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I colori della passione – dal 20 Marzo al Cinema!

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Dal genio creativo e visionario di Lech Majewski, I colori della passione (The Mill and The Cross), con Rutger Hauer, Charlotte Ramplinng e Michael York. In sala dal 30 MARZO 2012 – Distribuzione CG

I colori del male: Rosso, la spiegazione del finale del film Netflix

Diretto da Adrian Panek, I colori del male: Rosso è il nuovo thriller polacco di Netflix e tratto dall’omonimo romanzo di Malgorzata Oliwia. Dopo Mister Car e i templari, Operazione Soulcatcher e L’amore dimenticato si tratta di nuovo lungometraggio polacco a raggiungere in poco tempo le vette di Netflix. Il motivo è da ritrovarsi anche nel loro riprendere generi tipicamente americani per adattarli ai canoni delle proprie cinematografie. I colori del male: Rosso non fa eccezione, proponendo un puro thriller investigativo.

Sulla scia di grandi film di questo genere come Seven oZodiac prende dunque vita un film che conduce gli spettatori all’interno di un caso che sembra incrociare passato e presente e che si svelerà pezzo dopo pezzo grazie alla presenza di alcuni flashback. Si assiste così ad un vero e proprio percorso non lineare che porta a galla una serie di intrecci e risvolti difficilmente prevedibili ma che regalano infine grande intrattenimento. Non sorprende infatti che I colori del male: Rosso sia divenuto rapidamente uno dei film più visti su Netflix.

Per gli appassionati di questo genere, dunque, si tratta di un film da non perdere. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a I colori del male: Rosso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla spiegazione del finale. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

I colori del male Rosso trama film
Una scena di I colori del male: Rosso. Copyright: Przemo Paczkowski

La trama e il cast di I colori del male: Rosso

Una spiaggia di Tripla Città, in Polonia, diventa un luogo del delitto a seguito di una drammatica scoperta. Il mare riporta infatti a galla il corpo di una giovane ragazza per la quale si sospetto un omicidio. L’indagine è condotta da un procuratore ambizioso e tenace, Leopold Bilski, ma anche la madre della vittima, il giudice Helena Bogucka, è coinvolta nelle indagini. Ben presto, però, le loro scoperte iniziano a farsi scomode e a far emergere il volto di una vicenda più tragica del previsto.

Ad interpretare Leopold Bilski vi è l’attore Jakub Gierszal, attore polacco già visto anche nei film All That I Love – Tutto quello che amo (2009) e Dracula Untold (2014). Accanto a lui, nel ruolo di Helena Bogucka vi è invece Maja Ostaszewska, vista anche in Schindler’s List e ne Il pianista, mentre Zofia Jastrzębska interpreta Monika Bogucka, la ragazza assassinata. Andrzej Konopka è Tadeusz Dubiela, amante di Helena, mentre Jan Wieteska è suo figlio Mario . Completano il cast Przemysław Bluszcz nel ruolo di Łukasz Kazarski “Kazar”, Andrzej Zieliński in quelli di Waldemar Mila e Wojciech Zieliński in quelli di Roman Bogucka, padre di Monika.

La spiegazione del finale del film

All’inizio di I colori del male: Rosso, si pensa che quell’omicidio possa essere opera di uno psicopatico che non conosceva personalmente la vittima, Monika, ma l’aveva uccisa per divertimento. Bilski, però, scopre poi che 15 anni prima c’era stata un’altra vittima, Zaneta Kaleta, che era stata uccisa in modo simile alla nuova ragazza. Il suo fidanzato, Jakubiak, fu accusato del crimine e la cosa più interessante è che è uscito da poco di galera dopo aver scontato tutta la sua pena. Così, i sospetti ricadono subito su di lui, che però si proclama innocente.

Capendo di non avere nulla affinché gli si possa credere, Jakubiak si uccide, ma non prima di suggerire a Bilski di andare al Club del Cantiere Navale e di parlare con le persone che vi lavoravano. Il locale – dove lavorava Monika – è di proprietà di un uomo di nome Kazarski Lukasz, il quale si scopre abusava della ragazza. Questo perché Monika aveva assistito a un omicidio compiuto dal boss, ma la sua denuncia è stata raccolta da un poliziotto corrotto, che fa dunque decadere la cosa.

A quel punto, però, si scopre che anche Roman, il padre di Monika, lavorava con Kazarski e può dimostrare che è stato quest’ultimo ad uccidere la figlia proprio per evitare che rivelasse ciò che ha visto. Con le prove dalla sua, Bilski è pronto ad arrestare Kazarski, il quale però nel frattempo si è dileguato. Tuttavia, Bilski riusce a trovare un braccialetto fatto di pelle umana e a collegare Kazarski all’omicidio di Zaneta Kaleta. Kazarski non aveva paura di ammettere i suoi crimini, ma ripeteva costantemente di non avere nulla a che fare con l’omicidio di Monika.

I colori del male Rosso cast
Una scena di I colori del male: Rosso. Copyright: Przemo Paczkowski

Il finale di I colori del male: Rosso rivela che Kazarski ha detto la verità e non ha ucciso Monika. Mentre Bilski continua le sue indagini, Helena si trova a casa del suo amante Tadeusz Dubiela, il medico che ha eseguito le autopsie, e lì vede l’anello di rubini della figlia. Il figlio Mario Dubiela lo aveva lasciato intenzionalmente perché voleva che Helena sapesse cosa era successo. A quel punto, capì però che non poteva più nascondere la verità e così vengono confessati i crimini di padre e figlio. Si scopre infatti che è stato Mario ad uccidere Monika, di cui era infatuato.

Una serà tentò di possederla fino a diventare violento quando lei ha cercato di opporre resistenza. Mario non aveva intenzione di ucciderla, ma il suo attacco d’ira finì con il trasformarsi in un omicidio. A quel punto, avendo sabuto che Jakubiak era appena uscito di prigione decise di farne il capro espiatorio con l’aiuto del padre. Mario dice dunque ad Helena che era stato tutto un incidente. Nel frattempo, anche Bilski capisce che dietro l’omicidio c’era Mario, ma prima di arrivare a casa sua, Tadeusz si è già tolto la vita.

Mario, invece, decide di costituirsi alla polizia. Il rimorso, il senso di colpa e la sensazione di essere stato così malvagio nei confronti di una persona per cui provava dei sentimenti non gli permettevano più di vivere in pace. Alla fine, dopo che la giustizia è stata fatta e l’indagine si è conclusa, Bilski è andato a incontrare la sua famiglia e, come aveva promesso a Helena, ha abbracciato forte sua figlia, perché probabilmente si è reso conto di quanto tutto sia fragile nella vita e che nulla può essere dato per scontato.

Il trailer di I colori del male: Rosso e dove vederlo in streaming

I colori del male: Rosso in streaming è disponibile sulle seguenti piattaforme:

 


 

 

I Coldplay annunciano Atlas per la colonna sonora de La Ragazza di fuoco

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coldplaySaranno i Coldplay ad occuparsi del brano della colonna sonora originale di Hunger Games La ragazza di Fuoco. Il gruppo inglese ha appena annunciato che il brano, dal titolo Atlas, uscirà il prossimo 26 agosto, in tempo per entrare nelle teste dei fan della saga della Collins.

Francis Lawrence ha dichiarato: “Ammiro e rispetto molto i Coldplay, la loro passione ed eccitazione per il progetto ha contribuito molto a elevare la collaborazione, e non vediamo l’ora di condividere questa musica con il pubblico di tutto il mondo“. Tracy McKnight, che si occupa delle colonne sonore dei film Lionsgate, ha aggiunto: “Sapere che Chris Martin è un fan dei libri rende tutto molto più significativo, il singolo dei Coldplay rappresenta il livello degli artisti che abbiamo riunito per questa potente colonna sonora“.

A seguire il testo del brano composto da Chris Martin in persona:

la ragazza di fuoco i coldplay

A partire dal 26 agosto infatti Atlas sarà disponibile su Youtube, i Tunes e tutte le altre piattaforme musicali digitali. Non è la prima volta che il celebre gruppo britannico viene accostato al mondo del cinema; nel 2003 infatti il loro celebre brano Clock venne inserito nella colonna sonora del Peter Pan di P. J. Hogan, mentre il caso di Hunger Games è il primo in cui il gruppo compone un brano appositamente per un film.

Qui la gallery completa del film:

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Intanto vi ricordiamo che Hunger Games La ragazza di Fuoco è diretto da Francis Lawrence e oltre a Jennifer Lawrence il cast comprende anche  Amanda PlummerDonald SutherlandElizabeth BanksJeffrey WrightJosh HutchersonLenny KravitzLiam HemsworthLynn CohenPhilip Seymour HoffmanStanley TucciToby JonesWoody Harrelson e Sam Claflin. Tutte le news sulla saga nel nostro speciale Hunger Games. Per tutte le info sul film vi segnaliamo la nostra scheda Hunger Games La ragazza di Fuoco.

Trama:

Katniss Everdeen torna a casa incolume dopo aver vinto la 74ª edizione degli Hunger Games, insieme al suo amico, il “tributo” Peeta Mellark. La vittoria però vuol dire cambiare vita e abbandonare familiari e amici, per intraprendere il giro dei distretti, il cosiddetto “Tour di Victor”. Lungo la strada Katniss percepisce che la ribellione sta montando, ma che il Capitol cerca ancora a tutti i costi di mantenere il controllo proprio mentre il Presidente Snow sta preparando la 75ª edizione dei giochi (The Quarter Quell), una gara che potrebbe cambiare per sempre le sorti della nazione di Panem.

I classici dell’Horror rivisti in stile Piccoli Brividi

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Piccoli Brividi e il cinema Horror sono due cose che presto saranno associate in un lungometraggio diretto da Rob Letterman (Shark Tale, Mostri contro Alieni) ma per colmarne l’assenza temporanea vi proponiamo una galleria di alcuni classici horror come Nightmare e Scream di Wes Craven, La Cosa di John Carpenter e molti altri. [nggallery id=772]

piccoli brividiLa Sony Pictures Entertainment ha deciso di anticipare di un anno l’uscita al cinema di Piccoli brividi, il film tratto dalla seria omonima scritta da R. L. Stine e pubblicata dalla casa editrice statunitense Scholastic. Inizialmente prevista per il 23 Marzo 2016, la pellicola uscirà adesso il 7 Agosto 2015.

Il film sarà diretto da Rob Letterman, con un cast d’eccezione composto da Jack Black, Dylan Minnette, Odeya Rush, Amy Ryan, Jillian Bell, Ryan Lee e Ken Marino.

Ad occuparsi delle sceneggiatura saranno Darren Lemke e Mike White, ma anche Scott Alexander, Larry Karaszewski, mentre coloro che si occuperanno della produzione del film saranno Neal H. Moritz e Deborah Forte.

Il film avrà come protagonista il signor Shivers (Jack Black), uno scrittore di genere horror che vedrà prendere vita i personaggi da lui creati per le sue storie da brivido. Al suo fianco ci saranno sua nipote (Odeya Rush) e l’amico e vicino di casa di quest’ultima (Dylan Minnette).

Ricordiamo, inoltre, che la collana di libri de I Piccoli Brividi, ha ricevuto un enorme successo non solo da parte del pubblico ma anche dalla critica. La Scholastic ha infatti venduto oltre 350 milioni di libri in tutto il mondo, in 32 lingue diverse, mentre l’autore, Robert Lawrence Stine, è conosciuto come uno degli scrittori di bestseller per bambini più celebri al mondo.

I cinecomic in arrivo nel 2019

I cinecomic in arrivo nel 2019

Con Aquaman ad aprire l’anno (il film diretto da James Wan è in sala dal 1° gennaio), il 2019 si prospetta un anno ricco di appuntamenti al cinema per chi ama i cinecomic e gli adattamenti da fumetti in generale.

Dall’atipico Glass, all’attesissimo ultimo capito della Fase 3 del Marvel Cinematic Universe, Avengers: Endgame, fino al nuovo approccio della DC Films con i suoi villain in Joker, ecco i cinecomic in arrivo nel 2019.

Glass

Chiusura della trilogia formata da Split e Unbreakable, segna una tappa importantissima nella carriera di M. Night Shyamalan. Si tratta infatti del film che potrebbe ufficialmente sancire il suo ritorno trai grandi nomi del cinema, dopo un periodo mediano della sua carriera che non ha esattamente entusiasmato. Nel film James McAvoy, Samuel L. Jackson e Bruce Willis. Il film è previsto per il 17 gennaio 2019 e sarà distribuito da Walt Disney Italia.

Alita: Angelo della battaglia

Attesissimo adattamento dell’omonimo manga, il film è uno sci-fi diretto da Robert Rodriguez e prodotto da James Cameron. Nel cast compaiono Rosa Salazar, Jennifer Connelly e Christoph Waltz. In uscita al cinema il 14 febbraio 2019, il film sarà distribuito da 20th Century Fox.

Captain Marvel

Anche i Marvel Studios hanno la loro eroina, e così come Wonder Woman ha riscosso enorme successo, ci aspettiamo che anche il film diretto da Anna Boden, Ryan Fleck sarà un successo. Nel cast, a interpretare Carol Danvers, ci sarà il premio Oscar Brie Larson. Il film arriverà in sala il 6 marzo 2019 distrubuito da Walt Disney Studios Motion Pictures.

Shazam!

Desta moltissima curiosità l’adattamento per il cinema di questo personaggio dei fumetti DC che si troverà a condividere lo stesso universo di Aquaman, Wonder Woman e degli altri film del franchise che hanno avuto meno successo. Diretto da David F. Sandberg, con Zachary Levi e Asher Angel, il film uscirà al cinema l’11 aprile 2019, distribuito da Warner Bros. Italia.

Hellboy

Si tratta dell’attesissimo reboot del personaggio di Mike Mignola, questa volta interpretato da David Harbour che deve raccogliere l’eredità di Ron Perlman. A dirigere è stato chiamato Neil Marshall, nel film c’è anche Milla Jovovich, nei panni dell’antagonista. Il film verrà distribuito da M2 Pictures a partire da aprile 2019.

Avengers: Endgame

Forse i cinecomic più atteso di sempre, dopo il finale a sorpresa di Infinity War, è il film che chiuderà la Fase 3 del Marvel Cinematic Universe. Diretto ancora una volta da Anthony Russo e Joe Russo, con Robert Downey Jr. e Chris Evans, arriverà al cinema il 24 aprile 2019. Distribuisce ancora la Walt Disney Pictures, per la quale si prospetta un altro anno molto molto fortunato.

Dark Phoenix

Prossimo capitolo nella saga degli X-Men, l’ultimo di casa Fox (a seguito dell’acquisizione Disney) è anche l’esordio alla regia di Simon Kinberg. Il film racconterà di nuovo la saga della Fenice Nera, uno degli archi narrativi più belli della lunga storia a fumetti dei Mutanti Marvel. Nel cast torna Sophie Turner nei panni di Jean Grey, e in quelli del villain Jessica Chastain. Dopo numerosi rinvii, il film arriverà in sala il 6 giugno 2019, non sappiamo ancora se distribuito da Fox o da Disney.

Spider-Man: Far From Home

Nuovo appuntamento con lo Spider-Man di Tom Holland, porterà l’Uomo Ragno lontano dagli Stati Uniti. Il film è ancora una volta diretto da Jon Watts e vede protagonisti  Holland e Jake Gyllenhaal. Arriverà nelle sale il 4 luglio 2019.

New Mutants

Diretto da Josh Boone, è il primo tentativo di realizzare un film di genere dai fumetti dei Mutanti. Si tratterà di un horror con protagoniste, tra gli altri, anche Maisie Williams e Anya Taylor-Joy. Anche questo film, come Dark Phoenix, ha subito un notevole ritardo nell’uscita, che era programmata per il 2018. Adesso arriverà il 15 agosto 2019, anche in questo caso non si sa se distribuito da Fox o da Disney.

Joker

Si tratta del progetto che desta più curiosità nel panorama di genere dell’anno appena cominciato. Il regista Todd Phillips, noto per il suo lavoro nella commedia, si cimenta nella regia di un film sulle origini del Joker, che sarà interpretato da Joaquin Phoenix, attore lontanissimo dall’immaginario commerciale che invece incarnano i cinecomic. Nel cast anche Robert De Niro. La data d’uscita è fissata per il 3 ottobre 2019, con la distribuzione di Warner Bros. Italia, come tutti i prodotti DC.

I cieli di Alice dal 15 febbraio al cinema e su IWONDERFULL

I cieli di Alice dal 15 febbraio al cinema e su IWONDERFULL

Dal 15 febbraio in contemporanea su IWONDERFULL e al cinema arriva I cieli di Alice, opera prima di Chloé Mazlo e con protagonista Alba Rohrwacher. In occasione dell’uscita del film, martedì 15 febbraio a ROMA presso il CINEMA TROISI alle ore 21:00 introdurranno il film in sala la protagonista Alba Rohrwacher e la regista Chloe Mazlo, modera l’incontro da Piera Detassis.

I cieli di Alice (Sous les ciel d’Alice) faceva parte della selezione ufficiale della 49° Semaine de la Critique, quella che non si è mai fatta a causa del Covid. Peccato, perché una ribalta internazionale come la Croisette sarebbe stata perfetta per presentare un film ambientato in una città dall’altra parte del Mediterraneo che fino alla metà degli anni Settanta contendeva il primato alla cittadina della Costa Azzurra per bellezza e jet set.

Volevo parlare della guerra nel modo in cui mi è stata raccontata dalla mia famiglia” spiega la regista Chloé Mazlo. “Il personaggio di Alice è in gran parte ispirato a mia nonna, che dalla Svizzera si è trasferita in Libano intorno alla metà degli anni Cinquanta, innamorandosi immediatamente del paese, una cosa che mi ha fatto porre più domande che se fosse stata libanese. L’attaccamento a una terra è qualcosa di irrazionale, ed è ancora più difficile da comprendere se ci innamoriamo di una nazione che non è neanche quella in cui siamo nati e cresciuti”.

Protagonista del film è Alba Rohrwacher, che veste i panni di questa Alice arrivata nel paese delle meraviglie, un sogno che vedrà andare in frantumi con la guerra civile nella metà degli anni Settanta.

Al fianco di Alice c’è Joseph, interpretato da Wajdi Mouawad, attore, regista, commediografo e scrittore libanese conosciuto internazionalmente per le sue opere. Mouawad, come molti suoi connazionali, fu costretto a lasciare il paese a 10 anni, nel 1978, per scampare alla guerra civile.

I cieli di Alice: sinossi

Anni ’50: la giovane Alice vive con la famiglia tra i monti della Svizzera, ma aspetta solo l’occasione per andare alla scoperta del mondo. Quando le viene offerto un lavoro come ragazza alla pari a Beirut, in Libano, coglie subito l’occasione. Scopre così una città solare, vivace, libera e proiettata verso il futuro. Qui trova anche ben presto l’amore di Joseph, astrofisico gentile e ambizioso, e assieme a lui costruisce la famiglia dei suoi sogni. Tutto ha il profumo della felicità. Ma una guerra civile arriva a cambiare il volto del paese tanto amato, e ogni equilibrio comincia a vacillare.

I cieli di Alice è stato presentato in Italia a Molise Cinema, ad Efebo d’oro di Palermo (dove Chloé Mazlo ha vinto la Menzione Speciale della giuria Efebo Prospettive) e al Lucca film festival e arriverà su IWONDERFULL, la piattaforma streaming di I Wonder Pictures in collaborazione con MYmovies, e nelle sale a partire dal 15 febbraio e in occasione della prima a Roma del film, martedì 15 febbraio presso il CINEMA TROISI alle ore 21:00, la protagonista Alba Rohrwacher e la regista Chloe Mazlo introdurranno il film in sala.

I cento passi: la storia vera dietro il film

I cento passi: la storia vera dietro il film

I cento passi, diretto da Marco Tullio Giordana e uscito nel 2000, è uno dei film più significativi del cinema italiano contemporaneo, capace di coniugare impegno civile, narrazione storica e forza emotiva. Dopo aver esordito negli anni Ottanta con titoli attenti al contesto politico e sociale italiano, Giordana raggiunge con I cento passi una delle vette della sua filmografia, affermandosi definitivamente come autore in grado di raccontare il nostro Paese attraverso la lente della memoria e dell’etica pubblica.

Il film può contare su un cast di altissimo livello, guidato da Luigi Lo Cascio nei panni di Peppino Impastato, giovane attivista e giornalista siciliano ucciso dalla mafia nel 1978. Accanto a lui, attori come Luigi Maria Burruano e Lucia Sardo regalano interpretazioni intense e credibili, contribuendo a restituire l’autenticità del contesto familiare e sociale in cui si muove il protagonista. I cento passi ha avuto un forte impatto culturale e sociale, contribuendo a far conoscere al grande pubblico la storia di Impastato e a consolidare un immaginario collettivo di resistenza civile alla mafia.

Nel corso dell’articolo approfondiremo la vicenda vera che ha ispirato il film, analizzando il contesto storico e politico della Sicilia degli anni ’70, il percorso personale e ideologico di Peppino Impastato e il modo in cui Marco Tullio Giordana ha saputo trasformare una storia tragica in un’opera di denuncia e di speranza. Un racconto che continua a risuonare con forza anche oggi, a più di vent’anni dall’uscita del film e a quasi cinquant’anni dalla morte del suo protagonista.

Luigi Maria Burruano in I cento passi
Luigi Maria Burruano in I cento passi

La trama del film

Protagonista della vicenda è Peppino Impastato (Luigi Lo Cascio), giornalista attivo nella lotta alla mafia in Sicilia. Nato e cresciuto in una famiglia legata all’ambiente mafioso, soprattutto a causa del padre Luigi (Luigi Maria Burruano), Peppino cercherà in tutti i modi di dissociarsi dalla malavita, anche se questo gli costerà caro. Un’esistenza, quella del giovane attivista, segnata da una serie di eventi che ne decideranno il destino: prima l’assassinio dello zio mafioso Cesare Manzella (Pippo Montalbano), poi l’incontro col pittore comunista Stefano Venuti (Andrea Tidona) e, infine, il rifiuto netto del legame tra la sua famiglia e la mafia.

Peppino decide, infatti, di sfidare il boss del paese Gaetano Badalamenti (Tony Sperandeo), detto don Tano, denunciandone pubblicamente le attività illecite. Nonostante le ripetute minacce, la sua battaglia non si arresta: oltre a scrivere moltissimi articoli portando alla luce verità sempre più scomode, apre Radio Aut, emittente radiofonica dalla quale attacca duramente la mafia, beffeggiando boss e criminali. Peppino diventa agli occhi di tutti un simbolo anti-mafia e, per fare qualcosa di ancora più concreto per il suo paese, decide di candidarsi alle elezioni comunali schierandosi con il partito Democrazia Proletaria.

La storia vera dietro film

La storia vera dietro I cento passi affonda dunque le sue radici nella Sicilia degli anni ’70, una terra attraversata da profondi contrasti sociali, politici ed economici. In questo periodo, l’isola era dominata da un sistema di potere fortemente intrecciato con la mafia, che agiva indisturbata non solo nei traffici illeciti, ma anche nella gestione del territorio, nella politica locale e nella vita quotidiana delle persone. La popolazione era spesso rassegnata o complice, anche per paura, e il silenzio era una condizione diffusa. Parlare apertamente di mafia, denunciarne le collusioni e fare nomi significava mettersi in pericolo. È in questo contesto che emerge la figura di Peppino Impastato, un giovane che decise di rompere quel silenzio.

Peppino nacque nel 1948 a Cinisi, un piccolo paese in provincia di Palermo, in una famiglia legata alla mafia: il padre Luigi era vicino al boss locale Gaetano Badalamenti. Fin da ragazzo, Peppino si oppose con forza a quella cultura mafiosa che permeava il suo ambiente familiare e sociale. Dopo la morte dello zio, mafioso ucciso in un regolamento di conti, la sua presa di coscienza si fece più radicale. Si avvicinò alla sinistra extraparlamentare, al movimento antimilitarista e a quello studentesco, maturando un pensiero politico lucido e fortemente critico verso le strutture oppressive del potere mafioso.

Paolo Briguglia e Luigi Lo Cascio in I cento passi
Paolo Briguglia e Luigi Lo Cascio in I cento passi

La sua fu una lotta culturale oltre che politica: fondò collettivi, organizzò manifestazioni e soprattutto diede vita a una radio libera, Radio Aut, con cui denunciava corruzione, malaffare e violenza con un linguaggio ironico e dissacrante. Attraverso i microfoni di Radio Aut, Peppino prendeva di mira soprattutto Badalamenti, che chiamava sarcasticamente “Tano Seduto”, mettendone in ridicolo la figura pubblica e rivelandone i crimini. La sua voce diventava ogni giorno più forte, più scomoda. Nonostante fosse costantemente minacciato e ostacolato, Impastato non smise mai di esporsi, convinto che la cultura e l’informazione fossero armi fondamentali contro la mafia.

La sua militanza era tanto più straordinaria perché esercitata in un contesto in cui la mafia era non solo potere criminale, ma anche consuetudine, mentalità, cultura dominante. Il 9 maggio 1978, tuttavia, Peppino fu assassinato in maniera brutale: il suo corpo venne fatto esplodere sui binari della ferrovia, in un evidente tentativo di inscenare un attentato suicida. La sua morte, avvenuta nello stesso giorno del ritrovamento del corpo di Aldo Moro, passò inizialmente sotto silenzio, e le indagini furono da subito segnate da depistaggi e coperture.

Solo dopo anni di battaglie da parte della famiglia, in particolare della madre Felicia e del fratello Giovanni, e del Centro siciliano di documentazione a lui intitolato, fu riconosciuto il vero mandante: proprio quel Gaetano Badalamenti, il boss che Peppino aveva sfidato a viso aperto. I cento passi riprende allora questa vicenda reale e la racconta con una tensione emotiva e politica che non cede mai al patetismo o alla retorica. Marco Tullio Giordana compie un’operazione preziosa: non solo ricostruisce con rigore i fatti, ma riesce a restituire il fermento intellettuale e il coraggio etico che animavano Peppino.

Il titolo stesso del film richiama la distanza tra la casa degli Impastato e quella del boss Badalamenti: solo cento passi, simbolo concreto e potente di una prossimità fisica e di un’enorme distanza morale. Il lascito di Peppino Impastato continua a vivere oggi in scuole, associazioni, libri e opere cinematografiche che portano avanti il suo esempio. La sua storia è diventata emblematica del potere della parola e dell’impegno civile in un Paese che spesso ha fatto fatica a guardare in faccia la verità. I cento passi ha contribuito in modo decisivo a far conoscere la sua vicenda anche alle generazioni più giovani, trasformando la memoria in strumento di lotta e coscienza collettiva.

I cento passi: il film cult di Marco Tullio Giordana

I cento passi: il film cult di Marco Tullio Giordana

I cento passi è il film del 2000 di Marco Tullio Giordana con protagonisti Luigi Lo Cascio, Luigi Maria Burruano, Lucia Sardo.

I cento passi, la trama

Storia di Peppino Impastato, giovane cresciuto nella piccola Cinisi, paesino siciliano preda, come del resto tutta la regione, della prepotenza della Mafia. Peppino cercava di scuotere le coscienze con pochi mezzi, quali il volantinaggio, un giornalino, fino alla costituzione di una radio libera: Radio aut.

Il film

Oggetto principale delle sue critiche era Gaetano Badalamenti, boss che viveva a soli 100 passi da casa sua. Ma quest’ultimo cominciò ad esserne infastidito, al punto da uccidere prima il padre e poi progettare la sua morte, facendola passare per uno dei tanti tentativi di attentati terroristici falliti dell’epoca. A parte qualche instancabile amico e collaboratore, Peppino fu lasciato sol, sia dalle autorità, che da quel Pci nel quale era politicamente cresciuto e che gli aveva trasmesso la voglia di lottare.

Un film toccante, che scuote, ma al contempo deprime. Perché se è vero che non bisogna mai rassegnarsi, è anche vero che troppe sono le persone che hanno perso la vita per combattere la Mafia inutilmente, venendo buttate poi nel cestino dell’oblio. Impastato – come ricorda anche questo film – ha ottenuto giustizia solo dopo vent’anni, grazie anche all’instancabile caparbietà della madre.

A interpretare Impastato è Luigi Lo Cascio, attore palermitano al grande esordio, il quale in diversi film successivi confermerà il proprio talento a colpi di interpretazioni intense e ben assortite: ruoli drammatici, ironici, semiseri da classica commedia all’italiana. Come ne I Cento Passi, anche in altri film successivi l’attore siculo è riuscito, attraverso una straordinaria duttilità espressiva, a passare da scene divertite e divertenti a momenti di riflessione, finanche drammatici.

Marco Tullio Giordana ha mantenuto alto il livello del Cinema italiano contemporaneo, attraverso film impegnati, a metà tra fiction e documentario, strettamente legati alla realtà storica dei fatti. Con la collaborazione degli sceneggiatori Rulli e Petraglia, creatori della maggior parte dei suoi script, Giordana è riuscito a fare cinema indagando nei casi controversi della storia italiana: dalle vicende di Peppino Impastato al delitto Pasolini, fino alla grande saga familiare La meglio gioventù (in cui si avvale di nuovo di Lo Cascio), che parte dagli anni Settanta per raccontare le vite dei protagonisti di quel periodo. Si conquista così un posto d’onore nel cinema italiano contemporaneo.

I cento passi tramaIl film che gli ha dato la notorietà del grande pubblico è senz’altro questo, I cento passi, critica esplicita alla Mafia, all’omertà dei siciliani e all’inerzia del Pci. Infine, citiamo qualche curiosità legata al film. Ispirate dal film e dedicate a Peppino impastato sono le canzoni intitolate I cento passi dei Modena City Ramblers, pubblicate nell’album ¡Viva la vida, muera la muerte! del 2004, e Centopassi cantata da Pippo Pollina.

Al titolo del film fa riferimento anche l’azienda vinicola Centopassi, costituita in provincia di Palermo da due cooperative del progetto Libera Terra che gestiscono beni confiscati a boss di Cosa Nostra. Nel film c’è qualche grossolano errore “storico”. Quando il padre di Peppino osserva gli aerei all’aeroporto, la telecamera inquadra un MD-11 dell’Alitalia. Il film si svolge negli anni ’70, e quel tipo di aereo è stato messo in commercio solo nel 1990. Ancora, su un pilone stradale si vedono dei graffiti in stile Hip-Hop, decisamente fuori luogo negli anni ’70. Infine, in alcune scene si notano degli oggetti e dei simboli che negli anni ’70 non esistevano. Pecche che l’intensità della storia e il forte messaggio sociale che essa vuole mandare cancellano presto.

I Cavalieri dello Zodiaco: una clip in anteprima del film

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I Cavalieri dello Zodiaco: una clip in anteprima del film

ComingSoon presenta un’esclusiva clip di I Cavalieri dello Zodiaco dalle scene cancellate dell’adattamento cinematografico live-action di Sony Pictures del popolare anime. Il film debutterà solo al cinema il 26, 27 e 28 giugno prodotto da Sony Pictures e distribuito da Eagle Pictures.

Nel cast oltre a Mackenyu (Pacific Rim: Uprising) che interpreta il protagonista Seiya, Famke Janssen (X-Men), Madison Iseman (Jumanji – Benvenuti nella giungla),  Diego Tinoco (Teen Wolf), Mark Dacascos (Il patto dei lupi),  Nick Stahl (Sin City) e Sean Bean (Il Signore degli Anelli) nel ruolo di Alman Kiddo, l’uomo che recluterà il protagonista per farlo diventare un cavaliere. I Cavalieri dello Zodiaco, film evento, sarà solo al cinema il 26, 27 e 28 giugno prodotto da Sony Pictures e distribuito da Eagle Pictures.

I Cavalieri dello Zodiaco, la trama

Tratto dalla celebre serie animata, I Cavalieri dello Zodiaco porta per la prima volta sul grande schermo la saga di Saint Seiya in live-action. Seiya, interpretato da Mackenyu, è un testardo adolescente di strada che trascorre il suo tempo alla ricerca della sorella rapita e a combattere per ottenere denaro. Quando uno dei suoi combattimenti sprigiona involontariamente poteri mistici che non sapeva di avere, Seiya si ritrova coinvolto in un mondo di santi in guerra, antichi addestramenti magici e una dea reincarnata che ha bisogno della sua protezione. Per sopravvivere, dovrà abbracciare il suo destino e sacrificare tutto per conquistare il posto che gli spetta tra i Cavalieri dello Zodiaco.

I Cavalieri dello Zodiaco: trailer ufficiale del film live-action

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Sony Pictures ha diffuso il trailer ufficiale di I Cavalieri dello Zodiaco, il film live-action diretto da Tomek Baginski e tratto dal manga “Saint Seiya” di Masami Kuruma. Nel cast oltre a Mackenyu (Pacific Rim: Uprising) che interpreta il protagonista Seiya, Famke Janssen (X-Men), Madison Iseman (Jumanji – Benvenuti nella giungla),  Diego Tinoco (Teen Wolf), Mark Dacascos (Il patto dei lupi),  Nick Stahl (Sin City) e Sean Bean (Il Signore degli Anelli) nel ruolo di Alman Kiddo, l’uomo che recluterà il protagonista per farlo diventare un cavaliere. I Cavalieri dello Zodiaco, film evento, sarà solo al cinema il 26, 27 e 28 giugno prodotto da Sony Pictures e distribuito da Eagle Pictures.

Tratto dalla celebre serie animata, I Cavalieri dello Zodiaco porta per la prima volta sul grande schermo la saga di Saint Seiya in live-action. Seiya, interpretato da Mackenyu, è un testardo adolescente di strada che trascorre il suo tempo alla ricerca della sorella rapita e a combattere per ottenere denaro. Quando uno dei suoi combattimenti sprigiona involontariamente poteri mistici che non sapeva di avere, Seiya si ritrova coinvolto in un mondo di santi in guerra, antichi addestramenti magici e una dea reincarnata che ha bisogno della sua protezione. Per sopravvivere, dovrà abbracciare il suo destino e sacrificare tutto per conquistare il posto che gli spetta tra i Cavalieri dello Zodiaco.

I Cavalieri dello Zodiaco è stato creato da Masami Kurumada. Il manga è stato originariamente serializzato su Weekly Shōnen Jump dal 1986 al 1990 e ha guadagnato un’enorme popolarità. La serie è stata localizzata come Knights of the Zodiac e avrebbe generato numerose serie spin-off, anime e videogiochi.

I Cavalieri dello Zodiaco: trailer italiano e manifesto

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Ecco il trailer italiano de I Cavalieri dello Zodiaco. Di seguito anche il poster del film.

I CAVALIERI DELLO ZODIACO_manifesto

Dopo il grande successo di Capitan Harlock, uscito il 1° gennaio 2014 conquistando il boxoffice italiano, Key Films inaugura anche il 2015 all’insegna di una “saga di culto” dell’animazione anni ’80: l’appuntamento, naturalmente al cinema, è dall’8 gennaio con I CAVALIERI DELLO ZODIACO – LA LEGGENDA DEL GRANDE TEMPIO, l’atteso film prodotto dallo studio Toei Animation (lo stesso di Harlock) e diretto da Keiichi Sato che porta sul grande schermo (per la prima volta in CGI) le avventure di Pegasus, Sirio, Crystal, Andromeda e Phoenix, pronti a tutto per difendere la giovane Lady Isabel dalla minaccia del Grande Sacerdote e dei suoi fedeli Cavalieri d’Oro.

Fin dai tempi del Mito, i Cavalieri dello Zodiaco sono i paladini della speranza, sempre pronti a intervenire ogni volta che il Male minaccia il mondo. Molti anni dopo la Guerra Sacra che si è combattuta nel Grande Tempio, la vita della giovane Isabel di Thule scorre tranquilla, finché un giorno la ragazza non scopre la sua vera identità. Vittima di un agguato omicida, viene salvata da un Cavaliere di Bronzo, un ragazzo di nome Pegasus. Dopo questo drammatico episodio, Isabel, non senza grande difficoltà, accetta il proprio destino e la propria missione, e decide di recarsi al Grande Tempio con Pegasus e gli altri Cavalieri di Bronzo. Nel Grande Tempio, dove da 16 anni viene venerata una falsa Atena, I Cavalieri dello Zodiaco affronteranno colui che si fregia del titolo di Grande Sacerdote e i suoi seguaci, ingaggiando una fiera, e a tratti disperata, battaglia contro i Cavalieri più nobili e potenti: i leggendari Cavalieri d’Oro!

A preparare i fan al ritorno dei loro eroi, arriva anche un nuovo sito, www.cavalieridellozodiaco-ilfilm.it, online da venerdì 19 dicembre per offrire agli appassionati informazioni e curiosità. I Cavalieri dello Zodiaco non è infatti un semplice cartoon, ma un universo che sin dalla sua creazione, nel 1985, ha tenuto incollati i ragazzi di tutto il mondo prima al manga originale e poi alla serie tv (trasmessa in oltre 80 Paesi, Italia compresa). Merito di un mix inedito e vincente di ingredienti – segni zodiacali, mitologia greca e coraggio – che il nuovo film rilegge in chiave moderna.

I Cavalieri dello Zodiaco: prima clip del film

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I Cavalieri dello Zodiaco: prima clip del film

Guarda la prima clip in italiaano dell’attes film d’animazione I Cavalieri dello Zodiaco, dal 1 Gennaio nella sale cinematografiche.

Dopo il grande successo di Capitan Harlock, uscito il 1° gennaio 2014 conquistando il boxoffice italiano, Key Films inaugura anche il 2015 all’insegna di una “saga di culto” dell’animazione anni ’80: l’appuntamento, naturalmente al cinema, è dall’8 gennaio con I CAVALIERI DELLO ZODIACO – LA LEGGENDA DEL GRANDE TEMPIO, l’atteso film prodotto dallo studio Toei Animation (lo stesso di Harlock) e diretto da Keiichi Sato che porta sul grande schermo (per la prima volta in CGI) le avventure di Pegasus, Sirio, Crystal, Andromeda e Phoenix, pronti a tutto per difendere la giovane Lady Isabel dalla minaccia del Grande Sacerdote e dei suoi fedeli Cavalieri d’Oro.

Fin dai tempi del Mito, i Cavalieri dello Zodiaco sono i paladini della speranza, sempre pronti a intervenire ogni volta che il Male minaccia il mondo. Molti anni dopo la Guerra Sacra che si è combattuta nel Grande Tempio, la vita della giovane Isabel di Thule scorre tranquilla, finché un giorno la ragazza non scopre la sua vera identità. Vittima di un agguato omicida, viene salvata da un Cavaliere di Bronzo, un ragazzo di nome Pegasus. Dopo questo drammatico episodio, Isabel, non senza grande difficoltà, accetta il proprio destino e la propria missione, e decide di recarsi al Grande Tempio con Pegasus e gli altri Cavalieri di Bronzo. Nel Grande Tempio, dove da 16 anni viene venerata una falsa Atena, I Cavalieri dello Zodiaco affronteranno colui che si fregia del titolo di Grande Sacerdote e i suoi seguaci, ingaggiando una fiera, e a tratti disperata, battaglia contro i Cavalieri più nobili e potenti: i leggendari Cavalieri d’Oro!

A preparare i fan al ritorno dei loro eroi, arriva anche un nuovo sito, www.cavalieridellozodiaco-ilfilm.it, online da venerdì 19 dicembre per offrire agli appassionati informazioni e curiosità. I Cavalieri dello Zodiaco non è infatti un semplice cartoon, ma un universo che sin dalla sua creazione, nel 1985, ha tenuto incollati i ragazzi di tutto il mondo prima al manga originale e poi alla serie tv (trasmessa in oltre 80 Paesi, Italia compresa). Merito di un mix inedito e vincente di ingredienti – segni zodiacali, mitologia greca e coraggio – che il nuovo film rilegge in chiave moderna.

I Cavalieri dello Zodiaco: Pegasus nel primo character poster

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Dopo il grande successo di Capitan Harlock, uscito il 1° gennaio 2014 conquistando il boxoffice italiano, Key Films inaugura anche il 2015 all’insegna di una “saga di culto” dell’animazione anni ’80: l’appuntamento, naturalmente al cinema, è dall’8 gennaio con I CAVALIERI DELLO ZODIACO – LA LEGGENDA DEL GRANDE TEMPIO, l’atteso film prodotto dallo studio Toei Animation (lo stesso di Harlock) e diretto da Keiichi Sato che porta sul grande schermo (per la prima volta in CGI) le avventure di Pegasus, Sirio, Crystal, Andromeda e Phoenix, pronti a tutto per difendere la giovane Lady Isabel dalla minaccia del Grande Sacerdote e dei suoi fedeli Cavalieri d’Oro.

Di seguito il primo character poster con Pegasus:

Pegasus
Fin dai tempi del Mito, i Cavalieri dello Zodiaco sono i paladini della speranza, sempre pronti a intervenire ogni volta che il Male minaccia il mondo. Molti anni dopo la Guerra Sacra che si è combattuta nel Grande Tempio, la vita della giovane Isabel di Thule scorre tranquilla, finché un giorno la ragazza non scopre la sua vera identità. Vittima di un agguato omicida, viene salvata da un Cavaliere di Bronzo, un ragazzo di nome Pegasus. Dopo questo drammatico episodio, Isabel, non senza grande difficoltà, accetta il proprio destino e la propria missione, e decide di recarsi al Grande Tempio con Pegasus e gli altri Cavalieri di Bronzo. Nel Grande Tempio, dove da 16 anni viene venerata una falsa Atena, I Cavalieri dello Zodiaco affronteranno colui che si fregia del titolo di Grande Sacerdote e i suoi seguaci, ingaggiando una fiera, e a tratti disperata, battaglia contro i Cavalieri più nobili e potenti: i leggendari Cavalieri d’Oro!

A preparare i fan al ritorno dei loro eroi, arriva anche un nuovo sito, www.cavalieridellozodiaco-ilfilm.it, online da venerdì 19 dicembre per offrire agli appassionati informazioni e curiosità. I Cavalieri dello Zodiaco non è infatti un semplice cartoon, ma un universo che sin dalla sua creazione, nel 1985, ha tenuto incollati i ragazzi di tutto il mondo prima al manga originale e poi alla serie tv (trasmessa in oltre 80 Paesi, Italia compresa). Merito di un mix inedito e vincente di ingredienti – segni zodiacali, mitologia greca e coraggio – che il nuovo film rilegge in chiave moderna.

I Cavalieri dello Zodiaco: il trailer ufficiale del film al cinema solo il 26, 27 e 28 giugno

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Ecco il trailer de I Cavalieri dello Zodiaco, il film live-action diretto da Tomek Baginski e tratto dal manga “Saint Seiya” di Masami Kuruma. Nel cast oltre a Mackenyu (Pacific Rim: Uprising) che interpreta il protagonista Seiya, Famke Janssen (X-Men), Madison Iseman (Jumanji – Benvenuti nella giungla),  Diego Tinoco (Teen Wolf), Mark Dacascos (Il patto dei lupi),  Nick Stahl (Sin City) e Sean Bean (Il Signore degli Anelli) nel ruolo di Alman Kiddo, l’uomo che recluterà il protagonista per farlo diventare un cavaliere. I Cavalieri dello Zodiaco, film evento, sarà solo al cinema il 26, 27 e 28 giugno prodotto da Sony Pictures e distribuito da Eagle Pictures.

I Cavalieri dello Zodiaco, la trama

Tratto dalla celebre serie animata, I Cavalieri dello Zodiaco porta per la prima volta sul grande schermo la saga di Saint Seiya in live-action. Seiya, interpretato da Mackenyu, è un testardo adolescente di strada che trascorre il suo tempo alla ricerca della sorella rapita e a combattere per ottenere denaro. Quando uno dei suoi combattimenti sprigiona involontariamente poteri mistici che non sapeva di avere, Seiya si ritrova coinvolto in un mondo di santi in guerra, antichi addestramenti magici e una dea reincarnata che ha bisogno della sua protezione. Per sopravvivere, dovrà abbracciare il suo destino e sacrificare tutto per conquistare il posto che gli spetta tra i Cavalieri dello Zodiaco.

I Cavalieri dello Zodiaco: i character poster dei cavalieri di bronzo

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Arriva oggi al cinema I Cavalieri dello Zodiaco la Leggenda del Grande Tempio e per celebrare l’occasione che i nostalgici non si faranno sfuggire, ecco di seguito i character poster dei cinque leggendari Cavalieri di bronzo che difendono la dea Atena:

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Dopo il grande successo di Capitan Harlock, uscito il 1° gennaio 2014 conquistando il boxoffice italiano, Key Films inaugura anche il 2015 all’insegna di una “saga di culto” dell’animazione anni ’80: l’appuntamento, naturalmente al cinema, è dall’8 gennaio con I CAVALIERI DELLO ZODIACO – LA LEGGENDA DEL GRANDE TEMPIO, l’atteso film prodotto dallo studio Toei Animation (lo stesso di Harlock) e diretto da Keiichi Sato che porta sul grande schermo (per la prima volta in CGI) le avventure di Pegasus, Sirio, Crystal, Andromeda e Phoenix, pronti a tutto per difendere la giovane Lady Isabel dalla minaccia del Grande Sacerdote e dei suoi fedeli Cavalieri d’Oro.

I CAVALIERI DELLO ZODIACO_manifestoFin dai tempi del Mito, i Cavalieri dello Zodiaco sono i paladini della speranza, sempre pronti a intervenire ogni volta che il Male minaccia il mondo. Molti anni dopo la Guerra Sacra che si è combattuta nel Grande Tempio, la vita della giovane Isabel di Thule scorre tranquilla, finché un giorno la ragazza non scopre la sua vera identità. Vittima di un agguato omicida, viene salvata da un Cavaliere di Bronzo, un ragazzo di nome Pegasus. Dopo questo drammatico episodio, Isabel, non senza grande difficoltà, accetta il proprio destino e la propria missione, e decide di recarsi al Grande Tempio con Pegasus e gli altri Cavalieri di Bronzo. Nel Grande Tempio, dove da 16 anni viene venerata una falsa Atena, I Cavalieri dello Zodiaco affronteranno colui che si fregia del titolo di Grande Sacerdote e i suoi seguaci, ingaggiando una fiera, e a tratti disperata, battaglia contro i Cavalieri più nobili e potenti: i leggendari Cavalieri d’Oro!

A preparare i fan al ritorno dei loro eroi, arriva anche un nuovo sito, www.cavalieridellozodiaco-ilfilm.it, online da venerdì 19 dicembre per offrire agli appassionati informazioni e curiosità. I Cavalieri dello Zodiaco non è infatti un semplice cartoon, ma un universo che sin dalla sua creazione, nel 1985, ha tenuto incollati i ragazzi di tutto il mondo prima al manga originale e poi alla serie tv (trasmessa in oltre 80 Paesi, Italia compresa). Merito di un mix inedito e vincente di ingredienti – segni zodiacali, mitologia greca e coraggio – che il nuovo film rilegge in chiave moderna.

I Cavalieri dello Zodiaco, 26, 27 e 28 giugno al cinema

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I Cavalieri dello Zodiaco, 26, 27 e 28 giugno al cinema

Tratto dalla celebre serie animata, I Cavalieri dello Zodiaco porta per la prima volta sul grande schermo la saga di Saint Seiya in live-action. In esclusiva il 26, 27 e 28 giugno al cinema.

Seiya, interpretato da Mackenyu, è un testardo adolescente di strada che trascorre il suo tempo alla ricerca della sorella rapita e a combattere per ottenere denaro. Quando uno dei suoi combattimenti sprigiona involontariamente poteri mistici che non sapeva di avere, Seiya si ritrova coinvolto in un mondo di santi in guerra, antichi addestramenti magici e una dea reincarnata che ha bisogno della sua protezione. Per sopravvivere, dovrà abbracciare il suo destino e sacrificare tutto per conquistare il posto che gli spetta tra i Cavalieri dello Zodiaco.

I Cavalieri dello Zodiaco – La leggenda del Grande tempio: recensione

I Cavalieri dello Zodiaco – La leggenda del Grande tempio si presenta al pubblico internazionale come la nuova punta di diamante degli studi della Toei Animation che tentano di rinvigorire l’ormai storico franchise datato 1985, figlio del celebre manga di Masami Kurumada già idolatrato dai fan di tutto il mondo nella serie andata in onda fra il 1986 e il 1990. Cercando di trovare un labile compromesso fra la dura eredità dei precedenti quattro film di animazione e l’appeal commerciale dei video-giacatori di nuova generazione, Keiichi Sato realizza un prodotto che di fatto appare nulla più che una grande esperienza digitale destinata a catturare un pubblico under 14, lasciando però dell’amaro in bocca ai fan più maturi dell’universo cartaceo e videoludico.

La trama di I Cavalieri dello Zodiaco – La leggenda del Grande tempio

In I Cavalieri dello Zodiaco – La leggenda del Grande tempio in seguito alla tremenda Guerra Santa che ha sconvolto le forze divine del Bene e del Male dell’intero Universo, la piccola dea Athena viene mandata in salvo sulla Terra ancora neonata, in attesa che i suoi protettori, i Cavalieri dello Zodiaco, possano in 16 anni addestrasi a dovere per proteggere la loro preziosa padrona dalle insidie delle tenebre. Cresciuta come una normale adolescente sotto il nome fittizio di Saori Kido, la dea non ha alcuna conoscenza delle proprie origini, fino a quando viene tratta in salvo e costretta a prendere il suo posto nella nuova epica battaglia per la difesa della libertà dell’intero cosmo.

Una narrazione tutto sommato appetibile, con risvolti interessanti soprattutto nei rapporti fra dei e semi-umani, senza disdegnare la classica contrapposizione fra Bene e Male rappresentata in maniera più che stilizzata, quasi al limite del demenziale. Il tutto viene confezionato con uno stile grafico che non ha il coraggio di prendere le doverose distanze dal playstation-style di cui si imbeve fino al midollo, col risultato di ostentare un’alta definizione che cozza irrimediabilmente con una plasticità sorprendentemente un po’ datata, che sembra farci sprofondare in un gusto anni ’90 in cui Lara Croft riempiva le nostre primitive console con i suoi pochi poligoni di risoluzione.

I Cavalieri dello Zodiaco – La leggenda del Grande tempio senza troppe pretese se non quelle di sentirsi all’altezza di un racconto che ha vissuto ben altre glorie nel passato e che tenta di adeguarsi al nuovo universo telematico. Il nuovo film della Toei non sa trovare il giusto equilibrio fra tradizione e innovazione, dimostrando un fallito tentativo di adattarsi ai palati sempre più fini del pubblico multitasking.

I Cavaliere dello Zodiaco La Leggenda del Grande Tempio: nuova data e teaser poster

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Nuova data di uscita per I Cavaliere dello Zodiaco La Leggenda del Grande Tempio: l’atteso film di Keiichi Sato, che porta sul grande schermo (per la prima volta in grafica 3D – CGI) le avventure di una delle saghe “di culto” degli anni ’80, arriverà nelle sale italiane nel GENNAIO 2015, distribuito da KEY FILMS.

DI seguito il primo teaser poster: I Cavaliere dello Zodiaco La Leggenda del Grande Tempio

I “Cavalieri” sono i paladini della speranza, pronti – sin dai tempi del Mito – a proteggere Atena e salvare il mondo dalla minaccia del Male.

A sedici anni dalla “Guerra Sacra” che ha avuto luogo nel Grande Tempio, la giovane Lady Isabel (Saori Kido) vede sgretolarsi la sua tranquilla esistenza: la ragazza è in pericolo, e solo l’intervento di Pegasus, un “Cavaliere di bronzo”, riesce a sventare il suo assassinio.

Dopo aver scoperto la sua vera identità, Lady Isabel decide di recarsi al Grande Tempio per compiere la propria missione, con Pegasus e gli altri Cavalieri di Bronzo: insieme affronteranno il Grande Sacerdote, ma per farlo dovranno prima battersi in uno scontro senza pari contro i potenti Cavalieri d’Oro.

La leggenda dei Cavalieri dello Zodiaco – Pegasus, Sirio, Cristal, Andromeda e Phoenix – comincia qui.

I Cavaliere dello Zodiaco La Leggenda del Grande Tempio rilegge in chiave moderna il manga originale di Saint Seiya, pubblicato su Weekly Shonen Jump dal 1985 al 1990.

Diventato fin da subito un fenomeno di culto per il suo inedito mix di mitologia greca e segni zodiacali, I Cavalieri dello Zodiaco ha dato vita a un comic book venduto in 24 milioni di copie e ad una serie tv trasmessa in oltre 80 paesi, tra cui l’Italia, conquistando ragazzi di tutto il mondo.

Diretto da Keiichi Sato, il film vanta la collaborazione (in qualità di produttore esecutivo) di Masami Kurumada, creatore del manga originale.

I cattivi più cattivi della storia del cinema

I cattivi più cattivi della storia del cinema

Si intitola “I cattivi più cattivi della storia del cinema” il volume, curato da Marta Zoe Poretti, che raccoglie i ritratti dei dieci cattivi più cattivi della storia del cinema, analizzati in maniera trasversale dalla redazione de LaScimmiaPensa.

Un’opera corale e contemporanea, che indaga le figure più torbide della storia del cinema: Dracula, Sauron (Il signore degli anelli), Darth Vader (Star Wars), il mostro di Alien, Mr. Smith (Matrix), Hannibal Lecter, Pazuzu (L’esorcista), Joker, Annie Wilkes (Misery non deve morire), Norman Bates (Psycho). I personaggi costituiscono i capitoli del volume, con un’analisi multidisciplinare che passa dallo studio della genesi dei singoli cattivi sino alla costruzione di un immaginario collettivo. Tra storia del cinema, letteratura e musica.

Dracula, Sauron, Darth Vader, Alien, Hannibal Lecter, Joker, Agente Smith, Norman Bates, Annie Wilkes, Pazuzu. Crudeli, spaventosi, cattivi. Anzi, cattivissimi. I più cattivi della storia del cinema.

“L’idea che ci ha spinto a progettare il saggio era proprio conservare l’approccio Pop del Blog (e dei celeberrimi social legati a “La Scimmia”) senza per questo escludere profondità e attenzione nel processo di ricerca storica. Naturalmente gli autori hanno età, stile e formazione molto diversi. Sia io che l’editor abbiamo cercato di intervenire poco, anzi pochissimo sui testi dei redattori. Credo infatti che, se questo volume ha un fascino, si nasconda proprio nella sua natura eclettica ed eterogenea.” Dichiara la curatrice, Marta Zoe Poretti.

Quante volte abbiamo sussultato sulla poltrona di una sala cinematografica alla vista di uno di questi dieci villain? Tra paura e fascino, il Male, attraverso le molteplici narrazioni dell’arte cinematografica, si presenta come vera e propria celebrazione iconica di personalità in rota con l’esistenza e con l’ambientazione del mondo circostante, sia esso ispirato alla realtà (storica o contemporanea) che totalmente immaginario.

I dieci cattivi più cattivi della storia del cinema è lo studio originale, condotto dalla redazione de LaScimmiaPensa, sulla genesi dei personaggi cinematografici più complessi e iconici: un volume che raccoglie alcune fra le interpretazioni più singolari in ambiti che spaziano dalla letteratura, alla musica, fino a giungere alla psicologia per riuscire a restituirci aspetti inediti dei personaggi più contorti.

Solo per chi ama i cattivi. Anzi, i più cattivi della storia del cinema.

I Cassamortari: trailer del film di Claudio Amendola con Piero Pelù

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Guarda il trailer di I Cassamortari, il nuovo film di Claudio Amendola con Massimo Ghini, Gian Marco Tognazzi, Lucia Ocone, Alessandro Sperduti, Sonia Bergamasco, Piero Pelù, Alice Benvenuti, con Giuliana Lojodice, con l’amichevole partecipazione di Massimo Dapporto, e con la partecipazione di Antonello Fassari
e con la partecipazione di Edoardo Leo.

Una coproduzione italo-spagnola PACO CINEMATOGRAFICA – NEO ART PRODUCCIONES con la collaborazione di PRIME VIDEO prodotto da Isabella Cocuzza e Arturo Paglia

“Tutti devono mori’, ma solo in pochi ce guadagnano”: è il motto della famiglia Pasti che da generazioni gestisce un’agenzia di pompe funebri. Dopo la morte del capofamiglia Giuseppe (Edoardo Leo), un uomo disposto a tutto pur di trasformare una salma in una pila di banconote (preferibilmente in nero), l’azienda di famiglia è passata nelle mani dei figli Giovanni (Massimo Ghini), Maria (Lucia Ocone), Marco (Gian Marco Tognazzi) e Matteo (Alessandro Sperduti). Giovanni ha ereditato dal padre una patologica avarizia che guida ogni sua scelta; Maria ha una forte compulsione a portarsi a letto tutti i vedovi che incontra; Marco è un mago della tanatoestetica (leggasi: trucca i cadaveri); Matteo vuole diventare un influencer e il suo contributo agli affari di famiglia si basa su un’irriverente quanto cattivo gusto nella gestione della comunicazione social. Quando l’azienda naviga in cattive acque (il nero non rimane nero per sempre), è proprio il suo modo di comunicare anticonvenzionale e politicamente scorretto a offrire ai Pasti un’ancora di salvezza: la manager Maddalena Grandi (Sonia Bergamasco) decide di contattarli per il funerale del famoso cantante Gabriele Arcangelo (Piero Pelù), suo assistito, morto di overdose nel bel mezzo di una campagna di sensibilizzazione contro le droghe; in fondo la “Spregiudicatezza” è proprio ciò di cui ha bisogno.

I Cassamortari, recensione del film di Claudio Amendola

I Cassamortari, recensione del film di Claudio Amendola

Dopo La mossa del pinguino (2013) e Il permesso – 48 ore fuori, Claudio Amendola torna alla regia con I cassamortari. Amendola mette in scena una black comedy troppo assurda anche per far ridere. Il film vede come protagonisti grandi volti della risata italiana – Lucia Ocone, Massimo Ghini, Antonello Fassari – e una guest star. Chi è al centro della vicenda? Un cantante rock, interpretato da Piero Pelù, morto e riesumato innumerevoli volte.

I cassamortari: l’agenzia funebre dei fratelli Pasti

Giuseppe Pasti (Edoardo Leo) è il direttore di un’agenzia di pompe funebri. Alla sua morte, il business resta nelle mani dei quattro figli: Giovanni (Massimo Ghini), avaro e affabulatore, Maria (Lucia Ocone), vera amante dei vedovi, Marco (Gian Marco Tognazzi), tanatoesteta che non parla coi vivi ma dialoga coi morti e il giovane Matteo (Alessandro Sperduti), pessimo social media manager dell’agenzia.

Il padre, tanto stimato ed elogiato, ha in realtà lasciato ai figli non solo la sua attività, ma anche un grosso debito con lo stato. Nel momento di crisi nera dell’impresa, arriva ”in soccorso” la morte di una nota rockstar: Gabriele Arcangelo (Piero Pelù). Il cantante, amato dal pubblico per le sue campagne di sensibilizzazione sulla droga e su altri problemi sociali, è in realtà una persona orribile: drogato, ubriacone e scorbutico. Dalla sua morte quindi, l’amante (Sonia Bergamasco) e la figlia Celeste decidono di ottenere quanti più soldi possibili: affidandosi ai Pasti, vogliono sfruttare la fama del defunto. Per un funerale pubblico prima, per un evento sui social poi, la salma di Gabriele viene più volte riesumata. Ciò porta i ”cassamortari” a vivere un conflitto interiore: meglio salvare l’azienda o rispettare il defunto?

Una trama fin troppo ricca e aggrovigliata per una commedia

La trama de I Cassamortari vuole includere di tutto e di più. C’è la famiglia Pasti, fatta da cinque persone, protagonista che domina la scena per metà film. C’è il cantante Gabriele Arcangelo con la compagna/agente e la figlia Celeste. Ci sono i clienti delle pompe funebri e i fan di Arcangelo. Non si sa bene in quale modo, l’assurda storia della famiglia di pompe funebri si incastra con quella di una rockstar. I singoli episodi legati ai clienti dei Pasti, storie strambe di vedovi santoni, funerali per cani e bare di lusso, sono coloriti e occupano la prima parte del film. Fanno sorridere per la stranezza ma, essendo marginali rispetto alla storia dei Pasti, funzionano.

La vicenda di Gabriele Arcangelo invece fa dire ”è veramente troppo”: tutto perde di credibilità. L’esagerazione non fa nemmeno più ridere. Il morto più volte truccato e usato come un bamboccio, la figlia cattivissima e arrogante che sembra assetata di vendetta post-mortem nei confronti del padre. Forse lasciare perdere qualche dettaglio tragi-comico e puntare su una trama meglio strutturata sarebbe stata una buona idea.

Tinte gotiche che diventano kitsch

La scelta di Amendola di ambientare un film seguendo il leitmotiv della morte e dell’agenzia funebre è originale e ha del potenziale, ma non sembra venire sfruttato nel migliore dei modi. Gli stratagemmi adottati per rallegrare l’agenzia, per alleggerire il tema creano un setting estremamente pacchiano: la sede dell’impresa di pompe funebri non ha nulla di diverso da un grande studio di avvocati e porta la storia dei Pasti sullo stesso piano di quella di altre famiglie imprenditoriali italiane in crisi, motivo preso e ripreso in tantissimi film e serie italiane.

Tutte le peripezie legate a Gabriele Arcangelo non fanno che aggiungere toni kitsch e finti alla storia: la casa piena di oggetti appariscenti e animali imbalsamati, il funerale pubblico a Cinecittà, il corpo del morto messo in piedi come un bamboccio. In questo modo, I cassamortari sdrammatizza sul tema della morte, ma non risulta più credibile: si poteva far ridere – forse anche di più – senza esasperare tutto così tanto.

Grandi attori e personaggi macchiette per I Cassamortari

Il cast de I Cassamortari non è indifferente: accanto a Piero Pelù – che in realtà recita per poche scene ma che cura le musiche del film, ci sono attori comici come Lucia Ocone, Massimo Ghini, Gian Marco Tognazzi. Si aggiungono anche Edoardo Leo e la sempre brava Sonia Bergamasco. Con una parure di attori simili, si potrebbero fare grandi cose, ma non è questo il caso. La maggior parte dei personaggi del film sono stilizzati, hanno tratti forti che non prevedono grandi variazioni nel corso dello svolgimento.

Il conclusione, I Cassamortari è un film leggero ma non troppo, divertente ma non troppo e decisamente troppo kitsch.

I cartoni animati Nickelodeon in versione zombie [foto]

I cartoni animati Nickelodeon in versione zombie [foto]

Il principe della notte di Halloween è senza dubbio lo zombie, uno degli essere fantastici che negli ultimi anni riscuote sempre più consensi tra cinema e tv.

Di seguito ecco una versione molto particolare dei personaggi dei cartoni animati Nickelodeon appositamente “mascherati” per la notte del 31 ottobre.

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I Care a Lot, recensione del film con Rosamund Pike

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I Care a Lot, recensione del film con Rosamund Pike

Presentato al Toronto Film Festival 2020 e destinato alla distribuzione su piattaforma (dal 19 febbraio su Amazon Prime), I Care a Lot è il terzo film di J Blakeson, regista de La quinta onda e di La scomparsa di Alice Creed, e anche questa volta, al centro della sua storia, c’è una protagonista femminile sfuggente e inaspettata, interpretata da Rosamund Pike, di nuovo alle prese con un ruolo ambiguo e sfaccettato, come era stato nel bellissimo L’Amore Bugiardo – Gone Girl di David Fincher.

La trama di I Care a Lot

La storia segue la vita e la professione di Marla Grayson, tutore legale che sembra fare della sua professione una ragione di vita. In apertura di film sentiamo la sua voce fuori campo che dice agli spettatori di scegliere, farsi lupo o agnello. Lei ogni giorno sceglie di essere lupo. La vediamo poi in tribunale mentre fieramente difende il destino solitario di una anziana pensionata, dichiarando con fervore “A me interessa molto! (I care a lot, in inglese)”. Sembra un’eroina moderna, una donna tutta d’un pezzo che si erge a paladina dei più deboli, fino a quando non si trova faccia a faccia, fuori dal tribunale, con il figlio della donna della quale è diventata tutrice, un uomo che è stato estromesso, per sempre, dalla cura della madre perché ritenuto non idoneo. Nel confronto con quell’uomo arrabbiato, Marla tira fuori il lupo, ringhia feroce e ci svela, subito, la sua indole: è un predatore.

Questa piccola premessa ci sposta poi leggermente più avanti nel tempo e ci mostra Marla che seleziona la sua prossima preda: Jennifer Peterson, un’anziana sola, benestante, arzilla, completamente autosufficiente e senza eredi. Con un’abile gioco di prestigio che dimostra di aver replicato più e più volte nel corso degli anni, Marla convince un medico connivente a dichiarare la signora incapace a vivere da sola, ne assume la tutela legale, la conduce in una casa per anziani, e assume il totale controllo della sua vita, dai beni mobili e immobili, alle medicine che le verranno somministrate per tenerla buona. Solo che questa volta la nostra predatrice non sa che la sua vittima non è indifesa come sembra e nasconde un segreto pericolosissimo. 

i care a lot recensione

I Care a Lot: tra commedia nera e thriller

Blakeson scrive, produce e dirige una storia che si presenta come una commedia nera, ma poi si trasforma in un thriller, si apre a scenari davvero inattesi che sfociano in situazioni assurde. I Care a Lot cambia pelle in più di una occasione, mentre sviluppa la sua narrativa imprevedibile che prende le mosse da un sistema legale di assistenza agli anziani che potrebbe sembrare lontano dal nostro sentire, ma che negli Stati Uniti sembra assolutamente comprensibile e conosciuto.

Regina incontrastata della scena è Rosamund Pike che dopo Gone Girl torna a vestire i panni di una donna spietata e disposta a tutto per raggiungere i suoi obbiettivi. Marla è colta, preparata, elegante, raffinatissima, decisa, senza scrupoli, sa affrontare ogni avversità, ogni vecchietto piangente, ogni parente bellicoso, insomma ogni situazione che potrebbe mettersi in mezzo a lei e il suo scopo: diventare più ricca, più potente, più di tutto e tutti. 

Una supervillian fuori dal comune

Il personaggio però si trova di fronte ad un evento inaspettato e si dimostra assolutamente all’altezza di gestire qualsiasi cosa. Forse proprio in questo momento si infrange il patto con lo spettatore che era stato impostato all’inizio del film, rendere Marla invincibile, assolutamente imbattibile di fronte a chiunque e a qualunque situazione, anche fosse un pericolo mortale, fa di un “cattivo ordinario” un supervillain che sembra forse fuori luogo in un film di impianto realistico. O forse bisogna semplicemente lasciarsi guidare dagli  eventi, per quanto assurdi possano sembrare.

Accanto a Pike, nel film fanno bella mostra di sé anche Peter Dinklage, in un ruolo che non sveleremo per non rovinare la visione ma che comunque offre una ulteriore nuova sfumatura al suo ventaglio di performance, Dianne Wiest che nei limiti del personaggio che le viene affidato, mostra una raffinatezza interpretativa rara, e Eiza Gonzales che purtroppo paga il prezzo di essere, nel film, socia e amante di Marla, la quale con la sua personalità strabordante la mette in un angolo. 

Costumi e location raccontano i personaggi

I Care a Lot è un film confezionato con molto gusto, dalla scelta delle location, ai costumi, alle acconciature e il trucco applicato a tutti i protagonisti, ovviamente Rosamund Pike su tutti, e il risultato è chiaramente leggibile in ogni scena dal momento che i costumi stessi raccontano molto dei personaggi dando allo spettatore una bussola per orientarsi all’interno della storia.

Cambiando pelle, genere, esito e sterzando bruscamente anche nel finale a sorpresa, con una conclusione karmica, I Care a Lot è un ibrido che sa destare interesse, scatenando incredulità e ilarità nello spettatore, riuscendo a catturarne l’attenzione fino alla fine.

I Care a Lot con Rosamund Pike su Prime Video dal 19 febbraio

I Care a Lot con Rosamund Pike su Prime Video dal 19 febbraio

Acclamato dalla critica al debutto al Toronto Film Festival 2020, l’atteso dark comic thriller I Care a Lot, con Rosamund Pike (Gone Girl), Peter Dinklage (Game of Thrones), Eiza González (Baby Driver) e Dianne Wiest (Parenti, amici e tanti guai, Edward mani di forbice), in Italia sarà disponibile in esclusiva su Amazon Prime Video dal 19 febbraio. Il film è una produzione Black Bear Pictures, scritto e diretto da J Blakeson (The Disappearance of Alice Creed). STXinternational ha acquisito i diritti internazionali sul film, come parte di un accordo di licenza in esclusiva con la Black Bear.

I Care a Lot ha raggiunto su Rotten Tomatoes un rating del 93% e si è guadagnato l’attenzione della critica a partire dal suo debutto al Toronto Film Festival 2020, dove Variety lo ha definito un ‘thriller elegantemente inquietante’. “I Care a Lot è un’eccellente aggiunta al vasto catalogo di ottimi film di Amazon Prime Video, come Borat: seguito di film cinema, disponibili direttamente e in esclusiva per i clienti Prime” ha detto Brad Beale, Vice President, Worldwide Content Acquisition, Prime Video. “Le performance di alto livello di Rosamund Pike, Peter Dinklage e Dianne Wiest porteranno il pubblico di Amazon Prime Video in un divertente viaggio fatto di giochi di potere, vendetta e inganno”

Armata di una spietata sicurezza di sé, Marla Grayson (la nominata al premio Oscar® Rosamund Pike) è una tutrice legale di professione affidata dal tribunale a decine di anziani. Tramite metodi loschi ma legali, truffa astutamente i suoi assistiti sottraendo loro i risparmi. È un metodo ormai ben rodato che, insieme alla sua partner d’affari e amante Fran (Eiza González), Marla utilizza con un’efficenza brutale sulla sua ultima preda, Jennifer Peterson (la due volte premio Oscar® Dianne Wiest), una pensionata benestante senza eredi o famiglia. Ma quando le due scoprono che Jennifer ha un segreto altrettanto losco e alcune connessioni con uno sfuggente gangster (Il vincitore del Golden Globe Peter Dinklage), Marla è costretta ad alzare la posta in gioco, in una partita a cui possono partecipare solo i predatori, e in cui la sfida non sarà affatto leale.

I Care a Lot si aggiunge a migliaia di serie TV e film disponibili nel catalogo Prime Video, inclusi film come Borat: seguito di film cinema, The Vast of the Night, serie come The Boys, Fleabag, The Marvelous Mrs. Maisel, oltre che Tom Clancy’s Jack Ryan, Hunters, Homecoming, Hanna, Good Omens, Carnival Row, e gli Amazon Original italiani come FERRO e Celebrity Hunted, disponibili senza costi aggiuntivi per tutti i clienti Amazon Prime.

I candidati alla presidenza degli USA diventano… principesse Disney

Nel 2016 gli Stati Uniti sceglieranno il loro nuovo Presidente. In attesa delle elezioni e visti tutti i candidati alla Presidenza, MTv ha commissionato all’artista Annabel Coe le caricature di ognuno di loro nei panni delle… principesse Disney!

Il risultato, che potete vedere di seguito, è esilarante:

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I cancelli del cielo: tutto quello che c’è da sapere sul film

I cancelli del cielo: tutto quello che c’è da sapere sul film

A distanza di quarant’anni, I cancelli del cielo è ancora uno dei casi più cocenti ed esemplari di insuccesso cinematografico. Michael Cimino, reduce dal trionfo agli Oscar con Il cacciatore, vide con questo film il tramonto della sua carriera e, in generale, della New Hollywood, che in quegli anni l’aveva fatta da padrona all’interno dell’industria statunitense. Tanto ambizioso quanto epico e sfortunato, questo lungometraggio del 1980 è oggi stato grossomodo rivalutato, permettendo così anche alle nuove generazione di scoprirne il fascino. Non esule da numerose problematicità, la sua storia produttiva è avvincente tanto quanto quella narrata.

Notoriamente, I cancelli del cielo si scontrò con grandi battute d’arresto nel corso delle riprese, motivate dallo spropositato superamento dei costi. Presero così vita i numerosi contrasti tra Cimino e i produttori, che non fecero che generare da subito una cattiva pubblicità nei confronti del film. Al momento della sua uscita, rimontato e modificato, il film incassò meno di 3 milioni a fronte di un budget di 44, portando al collasso la celebre società di distribuzione United Artists. A rendere ulteriormente problematico il film agli occhi della critica e dello spettatore statunitense, vi è la volontà esplicità di Cimino di smascherare le fondamenta culturali del sogno americano e denigrare il suo moderno capitalismo.

Complici anche le diverse versioni uscite del film, intorno a I cancelli del cielo ci fu per anni grande scetticità, ma grazie ad un graduale lavoro da parte di una nuova generazione di critici e studiosi, il film è oggi considerato un cult, nonché uno dei migliori del suo genere. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla sua versione integrale. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

I cancelli del cielo: la trama del film

La vicenda narrata si svolge nel Wyoming del 1870. James Averill e William Irvine, compagni di studi e grandi amici, si trovano ad intraprendere percorsi diversi dopola laurea. Il primo si unisce alla causa dei poveri immigrati dall’Est Europa, divenendo sceriffo per difendere i loro diritti. Il secondo, invece, diviene avvocato presso una potente associazione di allevatori, contraria all’arrivo degli immigrati. Le loro posizioni differenti li porteranno ben presto a scontrarsi nel momento in cui gli allevatori decidono di assumere un gruppo di sicari, capitanati da Nathan Champion, per uccidere 125 immigrati. Tra questi vi è anche la dolce Ella Watson, di cui James nel frattempo si è innamorato.

I cancelli del cielo: il cast del film

Protagonista del film, nel ruolo di James Averill, vi è l’attore Kris Kristofferson, divenuto noto in tempi più recenti per il ruolo di Abraham Whistler nella trilogia di Blade. William Irvine è interpretato da John Hurt, mentre Nathan Campion ha il volto di Christopher Walken, il quale aveva già lavorato con Cimino in Il cacciatore. A loro si aggiunge, nei panni di Ella Watson la giovane Isabelle Huppert, qui al suo primo film statunitense. Per il film, tutti loro dovettero seguire una serie di lezioni, quali equitazione, guida del carro, ballo, dialetto e di uso delle armi. Kristofferson ha inoltre dovuto addestrarsi nell’uso della frusta, mentre la Huppert dovette esercitarsi con la lingua inglese.

Accanto a loro, nel film, compaiono poi gli attori Sam Waterston nei panni di Frank Canton e Brad Dourif in quelli del signor Eggleston. Joseph Cotten, noto per la sua collaborazione con Orson Welles, è qui il reverendo del luogo dove si svolge la storia. Partecipa al film anche un giovane Jeff Bridges, nei panni di John L. Bridges. Il suo ruolo, inizialmente, era piuttosto ridotto, ma l’interpretazione dell’attore di questo piacque così tanto a Cimino che decise di ampliarlo. Mickey Rourke, all’epoca ancora alle sue prime esperienze cinematografiche, ottenne qui il ruolo di Nick Ray, un piccolo cameo che segnò l’inizio della sua collaborazione con Cimino.

I cancelli del cielo versione integrale

I cancelli del cielo: la versione integrale del film

Come noto, esistono più versioni del film. La prima, quella originariamente realizzata da Cimino, aveva una durata complessiva di 325 minuti, ovvero 5 ore e 25. Essendo una durata mastodontica, i produttori imposero una serie di pesanti tagli al fine di ridurre tale minutaggio. La scena della battaglia finale, inizialmente lunghissima, venne dunque pesantemente abbreviata, portando il film ad una durata di 3 ore e 39 minuti. Questa fu la versione poi presentata inizialmente nei cinema, ma venne poi ritirata per ulteriori tagli, che portarono ad una durata di 2 ore e 29 minuti. Soltanto in anni recenti è stata riproposta la versione integrale denominata come Director’s Cut, della durata di 216 minuti, ovvero 3 ore e 36 minuti.

I cancelli del cielo: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di I cancelli del cielo grazie alla sua presenza nel palinsesto di lunedì 1 agosto alle ore 21:10 su Rai Movie. Parallelamente, il film sarà disponibile sulla piattaforma streaming Rai Play, mentre non è presente su nessuna delle altre principali piattaforme disponibili.

Fonte: IMDb

I cacciatori del cielo: al via le riprese del docu-film con Giuseppe Fiorello

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Al via le riprese in Veneto de I cacciatori del cielo, docu-film sulla storia dell’asso dell’aviazione Francesco Baracca interpretato da Giuseppe Fiorello, prodotto da Anele in collaborazione con Aeronautica Militare, con Rai Documentari, in coproduzione con Istituto Luce Cinecittà e con il sostegno di Intesa Sanpaolo, che Rai manderà in onda nel prossimo mese di marzo.

Il progetto, scritto da Pietro Calderoni e Valter Lupo, con la collaborazione di Mario Vitale e la consulenza storica di Paolo Varriale, celebra il Centenario della costituzione dell’Aeronautica Militare attraverso il racconto delle imprese eroiche, della vita e dell’amicizia di quei pionieri del volo che si distinsero per le loro azioni e il loro coraggio durante la Prima Guerra Mondiale e le cui gesta gettarono le basi per la nascita dell’Aeronautica Militare avvenuta il 28 marzo 1923. Un racconto avvincente che intervalla alla fiction vera e propria preziosi materiali di repertorio, sia foto che filmati d’epoca, e animazioni originali e che abbraccia temi universali come amicizia, grandi sogni e amore.

Giuseppe Fiorello è il tenente pilota del Regio Esercito Francesco Baracca, che per i suoi meriti sarà in breve promosso prima capitano e poi maggiore, assumendo nel frattempo il comando della 91a Squadriglia, la “Squadriglia degli assi”: romagnolo, sanguigno, istintivo e coraggioso, affascinante e colto, di ottima famiglia, generoso, spavaldo ma mai inutilmente votato al sacrificio. Ricordato come “l’Asso degli assi” per aver conseguito il maggior numero di vittorie aeree tra i piloti italiani della Grande Guerra, riuscendo ad avere la meglio in 34 combattimenti abbattendo altrettanti velivoli nemici, Francesco Baracca si impose rapidamente nell’immaginario collettivo del popolo italiano come un eroe nazionale la cui morte, avvenuta a 30 anni il 19 giugno 1918 nel corso di una missione sul Montello, suscitò grande commozione in tutto il Paese.

A suo nome nel 1926 fu inaugurato a Lugo di Romagna il Museo Baracca, dal 1993 trasferito nella casa natale del pilota, luogo particolarmente suggestivo che ospita anche il caccia su cui ha conseguito la sua 30a vittoria e dove si effettueranno alcune riprese grazie alla collaborazione con il Comune di Lugo di Romagna ed Emilia-Romagna Film Commission.

Nel cast, accanto a Giuseppe Fiorello, anche Luciano Scarpa nel ruolo del Comandante Pier Ruggero Piccio, in seguito primo Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica, Claudia Vismara, che dà il volto a Norina Cristofori, giovane cantante lirica che vivrà un’intensa storia d’amore con Francesco e Andrea Bosca che interpreta il personaggio di finzione Bartolomeo Rocca, meccanico addetto alla manutenzione dell’aereo di Baracca.

I cacciatori del cielo, docu-film sulla storia di Francesco Baracca il 29 Marzo su Rai 1

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Per celebrare il Centenario della costituzione dell’Aeronautica Militare, mercoledì 29 marzo alle 21.30 su Rai1 Rai Documentari propone I cacciatori del cielo, primo docu-film sulla storia dell’asso dell’aviazione Francesco Baracca interpretato da Giuseppe Fiorello e con la regia di Mario Vitale, prodotto da Gloria Giorgianni per Anele con Luce Cinecittà, in collaborazione con Rai Documentari, con il Patrocinio e la partecipazione del Ministero della Difesa, Aeronautica Militare e Difesa Servizi, con il Patrocinio del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, con il sostegno di Intesa Sanpaolo e con Aerea S.p.A. ed Elettronica S.p.A..

Il progetto, scritto da Pietro Calderoni e Valter Lupo, con la collaborazione di Mario Vitale e la consulenza storica di Paolo Varriale, racconta le imprese eroiche, la vita e l’amicizia di quei pionieri del volo che si distinsero per le loro azioni e il loro coraggio durante la Prima Guerra Mondiale e le cui gesta gettarono le basi per la nascita dell’Aeronautica Militare avvenuta il 28 marzo 1923.

Un racconto avvincente che abbraccia temi universali come amicizia, grandi ideali e l’amore e che intervalla alla fiction vera e propria, arricchita da una serie di “interviste ricostruite” ai protagonisti della storia interpretati dai rispettivi attori, preziosi materiali di repertorio, sia foto che filmati d’epoca, e animazioni originali.

Mi chiamo Francesco Baracca. Sono un pilota del Regio Esercito. Prima di diventare aviatore ero al Piemonte Cavalleria. L’aviazione era ancora ai suoi albori, in pochissimi si avventuravano nei cieli… Un giorno assistetti a uno di quei primissimi voli e fu subito una folgorazione! Vedere quell’aereo che si librava nel cielo, vederlo entrare e scomparire tra le nuvole… Capii immediatamente che l’aviazione sarebbe stato il futuro e io volevo farne parte. Poi, il 24 maggio 1915, tutto cambiò”.

Il cast del film I cacciatori del cielo

Giuseppe Fiorello è Francesco Baracca, che per i suoi meriti sarà in breve promosso prima capitano e poi maggiore, assumendo nel frattempo il comando della 91a Squadriglia, la “Squadriglia degli assi”: romagnolo, sanguigno, istintivo e coraggioso, affascinante e colto, di ottima famiglia, generoso, spavaldo ma mai inutilmente votato al sacrificio. Ricordato come “l’Asso degli assi” per aver conseguito il maggior numero di vittorie aeree tra i piloti italiani della Grande Guerra e in assoluto, ottenendo 34 vittorie nei combattimenti aerei, Francesco Baracca si impose rapidamente nell’immaginario collettivo del popolo italiano come un vero e proprio eroe nazionale.

Nel cast, accanto a Giuseppe Fiorello, anche Luciano Scarpa nel ruolo del Comandante Pier Ruggero Piccio, altra figura carismatica dell’aviazione italiana e asso della Grande Guerra, in seguito primo Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare; Claudia Vismara, che dà il volto a Norina Cristofoli, giovane cantante lirica di Udine, bella, timida e allo stesso tempo determinata, che vivrà un’intensa seppur breve storia d’amore con Francesco; Andrea Bosca, che interpreta il personaggio di finzione Bartolomeo Piovesan, meccanico di umili origini addetto alla manutenzione dell’aereo di Baracca e geniale ideatore di fondamentali migliorie nelle prestazioni di volo dei rudimentali velivoli della compagnia. Tra gli altri attori, Ciro Esposito dà il volto a Fulco Ruffo di Calabria, Enzo Garramone veste i panni del Re Vittorio Emanuele II e Rodolfo Corsato di un Colonnello dell’Esercito Italiano, mentre Patrizia La Fonte e Paolo Rozzi interpretano i genitori di Baracca.

La trama del film I cacciatori del cielo

L’arco narrativo del docu-film parte dal 1915, anno in cui Baracca, Piccio e Piovesan, tre uomini molto diversi fra loro per estrazione sociale, provenienza e indole ma destinati a diventare grandi amici, si ritrovano insieme nel campo di aviazione di Santa Caterina, vicino Udine, sede del primo reparto aerei da caccia e del Comando Supremo; l’iniziale difficoltà a resistere contro i raid aerei austroungarici verrà superata dalle innovazioni introdotte dal meccanico Piovesan e dalla maestria di quei pionieri del volo, in primis Baracca, che conseguirà la prima vittoria italiana nella storia dell’Aeronautica, il 7 aprile 1916, a cui ne seguiranno molte altre, rendendolo un’icona nella popolazione italiana, insieme allo stemma del suo aereo, il Cavallino rampante. Un successo che indurrà il Comando Supremo a superare le perplessità iniziali e istituire una squadriglia di élite, la 91a, per le operazioni particolarmente delicate, affidata a Baracca. La disfatta di Caporetto porterà anche la squadriglia ad abbandonare Santa Caterina per trasferirsi in Veneto, sul campo di aviazione di Quinto, vicino Treviso. Per le loro imprese, Baracca e Piccio ottengono la medaglia d’oro al valor militare, fino alla tragica morte dell’asso degli assi, avvenuta a 30 anni il 19 giugno 1918 nel corso di una missione sul Montello, durante la Battaglia del Piave. La sua morte suscitò grande commozione in tutto il Paese.

A suo nome nel 1926 fu inaugurato a Lugo di Romagna il Museo Francesco Baracca, dal 1993 trasferito nella casa natale del pilota, luogo particolarmente suggestivo che ospita anche il caccia originale su cui ha conseguito la sua 30a vittoria, lo SPAD VII S2489, e dove si sono svolte alcune riprese grazie alla collaborazione con il Comune di Lugo di Romagna, Emilia-Romagna Film Commission, Visit Romagna e Consorzio In Bassa Romagna. Le altre riprese sono state realizzate in Veneto a Nervesa della Battaglia, presso la Fondazione Jonathan Collection, dove è stata utilizzata anche la replica volante dello SPAD XIII, uno degli iconici aerei di Baracca, a Villafranca di Verona, a Lonigo e presso il Museo Villa Lattes di Istrana.

I cacciatori del cielo è una produzione Anele con Luce Cinecittà, in collaborazione con Rai Documentari, con il Patrocinio e la partecipazione del Ministero della Difesa, Aeronautica Militare e Difesa Servizi, con il Patrocinio del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, con il sostegno di Intesa Sanpaolo e con Aerea S.p.A. ed Elettronica S.p.A.. Con il contributo di Emilia-Romagna Film Commission, Visit Romagna, Comune di Lugo di Romagna e Consorzio In Bassa Romagna. Un docu-film da 90 minuti diretto da Mario Vitale, prodotto da Gloria Giorgianni. Produttori Associati Tore Sansonetti e Carlotta Schininà. Scritto da Pietro Calderoni e Valter Lupo, con la collaborazione di Mario Vitale e la consulenza storica di Paolo Varriale. Musiche di Pasquale Catalano e Antonio Fresa – Edizioni Curci.

I boss dei Marvel Studios riconoscono che il MCU sta attraversando un “periodo difficile”

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Ieri, il CEO della Disney, Bob Iger, ha delineato i piani per ridurre la produzione cinematografica e televisiva dei Marvel Studios nei prossimi anni. Ciò fa parte di un approccio basato sulla “qualità rispetto alla quantità“, che è stato implementato dopo che diversi recenti progetti MCU hanno sottoperformato (leggi qui).

In effetti, il film per il cinema più recente, The Marvels, ha finito per diventare il film MCU con il minor incasso di tutti i tempi con un risultato al box office di solo 206 milioni di dollari in tutto il mondo, alla fine del suo percorso in sala, diventando un flop che ha performato addirittura meno del famigerato The Flash di Warner Bros.

Parlando con Empire, i capi dello studio Kevin Feige e Louis D’Esposito hanno riconosciuto che il Marvel Cinematic Universe sta attraversando un “periodo difficile“, ma entrambi credono che il prossimo Deadpool & Wolverine segnerà un punto di svolta per il franchise. Ed è quello che sperano anche gli spettatori.

“Se fossimo rimasti sempre in alto sarebbe stata la cosa peggiore che ci potesse capitare – ha detto D’Esposito – Abbiamo preso una piccola botta, ma stiamo tornando forti. Forse quando fai troppo, ti diluisci un po’. Non lo faremo più. Abbiamo imparato la lezione. Forse due o tre film all’anno e uno o due spettacoli, invece di fare quattro film e quattro spettacoli”.

Per quanto riguarda Feige, ora vede l’MCU come il “perdente” cosa che ne ribalta la narrazione, come se fosse il Rocky dei franchise! “È bello poter sostenere un progetto cinematografico quest’anno. Mi sento molto più a mio agio nel ruolo del perdente. Preferisco riuscire a sorprendere e superare le aspettative. Quindi sembra che l’ultimo anno, che non è stato l’ideale, ci abbia preparato bene per questo non ruolo”.

“Alcune delle battute su cui Ryan, i suoi sceneggiatori e Shawn hanno lavorato hanno assunto più significato”, ha aggiunto, riferendosi a Wade Wilson che si dichiara “Marvel Jesus” nel trailer di Deadpool & Wolverine.

Anche il regista Shawn Levy è intervenuto in merito ai problemi dei Marvel Studios: “Dovresti vivere sotto una roccia per non sapere che gli ultimi film Marvel non sono riusciti ad accendere il mondo come hanno fatto tanti altri”, dice. “Arriviamo in un momento interessante. E noi siamo decisamente qualcosa di diverso. Se sarà di proporzioni messianiche, il tempo lo dirà”. Conclude, citando proprio la battuta di Reynolds nel trailer di Deadpool & Wolverine.

I blogger prima dei distributori

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Mossa a sorpresa della produzione del film DYLAN DOG che ha privilegiato il mondo di internet mostrando in anteprima il film, ormai praticamente pronto, ad alcuni blogger statunitensi lasciando in lista d’attesa le distribuzioni di tutto il mondo.