Dopo tanti allenamenti, qualche
delusione e molto successo, Fabio, come Po, torna sul grande
schermo.
Parliamo ovviamente di
Fabio Volo, che ritorna a prestare la voce a Po,
il tenero panda maestro di Kung Fu e Guerriero Dragone della
DreamWorks. Uscirà al cinema il 17 marzo Kung Fu Panda
3, e in occasione della presentazione del film,
abbiamo incontrato Volo, scrittore, attore, filosofo dei nostri
tempi, che per la terza volta presta la voce a quello che lui
definisce una sorta di suo alter ego. “Per me è uno dei film
più autobiografici a cui abbia mai partecipato. Po è un personaggio
goffo e senza talento che ha un destino preconfezionato dal
contesto familiare – ha detto Volo – Lui però sogna altro
e non si fa condizionare, segue i suoi sogni. Io ricordo di essere
stato preso in giro perché volevo di più dalla mia vita. Sono
riuscito a ottenerlo anche se adesso continuano tutti a farlo,
anche se ora posso sopportarlo perché ho una vita meravigliosa. I
valori del film sono proprio questi, quello di non mollare mai: se
senti una vocazione, una cosa devi farla e le passioni sono più
forti delle capacità stesse.”
-In questo film Po si trova
ad avere due papà. Come si sviluppa questa dinamica familiare che
rispecchia una tematica così calda in Italia in questo
momento?
“Po non è un figlio di due papà
gay, la sua è una situazione scatenata da altri eventi. Sono sempre
convinto che a un bimbo serva un nucleo familiare sicuro, in cui si
senta protetto. La nostra storia non ci dice che la famiglia è un
luogo sicuro. Ci è chiaro che tutti cercano di fare il meglio in
ogni situazione familiare ma quella formula “classica” non è
vincente, basti pensare al fatto che tutti quelli che vanno da un
analista scoprono che la metà dei loro problemi sono dovuti al
contesto familiare. È assurdo l’accanimento che si ha nel voler
difendere la “famiglia tradizionale”, anche perché non si sta
graffiando una cosa perfetta. Quando si hanno dei figli si cerca di
fare quello che si può. Per un bambino non è importante il sesso di
chi li cresce ma che ci si senta accettato e sicuro, come nella
relazione di coppia. Po si ritrova con due papà, quello con cui è
cresciuto e quello con cui condivide le radici e il passato. Si
trova l’equilibrio.”
-Il lavoro di doppiaggio
parte e si appoggia sempre su una performance precedente. Il tuo
lavoro di scrittore invece ti spinge a creare. Che margine di
creatività c’è in fase di doppiaggio?
“In questo contesto io non
posso recitare ma devo seguire Jack Black, che è il doppiatore
originale di Po. Lui decide, il disegnatore lavora su quello che
realizza Jack e io devo imitare quello che ho già sullo schermo. Il
margine c’è nel momento in cui io mi trovo a doppiare un testo in
traduzione.”
-La regia del film è di
Alessandro Carloni, orgoglio italiano ai DreamWorks. L’hai
incontrato?
“Io lavoro a Radio DeeJay e una
mattina l’ho quasi incrociato negli studi della radio, ma non l’ho
mai incontrato di persona.”
-Cosa ti piacerebbe che
arrivasse ai tuoi figli di questa saga?
“Io non vedo l’ora che crescano
per fagli vederei film con la mia voce. Mi rende molto
orgoglioso.”
-Come cambia l’approccio al
personaggio nel corso dei tre film?
“In realtà la storia di Po è
sempre la stessa. Lui riesce sempre a raggiungere nuovi traguardi,
ma in fin dei conti è sempre lo stesso dentro. Quello che lo rende
speciale è che accetta il rischio e il salto nel buio. Mi piace il
fatto che sia un po’ ingenuo ma anche incoscientemente coraggioso.
Come guerriero e persona, o panda, cresce in ogni film ma dentro di
sé rimane sempre fedele alla sua natura comica. Credo che questo
sia anche un po’ il mio segreto – ha proseguito Fabio Volo
– credo di riuscire a rimanere originale, anche se più o meno
faccio sempre le stesse cose. Riesco a non legarmi a nessun media o
contesto lavorativo, né a un ideale politico. Riesco sempre a
essere me stesso.”
-Quali sono i cartoni
animati legati alla tua infanzia?
“Mi ha molto commosso Up, e mi
sono piaciuti tanti Gli Incredibili. Da bambino ricordo di aver
visto Red e Toby Nemiciamici, ma non ho visto molti classici. Credo
che quelli Disney li recupererò adesso con i miei figli.”
-Se potessi scegliere tu
qualcosa da far fare a Po, cosa sceglieresti?
“Ma dopo tutte le tappe della
sua vita adesso ci si aspetta che arrivi la fidanzatina. Credo che
già in questo film si vada in questo senso. Vedremo.”
-Cosa hai in programma per
il futuro?
“Sto girando la mia serie
televisiva, l’ho scritta e prodotta e interpretata, ma e non
diretta. È girata tra New York e l’Italia. Non so ancora come si
intitola però, non sono mai bravo a dare i titoli alle cose, anche
ai romanzi.”