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The Scratist – cortometraggio

Anche i protagonisti de L’era glaciale sono in attesa della serata dei premi Oscar di domenica prossima, 26 febbraio. Per celebrare questo evento, è disponibile un nuovo corto, con protagonista Scrat, dal titolo “The Scratist”.

Quasi Amici: recensione del film con Omar Sy

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Quasi Amici: recensione del film con Omar Sy

Tratto da una storia vera, Quasi Amici racconta la storia di Dris che si ritrova a fare da badante a Philippe, un ricchissimo paraplegico completamente incapace di prendersi cura di se stesso, a causa dell’incidente di parapendio che l’ha ridotto su una sedia a rotelle, immobile dalla base del collo in giù.

Dris è ciò che di meno appropriato si possa immaginare per prendersi cura di un uomo in quello stato: rozzo, un po’ ignorante, di modi bruschi e senza alcuna pietà…ma a pensarci bene, è proprio quello che cerca il ricco Philippe, nessuna pietà, nessun riguardo particolare o delicatezza eccessiva per la sua condizione. Così il giovane, un ragazzo di colore che vive in un piccolo appartamento con tantissimi fratelli e sorelle, si ritroverà solo in una elegante stanza di un palazzo a fare da badante a questo ricco signore che non può muoversi.

All’inizio il loro rapporto sembra fare attrito e genera la preoccupazione di coloro che da sempre sono intorno a Philippe, ma a poco a poco Dris farà breccia in lui e trai due nascerà un vero affetto, basato soprattutto sulla particolare vitalità del giovane capace di riportare alla vita un’intera famiglia prima soppressa dal peso dell’immobilità del capofamiglia.

Quasi Amici, il film

Quasi Amici film

Il film, raccontatoci da Eric Toledano e Olivier Nakache, anche sceneggiatori, si offre con grande appetibilità all’occhio regalando grandi immagini paesaggistiche ma riuscendo anche ad entrare letteralmente nel dettaglio dei personaggi, avvicinandoci a loro e facendoci affezionare. E tutta la storia è una continua cascata di battute divertentissime, senza peli sulla lingua e decisamente dissacranti.

Ad interpretare i due protagonisti abbiamo Francois Cluzet, nei panni di Philippe e Omar Sy in quelli di Dris. La bravissima coppia mette in scena due mondi separati, che hanno ben poco in comune ma che riescono a capirsi e a diventare comunicanti. Le musiche, affidate all’italiano Einaudi accompagnano con eleganza le scene aggiungendo profondità al racconto.

Quasi Amici però racconta anche il disagio sociale di chi è costretto a fare delle scelte, di chi pur avendo tutto non possiede nulla e queste due realtà vengono messe a confronto e compenetrandosi mettono in piedi un grande affresco emotivo in questo film che già in Francia ha sbancato il box office. Quasi amici racconta di una storia semplice, forse assurda nelle sue dinamiche ma realmente accaduta, il che rende il film più romantico e gradevole.

Uscite al cinema del 23 e 24 febbraio 2012

Uscite al cinema del 23 e 24 febbraio 2012

Uscita giovedì 23 febbraio – Adisa o la storia dei mille anni: Un viaggio attraverso le regioni montuose della Bosnia centrale dove vivono alcune comunità di rom kaloperi: famiglie stanziali che possiedono una casa, guardano con sospetto gli zingari dediti al nomadismo e non parlano volentieri la lingua romanì. Di villaggio in villaggio, vengono scrutate attentamente tutte le abitudini più ordinarie dei membri delle varie famiglie e vengono registrate alcune testimonianze: esperienze e pensieri di differenti generazioni che cercano di aprire un nuovo sguardo sulla diversità e la ricchezza dei popoli rom.

Young Adult: recensione del film con Charlize Theron

Young Adult: recensione del film con Charlize Theron

L’acclamato regista Jason Reitman (Juno, Tra le nuvole) ritorna sul grande schermo con una nuova pellicola, ancora una volta scritta dalla sceneggiatrice premio Oscar Diablo Cody. Anche in questa opera Reitman conferma il suo enorme talento nella commedia dalle tinte amare, dimostrandosi fra i registi americano più interessanti della nuova generazione.

La pellicola dal titolo Young Adult racconta con sorprendente delicatezza e con naturalezza le vicende di Mavis Gray, una scrittrice di libri per ragazzi che sente di non avere alcuna identità autoriale. Decide così di tornare nella sua vecchia città del Minnesota, in cerca della se stessa di un tempo: incapace di crescere, vuole riconquistare il suo vecchio ex, ora felicemente sposato. Al suo fianco, un altro ex compagno di scuola.

Presentato al Festival di Berlino di quest’anno, Young Adult si dimostra essere un film molto interessante sotto tutti i punti di vista. La storia ben scritta e soprattutto ben raccontata s’inserisce perfettamente nella filmografia del regista che ormai è diventato uno specialista della commedia amara, visti i fasti di Juno e Tra le nuvole. Anche in questa pellicola Jason Reitman conferma tutto il potenziale dispiegato nei precedenti film, dimostrando forse una maturità arrivata quasi al culmine del suo percorso.

Young Adult, il film

Il regista è bravissimo a mettere in scena un film che riesce ad arrivare in profondità al malessere sociale che vive la protagonista, riuscendo in pieno a mostrare perfettamente il suo sgretolamento fisico e psichico. Il suo è uno sguardo riflessivo, che non vuole giudicare ma solo indagare a fondo tutti gli aspetti che ruotano a torno a Mavis e che l’hanno portata in una situazione di tremenda sofferenza. Nel suo intento, sceneggiatrice e regista trovano lo straordinario apporto di Charlize Theron che ritorna a un livello attoriale elevatissimo. La sua performance dona ulteriore profondità al personaggio, senza considerare la sua eccezionale bellezza che gli permette di muoversi in una cornice colma di  sofferenza con straordinaria eleganza.

Young AdultIn Young Adult, Reitman sorprende anche per l’abile utilizzo del montaggio, che si sostituisce completamente al dialogo nell’intento comico, diventando un veicolo per marcare in maniera sobria la vena ironica del film, consentendogli di mantenere un perfetto equilibrio fra le due nature presenti, quella ironica e quella tragica.

Young Adult ci regala un film che racconta l’insoddisfazione di una vita passata a rincorrere una felicità ingannevole e che si dimostra essere difficile da raggiungere. La vera felicità diventa quasi un miraggio e quel che rimane è un’esistenza vuota e sofferente, almeno fino a che non si riesce a comprendere alla perfezione il disagio che ci attanaglia, e l’unico modo per sopravvivere è affrontarlo, con tutto quello che ne consegue, solo così forse alla fine si ritornerà ad essere vivi e a respirare.

Orlando Bloom e Djimon Hounsou in Zulu

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Saranno Orlando Bloom e Djimon Hounsou i protagonisti d’eccezione di Zulu, nuovo progetto del regista francese Jérôme Salle ispirato all’omonimo best seller di Caryl Férey.

Il crime thriller, ambientato in un sofferente e tormentato Sudafrica appena uscito dal periodo buio dell’apartheid, è costruito sulla storia di due poliziotti, interpretati da Bloom e Hounsou, chiamati a investigare sulla morte della figlia diciottenne del giocatore di rugby degli Sprikboks. Sullo sfondo, una dolente Cape Town asfissiata dal caos per la mancanza di regole e alla prese con un ordine da ricostruire.

Le riprese del film dovrebbero iniziare il prossimo luglio. Intanto, se sembra naufragato per Hounsou il progetto di interpretare l’angelo della morte nell’adattamento di Paradise Lost della Legendary Pictures, Orlando Bloom sarà doppiamente impegnato nel dramma Cities con Kirsten Dunst nonché nel suo leggendario ruolo di Legolas ne Lo Hobbit, il tanto atteso prequel della trilogia de Il Signore degli Anelli.

(fonte: collider.com)

A combattere contro Stallone e Schwarzenegger? Alla fine arriva Caviezel!

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Nelle ultime rivelazioni di Mark Canton, produttore dell’action movie The Tomb, ad affiancare l’indomabile duo Stallone-Schwarzenegger ci sarà Jim Caviezel. Conosciuto dai più per

Antonio Banderas è Pablo Picasso in 33 Dias

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33 Dias (33 giorni) è il progetto in fieri del regista Carlos Saura dedicato a una delle più brillanti e geniali figure del secolo scorso, il maestro spagnolo Pablo Picasso. Ad avere

Box Office ITA del 20 febbraio 2012

Com’è bello far l’amore si conferma al primo posto, seguito dal buon debutto di In Time e Paradiso Amaro. Esordio non positivo per War Horse.

Considerando gli incassi, il vincitore del weekend è Com’è bello far l’amore, che dopo dieci giorni sfiora i 5 milioni di euro totali con gli ultimi 1,5 milioni raccolti nei tre giorni. Ma a ottenere la migliore media del fine settimana è In Time, che debutta al secondo posto con 1,3 milioni incassati in 280 sale (contro le oltre 550 della commedia italiana).

Buon terzo posto per Paradiso Amaro, candidato a 5 premi Oscar: il fim con George Clooney ottiene 1,1 milioni e punta al passaparola.

Hugo Cabret scende al quarto posto: il film di Martin Scorsese mostra una buona tenuta con 1 milione raccolto negli ultimi tre giorni, per 5,3 milioni complessivi.

War Horse apre in quinta posizione. Il film di Steven Spielberg ottiene 545.000 euro in 280 sale: un debutto non particolarmente incoraggiante per una pellicola che forse non incontra i gusti dello spettatore medio italiano…

Inizia la parabola discendente di Benvenuti al Nord, che dopo cinque settimane arriva a ben 26,6 milioni totali con altri 534.000 euro.
Tre uomini e una pecora scende al settimo posto, arrivando a 1,5 milioni con altri 479.000 euro.

Jack e Jill esordisce in ottava posizione con un risultato mediocre: 338.000 euro raccolti in 206 sale; il numero di copie disponibili per la commedia con Adam Sandler è decisamente eccessivo.

Chiudono la top10 Mission: Impossible – Protocollo Fantasma (261.000 euro) e 40 carati (179.000 euro), giunti rispettivamente a 5,7 milioni e 722.000 euro.

Dai media tedeschi critiche ai Taviani: Il festival giusto, i vincitori sbagliati

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La 62ma edizione del Festival di Berlino si è chiusa ieri, domenica 19 febbraio, con l’assegnazione dell’Orso d’Oro al film Cesare deve morire dei fratelli Paolo e Vittorio Taviani.

Box Office USA del 20 febbraio

Denzel Washington è una sicurezza per il box office, oltre che assicurare un’ottima interpretazione, questa volta di un agente della CIA corrotto, ma in fondo neanche troppo, che lo vede protagonista in Safe House del quasi esordiente Daniel Espinosa.

Il film arriva in prima posizione del botteghino statunitense con un incasso di 24 milioni di dollari questa settimana, per un totale di 78. Le atmosfere d’azione e di sparatorie del primo in classifica si contrappongono specularmente alle atmosfere drammatiche e di amore impossibile che promette The vow, in cui un uomo deve riconquistare sua moglie dopo che questa ha perso la memoria a causa di un incidente.

Il film incassa 23 milioni questa settimana portandosi ad un totale di oltre 85. In terza posizione troviamo il nuovo Ghost rider: Spirit of vengeance, che vede ancora una volta protagonista Nicolas Cage. Il film incassa 22 milioni di dollari. Al quarto posto resta più o meno stazionario Journey 2: The mysterious Island, con un incasso totale di 53 milioni di dollari. A metà classifica si ferma This means war che oltre alla regia di McG, quasi un brand per i film d’azione, vanta un cast alquanto allettante: Reese Witherspoon, Tom Hardy e Chris Pine. Il film incassa 19 milioni di dollari. Scende anche la riedizione in 3D di Star Wars: A phantom menace, che aggiunge quasi altri 8 milioni di dollari al suo incasso complessivo che raggiunge così quota 33.7 milioni di dollari, ma che gli consegna la sesta posizione. In settima invece troviamo Chronicle, che dopo aver detenuto la prima posizione nella prima settimana di uscita, alla terza lo troviamo ben oltre la metà della classifica, con un incasso settimanale di 7.5 milioni di dollari e un totale di 51. In ottava posizione scende anche The woman in black, con un incasso totale di 45 milioni di dollari e in nona appare Arrietty, una produzione Ghibli Studio dell’anno scorso che riesce ad entrare nella classifica dei film più visti negli Stati Uniti. Il suo incasso è di 6 milioni di dollari. Supera la boa della quarta settimana in classifica, oltre che di uscita The grey, che chiude in decima posizione, con un incasso settimanale di 3 milioni di dollari e uno totale di 48.

 La prossima settimana usciranno: The forgiveness of blood, una coproduzione americano-albanese diretta da Joshua Marston che sembra fare da contrappeso al film di Angelina Jolie sulla guerra nei Balcani, La fèe, film indipendente, ma che sembra suscitare molto interesse e Wanderlust, una nuova commedia con Jennifer Aniston.

Michael Winterbottom arricchisce il cast di King of Soho

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Dopo aver scelto Steve Coogan come protagonista, Michael Winterbottom sta completando il cast del suo nuovo film, King of Soho: recentemente si sono unite al progetto Anna Friel, Tasmin Egerton e Imogen Poots. Il film segnerà un ritorno alle atmosfere di 24 Hour Party People, prendendo le mosse da una vicenda reale, quella del proprietario di locali ed editore di riviste per adulti Paul Raymond, una delle figure più influenti nel sottobosco culturale londinese tra la fine degli anni ’50 e l’inizio dei ’90.

Proprietario del primo strip-club britannico, ed editore tra le altre di Mayfire, risposta inglese a Playboy o Penthouse, Raymond fu poi battezzato ‘Il re di Soho’. La sceneggiatura del film è stata scritta Matt Greenhalgh (Control); Anna Friel reciterà nel ruolo della prima moglie di Raymond, Jean Bradley, la Egerton sarà la modella glamour Fiona Richmond, mentre Imogen Poots interpreterà la figlia Debbie, morta per un’overdose di eroina nel 1992.

Fonte: Empire

Al via le riprese del nuovo film di Paul Greengrass

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Con film come United 93, Green Zone e due capitoli della saga di Jason Bourne, Paul Greengrass è stato uno dei registi che hanno più spesso affrontato le conseguenze politiche degli attacchi terroristici dell’11 settembre 2001. Il regista inglese torna sull’argomento anche col suo nuovo lavoro, Captain Phillips, quasi interamente girato sulle acque dell’Oceano Indiano.

Il film sarà incentrato sulla vicenda realmente accaduta del sequestro della nave Maersk Alabama da parte di un gruppo di pirati somali. Ton Hanks sarà il progatonista, nel ruolo del Capitano Richard Phillips. Come già in Green Zone e United 93, Greengrass sarà affiancato da Barry Ackroyd, incaricato di portare sullo schermo l’atmosfera claustrofobica dei corridoi della nave, trasformatasi in una terrificante trappola per topi. Dopo le riprese nell’Oceano Indiano, la produzione si sposterà a Malta, per le riprese nei bacini artificiali della Mediterranean Film Studios e, infine, in Marocco per le scene ambientate sulle spiagge.

Fonte: Empire

Michael Fassbender… entra nel mito

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Dopo aver visto la propria carriera decollare definitivamente, grazie a una grande versatilità, che l’ha portato a vestire i panni del supercriminale marvelliano Magneto, dare vita al sofferto protagonista di Shame e, in ultimo, partecipare a Knock Out – Resa dei Conti di Soderbergh, Michael Fassbender sembra ora intenzionato a portare sugli schermi un propria idea: un racconto basato sui miti del guerriero celtico Cuchulain. Fassbender sarebbe già al lavoro con Ronan Bennett (Nemico Pubblico).

Le avventure di Cuchulain rientrano nei cicli celtici risalenti all’ottavo secolo: Cuchulain è un guerriero dalle ascendenze divine, per certi versi assimilabile a Ercole. Il progetto è al momento in fase embrionale, il regista deve andora essere scelto; nel frattempo, Fassbender tornerà sugli schermi ai primi di giugno in Prometheus di Ridley Scott.

Fonte: Empire

I fratelli Weitz tornano su Elric di Melniboné

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L’idea risale ormai a qualche anno fa: fu infatti nel 2007 che i fratelli Paul e Chris Weitz (produttori, sceneggiatori e registi che, soli o in coppia hanno lavorato a film come American Pie, About a Boy, Mr. e Mrs. Smith, American Dreamz) avevano espresso l’intenzione di portare sul grande schermo le avventure di Elric di Melnibonè, protagonista di una delle più importanti saghe del genere fantasy, opera dello scrittore Michael Moorcock. Dopo essere stato lasciato in stand-by, il progetto torna ora in auge, anche perché i due Weitz hanno già ottenuto i diritti, nonché l’approvazione dello stesso Moorcock: vi sarebbe già un abbozzo di sceneggiatura, che punta a rispettare lo spirito ‘anarchico’ dell’opera dello scrittore londinese, ma ovviamente ci vorrà ancora del tempo per giungere a un lavoro compiuto. Elric nasce come un autentico antieroe: in molti l’hanno visto come una risposta di Moorcock all’opera di Tolkien, che lui considerava una sorta di inno al ‘conservatorismo classista’ inglese.

Il personaggio è apparso per la prima volta all’inizio degli anni ’60 ed è stato protagonista di una dozzina di libri; in seguito,  è stato adattato più volte per i fumetti; gli Hawkwind, sstorica band di space-rock britannica, hanno più volte collaborato con Moorcock, dedicando uno dei loro innumerevoli dischi proprio a Elric. Il personaggio trae la sua forza dalla demoniaca spada Stormbringer, lottando per impedire di venirne posseduto. In realtà, dopo il non esaltante  successo arriso al recente Conan (cui Elric per molti versi è assimilabile),  per il fantasy al cinema non sembra essere un periodo così buono; tuttavia l’uscita de Lo Hobbit a fine anno potrebbe segnare un rilancio per il genere.

Fonte: Empire

Quel ‘tranquillo weekend di paura’ al G8: Diaz, don’t clean up this blood

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E’ la mezzanotte del 21 luglio 2001, 400 poliziotti sfondano le porte della scuola elementare Armando Diaz di Genova, all’interno dell’istituto sono presenti 93 persone e alla fine del massacro si contano 70 feriti di cui tre in prognosi riservata e una in coma. Questo il tragico bilancio dell’incontro tra i potenti del mondo, il G8.

Rock and Rule: recensione del film d’animazione di Clive A. Smith

Per la rubrica film d’animazione ecco la recensione di Rock and Rule di Clive A. Smith, un vero e proprio cult del genere, distribuito allora dalla MGM.

Anno: 1983

Regia: Clive A. Smith

Trama: La storia è ambientata in un futuro apocalittico dalle atmosfere che sembrano omaggiare Blade Runner di Ridley Scott. In seguito ad un’esplosione nucleare, il genere umano si è estinto e le città sono state ripopolate da cani e topi mutanti, gli unici sopravvissuti a questa tragedia. Mok, una  folle rockstar in declino, vuole evocare tramite le vibrazioni generate da una particolare sequenza di note detta ‘Armageddon key’, un potentissimo demone proveniente da un’altra dimensione. Egli è alla ricerca di una voce che riesca ad emettere questa particolare melodia ed il caso vuole che  si imbatta in Angel, giovane vocalist in un gruppo di topi punk-rock. La ragazza è l’unica in grado di cantare le fatidiche note dell’Armageddon key.

Analisi: Rock and Rule è un film d’animazione realizzato nel 1983 dallo studio canadese Nelvana  che due anni prima aveva prodotto Heavy Metal, altro film cult del cinema d’animazione per adulti. Gli ingenti capitali investiti in quest’ambizioso progetto, portarono la Nelvana sull’orlo della bancarotta da cui riuscì a sollevarsi grazie alla realizzazione della serie televisiva Care Bear, qui da noi i famosissimi Orsetti del cuore. Inoltre la sfortuna volle che la MGM, casa di distribuzione del film, venisse acquisita dalla United Artists proprio in quel periodo. I vertici del nuovo assetto aziendale, concentrati su nuove e più pressanti priorità, si disinteressarono a Rock and Rule e così il film non venne mai distribuito negli Stati Uniti. Fu presentato ad un festival cinematografico in Germania, distribuito in alcuni cinema del Canada senza troppa fortuna ( gli spettatori di quel periodo non si aspettavano  la presenza di parolacce e contenuti trasgressivi in un cartoon ) ed infine ebbe alcuni passaggi in emittenti televisive canadesi.

Rock and Rule: recensione del film d’animazione di Clive A. Smith

La riscoperta di Rock and Rule avvenne anni dopo grazie al passaparola ed alla circolazione di VHS condivisi dai vari appassionati di questo genere che lo spacciarono come opera del regista indipendente Ralph Bakshi (Fritz il gatto, Il signore degli anelli). Rock and Rule non arrivò mai nelle sale italiane ed allo stato attuale le uniche copie in circolazione sono in lingua  inglese.

Rock and RuleSebbene il plot sia piuttosto debole e non del tutto originale, ciò che affascina in questo lavoro è lo stile grafico e la colonna sonora. Risultano particolarmente curati sia il Character Design, sia la creazione degli sfondi e delle ambientazioni. Viene fatto largo uso del Rotoscoping uno stile d’animazione che consiste nel creare i movimenti del personaggio ricalcando quelli di  un modello in carne ed ossa filmato precedentemente. Viene usato per rendere più fluide e realistiche le movenze di figure antropomorfe ed è una tecnica molto antica a cui, ad esempio, fece ricorso anche la Disney in alcune scene di Biancaneve e i sette nani. Forse la voce che uno degli autori fosse Ralph Bakshi è nata proprio da questa caratteristica del film, infatti Bakshi è stato uno dei registi più radicali nell’impiego del Rotoscoping nel cinema d’animazione. A quest’uso tradizionale si affianca, però, anche una sperimentazione delle nuove tecnologie elettroniche applicate al video che negli anni ottanta vedono il loro maggiore sviluppo e che si evolveranno poi, nella grafica in tre dimensioni del cinema d’animazione contemporaneo.

Frutto della collaborazione con grandi nomi del Rock, la colonna sonora voleva essere la maggiore attrattiva di questa produzione. Infatti, subito dopo il prologo, i primi nomi presenti nei titoli di testa sono quelli dei musicisti che hanno collaborato alla sua realizzazione. Per citarne alcuni, Debbie Harry vocalist del gruppo Blondie che interpreta le canzoni di Angel (ed alla quale si ispirarono i disegnatori per il character design di questo personaggio), Lou Reed e Iggy PoP che interpretano le canzoni di Mok e gli Earth, Wind & Fire con un brano inserito all’interno di una scena in discoteca (una delle più incriminate e trasgressive del film).

Rock and Rule è un film, quindi, al servizio della musica e delle immagini in grado di ipnotizzare lo spettatore. Un opera dal passato “difficile” ma che forse, grazie a questa sua recente riscoperta, potrà riscattare in futuro.

Anastasia: recensione del film

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Anastasia: recensione del film

La recensione del film d’animazione Anastasia diretto da Don Bluth e Gary Goldman e targato Walt Disney.

Anno: 1997

Regia: Don Bluth e Gary Goldman

Con le voci di: Meg Ryan/Tosca (Anastasia); John Cusack/Fiorello (Dimitri); Kelsey Grammer/Franco Chillemi (Vladimir); Christopher Lloyd/Mauro Bosco (Rasputin); Hank Azaria/Fabrizio Vidale (Bartok); Bernadette Peters/Silvia Pepitoni (Sophie); Angela Lansbury/Alina Moradei (Imperatrice-vedova Maria); Kirsten Dunst/Valentina Mari (Anastasia da bambina).

Trama: Ambientato nella Russia dei primi decenni del ‘900, Anastasia parla di una giovane principessa fuggita durante la festa del trecentesimo anniversario della dinastia Romanov per sottrarsi alla maledizione lanciata dal perfido Rasputin contro la famiglia regnante.

Anastasia: recensione del film diretto da Don Bluth e Gary Goldman

Con l’aiuto del coraggioso Dimitri, la giovane figlia dello zar e la nonna della bambina, l’imperatrice Maria, riescono a fuggire, ma durante la fuga Anastasia è sopraffatta dalla folla e batte la testa, rimanendo esamine lungo la strada.

Molti anni dopo la povera orfana, certa di voler scoprire la sua vera identità, incontra Dimitri; il giovane, allettato dalla ricca ricompensa messa in palio

dalla regina madre per chi le avesse riportato la nipote scomparsa, nota immediatamente la somiglianza con la bella principessa. Così inizia il loro viaggio verso Parigi dove li attende però una regina diffidente e ormai rassegnata dopo anni di inutili ricerche e giovani imbroglioni, avidi di quel denaro.

Ma dopo un’iniziale indifferenza quel ciondolo regalatole anni or sono proprio dalla nonna durante la festa dalla quale furono costrette a fuggire convince la regina madre che Any sia la nipote perduta. Quella sera tutta l’alta società assisterà al debutto di Anastasia, ma ancora una volta, come anni prima, insieme all’affascinante Dimitri dovrà affrontare le insidie del malvagio Rasputin e del suo assistente Bartok il pipistrello, che tenteranno con ogni mezzo di ostacolarli.

AnastasiaAnalisi: Certamente uno tra i suoi progetti più ambiziosi, Don Bluth, insieme al co-regista Gary Goldman, realizza con Anastasia un cartoon in cinemascope che si propone come valida alternativa ai classici della tradizione Disney, dove ha collaborato come animatore per lungo tempo. Il tentativo di sradicarsi dalla decennale tradizione disneyana e di proporre un cartoon destinato ad un pubblico di più ampia fascia generazionale sfociano in una commedia di caratteri nella quale alla cura e alla minuzia dei ritratti similveri dei protagonisti, prevalgono una realisticità sorprendente ed una attenzione quasi maniacale nella ricostruzione di sfondi paesaggistici e di contorno assai distanti

dall’animazione sino ad allora dominante. Eppure, nonostante gli sforzi di realizzare un cartoon “evolutivo” sia dal punto di vista del racconto che dal punto di vista della grafica, è innegabile che si riscontrino tracce della lezione disneyana; a partire dalla bella favola, sebbene rivisitata in chiave digitale, supervisionata dal guru italiano Giovanni Colombo, la storia di una bella principessa derelitta per cui è facile immaginare un lieto fine, così come la presenza di simpatici co-protagonisti come il cagnolino che accompagnerà la giovane Anastasia nel suo lungo viaggio e il pipistrello albino, aiutante del malvagio Rasputin.

Ottima la scelta delle voci nella versione italiana, Tosca nei panni della gran duchessa e Fiorello nelle vesti dell’impavido Dimitri, perfettamente coerenti con la tipologia dei personaggi pensati da Don Bluth. Il carattere sonoro è persistente, quasi a voler sottolineare l’impronta teatrale e edonistica del cartone, direzionato verso l’innovativa forma del musical, e saranno proprio le voci dei due doppiatori ad interpretare le musiche di David Newman e di Stephen Flaherty, vincitori dell’Oscar nel 1998.

Turturro in Pain and Gain di Michael Bay?

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Turturro in Pain and Gain di Michael Bay?

John Turturro potrebbe raggiungere Dwayne Johnson, Mark Wahlberg, Ed Harris e Rob Corddry in Pain and Gain, thriller ambientata nel mondo dal culturismo. Alla regia ci sarà Michael Bay che, prima di dedicarsi al mastodontico quarto capitolo della serie Transformers, vuole concedersi con Pain and Gain un’esperienza dal taglio decisamente meno roboante. Turturro, al servizio di Bay in tutti i Transformers sin’ora realizzati, andrebbe a interpretare l’uomo d’affari di Miami Marc Schiller, rapito e torturato da una banda di body builders nota come Sun Gym Gang. Il film è ispirato a fatti realmente accaduti ed è basato su alcuni pezzi del giornalista del Miami New Times Pete Collins.

Fonte: Latino Review

Berlinale 2012: Orso d’oro per Cesare deve morire dei Taviani

I fratelli Taviani hanno vinto l’Orso d’oro alla 62ma edizione del Festival del cinema di Berlino con il semidocumentario Cesare

Dean Parisot dirigerà Red 2

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Pare proprio che il sequel del divertente action movie Red abbia trovato il regista: Dean Parisot. Il primo capitolo, diretto da Robert Schwentke

Kyle Chandler a caccia di Bin Laden?

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Kyle Chandler (Super 8), il protagonista della fortunata serie televisiva Ultime dal cielo, potrebbe entrare nel cast del film – il titolo dev’essere ancora

Hysteria: recensione del film con Maggie Gyllenhaal

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Hysteria: recensione del film con Maggie Gyllenhaal

In Hysteria nel 1880 l’isteria era una delle malattie più diffuse tra le donne, giovani e meno giovani, della medio alta borghesia londinese. Almeno così pensava il Dottor Dalrymple (Johnathan Pryce) che curava le sue pazienti con massaggi localizzati … sotto le gonne. In suo aiuto arriva il giovane ed appassionato Dottor Granville (Hugh Dancy) che con l’aiuto di un suo facoltoso amico, interpretato da Rupert Everett, ‘meccanizza’ il processo di massaggio, arrivando alla straordinaria invenzione che ha rivoluzionato la concezione della sessualità femminile, il vibratore. Nel cast anche la bravissima e briosa Maggie Gyllenhaal, qui irrequieta figlia del Dottor Dalrymple, Charlotte, che si batte con energia per l’emancipazione della donna e per il sostegno verso i meno fortunati.

Hysteria è una commedia leggera, divertente che riesce ad intessere la sua trama frivola, ma neanche poi tanto, di rilevanti questioni sociali, prima tra tutte l’emancipazione femminile e l’uguaglianza tra i sessi, con pari dignità, diritto alla conoscenza, libertà di parola e desiderio di piacere fisico. La regista Tania Wexler si limita a raccontare con una mano leggera ma ligia alle regole una storia fatta di piccoli passi che con il senno di poi hanno cambiato la società. A tutt’oggi il vibratore resta il gadget erotico più venduto al mondo e l’isteria, come diagnosi medica, è stata accantonata, poiché ha effettivamente (e finalmente) preso piede la considerazione che i disturbi uterini sono generati da insoddisfazione e non da una malattia vera e propria.

Hysteria, il film

HysteriaIn Hysteria tutti gli attori riescono a convogliare nella loro recitazione il perfetto senso di divertito imbarazzo che pervade la pellicola e che si riscontra negli sguardi timidi ma coinvolti e compiaciuti di un pubblico mai così rumoroso in sala. Su tutti spicca il sempre elegantissimo Rupert Everett, qui mecenate della ‘medicina’, che con aria seriosa e allo stesso tempo divertita si lascia trasportare in questa irriverente e avventurosa scoperta.

Scontato, anche se come al solito fondamentale, il sub-plot romantico che coinvolge i protagonisti risente del clima scanzonato del film, e manda in tilt le convenzioni di decoro e decenza che vigevano all’epoca dei fatti, forse perché coinvolta è una Maggie Gyllenhaal su di giri in un ruolo che le si addice in maniera particolare. Sceneggiatura e decor mandano allegramente all’aria i canoni sociali dell’epoca, senza contare gli anacronismi e le imprecisioni storiche, ma infondo Hysteria non vuole essere una ricostruzione documentaristica di un’invenzione ma un’allegra rilettura di un evento storico fondamentale per l’emancipazione femminile. Come sempre più spesso succede, occhio alle bonus scenes sui titoli di coda! Si esce dalla sala ridendo di gusto.

Berlino 2012: Diaz fra i tre titoli premiati dal pubblico in Panorama!

Diaz, Non pulire questo sangue’ di Daniele Vicari e’ uno dei tre film della sezione Panorama che ha vinto il premio del pubblico. Il film che racconta i fatti della scuola Diaz durante il G8 di Genova e’ una coproduzione Italia-Francia-Romania.

Robert Pattinson mette in dubbio il suo ritorno nei panni di Edward!

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Da Berlino arrivano notizie tremende per i fan della saga di Twilight. Il loro beniamino Robert Pattinson in occasione della presentazione di Bel Ami ha rilasciato alcune sorprendenti e spiazzanti dichiarazioni sulla sua futura partecipazione al quinto capitolo della saga, che la stessa Stephenie Mayer sta scrivendo. 

Percy Jackson e il Mare dei Mostri: Douglas Smith in trattative!

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Percy Jackson e il Mare dei Mostri: Douglas Smith in trattative!

La pre-produzione del sequel di Percy Jackson procede a gonfie vele. Attualmente la produzione sta lavorando sul casting del seguito che si intitolerà Percy Jackson e il Mare dei Mostri. Oggi arriva la notizia che  Douglas Smith, interprete della serie tv Big Love della HBO, è in trattative per un ruolo da co-protagonista.

Vi ricordiamo che Percy Jackson e il Mare dei Mostri, in uscita il 26 marzo 2013, è scritto da Scott Alexander e Larry Karaszewski e diretto da Thor Freudenthal (Diario di una schiappa, Hotel Bau). Chris Columbus, che aveva diretto il primo film, tornerà in veste di produttore. Fra i protagonisti confermati Logan Lerman e Alexandra Daddario, ancora nessuna conferma invece per il resto del cast: Brandon T. Jackson, Sean Bean, Pierce Brosnan, Steve Coogan, Rosario Dawson.

 

 

La Warner Bros. e Will Smith per il sequel di Io Sono Leggenda!

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Non se ne parlava da molto tempo ma oggi Deadline annuncia che la  la Warner Bros. non ha ancora rinunciato a sviluppare un sequel di Io Sono Leggenda. Infatti lo studio ha appena chiuso un accordo con il produttore e sceneggiatore Akiva Goldsman e con la Overbriook Entertainment di Will Smith per la realizzazione di un seguito.

Gael García Bernal è Zorro nel nuovo film!

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Sarà il volto di Gael García Bernal a riportare all’opera il mitico giustiziere mascherato. Infatti, l’attore è stato scelto dalla  20th Century Fox per rilanciare il franchise di Zorro. 

Festival del film di Roma: aggiornamenti sulla direzione!

E’ Screen Daily a fornire aggiornamenti sulla situazione di stallo che sta tenendo fermi i lavori del Festival del Film di Roma. Secondo il Daily quasi neodirettore Marco Mueller vorrebbe spostare le date del festival nella terza settimana di Novembre, subito prima del Thanksgiving americano, e creare un mercato in grado di attrarre compratore europei e asiatici.

Sienna Miller e Brenda Fraser per Justin Long

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Justin Long è alle prese con un film da lui scritto ed interpretato. Le riprese sono già cominciate a New York City e alla regia c’è Kat Coiro. Il film, dal titolo A Case of You, ha tra gli interpreti da oggi anche Sienna Miller e Brendan Fraser.

Nel film un giovane scrittore cerca di fare colpo sulla donna dei suoi sogni mentendo su chi sia e sulla sua personalità. Quando però la sua recita va a buon fine e la ragazza sdi invaghisce della sua finta personalità, lui deve continuare a recitare. Nel cast ad interpretare la bella di Long-protagonista, c’è Evan Rachel Wood mentre partecipano al film in veste di comprimari anche Keir O’Connell, Busy Phillips e Peter Dinklage.

Fonte: comingsoon

Inside Llewyn Davis dei fratelli Coen: foto dal set

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Ecco le prime foto dall’ultimo set dei fratelli Coen. Il film è Inside Llewyn Davis e racconta la storia di un musicista interpretato da Osca Isaac che cerca di sfondare nella scena folk di Greenwich Village negli anni ’60.

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