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Revenant – Redivivo: trailer italiano con Leonardo DiCaprio

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Revenant – Redivivo: trailer italiano con Leonardo DiCaprio

Ecco il nuovo trailer italiano di Revenant – Redivivo, film diretto dal premio Oscar Alejandro Gonzalez Inarritu in cui troviamo Leonardo DiCaprio e Tom Hardy.

The Revenant, prodotto da Annapurna Pictures, New Regency e la Ratpac Entertainment di Brett Ratner, dovrebbe avere un’uscita limitata il giorno di Natale (in tempo per concorrere agli Oscar) ed espandere il numero di sale l’8 gennaio 2016. La Fox non nasconde di mirare nuovamente alla statuetta più ambita dopo aver fatto centro con 12 anni schiavo e Birdman.

Il film, scritto da Mark L. Smith e dallo stesso Inarritu, uscirà a settembre 2015 e sarà distribuito dalla Fox.

Nel 1823 il cacciatore di pelli Hugh Glass (Leonardo DiCaprio) si unisce alla Rocky Mountain Fur Co. per avventurarsi in un territorio inesplorato in cerca di nuove pelli. Dopo essere stato aggredito da un grizzly che lo ha quasi ucciso, l’uomo viene preso in custodia da due volontari della compagnia, il rude mercenario John Fitzgerald e il giovane Jim Bridger, futuro “Re degli Uomini delle Montagne”. Quando gli indiani assaltano il loro accampamento, Fitzgerald e Bridger abbandonano Glass al suo destino dopo averlo derubato delle armi e degli oggetti di sua proprietà. Isolato, privo di difese e furioso, Glass giura di sopravvivere per vendicarsi.

Il film è la seconda collaborazione di Inarritu con la New Regency dopo Birdman.

Revenant – Redivivo: recensione del film con Leonardo DiCaprio

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Revenant – Redivivo: recensione del film con Leonardo DiCaprio

Lo scorso anno era stato al centro della scena cinematografica per il suo bellissimo Birdman, che, partito dal Festival di Venezia, aveva concluso la sua trionfale cavalcata con il premio Oscar al miglior film dell’anno. Adesso Alejandro G. Inarritu torna sul grande schermo con Revenant – Redivivo, una storia di sofferenza, paura e violenza, che racconta la vera esperienza di un uomo che ha sfidato la morte, l’ha sconfitta ed è andato a riscuotere la sua vendetta.

Girato nella Terra del Fuoco, ma ambientato nel Nord Dakota del 1823, Revenant ripropone il connubio artistico tra Inarritu e Emmanuel Lubezki, uno dei più grandi direttori della fotografia del nostro tempo. I due artisti della luce realizzano un racconto elegante, limato, estremamente crudo seppure poetico che sconfina in alcuni momenti in un linguaggio che ricorda più il Malick di The New World che lo stile del regista messicano.

Immancabili però i piano sequenza che, svincolati dagli stretti e geometrici corridoi del backstage di Birdman, spaziano tra boschi, neve e dirupi, articolando una narrazione intensa, studiata e calibrata nei minimi dettagli, anche durante le scene apparentemente più concitare e confuse, in cui la macchina da presa segue il protagonista come un’ombra.

Revenant – Redivivo, una sfida contro il “tempo”

Revenant - Redivivo

Atteso e un po’ maledetto, a causa delle difficilissime condizioni meteo che la troupe ha affrontato durante la lavorazione, Revenant – Redivivo mostra però presto i suoi limiti. Il difetto in cui si è andato a incagliare il sempre bravissimo Inarritu è quello di aver costruito una meravigliosa scatola vuota, avvalendosi del migliore interprete che c’è in circolazione, Leonardo DiCaprio, e provando a piegarne una fisicità troppo moderna per risultare credibile nei panni di uno scout dell’800.

Leo, dal canto suo, si impegna come non mai per dare voce e corpo alla sofferenza e alla rabbia più pure. Il risultato però è ben lontano dalle sue più grandi prove d’attore: la maschera della sofferenza, tenuta su per tutto il film, prevale su ogni tipo di espressività, precludendo allo spettatore ogni possibilità di vedere sotto gli strati di barba e trucco, quel volto che tanto ha caratterizzato gli ultimi 20 anni di cinema americano.

Revenant – Redivivo tra scenari mozzafiato e bellezza spietata

Revenant - Redivivo

Protagonista vero del film è il paesaggio: terribile, glaciale e allo stesso tempo incantevole, splendente di quella bellezza spietata che solo una Natura Matrigna può avere. Con le sue montagne innevate e i fiumi ghiacciati, splendono nel film i comprimari, Domhnall Gleeson, Will Poulter e su tutti Tom Hardy, che continua la costruzione di una carriera solida e differenziata.

Revenant – Redivivo è una sfida all’ostilità del set naturale che Inarritu ha voluto completare a tutti i costi, una gara, tra l’uomo e la natura, che prima di essere raccontata sullo schermo è stata vissuta durante la lavorazione. Una bellissima confezione per una storia già vista e raccontata. Ad avercene però, di film così.

Revenant – Redivivo: la vera storia dietro il film con Leonardo DiCaprio

Diretto dal premio Oscar Alejandro Gonzáles Iñarritu, Revenant – Redivivo è un film del 2015 con Leonardo DiCaprio protagonista assoluto. L’opera è in parte basata sul romanzo Revenant – La storia vera di Hugh Glass e della sua vendetta, pubblicato nel 2002. Questo è a sua volta ispirato alla vita del cacciatore di pelli Hugh Glass, vissuto tra il Settecento e l’Ottocento.

Questi è noto per essere sopravvissuto all’attacco di un orso e al conseguente abbandono dei suoi compagni di spedizione, i quali lo credevano in fin di vita. Nel film il personaggio interpretato da DiCaprio, riacquisite le forze, si mette in cammino per raggiungere chi lo ha tradito, in cerca di vendetta per quanto subito.

Nel film la leggenda di Glass viene inevitabilmente arricchita da numerosi elementi romanzati. Ciò è dovuto anche dal fatto di avere poche informazioni concrete sulle gesta del personaggio. Molti tuttavia sono anche i punti nel film che si discostano dalla trama del film. Attraverso una serie di domande proposte di seguito, si potrà scoprire quanto c’è di vero e quanto di romanzato all’interno del film.

Hugh Glass era davvero un cacciatore di pellicce?

Uno dei pochi fatti certi riguardo Hugh Glass era che fosse un cacciatore di pelli. Nel 1823 Glass intraprese una spedizione insieme al generale William Henry (nel film interpretato dall’attore Domhnall Gleeson) e alcuni uomini, con il fine di ottenere una grande carico di pelli. Fu durante questa spedizione che Glass fu attaccato dall’orso che lo ridusse in fin di vita.

Hugh Glass aveva davvero una moglie appartenente alla tribù dei nativi indiani?

Poco si sa della vita di Glass prima del 1823. Il più dei fatti che risalirebbero a prima di quella data sono prevalentemente supposizioni. Tra queste vi è quella del suo matrimonio con una donna appartenente alla tribù dei Pawnee. Secondo alcuni, Glass conobbe la donna dopo essere stato fatto prigioniero presso tale tribù, e da loro avrebbe inoltre acquisito le sue conoscenze del territorio e nella caccia. Tutto ciò tuttavia non ha prove concrete per essere confermato ed è ipotizzabile sia una mera leggenda.

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Hugh Glass è stato realmente attaccato da un orso?

Nonostante non vi siano stati testimoni al momento dell’aggressione, l’attacco dell’orso ai danni di Glass sembra essere un fatto certo. Questo sarebbe accaduto nell’estate del 1823, cinque mesi dopo l’inizio della spedizione intrapresa da Glass. L’uomo, come nel film, sembra avesse seguito le orme di alcuni cuccioli di orso, per poi ritrovarsi davanti al pericoloso animale adulto. Questi gli procurò numerose ferite e ossa rotte, lasciandolo più morto che vivo. I suoi compagni fortunatamente udirono le urla e corsero in suo soccorso, riuscendo ad abbattere l’orso.

Ci sono documenti scritti che attestano l’avvenuta aggressione ai danni di Glass?

Sfortunatamente nessuno documento scritto da Glass, o da qualcuno a lui vicino è stato trovato. Non esiste infatti nessun resoconto dell’attacco dell’orso, né scritto da Glass stesso né da eventuali testimoni oculari. La storia dell’attacco sembra essere apparsa per la prima volta nel 1825 nel diario di un avvocato di Philadelphia in cerca di fama come scrittore. Tale storia si diffuse rapidamente negli Stati Uniti, divenendo argomento principale del poema del 1915 intitolato La canzone di Hugh Glass., di John Neihardt, a cui seguirono poi numerosi libri sull’argomento.

Hugh Glass fu davvero abbandonato dai suoi compagni perché creduto spacciato?

Date le ferite riportate dallo scontro con l’orso, era difficile credere che Glass sarebbe potuto sopravvivere. Per tale motivo il capitano della spedizione assegnò a due uomini il compito di rimanere con Glass finché questi non fosse deceduto, mentre gli altri proseguivano il percorso. L’intenzione era quella di dare a Glass sepoltura cristiana dopo la sua morte. Questi uomini erano John Fitzgerald e Jim Bridger, nel film interpretati da Tom Hardy e Will Poulter. I due rimasero con Glass diversi giorni, ma quando si accorsero che non accennava a voler morire decisero di seppellirlo a metà e abbandonarlo per ricongiungersi con la spedizione.

I due uomini hanno davvero ucciso il figlio di Glass?

Nel film con DiCaprio, l’assassinio del figlio di Glass per mano di John Fitzgerald è motivo scatenante della sete di vendetta del cacciatore di pelli. Tuttavia, questa parte del film è puramente inventata, poiché non ci sono prove dell’esistenza di un figlio di Glass, e ancor meno di un figlio ucciso davanti ai suoi occhi.

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Hugh Glass ha davvero dormito nella carcassa di un animale?

Dormire all’interno della carcassa di un animale è una nota pratica di sopravvivenza, ma non è dato sapere se realmente Glass abbia messo in pratica ciò. Questo dettaglio fa tuttavia parte della leggenda tramandata nel corso dei secoli. Molto più probabile è il suo aver mangiato parti di animali per sopravvivere nella natura selvatica.

Hugh Glass ha davvero soddisfatto la sua sete di vendetta?

Nella leggenda tramandata, Glass riesce realmente a raggiungere i due uomini che lo avevano abbandonato in fin di vita. Tuttavia, anziché porre in atto la sua violenta vendetta come nel film, viene raccontato che Glass perdonò i due. È bene ricordare che questi non uccisero alcun figlio di Glass, pertanto il perdono è piuttosto comprensibile.

Fonte: HistoryVSHollywood

 

Revenant – Redivivo: l’incredibile documentario che mostra il set “A World Unseen”

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Mentre cresce l’attesa per la notte degli Oscar e Revenant – Redivivo, oggi arriva un nuovo contributo video sul film e le immagini dell’incredibile documentario “A World Unseen” che ci mostra il set in una sorta di making of.

LEONARDO DICAPRIO A ROMA PER REVENANT: “UN’OPERA VISCERALE, CHE TI ENTRA DENTRO”

ALEJANDRO GONZALEZ INARRITU A ROMA PER REVENANT: “UN PERCORSO SPIRITUALE E FISICO”

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Revenant diretto da Alejandro Gonzalez Inarritu, vede protagonista Leonardo DiCaprio al fianco di Tom Hardy.

the-revenant-leonardo-dicaprioRevenant – Trama: Nel 1823 il cacciatore di pelli Hugh Glass (Leonardo DiCaprio) si unisce alla Rocky Mountain Fur Co. per avventurarsi in un territorio inesplorato in cerca di nuove pelli. Dopo essere stato aggredito da un grizzly che lo ha quasi ucciso, l’uomo viene preso in custodia da due volontari della compagnia, il rude mercenario John Fitzgerald e il giovane Jim Bridger, futuro “Re degli Uomini delle Montagne”. Quando gli indiani assaltano il loro accampamento, Fitzgerald e Bridger abbandonano Glass al suo destino dopo averlo derubato delle armi e degli oggetti di sua proprietà. Isolato, privo di difese e furioso, Glass giura di sopravvivere per vendicarsi.

via Collider

Revenant – Redivivo: dietro le quinte del film vincitore di 3 Golden Globes

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Miglior film drammatico, migliore regia e miglior attore protagonista in un film drammatico. Sono solo i primi tre di una lunga lista di premi che scommettiamo porterà a casa Revenant – Redivivo, il nuovo film di Alejandro González Iñárritu che vede protagonisti Leonardo DiCaprio e Tom Hardy.

Di seguito ecco tre featurette che ci portano dietro le quinte del film:

https://www.youtube.com/watch?v=Zm8NnGd6gsg

https://www.youtube.com/watch?v=je430qSXIWQ

https://www.youtube.com/watch?v=EJGK1ZOYQNU

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Il film, diretto da Alejandro Gonzalez Inarritu, vede protagonista Leonardo DiCaprio al fianco di Tom Hardy.

Trama: Nel 1823 il cacciatore di pelli Hugh Glass (Leonardo DiCaprio) si unisce alla Rocky Mountain Fur Co. per avventurarsi in un territorio inesplorato in cerca di nuove pelli. Dopo essere stato aggredito da un grizzly che lo ha quasi ucciso, l’uomo viene preso in custodia da due volontari della compagnia, il rude mercenario John Fitzgerald e il giovane Jim Bridger, futuro “Re degli Uomini delle Montagne”. Quando gli indiani assaltano il loro accampamento, Fitzgerald e Bridger abbandonano Glass al suo destino dopo averlo derubato delle armi e degli oggetti di sua proprietà. Isolato, privo di difese e furioso, Glass giura di sopravvivere per vendicarsi.

Revanche – Ti ucciderò: recensione del film di GOTZ SPIELMANN

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Revanche – Ti ucciderò: recensione del film di GOTZ SPIELMANN

Revanche – Ti ucciderò, è il film di  GOTZ SPIELMANN, in corsa agli Oscar per il miglior film straniero. Non è la prima volta, il regista austriaco è già stato selezionato con Lo Straniero (1999) e candidato con lo «scandaloso» Antares (2004) tra i componenti dell’Academy.

Il suo ultimo lavoro racconta la vita serena della campagna rurale austriaca, con le sue famiglie modello – villette, matrimonio, figli, ordine, e naturalmente razzismo. C’è pure la Vienna di sesso, commercio del corpo meglio se «clandestino», bordelli, coca e botte in cui vivono i due protagonisti, Alex e Tamara, lui è stato dentro e ora lavora come tuttofare per il padrone del bordello. Lei è ucraina, ha un debito da saldare e si prostituisce.

I due stanno insieme di nascosto, lui progetta di rapinare la banca del paesino del nonno. Lì abitano anche Suzanne e suo marito Robert, poliziotto, non riescono a avere figli, la colpa è forse di lui, lei è devota iporcita, lui macho, sono razzisti, non adotterebbero mai un bambino – «chissà poi che carattere ha ».

I principi di ordine e pistola, la morale dell’«essere costretti a difendersi», la finta distanza nel livello di crudeltà tra città e mondo rurale sono gli elementi che caratterizzano la pellicola. innestati in una costruzione narrativa canonica: un prologo, il dramma, l’epilogo innestati nel «genere vendetta» – la storia dell’uomo che vuole uccidere l’altro perché a sua volta gli ha ucciso l’amata – col paesaggio sociale e culturale ove pian piano la stessa vendetta si confonde.

Reunion Marvel Studios per le voci di Transformers One!

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Reunion Marvel Studios per le voci di Transformers One!

Trai film più attesi delle prossime settimane, Transformers One occupa certamente un posto d’onore, perché con un look estremamente cool e giovane riprende i celebri giocattoli Hasbro e ne racconta le origini, molto prima che Optimus Prime e Megatron diventassero acerrimi nemici e che Cybertron venisse distrutto.

Chris Hemsworth, Scarlett Johansson e Brian Tyree Henry dal MCU a Transformers One

Quello che però non tutti sanno è che dietro le quinte del film, almeno nella versione originale, si è verificata, inattesa, una reunion Marvel Studios piuttosto importante, dal momento che il cast vocale del film prevede Chris Hemsworth, Scarlett Johansson e Brian Tyree Henry nei panni dei personaggi principali, rispettivamente Orion Pax, D – 16 e Elita – 1.

Per chi avesse vissuto in una caverna molto profonda negli ultimi 15 anni, diciamo che nell’Universo Cinematografico Marvel, i tre attori hanno interpretato tre differenti eroi basati sui fumetti. A cominciare da Chris Hemsworth che ha quasi esordito al cinema nel 2011 con il ruolo di Thor Odinson, nel film omonimo di Kenneth Branagh. Dopo una breve apparizione in Star Trek di J.J. Abrams, Hemsworth è diventato per tutto il mondo il volto dei Dio del Tuono targato Marvel, fino alla sua ultima apparizione nel 2022 in Thor: Love and Thunder.

Già molto nota all’epoca del suo casting nel MCU, Scarlett Johansson è stata per un decennio il volto di Natasha Romanoff, ovvero la Vedova Nera, da Iron Man 2 fino a Black Widow, il suo film da solista che ne indaga le origini dopo la sua eroica e tragica uscita di scena in Avengers: Endgame. Per quanto riguarda invece Brian Tyree Henry, la sua presenza nel MCU è stata molto meno duratura, dal momento che ha interpretato Phastos nello sfortunato eppure affascinante Eternals di Chloe Zhao.

Chris Hemsworth, Scarlett Johansson e Brian Tyree Henry hanno esperienza nel doppiaggio?

Sia Johansson che Henry hanno una solida carriera di doppiatori alle spalle, con l’attrice nominata agli Oscar che ha addirittura sconfinato nella musica con album in studio, EP e audiolibri all’attivo. Un po’ più inesperto è invece Hemsworth, che fino a questo momento ha prestato la sua possente voce solo a se stesso nelle varie declinazioni enimate e videoludiche del suo Thor.

Chris Hemsworth, Scarlett Johansson e Brian Tyree Henry uniscono quindi le forze per prestare le loro voci da supereroi ai protagonisti di Transformers One, dal 26 settembre 2024 distribuito da Eagle Pictures.

Reunion di Terminator per i 30 anni del film

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terminator reunionIl 15 ottobre all’Egyptian Theatre di Hollywood si terrà una proiezione speciale di Terminator, il thriller sci-fi che quest’anno compie i suoi primi 30 anni. A curare la proiezione ci sono The American Cinematheque, Metro-Goldwyn-Mayer Studios, Twentieth Century Fox Home Entertainment e SKED TK. La proiezione speciale vedrà Arnold Schwarzenegger riunirsi con lo sceneggiatore/regista del film James Cameron e con la produttrice Gale Anne Hurd (che abbiamo incontrato a Roma qualche settimana fa) per una sessione di Q&A con il pubblico, moderata da Geoff Boucher.

Cameron, in merito all’evento, ha dichiarato: “The Terminator è il mio primo figlio, sono felicissimo che le persona lo ricordino ancora abbastanza da celebrarne i 30 anni. Naturalmente ci sarò.”

La produttrice ha replicato: “The Terminator ha un valore straordinariamente sentimentale per me, e sono davvero orgogliosa di sapere che i fan continuano a supportare il fil 30 anni dopo.”

Uscito al cinema il 26 ottobre del 1984, Terminator costò 6,4 milioni e ne guadagnò 38 al box office casalingo e 78 a quello mondiale. Il seguito, Terminator 2, guadagnò 500 milioni. Attualmente è in produzione un reboot del franchise dal titolo Terminator Genisys che uscirà negli USA il primo luglio 2015.

Fonte: CS

Return to Silent Hill: tutti i dettagli del nuovo film

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Return to Silent Hill: tutti i dettagli del nuovo film

Durante l’evento dedicato al franchise di Silent Hill, Konami oltre ai nuovo videogiochi ha annunciato che un nuovo film, intitolato Return to Silent Hill che entra ufficialmente in produzione. Questo nuovo film probabilmente rientrerà nella strategia di Sony Pictures di proseguire il cammino intrapreso con Uncharted nel produrre nuove iterazioni delle sue sage originali videoludiche.

Return to Silent Hill sarà diretto da Christophe Gans, che ha anche diretto il  film Silent Hill del 2006. Durante il video è stata mostrata una varietà di storyboard e concept art, offrendo ai fan una breve occhiata al tipo di film che possono aspettarsi. Gans ha rivelato che stanno “tornando al meglio di queste storie… riferendosi a  Silent Hill 2 “, il che implica che il film trarrà molto da questo gioco. Il produttore Victor Hadida si unisce a Gans per discutere della collaborazione tra Konami e i registi, seguito dai due che discutono di cosa sia  Silent Hill, un franchise così attraente e duraturo. Dai un’occhiata  al video annuncio di Ritorno a Silent Hill  di seguito:

Incapace di accettare il fatto che sua figlia stia morendo, Rose decide di portare la ragazza da un guaritore di fede“, recita la sinossi del film originale di Gans del 2006 su Silent Hill. “Durante il viaggio, la coppia guida attraverso un portale in realtà, che porta a una città inquietante chiamata Silent Hill. La città è circondata da una potente oscurità e i sopravvissuti umani combattono una battaglia persa contro di essa.”

Return to Silent Hill: rivelato il cast del film basato sul gioco Silent Hill 2

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Return to Silent Hill, l’imminente film horror basato su Silent Hill 2, ha rivelato il suo cast principale e il suo regista e ha anticipato alcuni nuovi design dei mostri che potrebbero apparire nella pellicola. A darne notizia è stato il noto sito Deadline che ha riferito che Jeremy Irvine e Hannah Emily Anderson saranno i protagonisti del riavvio del franchise. Jeremy Irvine  è meglio noto per il suo ruolo nel film War Horse di Steven Spielberg del 2011 e il sequel horror del 2015 The Woman in Black: Angel of Death, mentre la Anderson è nota per essere apparsa nel film horror del 2017 Jigsaw e nella serie tv The Purge, che è andato in onda per due stagioni dal 2018 al 2020.

Le riprese del film Return to Silent Hill dovrebbero iniziare il mese prossimo in Germania e nell’Europa orientale, che segnerà il ritorno del regista originale di Silent Hill, Christophe Gans. Scritto da Gans, Sandra Vo-Anh (che ha collaborato con Gans in La bella e la bestia) e William Josef Schneider, il film è basato su Silent Hill 2, il secondo e più popolare gioco della serie di videogiochi di successo di Konami.

Il film seguirà James (Irvine), un uomo distrutto dopo essersi separato dal suo unico vero amore (Anderson). Quando una lettera misteriosa lo richiama a Silent Hill in cerca proprio della sua amata, trova una città un tempo riconoscibile trasformata da un male sconosciuto. Mentre James scende più in profondità nell’oscurità, incontra figure terrificanti sia familiari che nuove e inizia a mettere in discussione la propria sanità mentale mentre lotta per dare un senso alla realtà e resistere abbastanza a lungo da salvare il suo amore perduto.

Ritorno a Silent Hill è una storia d’amore mitologica su qualcuno così profondamente innamorato, che è disposto ad andare all’inferno per salvare qualcuno che ama”, ha commentato il regista Gans. “Sono felice che i meravigliosi attori di talento Jeremy Irvine e Hannah Emily Anderson ci accompagnino in questo viaggio in un mondo horror psicologico che spero possa soddisfare e sorprendere i fan di Silent Hill “.

Christophe ed io abbiamo lavorato a stretto contatto con i nostri partner di Konami, mentre lavorano ai nuovi videogioco, per creare anche una versione di Silent Hill per il pubblico del cinema di oggi“, ha spiegato il produttore Hadida. “Troverai ancora i mostri iconici del franchise, ma ci saranno anche nuovi design. Siamo fiduciosi che questo nuovo film e il nuovo gioco di Konami insieme spingeranno avanti il ​​​​franchise per gli anni a venire”.

Il film Return to Silent Hill

Return to Silent Hill è prodotto da Victor Hadida (produttore dei franchise di The Crow e Silent Hill) sotto la sua società Davis Films, insieme a Molly Hassell (The Crow) di Hassell Free Productions e David Wulf (The Card Counter). The Veterans si occupa delle vendite internazionali. Pubblicato originariamente nel 2001 per PlayStation 2, Silent Hill 2 è ampiamente considerato il miglior gioco della serie. L’anno scorso, Konami ha annunciato tre nuovi giochi della serie in arrivo e l’idea è che il nuovo film e i giochi si uniscano l’un l’altro per aiutare il marketing e il coinvolgimento. Radha Mitchell e Sean Bean hanno recitato nel primo film di Silent Hill, che ha incassato 100 milioni di dollari nel 2006.

Return to Silent Hill: Pyramid Head insegue James Sunderland attraverso la nebbia nel primo trailer

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La nebbia si avvicina ancora una volta: Konami ha presentato il primo trailer dell’adattamento live-action del videogioco Return to Silent Hill del regista Christophe Gans. Dopo un’anteprima al Festival di Cannes all’inizio di questo mese, questo breve teaser offre uno sguardo adeguato a Jeremy Irvine nel ruolo dell’iconico protagonista di Silent Hill 2, James Sunderland, mentre esplora la città del titolo e incontra i macabri abitanti del luogo. Sebbene duri meno di un minuto, mostra anche alcuni dei personaggi più memorabili e inquietanti del gioco, come Maria (Hannah Emily Anderson) e l’incubo di Pyramid Head.

Return to Silent Hill è un adattamento degli eventi di Silent Hill 2, spesso acclamato come uno dei più grandi giochi horror di tutti i tempi e a sua volta fortemente influenzato da Crime and Punishment e dalle opere di David Lynch, tra gli altri. Il gioco segue il tormentato James Sunderland che, dopo aver perso la moglie Mary a causa di una malattia tre anni prima, riceve una misteriosa lettera che afferma di provenire da lei e che lo invita a recarsi a Silent Hill. Trova una città deformata da una forza sconosciuta, piena di orrori indicibili che minacciano di distruggerlo e di figure sia familiari che sconosciute che lo conducono sempre più a fondo nel cuore di questo luogo infestato. Inizia lentamente a dubitare della propria realtà, ma continua ad andare avanti nella speranza di trovare Mary e porre fine al suo incubo.

A dimostrazione della fedeltà con cui Gans sta realizzando l’adattamento, il teaser si apre con un remake shot for shot di una memorabile scena del gioco in cui James si guarda allo specchio. Il filmato ripercorre i suoi passi attraverso le strade nebbiose di Silent Hill, mentre incontra Maria, una figura particolare che assomiglia in modo inquietante alla sua defunta moglie, e altre persone che rimangono in città nonostante i mostri che le circondano. La tensione aumenta man mano che James si addentra, la città diventa sempre più buia e mostri come le infermiere con la testa a bolla escono dall’ombra per attaccarlo. Non passa molto tempo prima che incontri Pyramid Head che trascina la sua mannaia gigante mentre cerca disperatamente di mettere le mani su James.

Silent Hill Returns è il terzo film del franchise di Silent Hill per il grande schermo e il primo film di Gans dopo La bella e la bestia di Vincent Cassel e Léa Seydoux del 2014. Inoltre, Gans torna nella città avvolta dalla nebbia per la prima volta da quando ha contribuito a dare il via al franchise cinematografico nel 2006 con l’adattamento hollywoodiano di Silent Hill scritto da Roger Avery. Sebbene quel film non abbia avuto un’accoglienza molto calorosa da parte della critica e del pubblico, il regista e il suo team, tra cui i co-sceneggiatori Sandra Vo-Anh e William Josef Schneider, questa volta stanno collaborando strettamente con Konami per garantire che la leggendaria Silent Hill 2 sia resa giustizia.

Il produttore Victor Hadida, che ha lavorato in precedenza a The Crow, ha sottolineato che Konami è stata strettamente coinvolta nel team di Return to Silent Hill durante tutto il suo sviluppo. Il film arriva in un momento importante, poiché il remake del gioco classico uscirà l’8 ottobre di quest’anno. Hadida ritiene che sia fondamentale per il futuro del franchise che i due progetti vengano portati avanti insieme, nella speranza di reintrodurre il pubblico a ciò che lo storico franchise di videogiochi è in grado di fare nel campo dell’horror psicologico.

Christophe e io abbiamo lavorato a stretto contatto con i nostri partner di Konami, mentre aggiornavano il videogioco, per creare anche una versione di Silent Hill per il pubblico teatrale di oggi“, ha spiegato il produttore Victor Hadida. “Troverete ancora i mostri iconici, ma ci saranno anche nuovi design. Siamo certi che questo nuovo film e il gioco aggiornato di Konami insieme daranno impulso al franchise per gli anni a venire“.

Non c’è ancora una data di uscita per Return to Silent Hill.

Return to Silent Hill: la prima foto ufficiale al nuovo film ridisegna Pyramid Head

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Dopo una serie di ritardi legati a COVID, l’anno scorso in Germania è finalmente iniziata la produzione del “requel” di Silent Hill, intitolato Return to Silent Hill, di cui si parlava da tempo, ed è stata rilasciata una prima immagine ufficiale del film in vista della sua anteprima mondiale al Festival di Cannes. La foto (via Fandango) ci offre un primo sguardo alla versione ridisegnata del grande cattivo della serie di videogiochi survival horror, Pyramid Head.

Pyramid Head, noto anche come “Red Pyramid”, “Red Pyramid Thing” e “Triangle Head”, è stato introdotto nel secondo gioco e il suo caratteristico volto è diventato probabilmente il pezzo più iconico del franchise. Questa nuova versione del personaggio non sembra lontana un milione di miglia dalla versione del videogioco, ma il casco a forma di piramide sembra essere più lungo e avvolgente.

Fonte Fandango via X

Cosa sappiamo sul film Return to Silent Hill? 

Jeremy Irvine(War Horse) e Hannah Emily Anderson (Jigsaw) saranno i protagonisti di Return to Silent Hill, adattamento del secondo capitolo della serie di videogiochi survival horror di Konami.

Il film seguirà James (Irvine), un uomo distrutto dopo la separazione dal suo unico vero amore (Anderson). Quando una misteriosa lettera lo richiama a Silent Hill per cercarla, trova una città un tempo riconoscibile trasformata da un male sconosciuto. Man mano che James scende nelle tenebre, incontra figure terrificanti sia familiari che nuove e inizia a mettere in discussione la propria sanità mentale mentre lotta per dare un senso alla realtà e resistere abbastanza a lungo da salvare il suo amore perduto“.

Il regista del film originale di Silent Hill, Christophe Hans, tornerà a dirigere questo rilancio del franchise horror supernaturale, che vede la partecipazione di Victor Hadida, Molly Hassell e David Wulf come produttori.

Ritorno a Silent Hill è una storia d’amore mitologica su una persona così profondamente innamorata da essere disposta ad andare all’inferno per salvare qualcuno“, ha dichiarato Gans. “Sono felice di avere i meravigliosi talenti di Jeremy Irvine e Hannah Emily Anderson che ci accompagnano in questo viaggio in un mondo horror psicologico che spero soddisferà e sorprenderà i fan di Silent Hill“.

Christophe e io abbiamo lavorato a stretto contatto con i nostri partner di Konami, mentre aggiornavano il videogioco, per creare anche una versione di Silent Hill per il pubblico teatrale di oggi“, ha aggiunto Hadida. “Troverete ancora i mostri iconici, ma ci saranno anche nuovi design. Siamo certi che questo nuovo film e il gioco aggiornato di Konami insieme daranno impulso al franchise per gli anni a venire“. Non è stata fissata una data di uscita nelle sale.

Retrofront: forse Gary Ross dirigerà anche il sequel di The Hunger Games, Catching Fire

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Venerdì era stata diffusa la notizia dell’abbandondo della serie The Hunger Games da parte del regista Gary Ross, non intenzionato, per ragioni economiche e artistiche

Retro Justice League: il meraviglioso trailer fan made

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Retro Justice League: il meraviglioso trailer fan made

Il film Justice League ha ricevuto un trattamento retrò in un trailer realizzato dai fan che riunisce le versioni pre-DCEU degli iconici eroi DC Comics. Una delle squadre di fantasia più amate al mondo è e sarà sempre la Justice League of America.

Ben Affleck, Henry Cavill, Gal Gadot e Ezra Miller hanno interpretato rispettivamente i ruoli di Batman, Superman, Wonder Woman e The Flash, ma non sono stati i primi attori a interpretare queste icone. Prima del franchise di Wonder Woman di Gadot, Lynda Carter era associata alla principessa guerriera di Themyscira, nella sua serie televisiva del ’77. Dai suoi film di Superman, il compianto Christopher Reeve ha continuato a far parte dell’eterna eredità dell’eroe di Krypton. Prima che Miller diventasse il primo Barry Allen cinematografico, le rispettive iterazioni televisive di The Flash di John Wesley Shipp e Grant Gustin esistevano prima dell’incarnazione del DCEU. Il Batman di Michael Keaton, che si unirà al DCEU entro la fine dell’anno, è ancora oggi considerato il vero Batman cinematografico.

Ora, grazie a AListProductions, abbiamo uno speciale trailer retrò che mostra la Justice League di Zack Snyder con Reeve, Keaton, Carter, Shipp e altri attori che hanno interpretato personaggi iconici della DC negli anni ’80 e ’90. Mentre membri come Aquaman e Cyborg non erano stati presentati sul grande schermo prima delle loro attuali iterazioni, al loro posto compaiono alcuni volti riconoscibili. 

Retribution: trailer dell’action thriller con Liam Neeson

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Retribution: trailer dell’action thriller con Liam Neeson

È stato diffuso il trailer ufficiale di Retribution, il prossimo thriller d’azione di Lionsgate e Roadside Attractions, con protagonista Liam Neeson. Il film debutterà negli USA al cinema il 25 agosto.

Il film racconta di Matt Turner (Liam Neeson), padre di famiglia e uomo d’affari americano che vive a Berlino. In un giorno come tanti, Matt finisce per ritrovarsi vittima di un terribile ricatto. Mentre è in macchina con i suoi figli, riceve una telefonata da uno sconosciuto che lo obbliga a eseguire una serie di comandi altrimenti l’ordigno piazzato sotto i sedili della sua macchina esploderà. Matt inizia così una folle corsa contro il tempo per mettere in salvo se stesso e la sua famiglia. Dai un’occhiata al trailer di Retribution qui sotto 

Di cosa parla Retribution?

“Quando un misterioso chiamante mette una bomba sotto il sedile della sua auto, Matt Turner (Neeson) inizia un inseguimento ad alta velocità attraverso la città per completare una serie specifica di compiti”, recita la sinossi. “Con i suoi figli intrappolati sul sedile posteriore e una bomba che esploderà se escono dall’auto, un normale tragitto giornaliero diventa un contorto gioco di vita o di morte mentre Matt segue le istruzioni sempre più pericolose dello sconosciuto in una corsa contro il tempo per salvare la sua famiglia.”

Retribution è diretto da Nimrod Antal da una sceneggiatura scritta da Christopher Salmanpour. È descritto come un coinvolgente thriller a ticchettio che trascina il pubblico in una corsa ad alto numero di ottani di redenzione e vendetta. Insieme a Neeson ci sono Matthew Modine (Stranger Things), Noma Dumezweni (La sirenetta), Jack Champion (Avatar: The Way of Water), Lilly Aspell, Embeth Davidtz (Schindler’s List) e Arian Moayed (Succession). I produttori sono Andrew Rona, Alex Heineman, Jaume Collet-Serra e Juan Sola.

Retratos Fantasmas, la recensione del documentario di Kleber Mendonça Filho – Cannes 76

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Retratos Fantasmas, il documentario meta-cinematografico di Kleber Mendonça Filho presentato a Cannes 76, è un lavoro di amore verso il cinema. Raccontare il cinema attraverso il cinema è un’arte che il regista brasiliano porta in scena sulla Croisette con una tesi ben specifica: il cinema è morto? Così immagini in bianco e nero si sovrappongono alla realtà nella pellicola narrata in prima persona dove Mendonça Filho ripercorre la sua vita e la sua carriera, fino ad arrivare a un finale quasi fantascientifico.

Il racconto di Retratos Fantasmas è curato al minimo dettaglio e la voce del regista si intervalla a quella di scene, film e ulteriori racconti di un cinema che non c’è più. A questo si aggiunge anche una colonna sonora dalle tinte colorate che accoglie lo spettatore alla visione.

Retratos Fantasmas, la trama

Un ritratto della cultura cinematografica di Recife, una città sul mare del Brasile, cambiata e stravolta dalla modernità. Là dove prima c’erano solo terreni incolti adesso crescono grattacieli di cui non si vede la fine e in questi angoli Kleber Mendonça Filho inizia a muovere i primi passi come regista. Tre lungometraggi e moltissimi cortometraggi narrativi e sperimentali fino alla realizzazione di Retratos Fantasmas, documentario metacinematografico che cerca di inquadrare non solo l’urbanizzazione della città ma anche la denuncia alla classe politica brasiliana dagli anni ’60 in poi.

La voce di Mendonça Filho parla direttamente allo spettatore, come un confessionale. Quello che, infatti, rende Retrotos Fantasmas particolare è la natura personale del racconto anche se fondamentalmente il regista non entra mai in merito alla sua vita privata. Il racconto è diviso in atti. Nel primo viene descritta la genesi nel suo lavoro, tutto quello che ha ispirato – anche solo dei semplici suoni – circoscritto all’interno delle mura domestiche. Una specie di autobiografia cinematografica in cui fornisce pochi dettagli sulla sua vita e molti sui suoi lavori come Neighbouring Sounds e Aquarius, che analizza e racconta.

Un racconto in atti

Se nella prima parte esploriamo i retroscena del lavoro di Mendonça Filho è solo negli atti successivi che Retratos Fantasmas attira davvero l’attenzione dello spettatore. Il documentario offre una retrospettiva delle sale cinematografiche nel centro di Recife, una liberazione per chi guarda ma anche per il regista stesso. Ci stacchiamo agli angusti e chiusi spazi di una piccola casa di periferia e arriviamo alla sala cinematografica, sempre chiusa ma di vedute più ampie.

Retratos Fantasmas cerca di unire lo spettatore con quei richiami di convivialità e spensieratezza uguali a chi aspetta fuori dalla sala l’ultimo film in uscita. Così da Easy Rider a Victor/Victoria, il cinema di Recife accoglie pellicole importanti e si popola di giovani creando aggregazione, che è proprio la base del cinema dalla sua nascita. E in un parallelismo di scene l’uscita degli spettatori dalla sala ricorda L’uscita dalle officine Lumière e questo richiamo – forse voluto o forse no – conferisce al documentario ancora più valore storico.

La Settima Arte

Nuove e vecchie tecnologie si intersecano in un racconto così come anche alcuni dei luoghi più iconici di Retratos Fantasmas come l’Art Palácio e il Trianon. Una lettera d’amore alla Settima Arte e in particolare all’esperienza che il cinema regala allo spettatore. Ma è anche un racconto nostalgico che guarda indietro a un cinema che non c’è più e che vuole anche denunciare la censura nei confronti di un paese intero. Le sale cinematografiche che chiudono e che per oltre vent’anni hanno ospitato centinaia di migliaia di spettatori. Come se fosse una lettera a cuore aperto, trattando la sala cinematografica come un corpo fisico che ospita un’anima.

Rete degli Spettatori promuove l’incontro Cinema e Scuola

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Rete degli Spettatori promuove l’incontro Cinema e Scuola

Si terrà giovedì 15 giugno dalle ore 10 alle ore 14 al cinema Intrastevere di Roma la presentazione dei risultati del lavoro svolto dalla Rete degli Spettatori nell’ambito del Piano nazionale di educazione all’immagine promosso dal Ministero della Cultura e dal Ministero dell’Istruzione e del Merito. La giornata sarà soprattutto l’occasione di un incontro e dibattito tra tutti coloro che hanno a cuore il cinema e l’audiovisivo come linguaggi della cultura e come arte.

Il progetto della Rete degli Spettatori – realizzato sia nelle aule di 9 scuole sul territorio italiano che con una formazione on-line per i docenti – nasce dall’esigenza di creare alfabetizzazione e pensiero critico intorno al linguaggio cinematografico e audiovisivo, per consentire agli studenti di familiarizzarsi con i processi produttivi e creativi che sottendono le opere audiovisive.

La presentazione di brevi video realizzati con gli studenti farà da cornice al dibattito previsto tra tutti i partecipanti sul senso, le pratiche e le strategie per le attività culturali di base, anche a fronte dei nuovi scenari che si aprono con l’esplosione dell’intelligenza artificiale.

Commenta Valerio Jalongo, regista e docente a capo della Rete degli Spettatori: “Il cinema e l’audiovisivo sono ormai veicoli primari per esperienze culturali, etiche ed estetiche senza le quali non si hanno strumenti per partecipare alla complessità delle nostre comunità democratiche: per questo è fondamentale che la scuola riconosca i giovani come spettatori-creatori di questo linguaggio.  Ma c’è un altro terreno comune tra cinema e scuola: classi e sale cinematografiche, infatti rappresentano spazi reali per una condivisione aperta che può bilanciare quegli spazi virtuali dove la condivisione e il confronto sono assenti o controllati da ignoti algoritmi”.

La Rete degli Spettatori

Nel 2011 nasce la Rete degli Spettatori con l’obiettivo di valorizzare i migliori autori e le loro opere attraverso la promozione, il supporto e la creazione di nuovi canali e nuove modalità distributive, coniugandoli con il sostegno alle sale e con attività di introduzione al linguaggio e alla conoscenza del cinema nelle scuole e non. Nel suo percorso la Rete ha provato a leggere la contemporaneità, tentando di analizzare le tendenze per poter proporre iniziative attuali. Undici anni di attività, in cui la Rete è stata presente nei cinema, nelle scuole, sui social e sulle piattaforme.

La Rete degli Spettatori si prefigge, da più di dieci anni, di dare visibilità a film solitamente esclusi dalle grandi distribuzioni e dalle piattaforme, valorizzando la qualità e la differenziazione delle opere, dando spazio ad artisti indipendenti e ai giovani.

15 giugno ore 10,00 – 14,00 al cinema INTRASTEVERE

RSVP [email protected]

Rete degli Spettatori lancia il Premio allo Spettatore

Rete degli Spettatori lancia il Premio allo Spettatore

Mentre comincia la stagione dei premi (Oscar, Golden Globes, David di Donatello, Nastri d’Argento ecc) e tutti premiano i film, la Rete degli Spettatori lancia il PREMIO ALLO SPETTATORE, un concorso che dà la possibilità al pubblico di vincere gli accrediti per i principali festival italiani.

I film più in vista godono di distributori potenti e lanci milionari e gli spettatori non hanno problemi a vederli. Ci sono però dei film quasi invisibili che a volte valgono molto di più. Ecco l’obiettivo della Rete: scovare spettatori-esploratori, curiosi, appassionati, che hanno voglia di condividere i loro pensieri. Spettatori che meritano un premio.

Partecipare al concorso è facile: basta aver visto uno dei 18 film della rassegna A TUTTO SCHERMO (la lista completa la trovate a questo link)  e scrivere una recensione attraverso i social: per esempio un post su Facebook, oppure un tweet o un video per Instagram o YouTube con le vostre opinioni, ricordando di taggare Rete degli Spettatori.

Le migliori recensioni saranno pubblicate sui nostri canali e parteciperanno a inizio 2020 alla premiazione ufficiale del Premio allo Spettatore. Regolamento completo a questo link.

Retcon: le “correzioni” nei franchise che hanno migliorato la storia

In un’epoca cinematografica in cui i franchise costituiscono una enorme fetta della produzione cinematografica hollywoodiana (e quindi mondiale), le retcon, ovvero le correzioni a posteriori di alcuni dettagli dei film, sono all’ordine del giorno.

Sono poche però i retcon che fanno effettivamente bene a un franchise e che ne migliorano la storia. Ecco 5 correzioni che hanno migliorato lo sviluppo della storia a cui sono state applicate.

La debolezza della Morte Nera era “intenzionale” (Rogue One)

Rogue OneRogue One è stato il primo spin off della saga di Star Wars e che, come spunto della sua storia, ha sviluppato i titoli di apertura di Una Nuova Speranza. Il film segue un gruppo di ribelli coraggiosi che tentano di rubare i piani di progettazione della Morte Nera, la macchina da guerra dell’Impero.

Oltre ad essere un’avventura divertente, il film mette una pezza in quella che è considerata la più grande falla nella trama di Una Nuova Speranza. Rogue One ha saggiamente spiegato che l’unica debolezza nella progettazione della Morte Nera non era una grande svista, ma un progetto intenzionale di Galen Erso, che cercava di fornire ai Ribelli un modo per abbattere la macchina da guerra.

Apollo Creed aveva un figlio illegittimo (Creed)

Poche persone pensavano che il franchise Rocky avesse bisogno di essere rivisitato, ma Ryan Coogler ha trovato un modo interessante per riportare il franchise in scena. Creed vede Michael B. Jordan nei panni del figlio illegittimo di Apollo Creed, che segue le orme di suo padre sul ring.

L’Apollo Creed che abbiamo visto nei film era un carismatico padre di famiglia, quindi questo offusca un po’ la sua reputazione. Tuttavia, il fatto che non avessimo mai sentito parlare di questo ragazzo prima, rende la sua battaglia per affermarsi ancora più avvincente.

Conflitto Finale viene annullato (X-Men: Giorni di un Futuro Passato)

Mentre i primi due film di X-Men sono piaciuti ai fan, il terzo film, X-Men: Conflitto Finale, si è rivelato un risultato deludente per quanto era stato creato nei film precedenti. Nel film sono state operate alcune scelte opinabili, soprattutto nelle dicisioni di uccidere alcuni personaggi e nel modo in cui vengono uccisi.

X-Men: Giorni di un Futuro Passato ha rivisitato la cronologia di quel film e ha rimandato Wolverine indietro nel tempo per salvare il futuro. Il film si è concluso con la cronologia di Conflitto Finale letteralmente cancellata dalla continuità come se non fosse mai successo niente.

Quel bambino era Peter Parker (Iron Man 2)

I fan della Marvel erano entusiasti quando Spider-Man si è unito al MCU in Captain America: Civil War. Ora è difficile immaginare un MCU senza di lui. Ma a causa di un ingegnoso retcon, si è scoperto che Peter Parker era già nell’universo condiviso ai tempi di Iron Man 2.

Nel film del 2010, un bambino che indossa una maschera di Iron Man viene salvato da Tony Stark allo Stark Expo. Tom Holland e altri hanno confermato che il ragazzo era Peter, il che rende la sua relazione successiva con Tony ancora più toccante.

Darth Vader è il papà di Luke Skywalker (L’Impero colpisce ancora)

20 cattivi miglioriDarth Vader è diventato immediatamente un cattivo iconico non appena è apparso sullo schermo in Una Nuova Speranza. All’epoca non sapevamo molto di lui, ma Obi-Wan spiegava in quel film che era stato Vader a uccidere il padre di Luke, Anakin Skywalker.

Ne L’Impero Colpisce Ancora, apprendiamo che Obi-Wan aveva mentito e che Vader è in realtà Anakin Skywalker, il padre di Luke. Il semplice retcon ha contribuito a rendere la scena del disvelamento della vera parentela di Darth Vader uno dei migliori colpi di scena nella storia del cinema.

Resurrection: la spiegazione del finale del film

Resurrection: la spiegazione del finale del film

I film incentrati sulla figura dei serial killer sono da sempre particolarmente affascinanti, per via dei “giochi” a cui sottopongono i protagonisti e gli stessi spettatori, chiamati a cercare di risolvere il puzzle di enigmi a cui gli assassini di turno sottopongono i propri rivali. Film come Seven, Zodiac e Il silenzio degli innocenti sono tra i più celebri esempi di questo genere. Un altro titolo, uscito nel 1999, appartenente a questo filone è Resurrection, diretto da Russell Mulcahy. Da non confondere con i film argentino (2015) e belga (2017) dallo stesso titolo, né con l’horror del 2022 con Rebecca Hall, questo film dell’99 offre proprio una vicenda legata ad un serial killer tanto particolare quanto macabro.

L’attore Christopher Lambert, lo scrittore Brad Mirman e il regista Russell Mulcahy si incontrarono in un hotel di Los Angeles per discutere di un altro progetto a cui stavano lavorando, ma non riuscivano a smettere di parlare di Resurrection e di quanto gli piacesse l’idea. Hanno così ben presto abbandonato l’altro film e hanno deciso di realizzare questo. Secondo il commento del regista Russell Mulcahy nel DVD, Resurrection era originariamente classificato NC-17, motivo per cui diverse scene di violenza e gore, come la scena del taglio delle gambe, sono state eliminate per ottenere la classificazione R.

La “versione integrale” del film non è mai stata distribuita e si presume che a tutt’oggi sia andata perduta. Ci resta comunque un film particolarmente inquietante, un ottimo esempio del suo genere che non mancherà di entusiasmare i fan. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a Resurrection. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla spiegazione del finale. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Resurrection cast

La trama di Resurrection

A Chicago viene commesso un atroce omicidio: un uomo giace in un lago di sangue con un braccio amputato alla spalla. L’assassino ha scritto col sangue su uno specchio: “Lui tornerà“. L’agente John Prudhomme, con il collega detective Andrew Hollinsworth, comincia allora ad indagare sulla vicenda. Alla prima vittima, sul cui corpo sono stati incisi numeri romani, ne seguono ben presto altre. Nell’orto botanico, dove John si era recato per seguire una pista, viene trovato un cadavere in decomposizione: il braccio sinistro della persona è stato amputato e anche qui sul corpo sono incisi numeri romani.

In un appartamento si scopre poi il terzo omicidio. Qui c’è il cadavere di un uomo senza testa. Prudhomme comincia a mettere insieme le tessere del puzzle e formula una teoria sulle motivazioni: i numeri romani si riferiscono ai passaggi della Bibbia e il killer sta cercando di ricostruire pezzo per pezzo il corpo di Cristo in tempo per la Pasqua, festa della Resurrezione, cui mancano tre settimane. Sarà dunque necessario scoprire chi si cela dietro tutto ciò prima di quella data, durante la quale potrebbe verificarsi qualcosa di estremamente grave e macabro.

Il cast di Resurrection

Ad interpretare John Prudhomme vi è l’attore Christopher Lambert, celebre per i film Greystoke – La leggenda di tarzan, il signore delle scimmie (1984) e Highlander – L’ultimo immortale (1986). Accanto a lui, nel ruolo del detective Andrew Hollinsworth vi è invece Leland Orser, mentre Robert Joy è Gerald Demus. Completano il cast Barbara Tyson nel ruolo di Sara Prudhomme, Rick Fox in quello di Schoefield e Jonathan Potts in quello del detective Moltz. Nel film si annovera infine anche un cameo del celebre regista David Cronenberg, noto per film come Videodrome e La mosca, nel ruolo di Padre Rousell.

Resurrection spiegazione finale

Resurrection: la spiegazione del finale

Una volta compreso il modus operandi del serial killer e il suo obiettivo, Prudhomme deve cercare di predire le sue prossime mosse. Tuttavia, il caso prende una svolta inaspettata quando il suo collega Scholfield scopre un fascicolo dell’FBI relativo a un omicidio simile avvenuto diversi anni prima in Tennessee. Prudhomme è furioso per non aver ottenuto questo fascicolo da Wingate, che si era presentato come agente dell’FBI e aveva promesso di inviare loro tutte le informazioni del Bureau sul caso. Quando però Prudhomme si reca all’ufficio dell’FBI, scopre che Wingate è un uomo diverso da quello con cui ha lavorato.

Prudhomme riesce allora a rintracciare e arrestare il falso Wingate, il cui vero nome si rivela essere Gerald Demus. Tuttavia, non riuscendo a collegarlo ad alcun crimine, l’uomo viene inizialmente scagionato. La squadra di Prudhomme entra però poi in possesso delle prove in grado di collegare le impronte digitali di Demus al precedente omicidio avvenuto in Tennessee e quindi di arrestarlo. Nel frattempo, Demus uccide però la sua sesta vittima, prendendone il busto. Prudhomme teorizza che Demus possa nascondersi in un posto dove hanno già guardato e nella casa della prima vittima trovano i macabri resti delle sue vittime, disposti in modo da assomigliare a un Cristo crocifisso.

Esaminando gli appunti di Demus, Prudhomme si rende conto che per completare il suo lavoro, l’assassino intende prendere il cuore di un bambino nato da una donna di nome Maria il giorno di Pasqua, che è il giorno successivo. Moltz identifica allora un bambino appena nato da una certa Maria e si precipita all’ospedale, dove trova proprio Demus con il bambino. Moltz viene ferito e Prudhomme insegue Demus sul tetto finché non gli spara e recupera il bambino. Demus, cadendo, dal tetto muore. La sua opera rimane così incompleta e Prudhomme può dichiarare chiuso il caso.

Il trailer di Resurrection e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Resurrection grazie alla sua presenza su une delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile a noleggio nel catalogo di Prime Video. Per vederlo, basterà dunque noleggiarlo pagando la cifra indicata. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video per un tot di ore. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di sabato 9 marzo alle ore 21:20 sul canale Rai 4.

Resurrection: il sequel de La Passione di Cristo ha una data di inizio della produzione

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Secondo World of Reel, la produzione del sequel di La Passione di Cristo di Mel Gibson,, intitolato Resurrection, a lungo in sviluppo, dovrebbe iniziare il prossimo anno la lavorazione. Secondo il sito precisamente a gennaio e avverrà  dopo quasi due decenni dall’uscita nelle sale del primo capitolo.

Resurrection sarà ancora una volta diretto da Mel Gibson. Si prevede che il sequel vedrà Jim Caviezel riprendere il ruolo di Gesù, la cui miracolosa resurrezione sarà al centro del prossimo capitolo. Il regista premio Oscar Mel Gibson ha recentemente parlato del progetto, scherzando sul fatto di aver co-scritto due diverse sceneggiature. Ha descritto una di queste sceneggiature come “un viaggio acido” che porterà il pubblico in “altri regni”. Al momento non è chiaro quale delle due sceneggiature Gibson sceglierà.

La Passione di Cristo raffigurava gli ultimi giorni della vita di Gesù Cristo e la sua crocifissione. Oltre a Caviezel, ha interpretato Maia Morgenstern nel ruolo di Maria, Monica Bellucci nel ruolo di Maria Maddalena, Francesco De Vito nel ruolo di Pietro, Luca Lionello nel ruolo di Giuda e altri ancora. Il film ha incassato 612 milioni di dollari con un budget di 30 milioni di dollari, diventando un enorme successo finanziario. L’accoglienza della critica è stata mista, con i critici divisi sulla brutale rappresentazione della crocifissione e alcuni che hanno accusato il film di essere antisemita.

Resurrection, recensione del film con Rebecca Hall #Sundance22

Resurrection, recensione del film con Rebecca Hall #Sundance22

A dieci anni dal suo esordio dietro la macchina da presa Nancy, Please il regista Andrew Semans ha presentato al Sundance 2022 uno dei lungometraggi più radicali e disturbanti visti da molto tempo a questa parte.

La storia di Resurrection

Nel tentare di raccontare il suo dramma/horror bisogna necessariamente iniziare dallo spunto narrativo di partenza: Margaret (Rebecca Hall) è una donna con una carriera di successo, indipendente nelle relazioni sentimentali e con una figlia quasi diciottenne che sta crescendo al meglio grazie alla sua energia e un’assoluta devozione. L’incontro casuale con David (Tim Roth) riporta però in superficie terribili traumi vissuti in un passato oscuro, incubi capaci di precipitare la donna in un vortice di insicurezza che la porterà a dover fare scelte estreme.

Fin dall’inizio Resurrection riporta alla memoria il miglior cinema di David Cronenberg: allo stesso modo di molti lavori del regista canadese anche in questo film le scenografie eleganti ma fredde nella loro stilizzazione, così come le luci che dipingono ambienti capaci di restituire un senso di distaccata neutralità, precipitano immediatamente eventi e personaggi in un universo filmico molto preciso e ben articolato.

Resurrection ricorda il miglior Cronenberg

La progressione narrativa della sceneggiatura scritta dallo stesso Semans sviluppa immediatamente un personaggio molto ben definito, sobrio e credibile nella sua forza interiore. E questo quasi per contrappasso rende ancor più vero e doloroso il suo progressivo sgretolamento fisico e psicologico quando l’orrore del passato torna a manifestarsi in tutta la sua forza. Rebecca Hall offre alla figura di Margaret non soltanto la sua naturale eleganza ma anche un lavoro sul corpo impressionante: scena dopo scena la bellezza della donna diventa leggermente più spigolosa, il linguaggio del corpo inquietante. La metamorfosi fisica si accompagna poi a un percorso psicologico di regressione verso paure e istinti primitivi, quasi ancestrali, il quale sviluppato da una sceneggiatura meno attenta sarebbe potuto risultare non credibile.

Un horror psicologico

Al contrario Resurrection riesce nell’ammirevole tentativo di fornire allo spettatore una trama plausibile senza però garantire alcuna certezza su ciò che sta realmente succedendo. Il rapporto che si instaura tra Margaret e il suo aguzzino  – un Tim Roth mellifluo, capace di affascinare ed essere rivoltante allo stesso tempo – viene immediatamente settato sulle basi affascinanti dell’horror psicologico, nel quale insieme alla logica degli eventi e alla verità delle situazioni si deve anche accettare l’irrazionalità, il lato sconosciuto e spaventoso di quello stesso universo filmico. Resurrection lavora su questo equilibrio instabile con enorme efficacia, arrivando a un finale che lascia coerentemente esplodere tutto quanto costruito in precedenza fino a penetrare nel tessuto emozionale del pubblico con una potenza espressiva (e visiva) non comune. 

Finalmente un lungometraggio che riesce a disturbare nel senso migliore del termine, che costringe a uno sforzo prima emotivo e successivamente intellettuale per stare a un gioco cinematografico intenso e notevolmente calibrato, quello un film sospeso tra realtà e incubo capace di lasciarci con una sensazione di salutare incertezza. Resurrection è quello che l’horror psicologico era un tempo e dovrebbe tornare a essere: una stanza oscura con all’interno uno specchio deformante, pronto a regalarci il terrore di vedere la versione più nascosta di noi stessi.  

Resurrection 2×13: anticipazioni e promo

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Resurrection 2×13: anticipazioni e promo

Si intitola Love in Return, Resurrection 2×13, la tredicesima ed ultima puntata della seconda stagione della serie televisiva Resurrection, che andrà in onda sul network americano ABC.

Resurrection 2In Resurrection 2×13 James e la sua congrega si preparano a dare l’assalto a casa Langston per impedire a Rachel di dare alla luce il suo bambino; Bellamy, Henry e Fred si preparano a combattere per proteggere se stessi e la vita del piccolo, ma sono davvero pronti ad affrontare le conseguenze del loro gesto?

Resurrection 2×09: anticipazioni e promo

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Si intitola Aftermath, Resurrection 2×09, la nona puntata della seconda stagione della serie televisiva Resurrection, che andrà in onda sul network americano ABC.

Resurrection-2x09In Resurrection 2×09 gli Arcadians piangeranno la morte di un loro caro, mentre le cellule staminali del bambino di Rachael forniscono una cura per il virus, ma quando la donna scompare improvvisamente, Bellamy e Maggie si ritrovano costretti a chiedere l’aiuto di un improbabile alleato; nel frattempo, Henry scopre quale ruolo hanno avuto Margaret e la sua famiglia nell’incendio alla fabbrica.

Resurrection 2×08: anticipazioni e promo

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Si intitola Forsaken, Resurrection 2×08, l’ottava puntata della seconda stagione della serie televisiva di successo Resurrection, che andrà in onda sul network americano ABC.

Resurrection-2x08In Resurrection 2×08,  la chiesa del pastore Tom diventa un punto di sicurezza per i Ritornati ora che le attività contro di loro si stanno intensificando,mentre Bellamy e lo sceriffo Fred cercano di fermare gli spargimenti di sangue e Maggie lavora alla sintesi di una cura per il virus quando avviene un fatto particolarmente spiacevole che la distrae dalle sue ricerche

Resurrection 2×04: anticipazioni e promo

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Si intitola  Old Scars, Resurrection 2×04, la quarta puntata del secondo ciclo di episodi della serie di successo trasmessa dal network americano della ABC.

Resurrection 2×04In Resurrection 2×04 Margaret convince Lucille a organizzare una cena per festeggiare il ritorno di Jacob, ma alcuni ospiti del tutto inattesi mettono alla prova le relazioni nella famiglia Langston portandole fino al punto di rottura. Nel frattempo, Bellamy continua a indagare sulla storia delle misteriose ossa, e Rachael riceve alcune notizie sconvolgenti riguardanti il suo bambino.

Resurrection 2×01: anticipazioni e promo

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Si intitolerà Revelation, Resurrection 2×01, la season premiere della seconda stagione di Resurrection, la serie televisiva di successo trasmessa dal network americano della ABC.

https://www.youtube.com/watch?v=cv1fFmVWaWQ

Resurrection 2×01In Resurrection 2×01, Bellamy che si risveglia solo e abbandonato nella periferia di Arcadia, dove non riesce a ricordare cosa sia accaduto nell’ultima settimana della sua vita; quando poi torna la sua memoria, ha una rivelazione scioccante.

Nel frattempo, in ResurrectionArcadia accoglie Margaret Langston (guest star Michelle Fairley), la potente matriarca della famiglia Langston, morta da oltre tre decenni.

Resurrected: la spiegazione del finale del film horror

Resurrected: la spiegazione del finale del film horror

Una tipologia di opere tanto recente quanto apprezzata è quella del screenlife film (o first person shot), in cui lo schermo cinematografico diventa lo schermo di un computer e l’intero dramma si svolge attraverso varie app di messaggistica video, browser e pagine di social media. Film come Unfriended, Searching e Missing ne sono un esempio perfetto, come anche il recente Resurrected. Diretto da Egor Baranov, questo prosegue infatti sulla stessa linea, coniugando tale modalità narrativa ai canoni dell’horror soprannaturale.

Nel caso di questo film, infatti, ci si imbatte in una vicenda inspiegabile legata a casi di resurrezioni e il tutto viene narrato attraverso registrazioni video, finestre di chat e interfacce di app, fino ad avventurarsi in servizi ecclesiastici in realtà virtuale. Resurrected offre così un’esperienza visiva straniante eppure estremamente coinvolgente, che costringe ad assumere un preciso punto di vista e rimanere bloccati ad esso e a ciò che può o meno mostrarci.

Per gli appassionati del genere, si tratta dunque di un titolo poco noto ma da recuperare assolutamente. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a Resurrected. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla spiegazione del finale. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Resurrected cast

La trama e il cast di Resurrected

Protagonista del film è Stanley Martin, il quale vive con il senso di colpa per aver ucciso suo figlio Nicholas con un’incidente d’auto. In seguito a tale evento, anche il matrimonio con la moglie Audrey è finito. La donna, però, viene avvicinata dalla Chiesa cattolica, che le propone di fare Nicholas il primo soggetto di un nuovo processo di resurrezione. La donna accetta e Nicholas viene effettivamente riportato in vita. Il processo di resurrezione fa scalpore in tutto il mondo, anche se i dettagli sono tenuti strettamente segreti dai cattolici.

La cosa viene concessa solo ai credenti, con conseguenti conversioni di massa al cattolicesimo. Cinque anni dopo, Stanley è ora diventato sacerdote e lavora come consulente per i risorti. Uno dei suoi clienti risorti, però, spinge i suoi colleghi verso la morte nel cantiere dove lavora. Mentre Stanley indaga, scopre una serie di incidenti in cui altri risorti si sono lanciati in massacri. Per scoprire la verità, Stanley si allea con l’hacker Rat e scopre l’esistenza di una setta tenuta segreta dalla chiesa.

Ad interpretare Stanley Martin vi è l’attore Dave Davis, mentre sua moglie Audrey è interpretata da Karli Hall. Il figlio Nicholas è invece interpretato da Beau Boyd nella versione bambino del personaggio e da Julian Moser in quella adolescente. L’hacker Rat è invece interpretata da Erika Chase. Completano poi il cast Kristen Ariza nel ruolo dell’agente Ortiz, Brad Greenquist in quello di Padre Degal, Ezra Buzzington in quello di Padre Hill e Michael Javier Villar in quello di Frank Collins.

Resurrected trama

La spiegazione del finale

Il finale del film si svela essere piuttosto ambiguo, senza l’intenzione di rispondere a tutte le domande poste nel corso del film. Non viene infatti mai svelato in che modo la Chiesa effetti queste risuscitazioni, lasciando dunque irrisolto tale aspetto, che si comprende però passare in secondo piano rispetto alle indagini di Stanley. Il male primario, infatti, si svela essere una “setta” online che sta orchestrando un’uccisione di massa.

Alla fine, è inoltre implicito che la Chiesa ha preso Nicky in custodia e ha incastrato Stan come uno degli orchestratori dell’omicidio di massa, come parte della loro vasta copertura. L’hacker Rat, invece, viene uccisa dai membri della setta durante la loro follia omicida nel finale. Il tema primario, dunque, risulta essere il potere della Chiesa e l’uso che ne viene fatto. Tornando ai resuscitati, invece, è interessante notare che questi tornano in vita mentalmente sconvolti.

Tutti i resuscitati, infatti, continuavano a dire di aver visto qualcosa di incredibile o meraviglioso quando erano morti, e per questo volevano uccidere e resuscitare altre persone. Niente di tutto, come anticipato, viene discusso ulteriormente, lasciando dunque del tutto aperto il mistero riguardante il loro ritorno. Alcuni spettatori hanno teorizzato che potrebbe trattarsi in realtà di clonazione, ma la cosa non è mai stata confermata dagli autori.

Il trailer di Resurrected e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Resurrected grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Apple TV e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 23 luglio alle ore 21:10 sul canale Rai 4.

Restless di Van Sant apre Un certain regard

Apre oggi, nel secondo giorno del festival di Cannes, anche la sezione Un certain regard, con una pellicola di tutto rispetto: Restless di Gus Van Sant. Il regista, pupillo della competizione, che ha vinto ben due volte, nel 2003 con Elephant e nel 2007 con la naturale evoluzione dello stesso, ossia Paranoid park, presenta un film che sulla carta sembra promette un viaggio onirico nella vita di due dropout sociali che si incontrano ad un funerale.

Tema a sostegno del film è la morte, appena vissuta da uno dei protagonisti, che ha perso i genitori in un incidente, e quella che incombe su Anabel, l’altra protagonista, malata terminale di cancro. I due farano un percorso di riscoperta, anche del dolore, insieme, accompagnati da altri strani personaggi, il piú metaforico e particolare dei quali è il fantasma di un kamikaze giapponese della seconda guerra mondiale. Il film viene proiettato  questa sera e sul red carpet è attesa la protagonista Mia Wasikowska, l’Alice di Tim Burton, presidente di giuria del Festival lo scorso anno.

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