l’Uomo”, con il patrocinio del ministero della Cultura, della
Regione Lazio e del comune di Fiano Romano, dimostra da sempre uno
sguardo attento nei confronti dei nuovi talenti
dell’audiovisivo italiano e ha coinvolto, negli anni, numerosi
giovani ospiti divenuti oggi artisti affermati.
Cristina Cappelli
e Angelo Spagnoletti, protagonisti della serie
Generazione 56K, sono trai vincitori di
Meno di Trenta
edizione 2022, con il riconoscimento alla migliore
interpretazione maschile e femminile in una serie tv. In occasione
della premiazione nell’ambito del Festival di
Spello, ecco cosa hanno raccontato della loro esperienza
con la serie Netflix.
Amori fuori tempo e amicizie
inossidabili, tra il desiderio di diventare adulti e il coraggio di
inseguire i propri sogni. Nel trailer di
Generazione 56Kun primo sguardo al
ritratto, ricco di contraddizioni, della generazione dei
Millennial, travolta – alle soglie dell’adolescenza – dall’arrivo
di Internet negli anni Novanta e che oggi vede nella tecnologia un
elemento indispensabile nella propria vita: offre velocità,
connessioni, infinite possibilità, ma orientarsi in questa varietà
di opzioni non è sempre facile.
Ad accompagnare le immagini ci sono
le nostalgiche note di “Come mai” degli 883, inno degli
amori di un’intera generazione.
Ambientata tra Napoli e Procida,
Generazione 56K è una serie di genere comedy basata su
un’idea originale di Francesco Ebbasta e da lui scritta insieme a
Costanza Durante, Laura Grimaldie Davide Orsini, che ne è anche
head writer. Dietro la macchina da presa dei primi 4
episodi Francesco Ebbasta, mentre Alessio Maria Federici firma la
regia dei restanti 4.
Al centro della storia Daniel e
Matilda, che si conoscono da giovanissimi e s’innamorano da adulti,
e che, insieme agli amici di sempre, Luca e Sandro, sono il simbolo
della Generazione del Modem 56K. Daniel e Matilda vivono una
relazione che rivoluzionerà il loro mondo e li costringerà a fare i
conti con il passato e quella parte più pura e vera di se stessi
che, in modi opposti, hanno dimenticato. Tutti gli episodi della
serie intrecciano costantemente due linee temporali, due punti di
vista, due fasi della stessa storia d’amore e di amicizia che parte
nel 1998 e continua fino ai giorni nostri.
Daniel e Matilda, sono interpretati
rispettivamente da Angelo Spagnoletti e Cristina Cappelli, nella
loro versione adulta, e da Alfredo Cerrone e Azzurra Iacone in
quella da ragazzini. Protagonisti della serie anche due componenti
dei The Jackal nel ruolo degli amici storici di Daniel: Gianluca
Fru è Luca e Fabio Balsamo è Sandro, rispettivamente interpretati,
nella loro versione da bambini, da Gennaro Filippone e da Egidio
Mercurio.
Nel cast
ancheBiagio Forestieri(Napoli Velata) nei panni di Bruno,Claudia Tranchese(Sotto
il sole di Riccione, Gomorra
la serie 4 stagione) in quelli di Ines,Federica Pironein quelli di Cristina.Liliana
Bottoneinterpreta Rosa,Massimiliano Rossi(Indivisibili, Romulus) Aurelio,Sebastiano
KinigerEnea,Claudia
NapolitanoNoemi.
Paolo Strippoli e
Francesco Russo, co-regista e protagonista di
A Classic Horror Story, sono trai vincitori di
Meno di Trenta
edizione 2022, rispettivamente con un premio speciale e con il
riconoscimento al miglior attore protagonista nella categoria
cinema. In occasione della premiazione nell’ambito del
Festival di Spello, ecco cosa hanno raccontato
della loro esperienza sul set del film Netflix.
A Classic Horror Story, una classica storia
dell’orrore, come suggerisce il titolo, un omaggio alla tradizione
di genere italiana che, partendo da riferimenti classici, arriva a
creare qualcosa di completamente nuovo. Il nuovo film Netflix,
prodotto da Colorado Film, sarà presentato in Concorso alla 67esima
edizione del Taormina Film Fest 2021, che si terrà dal 27 giugno al
3 luglio 2021. Il film sarà poi disponibile dal 14 luglio 2021 solo
su Netflix.
A Classic Horror Story è diretto da Roberto De
Feo e Paolo Strippoli, da una sceneggiatura di Lucio Besana,
Roberto De Feo, Paolo Strippoli, Milo Tissone, David Bellini, e
vede come protagonisti principali Matilda Lutz, Francesco Russo,
Peppino Mazzotta, Yulia Sobol, Will Merrick, Alida Baldari Calabria
e Cristina Donadio. Il film è stato girato interamente in Puglia e
a Roma, per 5 settimane di riprese.
Sono stati assegnati i premi
principali di Meno di
Trenta, l’iniziativa dedicata agli artisti
italiani di cinema, TV e web sotto i 30 anni e giunta alla sua
terza edizione. Un’edizione nel segno dei generi
comedy, horror e fantasy.
Confermata per il secondo anno
consecutivo la partnership del premio con il Festival del
Cinema Città di Spello e dei Borghi Umbri – Le Professioni del
Cinema” – presieduto da Donatella
Cocchini e con la direzione artistica di Fabrizio
Cattani – che ospiterà la premiazione di Meno di
Trenta all’Auditorium San Domenico di Foligno venerdì
18 marzo.
Meno di Trenta, ideato e
organizzato da Stefano Amadio e Silvia Saitta (giornalisti, addetti
stampa e appassionati “talent scout”) affida da sempre la
scelta dei premi principali ad una giovane
giuria stampa che varia di anno in anno; per questa terza
edizione è composta da Martina Barone (Film is now
Italia, Everyeye.it), Nicole Bianchi
(CinecittàNews), Claudia Giampaolo (Ciakmagazine.it),Chiara Guida
(Cinefilos.it) e
Federico Vascotto (Movieplayer.it). I vincitori sono stati scelti sulla
base di quattro cinquine individuate dallo staff
di Meno di Trenta e che hanno p reso in considerazione le
uscite dal 1° dicembre 2020 al 30 novembre
2021.
Per il premio Migliore
Attrice – Cinema ha trionfato Aurora
Giovinazzo con il ruolo di protagonista
in“Freaks
Out” di Gabriele Mainetti; nel film la Giovinazzo
illumina la scena nei panni di Matilde, una ragazza dai poteri
straordinari che produce elettricità e può fulminare chi la tocca.
Presentato nella Selezione Ufficiale – Concorso all’ultima Mostra
Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, “Freaks
Out” è prodotto da Lucky Red e Goon Films con Rai Cinema e
GapBusters, e distribuito da 01 Distribution.
A Francesco Russo
andrà il premio come Miglior Attore – Cinema per
la sua interpretazione di Fabrizio, il nerd amante di cinema in
“A
Classic Horror Story” di Roberto De Feo e Paolo
Strippoli, dove ha recitato un ruolo da protagonista con una
cadenza regionale diversa dalla propria.
“A Classic Horror Story”, film
Netflix prodotto da Colorado Film, è stato presentato al 67°
Taormina Film Fest dove si è aggiudicato il premio come miglior
regia inaugurando una lunga serie di consensi prestigiosi a livello
internazionale.
Proprio a uno dei due registi del
film, Paolo Strippoli, under 30 classe 1993, lo
staff di Meno di Trentaha deciso di assegnare il primo
premio speciale della terza edizione. Paolo
Strippoli è diplomato in regia al Centro Sperimentale di
Cinematografia di Roma dopo essersi laureato in Arti e Scienze
dello Spettacolo all’Università La Sapienza. Nel 2019 vince il
premio Franco Solinas al Miglior Soggetto con il
film “L’angelo infelice”. Nel 2021 dirige il suo secondo
lungometraggio, l’horror di prossima uscita “Piove”.
Passando ai premi dedicati alla
serialità televisiva, la Migliore Attrice – Serie
TV e il Miglior Attore – Serie TV
hanno come comune denominatore il progetto di provenienza: sono
Cristina Cappelli e Angelo
Spagnoletti, l’affiatata e ironica coppia protagonista di
“Generazione
56k” di Francesco Ebbasta, anche autore della
serie, che ha curato la regia insieme ad Alessio Maria Federici.
La serie Netflix, prodotta da Cattleya in collaborazione con i
The Jackal – gruppo Ciaopeople -, vede protagonista Cristina
Cappelli interpreta l’inquieta Matilda, giovane donna in procinto
di sposarsi le cui risposte vengono messe in crisi nel momento in
cui rincontra Daniel, il ragazzo con cui ha condiviso l’infanzia a
Procida, interpretato da un altrettanto sfaccettato Angelo
Spagnoletti.
Il secondo premio
speciale di questa edizione andrà ad un personaggio
singolare nel panorama dell’audiovisivo italiano, definito da
alcuni “astro nascente”: Fabrizio Ciavoni, content
creator frequentatore assiduo di festival cinematografici; di
recente ha recitato per la prima volta in un lungometraggio,
“Giulia” di Ciro De Caro, ancora nelle sale italiane, e ha creato
il podcast “Nostalghia podcast” in collaborazione con un team di
giovani giornalisti.
Il premio Meno di Trenta,
al suo terzo anno, si conferma un appuntamento sempre più gradito
agli occhi dei giovani artisti; l’obiettivo principale
dell’iniziativa resta infatti quello di creare
sinergie tra giovani artisti, aspetto condiviso anche dal
“Festival del Cinema Città di Spello e dei Borghi Umbri –
Le Professioni del Cinema”, da sempre molto sensibile
all’individuazione di nuovi giovani talenti di tutte le professioni
del cinema.
Meno di
Trenta, il premio dedicato
ad artisti di cinema, TV e
webrigorosamentesotto i trent’anni, si avvicina alla
terza edizione e annuncia le
nuovecinquine stabilite in base
alle uscite e alle messe in onda del periodo dal 1° dicembre 2020
al 30 novembre 2021.
Meno di Trenta continuerà
ad assegnare quattro premi principali: due per
la categorialegata alcinema (Premio Miglior Attore di Cinema e Premio
Migliore Attrice di Cinema) e due dedicati alla
serialità televisiva/tv (Premio Miglior Attore di
Serie TV e Premio Migliore Attrice di Serie TV). Saranno previsti,
anche per la terza edizione, due premi speciali
scelti con lo scopo di dare spazio a diverse tipologie di talenti
oltre alla recitazione.
A spiccare come vincitori delle
prime due edizioni ricordiamo, tra i premi
principali,Ludovica Martino, Ludovica
Francesconi, Beatrice Grannò Giulio Pranno, Mattia Garaci, Carlotta
Antonelli, Beatrice Bruschi, Massimiliano Caiazzo e Giacomo
Ferrara.
Tra i premi
specialiPhaim Bhuiyan, Jenny De Nucci e
Ludovico Di Martino.
L’obiettivo
principale dell’iniziativa resta quello di creare unione e
sinergia tra i giovani e talentuosi artisti della realtà
audiovisiva contemporanea, come avvenuto nel corso della
prima edizione al Nuovo Cinema Aquila di
Roma, e della secondaedizione organizzata nell’ambito del
Festival del Cinema – Città di Spello. E
questa sera i nuovi candidati
sono invitati per un brindisi in loro onore, ancora una volta al
Nuovo Cinema Aquila.
Presentati i componenti della giuria stampa
della terza edizione, cui spetterà il compito di assegnare
i quattro premi principali:
Nell’ambito della 77. Mostra
Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, le
testate Cinemaitaliano.info e
Cinecittà News anticiperanno il format
“Meno di Trenta” aprendo uno spazio
quotidiano di incontri ed interviste con i giovani
artisti presenti alla Mostra.
L’iniziativa, dal nome “Meno
di Trenta” alla Mostra, sarà dunque un’occasione per
scoprire e valorizzare realmente le personalità dei giovani talenti
che hanno preso parte in veste di interpreti, registi ma anche
tecnici, ai film presenti alla Mostra di Venezia, protagonisti
presenti e futuri dell’audiovisivo italiano.
“Meno di Trenta” è
il premio ideato da Silvia Saitta che prevede dei
riconoscimenti assegnati ad attori di
cinema, TV e web rigorosamente sotto i
trent’anni; il premio ha già avuto la sua prima edizione a
Roma, il 7 dicembre 2019, organizzata con Stefano Amadio direttore
del portale Cinemaitaliano.info e che vide
vincitori Carlotta Antonelli, Giacomo Ferrara, Ludovica
Martino, Giulio Pranno, Phaim Bhuiyan e Jenny De
Nucci.
Gli incontri, condotti dai
giornalisti Cristiana Paternò e Stefano Amadio, si svolgeranno
dal 3 al 10 settembre, tra le 17.30 e le 18.30,
all’Italian Pavilion allestito all’interno
dell’Hotel Excelsior, e saranno trasmessi in
diretta streaming sul sito www.italianpavilion.it e
veicolati attraverso i canali social ufficiali
delle due testate.
Sarà Blu Yoshimi
l’attrice con meno di trent’anni che inaugurerà il
ciclo di incontri di “Meno di Trenta alla Mostra”;
presente alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di
Venezia per accompagnare la presentazione di “Cigar au miel” di
Kamir Aïnouz, la giovane attrice è già stata candidata alla prima
edizione del premio “Meno di Trenta” per la categoria di Migliore
Attrice-Categoria Cinema” con il film “Likemeback” di Leonardo
Guerra Seragnoli.
Con il suo talento, impegno e
simpatia, Blu Yoshimi incarna a pieno lo spirito di questa
iniziativa: “Meno di Trenta” alla Mostra” è
infatti un’occasione per valorizzare i giovani protagonisti
dell’audiovisivo italiano presenti alla Mostra di Venezia.
L’appuntamento è oggi 3
settembre alle ore 18.00all’Italian Pavilion, allestito all’interno
dell’Hotel Excelsior.
Gli incontri, condotti dai
giornalisti Cristiana Paternò (Cinecittà News.it) e Stefano Amadio (Cineitaliano.info), si svolgeranno
dal 3 al 10 settembre e verranno trasmessi
in diretta streaming sul sito www.italianpavilion.it.
L’accesso allo spazio Italian
Pavilion è regolato dalle norme anti-covid: accesso a numero
chiuso, controllo della temperatura, tracciabilità, mascherine e
igienizzazione delle mani.
BLU YOSHIMI
Blu Yoshimi , classe 1997. Lavora
come attrice per il cinema, televisione e teatro dal 2001. Debutta
al cinema nel 2008 a fianco di Nanni Moretti nel film “Caos Calmo”,
poi protagonista di “Piuma”, “Likemeback” e prossimamente di un
film italo-argentino. Nel 2019 ha fatto parte della giuria per i
cortometraggi di “Alice Nella Citta’”, sezione legata alla Festa
del Cinema di Roma e poi ha ricoperto un ruolo sul set opera prima
di Kamir Ainouz, nel film “Cigare Au Miel”. Ha iniziato a studiare
recitazione all’eta’ di 9 anni con compagnie teatrali, a 11 con
membri dell’actors’ studio quali Doris Hicks, Michael Margotta,
Jack Waltzer, Cloe Xaufflaire, Lidia Vitale e Mary Setrakian per il
canto.
Segue la filosofia e il lavoro di
scuole internazionali quali il Susan Batson Studio di New York e
Estudio Coraza di Madrid. Nel frattempo continua i suoi studi
universitari al Dams sviluppando uno studio approfondito sulla
scrittura cinematografica che sta mandando avanti nella creazione
di soggetti di serie, cortometraggi e due lungometraggi. Puntando
ad un mondo migliore usa la sua immagine supportando e promuovendo
cause sociali come nel caso del FAI e Every Child Is My Child.
Mena Suvari è
un’attrice che ha conquistato il mondo con il suo fascino e il suo
talento recitativo, dimostrando di essere versatile e piena di
abilità. L’attrice americana ha sempre lavorato duro per costruirsi
una carriera solida e duratura, tanto da continuare il suo lavoro
tra film e serie tv.
Ecco, allora, dieci cose da
sapere su Mena Suvari.
Mena Suvari: i suoi film
1. Ha recitato in celebri
film. L’attrice debutta al cinema con Ecstasy
Generation (1997), recitando poi in Il
collezionista (1997), L’altra faccia di Beverly
Hills (1998) e Carrie 2 – La
furia (1999). Ottiene grandissimo successo grazie a
American Pie (1999) e American Beauty (1999),
con Kevin Spacey.
In seguito recita in Le insolite sospette (2001),
American Pie 2 (1999), Sonny (2002), di Nicolas Cage,
Domino (2005), con Keira
Knightley, Vizia di famiglia (2005),
con Kevin CostnerBrooklyn Rules (2007), Stuck (2007), I
misteri di Pittsburg (2007) e American Pie: ancora
insieme (2012). Negli ultimi anni ha invece recitato in
The Murder of Nicole Brown Simpson (2019), Non dirlo a
nessuno (2020), What Lies Below (2020) e Fourth
Grade (2021).
2. Non solo cinema, ma anche
televisione. L’attrice non ha lavorato solo sul gran
schermo, ma ha partecipato anche a diversi progetti televisivi. La
Suvari, infatti, è apparsa in E.R. – Medici in prima linea
(1996), Six Feer Under (2004), Psych (2010),
The Cape (2011), American Horror Story
(2011-2018), Chicago Fire (2015),
South of Hell (2015), Clarence (2014-2018) e
American Woman (2018). Oltre alla sua attività recitativa,
l’attrice ha intrapreso la strada della produzione, lavorando al
film Non chiudere gli occhi (2014).
Mena Suvari in American
Beauty
3. Il suo personaggio si
evolve con il make up. Il regista Sam
Mendes ha progettato con grande attenzione il look delle
due ragazze protagonista di American Beauty. Se quello
quello di Thora Birch usa gradualmente sempre meno
trucco, il personaggio di Mena Suvari ne usa invece gradualmente
sempre di più per enfatizzare la visione delle loro mutevoli
percezioni di se stesse. L’attrice si è detta da subito entusiasta
di questo stratagemma, trovando che descriva molto bene il
cambiamento del suo personaggio.
4. Non è stata la prima
scelta. L’attrice, in realtà, non è stata la prima scelta
per il ruolo di Angela. Infatti, furono contattate anche
Kirsten Dunst, Sarah Michelle
Gellar, Brittany Murphy e Katie Holmes,
ma tutte quante rifiutarono l’offerta. Chi arrivò a fare
l’audizione furono Tiddani Thiessen, che però non
fu soddisfacente, Majandra Delfino e Kate
Hudson. Alla fine fu proprio la Suvari a spuntarla e ad
ottenere il ruolo di Angela. Ruolo che l’ha poi consacrata nel
panorama cinematografico statunitense.
Mena Suvari in American
Pie
5. Ha partecipato ad alcuni
capitoli della serie. L’attrice americana non ha
partecipato ad un solo film della serie, cioè il primo, realizzato
nel 1999, interpretando la dolce Heather, ragazza capace di
cambiare il rude Chris. Oltre al primo capitolo, infatti, l’attrice
ha partecipato anche ad American Pie 2 (2001) e
American Pie: Ancora insieme (2012). Ricordando
l’esperienza sui set di questi, la Suvari ha affermato di non
essere rimasta inizialmente stupita dal successo della serie,
capendo solo in seguito di come questi siano diventati dei veri e
propri casi cinematografici.
6. Ha girato il film nello
stesso anno di un capolavoro del cinema. La Suvari ha
girato American Pie nello stesso anno di American
Beauty. In questi due film, l’attrice interpreta due ruoli
speculari tra loro: una ragazza dolce e casta nel primo film, e la
perturbante Angela nel secondo. L’attrice ha ricordato l’esperienza
in modo positivo, trovando che il ruolo di Heather le ha permesso
di mostrare altre sfumature di lei come interprete.
Mena Suvari: chi è suo marito
7. Ha già due matrimoni alle
spalle. L’attrice si è sposata la prima volta con il
direttore della fotografia Robert Brinkmann, più
grande di lei di 17 anni, con cui ha dato vita ad un matrimonio
durato dal 2000 al 2005. In seguito, nel 2007 ha conosciuto il
produttore musicale Simone Sestito, sposato tre
anni dopo e da cui ha divorziato nel 2012.
8. Si è sposata per la terza
volta. L’attrice si è sposata nuovamente, nell’ottobre del
2018, con Michael Hope. Egli ha lavorato in
diversi show televisivi e in alcuni film come I’ll Be Home For
Christmas, Slasher e Indian Horse. Nell’ottobre del
2020 la coppia ha annunciato di essere in attesa del primo figlio,
poi nato nell’aprile del 2021 e chiamato Christopher. La Suvari è
così divenuta mamma per la prima volta.
Mena Suvari è su Instagram
9. Ha un profilo Instagram
ufficiale. L’attrice, come la maggior parte dei suoi
colleghi, ha un account Instagram ufficiale che è seguito da circa
273 mila persone. Sono molte le foto che la vedono protagonista
sulla sua bacheca, tra momenti lavorativi e quotidiani. Si possono
infatti ritrovare post legati tanto alle sue attività come
interprete quanto a momenti più privati o relativi alle sue
battaglie ambientali. Seguendola si potrà dunque rimanere
aggiornati su tutte le sue attività.
Mena Suvari: età e altezza
10. Mena Suvari è nata il 13
febbraio del 1979 a Newport, nel Rhode Island. La sua
altezza complessiva corrisponde a 163 centimetri.
Risale allo scorso maggio la
notizia che, dopo Edge of Tomorrow,
Tom Cruise sarebbe tornato a collaborare con
il regista Doug Liman per il nuovo
action thriller Mena, le cui riprese
sono attualmente in corso in Georgia, negli Stati Uniti. Il film
sarebbe dovuto arrivare nelle sale il 6 gennaio 2017.
La notizia di oggi è che il film si
intitolerà American Made e che la
Universal ha deciso di posticiparne l’uscita al 29 settembre 2017.
La grande major ha riunito il team di Edge of
Tomorrow per questo biopic ispirato alla storia vera
di Barry Seal, pilota e truffatore che fu coinvolto dalla Cia in
una delle operazioni di copertura più pericolose della storia
dell’agenzia, sferrata contro il cartello di Medellin.
“Amo le storie di eroi
improbabili che lavorano contro il sistema”, ha sottolineato
Doug Liman parlando del suo personaggio
protagonista. “Interpretare la sua storia significa creare un
film divertente con parti uguali di satira, suspense e commedia – e
sempre sorprendente”.
American
Made sarà finanziato da Cross Creek Pictures, nello
specifico da Brian Oliver e Tyler
Thompson, al fianco della Imagine Entertainment di
Brian Grazer e Kim Roth e di
Doug Davison per la Quadrant Pictures.
Composito il cast tecnico e
attoriale. Annunciati sono, infatti, Domhnall
Gleeson, Sarah
Wright, Jesse
Plemons, Caleb Landry
Jones, Jayma
Mays, Benito
Martinez, E. Roger
Mitchell, Lola
Kirke e Alejandro Edda.
L‘A24 Films ha
diffuso il teaser trailer originale di Men,
l’annunciato nuovo film del regista di Ex-Machina Alex
Garland. La pellicola che dovrebbe debuttare nelle sale
americano il 20 Maggio 2022 vede protagonista con la candidata
all’Oscar Jessie Buckley,Rory
Kinnear e Papa Essiedu.
Men
parla di una giovane donna va in vacanza da sola nella campagna
inglese dopo la morte dell’ex marito.
Curiosità
Il 6 gennaio 2021 è stato annunciato che Alex Garland scriverà e
dirigerà un film per A24 , con Jessie Buckley e Rory Kinnear in
trattative per recitare. Per quanto riguarda il casting
aggiuntivo, il Sunday Times ha riferito che Paapa Essiedu stava
provando con Jessie Buckley e Rory Kinnear. Le riprese principali
sono iniziate il 19 marzo 2021 e si sarebbero dovute concludere il
19 maggio 2021 nel Regno Unito. Il 22 maggio 2021, il direttore
della fotografia Rob Hardy ha annunciato su Instagram che le
riprese erano terminate
La A24 Films ha
diffuso il primo trailer originale di Men,
l’annunciato nuovo film del regista di Ex-Machina Alex
Garland. La pellicola che dovrebbe debuttare nelle sale
americano il 20 Maggio 2022 vede protagonista con la candidata
all’Oscar Jessie Buckley,Rory
Kinnear e Papa Essiedu.
Men
parla di una giovane donna va in vacanza da sola nella campagna
inglese dopo la morte dell’ex marito.
Curiosità
Il 6 gennaio 2021 è stato annunciato
che Alex Garland scriverà e dirigerà un film per A24 , con Jessie
Buckley e Rory Kinnear in trattative per recitare. Per quanto
riguarda il casting aggiuntivo, il Sunday Times ha riferito che
Paapa Essiedu stava provando con Jessie Buckley e Rory Kinnear. Le
riprese principali sono iniziate il 19 marzo 2021 e si sarebbero
dovute concludere il 19 maggio 2021 nel Regno Unito. Il 22 maggio
2021, il direttore della fotografia Rob Hardy ha annunciato su
Instagram che le riprese erano terminate
L‘A24 Films ha
diffuso l’annuncio ufficiale del trailer di Men,
l’annunciato nuovo film del regista di Ex-Machina Alex
Garland. La pellicola che dovrebbe debuttare nelle sale
americano il 20 Maggio 2022 vede protagonista con la candidata
all’Oscar Jessie Buckley,Rory
Kinnear e Papa Essiedu.
Men
parla di una giovane donna va in vacanza da sola nella campagna
inglese dopo la morte dell’ex marito.
Curiosità
Il 6 gennaio 2021 è stato annunciato che Alex Garland scriverà e
dirigerà un film per A24 , con Jessie Buckley e Rory Kinnear in
trattative per recitare. Per quanto riguarda il casting
aggiuntivo, il Sunday Times ha riferito che Paapa Essiedu stava
provando con Jessie Buckley e Rory Kinnear. Le riprese principali
sono iniziate il 19 marzo 2021 e si sarebbero dovute concludere il
19 maggio 2021 nel Regno Unito. Il 22 maggio 2021, il direttore
della fotografia Rob Hardy ha annunciato su Instagram che le
riprese erano terminate
Si
intitola Men, Women & Children ed è
l’ultimo film di Jason Reitman che uscirà in una
uscita limitata ad ottobre, in posizione propizia rispetto alla
stagione dei premi.
Protagonisti del film sono
Adam Sandler, Rosemarie DeWitt, Emma Thompson, Jennifer
Garner e Ansel Elgort (visto in
Colpa delle Stelle). La storia si basa
sull’omonimo romanzo di Chad Kulgen.
È di film come Men,
ultimo di Alex Garland, che abbiamo bisogno ora. E
ciò non significa necessariamente apprezzarlo, in quanto si tratta
di un’opera che spesso si spinge verso gli estremi. Che Men
piaccia o meno alla critica oppure incontri il favore del pubblico,
si tratta comunque di un lavoro che costringe lo spettatore a non
subire passivamente quanto gli viene proposto, che lo mette alle
corde e richiede lui un sforzo emozionale e psicologico non
indifferenti.
Men: un vortice di violenza per
Harper
Dopo aver affrontato la
fantascienza con
Ex-Machina e
Annientamento – quest’ultimo a nostro avviso
enormemente sottovalutato, soprattutto se si è letto il romanzo di
Jeff VanderMeer da cui è tratto – Garland scivola dell’horror
psicologico raccontando la storia di Harper (Jessie
Buckley), la quale dopo aver perso il marito suicidatosi
alla vigilia del loro divorzio sceglie di rintanarsi per qualche
giorno in un cottage di campagna. Qui incontra una serie di uomini
(tutti interpretati da Rory Kinnear) sempre più
enigmatici e minacciosi, i quali pian piano precipiteranno la
protagonista in un vortice di violenza e orrore.
Alex
Garland aveva già dimostrato con due precedenti film di
non essere un purista del genere, e non Men
ribadisce che non intende esserlo. Al contrario
preferisce imporre la sua visione, contaminando in questo caso le
regole estetiche dell’horror attraverso una messa in scena che,
soprattutto nella prima parte, si fa elegante e foriera di un ritmo
interno alla narrazione tutto particolare. Sembra quasi che il
cineasta in alcune scene adoperi il montaggio per sviluppare una
pausa del racconto e mostrare invece la bellezza dell’immagine,
delle ambientazioni. Era già accaduto in
Annientamento con risultati almeno visivamente
notevoli, mentre con Men
arriva a ottenere una fusione di forma e narrazione ancor più
coerente. La discesa all’inferno della protagonista viene mostrata
attraverso una progressione narrativa tanto affascinante quanto
“oscura”: a Garland non interessa che il pubblico capisca
pienamente la logica degli eventi, preferisce al contrario
lasciargli scegliere come riempire i vuoti di senso, piazzati
appositamente per fargli vivere l’irrazionalità e la tensione
dell’orrore.
Alex Garland non si tira
indietro
Sotto questo punto di
vista Men
possiede a nostro avviso echi lontani eppure presenti di
Antichrist, uno dei film più riusciti di
Lars von Trier che raccontava l’oppressione
dell’uomo sulla donna lavorando su simbolismi atavici di enorme
impatto. Come a suo tempo il cineasta danese, anche
questa volta Garland non si tira indietro quando si tratta di
scuotere, spaventare, metterci di fronte a un orrore che portiamo
sulle spalle come istituzione sociale, che permea il tessuto primo
della nostra quotidianità. Prima di lasciare che il portentoso
crescendo narrativo esploda, Men
ci testimonia con estrema lucidità quanto una donna possa ancora
oggi essere circondata da un ambiente maschile misogino e tossico,
il quale può diventare pericoloso proprio perché sostenuto dalla
tranquillità del vivere quotidiano.
Se a Garland è riuscito a
sfornare con Men
un piccolo grande gioiello cinematografico, lo deve in gran parte
anche a due protagonisti perfetti. In passato il
regista/sceneggiatore di era già dimostrato ottimo direttore di
attori, ma stavolta si supera ottenendo da Jessie
Buckley e Rory Kinnear una prova capace
di arrivare all’essenza dei rispettivi personaggi e riproporla in
tutta la sua forza devastante. L’attrice già molto apprezzata in
I’m Thinking of Ending Things e La figlia oscura tratteggia il dolore e il
progressivo spaesamento di Harper con poche, precise
pennellate.
Una prova intensa e impegnativa per
Jessie Buckley e Rory Kinnear
Il linguaggio del corpo
trattenuto, lo sguardo spesso sospeso sviluppati dalla Buckley
raccontano del personaggio molto più di eventuali momenti
inutilmente drammatici. Un’interpretazione di valore proprio perché
efficacemente sobria, in ammirevole controtendenza con quanto
richiesto di solito dall’horror. Dal canto suo Kinnear sfrutta ogni
grammo del corpo, ogni centimetro della pelle, ogni espressione del
volto per comporre esseri umani al limite, anche quelli più comuni.
Come i grandi caratteristi sanno fare, modella tutti questi “tipi
fissi” attraverso variazioni che li differenziano e insieme li
accomunano dentro la definizione di maschio/adulto contemporaneo,
con tutta la necessaria ambiguità del caso.
Come scritto all’inizio,
Men
non è cinema semplice, tutt’altro. È l’opera visionaria di un
autore – adesso pensiamo davvero di poterlo chiamare in tal modo –
il quale adopera il genere esplicito al fine di raccontare un
presente ancora purtroppo terrificante. Alex
Garland ha probabilmente capito come strappare la
superficie del nostro oggi e rendere visibili i mostri che esso
ancora tenta di celare. E di questo non possiamo che essergli
grati.
Si
intitola Men, Women & Children ed è
l’ultimo film di Jason Reitman che uscirà in una
uscita limitata ad ottobre, in posizione propizia rispetto alla
stagione dei premi.
Protagonisti del film sono Adam Sandler, Rosemarie DeWitt,
Emma Thompson, Jennifer Garner e Ansel
Elgort (visto in Colpa delle
Stelle). La storia si basa sull’omonimo romanzo di
Chad Kulgen.
Film biografico del 2000,
Men of Honor – L’onore degli uomini è
l’avvincente racconto degli eventi che portarono Carl Brashear a
diventare il primo marinaio afroamericano ad ottenere
l’abilitazione al servizio di palombaro per la marina militare
statunitense. Una storia poco nota e qui raccontata per esaltare la
possibilità di concretizzare i propri sogni, per quanto essi si
pongano in contrasto con un contesto difficile come può essere
quello delle forze militari degli Stati Uniti. Tale film è diretto
da George Tillman Jr., recentemente tornato al
cinema con Il coraggio della
verità.
La sceneggiatura è scritta da
Scott Marshall Smith, il quale ha svolto lunghe
ricerche nella stesura di questa, aspirando ad essere quanto più
possibile fedele alla vera vicenda di Brashear. Fondamentale fu
inoltre avere l’approvazione del corpo della marina come anche
quello della famiglia del militare, cosa che portò gli studi
cinematografici ad interessarsi al progetto. Men of Honor
presenta infatti una storia ricca di coraggio ed epica, dove ogni
uomo può concretamente dimostrare di poter fare la differenza.
Arricchito inoltre da un grande cast di attori, tra cui diversi
premi Oscar, questo si affermò come uno dei principali titoli del
suo anno.
Accolto in modo favorevole dalla
critica, il film arrivò ad un discreto guadagno attestato intorno
agli 82 milioni di dollari, a fronte di un budget di 32. In
particolare, a ricevere le maggiori lodi fu proprio l’attore
protagonista, Cuba Gooding Jr., che diede un
convincente ritratto di Brashear. Prima di intraprendere una
visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune
delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella
lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama, al cast di
attori e alla vera storia da cui questo è
tratto. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il film nel
proprio catalogo.
Men of Honor: la trama del
film
Protagonista del film è il giovane
Carl Brashear, il quale decide di lasciare la
propria terra, il Kentucky, in cerca di successo. Il suo sogno è
infatti quello di entrare a far parte della Marina statunitense,
obbiettivo che riuscirà infine a raggiungere. Ispirato da uno dei
subacquei della nave, egli inizia a quel punto a maturare il
desiderio di diventare il primo palombaro afroamericano di quel
corpo militare. La strada verso tale obiettivo sarà però
particolarmente ricca di ostacoli, e ci vorranno anni prima che
Carl venga ammesso all’apposita accademia. Una volta qui, però,
capirà che i suoi problemi non sono che all’inizio.
All’interno dell’accademia si trova
infatti a dover fare i conti con Billy Sunday.
Questi è un famoso ufficiale e capo istruttore, che da subito
prende in antipatia il giovane sottoponendolo ad una serie di prove
sempre più complesse. Il suo obiettivo è infatti quello di farlo
desistere dai suoi obiettivi. Carl, però, non è assolutamente
incline a gettare la spugna, desideroso di poter dimostrare tutto
il proprio valore anche in quell’occasione. Di fronte a tale forza
di volontà, anche Sunday dovrà infine cedere e riconoscere le
grandi capacità sfoggiate dal giovane per quel ruolo.
Men of Honor: il cast del
film
Ad interpretare il protagonista,
Carl Brashear, vi è l’attore premio Oscar Cuba Gooding
Jr.. Per poter ricoprire il ruolo, questi non solo svolse
lunghe ricerche sulla vita del militare, ma si sottopose anche ad
un lungo addestramento fisico. Questo si rese infatti necessario
nel momento in cui l’attore dovette interpretare diverse scene con
indosso una vera attrezzatura da palombaro. Il peso di questa è di
circa 80 chili, e richiedeva dunque una notevole forza fisica per
poter essere gestita correttamente. Abituarsi a muoversi con questa
e a vincere il senso di claustrofobia che si prova al suo interno è
stata una delle sfide più complesse per l’attore. Accanto a lui nel
film vi sono gli attori Carl Lumbly e
Lonette McKee, rispettivamente nei panni di Mac ed
Ella Brashear, i genitori di Carl.
A dare volto al severo Billy Sunday
è invece il due volte premio Oscar Robert De Niro.
Come spesso accaduto per i ruoli da lui interpretati, anche in
questo caso l’attore si preparò a lungo da un punto di vista
psicologico, cercando di calarsi quanto più possibile nella
mentalità del personaggio e dell’attività da questi ricoperta.
L’attrice Charlize Theron
è invece Gwen Sunday, la figlia di Billy. Aunjanue
Ellis ha invece interpretato Jo Brashear, la moglie di
Carl. Hal Holbrook, candidato all’Oscar per il
film Into the Wild, dà invece volto al capitano
soprannominato “Mr. Pappy”, che con il suo razzismo darà del filo
da torcere a Carl, privandolo di alcuni importanti
riconoscimenti.
Men of Honor: la vera
storia dietro al film
Nato nel 1931, Brashear entrò a far
parte dell’United States Navy nel 1948, poco dopo che la
segregazione razziale venne abolita. Qui decise di entrare a far
parte del corpo di palombari, ruolo per il quale si sottopose ad
una serie di complesse prove volte a dimostrare la sua resistenza.
Questo complesso percorso accademico viene riproposto anche nel
film, dove però si ritrova un personaggio non realmente esistito,
quello di Billy Sunday. Questi è infatti ispirato ad una serie di
marines addestratori che Carl incontrò nel corso del suo
addestramento, e che vengono qui sintetizzati nella figura del
severo istruttore e capo palombaro. Carl riuscì infine a diventare
il primo palombaro di colore della marina e, in seguito, anche il
primo capo palombaro afroamericano.
Nel marzo del 1966 egli si ritrova
coinvolto in quello che è oggi noto come “incidente di Palomares”.
Nel recuperò di un pericoloso ordigno nucleare, egli rimane vittima
di un incidente che lo porta a vedersi tranciata la gamba poco
sotto il ginocchio. Egli deciderà infine di farla amputare,
consapevole che non avrebbe più potuto riacquistare le sue
funzioni. Tale evento non pose però fine alla sua carriera, ma anzi
lo spinse a riprendere gli allenamenti per tornare a servire in
marina. Nel 1968, anche grazie all’utilizzo di una protesi, poté
tornare in servizio, divenendo a quel punto anche il primo uomo ad
aver subito un’amputazione a diventare palombaro. Egli terminò la
sua carriera nel 1979, continuando poi a svolgere un ruolo come
impiegato civile presso la Naval Station Norfolk.
Men of Honor: il trailer e
dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire del film
grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Men of Honor – L’onore
degli uomini è infatti disponibile nel catalogo di
Rakuten Tv, Chili Cinema,Google
Play e Amazon Prime Video. Per vederlo, basterà
semplicemente iscriversi, in modo del tutto gratuito alla
piattaforma. Si avrà così modo di guardare il titolo in totale
comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso
di noleggio si avrà a disposizione un determinato limite temporale
entro cui effettuare la visione. Il film sarà inoltre trasmesso in
televisione il giorno sabato 19 novembre alle ore
21:15 sul canale La7.
Shirley
McLaine potrebbe prendere parte al film sul basketball,
basato su una storia vera, che si intitolerà Men Of
Granite. L’attrice premio Oscar dovrebbe interpretare
l’insegnante Sophie Prather, una donna realmente esistita che ha
ispirato e sostenuto il mentore di un gruppo di immigrati americani
che desideravano ardentemente giocare a basket per la loro scuola.
Contro il bigottismo e il pregiudizio, i ragazzi divennero campioni
dello stato nel 1940, e vennero soprannominati i Terrible
Turks.
La Prather, alla quale venne
intitolata la scuola di Granite City, Illinois, portò nella sua
scuola un allenatore per aituare e guidare i giovani studenti.
William Hurt sembra interessato al ruolo, mentre
Dwayne Johnson-Cochran sarebbe stato scelto per
dirigere il progetto su una sceneggiatura di Armand
Kachigian.
Da tempo si vociferava che
la Sony Pictures avesse intenzione di
ampliare gli orizzonti di Men in
Black, franchise lanciato nel 1997 a cui sono seguiti
ben due sequel. Tuttavia, sorprendendo i fan che speravano nella
realizzazione di un quarto capitolo con
protagonisti Will
Smith e Tommy Lee Jones o
nell’utopico cross over con 21 Jump
Street, la Sony ha avviato
la produzione di uno spin-off con personaggi del tutto inediti.
Il film, che dovrebbe giungere nelle
sale il 17 maggio 2019, si baserà su di una
sceneggiatura firmata da Matt
Holloway e Art
Marcum (Iron
Man, Transformers L’Ultimo
Cavaliere) e sarà prodotto da Water F.
Parkes e Laurie MacDonald, mentre
Steven Spielberg farà da produttore esecutivo.
Parkes ha, inoltre, speso alcune parole
riguardo il progetto:
“È raro arrivare alla fine di
una sceneggiatura e capire di avere un film nelle proprie mani, ma
Art e Matt hanno scritto uno spin-off fedele al nucleo del mondo di
MiB ma che allo stesso modo espande e porta aria nuova al
franchise.”
Se avete amato l’alchimia tra
Chris Hemsworth e Tessa Thompson
in Thor: Ragnarok, farete meglio a tenere gli
occhi aperti in vista dell’arrivo di Men in Black,
lo spin off del celebre franchise che vede i due attori
protagonisti.
Men In Black:
International, annunciato lo scorso anno, vedrà
tornare sul grande schermo gli agenti in nero che difendono e
proteggono la Terra dalle razze aliene ostili, accogliendo e
aiutando a integrarsi quelle invece amichevoli. I due attori, che
si sono incontrati per la prima volta sul set di Thor:
Ragnarok, in cui interpretavano il protagonista
Thor e la new entry del MCUValchiria, stanno adesso affollando i social
network con foto e video dal backstage del film che li vede di
nuovo in coppia.
Tessa e Chris
rimpiazzeranno Will Smith e Tommy Lee
Jones come protagonisti della storia, mentre nel film
tornerà Emma Thompson nel ruolo del capo del MIB, Agente O.
Questa presenza illustre indica che il film avrà connessione con il
franchise originale, avvalorandone quindi la natura di spin-off e
non di reboot, come era stato ipotizzato in precedenza.
Nel cast di Men In Black:
International compaiono
Chris Hemsworth,
Liam Neeson e
Tessa Thompson. Le riprese del film partiranno fra
qualche settimana, con la regia di F. Gary Gray
(Straight Outta Compton e Fast &
Furious 8). Scritto da Matt Holloway e Art Marcum
(Iron Man), il film uscirà nelle sale il 14
giugno 2019.