Heat – La Sfida è
il film cult del 1995 diretto da Michael Mann e
con protagonista nel cast Al Pacino (Vincent
Hanna), Robert De Niro (Neil McCauley),
Val Kilmer (Chris Shiherlis), Jon
Voight (Nate), Diane Venora (Justine
Hanna) e Natalie Portman (Lauren).
La trama di Heat – La
Sfida
Neil McCauley (Robert De
Niro) e la sua banda mettono a segno una sanguinosa rapina
a un portavalori. Il Tenente Vincent Hanna (Al
Pacino) si mette sulle tracce dei criminali, intenzionato
ad andare fino in fondo. Tra pallottole, indagini e affanni
individuali, la caccia diventerà una faccenda a due tra McCauley e
Hanna.
Analisi: Prendi
gli Oceans di
Soderbergh, ma togli tutte le spiritosaggini e le
fiches. Aggiungi I Soliti Sospetti, con tutto il
suo fascino corale, ma senza il puzzle e tutta quella fatica
cervellotica. Dopo un’ora e venti, a metà film, mettila sul
personale: Robert De Niro contro Al
Pacino. Ecco Heat – La Sfida, thriller
del maestro Michael Mann, ispirato al noir
francese Tutte le ore feriscono… l’ultima
uccide (1966) di Jean Pierre
Melville.
Non una sbavatura, non un
personaggio che somigli a una figurina di carta, né una parola
fuori posto. Quasi tre ore che filano dritte e maestose, con
scariche di adrenalina che hanno fatto scuola – la rapina finita in
macelleria urbana ha ispirato
Christopher Nolan ne
Il Cavaliere Oscuro – e che costellano quella
che è (anche) una grande dissertazione audiovisiva sull’Amore nelle
vite degli stakanovisti del crimine e della giustizia: un
sentimento tutto sommato impossibile per uomini che vivono soltanto
nella propria e per la propria vocazione, non importa da quale lato
della barricata. Non per quanto riguarda i sentimenti.
Heat – La Sfida fim
Per il resto, naturalmente, non c’è
storia: un Al Pacino/Vincent
Hanna magnificamente gualcito e sopra le righe è l’eroe positivo,
il migliore che uno spettatore attento possa desiderare. Un duro,
sì, ma non con quel solito vizio di prendere strade brevi e ruvide
in barba a qualche carrierista. Un duro con mente da accademico, un
fuoriclasse. Il suo glaciale avversario Bob De
Niro/Neil McCauley, rapinatore dalla vita disadorna che si
fa strappare un pezzetto di cuore metallico da una bella grafica, è
tagliente e quadrato tanto quanto il piedipiatti che gli dà la
caccia è scapigliato e travolgente.
Ma se i due
compari sono un sicuro portento, è grande merito del film occuparsi
anche di altro e non accontentarsi di divertire il pubblico –
chissà fino a che punto – con un lungo O.K. Corral tra assolute
rockstar della settima arte.
Le donne dei duellanti sono ben più
che comparse, ed è incisiva la figura di Lauren, figliastra
disturbata del tenente Hanna interpretata da una Natalie
Portman poco più che bambina, ma già bravissima; lascia il
segno il personaggio del fragile rapinatore Chris (Val
Kilmer), la sua storia nella storia, ed è indimenticabile
il vecchio, affidabile e squallido Nate (John
Voight). Ulteriore nota di merito per la colonna sonora,
capace di accompagnare scorribande e proiettili con sonorità ai
limiti del videogame o di scavare le giuste profondità, quando il
film si prende una meritata pausa, e riflette. Imperdibile.