Arrivederci
ragazzi è un film del 1987 diretto da Louis
Malle con protagonisti Gaspard Manesse,
Francine Racette, Philippe Moriere-Genoud.
Arrivederci ragazzi è
tratto dal libro del 1993, primo romanzo scritto da
Louis Malle. Il libro è
ambientato nella Francia occupata dai nazisti, in un paese non
lontano da Parigi, in un collegio retto da padri Carmelitani.
La trama e il riassunto
di Arrivederci ragazzi – Inverno del 1944,
Francia. Salutare l’amatissima madre, Mme Quentin (Francine
Racette), è sempre un grandissimo dolore per il giovane
Julien (Gaspard Manesse), ma il collegio
cattolico, nei pressi di Fontainebleu, lo aspetta.
Tra compagni
chiassosi, dispetti di ogni sorta e zuffe che scoppiano per i più
futili motivi Julien si destreggia comunque bene, è uno degli
alunni più rispettati e popolari di tutto il collegio. La noiosa
quotidianità fatta di lezioni pedanti, refettorio scarso e il
solito mercato nero con il losco aiuto cuoco Joseph (Francois
Negret) viene interrotta quando padre Jean (Philippe
Moriere-Genoud) presenta alla scolaresca tre nuovi e
misteriosi compagni.
Tra loro c’è Jean Bonnet, un
silenzioso e dotatissimo ragazzo molto timido quanto eccelso in
ogni materia. Dopo un’iniziale diffidenza i due ragazzi diverranno
molto amici anche se Julien comincerà a nutrire dubbi sulla vera
identità dell’amico. Tutti i suoi sospetti verranno fugati in un
drammatico quanto triste finale.
Arrivederci ragazzi recensione del
film di Louis Malle
Arrivederci ragazzi. Eu
revoir les enfants è il film con il
quale Louis Malle si aggiudicò il Leone
d’oro alla Mostra
del cinema di Venezia del 1987. Il regista francese,
vecchio esponente della Nouvelle
Vague, per questo film si è occupato di tutto: dalla
regia al soggetto sino alla sceneggiatura.
Un film drammatico che propone il
racconto di quei terribili anni di occupazione nazista a cui la
Francia fu costretta durante la Seconda guerra mondiale. Malle li
racconta attraverso gli occhi e lo sguardo innocente ed
inconsapevole di un ragazzo, il quale solo gradualmente si rende
effettivamente conto della realtà che lo circonda.
Una realtà, quella della guerra e
della presenza dell’occupante tedesco, che in realtà rimane fuori
dalle mura del collegio per buona parte del film, essendo il
collegio stesso, una sorta di isola felice o comunque estranea alle
brutture del di fuori. Ma quella realtà è pronta ad invadere la
tranquillità, apparente, che padre Jean cerca di garantire ai suoi
ragazzi, i quali, loro malgrado, avranno modo di conoscerla ed
affrontarla in un drammatico epilogo.
Arrivederci ragazzi segue un canovaccio
abbastanza lineare e, forse, un po’ povero di acuti e colpi di
scena, strappi narrativi in grado di sollecitare le corde emotive
dello spettatore. Questo è il limite maggiore del film, il quale
solo nel finale trova quell’impennata che sconvolge il corso degli
eventi, ma nonostante questo Arrivederci ragazzi
rimane un film di notevole interesse e spessore.
La guerra, l’antisemitismo, le
persecuzioni e la violenza non sono presentati e mostrati in modo
classico o diretto ma attraverso una lenta e graduale scoperta che
il giovane Julien completa nel corso dei mesi vissuti accanto a
Jean. Questo ragazzo lo attira e lo spaventa, lo irrita ma in fondo
li suscita una stima inconscia ed inspiegabile.
La conoscenza dell’ebreo, del
“juden”, è per Julien qualcosa di sconvolgente perché dietro a quel
mito negativo fomentato e diffuso dalla corrente antisemita
dominante, e che ha influenzato anche la madre, il ragazzo scopre
invece un compagno, un amico normalissimo, anzi speciale, molto più
interessante di tutti gli altri compagni di collegio.
Quindi la presa di coscienza di ciò
che sta accadendo in quella realtà tenutagli debitamente distante,
sarà per lui e per tutti gli altri studenti drammatica e violenta,
quando la Gestapo varcherà le porte di quel luogo ormai profanato
per sempre. Ottimi tutti i giovani attori protagonisti del film, a
partite da Gaspard Manesse, straordinario nei panni di Julien.
Arrivederci ragazzi. Eu
revoir les enfants è un film che merita di essere
visto, perchè parla di amicizia, di lealtà, di valori importanti e
di un passato che è bene tenere sempre ben vivido e presente anche
e soprattutto in questa particolare congiuntura storico-sociale che
stiamo vivendo.
Il trailer
di Arrivederci ragazzi
https://www.youtube.com/watch?v=DCro62wOMnc
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