La Columbia
Pictures e la MGM hanno svelato un nuovo
spot tv internazionale per RoboCop,
remake dell’omonimo celebre film che vede protagonista il
poliziotto metà uomo e metà macchina.
RoboCop è
ilremake del film datato
1987, Robocop – Il futuro della
leggeche inaugurò il successo del franchise
legato al poliziotto metà uomo e metà macchina. Il
nuovo RoboCop,
diretto da Josè Padilha, sarà invece
interpretato da Joel Kinnaman. Il film è al
momento in post-produzione, sarà prodotto dalla Strike
Entertainment, dalla MGM e dalla Columbia Pictures ed uscirà nelle
sale il 7 Febbraio 2014 con un cast di tutto
rilievo, composto, tra gli altri, da
Joel Kinnaman,
Gary Oldman,
Abbie Cornish,
Samuel L. Jackson, Jackie Earle Haley, Jay Baruchel,
Michael Keaton.
RoboCop è
ambientato nel 2028, anno in cui la multinazionale conglomerata
OmniCorp è leader nell’industria robotica. All’estero, i droni da
essa prodotti, vengono impiegati dalle forze militari da anni, ma
sono stati vietati come tutori della legge all’interno dei confini
americani. Ora la OmniCorp vorrebbe impiegare questa controversa
tecnologia anche sul fronte interno, considerando questa
opportunità un’occasione d’oro. Quando Alex Murphy
(Joel
Kinnaman) – marito affettuoso, padre, e buon
poliziotto, facendo del suo meglio per arginare l’ondata di
criminalità e corruzione a Detroit – resta gravemente ferito,
la OmniCorp intravede un’occasione unica per creare un poliziotto
ibrido, in parte uomo ed in parte robot. La OmniCorp immagina
un futuro in cui ogni città avrà il suo RoboCop, con conseguenti
ricavi miliardari per i propri azionisti; ma alla OmniCorp stanno
dimenticando una cosa fondamentale: che c’è pur sempre un uomo
all’interno della macchina.
Ecco l’ennesimo elettrizzante spot
tv per Lo Hobbit la Desolazione di Smaug.
Il film, che arriverà da noi il prossimo 12 dicembre, si
preannuncia attesissimo, e intanto a Los Angelese è già quasi tutto
pronto per la premiere mondiale di domenica 2 dicembre.
Trama: Le avventure di Bilbo
Baggins e della compagnia di dodici nani di Thorin Scudodiquercia,
formata da Balin, Dwalin, Kili, Fili, Dori, Nori, Ori, Oin, Gloin,
Bifur, Bofur e Bombur. Il gruppo deve recuperare il tesoro posto
nel cuore della Montagna Solitaria, sorvegliato dal drago
Smaug.
Ecco di seguito alcuni concept
realizzati da Dawn Brown (Ender’s
Game, qui la recensione del film) per
il film Hunger Games – La ragazza di fuoco. Nei
disegni magnificamente realizzati dal celebre responsabile del
dipartimento artistico del film possiamo ammirare i bozzetti
realizzati per l’Arena, per la Cornucopia e per molti altri luoghi
topici della storia di Katniss, ‘la ragazza di fuoco’.
Katniss Everdeen torna a casa
incolume dopo aver vinto la 74ª edizione degli Hunger Games,
insieme al suo amico, il “tributo” Peeta Mellark. La vittoria però
vuol dire cambiare vita e abbandonare familiari e amici, per
intraprendere il giro dei distretti, il cosiddetto “Tour di
Victor”. Lungo la strada Katniss percepisce che la ribellione sta
montando, ma che il Capitol cerca ancora a tutti i costi di
mantenere il controllo proprio mentre il Presidente Snow sta
preparando la 75ª edizione dei giochi (The Quarter Quell), una gara
che potrebbe cambiare per sempre le sorti della nazione di
Panem.
Hunger Games La ragazza di Fuoco è diretto
daFrancis
Lawrence e oltre a Jennifer
Lawrence il cast comprende
anche Amanda Plummer, Donald
Sutherland, Elizabeth Banks, Jeffrey Wright, Josh
Hutcherson, Lenny Kravitz, Liam Hemsworth, Lynn
Cohen, Philip Seymour Hoffman, Stanley Tucci, Toby
Jones, Woody Harrelson e Sam
Claflin. Tutte le news sulla saga nel nostro
speciale Hunger
Games. Per tutte le info sul film vi segnaliamo la nostra
schedaHunger
Games La ragazza di Fuoco.
Arrivano nuovi
aggiornamenti sull’annunciato Jurassic
World, nuovo capitolo del franchise prodotto da
Steven Spielberg. Oggi arrivano le
parole, o meglio i cinguettii del regista del
film Colin Trevorrow che risponde ad alcune
speculazioni legate alla natura che avrà la nuova pellicola.
Infatti, di recente considerata la scarsità di notizie in merito
alla trama, era circolata con insistenza l’idea che il nuovo film
sarebbe stato un reboot della saga. Ecco le parole rilasciate
tramite il suo profilo twitter:
“Reboot è una parola forte,” “Questa è una nuova avventura a
metà tra terrore e sci-fi, 22 anni dopo gli eventi terribili di
Jurassic Park.”
Jurassic
World sarà diretto da Colin
Trevorrow (Safety Not Guardanteed),
accompagnato nella sceneggiatura da Derek
Connolly, e arriverà in 3D nelle sale USA a partire
dal 12 Giugno 2015. Frank
Marshall e Pat
Crowley sono i produttori della
pellicola. Spielberg sarà il produttore
esecutivo del sequel e affiancherà il regista nella lavorazione del
film. In questo quarto capitolo saranno inseriti nuovi dinosauri
acquatici, ma soprattutto un nuovo temibile dinosauro che potrebbe
essere l’erede del famoso T-Rex che tutti noi ben conosciamo.
Ecco il trailer de Il
Grande Match, prossimo film che vedrà confrontarsi le
leggende del ring Sylvester Stallone e
Robert De Niro. Il film è diretto da Peter
Segal.
Ne Il
Grande Match Stallone e De Niro sono rispettivamente
Henry “Razor” Sharp e Billy “The Kid” McDonnen, due pugili di
Pittsburgh finiti sotto i riflettori dell’intera nazione a causa
della loro accanita rivalità. Ai tempi d’oro ognuno di loro
aveva vinto un match ma, nel 1983, alla vigilia del terzo e
decisivo incontro, improvvisamente Razor aveva annunciato il suo
ritiro, rifiutandosi di spiegare il perché, ma assestando un colpo
definitivo alla carriera di entrambi. Trenta anni dopo il
promoter di pugilato Dante Slate Jr., vedendo la possibilità di
fare soldi, fa ai due boxers un’offerta che non possono rifiutare:
tornare sul ring e regolare i conti una volta per tutte. Ma i due
non ce la fanno ad aspettare: già durante il loro primo incontro
dopo decenni finiscono con il darsele di santa ragione in una
esilarante rissa che finisce subito in rete e diventa
famosissima. L’improvvisa frenesia dei social media trasforma
quindi il loro match locale in un evento imperdibile per
HBO. Ora, se riusciranno a sopravvivere agli allenamenti,
potranno combattere di nuovo e scoprire chi è il più forte.
Il film è
interpretato anche da Kevin Hart, Alan
Arkin, Kim Basinger, Jon
Bernthal e il giovane esordiente Camden
Gray.
Arrivano nuove foto dell’atteso
quarto capitolo del franchise diretto da Michael
Bay, Transformers Age of
Extinction.Le foto, che
mostrano per la prima volta in via ufficiale alcuni dei personaggi
umani e non che vedremo in questa nuova avventura, arrivano dallo
speciale di Empire, o meglio dalla scansione fatta alle immagini
sul prossimo speciale pubblicato sulla prestigiosa rivista.
Piccole anticipazioni
sulla trama. Il film comincerà dove è finito il terzo
capitolo, in un mondo in cui nonostante la minaccia
dei Deception è stata debellata, l’umanità ne è
uscita distrutta. La pace non durerà poi così tanto, quando alcuni
uomini potenti, cercando di studiare la tecnologia dei robot
alieni.
Puntata numero 136 per la trasmissione
Pop Corn da Tiffany. In occasione dell’uscita al cinema
dell’atteso Hunger
Games La ragazza di Fuoco la puntata condotta
da Riccardo Iannaccone si concentrerà
prevalentemente sul film con protagonista Jennifer
Lawrence. Inoltre ci sarà spazio per l’angolo Nerd Herd,
per le News e per le rubriche di Riccardo
Iannaccone e di Simone Dell’Unto.
A questo link trovate lo streaming a Ryar.net e qui invece il
link all’evento Facebook.
In occasione dell’eccezionale assenza di Emanuele
Rauco e Serena Guidoni, questa settimana
Pop Corn da Tiffany ospiterà Chiara
Guida, che farà compagnia a Riccardo e Simone.
Katniss Everdeen torna
a casa incolume dopo aver vinto la 74ª edizione degli
Hunger Games, insieme al suo amico, il “tributo” Peeta Mellark. La
vittoria però vuol dire cambiare vita e abbandonare familiari e
amici, per intraprendere il giro dei distretti, il cosiddetto “Tour
di Victor”. Lungo la strada Katniss percepisce che la
ribellione sta montando, ma che il Capitol cerca ancora a tutti i
costi di mantenere il controllo proprio mentre il Presidente Snow
sta preparando la 75ª edizione dei giochi (The Quarter
Quell), una gara che potrebbe cambiare per sempre le sorti della
nazione di Panem.
È una sorta di rituale
obbligato e irrinunciabile, quello che Ila (Nimrat
Kaur) mette in atto quotidianamente per far sì che il
marito – lavoratore – riceva tutti i giorni il pranzo. Una
preparazione meticolosa di differenti e saporite pietanze,
poi sistemate con cura e amore nel cosiddetto “lunchbox”: una
tradizione che accomuna le donne e mogli indiane e che trova nel
gesto ripetitivo e familiare del cucinare, una dimostrazione di
affetto e di attenzione verso il proprio compagno. Ma per la
protagonista femminile non si tratta soltanto di questo: è un modo
per comunicare, a distanza, i suoi pensieri, i suoi stati d’animo;
per raccontarsi all’altro ed esprimere se stessa. È per questa
ragione che allega puntualmente una lettera al pacchetto
alimentare, che spetterà al fattorino di turno dover ricapitare.
Ma cosa succede se, per uno scambio di
“missive”, sarà l’ impiegato sbagliato a riceverle? È così che ha
inizio una privata e romantica corrispondenza tra Ila e Saajan
(Irrfan Khan): quest’ultimo un uomo malinconico e
che, ormai, pare aver smesso di cercare qualsiasi gioia della vita,
qualsiasi cambiamento. Una condizione che in parte li avvicina,
rendendoli fidati confidenti, l’uno dell’altra e viceversa.
È un film sobrio, delicato e
originale, Lunchbox, diretto
dall’esordiente Ritesh Batra: una regia che prende
immediatamente le distanze dalla commedia tipica della Bollywood,
scartando alla radice eccessi, ridondanze e fatuità. L’autore
sceglie infatti di concentrarsi sugli aspetti più dimessi e
profondi della narrazione, privilegiando l’interiorità dei
personaggi, il loro bisogno di comunicare e, soprattutto di
sentirsi meno soli. Quello che più conta restituire e riportare,
anche attraverso la costruzione della messa in scena, è il loro più
intimo sentire, il loro disagio di fronte a un’esistenza vuota e
sempre uguale. Così il loro agire minimale – per lo più costituito
dalle abitudini culinarie di lei, e da quelle professionali di
lui- si coniuga con il peso e il significato della parola
scritta e della riflessione; e, parallelamente, si alterna, nel
montaggio, alle riprese della vita cittadina, caotica e opprimente:
quella delle piazze, quella delle strade e dei mezzi di trasporto.
La macchina da presa interviene dunque nel sottolineare ed isolare
l’unicità della loro relazione epistolare, offrendo loro uno
spessore, umano e spirituale, che risalta dallo sfondo
metropolitano, freddo e indifferente. Un distacco che si esprime
anche nei colori: tonalità di grigio e di colori scuri
caratterizzano le immagini d’ambiente; mentre sfumature più calde,
accoglienti e vivaci pertengono il cibo, nelle sue varie
articolazioni.
Ha incantato il mondo con
Una Separazione, film emozionante ed
intenso che gli è valso il giro del mondo e (tra gli altri permi)
un Oscar per il Miglior Film Straniero.
Adesso il regista iraniano
Asghar Farhadi sta promuovendo il suo nuovo e
ancora una volta bellissimo film Il
Passato, presentato a Cannes quest’anno e che è valso
il premio per la Miglior Interpretazione Femminile (Prix
d’interprétation féminine) a Berenice Bejo.
Cosa succede quando il passato bussa
alla porta dopo un periodo di latitanza rivelando la sua intonsa
forza di incidere ancora sui ricordi e i sentimenti? Sono passati
quattro anni e, anche se Ahmad (Alì Mosaffa) torna a Parigi
dall’ex moglie Marie (Bérénice Bejo) solo per formalizzare
il divorzio e scrivere la parola fine al loro passato insieme, si
ritroverà soffocato da un guazzabuglio di relazioni frammentarie,
scomode verità e sibillini conflitti. Marie adesso sta con Samir
(Tahar Rahim) ma la loro è una relazione che vive di
fraintendimenti e sensi di colpa, frenata da un passato doloroso,
in bilico tra la vita e la morte. E Lucie, la primogenita di Marie,
divorata dall’angoscia del suo segreto, proprio non riesce a
mandare giù la nuova vita che la madre ha scelto per loro.
Perfetta come donna sull’orlo di
una crisi di nervi e come regina, come star della Hollywood degli
anni 30 e 40 impetuosa, volitiva e fragile; perfetta, infine, senza
esaurire la rosa di ruoli rivestiti, nei panni di Bob Dylan.
L’attrice australiana Cate
Blanchett, nata Catherine Cate
Blanchett, classe 1969, le ha azzeccate proprio tutte, o
quasi. Dopo aver vinto l’Oscar e il Bafta nel 2004, per la sua
interpretazione di Katharine Hepburn nel bellissimo
The Aviator di Martin Scorsese , nel
2008 viene nominata Migliore Attrice per Elizabeth:
The Golden Age e come Migliore Attrice Non
Protagonista per Io non sono quidi
Todd Haynes, diventando la settima performer, nella
storia dell’Academy ad aver ricevuto entrambe le nomination nello
stesso anno (insieme a lei Sigourney Weaver, Emma Thompson,
Holly Hunter, Al Pacino, Julianne Moore e Jamie Foxx).
Nel 2008, la Hollywood Walk of Fame, aggiunge una stella con il suo
nome.
Per Io non sono qui,
in cui sbaraglia un parterre di colleghi uomini, Cate
Blanchett riceve il Golden Globe Award e la Coppa Volpi
come Migliore Attrice al Festival del Cinema di Venezia del 2007.
La grande abilità della Blanchett infatti, oltre che nella
recitazione, è stata finora anche nella selezione di personaggi
perfetti per la sua fisicità e, forse, anche per le varie
sfaccettature della sua personalità. Lo dimostra scegliendo di
prender parte alla trilogia di Peter Jackson Il signore degli Anelli, nel ruolo dell’elfa
Galadriel, figura che interpreterà anche nei due prequel
Lo Hobbit.
Ora, nell’ultimo film girato da
Woody Allen, Blue Jasmine, è stata osannata da
critica e pubblico per aver rappresentato non solo una persona
completamente alla deriva, ma la dissoluzione totale del modello
della donna americana dei quartieri alti, piena di lussi, pomeriggi
tra caffè e gallerie d’arte, e certezze.
Cate Blanchett, nata a
Melbourne, frequenta una scuola metodista, e studia danza,
pianoforte ed economia. Tuttavia, è a 18 anni che, dopo aver preso
parte a un film arabo sul pugilato, in Egitto, decide di
intraprendere la carriera di attrice. Le prime soddisfazioni
arrivano a teatro – dove, tra l’altro, interpreta anche il ruolo di
Ofelia nell’Amleto – al Sydney’s National Institute of Dramatic
Arts, e con la partecipazione alla serie televisiva Polizia
Squadra Soccorso, ma l’anno della svolta sarà forse il 1997,
quando reciterà in Paradise Road di Bruce Beresford e in
Oscar e Lucinda di Gillian Armstrong, in
coppia con il già affermato e stimato attore inglese Ralph Fiennes. Un anno dopo, Shekhar Kapur la
sceglie per il ruolo di Elisabetta I in Elizabeth.
L’interpretazione della
“regina vergine” le varrà la sua prima nomination agli Oscar, il
London Film Critics Circle Awards e il Golden Globe come miglior
attrice drammatica. Dopo questa esperienza nessun ostacolo ferma
l’ascesa dell’angelica Blanchett. In seguito la vediamo affiancare
Rupert Everett e Julianne Moore nel film tratto dalla
commedia di Oscar Wilde Un marito ideale. Seppur
sottovalutato dagli addetti ai lavori e nonostante il suo
personaggio non fosse affascinante come quelli dei colleghi,
Cate Blanchett riesce comunque a rubare il centro della
scena, anche grazie a una bellezza che, nonostante i capelli biondi
e il fisico asciutto, non risulta mai algida. Nello stesso anno è,
in parte, oscurata dalla splendida triade Damon-Law-Hoffman
– ma non dall’“altra”, Gwyneth Paltrow – nel film di
Anthony Minghella, Il
talento di Mr. Ripley. Ciò che più si apprezza del suo
stile è un senso della misura e un’eleganza che riesce a mantenere
anche quando si tratta di calarsi nelle disavventure di personaggi
fragili e disorientati, come dimostra in Babel, parte
conclusiva della trilogia sulla morte, del regista Alejandro
González Iñárritu.
Nel 2014 verrà trasmesso nelle sale
americane The Monuments Men, diretto da George
Clooney, in cui Cate Blanchett recita
insieme a Bill Murray e di nuovo al fianco di Matt
Damon. Il film, dalla trama quanto mai attuale, ripercorre le
vicissitudini di un plotone dell’esercito americano incaricato di
recuperare e portare negli Stati Uniti ogni opera d’arte rubata dai
nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale.
Negli ultimi sei anni, la
Blanchett, sposata dal 1997 con il drammaturgo e sceneggiatore
Andrew Upton, ha espresso il desiderio di trasferirsi di
nuovo dall’Inghilterra in Australia con i figli, Dashiell John,
Roman Robert e Ignazio Martin. La decisione è stata dettata, oltre
che dalla volontà di riavvicinarsi alla terra d’origine, anche per
seguire e aiutare la promozione del teatro australiano. È, infatti,
co-direttore artistico e co-amministratore delegato della Sydney
Theatre Company, insieme al marito. Per il suo impegno e il
contributo apportato all’ambiente artistico del paese d’origine,
l’attrice è stata premiata con la Centenary Medal, nel 2007. Al
livello internazionale, Cate Blanchett è
stata inserita da Time Magazine tra le 100 personalità più
influenti dello star system, mentre, nel 2012, è stata insignita
dello Chevalier de l’Ordre des Arts et des Lettres, una
della maggiori onorificenze culturali francesi, per il suo impegno
nella diffusione dell’arte e della cultura.
Dolby Laboratories
ha inviato ieri al sito TheOneRing.net quello che
passerà alla storia come il comunicato stampa meno sorprendente di
sempre: “L’anteprima mondiale de Lo Hobbit – La desolazione di
Smaug sarà in Dolby Atmos“. Per
chi non lo sapesse (ancora), il Dolby Atmos è un sistema audio
della Dolby Laboratories, uscito nell’aprile del 2012, che, in base
alla sala cinematografica, sopporta fino a 128 canali audio, invece
dei classici 6 canali (5.1) o 8 canali (7.1) presenti nella maggior
parte delle sale.
Nessuna sorpresa, duqnue, per lo
staff di OneRing, ma nemmeno per i fan de Lo Hobbit e per
tutti gli appassionati di tecnologia, considerando che
Peter Jackson abbraccia da sempre le nuove
tecnologie e, soprattutto, perché anche Lo Hobbit – Un viaggio
inaspettato era stato presentato con la medesima tecnica.
Trama: Le avventure di Bilbo
Baggins e della compagnia di dodici nani di Thorin Scudodiquercia,
formata da Balin, Dwalin, Kili, Fili, Dori, Nori, Ori, Oin, Gloin,
Bifur, Bofur e Bombur. Il gruppo deve recuperare il tesoro posto
nel cuore della Montagna Solitaria, sorvegliato dal drago
Smaug.
Aquaman, il personaggio dei fumetti creato
da Mort Weisinger e Paul Norris,
potrebbe sbarcare presto sul grande schermo. Geoff
Johns, fumettista statunitense noto per le sue
sceneggiature per la DC Comics, ha
dichiarato a Variety che gli studios sarebbero interessati,
infatti, a portare al cinema il supereroe acquatico.
Peter Coogan, però,
sembra non essere molto d’accordo con questa scelta. L’autore di
Superhero: The Secret Origin of a Genre, ha dichiarato:
“Aquaman è un supereroe noioso e la sua storia ha molti limiti.
Molte delle sue storie non lo riguardano in prima persona, ma
riguardano chi viene a scontrarsi con lui. Forse non sarebbe in
grado di reggere un film da solo“.
Per molto tempo il personaggio di
Aquaman sembra essere stato ignorato. In realtà, è
una delle figure storiche della DC Comics, nato nel lontano 1941.
Ha spesso fatto parte della Justice League e ne è considerato uno dei
membri più prestigiosi. E’ un eroe che ha origine dal mitico regno
di Atlantide ed è meglio conosciuto come Arthur Curry, figlio di un
uomo del faro e di una regina di Atlantide.
Speriamo che la DC Comics decida di
rendere giustizia a questa figura, dandole spazio e regalandole un
film tutto suo… nonostante il parere contrario di Coogan.
In anteprima nelle sale
da martedì ha aperto questa settimana Hunger Games La ragazza
di fuoco (The Hunger Games: Catching
Fire, qui la nostra recensione), presentato qui da
noi durante il Festival del Film di Roma con un evento aperto al
pubblico il 14 novembre: campione d’incassi al botteghino, ispirata
al secondo romanzo della trilogia scritta da Suzanne
Collins, la pellicola conferma protagonista la pluripremiata
attrice Jennifer Lawrence accompagnata da Josh
Hutcherson, ancora impegnati in nuove sfide, cambiamenti e
vittorie. Squisitamente per appassionati, il film è diretto dal
regista Francis Lawrence e vede sullo schermo anche la
presenza di Liam Hemsworth, Philip Seymour Hoffman,
Woody Harrelson ed Elizabeth Banks.
Un cast stellare anche
per Don Jon (qui la nostra recensione), commedia dai
risvolti sexy, diretta dall’esordiente regista Joseph
Gordon-Levitt (che in questo caso si fa anche sceneggiatore e
protagonista) con Scarlett Johansson, Julianne
Moore, Tony Danza, Brie Larson e Rob
Brown. Gordon-Levitt è Jon, un uomo abilissimo con le donne,
dipendente dalla pornografia che cercherà una strada per guardare
la sua vita da un’altra prospettiva per dare un nuovo significato
all’amore e alle donne.
Un’altra commedia, più
romantica che sexy, arriva dall’India e intreccia distanze,cibo e
un amore inaspettato nato dallo scambio di una
Lunchbox (qui la recensione) consegnata alla persona
sbagliata. L’attore protagonista Irrfan Khan è già
conosciuto al pubblico occidentale per The Milionaire
e Vita di Pi (ma non solo); da scoprire invece il
regista Ritesh Batra e gli altri attori Nimrat Kaur,
Nawazuddin Siddiqui, Denzil Smith, Bharati
Achrekar e Nakul Vaid.
Si sorride ancora con questa
produzione statunitense intitolata C’era una volta
un’estate (The Way, Way Back)
diretta a quattro mani da Nat Faxon e Jim
Rash, impegnati a raccontarci di un adolescente che, grazie ad
un direttore di un parco acquatico, riuscirà a vivere la sua estate
di formazione. Con Steve Carell, Sam Rockwell,
Toni Collette, Liam James, AnnaSophia Robb e
Amanda Peet.
Non è tema nuovo quello della mafia ma
questa volta a raccontarcelo è lo sguardo critico e umoristico di
Pif, autore e “conduttore” del programma TV Il
Testimone su MTV, che esordisce alla regia con La
mafia uccide solo d’estate (qui la nostra recensione), percorrendo la vita
sentimentale e civile di un bambino prima,e un trentenne poi, tra
le vie di una città difficile come Palermo. I suoi compagni di
viaggio sono Cristiana Capotondi, Ninni Bruschetta e
Claudio Gioè.
Rimaniamo in Italia e nel filone del
cinema civile con il biopic Come il vento (qui la nostra recensione), ispirato alla vita
della direttrice di carcere Armida Miserere morta suicida nel 2003
che ne racconta le conquiste, i lutti e le lotte per mantenere vivo
il suo senso di giustizia. A vestire i panni della direttrice
Valeria Golino diretta Marco Simon Puccioni,
Filippo Timi nei panni del marito assassinato dalla camorra
nel 1990, Francesco Scianna, Chiara Caselli,
Salvio Simeoli e Marcello Mazzarella.
I produttori di
Shrek tornano all’opera con Free Birds –
Tacchini in fuga (Free Birds,qui la nostra recensione): protagonisti sono i
due tacchini Reggie e Jake, diversi nella vita ma uniti
nell’obiettivo di eliminare i tacchini dai menù della Feste del
Ringraziamento tanto da tornare indietro nel tempo fino al 1621. La
regia è di Ash Brannon e le voci dei due pennuti nella
versione originale sono di Owen Wilson e Woody
Harrelson.
Chiudono la settimana due
documentari di origine belga uno e italiana l’altro (quest’ultimo
in uscita lunedì 2 dicembre): il primo è African Safari in
3D, un viaggio avventuroso nel sud del continente nero
curato da Ben Stassen, già regista di film d’animazione per
bambini; in Italia i due registi e protagonisti del loro film
Gustav Hofer e Luca Ragazzi attraverso What is
the Left? ci raccontano le sensazioni di due giovani
elettori di sinistra che avevano riposto particolari ambizioni
politiche per l’anno 2013, presto deluse dagli avvenimenti che ci
mettono in mostra.
Iniziano a trapelare le prime
indiscrezioni circa il cast di Pirati dei Caraibi
5, quinto capitolo dedicato alla saga fantasy con
protagonista Jack Sparrow, interpretato dal lontano 2003 da
Johnny Depp.
Keith Richards
tornerà a vestire i panni di Teague Sparrow, come
rivelato da MailOnline. Il musicista dei Rolling Stones è pronto a
interpretare nuovamente il padre di Jack Sparrow in
Pirati dei Caraibi: Dead Men Tells No
Tales (sarà questo il titolo del nuovo film).
Ma la notizia più interessante è
un’altra: pare, infatti, che il premio Oscar Christoph
Waltz possa interpretare il villain della pellicola.
L’attore sarebbe interessato al ruolo del Capitano
Brand, ma al momento nessuna conferma ufficiale è stata
rilasciata. Nel film, il Capitano Brand vuole impadronirsi del
Tridente e vendicarsi così di Jack.
Vi ricordiamo
che Pirates of the Caribbean: Dead Men Tell No
Tales comincerà la sua fase di produzione a
gennaio 2014 per arrivare nei cinema a metà luglio 2015.
Lo sceneggiatore di Prova a
prendermi, Jeff Nathanson, è stato incaricato
di scrivere uno script per il quinto film che sarà diretto dalla
coppia di registi
di Kon-Tiki Joachim
Rønning e Espen Sandberg.
Puntuale come un
orologio svizzero anche quest’anno Woody Allen torna con un
nuovo film: Blue Jasmine, opera che vede il regista
tornare negli States, tra New York e San Francisco.
Un ritorno molto atteso, dopo la
lunga parentesi europea, intramezzata solo da Basta che
funzioni (Manhattan): prima Londra, con Match
Point, Scoop e Sogni e Delitti,
poi Barcellona con Vicky Cristina Barcelona, poi
ancora Londra con Incontrerai l’uomo dei tuoi sogni,
dunque Parigi con Midnight in Paris, e infine
l’incredibile flop di Roma con To Rome With Love.
Dalle voci che giungono dall’America, dove il film è uscito nelle
sale il 26 luglio, Blue Jasmine è bello, tanto bello
da far dimenticare la parentesi romana: non rappresenta solo il
ritorno geografico di Allen in America, ma anche un ritorno
tematico e già dal trailer si intuisce che la pellicola avrà un
tono decisamente meno spensierato rispetto agli ultimi, ma con
l’umorismo e l’ironia di Allen ovviamente ben percettibili.
Pane per la sua psicologia e per la
sua ironia, con tanto di immancabili dialoghi serrati, freddure
taglienti e ironia graffiante, il film promette bene, anche
grazie ad un cast straordinario guidato da Cate Blanchett,
per la prima volta in un film di Woody Allen. Blue
Jasmine è la storia dell’ultima fase della vita e della
crisi acuta di Jasmine (Cate Blanchett), che quando scopre
che l’uomo con cui è sposata (Alec Baldwin) è un truffatore
perde tutto, anche la salute psicologica. Di fronte al fallimento
di tutta la sua vita, Jasmine decide di cercare un nuovo senso alla
sua vita, e per questo motivo fugge da Manhattan per cercare riparo
a San Francisco, presso la sorella Ginger (Sally Hawkins),
che abita in un piccolo appartamento con due figli sovrappeso e un
fidanzato volgare (Bobby Cannavale). Da alcuni è stato
definito il miglior film di Allen, ma a noi non resta che aspettare
l’uscita nelle sale italiane, prevista per il prossimo 5
dicembre.
Pochi giorni fa abbiamo appreso che
le riprese dell’adattamento cinematografico del fumetto
MarvelAnt-Man ad opera di Edgar
Wright, a differenza di quanto inizialmente rivelato, non
si sarebbero più svolte presso i Pinewood Studios di
Londra. Adesso, grazie a Latino Review,
sappiamo dove invece avranno luogo…
Secondo una fonte riservata, vicina
alla Marvel, le riprese di
Ant-Man si svolgeranno ai Pinewood Studios di
Fayetteville, in Georgia. Edgar Wright aveva dichiarato
che il film si sarebbe girato ai Pinewood Studios di Londra, dove
altre produzioni Marvel erano state girate, come
Captain America: The Winter
Soldier, Thor: the Dark World e
Guardians of the Galaxy; di recente, però, il regista ha
confermato che gli Studios erano pieni e che avrebbe dovuto cercare
una nuova location. I Pinewood Atlanta comprendono 5 teatri di posa
su 288 acri a Fayetteville, in Georgia.
Vi ricordiamo che
Ant-Man arriverà nei cinema il 31
Luglio 2015. Al momento, Paul Rudd è il
favorito per interpretare il protagonista della pellicola.
Mostri e robot faccia a
faccia nello spettacolare Pacific Rim, arrivano in
formato Blu-ray grazie a Warner Bros. Entertainment e
diiretto dal candidato all’Oscar Guillermo del Toro
(Miglior Sceneggiatura Originale per “Il Labirinto del
Fauno” nel 2006).
Recensione film
Pacific
Rim era il film più atteso di questa burrascosa
estate 2013. La passione di Guillermo Del
Toro per il progetto, la sua rinuncia
a Lo Hobbitper seguire i
giganteschi robot, le scene d’azione da capogiro intraviste nei
trailer, tutto contribuisce a creare intorno a questo sci fi sui
generis un’attesa davvero incredibile, e per fortuna Del Toro e
compagnia non deludono.
L’uomo ha sempre guardato allo
spazio come fonte dell’ignoto e delle profonde paure verso qualcosa
di “altro” rispetto alla vita terrena. In realtà guardava dalla
parte sbagliata. Dai profondi fondali dell’oceano Pacifico arrivano
i Kaiju, terribili mostri che sembrano intenzionati a distruggere
l’intera razza umana. Per contrastare questi abomini, arrivati
sulla Terra attraverso un passaggio spazio temporale, l’uomo ha
costruito i Jaeger, enormi robot comandati da piloti e unica
speranza dell’umanità per sopravvivere all’inaspettata e violenta
invasione.
A Guillermo Del
Toro serviva solo un pretesto, e ci ha
pensato Travis
Beacham (Scontro tra
Titani) autore della storia che ha chiare radici nella
serie anime giapponese Neon Genesis
Evangelion, ma anche in tutti gli altri manga e anime con
grossi robot e persone che li controllano dall’interno
(Mazinga, Goldrake ecc). Pacific
Rim è una gioia per gli occhi, un film
spacca-tutto che non stanca, racconta l’essenziale, si basa su una
trama funzionale e che passa in secondo piano di fronte alla vera
attrazione del film: la lotta per la sopravvivenza del genere umano
tra Jaeger e Kaiju. Una lotta titanica, senza esclusione di colpi,
con intere città travolte dalla furia distruttrice dei due
contendenti e assolutamente epica. L’elemento umano è fondamentale
per far combattere questi giganti robot, e infatti i due piloti
all’interno del “gigante di ferro” sono la chiave per guidare alla
vittoria la macchina. Il furore della battaglia è raccontato con
una regia divertente, con momenti da standing ovation e con un
trasporto fanciullesco che per Del Toro è difficile nasconde, per
fortuna. Anche lo spettatore più ingessato, amante del genere, si
lascerà trasportare da questa straordinaria battaglia in cui ad
emozionare poco, paradossalmente è la parte umana di fronte
all’adrenalina e all’euforia che trasmettono questi enormi ammassi
di ferraglia. Gli eroi in questione, uomini volitivi e tutti d’un
pezzo, sono interpretati da Charlie
Hunnam e Idris Elba, con
l’aggiunta di Rinko Kikuchi a
completare una dinamica interpersonale necessaria a dare
motivazioni ai personaggi, ma volendo, anche accessoria. La
caratteristica di questi eroi, del personaggio di Hunnam in
particolare, è l’amore per il combattimento, come quel sentimento
omerico che spingeva gli antichi eroi a fare la guerra non solo per
degli alti valori, ma anche (soprattutto) perché era bello
spingersi oltre i propri limiti sul campo di battaglia.
Anche Guillermo si è spinto oltre i
propri limiti, abbandonando un po’ quella patina retrò e macabra
che caratterizza il suo stile, e aprendosi ad un action
fantascientifico con tutti i crismi, un epico scontro tra mostro e
macchina che vi lascerà senza fiato e che conferma la magnificenza
della regia di Del Toro.
Commento all’edizione
Blu-ray: Ancora una volta Warner Bros. Home
Entertainment ci regala un’incredibile edizione in alta definizione
di pregevole fattura. La risoluzione ad alta qualità permette
di godere appieno l’enorme lavoro in CGI prodotto dagli specialisti
degli effetti digitali del film di del Toro. I meriti di
questo risultato sono senz’altro da attribuire alla solida codifica
MPEG 4 AVC che ci permette di avere un BD 50 di altissima qualità
occupando lo spazio indispensabile. Di conseguenza possiamo fruire
un film con una vasta gamma di colori brillanti ed un quadro sempre
perfetto e dettagliato, conferendo alla traccia video
un’incredibile perfezione anche sulle sequenze più buie. Ma la vera
chicca è senza dubbio il secondo disco, pieno zeppo di contenuti
speciali, che permettono di entrare nell’esperienza di costruzione
e produzione del film. Oltre alle 13 featurette fanno senz’altro
menzionati i contenuti “The Digital Artistry of Pacific
Rim”, un approfondimento sul lavoro degli “artigiani digitali”
che hanno portato in vita mostri e robot, le scene eliminate nella
versione cinematografica e, in esclusiva per le edizioni Blu-ray ,
“The Director’s Notebook” una presentazione interattiva
degli appunti del regista Guillermo Del Toro.
INFORMAZIONI SUL PRODOTTO BLU-RAY E BLU-RAY 3D
TITOLO
Pacific Rim
REGISTA
Guillermo Del Toro
CAST
Charlie Hunnam, Idris Elba, Rinko Kikuchi,
Charlie Day e Ron Perlman
GENERE
Azione, Fantastico
DURATA
131 minuti circa
FILM
Blu-ray:Video: 1080p 16:9
Audio: Dolby Digital: Italiano 5.1, Inglese 5.1, Spagnolo
5.1, Thai 5.1, Cinese 5.1., DTS-HD Master Audio: Inglese 5.1,
Francese 7.1
Sottotitoli: Cinese, Bahasa, Francese, Danese, Olandese,
Finlandese, Islandese, Coreano, Norvegese, Spagnolo, Svedese,
Thai. Non Udenti: Italiano, Inglese
Blu-ray 3D:
Video: 1080p 16:9
Audio: Dolby Digital: Italiano 5.1, Inglese 5.1, Spagnolo
5.1, DTS-HD Master Audio: Inglese 5.1, Tedesco 7.1
Continua la campagna virale di
The Amazing Spider Man
2. L’ultimo articolo del fittizio Daily Burge,
scritto da Ned Leeds, racconta di una banca rapinata da qualcuno
che sembrerebbe essere proprio Shocker,
l’avversario di Spider Man. E’ presto detto, dunque: con molta
probabilità, vedremo un cameo di questo personaggio nel sequel di
The Amazing Spider Man o, comunque, quasi sicuramente il
supercriminale apparirà in uno degli altri capitoli della saga.
Da quando Shocker ha fatto la sua
apparizione in Ultimate Spider-Man, la
serie a fumetti della Marvel Comics pubblicata dal 2000, i fan hanno
sempre indicato tale personaggio come il cameo che più di tutti
vorrebbero vedere nel film. Se ciò dovesse accadere, siamo sicuri
che tale apparizione renderà felici i grandi appassionati del
franchise.
In The Amazing Spiderman 2, per
Peter Parker (Andrew Garfield), vive una vita molto la occupata –
tra prendere i cattivi come Spider-Man e passare il tempo con
la persona che ama, Gwen (Emma Stone); diplomato ormai ha lasciato
le scuole superiore e non ha dimenticato la promessa fatta al padre
di Gwen di proteggerla – ma questa è una promessa che
semplicemente non può mantenere sempre. Le cose cambieranno per
Peter quando un nuovo cattivo, Electro (Jamie Foxx), emerge dagli
abissi della città, e un vecchio amico, Harry Osborn (Dane DeHaan),
ritorna, e fa riemergere nuovi indizi sul suo passato.
Arriva da EOne
Entertainment l’ultimo trailer di Tarzan
3D, l’adattamento in animazione e motion capture
del classico della letteratura per ragazzi di Edgar Rice
Burroughs. Nel nuovo filmato possiamo vedere immagini
inedite che riguardano un mostro alieno e un minerale prezioso
proveniente dallo spazio.
Reinhard
Klooss dirige una pellicola dal gusto
documentaristico, avventuroso e realistico che promette di
raccontarci la storia di Tarzan in un’ottica diversa. Il regista
di Asteri e Obelix contro
Cesare vedrà il suo film, prodotto
dalla Constantin films, nei cinema tedeschi il
prossimo ottobre.
La storia originale è stata
leggermente rimaneggiata e modernizzata: il cattivo non sarà più il
cacciatore di gorilla Clayton, ma il CEO della Greystoke Energies,
compagnia appartenuta ai genitori di Tarzan ed ora nelel sue mani.
L’eroe dovrà cercare di proteggere la giungla africana con l’aiuto
di Jane.
La Paramount ha diffuso due nuovi
spot tv di The Wolf of Wall
Street, il nuovo film diretto
da Martin Scorsese e interpretato
da Leonardo Di Caprio. Eccoli di seguito.
Questa la trama del
film: Jordan Belfort, uno dei broker di maggior successo nella
storia di Wall Street, viene condannato a 20 mesi di carcere dopo
aver rifiutato di collaborare alle indagini su di un massiccio caso
di frode atto a svelare la diffusa corruzione vigente negli anni
’90 a Wall Street e nel mondo bancario americano. Il film è
l’adattamento cinematografico dell’omonimo libro
autobiografico di Jordan Belfort. La pellicola segna la quinta
collaborazione tra Martin
Scorsese e Leonardo
DiCaprio.
Per evitare di scontrarsi
con Star
Wars Episodio VII, è stata posticipata la data di uscita
di uno dei progetti più attesi della Universal.
World of Warcraft, l’adattamento
cinematografico del noto videogioco che vedrà tra i protagonisti
Colin Farrell e che sarà diretto da Duncan
Jones, slitta dal 18 Dicembre 2015 all’11 Marzo
2016. La pellicola sarà distribuita in 3D dalla
Legendary Pictures.
Inoltre, sempre la Universal ha
fissato la release di The Mummy, nuova
pellicola dedicata alla saga de La mummia, per il
16 Aprile 2016. Il nuovo film sarà diretto da
Andres Muschietti.
World of
Warcraft (letteralmente “Il mondo di Warcraft”,
spesso abbreviato in WoW) è un gioco di ruolo fantasy
tridimensionale. Sviluppato dalla Blizzard Entertainment, è stato
pubblicato il 23 novembre 2004. World of Warcraft è il gioco di
ruolo più giocato al mondo, con circa 12 milioni di iscrizioni
attive. Il gioco è ambientato nell’universo di Warcraft,
ambientazione nata con la pubblicazione di tre precedenti
videogiochi strategici in tempo reale della Blizzard (Warcraft,
Warcraft II, Warcraft III). Il server di gioco,
originariamente disponibili solo in inglese, francese e tedesco,
sono stati successivamente resi attivi in altre lingue, mentre il
supporto in italiano è arrivato solo il 29 agosto del 2012.
Tutto il mondo lo adora per la sua
musica e il suo aspetto sempre elegante e molto personale,
ma Lenny Kravitz ha dimostrato nel tempo di avere anche
ottime doti da attore, e nel franchise di Hunger Games ha
confermato queste doti interpretando Cinna, lo stylist di Katniss e
primo vero amico che la ragazza trova a Capitol City, prima della
sua esperienza nell’Arena. Con il secondo film, il rapporto tra
Katniss e Cinna si rinsalda ed è proprio lui l’artefice dei
bellissimi costumi del tributo femmina del Distretto 12; questi
abiti elegantissimi e significativi sono molto più che semplici
elementi per catturare l’attenzione del pubblico e degli sponsor,
ma con l’avvicinarsi dell’edizione della Memoria, diventano simboli
di quella rivolta che Katniss ha involontariamente innescato a alla
quale Cinna ha aderito.
La trama del film:
Katniss Everdeen torna a casa incolume dopo aver vinto la 74ª
edizione degli Hunger Games, insieme al suo amico, il “tributo”
Peeta Mellark. La vittoria però vuol dire cambiare vita e
abbandonare familiari e amici, per intraprendere il giro dei
distretti, il cosiddetto “Tour di Victor”. Lungo la strada Katniss
percepisce che la ribellione sta montando, ma che il Capitol cerca
ancora a tutti i costi di mantenere il controllo proprio mentre il
Presidente Snow sta preparando la 75ª edizione dei giochi (The
Quarter Quell), una gara che potrebbe cambiare per sempre le sorti
della nazione di Panem.
Ecco una breve intervista a Josh
Hutcherson, che da oggi è sui nostri schermi con Hunger Games – La ragazza di fuoco. Il
giovane attore torna ad interpretare Peeta Mellark, e nel video che
segue lo sentiamo commentare il suo personaggio, molto complesso
per certi versi, e soprattutto il lavoro fatto sul set con
Francis Lawrence, regista del film che ha preso il posto di
Gary Ross, che aveva diretto Hunger
Games.
La trama del film:
Katniss Everdeen torna a casa incolume dopo aver vinto la 74ª
edizione degli Hunger Games, insieme al suo amico, il “tributo”
Peeta Mellark. La vittoria però vuol dire cambiare vita e
abbandonare familiari e amici, per intraprendere il giro dei
distretti, il cosiddetto “Tour di Victor”. Lungo la strada Katniss
percepisce che la ribellione sta montando, ma che il Capitol cerca
ancora a tutti i costi di mantenere il controllo proprio mentre il
Presidente Snow sta preparando la 75ª edizione dei giochi (The
Quarter Quell), una gara che potrebbe cambiare per sempre le sorti
della nazione di Panem.
E’ uscito oggi nei cinema italiani
Hunger Games – La ragazza di fuoco e
oggi vi presentiamo una breve ma interessante intervista alla
protagonista, la bellissima Jennifer Lawrence, che racconta
dei cambiamenti tra un film e l’altro e soprattutto che specifica
come è cambiato il rapporto del suo personaggio, l’eroina Katniss
Everdeen, con Gale, personaggio interpretato da Liam
Hemsworth e migliore amico della protagonista, sua vera anima
gemella.
La trama del film:
Katniss Everdeen torna a casa incolume dopo aver vinto la 74ª
edizione degli Hunger Games, insieme al suo amico, il “tributo”
Peeta Mellark. La vittoria però vuol dire cambiare vita e
abbandonare familiari e amici, per intraprendere il giro dei
distretti, il cosiddetto “Tour di Victor”. Lungo la strada Katniss
percepisce che la ribellione sta montando, ma che il Capitol cerca
ancora a tutti i costi di mantenere il controllo proprio mentre il
Presidente Snow sta preparando la 75ª edizione dei giochi (The
Quarter Quell), una gara che potrebbe cambiare per sempre le sorti
della nazione di Panem.
Heat – La Sfida è
il film cult del 1995 diretto da Michael Mann e
con protagonista nel cast Al Pacino (Vincent
Hanna), Robert De Niro (Neil McCauley),
Val Kilmer (Chris Shiherlis), Jon
Voight (Nate), Diane Venora (Justine
Hanna) e Natalie Portman (Lauren).
La trama di Heat – La
Sfida
Neil McCauley (Robert De
Niro) e la sua banda mettono a segno una sanguinosa rapina
a un portavalori. Il Tenente Vincent Hanna (Al
Pacino) si mette sulle tracce dei criminali, intenzionato
ad andare fino in fondo. Tra pallottole, indagini e affanni
individuali, la caccia diventerà una faccenda a due tra McCauley e
Hanna.
Analisi: Prendi
gli Oceans di
Soderbergh, ma togli tutte le spiritosaggini e le
fiches. Aggiungi I Soliti Sospetti, con tutto il
suo fascino corale, ma senza il puzzle e tutta quella fatica
cervellotica. Dopo un’ora e venti, a metà film, mettila sul
personale: Robert De Niro contro Al
Pacino. Ecco Heat – La Sfida, thriller
del maestro Michael Mann, ispirato al noir
francese Tutte le ore feriscono… l’ultima
uccide (1966) di Jean Pierre
Melville.
Non una sbavatura, non un
personaggio che somigli a una figurina di carta, né una parola
fuori posto. Quasi tre ore che filano dritte e maestose, con
scariche di adrenalina che hanno fatto scuola – la rapina finita in
macelleria urbana ha ispirato Christopher Nolan ne Il Cavaliere Oscuro – e che costellano quella
che è (anche) una grande dissertazione audiovisiva sull’Amore nelle
vite degli stakanovisti del crimine e della giustizia: un
sentimento tutto sommato impossibile per uomini che vivono soltanto
nella propria e per la propria vocazione, non importa da quale lato
della barricata. Non per quanto riguarda i sentimenti.
Heat – La Sfida fim
Per il resto, naturalmente, non c’è
storia: un Al Pacino/Vincent
Hanna magnificamente gualcito e sopra le righe è l’eroe positivo,
il migliore che uno spettatore attento possa desiderare. Un duro,
sì, ma non con quel solito vizio di prendere strade brevi e ruvide
in barba a qualche carrierista. Un duro con mente da accademico, un
fuoriclasse. Il suo glaciale avversario Bob De
Niro/Neil McCauley, rapinatore dalla vita disadorna che si
fa strappare un pezzetto di cuore metallico da una bella grafica, è
tagliente e quadrato tanto quanto il piedipiatti che gli dà la
caccia è scapigliato e travolgente.
Ma se i due
compari sono un sicuro portento, è grande merito del film occuparsi
anche di altro e non accontentarsi di divertire il pubblico –
chissà fino a che punto – con un lungo O.K. Corral tra assolute
rockstar della settima arte.
Le donne dei duellanti sono ben più
che comparse, ed è incisiva la figura di Lauren, figliastra
disturbata del tenente Hanna interpretata da una Natalie
Portman poco più che bambina, ma già bravissima; lascia il
segno il personaggio del fragile rapinatore Chris (Val
Kilmer), la sua storia nella storia, ed è indimenticabile
il vecchio, affidabile e squallido Nate (John
Voight). Ulteriore nota di merito per la colonna sonora,
capace di accompagnare scorribande e proiettili con sonorità ai
limiti del videogame o di scavare le giuste profondità, quando il
film si prende una meritata pausa, e riflette. Imperdibile.
American Zero – South
African Hero con questa frase può essere riassunta la vicenda
di Sixto Rodriguez, cantante folk di Detroit, ma
originario del Messico, che all’inizio degli anni70 provò a
sfondare nel mondo della canzone d’autore ma senza risultati,
almeno negli Stati Uniti. Perché, mentre i produttori americani pur
impressionati dal suo talento lasciavano perdere l’ardua impresa di
farlo piacere al pubblico yankee, in Sud Africa Rodriguez guidava
con le sue canzoni (e a sua insaputa) il vivace movimento giovanile
che in quel periodo lottava contro l’apartheid. Canzoni come
Estabilishing Blues o I Wonder diventarono manifesto
di un intera generazione senza però che i fan sapessero nulla del
loro cantante preferito e viceversa. La storia raccontata dal
documentario Searching for Sugarman di
Malik Bendjelloul parte da questo mistero. I due
album registrati da Rodriguez infatti diventarono con gli anni
patrimonio di ogni Sudafricano: “In ogni casa c’era una disco
dei Beatles, uno degli Stones e poi Rodriguez. Ma nessuno di noi
sapeva davvero chi lui fosse”. Questo il racconto di Stephen
Segermen, fan e proprietario di uno dei negozi di dischi di Cape
Town che contribuì alla diffusione di quelle canzoni così ispiranti
per lui e i suoi coetanei. E da questi misteri inizia la sua
ricerca sulle tracce dello sconosciuto Sugarman. Studiando i testi
delle canzoni, osservando minuziosamente le copertine dei dischi,
inondando di lettere e telefonate redazioni di giornali, case di
produzione e tv americane.
Il documentario, uscito negli Stati
Uniti nel 2012 e vincitore dell’Academy Award nell’anno successivo,
è in Italia solo da pochi mesi e resiste imperterrito in poche ma
tenaci sale cinematografiche che ogni sera si riempiono di curiosi,
attratti dall’enorme passaparola che è circolato intorno a questo
piccolo gioiello del cinema documentario. Trasmesso qualche
settimana fa dalla piattaforma satellitare Sky (non a caso sul
canale Sky Arte) ha registrato un ottimo seguito. Ciò che forse
attrae di più di questa storia, oltre alla colonna sonora
stupefacente e al mistero che per la maggior parte del film aleggia
intorno alla figura di Rodriguez, è la visione nuova e
controcorrente che l’autore riesce a dare dell’artista. Molte
infatti erano le leggende che circolavano su di lui, che in quanto
artista doveva necessariamente essere problematico, e per
questo irraggiungibile. “Si è ucciso con un colpo di
pistola” oppure “Si è dato fuoco durante un concerto, ed è
morto di fronte al pubblico. Per questo non fa più dischi”.
L’immagine collettiva lo voleva “pazzo come tutti i geni”
e invece questa storia (e soprattutto il suo finale, che non
sveleremo) ridà una nuova dignità alla figura dell’artista: sereno,
impegnato, intelligente soprattutto quando sicuro di sé e del
proprio valore.
Nanni Moretti è pronto a tornare all’opera a
tre anni di distanza da Habemus
Papam, film con cui il regista italiano salì
agli onori delle cronache nel 2011, ricevendo numerosi
riconoscimenti tra cui tre David di Donatello e sei Nastri
d’Argento.
L’attore, regista e produttore, al
momento non sembra vivere un periodo d’oro, la propria casa di
produzione, la Sacher, non naviga in buone acque, recente è
infatti l’annuncio circa la sospensione di qualsiasi attività di
acquisizione e distribuzione. Tuttavia, nonostante le difficoltà,
Moretti si è detto pronto a tornare dietro la macchina da presa, da
gennaio, infatti, cominceranno a Roma le riprese del suo nuovo
film, dal titolo provvisorio MiaMadre.
Il film sarà prodotto dalla stessa Sacher, da
Le Pacte e da Arte France
Cinema ed avrà come
protagonista Margherita Buy, il cui sodalizio
con Nanni Moretti procede ormai da lungo tempo.
L’attrice avrà il compito di portare sullo schermo una versione
femminile dello stesso regista (che nel film interpreterà il
fratello della donna), rappresentata in un periodo di profonda
crisi artistica ed emotiva.
La sceneggiatura, scritta in
collaborazione con Francesco Piccolo (già
cofirmatario de Il
Caimanoed Habemus
Papam) e Valia Santella, avrà
il compito di “descrivere la nostra confusione, la nostra
difficoltà a comprendere e a raccontare una crisi culturale e
sociale che riguarda tutti”.
Lo Hobbit La
Desolazione DiSmaug è
sempre più vicino, la data di uscita fissata per il 12 dicembre è
ormai dietro l’angolo ed agli appassionati della saga fantasy
ideata da J.R. Tolkien e trasposta al cinema
da Peter Jackson non resta che sciogliere gli
indugi circa una visione 2D o 3D.
A stuzzicare l’appetito, però, sono
giunte altre quattro magnifiche immagini dedicate ad alcuni dei
personaggi principali ed alle evocative locations della
pellicola.
Nella prima è possibile
ammirare Luke Evans nei panni di Bard
l’Arciere
Nella seconda sono ritratti Ian
McKellen e Sylvester
McCoy nei panni di Gandalf e Radagast.
Nella terza immagine troviamo
Thorin Scudodiquercia (Richard Armitage) intento a
percorrere le rapide all’interno di un barile.
Infine, nell’ultima, è ritratto
Bilbo Baggins (Martin Freeman) mentre brandisce un
mazzo di chiavi all’interno di una prigione.
Trama: Le avventure di Bilbo
Baggins e della compagnia di dodici nani di Thorin Scudodiquercia,
formata da Balin, Dwalin, Kili, Fili, Dori, Nori, Ori, Oin, Gloin,
Bifur, Bofur e Bombur. Il gruppo deve recuperare il tesoro posto
nel cuore della Montagna Solitaria, sorvegliato dal drago
Smaug.
Gli appassionati dello spara
ragnatele più famoso del mondo sicuramente saranno soliti
frequentare il sito virale dedicato al The Daily Bugle, quotidiano
immaginario che nell’universo Marvel è diretto da J. Jonah
Jameson un fervente denigratore dell’Uomo Ragno.
Ebbene il sito, che da tempo
attraverso gli articoli pubblicati ha offerto ai fan del fumetto
una serie di succosi easter eggs, ha ora chiamato in causa i propri
lettori, chiedendo loro di inviare e raccontare eventuali
avvistamenti dell’eroe mascherato.
Qui di seguito vi riportiamo il
testo della nota:
“Abbiamo chiesto avvistamenti di
SpiderMan ed i nostri lettori hanno risposto! In seguito a svariate
centinaia di mail abbiamo selezionato le migliori tra le migliori.
Spidey è giunto per restare, e sembra che abbia una particolare
preferenza per New York. […] Spiderman stava chiacchierando con una
starlet a Soho? L’hai visto oscillare su di una scena del crimine?
Hai trovato qualche ragnatela abbandonata? Facci sapere cosa hai
visto! Inviaci la tua segnalazione attraverso #SpideySighting! Per
favore limitatevi ad utilizzare 150 caratteri”
Davvero un’iniziativa creativa
questa ideata al fine di pubblicizzare
l’imminente The Amazing SpiderMan2.
Ulteriori notizie riguardo il
trailer, invece, ci arrivano direttamente dalla voce di
Stan Lee attraverso il seguente video
messaggio:
In The Amazing Spiderman 2, per
Peter Parker (Andrew Garfield) affronta la vita
post diploma. Lasciatosi alle spalle le scuole superiori si è
ritrovato sempre più impegnato vestendo i panni di Spiderman,
senza, però, dimenticare la promessa fatta al padre di Gwen
(Emma Stone): proteggerla. A disturbare gli
equilibri ci penserà l’arrivo di un nuova nemesi, Electro
(Jamie Foxx) ed il ritorno di un vecchio amico,
Harry Osborn (Dane DeHaan).
Nonostante le mille peripezie la
lavorazione di 50 Sfumature di
Grigio, adattamento cinematografico del romanzo
firmato E.L.James, procede
a vele spiegate.
Dopo il recente l’annuncio circa
l’aggregarsi al cast da parte di Eloise
Mumford (qui potrete trovare ulteriori informazioni), è
giunto da poche ore l’annuncio di un ulteriore acquisto da parte
della produzione, quello di Max Martini.
L’attore americano, conosciuto
principalmente per il ruolo di Fred Henderson
in Salvate il Soldato
Ryane per aver interpretato il
sergente Mack Gerhardt nella serie tv The
Unit, è stato selezionato per vestire i panni di
Jason Taylor, guardia del corpo di Christian Grey (Jamie
Dorman).
Nel cast di 50
Sfumature di Grigio, oltre Jamie
Dorman, Max Martini
e Eloise Mumford compaiono
anche Dakota Johnson, Jennifer
Ehle, Luke Grimes
e Victor Rasuk.
Il film, prodotto
da Michael De Luca e Dana
Brunetti sarà diretto da Sam
Taylor-Johnson, mentre l’adattamento è opera
di Kelly Marcel.
Vi ricordiamo che il film è atteso
nelle sale per il 13 febbraio 2015 e narrerà la turbolenta
relazione sentimentale tra Anastasia Steele (Dakota
Johnson), ventunenne studentessa americana, e Christian
Grey (Jamie Dorman), un misterioso imprenditore
miliardario.