La bravura di un attore spesso sta
nell’indovinare i tempi e i ritmi con le sue co-star e in alcune
occasioni l’improvvisazione è la chiave del successo di alcuni
momenti di film che possono rivelarsi buffi, appassionati, intensi.
Di seguito vi proponiamo un video di ScreenRant.com in cui sono elencati 10 buffi
momenti di film che non sapevamo fossero frutto di
improvvisazione.
La Lucasfilm annuncia ufficialmente che
Woody Harrelson è entrato a far parte del cast
dello spin off su Han Solo, anche se il ruolo
per il momento resta segreto.
Woody Harrelson
nello spin off su Han Solo
I registi del film, Phil
Lord e Chris Miller, hanno commentato
così la notizia: “Non potevamo essere più eccitati con un
artista con una gamma così vasta di emozioni come Woody. La sua
abilità di trovare umorismo e pathos, spesso nello stesso ruolo, è
davvero unica. Inoltre è anche molto bravo a ping pong.”
Sapremo presto se
Harrelson interpreterà davvero una figura di
mentore nel film, così come era stato detto all’inizio.
Ricordiamo che lo spin-off dedicato
a Han Solo sarà ambientato dieci anni prima degli
avvenimenti di Una Nuova Speranza. Nel film ci
sarà anche Chewbacca. Alden
Ehrenreich interpreterà il giovane personaggio che fu di
Harrison Ford. Nel cast anche Emilia
Clarke,Donald Glover e Woody
Harrelson.
Lo spin-off sul personaggio è
previsto per il 25 maggio 2018 e sarà diretto da Phil Lord
e Christopher Miller, registi di 21 Jump
Street e The LEGO Movie. La sceneggiatura
porterà la firma di Lawrence Kasdan e di suo
figlio Jon Kasdan.
Ebbene, oggi il regista è ritornato
a parlare del film in occasione dell’incontro con la stampa a
Milano per presentare il suo ultimo film, Split,
con protagonista James McAvoy.
Tra le domande poste dalla stampa
non è potuta mancare quella relativa a questo sequel, che
tantissimi fan chiedono a gran voce. Nella risposta, va detto,
Shyamalan non ha fatto un chiaro e esplicito
riferimenti al film con Bruce Wills e dopo aver
rivelato che adora più le storie e i personaggi originali, ha
rivelato:
“C’è sempre stata
l’idea di una trilogia e mi piacerebbe farla su uno dei miei film.
Non posso rivelarvi quale film sia ma sto lavorando da tempo a
questa cosa. L’idea di ritornare a scrivere di un personaggio di
cui ho già scritto non mi attrae come quando scopri e scrivi
un nuovo personaggio, ma la sfida che questa possibilità
rappresenta mi entusiasma quindi ci sto lavorando. Ho tutte le
intenzioni a concludere questa storia. “
Considerando la filmografia del
regista ed escludendo personaggi da Il Sesto Senso,
Signs e The Village, non rimangono molti
suoi film che possano essere degli spunti per una trilogia.
Eliminando anche The Last Airbender, di cui non
detiene i diritti, l’altra ipotesi più accreditata a questo punto è
proprio Unbreakable.
Concludendo la sua dichiarazione,
Shyamalan ha lasciato intendere che è già a buon
punto:
“Sto lavorando da tanto
a questa idea e se riuscirò a finire di scrivere il terzo film,
allora penso che vorrò concludere questa storia. Voglio che
sia qualche cosa di unico e innovativo, è questo quello che mi
spinge a farlo e se riesco a finire questa storia dovrà essere
qualcosa di unico”.
Il regista ha poi fatto riferimento
anche a un ipotetico sequel di Split e ha lasciato
intendere che dipenderà molto dal successo di questo film.
Ora, anche se il
regista non ha mai menzionato
apertamente Unbreakable, è facile immaginare
che si tratti proprio di una trilogia che racconti ancora le gesta
di David Dunn, tra l’altro un film che in
molti considerano il Cinecomics per eccellenza.
Vi
ricordiamo che Split arriverà al cinema dal 27
Gennaio 2017. Dal produttore Jason
Blumcreatore delle
saghe di Paranormal
Activity, La Notte del
Giudizio e Insidious e con James
McAvoy, Anya Taylor
Joy, Betty
Buckley, Jessica Sula
e Haley Lu
Richardson.
Sinossi
Dopo
il successo di The Visit, il regista, sceneggiatore e produttore M.
Night Shyamalan (Il Sesto Senso, Signs, Unbreakable – Il
Predestinato) e il produttore Jason Blum (Le serie di Paranormal
Activity, La Notte del Giudizio e Insidious) tornano con una nuova
terrificante collaborazione: SPLIT. James McAvoy (Serie di X-Men)
guida il cast del thriller ad alta tensione con elementi
sovrannaturali insieme a Anya Taylor Joy, Betty Buckley, Jessica
Sula e Haley Lu Richardson. Per il film, Shyamalan e Blum hanno
riunito il squadra di The Visit, che include il produttore Marc
Bienstock e I produttori esecutivi Ashwin Rajan e Steven
Schneider.
Ecco tre nuove immagini dal
backstage di Wonder Woman in cui oltre a Gal
Gadot nei panni della protagonista Diana, vediamo
Connie Nielsen in quelli di Ippolita e la regista,
Patty Jenkins, all’opera. [nggallery id=2194]
Gal Gadot ha
fatto il suo esordio nei panni di Wonder Woman
in Batman v Superman Dawn of
Justice di Zack Snyder, al
fianco di Ben
Affleck e Henry Cavill.
Trama: “Prima di diventare
l’eroina che tutti conosciamo, Wonder Woman era Diana, principessa
delle Amazzoni, addestrata per diventare una guerriera invincibile.
Cresciuta in una paradisiaca isola protetta, quando un pilota
americano, in seguito a un incidente, approda sulle sue rive e
annuncia un grandissimo conflitto che infuria nel mondo esterno,
Diana lascia la sua casa, convinta di poter fermare la minaccia.
Combattendo insieme all’uomo in una guerra che potrebbe mettere
fine a tutte le guerre, Diana scoprirà i suoi straordinari poteri
andando incontro al suo vero destino”.
Nel cast di Wonder Woman ci sono Gal
Gadot, Chris Pine, Connie Nielsen, Robin Wright, Lucy Davis, Lisa
Loven Kongsli, Danny Huston, Ewen Bremner, Saïd Taghmaoui, Elena
Anaya e David Thewlis.
Il film è prodotto
da Charles Roven, Zack
Snyder e Deborah Snyder,
con Richard Suckle, Stephen Jones, Wesley Coller,
Geoff Johns, Connie Nielsen e Rebecca
Roven come executive producers.
Dal momento che il film di
Baywatch, revival sull’omonima serie tv anni ’90,
sarà fondato sulla bellezza e
sull’ironia, era inevitabile per i magnifici protagonisti del
film mettersi in mostra in un calendario che, oltre a mostrarci i
loro bellissimi corpi ci strappa anche qualche sorriso.
Nel cast di
Baywatch sono stati confermati Dwayne
Johnson, Zac Efron, Alexandra Daddario, Kelly
Rohrbach, Ilfenesh Hadera e Priyanka
Chopra.
Il film ha una data d’uscita fissata
per il 19 maggio 2017.
La pellicola è diretta
da Seth Gordon (Come ammazzare il
capo e vivere felici). La sceneggiatura, invece, porta la
firma di Damian Shannon e Mark
Swift. Alla produzione ci sono Dwayne Johnson,
Dany Garcia, Michael Berk, Douglas Schwartz e Greg
Bonnan.
Arriva il 12 gennaio al
cinema Allied, film di Robert
Zemeckis in cui Brad Pitt e
Marion Cotillard giocano a fare le spie.
Se la
Prima Guerra Mondiale è stata un conflitto fisico, carnale,
violento, combattuto in trincea, la Seconda ha avuto decisamente
più sfumature. I diversi schieramenti erano pieni zeppi di spie,
personaggi che agivano nell’ombra e fornivano informazioni preziose
alla propria fazione; è il mestiere che il canadese Max Vatan e la
francese Marianne Beausejour svolgono a Casablanca nel 1942. Un
lavoro che li fa incontrare e innamorare, rendendo Allied in
superficie un classico film romantico dai toni patinati, proprio
come la Hollywood degli anni d’oro.
Allied –
un’ombra nascosta, dal 12 gennaio al cinema
Fra i
due però si nasconde qualcosa di oscuro, un segreto che metterà a
repentaglio l’amore, la passione, il caldo accogliente del nido
familiare. Costato 85 milioni di dollari, il nuovo film di
Robert Zemeckis (Ritorno al futuro,
Flight, The Walk, Chi ha incastrato Roger Rabbit?) arriva
finalmente nelle nostre sale il 12 gennaio, dopo essere uscito
negli Stati Uniti e altri Paesi d’Europa a partire dallo scorso 23
novembre.
Protagonisti assoluti dell’opera Brad Pitt e
Marion Cotillard, il primo nei panni di un agente
un po’ ingenuo, colmo di fiducia, speranza e sentimenti, la seconda
glaciale, ambigua, fatale. Scritto da Steven
Knight, già autore di Amore, cucina e curry, Il
sapore del successo, Amazing Grace, Locke, è un film che
mescola alla perfezione tinte melodrammatiche ad altre noir,
celebrando in maniera plateale il cinema americano più
classico.
Celebrazione che non ha convinto del tutto il pubblico
americano, che ha riversato al box office “solo” 39,8 milioni di
dollari, allo stesso modo punteggi nella media sulle principali
riviste di settore, come ad esempio 6,2 su 10 su Rotten Tomatoes,
60 su 100 su Metacritic, lo spirito della pellicola però meglio si
confà al gusto europeo. Per quanto riguarda la stagione dei premi,
Allied ha raccolto due candidature per i costumi ai British Academy
Film Awards e ai Critics’ Choice Awards, miglior scenografia e
miglior suono ai Satellite Award. Per saperne di più, vi rimandiamo
alla nostra recensione.
Malgrado l’atteso progetto
di Kong Skull Island si trovi al momento per
lo più ancora avvolto da un fittissimo mistero che nemmeno le poche
immagini rilasciate da Legendary Pictures
sono state finora in grado di dissipare, ecco che un inedito set di
giocattoli e action figure da poco pubblicizzati
tramite Idle
Hands (ripresi anche da
Heroic Hollywood) sembrano in grado di svelare
alcune succulente informazioni circa la natura di alcune delle
mostruose creature che vedremo nel film, gli
Skullcrawlers. Di seguito le immagini:
[nggallery id=2115]
Kong Skull Island,
che uscirà il 9 marzo 2017, include nel cast Tom
Hiddleston, Brie Larson, Samuel L.
Jackson, John Goodman, Tian Jing, Corey
Hawkins, Jason Mitchell, John Ortiz, Shea Whigham e
Toby Kebbell. Diretto da Jordan
Vogt-Roberts, il film è scritto da Max Borenstein,
John Gatins, Dan Gilroy e Derek
Connolly.
Godzilla vs Kong è previsto per il
momento per il 29 maggio 2020 negli USA, mentre Godzilla 2 dovrebbe
arrivare l’anno prima, il 22 marzo 2019.
Durante una conversazione con
The Undefeated, Sterling K.
Brown, attore di This is Us e ultima
aggiunta al cast di Black Panther della Marvel, ha parlato
del film diretto da Ryan Coogler che lo vedrà trai
protagonisti al fianco di Chadwick Boseman,
Lupita Nyong’O e Michael B.
Jordan.
“Ho appena lavorato con Chad in
un film dal titolo Marshall, su Thurgoot Marshall. È un essere
umano così talentuoso e con un’anima così profonda. Ha la
personalità perfetta per interpretare T’Challa. Quindi unirmi di
nuovo a lui e lavorare con dei premio Oscar… essere con Michael B.
Jordan dopo il lavoro incredibile fatto con Creed. Danai Gurira…
Forest Whitaker, è quasi imbarazzante. SOno bravo in quello che
faccio, non provo a essere modesto, ma ‘Wow devo lavorare con
queste persone?!’ Penso che Ryan Coogler sia uno dei grandi
narratori dei nostri giorni. L’incontro con Nate Moore prima di
avere l’oppurtunità di fare il provino per il film, e vedere il
livello di conoscenza e la passione per questo intero universo, e
per questo progetto in particolare… è in così buone mani. Ho
lavorato con Joe Robert Cole, era uno degli sceneggiatori di The
People vs. O.J., che ha scritto anche Black Panther con Ryan
Coogler. Tutti sono così bravi in ciò che fanno (…) Stavo parlando
con nate che mi raccontava di una conversazione con Coogler che gli
chiedeva ‘Quindi, quanti bianchi ci saranno in questo film?’ e Nate
‘Sarà ambientato a Wakanda, quindi con ogni probabilità ci sarà
una maggioranza di attori africani’. E lui ‘Ma possiamo
farlo?’ e l’altro ‘Beh questo è il mondo e questo è quello che
faremo’”.
Ryan Coogler
scriverà e dirigerà Black
Panther che seguirà la storia di T’Challa, il re
guerriero di Wakanda, da dove era stata interrotta in Captain America Civil
War.
Non è ancora chiaro quali altri
personaggi parteciperanno alla storia, anche se sembra una buona
possibilità che nel film ci sia anche Ulysses Klaw, che ha esordito
in Avengers Age of Ultron con il volto di
Andy Serkis. Inoltre sembra ci possa essere spazio
anche per Everett Ross, visto sempre in Civil
War con il volto di Martin
Freeman.
Chadwick Boseman interpreta il
protagonista, T’Challa, già visto in Captain America
Civil War. Con lui ci sono Michael B. Jordan che interpreterà Erik Killmonger (un
villain nel materiale d’origine), il premio Oscar Lupita Nyong’o, che sarà Nakia, un ex
membro del Dora Milaje di Wakanda, ora agente del Killmonger, e
Danai Gurira nei panni di Okoye, un
membro del Dora Milaje, le donne che si allenano per diventare le
mogli del Re di Wakanda. Winston Duke sarà Man
Ape, Angela Bassett sarà invece la madre di
T’Challa.
Black
Panther arriverà al cinema il 16 febbraio del
2018.
Quando sembra che non ci possano più
essere notizie in grado di sorprendere e allietare i fan di un
regista come George Lucas ecco
compiersi un autentico miracolo a ciel sereno, giunto in
seguito all’annuncio ufficiale dei responsabili
del Lucas Museum of Narrative Art Board of
Directors riguardo alla volontà di creare direttamente
nella città di Los Angeles
il George Lucas Museum.
L’improvvisa e scoppiettante notizia
non manca di cogliere tutti di sorpresa e di incrementare
ulteriormente l’aura di culto attorno a una personalità
cinematografica già nota e apprezza come quella
di George Lucas. Ecco di seguito il contenuto
del comunicato stampa ufficiale:
“Dopo lunghe riflessioni e
delibere, la Board of Directors of the Lucas Museum of Narrative
Art ha il piacere di annunciare i piani per costruire il museo
nell’Exposition Park di Los Angeles. Siamo grati del positivo
supporto ricevuto sia da San Francisco che da Los Angeles durante
il nostro processo di selezione. Trovare la location giusta è stato
un processo complicato per via della qualità elevata di entrambe le
città e di entrambi i siti. Vogliamo ringraziare il Sindaco Ed Lee e la San
Francisco Board of Supervisors per il loro impegno. Ogni location
offriva incredibili vantaggi, ma la miglior posizione della Promise
Zone di South Los Angeles porterà un notevole impatto sulla
comunità con l’arrivo del museo che diventerà fonte di ispirazione,
educazione e sviluppo. Exposition Park è un magnete accessibile da
ogni parte della città. Non vediamo l’ora di divenire parte di una
comunità museale dinamica, circondata da oltre 100 scuole
elementari e superiori, da una delle università leader della
nazione e da altri tre musei. Adesso stiamo finalizzando i dettagli dell’edificio che sarà
uno dei più fantasiosi e inclusivi musei del mondo e tutti gli
abitanti di Los Angeles e della California saranno orgogliosi di
considerarlo proprio“
In realtà la notizia della
costruzione di un museo dedicato a George
Lucas e alla sua intera mitologia filmica non è totalmente
una novità, in quanto lo stesso regista aveva più volte espresso
l’intenzione di creare una tale istituzione nella città
di San Francisco, rinunciandovi però a causa
di grosse difficoltà nel rintracciare una location adatta allo
scopo. In un secondo momento si era pensato anche
a Chicago, ma alla fine Los
Angels è sembrata la scelta più indicata, soprattutto in
seguito alla nascita di due progetti distinti
quali Treasure Island nella San
Francisco Bay e l’Exposition Park
centrale. Maggiori informazioni riguardo al progetto sono
reperibili sul sito lucasmuseum.org.
Al momento non è dato conoscere i
tempi e le modalità di questo nuovo ambizioso progetto che darà
vita a oltre 350 posti di lavoro e sarà
interamente dedicato alla narrazione cinematografica attraverso le
immagini in movimento e i nuovi media digitali, attraverso una
collezione permanente donata direttamente da George
Lucas e che vanta numerosi dispositivi in grado di mettere
in evidenza l’evoluzione dell’immagine animata in oltre 150
anni di storia.
Ecco un nuovo esilarante spot tv di
Lego
Batman il Film in cui il nostro
povero Cavaliere Oscuro scopre di non essere stato
invitato a un party della Justice League. Irresistibile!
In merito a Lego
Batman Il Film, Arnett ha dichiarato: “La
Batcaverna è meglio di quanto ricordassi. Ma mi piace molto anche
scoprire cosa vuol dire essere Batman e combattere il crimine
giorno per giorno. Mi diverte davvero molto il fatto che Batman
dorma oltre l’orario della sveglia, lo umanizza in qualche
modo”.
Nel cast vocale di LEGO
Batman – Il Film ci saranno Will
Arnett (che doppierà il Cavaliere Oscuro),
Michael Cera (Robin), Rosario Dawson (Batgirl), Zach Galifianakis (The Joker), Mariah
Carey (Gordon) e Ralph Fiennes (Alfred Pennyworth). Lo spin-off
del successo del 2014 The Lego Movie,
sarà diretto dal supervisore all’animazione Chris
McKay. La sceneggiatura è stata scritta da Seth
Grahame-Smith, creatore di Abraham Lincoln:
Vampire Hunter. A produrre il film, insieme a
Dan Lin, saranno Phil Lord e
Chris Miller, registi di The Lego
Movie (attualmente occupati nella realizzazione di
una versione animata di Spider-Man per la
Sony).
In occasione del rilancio della saga
di Star
Wars molti fan hanno notato come i vertici
della Lucasfilm abbiano deciso di rinnovare
gran parte del design e della struttura i-tech dei velivoli e degli
strumenti adottati dai personaggi all’interno delle nuove
pellicole, così come accaduto per Star Wars Il
Risveglio della Forza e nel recente
spin-off Rogue One A Star Wars
Story. Secondo una recente indiscrezione proveniente
da Fare Star Warspare che ora anche il villain Kylo
Ren sia in procinto di salire a bordo di una versione
rinnovata della propria nave spaziale in occasione
dell’atteso Star Wars Episodio
VIII.
Malgrado molti fan abbiano
certamente notato parte della nuova navetta già mostrata
in Star Wars Il Risveglio della Forza,
ora Kylo Ren si prepara a sfrecciare su un
innovativo TIE Fighterdel tutto aggiornato per Star Wars
Episodio VIII, modellato a partire dal velivolo con
le ali stilizzate impiegato da Darth Vader
in Star Wars Una nuova speranza. Questo
piccolo dettaglio citazionistico non fa dunque che aumentare il
legame tra Kylo Ren e il celebre malefico
nonno, soprattutto dopo che molte voci hanno fatto intendere
che Adam
Driver potrebbe addirittura indossare un costume
ispirato proprio alla famosa armatura con mantello del villain
originale.
Grazie alle indiscrezioni proventi
da quanti hanno potuto ammirare un modellino in scala del
nuovo TIE
Fighterdi Kylo
Ren custodito presso i Pinewood Studiossembra dunque
che in Star Wars Episodio VIII il design
di molti velivoli spaziali sia destinato a modificarsi
radicalmente, senza però ovviamente dimenticare i legami con la
saga originale.
Va ricordato che l‘Impero Galattico utilizza bombardieri
TIE in tutta la trilogia originale, in particolare
da quando tali veicoli sono stati a messi a punto per combattere
contro il Millennium Falcon nel campo di
asteroidi durante l’Impero colpisce ancora, dunque
sembra logico che il Primo Ordine sia ora
destinato a raccogliere l’eredità tecnologica lasciata dai
predecessori.
Star Wars Episodio
VIII sarà diretto da Rian
Johnson e arriverà al cinema il 15 dicembre 2017. Il
film racconterà le vicende immediatamente successive
a Il Risveglio della
Forza.
Screen Junkies ha diffuso l’esilarante
trailer onesto de La Storia Fantastica, film
diretto da Rob Reiner (Stand By
Me) che ha stregato una generazione, la stessa che è
cresciuta con i film culto degli anni ’80. Nel film La
Storia Fantastica ha visto l’esordio al cinema di
Robin Wright affiancata dall’allora molto
affascinante Cary Elwes.
Ecco il trailer onesto de La
storia fantastica
La storia
fantastica (The Princess Bride) è un film
fantasy del 1987 diretto da Rob Reiner, tratto dal
romanzo La principessa sposa di William
Goldman del 1973, adattato per il cinema dall’autore
stesso.
La storia fantastica, il film
Il film è diventato un vero cult
anni ottanta e, in un certo senso, può essere considerato film
parodia dei classici fantasy e fiabe. È stato candidato ai Premi
Oscar 1988 per la miglior canzone con Storybook
Love di Willy De Ville.
Nel 2016 venne scelto per la
conservazione nel National Film Registry della
Biblioteca del Congresso negli Stati Uniti.
La trama del film
ruota intorno al piccolo Jimmy, che a causa di una noiosa
influenza, è costretto a rimanere a letto a giocare con i videogame
o a guardare i programmi sportivi in televisione: a fargli
compagnia arriva il nonno che però non viene accolto molto
affettuosamente. Questi inizia a leggere al ragazzino una storia
fantastica che man mano coinvolge sempre più il piccolo malato. E’
la vicenda dolceamara della bella principessa Bottondoro che si
innamora, ricambiata, del suo servo Westley. A turbare la loro
armonia giunge la partenza del giovane per terre lontane: entrambi
si giurano eterno amore. Dopo cinque lunghi anni, Bottondoro viene
a sapere che Westley è stato trucidato dal crudele pirata Roberts e
pertanto lei pensa che non potrà amare più nessun altro uomo.
Nonostante ciò il superbo e cinico principe Humperdinck la vuole
sposare. Ella viene rapita da tre loschi figuri: Vizzini, il capo,
Iñigo Montoya, uno spagnolo abilissimo spadaccino, e Fezzik, un
gigante dalla forza sovrumana…
Intenzionata più che mai a
incrementare l’ottimo esordio di pubblico e critica
che Oceania ha conquistato fin dal suo
rilascio nei cinema americani in occasione della Festa
del Ringraziamento, l’intera squadra produttiva
dei Walt Disney Animation
Studios ha annunciato l’intenzione di
rilasciare per il 27 gennaio2017 una
versione sing-alone del 56esimo film di
animazione dello studio in oltre 2000 sale
sparse per gli USA, in seguito a una presentazione ufficiale in
anteprima che avverrà il 20 gennaio
al El Capitan Theater
di Hollywood.
Il comunicato ufficiale rilasciato
dalla Disney riguardo al rilascio di
un’inedita versione
sing-alonedi Oceania
non porta con sé tuttavia molte reali informazioni a riguardo,
soprattutto non è dato sapere al momento per quanto tempo essa sarà
lasciata in circolazione nelle sale americane e se potrà approdare
anche su circuito internazionale. Inoltre non si conosce nulla
circa la possibilità che tale versione possa infine essere inclusa
o meno all’interno delle
versioni DVD e Blu-ray
del film.
In realtà il progetto di una
versione esclusivamente cantata di Oceania è
una pratica a cui Disney non è del tutto
estranea, avendola già riproposta in relazione ad alcuni dei suoi
titoli più importanti, come ad esempio nel vero caso di culto
di Frozen,
senza contare ovviamente i primi esperimenti di fine anni ’90 con i
grandi successi del passato come La
Sirenetta e Pinocchio.
La sceneggiatura di
Oceania porta la firma degli stessi registi
in collaborazione con Jared Bush, Pamela Ribon e Taika
Waititi.
Trama: Vaiana è una teenager vivace
che decide di partire in barca per una missione rischiosa,
intenzionata a onorare il destino mai compiuto dei suoi antenati.
Incontrerà il semidio Maui (Dwayne Johnson) e,
insieme a lui, attaverserà l’Oceano Pacifico in un viaggio ricco
d’azione.
Nel cast vocale originale del film
ci sono l’esordiente di 14 anni Auli’i
Cravalho, che doppierà la protagonista
Vaiana, Dwayne
Johnson e Phillipa Soo,
cantante e attrice statunitense.
Il film è uscito il 22 dicembre
in Italia.
Ron Clements,
che ha diretto il film in coppia con John
Musker, ha così spiegato l’origine del
progetto: “Cinque anni fa ho avuto l’idea di girare un
film ambientato in quella parte del Pacifico, nelle isole
polinesiane, dove io non ero mai stato.
Dopo aver conquistato ben
sette Golden Globe su sette nomination e un
incasso di ben 52 milioni di dollari nei
soli Stati Uniti, il nuovo musical
cinematografico La La Land diretto
da DamienChazelle si
prepara a essere convertito dal grande schermo al palcoscenico,
grazie alla decisione da parte di Lionsgate
di realizzare una versione on-stage
itinerante della fortunata pellicola.
Nel corso di una recente intervista
a THR, il co-presidente
di Lionsgate Erik Feigha rivelato i nuovi
progetti relativi al futuro di La La Land,
affermando che lo studio sarebbe ora intenzionato a rilanciare la
capitalizzazone della pellicola attraverso una riconversione del
modello originale in uno spettacolo teatrale itinerante, la cui
natura è però ancora per il momento puramente ipotetica, anche se
nuove informazioni a riguardo potrebbero arrivare
ufficialmente già entro il 22 gennaio 2017,
in perfetto tempismo con l’annuncio delle candidature
agli Academy Awards.
Dato il grande e unanime successo di
critica e pubblico che La La Land si è
meritatamente conquistato, sembra più che naturale che un suo
esordio sui palcoscenici di Broadwaypotrebbe incontrare
un’accoglienza altrettanto entusiastica, soprattutto trattandosi di
un musical che ben si adatta a essere rielaborato sotto varie
forme. Vanno infatti ricordati casi analoghi di transizione dal
grande schermo al palcoscenico e viceversa, come ad
esempio La piccola bottega degli orrori
e Un americano a Parigi, senza ovviamente
dimenticare il capolavoro Cantando sotto la
pioggia e il caso tutto sommato recente
di Moulin Rouge.
La La
Land è un musical a metà tra dramma e commedia che
segue la storia di Sebastian (Gosling) e Mia (Stone), che stanno
insieme grazie alla loro passione comune per la musica. Ma appena
il successo bussa alla loro porta devono fare i conti con il
sottile tessuto che tiene insieme il loro amore.
Diretto da Damien
Chazelle (che ha anche curato la sceneggiatura), il
film arriverà nei cinema USA il 15 luglio 2016. Nel cast figura
anche il premio Oscar JK Simmons, alla sua
seconda collaborazione con Chazelle
dopo Whiplash, per il quale ha
ricevuto l’Oscar come Miglior Attore Non Protagonista. Completano
il cast Finn Wittrock, Sonoya Mizuno, Rosemarie
DeWitt, Josh Pence e Jason
Fuchs.
Malgrado molti fan si stiano ancora
domandando chi sarà il villain principale contro cui la principessa
della Amazzoni Diana si troverà a combattere
nel corso della Prima Guerra Mondiale nell’atteso standalone
dedicato a Wonder Woman, in una recente intervista
con French Magazine Studio Ciné
Live(in seguito pubblicata anche
da Les Toiles
Héroïquese H
/ T Batman-News)
l’attore Chris Pine ha rivelato con grande
sorpresa che l’eroina DC dovrà sicuramente
vedersela con il perfido Ares, il terribile
dio della guerra.
Partecipando all’intervista con
l’intento di promuovere anche alcune nuove immagini provenienti
direttamente da Wonder
Woman, Chris
Pineha rivelato parte del suo
coinvolgimento all’interno della trama del film, affermando che
“nella pellicola interpreto un pilota che
lavora per gli alleati e spia i tedeschi a loro insaputa. Il
mio personaggio ruba un quaderno pieno di formule scientifiche in
una base ottomana, ruba anche un aereo ma viene abbattuto in mare
aperto“. Nel corso della discussione l’attore ha poi
rivelato altre indiscrezioni riguardo alla struttura narrativa, in
particolare che “dietro queste formule
scientifiche vi è un gas letale che potrebbe distruggere l’umanità.
Ora, si scopre che è proprio questo l’obiettivo di Ares, il dio
della guerra. Lui è geloso dell’intera umanità, la
quale è una creazione di suo padre, il defunto Zeus, ucciso da
Ares quando si è ribellato proprio contro suo figlio,
nonostante l’aiuto delle Amazzoni“.
La notizia circa la natura del main
villain presente in Wonder Woman in realtà
non è stata per il momento confermata o smentita in alcun modo da
parte della Warner Bros. e
dai vertici DC, in quanto si tratta di
un’indiscrezione frutto della tradizione dell’articolo francese da
cui l’intervista con Chris Pine è tratta,
dunque la sua affidabilità risulta ancora molto incerta.
Dalle parole di Chris
Pineriguardo la presenza
di Ares quale villain principale del nuovo
standalone dedicato a Wonder Woman pare certa
l’intenzione dei vertici della Warner Bros.
di giocare pesante per quanto riguarda la parte oscura del
racconto, tuttavia molti pensano che ancora tutte le carte non
siano state completamente svelate e che, come nel caso
dell’Incantatrice di Suicide Squad, le sorprese in merito
potrebbero essere ancora molte.
Gal Gadot ha
fatto il suo esordio nei panni di Wonder Woman
in Batman v Superman Dawn of
Justice di Zack Snyder, al
fianco di Ben
Affleck e Henry Cavill.
Trama: “Prima di diventare
l’eroina che tutti conosciamo, Wonder Woman era Diana, principessa
delle Amazzoni, addestrata per diventare una guerriera invincibile.
Cresciuta in una paradisiaca isola protetta, quando un pilota
americano, in seguito a un incidente, approda sulle sue rive e
annuncia un grandissimo conflitto che infuria nel mondo esterno,
Diana lascia la sua casa, convinta di poter fermare la minaccia.
Combattendo insieme all’uomo in una guerra che potrebbe mettere
fine a tutte le guerre, Diana scoprirà i suoi straordinari poteri
andando incontro al suo vero destino”.
Il film è prodotto
da Charles Roven, Zack
Snyder e Deborah Snyder,
con Richard Suckle, Stephen Jones, Wesley Coller,
Geoff Johns, Connie Nielsen e Rebecca
Roven come executive producers.
Il primo film
che Marvel Studios ha in programma di
rilasciare per l’anno appena iniziato
sarà l’attesissimo Guardiani della Galassia Vol.
2 per la regia di James
Gunn, seguito a ruota da Spider-Man
Homecoming e Thor
Ragnarok, tre pellicole che già da ora godono, chi più
e chi meno, di un intenso e strategico progetto promozionale
studiato appositamente per fomentare l’interesse e la gioia di
milioni di fan di tutto il mondo. Perfettamente in linea con
tali intenzioni pubblicitarie, ecco rivelate direttamente dai
vertici Marvel una serie di nuove
gustose e divertenti immagini che hanno come protagonista
nientemeno che
BabyGroot e
l’intera squadra. [nggallery id=2477]
Le immagini proposte
direttamente da Guardiani della Galassia Vol.
2non sono in realtà del tutto
nuove, in quanto molte di esse si rifanno ad alcuni estratti
provenienti direttamente dal trailer precedentemente pubblicato, ma
sicuramente non mancheranno di suscitare grande interesse per i
soggetti che vengono mostrati, in primis l’apprezzattissimo
Baby Groot in compagnia
di Rocket, Drax, Gamora e Quill
quest’ultimo intento a indossare il suo ormai iconico
casco-maschera e a imbracciare il suo micidiale blaster. Infine,
per la gioia di fan grandi e piccini,
l’immancabile baby Goot appollaiato sulla
spalla di Rocket.
Malgrado al momento le informazioni
riguardanti la trama di Guardiani della Galassia Vol.
2siano ancora molto scarse, è
sicuro che nel nuovo film verranno approfonditi i retroscena
relativi a Star-Lord, in particolare in
relazione al rapporto con il padre, senza poi dimenticare le lotte
intestine per mantenere unita l’intera squadra dinnanzi ai numerosi
ostacoli e minacce.
In Guardiani della
Galassia vol 2, che arriverà al cinema nel 2017,
torneranno sicuramente Chris Pratt, Zoe Saldana, Dave
Bautista e in veste di doppiatori Vin
Diesel e Bradley Cooper.
Confermati anche il Collezionista
(Benicio Del Toro), Yondu (Michael
Rooker) e Nebula (Karen Gillan). Tra le
new entry Pom Klementieff, Kurt
Russell, Elizabeth
Debicki,Tommy
Flanagan e Chris
Sullivan.
Al ritmo di una nuova, fantastica
raccolta di brani musicali (Awesome Mixtape
#2), Guardiani della Galassia Vol 2, racconta
le nuove avventure dei Guardiani, stavolta alle prese con il
mistero che avvolge le vere origini di Peter Quill. Vecchi amici e
nuovi alleati, oltre ai personaggi preferiti dai fan verranno in
aiuto ai nostri eroi mentre l’Universo Cinematografico Marvel continua ad espandersi.
In trepidante attesa di poter
finalmente gustare sul grande schermo l’ottava pellicola
dell’universo fantascientifico creato nel lontano 1977
da George Lucas, i fan di tutto il mondo non
mancano di tenere occhi e orecchie ben aperti per poter carpire
ogni minimo indizio riguardo alla trama e agli sviluppi delle nuove
avventure che vedranno nuovamente come protagonista l’eroina al
femminile Rey. In perfetta linea con la
politica di assoluta segretezza scelta
da Lucasfilm e Disney
riguardo alla natura del nuovo film, nel corso di una recente
intervista a USA Today il
regista Rian Johnson ha rivelato a
sorpresa di essere perfettamente a conoscenza del titolo
di Star
WarsEpisodio VIII fin dalle
prime versioni dello script da lui stesso pianificato e
realizzato.
Non rivelando in realtà quando il
titolo della nuova pellicola del franchise verrà effettivamente
svelato al grane
pubblico, Rian Johnsonha
affermato di aver abbracciato la scelta dei vertici produttivi di
adottare la consueta strategia di segretezza assoluta, in modo da
mantenere alto l’interesse dei fan attorno a Star Wars
Episodio VIII fin dalle sue prime battute. Tuttavia
queste parole non saranno certamente molto gradite dalla maggior
parte dei fedelissimi della saga, i quali considerano il titolo del
nuovo film come la priorità assoluta e non vedono l’ora di esserne
a conoscenza.
Rivelando di conoscere il titolo
ufficiale di Star Wars Episodio
VIIIfin dalle primissime versioni
della
sceneggiatura, Rian Johnsonha
sicuramente alimentato l’interesse e il mistero attorno alla genesi
di questo ennesimo tassello della nuova trilogia, in
particolare facendo credere a molti
che Lucasfilm e Disney
non abbiano ancora pianificato, almeno per il momento, una data
ufficiale di rilascio di tale informazione. Ricordiamo infatti che
in occasione di Star Wars Il Risveglio della
Forza il titolo venne reso pubblico tramite un comunicato
stampa nel corso di una mattinata qualunque di un giorno feriale,
senza apparentemente alcuna strategia particolare alle spalle.
Star Wars Episodio
VIII sarà diretto da Rian
Johnson e arriverà al cinema il 15 dicembre 2017. Il
film racconterà le vicende immediatamente successive
a Il Risveglio della
Forza.
Tom Holland ha
scelto Vogue Italia per confermare ufficialmente
la sua presenza in Avengers Infinity War nei panni
di Spider-Man. Chiaramente, come per le conferme
di Zoe Saldana – Gamora e di
Benedict Cumberbatch – Doctor Strange, non c’è nulla che ci
stupisce, dal momento che immaginiamo una massiccia presenza di
eroi Marvel
nel film dei fratelli Russo, tuttavia è questa la
conferma ufficiale.
Avengers Infinity
Wararriverà al cinema il 4 Maggio 2018.
Christopher Markus e Stephen McFeely si
occuperanno della sceneggiatura del film, mentre la regia è
affidata a Anthony e Joe
Russo.
Dopo la cerimonia del Golden
Globes 2017 e a poche ore di distanza dall’annuncio dei
nominati ai BAFTA 2017, ecco anche le nomination
del PGA 2017, ovvero i premi assegnati dal
sindacato dei produttori, Producers Guild of
America. Di seguito i nominati nelle diverse categorie,
tra cui spiccano, oltre a La la Land, vero
favorito, anche Moonlight, e di nuovo
Deadpool, il cinecomics Rating R che continua a mettere a segno
record per il film di genere.
PGA 2017, le
nomination
Nominati Zanuck
award
Arrival prodotto da
Dan Levine, Shawn Levy, Aaron Ryder, David Linde
Deadpool prodotto
da Simon Kinberg, Ryan Reynolds, Lauren Shuler Donner
Barriere prodotto
da Scott Rudin, Denzel Washington, Todd Black
La battaglia di Hacksaw
Ridge prodotto da Bill Mechanic, David Permut
Hell or High Water
prodotto da Carla Hacken, Julie Yorn
Il diritto di
contare prodotto da Donna Gigliotti, Peter Chernin & Jenno
Topping, Pharrell Williams, Theodore Melfi
La La Land prodotto
da Fred Berger, Jordan Horowitz, Marc Platt
Lion prodotto da
Emile Sherman & Iain Canning, Angie Fielder
Manchester By the
Sea prodotto da Matt Damon, Kimberly Steward, Chris Moore,
Lauren Beck, Kevin Walsh
Moonlight prodotto
da Adele Romanski, Dede Gardner & Jeremy Kleiner
Nomination per il miglior film
d’animazione
Alla ricerca di
Dory prodotto da Lindsey Collins
Kubo e la spada
magica prodotto da Arianne Sutner, Travis Knight
Oceania prodotto da
Osnat Shurer
Pets – vita da
animali prodotto da Chris Meledandri, Janet Healy
A parte lo scorso anno, quando il
premio andò a La Grande Scommessa, il vincitore
del PGA è stato nei nove anni consecutivi precedenti, lo stesso
film che ha poi vinto l’Oscar per il miglior
film.
La cerimonia di premiazione dei
PGA 2017 è prevista per il 28 gennaio.
Reduce dal trionfo ai Golden
Globes 2017, dove ha conquistato sette premi su sette
nomination, La la Land è pronto a sbarcare anche
nelle nostre sale. A dire il vero dovremo aspettare ancora fino al
26 gennaio, intanto però ecco un assaggio della bellissima scena
che fa da sfondo alle note di Lovely Night, uno dei brani
della magnifica colonna sonora del film, e il primo duetto di Mia e
Sebastian, ovvero Emma Stone e Ryan
Gosling.
La la Land: tip tap sotto le stelle
https://www.youtube.com/watch?v=RvWhKWhFWoc
La la Land ha vinto i Golden Globes
2017 per miglior film commedia o musical, migliore attrice commedia
o musical, miglior attore commedia o musical, miglior regia,
migliore sceneggiatura, miglior canzone e miglior colonna sonora.
Il film di Damien Chazelle ha dominato anche le
nomination dei BAFTA annunciate poche ore fa (le trovate qui).
La La
Land è un musical a metà tra dramma e commedia che segue
la storia di Sebastian (Gosling) e Mia (Stone), che stanno insieme
grazie alla loro passione comune per la musica. Ma appena il
successo bussa alla loro porta devono fare i conti con il sottile
tessuto che tiene insieme il loro amore.
Diretto da Damien
Chazelle (che ha anche curato la sceneggiatura), il film
arriverà nei cinema USA il 15 luglio 2016. Nel cast figura anche il
premio Oscar JK Simmons, alla sua seconda
collaborazione con Chazelle dopo
Whiplash, per il quale ha ricevuto
l’Oscar come Miglior Attore Non Protagonista. Completano il cast
Finn Wittrock, Sonoya Mizuno, Rosemarie DeWitt, Josh
Pence e Jason Fuchs.
Si è spento all’età di 74
anni Manlio Rocchetti, truccatore italiano
premio Oscar per A spasso con
Daisy(1989) con protagonista
Morgan Freeman.
Una carriera esemplare, sono
di Manlio Rocchetti il trucco di veri cult
della storia del cinema come C’era una volta in
America, Gangs of New York, Shutter Island, I Secreti di
Brokeback Mountain, L’Ultima tentazione di Cristo, L’avvocato del
diavolo, Paradiso perduto, L’età
dell’innocenza.
In carriera ha lavorato con registi
del calibro di Sergio Leone, Martin Scorsese, Ang Lee,
Alfonso Cuaron, Lucio Fulci, Barbra
Streisand, Ron Howard, Robert
Duvall.
Ecco il secondo trailer italiano di
The Ring 3, il film che continua il franchise
inaugurato in originale dal giapponese Hideo
Nakata e che continua in questo capitolo diretto da
F. Javier Gutiérrez. Nel cast Laura
Wiggins, Aimee Teegarden, Johnny Galecki e Matilda
Lutz.
The Ring 3: il secondo trailer italiano
La trama di The Ring
3
Un nuovo capitolo
dell’amatissima serie horror The RING. Una giovane donna
inizia a preoccuparsi quando viene a sapere che il suo fidanzato ha
iniziato ad appassionarsi ad una oscura sottocultura che circonda
una misteriosa videocassetta che ordina a chi la guarda di
suicidarsi sette giorni dopo averla vista. La ragazza si sacrifica
per salvare il fidanzato e nel farlo fa una terribile scoperta:
esiste un “film nel film” che ancora nessuno ha mai visto prima
d’ora..
Il franchise, come molti di voi
sapranno, è basato su un remake del film giapponese diretto
proprio da Hideo Nakata, a sua
volta adattamento del romanzo Ring di Koji Suzuki. Il
primo film USA The Ring diretto
da Gore Verbinski incasso la bellezza di 249
milioni di dollari nel 2002 dando il via ad una serie sterminata di
remake della prolifica vena horror nipponica. Nel 2005 fu
invece la volta di The Ring 2 diretto proprio da Nakata che aveva
firmato al trilogia originale, film che poi incasso altri 161
milioni di dollari. Successivamente si è parlato di un terzo
capitolo per molto tempo e solo oggi lo studios ha deciso di
ufficializzare la produzione, che sarà affidata dunque a
F. Javier Gutierrez, colui che sta per
riportare in vita un altro franchise e remake, de Il Corvo per
la er la Relativity e The Weinstein Company.
Dalla croce alla
croce, Martin Scorsese si riconcilia con il
simbolo della religione cristiana trent’anni dopo le provocazioni
allucinatorie de L’ultima
tentazione di Cristo: un paesaggio arido di polvere e
secchezza faceva allora da ultimo orizzonte; oggi, in
Silence (progetto fortemente voluto dal regista
americano) l’uomo condannato a morte giace legato al legno, rivolto
verso il mare.
Onde altissime
d’acqua salata lo schiaffeggiano, gli tolgono il respiro, ma non la
fede; perché in quell’atto spietato egli ritrova il primo incontro
con Dio, il sacramento del battesimo, l’inizio di una nuova vita.
Siamo nella prima metà del diciassettesimo secolo e le potenze
europee come Olanda, Inghilterra, Spagna e Portogallo navigano
sulle rotte orientali per conquistare, colonizzare, convertire.
Spesso sinonimi tra loro, soprattutto quando a dettarli è un credo
religioso, sono tre verbi che in Silence ridondano
come il tambureggiare delle mani su una superficie, proprio a
indicare un monito che non si deve, e non si può trascurare.
Silence – la fede
come arma e missione
Quando due padri
gesuiti portoghesi, interpretati nel film da Andrew Garfield e Adam Driver, vengono inviati in Giappone sulla
strada percorsa dal loro mentore scomparso (Liam
Neeson), la voce narrante li definisce in tre parole,
tanto affilate e pericolose come il taglio della carta sulle dita,
“army of two” “un esercito di due”. Esercito, perché i missionari
di pace sono militari della fede, esercito perché è attraverso
l’esercizio e la pratica cristiana che si conquista la mente, ancor
prima che la terra, dei popoli lontani. D’altronde tutti ambiscono
a diventare immagine eterna, a osservare il mondo dalla stessa
altezza di Dio (come suggerisce splendidamente la posizione della
macchina da presa di Scorsese), e per farlo è necessario il gesto
della preghiera, il vero grande inganno del cristianesimo:
preghiamo, parliamo a un’entità evanescente in cerca di risposte,
con la promessa della salvezza. Un inganno “rivelato” dal cinema
stesso attraverso un lungo e doloroso percorso esistenziale, quello
di padreRodriguez, ma anche
dello spettatore, nelle camere oscure della fede, tra luci e ombre
dell’anima.
Silence – la riflessione di
Scorsese a 30 anni da L’ultima tentazione
di Cristo
Diversamente
provocatorio ma ugualmente ancorato al dilemma dell’umanità (chi
siamo? in cosa crediamo?), Silence prosegue un
discorso iniziato con L’ultima tentazione di
Cristo con nuove consapevolezze, forse più mature per
l’età e per lo sguardo completo del suo regista. Discreto, quando
si pone al lato della storia, violento e spietato quando affonda il
giudizio morale, eppure sempre a favore dello spettacolo
cinematografico, della bellezza dell’immagine, qui sottolineata
dalla fotografia di Rodrigo Prieto, dalle inquadrature nascoste dal
fumo; un incenso che stordisce celando quella verità su cui ognuno,
prima o poi, torna a riflettere.
Come il personaggio
di Garfield che specchiandosi nelle acque di un
ruscello vede il riflesso di se stesso che si fonde con quello di
Gesù, uomo tra gli uomini, giunge in luoghi ostili, viene
perseguitato, sfida le tentazioni come il Cristo nel deserto, e
infine, contemplando il silenzio, scopre di essere egli in persona
la verità, la risposta a tutte le domande. Trovare
Dio è trovare se stessi? Siamo forse noi stessi la fonte
di ogni cosa, benessere, sofferenza? Chi abbiamo pregato
finora?
Per la regia di John Lee
Hancock e con una sceneggiatura di Robert
Siegel, arriva al cinema la storia di The
Founder, un idea fortemente voluta e curata sin dai primi
stadi dal produttore Don Handfield, con
protagonista Michael Keaton.
Per alcuni sono due collinette, per
altri due gobbe o, ad intuito, una grande M, ma il logo di
McDonald’s in realtà rappresenta due archi dorati. Tutti conosciamo
la grande catena di fast food ma in pochi conoscono la storia
dietro la nascita del vero e proprio impero che ha fatto di
patatine e hamburger il pasto più amato, consumato, spesso
criticato ma a volte anche economico del mondo.
The Founder, come è
nato McDonald’s
Keaton è Ray Kroc, un
venditore che si scontra con proprietari di drive-in molto lenti e
attaccati alla tradizione senza riuscire a vendere il suo
rivoluzionario Multimixers: quando un ordine per ben sei frullatori
arriva dalla piccola città di San Bernardino in California, Kroc
incuriosito decide di partire per andare a vedere questa fiorente
attività.
Lì trova il chiosco dei fratelli
McDonald (Nick Offerman e John Carroll Lynch) con
fuori una fila formate da famiglie felici, un servizio veloce ed
efficiente e una qualità del cibo deliziosa. Qual’è il loro
segreto? Un nuovo metodo di lavoro in cucina, una sorta di catena
di montaggio ben studiata che permette di velocizzare la
preparazione, un menù ridottissimo e il walk-up, ovvero non più
macchine parcheggiate in attesa del proprio ordine ma persone in
fila alla cassa. Kroc capisce subito il potenziale di questo
sistema e dopo aver esposto l’idea anche alla paziente moglie Ethel
(Laura
Dern) decide di proporre (anzi supplicare) ai fratelli
di importare il loro metodo rivoluzionario nel Midwest,
caratterizzando i ristoranti con due archi dorati (da un idea di
Dick McDonald) e garantendo in prima persona per il controllo della
qualità, valore importantissimo per loro.
Così Kroc, in poco tempo, riesce ad
aprire diversi fast-food, facendosi finanziare da affiliati e
affidando la gestione a persone di fiducia. Ma ad un certo punto,
con l’aumentare del successo dei ristoranti, i conti per lui non
tornavano e alla fine a lui spettava una fetta troppo piccola di un
impero in forte espansione che lui aveva a tutti gli effetti
“fondato”. Così, grazie all’aiuto del consigliere finanziario Harry
Sonneborn (B.J. Novak) e della nuova moglie
(Linda Cardellini), donna con il suo stesso
spirito di iniziativa, riesce a fare dei cambiamenti per prendere
il controllo sopra ai fratelli…
Decisamente
interessante l’idea dietro a questo biopic sulla figura totalmente
sconosciuta di Ray Kroc, un volto che in modo chiaro e preciso
riesce a rappresentare la “nascita” del capitalismo in America.
Nella prima parte del film si ha l’impressione che l’operazione di
Handfield e co. fosse quella di riabilitare il nome di McDonald’s,
di certo non in perdita ma sempre più preso di mira per la pessima
qualità del cibo, per i dubbi processi di preparazione,
conservazione e provenienza delle proprio materie prime, una catena
sempre più odiata da una popolazione che sta iniziando a scegliere
l’opzione più salutare. La magia dei panini dei fratelli McDonald’s
nel loro chioschetto di San Bernardino, fa decisamente venire
l’acquolina in bocca inizialmente, ma poi, di pari passo con la
presa di potere di Kroc sui due fratelli, anche la qualità e le
scelte prese per favorire maggiore guadagno ed espansione, fanno
capire come si è arrivati a ciò che rappresenta questo fast-food
per molti oggi.
Impossibile non applaudire
l’interpretazione di Michael Keaton, che è riuscito ad entrare nei
panni di Kroc in tutte le sue sfumature, dalle più oneste alle più
perfide, confermandosi il protagonista indiscusso di
The Founder, spesso oscurando chi gli sta
intorno sulla scena. Come era accaduto per Saving Mr.Banks, John Lee
Hancock ci riesce a trasportare senza problemi nella vita
degli anni ’50, con una cura dei dettagli quasi maniacale e grazie
a scelte interessanti di montaggio riesce a raccontarci questa
storia, senza l’happy ending del film Disneyano, ma con
quello stesso tipo di malinconia.
Detto questo però Hancock e Siegel
lasciano totale libertà allo spettatore di farsi una propria idea
sulla storia, non condannando né osannando Kroc o la famosa catena
di hamburger.
Ecco il trailer esteso
originale di Cars
3 che, riprendendo le immagini “tragiche”
dell’announcement, ci svela qualche dettaglio in più sulla storia
del terzo appuntamento con il franchise a quattro ruote di casa
Pixar.
Cars 3 – il
trailer
https://www.youtube.com/watch?v=a4q37Cc7k5g
In Cars
3, Saetta McQueen si ritroverà a dover
chiedere aiuto a un nuovo insegnante per far fronte a un mondo
delle corse in continua evoluzione tecnologica.
L’insegnante in questione
è Cruz Ramirez, un’auto da corsa femmina di origini
latinoamericane che si occuperà di insegnargli dei nuovi
trucchi. Le domande si fanno più pressanti con l’entrata in
scena di Jackson Storm, un nuovo campione delle corse che
rappresenta la nuova generazione che minaccia di spingere quella di
Saetta McQueen fuori dalle luci della ribalta.
Ma per lui è ancora troppo presto
per dire addio alle corse. La sua unica speranza è affidarsi alla
giovane Cruz Ramirez e sperare di battere Stom nella gara chiamata
Florida 500, così da dimostrare di aver ancora molto da dare. La
storia si svolgerà interamente negli Stati Uniti
e compariranno delle strade e delle piste storiche americane.
Torneranno anche i personaggi che abbiamo conosciuto nei film
precedenti, tra cui Cricchetto, Sally Carrera e Ramone.
Cars
3 arriverà al cinema il 16 giugno 2017 e sarà
diretto dall’esordiente Brian Fee che fino a
questo momento aveva lavorato alla saga di Cars come storyboard
artist.
Le ultime dichiarazioni di
Ben Affleck in merito a The
Batman non hanno mancato di creare qualche piccola
polemica. Il regista e attore ha espresso più volte l’intenzione di
voler fare un buon film, dicendo cose del tipo “non esistono
abbastanza soldi per fare un film su Batman mediocre” oppure
“se deve essere brutto preferisco non farlo”. Insomma, una
serie di sentenze che oltre all’intenzione di voler fare un buon
film a tutti i costi lasciano trasparire anche una certa tensione e
un senso di responsabilità nei confronti di un personaggio
amatissimo.
Ben Affleck
chiarisce le precedenti dichiarazioni su The
Batman
Di recente però Ben
Affleck ha avuto modo di spiegare una volta per tutte le
sue brevi dichiarazioni precedenti, rendendo chiara la sua
posizione anche a noi fan. Durante la promozione di La
Legge della Notte (Live by night),
l’attore e regista ha parlato di The Batman con
IGN, dichiarando: “È stato un anno davvero
impegnato. Abbiamo fatto il tour per Batman v Superman mentre finivo la post
produzione di La Legge della Notte. Poi abbiamo cominciato Justice League… e appena finite le riprese di
JL ho cominciato il tour di The Accountant, e poi via a promuovere
questo. Quindi è stato davvero un anno folle, ma molto
soddisfacente. SOno fiero di tutti i film a cui ho partecipato. E
non vedo l’ora di promuovere Justice League… ma è comunque tanto
lavoro.
(…)
È lo stesso per ogni altro film.
Quando sono eccitato per un nuovo progetto, adesso stiamo lavorando
sulla sceneggiatura, quando arriveremo a quella giusta lo faremo.
Sono davvero eccitato. Al momento abbiamo delle cose davvero buone,
hanno solo bisogno di migliorarsi. Ed è lo stesso che ho provato
per La Legge della Notte quando lo stavo preparando, solo che di
quello nessuno chiedeva all’epoca perché a nessuno fregava, non
c’era tutta questa attesa. Ma mi ci è voluto un anno e più pre
trovare la chiave giusta prima di poter partire con la produzione.
Speriamo che con The Batman ci voglia un po’ di meno. Ma stiamo
lavorando, penso che siamo in cima alla salita, siamo tutti
eccitati.”
The
Batman (titolo provvisorio) sarà scritto da
Ben Affleck e Geoff Johnsesarà diretto da Affleck.Nel cast J.K.
Simmonssarà Jim Gordon
e Joe Manganiello sarà
Deathstroke.
Secondo le prime anticipazioni,
Arkham in questa storia potrebbe avere un ruolo chiave se non
addirittura importantissimo. Pare infatti che tutto il film
racconterà di un Batman bloccato proprio in Arkham
Asylum e che si ritroverà costretto ad affrontare
molti dei suoi nemici. Vi ricordiamo
che lo stesso Ben Affleck ha confermato che il film
chiaramente si ispirerà ad una o più storie dal fumetto seppur
mantenendo un’originalità predominante.
È andato in onda questa settimana
Sherlock 4×02, secondo episodio della quarta
inedita stagione di Sherlock, la serie tv di successo con
protagonisti Benedict Cumberbatch e
Martin Freeman.
“Sta un po’ calando rispetto al
passato vero?” dice l’infermiera dell’ospedale a John Watson
parlando del blog in cui il Dottore racconta da sempre i casi
affrontati dal Detective e migliore amico di sempre, tirando quasi
le orecchie a tutti quelli che lamentano un calo di qualità e
interesse nella nuova serie di Sherlock: difficile
contentare tutti nelle aspettative nutrite in tanti anni di attesa,
ma l’investimento narrativo ed emotivo operato in The Lying
Detective è tale da rendere davvero difficile la noia e
l’indifferenza tanto alacremente lamentate, ponendo le basi per un
finale che data la posta in giro potrebbe concludere
definitivamente l’ avventura contemporanea sulla BBC del nostro
sociopatico preferito
Sherlock 4×02, l’episodio
Come prevedibile dopo gli eventi di
Sherlock
4×01 The Six Thatchers si riparte da un John
Watson chiuso in sé stesso, di nuovo in terapia per cercare di
superare il lutto per la morte di Mary quanto il senso di colpa per
essersi abbandonato anche se senza conseguenze alla fantasia
dell’infedeltà: da sempre introverso e silenziosamente perseguitato
dai propri demoni (nel qual caso la moglie che diventa la voce
della coscienza che non vorrebbe ascoltare), il personaggio di John
resta fedele a sé stesso e alla sua psicologia, mentre a creare
maggiore scompiglio è come sempre Sherlock Holmes
e il suo essere incontenibile tanto nella finezza d’ingegno quanto
nella sua nuova riscoperta umanità.
Il sacrificio compiuto da Mary in
Sherlock 4×02 è reale e difficile da comprendere
per colui che fino a pochi anni prima giocava con la sua vita per
il puro gusto di dimostrare la propria intelligenza, ma l’amicizia
con Watson e i tanti eventi di dolore che l’hanno attraversata
hanno ucciso da tempo il Detective che guardava con stupore e
diffidenza ai legami fra gli esseri umani per restituirci un uomo
che sa cosa significhi amare e che farebbe qualunque cosa per
proteggere i suoi affetti; sullo sfondo stavolta c’è la battaglia
contro Culverton Smith, interpretato alla perfezione da un
grande Toby Jones, villain classico viscido e
sopra le righe quanto basta ma anche terribilmente attuale nelle
sue inquietanti similitudini con l’infame volto della televisione
britannica Jimmy Savile.
Proprio
nella forsennata corsa di Sherlock, deciso a riportare indietro
l’amico distrutto e beffato ancora una volta dal destino sta il
vero cuore del”episodio Sherlock 4×02, ispirato
all’avventura del Detective morente di Arthur Conan
Doyle e opportunamente ricucito con fare shakespeariano
intorno alle esigenze della trama orizzontale. Citare il Bardo non
è fuori luogo: c’è molto dell’Amleto di Benedict Cumberbatch nella performance
dell’attore, grandioso nel rendere la follia e l’imprevedibilità
del suo personaggio con sbalzi divertenti (la scena in cui recita
senza controllo e armato di pistola uno dei passaggi più famosi
dell’Enrico V è già un cult) e pur strazianti nella totale e
assoluta devozione di Sherlock nei confronti dell’amico, tale da
non conoscere esitazione neppure dinanzi alla rabbia disperata del
Dottore e alla prospettiva di andare per lui quanto prima incontro
alla morte.
Curiosamente, l’Amleto di Cumberbatch torna prepotente nel nostro
immaginario anche grazie alla presenza nel cast di Sian
Brooke, interprete in quell’occasione della fragile
Ophelia e qui protagonista di un plot twist da brivido che minaccia
di scuotere nel profondo le certezze dei personaggi così come
quelle del pubblico: ancora una volta abbiamo guardato ma non
osservato, ci siamo fatti prendere dal gioco ma ci siamo lasciati
sfuggire il dettaglio più importante e abbiamo voluto essere
imbrogliati dal prestigio; come Sherlock abbiamo inciampato nella
nostra stessa umanità e saremo felici di rimediare, per risolvere
il problema finale che ci attende minaccioso al prossimo
episodio.
Trai nuovi personaggio che
incontreremo in Guardiani
della Galassia Vol. 2, desta una certa curiosità la
villain Ayesha, che sarà interpretata da
Elizabeth Debicki (Il grande Gatsby, Operazione
UNCLE). Non abbiamo ancora visto l’attrice nei panni del
personaggio ma, grazie ai toys, abbiamo la possibilità di dare una
primissima occhiata al personaggio. L’account Twitter@popsicill ha chiesto a James
Gunn, regista del film, chi fosse il personaggio
rappresentato nelle bamboline collezionabili (foto a seguire) e
Gunn ha confermato che si tratta di
Ayesha.
In Guardiani
della Galassia vol 2, che arriverà al cinema nel 2017,
torneranno Chris Pratt, Zoe Saldana, Dave
Bautista e in veste di doppiatori Vin
Diesel e Bradley Cooper.
Confermati anche il Collezionista
(Benicio Del Toro), Yondu (Michael
Rooker) e Nebula (Karen Gillan). Tra le
new entry Pom Klementieff, Kurt
Russell, Elizabeth
Debicki,Tommy
Flanagan e Chris
Sullivan.
Al ritmo di una nuova, fantastica
raccolta di brani musicali (Awesome Mixtape #2), Guardiani
della Galassia Vol 2, racconta le nuove avventure dei
Guardiani, stavolta alle prese con il mistero che avvolge le vere
origini di Peter Quill. Vecchi amici e nuovi alleati, oltre ai
personaggi preferiti dai fan verranno in aiuto ai nostri eroi
mentre l’Universo Cinematografico Marvel continua ad espandersi.
Sarà proiettato in anteprima, nella
sezione fuori concorso al Festival di Berlino,
Logan, film di James Mangold e
cinecomic con protagonista Hugh Jackman nel ruolo
iconico che lo ha reso celebre in tutto il mondo:
Wolverine.
A dare la notizia è Deadline che annuncia la premiere del
film alla Berlinale che si svolgerà dal 9 al 19
febbraio. Logan sarà presentato nella sezione fuori concorso, come
detto, la stessa che ha ospitato i Fratelli Coen
con Ave, Cesare! e la stessa che quest’anno vedrà
il ritorno di Mark Renton e compagni in Trainspotting
2, di Danny Boyle.
Mentre Deadpool si
sta facendo strada nella stagione dei premi, con le due prestigiose
nomination ai Golden Globes (miglior film e
migliore attore nella categoria comedy-musical) e una ai
WGA per la migliore sceneggiatura adattata, Logan,
altro cinecomic, viene presentato al mondo attraverso i canali
solitamente utilizzati per presentare il cinema d’autore. Una vera
e propria svolta all’interno del panorama cinematografico e una
“nobilitazione” per questo tipo di film dedicato
al grande pubblico.
I primi commenti e le prime
reazioni ai 40 minuti di Logan già proiettati
negli USA durante un evento speciale dedicato alla
stampa, fanno pensare a un prodotto decisamente nuovo per il
genere.
Per Hugh Jackman questo ritorno nei panni
del mutante con gli artigli di adamantio sarà la sua ottava volta
(se si conta anche il cameo di X-Men L’Inizio) nel
personaggio. È l’attore che più di tutti rappresenta i mutanti
Marvel al cinema, una sorta
di Robert Downey Jr per il
corrispettivo MCU, e potrebbe essere arrivato
alla fine del suo coinvolgimento nel franchise proprio con questo
film.
Logan ha
un’uscita prevista per il 3 marzo 2017. Alla regia c’è
James Mangold (già regista di Wolverine
L’Immortale), mentre nel cast ci saranno Hugh
Jackman,Boyd Holbrook, Richard
E. Grant, Stephen Merchant, Eriq La
Salle, Elise Neal e Patrick
Stewart.
Mister Felicità conquista il fine
settimana dell’Epifania al box office italiano.
In un weekend in cui mezza
Italia è stata paralizzata dal maltempo, si registrano comunque
degli ottimi risultati al botteghino italiano che chiudono il
periodo delle feste.
Uscito a Capodanno, Mister
Felicità incassa 3,1 milioni di euro alla sua seconda
settimana di programmazione, portandosi a quota 7,1 milioni di
euro.
Sing apre in seconda posizione con
2,9 milioni di euro incassati in circa 500 sale, mentre Collateral Beauty debutta con ben 2,8
milioni in 370 copie.
L’altra new entry di rilievo del
weekend, Assassin’s Creed, esordisce con 2,6
milioni di euro in 330 sale disponibili.
Oceania scende al quinto posto
con altri 2 milioni di euro con cui supera il tetto dei 12 milioni
globali.