Secondo Deadline, Jamie Foxx è in
trattative per entrare a far parte di Baby
Driver, il prossimo atteso progetto di Edgar
Wright.
L’attore interpreterà un boss del
crimine che costringerà un autista particolarmente
dotato, Ansel Elgort, a lavorare per lui. Nel
cast del film anche Lily James, che interpreterà
il love interest del personaggio di Elgort.
Baby Driver è scritto e diretto
da Edgar Wright e sarà distribuito a
livello internazionale e co-prodotto dalla TriStar.
Il protagonista del film è chiamato
Baby per via del suo aspetto, è un pilota molto dotato ma un
giorno, costretto da un criminale, viene coinvolto in una rapina
che va male. La storia è in parte ispirata al videoclip di Blue
Song, diretto da Wright per i Mint Royale nel
2003.
Eric Fellner e
Tim Bevan della Working Title co-produrranno
insieme alla collaboratrice di Wright, Nira
Park della Big Talk Productions.
La DC Entertaiment
ha diffuso nuove foto ufficiali di Arrow
4 che ritraggono nuovi scatti inediti
di David Ramsey come John Diggle, in
attesa del debutto dello show che avverrà a inizi Ottobre sul
network americano The CW:
Arrow è una serie
televisiva statunitense sviluppata da Greg Berlanti, Marc
Guggenheim e Andrew Kreisberg. È basata sul personaggio di Freccia
Verde, supereroe protagonista di una serie di fumetti pubblicata da
DC Comics. Viene trasmessa dal 10 ottobre 2012 sul canale The CW.
In Italia la serie è stata trasmessa in prima visione su Italia 1
dall’11 marzo al 27 maggio 2013. Dal 10 gennaio va in onda in
Italia la seconda stagione su Italia 1, anche se precedentemente la
versione sottotitolata in italiano della stessa stagione è stata
trasmessa dal 22 ottobre 2013 suPremium Action.
La serie segue le avventure del
playboy miliardario Oliver Queen. Naufrago per cinque anni su
un’isola deserta, viene tratto in salvo e torna finalmente a casa,
a Starling City; giunto qui assumerà l’identità segreta nota come
“l’incappucciato” (o il giustiziere) per combattere il crimine e la
corruzione di Starling City, seguendo una lista di nomi trovata in
una tasca della giacca del padre prima di seppellirlo. Facendo uso
delle abilità fisiche, delle tecniche di lotta e dell’incredibile
maestria con l’arco ottenuta sull’isola con anni di pratica e
scontri mortali e aiutato dal suo braccio destro e confidente
Diggle e dall’abile informatica Felicity Smoak, perseguirà uno ad
uno i criminali.
La Universal
Pictures ha diffuso le prime clip dal blu-ray
di Fast and Furious 7, e tra i
protagonisti dei contributi il compianto Paul
Walker:
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Continuando le imprese
globali nell’inafferabile franchise fondato sulla velocità, Vin
Diesel, Paul Walker e Dwayne Johnson si riuniscono per
capeggiare il cast di Furious 7. James
Wan dirige questo capitolo della serie di grandissimo successo che
vede nel cast i ritorni di Michelle Rodriguez, Jordana Brewster,
Tyrese Gibson, Chris “Ludacris” Bridges, Elsa Pataky e Lucas
Black. Per l’occaisone, si uniscono al cast altre star
internazionali come Jason Statham, Djimon Hounsou, Tony
Jaa, Ronda Rousey e Kurt Russell. Il film
è scritto da Chris Morgan e prodotto da Neal H. Moritz,
Vin Diesel e Michael Fottrell. Il film arriverà in
Italia il 2 aprile 2015.
Sono iniziate le riprese di
The Sense of an Ending, e oggi dal set
arrivano le prime foto di Michelle Dockery,
protagonista della pellicola al fianco di Jim
Broadbent(Iris), Charlotte
Rampling (Melancholia), Harriet
Walter (The Young Victoria), Emily
Mortimer (Hugo), Michelle
Dockery (Non-Stop), Billy Howle(The Seagull), Freya
Mavor (The White Queen) e Joe
Alywn(Billy Lynn’s Long Halftime Walk).
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The Sense of an
Ending è una produzione BBC FILMS ed è diretto
da Ritesh Batra (The Lunchbox).
Durante gli ultimi vent’anni la
Turchia è profondamente cambiata, accelerando un corso di
rinnovamento che in superficie si deve al suo primo ministro
(prima, per ben undici anni) e presidente (poi, dal 2014)
Recep Tayyip Erdoğan. Un uomo tutto d’un pezzo,
capace di compiere vere e proprie imprese sul piano economico e di
far entrare la sua nazione nell’Europa “che conta”. Dietro la
facciata patinata esistono però tanti, tantissimi problemi, così
come numerosi segreti e scandali; una libertà di stampa
costantemente minacciata, screzi con Siria e Kurdistan, un sistema
capillare di spie che genera guerre di quartiere anche violente.
Emin Alper, classe 1974 al suo secondo
lungometraggio, prova a raccontare quella Turchia nascosta senza
mai fare un minimo accenno al suo leader, alla politica,
rifugiandosi in un paesino di provincia con le case che cadono a
pezzi e le strade di terra e fango.
Nella mente di Kadir,
il protagonista di Abluka (Follia), non
c’è infatti spazio per l’attualità, ha un compito ben preciso da
portare a termine: fare la spia in incognito, in cambio della
libertà condizionale e un’uscita anticipata di prigione. Un’offerta
impossibile da rifiutare, accade così che, mentre recupera
materiali di cassonetto in cassonetto come farebbe un’ape con il
polline di fiore in fiore, riesce a raccogliere informazioni sulla
gente della baraccopoli sino a diventare paranoico persino sul
fratello Ahmet. Anche Ahmet è uno strumento del governo, incaricato
però di eliminare i cani randagi a colpi di fucile, metafora
esplicita e funzionale che paragona gli animali senza padrone agli
oppositori politici del partito reggente. Quella che sembra una
storia lineare, neppure troppo accattivante, è in realtà una guerra
tra poveri feroce, un labirinto fatto di bombardamenti, di ronde di
polizia, di tradimenti, di violenza, in un non-luogo
terrificante in cui ombre nette e riflettori accecanti la fanno da
padrona.
Forte di un montaggio all’apparenza
senza regole, eppure profondamente studiato,
Abluka inghiotte lo spettatore in una
spirale di pazzia visiva e concettuale dalla quale è difficile
uscire, scappare; si rimane incastrati nella mente dei personaggi,
si diventa a nostra volta paranoici, incapaci di distinguere il
reale dall’irreale. Bisogna escludere soltanto la sequenza finale,
disarmante, ossessiva, durante la quale il vero riemerge dagli
inferi, sbattendoci contro un muro di mattoni messo su alla buona.
A rafforzare un’opera già di per se qualitativamente altissima, la
fotografia di Adam Jandrup, che spinge sui contrasti e riesce a
mettere il freddo nelle ossa e i brividi lungo la schiena. Le fughe
notturne sotto il suono delle bombe, con le camionette della
polizia che vi braccano, non le dimenticherete facilmente.
Figuriamoci il popolo turco, che almeno ora ha una voce.
È con grande piacere che l’European
Film Academy e l’EFA Production annunciano i titoli dei 52 film che
compongono la lista di selezione dei film raccomandati per una
nomination agli European Film Awards di quest’anno! Con 36 paesi
europei rappresentati, ancora una volta la lista è uno spaccato
della grande varietà del cinema europeo.
Nei 20 paesi con il maggior numero
di membri EFA, questi ultimi hanno votato direttamente un film
nazionale da inserire nella lista di selezione. A completamento
della lista, un Comitato di Selezione composto dai membri dell’ EFA
Board e da esperti invitati come Jonas
Holmberg (Göteborg FF, Sweden), Paz
Lazaro (Berlinale Panorama, Germany / Spain),
Christophe Leparc (Quinzaine des Réalisateurs,
France), Alik Shpilyuk (Odessa FF, Ukraine),
Elma Tataragic (Sarajevo FF, Bosnia & Herzegovina)
ha incluso altri film.
Nelle prossime settimane, gli oltre
3.000 membri dell’European Film Academy voteranno per le nomination
nelle categorie Film, Regista, Attore, Attrice e Sceneggiatore
Europeo. Le nomination saranno annunciate il 7 Novembre al Seville
European Film Festival, in Spagna. Ad una giuria composta da 7
membri spetterà invece il compito di assegnare i premi per le
categorie Direttore della Fotografia, Montatore, Production
Designer, Costume Designer, Compositore e Sound Designer
Europeo
La cerimonia di premiazione dei
vincitori della 28ma edizione degli European Film Awards si terrà a
Berlino il 12 Dicembre.
28ma EDIZIONE
DEGLI EUROPEAN FILM AWARDS: Berlino, 12 Dicembre 2015
Live on www.europeanfilmawards.eu
Una mattina, dopo una notte di
incubi tormentosi, Andrea Guglielmino, alias Ang,
si ritrovò nel suo letto tramutato in un enorme
‘Sticazzi‘. Pensavate che avrei detto
‘scarafaggio’ solo per omaggiare lo scarabeo stercorario del post
di un paio di giorni fa, eh? E invece no.
Oggi il mio mood è questo, Sticazzi
a manetta. A circa metà Festival l’istinto di sopravvivenza prende
il sopravvento. Non hai dormito? Sticazzi! Mal di testa? Sticazzi!
Ti cascano tutte le fottute monete dalle tasche mentre ti cambi i
pantaloni? Sti gran cazzi! Non fai in tempo a vedere il film che
volevi vedere? Sti mega-cazzi! Il film che volevi vedere si rivela
una sonora vaccata? Sti cazzi rovesciati! Ti perdi
l’intervento più importante della conferenza stampa per fare la
fila al cesso? Sticazzi ar sugo!
Oggi è la giornata di Marco
Bellocchio, che presenta al pubblico il suo nuovo film,
Sticazzi del mio Sticazzi. È una storia
doppia, quindi se non vi piace Sticazzi doppi.
Nella prima parte,
ambientata nel Settimo secolo, parlano di una povera Crista che è
costretta dall’inquisizione a dichiararsi strega e finire murata
viva da alcuni simpatici pretini di campagna. E Guadagnino ancora a
piede libero, notare bene. Il secondo episodio è la storia di
un vampiro dei giorni nostri, con annessa metafora scorreggiona
sulla connivenza tra Stato e Chiesa e del Dominio della Democrazia
Cristiana che promette benessere succhiando però linfa vitale a una
prospettiva di novità e cambiamento. Se vi sembra che il genio
dietro a Il nome del padre, I pugni in
tasca e L’ora di religione
abbia le idee un po’ confuse sappiate che non vi ho ancora
raccontato la parte più bella, quando si vede una tizia che affoga
mentre le monache cantano Nothing Else Matters dei
Metallica, che erano, come noto, già una band di
culto nella Bobbio del Seicento. Non ridete che non è una battuta.
Probabilmente dopo ruttano e dicono ‘motherfucker’, ma il film non
lo spiega. Però giuro che mi stava piacendo. Non chiedetemi il
motivo, dev’essere lo stesso per cui sono attratto dal quelle
orrende provette per le urine che riempiono di tè in sala stampa o
per cui nel ’98 mi sono provocato un attacco di diarrea fulminante
per non aver resistito a consumare del Mars da bere su un’assolata
spiaggia dell’isola di Rodi.
Comunque, ho dovuto lasciare a metà
la proiezione per un sopraggiunto impegno lavorativo. L’ho fatto
naturalmente al grido di ‘Sticazzi al sangue!‘,
urlato con fierezza in mezzo alla sala grande tra lo stupore degli
astanti. Un energumeno in doppiopetto mi ha afferrato e cacciato
con violenza dalla sala, ma non sa che io ho il potere degli
Sticazzi incravattati.
Altro film della giornata è
Anomalisa. È un bel dramma psicologico,
ma sarà ricordato perché è interpretato da pupazzi animati in
stop-motion che a un certo punto si accoppiano come ricci. Niente
che Kermit la rana e Miss Piggy non abbiano già filmato nei loro
video privati, intendiamoci, ma come esperimento è interessante.
Purtroppo durante la proiezione ho avuto un problema di percezione
– forse perché ieri sera alla cena di cui vi parlavo un post fa mi
sono bevuto, sempre per spirito di cortesia, una cosa come due
bottiglie di bianco e ci ho aggiunto sopra pure uno sgroppino, per
pulire – che mi ha rovinato in pratica la visione dell’intero film.
Per un abile gioco narrativo il protagonista vede quasi tutti gli
altri personaggi con la stessa faccia, e con la stessa voce,
maschile. Per dire, sua moglie – che sostanzialmente gli sfrantica
i coglioni– ha la stessa faccia del tassista e del suo vicino di
casa. Ebbene, essendo pupazzi, io di questa cosa non me ne sono
accorto. Per me Topolino con le ciglia è Minnie oh, che cazzo ne so
che volete fà introspezione psicologica. Lo scopro in conferenza
stampa e mi si apre un mondo di riflessioni profonde: la prima è
’nonostante tutto, non credevo di essere così rincoglionito’.
E comunque Sticazzi a passo
uno.
Ora mi devo murare in redazione come
la Santa di Bellocchio che c’ho un botto di cose da scrivere, ma se
volete venire a cantare per darmi sostegno, sappiate che – tanto
per restare in tema di pupazzi – ho sempre preferito Master
of Puppets.
(Ang)
Vorrei anch’io ballare lo sticazzi.
Ma ancora non ci riesco, abbiate pazienza, ma alcune cose siccome
sono un donnino mi turbano particolarmente. Vi tralascio che me so
svegliata all’alba per i due film in concorso, che qua fa freddo e
in sala (ormai ci tengo a rincuorarvi) continuiamo a fare ‘ste
sedute di crioterapia (che almeno spero mi ritardino la comparsa
delle rughe). Vi tralascio tutto l’ordinario, perché ci tengo
proprio a raccontarvi qualcosa che invece è
straordinaria. Questa storia si intitola ‘ma Bellocchio,
quando sogna, sogna pecore elettriche?’
C’era una volta in una specie de
monastero, co’ ‘na sottospecie di monaci, monache e Alba
Rohrwacher. Un giovane uomo belloccio, gemello di un altro
che non si sa che fine ha fatto, arriva sul posto, perché il gruppo
così variamente composto alla cazzodicane vuole far luce sulla
vicenda. Ma allora, come i migliori gialli insegnano, non so
pensiamo ad Agatha Christie, uno come fa per indagare? Cerca
indizi? Ceeerto. Attraverso la precisa arte del vaticinio, insomma
si affidano a Dio. Sospettano che sto gemello, prete del
posto, sia morto/sparito perché se trombava una monaca maledetta.
Allora sai che facciamo? Intanto vediamo se è davvero
maledetta.
prova n 1: facciamole i capelli di
Arisa così pare un cesso e la smette de fa la sgualdrina! però
fingiamo che stiamo cercando il segno di Satana così sembriamo
intellettuali mica quattro stronzi invidiosi perché non trombano da
quella volta che fingevamo di dire le preghiere in ginocchio tutti
insieme.
prova n 2: leghiamola come un
salame, riempiamola di piombo e buttiamola in acqua. Se vive è
colpevole! Ovviamente poi la raccattiamo, ma non perché è
innocente, ma semplicemente perché così continuiamo a divertirci
che qua non succede ‘na mazza dai tempi de quella sgualdrina della
Monaca di Monza.
prova n 3: ‘facciamola piangere! se
piange è innocente!’ (diamole una prova facile così se crede che ha
svortato)
prova n 4: ‘marchiamola a fuoco!’
‘poi bruciamola!’ ‘poi muriamola viva!!!’ (così, a buffo)
Insomma uno script dallo snodo
narrativo raffinato, una roba pe’ signori mica le solite cafonate.
La messa in scena è classica, na puntata di Fantaghirò a caso.
FINE
E invece no! Scherzetto! ahah!
Ecco a voi la seconda parte: ‘prendi
più personaggi che puoi, buttali in mezzo a un Paese, fai fa a Timi
lo scemo del villaggio che glie viè sempre un sacco bene e tieni
dritta sta fottuta videocamera, cazzo’.
Ecco a voi le analisi del sangue
(del mio sangue). C’ho la rabbia me sa.
p.s. oggi in conferenza stampa è
stato svelato che in realtà se scorri la seconda parte a ralenti
c’è un cameo di Gianni Morandi mentre pota gli alberi della sua
villa in campagna. Il footage, ovviamente, è di Anna.
In Anomalisa un
aereo di linea procede lento, camuffandosi candido fra le nuvole
rosee che si avviano alla fine del giorno. Michael osserva tutto
dal finestrino, mentre uno sconosciuto gli stringe la mano per
paura. A terra, ad aspettarlo, la pioggia copiosa di Cincinnati, un
tassista che ama chiacchierare e un fattorino puntiglioso e
gentile. C’è però qualcosa di strano tutt’intorno, e un ronzio
inizia a farsi strada nella mente dello spettatore: ogni
personaggio ha volto e voce uguali. Donne e uomini, capi e
impiegati, mogli e figli, nessuna differenza, un autentico shock
per noi che guardiamo ma non per il nostro protagonista, poiché
siamo esattamente nei suoi occhi.
Anomalisa, il film
La società alla quale è abituato a
parlare, ma soprattutto a evitare per isolarsi il più possibile,
non ha sfumature, tutto è piatto, monotono, freddo e sterile,
compresi i sentimenti. Forse il lato più triste fra gli altri, se
persino chi ami non ha parole dolci nei tuoi confronti, se tuo
figlio pensa solo a che regalo gli porterai di ritorno dal viaggio
di lavoro, e niente di più. Può accadere però che nella notte una
voce nuova, diversa, si faccia strada fino all’orecchio; che un
viso particolare, unico, inciampi sulla tua strada, cambiando ogni
prospettiva. Lisa non è certo perfetta, è bassina, non è
propriamente una modella e porta con vergogna una cicatrice sopra
l’occhio destro, maldestramente coperta da un ciuffo cadente. Una
piccola anomalia, che nel patinato universo creato insieme a
Michael ispira un gioco di parole,
Anomalisa. Poche ore per ritrovare
l’entusiasmo perduto, la passione, l’orizzonte, galoppando
oniricamente verso un finale poetico ma obbligato, arreso alla
realtà dei fatti ma aperto all’interpretazione dello
spettatore.
Charlie Kaufman,
che ricorderete per i visionari e immortali
Se Mi Lasci Ti Cancello e Essere John
Malkovich, con Anomalisa prende
dalla sua parte il maestro dello stop-motion Duke
Johnson per creare un film delizioso, immaginifico, dalla
regia dinamica ed estroversa capace di sospendere il fiato al suo
pubblico. Gran parte del lavoro spetta però ai dialoghi, che hanno
il complicato compito di muovere i pupazzi su schermo con ironia e
significato. Fra le righe la disperazione della routine,
dell’accontentarsi, del non dare e non cercare abbastanza; del
perdere di vista l’essenza delle cose, e rimediare d’un tratto
facendo l’amore dopo otto anni o cantando ad alta voce
Girls Just Want To Have Fun, senza paure.
Una favola agrodolce per adulti, che invita a seguire proprio le
parole di Cyndi Lauper, a ripetere come un mantra
quel verso che recita “I want to be the one to walk in the
sun”, voglio essere la sola a camminare nel
sole, per ritrovare la nostra voce, la nostra unicità.
23 anni fa Bruce
Timm & Paul Dini crearono la compagna di
Joker, sexy e picchiatella, bambinetta infantile e criminale folle:
Harley Quinn. Per la prima volta nella storia il personaggio avrà
un’incarnazione cinematografica nellamagnifica Margot
Robbie in Suicide Squad. Proprio
in merito al look scelto per l’attrice nel film è intervenuto
Paul Dini, co-creatore del personaggio DC,
chiamato in causa forse anche per la diversità del costume
cinematografico rispetto a quello dei fumetti.
Parlando con il Shanlian On
Batman, Dini ha descritto il look di Joker come quello di una
“rockstar decadente” aggiungendo che “c’è un po’ di
Sid e Nancy nell’aspetto di Joker e Harley,
che io ho sempre sentito non sarebbe stato un brutto look se
fossero stati portati insieme sul grande schermo”.
Ha poi continuato: “So
che per molte persone che amano il look classico di Bruce Timm
risulterà tutto stridente, io lo amo molto, ma nel mondo di Suicide
Squad penso che non avrebbe funzionato. Questo è un mondo più
ruvido, più di strada. Penso che funzioni bene”. Su Margot
Robbie ha concluso: “È un’attrice meravigliosa, sono molto
curioso di vedere la sua interpretazione di
Harley”.
Suicide
Squad si concentrerà sulle gesta di un gruppo di
supercattivi dei fumetti DC che accettano di svolgere incarichi per
il governo in modo da scontare le loro condanne. Suicide
Squad arriverà al cinema il 5 agosto del 2016,
mentre la data d’uscita italiana sarà probabilmente spostata
nell’autunno. Nel cast vedremo Will Smith nei panni di
Deadshot, Margot
Robbie in quelli di Harley Quinn, Jai
Courtney nel ruolo di
Capitan Boomerang, Cara
Delevingne sarà Enchantress, Joel
Kinnaman nei panni di Rick Flag, Viola
Davis nel ruolo di Amanda Waller e Jared Leto sarà l’atteso Joker.
Qualche chilometro a nord est di
Genova, quasi a metà strada con Piacenza, vi è un borgo fra i più
caratteristici d’Italia, nell’alto medioevo centro nevralgico della
cultura, della politica e della religione del tempo. Bobbio, città
natale di Marco Bellocchio che ancora respira
restituendo echi di ciò che fu, per diventare cuore pulsante di
Sangue del Mio Sangue.
Un nodo temporale capace di
collegare passato e presente, due dimensioni quasi parallele eppure
con elementi comuni, che pongono l’uomo contemporaneo sotto la
medesima luce oscurantista degli anni precedenti al 1000. Anni in
cui Federico, un giovane uomo d’armi interpretato sullo schermo da
Pier Giorgio Bellocchio, giunge alla
prigione-convento del paesino romagnolo con il fine di riabilitare
la memoria del fratello gemello Fabrizio. Ucciso dai sensi di colpa
per aver tradito gli obblighi sacerdotali e aver ceduto alla
bellezza di una suora, è condannato a una sepoltura in un luogo
infame, vergognosa per l’intera famiglia.
Ha inizio per lo spettatore un
viaggio infernale fra credenze popolari e religione militante,
violenta, pronta a uccidere pur di smascherare il Demonio. Tutto
sotto gli occhi attenti di un conte che dieci secoli dopo abita
ancora quelle stanze, ormai in disuso, abbandonate, alla mercé di
imbonitori e miliardari russi. Un vampiro, una creatura
potenzialmente immortale, che conosce i peccati degli uomini e sa
come ammaliarli. Bellocchio però non è
Bram Stoker, è un artista che ha ormai il potere
dell’anarchia e – come sua tradizione – di attaccare pesantemente
istituzioni religiose e schemi sociali.
Nelle strade, oggigiorno, non si
aggirano esseri succhia sangue in senso letterale, esistono però
sanguisughe, vecchi incartapecoriti che pensano di possedere il
mondo fra le dita, ordinamenti che nuotano fieramente contro la
corrente del progresso tecnologico; senza accorgersi che il loro
perseverare porta sul fondo del fiume tutto il Paese, costringendo
le nuove generazioni solo a servire e riverire. Una critica feroce
che rappresenta solo la punta di un iceberg, di un lavoro difficile
che meriterebbe più di una visione per avere tutti i tasselli al
posto giusto, ma che sa perfettamente cosa dire e come. Nonostante
qualche falla strutturale e una parte contemporanea dal retrogusto
televisivo, lo stile generale ha carattere ed energia da vendere,
ma soprattutto appare sovversivo, indipendente, esattamente ciò che
il pubblico affezionato vuole da uno degli autori italiani più
importanti di sempre.
Tra i tanti volti allegorici che
tornano costanti nelle sue opere, oltre al suddetto Pier
Giorgio Bellocchio, un Roberto Herlitzka che gioca con le
inquadrature come un ragazzino, ringiovanito nell’animo proprio
come il suo surreale personaggio suggerisce, e un Filippo Timi nei calzoni comodi e larghi del
giullare di corte. Commedianti di una rappresentazione fatta di
contrasti, slegata e fuori le righe, destinata a dividere.
L’illustratore Victor
Medina (qui il suo sito) ha ipotizzato una
storia di Harry Potter raccontata per immagini
dallo stile un po’ inquietante e grottesco di Tim
Burton. Ecco il sorprendente risultato!
Martin Freeman e la
sua compagna Amanda Abbington (Mary in
Sherlock) si sono rivolti alla
polizia dopo aver ricevuto una serie di messaggi sinistri da una
blogger sconosciuta, messaggi contenenti minacce di morte. I post
in questione sono stati salvati dalla Abbington che li ha
pubblicati su Twitter. In uno di questi si vede una
mazza da baseball con del filo spinato intorno e la scritta “ci
stiamo preparando per un possibile funerale?“
Secondo le prime
indagini, dietro a queste minacce ci sarebbe una fan
ossessionata da Benedict Cumberbatch, con
Freeman e la Abbington, protagonista di
Sherlock.
Sembra che i soliti scherzi di
Freeman, a cui piace molto prendere in giro il collega e amico a
parole, non siano stati apprezzati da qualcuno che non capisce,
evidentemente, l’ironia inglese.
Guarda in anteprima le clip del film
Non essere cattivo, la pellicola diretta
da Claudio Caligari in uscita il prossimo 8
settembre dopo il passaggio nella sezione Fuori Concorso della
72 Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di
Venezia.
Il film, interpretato da Luca Marinelli e prodotto da Valerio
Mastandrea, sarà distribuito da Good Films.
Ecco il trailer italiano
di APPuntamento con l’@more,
commendia romantica con Miles Teller
e Analeigh Tipton.
APPuntamento con
l’@more non è la solita commedia romantica, ma
un’autentica descrizione della vita e degli amori dei giovani
d’oggi che con leggerezza, sincerità e un pizzico di ironia cerca
di raccontare l’inizio di una relazione.
Nell’era digitale, dove tutti sono
sempre connessi in qualsiasi luogo e momento, come si fa a trovare
il vero Amore?
A questa domanda il film risponde
attraverso una storia fatta di risate e romanticismo, ma che allo
stesso tempo cerca di scavare più nel profondo quelle che sono le
aspettative giovanili.
Il film ha per protagonisti i
giovani Alec e Megan che si ritrovano costretti a rimanere insieme,
anche quando la loro avventura da una notte e via si trasforma in
un disastro del giorno dopo, perché New York viene paralizzata da
una fortissima nevicata.
APPuntamento con
l’@more segna il debutto alla regia di Max
Nichols, figlio del celebre Mike Nichols,
conosciuto al grande pubblico per film come Il
Laureato, Una donna in carriera, A proposito di
Henry, Closer.
I due personaggi principali sono
interpretati da Miles Teller, protagonista del
film candidato all’Oscar Whiplash e
di blockbuster come la saga di Divergent
e il reboot de I Fantastici 4, e da
Analeigh Tipton, famosa al grande pubblico per il
simpatico ruolo della giovane baby sitter innamorata di Steve
Carell nella commedia campione d’incassi Crazy, Stupid,
Love.
SINOSSI
Un rapporto senza troppe pretese,
l’avventura di una sola notte combinata tramite un sito di
appuntamenti on line, si trasforma in un incubo del giorno per
Megan e Alec quando una bufera di neve paralizza New York! Bloccati
nell’appartamento di lui, costretti a passare un altro giorno e
un’altra notte insieme, il primo vero faccia a faccia tra i due è
un insieme di battibecchi, che però riaccende lo spirito
provocatorio che aveva contraddistinto il loro incontro on line.
Mentre stilano una classifica delle rispettive aspettative
sessuali, andate deluse nella loro notte insieme, i due realizzano
che hanno un’opportunità unica di ripetere tutto aiutandosi a
vicenda a soddisfare le reciproche aspettative, cosa che li porterà
inevitabilmente a trascorrere un giorno di neve davvero hot. Ma non
appena un’intesa quasi magica inizia a prendere piede tra i due,
Megan scopre un segreto scioccante che mette a repentaglio la loro
relazione prima ancora che esca dalle lenzuola.
Guarda il Trailer italiano
ufficiale di Life, il film
di Anton Corbijn con Dane DeHaan,
Robert Pattinson e Alessandra Mastronardi che uscirà
al cinema il prossimo 8 ottobre grazie a
BIM distribuzione.
Il film, presentato all’ultimo Festival di Berlino, narra la
storia della strana amicizia tra Dennis Stock, fotografo della
rivista Life, e l’astro nascente James Dean.
In particolare il secondo film
segue il rapporto tra il fotografo del magazine Life Dennis Stock,
impersonato da Pattinson, e la leggendaria movie
star dal tragico destino
James Dean, interpretato da un’altra stella in ascesa,
ovvero Dane DeHaan.
Ancora orfano di una data di
release statunitense, il film è certamente in grado di stimolare un
interesse genuino, e il nuovo poster e le 30 immagini arrivate
aiuteranno sicuramente a far crescere l’hype.
Qui sotto potete ammirare la
gallery con i protagonisti, Pattinson e
DeHaan, assieme agli altri interpreti tra cui
Ben Kingsley e Joel Edgerton.
Sarà al cinema dal 10 settembre
Dove eravamo rimasti (Ricki and The
Flash). Il film distribuito da Warner Bros.
Entertainment Italia in 230 copie è diretto dal regista premio
Oscar Jonathan Demme (Il silenzio
degli innocenti, Philadelphia, The Manchurian
Candidate) ed è interpretato dalla pluripremiata
Meryl Streep, questa volta nei panni della
rockstar Ricki Rendazzo che, dopo aver fatto di tutto per
rincorrere successo e celebrità, decide di ritornare a casa per
recuperare il rapporto con la sua famiglia.
Ad interpretare la figlia della
popolare chitarrista sarà Mamie Gummer, figlia
della Streep anche nella realtà.
“Jonathan è la persona che
preferisco, tra tutte quelle con cui ho lavorato nella mia vita.
Non credevo che si potesse tenere così tanto ai personaggi e alla
sceneggiature di un film. Parlavamo in continuazione di quello che
succedeva sul set e dello sviluppo della storia, che per certi
versi ci ha ossessionati” così ha spiegato la sceneggiatrice
statunitense DiabloCody,
premiata agli Academy Awards per la miglior sceneggiatura originale
per Juno. Parlando del film la Cody ha
aggiunto: “È una pellicola sul rock and roll ed è il racconto
di una famiglia anormale”.
Si è svolto ieri a Venezia 72,
il Green Day Venice, giornata dedicata
alla sostenibilità nell’industria cinematografica. Nel corso
dell’evento, che si inserisce nella programmazione del Green Drop
Award, è stata presentata la campagna Film4Climate, iniziativa di
Connect4Climate, programma di comunicazione globale di World Bank
Group per sensibilizzare sui cambiamenti climatici promosso dal
Ministero dell’Ambiente italiano.
Cuarón, presidente della giuria di Venezia72: “Dobbiamo
cambiare completamente il modello economico globale”. Nel
mondo del cinema sono 1.400 i lavori verdi, e dal 2014 sono stati
10 i film certificati green. Lanciata la proposta per gli
Stati Generali del Cinema Verde.
Un cinema a basso impatto ambientale
è possibile. È quanto emerso da “Green Day Venice – How is the film
industry taking on climate change?”, giornata dedicata alla
sostenibilità nell’industria cinematografica che si è svolta oggi a
Venezia, nel vivo della 72a Mostra del Cinema.
L’evento è stato organizzato da Connect4Climate, iniziativa di
cooperazione globale dedicata alla comunicazione sui cambiamenti
climatici promossa da World Bank Group con il supporto del
Ministero dell’Ambiente italiano e di oltre 250 Partner
internazionali, e da Green Cross Italia, organizzatore del Green
Drop Award, premio collaterale della Mostra del Cinema di Venezia
che viene assegnato al film in concorso che meglio interpreta le
tematiche di sostenibilità.
In occasione del Green Day Venice è stata presentata la campagna
Film4Climate, iniziativa di Connect4Climate – World Bank Group i
cui principali obiettivi sono quelli di contribuire a
sensibilizzare, attraverso il cinema, l’opinione pubblica
internazionale sul grave problema dei cambiamenti climatici, e di
uniformare le procedure delle produzioni cinematografiche
eco-sostenibili creando linee guida che siano condivise e applicate
in tutto il mondo.
Ad aprire la giornata è stata l’attrice Claudia Gerini, amica e
ambasciatrice di Green Cross Italia, che ha voluto portare il suo
messaggio per la promozione di un cinema sempre più
sostenibile.
Ma il protagonista dell’evento è stato Alfonso Cuarón,
presidente della giuria della 72^a Mostra del Cinema, che ha
dialogato sulle tematiche ambientali insieme al fratello Alfredo,
scienziato esperto di cambiamenti climatici. “Mettere le lampadine
ad alta efficienza energetica è un gesto semplice e di buon senso.
E’ una questione di principio ma non qualcosa di cui ci dovremmo
congratularci con noi stessi. La questione è molto più ampia:
dobbiamo cambiare completamente il modello economico globale”, ha
detto il regista Alfonso Cuaròn. “Abbiamo bisogno di creare una grande sinergia tra scienza e
arte per rompere i muri che impediscono il nostro progresso”,
ha sottolineato il biologo Alfredo Cuaròn.
L’Assessore all’Ambiente e alla città sostenibile del Comune di
Venezia, Massimiliano De Martin ha dichiarato: “Venezia è una città
vulnerabile, ma è anche un simbolo culturale mondiale. Gli effetti
dei cambiamenti climatici impattano sulla vita di una città, ma
soprattutto sul suo patrimonio artistico che appartiene a tutta
l’umanità. Iniziative di così alto valore come quella di oggi sono
fondamentali per la presa di coscienza di un problema che è di
tutti”.
Il dibattito si è poi concentrato sulla sostenibilità
cinematografica in Italia con una tavola rotonda che ha fatto il
punto sull’abbattimento delle emissioni ottenuto grazie ai film
realizzati secondo i disciplinari EcoMuvi, Edison Green Movie e
Green Ciak.
Il primo film “green” italiano è stato “Sul mare” di Alessandro
D’Alatri nel 2010. Nel 2014 le produzioni cinematografiche green
sono state 5 e nel 2015, fino a giugno, abbiamo contato altri 5
nuovi film prodotti secondo disciplinari di sostenibilità. Tra
questi “Il capitale umano” di Paolo Virzì, “Fraulein” di Caterina
Carone e “Infernet” di Giuseppe Ferlito.
Come funzionano i disciplinari
Fräulein Di Caterina Carone con Christian De Sica (2015)
(Disciplinare: Ecomuvi)
Il 30% del materiale di scenografia e costumi del film Fräulein
sono riutilizzati invece che acquistati.
Per il catering sono stati utilizzate esclusivamente stoviglie in
materiale biodegradabile e compostabile.
In sostituzione delle bottigliette di plastica da 1/2 litro sono
stati utilizzati boccioni d’acqua e borracce sul set.
Il fabbisogno energetico per più di 1/3 del totale delle riprese è
stato soddisfatto grazie all’allaccio alla rete elettrica nazionale
in sostituzione del ben più inquinante gruppo elettrogeno.
Il disciplinare EcoMuvi è stato dunque applicato all’80% e ha
portato ad una riduzione delle emissioni di CO2 pari a 10
tonnellate.
Il Capitale Umano. Di Paolo Virzì con Fabrizio Bentivoglio e
Valeria Golino (2014) (Disciplinare: Edison Green Movie)
“Il Capitale Umano” ha soddisfatto l’esigenza energetica del film
con un allaccio temporaneo alla rete elettrica che ha permesso di
tagliare le emissioni di anidride carbonica di circa il 75% a 12
tonnellate rispetto alle 44 tonnellate che avrebbe prodotto con un
tradizionale gruppo elettrogeno.
Il prelievo di energia dalla rete elettrica unitamente all’utilizzo
di bank di neon a batteria per le riprese in ambienti interni ha
prodotto un risparmio di oltre 37 mila euro.
Si è scelto di allestire una cucina da campo e di utilizzare
stoviglie riutilizzabili evitando i trasporti per la consegna dei
pasti e riducendo sensibilmente la produzione di rifiuti.
La sostituzione delle bottigliette d’acqua con un boccione da 18
litri ha fatto sì che in due mesi di produzione siano stati
utilizzati 170 boccioni d’acqua, anziché 6.120 bottiglie.
Si è scelto inoltre di ricorrere a prodotti a km zero e di
albergare vicino al set con indubbi benefici sia in termini di
qualità della vita che di indotto per l’economia locale.
Emissioni compensate: 94 tonnellate di CO2
Infernet. Di Giuseppe Ferlito con Giancarlo Giannini (2015)
(Green Ciak)
L’intervento si è articolato in 3 fasi: emotional (green lifestyle
placement), che è consistito nella rilettura della sceneggiatura e
l’inserimento al suo interno, di buone pratiche e azioni green, con
l’obiettivo di sensibilizzare gli spettatori verso comportamenti
eco-sostenibili; engineering (green procurement), che si è attuato
principalmente nella pianificazione di azioni per minimizzare e
compensare le emissioni di CO2, in ogni ambito della realizzazione
del film, dalla logistica, al service, alla produzione, fino alla
post-produzione; monitoring, attraverso rilievi statistici presso
campioni di spettatori, sarà possibile stimare gli effetti
dell’azione di sensibilizzazione sul pubblico di spettatori.
Green jobs nel cinema
Secondo i dati di Unioncamere, il 19% delle imprese del settore
media e comunicazione (cinema, radio e tv) hanno investito tra il
2009 e il 2012 in prodotti e tecnologie green.
In questo settore prevale l’attenzione al processo che si sta
facendo via via più efficiente, quindi più ecologico. E i
lavoratori “verdi” dell’intero settore sono circa 1.400.
Stati generali del cinema verde
Marco Gisotti, direttore del Green Drop Award: “Da quasi un anno il
Ministero dei beni culturali si è impegnato formalmente per la
costituzione di un tavolo di lavoro congiunto con il Ministero
dell’ambiente, per la definizione di criteri condivisi per la
produzione di film sostenibili, con lo scopo di definire forme di
incentivazione fiscale. È un impegno preso a seguito delle nostre
sollecitazioni qui dalla Mostra del cinema e sostenuto da
un’interrogazione del presidente della Commissione ambiente della
Camera, Ermete Realacci. Nel frattempo credo che la strada migliore
sia quella di autoconvocare gli Stati generali del cinema verde in
occasione della prossima Festa del Cinema di Roma, quindi entro
ottobre. Sperando che entro l’anno il Mibact costituisca questo
tavolo. Sarebbe un bel segnale per il mondo del cinema e per
combattere efficacemente i cambiamenti climatici, di cui si
discuterà in alla Conferenza mondiale di Parigi fra novanta
giorni”.
È ufficiale, dopo l’immagine teaser
di ieri, la conferma arriva tramite il profilo twitter di Spectre:
Sam Smith, cantante britannico, sarà la voce che
accompagnerà la prossima avventura dell’agente segreto al servizio
di Sua Maestà. Il brano si intitola Writing’s On The
Wall.
Il film, diretto da
Sam Mendes (American Beauty,
Skyfall), uscirà nelle sale il prossimo 6 novembre.
Bond sarà impegnato a scoprire la terribile verità dietro
all’organizzazione criminale SPECTRE (aka Special Executive for
Counter-intelligence, Terrorism, Revenge and Extortion), mentre M
combatte le forze politiche per tenere in vita i servizi
segreti.
A fianco di Daniel
Craig, che vedremo vestire i panni di James Bond per la
quarta volta, ci saranno Ben Wishaw (nel ruolo di
Q), Naomie Harris (Moneypenny), Ralph
Fiennes (M), Christoph Waltz
(Oberhauser), Monica Bellucci (Lucia Sciarra),
David Bautista (Mr. Hinx), Léa
Seydoux (Madeleine Swann) e Stephanie
Sigman (Estrella).
Cresce l’attesa per il debutto
di The Walking Dead
6, l’annunciato sesto ciclo di episodi
dell’acclamata serie di successo trasmessa dal network americano
AMC. Ebbene oggi per ingannare l’attesa arrivano nuove
anticipazioni.
In The Walking Dead
6, dove apparirà un personaggio che ha molti
tratti in comune con Negan e l’arrivo di
quest’ultimo ci mette in allarme visto che si tratta del
responsabile della morte di uno dei personaggi principali nel
fumetto dal quale la serie è tratta.
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Nel cast di The Walking
Dead6 tornano:
Andrew Lincoln, Steven Yeun, Norman Reedus, Melissa
McBride, Chandler Riggs, Lauren Cohan, Danai Gurira, Sonequa
Martin-Green, Alanna Masterson, Michael Cudlitz, Josh McDermitt,
Christian Serratos, Andrew J. West, Seth Gilliam.
The Walking
Dead è una serie televisiva statunitense prodotta dal 2010.
Ideata dal regista Frank Darabont, la serie è basata sull’omonima
serie a fumetti scritta da Robert Kirkman, anche
produttore esecutivo dello show, illustrata da Tony
Moore e Charlie Adlard e pubblicata dalla
Image Comics. Rispetto al fumetto, di cui comunque vengono seguite
le linee guida a livello di trama, la serie presenta parecchie
novità nella storia, come ad esempio l’introduzione di alcuni
personaggi inediti.
Cresce l’attesa per il debutto di
The Good Wife 7, l’annunciato sesto ciclo
di episodi della serie televisiva di successo targata
ABC. Ebbene oggi nell’attesa l’attore
Robert King ci svela alcune anticipazioni sui
nuovi episodi:
Negli ultimi sei anni, è stata
la persona che ha dovuto lottare di più per mantenere il suo posto
e la sua carriera. Adesso si trova nella posizione più sicura, è
partner del terzo studio legale di Chicago, ha soli 34 anni ed è la
persona più giovane della stanza e questo crea una grande dose di
lavoro per lui perché a) non è abituato a non lottare e b) si trova
vicino agli associati più giovani. Si trova in mezzo alle persone
di un rango superiore e quelle di un rango inferiore. Questo crea
un grande lavoro e una vis comica per
Matt Czuchry.
Tom Hardy non è
nuovo all’universo dei cinecomics, soprattutto quando si parla di
personaggi DC. L’attore britannico ha proposto una scherzosa
risoluzione per il conflitto tra Batman e Superman proponendo come
nemico comune il suo Bane, che abbiamo visto in Il
Cavaliere Oscuro il Ritorno.
Nel suo ipotetico e ironico ritorno
nell’universo DC, Hardy ha previsto una disfatta dei due supereroi
a opera di Bane in persona.
Ecco la dichiarazione:
Sappiamo che Tom
Hardy ha avuto la possibilità di partecipare all’Universo
Dc per una seconda volta nei panni di Rick Flagg per
Suicide Squad, ma dopo il suo abbandono
il ruolo è passato poi a Joel Kinnaman.
Mentre cresce l’attesa per il
debutto di The Originals 3, il terzo
nuovo ciclo di episodi della serie televisiva spin-off di
The Vampire Diaries targata The
CW, oggi arrivano alcune anticipazioni su uno dei
protagonisti, Elijah.
In The Originals
3, Elijah si ritroverà
coinvolto come i suoi fratelli in una sanguinosa guerra, ma sarà
difficile capire di chi si fiderà e a chi deciderà di dire la
verità riguardo alle sue vere intenzioni;
Ecco le immagini dal red carpet di
Non essere cattivo, di Claudio
Caligari, presentato a Venezia 72 Fuori Concorso da
Valerio Mastandrea e dai protagonisti,
Alessandro Borghi e Luca
Marinelli.
La 72ª edizione della Mostra
internazionale d’arte cinematografica avrà luogo a Venezia dal 2 al
12 settembre 2015, anche quest’anno sarà diretta da Alberto Barbera
e organizzata dalla Biennale presieduta da Paolo Baratta.
La madrina della rassegna sarà
l’attrice italiana Elisa Sednaoui. L’elenco dei film in programma
alla 72ª Mostra è stato annunciato nel corso della conferenza
stampa di presentazione che si è tenuta il 29 luglio 2015 a Roma.
Il film di apertura del festival sarà Everest, del regista Baltasar
Kormákur.
La giuria sarà presieduta dal
regista messicano Alfonso Cuarón.
NB Tutte le foto dei primi tre
giorni di Festival sono state scattate dalla fotografa di
Cinefilos.it Aurora Leone.
Si è conclusa qualche instante fa a
Venezia 72 la proiezione di Sangue del mio
sangue, il film in concorso di Marco
Bellocchio e dalle prime notizie che arrivano, la fine
della proiezione è stata accolta da applausi da tutta la platea di
giornalisti, nazionali e internazionali. Vi ricordiamo che tra poco
pubblicheremo anche un commento più approfondito, la consueta
recensione.
Sangue del mio
sangue è una produzione Italia/Svizzera e vede
protagonisti Roberto Herlitzka, Pier Giorgio
Bellocchio, Lydiya Liberman, Fausto Russo Alesi, Alba Rohrwacher,
Federica Fracassi, Filippo Timi.
Sinossi
Federico, giovane uomo d’armi, viene spinto dalla madre a recarsi
nella prigione-convento di Bobbio dove suor Benedetta è accusata di
stregoneria per aver sedotto Fabrizio, fratello gemello di
Federico, e averlo indotto a tradire la sua missione sacerdotale.
La madre preme affinché Federico riabiliti la memoria del gemello,
ma anche lui viene incantato da Benedetta che sarà condannata alla
prigione perpetua e murata viva. Ma Federico, trent’anni dopo,
diventato cardinale, incontrerà nuovamente Benedetta, ancora
rinchiusa tra quelle mura… Ai giorni nostri, a quel portone del
convento trasformato poi in prigione e apparentemente abbandonato,
bussa Federico Mai, sedicente ispettore del Ministero, accompagnato
da Rikalkov, un miliardario russo, che lo vorrebbe acquistare. In
realtà quel luogo è ancora abitato da un misterioso “Conte” che
occupa abusivamente alcune celle dell’antica prigione e che si
aggira in città solo di notte… La presenza dei due forestieri mette
in agitazione l’intera comunità di Bobbio, che sotto la guida del
“Conte” tenta di vivere grazie a frodi e sotterfugi, ostacolando in
ogni modo la modernità che avanza inesorabilmente. Ma il nuovo è
migliore del vecchio?
La dichiarazione di Steven
Spielberg sul futuro del genere supereroistico (leggila qui) ha fatto molto discutere, adesso,
intervistato da Collider, Chris Evans ha
offerto la sua versione e il suo pensiero sui cinecomics, sul loro futuro e sull’eventuale
durata del loro appeal sul pubblico.
“Penso che dati i progressi
tecnologici, si tenderà sempre a cercare film che assecondino
questi progressi. Ogni film che possa comprendere nel racconto
questi personaggi mitologici con location fantastiche e storie
straordinarie è adeguato a questo scopo, per i fantasy in generale
e questo durerà per un po’ sicuramente. Per quanto riguarda i
supereroi in generale, ci sono proprietà che conosciamo e amiamo, e
tutto dipende dai toni con cui sono raccontate. Si può guardare a
Jason Bourne come a un supereroe. Puoi prendere ogni film di
supereroi e se è abbastanza realistico e piantato con i piedi per
terra, come penso sia stato Captain America The Winter Soldier,
allora fai qualcosa di molto buono. È ovvio che alcuni film di
supereroi sembrano tali. I film dei Russo sono più come storie
umane, con un pochino di superpoteri. Così tu ti potresti anche
stufare di questi superpoteri, ma fino a che i registi
continueranno a reinventare il gusto e l’approccio e il tono del
film, il pubblico continuerà ad andare a vedere quei
film”.
Vedremo di nuovo Chris
Evans nei panni di Capitan America il prossimo 6
maggio 2016 in occasione dell’uscita al cinema di
Captain America Civil War.
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Lo schieramento di Cap sarà formato
da Bucky, Falcon, Ant-Man, Agente 13 e Occhio di Falco. Quello di
Iron Man invece da Vedova Nera, War Machine, Black Panther e
Vision. Al momento non è ancora chiaro che parte prenderanno
Spider-Man e Scarlet Witch.
In attesa di nuovi
dettagli in merito ricordiamo che Captain
America: Civil War sarà diretto da
Anthony e Joe Russo e vedrà
nel cast Chris Evans, Robert Downey Jr., Scarlett
Johansson, Chadwick Boseman, Sebastian Stan,Samuel L. Jackson, Frank Grillo, Jeremy Renner e
Daniel Bruhl. Il film uscirà il 6 maggio 2016.
Mentre cresce l’attesa per il
debutto dei nuovi episodi di Once Upon a Time
5, quinta stagione della serie targata ABC
/Disney, oggi arriva la notizia di un nuovo personaggio in
arrivo nel cast dei protagonisti.
Il produttore esecutivo
Edward Kitsis ha infatti dichiarato che
conosceremo la prima cotta del ragazzo, ma non ha fornito ulteriori
dettagli riguardante questo personaggio misterioso, ma ha fatto
intendere che attraverso quest’esperienza Henry
abbandonerà definitivamente l’infanzia ed inizierà a provare le
gioie ed i dolori dell’adolescenza, crescendo insieme allo
show.
Mentre cresce l’attesa per il
debutto di The Vampire Diaries 7, oggi
arriva una nuova video intervista a Paul Wesley,
uno dei protagonisti della serie di successo trasmessa dal network
americano The CW:
Li vedremo la prossima primavera sul
grande schermo combattere, presumibilmente a un certo punto del
film, tutti dalla stessa parte. Intanto l’utente di
DeviantArt, CAMW1N, ha
rappresentato i tre eroi protagonisti di Batman v
Superman Dawn of Justice, l’Uomo Pipistrello, l’Uomo
d’Acciaio e la Regina delle Amazzoni, in un affascinante poster in
bianco e nero.
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“Temendo le azioni incontrastate
di un supereroe pari ad una divinità, il formidabile e
fortissimo vigilante di Gotham City decide di affrontare il più
riverito salvatore di Metropolis , mentre il mondo si batte
per capire di quale tipo di eroe ha bisogno. E con Batman e
Superman in guerra, sorge qualcosa di nuovo che mette l’umanitá in
un pericolo mai conosciuto prima”.
Ricordiamo
che Batman v Superman: Dawn
of Justice, Zack
Snyder è stato
scritto da ChrisTerrio, da
un soggetto di David
S. Goyer. Nel film saranno
presenti Henry Cavill nel
ruolo
di Superman/Clark Kent e Ben Affleck nei
panni di Batman/Bruce Wayne. Nel cast ci saranno
anche: AmyAdams, LaurenceFishburne, Diane
Lane, JesseEisenberg, Ray
Fisher, Jason
Momoa e GalGadot. Batman v Superman: Dawn
of Justice arriverà nelle sale di
tutto il mondo il 6 maggio 2016.
Mentre Fear The Walking
Dead è ormai arrivato al terzo episodio andato in
onda questa Domenica, come già accaduto per The Walking
Dead, l’acclamato show della
AMC è stato accusato di razzismo ma
questa volta non si tratta solo della scarsa presenza di personaggi
afro-americani. Questa volta le accuse punterebbero il dito sulle
morti viste finora. Infatti fino ad ora nello show si sono viste
tre morti per virus e tutti i personaggi erano di colore.
A tal proposito lo Showrunner dello
show ha rilasciato una breve dichiarazione soffermandosi sul fatto
che ad oggi è del tutto superficiale parlarne con così
pochi episodi andati in onda, e che la situazione
diverrà molto più equa con il procedere della serie.
Probabilmente, come già accaduto con
The Walking Dead, a lungo andare le cose
saranno più equilibrate e spesso lo show ha mostrato una varietà
etnica piuttosto consistente.
Uno dei rumors più popolari che
ruotano intorno al prossimo Guardiani della Galassia
Volume 2 è senza dubbio quello relativo a Planet
Hulk. Con il gigante di giada smarrito alla fine di
Avengers Age of Ultron e con la sua
assenza in Captain America Civil War, le
teorie che lo volevano presente nel film diretto da James
Gunn si sono andate ad affollare ogni giorno di più in
rete, tuttavia adesso è proprio Gunn che prende in mano la
situazione e chiarisce i suoi piani.
Su Twitter, il regista ha
specificato che non ci sarà nessun accenno a Planet Hulk nel film e
non ci sarà spazio per il personaggio interpretato da Mark
Ruffalo nell’Universo Cinematografico Marvel.
Che ne pensate? Potrebbe essere un
tentativo di depistaggio da parte di Gunn?
In Guardiani della
Galassia Volume 2, che arriverà al cinema nel 2017,
torneranno sicuramente Chris Pratt, Zoe Saldana, Dave
Bautista e in veste di doppiatori Vin
Diesel e Bradley Cooper.