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Everything Everywhere All At Once: recensione del film con Michelle Yeoh

Prima di arrivare – finalmente – in Italia, Everything Everywhere All At Once del duo registico The Daniels è stato il film dei record negli Stati Uniti. Presentato in anteprima al South by SouthWest, ha superato la soglia dei 100 milioni di dollari in tutto il mondo, diventando il primo film indipendente dopo la pandemia e nella storia dell’A24 – che si è occupata della sua produzione e distribuzione – a riuscirci. È diventato il film con la media più alta di sempre su Letterbox, app social incentrata sulla condivisione di opinioni per i film, sorpassando Parasite di Bong Joon-ho che, fino ad allora, deteneva il record di 4.6/5 di media.

Si è presentato inoltre al pubblico come primo film in cui figura un cast di attori protagonisti “all-asian“, conferendo a Michelle Yeoh il ruolo di attrice protagonista (ha sempre avuto ruoli da comprimaria, anche se è quasi impossibile crederci) e riportando in scena dopo ben 30 anni di assenza dagli schermi Ke Huy Quan, lo Short Round di Indiana Jones e il Tempio Maledetto e Data dei Goonies.

Una nuova frontiera del cinema indipendente

La trama di Everything Everywhere All at Once segue Evelyn Wang (Yeoh), una donna che annaspa sotto lo stress della lavanderia a gettoni in fallimento della sua famiglia, del suo matrimonio in crisi con Waymond (Ke Huy Quan) e dell’anziano padre (James Hong) che disapprova le sue scelte di vita. Ma è il crescente divario tra Evelyn e sua figlia Joy (Stephanie Hsu) che minaccia di disfare il tessuto della sua esistenza, almeno fino a quando la donna scopre di essere solo una delle molteplici versioni di Evelyn presenti nel Multiverso – e l’unica che può salvarlo. Il film, che arriverà nelle nostre sale dal 6 ottobre 2022, è stato prodotto dai fratelli Russo.

Con Everything Everywhere All At Once gli eclettici Daniels sono riusciti a sfruttare un budget di appena 25 milioni di dollari per realizzare un vero e proprio kolossal d’autore e dare vita a una personalissima idea di Multiverso, in cui l’incontro di altre versioni del sè è funzionale al ristabilirsi di un dialogo famigliare totalmente offuscato dalla frenesia quotidiana. Ci troviamo di fronte a un film unico nel suo genere, rivoluzionario, delirante nella sua struttura narrativa e con un cast praticamente perfetto per come deve adeguarsi ad ogni singolo cambio di registro.

Incredibile a dirsi, ma il film è stato girato in una singola location; tutto il budget a disposizione è stato utilizzato per esplorare mondi paralleli ma a cui è stata data conformazione visiva in un semplice capannone abbandonato. Il livello di creatività dei Daniels è alle stelle in Everything Everywhere All At Once, percepiamo chiaramente l’urgenza creativa di un duo che si era già fatto notare per la regia di coloratissimi video musicali e per Swiss Army Man (2016), in cui avevano già inglobato in una cornice fantastica il racconto di un’amicizia grottesca ma paradossalmente tenerissima.

Everything Everywhere All At Once film recensione
Michelle Yeoh, Jamie Lee Curtis Photo Credit: Allyson Riggs

Benvenuti nell’Evelyn-verso

Everything Everywhere All At Once è a tutti gli effetti un film sensoriale, in cui siamo chiamati ad attivare la nostra capacità di giudizio confrontandoci con ogni sperimentazione di reparto che ci viene proposta: gli effetti visivi, le transizioni, i volti che lasciano il segno; le battute precisissime che ci danno fin dall’inizio un’idea sommaria e poi totale di cosa può essere il Multiverso con le sue infinite potenzialità. Sfidando le leggi della probabilità, plausibilità e coerenza – parti fondamentali della costruzione di un mondo narrativo – i Daniels confezionano una storia in cui è la specificità della famiglia protagonista a trasferirci un senso di universalità, tramite l’esposizione di sensazioni e la messa in scena di circostanze in cui chiunque può riconoscersi.

Il Multiverso è nella quotidianità di Evelyn, Raymond e Joy, nella caoticità straziante di una famiglia che deve cercare di salvare un’attività in fallimento, un confronto dialogico mancante, pensieri che viaggiano a velocità elevata ma in menti diverse, senza mai riuscire a trovare un punto di incontro. Scelte di vita, potenziali cambi di rotta, molteplici “what if”, proiezioni siderali che portano ad una sensazione di benessere per poi rimpiombare nel caos che abbiamo creato noi stessi: tutto il film è ovunque e in molti momenti di un’esistenza che deve riprendere forma con i rinnovati legami familiari.

Impossibile non soffermarsi sulla performance esemplare di Michelle Yeoh in Everyhting Everywhere All At Once, che si è cimentata personalmente con gli stunt, confermandosi una meravigliosa star del cinema d’azione, ma non solo. Attraverso il personale viaggio di Evelyn nel Multiverso, tra la donna che era e che è diventata, riesce a consegnarci il ritratto a tutto tondo di una madre che deve mettersi costantemente in discussione, sospesa tra un retaggio che la costringe alla diligenza e al dovere, e un presente talmente fluido che le risulta impossibile trovare dei punti di appiglio, immersa com’è in una quotidianità miope, che ci domina con routine prestabilite, con compiti da assolvere e ruoli in cui siamo costretti a identificarci.

Un frame di Jobu Tupaki in Everything Everywhere All At Once
Stephanie Hsu Photo Credit: Allyson Riggs

La circolarità del bagel di Joy/Jobu

Il caos è sempre presente nella vita di Evelyn, ma assume carattere e forma visuale grazie alla creazione lungimirante di una villain che parla tanto alle giovani generazioni: Jobu Tupaki. Tutto ciò che è contenuto nella mente di una giovane creativa, variopinta, gioiosa ragazza ma contenuta in una gabbia di percezioni e pregiudizi esplode in maniera dirompente tramite questo personaggio. Così, Evelyn è costretta a rivedere e ricalibrare la propria opinione rispetto alla psicologia di una figlia che conosce a fondo ogni sfumatura di un mondo in costante cambiamento. Tra i mille universi di Everything Everywhere All At Once inizia a propagarsi uno scontro diretto fra vecchio e nuovo, fra realtà vissuta dagli adulti e fantasie generate dalla nostra generazione o a quelle dopo la nostra. Il Multiverso è la resa dei conti per Jobu, un tentativo di trasferimento di conoscenze e significati a chi ci sembra abbia vissuto in un tempo lontano, scevro dalle molteplici possibilità legate alle nostre abilità o alla sensibilità con cui vorremmo metterci in gioco, ma che spesso siamo costretti a occultare, soprattutto con chi ci sta più vicino.

Non bisogna smettere di respirare, perché nel Multiverso non si è mai soli. Certo, siamo inseguiti da una temibilissima villain, potremmo perdere tutto da un momento all’altro – professionalmente ed emotivamente – eppure ci rendiamo conto che in nessuna dimensione del Multiverso dobbiamo caricarci il peso di mille domande solo sulle nostre spalle. Siamo costantemente alla ricerca dell’altro, di chi potrà vedere e capire cosa abbiamo affidato al nostro Everything Bagel, commistione delle voci che sembrano distanti ma che provengono dalla nostra coscienza, paure che si concretizzano in un senso di ribellione ancorato ad un buco nero che risucchia qualsiasi imperfezione.

Il Bagel è un cerchio perfetto, che sta sulla testa di Jobu, narratrice onniscente del multiverso, ed è conformazione geometrica ultima di un simbolo che torna ripetutamente nel film: dall’oblò delle sfilze di lavatrici in lavanderia, passando per i Google Eyes, l’angosciante cerchio nero con cui Jamie Lee Curtis sottolinea su carta tutto ciò che i Wang devono all’Agenzia delle Entrate, fino allo specchio di casa Wang, che racchiude simbolicamente uno dei frame più memorabili del film: mamma, papà e figlia insieme, a suggellare come questo sia – prima di tutto – un film sulla circolarità, anche simbolica, delle unioni famigliari e dei viaggi che siamo portati a compiere insieme.

È proprio attraverso il movimento, questo dialogo multiversale tra individui, generi cinematografici e comparti tecnici, che il cinema indipendente compie un salto potentissimo, mostrandosi vigorosamente in tutte le sue possibilità produttive, come una Evelyn Wang pronta a saltare da una dimensione all’altra per ricodarci che il cinema deve essere, soprattutto, condivisione.

Everything Everywhere All at Once: intervista a The Daniels

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Everything Everywhere All at Once: intervista a The Daniels

Ecco la nostra intervista a The Daniels, Daniel Kwan e Daniel Scheinert, i registi e sceneggiatori di Everything Everywhere All at Once, al cinema dal 6 ottobre distribuito da I Wonder Pictures in collaborazione con Unipol Biografilm Collection.

EEAAO è stata la più grande sorpresa della stagione al box office americano 2022. Dopo l’anteprima mondiale in occasione del South by Southwest Festival (SXSW), accompagnata da recensioni entusiastiche, Everything Everywhere All at Once è arrivato nelle sale americane il 25 marzo e ha incassato oltre 65 milioni di dollari negli Stati Uniti e più di 90 in tutto il mondo: l’incasso più alto nella storia di A24.

A24 è lo studio internazionale (ma il nome viene da un viaggio dei fondatori sulla autostrada italiana A24) che sta cambiando il volto del cinema mondiale con le sue scelte artistiche fuori dagli schemi. In questi anni A24 ha dato fiducia a giovani talenti che si sono già affermati come autori di riferimento, come gli stessi registi di Everything Everywhere All At Once – il geniale duo noto come The Daniels, ovvero Daniel Kwan e Daniel Scheinert – già autori di Swiss Army Man, folle commedia con Daniel Radcliffe e Paul Dano.

I Wonder Pictures è entusiasta di iniziare la sua collaborazione con A24 portando in Italia proprio Everything Everywhere All at Once, opera che racconta una storia universale passando per tutte le dimensioni possibili del tempo, dello spazio e dell’essere. Un film altamente spettacolare e al contempo profondo, che fonde commedia, dramma familiare, arti marziali, romanticismo, dita fatte di wurstel e un bagel che racchiude i segreti dell’universo.

Interpretato da Michelle Yeoh, protagonista straordinaria e camaleontica, Everything Everywhere All at Once vede nel cast Ke Huy Quan, icona del cinema degli anni Ottanta nel ruolo del giovane inventore Data de I Goonies, nonché compagno di avventure di Harrison Ford in Indiana Jones e il tempio maledetto, James Hong (il perfido Lo Pan di Grosso Guaio a Chinatown), Stephanie Hsu (Shang-Chi and the Legend of the Ten Rings) e Jamie Lee Curtis, nei panni della spietata impiegata dell’ufficio imposte Deirdre Beaubeirdre. Proprio l’attrice protagonista della saga di Halloween e è stata la più grande sostenitrice del film, conducendo una massiccia campagna social che ha contribuito in maniera determinante al passaparola e trasformandolo in un instant cult.

Everything Everywhere All at Once, il film definitivo

Dai fratelli Russo (produttori esecutivi), A24 e Ley Line Entertainment, il film definitivo sul multiverso con le icone del cinema Michelle Yeoh (La Tigre e il Dragone, Shang-Chi) e Jamie Lee Curtis (Halloween, Una poltrona per due) dirette dal duo di registi visionari The Daniels. Il caso dell’anno al botteghino USA.

Evelyn Wang (Michelle Yeoh) gestisce una piccola lavanderia a gettoni, ha una figlia adolescente che non capisce più, un padre rintronato e un matrimonio alla frutta.

Un controllo fiscale di routine diventa inaspettatamente la porta attraverso cui Evelyn viene trascinata in una avvincente e coloratissima avventura nel multiverso più innovativo e divertente mai visto al cinema. Chiamata a salvare il destino degli universi, dovrà attingere a tutto il suo coraggio per sconfiggere un nemico all’apparenza inarrestabile e riportare l’armonia nella sua famiglia.

Con la sorprendente Stephanie Hsu (Shang-Chi), il film segna il ritorno alle scene dopo 40 anni del mitico Ke Huy Quan, interprete degli amatissimi Data (I Goonies) e Short Round (Indiana Jones e il tempio maledetto).

Scritto, diretto e prodotto dai The Daniels. Il film è prodotto anche da Jonathan Wang, dalla AGBO dei fratelli Russo e da A24. I produttori esecutivi sono Ley Line Entertainment, IAC e Josh Rudnick.

Everything Everywhere All At Once: il profondo significato del film

Everything Everywhere All At Once, che ha trionfato agli Oscar 2023 aggiudicandosi ben sette statuette, sembra a prima vista un film d’azione incentrato sulla missione di salvare il multiverso, ma lo spettacolo visivo elaborato dai The Daniels contiene molteplici strati tematici che rendono il vero significato di questo “film dei record” incredibilmente profondo. La trama racconta la storia di Evelyn Wang (Michelle Yeoh), un’immigrata cinese di mezza età trapiantata negli Stati Uniti, dove gestisce una lavanderia a gettoni insieme al marito Waymond (Ke Huy Quan). Non solo l’attività di Evelyn è in crisi e si deve interfacciare con un’ultimatum del fisco, ma anche il suo matrimonio e la vita famigliare non sembrano andare per il meglio: Evelyn non riesce a relazionarsi con la figlia Joy (Stephanie Hsu) e ad accettare pienamente la sua personalità.

Everything Everywhere All At Once è diretto dal duo di Swiss Army Man Daniel Kwan e Daniel Scheinert (conosciuti come i Daniels). Nel film, il duo registico ha intrecciato fantasia, commedia, dramma familiare e fantascienza, con una trama sempre più assurda, affascinante ed esilarante che ruota attorno alla super villain Jobu Tupaki. Il film utilizza anche l’espediente della lotta su più fronti di Evelyn per elaborare una riflessione molto profonda, che analizziamo in questo articolo.

Il vero messaggio del film

SAG Awards Michelle Yeoh in Everything Everywhere All At OnceAnche se non viene mai detto espressamente, Everything Everywhere All At Once suggerisce che ciò che rende la vita significativa è il riconoscere che, poiché non esiste un significato connaturato alle cose, tutte le cose e i momenti sono ugualmente significativi. Si scopre che Jobu Tupaki (una variante della figlia di Evelyn, Joy) non vuole uccidere Evelyn, ma stava solo cercando un’altra persona in grado di spostarsi nel multiverso, soprattutto nella speranza di trovare una prospettiva diversa per dare un senso o un significato a tutto ciò che sta vivendo.

La sceneggiatura di EEAAO tratta le tematiche del nichilismo e della depressione, e non dà mai una risposta esplicita al problema dell’assenza di significato in un universo infinito. Il senso del film si rivela, al contrario, un’argomentazione esaustiva sul fatto che, forse, l’unico significato da trovare nella vita è quello delle persone che la popolano, e quindi la soluzione è essere presenti in ogni momento possibile.

Perché Everything Everywhere All At Once è assurdamente divertente

Stephanie Hsu Everything Everywhere All at OnceEverything Everywhere All At Once si spiega meglio con le sue scene comiche, che ne rafforzano il punto di vista grazie al suo stile assurdo e alla suo modo di comunicare. L’assurdismo come filosofia accetta la mancanza di significato nel mondo e la sfida abbracciando comunque la vita; in breve, se nulla ha un significato, tutto ha lo stesso significato di qualsiasi altra cosa. Il bizzarro Everything Everywhere All At Once non è semplicemente una commedia d’azione multiversale, ma un dramma familiare profondamente personale. Gli orpelli multiversali sono pezzi di scena destinati a sottolineare il vero messaggio: la famiglia, l’amore e la ricerca della gioia nella propria vita sono tutto ciò che conta.

Il film dei The Daniels è un fresco amalgama di generi. In parte azione, in parte commedia, in parte dramma, in parte riflessione, ma il messaggio non si perde mai nel mix: il vero significato di Everything Everywhere All At Once è abbastanza chiaro da essere colto. Quello che i The Daniels sono riusciti a fare con questo film è trasmettere il suo significato senza bisogno di dichiararlo espressamente. Tuttavia, c’è uno strato ancora più profondo nel significato di Everything Everywhere All At Once, se esaminato dalla prospettiva della sua produzione a basso costo.

Il messaggio “cinematografico” del film

Al di là dell’assurdità della sua trama, Everything Everywhere All At Once è la prova che è possibile realizzare una storia visivamente complessa, sontuosa, stratificata ed energica con un budget minimo. In effetti, gran parte del successo del film è dovuto al fatto che il team di esperti degli effetti speciali che ha lavorato al film è composto solo da cinque persone, che hanno imparato il mestiere da autodidatta, attraverso tutorial di YouTube. È un film guidato dalle storie, uscito poco prima di Doctor Strange 2, tanto che anche gli spettatori Marvel di lunga data non hanno potuto fare a meno di rendersi conto di come il MCU dovrebbe trattarare meglio la tematica del Multiverso. Il significato della pellicola in termini di commento su Hollywood è un messaggio severo su come una narrazione ben strutturata batta 1 a 0 i grandi budget – e non solo in termini di cinema avvincente, ma anche di successo al botteghino.

Sebbene il budget di 25 milioni di dollari per Everything Everywhere All At Once e l’incasso di circa 100 milioni di dollari siano solo spiccioli per entità come Marvel e Disney, si tratta comunque di un successo massiccio e senza precedenti che dimostra che i blockbuster non hanno sempre bisogno di budget a sei cifre. Inoltre, con la partecipazione di star come Michelle Yeoh a produzioni a basso costo, il film infrange ulteriormente l’illusione che il futuro di Hollywood risieda nei film a grande budget. È innegabile che la pellicola dei The Daniels abbia scosso l’industria cinematografica (in meglio) in più di un modo.

La parola ai registi di Everything Everywhere All At Once

The Daniels Everything Everywhere All At OnceAnche i registi di Everything Everywhere All At Once, Daniel Kwan e Daniel Scheinert, sono intervenuti nella discussione sul loro film di successo. In una precedente intervista, i Daniels hanno rivelato come hanno ideato il concetto e la trama del film, nonché la filosofia della sua idea di multiverso. Quando Kwan propose per la prima volta la sua idea del multiverso a Scheinert, quest’ultimo spiegò che odiava i multiversi perché gli facevano provare pensieri nichilisti. Tuttavia, Kwan ha risposto con un compromesso che praticamente riassume il significato del film così come viene recepito dalla maggior parte del pubblico. Durante un’intervista con il Daniels, ecco cosa ha detto Kwan a Scheinert (via Radio Times) riguardo alla preoccupazione di quest’ultimo per l’insensatezza del multiverso:

Facciamo un film che sia nichilista e che lo riconosca!”. Poi la cosa è rimbalzata avanti e indietro fino a quando ci siamo detti: ‘Oh, il multiverso è la metafora perfetta di come ci si sente a vivere in questo momento’. Se possiamo esplorare tutte le nostre nevrosi e le nostre paure attraverso il multiverso, forse possiamo imparare qualcosa su noi stessi. E così è stato, stiamo solo inseguendo domande quando facciamo film – non conosciamo le risposte finché non lo mostriamo di fronte a un pubblico, a volte“.

Everything Everywhere All At Once: chi è il vero villain del film?

Everything Everywhere All At Once dello studio di produzione e distribuzione A24 è entrato nella storia degli Oscar dopo aver trionfato nel maggior numero numero di categorie (scrittura, recitazione e regia) di qualsiasi altro film nella storia della cerimonia. Non solo: è anche diventato il film più premiato di tutti i tempi, dominando tutta la stagione dei premi dell’annata 2022 ed è stato ora riproposto per la terza volta nelle sale italiane. In questo articolo di approfondimento sul film, vediamo insieme chi è il vero villain della pellicola più discussa del 2022.

Everything Everywhere All At Once: la trama

Il film partorito dalla mente del duo registico The Daniels segue le surreali vicende della proprietaria di una lavanderia a gettoni Evelyn Wang e di suo marito Waymond mentre affrontano una minaccia multiversale e allo stesso tempo problemi coniugali e accuse di frode fiscale. L’incidente scatenante del film avviene quando la famiglia Wang si reca a incontrare un agente del fisco: durante il viaggio in ascensore, una variante multiversale di Waymond “salta” nel suo corpo dalla linea temporale Alpha, spiegando che Evelyn deve imparare questa stessa abilità per sconfiggere un essere malvagio chiamato Jobu Tupaki, che sta setacciando il multiverso alla sua ricerca. In seguito si scopre che Jobu Tupaki è una variante di Joy, la figlia di Evelyn e Waymond della linea temporale Alpha, che è un’implacabile assassina. Tuttavia, anche se il team dell’Alphaverse si posiziona apparentemente come eroico nel tentativo di contrastare l’antagonista Jobu Tupaki, la verità è tutt’altra.

Alpha Evelyn è il cattivo principale di EEAO

SAG Awards Michelle Yeoh in Everything Everywhere All At OnceLa trama di Everything Everywhere All at Once rivela successivamente che Jobu Tupaki è nata dopo che Alpha Evelyn ha scoperto l’esistenza del multiverso. Essendo una brillante scienziata, ha sviluppato la tecnologia necessaria per il “verse-jump“, il salto multiversale. Vedendo il suo potenziale, ha spinto Alpha Joy ad attraversare il multiverso, finendo per sovraccaricare il suo cervello e fratturare la sua mente in ogni realtà. Quindi, Alpha Evelyn ha inizialmente creato Jobu ed è responsabile di averla scatenata nel multiverso; il suo insensibile disprezzo per il benessere della figlia ha creato una forza altrettanto nichilista e terrorizzante.

Dopo la morte di Alpha Evelyn, gli altri personaggi Alpha continuano la loro ricerca per fermare Jobu, che porta a diverse morti in diverse linee temporali. Come spiega Alpha Waymond a Evelyn, l’ha vista morire più volte per mano di Jobu mentre cercava una specifica variante di Evelyn. La causa della sua ricerca è inizialmente sconosciuta. Tuttavia, quando viene rivelata, condanna ulteriormente Alpha Evelyn.

Evelyn deve immedesimarsi in Jobu per vincere

Stephanie Hsu Everything Everywhere All at OnceAlla fine, la versione principale di Evelyn di Everything Everywhere All At Once diventa come Jobu e frattura la sua stessa mente attraverso il multiverso, essendo così, come il titolo, tutto dappertutto allo stesso tempo. È allora che Jobu rivela che non voleva uccidere tutte le versioni di Evelyn, ma scatenare il caos finché non avesse trovato quella che avrebbe cercato di capire il suo dolore. Questo piano di vendetta nasce dall’Alpha Evelyn, che non ha mai pensato a ciò che le sue richieste spietate hanno fatto all’Alpha Joy. Entrando in empatia con lei, Jobu sperava che Evelyn potesse trovare una sorta di antidoto al dolore condiviso delle loro menti fratturate.

Quando Evelyn non riesce a fornire una risposta sufficiente, Jobu rivela di aver creato un bagel cosmico in grado di assorbire qualsiasi cosa nel multiverso per porre fine alla loro esistenza e al loro dolore. Per impedire a Jobu di togliersi la vita, Evelyn deve andare oltre la sua rigida personalità in modo tale da comunicare alla figlia l’amore che prova per lei. Mentre la crudeltà di Alpha Evelyn nei confronti di sua figlia ha creato Jobu, l’empatia e l’amore di Evelyn fanno crollare Joy, che decide di rimanere nel momento presente con le versioni della linea temporale principale di Evelyn e Waymond.

Everything Everywhere All at Once, il trailer italiano

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Everything Everywhere All at Once, il trailer italiano

I Wonder Pictures è lieta di pubblicare il poster e il trailer italiano di Everything Everywhere All at Once, in attesa del film campione di incassi USA che arriverà nelle sale italiane il 6 ottobre.

EEAAO è stata la più grande sorpresa della stagione al box office americano 2022. Dopo l’anteprima mondiale in occasione del South by Southwest Festival (SXSW), accompagnata da recensioni entusiastiche, Everything Everywhere All at Once è arrivato nelle sale americane il 25 marzo e ha incassato oltre 65 milioni di dollari negli Stati Uniti e più di 90 in tutto il mondo: l’incasso più alto nella storia di A24.

A24 è lo studio internazionale (ma il nome viene da un viaggio dei fondatori sulla autostrada italiana A24) che sta cambiando il volto del cinema mondiale con le sue scelte artistiche fuori dagli schemi. In questi anni A24 ha dato fiducia a giovani talenti che si sono già affermati come autori di riferimento, come gli stessi registi di Everything Everywhere All At Once – il geniale duo noto come The Daniels, ovvero Daniel Kwan e Daniel Scheinert – già autori di Swiss Army Man, folle commedia con Daniel Radcliffe e Paul Dano.

I Wonder Pictures è entusiasta di iniziare la sua collaborazione con A24 portando in Italia proprio Everything Everywhere All at Once, opera che racconta una storia universale passando per tutte le dimensioni possibili del tempo, dello spazio e dell’essere. Un film altamente spettacolare e al contempo profondo, che fonde commedia, dramma familiare, arti marziali, romanticismo, dita fatte di wurstel e un bagel che racchiude i segreti dell’universo.

Interpretato da Michelle Yeoh, protagonista straordinaria e camaleontica, Everything Everywhere All at Once vede nel cast Ke Huy Quan, icona del cinema degli anni Ottanta nel ruolo del giovane inventore Data de I Goonies, nonché compagno di avventure di Harrison Ford in Indiana Jones e il tempio maledetto, James Hong (il perfido Lo Pan di Grosso Guaio a Chinatown), Stephanie Hsu (Shang-Chi and the Legend of the Ten Rings) e Jamie Lee Curtis, nei panni della spietata impiegata dell’ufficio imposte Deirdre Beaubeirdre. Proprio l’attrice protagonista della saga di Halloween e è stata la più grande sostenitrice del film, conducendo una massiccia campagna social che ha contribuito in maniera determinante al passaparola e trasformandolo in un instant cult.

Everything Everywhere All at Once, il film definitivo

Dai fratelli Russo (produttori esecutivi), A24 e Ley Line Entertainment, il film definitivo sul multiverso con le icone del cinema Michelle Yeoh (La Tigre e il Dragone, Shang-Chi) e Jamie Lee Curtis (Halloween, Una poltrona per due) dirette dal duo di registi visionari The Daniels. Il caso dell’anno al botteghino USA.

Evelyn Wang (Michelle Yeoh) gestisce una piccola lavanderia a gettoni, ha una figlia adolescente che non capisce più, un padre rintronato e un matrimonio alla frutta.

Un controllo fiscale di routine diventa inaspettatamente la porta attraverso cui Evelyn viene trascinata in una avvincente e coloratissima avventura nel multiverso più innovativo e divertente mai visto al cinema. Chiamata a salvare il destino degli universi, dovrà attingere a tutto il suo coraggio per sconfiggere un nemico all’apparenza inarrestabile e riportare l’armonia nella sua famiglia.

Con la sorprendente Stephanie Hsu (Shang-Chi), il film segna il ritorno alle scene dopo 40 anni del mitico Ke Huy Quan, interprete degli amatissimi Data (I Goonies) e Short Round (Indiana Jones e il tempio maledetto).

Scritto, diretto e prodotto dai The Daniels. Il film è prodotto anche da Jonathan Wang, dalla AGBO dei fratelli Russo e da A24. I produttori esecutivi sono Ley Line Entertainment, IAC e Josh Rudnick.

Everything Everywhere All at Once, il poster

Everything Everywhere All at Once vince tutto agli Independent Spirit Awards 2023

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Everything Everywhere All at Once trionfa agli Independent Spirit Awards 2023, in attesa di replicare il successo anche agli Oscar 2023. Le categorie attoriali, che per gli Independent sono gender neutre, sono state vinte tutte da donne, mentre Aftersun porta a casa il premio come miglior film d’esordio. Si conferma dunque la compenetrazione, che da diversi anni a questa parte si protrae, tra cinema indipendente e cinema delle industry con il secondo che arriva lì dove sembrava che i posti fossero riservati ai progetti con fondi provenienti dalle majors.

FILM

  • Miglior film – Everything Everywhere All at Once” (A24
  • Regista – Daniel Kwan, Daniel Scheinert – “Everything Everywhere All at Once” (A24) 
  • Migliore performance protagonistaMichelle Yeoh – “Everything Everywhere All at Once” (A24) 
  • Migliore performance non protagonista – Ke Huy Quan – “Everything Everywhere All at Once” (A24)
  • Migliore performance esordiente – Stephanie Hsu – “Everything Everywhere All at Once” (A24)
  • Migliore sceneggiatura – Everything Everywhere All at Once” (A24) – Daniel Kwan, Daniel Scheinert
  • Migliore sceneggiatura esordiente – “Emily the Criminal” (Roadside Attractions) – John Patton Ford
  • Miglior film d’esordio – “Aftersun” (A24) 
  • John Cassavetes Award – “The Cathedral” (Mubi)
  • Miglior fotografia – “Tár” (Focus Features) – Florian Hoffmeister
  • Miglior documentario – “All the Beauty and the Bloodshed” (Neon)
  • Miglior Montaggio – Everything Everywhere All at Once” (A24) – Paul Rogers
  • Robert Altman Award – “Women Talking” (MGM/United Artists Releasing) – Sarah Polley (director), John Buchan, Jason Knight (casting directors), Shayla Brown, Jessie Buckley, Claire Foy, Kira Guloien, Kate Hallett, Judith Ivey, Rooney Mara, Sheila McCarthy, Frances McDormand, Michelle McLeod, Liv McNeil, Ben Whishaw, August Winter (ensemble cast)
  • Miglior film Internazionale – “Joyland” (Pakistan/USA) 
  • Producers Award – Tory Lenosky 
  • Someone to Watch Award – Nikyatu Jusu – “Nanny” 
  • The Truer Than Fiction Award – Reid Davenport – “I Didn’t See You There”

TELEVISIONE

  • Miglior serie – “The Bear “ (FX)
  • Migliore performance protagonista in serie – Quinta Brunson, “Abbott Elementary”
  • Migliore performance non protagonista – Ayo Edebiri, “The Bear”
  • Migliore serie documentario – “The Rehearsal”

Everything Everywhere All at Once torna in 370 sale italiane

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Everything Everywhere All at Once torna in 370 sale italiane

I Wonder Pictures in collaborazione con Unipol Biografilm Collection è lieta di annunciare il ritorno in 370 sale di Everything Everywhere All at Once, il film definitivo sul multiverso prodotto dai fratelli Russo, A24 e Ley Line Entertainment e diretto dal geniale duo The Daniels che è stato protagonista assoluto della 95esima Notte degli Oscar.

Everything Everywhere All at Once, il film rivelazione di questa stagione cinematografica, si è aggiudicato ben 7 Oscar: Miglior film, Miglior regia, Miglior attrice protagonista per Michelle Yeoh (prima interprete asiatica a ottenere la statuetta in questa categoria), Miglior attore non protagonistaper Ke Huy Quan, Miglior attrice non protagonista per Jamie Lee Curtis, Miglior sceneggiatura originale, firmata sempre dai Daniels, e Miglior montaggio, realizzato da Paul Rogers. Un vero trionfo per un film indipendente atipico e originale, partito in sordina ma diventato progressivamente un vero e proprio fenomeno generazionale, che continua il suo percorso nelle sale italiane a oltre quattro mesi dall’uscita e solo poche ore prima della Cerimonia degli Oscar si era aggiudicato il titolo di film più premiato della Storia.

Everything Everywhere All at Once è nuovamente disponibile nei cinema italiani grazie a I Wonder Pictures in collaborazione con Unipol Biografilm Collection

Everything Everywhere All at Once, la trama

Evelyn Wang (Michelle Yeoh) gestisce una piccola lavanderia a gettoni, ha una figlia adolescente che non capisce più, un padre rintronato e un matrimonio alla frutta. Un controllo fiscale di routine diventa inaspettatamente la porta attraverso cui Evelyn viene trascinata in una avvincente e coloratissima avventura nel multiverso più innovativo e divertente mai visto al cinema. Chiamata a salvare il destino degli universi, dovrà attingere a tutto il suo coraggio per sconfiggere un nemico all’apparenza inarrestabile e riportare l’armonia nella sua famiglia.

Everything Everywhere All at Once supera il record di premi vinti di Il Ritorno del Re

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Everything Everywhere All at Once, il film candidato a ben 11 premi Oscar, ha appena raggiunto un raro traguardo, collezionando premi apparentemente ovunque e per tutto, tenendo fede al proprio titolo. La commedia fantascientifica sul multiverso diretta da Daniel Kwan e Daniel Scheinert detiene infatti ora ben 158 premi vinti presso varie importanti associazioni di critici. Questo conteggio pone Everything Everywhere All at Once ben al di sopra delle 101 vittorie di premi riportate de Il Signore degli Anelli – Il Ritorno del Re, rendendolo dunque il nuovo film più premiato di sempre.

In termini di premi totali vinti, Everything Everywhere All at Once batte ancora Il Ritorno del Re con un ampio margine: 336 premi contro 213 e 691 nomination contro 337. Le recenti vittorie del film dei Daniels includono sei vittorie all’Hollywood Critics Association Award, due vittorie al Golden Globe, sette vittorie agli Independent Spirit Awards e quattro agli Screen Actors Guild Awards. I maggiori destinatari di questi premi sono gli attori Michelle Yeoh e Ke Huy Quan per la migliore attrice e il miglior attore non protagonista, nei panni della coppia sposata in difficoltà Evelyn e Waymond Wang. Quan ha anche fatto la storia con il suo recente SAG, diventando il primo attore maschio asiatico a vincere tale premio.

Il numero di premi vinti da Everything Everywhere All at Once è però destinato a salire ancora, considerando le sue 11 nomination agli Oscar 2023, dove è il grande favorito in molteplici categorie. Il film condivide proprio lo stesso numero di nomination de Il Ritorno del Re, che nel 2004 vinse in tutte le undici categorie per cui era candidato, divenendo così insieme a Ben-Hur di William Wyler e Titanic di James Cameron per il terzo film con il maggior numero di Oscar vinti nella storia del premio. Potrà il film dei Daniels eguagliare anche questo record? Non resta che attendere la notte del 12 marzo per scoprirlo.

Fonte: CBR

Everyone Will Burn: trailer del nuovo horror scritto e diretto da David Hebrero

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Guarda il primo trailer di Everyone Will Burn  il film horror scritto e diretto da David Hebrero. Il film sarà presentato in anteprima nordamericana al Fantastic Fest, che si svolgerà dal 22 al 29 settembre ad Austin, in Texas. “Quando eravamo bloccati a scrivere questa follia di un film non avremmo mai pensato che saremmo stati qui al Fantastic Fest a condividere lo spazio con le icone del settore”, ha detto Hebrero. “Arrivare in Nord America insieme a Raven Banner è un’esperienza da fare almeno una volta nella vita per mostrare la nuova ondata di artisti spagnoli. Siamo carichi e pronti a conquistare Austin!”

“In un piccolo villaggio di Leon, in Spagna, María José si prepara a porre fine alla sua vita dopo non essere riuscita a superare la morte di suo figlio anni prima”, si legge nella sinossi del film. “Tutto cambia quando riceve la visita di Lucía, una strana ragazzina che potrebbe essere collegata a una leggenda locale sull’arrestare un’apocalisse imminente. Con l’enigmatica ragazza al suo fianco, María José affronta la comunità corrotta, innescando strani eventi e una serie di orribili morti tra la popolazione locale” Everyone Will Burn, noto anche come And Everyone Will Burn, è scritto e diretto da David Hebrero. Nel cast Macarena Gomez, Guillermo Estrella, Sofia Garcia e Edu Hernandez.

Everybreath you take con Casey Affleck e Sam Claflin in arrivo su Sky e Now

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Arriva lunedì 27 settembre alle 21.15, in prima tv su Sky Cinema Uno, in streaming su Now e disponibile on demand Everybreath you take, un thriller psicologico con Casey Affleck e Sam Claflin, diretto da Vaughn Stein e scritto da David Murray. La vita e la carriera di uno psichiatra (Casey Affleck) vengono sconvolte quando il fratello di una sua paziente morta suicida si insinuerà nella sua vita familiare, lacerandola. Nel cast, accanto a Casey Affleck e Sam Claflin, Michelle Monaghan, India Eisley, Emily Alyn Lind e Veronica Ferres

In Everybreath you take Philip Clark (Casey Affleck) è uno psichiatra con uno studio di successo. Lui e la moglie (Michelle Monaghan) però non hanno mai saputo affrontare il dolore per la morte del figlio Evan in un incidente stradale. Quando Daphne (Emily Alyn Lind), una paziente di Philip muore suicida, James (Sam Claflin), fratello di Daphne si insinua nella vita e nella famiglia di Philip, in cerca di vendetta.

Everybreath you take in prima tv su Sky Cinema Uno lunedì 27 settembre alle 21.15, in streaming su NOW e disponibile on demand. E grazie a extra i clienti Sky da più di tre anni e con Sky Cinema, lo vedranno prima di tutti on demand nella sezione extra.

Everybody’s Talking About Jamie: trailer del nuovo film in arrivo su Prime

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Amazon Prime Video ha diffuso il trailer di Everybody’s Talking About Jamie, l’attesissimo adattamento del pluripremiato musical di grande successo del West End, sarà disponibile in esclusiva su Prime Video dal 17 settembre 2021 in oltre 240 paesi e territori in tutto il mondo. Il film, prodotto da New Regency, Film4 e Warp Films, vede l’attore-rivelazione Max Harwood impersonare Jamie New, insieme a Sarah Lancashire, Lauren Patel, Shobna Gulati, Ralph Ineson, Adeel Akhtar, Samuel Bottomley, con Sharon Horgan e Richard E. Grant.

Everybody’s Talking About Jamie sarà disponibile in esclusiva su Amazon Prime Video dal 17 settembre 2021

Everybody’s Talking About Jamie è diventato velocemente uno dei musical più amati degli ultimi anni,” ha commentato Jennifer Salke, Head of Amazon Studios. “La storia di Jamie è una di quelle che hanno impatto su tutte le generazioni – perché tratta di amore incondizionato e sappiamo che il nostro pubblico internazionale si innamorerà di Jamie e della sua capacità di superare le difficoltà per trovare il proprio sé autentico. Siamo entusiasti di condividere questa storia gioiosa e ricca d’ispirazione con il mondo.

Il regista Jonathan Butterell ha aggiunto “Sono entusiasta che il nostro film – una storia sul trovare il proprio posto nel mondo con gioia, orgoglio e accettazione – potrà essere vista in tutto il mondo con la Amazon Family. Uniamoci per celebrare insieme la gloriosa e favolosa unicità di ciascuno di noi

La colonna sonora del film include alcune hit musicali come ‘And You Don’t Even Know It’, ‘The Wall In My Head’ e ‘Everybody’s Talking About Jamie’, oltre che all’esclusivo nuovo brano ‘This Was Me’, interpretato da Holly Johnson, cantante dei Frankie Goes to Hollywood.

Everybody’s Talking About Jamie riunisce i creatori dello spettacolo teatrale nel loro lungometraggio di debutto, con Jonathan Butterell alla regia, sceneggiatura e testi delle canzoni firmati da Tom MacRae, e le canzoni di Dan Gillespie Sells. Le musiche sono composte da Sells e Anne Dudley. Mark Herbert, p.g.a., Peter Carlton, p.g.a., e Arnon Milchan sono i produttori, con Yariv Milchan, Michael Schaefer, Natalie Lehmann, Daniel Battsek, Ollie Madden, Peter Balm, Niall Shamma e Jes Wilkins come executive producers.

Il musical originale Everybody’s Talking About Jamie è diventato rapidamente uno dei musical più amati degli ultimi anni. Dopo il debutto al Crucible Theatre di Sheffield, si è spostato all’Apollo Theatre di Londra, divenendo un successo immediato di pubblico e critica, ricevendo recensioni estatiche e raccogliendo cinque nomination ai premi Olivier. Lo show è stato anche insignito del premio come Best Musical Production agli UK Theatre Awards, con il protagonista John McCrea premiato come Best Musical Performer. Lo spettacolo teatrale ha gioiosamente riaperto il 20 maggio all’Apollo Theatre – primo musical del West End a tornare in scena – prima di iniziare il tour inglese in 24 città inglesi, partendo da Manchester a settembre 2021, per proseguire con Tokyo nel 2021, Los Angeles nel gennaio 2022 e l’Australia sempre nel 2022.

Everybody Wants Some: online il trailer del nuovo film di Linklater

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Pubblicato dalla Paramount il primo trailer di Everybody Wants Some diretto da Richard Linklater, regista del pluripremiato Boyhood. Ufficialmente annunciato come il “sequel spirituale” di La vita è un sogno, il film si svolge negli anni ’80 ed è ambientato in un college. Al centro della vicenda, un gruppo di studenti/giocatori di baseball che deve farsi strada tra le libertà della prima indipendenza e le responsabilità della vita adulta.

Linklater ha detto di considerare Everybody Wants Some anche come una sorta di sequel di Boyhood, in quanto “inizia proprio dove quel film si conclude, con un ragazzo che si presenta al college, e conosce i suoi nuovi compagni di stanza e una ragazza”. Il prestigio dato dal suo nome, d’altro canto, rende senza dubbio interessante quella che, apparentemente, sembrerebbe una commedia giovanile non troppo sofisticata. La sceneggiatura del film, inizialmente intitolato That’s What I’m Talking About, è stata scritta dallo stesso regista. Megan Ellison è produttrice assieme a Sean Daniel, Sandra Adair, John Sloss e Ginger Sledge.

Il cast, ricco di volti nuovi, comprende: Will Brittain, Zoey Deutch, Ryan Anthony Guzman, Tyler Hoechlin, Blake Jenner, Glen Powell e Wyatt Russell. Il film sarà presentato in anteprima mondiale al SXSW Festival di marzo prima di uscire nelle sale americane il 15 aprile 2016.

https://www.youtube.com/watch?v=Wue327uQhLM

Fonte: Collider

Everybody Wants Some: nuovo trailer e tre clip dal film di Richard Linklater

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Ecco un nuovo trailer di Everybody Wants Some, nuovo film diretto da Richard Linklater, regista del pluripremiato Boyhood. Ufficialmente annunciato come il “sequel spirituale” di La vita è un sogno, il film si svolge negli anni ’80 ed è ambientato in un college. Al centro della vicenda, un gruppo di studenti/giocatori di baseball che deve farsi strada tra le libertà della prima indipendenza e le responsabilità della vita adulta.

Di seguito potete vedere il video e tre clip dal film:

Linklater ha detto di considerare Everybody Wants Some anche come una sorta di sequel di Boyhood, in quanto “inizia proprio dove quel film si conclude, con un ragazzo che si presenta al college, e conosce i suoi nuovi compagni di stanza e una ragazza”. Il prestigio dato dal suo nome, d’altro canto, rende senza dubbio interessante quella che, apparentemente, sembrerebbe una commedia giovanile non troppo sofisticata. La sceneggiatura del film, inizialmente intitolato That’s What I’m Talking About, è stata scritta dallo stesso regista. Megan Ellison è produttrice assieme a Sean Daniel, Sandra Adair, John Sloss e Ginger Sledge.

Il cast, ricco di volti nuovi, comprende: Will Brittain, Zoey Deutch, Ryan Anthony Guzman, Tyler Hoechlin, Blake Jenner, Glen Powell e Wyatt Russell. Il film sarà presentato in anteprima mondiale al SXSW Festival di marzo prima di uscire nelle sale americane il 15 aprile 2016.Everybody Wants Some

Fonte: CS

Everybody Wants Some: il trailer vietato del film di Richard Linklater

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Ecco il trailer vietato (red band) di Everybody Wants Some nuovo film di Richard Linklater, che torna dopo il grande successo di Boyhood.

Ufficialmente annunciato come il “sequel spirituale” di La vita è un sogno, il film si svolge negli anni ’80 ed è ambientato in un college. Al centro della vicenda, un gruppo di studenti/giocatori di baseball che deve farsi strada tra le libertà della prima indipendenza e le responsabilità della vita adulta.

Linklater ha detto di considerare Everybody Wants Some anche come una sorta di sequel di Boyhood, in quanto “inizia proprio dove quel film si conclude, con un ragazzo che si presenta al college, e conosce i suoi nuovi compagni di stanza e una ragazza”. Il prestigio dato dal suo nome, d’altro canto, rende senza dubbio interessante quella che, apparentemente, sembrerebbe una commedia giovanile non troppo sofisticata. La sceneggiatura del film, inizialmente intitolato That’s What I’m Talking About, è stata scritta dallo stesso regista. Megan Ellison è produttrice assieme a Sean Daniel, Sandra Adair, John Sloss e Ginger Sledge.Everybody Wants Some

Il cast, ricco di volti nuovi, comprende: Will Brittain, Zoey Deutch, Ryan Anthony Guzman, Tyler Hoechlin, Blake Jenner, Glen Powell e Wyatt Russell. Il film sarà presentato in anteprima mondiale al SXSW Festival di marzo prima di uscire nelle sale americane il 15 aprile 2016.

Everybody Loves Diamonds: trailer della serie con Kim Rossi Stuart ed Anna Foglietta

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Prime Video ha svelato oggi il trailer di Everybody Loves Diamonds, la nuova serie heistcon risvolti da commedia interpretata da Kim Rossi Stuart, Anna Foglietta, Gian Marco Tognazzi, Carlotta Antonelli e Leonardo Lidi, e con la partecipazione di Rupert Everett e Malcolm McDowell nel ruolo di Kahn. La serie Original italiana è ispirata al “Colpo di Anversa” del 2003, definito dai media internazionali “il più grande furto di diamanti al mondo”, e sarà disponibile dal prossimo 13 ottobre in esclusiva su Prime Video in oltre 240 paesi e territori nel mondo.

La serie Everybody Loves Diamonds in otto episodi segue uno squinternato gruppo di ladri capeggiati da Leonardo Notarbartolo (Kim Rossi Stuart), che, con un piano geniale, riesce ad aggirare il sistema di sicurezza all’avanguardia dell’Antwerp Diamond Centre e a rubare pietre preziose per milioni di dollari. Everybody Loves Diamonds è diretta da Gianluca Maria Tavarelli, prodotta da Mario Gianani e Lorenzo Gangarossa per Wildside, una società del gruppo Fremantle, e scritta da Michele Astori, Stefano Bises, Giulio Carrieri e Bernardo Pellegrini. Nel cast internazionale anche Johan Heldenbergh, Synnøve Macody Lund, Remo Girone, Jean Janssens, Issam Dakka, Peter Van Den Begin, Elia Schilton, Slavko Sobin e Athaya Mokonzi.

Everybody loves diamonds: recensione della serie heist di Prime Video con Kim Rossi Stuart

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Ispirata alla storia vera del colpo al Diamond Center, Everybody loves diamonds segue Leonardo Notarbartolo (Kim Rossi Stuart) e la sua improbabile banda di ladri mentre tentano di mettere a segno la rapina del secolo. Mesi di preparazione, intrighi e sospetti reciproci, alternati a momenti esilaranti, per orchestrare l’impresa più epica di sempre. Leonardo è un ladro diverso rispetto alle narrazioni che film e serie ci hanno riservato in questi anni. Non è un ladro alla “Lupin”, per esempio, ma si avvicina più a una mente criminale come il Professore de La casa di carta. La serie originale Prime Video è composta da otto episodi è disponibile sulla piattaforma.

Everybody loves diamonds, la trama

Il Diamond Center di Anversa – una struttura invalicabile che per la serie è stata generata interamente in digitale grazie all’aiuto di esperti del settore – l’invalicabile e luccicante mecca del diamante, è stata svaligiata. Un colpo da maestri, apparentemente perfetto, quello che Albert Mertens (Johan Heldenbergh) dovrà smascherare. Belga e con la puzza sotto il naso, una interpretazione macchiettistica che si allontana per carisma da un altro investigatore belga: Hercule Poirot. È caos in città nella fredda mattina del 15 febbraio 2003, il furto ha colpito i risparmi di una intera nazione. L’indagine ha da subito qualche intoppo ma nel corso degli episodi lo stesso Mertens – prossimo alla pensione – cercherà di trovare i colpevoli. Nel frattempo, tra i lavoratori del Diamonds Center c’è Leonardo Notarbartolo, un modesto gioielliere italiano dallo stile impeccabile e l’aria innocente.

Uno stile internazionale, quello della regia di Gianluca Maria Tavarelli che cerca di portare su Prime Video una storia misteriosa dove non esiste il confine tra i buoni e cattivi, ma non sempre sembra riuscirci. L’espediente alla Fleabag – rottura della quarta parete con sguardo in macchina e parlare direttamente allo spettatore – risultano davvero macchinosi e artificiosi per il contesto del genere in cui ci troviamo. In particolare, è il personaggio di Kim Rossi Stuart – al debutto in una serie – a fare suo questo espediente nei primi due episodi di Everybody loves diamonds mostrati in anteprima, ma non sempre questo arriva allo spettatore. Così come non arriva la sua caratterizzazione da “ladro gentiluomo” alla Lupin, una maschera per un uomo che in realtà vuole solo dimostrare la sua essenza mascolina attuando la rapina del secolo.

Everybody Loves diamonds serie Kim Rossi Stuart

Il colpo (im)perfetto

Leonardo Notarbartolo, un mix tra il Professore e un eterno bambino destinato costantemente a voler a tutti i costi non solo attirare l’attenzione su di lui ma a rendere orgogliose le persone che gli stanno attorno. Lo vediamo in quasi tutte le scene mentre parla con il suocero, il Generale dei Carabinieri (interpretato da Remo Girone) quando cerca di fargli ammettere che i ladri hanno compiuto un’operazione perfetta, almeno così era convinto che fosse. Complici della rapina al Diamond Center: l’esperto di allarmi, Ghiro (interpretato da Gian Marco Tognazzi), Sandra, una giovane ladra che segue le orme del padre (interpretata da Carlotta Antonelli) e Alberto (interpretato da Leonardo Lidi). Remo Girone e Anna Foglietta sono il Generale (suocero di Leonardo e padre di Anna) e la moglie di Leonardo.

Tutti personaggi ancora da scoprire che ruotano attorno a Leonardo – chi ingenuamente e superficialmente come la moglie – chi per concretizzare il sogno di realizzare il colpo del secolo. Everybody loves diamonds non segue sempre l’ordine degli eventi ma questo stratagemma serve solo a mescolare continuamente le carte in tavola e prepara il plot twist finale del primo episodio che pone al centro di questo gioco di guardie e ladri una prospettiva nuova.

Everybody Loves Diamonds: ecco il poster della serie Prime Video

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Everybody Loves Diamonds: ecco il poster della serie Prime Video

Prime Video ha svelato oggi il poster di Everybody Loves Diamonds, la nuova serie heist con risvolti da commedia interpretata da Kim Rossi Stuart, Anna Foglietta, Gian Marco Tognazzi, Carlotta Antonelli e Leonardo Lidi, e con la partecipazione di Rupert Everett e Malcolm McDowell nel ruolo di Khan. La serie Original italiana è ispirata al “Colpo di Anversa” del 2003, definito dai media internazionali “il più grande furto di diamanti al mondo”, e sarà disponibile dal prossimo 13 ottobre in esclusiva su Prime Video in oltre 240 paesi e territori nel mondo.

La serie in otto episodi segue uno squinternato gruppo di ladri capeggiati da Leonardo Notarbartolo (Kim Rossi Stuart), che, con un piano geniale, riesce ad aggirare il sistema di sicurezza all’avanguardia dell’Antwerp Diamond Centre e a rubare pietre preziose per milioni di dollari. Everybody Loves Diamonds è diretta da Gianluca Maria Tavarelli, prodotta da Mario Gianani e Lorenzo Gangarossa per Wildside, una società del gruppo Fremantle, e scritta da Michele Astori, Stefano Bises, Giulio Carrieri e Bernardo Pellegrini. Nel cast internazionale anche Johan Heldenbergh, Synnøve Macody Lund, Remo Girone, Jean Janssens, Issam Dakka, Peter Van Den Begin, Elia Schilton, Slavko Sobin e Athaya Mokonzi.

Everybody Loves Diamonds si unirà a migliaia di film e serie già presenti nel catalogo di Prime Video, tra cui le produzioni italiane Original The Bad Guy, Prisma, Bang Bang Baby, Gianluca Vacchi: Mucho Más, Laura Pausini – Piacere di conoscerti, The Ferragnez – La serie S1 e S2, All or Nothing: Juventus, Anni da cane, Dinner Club S1 e S2, Vita da Carlo, FERRO, Celebrity Hunted – Caccia all’uomo S1, S2 e S3, e LOL: Chi ride è fuori S1, S2 e S3; le serie pluripremiate The Marvelous Mrs. Maisel e Lizzo’s Watch Out for the Big Girls, la serie satirica sui supereroi The Boys e grandi successi come Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere, Citadel, Jack Ryan di Tom Clancy, Un matrimonio esplosivo, Samaritan, Tredici Vite, The Tender Bar, A proposito dei Ricardo, La guerra di domani, Reacher e Il principe cerca figlio, oltre a contenuti in licenza disponibili in più di 240 paesi e territori nel mondo, e le dirette in esclusiva in Italia delle migliori partite del mercoledì sera della UEFA Champions League, oltre che della Supercoppa UEFA, fino alla stagione 2026/27. Altri titoli Original italiani già annunciati sono le serie Gigolò per caso, Antonia, No Activity – Niente da segnalare, Sul più bello – La serie, gli show Karaoke Night – Talenti Senza Vergogna, LOL Talent Show: Chi fa ridere è dentro, AMAZING – FABIO DE LUIGI, i film Elf Me, Il migliore dei mondi, Pensati Sexy, oltre ai rinnovi per nuove stagioni di Monterossi, Sono Lillo, Prova Prova Sa Sa e Celebrity Hunted – Caccia all’uomo. È stata inoltre annunciata la serie Citadel: Diana, il capitolo italiano dell’universo Citadel.

Everybody Loves Diamonds: clip dalla serie con Kim Rossi Stuart

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Everybody Loves Diamonds: clip dalla serie con Kim Rossi Stuart

Prime Video svela una clip inedita della serie heist Everybody Loves Diamonds, interpretata da Kim Rossi Stuart, Anna Foglietta, Gian Marco Tognazzi, Carlotta Antonelli e Leonardo Lidi.

In queste esclusive immagini Leonardo Notarbartolo, interpretato da Kim Rossi Stuart, fatica a riconoscere il valore dei diamanti. Nell’impresa sarà aiutato da un maestro d’eccezione, l’esperto diamantaio Levi (Elia Schilton), che con severità e un tocco di cattiveria farà il possibile per introdurlo nel mondo del World Diamond Center.

La nuova serie Original italiana dal 13 ottobre in esclusiva su Prime Video  con Kim Rossi Stuart, Anna Foglietta, Gian Marco Tognazzi, Carlotta Antonelli e Leonardo Lidi.

La serie Everybody Loves Diamonds in otto episodi segue uno squinternato gruppo di ladri capeggiati da Leonardo Notarbartolo (Kim Rossi Stuart), che, con un piano geniale, riesce ad aggirare il sistema di sicurezza all’avanguardia dell’Antwerp Diamond Centre e a rubare pietre preziose per milioni di dollari. Everybody Loves Diamonds è diretta da Gianluca Maria Tavarelli, prodotta da Mario Gianani e Lorenzo Gangarossa per Wildside, una società del gruppo Fremantle, e scritta da Michele Astori, Stefano Bises, Giulio Carrieri e Bernardo Pellegrini. Nel cast internazionale anche Johan Heldenbergh, Synnøve Macody Lund, Remo Girone, Jean Janssens, Issam Dakka, Peter Van Den Begin, Elia Schilton, Slavko Sobin e Athaya Mokonzi.

Everybody Knows: recensione del film con Penelope Cruz

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Everybody Knows: recensione del film con Penelope Cruz

Titolo scelto per aprire la settantunesima edizione del Festival di Cannes 2018, Everybody Knows è un’incursione del regista premio Oscar Asghar Farhadi (Una separazione) nelle ambientazioni spagnole, che si fregia della partecipazione, nei ruoli principali, di Penelope Cruz, Javier Bardem e Ricardo Darìn.

Il film Everybody Knows racconta di una riunione di famiglia, in occasione di un matrimonio. La gioia travolgente della festa viene però rovinata da un evento tragico, che riporterà a galla molti segreti e metterà in discussione gli equilibri tra persone, coppie, giovani e vecchi.

Tenendo fede ai temi che gli interessano di più, le relazioni tra le persone e i segreti che le legano, Farhadi conferma che il passato, nei suoi film, non è mai inteso come elenco di fatti che sono accaduti un tempo, ma è sempre uno scrigno che custodisce un segreto. Nel momento in cui il trauma si verifica nel presente, quello scrigno comincia a vibrare, come fosse desideroso di tirar fuori tutto ciò che contiene, cambiando per sempre gli equilibri.

Everybody Knows è un ibrido tra un thriller con rapimento e riscatto, che innesca subito gli eventi, e un dramma familiare, che si consuma in maniera dirompente a seguito dell’elemento scatenante: il rapimento, appunto. I colpi di scena, di cui un thriller vive in genere, non riescono a sorprendere dal momento che il primo è intercettato facilmente nei primi minuti di film, mentre il secondo appare completamente accessorio alla trama. Questo probabilmente perché al regista non interessa risolvere il mistero ma scardinare le dinamiche di facciata, svelare i segreti del passato, lasciando che quelli del presente vengano mantenuti per il futuro. L’accenno a un dramma ciclico, in cui ogni generazione possiede il suo personale scrigno, che prima o poi comincerà a vibrare, desideroso di far uscire il suo segreto.

Everybody KnowsSegreti di famiglia si mescolano quindi con rancori e vecchi risentimenti che condizionano i personaggi. Basta una piccola spinta, una variazione, e il castello di carte crolla. Farhadi è presente, a riprendere con occhio attento questo crollo. Tuttavia il suo occhio non riesce a catturare il cuore di questi personaggi, né quello dello spettatore, che assiste impotente.

La scelta di raccontare in maniera essenziale le premesse, concentrandosi immediatamente sull’evento scatenante con pochi giri di parole, mostra chiaramente quale fosse il fuoco dell’attenzione di Farhadi che tuttavia si risolve soltanto in una intenzione non esaudita nel corso del racconto. Le stesse enfatiche interpretazioni delle star protagoniste regalano qualche momento strappa lacrime che ugualmente non riesce a essere incisivo.

Everybody Knows godrà di grande appeal sulla scena internazionale grazie al tridente formato da Farhadi, Cruz e Bardem, ma il suo motivo di interesse si esaurisce nei nomi, che non sono certamente all’altezza delle aspettative.

Every Thing Will Be Fine: il primo trailer con James Franco

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Every Thing Will Be Fine: il primo trailer con James Franco

Mancano ormai poche settimane alla premiere di Every Thing Will Be Fine al Toronto International Film Festival, e il primo trailer dell’ultimo lavoro di Wim Wenders è arrivato online.

Questi primi minuti rivelano un James Franco sospeso tra l’essere un eroe e la depressione a cui soccombe dopo un tragico evento. Il suo personaggio, Tomas, cerca di rimettere insieme i pezzi della sua vita dopo un drammatico incidente d’auto, tentando di ricucire delle relazioni che ne erano state rovinate.

Il cast include anche Charlotte Gainsbourg, Rachel McAdams e Peter Stormae. Potete guardare il trailer qui sotto:

Fonte: Collider

Everly: trailer del film con Salma Hayek

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Everly: trailer del film con Salma Hayek

Arriva online il trailer ufficiale di Everly, il nuovo action thriller con protagonista una bellissima e spietata Salma Hayek. La pellicola, diretta da Joe Lynch (Knights of Badassdom), è stata sceneggiata da Yale Hannon e verrà distribuita dalla Dimension Films il prossimo 27 febbraio. Di seguito potete vedere il trailer:

http://youtu.be/gyChiG18Qxg

Everly annovera nel cast anche Togo Igawa, Masashi Fujimoto e Hiroyuki Watanabe, e racconta la storia di una donna blindata nel suo appartamento che deve affrontare un commando di assassini inviati dal suo ex, uno spietato capo della mafia, per ucciderla.

Fonte: Collider

Everett Ross va sotto copertura nella scena tagliata di Black Panther: Wakanda Forever

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Un’altra scena cancellata di Black Panther: Wakanda Forever è stata rilasciata. La scena, intitolata “The Upstairs Toilet”, mostra Everett K. Ross di Martin Freeman mentre va sotto copertura per cercare di proteggere informazioni digitali per conto di Okoye e Wakanda. Dai un’occhiata alla  scena eliminata di Black Panther: Wakanda Forever:

https://www.youtube.com/watch?v=zj9KzB3nmVw

Ryan Coogler ha diretto Black Panther: Wakanda Forever da una sceneggiatura che ha scritto insieme a Joe Robert Cole. È prodotto da Kevin Feige e Nate Moore, con Victoria Alonso, Louis D’Esposito e Barry Waldman come produttori esecutivi. “Nel film, la regina Ramonda, Shuri, M’Baku ,  Okoye e la Dora Milaje combattono per proteggere la loro nazione dall’intervento delle potenze mondiali in seguito alla morte del re T’Challa”, si legge nella sinossi. “Mentre i Wakandan si sforzano di abbracciare il loro prossimo capitolo, gli eroi devono unirsi con l’aiuto di War Dog Nakia ed Everett Ross e forgiare un nuovo percorso per il regno di Wakanda.”

Interpreta diversi membri del cast di ritorno dal primo film, tra cui Letitia Wright nei panni di Shuri, Lupita Nyong’o nei panni di Nakia, Danai Gurira nei panni di Okoye, Angela Bassett nei panni di Ramonda, Martin Freeman nei panni di Everett K. Ross, Winston Duke nei panni di M’Baku e Florence. Pastore come Ayo. Insieme a loro c’erano i nuovi arrivati ​​in franchising Tenoch Huerta (Narcos: Mexico) nei panni di Namor, Michaela Coel (I May Destroy You) nei panni di Aneka, Mabel Cadena nei panni di Namora e Alex Livinalli nei panni di Attuma.

Everest: Sam Worthington e Robin Wright nel cast

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Dopo l’annuncio dello slittamento dell’uscita del film, altri due attori si aggiungono al cast di Everest. Sono Sam Worthington e Robin Wright che andranno ad affiancare Jason Clarke, Josh Brolin, John Hawkes, Jake Gyllenhaal, Martin Henderson, Emily Watson, Michael Kelly e Thomas M. Wright.

Worthington interpreterà Guy Cotter, un personaggio reale, e sarà anche al cinema a breve con Sabotage. Wright interpeterà invece Margaret “Peach” Weathers, moglie del personaggio interpretato da Josh Brolin.

Leggi anche: Jake Gyllenhaal nudo sul set romano di Everest

Il film Everest si basa su un evento realmente accaduto sul monte nel 1996, quando una spedizione di scalatori venne travolta a una bufera di neve. Il film uscirà il 18 settembre del 2015.

Everest è diretto da Baltasar Kormákur e vede nel cast Jake Gyllenhaal, Clive Standen, Josh Brolin, Emily Watson, Jason Clarke, John Hawkes, Sam Worthington e Robin Wright.

Fonte: CS

Everest: Rob Hall nella nuova featurette sottotitolata

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Everest: Rob Hall nella nuova featurette sottotitolata

Ecco una nuova featurette di Everest, l’atteso film, che ha aperto la Mostra di Venezia 72, che vede protagonista un cast d’eccezione composto da Jason Clarke, Josh Brolin, John Hawkes, Robin Wright , Michael Kelly, Sam Worthington, Keira Knightley, Emily Watson e Jake Gyllenhaal.

LEGGI LA RECENSIONE DEL FILM

Ispirato agli incredibili eventi riguardanti il tentativo di raggiungere la vetta della montagna più alta al mondo, Everest documenta il formidabile viaggio di due diverse spedizioni spinte oltre i loro limiti da una delle tempeste di neve più feroci mai viste dal genere umano.

Con la loro tempra e il proprio coraggio messi a dura prova dagli elementi più impietosi del pianeta, gli scalatori dovranno superare ostacoli quasi invalicabili e la loro eterna ossessione diventerà una lotta all’ultimo respiro per la sopravvivenza. L’epica avventura vede nel cast Jason Clarke, Josh Brolin, John Hawkes, Robin Wright , Michael Kelly, Sam Worthington, Keira Knightley, Emily Watson e Jake Gyllenhaal.

Everest è diretto da Baltasar Kormákur (“2 Guns”, “Contraband”) e prodotto da Tim Bevan di Working Title Films, Eric Fellner, Brian Oliver di Cross Creek Pictures e Tyler Thompson, insieme a Nicky Kentish Barnes e Kormákur.

Universal Pictures e Walden Media presentano Everest, in associazione con Cross Creek Picture, adattato per lo schermo da William Nicholson (“Il Gladiatore”) e dal premio Oscar® Simon Beaufoy (“The Millionaire”).

Il film è stato girato in Nepal nelle colline pedemontane dell’Everest, sulle Alpi italiane e presso gli Studios di Cinecittà a Roma e i Pinewood Studios nel Regno Unito.
Universal distribuirà Everest in tutto il mondo.

Everest: recensione del film con Jake Gyllenhaal #Venezia72

Everest: recensione del film con Jake Gyllenhaal #Venezia72

E’ stato presentato fuori concorso alla 72° Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia, Everest, il thriller diretto da Baltasar Kormákur, con protagonisti Jake Gyllenhaal e Josh Brolin. 

Si usa spesso dire che il viaggio conti più della meta finale, che ogni punto di arrivo sia soltanto l’espediente per vivere nuove esperienze lungo il cammino. Sul monte Everest, uno dei luoghi più affascinanti, suggestivi e pericolosi del Pianeta, si guarda tutto da una prospettiva opposta e contraria. Ciò che conta più della fatica, della morte, e dunque della vita stessa, è raggiungere e toccare la vetta, come coronamento estremo di ogni obiettivo, risultato, sogno e desiderio. Un’impresa simbolica che possa funzionare da esempio, che possa ispirare anche gli altri a spingersi oltre i limiti nel quotidiano (si veda la storia di Doug Hansen), oltre che a ritrovare se stessi e i valori essenziali dell’esistenza (Beck Weathers impersonato da Josh Brolin).

Questo messaggio è il cuore pulsante di Everest, che attraverso la vera storia dell’alpinista Rob Hall e dei clienti della sua Adventure Consultans, semplici appassionati disposti a tutto pur di conquistare il tetto del mondo, ripercorre le tappe fondamentali della storica scalata del 10 maggio del 1996. Una spedizione diretta agli 8.848 metri del monte più alto della Terra funestata da errori umani, sfortuna e violente tempeste improvvise di vento e neve, ma soprattutto segnata dall’incredibile determinazione dei partecipanti.

Everest

Il risultato è un film scritto a quattro mani da William Nicholson (Il Gladiatore, Les Misérables, Unbroken) e Simon Beaufoy (The Millionaire, 127 Ore, Hunger Games: La Ragazza di Fuoco) che si lascia guardare con facilità senza essere sboccatamente un blockbuster. I ritmi sono altalenanti e non si può parlare di una componente action dominante; esistono piuttosto momenti ricchi di tensione, soffocanti, seminati in due parti ben distinte. Una prima adventure funzionale e interessante, una seconda survival invece già vista sul grande schermo forse troppe volte, emblema di una sceneggiatura eccessivamente didascalica e priva di reali, originali idee.

Un peccato, a fronte di un comparto visivo imponente che ha un compito ben preciso: mostrare la natura brutale della catena dell’Himalaya sia con taglio documentaristico che cinematografico, con l’aggiunta del 3D stereoscopico. La tecnologia tridimensionale dona alle immagini una profondità di campo davvero eccezionale, rendendo giustizia ai vuoti e agli spazi della catena montuosa, ma solo durante le battute iniziali; man mano tende a perdere intensità e dunque anche senso della sorpresa.

La vera impresa di Baltasar Kormákur, già regista di Contraband e 2 Guns, è però bilanciare un cast stellare e di altissimo livello, che infatti gli riesce per metà. Jason Clark e Josh Brolin riescono a spiccare su tutti anche grazie ai loro ruoli, più approfonditi rispetto agli altri, mentre restano un po’ più nell’ombra Jake Gyllenhaal, penalizzato da un personaggio di contorno, Keira Knightley, Sam Worthington e Robin Wright, trasformati in pedine da utilizzare solo all’occorrenza. Dettagli di un’opera adatta a qualsiasi tipo di pubblico, particolarmente consigliata agli amanti dell’avventura, dell’alta quota e delle imprese impossibili.

Everest: la vera storia dietro al film con Jake Gyllenhaal

Everest: la vera storia dietro al film con Jake Gyllenhaal

Film d’apertura alla 72ª edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, Everest (qui la recensione) è il thriller d’avventura firmato dal regista islandese Baltasa Kormákur, ispirato alla reale spedizione che si tenne nel 1996 in direzione della cima del monte Everest. Prodotto dalla Universal, il film arrivò ad ottenere un budget di circa 65 milioni di dollari per via della ricostruzione delle location e del cast di stelle che lo compone, tra cui Jake Gyllenhaal e Josh Brolin.

Per raccontare la storia degli alpinisti che si cimentarono nell’impresa, gli autori hanno tratto ispirazione da diversi saggi sull’argomento. Tra questi vi sono Aria sottile, scritto da Jon Krakauer, Everest 1996, scritto da Anatolij Bukreev e Left for Dead, di Beck Weathers, uno dei sopravvissuti alla tragedia. Tra questi, Krakauer accusò il regista di aver stravolto gli eventi, ma questi sottolineo come per il film la fonte di ispirazione principale sia stato lo scritto di Weathers, il quale semplicemente presentava diversi elementi di contrasto con quello di Krakauer.

Dopo la presentazione alla celebre mostra veneziana, dove raccolse recensioni generalmente positive, il film arrivò finalmente in sala, ottenendo un buon successo di pubblico. A fronte del suo budget, infatti, Everest riuscì a guadagnare circa 203 milioni di dollari a livello globale. In particolare, gli effetti speciali utilizzati hanno ottenuto un buon apprezzamento, giudicati realistici e in grado di rendere l’idea della pericolosità del luogo e delle sue avversità atmosferiche.

Everest: la trama e il cast del film

Il film si concentra sul gruppo che, sotto la guida di Rob Hall (Jason Clarke,) proprietario dell’Adventure Consultants, si accinge ad intraprendere la scalata dell’Everest. Allo stesso tempo, un altro gruppo, formato dall’alpinista Scott Fischer (Jake Gyllenhaal ) si trova lì per una spedizione “turistica”. Incontratisi al campo base, la presenza di più persone del previsto rende il tentativo di scalata più affollato del dovuto, complicando di conseguenza la preparazione della spedizione. Per semplificare la scalata Rob e Scott decidono di collaborare e fissano la data della partenza in comune per il 10 maggio 1996. Durante il loro percorso, tuttavia, un’improvvisa bufera di neve mette in grave difficoltà gli scalatori, che si ritrovano a fronteggiare ostacoli al limite delle loro possibilità.

L’attore Christian Bale aveva inizialmente ottenuto il ruolo di Rob Hall, salvo poi lasciarlo per via di altri impegni. Al suo posto subentrò Jason Clarke, il quale espresse particolare entusiasmo per la parte. Per prepararsi al meglio, infatti, decise anche di dedicarsi ad alcune scalate sulle montagne della Scozia e della Nuova Zelanda. Nel cast figura anche l’attore Josh Brolin, nel ruolo del dottor Beck Weathers. Questi è uno dei sopravvissuti alla spedizione, il quale tuttavia perse l’utilizzo delle mani e del naso per via dell’estremo freddo incontrato sulla montagna. Per prepararsi al ruolo, l’attore decise anche di incontrare il vero Weathers, per avere da lui ulteriori dettagli sul suo comportamento nel corso della vicenda.

Uno dei nomi più noti legati al progetto è quello di Jake Gyllenhaal . L’attore, che interpreta il ruolo di Scott Fischer, venne inoltre contattato dai figli di questo. Ebbe così modo di scoprire molti dettagli sulla persona che avrebbe interpretato, e la sua performance fu infatti giudicata particolarmente realistica dai parenti di Fischer. Nel film sono inoltre presenti altri noti nomi di Hollywood, come Keira Knightley, nel ruolo della moglie di Hall, Robin Wright, come moglie di Weathers, Sam Worthington, nella parte della guida Guy Cotter, e Elizabeth Debicki, che interpreta la dottoressa Caroline Mackenzie.

Everest cast

Everest: la storia vera dietro al film

Nell’attingere alle fonti letterarie citate in apertura, il film si dimostra particolarmente fedele alle varie testimonianze del tragico evento. I due gruppi, Adventure Consultants e Mountain Madness, partirono effettivamente poco dopo la mezzanotte del 10 maggio, trovandosi da subito a fronteggiare diversi imprevisti. La presenza di ben 34 scalatori fu infatti motivo di confusione nell’organizzazione, e benché questi riuscirono a raggiungere la vetta, il ritardo nella discesa si rivelò essere l’elemento decisivo per la tragedia. Avendo iniziato tale operazione dopo le ore 15:00, la luce iniziò infatti a diminuire, con l’aggiunta di un’imprevista nevicata che portò il gruppo a perdere l’orientamento.

Con fatica, l’alpinista Anatolij Bukreev riuscì a riportare indietro quasi tutti i dispersi. Sulla montagna restano però Doug Hansen, Andy Harris e Rob Hall. I primi due alpinisti muoiono nel corso della notte, mentre Hall riesce a mettersi in contatto con la moglie prima di spegnersi anche lui. Il suo corpo viene poi ritrovato il 23 maggio, ma su volontà del coniuge venne lasciato a riposare sull’amata montagna. Bukreev ritrova poi Weathers, ma dandolo per spacciato si trova a doverlo abbandonare. L’uomo riuscì tuttavia, motivato dal desiderio di riabbracciare la propria famiglia, a discendere dalla montagna, trovando poi salvezza in un soccorso tramite elicottero. All’epoca, si trattò dell’operazione più ad alta quota compiuta con tale mezzo.

I soccorsi ritrovano poi lo stesso Scott, insieme ad altri alpinisti, ma le loro condizioni disperate non permettono interventi di salvataggio. Scott, in particolare, sembra soffrisse di mancanza di ossigeno e di edema cerebrale, causato dagli eccessivi sforzi e dal mancato riposo. Viene infine constatata la morte per assideramento, e anche i loro corpi si trovano ancora sull’Everest. In totale, la spedizione registrò 4 dispersi e 8 morti, diventando l’evento con il maggior numero di vittime verificatosi sulla montagna. Rimase tale fino al 2014, quando una valanga causò 14 vittime.

Everest: il trailer e dove vedere il film in streaming

Per gli amanti del film, o per chi volesse vederlo per la prima volta, è possibile fruirne grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Everest è infatti presente nel catalogo di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes e Tim Vision. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di lunedì 22 maggio alle ore 21:00 sul canale Iris.

Fonte: IMDb, HistoryvsHollywood

Everest: iniziate le riprese del film con Jason Clarke

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Everest: iniziate le riprese del film con Jason Clarke

Everest-filmUniversal Pictures, Walden Media e Cross Creek Pictures, annunciano l’inizio delle riprese dell’ultimo prodotto della Working Title Films, Everest. La Universal Pictures ha programmato l’uscita del film Everest in Nord America nelle versioni 3D e IMAX 3D per il 27 Febbraio, 2015.

Ispirato da una serie di incredibili eventi accaduti durante una pericolosa spedizione volta a raggiungere la vetta della montagna più alta del mondo, Everest documenta le avversità del viaggio di due diverse spedizioni sfidate oltre i loro limiti da una delle più feroci tempeste di neve mai affrontate dall’uomo. Il loro coraggio sarà messo a dura prova dal più crudele dei quattro elementi, gli scalatori dovranno fronteggiare ostacoli al limite dell’impossibile come l’ossessione di una vita intera che si trasforma in una lotta mozzafiato per la sopravvivenza.

L’epica avventura avrà fra gli attori principali Jason Clarke (The Great Gatsby, Zero Dark Thirty), Josh Brolin (True Grit, No Country for Old Men), John Hawkes (Lincoln, Martha Marcy May Marlene) e Jake Gyllenhaal (Source Code, Brokeback Mountain). Supportati da Martin Henderson (The Ring), Emily Watson (The Book Thief), Michael Kelly (House of Cards della Netflix) e Thomas M. Wright (della serie televisiva The Bridge). EVEREST sarà diretto da Baltasar Kormákur (2 Guns, Contraband) e prodotto dalla Working Title di Tim Bevan e Eric Fellner, dalla Cross Creek di Brian Oliver e Tyler Thompson, insieme a Nicky Kentish Barnes (About Time).

L’adattamento per il grande schermo di EVEREST è stato scritto da Mark Medoff (Children of a Lesser God) e il premio Oscar® Simon Beaufoy (Slumdog Millionaire). Il cast creativo di Kormákur include Salvatore Totino (The Da Vinci Code) come direttore della fotografia, lo scenografo Gary Freeman (Maleficent, di prossima uscita) e il costumista Guy Speranza (The World’s End).

EVEREST sarà girato in varie location fra le quali il Nepal, ai piedi dell’Everest, le Alpi italiane, gli studi di Cinecittà a Roma e i Pinewood Studios nel Regno Unito.

Everest: featurette e clip del film con Jake Gyllenhaal

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Everest: featurette e clip del film con Jake Gyllenhaal

Esce oggi al cinema Everest, l’atteso film diretto da Baltasar Kormákur con protagonisti Jason Clarke, Josh Brolin, John Hawkes, Robin Wright, Michael Kelly, Sam Worthington, Keira Knightley, Emily Watson e Jake Gyllenhaal.

VENEZIA 72: EVEREST, RECENSIONE DEL FILM CON JAKE GYLLENHAAL

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Everest: dietro le quinte del film [VIDEO]

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Everest: dietro le quinte del film [VIDEO]

La Universal Pictures ha diffuso una speciale featurette “A Look Inside” che ci porta dietro le quinte di Everest, l’atteso film d’apertura della 72esima Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia che vede protagonista un cast d’eccezione composto da Jason Clarke, Josh Brolin, John Hawkes, Robin Wright , Michael Kelly, Sam Worthington, Keira Knightley, Emily Watson e Jake Gyllenhaal.

Potete vedere il contributo di seguito:

Ispirato agli incredibili eventi riguardanti il tentativo di raggiungere la vetta della montagna più alta al mondo, Everest documenta il formidabile viaggio di due diverse spedizioni spinte oltre i loro limiti da una delle tempeste di neve più feroci mai viste dal genere umano.

Con la loro tempra e il proprio coraggio messi a dura prova dagli elementi più impietosi del pianeta, gli scalatori dovranno superare ostacoli quasi invalicabili e la loro eterna ossessione diventerà una lotta all’ultimo respiro per la sopravvivenza. L’epica avventura vede nel cast Jason Clarke, Josh Brolin, John Hawkes, Robin Wright , Michael Kelly, Sam Worthington, Keira Knightley, Emily Watson e Jake Gyllenhaal.

Everest è diretto da Baltasar Kormákur (“2 Guns”, “Contraband”) e prodotto da Tim Bevan di Working Title Films, Eric Fellner, Brian Oliver di Cross Creek Pictures e Tyler Thompson, insieme a Nicky Kentish Barnes e Kormákur.

Universal Pictures e Walden Media presentano Everest, in associazione con Cross Creek Picture, adattato per lo schermo da William Nicholson (“Il Gladiatore”) e dal premio Oscar® Simon Beaufoy (“The Millionaire”).

Il film è stato girato in Nepal nelle colline pedemontane dell’Everest, sulle Alpi italiane e presso gli Studios di Cinecittà a Roma e i Pinewood Studios nel Regno Unito.
Universal distribuirà Everest in tutto il mondo.

Everest: da oggi in Blu Ray e Dvd

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Everest: da oggi in Blu Ray e Dvd

Ambizione sfrenata, una tempesta feroce ed i limiti della resistenza umana convergono sul tetto del mondo nell’avventura che vi farà gelare il sangue nelle vene, Everest, disponibile dal 20 Gennaio in Blu-ray e DVD, distribuito da Universal Pictures Home Entertainment. In un viaggio verso il punto più alto – e pericoloso – al mondo, Everest cattura perfettamente la brutale imponenza di questa vetta assassina, ed il coraggio senza limiti necessario per conquistarla, con una fotografia mozzafiato ed una sceneggiatura spettacolare. Esclusivi contenuti speciali rendono questa edizione home video un must per ogni cinefilo e porteranno gli spettatori dietro le quinte per scoprire il making of del film e svelare i restroscena della vicenda del 1996 che ha ispirato la pellicola. Il film ha aperto la 72a Edizione della Mostra d’arte Cinematografica di Venezia.

Ispirato alla vera storia dell’incredibile tentativo per conquistare la vetta più alta del mondo, Everest documenta questo sbalorditivo vaggio di due diverse spedizioni messe alla prova oltre ogni immaginabile limite da una delle più potenti tormente di neve mai registrata. Messi alla prova dai più duri elementi della natura, i protagonisti affronteranno ostacoli praticamente impossibili da superare, mentre l’ossessione di una vita si trasforma in una lotta per la sopravvivenza che terrà gli spettatori con il fiato sospeso.

Jake Gyllenhaal (Southpaw – L’ultima sfida, Brokeback Mountain), Keira Knightley (The Imitation Game, Pirati dei Caraibi), Jason Clarke (Zero Dark Thirty, The Great Gatsby), Josh Brolin (Sicario, Non è un paese per vecchi), John Hawkes (Un gelido inverno, The Sessions – Gli incontri), Robin Wright (“House of Cards,” Forrest Gump), Michael Kelly (“House of Cards,” Viral), Sam Worthington (Avatar, Scontro tra Titani) e Emily Watson (La teoria del tutto, Le onde del destino) sono le star di questa elettrizzante e tormentata battaglia contro la forza incontenibile della natura.

CONTENUTI SPECIALI ESCLUSIVI Blu-rayTM:

  • IMPARARE A SCALARE – I membri del cast e due consulenti del film che li hanno aiutati a prepararsi per le riprese commentano il lavoro fatto per realizzare questa ardua produzione
  • UNA MONTAGNA DI LAVORO – Per portare alla luce Everest lo staff tecnico ha dovuto ricreare Ia montagna tramite lavoro in studio ed effetti speciali. I professionisti coinvolti parlano di come abbiano reso possibile l’impossibile.
  • COMMENTO AL FILM DEL REGISTA BALTASAR KORMÁKUR

 

CONTENUTI SPECIALI BLU-RAYTM E DVD:

  • VERSO LA VETTA: IL MAKING OF DI EVEREST – Le prove e le difficoltà affrontate dal cast e dalla troupe mentre viaggiano verso le pendici dell’Everest ed oltre, combattendo gli elementi della natura ed instaurando legami profondi durante il cammino.
  • ASPIRARE ALL’AUTENTICITÀ: LA VERA STORIA – Ricostruzione dei tragici eventi del 10 Maggio 1996 fatta dai veri protagonisti dell’accaduto, mentre il cast e la produzione parlano di come riportare in vita questa straziante storia con sincerità e rispetto.
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