Si è tenuto al DragonCon 2015 l’ultimo panel dedicato ad Arrow 4, prima dell’atteso debutto che avverrà a inizi ottobre. Ecco di seguito il video dell’evento:
ARROW 4: FULL TRAILER DELLA NUOVA STAGIONE CON STEPHEN AMELL
Si è tenuto al DragonCon 2015 l’ultimo panel dedicato ad Arrow 4, prima dell’atteso debutto che avverrà a inizi ottobre. Ecco di seguito il video dell’evento:
ARROW 4: FULL TRAILER DELLA NUOVA STAGIONE CON STEPHEN AMELL
Il network americano della ABC ha diffuso il promo ufficiale di Once Upon a Time 5×01, il primo episodio del quinto atteso ciclo che si intitolerà “The Dark Swan”:
https://youtu.be/Hz4N7Guu0WA
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C’era una volta (Once Upon a Time) è una serie televisiva statunitense di genere fantasy, in onda sulla ABC dal 23 ottobre 2011. La serie è liberamente ispirata a leggende e ai racconti classici della letteratura fantasy e soprattutto delle fiabe, ma impostati al giorno d’oggi, facendo spesso riferimento ai film d’animazione Disney tratti dagli stessi, da cui si riprendono nomi, personaggi e luoghi specifici. Nel 2013 ne è stato tratto uno spin-off: Once Upon a Time in Wonderland.
Ancora l’Italia oggi a Venezia 72, è la volta di Claudio Caligari e di Non essere cattivo, film italiano fuori concorso. Protagonisti Luca Marinelli, Alessandro Borghi, Silvia D’Amico, Roberta Mattei.
Trama: Vittorio e Cesare hanno poco piu` di vent’anni e non sono solo amici da sempre: sono “fratelli di vita”. Una vita di eccessi: notti in discoteca, macchine potenti, alcool, droghe sintetiche e spaccio di cocaina. Vivono in simbiosi ma hanno anime diverse, entrambi alla ricerca di una loro affermazione. L’iniziazione all’esistenza per loro ha un costo altissimo e vittorio col tempo inizia a desiderare una vita diversa: incontra Linda e per salvarsi prende le distanze da Cesare, che invece sprofonda inesorabilmente. Si ritrovano qualche tempo dopo e Vittorio cerca di coinvolgere l’amico nel lavoro. Cesare, dopo qualche resistenza, accetta: sembra finalmente intenzionato a cambiare vita, frequenta Viviana (una ex di Vittorio) e sogna di costruire una famiglia insieme a lei. Ancora una volta pero` il richiamo della strada avra` la meglio sui suoi propositi. Nonostante le continue cadute dell’amico – e anche a dispetto delle discussioni che deve affrontare con linda su questo punto – Vittorio non abbandonera` mai veramente Cesare, in virtu` del legame fortissimo che li unisce e nella speranza di poter guardare a
Oggi lunedì 7 settembre finisce il week and di Venezia 72 e inizia la settimana che porterà alla premiazione e oggi è il giorno di The Endless River di Oliver Hermanus, in concorso. Protagonisti Nicolas Duvauchelle, Crystal-Donna Roberts, Clayton Evertson, Darren Kelfkens, il film racconta di una giovane cameriera accoglie il marito che torna a casa nella cittadina sudafricana di Riviersonderend (Fiume Infinito) dopo quattro anni di detenzione. All’inizio sembra che i loro piani per una nuova vita insieme si stiano finalmente realizzando. Ma quando la famiglia di uno straniero che vive in una fattoria vicina viene brutalmente assassinata, la giovane e il vedovo in lutto cominciano a gravitare l’una verso l’altro. Fra i due, intrappolati in un circolo vizioso di violenze e spargimenti di sangue, si crea un legame improbabile nel tentativo di trascendere la rabbia reciproca, il dolore e la solitudine.
Di seguito le immagini dal red carpet di A Bigger Splash (qui la recensione), film in concorso alla Mostra di Venezia 72, diretto da Luca Guadagnino con Tilda Swinton, Ralph Fiennes, Dakota Johnson e Matthias Schoenaerts.
Oltre al film di Guadagnino, anche alcuni scatti dalla premiere di Man Down, diretto da Dito Montiel con Shia LaBeouf.
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QUI IL NOSTRO SPECIALE DAL FESTIVAL DI VENEZIA 2015
La 72ª edizione della Mostra internazionale d’arte cinematografica avrà luogo a Venezia dal 2 al 12 settembre 2015, anche quest’anno sarà diretta da Alberto Barbera e organizzata dalla Biennale presieduta da Paolo Baratta.
La madrina della rassegna sarà l’attrice italiana Elisa Sednaoui. L’elenco dei film in programma alla 72ª Mostra è stato annunciato nel corso della conferenza stampa di presentazione che si è tenuta il 29 luglio 2015 a Roma. Il film di apertura del festival sarà Everest, del regista Baltasar Kormákur.
La giuria sarà presieduta dal regista messicano Alfonso Cuarón.
NB Tutte le foto dei primi tre giorni di Festival sono state scattate dalla fotografa di Cinefilos.it Aurora Leone.
“Childe Roland alla Torre Nera giunse”, così recitava il poema firmato da Robert Browning che ispirò a Stephen King la realizzazione de La Torre Nera. Ebbene è ora giunto il momento per Roland e compagni di giungere al cinema in un adattammento che, in base a quanto ufficializzato dalla Sony, vedrà la luce nel primo capitolo The Dark Tower il 13 gennaio 2017.
A dirigere la pellicola, come vi avevamo già anticipato, sarà Nikolaj Arcel. La sceneggiatura sarà scritta a quattro mani dallo stesso regista e dal danese Anders Thomas Jensen. Il film, distribuito dalla Sony, sarà seguito anche da una serie tv, che dovrebbe fare da ponte fino al film successivo.
La saga della Torre Nera è composta la sette libri, in un mix tra western-horror e fantasy. Il protagonista della storia è Roland Deschain, pistolero errante, ultimo cavaliere di Gilead, che ha come scopo ultimo quello di trovare la mitica Torre Nera.
La Entertainment di Ron Howard e Brian Grazer si occuperà della produzione.
Fonte: Coming Soon
La Roadside Flix ha pubblicato in rete il nuovo trailer di Miss You Alredy, commedia che porta insieme sul set Drew Barrymore e Toni Collette.
Sceneggiato da Morwenna Banks e diretto da Catherine Hardwicke, Miss You Already racconta la storia di amiche Jess e Milly, rispettivamente Drew Barrymore e Toni Collette, inseparabili sin dall’infanzia; tuttavia quando una rimane incinta e l’altra si ammala, la loro amicizia verrà messa a dura prova. Nel cast figurano anche Paddy Considine e Dominic Cooper.
Fonte: Roadside Flix
E se provassimo per una volta a giocare, a elencarvi una serie di elementi che nascondono un filo comune da scoprire? Per esempio potremmo iniziare con: Black Mirror, Her e William Shakespeare. Proprio così, la miniserie inglese andata in onda per due stagioni su Channel 4, il film di Spike Jonze con Joaquin Phoenix e il grande, immenso drammaturgo britannico autore di Romeo e Giulietta. Nel primo caso parliamo di un prodotto futuristico, che vuole aprirci gli occhi su dove stiamo andando e come ci stiamo andando; nel secondo è il turno dei sentimenti, dei rapporti umani. Di Shakespeare possiamo invece nominare i suoi finali ambigui, beffardi, segnati spesso da tragiche incomprensioni, proprio come nel caso della suddetta tragedia fra Montecchi e Capuleti. D’accordo, ammettiamo che indovinare può essere abbastanza difficile, essere però su questa pagina dovrebbe aiutarvi: la risposta esatta è Equals, il film diretto da Drake Doremus e scritto da Nathan Parker.
Ci troviamo in un mondo asettico, interamente fatto di bianco e toni di grigio, privo di qualsiasi colore minimamente saturato. Un futuro immaginario nel quale uomini e donne sembrano androidi, impossibilitati a sentire qualsivoglia emozione a causa di un regime totalitario che ama ovviamente il controllo e la sterilità emotiva assoluta. Non sempre però il trattamento riservato a ogni neonato funziona come deve, accade dunque che molte persone siano affette dalla sindrome SOS, ovvero sono capaci di tornare gradualmente a essere umani comuni, come noi, sensibili al dolore, alla tristezza, alla felicità e – soprattutto – all’amore.
Le atmosfere di Equals potrebbero benissimo appartenere a una puntata low budget di Black Mirror, mentre la crisi dei rapporti come in Her si ritrova in una società incapace di amare. Silas e Nia si scoprono infatti amanti solo per caso, poiché entrambi affetti dalla ‘terribile’ sindrome, dunque formalmente destinati alla soppressione. Il loro resistere, la loro ostinazione rappresenta però una minima speranza di rivalsa, di rivoluzione, uno scossone alla nostra epoca da molti tacciata come “insipida”, troppo condizionata dalla tecnologia. Certo non può essere tutto semplice e lineare, ed è qui che entrano in gioco gli equivoci shakespiriani, le fughe clandestine, gli istinti umani.
Probabilmente a leggere tutto questo vi sarà salita una discreta curiosità, giustamente, poiché sulla carta Equals è un progetto di base interessante. Tocca invece darvi una serie di brutte notizie, poiché la realtà delle cose è molto diversa dalle sensazioni ‘a pelle’. Il regista di Like Crazy realizza un film senza sapore come la società che vorrebbe attaccare, dall’ossatura (e dunque una sceneggiatura) fragile, eterea, che sembra composta da una manciata di righe di copione mescolate alla buona. Il ritmo stenta a decollare così come il coinvolgimento emotivo, che resta sempre piuttosto freddo e distaccato. Non aiutano una regia anonima e una sequela infinita di sfocature estreme che solleticano solo grandi mal di testa, idem per i due attori protagonisti.
Nicholas Hoult e Kristen Stewart risultano statici, monocorda, tutti d’un pezzo, mentre c’era un forte bisogno di personalità dinamiche, capaci di giocare con le sfumature e le meccaniche del film. Si finisce così a osservare robot vuoti anche durante i momenti in cui l’umanità dovrebbe al contrario risaltare e dominare. Di tutti gli spunti positivi che si potevano catturare da Black Mirror, Her, Shakespeare rimane nei fatti poco e niente, nel fondo del bicchiere si scorge solo un melò stantio per teenager un po’ ingenui. E, paradossalmente, più o meno tutti uguali.
Chi di voi non è cresciuto giocando, almeno una volta, ad uno dei videogame più longevi della storia dell’intrattenimeto videoludico? Esatto stiamo parlando di Mega Man serie creata dalla Capcom nel lontano 1987 e che vede come protagonista un simpatico robot combattente dalla tuta blu.
Ebbene sembrerebbe che la 20th Century Fox sia decisa a sfruttare il buon nome della saga portandolo sul grande schermo in un inedito adattamento cinematografico. A capo del progetto sono stati posti David Ready e Michael Finfer, entrambi artefici del successo del franchise Il Pianeta delle Scimmie.
Purtroppo è ancora presto per potervi fornire ulteriori informazioni, dunque non resta che darci appuntamento in un secondo momento.
Fonte: Comic Book Movie
Venezia, giorno 5.
Non è sempre domenica, anche se oggi è domenica. Eh, eh, eh. Che belle battute che faccio. Lo so che mi volete bene, almeno voi. Comunque, era per dire che quando sei a Venezia per lavoro non sempre ti capita di vedere dei Kolossal con gli attori che preferisci, ma devi fare ciò che sei chiamato a fare. Ad esempio, stamattina il mio Caporedattore ha insistito perché seguissi un documentario di un regista uzbeko sulla riproduzione dello scarabeo stercorario.
Che ci volete fare, il dovere è dovere. Però vi assicuro che alla fine l’esperienza mi ha lasciato qualcosa. Che importa il glamour, i divi, Tilda Swinton e Ralph Fiennes che sfilano sul red carpet. Lascio queste futilità a chi viene qui soltanto per trastullare lo spirito.
Io sono un professionista e vado dove sono richiesto. Sono felice e mi sento arricchito dal sapere che lo stercorario quando corteggia la sua dama fabbrica una palla di escrementi speciale, intenzionalmente bitorzoluta, in modo che facendola rotolare nel verso giusto, diretta a Oriente, essa crei sulla sabbia dei cerchi concentrici che provocano l’immediato rilascio di feromoni irresistibili nella femmina. Lo scarabeo maschio a quel punto divora i suoi stessi escrementi, e si accoppia finalmente per poi finire divorato inesorabilmente dalla femmina medesima al momento dell’orgasmo. Una perla di poesia che funge anche da metafora della crudeltà con cui si concludono molto spesso delle questioni irrisolte nei rapporti di coppia. Siamo noi destinati a nutrire l’altro con il nostro amore fino a farci totalmente risucchiare da esso, ad annullarci, a reificarci a livello di cibo e poi di deiezione? Potrei starne a parlare in eterno.
Ma non posso, perché sono abbastanza sicuro che loro mi stiano osservando. Alicia Vikander, Dakota Johnson e Matthias Schoenaerts sono praticamente in ogni pellicola presente qui, e non può essere un caso. Sono certo di aver scorto i loro volti anche tra la folla del Casinò, e al supermercato dove ho comprato la mortadella per la cena di stasera. Sono ovunque e stanno tramando qualcosa, lo sento. Schoenaerts era proprio lì, vicino alla cassa, e leggeva un giornale cercando goffamente di nascondersi, ma io la so più lunga di loro, ho già subito questo genere di macchinazioni negli anni passati da parte di Stefano Accorsi e Zerocalcare, e non mi avranno tanto facilmente.
Ora stacco, prima che si accorgano che sto parlando di loro. Se non mi risentite, chiamate l’esercito. O Nicolas Cage.
(Ang)
Sono molto preoccupata per Ang. Da quando siamo usciti dalla proiezione di A Bigger Splash di Luca Guadagnino parla strano, dice cose poco sensate e temo che soffra anche di allucinazioni. Inizialmente ha reagito con violenza, giurando vendetta e ridendo in maniera inquietante come un villain dei fumetti, ma poi la sua mente, incapace di accettare il trauma di due ore di tempo prezioso (tempo preziosissimo, per fare pipì, mangiare, telefonare a casa o comprare le sigarette) perso dietro quello che abbiamo scoperto oggi non essere un film but a new fragrance by Dolce&Gabbana, deve aver operato una rimozione, convincendolo di aver passato la mattinata in attività più interessanti e divertenti come la visione di un documentario sullo scarabeo stercorario. Si è convinto di essere vittima di un complotto.
A seguire questi personaggi, che definirli macchiette significa offendere la categoria, Ang insomma è come in trance e guarda persino me con sospetto. Vabbé che finalmente so annata dal parrucchiere (ve ne parlavo ieri, se eravate preoccupati eccola!) e ora ho smesso di sembrare un uomo, però darmi del lei e chiedermi per quale testata lavoro mi sembra troppo.
Però vi spiego
due cose così forse riuscite a capire perché questo sant’uomo è in
queste condizioni. Oggi, dicevamo, è stato il giorno di
Guadagnino, e spero ci guadagnino qualcosa, in
effetti, dopo la proiezione di sto spottone patinato di
Pantelleria. Insomma nel film c’è Tilda che è più virile di
Eddie Redmayne, è una cantante super-rock in
vacanza col compagno in Sicilia. Poi succede questo: l’ex che
l’aveva elegantemente sbolognata al suo attuale compagno la
rivuole, ma nel mentre è sempre in calore e si tromba pure i
capperi di Pantelleria. Lei è fedele al suo compagno, ma poi boh
forse ci ripensa, forse no, ma c’è Dakota che movimenta il plot.
Poi a un certo punto si è deciso di abbandonare l’idea di fare un
film e hanno iniziato a lavorare a un nuovo prodotto: ‘le
inquadrature co ‘na specie di trama intorno’. Trama che è
un buco, una voragine. Vediamo che viè fuori.
Perdonatemi, è solo l’opinione di una criticademmerda, ma insomma io ero davvero in imbarazzo. Che magari tra un po’ mi passa, o forse alla seconda visione. In effetti durante i Festival siamo sempre incarogniti per lo stress delle giornate e le proiezioni incastrate tipo Tetris che non riusciamo sempre ad essere clementi. Ma ricordiamocelo, siamo sempre il popolo che ha riso alla spaccata di Lisa Fusco, per cui penso a quello, me calmo un attimo e mi ripeto come un mantra: no, non hai perso due ore della tua vita. No. Poi guardo Ang, che biascica, mi parla aulico, guarda la folla con sospetto e poi improvvisamente sorride, è tutto meraviglioso, e capisco che abbiamo davvero sprecato del tempo. Non so come fare per farlo riprendere. Provo a fare con lui qualche selfie come Gianni Morandi, per elevare il livello di questa giornata.
Oppure cerco uno scarabeo stercorario.
(Vì)
Messa da parte la maschera di Spiderman e pronto a rilanciarsi al cinema con 99 Homes Andrew Garfield si è recentemente lanciato in una breve presentazione di Hacksaw Ridge, pellicola ambientata nel corso della Seconda Guerra Mondiale che segnerà il ritono alla regia di Mel Gibson.
Ecco quanto dichiarato dall’attore: “Penso che Mel Gibson sia un regista fantastico e davvero un buon uomo attualmente. E la storia è incredibile. Sono molto nervoso a riguardo, cominceremo a girare tra tre settimane – dovrei esserci al lavoro in questo momento infatti. Dovrei esercitarmi, provare e cercare di capire chi diavolo è questo ragazzo.”
E ancora: “Parla di questo ragazzo Desmond Doss. La storia vera di un obiettore di coscienza – non era realmente un obiettore, era un cooperatore coscienzioso che voleva servire nella Seconda Guerra Mondiale ma non voleva toccare una pistola, non voleva imbracciare le armi. Voleva servire come medico senza toccare una pistola e l’esercito provò a farlo fuori, scaricandolo nella Sezione 8, dedicata alla salute mentale, e lui combatte e combatte e combatte e contro ogni probabilità realizza dei veri e propri miracoli sul campo di battaglia. Si tratta di una fantastica storia di un guaritore. Un guaritore che era in contatto con qualcosa di divino, uno spiritio, davvero una storia bellissima.”
Hacksaw Ridge sarà un racconto di guerra ambientato durante il secondo conflitto mondiale, dal titolo Hacksaw Ridge, dal nome di una località presso Okinawa che nel 1945 fu teatro di una sanguinosa battaglia tra le truppe Americane e quelle Giapponesi. La storia narra infatti dei tre mesi di stanza in Giappone, durante la cosiddetta “Operazione Iceburg” o Battaglia di Okinawa, seguendo da vicino le vicende del Caporale Demond Doss (Andrew Garfield), il primo obiettore di coscienza della storia a ricevere la Medaglia d’Onore dal Congresso degli Stati Uniti: Doss infatti, Avventista del Settimo Giorno ritrovatosi in guerra all’età di 23 anni, si rifiutò sempre di imbracciare le armi e di uccidere, e finì ben presto a far parte dell’équipe medica, sacrificandosi per i suoi compagni con numerosi atti di coraggio che furono poi premiati con la Medaglia direttamente dal Presidente Truman.
Il film sarà girato in Australia ed in quest’occasione Gibson lavorerà con una vecchia conoscenza: Randall Wallace direttamente da Braveheart figura infatti tra gli autori.
Fonte: Collider
Di seguito le immagini dal photocall di A Bigger Splash (qui la recensione), film in concorso alla Mostra di Venezia 72, diretto da Luca Guadagnino con Tilda Swinton, Ralph Fiennes, Dakota Johnson e Matthias Schoenaerts.
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QUI IL NOSTRO SPECIALE DAL FESTIVAL DI VENEZIA 2015
La 72ª edizione della Mostra internazionale d’arte cinematografica avrà luogo a Venezia dal 2 al 12 settembre 2015, anche quest’anno sarà diretta da Alberto Barbera e organizzata dalla Biennale presieduta da Paolo Baratta.
La madrina della rassegna sarà l’attrice italiana Elisa Sednaoui. L’elenco dei film in programma alla 72ª Mostra è stato annunciato nel corso della conferenza stampa di presentazione che si è tenuta il 29 luglio 2015 a Roma. Il film di apertura del festival sarà Everest, del regista Baltasar Kormákur.
La giuria sarà presieduta dal regista messicano Alfonso Cuarón.
NB Tutte le foto dei primi tre giorni di Festival sono state scattate dalla fotografa di Cinefilos.it Aurora Leone.
Terrence Malick è pronto a tornare al cinema con l’attesissimo Knight of Cups, pellicola che vede protagonisti Christian Bale e Natalie Portman, la cui presentazione è avvenuta ormai da tempo ma che giungerà al grande pubblico solo nel 2016.
Ad anticiparci quelle che saranno le atmosfere del film è da poco giunta una featurette vi proponiamo qui di seguito.
https://www.youtube.com/watch?v=cPvTIXwjA1Y
Hanno partecipato alle riprese del film (anche se non sappiamo in che micura saranno nel montaggio finale) Christian Bale, Cate Blanchett, Natalie Portman, Brian Dennehy, Antonio Banderas, Freida Pinto, Wes Bentley, Isabel Lucas, Terese Palmer, Imogen Poots, Armin Mueller-Stahl e la voce di Ben Kingsley.
Knight of Cups è descritto: una volta c’era un giovane principe il cui padre, il Re dell’Est, lo mandò giù in Egitto a trovare una perla. Ma quando il principe arrivò, le persone gli porsero una coppa. Bevendone, il principe dimenticò che era il figlio di un re, dimenticò della perla e cadde in un profondo sonno. Il padre di Rick (Christian Bale) era solito leggere questa storia al suo bambino. La strada verso Est si stende davanti a lui, riuscirà a compiere la sua missione?
Fonte: Collider
Sebbene ci separa ancora molto tempo da quel 2018 anno in cui è previsto l’arrivo al cinema del primo film dedicato ad Aquaman, Jason Momoa, l’attore che porterà sul grande schermo Arthur Curry, ha rilasciato alcune dichiarazioni di quella che sarà la sua personale lettura del personaggio.
Interrogato sulla possibilità che il suo personaggio si differenzi dai ben più seriosi Superman e Batman rispettivamente interpretati da Henry Cavill e Ben Affleck, Jason Momoa ha così commentato quello che potrebbe essere il suo Aquaman:
“Non mi ci vedo venir fuori da un mucchio di battute. Non credo che sarà così.”
Per chi, invece, in virtù del suo ruolo di Khal Drogo in Game of Thrones si aspetta un Aquaman barbarico ecco il messaggio lanciato da Momoa:
“Non penso che Aquaman assalirà e saccheggerà dei villaggi.”
Ed ancora Jason Momoa ha rivolto un pensiero a tutti coloro che, negli anni, si sono presi gioco del personaggio:
“Lo sai, è divertente, ciò che voglio dire è che la gente si è fatta gioco di lui e ci sono un sacco di battute a riguardo. Ma io dico di aspettare. Aspettare solo un altro po’ e poi dopo potremo farci due risate.”
Vi ricordiamo che in attesa di vedere Momoa nell’Aquaman diretto da James Wan, potremo lanciare un primo sguardo sul personaggio nell’atesissimo Batman V Superman Dawn of Justice di Zack Snyder.
Fonte: Comic Book Movie
Siamo seduti ad un enorme tavolo bianco, con due bottiglie di acqua fredda posate nel centro e sei bicchieri rossi capovolti. Alla nostra sinistra la Laguna, che brilla sotto il sole del primo pomeriggio, mentre tiene al riparo Venezia, tanto vicina da poterla quasi toccare allungando una mano. Nonostante le sedie vuote, accarezzate solo dalla tovaglia cascante, possano far intendere l’attesa di chissà quale brigata, aspettiamo in realtà soltanto Pilou Asbæk, un ragazzone alto, sorridente, dai capelli rossi e dalla folta barba ispida conosciuto per I Borgia, Lucy di Luc Besson. Tutto d’un pezzo in superficie ma semplice e incredibilmente umile nell’animo, che ci saluta con una calorosa stretta di mano e un “ooooh niiice to meeeet youuu” più che amichevole, come fossimo compagni di vecchie avventure. Ma cosa ci fa un danese doc, classe 1982, al Lido di Venezia? Accompagna il nuovo film di Tobias Lindholm A War, selezionato alla 72a Mostra del Cinema nella solenne sezione Orizzonti, del quale è protagonista assoluto. Claus Michael Pedersen è un soldato impegnato nella complicata guerra in Afghanistan, sul campo, a causa della quale ha dovuto lasciare in Danimarca tutta la sua famiglia, una moglie e tre figli. Un pensiero costante, doloroso, soprattutto quando la missione di guerra si fa davvero pericolosa e si sfidano faccia a faccia le pallottole, e si è costretti a scegliere tra fare di tutto per salvare i propri commilitoni o provare a tornare sano e salvo a casa.
“Il conflitto in Afghanistan è stato molto duro, ovviamente non si è riflesso quotidianamente con la vita quotidiana delle persone in Danimarca, ma per alcune famiglie come quella del film è stato un vero incubo. Credo che sia proprio questo il punto forte di tutto il progetto, il mostrare le difficoltà che questi soldati hanno lasciato a casa, più che sul campo. Chi resta a casa deve svolgere le sue normali mansioni come nulla fosse, deve lavorare come ha sempre fatto, i bambini hanno la scuola, ed è terribile. Credo che la storia sia molto molto realistica, persino i soldati che hanno partecipato alle riprese erano autentici.” Se veri soldati hanno partecipato alle riprese del film, immaginiamo che anche per la preparazione del ruolo tu li abbia frequentati sul serio? “Assolutamente, sono stato tre mesi in un vero campo di addestramento militare prima di girare, prendo davvero a cuore il lavoro e questa era un’esperienza necessaria. Se punti ad un’ottima interpretazione devi andare all in, devi prepararti e fare anche cose del genere. Mi sono allenato duramente perché avevo da impersonare un soldato con 15-20 anni di esperienza, dovevo farlo.”
Oltre il suddetti A War, un’altra grande avventura aspetta Pilou Asbæk a breve, parliamo di Game of Thrones, la serie TV firmata HBO campione di spettatori da cinque stagioni. Il suo è un debutto assoluto, poiché è proprio nella season six che Euron Greyjoy fa la sua prima comparsa. “Esatto, sarò Euron Greyjoy in Game of Thrones 6, mi avete beccato (ride) ed è un’occasione incredibile per me, sono così grato a chi mi ha scelto. Non posso dire niente però sul personaggio, ho firmato un contratto in cui prometto solennemente di non fare spoiler sulla serie dunque posso limitarmi a confermare il ruolo. Quando l’ho saputo non stavo più in me, ho urlato, sono un grande fan e ho visto tutto di Game of Thrones, ogni singola scena. È meraviglioso.” Abbiamo dunque una guerra reale contro una guerra fantastica, l’Afghanistan contro i Sette Regni, quanto è diverso lavorare per la TV rispetto al grande schermo? “Sono due mondi molto diversi, anche se tante cose coincidono. Devi in entrambi i casi raccontare una storia, le differenze sono praticamente tutte relative al tempo. In TV hai dieci, dodici ore per sviluppare il plot del tuo personaggio, puoi lavorare con più calma, come correre una maratona; al cinema invece è tutto compresso in due ore, come correre i cento metri. Se preferisco essere un maratoneta o un centometrista? La prima, decisamente, adoro lavorare per la TV e adoro viaggiare.”
Se adori viaggiare allora sicuramente amerai l’Italia… “Guardate dove siamo, amo Venezia e amo questo Paese. Inoltre la madre di mia moglie ha una casa nel Lazio, a quaranta minuti di treno a sud di Roma, e l’ultimo Natale l’ho passato proprio nella capitale italiana. Ho letteralmente adorato passare del tempo lì. Inoltre ho da poco girato il pilot di Ben Hur proprio a Cinecittà, negli stessi studi di Fellini, e ho vissuto a Trastevere, un quartiere meraviglioso. Anche il cinema italiano è grandioso, avete un artista come Paolo Sorrentino che è un autore enorme, un vero regista, La Grande Bellezza e Youth sono incredibili. Anche Gomorra di Matteo Garrone è un film immenso, proprio il genere che piace a me. Tornando ai viaggi, amo girare il mondo in generale, infatti fra i miei prossimi progetti c’è una vacanza con la mia famiglia, niente lavoro per un po’. Torno in Danimarca, ne ho bisogno, proprio come il mio personaggio in A War mi godo poco la mia casa, i miei familiari, è arrivato il momento di rimediare.”
In A Bigger Splash nel piccolo lembo di mare che separa la Tunisia dalla Sicilia vi è un’isola molto particolare, simbolo eterno di contrasti e contraddizioni, Pantelleria. Rinomata località turistica incontaminata caratterizzata da un territorio suggestivo, piccole spiagge uniche al mondo, e allo stesso tempo meta preferita di numerosi barconi del Mediterraneo, colmi di migranti in cerca di un futuro.
In A Bigger Splash Marianne Lane, leggenda del rock che si sta rimettendo da una delicata operazione chirurgica alle corde vocali, passa il suo tempo a prendere il sole e ad adorare il suo uomo Paul, fotografo e direttore della fotografia, finché ogni equilibrio viene sconvolto dall’arrivo di Harry e sua figlia. Un produttore discografico eccentrico e vulcanico, come l’isola stessa del resto, che vanta di aver dato vita a diversi album dei Rolling Stones e prova ancora dei sentimenti per Marianne, vecchia fiamma affatto estinta. Esattamente come accade per i suddetti migranti (nel film tema trattato in modo abbastanza banale), che piombano in territorio italiano da tutt’altro continente, Harry devasta l’ecosistema della coppia cambiando ogni aspetto della quotidianità, alimentando nervosismi soffocati e annosi pruriti.
Girato e soprattutto montato con uno spiccato stile anni settanta, con tagli repentini e zoomate ardite, A Bigger Splash mira a trasmettere un senso di libertà e anarchia, almeno durante la prima parte, a suon di rock d’annata e nudi integrali. Nella seconda tutto si trasforma in una pessima fiction all’italiana, con momenti patetici, sommari, e personaggi scritti a metà. Poca colpa hanno però Tilda Swinton, Dakota Johnson, Matthias Schoenaerts e un appesantito Corrado Guzzanti, in veste di outsider; ancor meno Ralph Fiennes, che gioca da vero mattatore, divertendosi e divertendo. I problemi sembrano essere a monte, oltre la sceneggiatura, oltre la produzione: nell’idea.
A Bigger Splash nasce infatti come remake di La piscine di Jacques Deray, probabilmente uno dei film più sexy della storia del cinema con protagonisti Alain Delon e Romy Schneider. Chi sentiva il bisogno di un lavoro del genere, oltre StudioCanal che ha promosso il progetto? Di qualcosa così tratteggiata, abbozzata, dignitosa solo per metà, della quale ci viene davvero difficile capire il senso. Tocca accontentarsi delle atmosfere, delle curve della Johnson e degli occhi della Swinton, dei pettorali di Schoenaerts, di Mick Jagger e del talento estremo di Fiennes. Del profumo solo immaginato della ricotta calda, appena fatta, e dello scirocco, tutte cose straordinarie ma che non dovrebbero trovarsi in queste pagine. Ci sarebbe piaciuto parlare di cinema, ma oggi ci risulta non pervenuto.
Proviamo ad immaginare che il tanto agognato sogno di un incontro diretto con una civiltà extraterrestre sia divenuto realtà e che gli alieni siano finalmente venuti per incontrarci. Che cosa comporterebbe tutto ciò? Quale sarebbe la reazione dell’opinione pubblica? Che tipo di quesiti verrebbero posti loro da parte dei nostri governati ed esperti? Quali sarebbero le implicazioni etiche e spirituali? Infine, come appariremmo noi esseri umani agli occhi di questi visitatori astrali? Questi ed altri quesiti di natura più profonda e metafisica stanno alla base di The Visit, il nuovo sorprendente quanto inclassificabile lavoro del danese Michael Madsen che, a metà strada fra un docu-fiction e un mokumentary, mette in piedi uno straordinario esperimento di simulazione filmica, provando a concretizzare un evento (per ora) non ancora accaduto servendosi delle opinioni di coloro che, in qualità di esperti appartenenti ai diversi campi dello scibile, verrebbero interpellati qualora ciò si verificasse.
Scegliendo volutamente
di prendere le distanze dalle atmosfere pacifiste e consolatorie di
Incontri ravvicinati ed evitando come la
peste lo stereotipo degli intenti ostili e apocalittici al sapore
di blockbuster di Indipendence Day e
Signs, il prodotto ibrido di Medsen
sceglie di non mostrare mai il presunto visitatore, lasciandolo
dunque ignoto così come il luogo della sua venuta. Ciò che
interessa sono le reazioni di coloro che sono chiamati a fare da
tramite fra le entità e il resto della razza umana, attraverso un
eccellente dispositivo di interviste incrociate che fa uso di un
inquietante sguardo in macchina, retaggio di Errol
Morris, dove pare che l’intervistatore umano non si
rivolga tanto ad un interlocutore alieno, quanto più allo
spettatore, attraverso un destabilizzante processo autoriflessivo.
Siamo forse noi i veri alieni? Siamo noi gli extra-terrestri di
casa nostra? Seppure l’impiego degli autorevoli interventi, uniti
ad una sorta di realismo-magico (più felliniano che kubrickiano)
usato per interpretare simbolicamente il contatto allontani la
pellicola dagli scenari telegiornalistici di District
9, Medsen sembra non aver saputo trovare una forma
adatta ad un tale ambizioso lavoro, lasciandosi andare ad oltre
un’ora e mezza di colloqui pseudo-obbiettivi con esperti del SETI e
delle principali enti governative che dissertono in maniera troppo
prolissa di etica, cosmologia e persino di un’improbabile
legislatura spaziale. Se in Into Eternity
Madsen era riuscito a concentrare ottimamente in 75 minuti una
pungente parabola futuristica sul deterioramento radioattivo, qui,
mentre le lancette avanzano lente e inesorabili, i fluidi e
atoreferenziali movimenti in steadycam e le tediose inquadrature in
rallenty appaiono solo come un tentativo di dare una
confezione pretenziosa ad un lavoro ricco di spunti mal tradotti.
La presenza infine di una sequenza sulle retoriche note del valzer
di Strauss (Kubrick osserva sconsolato!) la dice davvero lunga!
Per quanto sia una realtà minore rispetto a Cannes o a Venezia, il Telluride Film Festival è sempre un contenitore di titoli interessanti. Di seguito vi proponiamo i 10 film da non perdere:
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Molti dei titoli sono già stati visti a Cannes 2015, come Carol o Son of Saul, oppure a Venezia, attualmente in svolgimento, come Beasts of No Nation o Black Mass, o ancora sono in programma per il London Film Festival, previsto dal 7 all’18 ottobre 2015, come Jobs e Sufragette.
Non accenna a diminuire il rumore intorno alla separazione tra i Marvel Studios di Kevin Feige e la Marvel Entertainment di Ike Perlmutter.
Bleeding Cool adesso diffonde una lista dei film in cui ci sarebbe stata l’intromissione della squadra creativa di Marvel Entertainment, ovvero quella formata da Alan Fine, Dan Buckley, Joe Quesada e Brian Michael Bendis, a stessa responsabile dell’allontanamento di Edgar Wright da Ant-Man. Di questa lista fanno parte: Iron Man, Avengers, Guardians Of The Galaxy, Captain America: The First Avenger, Captain America: The Winter Soldier e Captain America: Civil War.
I film in cui invece la squadra non ha avuto voce in capitolo sono Iron Man 2, Iron Man 3 e Avengers: Age Of Ultron.
Mentre le fonti del sito sono comunque sconosciute, quindi non sappiamo quanto attendibili, queste due liste di film sembrano piuttosto contrarie alla persona di Kevin Feige. Tutti i film che, secondo BC, non sono stati “lavorati” dalla squadra M.E. sono quelli considerati all’unanimità di pubblico e critica quelli più deboli. Al contrario, i film che, sempre secondo la fonte, sono stati influenzati dalla squadra di Perlmutter sono quelli che invece sono stati accolti con maggiore fervore.
Vi invitiamo dunque a prendere con il ragionevole dubbio queste informazioni, sperando di avere maggiore chiarezza in futuro.
Il Daily Mail ha pubblicato tre video che mostrano una Angelina Jolie mai vista prima. Si tratta di filmati dell’attrice, e ora regista, di quando, ancora 25enne, si approcciava alla recitazione.
Ecco il video:
https://youtu.be/wI1us1srPIE
https://youtu.be/ttHtjzdeM-I
https://youtu.be/4KRcy3y9OGE
Il video dovrebbe risalire a poco prima che l’attrice vincesse il suo premio Oscar da non protagonista in Ragazze Interrotte.
Al momento la Jolie è completamente proiettata nella carriera registica, ha appena finito di girare By the Sea, in cui recita anche di nuovo al fianco di Brad Pitt, mentre sono stati annunciati i progetti Africa e First They Killed My Father: A Daughter of Cambodia Remembers.
Per quanto riguarda la carriera di attrice, Angelina Jolie è impegnata in Salt 2, Maleficent 2, Kung Fu Panda 3, in cui presta la voce a Tigre e, come detto, in By the Sea.
Ecco il trailer italiano di Heart of the Sea – Le Origini di Moby Dick con protagonista Chris Hemsworth. Il film segna la seconda collaborazione dell’attore australiano con Ron Howard, che lo aveva già diretto in Rush.
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Nell’inverno del 1820, la
baleniera del New England viene attaccata da una creatura
incredibile: una balena dalle dimensioni e la forza elefantiache,
ed un senso quasi umano di vendetta. Il disastro marittimo,
realmente accaduto, avrebbe ispirato Herman Melville a scrivere
Moby Dick. Ma l’autore ha descritto solo una parte della storia.
“In the Heart of the Sea” rivela le conseguenze di quella
straziante aggressione, di come i superstiti dell’equipaggio della
nave vengono spinti oltre i loro limiti e costretti a compiere
l’impensabile per poter sopravvivere. Sfidando le intemperie, la
fame, il panico e la disperazione, gli uomini mettono in
discussione le loro convinzioni più radicate: dal valore della vita
alla moralità delle loro spedizioni, mentre il capitano cerca di
riprendere la rotta in mare aperto, ed il primo ufficiale tenta di
sconfiggere il capodoglio.
I protagonisti di “In the Heart of the Sea” sono Chris Hemsworth (“The Avengers”; “Rush”) nei panni del veterano primo ufficiale della nave, Owen Chase; Benjamin Walker (“La Leggenda del Cacciatore di Vampiri”) è l’inesperto capitano, George Pollard; Cillian Murphy (“Il Cavaliere Oscuro: Il Ritorno”) ritrae il secondo ufficiale, Matthew Joy; e Ben Whishaw (“Skyfall”) è il romanziere Herman Melville, le cui indagini sul caso hanno contribuito a portare alla luce gli eventi a distanza di 30 anni.
Il fillm diretto da Ron Howard uscirà il 17 dicembre 2015.
Capita, più spesso di quanto possiamo pensare, che un personaggio, interpretato anche da un attore famoso, venga completamente tagliato da un film in fase di montaggio. È quello che è accaduto, di recente, a Shailene Woodley in The Amazing Spider-Man 2, oppure a Viggo Mortensen e Billy Bob Thorton in La Sottile Linea Rossa. La stessa sorte è stata subìta da Sienna Miller in Black Mass, presentato al Festival di Venezia lo scorso venerdì, 4 settembre.
LEGGI IL RESOCONTO DELLA CONFERENZA STAMPA DI BLACK MASS
Durante un’intervista al Boston Global, Scott Cooper, regista del film, ha spiegato i motivi che lo hanno spinto a rimuovere Sienna Miller – scelta per interpretare la ragazza di Bulger, Catherine Greig – dal film.
“Era fantastica accanto a Johnny, ma in fase di montaggio ho sentito la necessita di restringere il fuoco della storia. Ho fatto quella scelta per questioni narrative. Gli anni da fuggitivo di Bulger, con l’inclusione di Catherine Greig, sembravano meno drammatici”.
Durante l’attività stampa di American Sniper, Sienna Miller aveva addirittura dichiarato di aver seguito lezioni e di essersi impegnata molto per perfezionare il suo accento di Boston.
Di seguito potete vedere 37 immagini dal film, tra screen e foto dietro le quinte:
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A dirigere il biopic sarà Scott Cooper che potrà contare su un cast sontuoso, composto anche da Benedict Cumberbatch nel ruolo del fratello di Bulger, nientemeno che un senatore, Kevin Bacon, Dakota Johnson, Sienna Miller, Joel Edgerton, Jesse Plemons e David Harbour. Se pochi giorni fa era stata rilasciata la prima foto ufficiale, ora è la volta del trailer del biopic drammatico che la Warner Bros distribuirà in America il 18 settembre.
Black Mass, adattamento per il grande schermo del saggio dei giornalisti del Boston Globe Dick Lehr e Gerland O’Neil (New York Times Black Mass: the True Story of an Unholy Alliance Between the FBI and the Irish Mob) sarà lanciato in occasione della stagione dei premi. Già si parla benissimo della performance di Johnny Depp, che potrebbe così rilanciare la sua carriera dopo prove opache in film che non hanno ricevuto riscontri di critica e di pubblico.
Ecco una nuova featurette di Snoopy & Friends in cui vediamo lo storico Schulz Museum, dedicato al papà dei Peanuts.
Basato sulle famose strisce di Charles M. Schulz, lette in 75 paesi da milioni di lettori, Snoopy & Friends – Il film dei Peanuts può contare sullo script di Craig Schulz, Bryan Schulz e Cornelius Uliano e sulla regia di Steve Martino (L’Era Glaciale 4). Prodotto da Paul Feig, il film arriverà nelle sale italiane il 5 novembre 2015 e vedrà Snoopy, asso dell’aviazione, alle prese contro lo storico nemico, il Barone Rosso, mentre Charlie Brown sarà appunto impegnato sul fronte sentimentale nella conquista della “Ragazzina dai capelli rossi”.
Il sito ufficiale di Star Wars ha pubblicato una lista di tutti, o quasi, i personaggi secondari di Star Wars il Risveglio della Forza, con tanto di descrizione per ognuno, così da fornire una guida a chi si accingerà a vedere il film il prossimo 16 dicembre.
Guavian Death Gang Enforcers
I soldati addetti alla sicurezza della Guavian Death Gang indossano protezioni antiurto primeggiando così su altri criminali pericolosi.
B-U4D Buford
Resistente e laborioso, B-U4D (Buford) è parte della ciurma di terra che si assicura che gli Starfighter della Resistenza siano sempre riforniti e pronti all’azione.
Goss Toowers
Goss Toowers è parte dell’instancabile team tecnico che fornisce supporto meccanico alla flotta della Resistenza.
Ello Asty
Ello Asty è un pilota di X-Wing dotato di grande abilità seppur occasionalmente spericolato.
Sarco Plank
Uno scavenger e mercante che esplora i mondi di frontiera alla ricerca di ricchezze. Indossa una maschera speciale che permette alla sua atmosfera nativa di circolare attraverso i suoi arti alieni.
Unkar’s Thugs
Gli scagnozzi dalle braccia forti che lavorano per il mercante Unkar Plutt e gli permettono di tenere vivo il suo business sul remoto e anarchico mondo di Jakku.
ME-8D9
Nota come Emmie dai furfanti di Takodana, ME-8D6 è un droide che viene spesso usato per tradurre contratti e accordi tutt’altro che legali.
First Order Interrogator Droids
I prigionieri del Primo Ordine sono costretti a rivelare i segreti più profondi quando sottoposti ai terribili Droidi da Interrogatorio sotto il comando di Kylo Ren.
Base Starkiller
Un pianeta di ghiaccio trasformato in fortezza del Primo Ordine, dimora di una nuova e terribile arma capace di distruggere intere costellazioni.
Tasu Leech
Tasu Leech è alla guida della nota gang di Kanjiklub, organizzazione criminale intergalattica.
PZ-4CO
PZ-4CO è una presenza costante nelle sale di controllo della base della Resistenza; offre dati tattici e supporto comunicativo durante operazioni di grande importanza.
Constable Zuvio
Vigilante su un mondo per lo più senza legge, il duro e privo di umorismo Constable Zuvio mantiene l’ordine nel commercio di frontiera.
Teedo
Teedo è un piccolo, brutale scavenger che si inoltra nelle terre desolate di Jakku a bordo del suo semi-meccanico Luggabeast
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BB-8 CON CONTROLLO REMOTO [VIDEO]
STAR WARS IL RISVEGLIO DELLA FORZA: I COSTUMI AL D23 [FOTO]
Star Wars Il Risveglio della Forza uscirà sul grande schermo il 18 dicembre 2015 con un cast che include il ritorno di Mark Hamill, Harrison Ford, Carrie Fisher, Mark Hamill,Anthony Daniels, Peter Mayhew e Kenny Panettiere con le nuove aggiunte John Boyega, Daisy Ridley, Adam pilota, Oscar Isaac, Andy Serkis, Domhnall Gleeson, Lupita Nyong’o, Gwendoline Christie e Max von Sydow.
Analeigh Tipton, vista in Crazy Stupid Love al fianco di Steve Carrel e Julianne Moore, è stata scelta per interpretare il ruolo della protagonista in Sadie, thriller psicologico diretto da Craig Goodwill.
Il film ruota intorno a Sadie, una scrittrice che viene invitata in Italia da un suo ex, insieme alla sua amica Charlotte. Alla vigilia della pubblicazione del suo nuovo romanzo, Sadie si trova in una villa dove tutto diventa pericoloso e misterioso.
Nel cast del film anche Jakob Cedergren e Peter Gadiot. Le riprese si svolgeranno in Italia a novembre.
Dopo le confermate Jennifer Connelly e Dakota Fanning, si allarga il cast del primo film da regista di Ewan McGregor, l’adattamento cinematografico di Pastorale Americana di Philip Roth.
Sono stati confermati nel cast David Strathairn (Lincoln, Godzilla), Peter Riegert (La mia vita è uno Zoo), Uzo Aduba (Orange is the New Black) e Valorie Curry (The Following).
John Romano, già sceneggiatore di Lincoln Lawyer, si è occupato dell’adattamento. Le riprese cominceranno a settembre a Pittsburg. Di seguito la trama del romanzo:
Seymour Levov è alto, biondo e atletico. Malgrado sia di origine ebraica al liceo lo chiamano “lo Svedese”. Negli anni ’50 sposa miss New Jersey, avviandosi ad una vita di lavoro nella fabbrica del padre. Nella sua splendida villa cresce Merry, la figlia cagionevole e balbuziente. Finché arriva il giorno in cui le contraddizioni del paese raggiungono la soglia del suo rifugio, devastandola. La guerra del Vietnam è al culmine. Merry sta terminando la scuola e ha l’obiettivo di “portare la guerra in casa”. Letteralmente.
Dopo tanti rumors, Benicio Del Toro ha finalmente ufficialmente ammesso che prenderà parte alle riprese del prossimo Star Wars Episodio VIII nel ruolo di “una specie di villain”.
Ecco cosa ha dichiarato l’attore durante la promozione di A Perfect Day in Spagna:
Girerai qualcosa dopo questo film?
No, solo… il prossimo sarà Star Wars, vedremo come verrà. Penso che inizieremo le riprese a marzo.
E quale ruolo avrai?
Ehhh… il punto è che non mi lasciano dire molto. È una specie di villain.
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Il film sarà diretto da Rian Johnson e la data d’uscita è prevista per il 26 maggio 2017.
Dopo il discreto successo riscosso da L’Attesa di Piero Messima, primo film italiano in concorso a Venezia 72, oggi è il giorno di un altro dei nostri registi di caratura internazionale. Parliamo di Luca Guadagnino che si presenta in concorso al Lido con A Bigger Splash, con un cast tutto internazionale che lo vede dirigere ancora una volta Tilda Swinton, dopo Io sono l’amore.
QUI IL NOSTRO SPECIALE DAL FESTIVAL DI VENEZIA 2015
Oggi è anche la giornata della musica al cinema, con il documentario Janis, dedicato alla celebre Joplin, cui prenderà parte anche l’italiana Gianna Nannini.
Tra le star attese sul red carpet, oggi ci sarà di nuovo Dakota Johnson e anche il magnifico Ralph Fiennes per il film di Guadagnino.
Ecco un nuovo poster per Carol, il nuovo film di Todd Haynes (Lontano dal paradiso, Io non sono qui) presentato al Festival di Cannes 2015 in anteprima in concorso. Protagoniste assolute Cate Blanchett e Rooney Mara.
LEGGI LA RECENSIONE E GUARDA IL TRAILER
Basato sul romanzo Carol di Patricia Highsmith, il film vede protagoniste l’attrice premio Oscar Cate Blanchett e l’attrice Rooney Mara.
Carol è stato pubblicato nel 1952. Al centro della vicenda, ambientata nella New York degli anni Cinquanta, c’è l’amore fa una ragazza di diciannove anni che lavora in un grande magazzino e una bellissima donna fortemente in crisi con il marito. Il film uscirà in Italia il 1 gennaio 2016.
A un anno esatto dalla sua presentazione al Festival di Venezia 2014, ecco un nuovo trailer di 99 Homes con protagonista Andrew Garfield. Nel cast del film anche Michael Shannon e Laura Dern.
Il film è incentrato sulla storia di Dennis Nash, un uomo di famiglia che cerca ad ogni costo di riprendere la casa da cui lui e la sua famiglia sono stati sfrattati. Per riuscirci dovrà però lavorare con Rick Carver, agente immobiliare e causa per Nash di forte stress psicologico.
99 Homes è diretto da Ramin Bahrani.