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Wonder Woman: l’armatura dorata nella nuova foto

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Gal Gadot non vede l’ora che arrivi al cinema Wonder Woman, ma lei, come tutti noi, dovremmo aspettare il prossimo giugno. Sul suo account Twitter, la Gadot ha condiviso una magnifica immagine che la ritrae nell’armatura dorata dell’eroina DC Comics, così come la vedremo nel film di Patty Jenkins.

Ecco l’immagine:

Guarda il full trailer di Wonder Woman

Gal Gadot ha fatto il suo esordio nei panni di Wonder Woman in Batman v Superman Dawn of Justice di Zack Snyder, al fianco di Ben Affleck e Henry Cavill.

Trama: “Prima di diventare l’eroina che tutti conosciamo, Wonder Woman era Diana, principessa delle Amazzoni, addestrata per diventare una guerriera invincibile. Cresciuta in una paradisiaca isola protetta, quando un pilota americano, in seguito a un incidente, approda sulle sue rive e annuncia un grandissimo conflitto che infuria nel mondo esterno, Diana lascia la sua casa, convinta di poter fermare la minaccia. Combattendo insieme all’uomo in una guerra che potrebbe mettere fine a tutte le guerre, Diana scoprirà i suoi straordinari poteri andando incontro al suo vero destino”. 

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Nel cast di Wonder Woman ci sono Gal Gadot, Chris Pine, Connie Nielsen, Robin Wright, Lucy Davis, Lisa Loven Kongsli, Danny Huston, Ewen Bremner, Saïd Taghmaoui, Elena Anaya e David Thewlis.

Il film è prodotto da Charles Roven, Zack Snyder e Deborah Snyder, con Richard Suckle, Stephen Jones, Wesley Coller, Geoff Johns, Connie Nielsen e Rebecca Roven come executive producers.

Guardiani della Galassia Vol. 2: James Gunn celebra un anno dall’inizio delle riprese

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Esattamente un anno fa cominciavano le riprese di Guardiani della Galassia Vol. 2. James Gunn ha celebrato l’anniversario su Instagram, condividendo una foto scattata proprio in quella occasione, in cui compaiono Zoe Saldana, Chris Pratt, Dave Bautista e Sean Gunn.

Guardiani della Galassia vol. 2guarda il trailer

In Guardiani della Galassia vol 2, che arriverà al cinema nel 2017, torneranno Chris Pratt, Zoe Saldana, Dave Bautista e in veste di doppiatori Vin Diesel e Bradley Cooper.

Confermati anche il Collezionista (Benicio Del Toro), Yondu (Michael Rooker) e Nebula (Karen Gillan). Tra le new entry Pom Klementieff, Kurt Russell, Elizabeth Debicki, Tommy FlanaganChris Sullivan.

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Guardiani della Galassia Vol. 2: i migliori momenti del trailer

Al ritmo di una nuova, fantastica raccolta di brani musicali (Awesome Mixtape #2), Guardiani della Galassia Vol 2, racconta le nuove avventure dei Guardiani, stavolta alle prese con il mistero che avvolge le vere origini di Peter Quill. Vecchi amici e nuovi alleati, oltre ai personaggi preferiti dai fan verranno in aiuto ai nostri eroi mentre l’Universo Cinematografico Marvel continua ad espandersi.

Il film arriverà al cinema il 5 marzo 2017.

Star Wars The Last Jedi: Daisy Ridley ‘tentata’ da Josh Gad

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Star Wars The Last Jedi: Daisy Ridley ‘tentata’ da Josh Gad

Josh Gad, che vedremo a marzo ne La Bella e la Bestia, e Daisy Ridley, star di Star Wars The Last Jedi, sono impegnati nelle riprese di Assassinio sull’Orient Express di Kenneth Branagh.

I due attori condividono il set e già in passato Gad ha provato a estorcere a Daisy alcuni dettagli del prossimo Star Wars. Adesso l’attore, anche voce di Olaf di Frozen, ha riprovato a tendere un tranello a Daisy Ridley, che si è prestata al gioco ma non ha rivelato alcun dettaglio della trama del film.

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Star Wars The Last Jedi sarà diretto da Rian Johnson e arriverà al cinema il 15 dicembre 2017. Il film racconterà le vicende immediatamente successive a Il Risveglio della Forza.

In Star Wars The Last Jedi torneranno Mark Hamill, Carrie Fisher, Adam Driver, Daisy Ridley, John Boyega, Oscar Isaac, Lupita Nyong’o, Domhnall Gleeson, Anthony Daniels, Gwendoline Christie e Andy Serkis. Gli altimi attori unitisi al cast sono Benicio Del Toro, Laura Dern e Kelly Marie Tran.

The Batman: la sceneggiatura riscritta da Chris Terrio

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The Batman: la sceneggiatura riscritta da Chris Terrio

Sembra che la “pratica The Batman” stia costando molto cara a Ben Affleck, che dopo aver comunicato di aver abbandonato la regia, adesso sarà spodestato anche dal suo ruolo di sceneggiatore.

Deadline conferma infatti che la Warner Bros ha deciso di affidare a Chris Terrio, sceneggiatore premio Oscar per Argo e collaboratore di Affleck, la riscrittura del film. Terrio è stato chiamato in corsa anche per il lavoro sullo script di Batman v Superman Dawn Of Justice e ha firmato ex novo la sceneggiatura di Justice League.

Ben Affleck, da parte sua, ha diffuso il seguente comunicato: “Ci sono alcuni personaggi che occupano un posto speciale nel cuore dei fan. Interpretare questi personaggi richiede concentrazione, passione e la migliore interpretazione che posso offrire. È diventato chiaro che non posso fare entrambi i lavori al livello che essi richiedono. Insieme con lo Studio, ho deciso di trovare un partner in un regista che collaborerà con me su questo film immenso. Io ci sono ancora dentro e lo stiamo facendo, ma stiamo cercando un regista. Rimango estremamente dedicato a questo progetto, e guardo avanti per portarlo alla vita e darlo al mondo intero.”

Affleck conferma quindi la sua incapacità a seguire tutti i ruoli che gli erano stati affidati, per l’oggettiva difficoltà di fare tutto al meglio. Tuttavia c’è chi dice che la perdita di 75 milioni di dollari de La Legge della Notte, film di Ben Affleck da regista e interprete, abbia condotto la WB a ripensare al coinvolgimento così importante del regista.

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The Batman e Talia Al Ghul: la risposta della Warner

The Batman (titolo provvisorio) sarà scritto da Ben Affleck e Geoff Johns. Nel cast J.K. Simmons sarà Jim Gordon e Joe Manganiello sarà Deathstroke.

Secondo le prime anticipazioni, Arkham in questa storia potrebbe avere un ruolo chiave se non addirittura importantissimo. Pare infatti che tutto il film racconterà di un Batman bloccato proprio in Arkham Asylum e che si ritroverà costretto ad affrontare molti dei suoi nemici.  Vi ricordiamo che lo stesso Ben Affleck ha confermato che il film chiaramente si ispirerà ad una o più storie dal fumetto seppur mantenendo un’originalità predominante.

Black Panther: una scena di inseguimento girata in Corea del Sud

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Black Panther: una scena di inseguimento girata in Corea del Sud

Sappiamo che le riprese di Black Panther sono già cominciate e che Chadwick Boseman, con il regista Ryan Coogler e il resto del cast sono già a lavoro.

Adesso Variety  riporta che gli shooting del film si sono spostati in Corea del Sud, dove il set Marvel sarebbe impegnato a Busan. La grande sequenza che sarà girata in questa locationè ambientata in campagna, e sarà un momento molto importante nel film. Alcuni dettagli sono stati forniti da una compagnia coreana di production service: “L’inquadratura, che coinvolge 150 macchine e più di 700 persone, è un inseguimento in macchina con il protagonista e il villain. Saranno anche coinvolti elicotteri e pistole e potrebbe causare rumori e restrizioni del traffico.”

Black Panther, la trama del film

Di seguito la prima sinossi del film: Black Panther segue T’Challa che, dopo gli eventi di Captain America Civil War, torna a casa, nell’isolata e tcnologicamente ultra avanzata nazione africana, Wakanda, per prendere il suo posto in qualità di nuovo re. Tuttavia, un vecchio nemico ricompare sui radar e il doppio ruolo di T’Challa di sovrano e di Black Panther è messo alla prova, quando viene trascinato in un conflitto che mette l’intero fato di Wakanda e del mondo in pericolo.

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Ryan Coogler scriverà e dirigerà Black Panther che seguirà la storia di T’Challa, il re guerriero di Wakanda, da dove era stata interrotta in Captain America Civil War.

Non è ancora chiaro quali altri personaggi parteciperanno alla storia, anche se sembra una buona possibilità che nel film ci sia anche Ulysses Klaw, che ha esordito in Avengers Age of Ultron con il volto di Andy Serkis. Inoltre sembra ci possa essere spazio anche per Everett Ross, visto sempre in Civil War con il volto di Martin Freeman.

Chadwick Boseman interpreta il protagonista, T’Challa, già visto in Captain America Civil War. Nei ruoli principali del film ci saranno, oltre a Boseman, Michael B. Jordan, Lupita Nyong’O, Danai Gurira, Martin Freeman, Daniel Kaluuya, Angela Basset, Forest Whitaker e Andy Serkis. Nei ruoli di comprimari compariranno invece Letitia Wright, Winston Duke, Florence Kasumba, Sterling K. Brown e John Kani.

Black Panther arriverà al cinema il 16 febbraio del 2018.

Colin Farrell con Denzel Washington in Inner City

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Colin Farrell sta attraversando un momento professionale molto intenso. Dopo il grande successo al box office con Animali Fantastici e Dove Trovarli, l’attore irlandese è anche reduce da una nomination ai Golden Globes per The Lobster e adesso pensa ai progetti futuri.

Variety riferisce che Farrell potrebbe unirsi a Denzel Washington nel cast di Inner City, legal drama scritto e diretto da Dan Gilroy (Lo Sciacallo – Nightcrawler) e prodotto da Jennifer Fox.

Colin Farrell con Denzel Washington in Inner City

Il progetto dovrebbe ricordare nelle atmosfere e nella caratterizzazione del personaggio il classico Il verdetto di Sidney Lumet del 1982 con Paul Newman, riportando Denzel Washington nella corsa ai premi. Non si conosce ancora alcun particolare della trama del film, che sarà ambientato a Los Angeles, come del resto Lo Sciacallo – Nightcrawler. Il film con Jake Gyllenhaal ha segnato il debutto dietro alla macchina da presa di Gilroy dopo decenni di esperienza come sceneggiatore.

Diverse case di produzione e anche Netflix stanno seguendo con attenzione le fasi di pre-produzione.

Al momento Colin Farrell è impegnato nella sua seconda collaborazione con Yorgos Lanthimos. Il progetto in questione è The Killing of a Sacred Deer e vedrà Lanthimos occuparsi non solo della regia ma anche della sceneggiatura in collaborazione con Efthymis Filipou (già co-autore dello script di The Lobster).

Nel film Colin recita al fianco di Nicole Kidman.

Deadpool: un crossover con Wolverine funzionerebbe, secondo gli sceneggiatori

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Durante una conversazione con The Playlist, gli sceneggiatori di Deadpool, Rhett Reese e Paul Wernick, hanno brevemente commentato le notizie che riferiscono di un crossover, vero e proprio oggetto del desiderio dei fan.

Deadpool non sarà in Logan

I due sceneggiatori hanno escluso definitivamente la possibilità che Deadpool possa apparire in Logan: “Questo non succederà. I toni sono troppo differenti. Non sono sicuro da dove sia venuto fuori il rumor, ma Hugh e Ryan sono davvero amici e davvero vogliono lavorare insieme e vedere insieme i loro rispettivi personaggi, quindi magari sul lungo termine, quel rumor potrebbe diventare vero, ovvero che li vedremo insieme in un film, ma non si tratta di Logan. E no, nemmeno nella scena post-credits.”

Deadpool: un crossover con Wolverine funzionerebbe

In merito al come e quando un crossover possa funzionare, Reese ha risposto: “Quando dico che il tono non funziona, penso che il tono funzionerebbe perfettamente se mettessimo questi due insieme. Deadpool ha bisogno sempre di una persona rigida per funzionare, e Wolverine andrebbe bene come ha funzionato Colosso, sarebbe solo più caratterizzato. So che Logan, per come l’hanno concepito, non avrebbe mai potuto avere al suo interno Deadpool. Troppo serio, troppo oscuro. Non è il tono giusto. Davvero davvero differente.”

Al momento i due stanno scrivendo la sceneggiatura di Deadpool 2.

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Deadpool ha incassato 363 070 709 dollari in Nord America e 417 408 522 dollari nel resto del mondo, per un totale mondiale di 780 479 231 dollari. Deadpool è stato accolto generalmente bene dalla critica, soprattutto grazie alla recitazione di Ryan Reynolds e alla comicità pungente e ironica della sceneggiatura.

Diretto da David Leitch, Deadpool 2 vedrà Ryan Reynolds tornare nei pani del Mercenario Chiacchierone della Marvel.

A United Kingdom: recensione del film con Rosamund Pike

A United Kingdom: recensione del film con Rosamund Pike

Può un grande amore cambiare la storia? Ne è convinta Amma Asante, regista di  A United Kingdom, in sala dal 2 febbraio, ma soprattutto lo è il protagonista David Oyelowo (Selma – La strada per la libertà), che ha voluto il film con il produttore Rick McCallum.

A Oyelowo e Rosamund Pike (Gone Girl – L’amore bugiardo) il compito di incarnare Seretse Khama e Ruth Williams, che negli anni ’50 con la loro unione interraziale hanno traghettato il Botswana, allora Bechuanaland, verso l’indipendenza dalla Gran Bretagna – ottenuta nel 1966 – e la democrazia, opponendosi al dilagare delle politiche segregazioniste in molti stati africani, primo fra tutti il vicino Sudafrica.

A United Kingdom, il film

Seretse e Ruth si conoscono nel 1947 a Londra. Lui, laureato ad Oxford, sta per tornare in Botswana,  protettorato britannico, per diventare re, prendendo il posto dello zio Tshekedi. Ruth è una giovane londinese impiegata in uno studio legale. Si innamorano e decidono di sposarsi contro il parere di tutti: Tshekedi e il popolo del Botswana non vogliono una regina bianca; il Sudafrica minaccia di invadere lo stato e impedire agli inglesi l’accesso alle risorse minerarie sudafricane; il governo britannico è determinato a tutelare i propri interessi nell’area. Nonostante ciò, la coppia si sposa e in Botswana inizia una dura battaglia per poter vivere liberamente il proprio amore – contrastato anche con l’esilio di Seretse – e per l’autodeterminazione del paese africano.

A United KingdomRosamund Pike e David Oyelowo nel trailer di A United Kingdom

Il soggetto del film è tratto dalla biografia di Ruth e Seretse ad opera di Susan Williams, una storia vera di per sé appassionante, i cui protagonisti sono due figure anticonformiste, che hanno avuto il coraggio di osare compiendo un gesto rivoluzionario e di resistere. Parla di razzismo – dei bianchi nei confronti dei neri e viceversa – e di un’integrazione possibile, del ruolo della donna nella società – la figura femminile è forte e determinata, rivendica la sua libertà al fianco del marito in un contesto fortemente tradizionalista – anticipando le lotte per i diritti civili degli anni ’60.

Tuttavia, anziché proporre questo materiale in una veste dinamica, coinvolgente, attuale e realistica, non imbrigliata in rigidi schemi che le tolgano vitalità, Asante sceglie una regia paludata e confeziona un mèlo romantico in stile retrò, che riporta alla filmografia anni ’40. La sceneggiatura di Guy Hibbert sacrifica alcuni punti chiave: non riesce a rendere l’amore travolgente che ha spinto Ruth e Seretse a sfidare le convenzioni, raffreddandolo nello stereotipo romantico con l’uso di un linguaggio affettato e retorico; né fa di Khama quella figura carismatica, elogiata anche da Nelson Mandela, che certo è stata.

Diventa quindi difficile per i protagonisti far passare le emozioni attraverso i formalismi, sebbene Pike abbia l’elegante bellezza della first lady e Oyelowo cerchi di sfruttare al meglio gli stretti margini a disposizione. Così A United Kingdom, anziché essere un viaggio appassionante nel profondo di due mondi e di due individualità, diventa un’occasione non colta.

Un Re allo Sbando: Jessica Woodworth presenta a Roma la sua nuova commedia

Jessica Woodworth ha presentato oggi a Roma il suo ultimo film Un Re allo sbando – King of the Belgians diretto in coppia con Peter Brosens; entrambi sono reduci dal successo che la commedia ha riscosso alla 73esima edizione del Festival di Venezia e in patria, pronti per accogliere l’uscita italiana grazie a Officine UBU in 40 copie sia in versione originale con sottotitoli che doppiata.

Nella cornice della Casa del Cinema, la Woodworth ha risposto alle domande della stampa.

Com’è stato accolto il film in Belgio?

«Il film è uscito il 30 novembre nelle Fiandre e poi, tre settimane dopo, nella Vallonia, riscuotendo un discreto successo da entrambe le parti»

La tradizione cinematografica belga è molto più severa, e ci ha abituato da sempre a titoli più drammatici e “scuri”; ora però, grazie ad un film come questo e a una commedia come Dio esiste e vive a Bruxelles, ne stiamo scoprendo il lato più divertente e leggero

«In base ai nostri film precedenti – Khadak, Altiplano e La Quinta Stagione – The Fifth Season – abbiamo realizzato che tragedia e commedia sono, in realtà, due facce della stessa medaglia. L’idea per il film e nata nel 2011 mentre stavamo lavorando su altri progetti, proprio quando il Belgio per 589 giorni non ha avuto un governo: tutto funzionava lo stesso molto bene, ma la crisi ci aveva spinto a creare qualcosa. Poi arrivò il vulcano islandese Eyjafjallajökul con la sua inaspettata e prodigiosa eruzione, che costrinse il presidente dell’Estonia a restare bloccato ad Istanbul, e solo dopo aver visto delle foto di questo presidente che attraversava i Balcani con un vecchio pullman, senza seguire il protocollo, c’è venuta una piccola grande idea: perché non facciamo che sia il re del Belgio ad essere forzato a compiere un viaggio, nell’anonimato, senza comunicazioni attraverso l’infinita complessità dei Balcani, partendo da Istanbul, che non è altro che la periferia d’Europa? In queste scelte c’era una forza simbolica immensa. Ci piaceva un viaggio vintage dove i concetti di spazio/tempo avessero una percezione totalmente diversa.»

Gli attori sono dei non professionisti (a parte coloro coinvolti nei ruoli principali)? E come avete trovato un equilibrio?

«Abbiamo detto agli attori che non stavamo facendo una commedia bensì un mockumentary, quindi bisognava calarsi con credibilità e trovare un equilibrio. Il rischio, una volta incontrati così tanti stereotipi lungo il nostro percorso, era quello di incapparci; ma abbiamo evitato di fare un’antologia di elementi, una sorta di allegoria politica: la nostra chiave era quella di rimanere sempre molto vicini alla figura del Re, viaggiando attraverso gli occhi di Duncan Lloyd (il regista che lo segue nel viaggio). Potevamo inoltrarci in territori oscuri parlando di profughi e guerre nei Balcani, ma abbiamo cercato di trovare un equilibrio soprattutto attraverso il montaggio, proprio mentre l’Europa stava mutando sotto i nostri occhi. Cercavamo di rivelare delle cose ma di non svelare in nessun modo il lato nascosto di nessuna di queste: la chiave era restare concentrati sul Re. Un’altra difficoltà l’abbiamo incontrata nel finanziare il film: abbiamo iniziato con il fondo fiammingo che pero ci ha “bypassato” dicendo che non avremmo mai potuto far ridere la gente, mentre invece a Venezia c’è stata una grande sorpresa.

Un Re allo SbandoUn Re allo Sbando: Jessica Woodworth presenta a Roma la sua nuova commedia

Molti attori sono non dei professionisti: in Bulgaria, in Serbia e Montenegro, incontravamo persone divertenti che si prestavano alla “nostra causa”; tutto quello che viene detto in certi momenti è vero, non segue una scrittura, siamo rimasti aperti alla realtà. La realtà, appunto, ci ha dato tanti regali lungo il percorso: abbiamo girato cronologicamente in 20 giorni, restando 2 giorni ad Istanbul e poi trasferendoci in Bulgaria. Molte scene sono improvvisate, e ho scelto di non consegnare i dialoghi agli attori fino all’ultimo momento, così si sono abituati ad accettarli in extremis e hanno vissuto un’esperienza trovando il tempo giusto per sviluppare i personaggi e la sintonia tra di loro, cercando i comportamenti, improvvisando sui caratteri e perfino lavorando sul protocollo, personaggio invisibile che non si vede mai ma che aleggia fin dall’inizio del film. Abbiamo cercato di lavorare sulle voci e la sinergia, perfino sulla lingua, perché in certi momenti si usa una lingua e in altri un’altra, riflettendo la stessa complessità linguistica che riflette – a sua volta – la complessa struttura del Belgio dominato da tre lingue.»

Il viaggio del Re Nicolas III si sarebbe dovuto concludere in Italia: perché alla fine avete escluso questa opzione?

«L’Italia non entra mai nella storia: la vicenda si conclude in Albania ma non è detto che il Re non sia scappato di nuovo, e magari stavolta proprio in Italia. Visto che stiamo scrivendo il seguito della commedia ma né come viaggio né come finto documentario, stavamo pensando di girarlo sull’isola di Tito in Croazia, e forse i protagonisti potrebbero finire in Italia, chissà. Questa volta stiamo usando un umorismo molto più feroce e mordace, parlando dell’estrema destra in modo forte, visto che viviamo in un’epoca di dittature e la nostra arma principale qual è, se non la commedia unita alla satira?»

Il rimando alla censura con riferimento alla stampa è voluto oppure no?

«In Belgio c’è molta libertà e non c’è autocensura, la situazione è diversa rispetto a prima: oggi i giornalisti devono reinventarsi, c’è molta più libertà. Pero l’immagine della famiglia reale è controllata, non può esprimersi liberamente con la gente perché tutto è controllato. L’immagine del re e del pase va rinfrescata, soprattutto quella legata ad un paese come il nostro dal quale nessuno si aspetta che possa accadere qualcosa. Per quanto riguarda il codice etico del giornalismo, la vera domanda è: quando provocare, e come? E il montaggio, che taglio dare? Come la domanda rivolta nel film: la camera ci dà il diritto di entrare nella vita degli altri? L’integrità dimostrata del documentarista Lloyd dà fiducia al Re e lo spinge ad appoggiarlo.»

Il film è una grande metafora: un Re allo sbando, come il Belgio, l’Europa o gli Stati Uniti. Siete rimasti spiazzati da questa uscita profetica? Siccome la vostra formazione è incentrata soprattutto sul documentario, vi state orientando piuttosto sulle commedia per ricavare il maggior numero di spettatori?

«Ogni volta pensiamo che il nostro film sia l’ultimo. Che non ne arrivino altri: fare un film è sacro, un privilegio per via delle innumerevoli difficolta. Ogni film e fatto con l’idea di raggiugere il pubblico. Non abbiamo scelto noi di avere una piccolissima distribuzione dei nostri film drammatici e la scelta è ricaduta sulla commedia anche se non nasce da questo discorso: noi facciamo film con fondi pubblici per il pubblico. Oggi la gente preferisce vedere i film a casa, ma la tradizione non si è esaurita. Per quanto riguarda il discorso politico, oggi non solo l’Europa ma tutto il mondo è allo sbando: stiamo vivendo un periodo triste per il nostro paese, soprattutto dopo gli attentati terroristici. Non dobbiamo lasciare che la paura e l’odio marchino i nostri giovani: andiamo avanti con le cicatrici, ma pur sempre andiamo avanti. Dobbiamo recuperare un dialogo proprio con i giovani per evitare una nuova crisi mondiale, bisogna scongiurarla, e allontanare i vari pericoli. Per quanto riguarda, invece, il nostro punto di vista da registi e da abitanti del Belgio, noi non siamo certo contro la monarchia belga, perché è qualcosa che unisce (nel caso del nostro paese) pur costando molto al paese; c’è molta distanza e poca comunicazione, ma il Belgio ha bisogno di questa figura che è un collante, perché il calcio e la birra sicuramente non bastano. Siamo uniti da tutto quello che non siamo (non siamo francesi, non siamo tedeschi ma nemmeno olandesi). E una cosa un po’ vecchia, ma la gente ama tutto questo: abbiamo bisogno di eroi, di un Re che ci possa ispirare visto che oggi manca una figura simile. Bruxelles, in fondo, è una sorta di isola nelle fiandre.»

The Batman: rivelati i 5 candidati per la regia, c’è George Miller

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Dopo avervi rivelato la candidatura di Matt Reeves per la regia di The Batman, oggi arrivano nuove notizie in merito alla possibile successione a Ben Affleck, che ha abbandonato la regia per dedicarsi con più attenzione a ruolo da protagonista. 

Secondo le indiscrezioni raccolta da Forbes oltre al nome di Matt Reeves, la Warner Bros e la DC FILMS stanno valutando cinque nomi per la regia del film e trai noi spicca quello regista George Miller fresco del recente successo di Mad Max Fury Road, acclamato anche dalla critica. 

George Miller è stato vicino a dirigere un film basato sulla DC nel compianto progetto sulla Justice League. Va detto che George Miller è stato in trattative anche per il sequel di Man of Steel.

Secondo nome sulla lista dello Studios è quello di Gavin O’Connor che ha diretto proprio per la Warner Bros The Accountant, interpretato nientedimeno che da Ben Affleck.

the batmanTra i nomi dello studio spicca anche quello dell’acclamato regista di Sicario e Arrival, nonché prossimo regista di Blade Runner 2049 e dell’annunciato remake di Dune, Denis Villeneuve. Anche se quest’ultimo sembra un po’ troppo impegnato.

Infine, ma non ultimo c’è Matt Ross,  regista dell’apprezzato Captain Fantastic con Viggo Mortensen, che sembra abbia suscitato l’interesse della Warner Bros.

Che dire, sono tutti nomi di altissimo livello, e anche se Denis Villeneuve, Matt Reevs, Matt Ross e Gavin O’Connor, sono registi di enorme talento, il nostro cuore potrebbe battere per George Miller. E il vostro? per chi batte?

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Attualmente senza più un regista confermato The Batman (titolo provvisorio) sarà scritto da Ben Affleck Geoff JohnsNel cast J.K. Simmons sarà Jim Gordon e Joe Manganiello sarà Deathstroke.

La Bella e la Bestia: prevendite e nuovo intenso trailer

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Sono ufficialmente aperte le prevendite per i biglietti dell’attesissimo film La Bella e la Bestia. La rivisitazione in chiave live action del classico d’animazione Disney arriverà nelle sale italiane il 16 marzo, anche in 3D.

I biglietti saranno disponibili per l’acquisto sul sito http://www.StiaConNoi.it

Nell’attesa, un nuovo trailer in italiano anticipa l’arrivo sul grande schermo dell’iconica storia d’amore. 

Diretto da Bill Condon La Bella e la Bestia è interpretato da un cast stellare che comprende Emma Watson nel ruolo di Belle, Dan Stevens nel ruolo della Bestia, Luke Evans nei panni dell’affascinante ma superficiale Gaston, che fa la corte a Belle, Kevin Kline nelle vesti di Maurice, il padre di Belle, e Josh Gad nei panni di Le Tont, il piagnucoloso tirapiedi di Gaston.

Inoltre, Ewan McGregor interpreta il candelabro Lumière, Stanley Tucci è il Maestro Cadenza, un clavicembalo, Audra McDonald interpreta il guardaroba Madame De Garderobe, Gugu Mbatha-Raw è lo spolverino Plumette, Hattie Morahan è la maga Agathe, Nathan Mack è la tazzina Chicco, Ian McKellen è l’orologio Tockins e Emma Thompson interpreta la teiera Mrs. Bric.

La Bella e la Bestia

Le star internazionali Celine Dion, Ariana Grande, John Legend e Josh Groban interpreteranno alcuni brani della colonna sonora scritta dal pluripremiato compositore Alan Menken, che includerà nuove registrazioni delle canzoni originali composte insieme a Howard Ashman e tre nuovi brani scritti dallo stesso Menken insieme all’esperto paroliere vincitore di tre premi Oscar Tim Rice.

Denis Villeneuve, ufficiale: a lui la regia del reboot di Dune

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Denis Villeneuve, ufficiale: a lui la regia del reboot di Dune

Lo scorso dicembre vi avevamo comunicato che Denis Villeneuve era in trattative per dirigere il reboot di Dune, in cantiere alla Legendary.

Arriva adesso, tramite Brian Herbert, figlio dello scrittore di Dune, Frank Herbert, la conferma che il regista di Sicario e Blade Runner 2049 è salito a bordo del progetto.

Dune sarà prodotto da Thomas Tull, Mary Parent e Cale Boyter, con Brian Herbert, Byron Merritt e Kim Herbert nei panni di produttori esecutivi. Chiaramente di Dune si conosce molto bene l’adattamento cinematografico del 1984 firmato da David Lynch.

Dune è un romanzo fantascientifico del 1965 di Frank Herbert. Vincitore nello stesso anno del premio Nebula e l’anno successivo del premio Hugo, i massimi riconoscimenti della narrativa fantascientifica, è il primo dei sei romanzi che formano la parte centrale e originaria del ciclo di Dune. A questi si è aggiunta, dopo la scomparsa dell’autore, una seconda serie di romanzi scritti dal figlio Brian Herbert con Kevin J. Anderson, il Preludio a Dune.

Arrival: trailer ufficiale del film di Denis Villeneuve

Per quanto riguarda Denis Villeneuve, il regista è ora impegnato con Blade Runner 2049 che arriverà il 6 ottobre 2017 negli Stati Uniti. Nel film, Harrison Ford riprenderà il ruolo di Rick Deckard, mentre Ryan Gosling sarà il nuovo protagonista.

Nel suo curriculum si annoverano Prisoners e Sicario, due dei film più acclamati delle ultime stagioni cinematografiche. Arrival, presentato in concorso all’ultimo Festival di Venezia, è in corsa agli Oscar con sei nomination, tra cui quella per il miglior film e la migliore regia.

Oscar 2017: le attrici che avrebbero meritato un Academy Award

Oscar 2017: le attrici che avrebbero meritato un Academy Award

Emma Stone, Meryl Streep, Ruth Negga, Isabelle Huppert e Natalie Portman si contenderanno agli Oscar 2017 il premio per la migliore interpretazione femminile (che sembra già nelle tasche della Stone, a dire il vero). Tuttavia la storia dell’Academy è piena di performance straordinarie che avrebbero dovuto vincere lo stesso premio, ma che non sono state invece premiate.

Oscar 2017: le nomination della 89ª edizione

Di seguito vi proponiamo le attrici che, per un determinato ruolo, avrebbero dovuto vincere un Academy Award

Oscar 2017Nonostante non sia un computo completo, le attrici in questa gallery hanno offerto particolari interpretazioni da manuale che, anche se nominate, in alcuni casi, sono state ignorate dall’Academy, vuoi per la presenza di performance migliori lo stesso anno, vuoi per particolari giochi di “potere” che gli Oscar conoscono bene. Ecco 15 fulgidi esempi di recitazione femminile non riconosciuta dall’Academy.

Bette Davis – Mildred Rogers – Schiavo d’amore (1935)

Il premio oscar andò a Claudette Clorbert per Accadde una Notte.

Faye Dunaway – Bonnie Parker – Gangster Story (1968)

Il premio oscar andò a Katharine Hepburn per Indovina chi viene a cena.

Mia Farrow – Rosemary Woodhouse – Rosemary’s Baby (1969)

Il premio oscar andò a ex aequo a Barbra Streisand per Funny Girl e Katharine Hepburn per Il Leone d’Inverno. Mia Farrow non venne nominata.

Sigourney Weaver – Ellen Ripley – Aliens (1987)

Il premio Oscar ancdò a Marlee Matlin per Figli di un Dio Minore.

Glenn Close – Alex Forrest – Attrazione fatale (1988)

Il premio Oscar andò a Cher per Stregata dalla Luna.

Jamie Lee Curtis – Wanda Gershwitz – Un pesce di nome Wanda (1989)

Il premio Oscar andò a Jodie Foster per Sotto accusa. Jamie Lee Curtis non venne nominata.

Pam Grier – Jackie Brown – Jackie Brown (1998)

Il premio Oscar ancdò a Helen Hunt per Qualcosa è cambiato. Pam Grier non venne nominata.

Fernanda Montenegro – Isadora “Dora” Teixeira – Central Station (1999)

Il premio Oscar andò a Gwyneth Paltrow per Shakespeare in Love.

Ellen Burstyn – Sara Goldfarb – Requiem for a Dream (2000)

Il premio Oscar andò a Julia Roberts per Erin Brockovich – forte come la verità.

Audrey Tautou – Amélie Poulain – Il meraviglioso mondo di Amélie (2001)

Il premio Oscar andò a Julia Roberts per Erin Brockovich – forte come la verità. Audrey Tautou non venne nominata.

Salma Hayek – Frida Kahlo – Frida (2003)

Il premio Oscar andò a Nicole Kidman per The Hours.

Zhang Ziyi – Chiyo Sakamoto – Memorie di una Geisha (2006)

Il premio Oscar andò aHilary Swank per Million Dollar Baby. Zhang Ziyi non arrivò nella cinquina finalista.

Gabourey Sidibe – Claireece “Precious” Jones – Precious (2010)

Il premio Oscar andò aSandra Bullock per The Blind Side.

Michelle Williams – Cynthia “Cindy” Heller – Blue Valentine (2011)

Il premio Oscar andò aNatalie Portman per Il Cigno Nero

Quvenzhané Wallis – Hushpuppy – Re della terra selvaggia (2012)

Il premio Oscar andò a Jennifer Lawrence per Il Lato Positivo.

Slam tutto per una ragazza: trailer del film con Jasmine Trinca

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Slam tutto per una ragazza: trailer del film con Jasmine Trinca

Ecco il trailer di Slam tutto per una ragazza, nuovo film di Andrea Molaioli presentato al Festival di Torino 2016. Nel cast del film, basato sul romanzo di Nick Hornby, Jasmine Trinca a Luca Marinelli.

Slam tutto per una ragazza: il trailer

“SLAM: sbattere, scagliare, scaraventare.
Nei fumetti: rumore di una porta chiusa con forza.
Nel gergo dello skateboarding: caduta rovinosa al termine di un’evoluzione acrobatica”.

Samuele ha sedici anni e una grande passione per lo skateboard. Passa le sue giornate con gli amici tra salti, evoluzioni e cadute, e coltiva un’amicizia tutta immaginaria con il suo eroe, Tony Hawk, il più grande skater di tutti i tempi. Sam vorrebbe andare all’università, viaggiare, magari vivere in California. Vorrebbe soprattutto essere il primo della sua famiglia a non inciampare nell’errore di diventare genitore a sedici anni, come è capitato a sua mamma e a sua nonna. È però difficile sfuggire al singolare destino della sua famiglia specie quando incontra Alice, lei è meravigliosa e sembra rappresentare tutto ciò che desidera… 

Andrea Molaioli, regista de ‘La Ragazza del Lago’, caso cinematografico vincitore di 10 David di Donatello (tra cui Miglior Film; Miglior Regia; Miglior Attore Protagonista) e tre Nastri d’Argento, torna al cinema con il suo nuovo film: ‘SLAM – Tutto per una ragazza’. La pellicola è tratta dal best seller ‘Tutto per una ragazza (Slam)’ di Nick Hornby, anche autore di Alta Fedeltà, Febbre a 90°, About a Boy.

‘SLAM – Tutto per una ragazza’ ha come protagonisti i giovani Ludovico Tersigni (‘L’estate addosso’ di Gabriele Muccino) e Barbara Ramella (‘Non si ruba a casa dei ladri’ di Carlo Vanzina), insieme ai premiati interpreti Jasmine Trinca (‘La stanza del figlio’, ‘La meglio gioventù’, Il grande sogno) vincitrice di tre Nastri D’Argento e del Premio Mastroianni al Festival di Venezia e Luca Marinelli (‘La solitudine dei numeri primi’, ‘Lo chiamavano Jeeg Robot’, ‘Non essere cattivo’), David di Donatello 2016 per ‘Lo chiamavano Jeeg Robot’.

Il film è prodotto da Indigo Film con Rai Cinema, e sarà distribuito nelle sale da Universal Pictures Italia dal 23 marzo.

Fonte: Universal Pictures International Italy

Road to Oscar 2017: il migliore attore non protagonista

Road to Oscar 2017: il migliore attore non protagonista

Oscar 2017: tutto è quasi pronto per la notte più scintillante – e cinefila – dell’anno; gli Accademy Awards sono vicini e solo il 26 Febbraio verranno rivelati i nomi dei vari vincitori, in un’annata scandita da musical patinati omaggio del passato “made in Hollywwod – land”, racconti di formazione (metropolitana), quieti drammi dell’animo, tesi neo – western macchiati dal petrolio, sbarchi alieni dall’oscuro messaggio simbolico e on the road dello spirito sulle tracce delle proprie origini. Chi sbaraglierà la concorrenza? Nell’attesa, non si può far altro che focalizzare l’attenzione sui vari nominati, scegliendo il proprio cavallo vincente sul quale puntare in attesa della grande sfida.

Oscar 2017: le nomination della 89ª edizione

Road to Oscar 2017: il migliore attore non protagonista

oscar 2017

Analizziamo da vicino i cinque candidati nella categoria Miglior Attore Non Protagonista.

Lucas Hedge per Manchester by the Sea

Lucas Hedge è il più giovane della lista: nato nel 1997 a Brooklyn, figlio d’arte – padre sceneggiatore e madre poetessa – ha iniziato a recitare dalla tenera età di dieci anni debuttando nel film firmato dal padre L’Amore Secondo Dan; dopo aver collezionato prestigiose collaborazioni con registi come Wes Anderson, Terry Gilliam e Jason Reitman è grazie a Kenneth Lonergan che ottiene la sua prima nomination agli Oscar, interpretando il ruolo del nipote sedicenne di Lee Chandler (Casey Affleck) nel drammatico Manchester by the Sea.

Dev Patel per Lion

oscar 2017L’altro giovane – e lanciatissimo – coetaneo con il quale dovrà vedersela Hedge è Dev Patel: inglese, classe 1990, già abituato ai fasti degli Oscar dopo aver preso parte, nel 2008, al pluripremiato film The Millionaire diretto da Danny Boyle, che in quella stagione stracciò nettamente la concorrenza. Com’è abituato ai successi e all’aria di Hollywood, però, è abituato anche agli insuccessi, come la candidatura ai Razzie Awards ricevuta nel 2010 per il suo ruolo nel film di M. Night Shyamalan L’Ultimo Dominatore dell’Aria. Con Lion – La strada verso casa sembra aver trovato la propria definitiva occasione di riscatto, interpretando il ruolo di Saroo Brierley – autore del romanzo autobiografico che ha ispirato il film – ragazzo indiano che, dopo essere sopravvissuto da solo, a cinque anni, su un treno diretto a Calcutta, viene prima portato in un orfanotrofio e poi in seguito viene adottato da una coppia australiana; una volta cresciuto, decide di cercare informazioni sulle proprie radici appellandosi solo ai pochi – e frammentari – ricordi che ha e a Google Earth.  Per la sua toccante interpretazione è stato candidato ai Golden Globes, al Premio BAFTA e agli Screen Actors Guild Award.

Mahershala Ali per Moonlight

oscar 2017Anche l’americano Mahershala Ali è a caccia di premi, dopo aver preso parte a molti dei film più caldi di questa stagione cinematografica: Free State of Jones, Il diritto di contare (Hidden Figures) ma soprattutto Moonlight, diretto da Barry Jenkins; il drammatico ed intenso racconto di formazione di Chiron, dall’infanzia fino all’età adulta vissute in un turbolento quartiere di Miami, porta ad Ali il plauso della critica, la vittoria di uno Screen Actors Guild Award, una candidatura ai Golden Globes e una ai BAFTA. Un ottimo risultato per l’attore nato a Oakland nel 1974, che durante la sua carriera ha collezionato ruoli in film come Il Curioso Caso di Benjamin Button, Come un Tuono, Hunger Games: Il canto della rivolta (Parte I e II) e in famose serie tv (Crossing Jordan, CSI: Scena del Crimine, 4400, Lie To Me, Alcatraz, Alphas, House of Cards – Gli intrighi del potere e Marvel’s Luke Cage).

Michael Shannon per Animali Notturni

oscar 2017Per Michael Shannon questa è la seconda nomination agli Oscar: la prima arrivò nel 2008 con il ruolo del disturbato e tormentato John Givings nel dramma di Sam Mendes Revolutionary Road; questa volta è grazie alla sua interpretazione dello schivo Detective “di confine” Bobby Andes nel noir diretto da Tom Ford che non solo conquista la critica, ma anche il pubblico e la suddetta nomination che si somma alle altre maturate nel corso della sua carriera, iniziata nei primi anni 90’ dopo una gavetta teatrale, e che lo ha portato a collaborare con registi come Harold Ramis, John Waters, Joel Schumacher, Michael Bay, Cameron Crowe, Curtis Hanson, William Friedkin, Oliver Stone, Jeff Nichols, Sidney Lumet, Sam Mendes, Werner Herzog, James Franco, Marc Forster, David Koepp, Ariel Vromen, Zack Snyder, Ramin Bahrani, Peter Bogdanovich e – ultimo ma non ultimo – lo stilista Ford che gli regala l’ennesimo, camaleontico, ruolo da caratterista pronto ad imprimersi nell’immaginario cinefilo.

Jeff Bridges per Hell or High Water

oscar 2017L’ultimo nominato è un vero veterano degli Oscar: Jeff Bridges, classe 1949, è uno dei sex symbol degli anni ’80 sopravvissuto incolume a quel decennio ed arrivato fino ad oggi inanellando una serie di memorabili interpretazioni, dividendosi tra grandi nomi della cinematografia (Peter Bogdanovich, John Huston, Michael Cimino, Bob Rafelson, John Carpet, Sidney Lumet, Francis Ford Coppola, Alan J. Pakula, Terry Gilliam, Peter Weir, Ridley Scott e Joel ed Ethan e Coen) e grandi blockbuster generazionali (come Tron firmato dalla Disney). Bridges muove i primi passi nel mondo dello spettacolo fin da bambino, collezionando ottime critiche per le sue convincenti interpretazioni e numerosi premi, fino alla vittoria di un Oscar come Miglior Attore Protagonista nel 2009 grazie al film Crazy Heart; è tornato sulla cresta dell’onda, nel circuito dei premi, dopo aver indossato i panni del cinico Texas Ranger Marcus nel neo – western firmato da David Mackenzie Hell or High Water, tesa storia di due fratelli fuorilegge disposti a tutto pur di salvare la fattoria di famiglia: l’unica soluzione plausibile consiste nel rapinare banche nel Texas remoto e attanagliato dalla crisi.  

Baby Driver: presentato al SXSW 2017 il film di Edgar Wright

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Baby Driver: presentato al SXSW 2017 il film di Edgar Wright

Sarà presentato al SXSW film festival 2017 il nuovo film di Edgar Wright, Baby Driver, con protagonista Ansel Elgort (Colpa delle Stelle).

South by Southwest (SXSW) è un festival musicale e cinematografico, composto anche di un insieme di conferenze e mostre interattive, che ha luogo ogni primavera ad Austin, la capitale del Texas, dal 1987. L’evento si svolgerà dal 10 al 19 marzo 2017.

Baby Driver sarà presentato al SXSW 2017

Saranno presenti quest’anno all’evento anche titoli molto attesi, come Song to Song di Terrence Malick e Free Fire di Ben Wheatley.

Nel corso degli anni il festival ha visto presentati alcuni dei film di genere che sono divenuti poi cult. Ad esempio al SXSW è stato presentato il remake de La Casa di Sam Raimi, o più di recente, Ex Machina, di Alex Garland.

Nel cast di Baby Driver, oltre a Elgort, ci sono Lily Jems, Jamie Foxx, John Bernthal, Kevin Spacey e Jon Hamm.

Baby Driver: prime immagini dal nuovo film di Edgar Wright

Sul film Wright ha dichiarato: “Ho sempre voluto fare un action che fosse impreziosito dalla muscia. È qualcosa che fa parte in grande misura dei miei film precedenti e ho pensato a quest’idea di avere un personaggio che ascolta musica continuamente. Quindi, hai questo giovane autista che ha una colonna sonora per tutta la sua esistenza, in particolar modo per le rapine alle banche e le fughe veloci che verranno.”

Fonte: SXSW

Sicario 2: potrebbe essere sia un sequel che un prequel

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Sicario 2: potrebbe essere sia un sequel che un prequel

Durante la promozione di John Wick Chapter Two, il produttore del film, Basil Iwanyk, ha parlato per la prima volta di Sicario 2, che si intitolerà Soldado.

Il produttore ha spiegato brevemente che natura avrà il film e in che modo sarà connesso al precedente lavoro diretto da Denis Villeneuve.

“Non avrete idea di dove siete, se prima o dopo gli eventi narrati in Sicario. Se si tratta di cinque anni, non ne avrete nessun indizio. Non ci sono riferimenti al primo Sicario, quindi non sapete quando si svolgono i fatti… In Sicario il mondo non è così specifico. Sono solo quei personaggi. E francamente volevamo che il pubblico avesse esperienza dei personaggio in tempo reale invece di un riferimento continuo all’altro film come una sorta di ‘Intanto in Sicario…'”.

In pratica Sicario 2 sarà un film ambientato nello stesso universo del primo film, con gli stessi personaggi, ma narrativamente svincolato dal film stesso.

Benicio Del Toro e Josh Brolin, protagonisti del primo film, torneranno entrambi in Soldado. Al momento, invece, è incerto il ritorno di Emily Blunt. La sceneggiatura del film porterà nuovamente la firma di Taylor Sheridan (Sons of Anarchy), già autore dello script del primo film.

Stefano Sollima è noto soprattutto per aver diretto serie televisive di successo come Gomorra La serie Romanzo criminale La serie. Si tratta della prima produzione hollywoodiana che vedrà coinvolto il regista romano.

Di seguito la trama di Sicario:

In una zona di confine tra Stati Uniti e Messico, dove la legge non conta, Kate (Emily Blunt) è un’agente dell’FBI giovane e idealista, arruolata dal funzionario di una task force governativa per la lotta alla droga (Josh Brolin) per compiere una missione speciale. Sotto la guida di un ambiguo e impenetrabile consulente (Benicio Del Toro) la squadra parte per un viaggio clandestino, costringendo Kate a mettere in discussione tutto ciò in cui crede per riuscire a sopravvivere.

Fonte: Collider

Star Wars Aftermath: Lando Clarissian ritornerà nell’ultimo volume Empire’s End

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Dopo la clamorosa assenza in Star Wars Il Risveglio della Forza che non ha mancato di suscitare le proteste di molti fan, è stato finalmente reso noto che Donald Glover vestirà i panni dell’ex uomo d’affari e neo-generale dell’Alleanza Ribelle Lando Clarissian nello standalone dedicato ad Han Solo, attualmente in produzione. Tenendo conto delle poche apparizioni in prodotti derivati – tra cui la serie animata Star Wars Rebels – la notizia diffusa recentemente riguardo alla pubblicazione di un nuovo volume dal titolo Star Wars Aftermath Empire’s End in cui Lando Clarissian giocherà un ruolo fondamentale non può che suscitare una grande curiosità per tutti gli amanti e sostenitori del personaggio.

Han Solo: Donald Glover parla del nuovo Lando Calrissian

La trilogia di volumi Star Wars Aftermath è stata ideata dallo scrittore Chuck Wendig con l’intento di narrare e approfondire gli accadimenti situati negli oltre 35 anni che vanno dalle vicende di Star Wars Il ritorno dello JediStar Wars Il Risveglio della Forza, un progetto epico che ora avrà modo di essere concluso dall’ultimo capitolo Aftermath Empire’s End in uscita il 21 febbraio 2017. Secondo le recenti indiscrezioni raccolte da io9 uno dei protagonisti sarà proprio Lando Clarissian, il quale ritornerà a Cloud City per riprendere dal momento in cui le truppe dell’Impero Galattico si presentarono davanti alla sua porta.

Secondo l’estratto pubblicato da io9 che contiene alcuni collegamenti con le precedenti narrazioni di Star Wars appartenenti a diversi prodotti derivati, tra cui il gioco per cellulare Star Wars Uprising  in cui il Governatore Imperiale Adelhard crea un blocco nel settore Anoat (la sede di Bespin e Hoth) per cercare di mantenere il controllo subito dopo la Battaglia di Endor. Ma quello che più colpisce è il secondo aggancio, questa volta direttamente al famoso intermezzo del primo volume della serie Star Wars Aftermath in cui si narra di rivolta scoppiata a Cloud City e guidata dal pirata Kars Tal-Korla a sua volta impegnato a collaborare con Lobot, il braccio destro di Lando Clarissian. Dunque appare più che ovvio che in Aftermath Empire’s End Lando potrà avere un ruolo di primo piano nel tentativo di battere il governatore Adelhard e riconquistare così Cloud City.

Fonte: io9

Il Padrino: in produzione un film sulla lavorazione del film

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Il Padrino: in produzione un film sulla lavorazione del film

La HBO sta lavorando a un film dal titolo Francis and The Godfather, uno show tv che seguirà le vicende produttive de Il Padrino. Chiaramente il Francis del titolo è chiaramente Ford Coppola.

Si tratterà di un film che, come è stato per l’Hitchcock con Anthony Hopkins, che raccontava la produzione di Psycho, racconterà la produzione di uno dei capolavori del maestro italo americano Francis Ford Coppola.

Il Padrino: in produzione un film sulla lavorazione del film

Il film sarà basato su una sceneggiatura di Andrew Farotte, inserita nella Black List del 2015. La Black List, ricordiamo, è una lista dei migliori script registrati a Hollywood che non sono ancora stati trasformati in film.

Francis and The Godfather sarà prodotto da Mike Marcus (The Ward), Doug Mankoff (Nebraska) e Andrew Spaulding (The Young Messiah). La consulenza produttiva sarà affidata a Paul Bart, l’executive che per primo opzionò Il Padrino.

Film che ha lanciato la folgorante carriera di Al Pacino nel 1972, Il Padrino rimane a oggi uno dei migliori esempi di cinema offerti da Coppola. Nel cast originale, al fianco di Pacino, ci sono Marlon Brando, James Caan, Robert Duvall, John Cazale, Richard S. Castellano, Gianni Russo, Talia Shire e Diane Keaton.

Come ben sanno gli appassionati di cinema, il film ha avuto due sequel, la Parte II che ha brillato per la superba interpretazione di Robert De Niro nei panni del giovane Vito Corleone, e la Parte III che resta il progetto più debole della trilogia, realizzata a molti anni di distanza e su commissione.

Fonte: Variety

Leonardo DiCaprio sarà il poliziotto italiano che ha combattuto La Mano Nera

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Dopo il trionfo agli Oscar con The Revenant, Leonardo DiCaprio è pronto a tornare in pista con un progetto molto impegnativo, prodotto da Paramount.

Lo studio ha infatti acquistato i diritti del libro, The Black Hand, scritto da Stephan Talty, in cui si racconta la storia vera di Joe Petrosino, il poliziotto italiano naturalizzato statunitense che, a cavallo tra il XIX e il XX secolo ha impiegato le sue forza per contrastare La Mano Nera, tenebrosa organizzazione a carattere mafioso con origine italiana.

Leonardo DiCaprio interpreterà Petrosino e parteciperà al progetto anche come produttore con la Appian Way.

Lo scorso anno, un altro romanzo di Talty basato su una storia vera, Captain’s Duty, ha avuto una trasposizione cinematografica di grande successo: Captain Phillips, per la regia di Paul Greengrass con Tom Hanks.

Leonardo DiCaprio produrrà il film su Captain Planet

Considerato il soggetto del film, non è escluso che Leonardo DiCaprio riesca a coinvolgere nel progetto anche Martin Scorsese che lo ha diretto in molti dei suoi film recenti migliori e soprattutto in Gangs of New York e in The Departed, che riprendono il tema della malavita americana e che hanno riscosso notevole successo.

Al momento Leonardo DiCaprio è già impegnato, sempre con Scorsese, in Devil in the White City (leggi qui).

Fonte: Deadline

Venerdì 13: Jason avrà la maschera da hockey originale nel reboot

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Un delle peculiarità più importanti dei maggiori assassini e serial killer cinematografici riguarda il fatto che essi indossano generalmente delle maschere durante lo svolgimento dei propri macabri compiti, così come hanno dimostrato alcuni celebri personaggi del calibro di Ghostface (Scream), Harry Warden (My Bloody Valentine), Michael Myers (Halloween) e il capostipite Leatherface (Non aprite quella porta). Per questo motivo, dopo aver annunciato l’intenzione di dare il via a un reboot della celebre saga anni’80 di Venerdì 13 in uscita il 13 ottobre 2017, i vertici di Platinum Dunes hanno affermato di aver ingaggiato un team di esperti di effetti speciali per ricreare integralmente l’iconica maschera da hockey originale indossata per la prima volta dal protagonista assassino Jason Voorhees nel terzo capitolo della saga nel 1982.

Venerdì 13: nelle sale ad Halloween 2017

Comparendo soltanto per pochi secondi nelle sembianze di un bambino annegato nell’agghiacciante finale del primo capitolo di Venerdì 13 diretto nel 1980 da Sean CunninghamJason riapparve con il volto coperto da un sacco di tela nel successivo Venerdì 13 L’assassino ti siede accanto del 1981, assumendo le sue definitive sembianze con tanto di maschera da hockey solo nel 1982 con Venerdì 13 Week-end di terrore, dando vita a una delle icone horror più famose di tutti i tempi. Nel corso degli oltre 12 sequel, remake e prodotti derivati (tra cui un crossover Freddy vs Jason nel 2003) la maschera di Jason ha subito diversi cambiamenti di stile dovuti per lo più alle varie ferite di battaglia, ma ora pare il regista Breck Eisner e il suo team abbaino deciso di riportare il design orinale del terzo capitolo per inaugurare questo atteso reboot.

Il nuovo reboot di Venerdì 13 – il 13° film del franchise – secondo alcune indiscrezioni racconterà le origini di Jason Voorhees e sarà impostato come PG-13.

“La storia ha personaggi fantastici. La storia è di un’origine, ma un’origine che nessuno ha mai visto prima. Ovviamente ci sarà Pamela ma sarà qualcosa di diverso da quello che avete visto in passato.”

Venerdì 13nel reboot una nuova storia di origini per Jason

Venerdì 13, in originale Friday the 13th, è una saga di film horror che ha come protagonista Jason e ricade nella categoria dei film slasher.

Il film originale di Venerdì 13 è stato concepito da Sean S. Cunningham, poi la saga è proseguita grazie ad altri registi che hanno mantenuto gli stessi meccanismi narrativi presenti nel primo film. Tutti i film appartengono al genere splatter, quindi caratterizzati da omicidi crudi, possibilmente spettacolari e granguignoleschi. Sono stati realizzati nove sequel, uno spin-off/crossover e un remake/reboot, per un totale, quindi, di 12 pellicole.

Curiosità sull’iconico protagonista del franchise Venerdì 13.

Nei vecchi episodi del videogioco Splatterhouse, prima del reboot del 2010, il protagonista Rick Taylor è chiaramente ispirato a Jason. Anche se nel progredire della saga videoludica la Maschera del Terrore negli artworks e nei filmati venne poi rappresentata con fattezze più simili a un teschio, nei giochi ha sempre un aspetto molto più simile a una maschera da hockey.

Nel 1985 in Italia fu realizzato un film palesemente ispirato alla saga, secondo la diffusa prassi del cinema di genere italiano degli anni ottanta, di realizzare delle imitazioni, più o meno marcate, dei contemporanei film statunitensi di maggior successo: la pellicola s’intitola Camping del terrore (che però uscì nelle sale italiane solo due anni dopo, nel 1987), diretta da Ruggero Deodato, con una giovanissima Nancy Brilli tra i protagonisti.

Jason Voorhees è stato aggiunto alla lista dei combattenti del videogioco Mortal Kombat X, è contenuto nel primo Kombat Pack. Il personaggio del gioco è stato ricreato fedelmente prendendo spunto dai film della saga, i movimenti, l’atteggiamento, le mosse e le fatality rispecchiano quanto visto sul grande schermo.

La serie di film Venerdì 13

  1. Venerdì 13 (Friday the 13th, 1980), regia di Sean S. Cunningham
  2. Venerdì 13 parte II – L’assassino ti siede accanto (Friday the 13th Part II, 1981), regia di Steve Miner
  3. Venerdì 13 parte III – Week-end di terrore (Friday the 13th Part III, 1982), regia di Steve Miner
  4. Venerdì 13 parte IV – Capitolo finale (Friday the 13th: The Final Chapter, 1984), regia di Joseph Zito
  5. Venerdì 13 parte V – Il terrore continua (Friday the 13th Part V: A New Beginning, 1985), regia di Danny Steinmann
  6. Venerdì 13 parte VI – Jason vive (Friday the 13th Part VI: Jason Lives, 1986), regia di Tom McLoughlin
  7. Venerdì 13 parte VII – Il sangue scorre di nuovo (Friday the 13th Part VII: The New Blood, 1988), regia di John Carl Buechler
  8. Venerdì 13 parte VIII – Incubo a Manhattan (Friday the 13th Part VIII: Jason Takes Manhattan, 1989), regia di Rob Hedden
  9. Jason va all’inferno (Jason Goes to Hell: The Final Friday, 1993), regia di Adam Marcus
  10. JX – Jason X (Jason X, 2002), regia di James Isaac
  11. Freddy vs. Jason (Freddy vs. Jason, 2003), regia di Ronny Yu
  12. Venerdì 13 (Friday the 13th, 2009), regia di Marcus Nispel

Fonte:  Dread Central

The Batman: per James Gunn il regista ideale sarebbe Jeremy Saulnier

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Dopo aver ormai messo il cuore in pace riguardo all’abbandono di Ben Affleck alla regia del tanto atteso standalone The Batman è giunto il momento di pensare al futuro del progetto, in particolare riguardo a chi potrà essere il regista più adatto per prendere in mano saldamente le redini di questa travagliata operazione cinematografica. Mentre Variety continua a sostenere la candidatura eccellente di Matt Reeves, nel corso di un recente scambio di vedute con i fan sul proprio account Facebook James Gunn ha ammesso che, a suo parere professionale, Jeremy Saulner – autore di due piccoli cult come Blue RuinGreen Room –  sarebbe il candidato ideale.

The Batman: Ben Affleck potrebbe lasciare il ruolo? Clay Enos rassicura

James Gunn ha ammesso che ora The Batman si trova in una fase davvero delicata, tuttavia “se Jeremy Saulnier fosse interessato allora sarebbe una buona scelta per guidare questo progetto“, anche se al momento altri nomi celebri circolano nella possibile short-lisa, tra cui spiccano certamente Gavin O’Connor (The Accountant), Denis Villeneuve (Sicario, Arrival) e addirittura George Miller (Mad Max).

Il grande successo di Jeremy Saulnier è iniziato nel 2013 con il piccolo thriller Blue Ruin, divenuto subito un cult indie così come il successivo Green Room del 2016, un racconto punk-rock violento tutto ambientato in una stanza nel retrobottega di un locale di avventori filo-nazisti e amanti della musica estrema. Attualmente Sailner si trova impegnato nell’adattamento di Hold The Dark per conto di Netflix che verrà distribuito entro il 2018, dunque lasciandogli ampio margine per poter eventualmente prendere in mano il timone di regia dello standalone The Batman.

The Batman e Talia Al Ghulla risposta della Warner

The Batman (titolo provvisorio) sarà scritto da Ben Affleck Geoff JohnsNel cast J.K. Simmons sarà Jim Gordon e Joe Manganiello sarà Deathstroke.

Secondo le prime anticipazioni, Arkham in questa storia potrebbe avere un ruolo chiave se non addirittura importantissimo. Pare infatti che tutto il film racconterà di un Batman bloccato proprio in Arkham Asylum e che si ritroverà costretto ad affrontare molti dei suoi nemici.  Vi ricordiamo che lo stesso Ben Affleck ha confermato che il filmchiaramente si ispirerà ad una o più storie dal fumetto seppur mantenendo un’originalità predominante.

Fonte: screenrant

Shrek: ecco il trailer onesto del film DreamWorks

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Ecco il trailer onesto di Shrek, il film DreamWorks del 2001 che ha rivoluzionato il modo di raccontare le fiabe al cinema. Il video è stato realizzato, ovviamente, da Screen Junkies.

Con il suo stile irriverente, Shrek si è distinto immediatamente dagli altri film d’animzione, diventando il simbolo di un nuovo modo di raccontare la fiaba attraverso lo scardinamento dei canoni classici.

Shre, il quinto capitolo nel 2019

Il film ha avuto diversi sequel, di vario successo e valore artistico. L’ultima notizia in merito a un quinto episodio risale alla scorsa estate e riportava che il film sarebbe stato pronto per il 2019.

Il primo film della serie cinematografica Shrek è uscito nel 2001. La pellicola ha avuto tre sequel, uscitn nel 2004, nel 2007 e nel 2010. Nel 2011 è uscito lo spin off Il Gatto con gli Stivali.

Shrek, basato sulla fiaba omonima del 1990 di William Steig, è stato il primo film a vincere l’Oscar al miglior film d’animazione, categoria introdotta nel 2002. La saga rappresenta uno dei franchise più remunerativi della storia del cinema d’animazione e della storia del cinema in generale. Il primo capitolo ha incassato circa 484 409 218  dollari in tutto il mondo.

Doctor Strange: come sarebbe dovuto finire – video

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L’esilarante canale Youtube How It Should Have Ended ha pubblicato il finale alternativo di Doctor Strange. L’esito, come al solito molto buffo, lo trovate nel video a seguire:

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Doctor Strange recensione del film con Benedict Cumberbatch

Doctor Strange è arrivato al cinema il 26 Ottobre 2016. Dirige Scott Derrickson da una sceneggiatura di Jon Aibel e Glenn Berger, rimaneggiata da Jon Spaihts. Nel cast del film al fianco del protagonista Benedict Cumberbatch sono stati confermati Tilda SwintonRachel McAdams Chiwetel Ejiofor.

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Produttore del film, Kevin Feige, con Louis D’Esposito, Victoria Alonso, Alan Fine, Stan Lee e Stephen Broussard come produttori esecutivi.

La trama di Doctor Strange

Dai Marvel Studios arriva la storia del neurochirurgo di fama mondiale, il Dottor Stephen Strange, che viene derubato dell’uso delle sue preziose mani a seguito di un terribile incidente d’auto. Quando la medicina tradizionale lo tradisce, Strange decide di rivolgere le sue speranze di guarigione altrove, verso un mistico ordine noto come Kamar-Taj. Qui scoprirà che non si tratta solo di un centro di guarigione, ma anche di un avanposto che combatte delle forze oscure e sconosciute che vogliono distruggere la nostra realtà. Strange dovrà quindi scegliere, armato di un nuovo potere e nuove capacità, se tornare alla sua vita di successi e agi o se lasciarsi tutto alle spalle e ergersi contro il male.

The Batman: Ben Affleck potrebbe lasciare il ruolo? Clay Enos rassicura

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È notizia di ieri che Ben Affleck ha abbandonato la sedia di regia di The Batman. Le sue motivazioni, spiegate in maniera lineare e condivisibile, sono state relative all’impegno immenso rappresentato dal tenere in piedi un film così complesso e dall’essere coinvolto anche come protagonista nello stesso.

Date le aspettative che si hanno su questo film in particolare, la posizione di Affleck, coinvolto anche come sceneggiatore e come produttore esecutivo è del tutto comprensibile, tuttavia adesso alcune nuvole si addensano anche sulla sua partecipazione al film in quanto protagonista.

Mark Hughe, di Forbes, nella sua analisi della questione, ha espresso la sua preoccupazione in merito al fatto che l’attore e regista premio oscar potrebbe anche lasciare il ruolo del Crociato Incappucciato. Ecco quanto si legge nel suo articolo: 

“Sfortunatamente, tra le cose che ho sentito in merito al suo abbandono come regista, c’è anche qualcosa di specifico che, se vero, mi porta a preoccuparmi in merito al fatto che c’è una possibilità che Affleck abbandoni anche il ruolo da protagonista. Non credo che queste preoccupazioni siano troppo fondate, e mi aspetto comunque che Affleck finisca la sceneggiatura come pianificato e che cominci l’allenamento per guadagnare la forma di Batman, assicurandosi di essere fisicamente e mentalmente preparato per il ruolo. Detto questo, credo che ci siano possibilità che Affleck possa abbandore il progetto come attore, pur rimanendo come firma in sceneggiatura e nel ruolo di produttore esecutivo del film.”

Nonostante queste preoccupazioni, su Twitter, Clay Enos, direttore della fotografia del DCEU, ha tranquillizzato gli animi, spiegando che i registi abbandonano in continuazioen i progetti e che il caso di The Batman e di Ben Affleck non è certo un’eccezione.

Cosa vi aspettate?

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The Batman e Talia Al Ghul: la risposta della Warner

The Batman (titolo provvisorio) sarà scritto da Ben Affleck e Geoff Johns. Nel cast J.K. Simmons sarà Jim Gordon e Joe Manganiello sarà Deathstroke.

Secondo le prime anticipazioni, Arkham in questa storia potrebbe avere un ruolo chiave se non addirittura importantissimo. Pare infatti che tutto il film racconterà di un Batman bloccato proprio in Arkham Asylum e che si ritroverà costretto ad affrontare molti dei suoi nemici.  Vi ricordiamo che lo stesso Ben Affleck ha confermato che il film chiaramente si ispirerà ad una o più storie dal fumetto seppur mantenendo un’originalità predominante.

Rings: tre minuti dal film e un’agghiacciante 360 experience

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Rings: tre minuti dal film e un’agghiacciante 360 experience

In trepidante attesa di poter finalmente vedere la perfida e inquietante Samara uscire nuovamente dal gocciolante schermo televisivo (e cinematografico), Paramount ha rilasciato online una clip con i primi 3 minuti di Rings, terzo capitolo del feranchise orrorifico iniziato nel 2002 con The Ring di Gore Verbinski, a sua volta remake del celebre j-horror Ringu del 1998 di Hideo Nakata.

In questa clip di appena 3 minuti dedicata al prologo di Rings viene mostrato un volo aereo su cui ben presto si abbatterà, con conseguenze devastanti, la celebre maledizione che vede al centro il video virale maledetto con protagonista l’inquietante Samara, pronta a uccidere chiunque dopo sette giorni dalla visione incriminata.

Rings: l’orrore corre sul nastro per la terza volta

Uno dei grandi aspetti che da qualche tempo a questa parte sembrano animare tantissimo le promozioni pubblicitarie dei più recenti prodotti audiovisivi sono le inedite esperienze stereoscopiche immersive che ogni untene può vivere semplicemente con un visore VR 360. Anche Paramount sembra essersi orientata verso questa inedita strategia, pubblicando sul proprio canale YouTube U.K. Paramount Pictures una video interattivo si 90 secondi in cui lo spettatore ha la possibilità di effettuare un tour virtuale a 360° di una stanza buia e inquietante piena di schermi televisivi, in attesa che la terrificante silhouette di Samara sbuchi fuori dal nulla per aggredirlo e spaventarlo. Di seguito proponiamo il video:

Le aspettative nei confronti di Ring sono davvero molto alte. Nato come romanzo di successo pubblicato nel 1998 da Koij SuzukiThe Ring (in originale Ringu) è stato trasposto una prima volta da Hideo Nakata sul finire degli anni ’90, aprendo la strada al filone del j-horror e generando un tale successo internazionale da spingere il regista Gore Verbinski a realizzarne un ottimo remake nel 2002 con protagonista Naomi Watts. In seguito la Paramount decise di trasformare il progetto in un vero e proprio franchise, affidando a Nakata in persona la realizzazione di uno sfortunato sequel nel 2005, il cui esito fu così disastroso da bloccare per oltre un decennio lo sviluppo della saga con protagonista la perfida Samara e la relativa videocassetta maledetta in grado di uccidere dopo sette giorni chiunque la guardi.

Rings: Samara nel nuovo terrificante poster

Rings racconterà le vicissitudini della giovane Julia (l’italiana Matilda Lutz) nel tentativo di impedire che la celeberrima video-maledizione possa minacciare il suo ragazzo Holt (Alex Roe), il tutto grazie all’aiuto del professor Gabriel (il Johnny Galecki di The Big Bang Theory) e alla scoperta di un inquietante gioco metafilmico che si cela proprio nei meandri della registrazione fantasmatica.

Ambientato 13 anni dopo le vicende del secondo capitolo della saga e sceneggiato a otto mani da David LouckaJacob Estes e Akiva GoldsmanRings annovera tra le sue fila Matilda Lutz, Alex Roe, Johnny Galecki, Aimee TeegardenBonnie Morgan e la presenza straordinaria di Vincent D’Onofrio

Fonte: Paramount Pictures

Aquaman: Nicole Kidman sarà la mamma di Arthur Curry?

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Dopo la conferma che vuole Yahya Abdul-Mateen II nei panni di Black Manta, villain di Aquaman, tramite THR arrivano altri dettagli in merito alla produzione del film con protagonista Jason Momoa.

Secono l’attendibile rivista, Nicole Kidman sarebbe in trattative per unirsi al DCEU nei panni della amdre di Aquaman/Arthur Curry, la Regina Atlanta.

Nicole Kidman sarà la mamma di Arthur Curry in Aquaman?

Per chi non lo sapesse, Arthur, AKA Aquaman, è figlio di un umano e di una regina atlantidea, la Kidman appunto, che sarebbe una scelta interessante e anche appropriata, considerando l’aspetto fisico dell’attrice australiana. Una regina di Atlantide dovrebbe apparire come un essere magnifico ed etereo, ma anche capace di emanare potere e incutere timore reverenziale. Il fatto che la Kidman abbia anche una carnagione delicata e pallida aiuta, make up a parte, a immaginarla nel ruolo.

Non sarebbe la prima volta che l’attrice premio Oscar si avvicina al mondo dei cinecomics, dal momento che anche per i casting di Wonder Woman si era parlato di lei. Questa occasione invece potrebbe essere molto più appropriata per l’attrice in questione e sarebbe plausibile vedere la madre e il padre di Arthur, il custode di un faro, almeno in un breve cameo nel film.

Nicole Kidman è in sala con Lion, film che le è valsa la sua quarta nomination agli Oscar (ha vinto la statuetta nel 2003 con The Hours).

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Prima di apparire come assoluto protagonista in Aquaman, il personaggio di Jason Momoa sarà trai protagonisti di Justice League, diretto da Zack Snyder, al fianco di Ben Affleck (Batman), Gal Gadot (Wonder Woman), Henry Cavill (Superman), Ezra Miller (Flash) e Ray Fisher (Cyborg). Il suo esordio sul grande schermo è avvenuto quest’anno, in un cameo di Batman v Superman Dawn of Justice.

Aquaman sarà diretto da James Wan (Insidious, L’evocazione The Conjuring, Fast and Furious 7) e vedrà protagonista Jason Momoa (Game of Thrones). Con lui ci sarà Amber Heard (Magic Mike XXL, The Danish Girl) nei panni di Mera. Al cast si aggiungono Yahya Abdul-Mateen II, Patrick WilsonWillem Dafoe. Il cinecomic arriverà al cinema il 05 Ottobre 2018.

 

The Batman: perché Kevin Smith NON lo dirigerà

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Kevin Smith è un grande appassionato e conoscitore di fumetti (basti pensare anche solo al fatto che sua figlia si chiama Harley Quinn Smith) eppure non se la sente di proporsi come regista per The Batman, ora che Ben Affleck ha lasciato la sedia vacante.

Il regista che ha un debole per la DC Comics, si è già cimentato con le serie tv The Flash e Supergirl e per lui sarebbe il passo successivo naturale, almeno così la pensano i fan che hanno fatto il suo nome sui social.

Ecco perché Kevin Smith NON dirigerà The Batman

Smith ha risposto di persona alle richieste che lo vogliono sulla sedia di regia di The Batman. Su twitter, il regista ha scritto che, pur essendo lusingato dalla fiducia dei fan, non può farlo per tre ragioni: primo, non parla con Ben Affleck da anni; secondo, ha fatto Yoga Hosers; terzo, senso comune.

Certo, Kevin Smith conosce bene i fumetti della DC, ma non ha mai realizzato un film ad altissimo budget come sarà senza dubbio The Batman, inoltre l’acredine che c’è tra lui e Affleck, dopo tanti anni di collaborazione in gioventù, potrebbe senza dubbio essere un ostacolo a una sana atmosfera sul set.

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The Batman (titolo provvisorio) sarà scritto da Ben Affleck e Geoff Johns. Nel cast J.K. Simmons sarà Jim Gordon e Joe Manganiello sarà Deathstroke.

Secondo le prime anticipazioni, Arkham in questa storia potrebbe avere un ruolo chiave se non addirittura importantissimo. Pare infatti che tutto il film racconterà di un Batman bloccato proprio in Arkham Asylum e che si ritroverà costretto ad affrontare molti dei suoi nemici.  Vi ricordiamo che lo stesso Ben Affleck ha confermato che il film chiaramente si ispirerà ad una o più storie dal fumetto seppur mantenendo un’originalità predominante.

Kong Skull Island: la cover di SFX cita Apocalypse Now

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Kong Skull Island: la cover di SFX cita Apocalypse Now

Grazie a GamesRadar+ è possibile ammirare finalmente la nuova copertina della rivista SFX attualmente in edicola dedicata a Kong Skull Island in cui viene mostrato il celebre gorilla gigante intento a sfoderare tutto il proprio potenziale in un inquietante ruggito di guerra.

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All’interno della rivista è contenuta un’intervista esclusiva con il regista Jordan Voght-Roberts, oltre a una seconda immagine che illustra visivamente l’inizio della nuova storia tratta dal racconto dello scrittore Jospeh McCabe, con tanto di titolone “Beats War” e una didascalia che cita scherzosamente Apocalypse Now: “Kong Skull Island è pronto a scatenare l’Apocalisse [gioco di parole in inglese di Ape-ocalypse, N.d.r] ora. Joseph McCabe ama l’odore della scimmia al mattino“.

Lo speciale dedicato all’origine della storia di Kong Skull Island contenuta nella rivista è un diretto omaggio citazionistico ad Apocalypse Now, soprattutto perché la famosa frase pronunciata da Robert Duvall (Mi piace l’odore del napalm al mattino”) viene usata come chiaro aggancio al capolavoro di Coppola. Lo speciale afferma inoltre che il regista Jordan Voght-Roberts si prepara a scatenare una guerra fra gorilla in ogni multiplex“.Il fatto che i grafici e gli editori di SFX abbiano deciso di citare direttamente a celebre pellicola del 1979 potrebbe dipendere da alcune affinità fra i due racconti, soprattutto per quanto riguarda un’ambientazione cupa e sempre invasa dallo spettro della guerra incombente.

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Kong Skull Island, che uscirà il 9 marzo 2017, include nel cast Tom Hiddleston, Brie Larson, Samuel L. Jackson, John Goodman, Tian Jing, Corey Hawkins, Jason Mitchell, John Ortiz, Shea Whigham e Toby Kebbell. Diretto da Jordan Vogt-Roberts, il film è scritto da Max Borenstein, John Gatins, Dan Gilroy e Derek Connolly.

Godzilla vs Kong è previsto per il momento per il 29 maggio 2020 negli USA, mentre Godzilla 2 dovrebbe arrivare l’anno prima, il 22 marzo 2019.

Fonte: GamesRadar+

Star Wars: Mark Hamill solidale con il giovane Anakin di Jake Lloyd

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Quando nel lontano 1999 George Lucas annunciò di voler realizzare una nuova trilogia prequel di Star Wars con cui raccontare la crescita e la maturazione di Anakin Skywalker fino al suo passaggio al Lato Oscuro della Forza, molti fan sollevarono seri dubbi sulla natura del progetto, riservando in seguito al giovane interprete di Anakin, Jake Lloyd un’accoglienza non proprio calorosa, tanto da stroncare sul nascere la sua precoce carriera. Ora, a distanza di sedici anni, l’attore Mark Hamill – reduce dal successo di Star Wars Il Risveglio della Forza e prossimo a comparire nei due sequel Star Wars The Last JediStar Wars Episodio IX – ha deciso di intervenire a sostegno dell’allora collega di appena 9 anni, dichiarando, durante un’intervista a Vulture (ripresa anche da Heroic Hollywood) il suo pieno sostegno alla seconda trilogia e a Jake Lloyd.

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Intervenendo in maniera appassionata e anche un pò contrariata riguardo alla brutta accoglienza riservata al piccolo Jake Lloyd nel corso della seconda trilogia di Star WarsMark Hamill ha confessato: “non riesco davvero a credere ancora oggi ad alcune delle cose che sono state dette e scritte sul prequel. Veramente, al di là di tutto non mi piace quando le persone criticano qualcosa per partito preso. Sono ancora arrabbiato per il modo in cui hanno trattato Jake Lloyd. Era solo un giovane attore di appena nove anni che ha fatto esattamente quello che George Lucas voleva che facesse. Credetemi, capisco quanto possa essere difficile entrare completamente in un personaggio“.

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Nonostante molti fan di Star Wars ancora oggi avrebbero da obiettare alle parole di Mark Hamill riguardo al suo sostegno a una seconda trilogia, sicuramente questo non giustifica il modo con cui il giovane Anakin Skywalker di Jake Lloyd è stato trattato, diventando forse l’unico vero capro espiatorio di un progetto nato sotto una cattiva stella. Hamill vede sicuramente una certa vicinanza e affinità con Lloyd, in quanto il suo personaggio di Luke Skywalker possiede una rapporto molto stretto con Anakin nella finzione cinematografica.

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Star Wars The Last Jedi sarà diretto da Rian Johnson e arriverà al cinema il 15 dicembre 2017. Il film racconterà le vicende immediatamente successive a Il Risveglio della Forza.

In Star Wars The Last Jedi torneranno Mark Hamill, Carrie Fisher, Adam DriverDaisy RidleyJohn BoyegaOscar IsaacLupita Nyong’oDomhnall Gleeson, Anthony Daniels, Gwendoline Christie e Andy Serkis. Gli altimi attori unitisi al cast sono Benicio Del ToroLaura Dern Kelly Marie Tran.

Fonte: Heroic Hollywood