Arriva da oggi al
cinema Boyhood, il nuovo incredibile film
diRichard
Linklaterche in 12 anni ha scritto la storia
del cinemaVincitore del Orso
d’argentoper il miglior registaal Festival di Berlino 2014.
Girato per brevi periodi tra il
2002 e il 2013, Boyhood è un’esperienza cinematografica innovativa
che copre 12 anni di vita di una famiglia. Al centro della storia
c’è Mason, che assieme alla sorella Samantha, vive un viaggio
emozionale e trascendente attraverso gli anni, dall’infanzia
all’età adulta.
Dan Gilroy, già
sceneggiatore di The Bourne Legacy insieme a suo fratello Tony
Gilroy, lì nella doppia veste anche di regista, firma una
pellicola accattivante, adrenalinica e dark, Lo
sciacallo – Nightcrawler(in
italiano Lo Sciacallo) che vede
protagonisti
Jake Gyllenhaal, Rene Russo, Bill Paxton e Riz
Ahmed.
Protagonista di Lo
sciacallo – Nightcrawler è Lou Bloom, un giovane
disoccupato che vive nella caotica metropoli losangelina ed è in
cerca di un lavoro. Un’impresa apparentemente impossibile al giorno
d’oggi, finché non si ritrova casualmente coinvolto- come
spettatore- in un incidente d’auto mortale. Ha un’improvvisa
epifania: si procura una videocamera e si reca sui luoghi dove
avvengono cruenti fatti di cronaca per immortalarne le immagini,
per poi venderle ad un’emittente televisiva per realizzare dei
servizi esclusivi- ricavandoci del denaro, ovviamente. La qualità
delle immagini e i loro contenuti catturano l’attenzione di Nina,
direttrice di un network locale, che decide di sfruttare
l’occasione per rilanciare anche la sua carriera. Man mano che la
rapida ascesa si incrementa, Lou diventa sempre più spietato, fino
a spingersi ad un estremo punto di non ritorno quando, per cercare
di avere un servizio in esclusiva e in anteprima su tutti, si
spinge ad interferire con le indagini della polizia e con l’arresto
di due pericolosi sospettati.
Lo sciacallo – Nightcrawler, il film
Gilroy dimostra di padroneggiare
alla perfezione il genere thriller, creando suspense attraverso
l’uso delle inquadrature e del montaggio, utilizzato in modo tale
da dare il ritmo giusto allo sviluppo narrativo. Ma Lo
sciacallo – Nightcrawler non si può contenere in un
unico genere, vincolato da rigidi codici audiovisivi: la pellicola
oscilla vertiginosamente, assumendo le fattezze di una psichedelica
ed adrenalinica corsa in auto per le strade di Los Angeles. Come un
novello Travis Bickle in Taxi Driver,
anche qui un disturbante
Gyllenhaal – tornato ai fasti inquietanti di
Donnie Darko, ghigno bieco e diabolico
incluso- si cala con mimetica perfezione nei panni di Lou, un
personaggio apparentemente disturbato e disturbante, che però ci
conduce verso una riflessione più torbida: il ragazzo, in fondo, è
il frutto dell’ambiente in cui vive, un arrampicatore sociale
pronto a tutto pur di compiere la sua inesorabile scalata,
realizzando i suoi sogni e le sue ambizioni.
E il mondo spregiudicato
dei Network televisivi, a caccia di notizie sempre più
sensazionali, di scoop live ed esclusivi avvalendosi perfino
dell’aiuto degli stessi utenti/ telespettatori- fenomeno noto come
citizen journalism – gli stendono il tappeto rosso e gli
spalancano la porta d’ingresso verso il dorato mondo della
comunicazione di massa. Ma tutto questo, a che prezzo? Forse il fio
da pagare è troppo caro, perché Lou sembra ormai una sorta di
automa distaccato, cinico ed egoista, un inquietante sciacallo
assetato di notizie e di sangue fresco.
Con Lo sciacallo –
Nightcrawler Gilroy mette in scena il mondo della stampa
deformandolo attraverso una lente, mostrandone- fino all’eccesso-
gli spietati istinti che spingono i network ad essere più
interessati agli ascolti che ad una questione deontologica: il
confine tra bene e male sposta pericolosamente il suo baricentro e
il risultato è che spesso vengono premiati coloro che,
sovvertendolo , non sono altro che il frutto malsano del nostro
branco chiamato società.
Cresce l’attesa per i nuovi episodi
di Brooklyn Nine-Nine, la nuova
serie televisiva comedy giunta alla seconda stagione e trasmessa
dal network americano della Fox.
Brooklyn
Nine-Nine, dove l’attrazione
che Jake ed Amy hanno
cercato di ignorare ritornerà a galla nel momento meno opportuno,
ovvero in un weekend romantico con i rispettivi
compagni, Teddy e Sophia.
Brooklyn
Nine-Nine è una serie
televisiva statunitense che va in onda dal 17
settembre 2013 sul canale Fox e che nella sua
prima stagione ha vinto il Golden Globe come miglor serie
comica. Il 7 marzo 2014 viene rinnovata per una seconda stagione,
che viene trasmessa dal 28 settembre 2014.
Un giovane e brillante detective
dell’NYPD, tuttavia poco incline a rispettare le regole, è alle
prese con diversi casi polizieschi sotto la guida del nuovo e
severo Capitano Holt. Fanno parte della squadra investigativa del
dipartimento anche i detective Amy Santiago, Rosa Diaz, Charles
Boyle, e il sergente Terry Jeffors.
Cresce l’attesa per i nuovi episodi
di Grey’s Anatomy 11, l’attesissimo
undicesimo ciclo di puntate della serie televisiva di enorme
successo trasmessa dal network americano della ABC.
Grey’s
Anatomy, dove l’episodio che andrà in onda l’undici
novembre è assolutamente imperdibile,
dato Amelia, l’abuso di sostanze
stupefacenti e la ricaduta che ha avuto mentre partecipava allo
show Private
Practice diventeranno materiale scottante di
discussione al Grey Sloan Memorial.
Grey’s Anatomy è una serie
televisiva statunitense prodotta dal 2005. È
un medical drama incentrato sulla vita della
dottoressa Meredith Grey,
una tirocinante di chirurgia nell’immaginario
Seattle Grace Hospital di Seattle. Il titolo di Grey’s
Anatomy gioca sull’omofonia fra il cognome della
protagonista, Meredith Grey, ed Henry Gray, autore del celebre
manuale medico di anatomia Gray’s
Anatomy (Anatomia del Gray). Seattle Grace è invece
il nome dell’ospedale nel quale si svolge la serie. I titoli dei
singoli episodi sono invece anche i titoli di una o
più canzoni.
Inizialmente partita come una serie
in midseason, Grey’s Anatomy ha ben
presto attratto pubblico, ricevendo anche numerosi premi e
riconoscimenti nel corso degli anni. Insieme a Desperate
Housewives e Lost, è considerata una
delle serie TV che hanno riportato al successo ilnetwork
televisivo statunitense ABC. Nel 2007 ha
generato uno spin-off, Private Practice, di cui è
protagonista Kate Walsh nel ruolo diAddison Montgomery.
Un adattamento della serie in versione soap opera,
intitolato A Corazón Abierto, è andato in onda
in Colombia dal 26 maggio 2010.
La serie è trasmessa in prima
visione assoluta negli Stati Uniti da ABC. In lingua
italiana la serie viene trasmessa in Italia in prima
visione dal canale satellitare Fox Life, e in
chiaro da Italia 1 (fino alla settima stagione) e
da LA7 (dall’ottava stagione); in Svizzera è
invece trasmessa daRSI LA1.
Cresce l’attesa per l’arrivo
di Glee 6, l’attesissimo sesto e
ultimo ciclo di puntate della serie televisiva di enorme successo
trasmessa dal network americano della Fox.
In Glee
6, Rachel accetterà il
lavoro che una volta era di Mr.
Schue, uno dei suoi ex la raggiungerà, la speranza
non è perduta del tutto
tra Blaine e Kurt e
nel terzo
episodio Brittany e Santana si
fidanzeranno e questo ci fa ben sperare in un matrimonio.
Glee è
una serie televisiva musicale statunitense, prodotta
e trasmessa negli Stati Uniti da Fox.
Lo show si concentra sulle
Nuove Direzioni, il glee club del liceo William McKinley, e sui
suoi studenti, i quali competono contro cori rivali facendo intanto
i conti con problemi adolescenziali e sociali, vivendo i loro primi
amori e la loro sessualità, imparando pian piano a diventare una
squadra compatta e unita. Gli iniziali dodici membri del cast
principale erano il neo-direttore del club e insegnante di
spagnolo Will Schuester (Matthew Morrison), la coach
delle cheerleader della scuola Sue Sylvester (Jane
Lynch), la psicologa scolastica Emma Pillsbury (Jayma
Mays), la moglie di Will Terri (Jessalyn Gilsig), e otto
membri del club, interpretati da Dianna Agron, Chris
Colfer, Kevin McHale, Lea Michele, Cory
Monteith, Amber Riley, Mark Salling, e Jenna
Ushkowitz. Nelle stagioni successive, il cast principale si è
allargato arrivando talvolta a quattordici o quindici membri.
La serie è stata
creata da Ryan Murphy, Brad Falchuk, e Ian Brennan,
il quale aveva inizialmente sviluppato l’idea
di Glee come un film. I tre hanno scritto tutti
gli episodi delle prime due stagioni, sia Murphy che Falchuk hanno
inizialmente diretto alcune puntate dello show. L’episodio pilota
fu trasmesso in America il 19 maggio 2009, e la prima
stagione iniziò ufficialmente il 9 settembre 2009, terminando
l’8 giugno 2010. Le successive stagioni hanno tutte seguito lo
stesso schema, iniziando a settembre e terminando a giugno; la
quinta stagione è iniziata negli USA il 26 settembre 2013, e una
sesta stagione è già stata annunciata.. In Italia, l’episodio
pilota è stato trasmesso in anteprima su Fox il 25
dicembre 2009. La prima stagione è iniziata il 21 gennaio 2010 e
terminata il 30 ottobre dello stesso anno. La seconda stagione è
iniziata il 2 dicembre 2010, e a partire dall’undicesimo episodio
(in onda negli USA il 6 febbraio e in Italia il 14), gli episodi
vengono trasmessi a distanza di 48 ore in versione originale
sottotitolata e la settimana seguente doppiati in italiano. A
partire dalla quinta stagione, lo show va in onda su Sky
Uno, con gli episodi sottotitolati trasmessi a meno di 24 ore di
distanza dalla messa in onda in America, e quelli doppiati in onda
12 giorni dopo.
Cresce l’attesa per i nuovi episodi
di The Vampire Diaries 6,
l’attesissimo sesto ciclo di puntate della serie televisiva di
successo trasmessa dal network americano della The
CW.
In The Vampire Diaries
6 rivedremo due volti familiari molto presto e
nel flashback che ci riporterà negli
anni Novanta vedremo Damon flirtare
con una giovanissima Liz Forbes e
finalmente scopriremo qualcosa sul misterioso passato
di Sarah.
The Vampire
Diaries è una serie
televisiva statunitense di genere
fantasy creata da Kevin Williamson e Julie
Plec, che ha debuttato il 10 settembre 2009 sul
network The CW. È basata sull’omonima serie di libri
di Lisa Jane Smith, dal titolo italiano Il diario del
vampiro.
La protagonista
è Elena Gilbert, una normale ragazza adolescente che vive
a Mystic Falls, in Virginia. La sua vita viene sconvolta
quando scopre che il suo ragazzo, Stefan Salvatore, è
un vampiro, e che è stata adottata. Stefan si accorge che
Elena è identica alla prima donna della sua vita, la vampira che
trasformò lui e suo fratello Damon
Salvatore nel 1864: Katherine Pierce. I due fratelli
si innamorano anche di Elena ed entrano a far parte della sua vita.
Il loro scopo è proteggerla dal
vampiro Originale Klaus e da altre forze che
ambiscono al pieno controllo della ragazza, che si è rivelata
essere una delle doppelgänger di Amara. Gli amici di
Elena vengono spesso coinvolti nelle situazioni soprannaturali e
combattono per vivere serenamente a Mystic Falls, un luogo
costantemente tormentato dal proprio passato.
La serie ha
ricevuto un’ottima accoglienza da parte del pubblico, vincendo
quattro People’s Choice Awards, uno nel 2010, uno
nel 2012 e due nel 2014, e venticinque Teen
Choice Awards, sette nel 2010, cinque nel 2011, sei
nel 2012, tre nel 2013 e quattro nel 2014.
E ‘ufficiale: Christian
Bale interpreterà Steve
Jobs nel prossimo film biografico basato sul romanzo
di Walter Isaacson e diretto da Danny
Boyle. La pellicola si baserà su una sceneggiatura scritta
dall’acclamato sceneggiatore Aaron Sorkin.
Quest’ultimo ha così commentato l’annuncio:
“Avevamo bisogno del miglior
attore sulla carta e ora abbiamo Chris Bale. Lui non ha dovuto
fare un’audizione. E’ bastato un incontro.”
Dunque Bale
interpreterà il ruolo scritto dallo sceneggiatore di The
Social Network, noto per i suoi dialoghi veloci e ben scritto.
L’attore era stato inizialmente corteggiato per la parte poi andata
a Leonardo DiCaprio che però ha recentemente rinunciato per
dedicarsi a The Revenant. David Fincher invece è
stato accreditato come regista per molto tempo, poi a sorpresa ha
rinunciato al film ed è stato ingaggiato il regista Danny Boyle per
sostituirlo.
Steven Paul Jobs, noto
semplicemente come Steve
Jobs (San Francisco, 24
febbraio 1955 – Palo Alto, 5
ottobre 2011), è stato un imprenditore eproduttore
cinematografico statunitense.
Fondatore di Apple Inc., ne è
stato amministratore delegato fino al 24 agosto 2011,
quando si è dimesso per motivi di salute (assumendo la
carica di Presidente del consiglio di amministrazione). Ha fondato
anche la società NeXT Computer. È stato inoltre amministratore
delegato di Pixar Animation Studios prima dell’acquisto
da parte della Walt Disney Company, della quale era inoltre
membro del consiglio di amministrazione oltre che maggior
azionista.
È noto per aver introdotto al
grande pubblico il primo personal computer con il mouse (Apple
Lisa) e per prodotti di successo come Macintosh, iMac, iPod,iPhone
e iPad. È stato tra i primi a intuire la potenzialità del mouse e
dell’interfaccia a icone presenti sullo Xerox Star ideando il
Macintosh. Jobs venne classificato primo tra i 25 uomini d’affari
più potenti per il 2007 da Fortune e
persona dell’anno 2010 dal Financial Times.
In Sala Sinopoli alle ore
19.30 verrà presentato in prima
mondiale Biagio di Pasquale
Scimeca, autore e produttore tra i più coerenti del cinema
indipendente italiano. Con i suoi film, tra cui Il giorno
di San Sebastiano,Placido Rizotto, Carlo
Giuliani, Ragazzo, Il cavaliere
sole e I Malavoglia ha partecipato ai
più importanti festival internazionali di cinema, da Venezia a
Toronto, da Londra a Locarno, vincendo numerosi premi. Il suo nuovo
lavoro narra la storia vera di Biagio, che lascia Palermo e inizia
a condurre una vita da eremita. Tornato in città, inizia un nuovo
cammino fondando la “Missione di speranza e carità”: attorno a lui
cresce la solidarietà e la Missione diventa sempre più
importante.
Alle ore 20, in Sala Petrassi, sarà
la volta di Index Zero di
Lorenzo Sportiello, regista molto attivo nel mondo dei videoclip e
della pubblicità, autore della prima web serie
italiana, Wannabe a Filmmaker. Dopo aver diretto
diversi cortometraggi, presentati ai principali festival
internazionali, firma il suo lungometraggio
d’esordio, Index Zero, una storia di “fantascienza
umanista” che fa incontrare Puglia e Repubblica Ceca, proiettando
nel futuro le attuali politiche legate alla sostenibilità delle
economie e della crescita demografica: nel 2035, un uomo e una
donna sono catturati dalla polizia mentre cercano di entrare
illegalmente negli Stati Uniti d’Europa, per dare un futuro al
figlio che aspettano. I due sono separati con la forza perché la
donna incinta è considerata “non sostenibile” e deve essere
espulsa.
L’attore statunitense
Jake Gillenhall – che si è fatto conoscere dalle
platee di tutto il mondo grazie alle sue interpretazioni
in Donnie Darko, I segreti di Brokeback
Mountain, The Day After Tomorrow – L’alba del giorno
dopo– è il protagonista
di Nightcrawler, nel ruolo di un
giornalista freelance in cerca di uno scoop nelle notti di Los
Angeles. La pellicola – che sarà proiettata alle ore 22.00 presso
la Sala Petrassi – è l’opera prima di Dan Gilroy, apprezzato
sceneggiatore di alcuni film di successo come Rischio a
due, Real Steel, The Bourne
Legacy. Nel cast del film, Bill Paxton (Apollo
13, Conflitti del cuore, Titanic)
e Rene Russo, ex modella e attrice di film come Gioco a
due, Nel centro del mirino, Virus
letale e Thor.
Il cinema di Bollywood
ritorna al Festival: domani, venerdì 24 ottobre alle ore 21.30, si
terrà l’anteprima di Haider, il
nuovo film di Vishal Bhardwaj, regista, sceneggiatore, produttore,
compositore e cantante indiano famoso per i suoi magistrali e
innovativi adattamenti delle opere di
Shakespeare: Maqbool nel 2003, tratto da
“Macbeth”, e Omkara nel 2006, tratto da
“Otello”, grandi successi di pubblico e critica in patria e
all’estero, costituiscono i primi due capitoli della trilogia che
si chiude con Haider, tratto dall’Amleto.
Il film, che verrà proiettato nella
Sala Sinopoli dell’Auditorium Parco della Musica, ospita un
importante cast di star bollywodiane: Shahid Kapoor, vincitore ai
Filmfare Awards, i premi più importanti assegnati dal cinema
indiano, e Tabu, considerata una delle migliori attrici del cinema
Hindi, più volte premiata per le sue interpretazioni con il
prestigioso National Film Award, interprete de Il destino
nel nome presentato al Festival di Roma.
Sul red carpet delle ore 21,
sfileranno Vishal Bhardwaj e Shahid Kapoor, con il corpo di ballo
“BollyMasala Dance Company”, specializzato nella danza del cinema
indiano ‘bollywood’ e diretto da Ambili Abraham, ballerina e
coreografa di Cinematic dance, dal 2000 icona della danza bollywood
in Italia. Il gruppo ballerà sulle note della colonna sonora del
film, già accolto in India con grande successo di pubblico e
critica.
Il Festival Internazionale del Film di
Roma ospita oggi venerdì 24
ottobre, uno dei divi più amati dal
pubblico: Kevin Costner. L’attore premio
Oscar, autore e protagonista del successo planetario Balla
coi lupi, indimenticabile volto del capolavoro di Brian de
Palma The Untouchables – Gli intoccabili e
interprete dei blockbuster Robin Hood – Principe dei
ladri e Guardia del corpo incontrerà
il pubblico del Festival alle ore 16 presso la Sala Sinopoli. A
seguire si terrà la proiezione dell’ultimo film che lo vede
protagonistaBlack and White, firmato dal
regista, attore, sceneggiatore Mike Binder (Una
moglie ideale, Litigi d’amore, Il
diario di Jack). Presentato in collaborazione con la sezione
autonoma e parallela Alice nella città, Black and
White esplora le tensioni provocate dalle differenze
razziali puntando l’obiettivo sulla dolorosa storia familiare
dell’avvocato Elliot Anderson che, con la moglie, ha cresciuto la
nipote di colore Eloise. Rimasto vedovo, dovrà lottare con Rowena,
nonna della bambina, per ottenere la custodia legale. Nel cast del
film, al fianco di Kevin Costner, ci sono Octavia Spencer,
vincitrice dell’Oscar® per The Help e
protagonista di Snowpiercer, proiettato a Roma nel
2013, Anthony Mackie (Real Steel, Il quinto
potere, Captain America – Il soldato d’inverno)
e Jennifer Ehle (Le idi di marzo,Contagion, Zero Dark
Thirty). Secondo Screen, in questo film “Kevin Costner offre
una delle sue più convincenti interpretazioni degli ultimi anni”.
L’attore statunitense e il regista saranno sul red carpet alle ore
15.30.
E’ finalmente arrivato nelle sale
italiane il nuovo atteso film Marvel, Guardiani della
galassia di James
Gunn e interpretata da Chris Pratt,
Zoe Saldana, Dave Bautista, con le voci
di Vin Diesel e Bradley
Cooper. Tra le peculiarità più apprezzate di questo
nuovo cinecomics c’è senz’altro la colonna sonora, fatta
di grandi successi del passato, ma anche composta dalla partitura
di Tyler Bates.
1. Morag
2. The Final Battle Begins
3. Plasma Ball
4. Quill’s Big Retreat
5. To the Stars
6. Ronan’s Theme
7. Everyone’s an Idiot
8. What a Bunch of A-Holes
9. Busted
10. The New Meat
11. The Destroyer
12. Sanctuary
13. The Kyln Escape
14. Don’t Mess With My Walkman
15. The Great Companion
16. The Road to Knowhere
17. The Collector
18. Ronan’s Arrival
19. The Pod Chase
20. Sacrifice
21. We All Got Dead People
22. The Ballad of the Nova Corps. (Instrumental)
23. Groot Spores
24. Guardians United
25. The Big Blast
26. Groot Cocoon
27. Black Tears
28. Citizens Unite
29. A Nova Upgrade
Trama: L’audace esploratore Peter
Quill è inseguito dai cacciatori di taglie per aver rubato una
misteriosa sfera ambita da Ronan, un essere malvagio la cui
sfrenata ambizione minaccia l’intero universo. Per sfuggire
all’ostinato Ronan, Quill è costretto a una scomoda alleanza con
quattro improbabili personaggi: Rocket, un procione armato; Groot,
un umanoide dalle sembianze di un albero; la letale ed enigmatica
Gamora e il vendicativo Drax il Distruttore. Ma quando Quill scopre
il vero potere della sfera e la minaccia che costituisce per il
cosmo, farà di tutto per guidare questa squadra improvvisata in
un’ultima, disperata battaglia per salvare il destino della
galassia.
Si intitola Thanks for the
Memories, Grimm 4×01, la prima
puntata dell’attesissimo quarto ciclo di episodi della serie
televisiva di successo Grimm, trasmessa dal network americano
della NBC.
Grimm è una serie
televisivastatunitense trasmessa dal 28
ottobre 2011 sul
canale NBC. In Italia viene invece trasmessa in prima visione a
partire dal 2 luglio 2012 sul canale paySteel e successivamente da Premium
Action; in
chiaro su Italia
2 a partire dal 10
aprile 2013.
Nick
Burkhardt è un detective della omicidi di Portland con una
particolare abilità: vedere il lato oscuro, le “bestie selvagge”,
che si nascondono nelle persone che lo circondano. La sua vita
cambia improvvisamente dopo l’incontro con sua zia Marie, che gli
rivela di essere l’ultimo discendente di una famiglia di cacciatori
chiamati col nome “Grimm”, che combattono una famiglia di creature
soprannaturali noti come Wesen, per
difendere il genere umano. Dopo aver indagato sul suo passato, Nick
si rende conto di dover seguire il proprio destino.
I Wesen sono quasi sempre uomini bestia tranne rare
e potenti eccezioni e non tutti sono aggressivi nei confronti degli
esseri umani.
Nick Burkhardt (stagione 1-in
corso), interpretato da David Giuntoli, doppiato
da Francesco Venditti.
Il protagonista della serie. Detective della polizia di
Portland fa parte di una famiglia di cacciatori di creature
malvagie chiamati Grimm.
Hank Griffin (stagione 1-in
corso), interpretato da Russell Hornsby, doppiato
da Massimo Bitossi.
È il partner di Nick. Nel corso della prima stagione è
completamente all’oscuro dei poteri e dei compiti del collega, ma
nei primi episodi della seconda stagione apprende quali siano le
capacità di Nick.
Juliette Silverton (stagione
1-in corso), interpretata da Bitsie Tulloch, doppiata
da Francesca Manicone.
È la fidata fidanzata di Nick. Dopo essere caduta in coma alla fine
della prima stagione a causa di un maleficio, viene risvegliata, ma
non ricorda più chi sia Nick; per Juliette lui è un completo
estraneo. Alla fine della seconda stagione, dopo aver riacquistato
la memoria apprenderà anche lei la verità sulle capacità di
Nick.
Monroe (stagione 1-in corso),
interpretato da Silas Weir Mitchell, doppiato da Fabrizio
Vidale.
È un Blutbad (lupo mannaro) che grazie ad una
serie di diete e al pilates è riuscito a controllare la
creatura dentro di lui. Si unirà a Nick per aiutarlo a risolvere i
casi e col tempo diverranno amici.
Capitano Sean Renard (stagione
1-in corso), interpretato da Sasha Roiz, doppiato
da Riccardo Niseem Onorato.
È un ufficiale superiore della polizia di Portland, nonché
discendente di una potente famiglia reale nel mondo delle creature.
Non è bene accetto dalla famiglia di suo padre a causa delle sue
origini (sua madre era una Hexenbiest,
una strega). È un personaggio carismatico ma
ambiguo.
Sergente Drew Wu (stagione 1-in
corso), interpretato da Reggie Lee, doppiato da Guido Di
Naccio.
È un sergente del Portland Police Department, uno stimato
collega di Nick e Hank.
Rosalee Calvert (stagione 1-in
corso), interpretata da Bree Turner, doppiata da Sabrina
Duranti.
È una Fuchsbau che aiuta Nick e Monroe nelle loro
indagini fornendo informazioni utili e rimedi per risolvere i
problemi legati al soprannaturale.
Adalind Schade (stagione 1-in
corso), interpretata da Claire Coffee, doppiata
da Barbara De Bortoli.
È una Hexenbiest che nel corso della prima
stagione lavora per Sean Renard. Dopo l’ingestione del sangue di
Nick, è diventata un normale essere umano. Proprio per vendicarsi
di quanto Nick le ha tolto, ha causato il coma e la successiva
amnesia di Juliette.
Si intitola Nowhere
Man, Haven 5×07, la
settima puntata della quinta stagione della serie
televisiva Haven, che andrà in onda
sul network americano Syfy
In Haven
5×07 Audrey e Nathan si
sono appena ritrovati dopo i terribili avvenimenti che li hanno
tenuti a distanza per lunghissimo tempo, ma la coppia non avrà
tempo per rallegrarsi, dato che un problema dotato di un fortissimo
potere li separerà nuovamente e li costringerà a nuove sfide per
ritrovarsi e riuscire a stare finalmente insieme
Si intitola Non Est
Asylum, la prima puntata della prima stagione della
nuova serie televisiva basata sul noto personaggio della Vertigo/DC
Comics e trasmessa dal network americano della NBC.
http://www.youtube.com/watch?v=GRdspFW1O4I
In Constantine
1×01 conosceremo il cacciatore di demoni e maestro
dell’occulto John Constantine, che possiede
un potere oscuro che utilizza per combattere contro il male,
sebbene la sua anima appartenga all’inferno; dopo essersi ritirato
dalla lotta ai malvagi, si ritrova a dover rientrare in azione
quando la figlia di un vecchio amico finisce nel mirino di potenti
entità sovrannaturali.
Mentre la
prima stagione continua la sua programmazione arriva oggi la
conferma di una new entry nel cast di Gotham, la serie trasmessa da
FOX e basata sull’universo DC Comice. Si tratta
dell’attrice Morena Baccarin che interpreterà la
dottoressa Leslie Thompkins.
TVLine ha confermato
dell’arruolamento dell’attrice per i prossimi episodi
di Gotham:
vedremo Morena Baccarin infatti nella
serie nei primi mesi del 2015 nei panni della dottoressa Thompkins,
un medico di talento e dedicato che era un’amica dei defunti Thomas
e Martha Wayne.
La Thompkins è determinata a usare
le sue abilità per aiutare Gotham e più
bisognosi, il che significa lavorare presso l’Arkham
Asylum, la struttura psichiatrica giudiziaria; in aggiunta
alle sue competenze mediche, la sua freddezza quando è sotto
pressione le serve per resistere all’attrazione che prova verso
James Gordon (Ben McKenzie) e nelle situazione di
pericolo.
Il regista Brad
Anderson è arrivato a Roma per parlare del suo ultimo
film Stonehearts Asylum , presentato nella
categoria Mondo Genere al Festival di Roma
2014. Non solo stampa, domani il regista de L’Uomo
senza sonno e Session 9 incontrerà il pubblico.
Stonehearts Asylum è
ispirato liberamente da una racconto breve di Edgar Allan Poe, come
mai la scelta di questa novella poco
conosciuta?“Il racconto si intitola Il
Sistema del Dottor Catrame e del Professor Piuma, e lo
sceneggiatore Joe Gangemi aveva scritto questo
copione circa 15 anni fa ed è da allora che cerca di portare alla
luce questo progetto. Diversi registi si sono dimostrati
interessati e anche diversi attori, come Johnny
Depp e Natalie Portman in una certa fase
del progetto erano stati coinvolti come protagonisti ma ogni
volta non se ne faceva nulla. Ho deciso quindi di farlo io perchè
appena ho letto la sceneggiatura me ne sono immediatamente
innamorato, sia dei personaggi che della storia d’amore in se,
oltre che delle diverse chiavi di lettura che si potevano
applicare. C’erano già diversi di film basati su storie di Poe ma
erano cose datate anni ’60 e ’70, come i film di Vincent Price.
Quindi ho pensato che questo era il giusto mondo per far tornare a
splendere l’intelligenza dei racconti di Poe e, per presentarlo ad
un pubblico più ampio, ho preferito scegliere questo racconto poco
conosciuto, piuttosto che magari Il Corvo. E’ stato un lungo
processo di realizzazione del film, ma una volta che mi sono unito
al progetto e abbiamo scritturato questo fantastico cast, sono
arrivati i finanziamenti.”
Un cast straordinario che comprende Jim Sturgess, Kate
Beckinsale, Ben Kingsley, Michael Caine e David Thewlis tra gli
altri: era il cast che voleva?“Assolutamente
si, sono stato da subito molto soddisfatto del cast. In ogni film
ci sono quegli attori che magari vorresti ma non sono disponibili,
o non gli vengono offerti abbastanza soldi, io invece non potevo
chiedere per un cast migliore! Avevo Kate Beckinsale, Jim
Sturgess e Michael Caine, mio dio! Ho
avuto la possibilità di lavorare con una leggenda del genere e
metterlo a confronto sullo schermo con Ben
Kingsley. Loro non avevano mai lavorato insieme, se non in
un film degli anni 80 in cui interpretavano Sherlock Holmes e
Watson. Quindi è stato fantastico poterli riunire sul set dopo
tanti anni. Inizialmente Kingsley doveva interpretare il
personaggio del Dottor Salt, e Michael Caine del Dottor Lamb. Ma
alla fine abbiamo cambiato direzione perchè Ben rispecchiava alla
grande il personaggio di Silas Lamb nel film.”
Non è la prima volta che
inscena un suo film in un manicomio, era già successo in Session 9,
quali sono le differenze?“Abbiamo portato gli
elementi che più ci piacevano della storia di Poe, come il
tono della storia e la trama con il suo colpo di scena più
significativo, ma poi è stata opera di Joe Gangemi
di inserire e creare personaggi ed elementi che più lo
affascinavano. Quando stavamo finendo di preparare il film ed
eravamo pronti a girare io e Joe abbiamo cercato di accentuare
ancora di più la sensibilità di Poe nel film. Invece
Session 9, il mio altro film ambientato in un
manicomio, era chiaramente una storia più indirizzata verso
l’horror, mentre questa secondo me è più una storia d’amore. Ci
sono certamente diversi elementi horror ma la cosa bella, che mi
aveva affascinato anche solo alla lettura della sceneggiatura, era
il finale inaspettato e che ti porta a chiedere ‘Cos’è
veramente l’insanità mentale?‘.”
Il film è prodotto tra
gli altri da Avi Lerner, storico produttore dei film di Stallone,
come è stato lavorare con lui?“La
Millenium Entertainement ha prodotto questo film e
loro sono abituati a fare grandi film d’azione, con grandi budget e
cast, come I Mercenari, mentre con questo film si sono un po’
staccati dal loro campo sicuro. Ho apprezzato molto il loro
coinvolgimento perchè hanno investito in tempo e cura e attenzioni
in questo film più piccolo, tanto quanto fanno con i grandi film
che producono. Ma Avi e gli altri produttori sono stati molto
collaborativi e abbiamo girato questo film in Bulgaria, dove hanno
diversi sound stage e girano la maggior parte dei loro film. Allo
stesso tempo è stata un po’ una sfida perché dovevamo ricreare un
ambientazione vittoriana tipicamente inglese in un paesaggio
post-sovietico. Quindi sia trovare le location che la giusta
fotografia è stato un po’ complicato ma avevamo una grande
produzione alle nostre spalle, quindi è filato tutto liscio.”
Ci sono diverse
similitudini nei tuoi film, oltre che in Session 9, perché alla
fine ognuno dei protagonisti non è del tutto positivo e ha sempre
qualcosa da nascondere della propria natura, come succedeva anche
ne L’Uomo Senza Sonno, quindi qual’è la visione dei tuoi
personaggi?“Penso che in molti dei miei film,
Session 9, L’Uomo Senza Sonno,
Transsiberian, i protagonisti convivono spesso con
una grande verità che non hanno ancora scoperto. Ad esempio ne
L’Uomo Senza Sonno, il personaggio di
Christian Bale per sbaglio investe un ragazzo, e
noi lo scopriamo alla fine del film, ma lui rifiuta la verità e
solo quando ha quell’orribile epifania che realizza ed è desideroso
di pagare il prezzo di ciò che ha fatto. Stessa cosa in
Session 9, c’è un personaggio che, noi scopriremo
alla fine, ha ucciso tutta la sua famiglia, ma ancora cerca di
sovvertire la verità. E infine in questo film, molti dei personaggi
vivono in modo molto veritiero ciò che pretendono di essere. Ad
esempio Ben Kingsley, quando lo vediamo all’inizio
nei panni del Dottor Lamb è tutto ben educato e crede nel suo
essere, mentre verso la fine scopriamo che il suo essere è ben
diverso. Molti dei mie personaggi vivono quindi in modo molto
convinto la loro natura, per poi arrivare al punto di catarsi e
rivelarsi per ciò che sono realmente e sono pronti a pagare il
prezzo delle loro azioni. Mi piacciono molto questo tipo di
personaggi perchè aiutano anche a portare avanti la storia fino
alla fine rivelatoria, ed è significativo che uno dei mie film
preferiti sia A Venezia…Un Dicembre Rosso
Shocking di Nicolas Roeg con
l’orribile rivelazione finale, perché penso che questo abbia molto
influenzato la mia formazione.”
Brad Anderson, anche se
è considerato un regista dei film dell’orrore, continua all’interno
del suo cinema a cambiare di volta volta, non essere
identificabile in nessuna categoria produttiva può essere un
rischio?“Si, faccio film e scelgo storie e
sceneggiature che in quel momento della mia vita mi interessano e
affascinano e se l’idea di realizzarne un film mi entusiasma. Da
regista non voglio ripetermi, mi piace avere nuove sfide, e
raccontare sempre cose nuove, e nuove avventure in termini di
realizzazione ed è questo che mi diverte come regista. E’ saggio
dal punto di vista della mia carriera? Forse no, ma io voglio
realizzare film che mi soddisfino creativamente perché passerò due
anni della mia vita a farli e quindi devo essere appassionato del
progetto, non lo faccio come passatempo. Ho iniziato, e ancora
sono, un regista indipendente, quindi scelgo solo ciò che mi
interessa. Ad esempio il mio nuovo progetto è una storia d’amore
ambientata nel diciottesimo secolo in Perù su la prima donna che ha
navigato il Rio delle Amazzoni, una storia d’amore storica che non
assomiglia a nulla di ciò che ho fatto in precedenza, ma è basato
su The Mapmaker’s Wife che è un libro che mi
è piaciuto tantissimo ed è una avventura drammatica ed esotica
secondo me molto divertente da girare. Ogni film è la mia piccola
avventura.”
Oltre che film, si è
cimentato anche nella regia di serie televisive prima che
diventasse più comune tra i registi e gli attori di cinema passare
alla televisione, cosa preferisce
fare?“Sicuramente la direzione che sta
prendendo la tv è affascinante, e per un regista è allettante
riuscire ad esprimersi in 5-6 episodi piuttosto che in un film di
due ore, come ad esempio con True Detective. E
anche scegliendo certi network piuttosto che altri c’è più libertà
creativa. Ma con i film si ha un esperienza visiva diversa, c’è un
inizio e c’è una fine. Breaking Bad è fantastica,
ma devi guardare non si sa quante stagioni per entrare in contatto
veramente con la storia. E penso che non c’è nulla come
l’esperienza di sedersi in un cinema, al buio, e avere questa
drammatica esperienza completa dall’inizio alla fine, invece che
guardare qualcosa a casa, con il telefono che squilla, i bambini
che interrompono, insomma è più difficile immergersi veramente ed
essere trasportati all’interno della storia secondo me.”
L’uscita del trailer non ha fatto
altro che aumentare l’attesa per l’uscita di Avengers
Age of Ultron di Joss Whedon e
mentre finalmente l’altro film Marvel,
Guardiani della
Galassia è uscito anche in Italia, oggi l’attore
James Spander che nel film sui Vendicatori interpreta il cattivo
Ultron ha parlato proprio del suo ruolo:
“C’è un aspetto umoristico in
lui, che è qualcosa di cui parlammo molto nella prima conversazione
che ho avuto con Joss [Whedon]. In molti modi lui è un bambino,
questo personaggio, perché è un essere nuovo di zecca che è appena
venuto alla luce. Eppure, attraverso l’intelligenza artificiale, ha
un’incredibile capacità e un’incredibile conoscenza. Per questo lui
è molto potente, è come un bambino intelligente.”
Vi ricordiamo che nel
cast Avengers Age
of Ultron sono presenti Robert
Downey Jr., Chris Evans, Mark Ruffalo, Chris Hemsworth, Scarlett Johansson, Cobie Smulders, Jeremy
Renner, Aaron Taylor-Johnson, Elizabeth Olsen oltre
a Paul Bettany, Samuel L.
Jackson e James Spader. Il
terzo capitolo del franchise di Avengers è scritto e diretto, come
sempre, da Joss Whedon. Le riprese hanno
avuto luogo inizialmente agli Shepperton Studios
(Surrey,Inghilterra), ma in seguito sono state effettute delle
riprese aggiuntive in Italia, Korea e in varie parti
dell’Inghilterra.
L’uscita del film nelle sale
cinematografiche è
prevista per il primo maggio 2015.
Sono stati presentati questa
mattina alla stampa Stonehearst
Asylum di Brad Anderson e
La foresta di Ghiaccio di Claudio
Noce. Ecco il nostro commento a caldo dei due titoli più
importanti di oggi.
Nel caso non vedeste il video da mobile CLICCATE QUI
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La foresta di
ghiaccio è l’opera seconda di Claudio Noce, regista di
numerosi cortometraggi fra i quali Aria, vincitore
del David di Donatello, del Nastro d’Argento e dell’European Film
Award a Venezia, e autore del lungometraggio Good Morning,
Aman, che gli vale (sempre a Venezia) il premio FICE come
miglior autore esordiente. Il nuovo film di Noce, presentato a Roma
in prima mondiale nella linea di programma Cinema d’Oggi, racconta
come dietro l’apparente serenità di un piccolo paese alpino si
nasconda una rete di torbidi misteri. Nel cast, Emir Kusturica,
Ksenia Rappoport, Adriano Giannini, Domenico Diele, Maria Roveran.
Sul red carpet delle ore 19, il regista con Ksenia Rappoport,
Adriano Giannini, Domenico Diele.
Settimo giorno al Festival di Roma
2014 e tra gli ospiti fotografati ci
sono Geraldine Chaplin, Kseniya Rappoport, Adriano
Giannini e molti altri. Ecco tutte le foto:
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La foresta di
ghiaccio è l’opera seconda di Claudio Noce, regista di
numerosi cortometraggi fra i quali Aria, vincitore
del David di Donatello, del Nastro d’Argento e dell’European Film
Award a Venezia, e autore del lungometraggio Good Morning,
Aman, che gli vale (sempre a Venezia) il premio FICE come
miglior autore esordiente. Il nuovo film di Noce, presentato a Roma
in prima mondiale nella linea di programma Cinema d’Oggi, racconta
come dietro l’apparente serenità di un piccolo paese alpino si
nasconda una rete di torbidi misteri. Nel cast, Emir Kusturica,
Ksenia Rappoport, Adriano Giannini, Domenico Diele, Maria Roveran.
Sul red carpet delle ore 19, il regista con Ksenia Rappoport,
Adriano Giannini, Domenico Diele.
Alla conferenza stampa del film
La Foresta di Ghiaccio erano presenti il
regista Claudio Noce, gli attori Ksenia
Rappoport, Domenico Diele e Adriano Giannini, insieme al
delegato di produzione Rai Cinema e ai produttori Andrea
Paris e Matteo Rovere per Ascent
Film.
La prima domanda che è stata
rivolta al regista riguarda lo sviluppo narrativo del film, che
vede alcune linee narrative messe in risalto e altre che si perdono
nel corso dello sviluppo diegetico, a parte il fil rouge
della vendetta personale. Secondo Noce, proprio il fatto di
cimentarsi con con le regole fisse del genere- in questo caso il
noir con i suoi meccanismi narrativi- non svincolano però l’autore/
regista dall’analisi introspettiva dei personaggi e delle loro
emozioni.
Noce ha evidenziato il ruolo
fondamentale dell’impervio paesaggio alpino nell’economia del
discorso narrativo, sottolineando le evidenti difficoltà che hanno
reso questo progetto simile ad una sfida, ma anche l’opportunità di
usarle a loro vantaggio, soprattutto da parte degli attori per
calarsi al meglio nei loro personaggi.
Giannini, parlando del suo
personaggio- il contabile Lorenzo- ha messo subito in chiaro che
Noce, mentre lo scriveva, pensava proprio a lui: così, quando un
anno e mezzo dopo gli ha consegnato lo script definitivo, ha
cominciato subito a lavorarci sopra per cercare di renderlo più
credibile, togliendosi quell’aria da “bello dei Parioli” per
sembrare sempre di più un abitante di quei luoghi, e senza dubbio
le condizioni climatiche e i costumi lo hanno aiutato a calarsi
nella parte nel migliore dei modi.
Di un parere
simile è anche l’altro interprete, Diele, che nel film è Pietro:
visto che il suo personaggio è nato nei Balcani per poi essere
adottato da una famiglia italiana, l’attore aveva parecchio
materiale a proposito della sua backstory sul quale lavorare;
infatti, ha cercato di lavorare a lungo anche sul linguaggio e sul
trucco, evidenziato dei difetti fisici che erano più in linea col
suo personaggio- un dente sbeccato, per esempio.
La Rappoport, abituata alle
impervie condizioni della sua Russia, ha ribadito e confermato
l’opinione dei suoi colleghi uomini, e ha aggiunto che il suo
personaggio era- in sceneggiatura- il più misterioso, quello con
una backstory meno definita e più ambigua: lavorarci sopra, creando
quindi da zero una personalità complessa al ruolo di Lana, è stata
la sfida più difficile. Per costruirsi il personaggio si è ispirata
alla raffigurazione dell’orso nelle fiabe russe: un animale
spaventoso fuori, ma pronto ad intervenire e a salvare gli altri
dai guai. Un’anima buona, in fondo.
Un’ultima domanda ha riguardato,
ovviamente, la presenza del regista Emir Kusturica
qui nella veste d’attore: Noce all’inizio confessa di essersi
trovato in imbarazzo all’idea di dirigere un cineasta premiatissimo
ed unico come lui, ma quest’ultimo si è dimostrato umano,
propositivo e coinvolto dal progetto, superando un’iniziale
diffidenza che si è poi subito trasformata in fiducia e curiosità.
Semmai, la difficoltà è stata quella di contenere la sua
istintività sul set, cosa che spesso lo portava ad improvvisare
mutando un po’ il punto di vista del regista su alcune scene.
Luis Ortega arriva
al Festival di Roma 2014 a presentare in Cinema d’Oggi
Lulu, film che racconta le avventure di
Lucas e Ludmila, due ragazzi innamorati che vivono in strada. Si
muovono attraverso la città come in un parco giochi. Lucas lavora
con un amico che raccoglie esche dalle macellerie. Nel suo tempo
libero commette reati e spara con la sua pistola sui monumenti
della città. Ludmila è sulla sedia a rotelle con un proiettile
vicino alla sua colonna vertebrale, non sappiamo come il proiettile
sia finito lì, ma immaginiamo che uno degli scherzi di Lucas sia
finito male. Non troppo male, dal momento che la ragazza sta bene
anche se continua ad utilizzare la sedia a rotelle pur non avendone
la necessità.
Il titolo del film è
l’unione dei due nomi dei protagonisti Lu – dmila e Lu – cas, Lulu,
giovani con cui dovremmo simpatizzare ma che le circostanze, i
fatti e i loro stessi atteggiamenti ci rendono davvero
insopportabili.
Ortega realizza una rappresentazione
raccogliticcia, approssimativa, per una coppia che non desta la
minima simpatia. Forse l’intento era quello di rappresentare una
realtà, fotografata nel suo svolgersi, ma il risultato è davvero
qualcosa di troppo poco interessante per raccontarci una storia che
il pubblico possa apprezzare.
Il film potrebbe anche rappresentare
un’indagine su un determinato tipo di essere umano, su un modo di
affrontare la vita, una filosofia dell’esistenza che si basa
sull’incapacità di concepire la violenza come una qualcosa di
negativo e sulla rappresentazione di un amore estremo eppure
infantile, quell’amore totale che provano i bambini, così come in
fondo sembrano bambini che giocano a fare gli adulti i nostri due
protagonisti.
Inizieranno
nel 2015 le riprese di Da domani mi alzo
tardi, il film ispirato alla vita di Massimo Troisi,
l’amato e apprezzato attore napoletano, diretto da Stefano
Veneruso, suo nipote.
Tratto dal romanzo omonimo della
sceneggiatrice Anna Pavignano – che con Troisi condivise una parte
di vita e la scrittura de Il Postino e di tutti i suoi film da
regista (Ricomincio da tre, Morto Troisi, viva Troisi!, Scusate il
ritardo, Non ci resta che piangere, Le vie del Signore sono finite,
Pensavo fosse amore…invece era un calesse) -, il film è ambientato
tra gli Stati uniti e l’Italia ed è fortemente ispirato all’attore,
al suo stile di vita, al suo modo di essere. Da domani mi alzo
tardi è la storia di ciò che sarebbe potuto succedere se l’attore
così rimpianto non fosse mai scomparso quel pomeriggio del 4 giugno
1994, ed è anche il racconto del suo tormentato amore con la
Pavignano, sua compagna per molti anni e rimasta unica testimone
della loro unione. Attraverso frammenti di una vita passata e mai
vissuta, riaffioreranno ricordi buffi e dolorosi di momenti di vita
trascorsa insieme prima come amanti e poi come amici; sarà così la
memoria a ridare vita alla personalità, al modo di pensare e anche
di far ridere di Massimo.
“L’idea è nata più o meno
quattro anni fa – ha spiegato il regista Stefano Veneruso -.
Leggendo il romanzo ho pensato che potesse essere uno
straordinario film, una bellissima storia d’amore da raccontare, a
prescindere dal personaggio in questione. Mi ha colpito molto la
dinamica della loro storia, che io conoscevo vagamente. Scoprire il
dolore vissuto da loro due è una cosa veramente interessante, anche
perché Massimo aveva una particolarissima ‘gestione del dolore’:
era capace di manipolare e ribaltare qualsiasi situazione. Lo
spettatore – ha concluso – si deve aspettare un approfondimento del
suo pensiero, che neanche io che l’ho vissuto come fosse un
fratello maggiore conoscevo. I protagonisti del film saranno due
attori americani. Sarà la raffinata e bravissima Jennifer Beals la
protagonista femminile”.
L’attesissimo nuovo film
Vizio di
forma , diretto da Paul Thomas
Anderson con Joaquin Phoenix cambia
data ed esce al cinema il 26 febbraio
2015. Vizio di forma vede protagonista
un cast d’eccezione composto anche da Josh
Brolin, Owen Wilson, Katherine
Waterston, il Premio Oscar Reese
Witherspoon, il Premio Oscar Benicio Del
Toro, Martin Short, Jena Malone e Joanna Newsom.
Vizio di forma è il settimo film di
Paul Thomas Anderson ed il primo adattamento di un romanzo di
Thomas Pynchon.
Quando la vecchia fiamma del
detective privato Doc Sportello si presenta inaspettatamente
raccontando la storia del suo attuale compagno, il miliardario
proprietario terriero del quale è innamorata, e delle trame di sua
moglie e del suo ragazzo nel tentativo…beh, facile a dirsi per lei.
Siamo alla fine dei psichedelici anni ’60 e la paranoia è
all’ordine del giorno e Doc sa che “amore” è un’altra di quelle
parole in voga in quel momento storico, come “trip” o “groovy”, che
vengono usate a sproposito—solo che questa di solito porta
guai.
Con un cast di personaggi che
include surfisti, traffichini, tossici e rocker, uno strozzino
assassino, detective della LAPD, un musicista sax tenore che lavora
in incognito ed una misteriosa entità conosciuta come Golden Fang,
che potrebbe essere solo una manovra per eludere il fisco messa in
piedi da alcuni dentisti… Parte noir sul surf, parte commedia
psichedelica—in poche parole Thomas Pynchon.
I candidati all’Oscar® Joaquin
Phoenix (“The Master,” “Walk the Line”), Josh Brolin (“True Grit”,
“No Country For Old Men”) e Owen Wilson (“The Royal Tenenbaums”,
“Midnight in Paris”); Katherine Waterston (“Michael Clayton,”
“Boardwalk Empire”); i premi Oscar Reese Witherspoon (“Walk the
Line”) e Benicio Del Toro (“Traffic”); Martin Short
(“Frankenweenie”); Jena Malone (la serie di “The Hunger Games”) e
Joanna Newsom (“Portlandia”).
Il candidato all’Oscar® Paul Thomas
Anderson (“There Will Be Blood”, “The Master”) ha diretto “Vizio di
forma” da una sua sceneggiatura tratta dal romanzo di Thomas
Pynchon. Anderson ha anche prodotto il film, insieme ai
produttori candidati all’Oscar® Joanne Sellar e Daniel Lupi (“There
Will Be Blood”). Scott Rudin e Adam Somner sono stati i
produttori esecutivi.
Il team creativo dietro la macchina
da presa comprende il direttore della fotografia premio Oscar®,
Robert Elswit (“There Will Be Blood”), lo scenografo David Crank
(“The Master”), il montatore candidato all’Oscar®, Leslie Jones
(“The Thin Red Line”) ed il costumista premio Oscar®, Mark Bridges
(“The Artist”). Le musiche sono di Jonny Greenwood dei
Radiohead.
La Warner Bros. Pictures presenta,
in associazione con IAC Films, una produzione Joanne
Sellar/Ghoulardi Film Company, “Vizio di forma”. il film sarà
distribuito nel mondo dalla Warner Bros. Pictures, una compagnia
della Warner Bros. Entertainment.
Warner Bros.
Pictures e Village Roadshow Pictures
presentano The
Judge, con il candidato agli Oscar Robert Downey Jr. (“Chaplin”, “Tropic
Thunder”) e il Premio Oscar Robert Duvall (“Tender
Mercies-Un tenero ringraziamento”), insieme per la prima volta sul
grande schermo. Il film è interpretato anche dalla candidata
agli Oscar Vera Farmiga (“Tra le nuvole”) e dal premio Oscar
Billy Bob Thornton (“Lama tagliente”) ed è diretto da David
Dobkin.
In The
Judge, Downey interpreta il ruolo di Hank Palmer,
avvocato in una grande città, che torna nei luoghi della sua
infanzia dove il padre, con cui non ha più rapporti da anni e che è
il giudice della cittadina (Duvall), è sospettato di
omicidio. Decide allora di scoprire la verità e in questo
percorso ricostruisce i legami con la famiglia da cui si era
allontanato anni prima.
Nel cast di The
Judge anche Vincent D’Onofrio, Jeremy Strong,
Dax Shepard, Leighton Meester, Ken Howard, Emma Tremblay, Balthazar
Getty e David Krumholtz. The
Judge è prodotto da Susan Downey, David Dobkin e David
Gambino, con Herbert W. Gains, Robert Downey Jr., Jeff Kleeman e
Bruce Berman come produttori esecutivi. La sceneggiatura è di
Nick Schenk e Bill Dubuque, il soggetto di Dobkin & Schenk. Nel
team dei collaboratori di Dobkin troviamo il direttore della
fotografia premio Oscar Janusz Kaminski (“Salvate il soldato Ryan”,
“Schindler’s List”), lo scenografo Mark Ricker, il montatore Mark
Livolsi e la costumista Marlene Stewart. Le musiche sono del
compositore candidato 12 volte agli Oscar® Thomas Newman
(“Saving Mr. Banks”, “Skyfall”).
La Foresta di
Ghiaccio è il secondo lungometraggio del
regista Claudio Noce dopo il successo
internazionale di Good Morning Aman,
presentato in molti festival internazionali.
Nella nuova pellicola La
Foresta di Ghiaccio, per raccontare una storia dalle
sfumature noir sceglie il contrasto accecante della candida neve
trentina, narrando la storia di un piccolo paese alpino la cui
quiete viene turbata, all’improvviso, dall’arrivo di una tempesta e
da un mistero inquietante che aleggia nell’aria; ad accorgersene
subito è Pietro Fanin, un giovane tecnico specializzato che viene
chiamato per riparare un guasto nella centrale elettrica locale ad
alta quota: nel frattempo, qualcuno scompare. E un cadavere, di una
giocane donna africana, viene ritrovato al confine con la Slovenia.
Così, i misteri locali si mescolano con le vite di Pietro, di Lana-
poliziotta slovena inviata ad indagare sotto copertura, che si
presenta come una zoologa- degli operai della centrale ma
soprattutto dei due fratelli Pietro e Secondo, stesso padre ma
madri diverse, diversi e affini perché entrambi sembrano essere a
conoscenza di torbidi segreti che non possono- e non vogliono-
rivelare per non turbare la tranquilla quiete del paese.
La Foresta di Ghiaccio, il film
La diegesi del film segue il
classico iter tipico del racconto- o della sceneggiatura- noir,
giocando sulle ambiguità, i “non detti”, i chiaroscuri che
dipingono i personaggi, pronti a muoversi sulla scena sempre alla
costante ricerca di qualcosa: uno scopo, un ideale, una vendetta. I
protagonisti de La Foresta di Ghiaccio
non sono immuni a questa logica, mostrando tutti quanti un
carattere schivo, ambiguo, sospettoso come il paesaggio innevato
che fa da sfondo alle loro vicende umane. Il chiaroscuro sembra
essere l’elemento costante- e caratterizzante- di questa pellicola:
il bianco e il nero dominano la fotografia e gli esterni, quasi
tutti girati di notte o nelle limpide giornate dopo il bianco della
neve risplende accecante; il binomio tra i due colori
contraddistingue la morale di tutti i personaggi, sospesi tra
dannazione e redenzione, peccato e pentimento, vita e morte;
bicolore sono le azioni e gli intenti che muovono Pietro, Lana,
Lorenzo, Secondo, Dario e gli altri sulla scena, trasformando la
trama in un intricato gioco di specchi dove niente è come
sembra.
Nonostante questi apprezzabili
intenti, il film dilata la narrazione rendendo il ritmo scarsamente
incalzante- in fondo, stiamo parlando di un thriller/noir creando
un ibrido che troppo spesso perde di vista i classici colpi di
scena o la tensione narrativa utile a far proseguire l’andamento
della macchina di celluloide; Noce troppo spesso si abbandona a
delle trovate visive liriche che appesantiscono il film e non
trovano posto nell’economia asciutta del prodotto audiovisivo.
Brillano gli attori che sembrano
avere le facce giuste al posto giusto:
Adriano Giannini languido cowboy di montagna,
Ksenia Rappoport coriacea e testarda come
l’impervio paesaggio trentino ed un imponente Emir
Kusturica, qui in veste d’attore, aggressivo e taciturno
come un lupo delle montagne.
“There is only one Stanley
Kubrick, 2001 is pure cinema”
Questa affermazione di
Christopher Nolan chiude il nuovo trailer
di 2001: Odissea Nello Spazio, un
film di cui si è già detto tutto o forse non si è detto niente; un
lavoro filosoficamente ambiziosissimo, tecnicamente innovativo
e visivamente immenso, in cui è costante la sensazione di sense of
wonder.
La creazione di Stanley Kubrick ha segnato
un’epoca come pochi, ha marcato un punto di non
ritorno ed ha alzato l’asticella del genere più di ogni
altra pellicola (non me ne vogliano i fan di
Metropolis,Blade
Runner, Solaris,
Matrix o Star
Wars), oltre ad aver formato ed influenzato una
generazione di filmmakers (il sopracitato Nolan su tutti).
Per la nuova edizione del Sci-Fi:
Days of Fear and Wonder ci sarà un’opportunità unica, quella di
rivedere sul grande schermo la pellicola di
Kubrick ri-masterizzata e curata dal British Film
Institute, occasione che purtroppo sarà concessa solo agli
spettatori britannici poichè le release del BFI solitamente
rimangono all’interno dei confini nazionali.
Un campo lungo, lunghissimo,
infinito, ci porta fra le montagne peruviane dove si stanno
svolgendo degli scavi. Viene trovato un corpo, che non è il primo,
ma il numero 9. Quelle persone non sono lì per caso, sanno cosa
stanno cercando, sanno benissimo cosa hanno trovato.
NN per la regia di
Héctor Gàlvez, presentato al Festival di
Roma 2014 in concorso nella sezione Cinema
D’Oggi, affronta l’ancora rilevante tema delle persone
scomparse tra gli anni ’70 e ’80, i famosi Desaparecidos. Nel cast
Paul Vega, Isabel Gaona e
Antonieta Pari.
Il corpo numero 9 è ormai un sacco
di ossa, tenuto insieme dai vestiti logorati dal tempo. Come uno
scherzo del destino, nella tasca della camicia, i ricercatori
trovano una foto in ottimo stato di una ragazza sorridente. Forse
la moglie, forse la sorella o la cugina. Un indizio essenziale per
risalire all’identità di quella persona. Si capisce subito la causa
della morte del povero uomo, e ciò aumenta la voglia di scoprire la
sua identità e la foto è un elemento chiave nel riconoscimento. Ma
la procedura è lunga: una donna riconosce infatti il maglione del
marito, da lei stessa rammendato, ed è pronta a cambiare i suoi
ricordi pur di mettere un punto a questa parte della storia che si
vorrebbe dimenticare, ma non si dovrebbe.
NN è il secondo
lungometraggio di Gàlvez, e esplora questo mondo
di atrocità che avvennero oltre vent’anni fa in tutta l’America
Latina, dove durante gli scontri politici gli uomini venivano fatti
sparire nella notte, con capi di accusa molto vaghi e
poi torturati e uccisi, nascondendo i corpi in fosse comuni o
buttati nell’Oceano con i cosiddetti voli della morte. Il
problema di NN è che poteva avere un grande
potenziale come documentario, come sembra poi dalle scene iniziali,
anche grazie alla tecnica di regia, ma invece risulta molto
debole come lungometraggio, lasciando troppe domande senza risposta
e non coinvolge nemmeno lo spettatore emotivamente, ponendo una
distanza asettica e fredda tra di noi e la storia raccontata.
NN mostra quella parte di popolazione latina che
ancora aspetta a casa il ritorno dei propri cari, seppure in una
bara, una ferita accora aperta e difficile da
rimarginare. Donne, mogli, madri, che con le foto dei loro
uomini in mano cercano e vogliono giustizia.
Ecco il trailer ufficiale di
The Woman In Black Angel of
Death, sequel del fortunatissimo The
Woman In Black con protagonista Daniel
Radcliffe. A dirigere il film c’è Tom
Harper (The Borrowers) su
una sceneggiatura di Jon Croker; Nel cast del
film invece compaiono Jeremy Irvine, Phoebe
Fox e Helen McCrory.
Eve, un’infermiera giovane e bella, viene mandata a Marsh House,
una magione con oscure presenze, per prendersi cura dei pazienti,
un gruppo di soldati mentalment provati dagli orrori della guerra,
ma capisce presto che, in realtà, deve salvarli da qualcosa di più
pericoloso dei propri demoni interiori. Malgrado i tentativi di
Eve, mano a mano cadono tutti vittime della donna in nero.
Ecco il poster finale
de Lo Hobbit la Battaglia delle Cinque
Armate, in cui campeggiano tutti i protagonisti di
quest’ultima emozionante avventura nella Terra di Mezzo.
Trama: Lo Hobbit La
Battaglia delle Cinque Armate porta all’epica
conclusione delle avventura di Bilbo Baggins, Thorin Scudodiquercia
e la compagnia dei nani. Avendo reclamato la propria terra al
drago Smaug, la compagnia ha inavvertitamente scatenato una forza
letale nel mondo. Infuriato, Smaug riversa la sua ira ardente
dall’alto, su uomini inermi, donne e bambini di Pontelagolungo.
Ossessionato soprattutto dal
proteggere il suo tesoro, Thorin sacrifica la sua amicizia e il suo
onore, mentre Bilbo tenta in tutti i modi di farlo ragionare e
presto dovrà compiere una scelta molto rischiosa. Ma ci sono
anche pericoli più grandi. All’oscuro di tutti a parte Gandalf,
Sauron sta radunando le sue legioni di orchi per attaccare la
Montagna Solitaria.
Mentre l’oscurità sta prendendo il
sopravvento nel conflitto, Nani, Elfi e Uomini si trovano di fronte
alla condizione di dover lottare insieme o venire sconfitti. Bilbo
si ritrova a dover lottare per la sua vita e quella dei suoi amici
nella battaglia epica dei Cinque Eserciti, con il futuro della
Terra di Mezzo in bilico.