Arriva in sala in 30 marzo
La vendetta di un uomo tranquillo, presentato al
73esimo Festival di Venezia e vincitore di 4
Premi Goya (Miglior film, Miglior regista esordiente, Miglior
sceneggiatura originale e Miglior attore non protagonista).
Madrid, agosto 2007. Curro
(Luis Callejo), è l’unico membro di una banda di
delinquenti ad essere arrestato in seguito ad una rapina ai danni
di una gioielleria. Tempo dopo viene scarcerato e trova ad
attenderlo la sua compagna Ana (Ruth
Díaz) che cerca di reintegrarlo nella
piccola comunità in cui vivono, ma il solitario e riservato Josè
(Antonio de la Torre) sembra in qualche modo
minacciare le speranze di Curro di iniziare una nuova vita con
Ana.
Il film è l’opera prima dello
stimato attore spagnolo Raúl
Arévalo, noto in Italia per i suoi ruoli
in Gli amanti passeggeri e Ballata
dell’odio e dell’amore, si costruisce attorno ad una
tematica cardine del cinema iberico, quale quella della vendetta,
che il regista mostra di riuscire a riproporre con grande abilità e
maestria; ne è un esempio il piano sequenza iniziale che in una
manciata di minuti condensa i principali punti di forza della
pellicola: l’imprevedibilità, la violenza e la tensione.
La vendetta di un uomo
tranquillo è un thriller atipico ma allo stesso tempo una
sorta di western contemporaneo che intreccia scenari desertici,
desideri di vendetta, uomini taciturni mossi da un odio represso e
atti di violenza ponderati che esplodono e disattendono le nostre
aspettative. Sia la sceneggiatura rigorosa, con una divisione in
capitoli che ci rimanda al Kill Bill di
Tarantino, che il buon cast, permettono ad
Arévalo, di confezionare una
vicenda nera e cruda ma al contempo realistica, portando lo
spettatore a scontrarsi con una mondo costellato da tanti
personaggi tormentati e incompleti che si ritrovano a scendere a
patti con la delusione, non riuscendo a risollevarsi dalla loro
condizione miserabile; è il caso di Curro ma anche quello di Ana,
che in José vedeva uno spiraglio di salvezza per la sua esistenza
inappagante o di Triana, interpretato da Manolo
Solo, emblema di quel microcosmo umano ai margini della
società spagnola.
Nonostante qualche piccola ingenuità
ci troviamo davanti ad un ottimo esordio per
Arévalo, il quale si mostra una
cineasta capace di abbracciare il genere pur a tratti
discostandosene nel tentativo di riproporlo attraverso un approccio
totalmente personale ma al contempo funzionale alla vicenda
trasposta su schermo.
Nella speranza che
Arévalo possa continuare a far
parlare di sé in futuro, d’ora in avanti soprattutto come regista e
non solo come interprete.
La Disney•Pixar non delude e ci offre il primo
sguardo a Dante’s Lunch, il cortometraggio che
vedremo in sala a partire dal 21 dicembre in testa a
Coco, il nuovo film d’animazione della Pixar.
Protagonista di Dante’s
Lunch – A Short Tail è un
caneche nota un osso succulento che aspetta solo
di essere azzannato, ma c’è una forza irresistibile che lo trascina
verso il cimitero… forse l’osso appartiene a qualcuno? Il film è
ricco di gag slapstick ma ha anche moltissimi riferimenti a
Coco.
La sinossi ufficiale
di Coco rilasciata
dalla Pixar recita:
“nonostante lo sconcertante divieto da
parte degli anziani della sua famiglia circa la passione per
la musica, Miguel (Anthony Gonzalez) sogna di
diventare un musicista di successo come il suo idolo Ernesto de la
Cruz (Benjamin Bratt). Nel disperato tentativo di
dimostrare il suo talento, Miguel si ritrova nella splendida e
colorata Terra dei Morti a seguito di una misteriosa catena di
eventi. Lungo la strada incontra l’affascinante imbroglione Hector
(Gael García Bernal) con il quale accetta di
partire per un viaggio straordinario“.
La Pixar ha
poi rivelato che Coco sarà probabilmente uno
dei film più musicali mai prodotti dallo studio, un chiaro intento
di rifarsi non solo ai classici della Disney
ma anche al recente successo di Frozen
e Oceania. La volontà e poi quella di narrare
una vicenda che affonda le proprie radici in una cultura molto
diversa rispetto a ai racconti portanti fino ad oggi all’attenzione
dei più piccoli.
Durante un’intervista rilasciata
aEntertainment Weeklye dedicata specificatamente
a Coco, il
regista Lee Unkrich ha
affermato che “è stato
importante per noi dal primo giorno che avere un cast
latino-americano. Erano tutti concentrati, e abbiamo così
finito con l’ottener un fantastico mix di persone, provenienti un
pò dal Messico e un pò’ da Los
Angeles“. Parlando poi della gestazione
dei personaggi di Coco – il cui progetto
risale ai tempi di Tom Story
3 – Unkrich ha affermato che “in corso
d’opera abbiamo avuto un altro
bambino per la voce Miguel che ora ha 17 o 18 anni, il
quale potrebbe dirvi quanto tempo abbiamo lavorato sul film,
ma la sua voce è cambiata molto nel corso del tempo ed è stato
necessario trovare una nuova voce, così abbiamo
trovato Antony
Gonzalez“.
Dopo
aver dominato il box office per due settimane consecutive, il nuovo
film Disney live action La Bella e la Bestia registra
un nuovo primato: con oltre 15 milioni di Euro è infatti, nelle
sale italiane, il film più visto nel primo trimestre del
2017.
Diretto
da Bill Condon e interpretato da un cast stellare, La Bella
e la Bestia è arrivato nei nostri cinema il 16 marzo e ha
conquistato immediatamente il pubblico con un opening di 7.2
milioni di Euro mettendo a segno, già nel primo week-end di
programmazione, una serie di record nel nostro Paese: miglior
opening 2017, secondo miglior opening (giovedì-domenica) di sempre
nel mese di marzo e miglior opening week-end di sempre per un
lungometraggio Disney uscito di giovedì.
L’Amministratore Delegato di The Walt Disney Company Italia
Daniel Frigo ha commentato “Siamo assolutamente
entusiasti di questo grande successo: gli ottimi risultati
raggiunti, in così poco tempo, ci confermano che il pubblico
italiano ha ancora tanta voglia di continuare a sognare e di
appassionarsi alle nostre storie. La Bella e la Bestia è un
film che concilia i gusti di diverse generazioni e che riconferma
la forza del mondo delle Principesse Disney”.
Rivisitazione in chiave live action del classico d’animazione
del 1991, il film racconta il fantastico viaggio di Belle, giovane
donna brillante, bellissima e dallo spirito indipendente che viene
fatta prigioniera dalla Bestia e costretta a vivere nel suo
castello. Nonostante le proprie paure, Belle fa amicizia con la
servitù incantata e impara a guardare oltre le orrende apparenze
della Bestia scoprendo l’anima gentile del Principe che si cela
dentro di lui.
Il film
Disney La Bella e la Bestia è interpretato da
un cast stellare che comprende Emma Watson nel ruolo di Belle, Dan
Stevens nel ruolo della Bestia, Luke
Evans nei panni dell’affascinante ma superficiale Gaston,
che fa la corte a Belle, Kevin Kline nelle vesti
di Maurice, il padre di Belle, e Josh Gad nei
panni di Le Tont, il piagnucoloso tirapiedi di Gaston.
Inoltre
Ewan McGregor interpreta il candelabro
Lumière, Stanley Tucci è il Maestro Cadenza, un
clavicembalo, Audra McDonald interpreta Madame
Guardaroba, Gugu Mbatha-Raw è lo spolverino
Plumette, Hattie Morahan è la maga Agata, Nathan
Mack è la tazzina Chicco, Ian McKellen è
l’orologio Tockins e Emma Thompson interpreta la
teiera Mrs. Bric.
Dopo il successo dei primi 3 film,
Sky, Musei Vaticani e Nexo
Digital, in collaborazione con Magnitudo
Film, presentano il quarto film d’arte per il cinema:
Raffaello – il Principe delle Arti in 3D, la prima
trasposizione cinematografica mai realizzata su Raffaello
Sanzio (1483-1520), uno degli artisti più celebri al
mondo. Il film, prodotto da Sky 3D, con Sky Cinema e Sky Arte, è
stato riconosciuto di interesse culturale dal
MiBACT – Direzione Generale Cinema.
Il film esordirà nei cinema italiani
il 3, 4 e 5 aprile, distribuito da Nexo
Digital per poi approdare nei cinema di 60 paesi del
mondo.
La storia raccontata
in Raffaello – il Principe delle Arti in
3D
Pochi personaggi nella storia
dell’arte hanno una parabola di vita tanto intensa e ricca di
suggestioni quanto Raffaello Sanzio. Muore a soli 37 anni eppure
riesce a lasciare un segno indelebile nella storia dell’arte. Testa
e cuore, emulazione ed invenzione, cortesia e caparbietà, vizio e
virtù, questi i cardini della sua personalità. Il destino di
Raffaello sembra scritto nelle sue radici. Giovanni Santi, il
padre, è pittore ed intellettuale alla corte di Federico da
Montefeltro e fu probabilmente il suo primo formatore ed
ispiratore. Rimasto orfano a soli undici anni, l’unica strada
possibile per Raffaello sembra essere l’arte. Una scelta coraggiosa
che si rivelerà vincente. A soli 17 anni diviene “magister”, il
glorioso inizio di un percorso inarrestabile. Da enfant prodige a
principe delle arti nell’arco di due decenni, Raffaello sa trarre
dagli straordinari incontri umani della sua vita strumenti per la
propria ascesa personale. Impara dai grandi maestri e li supera, li
sfida e li vince, li osserva e li migliora. Entra nelle grazie dei
Papi e dei potenti, ama la vita e la vive senza remore, con
intensità e passione.
Un’esistenza indimenticabile al pari
delle sue opere, che questo film prova a ripercorrere, dai primi
passi ad Urbino, passando per la formazione in Umbria e la
giovinezza a Firenze, fino al grandioso capitolo romano, apice ed
epilogo del suo percorso umano ed artistico. Un dialogo intimo tra
vita e opere che si snoda attraverso appassionate digressioni
artistiche, affidate a celebri storici dell’arte, e raffinate
ricostruzioni storiche, veri e propri tableaux vivants
ispirati a dipinti ottocenteschi, che ritraggono Raffaello nei
momenti più rappresentativi.
Dalla casa paterna di
Urbino, dove Raffaello bambino apprende i primi
rudimenti artistici, al Palazzo Ducale dove, adolescente, entra in
contatto con i più grandi capolavori dell’epoca. Appena
diciassettenne ottiene le sue prime commissioni come
‘magister’ realizzando i suoi primi capolavori, tra cui il
celebre Sposalizio della Vergine, in cui sfida e supera il maestro
Perugino.
Si passa poi a
Firenze in quegli anni irripetibili in cui in
città si potevano incontrare, allo stesso tempo, Michelangelo e
Leonardo e dove Raffaello produce una serie di Madonne celeberrime,
dalla Madonna del Cardellino alla Belle Jardinière.
Per finire, Roma,
la città che lo consacra e lo consegna eternamente al mito. In
Vaticano il film celebra le opere più note,
facenti parte del percorso dei Musei Vaticani: le Stanze ‘di
Raffaello, la Madonna di Foligno, l’Incoronazione della Vergine,
gli Arazzi e la celebre Trasfigurazione. Ma anche luoghi
esclusivi all’interno del Palazzo Apostolico, ambienti privati e
non aperti al pubblico, stupefacenti per impatto visivo: le Logge e
la Loggetta e la Stufetta all’interno dell’Appartamento del
Cardinal Bibbiena.
Altra grande esclusiva del film è
rappresentata dalla ricostruzione della Cappella Sistina così come
apparve la notte del 26 dicembre 1519, quando sotto la volta
affrescata da Michelangelo furono esposti i primi 7 arazzi di
Raffaello (oggi custoditi nella Pinacoteca Vaticana). A quel tempo
non esisteva ancora il Giudizio Universale e le scarne
testimonianze tramandano la presenza di affreschi del Perugino e
dello stesso Michelangelo. Tali affreschi sono stati ricostruiti
partendo dalle informazioni disponibili e collocati virtualmente
nella Cappella Sistina, insieme agli arazzi. Un’operazione
complessa e preziosissima, mai tentata prima, che non vuole essere
una ricomposizione filologica di un insieme andato perduto per
sempre, ma punta a riconsegnare alla storia una suggestione di
credibile spettacolarità della Cappella Sistina che non si è più
avuta negli ultimi 5 secoli.
Ma Roma per Raffaello è anche Villa
Farnesina, dove sono ospitati gli splendidi affreschi del Trionfo
di Galatea e della Loggia di Psiche, e dove si consuma l’amore con
la donna che gli fu accanto fino all’ultimo giorno, la Fornarina,
con gli splendidi ritratti de La Velata e La Fornarina.
Il percorso si conclude al Pantheon,
luogo che custodisce la tomba di Raffaello con il suggestivo
epitaffio composto da Pietro Bembo: “Qui giace
Raffaello: da lui, quando visse, la natura temette d’essere vinta,
ora che egli è morto, teme di morire.”
Le personalità che hanno
partecipato a Raffaello – il Principe delle
Artiin 3D
In un inedito e innovativo
dialogo tra il mondo dell’arte e il mondo del cinema, la
vita del grande artista si interseca con momenti di accurata
digressione artistica affidata agli interventi appassionati di
prestigiosi storici dell’arte: Antonio Paolucci
(direttore dei Musei Vaticani sino al 2016, è la guida appassionata
e autorevole alla scoperta delle opere che Raffaello realizzò
durante il suo periodo in Vaticano), Vincenzo
Farinella (professore associato di Storia dell’Arte
Moderna alla Scuola Normale di Pisa, è consulente scientifico del
film e racconta il periodo di formazione ad Urbino), e
Antonio Natali (storico dell’arte, dal 2006 al
2016 è stato il direttore della Galleria degli Uffizi, nel film
racconta il periodo fiorentino dell’artista). Un percorso artistico
che si snoda in 20 siti, di cui 15 luoghi museali, e analizza oltre
70 opere, di cui più di 40 tra le più note e rappresentative
dell’artista di Urbino.
Un progetto sviluppato dai creatori
di “Firenze e gli Uffizi in 3D” e “Musei Vaticani 3D” e supportato
dal contributo di grandi eccellenze del cinema italiano, lo
scenografo Francesco Frigeri (illustre nome del
cinema italiano, pluripremiato ai David di Donatello e ai Nastri
d’Argento. Tra i suoi film più celebri “Non ci resta che
piangere” di Troisi e Benigni e “La leggenda del pianista
sull’oceano” di Giuseppe Tornatore) e il costumista
Maurizio Millenotti (celebre costumista italiano,
ha vinto il David di Donatello, Nastro d’Argento e Ciak d’Oro per
“La leggenda del pianista sull’oceano” di Giuseppe
Tornatore ed è stato nominato all’Oscar in due occasioni per i film
“Otello” e “Amleto”, entrambi diretti da Franco
Zeffirelli).
Nel cast artistico delle
ricostruzioni storiche, troviamo Flavio Parenti
(To Rome With Love, Io sono l’amore, Un Matrimonio) nei
panni di Raffaello, affiancato da Enrico Lo Verso
(Il ladro di bambini, Lamerica, Così ridevano, Mosè, I
Miserabili) nel ruolo di Giovanni Santi, da Angela
Curri (Braccialetti Rossi, La mafia uccide solo
d’estate) in quello della Fornarina e da Marco
Cocci (Ovosodo) come Pietro Bembo.
A tutto questo si aggiunge la
tecnologia cinematografica 3D e 4K più evoluta,
con carrelli, bracci, elicotteri e droni. E le tecniche di
dimensionalizzazione delle opere, che consentiranno una vera e
propria immersione nelle opere di Raffaello.
Ricostruzioni storiche e
inserti di fiction in Raffaello – il Principe delle Arti in
3D
Una delle particolarità del film è
costituita dalle ricostruzioni storiche ispirate a dipinti
dell’800, periodo in cui sviluppò un vero e proprio mito
dell’artista, che rappresentano una sorta di ‘testamento
figurativo’: istantanee della vita di Raffaello, momenti delicati
ed evocativi capaci di coinvolgere emotivamente lo spettatore
introducendolo ai capitoli di digressione artistica.
Per garantire la massima
attendibilità storico scientifica, la scelta è stata di ispirarsi a
dipinti firmati da artisti come Horace Vernet, Jean-Léon Gérôme,
Auguste Dominique Ingres. La realizzazione delle scene ha visto il
lavoro congiunto di eccellenze del cinema italiano, quali
scenografia e costumi, e del mondo dell’arte, tra cui la Bottega
Tifernate, che lavora abitualmente per i Musei e che ha riprodotto
fedelmente i dipinti inseriti nelle scene, tra cui La Gioconda di
Leonardo e la Trasfigurazione dello stesso Raffaello dalle
dimensioni enormi di 4 metri per 3.
I costumi, tutti realizzati su
misura per gli attori del film, sono oltre 40 di cui 10 originali,
compreso il ricco e sensuale abito della dama Velata, con una
fedele riproduzione di colori, stoffe e materiali. Un’attenta
ricostruzione filologica e storica è applicata anche alle
scenografie, per le quali sono stati utilizzati centinaia di
oggetti di scena, tra cui l’ornitottero realizzato a partire dai
disegni originali di Leonardo e le ricostruzioni di ambienti
storici come gli studi di Raffaello e Leonardo.
Le scene di Raffaello bambino sono
realizzate nei luoghi originali in cui l’artista visse e trascorse
il suo tempo ad Urbino, luoghi rimasti quasi totalmente come erano
nel ‘500. Le altre scene sono realizzate per lo più in studio, come
la scena che riproduce Raffaello che si arrampica sull’impalcatura
della Cappella Sistina, per la quale è stata realizzata
un’impalcatura di legno alta 5 metri in un set costruito su
cromakey, in cui in post produzione è stata riprodotta la volta
della Sistina.
Anche il casting è stato effettuato
con un’attenta e minuziosa ricerca iconografica non solo per i
ruoli dei protagonisti, ma per tutti i personaggi del film (Papa
Giulio II e Papa Leone X, Leonardo, Michelangelo etc).
Cosa c’era nella Cappella Sistina
prima del Giudizio Universale?
Tra i capitoli di approfondimento
che il film dedica alle opere di Raffaello, uno in particolare è
dedicato agli Arazzi, oggi custoditi nel Salone di Raffaello nei
Musei Vaticani, la cui ideazione fu commissionata a Raffaello da
Papa Leone X alla fine del 1514.
Raffaello, che non si era mai
cimentato prima con gli arazzi, concepisce una serie di cartoni
preparatori policromi, che invia come modelli nella più prestigiosa
manifattura fiamminga dell’epoca. Un’opera immane realizzata in
soli quattro anni, pochi mesi per i cartoni preparatori e tre anni
per la tessitura.
La notte del 26 dicembre del 1519,
alla presenza del Papa, dei cardinali e degli intellettuali di
curia, i primi 7 arazzi di Raffaello vengono esposti in Cappella
Sistina. Niente meno che un “miracolo”, così Vasari definisce
l’esposizione degli arazzi, resi ancora più meravigliosi
dall’impressionante impatto visivo e scenografico della loro
collocazione, a portata di sguardo e in una Cappella Sistina che in
quella fatidica notte va immaginata molto diversa da come appare
oggi.
A quel tempo il Giudizio Universale
non era ancora stato dipinto e al suo posto la parete d’altare era
affrescata con opere del Perugino e di Michelangelo, andate
distrutte quando Michelangelo affrescò il Giudizio Universale e di
cui sono state tramandate solo scarne testimonianze e disegni.
Tra le opere che decoravano la
parete, il posto d’onore, sopra all’altare, era occupato da una
finta pala d’altare ad affresco del Perugino, raffigurante
l’Assunzione della Vergine, alla presenza del committente, il
pontefice Sisto IV della Rovere. Al di sopra prendevano avvio i due
grandi cicli di affreschi che fasciavano tutte e quattro le pareti
della Cappella: le Storie di Mosè a sinistra, aperte sulla parete
d’altare dal Ritrovamento di Mosè nel Nilo, e le Storie di Cristo a
destra, inaugurate sulla stessa parete dalla Natività. Entrambe
queste opere erano state realizzate dal Perugino, che poi sulle
pareti lunghe si sarebbe trovato a collaborare con altri artisti
(Botticelli, Domenico Ghirlandaio, Cosimo Rosselli). Ancora sopra
cominciava la sequenza dei pontefici, che da Pietro (o da Cristo)
doveva giungere fino al Papa regnante: è possibile che anche queste
quattro figure fossero state affrescate dal Perugino, vero e
proprio dominatore di questa parete d’altare. Infine le due lunette
erano state dipinte da Michelangelo con una serie di grandiosi
antenati di Cristo.
Di questa parete, coperta ad oggi da
uno dei più celebri affreschi di Michelangelo, non esistono
testimonianze pittoriche. L’aspetto precedente si può solo dedurre
dai disegni sopravvissuti e dalle supposizioni degli storici
dell’arte. Sulla base di tali studi la produzione ha commissionato
a un pittore professionista la realizzazione delle opere andate
perdute, per ricollocarle in maniera virtuale sulla parete ora
occupata dal Giudizio Universale. Per rendere completa la
rappresentazione scenica, i primi 7 Arazzi di Raffaello sono stati
applicati virtualmente alla base delle pareti della Cappella
Sistina, esattamente come furono disposti durante la notte del
1519, quando furono svelati per la prima volta al pubblico.
Il risultato non vuole chiaramente
essere una filologica ricomposizione di un insieme perduto per
sempre, ma un effetto di credibile spettacolarità che riporti alla
luce, dopo 5 secoli, l’effetto della Cappella Sistina come apparve
quella fatidica notte del 26 dicembre 1519.
Raffaello – il Principe
delle Arti in 3D esordirà nei cinema italiani il 3, 4 e 5 aprile,
distribuito da Nexo Digital per poi approdare nei cinema di 60
paesi del mondo.
Durante il CinemaCon,
Fast and Furious 8 ha ha avuto il suo momento di
gloria, con il cast al completo a presentare il film al
pubblico.
A guidare la famiglia di
Fast and Furious c’era ovviamente Vin
Diesel, Dominic Toretto, che ha annunciato: “Quando
vedrete questo film, capirete che si tratta dell’inizio di una
nuova trilogia”.
In effetti gli annunci già
circolati in merito a un capitolo 9 e 10 confermano quanto
dichiarato dall’attore protagonista del franchise.
Sono aperte le prevendite
del film. Qui potrete prenotare il vostro
biglietto: www.fast8-ilfilm.it
Il prossimo capitolo della saga, il
numero 8, diretto da F. Gary Gray, arriverà al
cinema il 14 aprile del 2017. Il film aprirà una nuova trilogia del
franchise con protagonista Vin Diesel.
Il settimo capitolo del
franchise ha avuto un grande successo al box-office. In Nord
America la pellicola ha raccolto $352,786,830 e $1,162,040,651 nel
resto del mondo, di cui $20,797,031 in Italia.
Con un guadagno complessivo di
$1,516,045,911, è l’unico film della saga ad aver raggiunto e
superato il miliardo d’incassi, diventando il 6° film di maggiore
incasso della storia del cinema.
Oltre alle scene di Wonder Woman, il
CinemaCon ha ospitato anche la proiezione di un footage di
Justice League, in cui si è visto
molto di più in azione Flash, interpretato da
Ezra Miller.
Nella prima scena proiettata,
Wonder Woman prova ad afferrare la sua
spada, mentre Flash la aiuta. Sembra che la scena
ricordi X-Men Giorni di un Futuro Passato e la
sequenza della cucina con Quicksilver.
Nella seconda, Barry
Allen è in piedi su un tetto con Bruce e
Diana, in abiti civili, mentre si vede il
Bat-segnale. Barry dice eccitato: “Oh magnifico, è il
Bat-segnale! È il tuo segnale!” Poi si scusa per il tono
di voce troppo alto: “Questo vuol dire che dobbiamo andare
adesso. È così figo.” Intanto Bruce e Diana restano
calmi.
L’ultima scena, la cui descrizione è
riportata da THR, vede Bruce a lavoro in un
magazzino su un carro militare, quando arriva Diana. Lui commenta
che ha speso un milione di dollari per il sistema di sicurezza che
lei ha appena violato, e Diana risponde che è stato un buon
investimento. Poi discutono brevemente del veicolo e della minaccia
che si avvicina.
Ecco il primo trailer di Justice
League dal Comic Con
Justice League sarà diretto ancora
una volta da Zack Snyder ed è previsto per il 10
novembre 2017. Nel film vedremo protagonista Henry Cavill come Superman, Ben Affleck come Batman, Gal
Gadot come Wonder Woman, Ezra Miller come Flash, Jason Momoa come Aquaman, e Ray
Fisher come Cyborg. Nel cast confermati anche:
Amber Heard, Amy Adams, Jesse Eisenberg, Willem Dafoe, J.K.
Simmons e Jeremy Irons. I produttori
esecutivi del film sono Wesley Coller,
Goeff Johns e Ben Affleck
stesso.
Attenzione,
chiunque non voglia conoscere dettagli su Star
Wars Gli Ultimi Jedi non prosegua nella lettura
dell’articolo: possibili SPOILER.
Tramite Making Star Wars, sembra che sia stato
rivelato il cameo di Justin Theroux (Leftovers) nel film di Rian
Johnson. L’attore interpreterà un esperto “affettatore” che ha
almeno un momento importante durante il film. Dal momento che è la
prima volta che sentiamo parlare di Theroux nel film, è probabile
che si tratti effettivamente di un piccolo cameo, che però potrebbe
comunque essere importante per la trama del film. Non si sa ancora
da che parte sarà questo personaggio, ma sembra che il personaggio
apparirà nelle scene ambientate nel pianeta casinò (il set
di Dubrovnik). Sembra poi confermato che il ruolo di Finn sarà
quello di inviato in missione per la resistenza e potrebbe quindi
essere che si tratti di un personaggio che incrocerà il suo cammino
con quello dello Stormtrooper ribelle.
Star Wars Gli Ultimi
Jedi first look: Rey, Finn e Poe – FOTO
Il film sarà
diretto da Rian Johnson e arriverà al cinema il 15
dicembre 2017. Il film racconterà le vicende immediatamente
successive a Il Risveglio della
Forza.
Non è un segreto che Morena
Baccarin tornerà a interpretare Vanessa
in Deadpool 2, e tutti sanno che il personaggio,
nei fumetti, diventa, a un certo punto,
Copycat.
Parlando con Cinema Blend,
la Baccarin ha commentato il suo personaggio
al finaco di Ryan Reynolds, e ha anticipato che le
piacerebbe vedere un’evoluzione nel suo personaggio: “Mi
piacerebbe molto vedere come si evolve il personaggio, e come si
trasforma. Penso anche che sia molto interessante vedere la
relazione tra lei e Wade dopo tutto quello che è accaduto nel primo
film. Tutto il suo comportamento cambia e è interessante vedere
come procederà la relazione.”
Riusciremo a vedere nel film una
trasformazione anche per la donna dell’eroe? Riuscirà
Deadpool a essere rivoluzionario anche in questo
aspetto?
Deadpool ha
incassato 363 070 709 dollari in Nord America e 417 408 522 dollari
nel resto del mondo, per un totale mondiale di 780 479 231 dollari.
Deadpool è stato accolto generalmente bene dalla
critica, soprattutto grazie alla recitazione di Ryan Reynolds e
alla comicità pungente e ironica della sceneggiatura.
Diretto da David
Leitch, Deadpool
2 vedrà Ryan Reynolds tornare nei pani del
Mercenario Chiacchierone della Marvel. Zazie
Beetz sarà Domino.
Il CinemaCon si è
rivelato senza dubbio carico di sorprese per chi aspetta i prossimi
blockbuster cinematografici e soprattutto per i fan della
Disney che hanno potuto godere della nuova
timeline dello Studio, che comprende chiaramente le uscite Disney
vere e proprie ma anche quelle Marvel e
Lucasfilm.
Nella timeline ufficiale è stato
anche rivelato il logo, forse provvisorio, di Ant-Man and
the Wasp, il film che vedrà tornare sul grande schermo
l’eroe interpretato da Paul Rudd, questa volta
affiancato, anche sul campo, da Evangeline Lilly,
che prenderà finalmente il posto che le spetta nel MCU, ovvero quello di Wasp.
Ecco il logo:
Arriva inoltre da Showbiz411il rumor che vorrebbe
Occhio di Falco comparire nel film in una piccola
parte. Come già accaduto con Falcon, sembra che la
Marvel abbia bisogno di
legare più saldamente all’universo condiviso i film di
Ant-Man rispetto agli altri dal momento che i toni
e la grandezza del film sono in scala ridotta rispetto agli altri
capitoli del MCU.
Sappiamo che Jeremy
Renner si sta preparando per Avengers Infinity
War e che per prendere parte al film Marvel ha rinunciato a tornare in
Mission Impossible 6.
Il sequel di Ant-Man,
Ant-Man and The
Wasp,arriverà al cinema
il6
luglio 2018. Alla regia potrebbe tornare Peyton
Reed, mentre alla sceneggiatura c’è Adam
McKay. Nel cast sono stati confermati i protagonisti
Paul Rudd e Evangeline
Lilly.
Ant-Man è un film del
2015 diretto da Peyton Reed. Basato sui due
omonimi personaggi dei fumetti Marvel Comics, Scott Lang e Hank Pym, il film è
prodotto dai Marvel Studios e distribuito da Walt Disney
Studios Motion Pictures, ed è la dodicesima pellicola del Marvel Cinematic Universe nonché
l’ultimo della cosiddetta Fase Due. Il film è stato scritto da
Edgar Wright & Joe Cornish e Adam McKay &
Paul Rudd da una storia di Wright e
Cornish ed è interpretato da Rudd,
Evangeline Lilly, Corey Stoll,
Bobby Cannavale, Michael Peña,
Tip “T.I.” Harris, Wood Harris,Judy Greer, David Dastmalchian e Michael
Douglas.
La Warner Bros ha
svelato durante il CinemaCon alcune scene di
Wonder Woman, che vedremo al cinema il
prossimo giugno con protagonista Gal Gadot.
Secondo quanto riporta The Wrap, sono state mostrate tre sequenze
significative: la prima è la partenza di Diana da Temiscira in
compagnia di Steve Trevor in barca. Durante il viaggio lei giura di
andare al centro del conflitto in corso (la Prima Guerra Mondiale)
per trovare il dio della Guerra Ares e i due discutono divertiti di
matrimonio e sesso. La seconda scena si concentra sul
Generale Ludendorff (Danny Huston) e sulla Dr Maru (Elena
Anaya), una coppia di villain che pianificano di liberare gas
tossici per aiutare la Germania a vincere la guerra. Durante la
conversazione, Ludendorff assume un siero misterioso. La terza
scena mostra Diana e Steve al loro arrivo a Londra, dove l’Amazzone
mostra la sua ignoranza in merito al mondo degli uomini prima che
lei è Steve vengano attaccati da alcuni rapinatori in un vicolo e
lui lo salva usando i suoi bracciali e il lasso della verità.
Le scene sembrano quindi confermare
un tono abbastanza vario, tra ironia e scene più impegnative, oltre
all’azione e alle scene di battaglia.
Nel cast di Wonder Woman ci sono Gal
Gadot, Chris Pine, Connie Nielsen, Robin Wright, Lucy Davis, Lisa
Loven Kongsli, Danny Huston, Ewen Bremner, Saïd Taghmaoui, Elena
Anaya e David Thewlis.
Il film è prodotto
da Charles Roven, Zack
Snyder e Deborah Snyder,
con Richard Suckle, Stephen Jones, Wesley Coller,
Geoff Johns, Connie Nielsen e Rebecca
Roven come executive producers.
Il progetto di un live action su
Akira sta riacquistando vigore sulla scia di
Ghost in the Shell, da oggi nelle nostre sale
(qui la recensione). Secondo The
Tracking Board, Jordan Peele, regista di
Get Out, è ora il frontrunner, favorito a vedersi
assegnato l’importante compito di portare sul grande schermo un
nuovo anime culto per più generazioni.
Sono retrocessi
quindi David F. Sandberg
e Daniel Espinosa, i due nomi che
precedentemente erano stati dati per vicini alla sedia di
regia.
L’ultima volta che vi avevamo
parlato del progetto, vi avevamo mostrato dei concept che
mostravano Chris Evans e Joseph Gordon
Levitt nei panni del protagonista (qui).
La Warner ha sbloccato il progetto
su un live action di Akira
Akira è un film d’animazione di
produzione giapponese del 1988, scritto e diretto da Katsuhiro
Ōtomo, basato sull’omonimo manga del medesimo autore, pur avendo un
diverso sviluppo e un diverso finale.
Considerato il capolavoro assoluto
di Ōtomo, Akira è stato tra gli anime che, con il suo successo, ha
reso l’animazione giapponese più popolare in Occidente. La colonna
sonora del film venne composta da Shoji Yamashiro ed eseguita dai
Geinoh Yamashirogumi.
È IMDba svelare per primo la durata di
Justice League, film di Zack
Snyder che vedrà schierati per la prima volta tutti gli
eroi DC Comics contro la minaccia di
Darkseid e dei suoi parademoni.
Il film durerà 170 minuti, ovvero 2
ore e 50 minuti. Si tratta di una lunghezza considerevole, di 20
minuti più ampia di Batman v Superman Dawn of Justice
che aveva raggiunto “appena” le due ore e mezza.
A giudicare dalla quantità di
materiale che il film esporrà, c’è da chiedersi se 170 minuti siano
sufficienti in realtà, dato che la pellicola ci porterà dal regno
delle Amazzoni, fino alle profondità di
Atlantide, passando per Gotham
City e altri luoghi sulla Terra mai raccontati dal
DCEU.
Ecco il primo trailer di Justice
League dal Comic Con
Justice League sarà diretto ancora
una volta da Zack Snyder ed è previsto per il 10
novembre 2017. Nel film vedremo protagonista Henry Cavill come Superman, Ben Affleck come Batman, Gal
Gadot come Wonder Woman, Ezra Miller come Flash, Jason Momoa come Aquaman, e Ray
Fisher come Cyborg. Nel cast confermati anche:
Amber Heard, Amy Adams, Jesse Eisenberg, Willem Dafoe, J.K.
Simmons e Jeremy Irons. I produttori
esecutivi del film sono Wesley Coller,
Goeff Johns e Ben Affleck
stesso.
Nessuno meglio di Mark
Hamill potrebbe offrire al pubblico della Star
Wars Celebration 2017 un tributo alla memoria della
Principessa Carrie Fisher.
La manifestazione dedicherà, come
era giusto aspettarsi, un momento alla commemorazione dell’attrice
scomparsa lo scorso dicembre e StarWars.com annuncia che
sarà il suo gemello del grande schermo a presentare il tributo che
si svolgerà il 14 aprile. Hamill ricorderà “il talento, lo spirito
e l’eredità” di Carrie.
Nell’ambito del mondo di
Star Wars, nessuno meglio di Hamill può davvero
raccontare quello che era Carrie Fisher per lui
stesso e per tutto lo sconfinato fandom del franchise.
Di seguito vi mostriamo anche il
nuovo logo di Force for Change, la campagna
benefica che accompagna l’uscita in sala del prossimo capitolo,
Star Wars gli Ultimi Jedi. Nel logo possiamo
vedere il nuovo look di Rey nel film:
Star Wars Gli Ultimi
Jedi first look: Rey, Finn e Poe – FOTO
Il film sarà
diretto da Rian Johnson e arriverà al cinema il 15
dicembre 2017. Il film racconterà le vicende immediatamente
successive a Il Risveglio della
Forza.
Arriva il 30 marzo in sala
Ghost in The Shell, riproposizione in live action
del classico dell’animazione giapponese omonimo diretto da
Mamoru Oshii nel 1995. Funzionalità, bellezza,
eleganza. Sono gli aggettivi che sembrano guidare i designer e gli
ingegneri che ci forniscono le tecnlogie di oggi e di domani, con
l’augurio che diventino prolungamenti del nostro corpo. Ragionando
per estremi, potrebbero addirittura diventare il nostro corpo, un
involucro dove custodire l’anima o, nelle parole di
Masamune Shirow, il nostro Ghost (fantasma).
Il primo live action dal 1989
Ghost in the Shell
di Rupert Sanders (Biancaneve e il
cacciatore, 2012) è il primo adattamento cinematografico
con attori del manga di Shirow uscito nel 1989. Dopo 2 film
d’animazione, 3 serie tv animate e 3 videogame, per la prima volta
il Maggiore Motoko Kusanagi ha fattezze di carne
ed ossa. Interpretata da una Scarlett Johansson che si conferma
artisticamente in crescita, il Maggiore è un cyborg a capo di
un’organizzazione di antiterrorismo cibernetico gestita dalla
Hanka Robotics. Nella lotta contro un misterioso
sabotatore, il Maggiore si troverà a fare i conti con la sua
ambigua natura di robot dall’animo umano e il suo passato,
misteriosamente avvolto nella nebbia.
Ghost in the Shell demolisce il
binomio tecnologia-bellezza
Ambientato in un futuro
imprecisato, ma che non sembra poi molto lontano, il film,
attraverso un 3D di buon livello, ci cala in un mondo fatto di
slogan pubblicitari e di corpi mutilati. Se non riusciamo a
spezzare il binomio tecnologia-bellezza, almeno estetica, vedere
questo film potrebbe aiutarci invece a farlo. Le strade in cui si
muovono i personaggi, le cui fattezze restano vicinissime ai loro
antenati di grafite, mostrano un mondo in cui gli esseri umani
hanno sostituito parti del loro corpo con pezzi dalla sofisticata
funzionalità tecnologica, ma privi di grazia. Un mondo in cui il
corpo perfetto e dall’apparenza indistruttibile dei cyborg, viene
deturpato incessantemente, svelando una inquietantemente gelida
mostruosità.
Il film
stesso è il perfetto specchio di ciò che racconta: un involucro
confezionato da tecniche messe in pratica ad arte e da attori dalla
comprovata bravura (meritevole di nota è l’apporto di
Micheal Pitt), ma nel quale si è smarrita l’anima
che nel gergo del manga è tradotta appunto col termine “ghost”, che
in questo caso sembra racchiudere una definizione più che calzante.
Se pur riesce a restituire un immaginario riconoscibile e una
scrittura chiara e precisa, che ha senz’altro successo nell’intento
di far immergere nella storia anche i “profani” dell’opera, non
possiede l’impatto che un messaggio così attuale e così
terrificante come la supremazia finale della tecnologia sull’uomo
dovrebbe avere.
Scenario naturale per un
romanzo di Murakami
Ghost in the Shell
svela un Giappone inghiottito dall’iperrealtà, lo scenario naturale
per un romanzo di Murakami, dove le solitudini si acuiscono fino a
neautralizzare ogni traccia di umano calore. E allo stesso modo,
senza alcuno scossone, lo spettatore lascia la sala
cinematografica.
Anche The
Mummy è stato trai film protagonisti del CinemaCon, con un
panel dedicato al nuovo remake Universal che riporta sul grande
schermo il mito e il terrore dell’antico Egitto.
Tom Cruise,
protagonista del film, non era presente all’evento, ma ha
introdotto il footage con un video, descrivendo il film come una
storia di mostri “romantica, epica, terrificante”. E dalle
reazioni del pubblico sembra che la parola terrificante sia quella
corretta, dato che in una delle scene mostrate si vede addirittura
Cruise affogare in un mare di ratti. Sembra che il franchise abbia
abbandonato i toni comici degli ultimi film e si sia concentrato
più sulle origini horror della storia.
La più grande rivelazione
dell’incontro però è stata la descrizione della mummia da parte di
Sofia Boutella, interprete
di Ahmanet, la principessa egiziana che sarà
poi la mummia risvegliata ai giorni nostri.
L’attrice ha spiegato
che Ahmanet era una principessa che doveva diventare Faraone,
ma che il suo comportamento l’ha condannata dal momento che usò i
suoi poteri per imboccare un cammino oscuro. “Interpretare un
mostro è stato molto interessante per me, ma anche il fatto che la
mummia fosse una donna. Ogni volta che succede qualcosa, c’è sempre
un mostro dentro di noi” ha dichiarato Sofia
a The Wrap.
La storia di origini sembra quindi
alquanto diversa rispetto a quelle dei film realizzati fino a
questo momento, il che ci fa sperare in uno sviluppo differente per
il film.
Il film, remake del classico horror
del 1932, sarà ambientato ai nostri giorni, a differenza della
trilogia con Brendan Fraser, e che il personaggio
di Cruise non sarà un archeologo ma un militare in
pensione, la Wallis sarà una scienziata. Sofia
Boutella interpreterà la Mummia, mentre per Jake
Johnson è stato creato appositamente un ruolo: sarà un
membro dell’esercito.
Alla regia ci sarà Alex
Kurtzman, titolare dello sviluppo dell’Universo Condiviso
dei Mostri Universal, e che la sceneggiatura è stata scritta da
Jon Spaihts (Doctor Strange).
Al CinemaCon 2017
sono stati mostrati alcuni video concept di Aquaman, in cui è stato possibile vedere
anche Black Manta.
Stando ai primi report su Twitter, i filmati hanno mostrato quello che
sembra essere uno sci-fi sottomarino, con grandi scene di
combattimento, delle eco del Signore degli Anelli
e un sacco di creature, tra cui squali corazzati. Inoltre il look
di Black Manta sembra essere molto accurato,
quindi aderente a quello dei fumetti.
Il regista James
Wan, dal suo canto, ha così commentato l’esperienza che
vuole regalare ai suoi fan: “In molti modi si tratta di una
storia di origini, quindi io voglio che il pubblico abbia
esperienza di Atlantide per la prima volta allo stesso modo di
Aquaman stesso.”
Staremo a vedere in che modo questo
intento verrà poi realizzato sul grande schermo.
Prima di apparire come assoluto
protagonista in Aquaman, il personaggio di
Jason Momoa sarà trai protagonisti di
Justice League, diretto da
Zack Snyder, al fianco di Ben
Affleck (Batman), Gal Gadot (Wonder Woman), Henry Cavill
(Superman), Ezra Miller (Flash) e Ray
Fisher (Cyborg). Il suo esordio sul grande schermo è
avvenuto quest’anno, in un cameo di Batman v Superman Dawn of
Justice.
Aquaman
sarà diretto da James Wan (Insidious,
L’evocazione The Conjuring, Fast and Furious 7) e vedrà
protagonista Jason Momoa (Game of
Thrones). Con lui ci sarà Amber Heard
(Magic Mike XXL, The Danish Girl) nei panni di
Mera. Al cast si aggiungono Yahya Abdul-Mateen II,
Patrick Wilson e Willem Dafoe. Il
cinecomic arriverà al cinema il 21 Dicembre 2018.
Sinossi
Aquaman è il re dei Sette Mari.
Questo sovrano riluttante di Atlantide, bloccato tra il mondo della
superficie, costantemente violento contro la vita nel mare e gli
Atlantidei che sono in procinto di rivoltarsi, deve occuparsi di
proteggere il mondo intero.
Jeremy Renner si
sta preparando a tornare su un set Marvel Studios;
si tratta, ovviamente, di quello di Avengers Infinity
War che gli permetterà di tornare nel ruolo di Clint
Barton, ovvero Occhio di Falco.
Il portentoso arciere dei
Vendicatori aveva promesso a moglie e figli di ritirarsi dopo la
sua battaglia con Ultron, ma già in Civil War è
stato chiamato in causa, schierandosi dalla parte di Cap. Adesso
quale altra motivazione troverà per infrangere il giuramento fatto
alla famiglia?
Intanto anche Renner ha dovuto fare
delle scelte, e il suo contratto con la Marvel gli impedirà di
partecipare a Mission Impossible 6. Il film con
Tom Cruise entrerà prestissimo in produzione ma
Jeremy sarà impegnato a difendere la Terra da Thanos, per cui non
vedremo tornare al cinema il suo agente Brandt,
secondo Showbiz 411, che abbiamo incontrato e
conosciuto negli ultimi due film della serie e che rappresentava un
valido aiuto al lavoro di Ethan Hunt (Cruise).
Senza dubbio la Columbia riuscirà a
trovare una soluzione plausibile alla mancanza di Brandt nella
storia, mentre ci tornano in mente le parole di Denis
Villeneuve in merito alla difficoltà di lavorare con
attori che hanno dei contratti multi-film con le grandi Major.
Film Marvel: sei grandi storie da adattare dopo
Avengers Infinity War
Avengers
Infinity War arriverà al cinema il 4 Maggio 2018.
Christopher Markus e Stephen McFeely si
occuperanno della sceneggiatura del film, mentre la regia è
affidata a Anthony e Joe
Russo.
Il cast del film al momento è
composto da Cobie Smulders, Benedict Cumberbatch, Chris
Pratt, Vin Diesel, Scarlett Johansson, Dave Bautista, Karen
Gillan, Zoe Saldana, Brie Larson, Elizabeth Olsen, Robert Downey
Jr., Sebastian Stan, Chris Hemsworth, Chris Evans, Tom Holland,
Bradley Cooper, Samuel L. Jacksson, Jeremy Renner, Paul Rudd, Peter
Dinklage, Mark Ruffalo, Josh Brolin, Paul Bettany, Benedict
Wong, Pom Klementieff e Chadwick
Boseman.
In occasione del CinemaCon
2017 sono state diffuse alcune immagini e dei concept da
Justice League che vedono schierata
la squadra di eroi e altri che invece raffigurano Wonder Woman nelle sue vesti di
amazzone. Li trovate a seguire: [nggallery id=2813]
Ecco il primo trailer di Justice
League dal Comic Con
Justice League sarà diretto ancora
una volta da Zack Snyder ed è previsto per il 10
novembre 2017. Nel film vedremo protagonista Henry Cavill come Superman, Ben Affleck come Batman, Gal
Gadot come Wonder Woman, Ezra Miller come Flash, Jason Momoa come Aquaman, e Ray
Fisher come Cyborg. Nel cast confermati anche:
Amber Heard, Amy Adams, Jesse Eisenberg, Willem Dafoe, J.K.
Simmons e Jeremy Irons. I produttori
esecutivi del film sono Wesley Coller,
Goeff Johns e Ben Affleck
stesso.
Sono state diffuse due nuove
immagini da Wonder Woman che rappresentano la
protagonista Diana, interpretata da Gal Gadot, e
il suo compagno di avventure e love interest Steve Trevor,
che ha il bel volto di Chris Pine. [nggallery
id=2194]
I due personaggi saranno al centro
della storia, con Steve che diventa una vera e propria guida nel
mondo degli uomini per la inesperta Diana. L’amazzone lascerà la
sua sicura e paradisiaca isola, per affrontare un mondo in guerra e
scoprirà presto quale è la sua vera vocazione.
Nel cast di Wonder Woman ci sono Gal
Gadot, Chris Pine, Connie Nielsen, Robin Wright, Lucy Davis, Lisa
Loven Kongsli, Danny Huston, Ewen Bremner, Saïd Taghmaoui, Elena
Anaya e David Thewlis.
Il film è prodotto
da Charles Roven, Zack
Snyder e Deborah Snyder,
con Richard Suckle, Stephen Jones, Wesley Coller,
Geoff Johns, Connie Nielsen e Rebecca
Roven come executive producers.
È stata diffusa una nuova immagine
di Thor Ragnarok in cui il biondo protagonista
Chris Hemsworth corre verso la battaglia che,
immaginiamo, si stia svolgendo in un’arena di
gladiatori. [nggallery id=2816]
Trama di Thor
Ragnarok
“In Marvel Studios’ Thor Ragnarok, Thor è
imprigionato dall’altro lato dell’universo senza il suo formidabile
martello e si trova in una corsa contro il tempo per tornare a
Asgard per fermare il Ragnarok, la distruzione della sua casa e la
fine della civiltà asgardiana, dalle mani di una nuova e potente
minaccia, la spietata Hela. Ma prima deve sopravvivere a una
mortale lotta tra gladiatori che lo metterà contro uno dei suoi
amici Avengers, l’incredibile Hulk.
Thor
Ragnarok è diretto da Taika Waititi,
nel film tornano Chris Hemsworth nei panni di Thor
e Tom Hiddleston in quelli di Loki. A loro si uniscono Cate
Blanchett, Idris Elba, Jeff Goldblum, Tessa Thompson e Karl Urban,
con Mark Ruffalo e Anthony Hopkins.”
Thor
Ragnarok sarà diretto da Taika Waititi. Nel cast del film
Chris Hemsworth sarà ancora Thor;
Tom Hiddleston il fratello
adottivo di Thor, Loki; Il vincitore del Golden
Globe e Screen Actors Guild Award Idris Elba sarà la sentinella di
Asgard, Heimdall; il premio Oscar Sir Anthony Hopkins interpreterà
nuovamente Odino, signore di Asgard.
Nelle new entry invece si annoverano
il premio OscarCate
Blanchett (Blue Jasmine,
Cenerentola) nei panni del misterioso e
potente nuovo cattivo Hela, Jeff Goldblum (Jurassic
Park, Independence Day:
Resurgence), che sarà l’eccentrico
Grandmaster, Tessa Thompson
(Creed, Selma)
interpreterà Valkyria, mentre Karl Urban (Star
Trek, il Signore degli Anelli: il ritorno
del re) aggiungerà la sua forza nella mischia come
Skurge. Marvel ha anche confermato che
Mark Ruffalo riprenderà il suo ruolo
di Bruce Banner / Hulk nel sequel. La data d’uscita è prevista per
il 3 novembre 2017.
Sembra che nonostante il talento e
la bellezza, anche Scarlett Johansson abbia dovuto
sopportare qualche rifiuto nel corso della sua carriera.
Una delle attrici più amate del
mondo, che a breve arriverà in sala con Ghost in the
Shell, ha confessato di essere stata rifiutata qualche
volta. Durante lo show di Howard Stern, Scarlett
ha elencato una serie di ruoli per cui non è stata scelta in favore
di altre colleghe.
Stern ha chiesto alla Johansson se
era vero che aveva sostenuto il provino per
Jumanji (ruolo andato a Kristen
Dunst). “È vero, sì. Ma non ero rimasta amareggiata al
tempo, adesso sì [ridendo, ndr.]” E poi ha continuato in
merito a Genitori in trappola, con Lindsay Lohan:
“Ero troppo grande per quel film quando ho fatto il provino,
ero una teenager. E forse quando è uscito ero anche troppo vecchia
per guardarlo!”
Scarlett Johansson si
trasforma in Ivanka Trump per SNL
Di recente le è stata preferita
Anne Hathaway ne Les Misérables
per il ruolo di Fantine, che ha regalato a Anne il
suo primo Oscar. La Johansson aveva la laringite
durante l’audizione, e ha detto: “Non so se la causa sia
davvero questa, molto più probabilmente non ero adatta a quella
parte”.
Infine l’attrice ha chiarito il
discorso intorno alla mancata parte di Lisbeth
Salander in Millennium di David
Fincher. Si diceva che lei fosse “troppo
bella” per la parte, ma la versione dell’attrice è
un’altra: “Non è andata esattamente così. Quando ho incontrato
David Fincher lui mi disse che per interpretare Lisbeth dovevo
‘trascurare completamente me stessa. Gli risposi ‘Ok, lo farò.
Posso essere quel tipo di persona’. Ma lui non credeva che fosse
possibile. Volevo davvero interpretare quel film perché sentivo di
avere un contributo da dare e ritenevo che Fincher avesse una
divisione differente del personaggio che per altro, in tutta
onesta, Rooney Mara ha impersonato splendidamente.”
Diciamo che però le occasioni a
Scarlett Johansson non mancano di certo!
Ecco il primo teaser trailer di
It, l’attesissimo adattamento cinematografico
dell’omonimo romanzo di Stephen King che è stato
diretto da Andy Muschietti. Il film arriverà al
cinema il prossimo autunno.
In italiano:
Oltre a Bill
Skarsgard (che interpreterà Pennywise) nel cast del film
figurano anche Jaeden Lieberher, Finn Wolfhard, Sophia
Lillis, Jack Dylan Grazer, Wyatt Oleff, Chosen Jacobs
e Jeremy Ray Taylor.
Dopo la rinuncia
di Cary Fukunaga (True
Detective) con Will Poulter
pronto a incarnarePennywise, la regia è
stata affidata ad Andy Muschietti
(La Madre). Dan Lin, Roy
Lee, Seth Grahame-Smith e David
Katzenberg produrranno l’adattamento che segue quello
televisivo degli anni Novanta
conJohn Ritter
eTim Curry.
La storia originale è incentrata su
sette bambini che affrontano un mostro in grado di mutare le
proprie sembianze, il più delle volte simile a un clown, Pennywise.
Anni dopo, torneranno nella loro città natale per affrontare
nuovamente la creatura. È stata confermata la formula dei due film:
nel primo verrà rappresentata la vicenda con protagonisti i
personaggi bambini, mentre il secondo si focalizzerà sui
personaggi una volta adulti.
Un volto molto noto e caro al
pubblico del MCU potrebbe ricomparire
in Spider-Man Homecoming dopo lunghi anni di
assenza.
Pepper Potts, che
ha contribuito, con Tony Stark, a fondare il
Marvel Universe e che non
vediamo sul grande schermo da Iron
Man 3 potrebbe tornare al cinema nel nuovo film
standalone sull’Uomo Ragno.
LaineyGossip ha infatti riportato un rumor
che vorrebbe Gwyneth Paltrow, la Pepper di Tony,
tornare nel film. A quanto pare la Sony avrebbe sborsato una cifra
considerevole per riportare il premio Oscar nel MCU, anche solo per un
piccolo ruolo.
Non c’è ancora niente di ufficiale
ma potremmo benissimo sperare in un cameo.
Diretto da Jon
Watts, nel cast del film
protagonista Tom
Holland nei panni di Peter
Parker, Marisa Tomei in quelli di zia
May e Zendaya sarà invece Michelle.
Al cast si
aggiungono Michael
Keaton, Michael Barbieri, Donald
Glover, Logan Marshall-Green, Martin Starr, Abraham
Attah, Selenis Leyva, Hannibal Buress, Isabella
Amara, Jorge Lendeborg Jr., J.J. Totah, Michael
Mando, Bokeem
Woodbine, Tyne
Daly e Kenneth
Choi.
La trama ufficiale di Spider-Man
Homecoming
Il giovane Peter Parker/Spider-Man
(Tom Holland) che ha fatto il suo sensazionale
debutto in Spider-Man Homecoming cerca il suo
posto nel mondo come il supereroe SpiderMan.
Entusiasta per la sua esperienza con i vendicatore Peter torna a
casa, dove vive con la sia Zia May (Marisa Tomei),
sotto l’occhio vigile del suom mentore Tony
Stark (Robert Downey, Jr.). Mentre Peter
cerca di riprendere la sua normale routine quotidiana una nuova
minaccia sorge e un nuovo cattivo, Vulture
(Michael Keaton) mette in pericolo la città di New
York e metterà a dura prova Spider-Man.
Spider-Man Homecoming è prodotto
da Kevin
Feige e il team creativo dei Marvel Studios,
supervisionato e co-prodotto da Amy Pascal della
Sony Pictures che ne detiene i diritti e che ne
supervisione lo sviluppo da oltre dieci anni.
Il film si basa su una sceneggiatura
scritta da Jonathan Goldstein, John Francis Daley, Jon
Watts, Christopher Ford e Chris McKenna, Erik Sommers.
Spider-Man è un personaggio creato da Stan Lee e
Steve Ditko.
Ecco il nuovo teaser trailer
italiano di Valerian e la città dei mille pianeti
diretto da Luc Besson con protagonisti
Cara Delevingne e Dean
DeHaan.
Il primo trailer di
Valerian e la città dei mille pianeti
Valerian e la città dei
mille pianeti, che uscirà il 21 luglio 2017, conta nel
cast anche John Goodman, Ethan
Hawke, Clive Owen, Rutger
Hauer e Rihanna.
Dane
DeHaan e Cara Delevingne
interpretanoValérian e Laureline, due agenti
speciali del governo operativo nei territori umani nel
28esimo secolo, chiamati a mantenere l’ordine nell’universo e a
partecipare a un’impegnativa missione sul pianeta intergalattico
Alpha.
Nell’anno 2740, Valerian e
Laureline sono Corpi Speciali incaricati dal governo di mantenere
l’ordine in tutto l’universo. Seguendo gli ordini del loro
comandante, Valerian e Laureline si imbarcano per una missione
nella città intergalattica di Alpha, metropoli in continua
espansione e dimora di migliaia di specie diverse provenienti da
ogni angolo della Galassia. Questa importante e storica città, è
sotto l’attacco di un nemico sconosciuto. Valerian e Laureline
dovranno combattere contro il tempo per trovare l’origine di questa
forza maligna e fermarla prima che distrugga il nostro
universo.
Nel 2012, è stata annunciata
l’intenzione di Besson di realizzare un
adattamento cinematografico della serie a fumetti francese
Valérian and Laureline, pubblicata per la prima
volta nel 1967 e tradotta il 21 lingue. A maggio 2015
Besson, attraverso un tweet, ha annunciato che
Dane DeHaan e Cara Delevingne
come protagonisti del film. Questo film segna il ritorno del
regista al genere space opera, venti anni dopo Il quinto
elemento.
Con un budget di circa 170 milioni
di dollari è diventato il film più costoso della storia del cinema
francese, record in precedenza detenuto da Asterix alle
Olimpiadi.
È arrivata anche nella versione
italiana il nuovo trailer di Spider-Man
Homecoming, film con Tom Holland che
arriverà nelle nostre sale il prossimo 6 luglio.
Diretto da Jon
Watts, nel cast del film
protagonista Tom
Holland nei panni di Peter
Parker, Marisa Tomei in quelli di zia
May e Zendaya sarà invece Michelle.
Al cast si
aggiungono Michael
Keaton, Michael Barbieri, Donald
Glover, Logan Marshall-Green, Martin Starr, Abraham
Attah, Selenis Leyva, Hannibal Buress, Isabella
Amara, Jorge Lendeborg Jr., J.J. Totah, Michael
Mando, Bokeem
Woodbine, Tyne
Daly e Kenneth
Choi.
La trama ufficiale di Spider-Man
Homecoming
Il giovane Peter Parker/Spider-Man
(Tom Holland) che ha fatto il suo sensazionale
debutto in Spider-Man Homecoming cerca il suo
posto nel mondo come il supereroe SpiderMan.
Entusiasta per la sua esperienza con i vendicatore Peter torna a
casa, dove vive con la sia Zia May (Marisa Tomei),
sotto l’occhio vigile del suom mentore Tony
Stark (Robert Downey, Jr.). Mentre Peter
cerca di riprendere la sua normale routine quotidiana una nuova
minaccia sorge e un nuovo cattivo, Vulture
(Michael Keaton) mette in pericolo la città di New
York e metterà a dura prova Spider-Man.
Spider-Man Homecoming è prodotto
da Kevin
Feige e il team creativo dei Marvel Studios,
supervisionato e co-prodotto da Amy Pascal della
Sony Pictures che ne detiene i diritti e che ne
supervisione lo sviluppo da oltre dieci anni.
Il film si basa su una sceneggiatura
scritta da Jonathan Goldstein, John Francis Daley, Jon
Watts, Christopher Ford e Chris McKenna, Erik Sommers.
Spider-Man è un personaggio creato da Stan Lee e
Steve Ditko.
Il personaggio di Victor Von
Doom è stato rappresentato due volte sul grande schermo,
ma in nessuno dei due casi è stata data giustizia al
villain dei Fantastici
Quattro.
Adesso ci prova un cortometraggio
fan made che vi proponiamo di seguito:
La genesi di Victor Von
Doom
Doctor Doom (in
Italia tradotto come Dottor Destino) il cui vero
nome è Victor Von Doom, è un personaggio dei
fumetti creato da Stan Lee e Jack
Kirby esordito nel 1962 sulla testata dedicata ai
Fantastici Quattro pubblicata negli Stati Uniti
dalla Marvel Comics.
Signore e monarca dell’immaginario
paese di Latveria, nell’Europa Centrale, è un supercriminale tra i
più potenti e pericolosi, nonché il principale nemico dei
Fantastici Quattro ma molto spesso si è scontrato con gli altri
supereroi dell’universo Marvel tra cui Spider-Man e i
Vendicatori. È il figlio della strega e zingara Cynthia Von Doom, è
allo stesso tempo un geniale inventore e uno stregone.
Il Dottor Destino si è classificato
al quarto posto nella classifica di Wizard dei 100 supernemici e al
terzo posto nella classifica dell’IGN dei più grandi cattivi nella
storia dei fumetti dietro a Joker e Magneto e davanti a Lex Luthor
e Galactus.
Se il film (a sorpresa) su
Venom dovesse davvero arrivare in sala nel 2018,
come annunciato dalla Sony, allora è probabile che la produzione
del film sia già in corso, con cast, crew e tutto il necessario già
sul tavolo.
Tramite Splash Report sappiamo adesso che
effettivamente esiste una short list per i candidati alla regia e
tra questi c’è anche Adi Shankar. Il soggetto
in questione è alquanto sconosciuto, ma sappiamo che nella sua
attività di produttore ha lavorato al
cortometraggio Truth in
Journalism (nella foto un’immagine dal
film) che con una certa efficacia racconta
di Eddie Brock con uno stile documentaristico
che rende davvero giustizia al personaggio, molto di più rispetto
al film di Raimi, che ha già mostrato
Brock sul grande schermo.
Sembra che il cortometraggio in
questione, di cui vi abbiamo parlato anche in questa carrellata di
rappresentazioni di Venom, possa rappresentare
un’ottima copia carbone di quello che sarà il film della Sony, che
guarda al Rating-R.
Dopo un primo report che voleva
Alex Kurtzman alla regia del progetto, la stessa
Sony ha smentito le voci e ha diffuso notizie più attendibili che
vorrebbero Scott Rosenberg e Jeff
Pinkner, già sceneggiatori del Jumanji
con Dwayne Johnson, incaricati di firmare lo
script.
È stato annunciato durante il
CinemaCon 2017 il titolo ufficiale di
Ralph Spaccatutto 2, sequel del divertente film
che prende le parti dei cattivi.
La pellicola d’animazione si
intitolerà Ralph Breaks the
Internete vedrà i protagonisti della storia
spostarsi dai videogiochi “classici” al vasto mondo di
internet.
Il sequel del film del 2012 arriverà
al cinema il 9 marzo 2018.
John C. Reilly, Sarah
Silverman e Jane Lynch
torneranno a prestare la propria voce ai rispettivi personaggi:
Ralph, Vanellope e il tenace Sergente. Alla regia
torneranno Rich Moore (Ralph Spaccatutto
e Zootropolis) e Phil Johnston (Ralph
Spaccatutto e Zootropolis).
Ralph
Spaccatutto ha incassato 189 milioni di dollari negli
States e 281 in tutto il mondo. John C. Reilly ha
prestato la voce al protagonista, un villain da videogioco che
sogna una reputazione migliore e si imbarca per una avventura
eroica allo scopo di rifarsi un nome. Sarah Silverman, Jack
McBrayer e Jane Lynch hanno fatto parte
del cast di doppiatori del film.
La notizia fa tremare i cuori dei
fan che hanno tanto atteso il suo ritorno a casa, eppure sembra che
Spider-Man prenderà parte al MCU
soltanto per poco, pochissimo tempo.
A mettere le carte in tavole è stata
Amy Pascal che, come riporta Cosmic Book News, ha dichiarato:
“Una delle cose che penso siano magnifiche riguardo a questa
esperienza è che non devi avere uno studio che decide di lavorare
con te per fare un film tanto spesso. Infatti potrebbe non
accadere più, dopo il sequel. Sony, Disney e Marvel hanno deciso che la cosa
giusta da fare era di permettere a Petyer Parker e a Spider-Man di
far parte del MCU e di lavorare con i ragazzi
della Marvel e permettere loro di
produrre questo film, e credo che sia una cosa molto rara per
tre compagnie fare un accordo del genere, una cosa brillante per
tutti decidere di farlo perché ci sono così tante storie che
conosci e puoi raccontare in continuazione su Spider-Man, e si
tratta di una cosa che non avremo potuto fare in nessun altro modo.
Per cui è stata una cosa molto altruista e intelligente da parte di
tutte e tre le compagnie.”
Parlando poi con Forbes, Amy Pascal ha
commentato il coinvolgimento di Tom Holland nel
MCU: “Dunque, con
Avengers Infinity War nel maggio 2018, Holland avrà adempiuto a uno
dei suoi accordi per uno standalone e a due film corali. Questo
vuol dire che lui ha altri due film di Spider-Man nel suo
contratto, più un’altra apparizione in un film di gruppo. Sappiamo
che uno di questi due film in solitaria sarà ancora collegato
con il MCU, collegando quattro delle sue
apparizioni con l’universo condiviso della Marvel.”
Insomma, sembra proprio che Spidey
sia tornato a casa, ma non per troppo tempo. Che ve ne pare?
Diretto da Jon
Watts, nel cast del film
protagonista Tom
Holland nei panni di Peter
Parker, Marisa Tomei in quelli di zia
May e Zendaya sarà invece Michelle.
Al cast si
aggiungono Michael
Keaton, Michael Barbieri, Donald
Glover, Logan Marshall-Green, Martin Starr, Abraham
Attah, Selenis Leyva, Hannibal Buress, Isabella
Amara, Jorge Lendeborg Jr., J.J. Totah, Michael
Mando, Bokeem
Woodbine, Tyne
Daly e Kenneth
Choi.
La trama ufficiale di Spider-Man
Homecoming
Il giovane Peter Parker/Spider-Man
(Tom Holland) che ha fatto il suo sensazionale
debutto in Spider-Man Homecoming cerca il suo
posto nel mondo come il supereroe SpiderMan.
Entusiasta per la sua esperienza con i vendicatore Peter torna a
casa, dove vive con la sia Zia May (Marisa Tomei),
sotto l’occhio vigile del suom mentore Tony
Stark (Robert Downey, Jr.). Mentre Peter
cerca di riprendere la sua normale routine quotidiana una nuova
minaccia sorge e un nuovo cattivo, Vulture
(Michael Keaton) mette in pericolo la città di New
York e metterà a dura prova Spider-Man.
Spider-Man Homecoming è prodotto
da Kevin
Feige e il team creativo dei Marvel Studios,
supervisionato e co-prodotto da Amy Pascal della
Sony Pictures che ne detiene i diritti e che ne
supervisione lo sviluppo da oltre dieci anni.
Il film si basa su una sceneggiatura
scritta da Jonathan Goldstein, John Francis Daley, Jon
Watts, Christopher Ford e Chris McKenna, Erik Sommers.
Spider-Man è un personaggio creato da Stan Lee e
Steve Ditko.
Sembra che Marvel e DC vogliano dare
una svolta “autoriale” ai loro cinecomics e si stiano rivolgendo al meglio (o
quasi) che c’è su piazza.
Durante un’intervista
con Comic Book al CinemaCon
2017, Aaron Sorkin ha confessato che
Marvel e DC lo stanno
corteggiando.
“Mi è capitato di avere incontri
con i vertici DC e Marvel. Mi tocca sempre partecipare
a questi incontri e dire, nella maniera più rispettosa possibile,
che io non ho mai letto un fumetto in vita mia. Non è che non mi
piacciano. È solo che non mi ci sono mai trovato a contatto.
Quindi, sto sperando che da qualche parte nelle loro librerie ci
sia un personaggio dei fumetti che amerò così da cominciare a
leggerne dal primo numero.”
Trai migliori lavori di
Aaron Sorkin ricordiamo la sceneggiatura di
The Social Network, per cui ha vinto un premio
Oscar, quella di L’Arte di Vincere – Moneyball e
quella di Steve Jobs, bellissimo film diretto da
Danny Boyle ma che per la potenza dello script
tutti considerano “un film di Aaron Sorkin“.
Al momento Sorkin è
a lavoro sul suo esordio alla regia. Chissà se troverà mai il
tempo e l’ispirazione per approdare a un cinecomics!