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Finché morte non ci separi: Samara Weaving conferma di essere “all in” per il sequel

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La commedia horror Finché morte non ci separi (qui un nostro approfondimento) si è rivelata un grande successo per il pubblico di genere, offrendo anche alla star Samara Weaving il suo ruolo d’esordio. La natura aperta del finale del film e la mitologia che la narrazione ha stuzzicato hanno lasciato i fan a chiedersi se fosse possibile avere un seguito che esplorasse ulteriormente questo mondo. All’inizio dell’anno è dunque stato annunciato un sequel e, mentre si ipotizzava un ritorno di Weaving, l’attrice ha confermato di essere “all in” dal progetto in arrivo.

Mentre su Finché morte non ci separi 2 non si ha ancora una data di uscita, la Weaving potrà essere vista in Azrael, che arriverà in alcune sale selezionate degli Stati Uniti il 27 settembre. Parlando con ComicBook a sostegno di Azrael e alla domanda sullo stato del sequel di Finché morte non ci separi, Weaving ha confermato: “Ci sto. Penso che ci siamo tutti, non lo so. Penso che ci siamo tutti. Non so se abbiamo avuto la nostra stretta di mano con il sangue, ma più o meno. Abbiamo fatto la stretta di mano con lo sputo, ma non ci siamo tagliati le mani e non abbiamo sfregato il nostro sangue”.

Per quanto riguarda la data in cui il progetto potrebbe andare avanti, Weaving ha scherzato: “Sono appena tornato a casa, devo fare qualche telefonata”. Fortunatamente per il suo personaggio Grace, nel primo film è sopravvissuta allo scontro, mentre i suoceri sono morti in un’enorme esplosione di sangue. Nel 2019, la Weaving aveva detto che pensava che le autorità non le avrebbero creduto quando fossero venute a indagare su ciò che era accaduto alla famiglia benestante.

Mi chiedo cosa succederà dopo. Andrà in prigione? Va in un manicomio per un aiuto psichiatrico? Eredita tutto? Non lo so”, aveva rivelato Weaving a ComicBook. “Oppure la polizia dirà che l’ha fatto di proposito. Non lo so… Seduta in una cella per 90 minuti, impazzirebbe”. Con la certezza di poter prima o poi vedere il sequel, non resta dunque che attendere di poter scoprire di più a riguardo.

Finché morte non ci separi: la spiegazione del finale del film

Finché morte non ci separi: la spiegazione del finale del film

Diretto da Matt Bettinelli-Olpin e Tyler Gillett (anche registi di Scream e Scream VI), Finché morte non ci separi vede Samara Weaving nei panni di Grace, una bellissima sposa che entra a far parte della ricchissima famiglia Le Domas. Subito dopo aver detto “Sì, lo voglio”, Grace viene però a sapere dal suo nuovo marito Alex (Mark O’Brien) che a mezzanotte dovrà partecipare a un gioco, parte di un’eccentrica tradizione che coinvolge tutti i nuovi membri della famiglia.

Commedia nera divertente e spassosa, mescolata a un raccapricciante horror di sopravvivenza, il film è caratterizzato da una serie di regole complesse e da una mitologia che viene rivelata durante la difficile prova che Grace dovrà affrontare con i suoi suoceri infernali. Secondo la dinastia Le Domas, Grace deve infatti sopravvivere alla notte per essere accettata nella famiglia. Il sadico rituale si basa però su un sistema di credenze più profondo che alimenta le azioni della famiglia Le Domas e offre alcune divertenti sorprese che portano al finale esplosivo di Ready or Not.

Cosa succede nel finale di Finché morte non ci separi

Nell’atto finale di Finché morte non ci separi, Grace, ferita e disperata, tenta di fuggire dalla villa dei Le Domas, ma viene catturata dal maggiordomo Stevens (John Ralston). Grace viene ingannata da Daniel (Adam Brody) dopo essere quasi riuscita a scappare, viene infine sopraffatta e riportata alla villa per completare il rituale sacrificale della famiglia al misterioso Mr. Le Bail. In una serie di colpi di scena, Daniel, tormentato dal senso di colpa, libera Grace e cerca di aiutarla a fuggire, ma viene ucciso a colpi di pistola dalla propria moglie, Charity (Elyse Levesque).

Mentre Alex assiste alla morte del fratello, la madre Becky (Andie MacDowell) cerca di uccidere Grace, ma la sposa respinge la suocera e la picchia a morte. Quando Alex vede che Grace ha ucciso sua madre, si rivolge allora contro la sua nuova moglie e la costringe al sacrificio rituale. Tuttavia, Alex non riesce a pugnalare Grace al cuore e invece le trafigge la spalla, interrompendo il rituale. La famiglia scioccata si rende conto che, anche se è ormai l’alba, stanno tutti bene… più o meno.

La loro gioia non dura però a lungo, però, perché ogni membro della famiglia Le Domas prende fuoco spontaneamente, esplodendo in pezzi sanguinolenti in tutta la stanza, mentre Grace, ricoperta di sangue e parti del corpo, scoppia a quel punto a ridere di gusto. Alex, tuttavia, pensa di essere l’unico sopravvissuto fino a quando anche lui esplode dopo che Grace gli chiede: “Voglio il divorzio!”. Grace rimane così l’unica persona sopravvissuta a quella notte bizzarra e violenta.

Finché morte non ci separi cast
Mark O’Brien e Samara Weaving in Finché morte non ci separi. © 2019 Twentieth Century Fox Film Corporation All Rights Reserved

La spiegazione del regole del gioco

Le regole del gioco Finché morte non ci separi sono state stabilite generazioni prima dalla famiglia Le Domas. Secondo la tradizione stabilita dal loro bisnonno, Victor Le Domas, chiunque si sposi nella famiglia Le Domas deve giocare a un gioco. Questo è l’unico modo per essere veramente accettati nella famiglia e dimostrare di appartenervi. A mezzanotte, la nuova sposa o il nuovo marito devono sedersi con il resto della famiglia Le Domas in una sala speciale, vietata a chiunque altro. Il nuovo arrivato inserisce quindi una carta bianca in una scatola speciale che è stata data a Victor dal signor Le Bail.

La scatola determinerà quindi quale gioco giocherà la famiglia. Nella maggior parte dei casi, la scatola scriverà sulla carta bianca il nome di un gioco da tavolo da giocare. Di tanto in tanto, però, sceglierà il nascondino, come è successo con Grace. Quando ciò accade, una canzone inquietante verrà riprodotta improvvisamente dal fonografo, segnando l’inizio del gioco, e l’intera villa dei Le Domas verrà chiusa a chiave. Poiché quando questa tradizione è stata istituita non c’erano telecamere di sicurezza, le telecamere vengono disattivate per rendere il gioco “equo”. Grace ha quindi 100 secondi per nascondersi mentre la famiglia si arma con le armi tradizionali conservate nella sala familiare.

L’identità del signor Le Bail

Il film suggerisce poi fortemente che il signor Le Bail sia il diavolo e che Victor Le Domas abbia stretto un patto con lui per diventare incredibilmente ricco. Non solo il loro rituale sacrificale ha un che di satanico, ma è incentrato sull’apparizione magica del signor Le Bail sulla sua poltrona preferita, cosa che avviene per un breve istante. Grace lo vede apparire nella stanza per un attimo dopo che l’intera famiglia Le Domas è morta. Come spiega Tony Le Domas (Henry Czerny) nella storia della famiglia, il Dominio Le Domas (come preferiscono essere chiamati) ha avuto inizio nel XIX secolo.

Victor Le Domas vinse una partita d’azzardo contro il signor Le Bail e ricevette una scatola nera magica e la capacità di guadagnare la sua vasta fortuna dai giochi da tavolo e dalle carte da gioco. Le regole che la famiglia Le Domas seguiva per mantenere il proprio dominio erano anch’esse opprimenti. Alcuni membri della famiglia non credono che la maledizione sia reale, ma continuavano comunque a seguire i loro terribili rituali per paura di perdere tutto ciò che hanno. La famiglia Le Domas considerava tutto questo come il prezzo da pagare per mantenere la propria ricchezza e il proprio status.

Finché morte non ci separi film trama
Samara Weaving in Finché morte non ci separi. © 2019 – Fox Searchlight

Perché Alex Le Domas ha tradito Grace

Il personaggio più inaffidabile di Finché morte non ci separi risulta essere Alex Le Domas. Alex era il figliol prodigo che aveva lasciato la famiglia per due anni, ma alla fine era tornato con Grace. Alex sapeva che Grace desiderava disperatamente far parte di una famiglia perché era cresciuta in diverse case famiglia. Sposarsi con il ricco Le Domas avrebbe dovuto essere un sogno che si avverava per lei. Tuttavia, Alex non le ha parlato della tradizione di famiglia e di ciò che avrebbe potuto comportare fino a quando il gioco a nascondino non era già iniziato. Anche se Alex ha cercato di salvare Grace per parte del film, in realtà era in conflitto con la sua vera natura di Le Domas e la sua lealtà verso la famiglia.

Alla fine, quando Alex ha visto che Grace aveva ucciso sua madre, ha perso il controllo e si è rivoltato contro la sua nuova moglie. Alex non ha però pugnalato Grace al cuore per completare il rituale perché forse credeva che la maledizione fosse vera, il che significava che tutta la sua famiglia sarebbe morta, ma lui no. Lui e Grace avrebbero potuto essere gli unici membri della famiglia Le Domas rimasti in vita. Ma Alex è un Le Domas fino al midollo e muore dunque con il resto del suo clan. Grace, invece, sopravvive, capendo di non aver bisogno di unirsi ad una famiglia per sentirsi completa.

Perché tutti sono esplodono quando sorge il sole

La famiglia Le Domas esplode quando sorge il sole nel finale di Finché morte non ci separi perché non è riuscita a sacrificare Grace come richiedeva la tradizione familiare. Se fossero riusciti a sacrificare Grace, avrebbero continuato a vivere. Ciò dimostra che la maledizione era vera, contribuendo a rafforzare l’idea che il signor Le Bail sia davvero il diavolo. Il risultato è un finale molto soddisfacente che mostra i miliardari malvagi che se ne vanno con il botto. È un finale appropriato, in linea con i temi generali di Finché morte nonn ci separi sulla natura distruttiva dei più ricchi e dell’élite mondiale.

Samara Weaving in Finché morte non ci separi
Samara Weaving in Finché morte non ci separi. © 2019 – Fox Searchlight

 

Cosa succede dopo il finale

Dopo il climax esplosivo di Finché morte non ci separi, la polizia trova Grace nel suo abito da sposa completamente ricoperta di sangue sui gradini della villa dei Le Domas in fiamme. Grace avrà probabilmente molte spiegazioni da dare alle autorità, ma potrebbe non essere in grado di provare ciò che è realmente accaduto se tutte le prove sono state distrutte nell’incendio della villa. Non è chiaro se Grace abbia firmato un accordo prematrimoniale prima di sposare Alex, poiché la questione non viene affrontata nel film.

Dato che Grace è, in un certo senso, entrata a far parte della famiglia La Domas, avrebbe potuto potenzialmente uscire indenne dalla prova come miliardaria al controllo del Dominio Le Domas. Con le riprese del sequel appena conclusesi, è probabile che i fan scopriranno cosa ne sarà di questa simpatica eroina dell’horror nel prossimo film, di cui si sa però ancora molto poco. Per saperne di più, non resta che attendere l’arrivo di un trailer e poi l’uscita nelle sale cinematografiche di tutto il mondo, attualmente fissata al 10 aprile 2026.

LEGGI ANCHE: Finché morte non ci separi: dal cast al sequel, tutto quello che c’è da sapere

Il vero significato del finale di Finché morte non ci separi

Finché morte non ci separi è uscito in un’epoca piena di film con messaggi simili, in cui i membri della società trascurati e delle classi inferiori vengono vittimizzati dai privilegiati e alla fine ottengono la loro vendetta. Questi film cosiddetti “mangia i ricchi” includono film cupi e brutali come Joker e Parasite, ma anche versioni più comiche come Cena con delitto – Knives Out. Il film con Samara Weaving si colloca a metà strada, con il finale che consolida il messaggio del film.

Finché morte non ci separi sequel
Samara Weaving in Finché morte non ci separi. © 2019 – Fox Searchlight

Per tutto il film, infatti, Grace è stata vista come una pedina nel gioco che la famiglia La Domas stava giocando, nonché uno strumento da utilizzare per garantire che la loro ricchezza e il loro successo rimangano intatti. La famiglia non ha mai esitato nelle sue azioni, considerando le vite di queste persone innocenti facilmente sacrificabili rispetto al proprio benessere. Anche la morte delle persone al loro servizio, come le domestiche, è trattata come irrilevante, purché possano ottenere ciò che vogliono.

Il finale di Finché morte non ci separi fa finalmente pagare alla famiglia ciò che ha fatto, ma lo fa in modo stratificato. Nel momento in cui sorge il sole e Grace è ancora viva, la famiglia La Domas si trova di fronte all’idea di aver sbagliato per tutto questo tempo, quando non succede nulla. Erano così concentrati sul proprio benessere che non si sono mai fermati a considerare che tutto questo potesse essere una menzogna. I loro sguardi imbarazzati sono abbastanza soddisfacenti, ma ovviamente non sono una punizione sufficiente per loro.

Il loro senso di rimpianto travolgente è seguito da un’esplosione in una pozza di sangue. È la fine definitiva per loro, poiché si rendono conto di non avere più nulla da barattare. Alcuni cercano di scappare, altri si aggrappano al loro senso di potere, e Alex cerca di scusarsi con Grace, ma nessuno può sfuggire al proprio destino. Per la prima volta nella loro vita, sono impotenti. Il fatto che Grace possa ridere di loro e allontanarsi semplicemente dalla loro carneficina senza curarsi di loro è l’insulto definitivo a questi cattivi egocentrici.

Finché morte non ci separi: dal cast al sequel, tutto quello che c’è da sapere

La coppia di registi Matty Bettinelli-OlpinTyler Gillet si sono affermati negli ultimi anni come due delle più interessanti voci del cinema thriller e horror. Dopo aver debuttato con un episodio del film collettivo V/H/S (2012), hanno poi realizzato un film dell’orrore in stile found footage dal titolo La stirpe del male (2014). Nel 2022 e nel 2023 si sono invece distinti per aver riportato con successo sul grande schermo la saga di Scream con Scream V e Scream VI. L’8 maggio uscirà invece al cinema il loro nuovo film, il vampiresco Abigail. Il titolo che li resi celebri presso il grande pubblico, però, è stata la commedia horror del 2019 Finché morte non ci separi.

Con il titolo originale di Ready or Not, questo titolo è oggi un vero e proprio cult, nonché uno dei film di questo genere più apprezzati degli ultimi tempi. Rielaborando la figura della final girl, questo offre non solo una protagonista carismatica, ma anche una serie di vicende tanto scioccanti quanto entusiasmanti, imprevedibili e perverse, con la follia più pura pronta a scatenarsi da un momento all’altro. Si compone così un film che fa dell’eccesso la sua cifra stilistica, tanto per divertire quanto per spaventare, offrendo anche qualche lucida riflessione sulle difficoltà del relazionarsi all’interno di un nucleo famigliare.

Per gli appassionati del genere si tratta dunque di un film da non perdere, che grazie ora al suo passaggio televisivo può finalmente essere scoperto anche da un più ampio pubblico. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a Finché morte non ci separi. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla spiegazione del finale. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Finché morte non ci separi cast
Mark O’Brien e Samara Weaving in Finché morte non ci separi. © 2019 Twentieth Century Fox Film Corporation All Rights Reserved

La trama e il cast di Finché morte non ci separi

Grace è la giovane sposa che si unisce in matrimonio con Alex, erede della famiglia Le Domas, ricca dinastia fondatrice dell’impero dei giochi da tavola. Durante la sua prima notte di nozze, all’interno della grande villa in cui si è svolta la cerimonia, Grace viene invitata a partecipare a una tradizione familiare: il nuovo arrivato deve infatti prendere parte a un gioco, in questo caso nascondino. Apparentemente innocente, il gioco in realtà si rivelerà una terrificante caccia all’uomo in cui Grace dovrà cercare di sopravvivere ad una famiglia armata e implacabile, convinta che il rito debba essere officiato, altrimenti una maledizione si abbatterà su di loro.

Ad interpretare Grace vi è l’attrice Samara Weaving, già nota per il thriller La babysitter e che ha con questo film consolidato la propria popolarità. Inizialmente, però, era stata presa in considerazione per il ruolo di Grace l’attrice Margot Robbie. Le due attrici, curiosamente, si somigliano molto e hanno poi lavorato insieme nel film Babylon. Per questo ruolo, per Weaving stato per lei necessario imparare a guidare, o almeno a far sembrare che stia guidando. Altra curiosità a lei legata è che i brividi di Grace nella scena del servizio fotografico non erano simulati. Weaving ha detto che faceva realmente freddo durante le riprese, ma che quei brividi hanno aiutato a farla sembrare più nervosa.

Accanto a lei, nel ruolo del suo sposo Alex Le Domas, vi è l’attore Mark O’Brien, mentre il più noto Adam Brody interpreta il fratello di lui, Daniel. Melanie Scrofano è Emilie le Domas, la sorella di Daniel e Alex, mentre Kristian Bruun interpreta Fitch Bradley, il suo sprovveduto marito. Henry Czerny ricopre il ruolo di Tony Le Domas, proprietario del Le Domas Gaming Dominion e patriarca della famiglia Le Domas, mentre l’attrice Andie MacDowell è Becky Le Domas, la madre di Daniel, Emilie e Alex. Elyse Levesque è Charity Le Domas, la moglie snob di Daniel, mentre Nicky Guadagni interpreta Helene Le Domas, l’inquietante zia. John Ralston, infine, è Stevens, il fedele maggiordomo della famiglia Le Domas.

Finché morte non ci separi sequel
Samara Weaving in Finché morte non ci separi. © 2019 – Fox Searchlight

La storia vera a cui il film si ispira

No, il racconto proposto dal film non è basato su una storia vera, ma è invece vera l’ispirazione per l’impero dei giochi da tavolo della famiglia Le Domas. Questo è basato sui realmente esistiti produttori di giochi della Milton Bradley Company e Parker Brothers. La prima, fondata nel 1860, è celebre per i giochi Forza 4, L’allegro chirurgo, Brivido e Hotel. Mentre la seconda, fondata nel 1883, aveva tra i suoi prodotti più noti Monopoli, Cluedo, Trivial Pursuit e Ouija. Entrambe sono state acquisite dalla Hasbro rispettivamente nel 1984 e nel 1991 e fuse in un’unica filiale nel 1998. Il marchio ha continuato a essere utilizzato da Hasbro fino al 2009.

Il film è tratto da un libro o da un manga?

Esistono alcune opere in narrativa che riportano a loro volta il titolo Finché morte non ci separi, ma il film non è tratto da nessuna di esse. Si tratta invece di un’opera originale degli sceneggiatori Guy Busick and R. Christopher Murphy. La confusione a riguardo è però derivata appunto dall’esistenza di un libro con questo stesso titolo, scritto da Liza Marklund e pubblicato da Marsilio, settimo capitolo delle indagini della reporter Annika Bengtzon. Vi è poi anche un manga, intitolato allo stesso modo, scritto e disegnato da Tarō Nogizaka e pubblicato dal 2019 al 2024, incentrato sul tentativo di un assistente sociale di determinare la colpevolezza di un’assassina riguardo un particolare caso.

Finché morte non ci separi 2: il sequel del film

Finché morte non ci separi è stato un modesto successo horror, che costato appena 6 milioni di dollari, ne ha incassati 57 in tutto il mondo. Con il passare degli anni è poi diventato un vero e proprio cult tra gli appassionati del genere, che hanno iniziato a chiedere a gran voce la realizzazione di un sequel. Nel marzo 2024 è stato infine reso noto che la Searchlight Pictures sta effettivamente procedendo nello sviluppo di un nuovo film, con la regia affidata a Adam Robitel, già distintosi con Escape RoomSamara Weaving dovrebbe tornare come protagonista, permettendo dunque di raccontare nuove avventure del suo personaggio.

Il trailer di Finché morte non ci separi e dove vederlo in streaming e in TV

È possibile fruire di Finché morte non ci separi grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Apple TV e Disney+. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 24 aprile alle ore 21:20 sul canale Rai 4.

Finché morte non ci separi dal 24 ottobre al cinema

Finché morte non ci separi dal 24 ottobre al cinema

Finché morte non ci separi diretto da Matt Bettinelli-Olpin e Tyler Gillet ha come protagonista Samara Weaving, la giovane attrice australiana, nipote di Hugo, al suo fianco c’è Adam Brody e Andie MacDowell, in un ruolo del tutto inedito. Nel cast anche Mark O’Brien, Henry Czerny e Nicky Guadagni.

Samara Weaving (Tre Manifesti a Ebbing, Missouri; La babysitter) interpreta Grace, una giovane donna intelligente e energica, ma di origini modeste, che è stata corteggiata dal ricco Alex Le Domas (Mark O’Brien), appartenente alla casata che ha costruito la sua fortuna sui giochi da tavolo. Il loro lungo corteggiamento sta culminando in uno splendido matrimonio nella sontuosa tenuta di famiglia, alla presenza di tutto il clan dei Le Domas, guidato dai genitori di Alex Tony (Henry Czerny) e Becky (Andie MacDowell). A mezzanotte, ancora nel suo abito da sposa, Grace deve giocare a nascondino… dando il via ad un serrato e terrificante inseguimento “armato” in cui lei è l’unica a dover essere trovata. Gore e battute al vetriolo senza esclusione di colpi.

Finché morte non ci separi: trama

Grace (Samara Weaving) è la giovane sposa che si unisce in matrimonio con Alex (Mark O’Brien), erede della famiglia Le Domas, ricca dinastia fondatrice dell’impero dei giochi da tavola. Durante la sua prima notte di nozze, all’interno della grande villa in cui si è svolta la cerimonia, viene invitata a partecipare a una tradizione familiare: il nuovo arrivato deve infatti prendere parte a un gioco, in questo caso nascondino. Apparentemente innocente, il gioco in realtà si rivelerà una terrificante caccia all’uomo in cui Grace dovrà cercare di sopravvivere ad una famiglia armata e implacabile, convinta che il rito debba essere officiato, altrimenti una maledizione si abbatterà su di loro.

Finché morte non ci separi: trailer

 

Finché morte non ci separi 2: il regista di Escape Room sarebbe stato coinvolto nel sequel dell’horror

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La Searchlight Pictures starebbe procedendo con Ready or Not 2, in Italia noto come Finché morte non ci separi 2, il sequel della commedia horror con Samara Weaving del 2019.

Questa volta, però, non si avvarrà dei servizi dei registi Matt Bettinelli-Olpin e Tyler Gillett, ma si affiderà al regista di Escape Room Adam Robitel. Samara Weaving potrebbe comunque tornare come la protagonista.

Finché morte non ci separi 2  dunque è ancora in sviluppo

Finché morte non ci separi è stato un modesto successo horror per Searchlight nel 2019. Costato appena 6 milioni di dollari, ha ottenuto un rispettabile incasso di 57 milioni di dollari in tutto il mondo. Un sequel era quindi sempre possibile, soprattutto se si fosse riusciti a convincere la carismatica Samara Weaving a tornare

Nel primo film, la Grace interpretata da Samara Weaving si è appena sposata con una famiglia benestante e, durante la prima notte di nozze, i suoceri hanno in mente un tipo di rituale molto diverso per celebrare l’occasione e la costringono a un sadico gioco a nascondino.

Bettinelli-Olpin e Gillett sono destinati ad assumere il ruolo di produttori insieme a Chad Villella. Non si sa chi scriverà Finché morte non ci separi 2, ma si prevede il ritorno degli sceneggiatori originali Guy Busick e R. Christopher Murphy.

Finch: trailer del film Apple con Tom Hanks

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Finch: trailer del film Apple con Tom Hanks

Oggi Apple ha svelato il trailer di Finch, il nuovo film con Tom Hanks  che uscirà in tutto il mondo il 5 novembre su Apple TV+.

In Finch, un uomo, un robot e un cane formano un’improbabile famiglia; è la storia dell’’avventura potente e commovente di un uomo alla ricerca di un modo per assicurarsi che il suo amato compagno a quattro zampe venga accudito anche dopo la sua morte. Tom Hanks interpreta Finch, un ingegnere di robotica tra i pochi sopravvissuti a un cataclisma solare che ha trasformato il mondo in una landa desolata. Finch da dieci anni vive in un bunker sotterraneo e ha costruito un mondo tutto suo che condivide con il suo cane Goodyear; preoccupato per le sue sorti ha realizzato un robot (interpretato da Caleb Landry Jones) a cui insegnerà a vegliare su Goodyear quando lui non sarà più in grado. Mentre il trio si imbarca in un pericoloso viaggio in un desolato West americano, Finch si sforza di mostrare alla sua creazione, che si fa chiamare Jeff, la gioia e la meraviglia di cosa significhi essere ancora vivi. Il loro viaggio è lastricato di sfide, ma anche di umorismo, poiché è difficile per Finch spingere Jeff e Goodyear ad andare d’accordo, almeno quanto lo è per lui gestire i pericoli di questo nuovo mondo.

Regia:                                Miguel Sapochnik
Cast:                                  Tom Hanks, Caleb Landry Jones
Sceneggiatura:                 Craig Luck, Ivor Powell
Produttori:                        Kevin Misher, Jack Rapke, Jacqueline Levine, Ivor Powell
Produttori Esecutivi:       Robert Zemeckis, Miguel Sapochnik, Adam Merims, Craig Luck, Andy, Berman, Frank Smith, Naia Cucukov

Apple TV+ offre serie drammatiche e commedie avvincenti, lungometraggi, documentari innovativi e intrattenimento per bambini e famiglie ed è disponibile per la visione su tutti i tuoi schermi preferiti. Dopo il suo lancio il 1° novembre 2019, Apple TV+ è diventato il primo servizio di streaming completamente originale lanciato in tutto il mondo e ha presentato in anteprima più successi originali e ricevuto più riconoscimenti di premi più velocemente rispetto a qualsiasi altro servizio di streaming al suo debutto.

Finch, la recensione del film AppleTV+ con Tom Hanks

Finch, la recensione del film AppleTV+ con Tom Hanks

Disponibile su AppleTV+, Finch è il nuovo film con protagonista Tom Hanks che immagina un futuro distopico. Quando si tratta di un genere come la fantascienza, la maggior parte dei lungometraggi preferisce settare il prima possibile con il pubblico tutte le coordinate estetiche e narrative, al fine di calarlo velocemente nell’universo fittizio creato.

Diretto da Miguel Sapochnik (Game of Thrones, Masters of Sex), Finch si muove invece in direzione opposta: non cerca di dare allo spettatore tutte le informazioni necessarie per metterlo a suo agio con l’intelaiatura sci-fi del racconto, poiché non è quello il suo intento primario. Neppure cerca di catturare l’attenzione con il ritmo del racconto o la potenza visiva degli effetti speciali. Lo spessore di questo lungometraggio lo si scopre pian piano, bisogna saper aspettare per arrivare al suo nucleo doloroso.

Tom Hanks, cuore pulsante di Finch

Il cuore pulsante dell’intera operazione è ovviamente il protagonista Tom Hanks, il quale attraverso questo personaggio propone una variazione su un tema già conosciuto. E da noi amato incondizionatamente, è necessario aggiungere. Nel seguire le avventure di un uomo rimasto solo con un cagnolino e un paio di robot dopo che la Terra si è trasformata in un pianeta invivibile a causa di una catastrofe naturale alla memoria torna subito Chuck Noland, lo straordinario protagonista di Cast Away. Ed è proprio attraverso l’accostamento con quel personaggio che Finch Weinberg acquista a suo modo un valore ancor più importante, che probabilmente trascende anche l’effettiva riuscita del film stesso.

Poiché il confronto tra i due lungometraggi, realizzati a distanza di ventuno anni, ci racconta quanto il nostro presente sia cambiato. E qui si rivela ancora una volta la bravura d’attore di Hanks, il quale partendo con il rappresentare come ci si aspetta la saggezza e lo stato morale di Finch, pian piano invece comincia a rivelarne le crepe, lo stato emotivo dilaniato, le contraddizioni tanto forti quanto umanissime. Mentre infatti Chuck dopo la tragedia esperita riesce a trovare se stesso e (ri)costruire una vita dignitosa, questa volta il protagonista fatica e non poco per non soccombere alla disperazione della sua situazione.

Uno studio sulla psicologia umana

Ci troviamo di fronte a un uomo che, anche se non si è ancora arreso, si porta dietro il peso delle proprie (non) azioni insieme a quello di vivere in un mondo devastato e ostile. Ed è questo che rende Finch un film spiazzante: adoperando con sobrietà le coordinate della fantascienza post-apocalittica, passa dall’essere un feel-good movie a diventare uno studio amaro e non scontato della psicologia umana quando messa di fronte a condizioni estreme. Si tratta di uno scivolamento di tono e di senso lieve, a tratti quasi impercettibile, che però dota progressivamente il film di un retrogusto amaro tutt’altro che spiacevole.

Sapochnik non forza mai la mano nel mettere in scena situazioni eccessivamente drammatiche, lascia che siano Hanks e l’evolversi della storia a coinvolgere lo spettatore nelle vicende dei personaggi mostrati. Sotto questo punto di vista anche la narrazione rallentata, in alcuni momenti oseremmo dire statica, diventa invece pienamente funzionale per testimoniare la condizione dell’antieroe.

In una commistione molto curiosa Finch sotto la superficie della confezione di genere si rivela sorprendentemente un film coraggioso e personale. Bisogna arrivare alla fine per capirlo, superare lo spaesamento prodotto da un lungometraggio che molto spesso suggerisce invece di raccontare, sussurra invece di urlare. Il grande vantaggio è che farci da Caronte in questo viaggio controcorrente c’è un attore come nessun altro, capace di raccontare la vita interiore di un personaggio semplicemente adoperando il tono di una battuta. E così scena dopo scena Tom Hanks ci dimostra che Finch Weinberg non è Chuck Noland, perché il mondo in cui deve sopravvivere è più desolato e deteriorato di un’isola deserta…

Finch con Tom Hanks uscirà Apple TV+ dal 5 novembre

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Finch con Tom Hanks uscirà Apple TV+ dal 5 novembre

Apple Original Films ha annunciato che l’attesissimo Finch uscirà su Apple TV+ venerdì 5 novembre. Il film è interpretato da Tom Hanks e dal vincitore dello Screen Actors Guild Award Caleb Landry Jones (“Scappa – Get Out“, “Tre manifesti a Ebbing, Missouri”), che ha recentemente vinto il premio come Miglior Attore al Festival di Cannes 2021.

Il seguito del blockbuster Apple Original Film “Greyhound” porta la firma dal regista d’avanguardia Miguel Sapochnik (“Il Trono di Spade”, “True Detective”), con una sceneggiatura originale di Craig Luck, al suo debutto nella scrittura di un lungometraggio, e Ivor Powell (produttore associato di “Blade Runner” e “Alien”). Il film è prodotto da Kevin Misher (“Coming 2 America”, “Una famiglia al tappeto”), Jack Rapke (“Cast Away”, “Flight”), Jacqueline Levine (“Le streghe”, “Allied – Un’ombra nascosta”) e Ivor Powell. I produttori esecutivi sono il premio Oscar Robert Zemeckis, Luck, Sapochnik, Andy Berman, Adam Merims e Jeb Brody. Finch di Apple Original Films è presentato da Amblin Entertainment e Reliance Entertainment, in associazione con Walden Media.“Finch” è una produzione Imagemovers e Misher Films.

Finch, la trama

In Finch, un uomo, un robot e un cane formano un’improbabile famiglia in un’avventura potente e commovente che racconta la storia di un uomo alla ricerca di un modo per assicurarsi che il suo amato compagno a quattro zampe verrà accudito anche dopo la sua morte. Tom Hanks interpreta Finch, un ingegnere di robotica tra i pochi sopravvissuti a un cataclisma solare che ha lasciato il mondo in una landa desolata. Ma Finch, che vive in un bunker sotterraneo da un decennio, ha costruito un mondo tutto suo che condivide con il suo cane, Goodyear; preoccupato per le sue sorti inventa un robot, interpretato da Jones, a cui insegnerà a vegliare su Goodyear quando lui non sarà più in grado. Mentre il trio si imbarca in un pericoloso viaggio in un desolato West americano, Finch si sforza di mostrare la sua creazione, che si fa chiamare Jeff, la gioia e la meraviglia di cosa significhi essere ancora vivi. Il loro viaggio è lastricato sia di sfide, che di umorismo, poiché è difficile per Finch spingere Jeff e Goodyear ad andare d’accordo, almeno quanto lo è per lui gestire i pericoli del nuovo mondo.

Lo slancio intorno a Apple Original Films continua a crescere con l’imminente prima dello storico “CODA”, il primo film a vincere tutti i premi più importanti al Sundance Film Festival; “Emancipation” del regista Antoine Fuqua e interpretato e prodotto dal candidato all’Oscar Will Smith; “Killers of the Flower Moon” di Martin Scorsese, con Leonardo DiCaprio e Robert De Niro; “Swan Song” di Mahershala Ali e Naomie Harris; “The Tragedy of Macbeth” di Joel Coen, con Denzel Washington e Frances McDormand, in collaborazione con A24; “Sharper”, da A24, Brian Gatewood e Alessandro Tanaka, con protagonista e prodotto dalla vincitrice dell’Oscar Julianne Moore. In prossima uscita l’adattamento Young Adult di “The Sky is Everywhere”, diretto da Josephine Decker e interpretato da Grace Kaufman, Cherry Jones e Jason Segel, e altro ancora. Apple ha anche accordi in essere con A24, Imagine Entertainment, Skydance Animation e Hyperobject Industries di Adam McKay.

Finalmente ufficiale il prossimo James Bond

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Finalmente quelli della MGM ci danno un taglio allo stallo inevitabile per gli problemi produttivi legati alla sua crisi finanziara e finalmente arriva la notizia che il 23°  film dedicato all’agente segreto più famoso del cinema verrà realizzato.

A dirigerlo sarà il premio Oscar Sam Mendes (American Beauty, Revolutionary Road, American Life), Ad annunciare il film sono stati Barbara Broccoli e Michael G. Wilson, i quali hanno anche fissato l’inizio riprese entro il 2011 e la data d’uscita il 9 novembre del 2012. La sceneggiatura del film sarà scritta Neal Purvis, John Logan e Robert Wade, ed in qualche modo dovrebbe concludere l’ideale trilogia che vede protagonista Daniel Craig.

Fonte: Deadline

Finalmente svelato il futuro di Sherlock: il co-creatore rivela dove sono arrivati la quinta stagione e il film

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Sono passati anni dall’ultima stagione di Sherlock, ma questo non ha impedito ai fan di continuare a sperare in nuovi misteri con il moderno Holmes interpretato da Benedict Cumberbatch. Da quando la quarta stagione di Sherlock si è conclusa con “The Final Problem” nel 2017, il cast e i creatori della serie poliziesca di successo della BBC hanno ripetutamente accennato alla possibilità di un seguito, sia attraverso una tanto attesa quinta stagione che con un film autonomo. Nonostante le carriere sempre più impegnative dei suoi protagonisti, Benedict Cumberbatch (Sherlock Holmes) e Martin Freeman (John Watson), le voci di un ritorno sono emerse più volte, tenendo i fan con il fiato sospeso in attesa di aggiornamenti che raramente arrivano con chiarezza.

Ora, una delle figure chiave dello show ha affrontato il futuro di Sherlock, e gli ultimi commenti non sono affatto ottimistici.

Il co-creatore Mark Gatiss, che ha anche interpretato Mycroft Holmes nella serie di successo della BBC, ha parlato candidamente delle possibilità di una nuova stagione di Sherlock durante un’intervista del giugno 2025 al festival Italian Global Series. Purtroppo, i suoi commenti indicano che la lunga attesa potrebbe essere stata vana, con il ritorno della serie che ora sembra più lontano che mai. Alla domanda diretta sul perché Sherlock non sia proseguito con una quinta stagione o un film, Gatiss ha risposto:

È importante riconoscere quando è il momento giusto. A volte è lì e poi finisce, e non c’è niente di sbagliato in questo. Tornare indietro è spesso molto difficile”.

Cosa significa questo per il futuro di Sherlock

Mark Gatiss ha fornito un aggiornamento che fa riflettere sul futuro di Sherlock durante un’apparizione nel giugno 2025 all’evento Global Series in Italia. Parlando con Deadline, il co-creatore di Sherlock e attore di Mycroft Holmes ha riflettuto sul perché una nuova stagione o il film tanto atteso non si siano concretizzati, e i suoi commenti suggeriscono che i fan non dovrebbero trattenere il fiato. Particolarmente preoccupante è la sua valutazione secondo cui “È importante riconoscere quando è il momento giusto”. Sembra un messaggio rivolto specificamente ai fan che sperano in un ritorno, e non in senso positivo.

Sebbene i suoi commenti non confermino che Sherlock sia definitivamente finito, sottolineano che Gatiss ritiene che la serie possa aver esaurito il suo corso naturale. Ha anche affrontato il tema del coinvolgimento degli attori – o della sua mancanza – in un potenziale seguito.

“Perché Benedict e Martin non volevano più farlo”, ha rivelato Gatiss, spiegando il vero motivo per cui non è stata prodotta una nuova stagione di Sherlock. Sia Cumberbatch che Freeman sono diventati grandi star di Hollywood dopo la prima della serie, con carriere che lasciano poco tempo per un ritorno a Baker Street.

Mark Gatiss non ha però escluso del tutto un ritorno. Ha ammesso che ci sono state discussioni su un potenziale film di Sherlock, dicendo: “A entrambi piace l’idea, ma non si è concretizzata”. Ciò conferma le notizie degli anni precedenti secondo cui un progetto di film di Sherlock era stato effettivamente proposto agli attori protagonisti. Tuttavia, nonostante l’interesse reciproco, la logistica ha rappresentato un ostacolo importante. Come ha affermato Gatiss, “È molto difficile riuscire a riunire tutti”.

Queste dichiarazioni hanno un tono diverso rispetto agli anni precedenti, quando sia i creatori che le star avevano accennato alla possibilità di riprendere la serie in futuro. Sebbene Gatiss rimanga aperto all’idea in teoria, le sue parole riflettono i notevoli ostacoli reali che impediscono di realizzarla. Per realizzare una nuova stagione di Sherlock o anche solo un film, sarebbe necessario allineare i programmi e l’entusiasmo di tutte le persone coinvolte, un compito che finora si è rivelato quasi impossibile. In breve, i fan che sperano in altri misteri moderni potrebbero dover accettare che Sherlock abbia già risolto il suo ultimo caso.

Finalmente Sposi: trailer del nuovo film con gli Arteteca

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Finalmente Sposi: trailer del nuovo film con gli Arteteca

Torna sul grande schermo la comicità di Nando Mormone firmata Made in Sud con Finalmente Sposi, film diretto dal celebre comico napoletano Lello Arena con protagonisti gli Arteteca, che tornano al cinema dopo il grande successo di Vita, Cuore, Battito, il loro film d’esordio che ha conquistato il pubblico diventando un vero e proprio caso cinematografico.

Dopo lo straordinario successo di Vita, Cuore, Battito gli Arteteca tornano con un nuovo film e invitano il loro pubblico ufficialmente al matrimonio!

Di seguito, ecco il trailer del film:

Enzo e Monica, dopo un breve momento di popolarità per aver partecipato ad un reality show, decidono di sposarsi. O meglio Monica decide di sposarsi, Enzo fino a quel momento era totalmente preso dalla sua discutibile carriera di allenatore di calcio giovanile. Monica sogna, come ogni ragazza, un matrimonio perfetto. Tutto dev’essere speciale, ma spesso le cose speciali sono quelle più costose. Monica decide tutto lei: l’abito da sposa, il ristorante, le bomboniere, il viaggio di nozze, l’arredamento per la casa. Enzo, dopo un’analisi accurata del bilancio familiare, valuta che, con i dovuti sacrifici, entro cinque anni riusciranno a pagare tutti i debiti contratti con il finanziamento che dovranno richiedere. In più a pochi giorni dal matrimonio, Enzo e Monica ricevono la notizia che il centro commerciale dove lavorano a breve chiuderà. Monica non ne vuole sapere nulla, e la brutta notizia non deve rovinare il giorno più bello della sua vita. Ma passati i festeggiamenti i due neo sposini, anziché partire per il viaggio di nozze a Miami, si vedono irrimediabilmente costretti a prendere un pullman con destinazione Wolfsburg dove troveranno Ciro, cugino di Enzo, che li aiuterà a cercare una stabilità e un futuro che la loro amata città non gli può assicurare.

Fonte: Lucky Red

Finalmente Pottermore apre a tutti

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Finalmente Pottermore apre a tutti

Dopo mesi di ritardo, causati anche dalle enormi difficoltà nel gestire un sito così grande, finalmente Pottermore apre a tutti. Il sito interamente dedicato a Harry Potter e al suo mondo,

Finalmente parte Mission Impossible 4

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Finalmente parte Mission Impossible 4

MissionImpossible

Un anno intero per girare il film e realizzare la post-produzione: le riprese di Mission: Impossible 4 inizieranno ufficialmente il 6 dicembre, e termineranno il 7 marzo 2011.

Finalmente Maggiorenni: Trailer Italiano

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Finalmente Maggiorenni: Trailer Italiano

Gli scanzonati e un po’ imbranati Jay, Will, Simon e Neil sono quattro ragazzi della periferia inglese che finalmente riescono ad organizzare l’agognata vacanza. Decidono di andare a Creta con un preciso obiettivo: la conquista di tante ragazze. La realtà è una notte trascorsa a girovagare nella speranza di incontrare coetanee disponibili.

Finalmente Maggiorenni: recensione del film

Finalmente Maggiorenni: recensione del film

Gli scanzonati e un po’ imbranati Jay, Will, Simon e Neil sono quattro ragazzi della periferia inglese che finalmente riescono ad organizzare l’agognata vacanza. Decidono di andare a Creta con un preciso obiettivo: la conquista di tante ragazze. Il viaggio si risolve è una notte trascorsa a girovagare nella speranza di incontrare coetanee disponibili. Questa è a grandi linee quello che accade in questa nuova pellicola inglese, che approderà da noi con il titolo Finalmente Maggiorenni. Tratto da una sit-com  di enorme successo in patria, il film in questione sembrerà, per lo spettatore più avvezzo al genere, un lungo dejavù. Il motivo è presto svelato: gli ingredienti che vengono mescolati in questo calderone sono cliché tipici della commedia demenziale americana che nella fine degli anni 90’ ha avuto un enorme seguito, soprattutto con la saga di American Pie. Questo, per un film del genere, rappresenta il limite più grosso, che inevitabilmente impedirà alla pellicola di riscuotere successo e di strappare al pubblico un po’ di risate.

Nonostante ciò, Finalmente Maggiorenni in patria rappresenta un vero tormentone ed è riuscito a racimolare al box office la bellezza di 70 milioni, diventando uno dei maggiori incassi dell’anno. Tutt’altra storia invece nel nostro Paese, dove i personaggi messi in scena da Ben Palmer riprendono caratteri già ampiamente conosciuti, come il gruppetto di Nerd che va in vacanza con l’intento di spendere tutto il suo tempo a caccia di sesso, alcol e divertimento. Se in alcuni frangenti la commedia demenziale riesce almeno a essere originale, come con il personaggio di Neil che diverte a più riprese con i suoi sorprendenti gusti in fatto di donne, questo non può bastare per ottenere una sufficienza piena.

Finalmente Maggiorenni a stento riesce a decollare e quando finalmente ci riesce finisce per diventare prevedibile e  stereotipata, finendo per mostrare tutti i suoi limiti in un finale già visto. Il quadro complessivo è quello di un film che strapperà poche risate, basato su una scelta discutibile di costruire tutto su gag a ripetizione, tralasciando forse troppo i lati divertenti della storia principale.

Finalmente Maggiorenni – Trailer italiano

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Finalmente Maggiorenni – Trailer italiano

Dal team della serie televisiva che ha battuto tutti i record, vincitrice di molti premi, arriva FINAMENTE MAGGIORENNI (The Inbetweeners Movie), la storia di quattro ragazzi che vanno in vacanza a Malia, Creta, senza genitori, senza professori, senza soldi e senza molto successo con le ragazze.

Finalmente la felicità: recensione del film di Leonardo Pieraccion

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Era il lontano 1995 quando l’esordiente Leonardo Pieraccioni faceva capolino sul grande schermo. Spontaneo, simpatico, sempre pronto a mettersi in gioco (e a prendersi in giro), aveva conquistato il grande pubblico con commedie come I laureati e, soprattutto, Il ciwww. Con la media di un film ogni due anni (circa), Pieraccioni torna al cinema con un nuovo lavoro, Finalmente la felicità,  ma sono cambiate molte cose da allora…

In Finalmente la felicità Benedetto è un uomo semplice, timido, impacciato, che insegna musica ai ragazzi della sua “band tuttofare”. Quando la postina di Maria De Filippi bussa alla sua porta per invitarlo a partecipare a “C’è posta per te”, Benedetto scopre che sua madre, morta da poco, aveva adottato a distanza Luna, un’affascinante modella brasiliana. Impossibile non innamorarsi della bellezza e della semplicità di una bambina cresciuta nelle povere favelas brasiliane. Spinto dall’amico Sandro, Benedetto decide di seguire Luna fino in Sardegna dove la ragazza dovrà fare un servizio fotografico insieme al suo bellissimo ex fidanzato… Sarà difficile dimostrare, dunque, che “il mondo non è fatto per i belli ma, semplicemente, per i ‘normali’”.

La trama di Finalmente la felicità di Pieraccioni lascia già presagire che dell’avventato ragazzo toscano sempre pronto a mettere la “h” davanti a qualsiasi consonante, è rimasto ben poco. Scegliendo di smetterla di duettare con l’amico e collega Massimo Ceccherini (qui omaggiato con un piccolissimo cammeo), il protagonista preferisce Rocco Papaleo, l’attore napoletano comico più in voga del momento. Ma sebbene il miscuglio di dialetti (e di lingue) permetta un continuo misunderstanding tra tutti i personaggi della pellicola, la coppia non funziona e, infatti, non fa ridere. Anche la protagonista femminile, la sensuale Ariadna Romero, si rivela subito estremamente impostata, imbarazzata, spesso, goffa, al contrario del suo collega Thyago Alves, che, invece, sembra più spontaneo e meno artificioso nell’elaborazione del suo ruolo.

Ma il cast non è assolutamente l’unico problema di una pellicola che non decolla mai. Lento, monocorde, sottotono, il film non riesce a coinvolgere davvero gli spettatori. Non ci è dato sapere, però, se la colpa sia della sceneggiatura scritta a quattro mani con Giovanni Veronesi o di un’alchimia che non si crea tra nessun personaggio. Semmai, vien subito da chiedersi dove sia finita quella spensieratezza, quella leggerezza, quella freschezza che connotava tutte le commedie di Pieraccioni e che, tra un sorriso e una lacrima di commozione, differenziavano il suo cinema da quello dei colleghi italiani tanto dediti a sfoggiare i sederi delle modelle…

Finalmente la felicità in Tv

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finalmente-la-felicitaSerata all’insegna della comicità made in Italy quella in programmazione stasera in televisione. Infatti, l’altro film che vi segnaliamo stasera è Finalmente la felicità di Leonardo Pieraccioni. La pellicola andrà in onda su Canale 5 alle 21:10.

Finalmente la felicità è un film del 2011 diretto e sceneggiato da Leonardo Pieraccioni e interpretato, oltre che da lui stesso, da Rocco Papaleo, Maurizio Battista e Ariadna Romero. Il film è uscito nelle sale cinematografiche il 16 dicembre 2011 distribuito da Medusa Film.

Le riprese del film, iniziate a maggio 2011, si sono svolte principalmente a Lucca, e nel Fort Village Resort di Cagliari. Il trailer del film è stato distribuito il 25 novembre 2011. In uscita dal 16 dicembre nelle sale cinematografiche, la pellicola ha visto la sua anteprima il 13 dicembre a Firenze, giorno del primo compleanno della figlia di Pieraccioni, Martina (anche lei presente nel film). In Italia, nel primo weekend di proiezione il film ha incassato 1.653.759€, per un incasso totale di 10.270.912€.

Trama: Benedetto è un musicista di Lucca che, chiamato dalla trasmissione C’è posta per te di Maria De Filippi, scopre che la mamma, recentemente venuta a mancare, aveva adottato a distanza una bambina brasiliana. Sono passati diversi anni e la bambina in questione è diventata una splendida modella, Luna: arrivata in Italia per lavoro, la ragazza contatta l’uomo, proprio grazie al famoso programma, perché vuole assolutamente conoscerlo. Benedetto si legherà molto alla sorella adottiva, tanto da aiutarla a liberarsi del suo ex, Jesus, anch’egli un modello brasiliano, mettere su famiglia con lei, adottare a distanza una bambina brasiliana come aveva fatto la madre e realizzare il suo progetto (costruire un laboratorio di musica dove i bambini potessero provare dal vivo qualsiasi strumento), grazie anche al contributo del direttore d’orchestra e suo amico di vecchia data Argante Buscemi, che in passato gli aveva rubato la “Felicità”, un brano composto da Benedetto da giovanissimo e su cui il direttore d’orchestra aveva costruito la sua fama e il suo successo.

Finalmente la felicità – Trailer

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Finalmente la felicità – Trailer

Il film racconta la storia di un professore di musica di Lucca (Pieraccioni) che chiamato dalla trasmissione di Maria De Filippi “C’È POSTA PER TE”, scopre che sua mamma, scomparsa da poco, aveva adottato a distanza una bambina brasiliana. Sono passati tanti anni e quella bambina adesso è una bellissima modella. Ora che la ragazza è in Italia per lavoro, vuole incontrare il suo “fratello” italiano. I due danno così vita ad un incontro imprevisto che sarà pieno di colpi di scena e di situazioni esilaranti: per esempio il professore di musica sostiene che la madre sia stata uccisa da Barbara Bouchet..! Ma come può essere mai possibile una cosa del genere? Insomma, quello della brasiliana e del professore di musica saranno due mondi a confronto, due modi di vedere la vita, ma sicuramente, alla fine, un unico obiettivo: capire perchè il destino ha voluto che loro due s’incontrassero.

Finalmente l’alba: recensione del film di Saverio Costanzo

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Finalmente l’alba: recensione del film di Saverio Costanzo

Gli anni d’oro di Cinecittà pieni di brio e curiosità verso il dietro le quinte delle grandi produzioni cinematografiche, Finalmente l’alba di Saverio Costanzo fa questo e sconvolge allo stesso tempo quella magia che solo la Settima Arte sa trasmettere. Ma il film metacinematografico che è stato presentato a Venezia 80 in Concorso è anche un racconto di formazione attraverso gli occhi di Mimosa.

Tra Midnight in Paris di Woody Allen e Babylon di Damien Chazelle, la notte della giovane Mimosa in questa Roma degli anni Cinquanta si trasforma in un cammino introspettivo che la porterà a diventare una donna. Il film italiano uscirà nelle sale dal 14 febbraio distribuito da 01 Distribution.

Finalmente l’alba, la trama

C’è Roma negli anni Cinquanta, c’è Cinecittà, c’è il cinema. Così preponderante nella vita degli italiani dopo la Seconda Guerra Mondiale raccontava di un’Italia a pezzi e distrutta. In Finalmente l’alba si pone l’accento soprattutto sulla società di quel tempo, sugli sfarzi e sull’esuberanza dei suoi protagonisti. In questa storia Josephine Esperanto (interpretata da Lily James) è la star di Hollywood, la diva, accompagnata da Sean Lockwood (interpretato da Joe Keery). I due protagonisti fanno parte di una grande produzione cinematografica che sta girando a Cinecittà che cerca comparse. La parte mondana del film si mescola alla quotidianità romana delle sorelle Iris (interpretata da Sofia Panizzi) e Mimosa (interpretata da Rebecca Antonaci) che insieme alla mamma condividono la passione per il grande schermo.

La sorella maggiore, Iris, attira l’attenzione di un saltimbanco che vuole attirare l’attenzione a Cinecittà. Attratte dalla grande produzione che si sta svolgendo negli studios romani, le due ragazze si presentano alle audizioni per fare le comparse. Il grande sogno di Iris viene infranto quando per una serie di fortunate circostanze vede che la sorella ha ottenuto un ruolo di rilievo all’interno del film. Mimosa, al contrario di Iris, non ha mai sognato così in grande. La sua vita è stata predisposta già da piccola: un uomo per bene da sposare, che la rispetta e con una ottima posizione lavorativa. Tutto però nella vita di Mimosa sta per cambiare perché mentre Cinecittà inizia il suo declino, Mimosa prende in mano le redini del suo destino cambiandone le sorti.

Finalmente l'alba Joe Keery
Foto Credit Eduardo Castaldo

La magia decadente di Cinecittà

Il film meta cinematografico di Saverio Costanzo incontra le personalità più estroverse del mondo del cinema. Così come a Babylon è centrare il ruolo dei divi della Settima Arte e in Finalmente l’alba viene tratteggiato il contorno di questa borghesia che organizza feste private dove succede di tutto. Basta, infatti, una notta a Mimosa per capire a 360° come funziona l’industria cinematografica. Mimosa è un foglio bianco, su cui ognuno dei personaggi in cui s’imbatte scrive la sua storia, senza paura di essere giudicato.

Nello sguardo intenso della giovane protagonista Rebecca Antonaci ci si imbatte Josephina. È proprio lei il motore scatenante del processo di crescita di Mimosa: la trova con lo sguardo e la invidia perché sa di non poter avere una vita normale, fuori dai riflettori. Il personaggio di Lily James ne rimane affascinato e la porta con sé iniziando un viaggio notturno alla Midnight in Paris.

Ci muoviamo tra le vie di una Roma deserta a bordo di questa macchina guidata da Willem Dafoe che fa da interprete tra i protagonisti. Sì, perché Finalmente l’alba è un film di poche parole, basato su una incomunicabilità linguistica data dal fatto che i protagonisti parlano lingue diverse. Il personaggio di Mimosa vive nell’incomprensione, di lunghi silenzi anche angoscianti e di una caratterizzazione lenta. Un film fatto di ascolti e di sguardi e non di parole e quello che potrebbe essere a tratti un punto chiave del film diventa anche la sua debolezza più grande.

Finalmente l'alba Lily James
Foto Credit Eduardo Castaldo

 

Un film fatto di sguardi

L’intensità dello sguardo di Mimosa colpisce tutti i protagonisti. In questa notte così folle che vive insieme a Josephine e Sean, la ragazza incontra le personalità più in voga della borghesia romana. Tra produttori, attori e pittori Mimosa verrà presentata come “una giovane poetessa svedese” da Josephine stessa che userà questo stratagemma contro di lei. Complice il personaggio di Sean, succube della diva, Mimosa verrà tratta in inganno in gioco più grande di lei e verrà punita dal personaggio di Lily James così vendicativa da non poter sopportare la gelosia. La messa in scena si trasforma in un’arma che però Mimosa riesce a ribaltare. Un’intera sequenza sul suo sguardo, fisso nel vuoto e riempito di lacrime: una vera e propria performace che agli occhi dei ciechi e vili borghesi verrà elogiata.

A fare da sfondo alla storia l’omicidio di Wilma Montesi, una giovanissima comparsa di Cinecittà morta in circostanze misteriose. Finalmente l’alba non si concentra sugli aspetti fondamentali di quel caso di cronaca ma utilizza il personaggio di Mimosa per ribaltare la situazione. Il personaggio di Mimosa è un personaggio ricco di contrasti: scappa da un produttore che vuole approfittare di lei, ma perde la verginità con il suo attore preferito che le ha fa avance.

Questi controsensi però non fanno che parte del personaggio che vive un periodo di forte cambiamento e che trova la realizzazione e anche un po’ di malizia alla fine del film quando il suo percorso di crescita si compie e arriva Finalmente l’alba di un nuovo giorno.

Finalmente l’alba: la storia vera che ha ispirato il film di Saverio Costanzo

Arrivato nelle sale il 14 febbraio, Finalmente l’alba di Saverio Costanzo si sta guadagnando l’attenzione di un pubblico molto variegato, che lo ha già riconosciuto come uno di quei film metacinematografici di cui la nostra industria ha bisogno, e che ne porta in scena magia e atmosfere senza dimenticarsi di trattare tematiche importanti quali il femminicidio. Ed è in realtà proprio da qui che parte il lungometraggio del regista, il quale traccia le coordinate della storia ispirandosi liberamente a un fatto di cronaca nera che sconvolse l’Italia degli anni Cinquanta, denominato il caso Montesi.

L’inizio

È il 9 aprile 1953 quando sulle spiagge di Torvaianica una giovanissima muore infatti in circostanze sospette. Viene ritrovata riversa sulla battigia, priva di alcuni indumenti fra cui reggicalze e scarpe, ma nessuno capisce cosa sia accaduto. Forse un malore mentre tentava di fare un pediluvio in acqua. O forse un omicidio? La vittima è Wilma Montesi, appartenente alla Roma popolare, con un sogno nel cassetto mai realizzato: farsi strada in quel mondo di luci – e ombre – che è il cinema, nell’allora Hollywood sul Tevere, Cinecittà, luogo da sempre magico e, se vogliamo, senza tempo. Un cold case che coinvolse lo Stivale intero, dove l’estasi dello scandalo inebriava una società che piuttosto che piangere la vittima e chiedere per essa giustizia, speculava e formulava congetture, ipotesi, storie, per riempire le pagine dei grandi rotocalchi, abbandonando un’ “ingenuità” che non sarebbe più tornata.

Fra i presunti colpevoli di un assassinio in seguito mai chiarito ci furono politici di un certo spessore e alcuni personaggi della Capitale elitaria, che trasformarono a tutti gli effetti la morte di Wilma Montesi nel primo caso dal forte rilievo mediatico. Un evento amaro e triste, fatto di sogni infranti, verità non dette e abuso del potere. Elementi serviti a Saverio Costanzo per assestare dunque l’ossatura narrativa del suo Finalmente l’alba, da cui parte un racconto di riscatto, reso possibile grazie a Mimosa, protagonista di un percorso di crescita avvenuto in una sola notte, talmente densa e articolata da sembrare una vita intera. Notte di festa dove però fra alcol, decadenza e illusioni, Mimosa scrive la sua storia, e con coraggio, addentrandosi nei chiaroscuri di divi o aspiranti tali, scopre se stessa. Ma a Wilma cosa è successo?

Il ritrovamento di Wilma sulla spiaggia

Finalmente l'alba

I riferimenti al caso Montesi in Finalmente l’alba sono tanti e influenzano il processo di formazione della stessa protagonista. Oltre ad alcune immagini visivamente potenti e simboliche (una fra queste l’ “incontro” fra Mimosa e Wilma a Cinecittà, con la scoperta da parte della prima dell’omicidio attraverso un filmato che alcuni uomini stanno guardando in sala), ci sono dei personaggi inseriti nel contesto filmico che – se non si conosce la storia – coglierne il significato e l’importanza della loro presenza risulta più difficile. Perciò, facciamo un passo indietro e cerchiamo di capire cosa successe dopo la scoperta del corpo di Wilma Montesi, e chi fu accusato di essere implicato nella sua morte. Lo diciamo subito: all’epoca ci furono diverse versioni dei fatti e come accennavamo poco prima la risoluzione del caso non c’è mai stata, per cui quello che spieghiamo sono le linee principali su cui si sono sviluppate le indagini.

Il corpo della Montesi venne ritrovato da un manovale che faceva colazione sulla spiaggia, Fortunato Bettini, l’11 aprile del 1953, ancora in buono stato, indi per cui il medico legale stabilì che la morte poteva essere avvenuta almeno quarantotto ore prima e la causa, inizialmente, la attribuirono a un malore che la giovane ebbe mentre bagnava i piedi in acqua. Scivolata dopo aver perso i sensi, sarebbe di conseguenza annegata. Esclusero la violenza sessuale, nonostante poco dopo un altro medico constatò che le tracce di sabbia negli indumenti intimi potevano invece essere conferma di un abuso. Nonostante questo, la polizia diede per buona l’ipotesi dell’incidente e il caso si chiuse.

Le nuove ipotesi e la riapertura delle indagini

Finalmente l'alba film

Il 4 maggio, però, ci furono degli sviluppi. Il quotidiano napoletano Roma ipotizzò che ci fosse un grosso complotto dietro la morte di Wilma, e che qualcuno voleva proteggere i veri assassini. A esso, si unirono altre testate rinomate quali Corriere della Sera e Paese Sera, di cui quest’ultimo pubblicò un articolo in cui diceva che un certo “biondino” aveva portato in questura l’abbigliamento mancante di Wilma. L’identità, fino alla fine di maggio, non fu svelata, pur i giornalisti sapendo di chi si trattasse. Solo più avanti è una rivista comunista – Vie Nuove – a confermarlo, riconoscendo nel “biondino” la figura di Piero Piccioni, figlio del Vicepresidente del Consiglio Attilio Piccioni. Piero era anche compagno di Alida Valli. La notizia sollevò un certo scalpore, e lo scandalo continuò a essere alimentato fra i cittadini e nei rotocalchi stessi, finché Piccioni non querelò per diffamazione il giornalista dell’articolo, Marco Cesarini Sforza. A ottobre dello stesso anno è il direttore del periodico scandalistico Attualità, Silvano Muto, a riportare l’attenzione sulla morte della giovane. Da quanto scrisse, aveva svolto alcune indagini nella Roma bene dove c’era una certa Adriana Concetta Bisaccia, giovane che aveva raccontato di aver partecipato assieme a Wilma a un’orgia in una villa a Capocotta, sul litorale romano.

Lì le due avevano interagito con personaggi famosi – soprattutto politici – e Montesi aveva in quell’occasione assunto droghe e alcol che l’avrebbero fatta sentire male. Non solo, dopo il mancamento, secondo Bisaccia qualcuno l’avrebbe portata incosciente sulla spiaggia dove sarebbe stata poi abbandonata. Chi venne citato nell’articolo come responsabile fu, di nuovo, Piero Piccioni e poi Ugo Montagna, il proprietario della villa. Pensiero comune da lì in poi fu che le forze dell’ordine stavano insabbiando tutto per difendere tali noti esponenti. Più avanti, un’altra ragazza che si dichiarava essere stata amante di Montagna, Maria Augusta Moneta Caglio Bessier d’Istrai, scrisse un memoriale dove confermò quanto raccontato dai giornali fino ad allora, ossia che Piccioni e Montagna erano coinvolti, e che con Montesi quest’ultimo aveva una liason. In seguito, si disse che Ugo Montagna era stato addirittura informatore dei nazisti, oltre che essere responsabile di organizzare incontri con diverse donne nella sua tenuta per soddisfare necessità dei suoi invitati. Ufficialmente, il caso sull’omicidio Montesi fu riaperto a marzo del ’54 e vennero arrestati sia Montagna che Piccioni, il primo accusato di omicidio colposo e uso di droghe, il secondo di favoreggiamento insieme al questore Saverio Polito, per il medesimo motivo.

Un caso mai risolto

Finalmente l'alba

Arriviamo al 1957. Dopo aver indetto un processo penale per Montagna, Piccioni e Polito, le cose cambiarono ancora. Alida Valli, infatti, andò in soccorso di Piccioni, sganciando un alibi in suo favore, in cui diceva che nei giorni prima della morte di Wilma lui si trovava con lei a Ravello e che se ne era andato da lì il 9 aprile ma solo dopo le due di pomeriggio, per recarsi poi da un medico in quanto aveva dolori alla gola. La versione fu confermata, fra gli altri, anche dall’infermiere che se ne prese cura a casa. Montagna, invece, disse che non aveva mai conosciuto Montesi, mentre Polito confermò di nuovo la tesi ufficiale del malore in acqua. Alla fine, il tribunale li diede per innocenti, assolvendoli con formula piena. Da lì in poi il caso è stato avvolto sempre più nel mistero e non si è mai riuscito a capire chi fosse il colpevole. Molte sono le piste tracciate, ma ancora oggi è difficile credere alla tesi secondo cui Wilma Montesi si sia sentita male. Una cosa è certa: dalla scoperta del corpo, l’attenzione non fu mai per la ragazza, bensì per tutto quello che c’era dietro, tanto da surclassare la tragedia.

Mimosa, non solo Wilma

Finalmente l'alba film

Saverio Costanzo non è stato il primo a parlare del caso Montesi, né tantomeno a portare sul grande schermo quella che fu l’Italia del Dopoguerra, fra contraddizioni, illusioni e abuso dell’informazione. Nel 1960, con La dolce vita, Federico Fellini si immerge completamente in quel mondo oramai privo di scrupoli, e attraverso l’odissea di Marcello, catapulta il pubblico in quella che era la società degli anni Cinquanta: una Babilonia hollywoodiana governata da un’euforia incontrollata.

In Finalmente l’alba ci sono diversi collegamenti e suggestioni del film del regista romagnolo: dalla rappresentazione di una decadenza, ai paparazzi e giornalisti invadenti, alle dive (anche solo negli abiti Josephine Esperanto ricorda la Sylvia di Anita Ekberg), fino alla festa in una villa sul litorale romano, dove nel caso de La dolce vita il giorno seguente viene ritrovato morto sulla spiaggia un pesce strano, chiamato “mostro marino”, che simbolicamente rappresenta Wilma Montesi. Se è vero che Mimosa ripercorre gli stessi passi di Wilma, come afferma Costanzo, e lo fa con una consapevolezza diversa poiché è a conoscenza di quanto accaduto (il viaggio di Mimosa si svolge, come abbiamo accennato, poco dopo), è vero anche che non ne aderisce totalmente, avendo Mimosa non solo un epilogo differente, ma una dimensione di sé diversa che le permette di non essere risucchiata in quel vortice infame.

C’è un collegamento con la Paola felliniana?

Ecco che da qui nasce una riflessione molto particolare, che potrebbe collegare Mimosa a Paola, l’angelica ragazza che Marcello incontra ne La dolce vita in una trattoria sul mare dove quest’ultima lavora. Il giornalista, ne apprezza di lei non solo la semplicità, ma la purezza delle sue aspirazioni mentre racconta di voler diventare una dattilografa. Lei non è disillusa come Marcello, ed infonde una tenerezza sia nell’atteggiamento che nello sguardo molto simile a Mimosa. Paola la ritroviamo nel finale de La dolce vita sulla stessa spiaggia dove giace il pesce morto, all’indomani del festino a cui Marcello ha partecipato (un parallelismo con Mimosa, la quale in una delle scene finali si ritrova proprio come Paola sulla spiaggia dove è stata rinvenuta Wilma).

In quella scena, vediamo Paola non riuscire a parlare con Marcello, ma capiamo che è felice, forse è riuscita pure a realizzare il suo sogno. Cerca di farlo andare verso di lei, prova in tutti i modi a farsi sentire, ma non c’è niente da fare. Sembra impossibile udirla. Marcello ci prova e ci riprova, poi se ne va. Da sempre questo finale rappresenta l’incomunicabilità fra due mondi opposti, quello puro della ragazza e quello calante e corrotto di Marcello, il quale si dice non abbia compreso le sue parole perché oramai smarritosi e in una condizione di perdizione irrecuperabile. Un contrasto che si nota tanto ne La dolce vita, mettendo a confronto Paola e Marcello, quanto in Finalmente l’alba, fa la medesima cosa con Mimosa e tutto il resto dei partecipanti alla festa nella villa dove la protagonista trascorre l’indimenticabile notte.

Finalmente l’alba e Fellini

Come vediamo in Finalmente l’alba, Mimosa si scontra con una furiosa realtà che cade man mano in pezzi durante tutta la narrazione, ma sceglie di rimanere se stessa, di preservare la sua semplicità, la sua vera essenza, a favore di una crescita consapevole. Paola, allo stesso modo, sceglie di non raggiungere Marcello, ma bensì di invitarlo a fare il contrario, e in quel caso è come se opponesse la stessa resistenza di Mimosa. Non cade, non cede.

Rimane fedele a se stessa. Il contrasto, dunque, è molto simile, così come paiono chiari i punti di contatto fra le due, e per cui ci fa chiedere: se ciò che è rappresentato simbolicamente da Fellini, attraverso Paola, ci fosse stato mostrato concretamente da Saverio con Mimosa? Fra l’altro, il fatto che Paola sia sullo stesso lembo di battigia dove è stato ritrovato il pesce, quindi la Montesi, potrebbe rafforzare questa connessione fra le due. Da una parte, infatti, c’è la vita, dall’altra la morte. Da una parte Wilma, dall’altra Mimosa e Paola, e quel lieto fine, quel riscatto, che i registi, come noi tutti, volevano per un’anima che forse così potrebbe trovare la pace. E allora, cosa ha fatto Saverio Costanzo con Finalmente l’alba? Ha dato a Wilma Montesi la possibilità di vivere ancora. Le ha dato quel futuro che immaginava.

Finalmente Inception Full Trailer!!

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Dopo molta attesa è uscito il nuovo full trailer di Inception, il kolossal fantascientifico di Christopher Nolan che arriverà nei cinema italiani a settembre. Un filmato inedito e semplicemente spettacolare…

Finalmente il Trailer di Hansel e Gretel con Jeremy Renner e Gemma Arterton!

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Arriva finalmente il Trailer di Hansel & Gretel – Cacciatori di streghe con Jeremy Renner e Gemma Arterton, a pubblicarlo in esclusiva è Msn. La pellicola è una  reinterpretazione in chiave action della famosa fiaba, un po’ come già accaduto con Biancaneve.  La pellicola è una  reinterpretazione in chiave action della famosa fiaba, un po’ come già accaduto con Biancaneve.  Ecco il filmato:

A completare il cast di Hansel & Gretel – Cacciatori di streghe ci sono Famke Janssen, Ingrid Bolsø Berdal e Peter Stormare.

 

 

Finali tragici per le Principesse Disney [FOTO]

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Il nostro pianeta sta morendo. E’ una frase che gli ambientalisti, a ragione, ripetono spesso. E di frequente capita di rifugiarsi nel mondo delle fiabe per non vedere ciò che ci circonda. Ma cosa accade se la distruzione del nostro Pianeta, l’inquinamento, la povertà invadono anche il mondo ovattato e sempre felice delle fiabe? Ecco una serie di finali alternativi per i racconti delle Principesse Disney (e non solo), in cui i personaggi fanni i conti con “il mondo reale”:

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La sirenetta Ariel è cosparsa di petrolio e non riesce a tornare in mare, Elsa piange disperata su un iceberg che si scioglie inesorabilmente, Winnie the Pooh non ha più il suo bosco dei Cento Acri e Pocahontas è confinata in un casinò, perchè la sua terra è stata occupata. Che ve ne pare? Sicuramente dei finali da “e vissero per sempre infelici e scontenti”.La SIrenetta Principesse Disney

(le foto sono stati reperite su www.thepostinternazionale.it)

Finalement: la clip in esclusiva del film di Claude Lelouch

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Finalement: la clip in esclusiva del film di Claude Lelouch

Esce il 19 settembre in Italia Finalement – Storia di una tromba che si innamorò di un pianoforte, un’avventura, emozionante e divertente, una summa della ricchissima cinematografia dell’iconico regista francese Claude Lelouch che, con il suo 51esimo film, è stato tra i protagonisti della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.

Dopo aver distribuito nel nostro Paese il Leone d’Oro del 2021, La Scelta di Anne – L’Événement e I Figli degli altri in competizione nel 2022, Europictures è orgogliosa di portare nelle sale italiane Finalement da giovedì 19 settembre.

La trama di Finalement

In un mondo sempre più folle, Lino, un uomo che aveva tutto, tra famiglia, successo e carriera, sente che sta perdendo l’equilibrio. Decide di lasciarsi tutto alle spalle e vagare, ricercato, per la Francia vestendo prima i panni di un prete destituito, di un regista di film per adulti, di un trombettista per rendersi conto alla fine, dopo una serie di incontri a dir poco strampalati, che tutto quello che accade nella vita è un bene.

Finalement, gratis al cinema: prenota il tuo invito!

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Finalement, gratis al cinema: prenota il tuo invito!

In occasione dell’uscita al cinema di Finalement, film scritto e diretto da Claude Lelouch, Cinefilos.it offre la possibilità ai suoi lettori di assistere gratuitamente alla proiezione del film.

Per prenotare il proprio invito, valido per due persone, basta consultare questo link che sarà attivo dal 5 settembre: anteprimefinalement.it.

Cerca la tua città!

La trama di Finalement

La storia di un potente avvocato la cui vita prende una svolta inaspettata dopo un problema di salute che gli impedirà di mentire e lo costringerà a parlare senza alcun filtro. Lino (interpretato da Kad Merad) intraprenderà un viaggio attraverso la Francia, da Parigi alla Normandia, al Mont St Michel, durante il quale incontrerà molta gente, ma soprattutto si innamorerà di una donna che suona il pianoforte e gli farà riscoprire la sua vera passione: suonare la tromba. Amore, destino, ed intrecci sentimentali in una commedia romantica divertente e intelligente che grazie anche ad una deliziosa colonna sonora farà riflettere sulle coincidenze e le opportunità che può riservare la vita.

Guarda il trailer di Finalement

Finale alternativo: 5 film famosi che dovevano finire diversamente

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Ecco un video che ci mostra cinque finali alternativi di altrettanti famosi film, finali che per fortuna non vedremo mai! I film in questione sono: Terminator 2: Il Giorno del Giudizio, TitanicThe Blair Witch Project, The Butterfly Effect e Clerks – Commessi.

Di seguito il video:

Finale alternativo sconvolgente per Paperman!

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Finale alternativo sconvolgente per Paperman!

PapermanArriva da Collage Humor, un finale alternativo del cortometraggio vincitore dell’Oscar 2013 Paperman,

Finale a sorpresa – Official Competition, recensione del film con Penelope Cruz

Dal 21 aprile arriva nelle sale italiane Finale a sorpresa – Official Competition. Il film, già presentato alla 78ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, è un’insolita commedia meta-cinematografica. Il super cast – Penelope Cruz, Antonio Banderas e Oscar Martinez – unito ad una maestosa villa moderna, sono gli ingredienti essenziali per la riuscita del film.

La sinossi di Finale a sorpresa – Official Competition

Un imprenditore miliardario vuole produrre un film per poter accrescere la sua notorietà. Sceglie un romanzo – che non ha nemmeno letto – e lo affida alla famosa regista Lola Cuevas (Penelope Cruz) affinché ne tiri fuori un capolavoro cinematografico. Per realizzare il film, l’eccentrica regista sceglie due attori di estrema fama: Félix Rivero (Antonio Banderas), un divo Hollywoodiano affascinante e pluripremiato, e Iván Torres (Oscar Martínez), talentoso attore teatrale legato al cinema non commerciale. Inserite in uno stesso progetto, le personalità così diverse dei due divi entrano subito in competizione.

Dovendo interpretare due fratelli in conflitto, durante le prove Félix e Iván vengono sottoposti da Lola a prove attoriali (e non solo) stravaganti, che portano entrambi al limite della sopportazione. Riuscirà tutta l’energia che circola attorno ai due divi ad essere incanalata nella realizzazione di un film capolavoro?

Un film che parla di cinema

Meno tecnico di Effetto notte (La nuit américaine) di François Truffaut, ma similmente ironico sui divi del cinema. Meno metaforico de La finestra sul cortile di Hitchcock, ma ugualmente celebrativo dei movimenti di macchina. Finale a sorpresa – Official Competition è un film meta-cinematografico che parla della realizzazione di un film in modo comico.

Gli attori interpretano a loro volta degli attori (e una regista) dalle personalità spiccate ed eccentriche. Lola, Félix e Iván sono tre teste calde, rappresentano gli stereotipi del mondo divistico in modo estremamente divertente, senza essere eccessivamente caricaturali. Penelope Cruz (Blow, Vicky Cristina Barcelona, Madres Paralelas), vestita con abiti appariscenti a dotata di una folta, riccia chioma rossa, è l’artista pazza, geniale, indipendente e sensibile. Antonio Banderas (The Code, Ballistic) è il divo sciupafemmine sicuro di sè, scaltro, egocentrico e finto tonto. Oscar Martinez (Il cittadino illustre) rappresenta l’arte di nicchia, sofisticata, un po’ narcisista che disprezza la massa. Uniti, i tre grandi attori riempiono le scene.

Finale a sorpresa - Official CompetitionPochi attori per spazi immensi

Oltre ai tre attori principali, compaiono pochi personaggi, nessuno dei quali è troppo rivelante. In Finale a sorpresa – Official Competition, le rare figure si muovono in spazi immensi. Le stanze mastodontiche e deserte in cui avvengono le prove del film fittizio sono luoghi di design dalle linee nette e definite.

Un edificio enorme per i soli tre personaggi: in un’alternanza di campi lunghi e primissimi piani, la fotografia di Arnau Valls Colomer esalta l’arte cinematografica, fatta dai luoghi quanto dai volti. Nelle sconfinate inquadrature può esplodere l’ego degli artisti. Lola sottopone i due divi a prove assurde, li schiaccia, li lega, li fa piangere. Nella desolazione e nell’ampiezza della villa, tutto sembra concesso. E, anche Félix e Iván hanno modo di esprimersi, sia nelle loro performance attoriali, sia nei loro assurdi atteggiamenti.

Un lavoro registico degno di nota

La coppia di registi che dirige Finale a sorpresa – Official Competition è composta da Mariano Cohn e Gastón Duprat. I due noti cineasti argentini si dedicano alla produzione di un film spagnolo degno di nota. Il lungometraggio è una commedia, che spicca per la qualità. In un mondo in cui film comico è sempre più sinonimo di cattiva recitazione, film costruiti in studio e battute volgari, la pellicola di Cohn e Duprat alza l’asticella. L’umorismo è sottile e raffinato, la cinepresa asseconda le dinamiche relazionali tra gli attori, le ambientazioni e la qualità della fotografia esaltano la storia.

La competizione è viva e il finale è una sorpresa

Il titolo del film è molto suggestivo. La pellicola è una produzione spagnola,  il nome originale è ”Competencia Official”, tradotto in inglese con Official Competition. La competizione tra Félix e Iván è infatti al centro sia del film principale che del film fittizio a cui devono lavorare. I duelli a suon di battute, i momenti faccia a faccia vissuti dai due attori sono ciò che costruisce l’aspetto ironico della pellicola.

In italiano, il titolo è invece ”Finale a sorpresa”, una scelta non casuale che stuzzica la curiosità dello spettatore. Il film di Lola sarà realizzato o no? Succederà qualcosa di sorprendente che cambierà il corso delle vicende? Per scoprirlo, non resta che andare in sala e vedere Finale a sorpresa!

Final Score: trama, cast e location del film con Dave Bautista

Final Score: trama, cast e location del film con Dave Bautista

La sempre più lunga e apprezzabile carriera cinematografica dell’ex wrestler Dave Bautista presenta anche alcuni titoli da protagonista assoluto. Uno di questi è l’action Final Score. Arrivato al cinema nel 2018 per la regia di Scott Mann, che aveva già diretto Bautista nel film Bus 657, il lungometraggio è definito come un omaggio al primo Die Hard, solo con differente ambientazione. Ad essere qui luogo di un attentato terroristico è infatti uno stadio, e a liberare questo dagli indesiderati occupanti sarà proprio il soldato a cui dà volto l’interprete di Drax di Guardiani della Galassia

Particolarmente legato al progetto, Bautista figura qui anche come produttore. Per lui si tratta infatti di un ruolo particolarmente importante, con cui dà prova della sua buona presenza scenica e di saper reggere sulle sue spalle un intero film. Accanto a lui si ritrovano però anche altri noti attori di provenienza internazionale, che conferiscono ulteriore valore al titolo. Final Score è infatti stato poi particolarmente apprezzato dalla critica, la quale elogia tanto le interpretazioni quanto l’imprevedibilità di alcuni risvolti narrativi, sottolineando anche il buon intrattenimento garantito.

Il film si è poi avvalso di un’uscita in contemporanea tra sala cinematografica e streaming. Costato 20 milioni di dollari, Final Score ha così avuto modo di raggiungere un pubblico particolarmente ampio, ottenendo un discreto ritorno in termini economici. Prima di vedere il film, però, può tornare utile essere a conoscenza di alcune curiosità ad esso legate. Dalla trama al cast e fino alle location utilizzate, proseguendo nella lettura si potrà scoprire quanto c’è da sapere a riguardo. Infine, si elencheranno anche le piattaforme dove è possibile ritrovare e vedere in streaming il film.

Final Score film trama

La trama di Final Score

Protagonista del film è l’ex militare statunitense Michael Knox, il quale si trova ad assistere ad una partita di calcio nello stadio londinese Boleyn Ground in compagnia di sua nipote Danni. Prima che la partita abbia inizio, Michael si allontana per andare a comprare degli hot dog, e durante questa sua assenza succederà l’impensabile. Egli riceve infatti una chiamata da parte del russo Arkady Belav, il quale gli ordina di rintracciare tra il pubblico il fratello Dimitri e ucciderlo. Se non riuscirà in tale compito, Arkady farà scoppiare l’intero stadio, uccidendo così oltre trentacinque mila persone.

Michael si trova così in una posizione particolarmente scomoda, al centro di un vero e proprio attacco terroristico. Egli dovrà scoprire quanto più possibile sui due fratelli russi e su loro conflitto, e solo così potrà sperare di salvare la situazione. A sua disposizione ha soltanto novanta minuti, e a peggiorare la situazione vi è il rapimento di sua nipote, presa come ostaggio proprio dai terroristi. Questi hanno però sottovalutato le capacità dell’uomo, che grazie alla sue conoscenze di guerra sa come far fronte a situazioni del genere.

 

Il cast del film

Per un film ricco di cotanta azione, era necessario che nei ruoli principali vi fossero attori non nuovi a questa. Per il ruolo di Michael Knox è stato così scelto l’attore Dave Bautista. Per la parte, Bautista si è sottoposto ad un lungo allenamento, con il quale ha ulteriormente rafforzato la propria forma fisica. Così facendo, ha avuto modo di prendere personalmente parte a molte delle più spericolate acrobazie richieste dal copione. Accanto a lui, nel ruolo della nipote Danni, vi è la giovane attrice Lara Peake, divenuta nota grazie ad alcuni film e serie televisive di buon successo.

Nel ruolo del terrorista Dimitri Belav vi è invece il celebre Pierce Brosnan. L’attore, noto per essere stato anche l’agente 007, dà qui volto ad un nuovo spietato villain, affermandosi come uno degli elementi di maggior interesse del film. Per il ruolo egli ha raccontato di aver approfondito tramite alcune ricerche le origini del personaggio, costruendo per questo una personalità credibile e particolarmente complessa. Ray Stevenson, divenuto famoso grazie al ruolo di Marcus Eaton nella saga Divergent, è invece l’interprete dell’altro dei due terroristi, Arkady, che si rivela essere il vero villain del film.

Final Score Pierce Brosnan

Le location di Final Score

Quasi esclusivamente ambientato nello stadio Boleyn Ground di Londra, le riprese del film si sono svolte realmente all’interno di questo. Inaugurato nel 1904, lo stadio è stato la casa della squadra West Ham sino al 2016, anno in cui viene chiuso per essere demolito. È in questo periodo che le riprese hanno luogo, sfruttando così la completa disponibilità della struttura. Al termine della lavorazione del film, hanno infatti inizio i lavori di demolizione, che portano il Boleyn Ground ad essere totalmente smantellato nel 2017. Il set di Final Score è stato così l’ultimo grande evento svoltosi all’interno di questo, immortalando per sempre la grandiosità di tale iconica struttura.

Il trailer di Final Score e dove vedere il film in streaming e in TV

Per gli appassionati del film, o per chi dovesse ancora vederlo, è possibile fruire di Final Score grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Infinity+, Apple TV, Netflix, Now e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Il film verrà inoltre trasmesso in televisione giovedì 11 luglio alle ore 21:00 sul canale 20 Mediaset.

Fonte: IMDb