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The Flash: Chris Miller confronta la Speed Force con la Forza di Star Wars

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In una recente intervista rilasciata al canale YouTube #MILLS ripresa da CBM, lo sceneggiatore Chris Miller – chiamato a redigere la sceneggiatura del travagliata adattamento cinematografico di The Flash assieme al collega Phil Lord – ha avuto modo di parlare a lungo della “Speed Force” usata dal supereroe per compiere il proprio dovere e con cui mettere in scena a livello filmico delle fantastiche coreografie, affermando che “ la coreografa Martha Graham, una delle mie più grandi ispirazioni, ha detto più volte che esiste una sorta di vitalità, una forza vitale, una specie di accelerazione che ha sede nelle cose, e per me l’idea che l’intero universo come lo conosciamo è essenzialmente composto da elementi che viaggiano a velocità diverse è un’idea interessante. Così la Speed Foce presente in The Flash può essere considerata simile alla  forza in Star Wars, nel senso che si tratta di una realtà tridimensionale che manipola le persone ed è a sua volto manipolata dagli altri, quasi come un’onda gravitazionale che altera lo spazio-tempo.  Per me quello che diventa davvero interessante è il fatto che gli esseri umani entrano improvvisamente e rapidamente in contatto fra loro e rapidamente iniziando a fondersi con la Forza“.

The Flash: Ezra Miller su come hanno “creato la velocità”

Dalle parole di Chris Miller è possibile entrare in contatto con un modo davvero interessante di considerare la Speed Force, un aspetto che molti fans hanno avuto modo quantomeno di intuire nel Justice League Comic-Con trailer 2016 e che appare del tutto innovativo rispetto al concetto di velocità presentato nella serie tv dedicata a The Flash. Pensare dunque alla Speed Foce di The Flash e alla Forza di Star Wars come a due impulsi vitali universali gemelli e affini è tutt’altro che fantasioso o irreale.

Fino a questo momento l’adattamento cinematografico di The Flash ha subito un grandissimo numero di rallentamenti e di ostruzioni in corso d’opera, a cominciare dalla defezione del regista originale Seth Grahame-Smith presto rimpiazzato da Rick Famuyiwa e anche quest’ultimo abbandonata la nave dopo alcuni mesi in seguito a presunte “divergenze creative”. 

Il film stand alone su The Flash con protagonista Ezra Miller è previsto per il 3 marzo 2018. Nel cast anche Kiersey Clemons nei panni di Iris West.

Flash (The Flash) è un personaggio dei fumetti creato da Gardner Fox e Harry Lampert nel 1940, pubblicato dalla DC Comics.

È un supereroe con il potere di muoversi a velocità straordinaria, sfidando le leggi della fisica. La sua prima apparizione è in Flash Comics numero 1 (1940).

John Goodman nel cast dello Sci-fi Captive State

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Reduce dall’ottima interpretazione nel piccolo neo-cult di fantascienza 10 Cloverfield Lane e prossimo a due importanti progetti quali Kong Skull IslandThe Coldest City, il grande e geniale John Goodman, così come rivelato da Variety, sarebbe stato coinvolto nella nuova pellicola sci-fi Captive State diretta da Rupert Wyatt e di cui, almeno per il momento, non si hanno ancora informazioni certe circa la trama o la natura dei personaggi.

Si tratterebbe della seconda collaborazione tra GoodmanWyatt dopo l’importante ruolo di supporto svolto dall’attore nel 2014 in The Gambler affianco a Mark Wahlberg e ciò farebbe presagire una chiara volontà da parte del cineasta di utilizzare per questo progetto collaboratori fidati e di luna data. Captive State non ha ancora una data certa né di inizio riprese né di distribuzione, anche si pensa a una possibile release per il 2018.

John Goodman e Diane Keaton in due clip di Natale all’improvviso

La fascinazione di Wyatt per il mondo della fantascienza, in particolare per le opere visionarie dello scrittore Philip K. Dick è stata più volte ribadita dallo stesso regista, tanto da condurlo a dichiarare di voler impostare la propria produzione futura verso un tale universo dopo il grande successo de L’alba del pianeta delle scimmie – oltre alle brevi parentesi orrorifiche con l’adattamento televisivo per la FOX di L’esorcista – confessando che le opere di fantascienza in generale sono in realtà in grado di rispecchiare aspetti molto oscuri e reali del nostro mondo.

Captive State è stato co-scritto dallo stesso Wyatt in collaborazione con la moglie Erica Beeney e nel mese di agosto ne sono stati acquistati i diritti da Partecipant Media per una co-produzone che vede David Crockett in prima linea. Il ritorno di John Goodman all’universo fantascientifico con Captive State arriva in seguito alle apparizioni solo “vocali” all’interno di Transformers The Last Knight e il più recente City of Thousand Planets di Luc Besson.

Fonte: Variety

Power Rangers: prime foto di Alpha 5

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Dopo avervi rivelato le foto di Rita Repulsa in Power Rangers, oggi arrivano finalmente le prime immagini di Alpha 5 nell’atteso adattamento in live action.

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Power Rangers: il primo trailer del film

Jason, Trini, Zack, Billy e Kimberly, ovvero, Austin St. John, Thuy Trang, Walter Jones, David Yost e Amy Jo Johnson avranno il volto di Dacre Montgomery (Betrand The Terrible), Naomi Scott (The Martian), Ludi Lin (Marco Polo), RJ Cyler (Me And Earl And The Dying Girl) e Becky Gomez (Empire). Elizabeth Banks sarà Rita Repulsa. Bryan Cranston presta il suo volto a Zordon.

power rangersEcco la trama: Power Rangers segue cinque ragazzi delle superiori, piuttosto ordinari, che devono diventare qualcosa di straordinario quando scoprono che la loro piccola città, Angel Grove, insieme a tutto il mondo, è minacciata da una potenza aliena. Scelti dal destino, i nostri eroi capiranno presto che sono gli unici che possono salvare il pianeta. Ma per farlo, devono imparare a gestire la loro vita di tutti i giorni con l’essere un Power Ranger.

Il 12 aprile 2016 a Vancouver sono cominciate le riprese del reboot sui Power Rangers, film diretto da Dean Israelite e scritto da Ashley Miller e Zack Stenz, che hanno all’attivo le sceneggiature di X-Men L’Inizio e di Thor.

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Doctor Strange: concept alternativi per Dormammu

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Guarda i nuovi concept alternativi di Doctor Strange, il film campione d’incassi dei Marvel Studios e con protagonista Benedict Cumberbatch. Nei nuovi concept oltre Dormammu anche concept art alternativi della dimensione specchio.

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Doctor Strange supera Iron Man al Box Office

SINOSSIDai Marvel Studios arriva la storia del neurochirurgo di fama mondiale, il Dottor Stephen Strange, che viene derubato dell’uso delle sue preziose mani a seguito di un terribile incidente d’auto. Quando la medicina tradizionale lo tradisce, Strange decide di rivolgere le sue speranze di guarigione altrove, verso un mistico ordine noto come Kamar-Taj. Qui scoprirà che non si tratta solo di un centro di guarigione, ma anche di un avanposto che combatte delle forze oscure e sconosciute che vogliono distruggere la nostra realtà. Strange dovrà quindi scegliere, armato di un nuovo potere e nuove capacità, se tornare alla sua vita di successi e agi o se lasciarsi tutto alle spalle e ergersi contro il male.

Doctor StrangeL’uscita di Doctor Strange è uscito il 4 novembre 2016. Dirige Scott Derrickson da una sceneggiatura di Jon Aibel e Glenn Berger, rimaneggiata da Jon Spaihts. Nel cast del film al fianco del protagonista Benedict Cumberbatch sono stati confermati Tilda SwintonRachel McAdams Chiwetel Ejiofor. Ispirato all’omonimo e celebre personaggio dei fumetti, apparso per la prima volta nel luglio del 1963 nel numero 110 di “Strange Tales”, il film Marvel Doctor Strange racconta la storia del neurochirurgo Stephen Strange, che dopo un terribile incidente automobilistico scopre un mondo nascosto fatto di magia e dimensioni alternative.

Produttore del film, Kevin Feige, con Louis D’Esposito, Victoria Alonso, Alan Fine, Stan Lee e Stephen Broussard come produttori esecutivi.

Harry Potter, Tilda Swinton su Hogwarts: “Le scuole così sono crudeli”

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Per quanto il fenomeno di Harry Potter, riportato in auge da Animali Fantastici e Dove Trovarli, sia qualcosa di universalmente considerato positivo, sembra che non tutti siano fan del maghetto occhialuto e delle sue avventure a Hogwarts.

Stando a quanto ha dichairato di recente Tilda Swinton, in sala con Doctor Strange, il film o meglio l’ambientazione scolastica delle avventure di Harry Potter sono di quanto più lontano e fuorviante rispetto alla realtà di istituti scolastici del genere.

Complice l’esperienza diretta, la Swinton ha dichiarato: “Credo che queste scuole siano ambienti molto crudeli all’interno del quale crescere, e non penso che i bambini e i ragazzi possano tratte beneficio da questo tipo di educazione. I figli hanno bisogno dei loor genitori. Per questo non mi piacciono film come quelli di Harry Potter, che tendo a raccontare con romantico idealismo quei posti.”

Che ne pensate?

Dopo Snowpiercer, vedremo di nuovo Tilda Swinton lavorare con Bong Joon-Ho, in Okja, mentre al momento l’attrice resta accreditata per il remake di Suspiria a forma di Luca Guadagnino.

Animali Fantastici: il film è indipendente da Harry Potter

Per quanto riguarda invece il franchise di Harry Potter, la saga di Animali Fantastici continuerà con altri 4 titoli che racconteranno la storia, probabilmente, dell’ascesa al potere e della caduta di Gellert Grindelwald (Johnny Depp).

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Manchester By the Sea miglior film dell’anno per il National Board of Review

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Secondo il National Board of Review è Manchester By the Sea il miglior film del 2016. La pellicola, vista alla Festa del Film di Roma 2016, vede protagonista Casey Affleck ed è diretta da Kenneth Lonergan. L’associazione lo ha decretato vincitore anche nelle categorie del miglior attore (Affleck), migliore sceneggiatura e performance-rivelazione (il giovanissimo Lucas Hedges). Ma ormai è senza ombra di dubbio algli Oscar che punta il lavoro di Lonergan.

Il premio alla migliore attrice è andato a Amy Adams per Arrival di Denis Villeneuve, il premio al miglior film d’animzione è andato a Kubo e la Spada Magica, mentre per la regia è stato premiato Barry Jenkins per Moonlight.

La trama di Manchester By the Sea: Dopo l’improvvisa morte del fratello maggiore, Lee Chandler (Casey Affleck), un idraulico di Boston, si vede costretto a tornare nella sua città natale, dove scopre di essere stato nominato tutore del nipote sedicenne.

Manchester by the Sea recensione del film con Casey Affleck

Il National Board of Review of Motion Pictures (più comunemente National Board of Review, abbreviato in NBR) è un’organizzazione no profit newyorkese dedicata al cinema inteso sia come arte che come intrattenimento, alla celebrazione dell’eccellenza artistica e al sostegno della libertà d’espressione nei film. Non ha alcun legame commerciale con l’industria cinematografica.

I membri, che comprendono insegnanti, studenti, storici, professionisti dell’industria cinematografica, cinefili nel senso più ampio del termine, vedono e valutano ogni anno quasi trecento film. Spesso le visioni sono seguite da dibattiti approfonditi con registi, attori, produttori e sceneggiatori. A fine anno attraverso apposite schede di votazione determinano i vincitori dei premi annuali.

Joaquin Phoenix disegnatore per Gus Van Sant

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Dopo vent’anni, Joaquin Phoenix e Gus Van Sant tornano a lavorare insieme in un biopic sul disegnatore satirico John Callahan, intitolato Don’t Worry, He Won’t Get Far On Foot (che significa “Tranquilli, a piedi non andrà lontano”).

Morto all’età di 59 anni, Callahan rimesa immobilizzato su una sedia a rotelle a 21, dopo un incidente d’auto. Non si fece sopraffare dalla dolorosa condizione e divenne uno dei più stimati cartoonist in circolazione, con le sue vignette per il New Yorker, Omni e Penthouse.

Joaquin Phoenix disegnatore per Gus Van Sant

Il film, che si preannuncia una grande sfida d’attore per Joaquin Phoenix, sarà una biografia senza filtri in cui verranno affrontate la dipendenza da alcool del disegnatore, la sua vita sessuale compromessa dall’incidente eppure indomita, la sua difficile strada verso l’assistenza e la riabilitazione.

Il progetto, in origine, era stato avvicinato da Robin Williams. Il prossimo anno Joaquin Phoenix tornerà al cinema con Mary Magdalene, in cui torna a recitare al fianco di Rooney mara dopo Her, e in You Were Never Really Here diretto da Lynne Ramsay.

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DC Films: CEO Warner promette più film sull’universo DC

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Mentre cresce l’attesa per il debutto del prossimo film della DC FILMS su Wonder Woman che sarà ancora una volta interpretata dalla stupenda Gal Gadot, oggi il CEO della Warner Bros ha parlato dei piani dello studio in merito alla DC a The Wrap.

L’argomento in questione chiaramente è stato il futuro della line extension sui film basati sui fumetti del colosso americano. Ebbene senza troppo sorprese Kevin Tsujihara ha confermato la linea da seguire, ovvero molti più film nel prossimo futuro:

DC Films: 15 motivi per cui vale il nostro tempo

Questi franchise stanno diventando sempre più importanti nel panorama cinematografico. Se osserviamo quello che sta avvendendo nel campo della produzione televisiva la qualità aumenta costantemente, mentre nel cinema i film che fanno la differenza sono proprio quelli dei franchise di rilievo.

Justice League: Zack Snyder condivide nuove foto dal set

Poi ha sottolineato come abbiano lavorato duramente negli ultimi mesi sopratutto dopo l’acquisizione di Machinima (multipiattaforma legata al gaming): “Abbiamo lavorato su quel abbastanza febbrilmente negli ultimi 12 mesi – La dimensione di questa opportunità per uno studio cinematografico è molto più grande di qualsiasi altra società a livello internazionale in un lungo periodo di tempo”.

Tutte le news sul mondo dei film della DC COMICS nel nostro canale dedicata alla DC FILMS.

Vi ricordiamo che il prossimo film del DC Extented Universe sarà Wonder Woman, il prodotto da Charles Roven, Zack Snyder e Deborah Snyder, con Richard Suckle, Stephen Jones, Wesley Coller, Geoff Johns, Connie Nielsen e Rebecca Roven come executive producers. Il film è diretto da Patty Jenkins e vedrà protagonista Gal Gadot affiancata da Chris PineConnie NielsenRobin Wright, David Thewlis, Danny Huston, Elena Anaya, Ewen Bremner e Saïd Taghmaoui. Il film arriverà al cinema il 23 giugno 2017.

DC FilmsJustice League sarà diretto ancora una volta da Zack Snyder ed è previsto per il 10 novembre 2017. Nel film vedremo protagonista Henry Cavill come Superman, Ben Affleck come Batman, Gal Gadot come Wonder Woman, Ezra Miller come Flash, Jason Momoa come Aquaman, e Ray Fisher come Cyborg. Nel cast confermati anche: Amber Heard, Amy Adams, Jesse Eisenberg, Willem Dafoe, J.K. Simmons e Jeremy Irons. I produttori esecutivi del film sono Wesley Coller, Goeff Johns e Ben Affleck stesso.

Casey Affleck, l’attore che visse due volte

L’outsider. Così Variety ha intitolato la cover story del numero di ottobre dedicata a Casey Affleck. E mai termine è stato più appropriato. Vissuto nell’ingombrante ombra della popolarità del più famoso fratello Ben, ma anche dell’amico d’infanzia Matt Damon e del cognato Joaquin Phoenix – ha sposato e poi divorziato dalla sorella SummerCaleb Casey Affleck è finalmente sotto i riflettori grazie alla sua acclamata performance in Manchester by the Sea. L’interpretazione del solitario custode Lee Chandler nel dramma familiare di Kenneth Lonergan, che ha fatto il giro dei principali festival del mondo raccogliendo reazioni e critiche entusiasmanti pressoché unanimi, è considerata una delle migliori dell’anno.

Manchester by the Sea recensione del film con Casey Affleck

Manchester by the Sea rilancia in modo prepotente la carriera dell’attore nato a Falmouth e cresciuto a Cambridge, nel Massachusetts; una carriera non sempre decifrabile, maturata soprattutto nel cinema indipendente – con alcune incursioni nel mainstream – in ruoli che spesso non hanno reso sufficiente giustizia al suo talento introspettivo e alla sua espressività minimale ma intensa.

Primo nome tutelare della carriera di Casey Affleck è Gus Van Sant. Dopo aver recitato da giovanissimo in alcune serie tv, debutta sul grande schermo in Da Morire (1995), dove condivide il set con Nicole Kidman, Matt Dillon e Joaquin Phoenix, suo futuro amico e cognato, e partecipa a Will Hunting – Genio Ribelle (1997), trampolino di lancio per il fratello Ben e l’amico Matt Damon, che vincono l’Oscar per la migliore sceneggiatura originale. Damon e Casey Affleck scrivono insieme al regista lo script di Gerry (2002), opera più indipendente e sperimentale (mai distribuita in Italia) con cui Gus Van Sant apre la “trilogia della morte” completata poi con Elephant e Last Days.

I progetti di Casey continuano a coinvolgere i suoi legami più stretti. Dopo aver lavorato con il fratello Ben in 200 Cigarettes di Risa Bramon Garcia e In cerca di Amy di Kevin Smith e con la compagna Summer (nella produzione teatrale This is Our Youth, scritto proprio da Lonergan, così come nel film Lui, lei e gli altri di Lisa Krueger), raggiunge Matt Damon nel sontuoso cast di Ocean’s Eleven – Fate il vostro gioco di Steven Soderbergh, al fianco di George Clooney e Brad Pitt, nel ruolo dell’esperto di macchine e trasporti Virgil Malloy. I siparietti ingaggiati con Scott Caan, interprete del fratello Turk, mostrano il versante più ironico e leggero della recitazione dell’attore. Le commedie, del resto, non mancano nel curriculum di Casey Affleck, da quelle più demenziali come American Pie 1 e 2 a quelle più romantiche, come l’opaco remake americano de L’ultimo bacio di Gabriele Muccino, The Last Kiss, diretto da Tony Goldwyn nel 2006, dove interpreta Jim, marito e padre insoddisfatto incarnato da Giorgio Pasotti nella versione italiana.

Titoli sbiaditi o fallimentari come Lonesone Jim di Steve Buscemi e Soul Survivors – Altre vite di Stephen Carpenter si affiancano ai patinati seguiti Ocean’s Twelve e Ocean’s Thirteen, firmati sempre da Soderbergh. Il 2007 è però l’anno della svolta. Non solo è efficacemente diretto dal fratello Ben nel suo applaudito debutto alla regia Gone Baby Gone, tratto dal romanzo di uno scrittore amato dagli Affleck come Dennis Lehane, ma fa suo il ruolo della consacrazione ne L’assassinio di Jesse James per mano del codardo Robert Ford, dove ritrova Brad Pitt.

Casey Affleck è Bob Ford

casey-affleck-bob-fordIl western psicologico e crepuscolare di Andrew Dominic è in concorso alla 64esima edizione della Mostra del Cinema di Venezia. A portarsi a casa la Coppa Volpi è Pitt, ma l’artefice della performance più sorprendente è senz’altro l’attore classe 1975, che offre una prova memorabile, a partire dall’aspetto vocale (apprezzabile solo in versione originale), nel ritrarre un personaggio, come quello di Bob Ford, roso dall’aspirazione ad essere prima accettato dal proprio mito Jessie James e poi a volerlo sostituire.

Grazie all’interpretazione ambigua, fragile e inquietante di Robert Ford, Affleck vince il riconoscimento del National Board of Review come miglior attore non protagonista e ottiene in questa categoria tutte le nomination che contano, dai Golden Globe ai Sag fino all’Oscar, cedendo solo allo Javier Bardem di Non è un paese per vecchi dei fratelli Coen.

Il post nomination non va però come Affleck aveva sperato. “Mi è stato detto che le cose sarebbero cambiate, che avrei avuto più opportunità. Ma le opportunità non sono mai arrivate”, ha raccontato a Variety. Non aiuta la scelta di scrivere e dirigere nel 2010 il cognato Joaquin Phoenix in I’m still Here!, mockumentary sull’addio di Phoenix alla recitazione per la carriera di rapper, presentato fuori concorso alla 67esima edizione del festival veneziano. Il film spiazza e disorienta la critica, ma ha ripercussioni anche sul piano umano. La direttrice della fotografia Magdalena Gorka e la produttrice Amanda White lo denunciano per molestie sessuali, comportamenti irregolari durante la lavorazione e violazione del contratto; entrambe le cause sono risolte attraverso un accordo extra-giudiziario.

Casey Affleck si è sempre dichiarato estraneo alle accuse, ma la vicenda è oggi ritornata agli onori della cronaca dopo il buzz generato da Manchester by the Sea anche in ottica premi. È già successo quest’anno con Nate Parker, regista, sceneggiatore e interprete di The Birth of a Nation, finito nell’occhio del ciclone della stampa per il caso giudiziario nel quale fu coinvolto a 19 anni, quando fu accusato di stupro da una ragazza, al termine del quale fu dichiarato non colpevole. Le due situazioni sono molto diverse – la donna che accusò Parker si è tolta la vita nel 2012 – ma non si può escludere che le vecchie accuse possano incidere, in negativo, nella corsa all’Oscar.

La sua natura di interprete difficilmente “collocabile” emerge ancora una volta dalla scelta di un personaggio controverso e malato come il vice sceriffo Lou Ford di Killer Inside me di Michael Winterbottom (2010), trasposizione dell’omonimo romanzo di Jim Thompson. Nè il film di Winterbottom, in concorso al Festival di Berlino, né tantomeno la commedia Tower Heist – Colpo ad alto livello di Bret Ratner (2011) possono offrire a Casey Affleck il riscatto che cerca. Non lo fanno nemmeno il drammatico Il fuoco della vendetta di Scott Cooper (2013), nonostante il grande cast coinvolto, e l’indipendente Senza santi in paradiso di David Lowery (2013) con Rooney Mara, comunque apprezzato dalla critica. Casey partecipa a un successo globale come Interstellar di Christopher Nolan (2014), ma in un ruolo minore, sacrificato dalla narrazione: interpreta infatti Tom, figlio di Cooper (Matthew McConaughey) e sorella di Murph (Jessica Chastain), da adulto.

Manchester by the SeaDifficile capire quale fattore abbia inciso maggiormente sulla mancata esplosione di Casey Affleck: il caso giudiziario, l’indubbio carattere introverso, una certa reticenza a scegliere ruoli adatti. Ironia della sorte è ancora una volta una componente della sua “famiglia” a far cambiare traiettoria alla sua carriera. Matt Damon, che doveva inizialmente essere regista e protagonista di Manchester by the Sea, rinuncia prima a dirigere il film e poi a interpretarlo – per The Martian – a condizione che sia Casey a sostituirlo. Damon, che resta nelle vesti di produttore, sa che il ruolo è nelle corde dell’amico. E non sbaglia.

Dopo L’ultima tempesta targato Disney, un flop, e Codice 999 di John Hillcoat, è proprio il film di Lonergan a ri-proiettare Casey Affleck tra i protagonisti dell’imminente stagione dei premi e tra i nomi più interessanti del panorama attoriale americano. Statuetta o meno – se la vedrà con Tom Hanks, Denzel Washington – l’inerzia della sua carriera è di nuovo mutata. Molti sono i progetti che vedranno l’attore impegnato nei prossimi mesi, sempre più coinvolto anche nella scrittura. Ritornerà alla regia con il survival drama Light of my Life, di cui è autore dello script; affiancherà Robert Redford sul set di The Old Man and the Gun di David Lowery, con cui ha già girato in estate un film misterioso con Rooney Mara. Sarà, inoltre, nel thriller The Villain di Mikael Marcimain, di cui ha scritto la sceneggiatura.

È solo la fine del mondo e la racconta Xavier Dolan

Arriva in Italia il 7 dicembre È solo la fine del mondo di Xavier Dolan, che rappresenterà il Canada agli Oscar 2017 dopo essersi aggiudicato il Gran Premio della Giuria a Cannes. Accolto piuttosto freddamente, però, dai critici della rassegna, tanto da spingere il giovane regista a parlare di una “cultura dell’odio in cui il festival sembra  stia affondando”, oggi, dopo la sua uscita in Canada e Francia, il film continua a suscitare pareri contrastanti. Un mélo troppo teatrale, che non brilla nella produzione dell’autore nonostante il cast stellare – Nathalie Baye, Vincent Cassel, Marion Cotillard, Léa Seydoux, Gaspar Ulliel – o piuttosto il primo lavoro della sua maturità artistica, in cui il regista conferma uno stile personale – pur adattando una pièce di Jean-Luc Lagarce – ma ora più riflessivo? Il pubblico italiano attende comunque con grandi aspettative la sesta regia di questo giovane autore.

È solo la fine del mondo e la racconta Xavier Dolan

Dolan, classe 1989, è infatti il ragazzo prodigio del cinema canadese che ha stupito Cannes a soli 19 anni per l’energia dirompente dell’esordio J’ai tué ma mère, incentrato sul complesso rapporto tra una madre e un figlio omosessuale. Premiato ancora a Cannes con la Queer Palm per Lawrence Anyways (2012), nel 2014 il suo  Mommy, storia di un altro complicato rapporto madre-figlio, convince tutti e si aggiudica il Premio della Giuria al festival francese, consacrandolo come uno dei registi di maggior talento del panorama internazionale.

È solo la fine del mondoOggi, con È solo la fine del mondo, Dolan riprende un progetto accantonato nel 2010, quando aveva letto, ma non molto apprezzato, la pièce di Lagarce, come ricorda lui stesso: “avevo provato una sorta di disinteresse, e forse anche di antipatia per il modo in cui era scritto. Nei confronti della storia e dei personaggi avevo un blocco intellettuale che mi impediva di apprezzare la pièce”. Ormai privo dell’impazienza che, a suo dire, lo aveva allontanato dall’opera, s’immerge ora in questa nuova indagine sulla famiglia: nucleo in equilibrio precario, fatto di rapporti difficili, in cui forse non c’è spazio per esprimere sé stessi; fonte di amore e sofferenza insieme. È qui che Louis (Ulliel), scrittore malato, torna dopo più di dieci anni per comunicare ai suoi che presto morirà. Ad accoglierlo, reazioni diverse e vecchie dinamiche, passando dalla madre Martin (Baye) al fratello Antoine (Cassel), dalla cognata Catherine (Cotillard) alla sorella Suzanne (Seydoux).

Il regista, anche sceneggiatore e montatore del film, ha a disposizione un cast di livello e la fotografia di André Turpin per catturare l’anima dei personaggi in intensi primi piani. Le musiche sono affidate a Gabriel Yared, già collaboratore di Dolan per Tom à la ferme (2013).

È solo la fine del mondo, coproduzione franco canadese, sarà nelle sale dal 7 dicembre.

Free State of Jones: recensione del film con Matthew McConaughey

Arriva il primo dicembre al cinema Free State of Jones, film con protagonista Matthew McConaughey diretto da Gary Ross.

In Free State of Jones reduce disilluso dalla terribile battaglia di Corinth combattuta nel 1862 in piena Guerra Civile americana, il contadino Newton Knight decide di raccogliere un manipolo di schiavi fuggitivi e agricoltori vessati per trasformare la piccola contea di Jones in Mississippi in uno Stato Libero ed egualitario, resistendo tenacemente agli attacchi del governo confederato. La relazione extraconiugale con la schiava di colore Rachel sarà però fonte di pesanti guai giudiziari per un suo bisnipote, accusato di aver contratto un matrimonio interraziale proibito dalle leggi americane di fine anni ’40.

Free State of Jones, il film

Profondo amore per l’epica storica e coraggiosa critica politica sono i sentimenti più schietti e pungenti che si respirano a pieni polmoni in quest’ultima opera verista di Gary Ross, qui prossimo a un deciso salto di qualità tanto narrativa quanto estetica che non ha nulla da invidiare al Lincoln di Steven Spielberg, risultandone anzi superiore per impatto e pulizia ideologica in numerosi punti. La parabola di Free State of Jones si dispiega in un doppio arco temporale – il pieno del confitto secessionista con le sue conseguenze (1862-67) e l’America xenofoba del 1947 – che, mediante un interessante montaggio parallelo, ci permettono di seguire il medesimo dramma umano (l’amore impossibile per una donna dovuto a cause etniche) a distanza di quasi un secolo, dimostrando tutto il potere di una forma filmica pittoricamente e narrativamente impeccabile.

Lontano anni luce dalle derive comedy di Pleasantville (1998) ma già avvezzo grazie al recente Hunger Games (2012) a maneggiare la materia della lotta contro il sopruso in favore della libertà, il regista e sceneggiatore Ross dispiega tutti i potenti mezzi a propria disposizione – dalla splendida fotografia di Benoît Delhomme a un parco attoriale di rara forza e intensità che annovera Gugu Mbatha-Raw, Keri Russell, Mahershala Ali e Sean Bridgers – per trasporre sul fascino del grande schermo un autentico kolossal come quelli dei bei tempi della Hollywood che fu.

Free State of Jones

Matthew McConaughey, sguardo roccioso e barba incolta, da corpo e anima a uno dei suoi personaggi più solidi e riusciti come fosse l’eroe di un’epopea di David Lean, capitano coraggioso pronto a combattere contro l’ingiustizia etico-socio-culturale con un esercito senz’armi né uniformi ma forte solamente del proprio coraggio e dell’amore per un unico ideale: la libertà.

Ottimamente accolto al Torino Film Festival 2016, Free State of Jones si presenta come un film importante – fosse solo per la morale di cui è intriso – in un’epoca in cui secessionismo e autonomia politica appaiono termini del tutto spogliati del loro originario valore etico, laddove essere “liberi” non significa essere diversi dall’altro ma bensì tutti parte di un unico grande gruppo umano, indipendentemente dalla razza, ceto o religione.

Rogue One a Star Wars Story: come nascono gli U-Wing

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Anche se in molti considerano le trilogia di Star Wars l’una specchio dell’altra e si aspettano una struttura simile anche dalla nuova trilogia, lo spazio degli spin-off potrebbe riservare qualche novità per i fan del franchise, a partire ovviamente da Rogue One a Star Wars Story. Il film, come ogni altro capitolo della saga, prevede qualche piccola novità in termini tecnici che in questo caso si palesa nei nuovi (i vecchi?) veicoli dell’Alleanza, gli U-Wing. Nel video a seguire, pubblicato da EW, scopriamo come nasce questa nuova arma per combattere l’Impero via aria.

Rogue One: come nascono gli U-Wing

Foto e Poster dal film:

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Rogue One a Star Wars Story: ecco il rating

Via StarWarsNews.net, sappiamo che Rogue One a Star Wars Story sarà PG-13, ovvero vietato ai minori di 13 non accompagnati a causa di “violente scene di esplosioni e combattimenti”.

Rogue One A Star Wars Story: il trailer internazionale finale

Diretto da Gareth Edwards su una sceneggiatura di Gary Whitta e Chris Weitz, Rogue One a Star Wars Story è un film prequel ambientato negli anni tra La Vendetta dei Sith e Una Nuova Speranza. L’uscita in Italia è prevista per il 14 dicembre 2016. Nel cast del film Felicity JonesMads Mikkelsen, Riz AhmedDiego LunaForest Whitaker, Jiang Wen e Ben Mendelsohn. 

Il film sarà certamente ambientato durante il “Dark Time” dell’Impero, Tra gli episodi III e IV e sarò il più oscuro e grintoso film dell’universo di Star Wars. Sembra che il film sarà un war movie vecchia maniera. Nella storia tutti i Jedi vivono in clandestinità e probabilmente saranno sullo sfondo della storia principale. Ci saranno inoltre un sacco di nuove forme di vita aliena. Saranno introdotti nuovi personaggi droidi e Alieni. At-at, X-Wings, Ala-Y, A-Sts saranno presenti nella storia. Ci sarà molta azione nella Jungla. Sembra un nuovo droide sarà parte della banda di ribelli che tentano di rubare i piani della Morte Nera. Felicity Jones sarà un soldato ribelle pronta per la battaglia.

Lin-Manuel Miranda produttore creativo per l’adattamento di The Kingkiller Chronicles

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Lin-Manuel Miranda è sicuramente una delle personalità più famose e influenti dell’attuale panorama cinematografico e televisivo. Dopo aver scritto, prodotto e interpreto con successo Hamilton An American Musical e aver recentemente composto le musiche per il nuovo classico Disney Oceania – oltre a essere coinvolto affianco a Emily Blunt nel remake di Mary Poppins – Miranda, secondo quanto riportato da THR, avrebbe firmato con Lionsgate un contratto come creative producer per il prossimo adattamento cinematografico di The Kingkiller Chronicles, famosa serie di romanzi scritti da Pat Rothfuss.

Secondo tali informazioni Lin-Manuel Miranda dovrebbe anche comporre testi e musiche originali per questo nuovo atteso adattamento, mentre Lindsey Beer (co-sceneggiatore per Transformers: The Last Knight) sarebbe stato chiamato a elaborare lo script del primo capitolo della futura saga intitolato The Name of the Wind.

Lin-Manuel Miranda sull’eredità dei grandi musical animati

Questo è certamente un nuovo interessante passo in avanti per la carriera di Miranda a in quanto sarà chiamato a lavorare come produttore creativo su un adattamento cinematografico di un franchising di fantasia da lui stesso amato, senza più essere etichettato come  semplice musicista, scrittore o attore o di un progetto. L’adattamento  di The Kingkiller Chronicles potrebbe rivelarsi dunque come un trampolino ancora più alto per il lancio di una storia professionale già ricca di novità.

The Kingkiller Chronicles racconta la storia di Kvothe, un giovane e famoso musicista di talento dotato di poteri magici che nel corso della vicenda matura fino a diventare il mago più famoso che il suo mondo abbia mai visto. Oltre a essere un grane fan della serie di romanzi, Miranda ne sarebbe rimasto affascinato anche a grazie alla commistione tra fantasy e universo musicale, quest’ultimo molto affine alle proprie passioni professionali. Mentre tutto ciò sta avvenendo Hollywood ha già più volte espresso l’intenzione di trasformare Hamilton in un musical cinematografico, mediante un progetto di adattamento di cui si vocifera sin dall’inizio del 2016 ma che per il momento lo stesso Miranda ha prudentemente bloccato, deciso a portare ancora a lungo per i teatri la propria opera prima del grande salto sullo schermo.

Star Wars: Kathleen Kennedy parla delle nuove eroine femminili

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Forte del grande successo nel rilancio del franchise di Star Wars grazie a Star Wars Il risveglio della Forza e all’atteso spin-off Rogue One A Star Wars Story – senza dimenticare ovviamente anche i rumors che aleggiano attorno a Star Wars Episodio VIII – la presidentessa di Lucasfilm Kathleen Kennedy in una recente intervista al New York Times ha avuto modo di parlare riguardo all’interessante scelta di affidare le redini della nuova trilogia a un’eroina tutta al femminile, vero colpo di scena all’interno di una saga per lo più dominata da personaggi maschili di primo piano.

La Kennedy ha esordito presentando la sua diretta responsabilità per il nuovo progetto, affermando che: “ho una grande responsabilità verso la società per cui lavoro.  Non dovrei mai lasciare che le cose accadano senza intervenire, magari adagiandomi ‘Bene, questo è un franchise che ha fatto un grande successo alle sue origini e questo è tutto“. Parlando poi specificatamente della trilogia originaria in relazione al futuro della saga, la Kennedy ha poi affermato che “Una nuova speranza è la storia di un ragazzo che cresce in una casa tranquilla e sogna di entrare in una guerra. Che cosa succede se abbiamo la storia di una ragazza che cresce in una guerra e sogna di tornare alla tranquillità di una casa?“.

Star Wars Episodio VIII: ecco il destino di Rey?

Oltre alla già citata Rey, l’universo di Star Wars si arricchisce anche del personaggio di Jyn Erso, interpretato da Felicity Jones, la quale diviene in Rouge One il leader del gruppo di ribelli intenzionato a rubare le cianografie relative ai piani della Morte Nera, e a tal proposito la Kennedy ha dichiarato: “come tutti noi, sta cercando di capire cosa diavolo fare. Volevamo che il pubblico si relazionasse con Jyn in quanto persona, indipendentemente dal fatto se si è un ragazzo o una ragazza, un uomo o una donna“.

Star Wars: quanto costerebbe la gestione della Morte Nera?

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Il bello della fantascienza è che, proprio come suggerisce la sua denominazione, scienza e fantasia vengono mescolate assieme per creare una suggestiva amalgama capace di farci sognare ad occhi aperti, apparentemente senza alcun limite.

Partendo dall’innegabile fascino e incluso culturale esercito dalla saga di Star Wars – soprattutto in seguito alla trepidante attesa dell’uscita, prevista per il 16 dicembre 2016, dello spin-off Rouge One – la società inglese di forniture energetiche Ovo Energy ha deciso di mettere in atto un interessante progetto in collaborazione con Stephen Skolnick del blog Phsysics Central e il dottor Alexander Barnett dell’università di Dartmouth per calcolare la quantità di energia (e il relativo costo) necessari ad alimentare la Morte Nera, celebre arma suprema dell’Impero Galattico.

Star Wars: Obi-Wan-Kenobi collegato all’episodio VIII e IX?

Usando i dati ufficiali rilievi alla tecnologia provenienti da Wookipedia e StarDestroyer.net e combinandoli con i principi di fisica ed elettronica reali, i ricercatori di Ovo hanno calcolato minuziosamente i costi e il fabbisogno di carburante per fornire vitto e alloggio a un intero equipaggio durante un viaggi nell’iperspazio, ottenendo risultati a dir poco “astronomici”. Il conto finale prevede la necessità di oltre 191.547.345.149 lampadine necessarie per illuminare i lunghi corridoi della struttura, ciascuna al costo di due tazze da tè per ciascuno dei 2.068.937 membri dell’equipaggio, per un totale di circa 20.000 dollari. Il costo complessivo che la Morte Nera dovrebbe impiegate per effettuare un unico salto nell’iperspazio si aggira introno alla cifra inimmaginabile di 1.075920955596 x 10 ^ 23 dollari.

Fatti quattro conti, i costi di gestione giornalieri della Morte Nera risultano di 7,7 trilioni di dollari, ben 30 miliardi di volte la quantità di denaro presente oggi sul pianeta Terra. Numeri di questa portata rendono però di fatto ancora più nobile il tentativo dei Ribelli di porre fine al dominio dell’Impero, con un risparmio generale di soldi e vite umane un po’ per tutti.

Fonte: screenrant

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Apparsa per la prima volta in Guerre Stellari (Star Wars negli USA) la Morte Nera è una gigantesca stazione da battaglia spaziale realizzata dall’Impero Galattico allo scopo di rafforzare il suo regime di terrore. La Morte Nera ha le dimensioni di una piccola luna e l’arma principale di cui dispone è un enorme cannone Superlaser in grado di distruggere un pianeta delle dimensioni della Terra in pochi secondi.

Dopo il rovesciamento della Repubblica, la prima Morte Nera, per ordine del Grand Moff Tarkin viene usata a titolo dimostrativo per distruggere il pacifico mondo di Alderaan, pianeta natale della principessa Leila Organa per venire quindi attaccata dai ribelli e distrutta da Luke Skywalker durante la famosa battaglia di Yavin avvenuta nell’anno 0 BBY.

La Morte Nera LEGO

La Morte Nera LEGO

Questo incredibile modello Star Wars ha così tanti ambienti, camere, hangar, ecc. che non saprai da dove cominciare! Aziona il superlaser gigante dalla sala di controllo, pianifica le missioni nella camera delle conferenze e lancia il TIE Avanced di Lord Vader dall’hangar. Ripara i droidi nell’officina, rinchiudi i prigionieri nel blocco di detenzione e abbatti le astronavi dei ribelli con il laser turbo dello shooter a molla, le torri laser turbo e il potente raggio trattore.

La Morte Nera LEGOPuoi persino visitare l’Imperatore Palpatine nella sua sala del trono, gestire le operazioni nell’area di carico e mettere la spazzatura nel tritarifiuti. E, naturalmente, la storia non sarebbe completa senza Obi-Wan Kenobi, Luke Skywalker e Han Solo, determinati a distruggere la temibile Morte Nera dell’Impero! Riusciranno a sventare i piani di Vader e degli altri personaggi imperiali? Il destino della Morte Nera è nelle tue mani…

Nella serie di film di Guerre stellari appaiono complessivamente due stazioni Morte Nera, informalmente chiamate Morte Nera e Morte Nera 2.

La Morte Nera 2

La Morte Nera 2

La costruzione della Morte Nera 2, più potente della prima, avviene tre anni dopo, nell’orbita attorno la luna boscosa di Endor. Architettata come trappola per sbaragliare definitivamente l’Alleanza Ribelle, in presenza dell’Imperatore, degli sviluppi imprevisti capovolgono le sorti a favore degli stessi ribelli. Il tiranno soccombe con la distruzione della stazione, più vulnerabile della prima essendo ancora in costruzione. La Morte Nera 2 appare in Star Wars – Il ritorno dello Jedi.

Vi ricordiamo che La Morte Nera sarà nuovamente trai protagonisti al cinema con Rogue One a Star Wars Story diretto da Gareth Edwards su una sceneggiatura di Gary Whitta e Chris Weitz, è un film prequel ambientato negli anni tra La Vendetta dei Sith e Una Nuova Speranza. L’uscita in Italia è prevista per il 14 dicembre 2016. Nel cast del film Felicity JonesMads Mikkelsen, Riz AhmedDiego LunaForest Whitaker, Jiang Wen e Ben Mendelsohn. 

Il film sarà certamente ambientato durante il “Dark Time” dell’Impero, Tra gli episodi III e IV e sarò il più oscuro e grintoso film dell’universo di Star Wars. Sembra che il film sarà un war movie vecchia maniera. Nella storia tutti i Jedi vivono in clandestinità e probabilmente saranno sullo sfondo della storia principale. Ci saranno inoltre un sacco di nuove forme di vita aliena. Saranno introdotti nuovi personaggi droidi e Alieni. At-at, X-Wings, Ala-Y, A-Sts saranno presenti nella storia. Ci sarà molta azione nella Jungla. Sembra un nuovo droide sarà parte della banda di ribelli che tentano di rubare i piani della Morte Nera. Felicity Jones sarà un soldato ribelle pronta per la battaglia.

Andrew Garfield con il cuore spezzato dopo Spider-Man

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Andrew Garfield ha avuto il grande merito di rilanciare con modesto successo, a partire dal 2012, il franchise di Spider-Man nelle vesti di Peter Parker nel nuovo progetto The Amazing Spider-Man in co-prduzione Marvel Studios Sony Pictures, successo purtroppo non replicato (e, anzi, nettamente abissato) in seguito al grande flop di publico e critica di The Amazing Spider-Man 2, divenuto nel 2014 il più basso incasso mai ottenuto da un film con il protagonista Marvel.

Ciò ha portato i vertici produttivi a sciogliere precocemente il progetto prima di affidare il ruolo al giovane Tom Holland in Captain America Civil War e nell’attesissimo Spider-Man Homecoming.

Andrew Garfield diretto da Andy Serkis in Breathe

Durante l’ultima puntata del programma Actors on Actors” di Variety Garfield, parlano con la collega Amy Adams circa la propria professione e alcuni particolari aspetti del proprio lavoro, ha confessato di ripensare con grande nostalgia ai tempi in cui vestiva i panni di Spider-Man e di aver avuto letteralmente il cuore spezzato nel dover abbandonare così precocemente il personaggio tanto amato. L’attore ha infatti affermato che: “c‘è qualcosa di veramente bello e oscuro allo stesso tempo nell’essere quel tipo di personaggio. Ero ancora abbastanza giovane per lottare con il sistema delle major, dato che si tratta di società per capitali per lo più. Ho scoperto che è un mondo davvero molto difficile. Mi sono messo completamente al servizio della storia per servire questo personaggio incredibile che di cui ho sempre voluto vestire i panni  fin da quando avevo tre anni, e poi questo sogno viene compromesso e mi si spezza il cuore“.

Nessuno potrà mai sapere cosa sia realmente accaduto dietro le quinte e per quale vera ragione il progetto di The Amazing Spider-Man sia stato abortito, tuttavia i fans hanno sviluppato nel corso del tempo ciascuno le proprie opinioni in merito. Ciò non toglie che il Andrew Garfield abbia decisamente sofferto a causa delle decisioni, spesso troppo drastiche, operate dai grandi studi hollywoodiani.

Cars 3: Seatta McQueen fuori uso nel primo poster

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Dopo il teaser trailer scioccante di Cars 3, è stato diffuso il primo poster dal nuovo film Pixar che vede protagonista Seatta McQueen alle prese con un bruttissimo incidente. Quale sorte attende il nostro eroe a quattro ruote?

Primo poster di Cars 3

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In Cars 3, Saetta McQueen si ritroverà a dover chiedere aiuto a un nuovo insegnante per far fronte a un mondo delle corse in continua evoluzione tecnologica.

L’insegnante in questione è Cruz Ramirez, un’auto da corsa femmina di origini latinoamericane che si occuperà di insegnargli dei nuovi trucchi. Le domande si fanno più pressanti con l’entrata in scena di Jackson Storm, un nuovo campione delle corse che rappresenta la nuova generazione che minaccia di spingere quella di Saetta McQueen fuori dalle luci della ribalta.

Ma per lui è ancora troppo presto per dire addio alle corse. La sua unica speranza è affidarsi alla giovane Cruz Ramirez e sperare di battere Stom nella gara chiamata Florida 500, così da dimostrare di aver ancora molto da dare. La storia si svolgerà interamente negli Stati Uniti e compariranno delle strade e delle piste storiche americane. Torneranno anche i personaggi che abbiamo conosciuto nei film precedenti, tra cui Cricchetto, Sally Carrera e Ramone.

Cars 3 arriverà al cinema il 16 giugno 2017 e sarà diretto dall’esordiente Brian Fee che fino a questo momento aveva lavorato alla saga di Cars come storyboard artist.

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Ritorno al Futuro: Frank Marshall rassicura sull’intoccabilità del franchise

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In una realtà cinematografia come quella attuale in cui il remake/reboot di celebri pellicole di culto non ha mancato di far storcere il naso a numerosi fans cresciuti con i propri idoli del grande schermo e trovatisi davanti a rifacimenti spesso non all’altezza dell’opera orinale, dal mondo della grandi major ecco giungere alcune importanti parole di rassicurazione da parte del produttore Frank Marshall il quale, durante un’intervista per Yahoo! Cinema ha confermato che non vi sono in realtà per il momento né l’intenzione né le possibilità affinché il franchise di Ritorno al Futuro possa essere riavviato.

Marshall, parlando a proposito del famoso film di Robert Zemeckis, ha infatti affermato che “sì, finché io avrà modo di dire la mia [è sicuro] che non ci sarà nessun intervento. Esattamente come ciò che già esiste per ET, siamo intenzionati a far si che questi film di culto non vengano mai toccati in futuro“. Il tutto però sembra essere ancorato alla permanenza di Marshall in qualità di produttore, mentre il futuro si fa alquanto nebuloso nel momento in cui il suo pensionamento dovesse aprire le porte alla coppia Marty Mcfly Doc Brown. Per il momento comunque tutte le voci in merito a un’operazione compiuta su Ritorno al Futuro fanno presagire che, se il caso, se ne riparlerà non prima di molti anni avvenire.

Ritorno al Futuro: la Nike svela le scarpe autoallaccianti

Per il momento infatti il produttore Frank Marshall, il regista Robert Zemeckis e il co-sceneggiatore Bob Gale hanno ancora l’ultima parola e il pieno controllo riguardo a tutto ciò che implica il franchise. Ciò dovrebbe dunque rassicurare ancora a lungo i fans circa il destino del film, tenendo poi conto di almeno due condizioni: gli adepti più accaniti considerano  Ritorno al Futuro un film perfetto e concluso in sé stesso (nonostante i sequel) e inoltre la Universal dovrebbe andare molto cauta nel lavorare su un materiale di culto dopo il semi-flop della Sony con Ghostbusters.

Sebastian Stan su Instagram con lo scudo di Captain America

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Il rapporto sinergico creatosi fra il personaggio di Steve Rogers alias Captain America e il Soldato d’Inverno Bucky Barnes è orami divenuto noto a tutti, soprattutto dopo il recente Captain America Civil War nel quale si sono visti i numerosi sforzi di Chris Evans per combattere i suoi stessi amici Vendicatori con lo scopo di proteggere il personaggio interpretato da Sebastian Stan. E proprio quest’ultimo è stato al centro di molte speculazioni riguardo alla possibilità di prendere su di sé il “mantello” e la conseguente responsabilità ad esso connessa nell’eventualità che Evans decidesse di non vestire più i panni dell’Eroe d’America. Questa teoria, secondo molti, permetterebbe dunque al personaggio di Captain America di rimanere nell’MCU anche dopo la sua eventuale esecuzione di Evans.

A tal proposito Sebastian Stan sembra aver preso scherzosamente sul serio la possibilità di accogliere l’eredità dell’amico supereroe, tanto che una recente fotografia pubblicata sul suo profilo Instagram lo ritrae camminare di spalle lungo un corridoio con addosso il celebre scudo di Captain America, con una didascalia davvero eloquente: “sarà utile…“.

Sebastian Stan

In realtà non è stato lo scudo in sé a scatenare la speculazione che circonda la foto, ma piuttosto la didascalia di Stan che potrebbe suggerire un possibile futuro di Bucky nella MCU o meno. Avengers Infinity War è al momento il punto di arrivo praticamente di ogni film della MCU realizzato fino a questo punto, e molti fans hanno ipotizzato che alcuni dei membri più in vista dei Vendicatori potrebbero essere morti o addirittura essere messi a riposo nel momento della conclusione del conflitto con Thanos (Josh Brolin). I nuovi personaggi potrebbero così prendere in consegna i loro ruoli. Per il momento nessun altro personaggio ha raggiunto un tasso di speculazione circa il proprio futuro come quello di Bucky Barnes, tanto che attualmente il suo destino all’intento della MCU è ancora un mistero, soprattutto tenendo conto che il contratto iniziale di Sebastian Stan prevedeva nove film all’intento dell’Universo Marvel.

La la Land: un video esplora le musiche e le canzoni del film

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È stato diffuso un nuovo contenuto promozionale per La la Land in cui il regista Damien Chazelle e il compositore Justin Hurwitz parlano del lavoro nascosto dietro la travolgente, commovente e originale colonna sonora del musical con Ryan Gosling e Emma Stone che raccoglie l’eredità dei grandi musical come West Side Story o Singin’ in the Rain.

La musica di La la Land

Il film ha aperto la 73esima Mostra Internazionale del Cinema di Venezia e si candida a essere uno dei protagonisti della prossima stagione dei premi.

La La Land è un musical a metà tra dramma e commedia che segue la storia di Sebastian (Gosling) e Mia (Stone), che stanno insieme grazie alla loro passione comune per la musica. Ma appena il successo bussa alla loro porta devono fare i conti con il sottile tessuto che tiene insieme il loro amore.

Diretto da Damien Chazelle (che ha anche curato la sceneggiatura), il film arriverà nei cinema USA il 15 luglio 2016. Nel cast figura anche il premio Oscar JK Simmons, alla sua seconda collaborazione con Chazelle dopo Whiplash, per il quale ha ricevuto l’Oscar come Miglior Attore Non Protagonista. Completano il cast Finn Wittrock, Sonoya Mizuno, Rosemarie DeWitt, Josh Pence e Jason Fuchs.

La La Land recensione del film

Ascolta il duetto di Emma Stone e Ryan Gosling per City of Stars

Pets Vita da Animali: il trailer onesto del film Illumination

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Ecco il trailer onesto di Pets Vita da Animali, il divertente film d’animazione Illumination Entertainment con protagonisti i migliori amici degli essere umani: i loro animali da compagnia.

Pets Vita da Animali: il trailer onesto

La recensione del film Illumination

Pets Vita da Animali è il prossimo divertente film d’animazione targato Illumination EntertainmentUniversal Pictures (Cattivissimo Me 1 e 2).

Diretto da Chris Renaud e Yarrow Cheney, il film vede trai doppiatori originali Louis C.K., Eric Stonestreet, Kevin Hart, Ellie Kemper, Lake Bell, Jenny Slate, Bobby Moynihan, Hannibal Buress e Albert Brooks.

Una commedia sui nostri animali domestici e su come vivono le loro giornate quando li lasciamo soli per andare a scuola o a lavoro.

Il film a vrà un sequel, atteso per il 13 Luglio 2018.

Fonte: Screen Junkies

Spider-Man Homecoming: Tom Holland in performance capture

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In trepidante attesa che la prossima estate porti finalmente sul grande schermo il tanto atteso Spider-Man Homecoming la fase di post-produzione del film targato Marvel Studios Sony Pictures continua fra grandi sforzi e qualche momento di rilassato divertimento, così come descrive il video postato su Instagram dal regista Jon Watts che ci mostrano una goffa e davvero poco “professionale” sessione di performance capture da parte dell’attore protagonista Tom Holland.

Le riprese di Spider-Man Homecoming  si sono concluse a New York da poche settimane ed ora il progetto è entrato ufficialmente nella difficile fase di post-produzione, dove queste avanzate tecniche di performance capture (già usate in Captain America Civil War) permettono di rendere il volto di Holland estremamente espressivo anche sotto la maschera avvolgente, conferendogli una mimica facciale del tutto sconosciuta alle versioni precedenti del personaggio.

Spider-Man Homecoming: Tom Holland ha parlato con Tobey Maguire e Andrew Garfield

Accolto con grande entusiasmo nei panni di un irriverente Spider-Man nel recente Captain America Civil War, Tom Holland è ora prossimo a debuttare in quello che dovrebbe essere il primo capitolo di una lunga serie di co-produzioni fra Marvel Studios e Sony Pictures, con l’inclusione inoltre di moltissimi personaggi dell’universo Marvel, tra cui il più ambito è certamente il Tony Stark (alias Iron Man) di Robert Downey Jr.

Star Wars VIII: un dialogo fra Luke e Rey nel nuovo trailer?

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Sembra non mancare alcuna occasione ai fans di Star Wars per festeggiare ricorrenze d’ogni sorta legate in qualche modo alla saga, anche quando questo riguarda da vicino i prodotti mediali usati per la pubblicizzazione. E così il 28 novembre 2016 si è tenuto l’anniversario per ricordare i due anni passati dalla pubblicazione ufficiale del primo teaser di Star Wars Il risveglio della Forza, primo capitolo della nuova trilogia che ha fatto conoscere al mondo intero i nuovi personaggi di Finn, Rey, BB-8, Poe Kylo Ren. In concomitanza con questa ricorrenza e in attesa di conoscere il titolo di Star Wars Episodio VIII, lo YouTuber Mark Zeroh ha pubblicato un video nel quale parla di un rumor molto interessante riguardo la possibilità che nel nuovo trailer (per il momento ancora sconosciuto) si potrebbero vedere immagini di dialogo fra Luke SkywalkerRey.

Star Wars VIII: ecco il destino di Rey?

Rifacendosi a presunte fonti non ben identificare Zeroh pone l’accento sull’ormai famosa ultima scena de Il risveglio della Forza nella quale Mark Hamill Daisy Ridley si osservano senza dire una parola, facendo presagire un seguito che tutti stiamo attendendo con ansia. Ebbene, lo YouTuber afferma anche che alcune teorie riportano la possibilità che le nuove scene di dialogo che vedremo nel prossimo teaser potrebbero essere state tagliate proprio dalla sequenza conclusiva del precedente capitolo e che potrebbero avere una forza molto eloquente: “Tu possiedi in te la scintilla che riaccenderà il fuoco” direbbe infatti LukeRey.

Intervenuto alla Star Wars CelebrationMark Hamill ha parlato in tono alquanto criptico del nuovo atteso teaser dell’Episodio VIIIaffermando chealcuni dei dialoghi che sentirete nell’episodio VIII vi faranno dimenticare il vecchio gergo della saga, del tipo ‘Che la Forza sia con te‘”. Malgrado il nuovo episodio cercherà sicuramente una maggiore elaborazione ritardo all’importanza di Rey, per il momento si sa ancora molto poco riguardo alla storia passata del personaggio e al suo possibile  rapporto con il clan Skywalker, dunque per ora è difficile trarre delle conclusioni in merito. L’Episodio VIII partirà direttamente da dove l’ultimo si era fermato, mostrando Luke e Rey nel fatidico attimo che precede la loro conversazione, quindi appare più che giustificata la supposizione di Zeroh riguardo alle immagini che potremmo vedere nel nuovo trailer. 

Il motivo per il quale Lucasfilm non ha ancora per il momento diffondere né il titolo di Star Wars Episodio VIII né tantomeno immagini del nuovo trailer potrebbero essere fondamentalmente e due: evitare di danneggiare l’imminente uscita (16 dicembre 2016) dello spin-off Rouge One A Star Wars Story e tenere alta l’attenzione dei fans su un prodotto appena riavviato sul mercato.

Fonte: screenrant

Batman Forever incontra Tron Legacy in un video mashup

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Batman Forever è forse il film di Batman che ha più fatto discutere e da molti è considerato come il peggior adattamento cinematografico del fumetto della DC Comics.

Ebbene oggi un divertente video mashup editato dall’utente Sam Ibrahim unisce il film di Joel Schumacher con Tron Legacy di Joseph Kosinski.

Marvel Comics rivela la prima foto di Deadpool Duck

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La Marvel Comics ha diffuso oggi la prima immagine di Deadpool Duck, la nuova miniserie che presto debutterà negli USA. Per i fan della Marvel è interessante perché si tratta di una serie mashup tra Howard the Duck e Deadpool, qualcosa che dovrebbe essere incredibilmente divertente da leggere.

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Deadpool:
le possibilità da Oscar e il valore della commedia

Il numero 1 di Deadpool Duck sarà in vendita 4 gennaio, 2017 negli USA.

Deadpool duckVi ricordiamo che Deadpool ritornerà al cinema diretto da David Leitch,  e vedrà Ryan Reynolds tornare nei pani del Mercenario Chiacchierone della Marvel.

Howard il papero (Howard the Duck) è un personaggio dei fumetti creato da Steve Gerber e Val Mayerik per la Marvel Comics. Ha fatto il suo esordio nel dicembre 1973 sul numero 19 della serie Adventure into Fear. Negli anni settanta sugli albi pubblicati dall’Editoriale Corno venne presentato con il nome di Orestolo il papero.

Deadpool Duck

Le storie di cui è protagonista sono incentrate sulle disavventure di un papero antropomorfo scorbutico intrappolato in un mondo dominato dagli umani. Le avventure di Howard sono generalmente parodie di storie fantascientifiche e fantasy, scritte in uno stile ironico e combinate con una certa coscienza delle limitazioni del mezzo (metafinzione); è infatti spesso molto sperimentale per essere un fumetto non-underground. Il personaggio ha spesso interagito con altri supereroi della Marvel in più di un’occasione, e nel 1986 uscì anche un film dal vivo ispirato al personaggio intitolato Howard e il destino del mondo.

Passengers: la canzone Levitate degli Imagine Dragons per il film

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Cresce l’attesa dietro al film Passengerspellicola di fantascienza targata Sony Pictures e con protagonisti Jennifer Lawrence e Chris Pratt.

Oggi la Sony dopo l’ultima clip ha diffuso un’anteprima del video della canzone che gli Imagine Dragons hanno composto per il film e che si intitola “Levitate”. 

Nel video di seguito anche molte scene inedite di Passengers.

Tante foto da Passengers

A proposito del film, il regista Morten Tyldum (The Imitation Game) ha spiegato: “Gli spettatori piangeranno e rideranno. Resteranno col fiato sospeso. Volevamo realizzare un film che riuscisse a far ridere e piangere nello stesso momento. E se hai due star come Jennifer e Chris la cosa è ancora più facile. Sono entrambi due attori estremamente divertenti, ma al tempo stesso estremamente drammatici. Tra di loro c’è un alchimia incredibile. È stata un’esperienza bellissima dirigerli. Credo che in un periodo come questo, pieno di sequel e reboot, sia molto bello avere una storia originale con due delle più grandi star del momento. Sono davvero orgoglioso di questo film”.

Al centro della storia sceneggiata da Jon Spaihts (Prometheus) c’è il meccanico Jim Preston (Pratt) che, durante un viaggio di 120 anni a bordo di un’astronave diretta su un pianeta situato in una galassia lontana dalla Terra, scopre di essersi erroneamente svegliato dal sonno criogenico quasi cento anni prima del previsto. Soffrendo la solitudine – unico uomo in mezzo a robot e androidi – Jim decide un anno dopo di risvegliare uno dei passeggeri e la sua scelta ricade sulla bella giornalista Aurora (Jennifer Lawrence). I due ben presto si innamorano, ma dovranno affrontare più di un ostacolo, in primis il malfunzionamento della navicella che li porrà seriamente in pericolo. Nel cast anche Laurence Fishburne e Michael Sheen.

Batman v Superman: il tema musicale di Lex Luthor è la versione distorta di quello de L’Uomo d’Acciaio

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Il canale Twitter DCEU Facts ha diffuso un video che mette a confronto i temi musicali di Batman v Superman dedicato a Lex Luthor e quello de L’Uomo d’Acciaio dedicato a Superman. Secondo l’interessante accostamento, la traccia disturbante di Luthor non sarebbe altro che il risultato della distorsione di quella dedicata a Superman.

Ecco il video esplicativo:

Se questa congettura dovesse essere vera sarebbe davvero un tocco di classe nascosto nei due film, dal momento che per commentare due personaggi antitetici si è utilizzata la versione luminosa e quella oscura, per così dire, dello stesso tema.

Che ne pensate?

Leggi la recensione di Batman v Superman Dawn of Justice

Qui di seguito la trama ufficiale del film:

“Temendo le azioni incontrastate di un supereroe pari ad una divinità, il formidabile e fortissimo vigilante di Gotham City decide di affrontare il più riverito salvatore di Metropolis , mentre il mondo si batte per capire di quale tipo di eroe ha bisogno. E con Batman e Superman in guerra, sorge qualcosa di nuovo che mette l’umanitá in un pericolo mai conosciuto prima”.

Ricordiamo che Batman v Superman Dawn of JusticeZack Snyder è stato scritto da Chris Terrio, da un soggetto di David S. Goyer. In Batman v Superman saranno presenti Henry Cavill nel ruolo di Superman/Clark Kent e Ben Affleck nei panni di Batman/Bruce Wayne. Nel cast ci saranno anche: Amy AdamsLaurence FishburneDiane LaneJesse EisenbergRay Fisher, Jason Momoa e Gal GadotBatman v Superman Dawn of Justice è nelle sale italiane dal 23 marzo 2016.

Oceania: Dwayne Johnson canta You’re Welcome

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Ecco la versione originale di You’re Welcome, la canzone che in Oceania è affidata al Semidio Maui e che nella versione originale del film, Moana, è interpretata da Dwayne Johnson.

Oceania: Dwayne Johnson canta You’re Welcome

Di seguito le immagini dal film:

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Oceania uscirà a Natale in Italia. La sceneggiatura porterà la firma degli stessi registi in collaborazione con Jared Bush, Pamela Ribon e Taika Waititi.

Trama: Vaiana è una teenager vivace che decide di partire in barca per una missione rischiosa, intenzionata a onorare il destino mai compiuto dei suoi antenati. Incontrerà il semidio Maui (Dwayne Johnson) e, insieme a lui, attaverserà l’Oceano Pacifico in un viaggio ricco d’azione.

Nel cast vocale originale del film ci sono  l’esordiente di 14 anni Auli’i Cravalho, che doppierà la protagonista Vaiana, Dwayne Johnson e Phillipa Soo, cantante e attrice statunitense.

Il film arriverà il 22 dicembre in Italia.

I registi Ron Clements e John Musker parlano del film

La recensione del film di Ron Clements e John Musker

Oceania: il trailer italiano del film Disney

Fonte: Disney Music VEVO

Guardians of the Galaxy Vol. 2: una versione alternativa di Rocket Raccoon

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James Gunn, al lavoro su Guardians of the Galaxy Vol. 2, ha pubblicato sul suo account Instagram una nuova immagine che lo raffigura insieme ad un ritratto innovativo, senza dubbio insolito, di Rocket Raccoon. Come lo stesso Gunn dichiara, si tratta di un artwrok che rappresenta il personaggio con la voce di Bradley Cooper e che è stato realizzato da reneefrench.

Eccolo di seguito:rockett-raccoon

Guardians of the Galaxy Vol. 2: il teaser trailer

In Guardians of the Galaxy Vol. 2, che arriverà al cinema nel 2017, torneranno sicuramente Chris Pratt, Zoe Saldana, Dave Bautista e in veste di doppiatori Vin Diesel e Bradley Cooper.

Confermati anche il Collezionista (Benicio Del Toro), Yondu (Michael Rooker) e Nebula (Karen Gillan). Tra le new entry Pom Klementieff, Kurt Russell, Elizabeth Debicki, Tommy Flanagan Chris Sullivan.

Al ritmo di una nuova, fantastica raccolta di brani musicali (Awesome Mixtape #2), Guardiani della Galassia Vol. 2, racconta le nuove avventure dei Guardiani, stavolta alle prese con il mistero che avvolge le vere origini di Peter Quill. Vecchi amici e nuovi alleati, oltre ai personaggi preferiti dai fan verranno in aiuto ai nostri eroi mentre l’Universo Cinematografico Marvel continua ad espandersi.

Il film arriverà al cinema il 5 marzo 2017.

Fotne: reneefrench

Anatomia di una Zucchina

“Zucchina?… Io lo chiamerei Patata con quella faccia!” (Simon)

Nonostante la sua apparente semplicità, La mia vita da Zucchina di Claude Barras è un film molto complesso dal punto di vista tecnico, e come ormai ben sappiamo lo sono tutte le pellicole realizzate con la minuziosa e lunga animazione stop-motion. Certo, non siamo ai livelli di complessità tecnologica delle produzioni di casa Laika, ma nonostante la semplificazione dal punto di vista anatomico dei burattini non è mai facile donare la vita a un esserino inanimato e renderla credibile.

Per la realizzazione del film sono stati costruiti e dipinti sessanta set, sono stati realizzati cinquantaquattro burattini e ognuno in tre esemplari e con costumi diversi. Il lavoro di animazione è durato otto mesi, al ritmo di tre-cinque secondi al giorno per ciascun animatore. Altri otto mesi sono serviti per le lavorazioni sul suono e sulla colonna sonora, nonché per tutto il lavoro di postproduzione digitale.  Complessivamente sono occorsi due anni con il coinvolgimento di una troupe di circa cinquanta persone.zucchina

Claude Barras racconta così l’impostazione che ha voluto dare al suo lavoro di caratterizzazione dei personaggi e alla successiva animazione: “Un grande disegnatore come Hergé, il creatore di Tintin, sosteneva che più la grafica di un viso è semplice, più il pubblico può proiettarvi le proprie emozioni e identificarsi con il personaggio. Sono pienamente d’accordo con lui ed è quanto io stesso provo a mettere in pratica con l’animazione a passo uno dei pupazzi, senza l’ambizione di riprodurre fedelmente la realtà ma provando a darne agli spettatori una visione rielaborata. Combinando delle voci realistiche e naturali con dei personaggi dall’estetica altamente stilizzata, ho anche tentato di conservare nel film lo stile di scrittura di Gilles Paris. Ma la chiave per entrare in questo universo restano gli occhi dei personaggi. I loro occhi enormi, spalancati sul mondo, danno un contributo essenziale all’empatia e alle emozioni.”

E aggiunge, a proposito dei tempi di narrazione e del suo stile di regia: “La mia vita da Zucchina si concentra sul mondo interiore dei suoi personaggi ed era importante per me avere i tempi giusti per i piccoli gesti, le espressioni del viso, i momenti di attesa. Anche molti aspetti del paesaggio e del tempo atmosferico rispecchiano gli stati d’animo dei protagonisti. Inoltre, ho usato spesso delle inquadrature lunghe per catturare sguardi e emozioni, piuttosto che il consueto campo e controcampo utilizzato nei film d’animazione. Questa scelta dà al film un ritmo molto originale.zucchina-1

I burattini di La mia vita da Zucchina sono alti circa 25 cm e sono stati costruiti artigianalmente uno per uno, senza ricorrere alla prototipazione 3D, ma affidandosi alle tradizionali tecniche artigianali. Sono fabbricati combinando insieme materiali differenti, come la resina per i volti, in modo da ottenere una texture grezza e graffiata, una schiuma di lattice morbida per i capelli, che potesse essere animata con facilità, silicone al platino per le braccia e imbottitura morbida in gommapiuma per i corpicini, poi coperti da abiti in maglieria e tessuto.

Anatomia di una Zucchina

Invece di ricorrere alla sostituzione delle teste o di porzioni del volto, come ormai si usa fare in tutti i grandi film in stop-motion, si è deciso di adottare una soluzione assai più semplice, ovvero sostituire solamente le bocche e le sopracciglia sopra una testa unica che ne era priva e dotata di occhi mobili. Il risultato è sorprendente, tanto semplice quanto efficace. Le teste in resina sono rigide invece che essere morbide e al loro interno nascondono delle piccole calamite che consentono di posizionare con estrema facilità le parti mobili, dando la possibilità di farle anche spostare sulle porzioni del volto. I capelli invece, morbidi e armati con il filo di alluminio, sono stati progettato come una vera e propria parrucca da applicare sulla rotondità della testa calva.zucchina10 zucchina-5

Gli scheletri sono stati realizzati artigianalmente, utilizzando dei classici snodi a sfere per la colonna vertebrale e le gambe, mentre le braccia sono state armate con del semplice filo di alluminio intrecciato, in modo da avere una morbidissima mobilità. La particolarità delle braccia è la loro lunghezza, sono infatti estremamente lunghe e se distese arrivano a toccare il terreno e oltretutto sono sprovviste di gomito, assumendo nei movimenti una singolare forma ad arco, che contribuisce a caratterizzare in maniera originale i personaggi, con una felicissima sintesi grafica. Inoltre le mani sono provviste di sole quattro dita, in moda da rendere più semplice il lavoro di animazione, che comunque risulta convincente e perfettamente funzionale alla recitazione.zucchina-6 zucchina-9 zucchina-7

Il direttore dell’animazione del film è Kim Keukeleire, nato a Seoul ma di cittadinanza belga, con un curriculum che comprende alcuni dei capolavori in stop-motion degli ultimi anni, da Galline in fuga, prodotto dall’inglese Aardman, a Fantastic Mr Fox di Wes Anderson, fino a Frankenweenie di Tim Burton.

Tra gli animatori ci sono i migliori esperti del settore nel panorama europeo, come Tim Allen e Kristien Vanden Bussche.zucchina-3 zucchina-2

E naturalmente per gestire tutto il lavoro di animazione fotogramma per fotogramma è stato utilizzato Dragonframe (il nostro approfondimento), il prodigioso irrinunciabile software ideato da Jamie e Dyami Caliri.zucchina-8

In questi backstage di La mia vita da Zucchina è possibile carpire qualche segreto sulla realizzazione dei burattini e della loro animazione. QUI e QUI