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John Carter: foto ufficiali del film!

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John Carter: foto ufficiali del film!

La Disney  ha reso pubbliche alcune foto dell’atteso film  JOHN CARTER diretto da Andrew Stanton, che uscirò nelle sale dal 9 MARZO 2012.

Aaron Sorkin scriverà il biopic su Steve Jobs?

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Dopo le indiscrezioni di qualche tempo fa, secondo cui la Sony avrebbe chiesto ad Aaron Sorkin di scrivere la sceneggiatura del biopic dedicato a Steve Jobs, arrivano le prime conferme dell’interessato il quale ha recentemente affermato di essere fortemente interessato al progetto, dichiarando che, a prescidere da chi lo scriverà, è destinato ad essere un grande film.

Un pò cinicamente, si potrebbe affermare che Steve Jobs continua ad essere un grande uomo d’affari anche dopo la sua dipartita: l’idea di una film a lui dedicato è praticamente partita nei giorni successivi alla sua morte, complice anche la biografia uscita nelle librerie poche settimane dopo. La Sony è stata la più veloce ad accapararsi i diritti: per il protagonista, sono finoa circolati i nomi di Noah Wyle (il dottor Carter di E.R.), che ha  già interpretato Jobs in un film per la tv, e di George Clooney. Se Sorkin dovesse effettivamente accettare l’incarico, sarà indubbiamente agevolato dall’amicizia personale che lo legava al fondatore della Apple.

Fonte: COLLIDER

Ben Whishaw sarà Q nel prossimo film di James Bond

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Ben Whishaw sarà Q nel prossimo film di James Bond

Dopo varie indiscrezioni, sembra arrivata la conferma che Ben Whishaw (Il Profumo, The International) interpreterà il ruolo di Q in Skyfall, prossimo capitolo della serie di 007. Vedremo quindi all’opera il trentenne britannico nel fornire a James Bond i proverbiali gadget come penne esplosive, orologi che spruzzano gas, macchine iperaccessoriare e così via.

Il ruolo, sebbene spesso non di primaria importanza ai fini della storia, è sempre stato estremamente caratterizzante per i film della saga di 007 (il momento della presentazione dei vari ‘aggeggi’ è in effetti un appuntamento fisso, e uno dei più attesi dagli spettatori): per ben 17 volte è stato interpretato da Dennis Llewelyn, che legò indissolubilmente il suo nome al personaggio; il testimone è poi passato a un ‘mostro sacro’ come l’ex Monty Python John Cleese. La scelta di Winshaw segna una rivoluzione nella resa cinematografica del personaggio, che finora era sempre stato interpretato da attori anziani nel ruolo del ‘navigato istruttore’, rendedolo forse più adeguato ai nostri tempi, per i quali in effetti l’idea di un giovane ‘ipertecnologico’ risulta molto più credibile.

Fonte: EMPIRE

Il remake di Alba Rossa finalmente sugli schermi

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A tre anni di distanza dalla lavorazione, dopo innumerevoli rimandi, intoppi e complicazioni, sembra che le porte delle sale cinematografiche siano state finalmente aperte a Red Dawn, remake dell’omonimo film degli anni ’80. La pellicola, girata nel 2009 vede protagonisti Chris Hemsworth (che nel frattempo ha avuto modo di farsi conoscere dal grande pubblico con Thor), Jeffrey Dean Morgan, Josh Peck, Adrianne Palicki ed è diretta da Dan Bradley (che debutta alla regia dopo aver fatto il coordinatore degli stunt man e il regista di seconda unità per le saghe di Bourne e Spiderman e per Quantum of Solace tra gli altri).

Il film è rimasto a lungo nei magazzini, in parte per il contenzioso sollevato dalla MGM (per la quale uscì  la prima versione). Come si ricorderà, l’originale, diretto da John Milius,  raccontava di un’improvvisamente invasione sovietica degli Stati Uniti, e della resistenza di un gruppo di studenti sulle montagne.  Inizialmente il nuovo ‘inavsore’ era la Cina, ma ragioni di opportunità politico-economica hanno portato in sede di editing a ‘trasformare’ il nemico nel Corea del Nord. Secondo le ultime notizie, Red Dawn dovrebbe uscire sugli schermi il 2 novembre del 2012.

Fonte: EMPIRE

Antonio Banderas e Salma Hayek a Roma per Il Gatto con gli Stivali

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Arriva il prossimo 16 dicembre su circa 400 schermi Il Gatto con gli Stivali, ultima creatura DreamWorks e spin-off del famosissimo Shrek. A presentare il film alla stampa romana oggi c’erano i doppiatori Antonio Banderas e Salma Hayek, accompagnati dal regista del film Chris Miller.

Star Trek Sequel: J.J. Abrams conferma l’interesse per Benicio Del Toro!

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Intervistato da MTV Movies, il regista J.J. Abrams ha confermato l’interesse per  Benicio del Toro  e la possibilità che possa essere lui l’attore che interpreterà il villain nel sequel di Star Trek. Il regista non ha comunque rivelato quale sarà la sua parte, :

Al momento siamo solo in trattative, ne stiamo discutendo. Anzi, non siamo nemmeno in trattative formali, ne stiamo solo discutendo. Ma vorrei moltissimo lavorare con lui. Sono anni che voglio lavorare con lui, e questa mi è sembrata un’ottima opportunità. E’ troppo presto per parlare di quale sarà il suo ruolo, ma è un bravissimo attore, molto versatile. Potrebbe fare qualsiasi cosa, tranne interpretare Uhura. A quello non crederei.

MedFilmFestival: premio alla carriera all’attore Omar Sharif!

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Giornata di premiazioni – domani con la consegna del Premio alla Carriera all’attore Omar Sharif e ultime proiezioni – domenica – per la XVII edizione del Medfilmfestival, manifestazione storica della Capitale che dal 19 novembre scorso ha rinnovato l’appuntamento di Roma con i protagonisti del cinema del Mediterraneo.

Il Cavaliere Oscuro il ritorno: parlano Christopher Nolan e Tom Hardy!

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Deadline oggi ha pubblicato un riassunto delle dichiarazioni del regista Christopher Nolan e dell’attore Tom Hardy, apparse sullo speciale di Empire che vi avevamo segnalato qualche giorno fa. 

Douglas Trumbull: guru degli effetti visivi omaggiato con il premio Nikola Tesla!

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Il famoso supervisore degli effetti visivi Douglas Trumbull, anni 69, riceverà durante i Satellite Awards, il premio Nikola Tesla per i risultati ottenuti nel suo campo.  La sua carriera parla da sé, Trumbull vanta nella sua carriera film  come 2001 Odissea nello spazio, Incontri ravvicinati del terzo tipo, Blade Runner e l’ultimo The Tree of life. 

Il Cartoon WWF con le voci di Luca Argentero e Gabriella Pession dal 23 Novembre in Dvd!

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Dal sovraffollato “paradiso degli animali estinti”, una task-force guidata da un impacciato Dodo che porta la voce di Luca Argentero, scende sulla terra per salvare gli animali a rischio, ma non solo… – Uscito il 23 novembre  in dvd “Il paradiso può attendere”, il divertente cartoon sull’importanza di tutelare la natura, realizzato da WWF e Moviemax Media Group*

Aki Kaurismäki: realismo nichilista, umorismo e stravaganza

Aki Kaurismäki: realismo nichilista, umorismo e stravaganza

Aki Kaurismäki – Chi ha detto che il grande cinema europeo è solo francese, italiano, tedesco? Il regista di cui parliamo è un esempio perfetto per confutare questa teoria. La sua terra è la Finlandia. Ed è per questo che sulla sua passione per il cinema d’autore (in special modo quello francese della Nouvelle Vague) ha innestato una sensibilità tipicamente nordica.

Il suo sguardo si sofferma sulle condizioni umane più disperate, sugli ultimi, con un velo di malinconia, ma senza rinunciare a ironia e leggerezza, seguendo in questo la lezione di Chaplin – unico, ha affermato, in grado di coniugare perfettamente tragico e comico. Ed è proprio l’ottimo uso che Kaurismäki riesce a fare della “forza sbilenca dell’ironia” – per dirla con Paolo Sorrentino – unita a un tocco di surrealismo, che gli consente di creare personaggi stravaganti e situazioni quantomeno singolari, che rendono i suoi lavori originali.

Nel 2002 conquistò Festival di Cannes con quello che, ad oggi, è forse il suo capolavoro: L’uomo senza passato, che gli valse in quella sede il Premio Speciale della Giuria. È tornato a Festival di Cannes 2011 a presentare la sua ultima fatica, Miracolo a Le Havre, che approda ora nelle sale italiane, avendo già riscosso ampi apprezzamenti dalla critica. E il 25 novembre sarà qui in Italia, al Torino Film Festival, che lo omaggerà con il suo Gran Premio.

Stiamo parlando di Aki Kaurismäki, classe ’57, regista e fondatore, assieme al fratello Mika, della casa di produzione e distribuzione cinematografica Villealpha Filmproductions. Nasce in campagna, a Orimattila, ma presto si trasferisce nella capitale finlandese, dove da ragazzo sbarca il lunario facendo i mestieri più disparati e coltiva la passione per il cinema. Il primo lavoro che fa seriamente in questo campo è il critico cinematografico. Ben presto, nei primi anni ’80, decide di iniziare a fare film, assieme al fratello Mika. A questo scopo i due fondano la succitata Villealpha (il cui nome s’ispira al film Alphaville di Jean-Luc Godard). Si danno così alla produzione di pellicole a basso budget. L’esordio è con un film-documentario: La sindrome del lago Saimaa (1981), girato con Mika, e che evidenzia un’altra passione di Aki Kaurismäki, quella per la musica. Essa è infatti al centro di questo, come di futuri suoi lavori. Due anni dopo, il nostro regista si dà a una rilettura di Delitto e castigo. Nel 1986, i fratelli Kaurismäki danno vita a un altro progetto: il Midnight Sun Film Festival. Si tratta della rassegna cinematografica più a nord del pianeta. Ha luogo infatti a Sodankyla, in Lapponia.

Aki Kaurismäki: realismo nichilista, umorismo e stravaganza

Nell’ ’87 Aki non si lascia sfuggire l’occasione di rivisitare un altro classico della letteratura con il suo Amleto si mette in affari. La tragedia del principe di Danimarca diventa l’occasione di un’analisi del capitalismo e delle sue storture. Due anni più tardi, dirige La fiammiferaia, storia di solitudine, desolazione e nichilismo, con cui ci introduce nel mondo delle classi sociali più svantaggiate, grazie al personaggio di Iris. Ad interpretare perfettamente questa giovane operaia di una fabbrica di fiammiferi, senza legami affettivi, che colleziona delusioni, e infine si vendica, è Kati Outinen. L’attrice parteciperà poi a quasi tutti i film del regista. Le tecniche e lo stile di Aki Kaurismäki sono quelli che lo renderanno celebre: essenzialità, assenza totale di retorica, prevalenza dell’elemento visivo.

Ma l’89 è anche l’anno di Leningrad Cowboys go to America, che riporta Aki Kaurismäki sul sentiero della musica. La bislacca band citata nel titolo, dall’aspetto stravagante, sarà la protagonista sia di questa grottesca pellicola on the road – che vede anche la partecipazione di Jim Jarmush nel ruolo di un venditore di auto usate – che del successivo Lenningrad Cowboys meet Moses (1994). È però a questo primo film che il gruppo finlandese deve molta della sua popolarità. Il loro rocambolesco viaggio attraverso l’America si dipana tra incontri con figure marginali in una società ostile e respingente. Nel 1993 Aki Kaurismäki sarà per i Leningrad Cowboys una sorta di “Pennebaker finnico”. Come l’autore dei celebri film-documentari su Dylan, Depeche Mode, David Bowie, il regista filmerà infatti il concerto-evento del gruppo finlandese a Helsinki, che li vedrà esibirsi assieme al Coro dell’Armata Rossa davanti a 70.000 persone (Total Balalaika Show). Un modo questo del nostro regista di omaggiare una delle sue passioni.

Sul grande schermo invece, arriva nel ’90 una delle sue commedie tristi ed esilaranti insieme, dall’intreccio a dir poco singolare: Ho affittato un killer. Protagonista è Jean-Pierre Léaud, noto volto delle pellicole di Truffaut, che qui, incapace di suicidarsi dopo aver perso il lavoro nell’Inghilterra thatcheriana, assolda un killer che lo uccida (Kenneth Connely), ma cambia idea e passa il tempo a fuggire dal proprio assassino. Non possono che seguire una serie di stravaganti avventure. Nel cast anche Joe Strummer.

Kaurismäki torna poi a confrontarsi con letteratura e musica, dirigendo nel ’92 la sua Vita da Bohème, ispirata sì dal romanzo di Henry Murger messo in musica da Puccini, ma la spoglia di ogni romanticismo, la condisce con l’umorismo e sceglie la chiave della scarna freddezza nordica per racconto e recitazione. Musiche di Mozart e valzer. Nel cast ritroviamo Léaud nel ruolo di Blancheron, mentre André Wilms interpreta Marcel e Matti Pellonpaa è Rodolfo.

Nel ’94 con Tatjana, e poi con i successivi film, Kaurismaki torna ad  esplorare l’universo proletario e le sue miserie, che ci illuminano sulle dinamiche della società occidentale. Torna nel mondo desolato e apparentemente senza speranza che più ama raccontare, con una storia ambientata negli anni ’60 e quattro protagonisti: Tatjana/Kati Outinen, una ragazza estone, Klavdia, una russa, e i due giovani finlandesi che danno loro un passaggio (Valto/Mato Valtonen e Reino/Matti Pellonpaa), mentre procedono in un viaggio senza meta. L’incomunicabilità regna sovrana e i dialoghi sono quasi assenti. Il regista sceglie il bianco e nero, al solito predilige l’essenzialità e una punta d’ironia nel descrivere queste solitudini che s’incontrano e non sanno come rapportarsi le une alle altre.

Speranza nonostante l’apparente nichilismo, la desolazione e i toni freddi è ciò che contraddistingue il successivo Nuvole in viaggio, primo lavoro di una trilogia dedicata dal regista al suo paese. Qui si affronta il tema della disoccupazione. I protagonisti (Lauri/Kari Väänänen e Ilona/Kati Outinen) sono due tranquilli lavoratori finnici, lui alle ferrovie, lei in un ristorante, che perdono il lavoro. Alla fine, nonostante tutto, troveranno in sé stessi il coraggio per affrontare questa difficile situazione e ricostruirsi una vita, pur tra mille difficoltà.

Dopo essersi cimentato anche col cinema muto con Juha (1999), portando all’estremo la sua ricerca dell’essenzialità, nel 2002 Aki Kaurismäki ci regala lo straordinario L’uomo senza passato, secondo capitolo della trilogia, che affronta il tema dei senzatetto, ma anche e soprattutto quello della dignità umana, troppo spesso tenuta in scarsissimo conto dall’attuale società occidentale. La dignità è ciò che cerca di mantenere il protagonista del film, M./Markku Peltola, che ha perso la memoria in seguito a un’aggressione. Sulla sua strada incontrerà chi vorrà approfittare della sua condizione, ma anche chi non esiterà ad aiutarlo dandogli la possibilità di ricostruirsi una vita, e saranno una famiglia di emarginati e una donna dell’Esercito della Salvezza (Irma/Kati Outinen). La prova degli attori è in perfetta armonia con la direzione di Aki, scarna ed essenziale, e dà spessore a ogni sequenza puntando sull’intensità dello sguardo, del gesto, resi ancor più significativi dai ritmi lenti e meditativi. Seppure il talento, l’originalità e la stravaganza del regista finlandese avevano già attirato l’attenzione della critica, che si era espressa più volte in suo favore, con quest’opera egli raggiunge la massima fama. La presenta infatti al Festival di Cannes, dove ottiene il Premio Speciale della Giuria, mentre Kati Outinen per la sua vivida interpretazione di Irma, porta a casa la Palma d’Oro come Miglior Attrice.

Nel 2006 esce Le luci della sera, ultimo capitolo della trilogia dedicata alla Finlandia che, dopo disoccupazione e senzatetto, affronta il tema della solitudine, caro a Aki Kaurismäki. Il protagonista, Koistinen/Janne Hyytiainen, è infatti un tipico personaggio dei film di Aki: un uomo solo, che non sa come comportarsi quando questa solitudine sembra rompersi, per l’arrivo nella sua esistenza di un’avvenente bionda, di cui s’innamora. In realtà, si tratta di un’esca, e Koistinen verrà coinvolto in una rapina. Dunque ancora esseri solitari che si scontrano con una società ostile, pronta solo ad usarli. Uno sguardo disincantato sulla realtà e per nulla consolatorio, con lo stile diretto e scarno che è la firma del regista.

Nel 2011 esce invece Miracolo a Le Havre, dove Aki Kaurismäki ritrova molti dei “suoi” attori. Andrè Wilms interpreta un anziano lustrascarpe, Marcel Marx, la cui vita cambia improvvisamente quando la moglie Arletty/Kati Outinen si ammala e quando incontra un bambino africano clandestino, che decide di aiutare. Anche in questo caso il regista finlandese non rinuncia a mostrarci una storia di solidarietà fra individui ai margini della società, suggerendo che sono proprio queste luci a poter rischiarare tempi oscuri come quelli che viviamo. La pellicola ha ottenuto buone critiche a Cannes, dov’è stata presentata, ed è nelle sale italiane dal 25 novembre.

Woody Allen a Parigi: il regista torna in Europa con un super cast

In Midnight in Parigi di Woody Allen Gil Pender, sceneggiatore hollywoodiano di successo, tornare a Parigi sembra l’occasione della vita: finalmente, potrà dedicarsi a scrivere il suo romanzo e diventare un vero scrittore, ispirato da tutti i luoghi dei suoi autori preferiti e dal ricordo di quella che per lui, eterno sognatore, sarebbe l’epoca perfetta in cui vivere: i ruggenti anni 20′. Peccato che Inez, la fidanzata con cui Gil è prossimo alle nozze che lo ha accompagnato in vacanza  insieme ai genitori, sia tutto fuorché interessata alle aspirazioni del fidanzato: americana fino al midollo e incapace di vivere altrove che in patria, la giovane è attratta solo dal lato modaiolo e turistico della città e sembra decisamente affascinata da Paul, suo ex professore universitario incontrato per caso nella Ville Lumiere e sempre pronto a umiliare Gil, mettendosi in mostra con le sue infinite conoscenze e pretendendo di avere sempre ragione.

Per sfuggire all’ennesima serata col pedante Paul, Gil inizia a camminare senza meta per le strade di Parigi, fino a quando a mezzanotte uno strambo gruppo di persone gli offre un passaggio a bordo di un’auto d’epoca: sarà un viaggio nel tempo straordinario, che ogni notte a mezzanotte lo porterà alla scoperta della Parigi degli anni 20′ e a conoscere i più grandi scrittori e artisti della “Generazione Perduta”, da Francis Scott e Zelda Fitzgerald a Getrude Stein, da Salvador Dalì a Ernest Hemingway e in fine Adriana, modella di Picasso e donna ideale. Un’imbarazzante situazione è però dietro l’angolo: vivere la vita che ha sempre sognato rifugiandosi nel passato o accettare la realtà e vivere il presente?

Dopo aver omaggiato gli inquietanti misteri di Londra e le trasgressioni di una Barcellona che non dorme mai, per Woody Allen l’incontro con la regina di cuori delle capitali europee era ormai inevitabile: Midnight in Paris, presentato fuori concorso all’ultimo Festival di Cannes con grande successo arriva finalmente in Italia, dopo aver incasso ben 55 milioni di dollari negli States diventando uno dei maggiori successi del regista di “Manhattan”, da sempre più amato in Europa che in Patria(il suo ultimo grande successo commerciale fu “Hanna e le sue Sorelle” e incassò 40 milioni di dollari nel lontano 1986, mentre il suo penultimo lavoro”incontrerai l’uomo dei tuoi sogni” fu un disastro al botteghino); un risultato sorprendente che potrebbe lanciare la pellicola verso la corsa agli Academy Awards, con probabili  nominations per il miglior film e la miglior fotografia dell’iraniano Darius Khondji.

Per il suo nuovo film Allen ha chiamato Owen Wilson, nei panni di uno sceneggiatore Hollywoodiano insoddisfatto che è l’ennesima incarnazione del regista e Rachel McAdams, per una volta non nel ruolo della prima donna ma egualmente in parte come fidanzata snob e insofferente: i due tornano quindi insieme sul set a undici anni dalla commedia “2 single a nozze”, una pellicola che aveva lasciato un pregiudizio sull’idoneità di Wilson al ruolo di Gil favorendo invece la scelta della McAdams: «Owen Wilson è un bravo attore e l’ho ammirato a lungo. Non avevo però a disposizione un ruolo adatto a lui ed in effetti non credevo potesse recitare in questo», ha dichiarato il regista «Per anni ho ritenuto che fosse un tipo troppo “californiano”, troppo biondo, troppo un ragazzo da spiaggia. Lo trovavo sbagliato. Di una cosa però ero sicuro, di voler lavorare assolutamente con Rachel. L’avevo vista nel film e l’avevo trovata sensazionale, bellissima, sexy e divertente».

Ad essere a lungo chiacchierato dai giornali non è stato però il ricchissimo cast che conta di Marion Cotillard, Adrien Brody, Katie Bates e Tom Hiddleston, ma la prova attoriale della Premiere Dame Carla Bruni, voluta con insistenza nel progetto per una parte a lungo avvolta nel più fitto mistero, poi rivelatasi quella di un’abbastanza innocua guida turistica del Museo Rodin.

Girato interamente nella capitale francese, Midnight in Paris è stato definito dal regista la sua “lettera d’amore a Parigi”( un amore già ampiamente dimostrato in “Tutti Dicono I Love You”):  «Il mio film celebra il grande amore che un uomo prova per Parigi – ha detto Allen – e, allo stesso tempo, esplora l’illusione della gente, nel momento in cui si pensa che una vita diversa potrebbe essere migliore ».

Numerosissime le locations indimenticabili, alcune più turistiche di altre ma egualmente imperdibili per tutti gli amanti della città e per quelli che devono ancora scoprirla: sei giardini della Reggia di Versailles sono facilmente riconoscibili come lo è l’Île de la Cité o il Museo Rodin, una vera chicca sono invece i Giardini di Monet a Giverny, Rue Montagne St. Genevieve(dove Gil inizia il suo viaggio nel tempo ogni sera a mezzanotte), la libreria Shakespeare and Co. sulla Rive Gauche (recentemente oggetto di uno splendido corto di Spike Jonze) e il ristorante Maxim de Paris, perla dell’Art Noveau. Prima di arrivare nelle sale italiane il 2 dicembre, Midnight in Paris sarà presentato in Anteprima al  Torino Film Festival.

A Separation miglior film agli APSA 2011

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A Separation miglior film agli APSA 2011

Il film iraniano A Separation, diretto da Asghar Farhadi, è stato premiato come miglior film

Anche i film Disney a nolo su YouTube

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Anche i film Disney a nolo su YouTube

Anche la Disney ha deciso di noleggiare i propri film su YouTube, come già

Nuove date d’uscita per Red Dawn, Pixels e Singularity

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Sono state rese note le date d’uscita di tre attesi film: Red Dawn, diretto dall’ex stuntman Dan Bradley, Pixels

Star Trek 2 nelle sale il 17 maggio 2013

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Star Trek 2 nelle sale il 17 maggio 2013

Dopo non poche incertezze iniziali, il sequel di Star Trek sembra finalmente aver spiccato il volo, con J.J. Abrams,  dopo qualche tentennamento, ancora dietro la macchina da presa. Le riprese avranno inizio nel prossimo gennaio e il film sarà nelle sale il 17 maggio 2013, in 3D.

Gli sceneggiatori Roberto Orci, Alex Kurtzmann e Damon Lindelof stanno lavorando a una terza stesura dello script. Confermato il cast del primo capitolo, che potrebbe essere arricchito dalla presenza di Benicio del Toro, attualmente in trattative con la produzione. La colonna sonora sarà affidata a Michael Giacchino, anch’egli confermato.

Fonte: Collider

Michael Apted porterà a termine Of Men and Mavericks

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Michael Apted (Gorilla nella nebbia) prende il posto di Curtis Hanson (L.A. Confidential) per portare a termine le riprese

John Lithgow in Dog Fight

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John Lithgow (L’alba del pianeta delle scimmie) sarà nel cast di Dog Fight, commedia politica diretta

The Tree of life director’s cut di cinque ore!

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The Tree of life director’s cut di cinque ore!
Il film evento della stagione appena trascorsa The Tree of life, vincitore della Palma d’Oro allo scorso Festival di Cannes uscirà presto in una director’s cut per la gioia del regista Terrence Malick.
A quanto sembra la versione sarà quella che il regista aveva in mente sin dall’inizio, senza le imposizioni del sistema. Stiamo parlando di un film che sfiorerà le cinque ore di durata. La cosa era già stata anticipata dal l direttore della fotografia Emmanuel Lubezki ha detto ai Les Cahiers du Cinéma che Terrence Malick che stava preparando una versione da sei ore del film:
La versione più lunga vedrà probabilmente, per la maggior parte, le scene che riguardano la parte dei bambini. C’erano cose eccezionali, abbiamo girato molto, molte cose sull’infanzia di Jack:. i suoi amici, la sua evoluzione, i suoi cambiamenti, la sua consapevolezza della perdita della sua infanzia.

The Tree of life: director’s cut di cinque ore!

A noi cinefili non ci resta che attendere questa straordinaria versione del film. Vi ricordiamo la nostra recensione:The Tree of life, a cura della nostra cultrice del cinema malickiano Chiara Guida.

Tower Heist – Colpo ad alto livello: recensione

Tower Heist – Colpo ad alto livello: recensione

Arriva nelle sale italiane Tower Heist – Colpo ad alto livello, commedia che parla di poveri che tentano di derubare i ricchi. Un gruppo di addetti alla manutenzione, per punire l’uomo che li ha defraudati delle loro pensioni, un ricco uomo d’affari di Wall Street che vive in un attico a Manhattan, organizzano un furto in grande stile, guidati dal loro direttore.

In Tower Heist – Colpo ad alto livello un gruppo di addetti alla manutenzione, per punire l’uomo che li ha defraudati delle loro pensioni, un ricco uomo d’affari di Wall Street che vive in un attico a Manhattan, organizzano un furto in grande stile, guidati dal loro direttore.

Tower Heist – Colpo ad alto livello, il film

Gli ingredienti che si mescolano nell’opera sono tutti quelli di una commedia alla “Colpo Grosso” anche se gli splendori di quel film non sono minimamente paragonabili al tiepido luccichio che emana questa pellicola. Il problema di fondo del il film diretto da Brett Ratner è che escluso il simpatico siparietto fra i personaggi di Ben Stiller e Tea Leoni, non ci sono altri spunti e il tutto pecca di originalità. Le vicende narrate come gli espedienti che mandano avanti il racconto sono già visti e nulla possono il talento comico di Ben Stiller o quello un po’ arrugginito di Eddy Marphy che solo in alcuni tratti riescono ad esaltare il film.

Pur impreziosito da un cast di caratteristi niente male il film a stento decolla, rimanendo sempre in una sufficiente aurea d’immobilità.  Per quanto ci si aspetti una svolta che faccia cambiare ritmo all’azione, quando arriva è così blanda che la si avverte appena, diventando anche in molte occasioni prevedibile e ripetitiva.

Nota positiva è la performance di Matthew Broderick, attore poco utilizzato dall’industria ma che possiede delle buone doti di autoironia. D’altro canto invece la presenza di Casey Affleck non fa altro che insinuare nello spettatore più arguto la nostalgia per i bei momenti passati insieme nella saga di Ocean’s, ricordato a tratti anche dalle musiche qui composte da Christophe Beck.

Tower Heist è una commedia che rasenta la sufficienza, a tratti piacevole ma completamente incostante. Da attori di questo calibro ci si aspetta sempre qualcosa in più che per ovvie ragioni molto spesso non si verifica.

La Donna in Nero – Full Trailer Ufficiale

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Il full trailer ufficiale del film “La Donna in Nero (The Woman in Black)” di James Watkins, con Daniel Radcliffe, Ciarán Hinds, Janet McTeer e David Burke.

Chris Evans sostituisce James Franco in The Iceman

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Chris Evans sostituirà James Franco in The Iceman, film incentrato sulla vicenda reale di Richard Kuklinski e della sua doppia vita, divisa tra l’apparente normalità di un padre di famiglia e l’attività di killer e mercenario. Il ruolo del protagonista sarà interpretato da Michael Shannon, mentre Maggie Gyllenhaal vestirà i panni della moglie, ignara dell’attività del marito.

Chris Evans è stao scritturato per il ruolo di Rober Pronte (alias Mr Softee), il ‘mentore’ di Kuklinski; nel cast potrebbero entrare anche David Schwimmer nel ruolo di un ‘collega’ e Ray Liotta in quelli di un boss criminale. Il film sarà diretto da Ariel Vromen, che ha anche realizzato la sceneggiatura, basandosi sulla biografia di Anthony Bruno:  The Iceman: The True Story Of A Cold-Blooded Killer. Le riprese dovrebbero cominciare il prossimo mese.

Fonte: EMPIRE

Julie Delpy dirigerà il biopic su Joe Strummer

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Julie Delpy dirigerà il biopic su Joe Strummer

Periodo di intensa attività per Julie Delpy: al terzo capitolo del ciclo aperto con Before Sunrise e seguito con Before Sunset, cui l’attrice dovrebbe partecipare in veste di attrice e sceneggiatrice, già in cantiere, si aggiunge ora il progetto di dirigere il film biografico dedicato a Joe Strummer, frontman dei Clash, trai più importanti (se non i maggiori) esponenti del punk inglese. Il film, prodotto da  Simon Halfon (Sleuth) sarà intitolato The Right Profile, come una canzone contenuta nell’album London Calling del 1979. Il film ripercorrerà gran parte della vita di Strummer, soffermandosi in particolare sul periodo forse meno conosciuto, compreso tra il ritiro dalle scene, nel 1982, e la morte prematura avvenuta nel 2002.

Oltre a dirigerlo, la Delpy potrebbe interpretare anche un ruolo nel film.  Non è la prima volta che i Clash e Joe Strummer finiscono sul grande schermo, sebbene nei casi precedenti si sia sempre trattato di documentari, il più recente dei quali, Joe Strummer: The Future is Unwritten è stato probabilmente il migliore.

Fonte: COLLIDER

 

Jeremy Renner nel cast di Bourne Legacy

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Trai film sui quali negli ultimi anni si sono concetrati più ‘rumours’ vi è sicuramente la nuova pellicola dedicata a Jason Bourne: il regista Paul Greengrass prima e Matt Damon poi hanno declinato l’offerta, al loro posto rispettivamente Tony Gilroy e, appunto, Jeremy Renner. Intervistato da Empire, Renner ha spiegato che il suo personaggio si chiamerà Aaron Cross, ma questa si rivelerà essere solo una delle sue tante identità.

Il film promette di essere adrenalinico come i precedenti, sebbene la vicenda sarà completamente nuova, con personaggi diversi, e solo marginalmente collegata con le vicende di Bourne, il cui personaggio non dovrebbe ritornare nel prossimo capitolo della saga. Per Renner è un periodo sicuramente prolifico: prossimamente lo vedremo infatti in Mission: Impossible – Ghost Protocol, nell’attesissimo The Avengers e in Hansel And Gretel: Witchhunters. L’uscita di Bourne Legacy è prevista per il 17 agosto 2012.

Fonte: EMPIRE

Prometheus: primissime foto ufficiali!

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Ormai manca poco all’uscita del primo trailer, ma in attesa di vederlo possiamo dare una prima occhiata alle primissime foto ufficiali del film che sono state pubblicate in un articolo su Entertainment Weekly.  Nelle foto compaiono i protagonisti del film Logan Marshall-Green, Noomi Rapace e Michael Fassbender nelle tute spaziali, mentre Charlize Theron e Idris Elba, nell’astronave da cui prende il nome il film

Fonte: Entertainment Weekly  via Badtaste

Lo Hobbit – un viaggio inaspettato: Viggo Mortensen non sarà nel film!

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Fino a poco tempo fa le voci su un possibile ritorno di Viggo Mortensen nei mappi di Aragon si sono allungo susseguite . Ora arrivano finalmente le dichiarazioni dell’attore in merito, che chiariscono per sempre questo dubbio che affligge i milioni di fan della saga.

Intervistato da movies.com,  Mortensen a confermare che non sarà nello Hobbit, nonostante qualche pensierino ce lo abbia fatto:

Peter Jackson ti ha chiesto di comparire nello Hobbit in qualche modo? A un certo punto i produttori mi chiesero se ero disponibile a tornare nei panni di Aragorn, e io risposi: certo, se Aragorn verrà incluso nella storia-ponte con il Signore degli Anelli, perché invece non è incluso nella storia dello Hobbit. Lo avrei fatto, piuttosto che vedere Aragorn interpretato da qualcun altro, ma alla fine non mi dissero più nulla e ora stanno girando il film.

Non sarò nello Hobbit, a meno che non decidano di girare qualcosa all’ultimo minuto, ma penso che me ne avrebbero già parlato. Orlando Bloom e Cate Blanchett hanno girato qualche scena, ma sono elfi e cambiano fisicamente molto lentamente. Come sapete, Aragorn è per metà elfo, e la sua vita dura un paio di centinaia di anni o più, e potrebbe comparire in una storia-ponte, ma suppongo non la faranno.

Il Signore degli Anelli è stato un periodo molto importante della mia vita, e sarò sempre grato per il successo che ha ottenuto la trilogia: mi ha dato moltissime opportunità. Non mi avrebbero mai fatto girare A History of Violence, non importa quanto David Cronemberg ci tenesse ad avermi come protagonista, se non fossi diventato così famoso.

Quindi, finalmente il mistero dietro alla sua partecipazione è svelato.

La sinossi ufficiale di Lo Hobbit – un viaggio inaspettato:

Lo Hobbit – un viaggio inaspettato segue il viaggio del protagonista Bilbo Baggins che viene catapultato in un’epica ricerca per reclamare il Regno Nanico di Erebor caduto in preda allo spaventoso drago Smaug. Sollecitato da Gandalf il Grigio, Bilbo si trova all’improvviso in compagnia di tredici nani guidati da un guerriero leggendario: Thorin Scudodiquercia. Il loro viaggio li condurrà nelle Terre Selvagge, attraverso infide lande brulicanti di Goblin e Orchi, letali Mannari, Ragni Giganti, Mutapelle e Stregoni.

Anche se la loro meta risiede a Est, tra le steppe della Montagna Solitaria, dovranno prima trovare alla svelta una via di fuga dai tunnel dei goblin, in cui Bilbo incontra la creatura che cambierà la sua vita per sempre… Gollum.

Qui, da solo con Gollum, sulle rive di un lago sotterraneo, l’ignaro Bilbo Baggins non solo scopre – con sua grande sorpresa – di possedere  una notevole dose di astuzia e coraggio ma entra in possesso del “tesoro” di Gollum, un anello dotato di insolite qualità molto utili… un semplice anello d’oro cui è legato il destino della Terra di Mezzo in modi che Bilbo non può ancora comprendere.

Fonte: hobbitfilm

Ken Watanabe in Akira?

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Ancora prima di conoscerne il cast, possiamo già immaginare che gli occhi dimoltissimi fan sono puntati sul progetto che la Warner Bros sta dedicando ad Akira.

Lo Schiaccianoci 3D: recensione del film di Andrei Konchalovsky

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Lo Schiaccianoci 3D: recensione del film di Andrei Konchalovsky

Storia famosa ed evocativa, presente. Cast interessante che abbraccia un pubblico di grandi e di piccoli, presente. Colonna sonora stratosferica, presente. Investimento economico per la realizzazione, presente. Ambizione, presente. Come ha fatto lo Schiaccianoci 3D a venir fuori così com’è?

Lo Schiaccianoci, diretto da Andrei Konchalovsky, ripercorre a grandi linee la lotta tra bene e male che vede implicato il principe Schiaccianoci contro il perfido Re dei topi, con qualche ammodernamento nella modalità di scontro tra le due parti.

Pur rimanendo fedele allo spirito dell’opera originale, o almeno tentando di rimanere fedele, il film sprofonda progressivamente a causa probabilmente di un adattamento del doppiaggio assolutamente imbarazzante. La musica di Tchaikovsky, da sola pura poesia in note, diventa un fastidioso motivetto sul quale si cantano improbabili versetti sulla Teoria della Relatività.

D’altronde non è solo questo il difetto di un film che procede lento e non riesce a coinvolgere lo spettatore nemmeno nelle fasi finali più concitate. E pensare che le prime immagini accompagnate dalle note originali del famoso balletto russo facevano ben sperare!

Il cast di Lo Schiaccianoci vede da una parte la giovane Elle Fanning, molto brava in genere eppure qui eternamente stupida e spaventata anche se la sua Mary sottolinea a più riprese che lei non ha paura e non si meraviglia nel vedere giocattoli prendere vita. Dall’altra parte c’è il perfido Re topo, vanesio e sciocco, interpretato da John Turturro, a stento riconoscibile sotto il suo finto naso da topo. Proprio i nasini e le orecchie pelose dei perfidi roditori sono invece notevoli, per quanto chiaramente finti riescono ad omogeneizzarsi con i volti degli interpreti regalando loro quell’aria viscida e disgustosa di cui devono essere necessariamente provvisti i topi.

Nel cast di Lo Schiaccianoci anche Frances de la Tour, la Madame Maxime di Harry Potter e i Calice di Fuoco, nel doppio ruolo della governante e della Regina dei topi, tutti e due ruoli abbastanza marginali ma ben riusciti e che danno un tocco di umorismo ad alcune scene. Il punto più basso del film resta però il doppiaggio, soprattutto quello riservato a Nathan Lane; la storica voce di Timon de Il Re Leone  in questo caso interpreta un non meglio specificato zio Albert che con un fastidiosissimo accento tedesco spiega ai nipoti la formula E=mc2 …

Lo Schiaccianoci 3D è uscito da circa un anno in USA e UK, e forse per una volta siamo in accordo con gli imbarazzanti ritardi delle uscite straniere in Italia.

The Artist, trailer e poster italiani

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The Artist, trailer e poster italiani

La BIM ha appena rilasciato il poster e il trailer italiani di The Artist, il fim, muto e in bianco e nero, più quotato nell’imminente stagione dei premi cinematografici…

Box Office ITA del 21 novembre 2011

Box Office ITA del 21 novembre 2011

Brillante esordio per Breaking Dawn – Parte 1, che fa suo il botteghino italiano. Regge molto bene Il Re Leone 3D, che supera I soliti idioti. Discrete le altre new entry…

Non c’erano dubbi sul massiccio incasso d’apertura di The Twilight Saga: Breaking Dawn – Parte 1, e così è stato: il penultimo film della saga cinematografica tratta dai romanzi di Stephenie Meyer esordisce con 9 milioni di euro da mercoledì a domenica, ovvero 6,2 milioni nei tre giorni. Il risultato è notevole, superiore all’esordio di Eclipse (uscito però in estate), ma che non abbatte il record della saga: due anni fa New Moon debuttò infatti con 9,5 milioni nello stesso periodo. Prevedibile dunque il tetto dei 16 milioni totali a fine corsa.

Regge benissimo Il Re Leone 3D, che guadagna una posizione nel suo secondo weekend: il classico disney convertito in 3D raccoglie 1 milione e supera i 3 milioni complessivi.

I soliti idioti scende al terzo posto e comincia a retrocedere sul fronte degli incassi: dopo tre settimane, la commedia raccoglie altri 896.000 euro e abbatte quota 10 milioni.

Calo anche per Immortals, che incassa 885.000 euro e arriva a 3,3 milioni in dieci giorni.
Seguono due new entry che ottengono risultati appena discreti: Scialla!, piuttosto apprezzato dalla critica, apre al quinto posto con 777.000 euro: ci si aspettava un risultato più soddisfacente, ma il periodo è piuttosto saturo di commedie italiane…
Anonymous esordisce invece in sesta posizione: dopo aver floppato negli USA, il film storico di Roland Emmerich incassa 581.000 euro.

La peggiore settimana della mia vita precipita al settimo posto con altri 552.000 euro, per ben 9 milioni totali.  Dopo due esordi deludenti, Lezioni di cioccolato 2 (322.000 euro) e Il cuore grande delle ragazze (391.000 euro) scendono in ottava e nona posizione giungendo rispettivamente a 1.256.000 euro e 1.224.000 euro.

Chiude la top10 One Day, arrivato a 815.000 euro con gli ultimi 221.000 euro raccolti.

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