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Gatta Cenerentola: il film d’animazione sarà a Venezia 74

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Gatta Cenerentola: il film d’animazione sarà a Venezia 74

Sarà presentato nella sezione Orizzonti di Venezia 74 Gatta Cenerentola, il film d’animazione di ALESSANDRO RAK, IVAN CAPPIELLO,  MARINO GUARNIERI, e DARIO SANSONE.
 

Una produzione Mad Entertainment con Rai Cinema in partecipazione con Big Sur, in collaborazione con SkyDancers, in collaborazione con Tramp Ltd e O’Groove. In associazione con Optima Italia S.p.A. ai sensi delle norme sul tax credit prodotto da Luciano Stella con il contributo di Maria Carolina Terzi e Mauro Luchetti. Una distribuzione Videa – Film riconosciuto di interesse culturale con contributo economico del  Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo – Direzione Generale per il Cinema.
 
Film realizzato anche grazie all’utilizzo del credito d’imposta previsto dalla Legge  24.12.2007 n. 244 International Sales Rai Com.

La trama di Gatta Cenerentola

 
Cenerentola è cresciuta all’interno della Megaride, un’enorme nave ferma nel porto di Napoli da più di 15 anni. Suo padre, ricco armatore della nave e scienziato, è morto portando con sé nella tomba i segreti tecnologici della nave e il sogno di una rinascita del porto. La piccola vive da allora all’ombra della temibile matrigna e delle sue perfide sei figlie.
 
La città versa ora nel degrado e affida le sue residue speranze a Salvatore Lo Giusto, detto ‘o Re, un ambizioso trafficante di droga che, d’accordo con la matrigna, sfrutta l’eredità dell’ignara Cenerentola per fare del porto di Napoli una capitale del riciclaggio. La nave, infestata dai fantasmi-ologrammi di una tecnologia e di una storia dimenticate, sarà il teatro dell’intera vicenda e metterà in scena lo scontro epocale tra la miseria delle ambizioni del presente e la nobiltà degli ideali del passato.  Il futuro della piccola Cenerentola e della povera città di Napoli sono legati ad uno stesso, sottilissimo, filo.

Gaten Matarazzo offre un intrigante aggiornamento sulla quinta stagione di Stranger Things

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Dal 1° luglio 2022, gli spettatori di tutto il mondo attendono pazientemente il ritorno della serie probabilmente più importante di Netflix. Per la quinta e ultima volta, Stranger Things si appresta a spaventare e ad assecondare un pubblico globale con intricatezze fantascientifiche e drammi profondamente coinvolgenti, anche se la lunga attesa ha lasciato alcuni insoddisfatti. Per questo motivo, i ritardi, le anticipazioni, i teaser e qualsiasi tipo di materiale promozionale sono stati pochi. Ora, però, in un’intervista al Radio Times, il beniamino dei fan Gaten Matarazzo – l’uomo che interpreta Dustin Henderson – ha dato un aggiornamento stuzzicante su ciò che la serie ha in serbo per i fan nella quinta stagione. Quando gli è stato chiesto di parlare della portata e dello stile della stagione, Matarazzo ha dichiarato:

“Penso che la [Stagione] 5… sia enorme, ovviamente, è una delle più grandi stagioni televisive che credo abbiamo visto da molto, molto tempo. E credo che molte persone stiano dicendo che potrebbe essere un mix di [Stagione] 1 e [Stagione] 4, principalmente. E penso che sarebbe un bel modo di vederla. Ma in termini di scala, è un’opera di dimensioni enormi”.

Stranger Things è certamente noto per la sua portata e le sue scelte di design, quindi sapere che l’uscita finale sarà più grande e più audace che mai potrebbe aiutare ad attenuare il colpo che è stato questa attesa terribilmente lunga. Dal punto di vista stilistico, Matarazzo suggerisce che potrebbe essere simile sia alla prima che alla quarta stagione, cosa che ha ampliato dicendo: “Ricordo che per la [Stagione] 2 volevano puntare su un’atmosfera un po‘ più horror di Halloween, e poi la [Stagione] 3 l’hanno completamente ribaltata, e hanno detto: ’Grande, estate, neon, audace, mutevole’”. E ha continuato: “E la [Stagione] 4 è tornata esteticamente a quello che abbiamo visto nella [Stagione] 1, e penso che la [Stagione] 5 sia solo una continuazione più audace di questo”.

La quinta stagione di Stranger Things si avvarrà del talento di uno dei più grandi registi del 2024

stranger things

Non si può nascondere l’enorme successo di Deadpool & Wolverine al box office di 2024. Con un totale globale di quasi 1,3 miliardi di dollari e in aumento, il trequel è stato un indiscutibile successo di pubblico. Naturalmente, l’unione di Ryan Reynolds e Hugh Jackman era il sogno di molti fan, ma il merito va attribuito al regista Shawn Levy per aver compreso lo stile e la posta in gioco necessari per il successo del film.

È interessante notare che Levy applicherà il suo talento ad almeno un episodio della quinta stagione di Stranger Things , dopo aver diretto i famosi episodi 3 e 4 di ogni stagione dello show. Anche se non sarà dietro la macchina da presa per il finale, resta da vedere di quale o quanti episodi Levy si occuperà. È possibile guardare tutti gli episodi delle prime quattro stagioni di Stranger Things su Netflix.

Gatecrash, recensione del film diretto da Lawrence Gough #NoirinFest

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Presentato nella selezione ufficiale in concorso del Noir in Festival XXX, Gatecrash tradisce la sua origine teatrale nell’impianto basato sulla totale unità di tempo e spazio. Il film, diretto da Lawrence Gough, si basa infatti su una piece teatrale di Terry Hughes e mette in scena una mascolinità tossica che si conclude in un violento epilogo. 

Questo dramma da camera, compresso in spazi angusti, ruota attorno a un incidente automobilistico che non ci viene mai mostrato, ma solo raccontato. L’evento causa dei conflitti tra una manciata di personaggi che costituiscono il punto fermo di un ritmo della narrazione crescente, nonostante non ci sia grande movimento, né dei personaggi, né del montaggio stesso del film. 

Nicole (Olivia Bonamy) e Steve (Ben Cura), una coppia che chiaramente vive di abusi, tornano a casa, una graziosa ma isolata villetta di campagna, una casa che nei colori e negli arredi, prugna, tortora e grigi, ricorda i lividi che Nicole porta sul volto, dopo che, sulla via del ritorno, Steve ha investito qualcosa o qualcuno con la macchina.

Gatecrash, un noir che non è all’altezza della fonte

Non ci viene mostrato niente, ma dai discorsi della coppia, capiamo che era lui a guidare, quando hanno investito un misterioso passante, ma che dà la colpa a lei, perché dice di essere stato distratto dalla sua conversazione. Mentre questo dispiegamento di mascolinità tossica si avvicina al suo momento più alto, la conversazione trai due viene interrotta da qualcuno che arriva alla porta: un poliziotto (Samuel West) che con fare fintamente disinvolto chiede alla coppia se hanno visto qualcosa di strano nei dintorni. Da questo momento in poi, la situazione degenera.

A questo punto del film cominciano a verificarsi diverse cose strane, che mirano probabilmente a confondere e sedurre lo spettatore, ma che purtroppo conferiscono al film, nel suo svolgimento, un andamento caotico, fuori controllo. Monti dialoghi si ripetono, pronunciati da personaggi diversi, nessuno dei protagonisti ha motivazioni chiare e i toni cominciano ad oscillare dal fantasy macabro al thriller senza però trovare una loro dimensione vera e propria. 

A questa dinamica già confusa, si aggiunge un altro elemento dissonante, ovvero l’apparizione, apparentemente senza motivazione alcuna, di un altro personaggio, l’anziano Sid, interpretato da Anton Lesser (meglio conosciuto in TV per Game of Thrones in cui interpreta l’infido Qyburn). Il personaggio risulta il più risolto e strutturato di tutti, e sembra quindi che sia stato l’attore stesso a dargli spessore, visto che da sceneggiatura, firmata da Lawrence Gough e Alan Pattinson, nessuno degli altri sembra avere lo stesso approfondimento. 

Se dalle recensioni degli specialisti di teatro, la storia aveva un suo interesse e la piece in sé è stata accolta con grande favore, la versione cinematografica di Gatecrash non possiede né lo stesso appeal, né l’allure lynchiano che ha fatto la fortuna del testo originale.

Gassman e Tognazzi a Narni

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Si terrà a Narni la 16esima edizione de “Le Vie del Cinema” dal 4 al 13 luglio. Protagonisti principali di questa edizione due mattatori del nostro grande cinema passato: Ugo Tognazzi e Vittorio Gassman, per i quali ricorrono il ventennale e il decennale della morte.

Gaspard Ulliel, morto in un incidente di sci l’attore francese

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Gaspard Ulliel, morto in un incidente di sci l’attore francese

È morto Gaspard Ulliel, attore francese di appena 37 anni. La causa della morte è stata un incidente su una pista di sci, Ulliel si è scontrato con un altro sciatore nel primo pomeriggio di ieri all’incrocio tra due piste a La Rosiere, nella zona orientale della Francia.

Nonostante la giovane età era già un volto iconico del cinema francese, scoperto a soli 19 anni per l’interpretazione in Anime erranti di André Techiné al fianco di Emmanuelle Beart, la consacrazione arriva nel 2005, quando vince il Cesar, l’Oscar francese, per l’interpretazione in Una lunga domenica di passioni di Jean-Pierre Jeunet.

Nel 2014 ha interpretato il ruolo del protagonista nel biopic su Yves Saint-Laurent per la regia di Bertrand Bonello. Mentre è del 2017 la sua interpretazione più sentita ed emozionante, in È solo la fine del mondo scritto e diretto da Xavier Dolan, per il quale ha vinto di nuovo il Cesar.

Nel 2007 si era già affacciato al cinema hollywoodiano, recitando nel ruolo di un giovane Hannibal Lecter in Hannibal Lecter – Le origini del male, tratto dall’omonimo romanzo di Thomas Harris, al fianco di Gong Li.

Trai progetti che usciranno postumi, ricordiamo Moon Knight, la serie Marvel in arrivo su Disney+ a marzo prossimo.

Gasoline Rainbow: recensione del road movie dei Ross Brothers

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Gasoline Rainbow: recensione del road movie dei Ross Brothers

Gasoline Rainbow è stato presentato in anteprima durante la scorsa edizione della Mostra internazionale del cinema di Venezia nella sezione Orizzonti. Questo film diretto da Bill Ross IV e Turner Ross fonde, fin dalle prime inquadrature, un coming of age con un documentario amatoriale in grado di raccontare la vacanza, rito di qualsiasi nuova generazione, di un gruppo di diplomati tra la fine del liceo e quello verrà. Non importa cosa succederà poi, tra proseguire gli studi o scegliere altre strade l’importante è vivere al meglio quest’ultima avventura con gli amici di sempre, senza aver ancora la consapevolezza dell’età adulta e le responsibile che ormai sono dietro l’angolo.

La trama di Gasoline Rainbow

Gasoline Rainbow dei fratelli Ross segue un gruppo di neodiplomati mentre intraprendono un viaggio verso la costa del Pacifico alla ricerca della famosa “Festa alla Fine del Mondo”. I protagonisti sono cinque amici: Tony Abuerto, Micah Bunch, Nichole Dukes, Nathaly Garcia, Makai Garza, tutti accreditati come loro stessi. I registi ci tengono a spiegarlo subito all’inizio del film con un montaggio delle loro personali tessere di riconoscimenti come studenti della Wiley High School. Tre ragazzi e due ragazze lasciano quindi la loro piccola cittadina dell’Oregon e si dirigono verso la costa del Pacifico, ammassati in un van con solo uno zaino ciascuno e un playlist che fonde vari generi musicali d’ascoltare e cantare durante il lungo viaggio che gli aspetta.

Come insegnano tutti i road movie, la strada però non sarà priva d’ostacoli, e il primo è quello di ritrovarsi, dopo una notte passata a bere e conoscere nuova gente, privi delle ruote del loro pulmino. Da qui il gruppo dopo aver sfogato tutta la rabbia nei confronti dei ladri, che sono effettivamente i giovani che gli hanno invitati alla festa della sera precedente, cammineranno per kilometri interminabili nel deserto. Arrivati ad una tipica tavola calda americana fanno amicizia con una coppia di vagabondi, di neanche vent’anni, che gli consignano di prendere un treno per continuare l’avventura.

I protagonisti quindi ascoltano i nuovi amici, in modo molto illegale, prendono al volo un treno merci che li porta direttamente a Portland dove gli aspetta, finalmente, un vero letto su cui dormire. Infatti Tony, Micah, Nichole, Nathaly, Makai vengono accolti a casa di un parente stretto di un dei tre ragazzi. Questa parte forse è quella in cui più si svelano i cinque neodiplomati che esprimono le loro paure e incertezze sul loro futuro, il pensiero comune di ogni nuova generazione pronta per diventare adulta. Il viaggio del gruppo continuerà, anche navigando su una barca, raggiungendo la metà che hanno inseguito per tutta la durata del film che si rivelerà una festa con un falò di fuoco sulla spiaggia. Alla fine però di questo racconto di formazione i giovani diplomati realizzeranno la triste realtà che da qui in poi la loro vita sarà piena solo di responsibilità ma che potranno sempre contare sulla loro forte e profonda amicizia.

Un vero spaccato della Generazione Z

Girato in quello che è diventato il tipico stile dei Ross Brothers, con fotocamera del cellulare e filmati amatoriali come in un documentario, di una versione inedita della voglia di viaggiare d’oggi degli adolescenti. La mancanza di una sceneggiatura si vede, ma questa è un aspetto vincente che lascia spazio al cast, alle prime prove attoriali, per colmare le lacune e creando un ritratto così più autentico della gioventù contemporanea della Gen Z.

I cinque sono infatti figli di quella profonda provincia americana dove le scelte sono poche, ancora adesso, come le possibilità per borse di studio e frequentare università o una famiglia benestante ancora molti optano per l’esercito inconsapevoli di quello che gli aspetta. Questa opzione è quella che ricorre nei pensieri dell’unico maschio bianco del quintetto che non sa cosa fare e sceglie la svolta più facile in una nazione guerrafondaia. Per fortuna la coppia di registi non si sofferma solo su questo aspetto, ma mostra quanto la Generazione Z è fluida e capace d’accetarsi, si mostra benissimo nelle scene girate sulla barca dove anche i ragazzi si truccano come quando vai ad un Pride.

Per concludere con Gasoline Rainbow i fratelli Ross rifiutano i cliché che sono endemici in un film del genere, come atleti o cheerleaders, ma giovani di buon cuore, provenienti dai margini della società, che trovano anime e nuovi amici che la pensano allo stesso modo nella loro ricerca della felicità e di un futuro migliore.

Gasoline Rainbow: in streaming su MUBI l’ultimo film dei Fratelli Ross

MUBI annuncia la data di uscita streaming, il trailer di Gasoline Rainbow, l’ultimo film dei Fratelli Ross (Bloody Nose Empty Pockets, Contemporary Color) che, con un approccio ibrido al genere road trip, dipingono un ritratto sincero e profondamente affettuoso delle nuove generazioni.

Il film, presentato in anteprima alla Mostra del Cinema di Venezia del 2023 e in seguito al SXSW, sarà in esclusiva su MUBI dal 31 maggio 2024.

Con la fine della scuola superiore, cinque adolescenti dell’Oregon si imbarcano in un’ultima avventura insieme. Saliti su un furgone con un fanalino rotto, la loro missione li porta in un luogo dove non sono mai stati: la costa del Pacifico, a cinquecento miglia di distanza.

Attraverso la natura selvaggia del deserto, le zone industriali periferiche e le strade della città, entrano in contatto con persone ai margini della società e scoprono che le loro vite saranno determinate dai sentieri che loro stessi tracceranno. Sono ragazzi dimenticati che provengono da una città dimenticata, ma hanno la loro libertà e hanno l’un l’altro, sfrecciando verso un futuro ignoto – e verso La festa alla fine del mondo. 

GASOLINE RAINBOW è uno scatenato racconto di formazione. Con un cuore pulsante e uno spirito incontenibile, questo sguardo rapsodico sul West americano di oggi ci ricorda le gioie senza tempo date dalla condivisione e dal senso di comunità.

I FRATELLI ROSS sono un duo di registi americani il cui lavoro li ha resi celebri come alcuni dei più innovativi filmmaker indipendenti che lavorano oggi – dipingendo ritratti disinibiti di luoghi e persone con tutta la complicata, umanistica e lirica verità che ciò comporta. Il loro lavoro è stato presentato in musei e festival di tutto il mondo, tra cui la Berlinale e il Sundance, dove hanno presentato in anteprima Bloody Nose Empty Pockets nel 2020, che ha ricevuto il Premio speciale della giuria per il western nel 2015. Hanno ricevuto un Independent Spirit Award e riconoscimenti da CPH:DOX, Full Frame e SXSW.

Secondo Metacritic sono a pari merito al sesto posto con Paul Thomas Anderson nella classifica dei registi meglio recensiti del 21° secolo. Nel 2023, il loro lavoro è stato celebrato con una retrospettiva al Centro Pompidou di Parigi. Sono membri dell’Academy of Motion Pictures Arts & Sciences.

Gaslit: recensione della serie STARZPLAY con Julia Roberts

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Gaslit: recensione della serie STARZPLAY con Julia Roberts

Disponibile dal 24 aprile sulla piattaforma streaming Starzplay, Gaslit è una serie che rende possibile l’impossibile, ovvero raccontare una storia conosciutissima e inflazionata, attraverso un punto di vista nuovo e sconosciuto ai più. Cosa raccontare di ancora poco noto sul Watergate, il più grande scandalo che la politica americana si sia mai trovata ad affrontare?

Sembra davvero difficile che dopo documentari, inchieste e il meraviglioso film di Alan J. Pakula del 1976 Tutti gli uomini del presidente, si possa davvero dire qualcosa di nuovo in argomento, ma la verità è che fino a questo momento non erano state prese in considerazione le donne del Presidente, o meglio una donna a lui molto vicino: Martha Mitchell. 

Martha Mitchell è la protagonista di Gaslit

Gaslit vede al centro delle sue vicende proprio la moglie di John Mitchell, il più fidato consigliere di Nixon e coinvolto in prima linea nella campagna per la rielezione. La coppia, all’inizio molto affiatata, piano piano di disintegra sotto il peso di segreti e bugie, di fronte a una donna che decide di non stare al gioco. 

Il pregio principale dell’idea dietro a Gaslit è proprio il punto di vista insolito, inedito e che permette a Julia Roberts, interprete di Martha Mitchell, di ricordare a tutto il suo pubblico il motivo per cui da tanti anni resta una delle attrici più amate del panorama hollywoodiano, nonostante scegli con grande parsimonia i suoi ruoli. 

Roberts riesce a dare al suo personaggio una gamma incredibilmente varia di sfumature, rendendola amabile e temibile, fragile e inattaccabile, una donna che la storia ha tentato di dimenticare ma che è trai principali artefici della caduta di Nixon, subendo anche delle conseguenze pesanti a livello personale, con un matrimonio che si sgretolerà sotto il peso delle infamanti accuse al presidente. Accanto a lei un irriconoscibile Sean Penn nei panni di John Mitchell, sboccato e capriccioso, tanto respingente con la stampa e il pubblico quanto la moglie è accogliente e conciliante. Due modi di lavorare alla campagna di rielezione diametralmente opposti che infatti non si conciliarono alla fine con il marcio che emerge sul conto del presidente che entrambi, all’inizio sostengono.

Gaslit recensione serie tv Julia Roberts“L’effetto Martha Mitchell è il processo mediante il quale uno psichiatra, psicologo o altro specialista della salute mentale si sbaglia sulla percezione che un paziente abbia un evento ancora reale e lo interpreta come un delirio, commettendo quindi un errore medico”. Si legge così su Wikipedia ed è quello che succede alla nostra eroina, che con la sua schiettezza ha messo in pericolo un piano di rielezione che, sappiamo dalla storia, essere poi naufragato.

Un ricco cast di supporto

Come accennato, Julia Roberts è l’assoluta regina della scena, nonostante la serie si trovi a raccontare diverse situazioni satellite, rispetto ai grandi eventi che la Storia ha tramandato. Oltre alla splendida attrice premio Oscar e all’irriconoscibile Sean Penn sotto montagne di trucco prostatico, nel cast della serie compaiono anche Dan Stevens, Betty Gilpin, Shea Whigham, Robbie Pickering, Sam Esmail e Chad Hamilton.

In un momento storico in cui l’originalità non sempre riesce a trovare spazio e le storie originali faticano a emergere, Gaslit è l’esempio di come si possono raccontare storie molto note da un punto di vista differente, cambiando angolazione, e regalando una ricchezza insospettata anche a quello che credevamo di conoscere bene.

Gary Ross: da Hunger Games a Peter Pan

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Abbandonato il progetto Hunger Games, Gary Ross ha visto aprirsi davanti a sé le strade di almeno due progetti: il primo è incentrato sulla storia del Mago Houdini; il secondo, del quale si è cominciato a parlare solo di recente, è una nuova versione cinematografica di Peter Pan, naturalmente targata Disney. Il film in questione non sarebbe però una rivisitazione della classica vicenda, ma l’adattamento di un libro più recente, firmato da Dave Barry (quella con l’autore del Peter Pan originale, James Matthew Barrie, è solo un’assonanza) e Ridley Pearson nel 2004, Peter and The Starcathers. La storia costituisce una sorta di prequel del romanzo originale, pubblicato a inizio ‘900: la vicenda vede Peter e la sua amica Molly cercare di impadronirsi di un baule pieno di oggetti magici, prima che lo faccia un pirata… che nel corso dell’avventura perderà una mano… diventando Capitan Uncino.

Fonte: Empire

Gary Oldman: intervista al protagonista de L’Ora più Buia

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Ecco una nuova intervista a Gary Oldman diffusa dalla Universal Pictures International Italy, con l’avvicinarsi dell’uscita in sala de L’Ora Più Buia, il nuovo film di Joe Wright che racconta il momento più difficile della storia dell’Inghilterra durante la Seconda Guerra Mondiale.

L’ora più buia: il trailer italiano ufficiale con Gary Oldman

L’ora più buia, un film Focus Features, produzione Working Title Films. Un’avvincente ed entusiasmante storia vera che inizia alla vigilia della Seconda Guerra Mondiale e che vede Winston Churchill (il nominato agli Oscar Gary Oldman), pochi giorni dopo la sua elezione a Primo Ministro della Gran Bretagna, affrontare una delle sfide più turbolente e determinanti della sua carriera: l’armistizio con la Germania nazista, oppure resistere per poter combattere per gli ideali, la libertà e l’autonomia di una nazione.

Mentre le inarrestabili forze naziste si propagano per l’Europa occidentale e la minaccia di un’invasione si rivela imminente, con un pubblico impreparato, un re scettico ed il suo stesso partito che trama contro di lui, Churchill deve far fronte alla sua ora più buia, unire una nazione e tentare di cambiare il corso della storia mondiale.

Gary Oldman: il vampiro che deve la fama al Pipistrello

Gary Oldman: il vampiro che deve la fama al Pipistrello

Basta andare su Google Immagini e cercare il suo nome. Sfogliando la galleria di foto,  vi chiederete se Gary Oldman, per interpretare tutti quei personaggi così diversi tra loro, non abbia vissuto due volte. E invece l’attore, sceneggiatore e produttore londinese, dal giorno della sua nascita, il 21 marzo 1958, ha avuto una sola esistenza costellata di successi (ben 55 lungometraggi interpretati), ma anche segnata da esperienze non proprio piacevoli. Figlio di Kathleen Oldman e di Leonard, un saldatore e marinaio dedito all’alcol, Gary viene abbandonato dal padre a soli 7 anni. Cresce, così, con la mamma e le due sorelle maggiori.

Sarà la musica a segnare uno spartiacque tra un’infanzia difficile e l’inizio di una brillante carriera. Gary, infatti, è deciso a diventare pianista e impara da solo a suonare il pianoforte. Durante l’adolescenza, a 15 anni, capisce che la sua vita sarà nel mondo della recitazione ed entra nel Greenwich Young People’s Theatre. Due anni dopo viene respinto dalla Royal Academy of Dramatic Art di Londra, ma non si dà per vinto e ottiene una borsa di studio da una scuola del Kent, dove si diploma nel 1979. Fino alla metà degli anni Ottanta, la sua è una vita tutta dedicata al teatro e alle esibizioni sui palcoscenici inglesi, dove si distingue per le sue camaleontiche interpretazioni. Nel 1986, però, arriva la prima partecipazione a un film per il cinema come protagonista. Il suo ruolo è nientemeno che quello di Sid Vicious, nel film Sid & Nancy: un’interpretazione apprezzata dai fan dei Sex Pistols, ma anche dalla stampa. In questi anni, viene scelto per ruoli in film indipendenti, come Prick Up – L’importanza di essere Joe di Stephen Frears, e The Firm di Alan Clarke, nel quale presta il volto a un hooligan.

Gary Oldman, filmografia

È nel 1990 che conosce Tim Roth e lo affianca nel film Rosencrantz e Guildenstern sono morti. L’opera vince il Leone d’Oro come miglior film al Festival di Venezia. Nello stesso anno, affianca Sean Penn ed Ed Harris in Stato di Grazia. Dopo questa interpretazione viene identificato come una delle migliori giovani promesse del cinema.

Gli anni Novanta sono quelli dell’affermazione a livello internazionale, e Gary Oldman si specializza particolarmente nei ruoli da villain. Da Oswald in JFK di Oliver Stone, a Norman Stansfield in Léon, indimenticabile pellicola di Luc Besson, fino all’interpretazione che, probabilmente, più lo ha impresso a fuoco nella mente dei cinefili: quella di Dracula, nel lungometraggio di Francis Ford Coppola. Anche la musica continua a condizionare le sue scelte cinematografiche, portandolo a calarsi nei panni di Ludwig van Beethoven nel film Amata Immortale del 1994. Un po’ più sottotono, forse per via della natura più “romantica” e meno “maledetta” del personaggio, lo ritroviamo in La lettera scarlatta, film del 1995 tratto dal romanzo di Nathaniel Hawthorne, dove veste i panni del reverendo Dimmesdale. È di nuovo Luc Besson a riportarlo in una dimensione oscura, in cui si sente sicuramente più a suo agio, facendogli interpretare il mercante di armi Jean-Baptiste Emanuel Zorg nel film cult di fantascienza Il quinto elemento.

Gary Oldman È ovvio, ma bizzarro per chi lo segue da anni, che le sue abilità vengano conosciute a livello mondiale soprattutto grazie alla trilogia di Batman firmata Christopher Nolan, ma ancor più per la sua interpretazione di Sirius Black nella saga cinematografica Harry PotterIl tutore e padrino del maghetto compare a partire dal terzo film Harry Potter e il prigioniero di Azkaban e, successivamente, in Harry Potter e il calice di fuoco, in Harry Potter e l’Ordine della Fenice ed infine nell’ultimo capitolo della serie Harry Potter e i Doni della Morte – Parte 2. I ruoli di Sirius e di Gordon, pur essendo resi magistralmente dall’attore, non rendono probabilmente giustizia al ventaglio di doti interpretative che, negli anni, Gary Oldman dimostra di possedere. Soprattutto considerando che, come lui stesso ammise in seguito, accettò il ruolo del mentore di Harry Potter per problemi economici, dichiarando di essersi ispirato, per il look da adottare, a John Lennon.

Facendo un passo indietro e tornando agli anni cruciali del suo percorso, i Novanta, evidenziamo anche il mai reciso legame con la musica che lo porta a registrare una canzone con l’amico David Bowie (You’ve been around, nell’album Black tie with noise) e di prender parte al videoclip Since I don’t have you dei Guns N’ Roses.

Ma il 1997 è anche l’anno del suo debutto alla regia con Niente per bocca, che vale all’attrice protagonista Kathy Burke il premio per la migliore interpretazione femminile al 50esimo Festival di Cannes. Il film, che vede anche la partecipazione della sorella di Oldman, Laila Morse, contiene riferimenti alla sua infanzia e alla sua vita privata. Anche le sue relazioni sentimentali sono, in quegli anni, molto chiacchierate dalla stampa, perché vissute in maniera tormentata anche a causa della grave dipendenza dall’alcol ereditata dal padre. Alla fine degli anni Ottanta, Gary Oldman sposa l’attrice Lesley Manville, dalla quale divorzia nel 1989, tre mesi dopo la nascita del primo figlio, Alfie. Risale al 1990, invece, il matrimonio con Uma Thurman, conosciuta sul set di Stato di grazia. Ma anche questa unione si conclude con il divorzio, due anni più tardi. Nel frattempo, viene arrestato a Los Angeles per guida in stato di ebbrezza, insieme a Kiefer Sutherland. L’alcol è anche causa della rottura con la fotografa e modella Donya Fiorentino, conosciuta dopo il breve flirt con Isabella Rossellini, e con la quale mette al mondo due bambini. Nel 2008, infine, Gary Oldman ha sposato la cantante jazz inglese Alexandra Edenborough e vive attualmente Los Angeles.

L’ultima definizione che di se stesso affida alla stampa è quella di “brutalmente onesto”. Hanno fatto scalpore, nelle ultime settimane, le sue dichiarazioni a difesa di Mel Gibson e Alec Baldwin (uno accusato di antisemitismo, l’altro di omofobia), e anche il suo parere sul film 12 Anni Schiavo, (simile, per altro, a quello di tanti altri che hanno visto il film: bello, sì, ma non da Oscar). “Se non votavi per 12 Anni Schiavo, allora eri razzista. Devi essere molto cauto nello scegliere le parole”, ha ammesso, e, rincarando la dose ha precisato che “a Hollywood regna l’ipocrisia”. Tuttavia, il Dracula per eccellenza è super partes e critica senza peli sulla lingua anche i franchise in cui è stato direttamente coinvolto. A proposito del nuovo film di su Batman (Batman V Superman: Dawn of Justice) in cui l’uomo pipistrello incontrerà niente meno che Superman, Gary Oldman, che ha dato uno splendido e compassato volto a Jim Gordon, ha detto “Batman e Superman insieme? Vedremo. Il fatto, riguardo a Nolan, era che c’era questo senso di ancoraggio alla realtà. Nella nostra trilogia, tanto fantastica quanto lo era il Joker, c’era una base di realismo alla quale ci potevamo rapportare. Ma ora abbiamo Batman e abbiamo questo tizio che vola ed è un alieno? Vedremo… dovranno rispondere di grandi aspettative (tradotto da ‘It’s got big shoes to fill’)”.

Oldman, tuttavia, tra una critica e l’altra, non si smentisce, ed è tuttora impegnatissimo. In questi giorni è uscito al cinema Apes Revolution l’Alba del Pianeta delle Scimmie, in cui sarà colui che guida la guerra degli uomini contro la nascente nazione delle scimmie. Lo vedremo, nella primavera del 2015, in Child 44, nuovo lavoro di Daniel Espinosa ambientato nella Russia stalinista degli anni ’50 e tratto dal romanzo di Tom Rob Smith. Il film vedrà il nostro nei panni del capo dei servizi segreti. L’attore ha confermato la sua presenza anche in Criminal, un film d’azione diretto da Ariel Vromen e in cui reciterà insieme a Kevin Costner. La storia è quella di un serial killer al quale viene impiantato il cervello di un agente deceduto in servizio. Oldman, ovviamente, sarà il cattivo.

Gary Oldman: 10 cose che non sai sull’attore

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Gary Oldman: 10 cose che non sai sull’attore

Gary Oldman è uno degli attori che ha letteralmente fatto la storia del cinema, grazie al suo talento e all’abilità dell’essere versatile e sempre brillante. L’attore ha sempre avuto la capacità di scegliere ruoli iconici e rimasti nell’immaginario collettivo grazie anche alle sue eccellenti ed ineccepibili interpretazioni.

Ecco, allora, dieci cose sa sapere su Gary Oldman.

Gary Oldman: i suoi film

 

1. Ha recitato in celebri film. La carriera dell’attore inizia nel 1982, quando debutta nel film Remembrance. In seguito, lavora nei film Sid e Nancy (1986), Stato di grazia (1990), JFK – Un caso ancora aperto (1991), Dracula di Bram Stoker (1992), Una vita al massimo (1993), Léon (1994) e La lettera scarlatta (1995). La sua carriera è proseguita con Il quinto elemento (1997), Lost in Space (1998), Hannibal (2001), Harry Potter e il prigioniero di Azkaban (2004), Batman Begins (2005), Harry Potter e il calice di fuoco (2005), Harry Potter e l’Ordine della Fenice (2007), Il cavaliere oscuro (2008), Cappuccetto rosso sangue (2011), Harry Potter e i Doni della Morte – Parte 2 (2011) e La talpa (2011). Tra i suoi ultimi progetti vi sono Il cavaliere oscuro – Il ritorno (2012), Lawless (2012), Il potere dei soldi (2013), RoboCop (2014), Apes Revolution – Il pianeta delle scimmie (2014), Child 44 – Il bambino n. 44 (2015), L’ora più buia (2017) e Hunter Killer – Caccia negli abissi (2018), Panama Papers (2019), Mank (2020) e La donna alla finestra (2021).

2. È anche doppiatore, regista, produttore e sceneggiatore. L’attore non ha svolto solo questa attività, ma, ad esempio, ha prestato la propria voce diverse volte per film come La spada magica – Alla ricerca di Camelot (1998), Planet 51 (2009), Kung Fu Panda 2 (2011) e Tau (2018), oltre che per alcuni videogiochi come The Fifth Element (1998), Call of Duty: World at War (2008) e LEGO Dimensions (2015). Inoltre, ha vestito i panni del produttore, lavorando ai film Punkett / Macleane (1999), The Contender (2000), Nobody’s Baby (2001), oltre dirigere, sceneggiare e produttore Niente per bocca (1997).

gary oldman

Gary Oldman: chi è sua moglie

3. Si è sposato cinque volte. L’attore ha avuto una vita sentimentale abbastanza turbolenza in passato e culminata in ben cinque matrimoni. Oldman si è sposato la prima volta nel 1987 con Lesley Manville, per poi divorziare nel 1990 e, nello stesso anno, sposare una giovane Uma Thurman con cui è rimasto legato fino al 1992. Cinque anni dopo, si è sposato per la terza volta con Donya Fiorentino, da cui si è separato nel 2001. Nel 2008 ha dato vita al suo quarto matrimonio con Alexandra Edenborough, da cui ha divorziato nel 2015, per poi sposarsi l’ultima volta con Gisele Schmidt nel settembre del 2017.

4. È padre di tre figli. Il primo figlio, Alfie, è nato nel 1988, dall’unione con la sua prima moglie Lesley Manville, mentre gli ultimi due, Gulliver Flynn (nato il 20 agosto del 1997) e Charlie John (nato ben febbraio del 1999) sono nati dal matrimonio con Donya Fiorentino. Pur non essendo più legato alle due donne che lo hanno reso padre, Oldman ha affermato di cercare comunque di stare vicino ai suoi figli e di crescerli nel migliore dei modi.

Gary Oldman è Dracula

5. Ha accettato il ruolo solo per poter pronunciare una nota frase. Sembra che Gary Oldman non fosse particolarmente interessato al ruolo di Dracula in Dracula di Bram Stoker. L’attore, però, ha detto che quando ha letto per la prima volta la sceneggiatura ha deciso che sarebbe valsa la pena fare il film solo per poter pronunciare la battuta “ho attraversato gli oceani del tempo per trovarti“, da lui considerata tra le più belle mai lette in tutta la sua carriera.

6. Non andava d’accordo con Winona Ryder. Pare che sul set del film tirasse una brutta aria, determinata dal cattivo rapporto con la co-protagonistaWinona Ryder. Il resto del cast era rimasto sconvolto da questa cosa, anche perché i due erano stati amichevoli durante le prove, per poi arrivare ad odiarsi a vicenda, come se tra di loro fosse successo qualcosa di irreparabile.

Gary Oldman in Léon

7. Ha improvvisato molte sue battute. Nel film del 1994 Léon Oldman interpreta lo spietato Norman Stansfield. Come raccontato in più occasioni dallo stesso attore, sul set egli ha avuto grande libertà di improvvisazione. Alcuni di questi momenti poi finiti nel film sono quando egli parla del suo apprezzamento per Ludwig van Beethoven al padre di Mathilda o quando grida l’iconica frase “bring me everyone!”. Quest’ultima fu da lui ideata semplicemente per divertire il regista, il quale la apprezzò così tanto da inserirla nel film.

gary oldman

Gary Oldman in Harry Potter

8. Ha suggerito l’hairstyle. Sul set di Harry Potter e il prigioniero di Azkaban, film in cui Sirius Black compare per la prima volta, pare che Oldman abbia fornito egli stesso dei suggerimenti circa l’acconciatura del suo personaggio e i costumi del personaggio. L’attore, che ha sempre dichiarato di considerare quello di Sirius uno dei ruoli più belli della sua carriera, vi si è infatti dedicato con grande cura e dedizione al fine di costruirlo al meglio.

9. Si è fatto aiutare da Cuaron. Per costruire il suo personaggio, pare che l’attore abbia tratto ispirazione da come Alfonso Cuaron aveva descritto Sirius, ovvero “con tanto entusiasmo e gioia di vivere”, comparandolo con John Lennon. Per Oldman, infatti, Black è una sorta di rockstar all’interno della saga di Harry Potter e voleva che la sua personalità spiccasse particolarmente.

Gary Oldman: età e altezza

10. Gary Oldman è nato il 21 marzo del 1958 a New Cross, a Londra. La sua altezza complessiva corrisponde a 174 centimetri.

Fonti: IMDb, Ranker

Gary Oldman, Asa Butterfield e Britt Robertson nel nuovo sci-fi targato STX

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STX Entertainment ha annunciato il cast del loro prossimo progetto (ancora senza titolo): una storia d’amore intergalattica che avrà come protagonisti Gary Oldman, Asa Butterfield, Britt Robertson e Carla Cugino.

La notizia è stata diffusa ufficialmente da Adam Fogelson, chairman della STX Entarteinment Motion Picture Group, e da Oren Aviv, presidente e capo della STX.

Sinossi ufficiale: Gardner Elliot è il primo umano nato su Marte ed è segretamente cresciuto in una colonia dopo che sua madre astronauta è morta dandolo alla luce. Sedici anni dopo, Gardner inizia una storia d’amore online con una ragazza che vive in Colorado e organizza un piano per viaggiare nello spazio e incontrarla. Con la forza di gravità terrestre che minaccia la sua esistenza, Gardner deve correre contro il tempo e la natura per trovare il suo amore. Una volta uniti, i due giovani chiedono aiuto a un enigmatico miliardario che ha finanziato l’originale esplorazione su Marte, con la speranza di ricavare informazioni sulla madre di Gardner e sulle misteriose circostanze attorno alla sua esistenza.

Il film, che inizierà la produzione quest’autunno, sarà diretto da Peter Chelsom e prodotto da Richard Lewis.

Fonte: CS

Gary Oldman vorrebbe lavorare con la Marvel

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A Hollywood si sono finalmente accorti di Gary Oldman, straordinario attore inglese che, grazie alla sua performance ne L’ora più buia, si avvia con decisione a conquistare la sua seconda nomination agli Oscar e probabilmente il suo primo premio dell’Academy Awards.

Durante un’intervista con PEOPLE è stato chiesto all’attore quali fossero i ruoli che lui ha ancora nella sua lista di preferenze. E candidamente, Oldman ha affermato che gli piacerebbe recitare in un film Marvel, cosa che piacerebbe tantissimo ai suoi figli.

“La Marvel non mi ha ancora chiamato, ma ora che me lo dici, se mi tirassero dentro, mio figlio ne sarebbe estasiato!”.

L’attore però non è nuovo al mondo dei fumetti al cinema, visto che per Christopher Nolan ha interpretato il Commissario Jim Gordon nella trilogia de Il Cavaliere Oscuro.

L’Ora più buia, un film Focus Features, produzione Working Title Films. Un’avvincente ed entusiasmante storia vera che inizia alla vigilia della Seconda Guerra Mondiale e che vede Winston Churchill (il nominato agli Oscar Gary Oldman), pochi giorni dopo la sua elezione a Primo Ministro della Gran Bretagna, affrontare una delle sfide più turbolente e determinanti della sua carriera: l’armistizio con la Germania nazista, oppure resistere per poter combattere per gli ideali, la libertà e l’autonomia di una nazione.

L’ora più buia, leggi al recensione del film con Gary Oldman

Mentre le inarrestabili forze naziste si propagano per l’Europa occidentale e la minaccia di un’invasione si rivela imminente, con un pubblico impreparato, un re scettico ed il suo stesso partito che trama contro di lui, Churchill deve far fronte alla sua ora più buia, unire una nazione e tentare di cambiare il corso della storia mondiale.

Gary Oldman vincitore del François Truffaut 2022 a Giffoni

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Gary Oldman vincitore del François Truffaut 2022 a Giffoni

Al celebre attore Gary Oldman il François Truffaut 2022, il riconoscimento più prestigioso del Festival. Ospite internazionale della 52esima edizione, l’indiscussa icona cinematografica incontrerà i giurati il 28 luglio: saranno oltre 5000 i juror pronti ad accoglierlo.

Nel 2011 Oldman è stato insignito dell’Empire Icon Award, conferitogli per gli straordinari risultati ottenuti nel corso della sua eccezionale carriera. Nel 2018, grazie alla memorabile interpretazione di Winston Churchill nel film L’ora più buia, conquista il premio Oscar come miglior attore protagonista, il BAFTA, il Golden Globe, il SAG Award e il Palm Springs Award. È stato nominato tre volte ai Premi Oscar, quattro volte ai BAFTA, agli Emmy Awards, quattro volte agli Empire Awards, sei volte ai London Film Critics Awards e a numerosissimi altri premi e riconoscimenti per le sue doti di attore, sceneggiatore e regista acclamato.

Nel corso dell’incontro con i giffoner, Gary Oldman ripercorrerà la sua eclettica carriera. I giurati saranno rapiti dalle storie e dagli aneddoti legati ai molteplici ruoli dell’attore, tra cui il commissario Jim Gordon (braccio destro di Batman nella lotta contro il crimine), Dracula, Beethoven, George Smiley, Sid Vicious, Herman Mankiewicz e il terrorista che dirotta l’Air Force One su cui viaggia Harrison Ford.

La sua interpretazione di Sirius Black nei film di Harry Potter porta in primo piano gli invisibili, il tema di questa edizione, ricordandoci che “tutti abbiamo sia luce che oscurità dentro di noi“, ma anche il potere di scegliere quale strada seguire.

Universalmente riconosciuto come uno dei principali attori della sua generazione, Oldman ha collezionato il più alto numero di partecipazioni a film di successo rispetto a qualsiasi altro artista attivo negli ultimi vent’anni. Ha recitato in ben quattordici film campioni d’incassi al botteghino negli Stati Uniti e nel resto del mondo. I titoli a cui ha preso parte hanno infatti guadagnato miliardi e miliardi di dollari, tanto da farlo diventare, stando a quanto dichiarato dall’Hollywood Reporter, l’attore con gli incassi più alti nella storia del cinema.

Gary Oldman su J.K. Simmons: “Non ha bisogno di consigli per interpretare Gordon”

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Il sito ComicBook ha intervistato Gary Oldman al CinemaCon e non ha perso occasione di chiedere al “vecchio” Commissario Jim Gordon se ha qualche consiglio da dare al nuovo interprete del personaggio DC Comics.

L’alleato di Batman nella polizia di Gotham sarà infatti interpretato da J.K. Simmons in Justice League e nel prossimo The Batman.

Oldman ha replicato: “J.K. Simmons non ha bisogno di alcun consiglio da me. Lui è un attore magnifico. Sono intrigato da quello che potrà fare con il personaggio. Non vedo l’ora di vederlo. Gordon è stato molto bello per me quindi gli auguro la stessa fortuna con il personaggio. Sono eccitato per lui.”

Come giustamente ha dichiarato Gary Oldman, Simmons è un ottimo attore che sicuramente riuscirà a dare la sua impronta al personaggio, collocandosi al meglio nell’universo immaginato dalla DC Films.

Justice League: trailer del film di Zack Snyder

CORRELATI:

 Ecco il primo trailer di Justice League dal Comic Con

Justice League sarà diretto ancora una volta da Zack Snyder ed è previsto per il 10 novembre 2017. Nel film vedremo protagonista Henry Cavill come Superman, Ben Affleck come Batman, Gal Gadot come Wonder Woman, Ezra Miller come Flash, Jason Momoa come Aquaman, e Ray Fisher come Cyborg. Nel cast confermati anche: Amber Heard, Amy Adams, Jesse Eisenberg, Willem Dafoe, J.K. Simmons e Jeremy Irons. I produttori esecutivi del film sono Wesley Coller, Goeff Johns e Ben Affleck stesso.

Gary Oldman su Batman v Superman vs la Trilogia del Cavaliere Oscuro

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E’ uno straordinario attore di cinema e teatro e ha partecipato ad un numero enorme di grandi e bei film, ma i ruoli che l’hanno reso davvero famoso a tutti i livelli sono pochi, come il Dracula di Coppola, o il Sirius Black di Harry Potter. Gary Oldman però è stato anche un grandissimo Jim Gordon nella Trilogia del Cavaliere Oscuro targata Christopher Nolan. Adesso, con il ritorno dell’Uomo Pipistrello sul grande schermo, Oldman dice la sua in merito al progetto diretto da Zack Snyder.

Gary Oldman spara a zero su Hollywood: “L’ipocrisia mi fa impazzire”

Gary Oldman Jim Gordon“Vogliono portarlo avanti, naturalmente (in riferimento al personaggio di Batman). Ma, è Superman, giusto? Batman e Superman insieme? Vedremo. Il fatto, riguardo a Nolan, era che c’era questo senso di ancoraggio alla realtà. Nella nostra trilogia, tanto fantastica quanto lo era il Joker, c’era una base di realismo alla quale ci potevamo rapportare. Ma ora abbiamo Batman e abbiamo questo tizio che vola ed è un alieno? Vedremo…dovranno rispondere di grandi aspettative (tradotto da ‘It’s got big shoes to fill’)”

Tutte le foto dal set di Batman v Superman Dawn of Justice: [nggallery id=674]

Ricordiamo come Batman v SupermanDawn of JusticeZack Snyder è stato scritto da Chris Terrioda un soggetto di David S. Goyer. Nel film saranno presenti Henry Cavill nel ruolo di Superman/Clark Kent Ben Affleck nei panni di Batman/Bruce WayneNel cast ci saranno ancheAmy AdamsLaurence FishburneDiane LaneJesse EisenbergRay Fisher, Jason Momoa e Gal Gadot. Batman v SupermanDawn of Justice arriverà nelle sale di tutto il mondo il 6 maggio 2016.

Fonte: CBM

Gary Oldman spara a zero su Hollywood: “L’ipocrisia mi fa impazzire”

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Gary OldmanGary Oldman è noto per i suoi modi estremamente british, ma questa volta ha messo da parte le buone maniere e si è tolto più di un sassolino dalla scarpa. L’attore, intervistato da Playboy in merito al suo ruolo nel prossimo Apes Revolution Il Pianeta delle Scimmie, ha sparato a zero su Hollywood e sui comportamenti ipocriti contro alcuni dei suoi colleghi, parlando in difesa di Mel Gibson e di Alec Baldwin.

Parlando con la famosa rivista, l’attore ha denunciato l’ipocrisia dietro all’ultima stagione dei premi hollywoodiana, dichiarando che “se non votavi per 12 Anni Schiavo, allore eri razzista. Devi essere molto cauto nello scegliere le parole.”

Oldman ha anche espresso comprensione per Mel Gibson, che dichiarò nel 2006, mentre veniva arrestato, che “gli Ebrei sono la causa di tutte le guerre”. Gibson si è poi scusato per la sua dichiarazione, ma Oldman ha detto: “Mel Gibson vive in una città governata da Ebrei, e ha detto la cosa sbagliata perchè ha in effetti morso la mano che lo nutriva, e che non ha più bisogno di nutrirlo perchè lui adesso ha abbastanza quattrini. E’ come un reietto adesso, un lebbroso, capite? Non conosco la storia di Mel – ha continuato – Si è ubriacato e ha detto delle cose, ma le diciamo tutti! Siamo tutti dei fottuti ipocriti. E’ questo quello che penso. Il poliziotto che lo ha arrestato non ha mai usato la frase ‘fottuti ebrei’?”

“Sono brutalmente onesto qui, è l’ipocrisia di tutto questo che mi fa impazzire.”

Gary Oldman ha anche difeso Alec Baldwin che ha usato un linguaggio omofobico: “Alec ha chiamato qualcuno ‘gay’ in strada mentre questo lo infastidiva nel momento in cui usciva di casa perchè questo non voleva lasciarlo in pace. Non lo biasimo. Così perseguitano.”

Dicharazioni forti e lapidarie, che non lasciano molto da interpretare, ma che allo stesso tempo, per molti aspetti, sono condivisibili. Forse, nel suo ruolo di straniero ad Hollywwod, Gary Oldman si sente a suo agio a ‘dire la verità’, ma è sicuro che nessun’altro attore che vive a Hollywood avrebbe potuto fare tali dichiarazioni in totale libertà.

Fonte: Variety

Gary Oldman si scusa: “Sono uno st****o” [VIDEO]

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Gary OldmanDovevamo aspettarci un po’ di ‘mare alto’ dopo le sue dichiarazioni a Playboy (qui), e infatti eccoche ritorniamo a parlare di Gary Oldman e delle dure parole che ha rilasciato alla rivista americana in occasione di un’intervista per promuovere Apes Revolution Il Pianeta delle Scimmie. L’attore, dopo aver scritto una lettera di scuse a chi di dovere, è stato anche ospite da Jimmy Kimmel, e qui ha ribadito le sue scuse per le parole usate e per il contesto all’interno del quale sono state usate, specificando: “Sono uno str***o, avrei dovuto immaginarlo.”

Le scuse di Oldman sono state apparentemente molto difficile per l’attore, che per fortuna è stato soccorso da Kimmel. Ecco il video:

http://youtu.be/ANpttfdbe9s

Fonte: Variety

Di seguito trovate la lettera di scuse che Oldman ha scritto alla Anti-Defamation League.

“Gentili signori della ADL,

Sono profondamente rammaricato che i commenti che ho rilasciato nella mia intervista a Playboy siano stati offensivi verso molti appartenenti alla comunità ebraica. Una volta che io stesso ho letto i miei commenti in forma scritta, ho capito quanto insensibili possano essere e quanto possano contribuire allo sviluppo di nuovi falsi stereotipi. Tutto ciò che contribuisce a nutrire questo cliché è inaccettabile, incluse le mie parole al riguardo.

Se durante l’intervista mi avessero chiesto di sviluppare la mia risposta, avrei precisato di aver appena completato la lettura del bellissimo libro di Neal Gabler incentrato sugli ebrei e Hollywood: “An Empire of Their Own: How the Jews invented Hollywood” (Un impero tutto loro: ecco come gli ebrei hanno inventato Hollywood). Il fatto è che questo nostro business, e per la precisione la mia carriera, ha un enorme debito verso il loro contributo.

Spero che capirete che questa lettera di scuse è sentita e sincera e che ho un’affinità personale per gli ebrei in generale, e per quelli che sono nella mia vita. Il popolo ebraico, oppresso durante le epoche, è il primo ad ascoltare la voce di Dio, dunque di sicuro sono loro i prescelti.

Mi piacerebbe concludere con “Shalom Aleichem” – ma considerate le circostanze, forse oggi ho perso il diritto di usare quella frase. Quindi auguro la pace a tutti voi.

Gary Oldman”.  (traduzione film.it)

Gary Oldman sarà Winston Churchill per Joe Wright

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Gary Oldman sarà Winston Churchill per Joe Wright

La Focus Feature ha annunciato che tornerà a collaborare con la Working Title per la produzione di un biopic dedicato alla vita di Winston Churchill che sarà diretto da Joe Wright, regista di Orgoglio e pregiudizio, Espiazione, Anna Karenina e del più recente Pan.

Nel film il ruolo dell’ex Primo Ministro britannico sarà interpretato da Gary Oldman. Nel cast figurano anche John Hurt (che sarà Neville Chamberlain), Lily James (la segretaria di Churchill), Ben Mendelsohn (Re Giorgio VI) e Kristin Scott Thomas (Clementine, la moglie di Churchill).

Conosciuto principalmente per aver guidato il Regno Unito durante la Seconda guerra mondiale, Churchill è stato suo Primo ministro dal 1940 al 1945 e successivamente dal 1951 al 1955. Noto statista, oratore e stratega, Churchill fu inoltre un ufficiale dell’esercito britannico. Autore prolifico, vinse il Premio Nobel per la Letteratura nel 1953 per i suoi scritti storici.

La sceneggiatura del film porterà la firma di Anthony McCarten (La Teoria del Tutto). Le riprese inizieranno il prossimo autunno. L’uscita è fissata per il 29 dicembre 2017.

 

L’ultimo volta che abbiamo visto Gary Oldman al cinema è stato in Criminal al fianco di Kevin Costner. Tra i prossimi progetti dell’attore figurano lo sci-fi The Space Between Us e la commedia action The Hitman’s Bodyguard.

Fonte: CS

Gary Oldman ringrazia i film di Harry Potter e Il cavaliere oscuro: “Mi hanno salvato”

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Gary Oldman è apparso questa settimana al “The Drew Barrymore Show” e, come riportato da Variety, tra le altre cose, ha ringraziato i franchise cinematografici di Harry PotterIl cavaliere oscuro per averlo salvato, sia nella sua carriera che nella sua vita privata. “A 42 anni mi sono svegliato divorziato e avevo la custodia dei miei ragazzi“, ha detto Oldman. “Questo, di per sé, è stato… è stato difficile perché c’è stato un cambiamento nell’industria in cui molte produzioni venivano girate in Ungheria, Budapest, Praga, Australia, sai, tutti questi posti. Quindi, ho dovuto rifiutare molti lavori per poter rimanere vicino ai miei figli“.

“Grazie a Dio per Harry Potter“, ha poi detto l’attore. “Vi dico che i due Batman e Harry Potter mi hanno davvero salvato, perché significava che potevo fare il minor numero di lavori per il maggior numero di soldi e poi essere a casa con i bambini“. Durante le riprese del primo film di Christopher Nolan su Batman, Batman Begins del 2005, Oldman ha infatti dovuto ripetutamente fare la spola tra la sua casa a Los Angeles e il set a Londra per continuare a crescere i suoi figli dopo il divorzio. “Quando abbiamo girato il primo Batman… Londra era il set per Gotham. Ho fatto 27 viaggi di andata e ritorno da Los Angeles“, ha detto Oldman.

Arrivavo in aereo per un giorno. Facevo una ripresa al giorno. A merito di Chris Nolan… ha rispettato i tempi. Andavo a casa per tre giorni. Tornavo per due giorni. Tornavo a casa per un fine settimana. Tornavo per un giorno… altrimenti mi sembrava che i miei figli stessero cresciuto solo grazie ad una tata“. I ruoli interpretati da Gary Oldman nei due franchise, Jim Gordon per Il cavaliere oscuro e Sirius Black per Harry Potter hanno inoltre fatto sì che nuove generazioni di spettatori si affezionassero all’attore, la cui carriera ha da quel momento conosciuto nuovi picchi.

Gary Oldman porta la sua Talpa a Venezia 68

Il protagonista Gary Oldman insieme al regista Tomas Alfredson e a Tom Hardy hanno presentato oggi a Venezia Tinker taylor, soldier spy, in Italia La Talpa, tratto dal romanzo omonimo di John Le Carrè.

Gary Oldman parla del terzo Batman

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Gary Oldman parla del terzo Batman

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Durante la promozione di Red Riding Hood, Gary Oldman ha fornito qualche aggiornamento relativo a Christopher Nolan e a The Dark Knight Rises. Per coloro che pensano che Il Cavaliere Oscuro sia difficilmente raggiungibile in quanto a bellezza, Oldman è stato molto chiaro.

Gary Oldman parla del terzo Batman

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Gary Oldman parla del terzo Batman

Durante la promozione di Red Riding Hood, Gary Oldman ha fornito qualche aggiornamento relativo a Christopher Nolan e a The Dark Knight Rises. Per coloro che pensano che Il Cavaliere Oscuro sia difficilmente raggiungibile in quanto a bellezza, Oldman è stato molto chiaro.

L’attore che nella saga di Batman firmata da Nolan interpreta il Commissario Gordon, ha riferito che parlando con Nolan e venendo a contatto con la storia di questo terzo batman ‘moderno’, ha definito la storia fantastica. Ed ha continuato dicendo: “Se pensate che Il Cavaliere Oscuro sia stato un gran film, io penso che con questo si può fare ancora meglio”.

Fonte: collider

Gary Oldman nello sci-fi The Space Between Us

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Inizieranno nel tardo autunno le riprese della love story intergalattica The Space Between Us, sci-fi distribuito dalla STX Entertainment e che vedrà la partecipazione di Gary Oldman, Asa Butterfield, Carla Gugino, Britt Robertson, BD Wong e Janet Montgomery, e alla regia Peter Chelsom.

La storia racconta di due teenagers provenienti da mondi diversi: il primo, nato su Marte da madre astronauta, alla morte di questa viene allevato in una colonia sperimentale segreta. A sedici anni, intraprende una relazione online che potremmo definire più che a distanza, con una ragazza che vive in Colorado, e programma un viaggio attraverso la galassia per incontrarla.

Fonte: Variety

Gary Oldman nel cast di Dawn Of The Planet Of The Apes

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Gary Oldman nel cast di Dawn Of The Planet Of The Apes

Il regista Matt Reeves è in piena attività per la composizione del cast del nuovo Dawn Of The Planet Of The Apes, sequel de L’alba del pianeta delle scimmie.

Dopo che la scorsa settimana il giovane Kodi Smit-McPhee aveva dato la sua disponibilità come co-protagonista al fianco di Jason Clarke, ecco che un nome del tutto inaspettato si aggiunge alle fila del nuovo lungometraggio di fantascienza, ovvero quello di Gary Oldman. Dopo l’ultimissima fatica di The Dark Knight Rises, l’attore britannico dovrebbe interpretare il personaggio di Dreyfus, leader di una colonia umana in lotta per la sopravvivenza a San Francisco. Oldman decide quindi di varcare nuovamente il territorio della fantascienza, dopo aver concluso da poco le riprese del remake di Robocop di Jose Padilha ed essere apparso nel nuovo thriller di spionaggio Paranoia diretto da Robert Luketic. Le riprese di Dawn Of The Planet Of The Apes inizieranno questo mese a New Orleans e il lungometraggio approderà nelle sale statunitensi il 23 maggio del prossimo anno.

Fonte: empire

Gary Oldman manda un messaggio agli USA per il Giorno del Ringraziamento

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Gary OldmanDomani, giovedì 28 novembre, si festeggerà Oltreoceano il Giorno del Ringraziamento, “festa di origine cristiana osservata negli Stati Uniti d’America in segno di gratitudine per la fine della stagione del raccolto.”

Ieri sera il Jimmy Kimmel Live ha ospitato un particolare messaggio per questa ricorrenza, inviato agli americani nientemeno che da Gary Oldman, amatissimo attore britannico esportato anche a Hollywood.

Ecco cosa il caro Oldman ha avuto da dire a quelli che si stanno approssimando a festeggiare il Giorno del Ringraziamento:

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Fonte: YT

 

Gary Oldman in RoboCop

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Gary Oldman in RoboCop

Gary Oldman entra ufficialmente nel cast di RoboCop di José Padilha (Tropa de Elite), reboot del cult del 1987 diretto da Paul Verhoeven. Oldman, prossimamente in sala con

Gary Oldman in procinto di ritirarsi dalla recitazione

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Gary Oldman in procinto di ritirarsi dalla recitazione

Dopo così tanti decenni in cui si è affermato come uno dei più grandi attori viventi, Gary Oldman ha ammesso che probabilmente non continuerà a recitare ancora per molto. Durante una recente intervista con Deadline, la star di tanti titoli iconici della storia del cinema ha parlato del suo ruolo attuale nella serie Apple TV+ Slow Horses, in cui interpreta Jackson Lamb, il capo di un’agenzia di spionaggio britannica per spie che non hanno ancora raggiunto il livello.

Ecco cosa ha raccontato Oldman in merito alla serie e in merito al suo futuro nei panni di Jackson Lamb: “Dipende da tutte le persone importanti al piano di sopra, dall’audience e ovviamente dal pubblico e da cosa dice Apple. Ma, sì, potrei vedermi interpretare Jackson per i prossimi anni, sì. Assolutamente. Voglio dire, per coloro che amano i libri e che erano devoti di Mick Herron, per così dire, è già un personaggio iconico. Quindi, potrei uscire con il botto, voglio dire, la pensione è all’orizzonte. Sì. Posso vederlo.”

La notizia sorprende senza dubbio tutti gli amanti dell’arte della recitazione, che in Gary Oldman vedono un esempio fulgido della contemporaneità e sarebbe bello se continuasse a recitare ancora per lungo tempo. Tuttavia, magari un ruolo nella serialità potrebbe essere un contratto a termine molto lungo!

Gary Oldman in Monster Butler!

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Gary Oldman in Monster Butler!

Sarà Monster Butler, piccolo film indie del regista Doug Rath, il prossimo progetto di Gary Oldman: nel film l’attore inglese reciterà al fianco di Dominic Monaghan, conosciuto per il ruolo dell’ Hobbit Merry nel Signore degli Anelli e per quello del musicista Charlie nella serie tv Lost.

Il film racconterà la vera storia di Roy Fontaine, un serial killer truffatore e ladro di gioielli attivo tra l’Inghilterra e la Scozia: Malcolm McDowell avrà il ruolo di Fontaine, mentre Oldman interpreterà il suo socio in affari Wiggy.