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Berlino 2016: Saint Amour recensione del film con Gerard Depardieu e Benoit Poelvoorde

Jean e Bruno sono padre e figlio, entrambi agricoltori e allevatori francesi ma con ambizioni diverse: il primo, che ha ereditato il lavoro e la fattoria dalla famiglia, ha il lavoro e la dedizione nel sangue, il secondo è più scapestrato, svogliato, con il desiderio di lasciare tutto e inventarsi una nuova vita altrove. Per visualizzare meglio i due personaggi basta immaginare Gerard Depardieu e Benoit Poelvoorde, due volti caratteristici del cinema francese e belga perfetti per incarnare due caratteri agli antipodi. Questa lontananza caratteriale non li fa comunicare a dovere, facendoli sembrare più distanti di quanto in realtà siano, l’occasione per ritrovarsi è un viaggio on the road in lungo e in largo per la Francia, inseguendo i migliori vini della regione e la speranza di vincere il primo premio per il toro migliore al Salone dell’Agricoltura di Parigi. A bordo di uno sgangherato taxi guidato dal terzo incomodo, Vincent Lacoste, da spettatori si viene scarrozzati in un trip sempre più lisergico, dove con il passare dei minuti la realtà si scolla sempre più dalle immagini. Si passa dall’ingurgitare bottiglie di vino solo per il gusto di ubriacarsi sino a comprendere la loro essenza, il loro gusto, assaporando piano ogni sorso; il ricordo e i sentimenti sospesi, ancora legati a un lutto non del tutto superato, ritrovano nuove strade su cui scorrazzare, nuova linfa vitale.

201610054_2La cosa più importante riguarda però la rinnovata fiducia di un figlio nei confronti del padre, che passa dal non sopportarlo più all’idolatrarlo di nuovo, con la conseguente voglia di continuare le sue orme lavorative. Girato in modo lineare, senza particolari ambizioni tecniche, Saint Amour – che prende il titolo dall’omonimo vino francese – rispecchia esattamente il carattere popolare degli uomini e delle donne che racconta. Accompagnato da una colonna sonora semplice, quasi ripetitiva e scolastica, concentra ogni attenzione sul rapporto padre-figlio e sulle dinamiche della morte, capace di lasciare ferite profonde. Come guarirle? Secondo i registi Benoît Delépine e Gustave Kervern, anche sceneggiatori del film, con il perfetto contrario: con la vita, con il lavoro appassionato, con una donna da amare (sullo schermo la bellissima Céline Sallette), un neonato da aspettare, un nuovo albero da piantare. Nonostante possano sembrare temi monotoni, per nulla originali e pedanti, sono trattati in questo caso con estrema ironia. Saint Amour vince infatti, oltre che per la sua schiettezza e sincerità, per il suo modo di essere: si ride praticamente dall’inizio alla fine, ci si diverte anche quando le cose si fanno più serie, figurarsi quando tutto vira sul surreale. Un’opera che non mente al suo pubblico, che si presenta sullo schermo per come realmente è, una caratteristica sempre più difficile da ritrovare nei prodotti contemporanei.

Captain America Civil War: la nuova copertina di Empire “It’s War”

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Cresce l’attesa per l’arrivo al cinema di Captain America Civil War e continua la battaglia a suon di contenuti degli interpreti del nuovo film Marvel Studios. Ebbene oggi l’attore Robert Downey jr ha diffuso la nuova copertina di Empire con l’eloquente frase “Divided we fall…  “:

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In Captain America Civil War lo schieramento di Cap sarà formato da Bucky, Falcon, Ant-Man, Agente 13 e Occhio di Falco. Quello di Iron Man invece da Vedova Nera, War Machine, Black Panther e Vision. Al momento non è ancora chiaro che parte prenderanno Spider-Man e Scarlet Witch.

Sinossi: Captain America: Civil War si svolge subito dopo gli eventi di Avengers: Age of Ultron, con Steve Rogers e gli Avengers costretti ad affrontare i danni collaterali causati dalla loro lotta per proteggere il mondo. Dopo che la città di Lagos, in Nigeria, viene colpita dall’ennesimo incidente internazionale che vede coinvolti gli Avengers, le pressioni politiche chiedono a gran voce un sistema di responsabilità e un consiglio d’amministrazione che decida quando richiedere l’intervento del team. Questa nuova dinamica divide gli Avengers che, al tempo stesso, tentano di proteggere il mondo da un nuovo e malvagio avversario.

Captain America Civil War In attesa di nuovi dettagli in merito ricordiamo che Captain America: Civil War sarà diretto da Anthony Joe Russo e vedrà nel cast Chris Evans, Robert Downey Jr., Scarlett Johansson, Chadwick Boseman, Sebastian Stan, Samuel L. Jackson, Frank Grillo, Jeremy Renner e Daniel BruhlCaptain America Civil War arriverà nelle sale italiane il 4 maggio 2016.

CityFest: Storie da film, 10 film tratti da 10 romanzi cult

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CityFest – Cosa sta succedendo tra il cinema e i libri? Sei film su gli otto candidati all’Oscar sono tratti da opere letterarie (The Revenant- RedivivoLa grande scommessaIl ponte delle spieBrooklynRoomSopravvissuto – The Martian): stiamo assistendo a un ritorno di fiamma di quella relazione tra il racconto letterario e quello cinematografico che è stato molto intenso sin dalla nascita della settima arte?

Martedì 23 febbraio alle ore 21.00 (Auditorium del MAXXI – ingresso libero fino a esaurimento posti) Giovanna Melandri Presidente Fondazione MAXXI e Mario Sesti Responsabile per Fondazione Cinema di Cityfest-Progetti Speciali, ne parlano con Cristina Comencini, Roan Johnson, Francesco Piccolo e Elena Stancanelli.

Una conversazione sul piacere dei libri, quello dei film e il modo in cui questi si intrecciano, per presentare Storie da film, 10 film tratti da 10 romanzi cult il cofanetto di DVD distribuito dalla BIM con grafica di Nine Antico, nuova stella della graphic novel che ha disegnato in esclusiva tutte le cover.

A dangerous method, Jules e Jim, La Duchessa, Le due inglesi, Miele, One day, Tracks, Two mothers, Under the skin, Un sapore di ruggine e ossa, sono le storie protagoniste di questa collana da leggere e/o guardare in cui le protagoniste assolute sono donne che nonostante tutto, sentono con il loro cuore e pensano con la loro testa.

Oscar: i vincitori assenti alla premiazione

La fatidica notte degli Oscar si avvicina inesorabile e in molti aspettano con curiosità e trepidazione di ascoltare i nomi dei vincitori. Ma nella storia del premio, arrivato alla sua edizione numero 88, non sempre i vincitori si sono presentati a ritirare il loro premio. Ecco 30 vincitori assenti durante la Notte delle Stelle.

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Sophia Loren, prima attrice non americana (o inglese) avincere il premio per la migliore interpretazione femminile, dichiarò di essere troppo emozionata per partecipare alla cerimonia, e decise di rimanere a casa, dove le venne recapitata due settimane dopo la statuetta. Molti altri attori erano impegnati in altri lavori, come Michael Caine che era sul set de Lo Squalo 3 quando vinse per Anna e le sue sorelle. Altri vincitori assenti hanno scelto negli anni di non partecipare alla cerimonia in segno di protesta politica, come Marlon Brando e George C. Scott.

Ma la maggior parte dei vincitori assenti però era impegnata con altri lavori, soprattutto, per gli attori inglese, a teatro.

Chiudiamo questa rassegna con le parole di Paul Newman che, dopo due Oscar alla carriera, vinse finalmente quello “sul campo” nel 1987 con Il colore dei soldi. Newman non partecipò alla cerimonia e dichiarò in seguito: “È come inseguire una bella donna per 80 anni. Alla fine lei rallenta e tu dici ‘Mi dispiace tanto, ma sono stanco’”.oscar vincitori assenti

Deadpool incassi: giovedì in testa in Italia

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Il primo giorno di programmazione nelle sale italiane è stato davvero soddisfacente per Deadpool, che in una sola serata di programmazione si attesta in testa al box office con 504mila euro, con una media di 1.600 euro nelle circa 300 sale in cui il film è distribuito.

Il film scalza dal primo post Perfetti Sconosciuti, di Paolo Genovese, che con altri 318 mila euro arriva a 4,8 milioni.

Esordisce al terzo posto il nuovo film d’animazione Disney, Zootropolis, 180mila euro in quasi 450 sale monitorate, ma è molto probabile che la modica cifra corrisponda al fatto che il film, principalmente dedicato ai più piccoli, sarà più forte nel fine settimana.

E mentre The Danish Girl debutta al quarto posto con 111mila euro, scende The Hateful Eight, con 89mila euro e un totale di 7.1 milioni di euro. Sesto e settimo posto per due nuove uscite: da una parte Cinquanta Sbavature di Nero con 70mila euro, dall’altra il bellissimo Il Caso Spotlight con soli 56mila.

Sicuramente il fine settimana smuoverà la classifica facendo risalire Zootropolis e speriamo anche film di qualità come Il caso Spotlight e Fuocoammare, che all’esordio di giovedì ha incassato solo seimila euro.

Kate Winslet e Casey Affleck nel trailer finale di Codice 999

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Ecco il trailer finale di Codice 999, in originale Triple Nine, nuovo thriller di John Hillcoat, regista di The Road, con protagonisti Kate Winslet e Casey Affleck.

Di seguito il video:

Scritto da Matt Cook, il film narrerà la storia di un gruppo di poliziotti corrotti che cercherà di uccidere un giovane agente della polizia di Los Angeles (Casey Affleck), al fine di creare un codice 999 (agente a terra) e distogliere l’attenzione da un furto che stanno attuando dall’altra parte della città.

Il film presenta un cast ricchissimo di stelle: oltre a Kate Winslet e Casey Affleck, il film può vantare tra le sue file attori del calibro di Woody Harrelson, Kate Winslet, Aaron Paul, Norman Reedus, Chiwetel Ejiofor e molti altri. La colonna sonora sarà curata dal premio Oscar Atticus Ross (The Social Network, Gone Girl).

Kate Winslet codice 999Il regista John Hillcoat torna a raccontare una storia ambientata ai nostri giorni dopo Ghosts of the Civil Dead, risalente ormai a 27 anni fa. Nel frattempo, Hillcoat ha avuto modo di mostrare il suo talento in film come Lawless e The Road. Dopo una serie di prodotti di qualità ma poco influenti al botteghino, che sia finalmente arrivata la possibilità del grande incasso per il regista australiano?

Codice 999 arriverà nelle sale americane il 26 febbraio 2016, in quelle italiane il 31 marzo 2016 distribuito da M2 Pictures.

Marvel Movies: ecco le date d’uscita italiane dei prossimi film

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Insieme all’annuncio dell’inizio delle riprese di Guardiani della Galassia Vol. 2 la divisione Disney Italia ha anche annunciato le date d’uscita dei prossimi Marvel Movies, ovvero di quei film targati Marvel che vedremo nel 2016.

Ecco di seguito le date:

marvel studio sDi seguito il comunicato ufficiale:

ATLANTA, Georgia (17 Febbraio 2016) – Sono iniziate le riprese, presso i Pinewood Studios di Atlanta, del nuovo film Marvel Guardiani della Galassia Vol. 2. Il film arriverà nelle sale italiane il 25 aprile 2017.

Scritto e diretto da James Gunn (Guardiani della Galassia, Slither), Guardiani della Galassia Vol. 2 vede il ritorno dei Guardiani originali, fra cui Chris Pratt (Jurassic World, Guardiani della Galassia) nel ruolo di Peter Quill/Star-Lord, Zoe Saldana (Guardiani della Galassia, Into Darkness – Star Trek) nei panni di Gamora, Dave Bautista (Spectre, Guardiani della Galassia) nella parte di Drax, Michael Rooker (Guardiani della Galassia, Jumper) nel ruolo di Yondu, Karen Gillan (Guardiani della Galassia, La Grande Scommessa) in quello di Nebula, mentre Sean Gunn (Guardiani della Galassia, Una Mamma per Amica) torna a interpretare Kraglin. Nella versione originale del film, Vin Diesel (Guardiani della Galassia, Fast & Furious 7) e Bradley Cooper (Joy, American Sniper) presteranno la propria voce rispettivamente ai personaggi di  Groot e  Rocket.  Il cast includerà inoltre Pom Klementieff (Oldboy), Elizabeth Debicki (Il Grande Gatsby, Everest), Chris Sullivan (The Knick, Chi è Senza Colpa) e Kurt Russell (The Hateful Eight, Fast & Furious 7).

Al ritmo di una nuova, fantastica raccolta di brani musicali (Awesome Mixtape #2), Guardiani della Galassia Vol. 2, racconta le nuove avventure dei Guardiani, stavolta alle prese con il mistero che avvolge le vere origini di Peter Quill.

Guardiani della Galassia Vol. 2 è prodotto dal presidente dei Marvel Studios, Kevin Feige, insieme ai produttori esecutivi Louis D’Esposito, Victoria Alonso, Jonathan Schwartz, Nik Korda e Stan Lee.

La squadra creativa di James Gunn comprende il direttore della fotografia Henry Braham (The Legend of Tarzan, La Bussola d’Oro), il production designer Scott Chambliss (Star Trek, Tomorrowland – Il Mondo di Domani), i montatori Fred Raskin (The Hateful Eight, Guardiani della Galassia) e Craig Wood (Guardiani della Galassia, Pirati dei Caraibi: Ai Confini del Mondo), il compositore Tyler Bates  (Guardiani della Galassia, John Wick), la costume designer candidata a tre premi Oscar® Judianna Makovsky (Captain America: Civil War, Harry Potter e la Pietra Filosofale), il supervisore effetti visivi candidato all’Oscar® Chris Townsend (Avengers: Age of Ultron, Iron Man 3), il coordinatore stunt Tommy Harper (Pirates of the Caribbean: Dead Men Tell No Tales, Captain America: The Winter Soldier ), il co-produttore e primo assistente alla regia Lars Winther (Captain America: Civil War, Captain America: The Winter Soldier) e il supervisore agli effetti speciali candidato a sei premi Oscar® Dan Sudick (Captain America: Civil War, The Avengers).

Il precedente capitolo, il film Marvel Guardiani della Galassia, ha ottenuto un grande successo di pubblico e critica, e con un incasso globale di oltre 770 milioni USD, ha conquistato il primo posto nella classifica delle produzioni cinematografiche Marvel. Inoltre, la sua colonna sonora ha ottenuto il disco di platino, oltre che una nomination al Grammy® Award.

Ispirato ai personaggi del fumetto Marvel, la cui prima pubblicazione risale al 1969, Guardiani della Galassia Vol. 2, prosegue la serie di film Marvel di cui fanno parte Iron Man, L’Incredibile Hulk, Iron Man 2, Thor, Captain America – Il Primo Vendicatore, The Avengers, Iron Man 3, Thor: The Dark World, Captain America: The Winter Soldier, Guardiani della Galassia, Avengers: Age of Ultron, Ant-Man. Una serie che presto si arricchirà anche dei seguenti  titoli: Captain America: Civil War (nelle sale italiane dal 4 maggio 2016), Doctor Strange (nelle sale italiane dal 26 ottobre 2016), Spider-Man (nelle sale americane dal 7 luglio 2017) e Thor: Ragnarok (nelle sale italiane dal 25 ottobre 2017).

Lo chiamavano Jeeg Robot: il trailer finale

Ecco il trailer finale di Lo Chiamavano Jeeg Robot, film d’esordio di Gabriele Mainetti che arriverà in sala il prossimo 25 febbraio. Il film, un action supereroistico ambientato nella periferia romana, è interpretato da Claudio Santamaria nei panni dell’eroe Enzo Ceccotti e da Luca Marinelli nei panni del super-villain Lo Zingaro. Con loro esordisce sul grande schermo Ilenia Pastorelli nei panni della svampita e dolce Alessia.

Con Cinefilos.it hai la possibilità di vedere il film in anteprima gratuitamente! Scopri come a questo link.

Ai link seguenti potete trovare la nostra recensione in anteprima e l’intervista a Claudio Santamaria.

Ecco il trailer:

Ascolta la colonna sonora dell’anime Jeeg Robot d’Acciaio, cantata da Claudio Santamaria e canzone dei titoli di coda del film.

Di seguito la trama del film: Enzo Ceccotti entra in contatto con una sostanza radioattiva. A causa di un incidente scopre di avere un forza sovraumana. poster lo chiamavano jeeg robotOmbroso, introverso e chiuso in se stesso, Enzo accoglie il dono dei nuovi poteri come una benedizione per la sua carriera di delinquente. Tutto cambia quando incontra Alessia, convinta che lui sia l’eroe del famoso cartone animato giapponese Jeeg Robot d’acciaio.

Diretto da Gabriele Mainetti, Lo Chiamavano Jeeg Robot arriverà al cinema il 25 febbraio distribuito da Lucky Red. Nel cast del film, al fianco di Claudio Santamaria, anche Luca Marinelli e Ilenia Pastorelli.

Fonte

Zootropolis: ecco l’assistente del Sindaco in una nuova clip

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Ecco una nuova clip in italiano di Zootropolis, ultimo film Disney che è in sala dal 18 febbraio. Nel video facciamo la conoscenza di Bellwether, assistente personale del sindaco, è una dolce pecorella con una voce esile e una grande quantità di lana, sempre molto indaffarata nel seguire gli impegni del sindaco Lionheart.

LEGGI LA NOSTRA RECENSIONE DI ZOOTROPOLIS

“È piccola, vulnerabile, agitata e un po’ passivo-aggressiva”, afferma il regista Byron Howard. “È l’esatto contrario del sindaco, che spesso le riserva le mansioni più complesse”.

“Volevamo farla apparire tranquilla, timida e remissiva il più possibile”, afferma Cory Loftis, art director dei personaggi. “Abbiamo anche altre pecore nel film, ma sono molto più grandi, toste e robuste. Bellwether invece sembra più un agnellino. Ci siamo ispirati agli agnelli di vecchi classici Disney come Musica Maestro e Lo Scrigno delle Sette Perle.

LEGGI LA NOSTRA INTERVISTA AI REGISTI E AL PROUTTORE DEL FILM

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Zootropolis è ambientato nell’omonima città, una moderna metropoli molto diversa da qualsiasi altro luogo.

Composta da quartieri differenti tra di loro come l’elegante Sahara Square e la gelida Tundratown, Zootropolis accoglie animali di ogni tipo. zootropolisDal gigantesco elefante al minuscolo toporagno, in questa città tutti vivono insieme serenamente, a prescindere dalla razza a cui appartengono. Ma al suo arrivo in città, la simpatica e gentile agente Judy Hopps, scopre che la vita di una coniglietta all’interno di un corpo di polizia dominato da animali grandi e grossi, non è affatto facile. Decisa comunque a dimostrare il suo valore, Judy si lancia nella risoluzione di un caso misterioso per cui dovrà lavorare al fianco di una volpe loquace e truffaldina di nome Nick Wilde.

Il nuovo film d’animazione Disney Zootropolis arriverà nelle sale italiane il 25 febbraio e trasporterà il pubblico in una nuova avventura ricca di divertenti situazioni in cui ciascuno ritroverà la propria vita di tutti i giorni.

Anomalisa: il 23 febbraio con Sala Bio

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Martedì 23 febbraio al Cinema Colosseo di Milano, Sala Bio presenta l’anteprima in versione originale sottotitolata di Anomalisa, il nuovo film di animazione in stop motion parto delle geniali menti di Charlie Kaufman (Synecdoche, New York, Se mi lasci ti cancello, Il ladro di orchidee) e Duke Johnson (episodio L’incontrollabile Natale di Abed della serie TV Community).

AnomalisaSurreale viaggio, cupamente comico, nella lunga notte dell’anima di un uomo, ANOMALISA conferma il posto di Charlie Kaufman tra i più importanti filmmakers americani e presenta Duke Johnson come una straordinaria nuova forza creativa. Il film si avvale nella versione originale delle voci di Jennifer Jason Leigh, Tom Noonan e David Thewlis e di una splendida colonna sonora per archi composta da Carter Burwell.

ANOMALISA uscirà nelle sale italiane a partire dal 25 febbraio per Universal Pictures Italia.

LEGGI LA NOSTRA RECENSIONE DI ANOMALISA

ANOMALISA di Charlie Kaufman, Duke Johnson

(USA / 2015 / 90’)

Michael Stone, marito, padre e apprezzato autore del libro “How May I Help You Help Them?” (Come posso aiutarvi ad aiutarli?) è un uomo paralizzato dall’ordinarietà della sua vita. In occasione di un viaggio d’affari a Cincinnati dove deve tenere una conferenza ad un congresso di professionisti del settore servizio clienti, pernotta al Fregoli Hotel. Lì scopre, con sua grande meraviglia, una possibile via di uscita dalla sua disperazione nei panni di una rappresentante di una ditta di dolci di Akron di nome Lisa, una donna senza grandi pretese che potrebbe essere o meno il grande amore della sua vita.

Uscita: 25 Febbraio (Universal Pictures Italia)

Batman v Superman colonna sonora: ascolta The Red Capes Are Coming

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Dopo la prima traccia diffusa in rete (Men are still Good), ecco un nuovo pezzetto di colonna sonora di Batman v Superman Dawn of Justice che si intitola The Red Capes Are Coming, battuta che pronuncia anche Lex Luthor nel trailer del film.

La traccia, in pieno stile di Hans Zimmer, è caratterizzata da un tono epico, che nel finale si trasforma, regalando toni di inquietudine e sospetto. Sicuramente la traccia commenterà, appunto, qualche nefandezza di Lex Luthor.

GUARDA IL TRAILER FINALE ITALIANO DEL FILM

Qui di seguito la trama ufficiale del film:

“Temendo le azioni incontrastate di un supereroe pari ad una divinità, il formidabile e fortissimo vigilante di Gotham City decide di affrontare il più riverito salvatore di Metropolis , mentre il mondo si batte per capire di quale tipo di eroe ha bisogno. E con Batman e SupBatman v Superman - Copiaerman in guerra, sorge qualcosa di nuovo che mette l’umanitá in un pericolo mai conosciuto prima”.

Ricordiamo che Batman v Superman Dawn of JusticeZack Snyder è stato scritto da Chris Terrio, da un soggetto di David S. Goyer. In Batman v Superman saranno presenti Henry Cavill nel ruolo di Superman/Clark Kent e Ben Affleck nei panni di Batman/Bruce Wayne. Nel cast ci saranno anche: Amy AdamsLaurence FishburneDiane LaneJesse EisenbergRay Fisher, Jason Momoa e Gal GadotBatman v Superman Dawn of Justice arriverà nelle sale di tutto il mondo il 6 maggio 2016.

Fonte: CBM

Mary Poppins: la Walt Disney ha trovato l’attrice per il sequel?

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Sembra che la Walt Disney Pictures abbia trovato l’erede di Julie Andrews, pronta a vestire i panni di Mary Poppins. Secondoquanto riportato da The Hollywood Reporter, Emily Blunt è entrata in trattative per interpretare il famoso ruolo che diede notorietà, immortalità e un’Oscar alla Andrews. Il film, un sequel dell’originale, sarà diretto da Rob Marshall, che ha già lavorato con la Blunt in Into the Wood.

emily blunt Mary PoppinsMarshall si cimenterà di nuovo con il musical, dopo Into the Woods, e racconterà una storia ambientata 20 anni dopo le vicende del primo film.

La sceneggiatura sarà curata da David Magee mentre alla coppia composta da Marc Shaiman e Scott Wittman avrà il difficile compito di scrivere le nuove musiche.

Tutti conoscono la storia del film del 1964, diretto da Robert Stevenson e con Julie Andrews e Dick Van Dyke protagonisti, in cui una tata magica interviene a casa Banks per riconciliare i genitori di Jane e Michael con il loro discoli pargoli. La storia era basata sui romanzi di P.L. Travers, come ci ha insegnato Saving Mr Banks di John Lee Hancock del 2013, con Emma Thompson nei panni della Travers e Tom Hanks come Walt Disney.

L’originale Mary Poppins era ambientata nel 1910 e quindi si immagina che questo film racconterà invece gli anni ’30. Il film, un musical, potrebbe basarsi sul primo romanzo sequel di Mary Poppins, Mary Poppins Comes Back.

Il film sarà prodotto da John DeLuca e Marc Platt, la stessa squadra di Into the Wood.

Che ne pensate di Emily Blunt nei panni di una nuova Mary Poppins?

Fonte: CS

Jessica Chastain a lavoro per Miss Sloane

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Jessica ChastainJessica Chastain è tornata a lavoro, nonostante il 2015 per lei sia stato parecchio impegnato. La EuropaCorp ha infatti annunciato che l’attrice è attualmente impegnata nelle riprese di Miss Sloane, thriller politico diretto da John Madden, in cui la Chastain è protagonista.

In Miss Sloane, una stratega politica senza scrupoli, Elizabeth Sloane (Jessica Chastain), fa il doppio gioco, lavorando da entrambi i lati del dibattito sulle armi da fuoco.

Mentre la nuova legislazione sul controllo delle armi sta acquistando credibilità tra le fila del Senato conservatore, la Sloane cerca di vincere a tutti i costila partita, ma dovrà fare i conti con gli effetti collaterali del suo compartamento.

Il film si rivela particolarmente attuale, considerando che il dibattito sulle armi è uno degli argomenti, spinosi e complicati, su cui in questi mesi sta lavorando il presidente Obama.

Oltre a Jessica Chastain protagonista, nel film ci sono anche Mark Strong (La Talpa), Gugu Mbatha-Raw (Belle), Michael Stuhlbarg (A Serious Man), Alison Pill (The Newsroom), Jake Lacy (Single ma non troppo), Sam Waterston (Law and Order) e John Lithgow (Interstellar, Dexter).

Miss Sloane sarà al cinema nel 2017.

Intanto vedremo Jessica Chastain molto spesso al cinema nel 2016. L’attrice infatti sarà in Il cacciatore e la regina di ghiaccio, con Charis Hemsworth, Emily Blunt e Charlize Theron, in arrivoil 7 aprile in Italia. Poi sarà il turno di The Death and Life of John F. Donovan di Xavier Dolan e The Zookeeper’s Wife in cui Jessica recita al fianco di Daniel Brühl.

Fonte: CS

Lois Lane e Alfred nei nuovi character poster di Batman v Superman

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Di seguito nella gallery potete ammirare i character poster di Batman v Superman Dawn of Justice affissi in giro per le città americane. Trai poster notiamo in particolare quelli dedicati a Lois Lane (Amy Adams) e Alfred (Jeremy Irons). Nonostante le molte notizie sconfortanti che stanno circolando, non abbiamo dubbio che il film diretto da Zack Snyder sarà un successo e aprirà la pista all’universo DC al cinema.

Di seguito la gallery:

GUARDA IL TRAILER FINALE ITALIANO DEL FILM

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Qui di seguito la trama ufficiale del film:

“Temendo le azioni incontrastate di un supereroe pari ad una divinità, il formidabile e fortissimo vigilante di Gotham City decide di affrontare il più riverito salvatore di Metropolis , mentre il mondo si batte per capire di quale tipo di eroe ha bisogno. E con Batman e SupBatman v Superman - Copiaerman in guerra, sorge qualcosa di nuovo che mette l’umanitá in un pericolo mai conosciuto prima”.

Ricordiamo che Batman v Superman Dawn of JusticeZack Snyder è stato scritto da Chris Terrio, da un soggetto di David S. Goyer. In Batman v Superman saranno presenti Henry Cavill nel ruolo di Superman/Clark Kent e Ben Affleck nei panni di Batman/Bruce Wayne. Nel cast ci saranno anche: Amy AdamsLaurence FishburneDiane LaneJesse EisenbergRay Fisher, Jason Momoa e Gal GadotBatman v Superman Dawn of Justice arriverà nelle sale di tutto il mondo il 6 maggio 2016.

Fonte: CBM

The Great Wall: Universal rinvia l’uscita del film con Matt Damon

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La Universal Pictures fa sapere che The Great Wall della Legendary, diretto dal grande regista cinese Zhang Yimou non uscirà più il 26 novembre 2016, come previsto, ma sarà distribuito in 3D nel 2017, più precisamente il 17 febbraio.

The Great Wall, che segna il debutto di Zhang Yimou in un film di lingua inglese, ha come protagonista Matt Damon, affiancato da Willem Dafoe, Pedro PascalTian Jing e Andy Lau. L’ambizioso progetto, girato interamente in Cina, si lega alla storia e alla leggenda della costruzione della Grande muraglia cinese, raccontando di un gruppo di uomini in difesa dell’umanità sull’iconica struttura.

Fonte: The Hollywood Reporter

Deadpool: per gli sceneggiatori il sequel resterà low budget

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In un’intervista a Collider, poco prima dell’uscita di Deadpool nelle sale, e quindi del suo straordinario successo al box office, gli sceneggiatori Rhett Reese e Paul Wernick hanno rassicurato i fan sulla volontà di restare coerenti al progetto e al tono del film con Ryan Reynolds, non raggiungendo i budget stratosferici dei cinecomic convenzionali.

Non vogliamo fare un film da 150 milioni di dollari, questo non è Deadpool. Deadpool non solleva città in aria né combatte gli alieni invasori della Terra. Questo semplicemente non è Deadpool. Siamo felici di restare all’interno del nostro range di budget”.Rhett Reese e Paul Wernick non sembrano insomma intenzionati a far lievitare il budget per il sequel, ma a proseguire nella direzione che li sta premiando, scrivendo una nuova pagina nel rapporto tra cinema ed eroi dei fumetti.

Il team creativo del sequel di Deadpool resterà lo stesso, ma la 20th Century Fox sarà d’accordo con la loro filosofia?

Fonte: ComicBookMovie

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The Hateful Eight: la musica di Morricone suonata da Lang Lang

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No, non si tratta di un altro presunto caso di plagio dopo il confronto con i Subsonica. Il celebre pianista Lang Lang in questo video incanta con la sua versione della colonna sonora del maestro Ennio Morricone per The Hateful Eight di Quentin Tarantino.

È stato proprio il grande regista a caldeggiare una collaborazione tra i due musicisti. Il lavoro di Morricone per The Hateful Eight parte favorito nella notte degli Oscar del 28 febbraio, dopo aver già conquistato il Golden Globe e il Bafta. Il maestro delle colonne sonore per Leone, De Palma e Tornatore, ha già vinto il riconoscimento alla carriera, ma non per un singolo film. Teniamo le dita incrociate.

Questa esibizione di Lang Lang è stata registrata il 2 febbraio scorso al Rosewood Hotel di Pechino dopo la premiere di Crouching Tiger, Hidden Dragon: Sword of Destiny. Il pianista ha interpretato alcuni dei brani della colonna sonora del sequel del celebre La tigre e il dragone, prodotto da Weinstein Company, responsabile anche di The Hateful Eight.

https://twitter.com/WeinsteinFilms/status/700414737817833472

Fonte: The Hollywood Reporter

La Torre Nera: Abbey Lee in trattative per un ruolo nel film

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Sembra finalmente prendere corpo l’adattamento cinematografico de La Torre Nera, romanzo di Stephen King e in attesa di scoprire in grandi nomi che faranno parte del cast, oggi Deadline rivela il primo volto in trattative. Si tratta di Abbey Lee , giovane attrice vista in Mad Max Fury Road, che è in trattative per interpretare un ruolo di Tirana, personaggio opposto a quelli di Indris Elba come Roland di Gilead e Matthew McConaughey come Randall Flag. Il personaggio sorprende per certi versi, dato che è piuttosto marginale in tutti i libri, tranne il settimo capitolo.

La Torre Nera sarà prodotto e co-finanziato da Sony Pictures e la MRC e diretto da Nikolaj Arcel. La pellicola invece è scritta da Akiva Goldsman e Jeff Pinker. Al momento il film è previsto per il 13 Gennaio 2017. Il primo film si baserà sul primo libro della serie di sette volumi.

Via Deadline

La Torre Nera è il settimo romanzo della serie La torre nera scritta da Stephen King. Il libro è stato pubblicato il 21 settembre 2004 (compleanno di King) da Donald M. Grant ed illustrato da Michael Whelan. Costituisce la conclusione della serie che ha impegnato King per oltre 30 anni.

Trama: Si parte dalla fine del sesto libro, Jake e Pere Callahan combattono le truppe sataniche dentro il Dixie Pig, un luogo pieno di vampiri che mangiano resti umani e di porte che si aprono su altri mondi; Callahan si sacrifica per poter salvare Jake. Mia, che finalmente ha separato il suo corpo da quello di Susannah, partorisceMordred Deschain, il figlio naturale di Roland e Susannah. Anche il Re Rosso è un co-padre di questo bambino, così non si sorprende quando il primo atto del giovane Mordred è quello di trasformarsi in una creatura simile ad un ragno mangiando la madre. Susannah non riesce ad ucciderlo, ma elimina altri agenti del Re Rosso, riuscendo a scappare e ad unirsi a Jake. Crescendo ad un ritmo accelerato, Mordred insegue Roland e gli altri pistoleri attraverso questa avventura, mutando da uomo a ragno e viceversa secondo le necessità, ribollendo di rabbia verso il suo “padre bianco”, Roland.

Roland e Eddie tornano dal Maine a Fedic, dove il Ka-tet, ora riunito, deve fermare un gruppo di persone, i Frangitori, che usano, costretti, le loro capacità mentali soprannaturali per distruggere i Vettori che sorreggono la torre. Se la Torre cadesse, il Re Rosso è convinto di poter comandare sul caos che si creerebbe. Allo stesso modo, Walter (alias Randall Flagg) ha sogni di grandezza in cui pianifica di uccidere Mordred usando la voglia che si trova sul suo tallone per entrare nella Torre. I pistoleri liberano i Frangitori dai loro aguzzini, ma Eddie viene ucciso nella battaglia. Roland e Jake si fermano a ricordare l’amico prima di tornare nel Maine per salvare la vita di Stephen King. Jake spinge King fuori della traiettoria di un furgone lanciato in velocità durante il 1999, ma viene ucciso nel tentativo. Roland, col cuore distrutto, seppellisce Jake e torna da Susannah a Fedic, da dove partono per un viaggio di settimane attraverso le Terre Bianche di Empathica in direzione della Torre.

Christian Bale per Hostiles di Scott Cooper

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Christian Bale è in trattative avanzate per interpretare il prossimo film del regista di Black Mass Scott Cooper, Hostiles. Il film, che sarà prodotto da John LesherKen Kao, riunirebbe la coppia di Il fuoco della vendetta – Out of the Furnace, il dramma del 2013 con Casey AffleckWoody Harrelson nel cast.

Ambientato nel 1892, Hostiles è un western drammatico che narra di un capitano dell’esercito (Bale) che accetta con riluttanza di scortare un capo tribù Cheyenne in fin di vita con la sua famiglia dal New Mexico al Montana, incontrando nel lungo e pericoloso viaggio una giovane vedova. Insieme, dovranno affrontare la minaccia di un attacco dalla tribù Comanche.

Vedremo Christian Bale, nominato all’Oscar come miglior attore non protagonista per La grande scommessa di Adam McKay, nel prossimo lavoro di Terrence Malick Knight Of Cups. Come sappiamo, l’attore britannico ha dovuto rinunciare al biopic di Michael Mann su Enzo Ferrari a causa del parere contrario del medico sull’aumento di peso necessario per incarnare il ruolo.

Fonte: Deadline

John Wick Chapter Two: annunciata la data di uscita del sequel con Keanu Reeves

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Il sequel di John Wick con Keanu Reeves, che si intitolerà effettivamente John Wick Chapter Two,  ha una data di uscita ufficiale. La Lionsgate ha annunciato che sarà il 10 febbraio 2017; un week-end piuttosto affollato negli Stati Uniti considerando l’uscita nel fine settimana pre-San Valentino di Cinquanta Sfumature di Nero, The Lego Batman MovieThe Mountain Between Us.

John Wick Chapter Two, le cui riprese sono iniziate questa settimana facendo tappa in Italia, a Roma, sarà diretto da Chad Stahelski, regista del primo film insieme a David Leitch. Ritornano dal primo fortunato action thriller Bridget MoynahanJohn Leguizamo, Lance Reddick e Ian McShane, a cui si affiancano Common, nel ruolo del villain, Ruby RosePeter Stormare, Riccardo Scamarcio e Laurence Fishburne.

Fonte: The Hollywood Reporter

Cinquanta Sfumature di Nero: altri due nomi si aggiungono al cast

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Il cast di Cinquanta Sfumature di Nero si arricchisce ulteriormente, dopo il recente annuncio delle new entry Kim Basinger, Eric JohnsonBella Heathcote. 

Robinne Lee
Robinne Lee

Robinne LeeFay Masterson entrano nella squadra del secondo adattamento tratto dai romanzi di E.L. James, che vedrà il ritorno di Dakota JohnsonJamie Dornan nei panni dei protagonisti Anastasia Steele e Christian Grey.

Fay Masterson
Fay Masterson

Cinquanta Sfumature di Nero, che la Universal girerà in contemporanea all’ultimo capitolo Cinquanta Sfumature di Rosso, sarà diretto da James Foley che sostituirà Sam Taylor-Johnson. L’uscita del film nelle sale è prevista per il 10 febbraio 2017.

Fay Masterson, vista nella serie Tv Being Marie Jane e in film come Hitch Sette Anime, interpreterà una dirigente della società di Christian Grey. Fay Masterson è attualmente nel cast della serie del network TNT The Last Ship.

Fonte: Variety

Blade Runner: il sequel ha una data d’uscita

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Blade Runner 2Il sequel di Blade Runner, film culto diretto da Ridley Scott, prodotto dalla Alcon Entertainment, ha finalmente una data d’uscita. Ad annunciarlo è Variety che riferisce che il film arriverà nelle sale del Nord America il 12 gennaio 2018 distribuito da Warner Bros.

Blade Runner 2, che non ha ancora un titolo ufficiale, sarà diretto da Denis Villeneuve (Prisoners, Sicario) con la direzione della fotografia di Roger Deakins. Ridley Scott sarà coinvolto nel progetto in qualità di produttore esecutivo, mentre la sceneggiatura porterà la firma di Hampton Fancher (co-autore dello script del film originale) e Michael Green. La storia si svolgerà diversi decenni dopo il film del 1982, ambientato in una piovosa Los Angeles del 2019.

Harrison Ford ritornerà a essere il detective privato Deckhart, affiancato questa volta da Ryan Gosling. Il sequel sarà ambientato alcuni decenni dopo l’originale del 1982.

Tartarughe Ninja Fuori dall’Ombra: quattro nuovi motion poster

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Ecco Michelangelo, Leonardo, Raffaello e Donatello nei nuovi motion poster di Tartarughe Ninja Fuori dall’Ombra, sequel del film del 2013 e che vede il ritorno, nei panni della giornalista April O’Neil, Megan Fox. Al suo fianco, new entry del film, Stephen Amell che interpreta Casey Jones.

Preparatevi al ritorno di Donatello in Tartarughe Ninja – Fuori dall'ombra, al cinema dal 7 luglio! #FuoriDallOmbra #TartarugheNinja2

Pubblicato da Tartarughe Ninja su Mercoledì 17 febbraio 2016

Preparatevi al ritorno di Leonardo in Tartarughe Ninja – Fuori dall'ombra, al cinema dal 7 luglio! #FuoriDallOmbra #TartarugheNinja2

Pubblicato da Tartarughe Ninja su Mercoledì 17 febbraio 2016

Preparatevi al ritorno di Michelangelo in Tartarughe Ninja – Fuori dall'ombra, al cinema dal 7 luglio! #FuoriDallOmbra #TartarugheNinja2

Pubblicato da Tartarughe Ninja su Mercoledì 17 febbraio 2016

Preparatevi al ritorno di Raffaello in Tartarughe Ninja – Fuori dall'ombra, al cinema dal 7 luglio! #FuoriDallOmbra #TartarugheNinja2

Pubblicato da Tartarughe Ninja su Mercoledì 17 febbraio 2016

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Michael Bay, Brad Fuller e Andrew Form ritorneranno a produrre il sequel Tartarughe Ninja 2, con una storia scritta da Josh Appelbaum e André Nemec.

Tartarughe Ninja Fuori dall'OmbraMegan Fox riprende il suo ruolo di April O’Neil insieme a William Fichtner come Eric Sacks. Mentre Stephen Amell è Casey Jones. Ritorna il cast originale in Tartarughe Ninja 2, Will Arnett, Alan Ritchson, Jeremy Howard, Pete Ploszek, Noel Fisher, Danny Woodburn, Johnny Knoxville e Tony Shalhoub. Ha incassato più di 477 milioni dollari al box office in tutto il mondo.

Fonte: CS

I 10 villian più potenti contro cui ha combattuto Superman

Il prossimo 6 maggio Superman si scontrerà al cinema con Batman, forse l’avversario più duro con cui abbia mai dovuto scontrarsi l’Uomo d’Acciaio. Ma il Crociato Incappucciato non è l’unico potente avversario contro cui si è scontrato l’ultimo figlio di Krypton.

Ecco i 10 villian più potenti contro cui ha combattuto Superman:

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Qui di seguito la trama ufficiale di Batman v Superman Dawn of Justice:

“Temendo le azioni incontrastate di un supereroe pari ad una divinità, il formidabile e fortissimo vigilante di Gotham City decide di affrontare il più riverito salvatore di Metropolis , mentre il mondo si batte per capire di quale tipo di eroe ha bisogno. E con Batman e SupBatman v Superman - Copiaerman in guerra, sorge qualcosa di nuovo che mette l’umanitá in un pericolo mai conosciuto prima”.

Ricordiamo che Batman v Superman Dawn of JusticeZack Snyder è stato scritto da Chris Terrio, da un soggetto di David S. Goyer. In Batman v Superman saranno presenti Henry Cavill nel ruolo di Superman/Clark Kent e Ben Affleck nei panni di Batman/Bruce Wayne. Nel cast ci saranno anche: Amy AdamsLaurence FishburneDiane LaneJesse EisenbergRay Fisher, Jason Momoa e Gal GadotBatman v Superman Dawn of Justice arriverà nelle sale di tutto il mondo il 6 maggio 2016.

È arrivato McFly, lo skateboard elettrico

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È disponibile anche in Italia McFly, lo skateboard monoruota elettrico sta già sostituendo lo skate tradizionale. Non si tratta del classico hoverboard di cui tutti noi, fan di Ritorno al Futuro, abbiamo fantasticato, ma un veicolo completamente diverso.

La velocità massima raggiungibile è 18 km/h, con 16 km di autonomia e un tempo di ricarica completa di soli 60 minuti. Questo skateboard elettrico può anche connettersi tramite bluetooth ad altri apparecchi, sarà così possibile ascoltare i propri brani preferiti quando il veicolo è acceso.

Il McFly è appena sbarcato in Italia e può essere acquistato anche qui. Potrebbe diventare anche un personal transporter alla moda, resta da vedere quanto le caratteristiche tecniche supportino un uso adeguato a spostamenti veri e propri e non solo atti all’attività ricreativa.

Fonte: ANSA

The Danish Girl recensione del film con Eddie Redmayne

Il corpo umano è probabilmente la macchina più complessa che la natura, o Dio se preferite, abbia mai concepito. La chimica che unisce mente e corpo è un meccanismo oscuro e misterioso che non sempre è possibile decifrare. Eppure l’uomo si è sempre e comunque auto imposto regole feroci, moralmente e socialmente, convenzioni attive su ogni livello dell’esistenza, compreso il piano sessuale ovviamente. È per questo motivo che per secoli, se non millenni, siamo cresciuti con l’idea ossessiva di un’unica combinazione possibile: uomo e donna. Ogni altra forma di incastro, comprese ovviamente tutte le pratiche collaterali di piacere, è stata dal principio relegata sotto la parole “perversione”, “malattia”, “anormalità”. È per questo motivo che, ancora oggi in alcune parti del mondo industrializzato e non, l’omosessualità viene nascosta, vissuta come una vergogna, un trauma da curare.

In una Copenhagen nel cuore degli anni ’20 costantemente ricoperta di nuvole, sempre pittorica e nostalgica, umida e colorata, accade invece che il pittore Einar Wegener, indossando per gioco degli abiti da donna, scopre un lato soffocato della sua indole. Il lato più femminile, per l’appunto, una vera e propria seconda personalità che da un momento all’altro viene liberata, scoperta, svestita. L’inizio di un viaggio fatto di auto convincimenti inutili, nuove esperienze, sentimenti sconosciuti, dolori e incomprensioni, sino alla decisione tanto drastica quanto rivoluzionaria di intervenire chirurgicamente per il cambio definitivo di sesso. Si tratta del primo caso al mondo, un simbolo per l’intera comunità transgender che verrà.

The Danish GirlCon The Danish Girl, Tom Hooper, dopo Il Discorso del Re e Les Misérables, adatta il romanzo La Danese di David Ebershoff per raccontare una storia intima, delicata, complicata, ricca di sofferenza ma allo stesso tempo di libertà, di desiderio, dall’elevato valore sociale. Attraverso una regia lineare, l’autore britannico mette il suo talento in decine di inquadrature pittoriche e nella direzione degli attori, che più di ogni altra cosa spingono e sorreggono il film. A fronte di una sceneggiatura non proprio eccelsa, a tratti piuttosto scarna e prevedibile, e una quantità innumerevole di banali campo/controcampo, sono infatti gli attori a guadagnare tutta la scena: Alicia Vikander, che dona volto e voce a Gerda Wegener, è una moglie passionale, innamorata e devota, mentre Eddie Redmayne svolge un lavoro eccelso sul personaggio, giocando con le mani e il corpo, gli sguardi e il fiato. Per intenderci, l’Oscar portato a casa con La Teoria del Tutto lo ha ottenuto per molto meno.

Chi si aspetta però un film d’autore potrebbe rimanere piuttosto deluso, perché lo scheletro del progetto è del tutto commerciale, così come i dialoghi, la produzione generale, il finale, che sembra estrapolato da un qualsiasi Harmony da edicola. Il sottotesto è però importante per i nostri tempi, tempi in cui ancora si è costretti a lottare contro il pregiudizio, la libertà individuale, l’omofobia, e ogni prodotto artistico che inviti al dialogo, alla comprensione, non può che essere benvenuto. I fasti dei lavori hooperiani precedenti sono però un ricordo sbiadito, lontano, del quale si sente la mancanza.

Berlino 2016: Can’t Help Falling In Lav, ovvero come Lav Diaz sequestrò la Berlinale

È iniziata alle 9:45 di questa mattina e andrà avanti fino alle 18:50 circa di questa sera, anche a causa della pausa pranzo concessa al pubblico fra le 14:45 e le 15:45. Parliamo della più temuta proiezione della Berlinale 66, l’ultimo lavoro del regista filippino Lav Diaz che prende il famigerato nome di A Lullaby to the Sorrowful Mystery (Hele Sa Hiwagang Hapis). 485 minuti di pellicola in bianco e nero e in 4:3, 8 ore e 5 minuti, che all’interno del Festival hanno creato un vero e proprio caso/evento. Non vi è stata anteprima stampa per i giornalisti, solitamente al mattino, così come non è stata programmata una proiezione di Gala per il cast e il pubblico, solitamente la sera; tutto è stato concentrato in una sola sessione e non c’è neppure bisogno di snocciolare i motivi. Anche se il film è ancora in corso mentre noi scriviamo questo articolo, detiene già uno strambo record: è riuscito a spaccare la stampa in tre filoni ancor prima che si mostrasse sullo schermo.

201613645_3Un festival del cinema è già complicato di suo, come molti potranno immaginare, si assiste dai 2 ai 4 film al giorno per ben dieci giorni, in più appena finisce una proiezione bisogna scappare in conferenza stampa, poi in sala stampa a scrivere, ancora dopo verso un camion ristoro qualsiasi e ricominciare la trafila della sala; provate a immaginare come possa venire accolto un film di 8 ore filate al settimo giorno di festival, ovvero quello che per molti è il classico momento in cui sarebbe meglio sbattere in modo compulsivo il mignolo contro uno spigolo anziché alzarsi alle 7 per l’ennesima pellicola meta-cinematografica lituana. Ecco dunque vedere i più sadici appassionati saltellare di gioia già alle 8 del mattino per il loro mito vivente Diaz, in barba al freddo tedesco; le classiche persone che anziché chiedere pietà, portando la croce insieme ai ladroni, sarebbero state capaci di chiedere altre frustate alle guardie romane. Appena oltre questa coltre di insensata contentezza, ecco i martiri, quelli che ‘per il lavoro anche la morte’, perché un impegno con il proprio editore è più sacro di una mucca indiana; grazie a loro ha avuto luogo una sfida interna di resistenza, alla quale noi stessi abbiamo partecipato e perso senza vergogna dopo circa 70 minuti.

201613645_8Perché in fondo non è un mero problema di lunghezza, lo sanno bene gli appartenenti alla terza categoria di giornalisti, i realisti, quelli che vanno al sodo e conoscono le meccaniche profonde del mondo, che stanno lì nell’angolo. Non quell’angolo, quell’altro ancora, ancora più giù, più a destra, più lontano… niente, è inutile cercare, i realisti sono quelli che la mattina del film di Lav Diaz rimangono a letto, beati, cullati dai 28 gradi del sistema di riscaldamento del loro albergo nel cuore di Berlino. Uomini saggi, statuari, tutt’altro che codardi, poiché loro non hanno paura del pericolo, loro lo guardano costantemente negli occhi e quando possono lo evitano. Loro sanno benissimo che il minutaggio, la distorsione del tempo-spazio, è l’ultimo dei problemi in casi come questi, quando sullo schermo passano piani sequenza infiniti, slegati, privi di senso superficiale, inframezzati da scene-karaoke con la chitarra e canzoni folk filippine; quando la messa in scena è formalmente ferma e cristallizzata agli anni ’40 in Cambogia, con la recitazione messa ancor peggio, mentre nel resto del mondo l’uomo va su Marte e comanda il termostato di casa dall’ufficio grazie ad un’applicazione sullo smartphone.

Comprendiamo tutte le dinamiche dell’arte, anzi preghiamo i più facinorosi e sadomasochisti di considerare questo articolo come un divertissement, ma obbligare un uomo a rimanere fermo su una sedia per 485 minuti – per annegare nelle pieghe più concettuali e spirituali delle guerre coloniali filippine – potrebbe essere sinceramente considerato come maltrattamento e/o crimine contro l’umanità. Detto questo, sono le 17:21 e la proiezione non è ancora finita, molti si sono tratti in salvo ma tanti altri, forse troppi, sono ancora dispersi; pagheremmo oro per sbirciare nella grande sala del Berlinale Palast per vedere le condizioni dei sopravvissuti, ma questo sminuirebbe e spettacolarizzerebbe la tragedia. Meglio raccogliersi al primo chiosco di currywurst, continuando a celebrare la vita nella sua forma più silenziosa – e grassa – che ci sia.

10 attori irriconoscibili in film che stanno per arrivare

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La trasformazione fisica per un attore è una prassi comune che spesso ha regalato anche qualche premio Oscar. Anche questo 2016 ci regalerà quindi molte interpretazioni in cui il protagonista ha sfidato il proprio corpo, sottomettendosi a un ruolo particolare. Ecco 10 attori che saranno irriconoscibili in film in uscita nel corso del 2016.

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Lo Chiamavano Jeeg Robot: anteprime gratuite in tutta Italia, cerca la tua città!

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Uscirà il 25 febbraio Lo Chiamavano Jeeg Robot, il primo film di Gabriele Mainetti che ha già raccolto consensi e ovazioni dalla critica e dal pubblico che è già riuscito a vederlo.

Cinefilos.it offre la possibilità a pochi fortunati di vedere il film in anteprima.

Manda una e-mail a [email protected] specificando NOME COGNOME E CITTA’ per avere la possibilità di vincere un invito valido per 2 persone!

  • Fiorella (Firenze) 23 febbraio ore 20.30
  • UCI Verona (Verona) 22 febbraio ore 20.30
  • Concordia (Agrigento) 22 febbraio ore 20.30
  • UCI Palermo (Palermo) 22 febbraio ore 20.30
  • UCI Cagliari (Cagliari) 22 febbraio ore 20.30
  • UCI Fiumara (Genova) 22 febbraio ore 20.30
  • The Space Surbo (Lecce) 22 febbraio ore 20.00
  • UCI Arezzo (Arezzo) 22 febbraio ore 20.30
  • Victoria (Modena) 22 febbraio ore 20.30
  • Odeon (Pisa) 22 febbraio ore 20.30
  • The Space Torri di Quartesolo (Vicenza) 22 febbraio ore 20.30
  • Uci Romagna (Savignano sul Rubicone) 22 febbraio ore 20.30
  • UCI Reggio Emilia (Reggio Emilia) 22 febbraio ore 20.30
  • Porto Astra (Padova) 23 febbraio ore 20.00
  • The Space Salerno (Salerno) 22 febbraio 20.30

Ai link seguenti potete trovare la nostra recensione in anteprima e l’intervista a Claudio Santamaria.

Di seguito la trama del film: Enzo Ceccotti entra in contatto con una sostanza radioattiva. A causa di un incidente scopre di avere un forza sovraumana. Ombroso, introverso e chiuso in se stesso, Enzo accoglie il dono dei nuovi poteri come una benedizione per la sua carriera di delinquente. Tutto cambia quando incontra Alessia, convinta che lui sia l’eroe del famoso cartone animato giapponese Jeeg Robot d’acciaio.

Guarda il trailer di

Lo Chiamavano Jeeg Robot

Road to Oscars 2016: la migliore regia

Il premio per la migliore regia è probabilmente uno dei massimi riconoscimenti che un regista possa ottenere in campo cinematografico.

L’autore, nel tentativo di portare sullo schermo un’idea, riesce, attraverso la propria marca stilistica, a mettere in luce aspetti e concetti in maniera più o meno creativa e quest’anno troviamo molte piacevoli novità, con una rosa di candidati composta da 5 registi che hanno tutti saputo dare un’impronta originale alle loro opere.

Lenny Abrahamson – Room

Lenny Abrahamson – Room

Con Room, Lenny Abrahamson mette a punto una regia curata e precisa, atta a trasporre il più fedelmente possibile la vicenda tratta dalla penna di Emma Donoghue, seguendo il più delle volte – anche a livello narrativo – il punto di vista del bambino protagonista della pellicola. Nel tentativo di risaltare una narrazione in prima persona, Abrahamson – già regista di Frank – cerca di tradurre letteralmente in immagini il mondo visto con gli occhi del piccolo protagonista, senza mai ricorrere a stratagemmi stilistici o particolari virtuosismi. Il regista tenta di restituire quanto più fedelmente una drammaticità claustrofobica e totalmente soggettiva, riuscendo sempre a far trasparire la condizione umana dei protagonisti.

In quanto a stile registico, seppur attento e senza patinature fuori luogo, quello di Abrahamson risulta in realtà fra i più deboli della cinquina, motivo per cui riteniamo che il suo Room dovrà probabilmente accontentarsi della sola vittoria della sua prima attrice, la favorita Brie Larson, come Miglior Attrice Protagonista.

Tom McCarthy – Il caso Spotlight

Tom McCarthy – Il caso Spotlight

Il Caso Spotlight, dopo aver ottenuto il Critics Choice Award e il SAG Award per il miglior cast, si ritrova a essere uno dei favoriti a ricorrere al premio per Miglior Film.

Con una regia classica e trasparente che si presta totalmente alla narrazione, vero e proprio punto di forza della pellicola, McCarthy, alla sua quinta regia, si concede lunghe carrellate che seguono costantemente le azioni dei personaggi all’interno della redazione del Boston Globe e long take costruiti grazie a inquadrature calibrate che partendo dal particolare si espandono fino a far entrare in campo i personaggi poco alla volta.

Cercando di non rubare la scena al cast e alla forza della storia portata sullo schermo, ovvero lo scandalo della pedofilia da parte dei sacerdoti dell’Arcidiocesi di Boston, la regia assume uno stile totalmente ordinario e convenzionale.

McCarthy, anche grazie a una solida sceneggiatura che punta a raccontare senza enfatizzare, si avvale di ben pochi sensazionalismi, prestando totalmente la sua mano invisibile alla creazione di un messaggio ben strutturato nel testo e accompagnando lo spettatore nelle meticolose indagini di questo gruppo di eroi moderni che riescono a portare a galla una scomoda verità.

Adam McKay – La grande scommessa

Adam McKay – La grande scommessa

I pronostici non vedono La grande scommessa partire come favorito fra la rosa dei candidati, ma una sua vittoria non è ancora da escludere.

Adam McKay ha sicuramente il merito di essere riuscito a portare sullo schermo una tematica piuttosto ostica e ricca di termini tecnici, trattandola in maniera non convenzionale rispetto a quanto trasposto su altre pellicole che affrontano il medesimo tema.

Attraverso una regia frenetica e ad un uso della cinepresa in continuo movimento, lo stile adottato da McKay cerca di tenere lo spettatore impegnato nella narrazione senza sfociare mai nel narcisismo stilistico, risultando uno dei punti forti della pellicola.

Il regista riesce, nonostante le possibili difficoltà derivate dall’utilizzo di terminologia fin troppo specifica, a coinvolgerci tramite efficaci e ricorrenti cambi di registro dal comico al drammatico, frequenti messe a fuoco rallentate, improvvise rotture della quarta parete e infine ricalcando con la cinepresa il nostro sguardo, dandoci l’impressione di vivere l’azione assieme ai personaggi.

George Miller – Mad Max: Fury Road 

George Miller – Mad Max Fury Road

George Miller con il suo Mad Max: Fury Road sembra aver convinta unanimemente critica e pubblico: a trent’anni di distanza dall’ultimo capitolo, Miller riesuma la saga di Max Rockatansky regalandoci un meraviglioso spettacolo visivo. Servendosi di una regia frenetica che tuttavia mantiene perfettamente un suo filo logico, Mad Max è riuscito a ritagliarsi uno spazio fra i cult action del terzo millennio. Il punto di forza della regia di Miller è il tentativo di recuperare un metodo classico che mette a fuoco l’azione ponendola al centro del frame e rifacendosi ad atmosfere anni ’80 in maniera del tutto realistica, al contrario di molti action movie dell’ultimo periodo che ricorrono a trucchi digitali o tecniche come la shaky cam. Mad Max raggiunge vette di stile estreme pur rimanendo allo stesso tempo perfettamente conforme ad un prodotto action moderno, fissandone addirittura un nuovo standard.

Ritenuto una vecchia conoscenza per l’Academy, Miller è già stato premiato per il suo Happy Feet, anche se mai come regista, e un Oscar in questa categoria sarebbe un ottimo modo per onorarlo.

Alejandro González Iñárritu – Revenant – Redivivo

Alejandro González Iñárritu – Revenant – Redivivo

Nonostante l’impronta originale che ricorre in tutte le pellicole sopracitate, The Revenant – Redivivo di Alejandro González Iñárritu è senza dubbio la pellicola che dal punto di vista registico, assume la valenza autoriale più marcata. Nonostante il regista messicano sia forte del riconoscimento dello scorso anno, sembra non essersi adagiato sugli allori a godersi la vittoria offrendoci, anche questa volta, una regia acrobatica che vanta numerosi virtuosismi.

Dopo una vittoria del Directors Guild Award e un Golden Globe, la pellicola che presumibilmente strapperà l’Oscar nella categoria Miglior Film, si avvale di una regia altrettanto imponente. Grazie all’uso di una stedycam che si fa personaggio invisibile nel seguire a stretto contatto i protagonisti, Iñárritu si concede moltissimi piani sequenza ai quali ci aveva già largamente abituato con il suo precedente Birdman, confezionando in questo modo una pellicola di incredibile fattura che cerca volutamente di eccedere in realismo.

Proponendo sequenze da antologia e lasciando spesso la parola alla sola natura, l’ambizione del regista nel voler creare immagini estreme tramite l’abbondanza di virtuosismi tende tuttavia a soffocare e appesantire la narrazione, risultando in una regia a tratti fine a sé stessa.

Per critica e pubblico Iñárritu e il suo The Revenant sembrano essere già sul podio dei vincitori ma chi sa che quest’edizione non riservi qualche piacevole sorpresa. Dopo aver trionfato lo scorso anno con Birdman infatti, il regista messicano sembra essere vicinissimo a coronare un primato finora appartenuto solo a John Ford e Joseph L. Mankiewicz, diventando così il terzo regista premiato dall’Academy con due premi consecutivi per la regia. Per il momento, non ci resta che attendere la kermesse degli Oscar, che si terrà la notte del 28 febbraio.