Torna l’evento di corti e
lungometraggi sul tema della salute mentale e del disagio psichico,
il quale vedrà alternarsi momenti di cinema, con la proiezione dei
film in concorso, ed eventi davvero ‘speciali’, con la presenza di
importanti e amatissime personalità del cinema italiano, e con il
contributo di significativi referenti del mondo del ‘sociale’ e
della comunità scientifica ed educativa. Tra gli eventi, gli
incontri con Carlo Verdone, Rolando Ravello e la presentazione
dell’esperienza del Calcio Sociale a Roma.
Diretto da Federico Russo e Franco
Montini, rispettivamente direttore scientifico e artistico, Lo
Spiraglio FilmFestival della salute mentale conferma il suo
intento di raccontare attraverso le immagini il mondo della salute
mentale nelle sue molteplici varietà. L’obiettivo è quello di
avvicinare il pubblico alla tematica e permettere a chi produce
audiovisivi, dedicati o ispirati all’argomento, di mettere in
evidenza risorse creative e qualità del prodotto. Presentati
in concorso lungometraggi e cortometraggi, che saranno
proiettati nella Sala Grande e nella Sala Piccola del cinema nel
quartiere Pigneto: il panorama delle opere selezionate propone
appassionate storie d’amore, lunghi viaggi alla scoperta di mondi
sconosciuti, indagini su dichiarate patologie, ma anche riflessioni
sul disagio psichico, con protagonisti di ogni età e ambientazione.
In particolare il Festival mirerà a sviluppare l’incontro e il
confronto tra mondi diversi e differenti sensibilità, anche
esplorando gli elementi emergenti – sociali e quindi psichici,
psicologici e dunque sociali – legati al tema della Crisi.
Tra gli
incontri del festival, evento di apertura, giovedì 5 giugno a
partire dalle ore 20:30, affidato al regista e attore Rolando
Ravello, per un incontro con il pubblico dal titolo “Indagando
sulla fragilità”. A seguire, la proiezione del film diretto
dallo stesso Ravello, Ti ricordi di me?, interpretato da
Edoardo Leo e Ambra Angiolini. Nella serata finale del festival,
sabato 7 giugno, alle ore 21:00, l’attore Carlo Verdone riceverà il
Premio Lo Spiraglio Fondazione Roma Solidale Onlus e sarà
protagonista dell’incontro dal titolo “Troppo simpatici”,
mentre una Giuria composta dal Presidente, il regista e
sceneggiatore Francesco Bruni, l’attrice Valentina Carnelutti, il
critico cinematografico Federico Pontiggia, lo psicanalista Luciana
De Franco e lo psichiatra Walter Procaccio assegnerà il
Premio Fausto Antonucci di 1.000 euro al miglior
cortometraggio e il Premio J. Garcia Badaracco Fondazione
M.E. Mitre di 1.000 euro al miglior lungometraggio. E’ anche
prevista l’assegnazione di un Premio speciale della Giuria,
all’opera considerata particolarmente significativa per il tema e
per la modalità con cui tratta l’argomento. A seguire, la
proiezione del film Ma che colpa abbiamo noi, diretto
proprio da Carlo Verdone.
Tra i lungometraggi presentati,
L’altro Fellini diRoberto Naccari e Stefano Bisulli:
Federico Fellini è il cineasta più conosciuto del mondo. Quello che
di Federico pochi sanno è che aveva un fratello, Riccardo, anche
lui regista. Quello che nessuno sa e su cui non si era mai indagato
è il complicato rapporto che li ha uniti e divisi, per tutta la
vita. Una storia che svela aspetti sconosciuti e inaspettati
dell’interiorità di Federico facendo emergere di fatto un altro
Fellini. Quindi, The girl from the wardrobe, opera prima
del polacco Bodo Kox. I fratelli Jacek e Tomek vivono in uno dei
tanti palazzi di cemento in una zona residenziale. Tomek soffre
della sindrome di Savant e Jack lavora a casa come webmaster. Sono
inseparabili e solo quando Jack ha bisogno di andare ad un incontro
di lavoro, lascia suo fratello con la ripugnante nuova vicina. La
signora Magda Kwiatkowska che abita di fronte ai ragazzi è molto
misteriosa e sembra avere un che di selvaggio. Lascia raramente il
suo appartamento, odia gli altri e uscire le è insopportabile. Un
giorno, Jacek ha bisogno di andare in un’altra città e chiede a
Magda di rimanere con il fratello malato. È l’inizio dell’amicizia
tra i due e allo stesso tempo l’inizio della loro fine. Altro
lungometraggio presentato, Artic spleen, di Piergiorgio
Casotti, un viaggio intimo e personale nella vita giovanile
groenlandese dove natura, noia, violenza e tradizione stanno da
decenni reclamando il più alto dei “tributi”. Quello di centinaia
di giovani vite. Le esperienze di Ole, Elvira, Hans e Kaleeraq,
sopravvissuti a diversi tentativi, non sono singole storie isolate
ma lo specchio delle paure di un’enorme parte di giovani
groenlandesi incline al suicidio. Un documentario che offre una
diversa prospettiva sociale sulla comunità di 3000 Inuit di
Tasiilaq e dei 6 villaggi che costituiscono la costa est della
Groenlandia. Una delle società attualmente meno conosciute nel
mondo.
Tra i cortometraggi presentati,
Mathieu, del regista romano Massimiliano Camaiti, già
autore del corto Armando, nominato ai David di Donatello e
di L’ape e il vento, del progetto Perfiducia. Il
film racconta la difficoltà di esprimere veramente se stessi
all’interno della società di oggi attraverso la storia di Mathieu,
francese sui trent’anni, il quale ha capito che nella vita per
essere amato da tutti e non avere problemi, deve dare agli altri
ciò che vogliono. Ma se da un lato questo oggi lo abbiamo capito
tutti, per Mathieu la questione si è fatta un po’ più complessa…
Altro cortometraggio in concorso, INSIDEOUT, della regista
Flaminia Graziadei, già vincitore del Premio Miglior Cortometraggio
al London Independent Film Festival. Il corto narra di OUT, donna
in carriera, abituata ad avere grandi responsabilità e a lavorare
sotto pressione. Ma ha un segreto di cui a malapena riesce a
parlare: soffre di attacchi di panico. Si manifestano
all’improvviso, violenti e inaspettati, lasciandola prostrata. Un
giorno qualcosa cambia: INSIDE, il suo inconscio, si manifesta e si
stacca da lei, cominciando a vagare per le strade della città. OUT
finalmente si rende conto che l’unico modo per superare la propria
condizione è di accettarla. Inizia così una ricerca affannosa di
INSIDE e ora OUT sa cosa fare per riappropriarsi per sempre di
quella oscura e vulnerabile parte di sè. Altro cortometraggio del
festival, Zweibettzimmer, del tedesco Fabian Giessler,
parabola sull’avidità umana nella storia di due anziani che
condividono una stanza d’ospedale (Zweibettzimmer
significa, appunto, camera doppia), dove la finestra è
l’unica connessione con il mondo esterno e diventa, quindi, una
risorsa ambita.
Saranno numerosi gli incontri
speciali organizzati dal festival che si terranno tutto presso il
Nuovo Cinema Aquila. Tra questi, giovedì 5 giugno alle ore
18.00, l’incontro Uno spiraglio su: DARIO D’AMBROSI e IL TEATRO
PATOLOGICO. Dario D’Ambrosi, fondatore e direttore artistico
del Teatro Patologico, autore, regista e attore, uno dei maggiori
artisti d’avanguardia italiani, avrà modo di illustrare il lavoro
unico ed universale di teatro-terapia che svolge da trent’ anni a
questa parte: trovare un contatto tra il Teatro e un ambiente dove
si lavora sulla malattia mentale attraverso un duro e difficile
lavoro di integrazione ed inclusione stimolando la loro
libera creatività senza influenzarne didatticamente sensibilità e
fantasia, fornendogli una possibilità unica di espressione emotiva
e artistica. Le lezioni sono aperte a disabili e non, offrendo così
un’ occasione di crescita e scambio artistico, personale e sociale
a tutti i partecipanti, in un percorso che vede coinvolte più
discipline, dalla musica alla danza, dalla scrittura di un testo
alla sua interpretazione, dalla pittura alla creazione di oggetti
scenici, scenografie e costumi.
Venerdì 6 giugno alle ore
16.30, l’incontro Uno spiraglio su: IL DANNO- La
psichiatria tra migranti forzati, vittime di tortura, richiedenti
asilo. Nell’attuale momento storico la tortura e la violazione
dei diritti umani fondamentali vengono praticate sistematicamente
in numerosi paesi del mondo. I richiedenti asilo e rifugiati,
persone sopravvissute alla violenza intenzionale, rappresentano un
gruppo particolarmente vulnerabile per l’alto numero di esperienze
traumatiche estreme vissute nel proprio paese, in quelli di
transito o di destinazione. Presentano un rischio di sviluppo di
disturbi mentali maggiore rispetto ai coetanei della popolazione
dei paesi d’accoglienza. Ne discuteranno: Giancarlo Santone (Alta
Professionalità in Psichiatria transculturale e delle migrazioni e
Coordinatore Centro SAMIFO – ASL Roma A), e Berardino Guarino
(Direttore Progetti Centro Astalli).
Sempre venerdì 6 giugno ma alle ore
20.00, si tiene l’incontro, Uno spiraglio su: … PRIMA DEL
CALCIO DI RIGORE – Il calcio tra cura e follia. “Il
calcio – sottolineano gli organizzatori – è uno
sport carico di elementi simbolici radicati nella cultura del
nostro Paese. Ma di quale calcio parliamo e siamo sicuri sia utile
immaginarlo ancora come un gioco? Il calcio come riscatto sociale
dunque, come esperienza di uguaglianza delle diverse capacità, di
possibilità di scegliere il nostro ruolo nel grande campo della
vita. Questo per noi è il calcio sociale. Tra storia e realtà, si
parla in modo strutturato di calcio sociale dal 2005, della sua
capacità di proporre un modello ai giovani delle periferie romane
di vivere il pallone come laboratorio di integrazione. Il
calcio sociale è un piccola grande “meraviglia” che si ripete a
Roma, al Corviale, presso l’area sportiva “Campo dei Miracoli”,
solo per citare un esempio oramai noto anche al grande pubblico. Il
calcio sociale è anche l’idea che ha generato la nascita dell’FRS
Sporting United, la squadra di calcio interculturale attraversata
da migranti, rifugiati, italiani, fondata dalla cooperativa sociale
Eureka, in collaborazione con Fondazione Roma Solidale onlus.
Dell’idea ispiratrice delle origini e del lavoro da realizzare con
e per il calcio sociale, parleremo nel nostro incontro ascoltando
le testimonianze dei promotori delle iniziative ed i protagonisti
diretti delle diverse esperienze.”
Tutti i film di nazionalità non italiana sono in
versione originale sottotitolata.
L’ingresso è gratuito.
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