A distanza di otto mesi dall’ultima
notizia giuntaci riguardo il cast
di Silence, un nuovo tassello si
aggiunge al prossimo film di Martin Scorsese,
reduce dal recente The Wolf of WallStreet.
Secondo notizie dell’ultima ora,
Adam Driver, attore californiano interprete a fianco
di Daniel
Radcliffe di The F
Word e recentemente congedatosi dalla nota serie
TV Girls, rivestirà un ruolo
principale all’interno del prossimo film
firmato Scorsese.
Al suo fianco confermatissimi
sono Andrew Garfield (attualmente al
lavoro sul set di The Amazing Spiderman2) e Ken Watanabe.
Silence rappresenta un vecchio
pallino ed un desiderio sinora irrealizzato per il regista
statunitense che, da anni, è intenzionato a realizzare una
trasposizione cinematografica dell’omonimo romanzo dello scrittore
nipponico Shusaku Endo.
Vi ricordiamo
che Silencesarà
ambientato nel Giappone del diciassettesimo secolo, periodo in cui
una delegazione di preti gesuiti (fra i quali Andrew
Garfield) giungeranno nell’arcipelago asiatico per
investigare circa le accuse di persecuzione
religiosa. Ken Watanabe interpreterà il
traduttore che accompagnerà i preti nel corso del loro viaggio.
Nella cornice del cinema
Barberini si è tenuta oggi la conferenza stampa del
film Anita B. di Roberto
Faenza.
Erano presenti gli attori
Robert Sheehan, Eline Powell (i giovani
protagonisti), Andea Osvàrt, Moni Ovadia, Antonio
Cupo, il regista Roberto Faenza, il
delegato di produzione e distribuzione, il compositore delle
musiche che compongono la colonna sonora del film e altri membri
del cast tecnico.
La domanda d’apertura ha coinvolto
Faenza, e riguarda la cancellazione del film da molte sale. La
risposta del regista, con l’ausilio della delegata di produzione, è
stata strutturata intorno al problema enorme della distribuzione
indipendente, che troppo spesso penalizza le pellicole prodotte da
piccole case che non hanno la visibilità necessaria e non riescono,
quindi, a raggiungere un mercato più ampio, magari anche
all’estero. Spesso, involontariamente, la colpa è anche della
stampa stessa che non fa niente per sensibilizzare l’opinione
pubblica di fronte al problema.
Il regista parla di un equivoco
sorto intorno al tema del film: parlare di Auschwitz e della storia
di una ragazzina ebrea sopravvissuta all’orrore e allo sterminio
non incontra il favore del pubblico e, soprattutto, della
distribuzione mainstream.
Il film si ispira al romanzo semi-
autobiografico di Edith BruckQuanta
Stella c’è nel cielo (titolo ispirato al primo verso di una
ballata triste del poeta ungherese Sandor Petrofi), anche se Faenza
in un primo momento non aveva intenzione di leggere l’opera; solo
dopo le parole persuasive del giornalista Furio
Colombo si è reso conto della particolarità della storia e
si è convinto a realizzarlo. Ma l’intento del regista, cioè quello
di realizzare una storia diversa, si è scontrato con le difficoltà
produttive e post- produttive: le grandi case italiane di
distribuzione- tipo 01, Medusa o Rai Cinema, hanno scelto di non
essere coinvolti fino in fondo nel processo distributivo o di
essere coinvolti in parte; infatti Rai Cinema lo ha prodotto in
parte insieme a Jean Vigo e Cinema 11, piccole case indipendenti.
In Italia saranno distribuite una ventina/ trentina di copie a
partire dal 16 Gennaio.
In seguito sono partite
le domande rivolte agli attori: la maggior parte erano incentrate
sul loro rapporto con il personaggio e sul percorso emotivo che
hanno seguito per calarsi meglio in caratteri così diversi, e
lontani, da loro.
Andrea Osvàrt, per
esempio, si è detta onorata di aver preso parte al progetto, non
solo perché la storia era ambientata in Ungheria (e, per lei, è
stato come tornare a casa) ma soprattutto perché qui in Italia,
dopo la sua partecipazione a Sanremo, è stato difficile riuscire a
cancellare quella percezione patinata che il pubblico aveva di lei
e riconfermarsi, invece, come un’attrice di punta nel cinema di
qualità; per tale motivo ha trascorso due anni in America.
Una sorte simile è toccata ad
Antonio Cupo, nel film suo marito, che si è detto
onorato di aver preso parte a questo prestigioso progetto; per
tutti la difficoltà più grande è stata quella di riuscire a
trovare, nella loro memoria emotiva, le tracce di un dolore antico
e lancinante che effettivamente nessuno ha mai conosciuto.
Sicuramente il personaggio più
complesso è quello di Eli, il cognato di Monika (la Osvàrt),
interpretato dal talentuoso attore irlandese Robert
Sheehan, un personaggio dalla psicologia e dalla morale
ambigua, difficile da adattare per il grande schermo: rispetto al
romanzo, Eli ha una connotazione meno negativa e più umana- a detta
di Faenza stesso- è, in fondo, un ragazzo giovane che vuole vivere
leggero dopo gli orrori visti e subiti: la sua volontà è quella di
voler dimenticare tutto il passato al più presto, per questo prende
la vita letteralmente “a morsi” e adotta una filosofia materialista
e pragmatica. Per Sheehan interpretare un personaggio completamente
negativo non sarebbe stato né divertente, né stimolante; un
personaggio così sfuggente e ambiguo, con una visione profondamente
nichilista dell’umanità e del mondo, con una voglia disperata di
vivere (cosa che accomuna tutti i personaggi del film, confermando
uno dei precetti fondamentali della religione ebraica) serve a
rafforzare la fragilità di Anita e la sua disperata voglia di
guardare al futuro ,portando con sé un unico bagaglio: il
passato.
Eline Powell,
riguardo al suo personaggio, afferma che Anita non piange sulle
ceneri del passato, ma è alla ricerca dell’amore che non ha mai
conosciuto, cercando di riconquistare ciò che ha perduto per
sempre: e proprio grazie a questa forza cerca di ricostruire la
propria anima in un mondo ostile, affermando la sua identità.
Infine, Moni Ovadia
ha chiuso gli interventi con una profonda riflessione sul suo
personaggio, zio Jakob, un personaggio positivo che forse non ha
vissuto in primo piano il dramma delle deportazioni ma ha lottato
nella resistenza; è un ottimista il cui fine è quello di rendere
tutti felici, qualunque sia la loro richiesta. Il suo personaggio è
un residuo splendido della Yiddishkeit tipica dello shtetl
est- europeo, ricordo di una storia antica e mai dimenticata.
Il film non uscirà in occasione
della giornata della memoria, il 27 Gennaio, ma sarà presentato in
tale data a Gerusalemme proprio per celebrare questa importante
data.
Attualmente legato
al Frankesteindiretto
da Paul McGuigan ed interpretato da James
McAvoy e Daniel
Radcliffe, Max Landis è stato
recentemente ingaggiato dalla Sony Pictures
per rivedere la sceneggiatura del film dedicato al celebre
mago Harry Houdini.
Reduce dal successo
di Chronicle, Landis si
è detto intenzionato a dare nuova linfa vitale allo script
originariamente realizzato da Scott Frank,
arricchendone il plot di venature alla H.P.
Lovecraft, letterato statunitense riconosciuto come uno
dei più influenti scrittori della narrativa dell’orrore. Fermo da
ormai quasi tre anni, il film dedicato alla vita
di Houdini, avrebbe dovuto essere diretto
da Francis Lawrence, prima che il regista
statunitense vi rinunciasse per dedicarsi al secondo episodio della
serie Hunger
Gamesquale Hunger
Games: La Ragazza diFuoco.
Attualmente ancora non si sa chi
sarà il successore di Lawrence, ma è certo
che l’arrivo di Max Landis non potrà che
giovare ad un progetto che sembrava destinato a finire nel
dimenticatoio. Vi ricordiamo, inoltre, che un ulteriore pellicola
dedicata alla storica figura di Harry Houdini
è in produzione da parte della Summit
Entertainment, basata sullo script di Noah
Oppenheim ispirato al libro La Vita
Segreta di Houdinidi William
Klaush e Larry Sloman. Fonti di
corridoio, inoltre, sostengono che Johnny Depp sarebbe interessato ad
indossare la maschera del mago in questa particolare versione
dei fatti che calerebbe Houdini nei panni di
una spia.
Al momento impegnatissimo sul set
di Exodus, Ridley Scott ha proposto nel 2013 al pubblico
americano il suo ultimo film The Counselor – Il
Procuratore, che dopo la parentesi sci fi di Prometheus e quella pseudo storica di
Robin Hood vede tornare il regista alla prese con una
storia contemporanea.
Annunciato come grande film di
attori, The Counselor ha per protagonisti
il meglio (o quasi) dei nomi in circolazione in fatto di “facce da
cinema”.
Michael Fassbender,
Brad Pitt,
Javier Bardem,
Cameron Diaz e Penelope Cruz: niente male diremmo, sia da un
punto di vista artistico che da un punto di vista estetico. La
storia è quella di un avvocato (Fassbender) che vuole tentare una
incursione nella malavita, con un colpo sicuro legato alla droga,
in complicità con il farabutto Bardem. A dargli consigli su come
agire c’è Pitt, una specie di consulente truffatore non meglio
identificato; a far da splendida cornice due donne bellissime:
l’angelica Penelope e la tentatrice Cameron.
Il film è stato scritto da
Cormac McCarthy, che ha venduto la sceneggiatura a
Nick Wechsler, Paula Mae Schwartz e Steve
Schwartz, produttori di quel The
Road basato sul celebre omonimo romanzo di McCarthy
stesso e diretto da John Hillcoat. Il risultato
però non poteva essere più diverso.
Gli ingredienti per fare di
The Counselor un buon film ci sono tutti,
ma sembra che Scott, dopo le prove riuscite a metà di Prometheus e Robin Hood, abbia ancora bisogno di tempo
per ritornare a realizzare un film pienamente compiuto. Il film
delude, su diversi fronti: prima di tutto non conosciamo i
personaggi né le loro motivazioni, poi la trama sembra sospesa in
un luogo che non ha necessità di spiegazioni spazio-temporali e di
causa/effetto, con il risultato che lo spettatore è disorientato da
quello che vede, non trovando mai il capo della matassa. A nulla
servono le interpretazioni più che convincenti degli attori
(Michael
Fassbender su tutti), se non capiamo cosa vogliono non
riusciremo nemmeno a piangere e ridere con loro, e così tutto il
film si riduce a una rappresentazione di violenza, avidità ed
eccesso, intervallati da spiegoni ed episodi (involontariamente?)
surreali che sembrano non avere nulla a che fare con quello che
Ridley Scott voleva raccontare.
Il gusto per l’inquadratura, la
regia, la cura della messa in scena ci mettono di fronte ad un film
che pur manifestando le ottime competenze di chi lo ha realizzato,
denuncia una narrazione disancorata, come se si trattasse di un
capitolo di una storia più lunga che necessità di un chiarimento
iniziale e finale. The Counselor Il
Procuratore è dedicato alla memoria di Tony
Scott, fratello di Ridley, suicidatosi durante la
produzione del film.
Letteratura, fumetti, videogiochi, da
sempre il cinema cerca nuovi punti di partenza attraverso cui
rinnovarsi, ampliare il bacino di utenza ed aumentare i
profitti. Dopo l’enorme favore di pubblico che l’ultima decade
ha riservato alla cinematografia del fumetto, visti i successi
riscontrati da Marvel, Warner e Sony,
la 20th Century Fox ha deciso di
seguirne il filone, individuando la propria miniera d’oro
in Magic The
Gathering, prolifico gioco di carte famoso
per essere riuscito a creare attorno a sé leghe organizzate ed un
“mercato secondario”.
Secondo quanto riportato in
esclusiva da The HollywoodReporter, la 2oth Century
Fox avrebbe ordinato a Simon
Kinberg la realizzazione di un adattamento
cinematografico del popolare gioco di carte. Le ultime
indiscrezioni riportano l’intenzione di replicare, attraverso il
noto franchise di proprietà della Hasbro, il
successo commerciale raccolto da saghe quali Harry
Pottered Il Signore
degliAnelli.
La Hasbro,
inoltre, sarà coinvolta nella realizzazione della pellicola nella
persona di Daniel Persitz che supervisionerà
il progetto. Kira
Goldberg e Ryan Jones saranno
produttori esecutivi del progetto, mentre rivestiranno il ruolo di
produttori i CEO di Hasbro Brian Goldner
e Stephen Davis ed il presidente
di Wizard of the CoastGreg
Leeds.
In attesa di ulteriori informazioni
gli appassionati di uno dei giochi di carte più amati dell’ultimo
trentennio avranno sicuramente di che gioire oppure, a seconda
delle aspettative, storcere il naso.
Archiviati i recenti Golden
Globes ed in attesa che vengano assegnati anche quest’anno
i soliti Academy Awards, è giunto il momento
che anche l’Europa accenda i riflettori sulle sue rassegne più
famose.
Se poco fa vi avevamo annunciato i
nomi di coloro che
all’imminente Berlinale siederanno al
tavolo dei giurati (trovate qui la notizia), fresche ci giungono notizie
anche dai cugini francesi in merito alla prossima edizione
del Festival di Cannes.
Attraverso un tweet del Ministro
Francese alla Cultura ed alle Comunicazioni Aurélie
Filippetti, è stata resa pubblica l’elezione
di Pierre Lescure, co-fondatore della
pay-TV Canal Plus, come nuovo presidente
del Cannes Film Festival.
Queste le parole del Ministro:
“Congratulazioni a Pierre
Lescure, che è stato eletto all’unanimità presidente del Cannes
Film Festival, succedendo a Gilles Jacob.”
Lescure subentrerà
all’uscente Gilles Jacob, dal 2001 alla guida
del Festival, affiancando Thierry Fremaux,
direttore artistico della manifestazione.
In attesa di un annuncio ufficiale
circa questa successione ai vertici, restano ancora ignote le date
in cui la kermesse avrà luogo nell’estate del 2014.
Aspettiamo tutti con grande
trepidazione il prossimo film di Wes Anderson,
The Grand Budapest
Hotel, e intanto l’Internazionale pubblica un bellissimo video in
cui sono raccolte tutte le più celebri scene al rallenty presenti
nei film di Wes Anderson. Da I Tenenbaum,
a Moonrise Kingdom, passando per il
magnifico Il treno per il Darjeeling,
ecco alcune delle sequenze più famose del cinam di Anderson.
Vi ricordiamo che protagonisti di
The Grand BudapestHotel
sono Ralph Fiennes, Edward Norton, Owen Wilson, Tilda
Swinton, Jude
Law, Bill Murray, Adrien Brody, Harvey Keitel, Jason
Schwartzman, Willem Dafoe, Jeff Goldblum, Saoirse Ronan, Tom
Wilkinson, Mathieu Amalric, F. Murray Abraham, Bob Balaban
e Tony Revolori. Un cast straordinario per un film
che ha il sapore di una rimpatriata, di una riunione di attori che
sono uniti al loro regista non solo da vincoli professionali ma
anche, sembra, da profondi vincoli di amicizia.
Mentre si succedono notizie e rumors
sul prossimo reboot di Fantastic Four,
ecco che vi proponiamo il trailer di un documentario sul film
di Roger Corman, The Fantastic
Four, realizzato con un piccolo budget nel
1992. Per difficoltà produttive dalla parte del partner tedeschi,
il film fu completato ma mai distribuito. In seguito a questo
evento si sono scatenate un sacco di congetture sulle vere
motivazioni che non hanno permesso al film di uscire, e Marty
Langford ha pensato di realizzare un documentario in merito,
dal titolo DOOMED! The Untold Story of Roger Corman’s “The
Fantastic Four” in cui promette di andare ad indagare le
ragioni vere e proprie che hanno troncato la vita al film.
Ecco il trailer del documentario di
Langford che risulterà interessante soprattutto
per coloro che non hanno visto il film del 1992:
A giudicare dalle poche immagini che
si vedono nel video, i quattro eroi sembrano essere stati resi
molto meglio allora che nell’infelice film (con tanto di seguito)
del 2005.
Da febbraio ad aprile torna Cinema al
MAXXI. La manifestazione a cura di Mario Sesti
ospiterà retrospettive, incontri con attori e registi, documentari,
prime visioni, approfondimenti e film per famiglie in
collaborazione con Alice nella città.
Mercoledì 15 gennaio, Fondazione Cinema per Roma e MAXXI – Museo
nazionale delle arti del XXI secolo organizzeranno, in
collaborazione con Lucky Red, l’anteprima del film Nebraska
di Alexander Payne. La pellicola, che ha partecipato in Concorso
all’ultimo Festival di Cannes aggiudicandosi il premio per la
Miglior interpretazione maschile, attribuito a Bruce Dern, sarà
proiettata alle ore 21 presso la sala Auditorium del MAXXI.
L’ingresso sarà gratuito fino ad esaurimento dei posti disponibili
previo ritiro coupon a partire dalle ore 20. Nebraska sarà
nelle sale cinematografiche italiane a partire da giovedì 16
gennaio.
L’evento costituisce
un’anticipazione del programma di Cinema al MAXXI, la
manifestazione organizzata da Fondazione Cinema per Roma e MAXXI,
curata da Mario Sesti, che nei mesi scorsi ha ottenuto grande
successo di pubblico e che dal 5 febbraio al 5 aprile tornerà a
proporre retrospettive, incontri con attori e registi, documentari
e anteprime, in un’inconsueta e innovativa commistione fra cinema e
spazi museali. Fra le novità, una programmazione domenicale
dedicata alle famiglie – in collaborazione con Alice nella città –
e un corso di formazione e “allenamento” di critica
cinematografica.
Il vecchio Woody si incammina
testardo per ritirare una fantomatica vincita alla lotteria: il
figlio è costretto ad accompagnarlo per l’America e i luoghi del
suo passato. Dal regista premio Oscar® di Sideways, un film
di strada ugualmente divertente e malinconico con un mitico
caratterista, Bruce Dern, che a Cannes ha vinto come migliore
attore.
Sono stati
ufficialmente annunciati i nomi dei componenti della Giuria el
prossimo Festival di Berlino 2014 che si svolgerà a breve, dal 6 al
16 febbraio, nella capitale tedesca.
Un bel gruppo di nomi è stato
invitato a prendere parte alla manifestazione, con il compito di
giuricare le opere in concorso. Fanno parte della giuria:
Greta Gerwig, Christoph
Waltz, l’attrice Trine Dyrholm, la
star cinese Tony Leung Chiu Wai, la produttrice
Barbara Broccoli (James
Bond), il regista Michel Gondry
e la regista e pittrice iraniana Mitra Farahani.
Presidente di giuria sarà James Schamus
produttore di I Segreti di Brokeback
Mountain e cosceneggiatore con Ang
Lee di Tempesta di ghiaccio e
La tigre e il dragone.
Ti consideri una
persona altruista e sempre pronta ad aiutare gli altri? Quel
tipo di persona sempre pronta ad aiutare la classica nonnina ad
attraversare la strada? Oppure ritieni di essere un tipo
opportunista e sprezzante che non fa niente per gli altri se non
per ottenere qualcosa in cambio e che detesta stare in mezzo alla
gente perché immancabilmente infastidito da tutto e da tutti
(compresa la nonnina di cui sopra)?
Se non sai dare una risposta a queste
due domande, allora hai bisogno del nostro aiuto! Solo noi abbiamo
quello che fa per te! Lo strumento che ti permetterà di stabilire,
una volta per tutte, se sei un BUONO o un CATTIVO.
E’ disponibile su Facebook la nuova
applicazione dedicata a I, Frankenstein (il film in uscita nelle
sale italiane il 23 gennaio) che ti permetterà di capire da che
parte schierarti; dalla parte dei cattivi (demoni), dalla parte dei
buoni (gargoyle) o dalla parte di Frankenstein, ancora sospeso,
quindi, tra il bene e il male?
Forza fatti due risate con gli amici
e affronta la verità! Misura la tua cattiveria e fai luce
finalmente sulla tua personalità consultando il responso del
profilo al quale appartieni (gargoyle, Frankenstein, demone).
Non dimenticare poi di condividerlo
su facebook e di invitare i tuoi amici a farlo a loro volta per
smascherarli tutti!
I, Frankenstein, il
fantasy-thriller realizzato dai produttori di The Underworld,
con protagonisti Aaron Eckart, Yvonne Strahovski, Bill Nighy
e Miranda Otto, ti regala questo simpatico quiz per divertirvi in
attesa di esplodere con tutta la sua potenza nelle sale italiane il
23 gennaio.
Cosa sareste disposti a fare se
l’unità della vostra famiglia venisse improvvisamente minacciata?
Hugh Jackman e
Jake Gyllenhaal sono i protagonisti di
Prisoners,
questo emozionante thriller drammatico in arrivo il 26 febbraio in
edizioni DVD e Blu-ray grazie a Warner Bros. Entertainment
Italia.
Keller Dover (Hugh Jackman) è un
padre distrutto costretto ad affrontare una sconvolgente
situazione: l’improvvisa scomparsa della piccola figlia Anna e
dell’amichetta Joy. Preso dal panico e convinto che neanche la
polizia possa aiutarlo, Dover inizia la ricerca del sequestratore
da solo. Ma quanto in là lo porterà la sua voglia di
giustizia?
Sia il DVD che il Blu-ray sono
arricchiti da due imperdibili Contenuti Speciali: “Prisoners:
Every Moment Matters”, in cui
Hugh Jackman e
Jake Gyllenhaal esplorano l’intensa relazione fra
i propri rispettivi personaggi, e “Prisoners: Powerful
Performances” dove gli attori svelano che cosa li abbia portati
ad accettare di prendere parte al film.
Inoltre con entrambi i formati è
disponibile la Copia Digitale del film, che permette di scaricare
legalmente la pellicola per riprodurla sui propri dispositivi
portatili.
Prisoners, la trama
Keller Dover (Hugh
Jackman) si trova ad affrontare il peggiore incubo per
un genitore. Sua figlia di sei anni, Anna, scompare insieme alla
sua amica Joy e mentre i minuti diventano ore, il panico prende il
sopravvento. A capo dell’investigazione c’è il Detective Loki (Jake
Gyllenhaal) che arresta il proprietario di un camper sospetto.
Tuttavia, la mancanza di prove lo costringe al suo rilascio. Mentre
la polizia segue diverse piste, la pressione cresce e sapendo che è
in gioco la vita di sua figlia, Dover, ormai fuori di sè, decide di
non avere altra scelta che quella di prendere in mano la
situazione.
CONTENUTI SPECIALI
Le edizioni DVD e Blu-ray di Prisoners
includono i seguenti contenuti speciali:
Prisoners: Every Moment Matters – Hugh Jackman e Jake
Gyllenhaal esplorano l’intensa relazione fra Keller e Loki, due
uomini che scelgono percorsi diversi per trovare le bambine
scomparse.
Prisoners: Powerful Performances – Gli attori svelano
cosa li abbia portati a girare il film.
INFORMAZIONI SUL PRODOTTOBLU-RAY
TITOLO
Prisoners
REGISTA
Denis Villeneuve
CAST
Hugh Jackman, Jake Gyllenhaal, Terrence
Howard
GENERE
Thriller
DURATA
153 minuti circa
FILM
Video: 1080p 16×9
Audio: Dolby Digital Italiano 5.1, Spagnolo 5.1. DTS-HD
Master Audio Inglese. Sottotitoli: Spagnolo Non
udenti: Inglese e italiano
EXTRA
COPIA DIGITALE
INFORMAZIONI SUL PRODOTTO DVD
TITOLO
Prisoners
REGISTA
Denis Villeneuve
CAST
Hugh Jackman, Jake Gyllenhaal, Terrence
Howard
GENERE
Thriller
DURATA
153 minuti circa
FILM
Video: 16:9 2.35:1
Audio: Dolby Digital Italiano 5.1, Spagnolo 5.1, Inglese
5.1.
Sottotitoli: Spagnolo Non udenti: Inglese e
italiano
Anticipata la data d’uscita di
The Amazing Spider-Man 2. Il film
arriverà nelle nostre sale il prossimo 23 aprile,
invece del 2 maggio, data precedentemente fissata dalla
distribuzione italiana.
Intanto è stato anche diffuso il
teaser poster ufficiale italiano del film, che potete vedere di
seguito:
Abbiamo sempre saputo che la
battaglia più importante di Spider-Man è quella che combatte dentro
di sé: la lotta tra gli impegni quotidiani di Peter Parker, e
le straordinarie responsabilità di Spider-Man. Ma in The
Amazing Spider-Man 2: Il Potere di Electro, Peter Parker si
ritrova a dover affrontare un conflitto molto più
grande.
E’ bello essere Spider-Man
(Andrew Garfield). Per Peter Parker, non c’è niente di più
emozionante che oscillare tra i grattacieli, sapere di essere un
eroe, e passare del tempo con Gwen (Emma Stone). Ma
essere Spider-Man però ha un prezzo: solo Spider-Man può
proteggere il suo concittadini newyorchesi dai malvagi che
minacciano la città. Con la comparsa di Electro (Jamie
Foxx), Peter deve affrontare un nemico molto più potente di lui. E
con il ritorno del suo vecchio amico Harry Osborn (Dane
DeHaan), Peter si rende conto che tutti i suoi avversarsi hanno una
cosa in comune: la OsCorp.
Arriva da Entertainment Weekly la
prima immagine ufficiale del biopic dedicato a James
Brown. Stiamo parlando di Get on
Up, pellicola diretta dal regista di The
Help, Tate Taylor, che vedrà l’attore
americano Chadwick Boseman proprio nei panni di
Brown.
Il film, la cui produzione è
attualmente in corso nel Mississippi, arriverà nei cinema il
1 Agosto 2014. Nel cast, oltre a Boseman, troviamo
anche Nelsan Ellis, Viola Davis, Lennie James, Dan
Aykroyd, Jill Scott e Octavia
Spencer.
Sceneggiato da Jez
e John Butterworth, Get on
Up racconterà, in maniera cronologia, la vita del re
del soul James Brown, dalla nascita fino al successo e, di
conseguenza, alla trasformazione in una delle figure più influenti
delle cultura del XX secolo.
Poche ore fa l’annuncio che
Michael Douglas interpreterà Hank
Pym in Ant-Man. Adesso, arrivano
le prime dichiarazioni ufficiali dell’attore in merito.
Intervistato da Reuters, Douglas, che proprio domenica sera ha
ritirato il Golden Globe come Migliore Attore in un Film Tv per
Dietro i candelabri, ha dichiarato:
“Volevo prendere parte ad un
film della Marvel da moltissimo tempo. La
sceneggiatura è veramente divertente, e il regista è incredibile.
Sono convinto che mio figlio Dylan, che ha 13 anni, amerà questo
film. Finalmente farò un film che potrà vedere“.
Inoltre, ha aggiunto:
“Molto spesso il pubblico, o
anche la critica, non ti vede in determinati ruoli, come è successo
con Liberace. Ma devi comunque colpirli con qualcosa che nel bene o
nel male li sconvolga. E, ovviamente, diverti“.
Come molti di voi sapranno il film
sarà diretto da Edgar Wrigth e si baserà
su una sceneggiatura scritta
da Wright stesso insieme
a Joe Cornish.
Il presidente dei Marvel
Studios ha così commentato la notizia: “Con la ricca
storia di Hank Pym nell’universo Marvel, sapevamo che avevamo
bisogno di un attore capace di portare peso e carisma ad un ruolo
che il personaggio merita,” “Ci siamo sentiti incredibilmente
sollevato quando Michael Douglas ha accettato di entrare nel parte
con il fascino e la forza d’animo che lo contraddistingue, e non
poteva essere più entusiasti di vedere cosa farà a portare in vita
Hank Pym”.
A sparare la bomba è nuovamente
Latino Review. Secondo il sito internet ormai noto per aver
lanciato numerosi notizie poi rivelatesi attendibili,
Johnny Depp avrebbe incontrato la
Marvel per discutere circa
una sua possibile interpretazione sul grande schermo del
personaggio di Doctor Strange.
Secondo Latino Review, il
protagonista di The Lone Ranger sarebbe realmente
interessato ad interpretare il personaggio dei fumetti creato da
Stan Lee e Steve Ditko nel 1963.
Naturalmente si tratta di un semplice rumor, ma secondo il sito,
dopo l’annuncio di Michael Douglas in Ant-Man, gli studios
riveleranno ufficialmente che Johnny Depp entrerà a far parte
dell’universo cinematografico Marvel.
Sono arrivati online, grazie alla
Warner Bros, un nuovo spot tv e un nuovo character poster di
The
Lego Movie. Lo spot tv è incentrato sul personaggio di
Superman, che nella versione
originale è doppiato dall’attore Channing Tatum;
il character poster, invece, ritrae il protagonista del film,
Emmett, doppiato da Chris Pratt. Eccoli, per voi, di
seguito.
La storia originale del film in
animazione computerizzata 3D segue la storia di Emmet, un ordinario
omino lego che è per errore identificata come la persona più
straordinaria del mondo e quindi come la chiave per salvare il
mondo. Così viene trascinato da una stranissimo gruppo di persone
in un’avventura epica per fermare un malvagio tiranno. Ovviamente
Emmet è incredibilmente impreparato ad affrontare questa grande
avventura!
Nel cast vocale del film
troviamo Chris Pratt che sarà il
protagonista Emmet, Will Ferrell sarà un
primo avversario President Business, Liam
Neeson sarà invece il prepotente scagnozzo del
presidente, Morgan Freeman sarà
Vitruvius, un vecchio mistico, Elizabeth
Banks sarà Lucy, love interest di Emmet che scambierà
per il salvatore del mondo, Will
Arnett sarà Batman (!) una figurina Lego con la quale
Lucy ha avuto una storia, Nick
Offerman sarà un personaggio ossessionato dalla
vendetta contro President Business, mentre Alison Brie sarà un
dolce e amabile membro del gruppo con poteri segreti.
A dirigere il film ci
sono Phil Lord & Christopher
Miller (21 Jump
Street e Piovono
Polpette) che hanno scritto anche la sceneggiatura da
una storia di Dan Hageman & Kevin
Hageman che si sono basati sui famosi mattoncini.
Nella storia sono state coinvolte alcune delle figurine lego più
popolari in modo tale da invogliare tutti coloro che hanno giocato
con i Lego ad andare a vedere il film al cinema in un 3D che pare
sia davvero unico.
Regista, produttore, sceneggiatore,
montatore. Forse per non sembrare troppo megalomane, quando nei
suoi film si cimenta anche come direttore della fotografia spesso
compare con lo pseudonimo di Peter Andrews. All’anagrafe,
però, è Steven Soderbergh, e il cognome tradisce le origini
svedesi (Sӧderberg), sebbene sia stato anglofonizzato dal nonno
emigrato da Stoccolma.
Steven inizia a girare i primi
corti in Super 8 a 13 anni, passando poi al 16 mm. Le prime paghe
le guadagna come montatore freelance, finché non cura la regia del
video del concerto della rock band Yes, che riceve una
nomination ai Grammy (1985). La sua è una vera vocazione: col
lungometraggio d’esordio, Sesso, bugie e videotape
(che si dice abbia scritto in soli 8 giorni), si becca subito la
Palma d’Oro a Cannes (1989), diventando l’autore più giovane (26
anni) ad essere insignito del massimo riconoscimento al prestigioso
festival francese.
Il film, peraltro, si rivela anche
un grande successo commerciale mondiale, e sappiamo bene che il
binomio ‘premio critico/super box-office’ non è mai scontato, anzi.
Filmmaker indipendente con sfumature mainstream, Soderbergh è uno
che ama molto i film corali, come Traffic (Oscar alla
regia) e Ocean’s Eleven, primo capitolo della
trilogia che prosegue coi sequel Twelve e
Thirteen, e che rafforza il sodalizio con George
Clooney. È stato proprio Steven a consacrare l’attore di
E.R. sul grande schermo con Out of
Sight (1998), e George, oltre a diventare uno dei suoi
aficionados (col trittico di Ocean e poi
Solaris e Intrigo a Berlino), gestisce
insieme a lui la casa di produzione Section Eight: i due
soci sottoscrivono titoli importanti come Lontano dal
Paradiso, Insomnia e Syriana
(e, naturalmente, Confessions of a Dangerous Mind e
Good Night, and Good Luck dello stesso Clooney).
Soderbergh, poi, non disdegna neppure le storie più ‘personali’
tipo Erin Brokovich – che nel 2001 lo vede in corsa
per la statuetta alla regia in doppietta con Traffic – o i
due capitoli sul “Che” (L’argentino e
Guerrilla), entrambi col fidato Benicio Del
Toro nelle vesti di Guevara.
E sue sono anche pellicole che non
ti aspetteresti, vedi il manesco-con-stile Knockout – Resa
dei conti, e il risveglia-ormoni Magic Mike,
con Channing Tatum aitante spogliarellista dal cuore tenero
(e nuova ‘musa’ di Steven). Nelle opere più recenti domina la
paranoia – quella collettiva di Contagion e quella
più intimista di Effetti collaterali – ma con la sua
ultima fatica, Dietro i candelabri, il regista riesce
a sorprenderci ancora. La storia è quella del
pianista-tutto-piume-e-paillettes Liberace, prodotta dalla
televisiva HBO dopo il rifiuto dei grandi studios, per i
quali il progetto era troppo ‘gay’ per il cinema. Il grande
successo riscosso allo scorso Festival di Cannes ha però garantito
la distribuzione in sala in molti paesi, e la pellicola si è appena
guadagnata i Golden Globes per il miglior film e il miglior attore
protagonista (Michael Douglas) nella sezione TV.
Alla facciaccia di quei bigotti.
A questo punto festeggiamo sia il
compleanno che le palle d’oro appena intascate. Sicuramente George,
Matt, Channing, Don, Brad, Julia e tutti gli altri della sua cricca
ci daranno una mano col coro. HAPPY BIRTHDAY STEVEN!
La Paramount Pictures ha diffuso in
rete una nuova clip di Jack RyanL’iniziazione. La clip è incentrata sul personaggio
interpretato nel film da Kevin Costner. Eccola,
per voi, di seguito.
Previsto al cinema per il prossimo
17 gennaio, Jack Ryan L’Iniziazione vanta
nel cast, oltre a Chris Pine, anche Keira
Knightley, Kevin Costner, Peter
Andersson, lo stesso Branagh, David
Paymer e Colm Feore.
Basato sul celebre personaggio di Tom
Clancy, Jack Ryan L’Iniziazione è un action
thriller contemporaneo ambientato ai giorni nostri. La
sceneggiatura, scritta da David
Koepp e Adam Cozad, segue le avventure del
giovane Jack mentre è impiegato come analista a Mosca. Qui l’ex
Marine si imbatte in una truffa colossale finanziaria messa in
piedi da un gruppo terroristico. Al suo fianco troveremo Kevin
Costner nei panni di un veterano della CIA che gli affida un
delicato incarico e Branagh che darà vita al villain del film, il
feroce oligarca russo Viktor Cherevin, coinvolto nel terrorismo
internazionale e nell’alta finanza.
Franco Nero
tornerà a vestire nuovamente i panni di
Django. E’ questa l’incredibile notizia
trapelata in rete poche ore fa. Joe D’Augustine,
montatore che collabora abitualmente con Quentin
Tarantino, dirigerà infatti il sequel della pellicola del
1966 di Sergio Corbucci. Il titolo sarà
Django Lives e Franco Nero sarà il
protagonista, interpretando così nuovamente lo storico pistolero
del film originale.
Stando al comunicato stampa
rilasciato dalla Point Black Pictures, la storia del film sarà
ambientata nella Hollywood del 1915 e sarà incentrata su un
personaggio ormai anziano (ossia, Django), che adesso si occupa di
consulenza cinematografica in merito alla realizzazione di film
western. Al momento non sappiamo quando inizieranno le riprese del
film, considerando che la produzione sta attualmente cercando gli
attori che andranno ad interpretare il villain e la protagonista
femminile.
Forse in altre
occasioni abbiamo sottolineato come tra le varie sicurezze del box
office USA ci sia anche Mark Whalberg, che interpreti un palestrato
ingaggiato da Michael Bay o un mercenario, ruolo in cui cade sempre
più spesso. Come in questo Lone survivor,
nuovo numero uno della classifica dei dieci film più visti al
botteghino statunitense. Il film, in realtà alla sua terza
settimana di uscita, sbaraglia gli altri contendenti con un incasso
di 38 milioni di dollari. Segue in seconda posizione, paziente e
resistente, Frozen, con un incasso di quasi
15 milioni di dollari che porta il totale a più di 317. La terza
posizione è occupata dalla nuova uscita The legend of
Hercules, che incassa quasi nove milioni di dollari. Una
classifica quasi rinnovata, in cui in quarta posizione sale
finalmente, dopo tre settimane di media
classifica, The wolf of Wall street,
probabilmente usando la propulsione delle inevitabili polemiche. Il
film di Scorsese ha incassato quasi 9 milioni di dollari, portando
il suo totale a 78 milioni. La metà della classifica è occupata
da American Hustle, premiato due volte agli
appena passati Golden Globes, che incassa 8
milioni di dollari per un totale di 101. Segue in sesta
posizione The hobbit: The desolation of
Smaug, ormai in picchiata, che incassa 8 milioni di
dollari per un totale di 242. Il settimo posto è occupato
da August: Osage county, un film dal cast
così carico che rischia di deludere ai titoli di coda: Meryl Streep
madre di Julia Roberts. Il film ha incassato quasi otto milioni di
dollari. L’ottava posizione è occupata da un altro prodotto Disney
ma con meno aspettative di Frozen: Saving Mr
Banks nonostante Emma Thompson e Tom Hanks non ha mai
lasciato la zona bassa della classifica e questa settimana incassa
6 milioni di dollari per un totale di 69. Al nono posto scende come
era prevedibile l’ultimo capitolo della saga
di Paranormal activity: The marked ones, che
esaurita la spinta di originalità e curiosità dei precedenti
episodi, dopo una settimana in vetta ora giace, con un incasso di 6
milioni di dollari per un totale di 28 quasi in uscita di
classifica del box office USA. Chiude al decimo
posto Anchorman 2 che questa settimana
incassa quasi 6 milioni per un totale di 118.
La prossima settimana
usciranno: Jack Ryan, nuova prova di Kenneth
Branagh nella direzione di un film di genere dopo Thor e
l’horror Devil’s Due.
Quante volte ci capita di andare a
cinema e tenere il cellulare acceso? Ebbene un uomo, che era andato
al cinema Wesley Chapel nella contea di Pasco, a nord di Tampa, ha
usato il cellulare al cinema una volta di troppo. Purtroppo l’uomo
è morto, rimasto ucciso in seguito ad una sparatoria causata
proprio da un alterco nato dall’uso improprio del cellulare.
L’uomo e sua moglie erano andati a
vedere Lone Survivor quando lui ha
cominciato a messaggiare con il cellulare durante il film. Una
coppia, seduta dietro di loro, è rimasta infastidita dal rumore o
dalla luce del cellulare (non si conoscono i dettagli) e così dalla
lite si è generata accidentalmente la tragedia.
“La vittima era al cellulare e mandava un messaggio. Crediamo
che stesse facendo qualche rumore, da cui è nato l’alterco – ha
spiegato lo sceriffo Chris Nocco alla ABC News – Durante il
litigio, il sospetto ha deciso di tirare fuori una .380 e ha
sparato alla vittima”.Rimasti feriti in due, marito e moglie sono
stati trasportati all’ospedale ma lui è morto, mentre per lei non
si parla di condizioni preoccupanti. Fonte: Variety
Guardando Lo sguardo di
Satana Carrie, trovarsi a parlare dell’ennesimo remake
rischia di essere ripetitivo e noioso, per chi scrive e per chi
legge. Eppure Kimberly Peirce ci mette in
condizione di farlo ancora, e di parlare della sua Carrie, di
quella fanciulla demoniaca che fu di Brian De
Palma e prima ancora di Stephen King.
La storia è tra le più famose di
cinema e letteratura. Al raggiungimento della maturità sessuale,
l’adolescente Carrie White scopre di avere dei poteri telecinetici,
poteri potenzialmente distruttivi che condizioneranno il suo
immediato futuro. La storia di King è concisa e lugubre (Carrie
rientra nella categoria dei suoi romanzi breve), il film di De
Palma un crescendo di tensione che culmina, nella scena conclusiva,
in dieci minuti di follia. Il film della Peirce è un teen movie,
arrivatoci tra capo e collo a snaturare tutto ciò che di
inquietante, disturbante e incontrollato c’era nel personaggio e
nella storia originari.
Paragonando il film alle precedenti
versioni, Lo sguardo di Satana Carrie
(2013) è un film vuoto, edulcorato, che perde decisamente la
scommessa del remake e fa di Chloë Grace Moretz, seppur brava, una
ragazzina alle prese con i super poteri, una Peter Parker al
femminile che scopertasi super dotata comincia a giocare e ad
esercitarsi a fare magie. Preso come film a sé stante,
Lo sguardo di Satana Carrie delude ancora
di più, per una scrittura scialba che non giustifica, anzi non
necessita della presenza di personaggi di contorno, su tutti quello
di Gabriella Wilde (Sue), che vengono lasciati ad
assistere al grande finale in cui la nostra protagonista si
trasforma in un incrocio tra Darth Vader e Magneto.
Lo sguardo di Satana Carrie, il film
Il film brucia tutto il potenziale
disturbante di una storia che poteva essere un perfetto tassello in
quel mosaico più o meno fisso di film a carattere demoniaco, con la
possibilità di parlare della presenza del maligno nel mondo in
maniera alternativa e rispolverare così non solo la storia che King
scrisse nel 1974 ma anche un genere cinematografico che langue da
tempo. Julianne Moore nei panni della disturbata
madre di Carrie sembra essere una leonessa in gabbia, ostacolata
nella sua sofferta e angosciante performance da una struttura
narrativa che la mette in condizione di scendere a patti con una
figlia che lei considera diabolica.
Rifare Lo sguardo di
Satana Carrie con le dinamiche e il linguaggio di un
teen movie, puntando ad un determinato target anagrafico, non è
altro che l’ennesima conferma di un’industria che cerca di far
merce di ogni storia, omogeneizzando le idee e appiattendo ogni
spunto di introspezione in un modo diverso di raccontare e di fare
cinema.
Dopo aver vinto ieri il
Golden Globe per la sua performance
in Behind the Candelabra, stasera
apprendiamo la notizia che Michael Douglas sarà
Hank Pym in Ant-Man. Infatti,
secondo quanto scrive Variety
l’attore sembra abbia trovato l’accordo per interpretare lo
scienziato Hank Pym nel prossimo film MarvelAnt-Man.
Come molti di voi sapranno il film sarà diretto da Edgar
Wrigth e si baserà su una sceneggiatura scritta da
Wright stesso insieme a Joe
Cornish.
Il presidente dei Marvel
Studios ha così commentato la notizia: “Con la ricca
storia di Hank Pym nell’universo Marvel, sapevamo che avevamo
bisogno di un attore capace di portare peso e carisma ad un ruolo
che il personaggio merita,” “Ci siamo sentiti incredibilmente
sollevato quando Michael Douglas ha accettato di entrare nel parte
con il fascino e la forza d’animo che lo contraddistingue, e non
poteva essere più entusiasti di vedere cosa farà a portare in vita
Hank Pym”.
Ecco un nuovo trailer italiano del
film Hercules La leggenda ha inizio
con protagonista Kellan Lutz, in cui si
ricostruiscono in maniera arbitraria le vicende mitologiche legate
alla figura del semi-dio Ercole.
Nel cast di
Hercules – La leggenda ha inizioKellan
Lutz, Gaia Weiss, Scott Adkins, Roxanne McKee e
Liam Mcintyre. Il film uscirà distribuito da
M2 Pictures il 30 gennaio 2014.
Siamo nella Grecia dei miti, delle
leggende, degli eroi. La regina Alcmena cede alle avances di Zeus
per avere un figlio in grado di sovvertire il regime tirannico del
re Anfitrione, suo marito, e riportare così la pace in una terra
ormai vessata dalle troppe guerre. Hercules, il principe semidio,
non ha però alcuna conoscenza dei suo natali divini o di quello che
sarà il suo destino. Il suo unico desiderio è avere l’amore della
bellissima Ebe, principessa di Creta, che è stata promessa in sposa
a Ificle, suo fratello, dal re che prova un profondo risentimento
nei confronti del giovane Hercules. Una volta venuto a conoscenza
della grandiosità del suo destino il giovane semidio dovrà però
scegliere: fuggire con il suo vero amore o realizzare il suo
destino e diventare il più grande eroe di tutti i tempi.
Ecco il trailer di
Smetto quando voglio, film scritto e
diretto da Sydney Sibilia con Edoardo Leo,
Valeria Solarino, Valerio Aprea, Paolo Calabresi, Libero De Rienzo,
Pietro Sermonti, Lorenzo Lavia, Neri Marcorè, Sergio
Solli.
Trama: Pietro Zinni ha trentasette
anni, fa il ricercatore ed è un genio. Ma questo non è sufficiente.
Arrivano i tagli all’università e viene licenziato. Cosa può fare
per sopravvivere un nerd che nella vita ha sempre e solo studiato?
L’idea è drammaticamente semplice: mettere insieme una banda
criminale come non se ne sono mai viste. Recluta i migliori tra i
suoi ex colleghi, che nonostante le competenze vivono ormai tutti
ai margini della società, facendo chi il benzinaio, chi il
lavapiatti, chi il giocatore di poker. Macroeconomia,
Neurobiologia, Antropologia, Lettere Classiche e Archeologia si
riveleranno perfette per scalare la piramide malavitosa. Il
successo è immediato e deflagrante, arrivano finalmente i soldi, il
potere, le donne e il successo. Il problema sarà gestirli.
Il successo di questa notte è anche
suo, visto che Carlo Verdone ha recitato per
Paolo Sorrentino gomito a gomito con Toni
Servillo ne La Grande Bellezza,
e mentre festeggia anche lui il successo del film italiano ai
Golden Globe, il regista e attore si prepara a tornare sui nostri
schermi con Sotto una buona stella,
prossima commedia che lo vedrà protagonista accanto a Paola
Cortellesi.
Sotto una buona
stella uscirà nelle sale italiane il 13
febbraio 2014 e vede come protagonisti principali Carlo
Verdone, Paola Cortellesi e Tea
Falco. Il film è la storia di un uomo
divorziato, fidanzato con una bellissima ragazza, che da ricco uomo
d’affari si ritrova solo e senza lavoro, finendo con il convivere
con i due figli ventenni e la nipotina di colore.
Seconda serata
all’insegna del grande cinema quella in programmazione, infatti, il
film che vi segnaliamo per stasera è Revolutionary
Road di Sam Mendes, con protagonisti
Leonardo DiCaprio e Kate
Winslet. Il film plurinominato andrà in onda su Canale 5
alle ore 23:00.
Revolutionary Road è un
lungometraggio del 2008 diretto da Sam Mendes, basato sull’omonimo
romanzo del 1961 di Richard Yates, pubblicato in Italia da Minimum
fax. Protagonisti del film sono Leonardo DiCaprio e Kate Winslet,
che tornano a recitare assieme a 11 anni di distanza dal successo
planetario di Titanic. Il film racconta le vicende di Frank e April
Wheeler, una coppia di ceto medio nella New York anni cinquanta,
divisa tra l’esigenza di assecondare le proprie aspirazioni o
conformarsi alle ipocrisie della società dell’epoca. È stato
distribuito in Italia il 30 gennaio 2009 dalla Universal
Pictures.
April e Frank sono una coppia
felicemente sposata, con due bambini, una bella casa e una vita
assolutamente ordinaria a Revolutionary Road, nel Connecticut.
Almeno, questo è ciò che pensano i loro vicini. Dopo una furibonda
lite in cui April accusa il marito di averla “rinchiusa” in un
sobborgo e di averne soffocato l’esistenza, Frank torna al suo
odiato lavoro di impiegato, e April cerca consolazione nei ricordi
dei tempi felici: un tempo Frank le aveva detto di voler andare a
vivere a Parigi, perché «lì la gente vive e sente davvero».
Consumato rapidamente adulterio con una giovane collega, Frank fa
ritorno a casa per trovarvi una moglie nuovamente sorridente; il
motivo è semplice: April ha deciso di voler realizzare il sogno di
una vita e di volersi trasferire con la famiglia a Parigi,
lavorando come segretaria e lasciando al marito la possibilità di
godersi la vita che ha sempre sognato. Dopo attimi di smarrimento e
di indecisione Frank accetta l’idea e nel giro di pochi giorni la
coppia annuncia ai vicini – tra cui l’anziana Helen Givings, madre
di un uomo psicologicamente disturbato – l’imminente avventura,
suscitando una certa perplessità. Ma, tra Frank e April, per un
momento, tutto sembra andare a gonfie vele, giacché sembrano quasi
vivere una rinnovata passione persa da tempo. Tuttavia ben presto
Frank riceve un’importante proposta di lavoro che metterà in gioco
i loro piani. Lui, pur detestando la sua occupazione, accetta la
promozione in vista della gratificazione economica e del rinnovato
prestigio; ma a causare il definitivo abbandono del loro sogno
parigino è la notizia che April è nuovamente incinta.
Si sono conclusi i Golden Globe 2014.
Tina Fey e Amy Poehler hanno
condotto una serata magica, uno spettacolo davvero divertente e
brioso che ha fatto di questi 71esimi premi dell’Hollywood Foreign
Press Association uno dei momenti più riusciti della recente storia
delle passate seasons awards.
Ma come sono stati questi premi
della stampa estera? In che modo il cinema americano è stato
premiato?
Cominciamo subito con il dire che i
grandi delusi della serata sono stati probabilmente quei film con
più di tre nomination che però non sono stati affatto considerati,
tra questi Nebraska con 5
nomination, Capitan Phillips con 4 e
Philomena e A Proposito di
Davis con 3. Non è stato assegnato nemmeno il premio
alla migliore attrice drammatica Judi Dench, che
sulla carta era la favorita a scapito di Cate
Blanchett che poi l’ha spuntata. Tutto questo ci dice
molto poco sulle nomination agli Oscar che verranno annunciate tra
tre giorni, il 16 gennaio nel primo pomeriggio (ora italiana).
Infondo cos’hanno in comune i poco meno che 100 giornalisti
stranieri e le migliaia di membri dell’Academy? Tutto e niente!
Rispettati i pronostici per il
migliore attore in un film drammatico e per il miglior attore non
protagonista: Matthew McConaughey e Jared
Leto, co-star in Dallas Buyers
Club, hanno portato a casa un premio annunciato e
meritato, che forse in questo caso potrebbe coincidere con una
nomination agli Oscar, visto quanto negli anni passati l’Academy ha
prediletto le trasformazioni fisiche (vedi Charlize Theron, Nicole Kidman, Natalie
Portman). Entrambi sono stati preferiti a nomi più main
streem, come Tom Hanks o Robert
Redford.
Nulla da dire sul premio a Amy
Adams, mai così brava e sexy in un film come in
American Hustle, anche se a sentire i
commenti oltreoceano, pare che la Streep di
I Segreti di Osage County valesse di più.
Poco male per una che di Golden Globe ne ha già vinti 8! Discorso
diverso invece per la co-star di Amy, Jennifer
Lawrence, che ha sorpreso tutti battendo l’elegantissima
Lupita Nyong’o, data per favorita. Entrambe quindi
continueranno il testa a testa per vincere l’Oscar da non
protagonista, con la differenze che forse 12 Anni
Schiavo avrà più fortuna agli Academy Awards. Proprio
la vittoria del film nella categoria miglior film drammatico ha
sorpreso un po’ tutti quelli che davano per vincitore
Gravity.
Una movimentata querelle è
nata oltreoceano per il premio alla miglior canzone originale.
Alcuni giornali hanno addirittura scritto che Bono
e gli U2 hanno derubato Frozen il
regno di ghiaccio della sua doppietta, sostenendo che
il premio sarebbe dovuto andare di diritto a Let it go.
Poco male per il film d’animazione che ha vinto ad occhi chiusi
nella sua categoria e si avvia a vele spiegate verso l’Oscar.
Un po’ di perplessità desta il
premio al miglior film commedia o musical, dal momento che la
categoria stessa lascia il tempo che trova quando in essa sono
compresi film come The Wolf of Wall
Street e
Her. Ebbene tra questi
due titoli, l’ha scampata quel fortunello di David O.
Russell con American Hustle, che
insieme ai premi alle due attrici ha portato a casa tre Golden
Globe.
Grande sorpresa da questa
parte dell’oceano per la vittoria (che ci rende tutti orgogliosi)
de La Grande Bellezza di Paolo
Sorrentino nella categoria miglior film straniero. Paolo
ha sbaragliato concorrenti del calibro di Kechiche
e Miyazaki, raggiungendo un risultato davvero
importante per la sua carriera e per il nostro orgoglio nazionale.
Vero è che senza La Dolce Vita e
8 1/2 forse nessuno
negli States avrebbe considerato così bene il bel film di
Sorrentino, ma almeno adesso gli stranieri possono dire di
ricordare un titolo italiano che sia più recente de La
Vita è Bella.
Nulla da dire invece sui premi a
Spike Jonze per Her per
la migliore sceneggiatura (lui che ha dichiarato di non sapersi
esprimere bene in inglese pur essendo l’unica lingua che conosce) e
a Alfonso Cuaròn per la regia di
Gravity. Entrambi senza rivali hanno
giustamente trionfato nelle loro cinquine.
Ultima categoria della quale non
abbiamo ancora parlato è il migliore attore comico o di musical. Lo
scorso anno vinse Hugh Jackman per Les
Misérables, vero è proprio colossal musicale, in
piena consonanza con la categoria di nomination. Quest’anno invece
le perplessità che avevamo tutti sui film considerati “commedie”
sono state palesate dallo straordinario vincitore del premio:
Leonardo DiCaprio. Si è rotta una
maledizione? E’ forse adesso il caso che Leo cominci sul serio a
far spazio in libreria? Non possiamo dirlo con certezza, ed è anche
vero che l’attore pur dotato di un innegabile talento non ancora
riconosciuto a pieno, non fa molto per farsi amare dalle
istituzioni. Infatti il momento più bello della serata è stato il
suo sarcastico discorso di ringraziamento: “Non avrei mai
pensato di vincere un premio come migliore attore comico. Ringrazio
tutti i miei colleghi commedianti…” A difesa dell’ HFPA c’è da
dire che spesso le categorie sono usate anche per assegnare più
premi, ma il discorso di Leo non fa una piega e forse potrebbe
fruttargli, in futuro, qualche nomination in meno.
Concludiamo il resoconto della
serata con la nostra vincitrice morale, Emma
Thompson (qui la potete vedere scappare sul red carpet con le scarpe
in mano). La straordinaria attrice e sceneggiatrice premio
Oscar ha consegnato il premio a Jonze per la migliore sceneggitura,
e lo ha fatto a modo suo:
Il canale E! è stato giustamente
costretto a scusarsi con l’attore Michael J Fox
per una mancanza di delicatezza durante il red carpet dei 71esimi
Golden Globe. Il canale, che trasmetteva in diretta l’evento, ha
intervallato le interviste ai vari ospiti presenti con i classici
“fun fact”, ovvero aneddoti simpatici che coinvolgono proprio le
star della serata. In merito a MJ Fox però E! ha
mandato in onda un “fatto simpatico” non proprio delicato.
Ecco lo screenshot:
“A Michael J. Fox è stato
diagnosticato il morbo di Parkinson nel 1991”.
Per quanto la malattia di Fox sia di
dominio pubblico, e per quanto lui stesso ci ironizzi su, anche nel
suo nuovo show tv, definire una tale diagnosi un “fun fact” è stato
decisamente uno scivolone per il canale che si è così scusato:
“Rimpiangiamo di aver così classificato la diagnosi di
Michael J. Fox durante la nostra diretta streaming del red carpet.
Capiamo la serie natura della malattia e ci scusiamo
sinceramente.”
Ricordiamo che dopo un lungo periodo
di assenza, Michael J Fox è tornato a lavorare
proprio all’inizio di questa stagione televisiva nel The
Michael J Fox show.