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Horror Unmasked – A History of Terror from Nosferatu to Nope, di Brad Weismann

Il cinema horror raccontato attraverso i secoli, le cinematografie, i cambiamenti sociali ma anche le declinazioni capaci di arrivare alla contaminazioni ad altri generi. Horror Unmasked scritto da Brad Weisman ed edito negli Stati Uniti da Epic Ink rappresenta un viaggio ultra-aggiornato dentro il cinema dell’orrore, partendo dalle origini stesse della “Settima Arte” fino ad arrivare ad analizzare il lavoro di Jordan Peele, last but not least il suo recente successo Nope già annunciato nel titoli del testo.

L’approccio narrativo di Weismann non potrebbe essere più lontano da quello enciclopedico abusato da questo tipo di pubblicazioni: fin da subito l’autore riesce a coinvolgere il lettore in un dialogo molto spesso semiserio sull’horror e la sua evoluzione nel corso degli anni e delle tendenze. Un approccio che facilita enormemente la lettura anche perché, quasi per contrappasso, Horror Unmasked si rivela pagina dopo pagina un libro che prende estremamente sul serio il processo di scambio quasi osmotico che questo tipo di cinema ha avuto con il periodo storico e sociale in cui è stato realizzato. Partendo dal concetto sacrosanto che si tratta di un tipo di cinema che tende a mettere in discussione, se non addirittura a destabilizzare lo status quo, il cinema dell’orrore ha spesso rappresentato una cartina di tornasole delle contraddizioni sociali, civili e politiche dell’epoca e del paese di appartenenza. Weismann ha ad esempio messo in evidenza come ad esempio nel XX, in Paesi guidati da un regime dittatoriale come l’Italia fascista o la Spagna di Franco, questo fosse un genere più o meno ufficialmente bandito.

Procedendo in ordine cronologico nella prima parte del suo libro Weismann ricostruisce con minuzia e pienezza di dettagli informazioni la storia dei classici che hanno dettato le regole estetiche e contenutistiche dell’horror per molti decenni a venire. Ecco quindi che tornare a leggere di come sono nati capolavori dell’Espressionismo quali Il gabinetto del dottor Caligari (1921) o Nosferatu (1922) diventa un’immersione avvincente dentro le correnti storiche e sociali che hanno scosso l’Europa tra le due guerre. Capire poi come l’horror sia passato da produzioni apprezzate e importanti come queste a diventare un genere di “serie B” nei decenni immediatamente successivi porta il lettore a comprendere in profondità quanto il sistema industriale hollywoodiano abbia basato la propria efficacia sullo sfruttamento industriale fin praticamente dagli albori del cinema stesso inteso come arte popolare. Weismann continua però costantemente, con ragione e non senza ironia, a cercare il grande cinema in mezzo alla valanga di produzioni commerciali. L’analisi attenta dell’autore si rivolge ad esempio al grande lavoro di costruzione del personaggio e del “mito” che attori iconici come Bela Lugosi, Boris Karloff o Peter Lorre hanno portato avanti nel tempo. In particolar modo viene analizzato il lavoro di Lon Chaney Sr. (Il gobbo di Notre Dame del 1923 e Il fantasma dell’opera del 1925 i suoi capolavori), considerato da Weismann il primo interprete ad adoperare il celeberrimo “metodo” per la costruzione fisica ed emotiva dei propri personaggi.

Tra i più di venti capitoli che il libro propone quelli maggiormente interessanti riguardano la differenza tra i prodotti della Hammer di origine britannica degli anni ‘60 e i “cugini” americani realizzati da Roger Corman. Il minimo comun denominatore rimane Edgar Allan Poe e la sua smisurata bibliografia, ma sta nell’analisi delle strategie estetiche e produttive che separano i due progetti cinematografici il vero piacere di una lettura cinefila. Così come l’ultimo capitolo dedicato a quello che Wiesmann definisce il “post-horror” contemporaneo rappresenta una riflessione tutt’altro che scontata su quanto il genere oggi più che mai si trovi a voler riflettere sulle zone d’ombra di una società non soltanto americana, e qui il discorso sui film di Jordan Peele, sulle produzioni della Blumhouse ma anche su una serie di culto come The Walking Dead diventano stimolo indubbio di riflessione.

Per momenti di lettura maggiormente frivoli consigliamo invece il godibilissimo capitolo dedicato alla contaminazione con la commedia, in cui ti titoli maggiormente analizzati sono – e non poteva a nostro avviso essere altrimenti – Frankenstein Junior di Mel Brooks, Un lupo mannaro americano a Londra di John Landis e Ghostbusters di Ivan Reitman. Ultima nota “partigiana” nel raccontare Horror Unmasked la vogliamo spendere mettendo in luce il notevole capitolo dedicato ai maestri del giallo italiani: l’autore spende enormi parole di elogio per il cinema di Dario Argento, sottolineando come nei suoi capolavori degli anni ‘70 abbia saputo sempre mettere la sua idea estetica innovativa e visionaria comunque la servizio della storia, facendo propria la lezione di Alfred Hitchcock a trasportandola dentro un nuovo modo di intendere il thriller.

“I migliori film dell’orrore vogliono scoperchiare le nostre teste e farci scrutare gli impulsi soppressi che possediamo. Vogliono farci contemplare un universo in cui morte, decadenza e corruzione hanno un ruolo. Il genere, nonostante le limitazioni e i cliché, ci permette di affermare quello che pensiamo della vita ma raramente articoliamo: l’innocenza è perduta, la vendetta sicura, la morte vicina. Avremo comunque sempre bisogno di uscire dall’oscurità, e tentare di sconfiggere il mostro…”

B.Weismann, Horror Unmasked

 
 

Horror Night: proiezione di The Conjuring 2 e anteprima di The Nun – La Vocazione del Male

the nun Horror Night

Per celebrare l’uscita di The Nun – La Vocazione del Male, arriva una terrificante iniziativa The Space Cinema, la Horror Night. Il caso vuole che siano passati 40 anni esatti dal Poltergeist di Enfield, caso di cronaca e presunta attività paranormale realmente accaduto, che tra il 1977 e il 1978 ha scosso l’intera cittadina a nord di Londra. Ad indagare sull’accaduto, allora, intervennero Ed e Lorraine Warren, celebre coppia di demonologi e ricercatori statunitensi.

A questi eventi è ispirato il secondo capitolo della serie The Conjuring: Il caso Enfield (2016), che il prossimo 19 settembre torna in tutti i cinema The Space per fare da introduzione a The Nun – La Vocazione del Male, in uscita il 20 settembre.

A partire dalle 20:00, infatti, sarà proiettato prima il film che racconta il conflitto tra la famiglia Hodgson e Valak, figura demoniaca con sembianze e abiti da suora, che sfida gli Warren e tormenta la piccola Janet Hodgson, posseduta dallo spirito di un settantaduenne morto in passato nella stessa casa.

A seguire, dalle 22:30 e in anteprima, The Nun – La Vocazione del Male, incentrato sulla figura della suora che diverrà il potente e maligno demone Valak. Lo spin-off, ambientato in Romania 20 anni prima del caso Enfield, inizia proprio con il suicidio della suora di clausura, su cui il Vaticano chiamerà ad indagare un prete, assistito da una giovane in procinto di prendere i voti.

Aspettando The Nun, i 10 personaggi horror più cattivi visti al cinema

L’anteprima è inclusa nella programmazione cui è possibile assistere con The Space Pass, l’abbonamento che consente la visione di tutti i film ed eventi in programmazione ogni giorno nei cinema The Space a soli 15,90 euro al mese. Il biglietto da acquistare è quello per lo spettacolo delle 22:30.

Per questo evento è previsto il refill dei pop-corn: chi acquista un pop Maxi potrà riempire illimitatamente il proprio cesto per tutta la durata della maratona.

Di seguito il programma della serata:

Maratona Horror – The Nun Night (evento nazionale)

  • 20:00 – The Conjuring 2: Il caso Enfield (2016) – Durata: 133’
  • 22:30 – The Nun – La Vocazione del Male (2018) – Durata 96’

Per maggiori informazioni consultare la pagina dell’evento sul sito di The Space Cinema.

 
 

Horrible Bosses 2 iniziate le riprese

HORRIBLE BOSSES 2

La Warner Bros ha annunciato l’inizio delle riprese di Horrible Bosses 2, diretto da Sean Anders, attesissimo sequel del ormai più che conosciuto Come Ammazzare il capo e Vivere Felici.

L’intero cast del primo capitolo è stato riconfermato: Jason Bateman, Charlie Day e Jason Sudeikis torneranno a vestire i panni di Nick, Dale e Kurt. Faranno parte degli interpreti anche Jennifer Aniston, Jamie Fox e Kevin Spacey.

Trama: Stufi di essere maltrattati dai propri superiori, i tre protagonisti decidono di diventare a loro volta dei capi, aprendo un’attività privata. Il sogno dura poco: un investitore privato, infatti, soffia loro l’attività stessa. A questo punto, Nick, Dale e Kurt prendono una decisione importante: rapire il figlio maggiore dell’investitore per chiedere un riscatto e riprendersi il proprio lavoro.

Il film uscirà nelle sale il il 28 Novembre 2014

Fonte: worstpreviews

 
 

Horns: primo teaser trailer con Daniel Radcliffe

Dopo il nuovo poster per Horns, il film che vede protagonista Daniel Radcliffe accompagnato da un bel paio di … corna, ecco che arriva il primo teaser trailer ufficiale del film.

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hornsHorns, basato sul romanzo thriller di Joe Hill, è diretto da Alexandre Aja (Le colline hanno gli occhi).Il poster è la riproduzione di una pagina di giornale in cui campeggia il volto di Daniel Radcliffe decisamente trasformato. Cosa ne pensate?

Il cast di Horns include anche Juno Temple, Max Minghella, James Remar, Joe Anderson e Kelli Garner. Il film, prodotto dalla Red Granite Pictures, è l’adattamento cinematografico del romanzo di Joe Hill La vendetta del diavolo e racconta un una storia d’amore virata sull’horror in cui un giovane di 26 anni una mattina si alza ed ha un belpaio di corna sulla fronte. Le corna crescono ogni giorno e lui viene accusato di aver rapito e ucciso la sua ragazza. Cosa ancora più strana, quelle corna sembrano dagli il potere di forzare chiunque a dire la verità.

Fonte: CBM

 
 

Horns: nuovo poster per Daniel Radcliffe

Al Comic Con 2014 è stato presentato il nuovo poster di Horns di Alexandre Aja.

Il poster, che potete vedere qui sotto, è stato rilasciato insieme al messaggio “Love Hurts Like Hell” (Trad.: l’amore brucia come l’Inferno).

Ricordiamo che Horns uscirà negli Stati Uniti il 31 ottobre, e che avrà come protagonisti la star di Harry Potter Daniel Radcliffe e Juno Temple.

Horns

Fonte: comicbookmovie

 
 

Horns: nuovo inquietante poster per il film con Daniel Radcliffe

Ecco un nuovo poster, abbastanza inquietante, di Horns, nuovo film con Daniel Radcliffe in versione decisamente inedita. L’attore reso noto dal personaggio di Harry Potter indossa, per il film, un vistoso e ‘impegnativo’ paio di corna!

Ecco il poster mentre a questo link trovate il primo trailer del film:hornsIl poster  un’esclusiva Comingsoon.net.

Daniel con il regista e l’autore del romanzo da cui è tratto il film saranno ospiti al Comic Con di San Diego il prossimo 25 luglio.

Horns, basato sul romanzo thriller di Joe Hill, è diretto da Alexandre Aja (Le colline hanno gli occhi).Il poster è la riproduzione di una pagina di giornale in cui campeggia il volto di Daniel Radcliffe decisamente trasformato. Cosa ne pensate?

Il cast di Horns include anche Juno Temple, Max Minghella, James Remar, Joe Anderson e Kelli Garner. Il film, prodotto dalla Red Granite Pictures, è l’adattamento cinematografico del romanzo di Joe Hill La vendetta del diavolo e racconta un una storia d’amore virata sull’horror in cui un giovane di 26 anni una mattina si alza ed ha un belpaio di corna sulla fronte. Le corna crescono ogni giorno e lui viene accusato di aver rapito e ucciso la sua ragazza. Cosa ancora più strana, quelle corna sembrano dagli il potere di forzare chiunque a dire la verità.

 

 
 

Horns: le prime inquietanti foto dal film con Daniel Radcliffe

Ecco le prime immagini ufficiali di Horns, l’atteso e inquietante film che vedrà il rassicurante Daniel Radcliffe trasformato in una creatura infernale, un vedo diavolo con tanto di corna. E se l’immagine di Radcliffe con le corna da caprone ha già fatti il giro del web, gli scatti dal film che vedrete di seguito vi lasceranno a bocca aperta. Ecco l vero volto di Daniel Radcliffe in Horns!

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Horns 6GUARDA IL TRAILER DEL FILM

Horns, basato sul romanzo thriller di Joe Hill, è diretto da Alexandre Aja (Le colline hanno gli occhi). Il poster è la riproduzione di una pagina di giornale in cui campeggia il volto di Daniel Radcliffe decisamente trasformato. Cosa ne pensate?

Il cast di Horns include anche Juno Temple, Max Minghella, James Remar, Joe Anderson e Kelli Garner. Il film, prodotto dalla Red Granite Pictures, è l’adattamento cinematografico del romanzo di Joe Hill La vendetta del diavolo e racconta un una storia d’amore virata sull’horror in cui un giovane di 26 anni una mattina si alza ed ha un belpaio di corna sulla fronte. Le corna crescono ogni giorno e lui viene accusato di aver rapito e ucciso la sua ragazza. Cosa ancora più strana, quelle corna sembrano dagli il potere di forzare chiunque a dire la verità.

 
 

Horns: i character poster di daniel Radcliffe e Juno Temple

Oggi vi mostriamo due character poster per il film Horns, che ha già destato parecchia curiosità per il fatto che il suo protagonista, Daniel Radcliffe, indosserà (come titolo esige) un bel paio di corna caprine che pare gli porteranno parecchi problemi. I toni del film però saranno tutt’altro che ilari dal momento che si tratta di un horror in cui il nostro Daniel sarà accusato dell’omicidio della sua ragazza, l’angelica Juno Temple.

GUARDA IL TRAILER DEL FILM

Di seguito trovate i due character poster in cui le due nature contrapposte dei personaggi vengono messe a confronto:HornsHorns 2

Horns, basato sul romanzo thriller di Joe Hill, è diretto da Alexandre Aja (Le colline hanno gli occhi). Il poster è la riproduzione di una pagina di giornale in cui campeggia il volto di Daniel Radcliffe decisamente trasformato. Cosa ne pensate?

Il cast di Horns include anche Juno Temple, Max Minghella, James Remar, Joe Anderson e Kelli Garner. Il film, prodotto dalla Red Granite Pictures, è l’adattamento cinematografico del romanzo di Joe Hill La vendetta del diavolo e racconta un una storia d’amore virata sull’horror in cui un giovane di 26 anni una mattina si alza ed ha un belpaio di corna sulla fronte. Le corna crescono ogni giorno e lui viene accusato di aver rapito e ucciso la sua ragazza. Cosa ancora più strana, quelle corna sembrano dagli il potere di forzare chiunque a dire la verità.

Fonte: CBM

 
 

Horns: Daniel Radcliffe nella prima clip del film

In occasione della presentazione in anteprima al Toronto Film Festival, è stata diffusa online la prima clip ufficiale di Horns, l’atteso thriller di Alexandre Aja (Le colline hanno gli occhi) con protagonista assoluto Daniel Radcliffe. Eccola di seguito.

http://youtu.be/us0dR2NF8lE

Il cast di Horns include anche Juno Temple, Max Minghella, James Remar, Joe Anderson e Kelli Garner. Il film, prodotto dalla Red Granite Pictures, è l’adattamento cinematografico del romanzo di Joe Hill La vendetta del diavolo e racconta un una storia d’amore virata sull’horror in cui un giovane di 26 anni una mattina si alza ed ha un belpaio di corna sulla fronte. Le corna crescono ogni giorno e lui viene accusato di aver rapito e ucciso la sua ragazza. Cosa ancora più strana, quelle corna sembrano dagli il potere di forzare chiunque a dire la verità.

Horns Daniel Radcliffe 

Fonte: Collider

 
 

Horns: Daniel Radcliffe ‘ricercato’ nel nuovo poster

Ecco un nuovo poster per Horns, il film che vede protagonista Daniel Radcliffe accompagnato da un bel paio di … corna! Il film, basato sul romanzo thriller di Joe Hill, è diretto da Alexandre Aja (Le colline hanno gli occhi).Il poster è la riproduzione di una pagina di giornale in cui campeggia il volto di Daniel Radcliffe decisamente trasformato. Cosa ne pensate?

horns

Il cast di Horns include anche Juno Temple, Max Minghella, James Remar, Joe Anderson e Kelli Garner. Il film, prodotto dalla Red Granite Pictures, è l’adattamento cinematografico del romanzo di Joe Hill La vendetta del diavolo e racconta un una storia d’amore virata sull’horror in cui un giovane di 26 anni una mattina si alza ed ha un belpaio di corna sulla fronte. Le corna crescono ogni giorno e lui viene accusato di aver rapito e ucciso la sua ragazza. Cosa ancora più strana, quelle corna sembrano dagli il potere di forzare chiunque a dire la verità.

 
 

Horns nuovo trailer del film con Daniel Radcliffe e Juno Temple

Lionsgate pubblica online il nuovo trailer di Horns, nuovo film con Daniel Radcliffe in versione decisamente inedita. L’attore reso noto dal personaggio di Harry Potter indossa, per il film, un vistoso e ‘impegnativo’ paio di corna! Horns, basato sul romanzo thriller di Joe Hill, è diretto da Alexandre Aja (Le colline hanno gli occhi).Il poster è la riproduzione di una pagina di giornale in cui campeggia il volto di Daniel Radcliffe decisamente trasformato.

Il cast di Horns include anche Juno Temple, Max Minghella, James Remar, Joe Anderson e Kelli Garner. Il film, prodotto dalla Red Granite Pictures, è l’adattamento cinematografico del romanzo di Joe Hill La vendetta del diavolo e racconta un una storia d’amore virata sull’horror in cui un giovane di 26 anni una mattina si alza ed ha un belpaio di corna sulla fronte. Le corna crescono ogni giorno e lui viene accusato di aver rapito e ucciso la sua ragazza. Cosa ancora più strana, quelle corna sembrano dagli il potere di forzare chiunque a dire la verità.

 
 

Horns acquisito dalla Dimension Film

horns

Il  nuovo film con Daniel Radcliffe, l’horror Horns diretto da Alexandre Aja, è stato acquisito, per quanto riguarda gli Stati Uniti, dai distributori Dimension Film e da Radius Twc.

La storia è basata sul romanzo di Joe Hill La vendetta del diavolo, che ha al centro dell’azione un ragazzo che un giorno scopre delle corna fuoriuscire dalla sua testa, dopo la misteriosa morte della sua ragazza, della quale verrà accusato ingiustamente. Nonostante la scia horror, il film presenta anche note romantiche e scene comiche.

Il protagonista Radcliffe ha affermato di essersi divertito ad interpretare questo strano personaggio, di essere molto orgoglioso del suo lavoro e di aver lavorato con un regista coma Aja.

L’ex maghetto di Hogwarts sarà affiancato nel film da attori come Juno Temple, Max Minghella, Joe Anderson, Kelli Garner, Heather Graham, David Morse, Kathleen Quinlan and James Remar.

Il film, che è stato presentato allo scorso Toronto Film Festival, non ha ancora una data d’uscita, anche se si dice che sarà entro l’anno 2014.

The Hollywood reporter

 
 

Horizon: An American Saga, trailer ufficiale e data di uscita della saga di Kevin Costner

Warner Bros Italia ha diffuso il trailer ufficiale di Horizon: An American Saga, l’attesa epopea western di e con Kevin Costner. Questa estate, vivi il grande viaggio che ha fatto l’America. Horizon: An American Saga. Capitolo 1 al cinema dal 4 luglio. Capitolo 2 al cinema dal 15 agosto.

L’epopea western di Costner è in lavorazione da decenni, con l’attore che ha sviluppato il film come un unico film nel 1988, prima che si espandesse in una saga in più parti. Costner recita, dirige, scrive e produce entrambe le parte. Sebbene il Capitolo 1 e il Capitolo 2 abbiano confermato le date di uscita, Costner ha precedentemente dichiarato le sue intenzioni di realizzare quattro film dal concetto originale.

Il nuovo filmato mostrato sottolinea i rischi che Kevin Costner sta correndo con Horizon, creando un’enorme saga che si svolge in più di un decennio di tempo. Tuttavia, ha già dimostrato di essere un regista di talento con Balla coi lupi. Il fatto che questo sia stato un suo progetto appassionato fin dalla fine degli anni ’80 significa che rifletterà una storia che ha sempre voluto raccontare e che potrà finalmente rappresentarla sul grande schermo come ha sempre desiderato. Sappiamo che il film sarà presentato in anteprima al Festival di Cannes 2024.

Secondo la sinossi ufficiale del film, Horizon: An American Saga esplorerà un periodo di oltre un decennio di espansione nel West americano prima e dopo la guerra civile. Non è stato ancora rivelato nulla sul personaggio di Costner o su nessuno dei personaggi secondari, ma il film vanta un cast impressionante. Il film è diviso in due parti, Horizon: An American Saga – Capitolo 2 anche dovrebbe debuttare nel 2024.

Oltre a Costner, il cast di Horizon: An American Saga include Sienna Miller, Sam Worthington, Will Patton, Thomas Haden Church, Luke Wilson, Jena Malone, Dale Dickey, Abbey Lee, Isabelle Fuhrman, Jamie Campbell Bower, Michael Rooker e Giovanni Ribisi.

 
 

Horizon: An American Saga, recensione del film di e con Kevin Costner

Horizon An American Saga recensione film

Kevin Costner è davvero l’ultimo grande interprete del cinema western. Interprete non solo nel senso di attore ma anche di colui capace di fare da intermediario tra questo genere sempre più relegato ai margini e il grande pubblico. Lo ha dimostrato già in altre occasioni nel corso della sua carriera, da Balla coi lupi (1990) a Wyatt Earp (1994), da Terra di confine (2003) alla serie Yellowstone (2018-2024). Torna ora a darne prova con Horizon: An American Saga, un mastodontico progetto di quattro film da circa tre ore l’uno dove si racconta, durante un arco di tempo sfaccettato e lungo anni, dell’espansione e insediamento nell’Ovest americano.

Al Festival di Cannes 2024 è stato presentato Fuori concorso il Capitolo 1, che è ora nelle sale italiane dal 4 luglio e verrà seguito poi dal Capitolo 2 a partire dal 15 agosto. Mentre le riprese del Capitolo 3 sono in corso, ancora incerto è il Capitolo 4, date le difficoltà economiche riscontrate nel realizzare questo ambiziosissimo progetto. Un progetto che vede coinvolti numerosi attori di prim’ordine, ricostruzioni curate al dettaglio e in generale un affresco quanto più ampio possibile della vita in quei pericolosi e selvaggi anni di fondazione. La speranza però è che Horizon: An America saga possa trovare completezza, dato il convincente assaggio offerto dal Capitolo 1.

La trama di Horizon: An American Saga

Quello narrato in Horizon: An American Saga è l’incredibile ed epico viaggio dell’espansione del West americano, prima e dopo la Guerra Civile. Espansione che inizia con il desiderio di alcuni coloni di fondare una nuova città, Horizon, in un territorio però appartenente agli Apache. Mentre dunque si svolge uno scontro tra queste due realtà, si seguono tre distinte storie composte da gruppi di personaggi a loro modo diretti ad Horizon, venduta come nuova terra promessa. Per arrivarvi sani e salvi, però, dovranno essere superati numerosi ostacoli e pericoli. Nel cast, oltre a Costner, si ritrovano Sienna Miller, Sam Worthington, Michael Rooker, Giovanni Ribisi, Abbey Lee, Jamie Campbell Bower, Thomas Haden Church, Luke Wilson e Jena Malone.

Horizon An American Saga Sienna Miller
Sienna Miller è Frances Kittredge in Horizon: An American Saga.

Horizon: An American Saga è un film-fiume che guarda al futuro

Come si accennava, l’ambizione di Kevin Costner con Horizon: An American Saga è elevatissima. Ce lo conferma la specifica nel titolo di voler raccontare una vera e propria saga americana di come il West è stato esplorato, vinto e colonizzato. Costner, anche sceneggiatore insieme a Jon Baird, pone dunque in campo una moltitudine di punti di vista, di contesti e di temi, con l’intenzione di restituire una panoramica a 360° dello sviluppo di questo territorio. Si ritrovano così nel film scontri tra coloni e indiani d’America, vicende amorose, pericolose attraversate in carovana, famiglie di fuorilegge e molto altro ancora. Costner sembra dunque voler inserire nel film ogni elemento della tradizione di questo genere.

Essendo Horizon: An American Saga finanziato in buona parte con il proprio patrimonio, il regista non si pone dunque limiti e dà così vita ad un film-fiume che indubbiamente risulta talvolta disorientante nell’ampiezza del suo racconto. Sarebbe a questo punto fin troppo facile ritenere questo primo film un’opera caratterizzata da troppe direzioni, frutto di un’eccessiva libertà artistica che può essere accostata a quella vista in Megalopolis (qui la recensione), anch’esso presentato al Festival di Cannes. Eppure come avviene per il film di Francis Ford Coppola, anche Costner sembra invitare il pubblico alla pazienza, al lasciarsi trasportare dalla corrente del fiume senza dunque tentare di resistervi ricercando nel film omogeneità o immediata chiarezza.

Bisogna infatti tenere sempre a mente che questo è solo il primo di quattro film e, come spesso avviene in questi casi, il Capitolo 1 ha una funzione prevalentemente introduttiva. Horizon: An American Saga offre dunque numerosi assaggi di personaggi e situazioni che si ipotizza troveranno poi maggiore approfondimento e sviluppo nei prossimi film. Questo non giustifica però il modo approssimativo con cui alcune delle linee narrative vengono qui portate avanti, lasciando forse un po’ troppo al futuro, a cui non rende giustizia neanche un montaggio talvolta troppo brusco nel passare da una vicenda ad un’altra. Il risultato è dunque convincente in parte ma potrebbe appunto trovare riscatto con i successivi film.

Horizon An American Saga Kevin Costner
Una scena di Horizon: An American Saga

Il mito della fondazione

Al di là di come Horizon: An American Saga ci presenta e racconta le sue storie, risulta invece molto interessante il modo in cui Costner si trovi oggi a dover ragionare su determinati temi propri di narrazioni di questo tipo. La sua intenzione è quella di proporre un ritratto quanto più realistico possibile della vita a quel tempo e per farlo gli è neccessario anche mostrare situazioni che oggi si potrebbero definire controverse o sbagliate. Si fa in particolare riferimento allo scontro tra i coloni bianchi e gli indiani d’America, con questi ultimi raffigurati anche come brutali cacciatori intenzionati a difendere il proprio territorio.

Per troppo a lungo queste popolazioni sono state proposte come i cattivi da sconfiggere del genere western e ciò sembra inizialmente avvenire anche qui. Ma Costner è molto più intelligente di cosi e pur sapendo di non poter rinunciare a mostrare le reali barbarie di cui anche gli indiani d’America si “macchiarono” trova il modo per giustificare tali azioni e conferire loro una certa umanità. Più che loro, dunque, il vero nemico si afferma essere il territorio. Un territorio da domare e conquistare, che tutti ambiscono a fare proprio ma su cui, nonostante gli suoi sconfinati spazi aperti, sembra non esserci posto per tutti. Si ripercorre così il mito della fondazione di un paese, edificato non solo su valori positivi ma anche sul sangue.

C’è dunque un po’ tutto in questo primo capitolo di Horizon: An American Saga, forse troppo, ma ciò permette anche di fare esperienza di un affresco completo che passa da momenti di quiete ad altri di grande azione (l’assalto dei nativi contro i primi coloni di Horizon è un perfetto esempio di azione che narra). Quasi superfluo è poi dire che gli scenari western che Costner conosce tanto bene e ancor meglio sa inquadrare fanno da soli buona parte del lavoro. Il film è un piacere per gli occhi degli appassionati di questo genere e anche alla luce di ciò vale la pena attendere di vedere come proseguirà questa epica saga prima di dare giudizi affrettati.

 
 

Horizon: An American Saga, ecco il teaser trailer del film in due parti di Kevin Costner

Horizon: An American Saga Kevin Costner

Un primo trailer di Horizon: An American Saga è appena stato rilasciato dalla Warner Bros., fornendo così un primo vero e proprio sguardo al nuovo epico film western diretto, prodotto ed interpretato da Kevin Costner. Attualmente meglio conosciuto per il suo ruolo in Yellowstone, l’attore aveva infatti da tempo espresso il desiderio di realizzare un nuovo kolossal western, tornando dunque al genere con cui si è consacrato all’inizio degli anni Novanta grazie al suo Balla coi lupi. Il teaser mostra in realtà ben poco, mostrando Costner a cavallo, inseguito da qualcuno non mostrato, salvo poi fermarsi e sparare contro i propri inseguitori.

Secondo la sinossi ufficiale del film, Horizon: An American Saga esplorerà un periodo di 15 anni di espansione nel West americano prima e dopo la guerra civile. Non è stato ancora rivelato nulla sul personaggio di Costner o su nessuno dei personaggi secondari, ma il film vanta un cast impressionante. Oltre a Costner, il cast di Horizon: An American Sagacome confermato dal trailer, include Sienna Miller, Sam Worthington, Will Patton, Thomas Haden Church, Luke Wilson, Jena Malone, Dale Dickey, Abbey Lee, Isabelle Fuhrman, Jamie Campbell Bower, Michael Rooker e Giovanni Ribisi.

Anche se l’uscita del film non è prevista prima del prossimo anno, più di preciso a giugno, è già stata confermata l’esistenza di una seconda parte, che arriverà nei cinema due mesi dopo la pria, ad agosto. Finora, la maggior parte delle notizie sul film riguardavano il modo in cui la produzione di esso abbia influenzato gli impegni di Costner con Yellowstone. Secondo quanto riferito, Costner stava cercando di limitare la propria partecipazione alla serie di Taylor Sheridan per dedicare più attenzioni al suo progetto, che sembra Costern desiderasse realizzare già negli anni Ottanta.

Horizon: An American Saga, il teaser trailer del film

 
 

Horizon: An American Saga – Capitolo 2 a Venezia 81 Fuori Concorso

Horizon: An American Saga Kevin Costner

Horizon: An American Saga – Capitolo 2 di e con Kevin Costner, e con Sienna Miller, Sam Worthington, Jena Malone e Danny Huston, sarà presentato in prima mondiale fuori concorso sabato 7 settembre 2024, completando il programma dell’81. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia, diretta da Alberto Barbera (28 agosto > 7 settembre 2024). Anche Horizon: An American Saga – Capitolo 1 sarà presentato all’81. Mostra nella stessa giornata di sabato 7 settembre, prima del Capitolo 2.

Horizon: An American Saga, Capitoli 1 e 2 (New Line Cinema), è una cronaca articolata della Guerra civile e della colonizzazione dell’Ovest americano. È una storia dell’America troppo vasta per un solo film, che Kevin Costner ha anche scritto insieme a Jon Baird (The Explorers Guild) e prodotto con la sua Territory Pictures.

Horizon: An American Saga – Capitolo 2, l’uscita in sala è rimandata a data da destinarsi

Kevin Costner ha dichiarato: «Il mio sogno era quello di presentare Horizon: An American Saga – Capitolo 2 alla Mostra del Cinema di Venezia. Il fatto che ora al Lido saranno proiettati prima il Capitolo 1 e poi la prima mondiale del Capitolo 2, dimostra non solo il modo in cui i due film si legano, ma anche il sostegno alla visione di un regista. Sono in debito con Alberto Barbera per il coraggio che ha dimostrato nell’impegnarsi in questo viaggio cinematografico. È con gratitudine ed emozione che torno alla Mostra. Lunga vita ai film e a chi li vuole sostenere».

Alberto Barbera ha dichiarato: «È un grande piacere e un onore ospitare la prima mondiale del Capitolo 2 di Horizon: An American Saga, insieme al suo Capitolo 1. Questa new entry nel programma della Mostra di Venezia rende un sentito e rispettoso omaggio al progetto visionario di un grande attore e regista, che si è impegnato nella ricostruzione epica degli anni cruciali della fondazione del suo Paese, scavando oltre il mito in cerca di quell’autenticità capace di restituire un pezzo di storia nella sua realtà complessa e contraddittoria».

Horizon An American Saga Kevin Costner
Una scena di Horizon: An American Saga.

Nella grande tradizione degli iconici western della Warner Bros. Pictures, Horizon: An American Saga esplora il fascino del vecchio West, e come è stato conquistato – e perso – attraverso il sangue, il sudore e le lacrime di molti. Nei quattro anni della Guerra civile, dal 1861 al 1865, l’avventura cinematografica di Kevin Costner porta il pubblico in un viaggio emozionante attraverso un Paese in guerra con se stesso, attraverso la lente di famiglie, amici e nemici che cercano di scoprire cosa significa veramente essere gli Stati Uniti d’America.

Kevin Costner torna a dirigere per la prima volta da Open Range del 2003 e rivisita l’epoca della Guerra civile in America, cornice del suo debutto da regista nel 1990 col blockbuster Balla coi lupi, vincitore di sette Oscar, tra cui miglior film e miglior regista. Produce a fianco di Howard Kaplan e Mark Gillard, con Danny Peykoff, Robert Scannell, Armyan Bernstein, Charlie Lyons, Barry Berg e Rod Lake come produttore esecutivo.

Dietro la macchina da presa Kevin Costner è affiancato dal direttore della fotografia J. Michael Muro (Billionaire Boys Club, Parker), dallo scenografo Derek R. Hill (Jack Ryan, I magnifici sette), dal montatore Miklos Wright (For All Mankind, Open Range) e dalla costumista Lisa Lovaas (Ambulance, Transformers-L’ultimo cavaliere). La musica è composta del candidato all’Oscar John Debney (La Passione di Cristo, The Greatest Showman).

 
 

Horizon: An American Saga sarà un’epopea su larga scala divisa in due parti

Horizon: An American Saga Kevin Costner

Nuove immagini di Horizon: An American Saga sono stati mostrati al CinemaCon, rivelando qualcosa in più su cosa aspettarsi dall’epopea western di Kevin Costner. Il film in due parti segue un cast di personaggi a metà del 1800, mentre gli Stati Uniti iniziano la loro espansione verso ovest. Sarà diviso in due “Capitoli”, ed entrambi i film arriveranno al cinema più avanti nel 2024.

Warner Bros. ha rivelato nuovi filmati di Horizon: An American Saga al CinemaCon, rivelando di più sul prossimo western. Introdotto da Costner, che ha confermato che i film si svolgeranno lungo un arco temporale di 12 anni, il filmato mette in luce l’ampio cast riunito per il progetto, tra cui Danny Huston, leader di un gruppo di soldati dell’Unione, Michael Rooker, Sam Worthington e Luke Wilson, che guida un gruppo di civili nel loro viaggio. Il filmato mette in luce anche l’alta posta in gioco del film con le sue molteplici sparatorie e un bambino che seppellisce una persona cara.

L’epopea western di Costner è in lavorazione da decenni, con l’attore che ha sviluppato il film come un unico film nel 1988, prima che si espandesse in una saga in più parti. Costner recita, dirige, scrive e produce entrambe le parte. Sebbene il Capitolo 1 e il Capitolo 2 abbiano confermato le date di uscita, Costner ha precedentemente dichiarato le sue intenzioni di realizzare quattro film dal concetto originale.

Il nuovo filmato mostrato sottolinea i rischi che Kevin Costner sta correndo con Horizon, creando un’enorme saga che si svolge in più di un decennio di tempo. Tuttavia, ha già dimostrato di essere un regista di talento con Balla coi lupi. Il fatto che questo sia stato un suo progetto appassionato fin dalla fine degli anni ’80 significa che rifletterà una storia che ha sempre voluto raccontare e che potrà finalmente rappresentarla sul grande schermo come ha sempre desiderato. Sappiamo che il film sarà presentato in anteprima al Festival di Cannes 2024.

Secondo la sinossi ufficiale del film, Horizon: An American Saga esplorerà un periodo di oltre un decennio di espansione nel West americano prima e dopo la guerra civile. Non è stato ancora rivelato nulla sul personaggio di Costner o su nessuno dei personaggi secondari, ma il film vanta un cast impressionante. Il film è diviso in due parti, Horizon: An American Saga – Capitolo 2 anche dovrebbe debuttare nel 2024.

Oltre a Costner, il cast di Horizon: An American Saga include Sienna Miller, Sam Worthington, Will Patton, Thomas Haden Church, Luke Wilson, Jena Malone, Dale Dickey, Abbey Lee, Isabelle Fuhrman, Jamie Campbell Bower, Michael Rooker e Giovanni Ribisi.

 
 

Horizon: An American Saga in anteprima mondiale al Festival di Cannes 2024

Horizon: An American Saga Kevin Costner

Kevin Costner presenterà la prima parte di Horizon: An American Saga in anteprima mondiale al Festival di Cannes 2024, fuori concorso. Questo progetto in più episodi sulla conquista del West americano è diretto dallo stesso Costner, che è anche co-protagonista insieme a Sienna Miller. Kevin Costner, come già riportato, ha sempre avuto l’obiettivo di dipingere un ritratto dell’America: le sue origini, i suoi difetti e le sue leggende. Come sappiamo da Balla coi lupi, il western è diventato il suo genere preferito per esprimere il suo impegno politico a favore della democrazia e dell’ambiente.

“Vorrei ringraziare il Festival di Cannes per aver incluso il mio film Horizon, An American Saga nella selezione di quest’anno“, ha affermato Kevin Costner. “Erano 20 anni che non avevo il piacere di essere sulla Croisette. Ho aspettato il momento giusto per tornare e sono orgoglioso di dire che questo momento è arrivato. Horizon: An American Saga è una storia iniziata 35 anni fa, e non riesco a pensare a un posto migliore di Cannes per rivelare al mondo il risultato di un’avventura così meravigliosa. I francesi hanno sempre sostenuto i film e hanno creduto profondamente nella cinematografia. Così come io credo profondamente nel mio film…“.

Dopo le incursioni nelle serie Hatfields and McCoys e Yellowstone, Costner torna dunque al genere che ha fatto la fortuna del cinema americano per un progetto monumentale sul costo, in termini di guerra e violenza, della costruzione e dell’espansione degli Stati Uniti d’America. Il Festival di Cannes è dunque lieto di accogliere Kevin Costner per presentare il suo nuovo film Horizon, che sarà proiettato domenica 19 maggio 2024.

Quello che sappiamo su Horizon: An American Saga

Secondo la sinossi ufficiale del film, Horizon: An American Saga esplorerà un periodo di 15 anni di espansione nel West americano prima e dopo la guerra civile. Non è stato ancora rivelato nulla sul personaggio di Costner o su nessuno dei personaggi secondari, ma il film vanta un cast impressionante. Il film è diviso in due parti e anche il Capitolo 2 dovrebbe debuttare nel 2024. Oltre a Costner, il cast, come confermato dal trailer, include Sienna Miller, Sam Worthington, Will Patton, Thomas Haden Church, Luke Wilson, Jena Malone, Dale Dickey, Abbey Lee, Isabelle Fuhrman, Jamie Campbell Bower, Michael Rooker e Giovanni Ribisi.

 
 

Horizon: An American Saga – Capitolo 2, l’uscita in sala è rimandata a data da destinarsi

Horizon: An American Saga Kevin Costner

La Warner Bros. ha rimosso Horizon: An American Saga – Capitolo 2 dal calendario delle uscite di agosto, abbandonando dunque la data di uscita prevista dopo che il primo capitolo (qui la recensione) si era rivelato una delusione al botteghino. I due film di Kevin Costner, come noto, sono stati girati insieme, con l’intenzione di distribuirli essenzialmente uno di seguito all’altro nelle sale. Il primo capitolo, presentato in anteprima a giugno e nelle sale italiane dal 4 luglio, ha guadagnato solo 11 milioni di dollari nel fine settimana di apertura, arrivando ad oggi ad un totale di 24 milioni su un budget di circa 100.

Secondo quanto riferito, il piano prevede ancora l’uscita del secondo capitolo nelle sale, ma al momento non c’è ancora una data di uscita ufficiale, poiché la New Line Cinema, l’imprinting della Warner Bros. che ha distribuito il primo film, spera di creare entusiasmo per il sequel una volta che l’originale arriverà in streaming. Il terzo capitolo – di quattro previsti, è invece attualmente in fase di produzione. Costner, come noto, si è fatto carico di gran parte del budget del film, presumibilmente pensando che avrebbe recuperato i soldi tra la licenza per la distribuzione e il risultato finale.

Territory Pictures e New Line Cinema hanno deciso di non distribuire Horizon: An American Saga – Capitolo 2 il 16 agosto per dare al pubblico una maggiore opportunità di scoprire il primo capitolo di ‘Horizon’ nelle prossime settimane, anche su PVOD e Max“. È questo ciò che ha dichiarato un portavoce di New Line Cinema a Variety, che ha riportato la notizia. “Ringraziamo i nostri partner cinematografici per il loro continuo supporto mentre gli spettatori di tutti gli Stati Uniti scoprono il film in sala“. Non resta a questo punto che attendere ulteriori novità sul destino dell’atteso secondo capitolo.

Horizon An American Saga recensione film

Quello che c’è da sapere su Horizon: An American Saga

Quello narrato in Horizon: An American Saga è l’incredibile ed epico viaggio dell’espansione del West americano, prima e dopo la Guerra Civile. Espansione che inizia con il desiderio di alcuni coloni di fondare una nuova città, Horizon, in un territorio però appartenente agli Apache. Mentre dunque si svolge uno scontro tra queste due realtà, si seguono tre distinte storie composte da gruppi di personaggi a loro modo diretti ad Horizon, venduta come nuova terra promessa. Per arrivarvi sani e salvi, però, dovranno essere superati numerosi ostacoli e pericoli.

Il film è attualmente composto da due parti, e mentre la prima è arrivata al cinema dal 4 luglio, Horizon: An American Saga – Capitolo 2 dovrà ora attendere una nuova data d’uscita. Oltre a Costner, il cast di Horizon: An American Saga include Sienna Miller, Sam Worthington, Will Patton, Thomas Haden Church, Luke Wilson, Jena Malone, Dale Dickey, Abbey Lee, Isabelle Fuhrman, Jamie Campbell Bower, Michael Rooker e Giovanni Ribisi. Attualmente Kevin Costner ha rivelato di aver già iniziato le riprese del terzo capitolo della sua prevista saga in quattro parti.

 
 

Horizon: An American Saga – capitolo 1, trailer ufficiale dell’epopea western di Kevin Costner

Horizon: An American Saga Kevin Costner

Warner Bros Discovery USA ha diffuso il trailer ufficiale in inglese di Horizon: An American Saga, l’epopea western scritta, diretta e interpretata da Kevin Costner.

L’attore è tornato alla ribalta western con ilsuo ruolo in Yellowstone, e aveva infatti da tempo espresso il desiderio di realizzare un nuovo kolossal western, tornando dunque al genere con cui si è consacrato all’inizio degli anni Novanta grazie al suo Balla coi lupi.

Secondo la sinossi ufficiale del film, Horizon: An American Saga esplorerà un periodo di 15 anni di espansione nel West americano prima e dopo la guerra civile. Non è stato ancora rivelato nulla sul personaggio di Costner o su nessuno dei personaggi secondari, ma il film vanta un cast impressionante. Il film è diviso in due parti, Horizon: An American Saga – Capitolo 2 anche dovrebbe debuttare nel 2024.

Oltre a Costner, il cast di Horizon: An American Sagacome confermato dal trailer, include Sienna Miller, Sam Worthington, Will Patton, Thomas Haden Church, Luke Wilson, Jena Malone, Dale Dickey, Abbey Lee, Isabelle Fuhrman, Jamie Campbell Bower, Michael Rooker e Giovanni Ribisi.

 
 

Horizon Line – Brivido ad alta quota: dal cast al finale, tutto quello che c’è da sapere

Horizon Line - Brivido ad alta quota storia vera

Una delle più diffuse paure dell’essere umano è quella di volare. L’essere costretto per un certo numero di ore all’interno di un velivolo che si libra nell’aria a svariate migliaia di metri dal suolo non è certo la cosa più entusiasmante del mondo, specialmente quando poi si sentono casi di incidenti o scampati disastri. Film come Cast Away, Flight, Non-Stop, Sully o il recente La società della neve – alcuni dei quali basati su storie vere – affrontano sotto aspetti diversi questo argomento e a loro nel 2020 si è unito anche Horizon Line – Brivido ad alta quota.

Il cinema si è infatti in più occasioni interessato a questi racconti e alle forti emozioni che suscitano. Il film diretto da si inserisce dunque in un lungo elenco di titoli di questo genere che puntano a costruire uno stato di tensione capace di tenere gli spettatori con il fiato sospeso dall’inizio alla fine. Probabilmente non il genere di film adatto a chi soffre di questa paura, ma senza dubbio opere in grado di intrattenere e lasciare quel certo brivido.

Anche il film di Marcimain fa tutto ciò, oltre a fare della sua situazione di pericolo un’allegoria del difficile rapporto esistente tra i protagonisti. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a Horizon Line – Brivido ad alta quota. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla descrizione del suo finale. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Horizon Line - Brivido ad alta quota cast Allison Williams

La trama e il cast di Horizon Line – Brivido ad alta quota

Protagonisti del film sono Jackson e Sara, una ex coppia di fidanzati che si imbarca casualmente sullo stesso volo privato per i Caraibi per partecipare a un matrimonio su una delle isole. Il piccolo aereo è pilotato da un amico di Sara, Wyman, che le chiede di sedere come copilota, mentre Jackson dorme nella cabina principale. Durante il volo, però, Wyman ha un attacco di cuore e muore improvvisamente, lasciando il comando a Sara.

Ignara di come si piloti un aereo, la ragazza rischia inizialmente di mandare il velivolo in caduta libera. La coppia si rende poi conto che l’autopilota è danneggiato e dovranno quindi cercare di guidare loro stessi il piccolo aereo. Come se non bastasse, il volo sembra diretto verso una tempesta. I due si troveranno così a dover dare il meglio delle loro capacità per cercare di superare la perturbazione e raggiungere la terra sani e salvi.

Ad interpretare Sara vi è l’attrice Allison Williams, celebre per aver recitato nella serie Girls e in seguito nei film Scappa – Get Out e M3GAN. Accanto a lei, nel ruolo dell’ex compagno Jackson vi è invece l’attore Alexander Dreymon, noto per aver interpretato Uhtred di Bebbanburg nella serie televisiva The Last Kingdom. I due attori, conosciutisi sul set di questo film, sono poi diventati una coppia nella realtà. Nel ruolo del pilota Wyman, invece, vi è l’attore Keith David.

Horizon Line - Brivido ad alta quota finale

Il film è tratto da una storia vera?

La risposta è no, il film non è direttamente basato su una precisa storia vera, anche se ci sono stati casi di voli in cui un malore del pilota ha richiesto l’intervento di uno dei passeggeri. Una vicenda simile è capitata anche all’attore Rowan Atkinson (l’interprete di Mr. Bean), quando nel 2001 in Kenya rischiò la vita mentre stava volando su un aereo privato insieme alla sua famiglia, a causa di uno svenimento del pilota. Fu proprio Atkinson a prendere i comandi del velivo fino a quando il pilota non si riprese.

Come finisce il film? Ecco la descrizione del finale

Nel momento in cui l’aereo sta esaurendo il carburante, Sara e Jackson individuano un’isoletta e tentano di far planare l’aereo in avaria su di essa. L’aereo però si schianta in mare e si capovolge. Fortunatamente, entrambi riescono a salvarsi e a nuotare verso l’isola. Quando vi arrivano, scoprono però che si tratta solo di un banco di sabbia che scomparirà presto con l’alzarsi della marea. Quando ciò avviene e i due rimangono a galla.

Jackson, sentendo che sta per morire, offre a Sara il suo giubbotto di salvataggio, ma lei lo rifiuta, dicendogli che sono una squadra. È a quel punto che Jackson professa il suo amore per Sara, dicendosi dispiaciuto per come sono andate le cose tra di loro. Quando la fine sembra ormai essere arrivata e i due si sono riappacificati, proprio in quel momento arriva un peschereccio che ha sentito la loro trasmissione radio e li salva.

Il trailer di Horizon Line – Brivido ad alta quota e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Horizon Line – Brivido ad alta quota grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Tim VisionInfinity+ e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 12 giugno alle ore 21:20 sul canale Italia 1.

 
 

Horizon 2074, rivelati il titolo e le anticipazioni della serie Netflix

Horizon 2074 serie tv netflix

Sony ha recentemente annunciato di avere una serie Horizon in lavorazione per Netflix, ma non sono stati rivelati maggiori dettagli. Ebbene, oggi un nuovo documento apparso online per lo spettacolo non solo rivela il suo titolo, ma anche la sua troupe.

Come trovato da Jeff Grubb di Giant Bomb, una pagina della serie riporta Horizon 2074, il presunto titolo della serie, la pagina è apparsa sul sito web della Directors Guild of Canada. Il documento riporta un intero gruppo di membri della troupe che hanno lavorato a spettacoli come The BoysGotham KnightsWhat We Do in the ShadowsLocke & KeyThe Umbrella Academy e altro ancora. Non c’è molto altro sullo spettacolo nel documento, ma chiama Horizon 2074 ed è una serie TV.

Questo è in linea con quanto affermato da Grubb all’inizio di giugno. Ha anche detto che si chiamava Horizon 2074  e probabilmente sarebbe stato girato a Toronto a causa degli incentivi fiscali. Grubb ha anche affermato che avrebbe avuto due linee temporali: una vicina o parallela ai giochi e una molto prima nel tempo.

I giochi si svolgono tra il 3020 e il 3041, il che significa che i 2074 bit sarebbero un bel salto di tempo. Secondo la cronologia del wiki, c’è un divario tra il 2074 e l’anno del gioco il che lasciamo molto spazio per raccontare storie nel mezzo. Da quello che leggiamo sembra anche essere un periodo di gravi difficoltà, poiché è subito dopo che Ted Faro ha ucciso il personale di GAIA Prime (una dettaglio che chi gioca può vedere in Zero Dawn in un registro imperdibile). Che dire, ovviamente non è nulla di ufficiale ma se le notizie sono vere la serie tv Horizon 2074 inizia a prendere forma! 

 
 

Horcrux: tutte le armi che possono distruggere i pezzi dell’anima di Lord Voldemort

Horcrux

La serie di Harry Potter è piena di tradizioni misteriose che devono ancora essere completamente esplorate. Una delle magie più oscure che incontriamo nel corso della saga letteraria e cinematografica è quella legata agli Horcrux, oggetti che mantengono intatto il loro fascino maligno e che soprattutto sono avvolti dal mistero nella loro “meccanica”.

Sappiamo che gli Horcrux servono per custodire parti di un’anima, così che se il corpo principale della persona che crea l’incantesimo viene ucciso, un pezzetto della sua anima continua a rimanere in vita nel Horcrux appena creato. Per far ciò è necessario commettere un atto feroce, un omicidio, che spacca l’anima.

In pochissimi, nella storia della magia, hanno provato a creare degli Horcrux, chi ci è riuscito con successo è ovviamente Lord Voldemort, che ne ha creati sei (Il Diario di Riddle, l’Anello di Orvoloson Gaunt, il Medaglione di Salazar Serpeverde, la Coppa di Tosca Tassorosso, il Diadema di Priscilla Corvonero, Nagini), più il settimo, inconsapevole, Harry Potter stesso.

Nell’ultimo capitolo della saga, Harry, Ron e Hermione dedicano tutti i loro sforzi a distruggerli, ma quali sono i modi in cui un Horcrux può essere distrutto? Eccoli di seguito!

1Amore sacrificale

Si tratta di un punto controverso, ma Raptor potrebbe facilmente essere considerato uno pseudo-Horcrux. Ha servito come custodia per l’anima di Lord Voldemort (Ralph Fiennes). Sebbene l’anatomia di questa relazione fosse molto diversa da quella di Harry o Nagini, non si può negare che i due fossero profondamente connessi quasi allo stesso livello. Per questo motivo, Raptor potrebbe essere visto come il primo Horcrux di Voldemort che viene distrutto.

Ma a differenza della maggior parte degli altri contenitori, Raptor è stato distrutto da… l’amore. Nella Pietra Filosofale, solo il tocco delle mani di Harry fa sì che Raptor si sbricioli in polvere. Ovviamente, questo non ha funzionato sugli Horcrux tradizionali, ma questo momento è caratteristico nel comprendere la complessità e il mistero degli Horcrux.

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Hoppy Easter: i conigli al cinema

Il coniglio pasquale è un personaggio che pur esulando dalla cultura italiana è entrato a forza nell’immaginario collettivo grazie all’immagine che il cinema ci ha dato nel corso degli anni. Sotto forma di personaggio buffo o inquietante, addirittura violento, l’animaletto ha sempre avuto un posto di primo piano nel panorama cinematografico.

Ecco una raccolta dei coniglietti (carini e non) che si sono avvicendati sul grande schermo negli anni:

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Hoppers: Pixar svela un film sullo scambio di corpi con Jon Hamm, Bobby Moynihan e Piper Curda

Hoppers

La Pixar ha svelato un nuovo grande progetto venerdì sera al D23 Expo con la promozione di “Hoppers“, una storia di scambio di corpi interpretata da Jon Hamm, Bobby Moynihan e Piper Curda.

La storia segue una giovane ragazza, Mabel, che può trasferire la sua mente in un castoro robot con l’obiettivo di andare sotto copertura nel regno animale. Finisce per fare amicizia con un castoro regale, Re Giorgio, e per unire gli animali per contrastare i piani di un promotore immobiliare. L’uscita del film è prevista per la primavera del 2026.

Hamm, vincitore di un Emmy per “Mad Men” e candidato quest’anno per “Fargo” di FX, darà voce a un sindaco avido di progetti di sviluppo. Curda, che dà la voce a Mabel, è un ex attore di Disney Channel che è apparso in diversi episodi della serie “A.N.T Farm” dal 2013 al 2014. Ha partecipato anche a diversi episodi della serie di supereroi della CW “Legacies”, dal 2018 al 2022.

Moynihan è una superstar dell’animazione e un ex allievo del “Saturday Night Live”. Recentemente ha prestato la voce a Forgetter Bobby in “Inside Out 2” della Pixar.

La presentazione del prossimo progetto della Pixar per il grande schermo arriva dopo una grande estate per l’amata unità di animazione della Disney, con l’apprezzato sequel “Inside Out 2” che ha dominato il botteghino dopo la sua uscita a giugno.

Il sequel è uscito nove anni dopo l’originale “Inside Out” ed è riuscito a superare l’asticella fissata dall’originale. Riley, che era una ragazzina nel primo “Inside Out”, è ora un’adolescente e frequenta un campo estivo di hockey con i suoi amici. Tuttavia, la pubertà sta distruggendo le sue emozioni, quindi deve gestire il trasferimento dei suoi amici delle medie e allo stesso tempo fare colpo sulle ragazze del liceo.

 
 

Hopper/Welles, la recensione del film di Orson Welles #Venezia77

Hopper/Welles

Si fa sempre un gran parlare della Magia del Cinema, ma in un momento in cui il solo poter raccontare una Mostra del Cinema sembra un miracolo vedere resuscitati due nomi come quelli citati dal titolo appare davvero come il più riuscito degli incantesimi. L’Hopper/Welles presentato a Venezia tra i Fuori Concorso non è altro che la ripresa della conversazione svoltasi nel 1970 tra un trentacinquenne Dennis Hopper e Orson Welles durante una serata passata insieme dai due tra sigarette e gin tonic a parlare di società, rivoluzioni e soprattutto – e imprescindibilmente – cinema.

Impossibile non pensare immediatamente all’incontro tra Alfred Hitchcock e François Truffaut (raccontato in un celebre libro e nel documentario di Kent Jones, presentato al Festival di Cannes nel 2015). Un incontro diverso e più strutturato di questo, che da subito prende una piega molto particolare e rivela rapidamente uno squilibrio tra le forze in campo. Da un lato il regista di Easy Rider, autore di uno degli esordi più sorprendenti della Nuova Hollywood ed ex giovane ribelle, dall’altro il grande Maestro di Quarto Potere, qui anche regista del documentario realizzato durante le travagliate riprese del suo ultimo L’altra faccia del vento (The Other Side of the Wind) e il complicato montaggio di Fuga da Hollywood (The Last Movie) di Hopper.

Orson Welles, genio e grande burattinaio

Difficile relegare una personalità come quella di Welles a un cliché, figurarsi se una tale occasione poteva vederlo semplice spettatore, intervistatore, regista. Hopper, sullo schermo, lo definisce un Party, ma la sua pare più una speranza malriposta, forse dettata dalla disperazione di trovarsi sotto il fuoco di fila di una controparte dialettica di rara entità, una personalità strabordante, che fuoriesce dallo schermo e si materializza davanti alla macchina da presa, che pure non lo mostra mai. Un colosso con il quale ogni scambio sembra destinato a diventare tenzone, ogni incontro uno scontro. Ed è interessante scoprire i diversi orientamenti, o le letture dello spettacolo offerto: quello che per The Wrap è una sorta di Talk Show, per Screen diventa una conversazione intima e rivelatrice… e forse la lettura più condivisibile arriva da IndieWire, che ne parla come di “brain candy for cinephiles“.

Un dolcetto, un piccolo ‘treat‘, una chicca per i più nostalgici di due grandi ormai scomparsi. E perché no per il gusto voyeuristico che non pochi proveranno nel poter superare il limite, e nel vedere una tale celebrità in difficoltà davanti a un Mito più grande di lei. Che si offre con una generosità rara e del quale è possibile intuire l’umanità – per quanto venata di sadismo, ma piuttosto divertito (e divertente) – come poche altre volte. Welles è saccente, pretestuoso, scorretto, incalzante, poco conciliante e tutto sommato ospitale… ma è il suo modo di essere, non solo regista. Il timone è nelle sue mani, prevalere è inevitabile. Anche se forse avrebbe potuto mostrare maggior indulgenza, almeno verso gli spettatori, condensando ulteriormente il materiale raccolto con buona pace di qualcuno degli argomenti trattati.

Intrigante, ma per cinefili pazienti

Interessante la fase di riscaldamento dei due ‘pugili’, con scambi sul ruolo del regista ‘Dio’ o ‘Mago’ e con le citazioni di tanto cinema a noi vicino – da Visconti e Buñuel, a L’anno scorso a Marienbad e 8 e 1/2 – o i diversi punti di vista sul montaggio, per uno straziante mutilazione della propria creatura per l’altro cinica eliminazione del superfluo e di tutto ciò che non permette di vederne il meglio. Purtroppo prima ancora di entrare nel vivo, la dinamica del confronto si rivela nella sua completezza. E purtroppo non cambia molto nel suo procedere. I momenti migliori – al netto del piacere intellettuale per ragionamenti tanto taglienti – sono forse quando Hopper spezza la monotonia e si mostra meno passivo. Ma è tutta una tattica. Welles gode nell’incastrare l’altro, costretto a stare al gioco. Lo forza, lo imbocca e poi ne distorce le risposte. Una provocazione continua che a tratti porta a empatizzare con la vittima della serata.

Non si fraintenda, Hopper sarà pure un pugile incapace di uscire dall’angolo in cui è stato chiuso, ma non è certo uno sparring partner. La sua storia e la sua carriera parlando da sole, eppure in questo frangente non si ha mai l’impressione che possa sorprenderci e assestare un colpo. Forse il difetto più grave del documentario, che rischia di diventare noioso ai più. Se non esasperante. In attesa del colpo di grazia si passa dall’analisi psicanalitica alla politica, con Hopper che di volta in volta si trova a vestire i panni del ‘rivoluzionario da festa in piscina’, del ‘impegnato confuso’, del teledipendente pigro, del buon americano nostalgico, del politico da Reader’s Digest o dell’artista di rottura per colpa di una madre dispotica e di un padre assente (in realtà agente dei servizi segreti in Cina). Sul filo di lana arriva l’ultima battuta, la definitiva schiacciata dell’indiscusso dominatore, che chiude i giochi: “Le rivoluzioni le fa chi legge, non chi guarda la tv!”. Game. Set. Match.

 
 

Hopper. Una Storia d’Amore Americana, la recensione

Hopper. Una Storia d’Amore Americana

Dopo Il bacio di Klimt e Le meraviglie del Museo Egizio, il terzo appuntamento della Parte 2 de La Grande Arte al Cinema è dedicato a Edward Hopper. Arriva nelle sale solo il 9 e 10 aprile (elenco sale su nexodigital.it) il documentario Hopper. Una Storia d’Amore Americana, il film evento dedicato a uno dei più grandi e rappresentativi realisti dell’arte statunitense.

La domanda alla base della ricerca documentaristica di Phil Grabsky lo spinge a cercare le ragioni e le cause che hanno condotto un illustratore in difficoltà nato nello stato di New York a creare una tale quantità di capolavori in grado di parlare alle persone comuni così come agli esperti e capace di raccontare il tema del silenzio, dell’attesa e della solitudine con una tale potenza, contemporaneamente cristallina e misteriosa.

Concentrandosi su un racconto biografico abbastanza classico, il documentario scende nei dettagli della vita privata di Hopper, raccontandone gli anni giovanili a Parigi, che hanno formato il suo spirito e la sua sensibilità, per passare poi al lungo periodo vissuto negli Stati Uniti, sposato con l’artista Josephine Verstille Nivison, compagna di vita e fondamentale presenza e ispirazione per la sua creazione, che abbandonò la sua promettente carriera artistica per fargli da manager.

Hopper. Una Storia d’Amore Americana, la recensione del documentario

Quella che Hopper dipinge sulle sue tele è un’America popolare, silenziosa e misteriosa,  quasi avulsa dalla contemporaneità e dalla realtà, eppure tremendamente presente, nel tempo capace di influenzare pittori come Rothko e Banksy, cineasti come Alfred Hitchcock e David Lynch, ma anche fotografi e musicisti.

Tuttavia, il film cerca di raccontare non solo la grandezza artistica, ma anche la vera identità, intima e silenziosa, di questo artista riflessivo, maestro della narrazione per immagini.

Attraverso l’uso abbastanza classico e standard delle interviste a esperti, montate con materiale fotografico e filmati d’epoca, Grabsky racconta la vita e le opere di Hopper, sfruttando le immagini fisse sui dipinti, più o meno famosi, dell’artista, per lasciar parlare proprio lui, attraverso il Voice over che ne recita le lettere,. Gli articoli, i biglietti privati, i commenti alla sua arte, ai suoi dipinti, alle sue scelte, ma anche alla sua vita personale e alle sue relazioni.

Inoltre, proprio come recita il titolo, il documentario Hopper. Una Storia d’Amore Americana racconta proprio di amore, quello per l’architettura e i paesaggi aperti e talvolta desolati degli States ma anche quello, tenero e appassionato, per la determinata compagna di vita Jo. E quello che scopriamo, di pari passo con il regista, è un mondo di emozioni e di vita.

Hopper. Una Storia d’Amore AmericanaLa scoperta inattesa di un animo complesso

“Inizialmente sono stato attratto dall’idea di un uomo scorbutico, monosillabico e sgradevole – ha dichiarato infatti Phil Grabskyma ho imparato che questa era una sintesi molto ingiusta dell’uomo Hopper, che è stato molto più complicato e complesso di così. Durante gli studi per il film, ho anche scoperto che non si può capire Edward Hopper senza capire sua moglie, Jo. È per questo motivo che, con il progredire delle ricerche, abbiamo cambiato il titolo in Hopper: Una storia d’amore americana, alludendo sia al suo amore per l’architettura e i paesaggi americani, sia al suo rapporto con Jo. L’eliminazione della folla dalle sue scene urbane ci permette di concentrarci sulla narrazione di una persona sola e della sua solitudine”.

Con lunghe inquadrature che si soffermano sui suoi dipinti, a osservarli avide e curiose, il film affonda completamente dentro l’arte di Hopper, la racconta e la fruisce, come se fosse davvero l’occhio dello spettatore di un museo, di una mostra, che dedica il tempo giusto a ogni opera, per non perderne nessun dettaglio o sfumatura. E questa scelta estetica permette anche dalla poltrona della sala di sentire il calore, di avvertire la brezza, o l’ondeggiare dell’erba, le sensazioni tattili che, vivide, schizzano fuori dai colori brillanti delle opere di Hopper.

 
 

Hopper e il Tempio Perduto: trailer del film d’animazione

Sony Picture Italia dopo il teaser ha diffuso il trailer di Hopper e il Tempio Perduto, il nuovo film d’animazione che debutterà il 21 Aprile 2022 solo al cinema!

Hopper e il Tempio Perduto, la trama

Hopper è il giovane e coraggioso protagonista di questa storia, il cui più grande desiderio è quello di essere accettato da tutti e diventare un grande avventuriero al pari del suo padre adottivo, il re Peter. Quando suo zio Lapin, il “cattivo” del Regno, scappa di prigione e minaccia di rovesciare il Re, Hopper mette da parte ogni esitazione e decide di imbarcarsi in un’epica corsa contro il tempo insieme ad Abe la tartaruga, suo sarcastico aiutante e amico, e Meg, una spericolata puzzola esperta di arti marziali, per fermare le ambizioni dello zio e scoprire così la sua vera natura di lepre un po’ “speciale”. Hopper e il Tempio perduto racconta un viaggio ricco di emozioni e avventure, ma anche una storia di crescita e amicizia per tutta la famiglia.

 
 

Hopper e il Tempio Perduto: teaser trailer del film d’animazione

Sony Picture Italia ha diffuso il teaser trailer di Hopper e il Tempio Perduto, il nuovo film d’animazione che debutterà il 21 Aprile 2022 solo al cinema!

Hopper e il Tempio Perduto, la trama

Hopper è il giovane e coraggioso protagonista di questa storia, il cui più grande desiderio è quello di essere accettato da tutti e diventare un grande avventuriero al pari del suo padre adottivo, il re Peter. Quando suo zio Lapin, il “cattivo” del Regno, scappa di prigione e minaccia di rovesciare il Re, Hopper mette da parte ogni esitazione e decide di imbarcarsi in un’epica corsa contro il tempo insieme ad Abe la tartaruga, suo sarcastico aiutante e amico, e Meg, una spericolata puzzola esperta di arti marziali, per fermare le ambizioni dello zio e scoprire così la sua vera natura di lepre un po’ “speciale”. Hopper e il Tempio perduto racconta un viaggio ricco di emozioni e avventure, ma anche una storia di crescita e amicizia per tutta la famiglia.

 
 

Hop: recensione del film con James Marsden

Hop film recensione

In Hop sull’isola di Rapa Nui, più comunemente conosciuta come l’Isola di Pasqua, il Coniglio Pasquale si sta preparando al giorno tanto atteso dell’investitura a Coniglio Pasquale (successivo) di suo figlio C.P. un teen ager coniglio che però ha qualcosa in contrario alle decisioni pater. Quando il giorno dell’’incoronazione si avvicina e mancano poco più di due settimane a Pasqua, C.P. scappa dall’isola per andare ad Hollywood, lì dove si avverano i sogni e dove il coniglietto pensa di riuscire a sfondare nel mondo della musica come batterista.

Qui incontro Fred, quello che si definirebbe da noi un bamboccione che cerca un lavoro che gli interessi davvero, e nel frattempo resta a casa dai genitori. Inutile dire che l’incontro trai due scatenerà imprevisti e porterà ad un mieloso happy end. Hop si presenta come un film colorato, dove pulcini e coniglietti fabbricano, a mo’ di Humpa Lumpa, golose leccornie cioccolatose che riempiranno i cestini pasquali di tutto il mondo.Quella stessa Illumination Entertainment che lo scorso anno ha stregato il mondo con Cattivissimo Me, si conferma con questo prodotto un’industria capace di realizzare animazioni e personaggi in CGI davvero notevoli, rendendo i personaggi digitali straordinariamente realistici rispetto ai primi esperimenti di questo tipo e regalando un tocco di realismo che serve sicuramente ai personaggi reali ad interagire meglio con i ‘colleghi’.

Il regista Tim Hill, lo stesso di Alvin Superstar, si ritrova ad avere a che fare con roditori che vogliono sfondare nel campo della musica, e conduce i giochi con discreta bravura, senza eccedere, semplicemente raccontando. Quello che però davvero mina la godibilità del film, è (come al solito?) la scelta del doppiaggio in italiano: Francesco Facchinetti e Luca Argentero non sono proprio l’ideale per prestare la voce ai protagonisti; soprattutto Facchinetti scade troppo nella caratterizzazione, marchiando il personaggio con il gergo da Dj Francesco che assolutamente distrugge la simpatia di C.P. divertenti le musiche che accompagnano con efficacia le scene più divertenti, montate ad accrescere l’effetto comico, fatta eccezione per il tormentone estivo We not speak Americano.

Hop è ricco di evocazioni e citazioni più o meno consce e/o volute, a partire dalla bellissima sequenza iniziale che ci accompagna nella ‘fabbrica di cioccolato’ dove pulcini e conigli lavorano gomito a gomito sotto il comando del perfido Carlos, pulcino (un po’ cresciuto a dire la verità) che tenta il golpe, “che in spagnolo vuol dire golpe de stato (cit.)” e che subisce curiose trasformazioni per colpa della luce della luna piena di Pasqua. Nei panni di Fred, un James Marsden che ha decisamente abbandonato (già da un po’) i ruoli duri (è stato ciclope nella trilogia cinematografica degli X-Men) dedicandosi a commedie leggere (Come d’Incanto, Hairspray, Sex Movie) che ne valorizzano forse il bel sorriso, ma non fanno risaltare le sue piuttosto timide capacità attoriali.

Accanto a lui, la sorella nel film Kaley Cuoco, attrice simpatica e smorfiosa (in senso buono) che il pubblico italiano conosce per il suo personaggio di Penny nella serie tv The Big Bang Theory. Divertente invece la piccola parte ritagliata per David Hasselhoff, nel ruolo di se stesso, che alla domanda sul perché non si stupisse a sentire un coniglio suonare e parlare, risponde: “Ehi, il mio migliore amico è una macchina parlante!” … se lo dice lui.

Hop uscirà il primo di Aprile, e in Italia vedrà la concorrenza dell’attesissimo Boris, ma chissà, magari in odore di vacanze pasquali, il tenero coniglietto potrebbe essere una buona scusa per i più piccoli di trascinare al cinema i più grandi. Hop è un filmetto molto ben fatto, garbato e gentile, confezionato visibilmente per i più piccoli e a loro dedicato.